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Speaker : PRESIDENTE.
Ancora non abbiamo iniziato, ma è pervenuta una richiesta da parte di cinque consiglieri comunali per un’informativa da parte del Sindaco.
A termini di Regolamento non possiamo iniziare con i punti all’ordine del giorno. La discussione quindi sarà preceduta dalla informativa. Dopodiché, passeremo all’inversione dei punti all’ordine del giorno.
Buonasera, benvenuti a tutti. Diamo inizio alla seduta odierna del Consiglio comunale. Pregherei la Segretaria comunale di procedere con l’appello. Grazie.
Speaker : CRISTINA VENUTO, Segretario generale.
D’Alò Ciro (presente); Annicchiarico (presente); Attanasio (presente); Carbotti (presente); Carrieri; Cassese (presente); D’Abramo (presente); D’Alò Saveria (presente); De Carolis (presente); Donatelli (presente); Gianfreda; Lacava; Lenti (presente); Marangella (presente); Marchese (presente); Marinello (presente); Mingolla (presente); Mirto; Orlando (presente); Palmieri (presente); Petrarulo (presente); Russo (presente); Santoro (presente); Traversa (presente); Zimbaro (presente).
La seduta è valida.
Speaker : PRESIDENTE.
Chiedo scusa. C’è il consigliere Orlando, che non ha provveduto a marcare la presenza.
Comunico che la consigliera Lacava e il Consigliere Mirto hanno prodotto formale giustificazione. Pertanto, la seduta è valida. Diamo inizio ai lavori del Consiglio comunale.
Informo l’Assise che sentiti per le vie brevi i Capigruppo si apportano le seguenti modifiche: il punto n. 2) all’ordine del giorno viene discusso come primo punto all’ordine del giorno del presente Consiglio comunale.
Informo che è stato distribuito ai consiglieri un ordine del giorno aggiuntivo ai sensi dell’articolo 15 del Regolamento sul funzionamento del Consiglio comunale attinente la questione ex Ilva. Anche qui, per le vie brevi, sentiti i Capigruppo si conviene di accorpare la discussione con il nono punto all’ordine giorno avente stesso argomento e tema.
Ultima comunicazione: i punti riguardanti le delibere di variazione di bilancio avranno un’unica discussione, sempre sentiti i Capigruppo, ma votazioni separate, con l’immediata esecutività.
Detto questo, comunico che è stata trasmessa a me e al Sindaco ieri, da parte di cinque consiglieri (Donatelli, Petrarulo, Traversa, Carrieri, Marinelli) la presente richiesta: “Oggetto: realizzazione di un centro comunale di raccolta recesso dal contratto d’appalto”.
Ne do lettura: “Premesso che con determina n. 1453 del 19.12.2022 del settore Uffici lavori pubblici si procedeva ad avviare il procedimento di recesso dal contratto d’appalto stipulato in data 5 maggio, 2022 repertorio n. 1726 con la ditta Dell’Orco Srl, con sede in Laterza (Taranto) per la realizzazione del progetto di fattibilità tecnica ed economica per la realizzazione di un centro comunale di raccolta dell’importo complessivo di euro 300.000, approvato con deliberazione della Giunta comunale n. 60 del 27 febbraio 2020.
Considerato che il citato recesso del contratto d’appalto fa seguito alla determina n. 1154 del 15 novembre 2022 del Settore Ufficio affari generali con la quale si procedeva ad annullare in sede di autotutela l’appalto del servizio di gestione rifiuti solidi urbani e gestione del centro comunale di raccolta (gara ponte) della durata di anni due, il cui importo complessivo al netto di IVA è pari a 7.724.200 euro, approvato con deliberazione n. 157 del 30 giugno 2022 della Giunta comunale.
Per quanto sopra esposto, i sottoscritti consiglieri comunali chiedono che il Sindaco faccia delle doverose informazioni riguardo alla situazione all’apertura della seduta del Consiglio comunale del 22.12.2022”.
La richiesta viene accolta. Pertanto, passo la parola al Sindaco per l’informativa dovuta. Prego, Sindaco.
Speaker : SINDACO.
Grazie, Presidente.
Buonasera a tutti. Grazie ai consiglieri per questa richiesta di chiarimento, che ci consente di chiarire quello che è accaduto. Sostanzialmente, l’Amministrazione comunale partecipò ad un bando per realizzare una isola ecologica, con l’installazione di una raccolta di plastica, carta, vetro e RAEE, quindi non materiali putrescibili, comunque tutto materiale inodore.
Agli atti dell’Amministrazione comunale, ormai da lungo tempo, parliamo di più quindici anni, risulta, tra i beni di proprietà dell’amministrazione, quel terreno. Nel 2008 fu fatta una procedura finalizzata alla regolarizzazione catastale del terreno perché ci fu, in anni addietro – parlo degli anni Ottanta – un esproprio finalizzato alla costruzione dell’asilo nido comunale.
Di fatto, però, per essere molto sintetici nel 2008, quando sono stati fatti l’accatastamento e il frazionamento sulla particella è stato indicato come bene di proprietà del Comune allegando il decreto di esproprio della particella originaria. Di fatto quindi c’è stato un errore, nel 2008, all’atto del frazionamento e dell’accatastamento delle particelle.
Sennonché, questo ha indotto l’amministrazione, da sempre, a ritenere che fosse evidente che nei nostri atti deliberativi del Consiglio è sempre riportato come bene di proprietà del Comune. Sennonché, all’atto dell’esecuzione delle opere, in realtà poche, non appena c’è stato l’intervento per la pulizia dell’area, uno dei proprietari ha segnalato all’amministrazione, di essere in realtà proprietario di una parte di quella particella. Sulla particella D10 cioè risultata come intestata al Comune, di fatto, per semplicità, 5 appartiene al Comune e 5 risulta di proprietà del vecchio proprietario, o degli eredi.
Quella legazione fatta del decreto di esproprio relativo a tutta l’area, di fatto ha indotto l’amministrazione ritenere, erroneamente, che fosse di proprietà del Comune tutta la particella. Tant’è che in funzione anche di quella trascrizione nel tempo sono stati fatti anche dei beni, dei comodati d’uso per le associazioni che dovevano svolgere attività di volontariato su quell’area. Era in qualche modo naturale quindi che si ritenesse tale, perché anche negli atti deliberativi è sempre stato riportato così.
Evidentemente, stante la nota di sollecito fatta dai proprietari, dagli eredi, l’amministrazione ha dovuto fare degli accertamenti, ha dovuto tirar fuori tutti gli atti relativi a quell’esproprio e agli accatastamenti, ai frazionamenti, ed è emerso questo errore. Di fatto, quindi, non siamo proprietari di una parte di quella particella, quindi non possiamo realizzare l’opera su quel terreno per cui giustamente il RUP ha dovuto revocare il decreto, quindi sta procedendo con la revoca. Credo, anzi, che abbia già fatto la determina in questi giorni, con la quale ha stabilito che non si può procedere con i lavori.
Ovviamente, seguiranno poi tutte le verifiche e gli accertamenti da parte degli uffici in merito.
Il secondo punto è relativo alla revoca della gara per la gestione dei rifiuti solidi urbani della città. Che cosa è successo? Noi in tutto questo tempo, sin da quando è partita la gara, nel 2020, con l’affidamento alla ditta Teorema abbiamo mantenuto una serie di relazioni sindacali con tutte le categorie e tutte le rappresentanze sindacali, anche direttamente con i lavoratori.
Sennonché, si era creato, all’interno della società che gestisce la raccolta dei rifiuti un dumping contrattuale, come viene chiamato: alcuni cioè avevano un contratto FISE, che è il miglior contratto che dà maggiori garanzie ai lavoratori (una retribuzione maggiore, garanzie sindacali maggiori, anche previdenziali e assistenziali), e un’altra parte, assunta successivamente, con un contratto che offre garanzie minori.
Abbiamo fatto, durante tutto questo periodo, una serie di incontri sindacali, addivenendo ad un accordo, con i sindacati e i lavoratori, in base al quale, nella nuova gara d’appalto, avremmo imposto al nuovo gestore, quindi quello che sarà, non lo sappiamo ancora, l’obbligo di applicare il miglior contratto a difesa dei lavoratori.
Come voi sapete, dobbiamo ovviamente essere sempre vicini ai lavoratori perché sono persone che ci garantiscono lo spazzamento, la raccolta dei rifiuti tutti i giorni. In poche parole, abbiamo ritenuto di stare affianco di questi ragazzi.
Purtroppo, abbiamo subìto un’impugnativa da parte di alcune aziende. L’impugnativa si fonda sul presupposto che, come dicono ormai la Comunità europea e i vari Consigli di Stato, l’Amministrazione comunale non può entrare con obblighi nella contrattazione tra datore di lavoro, parti sindacali e lavoratori. Quella è un’attività prettamente indipendente, che spetta all’autonomia gestionale dell’impresa. Ci hanno detto sostanzialmente “voi non potete imporre niente; sarà poi la ditta che vincerà ad applicare il contratto che meglio ritiene più conveniente per i lavoratori”. Questo viene da un orientamento del Consiglio di Stato, l’Europa più volte ha fatto raccomandazione all’Italia di adeguarsi a questa norma e purtroppo abbiamo perso questo ricorso. Siamo stati costretti quindi a revocare quella gara, a togliere quella clausola di obbligatorietà che tutelava i lavoratori e a ripubblicare la gara. Oggi stesso sono già state aperte le offerte presentate dalle ditte che hanno partecipato a questa gara d’appalto.
Si capirà a breve chi è il vincitore, e la gara seguirà il suo corso, com’è giusto che sia. È un ragionamento come sapete, che non poteva non vedere l’Amministrazione a sostegno di questi ragazzi che di fatto vengono penalizzati fortemente da un contratto che non è proprio il massimo, perché la sostanza è questa: chi ha il contratto migliore, per la stessa prestazione prende 200-300 euro in più al mese; chi invece ha l’altro contratto prende soldi in meno, oltre ad avere meno garanzie previdenziali, assistenziali e sindacali. Insomma, è un contratto brutto, però purtroppo hanno facoltà di applicarlo come ritengono, secondo quello che dice il Consiglio di Stato.
Abbiamo sanato questo vizio che ci è stato contestato e adesso, appena possibile, gli uffici individueranno il nuovo gestore che vincerà la gara. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Sindaco.
Prima di procedere col primo punto all’ordine del giorno, vista la numerosa platea, è mio dovere dare l’informativa riguardante lo svolgimento dei lavori.
I lavori che si svolgono all’interno di quest’Aula sono disciplinati da apposito Regolamento, che prevede le riprese effettuate in streaming con le telecamere che vedete installate a soffitto. È pertanto fatto divieto di produrre, sia per i consiglieri che per il pubblico ulteriori riprese, che ovviamente, soggette a Regolamento, produrrebbero poi effetti sanzionatori. Come per quanto riguarda anche gli interventi: non è un’assemblea pubblica, pertanto gli interventi sono solo ed esclusivamente appannaggio dei consiglieri comunali e della Giunta.
Grazie per l’attenzione. Era doverosa questa informativa.
Come da accordi in sede di Capigruppo, procediamo con il primo punto all’ordine del giorno, ovvero il punto n. 2 della convocazione: “Mozione protocollo n. 35527 del 17.11.2022 su ‘Proposta di fuoriuscita del Comune di Grottaglie dal perimetro di contribuenza del Consorzio di bonifica Stornara e Tara”, presentata dal Gruppo consiliare di Fratelli d’Italia.
Do la parola al consigliere Lenti per l’illustrazione della mozione.
Prego, consigliere Lenti.
Speaker : VINCENZO LENTI.
Grazie, Presidente, grazie a tutti i soggetti che sono intervenuti in questa discussione, perché almeno questo Consiglio comunale comincia ad essere partecipato, visto che siamo perennemente soli.
La mozione Sindaco, soprattutto le nostre mozioni non sono mozioni contro qualcuno, ma per qualcuno, soprattutto per difendere gli interessi della nostra collettività. Lei saprà benissimo le problematiche che stanno vivendo i nostri agricoltori, oberati da cartelle esattoriali, oberati da fermi amministrativi che contribuiscono ulteriormente a far perdere il valore d’acquisto del loro lavoro.
La presenza di questa mozione è stata sollecitata da oltre 200 firme, e sottoscritta quindi da oltre 200 firmatari, perché è un problema molto sentito…. In questa mozione quindi noi chiediamo a ragion veduta l’uscita del Comune di Grottaglie dal perimetro di contribuenza del Consorzio di bonifica Stornara e Tara, perché negli ultimi vent’anni, almeno a sentire gli amici agricoltori, non ricordano che sia stato fatto un solo lavoro che possa essere tenuto a memoria come lavoro importante da parte di questo Consorzio.
Anche a livello regionale, ormai, consiglieri comunali di maggioranza attribuiscono a questi Consorzi il ruolo di semplici pozzi senza fondo per poter agire in maniera clientelare, per poter dare consulenze in maniera clientelare, per poter assumere in maniera clientelare. I lavori però vengono effettuati poco, i lavori non vengono effettuati, o addirittura vengono effettuati male.
Per poter avere il giusto riconoscimento, il pagamento di un tributo, lo dice la Corte costituzionale in una sentenza del 2018, ci deve essere un ritorno in termini di benefici e vantaggi per quanto riguarda il proprietario dei terreni, degli immobili o dei terreni agricoli ed extra agricoli. In poche parole cioè le opere di bonifica avrebbero dovuto dare un maggiore peso ed un maggiore valore agli appezzamenti o agli immobili in essere nel perimetro di contribuenza del Consorzio Stornara e Tara. Io mi chiedo come possa fare un Consorzio… Adesso sappiamo che finalmente hanno capito, a livello regionale che i Consorzi di bonifica sono delle inutilità. Finalmente hanno compreso che devono essere azzerati. Finalmente si sta andando verso quello che è il reale punto di arrivo di questa problematica, cioè l’annullamento di tutti i Consorzi, la creazione di un Consorzio unico da far gestire direttamente alle associazioni di categoria che sono le principali tutrici di questa classe lavoratrice – Coldiretti, Confagricoltura – per cui si sta andando in questo senso.
Però, alla luce di quello che leggo, sono oltre quindici anni che si sta lavorando per questa problematica e ancora oggi non se ne viene a capo. Io leggo invece di stipendi faraonici: il commissario unico percepisce 120.000 euro l’anno, e così via, tutti i pochi dipendenti. I dipendenti addirittura risultano essere, non so se lo sapete, soltanto 120: 120 dipendenti per i Consorzi di bonifica, a fronte, invece, di assunti dell’ARIF, un’altra agenzia che svolge un lavoro analogo, che sono oltre 1.500. Io mi chiedo cosa possano fare 120 dipendenti per tante opere di bonifica che necessita il nostro territorio…. Quello si chiama clientelismo politico-elettorale, caro mio. Lo so, lo sappiamo benissimo che l’istituzione del Consorzio di bonifica è sorretto da leggi statali: la prima legge è stato il regio decreto del 1933, legge Serpieri, che però presupponeva un discorso diverso rispetto a quello di oggi. Presupponeva sì gli agricoltori uniti in Consorzio, però con trattazione e con immediata risposta in termini di bonifica dei territori direttamente gestiti da loro, cosa che io spero avvenga non solo nel 1933, ma anche oggi.
Purtroppo poi, la legge, e mi dispiace per voi, all’articolo 860 del codice civile presuppone che ci debba essere l’obbligatorietà del pagamento della spesa, del tributo per i Consorzi di bonifica. L’obbligatorietà però deve essere giustificata da una risposta, da un vantaggio che possa essere verificabile, che possa essere ben definito e non aleatorio su progetti che poi andremo a fare. In poche parole, cioè… Tra l’altro anche mia madre, morta tre anni fa, ha ricevuto la richiesta di pagamento; anche il sottoscritto ha ricevuto, non so che significa “flusso idraulico”, me lo devono spiegare. Qui, insomma, stiamo rasentando l’assurdo: quello che voglio fare… Sindaco e Giunta comunale, dobbiamo cercare di fare fronte comune, è inutile andare a fare… La sede istituzionale del Consiglio comunale deve essere la principale protagonista di una risposta ai cittadini e alla Regione Puglia. Non possiamo limitarci a fare incontri pubblici il giorno dopo il Consiglio comunale, che parla di queste cose: è qui che dobbiamo noi decidere adesso, oggi, quale deve essere il futuro di Grottaglie e dei grottagliesi, se possono avere la minima possibilità di fuoriuscire dal perimetro di contribuenza del Consorzio di bonifica Stornara e Tara, perché di fatto non abbiamo utilità. Nel programma triennale presentato dal Commissario unico… Qui si parla di programma triennale di lavori. Il programma triennale dei lavori, dottor Borzillo, ha stabilito in linea estremamente semplicistica che per il Comune di Grottaglie sono stati stanziati 295.000 euro per quanto riguarda bonifiche non so di cosa, perché tra l’altro 295.000 euro spalmati su tre Comuni, il Comune di Taranto, il Comune di Grottaglie soltanto in via marginale e il Comune di Montemesola, che forse ha bisogno veramente di interventi seri, sia di manutenzione ordinaria che straordinaria. Leggo qui: 295.000 euro per manutenzione ordinaria dei Canali Gronci – che non è un canale, ma come risulta dagli atti, da uno studio di grafologia e di idrografia è un fosso – Genzano e Sessolo del bacino Aiedda, che di fatto confina per un piccolo numero di ettari per quanto riguarda il Comune di Grottaglie. Questo è soltanto il programma triennale 2021-2023.
Quale utilità ha la collettività di Grottaglie per poter mantenere e accettare la perimetrazione nel bacino territoriale del Consorzio di bonifica Stornara e Tara? Quale utilità? Quale vantaggio vi è per i proprietari di terreni o aziende agricole che possono e che potrebbero veder migliorare il valore dei loro appezzamenti, se soltanto fosse stata mantenuta l’irrigazione, se fossero stati mantenuti i pozzi artesiani, se ci fosse stata una manutenzione giusta dei canali. Allora sì, saremmo stati tutti contenti a vivere e a sostenere queste iniziative. Invece sono tutti soldi, secondo noi, sprecati.
Per cui io, Sindaco, Consiglio comunale e consiglieri comunali di maggioranza, votiamo questa mozione indipendentemente dalla colorazione politica. Se però oltre 200 persone hanno sottoscritto… Lo so che poi c’è da fare ricorsi, che bisogna mandare la richiesta al Consiglio, alla Regione e al Presidente Emiliano; dovrà essere accettata dal Consiglio regionale; dovrà essere varata e approvata dalla Giunta regionale. Io però non posso ritenere un mio comportamento, il nostro comportamento omissivo, quantomeno nel tentare di avere questa fuoriuscita.
Cosa altrettanto importante è risolvere in maniera definitiva la problematica che attanaglia questi cittadini, cioè quella dei pagamenti delle cartelle esattoriali già in essere, dei fermi amministrativi. Qui bisogna trovare una strategia, insieme alle associazioni di categoria su come venir fuori da questa problematica, perché non possiamo soltanto far ricadere tutto il peso sulla collettività senza avere un briciolo, un barlume di intelligenza, per cercare di risolvere le problematiche. Per cui noi speriamo che almeno questo guazzabuglio dei Consorzi di bonifica vengano annullati, che vengano azzerati e che finalmente la gestione torni nelle mani di chi a pieno titolo deve gestire il territorio, e che sono principalmente gli agricoltori e le aziende agricole.
Grazie. (Applausi)
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Lenti.
Non sono previsti applausi, scusate la formalità.
Ha chiesto di parlare il Sindaco. Prego, Sindaco.
Speaker : SINDACO.
Intanto, ringrazio Enzo per aver dato la possibilità di fare questa discussione. Tuttavia, Enzo, perdonami ma devo fare solo un appunto di carattere formale. Tu con la mozione non stai chiedendo all’amministrazione di uscire dal perimetro. Tu hai chiesto all’amministrazione di impegnare il Sindaco, per essere chiari, se no rischiamo che poi la gente si aspetta che stiamo approvando un ordine col quale diciamo di uscire.
La mozione dice: “con questa mozione si impegna il Sindaco…” … Scusate, non ti ho interrotto, ti ho fatto parlare, hai fatto una ricostruzione ma ti devo anche rispondere perché gli atti formali sono quelli che contano, altrimenti rischiamo di fare… La mozione dice “propone la mozione con la quale impegna il Sindaco e la Giunta ad avviare urgentemente un’interlocuzione con il Presidente della Giunta regionale, Michele Emiliano, e l’assessore all’agricoltura, Donato Pentassuglia, al fine di: manifestare la volontà di fuoriuscita del Comune di Grottaglie dal perimetro di competenza territoriale del bacino e così via; di trovare una rapida soluzione agli avvisi di pagamento emessi dal predetto Consorzio di bonifica, nonché le cartelle esattoriali”. Ora, tu non chiedi di fare un atto col quale il Comune dice “vogliamo uscire”. Sto precisando questo perché adesso dirò quello che abbiamo fatto. Tu dici “impegna il Sindaco a parlare con la Regione”: questa è la sintesi. Evidentemente, questa mozione da te presentata a novembre, mi dispiace che tu l’abbia presentata in questi termini. Avresti avuto ragione a fare un ordine del giorno chiedendo di uscire. Sicuramente avrebbe avuto più senso. Non lo dico io, erano presenti numerosi agricoltori e l’assessore Pentassuglia l’abbiamo proprio invitato qui, a parlare con gli agricoltori sulla questione, anzitutto della perdita del fatturato conseguente agli eventi climatici e all’aumento dei costi energetici. L’assessore su questo aveva preso degli impegni precisi di cui dirò dopo.
Seconda cosa: avevamo chiesto all’assessore di stanziare dei soldi per le strade rurali, e su questo adesso dirò altro. Terza cosa: abbiamo parlato del Consorzio Stornara e Tara. L’assessore in quella circostanza… Ho anche detto in Consiglio comunale che c’erano state le riunioni, quindi avevo già informato di questo. L’assessore in quella circostanza ha detto: allo stato dell’arte, siccome nel 2012, quando furono fatte la legge e l’istituzione dei perimetri, nessuno ha detto niente, è stata realizzata di fatto l’approvazione di un perimetro che comprende anche i territori e alcune abitazioni del Comune di Grottaglie. Perché non è che abbiano raggiunto solo le campagne, questi avvisi, ma hanno raggiunto pure le abitazioni, tra cui anche quella di mio padre che è morto a marzo e purtroppo l’ha ricevuta adesso. Tocca tutti in modo trasversale, questa cosa. È sbagliato, certamente, come principio. Però di fatto l’assessore che cosa ha detto in quella circostanza – molti di voi erano presenti –? Ha detto che nel 2023, quindi anno nuovo, si farà promotore di una revisione della legge e dei perimetri indicati, che ricomprendono anche il bacino di Grottaglie, ma non solo. Ovviamente, che cosa ha precisato? Guardate che se rifacciamo i perimetri non vuol dire che tutti i territori, che Grottaglie sarà completamente fuori. Sarà necessario avviare una verifica puntuale per capire cosa effettivamente ha un beneficio, o può avere un beneficio e cosa non ce l’ha. L’esempio era proprio delle case: evidentemente, essendo il centro abitato servito da acqua, fogna e tutto quanto non c’è nessun tipo di beneficio diretto da questo punto di vista.
Questa cosa ce l’aveva già detta a settembre e l’ha messa in agenda come prossimo intervento. Tant’è che aveva detto anche un’altra cosa: che avrebbe scritto al Ministero, e mi risulta che l’abbia fatto, per chiedere una riforma della legge relativa all’istituzione dei Consorzi, cosa che tu hai anticipato come auspicabile, ma l’assessore aveva già detto a settembre che riteneva non corretta la modalità con la quale si erano costituiti numerosi consorzi. Di fatto, poi, però, questi Consorzi non funzionano perché non hanno i soldi, non hanno il personale, quindi diventano di fatto qualcosa di inutile.
Questo è quello che è stato detto in quella circostanza. Ora, il punto è questo: mi pare di poter dire che l’assessore sino a questo momento quello che aveva detto lo ha fatto: in parte ha stanziato 300.000 euro per ristorare gli agricoltori che hanno subìto una perdita economica dagli eventi dello scorso anno. Notizia di qualche giorno fa: la Regione aveva chiesto il riconoscimento della calamità, e il Ministero ha di fatto riconosciuto la calamità, e avrebbe chiesto ancora, in più, la calamità relativa al problema della siccità. C’è stato un decreto del Ministero di qualche giorno fa, per cui a breve verrà fatto un avviso in favore degli agricoltori che hanno subìto anche degli effetti negativi dalla mancanza di acqua che si è verificata (in particolare, non ha piovuto come sapete meglio di me). Sono quindi tre cose, tre filoni che ha preso in considerazione, tre filoni che ha portato avanti.
Per quanto riguarda le strade rurali – sto dicendo quello che ha detto e quello che si è fatto sino a questo momento – ha detto che avrebbe impegnato delle risorse del PSR, e di fatto al momento è in fase di approvazione, e ci sono delle previsioni. Sul punto però avevamo anche detto che avremmo realizzato degli interventi. Abbiamo approvato la delibera di Giunta con la quale interveniamo per 100.000 euro su delle strade di campagna, strade rurali, e altri 40 verranno impegnati entro la fine dell’anno per ulteriori strade. Un pezzo di competenza nostra, quindi la stiamo mettendo. L’altro pezzo più grosso, perché si parla di soldi più importanti, li metterà la Regione attraverso il PSR. Ultima questione, e quindi l’assessore è stato risentito su questo, ma credo che l’abbia dichiarato anche sulla stampa, lavorerà nel 2023 ad una revisione di questa benedetta o maledetta perimetrazione che c’è.
Ora, io ho incontrato giovedì pomeriggio un Comitato, un gruppo di cittadini su questa questione delle cartelle. In presenza loro ho chiamato il direttore e il dirigente del Consorzio Stornara e Tara, il quale ha riferito: “noi come Consorzio siamo di fatto vincolati alla legge e quella legge ci dice che dobbiamo farlo; ovviamente, non possiamo noi revocarle, le cartelle devono essere oggetto di impugnazione da parte dei cittadini”: questo ci ha detto. Gli abbiamo contestato “guarda che tu sul territorio di Grottaglie non hai speso nemmeno un euro, quindi di fatto materialmente, perché chiedi questi soldi?”. Ha fatto questo ragionamento: “noi abbiamo fatto una pianificazione, faremo e quant’altro”.
In conseguenza di quella riunione fatta con questo Comitato di giovedì, ho scritto al Consorzio e ho detto: “pregiatissimo, mi puoi dire che opere hai realizzato dal 2015 sino ad oggi sul territorio di Grottaglie?” Quindi, ho fatto un accesso agli atti e ho detto: “mandami tutte le carte dove si attesta che avete fatto un solo intervento e dove l’avete fatto”. Seconda domanda: “mi devi mandare gli atti relativi alla pianificazione futura, cioè cosa intendi fare sul territorio di Grottaglie da ora in avanti?” Attendiamo, giovedì li hi incontrati. Ovviamente, gli staremo dietro da questo punto di vista. Sempre con il Comitato dei cittadini poi abbiamo chiamato una serie di avvocati che si sono prestati ad essere presenti in questi giorni non perché ci sia il Consiglio comunale, ma perché siccome hanno lamentato che qualcuno di loro ha ricevuto di fatto dei fermi, o dei preavvisi di fermo, mi pare di aver capito, è diventato impellente fondare una strategia che possa essere comune a tutti e che possa aiutare tutti a potersi difendere.
Ora, questa cosa avverrà domani, perché l’avvocato interpellato si è reso disponibile o il mercoledì o il venerdì. Mercoledì era ieri, ma sarebbe stato scortese non affrontare la discussione in Consiglio comunale, quindi abbiamo chiesto di farla domani, a valle di questo incontro, in modo da essere tutti più sereni, perché altrimenti oggi saremmo qui a dire “avete interrotto…”. No. Oggi siamo qua per dare le risposte ai cittadini che sono venuti giustamente per sapere.
L’avvocato domani darà un indirizzo. Poi, ognuno si potrà rivolgere all’avvocato che vuole. Ovviamente, gli avvocati che si avvicinano e che si confrontano con l’amministrazione… Qualcuno mi ha sentito, gliel’ho detto: se ci saranno da fare degli interventi cercate di contenere al minimo i costi, perché chiaramente già c’è la bolletta, in più le spese, fermo restando che c’è un problema da dire a tutti, perché la strategia serve, però servono anche gli atti. Un nostro concittadino, come tanti, ha fatto ricorso alla Commissione tributaria, e l’ha vinto. Cosa ha stabilito però la sentenza? La sentenza ha stabilito che trattandosi del tributo 630 ricollegabile, per Statuto del Consorzio, all’effettivo beneficio che il Fondo riceve dall’esercizio e manutenzione delle opere di bonifica, rimane tuttora valido il costante insegnamento della Cassazione, secondo cui l’inserimento del terreno nel Piano di classifica determina l’inversione dell’onere della prova dell’effettivo beneficio fondiario, nel senso che dovrà essere il contribuente a provare la sua proprietà non ha tratto alcun effettivo beneficio dall’attività consortile.
Che cosa dice la sentenza di fatto, per essere chiari? Che se impugniamo le cartelle ognuno per conto proprio, o si può fare insieme a gruppi per vicinanza territoriale, è necessario che ci sia un perito agrario che attesti che effettivamente dal 2000 (in base alle cartelle, immagino) ad oggi non c’è stato nessun beneficio. Questo quindi va attestato attraverso una relazione peritale. Si sono affacciati anche degli agronomi qui, dicendo “io metto a disposizione la mia professionalità per risolvere questo problema”. Domani quindi l’incontro è intanto perché magari c’è un avvocato che meglio di me potrà spiegare la strategia da seguire e dare delle indicazioni. Ci saranno anche, se verranno, hanno detto che si presenteranno, anche degli agronomi che daranno la loro disponibilità, questo per chi vuole impugnare la cartella. Non incorriamo nell’errore di pensare, però, che la cartella, una volta impugnata quest’anno, vale per sempre: non è così. Se cioè impugnate la cartella del 2018, quella del 2019 ti può sempre arrivare, però… Scusate, purtroppo è così, si va per anno. A molti di voi, però, sono già arrivati 2018, 2019 e 2020. Paradossalmente quindi con quella relazione si può impugnare da oggi agli anni addietro.
Quindi, la necessità di intervento sulla modifica della legge da cosa deriva? Dal fatto che se nel 2023 si riuscirà a modificare il perimetro, evidentemente non potranno più chiedere niente ai cittadini. Questo ovviamente è il lavoro che bisogna fare e bisogna costruire. Se si esce dal perimetro infatti riusciamo ad evitare le cartelle future: non so se sono stato chiaro in questa spiegazione.
Un’altra cosa importante è che se non si impugna la cartella bisognerà pagarla. se la si vuole pagare. Al momento però mi pare di capire che la stragrande maggioranza, compresa quella di mio padre, sia arrivata con lettera ordinaria. In linea di massima quindi usando una furbizia giuridica, non c’è notifica di questo avviso. Io però mi immagino che trascorso il termine, il Consorzio lo manderà con raccomandata. Da quel momento decorrono ovviamente i termini ufficiali per impugnare. Se qualcuno vuole impugnare anche sulla base della lettera semplice lo può pure fare, non è escluso. Impugnare però la lettera semplice vuol dire riconoscere di averlo ricevuto. Ora, queste sono questioni giuridiche che ognuno può…Gli avvocati le chiamano furbizie giuridiche, che però possono essere utili in questa fase, anche per prendere tempo se qualcuno deve valutare se impugnare o non impugnare. È chiaro, lo sappiamo, che soprattutto per quelli che hanno gli immobili all’interno del centro urbano diventa complicato, non è previsto il pagamento, a meno che loro non dimostrino che hanno fatto delle opere. Noi abbiamo infatti acqua, luce, e gas fogne e tutto, quindi che tipo di intervento ha fatto. È un problema, quindi. Mia madre, infatti, ha casa a Capone, dove non si capisce che benefici hanno prodotto.
Il punto però adesso è questo. Dobbiamo seguire gli step, perché i passaggi… Purtroppo, quando si va a modificare la norma sui Consorzi, andiamo a modificare una legge: una legge regionale, essendo materia attribuita come competenza alle Regioni in base ad una norma costituzionale che ripartisce le competenze funzionali. In questo caso quindi la Regione deve regolare il funzionamento di questi Consorzi. Lo scioglimento del Consorzio quindi compete al Governo e al Parlamento, che deve fare una legge. La riperimetrazione invece compete alla Regione Puglia: questa è una competenza che l’assessore all’agricoltura ha già assunto come impegno personale a portare avanti nel 2023, perché evidentemente lui è stato nominato nel 2022, e sta prendendo consapevolezza di quelle che sono queste problematiche, fermo restando che lui ha già girato anche negli altri Comuni (Ginosa e quanti altri).
Chiudo dicendo che con questa mozione non ci state chiedendo un atto deliberativo, ma state impegnando il Sindaco per una cosa che il Sindaco ha già fatto e di cui ha già dato comunicazione anche in Consiglio comunale.
L’atto deliberativo… Siccome mi ha chiamato una signora, lo voglio dire per fugare ogni dubbio, e mi ha detto “ma se voi approvate una delibera del Consiglio comunale con la quale dite che state uscendo dal perimetro, noi non dobbiamo pagare”? No. Noi non abbiamo una competenza. Il Comune entra in scena quando la Regione apre alla normativa e dice: “rivediamo i perimetri”, stabilisce dei perimetri e i Comuni intervengono dicendo “questo lo devi togliere, questo lo devi mettere, oppure, togli tutto”. Se anche noi oggi, e non è questo il caso perché non è stato chiesto con questo documento, approvassimo un ordine del giorno dicendo “vogliamo uscire dal perimetro”, non serve a niente. Non serve né a sgravare le cartelle, né a impugnare le cartelle, né a ritenersi assolti da qualsiasi obbligo. Questo lo dobbiamo chiarire, se no rischiamo che andiamo a casa e diciamo “no, ma non è approvato…”. Non serve a niente. Questa è una cosa utile ad aprire una discussione per spiegare in termini giuridici come funziona questo procedimento. Noi quindi non solo l’abbiamo già chiesto, non solo non ci viene chiesto oggi di approvare un atto con il quale chiediamo di uscire, cosa che comunque non servirebbe a niente, ma attendiamo immediatamente, perché l’assessore, sono nella fase di approvazione dei bilanci, ci aveva già detto che non sarebbe stato disponibile a incontri in questo periodo. Subito dopo le festività natalizie ci metteremo a lavorare per le due cose importanti che al momento rimangono ancora inevase: la prima è questa del Consorzio per cui non sarà necessario che non il Sindaco, che è uno dei Sindaci di Puglia, ma il potere compete in questo caso ai consiglieri regionali e alla Giunta regionale. È il Parlamento della Regione quindi che deve decidere di riaprire e di rivedere queste perimetrazioni.
Su questo noi, dopo le festività, ci metteremo a lavorare per spingere affinché la Regione su questa cosa non si faccia, come si dice solitamente, passa il Santo e passa la festa. Continueremo a lavorare, e continueremo a lavorare per fare il discorso delle strade di campagna, le strade rurali, una delle tante questioni che ci avete chiesto in questo periodo.
Quello che io sto dicendo non lo sto improvvisando, e chi era presente alla telefonata fatta al dirigente del Consorzio lo sa. Il dirigente ha detto: “guardate che il momento per uscire dal perimetro è quando la Regione Puglia – e a breve lo farà, lo ha detto per telefono – decide di rivedere i perimetri e voi chiedete di uscire, fermo restando – la puntualizzazione – che non tutte le aree per le quali chiederete l’esclusione saranno automaticamente escluse”. Su questo sarà necessario ovviamente avvalersi di consulenti, agronomi, periti agrari, tutti quanti abbiano le competenze, insieme anche ad urbanisti, per poterci aiutare ad uscire da questo perimetro, e soprattutto a capire che cosa intendono fare loro per migliorare poi quelle aree. Di fatto il principio è che il contributo per il Consorzio può essere giusto se evidentemente, è quello che dice la Cassazione, tu fai qualcosa per riscuotere questo tributo. Se tu non fai niente il tributo non solo è ingiusto, ma è anche illegittimo perché non c’è alla base di questo tributo un’attività posta in essere che ne giustifichi la richiesta.
Questo è quello che è accaduto sino a questo momento. Domani, e chiudo veramente, alle 15,30 faremo questo incontro, per chi vorrà essere presente. L’avvocato spiegherà quello che sarà necessario fare per chi vuole affrontare la contestazione della cartella, dell’avviso che è stato notificato. A valle di quello, poi, ognuno avrà la strada per agire come meglio ritiene. Questo è quanto. Io mi taccio e vi ringrazio per la presenza e per la pazienza.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Sindaco. Ha chiesto di intervenire… Avete invertito l’ordine? Consigliere Petrarulo, prego.
Speaker : CIRO PETRARULO.
Sindaco, una richiesta. Io ho chiesto prima una cosa e ho avuto conferma.
Il Comune di Grottaglie non ha ancora ricevuto cartelle, so che ci sono Comuni della provincia che le hanno ricevute. Presumendo che Grottaglie non credo che sia il bello di turno, le riceverà anche il Comune di Grottaglie. Già sugli immobili dove ci sono proprietà miste, tipo l’Ufficio tecnico, c’è il privato che ha ricevuto le cartelle e il Comune di Grottaglie no, quindi presumo che arriveranno anche al Comune.
Potrebbe essere che tramite un coordinamento dei vari Sindaci di tutti i Comuni della Provincia, e perché no, con l’appoggio dell’ANCI stessa, ANCI Puglia, si possa fare pressione affinché questo procedimento da lei descritto per quanto riguarda la modifica della legge del 2023 possa essere sollecitata? È un invito che faccio in questo senso: intervenire in maniera preventiva, per non trovarsi poi spiazzati successivamente.
Speaker : PRESIDENTE.
Risponde adesso, Sindaco?
Speaker : SINDACO.
Ti rispondo anche dicendo che qualora dovesse arrivare una cartella al Comune di… Sarebbe salatissima, ma questo è un problema a parte. Noi comunque saremmo portati a nominare un legale. A quel punto proveremo a capire se il Comune insieme ai cittadini può fare una sorta di class action nei confronti del Consorzio. Per tale motivo mi sono premurato di chiedere le carte, ho fatto un accesso agli atti, come ogni cittadino. Loro entro trenta giorni mi dovranno trasmettere gli atti, e sulla base di quegli atti, che renderò ovviamente, mi è sfuggito di dirlo… Nel momento in cui mi manderanno gli atti e mi diranno che non hanno fatto niente, quegli atti saranno pubblici, e li darò ai legali, agli agricoltori, per fare ricorsi, dove avranno l’attestazione che non è stato fatto niente. Anche questo è lo stimolo che l’amministrazione ha messo in campo per favorire le attività agricole, il ruolo degli agricoltori.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Sindaco. Ha chiesto la parola per il suo secondo intervento il consigliere Lenti.
Prego, consigliere.
Speaker : VINCENZO LENTI.
Grazie, Presidente.
Caro Sindaco, qui non siamo in un’aula di tribunale, non dobbiamo appigliarci a cavilli giuridici. Nell’oggetto della nostra mozione, che lei forse ha letto, vi è la proposta di fuoriuscita del Comune di Grottaglie dal perimetro di contribuenza del Consorzio di bonifica Stornara e Tara, l’oggetto della mozione. Non possiamo confondere i ristori per gli agricoltori per le calamità naturali, le alluvioni, la siccità con questa problematica che deve essere a sé stante, e deve essere assolutamente… Sindaco, la prego. Grazie: io sono stato attento alle sue… Cerchi di prestare attenzione perché è importante. Questa è una battaglia che il Comune di Grottaglie, e lei in prima persona avreste dovuto affrontare.
Io da consigliere comunale non sono stato informato che l’assessore Pentassuglia sia stato invitato in questa sala, che abbia parlato di Consorzi di bonifica, se non su sua sollecitazione, dopo la nostra mozione. Ben vengano i ristori per gli agricoltori che hanno subìto danni, siano essi alluvionali o di siccità. Però non vorrei che si confondessero le problematiche. Qui è scritto espressamente: vi è la volontà da parte del Comune di Grottaglie di fuoriuscire dal perimetro di contribuenza del Consorzio di bonifica Stornara e Tara, sì o no? Questo chiede la mozione. Vogliamo venire incontro ai nostri agricoltori? Questa mozione è chiarissima: c’è la volontà da parte…? Non creda: il Comune di Atina, in provincia di Frosinone, un Comune dieci volte più piccolo del Comune di Grottaglie ha avuto una richiesta di contributo al Consorzio di bonifica dell’IRI di oltre 295.000 euro. Io non oso immaginare quanto potrà avere il Comune di Grottaglie. Sarebbe anche suo interesse quindi muoversi in questo senso. Il Sindaco di Grottaglie, se vuole bene alla sua collettività non deve fare il gioco delle tre carte, Sindaco. Lei deve dire: facciamo un atto…Se fossi stato al suo posto, avrei detto, oggi, stiliamo un atto deliberativo del Consiglio comunale, che chiede espressamente alla Regione Puglia la fuoriuscita del Comune di Grottaglie dal perimetro di contribuenza del Consorzio Stornara e Tara. Già avremmo salvato il futuro di queste persone… Come no? Intanto mi faccia finire, poi…
Speaker : PRESIDENTE.
Sindaco, risponde dopo.
Prego, collega Lenti, continui.
Speaker : VINCENZO LENTI.
Una volta avuta la fuoriuscita…So benissimo che non è facile nemmeno che ci sia… C’è tutto l’iter della famosa burocrazia italiana che poi si può impantanare. Però un atto di indirizzo il Sindaco avrebbe dovuto farlo già da subito, dopo aver letto questa mozione, una mozione per l’interesse generale della nostra collettività. Questa è la sollecitazione che è stata fatta da Fratelli d’Italia al Sindaco Ciro D’Alò, nient’altro: la volontà di fuoriuscire dal Consorzio di bonifica Stornara e Tara, dal perimetro di contribuenza. Non costa nulla affrontare problematiche anche legali, vedere un po’ dove ci porta. Ma tenga conto che non saremmo soltanto noi a seguire questo percorso, ma tanti altri Comuni stanno seguendo la nostra battaglia. Vogliamo dare un pizzico di speranza a questi cittadini, sì o no? Fermo restando anche l’impegno, come giustamente fa lei, a valutare con i tecnici. Lei si circonda sempre di tecnici, però, alla luce dei fatti, non ci porta a nulla, perché di fatto non otteniamo mai risultati da parte di tutti questi tecnici che lei convoca, e che forse – non so – pagherà anche. Questa quindi è la richiesta esplicita della mozione.
C’è la volontà da parte di questa amministrazione di fuoriuscire, di fare un atto deliberativo del Consiglio comunale? Sì o no? È inutile girare sulle strade rurali. Nel mio programma elettorale era scritto tra i punti cardine il rifacimento delle strade rurali. Per cui, è il programma ordinario di un Sindaco. Questa è una battaglia comune che sarebbe bello fare insieme, cercando di dare anche un’identità comune della politica grottagliese.
Forse sarebbe anche un elevarla un pochino di più. Questo abbiamo chiesto nella mozione, senza andare a fare giochi di parole, o sottigliezze giuridiche. Questa è la richiesta dell’oggetto. Poi, lei può dire: no, questa mozione non va bene, non la votiamo, la portiamo ai voti e rimarrà così agli atti. Se invece sposa la nostra causa, può darsi pure che una battaglia comune possiamo vincerla anche a livello regionale, o a livello nazionale. Grazie. (Applausi)
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Lenti. Ripeto: non sono previsti gli applausi, grazie.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Traversa. Prego, consigliere.
Speaker : ALFREDO TRAVERSA.
Intervengo per fare un invito ai consiglieri comunali, a tutti i consiglieri comunali. È una mozione che, ci viene detto, superata perché si sono fatte già delle azioni in tal senso, azioni di cui anch’io apprendo solo questa sera, perché chiaramente non sono affianco del Sindaco nelle sue attività di Sindaco. Da consigliere però le apprendo questa sera. Se quindi questa mozione non fa altro che andare nella direzione, come ha detto il Sindaco, dei movimenti che lui sta già facendo, di cui prendiamo atto questa sera, sarebbe opportuno che fosse votata da tutti i consiglieri comunali, proprio perché non fa altro che certificare quello che già il Sindaco sta mettendo in atto. Sarebbe una mozione che corrobora quindi l’attività del Sindaco: perché non votarla? Ho sentito parole e frasi come “impugnare le cartelle”, “class action”, “ricorsi alla Commissione tributaria”, di “avvocati che possono mettersi a disposizione per ricorsi”, “impugnare le cartelle” rispetto a un ente terzo, quale la Regione, il Consorzio.
Signor Sindaco, queste parole, questo suo atteggiamento sono molto diversi quando il soggetto non è terzo ma è il Comune di Grottaglie. Abbiamo già fatto una riunione con cittadini che hanno riempito quest’Aula del comparto C, e lei non ha detto “domani vi faccio incontrare degli avvocati che vi danno le dritte per impugnare le cartelle, oppure per iniziare un percorso”. Lo fa in questo momento rispetto ad altri cittadini, perché non è il Comune il soggetto a cui fare ricorso. Allora, ha dispensato un sacco di consigli “domani ci saranno anche degli agronomi che si mettono a disposizione per i vostri ricorsi”. Benissimo: faccia lo stesso per i cittadini del comparto C. Grottaglie è fatta di diverse comunità, con esigenze e bisogni diversi, non è che ad una comunità quale quella questo presente lei mette a disposizione avvocati e agronomi e li invita ad impugnare tutte le cartelle, mentre per altri cittadini, siccome è lei il soggetto, lei in quanto amministrazione, non accetta addirittura, come ho chiesto mesi fa in Consiglio comunale, di vedere un percorso insieme, per risolvere problemi di altri cittadini.
Di questo quindi prendo atto questa sera ed è stato molto importante quello che lei ha detto, perché fa capire tante, tante cose. Siamo in un consesso politico, quindi la mozione del consigliere Lenti va – non è un invito, va fatto – votata, proprio perché da quello che ho sentito siamo tutti d’accordo. Mi auguro quindi che dopo la lettura, e pregherei il consigliere Lenti di dare se possibile lettura pubblica della sua mozione, si passi al voto.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Traversa.
Non ci sono altri interventi? Prego, consigliere Annicchiarico. Prego.
Speaker : GIOVANNI ANNICCHIARICO.
Buonasera.
Grazie Presidente, Sindaco. La discussione è nata, così come anche in apertura ha annunciato il Sindaco, con i ringraziamenti al consigliere Lenti per aver portato in Consiglio comunale questa importante istanza per il territorio, sottolineando, così come è vero, che ci sono state già delle azioni dell’Amministrazione, tempestive, anche su sollecitazione dei cittadini, come diverse volte è successo.
La discussione è andata come doveva andare, nel senso che se già l’Amministrazione, il Consiglio comunale è stato attento a recepire per tempo quelle che sono le istanze dei cittadini del territorio, non c’è il bisogno di fare un atto di indirizzo nei confronti di un ente terzo. Gli atti di indirizzo si fanno nei confronti dell’ente stesso, non possiamo fare l’atto di indirizzo nei confronti di un ente terzo. Gli atti di indirizzo si fanno per il proprio ente, fermo restando che la mozione, così come ha sottolineato più volte il Sindaco, chiede di impegnare il Sindaco a comunicare, a rapportarsi con l’assessore regionale per trovare le soluzioni.
Soluzioni che il Sindaco ha detto che l’assessore ha già trovato, sia per le altre istanze dei cittadini, in questo caso del comparto agricolo, come per le strade rurali e per l’emergenza del commercio dell’uva da tavola, e non era un palliativo, erano tutte le istanze messe sul tavolo quando è venuto l’assessore regionale a Grottaglie. Di queste istanze, due su tre sono già state ottemperate, ovviamente, nei modi e nei termini da discutere perché sono di ieri e avanti ieri queste istanze regionali.
Sull’istanza del Consorzio di bonifica, torno a ripeterlo per fare chiarezza, il momento in cui può dovrà entrare in campo l’amministrazione comunale con l’intero Consiglio comunale, e i tecnici dei quali si deve per forza avvalere l’amministrazione comunale, consigliere Lenti, sarà il momento di riperimetrazione del Consorzio di bonifica. Prima non ha nessun valore fare atti di indirizzo, torno a ripetere, verso un soggetto terzo,
Nel frattempo, abbiamo messo a disposizione tutti gli spazi comunali, le disponibilità comunali per poter chiarire al massimo ai cittadini e agli agricoltori, in questo caso, per la maggior parte, quali possono essere gli strumenti di difesa temporanei per evitare più nello specifico quello che è il fermo amministrativo dovuto alle cartelle esattoriali. Tutte le operazioni quindi cronologicamente sono state messe già tutte in ordine.
Il fatto che abbiamo una platea corposa di cittadini da poter spiegare è anche merito suo e le è stato riconosciuto. Adesso non andiamo ad insistere oltre rispetto a portare un risultato a casa che non è quello del bene comune, ma soltanto quello di appuntarsi una spilla sul petto, inutile per i cittadini e per i lavori del Consiglio comunale.
Se andiamo a stravolgere quelle che possono essere le istanze della mozione in corso d’opera, stiamo mettendo in discussione tutta la procedura dell’intero Consiglio comunale. La mozione è quella e va votata quella. La mozione dice di mettersi in contatto con l’assessore regionale. Se è stato fatto, non ha senso votare quella mozione. Portiamo un ordine del giorno completamente diverso in altre sedi e lo votiamo all’unanimità, ma soltanto quando abbiamo una visione completa di quello che possiamo fare. Nel frattempo, stiamo comunque agendo. Aggiungo che stiamo agendo sempre come Consiglio comunale. Non sto imputando al Sindaco eccellenti meriti, perché il Sindaco sta facendo il suo, anche su stimolo dei cittadini che hanno chiesto di incontrare il Sindaco e che hanno puntualmente espresso tutte le loro ragioni, producendo anche documentazione valida, che ha instillato anche il dubbio, rispetto ad alcune procedure, su cui aveva il Sindaco, e avevamo anche noi diverse convinzioni. Anche perché, non eravamo a conoscenza di alcune sentenze nuovissime che davano ragione ai cittadini. A valle di quell’incontro, a valle di ulteriore approfondimento e documentazione si è messo a disposizione quello che il Comune può mettere a disposizione in questi casi. Non può, il Comune, intestarsi tutte le cartelle per poter fare causa come Comune a un altro ente. Non può. Torno a ripetere…
Speaker : PRESIDENTE.
Vi prego, vi prego, vi prego. Signori, signori, signori, signori, un attimo. Purtroppo, ve lo ricordo, non è un’assemblea, se no avreste diritto di parola, com’è giusto che sia. Purtroppo è un Consiglio comunale soggetto a un Regolamento da cui non possiamo derogare. Vi prego dunque con la massima calma.
Grazie. Prego, continui.
Speaker : GIOVANNI ANNICCHIARICO.
Com’è stato anche sollecitato il Sindaco, siamo in contatto con tutti i Sindaci della provincia…
Speaker : PRESIDENTE.
Signori, signori, signori, signori, vi prego…
Speaker : GIOVANNI ANNICCHIARICO.
Siamo stati bravissimi ad ascoltare, a imbastire una discussione corretta ed educata sino adesso. Continuiamo in questi termini.
Chiudo dicendo che tutti i consiglieri comunali sono completamente a vostra disposizione per approfondire e spiegare ulteriormente quelli che sono i termini della questione. Non è soltanto il voto della mozione, di una mozione che dice altro, a testimoniare la vicinanza nei vostri confronti, o la presa di posizione nei vostri confronti, perché ne abbiamo già dato dimostrazione quando è venuta nell’ufficio del Sindaco una delegazione dei vostri rappresentanti.
Speaker : PRESIDENTE.
Signori, avete tutta la nostra comprensione, però io purtroppo svolgo il ruolo di Presidente del Consiglio, quindi governo lo svolgimento dei lavori, purtroppo. Non mi chiedete forzature: non è consentito un dibattito pubblico, perché non trattasi di assemblea ma di un Consiglio comunale. Avremo modo sicuramente anche di coinvolgere direttamente voi in altre occasioni.
Quest’oggi vi chiedo semplicemente di non compromettere il regolare svolgimento… Domani sì, è possibile intervenire, ovviamente, è un’assemblea aperta al pubblico.
Grazie. Confido in voi. Grazie.
Ha chiesto di parlare il Sindaco.
Speaker : SINDACO.
Siccome sembra che poi alla fine noi… Intanto per essere chiari, siccome sento il consigliere Lenti dire che noi non vogliamo fare niente, dico questo: consigliere, prendo atto del fatto. Lei però deve ammettere che avete sbagliato a presentare il documento. Avete scritto cioè testualmente cose sbagliate. Poi, vuole girare la frittata, che si è sbagliato, lo può dire “ho sbagliato a scrivere l’ultimo pezzo”. Se tu scrivi “voglio fare la focaccia” e poi invece fai cannelloni, è un’altra cosa. Questa è la ricetta dei cannelloni, non della focaccia.
Dopodiché, siccome tu vuoi essere collaborativo, e siccome è sbagliata la mozione, ti chiedo: ritira la mozione, e facciamo un ordine del giorno con i Capigruppo: approviamo un ordine del giorno condiviso di uscita… Scusatemi: siccome stiamo inducendo i cittadini a ritenere che questo Comune possa fare un ordine del giorno e alleviare le sofferenze perché non dovranno pagare le cartelle – è questo che state facendo capire – non è così, ma io accetto la sfida e vi dico che l’ordine del giorno ritira questo provvedimento; con i Capigruppo ci ritiriamo cinque minuti, scriviamo due righe in cui diciamo che il Comune di Grottaglie impegna, anzi, chiede di uscire dal perimetro indicato; nel momento in cui lo approviamo io ve lo consegno e vedete se con questo vi annullano le cartelle. Non abbiamo problemi, però io l’ho già detto prima: non serve a niente.
Ovviamente, questa è invotabile perché mi stai impegnando a fare una cosa che io ho già fatto. Io ti sto dicendo ancor di più: vogliamo fare un servizio a questi cittadini che sono venuti qua oggi? Ritiriamo la mozione, che è scritta male. Tu volevi fare, te l’ho detto, la focaccia, e hai fatto la ricetta dei cannelloni. Non è quello che tu hai chiesto. Hai chiesto esattamente di manifestare la volontà di fuoriuscita. Io faccio di più: non la volontà di manifestare. Oggi, cinque minuti ci fermiamo con i Capigruppo e facciamo un atto delibere in cui diciamo: il Comune di Grottaglie chiede alla Regione di uscire dal perimetro. Ci state a votare questo provvedimento? Non mi sono spiegato…
Speaker : PRESIDENTE.
Un attimo silenzio. Silenzio. Ricordo a tutti che purtroppo…
Speaker : SINDACO.
Non è che ogni volta che facciamo un passo in avanti, ne dobbiamo fare dieci di più.
I Sindaci della Provincia hanno già fatto una riunione due giorni fa con il Consorzio, e il Consorzio ha ribadito le stesse cose. È stata fatta una video-call, se non lo sapete. Quindi, non dite le cose che vi riferiscono. È stata fatta una video-call col Consorzio… Questo non è un dibattito, magari domani ne possiamo parlare.
È stata fatta una call con il Consorzio. Il Consorzio ha ribadito ai Sindaci che non si può far niente, a meno che non si modifica il perimetro. Ognuno poi farà la strada che decide di perseguire. Siccome questa mozione… È uno stimolo, sicuramente ha fatto bene a farla; ma siccome vogliamo fare una cosa in più, concreta, però, non impegnare il Sindaco a fare una cosa che ha già fatto, chiedo al consigliere Lenti per favorire i lavori, se ritiene di ritirare questa, che è scritta in modo sbagliato; ci fermiamo cinque minuti, non ve ne andate, così l’approviamo davanti a voi; non impegna il Sindaco a parlare, ma il Consiglio comunale chiede alla Regione di uscire dal perimetro del Consorzio. Io chiedo al Presidente di mettere ai voti questa proposta, fermo restando che il consigliere Lenti deve ritirare questa, altrimenti questa la dobbiamo bocciare e poi fare una cosa a parte. Questo lo lascio all’intelligenza di tutti i presenti, così evitiamo… Se no manderemo fuori che il Comune non vuole fare… Non servirà a niente, la potete pure pubblicare, impugnare; ve la faccio, così siamo tutti contenti che l’abbiamo fatta. Però, non quella di impegnare il Sindaco, ma quella in cui il Sindaco chiede di uscire: la facciamo stasera, cinque minuti di sospensione, se siamo tutti d’accordo, a patto che questa venga ritirata, perché evidentemente non può essere approvata così com’è. È sbagliata perché nel titolo dice una cosa, e la richiesta invece vuole un’altra cosa.
Più di questo non possiamo fare.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Sindaco.
Intanto, si sono prenotati altri consiglieri. Do la parola al consigliere Donatelli. Prego.
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Grazie, Presidente, buonasera a tutti.
Sicuramente si sta riproducendo in quest’Aula il solito cliché, quando dall’opposizione parte qualcosa di assolutamente condivisibile, qualche proposta. Il Sindaco e la maggioranza si rinserrano dicendo “ma come? Io sono il Sindaco, noi siamo la maggioranza e voi dovete fare le proposte?” Questa non è la prima volta che succede, è successo anche all’ultimo Consiglio comunale. Il cliché prevede il ritiro di quella proposta perché poi insieme dobbiamo fare, eccetera.
Io penso che dobbiamo recuperare anche un po’ di dignità istituzionale di tutto il Consiglio comunale, di fronte a situazioni di questo genere e credo che dobbiamo essere onesti intellettualmente in tutto.
Questa sera, cioè, se approviamo questa mozione non è che domani i cittadini sono già liberi di non pagare questa cosa, questo è scontato. Perché? Perché la legge prevede determinate situazioni tali per cui il Consorzio si sente forte e impone le cartelle esattoriali. I requisiti sono sostanzialmente due: primo, il terreno deve essere inserito nell’ambito del Comune di Grottaglie nel perimetro di contribuenza; e poi il tutto deve avvenire all’interno del cosiddetto… Il primo requisito quindi è quello di stare all’interno del perimetro, e Grottaglie sta all’interno del perimetro; il secondo è quello di essere all’interno del cosiddetto piano di classifica. C’è cioè una sorta, forse è esagerata, la parola, di piano regolatore dell’intervento che deve fare, o dovrebbe fare il Consorzio per ottemperare al proprio compito, per il quale è nato.
Formalmente quindi le cose stanno così. Se le cose stanno così, bisogna dare allora delle risposte, ai cittadini, ripeto, con la massima onestà intellettuale. È giusto, lo ha detto anche il Sindaco, dobbiamo fare tutto quello che è possibile per cercare, se è possibile, di bloccare il pagamento, ma soprattutto per traguardare il futuro. Di queste cose non dobbiamo parlare più, questo è l’obiettivo che si vuole raggiungere.
L’obiettivo quindi come si raggiunge? Si raggiunge intanto non criminalizzando una proposta assolutamente accettabile, quella fatta dal consigliere Lenti, che noi condividiamo. Veramente non capisco cosa c’è di sbagliato, cosa non va tanto che ci potrebbe pregiudicare le attività future, in questa mozione che noi, almeno come Gruppo PD, ma presumo tutti gli altri componenti della minoranza sono d’accordo con quello che sto dicendo.
Il Consiglio comunale, attraverso la mozione, impegna il Sindaco e la Giunta comunale ad avviare urgentemente un’interlocuzione con il Presidente della Giunta regionale, Michele Emiliano, e l’assessore all’agricoltura Donato Pentassuglia, al fine di: 1) manifestare – manifestare – la volontà di fuoriuscita del Comune di Grottaglie dal perimetro di competenza territoriale del Consorzio di bonifica Stornara e Tara (il cosiddetto perimetro di contribuenza) per avere da anni, lo stesso Consorzio, disatteso alle proprie finalità per tutte le ragioni sopra indicate; 2) trovare una rapida soluzione agli avvisi di pagamento emessi dal predetto Consorzio di bonifica, nonché alle cartelle esattoriali ed ai fermi amministrativi e notificati che rischiano di mettere in ginocchio migliaia di famiglie grottagliesi.
Che cosa c’è di sbagliato in queste due frasi, che poi sono il succo di questa mozione? Non vedo assolutamente… Il Sindaco ha parlato di mele e pere, ormai la butta sul piano… Lasciamo perdere questo aspetto.
Torniamo alla questione specifica. Il problema è quello di trovare una soluzione per quanto possibile, per attenuare, per fermare quantomeno, il fatto di dover pagare. Se ci sono le condizioni, com’è già stato detto, non solo da parte del Consiglio comunale di Grottaglie, ma da parte di tutti i Comuni interessati della provincia di Taranto, perché questo è un problema che non riguarda ovviamente solo Grottaglie. La cosa che ci fa stare male, che fa stare male soprattutto i contribuenti che sono chiamati a pagare è che non hanno ricevuto un servizio. Si chiede di pagare qualcosa che non esiste, non c’è stato nessun servizio nei confronti di questi contribuenti. Che cosa ha fatto il Consorzio in questi anni? Se vogliamo, lo dico anche per esperienza diretta, che ho vissuto come amministratore, qualche anno fa, forse quindici anni fa, gli interventi, proprio dal punto di vista della sicurezza idraulica li ha fatti proprio il Comune di Grottaglie, con l’Amministrazione Bagnardi. Si sono fatti investimenti per mettere in sicurezza territoriale e idraulica il Comune di Grottaglie, si sono spesi 10-15 milioni. Se quindi qualcuno ha fatto qualche cosa, non è stato il Consorzio, è stato il Comune di Grottaglie, se proprio dobbiamo dire le cose come stanno.
Poi c’è quell’altra cosa odiosa: se io ho avuto 50 euro, per pagare 50 euro e io devo dimostrare al Consorzio. se io ho l’onere della prova, l’onere della prova deve averlo chi mi vuole imporre questa tassa, non sono io che devo dimostrare… Ecco perché a questo punto deve entrare in ballo la politica ed ecco l’importanza di questa discussione in Consiglio comunale.
Il primo problema quindi è quello che ha detto il Sindaco. Vediamo di trovare la soluzione. Domani c’è questo incontro con un esperto, o con degli esperti, da quello che ho capito. Sarebbe stato l’ideale farlo prima di questo Consiglio comunale, per cui il Consiglio comunale avrebbe avuto più elementi di valutazione. Va bene. Vuol dire che dobbiamo ritornare a discutere di questo. Questo è l’aspetto più immediato. Poi, l’aspetto più importante ancora è quello della fuoriuscita dal perimetro della contribuenza, e soprattutto, risolverlo questo problema. È stato nominato più volte l’assessore Pentassuglia, tra l’altro mio compagno di partito, che conosco per il suo valore, per il contributo che dà, per il sacrificio, per tutto quello che fa, nella sua veste soprattutto di assessore regionale all’agricoltura. Però voglio dire al mio compagno Pentassuglia che mentre si parla di questo, la Regione in tutti questi anni non ha mosso una virgola rispetto al punto legislativo che va a modificare questa cosa. Ma fa di più, in termini di danni. Ieri ho letto sul giornale che è stato approvato il bilancio, che stanno approvando il bilancio. All’interno del bilancio c’è una contribuzione, del bilancio regionale, quindi di soldi nostri, di 10 milioni. In quindici anni la Regione Puglia ha versato forse qualcosa come 200 milioni! Ma allora veramente stiamo parlando di cose che stanno sulla luna? Veramente non vogliamo affrontare il problema per il verso giusto? Chiedo quindi, a cominciare dall’assessore Pentassuglia, di fare tutto quello che è in suo potere fare, non da solo, ovviamente, lo chiediamo anche al Presidente Emiliano. Ecco perché dico: veramente, all’interno di questa mozione, io mi ritrovo assolutamente per quelle cose che sono state chieste e che stanno chiedendo anche i cittadini.
Poi magari sbaglieremo, non lo so; però sicuramente in questo momento occorre fare quello che chiede la mozione, quindi il Consiglio comunale all’unanimità, come giustamente diceva anche Traversa. Sarebbe opportuno che il Consiglio comunale all’unanimità chieda quindi al Sindaco un maggior impegno in quella direzione, anche alla luce dei passi che ha già fatto. L’accesso agli atti è importantissimo, ha fatto benissimo il Sindaco a chiedere l’accesso agli atti, perché è con i documenti poi che si discute. Con il passaggio che ci sarà domani con questi esperti, magari ci rivediamo, però è importante in questo momento dare un indirizzo all’amministrazione comunale, al Sindaco: muoviamoci in questa direzione.
Per cui, il Gruppo del PD voterà a favore di questa mozione.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Donatelli.
Prima di procedere con i lavori… Ricordo a tutti i consiglieri… Innanzitutto ringrazio i consiglieri per la conduzione dell’Assemblea, non facile; però ricordo a tutti che a termini di Regolamento sono consentiti due interventi da dieci minuti. Consigliere Lenti, le ho già dato abbondantemente tempo, però capendo la delicatezza dell’argomento, e con il consenso dei Capigruppo, possiamo fare uno strappo al Regolamento, concedendole nuovamente la parola. Questa cosa però si deve esaurire poi nell’ambito massimo del terzo intervento e non ci potranno essere ulteriori deroghe.
Prego, consigliere. Non esiste replica, lei chiede la parola per intervenire, mica mi specifica per quale motivo chiede di intervenire. Non ci sono repliche.
Torno a dire: a termini di Regolamento sono due interventi da dieci minuti. Avete fatto già interventi da quindici minuti abbondanti. Capisco la delicatezza dell’argomento; non vorrei essere ossequioso fino all’estremo… Assolutamente sì. Ho detto: le concedo una piccola replica, poi la dichiarazione di voto. Poi c’è la consigliera Santoro.
Speaker : VINCENZO LENTI.
Presidente, io non sapevo che il consigliere… Non sapevo che il consigliere Annicchiarico fosse dotato anche del dono della preveggenza. È arrivato in Aula consiliare non più tardi di dieci minuti fa, e già conosceva tutto di quello che è stato detto in questo Consiglio comunale.
Come al solito, interviene in maniera inappropriata, inopportuna; non si può tenere come punto importante e fermo il fatto che il Sindaco di Grottaglie abbia interloquito con l’assessore regionale Pentassuglia per parlare di questa problematica. Io chiedo sia al consigliere Annicchiarico, sia soprattutto al Sindaco come mai questa problematica non l’ha sollevata già nel precedente mandato da Sindaco degli ultimi cinque anni.
Il Sindaco, prima di parlare di mele e pere con Ciccio Donatelli, di cannoli e pasta al forno, io direi che forse sarebbe il caso di arrivare alle polpette. Il motivo della mozione è discutere in Consiglio comunale. Andare ad appellarsi alla virgola, o a sollevare il problema che lei ha già parlato con l’assessore Pentassuglia, quindi si ritiene superata la richiesta di manifestare la volontà da parte del Consiglio comunale di sottoporre un atto deliberativo, e chiedere espressamente, come è scritto in oggetto, caro Sindaco… Mi sa che lei legge le carte e i punti che le convengono di più, da buon avvocato.
Qui non siamo in un’aula di tribunale. Qui, nell’oggetto è scritto chiaramente se c’è la volontà, da parte del Consiglio comunale di Grottaglie di fare un atto deliberativo e portarlo all’attenzione del Presidente Emiliano, della Giunta regionale, di fuoriuscita del Comune di Grottaglie dal perimetro di contribuenza del Consorzio Stornara e Tara. Queste sono tre parole chiarissime, semplici, che hanno capito e compreso tutti, tranne lei.
Io quindi direi: cerchiamo di essere seri, per una volta. Lei deve assumersi la responsabilità, non tanto davanti al dottor Lenti, o davanti agli altri membri consiglieri comunali di opposizione; lei deve assumersi la responsabilità da Sindaco, davanti ai cittadini che ha di fronte. Qui non stiamo dicendo “le vostre cartelle esattoriali saranno cancellate”, questo è un impegno della politica che deve perseguire questo obiettivo. Andare a fare però un atto deliberativo di sostegno alle condizioni dei nostri agricoltori dovrebbe essere un atto di imperio, dovrebbe essere fatto senza nemmeno allungarci e dilungarci in discussioni che possono sembrare inutili. Questa mozione quindi voglio che sia votata. Noi di Fratelli d’Italia, e credo anche tutto il Gruppo di minoranza, desideriamo che questa mozione venga posta ai voti, perché almeno daremmo, e questo è anche un invito che faccio ai consiglieri comunali di maggioranza, tra i quali vi sono anche agricoltori che vivono questo dramma, però che si scatenano soltanto in rete, sui social, mentre in Consiglio comunale non proferiscono parola.
Io quindi gradirei che il consigliere Marchese esprimesse un punto, al riguardo. Per cui, questa mozione, e faccio la dichiarazione di voto, se vuole il consigliere Traversa, la posso anche leggere, però il succo, la sintesi tra cannoli e pasta al forno, caro Alfredo, è questo: “proposta di fuoriuscita del Comune di Grottaglie dal perimetro di contribuenza del Consorzio di bonifica Stornara e Tara”: tra le altre cose “chiede di impegnare il Presidente della Regione, l’assessore all’agricoltura, il suo amico Pentassuglia, a manifestare la volontà di fuoriuscita – questo non le torna, impegnare – del Comune di Grottaglie”… Sindaco, continua a commettere lo stesso errore… Ma tu l’hai letta? Ma tu sai il contenuto di questa mozione?
Speaker : PRESIDENTE.
Consiglieri Lenti, non interloquisca. Finisca il suo intervento.
Speaker : VINCENZO LENTI.
Siccome i consiglieri di maggioranza, caro Presidente, parlano soltanto per…
Speaker : PRESIDENTE.
Faccia il suo intervento…
Speaker : VINCENZO LENTI.
Vuole manifestare la volontà di fuoriuscita del Comune di Grottaglie dal perimetro di competenza territoriale, sì o no? Questo è ostruzionismo, caro Sindaco. La mozione chiedo che venga messa ai voti.
Speaker : PRESIDENTE.
Interrompo. Silenzio.
Signori, vi prego…
Speaker : VINCENZO LENTI.
La mozione può essere stata letta da tutti. È lunga, mi sono già stancato. Procedete voi.
La mozione, secondo Fratelli d’Italia e il dottor Lenti dovrebbe essere…
Speaker : PRESIDENTE.
Dottor Lenti, le mozioni vanno illustrate ad inizio lavori, quando io le do la parola. Lei ha preferito illustrarla a braccio, anziché leggerla; è sua facoltà. Adesso, se lei intende eleggere, come intendeva fare, ne dà lettura in modo preciso. Altrimenti, compete al Presidente leggerne i contenuti.
Speaker : VINCENZO LENTI.
Legga i contenuti. Oppure, la legga tutta, così mi fa pure una cortesia.
Speaker : PRESIDENTE.
Tutta la premessa è un richiamo normativo.
L’impegno è “la mozione con la quale impegna il Sindaco e la Giunta comunale ad avviare urgentemente una interlocuzione con il Presidente della Giunta regionale, Michele Emiliano, e l’assessore all’agricoltura, Donato Pentassuglia, al fine di: 1) manifestare la volontà di fuoriuscita del Comune di Grottaglie dal perimetro di competenza territoriale del Consorzio di bonifica Stornara e Tara (il cosiddetto perimetro di contribuenza), per avere da anni, lo stesso Consorzio, disatteso alle proprie finalità per tutte le ragioni sopra indicate; 2) trovare una rapida soluzione agli avvisi di pagamento emessi dal predetto Consorzio di bonifica, nonché alle cartelle esattoriali ed ai fermi amministrativi notificati, che rischiano di mettere in ginocchio migliaia di famiglie grottagliesi”.
Credo di non aver sbagliato la lettura. Ho dato corretta lettura della mozione, non è più interpretabile…
Speaker : VINCENZO LENTI.
Guardi che io l’ho già letta…
Speaker : PRESIDENTE.
Poi l’ha commentata diversamente. Non si preoccupi.
Proseguiamo con i lavori. Grazie, consigliere Lenti. Proseguiamo.
Ci sono altri consiglieri che hanno chiesto di intervenire. Prego, la consigliera Santoro.
Speaker : MARIA SANTORO.
Io vorrei fare una domanda, e vorrei rappresentare anche a tutte le persone che sono qui una questione: dov’è l’assessore all’agricoltura? Stasera cioè stiamo parlando di una questione che riguarda l’agricoltura. Noi abbiamo un assessore all’agricoltura che percepisce naturalmente il proprio compenso, che non è presente in Aula neanche oggi, giornata nella quale si sta discutendo di agricoltura.
Sindaco, che ruolo ha l’assessore all’agricoltura del Comune di Grottaglie? Dove sta? Non interviene? Perché paghiamo l’assessore all’agricoltura nel Comune di Grottaglie, che è completamente assente, anche il giorno in cui si parla di agricoltura?
Speaker : PRESIDENTE.
Un attimo, visto che lei ha posto già delle domande, ci sono ulteriori interventi? Io chiedo al Sindaco di poter rispondere alla fine degli interventi, visto che potrebbero essere poste ulteriori domande.
Ha terminato, consigliera Santoro?
Speaker : MARIA SANTORO.
Sì, ho terminato, ma ovviamente la mia è una domanda retorica, nel senso che non mi interessa dove sta precisamente, mi interessa che abbiamo un assessore che percepisce il suo lauto compenso, del quale non ho mai sentito la voce, nemmeno una volta, e che oggi, in una circostanza così importante per gli agricoltori è assente…
Speaker : PRESIDENTE.
Anzitutto, silenzio. Ovviamente, lei può porre il quesito politico…
Speaker : MARIA SANTORO.
Certo, è un quesito politico, ci mancherebbe…
Speaker : PRESIDENTE.
Non può essere posto un quesito sulla persona.
Speaker : MARIA SANTORO.
Ci mancherebbe. Non conosco e non ricordo neanche il cognome e la faccia, per dirle, quindi non è assolutamente nulla di personale.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Ha chiesto la parola il consigliere Marinelli. Prego.
Speaker : GIOVANNI MARINELLI.
Grazie, Presidente, grazie a tutti per la vostra presenza questa sera qui in quest’Aula.
Sicuramente, ci metti nelle condizioni di essere più schietti, più sinceri nel rappresentare quella che è la problematica che riguarda oltre 200 famiglie del nostro territorio. È una problematica che ormai risale a tanti anni addietro. Infatti, circa nel 2016 questo argomento venne riportato in Consiglio comunale dal consigliere Santoro Michele: all’epoca l’intero Consiglio comunale prese degli impegni verso la Regione, impegni, ahimè, che purtroppo non sono stati rispettati. I problemi di quel periodo sono gli stessi di cui oggi noi siamo qui a discuterne: quelli di un tributo ingiusto. Tutti quanti voi siete costretti a pagare per dei servizi che non vengono erogati da questo ente di bonifica, da questo Consorzio.
Purtroppo apprendo stasera dell’incontro che c’è stato tra il Sindaco e l’assessore Pentassuglia, incontrano al quale noi non siamo stati invitati. Ci sarebbe tanto piaciuto partecipare per capire quelle che potessero essere le loro intenzioni su come affrontare questa problematica. La realtà è molto semplice: il Consorzio di bonifica è un ente con la partecipazione della Regione Puglia. Per questo tributo nelle casse della Regione Puglia entrano numerosi milioni di euro.
Sentirsi dire che ci sarà una riperimetrazione di quelli che sono i confini è una cosa sicuramente apprezzabile, che dà dalle speranze ai cittadini. Ahimè, però non ci credo, e non ci credo perché da questa storia tutti guadagnano. Chi non ci guadagna sono solamente i cittadini che sono costretti a pagare un tributo. Tributo che nella maggior parte dei casi è un tributo, permettetemi di usare questa parola, molto scarso dal punto di vista economico: 10, 15, 20; per i grossi possessori di terra arriva anche a diverse centinaia di euro, che però non permette di affrontare un ricorso, perché sappiamo che rivolgersi oggi a un avvocato comporta un esborso di cifre sicuramente maggiori rispetto al tributo da pagare. Questa è una realtà. Ecco perché va bene magari potersi riunire per fare ricorso, però nello stesso tempo vincerlo che cosa significa? Prepararsi già nuovamente per affrontare una nuova causa l’anno successivo. Per come stanno le cose, infatti, allo stato attuale si è costretti a pagare questo tributo. Dobbiamo essere fiduciosi verso il Governo centrale perché possa modificare la norma, dobbiamo essere fiduciosi perché la Regione possa modificare quello che purtroppo non ha fatto finora.
Oggi quello che chiediamo con la mozione del consigliere Lenti è una sola cosa: che il Sindaco si possa fare promotore delle vostre istanze, delle istanze nostre con la Regione, affinché realmente si metta in moto quel processo di modifica di questo tributo: questa è l’unica speranza che noi possiamo avere. Come Consiglio comunale il nostro margine di intervento è molto stretto: la vicinanza, proporre un ordine del giorno dove si chiede di modificare qualcosa. Però, ripeto, più di questo noi non possiamo fare. E sappiamo, almeno questo è il mio parere, che poco farà anche la Regione, come poco farà anche il Governo nazionale. Ripeto: da questa storia tutti ci guadagnano, tranne i cittadini.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Marinelli.
Prima di passare la parola al consigliere Marchese, però, ribadisco l’invito ai consiglieri di non entrare nel merito di questioni personali.
È mia prerogativa ricevere le comunicazioni dei consiglieri e degli assessori in riferimento alle convocazioni dei Consigli comunali, fornendo motivazioni per eventuali assenze, di cui vi do comunicazione all’inizio della seduta, e per le quali vi posso dire che ci sono ragioni molto serie per le quali non sono assenti alcune personalità oggi qui, in questa Assise. Non entrerei nel merito quindi del commento sulle assenze o le presenze dei singoli consiglieri.
Prego, consigliere Marchese.
Speaker : GIOVANNI MARCHESE.
Buonasera a tutti e a tutte.
Una piccola premessa: siccome il consigliere Lenti mi segue su Facebook e dice che sono scatenato, se vede su Facebook il 20 luglio c’era Donato Pentassuglia, qui, seduto insieme a noi, con tutti gli agricoltori, a parlare di queste situazioni.
Con questa mozione che lei ha presentato – noi siamo già troppo avanti – non stiamo parlando degli agricoltori di Grottaglie, perché ci sono agricoltori qui che hanno i loro territori nell’agro di Taranto, Montemesola e Crispiano. Non lo risolviamo il problema. Stiamo andando già avanti. Ecco perché noi non approveremo mai una situazione del genere: tutto il lavoro che è stato già fatto non lo buttiamo per aria così, per un errore di scrittura.
A noi non sta bene, siamo già avanti, mi dispiace.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Marchese.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Palmieri.
Speaker : ALDO PALMIERI.
Buonasera a tutti.
Noi come Grottaglie democratica, come tutti i consiglieri, diamo atto al collega Lenti di aver intrapreso un’iniziativa che gli dà merito. Questo però non vuol dire che dobbiamo schiacciarci sulla sua proposta. Anche noi di maggioranza abbiamo delle cose da dire in questo senso.
Facciamo nostra quindi la proposta del Sindaco e anche quella del consigliere Annicchiarico, di poter integrare anche no nostre osservazioni per cercare di rendere ancora più forte la voce del Consiglio comunale e portare all’attenzione della Giunta regionale quanto il Consiglio comunale possa proporre oggi. Non vedo dove sta il problema per cui dobbiamo per forza approvare quella mozione. Potremmo anche dire la nostra e aggiungerla alla sua, magari modificare qualcosa. Il Sindaco ha già visto che qualcosa non andava dal punto di vista legale. Quindi non vedo, consigliere Lenti, perché noi non possiamo… Premettendo che le diamo merito per l’iniziativa, qualcosa era stata già fatta dal Sindaco, molte cose. La sua forse è arrivata in contemporanea, o un po’ dopo, non so, non ho ben inteso.
Se però la maggioranza partecipa alla sua mozione… Non c’entra niente l’ospedale, stiamo sul tema, dottore. Noi cioè possiamo dire anche la nostra. Come anche l’intervento del consigliere Donatelli: sembra quasi che sia una speculazione, ogni volta, come se qualche consigliere vuole mettersi la medaglia, oppure alzare la bandierina. Noi oggi vogliamo dire la nostra. Le diamo atto che lei ha fatto qualcosa per la città, che è di notevole importanza. Anche io ho avuto la bolletta per quanto riguarda il contributo 630, che per me è un furto…
Speaker : PRESIDENTE.
Chiedo scusa, consigliere Palmieri: ex consigliere Pinto, non disturbi i lavori. Grazie.
Speaker : ALDO PALMIERI.
Per me, come per tutti noi è un furto, perché sappiamo che questo ente è un pozzo senza fondo, asciuga cioè solamente le tasche dei cittadini, senza poi apportare un effettivo miglioramento alla cittadinanza.
Io, il nostro Gruppo fa propria la proposta del Sindaco. Possibilmente, se la ritira; oppure, siamo costretti a bocciarla e a farne una nostra.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Palmieri.
Ha chiesto di parlare la consigliera Cassese. Prego, consigliera. Avete invertito… Silenzio. Silenzio!
Speaker : ALESSANDRA CARBOTTI.
Grazie, Presidente.
Anche noi vogliamo appoggiare la richiesta del Sindaco, anche perché la mozione di Fratelli d’Italia non va nell’interesse concreto dei cittadini, perché non impegna l’amministrazione comunale a richiedere proprio formalmente l’uscita dal Consorzio. Chiediamo quindi alla minoranza di agire concretamente nell’interesse dei cittadini, non soltanto manifestando una volontà, ma conclamando proprio un atto consiliare.
Vorrei inoltre ricordare che l’assessore Pentassuglia non è intervenuto perché non era presente in Giunta regionale, ma lo farà nel 2023. Sono certa che lo farà, siamo certi che lo farà, avendo già impegnato in bilancio le risorse per i ristori degli agricoltori e per il comparto dell’uva da tavola. Concludo dicendo che siccome siamo in Aula consiliare, quindi le parole scritte sono quelle che contano, questa mozione non può essere votata.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliera Carbotti.
Prego, consigliera Cassese.
Speaker : GIUSI CASSESE.
Buonasera a tutti.
Anche noi del Movimento 5 Stelle sicuramente siamo d’accordo su tutto quello che è stato detto stasera, su quello che è il contributo 630 nei confronti dei cittadini e degli agricoltori che stanno subendo una vessazione. Tutti quanti, almeno gran parte dei cittadini di Grottaglie e dei Comuni limitrofi sta ricevendo questo contributo, io stessa l’ho ricevuto.
Per questo motivo bisogna cercare di trovare una soluzione, una soluzione che in un certo senso abbracci tutti quanti. Anche noi come Movimento abbiamo interessato il nostro consigliere regionale, Marco Galante, che ha iniziato delle interlocuzioni, proprio per cercare di unire le forze, quindi anche consigliere Lenti, cerchiamo di unire le forze tutti quanti insieme per evitare che queste cartelle pazze continuino ad arrivare a tutti quanti i cittadini.
Anche noi quindi sicuramente vogliamo una soluzione. Chiediamo però che non si approfitti e non si strumentalizzi l’argomento dal punto di vista politico. Adesso dobbiamo cercare di far fronte comune per trovare questa soluzione. Ci stiamo lavorando. Anche voi ci state lavorando. Cerchiamo di metterci insieme, proprio per evitare, perché non è giusto, in effetti, che ci sia questa vessazione, perché è una vera e propria vessazione nei confronti dei cittadini.
Avevamo pensato che con il Covid non avremmo ricevuto più queste cartelle, il periodo della pandemia. Poi purtroppo è ripreso. Quindi, non solo ci sono stati tutti i problemi che si sono avuti con la situazione economica, con le situazioni degli agricoltori che possiamo capire bene. Adesso ci si sta mettendo anche il Consorzio Stornara e Tara per quanto riguarda il nostro territorio, il territorio di 23 Comuni della provincia di Taranto più Bernalda, non soltanto il nostro territorio, ma riguarda anche altri territori. Dobbiamo fare quindi fronte comune anche con gli altri, proprio per cercare di trovare una soluzione. Sicuramente, questa soluzione si troverà anche impegnando i politici a livello superiore rispetto a quello che possiamo fare noi come Consiglio comunale. Cerchiamo di fare fronte comune. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliera Cassese.
Consigliere Mingolla, prego. C’è un disturbo sullo schermo, per cui ho difficoltà a individuare… Prego, consigliere Mingolla.
Speaker : RAFFAELE MINGOLLA.
Ogni volta che chiedo la parola, ti disturbo. Ma sono io? La prendo lo stesso la parola.
Buonasera a tutti. Io ancora una volta devo ringraziare l’amico e consigliere Enzo Lenti, perché riesce e convogliare e a toccare dei problemi che interessano la comunità, ma che ogni volta ci trova in contrasto dal punto di vista cartolare.
Io ti concedo la buonafede perché evidentemente quello che tu hai sollevato è giusto, giustissimo… Non deve essere ideologico, e qui voglio arrivare. Se dobbiamo dare una risposta ai cittadini, e qua stiamo per questo, ci stiamo allungando con tutti i discorsi, con tutti questi interventi. Ma qual è il problema? Il consigliere Lenti ha presentato una mozione; si è detto che non è del tutto appropriata; il Sindaco ha fatto una proposta, ci fermiamo cinque minuti, facciamo un ordine del giorno. Non manifestiamo, ma deliberiamo che usciamo dal perimetro del Consorzio e ci stiamo attardando ancora a discutere…? Ma per piacere! Dobbiamo abbassare le bandiere, bisogna abbassare le bandiere partitiche: stiamo insieme, facciamo un ordine del giorno e usciamo con l’atto deliberativo nei confronti della Regione, dicendo che noi vogliamo uscire dal perimetro, basta, e chiuso il discorso!
Amici miei, scusate il tono della voce, ma credo che sia la migliore cosa, questa. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Mingolla.
Ha chiesto la parola il consigliere Petrarulo. Prego, consigliere.
Speaker : CIRO PETRARULO.
Che bello sentire la voce di tanti amici che in questo anno e qualche mese sembrava che fossero muti.
Questo è un motivo in più per il quale ringrazio il consigliere Lenti. È andato via il consigliere Mingolla. L’altra sera, l’altro giorno, lui ha condotto su un ordine del giorno, su degli ordini del giorno proposti da voi la Commissione in maniera esemplare: ha accolto le nostre istanze, ha arricchito con due o tre cose, senza modificare l’ordine del giorno.
Adesso, cosa voglio dire con questo? Io credo, Ciro – adesso ti do del tu, prima mi sono permesso di dare del Sindaco, adesso ti do del tu – che avresti fatto, e avreste fatto più bella figura se aveste cambiato il senso delle cose degli ultimi Consigli comunali, come ha fatto il consigliere Mingolla durante la Presidenza della Commissione. In che modo? Noi sappiamo perfettamente gli atti che vengono proposti con gli ordini del giorno, con le mozioni quando possono avere un certo tipo di valore, quando possono avere un valore maggiore e quando possono avere un valore minore. Ma se si fosse evitata questa discussione, come se, malgrado i complimenti e i ringraziamenti fatti all’assessore Pentassuglia, che vorrei ricordare a qualcuno che è un assessore del Partito democratico, che anziché ringraziare solamente il consigliere Lenti, che anziché dire “siamo d’accordo come linea di principio”, si fosse detto: “va bene, non è perfetta? – io non voglio entrare nel merito della perfezione o meno – Votiamola”. Si sarebbe semplificato un Consiglio comunale e avremmo dato dimostrazione a questi signori, e a chi da casa ci segue, di quanto l’intento sia comune.
Invece, quando si prende posizione diventa, come ha detto qualcuno, quasi ideologica. Ma di ideologico qua non c’è nulla. È come se ci fossero due parti, una delle quali non può parlare, perché ogni cosa che dice è imperfetta, e deve essere perfezionata.
Premettendo quello che ho detto sulla pesantezza o meno dell’atto, serve far capire ai cittadini su tutto ciò che abbiamo discusso in questi mesi, sui vari ordini del giorno che quando sono ordini del giorno o mozioni come questa, che coinvolgono tutta la nostra cittadinanza e la nostra comunità, con le varie sfaccettature e diversità, tant’è vero che voi state da una parte e noi stiamo dall’altra, certi argomenti devono vederci uniti, a prescindere dall’imperfezione.
Mi sono complimentato con te, Mingolla, per la Commissione dell’altro giorno. Se così non è, se così non vuole essere da parte vostra, voi ne fate una questione ideologica, a prescindere perché –voi dite a noi – “non è come dite voi, dobbiamo cambiare le carte”, e poi le carte sono sempre le stesse.
Detto ciò, io perdo di significato pure nell’essere presente qua. Se cioè una mozione del genere ci vede su posizioni differenti quando in realtà non lo siamo, palesemente abbiamo detto che non lo siamo, votarlo non è un reato, tanto per cominciare. Ma si può votare così? Si svilisce sistematicamente il lavoro del Consiglio comunale. Il consigliere Traversa ti ha fatto un’annotazione importante, Ciro, riguardo a quelli del comparto C. Diversamente, noi dell’opposizione è inutile pure che veniamo qua ai Consigli comunali: se ad ogni istanza che portiamo deve essere cambiata la posizione del soggetto, del predicato verbale e del complemento oggetto per far rimanere la cosa com’è, non ha senso. Veramente, è perdere circa due ore e passa quando si poteva dire, grazie al consigliere Lenti, la pensiamo come te; come di fatto hai detto, tu Ciro, votiamola. Votata all’unanimità, si andava avanti col Consiglio comunale. Ci siamo fermati su una presa di posizione inutile.
Dopodiché, potete girarla come volete, si dice a Grottaglie; ma la frittata è quella.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Petrarulo. Non ci sono più iscritti a parlare.
Prego, Sindaco, per la risposta.
Speaker : SINDACO.
Io non riesco a capire questo dilungarci in questa cosa.
Più di un’ora fa ho detto che siamo disponibili ad approvare un atto, l’unico atto che ha valore, che è un ordine del giorno.
La mozione non dà nessun valore a quello che state dicendo. Poi, se tutto fa brodo per fare brodo, ma qui non dobbiamo fare brodo, dobbiamo fare un atto amministrativo che possa in qualche modo avere una valenza.
Con la mozione che impegna il Sindaco, domani mattina non abbiamo fatto niente. Io sto dicendo: facciamo una cosa in più, facciamo un atto amministrativo in cui il Comune di Grottaglie dice… Non la volontà, ma chiediamo ufficialmente di essere esclusi dal perimetro. Sto parlando di un atto formale, vero, non di un atto con cui prendiamo in giro loro, che se ne vanno, l’abbiamo votato e li abbiamo presi in giro. Siccome dicono “vogliamo quest’atto” perché può essere utile per loro sapere che oggi approviamo un atto in cui diciamo che usciamo, io sto dicendo: facciamo l’ordine del giorno condiviso; avete detto che siamo tutti d’accordo? Che ci interessa che sia di Fratelli d’Italia, di quello, di quell’altro? È di tutti, è a firma di tutti. Siamo d’accordo? Voglio dire: siamo qua apposta. Cinque minuti e scriviamo ordine del giorno, Comune di Grottaglie; vogliamo scrivere “preso atto della mozione ritirata da…”? Benissimo. Dovendo però dare una risposta ai cittadini, più concrete, si ritiene di fare un ordine del giorno con cui il Comune di Grottaglie chiede di uscire dal perimetro. Questo sto dicendo. Che ho detto ti sbagliato? Penso di aver detto la sacrosanta verità, le cose giuste. L’ordine del giorno approvato è l’unico atto che dice che cosa vuol fare il Comune. La mozione non serve a niente. La mozione è un indirizzo politico che danno al Sindaco. Il Sindaco, prima di essere indirizzato già aveva preso quella strada, quindi mi indirizzi di nuovo su una strada che già stiamo perseguendo. Avendo preso quell’indirizzo senza che tu me lo dicessi, ora ti sto dicendo che mi sono convinto, perché lo chiedono i cittadini, che l’atto giusto oggi sia quello dell’ordine del giorno col quale diciamo: usciamo dal perimetro. Sto sbagliando? Chiedo cinque minuti di sospensione; ci sediamo di là i Capigruppo; scriviamo l’ordine del giorno; veniamo qua, 20 secondi, lo approviamo, loro se ne vanno contenti, noi finiamo questa discussione che è diventata troppo lunga rispetto a un’ora fa, che avevo già dato la disponibilità. Se poi ci vogliamo mettere le spillette, le contro spillette è un altro discorso. Però qua non si tratta di medaglie. Avete chiamato a raccolta i cittadini, giustamente; stanno qua per sentirsi una risposta. Noi la vogliamo dare in termini concreti, con un ordine del giorno. Siamo qua per questo.
Ora, se voi dite che non la volete ritirare, io preannuncio che questa la bocciamo e al prossimo Consiglio portiamo un ordine del giorno in cui diciamo che vogliamo uscire. Non è che non risolviamo il problema; lo risolviamo uguale, dobbiamo solo aspettare un Consiglio fra una settimana e riportiamo quello che è giusto fare. Perché non è che dobbiamo fare le cose sbagliate per accontentare qualcuno, non dobbiamo accontentare nessuno. Loro sono più intelligenti di noi che le cose le sanno prima, perché prima di venire qua sono andati dagli avvocati, dai consulenti, dagli agronomi. Siamo noi i fessi che ancora non abbiamo capito niente. Voglio quindi essere concreto: facciamo un atto concreto. Se voi dite che non la volete ritirare, io cose sbagliate tendenzialmente evito di approvarle. Non si sta dicendo che stiamo uscendo; stiamo dicendo di impegnare il Sindaco a dire che dobbiamo uscire. Il Sindaco già l’ha detto: mi impegno di nuovo a dire la stessa cosa? Se tu mi re-impegni, io ora lo chiamo e dico “vedi che come ti ho detto a settembre, ti dico che dobbiamo uscire di nuovo”, e quello mi dice “ma se già me l’hai detto, che impegno è?” Non è quindi neppure oggetto di controprova, questa cosa. Quindi poi dobbiamo ritornare in Consiglio per fare una mozione, per dire quello che io voglio fare oggi. Ci togliamo il pensiero; se poi a voi basta anche l’ordine del giorno che approviamo oggi, disdico la riunione di domani e siete contenti. Se voi siete qua solo per l’ordine del giorno, perché vi è stato detto che l’ordine del giorno vi salva, me lo dite adesso. Adesso lo approviamo, la riunione di domani la rinviamo e ognuno va per sé. Ma siccome lo spirito è quello di lavorare insieme per provare a trovare soluzioni, noi siamo in campo per questo.
Dico quindi, e ribadisco che oggi questa mozione così com’è è sbagliata, per come è scritta, perché non risolve e non risponde alle domande che fanno le persone. Non dice che noi stiamo uscendo, chiede semplicemente di dire al Sindaco di dire all’assessore che vogliamo uscire. Domani mattina, comunque, la telefonata la faccio, se può essere utile. Ma non è quello. Oggi però serve un atto amministrativo e l’atto amministrativo è l’ordine del giorno.
Chiudo. Ribadisco: questa mozione così com’è non è votabile perché è sbagliata, non perché io non la voglio votare. Voglio votare un ordine del giorno corretto, in cui il Comune dice: “vista la mozione – così è pure contento il consigliere Lenti, che ha fatto un buon lavoro – presentata, che ha ritirato in favore dei cittadini, noi oggi approviamo un ordine del giorno”. Scusatemi, voglio essere chiaro: il problema non è quello che sta scritto qua. Voglio chiarire questo aspetto: lo so che può sembrare una cosa giuridica, però purtroppo i regolamenti, le carte, le leggi sono fatte così, che ci dobbiamo fare? Qualcheduno ha studiato per farle e noi le dobbiamo rispettare. La mozione, anche se tu cambi quello che hai scritto qua, non può dire qualcosa, può impegnare il Sindaco a fare altro. Vuol dire che se cambiano il contenuto di questa cosa, e dicono “impegna il Sindaco ad approvare un atto”, dobbiamo ritornare in Consiglio per approvare un atto.
Io sto dicendo: la mozione è un atto con cui si dà al Sindaco l’indirizzo… Dice “Sindaco, non te ne sei occupato? Occupatene”; io già me ne sono occupato. Sto dicendo: superiamo questa cosa, oggi, non ritornando domani a fare l’ordine del giorno. Se approviamo questa, fra venti giorni Fratelli d’Italia mi presenterà l’interrogazione e dirà: che cosa hai fatto per la mozione dell’impegno che ti abbiamo dato? E ritorniamo a parlare sempre della stessa cosa. Poi, a quel punto, presenteranno l’ordine del giorno da approvare. Siccome perdiamo tempo tutti, qua, a fare avanti e indietro, voi dovete andare a lavorare e noi dobbiamo fare altri 50 punti…
Speaker : PRESIDENTE.
Silenzio. Silenzio! Sta intervenendo, non sta parlando, consigliere Traversa… Sindaco continui.
Speaker : SINDACO.
A chi vuoi ti rivolgi…
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Traversa! Il Sindaco è rivolto… Silenzio! Silenzio! Silenzio! Silenzio!
Forse non è chiaro. Siamo qui riuniti da due ore e mezzo, e vi ho ringraziato per la conduzione della riunione. Eviterei di scivolare in applausi facili o in provocazioni. Consigliere Traversa, il Sindaco è rivolto per postazione di fronte al pubblico, a differenza dei consiglieri che invece si guardano vicendevolmente e debbono girarsi per poter parlare col pubblico.
Speaker : SINDACO.
Se mi sono rivolto al pubblico, chiedo scusa. Dico ai consiglieri comunali tutti, che devono votare, così evitiamo, se mi sono rivolto a voi, scusate, ho sbagliato, mi rivolgo ai consiglieri comunali… Mi rivolgo ai consiglieri comunali, visto che dobbiamo approvare altri dieci punti e altre cose. Propongo a tutti voi, come si fa nella buona politica, di toglierci tutti spillette, medaglie e altro. Chiedo se c’è la volontà, ovviamente dipende dal consigliere Lenti, di ritirare la mozione, perché non è l’atto idoneo, non per quello che è scritto dentro, ma perché non è l’atto idoneo per dare quella risposta. Lo spiego meglio, forse sono stato infelice nello spiegare: la mozione non è quello che è scritto, che pure è sbagliato; è l’atto inidoneo per produrre l’effetto che il Consiglio comunale abbia un impegno ufficiale in termini amministrativi. Mi sono spiegato bene? Quindi, dico così: siccome devo fare un atto che serve ai cittadini oggi, cari consiglieri, l’atto corretto è l’ordine del giorno col quale non solo impegniamo, ma chiediamo come Consiglio comunale di uscire da quel perimetro. Non so più come lo devo dire.
Poi, vogliamo fare muro contro muro? Benissimo, io non so più come fare. Ripeto, e anticipo: se non c’è questa condivisione di percorso, noi questa mozione la bocciamo e al prossimo Consiglio comunale, che sarà entro la fine dell’anno, porteremo un ordine del giorno in cui approveremo la richiesta di uscita dal perimetro in questione, invitando, aggiungo, visto che qualcuno lo suggeriva, anche gli altri Sindaci della Provincia di Taranto a fare la stessa cosa, affinché la richiesta sia comune a tutti i Sindaci della Provincia che fanno parte del Consorzio. Io più di questo non so che fare.
Se poi dobbiamo continuare a parlare fino a mezzanotte, va bene, tanto possiamo arrivare alla vigilia di Natale e stiamo qua ancora a dire questa cosa. Questa è la proposta amministrativa e politica che risolve il problema. Ora la palla la rimetto alla volontà del consigliere. Su questa cosa ribadisco che noi bocceremo questa, se non la ritira, e al prossimo Consiglio ne approveremo una che ha per forma e sostanza la veste giuridica…
Speaker : PRESIDENTE.
Un attimo, ora le do la parola.
Speaker : SINDACO.
Non mi sono spiegato… Io non dico più niente, secondo me è una discussione che va oltre. Io ritengo che la strada sia questa, se c’è la serietà di voler rispondere al problema. È inutile fare la mozione, l’ordine del giorno: dobbiamo perdere tempo e, come si dice a Grottaglie, dobbiamo imbrattare le carte. Vogliamo risolverlo? Questo è il momento, visto che stiamo tutti aspettando. Dopodiché, se non è così, noi al prossimo Consiglio faremo l’ordine del giorno che va nella direzione di quello che i cittadini stanno chiedendo, che pensano essere utile nell’immediato, ma è un indirizzo politico.
Mi taccio. Scusate ma mi devo allontanare, ho a tosse.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, consigliera Santoro.
Speaker : MARIA SANTORO.
Ho già detto quello che dovevo dire, Presidente. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Chiedo però al Sindaco… Siccome non ho più interventi, chiedo al Sindaco e ai consiglieri se è ancora valida la richiesta di sospensione, di mettere ai voti la sospensione del Consiglio comunale di cinque minuti. Ho capito, il consigliere Lenti ha esaurito già il tempo per i suoi interventi.
Speaker : VINCENZO LENTI.
Sindaco, tanti Comuni in Italia hanno seguito questo percorso: una delibera di Consiglio comunale che poi viene portata in Giunta viene poi investita a livello regionale, investita a livello nazionale, per cui noi abbiamo seguito pedissequamente quelli che sono atti deliberativi di altri Comuni. Stare a sottilizzare, ritorno a ripetere, sul termine “manifestare” o “chiedere” di una cosa che ha vissuto soltanto lei e non il sottoscritto, avendo parlato già con Pentassuglia a noi può interessare poco.
Questa è una mozione che lei potrà tranquillamente bocciare, anche perché già ascoltando gli interventi – finalmente ce n’è stato qualcuno – dei consiglieri di maggioranza, che hanno già manifestato la loro volontà di bocciare la mozione, noi questa mozione la portiamo al voto. E la portiamo al voto non tanto per la mozione in sé, ma perché questa mozione, caro Sindaco, è supportata da oltre 200 firme di petizione di agricoltori che stanno vivendo questo dramma. Per senso di rispetto quindi nei loro riguardi, per un rispetto anche dell’attività politica svolta, lei sarà libero di bocciare questa mozione. Noi voteremo a favore. Poi passeranno altri cinque o sei anni e forse lei si muoverà con atti concreti, non con parole. Le parole volano, caro Sindaco, quindi questa mozione noi la portiamo al voto.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Lenti.
Perfetto, chiedo conferma del non ritiro. Chiedo ai consiglieri se è confermata la richiesta di sospensione dei lavori per la produzione dell’ordine del giorno. No. C’era una richiesta da dover mettere voti; pertanto chiedo, come ho chiesto se ritira o meno la mozione, chiedo se ritirano o meno la richiesta di sospensione.
Grazie. Pertanto, dichiaro chiusa la discussione. Per dichiarazione di voto? Consigliere Annicchiarico, prego.
Speaker : GIOVANNI ANNICCHIARICO.
Il Gruppo Sud in Movimento, ovviamente, se ci saranno gli altri interventi, anticipa quello che sarà il voto dell’intera maggioranza. Come abbiamo ribadito il voto è contrario a questa mozione così com’è scritta, perché è invalida rispetto ai regolamenti e a tutto il rispetto delle Istituzioni che qui rappresentiamo.
In più chiederò a tutti i sottoscrittori dell’elenco delle firme che sono state raccolte dal consigliere Lenti se erano consapevoli di firmare un ordine del giorno che veniva presentato da Fratelli d’Italia, strumentalizzando in questo modo quello che non era stato mai fatto prima di adesso, e di poter paventare quelle 200 firme come firme di Fratelli d’Italia, per poter venire qui a rivendicare una posizione politica sua e di tutti gli altri cittadini che hanno fatto questa istanza.
Noi non l’abbiamo mai fatto, non abbiamo fatto nomi e cognomi, non abbiamo mai strumentalizzato nessuno, mantenendoci sempre sul generico. Fratelli d’Italia ha chiesto le firme; voglio sapere se erano tutti consapevoli di firmare un ordine del giorno che appoggiava Fratelli d’Italia, a maggior ragione…
Speaker : PRESIDENTE.
Silenzio, un attimo solo.
Speaker : GIOVANNI ANNICHIARICO.
A maggior ragione siamo ancora convinti di votare in maniera contraria questa mozione, che ha un percorso del tutto non limpido e trasparente, e che si approfitta delle situazioni dei cittadini in questa situazione qui, e che soprattutto non ha accettato di modificare, così come correttamente è stato invitato a fare da tutto l’intero Consiglio comunale. Per questo motivo, e ancor più per quelle 200 firme che non sappiamo se sono consapevoli o meno dell’appoggio a Fratelli d’Italia, noi votiamo fermamente contrario. A saperlo prima, avremmo votato ancora prima.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Annicchiarico. Per dichiarazione di voto. Non ho altri iscritti. Prego, dottor Lenti.
Speaker : VINCENZO LENTI.
Chissà com’è, il consigliere Annicchiarico mi tira sempre per la giacchetta. Meno male che non ce l’ho.
Il consigliere Annicchiarico dimostra un’ignoranza politica totale. Ha anteposto la raccolta delle firme, che è stata eseguita da liberi cittadini, e Fratelli d’Italia l’ha fatta propria, come battaglia politica, non il contrario, per cui noi avremmo fatto firmare delle carte false per le quali poi ci ritroviamo… A noi, caro consigliere Annicchiarico, dei 200 firmatari forse voi siete attenti alla ricerca del consenso, della firmetta o dei viaggi in Grecia. Noi abbiamo soltanto, tanto ne parleremo dopo, chiesto di sostenere questa petizione. Punto. Poi, lei può votare contro o votare a favore. Davanti all’opinione pubblica, lei voterà contro. Il dottor Lenti, in piena coscienza, voterà a favore. Ma senza andare a cercare ideologismi che non esistono, caro consigliere Annicchiarico. Questa è una battaglia per la collettività, e lei sa benissimo che quando c’è un interesse generale, un interesse per la collettività, Fratelli d’Italia, e ancora di più il dottor Vincenzo Lenti saranno sempre presenti sul pezzo.
Per cui, bocci tranquillamente la mozione. Ne discuteremo in seguito. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Lenti. Non ho altre dichiarazioni di voto. Pertanto dichiaro chiusa… Sindaco, non l’ho vista.
Speaker : SINDACO.
Ci abbiamo provato.
Noi riteniamo opportuno portare avanti il percorso giusto dell’atto: l’atto giusto è l’ordine del giorno. Questa mozione è sbagliata nella forma e nella sostanza, quindi, al di là dell’intenzione, che è un’intenzione buona, il consigliere Lenti ha una buona intenzione, però ha impostato male questa richiesta, che come ho già detto, non risolve il problema né impegna l’amministrazione ad uscire, ufficialmente, con un atto amministrativo. Detto questo, questa mozione, essendo sbagliata, non va approvata tanto per tenere contento qualcuno, perché se dovessimo tenere contenti tutti sulle cose sbagliate, sbaglieremmo tanto. Già si sbaglia a fare bene, figuriamoci a far le cose “tanto per”.
La mia posizione è questa: questa mozione ha un vizio di forma e di sostanza, come ho già detto, quindi la bocceremo. Al prossimo Consiglio comunale, approveremo l’ordine del giorno, così come ci è stato chiesto dai cittadini, che magari non ci hanno portato le firme, ma sono venuti a parlare in modo civile e democratico qui, perché anche le firme sono giuste, civili e democratiche, attenzione. Però, si sono rappresentate e abbiamo portato avanti questa questione già da quest’estate sino a questo momento. Per cui, lo presenteremo indicando tutti gli aspetti che ho già detto sino a questo momento. Mi auguro che entro quella data ci arrivi anche l’accesso agli atti che abbiamo fatto, e potremo riportare in quell’atto anche gli elementi di novità che giungeranno.
Più di questo non riesco a capire che punto di mediazione politica si possa trovare per risolvere un problema. Abbiamo detto che siamo d’accordo, che siamo disponibili, che siamo qua apposta. Purtroppo evidentemente non c’è questa voglia di confrontarsi e di trovare una soluzione condivisa. Comunque, se non è questo Consiglio sarà il prossimo: ci sarà un ordine del giorno presentato dal Sindaco e da chi lo vorrà presentare, anche dalla minoranza, se dovesse ritenerlo, perché non c’è bisogno di fare questi distinguo. Lo metteremo in discussione e lo approveremo, così risolveremo questo aspetto, che però, ribadisco, non risolve il problema delle cartelle, ma è semplicemente una posizione dell’amministrazione. Per tutto il resto, ho già detto nel primo intervento quello che c’è da fare e che stiamo facendo. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Sindaco.
Il consigliere Petrarulo, per dichiarazione di voto.
Speaker : CIRO PETRARULO.
Sindaco, la differenza è che noi del Partito democratico voteremo a favore di questa mozione, proprio perché non c’è un concetto ideologico, e quando presenterete voi l’ordine del giorno, voteremo a favore anche per l’ordine del giorno, perché è l’intento, è il principio che deve passare e che voi non state facendo passare. È semplicissimo, molto semplice. (Applausi)
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Petrarulo. Signori, non c’è bisogno dell’applauso.
Ci sono ulteriori dichiarazioni di voto? No. Dichiaro chiusa la fase di dichiarazione di voto. Pertanto, metto in votazione il punto n. 2 all’ordine del giorno “Mozione protocollo n. 35527 del 17.11.2022 su ‘Proposta di fuoriuscita dal Comune di Grottaglie dal perimetro di contribuenza del Consorzio di bonifica Stornara e Tara’, presentata dal Gruppo consiliare Fratelli d’Italia”. Prego i consiglieri di esprimere il proprio voto. Bisogna marcare la presenza col tasto 1; col tasto 2, “voto favorevole”; col tasto 3 “voto contrario”; col tasto 4 “astensione”. Perfetto.
Dichiaro chiusa la fase di voto:
Presenti 22
Votanti 22
Contrari 16
Favorevoli 6
Il punto n. 2 all’ordine del giorno è respinto. Grazie.
Ringraziamo il pubblico. Permettiamo l’uscita… Signori, chiedo scusa, i lavori del Consiglio sono in corso Sto verificando, un attimo… È chiusa la votazione.
Chiedo alla Segretaria di verbalizzare il voto della consigliera Santoro, che lo esprime a voce. Un attimo solo. Prego, consigliera.
Speaker : MARIA SANTORO.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Perfetto.
Votanti 23
Contrari 16
Favorevoli 7
Bene, proseguiamo i lavori del Consiglio. Salutiamo gli ospiti e gli intervenuti. Punto n. 1 all’ordine del giorno “Interrogazione protocollo n. 36016 del 22.11.2022 su ’Degrado”… Chiedo scusa: invito i consiglieri comunali a sedere ai propri banchi. I lavori del Consiglio continuano, non sono stati interrotti. Il pubblico ovviamente può rimanere ad assistere volentieri al Consiglio.
Punto n. 1 all’ordine del giorno “Interrogazione protocollo n. 36016 del 22.11.2022 su ’Degrado del cimitero comunale e carenza di loculi e cellette cimiteriali’ presentata dal Gruppo consiliare del Partito democratico.
Illustra il consigliere Petrarulo. Prego, consigliere Petrarulo.
Speaker : CIRO PETRARULO.
Interrogazione urgente “Degrado cimitero comunale e carenza di loculi e cellette cimiteriali”. Sullo stato di degrado in cui versa il cimitero e sulla grave carenza di loculi e cellette cimiteriali negli ultimi tempi il Partito democratico ha presentato tre interrogazioni urgenti per sollecitare delle risposte che la comunità attende da troppo tempo.
In tutte e tre le occasioni l’amministrazione comunale, nella persona del vicesindaco, l’assessore Vincenzo Quaranta ha preso solenni impegni puntualmente disattesi, in particolare riguardo alla carenza di loculi e cellette cimiteriali.
L’assessore ci assicurava il 29 ottobre 2018, che in riferimento ad alcuni suggerimenti avanzati nell’interrogazione si era in fase di progettazione che tiene conto anche di quelle che sono state le vostre proposte perché anche studiate insieme all’Ufficio tecnico: non solo di utilizzare quelle che sono le intercapedini della terza tomba comunale, ma di andare a utilizzare anche i muri liberi della quarta tomba comunale, recentemente costruita per ampliare il numero di cellette. Per quanto concerne le cellette, si conta di costruirne entro marzo il numero necessario a far fronte a quella che è la domanda e, di conseguenza, non creare disservizi a nessuno.
A distanza di un anno, preso atto dell’assenza di alcun intervento promesso, è stata presentata dal Partito democratico un’altra interrogazione urgente, di analogo tenore. Nella risposta dell’assessore, il 23 settembre 2019 abbiamo ascoltato l’impegno che – virgolettate naturalmente le parole – “nell’arco di due anni il Comune si debba dotare di un piano regolatore cimiteriale, prendendo atto che dei problemi e delle criticità che sono state evidenziate dall’interrogazione, l’amministrazione è a conoscenza, impegnandosi altresì affinché con il bando di gara allora in essere l’impresa aggiudicataria – queste sono le parole dell’assessore – andrà ad effettuare operazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria sui nostri loculi comunali, quindi andrà a intervenire laddove ci sono problemi di infiltrazioni, laddove ci sono problemi strutturali”.
Con la terza analoga interrogazione, vi è stato il consueto impegno dell’assessore il 29 dicembre 2020, a risolvere i problemi evidenziati entro il primo trimestre del 2021. Premesso quanto sopra, non si può non rilevare che i problemi sollevati quattro anni fa sono rimasti irrisolti, e soprattutto riguardo al degrado delle tombe comunali, anche aggravati alla luce delle recenti abbondanti piogge, che rendono impraticabile e pericoloso rendere omaggio ai defunti.
Pertanto, in questo caso nella qualità di rappresentante del Partito democratico, rivolgo la presente all’amministrazione comunale per sapere: se è a conoscenza della situazione di degrado sopra descritta e del conseguente disagio provocato ai cittadini; quando intenda avviare una completa opera di ristrutturazione delle attuali tombe comunali, oggetto di gravi infiltrazioni di acque meteoriche; quali sono le determinazioni che l’amministrazione comunale intende assumere in coerenza con gli impegni presi nelle citate sedute del Consiglio comunale; l’utilizzazione degli spazi e delle intercapedini presenti nella terza tomba comunale per creare cospicuo numero di cellette ossari; acquisto di cellette ossari prefabbricati da ubicare nelle pareti della quarta tomba comunale; quarto, quali i tempi per la costruzione della programmata quarta tomba comunale.
Io aggiungerei anche, se volete, che in futuro vi faccio vedere anche i video di quando piove e si allagano completamente le tombe.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Petrarulo.
Risponde il Vicesindaco, assessore al ramo, Vincenzo Quaranta.
Speaker : VINCENZO QUARANTA, Assessore.
Grazie, Presidente, buonasera a tutto il Consiglio comunale e ai cittadini presenti.
Naturalmente sul primo punto, inutile rispondere, credo sia più una domanda provocatoria che altro, fermo restando che parlare di degrado all’interno del cimitero comunale mi sembra eccessivo per delle infiltrazioni a livello… Detto ciò, la completa opera di ristrutturazione è naturalmente un’opera impegnativa che comporta delle risorse comunali importanti. Non ci siamo sottratti a ciò, e naturalmente con il primo assestamento, laddove si sono liberate le risorse necessarie, abbiamo stanziato circa 100,000 euro per la riqualificazione delle tombe comunali che presentano delle complicanze a livello di infiltrazioni dovute appunto ad eventi meteorologici. In particolare, è stata già affidata la riqualificazione della tomba comunale n. 3 a livello di impermeabilizzazione per un importo superiore ai 90.000 euro. I lavori penso inizieranno subito dopo le vacanze natalizie, immagino.
Questo per quanto concerne la sistemazione. Resta il fatto che altre sistemazioni sono state già messe in atto dalla precedente ditta, mentre è stato dato un forte impulso proprio alla riqualificazione e all’ammodernamento e ristrutturazione dei disservizi che sono presenti all’interno del cimitero comunale nell’ultimo bando di servizi cimiteriali. Tant’è vero che dall’offerta tecnica presentata dall’azienda, stiamo monitorando in questo momento, in questi mesi, l’effettiva esecuzione delle opere presentate: si prevede l’intervento di ripristino della pavimentazione con betonella completo zona della tomba comunale n. 2, messa in sicurezza con abbattimento delle barriere architettoniche della tomba comunale n. 2, interventi di ripristino del viale centrale nella zona tra il vecchio e il nuovo cimitero, rifacimento dei cordoli in cemento, pensiline e intonaci deteriorati della tomba comunale n. 2, la realizzazione di una griglia di raccolta acque piovane nella zona adiacente la tomba comunale n. 4, riqualificazione dei campi di inumazione tramite sistemazione di cordoli e rifacimento, che sostanzialmente sono le problematiche che effettivamente si riscontrano all’interno del nostro cimitero. Ripeto: problematiche a livello strutturale; poi ci sono altre migliorie che naturalmente l’azienda andrà a fare. Tra queste vi è anche la risoluzione del problema delle cellette, problema che, come detto nelle precedenti interrogazioni si stava portando a risoluzione prendendo anche in considerazione quelle che erano state le considerazioni fatte dalla minoranza al riguardo.
L’azienda che aveva in gestione prima i servizi cimiteriali ha presentato un piano per la creazione di queste cellette all’interno delle intercapedini delle tombe comunali presenti, ma è stata valutata non congrua negli effetti, da un punto di vista economico per l’amministrazione comunale, e di conseguenza non messa in essere. Cosicché è stata riportata la stessa richiesta all’interno del nuovo bando di gestione dei servizi cimiteriali ed è stata presentata una proposta, anche qui, per la realizzazione di 1.500 cellette che andrà a risolvere completamente la problematica delle cellette comunali all’interno del cimitero. In particolare, le prime 720 verranno realizzate entro i primi sei mesi dall’aggiudicazione della gara che, ricordo a tutti, è stata effettuata il 1° ottobre 2022.
Le restanti cellette verranno realizzate quindi man mano, naturalmente, che la richiesta sarà rappresentata da parte della cittadinanza.
Le prime 720 serviranno per andare a risolvere immediatamente il problema relativo alle cellette in attesa già presenti.
Non ricordo se c’erano altre domande. Non parliamo di tempi di costruzione di quarta tomba comunale perché si sta studiando un modo per evitare l’impegno di nuovo suolo, quindi, grazie all’ottimizzazione dei campi terra già presenti e all’utilizzo di murature e di spazi già presenti all’interno del cimitero, si sta cercando di evitare un’espansione ulteriore dell’area cimiteriale, in modo da favorire l’utilizzo degli spazi già presenti e andare a risolvere anche un problema che comunque è stato mitigato e quasi risolto con una giusta rotazione dei defunti all’interno dei campi terra.
Penso di aver risposto a tutto.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, grazie assessore Quaranta.
Chiede la replica. Prego, consigliere Petrarulo.
Speaker : CIRO PETRARULO.
La cosa che mi fa sorridere è che le prime interrogazioni che ha fatto il Partito democratico riguardavano il 2018 e il 2019. Io stavo dalla parte della maggioranza; il Presidente stava seduto qui accanto, l’hanno presentata insieme, praticamente. La risposta che hai dato, con tempistiche e modalità differenti è la stessa. Se nel 2018 la speranza era quella comunque di assecondare le necessità dei cittadini che vanno al cimitero… Ahimè, io sia per motivi di tempo, sia per questioni mie di sofferenza personale, faccio fatica ad andarci; quelle volte che ci vado però se il tempo è brutto ho visto i laghi, ho visto l’umido, ho visto i soffitti con l’intonaco cadere. Nel 2019, stessa cosa. L’interrogazione fatta questa volta, che mi crediate o no, è stata praticamente spinta da circa 15-20 cittadini che in maniera autonoma mi hanno mandato dei messaggi e che hanno veramente, in maniera quasi imbarazzante, parlato a me come consigliere, poco interessandosi se stavo in maggioranza o all’opposizione, quasi che dovessero vergognarsi di avere cura dei propri cari che non ci sono più, in questo modo.
Sono passati il 2018, il 2019, il 2021; siamo nel 2022. Tu hai detto che risposta più o meno analoga alle altre l’hai data oggi per la prossima volta. Fra sei mesi probabilmente saremo costretti a fare un’altra interrogazione. Io mi auguro di vero cuore che dopo quattro anni qualcosa di concreto venga realizzato, e che magari andiamo a soddisfare le esigenze di parenti anche nostri, tutto sommato, che quando andiamo a trovare, è peccato trovare in acquitrini. Tra l’altro, diventa pure pericoloso per gli anziani che ci vanno trovare calcinacci caduti, trovare intercapedini piene di umido, trovare tombe con le casse marcite, perché questo è quello che accade.
Io ti invito, vicesindaco, ad andare a vedere. Quando ci sarà il prossimo acquazzone, prenditi l’ombrello e fatti un giro. Vedrai così verificato realmente. Diversamente, alla prossima interrogazione presenterò fotografie e video associati, così vedremo chi dice le chiacchiere e chi no. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Petrarulo.
Bilancio di previsione finanziario triennale 2022/24. Ratifica della variazione di bilancio di cui alla deliberazione di Giunta comunale n. 279 dell’8 novembre 2022 (art. 42, comma 4, d.lgs. 18 agosto 2000, n. 267)
Bilancio di previsione finanziario triennale 2022/24. Ratifica della variazione di bilancio di cui alla deliberazione di Giunta comunale n. 282 del 10 novembre 2022 (art. 42, comma 4, d. Lgs. L 8 agosto 2000, n. 267)
Bilancio di previsione finanziario triennale 2022/24. Ratifica della variazione di bilancio di cui alla deliberazione di Giunta comunale n. 283 del 10 novembre 2022 (art. 42, comma 4, d. lgs. 18 agosto 2000, n. 267)
PRESIDENTE. Passiamo al punto n. 3 all’ordine del giorno: “Bilancio di previsione finanziario triennale 2022-2024. Ratifica della variazione di bilancio di cui alla deliberazione di Giunta comunale n. 279 dell’8 novembre 2022”. Come da accordi per le vie brevi con i Capigruppo dal punto n. 3 al punto n. 8 Procediamo con un’unica discussione, per poi consumare le cinque votazioni in modo separato.
Pertanto, chiedo ai consiglieri se occorrono le relazioni.
Speaker : ALFREDO TRAVERSA.
Già abbiamo parlato, però chiedo se eventualmente dopo può usare l’accortezza che ha avuto il Presidente della Commissione, D’Abramo, che per ogni cosa ci cita non il numero ma anche brevemente, come ha fatto il Presidente, l’oggetto. Io ce li ho tutti appuntati: asilo, e via di seguito, giusto per arrivare subito alla votazione.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Traversa, molto volentieri.
Pertanto, non essendo richieste le relazioni, dichiaro aperta la discussione. Ci sono interventi in merito ai cinque punti all’ordine del giorno, dal n. 3 al n. 8? No.
Pertanto, dichiaro chiusa la fase di discussione. Un attimo solo, devo correggere la macchina. Perfetto. Passiamo alle votazioni delle singole delibere.
Pertanto, mettiamo ai voti il punto n. 3 all’ordine del giorno, per intenderci: “Bilancio di previsione finanziario triennale 2022-2024. Ratifica della variazione di bilancio di cui alla deliberazione di Giunta comunale n. 279 dell’8 novembre 2022”, ovvero, “Attuazione della Misura 4.1.11.1 Piano per gli asili-nido e scuole dell’infanzia e servizi di educazione e cura per la prima infanzia del PNRR, finanziato dall’Unione europea Next Generation EU. Presa d’atto concessione di finanziamento e variazione d’urgenza al bilancio di previsione 2022-2024 ai sensi dell’articolo 175, commi 1, 4 e 5 del decreto legislativo n. 267 per l’intervento di costruzione di un nuovo edificio da destinare ad asilo nido su area in zona C1-PdL di via Rodari”. Ovviamente, ogni votazione si intende doppia per l’immediata esecutività.
Prego, consiglieri.
Dichiaro chiusa la fase di voto del terzo punto all’ordine del giorno:
Presenti 20
Votanti 20
Favorevoli 19
Astenuti 1
Dichiaro approvato il terzo punto all’ordine del giorno.
Passiamo al quarto punto all’ordine del giorno.
Pertanto, dichiaro aperta la fase di voto del punto n. 4 all’ordine del giorno: “Bilancio di previsione finanziario triennale 2022-2024. Ratifica della variazione di bilancio di cui alla deliberazione di Giunta comunale n. 282 del 10 novembre 2022”, ovvero “Trasferimenti dalla Regione – Fondo di solidarietà nazionale, decreto ministeriale n. 3619111 del 9.8.2021 e decreto ministeriale del 4.11.2021. Variazione al bilancio di previsione 2022 adottata con i poteri del Consiglio ai sensi del TUEL”. Pertanto, prego i consiglieri di esprimere il proprio voto... L’ho appena letto, questo qui “Trasferimenti della Regione – Fondo di solidarietà nazionale”… Purtroppo è quello l’oggetto; era più tecnico.
Dichiaro chiusa la fase di votazione del quarto punto all’ordine del giorno e della sua immediata esecutività:
Presenti 19
Votanti 19
Favorevoli 19
È approvato il quarto punto all’ordine del giorno.
Quinto punto all’ordine del giorno: “Bilancio di previsione finanziario triennale 2022-2024. Ratifica della variazione di bilancio di cui alla deliberazione di Giunta comunale n. 283 del 10 novembre 2022”, ovvero “Avviso pubblico per la presentazione di domande di sostegno Azione 1 – Creazione di imprese innovative – Intervento 1.1 Centro polifunzionale per la creazione, il cambiamento d’impresa e l’orientamento al lavoro – Fondo FEASR PSR della Regione Puglia 2014-2020 – PAL GAL Magna Grecia – Realizzazione del progetto Rural Social Innovation hub, dell’importo di 340.000 euro”… Ni, nel senso che ho cliccato già il play della votazione, consigliere. Perciò ho detto “interventi?” prima, avevamo chiuso la discussione. Comunque, un attimo solo, un attimo solo, un attimo solo, un attimo solo, devo cliccare due tasti. Prego, consigliere Orlando.
Speaker : OTTAVIO ORLANDO.
Grazie, Presidente.
Per la prima volta, mi trovo a votare quasi tutte le delibere a favore, anche la prima che voi avete… Questa volta siete stati l’opposizione di questo Consiglio comunale. Anche per questa voterò a favore, pur esprimendo una mia perplessità rispetto all’utilizzo di quella struttura, vale a dire Palazzo De Felice.
Noi stiamo approvando un finanziamento: sarebbe tafazziano non accettare i soldi che arrivano a Grottaglie. Mi corre l’obbligo però di ribadire che l’esproprio fatto alla cittadinanza di Grottaglie e la fruibilità di quell’immobile che fungeva da pinacoteca, per relegarla ad ufficio di rappresentanza chiuso 360 giorni l’anno, senza che nessun cittadino possa fruire di quello che era un polmone culturale del centro storico… Non smentirò il voto che ho dato in Commissione, ma mi correva l’obbligo di rimarcare questo errore fatto in passato, che ha svuotato di fatto, ancora una volta in più, il centro storico da quello che era un suo contenitore culturale. La scusa è che era piccolo, inagibile. Intanto funzionava, aveva la sua funzione ed era fruibile a tutti i cittadini. La sede di rappresentanza del GAL, che a me sembra più che altro una sede di rappresentanza di una lobby che cura gli interessi dei grandi imprenditori della filiera agroalimentare, che poco si interfaccia con il piccolo imprenditore agricolo, ha espropriato di fatto solo per una questione di facciata i cittadini di Grottaglie di quello che era un punto di riferimento per le attività culturali.
In ogni caso, il mio voto sarà favorevole. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Orlando.
Consigliere Traversa, prego.
Speaker : ALFREDO TRAVERSA.
A differenza del consigliere Orlando, mi asterrò da questa votazione, come già fatto in Commissione, proprio per le stesse motivazioni. Faccio un appello, invece, al Direttore del GAL, di rimettere nelle mani del Sindaco quel palazzo di inizi Settecento che i cittadini di Grottaglie prima hanno ripulito e che dopo l’amministrazione comunale ha riportato alla luce, ristrutturandolo, e dandolo ai cittadini. Facciamo in modo che i cittadini possano abitare quei luoghi. Mi appello quindi al Presidente del GAL per rimettere al Sindaco, che generosamente ha dato quella sede, e di farsi un esame di coscienza, come GAL, per ridare ai cittadini quella struttura. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Traversa. Non ci sono ulteriori dichiarazioni di voto.
Metto ai voti il punto n. 5 all’ordine del giorno, ovvero: “Bilancio di previsione finanziario triennale 2022-2024. Ratifica della variazione di bilancio di cui alla deliberazione di Giunta comunale n. 283 del 10 novembre 2022, avente ad oggetto appunto l’avviso pubblico relativo al progetto Fondo FESR PSR della Regione Puglia – GAL Magna Grecia – Realizzazione di un progetto Rural Social Innovation Hub dell’importo di 340.000 euro”. Prego i consiglieri di votare. Come in premessa, ribadisco che la votazione si intende doppia anche per l’immediata esecutività.
Dichiaro chiusa la fase di voto:
Presenti 19
Votanti 19
Favorevoli 16
Contrari 1
Astenuti 2
Dichiaro approvato il quinto punto all’ordine del giorno.
Sesto punto all’ordine del giorno: “Bilancio di previsione finanziario triennale 2022-2024. Ratifica della variazione di bilancio di cui alla deliberazione di Giunta comunale n. 290 del 15 novembre 2022, avente ad oggetto ‘Variazione d’urgenza al bilancio di previsione 2022-2024 ai sensi dell’articolo 42, commi 4 e 175 e comma 1 del decreto legislativo n. 267 per la digitalizzazione e dematerializzazione della procedura di rilevazione delle presenze-assenze del personale dipendente’”.
Ci sono dichiarazioni di voto? No. Prima di procedere alla votazione, ho omesso di dire che tutti questi punti sono stati discussi all’interno della seduta della Prima Commissione consiliare, precisamente: il punto n. 3 ha avuto 11 voti favorevoli e 3 astenuti; il punto n. 4 13 favorevoli e un astenuto; il punto n. 5, 10 favorevoli e 4 astenuti; il punto n. 6, nove favorevoli, un contrario e 5 astenuti; il punto n. 7, ovvero quello attuale, 8 favorevoli e 6 astenuti.
Pertanto, dichiaro aperta la fase di voto del punto n. 7 all’ordine del giorno “Bilancio di previsione finanziario triennale 2022-2024. Ratifica della variazione di bilancio di cui alla deliberazione di Giunta comunale n. 293 del 16 novembre 2022 … 293, la n. 7... (Interruzione fuori microfono) 293… Un attimo, un attimo. Mi ha fatto notare prima il consigliere D’Abramo che avevo erroneamente probabilmente… Non abbiamo saltato. Non abbiamo saltato… Un attimo, interrompiamo la fase di voto. Probabilmente c’è stata una fascicolazione sbagliata. Io al punto n. 7 ho la 293…
Non abbiamo votato…
Per recuperare e facilitare il sistema, interrompo e chiudo questa votazione rendendola nulla. La dobbiamo ripetere.
Avendo consumato un’unica discussione, anche al fine di agevolare la registrazione del sistema, metto ai voti il punto n. 7 all’ordine del giorno, ovvero “Bilancio di previsione triennale 2022-2024. Ratifica della variazione di bilancio di cui alla deliberazione di Giunta comunale n. 293 avente ad oggetto ‘Progetto Fame Road – Food Art Movement Energy – The Road to Country Experience –Program Interreg. Grecia-Italia 2014-2020. Approvazione extra budget e iscrizione in bilancio della maggiore entrata e variazione’”. Ci sono dichiarazioni di voto in merito? Non ci sono dichiarazioni di voto.
Pertanto, dichiaro aperta la fase di voto della variazione di bilancio di cui alla delibera di Giunta n. 293. Mancano dei voti. Perfetto, adesso ci sta, è comparso, era Carrieri che mancava. Perfetto. Dichiaro chiusa la fase di votazione del punto n. 7 all’ordine del giorno:
Presenti 18
Votanti 18
Favorevoli 15
Contrari 1
Astenuti 2
Dichiaro approvato il settimo punto all’ordine del giorno.
Riprendiamo la votazione del sesto punto all’ordine del giorno, ovvero: “Bilancio di previsione finanziario triennale 2022-2024. Ratifica della variazione di bilancio di cui alla deliberazione di Giunta comunale n. 290 del 15 novembre 2022 avente ad oggetto ‘Variazione d’urgenza al bilancio di previsione 2022-2024 ai sensi dell’articolo 42, commi 4 e 175 e comma 1 del TUEL per la digitalizzazione e dematerializzazione della procedura di rilevazione delle presenze/assenze del personale dipendente’”. Ci sono dichiarazioni di voto? No.
Pertanto, dichiaro aperta la fase di voto del sesto punto all’ordine del giorno. Prego, consiglieri. Manca un voto. Perfetto.
Chiusa la fase di votazione del sesto punto all’ordine del giorno:
Presenti 19
Votanti 19
Favorevoli 15
Contrari 0
Astenuti 4
Dichiaro approvato il sesto punto all’ordine del giorno.
Ottavo punto all’ordine del giorno: “Bilancio di previsione finanziario triennale 2022-2024. Ratifica della variazione di bilancio di cui alla deliberazione di Giunta comunale n. 299 del 21 novembre 2022”, che è stata discussa nella seduta della I Commissione consiliare con 14 voti favorevoli ed avente ad oggetto “Contributo straordinario dello Stato per garantire la continuità dei servizi erogati – Misure per il contenimento dei costi dell’energia elettrica e del gas – Fondo per l’espletamento delle funzioni fondamentali – Variazione e storno fondi al bilancio 2022-2024 adottato in via d’urgenza in riferimento al TUEL’”. Ci sono dichiarazioni di voto? No.
Pertanto dichiaro aperta la fase di votazione dell’immediata esecutività dell’ottavo punto all’ordine del giorno. Prego, consiglieri. Manca un voto. Perfetto.
Dichiaro chiusa la fase di voto:
Presenti 19
Votanti 19
Favorevoli 18
Astenuti 1
Pertanto, dichiaro approvato il punto n. 8 all’ordine del giorno.
Ordine del giorno a sostegno dei lavoratori e delle imprese dell’indotto ex Ilva – Consiglio comunale del 30/11/2022
PRESIDENTE. Punto n. 9 all’ordine del giorno. Così come concordato per le vie brevi con i Capigruppo discutiamo il punto sull’ex Ilva, con la presenza di due ordini del giorno: l’ordine del giorno del 30 novembre, presentato dal Capogruppo del Partito democratico, e l’ordine del giorno pervenutomi ai sensi dell’articolo 15 del Regolamento, di cui do lettura… No, quello lo avevamo già ricevuto ed è allegato alla convocazione. Nella giornata di oggi mi è stato sottoposto un nuovo ordine del giorno, sottoscritto dai consiglieri di maggioranza, di cui do lettura, sullo stesso argomento, ovviamente: “Ordine del giorno sull’ex Ilva ai sensi dell’articolo 15 del Regolamento di funzionamento del Consiglio comunale – I consiglieri comunali sottoscrittori del presente ordine del giorno, premesso che con decreto preventivo del 25 luglio 2012, il GIP presso il Tribunale di Taranto disponeva il sequestro senza facoltà d’uso di sei impianti dell’Ilva sulla base delle perizie chimico-ambientali ed epidemiologiche; con decreto-legge n. 207 del 3 dicembre 2012, convertito con modificazioni dalla legge 231 del 24 dicembre 2012, il Ministro dell’ambiente, Clini, autorizzava la società Ilva SpA di Taranto alla prosecuzione dell’attività produttiva ed alla conseguente commercializzazione dei prodotti per un periodo di 36 mesi; premesso che con decreto legge n. 61 del 4 giugno 2013, convertito con modificazioni dalla legge n. 89 del 3 agosto 2013, il Ministro Orlando procedeva al commissariamento dello stabilimento Ilva SpA, come misura in deroga alla revoca dell’AIA; premesso che con decreto-legge n. 136 del 10 dicembre 2013, convertito con modificazioni dalla legge n. 6 del 6 febbraio 2014, si decretava la tutela, dal punto di vista delle responsabilità, del Commissario straordinario; premesso che con decreto legge n. 1 del 5 gennaio 2015, convertito con modificazioni dalla legge n. 20 del 4 marzo 2015, il Ministro Galletti nominava tre commissari per l’individuazione di un affittuario o acquirente; premesso che con decreto-legge n. 121 del 4 giugno 2015, convertito con modificazioni dalla legge 13 del 1° febbraio 2016, il Governo Renzi-Gentiloni erogava 300 milioni di euro ad Ilva in amministrazione straordinaria per accelerare la cessione dello stabilimento al privato; che con decreto-legge n. 98 del 9 giugno 2016, convertito con modificazioni dalla legge 151 del 1° agosto 2016 si estendeva l’immunità penale e amministrativa, oltre che ai commissari, anche all’affittuario o acquirente e ai soggetti da questi funzionalmente delegati. Inoltre, si stabiliva al 31 dicembre 2017 la richiesta di proroga massima per l’applicazione dell’AIA; che con decreto legge n. 244 del 30 dicembre 2016, convertito con modificazioni dalla legge n. 19 del 27 febbraio 2017 si stabiliva che la realizzazione degli interventi in merito allo stabilimento siderurgico Ilva SpA era da attuare entro la scadenza dell’AIA in corso di validità, ovvero il 23 agosto 2023; che con DPCM n. 229 del 29 settembre 2017 i Ministri Galletti e Calenda firmavano l’approvazione delle modifiche del piano ambientale, questo sulla base della domanda di AIA del 5 luglio 2017, poi integrata il 31 luglio dello stesso anno per l’attuazione delle misure e delle attività di tutela ambientale e sanitaria di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 14 marzo 2014; che col Decreto Aiuti bis il Governo Draghi stanziava un contributo di 850 milioni di euro nei confronti di Acciaierie d’Italia per attenuare la situazione debitoria dell’azienda; che la recente decisione di Acciaierie d’Italia di sospendere ingiustificatamente ed in maniera unilaterale quasi tutte le attività di ambientalizzazione in corso, con la decisione di mettere fuori dallo stabilimento le 145 aziende dell’appalto ha difatti posto un problema occupazionale, sociale ed economico, si contano infatti 2.000 lavoratori senza prospettiva di retribuzione di lavoro e con ore di cassa integrazione già fruite, cui si aggiungono i 1.700 lavoratori di Ilva in AS in cassa integrazione; che con sentenza del 31 maggio 2021, nel processo “Ambiente svenduto” vengono condannati a vario titolo diversi imputati con pene fino a 22 anni di reclusione. I reati contestati, per i quali gli imputati sono stati condannati, variano dal disastro ambientale all’omicidio colposo; che il 29 novembre 2022 vengono depositate le motivazioni della sentenza di primo grado del processo “Ambiente svenduto”. Ritenuto che lo Studio Sentieri pubblicato il 5 giugno 2019 evidenzia che ci sono 600 nati con malformazioni congenite su un campione di 25.853 nati da donne residenti nei Comuni di Taranto e Statte nel periodo 2002-2015, con una prevalenza superiore all’atteso calcolato su base regionale e che nella popolazione residente risulta aumentato il rischio di decesso per le patologie considerate a priori come associate all’esposizione industriale specifica del sito, in particolare per il tumore del polmone e mesotelioma e per la malattia dell’apparato respiratorio; in aggiunta, nella sezione delle raccomandazioni si riporta “i risultati evidenziati indicano la necessità di una sorveglianza epidemiologica della popolazione residente, garantendo contestualmente l’attuazione di tutte le misure preventive atte a tutelare la salute della popolazione residente in questo territorio, compresa l’adozione delle migliori tecniche disponibili per il contenimento delle emissioni industriali”.
Ritenuto che il 21 gennaio 2022 viene presentato il rapporto di valutazione di impatto sanitario dell’acciaieria condotto dall’Organizzazione mondiale della sanità su richiesta della Regione Puglia, il range stimato di morte prematura è compreso tra 27 e 43 morti l’anno. Nello scenario di applicazione delle prescrizioni dell’AIA del 2015 le morti premature si ridurrebbero a 50 unità nel corso dei successivi dieci anni, ossia, cinque morti all’anno contro i 270-430 registrati nei dieci anni precedenti all’AIA. Il rapporto dimostra l’esistenza misurabile di un misurabile danno alla salute dei tarantini dovuto alle attività industriali, e conferma che gli impatti sulla salute umana sono stati ampiamente studiati nel corso degli anni, riscontrando eccessi di numerose malattie e tassi di mortalità documentati, e denotando un preoccupante profilo sanitario per la popolazione locale. Ritenuto che nel rapporto del Consiglio per i diritti umani dell’ONU si riporta che la perdurante esistenza di zone di sacrificio è una macchia sulla coscienza collettiva dell’umanità, l’acciaieria Ilva di Taranto, in Italia da decenni, compromette la salute delle persone e vìola i diritti umani, scaricando enormi volumi di inquinamento atmosferico e tossico.
I residenti nelle vicinanze soffrono di livelli elevati di malattie respiratorie, malattie cardiache, cancro, disturbi neurologici debilitanti e mortalità prematura.
Le attività di pulizia e bonifica che avrebbero dovuto iniziare nel 2012 sono state posticipate al 2023, con l’introduzione da parte del Governo di appositi decreti legislativi che consentono all’impianto di continuare a funzionare.
Ritenuto che con sentenza del 5 maggio 2022 la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU) condanna l’Italia ad aver garantita l’immunità penale, e afferma che le autorità italiane hanno violato gli articoli 8 (Diritto al rispetto della vita privata e familiare) e 13 (Diritto a un rimedio effettivo della Convenzione europea dei diritti dell’uomo); nella sentenza si sottolinea che la popolazione resta anche oggi senza informazioni sulle operazioni di bonifica del territorio.
Ritenuto che dal 2012 al 2019 si sono verificati nello stabilimento 9 incidenti mortali tra i quali, nel giugno del 2015, quello occorso all’operaio Alessandro Morricella, per il quale il GIP di Taranto, Martino Rosati, convalida il sequestro senza facoltà d’uso dell’altoforno, sequestro superato dal decreto ministeriale del 4 luglio 2015 n. 92, con il quale se ne dispone l’utilizzo.
Ritenuto che si reputa necessario chiedere la previsione di un vincolo agli stanziamenti finanziari pubblici relativi ad Acciaierie d’Italia, al fine di osservare la tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini di Taranto e dei Comuni della sua provincia. Ritenuto che nel maggio del 2022 la Corte di Assise di Taranto respinge la richiesta di dissequestro degli impianti dell’area a caldo avanzata dagli avvocati dei commissari di Ilva in amministrazione straordinaria, affermando che “ad avviso di questa Corte la descrizione dello stato attuale degli impianti, nonché dello stato dei lavori riguardanti il Piano ambientale AIA 2012 riportata dal PM, sulla base di numerosi rapporti allegati alle note ARPA, anche risalenti ad epoca recentissima (26 e 29 aprile scorsi) non consente di ritenere in alcun modo superato il presupposto legittimante il sequestro preventivo. Attualmente, lo stabilimento ancora produce emissioni che mettono in pericolo la salute pubblica; che anche un’eventuale realizzazione completa dei lavori previsti dall’AIA, ritenuti idonei a risolvere i problemi ambientali del siderurgico, non darebbe garanzia di certezza sul rendimento non inquinante degli impianti stessi, in considerazione del previsto incremento della produzione”. Ritenuto che nelle motivazioni della sentenza la Corte afferma che “il delitto di disastro non è un reato di danno, ma un reato di pericolo, con la conseguenza che, perché il reato possa dirsi perfezionato, è sufficiente che si crei un pericolo per la pubblica incolumità”.
Visto che il Tribunale di Taranto, con la predetta sentenza, ha dichiarato che in dibattimento è emersa la mancata esecuzione del piano ambientale, sicché deve dirsi concreto ed attuale il pericolo di ulteriori conseguenze negative in termini di ambiente, peraltro, anche un’eventuale realizzazione completa dei lavori AIA, ritenuti idonei a risolvere i problemi ambientali del siderurgico, non darebbe alcuna garanzia di certezze sul rendimento non inquinante degli impianti stessi, in considerazione del previsto incremento di produzione. Visto che nonostante gli sforzi dei precedenti Governi, anche l’attuale sembra non avere un’idea chiara, né una visione di breve o di medio e lungo termine su ciò che sarà il futuro dello stabilimento ex-Ilva di Taranto e dell’intera popolazione della provincia jonica, non avendo ancora chiarito quali misure intende adottare per salvaguardarli da rischi per la salute, per l’ambiente e per la perdita di lavoro e del reddito. Visto che ad oggi la crisi dell’ex Ilva di Taranto, in assenza di un piano industriale di rilancio compatibile con l’ambiente, la salute e il lavoro è stata totalmente scaricata sui lavoratori e sulle famiglie ioniche, in considerazione di quanto riportato sopra, il Consiglio comunale esprime verso i lavoratori diretti dell’indotto la più corale solidarietà, per quanto sono costretti a subire da molti anni, anche a causa di scelte sbagliate, in ragione delle quali la vicenda ex-Ilva è precipitata determinando ancora oggi altissimi rischi per l’ambiente e per la salute degli stessi.
Impegna il Governo, la Regione Puglia e la Provincia di Taranto a considerare inderogabilmente nelle future e immediate scelte politiche, la salute pubblica dei lavoratori e dei cittadini dell’area jonica come fondamentale diritto da garantire secondo l’articolo 32 della Costituzione. Per tale motivo si chiede di valutare, anche in relazione del quadro epidemiologico di sicurezza degli impianti posti sotto sequestro, il loro fermo, sulla base di quanto sopra esposto, e in particolare in riferimento a quanto evidenziato dalla Corte d’Assise di Taranto nel maggio del 2022, previa realizzazione di un piano industriale ecocompatibile condiviso con il territorio, e pertanto di procedere alla chiusura delle fonti inquinanti. Impegna a ristabilire il valore effettivo del diritto del lavoro secondo l’articolo 4 della Costituzione, divenuto strumento di ricatto nel corso delle vicende legate allo stabilimento; a varare una legge speciale per il lavoro a Taranto, di concerto con l’ente regionale, enti locali, sindacati ed enti di categoria per la provincia jonica che punti al riconoscimento del lavoro usurante e alla formazione, inclusa la ricollocazione, ponendo a carico dello Stato la quota della CIG della cassa integrazione guadagni con l’integrazione salariale a carico degli enti assorbenti negli enti pubblici dei dipendenti in esubero che non abbiano raggiunto o siano prossimi all’età pensionabile, individuando per questi ultimi, attraverso la stessa legge speciale, dei fondi per l’uscita anticipata dall’impiego. Impegna alla rivisitazione dell’area di crisi industriale che oggi comprende solo Taranto, Statte, Crispiano, Montemesola e Massafra. Impegna a realizzare uno screening sanitario per i lavoratori e i cittadini dell’area jonica e impegna in ultimo la ripresa delle bonifiche ambientali.
Ho dato lettura. Pertanto, avendo preso atto del precedente ordine del giorno e avendo dato lettura dell’ordine del giorno presentato in data odierna, dichiaro aperta la discussione.
Prego, consigliere Traversa.
Speaker : ALFREDO TRAVERSA.
Io chiederei… Purtroppo i fogli non sono numerati, quindi devo, alla pagina dove c’è scritto “impegna”, chiedo, se fosse possibile, di aggiungere… Credo sia la penultima, al terzo rigo, dove dice “fondamentale diritto”, proporrei di aggiungere, prima, dopo “prioritario diritto”, perché che sia fondamentale il diritto alla salute lo riconoscono tutti. In questo caso, penso che dovremmo abbattere quella ipocrisia etica prima, e poi politica, che vuole sullo stesso piano la salute e il lavoro. Non è così, perché la salute è il diritto prioritario: io penso che dovremmo avere almeno noi il coraggio, visto che nessuno lo dice, di affermarlo in un atto pubblico, che condivido. Se diciamo “fondamentale” ci diranno che è già riconosciuto come fondamentale. Ma noi dobbiamo dire che in questo caso dello stabilimento deve essere prioritario il diritto alla salute. Se non è prioritario, io non posso neanche essere povero, perché mi si nega anche la possibilità di essere un disagiato, o un povero, perché se non ho la salute, non posso essere neanche disoccupato. La priorità quindi è la salute. In qualche modo, quindi, se si può aggiungere è meglio.
Sempre sulla stessa pagina, alla fine, quando dice “si impegna alla rivisitazione dell’area di crisi industriale”, io aggiungerei “e di inquinamento”; “che oggi comprende solo Taranto, Statte, Crispiano, Montemesola e Massafra”, anche qui credo che manchi qualcosa. Io aggiungerei che se Grottaglie chiede una rivisitazione dell’area è perché in qualche modo si auspica che anche Grottaglie sia indicata… Proprio oggi mi pare che la Regione abbia stanziato dei fondi, addirittura, per Taranto, Statte, Crispiano, Montemesola e Massafra. Da Montemesola, se allunghiamo la mano, siamo qui. Dai fondi Grottaglie è fuori perché non rientra in questa rivisitazione. Quindi suggerisco di aggiungere Grottaglie, altrimenti… Rivisitiamo la zona e ci mettiamo Fragagnano, per dire, ma noi siamo di Grottaglie, quindi dobbiamo citare che auspicheremmo che anche Grottaglie fosse indicata per avere sotto controllo quest’area.
Auspico, essendo presente l’assessore all’ambiente, che anche nel bilancio si possa prevedere, seppure in minima parte, l’installazione di una centralina ad hoc per il rilevamento specifico, anche perché ricordo che c’è uno studio della Provincia di Taranto che indica come Comuni della parte orientale, quando ci sono determinate situazioni, diventi Grottaglie il primo Comune della parte orientale dove ricadono metalli pesanti. Metalli pesanti sono quelli che vanno a finire nei nostri terreni, vorrei ricordare, quindi questo studio della Provincia c’è, tanto che avevano individuato di installare una centralina proprio sull’istituto di fronte ai Paolotti, don Milani Pertini, proprio perché Grottaglie era indicata come il Comune nella parte orientale del quale cadono più metalli pesanti. Quindi, condividendo, però, prima come politico non dire che è prioritaria… Aggiungiamo, se possibile, che la salute oltre che fondamentale diritto, è prioritario rispetto al lavoro, perché l’errore da vent’anni a questa parte è che si sono messi insieme lavoro e salute. Il magistrato Todisco non ha parlato del lavoro, ha parlato della salute, quindi noi questo dobbiamo ribadirlo. Proprio perché ci si è interessati dell’acciaio, non ci si è interessati dei lavoratori; proprio ci si è interessati appunto del lavoro, in realtà si sono persi di vista i lavoratori. Si fa bene quindi a richiamare anche questo discorso dei lavoratori. Io però aggiungerei, visto che è un atto che viene fuori dal Consiglio comunale di Grottaglie, la rivisitazione dell’area includendo Grottaglie, perché dobbiamo anche capire noi, citare Grottaglie, nulla di particolare.
Politicamente, che un Comune dica finalmente che è prioritaria la salute e non il lavoro, sarebbe un passo avanti per cominciare a vedere una strada. Comunque, lotta dura senza paura, signor Sindaco, quindi, che non sia un ordine del giorno che non porti con sé dietro una lotta concreta. Questa lotta concreta troverà sempre porte aperte dalla nostra parte. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Traversa. Le chiedo solo di facilitarmi la stesura dell’integrazione… Non avevo trascritto. Grazie.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Annicchiarico. Prego.
Speaker : GIOVANNI ANNICCHIARICO.
Ovviamente, senza polemica, di valutare, metterei Grottaglie, con l’auspicio che magari dal punto di vista di crisi ambientale… Ovviamente non ci aspettiamo che sia la migliore situazione, proprio come vicinanza, ma di valutare, non se siamo d’accordo… Nel senso di valutare Grottaglie e altri paesi limitrofi: è intrinseco nel pensiero… Sì, ma di allargare il raggio d’azione… Nostro, sì. io mi fermo dal punto di vista ambientale, lasciandomi una probabilità che non sia inserita perché magari, però dal punto di vista sociale, economico e quant’altro, ovviamente rientriamo… Per quello dico valutare… Sì… Non abbiamo dati, ad oggi, se vogliamo, non abbiamo dati certi. Sì, sì, sì, non era… È costato tanto fare questo ordine del giorno. È costato tanto in che senso? È costato tanto renderlo oggettivo. Per renderlo oggettivo ci siamo basati su quelli che volevamo riconoscere come punti fermi, quindi tutti i dati prettamente ufficiali. Uno fra tutti, la sentenza del 29 novembre di “Ambiente svenduto”, 3.700 pagine all’interno delle quali c’è tutto: non solo la cronistoria del territorio tarantino dell’area jonica, ma ci sono le specifiche, le definizioni di ogni singola parola usata per descrivere la nostra situazione territoriale.
Ovviamente, tutte le valutazioni politiche e di responsabilità si possono benissimo rilevare all’interno dell’analisi, consapevoli di questi dati, e non solo dei dati ambientali ed epidemiologici, ma anche la valutazione politica di determinati atti, la strategia politica di determinati atti. Lì però si voleva congelare, fare un’istantanea di quella che è ad oggi la situazione oggettiva del nostro territorio, metterle in chiaro e poter fornire da oggi dare un punto di riferimento prima di tutto a noi stessi, al Consiglio comunale di Grottaglie, e poi, attraverso anche delle proposte, nella parte finale dell’ordine del giorno, con l’impegno – lascio al Sindaco la specifica della valutazione – che possa essere doverosamente condiviso all’unanimità, senza lasciare spazio perché il momento storico non ce lo permette più, a perdite di tempo su valutazioni di carattere, di confronto politico-ideologico, mi spiego meglio, di posizioni da non difendere. Non c’è più nessuna posizione da difendere, non c’è più nessuna idea da difendere, se non quella dell’immediatezza di intervento rispetto alle prese di posizione che sono citate nella sentenza, cioè quella dell’attuale situazione ambientale disastrosa che questo impianto pone nei confronti del nostro territorio. Da oggi in poi, quindi, soltanto azioni che vertano nella risoluzione immediata, e quanto più immediata possibile di questa situazione.
La breve cronistoria che abbiamo voluto appuntare, perché l’abbiamo soltanto appuntata, ci può far leggere in queste pochissime righe quelli che sono stati i tentativi a più riprese, tentativi e smentite, tentativi e ritorni sui propri passi attraverso le funamboliche decisioni prese all’interno dei cavilli legislativi, dei decreti, delle leggi speciali e quant’altro. Li si è provati tutti, li si è sperimentati tutti e tutti hanno portato a questo risultato. Io cito sempre la sentenza di “Ambiente svenduto” proprio per avere un punto di riferimento indiscutibile, non possiamo tornare indietro, non possiamo non riconoscere la sentenza di un tribunale. E anche quelle sono state messe in discussione durante gli anni, e sono state non smentite ma archiviate, messe da parte da qualsiasi tipo di governo arrivato a portare avanti e a difendere altri tipi di posizioni che non siano quelle della tutela degli esseri umani, citando soprattutto le morti precoci. Non c’è altro da aggiungere, se un’attenta e personale analisi di ognuno di noi su questo punto all’ordine del giorno. Credo che questo debba essere un punto sul quale possiamo insieme non solo discutere ma imbastire discussioni di più larga scala con la società civile per poterla portare alla maturazione di un pensiero, soprattutto alla maturazione di un’azione veloce e consapevole e di una pressione rispetto alla politica, e quindi rispetto a noi stessi, d’intervento immediato rispetto alla questione Ilva.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Annicchiarico.
Ha chiesto la parola il consigliere Petrarulo. Prego.
Speaker : CIRO PETRARULO.
Proprio perché non è una cosa ideologica, proprio perché si mantiene comunque, per quanto estremamente minuzioso nei dettagli, ha fatto bene chi l’ha fatto, proprio perché quando un argomento è di interesse della comunità, non c’è da parte dell’opposizione, in questo caso del Partito democratico, un ostruzionismo quando l’atto è un atto dovuto.
Come dissi all’altro Consiglio comunale, dove veniva proposto un ordine del giorno che andava a tutela dei lavoratori dell’indotto, senza dimenticare che la priorità era la salute, come ho più volte ribadito negli anni, negli interventi fatti non solamente in Consiglio comunale, ma in piazza a Taranto per ricordare i morti bambini, vittime di quell’impianto, non fosse altro che l’impegno costante nel cercare di dare un aiuto al reparto di Taranto che riguarda proprio i bambini, in coerenza a quello, io voterò a favore di questo ordine del giorno.
Non dobbiamo però dimenticare che per quanto la salute è prioritaria, nel percorso, e lo descrivete bene, naturalmente, c’è la fase di una legge speciale per il lavoro a Taranto. L’altra volta qualcuno, forse tuo compagno, tuo amico, mi ha deriso dandomi dell’incoerente, sull’argomento, quando incoerente non lo sono mai stato. Nel momento in cui quell’impianto si chiude, deve esserci un percorso di preparazione a che ciò avvenga, proprio con una legge speciale per il lavoro a Taranto, che tuteli non i lavoratori in quanto lavoratori dell’Ilva, ma il cittadino che tira avanti una famiglia con il guadagno del compenso e del salario dell’Ilva. In che modo? Impegnandolo in altra natura. Ma non mandando 3.000 persone a casa, così, all’improvviso. Era questo l’intento dell’altra volta, e nel mio ribadire in questo caso il voto favorevole del Pd, è proprio per questa criticità, situazione ambientale, quindi danno alla salute prioritaria, situazione che deve andare di pari passo in questo momento, perché avremmo un danno sociale impressionante se noi fermassimo come una macchina, e spegniamo.
Non vorrei dilungarmi su un argomento su cui avete già detto quello che c’era da dire. Nella lettura del documento ci si è sicuramente completati nel farsi un’idea e un’opinione, ma ribadendo una cosa: che quando una cosa è di interesse per la comunità, da parte nostra non c’è nessun tipo di ostruzionismo. Ben fatto, quindi. Forse qualcun altro poteva dire pure “fatto meglio”. A me non interessa la perfezione; a me interessa la riuscita nello stare insieme su argomenti che in un modo o nell’altro coinvolgono la nostra comunità. Questo che sia di lezione a tutti quanti per il prossimo ordine del giorno, che riguarderà la nostra comunità. Così magari ci evitiamo tre ore di discussioni, a parer mio inutile, come abbiamo fatto prima.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Petrarulo.
Ha chiesto la parola il consigliere Lenti.
Speaker : VINCENZO LENTI.
Grazie, Presidente.
Leggendo questo ordine del giorno, strapieno, il consigliere Annicchiarico dice “senza demagogia, senza ideologia”, invece questo è stracolmo di demagogia e populismo ideologico. Da medico vi dico che l’Ilva può tranquillamente continuare a produrre acciaio, perché poi dovremmo fare anche discorsi di geopolitica, di fabbisogno di acciaio in Italia, che stiamo regalando tutto alla Cina, all’India. Il fabbisogno di acciaio in Italia è fondamentale e rientra tra gli asset strategici per quanto riguarda le infrastrutture.
L’ambientalizzazione degli enti… È facile parlare e dire “chiudiamo l’Ilva”, mandiamo a casa 12.000 persone, con l’indotto ancora di più, ci sono oltre 1.400 famiglie che campano di Ilva, caro consigliere Annicchiarico e caro consigliere Traversa. Pensare di chiudere l’Ilva significa mortificare sotto l’aspetto lavorativo tutta la nostra provincia e non solo. Dal punto di vista statistico, deve sapere, consigliere Annicchiarico – lei che non fa mai demagogia – che la più alta percentuale di tumori al polmone della Puglia si registra in provincia di Lecce, che è a 110 chilometri da Taranto. La più alta presenza di tumori a vescica, pancreas, reni, fegato è a Brindisi. Tutto ciò che avete scritto qui è pieno di buoni propositi ma manca del supporto tecnico. L’Ilva deve necessariamente – necessariamente, ribadisco – essere ambientalizzato, deve essere ristrutturata, deve essere ripresa dal punto di vista dell’ecosostenibilità, però non si può parlare assolutamente di chiusura perché la presenza dell’Ilva sfama almeno 15.000 persone. Parlare a cuor leggero di chiusura dell’Ilva quindi secondo me è eccessivo, perché allora dovremmo parlare anche di chiusura dell’Eni, che secondo me è molto più inquinante, soprattutto per i metalli pesanti per quanto riguarda l’Ilva. Quindi, occorre ambientalizzarla, renderla ecosostenibile, ristrutturarla veramente per gradi. Fino adesso non è stato fatto nulla, perché è stato dato il “la”, la possibilità alla proprietà privata, alla componente privata, ArcelorMittal, di fare quello che voleva. Appena assunta la proprietà, o l’affitto dell’Ilva, ha subito messo in cassa integrazione, quindi a carico dello Stato quasi 7.000 persone, perché secondo loro, da buoni indiani, quello stabilimento poteva andare, poteva essere funzionalmente attivo anche con 3.000 persone. Ecco il concetto diverso, perché hanno una mentalità diversa, non ritengono che sia importante la tutela della salute dei lavoratori, o la sicurezza, che per noi invece sono fondamentali.
Su questa mozione, su questo ordine del giorno voterò contro, mi sembra naturale per quello che sto dicendo. Facciamoci però attentamente un esame di coscienza, e veramente pensiamo di poter togliere quello che è stato per quarant’anni, anzi, anche cinquanta il nutrimento di migliaia di famiglie nel nostro territorio e non solo nel nostro territorio. Noi dobbiamo batterci. Se qui avessi letto qualcosa di diverso, di ambientalizzazione, di ecosostenibilità, di produzione di acciaio green, allora avrei votato tranquillamente a favore di questo ordine del giorno. Ma in queste condizioni, facendo mera demagogia, caro consigliere Annicchiarico, perché i morti, le malformazioni ci sono dappertutto; l’inquinamento deve essere ridotto al minimo; ma l’azienda, per poter dare respiro anche a questa collettività che sta subendo un decremento demografico a migliaia di persone l’anno… La sola Taranto ha perso in dieci anni qualcosa come 40.000 abitanti; Grottaglie negli ultimi dieci anni ha perso quasi 2.000 abitanti. E per cosa sono andati via i nostri concittadini, caro consigliere? Sono andati via per mancanza e per fame di lavoro.
Noi allora vorremmo rendere il nostro territorio un ricettacolo di anziani, una casa di riposo gigante, senza avere la benché minima azione di produttività? Questo a me non sta bene. Voi parlate poi di tutela della salute, di violazione dell’articolo 32. La violazione dell’articolo 32, ne parleremo dopo, è stata commessa anche per la mancanza di assistenza sanitaria nel nostro territorio negli ultimi 17 anni, siamo stati completamente abbandonati. Ci preoccupiamo dei malati da elementi industriali e non ci preoccupiamo della mancanza di risposta di salute ai cittadini, a 100.000 abitanti della provincia di Taranto (l’ex Taranto 6).
Per cui, questo ordine del giorno secondo me è fatto male, è stracolmo di demagogia, è stracolmo di populismo, è stracolmo di ideologia. Il mio voto, e penso di averlo abbondantemente motivato, sarà contrario.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Lenti.
Ha chiesto di intervenire il Sindaco. Prego, Sindaco.
Speaker : SINDACO.
Grazie, Presidente, grazie a tutti.
Quello che propone Alfredo mi sembra ragionevole in termini di aggiunte, anche perché definirei una posizione politica importante quella di dare priorità alla salute rispetto ad altri princìpi, anche se la Corte costituzionale ha detto che sono tutti princìpi che hanno pari dignità. Ovviamente, non bisogna dare prevalenza ad uno rispetto all’altro, altrimenti quello che ha la prevalenza risulta essere tiranno rispetto agli altri.
Noi però siamo qui chiamati non a fare i giuristi. In questo caso, è un ordine del giorno politico, quindi esprimiamo una valutazione politica.
Io dissento totalmente da quello che ha detto il dottor Lenti. Intanto, non chiediamo la chiusura totale, ma delle fonti inquinanti, e mi sembra che sia il minimo sindacale in una terra in cui… Ora, questo ordine del giorno viene preso da una sentenza che è avulsa da qualsiasi intendimento politico, ma che dice quello che dice la saggezza popolare, ormai: che qui a Taranto si muore di malattie, e se abbiamo la risposta sanitaria incapace di rispondere è perché abbiamo un sovrannumero di malati di tumori che riempiono gli ospedali. Poi c’è l’errata risposta della sanità, ma intanto abbiamo un numero così elevato che non riusciamo a rispondere in tempi utili.
Rispetto a quello che dicevi, consigliere Lenti, io devo dire una cosa, perché qua poi il dottor Conversano, ma la Corte dice questo: “da queste testimonianze – abbiamo sentito tutti i tecnici, i medici, gli specialisti – ritiene la Corte che si possa ragionevolmente concludere che: le donne di Taranto, con il loro latte, con i risultati analitici sullo stesso, hanno rappresentato un piccolo studio sperimentale, sito specifico dal quale elaborare, come hanno insegnato tutti i consulenti tecnici, un core individualizzante [...]. I valori del latte delle donne di Taranto sono risultati compatibili con quelli di altre donne che vivono in siti industrializzati; il profilo della diossina estratto dal latte delle donne di Taranto, tuttavia, è risultato caratterizzato dalla presenza del pentafurano 23478, indicativo delle combustioni povere di ossigeno in condizioni di combustione con temperature non elevate. Un processo industriale dell’area di Taranto con queste caratteristiche è quello dell’impianto di agglomerazione siderurgico gestito dall’Ilva dal 1995”. Dice quindi che quel tipo di cancerogeno si trova unicamente per le combustioni dell’Ilva. Hanno individuato quindi la particella che viene ingerita e trasmessa ai feti, quindi non è che stiamo dicendo cose così. Le ho lette, per cui l’ordine del giorno ricalca i dati scientifici. Hanno sentito fior fiore di consulenti, poi dirò altri passaggi, mi dovete consentire, perché la sentenza è proprio un viaggio nella mala politica e nella incapacità di prendere decisioni da quando è nata l’Ilva sino ad oggi. È importante, questo, perché altrimenti noi rischiamo di non fare un servizio politico giusto: “Devono escludersi gli altri impianti industriali quali centrali termoelettriche, cementifici, alcuni inceneritori e industrie chimiche”, quindi sono esclusi, gli altri, da quel tipo di inquinante: lo produce l’Ilva, è così, è provato, è scientifico, non è che stiamo opinando su questa cosa. E noi continuiamo a dire che dobbiamo ancora capire… No, no: la sentenza è qua, vi invito a leggerla, è un viaggio appassionante, tristemente, però, in una realtà desolante, in cui politica e istituzioni hanno fatto finta di non vedere, immolandosi all’altare unicamente del lavoro, unicamente del profitto dell’impresa, e unicamente di prospettive industriali che non ci sono perché non c’è mai stato un piano industriale per Taranto, mai: solo produzione e basta; produzione con impianti obsoleti, vecchi, disastrati, disastrosi che in realtà sono una roulette russa, non è che sono un impianto industriale. Chi ci entra là dentro? Le persone vanno a lavorare – i lavoratori – là dentro ogni giorno, con il rischio che premendo un pulsante anziché accelerare una macchina, gli si spari un proiettile in fronte. Questa è la condizione di Taranti, e non lo dico io, i passaggi li farò. Ci immoliamo sempre sull’altare dell’economia, dei bisogni economici, dello sviluppo… Diciamolo, però. Se noi diciamo “no, perché dobbiamo produrre”, produciamo e produciamo morte, e su questo io non sono d’accordo. Lo dico qua. Poi, qualcuno mi ha interrogato sui giornali; la posizione del Consiglio è quella ufficiale della politica oggi. Sui giornali non vado a dire niente. Quando ho detto le cose scritte su questo ordine del giorno, “di far assumere presso i Comuni e gli enti territoriali i cassintegrati dell’Ilva concedendo un’integrazione salariale da parte dei Comuni”, dai sindacati a tutti gli altri mi hanno tacciato di essere un pazzo. Io continuo a ribadire che questo è l’unica strada per non creare povertà e fame, e continuare a mantenere in piedi un’economia che purtroppo è stata viziata da tutta una serie di corruzioni e mazzette. Dice la sentenza che hanno addirittura corrotto i periti nominati dal Tribunale: questo dice la sentenza. Di che stiamo parlando? È un sistema di potere così sconfinato, così penetrante, così malvagio, che non fa i conti con nessuno: manco con i bambini che si ammalano a causa della diossina. E qual è l’altare su cui ci dobbiamo immolare noi oggi? Produzione, produzione, produzione… “Ambientalizzare” è una parola che sentiamo ormai dal 2003 e stiamo aspettando da vent’anni questa ambientalizzazione e intanto stiamo continuando a morire.
Ambientalizzazione, è un termine che scade l’agosto del 2023, il Piano che andava eseguito e che ancora non hanno eseguito. Che dobbiamo ambientalizzare ancora? La morte. È diventato l’ambiente pregnante la morte, perché ci giriamo e quello muore, quello muore, quello muore, perché di fatto abbiamo chi non ha mai preso le decisioni. Io questo lo dico molto chiaramente. Andavano prese decisioni per tempo, andavano realizzate le opere per tempo e non sono state ancora realizzate, lo dice il Tribunale. Adesso lo dico.
L’allattamento al seno, tuttavia, è così importante… Dice poi, la diossina che le donne tarantine trasmettono ai loro figli allattandoli, non fa bene. Mi pare più logico.
Quindi, sotto il profilo sanitario qua sono stati fatti accertamenti. Attenzione, qua hanno parlato anche di avvelenamento del mare, avvelenamento dei suoli, avvelenamento degli animali che poi sono arrivati sulle nostre tavole. Si parla di avvelenamento come ulteriore elemento parallelo e concomitante con il disastro ambientale.
Il disastro ambientale di Taranto, scusatemi se lo dico con forza, è una questione scientifica e politica.
Sapete perché? Lo dice la sentenza. Dice qua: “È accaduto nella gestione Riva dello stabilimento siderurgico di Taranto. I Riva e di loro sodali - come meglio si specificherà - hanno posto in essere modalità gestionali illegali anche omettendo di adeguare lo stabilimento siderurgico ai sistemi minimi di ambientalizzazione e sicurezza per ovviare alle problematiche di cui avevano piena consapevolezza sin dal 1995, data di realizzazione della consulenza Montgomery-Watson che il Gruppo Riva aveva commissionato in occasione dell’acquisizione dello stabilimento Ilva di Taranto e hanno messo così in pericolo concreto” - concreto, non ipotetico, concreto – “la vita e l’integrità fisica dei lavoratori dello stabilimento. La vita e l’integrità fisica degli abitanti del quartiere Tamburi, la vita e l’integrità fisica dei cittadini di Taranto”. Lo dice la sentenza. Questo hanno fatto. …L’hanno fatta adesso, non è mai troppo tardi per fare una sentenza.
“Danni alla vita e all’integrità fisica” che purtroppo in molti casi si sono concretizzati: dagli omicidi colposi, alla mortalità interna ed esterna per tumori, alla presenza di diossina nel latte materno. Modalità gestionali che sono andate molto oltre quelle meramente industriali, coinvolgendo a vari livelli tutte le autorità, locali e non, investite di poteri autorizzatori e di controllo nei confronti dello stabilimento stesso.
… … Ovviamente c’è il trattato ma io devo andare per punti.
C’è un passaggio importante che mi piace, dove sostanzialmente viene detto: “La norma, piuttosto, traccia un percorso di risanamento ambientale ispirato al bilanciamento tra la tutela dei beni indicati e quella dell’occupazione, cioè tra beni tutti corrispondenti a diritti costituzionalmente protetti. La deviazione di tale percorso, non dovuta a cause di forza maggiore – cioè, l’hanno voluto sbilanciare il contemperamento tra questi interessi - implica l’insorgenza di precise responsabilità penali, civili e amministrative che le autorità competenti sono chiamate a far valere secondo le procedure ordinarie. La Corte precisa che la ratio della disciplina […], consiste nella realizzazione di un ragionevole bilanciamento - quello che si diceva prima - fra diritti fondamentali tutelati dalla Costituzione, in particolare alla salute da cui deriva il diritto all’ambiente salubre e al lavoro, da cui deriva l’interesse costituzionalmente rilevante al mantenimento dei livelli occupazionali e il dovere delle Istituzioni pubbliche di spiegare ogni sforzo in tal senso”.
Vado veloce perché evidentemente sarà interessante che poi ognuno la legga.
Questo è il passaggio poi politico, secondo me bisogna tirare le somme di quello che viene detto in queste sentenze, in cui dice: “Le misure raccomandate a partire dal 2012 nell’ambito dell’AIA, allo scopo di migliorare l’impatto ambientale dello stabilimento, non sono state alla fine realizzate”. Cioè, non hanno fatto niente, niente, ripeto niente, cento volte niente, perché se avessero fatto qualche cosa, forse, avremmo avuto qualche risultato. Non è stato fatto niente.
“Tale lacuna, del resto, è stata l’origine di una procedura d’infrazione dinanzi all’Unione europea. Peraltro, la realizzazione del Piano ambientale approvato nel 2014 è stata prorogata al mese di agosto 2023.” Cioè, lo dovevi fare nel 2014. Ti do altri 10 anni per fare quello che dovevi fare.
“La procedura che permette di raggiungere gli obiettivi di risanamento perseguiti si rileva dunque di un’estrema lentezza. Nel frattempo il Governo è intervenuto più volte con misure urgenti allo scopo di garantire la continuazione dell’attività di produzione dell’acciaio”. Quindi il Governo, consapevole di quello che stava accadendo, ha fatto norme. Dice, continuate a produrre, perché a noi serve l’acciaio, a Taranto possono pure morire tanto non fa niente, a Taranto sono abituati a morire per 1.300 euro al mese.
“…Allo scopo di garantire la continuazione dell’attività di produzione dell’acciaieria e questo nonostante la constatazione da parte dell’autorità giudiziaria competente fondata su perizie chimiche ed epidemiologiche dell’esistenza di gravi rischi per la salute e per l’ambiente”.
"Per di più - dice - è stata riconosciuta l’immunità amministrativa e penale - Chiaro? - alle persone incaricate di garantire il rispetto delle prescrizioni in materia ambientale, ossia l’amministratore straordinario e il futuro acquirente della società”. A Taranto si muore, i Riva sono capitati, poverini, devono pagare per tutti. Quelli che vengono dopo, siccome non è stato fatto niente, ma gli diamo una proroga, possono continuare a produrre e essere tutti salvi. Gli unici a pagare saranno i cittadini di Taranto e Provincia che, nonostante la constatata inadempienza, devono subire l’inquinamenti, chissà perché.
Io questo sto dicendo. E pensa che non lo dico io, lo diciamo da secoli ormai tutti ma lo dice la sentenza sulla base di atti che sono stati acquisiti di perizie epidemiologiche.
Per di più, aggiungo: “A questo si aggiunge una situazione d’incertezza derivante da una parte del dissesto finanziario della società e dall’altra della possibilità accordata al futuro acquirente di proseguire l’attuazione del risanamento dello stabilimento. Il fatto è che la gestione da parte dell’autorità nazionale delle questioni ambientali riguardanti l’attività di produzione della società Ilva di Taranto è tuttora in una fase di stallo”.
Perciò, il giusto equilibrio da assicurare tra una parte l’interesse dei ricorrenti a non subire gravi danni all’ambiente, che possono compromettere il loro benessere e la loro vita privata, e dall’altra l’interesse della società nel suo insieme, non è stato rispettato.
Alfredo, hai ragione tu. Giustamente non hanno rispettato quel giusto equilibrio tra la salute, l’ambiente, il lavoro e la sicurezza sul lavoro.
Pertanto, vi è stata violazione dell’articolo 8 della convenzione nel caso di specie.
Dice ancora sul fatto che non c’erano… Dice qua ulteriormente precisando le responsabilità proprio chiare: “Inoltre, non è superfluo ribadire che in materia ambientale vengono in rilievo interessi di rango costituzionale, quali la salute dei cittadini e la protezione delle risorse naturali. Trattandosi di interessi così rilevanti e prioritari, la Corte di Cassazione ha escluso che possa assumere rilievo l’insufficienza delle risorse economiche e finanziarie dell’Ente consortile tenuto alla bonifica e questo in parte relativo anche alle discariche che sono state autorizzate in modo illecito o illegittimo”.
Questo, diciamo, è quello che è accaduto a Taranto e che sta accadendo ancora.
Dice qua, e questo è un fatto importante perché cristallizza la responsabilità politica. È inutile che noi facciamo finta di niente, è così, bisogna dirselo, adesso è scritto, è un atto pubblico ed è una sentenza dello Stato.
Dice questo: “La gestione dello stabilimento Ilva di Taranto da parte degli odierni imputati è stata una gestione disastrosa”. Non in senso metaforico, disastrosa perché contesta il disastro ambientale, quindi è disastrosa in tutti i sensi.
“…Che ha recato un gravissimo pericolo per l’incolumità e salute pubblica. Gestione che si è concretizzata sia in condotte commissive, operazioni concrete nel ciclo produttivo, sia condotte omissive nella massima attività di sversamento nell’area ambiente di sostanze nocive per la salute umana animale… Diffondendo tali sostanze nelle aree interne allo stabilimento, nonché rurali ed urbane circostanti. Lo stesso in particolare IPA, benzo(a)pirene…”. Dice tutte le cose che sono state sversate dentro e fuori.
Un argomento delle difese è stato quello connesso all’apparente corrispondenza al modello legale della gestione dello stabilimento da parte Ilva. Qui è chiaro, è bellissimo questo passaggio, dice: “Modello legale che va dalla presenza di un provvedimento autorizzatorio - quello regionale del 2003 e poi l’AIA 2011 - passando per il rispetto dei limiti normativi, quando esistenti. …Le emissioni di sostanze inquinanti nell’ambiente, nonché al rispetto alle pratiche operative - bla bla - sino ad arrivare all’individuazione di plurime fonti inquinanti con l’esclusione della responsabilità dello stabilimento. Osserva la Corte che questa legalità della gestione dello stabilimento deve dirsi solamente apparente”. Cioè, avete fatto una bella organizzazioni di norme, di carte e di cose, che però non ha rispettato nessuno perché avete derogato gli altri 10 anni, nessuno ha controllato e quindi avete fatto le norme, avete dato l’immunità a quelli che dovevano controllare e gestire. Avete fatto le norme per dire: il Governo ti sta dicendo che devi fare, però puoi non farle, tanto nessuno ti tocca, nessuno ti punisce, stai tranquillo, prendi e vai avanti.
Questo è quello che è successo a Taranto e noi diciamo che è il modello dell’impresa del futuro dell’acciaio. Mentre da altre parti fanno ragionamenti diversi, noi continuiamo a dire prorogatio in prorogatio che a Taranto si può morire, tanto non paga nessuno il dazio. Facciamo pure le rime, visto che siamo in tema.
“La necessità di profilare in concreto gli aspetti espressivi della gestione abusiva e illegale dello stabilimento, deriva non tanto da un’esplicita indicazione relativa alla configurazione della condotta del reato contestato ma proprio dall’apparente legalità rispetto alla normativa da parte degli odierni imputati nella gestione dello stabilimento”.
Tutta la parte la voglio saltare e voglio arrivare, perché di spunti ce ne sono tanti, voglio arrivare a quella che è poi la chicca rispetto alla parte della confisca dell’impianto, dove dice una cosa che secondo me… O la leggiamo la sentenza e noi, noi tutti, prendiamo atto che ci stanno prendendo in giro, quindi insorgere per questo… Altro che produrre per il benessere di tutti, il benessere delle banche che prendono i soldi, non dei cittadini che poi prendono 1.300 euro e ne spendono 2.000 di medicine perché poi c’è tutto quello che ne ricade a valle di tutto questo. Oltre al fatto che quando ti ammali non prendi più manco quello e ti tocca sopravvivere a te stesso.
In conclusione, perché la faccio troppo lunga altrimenti. Dice qua: “Peraltro - dice il tribunale - anche un’eventuale realizzazione completa dei lavori - dei lavori AIA si intende - ritenuti idonei a risolvere i problemi ambientali del siderurgico, non darebbe alcuna garanzia di certezza sul rendimento non inquinante degli stessi”. Cioè, tu la puoi fare pure in base a quelle cose che stanno scritte là ma nessuno può garantire che quelle procedure e quei parametri fissati non inquinino. “In considerazione anche del previsto incremento della produzione”. Cioè, facciamo 6 milioni, tariamo su quei 6 milioni, 5 milioni, 4 milioni, quello che è, tanto poi una volta tarata su quei livelli minimi, nessuno può intervenire. Cioè, deve dissequestrare l’impianto e poi dopo per continuare a produrre deve ricominciare tutto da capo.
Quindi, quel problema di norme apparenti che cosa dice? Noi mettiamo la misura sul livello più basso di produzione, tanto è facile raggiungere i livelli di rispetto delle norme e una volta che ci ridanno l’impianto noi possiamo spingere di notte, tanto nessuno se ne accorge, com’è stato fatto esattamente negli ultimi 30, 40 anni a Taranto.
Quindi: “Non solo al momento della decisione finale il Piano Ambientale non aveva ancora trovato completa attuazione ma anche l’eventuale conclusione dello stesso non darebbe alcuna garanzia di superamento delle esigenze di tutela poste a fondamento del provvedimento cautelare. Tale positiva verifica si avrà soltanto in seguito al completamento dei lavori. L’impianto sarà riportato alla produzione autorizzata e i conseguenti successivi accertamenti verificheranno che effettivamente l’impianto non è inquinante. Ne discende che neppure l’adempimento completo dell’AIA rappresenterebbe condizione sufficiente per il dissequestro”.
Cioè, la magistratura sta dicendo, siccome io immagino che in qualche modo leggendo… Chiudo.
Era per spiegare la posizione. È così, siccome ritengo che noi dobbiamo assumerci la responsabilità anche di esprimere la posizione del nostro Comune, della nostra Amministrazione su questioni che riguardano i beni costituzionali e i nostri cittadini, gli interessi messi in fila con la priorità, condivido, sulla salute, io penso che dobbiamo portare avanti questa battaglia. Ho già proposto questa cosa a numerosi parlamentari nel corso del tempo, di far assorbire questi dipendenti presso gli Enti comunali per svolgere attività lavorativa a fronte però del mantenimento della cassa integrazione da parte del Governo e l’integrazione salariale da parte dei Comuni. Ci guadagneremmo in tre così facendo e risolveremo i problemi di tutti. Ovviamente questa cosa non trova sponda da nessuna parte. Io non so perché, non so per quale arcano motivo non si riesca ad incasellare questa cosa. Risolveremmo il problema di minimo 4.000 persone nel giro di poco tempo. Eviteremmo di avere il ricatto occupazionale e cosa faranno questi ragazzi domani mattina, li metteremo a fare sicuramente dei lavori che a noi servono, avremmo un’economia presso i Comuni e sarebbe circolare, se la vogliamo chiamare così.
Invece, si continua a mantenere una posizione di ricatto di queste persone perché appese hanno un valore, sistemate non ce l’hanno più.
Chiudo dicendo che noi non dobbiamo trattare come se fossero bestiame queste persone, dobbiamo dare la dignità che meritiamo tutti quanti noi come cittadini della Provincia.
Per cui, io voterò a favore di questo ordine del giorno.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Sindaco.
Ha chiesto di intervenire il dottor Lenti, prego.
Speaker : VINCENZO LENTI.
…Dopo una lettura di una sentenza da tribunale.
Sindaco, certe volte forse sarebbe opportuna la sintesi. Lei sa benissimo che in Austria, in Belgio, in Germania, in Olanda ci sono acciaierie in pieno centro cittadino. Acciaierie dalle cui ciminiere viene fuori sì e no un fumo quasi da sigaretta.
Perché il vero problema dell’Ilva, dell’ex Ilva o ArcelorMittal acciaieria, è l’utilizzo dei filtri. Già quello avrebbe comportato un abbattimento delle percentuali di materiali inquinanti. Soltanto che i filtri sono costosissimi.
Perché in altre realtà europee abbiamo questa possibilità e in Italia no? Tutto quello che ha letto la sentenza mi trova concorde, però non si può sottacere l’importanza di avere… A me basterebbe anche bonificare l’Ilva per 30 anni e lavorerebbero 30.000 persone soltanto per la bonifica. Quindi, non andiamo a fare… Dovete caricarvi poi voi, Enti locali, di spese inutili.
La serietà dell’intervento, questa sentenza che lei ha letto, avrebbero potuto tranquillamente farla a fine anni ‘70, perché non è che da oggi c’è questo problema.
Quindi, cercare di coniugare salute e lavoro, e chi meglio di un medico può tutelare la salute del cittadino, però non si può scegliere se morire di fame o morire per mancanza di salute.
Tutte e due possono essere perfettamente compatibili. Andare a parlare di leggerezza, come fa il consigliere Annicchiarico, la risoluzione definitiva del problema, non è una risposta giusta né adeguata. Perché, mettendosi a tavolino seriamente… Perché io devo chiedere poi anche i Commissari Ilva cosa abbiano fatto sulla nuova proprietà, di chi è la responsabilità di aver tirato dentro ArcelorMittal che sono i più potenti produttore di acciaio a livello globale. Chi ha avuto interesse a mettere questi signori in Ilva?
Le responsabilità sono mille e molteplici. Quello che ha detto lei sulla salute, sul danno, sul rischio ambientale, lo conosciamo benissimo, però un Governo serio, un popolo serio avrebbe già mosso il tutto a fine anni ‘70, non nel 2022. La sentenza è del 2019, se non sbaglio? Per cui, cerchiamo di… Logicamente, non lo condivido assolutamente questo ordine del giorno, quindi confermo il mio voto contrario ma per quello che ho detto, non per quanto riguarda l’aspetto della tutela della salute ma proprio perché non sopporto la leggerezza della discussione. Qua potremmo parlare fino a dopodomani, forse servirebbero mesi per chiarirci le idee, quindi il mio voto sarà contrario.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Lenti.
Non ho altri iscritti a parlare. Approfitto per comunicare, stante l’assenza del Partito Democratico, che noi abbiamo accorpato la discussione del tema essendo comune l’argomento dei due ordini del giorno, però dobbiamo procedere alla votazione di due ordini del giorno, non di un unico ordine del giorno condiviso, di due ordini del giorno, vista l’assenza del Partito Democratico che poteva essere l’unico autorizzato eventualmente al ritiro di un ordine del giorno. Non tocca a me illustrarlo. Si limitava alla solidarietà ad impegnare il Sindaco nell’interlocuzione. Lo ricordo a tutti per facilitare il lavoro.
Prego, consigliere Annicchiarico.
Speaker : GIOVANNI ANNICCHIARICO.
Collega consigliere Lenti, la sua funzione all’interno del Consiglio comunale ci aiuta a rimarcare ancora con più forza e convinzione le nostre posizioni, la nostra idea e l’assoluta emergenza di agire nel momento storico in cui ci troviamo. Proprio perché il suo pensiero è aderente, purtroppo, ahimè, ahinoi per molti di noi, a quello che è il pensiero dell’attuale Governo nazionale.
Non le do la soddisfazione di entrare nella polemica con lei, proprio per le premesse che ho fatto presentando l’ordine del giorno, permettendomi di presentare l’ordine del giorno, proprio perché mi porterebbe in una discussione puerile e bassa.
Le sto rispondendo soltanto per il rispetto di chi ha scritto l’ordine del giorno, di non additarlo come leggero e leggerezza. Soltanto questo.
Non mi porto nella sua polemica proprio per non darle quell’adito, quella soddisfazione a portarmi sul terreno del suo pensiero, che è il pensiero che ci ha permesso di arrivare, come ha detto lei, dagli anni ‘70 ad oggi e perderci nell’irresponsabilità politica di parlare senza avere la responsabilità di prendere le decisioni. Non mi porta su quel terreno, non ci porterà su quel terreno, siamo fermamente convinti ancora di quello che abbiamo scritto e quello che stiamo dicendo lo dobbiamo fare adesso ancora con più convinzione.
Questa è la nostra posizione e grazie a lei la rimarchiamo sempre più in modo più evidente facendo anche capire quella che è la differenza tra noi e chi ancora sta parlando di dare delle possibilità ad un impianto che possibilità non ne ha date al territorio.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Abbiamo la fase di dichiarazione di voto in cui… … Vi prego di non discutere. Consigliere Lenti, procediamo.
Oggi non è giornata, mi scuso per gli errori. Avevo già annunciato di non stare bene.
Correggo. All’articolo 23 del Regolamento del Consiglio, al comma 4, in realtà in assenza del consigliere proponente, l’ordine del giorno si ritiene ritirato salvo che uno di voi, un altro consigliere, lo faccia proprio. … Al di là di questo.
Difatti l’ordine del giorno presentato dal consigliere Donatelli è ritirato essendo anche assente il consigliere Petrarulo.
Io non ho altri interventi e dichiaro chiusa la discussione.
Per dichiarazione di voto. Prego.
Speaker : AURELIO MARANGELLA.
Lo votiamo con le modifiche proposte dal consigliere Traversa, o facciamo la votazione a parte per le modifiche?
Speaker : PRESIDENTE.
No, non sono state aggiunte parti. L’avrei detto in fase di votazione.
Pertanto, non ci sono dichiarazioni di voto e dichiaro chiusa la fase di discussione del punto 9 all’ordine del giorno.
Passiamo alle fasi di voto del punto 9 all’ordine del giorno, ovvero documento presentato da 14 consiglieri comunali di maggioranza sull’ex Ilva, così come emendato dalla discussione appena conclusa.
Prego, consiglieri. Manca un voto. Dichiaro chiusa la fase di voto.
Presenti 18 consiglieri, votanti 18, favorevoli 17, contrari 1.
Dichiaro approvato l’ordine del giorno sul tema ex-Ilva.
Decimo e ultimo punto all’ordine del giorno dell’odierno Consiglio comunale: ordine del giorno Proposta di permanenza PS di base e/o PPI rafforzato sul plesso ospedaliero San Marco.
Ovviamente questo punto all’ordine del giorno è stato oggetto delle discussioni della III Commissione consiliare permanente nella riunione svoltasi il 16.12.2022 alla presenza di 11 consiglieri che hanno espresso all’unanimità voto favorevole.
Pertanto, do la parola al Presidente della terza Commissione… Documenti, l’ordine del giorno è unico, i documenti sono due.
Speaker : ALFREDO TRAVERSA.
L’ordine del giorno l’abbiamo anche emendato, quindi è tutto perfetto, anche se avevo tecnicamente solo una cosa da chiedere al Sindaco, ma solo tecnica.
Quando si dice, visto che brevi manu nel mese di maggio scorso il Sindaco del Comune di Grottaglie ha già consegnato il documento all’assessore regionale alla salute, dottor Rocco Palese, questo significa che noi stiamo approvando un atto in cui ufficialmente diciamo che un assessore alla sanità si è disinteressato del problema che già il Sindaco brevi manu ha presentato nel mese di maggio. Quindi, è un atto politico, va benissimo. Però questo stiamo dicendo con questo ordine del giorno.
Io avevo detto, per correttezza istituzionale, non avendo un riscontro dall’assessore, di eliminare questo punto, questa nota. Solo questo, altrimenti andrà bene tutto.
Però dire noi, specie noi consiglieri che non abbiamo avuto nessun contatto, certificare che l’assessore alla sanità si è disinteressato del problema da maggio, perché il Sindaco gli ha parlato, penso che istituzionalmente non facciamo una bella figura. Solo questo.
Poi, per quanto riguarda l’assistenza diretta ospedaliera, Sindaco, proprio perché lei ha citato prima per un altro caso l’autonomia gestionale, io già in Commissione, come sa il consigliere Mingolla, che ha tolto un riferimento, però siamo noi consiglieri comunali, senza neanche aver audito o ascoltato medici o professionisti del settore, a dover indicare all’ASL che vogliamo due tecnici, vogliamo quel tipo di laboratorio, vogliamo quel tipo di unità?
Addirittura si dice: “come più volte richiesto dal dirigente della sezione di genetica medica del San Marco alla direttrice della patologia clinica del Pio C”. Cioè, stiamo dicendo che c’è stato un dirigente che ha prodotto documentazioni a cui poi la dirigenza non ha dato risposta. Almeno dovremmo avere il documento che accompagna questa dichiarazione in cui noi tiriamo in ballo un dirigente della sezione di genetica medica.
Io avevo proposto di eliminare tutti questi riferimenti, perché è impossibile che i consiglieri comunali al di fuori di questo settore, senza avere neanche audito, ripeto, professionisti del settore, facciano delle richieste specifiche.
L’autonomia gestionale, che giustamente il Sindaco prima ha rimarcato addirittura per una ditta di raccolta rifiuti, immaginiamo per una ASL… Cioè, dove va a finire l’autonomia gestionale se noi normali semplici consiglieri comunali addirittura andiamo a dire non solo cosa devono fare nello specifico ma addirittura chi devono assumere, gli strumenti che vogliamo… Secondo me è proprio fuori strada questo discorso.
Ripeto, citare che un dirigente della sezione di genetica medica del San Marco - chi è, ha un nome e un cognome? - ha prodotto già un documento, dov’è questo documento? È inopportuno, credo, ma per la tutela nostra.
Solo questo avevo chiesto, fatto salvo il principio di chiedere un aumento e una maggiore attenzione, quello sì. Però questi riferimenti francamente penso che siano anche politicamente, non nel senso partitico, ma proprio fuori luogo. Tutto qui.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Traversa.
Nel dare la parola al Presidente della III terza Commissione per avere anche un riscontro, avendo dato lettura del verbale dei lavori della III Commissione con 11 voti favorevoli, le chiedo anche di confermare nella sua relazione che il testo somministrato ai consiglieri sia il testo emendato poi nei lavori della Commissione. Non vorrei che ci fosse un refuso e che fosse… …È corretto così? Va bene.
Prego, consigliere Mingolla.
Speaker : RAFFAELE MINGOLLA.
Parliamo di un ordine del giorno che riguarda il San Marco, il nostro ospedale, presentato il 7 dicembre scorso nella Seduta del Consiglio comunale e rinviato affinché potesse essere portato in seno alla Commissione data l’importanza, la levatura sanitaria importante. Quindi così è stato fatto.
Nella seduta del 16 dicembre è stato portato all’ordine del giorno, composto da due documenti, e il consigliere Traversa lo sa bene che erano i due documenti che componevano l’ordine del giorno. Sa anche, il consigliere Traversa, che ha solo eccepito sul nome del dirigente della genetica e non sulla questione… …No, si deve ricordare ciò che dice, anche perché ha votato a favore, altrimenti avrebbe potuto benissimo votare contro dicendo di invalidare uno dei documenti. Siccome ha votato a favore all’interno della Commissione, ritengo che questo suo intervento sia oltremodo inutile e specioso.
Che lei possa cambiare idea questo è un problema suo e io rispetto le sue idee, però in Commissione lei ha votato a favore di questo documento.
Anzi, le dico di più, che quando abbiamo rinviato su mia proposta l’ordine del giorno all’interno del Consiglio comunale, lei ha votato a favore perché era giusto che si portava in Commissione.
Dicevo, nella seduta del 16 è stato approfondito, discusso l’ordine del giorno e anche emendato per un punto importante che riguarda l’inserimento dell’atto deliberativo della Giunta regionale del maggio 2020 della programmazione dell’ospedale di comunità all’interno del San Marco. Cosa importantissima, perché si può integrare benissimo con l’assistenza sanitaria ospedaliera, anche perché l’assistenza sanitaria ormai non può essere più ospedalocentrica ma deve essere diramata su tutto il territorio.
Devo dire la verità, in Commissione ho trovato molta collaborazione, è stato approfondito l’argomento e devo dire, con onestà intellettuale, che vista la portata, l’emergenza della situazione sanitaria nel nostro territorio, ha preso il sopravvento il buonsenso e il percorso per andare incontro e risolvere i problemi della nostra comunità per quanto riguarda i problemi di salute.
Ciò posto, entriamo un attimo nel merito dell’ordine del giorno. Se vogliamo, senza leggerlo completamente, possiamo andare per step.
L’ordine del giorno è costituito da due documenti, uno indirizzato direttamente al Direttore generale della ASL, perché parla di miglioramento di assistenza ospedaliera del plesso ospedaliero. Perché noi sappiamo tutti che purtroppo il Piano di riordino ci ha relegato a plesso ospedaliero all’interno del complesso ospedaliero del Santissima Annunziata, cioè del POC, perché la deliberazione di Giunta, purtroppo, del 239 parla di questo. Che il plesso ospedaliero, all’interno del POC, sarà riconvertito totalmente e in modo definitivo alla fine dei lavori all’entrata in funzione della istituenda ospedaliera sanitaria San Cataldo di Taranto.
Quindi oggi noi siamo un complesso ospedaliero e questo documento va nella direzione di chiedere… Io credo che essendo consigliere comunale, come lo è il collega e amico dottor Lenti, non è proibito essere operatore sanitario e consigliere comunale e quando si è questi si può entrare di più nel merito.
Dicevo, per quanto riguarda questo documento, che è indirizzato direttamente al Direttore generale, chiediamo quattro cose fondamentali. Riposizionamento del quartiere operatorio. Perché noi sappiamo che da quel dì, da quando è stato varato il Piano di riordino, l’assistenza che si riferisce al quartiere operatorio, è stata sospesa.
Adesso c’è la possibilità di riprendere il funzionamento del quartiere operatorio, tant’è che stanno facendo i lavori. Poi, d’altro canto, l’ha comunicato anche al Direttore generale in quell’incontro monotematico.
È molto importante questa ripresa, questo rifunzionamento, perché consentirebbe e consente al nostro San Marco di avere un centro e un Day Service di tutti gli interventi di chirurgia minore, che vanno dall’ernia ombelicale all’ernia inguinale, piuttosto che la colecisti, in modo che possa ridare dignità al nostro presidio. Perché con queste attività chirurgiche, non solo internistiche… Perché voglio ricordare che il plesso ospedaliero contiene al suo interno posti internistici di medicina generale, geriatria, lungodegenza, ai quali si sono aggiunti alcuni posti letto di riabilitazione, riabilitazione intensiva neuromotoria per il momento, perché poi sarà riconvertito del tutto in 72 posti letto: 32 di lungodegenza e 40 posti letto di riabilitazione.
Quindi, le attività chirurgiche che si possono riprendere sono importanti, anche alla luce di quello che diremo dopo nella proposta di mantenimento di un rafforzamento del punto di primo intervento del nostro ospedale, oltre al funzionamento del quartiere operatorio che consentirebbe a ridare dignità al presidio. Dall’altra, concorrere anche ad abbattere le liste d’attesa. Perché in questo modo tutte le attività, tutti gli interventi di chirurgia che fa oggi il Santissima Annunziata e gli ospedali di primo livello, Castellaneta, Martina e Manduria, ospedale di base, potrebbero essere convogliati tutti presso il nostro ospedale, ripeto, per concorrere anche ad abbattere le liste d’attesa.
Oltre al rafforzamento del quartiere operatorio abbiamo chiesto l’ampliamento di tutte le agende della radiodiagnostica. Perché fino ad oggi, se si va in radiologia oggi alla radiodiagnostica non si fanno più esami se non quelli dello 048, le urgenze oncologiche. Invece, abbiamo chiesto la riapertura dell’agenda di radiologia tradizionale, le ecografie, le risonanze magnetiche e le TAC, com’è giusto che debba essere per un territorio come il nostro che, mi ricorda l’amico consigliere Enzo Lenti, conta ben 110.000 abitanti ed 11 Comuni e quindi deve rispondere anche per i bisogni di salute che vanno nella direzione di abbattere le liste d’attesa.
Patologie cliniche allo stesso modo. Si chiedono due tecnici di laboratorio, non stiamo chiedendo la luna o si stanno chiedendo delle cose astratte. Gli operatori che lavorano all’interno della patologia clinica sono tecnici di laboratorio, per cui noi non stiamo chiedendo operai edili… …Lo dobbiamo dire perché noi abbiamo bisogno di implementare il servizio, che sia da H6 a H12, anche per rispondere alle esigenze del punto di primo intervento.
Per quanto riguarda la genetica medica si chiede la permanenza di questa sezione fino a quando non ci sarà la sezione unica all’interno dell’ASL.
Infine, si chiede la presenza e la permanenza della dirigenza medica di presidio, perché è importante che all’interno del plesso ospedaliero ci sia una conduzione ospedaliera che metta in evidenza le carenze e quindi mettere noi nelle condizioni di vigilare in continuum per vedere le situazioni che si determinano.
Ho finito questo.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Mingolla, ha terminato?
Speaker : RAFFAELE MINGOLLA.
Il punto di primo intervento devo dire qualcosa, o no?
Speaker : PRESIDENTE.
Se non ha terminato, termini. Avevo capito che aveva terminato.
Speaker : RAFFAELE MINGOLLA.
Il punto di primo intervento noi lo chiediamo perché oggi, nelle condizioni in cui siamo, non è un pronto soccorso quello che abbiamo, è un punto di transito che prendono il paziente, prendono il cittadino e lo trasportano chissà dove.
Noi chiediamo che ci sia un vero punto di primo intervento dove il paziente deve essere accolto, osservato e stabilizzato attraverso le consulenze mediche internistiche che ci sono, cardiologia e internistiche, per quanto riguarda la stabilizzazione, in modo che se il paziente è stabilizzato in un certo modo, può ritornare a casa oppure essere trasferito con mezzi di ambulanze. Però, dopo essere accolto, osservato e stabilizzato.
Questo è quanto riguarda… Io non mi dilungo, altrimenti… Abbiamo parlato la volta scorsa.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Consigliere Mingolla.
Ha chiesto la parola il consigliere Traversa.
Speaker : ALFREDO TRAVERSA.
Evidentemente non riesco a spiegarmi.
Intanto, consigliere Mingolla, gli emendamenti di cui lei parla sono frutto del mio lavoro e del consigliere Lenti, gli emendamenti che sono stati recepiti, nuovi, mettiamolo in chiaro, ed è già un documento diverso da quello dato brevi manu all’assessore Palese. Se già ci sono due emendamenti non possiamo dire che è stato questo documento da […]. Appunto, ecco perché avevo pregato di togliere questo riferimento all’assessore, perché non l’ha avuto con questi emendamenti se l’ha avuto a maggio.
In più, mi permetta di dire, lei continua a dire che l’assessore Palese non ha fatto nulla. Lo può dire lei, ma in un ordine del giorno non possiamo noi certificare questo.
La cosa, Sindaco, sulla quale vorrei che lei intervenisse, perché Mingolla non ricorda quando io l’ho contestato sul fatto di specificare il numero del personale che noi vogliamo.
Noi consiglieri comunali dobbiamo entrare nella gestione dell’ASL. I princìpi, siamo d’accordo sul potenziamento di tutto, ma poi è come questo potenziamento deve avvenire, in che forma, se devono essere due, tre, quattro, o uno. Non possiamo noi metterlo nero su bianco e dire deve essere questo. Stiamo proprio fuori.
Come è ancora grave, e su questo vorrei l’intervento del Sindaco, la prego, perché non possiamo dire che… Altrimenti lei mi deve fare i nomi, i cognomi e mi deve dare la documentazione, consigliere Mingolla. Non possiamo portare all’approvazione un documento che dice che si chiede una corretta ridistribuzione dell’attività associata a un’equa distribuzione delle risorse umane e strumentali in dotazione alla sezione di genetica della patologia clinica del Pio C dell’ ASL, come più volte richiesto dal Dirigente - chi è il Dirigente? - dal Dirigente della sezione di genetica medica del San Marco. Lei sta chiamando in causa una persona, allora ci dica il nome e il cognome e accompagni in questa affermazione dei documenti. Dove stanno i documenti che questo Dirigente dice - scritto da lei - che ha inviato alla direttrice della patologia clinica? Dove stanno questi documenti, e chi è questa…? Non possiamo approvare queste cose, scusate.
Speaker : PRESIDENTE.
Ha terminato, consigliere?
Grazie, ha chiesto la parola il consigliere Lenti.
Speaker : VINCENZO LENTI.
Grazie, Presidente.
Io una cosa volevo far notare al Presidente Mingolla, cioè la mancanza nel Piano da inviare al Direttore generale, di quello per cui ci siamo battuti: cioè l’ospedale di comunità che deve essere inserito anche sulla proposta da fare, o che deve essere fatta al Direttore generale. Manca, qui manca.
Speaker : PRESIDENTE.
Chiedo scusa, io continuo a dubitare, ho già posto la domanda: verificate, per favore, che la copia che adesso è stata veicolata e che andrà in votazione ed è in delibera, sia frutto della discussione della Commissione consiliare, casomai sta girando un’altra versione.
Speaker : VINCENZO LENTI.
Sì, però che c’è una discrepanza tra l’ordine del giorno dove è stato inserito… La proposta qua va aggiunto soltanto… Però manca su quello da inviare…
Il Direttore generale ha parlato di 12 posti letto. Ospedali comunità invece presuppone la presenza di 20 posti letto per il numero di abitanti del bacino di Grottaglie, minimo 20 posti letto.
Per cui sulla… Qua manca, Sindaco, dobbiamo inserire nella proposta: dopo “per implementare e migliorare l’assistenza ospedaliera diretta”, qui va aggiunto “e al contempo la presenza di 20 posti letto per l’attivazione dell’ospedale di comunità”. Ne abbiamo fatto una battaglia.
Questo, tra l’altro, ci darebbe anche la possibilità di avere un punto di primo intervento molto più attivo rispetto a quello soltanto di transito che paventa… Non ci costa niente metterlo anche qui tra le proposte. Sull’ordine del giorno è già stato scritto, è sull’allegato alla proposta… “Per implementare e migliorare l’assistenza ospedaliera diretta dell’ospedale, premesse”… Tutto questo qua… “Oltre che la presenza, l’attivazione dell’ospedale di comunità con 20 posti letto”. … …Certo, qui, dove sta scritto proposta. … …O alla fine, o all’inizio, l’importante è che venga messo.
Speaker : ALFREDO TRAVERSA.
Lei garantisce che noi possiamo approvare un ordine del giorno dove si dice che - manca solo il nome e cognome - un tal dirigente che occupa un tal posto, che si occupa della… Ha già trasmesso documentazione, anche lì non è stata ascoltata. Ma io come lo faccio a sapere, scusi Sindaco? Come faccio a saperlo?
L’avevamo detto in Commissione, questo l’avevamo già discusso in Commissione, non me lo sto inventando adesso.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Pertanto, alla luce delle dichiarazioni fatte dal Sindaco, dichiaro chiusa la discussione.
Chiedo se ci sono ulteriori interventi per dichiarazione di voto. Non ci sono.
Pertanto, dichiaro chiusa la discussione e apro la fase di voto del decimo e ultimo punto all’ordine del giorno, ovvero l’ordine del giorno presentato su argomento sanità, così come emendato dalla discussione appena chiusa.
Chiedo ai consiglieri di esprimere il proprio voto. Mancano ancora dei voti.
16, non siamo 16, siamo di più, 17. Non vi muovete, scusate. 18. C’è ancora un voto, è comparso il 17, è comparso anche il diciottesimo, era Palmieri a non aver votato.
Grazie. Pertanto, dichiaro chiusa la fase di voto.
Votanti 18, favorevoli 18, approvato all’unanimità.
Un attimo solo. Consiglieri, chiedo scusa un secondo.
Sindaco, un attimo solo, devo chiudere, altrimenti…
Speaker : SINDACO.
Approfitto della conclusione del Consiglio comunale per fare i migliori auguri di buon Natale a tutti voi, ai cittadini di Grottaglie e alle vostre famiglie, con l’augurio che possiate passarlo serenamente con tutti i vostri cari.