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CC Ostuni 10.10.2023
FILE TYPE: Video
Revision
PRESIDENTE PALMISANO V.
Buonasera, buonasera a tutti procediamo con il primo appello, grazie. Prego Segretario.
IL SEGRETARIO GENERALE PROCEDE AD EFFETTUARE L’APPELLO NOMINALE IN PRIMA CHIAMATA ALLE ORE 15.05.
SEGRETARIO GENERALE
Sindaco Pomes, assente. I consiglieri: Santoro, assente. Melpignano, assente. Molentino, assente. Palmisano Valentina, presente. Natola, assente. Parisi Giovanni, assente. Tanzarella Domenico, assente. Pinto, assente. Giorgino, assente. Greco, assente. Giannotti, assente. Francioso Emilia, assente. Turi, assente. Andriola, presente. De Pasquale, assente. Parisi Rosa, assente. Palmisano Antonella, presente. Pecere, assente. Spennati, presente. Francioso Giuseppe, assente. Zaccaria, assente. Semerano, presente. Bagnulo, presente. Cavallo, assente. Bene solo sei presenti.
PRESIDENTE PALMISANO V.
Sei presenti, diciannove assenti, la seduta non è valida, quindi ci rivediamo per il prossimo appello fra 30 minuti, grazie. IL SEGRETARIO GENERALE PROCEDE AD EFFETTUARE L’APPELLO DEI PRESENTI IN SECONDA CHIAMATA.
ESITO DELL’APPELLO: 23 presenti, 2 assenti (Molentino, Francioso E.)
PRESIDENTE PALMISANO V.
La seduta è valida. Quindi iniziamo alle 15:41. Allora, innanzitutto, ringrazio i soggetti che hanno accettato l’invito a essere qui oggi, in particolare tutto il management dell’ASL di Brindisi, in particolare il direttore generale dell’ASL Maurizio De Nuccio, il direttore sanitario Vincenzo Gigantelli, il direttore amministrativo, Loredana Carulli, il dottor Stefano Termite, dirigente dell’ASL servizio igiene e pubblica sanità, l’ingegner Sergio Rini, responsabile dell’area della gestione tecnica.
La loro presenza qui massiccia fa comprendere una nuova attenzione, se così vogliamo, al territorio di Ostuni, ma non solo, al cittadino, per cercare di tutelare quello che è il diritto alla salute, perché oggi di questo stiamo parlando. Ringrazio il consigliere regionale Alessandro Leoci, ringrazio i rappresentanti del Comune di Ceglie, il Sindaco Palmisano e i rappresentanti del Comune di San Michele Salentino, con la Vicesindaco e la Presidente del consiglio, grazie.
Allora devo leggere due righe di scuse, perché non è potuto essere presente l’assessore alla sanità regionale, l’assessore Palese: “Illustre Presidente, così come le avevo preannunciato per le vie brevi, non mi sarà possibile aderire all’invito di partecipazione al Consiglio comunale, poiché è impegnato in altre iniziative istituzionali precedentemente programmata. Mi spiace, le sarei grato se mi farà pervenire le risultanze della seduta del Consiglio comunale. La prego di porgere le mie scuse ed il mio saluto. Grato per l’attenzione, cordiali saluti.” Quindi, certamente, non mancheremo e invieremo il verbale della presente seduta all’assessore Palese.
INTERVENTI FUORI MICROFONO
Il Presidente Emiliano, no. Non ha inviato un contributo scritto, possiamo ritenere questa seduta una continuazione rispetto al Consiglio comunale che si è già celebrato il 31 luglio, sempre monotematico sulla sanità, in particolare con un focus sull’ospedale di Ostuni.
In quell’occasione era presente il dottor Gorgoni, allora Commissario straordinario dell’ASL, ed è stato molto chiaro e preciso nel fornirci alcuni dati. Innanzitutto lui ha espresso la necessità di tenere assolutamente in vita l’ospedale di Ostuni nella sua interezza. Oggi, grazie alla presenza dei nuovi manager dell’ASL di Brindisi, potremo avere contezza rispetto a quello che è appunto il futuro dell’ospedale di Ostuni.
Quindi io ringrazio tutti i presenti e do la parola al Sindaco.
SINDACO POMES
Sì, buonasera. Buonasera a tutti, solo una breve introduzione e un saluto a tutti gli intervenuti e a tutti coloro i quali hanno inteso accettare il nostro invito, dal direttore generale e tutta la struttura che ringrazio, non solo per aver accettato questo invito, ma perché fin da subito abbiamo avuto netta la sensazione che sia una squadra che voglia collaborare insieme alla parte politica, quella locale e anche quella regionale, che mi auguro supporti con tutta la forza necessaria le battaglie che noi dobbiamo fare a livello locale.
Fin da subito abbiamo avuto la netta sensazione che si voglia invertire la rotta e la tendenza. Ci siamo subito messi al lavoro, ci siamo interfacciati fin da subito con questa struttura, rappresentandole quelle che erano le esigenze di un territorio, che noi, e la presenza degli amici del Comune di Ceglie, ringrazio il Sindaco Angelo Palmisano, Presidente del Consiglio e Vicesindaco del Comune di San Michele, e anche il Sindaco di Cisternino, che si scusa non è potuto essere presente per impegni concomitanti. E’ evidente che noi parliamo dell’ospedale di Ostuni, che è un punto di riferimento di una parte importante del nostro territorio e che può contribuire in maniera determinante al rilancio di una ASL brindisina che vive negli ultimi anni momenti di estrema difficoltà e così come è stata pensata e strutturata tra ospedali di secondo livello, di Brindisi, di primo livello, Francavilla, , l’ospedale di base di Ostuni, insieme in maniera sinergica, si può contribuire al rilancio di questa provincia.
È evidente, e non mi soffermerò, ma mi auguro che lo facciate voi e sono convinto che lo farete in questa sede, su quelle che sono le carenze legate al personale sanitario e al personale medico. Noi vi abbiamo sottoposto fin da subito quelle che sono state le risultanze delle discussioni che abbiamo già avuto in seno a questo Consiglio comunale e di ordini del giorno che, seppur in quella circostanza sostenuti solo dalla maggioranza di questo Consiglio comunale, è evidente che nel corso del dibattito si è palesato che è un sostegno trasversale ed è di tutto il Consiglio comunale.
Noi siamo partiti appunto dal fatto che l’ospedale di Ostuni, individuato come ospedale di base, è il momento che acquisisca tutte le caratteristiche che sono stabilite in quel Piano di riordino e questo potrà contribuire, come dicevo, in maniera determinante al rilancio e al decongestionamento di strutture importanti, come l’ospedale Perrino e il Camberlingo di Francavilla.
Questo significa però riaprire dei reparti che in un periodo di emergenza sono stati chiusi. Noi abbiamo avuto rassicurazioni, dalla parte politica prima, e anche nelle prime interlocuzioni con voi, che questo sarebbe accaduto da subito nel momento in cui la fase emergenziale fosse passata. Noi abbiamo individuato una strategia, che è una strategia soprattutto politica, ma ha delle caratteristiche anche di natura tecnica, che consenta alle eccellenze del territorio, come alcuni reparti del nostro ospedale, mi riferisco alla chirurgia e all’ortopedia, di lavorare in modo tale che si possa concentrare l’emergenza nelle strutture più importanti e più attrezzate, però i nostri ospedali possano contribuire a risolvere tutta quella gestione importante del quotidiano, che può essere ordinario e anche straordinario, e ci sono grandi professionalità e una struttura importante. Abbiamo problemi con il potenziamento del Pronto Soccorso, della radiologia e poi c’è quella che diciamo è la madre di tutti i problemi, perché questo territorio purtroppo è condizionato da un’opera pubblica importantissima, la più importante opera pubblica degli ultimi vent’anni del nostro territorio, che giace lì incompleta dopo che sono stati investiti… E il Commissario Gorgoni in questa sede ha presentato delle diapositive attraverso le quali ci manifestava alla popolazione ostunese quali erano le somme investite in questi ultimi 15 anni e qual era stato l’iter. Quello è un condizionamento per tutta la popolazione che inficia ogni iniziativa positiva venga messa in atto dalla parte politica e dalla parte tecnica.
Quindi: Piano di riordino che venga rispettato, riapertura dei reparti e completamento con quelle che sono le strutture necessarie, dalla radiologia, i laboratori che dovrebbero essere spostati, la lungodegenza e dopodiché abbiamo bisogno di parole chiave, e mi riferisco anche alla parte tecnica, in merito al completamento di quella struttura e dell’ampliamento del nostro ospedale che, sono convinto, ridarebbero in un colpo solo la fiducia ai cittadini, non solo di Ostuni, ma di tutta questa parte della provincia di Brindisi, nei confronti delle Istituzioni che siano rappresentate da tutti quanti noi parte politica e da voi parte istituzionale.
Questa è una breve premessa, attraverso la quale credo di aver confermato quanto ci siamo detti negli ultimi giorni e, quindi, io, direttore, ti lascio la parola perché tu possa interfacciarti con il Consiglio comunale di Ostuni. Grazie.
DIRETTORE GENERALE ASL/BR DE NUCCIO
Buonasera, grazie a tutti. Ringrazio il Sindaco per la possibilità che ha dato a questa nuova direzione strategica di interloquire direttamente con il Consiglio comunale, quindi con i cittadini.
Una prima battuta è quella che l’ospedale di Ostuni non viene messo in discussione assolutamente, ci tengo a ribadirlo, perché insieme al Camberlingo, insieme al Perrino di Brindisi, questo ospedale rappresenta ovviamente l’offerta sanitaria ospedaliera dell’ASL di Brindisi. Questa deve essere una certezza e mi fa piacere che il Sindaco abbia promosso questo incontro monotematico con il Consiglio comunale perché ci consente, a noi management aziendale, di avere un contatto diretto con voi, che poi rappresentate la cittadinanza e non ci siano, diciamo, degli intermediari, anche perché molto spesso sto leggendo notizie che non hanno fondatezza e che poi creano anche diffidenza da parte dei cittadini nei confronti della pubblica Istituzione.
Detto questo, così come ha detto il Sindaco, ho voluto dare all’intervento dell’ASL Brindisi un taglio tecnico, tant’è che insieme a me ci sono il direttore sanitario, per quanto riguarda la parte sanitaria, il Direttore amministrativo per quanto riguarda gli aspetti amministrativi legati alla gestione del personale e, ovviamente, il direttore dell’area tecnica per tutto ciò che riguarda la parte dei lavori che stiamo portando avanti su Ostuni.
Io prescindo da quella che è l’assistenza territoriale che viene offerta a Ostuni, sulla quale forse è il caso di fare un ulteriore Consiglio, quando lo riterrete opportuno, e mi soffermerei oggi pomeriggio invece sull’offerta sanitaria del dell’ospedale. Innanzitutto vorrei cominciare, stiamo aspettando il dottor Termite, il Direttore del Dipartimento di prevenzione, che ci aggiornerà su quelli che sono gli accreditamenti in corso, per quanto riguarda reparti di nuova attivazione dell’ospedale di Ostuni, e mi riferisco alla lungodegenza, e riattivazioni di altri ospedali, e mi riferisco alla chirurgia e alla ortopedia, che a breve appunto verranno riattivati. Però, prima di guardare questi aspetti di natura squisitamente clinica, vorrei dare la parola, facciamo in questa maniera, senza proiettare delle slide che avevo anche predisposto, però che forse perderebbero la vostra attenzione, vorrei dare la parola all’ingegner Rini relativamente a quelli che sono i lavori in corso, quindi li elenchiamo e i tempi, diamo quindi dei dettagli di chiusura di questi lavori. Ingegnere, prego.
DIRIGENTE AREA TECNICA ASL/BR - ING. RINI
Buonasera. Così come poc’anzi ha detto il Direttore, su Ostuni, comunque, sono previsti una serie di interventi e alcuni dei quali sono in corso. In particolare li possiamo dividere anche in funzione dei finanziamenti, dei fondi, che vengono stanziati, perché, come è ovvio che sia, la gran parte delle attività, possono essere portate a compimento solo ed esclusivamente nel momento in cui vengono erogati i necessari finanziamenti.
Per ciò che riguarda in particolare l’ospedale civile di Ostuni noi abbiamo due interventi che sono in corso con i fondi del PNRR e in particolare quelli relativi alla installazione di una nuova TAC, in cui i lavori sono eseguiti entro la fine del 2024.
INTERVENTI FUORI MICROFONO
2024 è il fine del finanziamento per le grandi macchine e quindi, conseguentemente, stiamo completando quello a cui lei faceva riferimento e fa parte di un altro finanziamento che dirò fra un attimo.
Poi ci sono anche gli interventi, sempre nell’ambito dei fondi del PNRR, che si stanno avviando in questo periodo e riguardano l’adeguamento sismico della struttura dell’ospedale civile, quindi, chiaramente, ci saranno delle indagini che dovrebbero partire entro il primo mese dell’anno 2024, l’un intervento e l’altro con i fondi appunto del PNRR quotano circa due milioni e mezzo tra TAC e, ripeto, adeguamento sismico.
Ci sono invece poi dei lavori in corso sull’ospedale e in particolare quelli volti proprio alla funzionalità, alla possibilità di rendere funzionale, la nuova piastra a cui faceva cenno il Sindaco poc’anzi; in particolare sulla nuova piastra che è costituita ricordo da piano terra, primo e secondo piano è finanziata meglio, con interventi differenti, con finanziamenti differenti, in particolare il piano terra è finanziato con fondi FESR e per quest’opera sono stati stanziati circa 3.300.000,00 euro da parte della Regione con chiaramente Comunità europea, e i lavori sono in corso e, se vogliamo, sono quasi in corso di completamento, perché parliamo della parte edile ed impiantistica appunto del piano terra. Qui in questa zona andranno ad essere realizzati la nuova zona radiologia dove verrà installata la TAC a cui facevo cenno precedentemente con i fondi PNRR, sarà realizzato, o meglio è in corso ormai di realizzazione, il laboratorio analisi e il pronto soccorso. Questa zona deve essere poi connessa chiaramente con la porzione dell’ospedale esistente e per fare questo abbiamo la necessità di attivare anche il primo piano, il primo livello, della struttura per il quale sono attualmente in corso anche i lavori per la realizzazione della rianimazione.
Questi vengono effettuati con il finanziamento del decreto 34 del 2020. I lavori, ripeto, sono in corso e in quest’opera è prevista la realizzazione del reparto anestesia e rianimazione per l’ospedale di Ostuni. Tutto nasce, come ben sappiamo, dalla pandemia Covid, per cui fu stabilito che nell’ambito della provincia di Brindisi dovessero essere realizzati e garantiti 55 posti letto per rianimazione, per terapia intensiva e otto dei quali sono destinati a Ostuni, otto a Francavilla e i restanti trentanove al Perrino di Brindisi.
Questi lavori sono in corso, hanno subito uno stop per alcuni problemi, soprattutto di forniture e difficoltà esecutive da parte dell’impresa, ma la prossima settimana abbiamo già definito la ripartenza in maniera più attiva per queste opere che andranno a completarsi entro la metà luglio massimo del prossimo 2024.
Sempre per rimanere nell’ambito della nuova piastra, ipotizzata, un bel po’ di anni fa, programmata un decennio fa circa, rimane da definire la sistemazione dell’ultimo piano, il secondo piano della piastra per il quale al momento attuale non abbiamo ancora fondi definiti, abbiamo però, già ci siamo attivati come ASL e abbiamo avviato le attività per la progettazione del completamento dell’ultimo piano, oltre che chiaramente anche per l’area esterna, anche perché l’investimento sui collegamenti che ci sono all’esterno hanno anch’essi un rilievo particolarmente grande, quindi abbiamo avviato la procedura e abbiamo anche individuato i progettisti con i quali dovremmo stipulare il progetto, però tutto questo è, ripeto, sub condicione del finanziamento dell’intervento, cioè ciò che oggi è certo è la realizzazione del piano terra e del primo piano di questa di questa piastra.
Per quanto riguarda ancora l’ospedale, quindi come attenzione anche che è stata data dall’ASL, come si diceva prima, chiaramente c’è il discorso del completamento delle attività per l’accreditamento della lungodegenza, poi abbiamo completato già ormai gli interventi per il Centro trasfusionale NON UDIBILE, il reparto di pneumologia, la dialisi che è stata risistemata, oltre alla guardia medica sull’ospedale.
In generale su Ostuni abbiamo altri interventi in corso, che voglio velocemente ricordare, e che sono quelli relativi sempre con i fondi del PNRR, quelli relativi alla casa di comunità, per la quale sono stati stanziati circa 2 milioni di euro, in Contrada Trappeto del Monte, quindi si interverrà sulla struttura di proprietà dell’ASL per poter rivitalizzare quell’immobile e dare il nuovo servizio alla cittadinanza, abbiamo anche per la RSA, sempre di contrada Trappeto del Monte, altra struttura di proprietà dell’ASL, ma con una valenza chiaramente che va al di fuori del Comune stesso di Ostuni, e abbiamo poi un intervento in corso di per l’efficientamento energetico e stiamo parlando di un altro intervento di 1.600.000,00 euro.
Questo è il quadro degli interventi, rammento soltanto che l’intervento per la definitiva sistemazione dell’ospedale, dovrebbe aggirarsi complessivamente in altri 9 milioni di euro, ripeto, non solo per l’ultimo piano, perché banalmente potrebbe sembrare così, ma è per la risistemazione di tutta una serie di altre attività, tra le quali l’implementazione in particolare di tutta la parte elettrica, perché la rianimazione, in particolare, e non solo, è particolarmente energivora. Poi c’è il discorso che dobbiamo sistemare i vari collegamenti verticali nella struttura e in particolare poi la parte esterna, con la viabilità che deve essere garantita, già c’era un progetto approvato a suo tempo dallo stesso Comune per rendere funzionale il nuovo blocco dell’ospedale.
DIRETTORE GENERALE ASL/BR - DOTT. DE NUCCIO
Sindaco, io completerei adesso il giro degli interventi parte aziendale per poi lasciare la parola ai Consiglieri. Allora dal punto di vista invece del personale, sentiamo quali sono le ultime novità, tenuto conto che questa settimana siamo stati anche in Regione per discutere del piano assunzionale della ASL di Brindisi, ma in particolare facciamo sempre un focus sul presidio di Ostuni.
DIRETTRICE AMMINISTRATIVA ASL/BR- AVV. CARULLI
Allora buonasera a tutti, la posizione chiaramente della ASL in ordine alle vacanze, alle criticità del personale è evidente, ma non è a livello della ASL Brindisi, è al livello regionale e direi nazionale, non si fa nessuna scoperta particolare. Per cui la criticità soprattutto rilevata è sulla dirigenza medica, diciamo che per quanto riguarda il presidio di Ostuni, la carenza è su alcune discipline. Discipline che sono già carenti come reperimento degli specialisti, parliamo di ortopedia, parliamo di anestesia e rianimazione, però ciononostante noi come ASL Brindisi, perché chiaramente noi ci siamo insediati, solo il 1 settembre come Direzione strategica al completo, però già al nostro insediamento abbiamo trovato delle graduatorie vigenti, quindi di concorsi espletati, da cui però non abbiamo potuto attingere il personale necessario, sia pure poche unità destinate a soddisfare quello che è, non il fabbisogno effettivo dei singoli reparti, ma quello che è il fabbisogno consentito dal Piano assunzionale che, come tutte le ASL, su disposizione regionale, è stato programmato in funzione non dell’effettiva esigenza, ma di quello che è il limite di spesa, perché saprete bene che le aziende sanitarie, come tutti gli Enti a partire dal Comune, sono tenuti a redigere un piano assunzionale che viene redatto non solo in base alle esigenze di unità e quindi di teste, ma soprattutto in raccordo con quella che è la disponibilità economica finanziaria dell’Ente.
La Regione ci assegna un tetto di spesa che noi dobbiamo rispettare, siamo tenuti a rispettare. Purtroppo sappiamo bene che la coperta è sempre troppo corta, per cui si va a prevedere un numero di dirigenti medici, ma anche di comparto, che non riesce a coprire quelle che sono le esigenze effettive. Il lavoro che è stato fatto dalla ASL Brindisi, così come tutte le ASL regionali, è quello di programmare queste assunzioni rispettando il limite. Questo è stato fatto con un piano, piano triennale di fabbisogno 22/24 che ancora deve essere approvato dalla Regione, ma la Regione, proprio perché siamo in un periodo di anche vincoli di spesa, ci ha chiesto un piano assunzionale più breve, cioè quello che noi possiamo realizzare nel giro breve, in un periodo di medio termine di sei mesi, che è limitato unicamente in maniera restrittiva, a coprire quantomeno le gravi carenze, i gravi vuoti che si sono determinati col personale cessato. Noi siamo in attesa di avere delle conferme, pare, perché questa storia ormai va avanti da un po’ di settimane, anzi forse da prima dell’estate, in attesa di approvazione di questo Piano assunzionale, che ci dicono le fonti regionali, qui forse qualcuno ci potrebbe dare anche conferma, pare che venga approvato in Giunta giovedì. Quindi, se quello che è il nostro programma assunzionale di breve termine verrà approvato nel rispetto dei numeri che noi abbiamo programmato, almeno per colmare le esigenze più contingenti, in settimana noi potremo attingere alle graduatorie che abbiamo già approvato, e ancora vigenti, sperando che con questo tempo che passa non arrivano anche a scadenza, perché sono anche graduatorie datate. Possiamo attingere dalla graduatoria di anestesia e rianimazione. Quindi, per dare le 3 unità mancanti nel reparto dell’ospedale di Ostuni, potremo indire il concorso che è già approvato, ma non ancora espletato, di cardiologia, che prevede altre due unità, sempre nel reparto del presidio di Ostuni, possiamo anche scorrere la graduatoria di radiodiagnostica, che è presente e utile per lo scorrimento e prevede anche l’assunzione di due radiologi. Cosa diversa per chirurgia, perché chirurgia, sperando che ci sia qualche cambio di posizione del personale utile in graduatoria, avevamo già provato a scorrere prima del blocco, diciamo regionale, ma tutti i presenti in graduatoria non hanno accettato perché non hanno gradito, diciamo così, la destinazione dell’ospedale di Ostuni, però io ritengo che questo sia il frutto anche di un po’ di pubblicità negativa o di paure che poi fanno ingenerare un po’ di scoraggiamento proprio sulle sorti di questo ospedale. Ma io ritengo che se l’incoraggiamento non è solo sulla parola, perché noi ci siamo impegnati e se avremo le forze e sicuramente anche la Regione appoggerà in queste scelte, d’ora in avanti chiaramente rafforzando i vari reparti, dando slancio a questo ospedale e soprattutto certezza di funzionamento e di mantenimento di un alto livello di offerta sanitaria, ritengo che anche questa attrattività possa essere contagiosa, quindi non ci sarà più la scelta dei medici chiamati dalle graduatorie “o Perrino o niente, ci dimettiamo”, perché sappiamo bene che ormai i medici hanno la possibilità di scegliere dove andare, con chi lavorare, con che ospedale e di secondo livello, anziché di primo livello.
Per cui dobbiamo lavorare per far crescere tutti insieme l’ospedale chiaramente, da un punto di vista anche di infrastrutture, di lavori, che lo renderanno una realtà appetibile e quindi anche attrattiva per i medici. Così si riusciranno anche a riempire non solo i reparti attivi ora, ma anche quelli che con questi lavori saranno attivati e resi operativi, speriamo nei termini e con le scadenze che ha appena annunciato l’ingegner Rini, grazie.
DIRETTORE GENERALE ASL/BR – DOTT. DE NUCCIO
Allora io ringrazio la dottoressa Carulli, il direttore amministrativo, e ci tengo a dire che la direzione strategica è assolutamente allineata al raggiungimento di questi che sono gli obiettivi, però, così come ha giustamente ribadito la dottoressa Carulli, per raggiungere questi obiettivi noi da soli, come Direzione strategica, non ce la faremo mai. Abbiamo bisogno assolutamente di una squadra, non solo all’interno dell’azienda, ma soprattutto una squadra interistituzionale. Mi riferisco ovviamente alla parte politica, alle organizzazioni sindacali, mi riferisco anche agli organi di stampa, perché solamente una cosa che già ho detto a suo tempo, quando mi sono incontrato con i colleghi di Francavilla Fontana, solamente se riusciamo a fare fronte comune riusciremo a raggiungere questi risultati, altrimenti è una battaglia persa in partenza. Non ha alcun senso stare su fronti contrapposti quando si parla di salute, perché la salute, io ci tengo a ricordare che è un bene che accomuna tutti, a prescindere da quelle che sono le singole posizioni politiche, a prescindere da quelle che sono le sigle sindacali di appartenenza. Io vorrei concludere questa carreggiata ad interventi aspettando che arriva anche il arrivi, anche il dottor Termite, dando la parola al direttore sanitario, che vi illustrerà quelle che sono adesso le attività che intendiamo porre in essere in tempi celeri. Ovviamente, se abbiamo l’appoggio della Regione all’interno dell’ospedale di Ostuni.
Dirigente Sanitario ASL – DOTT. GIGANTELLI
Grazie direttore, un saluto al Sindaco, al Consiglio comunale, a tutti voi, cittadini di Ostuni. Voglio preliminarmente dire che con la vostra comunità ho in comune qualcosa che viene dall’essere io proveniente da una città che ha, come la vostra, in comune il santo, Oronzo, e quindi io vengo da Turi e questa città l’ho sempre tenuta del cuore, per motivi ovvi.
So perfettamente cosa è per voi, come per i cittadini di Turi, il culto di Sant’Oronzo e intorno alla tradizione, che poi è l’affermazione di valori di una comunità, credo che abbiamo sicuramente elementi sui quali possiamo lavorare bene insieme. Molto è stato detto e non intendo ripetere, anche perché credo che voi di occasioni di questo tipo anche recentemente ne avete avute e quindi molto è stato detto e molto rimane ancora purtroppo da fare. Al di là delle situazioni di carattere tecnico, logistico e di personale che sono le effettive limitanti di ogni azione, io ripartirei da quella che è stata la introduzione fatta dal signor Sindaco quando ha delineato quello che secondo me è una situazione che a me appare, diciamo ho la stessa visione, cioè la stessa coincidenza di vedute.
Nella provincia di Brindisi non si può organizzare una sanità equilibrata che garantisce i DEA, se non ridiamo a ciascuna struttura, sia strutture ospedaliere sia strutture territoriali, il giusto ruolo. Questa è una banalità, si potrebbe dire, quindi dire che il Perrino è un secondo livello, il Camberlingo è un ospedale di primo e che Ostuni è un ospedale di base, è una banalità, però è intervenuto qualcosa che, al di là del progetto regionale di riorganizzazione della rete ospedaliera, e oggi anche all’interno di una previsione che è quella del PNRR, che ha azioni soprattutto rivolte al territorio, è intervenuto qualcosa che ha un po’ determinato nell’emergenza, una situazione di fatto che, dal punto di vista sanitario, ha creato condizioni che poi, all’interno di una crisi generale che è stata ben descritta e che riguarda soprattutto le risorse mediche, rende difficile il ritornare allo status quo, allo stato precedente.
Noi ci possiamo mettere tutte le buone intenzioni di questo mondo, però, in una situazione come l’attuale, in cui ci sono rigide impostazioni di spesa, un controllo, a volte anche fin troppo pervicace, su singole azioni che si possono compiere per determinare una organizzazione più funzionale a quella che è la regolare erogazione delle prestazioni sanitarie in favore dei cittadini, determina di fatto una situazione Che, per rendere in modo simbolico, è di ulteriore ingessamento di quello che è esistente. Perché vi dico questo e non vi faccio il discorso ottimistico del faremo, diremo, realizzeremo? Perché mi sembra opportuno partire da questa considerazione, per dare una reale ripartenza all’intero territorio. A me l’idea che la provincia di Brindisi debba, come dire, considerarsi un territorio che è carente di tante cose o che è un territorio nel quale si realizzano problemi di malasanità dovuta a difetto di organizzazione, non mi piace, non mi piace per nulla. E’ chiaro che organizzare oggi una sanità non la si fa soltanto con le strutture, ma si fa anche attraverso le strutture, non la si fa solo con la tecnologia, ma la si fa anche con la tecnologia adeguata, non la si fa con gli uomini, ma la si fa con gli uomini inseriti in processi organizzativi, però tutto questo, credetemi, non si può realizzare nel giro di quanti giorni? 40 giorni.
Richiede un tempo che non è un tempo di riflessione, è un tempo di intervento già, ma che purtroppo sconta le limitanti che sono state indicate e quindi, per essere realistici, non possiamo non dire che le azioni che si possono fare sono azioni correlate, per cui anche spostare una unità che era in servizio e che è ancora inserita nella dotazione organica del presidio di Ostuni diventa impegnativo e, credetemi, chi vi parla non ha timore di svolgere queste azioni, perché sa che su quelle azioni non può essere censurato. Anzi, dovrebbe essere sostenuto e quindi il richiamo che è stato fatto a più voci di essere coesi e di portare avanti una sinergia che non sia solo d’ascolto, ma anche di azione, deve essere fatta da tutti gli attori in campo, perché se ciascuno tira dalla propria parte della coperta che è stata… PARTE MANCANTE NON REGISTRATA… e realisticamente, non ci scopriremo solo i piedi, ma anche il cuore.
E con questo mio intervento, che volutamente non va nel dettaglio perché qualunque …PARTE MANCANTE NON REGISTRATA… interpretato come azione rivoluzionaria, visto che la rivoluzione noi non lo possiamo fare, allora dico realisticamente, cerchiamo di fare le cose insieme, noi lo abbiamo fatto sin dal primo giorno con l’ascolto, con l’incontro, con la disponibilità e vorrei però ancor di più nei prossimi giorni essere tale nella operatività, che mi sembra essere un dovere soprattutto quando le condizioni sono come quelle che voi ben conoscete meglio di me e che sono note a tutti quelli che sono presenti in quest’Aula.
Per questo io vi rinnovo la mia disponibilità personale. E’ inserita in una azione di grande unità di intenti, con il direttore generale, il direttore amministrativo, a svolgere questa sinergia con voi amministratori locali, con voi Consiglio comunale, con voi rappresentanti della collettività, che potete dare un contributo utile per rasserenare un clima che deve essere diretto alla risoluzione dei problemi e non al determinare situazioni che, francamente, non portano da nessuna parte. Questa è la mia impostazione che unitamente al mio saluto vi rendo in maniera sincera e nella speranza che si realizzino le cose che stiamo dicendo, grazie.
DIRETTORE GENERALE ASL/BR - DOTT. DE NUCCIO
Allora io ringrazio il direttore sanitario, il messaggio è stato molto diretto, molto chiaro e quindi non vorrei aggiungere altro, io darei la parola al dottor Termite che rende noto al Consiglio comunale quali sono le procedure di accreditamento in corso con la Regione, a che è stato è lo stato di avanzamento.
DIRIGENTE ASL SERVIZIO IGIENE PUBBLICA E SANITÀ - DOTT. TERMITE
Buonasera a tutti e scusate il ritardo, ma ero in un altro incontro per cui non riuscivo a staccarmi prima. Per quanto riguarda tutto ciò che si sta mettendo in opera per cercare di mettere in sicurezza e attivare nuovi servizi, nuove degenze e quant’altro, relativamente magari all‘ospedale di Ostuni, già a marzo del 2023 con l’Amministrazione ASL precedente c’è stata una richiesta in Regione per attivare 15 posti di lungodegenza presso gli spazi che erano prima occupati dall’ortopedia e traumatologia. Quindi c’è stata questa richiesta, alla quale non c’è stata risposta nel tempo, tranne quando poi, a seguito dell’insediamento della nuova direzione generale, dopo sollecitazioni anche per iscritto, la Regione ci ha dato un percorso da affrontare. Il percorso era quello di considerare quel reparto, essendo già esistente, utile ad allocare temporaneamente la lungodegenza perché come programmazione regionale, nel presidio ospedaliero di Ostuni sono previsti 20 posti di lungodegenza e visto l’approssimarsi della stagione autunnale e invernale, dove ci aspettiamo un carico di patologia importante sia da Covid, ma anche e soprattutto da influenza, l’attivazione della lungodegenza diventerebbe strategica per l’azienda, per cui la Regione ci ha concesso la possibilità, ci ha dato un percorso abbastanza snello, e questo percorso si è formalizzato poi nella giornata di venerdì scorso con una nota con la quale ci autorizza a fare questa attivazione temporanea della lungodegenza negli spazi dell’ex ortopedia-traumatologia, previa una procedura di autorizzazione all’esercizio. Per cui dà mandato al Dipartimento di Prevenzione dell’ASL di Brindisi di fare le verifiche, sia documentali che in loco, per vedere se ci sono i requisiti per l’autorizzazione all’esercizio, per cui già oggi ho formato il gruppo di lavoro e lunedì della prossima settimana faremo il sopralluogo, in questi giorni stiamo verificando tutta la documentazione, se l’esito sarà favorevole, ma dalla documentazione e dalle planimetrie sembra che i requisiti ci siano, questa attivazione temporanea sarà possibile.
Nel contempo ci hanno dato un altro elemento, è quello che l’ex ortopedia può condividere gli spazi della chirurgia generale e quindi si divideranno a metà le degenze e quindi anche lì poi ci sarà una verifica per l’autorizzazione all’esercizio.
E questo è tutto temporaneo nelle more che poi ci sia l’attivazione della nuova piastra, dove sarà allocato nella lungodegenza, l’ortopedia tornerà nella sua originaria allocazione e quindi tutto tornerà come prima.
Questo è un passo in avanti perché siamo stati fermi per sei mesi adesso, grazie all’intervento della Direzione generale attuale, c’è stato uno sblocco di questa situazione, per cui questo ospedale potrà dare delle risposte, soprattutto a quelle patologie che colpiscono gli anziani, i soggetti fragili, in epoca invernale, quando le patologie infettive e respiratorie sono molto diffuse e quindi, purtroppo, i ricoveri aumentano. Questi 15 posti letto sono qualcosa in più che la nostra ASL avrà temporaneamente, però nella prospettiva poi di tutto ciò che è il resto che sarà fatto e che è previsto nella programmazione regionale, quindi dei 20 posti di lungodegenza, 16 posti di chirurgia, i 15 posti di ortopedia sono tutti previsti, anzi l’ortopedia sono un po’ di più, solo che non ci sono gli spazi, però son tutti previsti nella programmazione regionale attuale, quindi questo è lo stato dell’arte.
Noi siamo gli esecutori di quella che è la programmazione regionale, la politica regionale e aziendale porta avanti, per cui diamo il nostro massimo contributo perché tutto venga realizzato nel migliore dei modi.
PRESIDENTE PALMISANO V.
Grazie grazie a tutti gli intervenuti. Benvenuto al dottor Stefano Termite, nel frattempo ci ha raggiunto anche il dottor Tommaso Gioia, consigliere del Presidente della Regione Puglia, con della delega alla sanità e il consigliere regionale Fabiano Amati. Li ringrazio.
Ringrazio anche la Presidente del Forum, Teresa Lococciolo, che è qui presente e chiedo di avvicinarsi alla Presidenza per leggere il contributo, appunto, del Forum della società civile.
Colgo l’occasione, ci tengo a dire che è il presente Consiglio comunale è stato anche richiesto dai Consiglieri di opposizione, con apposita istanza protocollata a settembre, quindi ci tenevo a far presente questo.
PRESIDENTE DEL FORUM DELLA SOCIETA’ CIVILE – PROF. LOCOCCIOLO
Grazie e buon pomeriggio a tutte e tutti. Ecco, ringrazio la Presidente del Consiglio Comunale per il nuovo invito che ha fatto a noi come Forum, auguro il benvenuto alla nuova direzione strategica, il dottor De Nuccio, il dottor Gigantelli e la dottoressa Carulli.
Ricordo che subito dopo il suo insediamento, dottor De Nuccio, in un’intervista al Quotidiano egli ebbe a dichiarare, tra l’altro: “è arrivato il tempo di ripartire con entusiasmo, con l’auspicio di costruire e ricostruire in tempi rapidi. Ci sono tante eccellenze e tanti punti deboli sui quali dobbiamo lavorare nel più breve tempo possibile”. Era il 19 agosto. Quel suo auspicio era, ed è, anche il nostro. Dal 2016 con questo odierno sono sei i Consigli comunali monotematici sul futuro del nostro ospedale. Due con l’Amministrazione Coppola, due con l’Amministrazione Cavallo e due con l’Amministrazione Pomes. Tutti relativi al piano di riorganizzazione, tutti si sono conclusi sempre con tanti auspici e promesse e però la situazione è andata sempre più a peggiorare. E’ sotto gli occhi di noi cittadini ormai la perdita di credibilità di chi aveva ed ha le responsabilità di rendere il servizio della sanità pubblica aderente al dettato dell’articolo 32 della Costituzione italiana: “la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della connettività”.
Vale a dire di quella sanità rispettosa dei principi di universalità, uguaglianza ed equità. In suddetta materia di certo la Puglia, come diceva lei, ha punti di eccellenza e di debolezza, ma nell’applicazione dei livelli essenziali di assistenza la ASL di Brindisi è la Cenerentola in Puglia. Meno investimenti, meno posti letto, meno servizi, meno personale medico e paramedico. Ora sta alla nuova dirigenza il gravoso compito di recuperare credibilità. Non è per campanilismo che affermiamo, anzi non lo vorremmo, che affermiamo, come in Ostuni sia sotto gli occhi di tutti un monumento allo spreco di denaro pubblico, finora obbediente soltanto alla logica del costruire, demolire, ricostruire e inaugurare. particolarmente, al riguardo del nostro ospedale, della ormai “maggiorenne” ala, sono 18 anni. Nuova ala, la chiamiamo ancora così e anche al complesso sanitario di contrada Trappeto del Monte, per il quale si susseguono disparate destinazioni. Durante gli scorsi anni l’unico risultato è stato quello di aver speso un fiume di denaro pubblico per la sanità locale, mentre sono stati ridotti i servizi, il personale, i reparti e le strutture. Perciò alle parole di ricostruire e costruire dette da lei è comprensibile la nostra perplessità, cionondimeno vogliamo essere ancora fiduciosi, dato che, sempre in quell’intervista, egli, con buona dose di entusiasmo, ha imposto tempi brevi.
Uuttavia, a parere della Giunta esecutiva del Forum e del suo Gruppo Sanità costituito da esperti del settore, la nostra ASL continuerebbe a difettare di una visione generale più ampia in merito alle risposte da dare all’utenza di questa ASL, tale da comprendere il ruolo e i compiti del nosocomio, come della casa di comunità e in generale della medicina territoriale.
Durante il periodo del commissariamento io, con il Gruppo sanità, ci siamo incontrati spesse volte col direttore generale perché la Commissione straordinaria aveva escluso questo ambito dai suoi compiti. Beh, quando ci espresse l’intento di costruire, di destinare i fondi del PNRR all’edificio di Trappeto del Monte, noi abbiamo mostrato subito il nostro dissenso perché sono locali angusti, decentrati di 3 chilometri sulla statale 16 e dall’area ospedaliera, sede dei principali servizi sanitari, oltre ad avere un parcheggio non adeguato. Nell’occasione il dottor Roseto ci invitò a formulare una proposta, che inoltrammo il 16 novembre 2022. In quella proposta, in sintesi, si chiedeva che, senza riduzione del numero dei posti letto assegnati al nostro nosocomio, in aderenza ai requisiti di legge, tra i quali l’ubicazione all’interno del centro abitato per la casa di comunità, si destinassero i locali liberi o che si sarebbero resi disponibili, nell’area ospedaliera e nella cosiddetta nuova piastra, inglobando il distretto, oppure diversamente costruendo una nuova struttura ad hoc per la casa della comunità nel suolo potenzialmente edificabile adiacente alla piastra.
In tal modo si sarebbe realizzata una sorta di Cittadella della Salute nel centro della città, rispondente ai criteri di efficacia ed efficienza nell’erogazione dei servizi, per una risposta moderna al bisogno di sanità, peraltro anche più economica per lo stesso ente pubblico.
Diversamente, la ristrutturazione della ASL in Trappeto del Monte e con l’impiego di fondi del PNRR comporterebbe soltanto la persistenza della deleteria logica dell’abbattere e ricostruire, senza ottenere realmente il risultato di fornire ai cittadini i doverosi servizi sanitari.
Porre all’ordine del giorno, quindi, solo il futuro dell’ospedale sganciato da quello della casa della comunità è riduttivo, poiché non è solo questione di reparti da riaprire o del reclutamento di nuovo personale, noi riteniamo che le crisi sono anche occasioni per guardare più lontano nella soluzione dei problemi. Oltre alla notoria carenza personale medico e paramedico, peraltro sappiamo diffusa anche a livello nazionale, desta preoccupazione la disaffezione degli operatori sanitari della nostra ASL, che sempre più si riversano nelle strutture della Sanità privata, più remunerativa e meno responsabilizzante.
Pure nella nostra ASL, caratterizzatasi per inattività programmatoria e trascuratezza organizzativa, si assiste alla fuga del personale e al disinteresse per i concorsi pubblici nella sanità, che restano spesso deserti, poiché non offrono convenienti prospettive di carriera ai giovani medici. Offrono estenuanti turni di lavoro per i medici assunti e perdita di entusiasmo, competenza, manualità, autostima fra coloro che sono in servizio in questi reparti semichiusi, dove rendono un servizio di qualità non rispondente alle loro legittime aspettative. Sono tutti guasti che ricadono sui cittadini in attesa di servizi adeguati, per rispondere al bisogno di salute e invece si assiste alla chiusura dei reparti, alle lunghe liste di attesa per servizi ed esami, con l’effetto di produrre la fuga dei pazienti verso le strutture sanitarie di altre ASL pugliesi o di altre regioni, con un costo per la nostra collettività: il ricorso alla sanità privata o, peggio, la rinuncia alla cura da parte dei pazienti meno abbienti.
PRESIDENTE PALMISANO V.
Presidente, posso chiederle di andare alle domande?
PRESIDENTE DEL FORUM DELLA SOCIETA’ CIVILE – PROF.SSA LOCOCCIOLO
Sì. Quanto al nostro ospedale, alla cosiddetta piastra, in questi anni si sono susseguite indicazioni contraddittorie, alcune le abbiamo già ricevute negli interventi che ci hanno preceduto. Allora, salvo quindi la correzione di inesattezze, desidereremmo conferma rassicurante che al piano terra della piastra dovrebbero essere trasferiti i servizi di radiologia, laboratorio analisi e pronto soccorso, e per questi ultimi sarebbe un ennesimo trasferimento, ma c’è un problema: il pronto soccorso per poter funzionare necessita di un’uscita adeguata, che sarebbe quella sulla rotatoria di via Nino Sansone, e quello afferente alla sistemazione dell’area adiacente di oltre 10.000 mq. Diverse sono le possibilità di destinazione, che noi suggeriamo, di quell’area. Verde pubblico, parcheggio, piscina terapeutica oppure casa della comunità. L’opera comporterebbe un notevole sbancamento di roccia, e quindi numerosi costi, lo sappiamo.
Al primo piano della piastra è previsto il reparto di rianimazione. Sappiamo che, ci è pervenuta notizia, che la l’attrezzatura occorrente sia stata già acquistata. Vorremmo delucidazioni, però, circa l’utilizzo ipotizzato per quel reparto di otto posti di terapia intensiva che, a quanto si constata, non funzionano i reparti che potrebbero avere necessità di quel reparto di rianimazione.
PRESIDENTE PALMISANO V.
Può portarsi a conclusione, grazie.
PRESIDENTE DEL FORUM DELLA SOCIETA’ CIVILE – PROF.SSA LOCOCCIOLO
Infine, si desidera avere conferma. e mi pare che già ci è stato detto. sul reparto della lungodegenza. Sono tutte domande a cui vogliamo risposte, come diceva il dottor De Nuccio, celeri. Buon lavoro a tutti.
PRESIDENTE PALMISANO V.
Grazie, grazie alla Presidente del Forum della società civile, Teresa Lococciolo, per il suo contributo. Ha chiesto di intervenire il Sindaco del Comune di Ceglie, Angelo Palmisano, prego.
SINDACO COMUNE DI CEGLIE MESSAPICA – ANGELO PALMISANO
Salve, buongiorno a tutti. Ringrazio il Sindaco Pomes per l’invito e ovviamente ho accolto con piacere, oltre che con favore, perché ovviamente il futuro dell’ospedale di Ostuni rappresenta non un’emergenza solo ed esclusivamente per il territorio di Ostuni, ma per un territorio ovviamente più vasto. Ringrazio il dottor De Nuccio per la sua presenza e devo dire che è l’unica nota positiva, diciamo, nello scenario della sanità della Provincia di Brindisi. Oggi avere un direttore generale effettivo è già un punto di partenza importante, diciamo, molto positivo per la nostra Provincia. Quindi non avere dei commissari ci permette oggi di avere una visione sicuramente prospettica, più ampia. Sono d’accordo con il Direttore sanitario rispetto al tempo riguardante questa struttura di governance oggi presente. Ovviamente devo dissentire rispetto al tempo che diciamo gli altri attori in campo, gli attori a cui lei faceva riferimento, spiace notare che gli attori principali oggi non ci sono, quindi, ovviamente, determinate risposte e determinati interrogativi, diciamo, li possiamo porre alla vostra attenzione per notiziarvi di quella che è la realtà della sanità in provincia di Brindisi e nei nostri territori, ma ovviamente avremo ben poche risposte rispetto alle prospettive future.
E’ ovvio che non c’è appeal nei confronti dell’ospedale di Ostuni, proprio perché non c’è certezza rispetto a tutta una serie di problematiche. Quindi se non si dirimono, e il contenitore, come diceva il Sindaco Pomes, è fondamentale, dare un chiaro segnale sul l’ultimazione della piastra o comunque di rendere efficiente l’ospedale di Ostuni, darebbe sicuramente un chiaro segnale, non solo al cittadino, quindi alla percezione del cittadino rispetto alla serietà degli interventi che si pensa di fare sull’ospedale di Ostuni, ma anche, e soprattutto, ai medici.
Poi diciamo della situazione emergenziale, spiace insomma rilevare che comunque uno stucchevole leitmotiv, che ci rimbalza, soprattutto a noi Sindaci, ormai da mesi e mesi nella Conferenza dei Sindaci, detta dai vari dirigenti regionali, dall’assessore Palese, insomma ormai sappiamo di avere il mal comune a tutta l’Italia rispetto alla carenza dei Sindaci, però chi ha fatto il Sindaco, caro Domenico, caro Guglielmo, caro Angelo, anche quando ci troviamo di fronte all’emergenza, noi dobbiamo intervenire e risolvere le problematiche. All’epoca fu detto che non è più pensabile ragionare alla sanità, alle ASL, in termini territoriali e quando c’è un’emergenza in un’ASL, le altre ASL fanno orecchie da mercante o non c’è la possibilità di intervenire e trasferire. Poi si è arrivata nell’evoluzione di questi concetti, anche alla visione dell’ASL 0, che possa poi determinare lo spostamento e la copertura dei livelli minimi di assistenza che servono nelle ASL per poter andare avanti. L’ospedale di Ostuni è l’emblema di questa inefficienza e incapacità a gestire questo livello di emergenza. Oggi il pronto soccorso di Ostuni non ha le specialistiche aggregate, quindi, di fatto, non è un pronto soccorso. Ecco perché i cittadini di Ceglie, come quelli di Cisternino o di Carovigno, si spostano presso altri ospedali, addirittura fuori provincia.
Parecchi cegliesi vanno a Martina perché hanno delle risposte più immediate e più efficaci. Quindi rispetto a questo ragionamento poi gli attori principali sfuggono, non decidono, litigano, a volte spiace aver visto il consigliere Amati, insomma, avere quello scontro nel momento in cui diciamo perorare una legittima causa rispetto alle liste d’attesa, però è un altro ragionamento, però non è pensabile che ci sia un atteggiamento del genere, soprattutto nei confronti di un territorio importante come quello di Ostuni, ma quello che rappresentiamo un po’ tutti, ma come quello della provincia di Brindisi. ribadisco, insomma, l’unica nota positiva è che oggi abbiamo un direttore generale che ha una visione e quindi anche una progettualità e una programmazione, ha una struttura che lo supporta e quindi ci fa ben sperare che anche le azioni da porre in essere in futuro nei confronti degli attori principali abbiano il supporto capace e competente, oltre che politico, per quanto ci riguarda, per poter recriminare almeno i livelli minimi di assistenza per i nostri territori.
PRESIDENTE PALMISANO V.
Grazie, grazie a lei Sindaco. Prego consigliere Spennati. Il mio invito è quello di mantenerci entro i 10 minuti, in maniera da dare la possibilità ai dirigenti di replicare, grazie.
CONS. SPENNATI
Grazie Presidente, grazie Sindaco per questa giornata che abbiamo cercato anche insieme, diciamo così. Grazie anche al Direttore De Nuccio, alla dottoressa Carulli, Gigantelli, Termite che ringrazio di cuore perché sono riuscito a conoscerli anche prima di questo incontro e, come ho detto anche in un altro intervento, ho avuto un’ottima impressione, nel senso che sicuramente potranno aiutarci a sistemare la situazione di Ostuni.
Grazie anche agli amici dei paesi vicini, da Cisternino, Ceglie e San Michele, purtroppo sempre un po’ sguarnite le file della Regione e, come al solito, sempre assente il nostro Presidente e anche l’assessore Palese. Fino a ieri sera stava Francavilla, poteva trattenersi una notte e stare qui con noi oggi.
Come diceva lei, direttore, riguardo la salute, la salute è un diritto costituzionalmente riconosciuto, peccato però che la sanità pubblica italiana, che era un vanto nazionale, è ora ridotta malissimo e questo personalmente, come medico, mi demoralizza molto.
Viviamo in un momento storico in cui l’Italia registra una spesa “out of pocket”, di tasca nostra, sopra la media europea. Segnale che le richieste di salute dei cittadini non trovano risposte nel servizio sanitario nazionale, temo ormai siano arrivati a un punto di non ritorno, frutto purtroppo di scelte miopi, quando non addirittura coscientemente sbagliate, a tutti i livelli però.
Cosa aspettiamo allora ad invertire questa rotta e attivare quei necessari interventi strutturali basate essenzialmente su tre pilastri fondamentali, che per me sono: prima di tutto la medicina territoriale, poi la prevenzione e per ultimo gli ospedali. Dal generale arriviamo al particolare quindi a noi, a ciò che ci tocca da vicino, e quindi parliamo delle rocambolesche vicissitudini che riguardano l’ASL di Brindisi e che lasciano ogni giorno basiti operatori e non. Mi dispiace dirlo, ma quando si entra o quando sono entrato anche io nell’ASL di Brindisi, mi sembrava di entrare un po’ in un girone dantesco quindi “lasciate ogni speranza voi che entrate”, eppure sono rimasto perché ci tengo alla mia terra. Sono anni ormai che si organizzano riunioni, incontri politici, manifestazioni probabilmente anche mobilitazione cittadina che, nella maggior parte dei casi, purtroppo, hanno dato soltanto soluzioni temporanee, quando ce ne sono state. Ora, però, noi vogliamo delle risposte, vogliamo delle soluzioni a lungo termine.
Benché io viva sulla mia pelle, sento di dire che il dibattito sulla carenza di professionisti sanitari in Italia, è sì a livello centrale, però oserei dire che è molto semplicistico questo, del resto per poter ampliare le dotazioni di organico si deve contestualmente affrontare un altro problema, che è quello, purtroppo, della scarsa attrattività del sistema sanitario nazionale, specie per alcune specialità.
Da troppo ormai si arranca, si cerca di sopravvivere, si taglia qua, si taglia di là, si tagliano reparti, unità operative, portando tanti colleghi medici, e personale sanitario in genere, ad abbandonare questa ASL e ce ne stiamo accorgendo.
Spesso, purtroppo, ho come l’impressione che si stia più puntando ad ampliare il fabbisogno dei manager o manageriale, tralasciando al caso il vero cuore pulsante di un’azienda che è il suo capitale umano, che non vede alcuna prospettiva. Attenzione, faccio presente che col nuovo contratto dei medici 2019/21 tutto questo viavai di medici e personale tra i vari presidi ospedalieri, non sarà più possibile. E’ giunto pertanto il momento di pianificare concretamente il reclutamento di forza lavoro con una campagna di assunzioni fatta solo di bandi pubblici, senza possibilmente svendere la professione solo con le prestazioni aggiuntive, che spesso hanno solo danneggiato i lavoratori, come nel periodo Covid. Va stigmatizzato questo pericoloso precedente, questa grave emergenza sanitaria si può risolvere investendo solo sul personale e sul territorio. Gli ospedali, secondo la mia visione, devono essere solo una risorsa per malati acuti, tutto ciò che riguarda la continuità post dimissione deve passare dai medici di famiglia e dal territorio, dai distretti soprattutto.
Dirò qualcosa di impopolare, ma ormai sono diventato anche impopolare per molti colleghi, perché non cominciamo a sradicare dalle stanze i medici di continuità assistenziale, nelle città dove non servono, facendoli collaborare e supportare i colleghi del pronto soccorso? Da ultimo, non comprendo purtroppo, una delle ultime delibere ASL circa il reclutamento di medici in ambito europeo ed extraeuropeo. Per fare il medico in una struttura pubblica in Italia occorre essere iscritti all’Ordine dei Medici, essere iscritti all’Enpam, pagare delle tasse e avere una serie di titoli. Chi valuterà questi titoli? Ci saranno degli organi predisposti? Quali garanzie ci saranno per la sicurezza delle cure? Sappiamo bene che in altre Regioni l’utilizzo di medici da altre realtà extracomunitarie ha creato un po’ di problemi, come il caso della Calabria, dove il Presidente Occhiuto dovrà rispondere anche avanti al Tribunale dell’Aja. Dobbiamo cercare di essere prudenti, perché non vorrei che la cura diventasse anche più grave della malattia.
Arriviamo ad Ostuni, quindi qual è il destino dell’Ospedale? Il Piano di riordino della Regione Puglia non rispetta assolutamente tutti i criteri indicati nelle norme. Tant’è. Il rischio è che ormai l’offerta sanitaria non sia più omogenea e rispettosa dei livelli assistenziali, come diceva il Sindaco di Ceglie, nell’ambito dell’intero territorio. A Brindisi il rapporto posti letto abitanti è al di sotto degli standard, 2.7%, inferiore al 3/4% regionale e che da tempo i servizi sanitari sono carenti di personale, soprattutto medico e infermieristico. Se si vuole garantire il diritto alla salute di tutti i cittadini, l’obiettivo di un sistema sanitario regionale dovrebbe essere quello di intervenire, evitando sperequazioni tra le diverse ASL in termini di posti letto e di personale. Tutto questo enorme caos comporta purtroppo un aumento della mobilità sanitaria, un allungamento ulteriore delle liste d’attesa e tantissimi disservizi, oltre che un maggiore stress a carico di tutto il personale.
Purtroppo mi ha sorpreso e rammaricato prendere atto che tutte queste problematiche croniche del nostro ospedale non fossero ancora note a voi. Quindi mi è sorto il dubbio che nemmeno la governance regionale vi abbia forse sensibilizzato sull’argomento, quindi penso che personalmente questo dimostra ancora, purtroppo, il disinteresse della Regione verso l’ospedale di Ostuni. Allo stesso tempo sento comunque il dovere di ringraziarvi, perché incontrandovi ho notato tanta disponibilità e tanta attenzione, soprattutto in queste prime settimane da manager dell’ASL di Brindisi.
Tutto ciò premesso, durante le riunioni che abbiamo fatto nei giorni scorsi, chi prima o chi dopo non ha importanza, si sono poste delle basi per avviare un percorso di risoluzione delle criticità, se ne sono condivise le priorità, seppur con la consapevolezza dell’annoso limite della carenza di personale, su cui penso spero ci si stia già attivando per gestirlo.
Abbiamo bisogno però di risposte certe e a lungo termine, non temporanea. Pertanto chiediamo, proprio al fine di ripristinare tutto e soprattutto rimarcando il decreto ministeriale 70 e ospedale di base, per quanto riguarda la chirurgia ortopedia, a che punto è la riattivazione? So che sono stati firmati gli ordini di servizio per il ripristino delle attività ad Ostuni, com’era nel periodo pre-Covid, è stata prevista l’attività in regime di week surgery, con ricoveri programmati dalle 8 del lunedì alle 14 del sabato con la possibilità di eseguire interventi di media e bassa intensità di cure, solo che vorrei capire quando darà il via libera il direttore di dipartimento. So anche, per quanto riguarda l’ortopedia, che sono mesi che un collega sta cercando di venire a lavorare all’ospedale di Ostuni, come mai ancora non si riesce a avviare tutto l’iter di adempimento per questa problematica? Per quanto riguarda la cardiologia e la radiologia, siamo purtroppo allo sbando. La cardiologia ad Ostuni ormai supera circa il 70% dei turni scoperti, gravando solo sul personale di Francavilla. E’ del tutto illegale, permettetemi, ed è molto pericoloso che un cardiologo da Francavilla possa gestire in un turno le consulenze ai pazienti su due presìdi ospedalieri, purtroppo, quello che succede da molti mesi.
Per quanto riguarda poi la teleradiologia, devo ricordare che l’assenza del medico radiologo dovrebbe essere una situazione temporanea e occasionale. Come si può ammettere l’abuso della teleradiologia, lasciando quindi il tecnico di radiologia a lavorare in un contesto di emergenza-urgenza anche la notte?
Per quanto riguarda la piastra, sinceramente, ci interessa poco ormai sapere cosa ci metterete dentro, ma piuttosto abbiamo bisogno di sapere la prospettiva e le prospettive che ci saranno nei prossimi mesi, spero. Come accennato è giusto che vi dica che vorrei sapere anche quali sono i veri e gli attuali piani assunzionali previsti dalla Regione, perché sappiamo bene che il fabbisogno è ciò che l’ASL spera, ciò che l’ASL desidera, ma, di fatto la Regione ancora non si è espressa sui reali piani assunzionali. Visto che purtroppo siamo in piena fase di rientro e i direttori generali, purtroppo, non hanno alcun tipo di potere decisionale sulle assunzioni, è opportuno conoscere come si muoverà la Regione su questo delicato argomento e questo lo chiedo ai Consiglieri presenti.
Ecco perché si sta aprendo poi quel mercato dell’estero, perché quei medici che verrebbero assunti non dal fondo voce “personale”, ma dalla voce “beni e servizi” andrebbero ad aggravare quelli che sono i tetti di spesa del personale che sono fermi al 2004. Le criticità da affrontare sono tantissime e vanno risolti in tempi brevi, ma allo stesso tempo bisognerà riconvertire il servizio sanitario regionale verso modelli più performanti, usando quindi l’opportunità del PNRR e qualsiasi altra fonte di finanziamento come il MES, per creare delle condizioni di migliore sopravvivenza per tutti, cittadini, pazienti e noi operatori, grazie.
PRESIDENTE PALMISANO V.
Grazie a lei consigliere Spennati, ha chiesto di intervenire il consigliere regionale Leoci, prego.
CONS. REGIONALE - LEOCI
grazie Presidente per la parola e apro questo mio discorso salutando anche il Sindaco, ringraziandolo nell’invito, ma salutando soprattutto il nuovo direttore generale che abbiamo avuto occasione di conoscere quest’estate appena poco prima della sua presa dei poteri e naturalmente anche ringrazio la presenza del Direttore amministrativo e Sanitario che non avevo ancora avuto modo di conoscere, ma forse sentiti per gli uffici telefonicamente. Naturalmente ritenevo opportuno essere qui presente a seguito anche di quella che è stata la situazione di quest’estate, saluto tutto questo consesso, i consiglieri comunali, gli assessori e ai cittadini presenti, le associazioni, comunque, che sono già intervenute. Era opportuno intervenire e ascoltarvi, ma quello che mi pare già ovvio da alcuni interventi, ringrazio anche i Comuni limitrofi presenti comunque per la partecipazione, è stato quello già di trovare un capro espiatorio, ma la sanità, secondo me ha un pregresso che viene da molto tempo e che in questo momento parlare di chi ha fatto o non ha fatto, non lo ritengo, diciamo, la soluzione al problema. Sicuramente c’è bisogno di un’unità di intenti, quello che è emerso comunque anche dalla direzione sanitaria, dal Direttore amministrativo, dal dottor Termite, dalle parole del direttore generale. Cercare una soluzione tutti insieme a tutti i livelli, perché la sanità, come ben sappiamo, è una competenza regionale, ma c’è bisogno anche di una profonda ristrutturazione a livello nazionale, quello che ha detto poco fa anche il consigliere Spennati nelle sue parole. Questa occasione, coinvolgo anche tutte le forze politiche, i Capigruppo anche delle altre forze, sia di maggioranza che di opposizione, a lavorare sinergicamente, altrimenti noi potremmo fare altri Consigli monotematici, altri incontri, altre manifestazioni, come ha detto anche il Sindaco di Ceglie Messapica, ma non arriveremo mai ad una soluzione. Potremmo fare delle bellissime leggi, fatte di articoli che predispongono tutto, un’offerta, la domanda, il riequilibrio economico della sanità, ma il problema è che non si riescono a spezzare poi quei meccanismi. Quei meccanismi che a volte vengono retti dai giochi della politica. Io, dopo un una telefonata con il direttore appena insediato, mi disse: “Consigliere aiutateci a lavorare bene sul territorio”, la stessa parola me l’aveva detta qualche anno fa, qualche anno e mezzo fa, l’ex direttore generale e al tempo stesso, il direttore generale mi comunicava e diceva: “spero di farcela in questa nuova avventura insieme a tutti voi”. Bene, io spero oggi che la nuova direzione dell’ASL, sia in grado di interloquire con noi, di lavorare sinergicamente alle problematiche, perché in questo momento potremmo parlare di numeri, potremmo parlare di qualsiasi cosa che riguarda il nostro sistema sanitario, ma continuando così come in questo momento le forze politiche stanno facendo, avete messo in evidenza anche alcuni episodi, anche tra la maggioranza regionale, ma al tempo stesso anche dalle forze politiche di opposizione, trovare una soluzione comune, spezzare i meccanismi della burocrazia, far lavorare i direttori generali e trovare soluzioni concrete ed immediate, come diceva il Consigliere Spennati. Credo che solo così si possa fare un lavoro per dare risposte immediate a chi è seduto al di fuori del Consiglio comunale, non siede su questi tavoli, ai cittadini.
Quest’estate c’è stata un’emergenza abbastanza importante per quella che è stata la criticità di Ostuni. Tutti noi siamo stati impegnati, non ho fatto comunicati o non ho fatto propaganda o pubblicità, tutti i consiglieri sono stati impegnati a lavorare su tavoli tecnici, ma a volte dobbiamo dire che delle decisioni non dipendono neanche da noi, non dipendono dalla politica, ma dipendono a volte anche dalla dirigenza, anzi, soprattutto dalla dalla dirigenza. Credo che l’attenzione che vada posta su i tre nosocomi della provincia del brindisino, sia importante, ma non parliamo di soluzioni a lunga degenza, chiamerei, ma parliamo di soluzioni immediate, immediate su quello che già si ha a disposizione, anche all’ospedale di Ostuni si parlava della piastra, dei 18 anni, sicuramente per età anagrafica non conosco tutte le vicissitudini, saranno stati fatti molti errori da politica di destra e di sinistra. Il problema è che ce lo siamo trovati in questa situazione, in queste condizioni, e da giovane Consigliere oggi a questo consesso e ai cittadini di Ostuni, ma non solo, ai Comuni limitrofi posso dire che ci sarà tutto l’impegno possibile e immaginabile, ma lo dobbiamo fare tutti insieme. Ripeto, continuare con la critica oggi non è la soluzione, bisogna lavorare tutti insieme, umanamente, poi possiamo essere bravi a dire i dettagli, a parlare di questo, se non rompiamo i meccanismi che si sono create all’interno della sanità, non arriveremo mai ad una soluzione.
Dobbiamo far andare a lavorare quelle persone che troviamo nascoste, le dobbiamo tirare fuori. È questo quello che dobbiamo fare, senza la paura di poter rischiare in qualche sanzione anche disciplinare o altro da parte di manager professionisti. Questo bisogna fare, non pensiamo a quello che possiamo creare nel futuro, in questo momento lo dobbiamo fare, forse perché c’è stata una mancata programmazione, ma dobbiamo intervenire nell’immediato. Possiamo programmare, ma ora agiamo in questo momento. Agiamo poi con tutte le soluzioni che sono pervenuti dal, CUP unico, all’azienda Zero. Possiamo riflettere un po’ su tutto, trovare la sinergia e capire se effettivamente questi modelli di gestione amministrativa possono funzionare, ma facciamolo insieme, facciamolo insieme.
Il sistema sanitario in provincia di Brindisi per diversi anni è stato oggetto di propaganda politica, questo è quello che penso da giovane consigliere regionale, ho colleghi affianco a me che conoscono molto meglio i meandri del sistema, però non continuiamo con la critica o non arriveremo mai ad una soluzione, rimarremo sempre allo stesso punto e sono sicuro che fra 10, 20 anni, se non prendiamo una presa di posizione tutti insieme, ci sarà di nuovo questo Consiglio comunale che vede coinvolti i paesi limitrofi, noi consiglieri regionali, tutte le autorità più importanti a non prendere delle decisioni coese e in sinergia con tutti.
Io naturalmente sono qui presente a prendere tutte le vostre istanze, a continuare a invitare il Sindaco a sentirci come abbiamo fatto in quest’estate su tutti i tavoli tecnici che, con cui ho l’ho tenuto aggiornato e mi ha tenuto anche aggiornato sulle sue iniziative. Naturalmente, a volte sia parlando di politica, politica che ci accomuna anche per correnti, e a volte parlando anche di fare opposizione all’interno stessa della nostra maggioranza, di decisioni, di prese di posizione per il territorio, perché è quello che dobbiamo dare ai cittadini. Altrimenti la fisiologia poi della politica porta all’allontanamento da parte dei cittadini ed è quello che si sta verificando per tutti i partiti, compresi quelli di maggioranza e di opposizione. Io continuerò a raccogliere le vostre istanze da parte degli altri Consiglieri in questo consesso e mi auguro che valga la pena chiudere un Consiglio con un qualcosa di concreto qui da voi, grazie.
PRESIDENTE PALMISANO V.
Grazie consigliere Leoci. Nel frattempo sono pervenuti i saluti dei consiglieri regionali Maurizio Bruno, Luigi Caroli e Mauro Vizzino che sono impossibilitati a partecipare per impegni concomitanti. Prego, ha chiesto la parola il consigliere Giorgino.
CONS. GIORGINO
Sì, buonasera. Buonasera a tutti, benvenuti alla direzione generale dell’ASL, a voi gli auguri di buon lavoro. Noi ci ritroviamo oggi a vivere nuovamente un Consiglio comunale monotematico per affrontare i temi della sanità e, come ho avuto modo di dire in occasione del precedente, non sono temi che riguardano esclusivamente il Comune di Ostuni e non è una battaglia di campanile e la presenza dei Sindaci e degli amministratori dei Comuni limitrofi dimostrano l’importanza del del tema. Purtroppo non voglio ripetere le considerazioni che sono già state fatte, né tantomeno mi sembrerebbe corretto rivolgermi a una dirigenza che si è insediata davvero da troppo poco per poter rispondere di situazioni passate. Accolgo l’appello del consigliere Leoci alla solidarietà e all’impegno, diciamo che ci preoccupiamo come istituzione di veicolare una situazione di malcontento all’interno dei consessi istituzionali, perché se non ci fosse questa forma di intermediazione, probabilmente avremmo i cortei di cittadini davanti alle porte dell’ASL e davanti alla sede della Regione Puglia, pur nella consapevolezza che ci sono gradi di responsabilità istituzionali diversi e che ciascuno assume su di sé il compito di amministrare delle comunità e di svolgere i compiti per i quali si è candidati, per cui diciamo noi siamo a disposizione dei consiglieri regionali, pur nella consapevolezza, però, di non avere lo stesso grado di responsabilità sulle scelte, perché se fossi stato io consigliere regionale e aver appreso della soppressione di reparti della mia ASL, del mio territorio, direttamente dai giornali, probabilmente mi sarei posto qualche problema. Averlo appreso dalla mattina alla sera, mi sarei posto qualche problema e avrei chiesto conto alla dirigenza NON UDIBILE.
Io vengo alle considerazioni che sono state fatte, mi limito a dire che condivido appieno quanto è stato detto dal direttore sanitario e dal direttore amministrativo. Da un lato c’è un termine di attrattività nella ricerca del personale, però questa non è determinata da situazioni che si sono determinate dalla mattina alla sera. E’ un percorso che ha visto svuotare, anche nella dignità lavorativa dei professionisti, i nostri reparti ed è una ragione del tutto condivisibile quella per cui un professionista che ritiene di non poter svolgere un compito all’altezza delle proprie capacità, decida di non venire.
Come pure c’è stata certamente scarsa pianificazione sul personale, sulla gestione delle risorse e di questo vi chiedo e vi invito di chiedere conto ai responsabili dei vari dipartimenti, senza timore alcuno. Per quello che riguarda questa parte della politica, guardate, avete tutto il sostegno per fare le cose giuste.
Nello scorso Consiglio comunale mi sono permesso di suggerire un criterio che ispirasse la gestione delle emergenze nei vari presidi ospedalieri, che è quello della solidarietà. Noi saremo al vostro fianco quando chiederete i sacrifici, come abbiamo fatto anche in passato, perché in passato, ad esempio, il nostro presidio ospedaliero è stato destinato totalmente alla gestione del Covid e noi abbiamo spiegato alla cittadinanza le ragioni e l’utilità di quella scelta in quella fase, per cui non abbiamo il timore di assumerci le responsabilità di sostenere scelte coraggiose, ma sappiate che saremo attenti guardiani del rispetto di tutte le realtà territoriali e non consentiremo che ci possano essere condizionamenti di natura politica sull’assunzione di scelte doverose e giuste, questo lo pretendiamo.
Come pure guardo di buon occhio quanto diceva il dottor Gigantelli rispetto al realismo con il quale si approcciava alla questione e la disponibilità ad assumere anche scelte complicate, ci arrivano anche testimonianze che questo è già accaduto in passato e quindi ci auguriamo possa farlo all’interno della provincia di Brindisi.
Ho qualche perplessità quando ho sentito gli argomenti rispetto alla questione tecnica e l’andamento dei lavori, mi spiego.
Ho preso una nota dell’ASL che mi è venuta in mente, circa di giugno 2022, è una nota con la quale si ripeteva nuovamente, si dava impulso e slancio al completamento della Piastra, con le linee di finanziamento che venivano prima dettagliate dell’ingegnere, e a giugno 2022 si stabiliva che il piano terra, pronto soccorso, radiologia e sala prelievi, le opere avrebbero dovuto iniziare il dicembre 2022 per concludersi a ottobre 2023. Siamo a ottobre 2023, e atteso che abbiamo iniziato l’esecuzione delle opere della Piastra nel lontano 2005, io vorrei capire quando è prevista la conclusione di questo cantiere, atteso che pare, non abbiamo avuto la possibilità di fare un sopralluogo, ma pare che il cantiere proceda con una certa serenità.
Stesso dicasi per quanto riguarda il completamento del primo piano, per cui il fine lavori era previsto per giugno del 2023 nota dell’ASL, per cui io poi magari ve la posso anche proporre. Giugno 2023 è trascorso, il lavoro non mi sembra che sia stato completato. Come pure ho ascoltato oggi in un atto ufficiale di un Consiglio comunale, pertanto ci sarà a verbale, abbiamo tirato fuori la somma per cui il completamento del secondo piano e delle aree esterne, a giugno 2022 si diceva che bisognava affidare la progettazione, oggi apprendo che dobbiamo affidare la progettazione, equivale a 9 milioni di euro. Su questo nel tempo, e chi ha avuto la pazienza di seguire i tanti Consigli comunali monotematici che si sono tenuti in questo consesso, ha visto che la cifra è una cifra totalmente ballerina, siamo passati da 5 milioni che servivano non so quando, adesso apprendiamo 9 milioni, qualche anno fa erano 7 milioni, c’è uno studio di fattibilità, non sappiamo dove sta questo studio di fattibilità, nessuno di noi ha mai avuto modo di poterlo vedere. Mi chiedo in che modo possano entrare in piena funzione il piano terra ed il primo piano se non è prevista anche la sistemazione delle aree esterne. Come pure ho appreso dal dottor Termite la procedura di accreditamento, la benedetta procedura di accreditamento, dei posti di lungodegenza. Ora noi siamo altrettanto realisti e consapevoli delle difficoltà dell’amministrazione, della burocrazia e tutto quello che ne consegue, per cui non ci rivolgiamo con chi ha la presunzione di avere la bacchetta magica per risolvere i problemi, però io davvero rimango basito, io personalmente ho partecipato a un incontro nel quale ci veniva detto dagli organismi regionali che a distanza di una settimana si sarebbe conclusa la procedura di accreditamento, rimango basito nell’apprendere di procedimenti che iniziano e che rimangono sospesi nel limbo, per cui all’insediamento del nuovo direttore generale apprendiamo che è stato dato impulso rispetto alla conclusione di queste procedure. Ora, non voglio essere oltremodo polemico in questa circostanza, apprezzo quello che dite, quello che sostenete, soprattutto quando viene detto dal direttore generale in apertura di questi lavori, che l’ospedale di Ostuni è centrale nell’offerta sanitaria della nostra ASL e del nostro territorio. Però ho un timore, che deriva anche da esperienze del passato, quando domani il legislatore regionale o quello nazionale prenderà i numeri, analizzerà i numeri, delle prestazioni sanitarie offerte dal nostro nosocomio, beh, io non escludo che ci sia qualcuno che possa pensare che questo territorio possa farne a meno e la ragione sarà semplicemente nel fatto che non vengono erogate prestazioni sanitarie o che vengono erogate in misura davvero ridicola, che non giustifica l’esistenza di un presidio ospedaliero.
Poi, in quel caso, saremmo costretti a dover spiegare che abbiamo dovuto interrompere le attività di ortopedia, che abbiamo dovuto interrompere le attività di chirurgia, che era impossibile trovare i medici, perché il nostro ospedale non è attrattivo e tutto quello che ne consegue e lì davvero saremo noi a non intermediare più e a non portare nei luoghi istituzionali il dibattito, ma saremo noi a presidiare i cancelli della Direzione generale e della Regione Puglia, perché che abbiamo la necessità oggi per poterci rendere interlocutori credibili, di far seguire alle tante promesse, fatti, per cui noi saremo senza dubbio al vostro fianco nel supportare e nello spiegare anche decisioni complicate, ma abbiamo la necessità che il percorso sia chiaro e che in questa provincia si esca da alcuni regimi di illegalità. Il numero di posti letto per abitanti, il tempo di assistenza per le malattie tempo-dipendenti, non tutti i nostri Comuni, i Comuni di questa Provincia, sono serviti secondo quel rapporto di 20 minuti. Ora, io so che dirle di qui le cose probabilmente è molto semplice, però abbiamo bisogno di uno sforzo tutti, iniziando dal legislatore regionale, che ha per compito di fare questo, noi possiamo essere di sprone, presidiare il territorio e ascoltare le lamentele dei cittadini.
Chiudo poi con… diciamo è fondamentale il ruolo delle case di salute nella gestione del sistema sanitario. Io nutro enormi perplessità sull’allocazione della casa della Salute in Trappeto del Monte. Noi rischiamo di finanziare un’opera che rischia di rilevarsi totalmente inutile per l’allocazione di quella struttura, per la viabilità, per il sistema di trasporti e perché potrebbe non assolvere alla funzione alla quale è chiamata ad assolvere.
Quindi io vi chiedo di voler dettagliare quali sono le scadenze delle opere in corso e quando queste potranno essere finite, con riferimento alla casa della Salute, leggevo dalla slide che è in fase di conclusione la progettazione e che i lavori dovrebbero iniziare nel primo trimestre del 2024, se è possibile, su quello, chiederei un supplemento di riflessione se siamo ancora nei tempi per poter rendere maggiormente congeniale alle esigenze della cittadinanza, l’allocazione di quella struttura sanitaria. Grazie.
PRESIDENTE PALMISANO V.
Grazie Consigliere Giorgino, prego Consigliera Pecere.
CONS. PECERE
Sì, grazie Presidente, innanzitutto buonasera a tutti. Il Gruppo Forza Italia ringrazia il Direttore Generale, dottor De Nuccio e i consiglieri regionali per la presenza qui stasera, ma ringraziamo più di tutti chi, ancora una volta, con la sua assenza, certifica la strafottenza e il menefreghismo sull’argomento Sanità. Tra tutti, il migliore è il vostro Presidente Emiliano, voglio ricordare alla Giunta di colleghi consiglieri che alle scorse elezioni regionali, grazie all’impegno dell’attuale vicesindaco Tanzarella, assessori Greco e Maffei, il Presidente Emiliano ha raccolto da Ostuni ben 46% circa di consensi e, nonostante ciò, non sono in grado di prendere, non per la giacchetta, ma per orecchie il Presidente Emiliano e portarlo almeno una volta qui in Consiglio comunale, dimostrando che vi ha utilizzato solo come i mulini ad acqua e questo mi dispiace tanto.
Io ho preso parte a più Consigli comunali monotematici sulla sanità dal 2019, anche durante il Covid abbiamo lottato insieme al nostro consigliere Elio Spennati, con cui ci eravamo promessi di portare avanti questo progetto. Io sono ancora qui oggi, perché i cittadini ostunesi meritano una risposta.
Ritornando all’argomento principale, ci rivolgiamo al direttore generale che dal suo insediamento ha dimostrato, attraverso l’ascolto di tutte le parti sociali e politiche, di voler risolvere i problemi ereditati dai suoi predecessori. In particolare sull’ospedale di Ostuni, oggi vorremmo conoscere piuttosto una brutta verità e non la solita bella bugia. Non so se lei conosce i trascorsi del nostro ospedale, ma le disgrazie cominciano dal 2014, dalle prime chiusure importanti del reparto di ginecologia e ostetricia, ad oggi non abbiamo più bambini che nascono su Ostuni, io sono una mamma e questo fa tanto dolore, non poter accedere a un presidio a due passi con un’urgenza. Proseguendo con la pediatria, oggi un bambino si fa male, dove lo portiamo? Siamo costretti ad andare al Perrino, a Francavilla, dove troviamo comunque altri bambini dei nostri Comuni limitrofi, dove oggi abbiamo qui la presenza degli amici dei Comuni limitrofi, dove anche loro hanno bisogno, siamo costretti a uscire fuori la provincia di Brindisi per curare i bambini, però questa, purtroppo, è una storia vecchia.
Vecchia come la storia dell’ampliamento della nuova Piastra, dove ci hanno guadagnato solo tecnici e progettisti che, ogni volta che la Regione cambia idea, purtroppo vengono ripagati profumatamente. Le disgrazie peggiori sono venute poi con il Covid e il restyling, che hanno, di fatto, chiuso i reparti di ortopedia e chirurgia, quest’ultima pare che doveva essere attiva dal 1 ottobre con i chirurghi, ma non so se sia attivo. Su questo vorrei una risposta e in quale modalità questi medici dovranno lavorare. Queste chiusure sono state consentite anche con il benestare dei sindacati, che hanno permesso il trasferimento definitivo del personale e non invece un’assegnazione provvisoria ad altri reparti, ospedali o distretti. Di conseguenza, i sindacati, non curanti della gravità, non hanno verificato il reintegro del personale ai propri posti, finita l’emergenza Covid, inoltre, parte di quel personale è ancora in servizio nell’ASL di Brindisi e ancora cosa più grave, qualche medico elegantemente si è dimesso per disperazione. Quindi non solo il personale medico e infermieristico è insufficiente, ma ci permettiamo anche il lusso di perdere ancora tanti medici. Inoltre, vorremmo conoscere meglio le sorti della parte esistente dell’ospedale, io non so se lei ha fatto una passeggiata nel nostro nosocomio, se ha visto anche la parte esterna. Non abbiamo ben capito se, in tutti i finanziamenti citati, ci sono fondi per la ristrutturazione, in quanto, a vista, è abbastanza fatiscente, grazie.
PRESIDENTE PALMISANO V.
Grazie consigliera Pecere, ha chiesto di intervenire, per una brevissima comunicazione, il consigliere Leoci e poi Cataldo Melpignano.
CONS. REGIONALE LEOCI
Grazie Presidente, scusi se richiedo di nuovo la parola, ma volevo comunicare che il giorno 18 ottobre ci sarà un sopralluogo che ho chiesto al Direttore generale sull’ospedale di Ostuni, pertanto volevo comunicarlo e invitare al massimo delle delegazioni, anche i Capigruppo delle forze di maggioranza ed opposizione, a presenziare a questo sopralluogo che faremo, spero che ci sia anche la presenza del direttore sanitario e direttore amministrativo proprio per conoscere le nostre strutture, in quanto, anche essendo un nuovo direttore che viene da fuori, è opportuno conoscere, tastare, gli edifici e capire un po’ qual è la loro situazione loro stato. Grazie.
PRESIDENTE PALMISANO V.
Grazie a lei, certamente ci saremo, prego consigliere Melpignano.
CONS. MELPIGNANO
Buonasera a tutti. Mi auguro vivamente che si apra una stagione nuova di collaborazione effettiva e concreta con il management aziendale. Devo dire che le prime sensazioni del nostro primo cittadino circa questa apertura, questa voglia di collaborazione, si renda effettivamente in opera, però devo sottolineare che per avere un dibattito costruttivo, ci vuole dalla tesi, l’antitesi e poi la sintesi. Mi permetterete questa sera di svolgere una funzione antitetica, voglio riassumere le giuste preoccupazioni dei miei Consiglieri Comunali concittadini e rappresentare questa situazione. Scusate l’emozione, ma… Quello che il consigliere Spennati e il Consigliere Giorgino hanno espresso circa le preoccupazioni sono concrete e mi auguro vivamente che ascoltiate queste istanze che vengono dal territorio, perché l’ascolto è il presupposto per fare bene e presto, perché le nostre criticità sul nostro territorio riguardano sia la realtà ospedaliera, ma anche la realtà dell’assistenza territoriale e anche se, giustamente, il Direttore generale parlava che l’argomento della serata era ristretto alle problematiche della realtà ospedaliera, quando si è accennato alla casa di comunità, ovviamente si è aperto questo nuovo terreno di dibattito e tutte le preoccupazioni circa l’allocazione della casa comunità nella contrada Trappeto del Monte mi vedono d’accordo circa soprattutto il discorso della viabilità, quella è una strada estremamente pericolosa. Quindi vi prego di soppesare bene questa scelta, che inciderà pesantemente nella realtà della nostra comunità. Quella è una strada che avrebbe bisogno poi di un rondò, quindi avrebbe bisogno di un accordo di programma con la Provincia per poter realizzare queste altre opere. Ecco, vedete che un’opera che potrebbe avere queste problematiche poi incide con altre conseguenze per poterla poi fruire al meglio da parte della cittadinanza, quindi va soppesata a mio avviso questa scelta, sempre se è ancora possibile vedere di trovare una soluzione diversa, se è possibile trovarla. Quindi, vi prego, ascoltate bene queste istanze, le criticità sul territorio sono enormi, sia in termine di carenza delle funzioni amministrative, le carenze dei medici le conosciamo bene.
Capisco che il vostro compito appena insediati, una quarantina di giorni, è molto difficile poter avere ancora un quadro globale della situazione tra il diritto della salute e il vincolo di bilancio ci pone sempre in un perimetro di scelte molto ristrette. Però, quando avete parlato della coperta stretta, negli ultimi tempi, mi dispiace dirlo, la coperta stretta sempre dalla parte opposta di Ostuni è stata tirata. Cerchiamo di tirarla un pochettino verso anche la parte di Ostuni, con le sue esigenze sacrosante, e mi fermo qui, non voglio ulteriormente tediare l’uditorio, grazie.
PRESIDENTE PALMISANO V.
grazie a lei, consigliere Melpignano, prego consigliere Tanzarella.
CONS. TANZARELLA D.
Mi associo, senza elenchi, ai ringraziamenti fatti per la presenza di tutto lo staff manageriale della nostra ASL e questo mi fa fare una considerazione, che mi consentirete anche perché io, per gli anni che ho e per le responsabilità avute, non ho alcun problema a dire che l’assessore regionale ci ha più volte mancato di rispetto perché, delle due l’una, o ha veramente tante altre cose da fare nella sua vita, ma poteva evitare di fare l’Assessore, oppure alla quarta o quinta volta che rifiuta o si giustifica per la sua assenza ad un confronto con il Sindaco, con il Consiglio comunale, io penso che sia quantomeno un maleducato, oppure non ha alcuna intenzione di confrontarsi con questa comunità e con questa realtà.
D’altra parte, lui è un assessore tecnico, io non lo avrei mai nominato, non so come il Presidente Emiliano abbia nominato un rappresentante di Fitto, di Forza Italia, eccetera però, come si dice, ci sta quindi può darsi che era particolarmente bravo, non ce ne dà la possibilità nemmeno di percepire questo dato.
E questo si riallaccia ad un problema di carattere politico che riguarda la nostra Provincia. Perché non è Cenerentola la ASL della provincia di Brindisi, non è Cenerentola la sanità di questa Provincia, è Cenerentola la provincia in sé direbbe qualcuno. Perché da quant’è che non c’è un Assessore regionale della provincia di Brindisi? Questo la dice lunga sulla udienza, sull’appeal, per rimanere nell’ambito, adesso farò le giuste considerazioni perché ho apprezzato, ma bisogna essere consequenziali poi quando si fanno alcune considerazioni giuste, che nell’economia sono la base della vita quotidiana.
Questa Provincia non ha appeal, mi dispiace dirlo a tutti i Consigli regionali che ci sono. Non si è mai nemmeno posto il problema politico di una rappresentanza nell’esecutivo. Come si pone quando non c’è l’assessore di Taranto, quello della BAT, quindi noi abbiamo un diritto di cittadinanza affievolito, questo è. Non è un diritto di cittadinanza compiuto e non lo so che cosa dovremmo fare per conquistare questo diritto come tutti gli altri, forse perché abbiamo dei Consiglieri regionali che si accontentano di poco, forse perché abbiamo un gruppo politico che divide et impera no? Come fanno i grandi imperatori e quindi questo fatto risolve le problematiche di tutti quanti, ma veniamo alla questione. Questo per dare solidarietà anche a tutti voi che vi accingete a questo arduo compito. Vi muovete, in effetti, in una realtà molto difficile, saluto affettuosamente la direttrice amministrativa della ASL perché ho apprezzato il suo intervento per un motivo molto semplice. Non c’è appeal nell’ospedale di Ostuni e hai perfettamente ragione, però chi, come te, è molto intelligente e conosce le cose della vita e della pubblica amministrazione, sa benissimo che se non ci sono investimenti, se non c’è una prospettiva, se non c’è un outlook positivo per il futuro, da qualunque e qualsiasi agenzia di rating, è chiaro che nessuno vorrà venire. E perché è accaduto questo? Allora, se mi fate questa domanda, e vi date la risposta, già state molto lontani e senza sperare nel comune Sant’Oronzo, dottor Gigantelli, noi siamo qui, come si dice, con i piedi molto per terra, speriamo, c’è chi crede o chi ha creduto che la Madonna o i santi facciano i miracoli, io non appartengo a quella categoria, sono molto più laico e con i piedi per terra.
C’è un motivo, c’è un motivo. Io penso che questo consesso sia particolarmente civile nei confronti dei rappresentanti della sanità regionale, lo siamo stati meno anche in passato, io ricordo un Consiglio comunale con la presenza del dottore Pasqualone che se io fossi stato al suo posto, mi sarei alzato dal tavolo e sarei arrivato alle mani, ma devo dire che ha resistito bene in quella circostanza. Ma voi vi rendete conto che stiamo parlando di un lavoro, ingegnere Rini, io ti conosco da 30 anni, forse da 40, per le mie scorribande in Provincia e quindi ricordo benissimo, cioè, ma è possibile parlare di una cosa che è stata iniziata 18 anni fa? Come inizio lavori? Come progetto anche prima, cioè è una cosa praticabile? E’ un esempio virtuoso di pubblica amministrazione? Cioè consente ancora di dialogare su questo tema e di dire, come ha detto prima il collega Giorgino o chiunque altro, ma sa quante volte ho ascoltato io che finiremo domani o dopodomani, è una cosa impossibile. Io non mi sono interessato, ma noi quattro o cinque anni fa, forse tre o quattro anni fa, abbiamo presentato una denuncia alla Corte dei Conti. Non sono andato a chiedere che cosa è successo, magari se un giorno avrò qualche ora di tempo, ci andrò, perché è impossibile una cosa del genere, è impossibile. C’è una motivazione di fondo che io chiedo a voi di accertare, poi magari ce la spiegate, perché altrimenti noi potremmo fare considerazioni senza le prove, potremmo parlare di indizi, potremmo parlare di supposizioni, il dato reale, il dato reale, incontestabile, 18 anni e ancora non si vede la fine di un’opera pubblica, finalizzata a dare servizi nella sanità, non a fare un centro sportivo o un parco giochi, no, un’opera pubblica, un’ala di un ospedale. E, guardate, ci avete chiesto tante volte di modificare il progetto, perché il problema è che quando non si hanno le idee chiare, quando non si sa che cosa si deve fare o non si sa che cosa non si vuole far fare eh, ci siamo capiti su questa cosa, allora noi, Comune, mi ricordo già nei primi anni, quindi dalla fine dell’altro decennio, del primo decennio di questo millennio, abbiamo cambiato a volte la strada, il collegamento e la canalizzazione e dobbiamo unire poi il vecchio ospedale con la parte nuova, ”e va bene, ve lo facciamo fare, interrompiamo la strada, vi diamo il parcheggio”. Che cosa dovevamo fare di più? Fatemi capire eh, fatemi capire chiedetelo all’assessore Palese, se ha il coraggio di venire una volta qua, fatelo venire, ma non solo a lui, perché è la fine di una lunga storia ridicola, ridicola.
Ingegnere lei ha detto delle cose, alcune sacrosante, altre non hanno il diritto di cittadinanza in questo Consiglio comunale. Non ci può dire che non sappiamo ancora che cosa dobbiamo fare del secondo piano. Non la può dire questa cosa, lei l’ha detta, mi dispiace, purtroppo l’ha detta, “non sappiamo ancora e non abbiamo deciso che cosa fare del secondo piano”. Se volete, io vi ripercorro la storia. È stata cambiata già tre o quattro volte la destinazione dei volumi e delle superfici di quell’ala, il mio amico dottore Spennati ride. Hai fatto una bellissima citazione del terzo canto dell’Inferno, paragonandoti non so se a Caronte, a Virgilio, ma quelli che entrano lì dentro, caro Gianni, erano quelli che avevano peccato, invece questi poveracci che hanno bisogno di aiuto e di cure, che cosa c’entrano con quelli che vanno all’inferno? Ma è come se andassero, come se andassero. E allora, l’auspicio non è quello di fare miracoli, dottore Gigantelli, nessuno di noi è iscritto a questo club, però, io per esempio quando sento dire da una collega, e da chi conosce anche le realtà, “abbiamo le graduatorie e stanno per scadere, non sappiamo se le prorogano”. Prorogatevele voi, in una situazione di urgenza e di emergenza, non vi mette in galera nessuno, state tranquilli, magari trovate i medici da assumere eh. Altrimenti non sappiamo come fare i concorsi, non c’abbiamo le graduatorie, prendeteli da in mezzo alla strada, se ci sono.
Poi entriamo in un altro grande discorso qui, cui pure ho fatto cenno prima, da mesi, per non dire da anni, sto dicendo che ormai la sanità nel nostro Paese, non in Puglia, nel nostro Paese, va verso una direzione opposta rispetto a quella della grande riforma sanitaria, quindi ormai la sanità è per quelli che avranno i soldi in tasca, o hanno le polizze di assicurazione, che poi è la stessa cosa più o meno, quindi non c’è più una, non dico concorrenza, ma una compresenza tra il privato e il pubblico. Non c’è più la possibilità di fare questo, perché ci sono anche pochi medici. Continuiamo ancora con il numero chiuso? E poi andiamo a prendere da Cuba, dall’Albania, dalla Romania. Che senso ha questa cosa qua, che senso ha? Cioè non c’è programmazione, veramente non c’è lucidità in questa direzione, bisogna finirla con questa storia, perché se si elimina oggi il numero chiuso, fra 10 anni avremo i primi medici aumentati. Le scuole di specializzazione anche, non ci sono specialisti in alcuni settori, e lo sappiamo, ma ce lo diciamo per fare questo ci vogliono altri soldi per incrementare e finanziare le scuole di specializzazione e i settori che servono. Però guardate forse il nostro Paese, la nostra Regione, farebbe bene, per quello che si diceva prima, meglio una brutta verità che una cattiva bugia, ha detto prima la Pecere, farebbero bene a dire che non c’ha soldi il nostro Paese, nonostante i giochi di prestigio che si tentano di fare, si pensa che con la bacchetta magica se uno si chiama Meloni può fare meglio di Draghi o di altri. Non c’ha soldi per garantire il welfare di un certo livello, che cominci dalla sanità pubblica, passi alla scuola pubblica e finisca con quello che serve a un popolo democratico. Non ce lo possiamo più permettere e allora diciamolo, allora diciamolo. Altrimenti poi, e su questo noi non avremo più nessuna riserva, se continuiamo a dire che Ostuni, lo ha detto lei dottor De Nuccio, Gigantelli, la Carulli, ma lo aveva detto prima anche Gorgoni, lo aveva detto Roseto, lo aveva detto anche Pasqualone quando è venuto qua, nessuno ha detto che l’ospedale di Ostuni non serve, perché d’altra parte io mi chiedo se uno venisse qui, come qualche simpaticone qualche volta ha anche tentato di fare, e smentisse il Piano sanitario regionale, più volte approvato e ribadito nel 2010, 2012, 2015, nel 2018, come può fare un direttore generale, un direttore sanitario, a dire che l’ospedale di Ostuni, che serve quantomeno, non è vero Angelo, un bacino di utenza di 100.000 abitanti fra Carovigno, Ostuni, Ceglie, San Michele Cisternino, che sono ad una distanza inferiore rispetto a tutte le ipotetiche altre distanze di piccoli o grandissimi ospedali, no? Quindi un bacino di utenza di 100.000 persone ha bisogno di un ospedale, ha bisogno di un ospedale, però, se ha bisogno, e ve lo dico a tutti, la dovete smettere di continuare ad usare l’ospedale di Ostuni come una scuola rifugio quando si devono aggiustare le altre, prendiamo le nostre aule, chiudendo una volta l’ortopedia, una volta la chirurgia, è ora di finirla, è ora di finirla. E’ ora di finirla perché è la causa di quella mancanza di attrattività, di appeal, che l’ospedale di Ostuni ha sui vostri colleghi medici. Quando si vuole far diventare qualcosa di attrattivo… la Piazza era un parcheggio di autovetture, non si sono fatte più parcheggiare le autovetture, si è aggiustata e riaggiustata la piazza, si sono messe le luci, poi si mettono anche ricchi premi e cotillon e diventa attrattiva.
L’ospedale di Ostuni non è attrattivo perché la gente, e c’è anche quella quota di pubblicità, come si dice, alla Tafazzi, come si suol dire, che ha creato nell’immaginario collettivo anche la ipotesi che domani o se non domani, dopodomani, si chiude, dopodomani si riapre. Allora diamo una risposta a questo con atti concreti, prendendo una volta da casa mia il personale che serve, non sempre da casa sua, dottor Gigantelli, lo dico a lei che non c’entra niente che è arrivato ieri mattina, ma facciamo una volta una cosa del genere, per dire: “perbacco, noi abbiamo riacquistato la pari dignità in un contesto politico-amministrativo che finora, invece, ci ha dato solo un modo di rappresentazione che fa scappare via tutti”
Ora, io so che lei, dottor Gigantelli, l’apprezza la nostra città, per altri versi, e allora faccia in modo che questa Città, che ha 100.000 abitanti durante l’estate, abbia i servizi, l’organizzazione a livello di questa cosa. Cioè non è possibile, noi abbiamo fatto una battaglia in passato per essere ospedale di secondo livello e ne avevamo tutti i diritti, non torno io sulla questione della ginecologia e dell’ostetricia, che è stata un’altra truffa ai danni di questo territorio, perché Ostuni era accorpato con Fasano, Fasano e Ostuni avevano insieme la bellezza di 750 parti e quindi una struttura di ginecologia e ostetricia doveva rimanere, invece i giochetti finalizzati ad altro hanno impedito questa cosa. Un altro dei problemi della ASL di Brindisi è che non riesce a fare 3.000 parti che doveva fare e dovete ringraziare che le nascite diminuiscono altrimenti i due unici ospedali, però, si era messo un’altra struttura privata per raggiungere il limite. Ma tutto questo fa parte sempre di quella storiella che è stata finalizzata a creare questa situazione. Per invertirla bisogna fare qualcosa, qualche segnale prima uno, poi due e allora si comprende che alle parole seguono i fatti, perché altrimenti saremo costretti, e il povero amico Gioia è costretto ogni tanto a dirci: “domani mattina si riapre la chirurgia, dopodomani si chiude l’Ortopedia, poi si riapre l’ortopedia e si chiude la chirurgia”. Non è un percorso, come si dice, da Formula Uno, ma manco da 500 d’annata e mi spiego quindi noi dobbiamo uscire fuori da questa situazione, perché altrimenti questa città non è più in grado di controllare le sue emozioni e i suoi sentimenti, cioè noi, ripeto e concludo, siamo troppo civili in questo approccio con le istituzioni della ASL e della Regione, perché le vicende, come si sono succedute, meriterebbero ben altre considerazioni e ben altri comportamenti estemporanei e quindi con questo penso di avere rappresentato qual è l’emozione che caratterizza una città, ma non un campanile, una città che rappresenta un territorio di 100.000 abitanti e se andate a prendere tutte le leggi che ci sono, vedete i rapporti fra posti letto e abitanti non ne troverete da nessuna parte nessuno che possa giustificare una cosa diversa. Ora fare la battaglia per avere quello che voi, che la Regione ci ha riconosciuto è ridicolo, cioè chiedere quello che ci spetta e uno si offende o si arrabbia, se noi chiediamo quello che ci spetta, non altro dateci quello che ci spetta. Grazie.
PRESIDENTE PALMISANO V.
Grazie a lei consigliere Tanzarella, prego consigliere Fabiano Amati. Rinnovo l’invito a rimanere nei 10 minuti, visti i tanti interlocutori, grazie.
CONS. REGIONALE AMATI
Non ho l’abitudine di imitare il consigliere Tanzarella.
INTERVENTI FUORI MICROFONO
No, per la verità, non me lo contabilizzi, l’altra volta ho parlato prima, siccome poi tutto il dibattito si è svolto sugli argomenti che avevo proposto, di questo vi ringrazio, questa volta ho evitato di farlo perché naturalmente devo anche alla fine pensare che è opportuno ascoltare gli altri, quindi il motivo è questo.
Non ripeterò le cose che ho già detto nello scorso Consiglio comunale, inizialmente voglio dire soltanto una cosa che in realtà appartiene più alla pubblicità progresso, che all’argomento che stiamo trattando, lo dico alla consigliera Pecere. Sulla questione di ginecologia. Io lo ripeto sempre perché è diventata una missione, se lei fosse mia moglie, mia sorella, insomma, qualsiasi rapporto di questo genere e lei mi dicesse io voglio andare a partorire in un ospedale privo dell’Unità di terapia intensiva neonatale, con un’expertise inferiore a 1.000 parti, io andrei dagli avvocati Cavallo e Palmisano e gli darei l’incarico per l’amministrazione di sostegno. Vi prego, vi prego, i bambini devono nascere in punti nascita, dove hanno almeno 1.000 parti annui e devono avere l’unità di terapia intensiva neonatale, ditelo sempre a chiunque perché è un problema di sicurezza e sto combattendo una battaglia con riferimento ad altri punti nascita pugliesi che purtroppo sono in funzione senza avere questi requisiti e l’Italia, che è un Paese strano, nonostante le linee guida dicono 1.000 parti, come minimo, noi ci siamo inventati invece una soglia di sicurezza legale del decreto ministeriale 70 che è di 500 parti, contro le linee guida, come sanno benissimo i medici qui presenti. Quindi, ciò detto, e lo dico ma davvero per farvi riflettere su questo argomento e quindi parto con il mio intervento. Il quadro è stato rappresentato, quello del direttore generale, direttore amministrativo, responsabile della sezione tecnica, quello è, nulla da dire. E’ stato detto non entriamo nel dettaglio, in realtà è il dettaglio che nasconde salvezza o malvagità e quindi bisogna entrare nel dettaglio. Noi abbiamo un problema, io non l’ho condiviso il blocco delle assunzioni, io tra tanti provvedimenti rigorosi nei confronti dell’ASL, non ho condiviso il blocco delle assunzioni, assunzioni del personale, in particolare del personale medico, tant’è che non so se avete notato ho ingaggiato una battaglia, a proposito della riduzione delle spese, su spese che invece, tra l’altro, producono dei volumi notevoli, la farmaceutica e dispositivi medici, protesi, in un triennio 1.172.000.000 di scostamento, cioè di spesa in più. Quindi, se proprio è un problema di soldi, andiamo qui. Ovviamente di questo miliardo, già se ne risparmiassero 200 milioni l’anno saremmo a posto. Purtroppo non si può fare per 1.000 motivi, non aprirò qui la questione che avete ascoltato, ma non lo si vuol fare. Allora, se voi potete dire qualcosa politicamente, ma non voglio in qualche modo indirizzarvi, dite anche su queste cose, perché queste cose poi hanno come conseguenza le altre cose, cioè le cose si tengono tutte quante assieme eh. Quindi, se potete dire qualcosa a difesa dell’ospedale di Ostuni, come degli altri ospedali, io direi: “Guardate, perché bloccate le assunzioni? Andate duri sulla spesa farmaceutica e dei dispositivi medici, che è molto più ragionevole. Perché il quadro è quello, ma c’è il blocco delle assunzioni e quindi la situazione si presenta in quel modo e ho sentito dal direttore amministrativo in particolare, è stata citata più volte, però è un elemento importante da valorizzare, in realtà non è nei termini che ho sentito, cioè non è un fatto di rappresentazione estetica di un luogo per cui io vado o non vado, cioè non riduciamolo a questo livello, anche perché sarebbe ingiusto nei confronti della classe medica, sembra che sono tutti dei viziosi che si vogliono scegliere il luogo in base a chissà quale parametro che non sia quello di assistere le persone.
Il problema è un altro, quanti medici della ASL di Brindisi sono residenti in provincia di Brindisi? Pochi, la percentuale più bassa. Ora questo è la conseguenza di quanti medici si laureano, di dove sono i medici che si laureano? Se prendete la tabella, vi rendete conto che purtroppo c’è una preponderanza di laureati in medicina che sono di altre province. Cosa accade quindi? Quando si dice è un fatto di appeal, allure, in realtà guardiamolo bene, andiamo a fondo. È un problema che attiene al fatto che tutti vogliono lavorare più vicino al luogo di residenza. Lo possiamo dire? Lo vogliamo dire? Non lo volete dire? Fate pure, ok? La controprova di questo, ve l’ho raccontato l’altra volta, è dato dai concorsi. I concorsi vengono utilizzati come un sistema di mobilità, per cui voi vedrete che quando si scorreranno le graduatorie, è probabile che si incapperà in qualcuno che dirà no, ma io ho partecipato anche all’altro concorso e quindi ho accettato lì, e poi così e poi colì, e poi magari ci sarà qualcuno che bandirà un concorso nella BAT, come è accaduto per Francavilla, e due che stavano a Francavilla avevano vinto il concorso alla BAT e questi si sono dimessi a Francavilla e sono andati alla BAT, poi Bari ha fatto un altro concorso, gli stessi hanno partecipato al concorso, si sono dimessi dalla BAT e sono andati a Bari. Quindi i concorsi usati come strumento di mobilità, rispetto ai quali non ci sarebbe mai stato, ovviamente, il nulla osta.
Quindi io chiedo a voi, non lo dico apertamente perché so che il consigliere Spennati ha tenuto, mi hanno raccontato, non so se è vero, ed è anche una cosa simpatica: “mi raccomando non si parli di azienda Zero”. Non parlerò di azienda Zero, tant’è che ho fatto la battuta, ho detto: “poi se mi dite che cosa devo dire, me lo scrivete e io mi alzo e lo dico”.
Come si fa ad impedire tutta questa cosa? Non lo so, lo lascio a voi, però date una risposta perché se non date una risposta, poi alla fine facciamo un altro Consiglio comunale e diremo la stessissima cosa, però datela una risposta. Cioè dal Consiglio comunale di Ostuni venga un’idea. La mia idea la conoscete, vi può anche fare schifo eh, fa parte delle regole di ingaggio del dibattito pubblico, però che ce ne sia un’altra, perché se l’altra è: “vogliamoci bene, facciamo squadra, tutti per uno, uno per tutti, urrà, über alles, eccetera, eccetera.” Io, dico, la conosco questa terminologia agonistica, o fintamente agonistica, per alla fine andare solo ed esclusivamente a sostenere le ragioni della propria squadra scuole del cuore, che in realtà è una grande ipocrisia che significa non dividersi, non esiste nessuna decisione che gli uomini possono prendere se non si dividono, se all’idea non si contrappone idea. Mai gli uomini hanno deciso qualcosa se non si sono contrapposti, quindi un’altra idea. Perché è importante questa idea? Perché Ostuni dà un contributo alla rete regionale e io sono insorto subito quando sono accadute le cose relative ad Ortopedia, relative a Chirurgia, sono insorto, però, è vero, non ho detto: “aprite, aprite, aprite”. Ho detto: “aprite, ma secondo me si fa così”, poi nessuno l’ha fatto ed è rimasto chiuso. Perché ho questa abitudine, se questa è l’abitudine che hanno gli incapaci, io parlo per me, è evidente che non sono Assessore, perché uno basta che prende un incapace a fare l’Assessore, è ovvio eh, parlo per me, non coinvolgo gli altri colleghi. Perché non abbiamo un assessore della provincia di Brindisi? Perché qua incapace NON UDIBILE semplice, perché altrimenti sarei assessore alla provincia di Brindisi. Allora Ostuni dà un contributo alla rete regionale per 114 posti letto, 94 per acuti, 20 per lungodegenza di questi 16 chirurgia, 32 medicina 18 Ortopedia, 20 pneumologia, 8 terapie intensive e 20 lungodegenza. Questo è il contributo che dà alla rete, sulla carta, perché questa carta non si trasforma in realtà? Per due motivi, un problema di carattere strutturale. “Ah come sarebbe bello se lavori e acquisto di beni e servizi fossero centralizzati” NON UDIBILE, come sarebbe bello se lavori, acquisti di beni e servizi, no non lo so quanti sono, ecco dicevo, è un atto di benevolenza nei confronti di Rini, se voi siete più severi rispetto a me, fate pure, però, permettetemi di essere benevolo nei confronti dei Rini. La realizzazione di lavori, acquisto di beni e servizi, secondo me è una delle cose che vanno centralizzate. Io ho una risposta, non piace, che se ne dica un’altra.
Allora c’è un problema di carattere strutturale, non ci sono le strutture, stiamo aspettando. Poi c’è anche un altro problema, che non c’è il personale per poter garantire la funzionalità di alcune unità operative. Vero? Non c’è personale, non ce l’abbiamo, si vedremo, scorreremo le graduatorie, lo faremo, lo abbiamo già detto prima, queste graduatorie e speriamo di non inciampare in problemi in cui questi non possono venire qui, l’abbiamo già detto. Qual è la soluzione? Ora, in provincia di Brindisi abbiamo, perché senza i numeri non esiste nulla, la realtà se non la misuri non esiste, Ricoveri 2022: 23.932, prestazioni di 2022: 3.064.000, day service: 49.000, differenza tra numero di prestazioni e ricoveri viene fuori 3.040.910 prestazioni. Dove si fanno? Non nei ricoveri, si fanno altrove. E lì emerge la questione dell’assistenza territoriale, che non la possiamo tenere distinta, loro ci hanno convocato sull’ospedale, ma non la possiamo tenere distinta, perché ovviamente è tutt’uno, ma io la tengo distinta perché ci avete convocato sull’ospedale, il direttore generale ha dato quel metodo, io non voglio mettere altra carne a cuocere, però questo dato 3.040.000, l’ha detto Spennati, è la domanda di salute per eccellenza, cioè l’ospedale è una cosa piccola, piccola, piccola, quindi qualcuno dovrà chiedersi, anche con la robotica e l’intelligenza artificiale che in futuro l’idea dell’ospedale, i posti letto, il fatto alberghiero non esiste, perché noi non è che un giorno possiamo vedere “Comunicato Stampa: intervento alla cornea realizzato in remoto”, dov’era il chirurgo? Su Marte, grazie al 5G. Qui mi ricordo che abbiamo dovuto combattere contro il 5G, io ho fatto conferenze, convegni, perché c’erano quelli che dicevano “NO 5G” e non so se Presidente Palmisano lei si ricorda quel periodo in cui polemicamente io combattevo una forza politica che organizzava manifestazioni contro il 5G e quindi successe questa cosa.
Ora non è un fatto di posti letto, è questi 3 milioni. Inoltre, l’ultimo dato che vi do, l’ultimo dato che vi do, perché altrimenti non ci capiamo, personale: Medici in provincia di Brindisi 547, ho preso due province a raffronto, la più grande e quella più o meno quanto noi, Bari e BAT. Quanti ne ha Bari? 1.174. Quanti BAT? 592. Ci siamo. Quindi Cenerentola, così… i numeri, i numeri. Infermieri: 1.429, Bari: 2.113, BAT: 1.281, meno. OSS, noi 352, sugli OSS noi alla grande, noi proprio numero uno, 352, Bari 365. Dalla delibera di Giunta regionale, i dati li ho presi. Noi 352, Bari 365, BAT 228.
Riabilitazione noi 24, Bari 67, BAT 20. Tecnici sanitari 205 noi, Bari 310, BAT 213. Poi, se volete, ve li posso dire per disciplina. Se fate il conto per disciplina, ce l’ho qui, voi vi rendete conto di una cosa abbastanza…, poi fatevi venire voi le idee. Su questi medici, 547, abbiamo il rigo, ognuno per disciplina, se fate il conto quanti ne servono per le singole unità operative se accorpate chirurgia e vedete il numeretto dite: “ma se noi abbiamo negli ospedali un numero x e i chirurghi sono y, non perché ce l’abbiamo i chirurghi, però in realtà non ce li abbiamo?” C’è questa domanda da farsi, cioè noi per disciplina che li avremmo, però se facciamo il turno per le unità operative, pare che ce l’abbiamo, però non ce l’abbiamo e qui si apre una grande questione.
Si apre la questione se tutti quelli delle discipline fanno esattamente quello per cui sono stati assunti e si apre una grandissima questione, questa distinzione artificiosa, inutile, idiota, dell’ospedale e del territorio. Per cui sembra che c’è chi ha la vocazione per l’ospedale e chi ha la vocazione per il territorio e guai a scambiarli, non sia mai. In Toscana il direttore dell’unità operativa è unico per quella disciplina e stabilisce come risponde il suo personale all’ospedale e al territorio, fra l’altro intersecando l’esperienza e quindi facendo fare il territorio all’ospedaliero, l’ospedaliero al territorio, che, come sapete, è la modalità migliore per stare sempre in palla su tutto, va bene? Amati dà questa risposta, non ci piace, allora ditene un’altra, va bene? Contrapponetene un’altra, perché altrimenti Ostuni rimarrà sulla carta. Rimarrà sulla carta, perché io non è che vedo tempi buoni all’orizzonte, vedo tempi peggiori all’orizzonte o migliori per l’innovazione tecnologica, che naturalmente ci farà revisionare il modo in cui osserviamo la questione della sanità.
Quindi noi dobbiamo dire che cosa…, ma lo dobbiamo dire forte, forte, forte come iniziativa politica, se non diciamo niente, se facciamo il Consiglio comunale dove ognuno di noi fa il suo esercizio retorico, “ma che bravi, che belli”, io parlo di me, non sto parlando di voi, non giudico gli altri. “Ah che bravi che belli, che belli” alla fine che abbiamo detto? Nulla. Una battaglia su qualche cosa va fatta, un’idea, sbagliata, quante idee sbagliate, giuste a vedersi, ma va fatta. Va detta una cosa chiara, perché se andiamo via di qua, diciamo “Bravo il direttore generale, tutti bravissimi che begli auspici, vogliamoci bene, combatteremo”, ma faremo in modo che noi disegneremo le sorti magnifiche e progressive senza dire come. Perché il problema, ciò che fa tremare le vene, è come si fa una cosa. Allora noi dobbiamo dare una risposta, io ripeto, se non diamo risposte, è finita e di che cosa stiamo parlando se non diamo risposte anche lì, coraggiose, perché ci vuole coraggio, ed è l’ultima cosa che vi dico, perché non pensiate che sia un argomento eccentrico rispetto a questo argomento. Io ho fatto, come voi, l’amministratore locale per un sacco di anni eh, assessore, consigliere comunale, so che pretendono i cittadini tutti da noi, perché riconoscono lo Stato nel Sindaco, negli Assessori e nel consigliere comunale. Lo Stato a portata di mano chi è? E vengono a chiederti di tutto. E’ vero, oppure succedeva soltanto a me? Succede anche a voi. Quando vengono da voi vi dicono, e questo argomento fa parte dell’altro argomento: “mi hanno detto al CUP agenda chiusa”. Lo dicono? A me lo dicono. Mi hanno detto che non c’è l’agenda dedicata per i malati oncologici, a voi lo dicono? A me lo dicono. Oppure 1.000 altre questioni, “Ah mi hanno detto le visite a pagamento” per scalare i tempi di attesa.
Ora qui voi sapete che io sono abbondante di comunicazione, sapete qual è la mia idea, ma un Consiglio Comunale, lo dico al Sindaco che so la sua passione civile, questi argomenti rientrano nella lotta politica, però, avendo un’idea, contrapponendo un’idea, non dicendo “quello è mio ,quello è tuo io so di destra o di sinistra, quello di sopra, quello di solito sotto”, perché francamente non significa niente, serve soltanto a punzecchiarci. Dire quello è di lì, quello è il tuo, quello è il mio, serve soltanto a punzecchiarci, esercizio divertentissimo ci mancherebbe altro, la responsabilità è giusto indagarla però su questi argomenti, secondo me è giusto avere un’idea quindi, se mi posso permettere, ho provato ad essere chiaro, a descrivere un panorama fondato sui numeri che dice delle cose inequivocabili, proprio inequivocabili che tra l’altro sono state dette da loro, pur tra le righe, magari con un con un maggiore savoir faire, va bene, non so se da noviziato o da temperamento NON UDIBILE ma sono state dette obiettivamente. Noi cosa contrapponiamo? Nulla? Il nostro dire ci siamo visti? Bene il risultato sarà quello, inesorabile, non succederà nulla. Siamo in grado di dire e qui lo dico da consigliere regionale di questa Provincia che, anche se non fa l’Assessore ad un ramo, ha deciso di farlo a tutti i rami, si è appeso a tutti i rami. Spero che nessuno pensi di usare quei rami per mettermi la corda. Va beh, può succedere perché la vita politica è fatta di congiure da organizzare e congiure da sventare. Ha deciso di stare su tutti i rami perché questa è la decisione che l’amministratore pubblico deve dare rispetto agli anfratti minuscoli della politica in cui si fanno le cose.
PRESIDENTE PALMISANO V.
La invito a concludere, grazie.
CONS. REGIONALE AMATI
Una serie di coincidenze, però dite che cosa volete, perché se dite che cosa volete il consigliere regionale della provincia di Brindisi vi potrà rappresentare meglio, potrà dire che quelli pensano così e io vi rappresento, se non lo dite, come vi devo rappresentare? Rischio di rappresentarvi con le mie idee e se vi sembrano poca cosa, vi prego di emendarle. Dite quali sono le idee più straordinarie che portano a salvaguardare Ostuni all’interno del panorama del servizio sanitario regionale.
PRESIDENTE PALMISANO V.
Grazie, grazie Consigliere Amati. Chiedo se c’è qualcun altro che intende intervenire, altrimenti un piccolo appunto della della consigliera Pecere, mi ha garantito velocissimo.
CONS. PECERE
sì, grazie Presidente, si è un piccolo appunto al consigliere Amati. Io la ringrazio per il suo consiglio. La ringrazio perché in prima persona purtroppo ho avuto una sfortuna, però nella fortuna mi sono trovata con l’UTIN a Brindisi, ma prima di arrivarci all’UTIN a Brindisi sono stata prima una struttura convenzionata, perché purtroppo l’ospedale di Brindisi non aveva posti. Ostuni era chiuso, sono stata comunque in una struttura senza UTIN con poche nascite, quindi mi chiedo è lei responsabile per caso? Invece di creare l’UTIN a Ostuni con i numeri delle nascite, è stato più facile chiudere il reparto piuttosto che ampliarlo? Parliamo di 18 anni dell’ala nuova, 18, dal 2014. Non mi pare che son passati 18 anni. Consigliere io ho perso un figlio per questo motivo, la ringrazio.
PRESIDENTE PALMISANO V.
Grazie Consigliera Pecere per il suo contributo, anche molto passionale. Prego Tommaso Gioia.
CONSIGLIERE DEL PRES. DELLA REGIONE CON DELEGA ALLA SANITA’ GIOIA T.
Una sola precisazione, il consigliere Tanzarella è uscito. Non è che io mi diverto a dire che oggi si apre il reparto di chirurgia e domani si chiude. In questi anni ho lottato per aprirlo, qui ho contribuito per farli aprire, poi c’è stato qualcuno che ha approfittato di alcuni momenti di debolezza e di mancanza di personale in passato che l’ha chiuso. Oggi questo management sta qui dal 1 settembre, sono 31 giorni al trentunesimo giorno, al 1 ottobre, ha già fatto una cosa che in passato non aveva fatto mai nessuno. Ha semplicemente applicato i contratti, e cioè che il personale di Ostuni, che prima veniva sbattuto ovunque, il nuovo direttore generale, il nuovo direttore amministrativo, il nuovo direttore sanitario, ha stabilito un principio: che gli ordini di servizio valgono temporaneamente, poi quel personale deve ritornare al suo posto e lo hanno fatto il 1 ottobre. I tre chirurghi Dimitrios, Ferrara e Loverre sono tornati a Ostuni e ho comunicato, e scusate se lo faccio, che a giorni inizieranno a operare e la seconda cosa in 30 giorni e che anche per la lungodegenza a breve si attiverà il reparto, hanno già chiesto l’accreditamento per il piano terra. Ho solo comunicato questo, non ho fatto niente di strano. Io credo che questo management ci difenderà, difenderà l’ospedale di Ostuni e nessuno più si permetterà di venire a fare la spesa, come ho detto nel precedente Consiglio comunale a Ostuni. Una cosa solo dico, c’è gente che se ne è andata dall’ASL di Brindisi solo perché l’hanno spostata a Brindisi e parlo dei due ortopedici, De Vita e l’altro, che li hanno spostati da Ostuni a Brindisi e sono andati via. Quindi c’è questa differenza che c’era appeal per Ostuni, e credo che ce ne sarà anche in futuro, proprio perché queste persone si sono licenziate perché non li hanno lasciati operare a Ostuni in tranquillità. Io ho fiducia perché seguo la sanità da tanti anni, tantissimi. Ho fiducia in questo nuovo management perché sono determinati e sto vedendo, stando al loro fianco ogni giorno, che non temono nessuno, rispettano tutti, ma non temono nessuno. Ci tenevo a precisarlo perché il consigliere Tanzarella, mi dispiace, ma ha sminuito quello che io contribuisco a fare quotidianamente. Grazie.
PRESIDENTE PALMISANO V.
Grazie a lei Consigliere Gioia, diamo la possibilità di replicare al direttore generale…
INTERVENTI FUORI MICROFONO
PRESIDENTE PALMISANO V.
Prego, prego consigliere Amati.
CONS. REGIONALE AMATI
Noi siamo sulla stessa barricata consigliere, io sono intervenuto perché siamo sulla stessa barca, lei con la sua vicenda personale mi ha convinto ancora di più di quello che ho detto eh. L’UTIN attualmente a Brindisi, purtroppo non è UTIN è un “no UTIN”,
INTERVENTI FUORI MICROFONO
Fatemi dire, fatemi dire… E’ un No UTIN perché non possono gestire i bambini con meno di 34 settimane ed un peso corporeo inferiore a quello che distingue i prematuri da bambini che hanno una crescita coerente, perché non ci sono i neonatologi. Quindi Brindisi attualmente è in una condizione precaria in termini di sicurezza. Sa in che cosa si distingue la mia opinione dalla sua? Ovviamente tenga conto della più grande solidarietà sulla vicenda personale, tenga conto che ognuno di noi è orfano di qualche cosa, quindi solitamente non metto in evidenza le questioni che appartengono alla mia vita. Sa in che cosa consiste la differenza? Che lei dice perché non facciamo l’UTIN a Ostuni? Lo stesso mi dicevano a Fasano quando chiesi di chiudere, chiesi io eh, si sollevò il popolo, io chiesi di mettere in sicurezza chiudendolo, perché non si può fare. Perché il numero di UTIN, è un numero limitato, va bene? Che va distribuito sul territorio regionale e in particolare nei DEA di secondo livello, punto. Chiunque le dicesse che lo può fare ad Ostuni, lo può fare a Gallipoli, lo può fare a Scorrano, e posso fare l’elenco, le sta dicendo una bugia e io e lei abbiamo il dovere di non dire bugie. La mia solidarietà sulla sua vicenda umana però le dico non è possibile aprire un UTIN in nessun ospedale di base ed è la realtà.
INTERVENTI FUORI MICROFONO
Però mi scusi, mi faccia finire… non era possibile allora, non lo so, poi ne indaghiamo e ne parliamo, perché altrimenti rubo tanto tempo, non era possibile nemmeno allora. Il problema è difenderlo così com’è per motivi di sicurezza la sua ipotesi è un’ipotesi non percorribile, glielo dico con tutto l’affetto del caso e con tutta veramente la partecipazione al suo dolore, come di solito agisco perché io mi occupo di dolori essenzialmente.
PRESIDENTE PALMISANO V.
Grazie consigliere Amati, prego l’Assessore Brescia ha chiesto la parola.
ASSESSORE BRESCIA
Grazie Presidente. Intanto mi associo anch’io al ringraziamento per la presenza del nuovo management, sono certo che già le prime impressioni sono molto positive, dai primi incontri sono stati molto operativi e hanno attenzionato molto le nostre esigenze. E’ giunta l’ora che l’ospedale di Ostuni muova i primi passi, quei passi, consigliere Amati, che ci devono portare proprio su quelle carte che lei dice e che ci devono portare ad essere l’ospedale di base che, ad oggi, ancora non siamo. Noi abbiamo la necessità di avere tutte le caratteristiche che un ospedale di base deve avere e ad oggi non abbiamo e questo ci porta a non avere un territorio che ha una sanità sicura. Noi copriamo Ostuni, con tutti i Comuni vicini, copriamo un territorio enorme, immenso, che al momento non ci consente di dire che è un territorio che ha una sanità sicura.
Allora io oggi noto una cosa differente rispetto agli altri Consigli comunali monotematici sulla sanità, noto che il management, giustamente, ha portato un tassello in più oggi, quello dell’area tecnica. Un’area tecnica che per molto tempo è stata assente, un’area tecnica che per troppo tempo ci ha fatto perdere tempo e come un filo d’Arianna che veniva la notte srotolato, si tesseva e non si capiva dove si andava. Non c’era una rispetto preciso della tempistica delle opere che si dovevano fare. Progetti fatti, rifatti, così come diceva il consigliere Tanzarella, e questo ci ha portato ad avere dei risultati sbagliati. Oggi noi, a distanza di 18 anni, siamo qui a parlare ancora dell’ala che dobbiamo terminare. Noi, come reparti radiologia, pronto soccorso, laboratorio analisi, da crono programma, il 30 dicembre, a gennaio 2024 dovevamo entrare nel reparto. Siamo in quelle condizioni? Ingegnere, glielo chiedo, siamo in quelle condizioni? Ci farebbe veramente felici se ci potesse dare una risposta favorevole rispetto a questa mia domanda.
Poi mi rivolgo al management, mi risulta che i responsabili del reparto di chirurgia e ortopedia hanno impostato una sorta di programmazione di reparto che hanno riportato ai loro di capi dipartimento. Mi piacerebbe sapere qual è stata la risposta di questi capi dipartimento, se c’è la possibilità di incontrare insieme questi capi dipartimento per cercare di trovare una risoluzione. Io vi assicuro che la parte politica sarà, a spada tratta, dalla vostra parte, perché sono certo che voi volete aiutare la nostra cittadinanza a riavere il proprio ospedale e troverete noi sempre dalla vostra parte. Grazie.
ASS. BRESCIA
Grazie Assessore Brescia, chiedo al Direttore Generale di intervenire per una replica grazie.
DIRETTORE GENERALE ASL/BR DOTT. DE NUCCIO
Allora io ringrazio davvero tutti, questa direzione ha ascoltato davvero tutti gli interventi che sono stati fatti, sia dall’opposizione che dalla maggioranza. Mi riallaccio ad alcuni interventi in particolare. Noi oggi abbiamo parlato di ospedale di Ostuni, perché questo era l’ordine del giorno, ma è ovvio che molti problemi ospedalieri riusciranno a essere risolti se riusciamo a risolvere e a garantire un’assistenza territoriale efficiente ed efficace.
Devo dire che, a questo proposito, il PNRR e il DM 77 del 2022, ci viene incontro perché molti dei finanziamenti sono finalizzati proprio al potenziamento del territorio che ci consentirà di decongestionare l’ospedale e consentire all’ospedale di dedicarsi a quella che è l’attività propria, cioè al ricovero di quelle che sono le acuzie.
La risposta ai tanti problemi. La risposta ai tanti problemi, il consigliere Amati non l’ha detto, la fatidica parola azienda Zero. In effetti azienda Zero è una delle possibili soluzioni, ma non è una soluzione della ASL Brindisi, è una soluzione che deve essere presa a livello regionale e che interessa in maniera trasversale tutte le ASL della Regione Puglia. Quindi ben venga la possibilità di accentrare alcune dinamiche legate alla gestione del personale, al reclutamento del personale, piuttosto che all’acquisto di beni e servizi, che garantiscano una migliore distribuzione del personale e anche delle economie di acquisto sulle strumentazioni e sui servizi erogati dalle aziende sanitarie locali della Regione Puglia.
Per quanto riguarda altre problematiche relative alla localizzazione, mi diceva il dottore della Casa di Comunità presso una struttura decentrata che è stata individuata ad Ostuni. Io non posso che cercare con la Regione Puglia di verificare se c’è la possibilità di finalizzare i finanziamenti PNRR verso un’altra struttura che dovrà essere individuata più centrale. Diciamo, è un impegno che mi assumo, ma al quale non posso dare adesso una risposta, io, diciamo, esco contento da questo Consiglio comunale perché ho visto che opposizione e maggioranza sono allineati con la direzione generale su quella che è la nostra volontà di soluzione dei problemi. Quindi io credo veramente che potremmo trovare un appoggio in voi. Molte osservazioni riguardano la parte clinica, il dottor Gigantelli voleva aggiungere a queste che sono le mie considerazioni alcune parole. Io cedo la parola.
DIRETTORE SANITARIO ASL/BR DOTT. GIGANTELLI
Grazie direttore, io ho ascoltato con molta attenzione e ringrazio i Sindaci, i Consiglieri regionali e i Capigruppo che, nell’ambito di un dibattito che mi è sembrato orientato, come avevo auspicato, al contributo positivo a trovare delle soluzioni comuni, hanno dato delle indicazioni, che noi terremo in debito conto, come diceva il direttore generale, soprattutto perché sono espressione ragionevole di esigenze che non riguardano soltanto l’ospedale, ma riguardano il funzionamento della sanità di questo territorio.
Ciò detto, mi preme dare anche delle puntuali risposte, perché il mio intervento è stato volutamente generico, ma non per questo meno significativo, perché oggi e adesso vi posso dire che quando ho auspicato, in particolare sul ruolo della sanità nel territorio, figuriamoci se non mi trova d’accordo, visto il mio ruolo in precedenza ricoperto nell’ASL di Bari. Allora io, non so se lo sapete, sono un direttore di distretto, prestato adesso alla Direzione sanitaria. Come direttore di distretto, quindi conosco perfettamente quanto sia importante attivare meccanismi che sono stati richiamati a vario titolo, che partono dalla promozione della salute, intervengono in quella che è la doverosa prevenzione. Qui noi intendiamo dare un ruolo e rispetto al quale la presenza del dottor Termite qui, come dire, suggella questo rapporto e questa intesa che naturalmente va strutturata nell’azienda, anche per dare il sostegno agli screening e al loro significato di livello essenziale di assistenza. Per poi passare all’assistenza territoriale tout-court, credo che in qualche intervento si è passato pure alla proposta di utilizzare meglio la continuità assistenziale, ma figuriamoci se io non sono d’accordo su quella che è un’evidenza, sotto gli occhi di tutti, però, per dare nuovo ruolo alla medicina del territorio e all’assistenza primaria, alla assistenza degli specialisti, dei convenzionati, che noi conosciamo e che scegliamo proprio per fiducia, evidentemente ci vuole una nuova cornice che è rappresentata dal DM 77, ma è anche rappresentata da quegli accordi collettivi nazionali che si devono tradurre in accordi integrativi regionali che, ad oggi, ci sono per la pediatria e per la specialistica ambulatoriale, non ci sono ancora per i medici di medicina generale. All’interno di quell’accordo vi è il ruolo della continuità assistenziale. Quindi ben venga un ripensamento e un recupero di risorse che potranno essere indirizzate verso i nuovi strumenti che il PNRR prevede fra questi le UCA di cui nessuno parla e che si inquadrano in quel ruolo di assistenza domiciliare che non è straordinaria come le USCA, che sono stati unità speciali di continuità assistenziale, ma che viene strutturata, che dovrà essere strutturata, per un territorio distrettuale su misura PNRR. Quindi su una popolazione di circa 100.000 abitanti e che, diciamo, corrisponde grosso modo al vostro territorio che ne conta circa 89.000. Quindi questo è il futuro, il potenziamento dell’assistenza domiciliare, il nuovo ruolo della medicina. Se costruiamo le Case della comunità, è razionale quello che il direttore generale ha già detto, noi costruiamo le case della comunità perché dobbiamo invertire il paradigma basato sulla cosiddetta medicina di attesa, invertendolo verso la cosiddetta medicina di iniziativa, che è ben nota a tutti voi. Cosa significa medicina di iniziativa? Significa andare incontro al cittadino, che non ha ancora manifestato sintomi e che può essere curato al meglio, con meno, come dire, impiego di risorse, soprattutto per quanto riguarda le patologie croniche. Ma, perdonatemi, per fare questo, per cui ci sono i meta progetti AgeNaS che stabiliscono gli standard di riferimento dove il DM 77 detta la linea, distinguendo fra case di comunità HUB e SPOKE, non si può andare a fare la struttura in una zona montana, di collina e comunque lontana dal contesto urbano.
La stessa cosa, lo voglio segnalare al consigliere Amati, è successo a Putignano, nel mio distretto, dove, per una scelta che è stata oggetto di ripensamento, per fortuna, nella prima scelta si era scelto San Michele NON UDIBILE, che tu conosci. Ebbene, San Michele NON UDIBILE è a tre chilometri da Putignano e a metà strada verso Noci, cioè in un luogo impraticabile. Qui da quel che ho sentito, dagli interventi molto puntuali che avete fatto, ci sarebbe bisogno di una nuova viabilità, di un questione… Allora, il direttore ha dato la sua disponibilità a rivedere e questo gli fa onore, perché è persona ragionevole, è persona, voglio dire, orientata all’ascolto, però, attenzione, quando noi cambiamo i progetti in corso d’opera, il tema è poi la fattibilità, lo studio, cioè io non voglio dire cose improvvisate non è nel mio carattere. Io non voglio venire qui a fare delle promesse, credo che su questo siamo d’accordo. Il metodo che si chiede di fornire, ahimè, è un metodo che si basa sull’affrontare i problemi e sul dare soluzioni volta per volta, tema per tema.
A me sta molto a cuore un tema che si collega al cosiddetto “appeal”. Allora tu per avere appeal sul personale, non solo su quelli medici, anche quelli di comparto, li devi trattare nel rispetto delle regole contrattuali, se poi il contratto non lo applichi, lo applichi a singhiozzo o, addirittura, non lo regolamenti in quelle che sono poi le ricadute economiche, questo è un tema, è un problema. È un tema che io ho già, come dire, trattato con loro, perché secondo me da là si parte, la credibilità è quando tu a una persona gli fai percepire anche la possibilità di guadagnare il giusto, perché noi non siamo nella condizione di far guadagnare di più, ma il giusto sì, diventa un dovere etico nei confronti dei dipendenti, nei confronti di chi li rappresenta, nei confronti delle popolazioni che poi hanno la ricaduta finale di questa organizzazione. E quindi è giusto rivedere nei limiti del possibile, i progetti. E’ giusto rivedere i meccanismi, ma nel rispetto delle norme. E’ giusto rivedere anche le situazioni che non vanno, ma, scusate, se sono giuste tutte queste cose, è giusto anche che le disposizioni che hanno avuto carattere provvisorio abbiano in qualche modo a cessare e a determinare una organizzazione nuova, di risultato. Mi veniva fatta una richiesta in tal senso. Noi abbiamo effettivamente dato, con il consenso del Direttore di Dipartimento, una indicazione affinché dal 1 ottobre si rivedesse l’organizzazione precedente, il dott. Loverre, lo vedo là nell’angolo e lo saluto. Il dott. Loverre è stato incaricato di presentare una programmazione concordata con il Capo di Dipartimento, cosa che lui ha fatto il 4 di ottobre, non ho ancora ad oggi l’esito di questa proposta. Sarà nostra cura chiedere cosa è intervenuto e che cosa interverrà.
Sulla scorta di questo metodo, proviamo a recuperare anche le altre situazioni riguardanti l’ortopedia e quant’altro.
Un ultimo accenno, la situazione che vi dicevo prima essere critica, ma non gravissima, ma è comune a tante altre realtà del nostro territorio regionale e nazionale è quella del reclutamento di certe figure mediche specialistiche che non si trovano e anche andando a guardare i numeri, quelli spietati che fanno la differenza, purtroppo anche il numero di specialisti che si formeranno nei prossimi anni probabilmente non riuscirà a colmare la domanda. Allora su questo dobbiamo fare un fronte comune per individuare delle situazioni che reggano a questa condizione.
Oggi, visto che si faceva riferimento al Perrino e al reparto di terapia intensiva neonatale, tutta l’intera Provincia fondata su questa terapia neonatale che funziona, in una situazione, come si è detto, di emergenza e quindi abbiamo dovuto attivare i cosiddetti trasporti materni e neonatali STAM-STEN, insomma, verso il Vito Fazzi di Lecce.
Quindi cosa voglio dire in breve, che noi dobbiamo veramente conto tenere conto, e lo diceva il Sindaco in apertura di seduta, che noi abbiamo una rete ospedaliera, dobbiamo poi rafforzare quella territoriale. Anche su questo punto attenzione. Noi siamo arrivati che il vostro direttore di distretto di riferimento era stato nominato il di 16 agosto. Il distretto 3, che è quello di Francavilla, è andato in quiescenza il collega e non lo possiamo sostituire finché non abbiamo l’autorizzazione regionale. Il collega di Brindisi, che è anche direttore del dipartimento è prossimo alla quiescenza, il 1 gennaio, e il collega di Mesagne, giusto per darvi i numeri, è praticamente prossimo a un’eventuale decisione di andare in quiescenza e ha un numero di ferie inaudite da smaltire, questo è il quadro, grazie.
PRESIDENTE PALMISANO V.
Grazie a lei. Ing. Rini, prego.
DIRIGENTE AREA TECNICA ASL/BR - ING. RINI
Sì, giusto per qualche informazione che è stata richiesta durante il dibattito. Anch’io ho studiato la questione dei 18 anni che sono trascorsi, perché il mio intervento sulla Piastra di Ostuni non risale a quel periodo, essendo impegnato in altre attività. Dal momento in cui ho iniziato ad affrontare il problema della Piastra, tutte le scelte programmatorie della stessa, o meglio, parte delle scelte programmatorie erano state già effettuate. Le ultime scelte per le quali sono stato interessato, sono quelle relative proprio alla realizzazione al completamento del piano terra e al completamento del primo piano, per cercare di dare funzionalità alla Piastra e soprattutto in un periodo nel quale quell’opera poteva essere veramente abbandonata, subito dopo aver completato una parte dei lavori.
Quindi, anche per dare una risposta al consigliere comunale Giorgino a proposito delle tempistiche, perché era stato ipotizzato il completamento delle opere al piano terra per ottobre di quest’anno, diciamo che lo scostamento dei tempi, considerando anche il periodo, che ha comportato la difficoltà di approvvigionamento di materiali, oltre che alcune scelte di dettaglio, o meglio non solo di dettaglio, perché poi hanno comportato l’inserimento della TAC grazie al PNRR e quindi hanno comportato delle piccole modifiche ulteriori all’interno, i tempi di fatto per il piano terra restano pressoché invariati, nel senso che noi, e con questo rispondo anche quello che chiedeva l’Assessore Brescia, completeremo le opere edili entro il 31 dicembre. Complessivamente entro la alla fine dell’anno. Certamente si apre poi tutta una questione tra agibilità della struttura, trasferimenti, organizzazione per poter consentire il trasferimento, e quindi ci sono delle tempistiche proprio per consentire questo. Alla luce anche di un altro fatto, proprio per dire a pieno le cose, i problemi tecnici che stiamo cercando chiaramente di risolvere, cioè la struttura per come è stata originariamente concepita, la parte della nuova piastra e l’ospedale, la struttura è collegata al piano primo dell’immobile, quindi è necessario, cosa che stiamo facendo con l’altro progetto, completare fisicamente i lavori al primo piano per ottenere il passaggio dalla zona dell’attuale piano terra, quindi zona radiologia, con il primo piano. Questa è l’attività che ci vede anche impegnati.
Per quanto riguarda il piano primo, le tempistiche stimate, come dicevo, sono oggi previste per giugno/luglio del 2024, perché questo? Quindi, a differenza del giugno precedente, perché c’è stato un problema con l’impresa esecutrice, o meglio, soprattutto con l’impresa subappaltatrice, alla quale erano state affidate tutta una serie di lavorazioni che, tecnicamente credo che sia, non vorrei dire delle cose non corrette, ma mi sembra che sia proprio in liquidazione e quindi c’è stato il problema della subappaltatrice, quindi l’appaltatore, durante quest’ultimo periodo, ha definito i rapporti con un’altra impresa che procederà con l’esecuzione dei lavori, prego?
INTERVENTI FUORI MICROFONO
DIRIGENTE AREA TECNICA ASL/BR - ING. RINI
Ci sono sempre, ogni contratto prevede delle situazioni. Stiamo nella fase della definizione, per poter valutare assolutamente anche l’applicazione delle penali. E’ chiaro che ci stiamo muovendo normalmente in quella direzione, perché lei mi insegna che il subappaltatore comunque non è lui che ha stipulato il contratto con noi, è l’appaltatore e quindi nei confronti dell’appaltatore stiamo procedendo in maniera tale da definire il tutto.
Relativamente invece al secondo piano, da qualche anno a questa parte, non mi risulta che ci sia stata alcuna modifica della destinazione d’uso. Medicina e lungodegenza era, ma il problema fondamentale continua ad essere ed è, credo di essere stato chiaro, quello del finanziamento dell’intervento.
INTERVENTI FUORI MICROFONO
DIRIGENTE AREA TECNICA ASL/BR – ING. RINI
Allora sì, più o meno, abbiamo avviato la progettazione, affidato anzi, la progettazione, per il completamento totale della. La progettazione è stata affidata, se non vado errato, a luglio di quest’anno. Non abbiamo ancora stipulato il contratto.
PRESIDENTE PALMISANO V.
Grazie ing. Rini, prego il Sindaco Angelo Pomes.
SINDACO POMES
…Però veloce Giuseppe.
CONS. FRANCIOSO G.
No, volevo approfittare dell’ingegnere Rini per fargli una domanda, nel senso che, insomma, lui ha detto che dovrebbe andare in completamento la riqualificazione del piano terra e quindi il trasferimento del pronto soccorso, della sala raggi, eccetera, eccetera. Invece, per quanto riguarda la sistemazione del piazzale esterno, insomma, che sono un bel po’ di metri quadri in più, lo sbancamento della restante parte della roccia, l’apertura verso la rotonda di via Nino Sansone e la raccolta delle acque piovane, che si presenterà poi con la impermeabilizzazione del piazzale, come invece siete organizzati? Perché non penso che si possa aprire il piano terra e il nuovo pronto soccorso, eccetera, senza che l’area esterna sia sistemata. Quindi le tempistiche credo che non siano proprio queste.
PRESIDENTE PALMISANO V.
Grazie consigliere Francioso, prego il Sindaco.
SINDACO POMES
…Perché credo che l’ingegnere a questa domanda abbia già risposto.
Allora io davvero vi devo ringraziare, devo ringraziare questo Consiglio comunale per la civiltà con la quale, nonostante tutto, continuiamo ad interfacciarci su questi temi.
Ora, detto ciò, per dare costrutto a quello che io ho detto in premessa e che credo tutti quanti noi, voi compresi, state dimostrando con i fatti, restiamo agli obiettivi dei quali abbiamo parlato stasera. Quindi ci avete dato informazioni sulla riapertura di chirurgia, d’ortopedia e anche sulla lungodegenza che, seppur temporanea, in una prospettiva che poi si intreccia con la risposta che ha dato adesso l’ingegnere Rini è temporanea, ma può avere una visione a breve scadenza.
Giuseppe ti rispondo in questa maniera “l’ingegnere ha già risposto” allora ingegnere noi prendiamo per buono tutto quello che ha detto, ci accolliamo anche questi ultimi ritardi di un anno, che rispetto ai 18 anni non sono nulla, però siamo disposti ad aspettare luglio del 2024, però a luglio del 2024 il piano terra e il piano primo devono essere operativi e non ci sarà a quel punto bisogno di aspettare il completamento del secondo piano e la sistemazione esterna, perché quelle strutture saranno già state messe in collegamento con la struttura esistente.
Detto ciò, l’altro impegno che vi prego di assumere dal punto di vista tecnico, voi avete fatto una valutazione di circa 9 milioni di euro sul completamento del secondo piano e il completamento della sistemazione esterna. Ora non so se quello approvato è un progetto esecutivo o meno. Vi prego, da questo punto di vista, di accelerare almeno in questo perché avremo una cognizione più precisa di quelli che saranno i costi. Molto probabilmente saranno 9 milioni, ma potrebbero essere inferiori o addirittura superiori, non lo so.
Ai Consiglieri regionali, insieme a noi, chiediamo lo sforzo per le interlocuzioni, per recuperare quelle somme, perché una volta per tutte, tutti quanti insieme, per continuare ad essere civili in questo consesso, nella nostra città e nel territorio di Brindisi, ora è arrivato davvero il momento di passare dalle parole ai fatti. Grazie.
PRESIDENTE PALMISANO V.
Grazie al Sindaco Angelo Pomes. Rinnovo i ringraziamenti a tutti i dirigenti ASL per il loro contributo, ai consiglieri regionali, i rappresentanti dei Comuni, al consigliere del Presidente Emiliano. Ringrazio tutti gli intervenuti e ringrazio soprattutto i consiglieri comunali. Grazie, si chiudono i lavori alle 18:53.