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C.c. Riese Pio X 27.2.2023, ore 19:00
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Speaker : FANTIN AGNESE – Presidente del Consiglio
Buonasera a tutti. Saluto i consiglieri presenti in sala, il pubblico che ci ascolta qui e anche quello che ci segue da casa ora o che ci seguirà da casa nei prossimi giorni.
Passo subito la parola al Segretario per l’appello.
Speaker : CANDIA MASSIMO – Segretario comunale
Guidolin Matteo (assente giustificato); Basso Ombretta (presente); Tavana Ferdinando (assente giustificato); Zonta Mario (assente non giustificato); Gazzola Davide (presente); Battagin Elisa (assente giustificato); Quarto Francesco (presente); Fanzolato Massimo (presente); Fantin Agnese (presente); Battagello Chiara (presente); Antonello Jenny (presente); Bontalenti Gianluca (presente); Simionato Paola (presente); Tombolato Alberto (presente); Porcellato Roberto Waimer (presente); Guidolin Loris (presente); Bergamin Paolo (presente).
Grazie.
Speaker : FANTIN AGNESE – Presidente del Consiglio
Porto i saluti, intanto, e le scuse del Sindaco, che non ha potuto essere presente a questa seduta.
Nomino consiglieri scrutatori Battagello Chiara, Antonello Jenny e Guidolin Loris.
Primo punto all’ordine del giorno: “Adozione Piano regolatore cimiteriale comunale”.
Do la parola all’assessore Basso Ombretta.
Speaker : BASSO OMBRETTA ‒ Assessore
Buonasera a tutti, anche a quanti ci seguono da casa.
Il primo punto riguarda l’adozione del Piano regolatore cimiteriale comunale. Questa è un’adozione, quindi, una volta viste le tavole, se la minoranza avrà piacere, andremo poi a pubblicare, entro otto giorni, il Piano regolatore cimiteriale. Daremo, poi, 30 giorni per successive osservazioni e altri 30 per tornare in Consiglio comunale.
Queste tavole sono il frutto di un’analisi della nostra situazione demografica e anche delle nostre ‒ tra virgolette ‒ un po’ tendenze rispetto ai nostri defunti, ovvero alla richiesta di maggiore o minore cremazione o alle richieste di sepolture. Di conseguenza, va fatta una pianificazione dei nostri cimiteri.
Che altro? Era un atto che dovevamo fare da tempo. Abbiamo qui Cristiano Perin di Contarina, che, se avete bisogno, è a vostra disposizione per informazioni oppure per mostrare i quattro Piani cimiteriali, che abbiamo anche condiviso già da quest’estate.
Tutto qua. Se avete bisogno, siamo qua per spiegare il tutto.
Speaker : SIMIONATO PAOLA ‒ Consigliere
Buonasera a tutti.
Credo che un’illustrazione generale dei Piani sia dovuta, sia per quanto riguarda il pubblico che ci segue o che ci seguirà sia per il Consiglio in generale.
Quindi, se è possibile avere...
Speaker : BASSO OMBRETTA ‒ Assessore
Certo.
Speaker : SIMIONATO PAOLA ‒ Consigliere
Non sarà possibile per il pubblico da casa vedere le tavole, però le possiamo spiegare e dare un’indicazione esaustiva.
Grazie.
Speaker : BASSO OMBRETTA ‒ Assessore
Sì, a grandi linee. Così anche i consiglieri possono vederle. Mi sembra dovuto.
Speaker : PERIN CRISTIANO – Responsabile Servizi Cimiteriali, Contarina
Così mi sentite? Okay.
Intanto, ringrazio l’Amministrazione, che ha voluto adottare il Piano regolatore cimiteriale, fare questo percorso assieme e condividerlo con voi anche questa sera in Consiglio comunale.
Procedo, quindi, alla spiegazione, per non farvi perdere troppo tempo ed essere il più succinto possibile.
Il Piano regolatore è previsto da una normativa addirittura del 1990, la n. 285. Non è solo un obbligo, ma è uno strumento per definire la programmazione e la pianificazione delle operazioni cimiteriali che si vanno a fare, ma anche degli investimenti che eventualmente le Amministrazioni decideranno di fare, che sono qui dentro esposte.
Per un inquadramento generale, vi dico una cosa che naturalmente già saprete: i vostri cimiteri, che sono qui collocati, sono quattro (Spineda, Poggiana, Vallà e il cimitero centrale di Riese Pio X). Come ha detto l’assessore Basso, questa è anche un’indagine demografica. Quindi, quello che abbiamo fatto e che si fa nei Piani regolatori o come noi abbiamo inteso fare nei Piani regolatori cimiteriali è anche una ricerca di com’è l’andamento demografico. Sembra un po’ macabro, ma non lo è, agli effetti. Prima o poi tutti noi passeremo a migliore vita. Quindi, l’andamento delle nascite genera l’andamento delle morti. Inevitabilmente abbiamo una grossissima presenza di nati negli anni del boom demografico (anni Sessanta, Settanta e Ottanta, oserei dire) che, naturalmente, genereranno nei prossimi 25-30 anni un grosso afflusso verso i cimiteri. Questo deve farci ragionare su come utilizzare e come programmare i nostri cimiteri.
C’è anche un’indagine sulla popolazione straniera. Non vi sto a dire, naturalmente, chi sono. L’abbiamo fatto, nelle tavole c’è, ma qui per brevità non lo facciamo. Come vedete, c’è una equivalenza tra maschi e femmine. Il grosso è una popolazione relativamente giovane. Non ci sono anziani imminenti. Però, logicamente, arriveranno e prima o poi saranno lì.
Prevediamo, quindi, come potete vedere nelle curve, una mortalità in crescita, che cresce, naturalmente, con l’età. Quella che vedete sotto, in questi due schemi, è la mortalità prevista, che è fino al 2047, quindi i prossimi 25 anni, e il rapporto tra mortalità e sepolture. Cosa significa? Significa che ci sono morti che muoiono in altri Comuni, perché magari sono in Case di riposo o perché vogliono farsi seppellire nel paese natale, e quindi tornano alle sepolture. È sempre una curva altalenante. Qualcosa c’è sempre di più rispetto alla mortalità normale.
Questa, invece, è una indagine che facciamo sempre su quale tipo di sepoltura viene richiesta maggiormente.
La curva che mi interessa di più farvi notare, ma non per un interesse specifico, ma perché è la tendenza in tutti i Comuni, è la curva della cremazione. Vedete che è l’unica curva che sale, che è quella che, poi, fa scendere, invece, le tumulazioni. “Tumulazione” significa loculo. Quindi, abbiamo una sempre minore richiesta di loculi e una sempre maggiore richiesta di cremazione e, inevitabilmente, di cellette, che sono i posti definiti per mettere le urne.
Rimane stabile la tumulazione in famiglia, ma questo è naturale, è normale.
Rimane stabile anche l’inumazione, cioè il seppellimento a terra. Quello di solito non cala mai. Però la richiesta di cremazione, ormai sempre di più... L’accelerazione, la vedete, c’è stata nell’ultimo periodo, in questo periodo qui. Dopo la pandemia, c’è stata una grossa richiesta. C’è sempre di più una grossa richiesta di cremazione.
Stessa situazione negli altri cimiteri. Vedete che le curve sono sempre abbastanza simili. Qualcosa meno a Spineda, ma bene o male siamo lì. Su Poggiana, invece, stiamo crescendo.
Passiamo direttamente alla verifica dei Piani regolatori dei vari cimiteri. Inquadramento sul cimitero centrale di Riese. Queste sono tavole per la collocazione, varie tavole che sono ben esposte all’interno del Piano, se le volete andare a vedere.
L’interessante è farvi capire le aree di rispetto. La legge impone due fasce di rispetto: una dove non si può edificare assolutamente, i 50 metri attorno al cimitero, dove c’è, invece, una fascia di rispetto di 200 metri dal centro del cimitero, una inedificabilità parziale, che viene dettata poi dalla legge. Questo a Riese. Una foto di ciò che è il cimitero. Lo stato di fatto, come vedete. Non vi spaventate ‒ scusate, ho il puntatore ‒ di questa parte. Questa è solo l’esposizione in linea verticale dei loculi, che sono, poi, tutti quelli segnati in azzurro che vedete attorno al cimitero.
Questo è il nostro cimitero di Riese nella situazione attuale, come lo vedete adesso, dove ci sono fosse, la zona delle sepolture a terra, la zona delle tombe di famiglia, delle cappelle gentilizie e dei vari loculi e cellette.
Foto interna, per spiegarvi. Già voi lo state subendo e lo vedete fisicamente: il cimitero si spoglia. La minore richiesta di sepolture a terra genera questi spazi vuoti. Non è solo per il fatto che svuotiamo. Questo sta avvenendo un po’ dappertutto. Logicamente, il cimitero cambia. Cambia a favore delle cellette, perché c’è la cremazione, e a sfavore di altre tipologie di sepolture.
Lo dico in anticipo, non l’ho detto prima: la minore richiesta di loculi ha imposto a noi una nuova attività, che è quella del recupero dei loculi. Avverrà anche da voi. Il loculo viene recuperato con delle modalità tecniche che noi abbiamo. Abbiamo fornitori che lo fanno da sempre. Viene diviso e vengono utilizzati i loculi per posizionare ‒ dipende dalla grandezza ‒ due cellette per le tombe di famiglia. Questo avviene un po’ dappertutto.
Questa slide vi mostra ciò che ci chiede la legge. Che cosa ci chiede la legge? La legge ci dice che, a fronte del fatto che abbiamo fatto... Vi dico questo, poi le altre le saltiamo. Solo per spiegarvi. A fronte del fatto che nell’ultimo decennio abbiamo avuto una media di 21 inumazioni, cioè sepolture a terra, 21 all’anno, la legge dice “tu dovrai dare obbligatoriamente tre giri di sepolture, cioè tre volte la quantità di sepolture che hai fatto, cioè tre volte i numeri di buche a terra che dovrai garantire”. Quindi, noi dobbiamo dare, per la legge, almeno 63 sepolture a terra. Questa è la garanzia che dobbiamo dare. Ce le abbiamo già, perché quelle in dotazione adesso, con gli spazi che abbiamo, sono 72. Quindi, siamo assolutamente in positivo. Il nostro cimitero di Riese è a posto. Tutti gli altri anche, la situazione è buona.
Stessa situazione, però con numeri diversi, per i loculi. Ancora la legge parla di loculi. Noi rispettiamo la legge, logicamente. Ci dice che, a fronte delle 744 tumulazioni in loculo, noi dobbiamo dare due volte la quantità che abbiamo garantito in quest’ultimo decennio, quindi 1.488. Ne abbiamo, ad oggi, 1.492. In prospettiva, quindi, siamo assolutamente all’interno di quelle che sono le caratteristiche della legge.
Una bruttissima slide. Sono tantissimi numeri, ma vi assicuro che questa è la parte più fondamentale, perché questa genera, poi, tutto il fabbisogno reale. Qui noi siamo andati a verificare, da qui ai prossimi 25 anni, quali sono le necessità tra tumulazioni, inumazioni, inumazioni in fossa cinque anni, ossari. Il numero positivo che vi ho detto prima viene anche dal fatto che, prima o poi, lo vedete nelle parti gialle, bisogna generare degli spazi. Costruire, sarebbe. Poi, sulla costruzione ci spieghiamo meglio, nel senso che non è così necessaria come viene richiesto dalla legge. Noi, però, nel Piano lo dobbiamo scrivere. Poi le attività che faremo, che farà l’Amministrazione, sono di altro tipo, per garantire quello che sarà il futuro a venire.
Sappiate che con l’avvento sempre maggiore di cremazione, ripeto, gli spazi diventano praterie, nel senso che il cimitero si svuota e non ci sarà sicuramente la necessità di costruire. Anche perché costruire genera, poi, l’allargamento della zona di rispetto. Quindi, per noi è un mantra non costruire. Ve lo dico subito.
Situazione attuale del cimitero, quindi stato di fatto, e previsione di Piano, quindi che cosa andremo a fare del nostro cimitero affinché sia sempre attuale o sia attuale nei prossimi anni, per come lo pensiamo noi. Lo vedete qui.
La situazione sulla quale noi lavoriamo maggiormente in questo momento non sono... Allora, qui dentro c’è la parte pratica, cioè cosa ci serve, e la parte sogno, perché inevitabilmente noi dobbiamo anche generare quello che può essere il futuro e la visione del futuro. La parte pratica è verificare che ci siano, come previsto obbligatoriamente, i bagni. Qui c’è, ma manca quello per i portatori di handicap, che è la prima delle priorità che dovremmo andare a sistemare, che abbiamo pensato di mettere qui sopra, e una zona per le attività, le operazioni che noi facciamo. Quando noi esumiamo, prepariamo, naturalmente, i corpi per la cremazione (di solito per la cremazione) e abbiamo bisogno di spazi che non siano all’interno del cimitero, ma il più separati possibili per avere anche un minimo di privacy nell’attività che faremo.
Queste sono le cose, diciamo così, necessarie. “Necessarie” nel senso che bisogna pensare di farle in un tempo che decideranno le Amministrazioni.
Quando noi parliamo di “sogno” intendiamo le attività che noi andiamo a proporre, cioè le nuove tipologie di sepolture. La cremazione non è più un fatto singolo, ma diventa un fatto familiare. Noi stiamo proponendo in tutti i cimiteri le tombe di famiglia per urne cinerarie. Questo perché le famiglie scelgono, tutte, unitamente, come finire la propria vita o, comunque, il dopo vita. Quindi, generiamo le tombe di famiglia non più per casse, quindi per i corpi, ma per le urne cinerarie. Queste le abbiamo generate all’interno del cimitero, nei campi che vedete qui, che poi vanno liberati. Garantiamo sempre le sepolture, perché devono essere garantite. Garantiamo le sepolture per i quinquennali. Cosa sono i quinquennali? Quando noi estumuliamo, cioè tiriamo fuori dai loculi, le scelte sono due per le famiglie: o la cremazione direttamente oppure, la legge dice, vanno inumati, cioè messi a terra, per cinque anni, per la mineralizzazione. Quindi, si devono creare dei campi appositi per questa attività di mineralizzazione, che è un’attività che, nel caso di corpi inconsunti, aiuta la consunzione del corpo che troviamo.
Frutto anche delle esperienze che abbiamo fatto, la proposta che noi facciamo è quella di generare... Il pensiero che noi ci siamo fatti è questo: il “come” viene pensato il cimitero sta cambiando sempre di più. Il cimitero non è più un semplice luogo di rito, ma diventa sempre più il luogo che deve dare accoglienza alle persone che vanno dentro a ricordare i propri cari. Ci vengono richieste sempre di più forme alternative, che non siano solamente la sepoltura a terra, nella ghiaia, ma sempre di più quelli che noi abbiamo chiamato “campi a giardino”. Cosa sono i campi a giardino? Sono degli spazi in cui noi diamo la possibilità, attraverso la piantumazione di piante che poi siano ombreggianti, attraverso il posizionamento di panchine, di percorsi... E di percorsi che non siano seppellire, come qui, che è tutto molto ordinato, come vedete è tutto molto schematico, ma con sepolture che abbiano una definizione diversa proprio del parco. Non è banale. La gente lo chiede sempre di più, e questo noi dobbiamo cercare di offrirlo, almeno come prospettiva.
L’ossario comune, perché richiesto. Ossario e cinerario sono richiesti all’interno delle programmazioni che vengono fatte, che noi abbiamo posizionato in questa zona e che andremo a fare.
Vi sarete accorti che prevediamo, nel Piano, la costruzione di loculi e cellette. Sappiate che servono per far raggiungere al Piano il numero previsto dalla legge. Fisicamente non li costruiremo mai, perché la legge impone un certo numero di loculi che ‒ come vi ho detto prima ‒ hanno sempre una minore richiesta a fronte, invece, di richieste di cellette. Quindi, andare a prospettare alla Regione... Quindi, la costruzione serve per dire alla Regione “l’abbiamo previsto”... È logico che, noi lo sappiamo già, ve lo dico in anticipo, questo non lo costruiremo mai, perché si svuotano e li riutilizzeremo sicuramente in altre forme. Va bene?
Ancora più in grande, così lo vedete. Scusate, di questa non mi ricordavo. È qui. Ci si ricava addirittura uno spazio, qui a Riese, per una futura cappella gentilizia. Quindi, spazi interessanti, un po’ anche per chi le richiede. Queste sono quasi sempre molto richieste.
Smantelleremo, invece, tutta la parte dei loculi che ci sono qui, che ‒ da quello che ricordo ‒ sono abbastanza vecchi, per dare posto alle urne che vi ho detto, le tombe di famiglia per urne cinerarie.
Questo nel Piano, naturalmente. Poi, quando si andrà a fare, bisognerà... È una scelta che si fa sempre con le Amministrazioni.
Passo oltre. Queste sono le priorità. Le trovate nel Piano direttamente. Sono numerate da 1 a 7. Sono varie priorità che noi diamo. Ripeto: per noi rimane il punto n. 1 la costruzione del bagno per portatori di handicap. Non sarebbe neanche corretto dire “portatori di handicap”. Ormai per persone anziane, per chiunque abbia bisogno e non ce la faccia ad entrare all’interno di un bagno normale e della zona per le operazioni. Tutte le altre, naturalmente a seguire, sono importanti tanto quanto le altre.
Vado oltre. Ecco, come vedete, anche rispetto al Piano, la zona di rispetto non cambia assolutamente.
Il cimitero di Vallà. Vado più veloce qui. Ecco, le due fasce di rispetto, qua si vedono molto bene, eccola qua, i 50 metri e i 200 che ci sono attorno.
Il cimitero è questo. Lo stato di fatto del cimitero attuale, sempre con la disposizione dei loculi che vedete sulla destra e della parte che è il cosiddetto quel ribassamento, chi frequenta il cimitero lo sa, c’è questa parte di ribassamento che è, sicuramente, per noi una zona da rivedere, da sistemare, ecco, anche per il discorso dell’accesso.
Questo è il cimitero. Questo è un campo. Il campo è questo fondamentalmente. Questi sono stati tirati fuori dai loculi, posizionati a terra e attendono la mineralizzazione per poi essere messi in ossario o in cassetta o comunque nelle forme che i familiari ritengono.
Ecco la parte di ribasso che potrebbe essere secondo il Piano, secondo noi, ritoccata, nel senso riportata a livello, smantellando i due piani sotto e riportando tutto a livello, per poi poter sfruttare queste zone, per poter andare a costruire altri due blocchetti di cinerari.
Questa è nel Piano abbastanza importante, perché ricaviamo una zona che è di difficile accesso per i portatori di handicap, ma che, secondo noi, nel progetto forse aveva un significato che noi adesso, insomma, riteniamo, proponiamo sia modificato, proprio per gli usi che ne dovremmo fare per il discorso delle cellette.
Ecco l’entrata. Sempre il discorso dei numeri che vi ho detto. Ci siamo. Tutto positivo. Non ve li sto a dire di nuovo, perché sennò ci perdiamo altri cinque minuti.
Vado avanti. La solita tabellona dove abbiamo costruito quasi tutto. La tabellona demografica da dove si parte e si va per costruire il Piano.
Il confronto tra (a sinistra) stato di fatto e stato di progetto. Come vedete cambia abbastanza, ma non si sconvolge. I campi rimangono qui, però vengono sistemati. I blocchi vengono costruiti. Dove vengono rifatti sono qui. Poi vedremo.
La zona più ritoccata, come vedete, è proprio questa del ribassamento che viene riportata a livello e viene sistemata. Eccolo qua un po’ più in grande. Lo vedete. Ecco, questa è quella che sarebbe la realizzazione, la parte finale.
Anche qui prevediamo una zona cosiddetta “a giardino” e le sepolture per le famiglie, per le tombe di famiglia per urne cinerarie.
Non vi ho parlato di campi bambini, però ve ne parlo se volete.
Nei due cimiteri abbiamo previsto dei raggruppamenti per le sepolture dei bambini. Anche questa è una richiesta che viene un po’ in generale da tutti i Comuni. Cerchiamo di dedicare uno spazio specifico. È un tema molto delicato sul quale noi abbiamo fatto, veramente, un lavoro e uno sforzo enorme di come lavorare su queste sepolture. Sono sepolture che, naturalmente, hanno un loro percorso anche nella gestione del dolore completamente diverso. Quindi noi cerchiamo di essere abbastanza sensibili a questa materia.
Su questo, naturalmente, generare degli spazi appositi diventa tutto molto più intimo ed è quello che cercano poi le famiglie quando, purtroppo, hanno questo tipo di lutti.
Ecco, le priorità le vedete qui. Anche qui generare uno spazio per le operazioni che vengono fatte è una delle priorità che noi abbiamo, quindi lo poniamo sempre in progetto, perché riteniamo che le lavorazioni che vengono fatte devono essere fatte sia all’interno del cimitero (e questo è lo spazio dedicato) ma che vengono fatte in uno spazio non centrale, no all’interno; insomma sono operazioni sempre molto delicate.
Ci teniamo anche a quella che può essere la sensibilità delle persone e dei familiari che vengono da noi.
Poggiana. Verifica delle distanze. Il cimitero, come lo vedete, chi lo frequenta lo conosce, la tomba appena rifatta - ma poi vediamo una foto – Masaccio… scusate, un lapsus - di Masaccio che, insomma, ha avuto un restyling importante. Eccola, difatti l’entrata con i campi e la zona che viene rifatta. Qui la situazione è abbastanza consolidata. L’intervento importante che è stato fatto all’interno del cimitero era il rifacimento di questa tomba, insomma, ha dato un importante segnale, secondo noi. Il Comune di Riese, devo dire, l’Amministrazione, ha dato dei segnali estremamente importanti nella riqualificazione dei cimiteri.
Noi quest’anno abbiamo fatto dei calcoli, è stato uno dei pochissimi Comuni che in un anno ha fatto degli investimenti veramente importanti e lo dico, insomma, con interesse, ma anche felicità nei confronti del Comune, perché non tutti hanno le vostre sensibilità. Siete stati molto attenti alla parte dei portatori di handicap, abbiamo tolto tutte le barriere e questo devo dire che non è così scontato. Quindi un ringraziamento va fatto. Me lo sento, insomma, l’Amministrazione ci ha seguito e credo che per noi il risultato sia, per voi, per i frequentatori, abbastanza visibile.
Stesso discorso sui numeri. Siamo qui un po’ tiratini, ma voglio dire, il positivo è zero. Io direi che comunque ci siamo per quanto riguarda la sepoltura a terra e per i loculi.
Ecco, questi numeri, ripeto, sono sempre quelli che ci chiede la legge. I numeri veri poi li vedremo a conti fatti, ma li vedremo anche rispetto alle nuove usanze, che sono quelle della cremazione che andranno a cambiare sicuramente, però la legge non si è ancora adeguata e quindi noi stiamo alla legge.
Il cimitero come è, come sarà o come pensiamo possa essere lo vedete qui. Non grandi sconvolgimenti, lo voglio dire, risistemeremo i campi per metterli a posto, lo vedete, rispetto al prima e al dopo. Allineeremo un po’ tutte le sepolture. Prevedremo la costruzione di due blocchetti di loculi che, però, probabilmente, non li faremo, anzi quasi sicuramente, però intanto noi in Piano non li abbiamo messi per sempre il discorso che vi ho fatto prima. Eccoli qua. Eccoli qua.
Altre cose direi che il cimitero di Poggiana non ha.
Priorità: sono sempre la creazione di zone per le lavorazioni. Insomma, per noi sono abbastanza importanti, più piccole, inevitabilmente, perché il cimitero non è grandissimo.
Speaker : FANTIN AGNESE – Presidente del Consiglio
Cristiano, forse sempre lì a Poggiana c’è un aumento delle cellette ossario.
Speaker : PERIN CRISTIANO ‒ Responsabile Servizi Cimiteriali, Contarina
Sì, scusa. Delle cellette ossario. Viene riqualificata questa zona con tombe, le sepolture, tombe di famiglia per le ceneri e viene fatto, viene rifatto nella zona... Scusa adesso (inc.) Aspetta. Le priorità sono qua.
Sì, sono le cellette che abbiamo detto, che sono qui sopra. Qui sopra e anche qui sotto.
Vado oltre. Il cimitero di Spineda. Zona fascia di rispetto, come abbiamo detto. La foto. Lo stato di fatto di come si trova il cimitero attualmente.
Qui il cimitero ha avuto degli interventi importanti sulle pavimentazioni, intervento sulla chiesetta che sta dentro. Come sapete, abbiamo fatto un intervento di sistemazione di questa parte bassa per le numerose infiltrazioni di acqua dal terreno. Dovremmo aver risolto. Speriamo, perché l’intervento è stato abbastanza importante e il posizionamento di tutta la pavimentazione.
È stato sistemato anche, che era un punto abbastanza importante, qui non si vede, ma qui, a destra, c’era la segnalazione sempre di una grossa pozza d’acqua che si formava all’interno del cimitero durante le piogge. È stato sistemato con un tombino, pendente, quindi adesso dovremmo aver risolto definitivamente. Quindi, speriamo di aver sistemato definitivamente quella situazione.
Il cimitero è abbastanza già ordinato, come lo vedete. Eccolo qua, si vede un po’ lì a destra.
Direi che altre… Sempre il discorso dei numeri che vi ho detto. Siamo ben più che positivi in questo cimitero, quindi, per quanto riguarda le inumazioni, cioè le tombe a terra siamo giusti per i loculi, con tutto il discorso che ci siamo già fatti prima.
Eccolo qua, lo stato di fatto è lo stato di progetto.
Si passa da avere il campo a terra, lo completiamo.
A fianco mettiamo il campo per il quinquennale. Andiamo a costruire sempre le tombe di famiglia che abbiamo detto, sia qui sopra inumazioni per le famiglie, per i cinerari, qui sopra e qui, invece, solo per - un’altra proposta che stiamo facendo un po’ in giro - l’inumazione delle tombe delle urne compostabili.
Abbiamo iniziato a farlo a Morgano. È stato un successo inaspettato, perché la popolazione l’ha chiesto.
Compostabile significa che l’urna si consuma e la cenere inevitabilmente poi si disperde nel terreno, naturalmente. Quindi, c’è una un effetto dalla terra alla terra che, insomma, è stato veramente ben accettato.
Non mi sembra che sia da… Ah, sì c’è tutta la zona che andremo, invece, a recuperare. Quella che era… chi ha frequentato sa, questa era l’ex isola ecologica, se vogliamo chiamarla così, la recupereremo. Quindi la ingloberemo nel cimitero facendola diventare una zona di lavorazioni; una costruzione di bagni e magazzini e un blocchetto loculi per urne in questo lato qui.
Questo per recuperare questa zona che, insomma, adesso non è proprio delle migliori, comunque, insomma, nel nostro Piano la recuperiamo, la facciamo diventare una parte del cimitero il più operativa possibile.
Eccolo qua, lo vedete, lo spaccato come verrà poi impostato le operazioni, gli investimenti che chiediamo in quella parte.
Ecco, un po’ più ingrandito gli interventi prioritari che ci siamo detti, per noi zona di rispetto che non cambiano. Ho finito. Sono stato veloce?
Speaker : FANTIN AGNESE – Presidente del Consiglio
Grazie.
Speaker : PERIN CRISTIANO ‒ Responsabile Servizi Cimiteriali, Contarina
Sono qui per le domande, se volete.
Speaker : FANTIN AGNESE – Presidente del Consiglio
Se ci sono interventi da fare.
Prego, consigliere Porcellato.
Speaker : PORCELLATO ROBERTO WAIMER – Consigliere
Buonasera. Due domande, tre. Avevo visto su un progetto il discorso dello spargimento delle ceneri. Viene fatto su tutti quanti i cimiteri, oppure una zona.
Speaker : PERIN CRISTIANO ‒ Responsabile Servizi Cimiteriali, Contarina
Allora, viene fatto a Vallà e Riese l’ossario cinerario.
Sugli altri mi sembra che non ci sia, in questo momento, la progettualità. Viene fatto, però, perché poi, appunto, deve essere garantito anche questo.
Speaker : PORCELLATO ROBERTO WAIMER – Consigliere
Un’altra. Volevo chiedere se gli anni di sepoltura per quanto riguarda i loculi o l’inumazione o tombe a terra rimangono così, se vengono cambiati o…
Speaker : PERIN CRISTIANO ‒ Responsabile Servizi Cimiteriali, Contarina
Per ora il regolamento rimane il vostro, quindi finché non verrà, nell’eventualità, presentato un regolamento diverso, vostro o di bacino, che è quello che stiamo lavorando con il Consiglio di Bacino Priula, i cambiamenti li verificheremo. Grandi sconvolgimenti non ci potranno essere, inevitabilmente.
Le inumazioni a terra, ricordo che per legge valgono 10 anni, quindi dopo i 10 anni si potrebbero, per il campo comune, tirare su; le sepolture che sono lì si possono tirare via. Poi, insomma, queste sono attività di gestione cimiteriale che si fa anche assieme con il Comune, in base anche alla necessità di spazi. Non c’è necessità, insomma.
Sul resto per ora rimane tutto uguale.
Speaker : PORCELLATO ROBERTO WAIMER – Consigliere
Un’ultima domanda. Lei parlava di rigenerazione dei loculi o zone dove sono rigenerati i loculi, però so che alcuni loculi hanno convenzioni per 99 anni. Lì cosa intendete fare? Li spostate o cosa pensate di fare?
Speaker : PERIN CRISTIANO ‒ Responsabile Servizi Cimiteriali, Contarina
Allora, lo spostamento di un loculo di 99 anni non è possibile finché non c’è scadenza o non c’è la rinuncia da parte del concessionario. Quindi quelle rimangono lì.
Dove si potrà intervenire, dove ci saranno gli spazi per poterlo fare, noi lo faremo.
La concessione non dà diritto a proprietà, dà diritto a concessione, quindi un concessionario può anche recedere, può decidere di abbandonare il loculo e darlo indietro al demanio, quindi al Comune e poi si interverrà.
Queste, naturalmente, sono attività che noi facciamo, cercando non di fare recuperi a macchia di leopardo, ma che ci siano, insomma, raggruppamenti tali per cui possiamo lavorare dare e creare cellette in spazi un po’ più ampi, una decina almeno. Però, questo si vede, insomma. Cerchiamo di farlo.
Questo conviene molto perché, vi assicuro, anche a livello economico la spesa è nettamente inferiore che costruire un blocco, anche cellette, nuovo, perché recuperare costa sempre meno.
Speaker : PORCELLATO ROBERTO WAIMER – Consigliere
Sì, perché sapevo che le tombe dove vi è una convenzione con più anni, sono dei blocchi interi, praticamente, per cui là non dovreste mettere mano, praticamente, perché rimane bloccato per tutta quanta la lunghezza degli anni in concessione. Sicché su quel progetto, ad esempio di Riese, probabilmente, qualche loculo o qualche pensiero di spostamento o di farlo nuovo, di riprenderlo per mano rimarrà nella carta.
Speaker : PERIN CRISTIANO – Responsabile Servizi Cimiteriali, Contarina
Sì, rimarrà nella carta; adesso capiremo anche come andrà l’andamento. Cioè non mi preoccuperei eccessivamente. Ci sono ad oggi, quindi noi non abbiamo difficoltà. Non c’è mancanza, quindi non c’è una urgenza di costruire. Dove ci sono i 99 annali con il nuovo… con, eventualmente, con il regolamento attuale non si fa nulla, ma se verrà adottato un regolamento a livello di bacino vedremo come potranno essere trattati.
Ripeto, noi vediamo che una volta dare, lasciare agli eredi la cappella gentilizia, la tomba di famiglia o il loculo era quasi un’eredità positiva. Lo dico con rammarico, ma perché ne vedo tutti i giorni, ne riceviamo tutti i giorni. Sempre di più le nuove generazioni lo vedevano, soprattutto, come un peso economico. Vediamo sempre più abbandoni, recessioni di cappelle e di situazioni anche abbastanza importanti.
Guardate, il Piano è un oggetto in movimento, non lo guardate con la staticità con cui lo stiamo presentando stasera, perché, inevitabilmente, fra dieci anni si può prendere in mano, ma esigenza si può fare anche prima, cioè in base alle esigenze che avete, che ha il Comune.
Quindi lo vedremo, insomma, nei prossimi anni quello che succederà.
Ripeto, guardiamo però a come sta cambiando l’idea di sepoltura. L’idea sta andando sempre di più verso la cremazione. Non siete ai livelli di grandi città, ma, insomma, i numeri cominciano a crescere. Ecco.
Speaker : PORCELLATO ROBERTO WAIMER – Consigliere
Grazie.
Speaker : FANTIN AGNESE – Presidente del Consiglio
Grazie.
Ci sono altri interventi?
Nessuno.
Allora procediamo con la votazione.
Si propone al Consiglio comunale di adottare il Piano regolatore cimiteriale comunale, così come è stato illustrato adesso da Contarina e come lo trovate esposto nella delibera e nei vari allegati che la compone.
Favorevoli? 8.
Contrari? Nessuno.
Astenuti? 5.
Grazie.
Passiamo al secondo punto all’ordine del giorno: “Patto dei Sindaci per il Clima e l’Energia.
Approvazione del Piano di Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima.
Do la parola all’assessore Basso Ombretta.
Speaker : BASSO OMBRETTA – Assessore
allora, buonasera ancora. Ci eravamo lasciati a novembre del 2021 dando, appunto, alla Provincia l’incarico di predisporre il Piano, appunto, per il clima e l’energia, che era la continuazione del PAES ancora del 2015, se non erro.
È stato fatto lo studio del nostro territorio e, quindi, da un punto di vista climatico, da un punto di vista della superficie, quelle che sono le nostre caratteristiche, anche in termini di difficoltà di resilienza, diciamo così, rispetto a fenomeni climatici importanti e attraverso questo studio e poi attraverso la predisposizione di proposte di miglioramento abbiamo, appunto, questo Piano che adesso, se Alessio Minto, di Divisione Energia viene avanti, verrà brevemente illustrato.
È un Piano che inizialmente mostra la nostra situazione che propone anche una serie di azioni volte a ridurre le emissioni di CO2 da qui ai prossimi anni, appunto entro il 2030, di ridurre anche quella che è… cioè di migliorare la nostra resistenza a cambiamenti, quindi la nostra resilienza e di far sì che il nostro territorio diventi anche, da un punto di vista energetico, un po’ più autonomo.
Adesso, tecnicamente, dovremmo essere in grado di mostrare ancora il tutto.
Se intanto Alessio vuoi prendere posizione.
Speaker : FANTIN AGNESE – Presidente del Consiglio
Darei una sospensione di qualche minuto, il tempo necessario affinché la strumentazione tecnica sia funzionante. Bene. Riprendiamo la seduta.
Grazie, buonasera.
Prego.
Speaker : MINTO ALESSIO – Collaboratore Divisione Energia
Buonasera a tutti.
Io sono Alessio Minto e, appunto, questa sera vi presenterò quello che è il PAESC del Comune di Riese Pio X, appunto il Piano d’azione per l’energia sostenibile e il clima.
Da dove partiamo. Partiamo, appunto, come aveva già introdotto l’assessore Basso.
L’iniziativa a livello europeo ai quali aderiscono circa 11.000 firmatari a novembre e a cui, appunto, il Comune di Riese Pio X aveva già aderito con il PAES, quindi con il vecchio Piano, nel 2014.
Cosa cambia dal PAES al PAESC. Siamo passati, appunto, dal Piano d’azione sostenibile, dell’energia sostenibile, che prevedeva un orizzonte temporale al 2020, quindi il famoso 20.20.20, la riduzione del 20 per cento delle emissioni di CO2 al 2020, ad un nuovo obiettivo di riduzione, appunto, di queste emissioni che ci porta all’orizzonte del 2030 e al nuovo orizzonte di neutralità climatica al 2050.
Quindi cos’è successo? Ci siamo accorti, nel frattempo, che questi cambiamenti climatici e l’aumento di queste temperature, delle temperature della terra, sta aumentando. Questi cambiamenti sono già in atto ed è importante, quindi, andare ad intervenire per aumentare la resilienza del nostro territorio e riuscire ad avere dei risultati, diciamo, più importanti dal punto di vista della riduzione delle emissioni di CO2.
Quindi, non più 20 per cento al 2020, ma sarà, e lo vediamo qui, il meno 40 per cento al 2030, con l’obiettivo sul lungo termine della neutralità climatica al 2050. Ovviamente, oltre al percorso di mitigazione, mitigazione significa riduzione delle emissioni di CO2, abbiamo in parallelo il percorso di adattamento che vuol dire riuscire a trasformare o comunque a cambiare il nostro territorio, in modo tale che possa ridurre quelli che sono i rischi e i pericoli derivati da questi cambiamenti climatici.
Questa qui è un pochino la time-line del percorso del Comune di Pio X all’interno del Patto dei Sindaci.
Come vedete, appunto, oltre all’approvazione del PAES nel 2016 c’è stato un momento di monitoraggio dello strumento perché, come voi sapete, il PAES, e così anche il PAESC, ha dei momenti biennali di revisione, dove, appunto, si possono andare a fare il monitoraggio delle azioni, piuttosto che andare a misurare, effettivamente, quelle che sono le emissioni di CO2 nell’atmosfera a livello comunale.
Bene. Qui solo per ricordare, appunto, che il Piano ha al proprio interno, per essere attuato, una propria struttura tecnica interna, nel senso che la gestione e l’obiettivo, ovvero quello di riuscire a realizzare questa azione di mitigazione e di adattamento, ha bisogno di un gruppo di lavoro sia per dettare la strategia che per poi coordinare e gestire queste azioni interne al Comune.
Quindi, vediamo un pochino quello che è il risultato del monitoraggio delle emissioni per il Comune di Riese Pio X. Siamo andati a monitorare quelli che sono i consumi dei vari principali vettori energetici del Comune. Abbiamo raccolto questi dati, rispetto a quello che era l’inventario base delle emissioni che aveva come anno di riferimento il 2007 siamo andati a monitorare queste emissioni nel 2019. Quindi, qui vedete riassunti i principali vettori che siamo andati ad indagare, qui invece vedete quelli che sono i settori all’interno dei quali sono suddivisi questi consumi sia di energia e, quindi, produzione di CO2, quindi: edilizia pubblica, edilizia privata terziario, trasporto privato, trasporto pubblico locale e illuminazione pubblica. Questo è stato fatto anche per l’anno 2019, com’era stato fatto nel 2007.
Queste qui non vi tedio, sono le fonti dei dati da cui abbiamo tratto, appunto, tutti i dati che poi vedrete.
Questa, invece, è la tabella riassuntiva che mette a confronto per settore i vari risultati a livello di CO2.
Come vedete, sono divisi per patrimonio comunale, comparto pubblico non comunale, comparto privato, quindi edifici residenziali, attrezzature terziarie, trasporto privato.
Il confronto tra le tonnellate di CO2 del 2007 e le tonnellate di CO2 del 2019 ci mostrano una riduzione di circa il 26,47 per cento. Questo dato, diciamo, è abbastanza in linea con quelli che sono i risultati anche degli altri Comuni della Provincia di Treviso che si attestano tra il 24 e il 30 per cento di riduzione delle emissioni. Quindi è un dato abbastanza in linea. Oltre la Provincia di Treviso anche della Città Metropolitana di Venezia, con cui abbiamo avuto occasione di andare a verificare questa tendenza.
Ovviamente, come vedremo anche nelle prossime slide, la quantità di emissioni di CO2, relative solo a quello che riguarda il patrimonio comunale è relativamente basso, nel senso che rappresentano una piccola percentuale di quelle che sono le emissioni dell’intero Comune. Quindi, gli interventi che possono essere fatti a livello comunale, come vedremo, hanno un’incidenza relativa nel senso che, effettivamente, a livello di quantità di tonnellate di CO2 sono relativi. Ovviamente, c’è poi tutta la parte di esempio o, comunque, di istruzione e di assimilazione di buone pratiche verso la popolazione. Ecco, quindi, riassunto brevemente questi qua sono i numeri di cui stiamo parlando: il 2007 era al 100 per cento, la baseline, l’anno 2020: l’obiettivo che si era dato il Comune di Riese Pio X era meno 22 per cento; al 2030 sarà meno 40 per cento e questo è il quantitativo di tonnellate di CO2 a cui dobbiamo arrivare.
Qui, appunto, i dati che avete visto prima sono riassunti in queste due colonne e divisi per settore. Quindi, gli edifici residenziali nel 2007 rappresentavano questa quota. La quota più grande è rappresentata, anche nel 2019, dai trasporti. Sono diminuiti molto i consumi a livello di edifici residenziali. Sono diminuiti anche quelli dei trasporti privati. Ovviamente, ci sarà da fare un ulteriore passo in avanti per arrivare, appunto, a questo che sarà il traguardo del 2030.
Qui, appunto, vedete un pochino riassunti quelli che sono l’incidenza dei principali vettori energetici: il gasolio che, ovviamente, è maggiormente utilizzato per la trazione dei veicoli privati è quello che la fa da padrone come percentuale di produzione di CO2.
L’altro vettore è il metano, principalmente per il riscaldamento.
Il terzo vettore energia elettrica.
Qui potete notare quello che dicevo prima.
La produzione di CO2, solo del comparto comunale, è circa il 2 per cento di quello che è il totale a livello comunale intero. Mentre il trasporto privato copre, appunto, come abbiamo visto anche prima, circa il 57 per cento. Quindi abbiamo parlato di mitigazione e di quello che è l’impatto a livello di CO2. Ora parliamo un attimo di quella che è la parte di adattamento e, quindi, di valutazione di quelli che sono i rischi legati a questi cambiamenti climatici.
È stata fatta, anzi, la valutazione del rischio e la vulnerabilità ai cambiamenti climatici è una valutazione che, facendo riferimento a un possibile rischio, quindi, per esempio l’effetto isola di calore, piuttosto che agli allagamenti urbani, quindi fenomeni di piovosità molto intensa e concentrata in un breve periodo di tempo, vengono valutati, appunto, quella che è la probabilità che questo evento accada; la vulnerabilità del territorio, quindi quali sono le caratteristiche del territorio, se favoriscano l’effettivo realizzarsi di questo evento e l’esposizione, quindi, per esempio, quanti edifici sono esposti a questo rischio, quante sono le infrastrutture che sono esposte a questo rischio e, quindi, ovviamente, anche la popolazione che può essere interessata. Attraverso la valutazione di questi elementi è possibile andare a fare la valutazione del rischio delle vulnerabilità.
Siamo andati per fare questa valutazione a fare una serie di analisi su quelli che sono i Piani principali e, quindi, le informazioni territoriali che riguardano il Comune di Riese Pio X. Come sappiamo a livello di rischio idraulico non è un Comune che ha particolari sensibilità, però rispetto ad altri pericoli come, per esempio, quello dell’isola di calore, potrebbe essere interessato nel corso dei prossimi dei prossimi anni.
Ovviamente, i modelli utilizzati fanno riferimento, i modelli climatici utilizzati per valutare quello che potrebbe essere il cambiamento climatico e, quindi, la variazione di temperature ed effetti (come precipitazioni e quant’altro) sono fatti a livello di macroarea e interessano tutta quella che è la parte centrale del Veneto.
Qui è per farvi vedere un pochino quella che è la tendenza rispetto a temperature, quindi notti di gelo, piuttosto che giorni estivi, come potete vedere la tendenza, nel lungo periodo, è quella di aumentare i giorni estivi e la diminuzione di quelle che sono temperature più rigide nel corso anche della notte, il giorno di gelo è preso come elemento che denota, appunto, la variazione rispetto a quelle che sono le temperature climatiche.
Perché parliamo di consumo di suolo? Parliamo di consumo di suolo proprio perché come è utilizzato il territorio, quindi il livello di carico di infrastrutture e di impermeabilizzazione del territorio, è un elemento che ci aiuta a capire quelli che potrebbero essere i rischi relativi al clima.
In questo caso, appunto, per il Comune di Riese Pio X, ci troviamo nell’area centrale veneta che è un’area particolarmente urbanizzata.
Siamo nel circa 18 per cento della superficie territoriale urbanizzata e, quindi, è interessata da strade, piuttosto che edifici o aree costruite, quindi diciamo che a livello di effetto isola di calore nelle zone più densamente abitate questo potrebbe verificarsi e potrebbe verificarsi, aumenta anche l’incidenza di questo di questo fattore, proprio perché ci troviamo in un’area in cui, comunque, il territorio, anche non solo all’interno del Comune di Riese Pio X, ha le stesse caratteristiche.
Qui vedete, è una nostra analisi che riguarda l’effetto isola di calore e che prende in considerazione quello che è il territorio urbanizzato e lo stato della vegetazione superficiale. Quindi dove c’è meno vegetazione e dove lo stato della vegetazione è più critico - e questa valutazione sulla vegetazione è fatta attraverso le immagini satellitari che prendono l’indice vegetazionale attraverso la risposta delle lunghezze d’onda, di risposta della vegetazione - come potete vedere dove più è rosso l’esagono, maggiore è il rischio che si verifichi l’effetto isola di calore.
Ovviamente, questo effetto è quasi coincidente con le zone maggiormente urbanizzate. Analogamente l’abbiamo fatto anche con il pericolo di precipitazioni intense a livello urbano e, come potete vedere, appunto, analogamente con l’effetto isole di calore, dove è più scuro il colore, maggiore è il rischio, appunto, di questo pericolo climatico.
Come vi avevo detto, il PAES e il PAESC hanno degli step di monitoraggio che sono biennali. In questo caso rispetto al PAES siamo andati a vedere un pochino qual è il grado di attuazione di quelle che erano le azioni intraprese nel 2016. Come potrete vedere, delle 32 azioni che erano previste dal PAES, 22 sono state completate, circa cinque sono ancora in atto, quattro sono state rinviate o riprogrammate all’interno del PAESC e una non è partita.
Qui abbiamo riportato l’elenco. Non andremo ad analizzarle, ovviamente, tutte, ma giusto per darvi un’idea di quelli che sono i dati che vengono raccolti per andare a fare il monitoraggio delle azioni, il tempo di attuazione, il budget che è stato utilizzato dal Comune e la percentuale di CO2, anzi la quantità di CO2 evitata attraverso l’attuazione delle azioni. Ovviamente, sono divise per settori, e qui le potete scorrere tutte quante (tutte le 32 azioni).
Arriviamo quindi a quello che è il piano, quindi le nuove azioni per arrivare all’obiettivo del meno 40 per cento al 2030. Queste sono le nuove azioni messe in atto all’interno del nuovo piano. Prevedono, in continuità anche con il PAES, l’intervento sugli edifici pubblici, quindi interventi alcuni dei quali già in fase di avanzata riprogettazione, altri in fase di progettazione preliminare, per esempio sulle palestre di Poggiana e di Riese Pio X; alcuni interventi riguardano la scuola di Cendrole, il municipio, la primaria di Riese, la biblioteca, gli impianti, la bocciofila; inoltre, sono previsti interventi di utilizzazione con un tempo più lungo, entro il 2030, anche di realizzazione di impianti fotovoltaici.
Gli interventi sull’illuminazione pubblica prevedono la riqualificazione complessiva degli impianti di illuminazione pubblica attraverso la sostituzione delle lampade adesso non a led con lampade a led; e gli interventi che riguardano invece gli edifici residenziali e terziari che vanno di pari passo anche con quelle che sono sia le normative nazionali sulla riqualificazione degli edifici privati, che quelle che possono essere le nuove strategie, che riguardano anche la promozione delle comunità energetiche, quindi nuovi sistemi di utilizzo della produzione di energia prodotta da fonti rinnovabili ed efficientamento degli impianti termici civili. Anche la Provincia di Treviso ha promosso, tra gli altri, bandi per la riqualificazione di centrali termiche private.
Tralasciando gli edifici privati, passiamo al trasporto, quindi: le misure per la diffusione dei veicoli ecologici, il rinnovo del parco autoveicoli circolante e lo sviluppo della mobilità leggera, quindi lo sviluppo di percorsi ciclabili, come per esempio quello di Spineda e il sentiero, anzi, la pista ciclabile di Cendrole, il tratto nord e il tratto centrale e il sentiero Curiotto.
Dopodiché, l’impegno è quello di favorire e di acquistare un veicolo elettrico, quindi la sostituzione di quelli che sono i veicoli dell’amministrazione comunale con nuovi veicoli elettrici e la promozione di quelle che sono per esempio iniziative come “pedibus”, e altre, che sono sempre legate alla mobilità lenta e al basso impatto di CO2; sensibilizzazione della cittadinanza, quindi continuare con quelle che sono le iniziative di coinvolgimento dei cittadini, attraverso anche l’iniziativa del PAES, talché sarà previsto un intervento nelle scuole di Riese Pio X, dove andremo a fare un’attività di coinvolgimento degli alunni, dove verranno presentati i cambiamenti climatici e quello che possono fare direttamente i cittadini per andare a diminuire questi effetti climatici; ovviamente, tutte le altre attività che l’amministrazione comunale porta avanti con la cittadinanza per diffondere cultura e consapevolezza rispetto ai cambiamenti climatici. Aggiornamento del regolamento edilizio, l’applicazione del Green Public Procurement, quindi i metodi con cui l’amministrazione comunale trae le proprie risorse (quindi, appalti verdi e quant’altro), interventi di recupero delle acque meteoriche, la redazione del piano delle acque, quindi di una valutazione di vulnerabilità idraulica del territorio, anche rispetto a quelli che possono essere i cambiamenti climatici, e gli interventi di forestazione urbana, appunto per contrastare anche l’effetto isola di calore piuttosto che per migliorare l’aspetto ecologico del territorio comunale.
Queste sono le 17 azioni che sono state presentate, e che aiuteranno a raggiungere l’obiettivo al 2030.
Io ho finito la mia presentazione. Spero di non avervi tediato. Se ci sono domande, sono a disposizione, Grazie a tutti.
Speaker : FANTIN AGNESE – Presidente del Consiglio
Grazie.
Ci sono interventi in merito a quanto illustrato? Prego, consigliere Porcellato.
Speaker : PORCELLATO ROBERTO WAIMER ‒ Consigliere
Volevo chiedere: questi dati per arrivare a una diminuzione di CO2 o quant’altro vengono presi da che data? Da che investimenti pubblici è stato fatto questo calcolo? O quando verranno indirizzati? Da che anno si prendono questi dati? Prima del 2014, del PAESC che è stato fatto? Oppure dal 2014 in poi?
Speaker : MINTO ALESSIO – Collaboratore Divisione Energia
Possiamo andare sulle slide, dove ho messo le fonti dei dati.
Quelli che riguardano edifici, attrezzature e impianti comunali, ovviamente fanno riferimento alla riduzione delle emissioni di CO2 che sarà fatta in base all’anno di monitoraggio, quindi fra due anni andremo a vedere quali sono i consumi degli edifici comunali che saranno interessati dagli interventi di riqualificazione. Verrà stimata la riduzione in termini di CO2 rispetto all’anno base che è il 2007.
Il 2007 quindi è l’anno-base in cui sono stati catalogati tutti gli edifici comunali e sono stati rilevati quelli che erano i consumi, e fa da anno base per andare a calcolare la riduzione del 40 per cento, quindi il 2007 rispetto all’anno di monitoraggio. Non so se ho risposto.
Speaker : PORCELLATO ROBERTO WAIMER ‒ Consigliere
Sì, grazie. Non vedevo, all’interno di questo PAESC, eventualmente, opere fatte prima del 2014. Ad esempio, volevo fare solo un esempio: per quanto riguarda il calcolo della vulnerabilità idraulica, negli anni scorsi è stata recuperata una cava dismessa, dove c’erano dei residui, dei rifiuti. All’interno di questa cava è stato progettato, fatto un bacino di laminazione per il recupero dell’acqua del torrente che dava problematiche; potrebbe rientrare eventualmente su questi calcoli?
Speaker : MINTO ALESSIO – Collaboratore Divisione Energia
Dal punto di vista della CO2, non stiamo parlando di CO2 ma stiamo parlando di adattamento. I dati che abbiamo preso, sui quali ci siamo basati anche per la valutazione del rischio di vulnerabilità fanno riferimento anche al piano di gestione rischio alluvioni, quindi il PGRA, che è stato aggiornato al 2021 e che prende in considerazione quindi anche gli interventi che sono stati fatti in passato rispetto a quello che è a rischio alluvioni. Quindi, effettivamente è sicuramente stato preso in considerazione questo intervento.
Ovviamente, non è stato inserito come azione che il PAES si propone di fare perché ovviamente è già stato realizzato, quindi non è stato evidenziato all’interno del piano.
Speaker : FANTIN AGNESE – Presidente del Consiglio
Grazie.
Ci sono altri interventi?
Speaker : PORCELLATO ROBERTO WAIMER ‒ Consigliere
Sì, volevo capire due cose all’interno, probabilmente, non direttamente da chi ha esposto. A pagina 52 si dice “continua il servizio di pedibus con delle linee nel Comune di Riese”: era per capire eventualmente come sta procedendo, o dove viene fatto.
Speaker : BASSO OMBRETTA ‒ Assessore
Posso rispondere io?
La linea del pedibus è attiva e ricca solo nella frazione di Poggiana, perché ci sono genitori che accompagnano, che si rendono disponibili ogni anno ad effettuare questo servizio e ad accompagnare a scuola non solo i propri figli, ma anche gli altri bambini.
Nelle altre frazioni, compresa Riese, nonostante ogni anno a settembre facciamo una riunione in cui chiediamo la disponibilità, in cui pubblicizziamo l’iniziativa attraverso un volantino, non abbiamo avuto la stessa disponibilità da parte di altri genitori. La linea pedibus quindi non è attiva né a Riese, né a Spineda, né a Vallà, quindi le cosiddette casacche arancioni non si vedono.
Ci sono però bambini che vengono a scuola ugualmente a piedi, anche se non organizzati nella linea pedibus. È nostra intenzione, e ogni anno a settembre ci riproviamo; ma sappiamo che il pedibus conta sulla disponibilità e sul volontariato di queste persone che potrebbero anche non essere genitori, ma anche nonni, o altre persone che si rendessero disponibili. Quindi, il nostro invito sarà rifatto comunque a ogni inizio di anno scolastico.
Speaker : PORCELLATO ROBERTO WAIMER ‒ Consigliere
Grazie.
Allora, a pagina 152 va cambiato, perché è scritto “continua il servizio di pedibus con tre linee a Riese, Spineda e Vallà”, omettendo Poggiana, che è l’unica che funziona.
Speaker : BASSO OMBRETTA ‒ Assessore
Allora cambieremo sicuramente, correggeremo. Grazie.
Speaker : PORCELLATO ROBERTO WAIMER ‒ Consigliere
Un’altra considerazione: a pagina 155 si dice “prosegue con la giornata annuale dell’ecologia, introdotta nel 2018”. Non so chi abbia messo questo dato.
Speaker : BASSO OMBRETTA ‒ Assessore
Il 18 perché intendi che è stata introdotta prima? Sicuramente.
A livello di ufficio probabilmente avevano questa data. Non so se dipenda dal Covid, sarà stato un errore. Ovviamente, sappiamo che è da mo’ che c’è e che continuerà. È da lodare, tra virgolette, o da congratularsi anche con le precedenti amministrazioni circa comportamenti green… Quello che è di Cesare date a Cesare. Ovviamente, è anche sulla base di questo che continuiamo in tal senso.
Si tratta però di continuare a promuovere sempre iniziative da un punto di vista ambientale più sostenibili, e di cercare anche sempre di più la buona volontà e il contributo dei cittadini. È una, ma sono diverse le attività che ci proponiamo di fare, non è sempre facile.
Speaker : PORCELLATO ROBERTO WAIMER ‒ Consigliere
Sì, era solo per un’altra correzione da fare, se no rimaneva.
Grazie.
Speaker : FANTIN AGNESE – Presidente del Consiglio
Prego, consigliere Tombolato.
Speaker : TOMBOLATO ALBERTO – Consigliere
Buonasera.
Un chiarimento per quanto riguarda sempre le azioni sulla pianificazione territoriale, dove si parla di aggiornamento del regolamento edilizio. Se potevamo una spiegazione di questo, anche e soprattutto dove si parla di crediti edilizi, o soprattutto della possibilità di concessione di contributi agevolati edilizi per realizzazione di tetti verdi.
Se poteva essere introdotto, spiegato questo punto, o anche cosa si intende per questo “tetti verdi”, per questa tipologia di sgravi, o che si ipotizza verranno dati.
Grazie.
Speaker : MINTO ALESSIO – Collaboratore Divisione Energia
Posso andare io?
La proposta riguarda il regolamento edilizio. È un intervento che può essere utile a livello di adattamento ai cambiamenti climatici, quindi quello di andare ad avere nello strumento del regolamento edilizio delle premialità che riguardano interventi su tetti verdi piuttosto che a livello di crediti edilizi per andare a realizzare delle opere di riduzione dell’impatto, o isola di calore, piuttosto che delle nuove piantumazioni, o interventi per il miglioramento del drenaggio urbano.
Da questo punto di vista, il regolamento edilizio può tornare come strumento, se verranno fatte queste modifiche, unitamente magari anche intervenendo sul piano degli interventi, andando ad intervenire da questo punto di vista.
È uno degli interventi che anche altre amministrazioni comunali hanno cercato di inserire all’interno del proprio PAESC, che cercano di andare ad intervenire su quello che è il costruito del settore privato.
Speaker : FANTIN AGNESE – Presidente del Consiglio
Grazie.
Ci sono altri interventi? Prego, consigliere Porcellato.
Speaker : PORCELLATO ROBERTO WAIMER ‒ Consigliere
Ultima cosa. Ho sempre sentito parlare di recupero di CO2 con piantumazione e quant’altro. È stato mai fatto un calcolo, eventualmente, al di fuori delle alberature? Nel senso: in alcune zone, rispetto ad altre, nel settore agricolo, ci sono dei seminativi; non so, è mai stato fatto un calcolo per quanto riguarda il recupero di CO2 su tipologie di coltivazione?
Speaker : MINTO ALESSIO – Collaboratore Divisione Energia
Di solito il calcolo viene fatto su alberature, perché vanno a stoccare la CO2 per un periodo di tempo relativamente lungo. Quando parliamo invece di seminativi, sono generalmente annuali, quindi lo stoccaggio di CO2 non è un flusso che viene fermato nel tempo, ma viene rigenerato ogni anno. Ogni anno quindi andiamo ad assorbire una percentuale di CO2, ma viene poi rilasciata nell’atmosfera anche attraverso le attività agricole, quindi tutte le attività per preparare i terreni e andare poi a raccogliere questi seminativi, che vengono ripetute annualmente. Quindi, in realtà, non c’è una sottrazione, uno stoccaggio di CO2 nel tempo. Da questo punto di vista quindi non è relativamente interessante andare a fare un calcolo su questo tipo di piantumazioni o di attività.
Speaker : PORCELLATO ROBERTO WAIMER ‒ Consigliere
Però, eventualmente, su un discorso di mitigazione di alcuni impatti per quanto riguarda il rilascio, oppure le grosse piovosità, se la cultura è in atto rispetto al terreno libero, questo favorisce un deflusso delle acque molto più controllato a seconda del periodo della coltivazione, sicuramente.
Speaker : MINTO ALESSIO – Collaboratore Divisione Energia
Diciamo che quello che può fare un terreno agricolo rispetto al pericolo, appunto… Se parliamo di gestione idraulica, quello che può fare un terreno agricolo con un seminativo è relativamente uguale a quello che può fare con un seminativo piantato; non è molto diverso da un terreno agricolo che viene lavorato, quindi che ci sia una piantumazione, una coltivazione piuttosto che sia lasciato incolto non è così significativo a livello di regimazione delle acque. Sono più impattanti la gestione del reticolo idrografico (quindi fossi e quant’altro) che la gestione che fa il consorzio di bonifica ed altro. Non è così importante quindi il tipo di coltivazione che c’è al momento.
Discorso diverso se si vanno a progettare delle coltivazioni arboree, che vengono conciliate anche con la regimazione delle acque, quindi delle aree che magari possono essere esondate in periodi di forti precipitazioni: mi viene in mente un bosco planiziale, un piccolo appezzamento a bosco planiziale, che può essere inondato, o comunque che può fungere da vasca di laminazione anche in periodi di forti piogge, quindi conciliare un sistema ecologico con la funzione idraulica.
Sulle coltivazioni non è però così significativo.
Speaker : FANTIN AGNESE – Presidente del Consiglio
Grazie. Ci sono altri interventi?
Prego, consigliere Tombolato.
Speaker : TOMBOLATO ALBERTO – Consigliere
Solo una dichiarazione di voto.
Speaker : FANTIN AGNESE – Presidente del Consiglio
Sì.
Speaker : TOMBOLATO ALBERTO – Consigliere
Ringraziamo per le delucidazioni. È stato chiarissimo, e ha anche risposto ai vari quesiti che avevamo.
Procediamo con la nostra dichiarazione di voto. La salvaguardia dell’ambiente e la lotta ai cambiamenti climatici è la maggiore sfida che ci attende nei prossimi anni.
Come sempre ai Comuni spetta un importante ruolo di regia per sensibilizzare i cittadini sugli obiettivi da raggiungere, dando seguito a quel cambiamento di mentalità già avviato rispetto a vent’anni fa, ma evidentemente non ancora sufficiente, specie in territori come i nostri, che risentono maggiormente del consumo del suolo e dell’innalzamento delle temperature.
Certo, non nascondiamo qualche perplessità di fronte a direttive europee, che fissano sì obiettivi ambiziosi ed importanti, come l’efficientamento di edifici in classe E entro il 2030, o lo stop delle auto con motore a combustione dal 2035; ma sono attualmente prive di uno studio di impatto che questi regolamenti potranno avere. Studi, peraltro, fondamentali per rendere compatibili gli obiettivi green con le effettive possibilità del nostro sistema industriale di convertire la propria produzione nelle tappe prefissate, salvaguardando così anche milioni di posti di lavoro.
Naturalmente, tutti gli obiettivi sono condivisibili, purché vengano supportati da politiche forti, di accompagnamento alla transizione ecologica, e che ne armonizzino gli effetti nel nostro sistema socioeconomico.
Speaker : FANTIN AGNESE – Presidente del Consiglio
Grazie.
Procediamo con la votazione.
Si propone al Consiglio comunale di approvare il PAESC, così com’è stato illustrato, e di dare atto che costituisce un atto di indirizzo per avviare il territorio verso uno sviluppo sostenibile. Naturalmente, è un documento che evolverà al mutare delle condizioni.
Favorevoli? 10. Contrari? Nessuno. Astenuti? 5.
Dichiariamo anche la delibera immediatamente eseguibile.
Favorevoli? Contrari? Nessuno. Astenuti? 5.
Terzo punto all’ordine del giorno è “Adesione alla campagna ‘Posto Occupato’ dedicato a tutte le donne vittime di violenza”. Questa campagna è stata ideata da Maria Andaloro, editore di una rivista on line La grande testata, avviata nel 2013.
Con questa campagna, Maria Andaloro ha invitato enti pubblici e privati a riservare un posto alle donne vittime di violenza. Di fatto è un posto concreto, visibile, con una sedia vuota, a indicare il posto che queste donne avrebbero occupato nella società se non fossero state uccise da mariti, fidanzati, ex mariti, ex fidanzati, o comunque da uomini semplicemente violenti.
Si tratta quindi nel concreto di andare a posizionare una sedia vuota e di affiggere su questa la locandina di “Posto occupato”, che riporta l’immagine della campagna e una breve spiegazione scritta. Lo scopo è appunto quello di continuare a sensibilizzare la coscienza di tutti.
È naturalmente soltanto un simbolo forte, che continua a rendersi visibili anche in giornate diverse da quella del 25 novembre. L’importante è che ci sia un posto occupato che continui a metterci a confronto con l’assenza di queste donne.
Naturalmente, non apporta soluzioni – magari bastasse posizionare una sedia per porre una soluzione a questi drammi – ma è comunque una volontà di tenere alta l’attenzione su questa problematica.
Per la delibera è anche chiesta l’immediata eseguibilità, perché il prossimo 8 marzo partirà la rassegna femminile “Doppia X”: il primo evento in programma è proprio la presentazione dell’adesione a questa campagna. Si propone quindi al Consiglio comunale di aderire alla Campagna “Posto Occupato”, dedicata a tutte le donne che sono vittime di violenza e che ora non ci sono più. Ci sono interventi?
Procediamo con la votazione.
Favorevoli? All’unanimità.
Chiedo anche l’immediata eseguibilità della delibera.
Favorevoli? All’unanimità.
Il quarto punto all’ordine del giorno è “Approvazione dell’ordine del giorno per il futuro dell’ospedale di Castelfranco Veneto”.
Il Comune di Castelfranco Veneto, con la sua delibera consiliare della seduta del 30 novembre dello scorso anno ha rivolto alcune richieste ai vertici della Regione Veneto e a quelli dell’ULSS 2, rivolgendo alcune richieste mirate sia in merito all’Istituto Oncologico Veneto, sia in merito alla parte generalista dell’ospedale.
A parte che ha subìto delle diminuzioni in termini di prestazione, proprio in seguito all’inserimento dell’Istituto Oncologico Veneto tra i suoi reparti, quindi la richiesta che si fa, che io rivolgo a questo Consiglio comunale è quella di far nostro l’ordine del giorno per il futuro dell’ospedale di Castelfranco Veneto.
Prego, consigliera Simionato.
Speaker : SIMIONATO PAOLA – Consigliere
Per chiarezza, Presidente, le chiedo almeno di leggere la proposta di delibera, in modo che sia ben chiara a tutti.
Grazie.
Speaker : FANTIN AGNESE – Presidente del Consiglio
L’ordine del giorno di Castelfranco, o la proposta di delibera?
Di Castelfranco, sì. Per intero, comprese le premesse?
Allora: “Il Consiglio comunale di Castelfranco Veneto chiede formalmente alla Regione Veneto, nelle figure del Presidente Zaia, dell’assessore Lanzarin, del direttore generale Flor, dei vertici dell’ULSS 2 e dello IOV, rappresentati dei direttori Benazzi e Benini, quanto segue: ‘in merito allo IOV, che i nuovi reparti previsti presso lo IOV di Castelfranco Veneto siano avviati come previsto dalle schede ospedaliere in vigore, emanate a maggio 2019, e pertanto, che entro la fine del 2023 siano attivati Chirurgia toracica oncologica, Chirurgia dei tessuti molli e del peritoneo, Chirurgia ginecologica oncologica; che si attivino al più presto i lavori per il servizio di radioterapia; che gli spazi dei piani dell’ospedale ancora incompleti vengano resi operativi, possibilmente entro la fine del 2023, in modo tale che i nuovi reparti IOV abbiano nuovi spazi dedicati, senza dover ridurre quelli della parte generalista; che venga confermato l’accordo secondo il quale i reparti di Gastroenterologia, Urologia ed Ematologia possano offrire anche servizi non oncologici alla popolazione residente nell’ex ULSS 8 (attuale distretto di ASL dell’ULSS 2) e che per tali prestazioni venga trovata una modalità compensativa alla mobilità sanitaria passiva, generata nel bilancio dell’ULSS 2; che venga deliberata la non transitorietà dello IOV a Castelfranco Veneto.
In merito alla parte generalista dell’ospedale (parte dell’ULSS 2) che nella prossima versione delle schede ospedaliere, attualmente in corso di revisione, vengano incluse la conferma definitiva dei reparti di Chirurgia generale e Chirurgia vascolare (nelle schede attualmente in vigore sono indicati come provvisori); la conferma di tutti gli altri reparti e servizi presenti nelle schede in atto (si menzionano tra tutti, in particolare, la Pediatria e Patologia neonatale), di Ostetricia e di pronto soccorso. In merito ad alcuni di questi reparti, infatti, vi sono già segnali di possibili difficoltà: Ostetricia probabilmente resterà fino al 2022 sotto la soglia dei 500 parti, a fronte di uno storico, nel recente passato, di circa 1.000 parti all’anno e la situazione del day hospital pediatrico; un aumento di almeno 20 posti letto nel reparto di Medicina generale, attualmente in enorme sofferenza, con numerosi appoggi in area chirurgica; il ripristino del reparto di lungodegenza; il ripristino del reparto di Ortopedia, che era già entrato in crisi a Montebelluna a seguito delle disposizioni anti-Covid, riducendone l’operatività, e ad oggi carente di ortopedici; la possibile riassegnazione alla parte generalista dell’ospedale del servizio di radiologia; le attuali schede lo avrebbero trasferito allo IOV, anche se tale spostamento non è avvenuto; che nel brevissimo termine Regione e Direzione dell’ULSS 2 pongano un’attenzione particolare per scongiurare chiusure che diventerebbero difficilmente reversibili dei reparti di Ostetricia, Pediatria e Patologia neonatale; sia resa operativa a Castelfranco, l’interconnessione tra CUP dell’ULSS 2 e CUP dello IOV, in modo tale che qualora il CUP dell’ULSS 2 non sia in grado di fissare la prestazione specialistica nella sede di Castelfranco entro il termine indicato nella prescrizione, possa direttamente entrare nel CUP IOV; nell’attesa di tale perfezionamento informatico, sia verbalmente indicato ai cittadini di recarsi allo sportello del CUP IOV prima di mandare l’utente ad altre sedi ULSS della provincia, o presso il privato convenzionato, o lasciarlo nella lista galleggiante, ovviamente per le specialità presenti presso lo IOV di Castelfranco”.
Se non ci sono interventi, procederei con la votazione.
Speaker : SIMIONATO PAOLA – Consigliere
Solo una dichiarazione. Questi che abbiamo visto nella proposta di delibera sono temi trattati da anni, non ancora definiti, che vanno ovviamente attentati.
Il nostro voto sarà favorevole proprio per far sentire le istanze del territorio ai vertici superiori.
Speaker : FANTIN AGNESE – Presidente del Consiglio
Grazie.
Quindi si richiede di approvare, di far proprio l’ordine del giorno per il futuro dell’ospedale di Castelfranco Veneto.
Favorevoli? All’unanimità.
Quinto punto all’ordine del giorno: “Comunicazione esito controlli interni 2^ semestre 2022”.
Comunico al Consiglio che in merito al controllo interno del secondo semestre del 2022 non è stata rilevata alcuna irregolarità amministrativa né contabile relativamente agli atti che sono estratti a sorte e sottoposti a controllo.
Il Consiglio è terminato. Se non ci sono interventi, chiudo la seduta alle ore 20,36.
Passo la parola al pubblico, se ha qualcosa da dirci, ma non ci dice niente.
Auguro a tutti una buona serata. Vi ringrazio.