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C.c. Suzzara del 29.11.2025, ore 9.00
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Revisione
No, il Consiglio comunale.
Se ci accomodiamo tutti.
Sono le 9:18 apriamo il Consiglio comunale aperto e do il buongiorno e benvenuto a tutti i nostri ospiti, che poi andrò anche a presentare prima di tutto passo la parola al Vice Segretaria, la dottoressa Zucchi per l'appello.
Buongiorno, stalli, Alessandro si mangiavano, Presidente Gialdini, Raffaella presente sarà Gicca Hussaini, presente Artoni, Massimiliano, assente, giustificato.
Lomellini, Paolo scappi chiara.
È assente, giustificata, Carrillo, Michele presente, Sorrentino Salvatore.
Semeghini, Federica presente, Ferrari, Nicoletta.
Capirsi, Salvatore presente.
Pagato unico, Laura, assente, giustificata, Minelli, Leonardo.
Carra Nicola.
Barbieri Serena, presente ATI nazismo, presente viene l'Assemblea è costituita, diamo avvio al Consiglio comunale aperto e il Consiglio comunale è stato richiesto, su proposta del gruppo consiliare Movimento 5 Stelle da tutti i gruppi consiliari di maggioranza, appunto un Movimento 5 Stelle e Partito Democratico, Goss usare Guastalla insieme per Suzzara in data 10 ottobre 2025 vi do brevemente lettura dell'istanza della richiesta istanza ai sensi dell'articolo 20, comma 4 e 28, Regolamento sul funzionamento del Consiglio comunale, approvato con atto del Consiglio comunale dei 27 ma.
Numero 27 del 9 maggio 2013, come modificato ed integrato con atto di Consiglio comunale del numero 19 del 21 3 2024 oggetto Proposta di convocazione di un'adunanza aperta del Consiglio Comunale avente ad oggetto il tema sito produttivo i Vico i Capogruppo PD Google, Stalin, Movimento 5 Stelle insieme però Suzzara. Vista la rilevanza sociale, economica, occupazionale del caso Iveco per il territorio di Suzzara e per l'intera comunità locale ritenuta necessaria un'ampia e trasparente discussione pubblica che coinvolga tutte le istituzioni competenti e le rappresentanze sindacali, i lavoratori e le associazioni di categoria e la cittadinanza richiedono la convocazione di un Consiglio comunale aperto con il seguente ordine del giorno, situazioni vecchio prospettive industriali, tutela occupazionale e il ruolo delle Istituzioni firma i gruppi di maggioranza.
Successivamente l'oggetto del, il titolo del Consiglio comunale è stato modificato ed è quello che poi avete trovato anche nella convocazione il futuro di Iveco del lavoro nel territorio, suzzarese prospettive industriali e impegno delle istituzioni, quindi abbiamo pensato di allargare al contesto anche del distretto industriale che si estende oltre i confini del territorio comunale Suzzara anche ad altri territori comunali dei comuni appunto limitrofi insieme alla Conferenza dei Capigruppo se poi individuata la data appunto di oggi nella mattinata di oggi del 29 novembre,
Alcune brevi note su le motivazioni di questa richiesta da parte dei Gruppi di maggioranza. A luglio di quest'anno è stata diffusa la notizia dell'avvio del percorso per la cessione a Tata Motors del ramo civile di Vico specializzato. In cambio, per quanto ci riguarda, cioè per quanto riguarda il nostro territorio in furgoni e veicoli commerciali, ad oggi l'accordo non è ancora perfezionato. Ci sono state comunque l'istruttoria del Governo italiano sul golden power e che si è concluso con il via libera all'operazione e l'istruttoria Antitrust della Commissione europea, che non ha rilevato elementi critici sul piano della concorrenza. Nei prossimi giorni si svolgeranno anche queste notizie, insomma di alcuni giorni fa, delle audizioni Regione e anche a livello nazionale. In ogni caso, saranno necessari vari altri passaggi per concludere il percorso del passaggio della cessione, per quale si prevede il completamento di questo punto passaggio non prima dei primi mesi del 2026. Sicuramente poi, negli interventi che seguiranno, ci saranno saranno date anche delle informazioni più dettagliate e più precisa rispetto a tutti questi passaggi che sono avvenuti a partire da luglio e che poi, come ho detto, si andranno concludere.
Ha più o meno metà, insomma, del del prossimo anno.
Le motivazioni quindi del di queste della convocazione del Consiglio Comunale appunto della vendita, e questa proposta di vendita di di di Vico Motors ah, scusa di Lecco Tata Motors e come inciderà questa vendita sul futuro di tante persone, famiglie di un territorio molto ampio e vi ho detto che non riguardano solo Suzzara ma anche i comuni vicini a noi, considerando che IVECO ha una storia ed ecco insomma strettamente connessa.
È la storia di Vico, quella che è la storia del nostro, del nostro Comune, della nostra città e anche la stessa identità della nostra città. Qui faccio una piccola parentesi storica, ma penso che sia importante per capire da dove viene la storia di Vico.
È la Suzzara che conosciamo oggi, quella insomma che viviamo oggi.
Ha le sue radici nel in un periodo che si è verificato fra fine del insomma gli anni 70, gli anni 80 del 1.800. È una cosa che forse abbiamo detto più volte. Qualcuno di voi lo avrà già sentito tante volte, ma mi sembra giusto ribadirlo. Lì arrivò un una persona da Palidano che si chiamava Francesco Casali e qui aprì inizialmente una piccola bottega che poi, poco alla volta, si trasformò nella Prima industrie agricole di macchine agricole, di Suzzara e dalla Casali, poi la Casali. Insomma, poi passò si spostava a Bologna. Insomma, in ogni caso la Casale di vini mais, cioè macchina agricola industriale suzzarese poi divenne UM Officine meccaniche in questo caso di Brescia e poi via via fino all'Iveco, quindi i veicoli a volte si dice no Iveco è un'astronave che è venuta fuori qui a Suzzara, non è così. Eh sì, eh eh, qui Iveco, perché c'è una storia ed è assolutamente una storia, che riguarda che c'erano delle condizioni delle condizioni per cui IVECO ha potuto ed è venuta a insediarsi qui a Suzzara. Quindi non è avulsa dalle nel nostro contesto, ma è ben dentro il nostro contesto, non solo a livello, anche fisico, perché insomma l'industria, la, lo stabilimento, è proprio dentro la città, ma è dentro la nostra identità, dentro la nostra storia. Fra l'altro, ricordo anche che.
Sottolineo anche che l'edificio storico di Iveco, quello su viale Zonda, che porta alla stazione che un tempo era Campania e adesso invece è proprio appunto, come dicevo dentro, la nostra città è l'edificio di Casali della Prima Industrie su Varese e poi anche mais. Quindi, cioè, c'è una una totale continuità fra quello che è l'origine della Suzzara contemporanea e quello che è la Suzzara appunto di oggi contemporanea e quello che è l'industria e i Vico,
Questo così scusate, volevo un po' contestualizzare, perché mi sembra giusto, perché anche ci sta ascoltando capire di cosa stiamo parlando, quindi appunto, dicevo, c'è un filo ininterrotto che collega quell'origine alloggi ricordo poi le modalità di svolgimento del Consiglio comunale aperto che appunto delle modalità particolari e in questo caso possono intervenire al consegnò al Consiglio comunale aperto gli invitati e dopo vi farò l'elenco e anche i cittadini che si sono iscritti a parlare.
Insieme alla Conferenza dei Capigruppo abbiamo valutato di invitare i rappresentanti delle istituzioni istituzioni dal Ministero alla Regione, alla Provincia e il Consorzio Oltrepò Mantovano. Vi abbiamo invitato gli onorevoli deputati e senatori e consiglieri regionali afferenti al nostro territorio, i rappresentanti sindacali e di associazioni di categoria in via, inviando per conoscenza l'invito anche ad Iveco e ai sindaci di comuni italiani con altri siti, dico.
A proposito di Indeco, mi hanno informato che non avrebbero insomma già da alcuni giorni che non avrebbero proprio preso parte al Consiglio, a questo Consiglio comunale e in questo momento sono impegnati nelle audizioni in varie sedi istituzionali, fra cui quelle nazionali, presso il Ministero e quello regionale appunto in Regione Lombardia la prossima settimana.
Qui presenti che potranno intervenire dopo la mia presentazione. Dopo anche l'intervento del del Sindaco, abbiamo gli onorevoli Antonella Forattini del Partito Democratico, Valentina Barzotti, del Movimento 5 Stelle, Elena Bonetti di azione, il consigliere regionale e della Regione Lombardia del Partito Democratico, Marco Carra. I Presidente del Consorzio Oltrepò Mantovano Alberto Borsari. Mario Zanelli, membro della segreteria nazionale. Associazione, quadri e capi FIAT e Marco Massari. In realtà non so se lo vi si Marco Massari, presente segretario della Fiom-Cgil, di Mantova hanno inviato poi richiesta d'iscrizione. Potranno quindi intervenire successivamente agli interventi delle delle persone che vi ho indicato.
Al insieme al in alternanza ai consiglieri comunali, fra l'altro, il primo Consigliere intervenire sarà il Consigliere Sorrentino, mi sembra giusto, visto che è stato il primo firmatario della richiesta di Consiglio comunale aperto e, dicevo, hanno inviato richiesta di intervenire e il consigliere regionale Onorio Rosati, per Alleanza Verdi, Sinistra eretici che Luca Fanetti, segretario comunale di Suzzara del Partito Democratico, e l'ultimo che me, l'ha mandata adesso, arrivo e.
Scusate, signor Fabrizio Allegretti.
Quindi io penso di aver sì, grazie la postazione, poi sarà qui poi, invito quindi le persone a spostarsi qui accanto all'Assessore Cantoni, penso di aver detto tutto, se ho dimenticato qualcosa, magari ci sarà modo durante il Consiglio di di precisare sono di aggiustare di aggiungere lascio la parola al Sindaco.
Signor Presidente, per la presentazione, voi che siete oggi qui e anche ai gruppi che hanno voluto questo Consiglio comunale aperto.
Credo che un Consiglio comunale aperto abbia comunque senso e significato, ma abbia senso e significato anche quello che sinora è stato fatto dal punto di vista dell'alzare no il, il livello della discussione, perché quando accadono operazioni come queste si rischia di cadere semplicemente nella paura, la paura però si materializza solitamente quando non si è a conoscenza di qualcosa quando non si conosce o quando, soprattutto,
Le operazioni ovviamente vengano vengono viste come come misteriosa. Ecco, ecco un po' questo diciamo lo spirito che ha cercato fin dall'inizio di cercare no di trovare interlocuzioni di più alto livello affinché questa operazione non sia semplicemente un qualcosa di cui aver paura, ma sia un'opportunità per il nostro territorio e per questo motivo, fin dall'inizio, mi sono messo in collegamento con con i miei colleghi Sindaci dei Comuni, con stabilimenti produttivi in Italia, perché è una partita che non riguarda ovviamente solo Suzzara, ma riguarda lo sviluppo di un modo, ma di un modello industriale. Ecco, credo che oggi potremmo cercare no di uscire da qui con con un impegno a ciascuno dalla propria parte e non solo, per ovviamente, essere vicini a chi, nelle nelle aziende, lavora e non solo nella nell'azienda Iveco, che oggi è il tema movente principale, no alla alla ribalta ma ovviamente in tutte quelle aziende, no che sono satelliti, rivelano che lavorano per Iveco e che.
Anche oggi ho molto probabilmente ovviamente guardano ad Iveco no, come il loro futuro, come la possibilità di avere un lavoro stabile e un lavoro importante nel nostro territorio.
Ci siamo sempre detti in varie riunioni, anche con il presidente del consorzio che Oltrepò, che il l'Oltrepò Mantovano non può esistere. Non funziona se non c'è Suzzara che dal punto di vista industriale funziona questo è questa è una cosa che è davanti agli occhi di tutti e quindi la ringrazio per la presenza, perché significa che il nostro territorio capisce quanto qui non stiamo parlando solamente di Vico, qui stiamo parlando di sviluppo industriale di un intero territorio e di uno sviluppo industriale che è sempre stato governato soprattutto da industrie che hanno visto.
Uno sviluppo dal punto di vista della loro capacità di espandersi nel mondo incredibile,
E a differenza di altri territori, dove magari lo sviluppo è stato, è dovuto a uno sviluppo industriale anche di più basso profilo. Qui abbiamo aziende multinazionali che fanno della tecnologia e fanno soprattutto della capacità de dei propri dipendenti di di formar seri di essere al passo con i tempi. Diciamo il fiore all'occhiello. Ecco su questo e su questo ho chiesto e sto chiedendo l'attenzione no di tutti, di tutti gli organi, dal più dal più alto dal Governo, siano arrivare alla Regione alla Provincia con la Provincia. Mi ha appena chiamato il presidente Bottani che oggi non può esserci. Abbiamo giusto discusso alcune settimane fa con altri imprenditori del del nostro territorio su come poter sfruttare anche questo è un momento importante per far sì che l'attenzione era la catalizzazione dell'energia sia sul nostro territorio per quanto riguarda appunto.
Il dire oggi stiamo parlando di Vico, ma io, come Sindaco oggi non ho come interlocutore, ovviamente la nuova proprietà mo' come interlocutore, un Governo al Governo, cosa chiedo al Governo, chiedo attenzione per un territorio che al di là di Iveco deve riuscire a svilupparsi chiedo l'attenzione della Regione, chiedo l'attenzione della Provincia perché questo è un territorio, necessita di infrastrutture, necessita di vie di comunicazione, necessita di logistica, necessita rimettere nella disponibilità dell'azienda e la possibilità di potersi sviluppare,
Abbiamo progetti importanti da parte degli del tessuto imprenditoriale attuale, progetti già serie, i progetti già immediatamente cantierabili voglia di fare investimenti sul nostro territorio importanti nel campo logistico, nel campo industriale, possiamo oggi pensare che questa occasione no di Vico questa occasione no di una nuova proprietà possa anche trasformarsi in una possibilità di dire oggi non abbiamo solamente dei codici, abbiamo un tessuto industriale che ha voglia di svilupparsi, ma abbiamo bisogno di sostenerlo. Questo passo non vuol dire non pensare oggi che.
Iveco avrà una storia, avrà una propria storia che la vedremo. Io non concordo con chi del RUP derubrica, diciamo la questione Iveco semplicemente dicendo va beh, è stato dato, è stata garantita la la, l'occupazione per due anni, siamo a posto con la coscienza. No, sappiamo tutti che questa non può essere la risposta. La risposta è una risposta seria, nella quale sì, si parla di piani industriali. Un Governo, una Regione, parla di piano industriale sul proprio territorio. Parlo di cosa vuole fare un'azienda da qui ai prossimi 10 15 anni, non da qui e il prossimo anno e mezzo. Parlare di questo significa però mettersi tutti insieme per poter dire bene, l'azienda è in grado di far questo? Io Stato riesco a far questo. Per poter garantire no a questi livelli occupazionali, per poter soprattutto garantire lo sviluppo di tutto il tessuto industriale.
Questo credo che sia ancora fattibile. Credo che sia ancora fattibile, perché abbiamo la fortuna di essere oggi in un tessuto industriale che non è malato e un tessuto industriale sano, certo tra 1.000 difficoltà all'industria, e sappiamo che alti e bassi stanno vivendo, ma e non è possibile immaginare che le i tessuti industriali vengano aiutati vengano supportati solamente quando ci si accorge, alla fine che sono in crisi, io credo che un tessuto industriale come il nostro debba essere supportato proprio adesso che ha voglia di espandersi e questa voglia di espansione, la possiamo anche riuscire a governare con la con la nuova proprietà di Tata l'azienda. Né nei colloqui che ho avuto, ovviamente in questi mesi è riuscita a mantenere gli impegni dal punto di vista del piano di investimenti che ha sul nostro territorio, avete visto la conferma di un importante investimento di svariate decine di milioni di euro. Sintomo è segno che il Presidente di Suzzara è un punto strategico nella produzione dei deli a livello europeo, non solamente a livello italiano. Questo credo che sia un fatto che ci faccia pensare che, indipendentemente dalla nuova proprietà, queste intenzioni vengano mantenute, perché gli investimenti, ovviamente, non si fanno per essere tolti il giorno dopo. Ma.
Quello che di cui abbiamo necessità e davvero aprire un tavolo più più grande, abbiamo un tavolo più grande perché.
Ovviamente.
Le persone che lavorano in azienda hanno bisogno di capire che poi agli investimenti succede qualcosa, no, che di cui l'azienda ha in testa, ma che venga fatto partecipe e non di chi di chi lavora e questa è una cosa che nel corso del tempo manca, è mancata ed è un peccato ed è un peccato, perché questa mancanza di sinergia tra il mondo industriale e le persone che lavorano nell'industria fa sì che poi si alimentino tensioni, si alimentino paure si alimentino.
E situazioni che vanno a compromettere. Anche poi diciamo la stabilità no di un intero territorio.
Credo che da oggi, quindi, se dobbiamo uscire con qualcosa, dobbiamo ognuno prendersi ovviamente la propria la propria parte, abbiamo la fortuna, credo nel nostro territorio, nelle nostre aziende, di avere anche i sindacati che, oltre alla difesa,
Del degli operai impiegati dell'azienda hanno ben conscio e ben consapevole quanto sia importante il dialogo in una comunità, il dialogo in un territorio siamo, abbiamo la fortuna e dico la fortuna di avere una combinazione di fattori che può far diventare il nostro territorio è davvero una punta di diamante del tessuto industriale del nord Italia,
Non lo dico così per lanciare slogan, ma perché è così, cioè il tessuto industriale di Suzzara è davvero la punta di diamante di un tessuto industriale forte, ecco se non vogliamo perdere una locomotiva, io sono sicuro che tutti renderemo della dalla stessa parte occorre però remare davvero dalla stessa parte perché altrimenti in altre zone vediamo in Emilia Romagna vengono nave, nascono tessuti industriali e nascono zone dove ci si fanno investimenti e completi e dove nascono.
Tessuti industriali dove le aziende non riescono a mettersi insieme, ma dove soprattutto la politica riesce a farle mettere insieme. Ecco da noi, manca questo. Io non vorrei pensare che in una regione come la nostra, il pezzo di Suzzara rimanga un pezzetto rilegato alla parte meridionale della nostra Regione, una una zona che ha potenzialità incredibili ma che va avanti semplicemente perché c'è la buona volontà delle nostre comunità, dell'industria, degli operai, delle persone che lavorano qua dei sindacati che stanno facendo la forza di questo territorio. Credo che dobbiamo riuscire ad alzare la voce, dobbiamo alzare la voce perché meritiamo di più. Meritiamo di più, perché il nostro tessuto imprenditoriale merita di più, perché la nostra manovalanza, i nostri operai, i nostri operai e i nostri impiegati nei nostri dirigenti meritano di più, e questo, credo, lo lo troviamo anche con momenti come oggi. Sicuramente chi verrà dopo di me parlerà ovviamente gli aspetti più specifici legati all'Iveco e quindi non ho voluto sicuramente rubare spazio a voi che interverrete dopo. Vi lascio ovviamente la parte finale e per ascoltarvi per capire che cosa ognuno di noi può portare e e magari perché no, riuscire a seguito di questo Consiglio. Ecco a riuscire a portare avanti magari un documento unico, come come Consiglio comunale, che faccia sì che si riesca a fare anche una sintesi una volta ogni tanto, si spera, per il bene del nostro territorio, spesso non accade. Spero che da questa discussione nasca questo potrebbe essere il frutto più importante almeno della giornata di oggi.
Grazie Sindaco e inizierei con gli interventi, chiamo la la, la la l'onorevole deputata, antonella Forattini del Partito Democratico, se vuole avvicinarsi la postazione, qui la ringrazio.
Grazie Sindaco. Grazie, signora Presidente, per averci anche illustrato quella che è appunto stata la storia di Iveco, perché IVECO rappresenta appunto un pezzo della nostra storia industriale e rappresenta le migliaia di operai che oggi lavorano nello stabilimento ed è una garanzia per il nostro territorio, tanto più che oggi sono stati appunto invitati e sono qui presenti molti sindaci della nostra della nostra zona, giusto per ricordare il tutto è successo il 30 luglio di quest'anno, quando IVECO ha annunciato appunto la vendita del ramo dei veicoli industriali al gruppo indiano Tata per circa 3,8 miliardi, mentre invece la divisione difesa è stata ceduta a Leonardo, con appunto un nel completo. Diciamo silenzio e del Governo che appunto e si è visto come dire questo annuncio quella che è sembrata, diciamo, un'operazione di mercato normale. Nel concreto per noi ha significato una cosa molto molto semplice, che le decisioni, appunto strategiche di questi stabilimenti, degli stabilimenti presenti in Italia, che a Suzzara, ma anche altri in altre parti del Paese, non vengono più appunto decise in Italia, ma vengono decise a migliaia di chilometri da questo Comune. Parlando di Suzzara e quindi e questo, come è stato scritto, non è solo una ferita simbolica, ma è appunto un salto nel buio concreto. Il Sindaco lo ha già detto oggi non abbiamo un piano industriale pubblico dettagliato. Non abbiamo impegni vincolanti di medio e lungo periodo sugli stabilimenti sui livelli occupazionali, ma abbiamo appunto garanzie limitate e a due anni, quindi, non c'è stato anche un coinvolgimento delle amministrazioni comunali, dei sindacati del territorio. Insomma, come abbiamo detto, il tutto è passato in sordina e quindi noi, come Partito Democratico, ma anche le opposizioni che oggi sono qui rappresentate appunto da la collega Bonetti e dalla collega,
Barzotti hanno preso più volte interrogato il Ministro alla partita e sia in par in Aula parlamentare, ma anche in Commissione e il ministro di fatto si è sempre e solo limitato a spendere parole di rassicurazione, quindi già interamente, come dire spiazzati perché i suoi, il suo messaggio è sempre stato quello è tutto sotto controllo, nessun rischio per i laboratori, la golden power ci tutela, ma quelle a quelle parole di fatto non sono seguiti e atti concreti, quindi le rassicurazioni non ci bastano, non investono, non tengono aperte appunto le linee produttive. A noi servono impegni sottoscritti, verificabili e sanzionabili, per cui questa operazione è stata, come ho già detto, condotta senza il coinvolgimento delle istituzioni locali, per cui noi chiediamo, come dire, un cambio di passo. Oggi chi lavora appunto in Iveco e amministra anche questo territorio ha bisogno di fatti certi e per cui quello che noi chiediamo al Governo, un Governo che oggi purtroppo qui non è rappresentato a me spiace dirlo, ma su questa vicenda i nostri colleghi parlamentari del territorio che rappresentano il Governo non hanno speso una parola e non si sono comunque degnati di venire qui oggi a confrontarsi con noi. Come penso manchi anche il consigliere di maggioranza. Detto questo, noi comunque continueremo la nostra, la nostra battaglia, perché per un governo, appunto, che si definisce patriota e che avrebbe messo al tavolo se sin dall'inizio, appunto i Sindaci dei Comuni coinvolti, le regioni, i sindacati e avrebbe dovuto chiedere, trattata appunto delle condizioni chiare, quindi niente chiusura, né delocalizzazioni per un periodo pluriennale, il mantenimento in Italia dei centri decisionali e di ricerca e un piano di investimenti, appunto con cifre, tempi e obiettivi. Nulla di tutto questo è ancora sul tavolo in modo trasparente, per cui quello che noi vogliamo, a partire da stamattina, è la stesura appunto di un documento che metta nero su bianco quelle che sono le condizioni nostre che andremo porre ad un tavolo che speriamo venga convocato dal Governo nel giro di breve, perché questa è stata, come dire, l'ultima delle rassicurazioni che il Ministro comunque ci ha dato, per cui insomma speriamo che tutto ciò avvenga perché, ripeto, questa è una vicenda comunque, come dire, importante per il nostro Paese, un Paese che sta perdendo nella crescita. Ormai da mesi sarà il Governo che chiude il suo mandato con cinque anni di crescita inferiore all'1%. Quindi voi capite bene e perdere anche questi asset strategici diventa è diventa, comunque è importante, per cui ripeto il Governo a disposizione lo strumento della golden power, ma non può essere solo è, come dire, un sigillo che viene messo su un foglio senza chiedere garanzie, per cui quello che noi ve invece chiediamo sono vincoli su occupazione, ricerca, centri decisionali e obblighi appunto di investimento, e non possono essere aggirati solo dopo due anni dall'operazione, per cui se il Governo usa la golden power solo per prendere atto della vendita, tradisce il suo mandato e non sta difendendo l'interesse nazionale, ma sta certificando la sua rinuncia, per cui hub, ripeto, abbiamo chiesto e ribadiamo qui un decreto di esercizio del della golden power che preveda tutto quello che ho detto e secondo me potremmo anche appunto inserirlo in questo documento che andremo a presentare al Ministro e nel breve, nel breve termine, anche perché Tata, lo diciamo anche qui, non può permettersi appunto di comprare solo capannoni, linee di montaggio e reti, appunto, di vendita, ma deve assumersi la responsabilità verso la comunità, verso la sua storia e verso migliaia di famiglie che comunque è vivono del lavoro, appunto, di di questo sub in questo stabilimento. Quindi io mi fermerei qui anche perché ripeto, poi ci sono i colleghi, ma secondo me gli impegni che dobbiamo prenderci sono questi che ho detto, cioè non ci bastano le rassicurazioni, ma vogliamo delle certezze rispetto appunto ai livelli occupazionali, agli investimenti e che ci sia sempre appunto un coinvolgimento delle istituzioni coinvolte,
Grazie, onorevole.
Passiamo all'intervento della deputata Valentina Barzotti del Movimento 5 Stelle,
Buongiorno a tutte e a tutti buongiorno, al Sindaco Presidente.
Vi ringrazio, insomma, per questo importantissimo momento di confronto su un tema che non è soltanto un tema che impatta su il Comune di Suzzara e su tutto il territorio, ma in realtà è un tema che riguarda anche tutta Italia, perché ricordiamoci che IVECO è una società che rappresenta la tradizione del nostro Paese un gioiello quindi, ovviamente, questo tipo di operazione questa vendita ci preoccupa moltissimo noi parliamo di un territorio che,
Che è quello di Suzzara in questo momento, tra cui.
2.400 dipendenti dipendono, ma non soltanto.
Ci sono le famiglie, c'è l'indotto e quindi evidentemente questa non può essere un'operazione straordinaria che passa sulla testa delle persone, ma deve essere un'operazione che sia connotato da trasparenza e dà informazione, questo non sta accadendo. Purtroppo noi, come col mio partito, siamo stati sia ai cancelli di Suzzara se ai cancelli di Torino del dei relativi stabilimenti e i lavoratori probabilmente rappresentanti sindacali qui presenti ne parleranno dopo sono comunque in una condizione di spaesamento perché appunto non non c'è stata un'un'informazione preventiva a questa cosa. Sta accadendo sulle loro teste e dato che parliamo appunto della vita delle persone, del lavoro, non non è questo non è accettabile, assolutamente come quello che penso è che noi abbiamo, c'è molto da fare e si può fare tanto come.
Come Istituzioni, perché chiaramente sensibilizzare e tenere altissima l'attenzione, come sta facendo oggi il Comune di Suzzara con questo Consiglio comunale aperto, ma non solo, perché anche iniziative di rete, come ha fatto il Sindaco, di contattare i sindaci dei vari territori di Foggia di Brescia, di Torino è certamente un qualcosa che aiuta proprio per non considerarci delle monadi ma appunto un sistema Paese che si muove e che cerca di reagire a un'operazione che può essere una opportunità noi non diciamo di no.
Però dobbiamo essere sicuri che sia un'opportunità e non che ci sia una svendita sostanzialmente e che poi ci ritroveremo tra due anni a piangere perché manca il lavoro, e questo ovviamente non ha soltanto una ricaduta in termini occupazionali, ma ha una ricaduta proprio in termini di tessuto sociale quindi per quanto perché siamo preoccupati,
E perché speriamo che sia un'opportunità, ma chiaramente la tensione molto alta in questo momento banalmente, perché in questo momento siamo a 25 mesi consecutivi di calo della produzione industriale del nostro Paese su 27 mesi di Governo. Quindi evidentemente c'è una crescita, come ha già anticipato la collega Forattini, che è dello 0 virgola in legge di bilancio. C'è poco e niente per le imprese, perché chiaramente ci sono i finanziamenti dirottati su altre partite o comunque si vuole. Insomma, non si vogliono sforare alcuni alcuni parametri, perché ci sono degli interessi relativi al alla questione degli armamenti. Perché diciamocelo molto chiaramente e quindi c'è un tema che viene svolto sottovalutato, che è quello dell'impresa, per cui la preoccupazione è alta, perché sostanzialmente non c'è una visione, non c'è una piano industriale serio per questo Paese e quindi sì, adesso il Ministro Urso ci dice,
Abbiamo pensiamo di poter utilizzare la golden power ok, però ci deve dire bene che cosa vuoi fare come lo puoi fare, se che vincoli vuoi tenere, se vuoi fare degli accordi, anche di programma con contatta Motors come vuoi declinare tutto e l'occupazione per quanto la garantisci due anni. Ma come si fa a fare un progetto per un intero territorio per un intero Paese? A questo punto mi spingo a dire su due anni, ma veramente facciamo e questa è la grande perplessità per cui le iniziative che abbiamo fatto noi, i quali sono state la prima va beh chiaramente abbiamo più volte interrogato il Ministro Urso abbiamo chiesto informativa urgente per venire a discutere direttamente in Parlamento e parlare di quello che appunto è il suo progetto sulla questione Iveco ma in generale sulle questioni di pianificazione industriale e poi abbiamo fatto una risoluzione nella Commissione attività produttive. Vi lascerò agli atti questo questo documento, che è sottoscritta anche da Partito Democratico e.
AVS, in cui impegniamo sostanzialmente il Governo ad attivare la golden power, vigilare appunto sull'operazione, assicurare che non che ci sia la continuità occupazionale, promuovere un accordo di programma trattata, Motors, Leonardo e il Ministero del made in Italy, potenziare il fondo sulla sovranità industriale e poi, per esempio, adesso vi cito solo qualche impegno. Troverete gli approfondimenti nel documento, promuovere programmi di formazione anche per la riconversione professionale dei lavoratori, perché appunto dobbiamo essere sicuri che ci sia continuità occupazionale per loro e per tutto il tessuto territoriale. E poi un impegno a riferire nelle Commissioni parlamentari di competenza.
Per cui questo è un po' la sintesi delle nostre delle nostre iniziative. Chiaramente auspico che anche il nostro contributo possa essere utile per far uscire oggi questo documento auspicato dal Sindaco, perché veramente fondamentale che ci sia comunione di intenti e che si capisca che sarà un'opportunità a questa operazione se ci sarà supervisione, perché se si lascia il mercato libero di fare e disfare.
Francamente non penso che hub gli interessi del territorio possano coincidere con gli interessi privati. Comunque, questo non accade quasi mai, grazie.
Grazie, onorevole Barzotti, passiamo all'intervento dell'onorevole Elena Bonetti di azione.
Grazie Presidente, grazie Sindaco, ci tengo davvero ringraziare tutto il Consiglio Comunale, la Giunta del del Comune di Suzzara per averci dato l'opportunità di intervenire in questo importante momento istituzionale, ma l'incontro con i cittadini e con con l'intero territorio io mi associo alle voci che mi hanno preceduto del collega ma vorrei usare un tono,
Un po' più netto e drammatico perché tale ritengo essere la situazione è una situazione grave.
E che mette a rischio la prospettiva di sostenibilità economica produttiva non solo del nostro territorio mantovano, ma che parte di di Suzzara dell'intero territorio mantovano, ma che va andrà ad aggravare ulteriormente delle criticità che questi territori stanno vivendo vivendo. La Presidente ci ha ricordato quanto l'esperienza di Lecco per Suzzara ha rappresentato un elemento storicamente costitutivo e generativo di questa comunità. La perdita di un'esperienza industriale di questo livello significa per questo territorio, accelerare quei rischi di spopolamento e di impoverimento che vediamo essere alle porte, e questo non riguarda solo la perdita dei posti di lavoro sullo stabilimento che evidentemente ci sono e avrebbero qui connotati anche che sono stati richiamati estremamente rischiosi, ma di conseguente, diciamo, elemento deflagrante. Lasciatemi usare questo termine su tutto la filiera dell'indotto che al al sistema produttivo di dive così è negli anni, è associato a livello territoriale. Significa perdere tecnologia, significa perdere innovazione, significa perdere opportunità lavorative e nella città che ha scelto anche di fare del lavoro un elemento caratterizzante, e questo significa perdere la propria identità.
Chi mi conosce sa che io di solito non uso parole apocalittiche, sono nei toni, sempre, diciamo, il più moderata possibile, ma di fronte ad una realtà di questo tipo la verità delle parole deve corrispondere alla gravità dei fatti e delle prospettive.
È?
Mi associo alla anche qui uso, parole del più forte allo sconcerto dell'assenza da parte dell'attuale maggioranza di Governo e mi rivolgo veramente in modo accalorato chi ha un dialogo a chi rappresenta in questo territorio, i partiti della maggioranza di Governo nella Regione Lombardia e a livello nazionale, perché qui vedete la partita non è una questione di destra sinistra o nemmeno di centro è una partita che riguarda un futuro strategico del nostro Paese che dovrebbe vederci tutti insieme coesi a dare delle risposte fattive.
Parliamoci chiaramente. Noi siamo stati un partito che in questa città, il 30 ottobre 2024, è venuto a parlare di Vico con il segretario nazionale Carlo Calenda, in un momento in cui IVECO aveva dato rassicurazioni di investimento in questa città e noi siamo venuti qui soli soli a dire che la vedevamo arrivare la crisi, la stavamo vedendo arrivare, non perché siamo le Cassandre delle politiche italiana, ma perché chi conosce il processo industriale del Paese sa riconoscere quei segnali che anticipano gli accadimenti che in qualche modo, verso i quali si va e che quindi stanno anche dire per tempo, bisogna contrastare l'azione di dismissione che il mondo diciamo, che Elkann ha fatto da Stellantis e che adesso riguarda anche Exor, e la cessione di Iveco a Tata, che ha interessato con Mauro e adesso la dismissione anche del ruolo di questo tipo. Io c'erano nel Governo, facevo parte del Governo che a quel gruppo ha dato delle garanzie e mi assumo la responsabilità di aver, come dire scelto in quel momento di investire nella fiducia di un gruppo che ritenevamo strategico per il tessuto italiano industriale. Bisogna sapere anche dire le cose come stanno quando si fanno, diciamo sì, si partecipa in prima responsabilità a quella garanzia di di DEG di quel Governo. Non è corrisposto l'impegno che quel gruppo aveva assunto, così come adesso, allo con la stessa, come dire schiettezza e onestà intellettuale, dico all'attuale Governo che non stanno agendo per tutelare il sistema industriale. Sono anch'io d'accordo. Manca completamente un piano industriale nel nostro Paese. Penso che in realtà quello i primi segnali minimali e minimalisti che ci sono le leggi di bilancio, qualcosa possono fare perché si ritorna industria.
Niente di grave Industria. 4.0, ma è evidente che questo Mantica, ma ma parliamo di questo caso, qual è la questione di fondo? Bene ha fatto il Governo a dire che almeno laser difesa non poteva essere ceduto al gruppo Tata. Questo sì, si parla di sicurezza nazionale, ma guardate che la sicurezza nazionale passa anche dal tema industriale. La garanzia occupazionale per due anni sono d'accordo con la collega. Non vuol dire nulla, perché tra due anni ci ritroveremo con un sistema che nel frattempo, dove avrà portato la tecnologia, dove può portato lì delle le filiere produttive, dove avrà ceduto la componentistica nel territorio mantovano altrove. Noi lo stiamo già vedendo, sarà altrove, allora, per non arrivare tra due anni, di nuovo qui a parlare a quel punto, purtroppo, di una crisi industriale che il Ministero deve trattare ai tavoli delle crisi. Oggi il Ministro Urso dovrebbe dire con chiarezza le cose serie. Non venire ad autodifendersi è programmare, come ha fatto anche in audizione due settimane fa in Commissione attività produttive che ha ribadito il punto. Allora qual è la soluzione? No, è chiaro che non è il Comune di Suzzara che può trovare una soluzione, ma è dovere di questo territorio esserci nel dibattito pubblico e pretendere dalle istituzioni un tavolo e di concerto. Intanto bene ha fatto il Sindaco. Io ho applaudito in modo estremamente positivo all'iniziativa che ha assunto con di convergente con gli altri Sindaci dei territori che hanno siti produttivi IVECO per arrivare al tavolo del Governo gravissimo che il Governo ha questo appello non abbia ancora risposte che non abbia convocati a un tavolo i sindaci al Ministero di nuovo, faccio l'appello a chi in questo territorio rappresenta le forze che sono in maggioranza in quel Ministero pretendete.
Che il vostro Sindaco, che rappresenta tutti, sia quel tavolo con gli altri Sindaci, perché lei, I le persone, i cittadini distrutti danni nel nostro territorio sono anima, diciamo, anche di un processo di soluzione cooperativa collaborativa. Ripeto, non è un tema di campagna elettorale. L'altra questione è sicuramente la disponibilità a contribuire ad un documento che dica che quella golden power sia una golden power.
Power seria. Ma accanto a questo, accanto a questo che ci sia finalmente la pretesa del Governo di avere un processo chiaro di investimento, il libero mercato, il Governo non può impedire la cessione laddove appunto non ci siano degli elementi della golden power. Ma la sicurezza nazionale passa anche nell'investimento produttivo occupazionale. Quindi su questo credo che il lavoro che questo Consiglio comunale, insieme a tutti i soggetti coinvolti a livello istituzionale, sia a questo punto non solo benvenuto, ma necessario e urgente, quindi grazie per questa iniziativa.
Grazie, onorevole Bonetti, passiamo all'intervento del consigliere Marco Carra di Regione Lombardia, ed è il consigliere del Partito Democratico, grazie.
Anch'io come.
Come chi mi ha preceduto, ringrazio, ringrazio la presidente del consiglio, ringrazio il Sindaco.
Ci tengo a ringraziare le forze di maggioranza che hanno chiesto la convocazione di questo Consiglio Comunale perché,
Diciamo che in qualche modo tutto è partito da lì, a testimonianza di una sensibilità forte, di un'attenzione forte da parte.
Delle forze di maggioranza, di un legame con il territorio solido.
E che in qualche misura evidenzia la differenza anche con chi non è maggioranza, in particolare l'apprezzamento va ai consiglieri che non sono di maggioranza che sono presenti io mi accodo alle affermazioni nette che le nostre tre parlamentari,
Hanno affermato appunto poc'anzi rispetto chi oggi non c'è, perché non è, come dire, un un fatto trascurabile, non è un fatto trascurabile che, di fronte ad una situazione come questa, ci si possa permettere di stare e di stare a casa e di trovare delle giustificazioni fittizie.
Per non essere tutti, chi rappresenta, in particolare alla maggioranza che governa il Paese che governa il Paese nella regione per non essere qui presenti, io credo che sia un fatto di una gravità inaudita, che conferma una distanza dai problemi reali dei cittadini, in questo caso di lavoratori e lavoratrici.
Piccoli e medi imprenditori che gravitano intorno.
All'attività dell'Iveco, una distanza siderale,
Mi permetta, Presidente, una battuta, insomma, è semplice ed è comodo venire quando si distribuisce qualche contributo per la tale associazione, piuttosto che la tra l'altro, oppure quando si deve inaugurare qualche piccola infrastruttura bisogna esserci anche nei momenti di difficoltà. Bisogna avere il coraggio di affrontare la difficoltà di metterci la faccia, come hanno fatto le 3 parlamentari, come stiamo facendo anche noi Consiglieri regionali. A me fa estremamente piacere che ci sia il collega che viene da Milano, Onorio Rosati, quindi non non è neanche espressione di questo territorio, però è qui e insieme ad un olio, insieme alle colleghe del MoVimento 5 Stelle.
Insieme ai colleghi delle altre forze di minoranza o di opposizione in Consiglio regionale, penso anche alla stessa lista civica per Maiorino quindi un gruppo di opposizione abbiamo presentato alcuni atti, così come è stato fatto, come è stato fatto in Parlamento, abbiamo presentato interrogazioni, verrà in discussione martedì una commi una scusate una mozione.
A prima firma della collega del Movimento 5 Stelle, poi di Honorio poi la mia.
Poi della collega palestra. Insomma, c'è un lavoro di squadra che almeno stiamo cercando di portare avanti. Giovedì avremo le audizioni che insieme abbiamo chiesto e nella convocazione formale ufficiale si fa riferimento alle organizzazioni sindacali. Si fa riferimento alle istituzioni locali, quindi i Comuni di Mantova e scusate di Suzzara e di Brescia, provincia di Mantova e provincia di Brescia e la stessa proprietà. Perché questo c'è scritto nella vedremo poi quello che accadrà, ma questo è quello che c'è scritto nella.
Nella convocazione ufficiale. Noi siamo siamo qui rappresentanza, io sono qui in rappresentanza del gruppo consiliare del Partito Democratico in Regione Lombardia, lo dico a d'Alessandro, al nostro Sindaco, sono qui per raccogliere, diciamo, la sollecitazione per raccogliere quella richiesta di un impegno corale per cercare di smuovere le acque, perché la situazione è quella che è stata descritta, una situazione drammatica che do dovrebbe essere vissuta così e noi tutti qui presenti oggi lo viviamo in questo modo. Arriviamo in questo modo una situazione drammatica, con una prospettiva che è nel brevissimo termine e con una disattenzione delle istituzioni io parlo.
Per quello che sto registrando in Consiglio regionale di una disattenzione davvero inquietante, di fronte ad un salto nel buio che riguarda, come è stato giustamente detto, non solo Suzzara che consideriamo un po' la capitale di questo territorio, scusate insomma l'eccesso, ma è per dare l'idea dell'importanza che riveste Suzzara, ma che riguarda l'insieme del territorio che riguarda l'insieme della Provincia e che anche in ragione di questo merito a quell'attenzione, dal punto di vista, Alessandro, ha fatto un cenno, io lo sottoscrivo di investimenti in materia anche di politiche infrastrutturali. Pensiamo che Suzzara rappresenti un pezzo fondamentale di un collegamento, ad esempio è più ampio che tiene insieme il Brennero con il terreno e quindi io mi sento anche qui di lanciare l'idea che tutti insieme si debba insistere perché la Regione e lo Stato in particolare nella regione.
Mettano e la stessa Provincia mettono un po' di attenzione nei confronti del collegamento con la, con l'autostrada, perché con il casello autostradale, perché anche questo è un elemento importante, però al fondo c'è questo dato drammatico, rappresentato dalla assenza di chiarezza sulle prospettive, sulla sullo sviluppo industriale, sulle politiche industriali che la nuova proprietà vorrà portare avanti e che il Governo non è in grado di di garantire. Quindi,
È il nostro impegno. C'è, c'è e c'è tutto insieme alle altre forze di opposizione, vorremmo anche, insieme alle forze di maggioranza, perché si dice, sembra che ci sono problemi che non devono, non dovrebbero essere né di destra né di sinistra, però smettiamola di dire così perché ci sono problemi che sono affrontati in un modo dal centrosinistra e sono affrontati in un altro modo dal centrodestra e oggi c'è la rappresentazione plastica di questa differenza. Quindi vorremmo che questo accadesse, ma non accade, però ci faremo, ci faremo come dire, interpreti di questa esigenza e insisteremo perché da parte del Governo regionale ci possa essere quell'attenzione che oggi non c'è. Auspico anch'io.
Nella definizione di un documento unitario del Consiglio comunale di Suzzara che possa essere esteso anche alle altre realtà istituzionali di questo territorio. È importante la presenza di Alberto Borsari in rappresentanza di tutto il territorio che insieme ad Alessandro, insomma, sono la la la, l'elemento forte tra e di traino dic, diciamo di tutto questo territorio, per cui è importante che anche gli altri Consigli comunali possano possano mettere in pista questa questa iniziativa. Naturalmente io questo non sono ancora in grado di di di comprenderlo. È importante la presenza delle organizzazioni sindacali, ma mi sembra del tutto evidente anche a registrare.
Poi verrà data anche una spiegazione, come dire ufficiale formale tecnica, però mi sarei aspettato io stamattina mi aspettavo anche, come dire, molti più lavoratori lavoratrici e magari anche alcuni imprenditori dell'indotto, perché se il tema è di questa portata ed è di questa portata drammatica, grave e preoccupante, è chiaro che serve una reazione.
Di popolo, oltre che istituzionale, serve una reazione di popolo e io credo che a partire da oggi mettiamola così, a partire da oggi diciamo che si avvia questa nuova fase, che dovrà vedere impegnati e assiduamente diciamo, non solo le istituzioni o quelle che hanno deciso di esserci, ma anche diciamo il popolo, la gente, i cittadini, le nostre comunità, i lavoratori e le lavoratrici della dello stabilimento e le imprese il vasto tessuto di imprese dell'indotto. Questo è il mio auspicio e l'impegno che metterò insieme a voi, insieme ai colleghi a disposizione di questa vicenda nel nome, nell'esclusivo interesse del nostro territorio. Grazie.
Grazie Consigliere, chiamo il Presidente del Consorzio, Oltrepò, Mantovano Alberto Borsari.
Buongiorno a tutti in gola giacca perché la temperatura sono siberiani, sport, stop ammalare, quindi ho detto meglio che tengo la zappa no battute a parte io ringrazio davvero opera per l'invito di oggi, saluto tutti i Consiglieri comunali, ringrazio per l'invito perché mi hanno preceduto parlamentari, consiglieri regionali e l'importanza di di far parlare anche il territorio è sicuramente un atto di sensibilità significativa da parte della del Comune di Suzzara e di questo ripeto, ringrazio proprio perché io rappresentano Oltrepò mantovano, sono Presidente del Consorzio Promos, mantovano e Micono, conoscono quasi tutti, penso il il consorzio brevemente, il Consorzio, il trattamento vanno racchiude 20 comuni della bassa mantovana che ne hanno a sud del fiume Po, ma anche alcuni, alcuni comuni che sono al Nord e del fiume 20 Comuni che da tanti anni e hanno deciso di lavorare insieme su temi che sono sovracomunali come quello di oggi, un tema su sovracomunale, molto, molto importante e significativo, è stato già detto e ribadito, ma lo voglio dire con ancora più forza, Iveco non è su ZARA, non è solo Suzzara Iveco, è Oltrepò, mantovano e non solo Oltrepò, Mantovano tantissimi tantissime ragazze, tantissimi ragazzi, tantissimi padri di famiglia e lavorano al all'Iveco di Suzzara e provengono da tutto il nostro territorio e quindi la preoccupazione. Dopo l'articolo sul giornale e dopo la comunicazione che ci ha fatto subito e che ha esteso subito a tutto il territorio, e il Sindaco Alessandro, è una è la preoccupazione di tutti, è la preoccupazione di tutte le comunità, anche perché purtroppo e sottolineo purtroppo la crisi o è la situazione che sta vivendo Iveco e spero che non sia mai non si era mai una crisi, ma sarà solo un momento di passaggio di proprietà che venga gestito nel migliore dei modi. Purtroppo, situazioni complesse come questa si stanno moltiplicando sempre di più nel nostro territorio, anche perché il nostro territorio, quello dell'Oltrepò Mantovano, ha un deficit infrastrutturale pesante e questo fa sì che difficilmente nuove aziende difficilmente nuove, realtà produttive che vogliono lavorare in un certo modo si insediano nell'Oltrepò Mantovano. Questo è un dato degli ultimi anni, è un dato ineludibile di quanto è successo negli ultimi anni. È un dato oggettivo, non è non è dato da altri, da altri da altri dati. D'altra parte, voi pensate in un mondo così complesso e, come è complicato, quello del dei settori produttivi. E così competitivo come al giorno d'oggi. Quanta differenza e che differenza faccia potersi insediare in un territorio che ha a disposizione i servizi infrastrutturali e non parliamo solo di viabilità, ma parliamo anche di servizi infrastrutturali di altra di altra natura, come l'Oltrepò Mantovano, ed è quello che noi chiediamo come Amministrazioni del nostro territorio, da sempre e con ancora più forza nel corso degli ultimi anni, perché altrimenti, chiaramente, le scelte di di imprese e di realtà importanti che portano lavoro per per le nostre popolazioni, è chiaro che si spostano, come si diceva prima, non di tanto di qualche di qualche chilometro magari in zone che li accolgono in un altro modo e ove hanno la possibilità, ovviamente di crescere. Questo noi non ce lo possiamo più permettere, perché altrimenti il nostro territorio è oggetto della presenza di aziende che non danno al territorio ma che chiedono al territorio e se ne vede sempre di più. L'Oltrepò rischia di essere travolto da impianti agro fotovoltaici per dire l'ultimo step dei degli impianti fotovoltaici, quando va bene, perché quando va male sono altri tipi di di aziende che si insediano si insediano da noi con regole che sono sempre più favorevoli, purtroppo, ad insediamenti di un certo tipo sempre più favorevoli ad una politica che non è sicuramente quella quella che si auspica, appunto in un territorio come come come il nostro.
Noi negli ultimi anni abbiamo deciso, come vi dicevo, prima di lavorare ancora più assieme compatti per raggiungere degli obiettivi importanti a livello territoriale noi siamo stati riconosciuti e questo a dimostrazione anche delle difficoltà che si sono nell'Oltrepò Mantovano siamo stati riconosciuti come area interna regionale sapete quando la Regione Lombardia riconosce un'area interna a parte le Comunità montane, che ovviamente godono di questo vantaggio da da tempo? Per ovvi però vi mo problemi logistici, ma,
E infrastrutturali, ma noi ormai siamo peggio delle Comunità montane, nel senso che magari noi potessimo avere il riconoscimento di Comunità montana fra la nostra situazione è ben peggiore di quella delle comunità che vivono sulle sulle montagne lombarde il riconoscimento di comunità di area interna. Scusate, eh avviene, e vi leggo la frase specifica del riconoscimento regionale, con l'obiettivo di contrastare lo spopolamento in un'area caratterizzata da isolamento geografico e carenze di servizi. Questo è il motivo grazie per il quale, grazie al quale noi siamo, abbiamo avuto questo riconoscimento, l'abbiamo ottenuto lavorando, come dicevo prima, insieme, presentando un un obiettivo, è presentando degli studi di sviluppo del nostro territorio con obiettivi strategici ben chiari, definiti e a cui siamo stati premiati per questa questo finanziamento di 14 milioni di euro che metteremo in campo appena regioni ci approverà la strategia e speriamo entro il mese di dicembre. Ma ci son tutte le le condizioni perché questo avvenga. Metteremo in campo delle azioni che abbiamo pensato noi hanno pensato le amministrazioni comunali, partendo dal basso per cercare di veramente dare un nuovo slancio al nostro, alla nostra area. Una di queste azioni o parte di queste azioni sono proprio indirizzate al mondo produttivo, al mondo produttivo. Il mondo sociale, a partire da un hub al servizio delle imprese, un hub tecnologico al servizio delle imprese, delle imprese dei lavoratori, per dare alle imprese una possibilità di crescere.
Alle imprese una possibilità di investire rimanendo nel territorio e ai lavoratori di trovare un punto di riferimento nuovo ed importante che attualmente non mancava. Non solo nell'Oltrepò mantovano, ma mancava dell'intera nell'intera provincia di Mantova. Ci saranno fondi. Metteremo fondi a disposizione per le imprese per svilupparsi, per investire da un punto di vista di miglioramento tecnologico, per investire per migliorare le proprie capacità imprenditoriali e daremo anche i contributi. Verranno dati i contributi perché i lavoratori si possono formare meglio ed essere sempre di più competitivi per rimanere, come dicevo, all'interno del nostro territorio, ma tornando ovviamente a quella a quella crisi che è questa situazione che preoccupa ripeto tutti, nessuno escluso, nessuno escluso il clima di incertezza che regna nelle parole che di chi mi ha proceduto. Io ho colto soprattutto quello il clima di incertezza che arriva da comunicati stampa molto veloci e che liquidano le questioni in con poche parole. Ecco, guardate per chi lavora, per chi lavora, per una persona che deve lavorare per una persona che vuole investire il proprio futuro in un'azienda che deve investire il proprio futuro tramite il lavoro. Ecco l'incertezza. Penso che sia il macigno.
Più insopportabile e qualcuno che che qualcuno che deve scommettere su una su un posto di lavoro si trova ad affrontare. Ecco che allora che il ruolo delle Istituzioni.
È fondamentale, il ruolo delle istituzioni, non deve minimamente essere messo in dubbio.
Qual è l'indirizzo che dobbiamo prendere prima si parlava di di forze politiche ed impegno delle forze politiche, qua non si deve nemmeno discutere sul fatto che tutti devono essere in prima linea e impegnati su una su una vertenza così decisiva per per il nostro e per il nostro territorio ma impegnati non solo a parole ma con azioni concrete con azioni che.
Sono fondamentali per dare tranquillità ai ai lavoratori e la battaglia politica su temi, su temi come questi decisamente stonerebbe rispetto alle necessità e ai bisogni che ci sono, quindi io veramente auspico un lavoro di squadra, auspico un lavoro condiviso fra tutti e auspico veramente che ci sia chiarezza nel più breve tempo possibile perché il territorio se lo merita.
Grazie Presidente, passiamo ai due rappresentanti delle organizzazioni dei lavoratori, primo, il segretario della Fiom Cgil, Mantova, Marco Massari.
Grazie Presidente, grazie Sindaco.
Sono contento di partecipare anche a questa iniziativa, perché queste iniziative qua, come è già stato detto da chi mi ha preceduto sono già state dette tantissime cose, probabilmente quasi tutte, quindi inevitabilmente ripeterò alcuni passaggi però.
Abbiamo bisogno di fare breccia verso una parte politica del Paese che si dichiara patriottica, ma che sta accondiscendendo perché non è di sua proprietà, ma non fa nulla per far sì che in questo Paese si stia svendendo tutto il patrimonio industriale di questa Nazione, questo molto preoccupante noi oggi siamo su ZARA ci stiamo preoccupando dell'Iveco di Suzzara, pur avendo coinvolto tutti le amministrazioni comunali e di tutti i siti, cioè di tutte le le i Paesi in cui vi sono siti di Iveco e questo è lodevole.
La settimana prossima ci sarà il Consiglio regionale che anche in quell'occasione si proverà a fare forza sul Governo, perché noi dobbiamo, abbiamo un unico interlocutore al momento e questo già questo non è un buon segnale mi risulta,
Non è una notizie confermata, forse avverrà anche smentita, non lo so, però mi risulta che tata cioè l'acquirente abbia rifiutato un invito da parte del Ministero.
De de il lavoro del MIMIT, insomma, quindi già questo non è un buon segnale della vecchia proprietà, gli Elkann li conosciamo.
Già da anni hanno cominciato a disinvestire a livello industriale per buttarsi nella finanza e quindi da loro garanzie non ne possiamo avere noi le uniche garanzie che dobbiamo che dobbiamo avere, non si tratta né di interlocuzione, né niente, si tratta di avere delle garanzie per Suzzara sicuramente ma per il tessuto industriale italiano che si sta sempre più degradando le DOP le possiamo avere solo da da dal Governo, è l'unico che potrebbe in qualche modo.
Costringere Tata stessa a fare quegli investimenti che darebbero le garanzie, perché noi non è che abbiamo bisogno di un foglio in cui ci dicono che invece di due anni ci garantiscono l'occupazione per tre, per quattro per cinque. Io credo che noi dobbiamo vincolarli a degli investimenti e noi siamo in un periodo in cui e su questo magari ci sono qualche divisioni, anche al nostro interno in cui cisti ci stiamo andando verso la transizione ecologica, ora che non vi sia i partiti di governo, diciamo né in questa sala ne.
Nei vari livelli che vogliono interloquire con noi.
Lo trovo abbastanza, purtroppo normale, sono i primi che contrastano il Green Deal e che contrastano questa transizione ecologica, si arriva anche al negazionismo del del cambiamento climatico, ma questa è una sfida che invece va accelerata su questo piano noi dobbiamo chiedere agli investimenti, perché su questo piano il Delhi fatto a Suzzara che è una un una punta di diamante, quella veramente del mercato dei veicoli leggeri o medio o medio leggeri ha bisogno di continui aggiornamenti e il continuo aggiornamento non è il navigatore con l'intelligenza artificiale, quello lo fanno tutti i competitor, la vera sfida sarà l'elettrico o comunque il la fine del motore endotermico. Su questo siamo molto indietro e guardate su questo.
A me fa molto paura quello che sta succedendo con altre realtà industriali italiani in cui la proprietà straniera è caduta proprio sul fatto delle finestre delle investimento, della decarbonizzazione. Sto parlando dell'Ilva Ilva con il beneplacito del Governo in cui noi speriamo di fargli cambiare idea. Noi organizzazioni sindacali stanno decretando la fine della più grande acciaieria d'Europa, perché costa troppo decarbonizzarla, dopodiché lo sappiamo che il motore elettrico richiede meno manodopera rispetto a quello endotermico. Per quello è necessario che questo Governo, o anche i futuri Governi, magari disegno differente, vadano avanti su una cosa che noi, a livello contrattuale, col nostro contratto nazionale, come organizzazione, non siamo riusciti a sfondare appieno la riduzione dell'orario di lavoro. Questa è un'altra cosa che ci permetterebbe di mantenere l'industrializzazione del Paese. Almeno quella che è rimasta.
Chiudo solo dicendo un paio di cose.
Si era aperto dicendo no, a luglio è arrivata la notizia, tra l'altro.
A noi, organizzazioni sindacali, l'abbiamo appreso dai giornali, non l'abbiamo preso né dalla proprietà né dal Governo né niente, ma dai giornali che c'era questa cessione, ma era nell'aria, tanto è vero che, come organizzazioni sindacali noi avevamo chiesto l'incontro al MIMIT già a febbraio per avere dei chiarimenti per avere proprio un incontro in cui ci potesse essere qualche garanzia e qualche valutazione su cosa stava succedendo nell'automotive in generale ma appunto nel gruppo Iveco a luglio, quando è uscita la notizia dello scorporo e quindi della cessione Iveco Defense e Iveco civile, così abbiamo rinnovato la nostra richiesta, abbiamo sollecitato la nostra richiesta, noi siamo a quattro mesi dalla cessione praticamente e di fatto le uniche sedute che si son fatte al MIMIT sono state e tra l'altro sono state insufficienti per.
Illustrarci a noi organizzazioni sindacali, il passaggio di IVECO Defence a Leonardo, nessuna risposta.
Per esempio sul fatto che Leonardo potrebbe mantenere una quota anche del civile e noi continuiamo a pensare che se una parte della proprietà rimane in Italia, è sempre meglio che se è al 100% a, come è stato detto a chilometri di distanza. E l'altra cosa che fortunatamente in questa sede, ma non sempre mi capita di sentir garanzie anche per l'indotto, perché io credo che l'indotto al momento non vogliono sembrare catastrofico né niente, ma siano i lavoratori e le aziende che rischiano ancora più di veto, perché le prime azioni, qualora data, volesse appunto o disinvestire e speriamo di no che voglia investire, ma anche investendo, potrebbe sicuramente cercherebbe, come fanno tutte le aziende, no, in un mondo sostanzialmente capitalistico, provare a ridurre i costi, i primi costi che si provano a ridurre son quelli delle forniture. Quindi.
Una una particolare attenzione va posta anche all'indotto in questa sede. Lo è stato fatto,
Io spero che queste istituzioni provinciali, comunali, provinciali e regionali riescano a convincere il Governo a convocare un tavolo in cui siano presenti le organizzazioni sindacali e in cui si provi a dare delle risposte e delle garanzie, grazie, grazie, Segretario, è l'ultimo intervento degli invitati e del Zanelli della segreteria nazionale Associazione, quadri e capi FIAT.
Buongiorno a tutti sarò cercherò di essere sarò il più breve possibile, ringrazio la presidente Salvini per questo invito personalmente.
Ricopro, diciamo, più ruoli, per cui da dipendente Iveco neanche dipendente da poco tempo, ma dipendente da 34 anni, essendo figlio di dipendente, sento un peso particolare per questa vicenda.
Da.
Non solo della dipendente, ma attualmente ricopro anche il ruolo di segretario nazionale per quel che riguarda l'associazione capi e quadri FIAT che, insieme alle altre organizzazioni sindacali.
Stanno facendo un fronte comune nei confronti del Governo per chiedere, dopo l'annuncio che c'è stato il 31 luglio, della cessione per chiedere incontri al.
Ministro, Urso incontri chiarificatori per quel che riguarda la situazione attuale, per quello che riguarda soprattutto l'avvenire.
Ringrazio le colleghe e onorevoli che mi hanno preceduto in precedenza, in modo particolare torno sull'appunto che aveva fatto l'onorevole Bonetti poco fa.
Perché ricordo ormai son passati quattro anni in quel periodo.
IVECO era in come dire c'erano voci con come dire di un certo peso che potesse andare sotto una multinazionale cinese.
In quella circostanza, ripeto, quattro anni fa.
Adolfo Urso che non era ancora Presidente, scusate che non era ancora Ministro.
Mise in piedi, coinvolge tutte le organizzazioni sindacali, magari c'era anche qualche mio collega oggi qui presente, collegato come lo ero io.
In quella circostanza di cui si preoccupava del dell'avvenire di di Iveco e oggi, purtroppo, che ha le leve del del Governo, diciamo alle regole del potere in mano, ahimè non lo vedo così.
Pronto, partecipe e determinato nel portare avanti le stesse iniziative, mi rammarica molto non vedere in questo incontro così importante anche il Presidente della Provincia Bottani, che sicuramente poteva portare il suo contributo così come avrebbe potuto portarlo alla consigliera Cappellari consigliere regionale, che purtroppo, ahimè non lo vedo presente così come non vedo presente in forza di una certa parte politica all'interno dello stesso Consiglio comunale di surreale.
Noi ci spenderemo.
Personalmente, insomma, con i con i lavoratori all'interno dello stabilimento, per non come dire.
Spaventare più di tanto.
Le persone, i dipendenti, cercare di?
Dare il giusto peso al momento le cose e, al contempo, ci impegneremo per avere quegli incontri che a tutt'oggi non abbiamo ottenuto.
Giustamente, come diceva facevano riferimento i miei predecessori, Iveco è un'azienda molto, molto grande noi lo viviamo sulla nostra pelle nel territorio non solo usare ma come mi piace ragionare nel territorio di Suzzara suzzarese perché oltre ai 2.500 abitanti che ci sono ci sono ora ogni abitante possiamo considerare tranquillamente tre famiglie che lavorano per l'indotto per cui mal contate sono circa 10.000 famiglie che gravitano attorno a questo a questa cessione.
Ci impegneremo anche perché, perché purtroppo, abbiamo visto quello che è successo nel 2018 con la cessione del gruppo Magneti Marelli.
In quella circostanza, nonostante le raccomandazioni e le rassicurazioni di facciata e ci sono stati dei dei dei, dei dei, dei brutti segnali o meglio dei porti, i risultati o meglio circa la metà dei dipendenti che allora erano in Magneti Marelli oggi non lo sono più, per cui vorremmo evitare in tutti i modi di trovarci nella stessa condizione.
Grazie per l'opportunità che mi avete dato.
Grazie adesso passiamo agli interventi degli iscritti, che poi saranno intervallati a quelli dei consiglieri comunali, e in questo caso già un paio di prenotazioni e quindi l'intervento del consigliere regionale Onorio Rosati, che invito.
Al accomodarsi, grazie.
Grazie, vi volevo dire, grazie per l'invito, come ho capito che c'è stato qualche fraintendimento, insomma.
Mi sembra utile partecipare come.
Pur essendo eletto nel collegio di Milano.
Partecipò laddove si fanno i Consigli comunali aperti per le aziende in crisi in tutta la Regione Lombardia, mi farebbe piacere farlo anche in un'altra religione, ma insomma dove svolgere la sua funzione istituzionale, che riguarda tutto il perimetro della Regione, è giusto che chi è nell'Ufficio di Presidenza della Quarta Commissione attività produttive porti quello che è il proprio contributo e non solo di competenza istituzionale, ma anche di competenza che precede il lavoro istituzionale. Avendo io per 30 anni ho fatto il sindacalista e, avendo rivisto un po' di tutti i colori, allora io molte cose sono già state dette, quindi brevemente mi soffermerò solo su alcuni aspetti. Il primo aspetto è un aspetto di carattere generale.
Adesso c'è il feticcio delle gol della golden power, ma la golden power non sostituisce la mancanza di politiche industriali in questo Paese, anche perché di per sé la golden power è uno strumento difensivo e quindi, come dire ai limiti danni laddove questo fosse possibile. Lo so perché in tutte le discussioni, quando non sappiamo che cosa dire cosa fare, ci appelliamo al terzo emendamento, ma non è sufficiente. Insomma, noi stiamo scontando il fatto che le politiche industriali non si improvvisano e che nel nostro Paese non ci siano. Purtroppo la Lombardia sta scontando questo aspetto, qui c'è una divisione con la destra molto evidente, loro dicono che a livello economico va tutto bene, perché effettivamente la performance economica della nostra regione continua ad essere molto importante. Ma io, che sono nell'Ufficio di Presidenza della Quarta Commissione, in virtù sfilare tutte le settimane aziende che chiedono i sindacati chiedono audizione presso la nostra Commissione per aziende che sono in crisi o aziende che, pur non essendo in crisi e essendo filiali di multinazionali, la multinazionale decide di chiudere la filiale in Italia delocalizzare in altre realtà a livello internazionale e questo è un problema e questo problema mi Anna. Mi permetto di riallacciarmi alla vicenda.
Ditata nel senso, stiamo parlando di un colosso di 800.000 addetti a livello mondiale, con centinaia di.
Stabilimenti in tutto il mondo. Auguri nel senso che io sono molto preoccupato.
E i lavoratori. Mi pare di capire che siano altrettanto preoccupati pure loro, quindi facciamo bene a organizzare dal basso una risposta anche di carattere istituzionale, ma l'impressione che ho io che su una vicenda del genere anche lo stesso Governo, laddove ci si mettesse di buzzo buono e non lo sta facendo avrebbe oggettivamente scarsa capacità di ripresa e di interdizione rispetto a eventuali decisioni che questa colosso, questa multinazionale potrebbe assumere. Noi naturalmente abbiamo a livello regionale e vogliamo fare la nostra parte e quindi, come veniva detto conviene dal mio collega Carra del Partito Democratico. Abbiamo organizzato un'audizione che si terrà il giorno 4 presso la Quarta Commissione, alla quale abbiamo invitato anche l'azienda.
E quindi la domanda e l'atteggiamento dell'azienda se partecipare o meno alle audizioni, già indicativa di un eventuale volontà di aprire un confronto, un dialogo con l'istituzione oppure di continuare ad avere un atteggiamento opaco come quello che sta tenendo fino adesso, perché se c'è un problema di base in questa vicenda è che si sa troppo poco di quello che succede e che succederà e francamente, è un piano che prevede una garanzia occupazionale di due anni fa sorridere. Mi sembra quasi che sia un Piano che traguarda la scadenza delle prossime elezioni politiche, cioè se dovete fare danni fatti lì, dopo che si è votato in un prima che si voti per evitare naturalmente le logiche reazioni e conseguenze a questo riguardo. Ma due anni sono assolutamente irricevibili dal punto di vista anche, diciamo così, di un di un percorso di garanzie dal punto di vista occupazionale. Come diceva bene il segretario della FIOM alle chiacchiere bisogna. Bisogna pretendere invece chi siano i fatti, gli uni che ci infatti possibili sono i volumi di investimenti che sul sito produttivo tu sei in grado di garantire. Solo questo può essere come dire elemento importante al fine del di di avere, diciamo, delle effettive garanzie sul proseguimento dal CUG da quel dal punto di vista produttivo, poi, naturalmente, si è chiesto cosa farà la maggioranza in Consiglio regionale, che non è un fatto indifferente, visto che è maggioranza, allora noi in più circostanze abbiamo avuto a che fare con situazioni oggettivamente complicate l'ultima per dimensioni paragonabile a questa,
È quella di AST microelettronica di Agrate. Siamo riusciti a fare un. Una mozione presentata in Consiglio regionale ha approvato all'unanimità.
Ora noi abbiamo presentato una mozione, lo diceva sempre prima Carra, prima firmataria la Pizzichini consigliera regionale eletta anche lei nel collegio di Milano del MoVimento 5 Stelle, firmata da Maiorino, firmata dal sottoscritto, firmato da tutte le opposizioni. Lo abbiamo depositato questa mozione il 30 ottobre non è stata messa all'ordine del giorno nella seduta sugli atti ispettivi prevista a novembre e attualmente l'ultima delle emozioni che potremmo votare in occasione del Consiglio regionale convocato per il 2 dicembre. Quindi, il primo atto che andremo a verificare sulla reale volontà loro di affrontare il tema e di prendere posizione come Consiglio regionale sarà spostare l'ordine di votazione di questa mozione nell'ambito del Consiglio, che è previsto per martedì prossimo. È del tutto evidente che, se non dovesse passare il carattere d'urgenza della mozione, è come dire, un modo indiretto per dire che la cosa non interessa o che in questo momento è una cosa sulla quale loro non si sentono di assuma posizioni. Naturalmente noi insisteremo affinché si possa arrivare al voto e, per concludere questo mio intervento per non essere eccessivamente lungo. Richiamo solo quali sono i punti per il quale chiediamo l'impegno da parte del Presidente della Regione. Allora, così come abbiamo fatto sulla mozione per quanto riguarda le Settimio elettronica, lì c'era stato una dichiarazione di qualche migliaio di esuberi di 1.000 e rotti esuberi, che è stato poi ritirato a seguito, naturalmente, di una trattativa che si è aperto anche con il Ministero, ma che ha visto protagonista in questo caso Regione Lombardia, l'impegno del Presidente della Giunta regionale degli assessori competenti a monitorare con attenzione l'evoluzione del piano industriale di Iveco Group, anche tramite il confronto costante con il Governo e le parti sociali e gli enti locali e le rappresentanze dei lavoratori, al fine di garantire la salvaguardia dei siti produttivi lombardi e dei livelli occupazionali diretti e dell'indotto. È stato sottolineato prima il tema dell'indotto per noi di fondamentale importanza. Un lavoratore che lavora dentro una fabbrica si chiama IVECO. Per noi conta quanto un lavoratore che lavora in una piccola officina sono tutti uguali. I lavoratori, e come tali vanno salvaguardati tutelati. Non c'è un prima e un dopo, quindi, richiamare il tema dell'indotto per noi di fondamentale importanza, al di là poi dei livelli di sindacalizzazione che ci sono, all'interno di quelle realtà, a sollecitare il Governo nazionale affinché utilizzi pienamente i poteri di vigilanza e tutela previste dalla normativa sul golden power a garanzia della permanenza in Italia, in particolare in Lombardia delle attività produttive e dei centri di ricerca e delle competenze tecnologiche del gruppo Iveco. Sappiamo oggi stiamo parlando prevalentemente dell'Iveco di Suzzara, ma sappiamo che a qualche.
Non so se a 100 chilometri da qui Brescia, non so bene a un centinaio di chilometri c'è l'Iveco di Brescia, quindi, con la parte che riguarda soprattutto una ricerca che è di fondamentale importanza. E infine riferire periodicamente alla Commissione consiliare competente sull'evoluzione della situazione occupazionale e produttiva nei siti lombardi del gruppo Iveco e sulle misure regionali adottato tutela della filiera e dei lavoratori coinvolti, per cui questa è la richiesta che verrà avanzata, che cercheremo di far votare il 2 dicembre. È di fondamentale importanza l'avete detto, che ci possa essere un una mozione, un ordine del giorno come Consiglio comunale del comune di Suzzara, che.
Riceve un voto unanime perché questo è evidentemente di buon viatico anche per le discussioni che poi saremo chiamati a fare agli altri diversi livelli, quindi il Comune di Suzzara alla provincia di Mantova, il il, la Regione Lombardia, vediamo nel in nel breve tempo di qualche settimana di allinearle tutte dentro questa vertenza per dare ai lavoratori una prospettiva di chiarezza su quello che sarà il futuro non per dare rassicurazioni qui non c'è da rassicurare nessuno, bisogna rimanere sempre costantemente preoccupati, però una preoccupazione vigile, almeno sulla base dei dati di riscontro che riusciremo ad avere grazie.
Grazie Consigliere o, come dicevo, siamo passati alla seconda fase del Consiglio comunale e mi ha chiesto la parola il Consigliere Sorrentino, grazie, grazie, Presidente.
Questo Consiglio, come lei ben sa.
Stato fortemente voluto perché io, prima di essere Capogruppo del Movimento 5 Stelle, o altri ruoli in primis sono un operaio operaio del sito di Suzzara e come operaio, sono stato in prima persona colpito dalle sensazioni che hanno prevalso, anche se eravamo praticamente in ferie, perché questo è,
È successo tutto quando l'Iveco era chiusa, l'hanno in cassa integrazione con sopraggiunta e poi le ferie, e quindi volevamo nemmeno tutti i vicini per poter comunicare il nostro malessere, le nostre preoccupazioni ci siamo rivisti proprio a fine a fine agosto.
Oggi parlo parlo da operaio, se me lo permettete, l'operaio Checco sull'Iveco di Suzzara ha creato le basi della propria famiglia come me.
Tanti non sono del territorio, si sono integrati nel territorio, vivono il territorio, vivono questa città, vivono questa Provincia e l'Iveco è stato quello che ci ha accolto all'epoca, forse perché aveva bisogno di manodopera e ci ha permesso, con lo stipendio onesto da operai, di poter crescere sui figli mandarli a scuola e delle scorretto,
Ora quello che io voglio dirvi a tutti quanti prima di tutto ringraziando ringraziando chi è venuto e si è messo in discussione, cosa non proprio scontata,
E guardando il vuoto o no di queste seggiole, qui davanti a me questo vuoto è quello che mi colpisce, perché vedo pochi lavoratori dell'Iveco a fronte dei 2.500 dipendenti sono di Iveco, non parlo di indotto sennò quello che mi colpisce e mi ferisce più che altro e questo vedo la mancanza di partecipazione e questo mi fa ragionare, mi porterà a meditare più che altro su su su tante cose che possono essere innumerevoli perché, come ben sapete, oggi c'era un sabato di recupero di stabilimento, comunque è stato indetto uno sciopero, quindi chi voleva venire poteva venire, mi auguro che lo si vedono in streaming o se lo stanno guardando, perché noi siamo qui per parlare anche di loro di loro, non solo di Suzzara del territorio ma delle persone, queste persone, che sempre di più in vari aspetti della vita politica e civile si tirano indietro si tirano indietro nelle nelle fasi in cui bisogna metterci la faccia. Bisogna esprimere un voto che si tratta di votare o dare del fare delle azioni che dimostrino la loro partecipazione alla vita sociale, alla vita lavorativa, e questo mi fa male.
Arrivato oggi, ahimè, 59 anni mi fa male, perché è quello che noi, perlomeno io cercavo di portare avanti per il nostro futuro ai nostri figli, ai nostri nipoti.
E poi, al di là di tutto quello che può essere polemica.
Quello che manca, pure la mancanza di presenza di tutte le sigle sindacali, visto che parliamo di Lecco.
Devo dare atto a ringraziare pubblicamente Marco Massari, Mario Zanelli, per la loro presenza sia.
Oggi è Marco Massaria gialli, agli albori, il 10 ottobre, alla presenza davanti ai cancelli è stata l'unica sigla che ha partecipato e per il resto quello che vuole il lavoratore medio okay chiedere a tutta forza e come è stato espresso molto bene,
E una certa sicurezza, oppure perlomeno la voce del Governo, perché la voce non c'è, mancano i rappresentanti, come è stato già detto dai miei predecessori, ma alcune garanzie a noi non interessa chi acquista.
No, perché non è proprio quello il fondamento del livello a operaio, parlo da operai, ma avere possibilità di futuro e di poter continuare a vivere dignitosamente la propria vita lavorativa e sociale. Ecco, io chiuderei qua perché, insomma, s'è detto già tutto la chiudere quell'emendamento chiudere qua però lasciando il fatto di meditare per quello che ho visto, io penso che avrete visto anche voi, grazie Presidente.
Se ci sono interventi di Consiglieri, altrimenti passo ad uno degli iscritti.
Allora passo.
Scusa.
Ah, Michele, scusami, Michele, non ti avevo visto Grassi, Michele, consigliera, Carrillo.
Grazie Presidente.
Parlare di Iveco per me non è un semplice esercizio politico e parlare delle nostre vite, della mia vita, delle nostre famiglie, la storia di Suzzara, credo che non ci sia Suzzara un cittadino la cui vita non si intrecci con quella dello stabilimento Iveco oppure dell'indotto. Io stesso mi trovo qui per perché un mio amico ha sposato una una ragazza di sforzare, poi ho conosciuto sua sorella, quindi mi sento suzzarese al 100%. La cessione del gruppo Tata al gruppo Tata ci scuote, è vero, ci preoccupa e come, ma non possiamo affrontarla con paura, come ho sentito dagli onorevoli dobbiamo affrontarla con grande lucidità e coraggio. Siamo nel pieno di una rivoluzione industriale, lo sappiamo, la è stato accennato. La transizione ecologica, l'elettrificazione, l'intelligenza artificiale, il futuro galoppa, il futuro non si aspetta il futuro, lo dobbiamo costruire noi su ZARA, deve restare strategico nelle scelte industriali del nuovo gruppo, con interventi veri in ricerca e sostenibilità. Crediamo in un modello di sviluppo sociale e liberale che unisca crescita economica e giustizia sociale.
Un modello dove l'impresa crea valore, ma lo fa insieme ai lavoratori e alla comunità.
Per questo, con forza, come forze di maggioranza, voglio dire con chiarezza.
Dobbiamo so, dobbiamo chiedere a gran voce garanzie sull'occupazione, garanzie sugli investimenti reali, garanzie sulla valorizzazione dell'indotto e voglio dire con altrettanta chiarezza che il nostro Sindaco ha fatto ciò che un Sindaco doveva fare in queste situazioni, ha chiamato gli altri del territorio, ha costruito rete alzato il livello istituzionale della discussione e oggi ne abbiamo avuto la prova con gli oratori che mi hanno preceduto.
Come lista civica che lo sostiene, ribadiamo, ribadisco il nostro appoggio alla linea tracciata dal nostro Sindaco.
La storia ci parla negli anni 80, quando ONG vecchia Iveco, come abbiamo sentito, affrontò una gravissima crisi politica, una gravissima crisi, e fu la politica unita a salvare il futuro di questo stabilimento, questo è un monito o meglio è un invito e un richiamo forte a tutte le Istituzioni perché quando c'è un accordo,
Quando si fa squadra, tutto diventa più facile Iveco per noi non è solo un'industria identità e il lavoro è dignità e difendere i veicoli a Suzzara significa difendere il futuro della nostra comunità. Grazie,
Se ci sono interventi dei Consiglieri, altrimenti, appunto farei l'iscritto un iscritto iscritto, Luca Fanetti.
Un segretario comunale insultare del Partito Democratico.
Buongiorno a tutte e a tutti e grazie per questa opportunità.
La maggioranza ha voluto chiedere questo Consiglio aperto per condividere dei ragionamenti che sono stati fatti da chi mi ha preceduto e verranno fatti da chi mi seguirà con i cittadini e in particolare con i lavoratori della che vivono nella nostra città.
Come rappresentante del partito di maggioranza relativa di questo Consiglio, credo che quello che sta avvenendo questa mattina sia un passaggio importante verso il coinvolgimento.
Con l'obiettivo di condividere in modo trasparente le informazioni che sono in possesso dell'Amministrazione e di tutte le altre persone che che sono qui presenti, questo perché comprendiamo la preoccupazione, lo spaesamento che i lavoratori stanno provando in questi mesi, se da un lato vediamo cittadini che chiedono chiarezza per quanto riguarda il loro futuro, magari con una visione che vada oltre i prossimi due anni, non possiamo non notare una totale assenza di presenza anche e di risposte da parte del Governo nonostante i numerosi solleciti da parte dei sindaci interessati, tra cui il nostro Sindaco, che ringrazio per l'impegno e l'attenzione ed i sindacati, oltre che interrogazioni da parte dei rappresentanti politici.
Non fraintendetemi, non voglio essere ipocrita davanti a nessuno di voi, so bene che il Consiglio comunale di Suzzara non ha il potere di modificare dei processi che coinvolgono la finanza internazionale, ma proprio per questo è importante l'appuntamento di questa mattina che dà l'opportunità di esprimere la nostra solidarietà a tutti i lavoratori qui presenti e non solo ed assicurare loro che è e sarà sempre a cura del PD e di tutto il centrosinistra a tutti i livelli fare quello che è in suo potere per arrivare ad una soluzione che garantisca solidità e continuità ai siti produttivi di Iveco in Italia e in particolare al suo Zara.
Se il centrosinistra si è mosso con interrogazioni parlamentari o interventi davanti alle fabbriche, ci vediamo, ci chiediamo cosa intende fare il centrodestra, vorrà continuare a stare in silenzio davanti allo scorrere degli eventi.
E chi, in questo Consiglio Comunale, vanta conoscenze regionali e nazionali pensa ancora di attendere a coinvolgerli sul tema dello stabilimento di Suzzara, credo che il tempo dell'attesa sia finito, dobbiamo smetterla di vedere smantellato, pezzo per pezzo l'assetto industriale del nostro Paese e nel frattempo applicare la golden share la golden power su per operazioni bancarie con tanto di procedura di infrazione europea.
Perché non applicarla su Iveco con un piano che vada oltre i prossimi due anni, nell'attesa di risposte noi rimaniamo vigilanti e continueremo a coinvolgere i livelli nazionali e regionali e nel frattempo condividere le informazioni con i cittadini che le attendono, grazie per l'attenzione.
Grazie interventi dei consiglieri.
E il consigliere Lomellini prima, grazie.
Grazie Presidente.
Esprimo anch'io dall'apprezzamento per questo dibattito di molto ricco e.
E interessante che penso, avrà un seguito anche nel futuro.
Ringrazio anche tutti i rappresentanti istituzionali che sono intervenuti portando la testimonianza del loro impegno e anche facendoci riflettere ulteriormente, ma insomma, avevamo anche già fatto sulla serietà della della questione che abbiamo di fronte, per non ripetere le tante cose giuste già emerse nei numerosi interventi porto una mia esperienza personale, io ho passato tutta la vita lavorativa in un settore industriale diverso da quello metalmeccanico, ma che di crisi ne ha viste parecchie, non so se è di più o meno, ma insomma comunque tante e ho visto anche di riflesso, molti casi di cessione di asset industriali italiani.
A gruppi stranieri qualche volta hanno funzionato altre volte, temo che, facendo il conto siano la maggioranza, non hanno funzionato e sono state, come dire.
Il viale del tramonto, che poi ha portato in tempi più o meno rapidi, più o meno lunghi verso la dismissione, e e credo che l'esperienza che io ho visto suggeriscono ecco, voglio sottolineare una cosa già emerso in più di un intervento che.
Questi processi, essendo di larga scala, coinvolgendo appunto sfere di finanza internazionale che stanno molto sopra le nostre teste e hanno bisogno.
Nei limiti del possibile di tenere alta l'attenzione per un periodo comunque medio-lunghe, insomma, anche mi pare sia stato il consigliere regionale Rosati dir che anche l'esercizio della golden power, se è semplicemente mettere.
È un blocco sul tavolo, così è l'operazione che poi se ha, se non c'è una sostanza di un piano industriale.
E città dietro così un rimedio estemporaneo, che poi non non risolve i problemi di prospettiva, e questo è un problema serio, perché questo è un Paese in parte, anche a volte anche l'Europa nel suo complesso ha pensato di.
Di vivere come con i livelli di benessere di di una grande società industriale, senza aver l'imbuto, pensando di poter fare a meno dell'industria, e il problema quindi che l'industria e per avere prospettive lunghe devono avere piani industriali che sicuramente non si misurano con la scala di tempo dei dei due anni e questa è una cosa che a mio avviso deve essere chiarita e definita in maniera molto più.
Più seria dal punto di vista temporale e che poi il piano industriale, oltre ad avere un orizzonte temporalmente più lungo, deve avere delle tappe e dei punti di verifica abbastanza chiare e verificabili. E quindi quello che dicevo prima, cioè che.
Per evitare che poi la situazione derivi più o meno nella indifferenza.
In generale, o di tanti, occorre la, la pazienza e la perseveranza per un periodo medio-lungo, di seguire tappa dopo tappa l'evoluzione, l'evoluzione della della situazione e quindi.
Penso che diciamo un segnale parzialmente incoraggiante fin da quello che sta emergendo da questa, da questo Consiglio comunale anch'io, credo ho notato, come ha detto il consigliere Sorrentino, che c'è probabilmente una ancora molto insufficiente attenzione e partecipazione da parte.
Dei lavoratori. Credo che senza fare allarmismi, però la sensibilizzazione, cioè capire che c'è in gioco una una, una questione di prospettiva importante per tutti, in primis per i lavoratori e le loro famiglie, ma come è stato detto anche negli interventi introduttivi della Presidente del Sindaco, è evidente che per la storia, e anche per come dire la la situazione attuale la questione IVECO è una questione che riguarda il sistema Terri sul darà il sistema territorio più in generale quindi, che la politica sinta, siccome è giunta eco che forse qualcuno.
Ha visto un po' con preoccupazione che la politica voglia invadere l'autonomia sindacale, insomma, no, mi sembra che siano preoccupazioni da respingere, assolutamente, perché credo ci sia un dovere la politica, se possibile al di là degli schieramenti, si faccia carico, perché qui abbiamo di fronte una questione che è di di di sistema generale del territorio.
Un'ultima annotazione sul declino industriale dell'Italia.
Chiaramente di varie parti dell'Europa, oltre alla distrazione, un po' ormai lunga nel tempo da parte delle classi dirigenti politiche, non solo del del Paese Italia, ci sono anche, diciamo, disattenzioni da parte di quella attività del dell'Unione europea che rischia spesso di diventare più burocrazia che fattività e credo però che la risposta che dobbiamo dare a partire dal dalle nostre istituzioni di base e soprattutto arrivare a i piani istituzionali più alti e non debba essere quella di dire, siccome l'Europa dei difetti, allora buttiamo a mare, tutto, bisogna correggere i difetti che ci sono nell'azione dell'Europa e farla diventare più più forte e significativa perché.
È stato detto a noi vivremmo gli esiti di decisioni prese a migliaia di chilometri di distanza.
Dalle nostre città e dei nostri territori, e però se, se vogliamo immaginare che questa deriva di deindustrializzazione vada avanti in maniera incontrollata?
Piaccia o non piaccia alla globalizzazione, adesso non è qui il caso di soffermarsi su questo tema, ma è abbastanza evidente che, per fare in modo che questo deriva di diventi un flusso controllato e non un tumore, esondazioni incontrollata la scala europea, mi sembra che sia quella quella minima per cercare di gestire in maniera che possa essere socialmente ed economicamente sostenibile tutte le trasformazioni in cui siamo chiamati ad affrontare, per questo diciamo al,
Il Governo italiano, oltre all'invito già fatto a più voci di vigilare e intervenire in maniera più presente e ed efficace sulla vicenda Iveco. Credo anche che sia quello di dare un apporto costruttivo a livello sovranazionale per fare in modo che questi processi che stanno diciamo nel mondo della finanza internazionale possano avere una qualche forma di governo più ragionevole e meno selvaggia, Craxi,
Grazie Consigliere e se il consigliere Nazaire e me lo permette, farei intervenire, il signore è Allegretti che si è iscritto, Fabrizio decreti che si è iscritto al Consiglio, così chiudiamo gli interventi degli iscritti.
Guardate, io sarò molto breve la percezione che ho io, ma che hanno anche molti miei colleghi e che contatta, non ci sia un futuro e ve lo dico proprio in termini proprio generici, cioè questi qui hanno in mente secondo me una cosa ben specifica avevano in mente di comprare la rete commerciale la rete di assistenza perché loro hanno delle reti qui pessime producono dei prodotti di alta gamma che sono eccezionali ma dal punto di vista dell'assistenza hanno un'assistenza che fa schifo. Mi riferisco ai marchi Land Rover, Jaguar e via via, con l'acquisto di Iveco, ma IVECO sul territorio nazionale, officine, punti di vendita, punti d'appoggio, né a e secondo me la loro strategia è quella di unire no i veicoli commerciali con la loro rete di vendita dei loro prodotti e dei loro marchi di Suzzara gliene frega un Mazza. E questo che io penso di questa gente qui, tant'è vero che la prima notizie che hanno dato, e questo lo dice Bloomberg dissi siamo contenti che Iveco sappiamo, è era, diciamo così, un po' in passiva perché ha perso 10 milioni di euro sul fatto che a un calo produttivo di veicoli medi e pesanti l'ha avuto, ma l'ha avuto grazie anche alle politiche che sono state fatte del green, purtroppo ha dei forti ritardi su anche un altro settore, il settore dell'elettrico. Noi sull'elettrico siamo indietro. Abbiamo dei prodotti che.
Rispetto ai concorrenti. Non siamo proprio il top, i cinesi ci battono questo bisogna dirlo, la mia paura, la mia sensazione è che questa storia qui dei due anni ti danno due anni perché questi smantellano e portano via. C'è un altro fattore che mi ha preoccupato che ho letto sulla Gazzetta di Mantova, voi avete appena autorizzato, se non sbaglio, no, un un forte insediamento per la logistica per il polo logistico, guardate che i Fico, guarda caso, sta facendo già questa operazione della logistica sta già mandando pezzi come motori, come pezzi di ricambio in praticamente aziende, sempre del settore Iveco, dove Iveco è presente tipo la Cina tipo e il Brasile, tipo l'ultimo che hanno appena aperto un altro stabilimento. Adesso non ricordo dove e cioè che gli mandiamo della roba gli mandiamo allora chi mi dice a me che col polo della logistica fra due anni, quindi non diventa come un supermercato. Arriva la roba dei pezzi Tullis misti per poi portarli no magari.
E in questi paesi emergenti e fanno l'assemblaggio, la del veicolo dopo che veicolo sarà. Non lo so, però è chiaro che loro stanno puntando molto sui veicoli ancora endo termici nei Paesi emergenti. Questo lo sta facendo già Iveco e e un'altra cosa che mi vien da dire, lo smantellamento dello stabilimento di Foggia e io starei molto attento io vi chiedo di stare come delle sentinelle diceva Epifani quando volevano comprare i cinesi, servirebbe una sentirebbe. Io penso che serva veramente una sentinella sia a livello nazionale sia a livello regionale. Ho visto che da parte vostra da parte del Consiglio comunale di Suzzara, c'è stata una forte attenzione. Io vi chiedo di mantenere questa forza attenzione anche dopo la vendita, perché non sappiamo veramente che futuro avrà. Non sapremo veramente che impatto lascerà su Suzzara se perdiamo la componentistica, ma quanta gente va via da Suzzara proprio voi che il vostro vanto ho letto nei vostri volantini quando vi siete candidati, io parlo dei vari schieramenti. No di destra, sinistra centro, quelli era l'accoglienza e soprattutto il lavoro.
Quindi vi chiedo di stare attenti su questo grazie.
Grazie, Consigliere Dear sì, grazie mille e a tutti gli organi che si sono recati qua al Consiglio comunale.
Tutti diciamo coloro che rappresentano le istituzioni a livello nazionale, lo regionale,
Anche provinciale, poi, però arrivammo a livello locale,
E io qua vedo che la stragrande maggioranza della minoranza a livello nazionale, ma non c'è proprio minoranza della maggioranza né Menia, e perché dico questa cosa perché credo che su alcuni punti, secondo me qualsiasi paese che sia non in Italia bisogna, secondo me andare fermi,
Senza se e senza ma.
Se non si fa questo gioco.
Allora, cosa succede che anche magari un'altra volta per un'altra azienda, prima si è parlato dell'Ilva e ma veramente vogliamo capire?
Che, come si è detto prima, io ho un po' segnato dal punto di vista soggettivo, le parole che mi hanno un po', diciamo dato il senso no della seduta di oggi, diciamo il nostro Sindaco parlava della proprio la nascita della ditta Suzzara non è qualcuno che viene da fuori.
Poi si è parlato della ferita simbolica, cioè non è soltanto la ferita simbolica.
Capiamo la svendita, poi ne ha Duvan, andando avanti, si è parlato dell'identità.
E poi dal campo largo attivo, a livello diciamo, regionale, di squadra, ci sta.
E anche 20 Comuni del, diciamo consorzio Oltrepò, mantovano tutte queste risorse, secondo me che non vanno, credo che non vanno buttate e nei momenti come questi bisogna essere più uniti, vedendo che qua nessun rappresentante a livello provinciale, neanche a livello nazionale della maggioranza secondo me mi fa un po' pensare perché io quello che pensavo della politica e da giovani abbiamo sempre un po' non ci è piaciuto parlare di politica perché perché la politica del basso non c'è più?
Se non c'è la politica dal basso, come si è parlato anche prima, quindi l'assenteismo.
A livello diciamo nazionale, alle elezioni si è verificata anche qua si è verificato qua perché proprio i lavoratori, i primi interessati dopo il nostro Comune, che ha dato veramente un impatto forte da questo punto di vista, almeno sentire.
Io non lavoro all'Iveco, però sono sempre stato il lavoratore indipendente di un'azienda dove quando si fa la squadra si vince però quando qualcuno comincia a fare destra e a sinistra credo che non si va avanti, poi io rifletto molto che un mezzo secolo della identità nostra suzzarese della nostra italianità e in data,
Diciamo la verità, mezzo secolo che in cui forse non abbiamo capito che l'output di qualsiasi scelta politica, decisioni che facciamo, bisogna anche non guardare soltanto a livello economico, come fa una azienda, diciamo a il vero scopo e il profitto, però nelle istituzioni credo che il vero profitto deve essere rivolto dare più servizi ai ai cittadini, alle imprese, a tutta la società, credo,
Quindi proprio rendimento c'è poco vedo abbiamo visto alle ultime elezioni.
Regionali siamo arrivati a 41%, mai visto veramente nella mia vita da 25 anni che io sono qua in Italia, da quando avevo 12 anni, mai visto veramente un una cosa del genere che se non si capisce chi sta governando minoranza o maggioranza,
Del Paese.
E come l'ultimo molta diciamo, io ho parlato di questa cosa veramente impariamo oggi, magari no da questo e da questa forte diciamo crisi che abbiamo avuto no, prima si è parlato della crisi e e guardare però in un futuro in con lungimiranza, non soltanto facciamo oggi, magari ci riuniamo per una settimana o per un mese o massimo, magari un anno o due e poi lasciamo perdere il nostro futuro dei giovani che che credo che loro hanno più bisogno di sentire di far parte della società altro che parl parlare diciamo della integrazione prima si è parlato un po'.
Che come Tata Motors, come Tata Motors e quello che è a livello internazionale, è un grande, diciamo, azienda che sta investendo in ovunque e sappiamo benissimo che quando ci sono questi momenti bisogna imparare anche credono che, perché non una azienda italiano va al all'estero,
Ah, magari comprare per dire guardate che made in Italy non è così solo a parole, ma qua, in qualche modo, quando mi viene in mente quel proverbio, quel proverbio arabo che dice che se tu ce l'hai qualcosa lo dai prossimi Buntline niente non riesce a dare niente l'Italia credo che un Paese che ha tanto da dare ma non riesce a dare perché proprio per questi motivi che noi non riusciamo dal basso a Force a far sentire i nostri diciamo e le nostre vere esigenze grazie.
Mi aveva chiesto la parola la consigliera Ferrari, credo sì,
Grazie buongiorno a tutti, ringrazio tutti gli intervenuti che hanno affrontato in modo direi esaustivo l'argomento.
E poiché il nell'illustrazione è data dalla Presidente, ma anche in alcuni interventi è emerso che l'iniziativa di questo Consiglio comunale aperto è venuto dalla maggioranza. Ci tengo a ribadire che noi, come minoranza civica, seduti in questo Consiglio, ma penso anche le altre forze della dell'ignoranza abbiamo appoggiato da subito l'iniziativa, quindi si tratta veramente di una mozione di un ordine del giorno e di un Consiglio comunale ad adunanza aperta, che è stato apprezzato e sollecitato e votato da tutta tutta la componente del Consiglio.
Ritenendo l'argomento importante, urgente e preoccupante. In questo io ringrazio gli intervenuti e poiché seguo le attività sia dell'onorevole Frattini che dell'onorevole Poli Bonetti e so quanto impegno stanno investendo in questa evenienza. In queste circostanze, l'attenzione che stanno mettendo e sicuramente credo che faranno da sentinelle su come su questa vicenda.
Apprezzo l'intervento del collega Sorrentino che ah ah ah posto diciamo la anche l'accento su questa assenza che non è del Governo qua. Ci tengo a precisare che la nostra componente di consenso civico è seduta qua come lista civica che, per quanto viene sempre così,
L'messa o relegata nel nei confini di una certa parte politica, ma ha sempre preteso di essere considerata come lista civica che vuole portare avanti degli interessi della collettività e gli interessi della collettività. Per noi non sono di destra e di sinistra. Concordo però con quello che ha detto l'onorevole Carra verso l'onorevole Carra sul fatto che forse è un'utopia pensare che sì che che le questioni non ci siano questioni di destra o di sinistra. Noi, da parte nostra, ci crediamo su certi argomenti. Occorre una trasversalità, occorre una comunione di intenti, occorrerebbe andare oltre. La politica probabilmente non è più credibile. Lo dimostrano il fatto che i lavoratori qua non ci sono, cioè un grosso assente che può essere il Governo. Lo avete rimarcato tutti. Io questo non so il del perché dell'assenza dei due Consiglieri di minoranza che sono esponenti politici, però vedo un'assenza dei lavoratori che mi fa dire che si è persa fiducia. Forse si è persa fiducia, anche perché spesso la politica non si assume. Doverosamente la responsabilità che deve assumersi e in questo io ho apprezzato moltissimo l'intervento dell'onorevole Bonetti, che invece si è assunta la responsabilità di quello che è accaduto quando lei stessa era al Governo, ma poi diciamo, vi sono stati degli impegni disattesi e l'ha ammesso pubblicamente. Non è una cosa scontata e devo dire che ho apprezzato detto questo da parte nostra, come il consenso civico, siamo disponibili sin da ora, ma lo eravamo già da prima a sottoscrivere un documento unitario che emerga e che all'esito di questo Consiglio comunale, dove sono usciti sollecitazioni, stimoli e proposte e che non possono ovviamente essere se non quelle, di sollecitare il Governo a venire a un tavolo e a chiedere chiarimenti e puntualizzare in modo concreto quali sono gli sviluppi di questa storia che credo che abbia effettivamente tutti i contorni presa, una storia preoccupante per Suzzara, per i suoi lavoratori, per l'indotto e che rischi di fare effettivamente perdere l'identità di questo territorio, perché sentire parlare di spopolamento e di impoverimento e al momento stiamo parlando di un rischio, ma la politica deve far altro, deve vedere cosa sta succedendo anche in prospettiva, in una visione prospettica. Quindi su questo vi chiediamo di avere questa visione, di continuare a sollecitarci di di stare vicino a questo territorio. Da parte nostra c'è l'adesione a un documento che verrà.
In esito al Consiglio grazie.
Il sì, il Consigliere Carra.
Sì, buongiorno a tutti.
Spero di essere di avere l'onore di chiudere questo questo Consiglio, volevo portare qualcosa di un.
Di diverso e maggiore rispetto a quello che è stato è stato detto fino adesso, allora siamo in una fase sì, in una fase di attesa, a una fase di attesa a due livelli da parte dei dipendenti che lavorano nell'Iveco e di tutti gli operai dell'indotto,
Ma soprattutto una fase di attesa Nicomp da parte della comunità della nostra comunità, perché fino adesso abbiamo abbiamo sentito discorsi piuttosto piuttosto generici generali, ma io, da amministratore locale, seppur di minoranza, devo perorare la nostra posizione, c'è una posizione della nostra comunità perché la, la ricaduta e le conseguenze che avranno positive o negative, io, da quel che ho sentito il sentore anche di chi si è pronunciato prima di me verso in senso negativo.
Non.
È una sì e una sensazione di di di di di, di perdita, di di di di di di di comunità, di senso della della comunità, volevo vuole intanto volevo precisare che i due anni decorrono dal momento in cui verrà effettuato il closing e che penso che sia entro giù entro la fine di giugno del 2026, quindi abbiamo due anni e mezzo e non erano e non due.
Il nostro interlocutore sarà molto probabilmente do dovrebbe essere Tata insomma, al di là di quelle che sono le possibilità del del Governo è di mantenere la proprietà in seno a a una a una a una a proprietà italiana.
Mi mi spaventa il fa il modo di ragionare di di ditata perché tratta rappresenta un grande gruppo,
Segue un po' quello che aveva preconizzato Marchionne il compianto Marchionne, quando disse vent'anni fa o 25 anni fa che i gruppi di automotive nel mondo.
Sarebbero rimasti 4 3 4, quindi prevedendo il futuro e pensando che.
Che ci fosse la necessità di di di raggrupparli e comunque di svilupparli, bed di poterli sviluppare al meglio riducendoli, penso all'iniziativa del sindaco che ha raccolto la al.
L'idea che è stata chicche, che è stata poi condivisa, di di fare rete con i amministrata con gli amministratori delle gli altri siti produttivi, io però voglio fare voglio of voglio ragionare da indiano e voglio dire, considerando il colosso il qui, il colosso che ci troviamo di fronte, le distanze che ci sono in India, il mondo quanto è grosso mi viene da dire che i dirigenti Iveco considerano Suzzara molto, ma molto vicina a Brescia, quindi non vorrei mai che dicessero va beh, sono allo stesso posto, sono e quindi chiudiamo da una parte e man e l'amante e manteniamo la sera da un'altra parte.
L'altra cosa che mi viene da dire è che vo vorrei scomodare ancora una volta Kennedy dicendo cosa potete fare, voi chiedete cosa deve fare il Paese per voi e voi, cosa fate allora le opere infrastrutturali, ad esempio.
Abbiamo, nel corso degli anni, ci siamo un po' seduti come Amministrazione, nel senso abbiamo poco seguito, abbiamo lasciato fare e non abbiamo pensato a quelle che erano le esigenze produttive, soprattutto per quanto riguarda la logistica, perché penso che.
In 10 anni fare una rotatoria su su su via Lenin per agevolare il traffico è un po' poco, ma questa è la colpa, non è nostra. Ecco, io parlo partendo dal presupposto molto risalente nel Consob. Nel corso degli anni, quindi il I arriveremo al punto in cui la nuova proprietà chiederà a noi di fare qualcosa, cioè che lo imporrà perché perché.
A loro servirà serviranno certe cose. Noi non potremmo dire di no a quel punto forse noi potremmo dire sì, noi le facciamo, ma vogliamo in cambio qualcosa perché penso gli alloggi popolari, gli alloggi per i dipendenti, queste cose qua un minimo di ricambio, un minimo di gratitudine nei confronti di chi presta la propria attività lavorative, che offre forza lavoro, ci deve essere.
Non.
Noi saremo ancora in carica nel quando ci sarà il trapasso,
Noi, consiglieri comunali, io non so dei di di di di voi, chi sarà ancora in carica, mi auguro, mi auguro di sì, anche perché avete seguito la vicenda, avete capacità e i POS e possibilità,
Certo è che l'impegno diventa molto grosso, cioè non può essere limitato e allora ed è per questo che cosa si può fare in questo momento, io aggiungo ad una ad una vigilanza stretta sentinelle e queste cose qua una Commissione che sia costituita da parte politica parte civile, parte industriale e che si riunisca e abbia la possibilità di attingere informazioni, di parlare con qualcuno, fare proposte e soprattutto e soprattutto di prevedere il futuro, anche se il futuro è qui oggi e nell'eventualità che ci sia la il, la necessità di fare una riconversione, una riconversione dei posti di lavoro.
Cioè io sono viviamo in una società,
Liquida il io,
Tocco la Bonetti nel e con loro modo di pensare nel momento in cui dicono che bisogna essere liquidi nella nell'adesione, ad una ad una, ad A ad un'iniziativa piuttosto che un'altra, indipendentemente dalla da da chi viene proposta, bisogna essere liquidi e bisogna essere, bisogna bisogna pensare anche che si possa che si possa cambiare, come perché, perché il futuro è nostro, la comunità è nostra, quelli che ci pare quelli che ci parliamo di più alla fine siamo noi, siamo la nostra società, perché l'impoverimento non è un impoverimento. Io mi auguro che i dipendenti sono tutti i giovani persone, voglio dire che hanno a hanno anche possibilità hanno qualcuno alla possibilità, qualcuno può avere anche la cosa, però no, però impoverimento sociale, impoverimento abitativo, ENPA impoverimento della città e di tutti i posti limitrofi, quindi.
La la mia, la la la, la mia speranza è che.
Quello che ho detto venga venga rielaborato in qualcosa di concreto. Grazie.
Imposta anche, sì, ho chiesto di intervenire l'Assessore Cantoni.
Grazie Presidente, intanto volevo innanzitutto ringraziare anche l'onorevole Grimaldi Marco deputato di Alleanza Verdi Sinistra, che Componente della quarta commi della quinta Commissione bilancio, tesoro e programmazione che non è potuto essere qui, quindi gentilmente ci ha inviato un comunicato molto pregnante. Lui è di Torino, quindi della della testa del dell'azienda. È molto preoccupato anche lui, quindi, che ho già vincolato alla stampa, quindi volevo comunque fare il gesto di ringraziare anche in Consiglio comunale, ma io mi ero preparato un discorso tanto è stato detto, quindi sostanzialmente mi faceva piacere intanto dire che la nostra posizione con come Amministrazione è chiara, la difesa del lavoro viene prima di tutto, ogni cambiamento di proprietà deve andare di pari passo con garanzie solidi e verificabili.
Per chi ogni giorno manda avanti la produzione. Non non vado a leggere altro perché lascio. Voglio lasciare però una una tra di noi una un inciso, e vorrei che questo Governo di patrioti riflettesse e perché non predisporre, per esempio, una partecipazione attraverso Leonardo attraverso Cassa depositi e prestiti del 20 25% nella futura ditta, la Francia col Governo l'ha fatto in Stellantis noi ancora una volta non l'abbiamo fatto da un Governo del genere, mi aspetto minimo.
Un pensiero in quella direzione. Lascio solo questo, diciamo inciso sul tavolo e perché tanto è stato detto, quindi non voglio rubare altro chiaramente dispiace molto anche a me. Avrei voluto vedere la sala piena di lavoratori e lavoratrici. Sicuramente c'è da riflettere anche per questo. Sicuramente tutti noi, in primis politici locali, dobbiamo stare ancora di più in mezzo alla gente sul territorio e intercettare tutto quello che ha comunque già il Sindaco, sin primi, in primis tutti i bisogni e le esigenze che.
Ci portano quindi solo questo grazie a tutti.
E la consigliera Semeghini. Grazie Presidente, buongiorno a tutte e tutti sarò brevissima perché la maggior parte delle cose sono già state dette. Dirò solo che la vendita di veicoli, il gruppo Tata, può aprirsi con raramente nuove opportunità, ma le garanzie previste durano solo due anni e sono troppo pochi per tutelare le lavoratrici, i lavoratori e tutto l'indotto che ruota attorno ai Beko, commissari in causa antibrina sole come consigliera comunale di insieme. Per Suzzara chiediamo più garanzie più solide e durature e trasparenti come posti di lavoro, competenze e futuro produttivo che non si negoziano. Difendere il lavoro non è un dettaglio tecnico, è una scelta politica di giustizia sociale che riguarda tutta la comunità. Grazie.
Se non ci sono altri interventi, passo la parola al Sindaco, grazie, volevo solo fare una piccola precisazione, che non è solo così tecnica, ma è anche poi di contenuto il progetto che Iveco attualmente sta portando, sta portando avanti in cui,
È nella fase di presentazione della VAS, quindi, ovviamente, ci saranno tutte le varie osservazioni che ovviamente potranno essere fatte degli attori coinvolti. Non si tratta di un hub logistico, si tratta di logistica interna, di stabilimento che appunto arriva nella direzione appunto di sistemazione e ampliamento. Futuro della produzione industriale di IVECO quindi non ha lo scopo di di fare logistica esterno, ma ha lo scopo invece di fare logistica dal punto di vista interno. Questo non è un particolare da poco nella vicenda, perché gli investimenti che sono per ora confermati in quanto ovviamente il progetto è stato, è stato presentato e fanno sì che su questo dobbiamo lavorare. Io sono un po' più ottimista, ma per natura e mi scuserete, ma lo sono, lo sono per questo motivo è no, no, non posso cambiare. Cerco sempre di vedere il bicchiere mezzo pieno perché bicchiere mezzo pieno fa sì che un territorio riesca a muoversi in modo proattivo e riesca a portare risultati.
Sono assolutamente conscio ovviamente delle delle di tutte le preoccupazioni che ci sono, non è una gara tra lo stabilimento di Suzzara, lo stabilimento di Brescia, lo stabilimento di Torino, non non è questo di cui stiamo discutendo e credo invece che sia importante è quello che ci siamo detti che è la discussione invece sulla sulla discussione sull'intero distretto.
Quello delle infrastrutture, che è un tema che è stato portato da più da più persone sul tavolo, è l'argomento cardine no su cui su cui partire nei prossimi mesi sono già partito né nei mesi scorsi come, come ho avuto modo di dire prima, ma è qui che serve la politica, è qui che serve la politica, perché al di là dell'interlocuzione, no che post che possa aprire, su cui posso andare alla fine la politica è quella che determina anche gli stanziamenti e quella che determina i fondi che dallo dallo Stato alla Regione ovviamente vengono dati per poter fare le infrastrutture e quindi è un peccato davvero che spesso concordo su questo anche con consigliere. Sorrentino non ci sia la consapevolezza e e concordo che c'è una una, una sfiducia nei confronti della politica, ha ragione la consigliera Ferrari e c'è questa sfiducia. Noi dobbiamo far capire che però la politica serve, la politica serve in questa occasione, perché senza la politica e i territori che si dimostrano più forti territori che si dimostrano più uniti e territori che si mostrano più capaci di portare risorse sono quelli che poi riescono anche sviluppare.
L'industria, e noi dobbiamo fare altrettanto e lo abbiamo fatto nel passato e lo dobbiamo fare nel futuro. Quindi quella di Vico, ribadisco, è oggi un'opportunità, la guardiamo come come preoccupazione si tutti. Siamo preoccupati, certo, ma approfittiamone, approfittiamone, per così magari un po'. Ecco svegliare questo territorio da un letargo nel quale non sia accaduto per colpa stessa del territorio, ma ci è caduta perché questo territorio è stato sempre considerato un territorio che in fondo poteva farcela da solo, un territorio che, grazie all'industria, grazie alle buone capacità, no del tessuto industriale, comunque si arrangia e comunque va avanti, sì, vero, ma potrebbe andare avanti a una velocità sicuramente sicuramente maggiore, e quindi.
Riprendo il tema del portare.
E credo anche un sintomo di maturità di dare forza in questo caso al rappresentante della della città nel nei tavoli tramite un documento condiviso, che invito quindi anche i Consiglieri Comunali a poter abbozzare, ideare.
In una in un gruppo di lavoro che vorranno fare in modo che diano forza al primo cittadino, in questo caso, di essere davvero il rappresentante di un territorio che vuole dire la sua ma non la sua in modo personale, ma la sua a nome della città e mi piace può pensare che questa cosa di dei grandi no vicine, piccoli non sempre funziona, ma a volte anche il contrario. Se un territorio ricco, un territorio coeso, c'è voglia di investire da parte delle industrie e sono certo che troveremo dei vantaggi reciproci perché, come si è detto prima, non c'è industria che possa andare avanti se non a una comunità che è in grado anche di avere.
Gli operai impiegati, che lavorano in un certo modo e lavorano bene nelle industrie del del territorio. Quindi l'invito e ha cominciato ad abbozzare questo documento ci lavoreremo insieme, in modo che, nella prima occasione che sarà già anche settimana prossima, con la prima audizione in Regione, io spero anche vivamente di vedere materializzata l'audizione invece al Ministero, visto che è più o meno quattro o cinque mesi che ne stiamo discutendo e che credo che sia il punto saliente non solo per portare le preoccupazioni ma proprio TAR anche proposte concrete. Io le proposte concrete, le o il mondo dell'imprenditoria ce li ha e qualcuno credo che questo punto debba debba ascoltare anche il nostro territorio. Vi ringrazio ancora per essere stati qua presenti, ma è solo il primo momento e credo che sia importante, comunque, averlo fatto insieme come segno di unità. Grazie.
E allora io direi che possiamo chiudere il Consiglio Comunale, sono emersi davvero moltissimi spunti che potranno anche arricchire quello che dicevamo essere questo documento che andremo a redigere, io ringrazio tutti coloro che hanno partecipato e gli ospiti e gli invitati, i chi si è iscritto i consiglieri comunali e anche i cittadini che hanno partecipato sia qui in presenza e che spero anche che abbiano seguito on line il Consiglio comunale aperto chiude, sono le 11:39 buon buon proseguimento di giornata a tutti,
