Di seguito una breve descrizione dei principali servizi disponibili:
Cliccando su “CC”, posizionato nell’angolo in basso a destra del video, potrai attivare o disattivare la visualizzazione dei sottotitoli.
Per ciascuna seduta sono disponibili:
- le trascrizioni integrali degli interventi;
- l’elenco degli interventi in ordine cronologico e degli argomento all’ordine del giorno trattati.
La mediateca è interamente esplorabile.
- Ricerca semplice per:
- Oratore: consente di selezionare solo le sedute di Consiglio in cui uno o più degli oratori selezionati hanno effettuato interventi.
- Argomento all’ordine del giorno: consente di selezionare solo le sedute di Consiglio durante le sono stati trattati all'ordine del giorno, gli argomenti desiderati.
- Data o periodo temporale: consente di selezionare le registrazioni di seduta svoltesi durante uno specifico arco temporale o una specifica data.
- Ricerca Avanzata: è possibile ricercare singole parole, nomi, frasi, argomenti trattatati durante le discussioni in Consiglio e ottenere come risultato tutte le registrazioni delle sedute durante le quali se ne è discusso, potendo riascoltare tutti i punti esatto in cui sono state pronunciate la parole di interesse.
CONTACT US
Consiglio Comunale di Viareggio - 25.04.2023 (Ore 11.30)
FILE TYPE: Video
Revision
Speaker : spk1
Attendiamo un attimo il Sindaco e che sta facendo un'intervista e poi cominciamo.
Buongiorno a tutti, prego, Segretario, con l'appello.
Speaker : spk2
Sì, buongiorno, Sindaco è presente, il Presidente è presente, Benvenuti.
Bertolucci.
Ciucci,
Consolari.
Dondolini.
Ferrari.
Sì.
Francesconi.
Geminiani.
Sente.
Gridelli.
Malfatti.
Nicoletti.
Facchini. assente Paci.
Partitini.
Assente.
Piraccini.
Ricci.
Rossi.
Sordini.
Sinagra.
Su Dini.
Tufarelli.
Senta Treviso.
Zappelli.
Speaker : spk1
Bene, buongiorno a tutti, finalmente siamo riuniti di nuovo per la celebrazione del settantesimo anno della Festa della Liberazione, tutti qua riuniti nell'Assise comunale del Comune di Viareggio sono molto contenta perché, dopo lo stop forzato della pandemia, ci ritroviamo per celebrare questo importante avvenimento che diciamo per tutto noi una un giorno epocale, il giorno epocale che ha sancito nel 45 la nostra nascita dello Stato democratico e la nostra libertà. Quindi, come ogni anno, abbiamo una grande responsabilità, perché la libertà non è scontata, va mantenuta e, come ogni anno, secondo me, tra le varie celebrazioni che interessano alla città di Viareggio, questa è la più importante, per non dimenticare tutto quello che è stato e tutto quello che potrebbe tornare.
Prima di dare la parola ai nostri ospiti e prima di tutto al nostro Sindaco, voglio solamente ricordare che la dignità comunque di un uomo si basa non solo su una solida educazione su un insegnamento sulla cultura, ma soprattutto sui valori fondanti gli ideali costituzionalmente garantiti che sono nati proprio questo giorno. 45 nel 45 e che bisogna cercare di osservare ogni giorno perché, come vi ripeto, la libertà non è scontata.
Adesso lascio la parola al nostro Sindaco per i saluti. Grazie.
Buongiorno a tutti.
Celebrare il 25 aprile in questo periodo storico significa tornare alle radici della nostra democrazia,
Minacciata da rigurgiti di intolleranza, di violenza e di revisionismo,
Nella ricorrenza del giorno della liberazione dal nazifascismo, i fili della storia si intrecciano e si combattono da un lato la terribile barbarie di una dittatura che ha utilizzato la violenza, il sopruso e la discriminazione razziale dall'altro la scelta coraggiosa ed eroica di chi ha combattuto per la libertà, la giustizia e la dignità.
Viareggio e la sua comunità hanno dato un contributo fondamentale, la resistenza versiliesi inizia nel primo dopoguerra, durante il biennio rosso, infatti a Viareggio nacque una comune in seguito alle proteste dei viareggini per la morte di Augusto Morganti.
In pochi giorni quelle esperienze venne repressa dallo squadrismo e dai suoi metodi antidemocratici.
Nel 1921, con l'uccisione dei compagni Pietro Nieri ed Enrico Paolini versiliesi viareggini con, ovvero la natura del fascismo e la barbarie che ne sarebbe derivata.
Durante il ventennio, tanti intellettuali ai lavoratori vissero e operarono in clandestinità,
Tra questi anche lo scrittore Mario Tobino.
Molte furono le donne che dettero un contributo fondamentale alla Resistenza e si impegnarono per la costruzione di quella società libera e democratica che oggi fa più che mai difesa è custodita di fronte ai rigurgiti fascisti che periodicamente ritorna.
Ricordare, a distanza di molti anni, le donne, gli uomini che hanno contribuito con la Resistenza e la lotta antifascista a rendere l'Italia un Paese libero, democratico e civile è un atto di verità storica che non riguarda solo al passato, ma apre orizzonti di speranza per il futuro.
Alla memoria si lega infatti l'impegno, quello civile, che si alimenta di valori e ideali che, nonostante il passare del tempo, restano indelebili nelle piccole e grandi storie della nostra comunità.
Conoscere, ricordare, riflettere perché, ricordo, deriva dalla conoscenza e la conoscenza dei fatti ci apre alla riflessione.
Dalla memoria della grande storia alla memoria delle tante piccole storie che anche a Viareggio hanno visto trionfare la libertà e la democrazia.
Nella Resistenza, come nei tanti eventi fondamentali della storia, le donne hanno dimostrato concretezza, passione e determinazione, dopo aver ottenuto il diritto di voto nel secondo dopoguerra, hanno contribuito.
Grazie soprattutto alle 21 donne elette nell'Assemblea costituente, a portare all'attenzione della politica esigenze fino ad allora inascoltati, a contribuire con le loro idee ad una nuova speranza,
La conquista delle donne è il termine di un percorso di emancipazione che affonda le sue radici nella Resistenza.
In quegli anni molte di loro, senza paura di perdere i loro affetti, si sono schierati dalla parte della libertà e della giustizia.
Tra loro di dalla Ghilarducci voglio di Fitto ucciso dalle truppe tedesche nella vostra del 44 insieme a Giancarlo Taddei che per il suo impegno antifascista e per la sua appassionata testimonianza è stato paladino dei valori della Resistenza.
Accanto alla passione di di dalla partigiana, per amore, come il titolo di un suo libro, c'è il coraggio di vera Vassalli che si unisce al gruppo coordinato dal cognato Manfredo Bertini, e non ha paura di compiere un lungo e pericoloso viaggio verso la parte d'Italia che era già stata liberata.
Come si legge nelle motivazioni per l'assegnazione della medaglia d'oro al valor militare vera era una ventiquattrenne di eccezionali doti di mente d'animo e di carattere.
Animata da elevati sentimenti, dimostrava in ogni circostanza spiccato sprezzo del pericolo degna rappresentante delle nobili virtù delle donne italiane.
Storie di donne, ma soprattutto di libertà, coraggio e giustizia, quei valori e quegli ideali che il tempo che passa non può e non deve cancellare.
In quelle pagine di storia vissuta ci sono le basi della nostra convivenza civile e democratica.
Celebrando il 25 aprile vogliamo affermare che quella è una data che è parte essenziale della nostra storia, e anche per questo che oggi possiamo sentirci liberi.
Una certa resistenza non è mai finita, lo ha scritto Enzo Biagi,
La Festa della Liberazione non guarda indietro, ma ci parla del presente di quel patrimonio racchiuso nella nostra Costituzione,
Non un documento del passato, ma un caposaldo della nostra convivenza civile.
E quella Costituzione, da molti considerata la più bella del mondo, è il risultato della lotta partigiana è figlia delle donne e degli uomini della Resistenza.
Come ha detto Sandro Pertini, dietro ogni articolo della Carta costituzionale stanno centinaia di giovani morti nella Resistenza, quindi la Repubblica è una conquista nostra e dobbiamo difenderla costi quel che costi.
Quella Costituzione infatti ci ha donato la libertà, un patrimonio non scontato che abbiamo il dovere di difendere e di rinnovare ogni giorno con determinazione, coraggio e passione, può, 25 aprile a tutti.
Speaker : spk2
Grazie ora passo la parola al presidente dell'ANPI nazionale, Luca Coccoli per i saluti.
Sezione di Viareggio, però nazionale.
Speaker : spk3
Sì,
Presidente della sezione di Viareggio, ovviamente, e l'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia, il e ringrazio il Presidente e il Sindaco delle bellissime parole che condivido pienamente.
E io porto il saluto della nostra sezione dei partigiani e delle partigiane delle de della sezione di Viareggio, delle partigiani dei partigiani d'Italia il 25 aprile è appunto la liberazione dal nazifascismo e noi ci teniamo, come Associazione nazionale dei partigiani, a ribadire che questo è un giorno importante per noi. È il 25 aprile, il giorno più bello della dell'anno, ed è un giorno che però non ci deve solo far ricordare ciò che è stato, ma ci deve far impegnare ad essere a praticare in maniera militante l'antifascismo ogni giorno della vita. Il 25 aprile è tutti i giorni, il 25 aprile, è tutto l'anno ed è tutto l'anno, e lo sarà per sempre tutto l'anno 25 aprile e l'antifascismo sono alla base della nostra del nostro vivere civile. E la Repubblica è nata dalla Resistenza alla Costituzione, come è già stato detto, è nata dalla Resistenza. La Costituzione non è afascista, la Costituzione è antifascista, oltre che alla disposizione che vieta di con il la rinascita del partito fascista. Ogni singolo articolo della Costituzione è antifascista, è una Repubblica democratica fondata sul lavoro. deve rimuovere gli ostacoli che si frappongono al pieno svolge alla piena.
Sviluppo della personalità e delle capacità di ognuno di noi riconosce ovviamente la parità di genere e lotta contro ogni discriminante. La Repubblica, l'Italia, ripudia la guerra. Queste sono tutte cose che sono figlie della Resistenza scritte direttamente dalla Resistenza, come diceva Pertini e come diceva anche Calamandrei anche di Calamandrei che diceva che se volete vedere dove è stata scritta veramente la Costituzione e sulle montagne e nelle carceri che dovete andare a leggerla,
L'antifascismo, come dire, è una precondizione politica,
Non a caso giurare sulla Costituzione.
È giurare sull'antifascismo e non è possibile, quindi, che ci siano dubbi incertezze su questo aspetto, ambiguità, ambiguità che a volte, invece, abbiamo dovuto sentire da alte cariche dello Stato.
Non si può non riconoscere che la Repubblica e la Costituzione nascono dalla Resistenza e che l'antifascismo è un valore, è il valore fondante.
L'anti il 25 aprile è divisivo, certo, com'è stato abilmente detto, è divisivo per chi è fascista, perché altrimenti dovrebbe unirci tutti, perché sul sulla affermazione che il fascismo è il male assoluto, non ci dovrebbero essere dubbi,
Il al di là di questo devo dire che però purtroppo non solo.
A questi livelli ma anche ad altri livelli assistiamo a delle,
A delle alzate di testa da parte di certo di certo mondo politico.
Io ringrazio questa Giunta di aver invitato a parlare qui da noi, il professor Luciano Luciani, che in altra in un'altra città, come dire gli è stata negata la possibilità di tenere una sua relazione perché non allineato questo,
Speaker : spk1
Diciamo fa onore alla nostra città, invece di averlo ospitato proprio oggi, proprio il 25 aprile.
Il fascismo, noi dobbiamo combatterlo e ribadire la verità storica per quanto riguarda ciò che è stato, ma dobbiamo stare anche attenti a ciò che ora è essere fascista, perché dal nostro punto di vista, noi ribadiamo sempre, come, a partire dal nostro Presidente nazionale Pagliarulo che,
Ogni volta che c'è una discriminazione razziale etnica sulla base del sesso sulla base dell'omofobia, ogni volta che manca l'empatia verso il migrante, ogni volta che addirittura si applaude un respingimento in mare ogni volta che si girano la testa dall'altra parte di fronte ai lager libici, ogni volta che.
Si fanno morire di freddo nel in ai confini dell'Europa, fra i fili spinati le persone che cercano una vita migliore ogni volta che facciamo questo, questo è già essere fascisti e noi combattiamo ogni volta questo questo, queste cose e noi cerchiamo di essere militanti e di praticare l'antifascismo ogni giorno a partire da cercare di ribadire di ribattere ogni volta che sentiamo dei discorsi razzisti in ogni posto dove noi ci troviamo ad essere.
Il,
Concludo dicendo che, come mi piace a me ricordare sempre.
Lode di Calamandrei a Kesserling, che alcuni che Calamandrei, diceva appunto che se vorrà ritrovarci sempre qui vivi e morti con lo stesso impegno ci troverà i intorno al monumento che si chiama ora e sempre Resistenza. Grazie buon. 25 aprile a tutti,
Speaker : spk3
Prego, professor Luciani Luciani Luciani, che è membro dell'Istituto Storico, della Resistenza di Lucca, prego.
Speaker : spk2
Signor sindaco di Viareggio, signori consiglieri comunali, rappresentanti delle associazioni d'arma e della Resistenza.
È di nuovo aprile. e ancora una volta, il 25 aprile,
Sono trascorsi quasi ottant'anni dagli avvenimenti in cui affondano le radici a tutt'oggi profonde e rigorose delle nostre libertà, delle nostre garanzie democratiche.
E, come ogni anno a questa data, noi torniamo a fare memoria delle vicende che portarono alla liberazione del nostro Paese. e torniamo a fare memoria delle donne, degli uomini, dei giovani, dei giovani di allora che furono attori e protagonisti di quegli eventi, battendosi con coraggio e intelligenza, umanità e dedizione per la causa della libertà e della democrazia,
Ma nel ricordo nella riflessione non possiamo e non vogliamo smembrare anche altre donne, altri uomini, per esempio quelli dell'antifascismo eroico minoritario.
Che negli anni precedenti la lotta di liberazione non mollarono.
E, se proporsi come fondamentale punto di riferimento.
Umano, morale politico per gli italiani che anni più tardi.
In armi in armi, vere metaforiche avrebbero trovato il loro posto nelle città e nelle campagne nelle fabbriche, in montagna nel nord come nel sud del nostro Paese dico Giacomo Matteotti, Giovanni Amendola,
Piero Gobetti e Don Minzoni fratelli Rosselli, Antonio Gramsci,
I padri e gli ispiratori dell'Italia e dell'Europa libere e democratiche e civili che sarebbero venute,
E non vanno pure dimenticati, tutti gli italiani che una generazione dopo l'altra, da 45 ad oggi, si sono impegnati nei partiti come nelle istituzioni,
Nei sindacati come l'associazionismo, per affermare e consolidare nella vita di ogni giorno i valori nati dalla Resistenza e dalla lotta di liberazione.
Li vogliamo richiamare tutti, idealmente alla nostra meno memoria, tutti comprendere in un unico abbraccio donne e uomini giovani di allora e giovani di oggi partigiani e cittadini semplici che giorno dopo giorno, stagione dopo stagione, per quasi ottant'anni si sono fatti carico del difficile compito di far crescere le libertà,
Speaker : spk1
La democrazia, la giustizia sociale, le fondamentali virtù civiche, della partecipazione, della solidarietà, della condivisione dell'accoglienza. perché dalla Resistenza e dalla lotta di liberazione è nata l'Italia migliore di oltre un secolo e mezzo di storia nazionale,
Adesso io e i miei coetanei che apparteniamo alla generazione dei figli dei partigiani, ad esse resistenza e lotta di liberazione,
Abbiamo sempre guardato con gratitudine, orgoglio e un fortissimo senso di appartenenza, e per questo vogliamo riproporne l'esempio ai giovani, ai giovanissimi quelli di oggi, che percepiamo spaesati, disorientati e per proprie e altrui responsabilità, ridotti al ruolo di spettatori, muti e turbati di fronte alle fatiche, alle difficoltà del presente a loro.
Alle attuali giovani generazioni e vogliamo dire che c'è stata e c'è un'Italia di cui andare fieri quella che scelse la via della lotta dell'impegno del sacrificio, mettendo a rischio la propria esistenza per la libertà di tutti, respingendo ogni meschinità sotterfugio, ogni facile opportunismo, costruendo così un movimento che si rivelò inarrestabile invincibile perché se, per essere popolare, nazionale e democratico.
Tra gli storici di più recente formazione appare condivisa l'idea che la resistenza sia stato un movimento tardivo, arrivato solo alla fine del 43 e minoritario, certo,
Si trattò di un'avanguardia, comunque corposa, interclassista e intergenerazionale, che ha avuto il grande merito di guidare l'emancipazione del nostro popolo da quello che eravamo diventati un Paese fascista aggressore imperialista. la resistenza. Fummo movimento composito, formato di uomini e donne che, con le loro umane debolezze.
Pure non avevano modelli di riferimento e si trovarono per necessità a improvvisare, a inventare pratiche e comportamenti del tutto nuovi, completamente inediti, commettendo così anche magari errori qualche volta gravi.
In ogni caso, risulta nel giusto.
Lo scrittore e partigiano Italo Calvino nome di battaglia Santiago, quando sostiene che dietro al peggiore dei partigiani c'era l'aspirazione alla libertà e alla democrazia,
Mentre dietro il migliore dei Salvini c'erano i lager, la dittatura, il concetto di superiorità di una razza, sull'altra,
Si evidenzia dunque un un'indiscussa prevalenza morale della Resistenza sugli avversari nazisti e fascisti,
Ben espressa, ci sembra anche in un'affermazione di Arrigo, Boldrini prestigiosa indimenticabile figura di combattente per la libertà.
Noi partigiani abbiamo combattuto per chi c'era perché non c'era, e anche per chi era contro.
Una dichiarazione, questa che nella sua straordinaria semplicità e limpidezza non solo ribadisce con serena tranquillità la. Superiorità degli ideali partigiani su quelli degli antagonisti, ma spiega anche come mai quel movimento che nasceva dallo sfacelo e dalle macerie dell'8 settembre e dalla crisi del vecchio Stato, seppe porsi come pietra angolare del rinnovamento democratico della società italiana, un semenzaio di valori che ha alimentato per decenni, fino ad oggi, il nostro vivere comune e ha permesso al nostro Paese di essere stimato e rispettato nel mondo,
Più che in altri momenti simili. Questo 25 aprile si presenta come un'occasione privilegiata per una memoria non rituale più che mai necessaria, perché si colloca all'interno di una lunga fase di acuta crisi morale, istituzionale e politica attraversata dal nostro Paese.
Un momento grave che riassume in sé i numerosi e complessi nodi irrisolti, i tanti problemi accantonati di almeno trent'anni di vita pubblica.
Da quando cioè l'esaurirsi delle contrapposizioni tra le grandi potenze, la cosiddetta guerra fredda, avrebbe potuto rappresentare una straordinaria opportunità per la crescita sociale e civile dell'Italia se altri fossero state le scelte compiute, per esempio quelle relative alla piena e ampia attuazione della nostra Carta costituzionale, soprattutto riguardo ai contenuti di più marcato carattere sociale, che rappresentano ancora oggi il lascito più positivo, ricco e aperto al futuro della lotta di liberazione nazionale purtroppo tale opportunità è stata mancata e oggi,
L'intreccio velenoso tra un'economia di mercato, con poche o punte regole e una concezione del potere politico usato per fini personali o per gli interessi di gruppi particolari. Ha determinato un progressivo svilimento dei principi ispiratori della nostra Costituzione e ha finito per concentrare il potere nelle mani di pochi, svalutando pesantemente il ruolo delle Istituzioni di garanzia.
In questo senso non possono non preoccuparci oggi una serie di interventi governativi in materia di informazione, giustizia, scuola, università, sanità, immigrazione che ci sembrano andare nella direzione di umiliare la nostra Carta costituzionale come tutela degli interessi generali e dell'eguaglianza di tutti gli italiani.
Ci preoccupano oggetti governativi che mettono in forse i diritti fondamentali dei cittadini, diritti destinati a diventare diseguali perché differentemente trattati su base regionale, una politica per di più ampiamente supportata da uno spregiudicato utilizzo dei mezzi di comunicazione di massa, che sembra prefigurare nuove inquietanti forme di assolutismo politico,
Nel nostro futuro pare farsi strada un regime oligarchico, contrassegnato da una forte impronta populista assolutamente estraneo al modello politico di democrazia partecipativa, affermato dalla nostra Costituzione.
Intanto,
Parallelamente, sul piano culturale, ha già percorso molta troppa strada a livello di senso comune diffuso. Un è un'ideologia revisionista da tempo impegnata a rovesciare il senso della storia dell'intero secolo scorso.
Nel settantacinquesimo anniversario dell'entrata in vigore della Costituzione, inquietano le recenti dichiarazioni del Capo del Governo e del Presidente del Senato a proposito. gli episodi della lotta di liberazione, ampiamente acclarati nella loro legittimità, dalla più seria e documentata ricerca storica.
Viviamo dunque in una situazione di allarme democratico. Oggi è assolutamente necessario richiamare l'attenzione di tutte le forze più consapevoli sulle gravi manifestazioni di involuzione decadimento politico in corso d'opera e attivare gli adeguati antidoti e contravveleno i Democratici per con garantire al nostro Paese un reale progresso civile. Attrezzare il Paese ad affrontare le sfide del presente e del futuro lungo le linee indicate dai padri costituenti.
E poi necessario, oggi più che mai, un impegno forte e deciso, costante e sistematico per la difesa di una memoria sensata.
Quella guerra di resistenza ha scritto recentemente Nadia Urbinati, una filosofa della politica, dallo sguardo lucido e consapevole, quella guerra di resistenza. Non resta che Ricon batterla senza spargere sangue con le parole, con la voce, con le manifestazioni e le bandiere e la difesa delle istituzioni consapevoli, come afferma uno scrittore caro alla mia generazione, Stefano Benni,
A memoria non è fatta solo di giuramenti, di parole di lapidi, è fatta di gesti che si ripetono ogni mattino del mondo e il mondo che vogliamo noi va salvato, ogni giorno nutrito tenuto vivo,
Basta mollare un attimo e tutto va in rovina.
Viva il 25 aprile, viva la Resistenza.
Bene, dopo questo approfondimento sentito mi è stato richiesto dai Capigruppo di intervenire, hanno facoltà di intervento cinque minuti, cominciamo con la scaletta, prego Paci.
Speaker : spk3
Uno.
Ecco.
Speaker : spk2
E come potevamo noi cantare quel piede straniero sopra il cuore? fra i morti abbondanti nelle piazze, sull'armatura di ghiaccio.
A lamento d'agnello di fanciulli, a loro non era della madre che andava incontro al figlio.
Crocifisso sul palo del telegrafo al fronte di salici, per voto, anche le nostre cetre erano appese, oscillavano.
Speaker : spk3
Lievi al triste evento.
Ho scelto di aprire il mio intervento di oggi con la poesia che Salvatore Quasimodo ha composto e pubblicato per la prima volta nel 1946.
Via qui racchiusa una celebre metafora che, a mio parere, può essere a giusta ragione accolta quale simbolo dell'anniversario della Liberazione che oggi tutta l'Italia celebra il settantottesimo per la precisione.
L'espressione con il piede straniero sopra il cuore rappresenta infatti l'oppressione dei soldati tedeschi, l'Italia invasa, contrapponendo l'odio degli invasori all'amore per la propria terra,
La Festa della Liberazione, dovrebbe essere un valore condiviso, patrimonio nazionale e Comune, momento fondamentale della nostra storia, poiché insieme hanno combattuto fianco a fianco non soltanto coloro che erano in armi, ma anche donne, bambini civili, una resistenza, giova ricordarlo, alla quale anche gli ebrei hanno partecipato attivamente.
Così sottolinea Ruth Dureghello, la Presidente della Comunità ebraica di Roma. Questa è l'occasione di ricordare che gli ebrei non furono soltanto vittime, anzi si batterono, insieme ai loro compagni non ebrei, per i valori di democrazia e libertà, nei quali poi ci siamo riconosciuti sotto la Costituzione importante e decisivo. Il contributo della Brigata ebraica, un'orda di uomini, alcuni dei quali erano fuggiti alle deportazioni, che dall'allora Palestina mandataria oggi Israele si unirono all'esercito inglese per venire a combattere in Italia e in Europa contro il nemico nazifascista, non fu una scelta banale né tanto meno scontata. Molti di loro persero la vita importa, in particolar modo nel fronte dell'Emilia Romagna, per sfondare l'esercito tedesco che si stava ritirando.
Ci furono oltre 2000 partigiani ebrei che combatterono per la liberazione e tra loro la Brigata ebraica che ha fronteggiato il nemico sulle strade, riaperto, sinagoghe e distribuito cibo più noto, anche se non adeguatamente valorizzato, il contributo alla nostra liberazione degli anglo-americani. in quegli anni feroci spartiacque della storia contemporanea basti pensare che morirono circa 90.000 soldati americani, sepolti in 42 cimiteri sul suolo italiano da Udine a Siracusa.
Se la Resistenza è certamente un ruolo politico, morale e militare, nulla sarebbe stato possibile senza l'intervento delle principali democrazie del mondo, che allora operarono la soluzione di continuità col nazifascismo e successivamente ebbero un ruolo ancora fondamentale nell'impedirci di fare la fine di altre Repubbliche popolari di stampo socialista.
L'anniversario della Liberazione d'Italia è perciò un momento per ricordare tutti coloro che hanno sacrificato la propria vita nella battaglia contro il nemico oppressore e per rendere onore agli italiani che hanno combattuto la Resistenza il 25 aprile è una festa festeggiamo la libertà, l'Italia della costituzione di quei valori che, con il sacrificio di uomini e donne, è stato costruito. È un sacrificio che ci permette ancora oggi di essere liberi e di riconoscerci in questo bellissimo paese. Quello che è stato va ricordato e non può assolutamente essere strumentalizzato da nessuno. Il 25 aprile è un anniversario che ha un valore e un senso.
Speaker : spk2
Trova la sua forza nella lotta di uomini e donne che sono morti per il nostro Paese come allora, anche oggi combattiamo per quei valori, lo dobbiamo a chi ha liberato l'Europa facendola diventare quella che oggi lo dobbiamo allo sforzo dei nostri padri e al futuro dei nostri figli grazie,
Consigliera Pace se mi Spa grazie, prego, Consigliere Santini.
Speaker : spk1
78 anni di democrazia e di libertà.
78 anni di storia di donne e uomini coraggiosi che seppero fare la scelta più giusta,
Con coraggio che non viene assolutamente negato oggi da nessuno.
È la festa di tutti gli italiani, è la festa di tutti coloro che si riconoscono in una Costituzione antifascista, nata da una lotta.
Che viene dalla Seconda guerra mondiale e che ha portato, è vero, come è stato detto, ogni articolo gronda democrazia, ogni articolo della Costituzione parla di libertà.
Chi non lo riconosce non conosce la storia,
Quindi.
Sciocco è pensare che.
Questa Costituzione non abbia le fondamenta più concrete e le sue radici siano salve.
Serve anche un po' di ricordo storico, giustamente è il bello di una manifestazione come questa, il bello di un Consiglio comunale aperto alla città, dove illustri persone mi dispiace che il professore non sia non abbia potuto parlare in altre città, di eleggere anche questo invece le porte ce l'ha spalancato quindi la democrazia è l'ascoltare anche a chi può dar noia questa cosa ascoltare delle parole che sono di libertà,
È poco conosciuta dal popolo italiano. La storia della Resistenza forse.
È poco conosciuta perché si è sempre tenuto in ombra il contributo anche del di quella componente azzurra che io oggi voglio ricordare come monarchico, perché si è sempre tenuto in ombra la componente monarchica della Resistenza, relegata tutt'al più a quell'indefinito calderone dei cosiddetti autonomi. Ma soprattutto si è voluto squalificare politicamente e moralmente la resistenza legittimista, bollandola con l'epiteto badogliano, adottando, è bene precisarlo, con lo stesso termine coniato dai nazisti e dai fascisti di Salò.
Come prima cosa è bene ricordare che il 25 aprile venne dichiarato festa nazionale, dare Umberto secondo di Savoia col decreto legge 22 aprile 1946, articolo 1 a celebrazione della totale liberazione del territorio italiano, il 25 aprile 1946 è dichiarato festa nazionale il 25 aprile fu la data dell'insurrezione di tutte le forze patriottiche partigiane, deciso dal Comitato di liberazione nazionale Alta Italia e dal comando militare, dei quali facevano parte anche i Gruppi di combattimento del raggiungere reso regio esercito coloro che partecipavano direttamente o indirettamente alla guerra di liberazione per fedeltà, quel giuramento prestato per il bene di suo Looper indissolubile del Re e della patria. Questi furono centinaia di migliaia, a cominciare dal ricostituito regio esercito, la regia Areonautica, la Regia Marina e dei reali carabinieri, nonché delle formazioni patriottiche sorte subito dopo l'8 settembre. 43, tra cui vorrei ricordare, a titolo di esempio, il gruppo di resistenza a Borgo maltese. Questi erano i carabinieri che avevano dato impulso in Abruzzo, e si può avvenire anche in Italia a quella formazione partigiana, confermando la loro tradizione bisecolare fedeltà alle istituzioni dello Stato.
Il più noto partigiano di fede monarchica, Giuseppe Cordero, di Montezemolo trucidato alle Fosse Ardeatine, che morì gridando viva il re viva, l'Italia altro illustre personaggio della resistenza monarchica, Edgardo Sogno decorato con medaglia d'oro alla Resistenza, aveva fondato l'organizzazione partigiana denominata Franchi.
Lo stesso Roberto secondo fin dalla ricostituzione del nuovo esercito italiano dopo il trasferimento del Governo a Brindisi si distinse particolarmente nella guerra di liberazione a partire dalla battaglia di Montelungo dell'8 dicembre 43, nonché a Monte Marrone al seguito delle truppe che liberavano l'Italia occupata dai tedeschi,
I combattimenti ebbe un'altissima valenza morale. Sotto questo profilo si può ben dire che si segnarono la prima importante tappa della storia del nuovo Risorgimento d'Italia,
Ricordo i soldati che per primi eroicamente tornarono subito.
Speaker : spk2
All'attacco contro gli occupanti, i marinai che continuarono a combattere per quella bandiera mai ammainata e gli aviatori che ripresero il volo nello sprezzo della morte ricordo la tempra di partigiani di allora che sapevano di coinvolgere nella lotta anche le loro famiglie.
Quando un popolo in così aspro travaglio non cede di fronte all'immensità della sciagura e alle avversità del destino, ma trova nelle fibre profonde della stirpe il coraggio per non disperare e la forza per lottare ancora, quel popolo può alzare la fronte davanti a tutto il mondo e affermarsi degno di un migliore avvenire e questo l'Italia lo deve a voi, soldati, marinai avieri partigiani la patria, vi ringrazio viva l'Italia Umberto di Savoia, 25 aprile 1946.
Speaker : spk1
Prego, consigliere Rossi.
Speaker : spk3
Intanto, buongiorno a tutti saluto naturalmente il Sindaco, la Giunta, i Consiglieri e i nostri ospiti, e tutte le persone presenti.
E vorrei partire, diciamo, con un intervento, leggendo un.
Speaker : spk1
Piccolo.
Speaker : spk3
Passo de del libro, di un nostro concittadino,
Speaker : spk1
Un giovane concittadino che si chiamare un Farino.
Speaker : spk3
Che ha ricostruito,
Una parte triste di quello che è successo a Viareggio,
Speaker : spk1
Il treno si ferma e apro gli occhi per esami, guarda e dice vieni, Marcello, siamo arrivati,
Mi alzo e mi avvio verso l'uscita, metto i piedi su quella stessa terra dove tante volte gli avevo già messi tempo fa,
La riconosco, quella terra la sento mia poi alza gli occhi e rimango senza parole le macerie ricoprono gran parte delle strade che ora sono grigie e tutto è coperto di polvere che respirando mi fatto Sira tossico forte tanto da farmi lacrimare gli occhi. tossico incredulo, alzo di nuovo lo sguardo senza una lacrima scivolare lungo la mia guancia. Cosa è successo? Questa non è la mia città, non può essere,
Vedo persone a testa bassa, camminare fra le macerie cercando qualcosa furtive come ladri, senza pudore, senza dignità, quelle persone felici con tempo percorrevano quelle stesse strade spensierate, andando a lavoro, tornando alle loro case dalle loro mogli. Sophie, dover Sophie però mi abbraccia io piango silenziosamente senza accorgermi cos'è successo per caso, io.
Sono sono arrivati fino a qui, dice lei chi chiaro io sciocco i nemici, ma non è possibile.
Camminando, attraverso le macerie, a poco a poco riconosco quelli che una volta erano gli edifici della mia città, mi ricordo quando ci passava accanto da bambino per andare a scuola, li ricordo,
Camminiamo e arriviamo vicino al mare, dove un tempo c'era la mia casa costituita ora da un cumulo di macerie non diverso dagli altri,
Qui c'era a casa mia, dico Teresa dispiace, Marcello, non ascolto le sue parole.
Devo trovare il suo fisico io.
Corro in ogni direzione, in lacrime,
Piano ragazzo, così sveglierà, i morti, sente una voce provenire dalle mie spalle.
Da una delle poche abitazioni rimaste in piedi,
Speaker : spk3
Esce.
Speaker : spk1
Un vecchio con una lunga barba bianca e un sigaro in bocca, tu hai visto Sophie,
Abitava in quella casa, chiedo io in lacrime indicando il cumulo di macerie, qui non c'è più nessuno ragazzo mio, dove sono tutti chiedo temendo per la risposta, se ne sono andati alcuni in montagna.
Capisco che non c'è niente da fare, Sophie, se n'è andata, mi ha abbandonato e mi aveva già dimenticato o peggio è morto, allora spero sia sana e salva lontano da qui,
Me ne torno da Teresa, che è entrata dentro quella che una volta era a casa mia, anche se ormai nessuno è rimasto poco più di un paio di Murray intatti, mi avvicino a lei piano e vedo che ha trovato qualcosa tra le macerie cos'hai lì chiedo, io.
O niente solo una scarpa, una scarpa.
La prende in mano non saprei dire se fosse mia o meno, ma mi piacerebbe se lo fosse, almeno le sarebbe salva.
E sopravvissuto.
Anche noi siamo sopravvissuti già, ma a quale prezzo? Ora cosa possiamo fare? Non ho più niente la mia vita, la mia casa è tutto distrutto,
Cade a sedere esausto con la testa fra le mani, so cosa vuol dire perdere tutto dice Teresa dolcemente, ma non per questo devi lasciarti andare se un uomo dallo spirito nobile io lo so e anziane riusciremo a cavarcela, vedrai non rispondo, non credo alle sue parole, mi guardo intorno e vedo solo di istruzione, povertà e dolore.
La guerra si è portata via ogni mia illusione e ora cosa mi resta solo questa lurida Scarpa, che già atto via con rabbia per essere Estensi Lazio, cosa fate voi avete un posto dove andare e chiede il vecchio no risponde Teresa, allora venite con me, c'è una chiesa di là dal canale,
Dove ci sono cibo e coperte per dormire così Peraza segue il vecchio e tu non vieni.
Mi chiedo dolcemente non rispondere, ma mi alzo elevate dietro il silenzio, solamente con un profondo dolore nel cuore vicino, per guardare un'ultima volta a casa mia, ma non vedo altro che Masciari e non riesco a provare alcun sentimento. Non sento niente, ormai sono abituato a vedere macerie e di istruzione, ma mi aspettavo di vedere finalmente un po' di gioia, invece la mia, la vita mi ha tradito di nuovo la mia casa, suo figlio, tutti mi hanno tradito, mi hanno lasciato solo come un cane che si lascia morire di fame perché ci si sia dimenticato perché poco importante sono andato tre, sono stato tradito e non mi resta più niente da per andare avanti. Cammino come fosse ancora in guerra, cammino di cammina a testa bassa in silenzio ferito nello spirito e senza più sostanza.
Ho letto questo questo passo di questo libro per ricordare naturalmente di quello che è successo a Viareggio, ma anche per dire che purtroppo i rigurgiti fascisti sono pesanti, sono presenti purtroppo tra di noi e sono presenti anche nella nostra comunità. Purtroppo, talvolta e sono presenti anche nelle istituzioni.
Lago due, brevissime articoli,
4 agosto 2022 di Repubblica.
A domanda di Aldo, grandi autori di una biografia di Almirante in assessore, Fabio Barsanti, rispondeva di essere stato con CasaPound a Milano per festeggiare i Fasci di combattimento fondati da Mussolini 100 anni prima,
Allora hanno ragione quando dicono che lei è fondamentalmente fascista, non l'ho mai negato.
16 settembre 2022 da Luca in diretta,
Si scrive il centrodestra, si lanci CasaPound, dicono i Gruppi di opposizione, finalmente alla festa nazionale del movimento di destra a Grosseto, l'assessore Fabio Barsanti apre il paramento e vuota il sacco, offrendo ai cittadini che per due volte o nell'altro l'amministrazione comunale di centrosinistra, che lui definisce abusiva, svela che l'operazione di difendere Lucca è stata solo una maschera civica per rendere più presentabile Lucchesi, la candidatura di CasaPound rivendica che Mario Pardini e dimentica è diventato Sindaco solo grazie ai voti determinanti degli estremisti di estremismo.
A Lucca, il nostro movimento CasaPound è diventato una sorta di lista civica. Il gruppo consiliare diventa divenne un anno e mezzo fa difendere Luca, perché in previsione avevamo quella di fare una candidatura civica. Inoltre, al ballottaggio abbiamo consentito al centrodestra di vincere le elezioni. Adesso, obiettivamente, stavo governando la città capoluogo di 90.000 persone, senza mai arretrare di un passo dal punto di vista personale, e culturale,
I Consiglieri di visionare il video che si chiama a trovare l'alba dentro, l'imbrunire e intorno a lui al minuto 10, parla proprio Barzanti, questo per dire che dobbiamo stare attenti a.
Questo fascismo strisciante che si sta inserendo nuovamente nelle istituzioni, ora e sempre Resistenza, grazie.
Speaker : spk2
Prego consigliere Pinacci.
Sì, buongiorno a tutti, Presidente, Sindaco, Assessori pubblico e associazioni presenti.
Oggi, il 25 aprile, celebriamo e ricordiamo con orgoglio la data fondativa della nostra democrazia, come forse più dello stesso 2 giugno.
Fu quello il giorno, il 25 aprile 1945, in cui ebbe origine una nuova vita per l'Italia e la sua comunità nazionale,
La data in cui il popolo e le forze alleate liberarono il nostro Paese dal giogo della dittatura fascista e dall'occupazione nazista per sempre, ponendo fine ad uno dei capitoli più bui della nostra nazione.
La memoria di quel giorno, così lontano nel tempo, deve essere però viva quotidianamente, nel sentimento e nel coinvolgimento la memoria di quegli anni e di quegli avvenimenti e infatti un dovere sia del singolo che un impegno per noi tutti, come comunità civica,
Anche perché della memoria.
Speaker : spk1
Dei valori democratici di uguali TARI che da quel 25 aprile avrebbero poi portato la nostra alla nostra Repubblica, la nostra Costituzione, il nostro Paese troppo spesso abituata perdonare dimenticare, ha bisogno più che mai.
I testimoni diretti di quelli storici. Eventi sono sempre più rari, molti e gravosi problemi attanagliano la nostra epoca e la nostra società le ombre lunghe della pandemia, la crisi economica, l'inflazione, la sempre più evidente crisi climatica.
Per cui alla storia con la S maiuscola si dà sempre meno peso.
Non solo la storia sempre più oggetto di disinteresse beceri, complottismo, negazionismi, letture politiche, a seconda della convenienza folli programmi ministeriali con preoccupanti ritorni e rigurgiti di razzismo, antisemitismo, feroce sciovinismo e volontà di cancellazione,
Ma è stata la stessa storia a bussare alla porta di casa l'anno scorso con la vicina guerra in Ucraina.
E allora vecchie immagini di devastazione, orrore e guerra contro i civili che davamo per consegnate per sempre al passato purtroppo sono tornati di attualità, di tremenda quotidianità ci interrogano tutti.
Ecco perché è importante celebrare ricordare ogni anno cosa successe che cosa ha rappresentato per la storia d'Italia il 25 aprile. che, se vogliamo, fu la conclusione di un viaggio eroico partito l'8 settembre del 43 e quel viaggio di speranza, lotta per la libertà, voglia di un nuovo mondo e di una nuova Italia fu una questione di scelte,
Perché la vita di ognuno di noi è fatta di scelte, una serie di bivi di fronte ai quali siamo chiamati a rispondere.
Ed in quei mesi cruciali, tra il settembre del 43, la pdl del 45 a contare segnare il destino del nostro Paese furono le scelte dei singoli, di coloro che decisero di combattere per una nuova Italia e di chi, invece di rimanere nel campo del nazifascismo,
È bene ricordare che chi scelse di salire in montagna per far parte della Resistenza lo fece per una serie variegata di motivi. Ideologia politica, fede, convenienza o puro caso, ma l'obiettivo rimase unico ed unitario per tutti. Far nascere una nuova Italia.
Ciro Bertini, Manfredo Bertini, Sergio Brischi Vera Vassalle di dalla Ghilarducci Leandro Puccetti, Ranieri Gori, Sandrino Petri, Valchiria, Pelliccia Nerina, Giannessi Nilo Caprili, Giuseppe Antonini, tanti e tanti altri sarebbero i nomi che si potrebbero fare di viareggini e vi a regime che decisero di lottare per una nuova Italia libera, democratica, egualitaria, loro fecero quella scelta,
Ma se questi nomi sono passati alla storia di Viareggio e Torre del Lago, tanti altri fecero la stessa scelta, rimanendo nell'anonimato con piccoli atti di sabotaggio, volantinaggio clandestino, provviste per i partigiani soccorso ai perseguitati razziali, anche quei nostri concittadini fecero la coraggiosa scelta a rischio della propria vita. C'è chi, dopo aver militato per anni nel partito fascista al momento della scelta, decise di seguire la propria coscienza come quell'impiegato comunale che poco prima dei rastrellamenti razziali, avvertì il proprio amico del pericolo imminente, facendo così partire un esodo delle famiglie ebraiche da Viareggio che li salvò in larga parte da un sicuro sicuro destino di morte nei lager, anche lui, questo impiegato comunale a cui presto verranno riconosciuti riconosciuti pubblicamente i meriti e che stanno ancora facendo, istruendo una ricerca approfondita l'Islamic, in questo caso al momento decisivo, compila scelta, la scelta della parte giusta della storia in un impeto di resilienza della coscienza. Anche oggi noi, quindi ci troviamo di fronte ad una scelta come Morari ogni giorno, ogni anno, il 25 aprile, come data fondante dei nostri valori della nostra nuova storia democratica oppure lasciar campo al buio dell'ignoranza. La straordinaria conquista della libertà di quel lontano 25 aprile 1945.
Costata enormi sacrifici non può essere cancellata o dimenticata. Il rifiuto della violenza totalitaria del razzismo, della sopraffazione che spinsero quei nostri concittadini a scegliere.
Speaker : spk2
Un nuovo mondo, fatto di pace, libertà, fedeltà ai propri ideali e rispetto della dignità umana deve essere il nostro faro sempre e non solo il 25.
Speaker : spk1
Aprile, grazie.
Speaker : spk2
Adesso l'ultimo intervento chiudiamo con David Zapelli, prego.
Speaker : spk1
Grazie.
Grazie, signor Presidente, scusate.
Buongiorno a tutti, io non ho.
Un discorso scritto, non ho letture da proporvi, perdonerete le mie mancanze e le mie dimenticanze,
Però vorrei semplicemente dire che è stato bello iniziare questa discussione tra i banchi del Consiglio comunale con le parole,
Del poeta Quasimodo perché sono state lette da un ragazzo, come ti chiami scusa,
Da Leonardo, grazie, Leonardo hai fatto una bella cosa, anche perché quelle parole sono scritte sul monumento di Viareggio, della resistenza, sul monumento della resistenza di Viareggio. e questo ci permette, come dire, di gettare ponti ai gettato un ponte, grazie grazie, Leonardo sul monumento della Resistenza, campeggiano quelle parole, le parole che hai che hai letto e che appunto evidenziano come era pesante vivere con l'oppressione di un piede straniero sul nostro cuore sul cuore di chi è venuto prima di noi.
Quel monumento è bello, non solo perché porta le parole di Quasimodo nell'intestazione, ma perché anche ricorda un po' la nostra storia, perché è arricchito dalle colonne di quello che fu il nostro palazzo comunale.
È barbaramente distrutto e.
Successivamente demolito barbaramente distrutto. Dico dalla guerra perché, come diceva il Presidente Coccoli, il 25 aprile divisivo per chi è fascista per chi non sa riconoscere che il male viene dal fascismo, che il male viene dalla guerra, la guerra che ha distrutto il palazzo comunale, che ha ridotto una comunità locale in macerie, ovviamente per i morti che i bombardamenti e la e la guerra di liberazione, Sant'Anna di Stazzema prima di tutto a ha portato, ovviamente per per le morti materiali, per le morti umane, per le morti dei nostri cari. Ovviamente per questo, ma quelle macerie hanno anche dimostrato la distruzione e la morte di una comunità civile che, tuttavia, grazie a quella lotta di resistenza di cui abbiamo parlato fino adesso, anche grazie a le rimembranze del professor Luciani, che ringrazio di essere venuto qui ancora una volta, in mezzo a noi a ricordarcelo ha fatto sì che il 25 aprile e ridesse la dignità agli esseri umani, agli italiani e ai viareggini, in particolare. Noi tutte le volte che parliamo di 25 aprile lo associamo a parole come libertà, uguaglianza, democrazia, solidarietà. Grazie a proposito delle associazioni stamani presenti che ci ricordano quanto sia importante la solidarietà che viene anche dalla Costituzione, ma io penso, non io veramente. Giuseppe Dossetti sono stati fatti tanti nomi stamani mattina delle anime dell'antifascismo, io vorrei fare quello di Giuseppe Dossetti, che diceva che il 25 aprile ha ridato soprattutto la dignità e la dignità. All'uomo viene Sessa vivere in pace con i ponti come quello che ha gettato Leonardo, che di nuovo ringrazio, ma anche con la pace di cui si parla all'articolo 11 della Costituzione. Io non ho mai sentito l'uso di parole verbi come ripudia, se non nella nostra Costituzione, forse nei Vangeli ripudia l'Italia, ripudia la guerra, non è che la nega. La ripudia è qualcosa di diverso. e se l'Italia ripudia la guerra e perché, purtroppo, purtroppo, nel ventennio precedente l'ha sperimentata a caro prezzo carissimo prezzo, non soltanto negli anni immediatamente prima, non soltanto con le imprese sciagurate della seconda guerra mondiale, ma l'Italia fascista che io ricordi, professore e Luciani, mi corregga se sbaglio, ha partecipato almeno a tre guerre, tre guerre, quella civile Spagna, quelle quelle in Africa,
Di vile colonialismo africano, dove membri del regio esercito e faccio riferimento a Graziani hanno dato il peggio il peggio di noi stessi.
Il male è il maresciallo Graziani,
È divisivo in questo nel dire che lì sta il male,
A Sant'Anna stava il bene,
È divisivo in questo, è vero, è vero e voglio essere divisivo, voglio continuare ad essere divisivo in questo senso, Presidente Coccoli.
E, ovviamente la terza, la terza guerra, cioè la Seconda guerra mondiale, quella cui quella sciagurata.
Esperienza dittatoriale ci ha portato,
E quindi, finché alle parole di liberazione, di oppressione dal piede straniero non verrà associata alla parola antifascismo, non sarà compiuta la guerra di liberazione la la resistenza non sarà compiuto questo finché oggi mi auguro che a Roma le massime autorità dell'Est dello Stato,
E onorino la resistenza come debba essere venuta non ci siano provocazioni.
Diverse, come dire che la Costituzione non è antifascista, la Costituzione è antifascista perché ripudia la guerra, perché garantisce la libertà di stampa e di parola,
Perché consente l'esercizio democratico qui in questo nostro piccolo Consiglio come invece a Roma nel Parlamento, tutte cose precedentemente negato.
Perché la dodicesima disposizione transitoria non consente la formazione di partiti fascisti neofascisti, tantomeno?
Quindi non possiamo, non possiamo continuare a.
Sopportare i vini provocazioni,
Certamente che va onorata la memoria di Jan Palach, perché Jan Palach ha protestato contro un regime dittatoriale in renaioli anche allora, ma oggi non è il giorno della commemorazione di Jan Palach, oggi è il giorno della commemorazione del 25 aprile della libertà della democrazia ma della dignità dell'uomo, della dignità dell'uomo, noi siamo qui a celebrare e prima di tutto la libertà dell'uomo, libero, democratico, solidale,
Altruista,
Grazie, signor Presidente.
Bene, la concludiamo qui, questo Consiglio celebrativo in saluto tutti buon 25 aprile,