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Comune Pescia - Riunione aperta alla cittadinanza - 25.01.2023
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Io.
Io.
Non c'è.
Che cosa vuol dire?
Quartiere.
Che dicevamo?
Acceso allora buonasera a tutti e ringrazio tutti della presenza a questa Assemblea che stasera ha organizzato la Società della Salute, qui c'è la presenza del Presidente Sindaco, Lamporecchio che penso tutti conoscete, e del direttore dottor Longhi, che è qui accanto a me e la società salute poi lo spiegheranno bene loro sta facendo un percorso nei comuni della Società della Salute, della Val di Nievole, per spiegare un po' il, quello che fanno comune per comune quali sono i dati comune del Comune della situazione rispetto ai servizi che gestiscono e poi anche le prospettive. Perché poi con la Regione che è da ridefinire tutti i profili di salute e tutti gli obiettivi.
Di salute. Qui si sta parlando logicamente di territorio, perché è assolutamente di territorio e quindi poi loro spiegheranno tutti le attività specifiche che fanno. Hanno cominciato già in diversi Comuni, poi ora stasera c'è pesce e poi finiranno il percorso, e ricordo a tutti che la società salute un consorzio dei comuni, peraltro quella la Valdinievole, una delle prime società della salute che sono nate in Toscana e i Comuni hanno delegato tutta una serie di attività che poi spiegherà bene, dopo.
Il Presidente, la riunione di stasera ora qualche il mio, la mia, il mio saluto iniziale, poi passerò la parola al presidente. Ci sarà uno svolgimento di spiegazione un po' di tutti i dati, poi io direi alle 10 e quindi anche i gli interventi, abbastanza come dire, sintetici, perché è dalle 10:10, un quarto. Poi c'è la possibilità a chi è presente qui di poter fare domande e chiedere delucidazioni sulle cose che ci sono, perché loro spiegano dei dati, spiegano le cose anche interessanti. Io ero già visti però, insomma, non non non non so nulla di rispetto a quello che verrà detto, quindi sicuramente ci saranno domande, osservazioni, insomma richieste anche, ed è importante questo percorso di partecipazione e di coinvolgimento che forse per la prima volta viene fatto in questo modo e quindi ringrazio la Società della Salute di permettere alle persone di poter intervenire alla comunità. Qui son presenti logicamente oltre che ho visto dei consiglieri comunali che la Presidenza del terzo settore associazioni di volontariato che cooperative, insomma c'è un po' tutto il mondo che ruota intorno al tema della salute e del benessere, ma soprattutto che ruota alteri al territorio. Ricordo per coinvolgere più persone perché capisco che uscire di casa dopocena venire poi nella sala consiliare che poi la sala consiliare più di quello non c'entrano, perché c'è un problema anche di capienza. Questa serata va in diretta streaming, col sistema che abbiamo del Consiglio comunale sul sito del Comune di Brescia, quindi andando in diretta poi la possibilità a casa, poi rimane registrato quindi qualcuno anche sui dati, poi il materiale che loro.
Che sono le slide, eccetera, che presenteranno poi ce l'hanno mandato, lo metteremo nel sito, lo consegneremo ai Consiglieri. Insomma, faremo un po' di divulgazione anche noi, perché è giusto che sia a disposizione. Ecco quindi, insomma, massima divulgazione anche della delle cose. Voglio dire solo una cosa e poi io mi Cityscoot, do la parola al Presidente.
Cioè la società. La salute per noi è uno strumento fondamentale. L'abbiamo ripetuto più volte, lavorano su tutta una serie di temi che sono fondamentali dai minori agli anziani diversamente abili, tutto quello che è l'assistenza domiciliare e e anche su progetti speciali, tanto che questa sera diranno anche rispetto al PNRR, questa famosa parola magica dei finanziamenti. Cosa hanno messo in campo tutto quello che viene fatto logicamente nasce da un lavoro dei sindaci, della Conferenza dei Sindaci, poi la Società della Salute nella programmazione, nel lavoro e stasera, secondo me è importante perché, oltre che far conoscere cosa fa la società salute anche dal punto di vista dei numeri e daranno anche dei numeri di valutazione de della salute sul nostro territorio che sono interessati vi invito a guardarli, però vi faranno anche vedere il fatto che.
Fra le risorse che gli Arian della Regione, quelle della compartecipazione dei comuni e anche la capacità di attrarre dei progetti dei progetti, di qualsiasi genere si capisce il ritorno che c'è di servizi sul territorio. Quindi questo è molto importante e molte volte fanno anche quel meccanismo di moltiplicazione che che serve per fare e questo guardate è fondamentale perché insomma, poi dobbiamo dare delle risposte ai cittadini e siccome qui si parla di territorio si parla di sociosanitario fino alla salute mentale, cioè, voglio dire, sono tutti interventi importanti che vanno che vanno. Voglio dire capiti e nello stesso tempo capire anche che dopo il post pandemia questi interventi qui diventano fondamentali, sapendo anche chiudo che poi lo spiegheranno loro. Negli ultimi nell'ultimo anno sono venuto fuori anche leggi, nuove regole, nuove, molte più blocco GOS, molte più entrate nel territorio. Il Presidente, soprattutto penso le assistenti sociali e tutta una serie di cose anche su questo si sta seduti ci sta lavorando, quindi è un momento anche di cambiamento, non solo tenere quello che c'era, ma di cambiare metodo e non è facile cambiare metodo. Ecco perché la programmazione deve essere una programmazione partecipata e nello stesso tempo, quindi è una serata importante. Grazie di essere qui e sicuramente possiamo fare dell'altro, ma insomma, questo è un punto di partenza per vedere di fare una nuova programmazione. Grazie.
Grazie, Oreste, grazie dell'ospitalità e grazie anche al direttore e ai funzionari che sono qua presenti, insomma, che abbiamo di fronte un bel tour de force, abbiamo iniziato lunedì sera e questa è la è la seconda serata poi dopo proseguiremo in tutti i comuni della Valdinievole inizierei proprio da da qui da da dirvi diciamo come è nata questa questo programma di di interventi di serate all'interno dei dei Comuni poco diciamo, partendo da dalla dall'istituzione comune,
D'accordo e condiviso con tutti i Sindaci della Val di Nievole riuniti appunto nella Conferenza dei sindaci e nell'assemblea della Società della Salute con il, il direttore romi abbiamo, diciamo, pensato di fare un un passaggio con appunto tutte le Amministrazioni comunali con tutti i Comuni perché quest'anno scade il piano sanitario e con il 2023 la Regione è chiamata ad approvare il nuovo Piano, il nuovo Peace Piano Integrato di Salute,
Il Piano Integrato di Salute, come tanti altri strumenti, come tanti altri piani anche, diciamo, di competenza comunale, penso al Regolamento urbanistico, al Piano strutturale richiedono una, come dire, con partecipazione, con una una, diciamo informazione e un recepimento delle.
Istanze segnalazioni da parte della di tutta la cittadinanza. Noi saremo chiamati poi a a ad inviare alla Regione Toscana il nostro contributo e proprio perché volevamo che questo contributo fosse veramente, ho partecipato e provenisse veramente dal.
Dal dalla base, dal territorio, dalle associazioni. Abbiamo colto questa occasione e stiamo facendo appunto questo questo Tour in un momento, oltretutto lo diceva prima il Sindaco molto molto particolare, soprattutto per la sanità, ma in generale per tutte le attività sociosanitarie, in un momento di di di grossi cambiamenti che già erano iniziati prima della pandemia, che la pandemia vi ha fatto in qualche modo deflagrare a velocizzato questa questa trasformazione. Insomma, ci sono tutta una serie di.
Di situazioni che stanno profondamente cambiando. E questo questo cambiamento sta avvenendo in maniera molto, molto rapida, perché la pandemia non ha fatto altro che accelerare questo processo.
Ora la serata di stasera, diciamo si svolgerà così noi vi illustreremo che presenteremo dei dei dati che sono, per una parte, gli indicatori riferiti alla diciamo alla popolazione.
Nello specifico del Comune di Pescia, confrontati con il dato, lo stesso indicatore della Valdinievole toscano e nazionale, che sono appunto legati allo alla poco alla popolazione, lo stato di salute, l'età, insomma, eccetera, eccetera ci sono tutta una serie di dati molto interessanti e che servono proprio per come dire come base.
Per iniziare a fare una riflessione su su quelli che possono essere effettivamente i bisogni nuovi bisogni quando si parla di assistenza socio sanitaria, la seconda parte, diciamo dei dati, invece, riguarda le attività che sono, che sono state svolte, partendo da, diciamo, da quello che è molto più evidente che sono i costi,
Come diceva il Sindaco, ci sono dei costi che ricadono direttamente e provengono direttamente dalle casse comunali, che si aggiungono poi ad altre ad altre risorse che provengono dalla dalla stessa azienda sanitaria e dalla Regione, da progetti specifici, eccetera, eccetera.
Ma insieme appunto alle ai costi che ha il il sistema socio sanitario territoriale.
Vi faremo vedere anche poi i numeri effettivamente gli assistiti, i servizi erogati, le percentuali, insomma l'incidenza, eccetera questo per come dire, per inquadrare e per capire bene che cosa che cosa ci sta dietro a un numero ha un costo, no a un numero che è legato ai denari ma che diciamo grazie a quello si riescono poi a a effettuare tutta una serie, arrogare tutta una serie di servizi tradotti a aiutare, sostenere la, i nostri, i nostri concittadini, i cittadini della Val di Nievole, perché si ragiona in questi termini come Società della Salute, appunto non c'è un confine comunale, ma il diciamo, il nostro orizzonte è quello Valdigne, Polino.
E noi diciamo, siamo stati bravi, chi è venuto prima di noi è stato bravo a cogliere l'occasione a ad attivarsi immediatamente a costituire la Società della Salute, ma già prima c'era stata l'esperienza della delega delle attività sociali all'azienda,
Alla ASL 7, quindi, si va un po' indietro nel nel tempo e e da lì abbiamo sempre mantenuto, diciamo una certa impostazione, tutte le attività sociali che sono di competenza comunale.
Tutti i comuni della Valdinievole tutti hanno delegato, appunto attraverso la Società della Salute, la loro il loro svolgimento, è evidente che.
Come dire, potendo gestire questi servizi in forma associata, c'è una un'ottimizzazione delle risorse,
È notevole,
Con diciamo, le stesse risorse a livello singolo comunale, non potremmo non avremmo mai potuto erogare gli stessi servizi e la stessa qualità dei servizi, quindi merito a chi prima di noi ci ha creduto e ha e ci ha permesso di arrivare, insomma oggi insomma ed essere una delle delle Società della Salute innanzitutto più complete, no, perché la la Società della salute nostra e della Valdinievole è quella che ha attivato e che sta gestendo la gamma più vasta del di di attività e di servizi in ambito sociosanitario che siamo anche stati. Essendo.
Una delle prime. Anche un modello, poi, per quelle che pian piano stanno stanno venendo fuori, stanno nascendo in questo in questo periodo. Io mi fermerei qui proprio per lasciare spazio appunto alla pura. Lascio la parola al direttore che integra aggiunge.
Un minimo, diciamo di introduzione per per farvi comprendere, ecco bene, è quello che ci che ci premeva che cos'è la la serata e che qual è l'importanza, insomma, di poi di aprire un un confronto con con voi, ascoltare le vostre considerazioni, proposte, istanze critiche, qualsiasi cosa vogliate poi dirci, noi raccogliamo tutto e alla fine del giro, poi dopo il questo patrimonio di.
Discussione di.
Segnalazione argomenti che abbiamo trattato poi diventeranno appunto entreranno a far parte di quella che sarà la nostra, la nostra proposta, la nostra, il nostro contributo, la nei confronti della Regione Toscana affinché poi, appunto, ne possa tenere di conto totalmente in parte insomma poi la discussione si sposta su un altro su un altro tavolo su un altro livello.
Per la composizione, appunto, del Piano Integrato di Salute.
Che ha durata triennale, quindi inizia con il 2024 e si sviluppa poi per i tre anni successivi dopo la illustrazione dopo i dati, a quel punto poi, dopo apriamo, la diciamo, diamo la parola a chiunque la voglia, per qualsiasi intervento, ognuno di voi si senta di di fare qualsiasi contributo vogliate portare alla discussione grazie.
E poi ci riaggiorniamo dopo.
Sì, grazie buonasera, anche da parte mia e grazie di essere venuti, ringrazio anche tutti i colleghi e i responsabili dei vari settori e servizi della Società della Salute della Zona Distretto, e sono presenti qui stasera, sono molti, egli ringrazio davvero tutti per la presenza, alcuni di loro, magari prima della nostra conversazione, potranno intervenire per brevemente. Ecco, per commentare i dati che li riguardano. È una serata d'ascolto, perché la programmazione prevede naturalmente l'ascolto. Fra l'altro, c'è una modalità anche innovativa, moderna per programmare anche le politiche territoriali che è quella diciamo di farlo insieme, no, e quindi di ascoltare i punti di vista dei cittadini, delle rappresentanze dei cittadini e costruire insieme, quindi, attraverso un percorso di CO programmazione, coprogettazione, poi le azioni territoriali. Questo è un aspetto rilevante e importante è la programmazione e alla necessità di essere sottoposto. A un certo punto ho una valutazione da parte anche dei beneficiari dei servizi. Ecco, questo percorso serve anche per accogliere da parte dei cittadini e dei rappresentanti dei cittadini.
Istanze proposti, osservazioni critiche, risorse, magari che sono presenti in questo territorio e che vanno maggiormente valorizzate. Quindi l'obiettivo di avere quello poi dell'ascolto di di di aprire questo dialogo che ci potrà servire per poter costruire un piano integrato di salute che tiene dentro il Piano sanitario e il Piano sociali territoriali. Ecco che dovrà essere davvero.
Maggiormente incisivo, con alcune caratteristiche e che sono quello ormai presenti nella gran parte della normativa recenti, che sono appunto quella in primo luogo della corresponsabilità e quindi non soltanto gli enti pubblici, ma agli enti pubblici, insieme a tutti i soggetti del territorio, hanno, diciamo, la corresponsabilità della gestione delle attività di interesse generale. Ecco, questo è un aspetto rilevante e importante. È chiaro che la programmazione spetta all'ente pubblico, ma le azioni che stanno dentro la programmazione vedono protagonisti anche tutti gli altri soggetti, a partire da dai soggetti del terzo settore. E poi c'è questo tema importante della prossimità e quindi dell'attenzione ai territori di ricollocare al centro della nostra azione le comunità locali. Infatti abbiamo fatto 11 incontri perché ci preme fare un ragionamento legato alle comunità locali, perché ogni comunità locale, anche in Valdinievole, ha dei propri sistemi di funzionamento e non è detto che siano uguali e nei vari territori della Valdinievole sicuramente servizi sono analoghi, però l'obiettivo è anche di strutturare attività di prossimità, servizi, e presidi che possano rispondere in maniera più pronta e più appropriata ai bisogni dei cittadini e lo vedremo anche da dati. Ci sono delle virtuosità presenti in Valdinievole in modo particolare rispetto a questa attenzione alla prossimità, quindi, tenere le persone al proprio domicilio e offrire dei servizi al domicilio delle persone ci sono altre azioni che sono state programmate nel nostro territorio. A partire dal PNRR, Pescia avrà la possibilità di sviluppare i due azioni importanti del PNRR, che sono legati a un'attività del dopo di noi e quindi rivolta a persone disabili. E poi un'altra attività importante, che vedrà invece delle strutture degli alloggi per anziani non autosufficienti e quindi una abitare supportato per favorire appunto la permanenza di queste persone in in in abitazioni, in appartamenti che sono qui in città. Quindi, ecco, c'è una prospettiva importante anche di riqualificazione dell'offerta territoriali e l'occasione è anche quella per raccogliere non soltanto magari le esigenze particolari e probabilmente ci sarà, ma anche l'esigenza di sistema di come, attraverso il contributo di tutti questo territorio Comune di Pescia fuori, organizzare e migliorare, implementare e sviluppare le proprie attività, i propri servizi rivolti ai cittadini. Bene, partiamo allora con la presentazione di questo primo lavoro. Ringrazio tutti i settori della SdS della zona distretto che hanno fornito i dati, perché quello che presentiamo, il frutto anche della valorizzazione e dell'organizzazione di questi dati che sono stati forniti e da tutti i servizi, ringrazio. Silvia Spadoni. Che è la referente del nostro Ufficio di Piano, che Massimiliano Faraoni di Simurg, ricerche che hanno preparato appunto questo lavoro simul di ricerche, che da anni collabora con ANCI Toscana, Federsanità nella predisposizione appunto del profilo di salute regionali e quindi lascio a Massimiliano stasera la parola per l'illustrazione. Grazie.
Grazie Stefano buonasera, a tutti si sente.
Allora, in questa breve presentazione, ci saranno in sostanza tre tipologie di informazioni, la prima parte illustrerà.
E tutti quelli che sono i fattori che maggiormente incidono sulla salute e il benessere di una popolazione, in questo caso i dati specifici del territorio di Pescia. La seconda parte vedrà appunto il riflesso di questa situazione di questi fattori sul territorio, illustrando lo stato di salute che ha come stanno i i residenti di Pescia a livello di salute e di benessere. La terza parte più orientata ai servizi. Vedremo appunto qual è il livello di copertura dei servizi sul vostro territorio, quante persone sono in carico quanto si spende e sulla base di quanto si spende possibile notare anche quello che è già stato in parte detto, ovvero il beneficio di stare all'interno di un sistema in cui i Comuni non agiscono e non affrontano le difficoltà e la produzione di servizi da soli, ma in maniera associata, ottimizzando le risorse e recependone di nuove risorse che un Comune da solo non avrebbe la forza e la capacità di reperire.
La parte iniziale giusto per inquadrare, anche se in parte è già stato detto, a che punto siamo perché questo incontro.
E qui riassunto brevemente il processo di programmazione regionale e zonali, quindi le società della salute e delle zone distretto è un percorso che è partito nel 2020, con la Regione che ha costruito il proprio Piano sociale e sanitario integrato. Ha chiamato le zone A fare altrettanto attraverso il Piano Integrato di Salute. Nel 2020 è stato prodotto, ha validità, doveva avere validità fino al 2022, sarà esteso al 2023 nel 2024. Presumibilmente la Regione aggiornerà il piano e chiederà alle zone di fare il il nuovo Piano Integrato di Salute nel piano integrato di salute. E cosa si fa? Si predispone il il profilo di salute? E questi i dati che vedrete ne sono un estratto per capire quali sono le criticità del territorio definire gli obiettivi di salute e definire come programmare dove allocare le risorse.
Tutte queste questi, questa parte, che è la programmazione, dovrà esser fatta attraverso la partecipazione della comunità, quindi questi primi incontri sul territorio vogliono essere anche un po' l'embrione di quella nascita, dei legami di comunità che poi, quando ci sarà il Piano Integrato di Salute, vedranno la strutturazione di un percorso partecipativo vero e proprio, con incontri serrati sul territorio e il recepimento delle istanze della cittadinanza e del delle organizzazioni presenti sul territorio economiche, sociali di terzo settore.
La prima parte riguarda com'è strutturata la popolazione che attualmente risiede a Pescia. Se vedete, qui c'è il grafico la figura in alto a sinistra riporta l'andamento della popolazione. Forse non so se riuscite a leggere comunque tutto il materiale sarà a vostra disposizione. Se si vede dal dopoguerra ad oggi la popolazione di Pescia più o meno è rimasta sostanzialmente stabile da da circa ventun mila del dopoguerra agli attuali poco più di 19.000, quindi la popolazione è rimasta stabile. Cosa si è notato di diverso rispetto agli altri territori e alla Valdinievole che, mentre la Valdinievole e molti altri Comuni hanno avuto uno sviluppo, dal dopoguerra fino al 2020, al 2011 e di crescita della popolazione, qui c'è una stabilizzazione della popolazione. Ci sono 8 circa 8.500 famiglie e il 13% di di dei residenti di Pescia è straniero una percentuale più alta di quella che si riscontra in Regione Toscana, che è all'11,5% quindi c'è una una.
Sovra una sola dimensione della popolazione straniera residente a Pescia. Cosa succede però alla popolazione non solo di Brescia, ma anche dell'intera Val di Nievole della Toscana, che si fanno sempre meno figli, il la natalità scende,
A Pescia è più o meno sulla linea del livello nazionale, è superiore a livello regionale, però comunque è un dato che è in discesa, quindi si fanno sempre meno figli, cresce di conseguenza la popolazione anziana, l'incidenza ci sono circa due anziani per ogni giovane, non solo a Pescia, ma in Regione Toscana, nella Valdinievole un po' meno. In Italia comunque la tendenza diciamo, che è quella che porta la popolazione anziana dall'attuale peso di un quarto della popolazione, circa il 25% al un terzo della popolazione, quindi il 33 34% nell'arco di 20 anni, quindi tra 20 anni questo territorio, così come la gran parte della Regione Toscana e la gran parte dell'Italia, vedrà un terzo di popolazione anziana. Questo comporta ovviamente per la definizione degli obiettivi di salute, per la strutturazione e la programmazione dei servizi. È un elemento molto rilevante.
Contemporaneamente, a questa crescita di popolazione, che tendenzialmente avrà bisogno di maggiore aiuto.
Anche se si è allungata la speranza di vita alla nascita e la vita e gli anni di vita in buona salute, è una popolazione che presumibilmente avrà sempre più bisogno in termini di non autosufficienza di supporto, il maggiore supporto e la colonna del welfare di welfare locale, regionale e nazionale sono le famiglie, quindi le reti familiari, ma la famiglia negli ultimi trent'anni ha visto diminuire i propri componenti medi quindi sia.
Diciamo semplificata e siamo passati da tre componenti medi di 25 30 anni fa agli attuali qui su Pescia sono 2,4 in molti altri Comuni,
È inferiore quindi le reti familiari che si assottigliano e dall'altra parte da contraltare al maggiore popolazione, che ha bisogno di supporto e assistenza. Quindi è un elemento di crisi che io ho riassunto in una domanda. Quali possibilità di tenuta ci sono per il sistema di welfare se le reti familiari non sono e non saranno più in grado di garantire il supporto che finora hanno garantito, e quindi questo comporterà forse un maggiore peso sui servizi se la famiglia non è più in grado di poter tenere al domicilio o comunque.
Arrangiarsi attraverso le proprie reti di supporto.
Una delle conseguenze, ad esempio, di questa strutturazione demografica. I demografi ormai lo chiamano inverno demografico, trappola demografica. Insomma, ci sono vari, ma tutto questo è per far capire che abbiamo imboccato una tendenza che sarà difficilmente invertibile, almeno nell'arco dei prossimi 30 o quarant'anni, anche con politiche che potranno spingere verso la natalità o l'accoglienza di popolazione straniera tradizionalmente più giovani della popolazione straniera a fino al 2013 2014 controbilanciato il la natalità degli italiani, la scarsa natalità degli italiani, dal 2013 2014 i flussi migratori sono calati e con essi era iniziata a crescere l'indice di vecchiaia e quindi le quote di popolazione anziana. Uno degli effetti di tutto questo, ad esempio, è quello che riguarda la tenuta del sistema previdenziale, che è una parte essenziale del sistema di welfare. Attualmente, se vedete, in Toscana potete guardare provincia per provincia anche la vostra, ad esempio, su Pistoia ci sono 119.000 occupati e 118.000 pensionati quindi cominciano. Comincia a esserci un'equivalenza tra le persone che lavorano e che quindi alimentano anche il sistema previdenziale e le persone che sono in pensione. Quindi questo è un elemento che molto probabilmente l'OCSE ci dice che tra 10 anni ci saranno 105.
Pensionati ogni 100 lavoratori, quindi anche qui bisogna capire come starà in piedi questo sistema sono tutti gli effetti del del di queste dinamiche demografiche. Si pensi anche che un recente dibattito, sempre fra i demografi ma insomma, ora comincia avere anche rilievo sui quotidiani, ovvero abbiamo parlato della popolazione anziana e spesso la popolazione anziana, anche nel nell'analisi delle politiche sociali c'è questa tendenza a considerarla maggiormente una una quota di consumatori di risorse piuttosto che di contributori in termini risorse. Questo ovviamente.
Non è così, perché il contributo del della popolazione anziana alla società avviene in molti altri modi, ad esempio attraverso il la, l'associazionismo, il volontariato, il supporto familiare, si pensi solo all'accudimento dei nipoti, ma se gli anziani di domani saranno persone che andranno in pensione anziché a 60 settant'anni e con pensioni che non riguardano più il sistema retributivo ma il sistema contributivo quindi con un minore con un minore con minori risorse economiche, saranno in grado di fornire quell'accudimento verso i propri figli per fini V. I propri nipoti economico di di di relazione che sono in grado di tenere oggi. Quindi questi sono due i questi due aspetti, due dei tanti aspetti che saranno la conseguenza di queste dinamiche demografiche.
Si parlava prima è stato detto da chi mi ha preceduto della particolare situazione della della Valdinievole Valdinievole, un territorio che non ha Comuni considerati periferici ultraperiferici, questo significa una maggiore, forse l'unico territorio in Toscana che non ha Comuni periferici ultraperiferici, uno dei pochi diciamo e quindi questo comporta una maggiore prossimità dei servizi.
Delle persone con i servizi questo forse è uno dei motivi per cui la Valdinievole e non si è spopolata come altri territori che hanno caratteristiche analoghe.
È un punto di forza, visto il sistema, il cambiamento del sistema dei servizi territoriali che attualmente in atto, iniziato con il 2022, con alcune con una legislazione nazionale e poi, con il contributo del PNRR, che vedrà, forse lo diranno dopo di me la nascita di un sistema di servizi che va ancora più in direzione del cittadino e forse non a caso un ad esempio l'assistenza domiciliare, che è uno dei punti di forza di questo territorio.
È stata possibile, oltre alla lungimiranza e alla bravura di chi pro programma gestisce questi servizi, proprio perché è possibile raggiungere il cittadino in maniera più semplice che in altri territori, che magari hanno Comuni molto periferici. Aree montane, aree collinari molto distanti dai centri urbani. Quindi questo è senz'altro da considerare un punto di forza. È un punto di vantaggio da cui partire per la riorganizzazione dei servizi che veniva detta poc'anzi. Passando ai ai fattori che determinano la salute, e vedremo poi alcuni dati che riguardano il Comune di Pescia, l'Organizzazione mondiale della sanità ci dice che l'80% della nostra salute in pratica ce la facciamo da soli perché riguarda gli stili di vita, in primis, quindi, ciò che noi scegliamo, consapevolmente o inconsapevolmente, di fare. Quindi i nostri comportamenti verso gli stili di vita, per stili di vita si intende e consumo di tabacco, di alcol, l'attività fisica e consumo di attività psicotrope. Quindi tutto ciò che attiene i comportamenti personali e l'orientamento a determinati stili, divisa ovviamente ai fattori socioeconomici e al fattore della prevenzione, mentre solo il 20% è influenzato dalla presenza di servizi sul territorio. Quindi.
Per intenderci avere l'ospedale a due chilometri non fa più salute che alimentarsi correttamente, muoversi e avere uno stile di vita sano, quindi l'80% della mia salute è determinato da questo solo il 20% dall'avere l'ospedale o i servizi a portata di mano, per questo, appunto,
Abbiamo visto i determinanti di salute, reddito, case del lavoro, così come come come è posizionato il Comune di Pescia su questi aspetti, il il reddito medio IRPEF, che 19.650 per contribuente è più basso del vedete sia di quello italiano che di quello toscano. Questo è un territorio, la Valdinievole in generale che dal punto di vista reddituale a un una minore disponibilità rispetto a da molti altri contesti della Toscana questo si riflette ovviamente su tutti gli altri indicatori, ad esempio il grafico in alto a destra che riporta le famiglie che hanno un ISEE, quindi, una situazione economica svantaggiata sono su questo territorio, circa 800 367 delle quali.
Sono beneficiari di reddito di cittadinanza e 47 di pensioni di cittadinanza, quindi c'è una sacca di di di famiglie in potenziali difficoltà che è maggiore di quella riscontrabile mediamente a livello regionale.
Non non sembra esserci su questo territorio una situazione critica rispetto alla condizione abitativa,
E quindi al al mantenimento.
Della propria condizione abitativa. C'è invece una disoccupazione che sembra elevata, ci sono circa 3.500 persone iscritte ai centri per l'impiego in in cerca di di lavoro disponibili a ad essere occupati, altra nota positiva abbiamo visto la parte di prossimità ai servizi e alla presenza di del del terzo settore che tradizionalmente una forte presenza. Il dato di Pescia, che è quello in rosso in tutti i grafici, sta a dimostrare che qui c'è una una presenza ancora più alta di quella riscontrabile a livello medio regionale e tra le più alte,
In Toscana, quindi questo il capitale sociale di un territorio è importante per sopperire agli altri elementi di svantaggio che invece.
Abbiamo visto. Abbiamo parlato degli stili di vita e che non esempio e diciamo che i tre grafici che rappresentano alcol, fumo e sostanze psicotrope sono riferite ai giovani, ai giovani che fanno parte della Valdinievole, quindi non c'è un dato comunale ma ovviamente il dato della Valdinievole, essendo Pescia uno dei tre Comuni più grandi.
Non dico completamente e estendibile in maniera identica coi della Valdinievole, ma sicuramente lo rappresenta in maniera significativa. Non sembrano esserci tra i gli stili di vita giovanili, comportamenti a rischio meno virtuosi rispetto a ciò che è riscontrabile tra i coetanei. Presidente, in Toscana e negli altri territori della Toscana, anzi, sembra che ci sia un comportamento più virtuoso, una parte che invece non sembra riguardare direttamente Pescia, ma sicuramente riguarda la Valdinievole riguarda il gioco d'azzardo in Valdinievole sono stati giocati quasi 235 milioni di euro nel 2021 quasi 24 milioni sono stati giocati nel Comune di Pescia. Quindi, però, se vedete l'incidenza per maggiorenne di 1.450 euro contro i 2.300 della della Valdinievole bene, la Valdinievole trainata in alto, ovviamente, dal dato di di Montecatini che insomma tutti conoscete, però diciamo che è TEN in molti molti altri, in diversi altri Comuni è tendenzialmente più elevata della media regionale. Quindi è sicuramente una una situazione da attenzionare qui, appunto non so se dopo parlerà anche il servizio dipendenze, però.
Comincia a essere un campo che.
Gioca un peso rilevante nella fragilità di individui e famiglie.
Tutto questo che abbiamo visto, quindi, ha un impatto sulla salute, che impatto ha sulla salute dei cittadini di Brescia?
I residenti a Pescia sembrano avere una mortalità più elevata della media regionale, della media della Valdinievole hanno una speranza di vita alla nascita più bassa, ovviamente vengono mortalità più alta del del dei residenti, della Val di Nievole dei residenti toscani.
Hanno la Valdinievole una mortalità evitabile più alte, e qui torna il tema della prevenzione che abbiamo visto prima, come uno dei determinanti di salute che ha maggiore impatto.
Sullo stato di salute di una popolazione a la Valdinievole, ovviamente una cronicità più alta, perché ha una struttura per età sbilanciata verso la popolazione anziana, ma in maniera maggiore rispetto alla media regionale, quindi presidenze di malattie croniche e Presidente di una mortalità più alta e di conseguenza una speranza di vita alla nascita più bassa ora stiamo parlando di scostamenti che non sono,
Rilevanti al punto da far considerare la Valdinievole un territorio fuori dagli schemi rispetto a ciò che si registrano negli altri territori, e le variazioni che ci sono all'interno della Toscana, salvo rari casi delle aree montane più periferiche sono tutti in un range che, diciamo, può essere considerato accettabile data la diversità dei territori però, insomma, questa è la situazione del Comune e,
Della Valdinievole.
Passando invece ai servizi, le ultime due, le ultime due schermate e poi ho finito né nella figura di sinistra trovate la percentuale di utenti sui residenti a seconda della tipologia di utenza, i servizi hanno in carico dei residenti a Pescia 226 minori, 512 adulti e 295 anziani. Se vedete la, la percentuale raffrontata con quella della Valdinievole sono dati più o meno in linea con tutta la zona, quindi non ci sono scostamenti significativi. Per quanto riguarda invece le aree di utenza e prive di utenze s'intende, la parte in blu scuro dedicata a famiglie minori, la parte via via scorrendo verso destra più chiara dedicata al disagio e l'emarginazione degli adulti, la parte ancora più chiara dedicata all'area degli anziani e quella finale dedicata all'area della disabilità. Quindi, se vedete più o meno la distribuzione che c'è a Pescia sugli utenti è ricalca quasi identicamente quella della Valdinievole.
Abbiamo messo anche un dato di spesa, cioè a quanto viene speso all'interno delle singole delle varie aree di utenza. Se fate il calcolo, appunto, che arriva sui 2 milioni di euro, poco più se ricordo bene, se considerate che il Comune di Pescia ha una quota capitaria all'interno della Società della Salute, mi sembra di 733.000 euro o giù di lì, ma euro più euro, meno capite, la differenza tra,
Ciò che il Comune mette all'interno della Società della Salute 700 e oltre mila euro e la produzione di servizi che invece ricade sul territorio attraverso la Società della Salute è di 2 milioni di euro, quindi quasi tre volte tanto, quindi è un moltiplicatore della propria capacità di spesa questo perché è già stato accennato ma che ha una capacità anche di attrazione al di là di ciò che viene,
E viene diciamo investito dalla Regione e dallo Stato e che ha il proprio precipitato in Valdinievole. C'è anche una capacità delle delle strutture di intercettare finanziamenti che vanno sono extra la dotazione di fondi che arrivano dalla Regione e dallo Stato centrale, quindi c'è un moltiplicatore di risorse che poi vengono.
Riversate in servizi verso la cittadinanza.
La la, la schermata finale riguarda invece alcuni dei servizi della Valdinievole quindi.
Non ci sono, non sono rappresentati, tutti, è solo uno spaccato, la parte di riabilitazione vede 216 persone in trattamento, parliamo di dati 2021, l'attività infermieristica molto consistente, 604 adulti con almeno un trattamento domiciliare e 131 con almeno un trattamento ambulatoriale, 3.800 e e 809 rispettivamente sono quelli della Valdinievole quindi Brescia ha un ha un impatto consistente sul sui servizi della Valdinievole.
Il servizio Dipendenze, abbiamo parlato prima della del del gioco d'azzardo, che è una delle nuove disturbo da gioco d'azzardo, è una delle nuove dipendenze che è stata inserita anche nei livelli essenziali,
Di assistenza, ci sono 567 persone in tutta la Valdinievole seguiti dai servizi dipendenze,
La maggior parte la gran parte ATER e sono adulti dai 35 ai 64 anni, la gran parte per tossicodipendenza o alcoldipendenza. 57%, il 22% che a quel 4% di disturbo da gioco d'azzardo, che comincia a farsi sentire comincia a far sentire la propria rilevanza sul totale dei delle persone seguite, segno che comunque in gioco la presenza di un forte.
Forte propensione al gioco sul territorio, poi produce anche il,
Diciamo, disturbi dal gioco d'azzardo e tenete conto che ciò che vedono i SerT è solo la classica punta dell'iceberg di un fenomeno che è molto più diffuso, ma che non emerge.
L'il riquadro finale riservato alla salute mentale con 599 minori e 847 adulti in carico ai servizi di salute mentale, appunto, quindi, anche qui è un un, un impegno, uno sforzo e un impatto rilevante sui servizi, io mi fermo qui, vi ringrazio per l'attenzione e ovviamente se ci sono domande o richieste di approccio di approfondimenti resto a disposizione grazie.
Bene, allora, grazie a Massimiliano, avete visto una panoramica sintetica su su, sui dati che riguardano questo Comune, la Valdinievole ora direi, prima ad aprire la conversazione, se siete d'accordo, magari chiederei a qualcuno dei responsabili dei settori di fare proprio per pillole ecco alcuni brevi commenti in qualche minuto e prima di tutto Alessandro Pecchioli e responsabile della rete sanitaria territoriale.
Salve a tutti, sono lavoro, vi Valdinievole. Da circa 6 7 mesi m'ha, detto Stefano, sono il direttore del coordinamento sanitario della rete territoriale aziendale e mi occupo in particolare stasera. Insomma, volevo fare un cenno così su quelle che sono le progettualità che la la zona Val di Nievole a rispetto, diciamo alla Vision. 6 del PNRR sono cosiddette reti di prossimità, case di comunità, ospedali di comunità e il nostro territorio. Negli altri sette diciamo zone distretto della della Toscana, della Toscana, Centro, vede, diciamo, un impegno e un finanziamento direi dedicato allo sviluppo di di alcune attività in primis diciamo così, cioè il discorso dell'ospedale di comunità che.
È una struttura che si comporrà da dai 20 ai 40, ancora in corso di definizione, la prova della progettualità in accordo, la nostra Direzione generale, ma vedrà, diciamo, dai 20 ai 40 posti letto dedicati alla posta funse, cioè alla dimissione dall'ospedale, ma non solo permetterà anche, diciamo così, ai colleghi medici di famiglia di poter ricoverare le persone che magari hanno bisogno di un periodo di approfondimento diagnostico e di inquadramento clinico all'interno di queste strutture. Quindi avrà questa questa, questo doppio, questa doppia valenza, siano uscite dall'ospedale e l'ingresso appunto dal territorio, l'altri due diciamo sì, elementi saranno quali filanti rispetto alla mission del PNRR. Saranno le le le 2 case di comunità che verranno realizzate nella Valdinievole e una centrale operativa territoriale che racchiuderà un po' le funzioni di quella che è l'attuale agenzia di continuità. Ospedale e territorio sono termini un po' tecnici, ma è per farvi capire come l'impegno, diciamo sì dell'azienda sanitaria e nello specifico del Dipartimento rappresenta in questa zona della rete territoriale, sta facendo per realizzare, omogeneizzare e creare una sorta di minimo comun denominatore dei servizi territoriali nella nostra zona. Lo fa investendo, diciamo, si sulle strutture, ma anche sul personale e direi sui processi, cioè su quelle che sono le idee e i programmi che stiamo sviluppando per garantire al meglio l'assistenza territoriale ai nostri utenti, ai nostri, ai cittadini che abitano in questo caso anche, naturalmente, il Comune di Pescia. Aggiungo, diciamo così, che un periodo questo e lo voglio dire perché succede una volta ogni vent'anni diciamo così forse anche di più che ci sia un investimento così cospicuo, diciamo in conto capitale sulle strutture che hanno comunque bisogno di essere riqualificate e di mettere al passo con i tempi, diciamo, una delle idee verranno sviluppate, ad esempio è quella della telemedicina del teleconsulto, realizzando del degli ambulatori, diciamo all'interno, delle case di comunità, ma anche delle case della Salute a queste collegate che permetteranno, diciamo, ai professionisti che lavorano di fare il teleconsulto piuttosto che diciamo così vedere le persone da casa e questo permette di raggiungere anche territori, anche se, come già spiegato, Faraone, non ci sono territori periferici ultraperiferici, ma ci sono ovunque i territori, magari un po' distanti rispetto a dove sono a dove sono i servizi. Alcuni sono servizi di prossimità e certamente gli ambulatori dei medici di famiglia, lo stesso servizio infermieristico raggiungono, diciamo, più agevolmente, servizi. Altri diciamo, sono invece per una questione anche di efficienza e di efficiente allocazione di risorse in dei contesti, diciamo, comunali o di ambiti più più specifici, ma questo non vuol dire che non siano ugualmente raggiungibili dalla dalla cittadinanza attraverso anche il lavoro e stiamo che stiamo realizzando un'ultima chiosa. La faccio anche sulla riorganizzazione complessiva e poi verrà coinvolte, penso, le Conferenze dei Sindaci è quella della continuità assistenziale, la cosiddetta Guardia medica che vede, diciamo, una riorganizzazione che va, diciamo, a premiare quelle che sono le sedi in un certo senso più produttive, ma è anche qui, si va nell'ottica dell'efficientamento delle risorse, non c'è una sottrazione di risorse, ma c'è una diversa modalità di spenderli. L'idea è quella di spostare alcune ore che sono, diciamo, al momento dedicate in orario notturno dalle 24 in poi sul diurno, recuperando così una maggiore efficienza rispetto ai colleghi. E fanno questi servizi e dedicandole in primis alla fascia diciamo più bisognosa dei nostri utenti. Mi viene in mente le residenze sanitarie, assistite, le RSA e le RSD, ma non solo tutta una serie di una gamma di servizi e possono in qualche modo venire incontro ai cittadini e facilitare questi processi percorsi anche nell'ambito della medicina della medicina generale. Io mi fermo qui perché voglio poi lasciare il posto a.
Grazie grazie, Alessandro, chiederei anche una battuta, Fabrizio Fagni, che responsabili appunto del SerT che sono stati presentati alcuni dati, proprio una battuta per commentarli, grazie.
Buonasera a tutti sono Fabrizio Ferragni, direttore del dei, serve di Pistoia e della Valdinievole, la sede a Montecatini.
E ci chiamiamo questo lo dico sempre negli ultimi tempi quando, quando presento il servizio, ci chiamiamo serve e non più SerT perché ci occupiamo anche di dipendenze comportamentali, in modo particolare, come ha detto Faraoni, ci occupiamo di gioco d'azzardo che è una delle dipendenze comportamentali che sta nei livelli essenziali di assistenza, vorrei integrare dicendo che gli operatori diversi operatori dei serve e serve per lo meno della dell'area dell'ASL centro si stanno ci stiamo formando.
Con un master di secondo livello nelle dipendenze comportamentali contro il gioco d'azzardo. Ci stiamo interessando di altri tipi di dipendenze, in particolare sulla tecnologia dipendenze da internet, eccetera. Hanno degli aspetti sicuramente diversi dalle dipendenze da sostanze e da gioco d'azzardo. Però, insomma, ci stiamo formando perché sembra che sia un'emergenza importante e confermo che, per quanto riguarda il gioco d'azzardo, pur rimanendo le dipendenze da sostanza, la quasi totalità delle persone che vediamo, la dipendenza da gioco d'azzardo che vediamo noi è veramente una una piccolissima parte. Un commento rispetto a quel dato che sembrava un po' più ottimistico rispetto agli altri,
Sia alla Toscana, che ha la Valdinievole riguarda i il numero dei giocatori giovani. In realtà, come sappiamo bene, questo dato è viziato in partenza perché noi riusciamo a rilevare le persone che giocano in quel territorio, mentre è noto che non necessariamente si gioca dove siamo residenti, anzi si gioca di più dove c'è possibilità di aggregazione oppure semplicemente si va a giocare lontano da casa nostra, specialmente se abbiamo una competizione a quella giocata lì, non necessariamente si parla di dipendenza. La persona prima si diceva che gioca la schedina del Totocalcio, ora non va più di moda, si comprano tantissimi gratta e vinci, eccetera e altro, ma non necessariamente è una dipendenza. Se, come dire, se questa cosa è piuttosto blanda e assolutamente controllata,
Un'altra cosa che magari mi farebbe piacere dire è che dopo la pandemia ai nostri servizi, in particolare Montecatini, stiamo ripristinando tutte quelle attività che sono fondamentali in un servizio per le dipendenze, cioè i gruppi di giovani gruppi di familiari che in realtà erano stati sospesi sia per la pandemia che non era possibile fare attività di gruppo sia perché le risorse di personale erano, abbiamo raddoppiato il numero degli psicologi e non avevamo uno ora sono diventati due ridire raddoppiato. Sembra però in realtà questo ci cambia parecchio e ci dà la possibilità, insomma, di dare un servizio che per le dipendenze è fondamentale, cioè l'attività di gruppo poi a disposizione. Se qualcuno vuol fare domande grazie.
Grazie, Fabrizio allora.
Gli ultimi due commenti ai dati, se vogliono che Fabio pronti, che è responsabile del settore infermieristico della Valdinievole e chiederei anche a lui un breve commento, grazie.
Velocissimo Stefano, ma anche ho gradito buona sera a tutti perché.
Diciamo lo spaccato che abbiamo visto fino adesso è una rappresentazione di quello che può cade un po' ovunque, anche della nostra nazione, e diciamo che l'infermieristica siamo nel professione, sia come organizzazione in Toscana ha un grande, ha un grande valore, noi nella zona della Valdinievole abbiamo.
Ormai istituito da oltre tre anni la figura del difensore di famiglie e comunità che, tradotto, rappresenta un elemento fondamentale che è quello della prossimità al cittadino. E quello che è un po' la guida che ci accompagna queste anche in queste serate era una nostra convinzione che ed essere più prossimi alle.
Alle necessità delle persone.
Noi conosciamo le infermieristica come una modello strettamente prestazionale e dell'lo è perché in effetti, alcune attività sono prestazionali, che il paziente ha necessità di quella cosa infermiere la esegue, ma nell'ottica di sviluppo, proprio per la vicinanza alle famiglie che sono sempre più mono, diciamo le le le famiglie sono più monofamiliari che molto più aggregate. Come abbiamo visto dai dati che ho rappresentato, è una presa in carico un po' della famiglia e l'ambizione spostarsi alla comunità e il ancora meglio nel nostro ambito. Quella di integrarsi con il terzo settore, che è molto presente, e questo è un po' una sfida futura. Quindi si va un po' oltre quello che noi conosciamo, come la prestazione singola e anche quella chiaramente, ripeto, è necessaria, ma la sfida futura è questa. Qui c'è bisogno di un.
C'è un cambiamento culturale non solo degli operatori che ci lavorano, e perché è chiaro che tutto ciò che si rinnova ha bisogno di una coltivazione di una chiaramente una guida, ma ha bisogno chiaramente l'interazione col poco il popolo, quindi con le persone e in modo tale che la cultura possa chiaramente cambiare questo è un po' una sfida abbiamo iniziato, stiamo lavorando bene, non ci sono,
Non è un per auto auto, complimentarsi, ci mancherebbe però i dati dimostrano insomma che la vicinanza degli infermieri alle famiglie nella zona di Pescia è molto alta, e questo ci fa enormemente piacere, e però c'è ancora molta strada da fare. L'impegno è tantissimo, le risorse ci sono sulla parte territoriale e siamo molto, molto soddisfatti perché i nostri infermieri scelgono anche la parte territoriale, perché è una sfida importante perché sentono forte questo questa necessità di stare insieme e vicino alle famiglie. Basta, io non voglio aggiungere altro, non voglio rubare tempo, grazie mille. Grazie.
Per concludere, c'è Michela Nieri, non so se vuole aggiungere qualcosa a quello che è già stato detto.
È referente del della della salute mentale e adulti e quindi non so se vuoi fare un commento dati.
In questo periodo, sostituendo in concordanza.
E niente, volevo solo aggiungere che la cultura del nostro servizio.
Ci differenzia anche da altri servizi, è quella di.
Di avere una particolare attenzione alla gestione delle persone con delle problematiche di salute mentale, prevalentemente sul territorio congestione territoriale, a differenza di altri, ma lì la la cultura è sempre un po', quella ospedalocentrica e la nostra attenzione è sempre stata un punto A a questa modalità di intervento e al tanto è che si parla appunto di salute mentale al cittadino e non più di servizio psichiatrico proprio si cerca di.
Di andare incontro a quelle che sono le problematiche delle delle persone, cercando anche di.
Di favorire una una collaborazione sia fra gli altri servizi, come appunto il il serve, ma servizi che sono presenti sul territorio, l'associazionismo e proprio per cercare anche di intercettare il quello che è il disagio della persona in in una fase proprio anche iniziale, prima di di arrivare a quelli che sono invece situazioni critiche che richiedono un maggiore impegno né di gestione e che richiedono anche ricoveri.
Mi sembra che, insomma, i ricoveri non non siano.
Siano stati insomma un buon numero rispetto rispetto anche ad altri agli anni scorsi, forse un pochino più questo anno, che poi ci si risente anche del del del periodo del post Covid, dove purtroppo, insomma che di determinate attività, attività socializzanti che sono insomma satelliti sono afferenti al nostro servizio per per ovvi motivi che sappiamo sono dovute interrompere alcune ridurre oppure rivedere anche come modalità organizzativa.
Grazie.
Grazie bene, allora a questo punto possiamo aprire la nostra conversazione, quindi vi invitiamo davvero a portare i vostri contributi, osservazioni naturalmente su quello, se volete che è stato presentato, ma anche su altri elementi e possono comunque essere interessanti rispetto a questa comunità questo territorio. Con questo obiettivo, ecco di poter davvero implementare e sviluppare, potenziare, migliorare e qualificare l'offerta sociale e sociosanitaria su questo territorio. Quindi a questo punto la parola a voi qui c'è il microfono potete avvicinarvi magari vi presentati e prego.
Buonasera a tutti, per chi non mi conosce sono il dottor Conforti sono un medico di famiglia pensionato da un anno per 45 anni, lavora sul territorio questo territorio, penso di conoscerlo.
Direi abbastanza e sono grato alla Società della Salute Forloni perenti che ci hanno portato questi numeri, che mettono nero su bianco quello che già conoscevamo in pratica, proprio per esperienza diretta che abbiamo fatto sul campo in tutti questi anni, visto che questi dati che ci sono stati presentati serviranno poi come base per il nuovo Piano sanitario che dovrà essere presentato a breve e quindi dovrà dare un qualche cosa un impulso che si ripercuoterà sul terreno, sul nostro territorio della Val di Nievole a Pescia, in particolare per i prossimi anni. Io penso che sia necessario fare alcune riflessioni di carattere generale, proprio perché l'impatto che si prevede di queste scelte è un impatto importante.
Allora a me preme sottolineare innanzitutto che.
Da quello che ho imparato in questi anni che ho lavorato sul territorio, un ruolo fondamentale di riferimento ha sempre avuto sempre e comunque l'ospedale. Il nostro ospedale è un bene assolutamente irrinunciabile per Pescia, ma per tutta la Valdinievole, per non solo per motivi storici, ma anche per tutte le conoscenze, il know-how ci sono tuttora, e quindi l'ospedale di Pescia, che mi sembra invece purtroppo attraversare da anni. Ora sarebbe una parentesi molto ampia, quella dell'aprile. Non è questa la sede che ci si chiede giustamente di parlare in tempi veloci, però sono altre le sedi in cui potremmo parlare. Parleremo l'ospedale di Pescia, oggi come oggi non mi sembra che sia quel punto di riferimento che è sempre stato negli anni passati per tutti basti pensare a comparto materno-infantile, la chiusura del punto nascite e tutto quello che ne viene di conseguenza, l'altro.
Un dato importante che mi sembra dover sottolineare è quello relativo alla necessità, vista proprio l'importanza di quello che si sta per decidere a livello di Società della Salute e di questo Piano integrato di salute che si verrà a approvare. Ecco l'importanza di una cosa che forse sembrerà banale, però non è banale per le esperienze che abbiamo fatto, cioè il monitoraggio, il monitoraggio continuo dei provvedimenti che vengono messi volta a volta in in essere sul campo che vengono messi in pratica. Noi veniamo per esperienza diretta dalle da un'esperienza non particolarmente felice, per usare un eufemismo che è quella dei patti territoriali provinciali di Pistoia del 2013. Se vi ricordate, erano patti che furono firmati per la riorganizzazione e tutti i servizi sociosanitari della provincia di Pistoia, in questi fatti si garantiva si partiva col garantire equità dei servizi e pari dignità fra tutti i Comuni della Provincia. E questo fu il motivo, il motivo per cui furono firmati questi patti da tutti i Comuni della Provincia, perché si garantiva l'equità dei servizi e la pari dignità fra tutti e per garantire questi punti si dava l'opportunità di eseguire dei monitoraggi continui con riunioni semestrali nell'ambito della Conferenza plenaria dei Sindaci a Pistoia, a cui ho partecipato anch'io nel 2014, nell'aprile 2014, per valutare le eventuali distorsioni che venivano messe in atto se venivano messe in atto all'attuazione pratica di quello che veniva previsto dai patti. Lo stesso discorso vale oro con quello che si metterà in piedi quello che riuscirete a mettere in piedi. Sarà necessario fondamentale monitorare quello che viene realizzato veramente per essere veramente d'aiuto e vicino ai cittadini, per cui ecco, sono questi due punti che mi sembrano in questo momento fondamentale. Poi ci potremo tornare in seguito sopra, ma veramente di importanza,
Delle strutture esistenti a Pescia a partire dall'ospedale, ma anche dalle case di riposo. Io le case di riposo di pesce sono un patrimonio, anche queste del territorio. Ricordiamo che abbiamo già attivo un progetto di cure intermedie che un ponte ideale,
Ideale proprio fra l'ospedale e il territorio e le famiglie, quindi le cure intermedie. Le abbiamo già fatte partire nel 2011, mi ricordo proprio le primissime addirittura oggi sono attive, fortunatamente attive e molto ben sviluppate al Villa Matilde, con un'altra RSA di pesce molto molto all'avanguardia, per cui ecco, direi che, insomma, ci sono gli elementi su cui poter lavorare anche su quello già esistente e io vi invito veramente a tenere presente questi questi punti di riferimento, che hanno già lavorato per anni per a favore dei cittadini, ha proprio come punto di riferimento per tutti i cittadini in condizioni di bisogno e di non trascurare assolutamente, perché possono essere benissimo integrati con questi fatti nuovi che con questi progetti nuovi che avete presentato, della dell'ospedale di comunità, case di comunità e, al tempo stesso, l'importanza di questi monitoraggi, che sono veramente lo strumento essenziale, se fatto bene per correggere le storture che possono sorgere e per non trovarci a quello che purtroppo è successo dal 2013 in poi a Pescia in particolare, ma tutta la Valdinievole, con la.
Il degrado progressivo del nostro ospedale grazie.
Prego, prego, se vi presentate.
Sì, grazie sì, allora io mi chiamo Giancarlo Mandarà, sono Consigliere comunale qui a Pescia e legale, rappresentante di un'associazione di un Ente del Terzo Settore.
Io vorrei, diciamo nel nella mia, nella Pa nella prima parte del mio intervento, vorrei fare un commento diciamo su su sulla serata di stasera e su quelli che sono i dati che ci sono stati forniti e poi vorrei fare anche un paio di domande dopo. Per quanto riguarda, diciamo l'ambito di operatività della Società della Salute, allora tanto chiaramente la consapevolezza del ruolo, diciamo, importante e centrale, della Società della Salute e ce l'abbiamo tutti perché ovviamente e gestire in forma associata determinati servizi tra i vari Comuni garantisce tutti quelli che sono economie di scala e credo lo dico diciamo per opinione mia personale che i servizi che si dovrebbero gestire, diciamo in forma associata, creando un'area dovrebbero essere anche di più, anche forse al di fuori dell'ambito, diciamo socio sanitario, quindi diciamo un ruolo importantissimo della Società della Salute, anche alla luce del quadro che emerge da questi dati, in particolare sull'invecchiamento della popolazione. Ci fanno riflettere e magari di determinati servizi. Territoriali.
Avranno un'importanza sempre più Centrale, per non parlare del verso gli impatti, sul sul sistema pensionistico, che insomma queste sono tematiche un pochino più generali che non ci riguardano, diciamo territorialmente, ma ovviamente riguardano tutti, perché poi determinati conti con questi aspetti andranno fatti per quanto riguarda alcuni dati che sono stati presentati, insomma, mi sembra abbastanza preoccupante oltre il dato, diciamo in generale dell'invecchiamento della popolazione, quello che è la il dato del gioco d'azzardo e qui ora poi guarderò con attenzione, diciamo queste slide.
Mi riferisco e quindi all'ambito di operatività del SerT, col quale diciamo anche per ragioni professionali e mi mi interfaccio.
Per quanto riguarda invece a determinati aspetti, ora sull'ospedale ha fatto qualche cenno il dottor Conforti, è chiaro che l'ospedale mi merita, come dire, è facile dire un'attenzione maggiore, perché poi bisogna fare i conti con determinati politiche di bilancio che evidentemente vanno a sacrificare anche settori diciamo vitali del vivere come appunto la sanità,
È sotto gli occhi di tutti e quello che sta succedendo e ci auguriamo appunto che l'attenzione mi rivolgo in particolare anche politici,
Cui insomma mi ci metto anch'io, anche se dal lato dell'opposizione, insieme al dottor comporti.
Ecco, diciamo, bisogna avere la consapevolezza che questo ospedale, l'ospedale di Pescia, è un ospedale che è della Valdinievole fino adesso dei comuni di Pescia, ma questo, diciamo, sono commenti.
Che che intendo fare, che ho voluto fare, perché comunque si parla di aspetti socio sanitari, in particolare quello che riguarda la Società della Salute, sul quale vorrei porre alcune domande poi non so chi mi potrà rispondere.
Ecco, sono la la il cenno che è stato fatto alla diciamo, alla politica, all'efficientamento di quello che è il servizio.
E della guardia medica, si parlava praticamente di razionalizzare quelle che sono le ore notturne e questo, secondo me, merita un approfondimento perché riconosco, diciamo di non conoscere nel dettaglio il fino in fondo la tematica anche perché diciamo si va verso l'approvazione del PIS quindi sono aspetti che.
Ci vengono presentati stasera, ma già da qualche tempo c'è qualche preoccupazione su questo diciamo paventato ridimensionamento della guardia medica.
E poi che questo diciamo è un tema generale, però io lo vedo da osservatore, diciamo da comune cittadino francamente e né nelle tabelle di stasera. Non mi sembra che sia un dato che compariva il numero a mio avviso scarso rapportato alla popolazione dei medici di famiglia perché credo che.
Poi tutto, diciamo un cane che si morde la coda, un cerchio che che si chiude male, perché l'ospedale a tutte quelle problematiche che sappiamo insomma ridimensionamenti e quant'altro per questioni diciamo di bilancio, una sanità territoriale che incomincia è importantissima ma che presenta delle criticità come appunto quella del delle decrescita potrà presentare in futuro delle criticità a meno che non mi venga chiarito meglio l'aspetto della razionalizzazione della guardia medica e il tutto alla base di questo, di questo schema e di questa rete. Ci sono medici di famiglia se i medici di famiglia diventano dei, come dire degli scribacchini,
E che si trova a fare diciamo tutto.
In aggiunta e meno che diciamo quello che è il loro servizio e la loro funzione essenziale. Si capisce che tutto il sistema diciamo incomincia un pochino a soffrire. È chiaro che se lo scribacchino lo si fa per 8 900 1.000 pazienti. È un conto se lo si fa per 1.005, al di là di quelli che sono anche le valutazioni, come dire.
Del proprio bilancio familiare, del medico, no, che magari si può spingere anche a 1.500 pazienti, no cosiddetti massimalisti, però evidentemente mi sembra che sia un pochino una necessità questa massimizzazione, diciamo, del numero dei pazienti, perché c'è, a mio avviso, numero di medici di famiglia,
Scarso se rapportato al alla popolazione grazie.
Altri contributi prego.
Presidente della pubblica assistenza.
Grazie buonasera, sono Paolo Maldini, solo il Presidente della pubblica assistenza di Pescia, francamente, vedendo leggendo questi dati mi sono accorto di quanto la pubblica assistenza di Pescia abbia sia presente questi dati, perché facevamo conti noi abbiamo.
Forse più di altri cinque pediatri 3.500 assistiti,
Prossimamente avevo la salute mentale, infanzia, adolescenza, abbiamo letto priva 600 assistiti.
15.000 prelievi l'anno quindi.
Mi sono io ed è un anno che sono Presidente e mi sono stupito di quanto stasera forse bisogno di un minuto stasera va bene, siamo sempre in tema di quanto la pubblica assistenza abbia stia dando al al Comune di Pescia, abbiamo fatto investimenti per quasi 250.000 euro delle nel polo pediatrico.
E quindi abbiamo in un certo senso, portato dei servizi importanti a pesci, per questo ne ne parlavamo in queste settimane, ci stiamo anche candidando a quella che è la nostra vocazione, la vocazione verso l'infanzia e l'adolescenza.
E ci sono servizi, come i trasporti sanitari per il.
Gli autistici, che sono in sofferenza perché questi questi ragazzi, questi bambini, usufruiscono di servizi in convenzione con la ASL che non sono sul nostro territorio ma sono le dislocati presso, ad esempio il Pistoia, quindi in un certo senso bisognerebbe e questo ne stiamo parlando anche con la Società della Salute e parlato ringrazio anche il dottor nomi e,
Tutti i componenti della Società della Salute per l'attenzione che hanno e ci hanno riposta in questi giorni dicevo appunto questi servizi e forse sarebbe meglio che fossero spostati.
Presso presso laddove, dove c'è l'esigenza, ci sono che la REPO, il fenomeno dell'autismo che attualmente nella Valdinievole, specialmente nei nei minori,
E si parla di una trentina di di assistiti sta aumentando in modo in modo sostanziale, ecco,
Per questo lo ringrazio, vi ringrazio l'OMI di avermi anche stimolato a parlare perché dicevo e non è tanto una vocazione, ma quanto anche un'esigenza del territorio di avere una l'ho chiamata a casa della salute pediatrica, ma comunque un, un un polo che accentri tutta una serie di servizi,
A servizio, scusate la ripetizione di tutta la Valdinievole, perché se per esempio se.
Se voi pensate alla salute mentale, infanzia, adolescenza e un servizio che si occupa di tutti, il, i minori del della Valdinievole, quindi ecco francamente.
Ripeto, sono rimasto fa che non avevo mai fatto questo tipo di compiere, non avevo mai fatti, li ho fatti parlando con gli altri Consiglieri stasera,
Perché.
In questo anno in cui sono diventato presidente, magari i problemi si presentano in modo frammentario.
Però mi sono veramente stasera reso conto di quanto sia importante questo è un voglio lodare quelli che ha che mi hanno preceduto nella conduzione della pubblica assistenza, che hanno veramente portato un valore alla nostra comunità, un valore di servizi e un valore anche di solidarietà,
Grazie.
Grazie, Presidente altri.
Prego Massimo.
Buonasera mi chiamo Massimo Cividini, non conosco molte persone, conoscono soprattutto gli addetti ai lavori, più che pesci attivi e perché rappresenta un'organizzazione del terzo settore, è una cooperativa sociale che ha sede legale a Pistoia, ma una sede operativa qui a Pescia in via Amendola quindi due parole su perché mi viene spontaneo fare un intervento noi ci occupiamo di tante cose, ma prevalentemente in stretta collaborazione con il Comune di Brescia, ma anche in stretta collaborazione con la Società della Salute Valdinievole.
E organizziamo, insieme a tante realtà del territorio, quelli che sono chiamati percorsi Barmouth, sintetico e l'inclusione sociale delle persone che sono a noi segnalate dagli enti locali, dai servizi.
Perché questa premessa, perché di fatto il nostro lavoro è un lavoro che si fonda sulla aiutare le famiglie e le persone a integrarsi il più possibile nel contesto sociale in cui vivono, con delle modalità che puntano tantissimo sulla senso di responsabilità della persona e dico questo e mi riferisco diciamo volontariamente a una parte delle considerazioni fatte da Faraoni,
Il nostro lavoro, e diciamo si basa in maniera molto concreta sulla capacità di fare rete con i servizi, ma anche di fare rete con tutte le organizzazioni sul territorio sono presenti quelle del terzo settore, ma anche tutte quelle profit, permettendo alle persone di relazionarsi al meglio, no con i vari, diciamo portatori di interesse e con la aiutandole a rendersi autonomi nel loro percorso. Dico io di salute è collegato al loro percorso di integrazione sociale.
Perché per me questa premessa perché, di fatto, se è vero che i determinanti di salute e non stanno prevalentemente sul versante, diciamo sanitario ma stanno su quelle, sono le risposte che la persona che la propria dimensione privata e la propria dimensione sociale diciamo lo aiutano a stare bene e quindi, di fatto, a costare meno alla nostra società a rendersi, diciamo e ad affrancarsi da quelle sono le forme di vita a delle, diciamo le forme di aiuto, ecco il questa considerazione, mi mi viene spontaneo legarla ad una delle letture fatte da un punto di vista anche demografico, e se è vero che il nostro lavoro si fonda sull'accompagnare e aiutare le persone a promuovere, diciamo, il loro stato di benessere aiutandole a stare con gli altri. È vero che passa attraverso inizialmente un'azione informativa che è legata alla responsabilizzazione, cioè le persone riescono a muoversi nel momento in cui diventano consapevoli di quello che possono raggiungere e nel momento in cui si rendono responsabili dei passi che devono compiere.
Poi tra le cose che mi hanno stimolato nella presentazione avevo già sentito in un'occasione recente precedentemente, ma che di fatto, senza sminuire la assolutamente il, alcuni contenuti sono noti prevalentemente agli addetti ai lavori nell'esperienza nostra di lavoro, in realtà, constatiamo che le famiglie e le persone che si rivolgono ai servizi che cercano aiuto molto spesso non sono così consapevoli. E del.
L'importanza della loro responsabilità in riferimento alla soluzione dei loro problemi e dei problemi degli altri. E e se è vero che l'azione formativa è un tassello iniziale che permette di risolvere, iniziare a risolvere i problemi e anche di alleggerire il carico, no sui servizi nella risoluzione dei problemi penso sia veramente determinante che un soggetto pubblico è associato e.
Riesca a fare questo passo indietro partendo, diciamo dalla costruzione delle soluzioni informando prima i diretti interessati. Quindi, protagonisti della soluzione sono le persone stesse delle condizioni in cui vivono e delle possibilità di affrancamento attraverso la responsabilità stessa nella quale possono assumersi e ne possono assumersi. Cosa voglio dire il molto spesso le persone che vengono a lavorare con noi, nel senso che vengono a impegnarsi per risolvere i loro problemi, capiscono che possono intraprendere una strada nel momento in cui comprendono di essere responsabile della propria condizione e quindi iniziano a fare dei passi perché non si aspettano che gli venga proposta la soluzione da qualcun altro. Ecco, credo che.
Nella dimensione della salute, da da un punto di vista della cultura della salute, l'ente locale possa fare dei passi importanti affinché le persone siano concretamente informate della loro possibilità di muoversi dalla condizione in cui si trovano verso una condizione attiva in termini risolutivi e molto probabilmente questo tipo di intervento può diventare capillare e quindi anche concreto e in parte risolutivo per le per le azioni da intraprendere se viene pianificato nella dimensione della della comunità e nella a livello micro e non, come talvolta viene fatto, non dico in questo territorio, ma a livello, diciamo generale, con azioni informative che spesso le persone non riescono a cogliere. Mi limito a questo contributo sarebbe a dire tantissime cose sulle sulle informazioni sono state portate, però mi limito a dire sinceramente questo stimolo in riferimento all'importanza dell'informazione verso le persone che possono essere protagoniste del un processo di partecipazione. Grazie Massimo. Ancora prego.
Grazie allora.
Sono torri medico, di famiglia, qui a Pescia, mi riallaccio all'intervento appena fatto.
La presenza dei nostri medici famiglie oggi un po' esigua, siamo in due rappresentanti e questo discorso che veniva fatto su lo stimolo, diciamo dell'utente a alla comprensione dei diritti.
Dei percorsi che ci sono a disposizione per la adempimento di questi diritti e di questi servizi. Purtroppo, insomma, è una cosa fondamentale dal medico di famiglia, considerato che, da medico famiglia, dico che i nostri pazienti spesso sono allo sbando. Noi siamo poi Ivo, diciamo, della accesso alla medicina, al servizio di sanità pubblica e si disperde un sacco di energie nel cercare di organizzare i percorsi delle persone o direi indirizzario, magari le persone stesse fanno l'accesso improprio ai nostri servizi, così come l'accesso improprio al servizio di pronto soccorso, come da.
E questo comporta un dispendio enorme di energie e di efficienza del sistema. Almeno questa è la mia modesta visione. Non sono rappresentate in un Veneto investe rappresentato, ma nella veste di un professionista che lavora al servizio del cittadino, allora bisognerebbe che questa dispersione forte di energie e oggi che le risorse sono limitate e che i numeri sono questi, la tendenza dei bisogni è questa e secondo me sarebbe una parte su cui lavorarci importante. Questo era un aspetto dell'intervento. L'altro aspetto gli interventi ne approfitto per dire i medici di famiglia ha dato il search del 2015, non ho già dati aggiornati al post Covid, fanno una cosa come 15.000 accessi l'anno okay, quindi, rispondono all'esigenza di 15.000 persone. L'anno.
E in media qui su Pescia abbiamo intorno ai 1.003 mila 500 assistiti per ciascun medico, considerate che nel 2009 gli accessi erano la metà, cioè siamo passati da 5,4 eccessi per.
Assistito hanno a 9,7 nel 2015. Nel frattempo c'è stato il Covid, questo per dire il carico di lavoro sotto cui siamo sottoposti e e in questo contesto gli accessi impropri e diventano cioè decapitano veramente la professione, perché noi non facciamo chiuso.
I medici, ma facciamo egli ha come si può dire, gli Stewart.
Delle volte, quindi io così vorrei rinforzare il messaggio che sia necessaria la comunicazione.
Degli audit, diciamo nel tempo per cercare di ottimizzare appunto la comunicazione, perché a noi ci viene il mio 15 20% di di tempo va nel dire no, guarda, io non ti posso mettere urgente su una su una patologia che va 10 giorni se la patologia che se la esame diagnostico, su cui io su tutte le ricerche molto la data, per esempio dell'esame diagnostico invece di andarmi a 10 giorni, viene proposto a un mese che di là qualcuno probabilmente egli ha lanciato l'idea si faccia mettere urgenti, quindi questo per dire come vanno via la dispersione del tempo. Quindi io credo che questo valga per tutti i professionisti che sono.
Qui presenti, va bene.
Grazie.
Ora, se il nostro faro la prima volta dal Sindaco chiedeva di intervenire sì no, solo rispetto ad alcune riflessioni, per metterli nel piatto, perché poi, con questo percorso serve per creare il piano integrato di salute che logicamente riguarda soprattutto in questo caso la parte sociosanitaria. Stasera non siamo entrati sul tema dell'ospedale del CUP di altro, perché il tema è territorio, poi poi c'è anche il legame territorio ospedale, ma si aprirebbe un fronte di discussione che va molto. Voglio dire che poi si affronterà, ma non io volevo porre due o tre questioni, però che devono essere oggetto di riflessione. La prima è venuto fuori da quei dati che Pescia è una realtà dove la presenza del volontariato e del terzo settore è alta, la media e superiore altri comuni. Allora una delle domande che ci dobbiamo porre in un ragionamento nuovo di Piano Integrato di Salute, come ancora di più si possa stringere un rapporto, diciamo di lavoro, uso questo termine fra l'il terzo settore e la Società della Salute. Quindi gli enti locali per fare in modo che sempre di più ci sia operatività. Questo è un tema che ce lo dobbiamo porre perché non è scontato, perché ci sono tantissimi tipi di associazioni di volontariato, si va da chi dona il sangue fino a chi fa l'emergenza e con tutto quello che c'è dentro, penso la aiuti ai bisognosi, eccetera. Qui io penso che uno dei temi che ci dobbiamo porre sul Piano Integrato di Salute, come si rafforza vedendo quei numeri, rapporto volontariato, Società della Salute sull'operatività, con tutti i problemi che ne consegue, le risorse, come si fa come non si fa. Questo è il primo tema. L'altro tema è i servizi. Allora l'ha detto bene il direttore e chi è intervenuto noi che abbiamo dei temi da affrontare. Primo tema, il tema dei non autosufficienti, che noi bisogna porsi nel Piano Integrato di Salute. Come si affronta il tema della non autosufficienza, perché se si prende dei dati nazionali, in Italia ci sono 4 milioni non autosufficienti. In Italia dentro le strutture RSA che nei 300.000, quindi vuol dire che da 300.000 a 4 milioni, cioè quelli che sono a casa, quelli che son sommersi le famiglie che non ce la fanno più, e allora come si affronta Valdinievole il tema dei non autosufficienti? So che la Regione negli anni ha cercato di intervenire anche più del Governo sull'in. Una sufficiente. Noi abbiamo le strutture, se diceva prima giustamente che abbiamo le RSA in Valdinievole a Pescia, che stiamo facendo un grosso lavoro, ma il numero è quello se si guarda le liste d'attesa per entrare in RSA,
Le quote sanitarie e la questione degli accessi domiciliari quanti accessi domiciliari, ecco, questo è un tema che va sicuramente affrontato perché il tema, aumentando i numeri degli anziani e aumentando i non autosufficienti no, questo è un tema che ci deve pure l'altro tema che si deve porre il dopo di noi c'è tutto il tema dei diversamente abili, noi ha in questi anni ha la casa della salute, ha investito pensato una struttura d'eccellenza come il faro,
Per dirne una, pensate quell'esperienza, la dogana del dopo di noi fatto con la Fondazione, cioè e quelle che allora anche questo è un altro tema si parlava con l'OMI, in questi giorni, con la mia Assessore del tema dei disabili dentro la scuola,
C'è il tema dei disabili dentro la scuola è un tema, noi abbiamo le scuole nostre, che se si va a vedere il numero di disabili che hanno per numero di di di di di di bambini, ragazzi e giovani diventa quasi insostenibile se non hanno un supporto e noi i soldi ce le mettiamo. Su questo vanno ottimizzate quindi anche questo il tema del dopo di noi, quando finisce la scuola, quello che succede dopo questo è un altro tema che va affrontato. Tema di tutto il tema dell'assistenza assistenti sociali, assistenti sociali vuol dire inclusione, disagio vuol dire famiglie bisognose. Si è fatto guardo la Caritas perché si è fatto il tema dell'emporio della solidarietà, ma i numeri che ci abbiamo io parlo a Pescia, di famiglie che hanno bisogno di un aiuto diretto e concreto che può essere il mangiare, ma può essere la casa per gli sfratti, può essere i soldi, perché non ce la fanno con bambini, andare avanti il tema della scuola pacchetto scuola, cioè ci sono tutta una serie di meccanismi che purtroppo con la crisi economica, eccetera, vanno affrontati. Anche questo è un tema da da Piano Integrato di Salute.
Tanto che ora, con il nuovo decreto, c'è tutta la riorganizzazione, quanti assistenti sociali per ogni abitante, il nuovo sistema assistenziale. Anche ho visto l'ultima delibera della Regione Puglia che l'ultima delibera della Regione che affronta l'emergenza e urgenza e la nuova assistenza. La nuova tipologia di assistenza andrà visto come si rapporta nella nostra comunità che erano qui. Questo è tutto un ragionamento da fare. Ecco perché è importante il piano integrato di di salute e poi chiudo con il tema delle strutture dei servizi io cito una cosa sola, per esempio, il fatto che presto apra Villa pizza Collodi finalmente che ci si possa trasportare il diurno che ora in via degli Orti, aumentando la disponibilità di anziani nel diurno, anche quello, se si passa da 8 persone a 12 o da 10 a 12 o da 8 a 10, vuol dire che c'è un servizio in più in una struttura fra l'altro, nuova che diurno, che è fondamentale per gli anziani. Anzi si riuscisse a fare invece che 12 20 ci sarebbe la necessità di no, lo dico poi se ha dei soldi, però ecco, questo è un tema. Pensate per esempio il fatto che nel viale Garibaldi viene ristrutturata la sede della della salute mentale. Questo è un altro tema importante perché la salute mentale spiegava prima che poi ha bisogno di strutture. Ha bisogno che quindi scende a investire anche sulla parte strutturale che è importante come c'è il dopo di noi, perché lo diceva col PNRR nella decisione di ripartire le cose, Pescia asce, che è stato scelto di investire sul dopo di noi, quindi si sta lavorando per trovare delle abitazioni adatte per poter fare tutto un progetto e quindi anche questo è un altro tema tema importante. Quindi io lo dicevo, perché ci possono essere, ci sono degli argomenti su cui entrare nel merito, come è fondamentale, c'era un protocollo d'intesa, forse a pesce, al nuovo distretto socio sanitario che allontani la casa della salute della davanti all'ospedale da porti fuori Pescia, aggiungendoci tutta un'altra serie di servizi. Questo era una cosa già prevista con un protocollo, quindi c'è una strategia d'affari e l'ultima cosa, il fatto che l'OMI no, perché so che l'ha vissuto questo, ma in passato ci siamo scordati che Pescia è un territorio che c'ha il 60% del Comune montano, allora nel piano integrato e ci deve rientrare il fatto che c'è il 60% del territorio classificato montano, che è l'unico territorio della Provincia della Valdinievole, l'unico perché quei altri Comuni, anche se sembra montano, non è classificato montano. Allora ci sono tutta una serie di interventi e di risorse specifiche che la Società della Salute perché c'è una classificazione montana può intercettare allora il tema dei prelievi, il tema della sosta, prelievi del sangue, il tema dell'assistenza domiciliare e il tema del segretariato, come dicevo, che ci sono e so che anche il tema dell'ambulatori dei medici di famiglia.
Perché non è più obbligo ai medici di famiglia da montagna?
Però, per esempio nelle zone montane, in Toscana ci sono tutta una serie di risorse date dal Piano sanitario regionale che incentiva nelle zone montane e professionisti, medici di famiglia, cardiologi, eccetera, eccetera ad andarci e gli danno un incentivo economico per andare in certe zone Garfagnana, succede, montagna, pistoiese, succede in Casentino, succede allora perché non può succedere anche nella montagna pesciatina, perché forse è troppo vicino alla città, non vuol dire le persone, ci sono anche lassù, quindi ecco perché il Piano Integrato di Salute deve mettere sul piatto anche queste cose. Poi ci saranno quelli che si possa fare quelle cose, si possono fare quello che ci mancano, i soldi e quelli che si può intercettare. Solo quindi ecco perché è importante e chiudo della rivista sera deve aprirsi una riflessione su tutta una serie di temi che sono stati detti che ci sono e bisogna cercare di dargli le soluzioni che sono quelle che sta cercando di fare la Società della Salute e di questo va ringraziata perché non era diffusi nel quale così invece è un lavoro che va fatto insieme.
Ci sono altri considerazioni, commenti, interventi.
Qualcos'altro?
Bene, allora chiudiamo, magari con un intervento del Presidente e poi dico due cose io in conclusione.
Sì, 2 2 cose.
Così mi sono preso qualche appunto per fare anche un po' per riprendere alle le vostre considerazioni, comprese le ultime che ha fatto il Sindaco, ovviamente andando a specificare quelle dei punti dove dove porre l'attenzione, allora.
Semplicemente alcune cose.
Un dato Alessandro, si è dimenticato, lo lo dico io, poi no.
Perché, come dire, per capire dove vogliamo andare, bisogna anche sapere da dove si parte no e la Valdinievole correggimi, Alessandro ha ragione, ha già raggiunto il gli obiettivi del del PNRR per quanto riguarda l'assistenza domiciliare prima del PNRR, quindi.
Diciamo poi su questo ci si costruisce tutto quello che quello che si vuole, ma questo è il punto di partenza, ecco, era semplicemente non non per come dire per dire che siamo bravi, ma.
Per focalizzare i punti di partenza bravi, sono stati tutti quelli che ci hanno preceduto che su questo, insomma hanno investito e che hanno costruito veramente veramente tanto.
Per quanto riguarda il il dottor, Conforti il monitoraggio.
Siedono se non ho compreso, diciamo male il senso che si voleva dare noi non so se avete visto nella prima slide.
Diciamo, nel periodo che che passa tra la tra un, l'approvazione di un di un PIS e l'altro ci sono i POA, che sono i piani poi annuali territoriali con cui si.
Si va, diciamo così, a verificare quello che si è fatto e a riprogrammare e a rilanciare per l'anno successivo, quindi su su questo oramai diciamo, essendo legati spesso e volentieri anche a tutta una serie di progettazione, c'è, come dire, corre l'obbligo proprio di di andare a a come dire a verificare gli obiettivi raggiunti e quelli non raggiunti.
Se se non se non avevo se non ho compreso male poi.
No, questo questo è già stato i.
No, io sicuramente no, però, comunque, che quello che sto dicendo io non è da da ora in avanti, ma è quello che è quello che è stato fatto negli ultimi, sicuramente negli ultimi tre anni, ecco però ripeto poi Patti, Patti o quelli a cui fa riferimento è sicuramente un come dire, è uno strumento di quel momento di quel periodo che non che non ho vissuto quindi su quello non posso purtroppo dirvi di più di tanto.
Per quanto riguarda.
Diciamo l'assetto dei della dei medici di famiglia e Guardia medica, Alessandro l'ha, già diciamo quadrato, ma per per ribadire perché mi sembrava di aver compreso dai vostri interventi del l'altro medico che è intervenuto.
Diciamo che c'era la la, la preoccupazione che sulla sul reintegro no dei medici,
Che man mano come il dottor Conforti lasciano l'attività per il I il meritato pensionamento, non ci siano le risorse per il reintegro, in realtà non è assolutamente così, non si parla da nessuna parte di rime e di ridimensionamento, come ha spiegato prima.
Il dottor Pecchioli, anche sulla stessa Guardia medica. Casomai la la diciamo il. Il problema contingente in questo momento è il reclutamento del del personale che è legato, come sapete, a tutta una serie di problemi che provengono dal dal passato.
Per concordo.
Sulla sull'appunto, sulla la considerazione legata alla comunicazione, questo tema era già emerso anche in altre.
In altri incontri che abbiamo fatto, perché effettivamente, a fronte di un grosso cambiamento, come come ho detto e come diciamo si percepisce, ascoltando e vedendo i dati, ascoltando gli interventi, insomma che che sono stati fatti, siamo di fronte veramente a un a una a un cambio epocale il problema è che, come ho detto all'inizio, la rapidità con cui sta avvenendo, diciamo, ci mette in in difficoltà nel nel darvi l'adeguato supporto comunicativo, ma sono almeno personalmente sono pienamente d'accordo sulla necessità di, come dire, rilanciare sulla questione comunicativa, perché effettivamente è vero.
I cittadini hanno bisogno di comprendere, di capire a chi si dà voti a chi si devono rivolgere, come in che modo, in che modalità, in quali momenti, eccetera e questo la responsabilità è del è nostra del sistema, insomma della delle istituzioni che su questo devono devono a mio avviso devono e dobbiamo dare.
No un po' di più, ma molto di più.
La.
Il Sindaco parlava della faceva riferimento alla al patrimonio associativo che che c'è qua a Pescia come un po' in tutta la, devo dire, la Valdinievole, ma anche la Toscana stessa, il patrimonio, insomma, del del volontariato dell'associazionismo in generale, insomma ha la Toscana complessivamente arretrati molto particolari se diciamo presa in un contesto nazionale, il diciamo il patrimonio che.
E in questo senso che mette a disposizione della Toscana non non lo so, non lo si riscontra in nessun'altra Regione italiana,
Quindi è a diciamo, fa parte della nostra cultura, ecco.
Eh, ma anche su questo, diciamo, è iniziato con la nuova.
La riorganizzazione della legge quadro sul sul terzo settore.
È stato introdotto con maggior che sa, non è che non prima non c'era, ma insomma è stato rilanciato, diciamo sì e rafforzato il concetto di coprogettazione, lo ricordava il direttore nella nella presentazione, quindi il il volo, il volontariato del terzo settore in generale nei prossimi anni avrà la possibilità di come dire di avere un ruolo ancora più attivo e incisivo nel complessivamente nella gestione del welfare,
Locale comunale zonale.
Per per quanto riguarda il il dopo di noi, effettivamente una una carenza, l'abbiamo l'abbiamo riscontrata e diciamo è è quell'aspetto su cui su cui stiamo cercando di lavorare, anche utilizzando le risorse del PNRR, il dopo di noi, per quanto riguarda la parte della residenzialità, effettivamente diciamo ha bisogno, abbiamo bisogno di attivare.
De de delle strutture residenziali, quindi degli insomma degli appartamenti e così come, come è previsto dalla dalla norma che regola questo questo settore.
C'è già un progetto che dovrebbe, diciamo, vedere, il l'inizio dei lavori speriamo a breve a Larciano con la realizzazione di due appartamenti, ma è chiaro che non è sufficiente. Do su questo dobbiamo lavorare, dobbiamo capire con con le con i comuni della Valdinievole, dove ci sono le opportunità dove si possono recuperare strutture, appunto tal ditta destinare dedicare a questo a questo preciso, diciamo impiego però si su questo sulla parte della residenzialità siamo, dobbiamo recuperare un po' di, diciamo di tempo e un po' di un po' di strutture, un po' di spazio.
Mentre per quanto riguarda il senso, diciamo generale e qui ci sta la parte sanitaria che ho detto poc'anzi con l'assistenza infermieristica, ma penso anche agli anziani e alla non autosufficienza.
La Regione Toscana e quindi diciamo noi come fra virgolette, braccio operativo,
Ha destinato e destina ogni anno oramai da insomma da una scelta anche in questo, in questo caso culturali, da da da da anni.
Molte risorse, insomma sulla sulla parte della, come dire del cercare di mantenere quanto più possibile.
I nostri, le persone, diciamo i familiari, che sia un anziani portatori di handicap, ma farli rimanere quanto più possibile presso le proprie abitazioni all'interno della famiglia, purtroppo.
I dati li avete, li avete visti, il futuro non sarà, non sarà Brosio in questo senso e quindi su questo, su questo aspetto negli anni a venire, probabilmente dovremmo anche dovrà anche la Regione, forse fare anche delle delle riflessioni, però al momento attuale c'è un un impegno importante da parte della della della Regione Toscana e quindi tutti noi a appunto a mantenere queste questo tipo di assetto.
Ci sono poi le strutture che accolgono le RSA, le case famiglia, insomma e tutto quello che qui tutto quello che è necessario, ma per adesso si cerca sempre di dare la priorità al mantenimento della persona all'interno dell'ambito dell'ambito fa familiari, ovviamente dando di tutti i supporti e tutti i servizi necessari.
E gli assistenti sociali che a cui faceva riferimento il Sindaco. Effettivamente, anche su questo negli anni negli anni scorsi c'è stata una una carenza carenza che praticamente andrà a a colmarsi a breve perché sta stiamo facendo le le assunzioni e dovremmo ritornare, diciamo, nella nel rapporto di un assistente sociale sociale ogni 1.000 ogni 5.000 abitanti, così come prevede la norma nazionale. Tra l'altro, gran parte di questi sono finanziati con un uno specifico fondo nazionale che arriva direttamente alla alla Società della Salute. Ecco, questo era per dare insomma, il mio modesto contributo rispetto agli interventi che avete fatto, insomma, che sono sono stati molto precisi e puntuali, andando a.
A individuare effettivamente insomma lei, quelle che sono le le vostre, le vostre opinioni rispetto a determinati servizi attività, quindi vi ringrazio. Ringrazio della della partecipazione della e dei contributi che che ci avete dato.
Beni e dunque per salutarvi. Ecco proprio due battute, la prima anche da parte mia un ringraziamento per essere stati qui con noi stasera e per aver portato contributi e sono tutti molto importanti perché raccontano uno spaccato di esperienza territoriali che viene vissuto quotidianamente da da voi e quindi sono aspetti rilevanti importanti perché, ripeto, nella programmazione è necessario anche fermarsi, capire quello che accade sui territori e non lo può fare soltanto l'ente pubblico ricordava il Presidente. Ormai le norme nazionali ci dicono che c'è una corresponsabilità nella gestione delle attività di interesse generale e la salute welfare sono attività di interesse generale. Evidentemente, quindi, le politiche vengono attivate, devono essere condivise, perché c'è davvero una responsabilità di tutti coloro che svolgono attività.
Legati al benessere dei cittadini sui nostri territori e noi su questo stiamo approntando anche una serie di percorsi. Quindi attiveremo a breve alcuni percorsi di coprogettazione per rispondere in maniera anche innovativa, diversa dai servizi, dalle prestazioni, dalla presa in carico. È provando invece ad attivare tutte quelle risorse che sono presenti sui territori, quel capitale sociale a cui si faceva riferimento prima, che può portare un valore aggiunto fondamentali importanti anche rispetto a determinanti di salute. Avete visto l'80% e si calcola attraverso il benessere, gli stili di vita, i comportamenti delle persone e questi non li fanno. La prestazione, la tecnica, la cura, ma lo fa, diciamo, quel modo di vivere che all'interno delle comunità locali viene praticato, viene costruito, viene consolidato attraverso le relazioni e i rapporti, i significati che ognuno di noi dà al vivere in un determinato contesto. Questi sono aspetti rilevanti. Vuol dire mettere al centro la comunità locali e quindi fare in modo che la comunità locale possa attivare tutte le risorse che ha a disposizione, non soltanto quelle tecnico, professionali che sono importanti ci mancherebbe, ma anche tutte quell'altri le risorse immateriali, le risorse che non si vedono, ma che sono presenti in un capitale sociale di una comunità. Quindi, ecco, vi inviteremo a partecipare a questi percorsi di coprogettazione.
Che avranno a che fare, ad esempio, con il benessere delle persone anziane. È oppure avranno a che fare con il benessere dei bambini e degli adolescenti, dei quali purtroppo ci occupiamo poco perché non ci sono misure politiche specifiche per i nostri bambini e per i nostri adolescenti. Ci sono certamente cure, servizi e prestazioni, ma ci vuole probabilmente un'azione anche culturale importante, che possa rimettere in moto le nostre comunità perché tornino avere anche questo profilo educativo di di cura delle delle giovani generazioni sul nostro territorio. E tutto questo lo facciamo chiaramente con il contributo fondamentale del terzo settore. Qui, tra l'altro, è stato ricordato che un terzo settore importanti che riesce a fare tutta una serie di attività che sono fondamentali per rispondere in maniera moderna, adeguata prossima ai cittadini di questo territorio veniva ricordato, per esempio, il sistema dell'inclusione sociolavorativa. Questo territorio si è dotato di un sistema che, a prescindere dai progetti che vengono finanziati alla Società della Salute, della Val di Nievole.
Perché la misura dell'inclusione sociolavorativa ormai da diversi anni e finanziata attraverso i fondi sociali europei. Ma i fondi sociali europei, quando arrivano, dettano una serie di regole e non sempre quelle regole coincidono con il modello, invece che i territori hanno sperimentato in maniera efficace per rispondere a quel tipo di bisogno. Allora la Valdinievole opportunamente dico io si è dotata negli anni di un sistema di cui massimo Cividini illustrava le caratteristiche che di fatto è un sistema funzionali, perché si fa carico di una serie di problemi di quei cittadini e quella famiglia hanno rispetto all'inclusione sociolavorativa e, devo dire, recentemente abbiamo presentato i dati su questo tema. Sono dati molto confortanti e concreti, perché le persone attraverso questo modello riescono poi a trovare lavoro e quindi riescono a uscire da una situazione.
Di esclusione, così come sui disabili, anche in questo caso, questo modello che prevede la centralità di équipe multidisciplinari, cioè più professionisti che si mettono insieme per costruire e siamo alla persona, un progetto di vita, un progetto di riscatto sociale e abbiamo visto anche in quel caso, là che ci sono stati alla fine di questi percorsi, degli esiti positivi con delle assunzioni di persone disabili del nostro territorio che hanno finalmente una chance nella loro vita per poter avere un'occupazione vera. Questo per dire che a noi ci preme senz'altro il PRIS, i presìdi territoriali, la cura, la presa in carico, ma ci preme anche rimettere in movimento le nostre comunità locali. Veniva ricordata la sofferenza che c'è sui trasporti sociali, sanitari, perché purtroppo il Covid ha quasi azzerato il volontariato. Nelle nostre associazioni di volontariato non ci sono più i volontari e questo è un tema. E allora tutti quei servizi che l'associazione di volontariato, a partire dal trasporto, riuscivano a garantire in passato ora si fa tanta fatica. Noi abbiamo dei bambini anche in Baldini deboli, che non possono frequentare i centri di riabilitazione perché purtroppo le nostre associazioni non hanno più volontari per garantire quel trasporto. Sono pochi casi, ma la prospettiva certo non è positiva. Quindi, anche rispetto all'avvicinare le nuove generazioni al mondo del volontariato, probabilmente bisognerà mettere in campo delle azioni di comunicazione e di informazione, di sensibilizzazione insieme alla che alle associazioni che ci permettono di riavvicinare i giovani al volontariato, ma questo anche per e irrobustire e tenere, diciamo presente che il capitale sociale delle nostre comunità e non va disperso è perché il Covid e rischia di farci disperdere tutto questo capitali, che invece è molto importante. E poi i temi legati al PNRR è stato parlato della missione 6, che è quella più sanitaria. C'è anche la missione 5.
Con la missione 5, che è quella più sociali, ecco, noi, per esempio, daremo una risposta a una quarantina di persone disabili del nostro territorio che vogliono che hanno la prospettiva, ad esempio, di poter provare a vivere da soli.
Il tema che segnalava al Presidente del dopo di noi c'è la preoccupazione delle famiglie che magari invecchiano hanno figli disabili bene in Valdinievole. Ci saranno nei prossimi anni tre strutture che ospiteranno ciascuna di loro, 12 persone disabili proprio in questa prospettiva o della vita indipendente o del dopo di noi, e sono numeri significativi numeri importanti per un territorio come il nostro e poi, in ultimo questo tema delle informazioni, allora le informazioni sono importanti e sono importanti, specialmente per le persone che hanno meno strumenti e quindi sono più fragili. Allora noi dobbiamo impegnarci per garantire ai cittadini di avere più informazioni possibili sui servizi territoriali. Per fare questo vogliamo realizzare, così come ci dice di fare anche la nuova normativa. Più punti unici di accesso o comunque uffici di segretariato sociale diffusi sul territorio a partire dalla montagna, ma anche dalle altre zone più periferiche.
Perché le persone debbano avere degli spazi pubblici, dove trovano un operatori che alle informazioni e che ne fornisce alle persone, specialmente a quelli che sono meno in grado di trovarsi le da soli. Voi pensate, ad esempio a tutta la popolazione anziana è che magari vanno presso gli uffici, lo diceva prima il medico o presso i professionisti e vanno a fare delle richieste improprie. Bene avere degli uffici territoriali che invece di danno orientamento, informazione ti danno tutte quelle notizie che ti servono per essere più capaci di muoversi all'interno dei servizi territoriali. Questo pensiamo sia una risorsa importante, quindi investiremo una parte di risorse che arrivano dal Ministero per il segretariato sociale per diffondere sul territorio un numero maggiore di uffici di segretariato sociale, dove i cittadini potranno andare per ricevere magari una serie di servizi, anche semplici, ma informazioni che possono essere utilizzate per muoversi in maniera più adeguata nella rete dei servizi sociali, sanitari e territoriali. Quindi stiamo dentro a un processo formidabili di trasformazione, e però ecco, ci è chiesto naturalmente di provare a governarlo. Perché se lo lasciamo andare, non sappiamo cosa succederà in Val di Nievole fra 10 anni. Quindi l'impegno nostro e non lo possiamo fare da soli è quello di provare a governarlo e e lo dobbiamo fare naturalmente a partire dalle comunità locali, dalle amministrazioni locali, e devo dire che la Valdinievole, insomma a tanti amministratori capaci, che hanno grande sensibilità rispetto a questi temi del welfare e della salute dei dei cittadini e lo possiamo fare attraverso un coinvolgimento delle comunità locali e dei portatori di interessi a partire dal pezzo settori. Qui c'è un terzo settore qualificato, un terzo settore che in certi Comuni è più vecchia addirittura della nascita del Comune stesso, quindi è radicato e presenti, ha dato continuità alle esperienze. E quindi un terzo settore sul quale davvero contiamo molto,
Non so se c'è da aggiungere altro Fiorella, se voi come padrona di casa magari lasciamo la parola per chiudere grazie,
Semplicemente volevo far chiudere i The facendo di dare un pochino una notizia, l'informazione rispetto che è il lavoro che sta facendo sul post scuola, sulle attività pomeridiane dei ragazzi, su quel lavoro, di concertazione lì che è importante, va be'no, parlavo della salute dei bambini e degli adolescenti e in Valdinievole come in gran parte della Toscana ma anche nel nostro Paese ci sono delle strutture pomeridiani di natura socio educativa che ospitano,
Un numero di bambini che sono segnalati o dai servizi sociali o dalle scuole del nostro territorio, bambini che hanno una serie di problemi di natura comportamentale, altri tipi di problemi, allora magari a scuola dura più fatica a stare in gruppo, a partecipare alle attività scolastiche e allora il pubblico organizzato negli anni questi servizi pomeridiani di natura socio educativa, dove i bambini fanno i compiti, attività di socializzazione, ricreative, eccetera bene, abbiamo avviato un percorso con le scuole perché vogliamo, vor vogliamo, insomma, speriamo che la scuola possa tornare ad essere il luogo per eccellenza, il luogo educativo per eccellenza, quindi vorremmo fare modo nei prossimi mesi di aprire le scuole.
Nel pomeriggio. Fare in modo che le scuole il pomeriggio possano offrire anche ai bambini, ai ragazzi più turbolenti, magari che hanno comportamenti non ritenuti adeguati è dalla dalla scuola, ma che comunque attraverso questi comportamenti esprimono magari i loro talenti e e allora è necessario che la struttura educativa si doti di opportunità perché questi talenti possano essere espressi. Allora nel pomeriggio proporremo alle scuole, attraverso le cooperative sociali, le associazioni, le associazioni sportive, di poter implementare l'attività e l'offerta educativa e quindi svolgere tutta questa serie di attività che ora magari vengono svolti in alcune strutture esterne alle scuole, all'interno delle scuole, con una collaborazione stretta tra ciò che accade la mattina e ciò che accade il pomeriggio, perché questo probabilmente ci può garantire non soltanto.
Un maggiore successo scolastico, ma probabilmente una migliore qualità della vita per quei bambini che durano fatica a rispettare le regole che le scuole naturalmente si sono, si sono dati perché hanno talenti che magari attraverso forme modi modi espressivi possono essere valorizzate, allora il tentativo è questo, ecco, è anche questo lo proviamo a realizzare attraverso un percorso di coprogettazione che partirà tra qualche settimana, al quale naturalmente stiamo invitando a partecipare le scuole, le associazioni, le cooperative e le società sportive che potranno giocare un ruolo importante in questo percorso.
Quindi, grazie a tutti, grazie di nuovo a tutti voi buonanotte.