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Speaker : Presidente Tagliavini
Buonasera, chiedo cortesemente di prendere posto nei banchi. Possiamo procedere all’appello nominale. Chiedo cortesemente di iniziare l’appello nominale. Grazie.
(Appello nominale)
Grazie. Hanno risposto all’appello nominale 23 Consiglieri. La seduta è aperta.
Chiedo cortesemente ai Consiglieri Tarzia e alla Consigliera Sodero di fungere da scrutatori. Li ringrazio.
Questa sera sarà assente il Sindaco, nonché gli Assessori Bonavina e Benciolini. L’Assessore Ragona, per un impedimento, dovrà assentarsi fra circa mezz’ora e quindi, per quanto riguarda le interrogazioni, magari daremo la precedenza a chi intende interrogare l’Assessore Ragona. Quanto ai Consiglieri, hanno giustificato la loro assenza: il Consigliere Marinello, il Consigliere Sacerdoti, il Consigliere Bitonci e il Consigliere Tiso. Mi pare che non ci siano altre comunicazioni al riguardo.
Possiamo dare corso alle interrogazioni. La prima a interrogare, premetto che il Consigliere Cavatton ha comunicato di cedere la sua interrogazione alla Consigliera Cappellini, è la Consigliera Cappellini. A lei la parola, prego.
Speaker : Consigliera Cappellini (FdI)
Sì. Grazie. Anche stasera avrei gradito interrogare il Sindaco. Apprendo la sua assenza, ma dato che è l’ultimo Consiglio Comunale e desidererei appunto avere delle risposte in questa sede, interrogo l’Assessore competente o meglio il Vice Sindaco Micalizzi.
Allora, Vice Sindaco, visto che mi sento generosa essendo l’ultimo Consiglio Comunale, le do l’opportunità di raccontare ai padovani, se ci può illustrare le ciclovie urbane che abbiamo appreso, appunto anche dalla stampa, saranno di 43 chilometri per Padova e se mi può spiegare perché è stato scelto il colore rosso, come sono visibili da oggi in via Gattamelata e lungo altre strade di Padova.
Intanto le faccio questa interrogazione. Grazie.
Speaker : Presidente Tagliavini
Parola al Vice Sindaco per la risposta.
Speaker : Vice Sindaco Micalizzi
No… sì, in modo molto così anche disteso e simpatico insomma, visto il periodo, non è certamente un, come dire… una simbologia politica, stavamo ridendo con questo, di questo con l’Assessore Ragona. No, ma io ringrazio la Consigliera che le sue interrogazioni sono sempre, come dire, puntuali e su questioni determinanti come questa. È Il Codice della Strada che ci indica i colori e le forme, i segni e i disegni che vanno apposti sia sulla segnaletica orizzontale, che lo ricordo al Consiglio, è quella che viene dipinta a terra, sia su quella verticale che invece, attenzione sta sui pali e il… la cartellonistica che viene installata lungo le strade e corrisponde alle indicazioni che ci fornisce il Codice della Strada. Quindi anche per i segnali sulle piste ciclabili, sulla sede stradale, non solo le ciclabili, ma anche gli attraversamenti pedonali, insomma, talvolta vengono in qualche modo indicati e riconosciuti con questa colorazione che il Codice della Strada al quale, penso siamo d’accordo, ci uniformiamo, insomma, ci dà, come dire, queste indicazioni. Grazie.
Speaker : Presidente Tagliavini
Parola alla Consigliera Cappellini per la replica.
Speaker : Consigliera Cappellini (FdI)
Allora ringrazio il Vice Sindaco della risposta, però non mi ritengo soddisfatta in quanto non è vero che sono le indicazioni del Codice della Strada, perché mi sono informata. Tra le altre cose, condivido il fatto che per la sicurezza dei ciclisti è bene colorare le ciclabili e diciamo le parti lì dove… laddove debbano eventualmente attraversare i pedoni, però lo studio tedesco che ha portato poi a valutare appunto queste segnaletiche stradali ci racconta che a Berlino, ad esempio, hanno scelto il colore verde. Allora o ci mettiamo d’accordo che è una mobilità green oppure possiamo dire che è una mobilità red e siccome diciamo il colore rosso non può anche non piacere a tutti e voi eravate, tra le altre cose, l’Amministrazione e le promesse elettorali che dicevano che facevano un referendum al mese, chiedo perché non abbiate coinvolto così la cittadinanza per chiedere se nell’eventualità, visto che sono 43 chilometri nella nostra città e non sono pochi, delle ciclabili avessero preferito eventualmente un altro colore.
Allora io ritengo che la città rossa l’abbiamo già avuta per ben cinque anni e credo che molti abbiano anche compreso che le scelte politiche e amministrative siano state scarse. Mi auguro, visto che è la fine del mandato, che per i prossimi cinque anni non dovremo avere una città rossa in tutti i sensi perché sarebbe alquanto spiacevole. Ecco e mi auguro che, proprio per la poca partecipazione e la mancata anche condivisione delle idee e dei progetti con la cittadinanza tutta, i nostri concittadini vadano a votare a dovere proprio perché, ecco, ritengo che il colore rosso sia solo dannoso, pericoloso, metta in allerta, in ansia e non sia, ecco, d’aiuto per la sicurezza dei padovani. Anzi, l’avete dimostrato con le vostre azioni, le vostre attività politiche: la città è tra le più insicure d’Italia e, ecco, visto come mi è stato anche risposto sbeffeggiando la mia interrogazione e banalizzandola, ridendo come spesso avete fatto in quest’Aula, invece ritengo insomma che probabilmente proprio perché la mobilità è green e allora per il rispetto dell’ambiente, per rispetto anche dell’inquinamento della nostra città anche a livello visivo, ritengo che quantomeno l’asfalto andrebbe colorato di un altro colore che non sia il rosso. Grazie a tutti e buona continuazione.
Speaker : Presidente Tagliavini
Grazie, Consigliera Cappellini.
Io rinnovo la segnalazione che l’Assessore Ragona fra poco deve assentarsi, quindi chiederei se qualcuno deve interrogare l’Assessore Ragona, ecco, lo diciamo faccia presente.
Ecco allora, sì, peraltro tocca Consigliere Foresta, spetta al Consigliere Foresta la prossima interrogazione e quindi prego, a lei la parola.
Speaker : Consigliere Foresta (Area Civica)
Grazie, Presidente. Assessore Ragona, la mia interrogazione è rivolta a lei. Allora dalla stampa locale ultimamente stiamo apprendendo molte cose che non conoscevamo e non sapevamo.
Ieri, anzi stamattina ho sentito parlare dell’interramento della ferrovia, ma domani ci penserò io a spiegare le problematiche che ci sono perché qualcuno forse non ha capito che per l’alta velocità devono interrare quasi 18 chilometri, cioè a dire fino a Dolo, perché altrimenti l’alta velocità non può passare, ma questo sarà un problema mio.
Poi ho sentito della Fiera che non ha fatto eventi: forse qualcuno era in qualche altra nazione del mondo e si era distratto e non ha capito che qui, se l’anno scorso le fiere sono rimaste ferme è perché c’era il lockdown.
Ma l’interrogazione che a lei vorrò fare e voglio fare stasera è questa, credo che ne abbiamo parlato abbondantemente in questa Sala e nelle Commissioni sul discorso di spostare i finanziamenti del tram sulle linee del filobus. Quindi chiedo a lei, per fare chiarezza una volta per tutti, di spiegare le motivazioni perché il finanziamento avviene su rotaia e non su ruote. Quindi le chiedo cortesemente se ci può aiutare a capire anche a noi, che evidentemente forse non siamo stati capaci di esprimere compiutamente le dinamiche di come è avvenuto, di come è arrivato questo finanziamento, io le sarei grato per noi e per tutti anche i cittadini che evidentemente forse non lo sanno. Grazie.
Speaker : Presidente Tagliavini
Parola all’Assessore Ragona per la risposta.
Speaker : Assessore Ragona
Grazie, Presidente. Grazie al Consigliere Foresta. Provo in pochi minuti a rispondere a questa interrogazione che in realtà è corretta perché da un po’ di tempo si sentono queste voci e allora credo sia opportuno rispondere.
Il Fondo del Ministero, chiamato anche Avviso 2, dentro cui è stato finanziato il tram di Padova, è un finanziamento che risponde ai criteri di trasporto rapido di massa. Il trasporto rapido di massa è una tipologia di trasporto che si può effettuare effettivamente non solo coi tram, tanto per dirne una, sono finanziate anche metropolitane, anche seggio-funivie a Roma, anche filobus, questo sì, ma la proposta che viene fatta a questo bando deve essere corredata da uno studio trasportistico che spiega perché quella tipologia di mezzo risponde a quel tipo di domanda. Allora il bus elettrico semplice, quelli che noi vediamo anche già girare oggi a Padova, quello non è finanziato. Può sembrare da una lettura attenta e superficiale del bando che lo sia, ma si parla di bus elettrici che devono essere, almeno in parte, in… collegati a linea fissa. Vuol dire che possono essere o dei bus… dei filobus in realtà che possono abbassare il pantografo, come succede in Prato della Valle per il tram e per una… per un percorso, come dire, ridotto allora possono, come dire, rispondere a quel requisito. Ma il bus elettrico fine a se stesso questo no, è impossibile. Dopodiché ci sono altre tecnologie simili, tipo il TOSAM, un flash-charging che si ricarica in corsa, ma esiste in realtà in un’unica città, a Ginevra e ormai da molti anni non si è sviluppato da nessuna parte perché, appunto, è una tecnologia che ha dei contro, è bella, ma di fatto non ha… nessun’altra città l’ha adottata. Il… ci sono da dire quindi altre due, tre cose importanti. Noi, per il bando del tram, abbiamo richiesto mezzi a 32 metri perché giustificano la domanda che ci sarà su quella linea. Ad oggi i filobus, perché comunque di quello dobbiamo parlare, sono a 18 metri e portano molte meno persone, quindi, in un… nella simulazione trasportistica che abbiamo fatto, il filobus partirebbe dal primo giorno già saturo con una frequenza di tre minuti su tutta la linea. Quindi mezzi che, come dire… pieni, mezzi frequentissimi e altissimi costi di gestione perché dobbiamo metterne molto di più del tram. Quindi quando si presenta a questo bando la domanda, si presenta non solo, come dire, un mezzo, ma un sistema, un sistema di trasporto rapido di massa, che poi, tra l’altro, deve essere su corsia preferenziale perché altrimenti viene bocciato totalmente. Quindi, tra l’altro, molte delle critiche che viene fatto al SIR 2 da parte di alcuni è che andrebbe a togliere corsie, ma se si vuole usare quel finanziamento bus-filobus-metropolitana-tram, la corsia preferenziale ci deve essere e anzi, il tram è più piccolo di un filobus e questo, come dire, va a incidere sulla dinamica di come si costruisce la linea.
Un’ultima cosa. Questo finanziamento è inserito nel fondo del PNRR per circa 230 milioni di euro. Vuol dire che quest’opera deve essere in funzione nel 2026: cambiare progetto - anche se spero di essermi spiegato, è pressoché impossibile - sarebbe ancora più impossibile perché noi, per arrivare al 2026, abbiamo già i tempi strettissimi, abbiamo un cronoprogramma che non ci permette di perdere… diciamo, possiamo perdere un mese, non ne possiamo perdere di più. Fare un nuovo progetto vorrebbe dire buttare l’anno e mezzo di lavoro che abbiamo fatto, perché abbiamo presentato a gennaio del 2021 la domanda, e ripartire da zero: questo farebbe sì che quei soldi sono assolutamente impossibili da convertire su un altro progetto, perché nel 2026 non c’è la possibilità di avere un altro progetto ad iniziare da oggi. Grazie.
Speaker : Presidente Tagliavini
Grazie, Assessore Ragona. Parola di nuovo per la replica al Consigliere Foresta.
Speaker : Consigliere Foresta (Area Civica)
Io credo che lei, per chi è stato attento, ha spiegato molto bene le dinamiche, le tempistiche e le questioni economiche, per cui da aggiungere, credo non ci sia niente. È chiaro ed evidente che siamo in campagna elettorale e qualcuno, che evidentemente l’Amministrazione la frequenza e la conosce poco, coglie dei suggerimenti di persone che ne sanno ancora meno. Per cui lei ha spiegato attentamente le cose e alle altre, come le ho detto, domani mi prodigherò a studiare, a fare qualche intervento per spiegarlo meglio. Chissà che qualcuno lo capisca.
Speaker : Presidente Tagliavini
Per l’interrogazione successiva, parola al Consigliere Turrin.
Speaker : Consigliere Turrin (FdI)
Grazie, Presidente. Volevo interrogare il Sindaco Giordani, ma in sua assenza interrogherò il Vice Sindaco Micalizzi.
La domanda è molto semplice e volevo chiedergli a che punto fossimo con la… l’appalto per la nuova Questura di Padova. Sappiamo, come è stato dichiarato dal Sindaco, come è stato firmato nei Protocolli tra il Comune e il Ministero, il Demanio, che il Comune di Padova dovrebbe, avrebbe dovuto essere stazione appaltante appunto per la nuova Questura in via Anelli. Dopo svariati mesi di ritardo per la permuta tra via Anelli e l’ex Caserma Prandina c’era stato detto, mi pare, in una sua dichiarazione del 29 dicembre 2021 che entro tre mesi, quindi entro marzo, si sarebbe addivenuto alla firma o perlomeno insomma alle prime carte da parte del Comune come stazione appaltante proprio per procedere con l’esecuzione dei lavori per la costruzione della Questura. Ad oggi non mi risulta che vi sia ancora nulla, quantomeno di pubblico, forse c’è qualcosa negli uffici e proprio per questo le chiedo, come insomma responsabile tra l’altro di quegli uffici, a che punto sia la nuova la costruzione della nuova Questura, perché è un’esigenza che non solo all’area di via Anelli, ex via Anelli e di… del quadrante est-Stanga, ma è un’esigenza che hanno le stesse Forze dell’Ordine, gli stessi poliziotti che, incontrandoli proprio in questi giorni, hanno evidenziato come la vecchia Questura, come sanno tutti, sia ormai totalmente inadeguata per gli standard qualitativi e anche quantitativi di personale che insistono appunto sull’edificio ora in via Palatucci. Grazie.
Speaker : Presidente Tagliavini
Grazie, Consigliere Turrin. Parola per la risposta al Vice Sindaco.
Speaker : Vice Sindaco Micalizzi
Sì, grazie, Presidente. Grazie, Consigliere. Ribadisco che i presunti ritardi di cui si parla non sono dati che con il Demanio noi abbiamo di volta in volta concordato sulla base della situazione trovata in riferimento alle bonifiche necessarie in quello spazio, a cui anche il Demanio teneva molto, ma vedo che questo tema, come dire, nonostante le vostre perplessità iniziali che vi hanno portato a votare contro, poi alla fine, insomma, vi appassiona l’idea di poter, come dire, finalmente toccare con mano il fatto che l’ex Bronx di via Anelli non esiste più, quelle palazzine non ci sono più, l’area è stata bonificata e adesso si appresta a realizzare lì la nuova Questura. Ho addirittura visto alcuni manifesti di partiti che hanno votato contro questa delibera dire “abbiamo finanziato la nuova Questura di Padova”. Meno male, insomma, mi fa piacere che dopo alcuni anni, insomma, ci si sia ricreduto rispetto al voto contrario espresso in Aula.
Ma comunque sia, venendo appunto alla domanda. Come ha giustamente detto, noi siamo diventati, in base ad un accordo con il Demanio dello Stato e il Ministero dell’Interno, stazione appaltante unica, quindi in questa fase, come stabilisce l’accordo, noi stiamo determinando le caratteristiche che questo appalto, che dovrà essere pubblicato dal Comune di Padova, dovrà avere, perché le caratteristiche che la Questura deve avere ovviamente ce le fornisce in modo dettagliato il Ministero dell’Interno. Siamo assolutamente nella tabella di marcia. Immagino che comunque ci sarà la polemica sui presunti ritardi che, vi informo, non ci sono e quindi immagino insomma che nei tempi congrui, in poco tempo, insomma, riusciremo, secondo una tabella di marcia fissata e che siamo nelle condizioni di rispettare, ad avviarci ad un primo, come dire, passo importante che stiamo compiendo insieme agli organismi dello Stato, appunto, la pubblicazione del bando di progettazione della nuova Questura, cioè, ovvero, il bando che determinerà l’incarico per chi dovrà progettare quell’edificio secondo le indicazioni appunto che arriveranno dal Ministero dell’Interno.
Io penso che questa partita sia un grande risultato per la città di Padova, lo dico anche di fronte a quest’Aula dove ci siamo confrontati molto, insomma, dove si è lavorato tanto per ribaltare una situazione molto difficile. Quel quartiere, quella via e quel luogo erano tristemente famosi come il luogo della criminalità, luogo dello spaccio, di tante attività criminali che hanno reso tristemente famosa, non solo nel nostro Comune, ma anche fuori dalle… dai nostri confini, anche quelli più lontani, la città di Padova. Grazie al lavoro di tutti quanti noi quel luogo non esiste più e oggi può diventare anzi uno spazio e un edificio a servizi di grande pregio. Una Questura in una città, in un territorio è un luogo importante, non è solo un simbolo, un presidio di sicurezza e di legalità, è anche un’occasione di crescita, di sviluppo in termini economici e sociali di un quartiere. Si ridisegna anche il modo di organizzare la città, dove non tutti i servizi stanno nel centro, ma stanno anche nei quartieri cosiddetti di periferia, dando opportunità a quei quartieri di costruirsi delle nuove identità attraverso delle nuove funzioni importanti che… grazie alla presenza della nuova Questura, il quartiere per esempio della Stanga, che ha vissuto le sofferenze, anche la svalutazione economica della presenza dell’ex Bronx, così definito, del quartiere di via Anelli e dell’ex Serenissima, oggi invece può rivedere anche un, come dire, il fenomeno di rivalutazione economica e sociale grazie alle nuove previsioni che saranno contenute nel bando che appunto lei ha citato.
Quindi io invito a guardare questo passo come un grande passo che questa città si appresta a fare, che consegniamo alla prossima Amministrazione come occasione di sviluppo per la città, che avrà una Questura di classe superiore rispetto a quella di adesso, ma avrà anche l’occasione di poter ridisegnare i destini futuri di quartieri che, come dire, hanno vissuto una situazione difficile proprio per quel sito, ma che oggi, intorno a quell’area, possono anche ricostruire una nuova opportunità, sia economica che è anche sociale.
Speaker : Presidente Tagliavini
Grazie, Vice Sindaco. Parola di nuovo al Consigliere Turrin, che può accomodarsi al microfono.
Speaker : Consigliere Turrin (FdI)
Sì, grazie, Presidente. Beh, io non mi ritengo molto soddisfatto dalla risposta del Vice Sindaco Micalizzi. Mi ha ricordato un vecchio termine che usava il mio allenatore quando giocavo in Terza Categoria. Quando giocavamo contro delle squadre un po’ più attempate, un po’ meno tecniche, si diceva che questi, per la loro esperienza, erano dei mestieranti. Ecco, lei mi è venuto in mente, lei è un mestierante della politica, Vice Sindaco. Lei ha risposto a tutto fuorché alla domanda che le avevo fatto io: l’ha buttata sul fatto che noi avessimo votato una delibera contro l’edificazione e la permuta della Prandina e via Anelli e avevamo ragione perché noi non avevamo votato contro l’operazione, ma abbiamo votato contro quella che è stata poi la vostra operazione, cioè un’operazione che doveva concludersi entro il 31 dicembre 2018 e che si è protratta in realtà per molti molti mesi in più, che è costata al Comune di Padova e costa al Comune di Padova 10.000 euro al mese di canone che paghiamo all’MPS per l’ufficio immigrazione e quindi ai cittadini padovani e che doveva risolvere il problema della Prandina, che è ancora lì, perché non sappiamo, non l’avete scritto in nessun DUP cosa farete effettivamente della Prandina e abbiamo una situazione come quella appunto di via Anelli con un bando, una gara che non è ancora nei cassetti degli uffici benché siamo stazione appaltante. A questo si aggiunge il fatto che, come le ricordavo in premessa, la Questura di Padova è stata elevata a Questura di fascia A; abbiamo negli ultimi mesi 70 agenti in più che sono costretti a stare in degli spazi angusti, ormai insufficienti per quella che è la sede di via Palatucci.
Quindi lei doveva solo e solamente rispondermi sul cronoprogramma che il Comune ha stipulato con Ministero e Demanio. A questa domanda lei non è riuscito a rispondere, ha rimandato a un futuro prossimo, che speriamo sia di qualcuno che la sostituisca, che sostituisca questa Amministrazione e che però comunque non ha dato risposta né a me, né ai cittadini, né agli agenti che sono costretti a lavorare in via Palatucci.
Oltretutto sarà anche molto importante il dopo perché, come sappiamo, come lei ben sa, come me, quello è un edificio della Provincia di Padova attualmente, quindi, sarà anche opportuno poi interrogarsi con gli Enti preposti sul futuro di quell’area, che comunque è un’area centrale per quanto riguarda la città di Padova.
Credo che sia i cittadini sia di agenti meritino una nuova ubicazione. Io negli anni avevo… ne avevo proposto un’altra, questo Consiglio Comunale, poi ha deciso via Anelli, ben venga, però, ecco, non siamo nei tempi previsti perché, se non sbaglio, era stata data una timeline del 2027 e credo che questa, come molte altre opere pubbliche, non saranno rispettate. Grazie.
Speaker : Presidente Tagliavini
Grazie, Consigliere Turrin. Andiamo all’interrogazione successiva. Parola alla Consigliera Colonnello.
Speaker : Consigliera Colonnello (PD)
Grazie, Presidente. In questi giorni, in questi mesi siamo sollecitati tutti dai fatti dell’Ucraina, dai fatti di questa guerra che ci interroga come cittadini e come anche politici, anche a livello locale: ci chiediamo che cosa sia possibile fare di fronte a una simile crisi e c’è qualcosa da fare almeno sul nostro territorio per quanto riguarda l’arrivo dei rifugiati, l’arrivo di chi fugge da una simile tragedia.
Rivolgo dunque la mia domanda all’Assessora Piva per chiederle in particolare che tipo di cura e attenzione la nostra Amministrazione rivolge ai bambini che provengono da quelle terre. Grazie.
Speaker : Presidente Tagliavini
Parola all’Assessora Piva per la risposta.
Speaker : Assessora Piva
Grazie, Consigliera Colonnello. Ancora una volta la scuola si trova al centro di situazioni di difficoltà. Prima la pandemia, adesso questo nuovo tema che investe la scuola e che deve trovare delle soluzioni. Non abbiamo grossissimi numeri all’interno delle nostre scuole, sono qualche decina, saranno una cinquantina i ragazzi della scuola dell’obbligo che si affacciano alle nostre scuole. Altri sono quelli del… della fascia 0-6, quindi nidi e scuole dell’infanzia.
Noi, per quello che riguarda le nostre scuole comunali, abbiamo deciso di accogliere là dove ci sono le strutture che hanno dei posti liberi e anche fuori tempo, diciamo, per l’inserimento senza alcun onere di richiesta per la retta. Quindi accogliamo gratuitamente sia i bambini del nido che i bambini delle scuole dell’infanzia.
So che anche altre strutture paritarie stanno accogliendo i bambini e ci stiamo anche rivolgendo a quelle persone che magari hanno delle capacità di mediazione per la lingua. Facciamo anche l’inserimento con qualche genitore se c’è, quindi come si potesse fare all’inizio di ogni inserimento nelle scuole dell’infanzia con i genitori per qualche ora all’inizio proprio per orientare i bambini.
Per quello che riguarda le scuole primarie e secondarie il tema è molto più, diciamo… più difficile da gestire perché ci sono bambini che hanno un’esperienza scolastica, che si trovano spostati in un altro mondo, in un’altra esperienza e che logicamente si trovano in difficoltà non solo per la lingua, ma anche per il sistema di accoglienza e quindi di conoscenza della struttura, anche del percorso scolastico che non sempre coincide con quello italiano. Nonostante questo noi stiamo affrontando questo problema investendo anche altri Enti che ci possono dare una mano. Fra questi l’Università di Padova e il Dipartimento di Psicologia che si sta adoperando con psicologi proprio per affiancare l’inserimento all’interno delle scuole e ci sono studenti ucraini che studiano qua a Padova da anni che ci danno una mano per quello che riguarda la mediazione. Quindi l’inserimento di ogni bambino viene fatto e con il mediatore e con lo psicologo che può accompagnarlo in questo percorso nuovo.
C’è da dire anche che questi ragazzi provengono appunto da esperienze scolastiche diverse. Non sono bambini che dovranno inserirsi per sempre in questo ambiente, quindi c’è bisogno anche di un collegamento e di un inserimento che non rompa completamente i fili con la scuola di provenienza. In questi casi c’è anche la possibilità di avere qualcuno che accompagna attraverso la DAD il collegamento con la scuola di origine quando c’è e che mantiene così il filo di un percorso anche emotivo e proprio di percorso personale perché questi ragazzi non si sentano completamente spostati in un altro ambiente, ma mantengano la collaborazione e l’identità anche personale, il legame con la scuola che in questi casi credo siano utilissimi proprio per mantenere l’equilibrio psicologico dei ragazzi.
Ci sono attività che si possono fare senza l’aiuto del mediatore, che sono quelle attività di gioco, di motoria, laboratoriali, anche la matematica per certi versi è un linguaggio universale, la musica, ma ci sono altre attività che sono sostenute solo da un legame continuo ed emotivo con la scuola di origine. Quindi per quanto è possibile cerchiamo di sostenere anche quello.
Speaker : Presidente Tagliavini
Grazie, Assessora Piva. Parola alla Consigliera Colonnello per la replica.
Speaker : Consigliera Colonnello (PD)
Grazie, Assessora. Ritengo che tutte le azioni compiute da lei descritte siano estremamente importanti. Naturalmente mi auguro e ci auguriamo che sia vero quello che lei ha detto e cioè che questi bambini e questi ragazzi possano tornare nelle loro scuole, possano tornare nella loro terra perché questo significherebbe che il conflitto sarebbe finito e verrebbe ristabilita la pace in Ucraina, ma anche in tutta Europa.
Colgo l’occasione, visto che è l’ultimo Consiglio Comunale, per ringraziare non solo lei del lavoro, ma tutta la Giunta per tutto quello che state facendo relativamente a questa emergenza, ma in generale a quello che è stato fatto in questi anni. Vorrei ringraziare anche tutte le colleghe e colleghi Consiglieri Comunali. Io penso che abbiamo svolto cinque anni di lavoro straordinario e soprattutto abbiamo a proposito di Ucraina intercettato fatti storici molto intensi, importanti. Abbiamo fatto un anno di Consiglio Comunale online perché stiamo ancora attraversando la più importante pandemia che l’Europa abbia conosciuto… che il mondo abbia conosciuto nel nostro secolo. Abbiamo attraversato la crisi afgana, adesso stiamo attraversando la crisi ucraina e tutti dal nostro punto di vista stiamo facendo il possibile per chiamare le parole della pace.
Quindi, ecco, credo che siamo la dimostrazione che anche la politica locale possa incidere su quelle che sono le dinamiche nazionali, in questo caso internazionali e nel nostro caso per il meglio. Quindi la ringrazio molto e ringrazio ancora tutti i colleghi e le colleghe.
Speaker : Presidente Tagliavini
Grazie, Consigliera Colonnello. Parola adesso per l’interrogazione successiva alla Consigliera Mosco, prego.
Speaker : Consigliera Mosco (LNLV)
No, non so se c’era il collega Lonardi perché è arrivata già una mail…
Speaker : Presidente Tagliavini
Credo… sì. A chiarimento credo che l’Assessore Ragona sia già andato via, si sia assentato perché mi pare che abbia fatto un cenno in tal senso. Non lo vedo in Aula, ecco, quindi questo segnalo.
Prego, Consigliera, se lei intende interrogare.
Speaker : Consigliera Mosco (LNLV)
… l’Assessore Ragona che è andato via, ma vedo anche il Sindaco che è assente e su questo una riflessione vorrei farla.
Ovviamente inizio per ringraziare anche i colleghi di maggioranza nonché quelli di opposizione per il lavoro che comunque insieme in questi anni, seppur talvolta con toni accesi ma sempre molto rispettosi, abbiamo fatto per la città. Dispiace invece però, e me lo consenta, Presidente, constatare l’assenza del Sindaco durante l’ultima seduta del Consiglio Comunale, per cui rispetto alle indicazioni che mi ero posta rivolgo, insomma, la domanda sull’opportunità dell’assenza del Sindaco questa sera e cioè se ritenete, lo rivolgo alla Giunta, rispettoso e coerente che durante l’ultima seduta con molti temi che potevano essergli rivolti vi sia questa assenza. Un’assenza che c’è ogni qualvolta ci sia la necessità di avere un confronto con lui, un confronto da cui appunto si è allontanato non solo con anche altre figure politiche cittadine, ma anche questa sera di fronte al Consiglio Comunale, chi rappresenta i cittadini. Tanto più la domanda che io vorrei rivolgere è sapere se verrà discusso, quando e come anche una relazione di fine mandato, un bilancio di chiusura di questi cinque anni da parte dell’Amministrazione di fronte a questo Consiglio Comunale, vista tanto più l’assenza questa sera del Sindaco. Se non ritenete che sia una cosa corretta, trasparente e coerente anche confrontarsi sui risultati che questa Amministrazione ha o non ha raggiunto perché, e chiudo, mi preme evidenziare come in questi cinque anni siano state fatte tante promesse, soprattutto all’inizio, nel 2017, tante promesse sono state fatte e poche o nulle sono state quelle poi ottenute. Una di sicuro è stata realizzata e cioè quando il Sindaco Giordani si è presentato dicendo che non sarebbe stato un Sindaco né di Destra né di Sinistra. Beh, è vero, non ha fatto cose né di Destra né di Sinistra. Non ha fatto cose di Destra perché non sono state abbassate le tasse, rilanciato il turismo, sostenuto il commercio, garantita la sicurezza dei Padovani, e neanche cose di Sinistra, l’attenzione alle fragilità sociali non è stata data in modo adeguato, tantissime sono le famiglie in difficoltà economiche nel pagamento delle bollette e non solo. Quante volte abbiamo sentito raccontare il sostegno anche al… alle emergenze abitative, sono migliaia le persone in attesa di una casa. O ancora tutto il tema del verde, dell’ambientalismo che si è rivelato essere un ambientalismo ideologico, di facciata, con alberi abbattuti. Penso solo a Via Friburgo, gli 80 - 100 alberi che verranno abbattuti e i tanti supermercati invece che sono spuntati come funghi.
Ecco, potrei andare avanti ancora per molti minuti a raccontare come da Padova anche prima del Covid si stesse assistendo a livello veneto a un grande rilancio anche turistico e non solo. Invece da Padova purtroppo si scappa, se non fosse per l’inaccessibilità con cui oggi questa città si è chiusa data l’assenza di centinaia di posti auto, con tariffe tra l’altro assurde che vedono addirittura Padova città, una città più cara addirittura di Venezia.
E ancora, chiudo, perché insomma i temi sono tanti, ma vedere che anche questa sera o negli anni passati sono state affrontate mozioni sicuramente degne di rispetto, ma non rilevanti sotto il profilo di impatto sullo sviluppo della città di Padova, quando ci sono temi come per esempio la viabilità che ha subito invece dei tratti di profonda senza di visione, dei tratti di incertezza, penso insomma che diano il peso di come siano state gestite le priorità sulla città di Padova.
Quindi queste sono… questa è l’interrogazione che io desidero un po’ rivolgere alla Giunta, insomma, sulla necessità di confrontarsi durante il Consiglio Comunale sulla relazione di fine mandato, su un bilancio dei risultati ottenuti o non ottenuti perché, come ricordava anche Milton Friedman, è un grande errore giudicare i risultati e le politiche, i programmi sulla base delle intenzioni e non dei risultati. Ecco, io avrei voluto che si discutesse invece dei risultati portati a casa perché quelli che ho delineato in… seppure in piccola parte dimostrano come oggi siano a zero.
Speaker : Presidente Tagliavini
Allora, Consigliera Mosco, mi permetta di intervenire. Abbiamo già chiarito, mi pare, parecchi mesi fa che le interrogazioni possono essere presentate anche in assenza in Aula del loro destinatario. Chiedo, la sua interrogazione è a verbale nei termini complessivi formulati, in assenza del Sindaco chiedo al Vice Sindaco se intende prendere la parola. Mi fa cenno di no e quindi presumo che riceverà una risposta ai temi presentati con la sua interrogazione nei tempi previsti dal Regolamento per iscritto.
Procediamo allora sempre seguendo l’ordine della lista dei Consiglieri che hanno chiesto di interrogare. Chiedo se sia in Aula la Consigliera Ruffini che mi pareva avesse risposto all’appello.
Sì, sì, benissimo.
Allora possiamo andare avanti, possiamo andare avanti seguendo, dicevo, l’ordine di lista. Chiedo al… alla Consigliera Barzon se intenda interrogare… anzi no, chiedo scusa. Consigliera Ruffini, lei intende interrogare? Sì, allora pardon, torniamo indietro, la invito al microfono, Consigliera Ruffini.
Speaker : Consigliera Ruffini (Gruppo Misto)
Grazie, Presidente. Io avrei voluto interrogare il Sindaco che però non è presente. Avrei poi voluto interrogare l’Assessore Ragona che non è presente, allora toccherà al Vice Sindaco rispondere alla mia interrogazione.
La mia interrogazione verte su uno dei progetti che è rimasto incompiuto nella nostra città che riguarda la trasformazione dell’area Prandina. Quando ci siamo insediati subito si è iniziato a parlare di questa trasformazione con la… di fatto con la possibilità che il Comune ha avuto di entrare in possesso di quell’area. Dopo ormai tre anni, quattro anni… tre anni che quel luogo viene utilizzato come parcheggio il… la città non ha ancora un progetto condiviso rispetto al futuro. Io mi ricordo una riunione col Sindaco circa due anni fa, allora fatta con altri esponenti del Gruppo di Coalizione Civica di cui facevo parte allora, e il Sindaco disse esplicitamente che insisteva ed esisteva già un percorso progettuale che si era iniziato e che questo poi sarebbe stato mostrato alla cittadinanza e condiviso con la cittadinanza oltre che naturalmente con il Consiglio Comunale. Ma non solo c’è stato questo incontro, ma c’è stato un percorso vero, reale che è stato fatto con il contenitore Agenda 21 e che ha visto protagonisti e protagoniste molti cittadini padovani, ma anche molte associazioni ambientaliste piuttosto che comitati di cittadini, insomma portatori di interessi differenti che si sono messi a disposizione per fare questo percorso istituzionale, ma realmente, insomma, partecipativo per contribuire alla scelta o alla elaborazione di un progetto su quell’area.
Nonostante tutte queste cose che ho elencato noi abbiamo appena approvato un Piano degli Interventi dove di fatto, di fatto il progetto di trasformazione di quell’area è il grande assente e questo credo sia, così, un fatto negativo che questa Amministrazione e questa Consiliatura lascia alla città. Si è stati capaci di fare molti progetti, molte trasformazioni, molti accordi, molti studentati, molte cose e questo non si è riusciti a farlo. Non si è riusciti a coinvolgere il Consiglio Comunale, non si è riusciti a essere conseguenti rispetto a quanto Agenda 21 ha prodotto.
Allora io le chiedo, Vice Sindaco, sicuramente lei ne sarà a conoscenza, qual è questo percorso e questo progetto di cui parlò il Sindaco circa due anni fa, se esiste, se ha avuto qualche impedimento perché si potesse realmente realizzare, se ha avuto qualche battuta d’arresto rispetto a quello che poi si sta facendo ancora in quel luogo anche se in forma diversa, ovvero utilizzarla come parcheggio, e se questa cosa lei ritiene, Vice Sindaco, sia stata una mancanza rispetto a quanto più volte si era discusso e anche in qualche modo lasciato credere non solo al Consiglio Comunale, ai Consiglieri Comunali, ma alle stesse cittadine e cittadini, ovvero che si sarebbe elaborato un progetto che potesse essere utile per la città. Ho finito e aspetto la risposta.
Speaker : Presidente Tagliavini
Grazie, Consigliera Ruffini.
Parola per la risposta al Vice Sindaco, prego.
Speaker : Vice Sindaco Micalizzi
Sì, grazie Presidente. Grazie, Consigliera. Questo è uno dei temi e delle questioni su cui credo che l’Amministrazione abbia, come dire, portato avanti uno tra i temi con, come dire, più… che più di altri insomma cambiano, cambieranno molto il… la nostra città, in modo particolare nella parte del Centro e della parte, come dire, di accesso ovest alla città.
È un tema enorme quello della Prandina, ce ne siamo accorti tutti. Io ho grande rispetto di tutto il dibattito che è stato fatto e del lavoro che si sta facendo in questa direzione. Adesso io non posso commentare le cose che vi siete detti col Sindaco in quell’occasione che lei, come dire, ha citato, però io credo che dopo non so quanti decenni di… in cui questa città inseguiva l’idea e l’obiettivo di acquisire quell’area perché strategica, il fatto che questa Amministrazione abbia assolto l’obiettivo di acquisirla alla città e aver sviluppato un dibattito con le associazioni, i temi, che poi diventa, come dire, utile al… alla progettualità futura, io credo che sia… poi ovviamente ognuno di noi può porsi obiettivi sempre più avanti, ma qualcosa che fino ad oggi, insomma, non era mai stato arrivato.
Quindi io credo che sia importante che questo mandato abbia, come dire, acquisito alcuni dati importanti: che quell’area è diventata di proprietà comunale e guardate che non è banale perché quando abbiamo iniziato il tema era come acquistare un’area di quel valore là. L’area oggi è nostra. L’area la stiamo usando, la stiamo usando non solo a parcheggio perché è anche diventata un’area che è occasione di appuntamenti di carattere culturale. Certo, vogliamo che possa svilupparsi di più questo tipo di attività, ma è l’impronta che l’Amministrazione, come dire, vuole dare a quel luogo e il contesto che inevitabilmente la porta ad essere, come dire, un’area strategica di sviluppo del Parco delle Mura della città. Quindi noi dobbiamo, come dire, proseguire in questa direzione.
Attualmente cosa si sta facendo? C’è in corso una interlocuzione molto importante con la Sovrintendenza perché quell’area è tutta vincolata, è tutta soggetta a vincolo. In modo particolare alcune palazzine hanno, come dire, un vincolo di… sono, come dire, vincolate, ma tutta l’area, anche quella che può essere, come dire, trasformata, ovviamente deve essere trasformata secondo le indicazioni e il… i pareri della Sovrintendenza. Quindi in questo momento siamo in questa fase e speriamo di poter quanto prima come città di esplicitare un progetto che, a mio avviso, sarà, come dire, una cosa che avrà anche un, un suo sviluppo progressivo. Quell’area ci consentirà sicuramente di poter assolvere a tante funzioni che il dibattito sviluppato ha programmato. Quindi io penso che noi oggi dobbiamo guardare con… come… con grande, così, ottimismo e opportunità il fatto che lo scoglio della proprietà e dell’accesso in quell’area, che era, come dire, quello su cui tutti quanti prima si erano fermati, questo, come dire, è stato assolto. Oggi abbiamo il compito di portare avanti anche con l’atteggiamento di grande rispetto del dibattito che si è sviluppato, ma anche di grande attenzione alle questioni che pone la Sovrintendenza, di finalizzare questo obiettivo e se servirà, come dire, anche la prossima Amministrazione per far questo ovviamente noi, noi siamo qui.
Poi immagino che il Sindaco deciderà poi lui quanto, come dire, e come e con che termini proseguire anche sugli aspetti del dibattito.
Speaker : Presidente Tagliavini
Grazie, Vice Sindaco. Parola di nuovo alla Consigliera Ruffini per la replica.
Speaker : Consigliera Ruffini (Gruppo Misto)
Grazie, Presidente. Pur apprezzando io molto il Vice Sindaco Micalizzi, devo dichiarare la mia insoddisfazione rispetto alla sua risposta. Io non ho fatto un’interrogazione sulla capacità che ha avuto l’Amministrazione di acquisire quell’area, questo è scontato, io più volte ho detto che era importante acquisire quell’area. C’è stato attraverso uno scambio con il Demanio… abbiamo messo anche noi delle risorse importanti in altri luoghi, per questo io dico che era estremamente importante anche restituire all’utilizzo dei cittadini quell’area proprio perché ci abbiamo investito, proprio perché ci abbiamo messo impegno, proprio perché c’è stato un percorso che l’Amministrazione ha portato avanti concretamente, ma la domanda è per fare cosa? E noi non l’abbiamo ancora capito, almeno io non l’ho ancora capito e molti altri anche, Assessore.
Quindi noi abbiamo lavorato per un Piano degli Interventi, abbiamo trasformato molti luoghi in questa città grazie al Piano degli Interventi, ma sulla… sull’area della Prandina questa cosa non è avvenuta. Io questo le ho chiesto. Lei mi ha detto che è un’area strategica, sono totalmente d’accordo, che è un’area che deve essere trattata con enorme rispetto e tant’è vero che c’è in mezzo la Sovraintendenza rispetto a un percorso che si sta facendo, ma io, Assessore, le ho chiesto qual è il progetto che è stato elaborato o che si sta elaborando e quindi lei non mi ha risposto. Evidentemente questo progetto o non c’è ancora oppure fa comodo che quell’area venga continuata ad essere utilizzata in questo modo e questo credo sia il modo meno rispettoso e per i soldi che abbiamo speso e per i progetti che sono stati paventati e per l’impegno dei… cittadine e cittadini che hanno messo all’interno di Agenda 21 e anche per il rispetto… per il poco rispetto che si ha avuto quando si è detto c’è un progetto e questo nessuno l’ha mai visto.
Poi un’ultima cosa e concludo. Io mi auguro che il Sindaco, chiunque sarà il prossimo Sindaco possa realmente, realmente concludere quel percorso e possa farlo coinvolgendo di nuovo la cittadinanza nella scelta di un progetto che sia realmente sostenibile dal punto di vista ambientale e sociale, eliminando definitivamente un parcheggio in centro storico che non dà assolutamente il valore che ha quell’area dal punto di vista strategico, ma soprattutto dal punto di vista della qualità della vita delle cittadine e cittadini padovani. Grazie.
Speaker : Presidente Tagliavini
Grazie. C’è ancora un po’ di tempo…
Scusate, chiedo al Consigliere Cusumano se intende interrogare… può accomodarsi al microfono, grazie.
Speaker : Consigliere Cusumano (M5S)
Grazie, Presidente. Grazie a tutti i Consiglieri. Allora, mi accingo appunto all’ultima interrogazione, si pensa, non ci dovrebbero essere altri Consigli di questa legislatura, poi in futuro non ci sarà… no non ci sarà, non si sa.
Grazie, Presidente, di avermi dato la parola. Desidero interrogare l’Assessora Piva su un tema a noi tutti caro che è il tema delle classi e delle scuole e del… lei sa, insomma, ci siamo sentiti più volte su questo annoso tema che riguarda quello che io ritengo l’affollamento eccessivo delle classi che possono riguardare soprattutto i più piccoli e quelli delle elementari.
Poc’anzi anche la Consigliera Colonnello interrogava appunto su quella che doveva essere l’accoglienza, quella che sarà, quella che è l’accoglienza dei bambini ucraini, ma non fermiamoci solo a questo problema perché continueranno ad arrivare anche altri bambini da altre nazionalità che avranno la necessità di essere inseriti. Al di là di questo credo che il numero di bambini pari a 25, inteso come numero per, appunto, le prime elementari, per quelle che sono le elementari, poi le seconde, le terze e discorrendo, insomma, sia un numero difficile da gestire, un numero difficile da gestire, in quanto i bambini così piccoli non hanno ancora così capito, diciamo, come può essere gestita un’aula con un insegnante. E credo che anche il metodo d’apprendimento, insomma, abbia delle difficoltà in questo senso, una difficoltà che, tra l’altro, poi si riflette anche sugli insegnanti, sullo stress che devono subire e sul metodo di insegnamento che affrontano e che sicuramente fanno fatica, diciamo, a seguire più da vicino i ragazzi che magari hanno delle difficoltà, appunto, nell’apprendimento.
Siamo tutti coscienti, come è stato detto da lei poc’anzi, sempre nell’interrogazione della Colonnello, del drammatico numero purtroppo che ci troviamo ad affrontare, ovvero alla mancanza di bambini, cioè questo numero che diminuisce sempre di più, ovvero il numero di bambini frequentanti le classi, che va a riflettersi dapprima sugli asili e poi sulle scuole elementari.
Questo è obiettivamente un problema, però c’è un paradosso: qual è il paradosso? Abbiamo meno bambini, ma le classi restano comunque come numero da 25 e questo cosa crea? Crea delle classi affollate, con minor numero di bambini, ma anche il rischio che qualche insegnante, purtroppo, rischi di restare a casa perché, obiettivamente, se non si vanno a comporre quelle che sono le classi necessarie per dare l’occupazione agli insegnanti, si vanno ad evitare la formazione delle classi che poi possono creare il percorso che l’insegnante ha negli anni: appunto, prima, seconda, terza, quarta, fino alla quinta e via discorrendo.
Ecco, c’è questo paradosso, io lo ritengo un paradosso e, insieme ad alcuni genitori, abbiamo affrontato questo tema, che è un tema che va a colpire le famiglie che vedono sparire, appunto, anche dei metodi di insegnamento, che sono portati avanti dalla… determinati istituti. Faccio l’esempio di quello della “Lambruschini”, che si vede… ha un metodo molto particolare, tra le classi che vanno a interfacciarsi di… con ragazzi di diversa età, hanno un sistema di avvicinamento all’istruzione e al modo di collaborare tra alunni che è un po’ diverso, innovativo, su cui si potrebbe, a mio parere, anche prendere esempio per altri istituti e c’è la preoccupazione che queste realtà spariscano.
Allora con questi genitori, diciamo, e non solo questi, anche quelli di molti altri istituti, abbiamo pensato di porci un tema fondamentale che è quello di interfacciarsi con quello che regola queste situazioni, che sono le leggi sostanzialmente, leggi che sono sicuramente regionali, nazionali, su cui stiamo cercando di far valere il nostro peso, ma volevo capire da parte dell’Amministrazione di Padova, in quest’ultima istanza, diciamo, in quest’ultimo momento, quest’ultimo Consiglio, qual è la posizione sua riferita a questo tema perché i genitori hanno bisogno di una mano per aiutare chi? Per aiutare i loro bambini, che hanno necessità magari di creare classi meno affollate per aiutare l’apprendimento e anche per dare più lavoro agli insegnanti che magari un domani, trovandosi purtroppo senza classi, saranno costretti, appunto, ad abbandonare il loro ruolo. Grazie.
Speaker : Presidente Tagliavini
Grazie, Consigliere Cusumano. Parola all’Assessora Piva per la risposta.
Speaker : Assessora Piva
Grazie, Consigliere Cusumano. Quello che io posso dire può essere un parere, perché sicuramente tutte queste situazioni sono regolate da leggi, da una legislazione che prevede per un numero… che il numero dei bambini iscritti in una scuola determini… anzi in un istituto comprensivo, determini poi la formazione delle classi. Generalmente il numero complessivo va diviso per 25, per cui la formazione delle classi è subordinata a questa divisione numerica e non certo alla problematicità dei casi che ci sono.
È vero che ci sono dei… un abbassamento del numero massimo in caso di bambini con handicap, per cui vengono calcolati 20 bambini ogni classe che ha un handicap.
Certamente poi ci sono delle realtà in cui i numeri non sono così elevati, ma, tornando alla situazione dei 25 per classe, che non è, diciamo, una situazione di tutte le scuole, perché abbiamo anche sì delle situazioni in cui i ragazzini sono 16-17 per classe… purtroppo, continuando a calare il numero degli iscritti, si arriva a diminuire il numero delle classi e quindi è più facile trovare qualche situazione da 25 bambini dal massimo… il massimo possibile.
Io penso e spero che il personale che il Ministero si trova a dover gestire sia distribuito, anche laddove ci siano dei numeri esigui e non venga licenziato; io credo che verrà utilizzato sicuramente, il problema è che ci sono anche molte cattedre precarie che sono state magari istituite per delle esigenze momentanee e queste saranno quelli che saranno… che spariranno per prime, diciamo, ecco, in caso di calo numerico degli alunni.
Certo che le problematiche dei ragazzini di questi anni è talmente particolare che un insegnante per 25 bambini sono certa che avrà un notevole peso, anche dal punto di vista educativo, perché sappiamo che i primi anni sono decisivi e il metodo usato deve essere anche tarato in base alla possibilità di recezione dei bambini. Quindi credo che un’attenzione anche alle diversità, alle diversità di apprendimento e di difficoltà che esistono, specialmente in questi anni poi di pandemia abbiamo visto quanta difficoltà di interazione c’è tra l’insegnante, la classe, i bambini, le famiglie e c’è davvero un problema di attenzione che potrebbe sparire in presenza anche di una classe numerosa. Purtroppo, però, noi non possiamo gestire questa problematica che, a livello nazionale, dovrebbe venir gestita da leggi che regolano questo… queste assunzioni di personale.
Cosa si può auspicare? Che magari, anche nel calo delle presenze a scuola, si possa distribuire il personale con più facilità laddove ci sono delle difficoltà e che ci possa essere un numero di insegnanti a disposizione per i presidi, che possa essere distribuito in base alle necessità. Quindi, se c’è un… la possibilità di avere a disposizione del personale, sicuramente anche i presidi sanno che possono gestirlo, laddove ci sono delle difficoltà; se il personale è ristretto nel numero, come si cerca, anche in questo periodo di crisi economica, di fare, è logico che anche i presidi si trovano con le mani legate.
Ecco, auspico davvero che ci sia un’attenzione maggiore e anche più elasticità nel calcolare il numero dei bambini per classe.
Speaker : Presidente Tagliavini
Grazie, Assessora. Parola di nuovo al Consigliere Cusumano per la replica.
Speaker : Consigliere Cusumano (M5S)
Grazie, Assessora, per la risposta. Sicuramente lei, in quanto ex insegnante, è sensibile al tema; l’ho sentita toccare tutti i punti fondamentali, appunto, non ultimo quello della disabilità, che va sicuramente a far calare, all’interno di una classe il numero di bambini iscritti, ma se pensiamo anche a tutte le altre difficoltà che ci possono essere non certificate, sicuramente vediamo che 25 bambini, con nessuna disabilità, comunque hanno delle differenze al loro interno.
E mi pongo anche la domanda: cosa succederà quando arriveranno i bambini dagli altri Stati, in un momento in cui magari adesso si chiuderanno le iscrizioni e alcune… e molte aule saranno già piene? Quindi sono problemi oggettivi per il nostro Comune, sono problemi oggettivi per le famiglie padovane, sono problemi oggettivi per i bambini che frequentano la scuola.
Io credo che il ruolo della politica sia quello di capire quali sono i problemi, capire quali sono i problemi all’interno della propria società, all’interno dei propri confini e cercare di risolverli. Io ritengo che questo sia un problema importante, legato alla cultura, legato all’insegnamento, legato al mondo del lavoro.
Lei ha toccato anche il tema dei lavoratori precari. Questo degli insegnanti, purtroppo, è un mondo costantemente precario, quando invece è un mondo in cui l’Italia dovrebbe investire molto di più perché, sebbene anche una classe non fosse formata da 25, ma fosse formata a 24 - 23 - 22 bambini, dal mio punto di vista, un bambino di sei anni, insieme ad altri 22-23 compagni, sarebbe comunque difficile riuscire ad imparare qualcosa al meglio. Sicuramente impara, perché gli insegnanti si danno sicuramente da fare, perché hanno una propensione per questo lavoro, però sicuramente non è ottimizzato magari il tempo che hanno a loro disposizione.
Quello che chiedo e quello che vorrei fosse fatto è proprio portare al Parlamento, portare in tutti gli Organi in cui è necessario farlo, questa richiesta, ovvero ridurre il numero dei bambini all’interno delle classi ai fini ci sia… al fine che ci sia un apprendimento più proficuo per i più piccoli e anche ai fini occupazionali degli insegnanti, che possano svolgere al meglio il loro lavoro ed evitare situazioni magari di burnout o di stress eccessivo, che possono andare a compromettere la loro qualità di insegnamento verso quelle che sono le generazioni future, verso quello che è il nostro avere più prezioso, dal mio punto di vista, che sono proprio i più piccoli.
Quindi veramente adesso si conclude questa Consiliatura di cinque anni e io vorrei che sul tema della scuola si facesse di più, non perché questo Assessorato o questa Amministrazione non abbia fatto a sufficienza, ma perché ci sono problemi più grandi che però vanno a toccarci nel cuore, come questo, come quello delle classi troppo affollate. Dobbiamo cercare di risolvere questo problema per migliorare sempre di più la qualità della nostra città e la qualità di vita di tutti quanti, degli insegnanti, dei bambini. Non mi ripeto, insomma. Grazie.
Speaker : Presidente Tagliavini
Grazie, Consigliere Cusumano. Questa era l’ultima interrogazione e, considerato che abbiamo esaurito l’ora dedicata, possiamo passare alla prima proposta… alla proposta all’ordine del giorno, che ha per oggetto l’approvazione del progetto definitivo relativo all’ex complesso… l’ex macello Jappelliano, Istituto Selvatico, approvazione del relativo progetto definitivo, in deroga al Piano degli Interventi. Questa proposta sarà illustrata dall’Assessore Colasio, a lui la parola, grazie.
Speaker : Assessore Colasio
Bene, grazie, Presidente. Mah, guardate – mi rivolgo anche ai Consiglieri – credo che sia il…
Speaker : Presidente Tagliavini
Assessore, deve… chiedo scusa, ma deve tenere la… indossare la mascherina, prego.
Speaker : Assessore Colasio
Scusi.
Credo che sia… abbiamo tutti la consapevolezza che, con l’atto deliberativo di oggi, si chiude un ciclo importante, che ha visto una proficua collaborazione interistituzionale, nel senso che il progetto che noi portiamo all’attenzione dei Consiglieri, del Consiglio, per ottenere una deroga rispetto al Piano degli Interventi, è il risultato di un percorso lungo, che ha visto una molteplicità di attori istituzionali; cominciò, ricordo, il Presidente Soranzo, il Presidente Bui, come dire, è stato un concorso… la Fondazione Cassa di Risparmio, una storia lunga che ha dato una risposta ad un problema che era stato sollevato ancora diversi anni fa da un’associazione, che vedeva docenti del Selvatico, ex studenti del Selvatico, appunto l’associazione “Amici del Selvatico”, lanciare un grido d’allarme sulla stampa e alla classe politica perché l’Istituto Selvatico potesse essere di nuovo ospitato in quegli spazi, che presentavano delle fortissime criticità.
Ecco, devo dire che in questi ultimi anni, con la collaborazione del collega Bisatto, si è fatto un lavoro importante, coordinato; la Consigliera Colonnello e molti altri Consiglieri Comunali presenti, sia di maggioranza che di opposizione, in queste sale, hanno collaborato fattivamente a far sì che oggi si fosse qui.
Io vi rubo ancora pochi minuti per dire come, al di là degli aspetti meramente tecnici, su cui poi ci soffermeremo molto velocemente, l’operazione recupero di quello che chiamiamo l’ex macello Jappelliano abbia a che vedere con la diacronia lunga della storia padovana. Pensate che i lavori iniziarono nel 1819, ma quello che è incredibile è che, nella costruzione di quell’edificio, vennero utilizzati dei materiali ricavati – ed è disastroso doverlo ricordare – dall’abbattimento di una delle chiese… forse, a mio parere, della chiesa più bella della Padova medievale: è una chiesa del 1226, la bellissima chiesa di Sant’Agostino che, disgraziatamente, venne abbattuta dagli austriaci per fare quella che voi tutti conoscete come la Caserma Piave.
Fu un’operazione disastrosa, per molti anni lo stesso Pietro Selvatico era convinto che fosse imputabile ad una precisa responsabilità del Comune e dello Jappelli, in realtà, già nel 1968, una studiosa di grande vaglio, Cesira Gasparotto, scriveva un bellissimo saggio, dove diceva “no, il Comune non c’entra niente, la responsabilità è delle soppressioni napoleoniche e degli austriaci, che non hanno capito che quell’edificio, la chiesa di Sant’Agostino, era un edificio di valore assoluto”. Oggi sarebbe stato inserito – lo dico a tutto il Consiglio – all’interno del patrimonio Unesco dell’umanità, perché conteneva cicli affrescati di Guariento e, ab origine, le tombe della Signoria Carrarese, realizzate da Andriolo de Santi nel 1351 e nel 1354 e affrescato, appunto, dal grande Guariento, che – voi sapete – è uno dei grandi artisti che ha portato Padova al riconoscimento di patrimonio Unesco dell’umanità.
La chiesa venne abbattute e alcune masegne, alcune colonne all’interno della struttura, non quelle che voi vedete all’esterno, ahimè, derivano proprio da quella chiesa. A titolo informativo, fortunatamente, grazie a Floriano Caldani, docente di Anatomia dell’Università di Padova, non vennero distrutte come materiale da costruzione le tombe, le tombe carraresi che voi oggi, noi padovani, i turisti possono ammirare all’interno della stupenda Chiesa degli Eremitani: la tomba di Jacopo II e la tomba di Ubertino.
Nel 1819 inizia la costruzione, con questo antefatto piuttosto sgradevole, verrà inaugurato dalla Congregazione Municipale nel 1821 su disegno di Jappelli. Venne bocciato il vecchio progetto di Antonio Noale, che è interessante perché Antonio Noale è il tecnico del Comune che fa gli scavi sull’attuale area del Pedrocchi nel 1813 scoprendo il Foro Romano e, conseguentemente, la stessa costruzione nel ‘31 del Pedrocchi e dello stesso macello Jappelliano hanno a che vedere con questo dialogo intessuto all’epoca: la città di Padova si interrogava sulla sua romanità.
Quindi è un pronao, ovviamente con colonne doriche, ma di fatto è una rievocazione della grande Patavium romana.
Voi sapete che poi, nel 1905, finisce la funzione di macello; mi permetto di ricordare, come giustamente abbiamo ricordato nella relazione tecnica, che nel 1812 un avviso del Comune vietava di appendere carcasse nell’area delle beccarie, che calassero sangue, che sgocciolassero sangue e altro materiale. Questo per darvi l’idea delle ragioni che hanno portato a realizzare l’ex macello in un contesto urbanistico austriaco e napoleonico, che prevedeva la dislocazione, all’esterno del centro storico dei cimiteri, dei macelli, delle carceri; ahimè, c’è l’eccezione del Castello Carrarese.
Conseguentemente, la prima fase di vita di questo stupendo edificio Jappelliano neoclassico si chiude nel 1905 e poi nel 1910 abbiamo la trasformazione in Regia Scuola di Disegno industriale; la scuola – voi sapete – venne pensata come scuola di disegno nel 1867 dal buon Pietro Selvatico, lo dico per inciso, Pietro Selvatico è un altro grande artefice della salvezza della Cappella degli Scrovegni. Vedete che stiamo parlando della nostra storia.
Vado velocissimamente. Durante la prima guerra mondiale venne, ahimè, trasformato in spazio anatomico per le operazioni di patologia anatomica e per gli interventi chirurgici, a disposizione quindi dell’Università Castrense, l’esercito la tenne fino al 1921, quando venne restituita, appunto, alla scuola e, negli anni successivi, nel ‘54 e poi nel ’69, vi furono degli interventi di ampliamento della struttura per le sue finalità scolastiche, che hanno deturpato l’originario progetto Jappelliano, che comunque era rispettoso delle mura su cui esso insisteva.
Chiudo dicendo che nel ‘45 una bomba lo colpisce e successivamente, diciamo, la struttura viene rimodellata con modalità assolutamente non organiche al progetto Jappelliano. Devo dire che questo progetto, veramente di altissima qualità, fa i conti con la storia, abbatte fortunatamente la superfetazione orribile che voi tutti vedete insistere sull’area delle mura, abbatte l’edificio del ‘54 e abbatte soprattutto il prefabbricato del 1969 che, lo ricordo, essendo su area golenale, avrebbe dovuto poggiare su pilotis, che in realtà non ci sono più, perché l’area venne chiusa.
Benissimo, il progetto attuale che si va oggi a… diamo, diciamo, il percorso finale, ha ripristinato l’originario progetto su pilotis, quindi il Genio Civile ha espresso parere favorevole perché l’area golenale è libera. La cosa importante che mi preme sottolineare è che è stato previsto, con grande intelligenza, uno spazio, un auditorium, la cui accessibilità è possibile al di fuori delle attività scolastiche, quindi a disposizione della cittadinanza.
Mi piace ricordare che si sono… stiamo parlando di due stralci funzionali: il primo sarà un restauro conservativo della originaria matrice Jappelliana, il secondo prevede - ecco, veniamo alle ragioni per cui siamo qui oggi – prevede l’abbattimento della superfetazione del ‘54 e del ’69.
Voi sapete che l’area insiste in unità di piano di classe A e, conseguentemente, quello che si chiede, in deroga al Piano degli Interventi – queste sono le ragioni per cui noi oggi siamo qua – è quello di prevedere, invece, una riclassificazione in unità di piano di classe E, che permette, appunto, l’abbattimento ed una rigenerazione architettonica di quell’edificio funzionale alle nuove attività scolastiche.
Sempre le ragioni che ci portano a essere qui oggi sono legate al fatto che si va in deroga al Piano degli Interventi per quanto concerne, diciamo, la dimensione volumetrica: c’è un leggero incremento di 563 metri cubi, che è possibile, appunto, prevedere ed è su proposta, appunto, del Sindaco, con un’approvazione del Consiglio Comunale, che prevede la possibilità, a fronte di conclamate evidenti esigenze di natura pubblica – e di questo stiamo parlando – che si possa andare in deroga appunto il Piano degli Interventi.
Le ragioni per cui oggi presentiamo questa delibera sono, appunto, queste: le due deroghe, l’una all’unità di piano di classe A, che viene ridefinito in unità di piano di classe E, e l’incremento volumetrico di 563 metri cubi.
Devo dire, e chiudo, signor Presidente, che il progetto è veramente importante, non è solo un intervento conservativo, che mette assieme pezzi della memoria padovana: le grandi beccarie del 1398, la chiesa di Sant’Agostino, cioè è… il genio di Jappelli che, ricordo, è il grande architetto del Pedrocchi, che fa il Pedrocchi proprio grazie al fatto che in quell’area viene scoperto il Foro romano. Quindi c’è un circuito culturale di cui Padova oggi è depositaria, che ha molto a che vedere, appunto, con il percorso che ha portato al riconoscimento di Padova come patrimonio Unesco dell’umanità.
Io vi ringrazio e ovviamente chiediamo… chiedo l’approvazione delle due deroghe, perché questo permetterà un prosieguo dell’intervento, che è strutturato in qualcosa come 12 milioni di euro, con un intervento da parte nostra di 500.000 euro per gli interventi esterni e un grandissimo contributo governativo e della Fondazione Cassa di Risparmio. Grazie, Presidente.
Speaker : Presidente Tagliavini
Grazie, Assessore Colasio. È aperta la discussione. Si è prenotata per prima la Consigliera Pellizzari: a lei la parola; poi la Consigliera Colonnello dopo.
Speaker : Consigliera Pellizzari (Bitonci Sindaco)
Grazie, Presidente. Beh, siamo tutti molto soddisfatti perché finalmente il risultato che attendevamo da molto tempo è stato raggiunto con il cofinanziamento della quota a carico del Comune.
La soddisfazione, però, è anche mia personale per aver contribuito ad arrivare alla soluzione attraverso molteplici incontri con il già Presidente della Provincia Soranzo e l’attuale Presidente Bui.
Importante fu la mia interrogazione al Sindaco, fatta il 29 gennaio del 2018, in cui portavo a conoscenza del Consiglio che esisteva un progetto di rifacimento di questo Istituto, approvato con decreto del 27/12/2017, progetto di cui nemmeno il Sindaco e nemmeno l’Assessora preposta erano al corrente.
A quel tempo la spesa per i lavori era quantificata in euro 4.500.000. La Fondazione Cariparo aveva promesso di finanziare il 50% della spesa, mentre l’altro 50% doveva essere ripartito, in parti uguali, tra la Provincia e il Comune, proprietario dell’immobile. Durante i numerosi incontri con l’allora Presidente Soranzo, che aveva sempre dichiarato l’intenzione di finanziare il progetto con la quota del 25% spettante alla Provincia, è stata la quota del restante 25% a carico del Comune a ritardare la soluzione, nonostante le assicurazioni del Sindaco Giordani fatte, appunto, il 29 gennaio del 2018 - in virgolettato – “di cercare di risolvere il problema… - parole sue - di risolvere il problema quanto prima”.
Questo non c’è stato, ora ci siamo: con l’approvazione di questo progetto e conseguenti lavori, finalmente questo prestigioso edificio, gioiello Jappelliano, sarà restituito ai padovani e contribuirà ad arricchire il nostro patrimonio artistico culturale, che molte città ci invidiano. Un po’ in ritardo, ma, insomma, ci siamo arrivati. Non solo questo è un edificio storico importantissimo, ma è anche una scuola dove nel tempo si sono formati grandi artisti padovani: uno fra tutti lo scultore Amleto Sartori – ricordiamolo – famoso per le sue maschere teatrali. La scuola, inoltre, è punto di riferimento per l’oreficeria contemporanea, per stili e scelte espressive. Abbiamo la fortuna di ammirare molte di queste opere orafe nelle vetrine dei nostri negozi, ma è anche detentrice di eccellenza per la scultura, il design industriale e la moda.
Durante l’inagibilità di questo Istituto, che ancora oggi purtroppo perdura, i numerosissimi studenti che lo frequentano sono costretti ad essere ospiti di altri plessi in giro per la città, provvisori naturalmente, ma sono anni che dura questa storia e possiamo immaginare quali sono i disagi degli studenti stessi e delle famiglie. Soprattutto coloro che frequentano le quarte e le quinte sono costretti ad essere ospiti di altri plessi provvisori, con i disagi che possiamo immaginare. Appunto quelli che… i ragazzi e gli studenti che frequentano le quarte e le quinte si devono spostare dalla loro scuola - lei lo sa bene, vero? Ecco - accompagnati dagli insegnanti per recarsi nella sede del Selvatico, fare la loro lezione e poi essere riaccompagnati presso il plesso che li ospita. Sono convinta che tutti comprendano questo disagio.
Ora tutto sembra volgere al termine con grande soddisfazione di tutti i padovani, compresi gli studenti, che finalmente potranno completare il loro ciclo di studi presso la sede originaria del prestigioso Istituto d’arte Pietro Selvatico.
Ecco, intanto grazie. Naturalmente il mio voto, che comprende anche il voto dei miei colleghi della Lista Bitonci, sarà favorevole. Mi dispiace per il ritardo che, continuo a dirlo, potevamo farlo prima se le cose fossero state studiate perbene, comunque grazie.
Speaker : Presidente Tagliavini
Grazie, Consigliera Pellizzari. Parola alla Consigliera Colonnello.
Speaker : Consigliera Colonnello (PD)
Grazie, Presidente. Innanzitutto un grande ringraziamento all’Assessore Colasio, che ha illustrato questa importante delibera, che oggi finalmente votiamo. Accolgo l’invito della collega Pellizzari a dirci, appunto, finalmente, anche se forse questo ritardo, collega, ci consegna non 4 milioni di investimento, ma 12 milioni di investimento, cosa che ci permette di restaurare l’edificio Jappelliano, ma soprattutto – ed è questa la volontà espressa dalla comunità scolastica del Selvatico sin dall’inizio – di rifare completamente la scuola del Selvatico, perché nel progetto originario le due cose viaggiavano su binari paralleli e ci è voluto un impegno di tutta la politica e di tutta l’Amministrazione in maniera unitaria e trasversale alle forze politiche e alle Istituzioni, per riuscire ad arrivare a questo importante risultato, il risultato di oggi, che vede restituito alla città, da un lato un gioiello monumentale opera dello Jappelli, dall’altro una scuola di prestigio che torna ad avere la sede originaria.
Ecco, l’Assessore Colasio ha brillantemente esposto la storia dell’edificio e la storia di questo macello, voluto in forma di tempio greco dallo Jappelli, mi permetto, allora, di raccontare l’altra parte della storia, la storia della scuola Selvatico, che porta il nome di questo grande intellettuale padovano, che tanto fece per la nostra città, al punto da salvare, come ricordava l’Assessore Colasio, la nostra amata Cappella degli Scrovegni da probabile distruzione, insieme al Sindaco dell’epoca Levi-Civita.
Il Selvatico come Istituzione, come Scuola, nasce per volontà di Selvatico appunto nel 1867, nasce come Scuola d’arte in opposizione all’Accademia veneziana: c’era cioè la convinzione da parte di alcuni intellettuali padovani che si inserivano in una discussione di carattere nazionale ed europeo che, in prossimità di un’epoca di industrializzazione e di manifattura che rischiava di brutalizzare l’uomo di fronte alla fabbrica, era necessario impostare la manifattura come arte di bellezza. Dunque non serviva più soltanto l’Accademia come sede di conservazione dell’arte come fine a se stessa, sede di conservazione del genio artistico come fine a se stesso: serviva fondare un nuovo modo di fare arte più prossimo all’industria, più prossimo alle mani dell’uomo, all’utilità dell’uomo, agli oggetti di tutti i giorni.
È così che nasce, in maniera… la spiego un po’ tagliandola con l’accetta, diciamo, l’idea dello stile liberty ed è su questa convinzione che Selvatico fonda la Scuola che porta ancora il suo nome. La storia di questa Scuola fu una storia gloriosa a livello territoriale sin dall’inizio. Proprio davanti a noi abbiamo il Palazzo delle Debite che fu strutturato, fu ideato da Boito e che reca al suo interno decorazioni di quella che fu la prima Scuola del Selvatico, quando ancora questo intellettuale era in vita. Subito dall’Ottocento la Scuola proseguì, si ingrandì. La prima sede in realtà stava vicino alla Specola, era una piccola stanza in cui soprattutto si… studiavano e c’era una bottega di scultori, ma la scuola si ingrandì, si spostò dunque la sua sede in quella che è oggi la Feltrinelli, si aprì la ricerca artistica, non solo all’ambito scultoreo della manifattura, ma anche all’ambito della pittura e successivamente dell’oreficeria.
Nei primi anni del Novecento furono gli artisti del Selvatico a realizzare gran parte delle piccole manifatture in stile liberty che vediamo in tante delle villette che compongono il nostro patrimonio architettonico, peraltro tutelato anche dal nuovo Piano degli Interventi sia a Città Giardino che all’Arcella. E ancora, dopo la Seconda Guerra Mondiale, troviamo il Selvatico, la Scuola del Selvatico protagonista attraverso due grandissimi intellettuali e artisti della nostra città che furono Amleto Sartori, già ricordato dalla collega Pellizzari, famoso per le sue maschere, ma abbiamo una sua statua molto importante posizionata anche per volontà di questa Amministrazione davanti al Verdi, la statua che ritrae il Ruzzante, e naturalmente Mario Pinton di cui adesso proprio in questi giorni è organizzata una mostra visitabile presso il Museo degli Eremitani, Pinton che, grazie alla scuola Selvatico impostò un nuovo modo di fare oreficeria che dava dignità alla materia del metallo più che alla forma diciamo tradizionale in cui era incastonata, era incardinata l’oreficeria dell’epoca e insomma Pinton, che promosse una vera e propria innovazione.
Ecco dunque che il Liceo Selvatico e la Scuola Selvatico ha origini lontane e il fatto che sia sito in una sede così prestigiosa è veramente l’altra faccia di questa grande storia: l’ex macello Jappelliano appartiene a questa tradizione, alla tradizione del della Scuola Selvatico come la Scuola Selvatico appartiene alla… a questo bellissimo edificio, il macello Jappelliano. Perché? Perché come sapete l’edificio si struttura con una rotonda illuminata centrale dentro la quale per anni, per decenni, sono state esposte e visitabili al pubblico le opere degli studenti. Studenti che poi sono diventati spesso artisti e artigiani importanti della nostra città e qui chiudo.
Ecco, quindi il nostro auspicio, quello che la storia di questa Scuola possa proseguire dentro questo splendido edificio che speriamo possa di nuovo essere riaperto al pubblico il prima possibile e renderci nuovamente consapevoli come cittadini di quanto valga la Scuola Liceo Artistico Selvatico. Grazie.
Speaker : Presidente Tagliavini
Grazie, Consigliera Colonnello. Parola adesso al Consigliere Sangati, prego.
Speaker : Consigliere Sangati (Coalizione Civica)
Sì, grazie, grazie, Presidente. Aggiungo soltanto una brevissima nota che penso che sia molto importante, una cosa che è stata discussa in Commissione e che ritengo appunto molto importante nel senso che la ristrutturazione della Scuola sarà sicuramente un momento molto importante per la Scuola stessa e quindi gli studenti, ma anche un momento in cui, una volta che i valori vengono terminati, ci saranno degli spazi accessibili anche alla cittadinanza. Io penso che questo aspetto proprio sia la visione di scuola aperta, sia comunque una la possibilità per padovani di vivere la scuola, anche appunto come uno spazio pubblico sia importante e averlo previsto in questa opera di ristrutturazione, di fatto rinnovo della Scuola, sia un aspetto molto importante.
Ecco, ci tenevo a sottolineare questo aspetto perché, al di là degli aspetti tecnici, sicuramente molto importanti che sono stati approfonditi, questo aspetto più sociale sia un aspetto degno di nota. Grazie.
Speaker : Presidente Tagliavini
Grazie. Parola al Consigliere Cavatton, prego.
Speaker : Consigliere Cavatton (FdI)
Grazie, Presidente. Io le chiedo, avendo per motivi personali fatto un tampone sei ore fa, se è possibile… negativo ovviamente, se è possibile abbassare lievemente la mascherina perché ho delle difficoltà a parlare a quest’Aula anche a causa di una certa commozione per questo mio intervento e non…
Speaker : Presidente Tagliavini
Permesso accordato, prego.
Speaker : Consigliere Cavatton (FdI)
Grazie, Presidente. Io intervengo sulla delibera dell’Assessore Colasio annunciando il mio voto favorevole per i motivi che sono stati già abbondantemente illustrati dai colleghi che mi hanno preceduto.
Mi permetto, dal momento che tutta la mia vita adulta è trascorsa anche in queste Aule, di utilizzare il tempo che mi è concesso per un saluto, un saluto e un ringraziamento a tutti i colleghi sia di opposizione che di maggioranza. La crescita personale e in qualche modo anche politico-amministrativa che quest’Aula mi ha consentito negli ultimi 23 anni costituisce per me un’esperienza alla quale non avrei mai voluto rinunciare. Pur nelle battaglie ideali e alle volte anche ideologiche che ho sostenuto in quest’Aula, pur nelle differenze molto spesso abissali tra le mie opinioni e quelle di colleghi che hanno percorso in me e con me quasi tutto il periodo che io ho trascorso in quest’Aula, da tutti ho imparato qualcosa e non potrei nominarne soltanto alcuni perché farei un dispetto a quelli che erano con me nei mandati precedenti e che magari non sono presenti in questo. Però è davvero con viva commozione che vi dico: siamo tutti al servizio della città, lo abbiamo dimostrato negli anni e io credo che questa sia la forma più alta di contribuzione civica che una persona appassionata di politica possa dare ai suoi concittadini. Il nostro, non esito a definirlo volontariato, noi Consiglieri Comunali, è e sarà sempre un blasone del quale dobbiamo andare orgogliosi. E lo ripeto, nei contrasti che ci sono stati e che fanno parte della democrazia rappresentativa e del necessario contraddittorio tra le diverse posizioni, io credo che siamo tutti cresciuti sotto il profilo politico, sotto il profilo amministrativo, sotto il profilo etico e sotto il profilo morale. Non so dirvi oggi quale uomo io sarei stato se non avessi consumato le scarpe venendo in quest’Aula, però sarei stato sicuramente un uomo peggiore, sarei stato un uomo che non ha provato emozioni molto forti sia in senso positivo sia in senso negativo, ma che lo hanno formato e lo hanno portato a una consapevolezza di quale sia il bene comune indipendentemente dall’appartenenza politica o partitica.
Tra poco comincerà per me la sesta campagna elettorale. Io costituisco un… il paradigma, l’epitome di quello che non si dovrebbe fare in politica e cioè di un Amministratore che persegue, insiste, anche in forse in maniera autolesionistica, nel voler rappresentare i cittadini della sua città, che non ha fatto carriera, che non si trova in altre posizioni e che, francamente, l’ho capito abbastanza recentemente, non lo vuole. E tanti dei miei colleghi sia di opposizione che di maggioranza so che condividono la mia posizione perché credo che amministrare una città, in qualsiasi ruolo, sia molto più importante e gratificante che ricoprire ruoli sicuramente più importanti, ma che allontanano il politico dalla cittadinanza.
Noi siamo la vera espressione della democrazia rappresentativa e come tali dobbiamo esserne fieri. Io lo sono, sono fiero di essere stato membro di quest’Aula in questa Consiliatura, come lo sono di esserlo stato nelle Consiliature precedenti e quindi ringrazio ognuno di voi per l’apporto, mi scuso se alle volte sono stato sopra le righe, se alle volte vi è sembrato che vi abbia mancato di rispetto, se alle volte mi sono fatto coinvolgere da un modo di fare politica che oggi sembra l’unico, quello della bagarre, della contrapposizione fine a se stessa, della forma senza contenuti, ma vi assicuro che mai è stata mia intenzione e vi assicuro che, nonostante tutte le delusioni che quest’Aula mi ha dato, credo e spero che sia giusto continuare da posizioni diverse tutti noi a lottare per il bene della nostra città.
Ringrazio il Presidente per un evidente fuori tema nel quale non mi ha richiamato. Ringrazio tutti i colleghi per questi cinque anni insieme. Ringrazio un po’ di più i colleghi - e loro sanno a chi mi riferisco - che con me hanno percorso un tratto di strada ancora più lungo e mi auguro, lo dico col cuore, di rivedervi di nuovo tutti qui alla prossima Consiliatura. Grazie.
Speaker : Presidente Tagliavini
Consigliere Cavatton, credo che lei non abbia espresso nessun fuori tema e, considerato che la proposta ad oggetto è una scuola e quindi un luogo in cui si esercita la docenza e all’apprendimento, anche quest’Aula, in un certo qual modo, come lei ha ben spiegato, arricchisce e consente, oltre che l’esercizio della democrazia, anche il miglioramento della persona. Quindi la ringrazio personalmente per le sue parole, per l’impegno civico indiscusso che la sua vita politica dimostra.
Se qualcuno ritiene di proseguire la discussione chiedendo la parola sul tema all’ordine del giorno, chiedo se vi siano altre richieste di intervento attinenti la proposta. Se… sì, ci sono. Parola alla Consigliera Moschetti, prego.
Speaker : Consigliera Moschetti (LS)
Grazie, Presidente. Io mi limiterò, ahimè, alla delibera, pur commossa ed emozionata anche dalle parole del Consigliere Cavatton, da cui emerge sicuramente insomma che c’è un qualcosa di più che unisce la maggioranza e la minoranza al di là delle opinioni diverse, ma comunque la convinzione di fare ciascuno del proprio meglio e fare ciascuno un qualcosa che serve agli altri, ma il servire nel senso dell’essere utile agli altri, perseguendo chiaramente da opposte visioni quello che ciascuno ritiene essere il bene delle persone. Quindi lo ringrazio personalmente per le sue parole e per… anche emozionanti che hanno alzato il livello talvolta più superficiale di certe bagarre o contrasti che a volte emergono.
Con riferimento invece alla delibera, io mi permetto solo di sottolineare un aspetto già emerso: l’importanza della… del Selvatico come Scuola sotto molteplici aspetti, l’importanza della di questo bene monumentale della sua storia, come è stato ben emerso, come ha bene evidenziato l’Assessore Colasio, di questa ricchezza di questo bene monumentale artistico e architettonico. Io vorrei sottolineare come la ristrutturazione di questo bene rientra in un qualcosa di più grande, in una riqualificazione di una zona importante che è il centro della nostra città e che deve essere coniugato con le Mura del Cinquecento, con il Piovego, con quella che sarà la seconda linea del tram che passerà di lì, con quelle che… al di là quello che sarà tra un paio d’anni il Parco Tito Livio, che già… di cui già insomma, iniziamo a vedere la… il nascere dopo tanto tempo, la riqualificazione delle palazzine liberty, quindi una zona di Padova che verrà riqualificata, valorizzata non solo dal punto di vista architettonico, ma anche e soprattutto dal punto di vista artistico e, direi, culturale. Per non parlare poi di quello che sarà poco più in là anche il Palazzo Foscarini con la nuova sede del Conservatorio.
Ecco, io credo che tutto questo, tutte queste opere, questa crescita importante e questo investimento che la nostra… il Comune, ma non solo il Comune, per… dimostra non soltanto un valore fondamentale su cui ha puntato che è quello della riqualificazione, soprattutto i valori culturali di queste opere e l’investimento anche in quello che c’è dietro in una Scuola, in un Conservatorio, nel verde di quello che è il Parco Tito Livio e dunque che… come questi investimenti siano opera anche di una… di più Enti che collaborano, di una joint venture tra più soggetti che hanno costruito qualcosa di importante attraverso la… un investimento che ha portato a realizzare delle opere, ma su cui c’è stata un’intesa che per anni forse non è avvenuta, complice quest’anno anche il PNRR che ha dato un contributo importante. E quindi io credo che, insomma, concludere il Consiglio, questa Consiliatura con una delibera così importante sia un po’ una sintesi di tutto quello che è stato il lavoro in questi cinque anni: un lavoro che ha portato a mettere al centro le persone e quindi i valori importanti anche della cultura, i valori della riqualificazione, del valorizzare le opere storiche e la… come anche le Mura del Cinquecento, attraverso una sintesi e un lavoro che ha visto come protagoniste la Provincia in questo caso, il Governo, il Comune, anche le associazioni, come l’Associazione delle Mura, i docenti, tutti coloro che anche nella scuola sono stati protagonisti. Ecco, io credo che se la politica volesse sempre dimostrare quello che è stata per noi, quello che ha dimostrato per noi in questi cinque anni, cioè voler costruire un qualcosa di bello, di importante per la nostra città, ecco, io credo che effettivamente questo è il valore alto della politica su cui effettivamente… cioè se si acquista il senso è anche di offrire ciascuno di noi il proprio tempo, il proprio servizio gratuito e che chiaramente valorizza tutti noi per quello che stiamo facendo.
Quindi un ringraziamento anche a tutti coloro che hanno collaborato, che hanno creduto in questo progetto complesso, importante e che è un po’ la conclusione di tutta una serie di tasselli su cui, insomma, in questi cinque anni credo si sia fatto molto. Grazie.
Speaker : Presidente Tagliavini
Grazie, Consigliera Moschetti.
Parola adesso al Consigliere Berno, prego.
Speaker : Consigliere Berno (PD)
Grazie. Approfitto di questo momento anche di delibera che rappresenta anche simbolicamente, come in qualche modo hanno evidenziato il collega Cavatton e la collega Moschetti e poi anche molto tecnicamente la collega Colonnello, rappresenta effettivamente un momento di sintesi che, come dire, su un progetto che effettivamente è un valore aggiunto per tutta la città da un punto di vista culturale, educativo e quant’altro, ci si trova in qualche modo a collaborare fra opposizione e maggioranza, se vogliamo usare questi termini, fra Istituzioni diverse, Provincia e Comune, naturalmente Istituzioni territoriali che hanno dato anche concretamente una mano naturalmente da un punto di vista dei finanziamenti e quindi è un obiettivo che fa… come dire, dà gratificazione a tutta la città. Devo dire che in questi cinque anni, in alcune occasioni siamo riusciti effettivamente ad essere uniti su alcuni obiettivi. Penso ad esempio, l’Assessore Colasio ha citato Padova Urbs Picta: è un tema che certamente non è stato divisivo, è stato un tema inclusivo, anche perché su questo tema hanno collaborato anche più Amministrazioni e quindi in qualche modo c’è stato un passaggio anche del testimone fra realtà anche di appartenenze diverse e credo che sia bello sottolineare che in alcuni momenti, come dire, si apprezza tutti insieme, al di là delle appartenenze, degli obiettivi raggiunti. Magari è un po’ più facile, forse, su quelli culturali, un po’ più difficile su quelli chiamiamoli strutturali o su progettazioni che riguardano il futuro della città, però certamente sono stati dei momenti che ci hanno visti anche appunto in piena collaborazione e credo che questo sia un fatto da sottolineare.
Mi permetto anche un pensiero personale sul fatto che su una mozione credo sia stato abbastanza un fatto storico, quella che riguarda appunto i… “Tracce di memoria alla Caserma Romagnoli”, son state raccolte praticamente le firme di tutti, di tutto il Consiglio, compreso il Presidente del Consiglio, compreso il Sindaco, che ha anche il ruolo di Consigliere. Ecco, per dire, ci sono alcuni momenti in cui si riesce, come dire, a superare le proprie appartenenze e portare un valore aggiunto che è a favore di tutta la città.
Anch’io a fine mandato, visto che quello… questo ritengo che sia l’ultimo Consiglio, salvo, come dire, sedute straordinarie per ora insomma non previste, mi permetto anch’io di sottolineare e ringraziare l’impegno naturalmente del Sindaco e della Giunta, ma in particolar modo io insomma… i Consiglieri di tutto questo Consiglio, a partire naturalmente dal mio Gruppo, dai colleghi che hanno davvero lavorato sodo in tutti questi cinque anni, non tirandosi mai indietro a qualsiasi ora del giorno, tutta la maggioranza e anche tutti i colleghi della minoranza, perché poi appunto ognuno, come ha detto anche il collega Cavatton, ha fatto la sua parte e credo sempre sostanzialmente in un clima di rispetto, a volte con qualche, come dire, sollecitazione forte da una parte e dall’altra, ma anche questo è il ruolo, credo, della democrazia. E quindi, da questo punto di vista, credo che abbiamo esercitato appieno tutti il nostro ruolo.
Qualcuno ha sottolineato che si tratta di un impegno volontaristico socio-politico. Mi permetto di sottolinearlo in modo molto evidente perché chi appartiene al Consiglio Comunale certamente non vive dei gettoni del Consiglio Comunale, ma dedica invece molto, moltissimo tempo a qualsiasi ora, anche nei fine settimana quando serve e questo a beneficio, ritengo da parte di tutti, del bene comune, del bene della città, del perseguimento di quelli che sono, diciamo, degli obiettivi per risolvere i problemi alla città e, possibilmente, dare una prospettiva di sviluppo e di benessere alle future generazioni. Non è patetico dirlo, credo che ognuno di noi metta un piccolo tassello non solo per chi sta vivendo questo momento storico, ma anche nella prospettiva di dare una città migliore alle future generazioni.
Abbiamo vissuto, voglio sottolineare, degli anni impegnativi, degli anni in cui ci si sono rappresentati degli scenari assolutamente imprevedibili, penso alla pandemia, penso purtroppo all’attuale guerra in corso, a una pandemia che non è ancora cessata, a drammi anche di carattere economico e finanziario a cui tutti insieme, credo, abbiamo cercato di porre dei rimedi ognuno esercitando la propria parte.
Voglio anche sottolineare, avendo qui davanti, l’Avvocato Paglia, naturalmente in qualità di Vice Segretario Generale, ma naturalmente anche il Segretario Generale, tutto lo staff naturalmente che ci ha seguito in ogni seduta, anche coloro che ci hanno assistito naturalmente da un punto di vista tecnologico e naturalmente tutti i Settori del Comune e tutti i dipendenti del Comune, perché una macchina organizzativa, anche se potesse avere delle buone idee, come dire, da chi regge il timone, se poi non ha tutti coloro che in qualche modo fanno funzionare perfettamente e oliare questa macchina, i risultati non sarebbero quelli che ritengo abbiamo davanti a noi in cinque anni di duro impegno e anche di, ritengo, grandi realizzazioni.
Naturalmente non tutto si può fare, ci sono altri anni per… e altri, magari, soggetti che i padovani riterranno più opportuni per guidare questa città, che dovranno continuare a sviluppare le varie progettualità. Però ritengo che tutti insieme abbiamo messo dei tasselli importanti in questa città, in questa nostra storia di cui abbiamo percorso un tratto significativo almeno per me e credo per tutti voi. Grazie.
Speaker : Presidente Tagliavini
Grazie. Chiedo se qualcuno chieda la parola. Sì, Consigliere Tarzia, prego.
Speaker : Consigliere Tarzia (GS)
Sì, ne approfitto anch’io di questo spazio. Do per scontato il lavoro che ha fatto l’Assessore Colasio e naturalmente ci sarà il mio voto favorevole.
Però, siccome mi pare di aver capito che siamo a fine corsa e quindi è difficile che ci sia la possibilità che noi ci possiamo rivedere e penso che è anche un momento non solo di saluti e di ringraziamenti e quindi mi volevo accodare un po’ alle considerazioni che hanno fatto alcuni colleghi prima di me, in modo particolare anche ho apprezzato veramente tanto le parole del Consigliere Cavatton che ho guardato anche sempre con molta stima e affetto in… durante tutta la Consiliatura, così come ho avuto affetto e stima nei confronti di tutti.
Con tutti voi ho avuto un rapporto molto leale, devo dire che - siccome siamo a fine mandato, penso che lo posso dire, non l’ho mai detto – solo in una circostanza, con un ex Consigliere, che non siede più in quest’Aula, ha avuto un comportamento nei miei confronti penso sleale dal punto di vista umano e politico, archiviato anche dalla magistratura inquirente, ma il trascorrere del tempo, anche in questa circostanza, devo dire che è stato galantuomo, almeno nei miei confronti.
Ma voglio ringraziare in primis il Presidente Giovanni Tagliavini e l’intero Ufficio di Presidenza, i due Vice Presidenti Bettella e Lonardi. Lei, Presidente, ha sempre cercato di non venire meno al suo compito di garantire l’imparzialità e ha sempre favorito la piena esigibilità dei diritti propri di ogni Consigliere Comunale. Grazie per il lavoro che ha svolto a servizio del Consiglio e della città.
Così come ringrazio tutto il personale amministrativo dedicato ai lavori del Consiglio e delle singole Commissioni, che è stato con noi sempre fattivo, cortese e molto paziente dal punto di vista amministrativo e umano, e ringrazio anche la signora Magnani, che ha curato con dovizia le istanze di noi Consiglieri di maggioranza.
È stata un’esperienza amministrativa, per molti aspetti, esaltante, ho cercato di onorare, come ognuno di voi, il voto che mi è stato attribuito con le presenze, gli interventi e la fattiva partecipazione in Aula e nelle diverse Commissioni. Come tutte le esperienze umane, ci sono state delle pause, degli errori, ma nessuno di noi ogni giorno di ogni mese riesce ad essere il meglio di sé stesso. Pur nell’ambito di un confronto politico, in alcune circostanze anche aspro, abbiamo saputo coniugare elementi di convergenza e scelte anche condivise su alcuni temi di maggiore importanza e criticità amministrative, utile alla crescita di Padova, a riprova del fatto che, quando non si difendono esclusivamente gli interessi di parte, ma si ricerca insieme un superiore interesse collettivo, si può riuscire a trovare, pur da visioni diverse, soluzioni più vicine, che alimentano la crescita positiva del bene comune della città.
L’elenco delle cose fatte, con l’impegno di tutti, è lungo e poteva ancora essere più lungo senza la pandemia; la pandemia non ha certo mutato il nostro impegno di lavorare per il bene di Padova e, anzi, ha rafforzato la coesione sociale, aumentando la nostra attenzione verso i bisogni e le aspettative dei padovani. La stessa pandemia, però, negli ultimi due anni ci ha impedito di restare tra i padovani negli incontri pubblici che organizzavamo precedentemente nei quartieri e questo resta sicuramente un grande rammarico.
Faccio anche io un in bocca al lupo a tutte le forze politiche impegnate nell’imminente campagna elettorale per il futuro della nostra città ed auspico che i nuovi Consiglieri che saranno eletti ascoltino durante tutta la prossima Consiliatura sempre tutti i cittadini, per l’interesse e il bene esclusivo di Padova.
Faccio un’ultima considerazione e mi riallaccio anche alle parole del Consigliere Berno, che naturalmente condivido: spero che nella prossima Consiliatura si risolva anche questa disfunzione che c’è per quanto riguarda i Consiglieri di Padova; è un lavoro molto impegnativo, molti di noi, per svolgere… per servire la città, hanno rinunciato anche a svolgere il proprio lavoro, almeno a me personalmente è capitato di dover fare un accordo con la mia società, ma di questo naturalmente… l’ho fatto con piacere perché, essendo stato eletto, ho pensato che era superiore il dovere, quello di servire la città; ma è giusto che a Padova si metta mano all’indennità, ai gettoni dei Consiglieri Comunali, così come si rivedano anche le indennità degli Assessori perché, per quanto mi concerne, è stata un’esperienza amministrativa pesante dal punto di vista lavorativo, perché servire questa città è un impegno che io pensavo di non considerare così gravoso. È una città enorme dal punto di vista delle tensioni sociali, 210.000 abitanti, 70.000 studenti, una conurbazione particolare che impegna anche i singoli Consiglieri in un lavoro costante di ascolto, di raccolta delle istanze al fine di incardinare nell’azione dell’Amministrazione istanze che non provengono soltanto da coloro che vivono in questa città, ma da coloro anche che la vivono, vivendo accanto ai nostri confini territoriali.
Quindi penso che sia opportuno che, da parte di tutti, si metta mano e si faccia veramente… si riconosca il lavoro fattivo e l’impegno che produce ogni Consigliere Comunale.
Grazie a tutti. È stata veramente un’esperienza esaltante.
Speaker : Presidente Tagliavini
La ringrazio, Consigliere Tarzia. Ha chiesto prima la parola la Consigliera Ruffini, che invito al microfono, poi, a seguire, il Consigliere Luciani.
Speaker : Consigliera Ruffini (Gruppo Misto)
Grazie, Presidente. Allora, intervengo sulla proposta di deliberazione che abbiamo visto in… nella Commissione III e voglio esprimere anch’io la soddisfazione di essere arrivati a raggiungere questo traguardo, perché il Liceo Selvatico era, così, luogo che, se fosse rimasto senza questo progetto, sarebbe stato un ulteriore… un buco nero nella città, con tutto quello che questo poteva rappresentare. Abbiamo iniziato un percorso ancora quattro anni fa – l’Assessore Colasio se lo ricorda bene, sempre nella Commissione Cultura – coinvolgendo l’Istituto stesso, il Consiglio d’Istituto, il preside, alcune associazioni che si sono battute e prodigate affinché il Liceo venisse riqualificato, la Provincia e l’Amministrazione tutta si è impegnata in questo percorso.
Quindi ci sono state una serie di incontri, di Commissioni e devo dire che, insomma, questo lavoro di squadra ha pagato molto e ha portato un risultato che, devo dire, andrà a favore, insomma, di tutta la nostra città, quindi non solo degli studenti che da molto tempo aspettavano questa riqualificazione del… non solo per il Consiglio di Istituto, ma per tutta la città: il Liceo Selvatico è un’istituzione di Padova e quindi meritava il rispetto che poi gli è stato dato. E quindi la mia soddisfazione rispetto all’obiettivo raggiunto.
Ne approfitto anch’io, come i Consiglieri che mi hanno preceduta, per salutare tutti. Oggi è… questo è l’ultimo Consiglio Comunale, quindi ci saluteremo, insomma, almeno da questi banchi, anche se continueremo a incontrarci, insomma, nelle strade e nelle piazze dove faremo le nostre campagne elettorali, dove incontreremo i cittadini, dove ci incontreremo anche tra di noi e, mi auguro, riusciremo ad avere gli stessi atteggiamenti che abbiamo avuto qui dentro, rispettosi, qualche volta sicuramente di scontro politico, ma sicuramente rispettosi e talvolta anche di solidarietà umana, insomma, no… rispetto anche ai temi che venivano trattati, alle diversità di visioni, ma almeno io ho trovato solidarietà, senza distinzione di appartenenza politica. Per questo voglio ringraziare tutti i colleghi, che in questi cinque anni hanno fatto con me questo cammino comune, sempre con un ideale unico, penso io, che è stato un po’ il faro di tutti, cioè quello di agire per il bene comune e, quando si agisce per il bene comune, anche quando ci sono diversità ideologiche o di prospettiva politica, comunque si riesce a lavorare bene e nel rispetto delle posizioni di tutti.
Voglio anch’io ringraziare tutto lo staff dell’Amministrazione, quindi in primis i servizi al Consiglio Comunale; non faccio i nomi di nessuno perché sicuramente mi dimenticherei qualcuno e questo non lo trovo giusto, ma sicuramente tutti quelli che hanno permesso, in questi anni, che questo Consiglio Comunale si svolgesse in maniera regolare, anche durante la pandemia, le persone che molte volte, fino a tarda notte, sono rimaste qui con noi, hanno lavorato per la città e per i cittadini padovani.
E poi tutti gli altri Settori dell’Amministrazione perché hanno saputo tenere il ritmo anche di cambiamenti a volte molto repentini, sono riusciti a stare al passo e si sono impegnati per il bene di Padova e perché i progetti, insomma, che l’Amministrazione ha intrapreso fossero portati a compimento.
Ecco, sono un po’ emozionata, quindi mi fermo qui, però faccio gli auguri a tutti noi perché ci si possa ritrovare sempre con questo spirito, insomma, di collaborazione e di impegno per la città su questi banchi, ma anche fuori, perché c’è una vita anche fuori da questo Consiglio Comunale. Auguri a tutte e a tutti.
Speaker : Presidente Tagliavini
Grazie, Consigliera Ruffini. Ha chiesto di intervenire il Consigliere Luciani, prego.
Speaker : Consigliere Luciani (LNLV)
Sì, grazie, Presidente.
Mah, in merito alla delibera, io annuncio il mio voto personale di astensione in merito alla richiesta, Assessore, e sa già le motivazioni, insomma, nel senso che è chiaro che l’intervento è di massimo pregio, niente da dire, nel senso che lo abbiamo visto, è stato visto, un lavoro di una qualità veramente elevatissima. Lei sa benissimo, però, che io, come forma mentis, sulla questione delle mura, ho sempre una certa suscettibilità; ecco, per me è il monumento più importante della città di Padova e sono d’accordo che, da un certo punto di vista, l’impreziosiscono, senza ombra di dubbio, però io proprio non ce la faccio, perché considerate quando all’epoca costruirono l’ospedale di Padova sopra le mura: era assolutamente, no… per il bene della collettività, giusto? Era un qualcosa al quale era impossibile dire di no, perché parliamo di curare le persone, l’ospedale. Ecco, in realtà venne fatto uno dei più grandi scempi che la nostra città abbia conosciuto, in realtà, no…
Quindi io sono sicuro della buona fede di tutti, ovviamente, del fatto che sia assolutamente necessario, la Scuola è bellissima, da come abbiamo visto, si apre una prospettiva anche meravigliosa, anche solo per i turisti che, diciamo, frequenteranno quella zona lì, però io, ecco, non riesco proprio a votare a favore, se non altro perché restituisco in parte a quei cittadini che hanno, invece, dovuto subire quel grande scempio fatto sulle mura. La storia, insomma, un giorno ci dirà che probabilmente avevate ragione tutti voi e sbagliavo io ad astenermi.
Nel merito, invece, del… insomma, di questa parentesi amministrativa che si sta chiudendo, io in realtà non mi sono preparato un discorso, invece ho visto tanti discorsi, anche belli, apprezzabili, bellissimi, perché, Presidente – glielo dico sinceramente – io mi sarei aspettato… perché oltre alla forma… alla sostanza, ci vuole anche la forma, mi sarei aspettato una cerimonia per i Consiglieri Comunali, insomma un minimo di raccoglimento con tutto il personale che ci ha seguito in questi cinque anni, con i segretari di minoranza e di maggioranza, cioè mi sarei aspettato un qualcosa che avesse un po’ più di forma, insomma, il sigillo della città, se è previsto, insomma, col Sindaco e gli Assessori tutti, insomma un qualcosa di corale che, insomma, tutti assieme ci mettesse, appunto, a farci saluti come si deve, quindi magari anche con dei discorsi sentiti. E mi dispiace non poter fare un discorso veramente alla città e a voi tutti e quindi il mio invito è, se c’è il tempo, che non è assolutamente un tempo buttato, secondo me, ecco, di ringraziarci tutti assieme, insomma, stringendoci la mano e dandoci, spero, un arrivederci per tutti quanti. Grazie.
Speaker : Presidente Tagliavini
Grazie, Consigliere Luciani.
Chiedo se vi siano altri interventi.
Nessuno chiede la parola.
Parola all’Assessore Colasio per l’eventuale replica, se ritiene di procedere a una replica, prego.
Speaker : Assessore Colasio
Grazie, Presidente.
No, non ritengo di dover fare una replica, solo associarmi alle belle parole che sono state pronunciate in quest’aula e per ricordare che, in effetti, noi tutti siamo una classe politica e una classe politica, come è giusto che sia, è caratterizzata più dalle cose che la uniscono, che da quelle che la dividono. Tengo a sottolineare questo: noi siamo una classe politica.
Nel merito, voglio dire due cose. Credo che sia estremamente simbolico, no, il fatto che stiamo chiudendo un ciclo politico-amministrativo, lo stiamo facendo in un clima oltremodo costruttivo e lo stiamo facendo su un oggetto rilevante, carico di significati simbolici, che in un certo qual modo esemplifica, appunto, ciò che unisce una città, nel senso che poi, insomma, esiste l’opposizione di sua maestà e la democrazia è data proprio dal fatto che esiste una maggioranza, ma, senza un’opposizione, non ci sarebbe una democrazia.
Penso che questo sia un insegnamento importante e credo che le belle parole che vi siete scambiati in questo momento, che ci siamo scambiati stiano a denotare come esista una sorta di religione civile laica, che motiva una classe politica e le sue élite cittadine ad essere qui in quest’Aula, che è importante, perché in quest’Aula hanno seduto delle grandissime personalità che hanno segnato il nostro Ateneo, la storia padovana. Come dire, questo luogo è carico di storia, di memoria, di grandi protagonisti intellettuali, politici, amministratori, operai, sindacalisti, cioè persone che hanno fatto veramente, con il cuore e la passione, la storia della nostra città.
Un’ultima precisazione che mi sta a cuore sottolineare: in realtà Levi Civita divenne Sindaco molti anni dopo il povero… il buon Pietro Selvatico, lavorò… lo conobbe negli anni terminali della sua vita in realtà, quando da giovanissimo Levi Civita fece una causa per conto del Comune alla famiglia Foscari per riuscire a dimostrare – ecco la verità – che non esisteva una proprietà della famiglia Gradenigo Foscari sulla cappella, ma solo un giuspatronato. Questo è veramente molto importante.
Poi voglio ringraziare l’amica, la Consigliera Vanda Pellizzari, che è sempre molto precisa e puntuale, che giustamente aveva ricordato come la scuola orafa padovana, non solo Amleto Santori, siano un qualcosa di internazionale; provate ad andare al Victoria and Albert Museum di Londra e trovate Pinton, trovate Pavan, trovate la scuola orafa padovana. È stata ricordata la stupenda mostra su Pinton: è un modo con cui raccontiamo con orgoglio che la scuola orafa padovana ci rappresenta a livello mondiale internazionale.
È chiaro che poi sono d’accordo con lei… il tempo… la variabile tempo in politica è importante, c’è però una variabile, che la legge 23 del ‘96, la conosco bene, conferiva gli istituti scolastici superiori alle Province e qui nasce il paradosso, perché questo istituto, appunto per la storia che incorpora, era vincolato; conseguentemente, non venne trasferito di fatto alla Provincia, proprio per via del vincolo, che avrebbe comportato un procedimento molto più lungo e complesso. Il paradosso qual è? Che quell’istituto afferisce giuridicamente al Comune per la proprietà, ma di fatto, ex normativa nazionale, avrebbe dovuto essere della Provincia.
Vi è stato per anni, diciamo, chi avrebbe dovuto assumersi la responsabilità degli interventi manutentivi? La Provincia. Quindi, come dire, è un gatto che si morde la coda. Io direi che non c’è colpa di nessuno, è una situazione normativamente ingarbugliata, correlata anche all’esistenza di questo vincolo e, conseguentemente, non si tratta di ritardi, ma di presa d’atto di una situazione complessa e complicata, giuridicamente sbagliata, a mio avviso.
Per quanto ci riguarda, proprio in collaborazione corale, abbiamo lavorato assieme al Presidente Soranzo, al Presidente Bui, perché l’obiettivo era comune e questa sera, grazie anche al voto positivo del Consiglio – e io vi ringrazio anticipatamente – mettiamo la parola fine ad un episodio che sottolinea veramente la centralità della cultura perché, come ho raccontato prima, questo istituto è un’incredibile crocevia di momenti di memoria, di storia e di identità della nostra bellissima Padova.
Io ringrazio il Consiglio perché credo che oggi, con il vostro voto, mettiamo la parola fine a un bellissimo pezzo di storia e il fatto che sia accaduto nell’ultima giornata… nell’ultimo Consiglio e con quelle parole che voi avete pronunciato, credo ci possa confortare sul fatto che ci sono molte cose che dividono, ma molte molte molte cose più importanti che ci uniscono. Grazie a tutti voi.
Speaker : Presidente Tagliavini
Grazie, Assessore. Chiedo se vi siano delle dichiarazioni di voto. Parola al Vice Presidente Lonardi, prego.
Speaker : Consigliere Lonardi (Bitonci Sindaco)
Grazie, Presidente. Brevissimamente per confermare il voto favorevole del Gruppo della Lista Bitonci Sindaco a questa delibera, sottolineando la positività, che è stata da tutti espressa durante il dibattito, positività che io mi… che va ben al di là, come contributo di questa Amministrazione, di quanto economicamente l’Amministrazione investe in questa realizzazione. Mi auguro che questo ce lo ricordiamo nei prossimi mesi, che non lo dimentichiamo campagna elettorale facendo, ma che resti comunque come uno stimolo a costruire un modo di lavorare in cui sulle cose importanti ci si può e si deve unirsi.
Inizia con questo voto, credo, una grande, però, responsabilità del Comune su quello che sarà il cantiere; noi tante volte con l’iter… la conclusione dell’iter amministrativo, crediamo che le cose siano fatte, poi vediamo che le opere ci mettono cinque, otto, dieci, quindici anni a venire realizzata. Ecco, quindi chiedo che l’Amministrazione Comunale in questo possa essere garante di una velocissima, e fatta bene ovviamente, realizzazione di quanto oggi stiamo approvando.
Ho un rammarico, Assessore, me lo consenta, che riguarda il fatto che, con questo criterio, non abbiamo gestito la vicenda “Marchesi”; avremmo potuto avere in bilancio positivo di questa Amministrazione anche la soluzione di questo lunghissimo problema del liceo… del secondo liceo classico della città, il “Marchesi”, una certa rigidità nella progettazione del PNRR all’Arcella di fatto impedisce, con il destino della parte anteriore ad altro progetto… parte anteriore del “Configliachi”, di trovare una soluzione; chissà che nella prossima consiliatura non si possa rivedere questa progettualità per dare tutto il “Configliachi” al liceo classico “Marchesi”. Grazie.
Speaker : Presidente Tagliavini
Grazie. Dichiarazione di voto della Consigliera Scarso, prego.
Speaker : Consigliera Scarso (LS)
Grazie, Presidente. Ecco, anch’io volevo esprimere il voto, favorevole ovviamente, a questa delibera da parte del Gruppo consiliare Lorenzoni Sindaco e credo sia anche interessante e importante che questa consiliatura si concluda con una riqualificazione, così significativa anche per la nostra città, di una scuola, ecco, di un istituto scolastico, un edificio che ha, appunto, ospitato, abbiamo sentito, per molti anni una scuola, che speriamo continuerà a farlo anche in futuro. E questo per dire, a mio avviso, che i prossimi anni, la prossima Amministrazione dovrà ripartire fortemente dalle scuole.
Ecco, abbiamo vissuto un periodo difficilissimo, che ha colpito soprattutto le nostre generazioni più giovani, creando molte difficoltà, molti problemi; ecco, questa città ha bisogno di ripartire dalle nuove generazioni, ha bisogno di ripartire dalla scuola, ha bisogno di ripartire da questi luoghi, che sono presìdi, luoghi significativi di tutti i nostri rioni, dei nostri territori. Scuole intese anche come servizi educativi, scuola intese anche come, appunto, le scuole primarie, secondarie, di primo ciclo, di secondo e come anche l’Università tutta, che è una presenza importantissima per la nostra città.
Ecco, ringrazio anch’io, approfitto per ringraziare, a nome anche dei miei colleghi Consiglieri, il gran lavoro svolto in questi cinque anni; ringrazio ovviamente tutti anche i collaboratori, quelli che ci hanno accompagnato in questa avventura, insomma, che ci hanno aiutato e sostenuti. Io, in particolare, ero alla prima esperienza, come anche molti altri in questo Consiglio Comunale.
Ecco, resterà sicuramente il ricordo di una… di un lavoro che, a mio avviso, ritengo sia stato effettivamente produttivo e proficuo; confronti, ci siamo confrontati, anche in maniera a volte molto accesa, ma mai perdendo, ecco, il rispetto reciproco. Abbiamo sicuramente scelto e mediato e siamo arrivati a delle mediazioni a volte su alcune scelte, che non sono mai state, secondo me, delle mediazioni al ribasso.
Ecco, quindi la città io credo che complessivamente abbia ricevuto e potuto ricevere molto da questa consiliatura, da questo passaggio di amministrazione. Ecco, abbiamo vissuto la pandemia, abbiamo vissuto ora anche, appunto, la grave crisi della guerra, e il senso di vicinanza ai cittadini, la presenza, ecco, con loro, la condivisione anche delle fatiche in questi anni io credo che sia stata percepita dal nostro territorio.
Ringrazio chiaramente anche i Consiglieri di minoranza, ma ringrazio anche tutti i consultieri e le consultiere, che effettivamente, ecco, noi ci siamo detti in questo luogo, il nostro ruolo è anche un ruolo che non è riconosciuto necessariamente da un aspetto anche magari di tipo economico. Devo dire che per i consultieri e le consultiere ancora meno, ecco, è proprio una scelta volontaria e li ringrazio perché hanno dato senso forte a questa Amministrazione.
Io, in particolare, mi sono sentita estremamente stimolata, aiutata, anche criticata a volte nelle scelte, ma in maniera positiva.
Ecco, allora credo che tutto questo abbia favorito un lavoro produttivo, la possibilità da parte di tutti di dare il meglio per la nostra città.
Ecco, allora voteremo sicuramente quest’atto, questa delibera anche proprio perché contiene e in qualche modo rappresenta tutto questo.
Un grazie a tutti voi e ai colleghi Consiglieri, al Presidente per aver condotto anche questo Consiglio Comunale, a mio avviso, in maniera molto equilibrata e molto positiva. Grazie.
Speaker : Presidente Tagliavini
La ringrazio, Consigliera, ma grazie soprattutto a voi, perché uno è in grado… è stato un onore presiedere questo Consiglio e uno è in grado di presiederlo bene quando il livello e la qualità dell’Aula è alta, come nel caso. Quindi il ringraziamento è mio e va a tutti voi, a ciascuno di voi, oltre che agli uffici ovviamente.
Chiedo se vi siano altre dichiarazioni di voto.
Consigliere Ferro a lei la parola, prego.
Speaker : Consigliere Ferro (Coalizione Civica)
Grazie, Presidente. Per quanto riguarda la delibera, confermo che la mia stima per l’Assessore, che in questi anni ha portato avanti cose importanti per questa città, e lo ringrazio proprio per l’efficacia della sua azione e su questo non ho altro da dire, ma colgo l’occasione perché penso di essere uno dei pochi che non ha mai mancato a nessuna delle udienze di questo Consiglio Comunale, da quando la prima volta fu svolta sui gradini dell’entrata di questo importante stabile e con mia enorme emozione.
Dopo cinque anni posso dire di avere svolto con passione e con grande orgoglio il mio compito: ho dato quello che potevo nella maniera più sincera possibile, ma anche tenace, però senza trascurare quello che in questo momento della mia vita ritengo importante, cioè un certo pragmatismo per ottenere il massimo dei risultati che io ritengo utili per questa città.
Ringrazio anche la conoscenza che mi è stata data di molti Consiglieri, ovviamente a parte quelli della mia parte politica, sia di maggioranza, con cui ho intrattenuto rapporti personali, anche affettivi, nel senso ci siamo voluti molto bene in questa esperienza amministrativa; al di là del rapporto politico, siamo riusciti a comprenderci a vicenda e io sono molto contento di come siamo riusciti noi a fare passare importanti provvedimenti che incideranno sulla vita di un’intera generazione, forse di due generazioni che verranno.
Ho anche apprezzato alcuni, generalmente tutti, come è ovvio, ma alcuni Consiglieri della minoranza, con cui ho avuto rapporti, diciamo, simpatici e di scambio di idee importanti.
Devo dire che la mia vita di recente è riuscita ad avere soddisfazioni immense, sono riuscito a entrare nella vita di giovani e di minori, ad aiutarli a individuare nuovi percorsi rispetto a quelli da cui provenivano. Vorrei anche dare una parola – per la terza o quarta volta lo ripeto – a quelle persone che purtroppo non ce l’hanno e soprattutto alle ultime della terra, le donne vittime di tratta, che ancora percorrono e camminano per le nostre strade con molto silenzio e ancora non sufficiente attenzione.
Io mi auguro – e veramente ne sarei orgoglioso – di proseguire in questa vita di volontariato anche questa attività nella prossima legislatura.
Capire i meccanismi di come funziona un Consiglio Comunale, di cos’è un Bilancio comunale, ottenere la stima dei funzionari permette di svolgere il lavoro in maniera importante ed efficace e io penso che la città meriti questo tipo di impegno, ovviamente non solo il mio; ognuno di noi rappresenta circa 10.000 cittadini padovani o 20.000 se guardiamo maggioranza e minoranza e quindi la responsabilità è veramente enorme e lasciare un segno di onestà e di passione è un’occasione unica nella vita, di cui sarò sempre orgoglioso. Quindi il piacere di avervi incontrato, molti di voi in maniera particolare, e speriamo di rivederci presto. Grazie.
Speaker : Presidente Tagliavini
Grazie. Allora, a questo punto, microfono al Vice Segretario Generale per la votazione tramite appello.
Speaker : Vice Segretario Paglia
Giordani.
Berno.
Bettella.
Barzon.
Tiso.
Gabelli.
Rampazzo.
Marinello.
Sangati.
Ferro.
Sacerdoti.
Tagliavini.
Scarso.
Moschetti.
Pasqualetto.
Fiorentin.
Tarzia.
Pillitteri.
Foresta.
Lonardi.
Pellizzari.
Meneghini.
Bitonci.
Luciani.
Sodero.
Mosco.
Cusumano.
Moneta.
Cavatton.
Cappellini.
Turrin.
Ruffini.
Speaker : Presidente Tagliavini
Dichiaro l’esito della votazione. Voti favorevoli: 24…
Scusate. Voti favorevoli: 24; contrari: nessuno; astenuti: 1; non votanti: nessuno; assenti: 8. La proposta di delibera è approvata.
Allora, possiamo andare avanti nell’ordine del giorno, passando alle mozioni, la prima delle quali ha per oggetto l’apposizione di una targa, scusate, scusate, ha per oggetto l’apposizione di una targa in luogo pubblico e visibile alla memoria dell’Assistente Capo della Polizia di Stato, Leonardo Baido.
Rinnovo il cordoglio, per questa prematura scomparsa, alla famiglia, a tutto il Corpo di Polizia di Stato.
La parola alla relatrice, Consigliera Eleonora Mosco. Prego.
Speaker : Consigliera Mosco (LNLV)
Grazie, Presidente. Il 4 marzo del 2022, l’Assistente Capo della Polizia di Stato, Leonardo Baido, in servizio presso la Squadra Mobile di Padova, è deceduto all’ospedale di Padova in seguito ad una tragedia, in seguito alle ferite riportate da un incidente stradale, avvenuto mentre rientrava a casa dal lavoro.
Nei vent’anni di servizio, prima alla Squadra Mobile presso la Questura di Palermo e poi nella medesima articolazione investigativa della Questura di Padova, Leonardo Baido si è caratterizzato per l’indiscussa professionalità e non comune talento investigativo, che lo ha reso protagonista di molte operazioni di alto profilo che gli ha valso altrettanti riconoscimenti istituzionali. Tra i vari, degno di nota, è la lode per l’arresto del latitante mafioso Lo Piccolo e, da ultimo, il 12 aprile del 2022, in occasione della Festa della Polizia di Stato, gli è stato riconosciuto un altro attestato di pubblica benemerenza, proprio a seguito della cattura di un importante rapinatore, proprio qui a Padova, avvenuto nel 2017. Elementi di eroismo sono presenti in tutti i Poliziotti perché ogni Agente, ogni persona che decide di servire la propria comunità, mettendo a repentaglio la propria vita, la propria sicurezza a favore degli altri, con grandi… con grande sacrificio, con difficili anche orari di lavoro, compiono una… tutti questi poliziotti compiono una scelta che è, in qualche modo, eroica. Leonardo, però, è andato oltre. Più ancora di tutti i riconoscimenti, alcuni dei quali vi ho citato, ma vi assicuro che sono molti e riportati nella mozione che stiamo discutendo, le parole colme di stima, di affetto e di rimpianto dei suoi colleghi, dimostrano come questo Poliziotto non si sia mai fermato al proprio dovere, ma abbia dato tutto se stesso a servizio degli altri. Per questo credo, insieme ai colleghi che hanno sottoscritto questa mozione, che la sua vita e la sua carriera meritino di essere ricordate, celebrate non solo all’interno della cerchia degli affetti personali e familiari, ma anche pubblicamente, perché siano esempio a tutti e in particolare alle generazioni più giovani. Per questo, con questa mozione, chiedo di apporre una targa in un luogo pubblico e visibile alla memoria dell’Assistente Capo di Polizia della Squadra Mobile di Padova, Leonardo Baido, deceduto lo scorso 4 marzo.
Desidero ricordare che Leonardo è figlio d’arte di Maurizio Baido, Sottufficiale, anche egli, di Polizia, uomo che ha una storia che rimarrà impressa, comunque, nei… nella storia della Polizia, ma anche di tutti noi, perché è stato scorta dei giudici Falcone e Borsellino e poi a Padova ha dato via… ha dato vita al cosiddetto “Ufficio Nutrie”, che è la Sezione della Mobile dedicata al contrasto della microcriminalità.
Chiedo, quindi, a questo Consiglio Comunale, alla sensibilità umana, prima che istituzionale, di tutti i Consiglieri Comunali che venga approvata questa mozione.
Penso che sia un segnale piccolo ma importante e tangibile ad un servitore dello Stato che i colleghi ricordano con queste parole: “uno che, quando gli chiedevi una mano, ne metteva due. Uno che, quando c’era da mettersi in gioco, di partite ne giocava due insieme. Uno che dove percepiva un minimo di tristezza, sapeva trovare il modo di farti trovare il sorriso.
Uno che nel dove si rischiava, era primo mettersi avanti e fare scudo per i suoi compagni” e ancora: “ha dimostrato altissimo senso dell’onore”. Questo è quello che c’è scritto nel sito della Questura di Padova. E ancora: “esponente esemplare negli affetti, come nell’amicizia e nel servizio. Un servizio per una Polizia moderna, viva che vuole il bene di tutti”.
Con queste parole mi unisco, con commozione, alla richiesta di approvare questa mozione. Grazie.
Speaker : Presidente Tagliavini
Grazie, Consigliera Mosco. È aperta la discussione.
Si è iscritto a parlare il Consigliere Tarzia. Prego. Poi la Consigliera Sodero. Prego.
Speaker : Consigliere Tarzia (GS)
Sì, grazie Presidente. Intanto condivido la mozione, che avrà il mio voto favorevole. Siamo di fronte, come ha ben descritto la Consigliera Mosco, ad un operatore della Polizia… locale dall’indiscussa professionalità e dotato, mi hanno riferito, di un grande talento investigativo. Ha partecipato a diverse operazioni di ampio respiro che gli hanno, fruttato anche molti riconoscimenti istituzionali. Stimato dai colleghi e dai vertici della Polizia di Stato, che l’hanno salutato anche con molto calore e affetto all’ultima Festa della Polizia di Stato, tenutasi nel nuovo Centro Congressi.
Una bella persona, soprattutto, mi è stato riferito, stimatissima, come dicevo prima, dai colleghi, che ha servito la città e, quindi, anche per questo penso che meriti di essere ricordato. Aggiungo, un piccolo suggerimento, che questa targa, a mio avviso, dovrebbe essere messa in un luogo non solo visibile, ma soprattutto in uno dei siti, in una delle sedi, vicina a una delle sedi della Polizia di Stato e siccome in città ci sono diverse sedi in cui la Polizia è presente, non solo qui alla Questura, ma in via Acquapendente, anche allo stesso Commissariato della Stanga, magari la targa può essere pensata ed affissa, suggerisco, in uno di questi luoghi. Grazie.
Speaker : Presidente Tagliavini
Grazie, Consigliere Tarzia. Parola alla Consigliera Sodero.
Speaker : Consigliera Sodero (LNLV)
Grazie, Presidente. Innanzitutto un plauso alla collega prima firmataria e a tutti i colleghi Consiglieri che hanno sottoscritto la mozione in discussione. Credo che… credo, appunto, che sia doveroso, da parte di tutti noi, rappresentanti delle Istituzioni, dare un segnale, un segno di vicinanza alla famiglia di Leonardo che ha dedicato parte della sua vita a servire con lodevole impegno e dedizione lo Stato. È chiaro che l’apposizione di una targa alla memoria dell’Assistente Capo Leonardo Baido non lo restituirà alla famiglia, agli amici e a chi gli voleva bene, ma credo possa far sentire la vicinanza della comunità che serviva ed alleviare, anche se in minima parte, la solitudine in cui si racchiude una famiglia, dopo eventi così tragici. Molto spesso, chi perde un figlio o una persona cara, prova un terribile senso di abbandono e gli altri vuoi perché non trovano le parole, vuoi perché pensano erroneamente di destare dei dolori, vuoi per pudore, non ne parlano. Spesso ad un padre solo sentire pronunciare il nome del proprio figlio può servire a farlo stare un po’ meglio. Ecco, per questi motivi spero che tutti possano unirsi nel sostenere tale iniziativa e realizzare tale riconoscimento che le Istituzioni devono offrire a chi si impegna per gli altri e per la comunità tutta. Grazie.
Speaker : Presidente Tagliavini
Grazie, Consigliera Sodero. Parola al Vice Presidente Bettella.
Prego.
Speaker : Consigliere Bettella (PD)
Io solo per, come dire, condivido solo per allacciarmi un attimo a una proposta che mi sembra abbia fatto il Consigliere Tarzia e ragionando un attimo, facendo una proposta per analogia, sono cose diverse, però il Comune di Padova ha dedicato la Sala Anagrafe centrale a Ferdinando Gardellin perché lavorava lì dentro durante la guerra, durante la Resistenza, ma ha dedicato quella Sala, mi pare che abbiano messo una targa, adesso non ricordo se all’esterno o dentro. Quindi, per analogia, credo che sembra opportuno suggerire di collocare una targa esternamente ma in un luogo prossimo a dove, che mi pare sia scritto anche nella mozione, luogo principale più innovativo del suo lavoro. Ecco, questo volevo dire, insomma, no.
Speaker : Presidente Tagliavini
Grazie, Vice Presidente.
Chiedo alla Consigliera Mosco se intende procedere a una replica. A lei la parola, prego.
Speaker : Consigliera Mosco (LNLV)
Ringrazio sin d’ora tutti i colleghi Consiglieri che dimostreranno, anche in questa occasione, sensibilità e buonsenso nell’approvazione di questa mozione e anche il Sindaco che, certamente, apprezzerà questo tipo di votazione nell’ultima seduta di Consiglio Comunale.
Quindi, con commozione ringrazio. Ringrazio anche i sindacati della Polizia di Stato, tutti gli Agenti che erano come una seconda famiglia per Leonardo e un messaggio di vicinanza anche alla famiglia di Leonardo, alla madre, al padre, che sono profondamente addolorati in questo momento a cui nuovamente mi stringo, con le parole, in un abbraccio così… di lontananza. Grazie.
Speaker : Presidente Tagliavini
Grazie. A questo punto microfono al Vice Segretario Generale, per la votazione.
Speaker : Vice Segretario Paglia
Giordani.
Berno.
Colonnello.
Bettella.
Barzon.
Tiso.
Gabelli.
Rampazzo.
Marinello.
Sangati.
Ferro.
Sacerdoti.
Tagliavini.
Scarso.
Moschetti.
Pasqualetto.
Fiorentin.
Tarzia.
Pillitteri.
Foresta.
Lonardi.
Pellizzari.
Meneghini.
Bitonci.
Luciani.
Sodero.
Mosco.
Cusumano.
Moneta.
Cavatton.
Cappellini.
Turrin.
Ruffini.
Speaker : Presidente Tagliavini
Dichiaro l’esito della votazione. Voti favorevoli: 19; contrari: nessuno; astenuti: nessuno; non votanti: nessuno; assenti: 14. La mozione è approvata all’unanimità.
Ha chiesto la parola il Consigliere Luciani, prego.
Speaker : Consigliere Luciani (LNLV)
Sì, grazie Presidente. Mi scuso, ovviamente, con il Consiglio, ma sono arrivato tardi, lo avrei fatto sin dall’inizio, ma per problemi di lavoro non sono riuscito a esserci. Volevo proporre al Consiglio, se lo riterrà opportuno, di tenere un minuto di silenzio per, purtroppo, la triste notizia di cronaca che abbiamo ricevuto tutti noi, in tarda mattinata, per la scomparsa del ragazzo di 15 anni, Ahmed, cittadino padovano e, quindi, volevo chiedere al Consiglio, se lo riterrà opportuno, di tenere un minuto di silenzio per la famiglia, ovviamente. Grazie.
Speaker : Presidente Tagliavini
Consigliere Luciani ritengo la sua proposta assolutamente opportuna. Purtroppo siamo stati toccati tutti da questa disgrazia, nei giorni scorsi ricorreva la notizia della scomparsa di questo ragazzo che, purtroppo, è stato rinvenuto nel fiume Brenta questa mattina. In attesa che venga fatta ogni opportuna indagine, ricostruzione, ecco, degli ultimi giorni di vita di questo giovane, di questo ragazzo, ci uniamo al dolore della famiglia e di tutti i suoi amici.
Invito a osservare un minuto di silenzio.
L’Aula osserva un minuto di silenzio.
Possiamo sederci. Ci attende la mozione successiva, il cui titolo è: Installazione varco ZTL per transito camion a Camin.
In assenza del primo relatore, del primo firmatario, la parola al Consigliere Berno, cofirmatario di questa mozione. Prego.
Speaker : Consigliere Berno (PD)
Grazie, Presidente. Diciamo che, naturalmente, avrebbe dovuto rappresentarla il collega Nereo Tiso, che è l’estensore di questa mozione. In qualità di Capogruppo e anche su sua richiesta, in qualità di cofirmatario, do sostanzialmente lettura di quelli che sono i passaggi essenziali di questa mozione.
Con l’occasione, però, mi preme anche sottolineare un valore di fondo che sta sotteso a questa proposta, come molte altre, di cui il Gruppo del Partito Democratico si è fatto carico, anche tanti altri colleghi di questo Consiglio Comunale, e mi riferisco al fatto di concentrarsi nelle attività, soprattutto naturalmente delle mozioni, nel, come dire, farsi carico e sollecitare l’Amministrazione Comunale che, devo dire, si è dimostrata anche molto attenta in questi cinque anni su alcune questioni territoriali locali, legate ai nostri quartieri. Realtà che, come è stato anche evidenziato in qualche intervento, in altri temi di questa seduta, vengono spesse volte, gran parte delle volte, anche condivise col lavoro attento delle Consulte di Quartiere e con, naturalmente, i cittadini della zona che, attraverso le Consulte e spesso, anche, talvolta direttamente rispetto ai Consiglieri Comunali, si fanno parte attiva nel rilevare dei problemi molto sentiti nel territorio, tra cui questo che riguarda appunto la zona di Camin, in particolar modo via Vigonovese, e qui è citato come effettivamente ci siano, da un lato, dei divieti di transito dei mezzi pesanti che si trovano all’esterno del centro di Camin nella zona industriale che hanno, diciamo, possibilità di transitare in modo sufficiente su strade larghe e attrezzate per poterli ospitare senza passare, diciamo, per questa via.
La zona industriale non può scaricare la viabilità dei mezzi pesanti anche su via Vigonovese e c’è sottolineato che in ingresso a Camin, provenendo da Vigonovo, e già installato un varco ZTL per controllare il transito dei mezzi pesanti. Purtroppo, attualmente, ciò che viene rilevato in premessa di questa mozione, nonostante tutte le indicazioni di divieto di transito, i mezzi pesanti continuano a percorrere via Vigonovese, ignorando il rispetto degli stessi. I camionisti usano via Vigonovese solamente per risparmiare qualche centinaio di metri e utilizzare le vie più percorribili adatte al passaggio dei camion per recarsi, generalmente, all’ingresso dell’autostrada Padova - Zona Industriale.
La richiesta e dispositivo di questa mozione è molto semplice, ma credo molto sentita, evidentemente, da questo territorio è di installare un nuovo varco ZTL su via Vigonovese, provenendo dalla città, in direzione centro di Camin, quale deterrente a questo uso improprio della strada; che il varco venga installato, fatte le dovute valutazioni tecniche, dopo l’ingresso della ditta di autotrasporti Finesso, al fine di impedire il transito sulla principale via Vigonovese, dei mezzi pericolosi per la viabilità di Camin.
Ecco, sottolineo, anche questa è una mozione, se vogliamo di carattere locale. Io dico che riguarda i micro temi, ma non sono micro perché sono le realtà che toccano la vivibilità e la qualità di vita delle persone che vivono nei quartieri. Quindi, a mio avviso, anche simbolicamente, voglio sottolineare, in questa ultima seduta del Consiglio è molto importante che ci dedichiamo a temi e progettualità di alto profilo come quelle di cui abbiamo spesso discusso, ma anche dei problemi sentiti dalla popolazione, a livello locale, nei quartieri, in collaborazione con le Consulte e con il lavoro fattivo dei Consiglieri Comunali che in moltissimi casi si sono fatti parte attiva per portare queste istanze all’attenzione del Consiglio Comunale e della Giunta, per dare risposte concrete a temi veri, che toccano la vita quotidiana delle famiglie. Credo che anche questo sia un servizio prezioso che, come Consiglieri Comunali, abbiamo portato avanti, maggioranza e minoranza, riallacciandomi anche a considerazioni di carattere generale, anche credo molto alte, che sono emerse in quest’ultima seduta e anche questo impegno quotidiano sul macro e sul micro credo che sia un onere di cui i Consiglieri si fanno carico, insieme alle Consulte del Quartiere, insieme all’attenzione della, naturalmente, Amministrazione Comunale e dei vari Settori che sempre si prodigano a risolvere, insieme a noi, naturalmente, concretamente queste situazioni e, quindi, davvero importante è anche avere l’attenzione per questi aspetti della vita dei nostri rioni, dei nostri quartieri, delle nostre periferie, oltre che, naturalmente, del nostro amato centro storico. Grazie.
Speaker : Presidente Tagliavini
Grazie. è aperta la discussione. Nessuno chiede la parola.
Chiedo cortesemente alla Consigliera Mosco se può fungere da scrutatrice. Microfono al Vice Segretario Generale per la votazione della mozione.
Speaker : Vice Segretario Paglia
Giordani.
Berno.
Colonnello.
Bettella.
Barzon.
Tiso, assente.
Gabelli.
Rampazzo.
Marinello, assente.
Sangati.
Ferro.
Sacerdoti, assente.
Tagliavini.
Scarso.
Moschetti.
Pasqualetto.
Fiorentin.
Tarzia.
Pillitteri.
Foresta.
Lonardi.
Pellizzari.
Meneghini.
Bitonci.
Luciani.
Sodero.
Mosco.
Cusumano.
Moneta.
Cavatton.
Cappellini.
Turrin.
Ruffini.
Speaker : Presidente Tagliavini
Dichiaro l’esito della votazione. Voti favorevoli: 17; contrari: nessuno; astenuti: nessuno; non votanti: nessuno; assenti: 16. La mozione è approvata all’unanimità.
Sono stati cinque anni molto intensi, come si diceva prima, mi associo ai ringraziamenti. Li faccio personalmente a ciascuno di voi. Ringraziamenti particolari ai due Vice Presidenti, c’è il Vice Presidente Bettella, quindi, ecco, ringrazierò anche il Vice Presidente Lonardi nei prossimi giorni, per il lavoro fatto insieme negli Uffici di Presidenza. Un grandissimo grazie agli uffici, sia per la parte tecnica che ci ha supportato nel periodo del Covid, presente qui il Vice Segretario Generale, ecco, anche tutta la parte amministrativa. Come è stato detto prima, il loro apporto è stato indispensabile per la buona riuscita di quasi credo 85 - 90 Consigli, adesso vedremo. Un grazie di cuore sincero a tutti voi per il lavoro e l’impegno profuso in questi cinque anni per la città.
Dai prossimi giorni il Consiglio potrà riunirsi solo per la trattazione e l’adozione di atti, eventuali atti urgenti e improrogabili, ai sensi del TUEL, ma al momento non ce ne sono in programma, quindi questo potrebbe essere l’ultimo Consiglio di questa consiliatura o legislatura. Veramente grazie a tutti e anche agli Assessori, per carità, dimenticavo il Sindaco e gli Assessori, soprattutto l’Assessore Bressa, l’Assessora Piva, l’Assessora Nalin che sono rimasti sino alla fine anche stasera e Gallani, che non vedevo, e anche all’Assessora Chiara Gallani. Un grazie di cuore anche a tutti voi.