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Speaker : PRESIDENTE.
Buongiorno a tutti. Benvenuti nella seduta odierna del Consiglio comunale di Grottaglie.
Chiedo alla Segretaria di procedere con l’appello.
Speaker : CRISTINA VENUTO, Segretario generale.
D’Alò Ciro (presente); Annicchiarico Giovanni; Attanasio (presente); Carbotti (presente); Carrieri (presente); Cassese (presente); D’Abramo (presente); D’Alò Saveria; De Carolis (presente); Donatelli (presente); Gianfreda; Lacava; Lenti (presente); Marangella (presente); Marchese (presente); Marinelli (presente); Mingolla (presente); Mirto (presente); Orlando (presente); Palmieri (presente); Petrarulo; Russo (presente); Santoro; Traversa (presente); Zimbaro (presente);
La seduta è valida, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Segretaria.
Innanzitutto, oltre a dare il benvenuto ai consiglieri e alla Giunta, saluto gli ospiti che sono intervenuti: dottor Colacicco, direttore generale, il dottor Sante Minerba, direttore sanitario; poi sono presenti anche l’ingegner Carrera, l’ingegner Tonti, il dottor Vicinanza, la dottoressa Leone, il dottor Gianrocco Rossi, il dottor Conversano, la dottoressa Arnese e la dottoressa Matichecchia, la dottoressa De Santis, il dottor Giovannetti. Penso di non aver dimenticato nessuno: dottoressa Mincuzzi e dottor Salfi, chiedo scusa dottore; e il dottor Petrocelli.
Grazie di essere intervenuti. Ringrazio anche per la presenza di un progetto edificante per l’Amministrazione comunale, ovvero quello della presenza degli studenti delle quarte classi del liceo Moscati.
Prima di dare inizio ai lavori all’ordine del giorno, purtroppo, con rammarico la politica piange la scomparsa di un personaggio illustre della nostra città (dimenticavo, Segretaria: sono assenti giustificati il consigliere Petrarulo, Annicchiarico, Lacava e la consigliera Santoro).
Dicevo: purtroppo, con rammarico, a pochi giorni dalla commemorazione per la scomparsa del consigliere Maurizio Bais, venuto meno due settimane fa, purtroppo registriamo anche la scomparsa di Michele Santoro, un decano della politica grottagliese, un uomo coriaceo, una persona genuina, un combattente definito da tutti un leone, che negli anni e nei decenni passati ha vivacizzato la politica grottagliese.
Per cui io credo che sia opportuno, oltre a commemorarlo con un minuto di silenzio, dare la parola a chi oggi voglio esprimere un pensiero, un ricordo per questa importante persona che ha reso illustre la nostra città.
Mi aveva chiesto la parola il consigliere Ottavio Orlando.
Speaker : OTTAVIO ORLANDO.
Grazie, Presidente.
Questo era il posto di Michele Santoro, per decenni, in questo Consiglio comunale. L’emozione a volte tradisce anche le parole. Per chi come me lo ha conosciuto prima da avversario leale e poi da alleato e amico fedele è difficile esprimere quello che lui ha lasciato come eredità politica in questa città.
La cosa più importante che la città rimpiangerà è il suo sorriso, il sorriso di una persona genuina, come diceva il Presidente, il sorriso di una persona autentica, il sorriso di una persona che amava la sua città, indipendentemente dallo schieramento in cui egli ha militato, da ultimo dissociandosi da qualsiasi schieramento e fondando le sue liste civiche, che lo hanno portato sempre a cavalcare l’onda politica della città di Grottaglie.
Io faccio fatica ad avere un ricordo complessivo di Michele, per quanto egli era presente nella vita della città. Sono da ricordare le sue famose battaglie per la difesa dell’ospedale. Oggi siamo qui a verificare lo stato della salute grottagliese, con le prospettive future. Io ricordo le manifestazioni fatte a Bari, i litigi con i suoi amici e con i suoi avversari per quanto riguarda quello che stava per succedere e che poi è successo a Grottaglie rispetto all’ospedale.
Altre battaglie sintomatiche erano sempre per il bene della città. Io comunque lo voglio ricordare con una parola che lui ossessivamente usava nel rapporto con le persone, “grazie”. Lui usava sempre ringraziare tutti. Una cosa che poi, a livello epidermico ha trasmesso grazie anche alla sua amata moglie, Annamaria, ai figli Giovannino e Maria, che hanno le stesse stimmate, lo stesso DNA del padre, una famiglia che è sempre a contatto con tutta la città, sempre a disposizione. Il suo patronato ha sempre avuto le porte aperte per risolvere i problemi della gente che lavora, sempre e con loro.
Io voglio ricordarlo con un semplice grazie, come lui era aduso fare nei confronti di tutti.
Ciao, Big Michele.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie ad Ottavio Orlando, non so se ci sono altri… Mi ha chiesto la parola il consigliere Gianfreda. Prego.
Speaker : CIRO GIANFREDA.
Grazie.
L’emozione… Io ho iniziato la politica circa 25-30 anni fa. Michele era già stato assessore. È stato uno dei punti di riferimento grottagliesi della Democrazia Cristiana. Michele era un uomo semplice, un uomo del popolo: chi lo conosce, chi l’ha conosciuto sapeva questo.
Molte volte è stato anche deriso per la sua semplicità. Questo suo aspetto lo ha contraddistinto, lo riteneva un punto di forza. Io con Michele ho fatto tante battaglie, tantissime. Per me era un fratello maggiore, un papà.
Lui ha sempre valorizzato le sue origini umili di persona affianco al popolo grottagliese. Lui era una persona onesta, una persona che ha combattuto per il bene di questa città. Probabilmente, anche il direttore generale, Colacicco lo conosceva bene, perché il dottore ha probabilmente avuto modo di affrontare molti problemi della provincia di Taranto, quando Michele era consigliere provinciale, ma anche prima.
Il dottor Colacicco era un punto di riferimento anche per gli aspetti politici in alcuni momenti della nostra città. Lui ha sempre messo davanti questo aspetto. Grottaglie, diciamo la verità, non è stata, in alcune situazioni, generosa con lui; lui invece lo è sempre stato. Lui, e lo possono testimoniare anche le comunità religiose, ha sempre fatto del bene, in silenzio, senza osannare quello che faceva.
Purtroppo lui ha portato una croce, negli ultimi anni, tutti quanti lo sapevamo, e ha combattuto. I suoi figli e la sua amata Annamaria, la moglie, erano un punto di riferimento per lui, un esempio per tutti noi, un esempio della famiglia. Lui amava la sua famiglia, la metteva davanti a tutti e ha cercato, con la sua semplicità, di risolvere tantissimi problemi, dai più bisognosi. Io non sto usando parole di circostanza, ma sto usando parole della verità.
Voglio ricordare Michele con due – purtroppo non possiamo farle vedere – fotografie. Una è quella del suo ufficio: quando entravo nel suo ufficio lui aveva, mi sono sempre chiesto il perché, aveva una piccola scrivania, semplicissima, con una sedia semplice; sedeva dietro quella piccola scrivania, probabilmente anche il Sindaco ha avuto l’onore di verificare la sua semplicità; affianco c’era il fratello Carmelo, in una situazione in cui ti metteva a tuo agio. L’altra, voglio ricordarla, è la foto insieme a Ottavio, davanti all’ospedale, incatenato.
Io voglio ricordarlo solo con questi due momenti. Chiedo soltanto, probabilmente c’è chi ha assistito l’omelia, di ricordare le parole onestà, quando è andato via, quando gli abbiamo dato l’estremo saluto, e Paradiso, che io penso Michele abbia meritato.
Grazie, Michele.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie per le belle parole di Ciro Gianfreda. (Applausi)
La vicinanza di tutto il Consiglio e delle Istituzioni alla famiglia. Ha ricordato la moglie Annamaria, il figlio Giovannino, e in particolare poi la figlia Maria, che oggi siede e credo che onorerà la memoria del padre con la sua presenza qui in Consiglio comunale. Un abbraccio a lei in particolare. Credo che anche il Sindaco voglia dire due parole. Prego, Sindaco.
Speaker : SINDACO.
Purtroppo, in poco tempo è la seconda volta che il Consiglio comunale è chiamato a ricordare due personaggi illustri della politica locale. Michele Santoro è stato un decano della politica, una persona che ha rappresentato e rappresenta ancora testimonianza importante di impegno sociale e politico.
Approfitto per raccontare ai ragazzi che sono presenti, il senso di responsabilità di Michele Santoro in tutto questo tempo. Michele, da quando sono Sindaco mi ha sempre bombardato: con i carri armati, con gli elicotteri, ha fatto l’opposizione com’è giusto che fosse il lavoro dell’opposizione. Ciononostante, in nessun momento Michele Santoro o gli altri consiglieri hanno mai fatto cose diverse dal contegno civile. Fuori da qui era un momento interessante di confronto e di crescita. Era una persona umile, e voglio raccontare, perché rimanga alla storia e agli atti del Consiglio comunale un episodio: ricordo che alle elezioni, con il Sindaco Ciro Alabrese, erano arrivati quasi vicini come punteggio e dovevano fare il ballottaggio. Io non ero concorrente per il ballottaggio, mi ero posizionato abbastanza bene. Ricordo una cosa che mi è rimasta impressa, devo dire la verità, quel suo senso di umiltà. Non è che Michele Santoro in quella circostanza mandò degli emissari a parlare con me per dire “proviamo a fare un accordo”. No. Mi telefonò mi chiese “dove stai?”; gli dissi “veramente sto a pranzo dai miei suoceri”; “beh, sbrigati che tra dieci minuti ti vengo a prendere”. Arrivò… Immaginate quei film, quando viene uno con una macchina monovolume scura… Mi rapì, mi prese e mi portò via. Gli dissi: “veramente devo finire di mangiare…”; “no, vieni, dobbiamo parlare…” Mi portò in campagna sua, mi disse: “dobbiamo parlare”. Dissi: “Michele, sì, dimmi”; “dobbiamo ragionare, dobbiamo fare un progetto insieme…”. Dissi: “Michele, lo sai, la storia mia è una storia distante dalla tua, non riusciremmo neanche… Forse ti potrei dare solo il mio voto perché siamo su posizioni diverse”. Mi disse: “il problema non è il voto, l’appoggio, condividiamo punti programmatici, dovremmo ragionare…”. Dissi: “Michele, senti, non è possibile”.
Ovviamente, col suo fare scherzoso mi disse: “e tu sei comunista, non possiamo fare niente”. Dissi: “Michele, non è sono comunista, è che non ci troviamo, come lo spiego alle persone? Noi ci siamo fatti la campagna elettorale contro”. Dice: “Ma tu non devi essere comunista, io metto l’esperienza e tu metti le idee con un bel gruppo di ragazzi…”. Dissi: “Michele, non è possibile”. Ce ne tornammo. Mi riaccompagnò, disse: “entro stasera mi devi far sapere perché io devo presentare il foglio per l’accordo”. Dissi: “Michele, non ne possiamo fare accordi”; “Si va beh…”
Poi, mezz’ora prima che scadesse il termine, mi chiamò: “tu sei comunista e mi dici no, però io ti devo chiamare perché me lo devi dire”, me lo diceva così, simpaticamente, col suo modo di fare. Saltò l’accordo.
Perché sto raccontando questo fatto? Perché nonostante non ci sia stata quella condivisione, quando alla fine del mandato scorso lui poi è stato poco bene, ma anche poco prima, l’unica cosa che mi diceva sempre era questa: “io ti devo sempre bombardare perché è mio dovere, ma ricordati sempre che in qualsiasi momento avrei bisogno del mio appoggio in Consiglio comunale – lo posso dire pubblicamente perché lui questo lo ha sempre rivendicato con orgoglio – io l’amministrazione non la mando a casa, perché il Commissario è una brutta cosa quando viene, quindi io mi assumo la responsabilità politica”, mi diceva sempre “non come hai fatto tu, comunista, di mantenere in piedi l’amministrazione”. Faccio questo racconto anche simpatico, per ricordare una persona che, anche con le distanze politiche aveva il senso delle Istituzioni, aveva il senso del rispetto e l’amore per la città. Tutte le volte che abbiamo manifestato, Michele si è incatenato, tutte le volte che siamo andati a Bari, in quel momento Michele diceva sempre “tu vai avanti con la fascia che noi veniamo dietro, perché dobbiamo portare avanti questa battaglia”.
Poi le cose purtroppo non sono andate come avremmo voluto tutti; però certamente quello è stato un altro dei momenti importanti in cui è si è rappresentata al meglio il senso della comunità, il senso della responsabilità istituzionale del territorio.
Chiudo dicendo che lo ricordo con simpatia, ovviamente con la stima e con un’amicizia che poi è conosciuta anche nel tempo e nell’ultimo periodo, anche a causa della sua malattia e di altre vicissitudini mie, ci siamo sentiti sempre più spesso. Sinceramente, non mi aspettavo un tracollo così importante. Il giorno prima che lo portassero in ospedale mi ero sentito al telefono. Mi aveva detto: “oggi no, però magari ci vediamo fra qualche giorno, appena faccio qualche accertamento”. Purtroppo questo tempo non c’è stato per rivedersi e per salutarsi, e di questo mi dispiaccio molto, perché tutte le volte che andavo a casa stava lì, sempre con la sua simpatia, col suo buonumore, con il suo modo di interloquire simpaticamente. Purtroppo, ogni volta che entravo diceva alla moglie, alla figlia e al figlio che c’erano: “è arrivato il comunista, mi raccomando, stiamoci attenti”.
Questo è il ricordo di Michele. Lo voglio ricordare con questo saluto simpatico. Michele, rimarrai nei nostri cuori con tanto affetto, penso di poter sintetizzare così, e con tanta stima. Grazie per tutto quello che hai fatto.
Non ti dimenticheremo. Grazie. (Applausi)
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Sindaco.
Sulle recenti scomparse di Maurizio Bais e Michele Santoro mi ha chiesto un pensiero anche il direttore generale, però prima di passare la parola al direttore generale mi ha chiesto la parola il consigliere Donatelli.
Prego.
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Grazie e buongiorno a tutti.
È chiaro che in questi momenti oltre alla commozione c’è il rischio anche di scivolare nella retorica, cosa che non è assolutamente avvenuta, e non avverrà perché stiamo parlando di persone reali, in carne ed ossa, che abbiamo conosciuto, insieme alle quali abbiamo fatto battaglie comuni.
La commemorazione quindi anche da parte mia. Mi sento di poterla fare anche in qualità, se volete, di veterano del Consiglio comunale.
Io ho conosciuto Michele Santoro da politico, da consigliere comunale, quando lui è entrato. Io ovviamente – dico “ovviamente” ironicamente – ero già consigliere comunale. Lui è entrato nel 1988, quindi si è sempre caratterizzato, per le cose che hanno detto anche il Sindaco e gli altri colleghi che sono intervenuti, per la sua spontaneità, per la sua, a volte anche irruenza nell’affrontare i problemi, con l’unico obiettivo che era quello di fare il bene comune, di rappresentare il bene comune nelle sue battaglie.
Battaglie che hanno visto sostanzialmente due punti di riferimento assolutamente importanti: uno è l’argomento che affronteremo dopo, l’ospedale; l’altro l’agricoltura, il lavoro in generale, ma l’agricoltura in particolare.
L’azione politica di Michele Santoro in quest’Aula consiliare si è caratterizzata come dicevo prima con il suo carattere, con la sua passionalità nell’affrontare le politiche. Anche io voglio raccontare un brevissimo episodio che è accaduto proprio in quest’Aula, molti anni fa, per dire la verità. C’era un incontro, in quest’Aula, dell’amministrazione comunale, che io rappresentavo in quell’occasione in qualità di vicesindaco, con il Comitato che si batteva contro l’installazione di antenne selvagge. Era un incontro abbastanza positivo, tra l’altro stavo andando abbastanza positivamente nella direzione della discussione e del dibattito che si era aperto. Questo dibattito però veniva interrotto continuamente da Michele Santoro, perché voleva dare il suo contributo, anche se magari in quel momento poteva soltanto dare un’adesione formale. Invece, continuamente interrompeva gli interventi che venivano fatti sull’argomento: ovviamente, stiamo parlando delle antenne e leader della lotta dell’antenna era allora l’attuale Sindaco, Ciro D’Alò.
Nell’interrompere continuamente le cose, a un certo punto ho tentato di fermarlo. Gli ho detto: “Scusa, Michele, sei proprio maleducato, mica puoi interrompere continuamente questi interventi da parte delle persone che sono presenti e che stanno intervenendo”. Quindi, lo chiamai maleducato. Pensavo fosse finito lì, l’episodio. Invece, dopo un po’ di tempo mi chiama il maresciallo dei Carabinieri di Grottaglie per notificarmi una querela che mi aveva fatto Michele Santoro per averlo chiamato “maleducato”. Tant’è che il maresciallo mi accolse con una grande risata, disse “ma come, per averlo chiamato ‘maleducato’ ti ha fatto la querela?”. Gli ho detto: “io conosco Michele, so la sua spontaneità, la sua passione per quelle cose, quindi che devo dire? Accetto questo episodio, questa querela”. Poi, però, devo dire la verità, Michele quella querela l’ha ritirata, com’era pure scontato, era stato quel momento che aveva portato a quella conclusione.
Ha ritirato quella querela, e da quel momento si è intensificato anche il rapporto di amicizia fra tutti e due, anche se militavano in formazioni politiche diverse, e a volte anche contrapposte. È un’amicizia quindi che è continuata soprattutto nella prima gestione, nella prima fase della Giunta D’Alò, quando insieme abbiamo fatto tutta una serie di iniziative unitarie, come opposizione, nei confronti dell’Amministrazione D’Alò di quell’epoca.
Ho voluto raccontare questo per sottolineare ancora una volta il carattere umano di Michele, la sua genuinità, la sua spontaneità, la sua irruenza, voglio utilizzare ancora una volta questa parola, che caratterizzava la sua passione politica, voleva dare il suo contributo.
Michele è stato un leone, è stato ricordato anche prima, un leone in tutti i sensi: un leone dal punto di vista politico, che si è battuto per le idee che lui sosteneva, abbiamo ricordato l’ospedale, l’agricoltura, ma anche altre situazioni. È stato un leone anche nel combattere una grande malattia, una lunga malattia che l’ha portato ad allontanarsi anche fisicamente dalle battaglie che si sono fatte in questa città.
Lo voglio ricordare, così, quindi, come una persona assolutamente genuina, che ha avuto la forza di affrontare questa malattia, sostenuto ovviamente dal grande affetto della sua famiglia. Voglio inviare un commosso abbraccio nei confronti di tutta la famiglia, alla moglie, ai due figli, ma soprattutto alla figlia Maria, nostra collega nell’avventura istituzionale di questa amministrazione comunale.
Ancora una volta quindi grazie, Michele, per quello che hai fatto. Michele sicuramente non è un ricordo formale che potrebbe anche scadere nella retorica, ma è assolutamente sincero. Ti ricorderemo quindi per quello che sei stato: un grande leone che si è battuto per gli interessi comuni, per il bene comune.
Grazie, Michele. (Applausi)
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Donatelli.
Prego, direttore.
Speaker : GREGORIO COLACICCO, Direttore generale.
Sicuramente il ricordo di Michele mi prende e mi emoziona. Anche se ultimamente ci sentivamo solo telefonicamente, però, le persone vere, le persone, come si diceva prima, che sono irruenti…Lui non era irruente, lui era una persona che rispetto alle sue battaglie nobili si faceva strada. Quando lui doveva dire qualcosa di cui era convinto, ma che in realtà era espressione di una problematica che riguardava i cittadini del territorio, non aveva difficoltà a irrompere. In presenza delle massime autorità politiche, lui irrompeva, parlava e diceva la sua.
Mi unisco quindi al pensiero di tutti, perché queste persone lasciano il segno, proprio perché nella loro semplicità, nella loro umiltà, con grande onestà intellettuale, poi diventano degli esempi. E quando con la loro azione diventano esempio e modello di riferimento, a maggior ragione dobbiamo ricordarle, a maggior ragione dobbiamo lasciare un segno tangibile della loro presenza.
Rispetto a questo ricordo che, così come si ricordava prima mi ha visto in una breve parentesi di impegno politico che ho avuto anni addietro, però mi ha portato a un rapporto carnale, a un rapporto forte, quindi all’emozione di oggi.
Nel ricordare anche Maurizio, nostro dipendente, e persona appassionata, persona che ha fatto della sua attività una missione per gli altri, ecco, da parte mia, caro Sindaco – mi rivolgo a tutti i consiglieri – la più assoluta e totale disponibilità a trovare un modo tutti insieme perché all’interno di quelli che sono i nuovi servizi che a breve andremo a rappresentarvi, lo dico con il cuore, avrei piacere di ricordare, con delle targhe commemorative, questi amici che nel loro ricordo e in quel solco, i giovani e chi verrà dopo di noi si chiederà: ma chi erano, chi era Michele, chi era Maurizio, e qualcuno dirà quello che hanno fatto per questa comunità.
Comunque, grazie per avermi dato l’opportunità di fare questa riflessione con voi. Grazie. (Applausi)
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie al direttore Colacicco.
Chiudiamo questo momento di commemorazione con un minuto di silenzio.
Grazie a tutti.
Procediamo con l’inizio dei lavori dell’odierno Consiglio comunale, informando i consiglieri, vi è stata già data distribuzione, che è stato presentato, a firma di dodici consiglieri un ulteriore ordine del giorno che come da regolamento verrà votato a margine della mozione presentata nella seduta odierna del Consiglio comunale.
Pertanto, diamo inizio ai lavori con l’unico punto all’ordine del giorno (anzi, con il primo punto all’ordine del giorno): “Mozione protocollo n. 17762 dell’8/6/2022 su ‘Ospedale San Marco di Grottaglie e riorganizzazione della rete assistenziale territoriale’ presentata dal Gruppo consiliare di Fratelli d’Italia”.
Ovviamente ho omesso la lettura dell’ulteriore ordine del giorno presentato, che credo sarà illustrato poi dai consiglieri proponenti. Pertanto, do la parola al consigliere Lenti.
Prego, consigliere.
Speaker : VINCENZO LENTI.
Grazie, Presidente. Ringrazio anche per la cortese presenza del direttore generale. Mi sembra il caso, forse è la giornata migliore, ed interpreto il pensiero di tutti, per onorare due persone che si sono battute per la sanità grottagliese, caro direttore: Maurizio Bais, e soprattutto Michele Santoro, che della permanenza e della continua e costante apertura e potenziamento dell’ospedale di Grottaglie hanno fatto una battaglia di vita, insieme al consigliere comunale già di Alleanza Nazionale, Benito Gerlone.
Michele e Benito sono arrivati al punto di legarsi, di incatenarsi davanti all’ospedale, proprio quando se ne paventava la chiusura, chiusura che progressivamente si sta avverando. Io oggi mi compiaccio della presenza di tanti illustri colleghi, mi sembra di essere ad un convegno medico. Questo invece è un Consesso politico, e qui dobbiamo parlare di politica. Nel momento in cui io leggo, nella deliberazione del direttore generale, che ha stravolto quella che era l’idea per quanto riguarda i finanziamenti della missione 6 del PNRR rispetto alle indicazioni dettate dalla delibera di Giunta regionale del 7 marzo 2022, noi non possiamo sottacere, e vedere, verificare che si sta determinando un ulteriore depotenziamento dell’ospedale di Grottaglie.
Adesso io ho preso visione dei nuovi punti e non posso far altro che rallegrarmi. Però, leggere nella delibera di Giunta regionale che è stata individuata Grottaglie come centro di ospedale di comunità insieme a Massafra, leggere nella sua delibera, o nella delibera redatta dal responsabile della strategia d’intervento; leggere invece di Grottaglie che diventa casa di comunità, per cui c’è stato uno spostamento, e poi il Sindaco mi deve rispondere su questo, perché questo è un intervento di natura politica, non è un intervento di natura tecnica. Io adesso leggo invece, sempre sulla delibera del direttore generale, che sono stati creati quattro ospedali di comunità, di cui tre nel versante occidentale, con completo abbandono della zona centrorientale della provincia di Taranto. L’ospedale di Grottaglie è diventato, e di fatto lo è già, casa di comunità. E poi leggo dell’ospedale di comunità Massafra pertinente, perché era presente già nella delibera di Giunta regionale, l’ospedale di Ginosa, che a mia memoria non ricordo avesse un ospedale, l’ospedale di Castellaneta, sempre Ospedale di comunità, e l’ospedale di comunità di Martina Franca. Da questo elenco manca l’ospedale di comunità, caro Sindaco.
Tra l’altro, leggendo e spulciando la delibera, ho anche verificato che questa, con questo tipo di interventi poteva essere modificata in seno alla Conferenza dei Sindaci. Allora io vorrei chiedere al nostro Sindaco se ha proposto qualcosa di alternativo, oppure se fosse a conoscenza di questo ulteriore depotenziamento dell’ospedale di Grottaglie.
Toto abrupto è stato cancellato il nome di Grottaglie e sono stati inseriti, fermo restando che non ho nulla da togliere agli altri Comuni della Provincia, però mi sembra un ulteriore sgarbo istituzionale a questa città, un ulteriore sgarbo a questa collettività, che si sente già molto abbandonata dalla nostra sanità e dalla sanità in generale.
Io vorrei fare un breve excursus su cosa rappresenta per noi l’Opera Pia Ospedale San Marco, caro direttore. Non so se lei conosce la storia dell’ospedale di Grottaglie. L’Opera Pia San Marco, che si chiama Opera Pia Ospedale San Marco nasce il 12 marzo del 1464, come ente caritatevole, all’inizio, per la cura delle parassitosi, per la cura e per il sostegno ai meno abbienti e ai bisognosi. Grazie alla donazione dell’arciprete Cecere, che donò tutti i suoi averi per costruire l’Opera Pia San Marco, il progetto fu portato avanti dal senatore Gasparri Pignatelli. Noi abbiamo avuto un ospedale, caro direttore generale, e soprattutto caro Sindaco, che forse ha dimenticato la storia di Grottaglie, e abbiamo avuto l’inaugurazione dell’ospedale di Grottaglie, caro direttore, nel 1967, sostenuto… Opera Pia, si intenda bene, perché se fosse rimasto Opera Pia noi avremmo avuto a Grottaglie un altro istituto a carattere scientifico, come sono adesso Acquaviva, Castellana Grotte, Tricase, San Giovanni Rotondo. Invece abbiamo avuto un’inaugurazione nel ‘67, ma tenete ben presente che questo ospedale non è stato costruito soltanto esclusivamente con fondi pubblici. Questo ospedale è stato costruito con donazioni ed elargizioni di privati cittadini di Grottaglie. Ancora adesso noi abbiamo terreni, masserie, finanche la pineta Frantella, che rappresenta il nostro fiore all’occhiello, era di proprietà dell’ospedale di Grottaglie e adesso è diventato di proprietà della Regione Puglia, per quello stolto passaggio da ente di Opera Pia al calderone della sanità pubblica regionale.
Ecco perché noi teniamo alla presenza dell’ospedale di Grottaglie. Fino ai primi anni del 2000 ha rappresentato il fiore all’occhiello dell’intera provincia di Taranto. Dall’ospedale di Grottaglie son venuti fuori fior fiore di primari, fior fiore di medici che hanno elevato la qualità e la capacità professionale della classe medica, cari medici.
Vederlo adesso ridotto a semplice presidio territoriale di assistenza a noi non va assolutamente. A noi e soprattutto alla collettività di Grottaglie. Perché? Perché il presidio territoriale di assistenza noi lo teniamo già. Non posso io vedere da medico che quello che viene fatto in viale De Gasperi debba essere trasferito all’ospedale di Grottaglie. Io non posso permettere, né dare il placet perché l’ospedale di Grottaglie diventi un mero poliambulatorio di assistenza primaria di base.
L’ospedale di Grottaglie, almeno dovete consentirci, e questa è la modifica che io auspico che il sindaco D’Alò solleciti alla Direzione generale, quantomeno deve avere la presenza, indipendentemente da queste belle parole di cui io sono venuto a conoscenza soltanto adesso, nel vano tentativo di mitigare questa nostra critica, l’ospedale di comunità presuppone la presenza di 20 posti letto, presuppone l’assistenza, soprattutto per i pazienti non autosufficienti di poter transitare dall’ospedale di comunità prima di tornare a casa, se poi siamo in grado di avere, di determinare e di svolgere un’attività sanitaria seria e di eccellenza al domicilio del paziente.
Noi non siamo contrari ad un riordino della politica sanitaria, perché serve. Però un riordino non può essere rappresentato da una riconversione, e ancor più da una chiusura, caro direttore generale. Per cui io auspico… Le ho detto brevemente la storia dell’ospedale di Grottaglie, per cui io auspico che la presenza quantomeno di un ospedale di comunità possa rappresentare un piccolo ristoro alla dignità di questa cittadina. Non si può non tener conto poi che adesso un ulteriore errore è stato compiuto con questa mega galattica struttura del San Cataldo, che già dal 2015 ha determinato un depauperamento della forza lavoro degli ospedali periferici. Forse quindi la politica sanitaria ha peccato un po’ di presunzione. Ancora oggi, nonostante decine e decine di giornate di finte inaugurazioni, ci ritroviamo ancora con un grezzo sul quale occorre spendere altri 159 milioni di euro per poterlo rendere, portare a regime, e poi serviranno anche altrettanti soldi per poterlo allestire.
Un errore madornale è stato compiuto, se ne legge sulla stampa tutti i giorni, con questo accentrare dell’afflusso da tutta la provincia di Taranto al pronto soccorso dell’ospedale Santissima Annunziata di Taranto. Perché una come paziente mia madre, poi deceduta, arrivata con una situazione precedente (cardiopatica, ipertesa, demente) ha dovuto fare un’anticamera di quattordici ore prima di poter fare un elettrocardiogramma o gli enzimi?
Per cui, caro direttore, quello che non ha fatto il sindaco D’Alò, glielo chiede il dottor Vincenzo Lenti, glielo chiede tutta la collettività di Grottaglie. Noi dobbiamo fare in modo di modificare questo Piano. Noi siamo sensibili a qualsiasi miglioramento sotto l’aspetto tecnologico, sotto l’aspetto organizzativo. Però non potete toglierci anche l’opportunità di avere un ospedale di comunità per l’ospedale di Grottaglie che garantisce l’assistenza a chi è impossibilitato ad avere assistenza domiciliar: venti posti letto che tra l’altro Grottaglie avrebbe tranquillamente meritato di avere, visto il bacino di utenza. Lei sa benissimo che all’ospedale di Grottaglie, ex ASL Taranto 6 affluivano 110.000 persone, compresa anche Villacastelli: venivano a Grottaglie dagli altri paesi perché avevano fiducia. Invece adesso si scappa, adesso si muore, adesso abbiamo un contenzioso legale, due o tre al giorno. Questo un errore. Bisognava prima aspettare di avere il completamento dell’ospedale San Cataldo, di avere veramente sul territorio la presenza del DEA fatto bene, non invece mandare allo sbaraglio pazienti che devono attendere 12, 14, 18 ore prima di poter essere visitati.
Bisognava mantenere quello che avete scritto adesso, in questo banale ordine del giorno. Bisognava mantenere i punti di primo intervento periferici. Bisognava mantenere il pronto soccorso autonomo, fino a quando la politica sanitaria avesse finalmente sbloccato i fondi, o avesse ultimato i progetti. Auspico che questa discussione, anche in memoria di Maurizio Bais e di Michele Santoro… Per la mia esperienza di medico, memore e testimone di quello che è stato l’ospedale di Grottaglie per la nostra collettività, auspico da parte vostra un maggior impegno, caro Sindaco, soprattutto il suo, che mi sembra che sia stato un pochettino negligente. Io non so se c’è stata la Conferenza dei Sindaci in sede o durante la discussione della delibera, se il sindaco D’Alò abbia proposto delle modifiche o dei punti a favore del mantenimento quantomeno del pronto soccorso, e quanto meno dell’ospedale di comunità che presuppone la presenza e la contestuale assistenza per 50.000-100.000 persone.
Ritengo che lei sia una persona capace, per cui non toglieteci anche questa pia illusione, perché dovremo giustificare perché molti cittadini di Grottaglie, o di tutta la Regione, poi vanno a spendere 87 milioni di euro per la mobilità sanitaria passiva, andandosi a curare fuori dalla Regione Puglia. Questo significa che è stato un fallimento totale della gestione politica sanitaria della Regione Puglia, soprattutto degli ultimi 17 anni.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Lenti.
Ha chiesto la parola il Sindaco. Prego, Sindaco.
Speaker : SINDACO.
Io ho ascoltato la relazione. Non faccio l’intervento, al momento, perché ritengo che sia opportuno prima, anche per cortesia, dare la parola agli ospiti che sono qui e che rischieremmo di tenere fino a questa sera per una discussione che andrà avanti. Penso che sia corretto consentire loro l’intervento e poi, magari… Se è raggiunto l’accordo con i Capigruppo: Mingolla illustrerà prima l’ordine del giorno, o lo illustrerà dopo?
Speaker : PRESIDENTE.
Passerà prima la parola al direttore, che mi ha chiesto la parola, dopodiché è aperta la discussione ai consiglieri… Credo che lo illustrerà il consigliere Mingolla.
Speaker : SINDACO.
Quindi, anche al fine di agevolare i rappresentanti dell’ASL, i tecnici e i medici, credo che sia opportuno dare la parola loro. Poi noi continueremo a fare la nostra discussione con gli interventi.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego.
Speaker : ALFREDO TRAVERSA.
Si può intervenire sulla mozione, non penso che il dottore interverrà sulla mozione. È possibile intervenire sulla mozione?
Speaker : PRESIDENTE.
In che termini? La mozione è l’argomento sanità…
Speaker : ALFREDO TRAVERSA.
Quindi, si può intervenire sulla mozione, o ci deve essere…? Questo chiedevo, solo un’informazione.
Speaker : PRESIDENTE.
Sì, sì, assolutamente sì.
Speaker : ALFREDO TRAVERSA.
Quindi possiamo interviene sulla mozione?
Speaker : PRESIDENTE.
Assolutamente sì.
Speaker : ALFREDO TRAVERSA.
Allora chiedo di intervenire.
Speaker : PRESIDENTE.
Bisogna prenotarsi. Siccome aveva chiesto la parola il direttore…
Speaker : GREGORIO COLACICCO, Direttore generale.
Anche per sgombrare il campo da quelli che secondo me sono degli equivoci, volevo innanzitutto rispondere su quello che… Noi non siamo venuti qua per fare un convegno. Se siamo venuti qua, se io sono venuto qua è per presentare la mia squadra, quelli che lavorano con me, che lavorano per Grottaglie e che lavorano per la comunità. Li ho distolti da altre attività perché è importante. Io non sono un solista, un Solone, o un tuttologo, non ho quella presunzione. Non sono tuttologo, quindi è importante che su specifici argomenti io non mi possa avventurare a rappresentare tecnicamente come verrà costruito l’ospedale di comunità qui a Grottaglie. Una delibera del direttore che recepisce in linea con il PNRR, e in accordo con il Comune dei finanziamenti per una Casa della comunità, nella gerarchia delle fonti giuridiche non va a revocare o ad annullare quello che la Regione ha già deciso.
Questo per dirle, egregio collega che l’ospedale di comunità qui a Grottaglie è previsto, è previsto con dodici posti letto, che noi, nel progetto che oggi vi rappresenteremo porteremo a venti posti letto, insieme al centro polifunzionale territoriale che abbiamo discusso con i medici di medicina generale.
A me ha fatto piacere conoscere la storia dell’ospedale. Se però volessimo approfondire e dilungarci in tutto quello che ha determinato le chiusure e quant’altro, ci perderemmo nella notte dei tempi, e in periodi in cui poi, a mano a mano, sia da un punto di vista tecnico che da un punto di vista politico, ci sono state tante tante tra virgolette, diciamo così… Non me la sento di chiamarle responsabilità, ma allineamenti a delle direttive nazionali che hanno mantenuto i vari Governi, a delle direttive recepite a livello regionale che hanno poi eseguito le varie Giunte regionali. Io sto in una fase, dal febbraio di quest’anno, sono qui a mettere la faccia delle istituzioni, ma io sono un esecutore regionale, e non ho difficoltà a dire che quando parliamo di sanità sul territorio, io non disdegnerei la presenza dell’assessore e del direttore del Dipartimento, perché è troppo facile relazionarsi con chi mette la faccia, perché noi stiamo qui. Non è la prima volta che io partecipo ad incontri. Possiamo tranquillamente fare un gruppo di lavoro tecnico, e dare la possibilità ai cittadini di questo territorio di seguire punto per punto quello che stiamo facendo per l’ospedale di Grottaglie. Al netto di decisioni però che sono state già prese non da me, e sicuramente, se oggi il caro amico Michele fosse qui, quante volte ha detto “non ce l’ho con te, perché so che tu non hai responsabilità”? Ma sappiamo tutti, i ragazzi sicuramente no, le varie fasi che questo territorio ha subìto in nome e per conto di tutta una serie di parametri, del DM 70/2015, dei regolamenti attuativi e quant’altro.
Io però l’ospedale di comunità, adesso… I tecnici non sono venuti qua per un convegno, ma ripeto, stanno qui per rappresentare tecnicamente quello che stiamo facendo qui a Grottaglie, con impegno, in termini di risorse. Ho chiesto anche al direttore dei lavori di essere qui oggi, all’ingegner Tonti, perché noi dobbiamo dar conto. Io sono contento di venire nelle Assise comunali perché voi rappresentate i cittadini di questo territorio e avete il sacrosanto dovere e diritto di chiedere conto. E io sono qui a darvi conto, a metterci la faccia, sempre, con tutti.
Noi eravamo venuti qui oggi per rispondere a quella che è stata la sua interpellanza, interrogazione, chiamiamola come vogliamo.
Eravamo venuti qui anche, visto che stiamo anche in procinto delle festività natalizie e oggi è vigilia dell’Immacolata, che per quelle che sono le nostre radici cristiane è una giornata altrettanto importante, per rendere ai cittadini… Quando ho visto i ragazzi della scuola sono stato contento. Se ci date il tempo, noi vorremmo darvi anche la fotografia dello stato di salute della comunità di Grottaglie da un punto di vista epidemiologico, rispetto anche a quelle che possono essere le iniziative che noi possiamo avviare con i medici di base, con le scuole rispetto agli stili di vita, all’educazione alimentare e quant’altro.
Noi quindi siamo qui oggi per dar conto. Ecco perché stanno i miei collaboratori: perché insieme dobbiamo dar conto, con la dottoressa De Santis. In altre circostanze ho ringraziato tutti gli operatori, pubblicamente. Se non avessimo avuto l’ospedale di Grottaglie, noi rispetto all’emergenza Covid non so come avremmo fatto. Un ospedale che oggi, in questo momento, ha la dignità di un ospedale. Io non credo al fatto che deve diventare un PPA. Non può diventare un PPA, intanto perché ci sono 40 posti letto di riabilitazione che lo caratterizzano e gli danno la denominazione di PPA, “presidio post-acuzie”, e 32 di lungodegenza. Stiamo attivando le sale operatorie per attivare l’Ernia Center. A me non frega di quello che sta scritto, a me frega di come dobbiamo rispondere al fabbisogno di salute dei cittadini.
Sono andato a richiamare l’amico Guido Petrocelli. Gli ho detto: “tu, anche se stai in pensione, deve continuare a dare il servizio ortopedico a Grottaglie”. Il direttore dei lavori vi deve dar conto anche dei ritardi che ci sono, perché noi dobbiamo attivare l’ernia Center, abbiamo attivato l’ambulatorio delle ulcere e tutto il resto. Io faccio tutto questo, e lo voglio fare insieme ai medici di base. Voi siete la committenza.
Voi siete la committenza. Voi rappresentate, siete i terminali del bisogno di salute. Voi dovete dare a noi le indicazioni di come dobbiamo fare, al netto di cose che la storia, o la cronaca degli ultimi anni ci hanno consegnato. Io sono tra quelli che dicono che il medico di base non è vero che non risponde al telefono; io sono tra quelli che dicono che il medico di base non è vero che si è chiuso durante il Covid e faceva scendere le ricette dalla finestra. Non è vero che il medico di base non va al domicilio dell’assistito. Non è vero che il medico di base partecipa ai convegni e poi si va a fare i viaggi.
Io sono tra questi perché prima di cominciare la mia carriera, per cinque anni sono stato medico di base. Io non sono di ripiego direttore sanitario. Io ho fatto tutta la gavetta: sono andato a Bologna con la valigia di cartone, sono tornato e ho fatto le sostituzioni ai massimalisti per prendere un punteggio: non mi davano niente. Ho fatto le sostituzioni ai medici massimalisti per fare punteggio e per entrare.
Poi ho conseguito la specializzazione e sto nell’organizzazione dei servizi di base da sempre. Quindi, sto qua oggi a cogliere i suggerimenti, e anche le critiche, perché io non devo seguire gli obiettivi che mi dà la Regione – questo, questo, gli obiettivi nazionali –, ma devo rispondere ai cittadini, e sono consapevole, e chiedo scusa, delle liste d’attesa, dei tempi di attesa. Sono consapevole. Però dovete sapere tutti, e lei, caro collega lo sa più di tutti gli altri, solo che non ne ha fatto cenno, della carenza di medici. Io ieri ho firmato… Il fatto è serio: io ieri ho firmato le deroghe. Sapete come faremo per sostituire i medici di base che vanno in pensione e che non ci sono? Da 1.500 andremo a 2.000 assistiti; poi da 2.000 a 2.500. E non è certo colpa mia se qualcuno non si è mai preoccupato di collegare in un algoritmo le quiescenze con gli ingressi alla Scuola di Medicina. Non abbiamo medici al pronto soccorso, non abbiamo medici per potenziare e rafforzare quel punto di primo intervento a cui si fa riferimento! Questa è la realtà, e la devo dire in faccia, la devo dire con grande onestà intellettuale.
Sono qui a prendermi tutte le critiche del mondo, a scusarmi per sua madre che ha aspettato tanto lì, al pronto soccorso, perché col dottor Salfi, col dottor Giovannetti stiamo portando avanti dei progetti di umanizzazione, a prescindere dal codice, se rosso, verde o bianco. Noi dobbiamo essere umani, quando la persona è anziana la dobbiamo coccolare lo stesso.
Io sono andato nell’ospedale a chiedere scusa a una nonna di Crispiano che aveva aspettato al pronto soccorso 16 ore. Però i medici si dannavano, al pronto soccorso, si stavano dannando. Quindi, chiudo e mi taccio, poi, se volete far parlare i miei collaboratori loro sono qui apposta, la sua richiesta è già accolta. Lei domani viene con me al San Marco e le faccio vedere i locali, gli ambienti dove stiamo costruendo l’ospedale di comunità. Quindi, è registrato; è registrato il mio intervento; ci sto mettendo la faccia, e qui, nelle carte della Regione, il 22 settembre alla Regione, così come fa periodicamente… Perché quelli a cui fa riferimento lei sono quelli successivi. A Grottaglie è cristallizzata, c’era, c’è; tanto è vero che non lo stiamo realizzando con il PNRR di ultima emissione, ma lo stiamo realizzando con quegli 8,5 milioni di euro che stavano nei finanziamenti.
Io qui quindi mi assumo la responsabilità, le consegno gli atti ufficiali e formali… Da domani continuiamo insieme. Come sto facendo con i colleghi, il dottor Tilli e il dottor Vicinanza, con cui stiamo discutendo sulle planimetrie dove saranno allocati i medici di base, perché qui a Grottaglie realizzeremo quel centro polifunzionale territoriale che deve dare la possibilità ai medici di medicina generale di erogare prestazioni H12, più o meno sette giorni su sette se riusciamo ad avere poi le coperture economiche dalla Regione, con un ambulatorio infermieristico per la cronicità, per la continuità assistenziale che si deve poi collegare. Per questo siamo qua. State ben certi che così come ricordava qualcuno sono del territorio. Io vengo qui a comprare le maioliche, oppure a fare altro; la gente mi incontra; se ha da rimproverarmi mi rimprovera, mi prendo i rimproveri e chiedo scusa; se invece c’è un minimo di sostegno in quello che facciamo, noi lo accettiamo ben volentieri. Chiedo scusa per aver parlato troppo.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie al direttore Colacicco.
È aperta la discussione. Invito i consiglieri a prenotarsi. Successivamente… Prego, Sindaco.
Speaker : SINDACO.
Presidente, solo per l’ordine dei lavori: siccome se facciamo una discussione tutti e 24, fra tre ore… Concediamo di rappresentare quello che ha preparato per noi tutto lo staff dell’ASL. Ci dedichiamo poi agli interventi…
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere, un attimo, non le ho dato la parola.
Consigliere Traversa, il Sindaco ha fatto una proposta di gestione dei lavori. Dopodiché, lei mi ha chiesto la parola e io gliela do immediatamente, come gliela do al consigliere Mingolla che si è prenotato. Lì è visualizzato l’ordine degli interventi; come mi ha chiesto di poter intervenire il dottor Vicinanza e gli cederò la parola.
Detto questo, se la discussione prettamente politica tra i consiglieri alla presenza degli ospiti dovesse prolungarsi, è chiaro che io devo favorire anche gli interventi degli ospiti. La gestione è sotto controllo.
Prego, consigliere Mingolla, come da ordine dei lavori.
Speaker : RAFFAELE MINGOLLA.
Buongiorno a tutti, ai giovani che sono qui presenti oggi, ai cittadini che ci seguono via social.
Un saluto particolare va alla direzione strategica dell’ASL, rappresentata qui oggi dal direttore generale dottor Colacicco e dal suo staff manageriale. Buongiorno a tutti.
Prima di esporre ed illustrare l’ordine del giorno è necessario che io dica qualche parola per quanto riguarda la mozione che ha presentato il collega consigliere dottor Enzo Lenti. Intanto, ringraziamo il direttore generale per il suo caloroso intervento, che mi ha strappato il “benissimo”, perché siamo contenti che finalmente un direttore generale del nostro territorio si interessi e guardi con uno sguardo più vicino, più attento alle problematiche di salute della nostra comunità.
Torniamo alla mozione. La mozione presentata così “Ospedale di Grottaglie e riorganizzazione della rete sanitaria assistenziale”, permettetemi di dirlo, è confusionaria, fa una commistione tra strutture sanitarie territoriali e strutture ospedaliere.
Io ritengo che non sia voluta questa commistione, anche perché è un medico che l’ha presentata. Ritengo però di dover puntualizzare che un conto è il plesso ospedaliero di Grottaglie, riveniente dal piano di riordino della rete ospedaliera, la deliberazione della Giunta regionale n. 239 del 2017 ai sensi del DM n. 70 del 2015 e del Regolamento regionale che poi è stato modificato ultimamente dal Regolamento regionale n. 14 del 2020; un altro conto è la riorganizzazione della rete assistenziale territoriale. Per cui, non ci può essere domani, oggi, una sostituzione di un PTA che è un presidio territoriale di assistenza senza posti letto, perché è giusto che i cittadini conoscano questa situazione. Perché poi, se non la sanno, le persone, possono dire “ma allora veramente l’ospedale di Grottaglie è diventato un PTA?”. Non è così. Il PTA è un presidio sanitario assistenziale senza posti letto, che fa parte, è in capo al Distretto. Nulla ha a che vedere con l’ospedale, col plesso ospedaliero. Uno.
Due: non è possibile che l’ospedale, il plesso ospedaliero di Grottaglie con i posti letto che abbiamo adesso… Voglio ricordare che abbiamo i posti letto di medicina generale, geriatria, lungodegenza, i posti letto di riabilitazione che si sono aggiunti ultimamente, con i servizi di diagnosi e cura di supporto che sono la cardiologia, il servizio di radiodiagnostica, il servizio di patologia clinica, la sezione di genetica medica, la dirigenza medica di presidio, il quartiere operatorio (per il quartiere operatorio diremo qualcosa più avanti nell’ordine del giorno) e il punto di primo intervento, il quale punto di primo intervento è contenuto in un documento a sé stante.
Per tale ragione devo definire e concludo, per quanto riguarda la mozione, che la mozione fatta anche perché nondimeno dalla dichiarazione fatta dal direttore generale, la 134 prevedeva l’ospedale di comunità, prevedeva la casa di comunità. Noi, i Gruppi consiliari di maggioranza che abbiamo presentato quest’ordine del giorno, vogliamo respingere questa mozione, non perché non vogliamo l’ospedale di comunità, ma perché vogliamo la casa di comunità che riesca ad erogare assistenza sanitaria, medica, infermieristica e sociosanitaria, vogliamo l’ospedale di comunità che con i suoi venti posti letto può ricoverare pazienti della nostra comunità con patologie acute minori e patologie riacutizzata. Questo vogliamo.
La mozione quindi egregio collega, secondo il mio modesto e umile punto di vista è soltanto una delle dichiarazioni ed una comunicazione speciosa, che non ha verità, che non ha radici di verità, e che non fa altro che ingenerare sfiducia da parte dei cittadini nei confronti del Servizio sanitario pubblico in favore del privato. E in ultima analisi, può anche ledere le immagini delle istituzioni, sia della ASL che dell’Amministrazione che governa la città.
Chiudo, per quanto riguarda la mozione: se mi è consentito, Presidente, proseguo. Dicevo che i Gruppi consiliari di maggioranza hanno preparato un ordine del giorno, ordine del giorno suddiviso in due documenti: uno riguarda l’assistenza diretta ospedaliera, e questa è indirizzata direttamente…
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Dicevo: bisogna salvaguardare la dignità del Consiglio comunale e le regole.
Questo Consiglio comunale è stato convocato per discutere la mozione che è stata presentata…
Speaker : PRESIDENTE.
È facoltà a termini di Regolamento da parte dei Consiglieri presentare gli ordini del giorno, consigliere…
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Ma degli ordini del giorno discutiamo dopo, semmai.
Speaker : PRESIDENTE.
Sì. Consigliere Donatelli, ha fatto bene. Mi dà l’opportunità di fare una precisazione: è chiaro che a termini di Regolamento è facoltà – lei ne ha presentato un altro negli scorsi Consigli comunali– dei consiglieri favorire la presentazione di ordini del giorno aggiuntivi, che a termini di Regolamento vanno discussi e votati a margine del Consiglio.
Essendo l’argomento… È così. Essendo l’argomento unico, cioè sanitario, quindi non stiamo affrontando un ulteriore argomento, come è successo per caso Leonardo, o per il caso Ilva, non posso impedire, nell’ambito della discussione e della dissertazione sul tema odierno, di avere…. C’è il Regolamento. Le sto confermando la veridicità di ciò che ha detto Donatelli. Consigliere Traversa, stiamo andando avanti.
L’unica cosa che chiedo al Consiglio, e credo che siamo intelligenti per poter favorire una discussione sana anche alla presenza degli ospiti è che siccome entrambi, la mozione e l’ordine del giorno aggiuntivo riguardano lo stesso argomento, credo che si possa favorire un’unica discussione, fatto salvo che poi in termini politici e regolamentari avranno una procedura di discussione e approvazione… Ripeto: in termini regolamentari è così. Sto chiedendo una cosa… Donatelli, mi faccia determinare e le do la parola.
Il termine è “sanità”, cioè, l’argomento è sanità, non mi sta parlando di Leonardo o di quant’altro, per cui dico: siamo al punto sulla sanità, di Leonardo, o dell’Ilva parliamo a margine, come da Regolamento. Non posso impedirlo nel senso che dovrei entrare parola per parola nei singoli vostri interventi che non afferiscono alla mozione di Fratelli d’Italia. Siccome la discussione è più generale sulla sanità, magari il consigliere Mingolla non legge la mozione perché la legge alla fine, ma gli argomenti li può esplicitare lo stesso, nel senso che io non posso interrompere parola per parola… Come da Regolamento.
Prego, Donatelli. Un attimo.
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Soltanto per precisare ulteriormente. Siccome il Regolamento lo conosciamo tutti, sappiamo che se si fa una cosa in deroga al Regolamento bisogna prima concordarla almeno con i Capigruppo, se non con tutto il Consiglio comunale: è quello che si sta chiedendo. Per cui, secondo me dobbiamo attenerci all’argomento, quindi parlare della mozione. Dopodiché, c’è stata la presentazione dell’ordine del giorno, ne discutiamo immediatamente dopo. Tra l’altro, se si vuole ulteriormente approfondire con gli illustri ospiti tutto quello che accadrà, ovviamente è una cosa in più che ci mette nelle condizioni di capire meglio come stanno le cose, e soprattutto come staranno le cose. Tutto qua.
Speaker : PRESIDENTE.
Sindaco.
Speaker : SINDACO.
Presidente, solo una cosa.
Credo sia nella memoria di tutti, ma è anche agli atti: quando viene presentato un ordine del giorno, almeno lei, per uso di questo Consiglio comunale, consente, all’inizio del Consiglio comunale, al presentatore, di leggerlo, per poi discuterlo alla fine. Questo è successo anche nel caso di Leonardo, quindi non sto dicendo niente di nuovo, è già accaduto. Lei, all’atto dell’avvio del Consiglio consenta al presentatore di leggere l’ordine del giorno presentato, fermo restando che proprio per evitare queste beghe prettamente di discussione politica, avevo chiesto cortesemente di consentire agli ospiti di rappresentare la parte tecnica e comunicativa. Dopodiché, questo dibattito ce lo possiamo fare tranquillamente tra di noi perché è politico, e rischia…
Speaker : PRESIDENTE.
Io non interrompo nessuno, e a termini di Regolamento applico il Regolamento e ribadisco che va data lettura di un ordine del giorno aggiuntivo, va data lettura a inizio del Consiglio. Va data lettura all’inizio del Consiglio; dopodiché, io – sono trascritte le mie dichiarazioni – ho omesso la lettura, perché la titolarità della lettura spetta al Presidente del Consiglio, l’ho omessa vista la corposità, chiedendo al consigliere Mingolla di leggerlo. A termini di Regolamento sarà discussa e votata a margine del Consiglio.
Detto questo, ribadisco che non posso, e non potete pretendere – condivido e apprezzo l’intervento del consigliere Donatelli – che il Presidente intervenga parola per parola sull’appropriatezza delle vostre dichiarazioni rispetto all’argomento, che è unico, pur rispettando i termini del Regolamento. Per cui chiedo al consigliere Mingolla di leggere l’ordine del giorno aggiuntivo. Dopodiché, termina il suo intervento.
Speaker : RAFFAELLE MINGOLLA.
Grazie, Presidente.
Dicevo: l’ordine del giorno presentato qui stamattina dal Gruppo dei consiglieri di maggioranza riguarda due documenti. Prima di entrare nel merito devo dire le cose come stanno: è composto da due documenti, uno dei quali è indirizzato direttamente al direttore generale, perché trattasi di organizzazione all’interno del plesso ospedaliero San Marco di Grottaglie, quindi direttamente al direttore generale. L’altro invece riguarda responsabilità ad altri ad altri livelli che siano regionali, in quanto riguardano la rete di emergenza-urgenza della Regione Puglia.
Ciò detto, mi accingo a leggere il primo documento che riguarda la ASL e il direttore generale. Parto dai posti letto funzionanti anti-Covid. Sono 72 posti letto tra lungodegenza, medicina generale, geriatria, riabilitazione. Poi, per effetto del Covid sono stati diminuiti, perché c’è stata una contrazione dei posti letto sia di medicina generale che di geriatria. Il Piano di riordino della rete ospedaliera, ai sensi della 239 del Regolamento regionale Puglia, il DM 70/2015 e legge di stabilità 2016-2017 ha stabilito che lo stabilimento ospedaliero di Grottaglie sarà un PPA con 72 posti letto, 40 di riabilitazione e 32 di lungodegenza. I 40 posti letto di riabilitazione sono suddivisi in 20, 10 e 10: 20 di neuromotoria, 10 di cardiologica e 10 respiratori. Proposta: per implementare e migliorare l’assistenza ospedaliera diretta dello stabilimento ospedaliero San Marco all’interno del presidio ospedaliero centrale, cioè del POC, premesso che l’articolo 15, lettera d) del Regolamento regionale della Puglia sul riordino ospedaliero per la riconversione recita “il San Marco di Grottaglie è un plesso ospedaliero del Santissima Annunziata; la riconversione sarà al termine del completamento dei lavori per la costruzione del nuovo ospedale San Cataldo di Taranto e sua funzione a regime. In attesa dell’istituenda azienda ospedaliera San Cataldo di Taranto, preso atto che per rispondere ai bisogni di salute della popolazione del distretto n. 6 circa 110.000 abitanti e 11 Comuni, e per garantire l’ottemperanza degli standard quali-quantitativi assistenziali dello stabilimento San Marco di Grottaglie, si propone il ripristino dei posti-letto di lungodegenza, il ripristino del funzionamento del quartiere operatorio con servizio di day service e day surgery attiguo al quartiere per tutti gli interventi di chirurgia minore, che vanno dall’ernia inguinale, all’ernia ombelicale, piuttosto che alla colecisti, al fine di decongestionare i presìdi ospedalieri di secondo livello, di primo livello e di base della ASL Taranto; potenziamento del servizio di patologia clinica attraverso l’assegnazione di due tecnici sanitari di laboratorio per il funzionamento del servizio H12, anche per rispondere adeguatamente alle richieste del PPI; per la sezione di genetica della patologia clinica del POC, attualmente attiva nella sede del San Marco di Grottaglie, in attesa di un’auspicata definitiva organizzazione in un’unica struttura all’interno della ASL, tenuto conto della mole di prestazioni svolte in tutti questi anni, anche a fronte di una grave carenza di personale, in particolare tecnico, si chiede una corretta redistribuzione dell’attività associata ad un’equa distribuzione delle risorse umane, fino a quando non ci sarà all’interno della ASL un’unica struttura; potenziamento del servizio di radiodiagnostica del personale medico e tecnico a pieno regime per la riapertura di tutte le agende di radiologia tradizionale, risonanza magnetica, TAC per rispondere ai bisogni e ai servizi della comunità con apertura H12 anche per rispondere alle richieste del PPI; presenza continua del dirigente medico di presidio con l’assegnazione di una struttura semplice già prevista nel Piano di riordino ospedaliero.
Per quanto riguarda la proposta di rafforzamento del PPI vedere specifica relazione”, che mi accingo a continuare a leggere. Mi ripeto: questa è diretta al direttore generale. Quello che adesso mi accingo a leggere, invece, riguarda la rete dell’emergenza-urgenza, quindi attiene a responsabilità istituzionali regionali e non della ASL.
“Ordine del giorno ai sensi dell’articolo 15 del Regolamento di funzionamento del Consiglio comunale, presentata dai sottoscritti consiglieri comunali. La rete di emergenza-urgenza della Regione Puglia, disciplinata con la deliberazione della Giunta regionale n. 2251 del 28.10.2014 aveva previsto per il San Marco di Grottaglie il pronto soccorso di base. In seguito al piano di riordino della rete ospedaliera (giusta deliberazione della Giunta regionale n. 239 del 28.2.2017 del DM 70/2015, legge di stabilità 2016-2017 e Regolamento regionale relativo), il San Marco è stato classificato plesso ospedaliero del Santissima Annunziata, da riconvertire in presidio post-acuzie (in ospedale post-acuzie) al termine del completamento dei lavori e al funzionamento a regime dell’azienda ospedaliera”. Quindi, il San Marco di Grottaglie in quel momento è stato trasformato da pronto soccorso di base all’interno del San Marco in punto di primo intervento, questi sono i passaggi: pronto soccorso di base e punto di primo intervento
“Successivamente, la Regione Puglia ha approvato il disegno di legge n.157 del 2 agosto 2018, costituendo un’Azienda regionale per l’emergenza-urgenza (la cosiddetta AREU). In seguito la Regione ha riorganizzato la rete dell’emergenza-urgenza, modificando la riorganizzazione prevista dalla precedente DGR n. 2251, articolando la rete dell’emergenza-urgenza in rete dell’emergenza- urgenza ospedaliera e rete dell’emergenza-urgenza territoriale. Quella territoriale attraverso le centrali operative, le postazioni centrali di 118 e i mezzi di soccorso territoriali; quella ospedaliera invece è stata articolata in DEA (cosiddetto Dipartimento di emergenza e accettazione). Per l’ASL di Taranto è previsto un DEA di secondo livello al Santissima Annunziata, due DEA di primo livello (presidio ospedaliero di Castellaneta e Martina), un pronto soccorso di base (ospedale di Manduria).
Inoltre, negli allegati di questa riorganizzazione della rete dell’emergenza-urgenza la Regione Puglia, attraverso un suo atto ha stabilito e deciso di chiudere tutti i punti di primo intervento esistenti sul territorio pugliese.
A tal proposito la Regione Puglia con propri atti di Giunta ha fissato il termine ultimo di riconversione di tutti i punti di primo intervento, impostazione medicalizzata 118”, perché i punti di primo intervento fino adesso erano soltanto ubicati…
Speaker : PRESIDENTE
Consigliere Mingolla, la lettura. Va data lettura
Speaker : RAFFAELE MINGOLLA.
Lo so a memoria.
“Nonostante quanto previsto dalla programmazione regionale – lo so a memoria perché l’abbiamo studiata, la materia, per qualcuno che annuisce: l’abbiamo studiata, la materia, rispetto ad altri che non l’hanno studiata – e dalla rete di emergenza-urgenza risulta tuttavia necessaria la permanenza in modo stabile presso l’ospedale San Marco di un punto di primo intervento a gestione ospedaliera, in quanto il territorio esprime le seguenti condizioni e presupposti. Considerato che il plesso ospedaliero San Marco di Grottaglie insiste nel distretto n. 6 dell’ASL Taranto, che comprende la domanda e i bisogni di salute di ben 11 Comuni con una popolazione che supera i 100.000 abitanti, e che sullo stesso plesso ospedaliero grava il flusso di utenza anche dei paesi limitrofi di Villa Castelli; rilevato che sul territorio di Grottaglie è ubicato l’aeroporto Arlotta, con vocazione commerciale e civile, ed adiacente ad esso insistono un sito di aviostrutture e il sito aerospaziale Leonardo, con più di 1.500 addetti; constatato che il PPI di Grottaglie supera i 15.000 accessi annui e che il grave sovraffollamento per i DEA di secondo livello del PII Santissima Annunziata di Taranto incide negativamente sulla quantità del servizio offerto e sugli esiti delle prestazioni in termini di mortalità e morbilità ospedaliera, con il risultato finale di permanenza dei pazienti nei locali di pronto soccorso, in media, dalle 8 alle 10 ore.
Constatato altresì che il plesso ospedaliero San Marco, già operativo con dirigenza medica di presidio, posti letto di medicina generale, geriatria e riabilitazione, servizi sanitari diagnostici di supporto, quali cardiologia, patologia clinica, sezione genetica e radiodiagnostica, n. 3 stanze adiacenti al locale del PPI che è già operativo e utilizzabile per il triage infermieristico, trattamento dei codici verdi e bianchi, una stanza per l’astanteria e per le osservazioni brevi, abbiamo 16 infermieri strutturati dipendenti dell’ASL, 7 operatori sociosanitari strutturati anch’essi della ASL; solo i dirigenti medici sono convenzionati con il 118.
Visto che brevi manu nel mese di maggio scorso il Sindaco del Comune di Grottaglie ha già consegnato questo documento all’assessore regionale alla salute, dottor Rocco Palese; il Consiglio comunale impegna il Sindaco nei confronti del Presidente della Regione, del direttore di dipartimento salute, dell’assessore regionale alla sanità e dell’agenzia AREU a proporre la permanenza di un punto di primo soccorso di base, o PPI rafforzato, a conduzione ospedaliera, che operi H24 con consulenze cardiologiche, internistiche, di radiodiagnostica e di patologia clinica, in stretta collaborazione con i DEA di secondo livello del Santissima Annunziata, con i DEA di primo livello e pronto soccorso di base degli altri presidi, soprattutto perché i bisogni di salute di emergenza-urgenza della comunità grottagliese e della popolazione del distretto n. 6 non possono essere considerati di second’ordine rispetto alle restanti popolazioni della provincia ionica.
La strategia di questo sistema integrato, DEA di secondo livello, primo livello e secondo livello, PS di base e PPI punta ad ottenere risultati quali-quantitativi della risposta ai bisogni di salute e di emergenza-urgenza, migliorando di conseguenza la fiducia da parte dei cittadini utenti nei confronti del Servizio sanitario regionale e della ASL per la promozione della salute”
Grazie, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Mingolla.
Ha chiesto la parola il consigliere Traversa. Prego, consigliere
Speaker : ALFREDO TRAVERSA
Grazie.
Do il benvenuto al direttore Colacicco, di cui ho apprezzato moltissimo l’intervento, perché le cose che lei ha detto, dottore, per una strana coincidenza, martedì sulle reti Rai sono state affrontate dalla trasmissione Report: è esattamente quello che lei ha detto. Per chi ha potuto vederla, c’era da mettersi le mani nei capelli, specie anche per la possibile organizzazione dei medici di base in cooperativa, con lo scandalo che sussiste nel Veneto e in Lombardia. Mi auguro che qui non avvenga questo.
Le cose che ha detto quindi le condivido, come condivido l’ospedale di comunità. Pensi che è stato il mio cavallo di battaglia durante la campagna elettorale dello scorso anno, perché come lei sa gli ospedali di comunità erano già istituiti dal 2019-2020 e prevedevano Grottaglie. Il suo predecessore non ha dato un minimo avvio all’iter, anche nel silenzio dell’Amministrazione comunale.
Quindi, ben venga lei, che ci dice che finalmente tirerà fuori dal cassetto quella delibera di Emiliano. È un po’ imbarazzato rispetto a quello che è stato detto dal portavoce dei consiglieri comunali, perché a questo punto non so cosa dovrebbe dire la sua squadra qui presente. È stato tutto già organizzato, ipotizzato e redatto nei minimi particolari, anche per la stanza delle fotocopie, dal consigliere Mingolla e dai consiglieri di maggioranza. Quindi, saluto la squadra, della presenza della quale non eravamo assolutamente avvertiti.
Voglio però solo ricordarvi, direttore, che lei ha detto “siamo venuti qui”. No: voi non siete venuti qui, siete stati chiamati da noi, vale a dire dalla mozione del consigliere Lenti di Fratelli d’Italia; altrimenti, non so quando lei si è insediato, ma a Grottaglie lei e la sua squadra non siete mai venuti. Siete venuti oggi perché tirati per la giacchetta dalla mozione del consigliere comunale. Né il Sindaco l’ha mai invitata ad incontrare il Consiglio comunale. Un po’ mi dispiace quindi che lei abbia detto “siamo venuti”. No: siete stati convocati dalla... Allora il Presidente non ha convocato nessuno; va bene, quindi lei è qui di passaggio. D’accordo, va bene. Allora lei è qui grazie alla minoranza, che ha voluto questo incontro. Quindi, quando dice lei “siamo venuti”, credo che sia un errore sintattico e grammaticale.
Quindi, ben venga la squadra, ora ascolteremo. Però io la supplico vivamente… Sono molto interessato a quel discorso che faceva sulla medicina del territorio, sulle indagini, sull’alimentazione, sugli stili di vita che già associazioni di medici svolgono a Grottaglie, quindi mi fa piacere che adesso sia assunta questa iniziativa che già avviene a Grottaglie da diversi anni dalla direzione della ASL. È quindi un conforto in più, grazie anche per questo.
A proposito della mozione, anche la mozione del consigliere Lenti diceva “con la quale si impegna il Sindaco e la Giunta ad avviare urgentemente una interlocuzione – ecco perché lei è qui, dottor Colacicco – con il Presidente della Giunta regionale, Michele Emiliano, l’assessore alla salute, Rocco Palese, e il direttore generale della ASL di Taranto, Gregorio Colacicco”, questa è la mozione. Come però lei stesso ha rilevato, lei ha rilevato la mancanza, l’assenza, lo ha detto lei, di rappresentanti della Regione. Non penso nella squadra non ci sia nessuno che rappresenti la voce del Presidente Michele Emiliano, né dell’assessore alla Salute Rocco Palese, quell’assessore, ci ha detto poco fa il consigliere Mingolla, che a maggio pare e non ho motivo di dubitare sia stato sollecitato dal Sindaco, proprio con quella mozione che oggi ci vengono a proporre qui (a maggio, oggi siamo a dicembre). Siamo senz’altro disponibili ad ascoltare la squadra; però, un’accortezza: io pregherei la squadra. e lei in capo, di farci pervenire quanto prima, se non ai singoli consiglieri, al Sindaco, che avrà l’accortezza poi di convocarci qualche documento scritto, dove si dice cosa avete intenzione di fare per Grottaglie. Oggi lo ascolteremo dalla vostra voce, e per carità, mi fa piacere. Però, a breve, a stretto giro di posta la pregherei, queste cose. di scriverle e farle pervenire in maniera che siano veramente i programmi della ASL.
Saluto anche l’ingegner Tonti, che abbiamo avuto modo di ascoltare, ma io lo conosco per altre circostanze. So che già lo scorso anno si è impegnato nell’investimento, credo, di 3 milioni di euro per rifare l’efficienza energetica di tutta la struttura, quindi sarebbe il colmo se tutto questo lavoro andasse a carte 48 e si dovesse ridurre l’attività sociosanitaria in quel sito. Quindi, va bene tutto, l’importante e questo è l’appello che faccio a lei, forse non dovrei farlo, direttore, ma essendo stato lei uno degli assessori più competenti e di spicco del centrodestra, del territorio ionico, in qualche modo non metta sottoterra questa sua esperienza di assessore, che è quella di far partecipi le comunità, ma davvero. Ci renda, almeno nella comunicazione… Altrimenti, siamo ignari e siamo appesi solo alla bontà di un consigliere che si alza e chiede di convocare un Consiglio monotematico sulla sanità.
Questo, se non vuol fare politica, è giusto così, lo lasci alla politica. Però lei, nella sua qualità, cerchi di avere un’interlocuzione con la città di Grottaglie, cosa che a livello politico ci sembra essere mancata in toto.
Grazie. L’ascolteremo.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Traversa.
Due doverose precisazioni, senza nessun richiamo normativo, né riferito al TUEL, né allo Statuto comunale o il Regolamento: noi abbiamo titolarità a convocare il direttore generale: lo possiamo solamente invitare come nei normali rapporti tra enti. Ringraziamo per la sua presenza non solo lui, ma anche tutta la squadra.
L’altra doverosa precisazione è che le fotocopie sono state fornite questa mattina grazie all’opera dei funzionari comunali che hanno provveduto a fotocopiare l’ordine del giorno presentato.
Ha chiesto di intervenire il dottor Arturo Vicinanza. Prego.
Speaker : ARTURO VICINANZA, Medico di medicina generale.
Grazie, buongiorno a tutti. Per chi non mi conosce, sono Arturo Vicinanza, sono un medico di medicina generale, detta anche medicina di base, qui a Grottaglie.
Sono qui perché sono il referente di un gruppo di medici che ha dato già da tempo la disponibilità per affrontare e provare a risolvere i problemi che tutti viviamo nella sanità.
Sarò molto breve, con quelle che in gergo giornalistico chiamano “pillole”, e se la pillola la dà un medico, forse è meglio. La domanda è che cosa sta accadendo. Dobbiamo fare un brevissimo excursus storico, visto che stamane si è parlato di storia. Negli anni 50-60 c’è stato un periodo di apparente grande benessere, il miracolo economico, quindi si è andati avanti con un’illusione di benessere e di una ricerca del benessere che purtroppo, dagli anni 70-80 in poi, e molti di noi ne hanno consapevolezza, è andata scemando.
La mancanza di benessere, o peggio, la ricerca del benessere, significa già che il benessere non ce l’hai, quindi significa, se non hai il benessere che c’è il malessere. Malessere che è proseguito in maniera serpeggiante per decenni, per finire con l’evidenziarsi in maniera brutale con gli ultimi eventi: il Covid e la guerra, che hanno messo in ginocchio e in evidenza tutte le difficoltà.
Sto parlando delle difficoltà di ognuno di noi. Ovviamente, se c’è malessere, se stai male e continui a stare male prima o poi devi andare dal dottore, devi andare dal medico. E qui cominciano i problemi seri. Io faccio il medico di base da tantissimi anni. Vi dico che il grosso problema che stiamo vivendo è un vero e proprio tsunami che si presenta tutti i giorni nei nostri studi: centinaia di pazienti, cosa che in passato non si era mai visto. In passato esisteva il medico condotto, un medico che poteva gestire paesi, 10-15.000 abitanti ed era sufficiente. Adesso non ce la facciamo.
Qual è la prospettiva allora? Quella di adattarsi. In natura, se non c’è adattamento, se non c’è evoluzione, si soccombe. La sanità è sofferente. Noi siamo medici e offriamo tutta la nostra buona volontà, la disponibilità e la professionalità, consentitemi. Abbiamo bisogno però di mezzi, di strumenti. Da singoli si fa poco, l’unione fa la forza.
In qualche modo quindi quello che si sta proponendo, l’aggregazione dei medici, la possibilità di avere a disposizione del personale, avere la possibilità di fare un filtro, perché l’ospedale, lo specialista, i reparti devono fare gli specialisti. Riuscire ad avere un buon filtro alla base è la base di tutto, e questo vale in qualunque logica, dalla politica, all’edilizia. Se la base è forte, tutto il resto funziona bene; se la base non c’è, o è precaria, va tutto a rotoli.
Noi allora vogliamo rafforzare nel modo migliore possibile la base, quindi quello che vi chiediamo, data la nostra disponibilità è avere gli strumenti per poterlo fare. Adesso, per come siamo messi come singoli, anche nelle piccole associazioni di gruppi non si riesce a sostenere la richiesta dell’atto medico. Considerate quindi che c’è stato un aumento di cinque volte rispetto al passato della richiesta medica: le tecniche mediche sono più raffinate rispetto a quelle di prima, quindi c’è, dal punto di vista dell’utenza, una richiesta maggiore di esami e soprattutto del supporto medico,
in virtù di questo malessere che molti non sanno neanche definire.
Molti pazienti vengono a lamentare una serie di disturbi che non stanno scritti da nessuna parte nella patologia medica. Questo, dal punto di vista proprio sociale, sociologico è l’espressione, è il frutto di quello che per anni ci siamo portati sulle spalle.
Mi fermo qui. Volevo solo intanto comunicare ufficialmente quella che è la nostra disponibilità e chiedervi ovviamente di darci tutti gli strumenti per poter operare questa azione importante di filtro, che può liberare dal soffocamento i pronto soccorso e anche le strutture specialistiche.
Ho finito. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie al dottor Vicinanza.
Si è prenotato il dottor Lenti. Chiedo… No, il consigliere Annicchiarico e il dottor Vicinanza… Sotto mentite spoglie.
Ha chiesto la parola il consigliere Lenti. Un attimo, consigliere. Chiedo poi ai Capigruppo, se acconsentono, di passare la parola al direttore generale e ai suoi ospiti per poter fornire ulteriori spunti alla discussione.
Prego, dottor Lenti.
Speaker : VINCENZO LENTI.
Grazie, Presidente.
Una breve replica al direttore generale è doverosa. In via preliminare, io l’ho ringraziata per la sua presenza e per il suo coraggio. Purtroppo lei, essendo un front office come noi, si ritrova a discutere e a dover spiegare le problematiche della sanità nella nostra Provincia.
Noi siamo per una sanità di collaborazione. Non siamo fatti per costruire muri né per creare muri di gomma. Lei mi ha e ci ha rassicurato sulla presenza dell’ospedale di comunità a Grottaglie, e io le rinnovo il nostro ringraziamento.
Quello che non posso tollerare è l’intervento del consigliere Mingolla, che mi sembra più una sviolinata nei riguardi del direttore generale che non nella discussione della mozione presentata da Fratelli d’Italia. O ha inteso male quello che ha letto o non l’ha letta affatto.
La nostra preoccupazione ‒ e mi rifaccio a quello che ha detto il caro collega Arturo Vicinanza ‒ è la necessità di avere una struttura intermedia di intervento proprio al fine di decongestionare l’ospedalizzazione inutile o superflua e potenziare la gestione di pazienti a rischio breve o a rischio limitato che pretendono un’azione di cura relativamente immediata; oppure un paziente che viene dimesso da una struttura complessa possa transitare in una struttura intermedia, al fine di preparare il caregiver o la famiglia ad accogliere, con tutte le dovute cautele, il paziente stabilizzato al domicilio e continuare ad essere curato al domicilio. Questo era il nostro intento, caro consigliere Mingolla, che legge e vede fischi per fiaschi.
Noi siamo doppiamente contenti dell’impegno che ha assunto lei in prima persona, ma non il nostro Sindaco. Io ad oggi non ho partecipato ad alcuna Commissione sulle problematiche sanitarie del Comune di Grottaglie. Se qui fosse stata convocata una Commissione, se ci fosse stato detto ‒ è già da più di un anno che siamo consiglieri comunali ‒ in sede di discussione di un ordine del giorno che, guarda caso, è venuto fuori proprio oggi, noi avremmo potuto discuterne in Commissione, avremmo potuto discuterne in Consiglio comunale e avremmo anche evitato di mettervi in questa spiacevole realtà.
Io non ho dubbi che tutta la sua squadra lavori e stia lavorando bene, però noi volevamo delle certezze. Non volevamo semplicemente delle parole o dei progetti.
Quindi, caro consigliere Mingolla, prima di fare accuse, prima di fare osservazioni su paventate fumosità della nostra mozione, impari a leggerle e poi ne potremo discutere.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Lenti.
Chiedo al direttore generale l’ordine degli interventi.
Speaker : GREGORIO COLACICCO, Direttore generale.
Rinnovo la disponibilità a partecipare anche a gruppi, a Commissioni. Siamo disponibili a tutto. Ripeto: non è con la convocazione, ma con l’integrazione e la collaborazione interistituzionale che sicuramente possiamo affrontare insieme le problematiche.
Rispetto agli impegni e alle cose scritte, l’ingegner Carrera adesso farà vedere dei rendering con i relativi finanziamenti e quant’altro. Quello che farà vedere l’ingegner Carrera rimarrà agli atti di questa Assise e, come tale, darà a tutti la possibilità di seguire quanto viene detto e quanto è scritto negli atti.
Da questo punto di vista, c’è da parte nostra questa volontà di mostrarvi... Ripeto: raccontandovi anche le criticità. Solo dicendo sempre la verità possiamo tranquillamente continuare a confrontarci. È questo il nostro impegno.
Prego, ingegner Carrera. Poi, se necessario, l’ingegner Tondi.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, ingegnere.
Speaker : CARRERA, Ingegnere.
Buongiorno a tutti.
Illustro gli interventi che sono stati programmati per il presidio San Marco di Grottaglie.
Come sappiamo, si è ampiamente fatto riferimento al Regolamento regionale n. 7 di riordino della rete ospedaliera della Regione Puglia, ai sensi del DM n. 70/2015. Lo stabilimento ospedaliero di Grottaglie è stato individuato quale presidio post-acuzie e presidio territoriale assistenziale.
A seguito di tale Regolamento, la ASL Taranto ha avviato la progettazione per riconvertire l’ospedale, per riorganizzare i servizi da allocare all’interno del presidio. A seguito del progetto, con delibera di Giunta regionale n. 164, della Regione Puglia, l’intervento relativo ai lavori di riconversione dell’ospedale San Marco di Grottaglie è stato ritenuto ammissibile, finanziato per un importo complessivo di 8,5 milioni nell’ambito delle risorse finanziarie dei fondi FESR 2014-2020.
Il progetto è stato appaltato, è in corso di esecuzione e prevede la ristrutturazione e l’adeguamento a norma delle degenze presenti nell’ospedale ai requisiti minimi strutturali; la realizzazione del centro diurno psichiatrico e della comunità riabilitativa assistenziale e psichiatrica; il reparto di day surgery, che è stato recentemente battezzato “Ernia Center”, che prevede otto posti letto in adiacenza al quartiere operatorio. Il progetto prevede anche l’adeguamento di vari ambulatori specialistici e gli ambulatori per i medici di medicina generale del cosiddetto “CPT”.
Inoltre, verrà riallocata la postazione medicalizzata del 118 con la Guardia medica.
Il quadro economico prevede anche l’acquisto di attrezzature elettromedicali.
Recentemente, a seguito della perizia di novembre, è stata aggiunta all’intervento anche la riorganizzazione, il miglioramento dei locali della Farmacia territoriale, prevedendo un pergolato all’esterno per dare riparo, in condizioni meteo avverse, all’utenza in attesa della distribuzione dei farmaci.
Il Regolamento prevede un ospedale di comunità da 12 posti letto che, secondo l’ultimo Regolamento, di febbraio 2022, deve essere portato a 15-20 posti letto. L’area individuata per l’allocazione dell’ospedale di comunità è situata nei locali al terzo piano, dove già stiamo adeguando le stanze che non erano dotate di bagni, di servizi igienici. Stiamo già adeguando queste degenze. L’area individuata per l’ospedale di comunità è all’ultimo piano in quest’ala mostrata nella planimetria.
Inoltre, dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, con delibera di Giunta regionale n. 688/2022 e la successiva n. 763/2022, è stata approvata la rete assistenziale territoriale, prevedendo nuovi interventi finanziati con il PNRR e destinati al Comune di Grottaglie, tra cui la casa di comunità, che prevede una ristrutturazione al piano terra di ulteriori 1.000 metri quadri, dove verrà ampliato il CPT, dando disponibilità di ulteriori ambulatori ai medici di famiglia.
Inoltre, sempre con il Piano nazionale di ripresa e resilienza, è stata finanziata la sostituzione delle grandi macchine, tra cui il tomografo computerizzato a 128 slices, la TAC, per un importo di 530.000 euro, che è già stata ordinata tramite un accordo quadro di CONSIP. Si prevede l’installazione entro giugno 2023. Sempre per la sostituzione delle grandi macchine, è prevista l’installazione di una risonanza magnetica 1,5 Tesla. Qui siamo in attesa delle aggiudicazioni delle gare da parte di CONSIP per poter procedere all’ordine esecutivo.
Infine, volevo rendere noto che, sempre con i fondi PNRR, sono stati stanziati 6 milioni di euro per l’adeguamento sismico dell’intera struttura. È in corso già uno studio di fattibilità e le prime indagini per redigere il progetto, che sarà affidato a un operatore economico individuato da Invitalia.
Questo è lo stato dell’arte di tutti gli interventi che sono in corso e programmati presso il presidio ospedaliero di San Marco.
Adesso passo la parola all’ingegner Tonti, il direttore lavori, che vi illustrerà lo stato dell’arte dei lavori.
Speaker : TONTI, Ingegnere.
Buongiorno.
Poche parole per andare, come ha detto l’ingegner Carrera, a rappresentare lo stato attuale di avanzamento dei lavori che sono stati già affidati ad un’impresa.
L’importo è quello che ha indicato l’ingegnere. Originariamente si parlava di una disponibilità di 8 milioni, divenuti circa 5 milioni a seguito di ribasso offerto dall’impresa. Immediatamente dopo la consegna dei lavori ‒ faccio riferimento a cose che sono state dette già in quest’aula ‒ si sono verificate delle condizioni chiamiamole per un attimo “emergenziali”, senza scomodare la geopolitica, o anche scomodandola, il virus prima e il conflitto russo-ucraino dopo, che hanno determinato oggettivamente in questo cantiere, ma in tutti i cantieri che nel pubblico e nel privato sono attualmente operativi, una forte difficoltà nell’andare a reperire il materiale, oltre ‒ in accompagnamento a questa difficoltà ‒ a un innalzamento cospicuo degli importi, il che ha creato sicuramente delle difficoltà innanzitutto cronologiche, ma certamente anche operative.
Devo dire che, da questo punto di vista, la struttura tecnica della ASL, in particolare l’ingegner Carrera che è responsabile del procedimento, dando ascolto alle sollecitazioni che continuamente ‒ devo dare atto ‒ sono state impresse dal direttore generale Colacicco, che ci ha convocato in più di un’occasione per rendersi conto direttamente di quali fossero i motivi ostativi a un programmato svolgimento dei lavori, la combinata azione di questi soggetti (il tecnico e il direttore generale) ha fatto sì che si riconoscesse l’opportunità di redigere una perizia di variante, che è stata nella forma definitiva consegnata a metà novembre, ma senza per questo andare a interrompere i lavori, almeno per quella parte che poteva essere portata avanti nell’attesa che diventasse operativa la perizia di variante. È stata assegnata all’impresa una nuova data di completamento dei lavori. Finalmente, sono state anche recepite delle vantaggiosità, chiamiamole per un attimo “esecutive” prima e poi “fruitive”, che si conseguiranno attraverso questa perizia di variante, rendendo il progetto originario... Lo dico soltanto per cronaca: non è di nostra produzione il progetto che è stato utilizzato dalla ASL per andare a bandire la gara e ad assegnare conseguentemente i lavori. Questo progetto è stato “revisionato”, ma solo e soltanto nel senso dell’andare, come dicevo prima, a incrementare la fruibilità e, direi, ottimizzare anche le modalità, non soltanto estetiche, non soltanto civili, non soltanto impiantistiche, ma anche ‒ cosa che interessa sicuramente la comunità ‒ funzionali, riconoscibili a questa struttura, così come, auguriamoci, risulterà alla fine di questo intervento.
Se c’è qualcuno che mi vuole fare delle domande più precise, più circostanziate, nei limiti del possibile, sono qui, ovviamente, per fornire risposta.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, ingegnere.
Speaker : OTTAVIO ORLANDO.
Ingegnere, orientativamente la tempistica di questi interventi.
Speaker : TONTI, Ingegnere.
Come ha detto l’ingegnere Carrera, la perizia che si propone di andare a introdurre quei miglioramenti a cui facevo riferimento prima nel corso dei lavori ha assunto piena efficacia a metà novembre. Per effetto di questo fatto e tenendo conto delle difficoltà alle quali pure facevo riferimento prima, che ci sono state e continuano, per la verità, per alcuni aspetti ad esserci, stiamo ‒ ancora una volta incalzati dal direttore generale ‒ lavorando intensamente per fare in modo che si possa conseguire il tutto in un tempo che cautelativamente è stato collocato, come data di scadenza, al 3 novembre 2023, in piena coerenza con altre azioni che stanno riguardando la struttura ospedaliera, in modo tale che si possa ‒ è questo che auspichiamo tutti quanti ‒ veramente per quella data arrivare a vedere l’opera completata, non soltanto in ciò che era previsto originariamente, ma anche in quelle modifiche che, attraverso la perizia di variante, sono state introdotte.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, ingegnere.
Chiedo al direttore Colacicco: a seguire l’intervento di?
Speaker : GREGORIO COLACICCO, Direttore generale.
Della dottoressa Antonella Mincuzzi sullo stato di salute della comunità di Grottaglie, quindi tutti i dati epidemiologici. È l’epidemiologia che ci dà la possibilità di programmare interventi che siano il più possibile mirati. Comunque, la dottoressa Mincuzzi adesso ci darà questa fotografia dello stato di salute.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, dottoressa.
Speaker : ANTONELLA MINCUZZI.
Vi ringrazio per questa opportunità.
Non farò una relazione scientifica. Mi sento un po’ un pesce fuor d’acqua. Non sono qui per confrontarmi su intenzioni, programmi. Quello che ho intenzione di fare è darvi alcuni spunti sulle criticità presenti nel nostro territorio in generale ‒ provo ad alzarmi, così mi sento anche meglio ‒ e, in particolare per qualche aspetto, il distretto, il Comune di Grottaglie.
Partiamo dalla demografia. Ci sono notizie che diamo per scontate. Aumentano gli anziani, diminuiscono i giovani. Le popolazioni si riducono. Quando ho visto il grafico che descrive l’andamento... Questa è la Provincia di Taranto, più o meno riproducibile per tutti i singoli Comuni del nostro territorio.
Siamo andati avanti. Eccolo qua.
Come vedete, fino al 2002 abbiamo avuto un lieve incremento della popolazione. Adesso stiamo assistendo a un declino importante, a una riduzione importante dei residenti. La curva lo esprime meglio delle parole.
C’è un altro fenomeno che, rispetto alle regioni del nord, ci riguarda meno: la proporzione, la percentuale della presenza degli stranieri. Infatti, la torta vi mostra quanto è piccola la presenza degli stranieri. Però, guardate come sta andando negli anni. Stanno aumentando. Sicuramente tra qualche anno comincerà a diventare una presenza importante, che deve spingerci a fare delle riflessioni e a prevedere degli interventi.
La fascia di età ancora preponderante nel nostro territorio è quella dei 45-46 anni. Noi godiamo ancora della demografia degli anni scorsi, quando si facevano più figli. Adesso, man mano, questo aspetto si sta riducendo.
Per quanto riguarda la struttura della popolazione, in particolare del Comune di Grottaglie, nel grafico sono presenti le percentuali di tre gruppi di età: bambini 0-14, da 15 a 64 anni e gli ultrasessantacinquenni. Man mano si ispessisce la quota degli ultrasessantacinquenni e quella dei bambini si assottiglia sempre di più.
Ho preso i numeri all’inizio del periodo e alla fine del periodo. Degli 0-14 a Grottaglie, nel 2002, c’erano 5.685 bambini. Nel 2021 3.890. Gli ultrasessantacinquenni a inizio periodo, 2002... Non parliamo di decenni fa. 2002. I nostri figli sono nati in quel periodo. Gli ultrasessantacinquenni sono passati da 4.528 a 6.938 nel 2021. Quindi, la popolazione si è ridotta: è passata da 31.850 unità a 3.993, adesso, nel 2021. Ma è soprattutto la quota degli anziani che sta aumentando in modo importante e la quota dei bambini che si sta riducendo. Forse in questo Comune c’è anche un po’ più degli altri questo fenomeno.
Parliamo in termini di salute. Cercare di capire quali sono le patologie più frequenti è possibile solo se ci si riferisce a delle indagini. Lo studio PASSI, condotto dal Dipartimento di Prevenzione, raccoglie da tanti anni informazioni dirette dei cittadini, che sono campionati attraverso interviste telefoniche. Se vi capita, vi prego di partecipare. Ha determinato che la principale patologia cronica nei soggetti tra i 18 e i 64 anni è l’ipertensione. L’ipertensione si cura con una pilloletta. Sì, se la curiamo. Altrimenti diventa la porta d’ingresso per patologie più importanti e più gravi: malattie cardiovascolari, infarti, angine, scompensi, che impegnano, poi, gli ospedali e le strutture di più alto livello assistenziale.
Stessa cosa negli ultrasessantacinquenni. Al secondo posto tra i più giovani abbiamo il diabete. Il diabete è una patologia molto frequente. La DGR che è stata nominata prima, la n. 688, prevedeva ‒ come si fa sempre in tutte le valutazioni di gestione ‒ un’introduzione epidemiologica.
Come vedete, questo è un confronto di tutte le ASL della Regione, della prevalenza del diabete attraverso una curva che definisce l’andamento temporale. L’ASL di Taranto, all’inizio della curva, prima era tra le intermedie. Negli ultimi anni ha raggiunto Foggia. Foggia è quella più colpita, in cui si rivela più frequente questo tipo di patologia.
Un altro tipo di calcolo, sempre tasso di prevalenza attraverso un tasso standardizzato, è proprio un termine tecnico, per dimostrare qual è la posizione delle ASL rispetto a uno standard, cioè lo standard regionale definito come media, pone Taranto tra le ASL in cui l’ipertensione è presente di più, in modo maggiore rispetto a tutte le altre Province. Un po’ mi ha meravigliato questo dato. L’ipertensione è una patologia diffusa, la conosciamo, ma questo confronto mi ha un po’ meravigliato. È necessario impegnarsi nei confronti di queste patologie così diffuse.
Ho deciso di approfondire le prescrizioni del diabete all’interno dei singoli distretti. Chiaramente, il distretto di Taranto è quello in cui le prescrizioni sono maggiori. Grottaglie si posiziona a un livello intermedio. Gli antipertensivi danno più o meno lo stesso risultato. È un impegno da considerare su tutto il territorio provinciale.
Il tasso di ospedalizzazione. Quando, purtroppo, queste patologie vanno incontro a complicanze, ci portano in ospedale. Quindi, il tasso di ospedalizzazione, considerando le popolazioni, non il numero dei residenti dei singoli Comuni, vede, come tasso, Grottaglie più o meno in una media... Taranto porta sempre un primato rispetto a queste problematiche. Per quali motivi ci si ricovera? Nel Comune di Grottaglie la principale causa di ricovero sono le malattie del sistema cardiocircolatorio. È una cosa comune a tutte le popolazioni. Però a volte ci si attacca ad altri problemi. I tumori sono malattie importanti perché gravi. Le malattie dell’apparato cardiocircolatorio, però, sono aggredibili attraverso una correzione degli stili di vita, attraverso interventi che possono evitare che quell’ipertensione, che quella pressione alta man mano affatichi il cuore e ti porti alle complicanze più gravi. Non dobbiamo trascurare questi aspetti.
Il cittadino di Grottaglie si rivolge perlopiù al presidio ospedaliero pubblico ‒ vedete la torta, l’arancione ‒ e in minor misura al privato. Questo, rispetto a Taranto, ad esempio, è più evidente. A Taranto ci si rivolge un po’ di più al privato. Qui, invece, c’è questa affezione alle strutture pubbliche. Chiaramente, a parte come erogatore Taranto, come mobilità passiva abbiamo il ricorso a Bari, principalmente, al Policlinico e alle altre strutture dell’ASL di Bari.
Parliamo dei tumori. È doveroso considerare questa patologia. Nel Comune di Grottaglie i tumori più frequenti sono il tumore della mammella nelle donne, il tumore del colon-retto per entrambi i sessi, polmone, vescica, prostata e tiroide. Mammella e colon-retto sono due tumori oggetto di screening. È importante non trascurare queste opportunità che abbiamo come cittadini, perché sono tumori che adesso, per fortuna, grazie al cielo, portano più raramente al decesso, a forme talmente gravi che ti portano a morire. Dobbiamo considerare la prevenzione di questi tumori, che sono tra l’altro proprio i più frequenti, una grande opportunità ed avere una grande attenzione per queste problematiche.
Questa è la tabella degli eccessi. Non ve la descrivo oltre. C’è un problema di eccesso... Cioè quanto il Comune di Grottaglie presenta tumori in più rispetto allo standard provinciale, in questo caso. Bisogna stare un po’ attenti ai tumori della pelle. Sono, fortunatamente, tumori facilmente aggredibili, però presentano un piccolo eccesso. Quindi, un’attenzione nei confronti di questo tipo di patologie.
Con questo chiudo. Vorrei approfittare, sentendo un po’ la discussione... È stato accennato un grosso problema: il problema della mancanza di medici. Ci sono dei ragazzi qui. Ragazzi, se sentite una minima predisposizione alle professioni sanitarie, non abbiate paura: iscrivetevi. Mancano professionisti nati qui, cresciuti qui. Io sono... Bisogna iscriversi. Provateci. Ha ragione. Provateci. Riprovateci. Dobbiamo insistere su questo. Professionisti che vengono... Bisogna avere coraggio. Io, nei tempi in cui c’era la pletora dei medici, la decisione di rimanere qui a Taranto l’ho pagata con 15 anni di precariato. 15 anni di precariato. Adesso ti chiamano prima di laurearti.
Bisogna vincere questo scoglio iniziale dell’iscrizione. Anche a infermieristica, fisioterapia, assistenti sociali. C’è bisogno. Iscrivetevi.
Speaker : PRESIDENTE.
Ha terminato? Sì. Grazie.
Ha chiesto la parola il direttore sanitario Minerba. Prego, direttore.
Speaker : MINERBA, direttore sanitario.
Buongiorno a tutti.
Faccio un piccolo rimprovero ad Antonella, perché ha dimenticato la mappa sulla deprivazione sociale. Questo è un elemento che incide sullo stato di salute della popolazione. Vediamo in una mappa ‒ che purtroppo, ripeto, oggi è saltata ‒ qual è la differenza... Quella era solamente Taranto. È difficile anche costruirle queste mappe. Sicuramente le mappe di deprivazione sociale sono momenti di osservazione importanti. La crescita sociale sicuramente deve portare a un miglioramento dello stato di salute. Quindi, aumentare il livello sociale è un impegno che tutti gli Enti devono portare. La ASL deve fare la sua parte, ma sicuramente gli Enti locali devono portare questo obiettivo, secondo me.
Abbiamo una mappa che riguarda Taranto, in cui la distribuzione dei tumori è particolarmente accentuata. D’altronde, si sa, in alcuni quartieri il livello, in quel caso socio-economico, è molto basso. Quindi, ad innalzare il livello, sicuramente, socio-economico, i rapporti sociali, il livello economico... Lo sappiamo: la povertà porta malattia.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, direttore Minerba.
Ha chiesto la parola il Sindaco.
Speaker : SINDACO.
Intanto ringrazio il direttore generale, lo staff, tutti i presenti per essere qui, invitati, e per aver accolto l’invito dell’Amministrazione comunale di Grottaglie. Ringrazio anche il consigliere Lenti per aver formulato questa mozione, che ci ha consentito di aprire una discussione in Consiglio comunale, fermo restando ‒ ci tengo a precisare ‒ che il primo documento presentato al direttore generale era, forse, febbraio del 2022, quindi poco tempo dopo il nostro insediamento... Avevamo già avuto un’interlocuzione. Quindi, la questione sanitaria, per la spinta dei consiglieri tutti, ma in particolare di Mingolla, Attanasio e Bais, è stata forte e pressante, tant’è che molte questioni, che non sono state qui riportate, in particolare la questione della mancanza di psicologi, di psichiatri, di radiologi, di tecnici presso il nostro ospedale, del fatto di migliorare una serie di servizi legati a laboratori analisi e di rendere più continua la presenza, di aprire le agende, queste questioni sono state già poste all’attenzione.
Il direttore generale in quell’occasione... Io ho dato conto in Consiglio comunale di questo. Forse qualcuno non mi ha ascoltato quando ho detto che abbiamo già incontrato il direttore generale, che ha avuto un confronto con noi. Abbiamo rappresentato questa necessità e chiesto lo stato di avanzamento dei lavori, che era anche per lui un’eredità, essendo stato nominato a febbraio. Quindi, è stato quasi coevo alla sua nomina il nostro incontro. Io ho dato conto in Consiglio comunale di questo. Come ho dato conto che avremmo incontrato l’assessore regionale, con il quale abbiamo avuto un incontro, penso, a luglio, non ricordo precisamente... A maggio. Abbiamo rappresentato non solo ciò che avevamo già detto al direttore generale e rappresentato ciò che era avvenuto nelle nostre interlocuzioni, quindi quello che state chiedendo tutti, ma che stiamo chiedendo da tempo. Devo dire la verità: tra il vecchio direttore generale e il nuovo direttore generale passa un oceano. Per fortuna, con il dottor Colacicco si riesce a interloquire senza dover per forza litigare. Devo raccontare anche la disponibilità nel prendere appunti su questioni che già conosceva, ma anche su impegni precisi che oggi ha qui rappresentato e chiarito.
Non c’è nessun tipo di problema. Ovviamente, come ha già detto in una risposta generale che contiene tutto, potete chiedere tutto. Io posso fare le opere, le riorganizzazioni, ma poi servono le persone che ci devono stare dentro, quindi i medici. Altrimenti il rischio è che facciamo le belle strutture che, però, non facciamo funzionare. Su questo c’è stata anche un’interlocuzione, sugli anestesisti, che era stato aperto un bando, sugli psicologi, che c’era lo scorrimento, sugli psichiatri, che era un problema reperire, si stava facendo un bando. Sono cose all’attenzione della direzione generale. Abbiamo raccolto queste domande che vengono dal territorio. Stiamo seguendo questa linea senza clamore e senza dover per forza sbandierare cose. L’ho fatto con metodo, con serietà.
Devo dire che l’assessore regionale sul tema del punto di primo intervento, sulla nostra paventata... O meglio, sulla nostra paura di un’ipotetica chiusura... Prima si è parlato di chiusura, poi di smobilitazione. Ha detto: “No, io non sono di questo avviso. Sono dell’avviso, in realtà, che andrebbero migliorati i punti di primo intervento, potenziati, come chiedete voi, ovviamente consentendo all’interno della struttura di poter offrire i servizi di assistenza”. Perché uno arriva e deve poter fare delle radiografie, deve poter avere un cardiologo, una consulenza.
È un lavoro sul quale... Intanto, ha garantito che non ci sarà nessuna chiusura o depauperamento del servizio. Certamente, però, lui ha necessità di trovare dei medici che possano offrire questo servizio. Ci ha anche confermato la difficoltà, tant’è che molti medici... Ai quali va il nostro immenso ringraziamento per quello che fanno: fanno doppi, tripli turni, sono chiamati costantemente a dover offrire soprattutto la loro vita privata, a rinunciarvi per essere a disposizione della sanità pubblica e dei cittadini non solo di Grottaglie, ma di tutto il comprensorio di Taranto e Provincia. Abbiamo medici che fanno veramente le trottole da una parte all’altra.
Si è ragionato anche sul tema della telemedicina, su come migliorare i servizi. Può essere una delle soluzioni anche per ottimizzare le risorse. Su questo è in campo un lavoro che va portato avanti. È chiaro che ci sono diecimila cose che il direttore generale si è ritrovato a dover affrontare a valle di una pandemia che ha impegnato tutti su altri fronti e con una guerra... La guerra non ci tocca direttamente sotto il profilo delle bombe, però ci tocca direttamente sotto il profilo di fare i conti. Perché si devono fare i conti con i rincari, con gli aumenti. Quindi, molte cose hanno avuto anche un rallentamento ‒ lo posso dire tranquillamente ‒ perché dove c’è un’opera pubblica, come vediamo noi nelle nostre gare, c’è anche una richiesta di adeguamento contratti, di dover reperire le somme.
Credo che la questione sia di particolare interesse ed è giusto che se ne discuta in questa sede e in queste modalità, con chiarezza. L’invito era necessario al fine di fare chiarezza. Ci saremmo potuti scornare, confrontare, avremmo potuto dibattere. Possiamo dibattere, per carità. Però, magari, detta dal Sindaco questa notizia, queste informazioni sarebbero state di carattere meramente comunicative e politiche. Di fatto, però, non sto dicendo niente di più, se non quello che sta agli atti, che non è che ho scritto io o non mi sono presentato io. Capisco anche la logica della politica, che bisogna dire che è colpa del Sindaco. Premesso che il Sindaco non ha fatto nessun atto, né di chiusura né di apertura di ospedale, perché non ho questo potere. Magari l’avessi. Certamente, però, il potere di interloquire con la Regione, con la direzione generale ce l’ho, e l’ho fatto e lo continuo a fare. Tant’è che stresso quasi quotidianamente il direttore generale, il quale, con molta pacatezza e garbatezza, mi risponde e mi dice a volte... Ci siamo sentiti qualche giorno fa. Mi ha detto: “Dammi il tempo di fare le cose”; “Direttore, mi devi scusare, ma io, ovviamente, come puoi immaginare, ho tre...”, ne avevo tre, ora ne ho due, ma particolarmente agguerriti, che sono i miei consiglieri di provenienza ospedaliera, che hanno, ovviamente... Devo dire che anche sulla questione legata al parcheggio nell’ospedale, che c’era stata una questione per facilitare l’attività, è stato preso un impegno e si è risolta quella questione che, in qualche modo, aiuta. Fermo restando, direttore, medici e dirigenti tutti, che dobbiamo spingere molto e in più su queste questioni che abbiamo posto.
La riabilitazione è strategica. Non è la riabilitazione vista come una cosa di secondo ordine. Forse saremo il primo punto di riabilitazione in tutta la regione Puglia... In Provincia di Taranto forse saremo l’unico punto di riabilitazione nelle varie forme. Questo, secondo me, è un fatto importante, perché non è solo rispondere all’emergenza. C’è anche la fase successiva, in cui bisogna prendersi cura del paziente, la fase riabilitativa, cardiologica, polmonare e riabilitativa di altra natura.
Quindi, noi dobbiamo preoccuparci non di dire delle cose tanto per dire, ma di avere in mente lo schema, che è disegnato, per rispondere alla domanda di salute. Vedo nello schema che i problemi cardiovascolari sono i principali. Ovviamente, se ci sono infarti o cose di questo tipo bisogna pure riabilitare queste persone. La riabilitazione richiede tantissima professionalità, ma soprattutto le strutture. Il più delle volte si deve ricorrere ad altro. Questo è uno dei punti che darà a Grottaglie un punto di vantaggio, ma soprattutto un punto di prestigio. Essere la struttura di riferimento per quello che sarà l’hub San Cataldo per tutta la Provincia, dover venire a Grottaglie per avere una riabilitazione è importante. Di questo ne abbiamo già parlato. Al momento non c’è previsione di cambi. Quando ci saranno le condizioni per discutere cose diverse, saremo chiamati.
Oggi, però, il punto è migliorare, efficientare e, soprattutto, accelerare. Il rischio è che passi il tempo e le cose peggiorino.
Non voglio aggiungere altro né voglio dilungarmi nella polemica. Voglio semplicemente dire: ben vengano questi momenti di condivisione. È un buon segnale che diamo ai ragazzi presenti e alla città in generale di un rapporto collaborativo tra le Istituzioni, in cui ognuno fa la propria parte. A volte, come è normale, ci si deve confrontare e a volte un po’ scontrare, però sempre nell’ottica del bene comune, che è quello di offrire un servizio alla popolazione.
Io mi taccio. Non voglio fare altri interventi, a meno che non chiamato in causa. La mozione per me è utile, ma la ritengo da non approvare. Quello che viene chiesto l’abbiamo già fatto. Io ho già dato conto in Consiglio comunale di un’interlocuzione costante e diretta con il direttore generale e con l’assessore regionale.
Se si aprirà una discussione sull’ordine del giorno, mi riservo di dire qualcosa. Essendo una fotografia di quello che già è stato fatto e che si farà, valuteremo insieme, eventualmente, di ragionare tutti quanti, su una discussione, su un’aggiunta, una modifica, sull’approvazione di un documento propositivo e positivo, che tenga conto della realtà, di quello che si è fatto.
Per il resto, grazie di cuore. Vi auguro buone feste. Sicuramente non vi tortureremo in questi venti giorni, però ci risentiremo appena possibile per ricucire un po’ il punto della situazione.
Grazie di cuore.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Sindaco.
Ringrazio il direttore generale, il dottor Gregorio Colacicco, e tutto il suo staff per la permanenza. Vuole salutare? Un attimo solo.
Speaker : GREGORIO COLACICCO, Direttore generale.
Volevo fare solo gli auguri di sante e serene festività alle quali ci accingiamo, in un momento in cui non viviamo più, o marginalmente, l’emergenza Covid.
Il mio numero di telefono è pubblico, quindi potete chiamarmi per qualsiasi cosa.
Grazie per gli spunti, il contributo e le critiche, che ci aiutano, poi, a crescere, costruttive. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Ancora grazie.
Prego i consiglieri di rimanere in aula. Bisogna completare i lavori del Consiglio.
Arrivederci. Grazie.
Bene. Dopo aver dovutamente salutato gli ospiti, proseguiamo con i lavori.
Siamo nella fase di discussione della prima mozione all’ordine del giorno. Ci sono interventi? Prego, dottor Lenti.
Speaker : VINCENZO LENTI.
Grazie.
Alla luce di quello che abbiamo ascoltato e stante le rassicurazioni del direttore generale, noi riteniamo opportuno ritirare la mozione. Però, vigileremo sullo stato dell’arte, perché non vorremmo che si arrivasse a novembre 2023 e stessimo ancora discutendo di questo punto.
La nostra mozione, pertanto, viene ritirata. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, consigliere Lenti.
Ci sono ulteriori…? Un attimo solo. Ci sono ulteriori interventi? Consigliere Orlando, prego.
Speaker : OTTAVIO ORLANDO.
Grazie, Presidente.
Anche alla luce di quella che è stata la discussione, ribadendo e confermando quello che ha detto il dottor Lenti, il ritiro della mozione presuppone anche da parte nostra il non voto dell’ordine del giorno in quanto espressione sic et simpliciter della maggioranza, per cui abbandoneremo l’aula.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Orlando.
Ha chiesto la parola il consigliere Attanasio. Prego.
Speaker : LEONARDO ATTANASIO.
Consigliere Lenti, vi ringrazio che avete ritirato la mozione, però volevo dire una cosa. Se non sbaglio, il Sindaco disse che noi ci stavamo muovendo con il direttore generale e disse anche che dovevamo andare dall’assessore alla sanità. Lo disse quando lei prese la parola – mi sa che era il bilancio – su questa mozione che doveva fare. Però, non siamo stati ascoltati, perché comunque noi pubblicità non ne abbiamo fatta. Però, noi al direttore generale abbiamo riportato le nostre problematiche, che non sono quelle della riapertura dell’ospedale, noi chiedevamo solamente di tenerci stretto quello che già abbiamo con dei piccoli provvedimenti che portavano a favore del nostro ospedale. Questi provvedimenti pian piano… Ci stanno. C’è il dottor Petrocelli, che è venuto perché l’abbiamo chiamato. Non è che l’abbiamo chiesto noi e quindi è venuto il dottor Petrocelli. Però, era una preoccupazione nostra. Adesso ci saranno anche trentasei ore di urologia, cosa che non è stata detta oggi, dell’ambulatorio di urologia, proprio per dare modo al PPI, alla gente poveretta che va al PPI non di arrivare lì e sentirsi dire: mi dispiace, ma noi non possiamo fare nulla, ve ne dovete andare in un altro ospedale. Quindi, questi piccoli accorgimenti, queste piccole potenzialità.
Ciò che ha detto l’ingegnere prima, dottor Lenti, io lo vivo perché io lavoro sopra in medicina e lo so i lavori che stanno facendo per l’ospedale di comunità, perché verrà lì. Quindi, anche quindici giorni fa abbiamo fatto dei traslochi, perché hanno fatto prima un’ala, adesso stanno facendo altri lavori. Quindi – e voi lo sapete, dottore – se in questi mesi venivate in ospedale, le vedevate queste cose. Perché noi siamo stati offesi da voi. È stato offeso il Sindaco… Come no? Dottor Lenti, noi consiglieri della sanità siamo stati offesi da voi, per una cosa che non c’è, per una cosa che non esiste. Bastava poco. Il direttore generale è sempre presente in ospedale, e io lo vedo, perché io ci vivo là, ci vivo da ventiquattro anni, insieme a Maurizio, Antonio Mingolla quarant’anni. Io ci vivo e le vedo le cose. Ecco perché vi chiedo di non allarmare più i cittadini, perché i cittadini con queste cose si allarmano, e sono i primi che hanno subito. E lei lo sa. Sono ventiquattro anni che vedo quello che succede in ospedale. Ma questa ormai è storia, anche politicamente. Però, è peccato, perché i cittadini ancora continuano e si allarmano, perché noi a Grottaglie abbiamo l’aeroporto e l’ospedale, l’aeroporto e l’ospedale. E io passerelle politiche ne ho viste tante. Ci siamo anche affidati, noi, a dei politici – è vero, dottore? – alla Regione e purtroppo non tutti hanno fatto qualcosa.
Ho letto anche un post del consigliere Traversa. Non so se l’hai scritto tu, Alfredo. Non lo so. Però l’ho letto prima del Consiglio comunale che dovevamo fare, dove hai scritto: “Sembra che ci siano dei problemi all’ospedale e i cittadini non sono stati messi al corrente che vi è un ulteriore depotenziamento”. Ci sono state cinquantasei condivisione di quel post, il che significa che cinquantasei persone hanno creduto a questa cosa… No. Io capisco che sembra che ci sia un depotenziamento dell’ospedale e che la cittadinanza non è stata avvisata. Posso chiedere dove stanno le carte di questo depotenziamento? Voi avete chiesto delle carte… Un attimo, sto finendo. Voi avete chiesto delle carte oggi al direttore generale, giustamente, ma le vostre dove stanno? Voi avete chiesto delle carte di quello che hanno detto, delle slide… Perfetto, giustamente. Ma le carte vostre dove sta scritto del depotenziamento dove stanno? Dove sta l’ordine del direttore generale dove è scritto che verrà chiuso il nostro ospedale? Per l’allarme che è stato dato ai cittadini, dove stanno?
Ho finito. Questo voglio chiedere. Io vi prego perché abbiamo subìto tanto nel nostro ospedale, noi operatori, ma soprattutto i cittadini di Grottaglie. Tutto qua. Voglio solo chiedervi questo: collaboriamo affinché il nostro ospedale rimanga quello che è, con dei potenziamenti, giusto in atto, tra cui anche l’ospedale di comunità. Però, è peccato allarmare i cittadini ulteriormente. Infatti, questa è la prova oggi. Tutto qua. Basta, non dico altro. Però, ho visto il suo post e mi sono meravigliato. Peraltro, me l’hanno detto, manco l’avevo letto. E cinquantasei persone hanno condiviso quel post, quindi hanno creduto in questa cosa che lei ha detto, dove sembra che noi abbiamo tenuto all’oscuro chissà che cosa. Boh, non c’è nulla! E cosa abbiamo tenuto all’oscuro?
Speaker : PRESIDENTE.
Scusate, non intrattenete una conversazione bilaterale. Ci sono delle prenotazioni, do la parola a tutti.
Ha chiesto di parlare il consigliere Donatelli. Prego, consigliere.
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Io penso che di questa conclusione di questo Consiglio comunale con questa polemica ne potevamo sicuramente fare a meno. Però, dovete anche essere chiari e onesti intellettualmente. Se una iniziativa la fa l’opposizione, il Sindaco e la maggioranza, anche se la condividono, perché intimamente la condividono, e l’abbiamo visto con l’ultimo ordine del giorno, intimamente si condivide quell’ordine del giorno, devono prendere le distanze, perché queste cose o le fa il Sindaco o le fa la maggioranza, altrimenti non sono accettabili. Questa è una cosa che veramente non ci fa onore come Consiglio comunale, perché noi su determinate situazioni, come la questione dell’ospedale, dovremmo essere assolutamente uniti, ma per essere uniti dobbiamo essere informati.
Io ringrazio, invece, il dottore Lenti per aver presentato quella mozione e la ritiriamo, la ritira lui, ma la ritiriamo di fatto anche noi, per le cose che abbiamo sentito dire. Quindi, non c’è il problema di allarmare. Ma quale allarme è scattato nel momento in cui c’è stata la presentazione di un ordine del giorno? Ma ti rendi conto che, se non fosse stata presentata quella mozione, oggi la città, oltre al Consiglio comunale, non sarebbe stata informata della presenza di tutto lo stato maggiore dell’ASL, che ci ha detto a che punto sta la situazione legata alle iniziative dell’ospedale? Vi rendete conto che è di questo che abbiamo bisogno? Altro che allarme! Dove sta questo allarme?
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Attanasio, per favore.
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Offese di che cosa? Offese di che cosa?
Io penso che non ci sia assolutamente niente di allarmante nel momento in cui un consigliere comunale esercita il suo diritto di consigliere comunale. Ripeto, se non fosse stato per quella mozione, la città oggi non sarebbe stata informata dello stato dell’arte. Lo stato dell’arte – lo dico con la massima chiarezza e con la massima onestà intellettuale – è che bisogna apprezzare un po’ tutte le cose che si stanno facendo, però quelle cose che si stanno facendo la città lo sa che sono delle cose di cui ha diritto. Questo intervento che sta facendo l’ASL in questo momento è un atto dovuto, è un risarcimento al Comune di Grottaglie, è un risarcimento al territorio. Vi rendete conto di che cosa stiamo parlando? Altro che allarme!
Noi siamo d’accordo ovviamente anche con il dottor Lenti sul ritiro. Non siamo d’accordo sulla sceneggiata degli ordini del giorno che vengono presentati dopo mesi che sono stati presentati a livello regionale, a livello di assessore regionale. Non ci basta manco l’informazione en passant in Consiglio comunale da parte del Sindaco. Vogliamo essere coinvolti. Se volete il nostro contributo, vogliamo essere coinvolti.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Donatelli.
Ha chiesto di parlare il consigliere Palmieri. Prego, consigliere.
Speaker : ALDO PALMIERI.
Io sono venuto a conoscenza della mozione presentata dal dottor Lenti quando ero ancora un libero cittadino, quindi come libero cittadino ho pensato che il dottor Lenti stesse facendo, come penso che abbia fatto, bene a presentarla, perché vedersi svanire un ospedale di comunità nel territorio di Grottaglie mi sembrava giusto che avesse questa preoccupazione. Però, poi sono andato a vedere la delibera di Giunta, la n. 134, se non sbaglio, e ho visto che c’era questo ospedale di comunità, però il dottor Lenti non ha mai oggettivato la sparizione di questa nuova struttura all’interno dell’ospedale di Grottaglie, perché ancora oggi ho visto che lei ha presentato, dottore, degli articoli di giornale. Cioè, lei da dove… Chiedo scusa, io non sono un addetto ai lavori, per cui come cittadino prima e poi come consigliere avrei voluto evidenza di come questa nuova organizzazione all’interno del territorio di Grottaglie fosse stata, per un colpo di mano, tolta. Ecco.
Poi noto con piacere che questa sua mozione l’ha ritirata perché in effetti non c’era nemmeno bisogno, alla luce dei fatti, alla luce di quello che ha detto il direttore generale… Sì, certo. Ma l’ho detto. Ho detto che ho apprezzato da cittadino, prima che entrassi in Consiglio comunale, che il dottor Lenti avesse presentato questa mozione. Però, pensavo che ci fossero atti, una delibera di Giunta regionale, una delibera della Direzione generale che questa cosa fosse svanita. Tutto qui. Quindi, chiederei al dottor Lenti dove sta l’evidenza di questo documento. Io sono andato su internet, ma non l’ho trovata. Sono andato sulle determine del direttore, ma non l’ho trovata. Va bene. Comunque sia, il direttore generale ci ha tranquillizzati, ha tranquillizzato la città. Comunque, ripeto, da libero cittadino ho apprezzato il suo interessamento.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Palmieri.
Consigliere Traversa, prego.
Speaker : ALFREDO TRAVERSA.
Al collega Attanasio dico che, allora, quello che viene presentato dopo è un’assurdità. D’altronde, se addirittura dei consiglieri comunali di Grottaglie dicono o devono dire all’ASL come organizzarsi, mi sembra un’assurdità, caro collega Attanasio. Lo ha detto anche il direttore generale che lui fa quello che può fare e quello che gli dicono di fare. Ma l’ha detto anche il collega Mingolla e l’ha confermato il Sindaco, che l’ordine del giorno è stato fatto recapitare, de visu o comunque in altro modo, all’assessore regionale alla sanità. Io, però, prima di esprimermi, vorrei sapere se c’è stato un riscontro dopo sette mesi, perché questo non lo so. Altrimenti, come faccio a votare? Cioè, quando a maggio avete portato all’assessore Palese, collega Mingolla, questo ordine del giorno, che cosa è accaduto da maggio a dicembre? Questo non lo so. Quindi, adesso come faccio a esprimere un voto? O no? A me ha fatto piacere, e ho ringraziato il direttore, perché oggi abbiamo saputo per la prima volta dei dati sui tumori a Grottaglie. Ma abbiamo dovuto aspettare, Sindaco, sette anni. Ormai lei entrerà nel settimo anno il mese prossimo. È l’autorità sanitaria, consigliere Mirto, per cui di qualcosa si può interessare. Quindi, invito anche il Sindaco a fare in modo che in questi incontri, ma non senz’altro con la Direzione generale, trovi il modo di curare un po’ di più l’aspetto della comunicazione sanitaria che riguarda i cittadini di Grottaglie, quindi avere delle possibilità. Non so se esiste una Commissione, visto che ormai di Commissioni non ne facciamo più, una Commissione che potrebbe affrontare questi argomenti e comunicarli, divulgarli ai cittadini. Questo intendo io. Se le cose non si dicono, caro collega Attanasio… Tu dici: io ho incontrato. Ma tu chi sei? Tu l’hai incontrato in quale veste, di consigliere comunale? O di operatore? Tu dici: io lavoro lì. Sei fortunato, benissimo. Ma io non lavoro in ospedale. Allora anch’io come consigliere comunale, penso come gli altri, avrei voluto poter sapere queste cose.
Siccome non conosco la risposta dell’assessore Rocco Palese al vostro ordine del giorno, caro collega Mingolla, immagino che non sia stata accettata, perché altrimenti non stareste qui a presentarla in Consiglio comunale. Quindi, se non è stata accettata, una cosa di cui non ci avete fatto partecipi, l’avete gestita a livello di Sindaco e consigliere comunale, adesso dopo sette mesi volete l’avallo del Consiglio comunale per ripresentarla all’assessore Palese? Un minimo di dignità istituzionale noi chiediamo.
Per questi motivi il mio voto sarà contrario.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Traversa.
Ha chiesto la parola il consigliere Marinelli. Prego.
Speaker : GIOVANNI MARINELLI.
Grazie, Presidente.
Io stavo per tornare a casa rassicurato, rassicurato da quelle che sono state le parole che questa mattina ci sono state dette dal direttore generale e dai suoi collaboratori, mentre adesso torno a casa un po’ dispiaciuto, dispiaciuto perché vi è stata questa “incomprensione” del consigliere Attanasio. Infatti, la prima cosa che mi viene da dirle è che una cosa è il ruolo che si riveste all’interno di un’organizzazione. Lei è un operatore sanitario e lavora giustamente in ospedale. Noi siamo consiglieri comunali, siamo seduti tra questi banchi e non abbiamo contezza di quello che succede all’interno di quella struttura. Quindi, bene ha fatto il consigliere Lenti a presentare quella mozione. Bene ha fatto anche il consigliere Lenti, in virtù di quello che abbiamo ascoltato questa mattina a ritirarla. Però, come consiglieri comunali siamo privati della mancanza di informazione.
Ci sarebbe piaciuto tantissimo, Sindaco, quando è stata trasmessa a Bari questa relazione a firma sua, conoscere quello che era contenuto in quel documento. Come consiglieri comunali e come cittadini abbiamo il sacrosanto diritto di essere informati, ma anche sulle semplici banalità che un’Amministrazione fa. Ripeto, non ci alziamo la mattina col capriccio di voler rompere le scatole – permettetemi di usare questo termine – alla maggioranza. No. Abbiamo il compito di essere delle sentinelle, sentinelle dei cittadini. A me fa piacere sapere che oggi… Tutta la storia, come ben sapete, nasce dal DM n. 70 del 2015. Quel provvedimento già ha allungato i tempi di realizzazione di alcune cose all’interno di quella struttura. Oggi, da quello che mi sembra di aver capito, non c’è una data definitiva su quando verranno ultimati questi lavori. Si suppone, da quello che è scritto nel Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n. 27, che dovrebbero ultimarsi nel 2026. Ben venga la Casa di comunità, ben venga l’Ospedale di comunità. Però, perché questo avvenga e perché noi possiamo essere realmente sicuri che avvenga bisogna essere sempre vigili e attenti e non abbassare mai l’attenzione su questo problema, un problema che non nasce oggi, ma nasce 7-8 anni fa, quando l’ospedale di Grottaglie ha perso in parte tutta quella che era la sua funzionalità. Sono state dette cose giustissime: quello era un ospedale che registrava oltre 20.000 accessi al pronto soccorso, un ospedale che aveva un punto nascite che era il primo nella provincia di Taranto, un ospedale che raggruppava un’utenza di oltre undici Comuni. Nel giro di questi anni noi abbiamo assistito, comunque, a un qualcosa che è stato scritto, sì, sulla carta, ma che ancora oggi purtroppo non viene realizzato. Il direttore Colacicco definisce la sua opera come la medicina del terzo millennio. Ci crediamo. Le parole di oggi sono state parole di un uomo che a me sinceramente hanno dato fiducia, e hanno dato fiducia proprio nel modo in cui si è presentato. Non è venuto da solo, ma è venuto con la sua squadra di lavoro. Questo è anche stato un bell’esempio per chi oggi realmente fa politica, perché la politica è organizzare, amministrare e gestire quella che è la Cosa pubblica, nell’interesse dei cittadini, così come ha fatto l’amico Michele per tanti anni mettendosi a disposizione e al servizio di Grottaglie.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Marinelli.
Ha chiesto la parola il consigliere Petrarulo.
Speaker : CIRO PETRARULO.
Io intanto sono mancato alla prima parte perché ero a una visita di controllo definitiva per quanto riguarda l’infortunio che ho subìto. Sono di buonumore perché l’infortunio sta seguendo il suo percorso di guarigione e probabilmente a breve toglierò il tutore. Questa non è una cosa importante, ma semplicemente per dire che in questi tre mesi – tu lo sai, Leonardo – ho vissuto da dentro le difficoltà che ci sono, che ci sono nel confrontarsi con i medici, con alcuni medici per fortuna, confrontarsi con l’organizzazione della macchina sanitaria dell’ASL di Taranto. Io avrei voluto vedere se al mio posto ci fosse stato uno che non aveva la possibilità di essere accompagnato sistematicamente ad Acquaviva. Sicuramente andrò a conoscere meglio quel medico che, il 3 settembre, a Martina Franca mi diceva: che cosa sei venuto a fare? Io ero venuto in ambulanza, in barella. Quindi, ho conosciuto quel mondo da dentro, per fortuna per un infortunio, per quanto serio, non gravissimo, e mi sono messo nei panni di chi ha esigenze di salute molto più importanti e che non ha determinate possibilità che ho avuto io. Io ho fatto una scelta quando mi sono fatto male, quella di appoggiarmi necessariamente, come scelta proprio personale, a tutto ciò che era l’ASL, la parte pubblica. Io, in circa tre mesi, avrò fatto una cosa come 1.600 chilometri, ho speso circa 1.800 euro, eppure mi sono appoggiato a quella che è l’ASL pubblica, l’ASL di Taranto. Mi sono reso conto per esempio – dico una stupidaggine – che per poter essere operato ho aspettato ventitré giorni. No, ventuno giorni, chiedo scusa. Dall’ASL di Bari in sette giorni erano già pronti: hanno fatto risonanza, hanno fatto tutto. Nell’ASL di Lecce perché? Perché nei sette giorni che sono stato ricoverato ad Acquaviva ho cambiato quattro stanze e ho conosciuto circa cinque persone. C’era chi veniva da Bari, c’era chi veniva da Lecce, c’era chi veniva da Brindisi e io che venivo da Taranto. Ebbene, quello più fregato ero io che venivo da Taranto. Quello su cui mi sono trovato menomato, per quanto credo di far parte della classe media per quanto riguarda il livello di istruzione e informazione, poi da politico dovrei essere ancora più informato, è che ci sono delle carenze organizzative nell’ASL di Taranto che sono veramente importanti, per cui informare la cittadinanza su potenziali rischi diventa un dovere, un dovere di chi rappresenta la comunità.
Io non ho seguito la parte iniziale del dibattito, quindi non entrerò nel dibattito, però ho seguito questi ultimi interventi. Non siamo della stessa parte politica con il dottor Lenti, però per quanto riguarda il suo intervento nel presentare la mozione credo che abbia fatto bene se aveva dei dubbi su ciò che poteva succedere, come cittadino. Perché noi siamo cittadini, Aldo. Ognuno di noi rappresenta quello che sono i cittadini. Quindi, non è perché siamo consiglieri comunali dobbiamo essere più informati. Noi dobbiamo avere la capacità di tirare fuori le informazioni ed eventualmente comunicarle. E quando non ci vengono date le informazioni, dobbiamo riuscire a carpirle, presentando anche delle mozioni che possono apparire, a tuo modo e avviso, o a modo e avviso di Leonardo, o di chiunque magari della maggioranza, inutili. Noi rappresentiamo una parte della comunità. Allora, siccome ogni volta che viene presentata una mozione viene quasi ridicolizzata… Questo è quello che ho capito, e mi scuso se ho capito male.
Detto questo, sono contento se il dottor Lenti ritira la mozione, perché vorrà dire che ha avuto le risposte che doveva avere. Se io domani mattina dovessi avere un dubbio su un qualsiasi argomento che riguarda l’amministrazione e la gestione della mia comunità, io presenterò un’interrogazione o potrò presentare una mozione. Magari a voi sarà cosa scontata, ma se io lo sto facendo è perché io, come cittadino politico e rappresentante di un partito, devo trasmettere quelle informazioni che non ho ai cittadini, che rappresentiamo tutti. È un nostro dovere. Sono contento del ritiro della mozione perché probabilmente ha avuto soddisfazione, lui e chi in quel momento – non io, perché non c’ero, e mi scuso ancora – ha avuto le giuste informazioni.
Poi posso esprimere una mia risposta personale alle rassicurazioni che sono state date? Io sono scettico. Ho imparato in questi anni ad essere molto scettico rispetto alle promesse fatte da direttori sanitari, alle promesse fatte da rappresentanti politici che avevano preso in carico la difesa del nostro territorio. Sono diventato scettico. Ed è per quello che mi impegno ancora più in politica, perché quello scetticismo voglio che si trasformi in realismo. Mi sono spiegato? Perché qua abbiamo visto promettere al dottor Rossi certe cose nel luglio del 2016, e non sono state mantenute. Abbiamo visto prendere in carico da certi politici certi impegni, che non sono stati assolti. Quindi, a me è mancata la parte iniziale. Sta ritirando la mozione? Benissimo. Ma io continuo a non fidarmi.
Poi devo dire grazie in questi giorni, in questi ultimi quindici giorni, a un reparto meraviglioso che sta all’ospedale di Grottaglie, che è quello di riabilitazione, che è quello che ho potuto conoscere in questi giorni, dove ci sono dottori e fisioterapisti spettacolari, che mi hanno rimesso in piedi, mi hanno ridato buon umore, mi hanno tolto da una pseudo-depressione, perché lì stavo andando a finire, a causa di certe carenze che avevo trovato, pur volendo fare il paziente. Perché io vengo chiamato un rompiscatole solitamente, allora avevo deciso di fare il paziente. Grazie al reparto di riabilitazione di Grottaglie io – e dico grazie veramente di cuore – mi sono rimesso in piedi e oggi mi ritrovo che sono nella fase terminale della guarigione.
Ma il nostro dovere di politici, Aldo, e tu me lo insegni perché lo hai fatto prima di me, è proprio informare. Nel percorso di questi ultimi tempi più volte ho lamentato io di non essere coinvolto come politico, come cittadino e come rappresentante dell’opposizione in decisioni, non nella fase conclusiva, ma nella fase della discussione. Più volte, oserei dire quasi ogni Consiglio comunale. Io spero che al prossimo Consiglio comunale, qualunque sia l’argomento, possa non lamentarmi più di ciò, perché vorrà dire che la minoranza, l’opposizione si fa parte integrante di quella che è una discussione politica e amministrativa all’interno di un’Assise come il Consiglio comunale, perché è doveroso che ciò accada.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Petrarulo.
Prima di procedere con i lavori, permettetemi un passaggio. Innanzitutto vorrei ringraziare tutti i Capigruppo per aver facilitato una gestione serena, tranquilla e proficua del Consiglio comunale, gestione non scontata in partenza. Per cui, a loro va il mio ringraziamento. Però, devo farvi anche un appello. In termini di Regolamento, non tutti, abbiamo già esaurito i due interventi previsti. Ne ho già concessi tre o quattro. Pertanto, invito i consiglieri comunali a favorire la chiusura dei lavori del Consiglio comunale concedendovi la possibilità di un ultimo intervento, come se fosse una dichiarazione di voto, e a non favorire l’apertura di ulteriori discussioni, che in termini di Regolamento non potrebbero poi essere consumate. Grazie.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Attanasio.
Speaker : LEONARDO ATTANASIO.
Volevo solamente chiarire. Ciro, il mio intervento non è stato sulla mozione del dottor Lenti. Bravo. Tu stai vivendo adesso l’ospedale, lo vedi com’è, ed è un cantiere aperto. Ci sono lavori da due anni… Fammi finire. Non è la mozione del dottor Lenti, che io rispetto, ed è anche uno dei più titolati a parlare di sanità, perché tra l’altro è anche un bravo medico, e lo sa, ma è solamente il modo, il fatto di dire che noi abbiamo nascosto qualcosa. Infatti, è stato detto che noi consiglieri comunali, in primis il Sindaco, abbiamo nascosto questo fatto, abbiamo nascosto un declassamento che ci sarà dell’ospedale di Grottaglie. Dov’è questo declassamento? Non sulla mozione del dottor Lenti. Poi dicevo al consigliere Traversa, che forse non c’era, che lui aveva scritto questo post dove sembra che ci sia un declassamento e che noi l’abbiamo tenuto nascosto ai grottagliesi. Questo è stato scritto. Poi cinquantasei persone hanno condiviso questo post e, quindi, magari hanno creduto che noi abbiamo nascosto questa cosa. Non è vero, Ciro. Questo voglio dire io.
La comunità grottagliese – non gli operatori, toglici; noi siamo stati operatori durante il Covid, abbiamo fatto di tutto, e lo sai, però togli, togli tutto questo – ha subìto tanto, da destra, da sinistra e da centro. Abbiamo subìto tanto. Tutto qua. Io volevo dire solo questo: accertiamoci tutti prima di procurare un allarme nei cittadini. Solo questo volevo dire. Non è la mozione in sé e per sé del dottor Lenti, perché è giusto che sia così. È giusto che la presenti. Anzi, l’ho ringraziato per aver ritirato la mozione, perché è una persona intelligente.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Si era prenotato il consigliere Palmieri. No, era prenotato il consigliere Palmieri prima, volevo capire se ha ritirato… Prego.
Speaker : ALDO PALMIERI.
Volevo solamente avere una risposta da parte del dottor Lenti, e basta, perché conosco la persona, la professionalità e anche il buonsenso, solamente che nella mozione non ho trovato traccia di… Solo questo. Poi, se ce la darà la ringrazio.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego.
Speaker : VINCENZO LENTI.
Mi toglie sempre il microfono. Lo fa apposta. No, perché lampeggia. Pensavo si dovesse cliccare… Va bene.
Sarebbe sciocco presentare una mozione senza avere una documentazione in merito. Lei si è fermato alla delibera di Giunta regionale n. 134 del febbraio, quando invece c’è un’immediata delibera del direttore generale del 7 marzo 2022, ed è citata nella mozione, nella quale, caro consigliere Attanasio, non è un problema di allarmismo, è un problema di realtà. Qui è scritto a chiare lettere che l’ospedale di comunità a Grottaglie non doveva farsi, perché è scritto a chiare lettere, con delibera immediatamente esecutiva, che gli ospedali di comunità debbono essere – cito testualmente – quattro. Invece lei, consigliere Palmieri, si è attenuto all’ospedale di comunità della delibera n. 134 della Giunta regionale, dove comparivano due ospedali di comunità, uno a Massafra e uno a Grottaglie. Ebbene, non so per quali fini. Non credo per l’organizzazione sanitaria, perché non si può aprire un ospedale di comunità senza un bacino di utenza almeno di 50.000 abitanti. Ebbene, il nostro direttore generale, come ho detto in premessa, ha cassato, su questa delibera immediatamente esecutiva, Grottaglie dall’ospedale di comunità e ha inserito Massafra, che era inserito nell’atto deliberativo della Giunta, ha inserito Ginosa, che non ha mai avuto un ospedale, ha inserito Castellaneta, che già ha un ospedale di primo livello, ha inserito Martina Franca. Qui, su questo atto deliberativo, immediatamente esecutivo, manca Grottaglie. Oggi mi è stato assicurato. Poi, qui parliamo di novembre, parliamo di novembre 2023, parliamo di novembre 60000. In poche parole, la nostra mozione è stata presentata a giugno 2022, caro consigliere Palmieri, non è stata presentata a ottobre. Se soltanto la Presidenza della V Commissione, che dovrebbe vertere sulla sanità, avesse presentato una convocazione per discutere di queste cose, può darsi che, alla luce di quello che credete e vi illudete possa essere, sarebbe venuto fuori: no, ma noi dobbiamo fare anche l’ospedale di comunità a Grottaglie. Ma qui, da questo atto deliberativo, non c’è la presenza dell’ospedale di comunità a Grottaglie, che è fondamentale, soprattutto non per noi che abbiamo la capacità di camminare, che non siamo ritenuti fragili, ma per i soggetti fragili, che dovranno essere sbattuti a destra e a manca perché abbiamo già perso l’ospedalità di primo livello, caro consigliere Attanasio. Noi non siamo più ospedale di primo livello. E chissà se saremo punto di primo intervento. E chissà se avremo l’ospedale di comunità. Per cui – la prego di venire a prenderne visione – non possiamo fare interventi su base politica su materie così delicate con leggerezza, senza avere contezza di quello che è realmente. E noi possiamo parlare fino a dopodomani, ma sono le carte che contano. E qui, su questo atto deliberativo, immediatamente esecutivo, forse esclusivamente a fini campanilistici, cosa che non siamo capaci di fare noi, sono stati creati tre ospedali di comunità sul versante occidentale della provincia di Taranto e noi continuiamo ad essere discriminati, abbandonati. Il polo centrorientale è stato abbandonato da qualsiasi politica sanitaria fino ad oggi. Adesso aspettiamo il 2023 e vediamo cosa succederà. Però, consentitemi almeno di essere scettico su questa operazione.
Questa è la delibera e da questa delibera lei evincerà che l’ospedale di comunità a Grottaglie è sparito. Sono stati creati – sulla carta per adesso, perché poi bisogna vedere se verranno intercettati i fondi del PNRR – tre ospedali di comunità nel giro di venti chilometri, con un bacino di utenza sì e no di 40.000 persone – lo ripeto, tre – quando qui è scritto espressamente e sulla delibera della Giunta regionale è scritto espressamente che l’ospedale di comunità deve avere almeno da 50.000 a 100.000 abitanti. E noi ci ritroviamo tre ospedali di comunità nel giro di 5-10 chilometri. Per cui, aspettiamo novembre 2023.
Ripeto, ritiriamo la mozione. Comunque saremo costretti, vista anche questa azione pretestuosa… Perché se il consigliere Mingolla, che, se non sbaglio, è anche Presidente della V Commissione… Va bene, la sanità…
Speaker : PRESIDENTE.
Non c’è una Commissione Sanità. Di fatti, il settore sanità normalmente è accorpato ai lavori della III Commissione consiliare, quella delle politiche sociali e welfare.
Speaker : VINCENZO LENTI.
Va bene. Ad ogni modo, se il Presidente della III Commissione avesse avuto il buongusto di convocarci e discutere di queste cose, avremmo potuto anche risparmiare tempo. Però, quantomeno l’abbiamo speso bene, visti la presenza e l’impegno preso dal direttore generale.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Lenti.
Soltanto una precisazione. In riferimento alla delibera che ha appena citato, in mozione viene richiamata, oltre alla delibera di Giunta regionale, la delibera n. 798 dell’ASL di Taranto, che ha ad oggetto l’incarico di progettazione per i lavori della casa di comunità di Laterza. È solo una precisazione. Probabilmente è richiamata un’errata delibera.
Speaker : VINCENZO LENTI.
Qui è scritto “delibera n. 798/2022”, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Esatto, delibera avente ad oggetto: “Affidamento del servizio di progettazione e di fattibilità tecnica ed economica, con opzione di progettazione definitiva, della Casa comunità di Laterza”. Non si parla di esclusione di una programmazione…
Speaker : VINCENZO LENTI.
Assolutamente no, Presidente. Qui è scritto chiaramente “Case di comunità” e riporta l’elenco delle case di comunità. In poche parole, se dovessimo mantenere la casa di comunità, Grottaglie sarà equiparato a San Marzano, sarà equiparato a San Giorgio, sarà equiparato a sedi distaccate di poli ambulatoriali. Questo la casa di comunità. L’ospedale di comunità ha ben altra valenza, perché presuppone – e l’ha detto anche il direttore generale – la presenza di venti posti letto delle patologie brevi.
Speaker : PRESIDENTE.
Enzo, non entro nel merito. Semplicemente, non avendo citato tu il numero di delibera, volevo accertarmi che fosse effettivamente la delibera n. 798.
Speaker : VINCENZO LENTI.
Questa è, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Probabilmente ho una versione in cui non è richiamata la tabellazione.
Speaker : VINCENZO LENTI.
Va bene. Può essere che non ci sia una serie di allegati dietro…
Speaker : PRESIDENTE.
Infatti. Probabilmente è questo. Grazie.
Speaker : VINCENZO LENTI.
Ecco perché, nel momento in cui noi discutiamo di problematiche che faranno bene alla nostra collettività, noi discutiamo, parliamo, mentre gli altri fanno i fatti. E vederci mortificati nel perdere un’eccellenza, un polo di eccellenza, che era l’ospedale di Grottaglie, io da cittadino grottagliese mi sento umiliato e offeso, soprattutto per le alte professionalità che sono transitate nell’ospedale di Grottaglie.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Ci sono altri due interventi, in particolare il consigliere Traversa. Ovviamente valgono le regole testé esplicitate per il consigliere Lenti. Prego.
Speaker : ALFREDO TRAVERSA.
Intanto voglio dire che noi oggi al direttore generale abbiamo detto, io ho detto di fornirci appena possibile quelle che sono le determine, cioè le cose per iscritto. Oggi lo abbiamo ascoltato, e ci fa piacere, caro Attanasio. Se tu le hai me le fai vedere. Quindi, non puoi dire “allarmismo”. Allarmismo perché non c’è nulla di determinato, di deciso? Quando il direttore generale metterà nero su bianco, come ho già detto, l’ospedale di comunità, evviva. Ma al momento il direttore non ha fornito questa cosa. L’ha fornito a voce. Questo è il discorso, scusami. Anche perché ho visto che tu annuivi quando parlava il consigliere comunale Lenti, quindi evidentemente conosci le pratiche e sai che è così. E lo stai dicendo anche adesso a me. Quindi, nessun pregiudizio. Nessuno di noi ha avuto un pregiudizio nei confronti del direttore generale dell’ASL. Noi chiediamo, come hanno ribadito altri consiglieri comunali, di conoscere le cose. Se voi ci avete comunicato “abbiamo incontrato l’assessore Palese sette mesi fa” e non ci date l’oggetto, che adesso compare improvvisamente, anche un po’ a livello di marketing in maniera infelice oggi, non potete aspettarvi che vi si dica che siete belli e bravi. No, assolutamente non è così. Del resto, la minoranza, gli altri 6.000-7.000 elettori di questa parte quando devono sapere le cose? E tramite cosa? Che l’avete incontrato. Ma l’aveva esposto l’ordine del giorno dettagliato del collega Mingolla. Quindi, quell’incontro è andato a carte quarantotto? Ancora nessuno mi ha risposto. Ha avuto un esito? È positivo o negativo? Questo voglio capire io. Peraltro, l’ho già detto prima: se l’assessore Rocco Palese ha detto “okay”, che cosa dobbiamo votare? Forse lo saprà il collega Mingolla. Quindi, attendo il suo intervento.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Traversa.
Consigliere Mingolla, prego.
Speaker : RAFFAELE MINGOLLA.
Premetto, senza alcuna nota polemica, che è evidente che un chiarimento ci deve essere. Intanto, per concludere la questione della mozione del collega consigliere dottor Enzo Lenti, quando cita la delibera n. 798, essa riguarda precisamente ciò che diceva il Presidente, vale a dire l’affidamento al RUP della casa di comunità nel comune di Laterza.
Inoltre, per quanto riguarda l’ospedale di comunità previsto dalla DGR n. 134 del 2022, abbiamo già detto che per il comune di Grottaglie sono previsti sia la casa di comunità che l’ospedale di comunità. Poi, al di là di quelli che sono i finanziamenti, che siano PNRR, che siano ex articolo 20 o che siano altri finanziamenti, come ha detto il direttore generale, il nostro ospedale di comunità nel comune di Grottaglie verrà progettato e attuato non con i fondi PNRR, come indica la delibera n. 798, ma verrà progettato e attuato con gli 8,5 milioni di euro di finanziamenti diversi. È chiaro? Scusate il tono della voce. Forse lo dico per togliere un pochino di catarro dalla trachea.
Detto questo, devo rispondere all’amico e consigliere Traversa. È vero, siamo stati a maggio dall’assessore regionale alla sanità, è stato consegnato dal Sindaco… Del fatto del punto di primo intervento parliamo. L’altro aspetto, d’altronde, lo abbiamo chiarito con il direttore generale, che è un ordine del giorno che va direttamente a lui. Questo ordine del giorno presentato oggi – lo voglio ricordare a me stesso, forse non sono stato chiaro – è composto da due documenti, uno va al direttore generale direttamente per l’organizzazione all’interno del presidio, l’altro invece va all’Istituzione Regione per quanto riguarda la rete dell’emergenza-urgenza della Regione Puglia. Siamo stati a Bari, è stato consegnato il documento, l’assessore regionale alla sanità ha risposto: queste sono le norme, però se i presupposti ci saranno – io mi ricordo queste parole – rimarrà aperto il PPI. Vedremo. Venendo da Bari, non ricordo se era il 26 o il 27, adesso proprio non ricordo, il giorno stesso dissi al Sindaco: domani convochiamo la III Commissione, cominciamo ad informare tutti e vediamo. La mattina dopo è uscita sui social la mozione del dottor Lenti. Al di là del fatto che ci ha indicato sui social… Io personalmente non mi sono offeso quando diceva che si meravigliava del fatto che i consiglieri comunali ospedalieri non consigliavano al Sindaco la strada che bisognava percorrere. È vero, dottor Lenti? Me lo ricordo io. Sui social ha detto questo. No, è vero. Ed è vero perché… No, scusami. Perdonami… Non è per polemica, Enzo. Non è per polemica. L’ho detto in principio: non è per polemica. Sono le cose. E poi è saltato tutto, perché non c’era più il momento di collaborazione… L’ho detto. L’ho già detto. No, non hanno più risposto. Hanno solo detto che c’è un loro cronoprogramma di chiusura dei punti di primo intervento. Ancora aspettiamo. Da voci dette ufficialmente ancora niente. Però, cosa crediamo, cosa credete, che se il direttore generale è venuto oggi a parlare del quartiere operatorio, del riavvio al funzionamento, nessuno si è chiesto perché e da chi questa pulce è stata messa nell’orecchio del direttore? Dice: ma perché non ci avete avvertito? Ma la motivazione… Da noi, sì. Perché le cose le facciamo e non le diciamo molte volte, perché non facciamo i bandi. Però che ci sia un difetto di comunicazione tra maggioranza e minoranza è chiaro, è evidente. Lo dice anche il fatto dell’ordine del giorno di oggi, che, nonostante tutto, va nella direzione di tutelare le condizioni di salute della cittadinanza di Grottaglie. Ci è stata fatta una comunicazione, che io avrei capito. Ho capito anche perché: forse per l’altro giorno quando c’è stato il fatto dell’ex Ilva. Le capiamo queste cose. Però, un conto è dire “ce ne andiamo perché il dottor Enzo Lenti ritira la mozione”, e ha fatto bene, secondo me, altra cosa è dire “sediamoci un attimo, Sindaco e Presidente di III Commissione, perché queste cose le dobbiamo approfondire, quindi vediamoci in Commissione e vediamole insieme”. No, ci alziamo e ce ne andiamo, perché non vogliamo votare l’ordine del giorno. Questo significa ancora che quello che abbiamo pensato noi, vale a dire che la salute non deve avere colore politico, invece viene rimarcato continuamente dalla minoranza.
Cos’altro dire? Non posso aggiungere altro. Io spero soltanto che questa sia una parentesi di contrapposizione, che poi è fine a sé stessa, è effimera, perché sulla questione salute – e voi lo sapete meglio di me – la cittadinanza aspetta queste cose. Quindi, se facciamo perdere il treno oggi dello stare insieme, la politica, tutti insieme… Anzi, io farei un invito al dottor Lenti: siccome c’è un Sottosegretario in regione di Fratelli d’Italia, potremmo portargli questo ordine del giorno, ma insieme. Magari lo modifichiamo, ci vediamo in Commissione. Però, io ritengo che dobbiamo portare la questione avanti quanto prima, prima che questo punto di primo intervento lo chiudano, perché oggi quel punto di primo intervento è il punto di primo transito, arriva un cittadino, arriva il pomeriggio e non si può fare la radiografia, arriva la sera e non si può fare niente. Allora non è un punto di primo intervento. Quindi, mettiamoci tutti insieme. Questo è quello che voglio chiedere io in chiusura. Come lo vogliamo fare, attraverso la Commissione? Adesso vediamo il Sindaco che cosa pensa e voi che cosa ne pensate per poter portare avanti questa situazione, che veramente ci contraddistingue e migliora la qualità del servizio sanitario nella nostra comunità.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Mingolla.
Non ci sono ulteriori interventi. Pertanto… Li abbiamo consumati come quarto e quinto intervento. Un attimo, diamo un ordine ai lavori. Pertanto, verbalizziamo e registriamo la chiusura del primo punto all’ordine del giorno con il ritiro formale della mozione protocollo n. 17762 del 08.06.2022 da parte del proponente, il consigliere Vincenzo Lenti.
Passiamo all’ordine del giorno aggiuntivo.
Dichiaro aperta la discussione sull’ordine del giorno aggiuntivo dell’odierno Consiglio comunale. Ci sono interventi? Non ci sono interventi.
Per dichiarazione di voto? Prego, consigliere Traversa.
Speaker : ALFREDO TRAVERSA.
Per dichiarazione di voto, io suggerirei di fare, come ha accennato il consigliere Mingolla, cioè di andare in Commissione. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Traversa, ci sono altre dichiarazioni di voto? No. Pertanto, dichiaro chiusa anche la fase di dichiarazione di voto.
Chiusa la discussione sull’ordine del giorno aggiuntivo, passiamo alle fasi di votazione dell’ordine del giorno aggiuntivo. ovvero l’ordine del giorno ai sensi dell’articolo 15 del Regolamento di funzionamento del Consiglio comunale presentato dai dodici… Chiedo scusa. Prego, Sindaco.
Speaker : SINDACO.
Presidente, in linea di massima, anche se vediamo solo la presenza del consigliere Traversa in questo momento… Io dico semplicemente questo. Se ne vanno tutti perché giustamente è la vigilia dell’Immacolata e immagino che ci siano da fare le pettole.
È chiaro il ragionamento di discutere delle questioni. Io condivido l’idea di passare dalla III Commissione, va bene. Tra l’altro, è il percorso che aveva individuato il consigliere Mingolla. Peraltro, arriviamo a questo percorso non perché ci impuntiamo a non fare le Commissioni, ma perché in Consiglio comunale, qualche giorno prima, avevo annunciato che sarei andato dall’assessore Palese, insieme al Presidente della Commissione, e all’epoca il collega Bais non poté venire per ragioni di salute, e andammo a discutere di questo, e venne anche il collega Attanasio, per ragionare su questo e poi tornare e portarlo in Commissione, ma immediatamente, il giorno dopo la nostra andata a Bari, fu presentata la mozione, dicendo delle cose che non sono vere. Non è vero assolutamente che il nostro ospedale di comunità è stato chiuso e non verrà fatto. È e rimane un atto deliberativo della Giunta regionale, che non è modificabile dal direttore generale. Questo che sia chiaro. Quello che fa il direttore generale è ragionare sulle nuove case di comunità, ragionando su fondi PNRR. Il nostro fa parte di un riordino ospedaliero che è immodificabile dal direttore generale. A meno che non ci sia una… Questo proprio per il principio delle fonti normative. Io ascolto, ma non voglio fare il giurista né quello che ne sa di più degli altri. Mi sto zitto perché capisco il dibattito politico. Però, siccome lo chiedi e apprezzo il fatto che tu voglia discutere di questa cosa, anche se ne abbiamo già discusso, politicamente credo che sia importante dare il segnale a te, che sei persona seria in questo momento a rimanere qua su un tema così importante. Del resto, su questo tema si è detto tanto, si sono fatti i manifesti, si è detto “chiude, manifestiamo, protestiamo”. Quindi, chiudo veramente dicendo che la comunicazione è una comunicazione che arriva in un ragionamento di costruzione, non di distruzione. Se, però, ci sono le posizioni in cui dobbiamo attaccare tutti e tutto… Il consigliere Lenti ha detto che io non mi sono presentato alla Conferenza dei Sindaci, cosa che non esiste. Non esiste questo ragionamento. Quindi, si parte da illazioni politiche che non hanno fondamento, giusto per screditare intanto l’Amministrazione, ma anche nel parlare male tanto per parlar male.
Detto questo, il lavoro costante che abbiamo fatto nell’interloquire con la Direzione generale e l’assessore regionale meritava un approfondimento, che non è stato fatto per un posizionamento politico di Fratelli d’Italia, che ha voluto mettere il cappello su una cosa che io ho comunicato in questo Consiglio comunale rappresentando i passaggi, che evidentemente andava a condividere cosa se c’era già una posizione contro l’Amministrazione? Quindi, forse in questo confronto sarebbe stato opportuno anche da parte della minoranza, che può convocare le Commissioni o chiedere un incontro, dire: che avete detto in quella riunione? E non partire sparati contro. È chiaro che, se si parte sparando contro, ognuno poi resta sulle proprie posizioni. Però, vogliamo superare questa fase? Io dico che siamo d’accordo: andiamo in III Commissione, riaffrontiamo e ridiscutiamo il documento che è stato condiviso dalla maggioranza, fermo restando, però, che poi dobbiamo ritornare in Consiglio comunale per approvarlo. Ci diciamo di sì?
Speaker : ALFREDO TRAVERSA.
[…] va bene lo stesso, sottoscritto a nome di tutti. Però, ripeto, mi è sembrato un po’ una caduta un’Istituzione che consegna un documento di un’altra Istituzione brevi manu. Cioè, brevi manu implica un non protocollo. Se poi deve essere un atto ufficiale, si può anche non fare il Consiglio, però deve essere un atto ufficiale che venga consegnato non brevi manu all’assessore Palese, ma con la sottoscrizione e con il processo di invio di documenti o di richieste da un Assessorato. Solo questo dico.
Speaker : SINDACO.
Alfredo, per essere chiari fino in fondo, io in quel Consiglio comunale avevo già detto che avremmo avuto un incontro politico con l’assessore. Dissi pure che non è neanche della mia parte. La chiarii questa cosa. E in quel Consiglio precisai che avremmo rappresentato questa necessità, punto. E abbiamo scritto un documento, che abbiamo consegnato, il quale non è stato oggetto di una deliberazione da parte di nessuno, per il semplice fatto che l’assessore su quel documento ha preso un impegno politico dicendo: guardate, io non vi posso garantire nulla perché la situazione è confusa; tra l’altro io sto da poco, quindi ritengo non corretto questo modo di procedere, e non lo dirò solo per Grottaglie, ma pure per gli altri punti di primo intervento che possono essere oggetto di una modifica, un taglio. una chiusura, una riconversione. Lui non condivide proprio quella impostazione. Però, aggiunse: è una discussione che faremo politicamente non appena avrò il quadro completo di tutto. Così come non sapeva di alcune questioni che riguardavano l’organizzazione dell’ospedale. E quella che abbiamo dato al direttore generale… Io mi sono anche premurato di dire al direttore generale: guarda, non è per mancanza di fiducia nei tuoi confronti, ma noi quello che ti abbiamo detto con quel documento – parlo del documento che hai anche tu oggi – lo daremo all’assessore perché non vogliamo poi cadere nell’errore che domani uno non sa quello che è stato detto all’altro. E abbiamo rappresentato anche le criticità che il direttore generale ci aveva rappresentato rispetto a certe cose, cioè i medici e le cose che abbiamo già detto durante questa discussione. L’assessore ha detto: guardate che noi stiamo lavorando per richiamare i medici in pensione, però abbiamo bisogno di tempo. Tra l’altro, c’era un problema: in questi giorni è uscita la notizia che è stato finanziato in modo cospicuo il Fondo regionale sanitario con ulteriori somme, che è uno dei problemi legati all’assunzione di personale, problema che l’assessore stesso ci aveva rappresentato in quel contesto. La questione è in itinere. Ora bisognerà capire cosa accadrà a valle di questo. Quindi, ragioneremo se e in che modo ci saranno i medici, e non solo gli ortopedici, ma ci sono carenze strutturali di non poco conto. Ecco perché non c’è stato un atto. Anche perché nel momento in cui noi andavamo a impegnare formalmente un atto in Consiglio comunale era un po’ come dire: hai parlato con me, ci siamo detti delle cose e ora mi fate l’atto di Consiglio. Poteva essere poco corretto nei confronti di un’Istituzione con la quale c’è stato un ragionamento.
Questo agevola ancor di più la richiesta di spostamento, perché ne abbiamo discusso. Per me va bene in III Commissione. Dopodiché, è chiaro che ritorneremo a bomba, dopo le feste, con l’assessore per capire come quadrare questa cosa, appunto, di un intervento. Io già so che dirà: ancora non siamo nelle condizioni di dire niente. Ma dobbiamo tenere in caldo la questione.
Questo è tutto quello che è stato fatto in questo momento. È un ragionamento che era stato messo in campo. Però, è chiaro che forse un’interlocuzione anche informale nel dire che si sta facendo su questa cosa, facciamo la Commissione e parliamone può aiutare. Non è per forza l’atto positivo in Consiglio che aiuta. Anzi, non aiuta niente, perché poi crea le spartizioni.
Per questo credo che possa essere accolta la proposta del consigliere Mingolla di riportarlo in III Commissione. Però, è un atto che a questo punto poi dovrà essere comunque riportato in Consiglio, con la condivisione di chi ci sarà. Per cui, io penso che possa essere accolta la proposta.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Sindaco.
Registro, oltre che la volontà del consigliere Mingolla, anche la volontà del Sindaco, entrambi firmatari dell’ordine del giorno, pertanto c’è anche il ritiro, con rinvio, su proposta anche del consigliere Traversa, ai lavori della III Commissione consiliare della discussione e dell’approvazione dell’ordine del giorno aggiuntivo.
Vi ringrazio e dichiaro chiusi i lavori, alle ore 12.50, dell’odierno Consiglio comunale… No, c’è il rinvio. Va bene, chiedo scusa.
Chiedo, pertanto, ai consiglieri di esprimersi sul rinvio dell’ordine del giorno aggiuntivo ai lavori della III Commissione.
Dichiaro chiuse le fasi di voto: presenti 15 consiglieri, votanti 15, favorevoli 15.
Grazie.
Dichiaro chiusi i lavori del Consiglio comunale alle ore 12.50.