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C.c. Lecce - 31.12.2018
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Speaker : PRESIDENTE:
Consiglieri, vi invito a prendere posto.
Segretaria, può procedere all’appello. Grazie.
Speaker : SEGRETARIO GENERALE:
Buongiorno.
Battista Luciano (assente), Bianco (assente).
Speaker : PRESIDENTE:
Un po’ di silenzio, per cortesia.
Speaker : SEGRETARIO GENERALE:
Calò (assente), De Benedetto (assente), De Matteis (assente), Finamore (assente), Fragola (presente), Giannotta (presente), Gigante (presente), Giordano (presente), Guerrieri (presente), Guido, Leucci, Mariano Mariano (presente), Martini, Mazzotta (assente), Messuti (assente), Molendini (presente), Monticelli (presente), Murri (presente), Nuzzaci (assente), Pala (assente), Patti, Perrone (assente), Povero (presente), Ria (presente), Rotundo (presente), Russi (presente), Salvemini (presente), Spagnolo (presente), Tessitore (assente), Tondo (assente), Valente (presente).
È entrata Calò? Calò presente.
12 assenti e 21 presenti. La seduta è valida.
Speaker : PRESIDENTE:
In piedi per gli Inni.
Troverete sui vostri banchi una comunicazione, che è stata inviata a me e al Sindaco, SLAI Cobas, Confintesa e UGL. Mi è stato chiesto di distribuirla, cosa che abbiamo fatto.
Abbiamo una comunicazione: “Prelievo dal fondo di riserva e contestuale integrazione del capitolo 15, settore affari generali e istituzionale”.
Partiamo con una domanda di attualità relativa al pagamento nelle aree di sosta tariffata nei giorni festivi, a firma del Consigliere Bernardo Monticelli Cuggiò.
La parola al Consigliere. Prego.
Speaker : CONSIGLIERE MONTICELLI CUGGIÒ:
Grazie, Presidente.
Sono stato costretto a presentare questa domanda di attualità – che, ritengo, si svolgerà in pochissimi minuti – perché interessato da un gruppo di cittadini anziani della città di Lecce, quindi poco avvezzi a prendere atto delle novità comunicate in maniera veloce per quanto riguarda il pagamento del ticket nei giorni festivi deciso dal Sindaco con l’ordinanza n. 22 dell’11.12.2018.
Parrebbe che a subire queste sanzioni amministrative nei giorni trascorsi siano stati centinaia e centinaia di cittadini leccesi e centinaia e centinaia di cittadini probabilmente della provincia che si sono recati a Lecce in occasione delle festività natalizie.
La comunicazione è avvenuta – se, ovviamente, i colleghi ne hanno preso atto – con l’indicazione di una piccola croce posta sulla cartellonistica e sui parcometri. È di tutta evidenza che se non si procede a comunicare in maniera corretta alla città il cambio in corsa di quello che è un uso costante (in quasi tutte le città d’Italia, anche durante i periodi di festa, non si paga il grattino), si incorre, in definitiva, in queste sanzioni.
Tra l’altro, l’obiettivo dell’Amministrazione, di garantire la rotazione delle auto, è un obiettivo che non è stato raggiunto. Perché dico questo? Vivendo la città, ho parlato con gli ausiliari del traffico, i quali mi hanno detto: “Qui c’è chi non ha pagato perché ignaro che avrebbe dovuto pagare e chi, invece, il grattino l’ha fatto per 5-6-7 ore per tutto il tempo”. Di conseguenza, le macchine sono state lasciate alle quattro e mezzo del pomeriggio e sono state riprese la sera.
Quello che chiedo al Sindaco è, innanzitutto, di conoscere l’esito di questo intervento, cioè quante sono state le sanzioni elevate in questi giorni nei confronti di cittadini incolpevoli, e se ritiene di valutare, ovviamente soltanto limitatamente all’1 e al 6 gennaio (anche perché non è previsto l’1 e il 6 gennaio il servizio navetta che, quindi, agevola il raggiungimento del centro città), la revoca di questa ordinanza.
Io sono convinto che ci saranno centinaia e centinaia di ricorsi giudiziari, che molto probabilmente, per la confusione e per la mancata puntuale comunicazione, potrebbero essere accolti dal giudice di pace. Chiedo che si attivi quello che l’onorevole Rotundo ha portato in Aula la scorsa volta, la procedura per disciplinare l’istituto dell’autotutela, in modo tale che l’ufficio, il comandante si possa regolare in base a quello che è accaduto.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE:
Prego, Sindaco.
Speaker : SINDACO SALVEMINI:
Grazie, Presidente.
Rispondo al Consigliere Monticelli Cuggiò, per quanto la domanda di attualità, anche a norma di Regolamento, potrebbe non essere accolta trattandosi di fatti avvenuti antecedentemente alla convocazione del Consiglio.
Ho detto questo per chiarezza di esposizione.
La comunicazione dell’estensione del pagamento della sosta nei giorni festivi è stata garantita attraverso gli strumenti propri previsti dal Codice della strada, con l’applicazione su tutte le macchinette per il pagamento del ticket dei pannelli aggiornati alle indicazioni previste.
A questo strumento si è accompagnata una campagna di comunicazione da parte dell’Amministrazione comunale, che ha avuto anche, fortunatamente, il supporto dei media locali che, con dovizia di dettaglio, nei giorni successivi hanno ampiamente documentato quali fossero le iniziative dell’Amministrazione richiamandole nella vigilia e nelle giornate di svolgimento della stessa.
D’altra parte, questo provvedimento è lo stesso di quello assunto negli anni 2008, 2009 e 2010 dalle precedenti Amministrazioni, quindi non ha nessun carattere di particolare novità, e viene largamente applicato e utilizzato in tutte le città d’arte, non soltanto per le giornate delle festività natalizie, ma durante l’intero anno solare, con una differenza, però: rispetto agli anni precedenti, all’estensione della sosta a pagamento nei giorni festivi l’Amministrazione ha inteso comunque garantire circa 1.400 posti auto gratuiti per chi non volesse, eventualmente, affrontare la spesa corrispondente.
Per quello che è stato possibile acquisire in questi minuti, visto che la domanda mi è stata consegnata, le dico che il dato grezzo (i verbali degli ausiliari del traffico per grattino non esposto vengono trasmessi al corpo di Polizia municipale, che poi li seleziona e li filtra sulla base di eventuali errori materiali commessi) complessivamente, per le quattro giornate festive richiamate, quindi 23, 25, 26 e 30, è di complessivi 1.200 circa. Quindi, 1.200 su quattro giorni sono circa 300. Mentre, per darle un dato di confronto, nella settimana corrispondente nei giorni feriali sono stati comminati verbali per mancata esposizione del grattino per 600 grattini.
Non c’è un dato di particolare anomalia, trattandosi, tra l’altro, di un dato grezzo. Quindi, non vedo ragioni per poterla sospendere nelle giornate previste e non ho neanche ragione per sostenere che il provvedimento non abbia garantito il risultato atteso sulla scorta di una mera testimonianza di ausiliari del traffico, che le dicono che qualcuno ha pagato 4-5 euro. Normalmente c’è gente che intende pagare 4-5-6 euro per la sosta permanente. Il principio del pagamento durante i giorni festivi è proprio quello di incentivare la rotazione e di incentivarla mettendo, comunque, a disposizione parcheggi gratuiti, quindi rendendola ancora più conveniente rispetto alle precedenti esperienze.
Sulla scorta di queste indicazioni, che spero siano state utili per darle il dato complessivo di ciò che è avvenuto in questi giorni, le confermo che l’ordinanza non verrà modificata.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, Sindaco.
Un attimo, Consigliere Monticelli Cuggiò, le leggo l’articolo 56. Avrei dovuto dirlo io, ma l’ha detto il Sindaco: “Ciascun Consigliere può formulare domanda d’attualità su fatti recenti e sopravvenuti all’ordine del giorno che interessano l’Amministrazione comunale”. È stata accettata, anche perché il Sindaco non si esime dal dare risposte, però prego tutti quanti da oggi in poi, quando si formulano domande di attualità, che abbiano i requisiti dell’articolo 56, comma 1.
Prego, Consigliere. Ha un minuto per dichiarare la soddisfazione.
Speaker : CONSIGLIERE MONTICELLI CUGGIÒ:
Grazie per aver ripercorso il tenore dell’articolo 56, che conosco bene.
La domanda è di attualità, Presidente e Sindaco, perché io ho invitato il Sindaco, che non ha accolto il mio invito, a revocare quell’ordinanza che sarà applicabile il giorno 1 e il giorno 6. Quindi, ritengo che possa ritenersi di attualità.
L’Amministrazione, legittimamente, accoglie o meno gli inviti che arrivano dai banchi dell’opposizione.
È vero, Sindaco, che circa dieci anni fa, otto anni fa, nove anni fa è stata applicata la tariffazione anche nelle aree di sosta, ma le ricordo, Sindaco, che era stata ridotta soltanto all’area di Piazza Mazzini, non anche alle aree esterne di Piazza Mazzini. Le ricordo che in quell’occasione le allora opposizioni tacciavano la maggioranza di aver utilizzato uno strumento non per garantire la rotazione, ma per fare cassa.
Ritengo, Sindaco, che 1.200 verbali elevati, probabilmente, avranno toccato cittadini che non sono stati messi nella condizione di conoscere il cambiamento in atto.
Prendo nota della sua risposta. Mi dichiaro non soddisfatto e concludo.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie.
Passiamo all’ordine del giorno dell’attuale Consiglio: “Affidamento in house, ai sensi dell’articolo 192 del decreto legislativo 18 aprile 2016 n. 50, per la durata di anni 5, alla società Lupiae Servizi Spa di una serie di servizi di interesse generale, nonché l’autoproduzione di beni o servizi strumentali all’ente strettamente necessari per il perseguimento delle finalità istituzionali dell’ente”.
La parola al Governo.
Speaker : SINDACO SALVEMINI:
Grazie, Presidente.
Desidero anticipatamente formulare un ringraziamento per la presenza in Aula di tutti in una giornata particolare. È l’ultimo dell’anno, ma l’importanza dell’argomento, naturalmente, ci imponeva questo sforzo supplementare.
Noi oggi affrontiamo un passaggio cruciale nella gestione della crisi della Lupiae Servizi, quello di garantire la continuità aziendale, presupposto imprescindibile per dare prosecuzione al concordato preventivo in continuità, in assenza del quale si sarebbe costretti a trasformare lo stesso in concordato liquidatorio.
Noi abbiamo alle spalle mesi intensi di confronti, riunioni, assemblee, tensioni che oggi ci consentono di segnare questo punto. Tutto ciò che è alle spalle è servito alle rispettive parti per avere consapevolezza dei passaggi da affrontare.
È stata una gestione, anche emotivamente, impegnativa per tutti. Naturalmente, rivolgendomi anche ai lavoratori qui presenti, non posso che ribadire che mai in questi mesi è venuto meno il riconoscimento delle ragioni di una tensione, di un malessere, di una preoccupazione, di una rabbia che ho cercato, per quelle che erano le mie capacità, le mie forze, di riportare all’interno della partita che stavamo giocando, ricordando a tutti sin dall’inizio che non si era impegnati nella gestione di una trattativa sindacale finalizzata al rinnovo di un contratto di lavoro, ma all’interno di un complicato procedimento finalizzato ad evitare il fallimento della società.
Con questo provvedimento oggi il Comune – che ricordiamo essere il committente pressoché esclusivo della società – approva lo stanziamento di 8.360.000 euro annui per il periodo 2019-2023, finalizzato al rinnovo delle convenzioni indicate nel provvedimento deliberativo sul vostro tavolo.
Questo stanziamento rappresenta la garanzia della continuità nella redazione del Piano di risanamento che stanno redigendo gli advisor incaricati dalla Lupiae Servizi, che poi dovrà essere sottoposto – come dobbiamo sempre ricordare – non al voto del Consiglio comunale, così come avveniva in passato, ma all’attestazione di un professionista valutatore e all’omologa del tribunale.
Con questo provvedimento, quindi, il Comune sancisce gli impegni che, sin dall’inizio di questa tormentata vicenda, ha indicato come obiettivi strategici nella gestione della crisi. Doppia crisi: quella della Lupiae, così come certificato dal bilancio d’esercizio 2017, e quella del Comune, così come certificato dalla delibera di adesione alla manovra di riequilibrio pluriennale disciplinata dal 243-bis del Testo unico degli enti locali.
Quali erano gli obiettivi che sin dall’inizio sono stati posti all’attenzione dei lavoratori, delle organizzazioni sindacali in tutti gli incontri avuti (aziendali e istituzionali) presso la sede della Prefettura di Lecce? Ottenere la trasformazione del contratto collettivo nazionale dei lavoratori da commercio a terziario a multiservizi, passaggio indispensabile per ottenere, ai sensi del decreto legislativo n. 50 sui contratti pubblici, la valutazione di congruità economica positiva delle offerte di prestazioni della Lupiae da parte dei dirigenti comunali. Quindi, non il contratto collettivo scelto dall’Amministrazione, ma, anche ai fini previdenziali, l’unico applicabile per la tipologia delle prestazioni rese.
Secondo obiettivo: garantire un risparmio della spesa corrente del Comune. Ai sensi dell’articolo 243-bis, per effetto di questo cambio contrattuale obbligatorio, ripeto, perché adeguato alle prestazioni svolte, l’importo degli stessi si riduce di circa il 12 per cento rispetto a quello del consuntivo 2017.
Qual è il terzo obiettivo che l’Amministrazione si è impegnata a garantire? Mantenere inalterati i livelli occupazionali garantendo a tutti i lavoratori un contratto a tempo indeterminato, in questo caso di 36 ore per 14 mensilità, con il riconoscimento dei livelli corrispondenti alle mansioni effettivamente svolte. Su questo punto ci sono state, negli ultimi giorni, richieste di approfondimenti supplementari da parte di lavoratori e organizzazioni sindacali, che naturalmente troveranno le sedi proprie per ulteriori approfondimenti tecnici, ma mi sento di poter assicurare che oggi ciascun lavoratore ha il livello corrispondente alle mansioni effettivamente svolte.
E poi assicurare – quarto e ultimo obiettivo – una distribuzione del sacrificio a tutti i livelli, lavoratori e quadri, compresi i dirigenti, che si sono autoimposti una riduzione del 40 per cento della retribuzione lorda, pari a circa il 25 per cento di quella netta.
Questi erano gli obiettivi in partenza indicati. Questi sono gli obiettivi in conclusione raggiunti.
Oggi, dopo mesi di confronti, riunioni, assemblee in Comune, azienda e Prefettura, mi si consentirà di dire senza polemiche, ma per dovere di verità e nel rispetto delle posizioni di ciascuno che si fa giustizia anche di veleni, falsità, ingiurie sparse da più parti nei confronti del sottoscritto e dell’Amministrazione comunale, descritta come politicamente ostile alla Lupiae e ai suoi lavoratori, avversaria del management, impegnata a portare esclusivamente l’azienda al fallimento.
È la fisiologia del confronto? Sì, ma esiste anche una patologia. Quando si è impegnati in passaggi così complicati, il merito delle posizioni e delle valutazioni deve sempre prevalere sulla vis polemica e sullo scontro tra parti.
Noi in questi mesi abbiamo risposto con i provvedimenti formali, con gli atti e con i fatti, garantendo dapprima 1,4 milioni di euro necessari a evitare il fallimento della società, ai sensi dell’articolo 2447, stanziando le risorse per la copertura della perdita d’esercizio del 2018, non ancora chiuso, quindi indicando gli importi delle convenzioni a partire dal 2019 per i prossimi cinque anni per oltre 41 milioni di euro.
Naturalmente – lo dico perché non bisogna sventolare bandiere o strappare gli applausi – questo risultato da solo non basta per portare la Lupiae definitivamente fuori dalla crisi. Serve, ora, che gli advisor raggiungano un accordo con i creditori per ottenere la riduzione di quanto loro dovuto, che ricordo essere pari a circa 7,5 milioni di euro.
Questa è l’altra faccia del Piano di risanamento aziendale, indispensabile per evitare che, nonostante i sacrifici dei lavoratori, l’azienda produca perdite, come finora avvenuto. Indispensabile per chiudere gli anni delle stagioni trascorse che, nonostante l’impegno profuso e dal management e dai lavoratori, ha fatto sentire il proprio peso nei bilanci della società.
Le nuove convenzioni che vedete allegate all’atto deliberativo sono state scritte ponendo attenzione agli aspetti tecnici ed economici di esecuzione dei servizi, soprattutto rispetto agli standard qualitativi degli stessi. Per questo motivo è previsto che, entro trenta giorni dalla firma, Lupiae debba predisporre la Carta dei servizi per ciascuna convenzione, ossia il documento con il quale la stessa assume una serie di impegni nei confronti della propria utenza riguardo alla modalità di erogazione dei servizi, gli standard di qualità, e informa l’utenza sulle modalità di tutela per essa previste.
La Lupiae del futuro, infatti, come più volte ci siamo detti, dovrà mettere efficienza, qualità e soddisfazione dei cittadini e del committente al centro della propria attività.
Noi oggi non chiudiamo una vicenda. Ne apriamo una nuova. Con questo provvedimento riusciamo a trasferire la possibilità di scrivere la parola “futuro” accanto alla Lupiae, obiettivo che non era scontato potesse accadere. Quando un’azienda chiude gli ultimi due esercizi cumulando perdite per circa 2 milioni di euro, quando ha un costo del lavoro pari a circa il 90 per cento della produzione, quando ha debiti iscritti in bilancio per oltre 7 milioni di euro, bisogna avere la consapevolezza di essere praticamente a ridosso di un baratro. Oggi noi, con uno sforzo condiviso e congiunto, lo sforzo di un’Amministrazione che impegna risorse significative dentro un quadro di compatibilità complicato e lo sforzo dei lavoratori, che sottoscrivono un contratto che, naturalmente, pone delle riduzioni sulla retribuzione lorda mensile. Noi prendiamo Lupiae e la portiamo lontana da quel baratro. Per riportarla sulla giusta carreggiata dobbiamo ancora compiere qualche ulteriore passaggio, ma io sono fiducioso che ciò possa accadere. Le indicazioni in tal senso giunte riguardo ai concordati preventivi della partecipata della provincia, l’Alba Service, ci garantiscono una certa fiducia, un certo ottimismo.
Mi auguro che da qui ai prossimi mesi si possa insieme salutare con reciproca soddisfazione l’omologa del tribunale, quindi dire che la Lupiae è pronta ad affrontare il proprio futuro.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, Sindaco.
Consigliere Bernardo Monticelli Cuggiò, prego. Ha quindici minuti.
Speaker : CONSIGLIERE MONTICELLI CUGGIÒ:
Grazie, Presidente. Quanti?
Speaker : PRESIDENTE:
Quindici.
Speaker : CONSIGLIERE MONTICELLI CUGGIÒ:
Penso di essere molto più breve.
Sindaco, abbiamo ascoltato con attenzione la tua relazione, che viene portata oggi in Aula, il 31 dicembre, alle ore 10 di mattina, e non possiamo non considerare – come, tra l’altro, onestamente, hai rappresentato – che tutto risale alla voluta applicazione da parte tua del pre-dissesto, ai sensi del 243 del TUEL, quando, mi permetto di ricordarti, non erano presenti gli indici di deficitarietà strutturale che avrebbero preteso quella procedura e, a cascata, ovviamente, la questione della Lupiae, con l’obbligo di ridurre del 10 per cento i termini dei costi per i servizi resi dalla Lupiae.
Non possiamo neanche sottacere che gli interventi partiti dai banchi della opposizione hanno avuto – ritengo, e penso di non poter essere smentito su questo – un ruolo importante nella risoluzione, mi dirai “non definitiva”, della vicenda Lupiae.
Ricorderai che il 27 novembre – se non erro – si è tenuto un... Sì, il 27 novembre. Si è tenuto un Consiglio comunale, fortemente voluto dalle opposizioni, che mirava fino all’ultimo a farti uscire allo scoperto, cioè a dire quanti soldi tu vuoi mettere per la Lupiae. Ricordo che in quest’Aula si parlava di 7 milioni, di 7,5 milioni. Poi, con il buonsenso e la saggezza di tutti, si è arrivati a una somma non inferiore a 8 milioni di euro, che sostanzialmente è quella che tu poi hai messo a disposizione per le convenzioni.
Quindi, rivendichiamo con forza la nostra fattiva collaborazione, il nostro prezioso contributo alla delibera che oggi siamo chiamati a votare, delibera che ci è stata trasmessa venerdì sera alle ore 19. Vorrei chiedere a tutti i Consiglieri comunali se l’hanno stampata tutti e se l’hanno letta tutti.
Entriamo nel merito della delibera. Le convenzioni che si andranno a sottoscrivere con la Lupiae, sostanzialmente, sono quasi tutte, però è chiaro che qualche chiarimento lo dobbiamo reclamare. I dipendenti Lupiae sono 270 circa. Gli addetti Lupiae presso la sede di Palazzo Carafa, salvo errori, perché potrei aver letto in maniera veloce, dovrebbero essere undici. Nella previsione, dovrebbero essere quattro. Servizio scuolabus, bidellaggio, verde pubblico. Sostanzialmente, siamo in linea.
Quello che in definitiva va chiarito, e non lo so se lo conoscono i dipendenti, non lo so se lo conoscono i sindacati, ma sicuramente non lo conosco io, è quello che accadrà per i dipendenti amministrativi. I dipendenti amministrativi sono previsti, Sindaco, nei servizi sociali, ufficio traffico, attività produttive, ma in alcuni uffici dove erano presenti i dipendenti parrebbe che queste figure non ci siano. Quindi, dove presteranno lavoro questi dipendenti? Non mi pare di aver letto 74 dipendenti amministrativi nelle convenzioni, nella sua totalità.
Hai ritenuto, Sindaco, di attivare un indirizzo. Lo condivido. È l’organo di gestione quello che decide come procedere. Come ho detto prima, e lo ribadisco adesso, forse si sarebbe potuto fare diversamente e ottenere lo stesso risultato. Lo dico da un punto di vista tecnico.
Chiedevo stamattina in Commissione quali sono gli importi che sono stati depositati o saranno depositati per la procedura concordataria. Sono a conoscenza che sono stati nominati due commissari giudiziari. È stato nominato l’estimatore per valutare i terreni. Ritengo che quelle risorse che la Lupiae impegnerà si sarebbero potute risparmiare adottando una misura diversa.
Mi auguro, come ha detto lei, Sindaco, che si possa trovare una soluzione, benché onerosa, anzi onerosissima, nell’ambito della procedura concordataria per garantire la continuità aziendale a tutti i dipendenti. Ricordo a me stesso, ma penso di interpretare il pensiero di tutti, che la Lupiae costituisce un valore per tutta la città. I servizi che rendono i dipendenti della Lupiae sono preziosi per la città. Ci sono uffici retti da personale della Lupiae.
Cosa voglio dire? Voglio dire che da parte nostra ovviamente – come è stato già fatto in sede di Commissione, tra l’altro convocata ad horas, un’ora prima del Consiglio comunale – esprimiamo un voto favorevole.
Allo stesso tempo, Sindaco, anticipo un ordine del giorno che porta la mia firma, ma penso condiviso da tutti i colleghi di opposizione, ma ritengo che possa essere condiviso da tutta l’Assise, quindi anche da lei come indirizzo di governo, perché nelle convenzioni è stata prevista l’applicazione di un contratto con trentasei ore settimanali per tutti. Per la prima volta, considerato che i dirigenti in precedenza, in virtù delle proposte che erano pervenute dalla Lupiae, avevano invocato la non congruità delle proposte non soltanto per la trasformazione del contratto da commercio a multiservizi, ma anche perché non era previsto il margine di utile, in questo caso, invece, è previsto.
Sindaco, il mio ovviamente è un invito. L’ordine del giorno non è in questo caso formulato come un impegno solenne, ma sicuramente come l’intendimento di continuare a valutare ogni iniziativa nell’interesse del socio, ma anche e soprattutto di quelli che sono gli operatori e le loro famiglie.
Noi sappiamo, Sindaco, che l’applicazione del contratto da commercio a multiservizi registra un abbattimento che parrebbe essere di circa 300 euro in particolare per quanto riguarda il personale operativo. Allora io nell’ordine del giorno, che poi porterò al voto dopo la delibera, chiedo al Sindaco, come socio unico e come committente unico al momento, di valutare nel tempo, anche in base a quelli che sono i bisogni che l’Amministrazione eventualmente registrerà, e sicuramente ce ne sono molti per quanto riguarda la manutenzione del verde, se ci dovessero essere le condizioni per limitare l’abbattimento delle retribuzioni ai dipendenti, riconoscendo la possibilità, per i servizi per i quali ovviamente si riterrà necessario, di portare a quaranta ore settimanali il lavoro per questi dipendenti. Lo si può fare da un punto di vista della sostenibilità economica perché, avendo previsto un margine operativo del 10 per cento, che sono cifre importanti, io ritengo che una parte di questo margine operativo possa ritornare nelle tasche dei dipendenti, i quali subiranno probabilmente una riduzione, sì, del proprio salario, ma probabilmente da 300 euro mensili si potrebbe ridurre a 200.
Quindi, con forza, con convinzione e con determinazione, riteniamo di aver dato un contributo. Probabilmente l’avremmo gestito in maniera diversa, ottenendo forse il medesimo risultato, ma anticipo il voto favorevole alla proposta di deliberazione e mi riservo di presentare a margine l’ordine del giorno il cui contenuto ho anticipato.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, Consigliere. Però, piuttosto che riservarsi, la prego di depositarlo adesso, in modo che mettiamo tutti i colleghi nelle condizioni di leggerlo.
Mi ha chiesto la parola il Consigliere Messuti, che non vedo in Aula. Non ho altri interventi. Consigliere Messuti, a lei la parola.
Speaker : CONSIGLIERE MESSUTI:
Grazie, Presidente.
Parto da alcune considerazioni, per le quali mi piacerebbe avere in Aula il Sindaco Salvemini, per poter affrontare con lui la storia di questi mesi fatti di preoccupazioni, fatti di manifestazioni da parte degli organismi sindacali, fatti di sofferenze patite dalle famiglie dei dipendenti della Lupiae, fatti di incertezza di un futuro lavorativo.
Oggi, Sindaco, guardavo la rassegna stampa appena sveglio e vedevo che in un giornale locale nella pagina a sinistra si rappresentava il venir meno dell’adesione al fondo di rotazione e, quindi, l’adozione di una procedura di risanamento, nella pagina a destra, invece, la sottoscrizione delle convenzioni e, quindi, la possibilità del superamento della crisi Lupiae, e mi chiedevo: in questi mesi che cosa è successo? Dopo tutti questi mesi in cui è stato paventato il dissesto, in cui è stato paventato il fallimento della Lupiae, tutto in un momento si risolve tutto questo problema? Quindi, madama la marchesa, abbiamo risolto tutte le problematiche annose provenienti dagli anni passati, dagli anni pregressi, che sono stati gli anni bui che hanno determinato il dissesto del Comune, l’affondamento della Lupiae Servizi? Si è risolto tutto? O è stato il frutto di un approccio allarmistico, strumentalmente portato ad un giudizio negativo del passato, per poi arrivare a questa soluzione?
Sindaco, lei ha fatto un passaggio e ha parlato – mi è piaciuto – della distinzione della fisiologia del confronto, che poi trasmoda in patologia del confronto. Io gliela ribalto: io parlerei di fisiologia dell’amministrare, che nel suo caso trasmoda nella patologia dell’amministrare. E spiego perché. Perché temi così impattanti, così significativi… Noi glielo dicevamo già in tempi remoti, quando molti dei suoi Consiglieri, molti dei suoi supporter, legittimamente supporter, rappresentavano che il buco di Palazzo Carafa era un buco insormontabile, rappresentavano che il deficit finanziario accumulato negli anni dalla Lupiae era un deficit che determinava la morte esclusiva e sicura della partecipata della società…
Speaker : PRESIDENTE:
Si rivolga all’Aula, Consigliere, per cortesia.
Speaker : CONSIGLIERE MESSUTI:
No, Presidente, questo è un approccio sbagliato…
Speaker : PRESIDENTE:
Non è un approccio…
Speaker : CONSIGLIERE MESSUTI:
Presidente, è la quarta volta che me lo dice al quarto Consiglio e non glielo consento più…
Speaker : PRESIDENTE:
È una questione di correttezza, abbia pazienza.
Speaker : CONSIGLIERE MESSUTI:
Presidente, si venga a sedere in questo emiciclo e si renderà conto che non è consentito.
Speaker : PRESIDENTE:
Comunque, lei si rivolga all’Aula.
Speaker : CONSIGLIERE MESSUTI:
Presidente, sicuramente mi rivolgo all’Aula e difficilmente mi rivolgo a lei.
Speaker : PRESIDENTE:
Va bene. D’accordo. Prego, continui.
Speaker : CONSIGLIERE MESSUTI:
Dette queste considerazioni, faccio dei rilievi.
È stata la capacità di tenere la barra dritta da parte dell’opposizione – io ringrazio pure alcuni componenti della maggioranza, e mi riferisco all’amico Antonio Rotundo, che ha capito il momento nel precedente Consiglio comunale – e abbiamo cercato di trovare una soluzione che tenesse in piedi, ma senza cercare di arrampicarsi sugli specchi, senza trovare delle soluzioni artificiose, ma trovando la retta linea, quella che era, appunto, la possibilità di creare il risparmio di spesa, mantenere in vita i livelli occupazionali, garantire la vitalità della società per cinque anni. Nulla di più. Qua non stiamo parlando di strateghi dell’amministrare, stiamo parlando di un’attività che sta nell’ordinarietà di chi è chiamato a un ruolo così importante e così responsabilizzato.
Sindaco, io glielo dico con molta franchezza: io la ritengo una brava persona; secondo me, ha dei consiglieri tecnici poco attenti e che la supportano poco rispetto a quelle che sono le dinamiche, perché dinamiche così importanti non passano da una estremizzazione del rischio, da una rappresentazione della fine del mondo, passano soprattutto da una lucida, attenta e competente analisi. Sono queste le dinamiche che differenziano l’ordinarietà dell’amministrare dal catastrofismo dell’amministrare.
Sindaco, noi oggi voteremo quelle convenzioni, che non so se rappresenteranno un salto nel buio, perché, come ha giustamente detto il collega Monticelli, non si convoca un Consiglio comunale offrendo la documentazione meno di quarantott’ore prima, e lo faremo perché ci sentiamo artefici di questo risultato, lo faremo perché ci sentiamo protagonisti di questo risultato e lo voteremo. Però, quello che le dicevamo all’epoca glielo continuiamo a dire ora perché, quando io affermavo e le dicevo, con molta umiltà, con molta partecipazione al problema, che il tema del concordato preventivo, sia esso con continuità, non era lo strumento adeguato. Vista la semplificazione del momento che si è venuta a determinare, perché oggi il problema è stato superato, oggi noi ci troviamo con una procedura che determina un aggravio di costi gestionali di circa 400.000 euro, rispetto alla procedura che era stata prevista, quella dell’accordo di ristrutturazione, che sarebbe stata sicuramente una procedura che non avrebbe avuto l’esosità del costo che stiamo andando, appunto, a discutere. Vivaddio, se quelle somme che saranno pagate, come mi verrà detto dal collega Patti, in prededuzione… Le paga la società, però, collega Patti, pure se sono in prededuzione, consentimi di dire questo. Non sono soldi piovuti dal cielo, ma sono soldi che sono sempre onerati sulla società. Se queste somme le avessimo potute gestire e far generare delle utilità sui dipendenti, senza con questo determinare ulteriori riduzioni o ulteriori difficoltà nell’arrivare a determinare la chiusura, forse avremmo reso un ulteriore risultato positivo a questa vertenza politica.
Oggi le chiedo, e glielo chiedo ufficialmente, ci tengo che sia agli atti del verbale stenotipato, che ci sia la verosimiglianza, la conformità delle convenzioni rispetto alle convenzioni passate, sia anche con la modifica contrattuale. Oggi le faccio una valutazione, Sindaco: lei sa, lei che è socio unico, che la dinamica della sottoscrizione dei contratti individuali genera una distorsione nel passaggio dal commercio al multiservizi? Di questo è a conoscenza? È a conoscenza che, dal momento in cui si è passati dal commercio al multiservizio, tenendo fuori i livelli quadro, non c’è più la corrispondenza tra il livello commercio e il livello multiservizio, il che determina un peggioramento economico? Allora, le pongo un invito, in maniera costruttiva, in maniera positiva: lavoriamo e rimettiamo a lei una delega piena per evitare questa distorsione che si viene a determinare per effetto del passaggio dal contratto commercio al contratto multiservizi. Si alzi e dica: io mi assumo la delega, a nome di tutto il Consiglio, per evitare questa distorsione. Allora questo sì che sarà realmente il successo di una vertenza sindacale, il successo di una vertenza lavorativa. L’avremmo superata in maniera positiva, con il soddisfacimento da parte di tutti gli attori e i protagonisti di questa vertenza.
Sindaco, io le faccio un augurio per questo nuovo anno. L’augurio che le rivolgo è di non guardare al passato. Il passato è fatto di errori, ma anche di tanti successi, e come ogni amministrare se lo si fa con pienezza di intenti, con consapevolezza e con entusiasmo si possono produrre risultati positivi, ma si può incappare anche in risultati negativi. D’altronde, a me è stato insegnato che solo chi fa sbaglia, chi non fa non sbaglia. Allora, l’augurio che io le faccio per questo 2019 è di liberarsi dai fantasmi del passato. Il presente è già tanto difficile, il futuro ormai è una chimera. Guardare al passato e demonizzare il passato deprime il presente. Noi di questo dobbiamo liberarci. Lei deve assumere la pienezza dell’amministrare guardando al presente e al futuro, e lo deve fare perché è il ruolo che le compete di fare. Non è bello amministrare guardando al passato. Non ci si confronta con il passato, ci si confronta con le sfide future. È su quelle che il suo risultato può essere apprezzato o non apprezzato. E chi lo dirà non saremo certamente noi, ma lo diranno i cittadini.
Per questo auguro un buon 2019 a lei e alla sua famiglia, come a tutti i componenti dell’Amministrazione e del Consiglio.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie.
Consigliere Rotundo, prego.
Speaker : CONSIGLIERE ROTUNDO:
Io apprezzo il voto favorevole dei colleghi della minoranza. Lo ritengo un fatto positivo, perché supera atteggiamenti pregiudiziali, supera una posizione che aveva, in questi mesi, cavalcato posizioni non condivisibili. Quindi, io penso che, come ha detto il Sindaco, oggi il Consiglio comunale sia a un passaggio cruciale perché, smentendo le visioni catastrofiste di chi dipingeva il percorso che era stato indicato come un percorso che avrebbe portato la società al fallimento, oggi invece vediamo un linguaggio diverso, il prendere atto cioè che la Lupiae era davanti ad un bivio e che la Lupiae, davanti a quel bivio, per salvarsi e per avere un futuro doveva cambiare.
La Lupiae che ci è stata consegnata era una Lupiae che aveva non solo 7,5 milioni di debiti, non solo che aveva gravato sui contribuenti della nostra città per oltre 24 milioni, non solo che aveva realizzato una perdita per l’ultimo esercizio di altri 1,4 milioni, ma era una Lupiae – lo voglio dire – che aveva fatto fare ai lavoratori sacrifici che si sono dimostrati del tutto inutili. Perché? La differenza tra ieri e oggi è proprio questa: ieri i sacrifici dei lavoratori, davanti al fatto che non si affrontava il nodo di fondo della ristrutturazione della società, producevano soltanto sacrifici senza prospettive; oggi, il passaggio dal contratto terziario al multiservizi – lo voglio dire – comporta un sacrificio certo, ma c’era alternativa? Si poteva continuare sulla vecchia strada? Il contratto che per legge va applicato a quelle mansioni è il multiservizi, o no? Allora, non aver parlato il linguaggio della chiarezza, della responsabilità da parte di chi fino a ieri ha governato questa città ha ingenerato aspettative. Ai lavoratori bisognava parlar chiaro dall’inizio. Invece, sino a ieri, sino a ieri, sino a ieri si è tentato di dire che era possibile un’altra strada.
Ora noi, con quest’atto, assicuriamo alla società una prospettiva di futuro, oggi la città sta impegnando quasi 41 milioni di euro dei contribuenti leccesi per salvare e dare un futuro alla società, ed è bene che quest’atto lo si compia in maniera unitaria, responsabilmente. Ma questo è la metà, lo diceva il Sindaco.
Oggi non si chiedono applausi, anche se una cosa la voglio dire. Se si va a rileggere la rassegna stampa di questi mesi – è la vigilia di Capodanno, non voglio usare parole pesanti – qualcuno dovrebbe riflettere su tante dichiarazioni rilasciate in questi mesi, sugli attacchi, attacchi anche personali, a chi guida questa città. Oggi forse dovrebbe fare un momento di riflessione.
Oggi si apre l’altra metà, perché oggi noi costruiamo le condizioni per dare continuità e per risanare l’azienda. Io, l’altra volta, in quest’Aula dissi che incontravo lavoratori che mi dicevano: “Ma perché, Rotundo, il concordato?”. Io dicevo: “Con il concordato salviamo la società”. “Ma il concordato è il fallimento”, mi dicevano. E io qui richiamai il precedente dell’ATAC: l’ATAC oggi sta acquistando 350 nuovi autobus, è passata dal concordato preventivo. La società è stata risanata e oggi viene rilanciata, e oggi si può parlare anche di possibilità nuove, di prospettive nuove per quella società. Invece, si è tentato di pescare nel torbido, di indicare soluzioni alternative al concordato, come se il concordato fosse una manovra per portare verso il fallimento, per colpire i lavoratori, perché il loro disegno era quello, non sapendo che chi in questi anni l’ha gestita così aveva portato sull’orlo del fallimento quella società. E oggi quella società ha un futuro, ha un futuro.
Certo, dice bene il Sindaco: adesso bisogna aggredire il debito, bisogna che sia presentato un progetto che sia ritenuto credibile, valido, forte, che sia abbattuta questa massa di 7,5 milioni di debito che grava e che ha pesato sulla società. Senza risolvere quel problema, se noi oggi avessimo fatto quello che ha fatto nel 2012 l’Amministrazione precedente, quando ha preso due immobili, e cosa ha fatto? Ha giustamente, in quelle condizioni, evitato di portare i libri in tribunale. Ha solo evitato quello, ha ripianato le perdite dando due beni immobili, ma non ha affrontato e risolto nessuno di quei problemi. Oggi dobbiamo avere l’onestà intellettuale di dire, tutti noi, che questa Amministrazione ha messo mano ai problemi di fondo della società.
Chiudo, annunciando il voto convintamente favorevole, dicendo che oggi si apre il problema di renderla produttiva e di rilanciarla, ma anche di vagliare l’efficacia e l’efficienza dei servizi. L’impegno che il consiglio di amministrazione entro trenta giorni deve fare, questo impegno verso l’utenza, è un altro aspetto che rilancia fortemente il ruolo di questa società. Per questo, io penso che oggi noi, con questo atto, costruiamo per davvero le condizioni per dare un futuro alla società.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, Consigliere Rotundo.
Prego, Consigliera De Benedetto.
Speaker : CONSIGLIERE DE BENEDETTO:
Onorevole e Consigliere comunale Rotundo, speravo che questo Consiglio comunale finisse in modo un po’ diverso, invece anche oggi ha voluto trasformare quello che è stato un modo per trovare un’opinione comune e condivisa per chiudere quest’anno con un voto unanime a favore dei lavoratori leccesi uno strumento di propaganda.
Nessuno dell’opposizione ha detto in questi mesi che non avesse bisogno, la Lupiae, di un sistema di ristrutturazione. Quello per cui noi abbiamo lottato, invece, era dire che il concordato preventivo non lo fosse. Infatti, se avessimo avuto torto, oggi non ci troveremmo a votare, tutti insieme, quello che è un piano, che è un punto al centro tra le proposte iniziali del Sindaco e della maggioranza e quello che, invece, abbiamo proposto anche noi. Invece di apprezzare a fine anno quella che non è stata una battaglia di propaganda politica, ma che, anzi, si conclude con l’unanimità di un Consiglio comunale, che è arrivato assieme ad una soluzione, e non a favore nostro, anzi proprio per arrivare a questo punto per mesi ci siamo tolti anche quello che era il nostro gettone di presenza, con felicità, invece di apprezzare che siamo arrivati a questo senza metterci a fare polemica da questi banchi, oggi lei sfrutta anche questa occasione per fare propaganda politica.
Di questo mi dispiace, perché io speravo in un fine anno diverso, speravo in un fine anno in cui non dare spettacolo politico di nuovo, ma dire: bene, siamo arrivati ad un fine comune, siamo arrivati ad una soluzione che pone al centro di due strade e di due opinioni diverse una soluzione. Invece no. Leggo ancora nelle parole dei suoi interventi un’acredine per una parte politica, che non deve esserci quando non si parla di princìpi e di valori fondamentali, ma si parla di risorse e di risultati concreti per chi dall’altra parte ha dei problemi e delle difficoltà. Mi dispiace.
Io oggi non sarei intervenuta, perché avevo apprezzato tutti gli interventi fino ad ora, in primis quello del Sindaco, del quale ho apprezzato oggi l’intervento, ma purtroppo un vecchio modo di fare politica in cui qualsiasi occasione diventa propaganda non si è perso.
Confermo il mio voto a favore oggi di questa risoluzione, sperando che si arrivi a quaranta ore e non a trentasei, perché questo è il nostro auspicio, felice che si sia arrivati a questa conclusione dopo mesi di dibattiti, che hanno portato ad una soluzione comune. Però, mi spiace che questo fine anno non porti ad un’evoluzione positiva del dialogo e del dibattito politico. Io, comunque, sono un’ottimista, altrimenti a trent’anni non starei a combattere nel sud della mia nazione, quindi mi auguro che per il 2019 qualcosa di positivo venga.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie.
Prego, Consigliere Patti.
Speaker : CONSIGLIERE PATTI:
Grazie, Presidente.
Il tema, come è stato giustamente detto, deve unire, quindi, come spesso ho fatto in quest’Aula e fuori, richiamo al senso di responsabilità, perché ritengo che sul lavoro e sui lavoratori non si debba fare politica. Però, quando si dice di mettere agli atti, mi piace ricordare quello che è già agli atti. Ricordo, infatti, che nel Consiglio comunale del 27 novembre io dissi che era necessario appostare, che era opportuno appostare, che era corretto e legittimo appostare per la partecipata quello che la legge prevede, ossia il 10 per cento in meno, o poco più, rispetto a quello che si spendeva negli anni precedenti.
Ognuno ha dato il suo contributo, ognuno ha partecipato per quello che poteva, ognuno ha rivendicato risultati, che forse sono arrivati dopo e con altre operazioni, con altre attività, con altri atti amministrativi, e questo mi piace da un punto di vista dell’obiettivo. Mi piace pensare che gli standard occupazionali li abbiamo salvati tutti assieme, che i 270 lavoratori manterranno il loro posto di lavoro almeno per i prossimi cinque anni grazie al contributo di tutti.
Cosa cambia, però, rispetto al passato? Secondo me, naturalmente. Cambia una risposta che viene data a quei lavoratori, magari anche cittadini, che non sono dipendenti di società in house, che non hanno la fortuna di avere un datore di lavoro pubblico e che per anni magari hanno ricevuto dei servizi che potevano essere migliori.
Io oggi preferisco mettere l’accento sull’efficienza, che mi auguro avverrà, e sulla soddisfazione dell’utenza, che mi auguro verrà conseguita grazie a quella che mi piace definire la nuova Lupiae. La carta dei servizi non è un fatto banale, perché mette assieme lavoratori teleologicamente orientati con la loro attività alla soddisfazione dell’utenza, che è quella che dobbiamo perseguire tutti, perché poi l’interesse dei lavoratori può non coincidere con l’interesse e con i diritti della comunità. Una buona Amministrazione deve mettere assieme l’uno e l’altro, proprio perché l’interesse collettivo non è la somma di interessi individuali. Però, avevo deciso, anch’io, di non replicare. Il problema, Consigliere Messuti, non è vivere con i fantasmi del passato. Il problema è quando i fantasmi del passato ti bussano alla porta e ti dicono che c’è quel milione e mezzo di perdita e che naturalmente la devi affrontare. Come? O ricapitalizzando o liquidando. E noi quel 14 settembre abbiamo deciso di ricapitalizzare. Non è per rivendicare un merito, davvero. Credo che in questi mesi abbiate capito che io non faccio politica sui lavoratori.
Detto questo, Consigliera De Benedetto, sempre per quelle che sono le mie bassissime competenze, il piano di risanamento è altra cosa. Noi oggi portiamo a casa la continuità aziendale, che è certamente essenziale per l’azienda, perché senza la continuità aziendale non potremmo discutere di nessun’altra cosa. Pensare che ciò sia sufficiente per dare un futuro alla Lupiae sarebbe mentire nuovamente ai lavoratori, significherebbe non dire la verità fino in fondo. Oggi mettiamo un tassello importante per il futuro. Cioè, diciamo che per i prossimi cinque anni necessitiamo della partecipata, appostiamo oltre 40 milioni di euro per la partecipata e i suoi lavoratori, intendiamo avere dei servizi all’altezza dei nostri concittadini, i servizi che la città merita, perché, piaccia o non piaccia, anche Lecce è nel 2018. Però, occorre un passaggio essenziale, come giustamente ha richiamato il Sindaco, come hanno fatto colleghi più autorevoli di me: l’accordo con i creditori.
Io credo che un bel segnale in tal senso possa venir fuori dalla seduta di oggi del Consiglio comunale, e mi spiego meglio. Un voto di unanimità del Consiglio sulla partecipata, per esempio, l’adesione dei lavoratori, l’espressione di tanto impegno da parte degli organi amministrativi, quindi dei dirigenti, ma anche del Sindaco, ma anche dell’organismo delle partecipate e dei lavoratori stessi. Io credo che questo sia il passaggio più importante di tutti, che vada su un piano – mi perdonerà il Consigliere Russi – metagiuridico (diciamo così) in cui la città, tutta, dice che abbiamo bisogno di loro e che nel futuro vogliamo andarci con loro e con la partecipata.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie.
Prego, Consigliere Giordano.
Speaker : CONSIGLIERE GIORDANO:
Grazie, Presidente.
Ho seguito con interesse e attenzione quello che abbiamo detto sino adesso, al di là di quello che ho sentito dal collega Rotundo, che sinceramente mi è sembrato abbastanza fuori posto per tutto quello che è stato detto sino ad ora, e bene ha fatto la collega De Benedetto a dire quello che ha detto.
Io credo che oggi ci troviamo di fronte sia alla soluzione di un problema sia a qualche cosa che, comunque, ha il nome della sconfitta. Magari forse non la paghiamo noi qua dentro, ma qualcun altro la paga. E questo è un fatto.
È vero che il ricorso al contratto multiservizi era una strada più o meno obbligata ed è altrettanto vero che quel tipo di mansioni è modellato fondamentalmente sul discorso del contratto multiservizi, però io ho letto qui anche questa mail, questa comunicazione fatta dai Cobas, che secondo me un pochettino di logica ce l’ha anche, perché un conto è passare al multiservizi, un conto è fare un’analisi di quello che riguarda l’aspetto emolumenti. Onestamente, non sono riuscito ad approfondire bene come è possibile che avvenga questo. So che nelle imprese private, se passi al multiservizi, il livello salariale lo devi rispettare. Io nella mia l’ho rispettato, e l’ho rispettato perché la mia associazione di categoria mi ha imposto di passare al multiservizi, ma chi prendeva 100 euro ha continuato a prendere 100 euro. Probabilmente nel pubblico sarà diverso. Questo non lo so.
Voglio dire, quindi, che è vero che oggi è una giornata nella quale portiamo a compimento un percorso ed è altrettanto vero che è un problema che è stato dibattuto e che alla fine in qualche modo ha trovato una soluzione, però io sinceramente soffro un po’ pensando a come è stata trovata questa soluzione. L’unico dato positivo che trovo per la parte che riguarda i lavoratori – del resto, è di quello che dobbiamo parlare, non è che dobbiamo parlare di altre cose – è che è stato fatto un ragionamento di convenzionamento per cinque anni. Quindi, mi auguro che all’interno di uno spazio temporale di questa portata ci sia la possibilità anche di fare una politica di recupero, in linea con quello che ha proposto, a nome di tutta l’opposizione, il collega Monticelli.
Personalmente, mi auguro che questo sia un punto di passaggio, sia qualche cosa che ci porti a poter dare un minimo di soddisfazione a tutte queste persone alle quali abbiamo chiesto sacrifici e incertezze per tanti anni e ai quali abbiamo offerto un epilogo che certamente consente di stare aperti, ma che indubbiamente non è gratificante. Questo, sinceramente, io non riesco a nasconderlo.
Collega Patti, l’abbiamo sempre ripianato il bilancio, quindi non è che abbiamo fatto chissà che cosa quest’anno. A fronte di una situazione che sapevamo che era quella che era, e lo sapevamo per tutti questi anni, abbiamo adottato gli strumenti necessari, come ha fatto qualsiasi Amministrazione che si è susseguita nel tempo. Quindi, non è che abbiamo fatto un miracolo per ripianare il bilancio. Abbiamo fatto quello che hanno sempre fatto tutti e quello che era necessario fare, quello che si fa all’interno di una società quando non si vogliono portare i libri in tribunale. Non abbiamo fatto miracoli, abbiamo fatto il minimo indispensabile. Questo diciamocelo.
Io vi ho esternato il mio punto di vista su questa questione. Mi auguro che il tempo possa portare dei miglioramenti e possa portare finalmente qualche notizia positiva, ricordando che nel corso degli anni abbiamo solamente dato notizie negative a determinate persone, e tutto sommato anche quella di oggi non è che sia una notizia positiva.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie.
Prego, Consigliere Fragola.
Speaker : CONSIGLIERE FRAGOLA:
Grazie, Presidente.
Oggi raggiungiamo un obiettivo, che era quello che ci eravamo preposti nell’ultimo Consiglio comunale in cui abbiamo parlato di Lupiae, quello di portare, così come avevo chiesto alla fine del mio intervento in quel Consiglio comunale, la Lupiae in un porto sicuro, e il Sindaco ce l’ha fatta. Il Sindaco ha portato la Lupiae ad andare avanti. Quindi, dal 1° gennaio la società avrà le convenzioni per poter lavorare. Quello che dispiace è esserci arrivati al 31 dicembre. Quello che dispiace è aver passato quattro mesi, da agosto fino ad oggi, in continua sofferenza, e parlo naturalmente dei lavoratori e delle loro famiglie, che giorno per giorno hanno affrontato il quotidiano con una domanda: cosa accadrà dopo il 31 dicembre? Oggi e solo oggi la risposta ce l’hanno: da domani sicuramente continueranno a lavorare, avranno i loro servizi da espletare.
Mi chiedo, da amministratore, se quanto fatto negli ultimi quattro mesi poteva essere fatto con molto anticipo, se questa Amministrazione del cambiamento, dal giorno in cui si è insediata, poteva dare una visione diversa all’azienda e, quindi, dare la prospettiva di quello che si sarebbe fatto oggi, pertanto se l’obiettivo oggi raggiunto si poteva condividere già da luglio 2017, quando avremmo potuto chiamare il management aziendale e porci un obiettivo, l’obiettivo della rivisitazione del contratto, l’obiettivo di rivedere le convenzioni.
L’auspicio per il futuro è quello che ci sia concretamente, Sindaco, un organo di controllo da parte dell’Amministrazione che affianchi la società in modo che vengano rispettati gli standard qualitativi, gli standard produttivi in modo che ci sia quell’efficienza che possa garantire quell’utile operativo all’azienda e che magari possa permettere di prendere quell’utile operativo dell’azienda e, perché no, distribuirlo anche ai lavoratori, così come accade in tante realtà private.
Io porto l’esempio dell’azienda in cui lavoro dove annualmente tutti i lavoratori arrivano a percepire dei premi di produzione.
La proposta che qui faccio è questa: se l’azienda dovesse raggiungere un utile operativo, si può accedere ad un premio di produzione da distribuire a tutti i lavoratori, che possa risolvere magari quel gap oggi previsto dalla riduzione di orario e quindi di indennità.
Mi auguro che la Lupiae diventi da domani orgoglio di tutta la città e non solo dei suoi lavoratori. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie. Non ho altri interventi.
Possiamo passare alle dichiarazioni di voto sulla delibera.
Dichiarazioni di voto non ci sono?
Consigliere Molendini, prego.
Speaker : CONSIGLIERE MOLENDINI:
Grazie, Presidente. Grazie, colleghe e colleghi. Preannuncio subito il voto favorevole mio e del Gruppo Lecce Città Pubblica.
Oggi si chiude una fase, parzialmente, perché, come bene ha ricordato il Sindaco, ci sarà un altro capitolo non meno importante, non meno decisivo per le sorti della nostra partecipata, che si avvia in questi giorni e si concluderà presto, quando verranno innanzitutto affrontate le questioni cruciali relative ai debiti della partecipata e in sede di concordato preventivo verranno verificate le misure con cui si potranno abbattere questi debiti e risolvere uno dei nodi principali che ha portato la nostra partecipata sull’orlo del baratro.
Questa valutazione sarà il secondo passaggio al termine del quale, se, come mi auguro, sarà positivo, potremmo dire con tutta soddisfazione che finalmente siamo riusciti nell’impresa di portare in acque sicure la in house del Comune, così come d’altronde, qualcuno l’ha già ricordato, è successo con analoghi strumenti in altre realtà di altri Comuni.
Il Consigliere Rotundo ha ricordato Roma, io ricordo anche Livorno. Ci sono state altre situazioni in cui le società partecipate hanno dovuto intraprendere cammini diversi per arrivare alla sicurezza.
Ricordo a tutti quanti noi – su questo non potremo fare altro che andare all’unanimità al voto - che il momento a cui siamo giunti non arriva improvvisamente, come una inaspettata burrasca, ma è la semplice sommatoria di quanto è avvenuto negli anni passati.
Sembra che i debiti nello stato patrimoniale della Lupiae Servizi siano avvenuti improvvisamente nel 2017, ma questi sono debiti che si sono accumulati nel corso degli anni.
Quando sento dire che era inevitabile che ci fosse la necessità di affrontare il piano di risanamento della partecipata, francamente, penso che era inevitabile, ma si è sempre evitato, perché fino ad oggi io non ho visto affrontarlo. Francamente, fino ad oggi è stato affrontato solo nella maniera più dolorosa per i lavoratori, perché se fino ad oggi sono stati richiesti, anche nel pregresso, dei sacrifici in termini di costo del lavoro, più o meno sufficienti, ma sicuramente insufficienti a risolvere i problemi, perché, come è stato ben evidenziato, i problemi non si risolverebbero oggi neanche così se non ci fosse il secondo passaggio di andare ad aggredire il debito, perché la partecipata – lo ricorda la Presidente Turi nella relazione – ogni anno paga oltre 600.000 euro di rateizzazione dei debiti tributari e previdenziali degli anni precedenti non riesce a pagare quelli in corso, lo scrive nella relazione al bilancio, e quindi ogni anno quei 600.000 euro aumentano.
Voglio ricordare a tutti i colleghi, oltre che a me stesso e anche agli estensori dell’ordine del giorno, che forse si fa un po’ di confusione con i termini. Il margine operativo non è l’utile. Nei conteggi della convenzione si parla di margine operativo, che non c’entra niente con l’utile.
Vorrei anche ricordare che il margine operativo non dico del 2017, che è stato un anno (non l’unico) anche un po’ particolare perché sono state effettuate delle…
Speaker : PRESIDENTE:
Consigliere, ha venti secondi. Siamo in dichiarazione di voto.
Speaker : CONSIGLIERE MOLENDINI:
Sono state effettuate delle appostazioni particolari, ma il 2016 aveva un margine operativo positivo di 1,4 milioni e ha chiuso in pari. Non pensate che il margine operativo risolva i problemi. La Lupiae paga circa 300.000 euro di oneri finanziari. Ha altri costi.
Guardiamo al futuro di questa società e forse, finalmente, riusciremo a traguardare con serenità dato che l’unità di controllo, che è un organo terzo, voglio ricordare che è un organo tecnico, non è un organo politico, e i dirigenti hanno firmato e sottoscritto queste convenzioni sul presupposto di un diverso contratto di lavoro e che questo può sistemare il conto economico.
Ora andiamo ad aggredire il debito. Dopodiché, la partecipata sarà finalmente, probabilmente, nelle condizioni di camminare sulle proprie gambe e potrà avere un futuro di sicurezza e di dignità per tutti i lavoratori.
Per questo annuncio il voto positivo del nostro Gruppo.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie. Consigliere Monticelli, prego.
Speaker : CONSIGLIERE MONTICELLI CUGGIÒ:
Brevissimamente.
Consigliere Molendini, mi consenta, anche io pensavo che dovesse andare tutto de plano: apprezzare la responsabilità, riconoscere il contributo fatto anche nella sala del Vicesindaco dove noi abbiamo deciso di portare a non meno di 8 milioni quando voi chiedevate i 7,3 milioni che avrebbero determinato un ulteriore abbattimento di quelle retribuzioni. Però, rivendicare tutto quello che è successo negli anni e nel tempo dicendo “Voi non avete previsto il Fondo svalutazione crediti per il contenzioso del Comune di Novoli, voi avete conferito i terreni…”
Voi non avete dato la possibilità di monetizzarli perché una delibera che è stata portata avanti e adottata, mai approvata…
Speaker : PRESIDENTE:
Consigliere Monticelli, mi raccomando, non posso rimproverare solo il Consigliere Messuti.
Speaker : CONSIGLIERE MONTICELLI CUGGIÒ:
L’Onorevole Capone, l’Assessore regionale, pose dei quesiti e non ci mise nella possibilità di adottarla. Di conseguenza, consentimi, se vogliamo eventualmente metterci la medaglietta a noi non interessa. Noi dobbiamo dare un contributo, però non dobbiamo far passare il messaggio a chi ci ascolta che quello che è stato fatto è stato tutto sbagliato, che va tutto resettato, perché non è così. Non è così, Gabriele. Lo dico per onestà intellettuale. Adesso, quando andremo all’ordine del giorno – vediamo come intendete votarlo – ti spiegherò che non intendevo il margine operativo come utile di impresa, ovviamente, facendo anche io il tuo mestiere. Okay?
Il voto sarà favorevole, ovviamente.
Speaker : PRESIDENTE:
Consigliere Messuti, prego.
Speaker : CONSIGLIERE MESSUTI:
Sarò brevissimo. Questa delibera la voteremo perché nell’ultimo Consiglio comunale della Lupiae Servizi, se non ci fossero stati i numeri, non saremmo arrivati al taglio del 10 per cento, ma saremmo arrivati a un taglio del 15 o 17 per cento. Questa delibera noi la votiamo perché per come era intricata la situazione questo rappresenta sicuramente uno spiraglio di luce per la partecipata e per i lavoratori. Questa delibera noi la votiamo perché tener fede ai livelli occupazionali è stato un credo, è stata la stella polare che ha cercato di illuminare un po’ tutto il Consiglio. Voteremo questa delibera perché offrire cinque anni di continuità alla società significa quantomeno da parte vostra non interessarvi più della Lupiae Servizi. Questo, credetemi, è un grande sollievo rispetto alla vitalità della stessa società, che avrà gambe, autonomia e capacità di creare efficienza dei servizi e di creare produzione del lavoro.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie. Consigliere Giannotta, prego.
Speaker : CONSIGLIERE GIANNOTTA:
Grazie, Presidente. È una bellissima giornata questa, perché riusciamo a chiudere il 2018 dando una prospettiva a 270 famiglie; una prospettiva su un qualcosa che nobilita l’uomo che è il lavoro, gli uomini e le donne. Era questo uno dei passaggi che riferii all’Aula nel penultimo Consiglio comunale. Un altro passaggio fu, rivolgendomi ai dipendenti della Lupiae Servizi, quando dissi: “Fidatevi di questa Amministrazione, fidatevi del Sindaco”. Non ci si può non fidare di chi, sin dal primo giorno, ha orientato la propria azione amministrativa e il proprio sguardo rispetto alla Lupiae Servizi avendo come principio dell’azione su cui fondare le proprie riflessioni e le proprie azioni il principio della diligenza del buon padre di famiglia.
Non ci si può non fidare di chi, sin dal primo giorno, ha detto che l’azione amministrativa sarebbe stata un’azione responsabile. La responsabilità si sostanzia in una chiarezza di comportamento di riflessione, di azione e di linearità di comportamento; una diligenza che si marcava di un’altra caratteristica, quella dell’essere realisti. In un’interlocuzione il Sindaco ha detto in maniera realista qual era la situazione rimarcando punti di forza e di debolezza; una diligenza, un comportamento coerente rispetto a una visione complessiva ribadendo che la Lupiae Servizi era una dinamica complessa che si inseriva interamente anche in una complessità di gestione dell’intera macchina comunale.
Poi, rilevo un’intelligenza e questa noi tutti la dobbiamo riconoscere al Sindaco Carlo Salvemini, intelligenza nel saper gestire un’operazione complessa, sapendo anche accogliere le lamentele ed eventuali suggestioni che i suoi uomini di maggioranza, ma anche le riflessioni dell’opposizione, gli propinavano.
Oggi siamo all’ultimo dell’anno e quindi vanno fatti anche i ringraziamenti a fine di un percorso. Io non credo, rispetto alla considerazione del consigliere Fragola, che i tempi potessero essere diversi. Ho questo convincimento. Non si poteva non chiudere oggi l’operazione. Prima non era possibile, secondo me. Comunque, 270 dipendenti avranno una prospettiva di lavoro per i prossimi cinque anni, un futuro fatto certamente di dignità e di un racconto che ciascuno di loro potrà fare alle proprie famiglie; una prospettiva che darà a questo lavoro valore nel momento in cui l’intervento che verrà fatto, di ristrutturazione dell’azienda, offrirà servizi di altissima qualità alla cittadinanza.
Un grazie lo vorrei rivolgere, e penso di poter parlare a nome di tutta l’Amministrazione, perdonate l’atto di presunzione, ai dirigenti e ai funzionari del Comune di Lecce, che hanno lavorato ininterrottamente per la costruzione di un impianto di convenzioni che oggi questa Assise dovrà votare.
Sto guardando la dirigente Romoli, che vorrei personalmente ringraziare. Grazie, dirigente Romoli. Un grazie credo che l’Amministrazione e i dipendenti Lupiae dovranno rivolgerlo ai cittadini, perché i cittadini leccesi oggi contribuiscono al futuro di questa città, come ha detto prima il Consigliere Patti, con 40 milioni di euro. Grazie ai cittadini di Lecce, grazie all’Amministrazione Salvemini. Buon fine anno a tutti. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, Consigliere. Non ho altre dichiarazioni di voto. Prego, Sindaco.
Speaker : SINDACO SALVEMINI:
Grazie a tutti per il contributo trasferito all’Aula. Sento il dovere di fare qualche ulteriore comunicazione alla luce delle dichiarazioni rese e anche con riferimento alla proposta dell’ordine del giorno.
Lo dico senza alcuna saccenteria, ma con un doveroso richiamo alla prudenza. Nell’affrontare questo tema bisogna immergersi nella complessità delle norme, degli atti, dei documenti e delle vicende per come si sono sviluppate.
Se si vuole assolvere a una funzione di utilità pubblica, bisogna adempiere con passione e impegno nella lettura di tutti i documenti, senza tralasciare nulla, senza imprecisioni, senza inesattezze, perché altrimenti si disseminano sul campo fraintendimenti ed equivoci che non agevolano la soluzione del problema.
Una prima precisazione. Il richiamo alla decisione del Comune di aderire al 243-bis, la cosiddetta manovra di riequilibrio pluriennale dell’ente, non c’entra nulla, assolutamente nulla, con la doverosa necessità di trasformazione del contratto collettivo nazionale del lavoro da commercio e terziario a multiservizi, che si imponeva per la necessità di poter rilasciare la valutazione di congruità economica ai sensi del decreto legislativo n. 50. Questo sarebbe stato identico anche se il Comune non avesse aderito al 243-bis.
Io non ho nessuna intenzione di banalizzare o minimizzare il significato di un voto unanime dell’Aula. Anzi, ne sono lieto. Vorrei, però, che si stabilissero alcuni riferimenti certi.
L’ordine del giorno votato dall’Aula con l’unanimità del Consiglio non ha aggiunto nulla a quello che era nell’ufficialità degli impegni assunti dall’Amministrazione nei tavoli della Prefettura di Lecce, cioè nell’ufficio del Governo nazionale, regolarmente verbalizzati e agli atti di questa vicenda. Chi vuole rivendicare un merito lo fa oggi, giustamente, con un voto favorevole, che sancisce un’unità di intenti. Però, mi sia consentito, colleghi Consiglieri, con la stessa onestà intellettuale, andatevi a ripercorrere la rassegna stampa di questi mesi per verificare come e in che modo avete inteso contribuire alla soluzione del problema interloquendo con me e con questa Amministrazione.
Io la prendo e la metto qua sotto perché non mi interessa riaprire polemiche, ma voglio anche che ci sia un minimo di rispetto reciproco quando si affrontano discussioni così impegnative. Voglio ricordarvi per l’ennesima volta che il ricorso agli strumenti della legge fallimentare è stato per la prima volta ufficialmente richiesto dal Collegio sindacale della Lupiae dopo la annunciata situazione di insolvenza che la società avrebbe affrontato a far data dal 1° novembre del 2018.
Nelle società per azioni, per quanto a partecipazione pubblica, vigono le regole del codice civile, che stabiliscono espressamente ruoli e responsabilità degli organi amministrativi, degli organi di controllo e del socio unico.
Non vi è stata nessuna imposizione del socio nella scelta dello strumento da offrire come gestione della crisi. Vi ricordo che l’istanza di concordato depositata presso il tribunale lasciava aperta la possibilità del concordato preventivo in continuità o dell’accordo di ristrutturazione del debito, che gli advisor scelti in autonomia dal Consiglio di amministrazione della Lupiae, che non è emanazione fiduciaria di questa Amministrazione, hanno individuato essere il concordato preventivo con continuità.
Vorrei anticipare qualcosa che è stata già posta all’attenzione dell’Aula, ma che viene introdotta nella discussione della Lupiae, quasi che noi stessimo dentro una situazione di inedita serenità economico-finanziaria.
La scelta di non aderire al fondo di rotazione non cancella in nulla lo squilibrio economico-finanziario dell’ente e non elimina, purtroppo, l’obbligo dell’Amministrazione di predisporre una manovra di riequilibrio pluriennale per far fronte a uno squilibrio complessivo di 72 milioni di euro.
L’accesso al fondo di rotazione era esclusivamente una possibilità che si apriva in ragione di urgenti necessità di iniezioni di danaro dell’Amministrazione che si è inteso garantire attraverso strumenti oggi predisposti attraverso la legge di bilancio, la legge finanziaria.
Resta inalterata la necessità di garantire la gestione della crisi della Lupiae dentro la gestione della crisi del Comune di Lecce. Vorrei trasferirvi questo messaggio. Sarei ben lieto di poter dire che abbiamo preso un abbaglio. No, siamo dentro una crisi e dentro questa crisi siamo chiamati ad affrontare anche il risanamento della nostra Multiservizi.
Quello che ancora una volta considero utile precisare è che da qui a, presumibilmente, due mesi, tre mesi il Piano di risanamento dovrà essere presentato, non sottoposto al voto di quest’Aula. Questa è una novità con la quale, forse, non stiamo facendo i conti. Per la prima volta il Piano di risanamento della Lupiae dovrà ottenere un’attestazione terza che esula dalla volontà e dagli indirizzi del Consiglio comunale e che definisce una forma di garanzia sulla solidità della sostenibilità futura della stessa azienda.
Questo significa, come abbiamo detto, che adesso bisognerà aprire la partita della ristrutturazione del credito. Questo significa anche che quel Piano di risanamento, colleghi Consiglieri, dovrà essere impostato tenendo conto non solo delle convenzioni rinnovate oggi e dei 41 milioni di euro nei prossimi cinque anni, ma anche tenendo conto della necessità dell’azienda di predisporre un cash flow finanziario mensile capace di restituire i soldi ai creditori e di poter gestire ordinariamente l’azienda senza il ricorso al credito bancario. Come sapete, un’azienda in concordato preventivo, superata la fase dell’omologa, non ha le porte degli istituti di credito aperte, come sarebbe finora avvenuto. Significa che la Lupiae dovrà vivere autofinanziandosi. Ecco qual è il senso di quella voce legata alla marginalità economica, quello di consentire uno spazio necessario all’adempimento di obbligazioni che sono dentro un riequilibrio pluriennale.
Per questa ragione, dopo aver letto con attenzione l’ordine del giorno, dichiaro che esso non potrà essere votato dall’Amministrazione. Mi incarico di spiegarne il motivo. L’accordo sulle 36 ore è stato raggiunto all’interno di un accordo aziendale sottoscritto da tutte le organizzazioni sindacali che è stato l’atto presupposto su cui sono state impostate le offerte economiche, sulle quali sono state rilasciate le valutazioni di congruità positiva da parte dei dirigenti. Quell’atto oggi, per senso di responsabilità e per interessi dell’azienda, non può essere messo in discussione perché definisce l’elemento di certezza che hanno in mano gli advisor per la definizione puntuale del Piano di risanamento.
Questo non significa, naturalmente, che non vi sia l’interesse del socio unico di poter affrontare, dopo l’omologa del tribunale, dopo l’esercizio che si avvia, qualunque opzione si dovesse rendere necessaria per migliorare l’organizzazione dell’azienda e migliorare la situazione dei lavoratori. L’approvazione oggi di questo ordine del giorno non solo è completamente incompatibile con gli atti formali assunti dall’Amministrazione in ragione di accordi aziendali sottoscritti dal CdA e dalle organizzazioni sindacali stesse, ma è potenzialmente nocivo degli interessi dell’azienda ancora impegnata nella definizione di un Piano di risanamento che ancora deve essere sottoposto alla valutazione dell’attestatore e ancora deve ottenere l’omologa del tribunale.
Solo per questo motivo, Consigliere Monticelli Cuggiò, non per ragioni di contrapposizione tra maggioranza e minoranza, non possiamo votare. D’altra parte, ve lo dico, anche qui, senza desiderio di far polemica, se dentro una questione così articolata e complessa si vuole offrire un proprio contributo unitario, sarebbe utile e giusto che la predisposizione di un ordine del giorno non venga sottoposta all’Aula a cose fatte, ma venga condiviso prima con il Sindaco e la sua maggioranza, anche per evitare di dover dire “non si può approvare per queste ragioni”. Se avessimo avuto la possibilità di discuterne prima, avrei trasferito alla minoranza le ragioni per le quali questo ordine del giorno così impostato non poteva essere accolto. Non otterrebbe neanche il parere di regolarità, credo, da parte dei tecnici, ma non vi anticipo nulla, proprio per le ragioni che vi ho detto, perché fa cadere totalmente l’impalcatura su cui è costruito oggi l’impegno finanziario quinquennale dell’ente, finalizzato alla costruzione del Piano di risanamento.
In ultimo, e concludo, anch’io intendo personalmente ringraziare i tecnici che mi hanno assistito in questi mesi, che qualcuno sostiene essere poco preparati o essere poco utili nella mia conduzione. Si dà un giudizio, evidentemente, di inadeguatezza del loro operato. Io, invece, esprimo un giudizio di piena soddisfazione. Li ringrazio per il lavoro che è stato garantito in questi mesi, a partire dal Segretario generale, dall’Unità di controllo sulle società partecipate a tutti i dirigenti e ai funzionari che hanno reso possibile giungere al 31 dicembre – sì, al 31 dicembre – all’approvazione di questo provvedimento.
Se si vuole avere la spiegazione del perché si è arrivati al 31 dicembre, si abbia la pazienza e l’umiltà di leggere l’istruttoria dell’atto deliberativo. Si abbia la pazienza e l’umiltà di sfogliare la rassegna stampa di questi ultimi cinque mesi per capire perché si è arrivati a questa data.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, Sindaco.
Possiamo procedere alle operazioni di voto della delibera.
Procedete con il voto elettronico. Disabilitate Tondo. Disabilitate Battista. Disabilitate Mazzotta. Perrone e Giordano disabilitati. Nuzzaci disabilitato.
La Consigliera De Benedetto deve votare. Grazie.
Operazione chiusa.
Presenti 27, favorevoli 27, nessun contrario, nessun astenuto. La delibera viene approvata.
Adesso, per alzata di mano, l’immediata eseguibilità. Stesso esito.
Adesso passiamo all’ordine del giorno.
Prego, Consigliere.
Speaker : CONSIGLIERE MONTICELLI CUGGIÒ:
Sindaco, ho ascoltato il messaggio che hai voluto lanciare ai colleghi della maggioranza per giustificare il tuo diniego all’ordine del giorno, che voleva essere un contributo. Mi scuso se, eventualmente, rappresenta lesa maestà il fatto di averlo, in definitiva, rappresentato in Aula senza averlo condiviso con il Governo.
Se noi pensiamo, Sindaco, che il Piano di risanamento, che deve essere attestato e asseverato in tribunale, possa trovare valido appiglio su quello che è il margine operativo delle convenzioni, siamo fuori strada. Siamo molto fuori strada.
Il Piano di risanamento potrà trovare l’attestazione e l’asseverazione perché la Lupiae deve chiudere le transazioni con i suoi creditori. I creditori, sostanzialmente, sono due, Sindaco: la banca e l’erario. Tu stesso in Commissione ci hai detto che il concordato Alba Service con l’erario si è definito con il 19 per cento. La banca non lo sappiamo.
Ritengo che, a valle di quella che sarà la valutazione dei terreni che il consulente nominato dal tribunale fallimentare esprimerà, se dovesse andare come riteniamo, ci sarà liquidità nella Lupiae, perché quei terreni hanno un valore. Quindi, su quel margine operativo, che so bene non essere l’utile d’impresa, ho voluto soltanto dare un suggerimento, che non può trovare un veto su una sigla apposta dai sindacati, dal Consiglio di Amministrazione, perché è una soluzione in meglio. D’accordo? Tanto che nel dispositivo dice di “valutare durante”.
Quindi, quando ci si pone in una posizione di contrasto, invocando vincoli tecnici, non mi trovi d’accordo. Era soltanto un contributo che si sarebbe voluto rappresentare all’Assise per limitare, senza avere interessi sui dipendenti, tanto sanno che io non conosco nessun dipendente della Lupiae. Non è mirato a un interesse personale, ma a un interesse della comunità dei lavoratori della Lupiae, demandandolo a te, quando riterrai tu di applicare eventualmente questa situazione in meglio, ma non mi dire che il margine operativo sarà un riferimento dirimente perché il Piano di risanamento possa passare o meno.
A nome di tutti i colleghi anticipo, ovviamente, il voto favorevole al nostro ordine del giorno.
Anche io concludo l’intervento facendo gli auguri a tutti.
Speaker : PRESIDENTE:
Prego, Sindaco.
Speaker : SINDACO SALVEMINI:
Forse non è chiaro. Qui non ci sono valutazioni di indirizzo politico che possano prevalere sulla cornice delle norme e sugli iter scanditi.
Se l’ordine del giorno così formulato intende essere integrato con una precisazione legata alla scadenza del quinto anno dopo l’omologa del tribunale, alla scadenza del quinto esercizio, che quindi non mette in discussione gli accordi sindacali finalizzati a un Piano di risanamento quinquennale, in ragione di questo spirito collaborativo e senza voler anticipare nulla di negativo... Perché no? È quello che ho sempre detto ai lavoratori e alle organizzazioni sindacali: non c’è nessuna preclusione nel voler garantire il recupero delle ore ai lavoratori stessi in una cornice di sostenibilità del conto economico. Poiché questa sostenibilità del conto economico per i prossimi cinque anni all’interno del Piano di risanamento è garantita dalle 36 ore, questo impegno non posso disattenderlo.
Se, invece, lo si vuole indicare come obiettivo di medio periodo alla scadenza del quinto esercizio, superata l’omologa del tribunale, io non ho nessuna difficoltà a esprimere un voto favorevole come manifestazione della volontà dell’Aula.
Se rimane così com’è, ribadisco il voto negativo del Governo.
Speaker : PRESIDENTE:
Credo che possiamo passare al voto sull’ordine del giorno. Prego.
Disabilitate Nuzzaci. Disabilitate Tondo. Disabilitate Battista, Mazzotta, Perrone, Giordano.
La Consigliera De Benedetto deve votare.
Chiuse le operazioni di voto. Esito: presenti 27, favorevoli 12, contrari 14, 1 astenuto. L’ordine del giorno viene respinto.
Buona giornata e auguri a tutti quanti, alla stampa e ai cittadini che hanno assistito ai lavori.