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ANTICORRUZIONE E PUBBLICA INTEGRITA' NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
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Mo questa giornata formativa, questa giornata di alta formazione sull'anticorruzione nella pubblica integrità, nella pubblica amministrazione, vi ringrazio per aver accolto il nostro invito per essere qui presenti, ringrazio e saluto i colleghi, i rappresentanti di delle istituzioni della provincia di Siracusa, dei comuni della provincia di Siracusa qui presenti, ringrazio il comandante della stazione dei Carabinieri di Melilli ringrazio i relatori, che sono qui, che hanno accettato il nostro invito io ovviamente dividerò il mio intervento e anche i vari ringraziamenti.
Ed interventi sul tema durante la conduzione del nostro incontro.
Proprio per non fare una prima parte eccessivamente lunga, parlare di anticorruzione e di pubblica integrità significa parlare di tematiche chiave per la pubblica amministrazione, siamo a distanza di 12 anni dall'entrata in vigore della legge.
Anticorruzione, siamo in un momento storico che ci obbliga a parlare di queste tematiche, anche perché e dobbiamo uscire da quelli che sono i cliché che un po' ci portiamo sia per.
Cultura, no, per le frame anche di di assonanza sul sul termine, sia perché appunto dobbiamo guardare avanti a quelle che sono le sfide della nuova pubblica amministrazione, mi fa piacere notare come il Comune di Melilli, sin da subito, come istituzione, ha sempre avuto una particolare attenzione a queste tematiche.
Molti.
Delle persone qui presenti 12 anni fa.
Hanno partecipato a un corso di alta formazione che abbiamo ottenuto.
Io all'epoca Remo come università, proprio in contemporanea con l'entrata in vigore della legge anticorruzione, e andammo a vedere quello che era la portata di questa norma. Peraltro ci fu anche come relatrice Sonia Alfano, che all'epoca era la Presidente della Commissione europea, On della Commissione, par del Parlamento europeo per il contrasto alla corruzione. Detto questo, è un obiettivo strategico fondamentale del Comune di Melilli e non a caso una delle prime delibere della Giunta municipale del 2024. È stato appunto il Piano della formazione, l'investimento nella formazione del personale come misura preventiva proattiva rispetto al all'anticorruzione e al miglioramento della macchina organizzativa. Questo semplicemente per dire che il termine anticorruzione dobbiamo uscire, come dicevo prima, da cliché è chiaro per corruzione intendiamo tutto quello che è la mala Administration, tutto quello che è il malgoverno, ma intendiamo un secondo con il termine positivo, buon governo, no, quindi buona pubblica amministrazione, quindi fare anticorruzione vuol dire fare a quello che il nostro Sindaco, che è qui con noi.
E diamo il benvenuto, vuol dire fare buona amministrazione, vuol dire impegnarsi concretamente per il buongoverno, per la buona conduzione della cosa pubblica e detto questo io.
Do la parola per i saluti istituzionali e poi, ovviamente continueremo la discussione sulle varie tematiche, anche intervallando c con le relazioni, quindi ringrazio per la presenza il Sindaco che ha creduto sin da subito nell'iniziativa che ha fortemente voluto e che per noi è un momento importante per fare formazione concreta e gettare un po' il cuore oltre l'ostacolo del tran-tran quotidiano che la pubblica amministrazione è chiamata a trattare. Allora do la parola al al Sindaco, onorevole Giuseppe Carta, sì, grazie buongiorno a tutti buongiorno a tutti gli ospiti e ringrazio il Segretario del Comune di Melilli e gli ospiti che sono intervenuti e il dottore Longo che Sostituto procuratore per il tribunale dei minorenni alla dottoressa Marchica dirigente dell'area strategica di questo Ente e Presidente del Consiglio che ci sta ospitando in questa, a mio modo di vedere bellissima aula e al dottore Amato, perché ormai si è fissato quella che è la formazione, serve, io ne sono convintissimo e gli ho detto dal primo giorno che suo arrivo in questo Ente può meccanizzare un profilo di continua formazione nei confronti di dipendenti comunali della politica e soprattutto di chi opera nella pubblica amministrazione e di chi si impegna nella cosa pubblica elencazione delle forze dell'ordine che sono qui in sala al agli agenti di Polizia locale e comandante.
Perché questo è testimonianza di di collaborazione, ma soprattutto testimonianza di vicinanza fra ente pubblico e forze dell'ordine. È chiaro che per me è motivo di vanto quello che oggi succede in questo ente, che apprezzo il lavoro che questo Comune sta facendo il giorno dopo giorno per stimolare qualsiasi operatore della pubblica amministrazione e delle regole al rispetto della cosa pubblica e al rispetto delle regole, rispetto delle norme e per chi, come me, si trova da un punto di vista a legiferare, dall'altro punto di vista, applicare le norme oggi comprende come non mai, quando l'errore è dietro l'angolo e quando può essere complicato per tutti gli operatori della pubblica amministrazione, essere sempre informati e tutti i giorni andare dietro la movimentazione e la modifica e le riforme che in qualche maniera mettono in difficoltà l'innovazione normativa. Ringrazio pure il Segretario del Comune di Cerda, che avevo dimenticato lui, il Sindaco, il Segretario, il collega mio al Parlamento regionale. Niente, io mi dispiace essere arrivato tardi, ma avevo un appuntamento dal medico e fatto il prima possibile per essere presente, quindi mi scuso con gli ospiti per non averli accolti e per non essere stato, diciamo, ospitale nella prima fase del convegno e auguro a tutti buon lavoro che questo seminario non sia il primo, sia uno dei tanti che faremo in questo Ente, anche in altre località del Comune di Melilli, quindi, la e Segretario comunale, il vicesegretario comunale dirigente dell'area strategica, hanno pieno mandato e l'indirizzo di questa Amministrazione.
Prima di occuparsi della formazione. 2 di stimolare l'anticorruzione. 3 di essere sempre attuali, innovativi e come non dire presenti in tutto quello che riguarda la formazione della pubblica amministrazione. Grazie.
Grazie, signor Sindaco, do la parola al Presidente del Consiglio comunale.
Buongiorno, buongiorno a tutti nuovamente Benvenuti, io sono lieta di ospitare un evento di alta formazione come questo, all'interno dell'Aula consiliare del Comune di Melilli non è il primo evento di formazione che facciamo, ne abbiamo fatti altri, proprio un ultimo insieme alla dottoressa Gazzetta che è qui in Aula che faceva riferimento ai servizi demografici e lo stato civile che ha visto coinvolti non solo i dipendenti pubblici di questo ente ma anche di Comuni limitrofi e.
E questo sicuramente ne seguiranno altri, io lo dico proprio con orgoglio perché ormai da diverso tempo il Comune di Melilli e si presta ad essere la casa della formazione, che è proprio un luogo di incontro del dipendente per confrontarsi, aggiornarsi appunto sulle varie norme che, come sappiamo variano frequentemente e questo perché vi permette di raggiungere un livello di eccellenza che poi per Mazars, Italia appunto, ha bisogno di un impegno costante e a noi ci permette di garantire alla città che amministriamo di godere di ottima salute.
Io vi ringrazio per essere così in numerosi all'interno di quest'Aula, perché la vostra presenza è testimonianza verso un interesse, riguarda una tematica delicata quale l'anticorruzione, appunto, e nonostante si siano fatti tanti passi avanti con l'introduzione della legge 190 del 2012 ancora oggi C reca delle problematiche non indifferenti a tutta la nazione.
Queste quest'oggi, siamo presenti qui i vari attori principali, c'è presente l'Arma dei Carabinieri, la Polizia locale, segretari generali, organi politici e dipendenti pubblici dei vari enti, ed è è presente anche la nostra Preside la professoressa Angela Fontana benvenuto anche a lei.
E questo perché è fondamentale un lavoro sinergico fra gli attori principali quali siamo dentro quest'Aula, proprio perché la prima partita si gioca a scuola, dove noi formiamo i nostri ragazzi all'onestà, alla lealtà, ad una responsabilità delle proprie azioni, perché l'anticorruzione, la pubblica integrità non deve essere soltanto una questione di legge, ma è proprio una questione di cultura, di e di etica e alla fine l'ultima partita la giocano le forze dell'ordine che non solo devono contrastare il malaffare, ma devono soprattutto garantire protezione al cittadino che denuncia. Io mi avvio alle conclusioni, lasciando così la parola agli esperti per poter entrare nel merito della questione e per questo li ringrazio per la loro disponibilità ad essere qui oggi e per la disponibilità al trasferirci il loro sapere e infine, ma non per ordine di importanza di importanza, ringrazio Daniel che si è prodigato alla realizzazione di questa importante giornata. Io ho concluso, vi auguro una buona continuazione a tutti e grazie.
Grazie.
Ci avviamo verso gli interventi, do la parola al nostro Segretario generale, al dottore Marco pugliesi, e poi ci avvieremo verso le relazioni e faremo ulteriori riflessioni, ulteriori spunti che già dagli indirizzi di saluto sono emersi.
Le faccio io.
Grazie.
Grazie Sindaco, allora io solo un brevissimo saluto sono due, due sensazioni, la prima è ovviamente legata al fatto di poter partecipare a questa importantissima giornata soprattutto, lo dico da segretario generale è un'importantissima giornata dedicata a temi fondamentali che dovrebbero trovare molto più spazio all'interno delle pubbliche amministrazioni e in particolare dei Comuni devo dire non è facile, non è facile trovare amministrazioni, sindaci,
Un bellissimo intervento del Presidente del Consiglio che abbiano questa spiccata sensibilità per questi temi legati, soprattutto con l'esigenza di formazione, un'esigenza di formazione che probabilmente spesso viene anzi messa da parte o trascurata rispetto alle esigenze di ogni giorno che come sappiamo pervadono le nostre le nostre amministrazioni del nostro agire quotidiano dall'altra parte, dico, credo, di essere un segretario comunale molto invidiato, perché ovviamente stare seduto qua al Comune di Melilli, probabilmente tanti altri miei colleghi che non hanno la mia stessa fortuna, probabilmente vorrebbero stare al posto mio avere degli amministratori sensibile a questi temi che vogliono trattare questi temi vogliono parlare di formazione e una grande opportunità per un Segretario. Lo dico lo dico perché probabilmente, insomma, anche i miei anni mi portano a pensare questa cosa no, quando è uscita la legge 190 2012, il tema il, il momento storico che si stava attraversando era un momento storico completamente diverso, fu una grossa scommessa e una grossa opportunità per i segretari comunali, una grossa opportunità perché il ruolo del Segretario ridivenne un ruolo centrale oggi il Segretario, cercando di coordinare, cercando di dare il proprio contributo a enti che come questo e speriamo ce ne siano sempre di più vogliono spingersi e vogliono accentuare l'elemento della formazione. L'elemento della buona amministrazione dovrebbe essere una grande opportunità e una grande scommessa. Ringrazio ancora tutti Sindaco, Presidente, avvocato, per essere e per avermi invitato qua e non lasciò e lascio spazio alle relazioni. Grazie.
Grazie.
Allora entriamo sempre più in quelli che sono gli argomenti del del nostro incontro di oggi, ecco il tema già che è uscito nei primi interventi, nei primi indirizzi di saluto appunto, e il tema della formazione, formazione che,
Sapete benissimo anche il nuovo contratto collettivo nazionale, la qualifica come leva del cambiamento e che, come dicevo, la, la Giunta Municipale dell' Amministrazione carta apposto, come prima delibera del 2024 come priorità nell' ambito delle politiche attive, delle risorse, della gestione delle risorse umane, ma andando ulteriormente avanti non sfuggirà a tutti che la pubblica amministrazione, per l' appunto, da quando è entrata in vigore la norma anticorruzione, è andata avanti. Ci sono state varie innovazioni, vari momenti che hanno modificato l' aspetto sia normativo che ordinamentale e e qui andiamo al al secondo termine utilizzato pubblica integrità, un termine che nella nostra cultura, nella cultura, anche.
Giuridica e sociale italiana non è prettamente un termine diffuso e in più ha una matrice, un' eziologia maggiore di natura anglosassone. No, dove il concetto di pubblica integrità di.
Di servizio pubblico e è particolarmente sentito. Vi faccio riflettere su un dato di fatto. No, il pubblico dipendente lavoratore nel settore pubblico. Noi definiamo dipendente pubblico, quindi ponendo l' accento su che cosa su un rapporto di subordinazione sul rapporto di dipendenza.
Mentre nel sistema anglosassone si pone l' accento sul servizio pubblico. Quindi è colui che serve una Pubblica funziona. Vero è che anche nel nostro ordinamento c'è la definizione era appunto di pubblico ufficiale, incaricato di pubblico servizio e avviene con una sua formula, anche tra virgolette sacramentale all' interno del codice penale. Per figure attività, però, il concetto generale è quello di porre l' accento, come vedete, su questioni su punti di vista.
Differenti. La pubblica integrità, quindi è quello sforzo, quella tensione che una pubblica amministrazione deve avere per essere aderente a quello che è il servizio pubblico. Ecco che andiamo al tema basilare quando parliamo di anticorruzione, parliamo anche di separazione e di consentirono di dirlo, anche compenetrazione di poteri. No, da una parte l' organo di direzione politica, dall' altra parte l' organo esecutivo gestionale, la classica separazione dei poteri della Pubblica amministrazione di due poteri che de sono coesistenti che devono intrecciarsi, ma che devono mantenere la propria identità e i propri connotati,
È esistenziali e questo è la chiave per comprendere esattamente quelle che sono le politiche anticorruzione per comprendere se tra quelle che sono le politiche di pubblica integrità, cioè riconoscere chiaro che l' organo di direzione politica e un hub relazionale.
Perché perché è chiaro che deve rispondere al corpo elettorale deve rispondere ai cittadini. Anzi.
Dobbiamo vedere questa questione come anche un elemento importante, perché pensata una Pubblica Amministrazione governata solo da burocrati e un' Amministrazione che non si interfaccia con quelli che sono i bisogni dei cittadini. Il politico è colui che interloquisce per sua stessa natura, per sua stessa ammissione con i cittadini. è colui che porta le istanze dei cittadini, è colui che si fa carico di amministrare, di quindi guardare alla alla cosa pubblica del territorio dove svolge il proprio Ministero. Quindi il dialogo, la collaborazione, l' attuazione di quelle che sono le direttive dell' organo di indirizzo politico sono basilari, ma sono basilari, con una con un approccio identitario, con un approccio chiaro che non deve essere un approccio supino, ma deve essere un approccio di confronto, un approccio basato su due principi fondamentali che il pubblico dipendente deve avere e che in parte il DPR 81 del 2023, quindi il nuovo codice di comportamento della dei pubblici dipendenti ha introdotto e sono sostanzialmente la lealtà, ovviamente quello è un dato di fatto, la lealtà,
Alla istituzione, quindi, al pubblico servizio che viene espletato e la fedeltà fedeltà è un termine che e si presta a varie interpretazioni, in realtà.
Il termine fedeltà non ha un riverbero giuridico diretto.
Non esistono norme che impongono, come diceva Kelsen, dovere della fedeltà, ma ci sono tutte le varie, i corollari della fiducia dell'affidamento come aspetti del dovere di fedeltà fedeltà significa essere.
Fedeli per l'appunto alla all'attività che viene svolta, che deve essere svolta con la massima attenzione, con la massima diligenza e con il massimo scrupolo, e è chiaro che i fattori sociali incidono la pubblica amministrazione è un soggetto vivente vivente, nelle relazioni sociali, nelle relazioni economiche, nelle relazioni istituzionali e vado in sintesi perché così non sottraggo tempo ai relatori, ma vi dico lancio così dei ragionamenti spot.
Quali sono i fenomeni?
Che creano.
Problematiche quindi, che incoraggiano quella che è la mala Administration, quella che è la cattiva gestione, beh, noi potremmo dire che il rischio corruzione è direttamente collegato a due fattori, uno, la spesa pubblica.
L'altro, la produzione delle norme, l'eccessivo, l'eccessiva produzione delle norme, non sto dicendo delle cose.
Che possono sembrare paradossale, ma è così, ovviamente, la spesa pubblica, proprio perché, anche seguendo il principio del seguire il danaro o no, il danaro crea interferenze, le interferenze, se non vanno seguite, adeguate e studiate, possono portare alle devianze,
E non a caso il nuovo Piano nazionale anticorruzione dell'ANAC affronta tutte le tematiche del PNRR ed è la spesa correlata al Piano nazionale di ripresa e resilienza. Dall'altra parte, le leggi, una un eccessivo ricorso alle leggi, un eccessivo ricorso. Purtroppo, anche qui assistiamo nel nostro ordinamento a Fo a fonti non direttamente normative come il fenomeno della delegificazione. Crea confusione, è un dato di fatto. Una pluralità di norme crea una sedimentazione del diritto, quindi una difficoltà anche da parte dell'operatore,
Ad attuare concretamente i principi giuridici. Non a caso, non a caso, quando noi parliamo di buon governo, noi che siamo nella terra dei greci, a Megara Ibla possiamo dire i greci usavano un termine bellissimo Eunomia, cioè giusta norma, perché il buon governo è basato sulle giuste norme, su quelle norme che devono essere poche, chiare, intellegibili e attuabili. E quindi quali sono gli elementi positivi, elementi su cui dobbiamo giocare la nostra battaglia, il nostro intervento e la nostra attività, il procedimento amministrativo, senza dubbio, ma sta scoprendo l'acqua calda. Sì, il precedente amministrativo è il pane quotidiano della pubblica amministrazione, però è il grande, anche sconosciuto, non applicato. Non molte volte non abbiamo piena consapevolezza di quelli che sono i poteri della pubblica amministrazione, anche in termini proprio di capacità, come ad esempio nel nei procedimenti amministrativi di secondo grado, di riesaminare, di annullare, di revocare in autotutela. Il procedimento amministrativo è fondamentale per convogliare, per dare oggettività all'azione amministrativa, per dare un canone di illegalità dell'azione amministrativa e poi ovviamente l'organizzazione e la formazione sono aspetti speculari, perché dove c'è caos, dove c'è confusione, c'è ombra e si annidano tutti quelli che sono i fenomeni negativi che dobbiamo combattere per dare un buon Governo, un buon servizio alla comunità. Io mi taccio e introduco la.
Relaziona il do la parola al Sindaco,
Solo per?
E c'è il Sindaco di Buscemi, qui in sala, il Presidente del Consiglio di Carlentini, e per comunicare al dottor Amato, che io ho l'agenda, quindi continui miei impegni istituzionali, lascio il tavolo di Presidenza e li ringrazio ancora buon lavoro.
Grazie Sindaco.
Allora quindi introduco il relatore, il dottor Orazio Longo, magistrato ordinario, attualmente Procuratore della Repubblica presso il tribunale dei minorenni, che affronterà il il tema dei reati della pubblica amministrazione io lo ringrazio particolarmente per aver accolto il nostro invito ed essere qui presente perché ci onora della sua presenza e ci darà un contributo importante ai nostri lavori e le nostre riflessioni vi dico come programma di massima che ci sarà una pausa coffee-break, dopodiché poi concluderemo anche le varie i vari interventi.
Le varie relazioni, se ci sono anche quelli delle domande, potranno essere, si potrà fare richiesta di intervento e potremmo eventualmente discutere do la parola al dottor Longo,
Buongiorno a tutti e ringrazio l'Amministrazione tutta, in particolare il Sindaco, il Presidente del Consiglio Comunale nonché voi tutti, è l'organizzatore dell'evento, il professor Amato per l'invito.
Dentro subito nel cuore della questione, spostandomi per poter utilizzare la il videoproiettore,
Sentite ebbe dette.
Diciamo il materiale che poi tutti i partecipanti potranno potranno eventualmente se interessati.
Avere dunque è il tema che del del del mio intervento riguarda il versante prettamente penalistico, cioè le norme che è del del codice penale che è contengono appunto i delitti con dei pubblici ufficiali contro la pubblica amministrazione,
E si tratta di un tema, quello dei reati dei pubblici ufficiali contro la pubblica amministrazione, che è.
Abbastanza sensibile e discusso, non soltanto tra noi giuristi, noi operatori del diritto, ma anche nell'opinione pubblica e tra gli organi di informazione e per affrontare.
Questo questo tema, procederemo innanzitutto ad esaminare alcune tra le.
Principali tra i principali interventi normativi che hanno modificato il codice, il codice penale e in materia di reati contro la pubblica amministrazione e appunto, la prima riforma del delle fattispecie di reato rispetto alla formulazione originariamente prevista nel nostro codice penale del 1930, è rappresentata dalla legge e 86 del 1990 che ha sostanzialmente riscritto l'impianto normativo che era stato.
Arborato nel vigore del ventennio fascista, adeguando appunto le no nostre disposizioni all'avvento della Costituzione repubblicana, e vedremo che l'impianto principale del del del delle norme è rimasto lo stesso. Anche se gli interventi normativi che si sono susseguiti sono stati importanti non solo dal punto di vista numerico ma anche dal punto di vista proprio contenutistico. Scorro velocemente.
Diciamo gli interventi normativi che potrete trovare nei dettagli è si arriva alla legge 190 del 2012, che appunto è la.
Diciamo la cosiddetta legge Severino, che ha introdotto nel nostro sistema per la prima volta, come si diceva prima, un apparato normativo volto a al controllo e alla prevenzione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione. Si è appunto rilevato che è il diritto penale, quindi le norme che noi andremmo di qui a poco ad esaminare non sono sufficienti per arginare il fenomeno della corruzione, ma era necessario predisporre appunto un apparato preventivo. In linea anche con,
Le istanze provenienti dalla legislatore, dal legislatore europeo e dalle convenzioni internazionali stipulata nell'ambito dell'Organizzazione delle nazioni e unite. È si è quindi introdotto questo nuovo sistema di prevenzione. Al contempo, sono state modificate le norme del codice penale in materia di delitti dei pubblici ufficiali contro la pubblica amministrazione, ma gli interventi normativi, come potete vedere che passano attraverso la legge? 69 del 2015 è giungono alla legge numero 3 del 2019, la cosiddetta legge spazzacorrotti. Non si sono di certo arrestati,
E sino a giungere al decreto Semplificazioni che sostituisce nell'attuale formulazione è il.
Reato di abuso d'ufficio, investendo proprio il nucleo principale della fattispecie penale, norma della quale si discute attualmente.
La l'abrogazione, ma che allo stato è comunque in vigore e quindi fa parte a pieno titolo dell'impianto normativo.
Volto quindi a reprimere e i fenomeni corruttivi è ed entrando sin da subito a l'esame del fattispecie di reato e occorre prima sottolineare che il nostro codice penale,
Prevede DRG che i reati contro la pubblica amministrazione possano essere commessi da soggetti che hanno determinate qualifiche soggettive, ovvero le la qualifica di pubblico ufficiale incaricato di pubblico servizio. È persona.
Che è appunto incaricato ad un servizio di pubblica necessità. Per quanto riguarda le nozioni di pubblico ufficiale incaricato di pubblica servitù di pubblico servizio, sono chiare le norme di cui agli articoli 357 358 del codice penale, che hanno una portata applicativa che va al di là delle disposizioni contenute nel codice penale perché si dice,
Agli effetti della legge penale, quindi qualunque norma penale e che richiami la nozione di pubblico e ufficiale è collegata appunto all'articolo 357, che definisce il pubblico ufficiale come colui il quale esercita una funzione legislativa giudiziaria o amministrativa per quello che riguarda la funzione amministrativa, che è quello appunto di interessa, si specifica che è pubblica funzione amministrativa, quella disciplinata da norme di diritto pubblico. Quindi norme di stampo pubblicistico è da atti autoritativi, atti con i quali si esprime la potestà di imperio della pubblica amministrazione e che si caratterizza appunto da una formazione. È manifestazione della volontà quindi all'esterno nella pubblica amministrazione, tramite poteri autoritativi, appunto è certificativi. Quindi il pubblico ufficiale, che esercita una funzione amministrativa, è colui che manifesta all'esterno questa volontà della Pubblica Amministrazione e attraverso poteri autoritativi e attraverso poteri certificativi.
Ma le fattispecie di reato che andremo ad esaminare possono essere altresì commesse anche dalla persona incaricata di pubblico servizio, che è un soggetto che non per forza deve essere stabilmente inquadrato nell'ambito della pubblica amministrazione, ma può essere anche un soggetto esterno il quale a qualunque titolo presta un pubblico servizio cioè un servi un'attività che è disciplinata sempre da norme di diritto pubblico ed atti autoritativi allo stesso modo che,
Di quanto previsto per la pubblica funzione, ma che è caratterizzata dalla mancanza di quei poteri di è imperio, ovviamente non è persona incaricata di pubblico di pubblico servizio chi svolge un'opera,
Meramente materiale e delle semplici mansioni d'ordine.
Possiamo andare avanti sul sulle persone esercente di un servizio di pubblica necessità è sottolineare che, ovviamente, la cessazione della qualità di pubblico ufficiale o di incaricato di pubblico servizio non rappresenta un essi, mentre non fa venir meno il reato se, nel momento in cui la condotta è stata realizzata e sì e aveva quella qualifica,
Con il con particolare riferimento, invece, alle fattispecie corruttive, queste rappresentano il fulcro centrale dei reati contro la.
Il Pubblica amministrazione è dobbiamo ricordare è che è in parte, come è già stato, com'è stato fatto che è la il termine corruzione,
C e evoca immediatamente l'idea di quell'accordo tra un privato è il pubblica gente, che è appunto una parte necessaria di questo accordo che ha ad oggetto il passaggio di una utilità che può essere attuale o può essere potenziale, ma che sicuramente indebita dall'1 all'altro soggetto, sicuramente la nozione di corruzione è una nozione che si presta a.
Dint interpretazioni e definizioni diverse a Sacco a seconda dell'ambito nel quale ci troviamo, ma in nell'ambito del delle del diritto penale la nozione di corruzione e, in senso lato, comprende le fattispecie di concussione indebita induzione a dare o promettere utilità, nonché quelle di corruzione propria. È impropria che esamineremo a breve. È ed infine rientra tra le fattispecie corruttive, senza alcun dubbio, poiché si tratta di una norma di chiusura delle fattispecie di reato contro la pubblica amministrazione, anche il reato di abuso d'ufficio.
Il.
Il reato di concussione, appunto previsto dal dall'articolo 317 del del del codice del codice penale, è.
Sì, nell'attuale formulazione che è quella risultante dalla riforma del 2012,
Punisce quella condotta che può essere realizzata indipendentemente sia dal pubblico ufficiale, quindi dal pubblico dipendente, stabilmente inquadrato nell'ambito della pubblica amministrazione o dall'amministratore. È pubblico sia dall'incaricato di pubblico servizio, il quale appunto, abusando di questa sua qualità o di questi suoi poteri connessi all'esercizio del munus pubblicistico, costringe taluno a dare o promettere indebitamente una denaro o una qualche utilità. Quindi, quando si realizza il reato di concussione, quando vi è una costrizione da parte del pubblico ufficiale o dell'incaricato di pubblico servizio, un abuso, quindi un uso che va oltre.
Le ragioni per le quali è stato conferito quel potere del del potere, quindi del o del o semplicemente della sua qualità è la non è necessario che perché il reato si consumi che.
E vi sia la dazione del denaro o dell'altra utilità che può essere una qualsiasi utilità, perché è suscettibile di valutazione economica, ma è sufficiente anche la promessa nella formulazione della norma antecedente alla riforma del 2012, la, il reato di concussione poteva essere realizzata alternativamente anche attraverso una condotta. È induttiva, quindi non soltanto una condotta costrittiva, ma anche attraverso una condotta induttiva. Il legislatore ha preferito distinguere questa fattispecie di reato, che veniva denominata concussione per induzione, è trasfonderne il contenuto nell'articolo 319 quater del codice penale che, come vedete, ricalca perfettamente la descrizione della fattispecie di concussione, ma se ne.
Distingue perché la condotta venne realizzata attraverso non un'attività di e costrizione, ma attraverso un'attività di e induzione, e in questo caso dunque verrà anche punito il soggetto, diciamo concusso quindi il privato.
Ma andando ad esaminare.
Le fattispecie, che vengono appunto denominate corruzione propria, è impropria, abbiamo.
La descrizione di cui all'articolo 300 di cui agli articoli 318 e 319 del codice penale, che puniscono quelle condotte del pubblico ufficiale, il quale, nel caso di corruzione per l'esercizio della funzione indebitamente, riceve per l'esercizio delle sue funzioni del denaro o dell'altra utilità prima della della riformulazione della norma sempre ad opera della,
Legge del 190 del 2012, l'articolo 318 recava nella rubrica nell'intitolazione la.
L'espressione corruzione in atti d'ufficio è in questo comportava che è il pubblico agenti il pubblico ufficiale per poter essere chiamato a rispondere del reato di corruzione, era necessario individuare uno specifico atto, oggi è invece è possibile.
Punire il pubblico ufficiale, che è realizzi, appunto, riceva denaro o l'utilità, non per il compimento di un atto necessariamente individuato, ma anche per l'esercizio in generale della sua funzione, cioè viene remunerato da parte del, da parte di e di di un altro soggetto di un di un di un privato per l'esercizio appunto del di,
Poteri per per l'esercizio di funzioni che rientrano nell'ambito del suo, diciamo mandato diversa è invece la fattispecie di corruzione propria, ovvero la corruzione che viene realizzata quando ad essere il il pubblico dipendente viene remunerato per il compimento di un atto contrario ai doveri d'ufficio ed è l'ipotesi di reato di cui all'articolo 319 del codice.
È penale, in questo caso è sufficiente che è il.
Pubblico agente a riceva o accetti la promessa di denaro o di altra utilità, non solo per compiere o per aver compiuto un atto contrario ai suoi doveri d'ufficio, ma anche per omettere o ritardare ora aver omesso o ritardato un atto dell'ufficio, quindi la principale distinzione tra le 2 fattispecie di corruzione propria quella di cui all'articolo 319 è impropria, quella di cui all'articolo 318 è che nel primo,
In quest'ultimo caso, appunto, il pubblico dipendente accetta una rete, una retribuzione per andare contro i suoi doveri, nel primo caso, invece, il pubblico è dipendente, accetta una retribuzione per realizzare la funzione pubblica della quale è investito, ma la principale questione che si pone è quella di comprendere quando,
Si è in presenza di un.
Il reato di.
Corruzione è quando ecco e quindi può essere punito anche il soggetto, sia vengo, vengono puniti sia il privato che il soggetto pubblico, sia il corrotto e il corruttore, e quando invece vi è una concussione, cioè il pubblico dipendente ha realizzato una condotta ancora più grave perché ha costretto e il privato alla dazione del denaro o dell'altra e utilità.
Ai criteri utilizzati sono ovviamente quello dell'iniziativa, cioè se l'iniziativa proviene dal privato. Abbiamo un reato di corruzione. Se invece proviene da parte del pubblico ufficiale, si è in presenza di una condotta complessiva. La posizione delle parti è importante se le parti si trovano in posizione dell'accordo corruttivo e si trovano in posizione di parità. E allora si parla di corruzione. Se invece il pubblico ufficiale assume una posizione di prevaricazione rispetto al privato, si tratta di concussione e da ultimo, ma non meno importante, il criterio della finalità perseguita perché, a prescindere, si dice dalla posizione delle parti, c'è una corruzione e quindi sarà punito anche il privato e non la concussione. Se quest'ultimo tende a conseguire un vantaggio ingiusto, c'è un vantaggio che non gli spetta attraverso l'adozione del denaro o dell'altra e utilità.
Ma, come abbiamo visto dal breve, dalla dalla breve disamina di.
E queste fattispecie,
Per è perché la le forze dell'ordine della magistratura riescano a?
Punire un accordo corruttivo o una condotta di concussione, è necessario che questo accordo, appunto, emerga, è in buona parte è in buona parte dei dei casi le parti del dell'accordo.
Corruttivo, no, hanno ovviamente tutto l'interesse a che ciò non accada e per questo motivo il legislatore ha previsto una norma di chiusura che è il reato di cui all'articolo 323 più volte modificato, da ultimo nel 2020 con il decreto semplificazioni è, nonché oggetto di,
Numerose discussioni circa l'opportunità del suo mantenimento che il reato di abuso d'ufficio si tratta di una fattispecie che è chiamata a supplire le in quelle ipotesi in cui appunto vi è vi vi vi può essere o si sospetta che vi possa essere un accordo corruttivo ma non si ha la certezza che vi è stato questo vi è stato questo? Quest'accordo è tuttavia la condotta del pubblico ufficiale o dell'incaricato di pubblico servizio realizza un abuso perché è in contrasto con le.
Con le ragioni per le per le quali.
Gli è stato attribuito il potere pubblicistico, quindi l'abuso d'ufficio interviene in quei casi in cui abbiamo un accordo corruttivo che può rimanere, può rimanere celato, e da qui l'opportunità ritenuta, almeno fino a questo momento, del legislatore di.
Punire questa condotta è, come vedremo, si tratta di un.
Il tema è molto delicato perché in tutti i reati contro la pubblica amministrazione, ma soprattutto nella fattispecie di abuso di ufficio e vi è una interferenza da parte della magistratura da parte del giudice penale sugli atti della pubblica amministrazione vi è un sindacato su questi su questi, su questi atti è dunque viene in evidenza. Vengono in evidenza dei limiti a questo sindacato, cioè fino a fino a che punto possa ingerirsi l'autorità giudiziaria nel nell'attività nell'attività amministrativa, anche se ovviamente con l'obiettivo di punire delle condotte che sono illecite. Quindi ci si deve chiedere se è ammissibile un sindacato, quindi, se è ammissibile che il giudice.
Penale conosca del contenuto e vada a sindacare il contenuto dell'atto amministrativo è qual è questo, qual è il fondamento normativo di di questo, di questo sindacato da parte del giudice penale e quali sono i necessari limiti a questo?
Potere.
La risposta.
Al primo quesito, a trovato delle soluzioni differenti in diverse fasi e vi lascio alla lettura per quanto riguarda la prima e la seconda fase è arrivando alla soluzione che è stata adottata dalla giurisprudenza a partire dagli anni 90, è in.
E poi si è detto che questo sindacato del giudice penale sull'atto amministrativo è un sindacato che può essere sia formale che sostanziale, cioè il giudice penale, nel momento in cui ha davanti la condotta di un pubblico.
Dipendente di un pubblico amministratore, che è sospetta di essere di essere in contrasto con le norme che puniscono i reati di corruzione, concussione e abuso d'ufficio, deve verificare la legittimità dell'atto amministrativo, quindi accertando che è l'atto amministrativo sia stato realizzato in conformità a quanto previsto dalla legge quando è la stessa fattispecie di reato quando è la stessa descrizione norma della norma penale che prevede espressamente questa possibilità, ma si è anche detto che questo potere di seduta di sindacato, oltre che è formale e altresì sostanziale perché anche quando manca, nella norma che prevede il reato, nella norma incriminatrice, un uno specifico riferimento alla legittimità dell' atto. Sì, il giudice.
Penale, quindi l' autorità giudiziaria chiamata a ad accertare se c'è o meno il reato può effettuare un controllo andando a di interpretare la norma in relazione a quello che è l' interesse protetto dalla dalla fattispecie è ovviamente questa seconda tipologia di.
Sin sindacato sostanziale si espone a delle critiche perché, ovviamente, non essendoci un ancoraggio normativo che prevede espressamente la possibilità di accertare la legittimità dell' atto amministrativo, si potrebbero avere delle oscillazioni e interpretative.
Il secondo quesito è quello invece dei limiti del sindacato. Quindi, posto che il giudice penale, se deve accertare.
E che nell' ambito di una di un' attività pubblicistica sia stato commesso un reato contro la pubblica amministrazione, posto che ha questo potere di sindacare l' atto amministrativo. Quindi di ingerirsi di valutare se l' atto è stato realizzato in conformità o meno rispetto alla fattispecie legale rispetto alle norme che,
Di di del diritto amministrativo che prevedono, appunto,
E l' iter di formazione dell' atto, ma anche ne prevedono un dato che quel prevedono che debba avere un determinato contenuto. Ci si è chiesti se il giudice penale deve soltanto sindacare, quindi può soltanto accertare che l' atto amministrativo ci sia o meno o se è, può arrivare a verificare.
La legittimità dell' atto, cioè se l' atto è finalizzato in violazione di legge o se affetto da eccesso di potere. è, per rispondere a questo secondo quesito, possiamo analizzare la attuale formulazione del reato di abuso d' ufficio.
Il quale all' articolo 323, appunto, si prevede che il pubblico ufficiale o l' incaricato di pubblico servizio che, nel nello svolgere le sue funzioni o il suo servizio,
In violazione di specifiche regole di condotta espressamente previste dalla legge o da atti aventi forza di legge e dalle quali non residuano margini di discrezionalità, ovvero mettendo in presenza di astenersi in presenza di un interesse confliggente. Procura a sé o ad altri. Un ingiusto vantaggio a reca ad altri. Un ingiusto danno è punito con la reclusione, appunto da uno a quattro anni. Quindi in questo caso non vi è un accordo,
Corruttivo quantomeno esplicito, ma vi è semplicemente una condotta del del pubblico ufficiale o dell' incaricato di pubblico servizio che reca. Valuta VAR vantaggio indebito o reca un ingiusto danno a da altri ad altri, ad altri soggetti, ad altri soggetti o nel caso del vantaggio, anche.
Per sé in violazione di determinate di determinati precetti. è la.
Tu alla formulazione dell' articolo 323 risultante dal decreto semplificazioni è una formulazione che ha sostituito l' espressione violazione di legge e di regolamento con quella.
Con quella attuale, che è appunto restringe notevolmente l' ambito di operatività del della fattispecie di reato, tanto che taluni hanno.
Subito dopo la riformulazione della norma hanno.
Ritenuto che questo reato fosse sostanzialmente è abrogato.
Ma venendo quindi al.
Questioni che pone questa nuova formulazione della della norma, bisogna chiedersi, e innanzitutto qual è l'assetto che è il legislatore prefigura nell'ambito del rapporto tra controllo del giudice penale è responsabilità amministrativa.
Cioè la norma sostanziale sostanzialmente.
Afferma che è.
L'esercizio del potere discrezionale e non potrebbe essere sindacato da parte del da parte del giudice e del giudice penale perché, come vediamo, la articolo 323 afferma che le regole violate devono essere contenute non solo in leggi o atti aventi forza di legge, ma non debbano residuare dei margini di discrezionalità tuttavia è stato affermato da parte,
De I degli interpreti e dalla stessa Corte di cassazione che ha e che è stata chiamata ad applicare questa norma che anche l'esercizio del potere discrezionale deve soggiacere a dei limiti imposti dalla legge e quindi, senza alcun dubbio, la riformulazione della fattispecie di abuso d'ufficio consente di escludere dall'ambito del sindacato del giudice penale sia e il merito amministrativo che la discrezionalità.
Tecnica, ma ci si chiede ed è questa la seconda questione, che cosa abbia voluto intendere il legislatore come assenza di discrezionalità, intesa come elemento negativo della fattispecie è l'assenza di discrezionalità, non deve tradursi nella possibilità di.
Sconfinare nel nell'arbitrio poiché si.
Ci sono ipotesi in cui l'esercizio del potere discrezionale può andare oltre i limiti imposti dalla norma e quindi si versa in questi casi e nella fattispecie di eccesso di potere che è risulta essere, secondo l'interpretazione data dalla dalla nuova norma dalla Cassazione essere ancora sindacabile da parte del giudice penale perché si risolve in una discrezionalità che però è totalmente in contrasto con il modello di Ca' de due con il modello legale ed integra una violazione di legge e appunto a proposito della violazione di legge ci si chiede se qual è la norma che, ai sensi dell'articolo 323 del codice penale può essere può essere.
Violata è qual è la fonte, appunto, de di questa regola di comportamento che.
Qualifica appunto la condotta a la condotta tipica rispetto alla formulazione antecedente che consentiva di.
Punire il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico o l'incaricato di pubblico servizio che è.
Violasse atti aventi forza di legge, ma anche fonti di natura sub primaria, quindi fonti regolamentari. Il legislatore ha ritenuto opportuno restringere l'area del penalmente rilevanti rilevante e quindi imporre che è la violazione debba riguardare una norma di rango legislativo, legge o atto avente forza di legge,
Ci si è chiesti quindi, a questo punto, se può essere, potrebbe essere chiamata a rispondere di abuso d'ufficio. Un.
Pubblico ufficiale che violi i precetti di cui all'articolo 97 della Costituzione, che è una fonte ovviamente sovraordinata rispetto a quella a quella primaria, e quindi ci si è chiesti se si possa costruire una accusa di.
Abuso d'ufficio e a fronte della violazione delle regole di buon andamento e di imparzialità della pubblica amministrazione e la risposta è stata negativa, perché si è detto che il legislatore ha voluto limitare la rilevanza penale della violazione soltanto agli atti aventi forza di legge, poiché l'articolo 97, pur essendo una fonte,
Sovra ordinato rispetto alla legge, alla al alle leggi è una norma che non ha un contenuto regolatorio precettivo, ma una norma di principio che richiede necessariamente la mediazione di una disposizione di legge, quindi di una fonte di rango e Pri primario, ed infine l'ultima questione che pone la,
Riforma dell'articolo 323, o meglio l'ultima riforma dell'articolo 323 prima di quella che è al vaglio attualmente.
E che è relativa alla sua abrogazione è il rapporto tra la prima parte della norma è quella è rimasta alterata, cioè l'omessa astensione, cioè ci si chiede cioè se l'omessa astensione possa riguardare o debba riguardare solo le attività discrezionali o.
Invece, questa modifica è volta a restringere l'area del penalmente rilevante solo alle attività, non è di discrezionali, non riguardi l'obbligo di astensione, è sul punto, diciamo, che non non non ci sono allo stato soluzioni e univoche, ma.
E vi vi lascio alla lettura del del delle slide, che spero saranno messe a vostra a vostra disposizione per quanto riguarda le prime, è applicazioni del della, le prime applicazioni, del giurisprudenziali, del della nuova fattispecie di abuso d'ufficio e anche alle.
Per quanto riguarda i reati di rifiuto ed omissione ed omissione di atti d'ufficio, che ovviamente sono delle fattispecie che sono ancillare rispetto a rispetto ai reati e di.
Di di dico di corruzione è in materia, appunto, di indagini per i reati contro la pubblica amministrazione, oltre a dare atto delle novità normative che sono state introdotte dalla legge, dalla legge e dalla legge spazzacorrotti, è utile, secondo me, sottoporvi alcuni casi pratici di prima applicazione e,
Relativi appunto al.
Possibilità ovviamente di concludere le indagini di un procedimento per reati, per fattispecie.
Corruttive pe operi in particolare per il reato di cui all'articolo 323 attraverso la formulazione di una imputazione a seguito della.
Della riforma, ovvero.
Una richiesta di archiviazione perché, come sappiamo, quando viene avviato un procedimento penale in materia di reati contro la pubblica amministrazione, ma in in generale e in generale per qualunque reato, la fase delle indagini si può concludere o con la formulazione di un'imputazione e quindi l'apertura del del del del processo e quindi viene formulato un capo di imputazione laddove si cristallizzano le condotte poste in essere.
È o altrimenti con una richiesta di archiviazione, perché appunto si ritiene che non vi sia da parte del pubblico ministero che ha condotto le indagini non vi sia alcuna fattispecie di reato è lascio ovviamente al al vostro.
Ad una vostra valutazione, anche in qualità di esperti della materia non penalistica, ma di quella ovviamente amen amministrativa, le ogni valutazione relativa all'opportunità di mantenere o meno questa fattispecie, quella di cui all'articolo 323 in relazione all'ipotesi in cui può essere contestata il primo caso di imputazione è un.
Nel caso in cui in concorso il funzionario addetto al servizio di tutela ambientale del Comune di gamma e il dirigente responsabile dell'area tecnica e nello svolgimento delle loro funzioni in violazione di specifiche regole di condotta quindi.
Mi sono indicate e in maniera espressa le norme che sono state violate per integrare,
La il reato di abuso d'ufficio, che sono gli articoli 2 6 e 21 septies della legge sul procedimento amministrativo, la legge 241 del 90 è gli articoli 183 e seguenti del decreto legislativo 152 del 2000 del 2006, quindi il Testo unico ambientale in tema appunto di istruttoria e di conclusione del procedimento amministrativo e di autorizzazioni in materia ambientale norme che nella loro descrizione normativa non lasciano spazio ad alcuna discrezionalità in ordine al rigetto delle istanze manifestamente irricevibili, inammissibili o infondate in materia ambientale. In questo caso, appunto, era stata.
Era stato richiesto all'ufficio del comune, al servizio di tutela ambientale del e del Comune di rilasciare una una autorizzazione in materia e l'autorizzazione è stata rilasciata in spregio a queste norme.
La condotta dai pubblici ufficiali, in questo caso intenzionalmente, procurava alla ditta un vantaggio ingiusto che era.
Era consistito nel rilasciare, appunto lo stesso giorno della presentazione della richiesta, quindi senza alcuna preventiva attività istruttoria, come richiesto dalla legge 241 del 90 volta anche a rilevare l'assenza di una data di redazione di sottoscrizione da parte del tecnico incaricato del e della relazione tecnica è che vi fosse una pre-istruttoria da parte dello sportello unico delle attività produttive perché in questo caso distanza era stata ricevuta in modalità cartacea direttamente dal funzionario responsabile.
Un nulla osta rilasciavano alla realizzazione di un deposito appunto temporanee a cielo aperto di inerti, con un danno correlativo ovviamente un vantaggio ingiusto per la ditta che non aveva diritto a questo, a questa autorizzazione è un danno ingiusto per i residenti che avevano presentato dalla zona che non hanno presentato un esposto preventivamente quindi in.
In data 7 dicembre e del quale non si era dato completamente atto dell'istruttoria, quindi, vediamo come e i margini di manovra per poter contestare un accusa di il reato di cui all'articolo 323 di abuso d'ufficio sono molto stringenti e sono molto tecniche anche le norme che debbono essere che debbono essere richiamate perché il soggetto non basta una semplice violazione di legge non basta non rispettare la norma, ma occorre pure un vantaggio ingiusto conseguito da taluno è con pari danno per per qualcun altro.
Il.
La seconda ipotesi che vi voglio sottoporre riguarda invece una condotta sempre di abuso d'ufficio realizzata dal responsabile unico del procedimento, in questo caso in concorso con il Sindaco, in qualità appunto di stazione appaltante che è appunto nello svolgimento di rispetto delle rispettive funzioni e in violazione delle regole di condotta espressamente prevista dall'articolo 97 del Codice degli appalti ovviamente ci riferiamo alla.
Si tratta di un fatto commesso nel vigore del precedente codice degli appalti, norma che, appunto dalla quale non residuo alcun margine di discrezionalità in ordine al comportamento dovuto da parte della stazione appaltante in persone, in questo caso del Sindaco e del responsabile unico del procedimento in ordine all'esclusione dalla gara di quelle ditte che presentano delle offerte anomale al ribasso in particolare il comma 6 dell'articolo 97 della norma che citava,
E che non sono ammesse giustificazioni, quindi non era ammessa alcun soccorso istruttorio in relazione a quei trattamenti salariali minimi inderogabili stabiliti dalla legge o da fonti autorizzati dalla legge, in questo caso, sempre intenzionalmente procuravano alla società che aveva appunto ottenuto l'affidamento della.
Della, l'affidamento della gara e una ingiusto vantaggio, consistita appunto nell'aggiudicazione del servizio integrato di gestione dei rifiuti solidi e urbani, ovviamente con correlativo danno per le altre ditte che evidentemente avevano presentato un'offerta diversa, ma con una attestazione regolare relativa invece ai tra trattamenti salariali minimi e quindi non eccessivamente al ribasso ma per.
Rincuorarli per dirvi che la l'attività di indagine non si non si concludono necessariamente con la formulazione di un.
Di di un'imputazione, quindi più di un'accusa, ma si concludono anche con la richiesta da parte dell'ufficio del pubblico ministero e conseguentemente da parte del Gip di archiviazione,
Vi sottopongo, in conclusione, un esempio di richiesta di archiviazione e che, anche se ante riforma per il reato di cui all'articolo 300 23, appunto che si concludeva, ritenendo sì che non vi erano gli elementi per poter nemmeno avviare un processo, nemmeno contestare un capo di accusa in ordine ai pro provvedimenti che erano stati adottati da un Sindaco il quale, tra l'altro era stato sentito nel corso delle indagini e aveva spiegato le ragioni per cui aveva provveduto ad un affidamento diretto nei confronti di un'associazione culturale che semmai poteva essere sottoposto a censura sotto il profilo dell'opportunità. Quindi questo ci fa capire come un semplice atto che è.
Possa essere censurato dal punto di vista del dell'opportuni dell'opportunità, non abbia necessariamente rilevanza, non abbia rilevanza rilevanza penale perché appunto rientra come dicevamo nell'ambito del potere discrezionale, in determinati casi, procedere ad un affidamento, ad un affidamento e diretto. Peraltro, in questo caso.
L'indagine. L'indagato, che era il Sindaco di un di un di un di un Comune, aveva affermato che no, no, non aveva provveduto ad adottare un atto amministrativo di affidamento perché mancava l'approvazione del bilancio. Quindi, a fronte di questo quadro.
Probatorio e del richiamo della giurisprudenza che è in materia di dolo del reato, quindi di coscienza e volontà di realizzare una condotta di abuso d'ufficio, richiede l'intenzionali, richiede l'intenzionalità. Si è ritenuto di.
Do dover chiudo concludere il procedimento con una richiesta di archiviazione e anche in ordine al appunto alla mancanza delle del a in ordine alla mancanza del dolo e vi lascio alla.
La lettura del delle slide. Così do spazio agli altri interventi e, per quanto riguarda i rapporti tra l'autorità giudiziaria, la pubblica amministrazione in materia di informazioni, è riservate soltanto sottolineando, poiché in questo caso la fattispecie quando l'autorità giudiziaria chiede un'informazione riservata al a due, ad un ente, ad un Ente e ad un ente pubblico e ovviamente non si può integrare la fattispecie di rivelazione di utilizzazione ed utilizzazione di segreti di ufficio poiché si tratta di un atto dovuto e di un atto compiuto nell'adempimento di un dovere e quindi discriminato grazie.
Grazie.
Grazie al dottore Longo mi hanno fatto un excursus di quelli che sono le fattispecie previste dalla dalla norma penale,
Però è importante perché un po' diciamo idealmente l'attività del nostro seminario e la dividiamo in due parti. No, la parte penale, quindi di politica criminale sull'anticorruzione è la parte programmatica, quindi, di tutto ciò che riguarda l'approccio della pubblica amministrazione rispetto alla tematica. Io desidero anche ringraziare per la presenza e salutare l'avvocato Elia, che l'esperto del Sindaco, il Garante dell'infanzia e della disabilità, alla Dottoressa Castro. Ringrazio e saluto anche i dipendenti e la direzione della Melilli, Servizi S.r.l. La nostra partecipata, che partecipa anche all'attività, scusate il gioco di parole, ma è importante l'attività di formazione obbligatoria in materia di anticorruzione, proprio perché tutti dobbiamo conoscere le regole e lavorare in un ambiente tra virgolette, protetto per.
Vive così una battuta e poi faccio una mozione d'ordine sui lavori, ma.
Quello che un po' ci siamo detti per quanto riguarda il diritto penale, quindi quelle fattispecie che penetrano all'interno che il dottore Longo ci ha relazionato, che penetrano all'interno di quello che è il vaglio e il sindacato del giudice penale rispetto a quelle che possono essere norme comunque condotte devianti,
Mi viene in mente quel quell'adagio latino che molto attuale, ossia la ragione, non ho né licet quando nessun'est, non tutto ciò che è lecito e anche onesto e nella categoria della liceità ci sta la sussumibilità all'interno della norma incriminatrice penale nella categoria dell'onestà. Ci sta tutta l'etica pubblica, in questo caso è quello che la condotta comunque deviante e di un pubblico ufficio. Allora, detto ciò, io farei, come diceva una mozione d'ordine dei lavori, anche per andare incontro alle esigenze di tutti noi e per cui è stato allestito un piccolo coffee-break sospenderei i lavori per 10 minuti e così da riprendere con le relazioni del dottore Saetta e della dottoressa Marchica, vi prego ovviamente il rispetto dei tempi, così siamo tutti al termine dei lavori. Solo al termine dei lavori sarà rilasciato l'attestato di partecipazione, quindi al termine dei lavori sarà rilasciato l'attestato di partecipazione di informazione obbligatori.
Dei lavori di questo nostro seminario di alta formazione di oggi.
Ecco, abbiamo, come vi dicevo, poc'anzi trattato, la parte penale di politica criminale, potremmo dire che riguarda la fattispecie della dell'anticorruzione.
Ora ci accingiamo verso la tematica della programmazione del quindi del Piano anticorruzione del Piao come strumenti per l'appunto di programmazione della pubblica amministrazione, quindi di approccio della pubblica amministrazione rispetto a queste tematiche è chiaro che oggi, come vi dicevo in apertura alla pubblica amministrazione è sempre più orientata verso un'evoluzione dei modelli organizzativi se già parlavamo 10 anni fa di una aziendalizzazione, di un'organizzazione della pubblica amministrazione orientata verso quelle che sono in raggiungendo gli obiettivi verso quello che sono le performance,
E oggi siamo sempre di più orientati verso un modello che prevede una pianificazione, una pianificazione che deve essere adeguata, concentrica, satisfattiva, una programmazione che deve razionalmente ponderare quelli che sono gli obiettivi dell'organo di direzione politica con quelli che sono i le competenze che l'ordinamento attribuisce, ad esempio a un ente locale. Quindi, in questo caso la programmazione è senza dubbio un elemento fondamentale caratterizzante per quanto riguarda qualsiasi politica preventiva proattiva di contrasto alla alla corruzione, proprio perché è la base di un agire, come vi dicevo in apertura razionale, organizzato, il caos genera sempre problematiche e crea.
Sì, situazioni devianti. Io non mi dilungo do la parola al dottore Saetta e al Segretario Generale, il Segretario Generale del Comune di Cerda, che terrà l'intervento sul tema.
Okay buongiorno a tutti, ecco, prima di iniziare, io volevo fare un breve ringraziamento a tutti gli organizzatori di questo evento, all'Amministrazione, al professor Amato, grazie per avermi invitato e per avermi dato questa occasione di essere qui con tutti voi e ringrazio anche il dottor Longo per il suo intervento.
E il Sindaco. Detto questo, a seguito di questi brevi, ma sentiti i ringraziamenti, passerei subito alla trattazione del tema, che è abbastanza corposo. Io oggi parlerò del Piano triennale, della prevenzione, della corruzione e della trasparenza quale sottosezione del Piano integrato di attività e organizzazione. Il cosiddetto Piao è un tema corposo. Durante questa mia relazione cercherò di dare un taglio teorico per darvi alcuni concetti e coordinazione. Ma.
In certi momenti. Mi piacerebbe soffermarmi su alcuni punti. Ecco di pragmatici per dare qualche spunto anche di riflessione. Ecco andando avanti velocemente. Quindi andiamo alla definizione di Piano triennale di prevenzione, corruzione e trasparenza e altro che non è un documento che elaborato attraverso un elaborato processo di analisi che contiene tutte le misure di prevenzione alla lotta del fenomeno corruttivo. Lo scopo è quello di debellare alla radice il fenomeno corruttivo o quantomeno nelle nella migliore delle ipotesi, ridurre il più possibile. Ecco la probabilità che questo fenomeno correttivo si sviluppi. Detto in altre parole, ecco, questo è un documento che ha lo scopo di combattere e in generale, tutti i fenomeni di, ma la dei ministri Jean.
E di cattiva amministrazione e come risvolto pratico, è quello anche di voler dare una cultura sociale. Come hanno già ben detto i relatori prima di me, è molto importante sviluppare questa cultura alla legalità volta a combattere il fenomeno della corruzione. La legge riferirgli riferimento l'hanno già detto, è la legge Severino, la legge 190 del 2012 è una legge che prevede tutta una serie di norme proprio contro la lotta contro la corruzione, ma quello che a noi interessa in parte è già stato detto, è la nuova logica che introduce questa legge, la logica della prevenzione, il detto appunto meglio prevenire che curare in questo caso è gli azzeccatissimo, perché lo scopo è quello di debellare il fenomeno alla radice, per fare, ecco un parallelismo tra quello che è stato esposto dal dottor Longo e di quello che mi che mi accingo a fare io. Il dottor Longo, ecco, nella sua esposizione ha esposto in maniera cessa i reati contro la pubblica amministrazione e abbia, come dire, resi consci di quelle che sono le condotte che non si devono tenere per perfezionare queste fattispecie di reato. Io, come responsabile della prevenzione della corruzione, invece o il precipuo compito di evitare che queste fattispecie si perfezionino. Ecco per fare una battuta e spero che il dottor Longo mi perdoni. Lo scopo dei responsabili della prevenzione è quello di togliere il lavoro della magistratura, e cioè di diminuire quantomeno il carico di lavoro che riguarda i reati contro la pubblica amministrazione per quanto riguarda almeno i dipendenti, per completare il quadro, ricordiamoci anche che all'interno del Piano anticorruzione dal 2016 è stato inserito anche il programma triennale per la trasparenza. Quindi è un documento completo che riguarda sia la corruzione, ma anche la trasparenza quale strumento. Anche questo di lotta alla corruzione andando avanti, e quando si parla di piani anticorruzione ci facciamo riferimento a un'articolazione a doppio livello. Il primo livello è il livello centrale, dove la protagonista è l'ANAC, che ogni anno periodicamente redige dei Piani nazionali anticorruzione che contengono tutta una serie di linee guida, direttive schemi-tipo che ci servono soprattutto per redigere i piani triennali di, prevenzione e corruzione. Queste Piani nazionali, poi, devono trovare applicazione a livello locale, ed è qui che entra in gioco il livello decentrato, dove i protagonisti sono le pubbliche amministrazioni e in particolare per quanto a noi ci interessa gli enti locali che, in virtù del principio di vicinanza sono considerati i migliori attuatori delle strategie alla lotta alla corruzione, perché conoscono il territorio, conoscono i settori economici più esposti, è sicuramente sono in grado di elaborare quelle strategie, sempre conformemente alle norme nazionali a livello locale,
Net. In poche parole, oggi gli enti locali sono i maggiori protagonisti della strategia alla lotta alla corruzione,
In quanto, appunto in grado di creare quelle misure di prevenzione di più efficienti. Ecco lo scopo principale di questo nostro lavoro. Qual è è la gestione del rischio? Con questa semplice frase io in realtà sintetizza un mondo di attività, quindi, per questo motivo mi piacerebbe andare per gradi. Innanzitutto, cosa è il rischio? Il rischio non è altro che assenza di informazioni relativamente ad un evento futuro ed incerto che si potrebbe o non potrebbe realizzare. Quando io parlo di gestione del rischio mi riferisco a quelle attività che riguarda, da un lato, la raccolta di informazioni di dati relativamente ai possibili fenomeni di corruzione che si potrebbero sviluppare all'interno di quella pubblica amministrazione. Dopo aver fatto questo lavoro non facile di raccolta dei dati, posso prevedere le misure di prevenzione. C'è una volta che ho conosciuto il mio nemico possa in teoria combatterlo. Ho letto questo come facciamo noi a gestire il rischio? Ci sono tutta una serie di strumenti. Le prime che mi piacerebbe farvi notare sono le ISO 31.000, che sono una serie di linee guida che affrontano i rischi con un approccio molto pragmatico di tipo aziendalistica non affrontano soltanto un tipo di rischio, affrontano tutti i rischi ante economici che si possono sviluppare all'interno di un'azienda e tra questi c'è il rischio corruttivo. E qui una piccola riflessione mi piace fare. La corruzione, come in parte è già stato detto, comporta un costo, è antieconomica. Quindi, quando noi Acea produciamo alla corruzione con questo stile di tipo aziendalistico di tipo manageriale, ci rendiamo conto ed è quello che ci insegnano le ISO 31.000, che la corruzione non è solo un problema politico o giudiziario, ma anche un problema, soprattutto un problema organizzativo, perché su quello che noi, come responsabile della prevenzione, possiamo lavorare per debellare o quantomeno ridurre il fenomeno della corruzione.
Ecco il secondo strumento di cui parleremo in gran parte oggi, perché ci aiuta a gestire questo rischio e poi il Piano nazionale anticorruzione. 2019, in particolare l'allegato 1, che è una specie di piccola Bibbia. Per noi il responsabile della prevenzione, perché contiene veramente una serie di istruzioni metodologiche che ci aiutano a redigere con cura i nostri piani triennali di prevenzione, corruzione e trasparenza. Qui vi riporto spero si veda bene nella nella slide un piccolo estratto di questo Piano nazionale. 2019, che ci sintetizza in maniera chiara semplice quali sono le fasi che ci dobbiamo assicurare di fare quando combattiamo, diciamo, i piani anticorruzione. La prima è l'analisi del contesto, la seconda, la valutazione del rischio, il terzo e il trattamento del rischio. Oggi gli anni inizieremo a uno a uno sentiti sinteticamente, sperando di avere. Ecco il tempo a nostra disposizione, però mi piacerebbe, in questo momento farvi concentrare sui due istituti che sono ai lati di questo schema, la consultazione e comunicazione e il monitoraggio, quello a sinistra, la consultazione. Non faccio altro che fare riferimento a quelle fonti di informazioni che mi vengono dall'esterno, dai soggetti che sono portatori di interessi, anche di tipo economico mi riferisco a quelli che più comunemente vengono chiamati stakeholders, cioè coloro che non soltanto sono i maggiori interessati alla lotta alla corruzione, ma sono anche, a volte, le stesse vittime della corruzione e quindi questi soggetti sono in grado di darmi una serie di informazioni di grande importanza, oltre che a suggerimenti per la redazione dei piani. Infatti, per dovere, ogni volta che noi ci accingiamo a redigere un piano, la prima cosa che si deve fare è fare un avviso pubblico, chiedere agli stakeholders invitati a partecipare con le loro segnalazioni ad alla redazione del piano. Ora qui un rammarico, io per esperienza, ogni volta che ho fatto un avviso pubblico dove invitava gli stakeholders, purtroppo, andava deserto. Ecco, questo è sintomatico di un fatto che è ancora questa cultura alla legalità. Questa volontà di combattere alla corruzione non è, almeno per quanto riguarda il nostro territorio radicata. Quindi oggi è un'occasione importante, perché con gli interventi che ci sono stati l'obiettivo principale è quello di sensibilizzare i presenti al fine che si possa espandere anche all'esterno questa cultura alla legalità, al fine di potere fare un gioco di squadra nella lotta alla corruzione. Quello a destra è invece un secondo istituto, che è il monitoraggio di cui parleremo brevemente verso la fine della lezione che era un altro, che è il controllo che i responsabili della prevenzione fanno e in fase di esecuzione dei piani. Questo è un momento importantissimo perché ottengo due risultati o, da un lato, verifico che le misure di prevenzione siano correttamente attuate dall'altro. Dopo che ho verificato che le misure anticorruzione sono verifiche, sono eseguite all'interno del Comune o dell'Ente locale.
Le testo verifico se quelle misure che sono state consegnate sono adatte a perseguire lo scopo per il quale sono state scritte e ideate, cioè combattere la corruzione. Se dovesse emergere un esito negativo dal monitoraggio, noi possiamo intervenire tempestivamente e comunque una forte di informazione è importante, perché a questo punto possiamo agire tempestivamente per apportare gli eventuali correttivi a quelle misure e al fine sempre di debellare il fenomeno della corruzione. Ora, andando ad analizzare i tre punti cardine, l'analisi del contesto e il contesto, noi ci riferiamo sia al contesto esterno che si riferisce all'ambiente al territorio. Io vado a studiare le caratteristiche culturali, sociali ed economiche di quel territorio in cui il Piano è destinato ad operare studio, soprattutto la storia di quel di quel territorio verifico qual è il livello di densità, di fenomeni di corruzione che si possono essere sviluppati nel passato e quali sono i settori più esposti. Dopodiché, al fine, a seguito del contesto esterno, in analizza il contesto interno che forse anche più delicato, perché vado a guardare la Pubblica amministrazione di riferimento vado a vedere l'organizzazione di quella Amministrazione. Vedo come i settori sono distribuiti come il due lavori. Gli Uffici sono ramificati come all'interno di quegli uffici, il lavoro è distribuito e come gli uffici comunicano fra di loro, quindi è un lavoro, soprattutto per chi si approccia per quella di o quella. Quell'Amministrazione per la prima volta complesso ha elaborato per questo l'ANAC ci dà una serie di fattori da considerare quando noi analizziamo il contesto interno, il primo, sicuramente la formazione. Oggi siamo qui per formarci tutti quanti compreso io con voi. Questa formazione va fatta periodicamente e dobbiamo vedere come, appunto gli incarichi sono distribuiti, quali e quante sono le risorse disponibili, se ci sono stati procedimenti disciplinari e se si questi procedimenti hanno riguardato fenomeni di corruzione e poi i dati in questione devono essere costantemente aggiornati perché più sono aggiornati più. Io ho informazioni utili per agire tempestivamente e poi fare il monitoraggio, questo monitoraggio che deve essere fatto il più spesso possibile. Ecco tutto questo a che cosa ci server ci serve per la fantomatica mappatura dei processi con mappatura dei processi. Non faccio altro che è indicare una attività molto elaborata, in cui io individuo a tutte le attività che sono svolte in quella pubblica amministrazione, che sono volte alla produzione di un provvedimento esecutivo, cioè di provvede produttivo di effetti giuridici. Ecco, questa è la definizione un po' più completa, quello che mi preme farvi notare che la parola processo dall'ANAC non è utilizzata a caso. È qui un attimo di riflessione, una parentesi, mi preme farla noi dobbiamo distinguere il concetto di processo dal concetto di procedura quando io parlo di processo mi riferisco soprattutto agli uomini e ai mezzi al chi fa che cosa, mentre quando parlo di procedura e mi riferisco soprattutto alle norme e agli indirizzi e alle linee guida, ai regolamenti e quelle.
Regole che ci vengono un po' dall'alto e che noi dobbiamo rispettare perché sono quelle e non possiamo toccare. Quindi io, come responsabile della prevenzione, su cosa posso lavorare, non sulle procedure, perché quelle sono, come dire ferme, possa lavorare sul processo, sull'organizzazione di quell'attività. Il concetto di processo e infatti è più flessibile, elastico, mi permette di, ma le aree, gli organizzazione interna, in base alle necessità del caso, è più gestibile perché all'interno di un processo posso inserire più procedure. È più completo perché le procedure, per quanto dettagliate, sono avranno sempre dei problemi di tipo applicativo operativo. Ci saranno sempre dei vuoti normativi. Io con il processo possono colmare anche quelle lacune.
Ed è più concreto perché vado a individuare le attività. Vado a vedere il chi, il come il dove e quando una determinata attività svolta e non vado a vedere come dovrebbe essere fatta una norma perché non mi compete è quella e quelli che ci piaccia o meno. Ecco è fatto questo ci sono ovviamente dei problemi di tipo applicativo. Nel senso, quando noi dobbiamo mappare i processi, in teoria, dobbiamo mappare tutti i processi possibili e immaginabili. In pratica, soprattutto quando i piani sono giovani di prima applicazione o ci sono state delle riforme normative, è molto difficile mappare tutti i processi, l'ANAC, ma questo caso è abbastanza sensibile, non pretende che all'inizio di un Piano giovani di prima applicazione ci siano mappati tutti i processi, però ci dà alcune indicazioni. Questi strumenti a disposizione delle aree PCT sono innanzitutto coinvolgere i responsabili di settore, e questo è anche una considerazione logica. I responsabili di settore sono quelli che sono innanzitutto i primi destinatari dei Piani anticorruzione, sono quelli anche che devono darne esecuzione, lo devono monitorare e sono anche coloro che organizzano l'attività all'interno degli uffici e l'ANAC. Poi ci dice di darci un ordine di priorità nel senso abbiamo fatto questa mappatura esterna, questa mappatura interna, abbiamo visto quali sono i settori più delicati, più esposti, benissimo, agiamo prima su quelli quelli più sensibili ai fenomeni di corruzione e poi piano piano, agiamo su tutti gli altri. Ci dice anche di spacchettare i processi, spacchettare i processi, che cosa significa.
Prendere tutte quelle attività, quelle procedure che vengono seguite all'interno del Comune o della pubblica amministrazione in generale e ci dice di semplificare nel senso che dobbiamo eliminare tutte quelle sottovasi inutili, ridondanti, non strettamente necessarie. E questo perché ce lo dice perché più sottofasi o più do opportunità a un rischio corruttivo di annidarsi e di svilupparsi e poi, in fase di monitoraggio, e il responsabile di prevenzione hanno molta più difficoltà a fare il controllo di tutte queste sottopassi. Quindi, quando è necessario, quando è possibile? La parola d'ordine è semplificare e poi ci chiede di tenere un po' un atteggiamento attivo, cioè rimanere un po' sul pezzo, quale costante monitoraggio, con controllare periodicamente e se ci sono stati fenomeni di corruzione. Aggiornare i Regolamenti e avere incontri periodici con i responsabili. Monitoraggio, monitoraggio, monitoraggio. Ecco fatto questa, ma in questa analisi del contesto, poi, possiamo passare al secondo dei punti che ci servono per come dire sviluppare questa nostra strategia. La lotta alla corruzione è il secondo punto è la valutazione del rischio e la valutazione del rischio che a sua volta è composto da tre sottofasi identificazione del rischio, analisi del rischio e ponderazione. Cerca un po' di sintetizzarvi il concetto con valutazione del rischio. Noi non facciamo altro che abbiamo fatto la mappatura dei processi, abbiamo elencato tutte le attività che sono svolte all'interno di questo Pubblica amministrazione. Bene, adesso andiamo a identificare tutti i rischi possibili e immaginabili che si possono aiutare in questa fase, dopodiché li analizziamo. Conosciamo il loro fattori abilitanti, quelli che sono i loro punti di forza e i loro punti di debolezza. Fatta questa fase di valutazione molto molto scrupolosa, possiamo fare la ponderazione, cioè dobbiamo soppesare, dare un coefficiente di importanza e di frequenza a questi rischi che si annidano ecco, all'interno della pubblica amministrazione del processo. Ora io vi ho fatto un piccolo excursus di tutti queste sottovasi con identificazione. Io mi riferisco all'attività di individuare e descrivere, rappresentare il rischio per ogni, quando parlo di individua individuare mi riferisco soprattutto all'elenco di tutti i processi che abbiamo fatto e per ogni singolo processo, il rischio adesso connesso. Anche questo. Teoricamente noi dovremmo fare non soltanto una mappatura completa, ma poi andare a individuare tutti i possibili rischi che si annidano anche quelli lontanamente immagini immaginabili in teoria è questa che in pratica questa attività è molto difficile perché purtroppo il rischio si evolve. Cambia in base anche al contesto normativo e al contesto lavorativo e quindi andarli a edificare sempre tutti al 100% è un'impresa di non poco conto. Infatti l'ANAC ci dice che non pretende che noi identifichiamo tutti i rischi all'inizio. Certamente dobbiamo fare uno sforzo maggiore, dobbiamo mappare il più possibile e identificare più rischi possibili. Però questo risultato completo al 100% l'ANAC ci dice che può essere raggiunto col tempo nei vari cicli di vita dei nostri piani triennali più strutturati sono più col tempo. Ci verrà facile mappare tutti i processi e tutti i rischi. Dopodiché questi sono alcuni esempi di eventi appunto di informazioni che possiamo utilizzare, che io rimetto poi alla lettura, perché queste slide sicuramente vi rimarranno. Andrei subito alla sottofase della descrizione che è semplice da definire. Descrivere significa elencare quelli che sono gli elementi sostanziali che compongono il rischio. In questa fase, quindi, dopo aver individuato dobbiamo descrivere e l'ANAC ti dice ci dice di essere semplici, cercare di elencare soltanto gli elementi essenziali di questi rischi corruttivi. Anche questo spesso non è facile. In realtà, dopo Avelli descritti, gli possiamo rappresentare rappresentare. Significa renderli visibili graficamente per chi legge questi piani anticorruzione. Dobbiamo facilitare la vita per orientarli nella lettura di questi piani e l'ANAC ci suggerisce di utilizzare dei grafici o degli schemi. Qui vi riporto un esempio di rappresentazione che, per quanto elementare sia è molto efficace. Secondo me, perché nella prima colonna abbiamo il processo, quella ma famosa mappatura dove elenchiamo tutti i possibili processi, lo spacchetta, ma il processo. Abbiamo detto quindi lo suddividiamo in tutte le attività che lo compongono. Attività, una attività, due autorità n e poi infine andiamo a individuare le unità organizzative preposte a questa processa. Questa attività è una uno schema elementare, però noi, nel momento in cui andiamo a fare il monitoraggio, ci semplifica la vita perché, se è pur nel caso dovesse emergere una criticità, noi individuiamo subito il processo individuiamo subito l'attività in cui si annida questo rischio corruttivo e soprattutto dopo andiamo a individuare gli eventuali responsabili che è una cosa che facilita il monitoraggio e soprattutto la possibilità di intervenire tempestivamente.
Ecco, qui vi riporto sempre uno schema della dell'allegato 1 al PNA nazionale al Piano Nazionale Anticorruzione 2019 spero si legga bene, mi piace parecchio perché è molto lineare, ci dice quali sono le fasi della individuazione del rischio e che sono appunto identificazione, descrizione, rappresentazione, ma poi mi piace soprattutto questa freccia che punta all'infinito con scritto gradualità, cioè l'ANAC non si aspetta che noi lo facciamo subito. Questa mappatura al 100% ALQ all'inizio soltanto alcuni processi saranno mappati soltanto alcuni rischi, i più importanti, più sensibili, ovviamente verranno individuati. La mappatura completa sotterra col tempo, coi costanti aggiornamenti costanti, come dire correttivi, che vengono apportati ai Piani nazionali, ai piani triennali i piedi prevenzione subito dopo possiamo, dopo aver individuato il rischio, come vi dicevo, possiamo analizzare i rischi che abbiamo individuato con analisi di rischio. Mi riferisco ai fattori abilitanti. Una volta che abbiamo fatto l'identikit del nostro rischio, andiamo a vedere quali sono i suoi punti di forza e sui punti di debolezza. Vediamo quali sono i fattori, il quegli eventi, quei comportamenti, quei fatti che, se presenti nella pubblica amministrazione, aumentano le probabilità che quel rischio corruttivo ci sia e da quello noi lavoriamo.
È un giudizio di tipo valutativo, un giudizio sintetico, ovviamente, e l'ANAC ci aiuta, dandoci alcuni esempi di fattori abilitanti, che non è un elenco esaustivo. Purtroppo, come dicevo, il rischio si evolve e i fattori abilitanti con esso è sicuramente un fattore abilitante. La mancanza di controlli periodici. Io posso fare misure di prevenzione perfette, ma se poi non controllo che siano eseguite, non ho fatto niente. La mancanza di trasparenza è sicuramente un fattore abilitante, l'eccessiva regolamentazione. Poco fa il professore Amato diceva che abbiamo troppe norme. Troppi regolamenti, è vero, quando sono troppo complesse, quando abbiamo troppe fasi che compongono le procedure, più ci sono questi fattori, più noi e facilitiamo il rischio corruttivo. Quindi, per quello che ci riguarda, le nostre procedure, cerchiamo di semplificarla. Poi la man mano. L'assenza di meccanismi di rotazione del personale è un altro fattore abilitante, la scarsa responsabilizzazione interna di Nedved LAN, la carenza di qualifiche all'interno della pubblica amministrazione. In cui lavoriamo e infine, come vi dicevo all'inizio, l'assenza di inadeguata cultura alla legalità. Oggi siamo qui proprio per sensibilizzare i presenti a una cultura volta dedita alla lotta alla alla corruzione attraverso la, la valutazione del rischio e l'analisi di rischio. Come vi dicevo, noi facciamo un giudizio sintetico e quando noi facciamo questo giudizio sintetico dobbiamo adottare un criterio Elhanan, che ce lo dice un criterio generale. Qual è la prudenza, cioè noi, quando analizziamo? Dobbiamo evitare a tutti i costi di sottostimare un rischio corruttivo, soprattutto all'inizio, quando il Piano è giovane e di prima applicazione. Alzare un po' l'asticella del rischio magari magari non è perfettamente coerente con il contesto in cui andiamo a lavorare, però, per precauzione, è meglio come dire, evitare la sottostima di un rischio, perché sottostimare un rischio fa sì che quel rischio non sia gestito. È un rischio non gestito. Aumenta le probabilità che l'evento corruttivo si verifichi. Quando facciamo la analisi del rischio, noi attribuiamo un valore a qualsiasi rischio che si può concretizzare, possiamo utilizzare la scala dei valori che vogliamo la più adatta. Ci sono piani che, per esempio, utilizzano una scala da 1 a 10 con quanta probabilità quel rischio si sviluppa da 1 a 10, altri presentano percentuali. A me quella che piace di più è che consiglia anche l'ANAC è quella del semaforo. C'è suddivide rischi tra alto medio e basso che anche la più comune delle scale, ma in questo identificazione del rischio con questi colori ci aiuta, perché molto spesso i nostri piani sono anche troppo corposi e quindi, quando noi andiamo a sfogliare il Piano, se noi andiamo a vedere il colore rosso ci permette di leggere meglio quali sono i rischi corruttivi più probabili e ci aiuta ad affrontare meglio, ecco le le le probabilità che quel rischio si sviluppi, ovviamente possiamo usare la scala che vogliamo la più adatta al contesto in cui lavoriamo, basta che la motiviamo perché abbiamo utilizzato quella scala rispetto ad altre.
Detto questo, dopo aver individuato rischi valutato i rischi, conosciuto il nostro nemico, possiamo ponderare i rischi, come avevamo detto all'inizio, dare un coefficiente di frequenza di importanza e di probabilità che quel rischio si sviluppi e questo ci permette di fare due cose la prima ponderare le azioni possibili da intraprendere per combattere quel quel rischio, la seconda è, come ci ha sempre detto l'ANAC fino quasi alla nausea, e darci un ordine di priorità perché, dopo che abbiamo dato una scala di valori, a quei rischi e su quelli che agiremo per primo con le nostre misure di prevenzione,
Ecco, alla fine noi arriviamo alla terza fase della redazione dei piani triennali di prevenzione, corruzione e trasparenza che l'ANAC definisce come il cuore della, i piani triennali di prevenzione, corruzione, il cuore, perché è questo un attimo di ponderazione pure per noi perché nelle prime due fasi quella di analisi del contesto e di valutazione abbiamo,
Ci siamo fermati, ci siamo fermati a mappare tutti i processi, a individuarli, ad analizzarli, a conoscere a raccogliere dati. È un momento appunto di riflessione, però, dal momento di riflessione al trattamento, finalmente si passa all'azione. Finalmente noi possiamo adottare tutte quelle contromisure, le cosiddette misure di prevenzione del rischio che ci aiutano, ecco a prevenire quel rischio. È possibilmente a debellarlo. È una fase delicata, ovviamente, in cui noi individuiamo i rischi e individuiamo le misure. Scusatemi, è le programmiamo. Le misure possono essere generali, cioè possono riguardare tutti i settori che compongono quella pubblica amministrazione. Sono le più trasversali. Le esempi di misure generali sono, per esempio, il codice di comportamento. È sicuramente una misura di prevenzione alla corruzione, il, le misure di tanto FLAG, il whistleblowing e le misure di rotazione. Qui un attimo di riflessione non sottovalutate la rotazione del personale, per quanto sia a volte difficile attuarlo in determinati contesti e in determinate amministrazione, però la rotazione non è soltanto una misura. Di prevenzione alla corruzione, ma anche una misura di formazione del personale. Se io ho un dipendente che ha avuto esperienza in più uffici nel corso degli anni, io ero un dipendente che ha un bagaglio di conoscenza e di informazione elevato e per me come responsabile della prevenzione. Quel dipendente lo posso usare sfruttare, scusate neanche il termine per metterlo anche in settori strategici. Proprio come dire in.
Un aiuto alla alla lotta alla corruzione. La rotazione può essere ordinaria, cioè quando è programmata ogni sei mesi ogni anno. Io prevedo che determinati dipendenti all'interno degli uffici vengono un po' rimescolati oppure può essere straordinaria con straordinaria. Mi riferisco a quelle momenti un po' di crisi di emergenza in cui purtroppo è emersa una criticità. Per esempio, è iniziato un procedimento disciplinare che riguarda una una fattispecie di fenomeno corruttivo oppure peggio, c'è un procedimento innanzi alla Corte dei conti o alla Procura? E allora io, per proteggere l'ufficio, per proteggere l'attività, ma per proteggere anche lo stesso dipendente attivo, forme di rotazione straordinaria è, almeno temporaneamente, lo metto in un altro ufficio per potere serenamente svolgere l'attività. Accanto alle misure generali, poi, ci sono le misure specifiche che sono le più delicate, se vogliamo, perché sono quelle che nascono per lo specifico settore per lo specifico contesto interno ed esterno che abbiamo, come dire mappato, esempi di misure specifiche e spesso le ritroviamo in settori che per antonomasia sono esposti alla corruzione. Per esempio il settore di gestione dei rifiuti o il settore o l'ufficio. Contratti l'Ufficio contenzioso spesso sono settori delicati, uffici se delicati, che prevedono spesso misure di prevenzione specifica. Quello che è importante è quello che ci ribadisce l'ANAC, spesso, e che le nostre misure devono essere volte alla semplificazione, il famoso spacchettare e cercare di attivi, togliere e attività superflue, necessarie, efficaci, efficienti ed economiche, ma quello che non deve mai mancare nelle nostre misure di prevenzione e che devono essere misure concrete non devono ridursi a un mero adempimento formale semplicemente perché ho una scadenza e che le devo rispettare. Devono essere adatte a raggiungere lo scopo e poi devono essere misure sostenibili con sostenibili. E che cosa vuol dire? Io posso prevedere misure di prevenzione, efficacissime, misure talmente idonee che sarebbero in grado di ridurre, se attuate allo 0%, il fenomeno di corruzione, ma poi, se non riesca ad attuarle, che il lavoro è, io potrei chiedere come misura di prevenzione ai responsabili di settore di scrivere relazioni ogni settimana, ma è ovvio che questa.
Misura non è adatta perché mi mancano delle risorse sia dei dipendenti sia finanziare. Mi mancano proprio anche le esigenze di organizzazioni nella impongono quindi, quando io creo delle misure di prevenzione, devo tenere conto di tutti i fattori dell'organizzazione in cui vado ad operare per personalizzarle, per far sì che l'obiettivo in quella pubblica amministrazione di riferimento siano attivabili. Ecco il rischio. Come vi dicevo, ci il trattamento del rischio si divide in due fasi che vi espongo sinteticamente. L'abbiamo mappato i processi abbiamo analizzato benissimo, adesso individuiamo per singolo processo la misura di prevenzione ai idonea ad eliminare il rischio di corruzione. Dopo averla individuata, dobbiamo programmarla, cioè dobbiamo programmare le tempistiche in cui quella misura di prevenzione deve essere attuata. Ci sono piani di prevenzione che fanno tempistiche generiche ogni quattro mesi o ogni sei mesi e via dicendo. Quelli un po' più specifici invece, individuano delle date o in, per esempio, ogni entro il 31 novembre di ogni anno. I responsabili di settore devono fare dei report delle relazioni relative alle misure di prevenzione ed eventuali segnalazioni di.
Eventi corruttivi, ovviamente tutto dipende da quanto è strutturata, l'organizzazione è da quante sono rigide delle misure che vogliamo adottare all'interno di quella di quell'ente.
Questi sono alcuni esempi di indicatori che io, presso dal Piano nazionale anticorruzione 2019 che rimetto alla lettura, perché vi possono tornare utili nel momento in cui vi approcciate a questi piani, ecco, io avrei in realtà tra virgolette concluso quella che è la fase della redazione elaborazione dei piani triennali di prevenzione e della corruzione.
Però diciamo che il nostro lavoro non finisce qui, ecco ah, dopo avergli, come vi dicevo all'inizio elaborati questi piani, gli dobbiamo monitorare, dobbiamo vedere se questi piani da sono stati redatti perbene e perché monitoro.
Per due come dire motivi che I sempre ve l'ho detto all'inizio è perché devo assicurarmi che questi piani siano correttamente eseguiti all'interno della pubblica amministrazione, se non sono eseguiti. Io ho perso solo tempo, dopodiché, dopo che verifico che il piano è stato correttamente seguito, lo testo vedo se lo scopo che volevo raggiungere, cioè debellare il fenomeno corruttivo, è stato raggiunto o se è stato raggiunto pienamente o solo in parte, questa è una importantissima fase in cui raccolgo informazioni. Il re è attraverso i quali poi potrò agire nel momento in cui dovrò aggiornare. Occorre agire il Piano triennale di prevenzione della corruzione, altra domanda chi lo fa il monitoraggio. Questa è una domanda semplice. Il responsabile della prevenzione e corruzione e ovviamente però tutto dipende dall'organizzazione in cui ci troviamo dipende anche dal tempo che il Responsabile della Prevenzione può,
Dedicare a quell'ente è infatti molto spesso noi troviamo un'articolazione di controllo a doppio livello. Il primo livello e fa svolto dai responsabili dai responsabili di settore, come vi dicevo, dei responsabili di settore sono i primi destinatari dei piani triennali. Sono quelli che devono assicurare la corretta esecuzione dei piani e poi euro loro onere anche verificare. Ecco che siano correttamente eseguiti quindi monitorare, a seguito dei loro report delle loro relazioni, si può fare se il.
Quello di controllo di secondo livello, che è quello dedicato appunto da parte del responsabile della prevenzione e corruzione, che a seguito di questi dati farà le proprie valutazioni. Ecco l'ultima parola. Spetta ovviamente al responsabile della prevenzione della corruzione. Questi dati, ecco, sono sicuramente importantissimi fonti di informazioni, però nei suoi, nelle sue relazioni irresponsabili, si potrebbe anche discostare, quindi questa fattispecie cambia da casa o in caso d'amministrazione amministrazione se io ho un ente ben strutturato con responsabili affidabili con qualifiche, queste informazioni sono essenziali in cui contengono segnalazioni, contengono anche possibili suggerimenti e responsabilità. La prevenzione può farle proprie. Se invece ci sono climi più tesi dove ne abbiamo constatato che ci sono ambienti più esposti alla corruzione, ecco il responsabile della corruzione. Potrebbe anche fare valutazioni indipendenti e autonome rispetto a quelle dei responsabili di settore.
Come si fa un monitoraggio? Questa, invece, è una domanda un bel po' più difficile, ecco da 1 milione di dollari. Infatti, spesso tra colleghi ci guardiamo negli occhi e ci chiediamo, ma come facciamo il monitoraggio, questo perché non esiste un solo modo, esistono tanti modi che cambiano a secondo dell'Amministrazione in cui ci ritroviamo. Quindi, quando noi parliamo di come fare un monitoraggio, dobbiamo seguire in realtà dei principi. Il primo principio è sicuramente quello della programmazione, la programmazione, che è fondamentale e si basa su una serie di dati che sono riguardanti l'Amministrazione irresponsabili, come è distribuito il lavoro, le risorse disponibili, le modalità di verifica. Ci dobbiamo anche rendere conto che il monitoraggio può essere fatto.
In certi tempi e in certe modalità, quindi anche la tempistica è importante, dopodiché, ecco, possiamo andare a attuare le modalità che abbiamo elaborato di monitoraggio all'interno di quella pubblica amministrazione ci sono vari modi, la più semplice, come abbiamo in parte già accennato sono relazioni report che chiediamo ai nostri responsabili di settore di fornirci periodicamente ma un altro metodo per fare conferenze di servizi, riunioni con il personale con i responsabili,
Possono essere anche previste misure specifiche, parlo, ecco per me io in questo momento come segretario giovane, un solo Comune e quindi posso dedicare molto tempo al monitoraggio, quindi io, per esempio faccio ispezioni periodiche, mi reco materialmente fisicamente nell'ufficio, a volte pretendo pure di avere un angolo di scrivania perché mi siedo insieme a loro guardo come lavorano e questo mi torna utile perché faccio due cose contemporaneamente. Uno è il monitoraggio, come voi vi volete, vi dicevo, l'altra dell'analisi del contesto interno.
Certo, tutto dipende dalla come si lavora, i colleghi che hanno più di un Comune perché sono a scavalco oppure sono inseriti in Unioni di Comuni, devono elaborare strategie diverse e quindi molto spesso si devono affidare anche al supporto degli uffici dei responsabili di settore.
Andando avanti, cosa si monitora? Anche questa bella domanda è non di facilissima risposta. In teoria dobbiamo monitorare tutto, non dobbiamo tralasciare niente. In pratica è difficile monitorare tutto, anche e soprattutto nelle amministrazioni medio-grandi, quindi l'ANAC ci suggerisce di fare di usare dei metodi di campionamento che possono essere di tipo statistico, cioè andiamo a guardare i settori che per antonomasia sono più sensibili all'esposizione del rischio corruttivo. Faccio degli esempi. Il settore degli appalti, il settore della gestione dei rifiuti, i contratti sono Consip quasi sempre settori che sono particolarmente sensibili alle a fenomeni corruttivi o, oppure è un metodo di campionamento di tipo ragionato? Abbiamo fatto la mappatura del contesto interna del contesto esterno, abbiamo individuato quali sono i settori economici più sensibili. Abbiamo rilevato che in passato ci sono stati fenomeni di corruzione o quantomeno si sospetta ci siano stati bene. Andiamo a mettere la nostra lente di ingrandimento. È un primo passo, per prima cosa, verso quei settori che abbiamo individuato più sensibili quando si fa il monitoraggio, anche qui.
In teoria, sempre dobbiamo fare monitoraggio costante.
È in pratica è difficile, ma stavolta mi permetto di dire che non è impossibile, tutto dipende, ripeto, dalle organizzazioni da come agli uffici sono strutturati dal tempo che si può dedicare, è ovvio che se mi trovo in un contesto teso in cui ci sono stati fenomeni di corruzione farò controlli un po' più periodici mentre nei Comuni più strutturati e farò dei controlli un po' più dilatati Una cosa è certa, più controllo e monitoraggio facciamo meglio è perché attraverso il monitoraggio noi ripeto, acquisiamo delle informazioni importantissime che ci permettono poi di agire tempestivamente ed evitare che il fenomeno corruttivo si possa sviluppare. Non dimenticate. Il monitoraggio sulla trasparenza, che fa un po' alte, viene tralasciato che è quello relativo alla corretta attuazione della disciplina dell'accesso civico. È semplice. Una piccola parentesi, le sanzioni. La legge prevede una sanzione che va da 1.000 e i 10.000 euro per gli enti locali che non hanno adottato i piani anticorruzione, si punisce l'omissione e l'ANAC specifica che questo concetto di omissione è molto ampio, non è soltanto punita. La mancata adozione dei piani è pulito, anche la manca. Il mancato aggiornamento dei piani è punito. Anche l'ipotesi in cui il Piano è stato adottato è stato anche aggiornato, ma è stato fatto come mero adempimento formalistico. Il classico caso del copia incolla io una scadenza da rispettare e quindi come responsabile della prevenzione, copia e incolla. Il piano di un altro ente lo mette in esecuzione in quel comune o in quella pubblica amministrazione. È ovvio che formalmente ho adempiuto o aggiornato e adottato un piano, magari aggiornata al 2024, però quel piano non sarà idoneo al contesto interno ed esterno in cui andrà ad operare e quindi l'ANAC equipara queste particolari tipi di compartimenti a omissione sanzionabile. Detto questo, giusto per darvi un po' anche di nazione, si tratta di un illecito permanente, nel senso che perdura per tutto il tempo in cui la il piano non è stato adottato, non aggiornato. Queste sono alcune. Ecco considerazioni che vi voglio fare quando redige, quando bisogna redigere il piano, non si deve ridurre, come dicevo, a mero adempimento. Non deve essere puramente ricognitivo, non deve riproporre i piani di altri Comuni, gli altri Enti, cosiddetto copia, incolla.
E deve essere fatta in maniera concreta e sostenibile. State attenti prudenza, non sottostimate i rischi. Un errore nella individuazione del rischio è un errore che si paga caro perché espone l'Ente a eventi corruttivi. Evitare eccessivi riferimenti normativi, optare per modelli schematici, semplici linguaggio accessibile, possibilmente mettere un indice, o è un glossario? Io mi volevo soffermare un attimo su questi quattro punti finali, perché sono suggerimenti che l'ANAC ci dà, sono perfettamente logici e dobbiamo nel modo più semplice possibile applicarli. Però anche qui, in teoria è giusta. In pratica è difficile, perché quando io redigo un piano anticorruzione lo faccio perché ho tutta una serie di conoscenze, esperienze di studi, linguaggio tecnico. Io, quando leggo un piano anticorruzione, hanno scritto da me riesco ad orientarmi su quel piano, però non è destinato soltanto il responsabile della corruzione. Questo piano è destinato a tutti i dipendenti che compongono l'Amministrazione, è tra cui essi ci sono sicuramente persone che hanno le conoscenze per potersi districare. Ecco all'interno di questi piani, ma poi ci saranno quelli che avranno maggiori difficoltà. Quindi io, quando elaboro i piani anticorruzione e mi dicono di usare un linguaggio semplice, ecco devo trovare il giusto compromesso. Mi dicono di non mettere i riferimenti normativi per cassa, significa che devo non devo prendere il codice penale e fare copia incolla, però io ho qualche riferimento normativo. Generalmente lo metto perché ci danno le nozioni di base, gli elementi che compongono la condotta. Vi faccio un esempio. La nozione di conflitto di interesse, con queste tre parole io praticamente sintetizza un mondo di norme, di giurisprudenza, di dottrina, disagi. A volte anche io mi devo andare a ripassare il concetto di conflitto di interessi e quindi, quando lo devo, prevenire il conflitto di interessi e dico ogni dipendente si deve astenere dal da quando ci si rincorrono ipotesi di conflitto di interessi. Ma glielo devo spiegare cosa significa in poche parole, quindi io le norme a volte le metto, metto a volte anche un po' di giurisprudenza, perché la casistica ci semplifica i casi e metto tutto quello che è giusto mettere per semplificare il concetto ed è ovvio che devo trovare il giusto compromesso. Non devo creare un piano di 300 pagine, però a volte è un piano di 100 pagine, è facile elaborarlo con tutto l'impegno che si vuole fare, sintetizzarlo e ridurlo in pochi concetti.
E andando avanti, ecco, adesso possiamo parlare un po' del Piano integrato di attività e organizzazione, il famigerato e temutissimo Piao che cos'è il Piao, ecco e non è altro che quel documento che raccoglie tutti i piani che sono stati elaborati, che sono stati resi operativi all'interno di quel di quella pubblica amministrazione infatti noi nel Piano non troviamo soltanto il Piano anticorruzione, ma troviamo il Piano performance, il piano del fabbisogno e il piano delle azioni positive. Se siamo bravi troveremo anche un piano sul lavoro agile,
Tutti questi piani vengono raccolti con uno scopo principale, cioè non sono prima in passato, erano come isole indipendenti e autonome. Ogni piano aveva il suo iter di elaborazione e redazione anche i suoi termini adesso devono comunicare, devono raccordarsi fra di loro. Dobbiamo evitare le ridondanze e le ripetizioni, dobbiamo evitare soprattutto le contraddizioni. Molto spesso noi abbiamo una marea di piani che si contraddicono a vicenda e non sappiamo quale dei due applicare il Piave serve proprio a questo per renderli maggiormente operativi ed esecutivi. Purtroppo ecco.
Cis, questi Piao sono ancora giovani, sono istituti nati da poco e quindi ci sono dei problemi dei rischi che vengono denunciati. Alcuni ritengono che non siano dei veri e propri strumenti di semplificazione, ma al contrario di complicazione, perché hanno un po' stravolto le nostre procedure di elaborazione dei piani e per quanto riguarda il tema dell'anticorruzione io volevo fare una piccola parentesi relativamente all'articolo 1, comma 8, del.
Decreto legge 190, cioè la legge Severino, che prevede che questi piani siano approvati entro il 31 gennaio di ogni anno e il DM 132 del 2022, che è proprio quello riferito ai Piau, ci dice la stessa cosa. Il piano deve essere approvato entro il 31 gennaio e questo è perfettamente logico. Piau e Piano triennale, prevenzione, Corcione devono essere approvati insieme e queste date non sono state scelte però a caso, perché si raccordano un'altra, fanno Safab, scadenza che è quella dei bilanci di previsione che devono essere adottati entro il 31 dicembre, problema molto spesso il la scadenza dei piani dei bilanci di previsione viene prorogata. Per fare un esempio, quest'anno il termine per l'approvazione del bilancio è slittato al 15 marzo. La, il DM 132 ci dice che va bene. Se viene prorogato il bilancio di previsione, viene prorogato anche il Piao e per la precisione deve essere approvato entro 30 giorni dalla scadenza del termine di approvazione del bilancio di previsione, facendo sempre un esempio concreto. Il termine era il 15 marzo per il bilancio di previsione oggi, il 15 aprile, e il termine per adottare i nostri Piao.
Ma cosa succede al Piano triennale? Prevenzione, corruzione, perché la legge 190 ci dice sempre di adottarlo entro il 31 gennaio. Quindi io dobbiamo adottare separatamente o slitta anche questo. Fortunatamente, ecco la giurisprudenza e l'ANAC ci ha risposto e ci ha detto che, essendo una sottosezione del Piao, anche il piano triennale slitta insieme adesso è questa risposta ci aiuta, ma ci confonde un po' allo stesso tempo perché noi abbiamo fatto una programmazione, un monitoraggio in relazione a queste data il 31 dicembre, e questo ci mette un po' il bastone tra le ruote. Ora voi mi direte che questo è l'ultimo dei problemi, però ecco, in alcuni casi ecco, può creare difficoltà e crea anche difficoltà questo necessario raccordo tra il Piano triennale prevenzione, corruzione e tutti gli altri piani che compongono il Piau. Ecco, io ho finito la mia esposizione, vi ho esposto concetti che per me sono semplici, a volte logici e hobby in teoria è tutto facile. In pratica, spero di essere stato chiaro e di aver dato il vostro apporto grazie per l'ascolto. Grazie,
Grazie al dottor De Seta è stato molto, molto chiaro e accolto diverse sfumature di quella che è la tematica della dell'anticorruzione dei Piani anticorruzione, ecco quello che ci.
Viene subito in mente è che è d'obbligo semplificare d'obbligo per la pubblica amministrazione, rendere semplici intelleggibili chiare quelle che sono le proprie condotte amministrative, proprio perché non deve parlare con se stessa ma deve parlare con tutti quindi per uscire da quell'aspetto autoreferenziale parlavamo anche delle.
Né della rotazione delle risorse umane e con la valorizzazione del capitale umano all'interno della pubblica amministrazione. Dovrebbe passare da una Colt da un concetto di mappatura delle competenze di bilancio, delle competenze, perché è solo attraverso la conoscenza del capitale umano puoi poi programmare misure di rotazione o di valorizzazione o altro ancora, quindi sono strumenti fondamentali per essere al passo e per evitare che, ripeto, la pubblica amministrazione sia autoreferenziale sulle tecniche di redazione degli atti. È chiaro, è un mondo che sta cambiando. Io lo vedevo da avvocato quando ci imponevano I il primo Fulco, il codice di giustizia amministrativo, che ci impose la, l'onere della sintesi e poi oggi, con.
La riforma Cartabia a 360 gradi su tutti i riti, l'obbligo della sintesi, l'obbligo di rendere intellegibili gli atti.
È una cosa nuova, che riguarda tutti, riguarda gli avvocati nel caso di specie, ma noi, come pubblici dipendenti, quando scriviamo un atto, quindi, la redazione semplice ci dà chiarezza a noi stessi di quello che scriviamo, perché molte volte ci perdiamo quando scriviamo gli atti, ci dà l'idea di una motivazione che deve essere presente, perché la motivazione apparente e patologia dell'atto e ci dà la misura di una attività efficace, efficiente e quanto più trasparente. Non mi dilungo ulteriormente e do ora invece la parola per la relazione. Alla dottoressa Marchica, dottoressa Marchica dirigente, area strategica, la conosciamo tutti e dirigente dei servizi finanziari e comprendiamo andiamo a concludere, come vedete, un filo rosso della nostra discussione, anche perché l'ultimo argomento trattato anche dal dal Segretario generale, dottoressa Gaeta, era quello della programmazione finanziaria, della correlazione con la programmazione finanziaria, ecco tutto è concatenato tutto tutti gli strumenti, ovviamente quelli finanziari sono strumenti essenziali per l'attività dell'ente, per l'attività della buona amministrazione e do la parola alla dottoressa Marchica.
Buongiorno a tutti, grazie intanto a tutti gli intervenuti davvero siamo onorati che questo.
Diciamo, non è un convegno, ma è un incontro tra professionisti politica, addetti ai lavori,
Siamo contenti proprio perché per noi, come Amministrazione, formare i pubblici dipendenti e far conoscere soprattutto.
I processi perché, come dicevamo prima, c'è bisogno per evitare il rischio corruttivo di essere a conoscenza di tutti i processi per evitare di sbagliare. Vi dirò pochissimo vista vista l'ora e quindi ho cercato di concentrare il mio intervento sul valore pubblico e sulla programmazione. Abbiamo parlato di di Piao, proprio come un nuovo mondo che dovrebbe essere un adempimento semplificato per le pubbliche amministrazioni, nel senso che.
Un adempimento, un programma che unisce più programmazioni che noi approvavamo separatamente, quindi magari predisposti da uffici diversi e non integrati tra di loro, quindi che andavano ognuno per la propria parte con il Piao si deve riuscire perché ancora purtroppo e Piao che stiamo vedendo pubblicati non sono ben integrati. si deve riuscire appunto a unire tutto all'interno di un unico atto, ma a farli parlare tra di loro, a cercare di far sì che tutti i dirigenti in concertazione cerchino di produrre uno strumento che sia utile,
Non solo all'amministrazione a cui si appartiene, ma che sia utile, soprattutto a chi ci legge a chi sta fuori e che leggere il nostro sito trasparenza, a chi ottiene informazione dei processi che noi abbiamo attivato e cosa c'è dentro il piano strutturato appunto in quattro sezioni abbiamo la scheda anagrafica della nostra Amministrazione, abbiamo il valore pubblico, la performance, l'anticorruzione e volevo ringraziare davvero ai nostri relatori per avere in maniera approfondita davvero in maniera veloce, chiara fatto acquisire delle informazioni utili e necessari,
La sottoscrizione al valore pubblico rappresenta per noi un'innovazione sostanziale perché si sapevamo, ma non non parlavamo di valore pubblico non come pubblici dipendenti almeno io ho rivestito.
Ho 35 anni di servizio e quindi mi sono trovata dal lato perché sono responsabile dei servizi finanziari, ma da otto anni vicesegretario comunale fino a un mese fa e adesso ho passato la parola al dottore Amato, però in collaborazione stretta, sempre col nostro Segretario comunale, che appunto dev'essere lui che deve governare appunto l'anticorruzione. Cosa intendiamo, appunto per valore pubblico, per valore pubblico? Intendiamo il miglioramento del livello complessivo di benessere dei cittadini. Quando abbiamo parlato poco fa, col dottore Saetta del della pubblicazione agli stakeholders dell'avviso sull'anticorruzione, è vero perché io lo faccio da tanti anni, io non ho mai visto da questo ha visto che noi abbiamo pubblica da gennaio non stakeholders un cittadino, qualcuno che abbia fatto proposte motivazioni abbia scritto assolutamente però, appunto per creare strategie misurabili in termini di impatto, no, ci dobbiamo imporre, appunto, di seguire, di seguire delle procedure e utili che ci permettono a noi, all'interno e all'esterno, di essere facilmente riconoscibili come Amministrazione e come si crea questo valore pubblico, il valore pubblico innanzitutto si crea migliorando le performance e le performance. Le possiamo migliorare. Soprattutto.
Facendo una buona formazione come quella che stiamo facendo oggi. Vedete alla formazione quando mi dicono in alcuni comuni, ma il mio comune non ha organizzato percorsi di formazione. Ecco, io dico ai pubblici dipendenti, ai colleghi, la formazione si può fare anche a casa, noi dobbiamo continuamente, cioè non ci possiamo sentire mai arrivati perché la pubblica amministrazione si evolve. La pubblica amministrazione ha bisogno di letture continue. Oggi mi hanno detto che o il viso stanco si o il viso stanco, perché oggi mi ero imposte del degli obiettivi. Ho lavorato stanotte fino alle 2, ma ho lavorato per passione, cioè quello che vorrei trasferire ai colleghi è di sentirsi parte di un'organizzazione e il lavoro non finisce quando alle 2 timbriamo il cartellino e andiamo a casa, ma dobbiamo sentirci parte quindi sentirci non obbligato, ma volenteroso acre volenterosi a crescere, ad acquisire nuove informazioni, più informazioni sappiamo più riusciamo ad acquisire più noi sicuramente come ente, come pubblico dipendente saremo in grado di crescere e qui va be'poi vi darò vi darò la la relazione.
E abbiamo i sei ambiti di valore per gestire appunto il valore pubblico. Cosa dobbiamo fare, come dobbiamo strutturarlo, perché possiamo metterci in testa di poter voler arrivare a un obiettivo, ma poi non abbiamo gli strumenti per organizzarlo. Quell'obiettivo sicuramente non sarà raggiungibile misurabile è sicuramente non saremo in grado poi di attuarli.
Come si protegge il valore pubblico? Naturalmente dobbiamo stare attenti, come diceva il Segretario, al rischio corruttivo, e questo si fa attraverso appunto lo spacchettamento dei processi, quindi attraverso la mappatura, che può sembrare una cosa pesante farraginosa anche ai controlli successivi, però è l'essenziale per conoscere la nostra Amministrazione per sapere cosa c'è all'interno perché giustamente si l'ANAC ci dà un quadro generale, ma noi dobbiamo calare tutta all'interno del nostro Ente niente a una organizzazione diversa o niente strutturato in maniera diversa e a del personale formato in maniera diversa. Quindi è vero, tutto passa dalla formazione, sono convinto che tutto parte dalla rotazione anch'io, ne sono convinta, perché ruotare il personale significa far conoscere al personale più procedimenti, più processi e avere un personale che è stato solo agli appalti e che non conosce le altre procedure o,
La facilità che abbiamo noi, per esempio in un ente locale piccolo di conoscere e i procedimenti dall'inizio alla fine, perché magari sono concentrati in un ufficio. Io mi sono trovato ad essere in un ente molto grande, che era strutturata, ad esempio per il bilancio o non faceva la relazione previsionale. Uno si occupava delle entrate per costruire proprio il bilancio, uno si occupa delle uscite quando ho chiesto tra di loro e le connessioni com'erano organizzati mi hanno detto no, io questo non lo so, perché io faccio solo la parte delle entrate, allora è effettivamente noi che siamo in un ente più piccolo, siamo facilitati, perché questo procedimento lo conosciamo dall'inizio alla fine, perché abbiamo contezza di come vanno e di come camminano le nostre carte, però il rischio corruttivo appunto c'è, soprattutto quando c'è poca trasparenza, quando a noi non interessa nulla di pubblicare sul sito della trasparenza agli atti quello osserva chi ci guarda non solo a noi, quello serve a far capire il nostro Ente come sta andando e come sicuramente riesce a produrre in maniera efficace gli atti.
Nel 2017, appunto questo dal Dipartimento Funzione pubblica, il concetto di valore pubblico è entrato a far parte anche del del nostro sistema e soprattutto nel Piano della performance che trovate all'interno del Piao sono sviluppate tutta una serie di programmazioni sul personale, soprattutto e quindi sul fatto della formazione della rotazione del personale della qualità e quantità dei servizi erogati.
Importante perché i cittadini si aspettano delle cose da noi. Noi creiamo valore, noi dobbiamo dare dei servizi perché siamo degli erogatori dei servizi. Quindi, quando qualcuno mi dice se io fossi il ragioniere capo al tuo posto metterei le date di ricevimento, io dico no, io mi sento un erogatore di servizio, mi sento che se un cittadino viene da me a chiedere una problematica dei tributi che è all'interno anche del mio settore, io gliela devo risolvere oggi perché magari il cittadino a quell'ora di tempo pervenire, vero abbiamo degli orari di ricevimento dall'Ufficio Tributi, ma i miei collaboratori sanno che se viene un cittadino va ricevuto perché vuol dire che ha un problema. I problemi si devono risolvere. La performance organizzativa, quindi abbiamo detto che non va valutata solamente da un punto di vista di procedimenti interni, ma va valutata soprattutto a quello che arriva ai cittadini, su quello che noi riusciamo a dare e a generare come impatto di politiche amministrative. E stiamo attenti alla separazione dei poteri. Quindi, come abbiamo detto prima, la separazione dei poteri è importante. A volte ci vediamo arrivare a atti in Giunta che magari sono sem dei semplici adempimenti gestionali che non vanno approvati dalla Giunta. Magari ritorniamo indietro col Segretario comunale perché i responsabili dei servizi, quando affidiamo obiettivi e risorse e li devono capire che quell'obiettivo non ha bisogno di ritornare in Giunta che dia l'atto di indirizzo, già l'atto di indirizzo c'è stato e per cui evitiamo anche, come ha detto il pro e il professor Amato, evitiamo di produrre una serie di atti che magari sono evitabili proprio per essere più chiari, più trasparenti e più leggibili nei confronti dei cittadini.
La creazione, quindi di valore pubblico è diventato il fulcro di tutti i piani delle nostre amministrazioni. Confluita anche questa nel Piao. Ora, se gli obiettivi strategici appunto qui vi faccio una domanda sono tutti necessariamente di valore pubblico si devono inserire tutti.
Qui vi ho scritto la risposta, occorre fare i conti con le risorse disponibili, io posso essere felice di creare, non so a Melilli, avevamo pensato di creare l'università, prima ci siamo seduti al tavolo, abbiamo cercato di capire come potevamo all'interno della nostra comunità far arrivare all'università e abbiamo capito che ci voleva il palazzo ci volevano in servizio e quindi ci stiamo strutturando in tal senso affinché noi possiamo accogliere perché altrimenti si rischia di fare brutta figura nei confronti di chi ci guarda e dei cittadini se noi vogliamo creare valore pubblico ma non sappiamo come fare, non sappiamo come strutturarlo poi alla fine,
E quindi va, beh, qui ci sono tutti i PIA, all'interno del Piao, cosa trovate.
E quindi è un nuovo approccio alla pianificazione, a tutto quello che può diventare il piano della performance perché, come diceva sempre il Segretario setta, che ho apprezzato molto, è bello fare un piano ma è ancora più bello riuscire poi a verificarne i risultati, riuscire a mo di monitorare i rischi corruttivi che purtroppo si annidano e si dividono soprattutto a volte perché non si conoscono le norme. Se io, per esempio, un ufficio appalti che mi fa ancora le gare col precedente codice non sa che sono uscite delle nuove norme, beh, la colpa è nostra, che non siamo riusciti a trasferire ai nostri dipendenti lo studio delle nuove norme.
E però sbaglieremo sicuramente l'approccio, sbaglieremo sicuramente tutti i procedimenti di una determinata gara e quindi semplificare, come abbiamo detto prima, qual è il rischio però del PIA o se noi non lo seguiamo e se non lo strutturiamo in maniera coerente e corretta che sia un ulteriore adempimento formale che noi come adempimento facciamo, ma che poi alla fine resta lì sui nostri tavoli, sui tavoli dei dirigenti e non riusciamo poi ad applicare, quindi è opportuno fare appunto una programmazione orientata al risultato, l'impiego di risorse umane competente e un'adeguata formazione del personale in essere e adeguata formazione. Vi dicevo prima che si raggiunge anche a casa, cioè il nostro personale. Io vorrei trasferire quando mi dicono.
Ma tu studi, no, io mi rilasso leggendo mi rilasso leggendo le nuove norme perché quella è conoscenza e quindi avere conoscenza. Poi, quando alla fine ti capita un nuovo un nuovo adempimento da fare, credo che essere pronti a sapere la norma che è uscita debba essere qualcosa che tutti noi dovremmo avere all'interno del nostro bagaglio culturale e mentale. L'importanza del fatto Romano. Sì, il capitale umano naturalmente è molto importante e io dico che le strategie di un'Amministrazione proprio devono tendere a valorizzare il valore umano, devono tendere proprio a far sì che il valore umano sia il fattore predominante dell'organizzazione. Mi è piaciuto mettervi nella relazione questa affermazione di del Ministro per la pubblica amministrazione, dove ha detto che dobbiamo pensare al futuro della nostra organizzazione della Pia attraverso le nostre persone. Dal piano sfugge a una regola che vale per tutte le organizzazioni. I successo dipende dalle persone. Ecco, io ritengo davvero che è successo, dipende dalle persone.
Eh, ma le persone e devo dire che i dirigenti che hanno dei collaboratori devono essere in grado di formarli. Io ritengo che per fare il dirigente, innanzitutto, bisogna essere formati e strutturati, perché bisogna cercare di dare al collaboratore le risposte giuste, perché bisogna indirizzare i procedimenti e i processi e in modo tale da non sbagliare. Io ci tengo sempre a non sbaglia, tengo sempre alle scadenze, ma tengo tanto a non sbagliare. Dico che non facendo niente, non si sbaglia però il fare e il fare in maniera proattiva, il fare in maniera,
Propositiva, pur a volte sbagliando il procedimento si può sicuramente sistemare aggiornare, si può effettuare una procedura di secondo livello, come abbiamo già fatto male. Non fare nulla è sinonimo di mala gestio secondo me il non procedere a effettuare.
Già l'atto di indirizzo che ti ha dato. La Giunta è una mala gestio. Secondo me il perdere tempo nel fare una procedura secondo me non è non è interessante,
E quindi io tengo a una pubblica amministrazione di qualità, cioè quello che stiamo tentando di fare col Segretario comunale, con l'Amministrazione col dottor Amato, è quello di ottenere questa certificazione di qualità, ma come si ottiene si ottiene non facendo errori quando noi a volte rimproveriamo ma non rimproveriamo, cerchiamo di attenzionare gli errori che si fanno. Non è per colpevolizzare quello questo dipendente, è proprio per arrivare a una certificazione di qualità. Vogliamo che tutti guardi nel Comune di Melilli, ma anche le Amministrazioni vicine come un'amministrazione di qualità e badate bene, non è quanto si mette in campo, cioè non è che io, applicando, ad esempio al mio programma triennale 30 milioni di euro e poi andando invece a spenderne 1 milione, ho fatto una buona azione nei confronti dei cittadini e delle imprese o di chi ci guarda noi vi so, bisogna che cerchiamo di utilizzare le risorse che abbiamo a disposizione umane finanziarie, ma è necessario che chi ci guarda, quello che noi abbiamo messo in campo lo possa poi misurare in termini di raggiungimento di obiettivi perché se noi decidiamo di fare una piazza due scuole poi non abbiamo fatto nulla a fine anno abbiamo messo in campo una bella azione che poi alla fine il cittadino ci dice, ma non avete fatto nulla e quindi un'Amministrazione secondo me di qualità deve mettere in campo ciò che può fare ciò che riesce a fare con le risorse umane disponibili. Grazie,
Grazie.
Grazie mille alla dottoressa Marchica per questo ulteriore contributo e, devo dire, vedete lavorare in una pubblica amministrazione con una buona condivisione, con una sinergia con questo. Questo piglio è positivo e crea un ambiente.
Favorevole. Io desidero ringraziare veramente tutti voi per la vostra partecipazione e ringrazio tutti i colleghi, anche degli altri Comuni e che sono presenti, che hanno colto il nostro invito e che ci hanno anche onorato della della presenza, un ringraziamento particolare ai nostri relatori, al dottore Longo e la dottoressa età, che ci hanno onorato della loro presenza dell'importante relazione svolta e ci hanno dato uno spunto per accrescere il nostro patrimonio formativo e soprattutto la nostra curiosità. Quindi,
Continuare ad aggiornarci a approfondire queste tematiche. Detto questo dato appunto c'è il nostro Sindaco, il Sindaco. Per favore, la segreteria organizzativa, se può pro, se può porgere al Sindaco, omaggerà i.
I relatori di.
Alcuni.
Di alcuni gadget del territorio.
Allora?
Iniziamo dall'altra parte.
Ho notato un pezzo della biblioteca del Comune di Melilli, ma.
La parte avrà tempo anche per leggere questo immagino tutti i fascicoli che ha questo lo stendardo del Comune di Melilli, appena stampato abbiamo aggiunto, dopo il riconoscimento di avere riconfermato il Santuario Melilli, Città di San Sebastiano, e questo è un volume in due lingue di tutta la storia della pietra Melilli che esportavano in tutte le parti d'Italia quindi con due ricordi di identità locale, territoriale del nostro Comune che comunque nel tempo libero può apprezzare quindi anche la aspettiamo come turista oltre come relatore, grazie in bocca al lupo buon lavoro.
La stessa cosa.
Tentato così che in futuro, dopo tot ore, può diventare segretario del Comune di Melilli, prego.
Grazie a tutti per la vostra partecipazione agli attestati ce l'ha, la segreteria organizzativa, ringrazio i colleghi della segreteria organizzativa, l'Egitto scolla, mi senti Costantino Marletta, grazie a tutti, una buona giornata.