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Scusate.
Prego.
Come vedete?
Il 16 dicembre.
E Luigi Bernabò Brea e lo studio delle terracotte architettoniche di Gela.
Prego.
Un ringraziamento.
Si dovrebbe avvicinare il microfono. Ecco un ringraziamento agli organizzatori di questo importante convegno, alla preside, ai Presidenti dei presidenti di Italia Nostra, al Comune di Melilli e, in particolare, al professor in anima di questi incontri sempre organizzati con competenza che ancora una volta ha voluto coinvolgermi. La consultazione delle pubblicazioni di uno studio studioso è maestro di grande prestigio quale il professor Luigi Bernabò Brea costituisce sempre un arricchimento e stimolo e suscita un sentimento di profonda riconoscenza per lo straordinario, lascito scientifico eppure umano. Ricordo la sua disponibilità e la cortesia e l'attenzione ai giovani. Abbiamo ascoltato il toccante contributo della nipote, dottoressa Maria Bernabò Brea, che proprio il professore mi presentò come giovane studiosa. Allora era anch'io una collaborato collaboratrice esterna della Sovrintendenza, appunto, in Soprintendenza e di cui serbo un gradito ricordo è quello sempre come il contributo della professoressa Paola palla, Gatti, che con il.
Il professor Vozza a lungo collaborarono in Sovrintendenza, affiancarono anzi Sovrintendenza il professore e nell'intervento, la professoressa Pelagatti ricorda anche la signora Chiara che oppure ha avuto il piacere di conoscere persona di grandi qualità ed entrambi questi contributi abbiamo ricavato la misura del grande studioso dei suoi meriti in ogni campo conosciuto qualche aspetto privato e verificato ancora una volta come la sua esistenza sia stata dedicata alla ricerca, alla tempestiva, alla Pent Este pubblicazione. I debiti scientifici, come li ha chiamati come lui li chiamava, che sono stati ricordati anche da professore Coltraro, non trascurando mai però il pesante lavoro amministrativo in anni particolari, difficili e con un'attenzione alla didattica e alla divulgazione in anticipo. Direi sui tempi con esiti esemplari, come ha ricordato anche la dottoressa Maria Bernabò Brea,
Ecco, è esemplare, ma corretti nei musei realizzati di pari tutto Lentini che mi è stata accettata accennato, professore Frasca.
Ne potrei aggiungere altri slavi, il presentazione del museo o del Museo nazionale dopo la guerra, la creazione della numismatica, per non parlare delle indicazioni metodologiche per il nuovo, ma domani su questo ci sto a terra la dottoressa Monterosso,
Il museo Paolo Orsi nel 2005 ha dedicato al professore, il settore ha riservato alla preistoria siciliana e nel 2011 è stata affissa in piazza Duomo sulla facciata dell'edificio della Sovrintendenza e con la partecipazione del Comune una targa in cui si ricorda che li ha operato e vissuto per lunghi anni.
Questo mio breve contributo in omaggio vuole riflettere sulla pubblicazione di Bernabò Brea delle terrecotte architettoniche di Gela che, nei primi anni 50, del 900, arricchito la bibliografia esistente sui rivestimenti fittili sicelioti che sul tetto di edifici cultuali avevano finalità decorative funzionali nel volume del diciassettesimo diciannovesimo ventisettesimo ventinovesimo degli anni 1949 51, poi, edito nel 52 dell'Annuario della Scuola archeologica di Atene, appare appunto l'importante studio l'Athenaeum di Gela, le sue terracotta architettoniche. La pubblicazione nell'ambito della bibliografia specifica e conosciuta fino agli anni 50 dello scorso secolo riveste un ruolo eminente per organicità e completezza dell'esame per l'inquadramento dei fregi nella produzione siceliota, per la sicurezza di metodo. La chiarezza dei contenuti, come avviene sempre negli scritti del professore che, anche da grande divulgatore, sapeva porgere argomenti complessi in modo che potessero essere comprensibili anche ai non strettamente specialisti, senza che ne venisse sminuito il valore scientifico. Certamente lo studio ha precedenti importanti nelle pubblicazioni di Paolo Orsi, per frammenti o contesti dei vari siti. Gran Michele, Monte San Mauro, per ricordarne alcune, edito in volumi dei monumenti dagli incendi e soprattutto nell'opera sempre di riferimento, e non solo per questa categoria di materiali scavi intorno all'Athenaeum di Siracusa del 1919, in cui è pubblicato irrilevante complesso dei rivestimenti fittili del San dal santuario ricostruite classificati dallo studioso. Verificando soluzioni strutturali interessanti che poi si riscontreranno oppure nei fregi gelesi, per i quali lo studio or siano rimane di riferimento, utili poi le opere successive a quelle di orsi, i cataloghi della Baburen nel 1923, con la sistematizzazione cronologica dei rivestimenti greci dell'Italia meridionale della Sicilia, il volume di Ettore Gabrici per i fregi di Selinunte nel 1935 la classificazione cronologica di dar soffre del 1938 è ancora allo studio di insieme distrussero nel 1944 l'opera di Luigi Cultrera, Lapolla Apollonio in Artemisio di Siracusa, di Ortigia in Siracusa del 1951 pubblica, le terrecotte architettoniche rinvenute nell'aria santuari, aree rivestimenti in PON imponenti riferibile al tempio dorico esistenti come quelli delle Olimpiadi, non di Siracusa questa, in sintesi, la Bio Billio bibliografia, allora nota sull'argomento relativamente alla Sicilia,
Paolo Orsi scava sull'acropoli di Gela, collina di Mollino, vento negli anni dal 1900 e il 1905, in cui furono pure indagate le stesse necropoli e mette in luce il tempio B, è un periptero esastilo di 35 per 17 metri, quindi in un certo rilievo,
È riconosciuto poi come Athenaeum e sino allora erano conosciuti soltanto in parte i resti del tempio C più recente del precedente distrutto, alla fine del sesto secolo, appunto per la nuova costruzione è proprio lungo il lato orientale del tempio b Orsi rinvenne ingenti quantità di terrecotte architettoniche frammentarie come di elementi figurati che documentano l'importanza e il ruolo delle officine gelesi nell'ambito della produzione siceliota di questa tipologia di materiale.
Ricordiamo che gli atelier avevano realizzato le decorazioni fittili del Tesoro rosso offerto da Gela d'Olimpia rivestimento, che negli studi di terracotta è sempre stato un caposaldo cronologico di riferimento, con oscillazioni dal mio dal 582, dopo anni in cui gli ho data la Van Buren in poi recentemente collocato preferibilmente negli anni 540 537 da mettersi Mertens ONLUS eppure è Bernabò Brea si orienta per una recensori età del rivestimento rispetto a quelli da lui esaminati per l'eleganza con compositiva la varietà di motivi decorativi,
Non sto qui a trattenervi, ma comunque ci sono per esempio questi quadrati iscritti le frecce le.
Lì le Foglietta, ci pesetto che però si può li provano anche in altri rivestimenti della Sicilia.
Orsi non riuscì a studiare le terracotte, data la lunga trattativa con il Comune di Gela per concentrare tutti i materiali a Siracusa ai fini delle necessarie operazioni di restauro per pervenire alle ricostruzioni, Siracusa era allora il Museo di riferimento per tutta la Sicilia orientale, non solo e quando finalmente tutto il materiale fuori unito lo scavatore non poté dedicarsi allo studio per altri progetti.
Luigi Bernabò Brea affronta la complessa operazione di riconoscimento e ricomposizione dei diversi rivestimenti, ne individua quattro maggiori che distingue con le lettere A B, C D E 5 e altri cinque minori dalla è all'Arca. Dicevamo operazioni complesse che comportano la capacità di discernere tra una congerie di frammenti, quelli pertinente, diversi rivestimenti, distinguendoli per caratteristiche di impasto sintassi decorativa, moduli dati strutturali prima di pervenire alla ricomposizione dei singoli fregi, il ritrovamento delle terrecotte architettoniche raramente, come è caduta a mantenere tale sito o per altri eventi particolari avviene generalmente all'interno di stipi in quel materiale. Viene deposto quando dismesso nello stesso santuario e ciò certamente non agevola gli interventi di cui si è detto, soprattutto quando si rinvengono più complessi che testimoniano vari rifacimenti dei rivestimenti per la fragilità delle terracotte oppure per la ristrutturazione del tetto o dimostrano l'appartenenza più edifici cultuali di diverse dimensioni, come si verificava nei santuari.
Le misure delle stime e delle cassette, la diversa collocazione dei gocciolatoi del lato di gronda, le inclinazioni delle tegole di sostegno delle Sime o di quella e Soprane delle cassette sono elementi discriminanti nell'attribuzione per i rivestimenti A B C D, il ritrovamento di elementi angolari di SIMA, altri degradanti, diciassettesima orizzontali del frontone, è stato prezioso per le ricomposizioni notevoli su tavola, a cui è pervenuto il professore. Proposte con validità didattica, sempre attuale per una compressione immediata del pubblico. Sono conservate nel museo, esposte anzi del Museo archeologico regionale Paolo Orsi, ora annesso al grande Parco archeologico e paesaggistico di Siracusa e loro Villa del Tellaro, e a creare il professore descrive connessa, esauriente sintesi vari alimenti di ogni rivestimento, con relativa decorazione, con attenzione alle argilla, gli elementi strutturali, alle inclinazioni da cui si deriva poi quella frontonali, ipotizzando le lunghezze dei lati frontali, come le misure del cavo frontonali quando possibile e naturalmente questo comporta una profonda conoscenza dell'architettura greca, che è il professore abbondantemente possedeva e valutando le dimensioni, appunto pure per la collocazione dei gorgoneion, che sono pure una notevole realizzazione delle officine.
In questa sede non possiamo trattenerci sui vari aspetti che meritano di essere sottolineati, anche per una riflessione più ampia che rimandiamo agli atti. Alla luce dei tanti studi successivi sulle terracotta siciliane, come degli utili degli ulteriori rinvenimenti da altre aree culturali del territorio. Gelese ampiamente noti sono ora i contesti di Lentini, magari Iblea Naxos, Agrigento Selinunte, ma era per ricordare i maggiori editi dopo la pubblicazione in esame. Eppure risultati utili ha conseguito la ripresa degli scavi sull'Acropoli gelese negli anni 2000, dalla dottoressa pampini, dall'équipe dell'Università Federico secondo di Napoli, con la direzione della professoressa Giovanna Greco, esiti importanti a seguito dello scavo di una stipe nei pressi del tempio B che precisano alcune datazioni proposte dal professore, la cui attribuzione cronologica dei fregi nella prima e nella seconda metà del sesto secolo sostanzialmente rimane confermata. Ad esemplificazione si presentano brevemente due rivestimenti dei più completi A e B.
Il primo a raggiunge un'altezza di 80 centimetri, sommando quella della sì ma e del gay sono, se magari si può indicare sì, ma il.
Sì, se psicologo e del Greison, quindi in origine appartenente un edificio di dimensioni non trascurabili, con inclinazione dei rampanti di 18 gradi e una fronte misurata dal professore Bernabò indoor in 12 metri.
Professore ipotizza che rivestimento, appartenesse al tempio B che recentemente, a seguito di dati di scavo stratigrafico della dottoressa Giulietta della medicina, Venier viene collocato tra la metà e terzo venticinquennio del sesto con di istruzione nei decenni finali del sesto secolo avanti Cristo, mentre il Fregio anche con per particolari tecnici impegni individuati da Bernabò Brea tegole delle cassette laterali non inclinate sproporzionati gocciolatoi con ampi Piattelli.
Denota arcaicità e risale alla prima metà o inizi sottolinea l'autore del Pri del sesto secolo avanti Cristo,
Il Fregio a si dovrebbe attribuire ad un edificio più antico, ancora non individuato con certezza che potrebbe essere forse testimoniato da parte di un muro di una struttura precedente all'interno del tempio B.
I motivi decorativi, ma sono usuali nei rivestimenti Siciliotti, siracusani e di altri siti meandro aggancio sul listello se poi, con la freccetta segno sul listello di coronamento della della SIMA foglie ristretta alla base contrapposte nella SIM formanti quasi un motivo d'onda che effettivamente poco documentato, in verità, tra lettere raccolte dell'isola, ricordo che, in anni abbastanza recenti, nello studio ripreso del del Monte del tempio di Monte dei d'investimento di Monte San Mauro, un'allieva del professore Frasca, la dottoressa Pirone, lo ha individuato un piccolo frammento in cui si riporta questi motivi. Riso rosoni poi a più petali su listello di base e Garrison con doppia treccia la sì ma orizzontale nell'altro, in quello precedente la SIM orizzontale in quello precedente delusa. Ecco, ecco questa qui sotto.
Degradante al lingue con scacchiera sul listello di base meandro aggancio su quello superiore per questa sì, ma il professore Bernabò si pone il problema della diversa ricco re decorazione rispetto al contesto, ma l'unità, l'uniformità delle argilla, lo fa propendere per l'attribuzione al Fregio.
Ah, rilevando come spesso nei rivestimenti si verificasse una certa varietà foglie e triangoli come riempitivi nelle sime laterali, il cui listello di base su cui sono dipinte lei lo sa anche tra i gocciolatoi motivi ripetiamo, diffusi nel panorama isolano isolano.
E qualcuno o qualche studioso obietta, l'attribuzione di questa sì, ma orizzontale?
Che è sempre un po' difficile ritrovare, devo dire, nei nei contesti al questo rivestimento, ritenendo che fosse si tratta di un ulteriore Fregio, ma non ci sono elementi al momento per confutare la proposta del professore Bernabò. Il rivestimento C di dimensioni minori, un'altezza di 69 centimetri lungo e la lunghezza della a fronte dell'edificio dovrebbe raggiungere i 10 metri.
È simile strutturalmente, eppure nella decorazione con variabili i motivi nei gay sa di cui abbiamo vengono distinti 4, lo vedete uno DOP treccia doppia con i dischetti nel centro e l'altro a treccia singola, ma il professore ritiene che appunto of fossero attribuibile ai diversi lati dell'edificio di appartenenza, il Fregio successivo B è quello che si confronta puntualmente con il maggiore, dall'area dell'Athenaeum di Siracusa, pertinente al tempio, che ha preceduto quello ancora esistente. Il Fregio gelese presenta foglie gocce riempitivi a duplici. Permette capovolte nelle Sime frontonali.
Sul listello superiore, che è privo di tondino, una scacchiera bianca nera e rossa e un tondino fasce oblique nei tre colori, il meandro continuo sul listello di BEA di base, come vedete nella prima figura.
È una doppia treccia su Greison con Rosetta, adotto poi tali negli intrecci palmette A3 all'origine della treccia, le palmette che si sono piazzate appunto all'origine della treccia, le cassette sui rampanti poggiavano su lastre del soffitto del caveau frontonali, l'altra decorate da treccia unica, ecco, questi sono il immagini e del ricostruzioni che sono attualmente ancora in deposito e vedete,
Sul soffitto della ricostruzione questa lastra, con la treccia uniche addirittura dei motivi di decoro e dei motivi di numero dei disegni di numerazione,
Ora le sime laterali a l'abbiamo già viste, hanno un livello superiore con la scacchiera nel caveau foglie, alternate a triangoli e sull'listello di base sempre rosette ci atto poi te li chiari in campo circolare nero, il gay sono invece ha le caratteristiche di quello già descritto, il Fregio dimostra un'evoluzione rispetto ai precedenti A e C che abbiamo visto, le cassette laterali hanno le tegole di sostegno ad angolo ottuso rispetto a quelle frontonali, le stime dei rampanti del frontone presentano un'appendice posteriore. Se può tornare precedente, riequilibrare la curva del la vedete, ecco nell'ultima fosse non chiarissima.
Per equilibrare la curva del cavetto, visto che queste somme non hanno praticamente la tegola di di sostegno, ma sono appoggiate sulle tegole del tetto e questa curva era fissata con dei chiodi adunanza maligna, interna incrocio la toy sono snelli e modanati, con Piattelli proporzionati rispetto a quelli corti sproporzionati dei fregi a e c, le dimensioni in altezza raggiungono 87 centimetri, quindi è un rivestimento di un di un edificio di una certa importanza con l'inclinazione dei rimpalla l'inclinazione dei rampanti e di 15 gradi, la lunghezza doveva della fronte, doveva raggiungere i 14 metri che consentendo oppure col capo frontonali la proposta in un'applicazione del gorgoneion nel timpano.
Il confronto immediato e con il rivestimento dalla tenaglia non siracusano.
Di cui si è detto, i motivi decorativi con qualche variante sono gli stessi del Fregio di Gela.
E nel nel listelli superiori della SIMA, si vedono chiaramente nel nella ricostruzione e la scacchiera è sostituita da motivo Rosetta in campo circolare emotivi cruciformi, iscritti in rettangoli, che non si ritrova in altri rivestimenti della Sicilia almeno a mia conoscenza e invece a Gela si riscontra questa decorazione sulla sella di un acroterio Cavaliere che poi vedremo. Ciò conferma la circolarità dei motivi Tragliatella atelier, che era diffusa naturalmente le dimensioni del Fregio raggiungono i 90 194 centimetri ed è inferiori per Siracusa soltanto a quelli della Polonia e dell'Olimpia Ion, che raggiungono e superano il metro di altezza. L'inclinazione viene misurata da Paolo Orsi in 15 gradi.
Strutturalmente utilizza pure le somme frontonali e mantello che Orsi riteneva però poggianti direttamente sulle lastre del cavo, fronto male, ma come riconosciuto anche dal professore Bernabò per alcuni particolari, come gli ovuli plastici da cui pendono delle palmette li vedete in questo dettaglio, che però Orsi avrebbero potuto mescola mascherare un gocciolatoio frontonali perché rimane sempre in questi rivestimenti il problema del dell'acqua che comunque si doveva accumulare nel poteva accumulare nel cuore e come quest'acqua venisse smaltita.
Dimostra questa fregio di Siracusa, maturità compositiva e raffinatezza che, ma anche in quello gelese che lo ha imitato e per il quale è proposta una datazione nella seconda metà del sesto secolo, che si è da professor Bernabò, che si concilierebbe con l'attribuzione al tempio b il rivestimento siracusano per cui sono state proposte varie di datazione oscillanti nell'ambito della prima metà del sesto secolo potrebbe a mio parere collocarsi tra il 580 e gli anni iniziali del secondo quarto del secolo.
Brevemente accenno al Fregio è di Gela che ha particolari caratteristiche, riconosciute anche dal professor Bernabò Brea, che osserva la sproporzione delle ah ecco, questa è l'esposizione del Fregio, sempre di di Siracusa, nel museo di piazza Duomo al Museo nazionale, dopo la sistemazione del professore Bernabò in nell'immediato dopoguerra.
Il Fregio c'è e di Gela.
Ma in cui il professore Bernabò a Fort ha osservato la sproporzione delle misure tra gli elementi la cassetta di altezza inferiore 22 centimetri rispetto allo sviluppo della stima di 3 3 centimetri e che, tra l'altro, il decorata da una doppia treccia semplificata, in cui l'euro 7 sono state sostituite da dischetti neri ma le avevamo viste anche in una tipologia della.
Del rivestimento c la sì, ma dal capo di dal cavo di proc approfondita, decorato lingue bianca alternate, rosse e nere, marginata in basso da una fascia a spina di pesce e delimitata, in alto e in basso da un listello superiore con meandri aggancio e scacchiera in basso entrambi definiti da tondini.
Da notare in ha un particolare che le le lastre non sono giustapposto e commesso su cede in genere per per i, nei rivestimenti ma unite tramite un'appendice a dente nella parte posteriore. Bernabò Brea confronta la sì, ma con quella più arcaica di Monte San Mauro che ritiene io non ho qui l'immagine, purtroppo, che ritiene attribuibile al Fregio orizzontale del rivestimento di pertinenza originaria e con questa sì, ma la nostra strette somiglianze decorative strutturali. Entrambi entrambe sono un'affiliazione, direi del dalle blatte Stab Seaman, che sono le SIM più antiche che si riscontrano in in Sicilia, di cui abbiamo significativi esempi a Grammichele, a Siracusa più arcaici, di questi, addirittura senza alcuna distinzione con e senza listello di base. Questa gelese, come condiviso anche da altri studiosi, rientra nella fase, per così dire transizionale per pervenire alla forma canonica delle Sime. Quelle che abbiamo visto ne riceve nei rivestimenti precedenti e, come si può verificare in altri rivestimenti, da Naxos e da Lentini, neanche Selinunte collocabili tra la fine del settimo secolo e gli inizi del sesto,
Gli scavi nella fossa votiva sull'acropoli di cui si è detto.
Ma con materiali databili in un arco di tempo dalla fine del settimo alla fine del sesto secolo hanno rinvenuto frammenti di sì, ma del rivestimento in questione, ma non di cassetta lo scivolo, lo Scichilone, infatti aveva a suo tempo proposto che rivestimento di Gela dovesse essere completato da una cassetta singola treccia del tipo di quella che abbiamo visto per il rivestimento c se torniamo indietro.
Certamente anche prima,
Ecco, certamente non si hanno elementi probanti, ma l'abbiamo nelle costruzioni che vedete proposte per Naxos, dalla dottoressa Maria Costanza, Lentini che ne rivestimento del Tempietto h con coesistono la cassetta doppia treccia sul Rampant del rampante.
Cioè in quella la seconda.
Con dischetti e invece ho nella sul lato di gronda, abbiamo messo proprio sul fregio Horie orizzontale del frontone una a treccia semplice, il dato certamente interessante ora sta nel fatto che a Gela la selezione dei rivestimenti non inizi con la Sipa con una sì ma di tipo transizionale questa è la ricostruzione grafica della dottoressa Lentini e di nel Tor pacca Nain sul lo svolgimento ecco del rivestimento e l'ipotesi ricostruttiva di questo tempietto che fa parte della vasta area sacra e di cosiddetta di Malo provvido.
La produzione delle officine, dunque dopo questa ecco queste sono gli esemplari attribuibili a Lentini sia della blatte Stab Seaman, poi riconosciute naturalmente pubblicati dalla dottoressa Monterosso, che di questa forma di si ma transizionale la produzione dell'officina gelese si impone anche per rimarchevoli creazioni di terrecotte figurate confusione architettonica di straordinaria qualità destinata a completare l'esuberanza decorativa dei tetti degli edifici di culto.
Le Gorgoni orride nel triangolo frontonali per la funziona Protopapa ICA di proteggere dal male l'edificio ricomposte, anche tenendo presente la notissima lastra della tenaglia che vedremo.
Su cui non ci possiamo poi su per soffermare per limiti di tempo e sono inquadrabili nella prima metà del sesto secolo avanti Cristo gli imponenti sì, poi lo vediamo alla fine gli imponenti ac acroteri a Cavaliere restituiti.
In numero consistente almeno cinque solo da Gela e a cui si aggiungono altri di provenienza ulteriore gelese, denotano 9 notevoli capacità realizzative di ottima tecnica e sono imponenti veramente la tecnica realizzativa è di un'estrema raffinatezza e, come pure tutto il motivi decorativi dei dei dei cazzari dei cosiddetti,
Incalzare il che sono simili a quelli anche delle divinità, in altri termini, la proposta espositiva ne semplifica uno e frammenti di altro, soprattutto di criniera Dale del cavallo il successivo.
E.
È una interessante groppa, come vedete con Sella decorata da quel motivo di cui abbiamo parlato prima.
Riportato nelle sulle SIM e del Fregio a della tenaglia, un di Siracusa, l'acroterio, Cavaliere di Kamarina, rimane.
È quello più completo tra gli elementi che sono conservati al Museo di Siracusa.
E dimostra comunque una diffusione.
Matteo, in Sicilia ne abbiamo anche sia Siracusa dalla Denahi o ne abbiamo dal tempio di Apollo, li abbiamo da.
Da Monte Casale, quindi, è una tipologia di materiale di questi acroteri che stavano erano disposti, naturalmente sul vertice del tetto e dovevano completare questa decorazione e della parte superiore dei tempi non mancano inoltre stato in terracotta acroteriali collocate agli angoli del del tetto originariamente Leoni spinge e altre rappresentazioni mostruose e poi questa.
Questa figura corrente a tutto tondo, una figura corrente come viene definita la professor Bernabò Brea e dal titolo riscosso decorato a scacchiera, che richiama la nota lastra di Gorgona, in corsa in ginocchio, a simulare il volo documentato dalle ali e dai calzari alati, la famosa naturalmente lastra del dalla tenaglia o no di Siracusa.
Ritenuta una decorazione frontonali a protezione, come le altre, della testata del trave della trave del tetto oppure di metopa, o anche di alzare.
Una parte forse di composizione in origine affiancata da Fellini custodi, come sostiene la professoressa Marta Ensor, e come avviene nel grande frontone della televisione di Corfù e la.
La professoressa Mertens la interpreta come insegna gentilizia debba chi adibito Di Corinto, a cui apparteneva appunto archivia il fondatore di Siracusa.
La cronologia spazia dalla fine del settimo la prima metà del sesto secolo. Ritengo che non debba scendere troppo nel tempo per i caratteri arcaici e freschi corinzi della composizione, ma non possiamo trattenerci su questo argomento, ricordo che alcuni fa anni fa da Gela Dal Bosco Littorio,
Sono state rinvenute delle Aule notevoli, tra cui una con motivo simile, cronologicamente però più recente della nostra, e che appunto la scavatrice alla dottoressa pampini interpreta come simbolo politico dei Dinomenidi quando sì, naturalmente raggiungono Siracusa e si ispirano forse a questa immagine che attualmente è diventata il nuovo logo del del museo. Io ho concluso, vi ringrazio per l'attenzione che naturalmente al fine di un'intesa giornata di lavori così e poi con un argomento forse troppo specifico per l'Auditorium,
Grazie dottoressa Ciucci, per per questa meravigliosa e comunicazione e lei, tra l'altro, è tra le studiose più raffinate e che sul mondo delle delle terracotte, no, è tra le poche eque e raffinate voce su su questo tema e personalmente ho apprezzato quanto tale che sottolineato sul metodo del del professore Bernabò Brea l'ha, ripetuto più volte è stato il filo conduttore della giornata di oggi e cioè un metodo salto fondato su una analisi tassonomica accompagnata da un da un'indagine comparativa. Ecco rappresentano gli ingredienti e di una nuova visione, di un nuovo modo di fare archeologia e, come in preistoria, così anche in altri campi. Bernabò Brea, appunto, qual è quello delle terracotte e lo ha dimostrato grazie, grazie ancora.
Ebbene, a questo punto.
Passo la parola o con grande piacere e onore, all'ultimo relatore della di questo pomeriggio,
Il professor Michel Gras.
Del quale diciamo solo che accademico dei Lincei, già direttore delle call Frances rom.
Amico del del mondo siciliano, ma non solo per per i legami con con Megara Iblea.
E il titolo della sua comunicazione come sempre poetico e vie, passeggiando per Siracusa e Michelle no, guarda vieni vieni questo ti passo il microfono così la posizione.
No, no, è meglio.
Buonasera, a tutti o quasi buonanotte.
Allora una premessa doverosa che comincia ovviamente.
Da ringraziare l'Italia Nostra, la dottoressa Franchino, il nostro Giuseppe, per questo.
Mio ritorno qui.
Quando tu o no in Sicilia orientale, ormai del triangolo Melilli, Siracusa Augusta, o un po' l'impressione di di tornare a casa in una prima vita, esattamente come quando il tono adesso, nella mia lingua d'oca, dove sono un atto un po' di tempo fa e dunque tanti Enrico o di,
Passati, ma anche molto, molto presenti allora.
Riapre la prima premessa è che finalmente per me l'immagine di Bernabò Brea.
È in atto quando Eurostat e o studente a Montpellier, appunto, e quando noi utenti, all'inizio degli anni 60, vivevamo una stagione molto felice perché?
Non eravamo tanto lontano dalla guerra e soprattutto per noi avevamo tanti ricordi indiretti, ovviamente, della guerra, nel senso che negli anni 50 i nostri genitori ci avevano a contratto tante cose.
Nel senso va anche che nella scuola P, quando eravamo bambini.
Eravamo sui banchi di scuola acanthii a a fuoriusciti catalani, repubblicani fuoriuscita antifascisti SIC gli italiani e dunque.
Negli anni 60 subito vediamo funzionava a livello universitario a livello della ricerca e l'Istituto di Studi liguri e questi istituti liguri metteva insieme la Liguria, la Provenza, la Linguadoca e la Catalogna, e dunque per noi era, diciamo che va veramente il dopoguerra.
Un dopoguerra scientifico con delle conferenze che si passa a Montpellier, ma anche a Aix en Provence in particolare e in questo contesto che finalmente io ho avuto questa sensazione che c'erano degli studiosi, che avevano dei legami, eccetera, e ricordo e poi senza India, Ferrero e perché ovviamente io non conoscevo il Mazen Cavaliere si trova che Madeleine Cavalier,
Aveva lasciato questa stessa Università di Montpellier, questo stesso Istituto degli Studi liguri pochi anni prima, tra 10 anni prima e per la Sicilia e ancora sul ricovero, ha ben presente perché il grande Libo sul l'età del ferro della Linguadoca, pubblicato nel 55 era stato curato appunto da Maddalena. Allora dopo dopo questo faccio un salto nel 2004, vent'anni fa e il professore Pera Pelagatti mi ha invitato a tenere una relazione su Bernab ebreo nel convegno di Genova,
E io ho scelto l'argomento naturali, ovviamente per me e abbiamo una roba UE e Megara Iblea.
Un testo che si pois riassumere in due parole, gabbando oboe, è stato l'uomo che ha salvato Megara Iblea perché senza le sue scelte, senza poi la sua attenzione, diciamo quotidiano quasi da fratello maggiore rispettava a Villa Vallès aveva 15 anni di più, ma non si è comportato con loro come sopra si è comportata da soprintendente certamente ma sia anche comportate come il fratello maggiore uno che dava consigli in continuazione.
Veniva spesso sul posto e poi si è visto, in particolare su un punto preciso che il mio Presidente ricorda bene conosce meglio di me quando si è tornato sullo scavo del grande tema, i nostri, dove o si aveva scavato tanti anni prima arrabbiare una Bobolea che ovviamente gestiva.
Le scelte e la documentazione preistorico, e lui ha classificato poi nel museo di Siracusa.
Dunque stavolta.
Allora le azioni a piccola sorpresa Piergiuseppe, ma non so se non lo vergò no, ti devo delle scuse perché io ho sbagliato titolo o piuttosto c'è stato un disguido di cui mi sono accorto molto tardi.
E e non te l'ho detto, perché altrimenti?
Sarebbe stato forse un po' di di panico di confligge il mio Rofi, vero titolo, non è quello che più adatti e che poi in figure che è stato ricordato dal Presidente, ma era passeggiando da mw Siracusa?
Che non è esattamente lo stesso, era stessa cosa perché l'idea forte di forza.
Passeggiando da Megara a Siracusa.
E non passeggio, andassero accusa.
Perché questo perché noi, con ripresi in in particolare?
Abbiamo lavorato a Megara, sempre ove, avendo i test Siracusa.
Perché è chiaro che sono due siti che io ho chiamato una volta gemelli, cosa che in parte falsa in parte è vero, ma possiamo discutere, ma da una parte abbiamo un sito sotto una città moderna, dall'altra parte abbiamo un sito senza una città moderna e questa è la cosa più cosa di Firenze poi ci sono delle differenze, ma non si può capire negava senza avere in testa e Siracusa e in qualche caso megagruppo aiutava a capir Siracusa,
Ecco, questo dunque erano le premesse per allora io adesso do potrei vedo Arsale al-Atāssī una diecina di persone che che dovrebbero Urgent cortesemente uscire perché parlava di Siracusa davanti a loro coppe a mi mette un po' a disagio ho l'impressione di essere lo studente che passa all'esame,
Perché ne sanno più di me e quello che Sorso, per anche per merito loro e del loro predecessori.
Allora andiamo, ma entriamo in argomento adesso.
E voglio toccare due argomenti.
Ci sono degli argomenti di topografia o se vogliamo, ma non li.
Senza lei Camico, i dibattiti che sono stati e sono in corso da una ventina d'anni, finalmente ho tentato di prendere dei punti che, salvo error bibliografica da parte mia, che sarebbe sempre possibile, sono due argomenti un po' tralasciato.
Allora il primo è un argomento che torna intona al lago di Siracusa per Dio vuole apporre ematica Delagoa.
Da mega a Siracusa,
Di cosa si tratta?
Come sapete, Bernabò Brea, dopo sì e prima di Vozza, ha scavato nel luogo che si chiama fosse, lo accusano piazza Marconi.
A Siracusa, la bellezza anche che non avevo bisogno di un po' gare, poi in Pian parlava di Siracusa, davanti a voi, perché a Parigi in questo stesso discorso avrebbe, mi avrebbe richiesto gli fa vedere Ortigia fosse, fa accusano, eccetera, con tante piante, questa missione mi sono risparmiato tranquillamente allora questi scavi sono,
De Beauvoir son dell'immediato dopoguerra, collegata a un archeologici di guerra, perché si trattava di di di fauna.
Una struttura al antiaereo all'inizio 46 47 e come come o si premia diluvi, goccia dopo di lui.
Bernabò trova una stratigrafia e questa fatica FIA risale fino alla A.
Nell'ottavo secolo e in particolare Como però non Paolo di ceramica oggi, perché non è non è l'argomento mio, ma è la prima volta che si scrive che ci sono delle produzioni greche occidentale Villa lo riconosceva anche questo dopo vi la sviluppato l'argomento, ma il primo credo che sia accorta in assoluto perché non pensa che Palozzi se ne era accorto, salvo il ruolo che il mio e abbiamo Bobolea invece sì, ma questi scavi nell'antica GOA, come scrive Bernabò.
Sono un punto di riferimento importante, appunto dopo quello di Ostia qua vi quasi ovunque si incontravano, muove di casa ovunque si osservò nel terreno della stessa stratificazione archeologica, stavo dicendo probabilmente abbondanti per lo spezzone di oltre due metri le ceramiche, allora non due metodi di ceramiche arcaiche ma 2 mentre infatti grafia poiché c'erano nemiche più arcaiche Corinzia in pratica ora protocorinzia social con prodotti delle fabbriche geometriche siracusani.
E dunque e prosegue per una buona i livelli inferiori, qualche frammenti di ceramica in fase del terzo periodo siculo De Rossi.
Lui annuncia un lavoro sul lago di Siracusa, che non farà mai, ecco, con i suoi impegni e nessuno si può meraviglia.
È?
Da allora.
Viene dagli specialisti di topografia accusata dal tedesco, dai tedeschi, in particolare.
Si immette Lagoa sulle cartine,
Ma l'amico Dieter Mertens del 2006 mi aveva incuriosito perché mette a Goa con un punto interrogativo, nella la versione molto recente dall'ultimo libro che ha pubblicato a compiere con veste questo l'ho verificato prima di venire ha tolto il punto interrogativo,
E.
Allora questa era una, poi abbiamo avuto una fase dove nel 1982 era la povertà Pelagatti, non so se ci segue ancora, ma la salute comunque.
Ha fatto l'ipotesi.
Che Lagoa poté arcaica sarà accuse, poteva essere in Ortigia,
In prossimità, dunque, dare a te Nyon, del tempio ionico, eccetera e di vita appoggiava quest'idea nel volume Sicania nell'86, non cito di vita per ragioni di tempo però molto molto chiaro.
Eppure i Foza facevo nel 99 un discorso che poteva lasciare aperto il discorso nel senso, però questa volta era uscito la considerazione degli elementi costruttivo finora evidenziato dalla ricerca archeologica scrive bozza per piazza Duomo, indirizzano verso una valutazione di quest'area centrale di Ortigia geometricamente delimitata da assi stradali dei quali rappresenti il centrale il punto di convergenza come un'agorà non limitata alla sola terrazza di Piazza Duomo ma la globalità della sua estensione a tutto lo spazio, che rappresentano l'epicentro dell'impianto urbano e la sede, le 2 principali strutture politico, religioso della polis. Dunque un discorso aperto, diciamo non c'è dubbio, penso che svolge in quel momento è influenzato anche dalla pubblicazione del mega A1 di valergli Village.
E ovvio, insomma, e soprattutto di tutte le discussioni che lui ha avuto con il 3 troppe, le 3 persone che ho appena citato,
Si va, si va avanti e non voglio fare una rassegna esauriente e ci sono anche degli interventi di Beatrice Basile su questi argomenti importanti.
E.
E Vozza, bozza, Ossi.
E qui invece qua, quando parlava della vecchia piazza d'Armi.
Che o si viene popolando dei nuovi edifici e lui dice anche che avete, aveva riconosciute lì delle belle speciose case del settimo, se sto secolo e palo dell'antica gora, eccetera, e dunque allora io non è che sto rimettendo in discussione, non voglio turbare fa paura a qualcuno qui,
La mia era il mio discorso non è.
Per dirla mettiamola, doveva orchi genio, metterà Lagorai lasciamo a fuoco siracusana tranquillamente la.
Sul piano teorico, una domanda potrebbe essere e allora sarebbe possibile a un certo momento, una prima goffa a Ortigia, però, che non rimane artigia, uno spostamento della Goa a fuoriuscire accusano sapete che ad Atene questo dibattito nella città di Atene c'è stata e c'è su un prima GOA prima GOA su una prima guerra prima di quello che chiamiamo la gomma e che hanno dove hanno scavati di colleghi americani?
Ma.
Io non ho elementi, ovviamente per andare avanti su questa, su questa, su questa linea,
Devo dire che, una volta in una conferenza che per merito di Concetta Giorgina avevo potuto fare al Palozzi, mi sono reso conto che nel testo poi pubblicato.
Ah, avevo seguito lì, così, en passant, l'idea della Pelagatti senza poi riflettere sopra il mio, il mio discorso era era diverso, ma se io ero così.
Se non avevo ben presente che questa problematica, o imp o forse se li impostava male era perché euro colpite, eravamo colpito noi megaresi, ma io e in particolare dal fatto che l'isola di Ortigia alla superficie quasi quasi della città di Megara Iblea e allora per me questo questo gemellaggio poteva funzionare con una una C, la prima C Siracusa diciamo al momento della fondazione limitata Ortigia poi,
Faccia a faccia, mi sono accorta che facemmo un errore, ovviamente, perché ci sono dei dati fuori, come lo sapete tutti, ma.
L'errore mio, qual era non avevo ben questo Hanif anni prima?
Non avrebbe ben presente che c'è una sì a livello della superficie, può fa fa fa questo confronto funziona marxista dei completamente diversa quando Godia, ma alle necropoli.
Perché le necropoli di negava sono cominciano subito dopo le mura, come si dice sia la necropoli occidentale scavata da Ossi allo ad ovest, di mega sia la necropoli meridionali, a sud le tombe cominciano proprio.
Vicino alle mura TG, ovviamente e la necropoli del Fusco, come ben sapete.
Non è alle porte di Ortigia, allora uno potrebbe dirlo, sono delle ragioni di topografia gli capacità di di vicino a San Vito al leader, ma lì era, era era.
E il nodo fondativo, perché certamente i siracusani subito hanno messo la prima né Coppoli, lontano forse per ragioni di comodità, ma soprattutto perché chiudersi in Ortigia sarebbe stato estremamente pericoloso.
Perché, appunto, essere la storia poi successiva?
Ha mostrato che quando.
Un'aula la popolazione si chiude dentro, un ISO, in un'isola poco di 60 ettari, ovviamente può essere completamente condizionata da dagli avversari,
Allora, ma il nodo del mio discorso, mia figlia, la su questo punto, è un altro.
Ah mega, appunto, ci siamo accorti poco a poco e il intorno al grande Temenos a parlò si avvale di tirare abbiano una boh a Megara ci siamo resi conto poca poco che di due cose, da una parte, che, sul piano topografico,
I due punti di riferimenti dell'INPS della città.
Sono la coca e il tema il tema in house e la gobba, non so in che ordine lo dobbiamo mettere, perché perché il tema Enos e impiantato su una, su un villaggio neolitico sentirne legano, come mi insegna il mio vicino.
Lagoa, invece, è una zona non occupata prima, ma se adesso allora seguitemi bene, se passiamo dal discorso archeologico al discorso storico.
Noi in questi ultimi vent'anni, abbiamo impatto, credo.
Come dice, dobbiamo abolire le mie viabilità di oggi, non so, non sono delle varietà di domani, ma noi abbiamo imparato o crediamo di aver imparato.
Rispetto al concetto di fondazione di una città rispetto a tutti i dibattiti dei nostri predecessori, non soltanto sulla relazione mw Siracusa, ma in generale, sulla sulla cronologia di Antioco rispetto alla cronologia di e fuoco e così via, Fiume fiumi di inchiostro per tanti anni,
Che c'era due momenti.
Da non confondere.
Il più recente.
Che le fonti antiche chiamano CTI Isis, dunque fondazione che non è altro che un rituale.
Ben preciso, che viene poi descritte in certi casi lo sappiamo.
E che è sta era considerata come la partenza dalla città.
Ma questo non era il primo arrivo sul posto.
Perché il primo arriva è tutta un'altra cosa, perché fra il primo arrivo e Lactis ci vuol il lavoro di di concezione e di dire, e non dire non dico di realizzazione compete delle città, ma di impostazione della città.
O a questo noi sappiamo queste esperienze di megawatt, fare questo discorso di impostazione della città è un discorso lungo, coerente che comincia a essere costruito.
Quando.
È presente nella testa di chi lucra lo vuol costruire, pensate che su 60 ettari a Megara Iblea non abbiamo per il momento trovato un solo caso, dico un solo caso di cambiamento, di strategia possibile, voi tentate ad impostare una planimetria di comincia a costruire delle case delle strade con Rifondazione non parliamo di elevati,
Su 60 ettari senza poi a un certo momento pensava che nota meglio girava un po' più di qua o di là.
Io ho qualche dubbio, questo vuol dire che fra il primo arrivo, che magari era accompagnato da un eventuale o sulla spiaggia, abbiamo un bel test dell'il numerico che spiega arrivano sulla spiaggia.
Ah fanno dei rituali con la Bianca, Farina e Herring, ma ringraziandoli dei,
Di aveva POD di essere lì sulla spiaggia, e non in fondo al mare, questo è il discorso e.
E fra parentesi, l'attualità, purtroppo, se c'è una cosa che non è cambiato dall'antichità a oggi e che quando un uomo, un uomo, una donna a Negga, a Negga esattamente nelle stesse condizioni dell'ottavo secolo o ieri e dunque questo è un rituale di ringraziamento a Dio non è un rituale di fondazione non può essere contraria Rifondazione perché poi,
E cosa successe in questa fase, che con l'amico 3 significa che abbiamo voluto chiamava la fase degli accampamenti di camper, ma con francese, ma accampamenti, e che abbiamo pubblicato l'ultimo lavoro insieme ultimo, purtroppo nelle cronache di archeologia, con l'aiuto di Massimo fastidio,
Questo modello sarà discusso per il momento, piace a molte persone, però ovviamente è una cosa che avevamo messo sul tappeto.
Ma allora, se tu o no adesso non so se avete ancora pazienza di seguirmi su questo punto e se torniamo al discorso di prima di topografia ago, fatte menos,
Ortigia, piazza doma fossero accusato.
Siamo sicuri che il primo rituale dell'arrivo sulla spiaggia o vicino alla spiaggia si fa sempre sulla gola, non per forza il primo non si può far sulla gobba perché ancora il luogo della guerra non è deciso.
Non si sa.
Allora megawatt.
Allora uno può dire, può essere anche che il primo rituale Sylvaner in un temenos che a Megara potrebbe essere quello che diventa, poi il grande tema che qualcuno un giorno potrà dire no, è sotto il faro di negava sulla Coppoli, quello che io chiamo chiamato, convincendo poi i miei amici megaresi la Coppoli della città di Megara perché da visto dal mare una Coppoli visto dal dalla golf e tutto il piano shock,
Dunque vedete che poi è ovviamente a Siracusa dice, ma allora torniamo a quello che voi già scritto sull'oikos ha i suoi costi.
È importante.
Non sappiamo questo, dunque, le dualità che osserviamo sia Megalo sì, a Siracusa fa il tema Enos e Lagoa a negava fa.
Stavo per dire il tema, i nostri di Piazza Duomo e la e il fosse accusano ci consenta una riflessione supplementari collegando Achille gesto,
Ecco, questo è un riassunto del mio primo posto, mio primo punto.
Tutto questo tenete presente con collegato a questi, a questa postazione.
Che sembra periferica, ma per il fai il canone della necropoli del Fusco.
Allora adesso tocca un secondo punto, che ha una relazione topografica col precedente per Siracusa soltanto questa volta.
Ma anche con un collegamento con megaohm.
Ah, tento di essere chiaro e breve, perché il tempo scorre.
Noi abbiamo un po' di dati.
Per localizzarlo più o meno bene, quello che il diodo dissi sicuro chiama la porta di Acradina.
Questo apporto e di Accatino non sono il primo a dire queste cose, ma questo apporto di Acradina più o meno due dovrebbe trovarsi a metà strada fa fuoco siracusano.
Era necropoli del Fusco, cioè nei dintorni dell'attuale stazione ferroviaria.
Fra parentesi, sotto questa stazione, al momento della costruzione della stazione, prima della rigogliosi, si sono trovate centinaia di blocchi.
C'è un numero spaventoso, 400 blocchi, scrive Cavallari, credo,
E mi sembra che su questo punto.
C'è bisogno di approfondimenti che io non sarò mai in grado di fare, e lo dico per per terra, per altri.
E.
E dunque per concentrarsi sul sub, sull'unico punto, dove tento di portavo mia pietra personale.
Questa porta di Acradina apre poi su delle vie che partono.
L'idea la DIA e Lorina e in particolare.
Verso il sud ovest della Sicilia,
Allora c'è un punto in questi, in questi discorsi qui salto, molte cose per ragioni di tempo che non sono poi essenziali saranno nel testo scritto violente.
C'è la problematica della tomba di Gelone.
Chi è rimasto un po' mi sembra un po' campati in Aula in aria, almeno di una mia, una mia dimenticanza o di o ignoranza.
Ma abbiamo due testi di Dio dopo che sono contraddittorie e inspiegabili.
11 38 3 per il primo 14 63 3 per il secondo.
Io dovevo scrive la sua fonte fili Stoss, probabilmente, ma Dio dopo.
Con il quale io ce l'ho sempre un po', noi siamo, non ne abbiamo mai divorziata, però abbiamo una situazione un po' di conflitti irregolari con diodo, io sono un grande apprezzato di Erodoto e di Tucidide e dov'è che continua dopo un po' più di difficoltà.
Poi me di carattere probabilmente e allora diodo dice.
Due cose.
Chiaramente Diodoro non ha capito la sua fonte.
Che comunque può succedere a tutti.
Da una parte, dice che la tomba di di Gelone.
Che poi erano tombe, che è stato distrutto dopo ne parliamo.
Si colloca a 200 stadi da Siracusa 200 stadi, credo che tutti siamo d'accordo per dire che sono 36 chilometri circa, dunque dice va beh in un luogo poi che si chiama delle nuove Torre.
E va bene,
Nessuno è andato ovviamente a Sciacca, va a 36 chilometri per vedere se.
Eh, ma c'è una contraddizione, perché in un altro passo.
Paola De egli ha l'assalto di Imilcone nel 696, che distrugge la tomba di geloni, quelli di sua moglie allo e Imilcone sta assediando la parte di Acradina, dunque non so né a 36 chilometri da Siracusa se fa l'assedio alla città.
E mi sembra che con questa contraddizione allo free mangia era turbata da questo, ovviamente e in generale tutti sono stati turbati, ma boh sì, allora per uscire da questi contraddizione?
Si può già notare che 200 stadi corrispondono non è un caso, forse era distanza false, accuse logo che il termine della via urina che parte dal rapporto di Siracusa, dunque, questo potrebbe essere una spiegazione dell'Europa di ideologo no, ma comunque errore e perché certamente allora?
Il riferimento alle 9 Torre.
Allora no, cominciamo dal riferimento al tomba della moglie, ha Gösgen Alicos.
Allora il discorso tradizionale, si diceva, sono in Campania dunque che la proprietà.
La proprietà della moglie.
Anche.
Ma no, è una concessione funeraria, noi sappiamo dalla descrizione dei CAS Menai che esiste la parola con Renna, che vuol dire per la concessione del funerale della famiglia.
E dunque il concetto di lotto funeraria, anche un concetto ben ben presenti in quell'epoca ciò testi anche di di Eschilo, in particolare.
Dunque non siamo in Campania, allora siamo visto che i riferimenti che o in un luogo che si chiama il 9 Torre, il nuove torri in Campania.
Allora la mia idea?
È quello potrebbe essere un accenno, siamo vicino alla porta della mia logica, siamo vicino alla porta di Accatino fuori dalla città, ovviamente però è una Nicopoli, diciamo, fra la porta di alcalini nella necropoli del Fusco, siamo.
E siamo in un luogo che sappiamo dall'antichità e un luogo poi anche prima di Imilcone.
Le porte, dove ci sono dei report, che ci sono anche i fortificazioni,
E dunque potrebbe essere una scena queste nuove intorno a un segmento di fortificazione arcaiche intorno al rapporto di Acradina.
Non sappiamo niente di quella prima fortificazione Mertens investano lavorate su tutte le fasi posteriore.
Però questa prima fortificazione certamente c'è, c'è a negarlo, non vedo come mai Siracusa non avrebbe una fortificazione tardo arcaica.
E.
Le nuove Togo e vi ricordo che, per esempio.
Solo nel fatto occidentale, dove Cavallari caveau Megara Iblea ci sono 5, settore a distanza di 40 metri l'1 dall'altro, dunque.
Continuiamo il 9 ottobre che possiamo avere, dunque questo riferimento alle 9 Tove prende prenderebbe un significato.
Non dico perfetto, ma logico in un riferimento paesaggistico approssimità della porta di Acradina.
Allora chiudo?
Allora questa volta qualcuno dirà adesso stai stai esagerando già esagerato, ma adesso stai già dichiarando troppo.
Ac, comunque, per finire, è chiaro che a questo punto il problema è la logica Imilcone fa la sega riuscita di Siracusa vista fuori e vuole entrare dentro insomma e distruggere tomba tombe.
Di Gelone ed era della moglie che sono poi dove installa il suo esercito.
Allora, se saltiamo da questa volta, allora a Megara, nel 31 Paolozzi, scavò in un terreno che non sappia un po' troppo e io ci ho passato molti molti mesi di lavoro su questa problematica senza risolvere completamente pensa che adesso, con gli ultimi risultati che abbiamo delle della,
Prospezione geomagnetica del sud ovest legava, troveremo la soluzione oceans 31, scavo vicino alle fortificazioni e vicina chiaramente a una porta e Cova 4, credo, quattro grandi tombe che chiaramente non hanno lungo una via che usciva.
Dalla città e dunque usciva da una porte della città, c'è una alterne no.
Rialziamo io so, già l'archivio, sono due.
E ritroviamo la problematica della tomba di Gellone, se vogliamo, ma in un contesto più più tranquillo, però con le fonti non si sono interessate a questa zona, invece, se andiamo a Catania.
Se andiamo a Catania troviamo un altro fatto che.
Che turba, anche se vi devo dire.
Questo raffronto perché alla mia età non mi gioco la carriera e sotto con cosa avrei chiese.
Forse non avrei osato andare, però ve lo dico perché qualcuno da un euro o può nascere anche un'idea abbiamo un riferimento alla tomba, alcuni di voi lo sanno ovviamente alla tomba di Stesicoro, grande personaggio,
Inutile dirlo e su questa.
L'unica fonte che abbiamo una fonte double, la Suda dunque una fonte, ovviamente molto tardi.
Che, come riferimento, chiama questo non le nuove torri, ma panta Octo, tutto 8, la Shifa 8, questa volta allora ovviamente tutti e ho pensato, ma anch'io per Iuventa per vent'anni seguendo tutti che va be'redatto da Tomba esagonale e ci sono anche Fasiello dall'Emilia uscenti 58 scrive 8 gradi cinto da otto cinture elevati da terra da otto colonne va bene,
Vediamo questo movimento, siamo ovviamente nel sesto secolo.
Per il momento, una tomba.
Del sesto secolo con otto colonne, diciamo non è la tholos di Delfi.
È veramente una cosa abbastanza particolare.
E dunque io mi sono detto, ma sappiamo che siamo vicina e porta di una città della città, per fortuna a Catania ci sono stati in questi ultimi anni dei molti lavori di grande qualità, devo dire, non le cito a fare, insomma, sono citati, non li cito qui per non perdere tempo che sono conosciuti da molti di voi e recuperiamo un po' didatti che una volta che io debbo dire che quando,
Studiava alunni col Ministero laureato sì all'esame davanti a una domanda, la topografia di Catania.
Sai, è uscito dalla stanza del mondo dell'archeologici, non sapevo niente.
Li ha, sappiamo che siamo piscina ah, alla posta a nord della città, l'attuale Piazza Stesicoro e avvicina l'anfiteatro romano per tanto piccola da dove partiva la strada per Naxos e per Zhangke.
Allora abbiamo delle cartografie.
Del 600, che rappresentano certe cose, abbiamo anche una gouache di welfare nel 1970 84, che alea a metà, cioè dire attualmente all'Ermitage, dove si vede un tratto di potente muro in opera curricolare che Tortorici ha pubblicato appunto nel suo volume,
E sappiamo poco, e delle fortificazioni di Catania.
Lo sapete pierre, poca poca sappiamo delle cose, ecco dunque io vi chiudo con questi con questi messaggi sulle quali invito chi più competenza di me a riflettere e vi ringrazio per l'attenzione e per il tempo.
Passato.
E ringraziamo il professor Gras per questa che, più che una passeggiata e un approfondimento sul su aspetti della topografia di di tre città messe a confronto è sempre il metodo migliore è quello di di leggere le cose mettendole su su piani paralleli e confrontandoli.
Poi puniremo il il professore in me per questa.
Mancanza nel di gravissima nel nel titolo alla quale però il professor Gras saputo rispondere brillantemente sì, beh ah, ah si assume la fa, io volevo, volevo crocifiggere Giuseppe stasera, ma la cosa va bene bene, allora dico se abbiamo veramente rispettato il i tempi. Siamo fuori di di 10 minuti rispetto al al calendario della della giornata e se possiamo allora chiudere questa intensa giornata del dedicata al a Luigi Bernabò Brea, ci vediamo domattina alle 9:30 bene buonasera a tutti,