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C.c. Lecce - 25.02.2020
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Speaker : SEGRETARIO GENERALE:
Baglivo Arturo (presente), Battista Luciano…
Speaker : PRESIDENTE:
Per favore, stiamo facendo l’appello.
Speaker : SEGRETARIO GENERALE:
Borgia Gianluca (assente), Citraro Saverio, Congedo Saverio, Costantini Dal Sant Alessandro, Della Giorgia Sergio, De Matteis Antonio, Faggiano Lidia, Giannotta Marco, Giordano Anguilla Roberto, Greco Gianmaria, Guido Andrea, Mariano Mariano Natalia, Martini Severo, Mele Giulio, Mignone Carlo (presente), Mola Ernesto, Molendini Gabriele, Murri Dello Diago Cosimo, Nuzzaci Marco, Occhineri Giovanni, Orlando Emanuela, Pala Giorgio (assente giustificato) – Borgia Gianluca lo mettiamo come presente e lo togliamo dagli assenti – Pasquino Andrea non c’è, Patti Pierpaolo, Poli Bortone Adriana, Povero Paola, Rotundo Antonio, Salvemini Carlo (presente), Scorrano Giampaolo, Tramacere Oronzino (presente), Valente Luigi.
Presenti 23, assenti 10. La seduta è valida.
Speaker : PRESIDENTE:
Perfetto. Passiamo agli Inni. Grazie.
Buonasera a tutti. Prima di iniziare l’ordine del giorno, sono pervenute tre domande di attualità che riguardano lo stesso problema, che è quello del Coronavirus. In ordine di arrivo, la prima è stata presentata dal Gruppo consiliare 5 Stelle dal dottor Arturo Baglivo, dal Consigliere Baglivo al quale chiedo di esporre la domanda stessa.
Prego, Consigliere Baglivo.
Speaker : CONSIGLIERE BAGLIVO:
Grazie, Presidente.
È sostanzialmente un richiamo alla situazione attuale, perché questa recente emergenza sanitaria mondiale sta coinvolgendo oggettivamente in maniera importante anche la nostra Nazione.
Vorrei ricordare alcuni dati sul COVID-19, che provoca una malattia che si chiama SARS, ricordiamolo. Non è una banale influenza, come si legge un pochettino in giro. È un virus nuovo, perciò nessuno nella popolazione mondiale aveva anticorpi specifici contro questo virus.
Proprio per questo motivo – questa premessa è importante per far capire poi la domanda – è teoricamente e potenzialmente in grado di contagiare tutti. In alcune proiezioni si parla di un 60 per cento reale della popolazione mondiale. Ha un alto indice di contagiosità. Qui parliamo sempre per dati statistici che, comunque, come sappiamo, sono ancora un po’ distorti perché troppo recenti di un indice di contagiosità di 2,6 al minimo. Questo vuol dire che ciascun contagiato, ciascun infetto può contagiare 2,6 persone. Questa è una cosa da tenere presente.
L’unico obiettivo razionale per cercare di contenere questa possibilità di contagio è cercare di ridurla e rallentarla, niente di più. Questa è l’unica realtà.
Il Governo ha presentato ieri un decreto-legge, il n. 6 del 23 febbraio, con delle norme piuttosto stringenti per quanto riguarda le aree già infette. Possono sembrare esagerati quei provvedimenti, a me non sembra. Può sembrare esagerato che si debbano chiudere le scuole, possono sembrare esagerati i cordoni sanitari attorno ai luoghi di infezione o di accertato contagio, ma non è eccessivo chiudere le scuole, come vi ho scritto. Non è eccessivo perché, paradossalmente, i bambini sono tra le fasce di popolazione più protette, quelle che sviluppano una malattia paucisintomatica, con semplice febbricola e sintomi da raffreddamento. Per cui, possono tranquillamente veicolare il virus e andare poi a infettare altri bambini e così via, con un contagio che si può ripercuotere.
Non è esagerato chiudere le scuole, come non è esagerato, sempre nella logica di ridurre le aggregazioni di persone che potrebbero favorirlo, chiudere, per esempio, teatri e così via. Questo è stato ben descritto nel decreto-legge “Misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19” e quindi verrà attuato nelle zone dove già si sono verificati dei casi. Però, noi dobbiamo anche pensare a quella che è la situazione. Spero con questo di avervi fatto capire che il rischio maggiore è proprio dove c’è aggregazione di molte persone. Non è un caso se la Federazione Giuoco Calcio ha stabilito per alcune importanti partite di far giocare a porte chiuse, quindi senza spettatori.
In questa logica è chiaro che cercare di ridurre il più possibile manifestazioni dove ci siano persone che vengono da più parti d’Italia mi sembra una logica razionale e un qualche cosa di razionale che, però, deve essere preso.
Chiedo al Sindaco e alla Giunta, tenendo presente questa situazione, se non ritenga il caso di attuare almeno quelle norme di sicurezza tendenti a ridurre proprio l’aggregazione dei cittadini. Faccio un esempio. Domenica c’è una manifestazione podistica sportiva che probabilmente porterà a Lecce centinaia di persone da svariate parti d’Italia. Sono sicuro che probabilmente non succederà nulla, ma quello che voglio far capire è che questo non è voler creare allarmismi, sia ben chiaro, ma serve proprio a tranquillizzare le persone, a tranquillizzare la cittadinanza e dire loro “Guardate, sappiamo bene qual è la situazione e stiamo cercando di agire per il meglio possibile”.
Questo chiedo al signor Sindaco, se non ritenga sia il caso di attuare immediatamente norme di sicurezza con la temporanea sospensione di manifestazioni che comportino l’aggregazione di persone e afflusso da altre parti d’Italia.
E poi quello che so già sta già facendo e gli chiedo di farlo attentamente, valutare attentamente nei tavoli tecnici tutte quelle che sono le misure necessarie.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, Consigliere Baglivo.
Adesso chiederei magari al Consigliere Patti e alla senatrice Poli Bortone se vogliamo riunire le tre questioni così poi magari il Governo può rispondere in maniera unitaria.
Il Consigliere Patti vuole illustrare la sua.
Speaker : CONSIGLIERE PATTI:
Grazie. Lo farò molto brevemente, anche perché non ho competenze mediche come il Consigliere Baglivo che mi ha preceduto. Come cittadino mi limito a seguire quelle che sono le direttive che vengono impartite dagli organi superiori.
È intervenuto un vademecum del Ministero della salute, è intervenuto ieri un provvedimento simile a una circolare della Regione Puglia, a firma del Presidente Emiliano. In questo senso chiedevo al Sindaco, come responsabile della salute della popolazione che risiede sull’intero territorio di sua competenza, di assumere delle iniziative che vadano nella stessa direzione, anche banali da un certo punto di vista, perché chiedevo innanzitutto quali fossero le iniziative da intraprendere da questo punto di vista e in particolare citavo, a titolo esemplificativo, ma non esaustivo, la fornitura di gel disinfettanti nelle scuole visto che sia i genitori, nostri concittadini, insegnanti e corpo docente hanno difficoltà a individuarli. Magari l’ente ha una corsia preferenziale in tal senso. Non ne ho idea, motivo per il quale lo chiedo.
Ancora, l’utilizzo nel servizio di pulizia, così come assegnato anche alla nostra società partecipata. Essendo soci unici dovremmo avere un buon canale di comunicazione, interlocutorio – sappiamo che il virus è resistente alle superfici – per utilizzare dei prodotti che possano agire in tal senso.
Alla luce, invece, delle manifestazioni sportive mi rimetto alla saggia valutazione del giudice – scusatemi, è deformazione professionale – del Sindaco, preso atto che anch’io mi sono posto la stessa domanda anche alla luce della notizia giunta oggi che lo stesso tipo di manifestazione in altre città è stata rinviata sine die. Mi giungeva notizia di Bologna, mi giungono notizie anche in Campania. Non so quanto siano vere, perché sulle notizie in questi giorni lo sforzo principale è proprio quello di distinguere ciò che è vero da ciò che non lo è, ciò che è preoccupante da ciò che non lo è. Allora, onde evitare la psicosi dovuta all’incertezza che colpisce chi di noi ha parenti, amici, in alcuni casi figli, fuori città, più esposti, ritenevo opportuno, e da qui la ratio della domanda di attualità, che il Sindaco, nell’esercizio delle sue funzioni, potesse spendere parole in tal senso, perché sappiamo che in questi casi peggio di una brutta notizia è la non notizia.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, Consigliere Patti.
Prego, onorevole Poli Bortone.
Speaker : CONSIGLIERE POLI BORTONE:
Grazie.
Sindaco, è stato già ricordato che lei è autorità sanitaria e quindi ha tutta l’autorità di rasserenare soprattutto la popolazione, perché nessuno di noi vuole creare allarmismi, ma credo che tutti quanti noi vogliamo sottolineare la necessità di intervenire con tutti i mezzi di prevenzione che certamente non può “inventare” lei, ma sono i mezzi di prevenzione che normalmente stiamo conoscendo attraverso l’informazione, veramente importante e utilissima che stanno facendo i media nazionali e non, ma soprattutto attraverso quella informazione che io le chiedo di fornirci domani, semmai in quest’Aula, non in un Consiglio comunale (evitiamo i costi), ma in un incontro fra lei, noi Consiglieri, la stampa e tutti quanti coloro che vorranno partecipare, per dare ai cittadini leccesi delle notizie di indirizzo utile in termini di prevenzione. È vero che c’è stato un decreto, ma è vero anche che questa sera ci sarà un ulteriore decreto del Consiglio dei ministri, perché oggi c’è stato un confronto con tutti quanti i Presidenti di tutte le Regioni italiane. Ormai sono otto le regioni interessate dalle notizie che abbiamo avuto ancora fino a mezz’ora addietro e abbiamo ascoltato attraverso i media. Sono otto le regioni interessate, ma il Presidente del Consiglio ha detto che in questo decreto, avendo raccolto tutte le indicazioni che sono provenute unanimemente dai Presidenti delle Regioni, indicherà dei provvedimenti che dovranno esser presi anche nelle regioni che non fanno parte delle otto già segnalate.
D’altra parte, Sindaco, nella nostra città stiamo avendo un’emigrazione di ritorno, perché ci sono tanti nostri studenti, per esempio, che studiano in Lombardia, nel Veneto, in Piemonte e che stanno ritornando per evitare di rimanere reclusi nelle regioni che sono state già individuate. Quindi, è un richiamo, un forte richiamo ad esercitare quella coscienza civica che in fin dei conti è nell’animo del cittadino leccese, ma che forse, se sollecitata dall’autorità sanitaria, può essere ancora più forte credo che possa indurre ciascuno di noi… Ho sentito dei professionisti che sono stati a Milano, degli altri che sono andati in gita in altre regioni e che sono ritornati qui. Immagino che con grande senso civico si saranno rivolti, come diceva la circolare del Presidente Emiliano di ieri, al presidio sanitario o al medico di base, ma non so se l’hanno fatto effettivamente tutti quanti. Quindi, le chiederei, Sindaco, di dirci domani, dopo aver conosciuto anche il contenuto di questo decreto della Presidenza del Consiglio, che deriva appunto dall’incontro con le Regioni, quali possono essere gli indirizzi efficaci in termini di prevenzione.
Non ci dica che per tranquillizzare la gente dobbiamo andare a mangiare al ristorante cinese perché sia nel ristorante cinese, quanto nelle nostre “putee” ci può essere qualcuno che è andato fuori come la signora che da Bergamo è andata a fare la gita in Sicilia e che purtroppo sta creando problemi in Sicilia. Al di là della battuta, che serve solo per alleggerire, e di questo mi scuso, il contenuto, che è un contenuto abbastanza grave, quello del quale stiamo parlando in questo momento, le chiedo ancora una volta di informare noi e tutta la popolazione domani di quelli che possono essere gli indirizzi utili per la prevenzione.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, Consigliere Poli Bortone.
La parola al Governo.
Speaker : SINDACO SALVEMINI:
Grazie, colleghi.
Ho l’incarico di rendere conto della situazione, delle iniziative che possono essere assunte. È evidente che la preoccupazione è giustificata da una situazione che l’Organizzazione mondiale della sanità il 30 gennaio ha dichiarato emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale. Di fronte a questa pronunciamento è evidente che le iniziative assunte a tutela della salute pubblica sono importanti. Naturalmente, dobbiamo attenerci al parere degli scienziati, in questo caso degli epidemiologi su tutti, mostrare fiducia nelle nostre Istituzioni, in primis nel Ministero della salute, e attenerci ai testi di riferimento che orientano e disciplinano le azioni degli amministratori pubblici chiamati a prendere delle decisioni.
La filiera del comando oggi definita dalle norme approvate è la seguente: per le ordinanze di rilievo nazionale, Ministero della salute; per le ordinanze di interesse regionale, Ministero della salute sentito il Presidente della Regione; per le ordinanze di livello locale, Sindaco d’intesa con il Prefetto.
Il decreto citato, che è quello del 22 febbraio, stabilisce quali sono le misure di prevenzione in caso di accertato caso di positività di almeno una persona. Questo decreto, che determina anche competenze residuali con l’articolo 50 del Testo unico degli enti locali, ha determinato una situazione di disomogeneità sulle iniziative assunte dalle Amministrazioni locali che ha costretto il Governo, prima con il Ministro Speranza ieri e oggi con il Presidente Conte, a un richiamo per dare uniformità di applicazione.
Come si sta intervenendo? È annunciato non un nuovo decreto, ma un’ordinanza del Presidente Conte che, sostanzialmente – ci incarichiamo di attendere il testo definitivo –, visto il confronto emerso in queste ore, sterilizzerà per il solo decreto-legge l’articolo 50 e quindi non attribuirà alcuna responsabilità in capo ai Sindaci circa l’emanazione di ordinanze contingibili e urgenti.
Inoltre, determinerà un’ordinanza tipo, che varrà per tutte le regioni nelle quali si determineranno situazioni che non trovano applicazione nell’articolo 1, comma 1, del decreto-legge.
L’articolo 1, comma 1, del decreto definisce le misure di contenimento solo per le regioni che non riescono a dare individuazione della causa del contagio, nel caso specifico Lombardia e Veneto, nulla dicendo rispetto alle altre regioni che si trovassero in situazioni diverse.
Questo ha indotto il Governo, onde frenare alcune ordinanze, vedi la Regione Marche che è stata prontamente poi ritirata e altre, di dare uniformità di applicazione.
Le disposizioni saranno: sterilizzazione dell’articolo 50, quindi i Sindaci nella gestione di un’emergenza sanitaria di questo tipo non verranno chiamati in causa e ci sarà una catena che vedrà coinvolti Ministero della salute e regioni.
Riguardo, quindi, i provvedimenti che sono anche giustamente richiamati come possibili misure prudenziali, in questo caso ci si attiene alle disposizioni che arrivano dal Ministero della salute e arrivano dalla voce del Governo.
Proprio oggi, per singolare coincidenza, Consigliere Baglivo, onorevole Poli e Consigliere Patti, nel corso di una conferenza stampa il Presidente Conte, chiamato a rispondere di una fake news che annunciava la sospensione dell’attività didattica a partire da domani e sino al 4 marzo, ha precisato che nelle zone che non sono focolaio non si giustifica in alcun modo la chiusura delle scuole.
Ad oggi quel provvedimento è stato emanato dalle Regioni Lombardia e Veneto in applicazione del decreto-legge per i casi accertati di positività. Vedremo cosa accadrà nelle altre regioni.
Ieri, con una circolare, non con un’ordinanza, la Regione Puglia ha dato disposizioni riguardo la gestione di alcune situazioni che si potevano determinare, quali l’arrivo in Puglia di persone che, a vario titolo, hanno transitato a partire dal 1° febbraio nella cosiddetta zona rossa in Lombardia, che hanno l’obbligo di dover dichiarare la propria presenza al Dipartimento di igiene e salute della ASL di Lecce e un’altra, che è un invito rivolto a coloro i quali raggiungono la Puglia provenienti da regioni che sono state individuate come zone infette.
Nell’immaginario diffuso questa previsione è legata agli studenti fuori sede che rientrano per le festività o ai tanti docenti pugliesi e non, meridionali, che lavorano al nord e che oggi, anche in coincidenza con la chiusura delle scuole, stanno rientrando a casa, ai quali si pone l’invito di segnalare la propria presenza al medico di famiglia.
Questa diversa configurazione scaturisce da una delle ragioni che determinano da una parte l’iniziativa del Governo e dall’altra una preoccupazione. Il nostro sistema sanitario nazionale oggi non è nelle condizioni di poter garantire la vigilanza sanitaria attiva su migliaia di persone che si dovessero presentare, perché c’è un tema di capacità di potervi fare fronte che è l’altra preoccupazione intimamente connessa.
Le misure di contenimento che si stanno assumendo per ridurre la possibile diffusione del virus scaturiscono dalla previsione epidemiologica della curva di diffusione che rischia, secondo i tassi di contagio diffusi dall’OMS, di mettere a rischio la capacità del nostro sistema sanitario nazionale, con posti di rianimazione e posti di terapia intensiva, il carico di pazienti che dovessero arrivare.
Il punto oggi non è la preoccupazione sulla guarigione, che è altissima – l’80 per cento, il 10 per cento circa si dice grave e il 5 per cento gravissima, con una percentuale di morte che l’OMS oggi, sulla base dei dati disponibili, valuta intorno al 2 per cento –, ma è il tasso di contagio, che aumenta la platea dei possibili infetti e scarica sul nostro sistema sanitario una mole notevole di pazienti che potrebbero essere sottoposti a trattamenti sanitari obbligatori attivi.
La misura di contenimento fa sì che il nostro sistema non vada al collasso. Stiamo lavorando moltissimo in questo momento. L’Italia forse è la prima in Europa per numero di controlli effettuati. Il numero di tamponi eseguiti in Italia è dieci volte superiore a quelli, per esempio, applicati in Francia, che è un dato abbastanza significativo. Capite che questa situazione è molto particolare. Ci troviamo a gestire un’emergenza, ma vorrei che applicassimo anche le categorie del buonsenso.
Oggi il Governo, per una valutazione di interesse nazionale, che tiene conto della tutela della salute pubblica, della tutela della pace sociale, della salvaguardia anche di alcuni oggettivi interessi anche economici, non ha disposto misure di inibizione alla mobilità interna nel nostro Paese. Oggi ogni giorno migliaia di persone si muovono lungo lo Stivale da tutte le regioni colpite, ad esclusione dei dieci piccoli comuni della Lombardia per i quali vige una specie di zona rossa: non possono uscire e nessuno può entrare. Tutti gli altri si muovono, per ragioni di lavoro, di studio, di vacanza. C’è gente che sta andando in vacanza perché la limitazione di circolazione non è stata disposta. Oggi in Sicilia il caso individuato era di una turista bergamasca in vacanza a Palermo. Questo per dirvi che è difficile applicare alcune disposizioni esclusivamente allo studente fuori sede che entra, quando migliaia di persone si muovono per altri motivi. Però, è stato fatto ed è giusto, come veniva segnalato, che il senso civico delle persone che sono interessate si manifesti attraverso una segnalazione al medico di base per segnalare la propria presenza sul territorio.
Ieri abbiamo tenuto un comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, convocato da sua Eccellenza il Prefetto, alla presenza di tutte le Istituzioni. Partendo dal testo del decreto, si è determinato un indirizzo generale. La Puglia oggi non è una delle regioni colpite dal virus, fino a prova contraria. Quindi, tutto va avanti, anche per una ragione di valutazione di gestione dell’allarme sociale, senza trasferire preoccupazioni e ansie ulteriori. Quindi, non si assumono iniziative che non siano quelle previste dalle norme secondo la filiera di responsabilità precisamente individuata.
È evidente che la situazione, lì dove dovesse modificarsi, e ci auguriamo che ciò non accada, imporrà una correzione dei nostri standard di sicurezza e di provvedimenti.
Oggi, quindi, per rispondere alla richiesta, non è prevista un’ordinanza, che non sarebbe neanche, sulla base delle nuove disposizioni che il Governo andrà a emanare, contingibile e urgente per chiudere ulteriormente le nostre scuole né sono previste iniziative che vietano lo svolgimento di manifestazioni pubbliche. Questo non toglie che chi è responsabile dell’organizzazione degli stessi possa volontariamente rinunciarvi. Sapete che ci sono una serie di... Ve lo dico per esperienza. Mia moglie doveva partire per una commissione di concorso a Napoli: l’hanno annullata e la faranno in teleconferenza perché molte organizzazioni si stanno determinando in questa direzione, ma non perché c’è stato un provvedimento del Governo che ha annullato questo tipo... Tra l’altro, era in Campania, una delle regioni ‒ come la Puglia ‒ non colpite da questo provvedimento.
Al momento la situazione è questa. In questi giorni mi sono incaricato di trasferire all’opinione pubblica le informazioni che venivano emanate da Roma attraverso comunicazioni a mezzo stampa e sui social ogniqualvolta ho ritenuto fosse necessario trasferire un messaggio. Ho dato disposizioni agli uffici perché venga attivato sulla homepage del sito del Comune di Lecce un link che rimandi a quello regionale organizzato dalla Regione Puglia, con il bollettino quotidiano della situazione per il coronavirus. Appena mi renderò conto che sarà necessaria un’ulteriore comunicazione, sarà mia premura, naturalmente, condividerla e trasmetterla a voi Consiglieri e alla cittadinanza.
Non credo, onorevole, che tra oggi e domani ci saranno fatti clamorosi oltre quelli che vi ho anticipato, però naturalmente saremo sempre in contatto.
Spero di avervi trasferito informazioni utili. Naturalmente, capite che ci sono delle difficoltà. Io sono dentro una relazione di Sindaci. C’è stata la difficoltà di alcuni a rispondere a iniziative assunte da altri colleghi. Il Sindaco di un piccolo Comune della Toscana ha disposto la chiusura delle scuole. Il Sindaco di Firenze, Nardella, no. Naturalmente, effetto panico. E altre situazioni di questo tipo. Le Marche avevano annunciato la chiusura delle scuole. Ha chiamato Conte e ha detto: “Presidente della Regione, cortesemente, ritiri l’ordinanza altrimenti scoppia...”.
Dobbiamo stare molto attenti a gestire questa situazione, che impone responsabilità, impone prudenza e impone anche senso di realtà e di autocontrollo, per non trasferire nella cittadinanza una preoccupazione che già oggi ‒ alcuni indicatori ce lo manifestano ‒ forse sta andando oltre quello che è legittimo comprendere. Ieri diverse segnalazioni ci sono giunte da parte di market che erano progressivamente presi d’assalto, quasi ci fosse una sorta di coprifuoco prossimo che avrebbe impedito alle persone di fare rifornimento di generi alimentari. Dobbiamo stare in quel punto di equilibrio. È difficile. Io ho fiducia nelle nostre Istituzioni. Mi rendo conto di quanto sia difficile gestire una fase di emergenza, quale questa, inedita. Quando si chiamano, ci si lamenta [...] delle risposte dei numeri verdi, ma garantire un servizio di risposta di un numero verde in un momento come questo significa avere centinaia di operatori (centinaia, non uno) pronti a rispondere con senso di responsabilità, perché devono trasferire comunicazioni certe che non ingenerino confusione o procurino inconsapevole allarme. Garantire un servizio su scala nazionale di questo tipo non è semplicissimo se migliaia di persone contemporaneamente compulsano il numero di telefono. E purtroppo è così.
Credo, comunque, dal mio punto di vista, che la situazione sia abbastanza sotto controllo. Naturalmente, alcune correzioni andranno fatte. La gestione dell’emergenza impone ogni giorno passi e correzioni in questo senso, ma mi auguro che il Paese dia prova di forza, di maturità e anche di equilibrio, come sta avvenendo in queste ore.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE:
Ringraziamo il Sindaco.
A questo punto, darei brevemente la parola, di seguito, ai Consiglieri Baglivo, Patti e Poli Bortone per sapere se sono soddisfatti o meno.
Speaker : CONSIGLIERE BAGLIVO:
Grazie, signor Sindaco. Condivido quasi tutto quello che lei ha esposto. Spero solo che non sia uno dei partecipanti alla maratona il primo caso di quello trovato a Lecce. Mi piacerebbe, ovviamente, incrociando le dita.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, Consigliere Baglivo.
Prego, Consigliere Patti.
Prego, Sindaco.
Speaker : SINDACO SALVEMINI:
Consigliere Baglivo, per farvi capire la situazione di...
Speaker : CONSIGLIERE BAGLIVO:
Sindaco, sono d’accordo con lei. Forse non mi sono spiegato.
Speaker : SINDACO SALVEMINI:
...la situazione, a volte, di disomogeneità. La Lega professionistica annuncia che probabilmente ‒ non è ancora ufficiale ‒ le partite si dovranno svolgere a porte chiuse in tutti gli stadi d’Italia. Oggi al San Paolo di Napoli ci saranno 80.000 persone a vedere Napoli-Barcellona, per dire.
Sono situazioni obiettivamente complicate da riportare a un’unica fattispecie. È evidente, come le ho detto: non è che improvvisamente a Lecce, rompendo un cordone sanitario, arrivano tre lombardi a fare la maratona. Lombardi che si muovono lungo lo stivale, così come i pugliesi che si muovono ovunque, ce ne sono ogni giorno tantissimi. Quindi, non è che possiamo trasferire l’idea che se c’è un raduno... Sì, c’è un raduno di persone. Lo so che c’è un raduno, ma ci sono raduni di persone a Milano ogni giorno e in tutta la Lombardia perché questo è un Paese che garantisce 30 milioni di spostamenti giornalieri per lavoro o servizio. Ogni giorno 30 milioni di persone si muovono nel nostro Paese, più 500.000 persone ogni giorno entrano ed escono dai nostri aeroporti. Non abbiamo stabilito un principio di inibizione e stiamo soffrendo, anche, le misure di chiusura che i Paesi europei stanno assumendo nei nostri confronti, vivendoli come eccessivi oltre che ingiusti. Però alcuni Paesi, in ragione anche di quello che sta accadendo nel nostro Paese, dicono: alt, frontiere chiuse per chi viene dall’Italia.
Ecco dov’è la linea di discrimine che bisogna essere molto prudenti nel gestire.
Speaker : PRESIDENTE:
Prego, Consigliere Patti.
Speaker : CONSIGLIERE PATTI:
Naturalmente, mi ritengo più che soddisfatto della ricostruzione, dell’esposizione fatta dal Sindaco. Riguardo alla risposta nel dettaglio, visto il continuo e corretto richiamo alla legge, la assimilo alla n. 241/90, al cosiddetto “silenzio-assenso”.
Io volavo molto più basso. Chiedo di sapere se, sostanzialmente, i nostri concittadini, giovani e anziani, soprattutto anziani, possano avere un ausilio nel seguire il vademecum del Ministero della salute. Sostanzialmente, siccome nei centri, nelle scuole sappiamo bene che non c’è sapone e, se proprio la dobbiamo dire tutta, mancano spesso carta igienica e complementari, se fosse possibile, almeno negli istituti nei quali abbiamo ingerenza, intervenire in tal senso. Siccome non ho avuto risposta in tal senso, la prendo per una risposta positiva, sempre che sia possibile farlo. Davvero non lo so, signor Sindaco. Dobbiamo consentire ad anziani e giovani che frequentano istituti pubblici di lavarsi spesso le mani, e da soli, dalle notizie che ho io, molti non sono in grado di individuare i prodotti corretti.
Siccome il virus è resistente alle superfici, con un po’ di buonsenso, senza allarmismi, perché non è necessario, non siamo in una situazione così grave, utilizzare prodotti che disinfettino. Non c’è allarme, ma solo buonsenso. Credo che nella risposta del Sindaco ci sia tanto buonsenso. Per questo, mi ritengo soddisfatto.
Speaker : PRESIDENTE:
Perfetto. Quindi, è ampiamente soddisfatto.
Prego, Consigliera Poli Bortone.
Speaker : CONSIGLIERE POLI BORTONE:
Sindaco, non è che io non sia soddisfatta della sua risposta. Tra l’altro, dice che i Sindaci possono fare quello che possono. Va bene. Io ho una concezione leggermente diversa e non condivido il fatto... Non è rivolto a lei. Comunque, lei è una voce autorevole, quindi può, nella sede opportuna, riferire, se lo ritiene. Io non sono convinta del fatto che si debba aspettare che accada qualcosa in una regione per poter, poi, porre in essere delle attività. Sennò il discorso della prevenzione non ha assolutamente senso.
Quello che diceva Patti, oggi, è uno dei fatti importanti. Se ci fosse un’ordinanza per dire che tutte le scuole di Lecce, prima che i ragazzi entrino, debbono essere disinfettate con l’amuchina, la gente lo saprebbe e i genitori si sentirebbero un pochino più tranquilli. Se a Lecce dovesse malauguratamente ‒ tutti ci auguriamo di no ‒ accadere qualcosa, ci sarebbero i tamponi? Dalle notizie che abbiamo, non mi pare. Ci sono le mascherine? Io sono andata personalmente a chiederle in diverse farmacie: sinceramente, non le ho trovate. Finite, esaurite le mascherine.
Dico queste cose banali semplicemente per dire che tutte le notizie che lei ci ha dato sono notizie, Sindaco, che noi abbiamo ascoltato anche dalla radio, ma io vorrei sapere se in sede locale stiamo facendo qualcosa per vedere se siamo attrezzati per cercare di intervenire in termini di prevenzione. Vediamo che cosa viene fuori oggi da quel Consiglio dei ministri. Che sia un decreto o che sia un’ordinanza, mi consenta di dirlo, è poco importante. Il rilievo è ciò che è contenuto nell’ordinanza o nel decreto che sia e ciò che effettivamente si può fare in sede locale.
Nel frattempo, probabilmente l’avrete fatto ieri in Prefettura, non lo so e non mi permetto di intervenire su cose che non conosco nei contenuti, immagino che in una riunione del genere si sia anche detto che cosa effettivamente si può fare in sede locale laddove malauguratamente la signora che sta in Sicilia dovesse decidere di fare una gita anche in Puglia, tanto per dirla in maniera veramente banale. Può darsi che anche qualche altro turista voglia venire a Lecce. Ci sono tanti turisti. Che ne sappiamo se viene qualche turista come la signora di Bergamo che è andata in Sicilia? Mi auguro che restino a casa loro e che ci lascino tranquilli in questo periodo.
Insisto, però, sul fatto che si debba essere preparati a capire, in termini di prevenzione, non di emergenza, che cosa realmente possiamo fare.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, Consigliere.
A questo punto possiamo procedere con l’ordine del giorno, in particolare con l’interpellanza a firma del Consigliere Baglivo avente ad oggetto la pulizia e la manutenzione dei canali e dei bacini del Consorzio di bonifica nelle marine di Torre Chianca, Spiaggia Bella e Frigole.
Chiederei al Consigliere Baglivo di leggere o, comunque, di illustrare brevemente, anche perché ci vede, l’interpellanza.
Prego, Consigliere Baglivo.
Speaker : CONSIGLIERE BAGLIVO:
Grazie, Presidente.
Io ho voluto interpellare Sindaco e Giunta soprattutto per capire come si possa intervenire sul Consorzio di bonifica. Mi rendo conto che è un ente di quelli granitici, quasi immutabile per il nostro ordinamento. In ogni caso, abbiamo, soprattutto nelle marine di Frigole e Torre Chianca, tutta una serie di canali che necessitano di manutenzione.
Le ultime mareggiate hanno portato alla chiusura di alcuni di questi canali, soprattutto nella zona del Parco di Rauccio. Ci sono stati problemi di allagamenti in quella zona. Soprattutto interpello per capire se possiamo veramente intervenire e far sì che questi interventi di manutenzione, che so esserci stati, possano diventare interventi regolari e organici, in maniera tale da evitare tutto questo.
La stessa situazione si verifica anche su Frigole e nei canali interni delle campagne di Frigole, sia ben chiaro. In tutta quell’area. Certo, dobbiamo cercare di fare questa pressione sul Consorzio di bonifica Ugento e Li Foggi cercando di... “Obbligarli” è una parola che non mi piace. Direi “stimolarli” affinché effettuino continuamente il dragaggio di quei canali, il taglio della vegetazione e li tengano puliti. Ricordiamo che tutta quell’area, tutte queste opere risalgono a interventi di bonifica, credo, intorno agli anni ‘20-’25. Non vorrei sbagliarmi con la data. Non vorrei che quelle zone tornassero a essere un acquitrino come lo erano all’epoca. Questa è una battuta, ovviamente, una digressione.
Mi piacerebbe sapere qual è la posizione del Governo e se può assumere azioni in tal senso.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, Consigliere Baglivo.
Risponde, per il Governo, Angela Valli, Assessore all’ambiente.
Speaker : ASSESSORE VALLI:
Grazie, Presidente.
Ringrazio il Consigliere Arturo Baglivo perché questa interpellanza è l’occasione per rendere nota, qualora non fosse stata sufficientemente esplicitata, l’esistenza di un’interlocuzione continua e proficua tra l’Amministrazione comunale e il Consorzio di bonifica, un’interlocuzione che si è estrinsecata e si estrinseca attraverso dialoghi informali, ma soprattutto attraverso note, missive formali, sopralluoghi, incontri, riunioni; un’interlocuzione che è stata intrapresa diversi mesi fa. Il primo sopralluogo, che peraltro mi ha visto personalmente coinvolta, risale ai primi di luglio quando, insieme al Consigliere Ernesto Mola, incontrammo i residenti della marina di Frigole proprio per prendere atto delle criticità del momento in vista di un sollecito nei confronti del Consorzio di bonifica.
Ci tengo a precisare che questa interlocuzione ha un approccio multisettoriale: sia il settore ambiente che il settore urbanistica parallelamente, ma in maniera assolutamente coordinata, si sono mossi nella stessa direzione, con una duplice finalità. Una è quella di sollecitare interventi, che poi hanno avuto luogo, di manutenzione straordinaria, lavori di massima urgenza finalizzati proprio al ripristino immediato del deflusso delle acque a seguito dell’ostruzione delle foci. L’altra finalità, quella più importante, è ottenere la garanzia da parte del Consorzio di un intervento organico e continuativo di manutenzione ordinaria, che prevede lo sfalcio della vegetazione, il dragaggio e la pulizia, anche in vista ‒ parlo per il settore ambiente ‒ dell’imminente campagna di disinfestazione che, prevedendo trattamenti anti-larvali, non può non prevedere l’espletamento di questi trattamenti in acque che non defluiscono regolarmente.
Vorrei, adesso, dare la parola al dirigente Magnolo per un excursus tecnico di tutti gli interventi, i sopralluoghi e gli incontri che sono stati effettuati, che hanno coinvolto sia il settore pianificazione e sviluppo del territorio, in presenza dell’Assessore Rita Miglietta, sia il nostro settore, il settore ambiente, con riferimento anche al sopralluogo programmato per stamattina, un sopralluogo congiunto che ha visto coinvolto il tecnico del settore ambiente e anche il Consorzio di bonifica, finalizzato proprio ad una verifica e ad un aggiornamento dei luoghi, proprio perché, effettivamente, questi sopralluoghi vengono fatti periodicamente allo scopo di essere continuamente aggiornati sullo stato dei luoghi.
Prego, dirigente.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, Assessore Valli.
La parola al dirigente dell’ufficio ambiente, dottor Francesco Magnolo. Prego.
Speaker : DIRIGENTE MAGNOLO:
Buonasera, Presidente. Buonasera a tutti.
Sembrerà un pochino sterile, però devo fare un excursus che riguarda una serie di note che sono state indirizzate e uno scambio di informazioni scritte tra il Consorzio, il Comune e alcune associazioni, di Torre Chianca soprattutto, al di là di quella di Frigole a cui ha fatto riferimento l’Assessore, per le quali c’era stato già un primo sopralluogo, come ha ben delineato l’Assessore stesso.
In realtà, subito dopo questo sopralluogo, abbiamo ricevuto una comunicazione da parte del Consorzio in cui dava atto della necessità di effettuare alcune tipologie di interventi. Successivamente, il 2 settembre, il Consorzio di bonifica scrive al Comune richiamando questo sopralluogo, assicurando interventi con propri mezzi, dichiarando di essere disponibile a svolgere questo tipo di interventi, che sono chiaramente interventi di manutenzione straordinaria. Ci dobbiamo ricordare che questi interventi non venivano eseguiti da molto tempo.
Ricordo anche che si è svolta, sotto la precedente consiliatura, una Commissione consiliare durante la quale, alla presenza del Consorzio di bonifica, facemmo esplicito riferimento alla necessità assoluta che si svolgesse questa tipologia di attività.
Il 3 settembre il Consorzio comunica all’ufficio demanio e all’ufficio ambiente che, a seguito di una riunione con gli imprenditori agricoli di Frigole, avrebbe aperto dei varchi nei canali che si vedevano invasi dalla vegetazione, per evitare che straripassero. A fine settembre il Presidente della marina di Torre Chianca comincia a scrivere al Comune. Senza stare a puntualizzare proprio tutte le date, c’è stato lo scambio anche con il Presidente della marina di Torre Chianca, che chiedeva anche al Comune quali attività intendesse porre in essere finalizzate alla rimozione di questa problematica. Abbiamo fatto presente al Presidente della marina di Torre Chianca, che scriveva anche alla Procura della Repubblica, che non è una situazione ordinaria come quella davanti alla quale si trova il Comune rispetto ai proprietari di terreni privati che non svolgono attività di manutenzione. Qui siamo di fronte a un ente pubblico, che ha potere impositivo nei confronti dei cittadini, che dipende direttamente dalla Regione e il cui scopo principale è proprio quello di manutenere il territorio. Intravedere un potere sostitutivo o un potere diverso di questo genere nei confronti dell’ente Consorzio, da un punto di vista giuridico, non sono convintissimo che possa farlo il Comune. Infatti, abbiamo ribadito questo tanto al Presidente quanto agli altri enti che erano coinvolti come destinatari di queste note.
Per non tirarla troppo per le lunghe, c’è stato uno scambio di comunicazioni con la Polizia locale. Abbiamo richiesto anche l’intervento della Polizia locale. A fine gennaio, primi di febbraio, avevamo avuto l’okay per l’intervento congiunto, che avevamo programmato per questa mattina. L’intervento questa mattina c’è stato e ha portato ad alcune soluzioni, alcune determinazioni, che poi vi spiegherò.
Nel frattempo, mi devo collegare all’attività dell’ufficio pianificazione e sviluppo del territorio. L’ufficio pianificazione si è mosso nel momento in cui vi sono state queste mareggiate eccezionali che hanno determinato l’ostruzione delle foci, che sono comunque eventi eccezionali. Credo che negli ultimi anni si sia verificata una volta ogni quattro-cinque anni, in base alla memoria delle persone che lavorano a queste attività. C’è stato un intervento il 9 febbraio. Il 10 febbraio c’è stato un sopralluogo con il Consorzio sui canali Gelsi, Fetida (che è un nome bellissimo) e Torre Chianca alla presenza del Consorzio e dei tecnici comunali. Il 14 c’è stata ‒ quindi dopo pochi giorni ‒ una riunione di lavoro svolta presso il settore pianificazione del territorio, alla presenza degli Assessori, dell’ufficio, del Consorzio e del direttore tecnico del Consorzio, che tra l’altro è stato sostituito da poco. Quindi, è probabile che un’accelerazione nelle attività di bonifica di questi canali si stia avendo anche per la presenza del nuovo responsabile. È una mia idea.
Durante questa riunione tecnica, questo tavolo tecnico, si è deciso di operare in due modi. Il primo è un intervento di manutenzione straordinaria di somma urgenza, che deve essere eseguito entro pochi giorni. Per quale motivo? Perché da una certa data in poi, per accordi anche regionali, per matrici di carattere ambientale nelle zone, non si può intervenire per rimuovere la vegetazione perché diventano luoghi dove insistono le nidificazioni di alcune specie di animali, anfibi e roba del genere, che non possono essere eliminate con l’eradicazione, con il taglio completo della vegetazione.
Gli interventi sono iniziati il giorno 17 febbraio. È stato effettuato un primo taglio della vegetazione lungo le sponde e lungo i cigli di tutti i canali che ho evidenziato prima. È stato asportato il materiale. Sul materiale è stata fatta la caratterizzazione. Questo materiale, d’accordo e d’intesa con il settore lavori pubblici, a determinate condizioni, se la caratterizzazione risulta positiva, può essere riutilizzato per attività di lavori pubblici, cosa che verrà fatta perché le analisi effettuate dal Consorzio, a quanto risulta, hanno dato riscontro positivo.
Come stavo dicendo, c’è stato anche un rallentamento in questi giorni perché si è rotto un mezzo, ma hanno ripreso e fino all’ultima data utile proseguiranno secondo lo schema ordinario. Hanno asportato materiale dalle foci. Anche il giorno dell’intervento è bastato un nulla, è bastato fare un piccolo scavo di quaranta centimetri, che si è aperto nell’arco di un giorno diventando uno scavo di cinque metri, ed è già sufficiente, per far defluire in modo ordinato tutte le acque.
Questa non è la situazione definitiva. Ripeto: non potrà essere prolungato come intervento di somma urgenza oltre una certa data, che dovrebbe essere il 1° marzo o il 2 marzo. Non so quando esattamente è previsto da questo protocollo d’intesa.
Dobbiamo cercare di far svolgere quanti più lavori possibili urgenti in questo periodo. Siamo in attesa ‒ a quanto ci risulta è stato presentato o lo stanno presentando in Regione ‒ del progetto definitivo, il progetto di manutenzione vera e propria, quello non di somma urgenza, ma che dovrà essere teso stabilmente a garantire le condizioni idonee dei canali per far defluire le acque, per non straripare, quindi per non creare problematiche di carattere igienico-sanitario e di sicurezza della popolazione.
Per quello che mi risulta, il settore ipotizza di inserire nel Piano coste anche una serie di strumentazioni di monitoraggio efficaci, proprio per evitare che si ripetano situazioni del genere, soprattutto nella parte relativa alle foci.
Questo è l’excursus fino adesso. L’Amministrazione ha posto in essere costantemente queste attività. Non ha semplicemente ricevuto comunicazioni da parte della cittadinanza.
Quello che devo dire, in verità, è che stamattina è stato effettuato questo tipo di sopralluogo. I lavori stanno procedendo, però, da quello che è risultato, dovrebbero essere migliorate le attività di asportazione dei rifiuti presenti nei canali...
Non è che non vengono portati via...
Speaker : PRESIDENTE:
Non deve rispondere al Consigliere Guido.
Speaker : DIRIGENTE MAGNOLO:
Diciamo che lo stanno svolgendo parzialmente. Domani o nei prossimi giorni ritorneremo e segnaleremo questa criticità. Il sopralluogo mirava proprio a questo, a capire lo stato reale dei luoghi e anche a verificare come stessero portando avanti i lavori. Per quello che ho visto, c’erano state alcune segnalazioni che dicevano che non stavano effettuando i dragaggi, e non è vero, perché li stanno effettuando. Poi, che li effettuino al 70-80 per cento o al 100 per cento non vuol dire che non li stanno eseguendo proprio. Per me sono diverse le cose.
In realtà, quello che dovremmo riuscire ad ottenere è che svolgano questo tipo di attività su tutti i canali, cosa che adesso, tenuto conto della necessità del blocco dei lavori a brevissimo per quelle regole che le ho richiamato prima, non sembra consentire un intervento così esteso su tutta la rete dei canali. Però, mi sembra che l’Amministrazione o, comunque, gli uffici abbiano attenzionato nel modo giusto il Consorzio e che si riuscirà a ottenere che svolga la propria attività in maniera costante nel tempo, cioè svolgendo quell’attività di ordinaria manutenzione, che è una delle attività precipue per cui è stato costituito il Consorzio stesso.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, dottore Magnolo.
Prego, Consigliere Baglivo.
Speaker : CONSIGLIERE BAGLIVO:
Grazie, Presidente.
Io sono solo parzialmente soddisfatto della risposta. Ringrazio intanto per l’attenzione su questo problema. Mi piacerebbe da qui a tre mesi – vi do un appuntamento – vedere se la situazione è migliorata.
So perfettamente che l’avifauna in questo periodo non deve essere disturbata, perché tra poco inizieranno le nidificazioni, ma gli interventi strutturali devono, comunque, essere previsti, quindi mi piacerebbe veramente che il Consorzio di bonifica non andasse sempre in emergenza, ma che riuscissimo in qualche modo, come Amministrazione, a costringerli a degli interventi organici, senza arrivare mai all’emergenza.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, Consigliere Baglivo.
La successiva interpellanza è sempre del Movimento 5 Stelle.
Consigliere Baglivo, prego, se vuole illustrarla.
Speaker : CONSIGLIERE BAGLIVO:
Grazie, Presidente.
Questa è un’interpellanza che mi è stata sollecitata da un gruppo di cittadini che, recatisi a San Cataldo, hanno notato le tamerici completamente spoglie dei rami, capitozzate letteralmente, il che fa sorgere un problema su quella che è la manutenzione del verde pubblico nelle marine leccesi.
So che ci sono degli avvisi pubblici per l’assegnazione di questi lavori, so che sono stati assegnati temporaneamente a delle cooperative, ma quello che emerge sostanzialmente e che vi riporto rapidamente è che è il sistema migliore per far morire gli alberi, quello di privarli di tutti i rami, anche perché – questo mi è stato spiegato da amici agronomi – un albero che viene potato di tutta la fronda cercherà di produrre quanto più possibile i famosi rami epidermici, per cui c’è pure una crescita incontrollata, per cui poi bisogna andare a riportarli continuamente.
Tra l’altro, sempre in San Cataldo mi veniva segnalata da delle famiglie la potatura di alcune Phoenix (palme, per capirci) che erano state private di alcune foglie senza togliere, per esempio, le foglie spinose basali, che le palme hanno naturalmente per la protezione, che quindi potevano essere un pericolo per l’incolumità pubblica.
Vorrei sapere intanto come il Comune intenda controllare i lavori eseguiti, se era presente un direttore dei lavori con competenze specifiche su questi lavori, perché questa è una cosa importante, e quindi se erano presenti figure professionali adeguate.
Poi ne approfitto – so, comunque, che questa sarà una risposta difficile da avere – riferendomi alla legge 14 gennaio 2013, n. 10, per dire che mi piacerebbe sapere qual è lo stato dell’arte del Piano del verde in città. Questo mi piacerebbe sapere, perché ovviamente coinvolgerebbe anche le marine e coinvolgerebbe tutta la progettazione. Mi piacerebbe sapere se è attivo un Catasto degli alberi e a che punto sa. Insomma, mi piacerebbe conoscere tutto lo stato dell’arte. Mi rendo conto che questo è di competenza soprattutto del Settore Urbanistica, comunque chiedo se è possibile avere anche queste risposte.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, Consigliere Baglivo.
Per il Governo? Prego, dirigente ingegnere Puce.
Speaker : DIRIGENTE PUCE:
Grazie, Presidente.
In effetti i lavori realizzati dalla cooperativa su quelle sette tamerici non sono stati eseguiti a regola d’arte o secondo quello che prevede la buona regola delle potature. Tuttavia, abbiamo buone speranze che possano rifiorire e in ogni caso seguiremo in maniera più attenta le prossime potature.
Le cooperative – sono due – che hanno la gestione del verde pubblico non hanno un capitolato d’oneri, cosa che, invece, ci sarà con l’avviso pubblico che è stato emanato e per il quale si sta redigendo questo capitolato d’oneri, che permetterà anche al funzionario che è delegato a seguire questo tipo di manutenzione di poter seguire in maniera più idonea e più puntuale, perché oggi di fatto si fanno semplicemente delle potature e dello sfalcio degli spazi verdi, ma non c’è una vera e propria programmazione secondo le regole d’arte rispetto agli interventi sul verde pubblico.
Quindi, si è in una fase di definizione della procedura negoziale. Ci sono state quattro cooperative che hanno partecipato e che sono state ammesse alla fase successiva. Stiamo completando il capitolato d’oneri perché, sulla base di quel capitolato, poi dovranno, a mezzo di personale specializzato, presentarci l’offerta, che sarà effettivamente valutata.
Per quel che riguarda lo stato del Piano del verde, è in corso di redazione ed è una competenza del Settore Urbanistica, come diceva lei correttamente.
Non so se c’erano altre domande nell’interpellanza. In ogni caso, con l’affidamento e sulla base del nuovo capitolato si cercherà di evitare situazioni del genere, che possono portare effettivamente a dover tirare via tutte le alberature che vengono manomesse in questo modo.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, ingegnere Puce.
Prego, Consigliere Baglivo.
Speaker : CONSIGLIERE BAGLIVO:
Grazie, Presidente.
Le altre due domande erano il Catasto degli alberi e se si sia ottemperato alla piantumazione di un albero per ogni nato. Io non so se siete pronti, sennò rimandiamo a un altro momento. Presidente, mi dica lei.
Speaker : PRESIDENTE:
Per una questione di completezza, io penso che l’ingegnere possa rispondere. Prego, Sindaco.
Speaker : SINDACO SALVEMINI:
Per quanto riguarda il Piano del verde rispondo io, in assenza dell’Assessore.
Speaker : CONSIGLIERE BAGLIVO:
Grazie.
Speaker : SINDACO SALVEMINI:
Stiamo procedendo all’affidamento dell’incarico e alla redazione dello stesso e stiamo progressivamente adempiendo agli impegni assunti di potenziamento delle alberature, sia con iniziative dirette dell’Amministrazione sia sostenendo e affiancando iniziative terze che si rivolgono in questa direzione.
Verificheremo progressivamente l’allineamento delle nuove alberature rispetto al trend delle nascite. L’obiettivo è proprio quello di rispettare anche una norma specifica di legge che indica un albero per ogni nuovo nato.
Quello che ho già posto in altre situazioni e che è utile richiamare qui è che la strategia di arricchimento della dotazione arborea della nostra città, che è uno straordinario investimento anche rispetto al tema del cambiamento climatico, pone, però, contestualmente la problematicità della manutenzione ordinaria, che richiama la disponibilità delle Amministrazioni pubbliche, nello specifico del Comune di Lecce, di garantire risorse adeguate per quelli che si intendono anche interventi di potatura, fatta naturalmente a regola d’arte.
Noi abbiamo, oggi, un patrimonio arboreo stimato in circa 30.000 essenze, un intervento di potatura, fatto secondo prezzi di mercato, oggi costa circa 150 euro. Se lei moltiplica, ottiene che si determina una spesa di circa 4,5 milioni annui, che possono essere programmati in un triennio perché non tutti gli alberi si potano ogni anno, ma circa 1,5 milioni di euro solo per le potature delle alberature esistenti, ai quali aggiungere le risorse che l’Amministrazione comunale deve, comunque, garantire per tutti gli altri interventi manutentivi del verde pubblico.
Se le dicessi quanto noi oggi siamo in condizioni di destinare a questa specifica voce di bilancio con le risorse del Comune, si rende conto che c’è un disallineamento tra obiettivi e interventi che si riescono a garantire. Quindi, dobbiamo sapere che è bene investire sull’arricchimento del patrimonio arboreo, dopodiché dobbiamo anche essere attenti a doverlo manutenere come si deve.
L’altro tema che non è stato posto, ma che naturalmente è fondamentale è che il salto di qualità è rappresentato anche dall’individuazione delle essenze arboree adeguate, che spesso, invece, in passato sono state un po’ sbagliate, creando fortissime manomissioni della sede stradale e dei marciapiedi, con ulteriori aggravi sulle casse comunali per quanto riguarda la manutenzione degli stessi.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, Sindaco.
Quindi, Consigliere Baglivo, ha ottenuto tutte le risposte?
Speaker : CONSIGLIERE BAGLIVO:
Del Catasto degli alberi magari avremo modo di parlare in Commissione.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie a lei, Consigliere.
Riproponiamo adesso la modifica dell’articolo 27 dello Statuto comunale, sul quale si è ampiamente discusso in due precedenti Consigli.
Avete avuto tutti l’emendamento? No. Consigliere Guido, ha letto l’emendamento? Peraltro, è lo stesso emendamento. Non è cambiato, è sempre lo stesso.
Vogliamo aprire la discussione sull’emendamento? C’è qualche intervento? Non ci sono interventi sull’emendamento.
Ci sono dichiarazioni di voto sull’emendamento? No.
Possiamo passare, a questo punto, a votare l’emendamento. Il Consigliere Scorrano non c’è. Consigliere Pasquino? Il Consigliere Mola è assente. I Consiglieri Giannotta e Nuzzaci sono assenti. Il Consigliere Greco è assente. Il Consigliere Martini è assente. Il Consigliere Giordano è assente. Anche il Consigliere Congedo è assente. Consiglieri Guido e Tramacere.
Presenti 24, favorevoli 19, astenuti 5, contrari 0.
Ci sono interventi sulla modifica dell’articolo 27? Prego, Consigliere Rotundo.
Speaker : CONSIGLIERE ROTUNDO:
Solo per ribadire che…
Stavo dichiarando il voto.
Apprezzando l’emendamento De Matteis, che, come ho avuto modo di dire, migliora il testo perché rende l’articolo 27 meno incerto nella sua applicazione, e come ci ha suggerito il Sindaco, dopo l’auspicata approvazione, tra poco, della modifica statutaria, dovremo porre mano anche alla modifica del Regolamento, perché l’istruttoria pubblica possa essere immediatamente applicata, ove ricorressero le condizioni, voglio qui sottolineare la soddisfazione che, se il voto sulla delibera verrà ribadito come sull’emendamento, l’approvazione di questa modifica statutaria, secondo me, fa fare un passo in maniera significativa avanti nei processi partecipativi e di trasparenza soprattutto nella realizzazione di opere pubbliche impegnative.
Per questo voglio ringraziare non solo il Consigliere Patti e l’amico Baglivo, ma anche il Consigliere Tonio De Matteis, che ha lavorato e che, con il suo emendamento, ha migliorato il testo.
Preannuncio, quindi, il voto favorevole del Partito Democratico.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, Onorevole Rotundo.
Ci sono altri interventi in dichiarazione di voto? Prego, Consigliere Baglivo.
Speaker : CONSIGLIERE BAGLIVO:
Grazie, Presidente.
Io mi riallaccio a quanto espresso dal collega Rotundo ed esprimo il nostro voto favorevole e la nostra soddisfazione, perché oggettivamente questo aumenterà, noi riteniamo, la partecipazione dei cittadini e aumenterà sicuramente quello che noi dei Cinque Stelle da sempre vogliamo, vale a dire la partecipazione, la cittadinanza che diventa attiva, insieme a tutto il Consiglio.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, Consigliere Baglivo.
Altre dichiarazioni di voto? No.
Dichiaro aperta la votazione. Prego, votate.
Sindaco. Consigliere Occhineri.
Presenti 25, favorevoli 19, astenuti 6, contrari 0.
È approvato.
Possiamo passare adesso alla proposta sulla riscossione “Delega delle funzioni e delle attività all’Agenzia delle Entrate-Riscossione – Integrazione delibera del Consiglio comunale n. 83 del 28/11/2017. Integrazione affidamento”.
La parola al Governo.
Speaker : ASSESSORE GNONI:
Si tratta di una integrazione alla delibera n. 83 del 28 novembre 2017, con la quale si delegava l’attività di riscossione coattiva delle entrate del Comune, sia patrimoniali che tributarie, all’Agenzia delle entrate-Riscossione. Nel caso di specie, in questa delibera si chiede di allargare la riscossione coattiva ai canoni e agli oneri condominiali per gli immobili ERP e le sanzioni amministrative.
Vi è il parere di regolarità tecnica e contabile anche della I Commissione consiliare.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, Assessore Gnoni.
Ci sono interventi? No.
Dichiarazioni di voto? No.
Possiamo passare alla votazione. Prego.
Consigliere Occhineri. Il Consigliere Guido è assente. Consigliere Tramacere. Il Consigliere Citraro è assente.
Presenti 23, favorevoli 17, contrari 6.
È approvato.
Per la provvisoria esecutività, per alzata di mano.
Medesimo risultato.
Passiamo adesso alla mozione del Consigliere Baglivo inerente all’applicazione del decreto PUC (Progetti Utili alla Collettività) per i percettori del reddito di cittadinanza.
Prego, Consigliere Baglivo. Oggi andrà a casa contento, ritengo.
Speaker : CONSIGLIERE BAGLIVO:
E lo stress aumenta!
Grazie, signor Presidente, Sindaco, Giunta, signori Consiglieri tutti.
Io oggi presento questa mozione e lo faccio, come quando ho presentato un’interpellanza sui PUC, orgoglioso di quello che il Governo nazionale ha proposto e sta attuando, e parlo ovviamente del reddito di cittadinanza, che, come sapete, è una delle azioni di contrasto alla povertà fortemente voluto dal Movimento 5 Stelle e che io rivendico.
Nonostante questo – consentitemi questo piccolo moto di orgoglio – presento questa mozione spogliandomi realmente del mio punto di vista nel dibattito politico regionale e nazionale e chiedendo a tutti voi, ai colleghi Consiglieri, al Sindaco e alla Giunta, di non considerare quello che è il proprio orientamento politico sull’argomento, superare eventuali pregiudizi e calarsi completamente in quella che è la realtà leccese. Lo dico perché sono sicuro che tutti noi abbiamo come scopo quello di contribuire in maniera fattiva, reale a promuovere il nostro territorio, a proporre idee e soprattutto a creare un percorso di sviluppo, un nuovo welfare, e la cosiddetta fase due del reddito di cittadinanza ci fornisce un ulteriore strumento in questa strada, in questa direzione, i Progetti di utilità collettiva, i cosiddetti PUC. È un percorso che aiuta a rinsaldare il patto che ci deve essere tra le fasce sociali più deboli della città e il Governo della città, il Consiglio comunale, rinsaldare un patto con i cittadini che hanno bisogno e con chi versa in condizioni economiche disagiate, che con il reddito di cittadinanza viene aiutato a superare questo momento.
Come ben sapete, soprattutto chi ha partecipato anche a una recente Commissione consiliare sui servizi sociali, il decreto ministeriale che norma questa seconda fase stabilisce anche i confini dell’attuazione e fuga qualsiasi dubbio – questa è una cosa importante – perché il principio cardine dei PUC è che le attività previste nell’ambito dei progetti non sono in alcun modo assimilabili ad attività di lavoro subordinato o parasubordinato o autonomo. Questo può fugare alcuni dubbi che sono stati espressi in Commissione. Sono attività contemplate nello specifico dal Patto per l’inclusione sociale che il beneficiario del reddito di cittadinanza è tenuto a prestare e che, pertanto, non danno luogo a ulteriore diritti. Questo è molto importante da capire. Questo proprio perché l’adozione dei PUC ha proprio lo scopo di rinsaldare il patto che ci deve essere tra lo Stato e i cittadini: io ti aiuto, tu sii coerente con l’impegno preso e partecipa ai progetti. Questa è la sostanza. E la forza di questi progetti sta proprio nei percettori del reddito messi a disposizione del Comune gratuitamente e senza pesare sulle casse comunali. Questa è un’altra cosa da tener presente.
Teniamo presente che a Lecce i percettori del reddito di cittadinanza sono un poco più di 2.000, secondo gli ultimi dati che ho, escludendo tutti coloro che sono esentati per vari motivi, che non sto qui a elencare, anche quelli che hanno già trovato lavoro, e vi assicuro che non sono pochi incredibilmente, nonostante quello che si legge. In Puglia abbiamo già quasi 4.500 persone che hanno trovato lavoro grazie al reddito di cittadinanza. Scusate, ma non è poco, secondo me. Comunque sia, tutti quelli che potrebbero essere utilizzati per i progetti di utilità collettiva sono circa 1.300-1.400 persone. Ebbene, tutte queste persone e la possibilità di impiegarle per otto ore, ampliabili a sedici, ci danno contezza di quanto veramente si possa realizzare, ma anche parlare e creare numerosi progetti per la città. E qui entro nello spirito della mozione, che spero venga ben compreso.
Parliamo di progetti per la città perché – ricordiamoci – che i progetti devono essere individuati a partire dai bisogni e dalle esigenze della comunità, tenendo conto anche delle opportunità che le risposte a tali bisogni offrono in termini di crescita proprio per le persone coinvolte. Insomma, non solo facciamo i progetti, non solo diamo un’utilità alla città, ma aiutiamo le persone coinvolte a crescere. Quindi, sappiamo che possono essere svolti in ambito ambientale, in ambito artistico, in ambito sociale, in ambito formativo, tutela dei beni comuni. Insomma, possono rappresentare – e spero che lo facciano presto – una vera ricchezza per la città.
È bene ricordare chi organizza i progetti. I progetti sono a titolarità del Comune. Se noi prendiamo un’infografica che è stata proposta dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, in un piccolo riquadro è scritto “in tale contesto – ricordo che i Comuni sono singoli, raccordandosi con altri Comuni, raccordandosi a livello di ambito territoriale eccetera, con tutte le possibilità – i Comuni sono responsabili dell’approvazione, attuazione, coordinamento e monitoraggio dei progetti”. Ma la cosa che viene stigmatizzata è questa: “le procedure amministrative da porre in essere dovranno prevedere un atto di approvazione”, chiaramente sempre a carico del Comune, che è l’attore principale.
Sempre in un’altra infografica del Ministero che dice esattamente chi organizza i progetti è scritto “è auspicabile il coinvolgimento degli enti di terzo settore mediante una procedura pubblica – attenzione – per la definizione dei soggetti partner e l’approvazione di specifico accordo e dei progetti presentati, nel rispetto dei princìpi di trasparenza, imparzialità, partecipazione e parità di trattamento”. Questa è una cosa molto importante. Poi è chiaro che in via generale i progetti potranno essere proposti e attuati anche da altri enti pubblici, ad esempio le istituzioni scolastiche – perché no? – comunque sempre partner del Comune, che ne ha in carico la responsabilità dell’approvazione.
Perché dico questo? Perché è chiaro che, se demandiamo ad altri progettualmente, anche se è formalmente corretto ed è previsto dal decreto, non avremo mai un progetto fatto al 100 per cento dalla città e per la città, comprendendo in questa accezione anche il governo cittadino e il Consiglio comunale, sia ben chiaro questo. Lo scopo di questa mozione è proprio questo: ottenere progetti per la città, della città, sicuramente in collaborazione con enti del terzo settore, con gli enti eccetera, eccetera, ma con il Comune veramente al centro del progetto.
Spero che questa mozione stimoli un dibattito e stimoli soprattutto la nostra volontà di creare, di attuare dei progetti. So che la Giunta li predisporrà presto. Auspico, però, un dibattito consiliare che vada veramente verso il meglio per la città, perché, ripeto, questa è una ricchezza incredibile: 1.300 persone che danno otto ore settimanali rendiamoci conto di che forza sia, soprattutto come crescita e come coesione sociale.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, Consigliere Balivo. Ci sono interventi? Nessun intervento?
Prego, Consigliera Poli.
Speaker : CONSIGLIERE POLI BORTONE:
Grazie. Intervengo perché il dibattito naturalmente è interessante. Dico subito che, per principio, non condivido proprio il tema del reddito di cittadinanza. Non mi piace l’idea del reddito di cittadinanza e quindi non lo posso condividere. Tuttavia, siccome ne dobbiamo discutere, discutiamone e cerchiamo di capire in base alla legge che cosa noi possiamo effettivamente fare.
L’articolo 15 – e parlo solo dell’articolo 15, non del 15-bis, ter, quater, quinquies – dice che in coerenza con le competenze professionali del beneficiario e con quelle acquisite in ambito formale, non formale ed informale, nonché in base agli interessi e alle propensioni emerse nel corso del colloquio sostenuto presso il Centro per l’impiego, ovvero presso i servizi dei Comuni, il beneficiario è tenuto ad offrire, nell’ambito del Patto per il lavoro e del Patto per l’inclusione sociale, la propria disponibilità per la partecipazione a progetti a titolarità dei Comuni utili alla collettività e via dicendo.
Io ho sentito solo un dato, quello di 1.300 persone. Quello ci è stato detto, Assessore, anche in Commissione. Non mi pare, almeno io non lo ricordo, può darsi anche che sia un mio limite, non ricordo di aver sentito di queste 1.300 persone che tipo di professionalità abbiano, di conoscenze (di conoscenze più che di professionalità), esposto quando hanno fatto il colloquio, se l’hanno fatto, al Centro per l’impiego. Non credo che l’abbiano fatto presso i servizi del Comune di Lecce. Se l’hanno fatto anche qui, bene. Allora, avrete certamente delle schede dalle quali risulta che tipo di professionalità, tendenze, desideri, aspirazioni, non lo so, definiamoli come volete, abbiano queste 1.300 persone. Altrimenti, rischiamo di produrre dei progetti che non sono compatibili con la disponibilità, bontà loro, delle persone che ricevono il reddito di cittadinanza.
Prima ancora di pensare ai progetti, ci piacerebbe capire, rispetto alle schede che già sono state fatte, e mi fa piacere che siano state fatte le schede, se è vero che ci sono, perché io l’ho detto in Commissione e lo ripeto qui in Consiglio comunale, ho partecipato, non ho visto nessuno di voi, ad un incontro di formazione che ha fatto la Regione Puglia presso l’ex convitto Palmieri dal quale è venuto fuori che i Navigator ancora non si sono ben organizzati. Se non sono ben organizzati loro, è un po’ difficile che possiamo essere organizzati noi per andare ad immaginare quali sono i progetti di gradimento di queste persone che offrono la loro disponibilità a fare qualche cosa di utile per la città.
Pertanto, prima di pensare ai progetti per i quali ciascuno di noi può offrire un’idea che ovviamente l’Amministrazione deciderà di assumere o di non assumere, chiaramente nella sua totale libertà di indirizzo politico, mi piacerebbe avere uno schema preciso di tutto ciò che è emerso dai colloqui con queste 1.300 persone.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, Consigliere Poli. Ci sono ulteriori interventi?
Prego, Consigliere Rotundo.
Speaker : CONSIGLIERE ROTUNDO:
Non aggiungo molto. Non dico niente sullo strumento. Tuttavia, si può essere d’accordo o no, ma può essere uno strumento che ha limiti. Il partito a cui appartengo, i Governi Renzi e Gentiloni avevano ideato uno strumento che era il REI, il reddito di inclusione sociale.
Un provvedimento generale di contrasto alla povertà era necessario, ma il tema non è questo.
Diceva il collega Baglivo che è un modo attraverso il quale questi nostri concittadini, che beneficiano di questo provvedimento, danno qualcosa alla comunità con questa visione romantica, questa visione di scambio: lo Stato ti aiuta.
Sono d’accordo sul fatto che la prima cosa che l’Amministrazione ha fatto e sta facendo è definire i profili, perché dobbiamo capire i profili di questi nostri concittadini, le loro capacità, conoscenze e professionalità. Sulla base di questo presupposto, la conoscenza della profilazione di queste persone, noi possiamo organizzare dei progetti che “valorizzino” queste capacità. È evidente e il decreto lo dice in maniera chiara… Io ero in Parlamento insieme a te, mi pare, nel 1998 quando il Governo Prodi, proprio partendo dai lavoratori socialmente utili, partorì le tante Lupiae Servizi, quando disse, insieme a Italia Lavoro, “stabilizziamo quella massa di precari nel Mezzogiorno” che erano i lavoratori socialmente utili.
È chiaro che qui i provvedimenti che ha fatto il Governo e il Ministro vanno nella direzione di scansare questa ipotesi e cioè evitare che qui si formi una massa di nuovo precariato, cioè che noi costruiamo nelle città soprattutto del Mezzogiorno, dove il reddito di cittadinanza ha percentuali, per ragioni evidenti, ovvie, per le nostre condizioni economiche e sociali, di disagio, e quantità enormi, di creare bacini di precariato. Quindi, la tipologia degli stessi progetti non è facilissima, perché da un lato i progetti non devono sovrapporsi, non devono fare tutto ciò che il Comune fa per suo compito istituzionale, non può sostituire, e Dio sa quanto ne avremmo bisogno, personale e gli organici, soprattutto in certi settori. Poco fa il Sindaco parlava della manutenzione del verde e ci dava dei numeri.
È del tutto evidente che noi non possiamo organizzare un progetto di manutenzione del verde attingendo magari anche a personale che poteva avere magari qualifiche adeguate a quel tipo di lavoro.
Ho visto dalle casistiche, dalle tipologie e anche da alcune esperienze che in alcuni Comuni sono state avviate, per esempio, che una delle ipotesi di manutenzione dei giardini pubblici è limitata ai parchi dei bambini. Non ho capito perché questa specificità non coinciderebbe con la duplicazione eccetera, eccetera.
Come dice la mozione, in questo percorso l’Assessore ci dirà, da qui alle prossime settimane e mesi, come proseguiremo questa attività, che non è facile.
Io, per esempio, caro collega Baglivo, questo dato di 1.300 non lo avevo sentito. Sapevo dei circa 2.000 titolari del reddito, ma non sapevo che quelli chiamati perché non esenti erano 1.300. Si tratta di una cifra enorme. Organizzare 1.300 persone per otto-sedici ore la settimana per lavori utili alla collettività solo nella nostra città è qualcosa di impegnativo, proprio come dato di gestione numerica.
Se questo dato, e non ho ragione per dubitare, che ci dà Arturo Baglivo è esatto, ci pone un problema serio, perché poi siccome devono dare questo loro contributo alla città pena la decadenza dal beneficio, è del tutto evidente che il compito dell’Assessore e della Giunta non sarà un compito facile. Noi, ovviamente, cercheremo di aiutare la Giunta in questo lavoro e per questo penso che la mozione del collega Baglivo vada nella direzione giusta.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, Consigliere Rotundo. Ci sono altri interventi? Prego, Consigliere Valente.
Consigliere Congedo, prego.
Sì, ha rinunciato all’intervento.
Tu dovevi parlare, Consigliere Valente. Non è che uno per rispondere al telefono se ne va.
Speaker : CONSIGLIERE CONGEDO:
Grazie, Presidente. Molto brevemente. Mi spiace aver sottratto la parola al collega, ma avevo sentito male, evidentemente. Oltre ai problemi di vista, inizio ad avere anche problemi di udito.
A differenza di quanto dice il collega Rotundo, secondo me, la mozione del collega Baglivo non va nella direzione giusta, non per il merito della mozione, ma perché personalmente sono completamente contrario alla filosofia che sottintende al reddito di cittadinanza. Abbiamo scoperto che 1.300 nostri concittadini oggi sono destinatari di un reddito di cittadinanza, cioè 1.300 persone ricevono una mancetta di Stato senza dare un contributo fattivo. Personalmente, sono del parere che i 4,5 miliardi circa che dall’inizio della vigenza del reddito di cittadinanza sono stati spesi per questo tipo di sovvenzionamento meglio sarebbero potuti essere spesi o in termini di abbassamento della leva fiscale o per ridurre il cosiddetto gap, la forbice tra ciò che percepiscono i dipendenti e quello che paga il datore di lavoro.
Peraltro…
Il cuneo fiscale. Grazie, Sindaco, non mi veniva la parola.
Peraltro, mi sembra che questa tesi sia anche confortata dall’ultima indagine dello Svimez che ci dice che a fronte di una spesa così elevata i posti di lavoro realmente prodotti dal reddito di cittadinanza sono limitatissimi.
Mi riferisco all’ultimo report Svimez del novembre 2019. Siamo di fronte ad una manovra che drena soldi pubblici, che non produce posti di lavoro stabili, produce nuovo precariato al netto di alcune storture che sono ormai all’ordine del giorno sui giornali per cui il reddito di cittadinanza finisce per andare nelle tasche di persone che non lo meriterebbero perché magari svolgono parallelamente un lavoro in nero o peggio di ex brigatisti o peggio ancora di mafiosi che come è successo qualche giorno fa…
Ex brigatisti. Nelle cronache, se noi mettiamo su Google “reddito di cittadinanza” e “brigatista” ti esce il nome del…
Speaker : PRESIDENTE:
Consigliere Congedo, prosegua nella direzione…
Speaker : CONSIGLIERE CONGEDO:
Così come, mi sembra di aver letto credo la settimana scorsa di un mafioso che era percettore del reddito di cittadinanza, che, oltre a svolgere la sua attività assolutamente illegale, a fronte di questo, riceveva dallo Stato il reddito di cittadinanza.
Al di là di queste storture, che potrebbero essere correggibili con una maggiore attenzione da parte degli organi preposti, è la filosofia che, a mio modo di vedere, è assolutamente sbagliata.
Credo che quelle risorse che oggi sono destinate al reddito di cittadinanza meglio sarebbero potute essere spese per venire incontro alla creazione di posti di lavoro stabili e non con la creazione di ulteriore precariato.
Questo senza nulla togliere, ovviamente, al merito della mozione del collega Baglivo, ma è la filosofia di questa misura che non convince me e credo che non convinca nemmeno i colleghi Consiglieri.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, Consigliere Congedo. Consigliere Valente, prego.
Speaker : CONSIGLIERE VALENTE:
Io vado dritto al punto. Personalmente sono contrario al reddito di cittadinanza. Mi hanno insegnato, all’articolo 1 della Costituzione, che l’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro e non sul reddito di cittadinanza, che è arrivato dopo.
Già come concetto iniziale la cosa non mi piace. Poi, quando sento parlare di numeri pari, siccome con i numeri ci lavoro anche, diffido sempre un po’. Sento parlare di 1.300 persone, di 2.000 persone, di 1.400. Significa che si ha un’idea approssimativa. I numeri diventano veri quando sono 1.322 o 1.323 e si ha un elenco preciso di tutti i nominativi, che si allega.
Non so che tipo di intervento si possa fare. Per carità di Dio, la proposta del Consigliere Baglivo non è peregrina del tutto. È l’origine dalla quale scaturisce che non mi trova d’accordo. Non amo proprio il reddito di cittadinanza.
Ritengo che, invece, un Governo debba pensare a trovare il lavoro al cittadino, perché è il lavoro che dà dignità alla persona, non il reddito di cittadinanza, a prescindere da chi lo prende, se lo prende un brigatista, un camorrista, un mafioso, a prescindere da questo. Lì si vedono le falle vere di alcune situazioni. Non mi piacciono queste cose perché le ritengo molto populiste, fatte per una campagna elettorale, per ottenere voti.
Invece, il concetto vero deve essere quello del Governo, qualunque Governo, per carità, qua ci stanno 77.000 colori di Governi, ma qualunque Governo deve pensare al lavoro, deve preoccuparsi del lavoro, perché, ripeto, il lavoro dà dignità.
Non so queste persone che prendono il reddito di cittadinanza in che modo possono essere utili ai vari progetti e non capisco neanche che tipo di progetti bisogna andare a fare. Però, questo è un limite mio, per carità di Dio, non ci penso.
Pertanto, mi dispiace per l’amico Baglivo, ma non sono d’accordo sulla mozione e pertanto penso di votare contro.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, Consigliere Valente. Ci sono altri interventi? No. C’è qualche dichiarazione di voto o vuole parlare il Governo? Prego, Assessore.
Speaker : ASSESSORE MIGLIETTA SILVIA:
Grazie, Presidente.
Grazie, Consigliere Baglivo, per la sua mozione che ci consente di parlare nuovamente dei PUC dopo aver affrontato l’argomento in Commissione.
I dati che lei restituiva, di 2.009 percettori di reddito di cittadinanza nella nostra città, sono aggiornati a martedì scorso, quando avevamo l’altro Consiglio comunale e la mozione nell’ordine del giorno.
In questa settimana sono aumentati di circa una decina. Il dato che riferisce di circa 1.400 persone da incontrare, da destinare ai progetti di utilità collettiva, corrisponde al dato che abbiamo anche noi.
Queste persone sono in questi giorni a colloquio con le nostre assistenti sociali, che ne incontrano circa una decina alla settimana individuando le loro attitudini, le loro competenze e i loro desiderata rispetto ai progetti di utilità collettiva che, nel frattempo, l’ufficio ha predisposto.
Al momento abbiamo predisposto sei macro PUC a seconda degli ambiti di interesse richiamati dalla legge, che vorrei leggervi brevemente in modo che tutti possiate averne contezza, precisando che possono essere implementati in qualunque momento, arricchiti ulteriormente da qualunque contributo voglia venire da questo Consiglio comunale.
Qualche sollecitazione l’abbiamo già ricevuta da alcuni Consiglieri. Qualunque tipo di sollecitazione ulteriore dovesse venire sarà ben accolta. Sono stati fatti sulla base degli ambiti di intervento, quindi crediamo e speriamo di aver interessato tutte le attività possibili, mantenendole anche abbastanza non voglio dire generiche, ma comunque ampie e larghe in modo che poi ognuno possa trovare il settore in cui dare il proprio contributo che ricordiamo essere di orario sicuramente, ma anche utile alla persona, al beneficiario del reddito di cittadinanza perché risulta essere anche una forma di inclusione sociale, per molti anche un modo per riallacciare relazioni con la propria comunità, il proprio quartiere, quindi rientrare in una vita sociale dalla quale probabilmente è stato escluso come soggetto vulnerabile, senza lavoro, con problemi spesso di abitazione, eccetera. Quindi, è anche un modo per riallacciare questo tipo di relazioni.
Abbiamo un primo progetto che riguarda l’ambito della tutela dei beni comuni e riguarda le piccole manutenzioni degli edifici scolastici. Chiaramente in molti progetti parliamo di piccoli interventi, anche quello che riguarda il verde pubblico, perché dovendoli affiancare o alle strutture comunali, ma non solo, Consigliere Rotundo, cioè non sarà il Comune a doversi fare carico di 1.300 persone, perché dopo parlerò anche della disponibilità degli enti del terzo settore ad accogliere i percettori del reddito di cittadinanza, naturalmente non pensiamo che si possano fare ricostruzioni di scuole. Però, piccole manutenzioni sì, che possono riguardare i lavori di pitturazione, di pulizia, di ripristino di spazi comuni, pitturazione di cancelli – ci siamo immaginati attività di questo tipo – sistemazione di giochi, sistemazione di piccole aree verdi, proprio piccole, come richiamava il Consigliere, per questo motivo, perché chiaramente magari non sempre si potranno con loro fare grossi interventi.
Nell’ambito ambientale un altro PUC riguarda la raccolta di piccoli rifiuti e di vigilanza contro l’abbandono dei rifiuti, la cura del quartiere e il controllo e il monitoraggio delle discariche abusive.
Nell’ambito sociale c’è un progetto a cui teniamo particolarmente, che riguarda la possibilità di sostenere persone in difficoltà, a rischio di isolamento. Quindi, prevediamo interventi di accompagnamento a persone anziane o in difficoltà, supporto al disbrigo delle pratiche, evasione di piccole commissioni, cura e partecipazione della vita sociale del proprio quartiere attraverso anche le associazioni che vi operano, ritiro e consegna a domicilio della spesa, dei farmaci, delle ricette mediche, di qualunque cosa una persona che ne fa richiesta possa avere bisogno.
Un progetto riguarda anche la possibilità di impiegare i beneficiari del reddito di cittadinanza negli uffici comunali sull’onda dell’ottima esperienza che abbiamo avuto con il progetto di inclusione sociale “Isola” per il quale dal 1° marzo avremo la possibilità di far lavorare gli ultimi quindici beneficiari in base alle risorse residue; un progetto che riguarda proprio l’ambito ambientale rispetto all’ambiente che viviamo, quindi sempre piccole manutenzioni, tipo il marciapiede.
Laddove si dovessero riscontrare professionalità di questo tipo, potremo utilizzare le persone per il recupero di piccole situazioni. Nell’ambito culturale incrementiamo la promozione e la diffusione dei servizi offerti dalla nostra biblioteca che si trova presso la sede dell’Assessorato alla pubblica istruzione attraverso una serie di interventi: la catalogazione dei volumi, la gestione delle schede, l’accoglienza, la promozione delle attività che riguardano la lettura.
Con l’Assessore Fabiana Cicirillo avevamo parlato della possibilità di implementare ulteriormente questo PUC che riguarda i beni culturali, prevedendo eventualmente anche altre azioni, che, ripeto, se vorrete suggerire, saranno le benvenute.
I beneficiari del reddito di cittadinanza, quindi, saranno certamente impiegati nei Comuni di appartenenza, ma potranno essere impiegati anche dagli enti del terzo settore.
A questo scopo, secondo quanto previsto dalla legge, a novembre dello scorso anno abbiamo pubblicato una manifestazione d’interesse con determina dirigenziale con la quale invitavamo le associazioni del terzo settore, le parrocchie, le fondazioni, qualunque ente fosse interessato, a manifestare il proprio interesse ad accogliere i beneficiari del reddito di cittadinanza tramite la sottoscrizione di una convenzione.
Al momento abbiamo sottoscritto – le scuole hanno risposto molto bene a questa sollecitazione – convenzioni con tutti i Comuni dell’ambito, l’ente Provincia, la Caritas, l’ente di formazione Aforisma, la parrocchia di San Giovanni Battista, Link Management, l’Istituto comprensivo Grazia Deledda, la scuola Diaz, il IV Circolo. Stiamo per concludere quella con la azienda partecipata Lupiae Servizi, perché stavamo definendo un ultimo particolare. Quella con la Fondazione Emmanuel è in fase di sottoscrizione.
Spero di aver risposto a tutto. Credo sia comunque un’occasione importante, stante il fatto che la legge sul reddito di cittadinanza c’è e quindi dobbiamo cercare in tutti i modi di far sì che i progetti siano realmente utili alla collettività e allo stesso modo, ripeto, offrire anche un’occasione a molte persone che manifestano il desiderio di impegnarsi.
A fronte di quelli che passeranno per il Centro dell’impiego, perché avranno delle competenze e delle possibilità di trovare un lavoro, e da questo punto di vista i Navigator del Centro per l’impiego stanno svolgendo regolarmente i colloqui, abbiamo altre persone che potranno e vorranno dare un contributo di altro tipo. Tramite questi progetti pensiamo che sia il modo migliore, anche per come sono stati strutturati.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, Assessore Silvia Miglietta.
A questo punto, se non ci sono altri interventi, possiamo ritenere…
Speaker : CONSIGLIERE POLI BORTONE:
Un piccolo intervento.
Assessore, personalmente le do atto di grande sensibilità nel sociale. Lo dico veramente in maniera sincera, perché ho visto che lei si prodiga per cercare di intervenire in tutte quante le emergenze del sociale e quindi non vedo perché non dovrei dargliene atto. Tuttavia, vedo che in questo breve elenco che lei ci ha fatto di ipotesi di lavoro ci sono delle cose che vanno, secondo me, controllate.
Quando lei dice “controllo delle discariche abusive” io non credo proprio che possa essere un compito di qualcuno che percepisce il reddito di cittadinanza. È un compito specifico del DEC. Non mi pare proprio che ci possa essere una situazione del genere, così come il servizio di biblioteca.
Capisco che sta diventando un tormentone L’Acchiappalibri, ma L’Acchiappalibri non può avere la Golden, la tessera, gli Amici dell’Acchiappalibri, gli amici degli amici, il reddito di cittadinanza. Diventa sovraffollata la sede dell’Acchiappalibri.
Non credo che sia questa una ipotesi di lavoro. Non ho avuto risposta a quello che, invece, avrei voluto sapere delle schede che fin qui sono state fatte. Quanti sono i profili selezionati? Lei ci dice “riusciamo a farne dieci a settimana”. In una decina di mesi più o meno potremo sapere di queste 1.300 persone che cosa aspirano a fare o sono disponibili. Nella legge si parla di disponibilità da dare per fare determinate cose. Se noi avessimo un quadro delle disponibilità allora potremmo parlare dei progetti. Rispetto alla legge, non possiamo essere noi a dire “devi fare questo” perché è probabile che qualcuno non sia disponibile. Se, invece, queste sette ipotesi progettuali che lei ci ha detto derivano dalle disponibilità già date, mi piacerebbe sapere quanti colloqui sono stati fatti, che tipo di disponibilità hanno dato e per quale tipologia di lavoro.
Partire dal progetto e non partire, invece, dal colloquio e dai contenuti del colloquio mi sembra un percorso non corretto e so che lei vuol fare le cose correttamente.
Speaker : ASSESSORE MIGLIETTA SILVIA:
Mi era sfuggita quella parte della domanda.
Al momento abbiamo incontrato circa duecento beneficiari. Sono le assistenti sociali che redigono questi profili di competenze o di disponibilità. Io non riesco a darle oggi un dato per dirle che il 30 per cento manifesta interesse da un punto di vista culturale e il 10 ambientale. Non riesco perché è un dato che non ho verificato.
Rispetto alla biblioteca, il PUC è un macro PUC pensato per la città di Lecce, ma anche per i Comuni dell’ambito di zona. La legge n. 4/2019 dice che sui PUC si può ragionare in forma associata per dare, poi, uniformità al territorio. Per cui, abbiamo ritenuto di scriverli per noi e per gli altri Comuni dell’ambito, motivo per cui magari non ci sarà proprio quel servizio specifico nella nostra biblioteca, perché c’è già, però magari nella biblioteca di un Comune dell’ambito potrà risultare utile perché non ha abbastanza personale che possa gestirlo.
La competenza. Abbiamo avuto una breve esperienza con il progetto I.SO.LA., per il quale avevamo individuato tre macroaree di intervento. La risposta che le assistenti sociali riferiscono rispetto a questi incontri è di accoglienza di quasi tutti i settori. Al momento non ci sono progetti verso i quali qualcuno non ha manifestato interesse. Naturalmente, il nostro compito è indirizzarli al meglio, anche rispetto a una capacità di gestione sia delle Amministrazioni sia degli enti del terzo settore. Quando ho parlato di discariche abusive, naturalmente, non intendevo le grandi discariche. Ho parlato di piccoli interventi. I vigili ambientali, persone che presidino un quartiere, che lo attraversino, che abbiano anche contezza della vita del proprio quartiere, eccetera, possono essere delle sentinelle ambientali, possono aiutarci. Magari non contrasteremo l’abbandono notturno dei rifiuti, però, per esempio, il gesto quotidiano anche di buttare via una carta con delle persone che presidiano un territorio magari potrà essere un piccolo risultato. Chiaramente cercheremo di sforzarci in questo senso. Sappiamo che non possiamo contrastare un fenomeno del genere con i beneficiari del reddito di cittadinanza, però tenteremo di garantire qualcos’altro da questo punto di vista.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, Assessore.
Riterrei, a questo punto, la discussione sulla mozione chiusa.
Vorrei soltanto rammentarvi la cogenza dell’articolo 20 del Regolamento di funzionamento del Consiglio comunale, che molti di voi evidentemente non conoscono. Invito, a questo punto, il Governo a proporre una modifica e l’abrogazione dello stesso articolo 20, così stiamo tutti più tranquilli.
Detto questo, passiamo alle dichiarazioni di voto sulla mozione.
Prego, Sindaco.
Speaker : SINDACO SALVEMINI:
Brevemente. Solo per rappresentarvi l’apprezzamento del Governo per la mozione, che si inserisce in un percorso che ‒ come ha rappresentato l’Assessore ‒ è stato intrapreso.
Le perplessità sono legittime. Entriamo in un campo di sperimentazione inedita per quanto riguarda questa specifica misura varata dal Governo, non del tutto sconosciuta all’Amministrazione comunale. Quando varammo, nel 2018, il progetto I.SO.LA. (Inclusione sociale e lavorativa) prevedemmo, a fronte di alcune risorse che il Governo nazionale aveva individuato per essere Lecce sede del centro di... Masseria Panareo. Individuammo una somma da destinare ai soggetti fragili profilandoli al di fuori di ciò che era già stato previsto, come all’epoca il REI e il RED, e che la coperta degli interventi a sostegno dei soggetti fragili è sempre più corta rispetto alle emergenze diffuse.
In questo modo, nel giro degli ultimi due anni abbiamo consentito a circa sessanta persone di acquisire un sussidio di 500 euro mensili per sei mesi, individuandoli secondo caratteristiche (titoli di studio, vocazioni) e impegnandoli in un’attività di restituzione negli uffici comunali. Da quello che ci è stato rappresentato dai funzionari dirigenti che li hanno avuti al proprio fianco, questo ha garantito una utilità al nostro Comune e anche una piena soddisfazione in termini di dedizione e predisposizione al lavoro.
Forse, Consigliere Congedo, Consigliere Valente e onorevole Poli, la questione è stata mal rappresentata nelle finalità di uno strumento che si chiama “reddito di cittadinanza”, che non è una leva di aumento delle occupazioni, di lavoro. Si inserisce negli strumenti universalistici di contrasto alle fragilità, quello che era stato il reddito di inclusione sociale o quello che la Regione Puglia varò, tra le prime in Italia, con il reddito di dignità. Ricordo che fino al 2018 l’Italia era l’unico Paese d’Europa a non essere provvisto di uno strumento universalistico di contrasto alla povertà. Prima c’è stato il reddito di inclusione sociale. Alcuni ritennero che sarebbe stato più utile, partendo dall’esperienza maturata, rivederlo e migliorarlo. È la stessa osservazione che mi sento di fare nei confronti del reddito di cittadinanza, che va rivisto e ripensato a fronte di molti soggetti fragili che oggi non ne sono minimamente destinatari.
Vi garantisco che, da Sindaco, è elemento di fortissima rassicurazione poter incontrare decine e decine di cittadini che oggi, in una situazione di disperazione sociale, percepiscono almeno il reddito di cittadinanza, che né interventi sulla riduzione del cuneo fiscale, pur doverosi, tra l’altro varati da questo Governo, né interventi sulla riduzione della pressione fiscale garantirebbero a questi individui e a questi nuclei familiari.
Credo sia bene che il Paese acquisisca la consapevolezza dell’utilità di disporre di una leva di sostegno a persone che si trovano in situazioni di bisogno. È evidente che più risorse si mettono a disposizione più nuclei e soggetti si riescono a raggiungere. Naturalmente, l’esperienza acquisita dovrà servire a correggere, a migliorare quel provvedimento. Certo, averlo sbandierato dicendo che abbiamo cancellato la povertà o che stiamo producendo nuovi posti di lavoro è stato obiettivamente un boomerang, perché bisognava circoscriverlo alle finalità alle quali esso era effettivamente destinato.
Con questa iniziativa intraprendiamo un percorso di sperimentazione. Disporre di tante persone che si offrono... E io le ho incontrate. Ve lo garantisco. Gente che percepisce il reddito mi ha chiesto: “Sindaco, cortesemente, ci metta nelle condizioni di poter lavorare, perché stare a casa senza far niente è per noi elemento di frustrazione”. Poterli reinserire in un circuito sociale e lavorativo non solo nel Comune, ma anche in tutte le associazioni, fondazioni e scuole che si sono offerte è elemento di arricchimento per la nostra comunità. Tenerli ai margini li impoverisce e ci indebolisce.
Dovendoci sempre misurare con il dato di realtà ed essendo amministratori che oggi devono conoscere le potenzialità di uno strumento... Ci sono 1.300 persone... Risorse pubbliche che vengono riversate a questi nostri concittadini e che possiamo in qualche modo utilizzare per siglare con gli stessi un patto di cittadinanza e tenerli impegnati in un’attività di restituzione alla comunità. Credo che questo oggi sia utile e importante.
Naturalmente non abbiamo gli strumenti, oggi, anche conoscitivi, per poterci misurare con la significatività di questi progetti. Il fatto di aver collaborato siglando diverse convenzioni con soggetti terzi ci aiuta, perché con lo scambio reciproco di informazioni si esce sempre più ricchi.
Con impegno, con umiltà, con passione e anche con la consapevolezza della fallibilità credo che questo progetto progressivamente possa dare significativi risultati alla nostra città.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, Sindaco.
Possiamo procedere con le dichiarazioni di voto su questa mozione, per poi votarla.
Perfetto.
Se abbiamo terminato, possiamo procedere, aprire la votazione e votare. Prego.
Patti è assente.
Esito della votazione: 23 presenti, 16 favorevoli, 7 contrari, zero astenuti. È approvata.
Perfetto.
Prego, Sindaco.
Speaker : SINDACO SALVEMINI:
Volevo scusarmi con l’Aula. Io avevo l’ordine del giorno di ieri e avevo programmato una visita a fine lavori che non posso rimandare. Poi c’è stato un aggiuntivo, con l’inserimento di due mozioni, ma io sono costretto ad abbandonare i lavori. Non vorrei che questo gesto venisse considerato una scortesia nei confronti del Consigliere Battista. Doveva essere il “Baglivo day”. Poi è diventato pure il “Battista day” in appendice. Purtroppo, adesso mi devo spostare. Comunque, il Governo è rappresentato dalla Giunta, dal Vicesindaco e da tutta la maggioranza qui presente.
Con il vostro permesso, mi assento dall’Aula e vi auguro una buona conclusione dei lavori.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, Sindaco.
Passiamo, a questo punto, alle due ultime mozioni, a firma del Consigliere Battista.
Prima di passare la parola al Consigliere Battista, devo soltanto fare una precisazione. Queste due mozioni, nella Conferenza dei Capigruppo, portarono ad alcune perplessità, in quanto il contenuto sembrerebbe più quello di un’interrogazione, visti gli aspetti tecnici trattati, che di una mozione.
A questo punto sarà il Consigliere Battista, a cui do la parola, a illustrarci il contenuto della prima delle due mozioni, quella sulla legittimità e idoneità dell’installazione di cinque paletti in ferro sul manto stradale in Via Montello, angolo via Martiri d’Otranto.
Prego, Consigliere Battista.
Speaker : CONSIGLIERE BATTISTA:
Molto semplicemente, Presidente, si tratta di Via Montello, angolo via Martiri d’Otranto, dove intorno alla fine dell’anno 2019 sono stati installati sul manto stradale, in prossimità di un residence condominiale, n. 5 paletti di ferro, tra l’altro sulla carreggiata stradale, presumibilmente paletti che sono normalmente destinati, per il loro utilizzo, a zone pedonali o in prossimità di attraversamenti pedonali.
Non si comprende il motivo dell’inadeguata iniziativa di tale modifica, se la vogliamo chiamare “modifica”, e se per tale incomprensibile soluzione gli uffici abbiano adempiuto sulla scorta di una regolamentare richiesta degli abitanti del residence condominiale interessato dalla limitazione effettuata, anche, forse, al fine del libero ingresso delle auto nella proprietà privata. Tanto si presume in quanto sul marciapiede in prossimità dell’ingresso del residence è anche installato ‒ o era già esistente ‒ un divieto di sosta con su scritto “su tutta l’area”.
Ritengo che tale soluzione possa essere in contrasto anche con il Codice della strada e che detta modifica, per una forma irrazionale e con forma irrazionale, abbia avuto la collocazione di questi paletti, che, a mio avviso, rappresentano sia di giorno, ma soprattutto di notte per pedoni, ciclisti, motociclisti e auto in transito un serio pericolo, in quanto, tra l’altro, non visibili. Non sono colorati, non sono visibili. Questo, per me, è veramente un grosso problema per l’incolumità di chi attraversa questa via, anche in prossimità dell’incrocio con Via Martiri d’Otranto, per girare a destra.
Pertanto, vorrei sapere dall’Assessore di riferimento il costo di questa iniziativa, con la richiesta, ovviamente, da parte mia, poiché ritengo l’iniziativa scriteriata, irrazionale e pericolosa, il ripristino dello stato dei luoghi.
Presidente e Assessore, per la soluzione di questo problema sarebbe stato sufficiente effettuare un prolungamento del marciapiede di Via Montello, collocando il palo con lo “stop”, che è stato collocato alla fine di questi paletti, sempre sulla carreggiata stradale, quindi sul manto stradale. Il prolungamento di un marciapiede. Evidentemente avete pensato di provvedere in maniera più veloce e più autonoma, senza affidarvi all’Assessorato ai lavori pubblici.
Ritengo legittimo ripristinare questo stato dei luoghi, che è veramente molto pericoloso. Vorrei capire da lei, intanto, Assessore, come intende risolvere questo problema e se intende risolverlo.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, Consigliere Battista.
Possiamo aprire la discussione su questa mozione. Ci sono interventi? Penso che il nostro Assessore De Matteis voglia intervenire. Non ci sono altri interventi.
Assessore, se vuole, può prendere la parola. Grazie.
Speaker : ASSESSORE DE MATTEIS:
Grazie, Presidente.
Grazie, Consigliere Battista. Anch’io, sinceramente, nutrivo forti dubbi sul contenuto della mozione, che effettivamente sembra essere più un’interrogazione. Comunque, non ci sono problemi. Risponderò per dare ulteriori chiarimenti alle sue perplessità e ai forti dubbi. Effettivamente, nella mozione stessa, tra un “presumibilmente”, un “si presume” e un “si ritiene in contrasto con il Codice della strada”, senza nessun riferimento normativo, senza nessun articolo, lei non ha le idee molto chiare su quello che è stato fatto e sulla legittimità del provvedimento.
Andiamo per gradi. I paletti che sono stati utilizzati ‒ come lei stesso ha evidenziato nelle conclusioni ‒ non sono null’altro che la prosecuzione di quello che lei avrebbe fatto, quindi di un marciapiede. Effettivamente quello slargo comporta una serie di difficoltà e di incroci di auto sia per chi esce dal passo carrabile sia per chi sosta in maniera irregolare. Noi abbiamo una richiesta inoltrata al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, dove alleghiamo una tipologia di paletti che intendiamo utilizzare come dissuasori sia sui marciapiedi che sulle strade. Abbiamo ricevuto una nota il 13 giugno di risposta. Gliela leggo testualmente: “Con riferimento alla nota, si esprime parere favorevole all’utilizzo dei dissuasori di sosta come rappresentati nella documentazione inviata”, e sono quelli che lei ha visto posizionati.
“Per una migliore visibilità, si prescrive che siano dotati di una banda adesiva rifrangente di colore almeno sulle testate se esposti al traffico veicolare”, e come lei avrà notato quei paletti hanno una fascia rifrangente sul pomello. “Se esposti al traffico veicolare”. Quindi, è consentito utilizzarli in queste occasioni.
“Si rappresenta, infine, che questo ufficio, in coerenza con quanto previsto dal citato articolo 180, su istanza dell’ente interessato, autorizza le diverse tipologie dei dispositivi stradali atti ad impedire la sosta dei veicoli in aree o zone determinate, ma la loro posa in opera, previa ordinanza, è di competenza dell’ente proprietario della strada, che individua le aree dove impiegarli e sceglie la tipologia tra quelle autorizzate in termini di sicurezza stradale, oltre che in armonia con l’arredo urbano. Se installati sulla carreggiata ‒ quindi è previsto ‒ occorre provvedere al tracciamento a terra di idonea segnaletica orizzontale di margine o di ostacolo, mentre se installati sul marciapiede non pongono problemi”. Avrà notato sicuramente che accanto al paletto c’è una striscia orizzontale di segnaletica bianca. Quindi, è stata rispettata anche questa prescrizione.
“Inoltre, si rappresenta che deve essere di norma evitata l’installazione di un singolo elemento affinché l’utente stradale percepisca correttamente la presenza e la funzione dei dissuasori”. Quindi, i dissuasori sono stati posizionati rispettando tutte le prescrizioni del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.
Per quanto riguarda, invece, il costo, il lavoro è stato svolto dalla nostra partecipata, dalla SGM. Abbiamo attuato l’ultimo listino che era stato sottoscritto in convenzione il 19 aprile 2018, per il quale il paletto in questione ha un costo di fornitura e posa in opera di 100 euro. Sono stati installati cinque paletti: il costo è di 500 euro. Comprende bene che, come lei stesso ha individuato, la soluzione è quella di un prolungamento del marciapiede. Noi abbiamo garantito un prolungamento tramite i paletti (la rampa era già presente) con un costo irrisorio e un intervento decisamente più veloce.
Credo che ripristinare lo stato dei luoghi possa generare nuovamente una situazione di difficoltà sia per i residenti che vi abitano sia per gli utenti della strada, che molto spesso facevano un incrocio di auto molto pericoloso.
Essendo il contenuto della mozione molto simile a un’interrogazione, penso di aver risposto a tutti i punti. Magari, se lei si ritiene soddisfatto, la inviterei anche a ritirare...
Speaker : PRESIDENTE:
È una mozione. Non c’è da ritenersi soddisfatti. È una mozione che dovrebbe portare...
Speaker : ASSESSORE DE MATTEIS:
Sì, lo so. Stavo invitando il Consigliere, se si ritiene soddisfatto di quelle che sono le risposte...
Speaker : PRESIDENTE:
A ritirare...
Speaker : ASSESSORE DE MATTEIS:
...a non mettere ai voti la mozione, perché penso di aver risposto in maniera puntuale a tutto.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, Assessore.
Voleva dare un contribuito il Consigliere Baglivo.
Speaker : CONSIGLIERE BATTISTA:
Prima, Consigliere, dovrei replicare io. Dopo, magari...
Speaker : PRESIDENTE:
Si apre la discussione, però non...
Speaker : CONSIGLIERE BATTISTA:
Presidente, chiedo scusa, ma devo replicare io. Poi, magari, il Consigliere e collega può intervenire tranquillamente. Mi pare che vada così la cosa. Mi pare. Se sto sbagliando, mi fermo, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE:
Io aspetterei il contributo, Consigliere Battista, così magari la discussione diventa più interessante.
Consigliere Baglivo, dia un contributo. Poi ripassiamo la parola al Consigliere Battista.
Speaker : CONSIGLIERE BAGLIVO:
In realtà, Presidente, è solo una domanda secca.
Ho ascoltato attentamente, e ringrazio, ma vorrei capire su cosa dovremmo votare.
Questa è la domanda che mi faccio, perché non saprei, onestamente, cosa rispondere.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie.
Prego, Consigliere Battista, ci risponda.
Speaker : CONSIGLIERE BATTISTA:
Presidente, intanto pregherei l’Assessore di farmi avere una copia di questa istanza che è stata inviata al Ministero delle infrastrutture, nonché della documentazione allegata con la risposta, giusto per prenderne atto.
Io avevo fatto una domanda. Questo tipo di iniziativa è partorita da una istanza presentata dai residenti o da chi? Uno.
Assessore, vorrei comprendere una cosa. Poiché sul lato destro di Via Montello, angolo via Martiri d’Otranto, ha realizzato questa modifica e leggermente più avanti c’è un’identica situazione, non riesco a comprendere perché lei abbia effettuato la modifica su quell’angolo e non anche su quell’altro angolo più avanti. È pressoché una situazione identica. Non vorrei pensare che lei faccia ad alcuni da padre e ad altri da patrigno. Me lo dica. Vorrei sapere se è stata fatta espressa richiesta da parte del residence. Almeno sapere questo, per capire perché a uno sì e all’altro no.
Speaker : PRESIDENTE:
Mi sembra che il Consigliere Guido avesse chiesto la parola.
Sindaco, prego.
Speaker : ASSESSORE DELLI NOCI:
Forse c’è una differenza di approccio che non comprendiamo. Non è che noi scegliamo una pianificazione se qualche cittadino ci dice di farlo. La scelta di mobilità viene fatta in maniera oggettiva e organizzata dall’Amministrazione, non in base a una richiesta, seppur legittima, di un cittadino “x” o di un residente.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie.
Consigliere Guido, vuole apportare qualcosa alla discussione?
Speaker : CONSIGLIERE GUIDO:
Sì. Grazie, Presidente.
Anch’io sarei curioso di sapere se c’è stata un’istanza da parte dei residenti o dei professionisti che hanno gli uffici proprio in Via Montello.
Lo so. Io le sto chiedendo questo perché mi sembra un provvedimento un po’ sui generis, perché fatto da un lato e non dall’altro. Di solito questi interventi si fanno su richieste, istanze e petizioni da parte dei residenti della zona.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, Consigliere Guido.
A questo punto, ci chiediamo...
Prego, Consigliera Poli Bortone.
Speaker : CONSIGLIERE POLI BORTONE:
Io il cellulare lo uso in Aula soltanto per leggere dei riferimenti normativi, non per fare telefonate di altro genere. Questo lo dico per il richiamo correttissimo che ha fatto il Presidente.
Leggendo i riferimenti normativi, ho visto l’articolo 42 del Codice della strada, perché a quello bisogna fare riferimento, chiaramente. Il comma 6 dell’articolo 42 dice: “I dissuasori di sosta ‒ lei ha parlato di dissuasori, vero? ‒ devono essere autorizzati dal Ministero dei lavori pubblici e dall’Ispettorato generale per la circolazione e la sicurezza stradale e posti in opera previa ordinanza dell’ente proprietario della strada”. Non so se avete fatto tutto questo. Immagino che lo abbiate fatto perché certamente conoscerete il Codice della strada.
Approfitto della circostanza anche per chiedere, Assessore, a lei, di fare una verifica sulla posizione e la tipologia dei tanti dossi presenti ormai nella nostra città. Le dico solo questo: da quello che ho letto in questi giorni, per mia acculturazione, sul Codice della strada, i dossi dovrebbero stare nelle zone cosiddette “residenziali”. Siccome c’è tutta una normativa sulle zone residenziali, mi pare che alcuni dossi non solo non rispettino le altezze, non solo non rispettino le tipologie, ma invece di essere di utilità ai cittadini, soprattutto, anche qui, in termini di prevenzione per quelli che possono essere gli incidenti, rappresentano un pericolo per la circolazione.
Comunque, semmai le faremo domande più precise. Stia tranquillo, Assessore, che le faremo domande più precise, senza confusione mentale da parte nostra. Generalmente non siamo confusi. Normalmente, siamo normali nelle nostre domande. Nella nostra normalità le chiederemo puntualmente di tante situazioni del traffico della nostra città.
Nel frattempo, è gradita una sua risposta per il comma 6 dell’articolo 42 del Codice della strada.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, Consigliera Poli Bortone.
Vuole rispondere? Prego.
Speaker : ASSESSORE DE MATTEIS:
Grazie, Senatrice.
Naturalmente non mi sottraggo mai al dialogo e, come lei viene preparata, piace anche a me essere preparato e, quindi, rispondere in maniera puntuale, quindi sui dossi sarò pronto a risponderle appena avrò le giuste istanze alle domande puntuali.
Per quanto riguarda la preoccupazione del Consigliere Battista e del Consigliere Guido, così come già anticipato dal Sindaco, forse purtroppo non eravamo abituati a renderci conto a volte di quelle che sono le problematiche della città, a prenderne atto e a provare ad adottare dei provvedimenti. Peraltro, ogni martedì pomeriggio e ogni giovedì noi riceviamo decine di cittadini, come voi ben saprete, visto che siete stati Assessori prima di me, e molto spesso non dobbiamo mettere in difficoltà la cittadinanza con inutili lungaggini e richieste, ma semplicemente si può prendere atto di quelle che sono delle segnalazioni, delle lamentele, si possono effettuare dei sopralluoghi con i tecnici comunali e adottare delle situazioni che non vadano in contrasto con l’articolo che menzionava la Senatrice, per il quale ho messo agli atti la risposta. Non ho portato – faccio mea culpa – la richiesta che abbiamo fatto al Ministero delle infrastrutture, che allegheremo successivamente, però la risposta è chiaramente quella che autorizza quella tipologia di paletti in determinate situazioni.
Per quanto riguarda la situazione dell’incrocio dove abbiamo attuato il provvedimento, nulla vieta che si possa continuare con la stessa tipologia qualora qualcuno dovesse avere la necessità. È chiaramente differente rispetto alla parte precedente, perché in quel caso non c’è l’innesto delle auto, quindi forse potremmo anche evitarlo. Però, qualora si dovessero ravvisare delle necessità, potremmo procedere.
Non credo che ci siano figli e figliastri, non chiediamo la tessera elettorale quando vengono al ricevimento, quindi siamo abbastanza tranquilli.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, Assessore.
Adesso dico naturalmente al Consigliere Battista, visto che lei chiede “per tali ragioni impegna il Sindaco e la Giunta a rendere noto quale sia stato il costo per l’iniziativa, con richiesta di immediato ripristino dello stato dei luoghi”, che non mi sembra si possa votare questa mozione.
Speaker : CONSIGLIERE BATTISTA:
Presidente, non c’è bisogno di alcun tipo di votazione o di risposta. Comunque, faccio presente che vorrei anche avere, Assessore, una copia cortesemente della vostra istanza, vedendo vagamente che tipo di planimetria avete allegato, anche perché qua si parla di dissuasori e non di paletti in ferro, così come sono stati collocati. C’è una grande differenza tra dissuasori e paletti, Assessore, attenzione. Questo glielo sto dicendo.
Io parlo nella piena convinzione di dire sempre qualcosa e non perché non abbia le idee chiare. Mi pare che, sulla scorta di quello che è stato realizzato, qui chi non ha avuto le idee chiare, molto chiare sia stato probabilmente lei, che ha poca colpa, ma mi riferisco agli uffici e ai tecnici che chiaramente hanno provveduto a fare questo tipo di iniziativa.
Comunque, quando lei mi farà avere una copia, approfondirò questa situazione, riservandomi di farle sapere più avanti.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, Consigliere Battista. Prenda fiato. Quindi, lei ritira questa mozione in buona sostanza. Bene.
Possiamo iniziare la discussione sull’ultima mozione, che è quella sull’idoneità della realizzazione della rotatoria e della segnaletica stradale di Via Casavola, conoscenza tipo di finanziamento.
Se lei è pronto, può ritornare a parlare. Grazie.
Speaker : CONSIGLIERE BATTISTA:
Sì, siamo pronti, Presidente.
Qui mi riferisco a una rotatoria realizzata in Via F.S. Casavola, in zona San Pio, verso la fine del mese di gennaio, dove ha avuto inizio la realizzazione di questa rotatoria, la quale è stata ultimata alla fine della prima settimana del corrente mese. Per detta rotatoria sono stati installati forse più di venti pali, con relativa segnaletica, e un palo con divieto di sosta è stato addirittura installato sul marciapiede, a mio avviso, in maniera scriteriata e in maniera non regolamentare.
La realizzazione della rotatoria con i suoi molteplici pali deturpa la zona, rendendo anche poco agevole la manovra di parcheggio, oltre ad aver diminuito i posti macchina, creando così enormi disagi alle attività del vicinato e ancora agli stessi abitanti della via. Inoltre, gli attraversamenti pedonali realizzati rappresentano un serio pericolo per l’incolumità dei cittadini.
Considerato che detta realizzazione rappresenta anche per gli abitanti di Via F.S. Casavola un vero obbrobrio e per tutte le problematiche in premessa, oltre che in contrasto, ritengo, con il Codice della strada per evidenti situazioni realizzate in maniera difforme, oltre al rischio dell’incolumità legato agli attraversamenti pedonali, con questa mozione impegno il Sindaco e la Giunta a rendere noto intanto il tipo di finanziamento relativo al costo dell’opera e a procedere al ripristino dello stato dei luoghi o, quantomeno, alla modifica di idonei accorgimenti atti a rendere l’area dei parcheggi e gli stessi attraversamenti più sicuri, anche nel rispetto delle accessibilità.
Questo è tutto, Assessore. Vediamo lei che cosa mi può chiarire a tal proposito, dopodiché le dirò altro.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, Consigliere Battista, Capogruppo di Forza Italia.
Vuole rispondere Assessore? Prego, Assessore De Matteis.
Speaker : ASSESSORE DE MATTEIS:
Grazie, Presidente. Grazie, Consigliere.
Anche su questa mozione le perplessità sono le stesse da parte mia, ma proverò a chiarire un pochettino la situazione. Sembrerebbe più un’interrogazione, quindi andrò a rispondere punto per punto.
Innanzitutto non siamo stati così veloci. Siamo stati molto veloci, però non da fine gennaio alla prima settimana di febbraio. Ci abbiamo messo una quarantina di giorni. Forse, anche qui, a questa velocità non siamo magari molto abituati.
Forse più di venti pali. Sulla rotatoria ci sono sei pali. Se lei poi intende tutta la segnaletica che riguarda l’incrocio, naturalmente su un incrocio dove confluiscono cinque strade è molto probabile che fra una segnaletica di preavviso della rotatoria, un dare precedenza, un obbligo di svolta e un senso vietato abbiamo messo la segnaletica necessaria, prevista dal Codice della strada per dare le giuste indicazioni agli automobilisti. Naturalmente sulla rotatoria, dove ci sono i sei pali, su un singolo palo c’è il senso vietato, su un altro c’è l’obbligo di freccia. Mi potrà obiettare dicendo “li avremmo potuti mettere tutti su un palo”. Molto spesso si mettono tutti su un palo quando ci sono problemi di spazio. Lì praticamente l’obbligo a destra indica la direzione, si dà per scontato che il senso vietato si riferisca all’altra direzione. È preferibile, ove ci sia lo spazio, mettere tutti e due i segnali in modo da non mandare in confusione i cittadini.
Non abbiamo magari memoria di quella che era la situazione su quell’arteria dove c’erano dei piccoli spartitraffico, dei piccoli isolotti. Noi abbiamo garantito anche delle isole salvagente per gli attraversamenti pedonali, abbiamo realizzato sette nuove rampe, che saranno molto utili per la realizzazione del nuovo Parco Corvaglia. Quindi, sono state create anche le rampe di accessibilità. Gli stalli che sono stati eliminati di carico e scarico vicino alle attività, sempre partendo dal presupposto che per nostra buona abitudine abbiamo considerato parcheggio dove ci fossero due linee tracciate a terra, quindi abbiamo messo stalli di sosta un po’ dappertutto, sulle canalizzazioni, sulle rotatorie, a ridosso degli incroci. Magari a volte il Codice della strada, che spesso viene menzionato senza l’articolo di riferimento, ci impone di rispettare determinati standard. Quindi, i due stalli di carico e scarico li abbiamo spostati di fronte, non andando a danneggiare le attività commerciali che sono in zona.
Per quanto riguarda i divieti di sosta che noi abbiamo posizionato sul lato destro, li abbiamo posizionati come pannelli integrativi alla segnaletica orizzontale e alla striscia continua, che non consente la sosta. Dopo i primi giorni abbiamo visto che purtroppo non veniva rispettata per una disattenzione da parte degli automobilisti e, quindi, abbiamo pensato di integrare anche con un inizio e fine divieto di sosta. Lei mi dice che è stato posizionato in maniera non regolamentare, per cui faremo una verifica puntuale per accertarci che siano lasciati gli spazi per le persone con disabilità, altrimenti il palo verrà rimosso e posizionato in un altro punto. Non abbiamo avuto il tempo di verificare questa situazione questa mattina, perché ho ricevuto ieri l’ordine aggiuntivo, però sarà nostro impegno e degli uffici andare a verificare.
Per quanto riguarda il tipo di finanziamento, il tipo di finanziamento è con l’esercizio finanziario del CDR 6, Settore Lavori pubblici, sul Capitolo 3710, quindi è un finanziamento di bilancio comunale, e il costo dell’opera è pari a 21.000 euro, oltre IVA, per un totale di 25.000 euro circa.
Naturalmente l’invito è lo stesso che ho fatto per la precedente mozione: sembrerebbe un’interrogazione e credo di aver risposto a tutti i punti. È un’opera molto importante, che ci consente di ricollegare il Quartiere San Pio, che sappiamo avere una viabilità estremamente difficile, quindi con questa modifica alla viabilità consentiamo per chi viene da Viale della Repubblica o dalle Case Magno o in genere la possibilità di raggiungere il centro del Quartiere San Pio e, quindi, Via Pozzuolo senza dover aggirare il Parco di Chiesetta Balsamo. Quindi, sembrerebbe un intervento molto funzionale alla viabilità. Tra l’altro, riaprendo Via Bonifacio abbiamo potuto anche riorganizzare degli stalli di sosta fuori al Parco di Chiesetta Balsamo, quindi sembrerebbe che non ci siano grossi problemi.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, Assessore De Matteis.
Chi vuole intervenire? Consigliere Battista, prego.
Speaker : CONSIGLIERE BATTISTA:
Presidente, ho ascoltato bene la replica dell’Assessore e vorrei intanto chiarire all’Assessore, siccome ha ribadito questo fatto della differenza tra mozione eccetera, come se qualcuno qui non avesse le idee chiare, che qui chi non ha le idee chiare è lei, Assessore, e i suoi uffici, perché da quando lei è al comando di questa città le posso garantire che nella città ci sono solo delle disfunzioni e dei malesseri ovunque. A San Pio ha stravolto il modo di vivere dei cittadini con tutti i cambi di sensi di marcia. Un disastro! Su questa rotatoria molte persone purtroppo hanno problemi di orientamento spesso.
Le aggiungo, in merito al palo a cui lei ha fatto riferimento, che non si può dire oggi, dopo che i lavori sono stati ultimati, “verificheremo che le distanze siano regolamentari ai fini dell’accessibilità”! Ma stiamo scherzando? Qui ci sarà stato un dirigente, un direttore dei lavori, qualcuno. Non si può sbagliare con le misure di un palo. Rispetto al palo di divieto di sosta collocato lì, ci sono circa 78 centimetri di distanza tra il palo interno e il muro e una carrozzella dovrebbe essere tra i 60 e i 70 centimetri, per cui non si può creare un passaggio al millimetro o al centimetro, Assessore. Quando vengono fatti i lavori, bisogna tenere conto di queste situazioni. Non è che si pianta un palo per aspettare una mozione o un’interrogazione di un amministratore senza tener conto del transito dei pedoni e dei disabili.
Ma lasciamo stare questo palo, che dovrebbe poi verificare, perché pare che i pali siano due su quella strada. C’è una cosa di una gravità estrema, sempre per quello che mi riguarda: se lei ha seguito i lavori, se lei è andato, se lei va, perché lei dice che fa i sopralluoghi dappertutto, poteva anche confrontarsi con il dirigente o con il direttore dei lavori per capire, in quanto lì sono state realizzate delle strisce pedonali in prossimità di un passo carrabile. È una cosa allucinante, Assessore. Ma veramente vogliamo scherzare? Lei mi ha dato di chi praticamente non ha le idee chiare. Qui le idee chiare non le avete voi. Io capisco che lei ha tanto amore per la politica, ci mette tutta la passione, ma evidentemente la passione, Assessore, la mette e fa di tutto per convincere lei stesso che ha questa passione, ma non altri.
Allora verifichi intanto, oltre ai pali, Assessore, il discorso delle strisce pedonali, perché non possono avere inizio ed essere collegate con un passo carrabile. Per me è qualcosa di allucinante. Io non sono un tecnico, ma ritengo che quella realizzazione, questa opera sia veramente qualcosa di allucinante. Quindi, se ne guardi bene dal dire che io non ho le idee chiare. Certo, io posso anche sbagliare, ma pensare e dire un qualcosa, realizzare un’opera con i soldi di un’Amministrazione pubblica, quindi con i soldi dei cittadini, e commettere certi errori, da parte sua, se era presente, e da parte della dirigenza e degli uffici, è molto grave.
Assessore, so che lei è una brava persona, ma le consiglio, se lei ha intenzione di continuare a ricoprire questo incarico, che fa con grande passione, di cercare di seguire con molta più attenzione. Le sia chiara una cosa, Assessore: la politica è fatta di passione, ed è una cosa, ma bisogna farla anche esprimendo qualità e competenze. E non mi pare che sino a questo punto lei abbia dimostrato tanto, benché si atteggi a professore. Stia attento.
Speaker : PRESIDENTE:
Consigliere Battista, non entri nelle considerazioni personali.
Speaker : CONSIGLIERE BATTISTA:
Cerchiamo di essere persone umili nei confronti di tutti, perché qui tutti diamo rispetto, ma lo vogliamo, Assessore. Sia chiaro!
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, Consigliere Battista.
Ci sono interventi? Prego, Sindaco.
Speaker : SINDACO SALVEMINI:
L’invito che faccio al Consigliere Battista è a moderare un po’ i toni. Il confronto è legittimo, ma cerchiamo di moderare i toni in rispetto di dove stiamo.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, Sindaco.
Assessore De Matteis, vuole aggiungere qualcosa? Prego.
Speaker : ASSESSORE DE MATTEIS:
Giusto una precisazione riguardo alla verifica postuma che noi dovremmo attuare. Lei, Consigliere, ha dato per scontato che il palo in questione è stato posizionato non rispettando gli spazi. Naturalmente, io mi fido dell’operato dei tecnici che hanno realizzato l’opera, ciò non toglie che, davanti alla sua giusta interrogazione, noi faremo un’ulteriore verifica. Però, non diamo per scontato che ci sia stato un errore.
Per il resto, al di là delle valutazioni personali, la ringrazio per i suggerimenti di cui dall’alto della sua esperienza e da buon padre di famiglia mi ha voluto onorare. Quindi, di questo io vorrei ringraziarla pubblicamente nell’Assise comunale, in modo che possa restare agli atti.
Grazie, Consigliere.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, Assessore De Matteis.
Consigliere Battista, la parola la do io e non gliel’ho data, perché sennò ricominciamo. Lei adesso vuole ringraziare l’Assessore De Matteis, e non finiamo più. Quindi, basta! Abbiamo capito. Adesso andiamo avanti, perché sennò…
Vi abbraccerete dopo, alla chiusura del Consiglio. Adesso lei si alzerebbe per andare ad abbracciarlo, so il suo buon cuore, ma evitiamo.
Perfetto. Va bene.
Ci sono altri interventi? Questa mozione, Consigliere Battista, vuole ritirarla come l’altra o vuole portarla al voto?
Speaker : CONSIGLIERE BATTISTA:
Io non ho bisogno di votazione, mi basta la parola dell’Assessore, che mi farà sapere cortesemente come evolveranno le cose.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE:
Questo è un Consiglio comunale con un grande cuore.
La seduta di Consiglio comunale è sciolta.
Grazie a tutti.