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C.c. Lecce - 18.02.2020
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Speaker : SEGRETARIO GENERALE:
Baglivo (assente giustificato), Battista, Borgia (assente), Citraro (presente), Congedo (assente giustificato), Costantini. Ma chi è? C’è sempre uno che dice “presente” per tutti. Dov’è Costantini? Okay. Della Giorgia, De Matteis (assente), Faggiano, Giannotta (assente), Giordano, Greco, Guido, Mariano Mariano, Martini, Mele, Mignone, Mola, Molendini, Murri, Nuzzaci, Occhineri, Orlando, Pala, Pasquino (assente), Patti (assente), Poli Bortone (assente), Povero (presente), Rotundo (presente), Salvemini (presente), Scorrano (assente), Tramacere (presente), Valente (presente).
9 assenti. Il resto presente. È valida.
Speaker : PRESIDENTE:
Passiamo agli Inni a questo punto.
Consiglieri, se volete accomodarvi. Consigliere Valente, si accomodi.
Buonasera a tutti.
Vedo che ancora ci sono le bottiglie di plastica. Questa naturalmente sarà l’ultima volta che vi verranno fornite perché dal prossimo Consiglio ognuno dovrà portarsi da casa il contenitore e quant’altro, ad eccezione, naturalmente, della senatrice, che non vedo, che ha già detto che non potrà bere lì. Chiudo questa parentesi.
Prima di dedicarci all’ordine del giorno, c’è una domanda di attualità presentata dai Consiglieri Andrea Guido, Gianmaria Greco e Roberto Giordano Anguilla.
Chiedo al Consigliere Gianmaria Greco di esporci il contenuto della domanda di attualità. Ha cinque minuti a disposizione per farlo.
Speaker : CONSIGLIERE GRECO:
Grazie, Presidente. Ne bastano di meno.
Chiarimenti in merito alla nota del Ministero dell’interno avente per oggetto “Revoca contributo erariale del 06.02.2020”.
Considerato che in data 06.02.2020 si è tenuta una Commissione lavori pubblici avente per oggetto lavori di ripristino stradale nella quale si è discusso del finanziamento ottenuto attraverso un decreto del Ministero dell’interno per l’ammontare di 5 milioni di euro per il rifacimento del manto stradale di alcune zone della città, in pari data (06.02.2020) è giunta al Comune, a mezzo PEC, la comunicazione da parte dello stesso Ministero, Dipartimento per affari interni e territoriali, Direzione centrale della finanza locale, nella quale si preannunciava la revoca del contributo erariale per i predetti interventi e si asseriva che il Comune non può essere destinatario per il prossimo triennio di detti interventi ai sensi di quanto sancito dall’articolo 1, comma 853, legge del 27.12.2017, n. 205.
Nei giorni scorsi abbiamo appreso dagli organi di stampa che il Comune ha predisposto delle controdeduzioni in merito alla revoca dei finanziamenti e che probabilmente ci sarebbe stata una riunione a Roma per chiarire la vicenda.
Tutto ciò premesso, chiediamo al Sindaco di esplicitare quanto avvenuto e si chiedono le motivazioni che hanno indotto il Ministero a procedere con la revoca del finanziamento.
Si chiede altresì, a norma dell’articolo 51 del Regolamento del Consiglio comunale, di poter fare istanza di accesso agli atti per avere copia delle controdeduzioni; controdeduzioni che è bene ricordare non sono richieste nella nota di revoca pervenuta dal Ministero. Pertanto, è sicuramente un elemento facoltativo che l’Amministrazione ha ritenuto di utilizzare per salvare il salvabile.
Precisiamo che sicuramente il nostro auspicio è che ci sia la salvezza del finanziamento e quindi non la revoca per il bene della comunità e della cittadinanza che potrebbe sicuramente usufruire di un finanziamento valido e soprattutto necessario per diverse zone della città.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, Consigliere.
Per il Governo c’è qualcuno che intende rispondere? Il Vicesindaco. Prego.
Speaker : ASSESSORE DELLI NOCI:
Grazie, Presidente.
Consiglieri, ho letto in questi giorni con grande attenzione le dichiarazioni pervenute a mezzo stampa e l’apprensione che ponete a questa questione, che noto nel suo intervento differente dalle dichiarazioni a mezzo stampa. Però, fa piacere che l’intento di salvaguardare questo importante finanziamento sia comune.
Faccio solo un appunto relativo alle date. La Commissione si è tenuta il 6 febbraio. Noi abbiamo ricevuto la nota il 7 febbraio. Quindi, non potevo aver detto cose di cui non ero a conoscenza.
Altra informazione utile: tutte le note sono a disposizione presso l’Ufficio di Presidenza. Credo sia giusto che la domanda di attualità parli alla cittadinanza e al Consiglio, ma tutti i documenti sono a disposizione. Come e quando ritenete, attraverso domanda ufficiale, potete accedere a tutti gli atti che sono disponibili, così come avete avuto la domanda, la nota pervenuta dal Ministero dell’interno che, però, non è stata richiesta per mezzi ufficiali.
A parte questi appunti, entriamo nel merito della questione. Noi partecipiamo al bando consapevoli di ciò che diceva il decreto. Abbiamo partecipato sia noi che i Comuni di Rieti e di Frosinone, che hanno ricevuto la stessa nota negli stessi giorni dal Ministero.
C’è un punto in quel bando che ci consentiva di partecipare e che poi ha fatto sì che il Comune di Lecce fosse assegnatario nel decreto iniziale.
“L’istanza di partecipazione – leggo uno stralcio della nota di risposta che poi lascerò all’Ufficio di Presidenza per darvene copia – avveniva, come previsto dal bando, mediante la compilazione del modello di certificazione informatizzata, modello A, accluso al decreto del 2 agosto 2019 pubblicato in Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana del 12 agosto 2019 e facente parte integrale dello stesso. Il suddetto modello A riportava la seguente autodichiarazione: ‘Ai sensi dell’articolo, 1 comma 853, della legge del 27 dicembre 2017, n. 205, per le opere per le quali si richiede il contributo il Comune di Lecce non risulta beneficiare delle risorse di cui all’articolo 1, comma 974, della legge 28 dicembre 2015, n. 208’”.
Questo significa, tradotto letteralmente, che avevano accesso al finanziamento quelle opere per le quali non era stato concesso il finanziamento di cui all’articolo che ho citato precedentemente tanto era dato comprendere dal testo e tanto hanno compreso anche gli altri Comuni, oltre il Comune di Lecce, ossia che gli interventi proposti nei progetti presentati dal Comune sono nettamente diversi e distanti da quelli inerenti la mitigazione del rischio idrogeologico finanziati con il decreto in parola e la progettazione, tra l’altro, è in fase avanzata, come nel rispetto dei termini previsti dal bando.
C’era una discrasia tra quanto previsto nel decreto e quanto era negli allegati, nella presentazione del progetto. Questo ha fatto sì che tanti Comuni come il Comune di Lecce partecipassero al bando e fossero assegnatari delle risorse. Questa è una parte delle controdeduzioni che, seppur non richieste, stiamo preventivando.
In questi giorni avremo un incontro al Ministero dell’interno, spero tra questa settimana e l’inizio della prossima. Siamo speranzosi di poter mantenere questo finanziamento, che riteniamo sia fondamentale e strategico non solo per le casse comunali, ma per la città, che ha estremo bisogno di interventi di manutenzione straordinaria.
La nostra situazione di pre-dissesto non ci consente oggi di andare in sovra indebitamento, non ci è concesso il fondo di rotazione e quindi non possiamo andare in anticipazione di cassa e quindi cogliamo qualsiasi opportunità utile per portare finanziamenti alla nostra città.
Crediamo che questa sia una grande opportunità e quindi, visto che eravamo assegnatari di un finanziamento, lo difenderemo con le unghie e con i denti.
Faccio un’ultima precisazione. Tutta la progettazione è interna agli uffici e quindi non c’è stato nessun esborso economico o perdite di tempo. Comunque, tutti i progetti, nella peggiore delle ipotesi, saranno patrimonio comunale.
Altra informazione utile: il Comune, secondo quel decreto, non può essere finanziato per gli anni 2018, 2019, 2020. Possiamo essere speranzosi di avere uno slittamento dello stesso finanziamento e mantenere le risorse assegnate.
Speaker : PRESIDENTE:
Bene. Grazie, Vicesindaco.
Consigliere Greco, si ritiene soddisfatto di quanto detto adesso dal Vicesindaco?
Speaker : CONSIGLIERE GRECO:
Per il momento ci accontentiamo dell’ottimismo del Vicesindaco, Presidente, nella speranza di dichiararci soddisfatti una volta salvato il finanziamento.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, Consigliere.
Possiamo passare all’interpellanza presentata dalla nostra Vice Presidente, la Consigliere Lidia Faggiano, alla quale chiediamo, anche per dare modo a chi ci ascolta in streaming di poter capire l’argomento, di leggerla o comunque di riassumere l’interpellanza stessa.
Grazie. A lei la parola.
Speaker : CONSIGLIERE FAGGIANO:
La leggo, per completezza, ovviamente.
La sottoscritta Consigliera comunale, premesso che la circonvallazione riveste un ruolo di grande importanza nel contesto urbano leccese non solo come congiunzione tra i vari quartieri posti al suo esterno, ma anche come collegamento tra gli stessi e il centro cittadino; realizzata negli anni Sessanta come struttura viaria periferica nel corso degli anni, con lo sviluppo urbanistico della città, essa ha assunto un ruolo di centralità nella mobilità cittadina sia veicolare che pedonale. Sebbene la realizzazione delle tangenziali abbia alleggerito il traffico con destinazioni extra urbane, i notevoli flussi suggeriscono oggi una riflessione sulla mitigazione dei fattori di rischio a tutela di veicoli e pedoni.
L’ampiezza delle corsie consente lo scorrimento di grandi volumi di traffico che proprio a causa della contiguità dei mezzi rallenta le velocità medie.
Tuttavia, per contro, proprio quella caratteristica nelle ore di minor affollamento favorisce velocità che si rivelano nettamente al di sopra dei limiti previsti dalla legge. Non di rado, infatti, vi si verificano incidenti che solo per casi particolarmente fortunati, come nell’ultimo avvenuto a fine gennaio in viale Leopardi, non comportano danni per le persone coinvolte.
Da qui deriva una giusta considerazione del grado di sicurezza da offrire, specialmente agli utenti deboli nei momenti di maggiore esposizione al pericolo, come negli attraversamenti pedonali.
Alcuni tratti presentano strisce pedonali completamente logore e scarsamente visibili, come, ad esempio, in viale Marche dove anche la mancanza dello spartitraffico centrale aggrava la vulnerabilità dei pedoni. Non di meno va citato, ad esempio, viale Leopardi, già corredato di un efficace dosso di rallentamento. Tuttavia, risente paradossalmente della presenza dell’impianto semaforico con l’aumento dell’andatura di incauti automobilisti in concomitanza del segnale verde, specialmente nella corsia nord, incidendo negativamente sul grado di pericolosità del primo attraversamento pedonale prossimo alla banca BCC.
Già nel passato tale attraversamento, sovente scena di incidenti, era stato oggetto di interventi per il miglioramento della visibilità delle aree zebrate attraverso vernice rossa che ne evidenziasse la presenza attualmente rimossa con l’ultimo intervento manutentivo.
Considerato l’intervento realizzato da questa Amministrazione comunale in viale De Pietro con l’utilizzo della tecnologia smart street salva pedone e di altri parimenti utili ed efficaci, inequivocabili indici di attenzione e sensibilità verso la tutela dell’utenza debole, interpella il Sindaco per sapere quali iniziative riterrà utili adottare al fine di limitare la pericolosità di questa importante arteria cittadina sia in termini preventivi che in termini repressivi delle violazioni per la sicurezza dei pedoni e degli altri utenti della strada.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, Consigliere Faggiano. Per il Governo, l’Assessore De Matteis ha la parola.
Speaker : ASSESSORE DE MATTEIS:
Grazie, Consigliera, per l’interpellanza che ci dà modo di chiarire la situazione attuale, non solo sulla circonvallazione, ma su tutti i viali cittadini che necessitano di manutenzione. I viali sono tutti estremamente pericolosi. Come lei ha ben detto, siamo intervenuti su viale De Pietro con la realizzazione di un attraversamento pedonale intelligente e ne verranno installati degli altri. Verranno realizzati anche degli attraversamenti luminosi con il palo che illumina l’attraversamento. Abbiamo effettuato una ricognizione completa su tutta la circonvallazione perché è intendimento dell’assessorato di fare degli interventi qualitativamente migliori in modo da fare degli interventi più risolutivi.
Abbiamo sull’anello della circonvallazione, da viale Marche fino a via Galasso, quarantacinque attraversamenti pedonali. Di questi quarantacinque ne abbiamo diciannove in colato plastico, però sono già diversi anni che sono stati realizzati, e ventisei fatti con la vernice normale che ha una durata media che va dai quattro ai sei mesi.
Per quanto riguarda il discorso della circonvallazione, ci sono undici attraversamenti in colato plastico, che sono totalmente da rifare, e ce ne sono ben diciannove di quelli in vernice che devono essere rifatti.
È intenzione dell’assessorato e dell’Amministrazione procedere per gradi e utilizzare il materiale migliore, il colato plastico. Quindi, in base alle risorse, inizieremo già da questo primo periodo a vedere che disponibilità economica abbiamo per fare un tot di interventi.
Per quanto riguarda gli attraversamenti luminosi verranno realizzati su via Cavallotti all’altezza dell’incrocio con via Imperatore Adriano, che è un’arteria molto pericolosa e molto trafficata, dove c’è l’accesso alla villa e quindi vede l’attraversamento di molti bambini.
Ci sono anche altri attraversamenti che verranno fatti con un sistema diverso, ma sempre luminoso, con il palo, e saranno posizionati in viale Giovanni Paolo, all’altezza del parco, vicino alla gelateria Sensi per intenderci. Un altro verrà realizzato su viale della Repubblica, un viale che, nonostante le due rotatorie, ha una larghezza della carreggiata molto larga e quindi necessita sia dell’attraversamento che dell’isola salvagente.
Con gli interventi che stiamo facendo di messa in sicurezza dell’adeguamento degli incroci abbiamo anche nell’offerta migliorativa 1.300 metri di vernice in colato plastico, che intendiamo utilizzare sui viali interni (viale Otranto, viale Lo Re e viale Gallipoli), che sono tutti viali a scorrimento veloce.
Stesso discorso per viale Marche. Su viale Marche abbiamo sette attraversamenti in colato plastico, che devono essere soltanto ripristinati dopo l’intervento della pubblica illuminazione, quindi è solamente una striscia, e altri tre che sono in vernice che sono purtroppo totalmente invisibili. Anche lì stiamo cercando di creare delle piccole isole salvagente quantomeno in prossimità dell’INPS. C’è anche la scuola De Pace. C’è massima attenzione. Questi interventi saranno visibili a breve nei prossimi mesi. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, Assessore De Matteis.
La parola alla Consigliera Faggiano, se si ritiene soddisfatta o meno. Ha cinque minuti.
Speaker : CONSIGLIERE FAGGIANO:
Ringrazio l’Assessore. Mi ritengo soddisfatta dalla sua risposta esaustiva e anche rassicurante.
Ero certa che il tema sollevato avrebbe trovato la giusta sensibilità verso l’utenza debole; sensibilità che peraltro già questo Consiglio e il Governo hanno dimostrato in varie altre occasioni. Ricordo, ad esempio, l’approvazione del regolamento per quanto riguarda l’accessibilità oppure la mozione sulla segnaletica orizzontale, sui materiali oppure l’adeguamento degli incroci e degli attraversamenti ai quali lei poc’anzi ha fatto riferimento.
Ho voluto richiamare l’attenzione proprio sulla circonvallazione di Lecce, perché sono convinta che il tema della sicurezza, che peraltro fa parte proprio dei princìpi generali del codice della strada all’articolo 1 e, a livello europeo, dal programma europeo di azione per la sicurezza stradale 2011-2020, sia assai sentito dalla cittadinanza, specialmente quando tanti eventi incidentali, nel passato anche con esiti mortali, purtroppo, dobbiamo dircelo, sono rimasti impressi nella memoria collettiva, andando ad assommarsi al disagio quotidiano di sentirsi esposti al rischio. È una sommatoria, quindi.
Appare evidente la complessità dei fattori che concorrono alla pericolosità di questa importante arteria cittadina, che fu progettata perimetralmente alla città per consentire dei collegamenti e una mobilità veicolare agevole e veloce e che, di fatto, con il tempo, è diventata un viale interno, un viale cittadino con sempre maggiori interazioni tra l’utenza debole e quella motorizzata.
Lei ha fatto riferimento, nel suo intervento, in modo particolare alla tinteggiatura, a rendere evidente i passaggi pedonali, gli attraversamenti pedonali. Però, mi preme ricordare che proprio la conformazione della circonvallazione favorisce la velocità, che è senza dubbio uno dei fattori determinanti sia nell’accadimento dell’investimento del pedone, ma anche nel determinarne la gravità, specialmente in presenza di anziani e di bambini. Oltre l’esperienza quotidiana di ciascuno di noi, ognuno di noi sa che la velocità può essere un pericolo, ci sono proprio i dati OCSE e ISTAT che evidenziano questa relazione, come anche registrano l’incremento di incidenti mortali dove il pedone nella metà dei casi si trovava proprio sull’attraversamento pedonale.
Studi approfonditi hanno dimostrato come una riduzione della velocità da 50 a 40 chilometri orari, di fatto, comporti un abbassamento del rischio di morte del 50 per cento.
Adesso lascio i freddi dati statistici e gli esempi che ho riportato. Viale Marche e viale Leopardi, ne avrei potuti fare tanti altri, Assessore, credo meritino una particolare attenzione con interventi mirati: massimizzare il decremento di velocità dei veicoli in prossimità degli attraversamenti pedonali appare, a mio avviso, un obiettivo da perseguire, così come quello di aumentare il livello di corrispondenza della strada alle capacità percettive del conducente, che è tenuto a far passare, a dare la precedenza al pedone quando questi si trovi sulle strisce pedonali proprio in rispetto dell’articolo 191 del codice della strada.
Comprendo come il caso dell’attraversamento pedonale di viale Leopardi, che le ho indicato come esempio nell’interpellanza, anche per un momento le sia potuto apparire paradossale, ma io la invito ad un’attenta osservazione, perché emergono, a sintesi, tutti gli elementi fin qui esaminati comprovati dall’incidentalità…
Speaker : PRESIDENTE:
La invito a concludere.
Speaker : CONSIGLIERE FAGGIANO:
…che il luogo ha riportato negli anni. Quindi, l’adozione del sistema smart street salvapedone o di altri che il Governo valuterà appare quanto mai utile per una giusta segnalazione del pericolo. Lo prenda in esame anche per quel luogo. La ringrazio per questo.
Credo proprio che la prevenzione sia la migliore soluzione che ci ripagherà in termini economici e sociali di ogni investimento effettuato.
La ringrazio.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, Consigliere.
Purtroppo, mi fate fare sempre il professore. Questo continuo brusio nel momento in cui c’è un collega che sta parlando non è particolarmente gradito, o meglio, non mi piace.
Vi invito, ancora una volta, visto che comunque cinque minuti era il tempo a disposizione della Consigliera Faggiano, e sono stati rispettati, di avere rispetto per chi naturalmente sta parlando, invece di continuare continuamente a parlare e a usare i cellulari, che sarebbe anche vietato.
Passiamo al primo punto all’ordine del giorno: “Modifica art. 27 dello Statuto Comunale”.
Prego, chi deve intervenire per il Governo?
Onorevole, prego.
Speaker : CONSIGLIERE ROTUNDO:
Colleghi, l’articolo 27 lo abbiamo già esaminato la volta scorsa. Siamo in seconda lettura. È richiesta una maggioranza qualificata e quindi noi dovremmo procedere nuovamente al voto. Entro 30 giorni dobbiamo ottenere la maggioranza dei due terzi. Presidente, si tratta di sottoporre al voto…
Speaker : PRESIDENTE:
Ma c’è un emendamento?
Speaker : CONSIGLIERE ROTUNDO:
L’emendamento è stato già approvato nella iniziale stesura, l’emendamento De Matteis-Mola. Il testo approvato dall’Aula è già emendato, solo che non ha avuto la maggioranza dei due terzi perché i colleghi della minoranza hanno ritenuto di non votare.
Speaker : PRESIDENTE:
Apriamo, a questo punto, la discussione. Se non ci sono interventi e dichiarazione di voto, dobbiamo…
Prego, Consigliere De Matteis.
Speaker : CONSIGLIERE DE MATTEIS:
In realtà, c’è un emendamento che abbiamo presentato insieme al Consigliere Mola del Gruppo Coscienza Civica relativo alla modifica dell’articolo 27. Ne abbiamo già discusso la volta scorsa, indicando nella modifica presentata dai Consiglieri Rotundo, Patti e Baglivo, esattamente l’ambito di applicazione dell’articolo 27 dell’istruttoria pubblica. Quindi, si dovrà votare sia per la modifica presentata dal Consigliere che per l’emendamento proposto da noi.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, Consigliere.
Dobbiamo, a questo punto, votare per l’emendamento.
Possiamo votare a questo punto. Prego, Sindaco.
Speaker : SINDACO SALVEMINI:
Faccio un chiarimento prima di procedere al voto. Il testo della delibera così proposta ai Consiglieri e sottoposta al voto dell’Aula non richiama, diversamente dall’emendamento, gli allegati 2, 2-bis e 3 della parte del decreto legislativo. Credo che l’emendamento rafforzi l’articolo 27 con la precisazione degli interventi del 152 del 2006 che nel testo della delibera ancora non è recepito. Dobbiamo approvare l’emendamento che è sottoposto – chiedo conferma – allo stesso quorum previsto per la modifica del deliberato.
Non so se è chiaro, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE:
Prego, Segretario.
Speaker : SEGRETARIO GENERALE:
A chiarimento, la prima votazione doveva riportare il voto favorevole dei due terzi, e quindi 22 voti a favore. Siccome non ha ottenuto quel quorum, anche l’emendamento votato in quella delibera, che è stata respinta, è caducato.
Per cui, in queste due votazioni che seguiranno nel trentesimo giorno dalla prima, ci vuole il voto favorevole dei 17 sia in seconda lettura che in terza.
Speaker : PRESIDENTE:
Va bene.
Possiamo procedere, a questo punto, alla votazione dell’emendamento.
Non c’è nessuno. Martini? Non ci sono Greco e Guido.
Presenti 24, favorevoli 21, contrari 0, astenuti 3. 21 favorevoli.
Adesso possiamo passare a votare il provvedimento nella sua interezza. Se non ci sono interventi o dichiarazioni di voto, votiamo, a questo punto, per l’intero provvedimento.
Prego.
Molendini, Valente.
Presenti 24, favorevoli 21, astenuti 3.
Anche questa volta, quindi, non è approvato. Ci dobbiamo rincontrare.
Speaker : SEGRETARIO GENERALE:
Praticamente, entro il 27 febbraio dovete procedere a una nuova votazione. Se si raggiungono almeno 17 voti a favore è approvato.
Speaker : PRESIDENTE:
Perfetto.
Passiamo al secondo punto: “Revoca regolamento per l’applicazione dei canoni patrimoniali, ricognitori e non ricognitori”.
Prego, la parola al Governo.
Speaker : SINDACO SALVEMINI:
Grazie, Presidente.
Con questa delibera abbiamo proceduto, in Commissione prima e adesso con il voto dell’Aula, all’eliminazione di un tributo che era stato approvato con il Regolamento comunale del 2012, che risulta essere sostanzialmente un duplicato della TOSAP e che ci eravamo impegnati a eliminare a far data dal 1° gennaio 2020.
Con questo provvedimento si rinnova questo impegno e lo si sottopone alla validazione dell’Aula, in modo da sgravare su una tassazione impropria, doppia, che era facoltà dei Comuni, non obbligo, introdurre, di cui ci si avvalse nel 2013 e che, all’esito di una serie di valutazioni politiche e anche tecniche, abbiamo ritenuto, con questo provvedimento, di revocare.
Abbiamo già anticipato il voto favorevole della Commissione e abbiamo ottenuto il parere del Collegio dei revisori. Adesso è sottoposto al voto dell’Aula.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, Sindaco.
Ci sono interventi? Prego, onorevole Rotundo.
Speaker : CONSIGLIERE ROTUNDO:
Solo per rafforzare le dichiarazioni del Sindaco.
In Commissione abbiamo visto che questa misura doppione, diciamo così, era qualcosa di inutilmente vessatorio, anzi pesantemente vessatorio. E poi abbiamo apprezzato il fatto che l’Assessore ha preannunciato che la Giunta avrebbe adottato un indirizzo sulle sanzioni.
Questo Regolamento, fatto davvero male, prevede all’articolo 6, comma 10, che la sanzione per omessa o infedele dichiarazione del canone è sanzionata con 100 euro. L’altro giorno l’edicola sotto casa mi mostrava un avviso di accertamento 2014 di 120 euro. Il canone patrimoniale era di 12 euro, la sanzione di 100.
Tra l’altro, come ci ha riferito anche la dirigente della Dogre, nei cinque anni non abbiamo neanche trasmesso gli avvisi, che pure il Regolamento prevede. Il Regolamento prevede, per canoni sia ricognitori che non ricognitori, che dovevamo avvisare, mandare l’avviso di pagamento entro la data di pagamento di quell’anno di riferimento, cosa che non potevamo fare perché, come ben ricordiamo, abbiamo proceduto al rinnovo dell’appalto alla concessionaria Dogre nel 2018. La dottoressa Ingletto ci ha detto: “Noi non avevamo nel precedente appalto la delega per questo tributo”. All’epoca l’appalto originario non c’era. Quando l’Assessore Monosi si inventò questo balzello, la Dogre non l’aveva in gestione.
Comunque penso che sia equo l’indirizzo che ‒ adesso il dirigente me lo confermava ‒ la Giunta ha dato, di applicare la sanzione più favorevole al contribuente: o i 100 euro oppure quell’altra del 30 per cento.
Ho potuto spiegare stamattina, sempre all’edicola sotto casa, che quei 120 euro diventavano 12 euro più il 30 per cento, 17 euro. Ha apprezzato lo spirito di equità dell’Amministrazione comunale e della scelta che stiamo compiendo.
Da qui il voto convintamente favorevole.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, Consigliere Rotundo.
Ci sono altri interventi? Consigliere Patti, prego.
Speaker : CONSIGLIERE PATTI:
Grazie, Presidente.
Velocemente. Visto che ne abbiamo parlato tanto in campagna elettorale, per noi costituisce una promessa mantenuta. Il Sindaco più volte ha detto: “Prometti ciò che puoi mantenere. Mantieni ciò che hai promesso”. Questo è un punto che portiamo a casa con estrema soddisfazione.
Oltre al principio di equità, a cui faceva riferimento poco fa l’onorevole Rotundo, portiamo a casa, per tutti i cittadini, anche il fatto che questo tributo, tra i pochissimi Comuni d’Italia ad averlo previsto nel 2013, da quest’anno non ci sarà più.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, Consigliere Patti.
Non ci sono altri interventi.
Dichiarazioni di voto? Nessun intervento per dichiarazione di voto.
Possiamo passare alla votazione. Consigliere Valente. Perfetto.
Possiamo chiudere.
Presenti 21, favorevoli 21, contrari nessuno, astenuti nessuno. È approvato.
Votiamo l’immediata eseguibilità, per alzata di mano. Stesso risultato.
Passiamo alla nomina dei Consiglieri componenti della Commissione Toponomastica.
Penso che qui ci sia un accordo sui nominativi sia della maggioranza che della minoranza.
Il Consigliere Patti vuole intervenire? Prego.
Speaker : CONSIGLIERE PATTI:
Grazie, Presidente.
A nome della maggioranza, propongo il nominativo del Consigliere Murri Dello Diago per la Commissione Toponomastica.
Speaker : PRESIDENTE:
Bene.
Per quanto riguarda l’opposizione, questa mattina mi era stato fatto il nome del Consigliere Pasquino. Penso che possa essere confermato.
Bene. Grazie.
A questo punto, possiamo votare per questa nomina. Prego.
Abbiamo detto, da una parte il Consigliere Murri Dello Diago per la maggioranza e il Consigliere Pasquino per la minoranza. Prego. Potete votare.
Consigliera Faggiano.
Presenti 24, favorevoli 24, contrari zero, astenuti zero. È approvato.
Passiamo, adesso, alle mozioni.
La prima mozione è quella rimasta non esaminata nello scorso Consiglio, la mozione a firma del Consigliere Battista inerente la richiesta di immediata riapertura dei sottopassi di Via Lequile e Via De Jacobis.
Votiamo l’immediata eseguibilità della delibera, per alzata di mano, la delibera sui Consiglieri per la Toponomastica. Stesso risultato. Perfetto.
Consigliere Battista, prego.
Speaker : CONSIGLIERE BATTISTA:
Sindaco, ritorniamo ‒ non si preoccupi, Consigliere Borgia, parlo anche per lei ‒ a discutere su una mia mozione del 16 maggio 2018. Lo scrivente, il sottoscritto ebbe a presentare questa mozione tendente alla pulizia e alla messa in sicurezza dei sottopassi di Via Lequile e Via De Jacobis per la tutela e l’incolumità dei cittadini che li attraversano.
Gli stessi furono chiusi ‒ come lei ritengo ben ricordi ‒ in attesa che l’Amministrazione decidesse l’affidamento a una persona oppure ad una cooperativa o altro, che si interessasse alla loro pulizia nonché alla loro apertura e chiusura; che i predetti, poiché utilizzati correntemente da cittadini e soprattutto da persone anziane, fossero percorribili in tutta tranquillità; che all’Amministrazione fu richiesta dal sottoscritto l’installazione all’ingresso dei sottopassi di appositi fari e l’installazione di telecamere, che dovevano essere collegate alla nostra centrale operativa dei Vigili tramite GSM oppure ad una centrale privata per la sicurezza.
Lo scrivente, al tempo, fece anche delle indagini di mercato relative al costo dell’opera per l’adeguamento e la messa in sicurezza dei predetti sottopassi. Questa indagine si aggirava intorno ai 10.000 euro.
A tutt’oggi, dal 16 maggio 2018, ossia quando ho presentato la richiesta alla Signoria Vostra, nulla è stato fatto. Chiaramente si interruppe la sua Amministrazione, ma sino a quell’interruzione, Sindaco, passarono diversi mesi, tanto che dopo il mio intervento in Consiglio comunale amichevolmente ci incontrammo fuori e lei mi disse vis-à-vis: “Guardi, cercherò di fare di tutto”. Mi riconfermò, giustamente, le sue intenzioni del tempo, che lei espresse nell’ambito di quel Consiglio comunale.
Ricordo bene che in quell’occasione, in quel periodo, l’Assessore di riferimento che si interessava alla pulizia e al ripristino di questi sottopassi era l’Assessore Mignone, che mi fece presente che si stava attivando concretamente e che stava cercando di reperire le persone che avrebbero dovuto creare il servizio di apertura e di chiusura, anche con riferimento alla sicurezza. Però, evidentemente, Sindaco, quando lei stesso è ritornato qui a Palazzo Carafa, non si è fatto niente.
Vorrei solo chiederle una cosa. Mi dispiace dirlo. Quando lei si è insediato per la prima volta come Sindaco devo confessarle che mi sembrava una persona abbastanza predisposta ad essere attivo in termini di operatività per lo svolgimento dei servizi in questa città. Però mi sono sbagliato. Sindaco, stiamo parlando di un’indagine di mercato che io feci per circa 10.000 euro. Lei, ad oggi, ha lasciato chiusi questi sottopassi. Si rende conto? Non possiamo comportarci come un monarca in questa città. Lei che fa? Ha saldato le porte di questi sottopassi e non ne ha più parlato. Se n’è dimenticato. Non possiamo non evidenziare questo, Sindaco. Mi dispiace dirlo.
Lei mi aveva promesso che si sarebbe interessato. Mi dispiace, perché sono convinto... Nelle sue Giunte ha ritenuto di mettere tante persone idonee, secondo il suo modesto parere. L’Assessore Mignone era una persona all’altezza della situazione, che avrebbe potuto portare avanti non solo questa problematica, ma tante altre. Purtroppo, lui non è più ritornato al suo posto. Quando, purtroppo, ci sono determinate interruzioni le cose non funzionano mai, signor Sindaco. Mai. Bisogna dare continuità. Né l’ambiente né i lavori pubblici si sono preoccupati e ricordati di questi sottopassi.
Le chiedo di intervenire con tempestività alla loro riapertura. Sia chiaro, Sindaco. Questa seduta è trasmessa in streaming. Qui oggi lei deve dire a tutte le persone, che saluto, che ci stanno seguendo quando è sua intenzione ripristinare e dare loro il servizio affinché possano utilizzare i sottopassi di Via Lequile e Via De Jacobis, con servizio di guardiania, di apertura-chiusura, servizio di telecamere e anche, eventualmente, l’utilizzo ai fini dei portatori di handicap, con riferimento e nel rispetto della legge n. 13 sul superamento delle barriere architettoniche.
Questi sottopassi esistono. Lei li ha chiusi, disse “momentaneamente”. Lei deve provvedere a riaprirli. Le rammento, Sindaco, che le persone, poiché non possono utilizzare quei sottopassi per andare al Conad, al supermercato, per raggiungere le proprie abitazioni di Via Lequile, sono costrette ad attraversare il ponte, che rappresenta un grosso pericolo, dove ci sono stati già dei morti, le ricordo. Gliel’ho già anticipato, già glielo dissi al tempo.
Evitiamo, Sindaco, che si possa andare incontro domani a degli scrupoli e fare i conti con le proprie responsabilità di amministratore, che lei ricopre in questa città.
Pertanto, vorrei comprendere da lei se ha intenzione o non ha intenzione o quando ritiene di restituire i sottopassi ai cittadini residenti in Via Lequile e Via De Jacobis, nonché Piazzale Rudiae.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, Consigliere Battista.
Risponde il Governo, con il Vicesindaco.
Speaker : ASSESSORE DELLI NOCI:
Non si dispiacerà se rispondo io.
Spero. Uguale.
Solo per informarla che come Settore lavori pubblici siamo al lavoro sulla progettazione per almeno uno dei due sottopassi. Siamo già al lavoro per uno. Abbiamo ricevuto una manifestazione d’interesse da parte di un soggetto privato che intende riqualificare il sottopasso di Via Diaz, che collega con Via Lequile. C’è una proposta interessante di realizzazione, riqualificazione e gestione. Vogliamo che quello sia un modello per fare un successivo intervento sull’altro.
Con il Sindaco già siamo al lavoro per predisporre la gestione del secondo sottopasso per non creare iniquità tra una zona e l’altra.
Nelle prossime settimane la terrò personalmente aggiornato sullo stato dell’arte del progetto. Se lo riterrà opportuno, la aspetto al Settore lavori pubblici per guardare insieme la progettualità proposta dal soggetto privato.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, Vicesindaco.
A questo punto, non so se c’è qualche...
Possiamo procedere.
Prego, Consigliere Battista. Che è successo?
Speaker : CONSIGLIERE BATTISTA:
Vicesindaco e futuro Sindaco di Lecce Delli Noci, le rispondo dicendole...
Speaker : PRESIDENTE:
Consigliere Battista, non approfitti della...
Speaker : CONSIGLIERE BATTISTA:
...che io verrò a trovarla con grande piacere, perché lo sa che per me è un piacere venire a trovarla, ma mi auguro di cercare di risolvere al più presto questo problema, affinché le persone veramente possano avere i loro giusti diritti, che ritengo rientrino in quelle che sono le loro necessità, oltretutto.
La ringrazio. Ringrazio anche il Sindaco per non avermi detto nulla.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE:
Consigliere Battista, dobbiamo procedere alla votazione sulla sua mozione o lei...
Superfluo. Perfetto.
Perfetto. La ringrazio.
A questo punto possiamo procedere alla mozione a firma del Consigliere Rotundo inerente la richiesta per Lecce città ambito territoriale sociale autonomo.
Prego, Consigliere, nonché onorevole Rotundo.
Speaker : CONSIGLIERE ROTUNDO:
Rotundo ed altri. Rotundo e i Consiglieri del Partito democratico.
Speaker : PRESIDENTE:
Certo.
Speaker : CONSIGLIERE ROTUNDO:
Su questo i colleghi sanno, ne abbiamo discusso in più sedute della Commissione servizi sociali. Il tema, quindi, è noto ai Consiglieri comunali.
Richiamo dei dati. I dati della dimensione territoriale, secondo me, ci devono portare ad una riflessione che ci deve suggerire di andare nella direzione del mono ambito. Non la faccio lunga. La legge nazionale n. 382 ovviamente parla di una gestione associata ed integrata dei servizi sociali e sociosanitari. Quindi, è del tutto evidente che in una realtà ‒ parliamo della Puglia o della Provincia di Lecce ‒ con molti Comuni... La Provincia di Lecce ne ha 97, il 60 per cento dei quali sotto i 5.000-3.000 abitanti. È del tutto evidente che per questi Comuni l’ambito sovracomunale è una scelta obbligata. Nessun Comune di piccole dimensioni può attrezzare in maniera efficiente, efficace i servizi sociali.
Il punto è che noi abbiamo in Puglia ‒ la popolazione è di 4 milioni di abitanti ‒ 45 ambiti sociali. Se consideriamo la media, direi che l’ambito sociale territoriale ottimale è dimensionato sotto i 100.000 abitanti. Ovviamente, noi abbiamo mono ambiti a Bari, a Taranto, a Foggia, a Brindisi, a Barletta, ad Andria. Il resto sono ambiti sovracomunali. Non c’è un caso analogo al nostro, non c’è un ambito sovracomunale che vada sopra i 90.000 abitanti.
Sicché, se noi dovessimo guardare agli standard ottimali, l’ambito è dimensionato. L’ambito pluri-comunale, non quello mono ambito, quelli che abbiamo visto, è sotto i 100.000 abitanti. Noi abbiamo in Provincia di Lecce 800.000 abitanti e 10 ambiti. Quello che rimbalza agli occhi è che l’ambito di Lecce è 180.000 abitanti, ma abbiamo ambiti di Poggiardo (39.000 abitanti), di Galatina (59.000 abitanti), Martano (47.000 abitanti). È del tutto evidente che qui la questione riferita alla dimensione territoriale ha una ricaduta diretta sull’efficacia, sull’efficienza e, io dico, anche sulla qualità. È del tutto evidente che questo dato è una anomalia nel panorama salentino e regionale.
Io sono andato a leggermi le dinamiche dei mono ambiti. Per esempio, ho visto che nei mono ambiti chi attiva e dà l’indirizzo per il Piano sociale di zona è persino la Giunta comunale, perché la coincidenza del livello territoriale con l’ambito territoriale dà una qualità anche ‒ mi permetto di dire ‒ sui processi democratici, sui processi di partecipazione, che tutti i mono ambiti in queste realtà... Ho visto un ruolo centrale di tutti i Sindaci, da Decaro in giù, delle Giunte, che danno l’indirizzo prima di costruire il Piano sociale. Ci sono dati di riflessione sui mono ambiti, vista la coincidenza con la realtà territoriale, che sono di grande interesse e che, secondo me, noi dovremmo...
Chiudo e dico la mozione. Tutti sapete che si stava lavorando in Commissione per un documento proposto da Saverio Citraro Presidente. Poi, io penso “opportunamente”, per dare un mandato chiaro, pieno al Sindaco, la mozione del Consiglio comunale può essere uno strumento più adeguato. È del tutto evidente, come viene detto nella parte dispositiva, nella parte finale: il mandato che noi chiediamo che il Consiglio comunale dia al Sindaco è quello di verificare la possibilità di attivare questa procedura, procedura prevista, tra l’altro, dalla stessa legge regionale. Ovviamente, perché questo obiettivo che noi indichiamo per la nostra città, del mono ambito, abbia successo c’è bisogno di costruire un’intesa con la Provincia (nello stesso articolato della legge regionale si dice che la Giunta regionale decide sentite anche le Province) e poi di condividere un percorso.
Ritengo, ma non spetta a me, forse neanche a noi come Consiglio comunale dirlo, che i Comuni restanti, cioè i nove Comuni che attualmente insieme a noi costituiscono l’ambito sociale territoriale, di per sé abbiano tutte le caratteristiche per essere un autonomo ambito sociale territoriale. Penso all’ambito di Monteroni o di Cavallino. Sono nove Comuni che hanno una popolazione uguale alla nostra, circa 90.000 abitanti. Si può prefigurare anche l’ipotesi di una scelta consensuale tra noi e i Comuni.
Questo è il mandato che noi chiediamo, come Consiglio comunale, di dare al Sindaco, perché il Sindaco, forte di questo mandato, possa mettersi al lavoro per il raggiungimento di questo obiettivo.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, Consigliere Rotundo.
Prego, Sindaco.
Speaker : SINDACO SALVEMINI:
Grazie, Presidente.
La mozione appena illustrata introduce un elemento di governance strategica nel settore delicato delle politiche sociali della nostra comunità.
Come ho avuto già modo di anticipare alla Commissione riunita, il Governo approccia questo tema con assoluta libertà di pensiero. Alla data odierna, acquisite le indicazioni riguardo la dimensione appena richiamata dal Consigliere Rotundo, che rende l’ambito territoriale di Lecce disomogeneo rispetto ad altri, quasi tutti quelli della Regione Puglia, si deve, altresì, incaricare di adeguatamente documentare la limitata capacità performativa legata alla consistenza numerica dello stesso.
Oggi, come ho già precisato, non siamo, con gli strumenti conoscitivi di cui disponiamo, nelle condizioni di poter simulare significativamente benefici e/o penalizzazioni che sarebbero scaturite da una diversa organizzazione dello stesso. Questo, quindi, trasferisce una responsabilità al Sindaco, capo dell’Amministrazione e Presidente del coordinamento politico istituzionale dell’ambito territoriale sociale, che è l’organo politico di governo dello stesso: quella di determinare l’indirizzo che il Consiglio comunale va ad esprimere e misurarsi con gli altri nove Sindaci per verificare che questa opzione che viene trasferita trovi eventuali adesioni, consensi, sostegni in ragione di un’opzione, quella che può essere suggerita dal Consigliere Rotundo. Si suggerisca la costituzione di un ambito attraverso i nuovi Comuni ricadenti oggi a Lecce oppure si diano ragioni sulla dislocazione degli stessi tra gli ambiti territoriali già presenti.
È la classica operazione che gli anglosassoni chiamano “win-win”, nel senso che deve essere di beneficio per entrambi, per tutti. Non può essere considerata favorevole per noi e di penalizzazione per gli altri, altrimenti diventa difficile per il coordinamento politico definire una comune intesa.
Quindi, il primo passaggio che mi sento di dover garantire, per dare possibilità di percorso alla mozione, è quello di convocare il coordinamento politico istituzionale e dare conto di quelli che saranno gli indirizzi del Consiglio. Una volta acquisito, attraverso un evidente confronto politico, l’eventuale lasciapassare, poi andare a discutere con la Provincia, che è l’ente che coordina la programmazione e la definizione degli ambiti sulla base dell’intera Provincia, e poi successivamente, seguendo lo schema che il testo della legge regionale dettagliatamente precisa, trasferire l’eventuale proposta di accordo al Governo regionale, che deve farlo proprio con provvedimento motivato. Si avvia, quindi, un percorso scandito per tappe.
Ripeto, come Sindaco non ho nessuna determinazione di sostegno convinto o di perplessità altrettanto convinta. Ne prendo atto. Questa suggestione, però, deve accompagnarsi a un’altra consapevolezza. Noi abbiamo da qui al 31.12.2020 un passaggio analogamente strategico, quello di procedere alla determinazione di un provvedimento che assegni personalità giuridica all’ambito, onde evitare il determinarsi di situazioni di gestione complicata soprattutto per quanto riguarda i rinnovi contrattuali del personale, che vanno tutti in scadenza nei prossimi dodici mesi.
Quando vorrete, naturalmente, saremo molto puntuali nel potervi rappresentare le difficoltà che la gestione dell’Ambito senza personalità giuridica ha procurato in questi anni.
Ho detto in Commissione e ripeto all’Aula, a scanso di ogni possibile equivoco, che ad oggi, ai sensi della normativa vigente, l’unica forma di governance che assegni personalità giuridica a forme associate tra i Comuni è quella del Consorzio, che è quella, tra l’altro, già presente in altre realtà d’ambito. Naturalmente, se dovessero determinarsi indicazioni o suggerimenti o proposte diverse dal Consorzio, siamo pronti a prenderle in esame.
In ultimo, vorrei segnalarvi come quella dell’Ambito, pur nella valutazione che a essa può essere data, positiva, sufficiente o insufficiente, a seconda dei punti di vista, definisca, ad oggi, l’unico settore di governo del territorio su base intracomunale, cioè il cosiddetto principio di governance di area vasta che vede il Comune Capoluogo e i Comuni della corona insieme impegnati per la definizione di interventi che vadano oltre il perimetro del confine urbano.
È un tema che sottopongo alla vostra attenzione, perché tutto quello che si sta determinando dal punto di vista delle politiche di questa Amministrazione è quello di rafforzare il ruolo del Comune Capoluogo e determinare strategie intese con i Comuni limitrofi e anche con i Comuni di area ancor più vasta.
Detto questo, chiudo precisando sempre che la determinazione dell’Ambito territoriale sociale su base sovracomunale non si accompagna a una inadeguata forma di controllo sulle attività dalla stessa svolte. Ricordo che il Sindaco è il Presidente dell’Ambito e del Coordinamento politico istituzionale, che l’Ufficio di Piano è sotto la responsabilità del Dirigente del Settore politiche sociali del Comune Capoluogo, che in qualunque momento e in qualunque occasione i Consiglieri comunali possono esercitare attività di controllo e di accesso agli atti, che, come fu già deliberato con un atto di indirizzo di questo Consiglio comunale, si può chiedere la rendicontazione periodica, semestrale o non, dell’attività svolta dall’Ambito all’intero Consiglio.
Questo per precisare che, comunque, c’è sempre una forma di indirizzo e controllo che il Comune esercita sulle attività dello stesso e che gli strumenti in mano ai Consiglieri comunali, oltre a quelli del governo della città, sono assolutamente garantiti proprio per fugare qualunque forma di dubbio su come l’attività nello stesso si svolga e su come le prestazioni vengano erogate a vantaggio dell’utenza.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, Sindaco.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giordano. Prego.
Speaker : CONSIGLIERE GIORDANO ANGUILLA:
Grazie, Presidente.
Personalmente sono un po’ meno equidistante tra le due opzioni rispetto a quanto lo è il nostro Sindaco. Parto dai dati che aveva già esposto il collega Rotundo: una proporzione ottimale l’otteniamo al di sotto dei 100.000 abitanti circa e da quelli che sono i mono-ambiti, che citava anche lui, nei Comuni di Taranto, di Bari, di Foggia e di Brindisi.
Parto, altresì, da un’altra considerazione. Comunque la legge ci consente di ragionare verso un indirizzo coincidente con la città di Lecce e solo la città di Lecce come mono-ambito. I miei ragionamenti, però, volgono a quella che può essere la soluzione ottimale per la nostra città, dunque ho il dovere di guardare a quello che è stato e di far tesoro dei dati che il passato e la storia ci forniscono. Su questi personalmente rilevo alcune criticità riguardo alle funzioni dell’Ambito, riguardo alla farraginosità che gli aspetti burocratici comportano, riguardo ai problemi che nascono quando vi è un’assenza di condivisione nel dover fare squadra con altri Comuni.
In virtù di tutto questo, io mi sento di propendere favorevolmente verso l’indirizzo che, con la sua mozione, l’Onorevole Rotundo dà. Anticipo anche il mio voto favorevole in tal senso. Anche se non era una dichiarazione di voto, mi permetto questa piccola parentesi. Ritengo che un indirizzo di questo tipo possa consentirci di essere più vicini ai vecchi poveri e anche ai nuovi in maniera molto più efficace.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, Consigliere Giordano.
La parola al Consigliere Pasquino.
Speaker : CONSIGLIERE PASQUINO:
Grazie, Presidente.
Nel preannunciare la totale condivisione della mozione rappresentata dal Consigliere Rotundo, secondo me occorre fare un po’ di chiarezza. Che cosa intendo dire? Bisogna capire la volontà politica, Sindaco. Se la volontà politica è di perseguire un ente con personalità giuridica, è inutile continuare a parlare, perché l’unica soluzione è il Consorzio. Naturalmente andare nella direzione del Consorzio è totalmente diverso rispetto a un Ambito ristretto, per varie ragioni. Innanzitutto con un Ambito, oltre all’efficacia e all’efficienza dell’azione amministrativa, sottolineati dal Consigliere Rotundo, avremmo anche il principio di economicità perché, a differenza della costituzione di un Consorzio, con un apparato indipendente ci sarebbero, tra l’altro, dei costi, che il Comune di Lecce, nella situazione nella quale si trova, non penso possa accollarsi. Tra l’altro, la vedo negativa in quanto si allontana dal controllo da parte del Consiglio comunale e di tutte le attività comunali, in quanto rappresenta un ente a sé stante.
Io mi sarei aspettato dal Sindaco non dico maggiore chiarezza – badate, non è polemica – ma che almeno ci facesse capire se vuole andare in un senso o se vuole andare nell’altro senso. D’altronde, se dice, lo ripeto, personalità giuridica, significa che il senso dell’Amministrazione è andare nel senso del Consorzio, perché l’Ambito, anche ristretto, non ha personalità giuridica.
Il Sindaco si è impegnato a convocare un coordinamento, per poi andare in Provincia e poi, eventualmente, in Regione, se ci sono i requisiti e le condizioni per poterlo attuare, ma quello che gli sollecito è la tempistica, perché non vorremmo sentirci dire che magari questa strada non è percorribile perché i tempi non sono più sufficienti.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, Consigliere Pasquino.
Consigliere Greco, prego.
Speaker : CONSIGLIERE GRECO:
Grazie, Presidente.
A scanso di equivoci, il mio Gruppo politico, sin dal primo momento, ha sostenuto la proposta di delibera del Presidente Citraro nella Commissione Servizi sociali, ragion per cui coerentemente appoggeremo la proposta del Consigliere Rotundo, che va nella stessa direzione.
Ad ogni modo, a prescindere da questo e dalle valutazioni di merito che sono state esposte dal Sindaco, secondo cui qui cerchiamo di efficientare e ottimizzare una struttura che ha a che fare con cittadini deboli, quindi occorre la massima attenzione, il massimo impegno e soprattutto la massima celerità, se il Consiglio comunale andrà nella direzione di una modifica dello status quo, come dissi in Commissione, oggi ribadisco la celerità nell’approfondimento.
Se il Consiglio comunale e le successive determinazioni dovessero portarci nei confronti, come io auspico, dell’Ambito autonomo, si avvierebbe una procedura e un procedimento che coinvolgerebbero più enti e in più fasi. Per esempio, la Regione si troverebbe a dover modificare la legge regionale del 2006, molto probabilmente anche il Regolamento del 2007, quello che sancisce la suddivisione territoriale, il parere alla Provincia, oltre ovviamente, non ultime, alle determinazioni dei nove Comuni appartenenti all’Ambito, anche se dalla discussione che si è sviluppata in queste settimane pare che la maggior parte degli Enti sarebbe favorevole a liberarsi della presenza ingombrante del Comune di Lecce. Tuttavia, fra poche settimane saremo anche in una fase di transizione elettorale, per cui l’Ente principale che dovrà esprimersi in merito a questa tematica potrebbe iniziare una fase di avvicendamento che magari potrebbe in questa fase non considerare appieno questa soluzione.
Pertanto, nell’anticipare il voto favorevole alla proposta del Consigliere Rotundo, auspico anche celerità nell’approfondimento giuridico-amministrativo, al fine di addivenire a questa soluzione, necessario in virtù dei tanti Enti e dei tanti pareri che sono coinvolti.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, Consigliere Greco.
Ci sono altre richieste? Consigliere Patti, prego.
Speaker : CONSIGLIERE PATTI:
Grazie, Presidente.
Credo che le parole del Sindaco siano un atto di lealtà verso l’Assise. In sostanza, ci viene detto che non è un’operazione semplice, ma è un’operazione complessa, perché fatta di più atti. Io almeno questo ho compreso, salvo poi essere smentito.
Nel merito anche noi siamo d’accordo che l’Ambito unico, per alcune ragioni, addirittura intuitive, sia decisamente più efficace di un Ambito nel quale siamo con Arnesano, Cavallino, Lequile, Lizzanello, Monteroni, San Cesario, San Donato, San Pietro in Lama e Surbo. È evidente che in una famiglia orizzontale fatta di dieci persone ad assumere iniziative ci sia qualche difficoltà in più rispetto a una famiglia in cui decide uno o al massimo due. Questo è intuitivo. Quindi, c’è una direzione anche nell’esercizio dell’azione nel mono-ambito. Anche questo, secondo me, è un beneficio. Ma c’è anche, secondo me, maggiore trasparenza. Io vedevo il sito dell’Ambito e le news in evidenza risalgono al 2015. È evidente che è vero che ciascuno di noi può chiedere di rendicontare, ciascuno di noi può chiedere informazioni, ciascuno di noi può esercitare il diritto di accesso agli atti, ma la disponibilità dell’informazione è cosa diversa. Io non chiedo, ce l’ho lì, se mi occorre la prendo, se non mi occorre ne faccio a meno, sfoglio e vado avanti.
Obiettivamente la suggestione dell’Ambito unico è un atto di indirizzo che ci trova pienamente favorevoli, ma per lealtà abbiamo il dovere di dirci che non è un’operazione così immediata e semplice. Io questo leggo nelle parole del Sindaco. Quindi, nell’esprimere il voto favorevole e il sostegno alla mozione presentata dal Capogruppo del PD, Onorevole Rotundo, ci tenevo, però, che fossero chiariti questi elementi di lealtà, che almeno tra noi dobbiamo riconoscerci, perché non è campanilismo, ma è una mozione di indirizzo sulla governance di un settore che, obiettivamente, ha a che fare con le criticità sociali, con le parti più deboli della popolazione. A questo proposito, quando dico “anche omogeneità”, non lo dico a caso perché io so che le povertà che si sviluppano in una città, sia pure di piccole o medie dimensioni, come la nostra, non sono quelle che incontriamo in un paese della provincia. Quindi, anche lì un’azione necessita di essere condivisa, ma è più efficace se i destinatari verso cui è diretta sono omogenei nelle loro necessità.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, Consigliere Patti.
Se non ci sono altri interventi, passiamo alle dichiarazioni di voto.
Prego, Consigliere Battista.
Speaker : CONSIGLIERE BATTISTA:
Ci terrei a evidenziare, poiché il Sindaco nel suo discorso ha parlato di “suggestionamento”, che qui si tratta di voler rispettare quelle che sono le proprie convinzioni politiche di questa operazione, indipendentemente dal fatto che lei ha voluto ricordare che nell’Ambito rappresenta anche la Presidenza e quant’altro, per cui ognuno dei Consiglieri comunali può sempre fare riferimento a lei per richiedere ciò che eventualmente possa non essere chiaro in tantissime circostanze dell’attività.
Ritengo, Sindaco, che nel momento in cui in un’Aula come questa, in un’Assise come questa, persone autorevoli e di grande esperienza, che hanno contribuito fortemente alla sua vittoria in questa città, come l’Onorevole Rotundo, hanno presentato questa mozione, che non si possa non essere d’accordo nell’accogliere questa mozione, oltretutto nella piena determinante convinzione di ogni Commissario presente in questa Assise.
Pertanto, con piacere anticipo, a nome di Forza Italia, il voto favorevole alla mozione dell’Onorevole e Consigliere Antonio Rotundo.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, Consigliere Battista.
Se non ci sono altri interventi, passerei alle dichiarazioni di voto. Lei è già intervenuto. Vuole intervenire per la dichiarazione di voto?
Sì, lei è intervenuto, Consigliere Giordano.
Per dichiarazione di voto sì.
Per dichiarazione di voto, la parola al Consigliere Nuzzaci. Prego.
Speaker : CONSIGLIERE NUZZACI:
Grazie, Presidente.
Prendiamo atto, come Gruppo dei Civici, della mozione presentata dall’Onorevole Rotundo, recepiamo le dichiarazioni del Sindaco sulla reale fattibilità dello stesso Ambito di zona autonomo, fermi restando, ovviamente, gli Enti che si esprimeranno in merito, tipo Regione Puglia e Provincia di Lecce. Come Gruppo dei Civici, siamo favorevoli all’integrazione dei servizi, perché tendiamo sempre ad allargare la visione della nostra città vedendola come Lecce Area metropolitana.
Ovviamente voteremo favorevolmente alla mozione dell’Onorevole Rotundo, con una priorità: auspichiamo che l’iter venga concluso nei tempi utili, affinché si possa procedere tempestivamente alla corretta definizione dei Piani di zona, che riteniamo essere indispensabili per la nostra città.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, Consigliere Nuzzaci.
A questo punto il Consigliere Giordano, se vuole intervenire per dichiarazione di voto, lo può fare. Prego.
Speaker : CONSIGLIERE GIORDANO ANGUILLA:
Grazie, Presidente.
Mi associo al plauso e alla lealtà del Consigliere Patti, nel senso che è lodevole chi affronta la questione in maniera equidistante per cercare la soluzione migliore. Altrettanta lealtà è stata dimostrata dalla nostra parte, che invece, nella propria visione delle cose, esprime un parere favorevole verso un Ambito territoriale autonomo, perché lo riteniamo la soluzione migliore.
Mi fa piacere aver ascoltato che siete concordi con il parere dell’Onorevole Rotundo. Non avevamo avuto modo di sentire altrettanta sintonia in Commissione, quando noi eravamo già pronti in quell’occasione, ospite il Sindaco, a esprimere un parere di Commissione sulla questione.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie…
Speaker : CONSIGLIERE GIORDANO ANGUILLA:
Ribadisco il voto favorevole.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, Consigliere Giordano.
Ci sono altri interventi? No.
Prego, Sindaco.
Speaker : SINDACO SALVEMINI:
Grazie.
Credo che ci sia un orientamento sostanzialmente quasi unanime sul voto favorevole nei confronti di questo atto di indirizzo. Credo che sia assolutamente condivisibile da parte di tutti anche la raccomandazione che il Consigliere Nuzzaci ha trasferito, quella di determinare un percorso che si affianchi temporalmente alla definizione del nuovo Piano di zona, che diversamente rischierebbe di essere bloccato.
È inutile nascondersi che il calendario non ci aiuta. Siamo a febbraio 2020, siamo in una fase anche politica abbastanza incandescente, la scadenza prossima del Consiglio regionale chiamerà i pugliesi alle elezioni, e ci sono questi passaggi che giustamente ho sentito di dover richiamare per un fatto di assoluta trasparenza. Non mancherà, da parte mia, speditezza nella determinazione delle riunioni che devono essere doverosamente avviate.
Voglio che sia chiaro un punto. La necessità che l’Ambito acquisisca una propria personalità giuridica è indipendente dal perimetro dello stesso. Che sia un Comune o che siano dieci Comuni, è fondamentale che si assegni allo stesso uno status giuridico. Diversamente, ci troveremmo, il 31.12.2020, a dover determinare, attraverso un complicato studio di assegnazione pro quota delle unità di personale assunte nel tempo che non siano direttamente riferibili ai distacchi dei servizi sociali dei Comuni aderenti allo stesso, quanti debbano essere a carico dell’Amministrazione comunale. Se non determinassimo l’Ambito territoriale sociale con personalità giuridica, dovremmo assumerle direttamente al Comune di Lecce, quindi inserirle nel Piano previsionale occupazionale, quindi sottoporci a tutte le procedure di validazione del Ministero dell’interno essendo Ente sottoposto a manovra di riequilibrio.
Queste cose le dico perché devono essere assolutamente chiare.
Se non si vuole assegnare personalità giuridica all’Ambito, l’alternativa è che essi transitino come personale dipendente del Comune di Lecce, con tutte le conseguenze che esso determina in termini di costi del personale, assunzioni e soprattutto autorizzazioni, visto che noi, oggi, spazi occupazionali nell’Ente, come sapete, non ne abbiamo.
Quindi, la precisazione che ho fatto – raccolgo la nota di commento – è legata a questo tema, alla necessità di separare non i contenuti delle politiche strategiche dell’Ambito, ma la determinazione del personale e di chi diventi effettivamente il datore di lavoro degli stessi. Questa è la questione sottesa.
Queste sono due questioni che dobbiamo affrontare contestualmente.
Il Dirigente responsabile dell’Ufficio di Piano, nonché Dirigente del Settore Welfare, sta già lavorando, su indirizzo dell’Amministrazione, in ragione della scadenza del 31.12.2020, alla determinazione di una proposta di riconoscimento giuridico dell’Ambito. Questo è argomento che, naturalmente, non impedisce, oggi, fatto proprio l’indirizzo della mozione che sottoponiamo al voto, di lavorare per la determinazione dell’Ambito territoriale sociale. Naturalmente, mio compito personale sarà quello di aggiornarvi sugli esiti di questo percorso riferendo direttamente alla Commissione Servizi sociali o nelle forme che riterremo più opportune.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Sindaco.
A questo punto possiamo passare alla votazione della mozione presentata dall’onorevole Rotundo ed altri. Prego. Presenti 25, favorevoli 25.
È approvata all’unanimità.
La prossima mozione è quella a firma del Consigliere Baglivo, che però non è presente. Quindi, la portiamo nel successivo Consiglio.
L’ultima mozione è quella a firma del Consigliere Rotundo ed altri, inerente alla richiesta per una revisione delle microzone censuarie.
Prego, Consigliere e onorevole Rotundo.
Speaker : CONSIGLIERE ROTUNDO:
Possiamo discuterla? Lo chiedo perché mi era stato detto dei pareri, Presidente…
Speaker : PRESIDENTE:
Penso che i pareri siano stati acquisiti.
Speaker : CONSIGLIERE ROTUNDO:
La Segretaria era preoccupata per il calo di gettito. Naturalmente, sto scherzando.
Va bene.
Per la verità, questo tema ha fatto capolino più volte con riferimento al famoso riclassamento delle rendite catastali. In effetti, al di là delle rendite catastali, perché il tema non è immediatamente e obbligatoriamente collegato, o non è automatico, non c’è un automatismo… Per esempio, parlavo con qualche Parlamentare, forse il 2020, forse, sarà l’anno della riforma del Catasto, forse, perché per due anni è stato accantonato. Quindi, il tema delle microzone censuarie, la loro revisione, ha una sua oggettività. Perché? Perché il Consiglio comunale, questo Consiglio comunale, che avrebbe dovuto, nel 1999, approvare la delimitazione delle microzone censuarie, non lo fece. Sono andato a rileggere e l’allora Consigliere Giancane propose il ritiro della delibera e il rinvio in Commissione. Il termine assegnato dal legislatore era che i Consigli comunali dovevano provvedere entro il 30 giugno 1999. Il Consiglio comunale inadempiente fu sostituito dall’allora Dipartimento del territorio, attuale Agenzia del territorio.
Oggi, tuttora, la nostra città vede la presenza di diciassette microzone. Quando il Sindaco Perrone, sulla base di una norma della finanziaria, se non sbaglio, del 2005, attivò, attraverso un atto della sua Giunta, la procedura per la revisione parziale, parziale, perché la finanziaria 2005 dava la possibilità ai Comuni di richiedere la revisione parziale, per atti ufficiali, per dichiarazioni rese in quest’Aula dal Sindaco, il Sindaco, allora, forse anche giustamente e opportunamente, si poneva il problema dell’adeguamento delle rendite riferite al centro storico, perché in questi anni è del tutto evidente che forse la parte della nostra città che più ha subìto trasformazioni positive dal punto di vista dell’assetto del territorio è stato il centro storico. Solo che il Sindaco non aveva contemplato che, nel richiedere all’Agenzia la revisione del classamento degli estimi, nel centro storico della nostra città, per questa strana combinazione di queste microzone, sostanzialmente ci sto pure io. Cioè, la Microzona 1 prevede il centro storico, Piazza Mazzini, i Salesiani, Piazza dei Partigiani, insomma prevede un pezzo abbastanza ampio. Come anche l’altra microzona prevede – ho visto – 2.220 ettari, una porzione enorme. Quindi, queste due macrozone sono di fatto la città, sono il 90 per cento, sono la stragrande maggioranza del patrimonio abitativo.
Quindi, attivando quel meccanismo che avrebbe dovuto… Del resto, la norma che disciplina le microzone, e “micro” dà proprio questa idea, piccola, piccolissima porzione di territorio, dice che devono essere omogenee. Invece, qui non sono microzone, ma sono macrozone e sono in contrasto proprio con l’ispirazione originaria del legislatore. Tra l’altro, nella mozione richiamo uno studio fatto dall’Ordine degli ingegneri, che ho qui, che è abbastanza eloquente, che dice che quelle macrozone sono palesemente in contrasto con l’atto che disciplina la definizione di microzone.
Ricordo che la norma del 1998 prevede queste: “Qualora siano intervenute significative variazioni del tessuto edilizio urbanistico, ovvero nella dotazione di servizi e infrastrutture, i Comuni, sentiti i competenti Uffici del Dipartimento del territorio, ovvero su richiesta degli stessi, possono procedere ad una nuova delimitazione delle microzone con deliberazione del Consiglio comunale […]”. Ebbene, quello che chiedo al Sindaco è se, d’intesa con l’Agenzia del territorio… Perché la norma dice “sentiti” o “su richiesta degli stessi” e qui sarebbe su iniziativa nostra, ma “sentita”, per verificare perché… Insomma, parliamoci chiaro, e qui c’è una ferita in questa città. L’ultima volta l’ha richiamata il collega Congedo: ogni quindici Giorni, venti giorni, il buon avvocato Villani ci ricorda, con un comunicato a tutta pagina, che la Cassazione ripete sempre che il classamento è stato fatto come è stato fatto eccetera, eccetera. C’è questo elemento che, opportunamente e giustamente, il Sindaco Salvemini, candidato Sindaco, per primo ha posto avendo ereditato questa vicenda, avendo ereditato.
L’ultima iniziativa era del buon Congedo, che, davanti all’impossibilità di trovare risposte – questo è il tema –, suggeriva una Commissione, un consulto. Tutti noi abbiamo consultato esperti e quant’altro e non c’è soluzione. Quella situazione ormai è cristallizzata. allora, il tema è vedere se, attraverso la ridefinizione delle microzone, e ci fermiamo lì, domani possiamo verificare se la ferita che vede più o meno 70.000 contribuenti che hanno avuto l’aumento della rendita catastale in maniera omogenea e quant’altro rispetto a chi ha fatto il ricorso è possibile… Io chiedo la verifica preliminare, Sindaco. Io chiedo la verifica preliminare. Siccome so che abbiamo un confronto con l’Agenzia da mesi, chiedo se, nel confrontarci con l’Agenzia, noi possiamo, anche attraverso la revisione, trovare un punto che vada nella direzione di assicurare equità e di superare quell’odiosa disparità, come ci dice sempre, tra famiglie che stanno sullo stesso pianerottolo, nello stesso palazzo.
Avendo noi ereditato questo bel pacco, il nostro è un tentativo di ricercare una possibile via d’uscita. Ovviamente, nell’approvare, o nel proporre questa mozione, è preliminare, secondo me, la ricerca dell’intesa con l’Agenzia, sapere che noi, se ridefiniamo in maniera piccola, piccolissima queste micro zone, rendendole omogenee, aggiornandole, perché quelle del 1999 sono del tutto inadeguate rispetto alla legge di oggi, è possibile fare un passo nella direzione che noi sappiamo, cioè quella di superare quell’odiosa disparità del classamento del 2012.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, Consigliere Rotundo.
Consigliere Scorrano, prego.
Speaker : CONSIGLIERE SCORRANO:
Grazie, Presidente. Grazie, Sindaco e colleghi Consiglieri.
Mi ero posto sin da subito, quando ho letto il contenuto della mozione del Consigliere Rotundo, la questione di quale fosse il reale obiettivo di quella mozione, Sindaco.
Il Consigliere Rotundo motiva, giustamente, a mio parere, con due macrozone, anziché due microzone, col fatto che il contesto urbano della nostra città sia notevolmente cambiato dal 1999 ad oggi. Oggi il Consigliere Rotundo precisa ancora che lo scopo reale di questa mozione sia quello di ricucire una ferita di moltissimi leccesi che hanno ingiustamente subìto un riclassamento, provocato da un errore fatto dall’ex Agenzia del territorio, attuale Agenzia delle entrate, che ha fatto una media aritmetica anziché operare una media ponderata.
Un errore fatto dall’Agenzia del territorio, non dal Comune che richiede all’Agenzia del territorio; l’Agenzia del territorio sbaglia. Il cittadino contribuente leccese ha avuto così, avvisato per tempo, la possibilità, la scelta di ricorrere a proprie spese in tutti e tre i gradi di giudizio, ed ha vinto.
Ora il Consigliere Rotundo si preoccupa di tutta quella cittadinanza che è rimasta esclusa, perché non ha proposto il ricorso. Quindi, rifacendo lo stesso esempio che ha fatto il Consigliere Rotundo, due proprietari di due immobili che stanno sullo stesso pianerottolo, hanno due rendite catastali diverse, quindi una tassazione fiscale nazionale e locale diversa.
Il Consigliere Rotundo ci dice oggi in quest’Aula che per cercare di ricucire questa ferita occorre fare una revisione delle micro zone censuarie. Bene: questo provvedimento – Sindaco, mi rivolgo a lei che era con me contrario al primo provvedimento dell’Amministrazione Perrone, che ha provocato quel riclassamento –, questo ulteriore indirizzo, questa ulteriore indicazione, questa ulteriore possibilità, darebbe la possibilità all’Agenzia del territorio, all’Agenzia delle entrate, di fare un nuovo riclassamento e di andare a toccare… Segretario, non si preoccupi, non ci sarebbe mai un minor gettito, ci sarebbe un maggior gettito per le casse comunali, perché noi se dovessimo adottare questo provvedimento daremmo, sì, l’occasione all’Agenzia di fare un nuovo riclassamento. E quel nuovo riclassamento andrebbe ad inficiare quelli che sono tutti ricorsi fatti dai nostri concittadini, e non solo questo, perché non avremmo neanche questo tipo di perequazione (inficiamo quelli, abbassiamo gli altri e li rendiamo uguali); no: andiamo a toccare le rendite catastali di coloro i quali hanno proposto ricorso in tre gradi di giudizio a spese loro, e persino di coloro i quali hanno già subìto un riclassamento iniquo.
Ecco perché come chiesi allora al Sindaco Perrone, chiedo a lei, Sindaco Salvemini – e voglio che tutti oggi in quest’Aula ascoltiate parole chiare, non ho usato tecnicismi, non ho usato il politichese, sto usando un italiano corrente, pratico –, qualora noi dovessimo dare riscontro favorevole alla mozione di Rotundo, staremmo avallando un futuro riclassamento che non farebbe altro che mettere le mani nelle tasche dei nostri concittadini.
Noi stiamo parlando di questo, e noi oggi dobbiamo sapere, dobbiamo avere la possibilità di votare scientemente e coscientemente. I cittadini leccesi hanno già dato tanto; alcuni cittadini leccesi hanno inteso ricorrere e hanno vinto. Noi rischiamo di inficiare quei ricorsi e di mettere mano ulteriormente a quegli altri cittadini leccesi che già hanno subìto quel riclassamento. Ecco perché io ho tenuto a venire, a spiegare con chiarezza, perché spero di essere stato chiaro in quello che sto dicendo, che un’eventuale approvazione della mozione Rotundo non farebbe altro che portare a questo esito.
Così come mi permisi di dire all’epoca, con al mio fianco il Sindaco Salvemini attuale, che il Sindaco Perrone, nonostante non avesse operato lui quell’errore… Perché tengo a ricordare che l’errore, la media aritmetica, fu commesso dall’Agenzia. Ciò detto, oggi, nella speranza di essere stato chiaro, vi invito a votare contro la mozione del Consigliere Rotundo, che avrebbe come unico esito quello di riclassare buona parte degli immobili sul nostro territorio comunale. Grazie per l’attenzione.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, Consigliere Scorrano. Ci sono interventi?
Andiamo oltre, a questo punto. Prego, Sindaco.
Speaker : SINDACO SALVEMINI:
Grazie, Presidente.
L’iniziativa assunta con questa mozione è quella di determinare un percorso, non è un atto che sigla con la sua approvazione scenari certi e verificabili, di correzione della situazione determinatasi con l’applicazione del 335, con le richiamate iniquità.
Ora, non è questa la sede e non sono neanche interessato ad una ricostruzione storica dei passaggi di Consiglio su chi fece cosa. Mi sento solo di poter precisare che l’attribuzione di una responsabilità esclusiva ricadente sull’Agenzia del territorio rispetto alla situazione che si è determinata, quindi, assolvendo da qualunque giudizio l’Amministrazione precedente, non mi sembra corretto. Ma questa è una valutazione soggettiva, che lascia il tempo che trova.
Poche settimane fa quest’Aula ha approvato una mozione con la quale ci si incaricava di determinare momenti, all’interno della Commissione bilancio, attraverso il contributo di professionisti da ascoltare, da audire, iniziative da assumere per correggere una situazione obiettivamente complicata.
Questa mattina ho incontrato il direttore regionale dell’Agenzia delle entrate, il quale ha ribadito che ci sono circa 40.000 avvisi di accertamento pronti ad essere spediti, che sanciranno ancora una volta le conseguenze di quel riclassamento, con quelle situazioni di disparità, che ricordiamo, sono state sanzionate laddove il contribuente ha inteso ricorrere, non sul presupposto che non vi fossero le condizioni di un adeguamento della rendita originariamente fissata, ma sul percorso che si andava a determinare attraverso un provvedimento che ne stralciava i presupposti costitutivi.
La valutazione unanime, all’epoca, e oggi, fu che vi fosse comunque necessità di adeguare la rendita al valore di immobili che nel tempo si era modificata, anche in ragione di una trasformazione della nostra città.
Ora, col direttore regionale abbiamo verificato, confrontato questo percorso della microzonizzazione, che deve essere naturalmente prima di tutto avviato. Compito, questo, che l’Amministrazione non garantisce con risorse interne, perché il lavoro di microzonizzazione determinerà anche l’assunzione di competenze tecniche di affiancamento agli uffici, perché è un lavoro articolato e complesso.
Dopodiché, dobbiamo capire quali saranno gli impatti. Il fatto di anticipare che chi ha avuto un adeguamento della rendita al rialzo, per effetto di questa eventuale iniziativa, lo avrà nuovamente, ulteriormente al rialzo, ho rispetto delle competenze professionali del Consigliere Scorrano, ma non mi sento di poterlo considerare acquisito e certo. Dopodiché, io sono dell’avviso che questo sia uno degli strumenti che l’Amministrazione acquisisce per provare a rimediare a questa, che diversamente resterebbe tale, senza possibilità alcuna di rimedio.
Noi potremmo non assumere nessuna iniziativa, perché quelle sinora avviate con l’Agenzia delle entrate non hanno prodotto alcun tipo di possibile esito, quindi dovemmo, da qui a sei mesi, da qui a un anno, a due anni, rispondere ai cittadini leccesi che ci porranno il tema della iniquità, alzare le braccia e dire: non possiamo fare niente perché fu un errore commesso dall’Agenzia del territorio. Compito nostro, oggi, per gli strumenti che la legge ci consente e per la consapevole difficoltà di ciò che andiamo ad affrontare, credo che sia provare a rimediare a questo strumento. Allora: approviamo l’indirizzo; dopodiché, avendo anche una mozione approvata all’unanimità dal Consiglio comunale, che definisce la possibilità di acquisire contributi professionali, noi ci predisponiamo a determinare soluzioni possibili alla iniquità della situazione esistente. L’alternativa sarebbe non fare niente, ma non assolveremo a un compito che ci è assegnato, che ci obbliga a dare risposte a quelle migliaia di nostri concittadini che all’epoca, pur sollecitati e invitati a ricorrere agli avvisi di accertamento notificati dall’Agenzia del territorio, non fecero nulla.
Io credo che questa mozione, così come impostata e così come formulata nella parte impegnativa faccia fare un passo in avanti rispetto alle iniziative che dobbiamo assumere, che siano quelle della non dichiarazione di impotenza. Ad oggi, l’impegno che io ho potuto garantire nell’interlocuzione con gli uffici dell’Agenzia delle entrate non ha sortito effetti. Mi auguro che questa mozione inneschi un elemento di novità, i cui esiti naturalmente dovremmo misurare nel corso del tempo.
Tra l’altro, noi comunque dovremmo arrivare in Consiglio comunale per l’approvazione dei procedimenti successivi. Il parere di regolarità tecnica, che è stato rilasciato dagli uffici, giustamente precisa di verificare gli eventuali impatti indiretti sul bilancio dell’ente, perché naturalmente noi dobbiamo anche rispondere. Siamo quindi in una fase di mero avvio. Tutto ciò che progressivamente si determinerà, lo valideremo insieme, nella sede propria che è quella del Consiglio comunale.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, Sindaco.
Mi chiedono di intervenire di nuovo il Consigliere Rotundo e il Consigliere Scorrano. Possiamo considerarla una dichiarazione di voto, a questo punto. Consigliere Rotundo, prego.
Speaker : CONSIGLIERE ROTUNDO:
Io concordo pienamente col Sindaco.
La mozione sostanzialmente avvia un possibile percorso. D’altro canto, l’alternativa è stare fermi. Io vedo un atteggiamento quasi terroristico, nel senso: si approva quest’atto? Poi veniamo accusati ripetutamente da parte di coloro i quali hanno delle incapacità a dare risposte. Se mi si dice, rispetto a questa possibile via da praticare, da verificare, che c’è un’alternativa, allora siamo disposti a discutere. Ma noi abbiamo assistito a questo: la via d’uscita prima era la revoca delle delibere del 2010, che con tutto il rispetto mi sono sentito ripetere anche qualche giorno fa: praticamente, parole al vento. Poi, in maniera intellettualmente onesta, il collega Congedo dice: facciamo una Commissione. Abbiamo detto: facciamo questa Commissione, ogni giorno stiamo in Commissione, chiamiamo gli esperti…
Le soluzioni, oggettivamente, non ci sono, non è che c’è un’incapacità. Le soluzioni indicate non ci sono: non si può revocare, non si può, come qualcuno dice, azionare sulle aliquote (dice: perché non abbassate l’IMU, le tasse comunali…?) Sono tutti palliativi, che tra l’altro non possiamo neanche praticare, perché se il dirigente ha ammesso di verificare l’impatto sul bilancio, perché il dirigente Frugis pensa che questo possa avere un impatto per far calare il gettito al Comune, la preoccupazione è quella che possa abbassarsi il gettito per il Comune, sono tutte cose che giustamente, come diceva il Sindaco, vanno verificate.
Noi sostanzialmente adesso stiamo dicendo di mettere mano alla microzonizzazione, punto. Dire che dopo questo c’è un altro declassamento e quant’altro, sono tutte parole in libera uscita tutti. Noi, infatti, stando agli atti, stiamo avviando un processo di revisione delle microzone che sarà un processo lungo. Andate a vedere questo processo quanto tempo richiede. Noi dobbiamo tornare in questo Consiglio comunale dopo una lunga… Giustamente, il Sindaco dice che forse dobbiamo anche avvalerci di competenze esterne, perché disegnare microzone omogenee per servizi, come dice la legge, al posto delle macrozone, richiede tempo, richiede un lavoro che dovrà avvenire in questo Consiglio comunale.
Se questo incrocia, giustamente il Sindaco ha aperto un’interlocuzione, almeno tentiamo. Tentiamo, ci confrontiamo con gli uffici regionali, come giustamente ha fatto il Sindaco; ma l’alternativa è non fare niente, e magari dopo farci pure i comizi contro. L’alternativa è fare anche i comizi contro.
Io sono disposto ad ascoltare; quanto a votare contro la mozione, perfetto, votiamo contro. Anzi, la ritiro: ma cosa abbiamo risolto? Che alla prossima Cassazione sentiremo di nuovo il nostro amico avvocato che fa il comunicato e dice: il Sindaco, l’Amministrazione che fanno, eccetera? Di questo si tratta?
Questa è oggi quella che a me, a noi, appare non l’unica soluzione, ma l’unica possibilità di cominciare un ragionamento. Quanto a mettere davanti un altro riclassamento, per uno che legge la mozione, che c’entra? Si impegna il Sindaco ad avviare il processo della microzonizzazione, perché a casa mia col centro storico non c’entro niente. E io non posso subire l’aumento, o l’abbassamento, con piazza Sant’Oronzo, io che abito ai Salesiani, o uno che abita quasi in periferia. Questo stiamo dicendo di ridefinire. Come va ridefinito sarà un processo che sarà fatto dai tecnici competenti, che sarà sottoposto a questo Consiglio comunale. Ma dire: state fermi, è francamente incomprensibile, e per me anche inaccettabile.
Se si dice: Rotundo, correggi quella mozione, perfetto: aperti, discutiamo; modifica, la modifichiamo, l’aggiustiamo. Ma davanti al Sindaco che dice: abbiamo… L’Assessore più volte che l’ha detto, perché ogni volta c’è sempre quello che esce, e dice: il Comune che fa, la Cassazione dice… L’Assessore ci ha detto che quel tavolo con l’Agenzia non ha portato a niente, perché non può portare a niente. Questo è un tentativo di aprire un ragionamento, quindi io penso che vada praticato, perché non pregiudica niente.
Rifare le microzone non pregiudica niente. Poi dobbiamo verificare se alle microzone noi possiamo metter mano, ma quello è un altro ragionamento, che forse magari non farà manco questo Consiglio comunale. Io non so quanto tempo tecnicamente ci si mette per fare le microzone, forse anni ci si mettono per ridefinirle. Da questo punto di vista allora quello che chiedo è di guardare con animo sgombro da pregiudizi, di guardare per quello che è la mozione, correggere quello che è considerato da parte di tutti un errore.
Io ho citato il documento dell’Ordine degli ingegneri, che in venti pagine ci descrive la mostruosità di queste macrozone contraddittorie, irrazionali, illegittime. Dobbiamo dire: no, lasciamo quelle? Da questo punto di vista io dico invece, d’accordo col Sindaco, che dare questo mandato non pregiudica niente: apriamo la possibilità di costruire un percorso. Io non dico che lo costruiamo; dopo diciamo che non ce l’abbiamo fatta. Rimane questo classamento da ora ai nipoti nostri, però abbiamo esperito un altro tentativo. Se poi non ci riusciamo, non ci riusciamo.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, Consigliere Rotundo.
Consigliere Scorrano, prego. Provi a schiacciare. Ecco.
Speaker : CONSIGLIERE SCORRANO:
Spero di non dover fare un intervento rappato, per il dj, Assessore Foresio. Siccome quando è arrivato ha detto che si è spento, spero di non doverlo fare rappato. Voleva essere una battuta, mi spiace che non sia stata compresa. Era per distendere i nervi, siccome mi si dice che generalmente sono…
Speaker : PRESIDENTE:
Consigliere Scorrano, era l’espressione che non era simpatica, sembrava seria, quindi sembrava… Deve unire anche l’espressione facciale.
Speaker : CONSIGLIERE SCORRANO:
L’espressione è dettata purtroppo da motivi di salute a casa, Presidente. Comunque, sono venuto qui per fare il mio dovere e per cercare di spiegare ai miei colleghi quello che…
Speaker : PRESIDENTE:
Se vuole venire a farlo da qui.
Speaker : CONSIGLIERE SCORRANO:
Io vorrei rispondere al Consigliere, onorevole Rotundo, il quale invita nuovamente a cercare di fare qualcosa. Quello che sto cercando di spiegarle, forse non da politico, ma da tecnico, da professionista, da architetto, da esperto di catasto, è che, caro onorevole, non esiste un riclassamento in melius. Il riclassamento è in peius, per il cittadino contribuente.
Che il Sindaco abbia avviato un’interazione col direttore dell’Agenzia delle entrate, ci credo. L’Agenzia delle entrate è la parte soccombente, in questa faccenda, e ha tutto l’interesse, il direttore dell’Agenzia, ad avviare un’interazione con noi, affinché noi avviamo un iter che è quello che l’onorevole Rotundo vorrebbe che noi oggi approvassimo. Perché noi è di questo che stiamo parlando: stiamo facendo sponda all’Agenzia delle entrate, stiamo andando contro i nostri cittadini che hanno proposto ricorso a spese loro. Stiamo andando contro i nostri cittadini che hanno già subìto un iniquo riclassamento. Il riclassamento è ad alzare. Il riclassamento in quanto riclassamento non è ad abbassare, non può essere, in quanto riclassamento: partiamo da questa base, e cerchiamo di comprendere tecnicamente che il riclassamento va ad innalzare quelle che sono le rendite catastali.
Perché dobbiamo fare la revisione delle microzone? Perché sono grandi, e a noi grandi non piacciono, noi siamo tenuti per legge a farle omogenee, a farle più piccole, perché il contesto urbano è cambiato. Ma a che cosa servono le microzone, se non a fare quel riclassamento? Perché fare quel riclassamento? Perché dobbiamo ricucire quella ferita.
Io lo sto dichiarando in quest’Aula, mi sto assumendo la mia responsabilità, così come – voi – noi ci assumeremo oggi, in quest’Aula, la responsabilità del nostro voto, la responsabilità di avere nuove future tasse per i nostri concittadini.
Ma perché dobbiamo lasciare la situazione così com’è? Saremmo l’unica città d’Italia, Sindaco, ad avere un secondo riclassamento. E l’unico fine, oggi, di avviare un iter per il rifacimento delle microzone è quello di avere il secondo riclassamento. Non è giusto: non è giusto nei confronti dei nostri concittadini, non è giusto nei confronti dei nostri concittadini che hanno proposto ricorso in tre gradi di giudizio, a loro spese. Ma ci sono 40.000 cartelle che il direttore dell’Agenzia delle entrate deve notificare. Che le notificasse, perché nel momento in cui le notifica perde quel ricorso. Il direttore lo sa, e ha bisogno che il Consiglio comunale dia l’avvio a un iter che gli consentirà invece che quelle cartelle possano andare perbene.
Io mi rivolgo a voi, non so in che maniera essere più chiaro su quello che vi ho detto, qualora noi oggi, consapevolmente dessimo atto alla mozione del Consigliere, onorevole Rotundo. Tale mozione è volta a un unico scopo, non ne ha altri: non hanno nessuno scopo, quelle microzone; possono essere grandi quanto Bari città; le microzone censuarie servono per la valutazione e la rivalutazione degli estimi catastali.
Noi quel procedimento l’abbiamo fatto e chiuso. Qualora dovessimo mettere mano nuovamente a quelle microzone, lo faremmo per fare un nuovo riclassamento. Questo nuovo riclassamento non farebbe altro, per forza, perché il riclassamento, in quanto riclassamento aumenta la rendita, ad alzare le imposte comunali e nazionali dei nostri concittadini. Ciò detto, dobbiamo stare fermi, non possiamo fare niente? Questo non è compito della minoranza, ma possiamo fare una proposta: il Consigliere Congedo ha fatto la proposta di una Commissione.
Io questa mattina, per le scale, signor Sindaco, ne ho fatto un’altra all’onorevole Rotundo. Qualcuno ha detto che Scorrano ha affermato, per le scale: perché a fronte di una situazione, come lei ha detto complessa, di difficile interpretazione e anche di difficile intervento da parte del Governo, che possibilità abbiamo? Io ho fatto una proposta stupida, magari. Ho detto che noi possiamo fare una delibera, anno per anno, dove noi, Consiglio comunale, andiamo ad abbassare quanto e se sarà possibile lo si vedrà in futuro, quando il dirigente del settore ci darà il parere di congruità o meno, le aliquote comunali di quegli immobili che hanno subìto un iniquo riclassamento. Noi questo lo possiamo fare anno per anno. Ma siamo in fase di piano di riequilibrio. Noi una proposta la stiamo facendo. Noi una seconda proposta l’abbiamo fatta con il Consigliere Congedo. Noi non facciamo la proposta di revisione delle microzone censuarie. Quella è una proposta che va contro i cittadini e noi non ci sentiamo di farla.
Motivo per il quale vi invito l’ultima volta a votare scientemente e coscientemente, oppure, a ritirare quella mozione. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, Consigliere Scorrano.
Consigliere Giordano. Poi il Consigliere Murri.
Speaker : CONSIGLIERE GIORDANO ANGUILLA:
Grazie, Presidente.
Ho ascoltato con attenzione l’intervento dell’onorevole Rotundo. Lungi da me avere alcuna forma di ostracismo nei confronti del parere e della posizione che assume, anzi, si sta ragionando insieme. Ho apprezzato molto il suo invito quando dice: discutiamone, possiamo ritirarla, possiamo…
A tal proposito, a nome del mio Gruppo politico, quello di Fratelli d’Italia, sono a ribadire ufficialmente, come già anticipato dal collega Scorrano, la possibilità magari di insediare una commissione di studio, alla presenza di professionisti che possano favorire dei pareri, posto che la verità in tasca su questa questione così delicata credo non ce l’abbia nessuno, non ce l’abbiamo noi e non ce l’avete voi.
Mi permetto un’ultima riflessione personale. Rivedere la questione con le microzone a me dà l’impressione di poter prestare il fianco a contenziosi che magari potrebbero vedere la nostra stessa Amministrazione perdente, quindi, oltre il danno, la beffa. Questo non vuole essere un invito all’immobilismo, ripeto, ma vuole essere un invito a cercare, come diceva lei stesso, insieme, una soluzione più prudente e più di buonsenso. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, Consigliere Giordano.
Consigliere Murri Dello Diago.
Speaker : CONSIGLIERE MURRI DELLO DIAGO:
Grazie, Presidente.
Ho letto la mozione, ho ascoltato. Questa città ha subìto un duro colpo che le è stato inferto con il riclassamento nelle due microzone.
Uno dei motivi di ricorso che sono stati inoltrati alla Commissione tributaria provinciale e poi alla regionale, poi alla Cassazione… Ci sono stati sui 4.000 ricorsi. Molta gente ha atteso, non ha voluto interessare i professionisti, se va bene andrà bene a tutti, se va male, va male a loro e non a me, quindi non anticipo spese.
È stato però inferto, con l’iter procedurale che si è avuto, un durissimo colpo. La gente è esasperata. E dare colpa all’Agenzia del territorio di questo, mi pare riduttivo, perché altri hanno responsabilità anche di questo.
Bisogna trovare una soluzione. Ho ascoltato il Consigliere Scorrano che dice che un riclassamento, una revisione delle attuali microzone è un danno; e il Consigliere Rotundo dice: soprassediamo. Possiamo soprassedere, ma l’inerzia non ci porta benefici. Va compreso anche questo. I ricorsi sono stati fatti avverso avvisi di accertamento; se non è stato fatto ricorso a un avviso di accertamento, è diventato esecutivo, ed è un titolo esecutivo per l’amministrazione finanziaria. Basta che noti un abbassamento della guardia, che si scateni la notifica di ulteriori atti: basta l’iscrizione a ruolo, e l’Agenzia delle entrate e riscossione mette in moto il meccanismo. Qualcosa quindi va fatta.
La lingua italiana è bella, di parole possiamo trovare le più adeguate. Pregherei il Consigliere Rotundo, per un attimo, a riflettere e soprassedere su questa mozione e di rivedere alcune frasi, perché non deve essere l’obiettivo, puntare… Sì, si impegna a procedere alla revisione: forse questo input, “procedere alla revisione”, potremmo sostituirlo con “procedere ad ogni più opportuno atto teso ad alleggerire certe posizioni, o a rivedere certe altre”: usiamo le parole idonee.
Non sono d’accordo su diversi passaggi del Consigliere Scorrano, perentori. Quanto all’Amministrazione che ha interesse, l’Agenzia delle entrate ha interesse, sì, loro, non subiranno atti, ricorsi, perché quegli avvisi sono ormai esecutivi, definitivi. Anzi, il loro attendere ci dà possibilità di poter dialogare e poter trovare qualche soluzione, utile ai cittadini, perché di questo si parla.
Pregherei il Consigliere Rotundo, per un attimo, di poterlo portare tra una settimana al prossimo Consiglio, adeguando le parole, in modo che l’Amministrazione non si trovi impegnata, esclusivamente indirizzando alla revisione delle attuali microzone, e poter lavorare con più attenzione nell’impegno, nell’interesse di tutti. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, Consigliere.
Onorevole Rotundo, che dice? Valutiamo questa possibilità? Ancora? È la terza volta che parla.
Speaker : CONSIGLIERE ROTUNDO:
Io ho ascoltato. Facciamo una cosa, così mettiamo tutti alla prova e se son rose fioriranno. Io la mozione la aggiorno, nel senso che non chiedo adesso il voto; però, invito il Presidente della Commissione bilancio a convocare subito, nei prossimi giorni, la Commissione, dando seguito alla mozione del collega Congedo, così in quella sede verifichiamo se e quali altre alternative ci sono, che ovviamente non siano meno tasse per tutti. Parlo di soluzioni serie, di soluzioni credibili, non di campagna elettorale, perché se è così, non costruiamo niente. Presidente, non chiedo il voto. Chiediamo di insediare la Commissione bilancio; diamo un mese, due mesi di tempo per poter verificare in quella sede se ci sono altre proposte. In caso contrario, torniamo in quest’Aula e poi ognuno si assume…
Speaker : PRESIDENTE:
Quindi, in questo momento, comunque la deve ritirare.
Speaker : CONSIGLIERE ROTUNDO:
Esatto.
Speaker : PRESIDENTE:
E poi, in seguito, quello che lei ha detto va bene.
Il Sindaco vuole dire qualcosa.
Speaker : SINDACO SALVEMINI:
Prendo atto di questa iniziativa di approfondimento, con spirito di condivisione e costruttiva. Mi sento però il dovere di precisare alcune questioni che sono state poste dal Consigliere Scorrano, poi impegnandomi eventualmente a riconsiderarle anche in sede di confronto in Commissione.
Il parere che il Segretario si è premurato di acquisire relativamente al dirigente dei servizi economico-finanziari scaturiva da una preoccupazione: quella che eventuali iniziative che si andassero ad assumere in confronto dialogico con l’Agenzia delle entrate potessero determinare una valutazione di minor gettito rispetto alle indicazioni contenute nei nostri bilanci annuali e pluriennali e alla manovra di riequilibrio.
Quando ci si è dovuti impegnare a scrivere i numeri nelle voci di entrata, l’Amministrazione, preso atto della irreversibilità del classamento, per come si è determinato, ha inevitabilmente stimato in aumento alcune voci. Perché la preoccupazione del Segretario, e quindi la prudente attestazione del dirigente? Perché si stava eventualmente determinando in un confronto con l’Agenzia delle entrate, la possibilità che l’avvio di un procedimento di ridefinizione delle zone censuarie potesse sterilizzare l’eventuale emissione degli avvisi di accertamento, e quindi rimediare a quella iniquità oggi sancita e non correggibile.
Naturalmente, questa eventuale – e sottolineo eventuale perché non sto vendendo nulla che non sia… – emissione si sarebbe dovuta misurare con la capacità di questa Amministrazione, di poter far fronte ad eventuali correzioni delle previsioni di entrate e quindi di sostenibilità della manovra di bilancio. Perché quando la coperta è corta, ed è molto corta, dover dire “rinuncio momentaneamente a questo”, significa dover ripensare ad altre forme, e non ne abbiamo, perché abbiamo la leva fiscale praticamente al massimo, o di tagli di spese.
Vorrei che la città fosse consapevole che noi abbiamo la leva fiscale al massimo; non abbiamo più nessuna possibilità di determinare nuove previsioni di entrate, quindi, qualunque iniziativa di riduzione delle previsioni dei flussi di entrata deve contestualmente accompagnarsi con un taglio della cosiddetta spesa.
Da qui le preoccupazioni. Questo per dire che l’iniziativa, per come era stata immaginate, ma che poi vedrà, in sede di Commissione, ulteriori approfondimenti, aveva questo scopo, non quello di aumentare ulteriormente il gettito. Altrimenti, se avessimo voluto tenere conto esclusivamente degli interessi, oggi, del bilancio annuale e pluriennale dell’ente, noi non avremmo fatto niente e avremmo potuto tranquillamente sbandierare gli esiti nefasti di un provvedimento assunto in passato, di cui io naturalmente non ho la responsabilità politica. Sarei stato fermo, avrei detto che purtroppo non si può far nulla, aumenterà per le rendite, aumenta il gettito, ma non posso fare altrimenti.
Questo è un provvedimento, come spesso succede, complicato, perché i problemi complessi non hanno soluzioni semplici, e devono essere valutate più compatibilità. Sarà la sede della Commissione bilancio a misurarle, saremo ben lieti di prendere in considerazione provvedimenti, suggerimenti, indicazioni diverse. Alternativamente, la questione è star fermi, lasciare tutto com’è, non toccare nulla, far sì, come viene ricordato, che i contribuenti che hanno visto riconosciute le proprie ragioni nei tre gradi di giudizio non si vedano toccati. Però, con una precisazione: che quei provvedimenti sono stati annullati non sul presupposto che non c’erano le condizioni per una rivalutazione della rendita, ma per un errore di impostazione del processo di revisione, che è una cosa diversa.
Detto questo, prendiamo atto di questa volontà del proponente, Consigliere Rotundo, di ritirarla, approfondirla in Commissione ed eventualmente riproporla, anche con una formulazione diversa all’approvazione dell’Aula nelle prossime settimane.
Grazie a tutti per il contributo e buona serata.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, Sindaco.