Speaker : PRESIDENTE:
Colleghi, vi prego, prendiamo posto, così iniziamo i lavori.
Segretaria, l’appello.
Speaker : SEGRETARIO GENERALE:
Battista, Bianco (assente), Calò, De Benedetto (assente), De Matteis (presente), Finamore (assente), Fragola, Giannotta, Gigante (assente), Giordano (presente), Guido (assente), Mariano Mariano (presente), Martini, Mazzotta (assente), Messuti, Molendini, Monosi.
Perché Monosi? Non è Monosi. È stato sostituito da Guerrieri.
Monticelli, Murri, Nuzzaci, Pala (assente), Patti, Perrone, Povero (presente), Ria (presente), Rotundo, Russi (assente), Salvemini (presente), Spagnolo, Tondo, Valente, Tessitore, Leucci.
Leucci presente e Tessitore presente, giusto?
Abbiamo chiuso.
Speaker : PRESIDENTE:
In piedi per gli Inni. Buonasera a tutti.
Oggi discuteremo di un argomento richiesto dai Consiglieri Giordano ed altri avente ad oggetto “Sicurezza e ordine pubblico in città”.
Ringrazio Sua Eccellenza, il dottore Palomba, per aver aderito ed essere presente con noi a questi lavori. Colgo l’occasione, Sua Eccellenza. A nome mio personale e del Consiglio comunale, desidero rivolgerle il più ossequioso saluto e il più sentito ringraziamento per l’encomiabile azione istituzionale svolta sul territorio salentino. La competenza, unitamente all’alto senso del dovere, la sensibilità, la passione e lo spirito di sacrificio hanno sempre contraddistinto il suo operato e sono stati apprezzati da tutte le Istituzioni e dalla comunità civile, che ha individuato nella sua persona un sicuro e fermo punto di riferimento istituzionale in un periodo così difficile e complesso per ogni vicenda di qualsivoglia natura.
Per quanto sopra, le riaffermiamo la nostra profonda e sincera riconoscenza, nella consapevolezza che dove andrà saprà farsi apprezzare per il forte e rigoroso senso delle istituzioni e le sue indubbie qualità umane.
Grazie, Eccellenza. Auguri ancora per il suo nuovo incarico. A noi, dopo che sarà passato il magone in gola, il compito e la gioia di continuare sulla strada che ci ha insegnato. Ancora grazie.
La parola al Consigliere Giordano.
Speaker : CONSIGLIERE GIORDANO:
Grazie, Presidente.
Innanzitutto, un cordiale saluto agli ospiti che intervengono oggi nel nostro Consiglio comunale, in particolare a Sua Eccellenza, il Prefetto di Lecce, Claudio Palomba, che certamente nel corso del suo intervento ci fornirà nuovi strumenti di valutazione di un problema la cui portata è di giorno in giorno crescente.
L’argomento che portiamo oggi all’attenzione dell’Aula non è certamente nuovo. Parliamo di sicurezza.
Su mia sollecitazione, più volte quest’Aula ha trattato problemi riguardanti la sicurezza, uno dei principali obiettivi che una società moderna deve assicurare ai cittadini. La nostra città, in particolare nell’ultimo periodo, ci parla di una serie di azioni che hanno turbato profondamente il tessuto sociale di Lecce, preoccupando in maniera esponenziale i nostri concittadini. Sono fatti nuovi, signor Sindaco, che vanno ad aggiungersi ad altri comportamenti negativi, forse endemici, ma ai quali comunque non vogliamo fare l’abitudine. Lecce ormai è una città turistica con le carte in regola per continuare a essere tra le più attrattive mete italiane e non possiamo permetterci di dimenticare un aspetto importante come questo.
Con riferimento al problema della sicurezza, io vorrei ripercorrere con voi l’ultimo periodo della nostra città.
Sarà una relazione un pochino lunghetta, che cercherò di ridurre.
Ottobre 2017. I residenti del centro storico della città chiamano in causa la magistratura dopo la gravissima rissa che ha seminato il panico in una delle zone più frequentate da turisti e famiglie. Nei giorni scorsi è stato consegnato in Questura, per l’inoltro in Procura, l’esposto firmato da un nutrito gruppo di persone residenti in una zona del centro storico, teatro di ulteriore sanguinosa rissa. A parlare è Beppe D’Ercole, residente in quella zona e amministratore di un gruppo molto seguito su Facebook “Vivere Lecce”. Non abbiamo – continua – molta fiducia dopo aver trasmesso per anni appelli, petizioni e richieste aventi tutte lo stesso argomento: una richiesta di sicurezza.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata una pericolosa rissa, una delle tante che scoppiano in quelle zone tra extracomunitari, avvenuta in un luogo pubblico, con mazze, bastoni chiodati e altro, la sera del 16 ottobre – parliamo del 2017 – in via Galateo, intorno alle 21.30.
La rissa di cui parla questo esposto è iniziata in via Galateo, ma è finita in via Libertini, senza esclusione di colpi, a causa anche dell’alcol che aveva annebbiato la mente di alcuni protagonisti. Assi di legno, bottiglie e altro, scagliate senza pensarci troppo, hanno messo a repentaglio l’incolumità dei passanti.
Insomma, il Far West di cui ha parlato il Capogruppo di Fratelli d’Italia, Michele Giordano, in Consiglio comunale spesso si scatena in pieno centro. Non c’è bisogno di andarlo a individuare in periferia.
La cosa più inquietante è che la gente che scatena queste vere e proprie guerriglie urbane, in quei momenti, non ha nessuna remora, tanto che una signora residente che ha provato a sedare gli animi in quell’occasione, annunciando che avrebbe chiamato la Polizia, è stata minacciata palesemente: “Sappiamo come ti chiami e dove abiti”. L’ha avvertita in questa maniera chi faceva la rissa in strada. La Polizia è, comunque, riuscita a intervenire dopo un’ora e verso le 22 hanno bloccato e identificato due gruppi protagonisti di questi scontri. A terra restava il sangue, frammenti di vetro e altre armi improvvisate.
I motivi delle risse sono i più disparati, secondo quello che scrivono i residenti nell’esposto, che sono anche i testimoni oculari di continui litigi: divisione delle zone di spaccio, commercio ambulante, occupazione di case abbandonate o futili motivi dovuti all’abuso di alcol.
23 aprile 2018: rissa tra immigrati nella Villa comunale. La Villa comunale – lo abbiamo sempre sostenuto – deve essere presidiata da una pattuglia della Polizia municipale. Solo la presenza costante delle forze dell’ordine può garantire una situazione di normalità, sicurezza e controllo del territorio, che devono essere i principali obiettivi da perseguire con impegno e costanza. Il 25 aprile circola il video di un immigrato che si masturba sotto le coperte in pieno centro. Parliamo della stazione. Da troppo tempo assistiamo al progressivo degrado della stazione di Lecce. I luoghi pubblici e le sale d’attesa si sono trasformate in un dormitorio abusivo, con bivacco annesso. Sembrano moltiplicarsi i senzatetto costretti a rifugiarsi nella stazione leccese. La Masseria Ghermi avrebbe dovuto dare una sistemazione dignitosa a chi vive in strada, ma non è andata così.
Sul web circola un nuovo video che esprime con chiarezza l’emergenza sociale in cui è sprofondata la zona della stazione. Si tratta dell’ennesima testimonianza filmata di una situazione esplosiva. Le fallimentari politiche sull’immigrazione degli ultimi Governi hanno contribuito a rendere più difficile la situazione. Sul territorio sono sempre più numerosi gli immigrati allo sbando, senza lavoro e con permesso di soggiorno scaduto. È tempo di dare risposte concrete all’emergenza sociale che si è creata e alla conseguente questione della sicurezza nella stazione di Lecce. È necessario un piano basato su tre punti per affrontare il problema: decoro, sicurezza e difesa della dignità di chi non ha una fissa dimora.
28 maggio: rissa tra extracomunitari alla Masseria Ghermi. Mi risparmio di leggervela, perché è una cosa molto lunga. Si tratta di una rissa dovuta a futili motivi. Si parlava di una bicicletta, ma poi sono comparsi coltelli e altre armi improprie. È intervenuta la Polizia, che ha identificato e arrestato queste persone. Tra l’altro, una di queste persone – si parlava sempre di biciclette – poco tempo fa aveva sottratto la bicicletta a un anziano all’interno della città.
2 settembre 2018: maxirissa tra extracomunitari a Porta Rudiae. Sono volati pugni, biciclette e bottiglie. Questo nei pressi di Porta Rudiae. Ignote le cause che hanno scatenato una rissa di grosse proporzioni, che ha coinvolto decine di persone, tra cui alcuni stranieri, sul viale dell’università. Attoniti gli automobilisti che hanno assistito alla scena, con il traffico bloccato per alcuni minuti. Un’auto è stata danneggiata durante la colluttazione. Questo fatto ce lo ricordiamo perché ne abbiamo parlato anche in Aula.
Duello fra migranti ubriachi con bottiglie rotte in zona stazione. Parliamo del 17 agosto. Anche qui si parte da una situazione di degrado, di bivacco e di violenza sempre all’interno della stazione, dove un pakistano è stato ferito con dei cocci di bottiglia.
È di oggi la notizia di un tentativo di rapimento, da parte di un extracomunitario, di un bambino. Non conosco gli esatti termini, i dettagli della situazione, ma pare che la notizia sia comparsa su una emittente televisiva locale, che ha spiegato esattamente di che si tratta.
Quartiere stazione. Una maxirissa a fine settembre, il 24 settembre. Per l’ennesima volta i residenti della stazione sono stati terrorizzati da scontri tra immigrati, violenza e sangue.
Purtroppo siamo riusciti a trasformare alcuni quartieri di Lecce in piccoli Far West, dove qualcuno può rischiare anche di morire. Mi chiedo (questo era quello che scrivevo a settembre) se l’attuale Amministrazione voglia continuare a ignorare una bomba sociale fatta da sbandati, ubriaconi e gente che spesso continua a restare nel nostro Paese illegalmente, senza che si provveda a presidiare costantemente alcune zone a rischio.
A seguito anche di questo, c’è stata la richiesta del Consiglio comunale monotematico. Debbo dire che da allora ci sono stati interventi, sono state sollecitate alcune iniziative e qualcosa è stato fatto. Il problema è che per poter controllare quella e altre zone della città è necessario che gli interventi siano costanti, ripetuti, che ci sia un presidio ventiquattro ore su ventiquattro. Diversamente, con la situazione che c’è oggi in città, sarà molto difficile riuscire a riportare questa situazione alla normalità. Lecce è diventata una città turistica. Lecce è meta di un importante flusso turistico. Non possiamo offrire una situazione di insicurezza ai cittadini residenti e uno spettacolo che spesso potrebbe anche squalificarci agli occhi di questi visitatori e innescare un circolo vizioso al posto di quello virtuoso che negli anni si è instaurato.
Secondo me, è necessario stabilire un patto interforze tra le varie forze di polizia che possono presidiare la città, sicuramente utilizzando gli strumenti che il nostro sistema legislativo ci mette a disposizione. Questo sicuramente è quello che ci dirà anche il nostro Prefetto che, partendo dal decreto sicurezza, con il protocollo per Lecce, punta a sperimentare e a strutturare una serie di interventi che potrebbero condurre a ottenere i risultati che tutti quanti speriamo.
Un’altra cosa molto importante ho il dovere di dirla. La situazione di Lecce è approdata anche in Parlamento. C’è stata un’interrogazione parlamentare sul “caso Lecce” il 3 ottobre. L’onorevole Marcello Gemmato, di Fratelli d’Italia, ha presentato una interrogazione parlamentare che cerca di sollecitare a un maggiore intervento le forze che devono occuparsi del controllo della città. Era mia intenzione leggervela, ma cerco di evitarlo. È comunque a mia disposizione. Chi volesse prenderne visione, può tranquillamente farlo. Basta che me lo chieda.
Questo perché? Come vi dico queste cose, vi dico anche che ho riscontrato, nel corso di quest’ultimo periodo e anche negli incontri fatti ultimamente con molti colleghi, che questi problemi, sia pure con sensibilità diverse, sono problemi condivisi, per i quali tutti quanti auspichiamo di avere una soluzione definitiva, stabile. Così come ho detto in precedenza, ho riscontrato anche dei miglioramenti in questo senso per quello che riguarda l’azione delle forze dell’ordine. Ci sono stati.
Quindi, anche dal dialogo avuto con tutti i Capigruppo presenti in Consiglio comunale oggi, successivamente all’ascolto delle parole di Sua Eccellenza, sicuramente anche quelle del Sindaco e di qualche collega che vorrà intervenire su questa discussione, preannuncio un ordine del giorno condiviso, firmato da tutti i Capigruppo di tutte le formazioni politiche presenti in Consiglio, che impegna il Sindaco e la Giunta a una serie di iniziative che non sono strettamente specifiche, salvo la richiesta di un presidio fisso interforze nell’area della stazione ferroviaria, ma che danno comunque il senso della volontà di tutta l’Amministrazione nel suo complesso di percorrere una strada di riqualificazione per quello che riguarda il discorso “sicurezza urbana” a Lecce.
Successivamente – non è questa la sede per parlarne, ma sarà una proposta interessante che eventualmente potremmo anche dibattere in Commissione – vi illustrerò il cosiddetto “controllo di vicinato”, un’iniziativa che viene attuata a supporto delle forze dell’ordine. È stata già fatta in altre città. Non è un’iniziativa privata, di cittadini che prendono iniziative da soli. Si tratta solamente di una rete organizzata che segnala alle Istituzioni le situazioni. Non prende nessuna iniziativa autonoma. È un’iniziativa sperimentata già altrove. Io ho una documentazione sul Comune di Modena in questo senso, ma di questo, magari, ne parleremo successivamente in Commissione e cercheremo in quella sede di valutare insieme l’opportunità di poter avviare anche a Lecce qualcosa di questo genere.
Concludo così. Alla fine, con piacere, ho riscontrato che il mio punto di vista – ripeto, nella diversità delle sensibilità e delle valutazioni – dispone di un denominatore comune: quello di voler tendere tutti verso la soluzione di questo problema. Questo, sinceramente, mi fa piacere per la città e mi fa piacere anche per gli sforzi che abbiamo profuso per indicare rimedi e soluzioni a questo problema.
Vi ringrazio per l’attenzione. Ho concluso l’intervento.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, Consigliere Giordano.
La parola a Sua Eccellenza, il Prefetto.
Speaker : PREFETTO PALOMBA:
Buonasera a tutti. Grazie per l’invito. Grazie, innanzitutto, alla comunità leccese.
Colgo l’occasione, oggi, per ringraziare le Amministrazioni comunali che mi sono state vicino. Abbiamo lavorato tre anni intensamente con gli obiettivi che, in qualche modo, venivano indicati dal Consigliere: dare a questa città, di cui penso che porterò un ricordo indelebile, il massimo della sicurezza.
Ovviamente, oggi il tema della sicurezza può essere declinato in vari modi. Soprattutto, va detto che una cosa è la sicurezza e una cosa è la percezione della stessa sicurezza, anche se penso che per chi amministra la cosa pubblica vada data la stessa importanza: sicurezza e percezione della sicurezza. Perché? Perché il cittadino oggi vive in una situazione di insicurezza. Sono tanti i fenomeni. In qualche modo, il Consigliere richiamava quelli dell’ultimo biennio. Io non voglio soffermarmi sui numeri, però sappiate che le operazioni, anche prima dell’ultima, riguardante la stazione ferroviaria, anche in altre zone della città... Si faceva cenno anche a Porta Rudiae. Penso che le forze dell’ordine siano intervenute in molti casi immediatamente e siano intervenute anche con provvedimenti – voi lo sapete benissimo, articolo 100 – di chiusura di esercizi commerciali, che ovviamente è un danno economico forte, che in qualche modo incidono sul sistema sicurezza.
Avete visto che la risposta sulla stazione ferroviaria è stato un presidio per quindici giorni fisso, un presidio interoperativo, anche con la Polizia municipale, che ringrazio per la collaborazione, che ha dato una serie di risultati importanti. Sono stati fatti una serie di interventi e chiusi cinque esercizi pubblici. Questo l’abbiamo fatto, come sempre abbiamo fatto, nell’ambito del comitato che, come sapete, è composto anche dal Sindaco e dal Presidente della Provincia.
Siamo intervenuti perché solo il controllo delle forze di polizia, lo sapete benissimo, non è possibile farlo, con tutte le difficoltà che abbiamo in ogni territorio, in tutta la provincia eccetera. Lei citava anche l’ultimo decreto sicurezza della città. Il decreto sicurezza della città prevede la possibilità di individuare, laddove ci siano particolari criticità e situazioni di disagio, dei presìdi. Sul presidio fisso ci sono una serie di perplessità, ma questo non significa andare a individuare momenti di controllo. Presso la stazione ferroviaria l’abbiamo fatto su una turnazione abbastanza estesa, il che ci ha consentito di operare. Anche l’ultimo episodio, quello della donna, è stato possibile perché comunque avevamo il presidio delle forze di polizia.
Il lavoro, al di là degli episodi, che comunque vanno verificati... Si citava Masseria Ghermi e presenze continue e costanti sul territorio. Masseria Ghermi devo dire che, sia con la precedente Amministrazione sia con l’attuale, in qualche modo, si è cercato di organizzarla nel miglior modo possibile, tenendo presente la destinazione originaria e tenendo anche presente – penso che lo abbiano fatto sia il precedente Sindaco che l’attuale – che la destinazione era per le persone senza dimora. Non ci vanno. Lo sappiamo. Non ci sono andate, nonostante i tentativi disperati delle Amministrazioni comunali. Questo non significa, comunque, che non debba essere presidiata. Così come l’episodio cui lei faceva cenno. Immediatamente, c’è stato un provvedimento nei confronti dell’autore.
Però il lavoro che abbiamo inteso impostare è un lavoro... Lei ha fatto cenno al patto per Lecce. Il patto per Lecce è un’applicazione del concetto di sicurezza integrata. Guardate, la sicurezza oggi non è solo delle forze di polizia. È importantissimo il presidio del territorio, però vuol dire mettere a sistema una rete che riguarda tanto il pubblico che il privato, ed è quello il tentativo.
Io vorrei dire una cosa. L’ho detto in più occasioni. Se firmo un protocollo, l’attività parte dopo, non prima. Per il protocollo non mi soddisfa la firma. Mi soddisfa quello che viene dopo. Quello che viene dopo, se realmente si potesse attuare quello che c’è scritto, e io manderò prima di andar via il protocollo, è una... Si diceva di tener conto delle specificità. Noi abbiamo cercato di tarare secondo la specificità della città di Lecce, vale a dire lo sviluppo forte del sistema di videosorveglianza, i controlli integrati, forze di polizia, l’interoperatività tra le sale operative con il collegamento immediato con la Polizia locale.
Oggi per parlare di sicurezza è fondamentale il presidio del territorio, ma ci sono tante altre cose che vanno messe a sistema. Queste cose noi abbiamo cercato di tracciarle. Una cosa è scrivere e una cosa, poi, è attuarle, ovviamente. Però, anche la possibilità che lo stesso privato... Voi sapete benissimo che nel decreto sicurezza della città si prevede anche la partecipazione dei privati. C’è un passaggio che consente all’Amministrazione comunale delle detrazioni su IMU e TASI per agevolare il privato, anche i singoli condomini, sui sistemi di videosorveglianza. Quella è sicuramente una cosa su cui dobbiamo lavorare, perché il sistema attuale di vigilanza va un po’ rivisto e, soprattutto, va rivisto secondo le nuove tecnologie.
Sicuramente sarete informati del finanziamento che è stato dato dal PON Legalità, per esempio, per quanto riguarda l’area industriale leccese, il che non significa richiamare un protocollo e dire “ho risolto” o “risolviamo il problema della sicurezza”, ma soprattutto della sicurezza che la gente avverte. Io nei tre anni di Lecce, anche da privato cittadino... Amo passeggiare per la città autonomamente, da privato cittadino e mi rendo conto di quali sono le zone anche un poco più a rischio. Però, per esempio, se da un lato si chiede sicurezza, dall’altro lato poi si fittano case anche con canoni o addirittura in nero e casomai sono le stesse persone che chiedono sicurezza. Questo lo abbiamo verificato sul tema della prostituzione, in alcuni casi di soggetti senza permessi regolari. Dobbiamo chiarirci: anche questa è sicurezza e legalità. La stessa persona che in qualche modo ci tira le orecchie perché c’è stata la rissa lì, probabilmente dà l’abitazione in nero a qualcuno.
Il rispetto delle regole, come ovviamente deve avvenire da parte di tutti, va richiamato anche nei confronti di queste persone, perché in alcuni casi abbiamo avviato con la Polizia locale e con la Guardia di finanza un controllo sulle locazioni, perché in alcune zone in particolare si verificano fenomeni di questo tipo.
Per quanto riguarda gli interventi, potrei citare le operazioni “Alto impatto”, l’operazione “Strade sicure” da parte della Questura, a legalità diffusa. Molti sono stati gli interventi anche dei Carabinieri, soprattutto in quelle zone. Ciò non significa che ovviamente i problemi si risolvono improvvisamente. Nell’ultimo Comitato furono rescisse una serie di azioni, perché non è solo il presidio del territorio e quindi la limitazione dell’orario di vendita degli alcolici. C’erano due punti in particolare nella zona vicino alla stazione dove si verificavano e dove si sono verificati praticamente gli incidenti. Anche quella è sicurezza. Nel momento in cui fino alle 22, se non oltre, noi diamo la possibilità di vendita di alcolici, qualche problema si pone, ivi compresa ovviamente la vendita in vetro. Per cui, anche quella è una misura.
Io batto su un punto, ma ho visto che l’Amministrazione comunale lo ha già inserito: l’illuminazione delle strade è sicurezza. Quando uno attraversa alcune strade ha paura solo della non luce, della non illuminazione. Il fenomeno sicurezza si fonda su tutta una serie di cose. Il decreto sicurezza delle città parla di degrado urbano, di misure volte a garantire anche la tranquillità e la pacifica convivenza delle persone. Su questo punto dobbiamo lavorare e dobbiamo lavorare tutti. La sicurezza non ha colore politico. Sulla sicurezza dobbiamo assolutamente convenire su quali sono gli strumenti più adeguati.
Abbiamo messo in campo questa, come abbiamo messo in campo altre azioni che, ovviamente, penso e spero che si svilupperanno. Come vi dicevo, il protocollo per mercoledì sarà mandato all’attenzione dello stesso Ministro dell’interno, come anche lo stesso protocollo contiene una misura che da tempo è richiesta soprattutto dalle forze di polizia. Finalmente probabilmente andrà a soluzione la costruzione della nuova Questura, attraverso l’utilizzo di un bene dell’Agenzia del demanio, posto a disposizione dell’Agenzia del demanio e probabilmente con il supporto dell’Amministrazione comunale.
Più che controllo del territorio, a me piace sempre parlare di governo del territorio, perché il controllo del territorio significa attività reattiva verso le azioni criminali. Invece no. Noi dobbiamo, ed è per questo che ben delinea il decreto sulla sicurezza sulle città anche l’attività delle associazioni di volontariato, di tutti quelli che sono impegnati nel sociale.
Noi dobbiamo andare a individuare anche la dispersione scolastica. Fare sicurezza non è solo chiamare l’intervento delle forze di polizia. La sicurezza si fa attraverso una serie di azioni. Con questo non voglio fare teoria, perché l’ultima delle cose che vorrei fare è teoria. Insomma, chi mi conosce lo sa, cerco sempre di dare concretezza all’azione. Però, il quadro lo devi costruire per poi dare concretezza. Sul presidio del territorio mai come in questo periodo noi abbiamo avuto, anche per il periodo estivo, dei rinforzi importanti, dei rinforzi che ci hanno assicurato non solo per Lecce, ma anche per tutta la provincia tutto sommato un’estate abbastanza sicura per quanto riguarda alcuni aspetti.
Non vorrei che venisse in qualche modo confuso. Noi stiamo facendo, attraverso il patto e attraverso quello che è stato concordato sia in questa Amministrazione, sia nell’Amministrazione precedente, una sorta di accordo quadro in tema di sicurezza, il che non significa non rendere operativo, perché, vi ripeto, poi metteremo a disposizione ovviamente anche i dati che riguardano l’ultimo anno, ma le operazioni che sono intervenute da parte delle forze di polizia attraverso arresti, attraverso fermi anche di soggetti extracomunitari privi di permesso di soggiorno, attraverso allontanamenti, sono tantissime. Anche io ho visto la zona non tanto della stazione, ma quella limitrofa. Qui ci sono stati degli interventi anche grazie alle operazioni dei Carabinieri che hanno filmato queste azioni e che hanno consentito una serie di arresti. Il rafforzamento del sistema di videosorveglianza ci può essere utile anche per questo.
Il monitoraggio – forse poi su questo il Sindaco dirà qualcosa – che avevamo iniziato in qualche modo per verificare la situazione delle attuali videosorveglianze penso che sia assolutamente necessario.
Evidenzio un altro aspetto che mi preme sottolineare. Io penso che la sicurezza riguardi anche – lo abbiamo iniziato con Gallipoli, ma penso ci sia anche nel patto di Lecce – tutta un’attività di prevenzione amministrativa che riguarda l’acquisizione di attività commerciali, di esercizi commerciali eccetera, per procedere, preventivamente, attraverso il SUAP del Comune (c’è un articolo specifico che lo prevede), a una istruttoria preventiva su chi acquisisce l’esercizio commerciale o comunque l’attività. Questo perché noi siamo fermamente convinti che questo territorio vada salvaguardato anche da ipotesi di infiltrazione. Voi sapete che la mia attività ha molto battuto su questo punto nel territorio. Ci sono stati tre Comuni sciolti per mafia, alcune interdittive importanti, perché questo territorio merita salvaguardia da queste ipotesi e attraverso questo sistema vi posso assicurare che è possibile intercettare e creare degli anticorpi per evitare forme di infiltrazioni di questo tipo.
Ci sono una serie di azioni per cui io terrei distinto quella che può essere un’attività di programmazione, qual è quella del patto per Lecce che comunque prevede anche azioni e collaborazione anche di formazione rispetto agli appartenenti alla Polizia municipale, da quello che è il controllo del territorio, quello che più strettamente è il controllo del territorio. Qui c’è – in qualche modo l’avevamo già avviata – una revisione dei piani di controllo del territorio, perché (in questo l’Amministrazione comunale ci è molto utile) probabilmente la mappatura delle zone a rischio della città di Lecce non è la stessa di quattro o cinque anni fa e quindi necessita evidentemente, proprio perché andremo a individuare in sede di Comitato, così abbiamo concordato, le situazioni di maggiore criticità, una rivisitazione del piano di controllo del territorio, forse dando priorità ad alcune zone rispetto ad altre.
Vorrei dire un’altra cosa, e la dico con rammarico: la stazione di Lecce non è quella di una città con flusso turistico. Sono anni che aspettiamo un’attività di riammodernamento della stazione di Lecce. Vi assicuro che io la frequento da privato cittadino e onestamente, come Prefetto di Lecce, mi vergogno.
Ho visto persone anziane portare le valigie, camminare. Ho letto e abbiamo chiesto più volte in sede di Comitato, ai rappresentanti delle Ferrovie dello Stato, di renderla più sicura. Non è una stazione ferroviaria di una città con flusso turistico. Sono anni che sento parlare, nonostante l’abbia detto e abbiamo avuto più incontri, su questo, lo dirò ovviamente a chi mi seguirà, ma su questo chiedo all’Amministrazione comunale almeno per l’estate prossima di rendere più vivibile la stazione. Vi assicuro che anche al sud, centri del sud, non hanno la stazione come la ha Lecce, dove scendi e non sai dove andare perché niente è indicato, non c’è un ascensore, non c’è niente. È sicurezza pure quella. Fortunatamente abbiamo fatto un’operazione per quanto riguarda alcuni insediamenti che c’erano vicino alla stazione. Penso che sia assolutamente necessario intervenire.
Cerco di chiudere. Penso alle operazioni fatte da tutte le forze di polizia. Anche il tema dell’abusivismo ha avuto, grazie in particolare alla Polizia locale, una risposta sul territorio.
Il tema della prostituzione, anche se in parte è spostato, è costantemente monitorato. Ci sono state – ricordo già con il Sindaco Perrone – delle ordinanze ex articolo 54 che ci hanno consentito in qualche modo di intervenire, visti gli esposti dei cittadini che io leggo.
Per quanto mi riguarda leggo con molto interesse gli esposti dei cittadini, perché sono io per primo un cittadino. Quello che amo dire è che dobbiamo chiedere ai nostri dipendenti oppure a chi ci amministra lo stesso trattamento che noi vogliamo ricevere quando andiamo in un ufficio pubblico: massimo rispetto verso il cittadino.
Per cui, anche gli esposti o le lettere che ci arrivano vanno esaminate con la massima attenzione. Noi su tutte facciamo un’istruttoria e cerchiamo di capire e di venire incontro anche alle esigenze del singolo cittadino, quando vengono manifestate.
La nostra è un’attività di servizio, mai di potere. Noi dobbiamo intenderla solo in questo modo, e in questo modo io penso che qualche risposta, lo diceva anche il Consigliere prima, è intervenuta. Certo, non risolviamo tutto, ma cerchiamo di seguire tutto con la massima attenzione. In questa occasione mi piace ringraziare lo sforzo enorme delle forze dell’ordine, come anche della Polizia locale, perché controllare oggi il territorio è diventato estremamente difficile. Ecco perché bisogna ragionare su un sistema di sicurezza che vada oltre il controllo, ma vada verso il governo del territorio.
Sono abbastanza fiducioso che le operazioni continueranno. Faccio i migliori auguri a tutti gli amministratori comunali. Il mio è un saluto, ma è un saluto che faccio nella massima considerazione della città di Lecce e della provincia del Salento che, pur presentando problemi – oggi alcuni li abbiamo accennati –, vi assicuro che è un territorio eccezionale, che lascio con molto, molto rammarico. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, Eccellenza. Io aprirei il dibattito. Vi chiedo di contenere gli interventi in cinque minuti, in modo tale da consentire eventualmente a sua Eccellenza una replica e le conclusioni al nostro Sindaco.
Abbiamo fatto circolare l’ordine del giorno? Lo diamo per acquisito. Perfetto.
Speaker : SINDACO SALVEMINI:
Grazie, Eccellenza. Il suo contributo a questo confronto, che trae le premesse da questioni che attraversano il nostro Paese, la sicurezza economica e la sicurezza personale sono i grandi temi che agitano l’opinione pubblica e che sono stati elemento decisivo anche nell’ultima campagna elettorale, hanno alimentato il confronto fra le forze politiche, definiscono, se vogliamo, la cornice nella quale si muovono i protagonisti della scena pubblica in questi mesi.
Giustamente non si è soffermato sull’elencazione dei numeri, perché, come l’intervento del Consigliere Giordano, ha ribadito qui che il compito dell’Amministrazione pubblica è quello di farsi interprete di quel sentimento di insicurezza. Compito poi delle forze di polizia è garantire gli interventi sul territorio. Ricordiamo sempre che la sicurezza pubblica, per previsione del nostro ordinamento, prevede la responsabilità politica-amministrativa in capo ai Prefetti e quella tecnico-operativa in capo ai Questori.
In questi mesi con sua Eccellenza abbiamo lavorato per definire i contenuti di questo patto per la sicurezza urbana in città. Sono stati anticipati i contenuti, sono stati oggetto di una sottoscrizione da parte di tutti i portatori di interesse presenti sul territorio. Siamo in attesa naturalmente di poterlo sottoscrivere alla presenza dei rappresentanti del Governo appena sarà possibile.
Ultimo elemento che abbiamo inteso prevedere è quello della realizzazione della nuova Questura della città di Lecce, che si renderà possibile, speriamo, preliminarmente attraverso la sottoscrizione di un protocollo d’intesa fra l’Agenzia del demanio, il Ministero dell’interno e il Comune di Lecce, alla presenza del Capo della Polizia, con il quale si individua un’area compresa tra via Merine, via Lodi, via Della Cavalleria dove verranno messi a disposizione un bene confiscato alla mafia e un terreno di proprietà comunale che noi naturalmente cederemo gratuitamente per la realizzazione di questo nuovo edificio. Gli interventi che sono stati previsti nelle ultime settimane sull’area adiacente alla stazione sono stati coordinati e hanno visto protagonisti sul campo le forze della Polizia di Stato e il supporto degli agenti della Polizia municipale.
Così come è stato richiesto espressamente e come abbiamo convenuto convintamente, adesso si è affiancato un lavoro di attenzione sugli interventi di manutenzione ordinaria del territorio, da quelli che banalmente definiscono le potature delle chiome degli alberi che spesso ostruiscono i corpi illuminanti, alla sostituzione degli stessi che sono obiettivamente inadeguati per l’illuminazione di viale Oronzo Quarta, tant’è che nella prossima settimana – proprio ieri mi veniva comunicato dall’Ufficio lavori pubblici – si procederà alla loro sostituzione, su viale Oronzo Quarta e sulle strade limitrofe, così come le ordinanze contingibili e urgenti, che naturalmente hanno una durata limitata nel tempo al fine di limitare la vendita degli alcolici oltre una certa data e quella di individuare o ripensare ordinanze che negli anni erano state giustamente previste per contrastare il fenomeno della prostituzione, ma che oggi, forse, potrebbero essere ripensate anche in considerazione di alcune segnalazioni che gli stessi residenti fanno, di maggior isolamento delle aree interessate rispetto al passato.
L’ordine del giorno, che è stato congiuntamente firmato da tutti i Capigruppo, come sa sua Eccellenza, come può confermare, è una preoccupazione che ogni volta che ci si incontri in sede di Comitato viene personalmente da me ribadita.
In ragione di un territorio molto vasto, sono 238 chilometri quadrati, con forti elementi di attrazione turistica, con limitate disponibilità di forze di polizia locale e con oggettive e dimostrate sofferenze degli organici della Polizia di Stato, possiamo sopperire allo stesso attraverso un lavoro interforze, coordinato, congiunto, che consenta di poter far squadra per riuscire a realizzare insieme ciò che da soli spesso si è impotenti rispetto al risultato.
Abbiamo voluto che questo obiettivo della squadra interforze venisse espressamente previsto all’interno del patto e sono convinto, come sua Eccellenza anticipava, che quello che trasferisce l’idea di una presenza più assidua sul territorio delle forze di polizia sono i presìdi interforze dinamici, più che quelli statici, fermo restando che naturalmente i simboli hanno un loro valore e significato. Però, la cosiddetta Polizia di strada, quella che vede insieme magari impegnati Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia di Stato e agenti della Polizia municipale insieme può più significativamente trasferire al cittadino una presenza di prossimità, di attenzione.
Nel servizio di polizia di prossimità che abbiamo voluto organizzare, pur nella limitatezza delle nostre forze, ma che sta proseguendo, siamo partiti dal quartiere San Pio e adesso stiamo nel quartiere Centro, che da solo naturalmente non è nelle condizioni di poter disinnescare episodi di violenza, di intimidazione, di teppismo, ha lo scopo naturalmente di ribadire una presenza e un controllo del territorio da parte delle istituzioni civili e di polizia.
La proposta che viene trasferita è naturalmente accolta.
Ringrazio a nome di tutti il Prefetto per la disponibilità dimostrata anche oggi nell’essere qui con noi, occasione che ci è particolarmente lieta anche per ribadire convintamente questo nostro sentimento di apprezzamento, stima, riconoscenza e gratitudine per il lavoro svolto. Tra pochi giorni sarà impegnato in sedi più – possiamo dirlo senza che nessuno si offenda - prestigiose dal punto di vista delle responsabilità. Va in un Comune capoluogo del Piemonte, ex capitale del Regno d’Italia. Questo non farà venir meno il legame che si è costruito negli anni e che sappiamo essere saldissimo. Nelle prossime ore ci saranno ancora un po’ di cose che dobbiamo fare assieme. Già vi ringrazio per la disponibilità che ci è concessa.
Naturalmente esprimo il mio voto favorevole a questo emendamento, che naturalmente, come diceva sua Eccellenza, definisce la cornice, Consigliere Giordano, degli interventi che poi naturalmente per essere realizzati hanno bisogno di strumenti operativi. Però, prevederli è comunque il primo passo. In tal senso noi ci stiamo muovendo e ci muoveremo nei prossimi mesi. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE:
Non ci sono altri interventi. Io saluto tutti. Ringrazio e saluto ancora sua Eccellenza per essere stato con noi. Prego, Sindaco.
Speaker : SINDACO SALVEMINI:
Dobbiamo mettere in votazione…
Speaker : PRESIDENTE:
Lo do per acquisito l’ordine del giorno.
Speaker : SINDACO SALVEMINI:
Sì, ma va messo ai voti, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE:
Mettiamolo ai voti per alzata di mano.
Speaker : SINDACO SALVEMINI:
All’unanimità.
Speaker : PRESIDENTE:
Va bene. L’ordine del giorno è stato accolto all’unanimità. Buona serata a tutti.