No sì.
Aggiornata diciamo ad inizio settimana ma siamo dentro i festeggiamenti di San Sebastiano quindi se a metà settimana dei festeggiamenti.
Non potevamo che onorare la il lunedì della festa di San Sebastiano con la presentazione di un libro e che il libro voglio dire no vincendo ci ha dato la possibilità di inserire un libro musicale nel Paese di Money la carta diciamo quindi che la nostra storia ci porta e ci consente di fare questo tipo di attività.
Dopo quello di terranno e secondo libro che presentiamo presso quest' aula in centro ci ha portato.
Solo con il suo secondo volume che tenta di pubblicare quindi è stato accolto da questa Amministrazione per due motivi uno perché mettevamo ancora culture arte e voglio dire anche musica dentro i festeggiamenti quindi davamo un livello di livello più importante alla alla festa di San Sebastiano ma soprattutto perché la nostra intenzione primaria quella di.
Portare avanti tutte le attività locali culturali ma soprattutto tutte le attività di ricerca e di e di un si dice di ulteriore affermazione di Melilli come panorama culturale artistico sicuramente Vincenzo ci ha abituati ormai a questo salto di qualità e questo modo che ha di fare e di proporsi con la sua delicatezza e sensibilità ha modo di fare senza mai chiedere quindi questa è stata una pura iniziativa nostra di prendere questo libro vederlo approfittare del lavoro che ha fatto lui.
Per poi prendere nostro questo lavoro è e pubblicarlo e rendere sì che questo libro fosse di alle disponibilità di tutti coloro che poi vogliono intraprendere questa questa nuova strada no il nostro impegno è quello di.
Successivamente a questa a questa seduta di stamparlo e di dare la possibilità a tutti gli studenti melillesi e di poter avere copia e quindi di poterle fare suo quello che Vincenzo Morello ha messo in piedi mi pare che secondo volume no primo l' ha fatto l' università e secondo si prende l' impegno che lo farà il Comune di Melilli di Vincenzo non mi rimane che lasciarti al pubblico come vedo non numeroso non poteva essere altrimenti quello di presenza qui e quindi è che dico questo è il libro che in senso moderno che dove la possibilità e ha messo a disposizione del Comune per farlo proprio e pubblicarlo e oltre che ringraziati Vincenzo volevo.
Visto che durante questi festeggiamenti stiamo dando arte parte agli artisti e imprenditori e stilisti melillesi.
Stiamo regalando a tutti coloro che sono dentro la festa un.
Uso il termine giusto come si chiama te lo dico così in gergo un foulard di Eugenio Vazzano Melilli Factory no e siccome noi sponsorizziamo le cose ma di Melilli noi siamo madre Melilli a te.
Ma Melilli un regalo di Melilli grazie a Dio.
Grazie Giuseppe no io parlo senza microfono grazie.
Aspetta che tutto a posto non ritorniamo indietro passo la parola a Vincenzo Morello.
Grazie nuovamente.
E nuovamente Benvenuti è stato veramente me lo sono sentito come un dovere quello di scrivere questo libro dedicandolo a quello che io ritengo il mio padre artistico che ma se il Miulli che è stato il fondatore il caposcuola della Scuola sassofonista classica.
Se non ci fosse stato lui io non sarei stato qui a parlarvi di questo ecco non saremmo stati qui con il maestro Francesco Di Bernardo che io vi voglio presentare.
Con cui abbiamo condiviso tantissime belle esperienze in quartetto abbiamo suonato un po' ovunque e abbiamo ROS riscosso notevole successo di pubblico il sassofono classico è poco conosciuto tuttora considerate che dall' invenzione del sassofono sono passati circa 160 anni e ancora oggi il sassofono viene associato che si fa questa brutta equazione sassofono uguale banda ma Banda nel senso spregiativo del termine ecco questo strumento viene visto un po' di malocchio ha dovuto faticare parecchio per conquistarsi un suo posto di tutto rispetto all' interno dei conservatori nonché nell' ambito orchestrale sinfonico e nonché anche la stima da parte dei compositori che grazie appunto a quello che io vi ho nominato prima Marsel Müller hanno cominciato a scrivere tantissimo per questo strumento e considerate che Marseille stesso qualche anno fa lui è morto nel 2 mila 1 e mille 901 2 mila 1 quindi proprio cento anni e se si escludono i primi anni di vita e con lui ha cominciato a imporsi intorno all' età di 22 23 anni ha dedicato una vita intera a questo strumento ha dedicato una vita intera affinché questo strumento potesse aspirare al ruolo che gli era consentito che gli era dovuto poi successivamente io in questo lavoro che non è una biografia il titolo potrebbe denunciare questo non è una semplice biografia diciamo che l' ho diviso in tre parti e ho voluto fare un controllo incrociato di quelli che sono stati quelli che sono state le opinioni e i ricordi degli allievi di cinque allievi di Marsel Mull uno dei quali è stato il mio maestro che il maestro con cui io mi sono perfezionato per quattro anni che ha insegnato al Conservatorio Nazionale Superiore di Parigi e i quali 5 come dicevo prima cinque maestri cinque allievi provenienti da cinque parti diverse del mondo che convergono su una stessa cosa cioè sul fatto che Marsel nulla è stato il maestro loro l' hanno definito le patron due Saxophone cioè proprio il patrono quello che ha affondato veramente che ha rifondato il sassofono per meglio dire perché già ci aveva provato il suo inventore Adolf Sachs da cui il nome naturalmente dello strumento ma non c' era riuscito tanto bene perché perché all' epoca veniva utilizzato soltanto per coprire i registri medio bassi delle bande militari e delle fanfare militari e quindi non si è potuta esprimere al meglio per quello che era il suo potenziale e compositori del calibro di Claude Debussy per esempio e ho anche quelli appartenenti alle scuole nazionali di fine Ottocento anche i posti romantici per esempio anche i romantici per certi aspetti ecco quelli che si occupavano per intenderci dei classici temi con variazioni scrivevano i temi con variazioni come per esempio può essere il Carnevale di Venezia tutti quanti lo abbiamo ascoltato.
E si comincia con il tema del Carnevale di Venezia e poi seguono un numero imprecisato ecco di solito sono 12 variazioni che mettono in luce evidenziano proprio tutte le possibilità tecniche e virtuosistiche sia dello strumento che del musicista che suona ecco prima di Marcel nullo tutto questo non era possibile non era possibile perché appunto lo strumento.
Al di là del fatto che ancora non era stato perfezionato meccanicamente che dal punto di vista della meccanica proprio della diteggiatura ecco sono modifiche che sono state fatte successivamente non era suonato da persone.
Che mi avevano capito bene il potenziale molto spesso veniva suonato da clarinettisti che ecco si dilettava nel suonare il sax oppure anche da flautisti oppure anche da oboista ecco da non sassofonisti diciamo così bisognava aspettare l' arrivo di Marsel nulla e che all' inizio non era sassofonista ma era violinista.
Il padre addirittura.
Cosa veramente nefasta se avesse avuto seguito avevo pensato di fargli studiare e materie umanistiche e per fare in modo che diventasse maestro di scuola elementare ma se nulle come tutti i grandi della letteratura della fisica della cultura in senso lato ovviamente disobbedendo al padre ha cercato di trovare la propria strada la propria strada l' ha trovata sperimentando su questo strumento tutte le possibilità che erano scusando il gioco di parole possibili per l' epoca e il periodo qual è il periodo è quello degli anni Trenta fine anni venti anni trenta che è il periodo in cui il jazz era nella sua.
Nel suo massimo splendore e il sassofono veniva utilizzato tantissimo all' interno della musica jazz.
All' interno della musica jazz però veniva suonato anche male e in particolare ma se nulle in una delle due interviste che io ho riportato che tradotto è stata una cosa bellissima e poi vi dico anche che cosa è successo con l' editore che pubblicherà il Sindaco l' ha annunciato prima il volume e l' editore Morrone questa è una cosa bella è un bell' aneddoto ma se non ha il suo primo approccio allo strumento all' interno di un locale parigino è sente suonare un musicista di colore che aveva un sax soprano che è questo però era un sax soprano di dimensioni spropositate c'è una cosa mai vista all' epoca rimane letteralmente sconcertato proprio mi sono imbattuto in questo termine l' ho voluto tradurre proprio in questo modo sconcertato addirittura anche scandalizzato per certi aspetti perché aveva un tipo di vibrato che ricordava molto il verso di una Capra quindi c' erano questi strumenti questi sassofoni che vi operavano in maniera caprina ecco potremmo dire così è lui che era fra le altre definizioni un gentiluomo prima ancora che essere un musicista e un sassofonista perché soprattutto era un musicista soprattutto era un artista e vi dico perché brevemente perché non esisteva una didattica e una letteratura per questo strumento prima di lui ci avevano provato in pochi e per certi aspetti sono stati dei lavori anche lodevoli ma non hanno lasciato diciamo quel seguito che ci saremmo tutti quanti aspettati ma se nulla è riuscito a invertire la tendenza ha invertito la tendenza.
Ha cercato di sviluppare al massimo le potenzialità di questo strumento in che modo migliorando quel tipo di suono Caprino che lui aveva definito sconcertante.
Utilizzando inventando il vibrato nel sassofono lo strumento originariamente suonava senza vibrato il vibrato per intenderci e questo ve lo faccio ascoltare.
Con vibrato.
Questo era impensabile per lo strumento era impensabile anche per un altro motivo e cioè per il fatto che i primi strumenti a fiato dalle orchestre cioè il primo flauto il primo clarinetto eccetera all' epoca non vibrano il Corno non vibrava i tromboni non vibrafono le trombe non liberavano liberavano solo gli archi cioè violini violoncelli viole contrabbassi era prerogativa degli archi Marcel Pagnol tornando a quello che dicevo prima avendo cominciato a studiare violino ha messo in atto questa equazione strumento musicale espressione espressività come faccio a fare diventare uno strumento che era scartato da tutti compresi i compositori come dicevo prima del calibro di Claude Debussy L' autore di la mer o il Prélude alla midi d' un fondo cioè il Preludio al pomeriggio di un fauno per quale motivo perché lui voleva che questo strumento uscisse dall' oscurità cui era stato relegato e voleva che acquisisse finalmente e definitivamente il suo posto di rilievo all' interno dei conservatori.
Noi per una vita si è battuto ha smesso di insegnare al Conservatorio di fare attività concertistica nel mille 968.
Nel mille 968 lui è uscito di scena come si suol dire dopo aver avuto tributi da parte di tutto il mondo quando lui ha finito con la sua carriera a doppia di didatta e sassofonista musicista concertista non c' era un solo sassofonista al mondo che non suonasse ispirandosi a lui.
Io faccio parte di questi pur appartenendo alla generazione successiva perché ho avuto l' onore e il privilegio di studiare come uno che è stato uno dei suoi ultimi allievi in una roulotte io ne parlo all' interno del volume perché lui personalmente quando io ho studiato con lui mi ha parlato tanto di massa il mio li ho cercato di fare una selezione anche perché volevo evitare il rischio di diventare ridondante per quale motivo perché tanti altri musicisti che io descrivo ampiamente sul volume hanno descritto ampiamente davvero in lungo e in largo con una ricchezza di aneddotica con una ricchezza anche di affetto questo che è stato veramente il papà di tutti ma se il Müller e noi stasera cominciamo facendovi ascoltare alcune delle possibilità di cui questo strumento dispone cioè il sassofono nella musica barocca con tre Invenzioni a due voci di Johann Sebastian Bach Invenzione a due voci che nascono per strumenti a tastiera ma lui stesso non pone limiti dice ecco questi studi possono essere eseguiti liberamente da tutti gli artisti quindi dagli strumenti polifonie perché sono in grado naturalmente di eseguire più parti contemporaneamente ma dagli strumenti mono fonici monolitici se si mettono in coppia e quindi è questo che faremo con il maestro Francesco Di Bernardo stasera un' altra cosa che ho voluto fare è quella di farvi ascoltare degli strumenti anche abbastanza insoliti che si sentono e si vedono poco tuttora e se si sentono non vengono recepiti per quello per come dovrebbe essere e cioè il sax baritono che è questo che è stato definito da molti il violoncello ad Angelo e il sax soprano.
E gli strumenti il sax soprano sax baritono coprono con la loro estensione grosso modo l' estensione di un pianoforte quindi cercheremo di trasmettervi questa idea musicale quindi dopo le tre Invenzioni a due voci di Bach vi facciamo ascoltare anche una suonata a due di Domenico Scarlatti non è un caso se ho scelto questi due autori se abbiamo scelto questi due autori perché entrambi nascono e più o meno lasciano questo mondo terreno nello stesso periodo e negli stessi anni.
Questi musicisti sono stati io direi saccheggiati tantissimo da tutti quelli che sono venuti dopo non è un caso se Johann Sebastian Bach si chiama a sé proprio Bac Bac dal tedesco tradotto in italiano vuol dire ruscello e tutti i musicisti si sono abbeverato a questo ruscello quindi noi vi facciamo ascoltare queste due composizioni mirabili di questi due autori e un tedesco e un italiano Johann Sebastian Bach e Domenico Scarlatti e poi per chiudere il cerchio in un certo senso un tributo anche un piccolo tributo alla musica contemporanea moderna e contemporanea con una bossanova di Carlos Jobim l' inventore della bossanova e non è neanche questo un caso perché Jobim scrivendo le sue borse 9 ha messo insieme diverse cose diversi elementi che sono la musica degli impressionisti francesi il samba sudamericano è il contrappunto di Bach.
Quindi si ritorna ancora una volta al ruscello e poi chiudiamo con un graziosissimi ragtime di Berthe quindi apriamo questo questa sessione ecco con questo intervento musicale dopodiché congediamo il maestro Francesco Di Bernardo che ci ha fatto una grandissima veramente cortesia è stata una cortesia personale che ha fatto a me io non avrò mai parole per ringraziarlo saranno sempre insufficienti e una cortesia a tutti quanti noi perché dopo dovrà andare a suonare a Catania quindi ecco farà sempre il pendolare pazzesco quello che io definisco il pendolare pazzesco e dopo se rimane ancora tempo vi chiederò qualche altro dubbio perché mi piacerebbe farlo davvero grazie Giuseppe.
Grazie a voi io vi saluto.
Ovviamente ci sono delle stampe pronte per chi corre chi vuole ora ancora il libro quindi seguire tutto questo libro nelle mani lo può ritirare qui sul sul fianco sul fianco nostro e poi ci sono altre copie in caso di sono altro d' altra parte Pepe quindi ci sono per tutti chi vuole seguire questa.
Queste sono le copie che Vincenzo Morello ha messo a disposizione a disposizione di tutti poi Comune pubblicherà il libro dopo averlo diciamo esposto qui in sala consiliare grazie Vincenzo grazie a tutti voi grazie grazie e arrivederci.
Ho.
Abbandonata.
No.
Debbo commentare.
Adesso il massimo di ben altro cambierà lo strumento per passerà al sax soprano al sax contralto.
Questo è il senso uno dei quattro fondamentali manca una in questo momento che non vedeva il sax tenore che è quello comunque di solito come da riformare in quanto è un po' più lungo di questo è un po' più conto di quello che penso in questo momento e questo è lo strumento con cui tutti i sassofonisti cominciano e questo è lo strumento è stato lo strumento prediletto di Morselli nell' insegnamento al conservatorio perché quando suonava nella sua carriera concertistica in quartetto lo strumento prediletto invece del sax soprano.
Sì sì sì prego.
Eccetera.
Giovino.
Io adesso un reparto malata reca concludiamo.
A conclusione di questo breve intervento spero piacere per voi.
Sì.
Come.
Ricordano.
Come mai.
E come dicevo all' inizio se abbiamo ancora un po' di tempo vi racconto qualche altra cosina però a questo punto chiedo l' aiuto dalla Regia non so chi mi può dire se ancora col tempo per parlare.
Qualora ce l' ho.
Sull' età.
Volevo conoscere.
Va be' allora non non sono riuscito a distinguere i primi cinque reti in fibra no come ricercatrice mesi se tu hai solo tre o quattro mesi cinque cinesi non lo so questa è questa è una giusta osservazione io.
Perché vuol dire che.
Questo sì grazie grazie siamo riusciti nello scopo.
Non amo.
No no no no no ma con un buon orecchio perché per fare questa annotazione vuol dire che ascolta bene e allora e noi vuol dire che siamo riusciti nel nostro scopo che è stato quello di far nascere la musica quando non si sentono chiaramente le singole parti ma si sente un tutt' uno vuol dire che il meccanismo ha funzionato.
Noi che cosa parli cosa diciamo cosa intendiamo quando parliamo di musica parliamo non basta dire che parliamo di un insieme di note o di disposizioni possibilità infinite e quando noi abbiamo per esempio già due note una magari più bassa e una più alta all' interno del pentagramma.
Tutti quanti noi sicuramente siamo in grado di saper distinguere la nota più alta dalla nota più bassa la nota più acuta da quella più grave è quello che però molto spesso non si riesce a fare è quello di mettere in relazione le due note questa è la cosa purtroppo il dramma del nostro secolo il fatto che abbiamo dimenticato che cos' è la musica la musica non è solo eseguire note la musica è mettere le note in correlazione tra di loro perché se noi tutti siamo in grado soltanto di distinguere le due note o più note naturalmente noi restiamo a un livello di coscienza percettiva.
Cosa vuol dire vuol dire che grazie al nostro audito l' unità dell' essere umano che consente di ascoltare suoni che vanno da una frequenza di 16 a 20 mila 16 o 20 per alcuni a 20 mila.
Sotto i 16 naturalmente c'è il silenzio prima dell' evento musicale sopra i 20 mila significa che ci sono molte più ondulazioni molte più abbattimenti.
A livello di ERS quindi di frequenze e quindi l' orecchio umano non è più in grado di percepire queste vibrazioni che vanno oltre le 20 mila tutto quello che succede nell' ambito musicale nel discorso musicale avviene all' interno di questo spazio 16 barra 20 20 mila tutte le relazioni tra le note succedono là dentro è come un' enorme scatola che contiene un' infinità di possibilità musicali di relazione ora naturalmente non sto qui a parlarne perché abbiamo troppo poco tempo non è il caso sono relazione un po' troppo complicate anche e quindi mi servirebbe una lavagna che io avevo chiesto ma che non ho potuto avere magari successivamente se vi fa piacere facciamo un secondo incontro e sarò ben lieto di delucidarmi veramente una cosa che mi appassiona molto quando noi mettiamo in relazione queste due note che riusciamo a capire qual è il senso della seconda nota in relazione alla prima allora noi usciamo da questa fase di coscienza percettiva per entrare nel discorso musicale.
Il discorso musicale è pieno di queste cose.
Tutti gli strumenti musicali dalle origini fino ai giorni nostri questo è lo strumento musicale a fiato che è stato inventato per ultimo è stato ideato all' interno della testa proprio del costruttore di strumenti musicali Adolphe Sax un costruttore belga nonché flautista e clarinettista e poi anche sassofonista e poi è stato brevettato nel mille 846.
Questo dicevo è stato l' ultimo strumento a fiato essere stato inventato ma tutti gli strumenti a fiato che sono stati costruiti che sono stati inventati hanno cercato di raccogliere e valorizzare tutto quello che succedeva all' interno di quel box di quella scatola sonora di cui vi parlavo prima 16 20 mila.
Quindi sono stati allungati i tubi perché questo non è altro che un tubo è un tubo conico si capisce dalle due estremità questa sicuramente ha un diametro inferiore rispetto a questo.
E quindi tutti gli strumenti a fiato o sono tubi cronici o sono tubi cilindrici come per esempio il clarinetto tutti questi strumenti sono stati costruiti per cercare di obbedire a queste leggi a queste relazioni che avvengono all' interno di queste due estremità fisse quindi che cosa vuol dire quando noi parliamo di musica vuol dire occuparsi di relazioni tra le note nel tempo e nello spazio nel tempo secondo gli assi cartesiani magari di da carte cioè di Cartesio sull' asse delle ascisse il tempo sull' asse delle ordinate lo spazio perché perché quando si parla di musica una cosa importantissima è la polifonia cioè la sovrapposizione la contrapposizione ecco ci sono sono chiamati vettori di tendenza contraria cioè che cosa vuol dire vuol dire che per esempio in una grande orchestra che comprende tutti questi strumenti di cui vi parlo.
Si cerca di obbedire a tutte queste leggi la grande orchestra sinfonica o la grande banda musicale anche quelle che abbiamo noi qua a Melilli o i complesso tutto quello che vogliamo i gruppi che fanno musica i gruppi che presuppongono l' utilizzo di strumenti musicali o anche le voci il coro obbedisce a queste leggi di correlazione tra le note e allora l' orchestra è un po' come un grande motore.
All' interno del motore ci sono tanti ingranaggi ognuno ha una funzione diversa ogni ingranaggio ogni Rotella a una velocità diversa gira in un modo diverso che cosa succede se è arrivato a un certo punto una di queste rotelle comincia a girare per i fatti suoi e aumentando diminuendo la velocità.
Il motore si ferma la macchina non può andare più avanti ecco nella musica più o meno avviene la stessa cosa l' orchestra sinfonica l' orchestra io la prendo come riferimento perché comprende un insieme una varietà enorme di strumenti musicali che tra di loro dialogano in maniera spero molto spesso quando sono io dico questo spero in maniera democratica per quale motivo perché all' interno dell' orchestra non tutti hanno la facoltà nel loro ragionamento musicale di dire le stesse cose ci sono gli strumenti che hanno da dire cose più importanti ci sono gli strumenti che dicono delle cose meno importanti di quelle più importanti ci sono strumenti che cercano di dire cosa ancora più importante delle più importanti di prima ci sono strumenti che stanno là e fanno soltanto attività di ascolto ci sono strumenti che sono lì che magari hanno come obiettivo quello di rompere letteralmente questi schemi e quindi il contrappunto che per certi aspetti può essere anche violento ognuno di questi strumenti in base alla propria parte obbedisce a queste regole che cosa succede quando uno di questi strumenti come le rotelline di cui parlavo prima all' interno del motore della nostra mattina comincia a girare diversamente rispetto a come dovrebbe l' orchestra si ferma.
Purtroppo no l' orchestra continua ad andare avanti e questo è un dramma questo è il dramma della musica del nostro secolo si è persa la facoltà di fare musica di far nascere la musica e torniamo all' annotazione che ha fatto prima il nostro caro amico Nuccio Scollo dice io ho avuto l' impressione pur essendo in due di ascoltare una sola parte.
Ecco.
Il discorso musicale nasce quando gli equilibri.
All' interno delle correlazioni tra le varie note vien vengono rispettati se questi equilibri non vengono rispettati nasce solo rumore.
Sì mi direte con le note si continua ad andare avanti il pezzo va avanti finché non finisce ma il prezzo che noi tutti abbiamo pagato noi musicisti e voi ascoltatori quale è stato quello di non capire niente.
Non si capisce niente.
E questa è la stessa cosa è lo stesso meccanismo che dovrebbe regolare anche.
I dialoghi le conversazioni ecco ci sono i turni di parola ci sono persone che magari hanno cose più importanti da dire ci sono persone che sono lì magari solo per ascoltare ci sono persone che sono lì per puntualizzare ci sono persone ecco che fanno una varietà infinita di cose a livello proprio verbale a livello non verbale a livello musicale tutto quello che vogliamo noi ma si deve cercare sempre di obbedire a queste regole a queste leggi altrimenti le rotelline cominciano a impazzire a girare magari vertiginosamente quando dovrebbero votare piano e viceversa e il meccanismo si inceppa.
È inceppato il meccanismo.
Che è quello che succede proprio ultimamente io assisto a questa cosa e purtroppo non si può fare niente perché molto spesso si dice lo show devo andare avanti The show must go on e questa è una brutalità secondo me perché è una forzatura perché è una violenza che viene fatta la musica cioè la musica se non vengono rispettate queste proporzioni queste relazioni questa correlazione tra le varie note non può nascere non abbiamo musica abbiamo esecuzione di note la musica non sono note.
La musica è mettere in relazione le note tra di loro nel tempo e nello spazio.
E il tutto obbedisce anche a un' altra logica è una logica anche filosofica è una logica che trae spunto da filosofi come assegnarle per esempio anche Heidegger.
A proposito dell' esistenza dell' assenso cioè il discorso musicale ha una nascita.
A uno sviluppo a uno sviluppo contrario e a una conclusione la conclusione stanno all' inizio stanno il principio.
Succede esattamente questo.
Sì a una fase di massima espansione che viene articolata dai vari strumenti musicali.
Trova il suo apice il suo punto di massima tensione.
Per poi deflagrare deflagrare scivolare verso il basso ripiegare molto spesso anche su se stessa e trovare una conclusione se questo ordine se questa se questo sviluppo musicale viene disatteso come dicevo prima la musica non può nascere non nasce.
Il sistema fa corto circuito il motore si interrompe questo è quello di cui volevo parlare è una cosa molto importante a cui tenevo tantissimo se avesse avuto una lavagna vi avrei fatto vedere anche alcune cose perché è bello vederli graficamente.
È uno si rende conto molto meglio di quello che viene detto di quello che abbiamo ascoltato per il resto tornando al nostro carissimo Marcel Müller io come posso dire diciamo che la curiosità molto spesso è un difetto è l' ozio magari viene ritenuto anche da alcuni il padre dei vizi però i due elementi secondo me combinati insieme ci permettono permettono consentono la sopravvivenza la sopravvivenza in che senso la sopravvivenza per approcciare un' opera d' arte.
E per approcciarsi alla cultura in senso lato sicuramente la curiosità che per certi aspetti ci accomuna i gatti o alle Scimmie magari oppure l' ozio che ci imparenta magari ai ghiri o alle lucertole al sole però le due cose messe insieme ci portano la curiosità come presupposto come motore primo alla ricerca scientifica senza curiosità non ci può essere ricerca scientifica ce lo possiamo scordare bisogna essere terribilmente curiosi e Lazio che è la precondizione al pensiero filosofico l' ozio naturalmente non come lo intendiamo noi me ne vado a non fare niente no.
So come contrapposto proprio in senso etimologico al negozio cioè otium latino contro un negozio un negozio ma il tempo libero in cui uno può dedicarsi a varie attività della mente sicuramente o del cuore che dir si voglia.
E il negozio mi invece il tempo degli affanni il tempo del lavoro quindi l' ozio contrapposto al negozio per questo dicevo prima l' ozio come precondizione al ragionamento filosofico e questa precondizione ha portato a picchi di Massimo arrovella mento nel mille 781 da parte di un grandissimo filosofo tedesco Immanuel Kant che concentrandosi all' interno della propria mente ha partorito la critica della ragion pura.
Grazie all' ozio e una che Greci tornando ai greci che grazie all' ozio hanno potuto riflettere su quella che.
Come posso dire la critica la critica la critica greca la capacità di discernimento di distinguere il bene dal male la cosa giusta quella ingiusta che si fonda sul criterio che naturalmente ricordo all' inizio era il luogo deputato al giudizio cioè dove venivano giudicate le persone era il criterio non dal verbo Crino naturalmente c'è il distinguo io posso distinguere da cui nasce anche il crinale che la sommità più alta dei Monti da cui dipartono praticamente due lati destinati a non incontrarsi mai più.
Quindi il punto più alto che fa partire due lati destinato a non incontrarsi ma questa critico a che cosa ha portato ha portato al ragionamento filosofico più alto questi stessi meccanismi sono all' interno di un altro ragionamento che ci porta al pettegolezzo però per come lo intendo io non il pettegolezzo del cittadino medio che magari ascolta capisce B e riferisce che no non è questo il pettegolezzo è una curiosità che io definisco antropologica e un approccio all' altra persona perché non c'è cosa più bella di occuparsi delle altre persone io penso ecco quindi pettegolezzo in questo senso io ho fatto molto pettegolezzo all' interno di questo libro che spero voi possiate leggere possiate gustare anche.
E noi siamo più di sette miliardi sicuramente 7 miliardi e il numero delle persone circa che abitano su questa terra.
Che vivono questo mondo in questo mondo e per certi aspetti per questo mondo noi siamo molto di più siamo molti di più siamo molti di più per quale motivo per il fatto che noi dialoghiamo costantemente con chi ci ha preceduto anzi io posso dire un' altra cosa in aggiunta.
Dialogo molto di più e mi trovo molto di più a mio agio con Aristotele o con Platone o con altri con Massa Müller che non per esempio con Francesco Totti ora mi direte si Francesco Totti tu lo puoi incontrare può capitare potrebbe capitare lo posso incontrare Platone no però io paradossalmente riesco a comunicare molto di più con queste persone ecco perché io vorrei che la festa di Ognissanti venisse definitivamente santificata e valorizzata molto di più di Halloween.
Perché noi ci.
Perché noi siamo in continuo rapporto in continua relazione e come dicevo prima correlazione con questi grandi del pensiero che noi abbiamo una grandissima fortuna una grandissima possibilità che è stata quella di.
Esserci cibarti esserci nutriti di queste opere artistiche e musicali letterarie culturali in senso lato che ci sono state trasmesse con tanta generosità molto spesso non si capisce il significato di questa cosa ecco quindi io volevo riflettere insieme a voi su questo punto.
Per chiudere il cerchio perché forse abbiamo superato il quarto d' ora è abbondantemente però eventualmente ecco faremo un altro incontro non lo so ecco le vie del Signore sono misteriose come.
Il terzo sì sì sì ecco io volevo proprio focalizzare la nostra attenzione su questo punto cioè sul fatto che noi abbiamo una grande opportunità che è quella di misurarci con chi è venuto prima noi siamo sì dicevo molto spesso nani sulle spalle dei giganti e per certi aspetti è vero per altri aspetti invece noi dobbiamo cercare siamo tenuti secondo me.
A partire da dove loro hanno lasciato per cercare a nostra volta di lasciare qualcosa di dire qualcosa anche noi dobbiamo lasciare qualche traccia io melo è ve lo auguro grazie.
Aver ascoltato Vincenzo che personalmente e credo a tutti voi che ha appassionato dando con questa sua grandissima cultura io lo conoscevo.
Benissimo noi abbiamo fatto una bella esperienza in Ungheria poltrona con la banda non lo conoscevo boh non lo conosceva sotto questo aspetto vi dico mi ha impressionato è la prima volta che l' ho sentito così spaziare in questa immensa cultura che lui ha e lo conosciamo tutti e siamo e sono orgoglioso di averlo con cittadino melillese perché una persona come redigendo con questa sua grande cultura lo potremmo esportare dico non in tutta Italia ma anche fuori bravo continua così grazie.