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CC13-02-2020
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Speaker : spk2
Buongiorno a tutti.
Chiamo l' appello Tripoli presenta Venturi presente in bocca Ari presente Orlando presente Cavazzana assente giustificato Di Maio presente Crivello Giuseppe presente Tancredi assente giustificato Crivello Elena presente Balistreri Maria presente Troja ma Giuseppe presente e Miti presente Marino presente Principato presente Napoli presente Alioto presente.
C'è il numero legale pertanto la seduta è valida mentre costituita.
Primo punto dell' ordine del giorno nomina scrutatori.
Proposta di deliberazione numero 3 del 28 gennaio 2020 propongo Napoli Di Maio Orlando che è favorevole.
All' unanimità.
Allora voglio ringraziare prima di entrare nel vivo a tutte le autorità civili religiose militari e politiche ma soprattutto alla preside e ai ragazzi che oggi sono presenti qui con noi.
Passiamo al secondo punto dell' ordine del giorno.
Adesione marcia antimafia Bagheria Casteldaccia.
Allora vorrei dire due parole io.
26 febbraio 1983.
Sembra trascorsa un' eternità quando nei nostri paesi si sparava per le strade quando ci siamo trovati nel mezzo di una guerra di mafia quando il nostro comprensorio è stato denominato il triangolo della morte quando per le strade si percepiva la paura.
Mentre accadeva tutto ciò un commuta comitato popolare la chiesa ed il movimento studentesco organizzarono la marcia contro le stragi la marcia contro le mafie.
Uomini e donne comuni.
Nella civile società oggi rivolgendomi a loro voglio usare il giusto appellativo eroi.
Uomini e donne che con il loro gesto con il loro coraggio hanno segnato un percorso di lotta alla mafia ponendo le basi di una rivoluzione culturale per scardinare l' indifferenza abbattere il muro dell' opera omertà e della paura.
Oggi ha convocato il Consiglio comunale aperto avente per oggetto Adesione alla trentasettesima marcia antimafia a Bagheria Casteldaccia organizzata dal Centro Pio la Torre che si terrà il prossimo 26 febbraio.
E questa è un' occasione importante in cui tutti i Comuni del comprensorio insieme a tanti cittadini e soprattutto tanti giovani.
Ci ritroveremo uniti nel perseguire lo stesso obiettivo continuare a lottare contro la mafia che pur cambiando abito resta sempre il cancro della nostra isola.
Sia la nostra marcia un cammino verso il mondo pulito migliore e ci consenta di lasciarci alle spalle tutte le atrocità e le brutture della nostra bella ma martoriata terra che ha subito ed ancora con le nuove mafie più sottili e pervasive continua a subire.
Nessuno intende fare retorica ogni cittadino onesto e siamo in tanti ha il dovere morale di affrontare con coraggio e chiarezza la complessa realtà del nostro Paese guardare in faccia la verità per poter pan piano preparare un futuro per i nostri figli.
I nostri ragazzi non trovano lavoro molti sono andati via per non ritornare mai più.
Le nostre belle città i nostri meravigliosi paesi baciati dal sole e per chi come me è radicato alla terra convinto che non ci sia posto più per l' al mondo sono sporcate da questo atavico male che è la mafia ed ancora di più dalla mentalità e dalla cultura da questa componente endemica della società meridionale.
Arrendersi però non è la soluzione non può fare un onore ad un popolo dalla viva intelligenza come il nostro e soprattutto non ci è permesso moralmente dimenticare ciò che uomini quali Falcone e Borsellino hanno fatto per tutti noi no non possiamo e non dobbiamo dimenticare perché altrimenti renderemmo vano il sacrificio di chi con infinita generosità ha dato la propria vita per la Sicilia.
La memoria deve essere coltivata perché dia frutti a lungo termine.
Allora ecco che dobbiamo rivolgerci ai nostri figli educando del rispetto per la vita al rispetto dell' altro.
A coltivare i valori della giustizia della legalità a non calpestare mai nessuno.
Sarà un lavoro lungo perché bisognerà incidere sull' elementi sulla cultura ma sono convintissimo che l' unica strada efficace da seguire.
Bisogna cominciare dalle famiglie.
È qui che si forma l' uomo con i suoi principi e valori ma al contempo la politica deve svolgere il proprio ruolo che è quello di lavorare per il bene comune di garantire a tutti i cittadini e le cittadine una vita dignitosa garantire prospettive future per i nostri giovani.
Tutto ciò è possibile solo se la lotta alla mafia non si riduce soltanto alle marce o al ricordo dei tanti magistrati prefetti poliziotti carabinieri.
Uomini delle forze dell' ordine uomini delle scorte caduti per mano mafiosa ma se la lotta alla mafia diventa l' obiettivo primario della società tutta la politica in testa.
Da questa convinzione nasce la proposta di promuovere l' istituzione di un Osservatorio permanente della legalità con un coordinamento sovracomunale in cui i politici collaborino con le istituzioni religiose.
Le forze dell' ordine alle associazioni ed in primis con la scuola affinché si formino menti sane non deviate desiderosa di progredire nel giusto per il bene del Comune e per la promozione di attività finalizzate alla cultura della legalità.
Siamo la preside la professoressa Puleo ad intervenire per favore grazie.
Speaker : spk1
Buongiorno buongiorno a tutti.
Buongiorno al Presidente del Consiglio al Sindaco e a tutti coloro che sono qui in questa veste e sia a livello ufficiale.
Sia a livello di cittadini perché essere cittadini penso che sia il ruolo più importante che noi possiamo espletare in varie forme lo possiamo fare in maniera ufficiale con dei ruoli nelle istituzioni e lo facciamo nella vita di tutti i giorni probabilmente oggi siamo qui perché ricordiamo il fatto che da cittadini ci siamo mossi tutti insieme.
E quindi abbiamo esercitato il diritto di essere cittadini perché legalità penso che prima di ogni cosa sia proprio questo dare la possibilità a tutti a cominciare dai giovani che sono rappresentati io per questo vi ringrazio di avere invitato il nostro istituto perché la scuola.
Si occupa naturalmente dei bimbi da quando sono veramente quasi in fasce perché iniziamo come istituto comprensivo dei bimbi di tre anni e insieme alle famiglie e insieme alle istituzioni.
Li facciamo crescere in un percorso che è di educazione di istruzione e di cittadinanza penso questi siano i valori chiave.
Oggi essere qui a me emoziona tantissimo perché per la mia età io sono stata tra quelli che hanno vissuto proprio nella fascia di età dei nostri ragazzi delle delle scuole medie.
Quel periodo di sangue di orrore di violenza e di omertà.
Perché è una caratteristica.
Io mi ricordo era il non parlare.
Il dire mafia oggi i nostri ragazzi lo sanno hanno studiato questo percorso perché grazie al cielo c'è memoria c'è memoria storica e c'è memoria reale adesso si parla loro partecipano alle manifestazioni e non solo a quelle loro lavorano fanno un percorso di cittadinanza e in questo percorso imparano ad osservare criticamente e quando dico criticamente non significa criticare significa osservare con la propria testa e ragionando credo che questo sia un valore fortissimo e che la Sicilia oggi sia diversa.
Leggevo riguardando così.
Quello che si era detto il triangolo della morte noi eravamo identificati così.
Speaker : spk2
Io mi sentivo da ragazzina etichettata dovunque andassi.
Mi ritrovavo a sentirmi dire ah sei siciliana ma di dove Palermo.
Immediatamente.
Loro hanno una fortuna che è quello che si è fatto negli anni ha fatto sì che adesso questa etichetta ce la sentiamo meno addosso e io mi auguro che nel tempo questa etichetta venga completamente rimossa e che lo spiegheranno ai nostri ragazzi perché è possibile e perché dobbiamo crederci ma non perché si toglie l' etichetta perché si elimina il fenomeno.
Trentasette anni fa tanti ragazzi erano insieme.
Perché fare una marcia io me lo ricordo.
Perché volevamo far sentire che c' eravamo perché eravamo stanchi di non poter affermare con forza che noi non siamo mafia.
La mafia purtroppo le mafie.
Sicuramente ancora oggi sono presenti.
Ma sono presenti i cittadini onesti.
I cittadini che tengono al loro territorio che sanno che la cosa fondamentale è la bellezza l' amore per la bellezza l' amore per il lavoro.
E l' onestà intellettuale.
Io mi fermo qui.
L' emozione ripeto è grande perché auguro ai nostri ragazzi a tutti noi di vivere un futuro.
Che è costruito da noi sia migliore.
E chiamo proprio.
Due ragazzi e due ragazze in questo momento a completare questo mio intervento introduttivo.
Giulia.
Sono simbolicamente qui naturalmente e a nome di tutto il nostro istituto e siccome i ragazzi allora sono stati parte attiva anche loro sono parte attiva si metteranno qui al mio posto e.
Diranno con le loro parole sotto forma di poesia e non la bellezza.
Cosa c'è di più bello della musica della poesia dell' arte noi dobbiamo dare e ringrazio per questo l' Amministrazione comunale perché ci stiamo sempre più in armonia sviluppando armonia questo deve essere la risposta il nostro territorio deve essere un territorio armonico.
E penso che se noi riflettiamo su queste parole sappiamo essere insieme tutti ancora una volta fortemente non soltanto contro le mafie ma soprattutto per la costruzione insieme a loro che sono gli artefici primi e che sapranno rendere il nostro futuro migliore.
Anni Settanta e Ottanta un triangolo di morte in cui anche innocenti hanno la stessa sorte fermare su qualcuno un solo sguardo è peccato tant' è che un momento dopo viene condannato intorno guida solo la paura perché la tragedia il mondo oscura.
Il prossimo chi sarà il boss il carabiniere il poliziotto il giudice o chi si esporrà.
Non è stato inutile il martirio adesso si respira il suo ritiro se ti sembra un bersaglio ho preso un grande abbaglio il mio nome è libertà sono figlie della legalità.
Il ricordo di Falcone e Borsellino la mafia da sempre ha seminato morte e paura nella nostra Sicilia e ogni angolo di strada odora del sangue dei morti ammazzati.
Se scendiamo a da Santa Flavia verso il mare di Porticello incontriamo una piazzetta dedicata a Beppe Fontana ucciso dai killer mentre era in vacanza nel nostro Paese solo per essere un combattente al fianco della legalità.
Morire può sembrare una tragedia ma morire per la giusta causa un altro valore.
Borsellino ce lo insegna in queste parole è bello morire ma ciò in cui si crede.
Chi ha paura muore ogni giorno chi non ha paura muore una volta sola.
Considerando che l' oggi è figlio del posto auto continuiamo ad assistere anche se in modo meno frequente a fatti di sangue e ogni tanto ci scoraggiamo ma proprio.
Speaker : spk1
Dal dire di Falcone dobbiamo.
Speaker : spk2
Trarre speranza la mafia è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha un' evoluzione avrà anche una fine.
Guardo con i tuoi occhi non era una giornata rovente d' estate nel mio quartiere le persone furono allarmate un forte frastuono per foro le mie orecchie se sì se per strada e guardai le macchie che è paura a casa tornai e alle gonne di mia madre mi afferrai un ragazzo era stato ucciso non avrebbe mai più sorriso l' angelo biondo era morto ammazzato è il mio cuore era rimasto spezzato ogni giorno uno sparo ma dalla polvere un faro e il sangue dell' innocente che prevarrà sul cattivo ogni potente.
Vi ringraziamo per averci dato questo spazio.
E siamo insieme a voi in questo momento importante grazie.
Speaker : spk1
Chiamo il dottore Castelli che voleva.
Speaker : spk2
Porgere un.
Speaker : spk1
Saluto.
Grazie Presidente dell' invito rivolto al Rotary Club Bagheria che qui rappresento.
E scuso la Presidente che non è potuta essere presente per impegni professionali precedentemente assunti.
Io ringrazio il Presidente anche qui nella doppia veste di Presidente del Consiglio ma anche come socio del Rotary Club Bagheria e questo ci onora tantissimo saluto il Sindaco saluto le autorità presenti e io debbo dire che il Rotary Club.
Il Rotary International in generale.
Ha come missione quello di servire l' umanità.
Nel senso più generale del termine per migliorarne le condizioni di vita per migliorare e promuovere lo sviluppo dell' uomo e della società.
Con queste finalità che sono proprie del Rotari.
E che noi attuiamo attraverso progetti di servizio internazionali distrettuali e locali e ricordo brevemente alcuni progetti di grande interesse mondiale noi ci siamo occupati dell' eradicazione della polio un progetto ultra trentennale che ha consentito la eradicazione nel mondo della polio nella quasi totalità adesso pochi.
1 2 stati ancora hanno poche percentuali di e di di di di di questo male.
Ci occupiamo di servire l' umanità attraverso progetti di servizio che vanno verso il miglioramento delle condizioni di vita e quindi ci occupiamo nelle scuole con i nostri progetti di servizio.
Per punto per consentire la crescita della della società.
Non voglio dilungarmi oltre perché le il discorso potrebbe essere molto lungo e molto interessante anche per far conoscere quello che è il la nostra associazione.
Io poi dico che nel direttivo del di lunedì scorso abbiamo affrontato questo argomento della partecipazione a questa iniziativa che è di grandissimo interesse.
È di grandissimo rilievo io personalmente ricordo la prima marcia che è stata fatta a Bagheria e su ma credo che la chiesa sia stata la principale artefice di questa iniziativa con la scuola con le con i sindacati e le associazioni esistenti nel territorio è stata un' iniziativa di grande di grande rilievo e da qui è cominciato un percorso che oggi veramente ci porta ad essere più sereni da un punto di vista della lotta alla mafia la mafia che certamente si insedia si si si si si si si si articola in e le arti in situazioni sempre più complesse e sempre articolate e appunto.
Facendo leva su quelle che sono anche i moderni e le moderne tecnologie.
Ma tutto questo naturalmente ci porta oggi ad essere sempre più impegnati al di là delle facciate al di là del del della della della antimafia di facciata come si soleva dire una volta bisogna intervenire sulle coscienze la presenza della scuola oggi è molto importante perché è lì che bisogna operare creare le coscienze antimafia è il punto fondamentale e credo che tutte queste iniziative che sono state portate qui soprattutto nel trading nel nostro hinterland hanno veramente portato ad una consapevolezza nella lotta alla mafia e quindi questo è veramente un segno importante di crescita civile sociale e su questo siamo fortemente impegnati anche come Europa grazie.
Grazie al Dottore Castelli chiamerei il professore Maiello del Liceo scaduto di Bagheria.
Speaker : spk2
Di intervenire grazie.
Pronto sì.
E ho salutato prima i ragazzini perché ci siamo visti.
L' altro giorno quindi.
E mi pare.
Per una chiacchierata chiamiamola così.
Che verteva.
Sulla testimonianza di chi aveva.
Partecipato all' organizzazione e alla alla marcia nel lontano 1983.
E quindi ho visto che i ragazzini già i ragazzi della scuola media erano ragazzi di terza mi pare no.
E sono stati per circa un' ora.
Enormemente attenti gliene devo dare come si suol dire ONLUS.
E hanno fatto un sacco di domande eh ed è stata una bella mattinata per me sicuramente va beh si capisce però ho capito da vecchio professore che anche loro hanno imparato qualcosa quindi da questo punto di vista.
Penso che.
Così nei vari ordini di scuole in in tutto il nostro territorio la scuola da questo punto di vista diciamo sia ormai culturalmente attrezzata per fare un' opera di pedagogia.
Che sia costante nel tempo.
E che sia efficace.
Vero problema è che.
Diciamo molto spesso.
Così lo lo noto discutendo con con i colleghi e discutendo anche con con tante altre persone che si occupano degli stessi temi.
Che c'è un difetto di comunicazione.
Che non tutte le scuole comunicano con tutte le altre scuole perché è così.
E non c'è un luogo in cui le istituzioni che si occupano per vocazione o per scelta del.
Della pedagogia cosiddetta della liberazione dalla mafia chiamiamola così che è meglio rispetto a dire anti.
Anti è un termine che non mi piace in genere mai.
Dovrebbe essere un termine positivo io la chiamo la pedagogia della verità la pedagogia della verità riguarda tante cose tra cui sicuramente quello che è accaduto e accade nel nostro territorio in particolare.
Su questo tema.
Per cui ci siamo sempre chiesti tra docenti se non fosse possibile avere e secondo me questo per uscire fuori anche dalla si diceva dalla antimafia di facciata no quello che poi conta è quello che rimane.
Quello che rimane è nell' esperienza delle persone che lo fanno ogni volta che lo fanno e questo è inevitabile ed è giusto che sia così.
Però ci vogliono dei luoghi ormai la tecnologia ci permette anche di avere la possibilità di ricordare in modo stabile e serio tutto quello che in un territorio si è fatto su determinate cose.
Perché.
Non è possibile mettere insieme tutti gli attori sociali e sia diciamo la i comuni che le associazioni i club che sono tantissime associazioni lavorano su questo territorio che io chiamo sempre la B ora.
La baronia di Solanto perché soltanto prima era un unico Comune e c' era Santa Flavia e Casteldaccia.
E quindi più o meno siamo già diciamo non facciamo niente di straordinario se ci mettiamo insieme su determinati temi e bagherese Pavesi e Castel d' accese anche perché abbiamo problemi comuni il territorio è la è la geografia stessa che ci fa stare insieme non c'è bisogno di particolari spinte cioè un un sito che permetta.
Alle associazioni che già ci lavorano alle scuole che già ci lavorano ai Comuni che già ci lavorano.
Gestito ovviamente da persona esperta ma soprattutto da un comitato scientifico che possa essere composto da giornalisti da storici da esperti del settore che possa dare ogni giorno sia un aggiornamento su tutto quello che le associazioni fanno o si propongono di fare che sia anche un luogo di incontro diciamo telematico ma ormai la virtualità diciamo fa parte della nostra vita e sappiamo che se usata bene è un grandissimo mezzo.
E soprattutto la storia di questo territorio perché se tu devi fare una i ragazzi lo sanno quando devono fare una ricerca poi si confonda.
Perché non sanno dove cercare e ci sono tante cose tante notizie e spesso lavorano su notizie così le prime che che risultano nella ricerca di Google e spesso loro le confondono come le più importanti tra l' altro non è così perché io penso che e al di là di.
Diciamo qual era la finalità principale l' abbiamo detto l' altra volta i ragazzi e la preside voleva l' ha ribadito anche nel suo intervento poco fa e davanti ai ragazzi cioè quello che contava era che le persone si vedessero che uscissero fuori dalla casa.
Andassero in piazza.
Prima insieme e per fortuna la rete di associazioni che già era presente sul territorio come giornale come associazione come sindacato come singole personalità alcune sono qui diciamo ancora presenti e quindi sanno e questa rete di.
Di solidarietà o di condivisione in un momento ben preciso della nostra storia ha permesso una marcia di 10.000 persone forse più e soprattutto ha permesso che anche le grandi istituzioni da Pertini a Arcivescovado ai alla famiglia dalla Chiesa partecipassero.
In quel momento a qualcosa che sembrava una marcia.
Perché abbiamo detto l' altra volta ai ai alle giovani generazioni la marcia e essere presenti la marcia era non violenta.
Quindi quando.
La mafia voleva che noi stessimo a casa ad aspettare che il morto di turno.
E che avessimo paura ad uscire e invece noi siamo usciti e non ne siamo usciti disarmati una delle domande che ci facevano i ragazzi ma voi non vi spaventate che vi ammazzavano.
In effetti boh non ci abbiamo pensato perché era talmente eravamo in quel momento talmente bombardati da questo tipo di e informazioni e di tragedie che forse era l' unica cosa a cui non si pensava in quel momento cioè perché se uno ci pensa ha cominciato a pensarci invece forse l' esperienza l' esperienza di dei martiri precedenti.
Era l' ultimo dei nostri pensieri perché si era in tanti perché si era in pubblico e perché ci si credeva.
Speaker : spk1
Poi.
Speaker : spk2
E ogni generazione tocca il proprio momento e ogni funzionario pubblico sia il maestro che il Sindaco deve decidere in questo momento qual è una soluzione diversa cioè va fatto oggi.
Lo stesso ragionamento che si è fatto trent' anni e più fa.
Perché nel 1183 c' era un contesto ora ce n' è un altro.
E noi abbiamo scelto e facciamo da diversi anni che facciamo parlare i ragazzi.
Non facciamo parlare i politici ma non perché abbiamo sfiducia nella politica.
Perché io penso che sono le giovani generazioni i diciottenni di oggi che devono dire a noi adulti qual è lo stato delle cose.
Per cui è stato sempre importantissimo ascoltare i giovani noi siamo più grandi e ascoltare dalla loro voce ed è stato sempre utile oltre che importante importante per loro perché si sentono protagonisti di una iniziativa che è stata fatta da altri e che loro continuano perché la continuità storica e la memoria storica sono fondamentali.
E proprio nell' arco di trent' anni e riuscire a consolidare questa memoria storica penso che sia possibile quindi per noi dal nostro punto di vista ed educatori.
Si tratta di mettere le forze insieme chi ci crede chi ci vuole spendere un po' di tempo possiamo trovare gli strumenti opportuni per dare ai ragazzi un luogo di informazione corrette di informazione se serie senza partigianerie di qualunque colore e che possano loro.
Utilizzarlo come una loro un loro spazio.
Cioè dove tutti quelli che pensano di potere dare un contributo lo possono si possono confrontare con altri si possono confrontare con le Istituzioni si possono confrontare con le scuole si possono confrontare con i referenti della legalità con tutto il mondo dell' amministrazione che si occupa di queste cose perché ormai il mondo gira in questi termini diciamo acquisiamo 50 li potremmo essere 5000 e quindi la la videoregistrazione la conservazione digitale di quello che si fa è fondamentale perché altrimenti si azzoppa l' acqua come diceva di Campagnola sa pare un' acqua o vedere l' acqua che è dunque un funziona ci vogliono i sai datosi g ebbe e i pozzi noi dobbiamo prendere da questo punto di vista sempre dei vecchi contadini perché noi abbiamo avuto un territorio bellissimo e questo territorio bellissimo in gran parte lo hanno costruito i contadini che ci hanno lavorato ogni giorno a zappare e a costruire le cose giuste al momento giusto e questo compito adesso tocca a noi.
Grazie al professor Ausiello e vorrei chiamare Maria Pia De Salvo Presidente del Consiglio comunale di Castel d' Azzano con l' occasione ringrazio i Consiglieri in Genio Magro e Lega che l' hanno accompagnato.
Speaker : spk1
Presidente Consiglieri Sindaco Assessori e pubblico tutto buongiorno.
Oggi è una giornata importante per tutti noi.
Noi abbiamo deciso di organizzare insieme al centro studi Pio la Torre questa Settimana della legalità.
In cui ogni giorno in ogni Comune si sta svolgendo un Consiglio comunale all' aperto così come quello di oggi in cui si fa una adesione ufficiale alla marcia antimafia e successivamente.
Si farà la costituzione di un Osservatorio permanente sulla legalità.
La legalità preside lei diceva delle cose importanti anche il professore Aiello poco fa parlava del coraggio che avete avuto 37 anni fa qualcuno vi chiedeva ma non avete paura.
È la linea sottile che divide l' incoscienza e la paura la voglia di andare avanti la voglia di combattere questo sistema mafioso è forte.
Qualcuno diceva qualcuno che purtroppo ha perso la vita ha lottato per questi valori.
Che chi ha paura muore ogni giorno chi non ha paura muore solo una volta.
E questo è il messaggio secondo me che voi docenti e sono certa che lo fate bene perché so la categoria degli insegnanti dei docenti dei professori degli educatori.
Con quanta passione lavorate ogni giorno con i vostri ragazzi perché a me piace immaginare la legalità come come un bracciale fatto di anelli anelli tutti uguali tra di loro in cui ognuno ha un valore diverso in uno che ha la correttezza che sapersi porsi perché se si parte proprio dalla base quando si parla di legalità si parla dal si parte dalla base perché in sinergia con le famiglie le scuole sono un tassello fondamentale in sinergia con le parrocchie con le associazioni sani del territorio.
E poi si diceva pure la pedagogia della verità l' anti.
Guardate che le infiltrazioni mafiosi sono dappertutto.
Sono nel tessuto economico sono nel tessuto sociale nel tessuto politico.
Dico spesso che le persone corrette e scorrette ci sono in tutti i settori a partire dal basso fino.
All' alto dappertutto e uguale.
Ma noi dobbiamo cogliere sempre il meglio della nostra società.
Perché poi ci sono delle situazioni che sono facili.
È facile oggi fare la ricerca su Google e sul motore di ricerca parlare di di mafia e cliccare Falcone e Borsellino scrivere due righe salire su un pulpito come questo.
E dichiararsi innamorato di alcune frasi.
Poi però si è bravi ad andare a braccetto anche con il capomafia locale.
Perché i nostri territori sono pieni ancora oggi di mafiosi.
Non è la mafia di prima assolutamente.
Non si va più in giro con la coppola con la lupara.
Oggi è diverso il sistema mafioso.
Oggi sa come colpire in maniera subdola.
Si alimenta con il sistema della droga.
Oggi il problema essenziale è questo.
La trasformazione che ha avuto il ruolo della mafia da 37 anni a oggi.
Oggi in prima molto di più.
Oggi ci sono soggetti che sono bravi a salire sui pulpiti a parlare a parlare di antimafia.
Come si suol dire a battersi il petto e poi.
Poi non ha importanza se si prende il caffè con il capomafia se si fanno da noi li chiamiamo a Buticchi pensa pure qua.
Del resto abbiamo lo stesso territorio siamo tutti nati sotto la baronia di Solanto.
Abbiamo solo una divisione territoriale.
Per poi che perché poi siamo tutti nello stesso tessuto Bagheria Casteldaccia Santa Flavia è una continuità territoriale quella che abbiamo noi.
Quindi ragazzi io vi vi chiedo e chiedo agli insegnanti.
Di essere per voi veramente un valore aggiunto e di imprimere valori della legalità perché si parte da voi.
Si parta dalla scuola l' essere disponibili l' essere educati dire per favore dire grazie.
Agli insegnanti il ragazzo educato di oggi sarà il futuro uomo futuro di domani che si sarà parrà a portare in maniera corretta con la società non sarà l' arrogante non sarà il prepotente.
Quindi chiedo ai ragazzi di portare il massimo rispetto ai docenti perché oggi oggi è facile additare pure i docenti perché comunque non si sa mai come comportarsi perché i genitori siano bravi ad andare a difendere i figli siamo bravi ad accusare che magari si dice qualcosa in più e facciamo crescere i bambini in questo senso così protetto come se sono titolati a fare tutto.
Affinché il.
L' uccisione.
E la perdita della vita da parte di alcune persone in passato oggi possa essere proficua per la nostra società.
I ragazzi devono impegnarsi a studiare perché solo la cultura che ci può portare lontano da un sistema di corruzione da un sistema mafioso.
Pertanto.
Viviamo con grande consapevolezza questi Consigli comunali.
Cosicché siamo tutti preparati alla marcia che è già fissata per mercoledì 26 febbraio in cui saremo presenti tutti i Comuni coinvolti dalla fascia costiera insieme a tutti voi ragazzi e docenti grazie.
Speaker : spk2
Intervenire Giovanni Busetta in rappresentanza di Libera.
Buongiorno a tutti sono Giovanni Busetta sono figlio di Pietro.
Vittime innocenti del terrorismo mafioso.
Ringrazio intanto faccio i convenevoli ringrazio intanto il Presidente del Consiglio e l' Amministrazione tutta per avermi invitato a partecipare.
Sono fiero perché da 21 anni sono cittadino Flavia e sono fiero che Santa Flavia.
Abbia preso un' iniziativa così.
Importante.
Volevo soltanto dire una cosa che ho sentito tanto e quindi dico c'è poco da aggiungere a quello che ho sentito volevo soltanto dire qualcosa così per.
Per rimanere in tema per quello che riguarda.
La marcia è una qualcosa di molto importante vedo qua tanti giovani tanti ragazzi della scuola e sono felicissimo perché nel all' interno di Libera mi occupo come tanti altri di fare memoria e la memoria è una cosa importantissima e anche alla memoria della marcia e ricordare la marcia è è continuare a vivere questa marcia che iniziò 37 anni fa secondo me è qualcosa veramente di positivo per il nostro territorio.
Ci sono tantissimi ragazzi ragazzi anche i genitori di quei tanti ragazzi che vedo qua che forse non erano neanche nati in quel periodo io c' ero.
Io parlo dal di dentro perché ahimè ho vissuto questa e questa grandissima questa grandissima piaga.
Che la è stata la ma è la mafia ma non definirei più io questa parola cercherei.
Voglio dare voi andare oggi un po' controcorrente voglio suggerire ai ragazzi e la parola mafia usarla.
Per il ricordo di certe cose per la marcia ma voi dovete imparare un' altra cosa qualche anno fa mia figlia era nei vostri stessi banchi.
E ha ricevuto una bellissima cosa al Presidente della Repubblica.
Ha ricevuto la la Costituzione una mini Costituzione che conserva gelosamente è una copia ma me ne sono fatto dare io per conservarla io io dico soltanto questo ai giovani dovete crescere.
E continuare a ed a vivere in virtù di quella piccola Costituzione e di Dio delle osservanze nella Costituzione italiana basta fare questo che si fa antimafia non c'è bisogno di degli slogan quanta gente ha cavalcato questo questo questo vessillo questo que questo cavallo e così da farne quasi una.
Una una ragione di vita ma solo per per problemi.
Propri per per.
Per arricchimenti personali anche non di denaro ma soltanto di di di essere visibili a un certo tipo di gente e battersi la mano sul petto come diceva il Presidente del Consiglio di Casteldaccia questo io vi dico di non farlo io che sono uno che sono stato trascinato dentro e non sono un de un demagogico non sono uno che fa demagogia non sono uno che fa retorica sulla mafia io l' ho vissuta sulla mia pelle da trentacinque anni ebbene vi posso dire l' importante è come diceva il Presidente del Consiglio di di Casteldaccia che fate le cose regolari per quelle che sono attraversare sulle strisce pedonali.
Oppure.
Sorreggere un anziano che sta attraversando questo fare antimafia questo è crescere nella rettitudine.
E nella onestà nei confronti del prossimo.
Io non ho da aggiungere altro volevo soltanto se mi era consentito aggiungere una qualcosa che non non faccio torto a Vito Lo Monaco e ricordo a tutta questa nobile Assemblea che il 21 marzo c'è un altro grosso appuntamento che è quello di Libera e che festeggia 25 anni festeggia pardon e fa 25 anni di di di di di attività e si svolge a Palermo io gradirei con questo concludo.
O all' amministrazione fra Vese ma anche vari altri Presidenti delle Amministrazioni che ho sentito qui di essere copiosi anche in questa marcia e in quella marcia perché l' anno scorso è stata veramente deludente non c' era una sola classe del comprensorio Bagheria e Santa Flavia o Casteldaccia questo mi ha fatto molto male a io che sono uno che calca i primi posti purtroppo ahimè di quella di quella di di quella marcia ora ritornando alla marcia di del del 26 sarò ben lieto di partecipare di partecipare al fianco di Santa Flavia perché se lo avessero lo sono diventato eh io sono orgoglioso di esserlo e comunque grazie a tutti i ragazzi e ragazzi siete voi il nostro futuro.
Speaker : spk1
Vorrei invitare Biagio.
Speaker : spk2
Sciortino in.
Speaker : spk1
Testimonianza della casa dei giovani.
Speaker : spk2
Che penso meglio di altri può.
Farci notare come la mafia.
Speaker : spk1
Può uccidere senza sparare grazie.
Buongiorno e.
Speaker : spk2
Grazie per l' invito il.
Speaker : spk1
Consiglio comunale al Sindaco agli Assessori.
Speaker : spk2
Ma soprattutto a voi.
Speaker : spk1
Di ascoltarlo.
Speaker : spk2
Perché non se ne occupa.
Speaker : spk1
Complesso come quello di Bagheria Casteldaccia Santa Flavia Altavilla.
No un territorio più ampio quando qualcuno ha detto Labor di solito perché io credo che non ci siano delle divisioni né politiche né territoriali quando parliamo di lotta alla mafia lo abbiamo forse dimenticato ma in questo territorio ci sono state tante vittime di mafia.
E volevo oggi dire due cose sono qui in doppia veste nel senso che.
Mi sento comunque una persona che ha avuto tanto questo territorio.
Speaker : spk2
Ho.
Speaker : spk1
Avuto l' onore di amministrarlo la città di Bagheria.
E quindi quando si ha un ruolo lo si deve esercitare ma anche quando non si ha più ruolo si deve testimoniare per me oggi questa è una presenza e una testimonianza.
Io conosco tutti ma la maggior parte dei consiglieri di assessori qualcuno bagherese che ho avuto il piacere di avere affianco Pino africano che qui Vito Lo Moro che abbiamo sempre come dire interfacciato le nostre anche.
Paure di questo territorio di padre stabile che è stato uno dei degli ideatori dei fondatori di quel percorso di legalità no e quindi la testimonianza è una cosa fondamentale in un posto dove spesso ci si confronta poco su temi scottanti oggi per fortuna si si parla si è liberi di dire quello che si è non abbiamo più la paura di confrontarci con il territorio anche la Chiesa è cambiata la Chiesa si è trasformata nel tempo.
E per tornare sempre a quei famosi momenti degli.
Speaker : spk2
Inchini.
Speaker : spk1
Di una serie di di cose che secondo me sono ormai anacronistiche però volevo dire soltanto questo oggi l' argomento mi piace.
Io sono stato al consolato di Bagheria assieme ad altri però oggi avete incentrato molto sulla sulla scuola e volevo citare l' ho fatto l' altro giorno anzitutto una persona che lavorava con i giovani che don Pino Puglisi che guarda caso dice ma questi che ma perché hanno ucciso un parroco fra l' altro di un quartiere insomma voglio dire.
Ad alta densità mafiosa dove non non faceva non dava fastidio a nessuno beh hanno colpito lui perché lui lavorava sulle vostre teste sui te sulle teste sulla cultura dei giovani delle scuole quindi lui stava interagendo con il futuro questa cosa li ha messi in difficoltà gli ha fatto scattare subito la paura che l' emerso potesse diventare sempre di più e sempre più visibile allora padre Pugliese ha fatto questo perché stava rendendo visibile l' invisibile ma non l' invisibile perché non lo vedevamo ma l' invisibile perché non lo volevamo vedere in quel territorio in quella in quel quartiere bene lui ha lasciato la propria vita e non invano non invano quello è stato il momento più esaltante devo dire perché uno può pensare ma l' uccisione di un uomo è qualcosa di esaltante sì quel momento è stato il momento più alto in quella chiesa palermitana e non solo palermitana ha trovato la forza.
Di alzare ancora di più l' attenzione il tiro quindi oggi parlare di cultura parlare di libertà e lo faccio citando Piero Calamandrei lo ha fatto l' altro giorno ma lo faccio in altra veste questo uomo politico è morto nel 56 aveva scritto un libro lo dico alla professoressa per la scuola.
Sembrava un visionario.
Lui vedeva la scuola come movimento un movimento.
Di possibilità che ognuno di dei ragazzi aveva in quel momento mobilità sociale la chiamava lui mobilità sociale.
Piero Calamandrei pensava che la scuola era il referente finale delle opportunità che nella scuola tutti si possono formare e possono diventare qualcuno e lui ribatteva sempre diceva una cosa in tempi non sospetti lui è morto nel 56 diceva che la libertà è come l' aria.
La si valuta e la si comprende quando comincia a mancare.
Lui diceva che la libertà ci dà ossigeno di vita quando manca comprendiamo quanto è importante la libertà e poi lui diceva sempre in quegli anni che ancora non erano anni in cui si parlava di mafia l' altra sera abbiamo fatto con Vito un passaggio su nel momento in cui a Bagheria nel 62 venne Sciascia no parlare per la prima volta di mafia a Bagheria una cosa strana quattro persone in una sala la Sala Sciortino poi qualcuno anche prima l' onorevole Speciale ne aveva parlato in un in un Consiglio che erano semplicemente dei tentativi di dire ma che cos' è ok questa ancora prima perché lui muore nel 56 dice che la democrazia la libertà di pensiero dove non c'è libertà di pensiero dove non c'è democrazia non ci può essere legalità ma questo visionario cosa voleva dire voleva dire che noi dobbiamo essere liberi di pensare perché l' azione democratica passa attraverso il nostro pensiero attraverso il pensiero della scuola quindi sono contento oggi che c'è il tema centrale sia la libertà di pensiero per le giovani generazioni.
Non è vero che non è servita a nulla ho anche avuto un grande coraggio io dico sempre all' amico mio Busetta che ti ho apprezzato sempre quello che per quello che hai detto sempre a testa alta senza mai piegarsi contro nessuno e senza mai cadere nel giudizio degli altri e questo te lo riconosco sempre se sa che è sempre stato una grande persona onesta intellettualmente.
Non è servito a qualcosa la marcia non sono serviti quei morti in quegli anni perché allora non c' era Comune di Santa Flavia Comune di Bagheria Comune di Castel d' Arce era un unico territorio proprietà della del del malaffare dove.
Speaker : spk3
Si poteva uccidere trasversalmente senza problemi.
Non c' era un limite territoriale.
Quello che abbiamo fatto noi che dobbiamo fare è continuare a percepire questo gruppo classe questo gruppo scuola come la scuola di un territorio non oggi che è presente la Scuola di Santa Flavia oggi è presente la scuola.
Oggi è presente in quest' aula consiliare i Consigli comunali del territorio oggi il consigliere comunale di di Santa Flavia ha il dovere di testimoniare quello che hanno fatto altri Consigli comunali negli altri tempi passati vi ricordo che in questa in questo territorio lo dico sempre sono stati approvati regolamenti per i beni confiscati ancora prima di Palermo.
Sono stati assegnati i beni confiscati con bando pubblico quando prima si poteva dare qualche stanza a qualche amico allora questo territorio e questi consiglieri devono portare il carico pesante come l' Amministrazione comunale ma anche come il Sindaco gli Assessori di una di un testimone che non si può fermare semplicemente al fatto di oggi è servita quella marcia dell' 83 dove c' erano alcuni parroci tra cui anche Cosimo Scordato penso e ricordo bene.
È servito a che cosa è servita a tracciare una linea dove tutti noi ci siamo messi dentro e non si può tornare indietro quella linea che non si può pensare adesso va beh è un Consigliere di Santa Flavia se la prendono i pavesi se a Bagheria va be' ma sarà vero Casteldaccia Casteldaccia no qui è un problema che oggi quando io mi candido so che farò il Consigliere comunale e se farò il consigliere comunale porterò quel testimone di legalità di trasparenza di democrazia di libertà di pensiero affianco della scuola della chiesa dell' associazione quello sarà il mio compito domani finito il mio mandato non sono più nulla posso fare quello che voglio assolutamente no.
La morale di un consigliere elaborato un consiglio la morale della politica una politica altamente morale che oggi ci sta sfuggendo di mano deve essere quella di continuare a lavorare a prescindere dalla carica.
Se io sono sindaco non butto la plastica a terra perché ho il ruolo di Sindaco non lo non lo posso fare più nella mia vita anche quando sono passati vent' anni dalla mia carica di Sindaco perché quella cosa che mi è rimasta dentro moralmente la devo portare la devo trasmettere a loro quindi complimenti perché oggi il taglio dato sulla scuola le parole di Calamandrei mi sono risuonate poco fa mentre parlava la preside e l' intervento anche del professore Aiello.
Che ha dato un' idea di cosa questo territorio questo territorio non è mafia.
Lo è stato lo è ancora trasformata ma questo territorio è ricchezza non dimentichiamo il potere.
Storico culturale che questo territorio che basta guardarci un attimino attorno dove siamo va bene quindi bellezza l' ho detto l' altra volta è come prendersi cura lo diceva Dostoevskij lo faceva dire al al principe Myskin quando diceva la bellezza salverà il mondo lo dico sempre la bellezza non intesa esteriore la purezza della forma no ma quello che ci sta dentro e prendersi pure qualcosa di diverso oggi voi grazie al Presidente grazie al Consiglio vi state prendendo cura delle giovani generazioni che sono realmente coloro che oggi devono trasformare il tutto sono coloro per il quale don Pino Puglisi ha perso la vita.
Grazie.
Speaker : spk1
Chiamo a intervenire Maurizio Senese segretario.
Speaker : spk3
Regionale del.
Speaker : spk1
Coin per il sindacato della.
Speaker : spk3
Polizia grazie.
Speaker : spk2
Buongiorno io i saluti di rito un saluto Giuseppe che mi ha invitato qui a spendere due parole vi porto i saluti del mio segretario nazionale che oggi non è potuto essere qui.
E la cosa che mi preme in assoluto dire è che ultimamente sia i media sia le testate giornalistiche parlano sempre meno di mafia come se questo fenomeno fosse finito.
Oggi la mafia ha cambiato pelle ha cambiato vestito ma come dico io si è messo il vestito della domenica ed è si è infiltrata al di sotto.
Nelle falde acquifere per poi venire fuori sempre più come un gigante oggi la mafia ha cambiato il suo metodo d' investimento allora negli anni Settanta Ottanta ricorderanno tutti investiva nel nel mattone Palermo è cresciuta con gli affari della mafia oggi la mafia invece cerca di riciclare di prendere ciò che sporco dalla droga dagli malaffari per investirlo in.
Situazioni pulite.
E quando la mafia si innesca nel sociale in una situazione pulita per dare lavoro a molti.
Questo è un grande male.
Ma io mi rifaccio a Pier Paolo Pasolini che diceva l' indifferenza è il peggior male non dobbiamo essere indifferenti a ciò che accade al vicino ciò che accade al cittadino comune perché facendo così ci ritroviamo.
Sempre in una situazione in una società sempre più diretta.
Tutti abbiamo parlato di mafia abbiamo parlato di di territorio ed è proprio quello che nella definizione di mafia è il potere esercitato con l' uso della violenza per il controllo del territorio noi non dobbiamo permettere questo che avvenga più.
Questo non deve avvenire perché oggi il il controllo del territorio deve essere affidato alle istituzioni in primis a alle istituzioni politiche e alle istituzioni.
Delle forze di polizia noi siamo stati i primi a piangere i nostri colleghi che hanno lottato per per la mafia.
E allora secondo me se facciamo rete e riacquistiamo il territorio perduto a discapito delle cosche mafiose che si chiami mafia che si chiama entrambi da che si chiami camorra riusciamo a dare ai nostri figli una società più fervida e una società migliore grazie.
Speaker : spk1
E chiamo a intervenire.
Speaker : spk3
Padre.
Speaker : spk1
Giovanni PPA nostro parroco di Santa Flavia.
Mi aspettavo questa sera questa chiamata va bene.
Intanto sono sono contento felice insomma di essere qui anche in questa occasione.
Per.
Per ricordare ecco io sono parroco qui a Santa Fe da pochi mesi da cinque mesi insomma 5 6 mesi.
Per cui è vero che sono bagherese per cui il territorio l' ho conosciuto la storia degli anni Ottanta questo l' ho vissuto insomma i periodi difficili della.
Sì è vero si aveva la paura qualcuno accennava alla paura di uscire i morti in quel periodo e il famoso triangolo della mafia così chiamato in quel periodo insomma una storia un po' terribile sicuramente dei dei nostri anni.
Però è stato bello il passaggio poi degli anni Novanta.
Speaker : spk2
Il.
Speaker : spk1
I martiri.
E qualcuno ricordava la la figura di Padre Puglisi che io ringrazio il Signore perché le ho l' ho conosciuto come come giovane io sono stato educato da lui lui è stato il mio educatore e.
Ricordo questa figura.
La figura veramente di di uno che non solo ha dato la vita in quel territorio ma di un sacerdote che educatore che ha educato noi ragazzi noi giovani in un certo modo.
E questo è stato difficile a quei tempi anche se oggi certo la storia dice che diverse siamo in un periodo un po' diverso rispetto a quegli anni in ogni caso.
E il giorno 26 c'è questa marcia sicuramente sarà un' occasione io non ho mai partecipato anche perché i miei anni li ho vissuti poi a fare il Ministero in altri posti del.
Per cui non ho vissuto questo questa marcia anche se l' ho l' ho l' ho sentita la lo però non non l' ho mai vissuto sarà l' occasione anche per per partecipare a questo momento sicuramente di condivisione di di portare un' idea importante della legalità diceva qualcuno per la legalità che poi va vissuta in ogni non a partire solo dai dalle cose grandi ma nelle cose piccole diceva qualche insegnante parche.
Mi è piaciuto l' intervento che ha fatto la il consigliere di Casteldaccia no.
Nelle cose piccole né né né né nel nei rapporti piccole di ogni giorno nei rapporti tra docenti parliamo della scuola ci sono tanti ragazzi di oggi tra ragazzi e insegnanti che oggi è molto difficile educare oggi è molto difficile educare i ragazzi oggi è molto difficile ma farsi compagno con i ragazzi è ancora più difficile perché tante volte noi non ci caliamo nel loro mondo.
E questa è la difficoltà tante volte noi abbiamo il nostro mondo loro hanno il loro mondo e spesso c'è la difficoltà di calarsi in loro.
Padre pugliesi allora negli anni degli anni Ottanta si parlava della anche nella Chiesa dell' evangelizzazione della Inc della incarnazione del Vangelo nella nella nel luogo no è vero padre stabile oggi io riflettevo l' altro giorno di una cosa importante oggi.
Papa Francesco parla di uscita e volendo son due cose simili però sapete se io esco.
Dalla mia porta io la mia porta la chiudo alla chiudo.
Invece di incarnare il Vangelo nel territorio significa portare una verità nel luogo dove io vivo portare il Vangelo della verità nel luogo dove io vivo e padre Papa padre pugliesi allora fece questo nel suo territorio di di Brancaccio il che diventò scomodo per alcuni che volevano un pochettino comandare il territorio come sappiamo tutti però in ogni caso è un' occasione sicuramente che il territorio di Santa Flavia diceva qualcuno tutti i territori Santa Flavia Bagheria Casteldaccia poi alla fine e siamo un unico territorio anche son tre Comuni diversi ecco condividere questo momento sicuramente un aiuto a a crescere anche insieme perché poi fondamentalmente è una crescita insieme di un di un percorso che ormai da tanti anni credo voi fate in questo territorio grazie.
Speaker : spk2
Darei la parola a padre stabile che è stato uno degli organizzatori della marcia 37 anni fa grazie.
Dico non è solo memoria quella che noi facciamo noi l' abbiamo vissuto.
E.
Sentire la testimonianza.
Di Giovanni.
In qualche modo mi riporta anche.
In momenti difficilissimi anche che la sua famiglia ha attraversato perché la mafia incuteva paura.
Ed era proprio per uscire da questa paura che.
Anche come Chiesa abbiamo preso coraggio cioè la Chiesa deve essere profezia cioè deve dare coraggio deve aprire un prospettive altre non ha.
Come molte volte accade anche nella Chiesa cioè ha quartier arsi dentro il già dato a Chiesa deve aprire questo Co ed è un non è stato sempre facile.
Perché.
Quando abbiamo iniziato dialogando.
La prima cosa importante fu rompere le barriere ideologiche perché c' erano dei de delle realtà che andavano oltre le divisioni ideologiche.
Ricordatevi che.
La divisione tra i partiti della sinistra la Democrazia Cristiana parte del mondo cattolico erano situazioni che sembravano incolmabili e questo impediva di cogliere invece ciò che era importante essenziale nella vita del nostro paese.
Noi purtroppo abbiamo abbiamo bruciato la nostra autonomia regionale l' abbiamo bruciata perché la nostra classe dirigente non è stata all' altezza ma non è stata all' altezza perché anche noi siamo entrati in un reticolo.
In parte mafioso in parte clientelare per cui ecco non abbiamo assunto il pubblico ciò che era più obbligo di tutti come realtà dopo che dovevamo tutelare e invece è un cammino che lentamente è stato fatto abbiamo fatto insomma ora.
Io prete perché dovevo interessarmi di mafia tutti mi dicevano ma che c' entra noi dobbiamo salvare le anime che erano in una concezione un po' astratta una salvezza che fosse fuori della storia.
Il Concilio Vaticano che aveva dato a noi giovani preti giovanissimi preti insomma no questa concezione che noi la salvezza dobbiamo intenderla integrale cioè di tutta la realtà umana.
Sia quella materiale sia quella spirituale ecco il Vangelo non è un progetto per l' aldilà il Vangelo è un progetto non di civiltà ma è un progetto per darci gli orientamenti in questo mondo e quali sono questi orientamenti.
Proprio stamattina ho fatto la registrazione io dell' omelia del commento.
Speaker : spk1
E il.
Speaker : spk2
Si laici ed è un uno dei testi biblici della sapienza biblica dice Dio ci ha dato la possibilità tra vita e morte sceglie.
Speaker : spk1
Sceglie.
Speaker : spk2
Che c'è la libertà eccola la libertà e scegliere tra ciò che porta alla morte e ciò che porta alla vita e ci siamo accorti che la mafia è una realtà di morte.
Che ha portava alla morte i morti ammazzati ma non solo i morti ammazzati ma il fatto che qualunque forma di sviluppo di crescita umana e veniva mortificata perché il mafioso è quello che dice l' ultima parola e si sente Dio.
Finalmente abbiamo capito quando abbiamo fatto il processo di beatificazione per la beatificazione di Padre Puglisi abbiamo dovuto dimostrare a Roma che che la mafia è atea che è contro contro il Vangelo e contro Gesù Cristo e contro tutto non si può proprio presentare il mafioso con un grande crocifisso e dicendo che lui è devo eccetera lo facevano molto.
Mafiosi di una volta e ancora ancora oggi si usa strumentalmente a volte.
Questi segni religiosi ma fondamentalmente la mafia è atea che il Dio è il capo mafia che è colui che dice Io sono Dio tu devi non puoi parlare tu non hai nessun diritto ne abbiamo parlato qui di libertà di democrazia ma la mafia è fuori la mafia si va adeguando non gli interessa nella religione nella democrazia nella politica si serve di tutte queste realtà il problema è perché noi non dobbiamo lasciarci soggiogare dobbiamo essere capace di far leggere dove si va inserendo questa questa realtà mafiosa e allora io credo che la memoria che noi di cui parliamo è una memoria che dobbiamo attualizzare oggi ecco attualizzarla per capire ecco dove si annida questo logica mafiosa e se anche noi in qualche modo non siamo stati contagiati e che la nostra cultura il nostro modo di certo la storia della Sicilia non è la storia della mafia questo sia chiaro.
La nostra classe dirigente non è tutta mafiosa e questo sia dobbiamo averlo chiaro però ecco.
Condiziona ecco condiziona a volte siamo cediamo ecco allora dobbiamo avere questo coraggio la marcia serve a riprendere motivazioni profonde che ci aiutano a far uscire gli anticorpi noi come Chiesa abbiamo delle responsabilità nel passato perché non sempre i preti erano attenti.
Erano i mafiosi si erano quelli devoti portavano i fiori portavano soldi ai.
E per le per le per i poveri per i ma che c' era questa è molto al di preti si lasciavano non so se ancora oggi.
Si lascia.
Anche a Bagheria per esempio e io ricordo c'è una relazione del parroco della matrice di Bagheria sulle processioni tempo di San Giuseppe 1913 e parla di processione che andavano in giro a fare gli inchini davanti.
Ai ai politici agli a me ma anche davanti ai facinorosi i facinorosi erano i mafiosi insomma.
Speaker : spk1
Cioè quindi.
Speaker : spk2
Abbiamo delle responsabilità anche come chiesa però dobbiamo ormai trovare tutte le motivazioni.
Voi sapete che la mafia è col Vangelo non ha niente a che fare in antitesi al Vangelo è quello che diceva Papa Francesco ma anche Giovanni Paolo secondo e il la scomunica della mafia la scomunica significa che tu non c' entri niente con il Vangelo questo significa scomunica non ti rivendico.
Speaker : spk3
Non rivendicare un tuo diritto di essere Vangelo ora quindi noi come Chiesa dobbiamo.
Portare questo linguaggio e scomunica un linguaggio religioso oggi forse non molto molto in voga ma ma chiarire ed essere molto aperti insomma cioè.
Di fronte a queste insinuazioni che se non altro nella mentalità collettiva si deve sapere che chi è mafioso no perché ammazza semplicemente ma solo partecipare a un' organizzazione di carattere mafioso è un' organizzazione di per sé ecco contro il Vangelo e quindi ecco siamo arrivati tardi dal punto di vista della legge perché riguarda la legge all' indomani della morte del generale Dalla Chiesa ci fu la legge che definisce il delitto di mafia insomma che come.
The dal punto di vista del codice penale insomma c'è una una delinquenza specifica non una delinquenza comune.
Ma questo manca come chiesa finalmente noi abbiamo trovato e stiamo cercando un linguaggio che sia un linguaggio più forte più forte ma non soltanto per condannare ma anche per convertire per cambiare perché lo scopo del Vangelo è quello di aiutare gli uomini a ritrovare la propria umanità.
Queste è l' importante io dico sempre che chi fa il male il mafioso in prima di tutto è colui che ammazza se stesso non è che ammazza l' altro.
Ascoltando questi collaboratori di giustizia a volte viene impressionante andare ad ammazzare ecco se lo pongono il problema finalmente ora molti hanno anche posto il problema non solo per interesse a collaborare per avere le pene diminuite ma soprattutto anche perché nell' incoscienza qualcosa si morde e quindi c'è bisogno di un cambiamento io credo che a poco a poco ci riusciremo ma questo richiede che tutti noi ci impegniamo facciamo questa marcia non solo la marcia facciamo quella del 21 marzo pure sulle vittime della mafia perché questa memoria sia una memoria viva e non solo una commemorazione di cose passate.
Allora se non ci sono altri interventi da parte dei nostri ospiti passo a dare la parola ai Consiglieri comunali Consigliere Crivello.
Speaker : spk2
Grazie Presidente ringrazio il Sindaco e tutti coloro che sono qui presenti in primis la l' istituto Wojtyla sempre attento alle dinamiche di carattere sociale di natura sociale presente ad ogni iniziativa che coinvolge la nostra realtà e io avevo preparato un discorso però alla luce di quanto è stato detto da persone più autorevoli rispetto alla mia persona.
Testimonio vado a dire soltanto una piccola mia testimonianza innanzitutto vorrei dire che non ho mai partecipato alla la marcia Bagheria Casteldaccia ma da quest' anno mi prometto appunto di di farlo ho partecipato a un' altra iniziativa sempre di lotta alla mafia la fiaccolata in onore di Paolo Borsellino che si tiene ogni 19 luglio a tal fine voglio ringraziare l' Amministrazione e particolarmente il Sindaco che ha consentito alla nostra al nostro paese di partecipare ben tre volte alla fiaccolata l' ultima volta dovuto causa l' assenza del Sindaco partecipare in rappresentanza stessa del Comune con la fascia tricolore quindi con orgoglio ho voluto far presente a quella marcia rifiuto da parte di tutta la città flavescenza contro ogni tipo di criminalità contro la mafia allora che dire per quanto riguarda rito ri collegandomi a quanto è stato detto precedentemente qua si parlava di baronia di solito io ho avuto modo di studi di studiare il nostro territorio di fare una tesi dedicata appunto alla Baronia di solito io a differenza dei miei coetanei di Casteldaccia di Bagheria o di Altavilla non ho avuto l' esperienza di vedere un morto per strada Porticello io sono particelle se non faceva parte del triangolo della morte quindi era praticamente non vi è stata questa per fortuna possibilità di vedere un morto a eccezion fatta eccezione fatta di un caso avvenuto quando io avevo dieci anni nel 1985 ricordo le sirene.
Che avvertivo a casa di mia nonna riguardavano l' uccisione di Beppe Montana io a quell' epoca non ho fatto caso sul su quel tragico evento e devo dire che a scuola non ho avuto neanche una lezione su quell' argomento io ho preso mi sono avvicinato allo studio e al ah oh la mia sensibilità si è avvicinata alla la lotta alla mafia solamente con le stragi di Falcone e Borsellino quando avevo compiuto diciassette anni fino a quel momento ammetto di non essermi interessato dell' argomento proprio perché non l' ho vissuto in prima persona proprio perché dove abitavo io nel mio territorio non si avvertiva questa criminalità ma sbagliavo io ritenevo Porticello un' isola felice in realtà la mafia è come una piovra permea ogni aspetto della società e anche se non uccide anche se non fa più stragi come accadeva negli anni 90 è presente più forte che mai ebbene quindi vorrei far presente appunto questo.
Questa rappresentazione fatta dall' istituto.
Wojtyla che mostra appunto la mafia come canonicamente viene rappresentata da una piovra e allunga i suoi tentacoli non ogni aspetto della società le allunga dal punto di vista economico coi tra i vari traffici dalla droga al al alla prostituzione al traffico degli organi agli immigrati ma alla lunga anche dal punto di vista politico e qua parlo come Poli e qua parlo come politico ritengo doveroso da parte di ciascun politico rigettare ogni forma di clientelismo perché il clientelismo è la base della mafia stessa il consenso va preso con l' idealità e con l' impegno non con sotterfugi ora do la parola agli altri miei colleghi.
Speaker : spk3
Grazie Consigliere Crivello Consigliere Principato.
Allora ringrazio tutti per essere qui tante parole sono state dette sono state spese.
E ringrazio Biagio Sciortino e i due parroci che hanno.
Parlato di don Pino proprio di lui volevo parlare.
Non proprio lui ma di un discorso che il giovane Benedetto sedicesimo a Piazza Politeama durante la sua visita a Palermo ha fatto ai giovani di Sicilia vi leggo solo una piccola frase.
Cari giovani di Sicilia siate alberi che affondano le loro radici nel fiume del bene non abbiate paura di contrastare il male insieme sarete come una foresta che cresce.
Forse silenziosa ma capace di dare frutto di portare vita e di rinnovare in modo profondo la vostra terra non cedete alle suggestioni della mafia che è una strada di morte incompatibile con il Vangelo grazie.
Grazie Consigliere Principato.
Consigliere Buccheri.
Speaker : spk1
Allora intanto voglio salutare appunto i nostri i miei colleghi Consiglieri il Sindaco e il Presidente del Consiglio e tutto il pubblico allora io oggi sono particolarmente emozionato e credo che si senta dalla voce perché mi trovo qua in una doppia veste sono Consigliere comunale di Santa Flavia ma sono e questa è la mia vita docente sono la vice preside del Carducci quindi eh trovarmi oggi qui con la scuola non c'è la mia scuola perché siamo in territorio Flaviis e mi emoziona particolarmente sentendo le parole della Preside Puleo anch' io ho pensato un po' alla mia esperienza allora io nell' 83 andavo all' asilo però io ho vissuto gli anni 90 il 92 che se è stato appunto l' anno della strage di Capaci dell' uccisione di Borsellino che è stato veramente uno spartiacque perché proprio da allora io andavo e andavo al secondo anno di liceo iniziata allora a radicarsi noi giovani e a crescere a maturare sempre di più la coscienza civile si è iniziato a parlare di mafia nelle scuole ricordo le lunghe discussioni col professore Mimmo Aiello mio professore di liceo i temi sulla mafia quindi quello è stato veramente uno spot uno spartiacque quando è iniziata la rivolta dei lenzuoli bianchi è nata la coscienza civile sono passati 28 anni da allora dal 92 a oggi e io penso che buona veramente la maggior parte dei pregiudizi che attanagliano la nostra terra siano stati in parte superati io adolescente sono stati in America arrivati all' aeroporto aveva detto subito ma da dove Corleone ma hanno fatto la musica del Padrino questo era il clima ma anche andando a Venezia a Treviso mi sono sentita parla o almeno mi hanno chiesto ma tu quanti morti ammazzati hai visto io non non ne avevo visto.
Speaker : spk3
Nemmeno uno però chiaramente questo era l' immagine che la Sicilia e che la Sicilia dava al mondo purtroppo e quindi cosa cos' altro aggiungere io penso che veramente il lavoro della scuola qua sia fondamentale perché noi dobbiamo superare questi pregiudizi e qua posso testimoniare da docente come ogni giorno nelle nostre scuole ci siano le attività di legalità che non devono essere retorica ma devono fare maturare nei nostri alunni la coscienza civile e lo dobbiamo fare noi intanto come politici ma anche come docenti e con l' esempio personale quindi oggi per me è un momento fondamentale perché appunto si coniuga al mondo della scuola con il mondo della politica quella che deve essere la sinergia e qui io.
Cioè affinché oggi non rimanga soltanto un momento in cui ci diciamo tante belle parole un momento di retorica e di demagogia pura penso che il mondo della scuola il mondo della politica debba fare la sua parte noi politici come ha detto il consigliere Crivello dobbiamo rifiutare con nettezza e con.
Decisione ogni contatto con la mafia anche con la mentalità mafiosa che dobbiamo cercare di essere degni della fiducia e del ruolo che rivestiamo ma no noi scuola dobbiamo continuare appunto a infondere nei ragazzi i valori e farlo appunto intanto con l' esempio quindi ho ritenuto molto interessante la proposta del professore Aiello e proprio per creare e rafforzare sempre di più questa sinergia tra mondo politico e il mondo della scuola ora se la nostra classe dirigente politica sia sarà all' altezza io non lo so me lo auguro chiaramente però la speranza la mia speranza questa volta parlo da docente della il mondo della scuola perché i ragazzi di Santa Flavia ben 6000 alunni della Carducci i ragazzi tutte le nuove generazioni creeranno saranno le fondamenta della società civile determineranno la futura classe dirigente politica e quindi noi politici dobbiamo dire un forte no dobbiamo veramente opporci con decisione a tutto ciò che è mafioso in senso lato perché non è che ci dobbiamo immaginare il mafioso è quello con la coppola che viene a corrompere anche l' atteggiamento e la mentalità mafiosa però la speranza sono che se la flop classe politica non sarà all' altezza sono i nostri giovani e col lavoro che quotidianamente noi facciamo penso che siamo sulla buona strada grazie.
Speaker : spk2
Grazie.
Consigliere Mariotto.
Speaker : spk1
Buongiorno a tutti grazie dell' opportunità data dal Presidente per aver organizzato una manifestazione così importante quale questo Consiglio aperto e sono molte le dive felicissimo che ci sono i ragazzi già è stato ripetuto da altri colleghi ma mi permetto di ripeterlo perché ci tengo veramente ringrazio la preside e la scolaresca per il lavoro che fanno molto proficuo e molto incisivo per la crescita perché saranno loro loro saranno il nostro futuro di mafia si è detto tutto e tanto attraverso.
Racconti di fatti di cronaca e che quindi dopo tutto quello che ci è stato manifestato oggi in questa sede anche da memorie.
Di chi ha vissuto questi fatti in questo territorio un po' tutti siamo stati toccati da questo fenomeno anche a distanza ma lo abbiamo vissuto sulla nostra pelle.
Quello che io voglio dire di.
Dare indicazioni a chi è propenso in preposto o propenso preposto a.
Formare a costruire questo nuovo futuro mi rivolgo alla preside agli insegnanti quindi ai docenti di incidere sempre di più verso questi ragazzi che si apprestano ad affrontare diciamo un futuro non molto molto difficile e non fermarsi a quella che è la semplice scritta mafia che di solito raffigura.
Atti e diciamo ci di immagine di di sangue di fatti di cronaca che probabilmente non dimenticheremo perché sono tali ma andiamo oltre oltre alla mafia mettiamo accanto.
La legalità cos' è questa legalità come possiamo combattere contro la mafia con la legalità quindi sarebbe il caso proprio nelle scuole di istituire delle.
Delle ore di formazione dedicati a quel che la legalità come sì sì ci si comporta perché si può scegliere di diventare mafiosi o d' essere uomini legali rispettosi della legge con nostro comparto comportamento nessuno ci porta diciamo cambiare se noi abbiamo fatto quella scelta sarà molto difficile cambiarci.
Nel 2006 in Italia se istituito una ma una legge una legge che è propensa e volta al contrasto della corruzione la 2 3 1 del 2006 la 2 3 1 del 2006 è ormai abbastanza diffusa e implementata nelle grosse aziende e serve a combattere il fenomeno della corruzione che come diceva poc' anzi il Presidente del Consiglio di Casteldaccia e a tutti i livelli purtroppo.
È nata un' autorità nazionale contro la corruzione l' ANAS.
Per cui ripeto costruiamo il nostro futuro.
Puntando su questi giovani incidendo sempre di più su quello che è il la legalità e concludo dicendo che la marcia contro la mafia non è quella del 26 ma è quella che ognuno di noi ogni giorno percorre con i fatti sulla propria vita grazie.
Caro consigliere alle 8 consigliere Napoli.
Speaker : spk2
Grazie io soltanto per dare un brevissimo saluto ai nostri ragazzi e tutto è iniziato da questo da questo pannello che hanno portato i ragazzi che mi ha ricordato come già negli anni Ottanta quando Giandomenico in Quarta abbiamo dipinto la più la famosa Piovra abbiamo fatto a scuola in classe e per fortuna è ancora appesa se è andata la manovra Cefalù ancora è appesa e da quella piovra che diciamo ha lasciato un è un segnale era il periodo in cui c' era anche una fiction e quella piovra naturalmente ha segnato ognuno di noi e continua a segnalarci.
Il messaggio naturalmente che oggi abbiamo voluto dare è stato un messaggio ai nostri ragazzi perché sia abbiamo naturalmente visto le parrocchie abbiamo visto la chiesa abbiamo visto le autorità che giornalmente si impegnano ma il vero messaggio deve essere per loro perché crescendo non siate taci turni perché spesso e volentieri ognuno di noi chi più chi meno cerca di fare di girarsi all' altro lato ecco quello che non dobbiamo fare è questo dare voce alla nostra voce perché spesso 1 2 voci di malaffare possono naturalmente compromettere un intero patrimonio un intero territorio ricordiamo che tutti questi territori e la Baronia di Solanto tutti hanno il marchio di essere stati sciolti i comuni per sciolti per mafia perché spesso basta 1 2 3 amministratori o il capo il caporale locale che dà un' impronta a quella zona ecco noi ci dobbiamo impegnare affinché quel marchio non sia più presente nei nostri territori e a questo naturalmente ci possono aiutare le associazioni vedo qua la Pio la Torre l' associazione Libera perché giornalmente o almeno con una cadenza se mensile o bimestrale all' interno dei nostri territori vengano naturalmente fatto quelle conferenze che loro fanno all' interno del delle loro stanze le loro aule quindi o all' interno della scuola o all' interno dell' aula consiliare o all' interno delle parrocchie.
Periodicamente non aspettiamo naturalmente la marcia non aspettiamo l' evento la data ma periodicamente.
Occupiamoci un po' come abbiamo fatto oggi per affrontare naturalmente allora l' argomento perché laddove se ne parla la comincia naturalmente a crescere anche una cultura contro la mafia grazie.
Speaker : spk1
Grazie consigliere Napoli Consigliere miti.
Speaker : spk3
Ripeto quindi il saluto ai miei alunni al dirigente scolastico al tavolo di presidenza e a quanti ci hanno onorato della loro presenza.
Come per il Consigliere.
Scusate come per il Consigliere Buccheri mi ritrovo con il doppio ruolo.
E vorrei dare una risposta a chi tante volte ha citato in questi e diversi.
Speaker : spk1
Interventi.
Speaker : spk3
La scuola e l' opera della scuola devo dire che come Istituto Comprensivo soprattutto con questa dirigenza i percorsi di legalità non sono scritti in un progetto ma sono un modus vivendi di tutta la scuola.
Noi sin dalla scuola dell' infanzia accogliamo i bambini è insieme a loro costruiamo una didattica.
In cui la legalità non è qualcosa che si insegna.
Non è un obiettivo didattico di apprendimento ma è un modo di vivere e quindi le regole i bambini le imparano con i docenti quotidianamente non partendo nel dire questo non si fa.
Ma facendo capire loro perché non si fa.
Anche l' approccio col fenomeno della mafia nella nostra scuola e affrontato con serietà ogni giorno i ragazzi sono portati a dire che la mafia è una cosa orribile le mafie sono una cosa orribile non perché si fa una tantum un progetto ma perché nel quotidiano si costruiscono percorsi di legalità.
E di questo ne sono testimone.
Ne sono onorata e dico che la scuola è cambiata è cambiata tanto.
Ha preso coscienza ancora di più di quello che è il suo ruolo formativo educativo e di accompagnamento alla famiglia tante volte si sostituisce anche alla famiglia.
Noi lottiamo con ragazzi che uscendo da scuola sentono dire non c'è lavoro e quindi si delinque facilmente è vero ragazzi lavoro ce n'è poco e tante volte anche in famiglia vediamo qualcuno che è costretto ad andare fuori a cercare lavoro perché la nostra terra non lo offre perché i nostri politici perché noi che siamo cariche istituzionali non siamo in grado tante volte di sfruttare le opportunità e quindi di creare posti di lavoro e quindi si va fuori ma ciò non può giustificare mai in nessun modo chi ti costringe a fare una strada sbagliatissima.
Una strada in cui poi perdi il valore più importante della vita che è la libertà.
Perché la mafia le mafie non sono altro che una gabbia a quello che è il valore supremo di ogni uomo che è la libertà.
Noi educatori insegniamo ai nostri bambini e impariamo con loro quotidianamente non solo il valore di questo termine così immenso ma soprattutto la salvaguardia la custodia gelosa di questo valore la libertà ragazzi.
Noi dobbiamo ogni giorno salvaguardare questo bene prezioso forse le istituzioni vi sembreranno lontane ogni tanto venite al Comune c'è una manifestazione venite accolti col sorriso da noi ci vedete distanti ma non è così noi siamo con voi.
Anche se tante volte non ve lo sappiamo dimostrare per noi voi siete la linfa vitale siete il presente siete il futuro e siete gli eredi del nostro passato quindi questa manifestazione che ci accingiamo a fare.
Che sarà a breve non deve essere l' unica questa marcia come diceva qualcuno è nel quotidiano.
E in questa marcia non siamo allineati siamo mano nella mano i grandi i piccoli i piccolissimi voi adolescenti noi abbiamo bisogno di voi per dare un' impronta nuova alla nostra terra la scuola che ci siamo noi con le nostre défaillance con i nostri nervosismi noi insegnanti che tante volte vi sembriamo un po' troppo austeri pesanti ma non è così i ragazzi noi purtroppo abbiamo il peso dell' età e abbiamo il peso dell' esperienza che accoglie anche la frustrazione di dire ma guarda un po' non ce l' ho fatta ma siamo sicuri che se ci siete voi accanto a noi questo fenomeno così orrendo verrà distrutto col tempo ci riusciremo grazie di essere qui.
Speaker : spk2
Consigliere Marino.
Speaker : spk1
Grazie signor Presidente grazie a tutti per essere presenti.
Io più che un intervento.
Volevo fare una testimonianza io nel mio quotidiano oltre a essere un Consigliere comunale vivo in prima persona la mafia sono l' agente di polizia penitenziaria che da 17 anni ho scelto una mia scelta personale di lavorare solo esclusivamente.
Con persone condannate per mafia diciassettenne ho soltanto conosciuto.
Dal dal soldato di mafia al capodecina al capomandamento al capo di quartiere.
Ho lavorato per scelta anche facendo la scorta ai collaboratori di giustizia.
E gli ultimi anni prima di scendere in patria perché per 17 in terra mia perché per 17 anni sono stato fuori a Firenze ho scelto di tutelare coloro che combattevano la mafia sono stato la tutela di diversi magistrati e politici che si occupavano soltanto di amministrazione penitenziaria i classici politici che davano regole sul 41 bis e quant' altro che si sta anche discutendo in questi periodi di eliminarlo meno o di renderlo più morbido.
E volevo sapere soltanto non mi dilungo perché il mio intervento per deformazione professionale sarebbe ben differente dai miei colleghi ed è che che adesso ha interpellato e sono intervenuto io vi dico soltanto e mi rivolgo ai ragazzi.
Questi signori non hanno paura di nulla.
L' unica cosa che hanno paura è della cultura della cultura del sapere del conoscere del proprio interlocutore.
Fattivi vi chiedo a voi ragazzi di.
Fare della vostra vita un un bagaglio culturale in mano in mano studiate studiate studiate e fate sì che il vostro futuro sia indipendente da qualsiasi altra a se qualsiasi altra persona loro l' unica cosa che gli fa paura è la cultura del loro interlocutore perché loro infatti in Sicilia hanno avuto acque facili e terreni molto facili per il basso livello culturale che c'è stata nella nostra terra quindi vi chiedo solo ed esclusivamente studiata ragazzi studiate e fate sì che il vostro futuro sia indipendente grazie.
Speaker : spk2
Grazie consigliere Troja.
Buongiorno a tutti a nome mio e del gruppo di maggioranza volevo porgere un sincero un sincero ringraziamento a tutti gli intervenuti di oggi giornate come questa sono momenti di aggregazione e di comunicazione per ricordare e ricordarci che noi la mafia non l' abbiamo scelta noi la vogliamo è un pesante fardello della nostra storia che nonostante oggi agisca silente non dobbiamo mai scordare di combattere.
Le azioni collettive come quella di oggi come quelle passate sono quindi importanti momenti perché riescono a coinvolgere tutti gli operatori sociali la chiesa la scuola le associazioni dove la nostra persona si forma negli anni e attraverso le quali si riesce sostanzialmente ad essere incisivi contro questo cancro grazie.
Se non ci sono altri interventi da parte dei Consiglieri do la parola all' assessore Pippia in qualità di assessore alla legalità.
Speaker : spk3
Non ricordavo di avere anche questa delega ma in ogni caso.
Mi sento fortemente impegnata su questo fronte.
Come Amministrazione e come Consiglio comunale abbiamo voluto invitare a incentrare sulla scuola questa questa giornata.
Io a chiosa di tutto quello che è stato detto vorrei semplicemente dire che la scuola è l' agenzia educativa of dopo la famiglia più importante per cui.
Oltre allo lo studio del fenomeno tutto quello che è stato detto è importante anche che la scuola si apre al territorio perché.
Diciamo la la il baluardo e la l' aspetto più importante è anche quello della di prendere coscienza del proprio territorio conoscerlo e impegnarsi c'è l' impegno civico che secondo me va sin dalle dalle giovani generazioni.
Come dire stimolato prendersi anche conoscere e avvicinarsi alle istituzioni secondo me è fondamentale.
Quindi volevo semplicemente aggiungere questo e dire che l' Amministrazione come già abbiamo avuto modo di parlare più volte con la preside è fortemente impegnata su questo fronte nel fare sponda con con l' istituzione scolastica per iniziare questo percorso.
Speaker : spk2
Grazie.
Do la parola al Sindaco.
Speaker : spk3
Che.
Speaker : spk2
Inizierei intanto ringraziando il Presidente del Consiglio per l' organizzazione di questo Consiglio comunale aperto.
Speaker : spk1
Veramente mi congratulo per il modo come si sta svolgendo come ha gestito questo Consiglio comunale ringrazio e tutti i presenti dai Consiglieri ai relatori ai ragazzi principalmente e dico che.
Oggi preferivo fare un Consiglio comunale aperto parlando di altro ma purtroppo affrontiamo questo argomento alla mafia dico purtroppo ma allo stesso modo dico è giusto che si faccia perché girarci o non affrontare l' argomento pensando che il problema non esista è sbagliato eh io.
Oh.
Voglio ricordare una persona perché ce ne sono 80 persone da ricordare che è quella di un giudice di Antonino Caponnetto è stato un magistrato italiano e ha il merito è di aver istituito il pool antimafia se ricordate bene e ma il merito maggiore che io io do è quello di aver avuto il coraggio di chiamare al suo fianco.
Borsellino e Falcone Giovanni Falcone e e loro hanno istituito dico questo con l' antimafia ma alla fine e hanno portato dietro le sbarre 400 mafiosi con il maxi processo e che se fatto si è svolto a Palermo.
E per riassumere tutto quello che noi abbiamo detto oggi sulla mafia penso che si possa avere una citazione leggere una citazione e dello stesso Caponnetto che dice a differenza dell' organizzazione puramente criminale o del territorio la mafia ha come sua specificità un rapporto privilegiato con l' élite dominante e le istituzioni che le permettono una presenza stabile nella struttura dello stesso Stato la mafia e l' estensione logica e la degenerazione ultima di una onnicomprensiva cultura del clientelismo del favoritismo dell' appropriazione di risorse pubbliche per fine private questo per dire che non bisogna mai abbassare la guardia la mafia è presente e quindi dobbiamo provare in qualsiasi forma con la marcia con delle testimonianze con il coraggio di denunciare come diceva lo stesso Caponnetto e tutto quello che non va e che avvicina a questo aspetto negativo della società che la mafia che oggi sappiamo bene che e se ramificata con lo spaccio della droga come dicevano sulla con la prostituzione loda la troviamo in borsa è dappertutto alcuni storici e pensa e a mano che il termine mafia derivasse.
Dall' arabo e precisamente dicevano che la protezione dei più deboli che penso che siano sbagliate lo sappiamo tutti perché oggi è completamente l' opposto è oppressione ed è debole.
Nell' 83 81 82 e quindi 83 quando si è svolta la marcia io frequentavo le scuole superiori a Bagheria e devo dire che c' era e noi eravamo ragazzi quindi un po' di terrore si avvertiva perché ogni giorno in classe anche con gli insegnanti che erano da supporto si discuteva e si chiedeva ma oggi a che tolta perché il pensiero era quello c' era un continuo quindi non si riusciva più a vivere e per noi siciliani come ha detto anche il nostro dirigente scolastico questo è un.
Marchio è un' etichetta che ci portiamo dietro io per essere anche breve vi racconto solo un qualcosa che mi è successo questa settimana ero ospite ordino per una situazione familiare e nella struttura che mi ospitava il proprietario che era una persona in pensione quando ha visto che eravamo residenti qua in provincia di Palermo o se è cambiato un po' lo sguardo l' indomani però io ho chiesto ma come mai lei ha delle remore verso noi siciliani dice no io non ce l' ho verso di voi ma nei tempi dovevo lavorare per una impresa abbastanza grande oggi questa impresa in tutto il mondo e le condizioni che mi dettavano mi obbligavano a fare delle scelte che non potevo assolutamente accettare quindi per dire questo marchio noi ce lo portiamo quando morde pensano che noi siciliani siamo tutte mafiose deriva per la mafia per loro e quindi è un marchio che non ci spetta a noi ecco perché dobbiamo combattere e provare ad andare avanti.
Io brevemente e concludo vi dico che lo stesso Caponnetto ha esortato il ragazze ad andare avanti nella vita ed essere e rappresentare il nostro futuro diceva ragazzi godetevi la vita in nome e innamorata vi siate felici ma diventate partigiani di questa nuova resistenza la resistenza dei valori la resistenza degli ideali l' avvenire è nelle vostre mani ricordatelo sempre Antonino Caponnetto per concludere a voi ragazzi che bene o male avete ormai queste tablet telefonini provate a cercare una canzone non so se vi ricordate dal 2007 leggete attentamente il testo e quindi le parole del testo è quella di Fabrizio Moro che dice il titolo pensa guardate che vi farà deflettere tanto sul significato di che cos' è la mafia e dei valori che noi dobbiamo portare dentro e combattere contro chi è oggi e fa dei soprusi grazie.
Speaker : spk2
Allora chiudiamo gli interventi con la testimonianza di Vito Lo Monaco rappresentante del Centro Pio la Torre che organizza la marcia dopodiché darò lettura della mozione e chiuderemo la seduta.
Aprendo al futuro facendo leggere ai ragazzi delle frasi e dei pezzi di giornale che hanno portato mi sembra doveroso chiudere con loro prego Vito.
Speaker : spk1
Ecco.
Speaker : spk2
Complimenti per il lavoro del Consiglio dove sono state fatte Consiglio comunale aperta abbiamo avuto.
Un risultato diciamo ovunque.
Importante significativo per la presenza per gli interventi e qui vedo che.
Possiamo c'è stata qualcosa in più e questo mi fa piacere.
Avete ribadito una cosa importante che.
Tutti compreso padre Michele qui.
Non è per noi soltanto un momento di memoria.
Questo ci serve soltanto per leggere il presente.
Quella mafia di cui stiamo parlando di quarant' anni fa non c'è più l' abbiamo sconfitta.
Grazie anche a quel a quelle manifestazioni.
Perché appunto quell' epoca della seconda guerra di mafia che inizia il 78 e finisce all' 83 con l' uccisione di Rocco Chinnici.
Vide una serie di delitti politico mafiosi già nel termine politico mafioso si capisce cosa vogliamo dire.
È seguita la mafia ma anche per manovrate ente.
E ispirate da una parte della politica non dalla politica da cui da una parte della politica che ha trovato così come giustamente è stato ricordato.
E che trova tuttora.
Nella.
Un rapporto strutturale con le istituzioni e la politica o lo cerca comunque solo che rispetto allora qual è stata la scelta la mafia era stata sempre il braccio armato di una parte della classe dirigente dall' 800 fino.
Ad epoche più recenti.
Con la seconda guerra di mafia cerca di rovesciare il rapporto servente diventando a servente che deve comandando la politica perché la strategia corleonese era questo sostanzialmente comandare non avere solo un rapporto con la politica comandare la politica e in parte c'è riuscita.
Ma non è costato così per tutti se è nata la legge Rognoni-La Torre grazie a quelle stragi e a quegli assassini e grazie alla reazione popolare compresa quella del Comitato popolare di Casteldaccia e primo Comitato popolare di lotta contro la mafia poi riprodotto sì autonomamente in tante fasi a Bagheria Palermo e via di seguito che se se sanciva un principio fondamentale la lotta contro la mafia non è soltanto non apparteneva soltanto a certe partite ai partiti della sinistra che hanno difeso i braccianti contadini contro i feudatari o gli operai edili contro no apparteneva a tutti.
Laici e non laici religiose credenti e non credenti e più e primo Comitato popolare di lotta è stato questo esempio che è stato seguito contemporaneamente con.
Avveniva questo processo di maturazione all' interno della Chiesa cattolica che segnava un passo avanti notevolissimo rivoluzionario.
Per la Chiesa e per la società.
Perché l' omelia dei preti delle Chiese locali.
La prima omelia delle Chiese locali non perché non ci fossero state mai pronunciamenti.
Speaker : spk1
Della Chiesa naturalmente non è questo il problema ma l' omelia del prete locale di Bagheria proposta qui.
Michele è uno degli autori e così come cosa ve lo scordate auto autore con me della costituzione del Comitato popolare di lotta contro la mafia a Casteldaccia che nasce da da posizione culturale diversa posizioni politiche diverse ma con un obiettivo unico che viene appunto valorizzato ha fatto che poi arriviamo alla prima grande manifestazione popolare.
Contro la mafia non perché non ci fossero state mai lotte popolari questa è una sciocchezza terra di mafia questa è stata terra l' antimafia.
Perché alla vacca ha risposto sempre l' antimafia dall' 800 in poi i Fasci siciliani sono stati un movimento antimafia.
Sono stato movimento antimafia ed era un movimento di popolo non solo di contadine di e.
Nell' aprile del primo dopoguerra lo stesso nel secondo dopoguerra è stato questo grande movimento popolare di lotta contro la mafia guidato da da una fa da una fase da una forza politica ed è caratterizzata e durante la guerra fredda essere a destra o a sinistra aveva un significato di contrapposizione ideologica culturale alle volte anche fisica.
Per la seconda guerra di mafia sancisce un superamento di questa fase.
Nasce la prima legge antimafia grazie a quella reazione quando uccidono.
Carlo Alberto Dalla Chiesa avevano già ucciso Pio la Torre ha ucciso Piersanti Mattarella la legge il disegno di legge giaceva lì e poi nel Parlamento elaborato da Pio la Torre col contributo di grandi giuristi e con contributo discesa del raro e di Rocco Chinnici.
Io dico sempre sono essendo un testimone dell' epoca facendo il ragazzo di bottega come dico scherzando come bracciante della politica accompagnavo siamo stati con più alla Torre a discutere con Rocco Chinnici che significava l' associazione di stampo mafioso perché sul piano giuridico era un problema serio.
Era un problema serio che è stato risolto con grande impegno alle con una discussione anche controversa all' interno dello stesso partito di sinistra il Partito Comunista a cui appartenevamo perché non era facile dire adesso con pescava ebbene volete togliere la roba ritorniamo al principio dell' espropriazione della roba e quindi i comunisti che tolgono roba che mangiano i bambini tutte queste sciocchezze le se eppure questo è stato superato grazie a quel ma la legge fu approvata solo dopo l' uccisione di Carlo Alberto Dalla Chiesa grazie alla reazione popolare e sempre del paese.
Non perché non ci fossero state reazione popolare all' omicidio di Piersanti Mattarella a quelle Pio la Torre e così via ma non furono sufficienti.
È noto giorni 3 settembre uccidono Carlo Alberto Dalla Chiesa l' 8 settembre Parlamento approva quel testo di legge che diventa legge Rognoni-La Torre 13 bis il 13 è pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale.
Grazie a quella legge ci sono state alle prossime i processi in massa il processo guidata appunto come è stato ricordato a Caponnetto Falcone Borsellino poi il le e di Lello Guarnotta e così via perché era questo il pool antimafia che guidò e costruire il maxi processo e quel maxi processo sancita lassù l' associazione di stampo mafioso è un reato.
Col quale appunto se.
Non basta soltanto avere sparato basta far parte dell' associazione di mafia per essere condannate e con l' obbligo della confisca dei beni.
Illecitamente accumulati è una la cesura storica.
Non si parlava di mafia si continua a parlare di mafia ma soprattutto si parla di mafia come il rapporto criminale non ho tutte le sciocchezze del pigre la la mafiosità della bella ragazza e e via di seguito no.
Organizzazione criminale che ha un rapporto che ha un obiettivo l' arricchimento illecito.
Lo strumento dell' accumulazione primitiva del capitale che è stata descritta nell' Ottocento da quello con la barba diventa un ne si manifesta anche e soprattutto nel metodo mafioso come strumento di arricchimento illecito della ricchezza non dobbiamo dimenticarlo e questo impoverisce la società non a caso noi siamo.
Tra le società nelle aree dove esiste la mafia non solo in Sicilia o in Calabria in Campania e in Puglia ma anche nelle regioni del Nord sviluppate dove la mafia ha attecchito se inserite e cose messe lì che comincia ad esserci un ritardo dello sviluppo.
E una crescita delle disuguaglianze che hanno ovviamente origine anche molto più ampia ma la mafia fa parte di questo sistema e fa parte oggi ieri capitalismo.
Maturo maturo l' altro l' altro ieri nella società ancora caratterizzata al periodo oggi in un capitalismo globalizzato sono si sono inseriti nel capitalismo globalizzato le mafie transnazionale dove vanno tutti le migliaia di miliardi di.
Accumulata attraverso le droghe e traffico del dei rifiuti il traffico dei migranti il traffico di droga e delle armi vanno il sistema finanziario e siccome pecunia non olet come ci hanno insegnato gli antichi.
Sì sì sentiamo dire sì ma qui investono rispettando le leggi ecco il problema nuovo noi abbiamo saputo sconfiggere quella sì quella vecchia mafia ai ragazzi oggi diciamo badate siete voi che dovete sconfiggere le nuove mafie che non spara che sparano di meno ma si infiltrano di più perché corrompono perché la corruzione col metodo mafioso è appunto il nuovo strumento il nuovo ter non perché non c'è mai stata corruzione questa è una sciocchezza basta pensare a un fatto clamoroso della storia il delitto Notarbartolo che cosa è frutto appunto di un sistema di corruzione di corruzione che è qui invece esiste un modo molto più sottile di infiltrarsi allora.
La quella cultura di stampo mafioso per cui il favore è un clientelismo no un favore diventa anche se è un favore diventa voto di scambio è un reato.
Con caratteristiche di mafia ma è mafia no ma diventa il brodo di coltura della mafia la corruzione è tutta manca no ma diventa il brodo di coltura la mafia l' illegalità diventa il brodo di coltura alla mano il bullismo nella scuola e cari ragazzi diventa cultura mafiosa.
Non è mafia ma.
Prospere fatte chi da una cultura mafiosa ecco perché diciamo voi sarete i protagonisti del del vostro futuro cominciando da ora noi da qualche anno facciamo parlare le nostre manifestazioni soltanto i giovani.
Perché voi dovete darci appunto come qui è stato ricordato giustamente.
La lezione di del giorno.
Noi vi proponiamo i progetti educativi che si svolgono attraverso la videoconferenza tutte le cose che facciamo e così facendo noi come Centro Pio la Torre e come tutte le altre associazioni non lo facciamo da soli.
È una manifestazione la nostra caratteristica ma anzi hanno un obiettivo comune.
Sia quelle proposte appunto anche per Smart.
Smentire quella che io chiamo l' antimafia di cartone il problema non è auto dichiarasse tanti mafiosi.
Pio la Torre non si è mai dichiarato antimafioso.
Era un combattente.
Politico sociale per cambiamento sociale lassù del e lì si scontrava con la mafia se difendeva gli operai del cantiere navale aveva Galatolo il mafioso che difendeva i Piaggio.
I Piaggio una società capitalistica moderna moderna di quegli anni modernissima di quegli anni.
Che i proprietari del cantiere navale di Palermo se difendeva i contadini.
Per avere la riforma agraria si trovava appunto poi il Gabellotto i mafiosi che difendevano il feudatario il proprietario.
È qui e lì era antimafioso.
Piersanti Mattarella non si dichiara antimafioso ma voleva cacciar via Ciancimino al suo partito per liberarsi appunto della mafia ma non si definì mai antimafioso un presidente antimafia.
Questo è importante perché l' esagerazione e poi non fare il Consiglio può fare il Consiglio comunale aperto significa questo discutere tra di noi è un unire istituzioni e società civile e chi non l' ha voluto fare al FAS ha commesso un errore perché non bastava il pronunciamento del Consiglio comunale bisognava sollecitare il pronunciamento della società civile le scuole fanno questo sostanzialmente.
E purtroppo sono poco.
Sono ormai tre tra i pochi strumenti di ed educativi con questa caratteristica perché la famiglia si è indebolita molto nel processo educativo.
Perché per le preoccupazioni che ha per la tv per l' individualismo l' atomizzazione per le difficoltà anche economiche non tutte le famiglie riescono ad assicurare un processo educativo dei propri figli quando i ragazzi.
Quindi l' avete citato un fatto è ritornata la droga 4 euro a bustina della zona.
Quarant' anni fa la mafia controllava la produzione il traffico e la distribuzione la droga oggi non è più non non produce più ma distribuisce lo stesso o gliela porta le nigeriane la mafia nigeriana attraverso la Nigeria nei rapporti che hanno con il Centro America e cose diverse e loro sono autorizzata ad a distribuirle nel loro territorio di competenze nigeriane ma il resto è cosa nostra.
E la Sicilia è diventato il Banco di diffusione Vittoria che scopre che no la mafia c'è la camorra la 'ndrangheta e i Casalesi e e il gruppo locale di mafia che controlla la filiera agroalimentare però la filiera agroalimentare e diventa anche.
Strumento di importazione dal della coca Vittoria diventa una stazione di distribuzione della coca in tutta la Sicilia Vittoria.
Eppure.
Allora queste modifiche queste evoluzione vanno appunto perpetrate e vanno combattute con un atteggiamento così come è stato richiamato qui brillantemente da tutti da tutti gli interventi a me ha fatto piacere.
Possiamo notare questa assonanza indipendentemente dalla maggioranza e opposizione e mi complimento con voi voglio chiudere con una sola frase qui giustamente è stato ricordato mi pare un intervento lo studio dei ragazzi.
È lo strumento per essere cittadini consapevoli domani.
C'è il grande Brecht che ha interpretato questo studio il ragazzo.
Impugna il libro come un' arma perché è un' arma che dovete usare per la libertà vostra e del le vostre generazioni grazie.
Per quanto riguarda sul piano organizzativo brevissimamente.
Portate i vostri segni di riconoscimento in modo creativo ho detto anche questo portiamolo vediamo di appenderlo poi alla torre lì insomma vediamo un posto lo troveremo.
E a parte il lavoro e così via ma l' identificazione di gruppi che partecipano è importante perché sarà una marcia che ho visto crescerà la prima che abbiamo fatta del 73 era di 20.000 non sempre siamo abbiamo raggiunto questa cifra ma il problema non è la cifra e la qual è la qualità diciamo anche della partecipazione che tutti i Comuni e le scuole ma non solo tutti i Comuni nelle scuole abbiamo avuto l' adesione.
Dei sindacati delle ACLI della Caritas Diocesana dell' Arcidiocesi dei preti dei preti locali cioè quindi uno schieramento molto vasto che sarà presente appunto ognuno con la propria con la propria rappresentanza e e questo ci fa piacere perché come uno ancora una volta poi li vedremo chi parlerà diciamo intanto parleranno i ragazzi poi ci sarà il saluto sarà un Sindaco se viene il Sindaco all' area metropolitana Orlando vediamo che vede ma.
La rappresentanza il relatore alla manifestazione saranno il ragazzo uno alla scuola elementare un gruppo della scuola elementare delle medie superiori stiamo stiamo coordinando con le varie scuole in modo tale da avere questo perché questa è la lezione che noi diamo lo faremo anche per il 30 aprile.
Quando è l' anniversario Pio la Torre non facciamoci un' impressione poi che il 30 aprile la il forum operativo del della DIA che tiene il convegno operativo annuale di tutte le forze polizie europee rappresentanze delle forze di polizia e di magistratura specializzata antimafia europeo ha chiesto di concludere il proprio lavoro che loro faranno qualche giorno prima.
Nel nell' ambito della manifestazione precedente dal trentottesimo anniversario del Pio la Torre e noi naturalmente abbiamo accolto.
Se non richiesto questa questa richiesta avremo quindi l' intervento del Dl dirigente nazionale del della DIA avremo però anche l' intervento o dal vicedirettore dal Vice Procuratore antimafia europeo dell' Europol dell' Eurojust quindi ma saranno i il relatore anche lì saranno gli studenti uno del centro uno del nord una del sud uno della Sicilia.
Perché sono loro appunto quella ai quali abbiamo affidato.
Nel processo educativo questo compito di adesso diteci cosa avete imparato e diteci cosa dobbiamo fare continuare a fare insieme ma loro sono il responsabile del futuro del loro e del nostro grazie.
Speaker : spk2
Allora do lettura della mozione.
Oggetto mozione costituzione di un Osservatorio permanente della legalità con la presente il sottoscritto Giuseppe Tripoli nella qualità di Presidente del Consiglio premesso che il 26 febbraio prossimo venturo ricorrerà il trentasettesimo anniversario della marcia antimafia Bagheria Casteldaccia.
Che nonostante l' assenza sul nostro territorio di eventi sanguinari che allora portarono a quella straordinaria mobilitazione la lotta alla mafia alla criminalità organizzata e alla corruzione rimane tuttora un' emergenza ed un ostacolo allo sviluppo economico e sociale del nostro territorio.
Che pertanto sulla lotta contro la mafia è necessario perseguire ogni azione utile volto a prevenire contrastare e reprimere i fenomeni di criminalità organizzata con particolare riferimento alle infiltrazioni mafiose.
E più in generale ad ogni fenomeno di corruzione riguardante il territorio che è necessario porre in essere azioni e politiche mirate alla concreta ed efficace creazione di una cultura della legalità e che oltre che alla lotta alla mafia e alla criminalità organizzata di concerto in collaborazione con tutti i soggetti istituzionali a ciò preposti e con tutte le associazioni degli enti presenti sul territorio impegnati sullo stesso fronte ritenuto che la costituzione di un Osservatorio quale organismo permanente con funzioni consultive e propositive.
Di segnalazione di studio ricerca documentazione monitoraggio collaborazione stimolo per le attività sul nostro territorio possa costituire uno strumento utile per la promozione di attività finalizzate allo sviluppo di una cultura della legalità e della prevenzione e al contrasto di fenomeni criminali ed illegalità organizzata non.
È non che l' attività dell' Osservatorio debba stimolare il coordinamento tra le diverse istituzioni presenti sul territorio e tra i soggetti pubblici e privati che si occupano del contrasto ai fenomeni di stampo mafioso e promuovere la cultura sociale dell' antimafia come elementi imprescindibili di promozione e riscatto del nostro territorio per tutto quanto precede il Consiglio comunale impegna l' Amministrazione la Giunta a predisporre e portare all' attenzione del Consiglio comunale un apposito regolamento per la costituzione di un Osservatorio permanente della legalità con funzione consultiva e propositiva di segnalazione di studio ricerca documentazione monitoraggio collaborazione stimolo per la promozione di attività finalizzate alla cultura della legalità e alla prevenzione e al contrasto alla mafia e alla criminalità organizzata vogliano i colleghi consiglieri comunali esprimere il loro voto favorevole prima.
Ci riserveremo nel momento in cui faremo il Regolamento di prendere le cose prego prego.
Prima di chiedere il voto e a questa mozione devo dirvi che conoscendo voi benissimo il nostro regolamento sarà insito nel voto la deroga al nostro articolo 17 del Regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale che prevede la discussione nel Consiglio successivo.
Mah volevo chiedervi un' altra cosa io non ho firmato questa mozione perché vorrei che la firmassimo tutti quale testimone.
Unitario di questo Consiglio comunale al nostro no alla mafia grazie.
A volerla sottoscrivere.
La firmò la sto presentando.
Non c'è.
Sì.
No no l' indirizzo e-mail.
E allora scusate un attimo si passa alla votazione della mozione in deroga all' articolo 17 che è favorevole all' unanimità allora prima di passare la parola al Preside che farà parlare leggere agli alunni ci tengo a precisare che questo.
Speaker : spk1
Consiglio è registrato e che verrà messo sul sito ufficiale dell' ente quindi non ci sono immagini e non è un problema per i minori per quanto riguarda la privacy però se è possibile omettere i nomi dei ragazzi o quantomeno i cognomi per non ledere la privacy.
Per correttezza devo precisarlo prego.
Speaker : spk2
Buongiorno martedì scorso abbiamo avuto l' onore di ospitare a scuola il professor Aiello che ci ha parlato della marcia antimafia oltre a lasciarci tanta consapevolezza sul valore di tale iniziativa che ha anche dato una copia del giornale il paese risalente proprio al febbraio 1983 data della prima Marcia vi leggiamo dal quotidiano le impressioni che ha provato un padre che ha partecipato alla manifestazione con il figlio.
Fiorito.
Cioè di 10.000 giovani quindicenni anche bambini un corteo mai visto prima per le strade di Bagheria e di Casteldaccia non un corteo in bianco sbandierato come nel Sessantotto ma tuttavia pieno di grande gioia e allegria il dramma sociale e politico della lotta alla mafia non ha tolto il sorriso ai giovani di Bagheria di Casteldaccia di Palermo e del resto della Sicilia.
Il corteo fluido per il sentiero della contrada ed espulse e poi Piva duna in mezzo al verde e il giallo del Simonetti è arrivato a Castellaccio sbigottita ed accogliente i commercianti con i negozi chiusi famiglie in terrazza bambini in festa un anziano si fa aprire la porta per osservare il corteo dal fondo del corridoio e sta bloccando sta bloccato sulla sua carrozzella ben valido soprattutto ragazze giovani si sono affacciati a porte finestre a prendere il volantino e a sentire il corteo.
I miei figli Peter e Valentina che sono preparati al corteo disponendo dei disegni coloratissimi sulla marcia oggi al corteo ci stavano bene con giocosità afferma Pietro otto anni è preso da un dubbio che mi esprime con tristezza ma quelli e mi opposi del corteo e della marcia non hanno paura non è vero quelli continuano a sparare così questa giornata di speranza e di non romanità in marcia almeno per me si è chiusa con una punta di amarezza non sarà che questa nostra comune lotta avrà ancora bisogno di nuove domande e nuove risposte ancora di nuova generazione.
Speaker : spk1
Grazie.
Non ci sono altri argomenti ringrazio tutti gli intervenuti.
Grazie e là.
È chiusa la seduta.