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CC San Giuliano Terme - 29.05.2025
TIPO FILE: Video
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Buonasera a tutti e tutte vi ringrazio innanzitutto per la pazienza, passo la parola al Segretario per l'appello.
Buonasera.
Pistelli, Elisa Cecchelli, Matteo.
Matteoni, Raffaele.
Ma assai Stefania.
Bernardi, Angelo.
Buchignani Erica.
Garfagnini, Andrea.
Egitto Carmela.
Mugnai, Federico assente Puccioni, Matteo.
Simonini, Francesco Malacarne Paolo.
Filippi Nicola.
Congestioni Claudia Galiero, Francesca Giordani, Giacomo.
Marianelli, Veronica Boggi Ilaria.
Nicosia giusto Mazzarri Elisabetta.
Pellegrini, Maurizio, macchie ruolo Francesco.
Fabbrini Simone.
Ferri, Fabrizio ARUSIA Emanuele.
Grazie Segretario, abbiamo dunque il numero legale e apro il Consiglio alle ore 16:28.
Prima di iniziare il e dare la parola ai presenti, volevo dire giusto due parole che sono onorata di presiedere questo mio primo Consiglio aperto con questo importante argomento, l'ottantesimo anniversario della liberazione dei lager di sterminio nazisti, il pellegrinaggio che avete fatto il viaggio di studio a Dachau o a Dachau e Mauthausen è sicuramente,
Non potevo, ecco desiderare un Consiglio aperto con una tematica più forte e sentita di questa, quindi ne sono veramente onorata, ringrazio per prima per prima prima di tutto le studentesse e gli studenti presenti che condivideranno con noi e in questo Consiglio la loro, le loro emozioni, il loro viaggio e il loro vissuto che sono certa non si esaurirà solo oggi nei vostri racconti ma che vi porterete sicuramente per sempre nei nostri cuori e che spero e continuerete a dare voce e negli anni a seguire.
Il pellegrinaggio che avete fatto, oltre a servire come baluardo per la memoria futura, ci serve per ricordarci cosa accade quando l'indifferenza, il pregiudizio e la violenza diventano legge, ovvero quando le istituzioni tradiscono il loro dovere fondamentale, ovvero quello di proteggere la vita e la dignità di ogni persona. Ecco la vostra testimonia la vostra testimonianza oggi in questa sala dove comunque, come ben sapete, serve a deliberare, ecco e per i cittadini, in questo caso del nostro Comune, assume un valore ancora più forte secondo me dati che appunto è un luogo dove si deliberano delle decisioni.
E quello che è partito nel che è successo appunto nei campi di sterminio, è partito da sale tipo, questa.
Ribadisco quindi il mio onore ad avervi qui perché conoscere e testimoniare è un atto di tutta la collettività.
Prosieguo anche ringraziare i professori vostre accompagnatori, la professoressa Chiara Mioni della scuola, fermi il professor Vaccari della scuola Nicolini e i rispettivi dirigenti sotto scolastici, la dottoressa Minetti e la il dottor Benedetti, la dottoressa fornai prosieguo ringraziando abbiamo qui tra,
Tra noi l'assessora Alessandra Nardini, che tra le sue deleghe, vedi quella dell'istruzione che vi ha accompagnato, quindi avete conosciuto durante il pellegrinaggio.
Al ringrazio anche Massimo Fornaciari che oggi testimone di anni, e dell'Associazione nazionale, ex deportati nei campi nazisti, di Pisa, al posto della Presidente, insomma Laura Geloni che anche lui vi ha accompagnati, Stefano pecore, Presidente, ampi Assessore ampi dell'Associazione nazionale partigiani d'Italia di San Giuliano Terme e Bruno Possenti coordinatore ampi della Toscana e presidente provinciale Anpi di Pisa,
Bene, faccio presente anche che la Giunta ha lasciato spazio a ai relatori che vi ho appena descritto e si siede seduta tra i banchi dei Consiglieri, io do la parola all'Assessora cori che ha seguito il vostro percorso grazie.
Buonasera, a tutte e tutti vorrei leggere il giuramento di Mauthausen una copia, ho voluto che fosse a vostra disposizione.
Sul piazzale dell'appello il 16 maggio 1945, pochi giorni dopo la liberazione del campo, i deportati superstiti di Mauthausen, di tutte le nazionalità d'Europa, hanno così testimoniato di fronte al mondo. Ecco spalancate le porte di uno tra i lager più duri e micidiali Mauthausen. Noi partiremo verso tutte le direzioni dell'orizzonte per raggiungere i nostri liberi Paesi dove non c'è più fascismo. I deportati oggi liberi ieri ancora minacciati di morte dalla mano dei carnefici del nazismo, ringraziano dal profondo del cuore le vittoriose armate alleate per la loro liberazione e salutano tutti i popoli in nome della loro libertà riconquistata. La permanenza di lunghi anni nei lager ci ha convinto del valore della fraternità.
Fedeli a questo ideale, giuriamo solidamente solidalmente e di comune accordo di continuare la lotta contro l'imperialismo e le sollecitazioni nazionalistiche, così come, grazie allo sforzo comune di tutti i popoli, il mondo è stato liberato dalla minaccia nazista, così dobbiamo considerare la conquistata libertà come un bene comune a tutti i popoli.
La pace e la libertà sono garanzia della felicità dei popoli, così come l'edificazione del mondo su nuove basi di giustizia sociale e nazionale e nazionale. È la sola strada per la collaborazione pacifica degli Stati e dei popoli. Noi vogliamo, ora che abbiamo ottenuto la nostra libertà e quella delle nostre nazioni, custodire il ricordo della solidarietà internazionale esistente nel lager e trarne la seguente lezione, seguire un comune cammino, quello della comprensione reciproca, della collaborazione alla grande opera dell'edificazione di un mondo nuovo, libero e giusto per tutti noi. Non scorderemo mai gli immensi sacrifici di tutte le nazioni che hanno posto le basi per l'edificazione di un mondo nuovo, in ricordo di tutto il sangue sparso da tutti i popoli, il ricordo dei milioni di nostri fratelli assassinati dal nazismo. Noi giuriamo di non abbandonare mai questa strada sulle sicure basi della fraternità internazionale. Noi vogliamo costruire il più bel monumento che è possibile realizzare per i combattenti caduti per la libertà, il mondo dell'uomo libero. Noi ci rivolgiamo al mondo intero chiedendo aiutateci in questo sforzo. Viva la solidarietà internazionale, viva la libertà,
Questo appello è stato al centro del lavoro di memoria dell'Aned e delle associazioni dei deportati di diversi Paesi europei.
Ho voluto iniziare questo Consiglio con un documento che segna la fine di una pagina orribile della storia, perché comunque una fine significa sempre un nuovo inizio, ed è con questo spirito che da anni il Comune di San Giuliano Terme, così come molti altri Comuni della nostra Provincia investano sul coinvolgimento delle nuove generazioni perché il futuro sia migliore l'ottica di vivere in un mondo di pace e solidarietà così come recita il giuramento.
Purtroppo oggi stiamo vivendo situazioni che ci riportano un po' indietro nella storia, come quando e quanto sta accadendo in alcune parti del mondo, e in particolare a Gaza, una situazione inaccettabile, alla luce di quanto la storia ci ha già mostrato. E allora quello che tutti noi possiamo fare è fare riemergere la memoria, non dimenticare ciò che è successo, ricordare perché non si ripeta di nuovo. Vorrei pubblicamente ringraziare il sindaco Matteo Cecchelli.
Scusate perché mi ha dato questa possibilità.
Mi ha dato questa opportunità di vivere questa esperienza, che non è certo una città turistica, come qualcuno ha detto, ma uno studio tangibile della storia vorrei ringraziare Laura Geloni, anche se oggi non è potuta essere presente e Massimo Fornaciari di ANED, perché da molti anni accompagnano le persone nei luoghi della storia e attraverso le loro testimonianze, tengono accesa la fiamma della Memoria. Quest'anno dall'8 al 12 maggio Anedda organizzato questo pellegrinaggio e accompagnato 280 persone della provincia di Pisa ai campi di sterminio Dachau, e bensì il castello di Hartheim Gusen Mauthausen, dove si celebra ogni anno la manifestazione internazionale per la liberazione, quest'anno in occasione dell'ottantesimo anniversario della Liberazione, il Comune di San Giuliano Terme ha raddoppiato la sua presenza e questo, ripeto grazie alla sensibilità del nostro Sindaco, dando la possibilità a 4 alunni a quattro alunni dei nostri due istituti comprensivi di partecipare a questo pellegrinaggio. In realtà, da San Giuliano, sono partiti 10 ragazzi, non solo otto. Un ragazzo ha avuto l'opportunità di partecipare grazie all'ANPI di San Giuliano e un ragazzo con il suo contributo personale, e io vorrei fare un applauso a questi ragazzi che sono stati meravigliosi.
Il rappresentante della nostra Amministrazione è stata deposto, una corona al Castello di Hartheim, un posto apparentemente bello quanto orribile dentro e è un posto dove 30.000 persone con disabilità sono stati utilizzati per gli esperimenti e non c'è stato nessun superstite, io sono un'insegnante di sostegno e,
Ho avuto l'onore di fare questa deposizione al Castello di Hartheim,
Vorrei ringraziare anche Alessandra Nardini, che è qui presente, Assessore regionale, alle politiche per l'istruzione che ha partecipato a questo pellegrinaggio.
Vorrei ringraziare davvero tanto i docenti e i dirigenti scolastici perché dietro alla partecipazione dei ragazzi c'è sempre un lavoro e una preparazione.
Prima di passare la parola poi alle persone qui presenti, che daranno il loro prezioso contributo, vorrei aggiungere solo alcune altre piccole considerazioni, io, per mia caratteristica spesso dalle esperienze mi restano in testa delle frasi o delle parole, questa volta mi sono rimaste anche nel cuore e nello stomaco.
Una parola che mi è rimasta in testa e spersonalizzazione, la spersonalizzazione è quella che è stata fatta a tutte le persone che sono state deportate nei campi.
Rendere tutti uguali le persone perché diverse da un'idea di qualcuno, è un atto molto umiliante, in quanto la diversità è la vera ricchezza.
Un'altra frase che mi è rimasta in testa è che sono stati liberati i campi e non le persone, perché chi ha vissuto questa esperienza non può essercene mai liberato, e ringrazio il coraggio di chi ha avuto coraggio e forza di poter essere fin da subito testimone diretto e oggi noi che abbiamo partecipato e ringrazio ancora i ragazzi siamo tutti testimoni,
Grazie.
Grazie, Assessora colli ora, lascio la parola all'assessore Nardini.
Buon pomeriggio a tutti e buon pomeriggio a tutti, io ringrazio davvero di cuore il sindaco Matteo Cicchelli. L'Assessora alcolica è appena intervenuta e tutta l'Amministrazione comunale di San Giuliano Terme per la scelta di continuare a investire su questo tipo di pellegrinaggi. Li voglio chiamare così un pellegrinaggio laico, necessario e fondamentale, e non finirò mai di ringraziare l'area della sezione pisane. Tutte le sezioni toscane che ogni anno accompagnano tantissime ragazze, tantissimi ragazzi, con alcuni dei loro docenti a visitare questi luoghi, che sono un vero pugno allo stomaco, un pugno allo stomaco necessario, e permettetemi di ringraziare anche l'ANPI, che, con grande generosità contribuisce ad allargare la delegazione delle ragazze e dei ragazzi che possono prendere parte a questo tipo di esperienza. Guardate l'Assessora, quali lo diceva molto bene, adesso siamo noi stesse testimoni e test e questo, come dire, significa anche essere nel luogo più importante per la democrazia, per la libertà di questo territorio. L'Aula del Consiglio comunale qui che vengono prese le decisioni più importanti in merito alla possibilità di migliorare la qualità della vita delle cittadine e dei cittadini di questo territorio. Questo dovrebbe essere l'ambizione che si respira dentro questo luogo. E allora essere qua e dare a voi la parola io farò un intervento molto breve, perché credo che oggi tutte e tutti noi abbiamo bisogno, non dico voglia, ma ha bisogno di ascoltare quello che vorrete.
Dire e soprattutto quello che vorrete raccontare di un viaggio che sono certa, perché ho già avuto modo di ascoltare alcune testimonianze durante la giornata, l'ultima giornata del nostro pellegrinaggio, quella che vi ha visto partecipi di un percorso di restituzione che per me è stato forse il momento più alto di quell'esperienza, perché comprendere fino in fondo, come questi giorni passati, insieme a visitare quei luoghi, quei luoghi di dannazione, quei luoghi di vergogna, quei luoghi di orrore veniva citato il castello di Hartheim? Voglio ricordare il campo di dato che fu, diciamo, il prototipo poi per tutti i campi successivi, l'orrore del campo di Mauthausen e dei sottocampi, ma poterlo fare e poter anche partecipare alla grande cerimonia internazionali che quest'anno ha festeggiato ci ha consentito di festeggiare gli ottant'anni della liberazione di quel campo e attraversare varcare l'ingresso di quel campo cantando Bella ciao. È un'emozione che io credo, nessuna e nessuno di noi potrà mai dimenticare e questo è anche un po' la risposta migliore, la risposta più forte a quei tentativi di rinnegare o riscrivere la storia. Io sono sempre stata convinta che la scuola, l'Assessore, alla, si debba conoscere, che si debba anche lasciare un po' la parola alle storiche, agli storici e anche ai testimoni di quelli di quell'orrore e noi abbiamo avuto nel nostro viaggio un'opportunità straordinaria, un regalo preziosissimo che è stata la presenza di Laura Geloni e di Massimo Fornaciari laurea è stata in prima persona testimone, grazie ai racconti di suo padre Italo, che abbiamo imparato a conoscere in questo pellegrinaggio Italo, erano oppositore politico, fu portato in quei campi perché Nevi ne conobbe più di uno e subì quelle vessazioni cui illuminazioni, quelle torture e quelle punizioni. Vi ricorderete, ci è stato raccontato la crudeltà delle sue delle posizioni a cui era sotto le condizioni a cui era sottoposto, perché fece una scelta in quegli anni, negli anni in cui il nazifascismo imperava, anche nel nostro Paese,
Fece la scelta di non rinnegare, ma anzi di rivendicare a testa alta, con orgoglio le proprie idee politiche e i propri valori e quei valori e quelle idee politiche, quell'azione di resistenza che lo caratterizza per tutta la vita, i tra l'ha, messa addirittura in pratica all'interno persino dei campi di sterminio, dove è stato deportato e Italo sentiva forte quando è arrivata poi la liberazione, un dovere che era quello di tornare in quei luoghi e soprattutto di raccontare cosa in quei luoghi era accaduto non tanto per chiedere giustizia Italo come le altre compagne e compagni deportati, uso questa parola perché la ritengo bellissima ed era l'esatta definizione con cui si chiamavano tra loro le portate e deportati. Non parlarono mai di vendetta, sarebbe stato semplice, come dire, quasi comprensibile, aggiungo, e invece dentro di loro c'era una consapevolezza straordinaria che la vendetta genera solo altra violenza e loro chiesero fin dall'inizio giustizia, ma mai vendetta e allora Italo tornava in quei luoghi e, come dire, aveva un imperativo morale è quella di continuare quest'opera di racconto, di trasferimento della memoria, non tanto per se stesso neanche per chiedere giustizia per quello che aveva subito, ma soprattutto per chiedere giustizia per quelle per quelle compagnie, per quei compagni che non avevano mai fatto ritorno e quando abbiamo salito quel colle sotto il quale ci sono centinaia, migliaia di corpi, tanti senza nome, non sappiamo neanche se ha persino qualcuno che forse aiutò Italo durante quella sua prigionia, quelle sue mesi da deportato oggi giace in quel campo, senza neanche una degna sepoltura sepoltura senza neanche la dignità, di avere un non riconoscimento e senza dare neanche ai suoi familiari un luogo dove piangerlo, ecco, Italo, ha sempre avuto,
Ha sempre sentito fortissimo il bisogno di trasmettere tutto ciò che era stato alle giovani generazioni e io credo che l'impegno di laurea dell'associazione ANED, così come delle altre associazioni antifasciste qui c'è l'ANPI sia fondamentale proprio per consentirci di raccogliere come in una sorta di staffetta generazionale, io me la sono immaginata così, il testimone della memoria e ci serve per preservare quella memoria, anche tentativi, come dicevo, di riscrivere la storia, perché guardate nel nostro Paese c'è ancora oggi chi non si vergogna di definire Benito Mussolini, un grande statista, chi prova a raccontarci che il fascismo ha fatto anche cose buone quando il fascismo è stato esattamente quello perché molte di quelle persone che furono deportati nei campi di sterminio, così come le grandi stragi dell'estate terribile del 44 è troppo semplice e troppo autoassolutorio.
Destinarle solo come responsabilità ai nazisti tedeschi c'è una grande responsabilità che non possiamo e non dobbiamo cancellare dei fascisti italiani del nostro Paese, così come c'è una grande responsabilità implicita tutte le persone che scelsero in quegli anni l'indifferenza, se oggi noi viviamo in un Paese libero e democratico in pace e sottolineo l'ultima di queste parole in una fase in cui i conflitti tornano e continuano ad insanguinare il mondo, noi lo dobbiamo al coraggio e ai valori forti radicati delle donne e degli uomini, che invece scelsero come Italo di non rinnegare mai le proprie idee, i propri valori, alcune, alcuni di loro furono deportati, altri riuscirono, nascondendosi, magari nei monti, a portare avanti la propria azione partigiane. Allora visitare quei luoghi significa provare, come dire, non solo a scoprire fino in fondo all'abisso più profondo che l'umanità ha toccato perché qui non erano mostri, erano uomini che compivano infestazioni, Tortu, torture che uccidevano altri uomini e altre donne e altre bambine, altri bambini, proprio in nome di quella spersonalizzazione,
Che, come dire, faceva apparire tutto legittimo, allora ricordare che in quei campi c'erano le persone ebrei c'erano gli oppositori politici, come Italo c'erano le persone discriminate per il proprio orientamento sessuale, per la propria identità di genere c'erano i Rom e Sinti che ancora oggi vengono discriminati anche nel nostro Paese, nella nostra società c'erano le persone con disabilità fisica e con disabilità psichica, ci furono poi anche gli IMI, gli internati militari italiani che fecero una sorta di altra Resistenza dopo l'8 settembre, decidendo di non aderire a quella che invece fu.
La storia di Salò e della RSI. Ecco, io credo che.
Visitare quei luoghi, impedisca tutti questi tentativi, che talvolta trovano persino cittadinanza nei livelli più alti delle istituzioni e fare questo significa anche impedirci di svilire e di non preoccuparci di rende di banalizzare quei fenomeni di rigurgiti nazifascisti a cui continuamente, purtroppo, assistiamo anche nel nostro Paese. Guardate, non è normale. Il nostro è un Paese che fa un po' fatica a fare fino in fondo i conti con la propria storia, perché non è normale che si venga identificati per affiggere uno striscione antifascista e non se si riempiono le piazze facendo il saluto romano. E allora, ecco, io credo che questi pellegrinaggi ci servano anche per riconoscere quei campanelli d'allarme che non possiamo sottovalutare perché forse è vero, non si ripeteranno più nello stesso modo con gli stessi identici con le stesse identiche modalità, ma magari in maniera più subdola, quei messaggi si proverà ancora a farli passare. Noi invece dobbiamo mantenere viva la memoria. Oggi le testimoni e i testimoni come Italo, purtroppo per questioni anagrafiche che stanno via via lasciando non so se avete visto una delle recenti bellissime interviste della fratris a vita Liliana Segre. Lei ha detto una cosa che mi ha particolarmente colpita. La sua più grande preoccupazione è che la Shoah, e aggiungo un po' tutte le deportazioni pian piano diventino una riga sul libro di storia e poi, a un certo punto, senza più testimoni, neanche quella. Ecco, io credo che invece questi pellegrinaggi servano ad impedire esattamente questo che questo pezzo di storia diventi piano. Piano una riga sul libro di storia e poi più neanche quella vedere quei luoghi ed essere testimoni in prima persona di quello che è accaduto impedirà che questo possa avvenire. E quindi davvero grazie. Chiudo alle amministrazioni comunali, alle amministratrice, agli amministratori che non solo il 27 gennaio, ma quotidianamente decidono di investire perché queste sono risorse investite e investite per difendere ciò che abbiamo di più prezioso, la libertà, la democrazia e il nostro essere orgogliosamente antifascista. E antifascisti che guardate, non è qualcosa di anacronistico, parlare di fascismo e di antifascismo, oggi non è qualcosa che non serve, come dire a me dispiace che c'è qualcuno che ancora fatichi a pronunciare questa parola, ma penso che invece sia necessario rivendicare che noi affondiamo le nostre radici esattamente lì in quei valori, quelli che animarono le donne e gli uomini della Resistenza, quelle che ci consentono oggi di poter fare questo tipo di esperienza e permettetemi di ringraziare anche la consigliera comunale di Vicopisano, che è stato uno dei Comuni che ha condiviso questo percorso, che è stata che è stata vittima Angelica Rossi di un attacco indecente e io mi auguro che tutte e tutti in questo consesso da questo Consiglio comunale l'esprimano vicinanza,
E invece, come dire, condannino con fermezza le parole indegne che abbiamo ascoltato. Nessuno fa la turista o il turista Scrocco quando va in pellegrinaggio ai campi di sterminio, perché quello non è un viaggio di piacere. Ve lo assicuro e voi che lo avete fatto lo potete testimoniare, sicuramente diciamo meglio meglio di me, perché sono certa che vi abbia colpite e che vi abbia colpiti questi viaggi. Questi pellegrinaggi sono dei veri e propri pugni allo stomaco, ma sono fondamentali, sono necessari e quindi grazie Fabiana. Grazie Angelica, grazie a Matteo a tutta l'Amministrazione comunale che ha scelto di investire delle risorse che sono, io credo,
La miglior scelta è il migliore investimento che si potesse fare.
Grazie Assessore Nardini, si saluto anche la Consigliere Angelica Rossi del comune di Vicopisano, che ha la delega appunto alla memoria, io da qui non l'avevo vista, non c'è, non ci vedo anche molto bene, ora è il momento di lasciare la parola ai ragazzi.
Partiamo con i ragazzi della scuola, Nelson Mandela, dell'Istituto Comprensivo Niccolini di San Giuliano Terme sono stati accompagnati dal professor Daniele Vaccari, poi vi organizzate voi come chi parlerà per primo.
Però, appunto hanno partecipato al pellegrinaggio Alessandro amore, Marco Cellucci, Paolo Tolve, Elisa misuri, Elena Maiello, prego i ragazzi,
Prego i ragazzi, potete decidere di alzarvi oppure di parlare seduti come meglio preferite e, come vedete il microfono a due tasti e il tasto per attivarlo il tasto sulla destra.
Ah, scusi, scusami presentati pure a quando un asilo a tutti sono Marco Cellucci della scuola, Nelson Mandela, San Giuliano Terme.
Volevo esprimere la mia opinione personale su questo pellegrinaggio laico.
Io credo che questo viaggio della memoria sia essenziale per tutti i ragazzi, come me, che hanno dai 13 ai 14 anni, perché questa è l'età in cui cominciamo a sviluppare la nostra persona.
Questo viaggio attiva.
Varie cose in noi stessi.
Come la passione, per esempio, per la cultura, per la storia, ma soprattutto per lottare.
Per tutte le varie ingiustizia ancora presenti in tutto il mondo, come per esempio quella dei palestinesi, come per esempio quelle per i curdi, una etnia del Medio Oriente di cui nessuno parla però che viene perseguitata.
Scusate.
Questo viaggio credo che abbia fatto crescere tutti noi, perché è molto difficile anche soltanto.
Visitare tutti quei posti perché?
Sono cose che nei libri di storia non non sono scritte e poi vedere soltanto con i tuoi occhi, con le parole, non le puoi esperi, non le puoi descrivere poi soltanto capirli guardandole.
Grazie a tutti.
Buonasera io sono l'amore, Alessandro anch'io studente della scuola di San Giuliano Terme, Nelson Mandela innanzitutto che io volevo affermare le parole di Marco, che ritengo siano giustissima perché questo pellegrinaggio che, nonostante sia.
Due, un'esperienza dura e aspra.
Ha permesso sia a me che penso del le azioni di studenti, della mia scuola e anche della squadra di fronte a Serchio, a riflettere su questa tragedia che si chiama la Shoah, successa, ottant'anni fa e anche prima sia in Germania, ma anche,
Nel nostro stesso Paese.
È una tragedia in cui le persone venivano discriminate per la loro razza, per le loro credenze, per il loro orientamento sessuale.
Per i loro corpi, per le loro disabilità diciamo se si può dire.
Venivano sperimentate.
C strutturate per queste ragioni, quasi impossibile e in cui credere.
Scusatemi.
Variante.
Questo pellegrinaggio avvertono ovviamente, come ho già detto, questa tragedia.
E mi ha avvicinato.
Ne ha sensibilizzato più che un libro di storia o di qualsiasi altra cosa possa mai fare.
Grazie.
Della scuola, Nelson Mandela.
È stato un vero e proprio schiaffo alla faccia.
Perché non penso che nessun libro mi abbia potuto preparare un libro di storia, libro di educazione civica qualsiasi tipo di dubbio mi abbia possa preparare, ha effettivamente a vedere cosa succedeva durante lo sterminio, penso che mi abbia aperto gli occhi così tanto rendermi conto che dove io ho fatto un passo magari una persona,
Ha preso l'ultimo fiato della sua vita, magari una persona è morta una persona in quel dato momento in cui io sono entrata dentro una camera a gas, un'altra persona, anni e anni fa ci è entrata ma io ne sono uscito lei magari non aveva lui o lei non hanno avuto questo privilegio,
Credo che il fatto che il nostro Comune è l'ANED si organizzi per fare in modo che tanti studenti ogni anno possono avere la possibilità di ricevere questo schiaffo, di farsi aprire gli occhi in una maniera così diretta sia una cosa bellissima perché,
Nessun capitolo su un libro potrà mai far capire davvero che cosa è successo, nessun capitolo ci fa mai sentire davvero e nessun capitolo ci convincerà mai del tutto che una cosa così tremenda non debba mai risuccedere.
Buongiorno a tutti io sono Elisa misuri della scuola, Nelson Mandela è una cosa che mi ha colpito molto di questo pellegrinaggio è stato il fatto che alle persone fosse tolta l'identità, le persone, quando entravano nei campi, non avevano più un nome, un cognome ma avevano dei numeri.
E venivano identificati con dei triangoli che cambiavano in base a com'erano percepite le persone e queste persone, all'interno dei campi non avevano nessun valori, potevano essere uccise in qualsiasi momento.
È un momento molto pesante per me, è stato, quando ho sceso gli scalini della scala della morte, gli scalini erano sconnessi, io a volte avevo paura di mette male un piede di cadere e le persone e i deportati che percorrevano quella scala ogni giorno lo facevano con mattoni di garanzia sulle spalle che a volte era persino più del doppio dei loro peso e quindi mi immagino tutta la paura che dovevano avere loro di cadere.
E questa è stata un'esperienza molto forte, per me, però credo che mi sia servita veramente tanto grazie a tutti.
Buongiorno a tutti.
Le lì dello stesso Istituto, Comprensivo GB Niccolini, e volevo fare una riflessione sul punto di questo pellegrinaggio. Spesso noi, quando si sente parlare dei campi di concentramento Dachau Mauthausen e tutti gli altri che abbiamo visitato, si fa seguito in riferimento agli ebrei, come se non si pensasse che oltre a loro ci è andato Psihoyos ci sono andati altri milioni di persone che sono stati portati là per semplicemente delle diversità che ho razzisti, non andavano bene, avevano altri punti di riferimento, è stato invio, è stato un pellegrinaggio bello perché ci ha aiutato a riflettere su cose che, per esempio, in una il telegiornale, mentre ne nei libri ci fanno vedere.
Perciò, appunto ci ha aiutato molto a riflettere grazie a tutti.
Ringrazio i ragazzi e le ragazze nel nella scuola, Nelson Mandela, ora lascio la parola, invece era ai ragazzi e alle ragazze della scuola, fermi dell'istituto comprensivo G. Dei rischi di Pontasserchio che sono stati accompagnati dalla professoressa Chiara Mioni sono stati,
Sono andati in pellegrinaggio Sofia, Sforza Aurora Coppola, Gabriele abruzzese, Giovanni sbraccia, Achille Meozzi, prego i ragazzi e ragazze a voi la parola,
Buonasera a tutti sono Gabriele abruzzese della scuola, Enrico Fermi dell'Istituto comprensivo di viaggio, i rischi e per oggi ho preparato una breve testimonianza sul mio collega Rinaldi nei campi di concentramento.
Questo mese ho avuto la fortuna di partecipare ad un'esperienza unica, ai campi di sterminio nazisti, è stato un viaggio impegnativo dal punto di vista fisico, ma soprattutto da quello emotivo, ti trovi davanti a quei posti, doveva essere terminata, tantissima gente a quei forni, a quelle camere a gas, a quelle baracche, ma non sono queste le cose che mi hanno smosso qualcosa dentro fino a fare fino alle lacrime. Durante la visita al castello di Hartheim ci hanno ci hanno raccontato ciò che veniva fatto alle persone, ma soprattutto ai bambini, e lì mi sono immedesimato e se fosse successo della mia famiglia essere su di fronte in bianco messi su un treno verso rotta indefinita senza vera e propria colpa, io vi chiedo solo un favore, quello di portare avanti, ricordo affinché ciò che è accaduto non succederà più grazie a tutti.
Buongiorno a tutti io sono Sofia Sforza e vengo dalla scuola, Enrico Fermi nell'istituto comprensivo, Elisei dei rischi, la cosa più faticosa e dolorosa in questo viaggio è stato immaginare le cose che succedevano nei campi di concentramento quando Laura o massimo ci raccontavano oppure si leggevano dei le testimonianze,
Che cosa erano costretti a subire riportati?
Penso a tutti, venivano i brividi e pensavano che fossero delle cose veramente atroci pensare tutte quelle persone che sono morte senza avere colpe è un'ingiustizia, molto.
Scusate.
Il campo più duro è stato per me Mauthausen, con la scala della morte e la casa delle bambole.
Quando ci raccontavano che cosa succedeva in quei luoghi,
È stato veramente difficile trattenere le emozioni o le lacrime, e.
Le persone venivano trattati malissimo, peggio degli animali solo perché erano tiene etnia o di nelle leggi nelle zone diversa, oppure di un orientamento sessuale dello stesso genere, o solo perché avevano opinioni diverse in confronto ai nazisti e fascisti?
E secondo me, è una cosa che va ricordata nel tempo, perché?
È difficile parlarne sicuramente, ma è veramente importante per per far sì che queste cose non accadano mai più grazie.
Salve a tutti, io sono a favore della coppola e anch'io sono una studentessa dell'istituto comprensivo di IVA sui rischi di Pontasserchio, ci ha colpito tantissimo il patto fatto dagli ex deportati a Mauthausen dopo la liberazione non c'era o non c'era odio, non c'era vendetta in quelle parole c'era solo fratellanza e solidarietà nei campi le persone che venivano disumanizzato, ma venivano anche umiliate e diventavano solo numeri e schiavi destinato nella vita di lavoro infine alla morte,
Nonostante il dolori e le atrocità, i deportati, gli eredi dei deportati non persero mai la fiducia nel prossimo e l'idea di umanità e di fratellanza, grazie a tutti.
Tutti sono.
Demozzi della scuola, Enrico Fermi Pontasserchio e vorrei leggere questo discorso.
Siamo tornati da questo pellegrinaggio portando con noi tante emozioni che sono difficili da esprimere, sprecare parole questi cinque giorni sono stati faticosi intensi e ci hanno lasciato dentro sentimenti contrastanti, tristezza, rabbia, ma anche amicizia, gioia di stare insieme, sicuramente lo scorderemo mai silenzio ho sentito nei campi di sterminio che abbiamo visitato,
Quel silenzio, in realtà quello ancora oggi per noi, ha parlato attraverso la voce dei nostri accompagnatori lauree massimo che ringraziamo per la loro dedizione, la loro competenza e anche per la loro pazienza abbiamo sentito ancora l'odio, la violenza gratuita e senza senso, il terrore, la paura quei luoghi ancora oggi continuano a trasmettere tutto questo a chi li visitano.
Ma noi, in questa occasione in cui ringraziamo il Sindaco, colui il Comune di San Giuliano, che ci ha permesso di fare questo viaggio, non vogliamo mostrarvi foto di camera a gas di dolce forni crematori, noi vogliamo parlare di questo Mario infinito, non vogliamo Meres mai lasciarvi un messaggio di speranza grazie a tutti.
Buonasera sono Giovanni Sbrogiò della scuola, Enrico Fermi.
E continua a leggere il discorso che vi alletta, Achille consiste, reinseriamo ricordare la festa per la liberazione del campo di Mauthausen in quell'occasione ci siamo sentiti uniti, Fratelli, con tutti i ragazzi e le ragazze, gli uomini e le donne che si sono trovati lì a ricordare una libertà riconquistata e che provenivano da tutto il mondo. Abbiamo sfilato portando le bandiere della piazza della Pace, le insegne dei nostri Comuni, le bandiere dell'Italia, e abbiamo affrontato insieme. Vogliamo anche ricordare il giuramento degli ex deportati, proclamato la prima volta il 16 maggio 1945 nella piazza dell'appello di Mauthausen, dopo la liberazione del campo. Questo giuramento che laurea ci ha letto nella cava di mota Hausen,
Dopo che insieme avevamo percorso alla scala della morte, ci ricorda che l'umanità, nonostante tutto, ha vinto sull'odio che la libertà ha avuto la meglio sulla dittatura.
Libertà, giustizia sociale, pace, collaborazione tra popoli preferita, internazionale sono questi i valori che gli ex deportati ci hanno lasciato in eredità e ci hanno chiesto di portare le nostre famiglie nelle nostre scuole qui, in questo luogo e in ogni luogo in cui ci troveremo in futuro grazie ancora.
Grazie ai ragazzi ai ragazzi per il vostro contributo veramente prezioso, ora lascio la parola invece a Bruno Possenti, coordinatore ampi della Toscana e presidente provinciale Anpi di Pisa, prego, vi ringrazio per l'invito e ringrazio l'Amministrazione comunale per l'impegno nelle politiche della memoria, l'impegno raddoppiato quest'anno nell'ottantesimo per allargare la partecipazione di ragazzi, ieri sera c'era una bella trasmissione di Aldo Cazzullo se qualcuno l'ha, vista una giornata particolare che sterili costruiva il percorso che porta alla al referendum e all'elezione dell'Assemblea costituente e inizia con l'arrivo degli americani a Roma il 5 e 6 giugno 1944 4 e 5 giugno il 6 giugno,
Una alcuni personaggi che erano stati protagonisti della lotta di Liberazione a Roma si incontrarono il giorno dopo, si incontrarono nel in una stanza del comune di Roma e decisero di dare vita a una associazione che avesse come missione onorare la memoria di quelli che erano caduti avevano sofferti e far conoscere tutto questo alle generazioni future in quel momento.
Gli alleati erano arrivati a Roma per arrivare alla liberazione, dovettero passare ancora 18 mesi, mi sembra, alla fine del mese di aprile, dopo la liberazione del nord da questo embrione è nato a Roma, il 6 giugno nacque l'Anpi Associazione nazionale partigiani d'Italia con la missione, le 2 cose che dicevo prima, onorare la memoria far conoscere.
Cioè una missione di memoria alle giovani generazioni, soprattutto cosa era stato e in quel momento, quando si costituisce il primo congresso, è stata approvata, è entrata in vigore la Costituzione far conoscere i valori e i principi della Costituzione e difenderli da qui è nata l'ANPI,
Noi siamo impegnati in una molteplicità di attività, di impegni, le nostre forze, le nostre risorse, sono molto limitate, le nostre forze come energie come.
E come risorse economiche noi ci reggiamo sulle tessere degli iscritti,
Abbiamo messo nel nostro impegno al primo punto le nuove generazioni che si incontrano nella scuola e da qui siamo partiti da anni, con dei progetti.
Carlo Smuraglia, i giovani non sanno chi è stato i più anziani forse sì, una grande figura, morto a 99 anni due anni fa è stato come ultimo suo impegno, presidente dell'ANPI, vedete, una volta i vecchi partigiani qui avete avuto Uliano Martini, grande figura di San Giuliano che ha donato alla vostra comunità quel quadro,
E andavano a incontrare, i giovani parlavano, stimolavano no, un interesse, una motivazione, a cercare di conoscere di approfondire questa generazione ormai è estinta e Carlo Smuraglia ebbe la intuizione di stipulare con il Ministero dell'Istruzione un protocollo di collaborazione per portare nelle scuole progetti non interventi sporadici ma progetti di formazione sulle tematiche che vanno dal fascismo all'antifascismo, la guerra di liberazione, la Costituzione,
Allora questo protocollo a Pisa lo abbiamo declinato coinvolgendo anche i Comuni della Provincia, sono 37, raggruppati in quattro A 4 conferenze che raggruppano i comuni di alcune zone, si chiamano conferenze per l'educativo e quindi i Comuni sono parte attiva di questo protocollo e da lì abbiamo cominciato a portare progetti da questa nostra esperienza costruita faticosamente ma,
Grazie anche alla collaborazione che abbiamo incontrato, con i provveditori agli studi che in questi anni si sono succeduti con i Comuni e è nata una esperienza regionale di cui dobbiamo essere grati alla Regione e, in particolare, Alessandra Nardini, che,
Ha dato vita a un protocollo regionale che mette in rete, sotto il coordinamento della Regione Toscana, l'ANPI, l'Ufficio scolastico regionale, le 7 università, ne abbiamo sette in Toscana, compresi gli istituti superiori di alta formazione, gli istituti storici della Resistenza, ne abbiamo 10 oggi.
Dico sì, la Domus, Mazziniana di Pisa, il Parco della pace di Sant'Anna, di Stazzema, il museo della deportazione di Prato, l'ANCI, l'UPI ANCI sono i Comuni, i lupi sono le Province e non mi ricordo se mi scordo qualcosa ormai già assai per metterli in rete, per consentire di avere delle risorse che in altre zone non hanno perché Pisa una città fortunata, stra fortunata c'ha, una delle università più importanti d'Italia, la Scuola normale, il Sant'Anna, la Domus Mazziniana, non c'è altra città in Italia che ha questa ricchezza, no, ebbene, cercare di mettere in rete e questo protocollo ha avuto tre anni di vita ha messo in moto una macchina attualmente in fase di ri rinnovo e ci stanno lavorando in queste settimane. Certamente prima della fine del mandato della Giunta regionale verrà rinnovato a Pisa nel anno successivo era il 2015 partimmo con dei progetti nelle scuole superiori di primo grado, individuando un argomento generale all'interno di questo argomento generale. Le classi parlo di istituti superiori di secondo grado, poi parleremo del primo grado.
Che lavora e fa tanto lunga, ma è importante che queste cose conoscerle all'interno dell'argomento generale le classiche aderiscono, scelgano un tema specifico su cui lavorare. Vengono affiancate da un tutor dell'università o un giurista e tutti fanno tutto a titolo gratuito o un.
Un costituzionalista, uno storico, il direttore scientifico della Domus Mazziniana si mettono a disposizione e sviluppano un percorso durante l'anno scolastico, che si conclude con un elaborato di classe, che poi viene valutato da una Commissione e le 2 classi che hanno lavorato meglio. Tutti gli anni sono state premiate il progetto dell'anno, dove prendiamo i soldi per premiarne, perché noi non ce ne abbiamo sordi. Abbiamo chiesto ai Comuni della Provincia per fasce di popolazione di darci un contributo dai comuni fino a 10.000 abitanti, 50 euro fino ai Comuni capoluogo e alla provincia di Pisa. No, una somma più consistente e grazie a questo abbiamo costituito un fondo con cui premiare queste classi. Ieri abbiamo concluso il percorso dell'anno scolastico 2024 2025 portando due classi, una del Cattaneo di San Miniato e una del Pesenti di Cascina, Sant'Anna di Stazzema. Non è stata la vostra esperienza, che è stata di una settimana, però è stata un'esperienza molto incisiva per questi ragazzi e ragazze che sono venute e ieri, quando siamo venuti via, erano molto, molto coinvolti. Va bene e abbiamo visitato il museo, abbiamo incontrato.
Qualcuno che ancora vivo dei testimoni no, e siamo andati a deporre poi al Sacrario una ragazzina, l'ha portato un mazzo di fiori, quindi è stata una bella giornata. Attualmente stiamo mettendo a punto il progetto per l'anno prossimo, perché i 1946 fu l'anno delle scelte. Se il 45 fu l'anno della liberazione del 46, fu l'anno delle scelte quest'anno nell'ottantesimo. Le prime elezioni comunali con i primi Consigli comunali lo diceva bene ieri sera, Aldo Cazzullo e i primi i sindaci eletti, dopo vent'anni di Podestà il primo fu e la la cosa, la scelta monarchia repubblica del 2 giugno col voto delle donne.
Vuoto e essere lette, attive e passive, e poi le elezioni dell'Assemblea Costituente, quindi proporremo no, un è un progetto che diciamo si fonda lo su 46 l'anno delle scelte.
E ci stiamo lavorando già da tempo a quello dell'anno prossimo, perché le cose vanno impostate per tempo nelle scuole di primo grado superiori di primo grado. Da sette anni promuoviamo le borse di studio per il pellegrinaggio ai lager. Vedete, io ho avuto una sorte nel 1964 son passati sessantun anni, ho incontrato Italo Geloni che era l'uomo a quell'epoca, non un ragazzo, un nuovo sulla quarantina no e mi raccontava queste cose io un po' ci credevo, un po' non ci credevo, alcune mi sembravano delle esercitazioni, anche perché a quell'epoca, a scuola non avevamo l'occasione di approfondire molto certe questioni, poi l'ho capito dopo e ho fatto anche ho avuto la la sorte di fare il Sindaco del mio Comune quando diventai sindaco Italo, mi venne Abbas a bussare alla porta e mi disse o ti sono venuto a salutare e ha fatto gli auguri devi mandare i ragazzi al pellegrinaggio e laghée a quell'epoca il pellegrinaggio non aveva la dimensione e la struttura di ore aereo non ha esperienza non tanto conosciuta e io gli dissi, ma va be'si, guarda quando portai queste cose in Consiglio comunale all'epoca le cose le deliberava il Consiglio e non la Giunta del vecchio ordinamento. Io cominciarono a dire.
Ma che cosa aveva cerca noi c'abbiamo le buche nella strada, questi soldi e io dissi meglio le buche nella strada che le buche nei cervelli, una specie di slogan e.
Forza ai forzare la mano a quegli altri e parti. Questa esperienza che da allora per il Comune mio di caccia e continuate a ininterrottamente quando anni fa mi sono ritrovato a fare il Presidente dell'ANPI, ecco, ho voluto promuovere borse di studio nelle scuole di primo grado in grado di affiancare i Comuni, perché questa esperienza è nata con i Comuni.
Fin dagli anni 70. No con gli, grazie all'impegno dei Comuni che poi la rosa dei comuni si è allargata. Ora sono quasi tutti questi di affiancare di rafforzare l'esperienza dei Comuni e quest'anno il 2024 2025, in provincia di Pisa con le scarpe sfondate. Perché soldi non ne abbiamo? Siamo riusciti a promuovere 10 borse di studio. Quindi di questi ragazzi che sono partiti, no 14 sono stati.
Diciamo, hanno potuto vivere questa esperienza grazie all'impegno delle nostre sezioni, quindi è un una questione che ci rende orgogliosi, perché noi crediamo che noi siamo il passato e con i capelli bianchi ci si ricordano le cose. No, voi siete il futuro. Fra qualche anno sarete cittadini irresponsabili che sentirete sui banchi dei Consigli comunali, qualcuno farà l'Assessore, qualcuno il Sindaco o qualcuno il Prefetto, però il futuro è vostro e questa esperienza vi segna per sempre e voi avete un compito perché questa esperienza l'avete vissuta si vede da come ne parlate, come ha inciso, ma avete il compito di essere dei testimoni, cioè di cercare di far conoscere quello che voi avete appreso, no ad altri amici, compagni conoscenti, perché ci sia uno stimolo a approfondire questa conoscenza grazie.
Grazie Presidente pazienti e volevo, prima di passare la parola al prossimo relatore, volevo anche salutare il Sindaco di Calcio, Massimo movimenti chiave che lo vedo tra il pubblico, grazie per la presenza.
Ora lascio invece la parola al presidente ampi di San Giuliano Terme, Stefano pecore, prego.
Bravi ragazzi.
Vi ringrazio della vostra testimonianza e della vostra commozione.
Perché la convenzione è un antidoto alla indifferenza, quindi bene che ci si con muova bene che ci vi commuove aree, non è un punto un segno di debolezza,
E grazie ancora perché dalle vostre testimonianze,
Ho.
Mi sono venute in mente dei ricordi quando, per la prima volta come da amministratore comunale nel 1993, con il Comune di San Giuliano e coi Italo Geloni, invita naturalmente andammo a pellegrinaggio, che avete fatto anche voi e mi ricordo una cosa io sono stato un privilegiato perché non solo ho visto gli orrori di quei campi ma ho sentito la voce e la commozione di Italo.
Non me la scorderò mai, perché tutte le volte che lui raccontava di un episodio non lo raccontava per se stesso o raccontava e piangeva mentre raccontava perché ricco, parlando, ricordava i compagni di sventura, quindi per me è stato un ritornare né di fare un passo.
Nel nel passato, ritornare al passato.
Voi sapete che quest'anno è l'ottantesimo della Liberazione e come Amministrazione e come ampi di San Giuliano Terme, abbiamo predisposto un programma che è partito fin dal gennaio del 2025, con la presentazione di alcuni di alcuni libri, è passata attraverso il 25 aprile e siamo e il 25 maggio, cioè domenica scorsa abbiamo portato la bandiera dell'Anpi intitolata a Ulianov, Mar Martini, sui sentieri, dove combatteranno i partigiani della nei video Casarosa. È stato un percorso bellissimo, straordinario, illustrato da Stefano Gallo, che è un ricercatore e che è Presidente della Biblioteca Franco Serantini, e noi abbiamo appoggiato questa iniziativa con il Comune di San Giuliano, con un contributo e con il Comune di San Giuliano Terme e con la Regione Toscana. È stato un percorso bellissimo e un modo nuovo di raccontare la storia partigiana, al di là di quelli che erano una volta le testimonianze che oggi non ci sono. Non ci sono più per ovvie per ovvie ragioni, ma la cosa devo dire di cui vado.
Fermamente orgoglioso e questo libricino questo libricino, si chiama nuovi codici per la memoria.
È stato cognato, è stato fatto e realizzato dalla terza e dalla terza di della scuola dell'Istituto Comprensivo Nicolini di San Giuliano Terme, cosa sono i nuovi codici e i nuovi codici per la memoria, è un modo diverso di tramandare le storie partigiane e quelli che sono stati i combattimenti e i ruoli che hanno avuto partigiani sui monti sui volti Pisani questo naturalmente l'abbiamo realizzato economicamente o con un grosso contributo che ha dato l'Amministrazione comunale e che e che ringrazio, ma qui vedete tutta una serie di fumetti che sono stati fatti, che sono stati tradotti dai ragazzi, appunto ai fiumi.
Boh sì.
E questo è un nuovo modo di concepire appunto la storia come ridisegnarla, come lasciarla alle nuove generazioni, io credo che e questo libricino verrà verrà poi verrà presentato ufficialmente sia presso la scuola Nicolini e, mi auguro in futuro anche con la J rischi che sulla quale abbiamo preso accordi e quindi porteremo avanti questo.
Questo discorso e poi lo presenteremo durante la manifestazione di Tuono Pettinato, che si togliere a Pisa dal 13 al 15 giugno e dove ci sarà anche uno dei più importanti fumettistiche Zerocalcare, questo diciamo, ecco, ne vado orgoglioso perché è un modo alternativo di poter trasmettere i valori della della Resistenza, il nostro percorso per.
Per l'ottantesimo della Liberazione continuerà con un murales che faremo presso la casa del popolo di di Orsigna. No,
Faremo. Dedicheremo un una giornata di studio presso la comunità di Asciano per il 2 settembre, che è il giorno della liberazione di San Giuliano. Continueremo nel mese di ottobre e novembre, con l'intitolazione dei giardini della scuola di Metato che sono stati ristrutturati, alla partigiana, alla staffetta partigiana, Mirella Vernizzi, che è stata una di quelle che più di altri ha contribuito a diffondere le conoscenze e la storia e queste sono solo le questioni. Diciamo che a noi, insomma, ci premono di più e che cerchiamo con grande fatica, ma con grande coraggio, diciamo, di.
Di di sviluppare. Questo è quello che abbiamo fatto come ampi e che faremo come ampi di San Giuliano Terme. Vi ringrazio per l'attenzione.
Grazie, Presidente Stefano popolari.
Ora lascio la parola invece, al massimo Fornasari nelle associazioni ANED prego.
Inizio con un grazie così grandi.
A tutti voi sono felice di vedere quest'Aula così importante quest'Aula fondamentale.
È nella istituzione etica, così pieno di gente e questa è una grande, una grande gioia, poi mi scuso, mi scuso per due cose, prima qui ci doveva essere doveva essere Laura Geloni, va bene.
Magari c'ero anch'io e per carità, però c'era Laura Geloni, la Presidente però purtroppo è una mamma che ha un figlio che nella notte ha avuto qualche problema massimo per piacere, vai solo te e quindi sono qua, quindi mi scuso della presenza, anche se spero di essere all'altezza.
L'altra cosa che, per cui mi scuso e che ho dimenticato, ho dimenticato il fazzoletto, però sono felice.
Perché il professor Bakkali mi ha prestato un altro fazzoletto?
Che ricorda i deportati spagnoli e allora questo fazzoletto, che io indosso lo indosso con lo stesso spirito con cui ho conosciuto i deportati con lo stesso spirito con cui Italo parlava, perché non ha mai fatto un discorso personale, ma di complessità, e quindi questo rapporto grazie alla TARI,
Un grazie all'Amministrazione, un grazie alle scuole, un grazie ai ragazzi, un grazie Alessandra, ogni volta che parla l'ascolto con molta dovizia c'entra sempre.
Vorrei sentire anche i risultati e di quello che perché mi rivolgo ai Consiglieri e i risultati di questa di questo incontro, che non è una cosa formale, ma è un qualche cosa che va nella nella filosofia del pellegrinaggio e ogni volta che cominciamo pellegrinaggio dico sempre ragazzi attenzione, questo me, l'ha insegnato Italo è la prima volta che lo vidi 1976, da 76 a oggi, tutti gli anni sono stato un pellegrinaggio la prima volta che vidi tra lo disse Massimo. Questo non è una città, è un pellegrinaggio.
In effetti, che cos'è e questo mi rivolgo a voi è un viaggio all'interno di noi stessi, anche in questa occasione, dove abbiamo ascoltato le titubanze, l'emozione, ma le parole bellissime dei ragazzi e io ero ancora dico ogni volta che ritorno da pellegrinaggi noi adulti impariamo qualcosa in questo mondo che sta crescendo.
Mauthausen, Dachau Ebensee, Ghose, Hartheim, questi sono i campi che abbiamo visto.
Però.
I campi lo sanno, l'anno sentiti erano più di 1.400, esistevano più di 1.400 Campi, tutti ugualmente terribili.
Le parole Shoah ebrei, sterminio, genocidio, un'altra parola, vi prego di tenere presente.
Perché se Olocausto e secondo me poco opportuno è meglio Shoah olocausto vuol dire sacrificio a Dio in lingua ebraica, Shoah vuol dire sterminio, l'altra parola che invito a ricordare in questi giorni, in questi momenti, nelle riflessioni del viaggio all'interno di noi stessi, sia anche porrajmos porre mosse e lingua rom e lingue assenti vuol dire bruciamento, annientamento perché 500.000 Rom e Sinti per un problema ugualmente razziale, come gli ebrei furono sterminati 25.000 persone, uomini, donne, bambini in un solo giorno ad Auschwitz, 25.000,
E allora proseguiamo, proseguiamo e perdonatemi se boh fermatevi a quando volete, perché sennò addio?
Quindi la riflessione deve andare a cercare di capire, cercare di capire perché queste cose sono successe, ecco, allora c'è una cosa fondamentale da tenere presente dal giorno della memoria in poi, ma in ogni cosa era che il nazismo,
Hitler volevano conquistare il mondo,
Conquistare il mondo militarmente politicamente economicamente.
Hub Hitler diceva che il nazismo sarebbe durato 1 milione di anni, pensiamo quindi in questa aberrante aberrante.
Filosofia.
Conquistare il mondo voleva dire eliminare tutte le persone scomode.
Tutte le categorie inopportune, i politici.
I triangoli rossi va bene che furono i primi ricordiamocelo Hitler andò al potere democraticamente eletto nel gennaio del 33, il primo campo di concentramento Dachau marzo del 33 vide senatori deputati tedeschi e deportati.
E non prigionieri, ecco un'altra cosa che vi invito, quando si parla vede dei campi i prigionieri, no, erano deportati, persone erano un'altra cosa.
Quindi, gli oppositori politici socialisti, comunisti e democristiani monarchici le lascio, i primi furono loro, va bene, però poi furono quelli che non rappresentavano e quella razza eletta, quella razza, la razza umana, se abbiamo una sola vero, avete detto, quindi, per carità,
I disabili va bene quelli che non erano biondi alti, con gli occhi celesti robusti per conquistare il mondo, eliminati Hartheim e uno di quelle no, qualcuno di voi ha pianto, però mi ha trasmesso una profonda emozione, 30.000.
Entrarono lì dentro e 30.000, non uscirono di lì, ma passarono nella celere perché perché erano disabili e sui disabili, la cosiddetta medicina nazista si accaniva per capire il perché per evitare che i disabili.
I testimoni di Geova.
Gli omosessuali, ecco tutte le cosiddette categorie scomode.
Anzi c'è una parola, ci sono alcune parole molto importante da tenere presente International,
Lebens, un ben sovverte vuole vuol dire scarti della società, persone indegne di vivere, queste erano considerati i deportati nel loro complesso, non erano più, avete detto bene, persone umane non avevano più un nome, avevano un numero, erano StuK erano pezzi a disposizione di quella logica nazista di produrre reddito produrre reddito tramite violenze tramite vita né né nei campi estremamente violente terribile tanto erano pezzi, quindi domandiamoci e domandiamoci quando quell'episodio che vorrà accontato,
Va beh tralascio.
Sennò mi metto a piangere anch'io.
È lì che dobbiamo allora maturare dentro di noi quella cosa importante e il rispetto della dignità umana io ho avuto quel una grande fortuna, quello di conoscere dal 76 fino a oggi numerosi deportati, sopravvissuti Italo è stato il mio compagno di vita fino al 2000, fino a che non è morto,
Ecco dai loro racconti che ne ho sentiti tanti ed è per questo che sono fortunato.
I loro racconti terribili, eccetera, credetemi, non ho mai sentito parole di odio, avete detto mai sentiti, perché perché loro dicevano raccontavano perché non fosse dimenticato, perché non fosse tralasciato, perché pe perché fossero creduti nei loro racconti, però essenzialmente perché discesero questo due paroline piccole piccole mai più mai più fate voi quello che hanno fatto a noi.
E anche questo è un profondo messaggio e di decomposizione interiore,
Studiate la storia e mi raccomando studiate della storia, comprendete, conoscete, altrimenti l'ignoranza sarà la vincitrice, studiate la storia.
E poi concludo, perché sennò io sono lungo e scusatemi veramente.
Quando cercate di osservare la vita intorno a voi, cercate di aprire gli occhi.
Non siate non siate monopolizzate da questo il mondo, questo è un'altra cosa, il mondo è quello che ci circonda, sono siamo, noi, sa quello che che che avviene intorno a voi è la natura che cerca di intorno a noi e gli odori della natura ecco conosciate con i cinque sensi va bene,
Perché veramente quando ci si accorge di cosa succede quando non ci si nasconde dietro.
L'omologazione, ai miei tempi si diceva del pensiero dominante, sono un sessantottino okay, ecco, a quel punto lì, invece, dobbiamo fare quello che è stato detto prima, fare una scelta Italo di Nuovo, riporto l'esperienza di Italo, va bene e concordo con quello che ha detto poco prima sull'esperienza di Italo c'ero anch'io nel 93,
Quando raccontava per tutto il periodo dell'anno, andavamo nelle scuole, nei Comuni a parlare lui raccontava come.
Piangeva ma non versava lacrime, non versava lacrime, e questo è significativa, si riprendeva subito, ecco.
A quel punto lì voi ragazzi, ascoltando quelle cose terribili che io a volte ho raccontato a voi durante il pellegrinaggio e voi dicevate no, anche questo è, insomma, ha sopportato anche questo, ma allora lei è un eroe, era una delle pochissime volte che vedevo Italo che diventava serio e alzava la voce diceva no, io non sono un eroe, ho fatto solo il mio dovere, ho fatto e questo lo dico a voi, ho fatto una scelta, quello di rispettare la dignità umana, rispettare la diversità umana, essere una comunità dove la dignità umana è presente grazie,
Grazie a Massimo, Fornasari, portavoce di ANED, ora devo interrompere un attimo per una comunicazione, anzi, mi dispiace proprie di servizio mi chiedono alla Polizia municipale che ci sarebbe da spostare una Peugeot 2008 targa GE 518 cappelle, una Peugeot 206 targa e h 557 ENA, una FIAT Tipo con targa fl 259 ZLS nel parcheggio, quello lungo la statale quando si scende lungo il foro non so se qualcuno di voi scusate questa interruzione.
Continuiamo con gli interventi extra, ovvero aperti a a tutto il e a tutti voi presenti ai consiglieri e alle consigliere, ma anche arresto del del pubblico.
Prego consigliere Matteoni.
Grazie, grazie, Presidente, e grazie a tutti voi ho ascoltato veramente degli interventi bellissima, è difficile parlare dopo dopo di voi.
Oggi la lezione ce lo avete dato noia, poi credo che oggi abbiate occupato i banchi meglio di come lo facciamo noi veramente, per me è difficile parlare adesso, ci avete dato davvero una bella lezione.
Ce la porteremo dietro.
Credo l'ha già detto qualcuno oggi si sia toccato davvero il punto più alto.
All'interno del nostro Consiglio comunale.
E molti di noi, compreso me, che sono uno dei più vecchi, anche se non sono vecchio, hanno avuto la possibilità di di di racconta di avere il sentire le testimonianze diretti dai nonni, anche nonno di Fabiana, se non sbaglio, era un partigiano.
Mi piace ricordarlo stasera.
Ucciso ucciso proprio da fascisti, Arena Metato il tuo bisnonno, forse piccolo aneddoto.
Così sì, il babbo e del mio nonno è stato ucciso davanti alla porta di casa sì, e invece il mio nonno è stato a Dachau, è tornato, insomma, che pensava 36 chili.
Invito il copulatore.
Dicevo che, grazie all'impegno della della nostra Amministrazione della Regione dell'assessora Nardini, tutto ciò è stato possibile un viaggio che è stato veramente impegnativo per voi è sicuramente via via approvato emotivamente, vi ha provato nelle gambe nella testa, ma soprattutto nel cuore emotivamente avete visto cos'era scientificamente la messa a morte di milioni di persone e credo non sia stato facile.
Potete dire di aver visto con i vostri occhi ciò che è successo e lo racconterete, avete?
Oggi il concetto di memoria purtroppo, viene, viene spesso messo in difficoltà, viviamo di corsa e troppo spesso qualcuno tende a sminuire cos'è successo.
La memoria a volte spesso viene ridotta a essere cancellata con un semplice click sul telefonino o sul o sul sul computer e si può cancellare tutto e ripartire come come se niente fosse stato successo oppure capita di sentirci dire che quel che è stato è stato non è una colpa nostra, quindi dobbiamo guardare avanti come se il fascismo all'antifascismo oggi non non seria non fossero più attuali. Questo non deve a te, no, non deve assolutamente accadere. Non dobbiamo permettere che questo accada, dobbiamo raccogliere la testimonianza e non abbassare la guardia.
Non possiamo dimenticare le responsabilità del fascismo.
E soprattutto non abbiamo, com'è già stato detto, ha saputo fare i conti, probabilmente con con la nostra storia, per questo è fondamentale continuare a fare percorsi della memoria proprio in quei luoghi per raccontare, fare chiarezza sulle responsabilità, affinché possiate essere voi stessi consapevoli.
Crescere consapevoli affinché possiate essere voi, i costruttori di pace futura, la storia, come diceva il più grande filosofo italiano, non ha scolari.
No, non insegna, ma non ha scolari.
In voi che siete le nostre nuove generazioni riponiamo tanta fiducia, mi dispiace caricarvi di questo, ma abbiamo tanta fiducia, tanta speranza in voi, perché sono sicuri che renderete un mondo migliore di come dire abbiamo lasciato come l'avete trovato a voi la responsabilità di raccontare ciò che avete visto che avete ascoltato e semmai incontrerete questo probabilmente succederà qualcuno che vi dirà che tutto ciò che raccontate Enrico retorica rispondete lì che la memoria non è mai retorica, niente ho finito e ringrazio tutti voi ancora.
Grazie, consigliere Matteoni, altri interventi.
Prego, consigliera Mussai.
Grazie Presidente.
Ed il mio intervento spero sia molto breve e ed è del tutto inatteso forse non avrei voluto farlo neanche io, però vi ho sentito parlare, avete l'età che avevo io quando mio padre mi ha portato a Mauthausen e a Dachau.
E lui lo faceva come bambino cresciuto, che faceva i conti con l'esperienza che aveva vissuto lui.
Dell'invasione nazifascista.
E ci aveva portato me che in quel momento forse non ero pronta.
E io ero arrabbiatissima, ero arrabbiatissima con lui perché Michel aveva portato, io non ero pronta e soffrivo e non riuscivo a dare parole a quello che provavo, anche perché lui non era in grado di ascoltarmi e poi ero arrabbiata con quello che era successo perché era successo.
E lo vedevo che era successo e non potevo negare.
E non erano i libri di storia a dirmelo, ma quello che vedevo.
E tutta questa rabbia, l'ho convogliata in una cosa ho scritto, scrivete, scrivete tutto, scrivete ora che siete freschi di esperienza, non dimenticate niente, mettete tutte le virgole, tutti i punti e non vi dimenticate niente, ci saranno momenti della vita in cui quello che avete scritto tornerà fuori come per me in questo momento grazie.
Grazie consigliera, Massai altri interventi.
Prego, Assessore Pisano grazie e buonasera a tutte e a tutti benvenuti nella sala del Consiglio comunale, ai nostri ragazzi e le nostre ragazze nelle nostre scuole, nulla io sarò breve perché è stato detto già tanto stasera, è un Consiglio comunale aperto,
Aperto, affinché voi possiate fare la vostra restituzione del vostro viaggio della memoria, voi stasera ci avete restituito attraverso, attraverso la vostra commozione, attraverso i vostri pianti, attraverso il vostro coinvolgimento ci avete restituito la dignità.
L'umanità, la democrazia e il vero senso del viaggio della memoria, quindi io ringrazio davvero l'Amministrazione comunale, la Regione, l'ANPI, l'ANED, e affinché si possa portare sempre avanti questo progetto, perché loro sono il nostro futuro, loro sono la nostra memoria e ci hanno dimostrato in senso reale è vero di questo viaggio grazie.
Grazie Assessore Pisano, altri interventi, prego dirigente, prego veramente brevissimo, perché c'è un bel un bel motivo per cui non non voglio abbassare il livello dell'attenzione, però è doveroso ringraziare.
Tutti quelli che hanno collaborato nella nella mia scuola e poi, se vorrà comunque posso posso anche dire nelle nostre scuole tutti quelli che hanno collaborato per la realizzazione di questa legge, che non è una un viaggio semplice per cui c'è tutto un lavoro dietro i ragazzi che sono stati portati sono stati, diciamo a accompagnati, se diciamo così è una brutta parola dirle in questo momento, qua però selezionati nel centro scelti.
Tra tra chi appariva più motivato tra chi ci sembrava anche un pochettino più forte nel senso perché non potevamo, visto l'impatto emotivo sui ragazzi che sono maturi, però sono giovani e forte, per cui c'è tutto un lavoro dietro di preparazione e qui devo ringraziare in particolare, qui c'è il professor Vaccari e per la mia scuola che se eventi è dato da fare.
È una persona che ci crede veramente e devo dire che siamo molto soddisfatti anche della collaborazione con l'ANPI di quest'anno, cioè tra noi e chiaramente siamo totalmente aperti a questo tipo di iniziative. Un po' mi è dispiaciuto sentirli piangere però m'ha fatto mi ha fatto anche lei è intestata una cosa molto emozionante anche per me nel senso che secondo me l'obiettivo raggiunto l'obiettivo raggiunto e è una spinta forte per continuare in questa in questa direzione.
Grazie ai ragazzi.
Grazie al dirigente veneti dell'Istituto Comprensivo Niccolini, ora do la parola alla dirigente Fornari Fornari. Sì, io due due prego, allora io, quando ho insegnato, ci lavoravo tant'su. Questa tematica è quello che volevamo far scaturire dall'emozione no, e non era semplice, non era infatti con filmografia, cose qui c'è un mio alunno che non tutti sanno che Matteo, è stato mio alunno quando eravamo, eravamo qualche anno fa e ci lavoravo tanto su questa tematica. E Mias stupito un po' questa e mi ha gratificato tanto vedervi così emozionati. Mia figlia, quando frequentava Nicolini andò a quel tempo si andava dopo una selezione di temi che venivano selezionati dai docenti. Lei tornò scossa, vi dico che mi tocca un po' anche curarla, perché molto sensibile, quindi cinque campi di concentramento in una settimana non tutti hanno la forza per poterlo, io vi dico, ho visto solo il campo di Terezin durante la vi quando sono stata nella Repubblica Ceca e mi aspettavo di vedere un po' lo conoscevo la storia del campo di tennis, lo conoscete anche voi no, lì dove veniva mostrato alla Croce Rossa che poi in realtà i campi erano qualcosa di spassoso Dibello dove si faceva teatro, si cantava e quindi ho detto forse questo ce la faccio a reggerlo perché anch'io sono molto sensibile ai poi d'impatto nel girare mi mi trovai di fronte a un certo punto un forno crematorio. Non mi aspettavo di trovarlo e crolla e cioè fu proprio una visione che mi scioccò nonostante uno l'abbia vista la televisione 1.000 volte sui libri, ma vederlo davvero il Ca' il forno fu una cosa di veramente incredibile, per cui sarebbe bello poterli portare un po' tutti i ragazzi, poi sappiamo che questo possiamo portarli a Sant'Anna di Stazzema, portarli tutti a fare il pellegrinaggio è qualcosa di però voi sarete insieme che potrà diffondere con, queste restituzioni, anche sperando che non si avveri quello che appunto dice la senatrice Segre lei dice tra poco diventerà un ring rigo sui libri di storia. Lei in maniera molto pessimista, anche detto, sono sicura che poi scomparirà. Ecco, cerchiamo di farlo. Devono farlo scomparire. Grazie.
Grazie alla dirigente fornai dell'istituto comprensivo di Nurri, Livia sui rischi di Pontasserchio, prego consigliere Filippi.
Scusate, sto un po' gobbo.
Visto che è stato è stato accennato detto anche in vario modo, io sono uno di di di quelle persone che ha fatto la scuola San Giuliano, e purtroppo non è potuto andare a fare questa esperienza e quindi l'auspicio vuole essere un po' visto che ho potuto provvedere in autonomia quest'anno quindi dopo 27 anni di vita.
Ho fatto questa esperienza e credo che, appunto sia auspicabile, è molto importante che, oltre a selezionare e magari fare un'esperienza importante come quella del pellegrinaggio, anche riuscire a portare interi classi questo lo dico in realtà tutte e tutti non solo a insomma ai dirigenti della scuola e riuscire a fare un pellegrinaggio anche nei luoghi della memoria del nostro territorio.
In Toscana, ma anche nel nostro Comune, al Sacrario della Romagna, insomma nei vari luoghi delle stragi nazifasciste, quindi riuscire anche poi a raccontare, comprendere e creare senso critico e il senso anche d'appartenenza e di condivisione e solidarietà rispetto a queste persone. Quindi, l'auspicio è quello di allargare sempre di più la platea a cui ci si rivolge, perché è fondamentale, almeno dal mio punto di vista e per la mia esperienza, fare questo tipo di di di di percorsi e di di importanti esperienze e poi niente. Ringrazio tutte e tutti tutte le organizzazioni, l'amministrazione, eccetera, per la giornata splendida, che è un momento davvero molto importante anche per.
Ritualizzate e renderci conto guardarci in faccia e sentirci abbracciarci anche un po' diciamo in quello che è l'emozione che in vario modo abbiamo condiviso purtroppo solo oggi noi, ma che voi, insomma, avete condiviso per più di una settimana e spero vi portiate avanti e contribuivate anche voi a raccontare anche nelle vostre classi grazie.
Grazie consigliere Filippi, però una prenotazione Plan, prego, consigliera Rossi, si di TIR, ti offriamo un microfono.
Puoi venire accolgo nella sala la Consigliere Angelica rossi nel comune di Vicopisano, grazie grazie a tutti e a tutte mi chiamò Angelica rossi sono la consigliera, scusate, sono un po' commossa e mi sono commosso tanto anche all'ARES sabato scorso sia stata la restituzione in alveo che stanno nel mio Comune e ho fatto veramente tanta fatica a parlare perché ero tanto commossa e sono commossa anche oggi sono commossa perché in questi ragazzi,
Abbiamo io parlo da amministratrice e aver mandato noi abbiamo mandato 7 ragazzi, in realtà non è una cifra che rimane nel bilancio, ma è un investimento, non importa, è un investimento che in realtà l'Amministrazione fa e anche tutte le associazioni che collaborano, perché da oggi mi rivolgo a voi avete un ruolo importantissimo da quando siamo tornati e avete un ruolo importantissimo a chiunque, qualunque persona che trovate nella nella vostra vita, raccontare che sia un fratello o una sorella, la mamma, il babbo, il vostro compagno di banco raccontato è quello che avete visto e non abbiate mai paura di raccontarlo, magari nella vostra vita. Ci sarà anche qualcuno che vi dirà e basta ancora con questa storia e voi non vi dovete vergognare di raccontare quello che avete visto, non dovete avere paura di raccontare quello che avete visto, perché siamo testimoni voi come le insegnanti e l'insegnante che vi ha accompagnato l'amministratore, siamo tutti testimoni della storia e viviamo anche un buon momento particolare.
E quindi, oggi più che mai dobbiamo essere testimoni della storia, ringrazio.
Fabiano per aver aperto questa seduta del Consiglio comunale aperto leggendo il giuramento di Mauthausen, il giuramento di Mauthausen ce, l'ha letto Laura, dopo aver percorso la scala della morte e per me è stato uno dei momenti più dolorosi forse di questo pellegrinaggio.
Non viaggio turistico, ma pellegrinaggio perché noi eravamo vestiti tutti molto bene, tranquilli, con un piccolo zainetto spalle, eppure è stata una fatica assurda, no, fare quella scala e l'abbiamo trovata anche in uno stato abbastanza buono immaginate e insomma i deportati che avevano la neve, forse cioè molto spesso, erano anche scalzi quanta fatica facevano a percorrerla in quei luoghi non ci sono stati turisti, ma ci sono state persone che sono state private di ogni diritto e ci sono stati morti.
Ringrazio ANED per tutto il lavoro che fa Massimo Laura perché anche grazie a voi che avete reso con le testimonianze di Italo questo pellegrinaggio ancora più forte e più emozionante, io sono tornata a casa con un dolore allo stomaco, ancora oggi, quando parlo del pellegrinaggio che abbiamo fatto o un dolore allo stomaco e gli occhi pieni di lacrime, perché mi chiedo come sia possibile che l'umanità possa fare una cosa del genere, una una delle atrocità più brutte, quindi grazie ed è vero che fosse per me io li manderei. Tutti i ragazzi e le nostre scuole non sono mai abbastanza ragazzi che mandiamo. È vero, però, giacché ne mandiamo a volte sette a volte cinque, a volte 10, a volte c'è la possibilità di poterne mandare più. È comunque una cosa importante. Ecco, quindi, grazie grazie ragazzi, grazie ragazze grazie all'Amministrazione.
Grazie, consigliere Rossi.
Altri interventi,
Prego Consigliere oggi.
Grazie Presidente e benvenuti a tutti io devo essere sincero, sono molto emozionato, sicuramente questa non è la prima volta che parlo in quest'Aula e sicuramente non sarò la prima, a dirvelo ragazzi, ma veramente ci avete fatto emozionare, avete trasmesso qualcosa che ci ha completamente travolto e coinvolto voi anche come il resto dei relatori siete stati molto fortunati perché avete avuto la possibilità di fare un'esperienza che sicuramente oltre avervi insegnato insegnato Bianchi fatto crescere, e io prima, parlando col vostro professore, dicevo proprio che né alla vostra Tahnee, dopo proprio come il Consigliere, anche se poi lui dopo ha avuto la possibilità di fare questa esperienza io ancora non l'ho avuta, ma non è la prima volta che in quest'Aula ragazzi come voi ce lo vengono a raccontare e mi piacerebbe tanto avere un giorno l'opportunità di poterla fare e le le vostre parole sono state tutte le emozionanti, tutti interventi molto belli, diciamo da un'emozione un po' più viva di Sofia, spero di non sbagliare il nome a un intervento, diciamo,
Di di una ragazza che, se ho intuito bene il carattere stava un po' quel che vuole, perché l'inizio con cui Elena ha iniziato questo pellegrinaggio è stato uno schiaffo e grazie per la possibilità di aver ricevuto questo schiaffo. C'è una frase che mi è rimasta particolarmente impressa come tante altre io devo essere sincera con voi due anni fa, esattamente in questo Consiglio comunale, raccontavo di come la guerra mi fosse quasi sempre sembrata una cosa estremamente distante, una cosa che mi hanno raccontato i miei nonni anch'io, ad esempio, un bisnonno partigiano, una cosa che leggevo nei libri di storia, ma qualcosa che quantomeno auspicabilmente, non era destinato a ripetersi. E quindi un po' come Giovanni, speriamo di ricordarci tutti i nomi correttamente. A un certo punto mi sono domandata, ma se succedesse anche a me se succedesse oggi, se una bomba improvvisamente mi portasse via la casa, se tutto quello che conosco smettesse all'improvviso di esistere. E questo l'ho pensato con lo scoppio della guerra russo-ucraina.
Che purtroppo è ancora in essere. Perché, vedete anche interventi dei consiglieri di maggioranza che mi hanno preceduto racchiudono tutti una grande parte di verità. Se non sbaglio, proprio il consigliere Matteoni diceva che oggi si vive in un mondo fatto di click dove quello che non ti piace vedere, lo puoi scorrere più veloce, eccetera in questo mondo sembra quasi un po' che il dolore si inizia a misurare in pixel, nei video di un bombardamento lontano, nelle immagini che scorrono troppo in fretta nei nostri telefonini per lasciare un segno, ma voi però un'esperienza, l'avete fatto voi, un'esperienza che la siete venuti a raccontare e, come ha detto l'Assessore Nardini e voi oggi non siete più solo semplici studenti, ma diventate letteralmente dei testimoni e vedete tramandare la memoria è estremamente importante, ma forse la memoria da sola non basta, probabilmente serve trasformarla in una sorta di coscienza attiva in scelta irresponsabilità.
Perché, per come la vedo io, la resistenza non è finita nel 1945 le resistenze vivo ogni volta che scegliamo la giustizia contro l'indifferenza, il rispetto contro l'odio, la verità contro la menzogna.
Perché fu proprio grazie alla resistenza che Alcide De Gasperi potrei dire alla Conferenza della Pace di Parigi che l'Italia non poteva essere trattata come un nemico militare sconfitto perché la resistenza aveva mostrato al mondo intero la nuova Italia e qui forse qualcuno stupirò mi viene in mente una canzone che sicuramente conoscete tutti,
Che inizia. Con una mattina mi sono svegliato e ho trovato l'invasor e Bella ciao e io penso che Bella Ciao non sia semplicemente un canto popolare, io penso che sia veramente un grido di libertà, è una dichiarazione d'amore alla vita e, venendo in qua, mi sono un po' chiesta quale potesse essere il contributo che umilmente potevo dare oggi in questo Consiglio comunale. Allora mi sono chiesta, ma come mai questa canzone, così bella e poi conosciuta in tutto il mondo inizia proprio con una mattina? Sarà un caso e secondo me no, perché ci vuole dare un insegnamento che la storia può cambiare anche in una notte e molte volte non ci trova pronti. Allora è qui i ragazzi che secondo me è entrata in gioco esattamente voi, ma poi come entriamo in gioco tutti noi, è proprio in quel momento che bisogna essere pronti pronti a dire no, pronti a dire sì, pronti a scegliere da che parte stare.
Perché guardatevi intorno alla libertà che viviamo, è qualcosa di estremamente fragile, anche la democrazia è qualcosa di estremamente fragile, eppure la verità talvolta rischia di essere fragile, se non protetta, se non tramandata, e viviamo anche un tempo in cui il confine tra informazione e propaganda è sottile, un tempo in cui si sente spesso parlare di fake news che sembra quasi diventata una parola semplicemente alla moda, ma che poi forse sotto sotto è più un'arma di distrazione di massa. Viviamo un tempo in cui si risponde con rabbia, si parla con slogan e si giudica per appartenenza e forse qui vi sembrerà strano che fare un discorso, così sia un qualcuno che siede tra i banchi del centrodestra, però credo sinceramente che certe battaglie sono battaglie di civiltà e allora ragazzi voi cosa dovete fare? A mio modesto parere, dovete resistere, dovete resistere al cinismo, dovete resistere all'odio, dovete resistere al Consob, al conformismo, conformismo, pardon e semplicemente dovete fare la cosa giusta anche quando nessuno riguarda.
Perché è esattamente questo che oggi vuol dire essere cittadini, vuol dire avere il coraggio di scegliere e quindi io concludo con le parole di Primo Levi che ogni volta che vengono pronunciate ci ricordano che non c'è più tempo per l'indifferenza, se comprendere è impossibile conoscere è necessario e voi oggi conoscete allora trasformati la coscienza in qualcosa di potente fatte che vi bruci dentro fatte che diventi azione, voce, coraggio, fate che diventi vita, perché la memoria non serve solo a piangere il passato, ma serve prima di tutto e soprattutto a costruire il futuro e lasciatemi dire che questo futuro ha estremamente bisogno di voi, grazie,
Grazie consigliera, Boggi, altri interventi.
Prego Assessore Pancrazzi buona sera a tutti.
Io, da giovane Consigliere, ho avuto l'onore e la fortuna di partecipare a questo pellegrinaggio.
E ancora oggi ricordo o delle immagini che non potranno mai andar via dalla mia mente, son passati ormai più di vent'anni, è stato, penso, uno purtroppo dei primi pellegrinaggi a cui non ha potuto partecipare Italo, quindi non ho avuto la fortuna di conoscerlo di persona però è stata un'esperienza estremamente importante, avevo pochi anni in più di quelli che hanno i ragazzi che partecipano delle scuole, per cui l'ho vissuta anche a in stretto contatto con con loro è stata un'esperienza molto importante.
Ritengo che sia fondamentale che l'Amministrazione, l'ANPI, l'ANED, le scuole continuino a collaborare e a portare avanti questi progetti per per gli anni futuri, grazie mille a tutti e.
Complimenti, continuiamo così grazie.
Grazie Assessore Pancrazi, prego, Assessore Paolicchi.
Grazie Presidente buonasera a tutti e ovviamente mi unisco ai ringraziamenti di chi mi ha presieduto nella nel dibattito io ho avuto la fortuna di fare il pellegrinaggio nel 2014 con Massimo.
Con Laura con Paolo Geloni, con Massimiliano, il Sindaco di calci, e devo dire che ogni anno, con Vaccari ogni anno, questo Consiglio Comunale permette, avente ad cioè torna a essere un cazzotto nello stomaco mi fa rivivere momento permanente momento tutta la settimana, tutti i cinque giorni che ho vissuto in quei campi, ma non è soltanto il ricordo di quello che è stato la vita nel 44 e 45 in che cam in quei campi di sterminio, ma ricordo e la passione con cui i figli di età non ce l'hanno trasmessa, quindi io ho preso la parola per augurarmi che le scuole.
Continuino con questo progetto, ma amplino, magari portando questi ragazzi in una gita, perché così viene chiamata no ad alcuni di un solo giorno, magari a Sant'Anna di Stazzema o al campo di Fossoli o in un altro luogo simbolo d'Italia, però con qualcuno che li racconta quello che è stato quel posto e che l'ha vissuto magari in prima persona o direttamente da qualcuno.
Che la Delan tramandato, perché quello che mi ha colpito nei vari racconti durante i cinque giorni è stato proprio ascoltare le parole commosse spesso di laurea e di Paolo che per ogni campo ci davano un ricordo di quello che era stata l'esperienza o del dei loro babbo o comunque di un altro dei portato quindi una testimonianza comunque diretta.
E voglio lasciare un pensiero anche per chi da quei campi è tornato, perché una di quelle cose che mi ha toccato durante quel pellegrinaggio è stato anche, non so se anche quest'anno avete riproposto nel viaggio di ritorno il ricordo di chi è tornato dai campi e del dolore che ha approvato nel superare non solo i deperimento fisico ma anche una,
Diciamo un ritorno alla normalità a livello mentale, quindi quello che è stata la sofferenza del prima del durante e del dopo, e mi auguro che le scuole appunto riescano attraverso la né dell'ANPI o tutte le associazioni che si occupano della memoria del ricordo,
A trovare il modo di portare i nostri ragazzi, ma tutti forse per primi, quelli che sembrano meno interessati all'argomento sui nostri territori, abbiamo tanti posti per noi qui di San Giuliano banalmente anche la Romagna,
Dove tutti i nostri concittadini devo conoscere la storia di Livia, ci rischi dei deportati, fucilati, poi a a Nozzano e di tutti quei cittadini che fortunatamente non sono stati deportati, ma che hanno vissuto in quell'estate sui monti la tragedia più grande che il mondo poteva conoscere grazie.
Grazie, Assessore Paolicchi, vorrei dare la parola al professor Vaccari, prego, professori.
No, va bene.
Allora io ci tengo in primo luogo a ringraziare l'Amministrazione, l'Amministrazione comunale tutta.
Perché mi sento di dire io sono già, come avrete capito, già partecipato diverse volte a a questo pellegrinaggio e mi sento di dire che l'amministrazione comunale, nella partecipazione e non intendo unicamente in uno sforzo economico, che pure non è indifferente come quest'anno ha mostrato ma proprio come coinvolgimento veramente è cresciuto, è cresciuto l'impegno, io non so se la prima volta che ho partecipato con l'amico, il Comune di San Giuliano, con la scuola e Mandela, poi si faceva un Consiglio comunale aperto, non ri, non ricordo esattamente, devo dire che nel corso del tempo e nel corso degli anni, forse perché è venuto anche più forte questo rapporto e con le scuole ed è cresciuta, diciamo, questo coinvolgimento. Io ringrazio l'assessore Fabiani, alcoliche. Di fatto, ci siamo conosciuti in occasione di questo di questo pellegrinaggio. Lei purtroppo non ha potuto partecipare quando abbiamo fatto l'incontro a dover a Calcinaia con i nostri studenti, con i partecipanti in cui abbiamo avete io conoscevo già conosciuto Massimo e laurea in cui sono state date anche un po' le informazioni. Io poi, timidamente, avevo proposto anche alla scuola di Pontasserchio e anche a Fabiana, con la paura di essere il rompiscatole detto, ma io farei volentieri anche un incontro a scuola, che così cominciamo a far gruppo fin da prima e così è avvenuto e l'assessore Fabiana era una che ci dà che ci ha dato una mano proprio durante era, come era a tutti gli effetti e nel Gruppo, ecco, quindi io mi sento di ringraziarla, ho partecipato inizialmente con molta, con molta cupezza, con molta cupezza, perché a volte si sentono no. Abbiamo dentro di noi queste mai più eccetera e poi mai più in forme diverse. Non faccio mai paragoni storici perché la storia si ripete ogni volta in maniera diversa, magari con drammi simile, ma in maniera diversa e comunque paragoni e le le similitudini non servono, non servono a niente, però con un grosso peso nel cuore. Lo dico perché anche a portare ragazzi della vostra età e a volte mi vien fa veniva fatto di pensare, ma è che Mondovì si prospetta.
E diciamo che questa sensazione, e poi si è trasformata in qualche cosa d'altro, intanto con la manifestazione di Mauthausen io quello lo definisco un momento di festa si perché è un momento di festa, un momento di catarsi, un momento di purificazione dopo che abbiamo toccato che avete toccato che abbiamo toccato il fondo dell'abisso, quella è veramente una una manifestazione, una festa in cui veramente tutte le nazionalità si incontrano la consigliera Boggi, prima citava anche il rifaceva, il riferimento al canto di Bella ciao, vi possiamo assicurare che il Ca' al canto di Bella ciao ci siamo associati, ma era già stato intonato dalla dalla regia, diciamo dal dalla regia del campo che era Mauthausen. Allora noi stavamo passando e intorno e avevamo delegazioni spagnole di altre nazionalità che ci applaudivano e si erano nate. Dal canto io dico la verità sono sono poco sentimentale, a volte su queste cose è la prima volta che mi sono venuti i brividi nel sentire e nel nel cantarlo, perché veramente ho sentito un qualche cosa di.
Quindi non solo italiano, di una fratellanza che va al di là dell'essere un canto popolare italiano che poi è stato lui che era legato anche alla Resistenza. Ho parlato di internazionalità in qualche modo di internazionalismo, come lo vediamo nel nel giuramento di Mauthausen. Ecco un altro valore, debbo dire aggiunto al viaggio di quest'anno è stato sì un viaggio in pellegrinaggio italiano, ma non eravamo solo italiani nel senso, nel senso canonico del termine. Ecco veramente aveva, io mi sono trovato a fare l'interprete a uno studente pachistano che non parlava, che non parlava l'italiano, a cui oltre fa la difficoltà del tradurre in inglese c'era anche la difficoltà, proprio anche storica, di fare di far comprendere determinate determinati concetti storici che per lui erano molto lontani e Massimo. Avrà fatto caso prima di me. Ha fatto molto meglio di me l'interprete, una ragazza, una studentessa universitaria di padre e di padre ebreo che ha, mi ha raccontato un po' la sua storia, che ha avuto di lei di origine non ricordo, se bielorussa ucraina che ha avuto i genitori deportati, i nonni o bisnonni deportati nei campi,
E poi lei ha vissuto in Israele. Insomma, ecco se questo ci può dare una speranza. Era una studentessa di.
Diciamo di ebraica che faceva l'interprete a un ragazzo pachistano, magari presumibilmente islamico. Ecco questo e questo mi è avvenuto mi è venuto da da pensare e poi quello che mi ha rincuorato, lo dico col sentimento e senza nessuna retorica, sono state al momento della restituzione, l'ultimo giorno e lunedì davvero io le ho sentite adesso, ma le vostre parole diverse le avevo già sentite anche a ICE Brooke e commentavo con la mia collega e amica professoressa, milioni che, a parte i ringraziamenti giusti, dovuti d'obbligo a Massimo e a Laura ognuno di voi, ma non soltanto ognuno di voi, ognuno forse dei 200 ragazzi che ha parlato, avete detto cose originali, sentite e originali, e mi ha colpito anche di altri ragazzi che, nel piangere sono crollati a piangere ma non si sono fermati, hanno voluto continuare il loro discorso e a un certo punto il piangere, il parlare era un po', era un po' tutto un insieme. Ecco quindi ringrazio intanto comunque tutte e tutti.
Grazie, professor Vaccari, altri interventi, prego, assessore Pugliese.
Buonasera.
E faccio un intervento breve perché sono state dette tante cose e soprattutto quelle più emozionanti, appunto l'hanno dette i ragazzi e le ragazze e quindi è molto difficile, appunto, riuscire a a toccare questi livelli, però proprio vedendo loro che sono così giovani e quindi per me che non sono più così giovane sono piccoli quasi mi torna in mente e il campo di Terezin io non sono stata anch'io come lei, non sono stato a vedere nessun campo di sterminio, ma ho visto te resine.
E penso che le sensazioni siano comunque analoghe parla anche l'aria in questi posti, non parlano solamente le persone che ci spiegano le cose, parla anche il silenzio e ce lo portiamo dentro e, come diceva la consigliera Boggi è una chiave di lettura anche per il futuro è importante, non è solo la memoria, ci deve servire quello che abbiamo provato questa sorta di dolore,
Eh però è difficile, ecco questo volevo dire perché a te, resine, per esempio quello che ci viene spiegato, quello che ci spiegano che quello era un campo.
Da manuale, diciamo così, dove periodicamente venivano registrati dei video che faceva la Croce Rossa, che potevano dimostrare al mondo che in fin dei conti i bambini venivano tenuti lì, ma in condizioni tutto sommato serene potevano giocare essere vestiti bene nutriti. Bene, non era la verità, quella era apparenza e ma in quel momento circolava quel tipo di informazione fuori di lì e quindi nessuno poteva immaginare cosa c'era davvero lì dentro e quanti bambini, poi sono morti lì senza nessuna speranza. Questo questo per me è anche questo è un modo per leggere il futuro e anche il presente, cioè io mi domando sempre quando sento parlare di lager libici, se vengono chiamati lager, un motivo ci sarà, magari non lo scopro. Oggi lo scopro fra vent'anni e quindi l'attenzione deve essere alta. E quando sento parlare di progetti, di deportazione, di un intero popolo in Libia, è chiaro che quello non è un viaggio per trovargli una si stima una sistemazione alternativa a quella dove ora c'è di istruzione, è guerra e un altro tipo di progetto, quindi è quello che volevo dire. È la cosa più difficile guardare al futuro e forse è ancora più difficile riuscire a decifrare il presente perché a volte non ne abbiamo i mezzi e li dobbiamo cercare un po' come possiamo senza farci scoraggiare, quindi vi auguro di di utilizzare in tutte le maniere questa questi strumenti che che siete riusciti in qualche modo a costo del vostro dolore a conquistarli e che vi accompagnino per sempre.
Grazie assessora Pugliese, ci sono altri interventi.
Se non ci sono altri interventi, lascio la parola al Sindaco.
Buonasera a tutte e tutti.
Voglio rassicurare questi ragazzi.
Commuoversi qua dentro.
È segno che questa esperienza vi ha toccato, io frequento, diciamo quest'Aula del Consiglio comunale da 11 anni ho fatto prima il consigliere comunale, poi all'Assessore e circa un anno fa sono stato eletto Sindaco.
Una bella esperienza, carica di responsabilità.
Responsabilità che?
Chiaramente si affrontano ogni giorno, però poi ogni giorno ci sono vari temi che un amministratore, un sindaco, un assessore e un consigliere comunale affronta.
Un anno fa io non mi ero mai occupato direttamente dei temi della memoria, ho sempre partecipato come consigliere comunale, magari come Assessore, però un anno fa, dopo le elezioni, mi è stato chiesto di tenermi la delega della memoria.
Che per me io ho anche la delega al bilancio del comune o la delega, ai progetti del PNRR, fondi europei, eccetera e vi garantisco che la delega alla memoria è la più difficile di tutte, come.
È la più difficile perché, come si fa?
A far vivere la memoria nel 2025, dopo ottant'anni da questi terribili fatti.
Nel nostro Comune.
E guardate, non è cosa semplice, perché un bilancio è fatto di numeri, si ragiona sui numeri e si propongono delle soluzioni, magari a qualcuno, quando ben a qualcuno non vanno bene.
Un lavoro, lo stesso alla memoria di cosa è fatta è fatta di libri.
È fatta di luoghi.
È fatta di persone che, purtroppo, sempre di più non ci sono più e quindi più ci allontaniamo da quei fatti e più diventa difficile portare avanti la memoria di quel di quello che è successo diventa difficile, ma è ancora più importante farlo perché quando succede qualcosa nella nostra vita, un giorno una cosa brutta ce la ricordiamo il giorno dopo, tre giorni dopo, ce la ricordiamo chiaramente più passa il tempo e più tendiamo a dimenticare quel quell'evento brutte della nostra vita, perché la persona, l'uomo spirito di resilienza poi ti porta ad andare avanti.
E quindi come fare a portare avanti la memoria.
Noi abbiamo provato a a portare avanti tanti percorsi che erano già attivi nel nostro Comune, anche da tanti anni, Progetto Memoria il viaggio del pellegrinaggio che avete fatto voi io sono stato la prima volta.
Al pellegrinaggio nel 2018, quando sono tornato, abbiamo fatto un Consiglio comunale aperto, come oggi e in quella sede di Consiglio comunale abbiamo fatto quel quadro che vedete laggiù in fondo quello con la bandana attaccata al muro.
In cui è scritto il giuramento di Mauthausen era il maggio 2018,
È stata un'esperienza quando raccontavate le vostre emozioni, le definirei così perché mi sembra, quasi nessuno si è scritto l'intervento, siete andati tutti di getto quasi o comunque chi l'ha scritto ha cercato di riportare quelle che sono le emozioni provate in quei momenti in quei giorni e questo credo che sia la cosa la cosa più bella io penso che,
Provare a portare avanti alla memoria, voglia dire cercare di eliminare l'indifferenza e la nostra società, se voi ci pensate bene, molti di questi fatti si sono verificati per l'indifferenza che in quegli anni c'era nella società iniziarono le prime violenze.
Iniziarono le prime discriminazioni,
E sai era molto comodo dire va beh, che vuoi che sia mi giro dall'altra parte c'era una poesia che raccontava proprio questo di un pastore luterano.
E racconta questa poesia che prima vennero a prendere gli ebrei e io non feci niente, poi vennero a prendere gli zingari e non feci niente.
Poi vennero a prendere i gay, non fece niente, alla fine vennero a prendere me e non c'era rimasto nessuno a salvarmi, poi la potete trovare la, potete cercare su internet e io credo che sia una poesia potentissima che ci dà un insegnamento enorme a tutti e come Amministrazione comunale,
Io, in quanto Sindaco, ho voluto quest'anno raddoppiare l'impegno perché permettere al doppio dei ragazzi che negli ultimi anni venivano mandati al pellegrinaggio e permettere a più ragazzi di.
Fare queste ferie esperienza vuol dire aver seminato dentro di voi, dentro i ragazzi, aver dato la possibilità di conoscere quindi il seme della conoscenza e spero che nel vostro percorso di vita sappiate farlo crescere, farlo nascere crescere dentro di voi,
Siete giovanissimi il prossimo anno, andrete alle superiori, inizierete un altro percorso di studio e vi renderete conto quelli sono anni difficili, dove magari capitano nelle scuole.
I bulli dove capitano le prese in giro, dove capitano magari anche qualche violenza fisica o verbale, ecco, non non vi girate mai da quell'altra parte, cercate sempre di difendere chi è più debole di voi,
Nasce da lì, ma io credo che nasca la crescita di un cittadino che non si scorda di quello che è passato, ma che cerca ogni giorno di far vivere quegli insegnamenti.
Noi siamo qua in questa sala di Consiglio, perché ci sono persone che sono morte per darci la libertà, rileggevo il giuramento di Mauthausen, no, c'è un passaggio che.
Mi piace mi piace di più, è quello che dice la pace e la libertà, sono garanzia della felicità dei popoli, la pace e la libertà.
Purtroppo.
Siamo molto indifferenti, il mondo è indifferente, oggi viviamo in un contesto internazionale di guerre, qualcuno l'ha già detto Palestina Striscia di Gaza?
Ucraina, cui popolo curdo e altre sono contesti di guerra internazionali, fatti solo per scopi economici, non ci facciamo prendere in giro quando si fa la guerra è solo per il potere economico, non è per religione, non è peraltro è per avere potere economico,
E i potenti del mondo, i potenti del mondo fanno le guerre per arricchirsi a scapito di altri pochi.
Ricordatevelo sempre e quando, quando il popolo tedesco c'è o meglio Hitler e i nazisti iniziarono lo sterminio, lo fecero per quello per far crescere la Germania, l'Impero tedesco, e per diventare la potenza, una potenza mondiale nasce tutto da lì, dal potere e dalla dalla crisi economica, quindi cerchiamo nel nostro piccolo di fare la nostra parte di non essere mai indifferenti alle ingiustizie, alle violenze, ai soprusi perché questo ci se lo facciamo tutti ci darà un mondo migliore.
Grazie veramente per il vostro impegno, è stato bello ascoltarvi oggi pomeriggio, credo che sia stata stato un bel pomeriggio per tutti, per il Consiglio comunale, per la Giunta per tutte le persone che sono venute qui ad ascoltarvi.
Siate siate sempre di esempio, anche quei vostri compagni che purtroppo non hanno avuto la possibilità di andare.
Raccontate sempre le vostre esperienze, mi auguro che qualcuno di voi, poi, nel percorso della vostra crescita fra qualche anno ritorni qua dentro come consigliere comunale, magari come Assessore, anche come Sindaco, perché guardate occuparsi della propria comunità non è un privilegio, è un servizio, ricordatevelo, io sono qui come lo sono gli Assessori come lo sono i consiglieri comunali perché i cittadini ci hanno dato,
La la delega per venire qua e occuparci del nostro Comune c'era, il possenti Bruno, il Presidente provinciale dell'ANPI, diceva meglio una buca sulla strada che una buca nel cervello,
Va fatto ridere, però è vero o no purtroppo siamo spesso condizionati a guardare per terra, ci avete mai fatto caso le persone, cammino che guardano solo per terra, proviamo tutti ogni tanto, alzare la testa, cercare di guardare negli occhi chi ci passa, accanto che magari ha bisogno che magari,
Ha bisogno di essere aiutato, magari è povero, magari ha subito violenza, magari ha bisogno di un aiuto, guardiamoci negli occhi, non guardiamo solo per terra, che il mondo non è per terra ma è avanti e questo ci aiuterà a avere una comunità migliore, una comunità, una comunità solidale che si aiuta con gli altri e che soprattutto non dimentica da dove veniamo la nostra Costituzione.
Antifascista è nata dalla Resistenza e i nostri nonni hanno combattuto per noi, grazie,
Grazie Sindaco.
Concludiamo quindi questo Consiglio comunale, permettetemi di ringraziare tutti e tutti voi che siete intervenuti oggi a questo Consiglio comunale aperto, ma soprattutto i ragazzi e le ragazze, Alessandro Marco Paolo Elise Reina Sofia, Aurora Gabriele Giovanni e Achille, grazie davvero.
Dichiaro concluso il Consiglio comunale alle ore 18:41 buonasera a tutti e a tutti.
Ciao, ciao.
Mi sono svegliato.
Partigiano, portami via Bella Ciao, Bella Ciao, Bella ciao, ciao, ciao, partigiano, portami via Petito, evento di boh.
Se io muoio partigiano o Bella Ciao, Bella Ciao, Bella ciao, ciao, ciao, se io muoio da parte, diciamo.
Umide.
Questo da partigiano.
Ho.
Allora chiedo ai ragazzi di venire qua, facciamo una foto tutti insieme.
Anche chiaramente professori.