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Cons Com 20.01.2024
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Consiglieri in modo tale da rendere la seduta della.
D'Agostino.
Iorfida Calogero.
Guerresi, Marchese Fera, Ventra.
Assente loprevite.
Bovalino l'Adelpha muratore Cannata.
Da Angeli.
Catania.
Assenti.
Berlingieri, assente Caruso.
11, il Sindaco presente.
Consigliere Catania.
Il Consigliere Cannata.
Sì.
Una cortesia prego il pubblico di non parlare per cortesia prego il pubblico, anche la stampa di non parlare per cortesia, per cortesia.
Batteriosi degli spazi rispetto delle Istituzioni.
Ringrazio tutti i Sindaci e gli altri amministratori che sono qua presenti oggi abbiamo deciso, non vi non vi nomino uno per uno perché perderemmo, anche se sarebbe opportuna, ringraziarli tutti singolarmente per la vostra presenza e ringrazio come sempre anche le forze dell'ordine, la Polizia, i Carabinieri e la nostra Polizia locale e che collaborano sempre per la buona riuscita e l'ordine nei Consigli che andiamo a svolgere.
Quindi queste sono delle formalità.
E che delle volte però, sono sostanza perché permettono a noi amministratori di lavorare serenamente, in gran parte siete i Sindaci, gran parte vivete anche in altre Istituzioni e la serenità nelle per prendere delle decisioni, una delle cose fondamentali per far sì che appunto interesse che deve prevalere l'interesse della nostra comunità.
Perché siamo qua?
Giorni fa è avvenuto un episodio increscioso e io, come come Presidente del Consiglio?
Si sente.
Come Presidente del Consiglio, ho avvertito la necessità di convocare i consiglieri comunali.
Grazie.
Di convocare i consiglieri comunali.
Per fare un pochettino il punto della situazione, abbiamo quindi preparato un documento alla fine del quale e mandate alla quasi di convocare questo Consiglio comunale, quindi vi leggo questo documento che è stata la base di partenza.
Della discussione nel Consiglio comunale.
Non è più tempo di limitarsi ad esprimere i sentimenti di frustrazione e profonda amarezza che appartengono a ciascuno di noi, che quotidianamente prestiamo il nostro impegno al servizio della comunità nel rispetto dei ruoli a diversi livelli di responsabilità.
La violenta e volgare offensiva campagne di attacchi contro amministratori, rappresentanti delle forze dell'ordine, esponenti del clero, dipendenti comunali, enti, istituzioni, Gruppi politici, iniziata dal 2010 associazioni e singoli cittadini, addirittura provocato un'aggressione nei confronti del Sindaco Francesco Cosentino, unitamente alla solidarietà umana istituzionale che va indirizzata al Sindaco e ai suoi familiari in modo chiaro, forte in condizionato i sottoscritti intendono respingere con decisione ogni tentativo di condizionamento dell'attività, è venuto il momento di ribadire ad ogni livello e in tutte le sedi.
Che il percorso di riscatto sociale e di crescita civile.
Intrapresa dalla nostra comunità non può essere inficiato né da campagne denigratorie niddah, aggressioni fisiche.
Crediamo che sia giunto finalmente il momento di porre fine a questo gioco al massacro che disegna un quadro desolante che raffigura istituzioni, impone impotenti di fronte ad attacchi continui di ogni genere.
Da parte di un soggetto che esibisce disprezzo verso tutto e verso tutti, millantando un'aurea di impunità francamente incomprensibile.
Quali i legittimi rappresentanti dell'intera comunità, denunciamo ancora una volta i tentativi minacciosi di condizionamento dell'attività amministrativa e consiliare i sottoscritti non intendono consentire ulteriormente che siano calpestate le più elementari norme di civile convivenza con conseguenti man inquinamento del clima generale in cui è costretta a vivere una comunità come quella Cittanovese da sempre avvezza al rispetto delle regole e alla tutela dei diritti.
Ad oggi sono caduti nel vuoto gli appelli e le sollecitazioni tendenti ad impedire che la situazione potesse degenerare con imprevisti imprevedibili, conseguenze che purtroppo già si intravedono con il grave episodio di stamattina alla data del protezione del documento.
Confidiamo che finalmente le autorità competenti vogliano intervenire con la necessaria decisione per riportare la situazione nell'alveo della Vibi BBB, l'età a tutela dell'intera collettività e ripristino di un sereno svolgimento delle attività istituzionali.
Al Sindaco Francesco Cosentino i nostri sentimenti di vicinanza e di sostegno per la persona e per e rappresentanti istituzionali, con l'invito a proseguire nella sua azione di amministratore, per la quale è stato democraticamente scelto dalla sua comunità.
Riteniamo pertanto necessaria ed urgente la convocazione di un Consiglio comunale avente come ordine del giorno la trattazione di quanto è avvenuto questo è un documento che è stato firmato da tutti i consiglieri comunali.
Mangimi per i Vigili da tutti i consiglieri comunali, tranne il consigliere Berlingieri, che era stato avvisato, però, non abbiamo avuto modo di poterci sentire, quindi manca la sua firma in questo documento, l'altra consigliera.
Non era presente, però abbiamo letto il documento in sua presenza, quindi, anche se non c'è la firma apposta ha consentito che ci sia la sua firma.
Quindi questa è la base del nostro Consiglio comunale di partenza.
Ora ho ricevuto dei messaggi.
Di.
Dal Sindaco di debbano vaticani, che è assente perché aveva già avuto degli impegni, aveva già preso degli impegni, poi magari anche il Sindaco ci darà altri istituzioni, l'Onorevole Senatore IRT doveva essere presente, però anche lui ha la febbre, quindi non può essere presente e rinnovo la solidarietà poi avrete modo anche di sentirmi personalmente magari anche con una visita,
Ho ricevuto delle comunicazioni che vi leggerò velocemente, vi chiedo scusa se lo devo fare parti sono comunicazioni istituzionali.
E poi daremo la parola ai consiglieri comunali e poi ai Sindaci.
Allora, ANCI Calabria.
Caro Sindaco, scrive Rosaria, su Porro, presidente dell'ANCI.
Di ribadisco la mia solidarietà e vicinanza convinta che le intimidazioni e aggressioni nei tuoi riga riguardi anche accompagnate da pericolosi atteggiamenti di sfida via web.
Sono inammissibili quanto intollerabili, gli assicura la vicinanza e il sostegno dell'ANCI Calabria, ti preciso che da presidente della stessa associazione ci sono accanto sono già attiva per letto la tutela e desidero che nell'adunanza del prossimo 20 gennaio, poi mi ha invitato alla quale non potrò purtroppo partecipare perché sono fuori sede passi chiaro anche attraverso la lettura pubblica di questa mia lettera.
Il messaggio che i Sindaci e tutti gli amministratori locali non si toccano innanzitutto in quanto espressione della volontà popolare rappresentanti dell'ala della Repubblica e, primo riferimento delle comunità locali, peraltro come ANCI Calabria, stiamo per affrontare uno strumento di concreta protezione dei sindaci e degli amministratori locali con cui intendiamo raccogliere tutte le segnalazioni e le istanze degli elenchi riguarda situazioni e contesti di rischio ed adatti, di violenza consumati o possibili per investire quando occorra le autorità di pubblica sicurezza e finanche per porre nuove apposite norme al legislatore resta a tua completa disposizione ti anticipo una mia vista breve nel Comune di Cittanova, portami editing, saluti, Rosaria, sicuro, Presidente della.
Comune di San Ferdinando, attestazione di solidarietà e grigie, Sindaco caro Francesco, appresa della villa brutale aggressione subita nell'altro esercizio delle sue funzioni di manifesto solidarietà umana e politica per il vile gesto, questo episodio non è che un'ulteriore conferma della solitudine e degli attacchi cui i Sindaci sono quotidianamente sottoposti ed è frutto di una subcultura che non riconosce i ruoli le istituzioni e le persone che la rappresentano.
Tuttavia, certo che le tue integrità ed esperienza sono certo che questa sgradevole evento non intaccherà la tua dedizione all'interesse pubblico al bene del Comune esprimo la vicinanza anche da parte dell'Amministrazione comunale e dell'intera comunità di San Ferdinando, un abbraccio Luca firmato, Gianluca Gaetano.
Libera piana di Gioia Tauro.
Egregio Presidente, ho ricevuto l'invito di partecipazione al Consiglio comunale a parte all'ordine del giorno, Allasia con ordine del giorno, la solidarietà al Sindaco per l'aggressione subita impegni pastorali precedentemente calendarizzate mi impediscono di partecipare di persona, come avrei desiderato.
Con questo mio scritto intendo ancora una volta essere al fianco a fianco al Sindaco Francesco Cosentino e a tutti i rappresentanti delle istituzioni che quotidianamente subiscono facili aggressioni e violenze che mettono a repentaglio la loro vita, si tratta di atti che possiamo senz'altro definire criminali che che sono inaccettabili e intollerabili per un Paese civile. Questi atti, frutto anche di un malcostume che sta sempre dilagando, dovranno trovare una risposta importante e puntuale da parte delle forze dell'ordine e della magistratura. Chi rappresenta lo Stato, specialmente in zone di frontiera come le vostre, va tutelato e non lasciato solo.
Ma una risposta importantissima dovrà esserci anche da parte della comunità.
Isolando, senza se e senza ma coloro che connessione arroganti violente impongono da soli al di fuori di ogni convivenza democratica, la nostra solidarietà, pertanto, dovrà trasformarsi in corresponsabilità in un impegno comune, continuo e continuativo, perché anche nel nostro territorio non prevalga la logica della violenza ma quella della democratica e pacifica convivenza.
Sancita dalla nostra Costituzione repubblicana, solo se recuperiamo il noi collettivo, nessuna mano criminale potrà spezzare quella fame e sete di giustizia e quella voglia di cambiamento che tutti noi partiamo.
Con i sensi della più profonda stima nei confronti di tutti i consiglieri comunali e di tutti i presenti a questa Assise distinti ossequi, don Pino De Masi.
Quale ho presieduto dalla lettura delle.
Lettere che mi sono stati inviati.
Adesso.
Pregherei i Capogruppo della maggioranza e poi, se lo ritengono opportuno, della minoranza di internet.
Grazie, Presidente e buonasera.
Paruolo.
Solo una domanda.
Qual è?
Riporta.
Ho cercato di darmi una risposta, ho trovato.
Il valore della vita.
Sono consapevoli, siamo venuti a fare.
Non deve e non può passare il messaggio che siamo in quest'Aula per attaccare un partito, ma certamente condanniamo fermamente quanto è successo.
E che sia lepino gli attacchi di aggressioni di offese di ogni genere nei confronti delle Istituzioni e muta.
Che da anni.
Con la consapevolezza che chi sceglie di mettersi in gioco o dei ruoli istituzionali.
Nelle mettere il mondo, ed è legittimo che ogni cittadino.
E fare le proprie valutazioni.
Ma se tutto si ferma negli spazi e nelle modalità.
Noi.
Questa comunità da anni vive in uno stato di tensione in ogni tanto la libertà della propria vita privata.
Creando difficoltà tra un pochino.
È un Paese che si definisce democratico.
Ho voluto fare l'appello alla sensibilità, pertanto.
Io non esprimo solidarietà al Sindaco di questa città.
Io mi sento Francesco così.
Con la consapevolezza che ognuno di noi è coinciso.
Convinto di aver interpretato l'onestà intellettuale.
L'abbiamo dimostrato che non sei solo.
Ognuno con le sue polemiche, con il suo.
Certamente, alla capacità di fare di più.
Francesco, non sei.
Come in passato, in questi giorni la coalizione, i Gruppi politici, consiglieri comunali e non solo anche da posizioni diverse, in diversi momenti hanno sottoscritto documenti da denunciare.
Questo stato di sofferenza inseriti attacchi personali e di mancanza.
Ha ricevuto attestati di stima di solidarietà che aiutano in questo momento di difficoltà in questa fase acuta, ma sono?
Fra un momento.
Solo la sensibilità umana può immaginare quello che stai a fare la sua parte.
Si può capire solo chi ha subito.
Un tempo a legna.
Meriterà un in questo occasioni sediamo, ma l'importante è che non si può.
Ma necessita oggi obbligatoriamente una relazione.
Deve continuare a lottare per questa comunità dalla tua vita e nella sua complessità.
È troppo bella e fabbisogno,
Certamente va accompagnata da parte risposte concrete.
E ad avere fiducia nelle istituzioni, nell'apparato.
Con la consapevolezza che necessita un intervento natura adeguata, che stabilisca la serenità, una della tua.
Perché dietro la figura di un rappresentante dello Stato abbiamo un uomo, un padre, un marito, un figlio?
E nessuno di noi.
Ragazzi di tentare di distruggere una vita umana, una famiglia attaccandola.
Nel limitare la propria attività, la comunità ci siamo messi.
Ancora riserve di antico.
Questa attività ha avuto la capacità di leggere in un momento in cui, toccando il fondo.
Con grande senso di responsabilità e coraggio, ha reagito, si è rialzata.
Avendo rispetto al riferimento come riferimento le istituzioni.
Ma adesso dobbiamo prestare la giusta attenzione.
A tutti i livelli, nessuno.
Ma non mantenere questa differenza.
Nella malattia, nella parte nel senso.
Questa comunità non deve e non può tenere rappresentanti dello.
Nelle istituzioni, ma dipende molto dalle risposte che è diversa.
Non possiamo permetterci, altrimenti sarà inversamente proporzionale una verso le 9.
Dilettanti nella confusione, prenderanno forma umanisti, continueranno a farlo.
No, è di domani, attiveranno popolari l'olio, che destabilizzano la vita di questo Paese.
Civitanova e altro.
Come si chiedono serenità.
E così vivendo tra i vari acquistati non passa niente.
Compagnia.
E dice non abbandonate mio marito, non abbandonate ai SIN.
Io aggiungo, non abbandonati con diversi ruoli e funzioni, contribuisce alla vita.
Lessicale, nessuno queste parole.
Questo messaggio deve essere fatto nostro, è un appello che mele marce il parere o la speranza che possa trovare ascolto.
Stabilendo una condizione.
Altri gruppi prego.
Do lettura alla comunicazione del capogruppo.
Poi quando.
Ne ha voluto redigere una missiva indirizzata.
Punto analoghi a tutti i presenti.
Impegni di carattere.
Improcrastinabile, una conoscenza del Presidente del Consiglio comunale mi tengono lontano.
Chiedendomi la partecipazione pista, ma non certo la precisazione.
Credo che nessuno avrebbe mai immaginato Canova.
Partecipare ad un Consiglio comunale che doveva esprimere la propria solidarietà al Sindaco, questa comunità era subito settimana scorsa un'aggressione o una presunta aggressione da parte di cittadini e ormai dal 2010 porta avanti una sua battaglia personale.
Se.
Non è detto parere.
Posso continuare.
Andrebbe già sanzionato il comportamento vessatorio a porte diuturno nei confronti di chi è chiamato ad amministrare del Paese, figuriamoci se lo stesso cittadino paventa o realizzano aggressioni, il fatto è di una gravità inaudita per la nostra città, senz'altro da condannare in maniera incondizionata.
Così come in maniera altrettanto incondizionata e la solidarietà umana che diamo al Sindaco, solidarietà che abbiamo già espresso nell'immediatezza.
Dell'accaduto, portandoci all'ospedale di Polistena, per accertarci delle condizioni di salute e per metterci a disposizione per qualsiasi evenienza, potesse interessare lui o i suoi familiari.
Solidarietà piena, quindi, a chi ha subito al top e condanna ferma per chi il toto lo ha commesso.
Da qui non possiamo prescindere.
Eppure sentiamo per la sacralità dell'Aula in cui ci troviamo e per la qualificata presenza di tutti i partecipanti di rimarcare il fatto che, se la stessa solidarietà l'avessimo avuta noi come amministratori, dal 2010 al 2014 come minoranza consiliare dal 2014 a tutt'oggi fosse questa brutta è dovuta in realtà oggi il nostro Paese non avrebbe stato mentale.
Così come poniamo alle intelligenze fattiva di ognuno di noi questo nostro pensiero.
Accanto e nel pieno rispetto delle decisioni che saranno assunte dagli organi competenti nelle sedi appropriate, occorre che questo Consiglio comunale adotta una strategia per evitare che simili episodi possano.
L'unica strada civile e democratica è quella che questa Amministrazione.
Vogliamo rendere partecipe ogni consigliere comunale di questo Consiglio, di tutto l'incartamento ufficiale, che riguarda questa spinosa storia, dal suo inizio ai nostri giovani in maniera che venga clava documenti alla mano, quello che di positivo il Comune di 19 ha fatto nei confronti di una certa coperti a far data dal febbraio del 2011 ai nostri giorni anche se dal 2015 ma ebbe con qualche atteggiamento discute,
Affinché chiunque scenda i fatti nella loro reale consistenza non segua più alcun pensavamo.
Forse se nel giugno 2020 codesta Amministrazione avesse consentito a visionare ed inviato dallo studente il fascicolo relativo a una certa cooperativa, la conoscenza e la discussione di quei documenti avrebbero potuto, evitano i fatti che purtroppo sono accaduti in questi ultimi giorni senza impongano del nostro, perché solo la verità devo andare al NIP diceva qualcuno l'invito che vi rivolgo è di far conoscere finalmente questa è la verità, tant'è che questo Consiglio comunale sincero di salute per tutti voi, con la guerra che il Presidente del Consiglio voglia no-Tav con i Gruppi consiliari data in modalità per cercare e conoscere la verità da contrapporre eventuali specifiche mistificazioni.
Fornendo con congruo anticipo tutta la documentazione necessaria, dottor Alessandro.
Grazie.
Non lo vogliono intervenire, no, non il criterio che utilizziamo e adesso dare la parola alle Istituzioni e avremmo pensato di dare la parola ai Sindaci delle aree, c'è qualche Sindaco dell'area di della Piana di Gioia Tauro, che vuole intervenire.
Prego.
Sì, grazie grazie.
Allora io chiarisco prima una cosa dobbiamo intervenire, sono attualmente il Presidente dell'Assemblea dei cittadini olivi, ma non ho un mandato pieno, quindi spero di interpretare il pensiero di tutti, ma non mi ero però questo questo diritto diciamo lo chiarisco per alcune vicende, insomma per evitare poi successivamente qualche fraintendimento tra i colleghi. Ma guardate io quello che penso come quello che pensiamo tanti colleghi Sindaci, intanto lo abbiamo dimostrato il giorno stesso siamo andati a trovare immediatamente Francesco,
In ospedale, io e Marco l'altro, Presidente, diciamo attuale del Comitato Egitto gli olivi, immediatamente quel giorno abbiamo sottoscritto un documento che abbiamo reso pubblico.
E sul quale diciamo poi ci sono state, diciamo le indicazioni varie, è chiaro, lo dice lo dice chi vive nelle Istituzioni, io sono nel mio Consiglio comunale del mio Comune da 24 anni ininterrottamente che anche semplicemente quando questa sera arrivavo qui il pensare e il vedere che un Consiglio comunale debba essere, diciamo presidiato,
E credo che Cittanova, ma il territorio, ma l'Italia, ma la democrazia non posso accettare in meritare questo lo penso perché credo.
Che le forme della democrazia, della civiltà, della anche della legittima discussione e confronto delle parti debba avvenire nei luoghi preposti nei luoghi opportuni, nel rispetto, nel rispetto delle persone, nel rispetto dei diritti e nel rispetto dei dei confronti, quindi è chiaro che,
Da parte mia, e credo da parte di tutti i colleghi Sindaci, non possiamo accettare tutto questo, come non possiamo non abbracciare Francesco la sua famiglia, non possiamo non dire che, quando si verificano determinati fatti episodi.
Qualcosa qualcosa non sta funzionando.
E quindi non la faccio lunga, perché veramente e credo che sia mortificante per ognuno di noi.
E assistere assistere a queste scene, forse meriteremmo per il lavoro che ogni Sindaco ogni giorno fa con grande sacrificio, tutti i Sindaci, spesso dimenticati, spesso additati come no, i responsabili di tutto, però poi i Sindaci sono quelli che si alzano la mattina e vanno a dormire quando possono la sera provando ad esserci sempre spesso lasciando da parte tante cose tante cose, anche importanti, care sacre, no, come diceva anche il Capogruppo toni Fera, che ho apprezzato molto il suo, il suo intervento, ecco, io penso che quantomeno e la chiudo così anzi non la chiudo così perché poi dicono cose su Francesco dal voto così come ragionamento quantomeno credo che i Sindaci,
Meriteremmo di e che almeno ci venisse lasciata un minimo di serenità, almeno questo, forse siamo arrivati a chiedere veramente il minimo, al di là ripeto, delle appartenenze politiche, del pensiero politico del sano, confronto anche politico che è giusto che ci sia, da un lato dall'altro,
Ognuno possiamo avere le nostre posizioni, però non si può mai trascendere a Francesco, diciamo, qualora ce ne fosse ancora bisogno, ma l'abbiamo l'ho fatto per perché sentito personalmente formalmente, lo ribadisco in questa sede a Francesco e e principalmente, forse, oltre che a Francesco a tutti i suoi cari,
E che giunga questa sera diciamo un abbraccio e che giunga l'idea che come ha detto Antonio allora lo ripeto anch'io che assolutamente non è solo lui e non è solo chi non deve essere solo chiunque quotidianamente si sveglia per provare a fare delle cose per il bene comune poi si può sbagliare non si può sbagliare ma nessuno deve sentirsi solo e nessuno deve sentirsi bersaglio di nessuno grazie.
Dei sindaci della Piana CIP, un altro che vuole intervenire.
Prego.
Buona sera a tutti, grazie per l'invito.
Certo, non non viviamo tempi belli per noi, Sindaci, come appunto chi mi ha preceduto ha detto che siamo soli, ed è la verità se qualcuno di voi ci interroga uno per uno, ognuno di noi vive vive la sua solitudine nel quotidiano con le 1.000 difficoltà che affrontiamo la buca la perdita idrica,
La rete fognaria, che non funziona.
A parte poi che facciamo tanti altri mestieri perché dobbiamo accogliere tutti i cittadini, dobbiamo fare da parroci.
Dobbiamo un po' sapere, avere la pazienza di ascoltare di tutto e di più anche di cose che irrilevante, che non c'entrano niente con l'attività amministrativa.
E allora perché siamo qui intanto per esprimere solidarietà e vicinanza al Sindaco Francesco Cosentino?
Quale parole per descrivere quest'uomo?
Io credo che ci vorrebbero molte parole, ma tenterò con una sola di poterlo descrivere secondo me.
Cosentino e un uomo buono.
Ed è anche un buon Sindaco.
E però c'è qualcosa che è successo.
Che ci rattrista che ha creato, come dire, queste lacerazioni in questa città, che ha un suo passato, una sua storia e che in tanti guardavamo come una città diversa rispetto a tante altre città della Piana.
Io non conosco i particolari e non entro nel merito di particolare che non conosco però qui stasera ho sentito una data, c'è un problema che è iniziato dal 2010, ora è possibile credibile che è un problema che inizia nel 2010, ancora nessuno ci ha messo un punto fermo e non ha chiuso la partita in un modo o nell'altro.
Se questa partita non la può chiudere Cosentino, non ci sono altri livelli istituzionali superiori che se ne possono far carico io questa domanda me la chiedo perché qualcuno la deve chiudere questa partita e non si doveva arrivare a queste estreme conseguenze cui è arrivata questa discussione in questa comunità che è stata sempre una comunità buona diciamo non ci sono mai mai avuto i fatti gravi diciamo particolari.
E allora io invito tutti i livelli istituzionali, incominciando dalla Prefettura, tanto per citarne qualcuno deve prendere in mano la situazione, guardare le carte, esaminarle, tutte, esprimere, come dire, un'opinione e mettere un punto fermo.
Altrimenti, poi non ci dobbiamo meravigliare se le cose degenerano e poi si personalizzano, perché a questo punto l'unico responsabile nel luglio, quando si generalizza e non si trovano a conclusione, allora se tu che non vuoi perché così mi dicono anche a me a Gioia Tauro io faccio rispettare le regole,
Arriva qualcun altro dopo di me che non le fa rispettare poi ritorno, io, ma con lui l'ho fatto, quindi, se tu che ce l'hai con me no, io non ce l'ho con te, io faccio rispettare le regole per come le conosco e per come la interpreto poi se c'è qualcun altro che dà un'interpretazione diversa e ci deve essere come dire un altro livello istituzionale che chiama le parti e chiudere la partita, quindi questo è l'invito che faccio però quello che è successo adesso,
A me mi invita ad allargare il ragionamento perché è successa Cosentino, ma domani potrebbe succedere a me, a chiunque di noi, Sindaci, a qualche Assessore, a qualche Consigliere.
Secondo me, in questi ultimi anni si sta in barba rendo il rapporto istituzionale tra alcuni cittadini.
E il rappresentante delle Istituzioni parlo dei livelli, diciamo comunali, quindi dei sindaci e degli assessori comunali.
Ma non è nemmeno questo il problema, perché fosse limitato solo al rapper test, al rapporto istituzionale del Sindaco di turno inaccettabile, comunque, ma è un rapporto che si sta allargando, perché abbiamo letto l'aggressione al parroco di Varapodio in casa sua dentro la chiesa e quindi qualcuno che tentava di imporgli come dire le proprie regole alle regole del parroco.
Oppure pensiamo alle guardie mediche, quante aggressione notturna alle guardie mediche dei cittadini che si sentono autorizzati?
A risolvere i loro problemi attraverso, come dire, la violenza fisica.
Oppure ai medici del Pronto Soccorso vogliamo parlare dei docenti delle scuole, quando i familiari vanno e decidono loro, alzando le mani, come risolvere le problematiche della scuola e parliamo della scuola, quindi vuol dire che c'è qualcosa che ci sta sfuggendo di mano a tutti e che in qualche modo ce ne dobbiamo far carico dobbiamo riflettere, discutere con con gli altri livelli istituzionali e incominciare a mettere i giusti correttivi.
Perché se noi diciamo non è successo niente, a parte il fatto che prima o poi ci capiterà anche a noi e quindi sbaglieremmo tutti a sottovalutare anche piccole cose parliamo del mondo della scuola, parliamo del mondo della sanità, parliamo dei Comuni.
Non si può andare più avanti, consigliere assolutamente, ma chi si dovrebbe candidare nella prossima volta scusate.
Chi si dovrebbe, cioè le persone buone perbene, eviteranno di avere questo questa rappresentanza di onore con tutti gli oneri consequenziali, e quindi io anche questo ragionamento non lo fermerei solamente al Sindaco Cosentino, ma anche un ragionamento più generale.
Perché chi ci rimette è il tessuto democratico del nostro territorio, si indebolisce la democrazia, se lui non è più credibile, se io domani non sono più credibili agli occhi di alcuni.
La democrazia si indebolisce, che non è che chi verrà dopo di me vivrà una vita migliore della mia.
È un problema che riguarda tutti, maggioranza, minoranza, destra, sinistra centro, cioè noi dobbiamo lavorare per rafforzare il tessuto democratico del nostro territorio, per evitare di arrivare a tragica conclusione come quelle che abbiamo potuto apprendere qui a Città, Nova e lavorare come dire, per risolvere i problemi perché molte volte questi episodi sono il risultato sbagliato naturalmente,
Di problemi irrisolti.
Indipendentemente se si risolvano positivamente o negativamente, ma appunto ritornando al ragionamento di prima, come dire uno deve mettere la parola fine a una questione, altrimenti si personalizza, e quindi e ce la prendiamo direttamente col Sindaco e sarebbe sbagliato. Quindi l'invito è, a un territorio più unito, a farci carico tutto di queste problematiche, ad esprimere sì la vicinanza e la sua solidarietà. Consentirò, come è giusto, però, anche a farci carico dei problemi reali del territorio e impedire con le nostre azioni politiche, amministrative e anche di protesta o di contestazione o di manifestazione o di sedute come questa che alcuni cittadini si possono arrogare il diritto di poter esercitare liberamente alla violenza.
Su un amministratore qui no non possiamo essere d'accordo e dobbiamo prima rimandare tutto al mittente, quindi noi dobbiamo tutelare gli amministratori.
E dobbiamo creare le condizioni perché i cittadini abbiano più rispetto verso chi amministra la cosa pubblica.
Perché se non fosse stato Cosentino e fosse stato un mafioso che amministrava questa città, io penso che nessuno gli avrebbe fatto nulla a quel Sindaco, grazie.
Grazie al Sindaco di Gioia Tauro.
Qualche altro Sindaco della Piana.
E un altro, ma.
Buonasera a tutti, intanto, grazie Presidente, per la parola un saluto al Consiglio comunale intero di Cittanova e al sindaco di Cittanova e a tutta la comunità Cittanovese, oltre che ai colleghi Sindaci, io intervengo come come diceva Michele in questo momento ricopro la carica di Presidente del Comitato della città degli ulivi ma come diceva Michele, non intervengo con espresso mandato dell'associazione non avendo avuto la possibilità di poter parlare, però spero di poter interpretare il ragionamento comunque il pensiero di noi, colleghi, Sindaci.
Non entro in merito ai fatti ci saranno gli organi preposti che dovranno entrare in merito ai fatti, ma volevo dire una cosa molto importante quando penso a Cittanova penso al Comune dei licei.
Dell'Istituto d'Arte, degli tra gli artigiani, più più bravi della Piana Grande operai, i grandi agricoltori, aziende, il teatro.
E quando penso che Cittanova sta andando alle elezioni in un clima del genere, mi viene da pensare che qualcosa si è rotto e non va bene, intervengo con un augurio nono non facendo la lunga, ma facendo la brevissima.
Di augurare a Cittanova, di poter riavere la serenità necessaria per poter intraprendere quello che poi, in democrazia, il percorso più importante, il percorso delle scelte e le scelte vanno fatte verranno fatte in maniera oculata solo se, in un clima di serenità e di tranquillità, di confronto, di discussione pure accesi ma nel limite della legge della Costituzione, quindi sarebbe importante che Cittanova potesse riaprite avere questa tranquillità di affrontare questi quattro o cinque mesi che la porteranno alle elezioni e poi al prosieguo e al futuro. Grazie per avermi dato la parola a Francesco. Gli do la mano e buona serata a tutti.
Prego.
Grazie Presidente e all'intero Consiglio.
E a Francesco soprattutto.
Io sono molto vicino.
Oltre a essere praticamente contigui ed essere vicini di casa, diciamo sostanzialmente abbiamo avuto modo di condividere molti momenti di tipo amministrativo.
Abbiamo avuto modo anche di discutere in molte occasioni.
Di situazioni paradossali.
Delle quali in alcuni momenti, la comunità o diciamo le istituzioni preposte, magari anche la gente è abituata a sorridere dinnanzi ad una provocazione o ad una situazione che si protrae nel tempo e non viene presa sul serio, poi le situazioni diciamo come quelle,
Si trasformano e diventano situazioni, diciamo, differenti.
Che fanno poi, come dire, trasbordare e poi gettano le comunità, diciamo nello sconforto dopo anni anni e anni di vicissitudini note a tutte, a tutti e a tutti i livelli oggi e ci vuole un Consiglio comunale aperto per accorgerci che c'è un problema che sussiste da 13 anni di questo parlavo l'altra mattina con le forze dell'ordine che hanno le mani legate dinnanzi a tanti soggetti come quelli che hanno aggredito Francesco, ma non solo Francesco l'intera comunità, tanti soggetti che sono,
Liberi di poter.
Provocare di poter attaccare gratuitamente e di poter dileggiare e, come dire, screditare anche alle persone gratuitamente, perché la violenza vedete, non è solo fisica, la violenza, si perpetua tutti i giorni nei confronti di istituzioni come quelle rappresentate dai Sindaci, che siamo l'anello più debole diciamo della catena istituzionale quotidianamente soprattutto sui social.
E ci sono dei soggetti che, pur.
Avendo dei titoli.
Di diverso genere, anche di tipo universitario.
Si sentono depositari della verità.
E usano quella forza intimidatrice che nel passato usavano le organizzazioni criminali per cercare di coartare la volontà degli amministratori e far prendere agli amministratori delle decisioni che non sono giuste.
E che non sono il Vangelo che sembrerebbe essere dettato.
Dalle pagine o comunque dai social, dai vari Facebook, dai vari Instagram, da certi soggetti che si avvalgono di questa forza intimidatrice per cercare di coartare la volontà degli altri, anche questa è violenza e di violenza, che si subisce praticamente tutti i giorni nel silenzio totale.
Quasi inermi e quasi impossibilitati.
A poter sviluppare un'azione di difesa nei confronti, diciamo, di alcuni soggetti che ormai hanno capito che l'impunità è dilagante e che quindi, siccome nessuno alza un dito nei confronti di questi soggetti, che è la prima volta si sentono legittimati a compiere delle azioni alla seconda pure alla terza pure a nessuno.
Muove nessuna leva per poter in qualche modo evitare che si vengano a perpetuare delle situazioni che sono, come dire, non prevedibili, quasi sicuramente accertabili, perché era inevitabile, poiché alla fine diciamo certe situazioni venissero alla situazione che oggi noi dobbiamo denunciare pubblicamente ma era nota era nota e siccome diciamo la situazione di Francesco e la situazione di tutti quanti noi che viviamo quotidianamente, chi più chi meno, chi più pubblicamente, chi meno pubblicamente e in questa situazione giusto come diceva Aldo io credo che gli enti sovraordinati debbano prendere in considerazione seriamente,
L'idea di poter porre un argine a questo tipo di aggressione quotidiana che subiscono le istituzioni rappresentate dai Sindaci che, ripeto, sono l'anello più debole della catena istituzionale, perché è difficile fare il sindaco, è difficile affrontare 10 questioni contemporaneamente, è facile sbagliare.
È facile, anche, come dire in buona fede, cadere nell'errore, ma questo non vuol dire che un Sindaco possa essere crocifisso in ogni occasione senza che nessuno se ne preoccupi.
Il mio non vuole essere, come dire, una denuncia violenta, ma vuole essere una denuncia.
Come dire dolci.
Nel perché in alcuni casi forse la violenza, anche verbale, può essere non consona.
A questa tipologia di momenti, forse con la calma e con la pacatezza, chi ascolta in streaming oppure perché ha riportato dai media, oppure perché riportato da Facebook o da qualsiasi altro mezzo, possa rendersi conto che in determinati casi alcune situazioni vanno fermate, occorrono dei mezzi straordinari, occorre un'attenzione particolare.
Non possiamo consentire più che passi sotto silenzio la recrudescenza che si sta verificando ogni giorno.
Nei nostri, nel nostro territorio il prete don Giovanni poverino, non l'ho visto crescere la persona buona che più buona non si può, eppure facevano arrestata nella sacrestia il preside che magari amministra la sua scuola tranquillamente e serenamente e viene aggredito, diciamo, da qualcuno che ritiene di essere stato in qualche modo danneggiato impropriamente.
Io credo che occorre un cambio di passo, ecco perché Taurianova si stringe forte vicino alla comunità di Cittanova, per esprimere questa sera una forte solidarietà e una forte denuncia nei confronti di questi fenomeni, fa bene alla soccorro se apre, come dire, uno strumento che possa essere il contenitore di tutto quello che accade ai Sindaci quotidianamente e che sistematicamente finisce nel silenzio nel silenzio purtroppo che poi si racchiude all'interno delle mura domestiche perché.
Siamo uomini e di fronte diciamo all'aspetto pubblico chiaramente la psiche risente di tutte quelle che possono essere delle situazioni che quotidianamente di violenza fisica e non si ripercuotono e si vivono all'interno, diciamo, dei nostri Comuni.
E che poi naturalmente vengono chiusi dentro casa dentro la famiglia, con la moglie, con i figli, e si condivide questo ulteriore patema, e questo ulteriore pathos si trasferisce anche ai familiari, ed è per questo che sono consapevole.
E sono vicino anche alla famiglia di Francesco, con la moglie e naturalmente a tutti i parenti che vivono con estremo pathos, diciamo questo momento particolare.
Io chiedo scusa per essermi dilungato, ma sentivo di dire diciamo queste cose e sentivo di dire che dobbiamo investire di più, probabilmente in un cambio di mentalità, solo attraverso la cultura, perché.
Questa incrostazione mentale che noi ci portiamo questi atteggiamenti, diciamocelo pure mafiosi, che ancora sono inseriti all'interno del nostro DNA, abbiamo difficoltà a scrollarci di dosso, abbiamo una grande difficoltà, ha dovuto, purtroppo,
Ad una mancanza di cultura che dobbiamo noi come Istituzione, e fare in modo che, come dire, sopravanzi e fin dalle generazioni più piccole, perché ancora siamo in tempo alle scuole bisogna inculcare un mondo completamente diverso da quello che abbiamo vissuto noi, perché credo che la cultura sia l'antidoto nei confronti di qualsiasi forma di violenza quindi la mia solidarietà,
Più viva e più profonda e un abbraccio fraterno.
Una una mia piccolissima considerazione ho visto qua il nostro Sindaco, ex Francesco Morano, e ricordo sempre una frase che lei diceva e la solitudine del Sindaco, e questa l'ha detta sempre, ma non solo per lui, leggeva chi anche è venuto dopo di lui la solitudine anche dei singoli amministratori che sono tra virgolette,
Come dovere ma anche costretti, come dicevi, tu eroi a prendere delle decisioni e bisogna avere la mente serena quando si prendono delle decisioni, delle decisioni che devono essere sempre decisioni per il bene della nostra comunità.
Qualche altro Sindaco della piana, e così poi passiamo all'aria.
Della Jonica, prego.
E poi un criterio bisogna utilizzarla, giusto, sono sicuro che tu non lo condivide, ma scherza.
Buonasera, buonasera a tutti, grazie, Presidente prego.
E un saluto a tutto il Consiglio Comunale di Città Nova alla comunità.
Non è semplice, Francesco.
Io devo essere sincero, non volevo intervenire anche perché prima di me lo hanno fatto.
I nostri precedenti Aldo.
Ho fatto Roy.
Però poco fa.
Marco Marco Caruso, il Sindaco di Molochio ha detto Cittanova, si sta avviando alle elezioni.
Anche Rizziconi si sta avviando delle elezioni.
E ho voluto riflettere su una cosa.
Visto il motivo per il quale ci troviamo qui oggi e senza, come ha detto Marco entrare specificatamente nel merito, ma piuttosto allargandoli al discorso che ha fatto altro che ha fatto poco fa ROI e prima ancora anche Michele Conia stesso chi ce lo fa fare?
Chi ci?
Chi è che ci dà questa questa forza di voler continuare?
In questa missione, perché fare il Sindaco dopo tutto, è una è una missione.
I primi tempi che che sono diventato Sindaco spesso molti mi dicevano di fronte alle difficoltà quando mi confrontavo, quando mi sfogavo e mica tale ha ordinato il medico, la famosa frase che si dice peraltro un pochettino stupide stolta.
Hai voluto la bicicletta pedala.
E il Governo non voglio essere adesso aprire un discorso sul Governo, il Governo ci aumenta le indennità per che cosa per dirci sì, hai delle responsabilità, ti riconosco che delle importanti responsabilità, che un ruolo di peso importante e pesante che ti espone e quindi ti premio, dando di più soldi, no, quello che ci deve garantire il Governo è,
Non essere l'anello debole, ma nemmeno essere carne da macello in determinate situazioni.
Perché è giusto che i cittadini che non ottengono soluzioni ai legittimi problemi manifestati è giusto che si lamentino.
È giusto che vengano nell'ufficio del Sindaco, è giusto che vengano in Consiglio comunale, è giusto che scrivono lettere Giussano, CAP è giusto che facciano quello che vogliono.
Però, nei limiti di quella che è.
Il vivere civile, il rispetto delle Istituzioni.
Ma quello che a noi serve, e non tanto un output, una tutela fine a se stessa, ma la garanzia di poter fare questo ruolo, esercitare questo ruolo non tanto con l'aumento dell'indennità.
Ma con la garanzia di poterlo fare in serenità, in tranquillità, di risolvere i problemi dei nostri cittadini in tranquillità, io questa sera, poco fa, riflettevo proprio su questo io mi mi dovrò avviare, probabilmente mai dice, ma chi me lo fa fare ma chi me lo fa fare ma perché?
Non si è liberi di programmare delle ferie, non si è liberi di stare sempre in serenità con la propria famiglia.
Non si può spegnere il telefono, qualcuno di voi spegne il telefono, qualcuno di voi, colleghi spegne il telefono, non lo spegniamo mai il telefono, non lo possiamo spegnere il telefono e quando mancano quelle poche volte che ci concediamo per piacere un weekend di pace e tranquillità con la propria moglie dice c'è il vicesindaco giusto, c'è il vicesindaco in Municipio in paese ma quando succede qualcosa alle forze dell'ordine senza svilire il ruolo del vicesindaco e degli assessori, ci mancherebbe ruolo importantissimo ma, guarda caso, io proprio recentemente mi sono concesso due giorni,
Penso legittimi con mia moglie.
Fuori fuori dal mio Comune fuori dalla mia regione.
C'è stato un piccolo problema.
Il mio comandante di stazione Carabinieri, chi ha chiamato?
Si è recato in municipio, gli hanno detto il Sindaco, non c'è però ha chiamato il Sindaco.
Che cosa ce lo fa fare?
L'amore per le cittadini, l'amore per il nostro Paese, sicuramente.
Ma a che costo?
È sentirsi irrisi Roy quando qualche cittadino su Facebook?
Ci.
Ci tocca con praticamente parole anche a volte sopra le righe, o quando succedono episodi ben più gravi e diventano oramai o si usa questa moda, i meme, queste del genere, quando girano queste cose, i meme e si divertono a vedere un Sindaco calunniato, un Sindaco preso a calci magari un assessore un prete una e magari gira col hai visto cose e questo questo è quello a cui dobbiamo essere sottoposti noi semplicemente per fare il nostro lavoro.
Questo e non mi pare che ci meritiamo questo per tutte le rinunce alle quali facciamo non ce l'ha ordinato il medico, ma siamo completamente in campo.
Sotto il Covid siamo stati lasciati soli, abbiamo fatto anche i medici infermieri, in taluni casi i cittadini chiama avrà mai perché a noi per chiedere se devono prendersi la tachipirina.
Siamo stati lasciati soli e spesso continuiamo a essere lasciati soli, ecco perché Francesco non può essere lasciato solo, tutti i Sindaci non possiamo essere lasciati soli, risiedono e vicina innanzitutto a alla alla comunità Cittanovese, il Sindaco e l'Amministrazione di Rizziconi sono vicini alla comunità, sono vicini al suo Sindaco alla sua Amministrazione comunale all'intero Consiglio comunale.
Però dobbiamo avere la forza di andare avanti, anche se questa sera me ne vado da qui con molta amarezza su una riflessione, chi me lo fa fare, grazie e scusate se sono stato un po' troppo lugubre grazie.
Prego.
Buonasera a tutti, anche io non avevo intenzione di intervenire, ma il mio non è un intervento per portare solidarietà di un intervento per dire chi è l'uomo, Francesco Cosentino, perché io Francesco Cosentino ho avuto il piacere di conoscerlo, abbiamo intrapreso un percorso insieme.
Con lui, come Presidente del Comitato dei Sindaci, nuovo Presidente dell'Assemblea, ci siamo spesso e volentieri confrontati, e so con quale passione.
Con quale dedizione si è speso per il territorio, non soltanto per la comunità Cittanovese, e so tutte le preoccupazioni che lo hanno assillato in momenti difficili di questo nostro percorso, non ultimo il Covid, di cui si è accennato, le lunghe serate passate in Prefettura, lunghe serate passate con collegamenti da remoto, io a casa mia, l'ho a casa sua con la Prefettura e quindi non posso che dire Francesco, è un uomo eccezionale e quindi anche un politico eccezionale, perché se si è dedicato tanto al territorio, si è speso tantissimo. Ha tralasciato affetti, momenti passioni e quant'altro dire che un uomo che merita il titolo di politico, quindi, tralasciando la vicenda, che è una vicenda sicuramente incresciosa e di cui ne avete parlato tutti e credo che conifera ha delineato quello che sono stati gli aspetti, nessuna verificati e credo anche il consigliere Cannata nel suo comunicato ha parlato di questa vicenda. Chiaramente non entriamo nel merito perché non conosciamo i fatti e quindi potremmo dire delle cose errate, ma mi premeva dire questo io mi ritrovo durante a un grande uomo e quindi lo ricordo e lo riconosco come tale grazie.
Al Sindaco dottor De Zan.
Prego.
Buonasera a tutti e grazie per avermi dato la parola buona sera a tutti, io non volevo intervenire inizialmente perché, venendo pensavo, ero veramente inalberata veramente molto arrabbiata.
È delusa, probabilmente offesa, perché comunque la Calabria, soprattutto anche Città, Nova, Città nuove, è stata sempre riconosciuta per la sua cultura, le sue arti, la sua solidarietà e la sua solarità, e questa è la Calabria, ha lottato tanto affinché venisse riconosciuta per la cultura e purtroppo siamo tornati ancora indietro nel tempo come diceva il Sindaco di Taurianova ora al Sindaco ora il parroco ora il preside,
Cerchiamo di riflettere perché stanno succedendo queste cose, forse perché noi lo permettiamo, sicuramente abbiamo tutti.
Delle colpe, ognuno di noi sbaglia, quindi, a prescindere dalla verità, non sono assolutamente ammissibili determinati gesti.
Io vorrei dire una cosa al Sindaco Cosentino, io sono nuova, quindi non sono sotto campagna elettorale e da subito lui mi ha accolto da figlia, da sorella, da nipote, mi ha consigliata e sono certa che qualsiasi volta lui qua, ogni volta che lui mi dicesse qualcosa sicuramente l'ha fatto sempre in buona fede io credo tanto in lui e sono certa che ne uscirà vincente da questa situazione perché chiunque faccia dei danni,
Morali fisici, chiunque ricorre alla violenza è sicuramente una persona molto ignorante e sono certa che lui vincerà non si deve sentire solo perché anche io sono Francesco Cosentino.
Prego.
Grazie Presidente, io buonasera a tutti, innanzitutto ai colleghi, al Consiglio comunale, a tutti i cittadini, Francesco.
Non so forse qualcuno non mi conosce, sono Maria Teresa Fragomeni, il sindaco di Siderno e con molti di voi ci siamo visti praticamente un mese dopo, appena mi sono insediato perché Siderno, è stato oggetto di un po' di di escalation diciamo di atti intimidatori e voi eravate lì cioè i Sindaci ci sono, ci sono sempre e questo credo che sia veramente la cosa più più bella e la cosa che è il Sindaco Giovinazzo, penso che veramente ci può andare avanti in quella domanda in quell'interrogativo, chi ce la fa fare?
Oggi leggevo perché, visto e considerato che più volte sono stata sentita dall'Osservatorio degli sugli atti intimidatori e quindi arrivano tutte le varie notizie che al primo posto, probabilmente vuoi anche per una questione di numero di popolazione e gli amministratori che subiscono la maggior parte diciamo un numero maggiore di atti intimidatori e la Campania e subito dopo c'è la Calabria poi c'è la Lombardia, anch'esso probabilmente diciamo Regione ter per via della popolazione e poi tutto regioni del sud e mi fa pensare questa cosa mi fa pensare perché Roy c'hai ragione probabilmente forse è una questione non soltanto di subcultura,
Ma anche, purtroppo, di tensione e di crisi sociale.
In che senso in periodi, credo, di tranquillità economica, di benessere? Forse le tensioni sociali sono anche minori. Io parlo in generale in periodi invece di difficoltà, ogni responsabilità, ogni difficoltà viene additata a chi alla politica, la politica, però in generale nessuno va in Parlamento, è difficile, è più difficile andare alla Regione dove si va dal Sindaco. Ieri a Siderno una signora a cui avevo fatto un TSO faceva il Presidente del Consiglio di Siderno l'ha bloccata perché voleva il Sindaco perché laddove doveva menare al Sindaco perché gli ho fatto il TSO, tanto per dire però era una signora della TSO, il problema, invece, quando un cittadino tra virgolette, normale.
Pensa di avere la ragione?
E quindi di poter utilizzare la violenza per.
Per da per avere la sua ragione e guardate, secondo me in quest'epoca nel nell'epoca ormai dei social, purtroppo anche i social fanno la loro parte. Non lo dobbiamo sottovalutare, perché la cosa che mi ha lasciato io non so bene l'ho sentita qui, non so bene tutta la storia, però la cosa che mi ha lasciato un po' perplessa è che in tutta la vicenda c'era una ripresa che poi doveva andare on line, che poi è passata, eccetera eccetera e ci sono dei cittadini a Siderno e credo qua e credo ognuno nelle nostre comunità che quando cammini per strada abbassano la testa poi sui social si scatenano è quella sorta di.
Di di di di quasi inneggia mente all'odio, diventa veramente un pericolo per noi amministratori, sempre.
Leoni da tastiera Tonio.
Esatto esatto, diventano diventano leone da tastiera e questo è il problema che a quel punto ci sono tante persone che nel momento in cui, nel momento in cui di faccia non riescano ad affrontare le cose e allora le affrontano in questo modo, allora veramente penso che sia una questione di cultura. Io mi trovo d'accordo con quello che ha detto Roy, ovviamente quello che ha detto Aldo dove dobbiamo intervenire sia, ovviamente, dove non arriva alla cultura, purtroppo anche con la repressione e con la vicinanza degli organi sovrapposti. Però veramente puntiamo tanto. Dobbiamo purtroppo puntare tanto perché io Giovinazzo ha fatto un discorso un po', forse perché è la stanchezza anche che fa parlare. Io sono ritorna, ho studiato fuori, sono ritornata nella mia città, nella mia comunità e dico io la devo vincere a me non interessa, noi la dobbiamo vincere e il fatto che siamo qua tanti cittadini l'altra volta eravamo a Siderno l'altra volta ancora eravamo da un'altra parte e saremmo probabilmente ancora da un'altra parte. Facciamo capire che noi siamo dalla parte della ragione che se si tocca Francesco Cosentino, si tocca Maria Teresa sito a caldo si tocca arance, se si toccano allora veramente nell'interrogativo, come dobbiamo intervenire, intanto facciamo fronte comune e facciamo capire che noi siamo dalla parte della ragione perché è difficile amministrare e dobbiamo amministrare sempre secondo le regole grazie e solidarietà ancora Francesco Cosentino da parte di tutta la Locride.
Buonasera a tutti buonasera, Presidente, buonasera al Consiglio, a tutti i colleghi Sindaci, innanzitutto devo portare la vicinanza e la solidarietà delle associazioni dei Comuni dell'area dello Stretto e che sono state insomma investita di rappresentare.
Purtroppo, quando Maria Teresa dice ci toccherà altre volte, è vero, noi abbiamo la cattiva abitudine di incontrarci sempre nel momento in cui dobbiamo condividere una vicinanza, una solidarietà, eravamo a giugno a Villa, siamo oggi, eravamo stati prima da Maria Teresa, però, e con questo insomma, penso di parlare e soprattutto con quanti hanno dimenticato cosa ci ha portato a farlo per la prima volta la scelta di diventare Sindaco, magari in un momento diverso da quello che sta vivendo ora il Sindaco Giovinazzo, dice cosa me la farà fare per la seconda volta. Noi abbiamo interpretato la speranza, abbiamo interpretato un sogno, abbiamo creduto che si potesse amministrare in maniera diversa il territorio che avevamo visto essere stato per decenni, oggetto di un altro modo di amministrare, che non era quello della cultura, che non era quello della valorizzazione, che non era quello del rispetto delle regole che tutti voi, intervenendo prima di me, avete richiamato e allora questo modo di amministrare in maniera diversa nei nostri territori ci espone a un giudizio di opportunità che tutti si sentono legittimati giornalmente a compiere, ma non sulle nostre scelte amministrative, ma sulla sulle persone che siamo non sull'attività perché latita si vede alla fine di un mandato, ognuno è libero di rivota arcidi, non votarci di scegliere diversamente. Ognuno è libero, come avete detto bene ogni giorno, di manifestare il proprio dissenso, la contrarietà ad una scelta di manifestare legittimamente una lamentela dove si va oltre nel momento della denigrazione, nel momento dell'attacco personale, nel momento in cui si tenta di far passare il messaggio che è quello che facciamo non è giusto, ma non non è legittimo perché noi lo sapevamo che potevamo finire davanti al TAR sulla legittimità dei nostri atti. Tutti sappiamo per perfettamente che ogni giorno le nostre azioni possono essere sono sicuramente passate al vaglio della legalità dell'azione amministrativa, ma in Procura non su Facebook. Allora quello che tentano di fare passare è un giudizio di opportunità che miri a dire che siamo tutti uguali quando invece agiamo diversamente e Francesco secondo me lo ha dimostrato come lo dimostriamo tutti noi ogni giorno spinti da una sensibilità politica anche differente nelle scelte che facciamo, perché è chiaro che le nostre scelte sono mosse da una diversa sensibilità verso il mondo che vediamo e verso come lo vogliamo trasformare, ma sicuramente nessuno può permettersi di giudicare. Francesco Giusi, Maria Teresa Roi. Ciascuno di noi, ciascuno di voi, possono giudicare quello che facciamo nell'esercizio della funzione e lo possono giudicare soprattutto nel confronto che noi riusciamo a dare rispetto alle nostre minoranze consiliari, che sono innanzitutto l'organo di vigilanza e di confronto dell'azione amministrativa che noi poniamo in essere ogni giorno e allora è vero, è un problema di cultura, un problema sub di sub cultura. Però, se noi smettiamo di pensare che cosa ci dà gioia veramente il piccolo problema, la piccola azione quotidiana, la risoluzione del piccolo caso, per cui magari abbiamo sbattuto la testa ogni giorno 20 giorni non abbiamo dormito una notte, ma poi alla fine portiamo quella piccola soluzione al cittadino, anche l'ultimo che non magari non è nemmeno venuto a chiederci la risoluzione di quel problema. O abbiamo la forza di dire a chi invece ce le ha le armi, quelle legittime, quelle giuridiche, quelle economiche, per ottenere il riconoscimento dei propri diritti, e lo sappiamo che non sono tutti quando riusciamo a rispondere a quello che non aveva la forza per esercitare il diritto, ma noi l'abbiamo visto l'abbiamo interpretato e gliene abbiamo dato, non glieli abbiamo negato allora per quello ne è valsa la pena e io sono convinta che Francesco, insieme alla sua famiglia, perché li abbiamo coinvolti tutti non abbiamo più, diciamo il senso della differenza tra la vita privata e la vita pubblica nell'esercizio di questo ruolo che ci fagocita ogni giorno e fagocita ogni il nostro pensiero. Anche noi che siamo donne che siamo mamme, spesso diciamo che pensiamo più all'organizzazione del Comune che non a quella dei nostri figli, però è vero, è così e voi lo sapete lo comprendete benissimo però sono sicura, sono convinta che, al di là del ovviamente del grandissimo grandissimo abbattimento personale che deriva più dalla preoccupazione familiare che da quella per noi stessi l'abbiamo vissuto tutti questo momento deriva più.
Anche quando siamo oggetto, insomma, di violenza verbale di nei ratione. Noi sono siamo più preoccupati dalla lettura, che è dalla dall'impatto che avrà sui nostri figli, sulle persone care e su chi ci vuole bene che non su di noi, perché noi sappiamo qual è la verità, a volte decidiamo di di non dirla, perché non non ci piace urlare, ci piace più dare la risposta del fatto concreto dell'azione, ci stanchiamo a percorrere la via del del dibattito continuo con cui con chi, tanto alla fine, vuole sempre l'ultima parola e la vuole vinta, e allora rinviamo e diciamo alla fine saranno i fatti a parlare e sono, secondo me sono i fatti a parlare nell'azione di ognuno di voi. Sono stati fatti a parlare perché noi che siamo arrivate per ultima in questa grande famiglia dei Sindaci, come bene ricordava e lo abbiamo fatto perché avevamo davanti tutti voi tutti voi che già avevate dato esempio di grandissima disponibilità per la comunità che vi onorate di servire e allora Francesco nell'esempio tutti voi lo siete stati, lo sarete per quanti si apprestano ora a giugno a diciamo a mettersi.
È a disposizione della comunità, senza dimenticare che sia un fatto culturale, ma siamo noi a dover dimostrare ai territori che amministriamo che bisogna uscire di casa alle persone, perbene, devono uscire di casa, Francesco lo sa, l'ha detto più volte anche in queste ultime interviste, in cui è parso particolarmente provato, è già ci ha fatto riflettere tutti su che cos'è quella scintilla che ci anima ogni giorno a continuare, e allora noi lo sappiamo che lui ha avuto un momento di abbattimento, ma sappiamo che questa comunità meritava di avere Francesco Cosentino come Sindaco. Questa comunità non merita di essere di arrivare sulle pagine dei giornali per l'attacco al suo Sindaco, come così come per l'attacco a qualunque Consigliere, a qualunque amministratore.
È la nostra comunità che è la Calabria, che la provincia di Reggio Calabria merita invece di essere ricordata come la comunità virtuosa dei Sindaci che ogni giorno combattono per dare un servizio in più ai loro cittadini, grazie Francesco.
Qualche altro Sindaco vuole intervenire se non vuole intervenire, diamo la parola al nostro Sindaco per la chiusura del Consiglio.
Ho bisogno.
Egregi consiglieri comunali, illustrissime autorità e cari colleghi, Sindaci, carissimi, concittadini.
Intanto desidero ringraziare chi mi è stato vicino in questi.
Particolari momenti.
Partendo dalle istituzioni.
Parto dalla sottosegretario Wanda, Ferro dal prefetto di Reggio Calabria, dagli onorevoli irto Crinò, Giannetta ruzzola.
Dal l'onorevole Angela Napoli dal sindaco Falcomatà al Presidente dell'ANCI su Curro, di cui ho apprezzato molto l'iniziativa.
Dall'associazione avviso Pubblico con Pierpaolo Romani e e Pepe Politanò, vicesindaco di Polissena che il coordinatore locale.
Cui messaggio non è stato letto perché non l'ho girato io, ma c'è un messaggio a questo Consiglio comunale?
Alla nostra associazione alla città, gli ulivi, a tutti i Sindaci della Città, degli ulivi che sono intervenuti al presidente dei sindaci, della Locride Maisano.
Qui mi ha colpito particolarmente.
Con il suo messaggio.
E un grazie particolare alle donne che sono intervenute questa sera a Giusy, a Francesca.
E a Maria Teresa.
Un grazie a don Pino.
A don Letterio a don Giovanni.
Rigoli col quale ci siamo incrociati mercoledì nella caserma dei Carabinieri non ci conoscevamo, eravamo soltanto una conoscenza di vista, è scattata subito una forte solidarietà.
Ai medici.
Il personale paramedico dell'ospedale di Polistena.
Alla Protezione civile di Cittanova,
Al Partito Democratico in tutte le sue articolazioni, quella locale, quella provinciale, quella anche nazionale.
E anche di dei circoli locali, tra cui in particolare vorrei citare quello di di Polistena.
Oltre che un saluto affettuoso dall'ex Presidente Pino Morabito.
A tutti i dirigenti, di nuovo inizio a tutti i Gruppi dell'opposizione che hanno sottoscritto, compreso, anche, chiede all'esterno come ci Viva Cittanova, Viva.
A tutti i dirigenti scolastici.
I dirigenti del Comune di Cittanova, il suo personale.
Oltre che naturalmente, a tutti i cittadini di Cittanova, che mi hanno espresso la loro solidarietà, ma un grazie particolare.
Ma voi, consiglieri comunali che avete sottoscritto il documento e dal Presidente del Consiglio e a tutti voi che ogni giorno avete avuto un'attenzione per me sicuramente non potrò,
Non potrò dimenticare.
Desidero inoltre ringraziare tutti i presenti alla seduta aperta di questo pubblico consesso, che rappresenta la più alta forma di partecipazione democratica di una comunità locale.
Ho scelto di parlare, scrivendo il di solito, non è mia abitudine, ma questa volta penso che quello che che dico debba rimanere.
Anche come punto essenziale di questa discussione.
Nella vostra pres preziosa partecipazione colgo non solo un motivo di conforto personale, ma anche e soprattutto un segnale importante di vicinanza alla civica, istituzione locale che, attraverso la mia persona, si è tentato di colpire.
Le questioni per le quali ho subito l'aggressione fisica e per le quali ed è un'aggressione fisica.
E per le quali da troppo tempo subisco altre forme di violenza meno clamorose.
Ma non meno gravi, non attengono infatti alla mia sfera personale.
Ma riguardano atti e procedimenti amministrativi del Comune di Cittanova, deliberazioni assunte dal Consiglio comunale e dalla Giunta, decisioni e pareri dei responsabili degli uffici comunali.
Di tale conforto e di tale vicinanza se ne sente la necessità, perché le cronache passate e recenti confermano che le persone che ricoprono un ruolo pubblico e voi l'avete più volte sottolineato, e con essi le istituzioni che rappresentano, sono troppo spesso destinatari di malsane attenzioni.
Aggressioni fisiche, lettere minatorie, danneggiamento, insulti verbali offese, gratuite, ingiurie e Pecchi news.
Veicolate tramite i social network,
Con questo hanno a che fare quotidianamente tante donne e tanti uomini che ricoprono un ruolo politico amministrativo.
Tralascio di parlare di quello che accade alle vittime di queste malsane attenzioni.
Al sentimento di immediata indignazione segue lo smarrimento, la preoccupazione anche per i familiari, lo sconcerto, la paura, la sensazione di essere abbandonati a se stessi e la voglia di abbandonare tutto.
Rivestire la carica pubblica di amministratore locale è sempre più, purtroppo, un impegno ad alto rischio.
Non c'è solo la criminalità organizzata a creare inquietudini.
C'è dell'altro.
Ci sono persone che pensano o fanno finta di pensare che tutto il loro dovuto e che reagiscono in modo aggressivo e violento, quando vedono frapporsi ostacoli ai loro personalissimi interessi.
Ci sono quelli convinti che, avendo votato un amministratori, questi diventa il loro portavoce e che debba piegarsi a tutto ciò che gli viene richiesto, giusto o sbagliato che sia, ci sono quelli che pensano che gli amministratori pubblici si possano agevolmente condizionare con la violenza.
E che reagiscono più violentemente quando il loro convincimento è smentito da un comportamento integerrimo,
Infine, ci sono quelli che, per tentare di conseguire un illecito profitto, utilizzano i social per gettare fango sugli amministratori che non assecondano il loro volere.
I social, lo sappiamo, sono un'agorà virtuale che, se usate in modo sapiente, irresponsabile, consente alle persone di incontrarsi e confrontarsi, superando ogni barriera fisiche temporale, uno strumenti idonei ad amplificare la partecipazione delle persone alle dinamiche della vita civile e politica, purtroppo i social,
In quanto agevolmente accessibili senza filtri, sono anche lo strumento frequentemente utilizzato per aggredire a buon mercato gli amministratori pubblici, per alimentare rancori nei loro confronti, per manipolare la verità al proprio tornaconto.
Si può certamente affermare che oggi c'è un nuovo modo per intimidire che quello di minacciare la gogna sui social network.
Ed è quello che è accaduto a me e che accade a tanti amministratori pubblici.
È una forma nuova di intimidazione che non va assolutamente sottovalutata, i social possono diventare una clava per colpire in modo molto duro e violento quanti hanno responsabilità politiche e amministrative per intimidirli, per scoraggiarli a indurli, a non fare il loro dovere.
Non mi riferisco naturalmente la critica anche aspra, che co che chiunque amministra la cosa pubblica o abbia responsabilità politiche e amministrative deve attendersi, non è a questo che mi riferisco, anzi questo è il sale della democrazia. Mi riferisco piuttosto alle offese gratuite e reiterate alle continue aggressioni verbali, alla volgarità e alla velate minacce dirette all'amministratore, e spesso anche i suoi familiari, una gogna mediatica che integra una forma di violenza vera e propria che diventa oggettivamente intollerabile quando ad essa si aggiunge, come nel mio caso il pedinamento, le irruzioni nella casa comunale, lo strazio, lo stazionamento permanente dietro la porta dell'ufficio, con le immancabili riprese video, il disturbo della serenità degli uffici comunali, gli sproloqui irriguardose, offensivi in ogni sede e in ogni manifestazione pubblica che oltrepassa ogni limite quando si trasforma in vera e propria violenza fisica,
Non si cada però nell'illusione di immaginare che tale forma di violenza resti circoscritta alla vita privata dell'amministratore.
In primo luogo, tale violenza semina nella comunità sentimenti di odio idonea a determinare un imbarbarimento dei rapporti sociali e a stimolare comportamenti emulativi, e qualche collega sa che è così.
Si pensi, ad esempio, alle analoghe deprecabili aggressioni verbali e fisiche che con crescente frequenza si registrano nel mondo della sanità, della scuola e della Chiesa, secondariamente, tale violenza coinvolge l'istituzione pubblica e dei idonee a compromettere l'immagine, la credibilità, l'efficienza e l'efficacia dell'azione amministrativa attraverso l'amministratore si colpisce in realtà l'istituzione civica e si limitano gli spazi dell'agibilità democratica. Non è possibile che una Pubblica Amministrazione resti ostaggio del comportamento violento di una persona.
Da anni si è costretti ad assistere a sproloqui offensivi, intimidazioni verbali, pressioni di ogni genere, minacce più o meno velate alle famiglie e ai figli, tentativi violenti, l'isolamento professionale civico, che hanno riguardato non solo me ma anche altri amministratori e funzionari comunali rappresentanti delle istituzioni dello Stato forse dell'ordine magistrati,
È stato un errore sottovalutare i patti e sottovalutarne le conseguenze non siamo in presenza di un fenomeno da baraccone, ma una minaccia al sereno svolgersi della convivenza civile.
Questo è il momento di dire basta.
Le pubbliche autorità che devono tutelare l'ordinario progredire della vita democratica, devono dire se qualcosa non sta funzionando e devono apprestare, se previsti dall'ordinamento, gli opportuni rimedi.
Mentre illuminati ci hanno spiegato che una persona, una comunità, un'istituzione pubblica costretti alla paura e alle pressioni continue non sono liberi perché compromessa la quotidiana libertà di movimento e di azione.
Si aggiunga che sulle persone che hanno provato a censurare il comportamento di questo personaggio è arrivata puntualmente la consueta clava dell'aggressione verbale e della denigrazione, anche in questi giorni chiunque a stigmi stigmatizzato l'aggressione che ho subito o mi ha espresso la sua Sidle solidarietà.
E finanche i sanitari che mi hanno prestato soccorso sono stati fatti segno di volgari sproloqui, di commenti denigratori di inqualificabili insinuazioni di ventilate denunce, sia che si trattasse di semplici cittadini, sia che si trattasse di amministratori locali, di rappresentanti dello Stato di operatori dell'informazione,
Cosa sta accadendo davvero?
Questo fenomeno a mandanti oscuri.
I fatti non sono nuovi e sono stati rappresentati da tempo in decine e decine di denunce e segnalazioni sono 40 le note che ho fatto pervenire, 40, non una 40, perché nessuno interviene possibile, che non ci siano rimedi.
Queste domande me li pongo da tempo e penso che insieme commesse li ponga tutta la cittadinanza, a breve ci saranno le elezioni per il rinnovo del Consiglio comunale, sarebbe auspicabile che possono svolgersi in un clima di sereno confronto democratico, attenzione però a dire che questa persona non è lucida,
E lucida e lucidissima, egli agisce senza neppure avere una legittimazione giuridica a rappresentare la cooperativa, nel cui interesse dichiara di agire.
Con il precipuo preciso scopo di conseguire un tornaconto personale familiare, l'obiettivo che non si fa pudore di nascondere è quello di non versare al Comune il corrispettivo dell'affitto per circa 100 ettari di terreno comunale, un modesto canone che è stato stabilito con sentenza del Tribunale di Palmi.
Divenuta definitiva dall'esito in giudizio civile, nel quale la cooperativa che egli asserisce di rappresentare, avrebbe potuto e dovuto far valere le sue valide le sue eventuali pretese.
Così come avrebbe potuto impugnare la sentenza se avesse ritenuto erroneo ingiusta la decisione del tribunale, questo non è mai avvenuto.
E naturalmente ne discuteremo in Consiglio comunale di tutto l'iter iniziale fino in fondo.
Questo si fa in un Paese civile e invece gli pretende che i funzionari comunali e l'Amministrazione si pieghino AS 2 alle sue personalissime opinioni, o meglio ai suoi personalissimi interessi, le conseguenze di tale rifiuto da parte degli uffici e dell'Amministrazione comunale sono sotto gli occhi di tutti.
La situazione non è più sostenibile e per questo si invoca un intervento deciso delle preposte autorità pubbliche,
Mi avvio alla conclusione.
Quando si colpisce un amministratore pubblico, si colpisce un'intera comunità e si attenta alla vita democratica della città, l'avete detto tutti voi che siete intervenuti,
Non dobbiamo dimenticare che gli amministratori sono in primo luogo persone con i loro affetti, le loro preoccupazioni, i loro segni e le loro, i loro sogni e le loro difficoltà.
In molti casi gli amministratori minacciati resistono restano al loro posto.
Io sono fra quelli e lo fanno perché?
E lo fanno perché sono sostenuti in modo forte ed esplicito dai loro affetti e dal sostegno alla cittadinanza, in altri casi invece, le preoccupazioni, lo scoraggiamento si materializzano nelle dimissioni dalla carica, quando succede questo è una sconfitta per tutti noi, non solo per le persone colpite in modo diretto o indiretto,
Per questi motivi.
L'intervento in questa Assemblea civica dei diversi rappresentanti dei comuni e per me è stato un grande onore avervi qua questa sera.
Che ringrazio, a nome mio personale e dell'intera comunità Cittanovese, la partecipazione corale dei consiglieri comunali, la presenza dei cittadini sono un prezioso sostegno, comportano la volontà di non cedere alle prevaricazioni, di mantenere aperti gli spazi di agibilità democratica e di continuare ad assicurare la legittimità dell'azione amministrativa.
Consentitemi di concludere con un breve pensiero contenuto nel discorso del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla trentottesimo Assemblea dell'ANCI sicuro, che incontrerà piena condivisione in questa Assemblea e da parte di tutti i partecipanti.
Amministrare un'istituzione locale richiede oggi, accanto alla cura quotidiana della gestione dei servizi, un'accresciuta capacità di previsione e di lungimiranza, l'amministrazione locale, in maggioranza o in opposizione, e un grande esercizio di vita democratica.
Nei suoi confronti va espresso rispetto e considerazione da parte delle altre Istituzioni e dei cittadini, il riconoscimento del valore di chi amministra e parte della dignità delle istituzioni democratiche del nostro Paese. Grazie a tutti voi,
Grazie.
Grazie a tutti per la presunta.
Cittadini e amministratori, Consiglio comunale chiuso, grazie.