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Cc. Lecce 21.06.2018 ore 10.00
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Speaker : PRESIDENTE:
Prego i colleghi Consiglieri di prendere posto.
Speaker : SEGRETARIO GENERALE:
Battista, Bianco, Calò, De Benedetto, De Matteis, Finamore, Fragola, Giannotta, Gigante, Giordano, Guido, Mariano Mariano, Martini, Mazzotta, Messuti, Molendini, Monosi, Monticelli Cuggiò, Murri Dello Diago, Nuzzaci, Pala, Pasqualini, Patti, Perrone, Povero, Ria, Rotundo, Russi, il Sindaco è momentaneamente assente, ma sarà presente, Spagnolo, Tondo, Torricelli, Valente.
Allora ripassiamo gli assenti: De Benedetto, De Matteis, Finamore, Fragola, Giannotta, Gigante, Mazzotta, Messuti, Monosi, Patti. Il Sindaco è presente. Patti, nel frattempo, è entrato in Aula.
Presenti 24, assenti 9. La seduta è valida.
Speaker : PRESIDENTE:
In piedi per gli Inni.
Prima di dare avvio ai lavori, ci tengo personalmente, ma immagino a nome di tutto il Consiglio comunale, di salutare il dottore Vincenzo Specchia: oggi è l’ultimo Consiglio a cui partecipa.
Per quanto riguarda la mia esperienza, lo devo ringraziare perché mi è stato di supporto notevole, perché io, neofita del ruolo, avevo bisogno di consultarmi, e devo dire che è stato veramente un supporto, come penso sia stato in tutti gli anni che ha dedicato, come lavoro, a questo Consiglio comunale.
Riconosco nel dottore Specchia una non fedeltà, ma un legame all’Istituzione, il che credo sia un valore, perché il legame con le Istituzioni deve prescindere dai nominativi e da chi le governa. Di questo credo che le si debba dare atto.
Io la saluto e la saluteremo il 29 con questa festicciola che si terrà nell’Aula, però oggi ci tenevo in modo particolare a farle questo saluto.
Speaker : SEGRETARIO GENERALE:
Presidente, sono io a ringraziare l’intero Consiglio comunale perché, sia nell’attuale composizione che nelle precedenti, mi ha dato sempre l’occasione di esercitare il mio ruolo nel migliore dei modi.
Io, come Segretario, ho avuto sempre di mira tre punti di riferimento: il primo, il programma del Sindaco; il secondo, l’esercizio della carica di Consigliere comunale, che spesso trova ostacoli nell’apparato, dove io ci sto; il terzo, ma forse il più importante, sono i cittadini, che spesso trovano delle difficoltà enormi, e quando, come Segretario, sono stato attenzionato di qualche problema, ho cercato di risolverlo. Questi sono stati i miei punti.
Devo dire che il Consiglio comunale di Lecce ha lasciato in me un ricordo veramente ottimo nella diversa composizione, fermo restando che ci sono dei Consiglieri di lunghissimo corso con i quali si è stabilito un rapporto che porterò con me con tanto affetto e tanta stima.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE:
Capisco che è un fuori programma, però faremo brevi interventi. Prego, Consigliere Perrone.
Speaker : CONSIGLIERE PERRONE:
Presidente, grazie.
Prendo la parola adesso in modo un po’ irrituale, ma ci tenevo per salutare in modo formale, ma veramente accorato e di cuore l’amico Vincenzo Specchia, che ha fatto parte dello staff dei più stretti collaboratori miei nel corso dei numerosi anni della mia Amministrazione. Quanti sono stati, Segretario? Ne abbiamo fatti insieme sei, sette, otto. Devo dire che insieme a Vincenzo Specchia abbiamo affrontato, io credo in modo più che dignitoso, numerosissime vicende. Anche quando sembrava l’orizzonte molto plumbeo e oscuro, Vincenzo, dall’alto della sua esperienza, mi ha sempre stimolato ad andare avanti.
Non è stata soltanto una collaborazione. Io devo dire che, come amministratore, ho imparato molto da lui e veramente lo ringrazio per la serietà e l’amicizia che ha portato a me e a tutti i cittadini di questa nostra bellissima Lecce.
È raro trovare funzionari pubblici che poi si assumono apertamente le responsabilità in un mondo nel quale è più semplice e meno rischioso queste responsabilità provarle a dribblare. Per questo, Vincenzo ha anche dovuto affrontare e sta affrontando dei perigliosi marittimi, ma che sono sicuro che riuscirà a superare brillantemente così come merita. Chi, come me, è testimone di quei passaggi può assolutamente confermare la sua buonafede e il fatto che le iniziative da lui intraprese sono state intraprese sempre per il bene della nostra comunità.
Poi, siccome adesso si ha la fortuna per chi come lui di andare in pensione e in pensione – non so se questo succederà anche a me quando all’età tua andrò in pensione anch’io – si va tutto sommato da giovani, sicuramente a Vincenzo non mancherà lo stimolo per affrontare con lo stesso piglio che ha avuto sino adesso questa sua nuova esperienza.
In bocca al lupo e grazie ancora.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, Consigliere Perrone.
Passiamo ai punti all’ordine del giorno.
Prima di discutere delle interpellanze, in deroga al Regolamento, perché il Regolamento è molto chiaro, ma siccome si ritiene che a volte alle regole si può anche soprassedere, perché comunque le domande di attualità riguardano i temi soprattutto dei cittadini, passerei la parola al Consigliere Monticelli per illustrare la domanda di attualità.
Speaker : CONSIGLIERE MONTICELLI CUGGIÒ:
Grazie, Presidente, per l’elasticità nell’interpretazione del Regolamento, perché effettivamente la domanda di attualità è stata depositata alle 9.30, mentre il Regolamento prevede che deve essere depositata un’ora prima dell’inizio dei lavori. Quindi, ti do atto di questa “cortesia” istituzionale che hai voluto riservare.
Ti ringrazio in maniera ancora più accorata, perché quello che io sto rappresentando ritengo che sia una problematica che abbia una tempistica molto ristretta e partecipo il Consiglio di che cosa si tratta.
Nel 2014 l’Amministrazione comunale, con determina, ha aggiudicato in via definitiva la gestione del servizio di illuminazione pubblica alla ditta Gemmo Spa. Sono passati 2-3 anni. In questi giorni la ditta, che non è più la Gemmo, perché ha conferito il ramo di azienda, comunque è un’azienda sempre riconducibile a loro, sta procedendo alla sostituzione di tutte le lampade nel centro storico. Non so se qualcuno di voi in questi giorni ha fatto una passeggiata dalle parti di Santa Croce, via Matteotti e via Templari, dove c’è ancora la vecchia illuminazione: si nota ed è evidente la differenza tra la nuova illuminazione e quella vecchia, in quanto allo stato si sta privilegiando una soluzione di lampadine a led 4.000 Kelvin (parlo di questo riferimento tecnico), che esprimono una luce bianca, luce bianca che mal si concilia con quella che è l’architettura dei nostri centri storici.
Allora, siccome siamo proprio agli inizi di questo lavoro e io ho fatto un esame anche alla luce di quelle che sono state le segnalazioni che mi sono arrivate da cittadini, quella invece che è la lampadina a led con 3.000 Kelvin garantisce il medesimo risultato sia in termini di efficacia sia di risparmio energetico, e mi pare che siano state fatte soltanto due strade, chiedevo – adesso è arrivato anche Alessandro – a te e al Sindaco se sia il caso di valutare se procedere con una modifica, sempre se possibile e percorribile, in modo tale che il nostro centro storico, che è il biglietto da visita più importante che noi rappresentiamo ai turisti che numerosissimi stanno affollando la nostra città, e quindi se è possibile eventualmente fare una valutazione e procedere in questa direzione.
Da quello che mi dicono i tecnici non ci sono problemi, però a questo punto io non conosco i rapporti contrattuali e altro, quindi vorrei che venga esaminata, e se ci dovesse essere l’intenzione di provvedere va fatto in termini velocissimi perché alcune strade le hanno già realizzate.
Grazie.
Speaker : ASSESSORE DELLI NOCI:
Grazie, Consigliere Monticelli.
Noi stiamo già affrontando nelle ultime settimane questa problematica, perché la segnalazione è arrivata subito agli uffici. Le posso dire due prime risposte, dopodiché stiamo facendo la verifica tecnica. La prima risposta che mi è stata data è che c’è una differenza rispetto a prima non solo nella colorazione, da una luce calda che faceva effetto scenografico, a una luce bianca, che secondo gli uffici esperti in illuminotecnica valorizza di gran lunga di più la pietra leccese. Chiaramente è una questione anche di abitudine e di come l’occhio è abituato. Una differenza sostanziale, che ho chiesto di riverificare, è anche la tipologia di lampada, perché soprattutto nel centro storico, mentre prima avevamo una lampada che illuminava a 360 gradi, adesso abbiamo una serie di lampade led che illuminano verso il basso, il che provoca una forte illuminazione sotto il lampione e più fioca nell’area intorno. Quindi, stiamo facendo delle opportune verifiche e stiamo già vedendo se è possibile modificare le lampade e, se non modificare le lampade, aumentare l’intensità dell’illuminazione nell’area circostante ai lampioni, perché è differente l’illuminazione che sta nei viali con i pali, che sono aree percorribile con la macchina, rispetto a quella che sta nell’area del centro storico. Le lamentele spesso vengono dai pub, perché secondo questa tipologia di lampade quelli più fortunati sono sotto i lampioni e hanno una buona illuminazione, mentre quelli che sono più distanti lamentano l’assenza di illuminazione.
Farò sapere a lei e al Consiglio il prima possibile.
Grazie.
Speaker : CONSIGLIERE MONTICELLI CUGGIÒ:
Assessore, prendo atto che è una problematica già all’attenzione degli uffici. Volevo soltanto segnalare che le attuali lampadine vengono esclusivamente utilizzate per motivi di sicurezza stradale. Quindi, volevo rappresentare la differenza tra le une e le altre. Poi, ovviamente, i tecnici ci potranno supportare per quella che è la scelta migliore. Però, non trascuriamo questa questione, perché sono portavoce di tanti e tanti residenti.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie.
Adesso passiamo alla prima interpellanza a firma del consigliere Valente, inerente lo stato del portale web del Comune di Lecce. Prego.
No, non ho ascoltato, Consigliere Tondo.
Speaker : CONSIGLIERE TONDO:
Presidente, solo per chiedere una sistemazione diversa, perché fisicamente qui non ci stiamo. Io poi sono ingombrante, quindi stiamo un po’ stretti. Se troviamo una soluzione diversa, le siamo grati.
Speaker : PRESIDENTE:
Lo avevamo notato. Va bene.
Speaker : CONSIGLIERE TONDO:
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE:
Prego, Consigliere Valente.
Speaker : CONSIGLIERE VALENTE:
Grazie, Presidente.
Questa mia interpellanza viene a seguito di una serie di richieste all’interno delle diverse Commissioni, non ultima la Commissione Controllo, in cui abbiamo chiesto, quando ero io Presidente nel periodo di anatra zoppa, al responsabile dei sistemi informativi a che punto fosse la messa on-line dei verbali delle Commissioni, perché ritengo che a livello di trasparenza, oltre che le convocazioni, debba essere messo a disposizione dei cittadini tutto quanto accade all’interno delle Commissioni, quindi di conseguenza i verbali. Questo fu chiesto già a ottobre, poi la richiesta fu reiterata a marzo, ma a tutt’oggi non vi è traccia sul nuovo portale di questa implementazione.
Quindi, sono qui a chiedere al responsabile dei sistemi informativi a che punto fosse la disponibilità dei verbali, sui quali poi ci sarebbe anche molto da dire sullo sviluppo delle Commissioni, e parlo sempre a livello informatico e dello sbobinamento. Però, intanto sarebbe già importante per la cittadinanza avere contezza di ciò che accade in Commissione e di quello che si discute.
Grazie.
Speaker : SINDACO SALVEMINI:
Grazie, Consigliere.
È una segnalazione importante e puntuale, la sua. Noi siamo consapevoli che non sempre vi è un aggiornamento puntuale anche delle convocazioni delle Commissioni. Di questo mi sono fatto personalmente interprete, invitando gli uffici e il personale a essere attenti.
Per quanto riguarda l’impegno alla trasparenza, finalizzato attraverso la pubblicazione dei verbali delle Commissioni, gli uffici sono pronti di fatto. Anche in questo caso è un’attività di inserimento sul portale. Stiamo chiedendo al dirigente di settore di dare avvio a questa procedura perché, come ci siamo sempre detti, è sacrosanto che venga rendicontata e resa pubblica non solo l’attività del Consiglio con la registrazione video e il resoconto stenografico delle sedute, ma anche quella delle Commissioni. Quindi, confido che l’indirizzo e l’impegno assunto in Aula possa essere immediatamente o al più presto eseguito da parte dei nostri uffici.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE:
Passiamo alla seconda interpellanza, sempre a firma del Consigliere Valente, inerente lo stato del trasporto pubblico.
Il Governo?
Consigliere Valente, risponde il Governo e poi lei fa la dichiarazione successiva. C’è stato precedentemente un mio deficit, per questo.
Speaker : SINDACO SALVEMINI:
Grazie.
Solo per informare il Consiglio e il Consigliere Valente per quanto riguarda l’App sul trasporto pubblico. La settimana prossima dovrebbe essere siglata la convenzione tra la SGM e la società myCicero per l’utilizzazione di questa applicazione, che consentirà la consultazione dell’orario delle fermate e anche l’acquisto digitale del biglietto dell’autobus.
Quanto al completamento della numerazione delle fermate e dell’installazione delle pensiline, stiamo chiudendo le ultime 6-7 che dovrebbero essere posizionate e siamo in attesa di ricevere da SGM il provvedimento di proposta di riordino del percorso delle autolinee urbane. Non so se si ricorda, c’era questa previsione da parte di SGM di efficientamento, ottimizzazione e razionalizzazione, il cui lavoro è stato completato anche attraverso un’attività ricognitiva che gli stessi hanno effettuato sui bus in corsa. È evidente che, prima di procedere alla rimodulazione delle fermate, vorremmo approvare e fare nostro il programma di riordino e di riorganizzazione dei percorsi delle stesse.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE:
Prego.
Speaker : CONSIGLIERE VALENTE:
Grazie, Presidente.
Grazie, Sindaco. Vedo che si sta procedendo fortunatamente a migliorare il servizio pubblico. La ringrazio delle risposte. Come ho notato che anche lei in prima persona si sta dedicando al trasporto personale della gente (mi passi la battuta), si sta impegnando in prima persona al miglioramento sicuramente del trasporto pubblico.
La ringrazio per la risposta.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie.
Primo punto all’ordine del giorno: “Ratifica variazione di bilancio adottata con deliberazione di Giunta comunale avente ad oggetto: ‘Prolungamento di Via D. Modugno su Via Degli Olita. Variazione urgente di Bilancio’”.
La parola al Governo.
Speaker : SINDACO SALVEMINI:
Se non ci sono richieste di intervento, suggerirei il voto diretto.
Speaker : PRESIDENTE:
È aperto il dibattito. Ci sono interventi? Nessun intervento.
Dichiarazioni di voto? Nulla.
Possiamo procedere con il voto tramite il sistema elettronico. Consiglieri Monosi, Battista, Finamore e Patti. Consigliere Finamore, stiamo aspettando il suo voto.
Operazione conclusa.
Presenti 27, favorevoli 27, nessuno contrario, nessun astenuto. La delibera è approvata.
Immediata esecutività per alzata di mano.
Secondo punto: “Ratifica variazione di Bilancio avente ad oggetto ‘Progetti Pon Governance 2014-2020 relativi all’Avviso per il finanziamento di interventi volti al trasferimento, all’evoluzione e alla diffusione di buone pratiche attraverso Open Community 2020’”.
È aperto il dibattito. Nessun intervento.
Dichiarazioni di voto? Nessuna.
Prego, procediamo con il voto. Consiglieri Perrone, Nuzzaci, Giannotta e Sindaco. Consigliera De Benedetto.
Operazione conclusa. Presenti 29, favorevoli 29, nessuno contrario, nessun astenuto. La delibera è approvata.
Immediata esecutività.
Terzo punto: “Istituzione e Regolamento delle Consulte Cittadine”.
È aperto il dibattito sul Regolamento delle Consulte Cittadine. Non ho richieste.
Speaker : SINDACO SALVEMINI:
Darei la parola al Presidente della Commissione Statuto.
Speaker : PRESIDENTE:
Prego.
Speaker : CONSIGLIERE GIANNOTTA:
Presidente, i lavori svolti in Commissione hanno portato, di fatto, all’approvazione della bozza di Regolamento così come definita durante la Presidenza De Donno. È stata il frutto di una collaborazione attiva tra le forze di maggioranza e di opposizione, quindi il merito va dato al Consiglio tutto nel perseguimento di questo lavoro.
Riteniamo solo di sottolineare questo aspetto rispetto a un’iniziativa che, comunque, avrà un forte impatto sulla comunità dei leccesi e si sposa ed è in linea con quel principio di partecipazione che l’Amministrazione Salvemini ha inteso portare avanti e porre come priorità del suo agire.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE:
Interventi? Nessun intervento.
Dichiarazioni di voto? Nessuna.
Prego, Sindaco.
Speaker : SINDACO SALVEMINI:
Presidente, vorrei ringraziare il Presidente per il lavoro e la Commissione tutta, perché si dà riordino a uno strumento importante di partecipazione, che era previsto da tempo dal nostro Statuto, forse largamente sottoutilizzato. Noi assumiamo l’impegno, con questo provvedimento, di dare nuovo impulso e così rispondere anche a una richiesta diffusa da parte delle associazioni presenti sul territorio di sentirsi diversamente e motivatamente coinvolti alla nostra attività politico-amministrativa. Quindi, è un passaggio importante e ci tenevo a ribadire il mio personale ringraziamento per il lavoro svolto.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, Sindaco.
Non erano prenotate dichiarazioni di voto, quindi possiamo procedere al voto. Consiglieri De Benedetto, Mazzotta, Battista, Martini, Calò, Finamore, Monosi, Guido e Tondo. Consigliere Monosi.
Operazione conclusa. Presenti 30, favorevoli 30, nessuno contrario, nessun astenuto. Il Regolamento è approvato.
Punto n. 4: “Approvazione atto di indirizzo per il programma di valorizzazione del contenitore culturale ‘ex Monastero dei Teatini’ e nuovo regolamento”.
Prego.
Speaker : SINDACO SALVEMINI:
Presentiamo questo regolamento, che molte attenzioni pubbliche e politiche ha creato, la cui finalità è molto semplice: determinare condizioni di utilizzo che ribadiscano la volontà di assegnare a questo importante monumento cittadino la funzione di piazza della cultura della città di Lecce.
In questo regolamento c’è un’indicazione politica, che non significa voler manifestare giudizi sulle gestioni trascorse, ma semplicemente offrire una nuova opportunità, una nuova idea d’uso dello stesso.
Voi sapete che il recupero del Monastero dei Teatini avvenne nell’ambito del progetto URBAN, che finalizzava le risorse alla messa a servizio per le attività artigianali di questo splendido nostro monumento. Chi ha la possibilità di visitarlo si renderà conto che lo stesso progetto d’uso di alcune stanze, con la predisposizione di rubinetti e lavandini, era immaginato per essere consegnato ai nostri artigiani locali. Come è successo in altre parti d’Italia e come è successo a Lecce, il progetto di recupero non si è coerentemente saldato con un progetto di utilizzo e gestione, e nel tempo il monumento è stato adibito a più funzioni, non prevedibili rispetto a quelle che erano le intenzioni originarie. Sono state e sono tuttora presenti spazi destinati ad uffici comunali, sono stati negli anni siglati contratti d’uso per attività formative private, sono state nel tempo organizzate fiere e mercati al proprio interno, ciò contribuendo a una difficile identificazione della funzione e del ruolo di quel monumento.
Questo indirizzo si propone di meglio profilarne la funzione, quella di rafforzare l’idea di uno spazio culturale della città di Lecce per iniziative che sono direttamente proposte dall’Amministrazione o in partnership siglate con i privati, pur mantenendo naturalmente, per ragioni contrattuali vigenti, fino a scadenza naturale, e penso al contratto sottoscritto con l’Università privata Jean Monnet, sia per quanto riguarda una diversa possibile previsione e trasferimento degli spazi comunali, quindi coerente con un uso promiscuo. Questo ci consentirà, a breve, di poter offrire una serie di iniziative e manifestazioni, con ciò anche sgombrando il campo da qualche equivoco o fraintendimento che si è manifestato nel tempo. Partirà domani la rassegna “Teatini Cinema”. È stata avviata nei giorni scorsi, anche in collaborazione con il Conservatorio dei beni musicali, una rassegna di concerti al proprio interno. Ieri abbiamo presentato, in conferenza stampa a San Cataldo, il programma della XIII Edizione del Locomotive Jazz Festival, che individua il chiostro dei Teatini come sede di svolgimento del concerto di apertura, oltre ad aree periferiche, quale l’area prospiciente il faro di San Cataldo. Stiamo definendo il programma “Balletto del Sud” su proposta del suo direttore Fredy Franzutti. A breve verrà inaugurata una nuova mostra al primo piano dei Teatini, direttamente siglata con gli organizzatori e proveniente da Matera 2019. Prossimamente, credo entro la prima settimana di luglio, verrà realizzata negli spazi del piano terra, su un progetto della cooperativa IMAGO, finanziata dal Centro per il libro e dal Ministero della cultura, una biblioteca per ragazzi, con funzioni multiculturali.
È, quindi, un’offerta integrata che ribadisce la volontà dell’Amministrazione di assegnare a quel luogo una sua precisa identità. Naturalmente, è un indirizzo e come tale può essere condiviso. Noi abbiamo ricevuto e ascoltato censure per non aver voluto rinnovare la concessione per lo svolgimento di fiere e mercati all’interno della stessa, come pure è avvenuto in passato, ma l’abbiamo fatto rispondendo a una nostra valutazione, che – ribadisco – non è una censura rispetto a scelte trascorse, ma è semplicemente una diversa valutazione, è una diversa attenzione. Riteniamo che, all’interno di spazi pubblici e di monumenti storico-monumentali, non sia interesse di questa Amministrazione incoraggiare attività di fiere e mercati a pagamento all’interno del centro storico, come pure avveniva in passato. Questo perché, tra l’altro, ci troviamo in un’area, quella compresa tra Porta Rudiae e piazza Sant’Oronzo, fortemente densizzata dal punto di vista dell’offerta merceologica dell’artigianato e di altre tipologie di prodotto. Quindi, l’individuazione all’interno di quest’area di uno spazio che definisca, invece, una diversa funzione la riteniamo più coerente con l’idea di recupero originario dello stesso e più in sintonia con la necessità di dare una pluralità di modalità d’uso e di esperienza degli spazi all’interno del centro storico che non siano tutti contrassegnati da un’idea d’uso commerciale o d’uso di esposizione fieristica.
Con questo regolamento naturalmente definiamo degli indirizzi generali, per dare la possibilità anche agli uffici di avere una cornice di articoli all’interno dei quali muoversi e, quindi, sottrarsi al rischio di discrezionalità soggettiva nell’assegnazione degli stessi.
Io ringrazio, anche in questa occasione, il lavoro svolto dal Consigliere Giannotta, che ha voluto, con un proprio contributo, aiutarci a migliorare il testo attraverso la presentazione di emendamenti, che sono stati presentati e già protocollati. Quindi, questo è il senso del provvedimento, che vi invito naturalmente a votare.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, Sindaco.
Sono stati consegnati gli emendamenti, che credo abbiate tutti.
Prego, Consigliere Monticelli.
Speaker : CONSIGLIERE MONTICELLI CUGGIÒ:
Grazie, Presidente.
Ho ascoltato il Sindaco, che ha ritenuto di fare propria la relazione dell’Assessore Agnoli, che presenta questa proposta di deliberazione all’attenzione del Consiglio comunale. È inutile nascondere che questa proposta di deliberazione ha avuto, nel tempo, delle fibrillazioni, dei conflitti, delle contraddizioni, dei modi di pensare diversi. Basti vedere la conclusione della seduta della Commissione consiliare che ha licenziato questa proposta deliberativa.
Io volevo chiedere una cosa all’Assessore, ma a questo punto la chiedo a te, Sindaco, e leggo un passaggio della relazione propedeutica e di presentazione del regolamento, dove si dice “è volontà dell’Amministrazione far diventare il complesso monumentale dei Teatini un luogo di tutti e per tutti”. Faccio una domanda a me stesso, ma la faccio a tutti quanti voi: vogliamo veramente questo? E se vogliamo veramente questo, dovete spiegarmi perché – legittimamente, e l’ho detto anche in sede di Commissione – avete pensato di concedere in uso il Convento dei Teatini a una cooperativa – ripeto, operazione legittima, su questo non discuto, come non discuto neanche sulla tempistica, non mi appassiona la cronologia degli eventi – quando quella rassegna utilizzerà il Convento dei Teatini per tutta l’estate. Avete pensato se tutti possono partecipare e usufruire di questo servizio? Avete fatto un calcolo di quello che potrebbe essere l’incasso che c’è dall’utilizzo di una struttura pubblica? Io ho fatto un calcolo elementare. Diciamo che io mi auguro che la rassegna abbia successo e che quindi – non so quanti eventi saranno organizzati, ma ho visto che ce ne sono già tanti in questo periodo – sia sempre presente l’intero pubblico e occupi le 200 postazioni. Ebbene, 200 postazioni per 5 euro l’una costituisce un incasso di 1.000 euro a serata. Voi ritenete di aver fatto bene a consentire di utilizzare un contenitore pubblico per far fare business a una cooperativa individuata direttamente? Io penso di no. Avete previsto la possibilità di riservare per chi non ha la possibilità di corrispondere i 5 euro un ingresso gratuito?
Dico questo perché nella relazione del Sindaco si è fatto riferimento anche ad altre iniziative. Il Sindaco parlava di eventi musicali, di Balletto del Sud, e in occasione dell’ultima Commissione ho appreso – lo ignoravo – che già da mesi un’altra associazione aveva proposto – così è scritto almeno, io non lo so se è vero, Assessore, ma mi smentisca e smentisca chi l’ha scritto – in accordo con l’Assessore alla cultura e con l’Assessore al turismo. Quindi, da quello che leggo parrebbe che ci sia stato un incontro istituzionale, a cui ha partecipato questa associazione, alla presenza di due rappresentanti del Governo. Parrebbe – non lo so – che a questa associazione non si sia neanche risposto.
Allora io dico questo. Forse si può avere…
Ti do la copia, Carlo. “L’Associazione culturale federiciana, in accordo con l’Assessore alla cultura, dottoressa Agnoli, e con l’Assessore al turismo, dottore Foresio, associazione ONLUS della quale sono il Presidente, ha in animo di promuovere una serie di eventi”. Quindi, o dice il falso lui, oppure in definitiva c’è qualcosa che sfugge ai più.
Nella visione di un contenitore culturale io comprendo che ci possa essere la rassegna cinematografica, ci possa essere eventualmente la promozione di una buona lettura del libro, quello che non comprendo è voler in maniera assoluta azzerare quello che è un evento che ormai faceva parte della cultura cittadina e che dura da vent’anni, Sindaco. Quell’associazione, che esponeva la domenica, il 15 agosto, eccetera, era un appuntamento che veniva atteso da tanti, tanti, tanti collezionisti leccesi, tanti collezionisti delle zone vicine, tanti turisti che venivano anche a prendere visione, a partecipare a questo evento: perché avete voluto azzerarlo? Se ne poteva parlare, si poteva eventualmente inserire. E non mi si dica, Sindaco, che è un problema di concorrenza sleale con l’altro negozietto del centro storico che vende la carta pesta e la pietra leccese, perché non è così. Sennò, concorrenza sleale è pure una rappresentazione cinematografica che costa 5 euro, quando in estate costa 6 euro. Cioè, in definitiva io do l’opportunità di usufruire di un servizio in questi termini.
Colgo anche l’occasione per entrare nel merito del regolamento e colgo anche il passaggio, anche se facciamo un discorso allargato, poi penso che si debba entrare nei vari emendamenti che ha proposto il consigliere Giannotta. Quello che più eventualmente ha interessato la mia lettura è che nell’originario riferimento recitava così: “Le iniziative che, di volta in volta, verranno realizzate non dovranno gravare sul bilancio comunale, se non per l’uso degli spazi e dei servizi connessi con tale utilizzo”. Io non lo so se di per sé stesso la vostra maggioranza è disponibile poi a votare un emendamento soppressivo, perché poi a quel punto è facile: due più due fa quattro e si procede in una certa direzione. Ma lo vedremo dopo, quando andremo a trattare i singoli emendamenti.
Un altro aspetto che è da sottoporre alla vostra attenzione è che ogni iniziativa deve essere sottoposta, con una calendarizzazione e una tempistica ragionevole per dare la possibilità di esame, ad una Commissione appositamente costituita con personale interno e/o esterno all’Ente. Chi è che nomina questa Commissione? Chi può far parte di questa Commissione? Perché non ci rendiamo conto che il regolamento, che ha un indirizzo politico, è vero, deve essere il regolamento di questa Amministrazione? Perché i regolamenti in genere sono il faro dell’Amministrazione, per cui bisogna essere chiari, trasparenti. Tant’è che su questi aspetti – e penso che il Sindaco ne sia a conoscenza – si sono aperte delle voragini. Vedo anche delle assenze oggi che si parla di questo argomento.
Allora, Sindaco, io quello che voglio chiederti è questo. Voi potete fare quello che volete finché avete i numeri, quindi noi, ovviamente, finché avete i numeri, ne prendiamo atto, facciamo il nostro lavoro di indirizzo e di controllo su quello che è il vostro operato, ma attenzione: evitiamo di azzerare tutto quello che è stato fatto in precedenza a prescindere, perché quella nei confronti dell’associazione Antico Amore è stato un vero e proprio sfratto. Pensate, riflettete e, se ritenete, tornate sui vostri passi.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie.
Prego, Consigliere Perrone.
Speaker : CONSIGLIERE PERRONE:
Come al solito si rileva, direi per tabulas, questa distanza tra le aspettative o il messaggio che si vuole lanciare all’opinione pubblica e gli atteggiamenti che poi si assumono.
Leggo, così come ha anche riportato il Sindaco nella sua relazione, il fatto che questo nuovo regolamento viene alimentato dalla volontà di fare dei Teatini un luogo di tutti e per tutti. Slogan. Ma siamo abituati al vostro modo di anticipare l’inconsistenza poi delle azioni amministrative che a quegli slogan dovrebbero seguire. Infatti noi rileviamo – ripeto, lo si rileva per tabulas, Presidente Torricelli – che, invece, si vuole fare esattamente il contrario. E lo rileviamo a maggior ragione anche leggendo gli emendamenti del Consigliere Giannotta. Cioè, se quegli emendamenti – e il Sindaco mi è sembrato di capire, avendo ringraziato il Consigliere Giannotta, che abbia in animo di suggerire alla maggioranza l’approvazione di quegli emendamenti – verranno approvati, si farà di questo regolamento un luogo per pochi, per pochissimi, ma soprattutto un luogo che sarà accessibile a chi l’Amministrazione riterrà di volerlo concedere, quindi lasciando all’Amministrazione, attraverso questa fantomatica Commissione, i cui contorni di attività non sono ben delineati, la possibilità di scegliere se l’amico del Consigliere Giannotta può svolgere un’attività e magari l’amico del Consigliere Perrone invece no.
Peraltro, un’anticipazione di ciò che si voleva fare noi l’abbiamo avuta, perché sulla scorta del regolamento vigente sino adesso la Giunta comunale, su proposta dell’Assessore alla cultura, ha di fatto anticipato l’approvazione di questo regolamento, perché ha deciso di assegnare a un’associazione, dopo aver fatto la scelta ideologica di chiudere quella struttura a tutto ciò che non fosse strettamente considerato attività culturale, come se la presentazione, le mostre, le fiere o i prodotti di antiquariato fossero assolutamente incompatibili con un luogo aulicamente destinato a tempio della cultura, come se mostre o fiere di prodotti di artigianato artistico fossero assolutamente incompatibili con iniziative di questo tipo. Era impossibile prevedere, per esempio, una convivenza? Era impossibile immaginare che la sera avremmo utilizzato quella struttura come un cinema all’aperto, un’arena? Storicamente a Lecce ce ne sono state, oggi non ce ne sono più. Noi lo facevamo nella Mediateca alle Officine Cantelmo. Era assurdo immaginare una coabitazione considerato che le associazioni espongono di giorno e non espongono chincaglierie, cineserie od oggetti di questo tipo? Si parlava di antiquariato, si parlava di artigianato artistico, prodotti che possono essere di interesse magari a qualcuno che interessa più una cassapanca della nostra tradizione contadina piuttosto che La corazzata Potëmkin che ha offerto l’assessore Agnoli approvando quella rassegna, proposta da un soggetto le cui attività io conosco per essere un frequentatore del cinema Don Bosco, del Cinema d’Essai. Quindi, non faccio una valutazione di carattere tecnico o soggettivo. Però – e mi rivolgo qui al Sindaco, che vorrei che mi ascoltasse, visto che non c’è l’Assessore alla trasparenza, sennò mi rivolgerei all’Assessore alla trasparenza – dico: io sono andato a vedere quella delibera, Assessore Agnoli, e sono convinto che sia una delibera illegittima, e spiego perché. Perché innanzitutto voi non avete fatto riferimento al fatto che è previsto un ticket d’ingresso e secondo il regolamento vigente non è possibile organizzare iniziative che prevedano il pagamento di un corrispettivo che non vada a favore dell’Amministrazione. Quindi, su questo già il primo vulnus. Cioè, si approva un regolamento – credo che sia l’abbiccì, questo, dell’attività amministrativa – e a fronte di quel regolamento si fa la deliberazione. Perché se io la deliberazione l’approvo il 30 maggio, vale ancora il regolamento che è in vigore sino adesso. 5 euro. Ma surrettiziamente non viene citato nella deliberazione. Uno deve andare a cercare la proposta del cinema dell’associazione, proposta che peraltro stranamente non è agli atti della deliberazione. Io inviterei il Segretario o il Presidente di andare a chiedere la copia all’Ufficio Giunta e verificare che non è allegata la proposta. Però, siccome noi leggiamo i giornali, quindi i giornali sono più informati di noi e ringrazio per il servizio che danno a quella parte dell’Amministrazione che non ha accesso agli atti, in un’ottica di trasparenza come sempre sbandierata e poi non effettivamente perseguita, verifichiamo che questa attività rappresenta un costo per chi organizza o, meglio, un investimento, perché spendono circa 55.000 euro, IVA compresa, 55.750, IVA compresa, per organizzare una manifestazione, dalla quale trarranno un guadagno, che sono i 5 euro per persona. Siccome dovrebbero essere 200 posti, se la rassegna, come dice l’Assessore Agnoli, riceverà un’attenzione particolare, avrà al massimo una redemption tu hai detto del 100 per cento, io direi un po’ di meno, ma anche se incassassero 700-800 euro a sera, rientrerebbero abbondantemente nelle spese, con la possibilità anche di fare un margine di guadagno. Allora mi chiedo e chiedo agli amici che hanno più esperienza di me: si poteva affidare senza una procedura di evidenza pubblica? Senza chiedere se c’è qualcun altro con quelle caratteristiche, alla luce sempre del regolamento, Assessore Agnoli, che è ancora vigente? Perché noi parliamo di tre regolamenti: quello vigente, quello che ha presentato lei, secondo il quale nemmeno avreste potuto farlo, e quello a valle degli emendamenti approvati di Giannotta, che sarebbe quello, invece, utile a rendere compatibile il vostro affidamento rispetto al regolamento, ma sicuramente non rispetto alle norme, signor Sindaco, che voi non potete superare.
Allora, se l’attività costa chiaramente, perché lo dichiara il proponente, 55.000 euro, voi siete obbligati a chiedere alla comunità se esiste un altro soggetto in grado di fare altrettanto. Sennò, questa deliberazione, caro Sindaco, sempre in nome della trasparenza che voi avete tanto, tanto richiamato, a partire dalla campagna elettorale, è una deliberazione illegittima.
Noi siamo contrari al regolamento, siamo contrari al regolamento presentato dall’Assessore Agnoli e siamo ancor più contrari al regolamento se dovesse ricevere gli emendamenti del Consigliere Giannotta, perché si fa del Teatini un luogo per pochi. Sotto l’egida di quello che voi ritenete sia cultura, avete il diritto di escludere molti e di favorire alcuni, così come, devo dire in un modo un po’ naïf, avete fatto con la deliberazione n. 394 del 30 maggio scorso.
Speaker : CONSIGLIERE NUZZACI:
Grazie, Consigliere Perrone.
La parola al Consigliere Messuti.
Speaker : CONSIGLIERE MESSUTI:
Grazie, Presidente.
Alcune considerazioni tecniche e anche di natura politica. Mi rivolgo al Consigliere Antonio Rotundo, il quale in quasi tutti i Consigli ha ridondato una pubblica denuncia, quella di essere noi del centrodestra lontani, distanti dal comune sentire della città. Mi corre l’obbligo di dirti, per le tante volte che hai fatto questa pubblica denuncia, che non ti sei accorto che ti sei distaccato e reso distante dalla città, e passo a dire il perché. Perché già in Commissione ho avuto modo di rappresentare alcune valutazioni, alcune considerazioni. Quel contenitore, come ha detto nell’introduzione il Sindaco, nella sua riqualificazione nasce in virtù di un progetto, il progetto URBAN, che consente, autorizza quella riqualificazione, con un successivo vincolo di destinazione deputato alla valorizzazione dell’artigianato locale, e in quella direzione va il regolamento del 2005. In quella direzione, dal 2005 in poi, c’è stata quella usanza, io dico pure quella buona usanza, perché intorno a quel contenitore si è formato un convincimento forse di quanto bello sia il nostro artigianato locale e di come intorno a quel contenitore sia sorta poi una comunità, che ponendosi in un vincolo associazionistico è riuscita a valorizzare e, talvolta, anche a vendere con le autorizzazioni di volta in volta della Giunta – mi dispiace che se ne sia andato il Dirigente Parlangeli –, ma prevalentemente a dare esposizione del prodotto locale. È nato un interesse, che man mano si è andato a sviluppare e che man mano è stato coerente anche con la crescita dell’utilizzo del centro storico.
Oggi cosa succede? Succede che, per effetto di una modificazione, si frappongono tanti punti interrogativi, perché quell’associazione devolveva un introito all’Amministrazione comunale, circa 11.000 euro l’anno, al quale noi stiamo rinunciando, a fronte di un costo che è secco e puro a carico dell’Amministrazione comunale, che ha come contraltare un vantaggio in termini imprenditoriali nei confronti di un soggetto imprenditoriale, così come ha rappresentato il Consigliere Perrone.
Allora i quesiti che vi pongo sono questi. È giusto rinunciare a quell’introito? Avete comunicato al Ministero dei beni culturali la modifica della destinazione d’uso? Anche se l’Assessore o il Dirigente mi dirà che ha una vigenza quinquennale, richiede la procedura di modifica della destinazione d’uso. È giusto spostare i nostri artigiani o gli espositori la domenica, soprattutto in questo periodo di caldo assolato, in via XX Settembre, oppure farli sopportare un costo nei confronti di una cooperativa privata che utilizza un contenitore pubblico, e mi riferisco alle Officine Cantelmo? È il meccanismo che non si coglie. Perché, se voi mi dite che quel luogo importa una modifica di una visione di fruizione e di utilizzazione dei contenitori comunali, io ascolto, posso essere contrario, posso dire la mia anche per approfondire determinati ragionamenti, ma qui manca la visione culturale. Il fatto stesso che nel regolamento si preveda l’autorizzazione di volta in volta di una Commissione, fatta da amici e amichetti, che andrà a valutare di volta in volta le proposte progettuali sta a significare che questa proposta culturale o questa visione culturale sarà il frutto del sentimento di amicizia che di volta in volta si avrà in relazione alla singola proposta che verrà presentata. Allora, io vi invito a verificare.
Io, Assessore, nei suoi confronti ho avuto modo di esprimere la mia umana simpatia, però oggi lei deve dare un segno marcato di una visione di una città che oggi gode di contenitori culturali significativi e che viene purtroppo lasciata a una libera determinazione. Io non cadrò nel balzello de La Corazzata Potëmkin e di tutta la polemica che c’è stata, però quella programmazione non consente una utilizzazione da parte di tutti. Quella programmazione cinematografica abbia la mente sgombera. Non è una programmazione per tutti e di tutti, perché questa città ha tante anime che forse non corrispondono a quella specifica programmazione cinematografica.
Poi vi invito: un regolamento con il quale si prevede di volta in volta la verifica dell’utilità in relazione alla singola proposta progettuale, caro Assessore alla trasparenza, non è un po’ torbido come visione o come considerazione? Non sarebbe stato bene indicare da subito quella che è, appunto, l’utilizzazione del contenitore dei Teatini, del contenitore degli Agostiniani? Avere questa chiarezza, questa pulizia mentale da trasfondere nei confronti della città e anche nei confronti degli operatori, che di volta in volta avrebbero saputo che ai Teatini si poteva fare un determinato tipo di attività, agli Agostiniani si poteva fare un altro tipo di attività. No! Lasciamo questa conventicola che valuterà se la proposta del Consigliere Russi è migliore rispetto a quella del Consigliere Monticelli. E la trasparenza? E le finestre aperte? Dove sono? Fai bene a ridere.
Questo sta a significare che forse le premesse di questa relazione che è il luogo di tutti è il luogo di pochi, e se poi questi pochi sono anche gli amici penso che il delitto sia perfetto, Assessore.
Speaker : CONSIGLIERE NUZZACI:
Grazie, Consigliere Messuti.
La parola alla Consigliera De Benedetto.
Speaker : CONSIGLIERE DE BENEDETTO:
Grazie mille.
La cultura è di sinistra. Chi è cresciuto in Italia è cresciuto un po’ con questa leggenda metropolitana, che correva nelle scuole pubbliche, che correva nelle librerie, che correva un po’ durante tutta la nostra formazione. Tanto che giustamente a volte ci si mette in discussione. Però, purtroppo, questo atto, anche questo atto conferma che la cultura non è di sinistra, ma l’uso della cultura politica lo è.
Io ho ascoltato bene in Commissione Cultura quando l’Assessore Agnoli ha spiegato come è nata l’idea di trasformare i Teatini rispetto alle vecchie Amministrazioni, del perché abbia deciso di mandar via gli artigiani che esponevano all’interno dei Teatini e per quale motivo ha deciso di liberarlo. Quello che ha detto l’Assessore Agnoli è che, affacciandosi dai suoi uffici all’interno del bellissimo chiostro dei Teatini, non si sentivano più gli uccellini cantare. Io sono vicina a tutte le posizioni animaliste da sempre, quindi sono totalmente d’accordo con lei: è bello ed è importante tutelare gli animali, la fauna, la flora, la madre terra “cum tucte le sue creature”. Però, è anche vero forse che in un momento come questo bisognerebbe anche dare uno sguardo importante a quelle che sono le attività produttive in crisi del nostro tessuto economico e della nostra città.
Per due motivi io non condivido quanto è successo e quanto sta succedendo nei Teatini. Un primo motivo: non soltanto dare oggi un’assegnazione diretta di una struttura pubblica lo ritengo, dal mio punto di vista, una mancata opportunità per gli altri, però anche dal punto di vista economico lo ritengo una mancata entrata per il Comune di Lecce. Quest’anno i cittadini leccesi hanno visto un grandissimo aumento della TaRi, dovuto a motivazioni che abbiamo discusso ampliamente in quest’Aula, ma anche dovuto sicuramente a una necessità di fondi di cui ha bisogno il Comune. Ebbene, allora prima di tassare i cittadini, dovremmo rendere produttive le nostre strutture.
Se io domani, come ho già fatto in passato, volessi fare una presentazione di un libro all’Open Space, gratuita, senza biglietto d’ingresso, o volessi fare una semplice conferenza stampa come Consigliere comunale della Città di Lecce, io dovrò pagare per ogni ora di utilizzo l’Open Space, ed è giusto. In passato, molto prima di essere un Consigliere comunale, ho fatto presentazioni di libri senza biglietti d’ingresso e tantissime iniziative per cui ho sempre dato un affitto all’Amministrazione comunale. Ebbene, a maggior ragione, se noi oggi forniamo una struttura come quella dei Teatini per fare un’attività commerciale, perché non solo vi è un biglietto di 5 euro, è stato anche chiesto ad Apulia Film Commission un ulteriore aiuto di circa 20.000 euro, ma non solo, è stata anche chiesta l’autorizzazione per mettere un bar all’interno di un palazzo storico, a maggior ragione io credo che chiunque voglia fare un’attività privata imprenditoriale, che rispetto, deve pagare un affitto a quella struttura come chiunque altro.
Sì, anche in termini di competitività. Perché oggi, anche a causa di scelte non condivisibili, i cinema del centro storico e del centro di questa città stanno patendo una crisi enorme. Quindi, nel momento in cui si mette un’altra programmazione, per quanto differente, per quanto d’essai, ma lo sappiamo, spesso si va al cinema anche per passare una strada differente, quindi un’offerta cinematografica crea sempre una concorrenza a quella privata, ebbene prima di mettere lì un cinema, prima di darlo gratuitamente, prima di fare concorrenza anche alle attività del centro storico che hanno un bar all’interno, io almeno chiederei il pagamento di un affitto che entri nelle casse comunali per pagare delle spese, che magari non andranno a ripercuotersi sulle tasse aumentate dei leccesi.
Non solo, un invito che faccio in quest’Aula è che mi auguro nella programmazione estiva di non vedere altri palazzi storici leccesi in cui si spilleranno birre. E lo dico oggi, in monito a quello che può succedere nei prossimi mesi…
Speaker : PRESIDENTE:
Si rivolga all’Aula, Consigliera. Non è una conferenza stampa, la prego.
Speaker : CONSIGLIERE DE BENEDETTO:
Mi sto rivolgendo ai Consiglieri di fronte…
Speaker : PRESIDENTE:
Va bene.
Speaker : CONSIGLIERE DE BENEDETTO:
Ai miei Consiglieri della mia opposizione, ma di maggioranza in questo Consiglio comunale.
Assessore Agnoli, chiudo il mio intervento con un invito solo di natura personale. Ho letto il suo curriculum e lo rispetto profondamente, però vede il popolo leccese è un popolo aperto e ospitale, però è anche un popolo con un orgoglio e una dignità culturale particolarmente sentita. Io credo che portare a Lecce le sue esperienze sia un arricchimento, ma copiare a Lecce quello che lei ha fatto in una città come Bologna, così differente culturalmente, così differente come identità, così differente come storia e radici, io penso che non sia rispettoso nei confronti dei nostri cittadini, ma soprattutto ritengo che i leccesi nella loro vita delle copie non sono mai stati soddisfatti.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, Consigliera De Benedetto.
Prego, Consigliere Rotundo. È assente il Consigliere Torricelli.
Consigliere Rotundo, prego.
Speaker : CONSIGLIERE ROTUNDO:
Io vorrei dire al Sindaco di andare avanti, perché noi abbiamo ascoltato per mesi. Questa discussione sul Regolamento, come i Colleghi sanno, si è svolta lungamente nelle Commissioni consiliari. Debbo dire che, nonostante la lunga discussione, dei miglioramenti, delle integrazioni e delle proposte sono venute, come confermano gli emendamenti, da parte di Consiglieri della maggioranza, che con l’approvazione di quegli emendamenti migliorano un testo.
Noi non abbiamo avuto in questi mesi, e neanche oggi, nessuna volontà, nessun approccio teso a migliorare, modificare, integrare, emendare questo regolamento. Quindi, l’impressione fondata è che da parte delle forze di minoranza, dell’opposizione non vi sia la volontà di cambiare una proposta che può essere legittimamente valutata in maniera insufficiente, ma c’è, invece, il tentativo abbastanza strumentale, palesemente strumentale di buttarla continuamente in caciara, del tipo viale Marconi n. 2.
Per venire all’amico e collega Messuti sulla lontananza dalla città, io penso che voi, in assenza di una progettualità, di una visione, cavalchiate una singola questione, assumiate una posizione e cerchiate di fare una campagna. Veniamo al merito della questione. Cioè, voi state ribaltando la verità delle cose. Qual è l’elemento di fatto che discrimina tra il regolamento del 2005 e il regolamento Salvemini, di questa Amministrazione? Il punto è chiaro, il punto è molto chiaro. E da parte dell’attuale minoranza c’è la volontà esclusivamente di difendere lo status quo, cioè di ritenere che la gestione sin qui avuta di quella struttura debba continuare.
Allora vediamo un po’ quando si dice – e l’Amministrazione comunale lo dice chiaramente – “da contenitore di attività espositive (fiere e mercati) e commerciali a luogo legato alla promozione culturale”, vedo che ci si muove, ci si agita e ci si dice “avete tolto delle attività commerciali”. Bene, ma vediamo anche lì, perché questa storia degli amici che sento ripetere è francamente inaccettabile, da parte di chi ha gestito per lunghi anni secondo criteri e valutazioni non voglio dire di natura clientelare, ma senza una procedura, senza una serie di criteri, di valutazioni. Del resto, caro Collega Messuti, mentre alcuni utilizzavano quella struttura – lo ricordava il collega – in Via XX Settembre, tutti gli altri espositori andavano a esporre le loro merci, tutti gli altri del settore dell’antiquariato. Quindi, qual è il problema? Noi abbiamo ereditato una situazione nella quale, senza nessuna procedura di evidenza pubblica, è stata data in gestione permanente per attività commerciali un’attività, un luogo come quello dei Teatini.
Io mi sarei aspettato che, davanti a questo mettere ordine, mettiamola così, mettere ordine... Diciamo che c’era tanto disordine, c’è tanto disordine in molti contenitori. C’è molto disordine. Quindi, con l’assessore, quando viene in Commissione, forse dovreste interloquire cercando di capire che sta cercando di fare uno sforzo. Io uso la parola “disordine”, e mi fermo qui.
Prima, caro Messuti, bisognava avere qualche santo in paradiso. Quando il collega cita delle domande da parte di un operatore, io lo dico: quella era la procedura con cui in questi anni si è governato il settore della cultura, che si fa una domanda. Il collega Monticelli lo ha citato. Ci sono due domande sempre dello stesso soggetto. Io ho le copie. Nella vecchia logica di cercarsi l’amico a cui tirare la giacca, quella persona si è messa in giro e ha pensato che bisognava, magari, sostituire i vecchi amministratori con i nuovi e trovare il consigliere di turno a cui accreditare. È cambiata l’impostazione complessiva. Questo è il vero punto.
Che cosa c’è per l’opinione pubblica, per i cittadini? Leggere che finalmente l’Amministrazione comunale predisporrà un piano trimestrale delle attività. C’è programmazione. Prima cosa c’era? Cosa c’era? Accreditarsi. E si critica che cosa? Una Commissione appositamente costituita? E si critica questo come elemento di valutazione discrezionale, quando prima che cosa c’era? Affidarsi soltanto – in questo caso sì – agli amici degli amici.
Concludo e dico, caro collega Perrone, che parli di illegittimità, che i due Presidenti delle Commissioni che presiedono per Statuto alla verifica, al controllo degli atti ci hanno intrattenuto in Commissione, hanno portato la delibera e sostanzialmente hanno detto che la delibera è legittima. Basta guardare i verbali delle Commissioni di controllo. Loro stessi hanno detto che la delibera è legittima. Semmai, ci sarebbe un problema di opportunità. Invece oggi si arriva a dire che sostanzialmente noi siamo davanti ad una illegittimità dell’atto deliberativo, mentre le due Commissioni, i due Presidenti...
Sì, lo so. Lo so, ma per il cittadino che sta da questa parte c’è un elemento di schizofrenia se noi facciamo due Commissioni di controllo per dire che la delibera è illegittima, se faccio una valutazione di opportunità, e poi quando si è detto che quella cooperativa ha dato prova in un contesto accanto a noi negli anni, buona prova di sé, tutti di fatto abbiamo chiuso unanimemente le Commissioni e adesso, invece, si ha il “la” di un’opposizione che è del tutto evidente e del tutto strumentale.
Caro Sindaco, vai avanti. Vai avanti. Noi abbiamo bisogno di cambiare questa città. Loro sono abbarbicati, non vogliono cambiare niente e difendono il vecchio status quo. Ecco perché io anticipo il voto favorevole e convinto del nostro Gruppo.
Speaker : PRESIDENTE:
Era stato riferito.
Consigliere Patti.
Poi Giannotta.
Speaker : CONSIGLIERE PATTI:
Grazie, Presidente.
Solo poche parole. Assistiamo ancora una volta a una critica, seppur legittima, in cui ci viene detto tutto e il contrario di tutto. Da neoeletto mai mi sarei immaginato di dovermi difendere dall’accusa di favorire gli amici. Onestamente, non immaginavo un’accusa di questo tipo.
Andiamo per gradi, almeno ci provo. Ci viene detto che, da un lato, nulla è cambiato; dall’altro, veniamo accusati dell’eccessivo cambiamento. Ci viene detto, da un lato, che non abbiamo una visione, ma dall’altro proponiamo una programmazione con cadenza trimestrale. Ci viene detto che la delibera è illegittima, ma nelle Commissioni controllo e anche in questa adunanza ci viene riferito da un avvocato comunque conosciuto in città e che stimo, il consigliere Monticelli, che la delibera è legittima, ma forse inopportuna.
È evidente che replicare a censure critiche di questo tipo crea qualche margine di difficoltà, perché occorre difendersi da entrambi i segni della critica contemporaneamente e contestualmente. Però, consigliere Monticelli, quando si parla di sfratto, visto che parliamo anche di persone che hanno competenze giuridiche in materia, si parla anche della possibilità di mandare via qualcuno che utilizza la cosa come se fosse propria. Questo è il primo punto sul quale non ci capiamo. Io non intendo seguirla e non intendo seguire l’opposizione.
Dopodiché, andiamo nel merito. Anche qui, mi sforzo. Per la prima volta abbiamo una programmazione complessiva. Io non ne ricordo altre. Complessiva e organica, fatta di almeno tre aree di sviluppo, di cui il cinema all’aperto è solo una di queste e a sua volta si articola in altre linee guida, chiamiamole così. Eppure siamo stati portati sul campo della Corazzata Potëmkin, cioè siamo stati chiamati a discutere di film. Il dibattito politico, anziché portare l’asticella verso l’alto in questa città, la porta verso il basso, diventa sarcastico e sorridente, lascia spazio solo alle battute. Il voler mettere biblioteche, il voler proporre cinema per le famiglie, cinema ritrovato, quindi pellicole restaurate (c’è anche “Roma città aperta”) diventa oggetto non di dibattito, che quello arricchisce sempre. Diventa oggetto di sarcasmo.
Andiamo avanti. Ci viene detto: “Chi valuta quali sono le associazioni che possono partecipare o che possono avere accesso ai Teatini?”. Ribalto la domanda: chi valutava chi fossero gli artigiani che legittimamente erano nei Teatini e quali dovessero stare fuori? E chi valuta se quell’artigianato è di eccellenza oppure no? A voi la risposta.
Andiamo ancora avanti. Oggi, consigliera De Benedetto, emerge una differenza nell’utilizzo dei beni pubblici ed emerge chiaramente quando si parla – io dico forse “impropriamente”, mi perdonerà – dello stato impresa. Una cosa, secondo me, è avere cura dei beni pubblici, fare in modo che non costituiscano un costo per l’Amministrazione; altra cosa, sempre secondo me, è metterli a frutto e ricavarne un profitto. Non ci sono, al netto di un solo cinema nel centro storico (ne avevamo un altro, ma è chiuso da decenni), altri cinema con i quali si va in concorrenza, non fosse altro che la città non ha un cinema all’aperto. Soprattutto, lo ribadisco, io condivido la visione dell’Amministrazione di non avere profitti da un contenitore pubblico, ma di metterlo al servizio della comunità, allargando quanto più possibile. Anche qui dobbiamo capirci. Prima era per tutti il convento dei Teatini. Siamo tutti e centomila a Lecce amanti dell’antiquariato, secondo alcuni di eccellenza, e andavamo tutti ai Teatini per questa ragione. Veramente volete lasciarci credere questo? Cioè, era più aperto a tutti prima rispetto a oggi? E uno spazio per i bambini prima c’era? Perché oggi mi risulta che ci sia.
Al netto di questo, io non ho una grande cultura cinematografica, quindi per me sarà un’occasione di crescita, assessore, però a me, se proprio devo pensare al titolo di un film, viene in mente il titolo “Un borghese piccolo piccolo”, il film di Monicelli. Siamo una città che ha tanto da dare, ma molto spesso rimaniamo vittime e prigionieri del nostro piccolo orticello.
Ritengo che il mandato che il Sindaco ha ricevuto, quindi la sua Giunta, sia un mandato diretto al cambiamento. Io non credo, Sindaco, che i cittadini le chiedano o le abbiano chiesto di lasciare tutto com’è. Quindi, anche da parte mia e del mio Gruppo, l’invito è di andare avanti.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE:
Consigliere Giannotta.
Speaker : CONSIGLIERE GIANNOTTA:
Grazie, Presidente.
Come ho avuto modo anche di esprimere in Commissione, l’Amministrazione intende, attraverso questo impianto regolamentare, iniziare e percorrere una strada diversa rispetto a quella del passato.
Ho seguito con attenzione tutti gli interventi che mi hanno preceduto e cercherò di mettere un po’ in un ragionamento il più possibile articolato le questioni trattate.
Andiamo per ordine. A parte gli emendamenti proposti, che hanno avuto il ruolo di offrire un po’ più di chiarezza nel testo regolamentare... Uno per tutti, per esempio. L’articolo 1 parlava nel titolo di finalità; nel contenuto parlava di oggetto. Quindi, io mi sono permesso di dire: okay, intitoliamolo “oggetto e finalità”. Escluso questo, che ha un valore meramente marginale, l’emendamento che, invece, viene citato dal consigliere, credo, Monticelli, cioè l’articolo 2, comma 3... È quello? O da Perrone. Il tema è...
Sì. Si riconnettono. Si riconnette.
Dunque, il secondo emendamento, l’articolo 2, la proposta di modifica di emendamento recita: “esclusa la cessione dell’uso a privati, associazioni o altri enti degli spazi del complesso dei Teatini al di fuori di soggetti culturali e sociali che non siano condivisi dal Comune di Lecce”. Nel precedente testo si parlava di “progetti culturali e sociali elaborati o gestiti dal Comune”.
Guardate, l’impianto e l’idea che l’assessore ha inteso perseguire, concorde con l’Amministrazione, è quella di rendere questo attrattore realmente alla portata di tutti. Quel passaggio – abbiamo condiviso questa riflessione con gli uffici – di dire che saranno ammessi solo i progetti culturali di cui il Comune è il soggetto che elabora e gestisce era una ulteriore diminutio. Partiamo dal presupposto che questo percorso regolamentare intende distaccarsi, allontanarsi in maniera netta dal vecchio impianto. Prima si parlava di concessione in uso. Adesso, per la concessione, abbiamo capito che, per il bene pubblico che vogliamo dare a questi attrattori, l’Amministrazione non intende far gravare alcun costo sui soggetti, ma dare la possibilità a tutti di partecipare.
In quella prospettiva, dire che possono essere realizzate iniziative elaborate o gestite era, a mio modesto avviso, una limitazione. E così è stata anche accolta in quel ragionamento fatto con gli uffici.
Oggi con questo emendamento facciamo in modo che tutti – e dico “tutti” – possano avere i Teatini a realizzazione delle loro attività, quindi non solo quelle di cui il Comune è ideatore o gestore di progetto. Vi porto un esempio. Se un operatore accede a un finanziamento nazionale o regionale e questo operatore, ottenuto il finanziamento, intende realizzare un’iniziativa presso i Teatini, con il vecchio impianto, poiché di quel progetto il Comune non era promotore o gestore, quell’iniziativa si scontrava con il Regolamento. Con l’emendamento l’Amministrazione accoglie la possibilità che quell’iniziativa possa essere realizzata.
C’è un altro elemento importante che il Regolamento offre, a differenza del passato: la programmazione. Guardate, un bene pubblico rientrante nel patrimonio storico-monumentale come i Teatini non può essere destinato alle iniziative spot sulla semplice richiesta di utilizzo. Merita, per il principio di valorizzazione di quell’attrattore, un’analisi un po’ più completa e complessa, che si chiama “programmazione”. L’articolo 5, infatti, si muove in quella direzione. L’Amministrazione cosa sta dicendo ai cittadini, alla comunità? Cara comunità, qualora voi abbiate progetti che ritenete di voler offrire alla comunità tutta, quindi valorizzare oltremodo all’interno di un attrattore culturale come i Teatini, presentate all’interno di quella finestra che l’Amministrazione apre per la raccolta di progetti e valuteremo se e come potrà essere eventualmente inserita in un’idea di programmazione. La parola che all’opposizione, mi pare di capire, risulta un po’ sconosciuta è il termine “programmazione di eventi culturali”.
Il terzo elemento che richiamava il consigliere Monticelli era quello relativo alle iniziative che di volta in volta verranno realizzate e non dovranno gravare sul bilancio comunale, se non per l’uso degli spazi e dei servizi connessi con tale utilizzo. Attenzione. La riflessione che ho condiviso anche in questa direzione, per cui si abroga l’articolo 5, comma 6, è perché si determinava una ridondanza o, meglio, un’antinomia rispetto al comma 7, che dice: “Le iniziative che di volta in volta...”. No. “L’eventuale azione a sostegno di tali iniziative da parte delle Amministrazioni dovrà essere disposta con apposito atto deliberativo della Giunta comunale”. Era sufficiente questo passaggio? Questo è un primo motivo per cui ho proposto l’abrogazione di questo comma 6.
Il secondo elemento è un altro. Voi sapete benissimo che oggi l’Amministrazione si muove tantissimo sulle leve del finanziamento esterno, quindi sull’intercettare finanziamenti legati a fondi strutturali a gestione diretta. L’essere intervenuti su quel comma 6 dà la possibilità oggi all’Amministrazione... Ritorno a dire: non è intendimento dell’Amministrazione fare cassa rispetto a questo attrattore, perché ritiene che il valore pubblico di un bene debba essere riconosciuto a tutti.
Detto questo, io ho tenuto a precisare: “La richiesta di eliminazione di questo comma è funzionale a far sì che l’Amministrazione, nell’eventualità dovesse presentare un’iniziativa progettuale, possa mettere a valore economico – che si chiama ‘cofinanziamento in kind’ – quell’attrattore”. Questo è il concetto. D’accordo con il dirigente, infatti, rilevavamo questo aspetto.
La natura di questi emendamenti l’ho appena esposta. Che l’Amministrazione voglia perseguire una programmazione al fine di dare valore non solo gli attrattori, ma anche alla comunità, agli operatori credo sia un approccio da condividere e sostenere.
A margine del mio intervento, voglio giustificare il perché in quella Commissione l’analisi del Regolamento ha portato alla mia astensione. Motivo solo la mia astensione. Credo che un merito al Sindaco Salvemini debba essere riconosciuto, cioè la facoltà, la possibilità di sostenere e anche, magari con argomentazioni che non sempre possono aderire alla visione originale di un provvedimento, di potersi confrontare con serenità, consapevoli dell’intelligenza dell’interlocutore che riconosce all’altro interlocutore altrettanta onestà intellettuale. Quel mio voto di astensione si giustifica semplicemente in un passaggio. Io ebbi a dire: poiché il parere della Commissione non è un parere vincolante, poiché ad oggi non ho avuto modo di potermi confrontare e approfondire tutta una serie di osservazioni che ho offerto all’Amministrazione, ma che certamente – nel verbale esiste l’avverbio “certamente” – l’Amministrazione offrirà al sottoscritto, in questa fase propongo una astensione. Credo che le mie considerazioni debbano essere confrontate, chiedo il confronto. Certamente, una volta pervenute, e saranno certamente offerte dall’Amministrazione, il mio voto sarà assolutamente favorevole. Questo è avvenuto. Il momento di confronto si è determinato. Un momento di arricchimento reciproco tra me, consigliere, e gli uffici ha portato a frutto, all’elaborazione di questi cinque emendamenti, che certamente offrono alla città un Regolamento che, a mio modesto parere, ma a parere anche dell’Amministrazione, rafforza l’impianto e la visione che l’Assessore Agnoli voleva perseguire per la città di Lecce.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie.
Consigliera Spagnolo.
Speaker : CONSIGLIERE SPAGNOLO:
Grazie, Presidente.
Io senza nessun tono polemico volevo ricordare che in questi anni abbiamo avuto in città la possibilità di ristrutturare moltissimi contenitori culturali, palazzi storici molto belli, soprattutto nel nostro centro storico. Purtroppo, però, all’interno di questi palazzi la loro destinazione d’uso non è stata all’altezza degli stessi contenitori, perché tantissimi di questi sappiamo che sono vuoti o usati soltanto occasionalmente.
Vorrei sommessamente ricordare che in tutte le città europee, prima di ristrutturare un contenitore, si pensa a quello che si vuole fare all’interno. Ricordo che questa cosa è stata anche a noi ricordata in Commissione dall’Assessore, mentre ci ha proposto la sua visione della città e di come voleva riorganizzare la cultura nel nostro centro storico, nei contenitori, e non solo. Si è anche molto dedicata alle periferie, come sappiamo, ma non è oggi all’ordine del giorno.
Mi sembra strano ascoltare il consigliere Monticelli dire che si vuole azzerare tutto perché è stato fatto dalla precedente Amministrazione. Ricordo a lui che delibere proposte e da lui portate avanti, perché sono stata io stessa a ricordarlo in Commissione, vengono riprese da noi, e così tante altre cose. Chiaramente, se sono in linea con la nostra visione di Amministrazione e di cambiamento, credo che questo possa benissimo essere approvato. Tante cose stiamo portando avanti che non sono venute da noi perché ci sembrano giuste, ci sembra opportuno riprenderle. Altre cose no. Quindi, abbiamo una valutazione diversa.
Per quanto riguarda la scelta di d’essai, io sono una cinefila, mi piace molto frequentare le sale cinematografiche e vedere pellicole particolari che magari nella città non si ha l’occasione di poter vedere. Come sapete, molte non passano nei circuiti leccesi. Prima Lecce era una delle prime visioni come città. Purtroppo adesso è stata declassificata. Proprio il cinema d’essai dà questa possibilità a chi ha questo tipo di cultura.
La nostra città, lo vorrei ricordare, ha perso moltissime sale cinematografiche nel tempo. Penso all’Ariston, penso al Fiamma, penso al Santa Lucia e penso anche a quando anni fa, con una associazione a me molto cara, primo il cinema Odeon, che allora programmava solo film a luci rosse, per programmare dei film del cinema francese degli anni Cinquanta e Sessanta. La città era preparata, perché fu un grande successo.
Credo, Assessore, che la programmazione che è stata fatta di d’essai e portata ai Teatini sarà sicuramente un successo e darà la possibilità a tanti leccesi... D’estate molti cinema, come sappiamo, chiudono. Non ci sono neanche più le arene, che prima esistevano. Darà la possibilità a tanti di stare in un contenitore meraviglioso a due passi dal centro storico e vedere delle pellicole che hanno una grande valenza artistica e culturale. Io per prima il film di Ejzenstejn lo andrò a vedere perché ne ho sentito sempre parlare e non l’ho mai visto. Sarò lì sicuramente, ma anche domani per l’inaugurazione. Anche quel film, anche se molti li ho già visti, quello che inaugura, che è un documentario, tra l’altro, non l’ho visto. Quindi, ci sarò senz’altro.
Inoltre, vorrei tranquillizzare: in città si può benissimo comprare qualsiasi tipo di mobile di antiquariato, sia esso una cassapanca o un cassettone, e nello stesso tempo andare a vedere un bellissimo film all’interno della sala dei Teatini.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie.
Consigliere Ria.
Speaker : CONSIGLIERE RIA:
Grazie, Presidente.
Un breve intervento che, probabilmente, può sembrare anche fuori luogo rispetto al dibattito che si è sviluppato sino a questo momento, tanto che temo che lei possa togliermi la parola, come ha fatto in altre circostanze, perché andrò, forse, fuori tema. L’argomento posto all’ordine del giorno –approvazione atto di indirizzo per il programma di valorizzazione del contenitore culturale “ex Monastero dei Teatini” e nuovo Regolamento – è un ordine del giorno che avrebbe dovuto valorizzare il ruolo del Consiglio e dei suoi componenti, dei singoli consiglieri. La funzione propria del Consiglio comunale è quella di dare indirizzi di carattere generale, di approvare gli atti a contenuto generale, quale è, appunto, un Regolamento.
Il dibattito – non credo di dire una cosa fuori posto – si è sviluppato, invece, su un atto di gestione, un atto dell’Amministrazione, un atto di scelta di programmazione culturale che ha già effettuato l’Amministrazione e non, invece, sull’atto di normazione generale, sull’atto di indirizzo. Il dibattito tra cultura cinematografica, tra cinofili... Cinefili.
Io avrei detto “amanti del cinema”.
Si è sviluppato anche su scelte della passata Amministrazione, addirittura ventennali o che si sono sviluppate in un arco di tempo molto lungo, quale sembra essere stata una mostra di artigianato più o meno permanente. Ribadisco quello che mi sono sforzato di dire in altre circostanze: un dibattito che continua ad essere incentrato sulla contrapposizione tra quello che è stato fatto nel corso dei vent’anni e quello che l’Amministrazione si sta sforzando di fare sulla base di un programma presentato agli elettori. “Agenda di cambiamento” l’aveva chiamata il candidato Sindaco Salvemini, un’agenda di cambiamento che, andando a vederla in questo momento, assegnava alla cultura un certo compito, che era quello di valorizzare la città. Quindi, questa delibera di indirizzo è in linea con quel programma amministrativo, su cui gli elettori si sono espressi.
Al di là di questo, io voglio tornare un po’ all’argomento. In fondo, questa discussione è su un Regolamento che aggiorna un Regolamento datato. Questo credo sia normale. Un Regolamento che risale ormai a quasi quindici anni fa, come tutti i Regolamenti, da quello di contabilità a quello di funzionamento del Consiglio, a quello di funzionamento delle Commissioni consiliari, dovrebbe essere adeguato a novità che nel frattempo sono intervenute dal punto di vista normativo, a evoluzioni che ci possono essere state. Questo è il punto.
Secondo me, questo Regolamento, se lo guardiamo dal punto di vista normativo, Sindaco, è sostanzialmente l’evoluzione – sulla base di un programma presentato agli elettori – di un Regolamento che è stato approvato da passate Amministrazioni, addirittura anche da Amministrazioni precedenti a quella di chi ha amministrato la città nell’ultimo decennio. Perché dico “di evoluzione”? Perché, sostanzialmente, i punti che a me sono sembrati di contrasto sono la destinazione d’uso degli spazi e le modalità di concessione dell’immobile. Se noi andiamo a vedere il vecchio Regolamento, che tra l’altro è ancora in vigore... Era in vigore sino ad oggi. Per cui, tutta la discussione che c’è stata sulla rassegna cinematografica è stata legittimamente – ed è stato ripetuto più volte – approvata dalla Giunta sulla base del Regolamento vigente.
Il Regolamento vigente, all’articolo... Non mi ricordo quale. In particolare, il porticato e il chiostro sono destinati ad attività espositive di carattere culturale, artigianale, antiquariato, fiere e mercati di nicchia, scientifico, sociale, foto e campagne pubblicitarie, foto per celebrazioni. Il chiostro è destinato anche ad attività teatrali e a manifestazioni artistiche in genere.
Se noi andiamo a vedere l’attuale Regolamento alla nostra approvazione, innanzitutto “gli spazi oggetto del presente Regolamento sono individuati nelle planimetrie”... Va bene, questo è un dettaglio. “L’Amministrazione si propone di far diventare il complesso monumentale dei Teatini un luogo di tutti e per tutti”, però vi siete fermati tutti qui, da Monticelli a Perrone, a non so chi altro è intervenuto. “Da tutti e per tutti”, ma non siete andati oltre.
Scusami. Tutti e per tutti. Dedicato alla cultura in tutte le sue differenti espressioni. Quindi, quello che c’era nel programma amministrativo, quello che c’è nella delibera di indirizzo si traduce... Dire “tutti e per tutti” e poi su questo dire di amici, di non amici, eccetera... Sempre con quella destinazione, che è l’indirizzo che noi diamo e che noi oggi, mi auguro, approviamo, l’indirizzo di dedicare quello spazio, quegli spazi alla cultura in tutte le sue differenti espressioni.
Poi andiamo alle modalità di concessione. Il vecchio Regolamento dice: “La modalità di concessione può essere in forma temporanea ed estemporanea. La forma temporanea comporta la concessione in uso continuativo per un periodo limitato nel tempo”. Se le parole, le norme, i Regolamenti vanno rispettati, a me non sembra che un periodo limitato nel tempo possa essere una concessione che, da quello che è stato detto, è addirittura ventennale. Se un’attività...
Fabio, consigliere Monticelli...
Con l’età perdo pure il filo.
Un’attività temporanea limitata nel tempo. È limitata nel tempo un’attività che va avanti, si protrae? Io non discuto il fatto se vendevano o non vendevano mobili di antiquariato. Però, probabilmente, non era, nel rispetto della destinazione del vecchio Regolamento, un antiquariato di nicchia, non era una mostra espositiva. A Copertino, nel Castello di Copertino, c’è la mostra dell’antiquariato, ma è per dieci giorni una volta l’anno. Quelle sono concessioni in uso temporaneo. Stiamo parlando di antiquariato, in questo caso di antiquariato di nicchia, ma non può essere un uso temporaneo quattro volte al mese, dieci mesi l’anno, dodici mesi l’anno, cinque anni, dieci anni, quindici anni, vent’anni, sennò diventa un’attività che può diventare tutt’altro.
Altro punto: le valutazioni. Alla fine, tutto era rimesso alla valutazione delle richieste del dirigente. Io sono stato sempre sostenitore della separazione tra indirizzo politico e gestione. In questo caso, però, se manca un indirizzo che viene prima dal Regolamento e poi dalla Giunta, che viene da un esame anche di comparazione dei progetti che vengono presentati, che viene, l’atto di indirizzo, da una valutazione di domande che vengono presentate tre mesi prima, è chiaro che ci vuole, in questo caso, una Commissione. Poi vedremo, valuteremo come la Giunta darà attuazione a questa previsione di una Giunta composta da interni o esterni. Noi oggi stiamo approvando un atto di indirizzo di carattere generale che prevede questo, e a noi, a me va bene. Vedremo, poi, questa Commissione. Sicuramente, valutare più progetti, compararli tra loro deve e può, meglio, appartenere ad un organismo più complesso rispetto ad una valutazione che fa il singolo dirigente, sia pure nel rispetto di tutte le norme possibili e immaginabili.
Per cui, io non devo, Sindaco, incoraggiarti ad andare avanti. Stiamo approvando un atto regolamentare a contenuto generale. Per qualche aspetto e anche per l’evoluzione di quello che c’era, non stiamo oggi, Assessore Agnoli, approvando la rassegna. Quella è di competenza della Giunta. Io sono rispettoso delle competenze. Il controllo? Il controllo è stato fatto. Il controllo è stato fatto in Commissione. È venuta lei due volte o tre volte. È stato fatto in Commissione controllo, addirittura congiunta. Addirittura, chiedo scusa, congiunta.
La valutazione su quella che è stata un’attività gestionale è stata già fatta. Occupare, invece, l’80 per cento del tempo di discussione di questo atto a contenuto generale per la rassegna cinematografica a me è sembrato un tantino fuori luogo.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE:
Consigliere Valente.
Poi Gigante.
Speaker : CONSIGLIERE VALENTE:
Grazie, Presidente.
Concordo parzialmente con quanto affermato dall’onorevole Ria, che, in effetti, bisognerebbe far ritornare la discussione su quello che poi è l’argomento della delibera, ovvero il Regolamento che si vuole portare adesso a votazione. Posso capire che si sia scatenato nei giorni scorsi, in seguito a qualche mia dichiarazione sui giornali, un dibattito. E oggi se ne parla, giustamente.
Vorrei ricordare intanto una cosa. Tornando al Regolamento, e poi vorrei anche mettere il punto sul cinema d’essai, il Regolamento, a mio avviso, per il quale sono fortemente contrario, si scontra con quanto dichiarato dall’Assessore Agnoli in uno dei primi interventi in Commissione. Lei dichiarò apertamente che tutti i contenitori comunali dovevano essere messi a profitto perché non era assolutamente giusto che i contenitori che avevano un costo potessero essere dati gratuitamente ad associazioni, a enti o quant’altro. Io devo cercare di capire che cosa intendesse lei con questi “messi a profitto”. Messi a profitto per il Comune o per i terzi? Io sono andato a prendere la proposta, che non era oggettivamente contenuta nella delibera n. 394. Ora non c’è il consigliere Monticelli. Non era contenuta perché fisicamente non stava sulla scrivania dell’Assessore, perché è stata protocollata il giorno dopo. Posso immaginare che l’abbia letta, sicuramente. Nella delibera la cooperativa, come già da qualcun altro indicato, conteggia delle spese per 55.000 euro, affermando che con 150 spettatori paganti per 74 giornate si dovrebbe raggiungere il punto di pareggio. Però questo lo dice prima di scrivere che comunque chiederà circa 24.000 euro all’Apulia Film Commission come contributo. Quindi, questo punto di pareggio si abbassa da 150 a 84.
Poi resta un’altra serie di utili. Ritengo che un bene pubblico dato per fare utili a terzi non sia corretto e si scontri assolutamente con quello che ha detto l’Assessore, cioè la messa a profitto. Mi auguro intendesse messa a profitto per l’ente e non per altri.
Detto questo, vorrei dire che non stiamo inserendo nulla di nuovo con il cinema d’essai a Lecce o il cinema all’aperto. In realtà, questo esiste già. Si è soltanto preferito spostarlo dalle Officine Cantelmo ai Teatini, perché forse c’è una maggiore visibilità. Io non riesco a capire l’idea di spostare qualcosa che già esiste ed è già frequentato. Lo abbiamo spostato ai Teatini dalle Officine Cantelmo. Mi piacerebbe avere il parere dell’Assessore Agnoli, che è stata più volte convocata in Commissione, ma purtroppo, per suoi impegni, non è potuta venire. Avrei voluto chiedere questo.
Il cinema esiste. I cinema d’estate sono aperti. Da anni sono aperti altri cinema. Quindi, non è vero che non sono aperti i cinema. I multisala sono aperti. Sono frequentati e costano soltanto 2 euro in più.
Detto questo, chiaramente mi trova fortemente contrario su tutto l’impianto del Regolamento, anche in considerazione del fatto che – ne abbiamo discusso in Commissione – non esistono i destinatari. Un Regolamento si fa se ho dei destinatari. Avete avocato a voi la gestione dell’intero complesso. Quindi, potevate, a mio avviso, anche eliminare un Regolamento che non serve a nulla. A questo punto, fate come meglio credete, affidate a chi credete l’attività, la programmazione culturale a una non ben identificata Commissione.
Per il resto, potremmo anche eliminare questo Regolamento perché non ha senso di esistere.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE:
Consigliera Gigante, prego.
Speaker : CONSIGLIERE GIGANTE:
Intervengo in quanto Presidente della Commissione cultura. L’argomento Teatini è stato oggetto di discussione in quattro Commissioni, anche congiunta con lo Statuto.
L’idea di programmazione dell’Assessore a me entusiasma enormemente. È chiaro che programmazione significa dedicare del tempo. Per questi contenitori culturali che a Lecce appartengono ci vorrà un po’ di tempo. La programmazione di un contenitore così grande che, purtroppo, con la vecchia Amministrazione non ha avuto... Dobbiamo, purtroppo, dirlo: la vecchia Amministrazione ha operato senza alcuna programmazione. Quindi, oggi, ereditare questo bagaglio culturale, che è stato finora in balia delle onde... Non è semplice intraprendere il percorso. Sicuramente dovremo dare un po’ di tempo per programmare.
Anche l’idea dello Statuto del Regolamento la condivido. Come diceva anche la consigliera Spagnolo, il contenitore è di tutti. Si possono intraprendere più attività e non lasciarlo, come è stato finora, a un mercato (così possiamo definirlo) senza regole dove, purtroppo, si sono venduti a volte oggetti senza una certificazione di originalità, tra virgolette, quella che purtroppo a volte si trova come realtà nei gran bazar.
Un contenitore così importante al centro di Lecce come vetrina non solo per noi leccesi, ma anche per i turisti, visto che Lecce oggi è una delle città – possiamo dire – al mondo culturale, turistica, conosciuta ormai ovunque... È un peccato trovare al centro di Lecce un contenitore senza una programmazione.
Annuncio il voto favorevole di Prima Lecce alla programmazione e allo Statuto sul contenitore dei Teatini.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, consigliera Gigante.
Adesso avete tutti gli emendamenti. Io vorrei che l’Aula decidesse se discuterli in un’unica soluzione o se discuterli articolo per articolo. Lascio la scelta all’Aula per la procedura.
Prego.
Sì, possiamo...
Parlate al microfono, altrimenti non sento.
Non si può.
Prego, consigliere Giordano. La prego, al microfono.
Speaker : CONSIGLIERE GIORDANO:
Se vogliamo fare dopo una votazione, come siamo costretti, necessitati a fare, emendamento per emendamento, tanto vale fare la trattazione emendamento per emendamento. Diversamente, c’è uno scollamento tra una trattazione globale e, successivamente, emendamenti da votare in maniera splittata.
Penso che, per l’ordine dei lavori, sia l’unica cosa da fare.
Speaker : PRESIDENTE:
Quindi, se ho ben capito, Consigliere Giordano...
Scusatemi.
Questo era ovvio. Un’unica discussione con votazione...
D’accordo.
Consigliere Giannotta, vuole illustrare lei gli emendamenti?
Speaker : CONSIGLIERE GIANNOTTA:
In effetti, Presidente, sono stati già illustrati nel mio intervento. Li ho citati tutti, fondamentalmente.
Speaker : PRESIDENTE:
Sì, lo so questo.
Speaker : CONSIGLIERE GIANNOTTA:
Procediamo...
Speaker : PRESIDENTE:
No, no. Lo so che lei li ha illustrati, ma io come procedura devo avviare questa.
Speaker : CONSIGLIERE GIANNOTTA:
Sì. Io sono dell’idea di, non so...
Come?
Sì, si mette ai voti. Dovrei rileggere le stesse cose che ho letto prima. Votiamo.
Speaker : PRESIDENTE:
Procediamo alla votazione.
Prego. Al microfono. Non mi parlate a voce.
Sono tutti modificativi.
Va bene. Procediamo...
Scusate. Noi non stiamo sopprimendo articoli. Li stiamo modificando. Questo a chiarezza.
Procediamo.
Gli emendamenti sono modificativi. Per cui, procediamo con la votazione partendo dal primo emendamento. Articolo 1. Finalità del Regolamento. Sono le attività che definiscono l’uso degli spazi, e non viceversa.
Emendamento n. 1. Abbiamo dichiarazioni di voto? No.
Procediamo con il sistema elettronico, prego.
Consigliera De Benedetto.
Operazione conclusa, prego.
Presenti 32, favorevoli 17, contrari 15, nessun astenuto. Il primo emendamento è approvato.
Secondo emendamento. Dichiarazioni di voto? Nessuna.
Prego, procediamo con il voto.
Consigliere Monticelli, Consigliera De Benedetto, Consiglieri Monosi e Tondo. Giordano.
Va bene. Operazione conclusa.
Presenti 32, favorevoli 17, contrari 15, nessun astenuto. Il secondo emendamento è approvato.
Terzo emendamento. Nessuna dichiarazione.
Procediamo con il voto.
Consiglieri Martini, Monosi, Nuzzaci, Sindaco.
Operazione conclusa.
Presenti 32, favorevoli 17, contrari 15, nessun astenuto. È approvato il terzo emendamento.
Quarto emendamento. Nessuna richiesta di dichiarazione.
Prego.
Dichiarazione di voto.
Speaker : INTERVENTO:
Volevo dare un’indicazione. Noi eliminiamo “le iniziative che di volta in volta verranno realizzate non dovranno gravare sul bilancio comunale, se non per l’uso degli spazi e dei servizi connessi”. Nel paragrafo successivo si legge: “le eventuali azioni a sostegno di tali iniziative”. Se eliminiamo quel paragrafo, deve essere eliminato anche questo.
Speaker : PRESIDENTE:
Altre dichiarazioni di voto? Nessuno.
Si vota. Prego, votiamo.
Valente, Finamore, Mazzotta, Battista, Giordano, Perrone, Nuzzaci. Mazzotta.
Operazione conclusa, prego.
Presenti 31, favorevoli 17, contrari 14, nessun astenuto. È approvato il quarto emendamento.
Quinto emendamento. Dichiarazioni di voto? Nessuna.
Procediamo con il voto.
Finamore, Spagnolo, Torricelli.
Operazione conclusa.
Presenti 31, favorevoli 17, contrari 14, nessun astenuto. È approvato anche il quinto emendamento.
Adesso procediamo all’approvazione della delibera con gli emendamenti approvati.
Dichiarazioni di voto? Prego, Sindaco.
Speaker : SINDACO SALVEMINI:
Grazie, Presidente.
Ringrazio tutti per gli interventi, per i contributi poco finalizzati, naturalmente, a modificare l’impianto regolamentare, altrimenti avremmo preso atto di proposte emendative da parte della minoranza, che, invece, si è concentrata su tutt’altre questioni.
Chi ha un minimo di esperienza politica percepisce, da alcune organizzazioni delle postazioni d’Aula, da alcuni toni degli interventi, da alcuni sguardi, che qui era evidente il tentativo di voler dare una dimostrazione di forza, di voler trasferire l’idea che questa Amministrazione fosse in difficoltà. Si è parlato di voragini, di consiglieri assolutamente indisponibili a votare questo atto. Mi pare che il confronto abbia dato una diversa indicazione.
Questo spiega come si sia voluto concentrare tutto l’intervento, di fatto, su un quesito che possiamo riassumere così: perché avete mandato via Antiqua Mores? C’è un atto di indirizzo legato ai criteri di adeguamento di un Regolamento, come diceva giustamente il consigliere Ria, del 2005 che rientra nell’attività fisiologica dell’ente.
Io mi sarei aspettato dagli amministratori precedenti, che hanno governato con quel Regolamento, di dar conto di qualche scelta del passato. Mi si è rimproverato il fatto di prevedere un luogo di tutti e per tutti che così non sarebbe, in considerazione del fatto che si esclude la possibilità che una associazione possa svolgere all’interno un’attività.
Come è stato giustamente ricordato, il Regolamento non fa altro che incaricarsi di modificarne uno preesistente. Che cosa prevedeva il Regolamento preesistente, che sarebbe stato, invece, stravolto? Prevedeva alcune cause specifiche di esclusione, incompatibili con le destinazioni d’uso, incompatibili con le caratteristiche strutturali e funzionali degli spazi di allestimento (ci si preoccupa di mantenere il valore di decoro di un bene monumentale), incompatibili con le destinazioni di agibilità e di sicurezza. “Attività di vendita diretta o commercializzazione di prodotti” virgola “salvo se espressamente autorizzate dalla Giunta comunale”. Qual è l’unica delibera di Giunta comunale che ha autorizzato lo svolgimento dell’attività di Antiqua Mores? Quella dell’Amministrazione Salvemini per lo svolgimento dell’ultima possibilità di accesso ad Antiqua Mores alla fine dell’anno 2017.
Come è stato accordato l’uso di Antiqua Mores negli anni precedenti? Incarico i consiglieri di minoranza, impegnati in un’attività di ricostruzione degli atti e degli avvenimenti, di verificare come fosse stata concessa. D’altra parte, ho avuto un’interlocuzione molto chiara con gli operatori e ho detto loro che per queste ragioni l’Amministrazione non intendeva ribadirne l’uso, ma che si metteva a disposizione degli stessi per individuare localizzazioni alternative, che non sono state prese in esame. Ponevo alla loro attenzione lo svolgimento in città di altre manifestazioni, con caratteristiche identiche, che vengono autorizzate da tempo in Via XX Settembre o in Via Torre del Parco.
D’altra parte, e mi rivolgo a persone che non hanno difficoltà a riconoscerlo, chi ha avuto modo di poter visitare nel tempo il mercato Antiqua Mores sa che era un mercato eterogeneo nella sua offerta, che non aveva quelle caratteristiche di artigianato locale, perché si vendevano mobili antichi, si vendeva modernariato, si vendeva vintage, si vendevano cose che sappiamo essere offerte anche in altri contesti.
D’altra parte, lo stesso Regolamento precedente prevedeva un calendario stabilito annualmente, calendario stabilito annualmente che vi invito, anche in questo caso, a recuperare e a offrire alla valutazione del Consiglio comunale.
D’altra parte, vorrei che venisse anche richiamato, visto che qui c’è stato un caso di censura sulla possibilità che un’attività promossa dall’Amministrazione in partenariato con l’unica associazione presente in città, riconosciuta ai fini dell’accesso ai finanziamenti per lo svolgimento di cinema all’aperto, che da anni svolge un’attività meritoria, che ha sottratto alla chiusura l’unico cinema disponibile di Lecce, oltre al Multisala Massimo, l’articolo 18 del preesistente Regolamento stabiliva i casi di gratuità: “L’uso dell’immobile potrà essere concesso gratuitamente in caso di valutazione di chiara opportunità istituzionale, manifesto prestigio delle attività che si intendono realizzare, manifestazioni svolte con il patrocinio del Comune di Lecce e, in generale, nel caso in cui l’Amministrazione ravvisi nella richiesta di utilizzo finalità coincidenti con quelle programmatorie dell’ente”. Questo lo stabiliva il regolamento del 2005 della precedente Amministrazione. E oggi si grida allo scandalo per aver semplicemente tenuto coerente un’indicazione del Regolamento del 2005. Io sono veramente stupito che sia questo oggi il contenuto del confronto.
Mi piacerebbe che si desse anche conto di poter ragionare su come quello spazio oggi sia vincolato a scelte passate. 400 metri quadri dei Teatini sono stati concessi dal 2012 al 2015 gratuitamente a una società privata che svolge legittimamente attività di impresa nell’attività della formazione. Ve lo ricordate il caso della Lumas? Ve lo ricordate? Pure di questa questione non si intende parlare.
Io sono assolutamente pronto a misurarmi, insieme ai miei consiglieri e ai miei Assessori, su questioni che attengono agli atti di indirizzo, al merito. Del resto, ci si offre al giudizio degli elettori sulla base di idee di governo, che riguardano anche l’uso degli spazi pubblici, il modo in cui ci si relaziona con gli interessi diffusi sul territorio, la responsabilità che si assegna quando si erogano contributi ad associazioni o terzi. Per esempio, intendo non rinnovare la richiesta di un contributo che viene chiesto all’Amministrazione per un’attività di prestigio che prevede lo svolgimento in uno spazio pubblico, ma con inviti esclusivi e non aperti a tutti. È una valutazione mia, è una valutazione di indirizzo. Se l’Amministrazione concede un contributo economico per lo svolgimento di una manifestazione pubblica, questa stessa credo non possa essere gestita con inviti riservati a tot persone. Possiamo essere d’accordo o possiamo non essere d’accordo. Io la penso così, ma non è una valutazione legata al fatto che io devo cancellare quello che è avvenuto in passato. Io non ho quest’ansia da prestazione.
Vorrei tranquillizzarvi, rassicurarvi. Semplicemente porto, come rappresentante di una maggioranza, un’idea di governo, che, proprio perché non è vostra, non avete votato. Quindi, il fatto che non siete d’accordo fa parte della fisiologia del confronto, né più e né meno. È stato fatto riferimento da parte di Assessori che hanno avuto la responsabilità di deleghe importanti, che si sono nel tempo impegnati ad affidamenti diretti di servizi pubblici, censurare il fatto che è prevista l’attività di vendita di bevande all’interno dei Teatini, un servizio non messo a gara. Io suggerirei una certa prudenza nel rilasciare queste dichiarazioni. Suggerirei prudenza nel fare riferimento a interessi privati in atti pubblici. Avrei molta prudenza, perché ci stiamo muovendo su un crinale stretto.
Io, come sapete, sono impegnato dall’inizio di questa esperienza a guardare al futuro e a governare la città immaginando cosa possiamo fare per migliorarla. Non mi attardo a una ricostruzione pedissequa e puntuale di quello che è accaduto in passato, ma se questo vuole essere il terreno del confronto sappiate che io sono pronto. Se c’è qualche cassetto che volete aprire per tirar fuori eventuali scheletri nell’armadio di Carlo Salvemini e Alessandro Delli Noci, siamo pronti.
Anche io.
Speaker : PRESIDENTE:
Consigliere Battista, la prego di non interrompere il Sindaco.
Speaker : SINDACO SALVEMINI:
Anch’io sono una pecorella smarrita. Non sono un santo.
Ha ragione il consigliere Perrone. È una sua valutazione. Del resto, richiamare una presunta illegittimità dell’atto... Non stiamo, qui, evocando chissà quali scandali. È possibile. Ci sono profili di potenziale illegittimità? Vivaddio! Non crediamo di aver commesso reati. Se ci sono dei profili, si evidenziano. Io ritengo che non ci siano. Dopodiché, se ci sono interessi diretti volti ad affermare il fatto che vi siano, ci sono strumenti di tutela giurisdizionale aperti a tutti. Non esiste il primato della verità, né mio nel dire che è assolutamente legittimo né di un consigliere di minoranza, per quanto autorevole, come l’ex Sindaco Paolo Perrone, nel dire che è assolutamente illegittimo. Se c’è qualcuno che intende verificarlo, ha gli strumenti per poterlo fare. Questa è questione che non riguarda neanche la discussione di oggi, che riguarda un Regolamento che riteniamo definisca un indirizzo, definisca una cornice, che abbiamo sottoposto a una prima valutazione. È stato discusso dalle Commissioni ed è stato emendato oggi in Aula. Tutto è perfettibile. Sarebbe potuto essere utile un contributo, in questo senso, di arricchimento o di proposta.
Capite bene che quando si dice “si è nelle mani delle scelte discrezionali”, quando un Regolamento previgente faceva salva la volontà della Giunta – in grassetto sottolineato – “di poter concedere con propria delibera l’attività di commercializzazione di prodotti” definisce una certa contraddizione, per non dire altro. Definisce una certa contraddizione.
Ringrazio tutti. Ringrazio i consiglieri, i Capigruppo che hanno annunciato il loro voto favorevole, tutti. Voglio chiudere questo intervento dicendo che ho voluto personalmente illustrarlo e difenderlo. Forse ci sono fraintendimenti inconsapevoli. Qui non esistono i Regolamenti degli Assessori. Esistono i Regolamenti dell’Amministrazione. Gli Assessori sono di nomina fiduciaria del Sindaco, cioè sono i miei Assessori, non perché me ne appropri o perché voglia spegnere la loro autonomia di pensiero e di giudizio, ma perché la legge mi assegna questa responsabilità. Quindi, qualunque attività legittima di contestazione, censura, critica va bene, ma sappiate che non è rivolta al singolo Assessore. È rivolta all’Amministrazione, quindi anche a me e alla Giunta per intero, che se ne fa carico.
Non l’ho mai detto, però il Sindaco ha il supplemento del dovere di sentire il chiacchiericcio diffuso. Questa città ancora non ha voluto comprendere la scelta di un Sindaco che sceglie l’Assessore di Bologna. Ma chi è? Ringrazio Antonella Agnoli per aver accettato una scelta che sarebbe stato complicatissimo per chiunque accettare. Me ne assumo la responsabilità. È una mia scelta, il che non significa che io non avessi contezza che in città si potesse scegliere qualcuno competente, sensibile, intelligente per ricoprire quel ruolo. Antonella ha ai miei occhi, nella mia valutazione suscettibile, discrezionale, quella sensibilità sul tema della cittadinanza culturale che è perfettamente coerente con gli indirizzi di programma di questa Amministrazione. Noi stiamo rivedendo l’impostazione della funzione dell’Assessorato alla cultura, che non è e non vuole essere un mero sportello bancomat di contributi concessi a terzi per lo svolgimento delle attività. Io le ho chiesto un compito complicatissimo. Svolgere l’attività di Assessore in una città che non è la tua, per quanto la si conosca, espone a rischi di incomprensioni, di un giudizio. Io la incoraggio ad amministrare con la serenità e con la lucidità che lei possiede.
L’altro giorno sono stato invitato dall’Amministrazione di Bologna per discutere, fra l’altro, di governo locale. Si discuteva di politiche della cultura. Come si impostano? Una città come Bologna, come sapete, è nell’immaginario diffuso non perché di sinistra, dottoressa De Benedetto, ma per giudizio trasversale. È una delle città definite come un modello di buon governo negli anni per la qualità dei servizi pubblici e anche per la qualità delle proprie politiche culturali.
Sì, per la sicurezza meno. È un tema trasversale pure quello. Riguarda da Trento a Trapani, naturalmente. Figuratevi che io sono andato a Bologna e ho trovato anche lì le bottiglie e i rifiuti per strada. È consolante, se si vuole.
Detto questo, l’Amministrazione di Bologna ha un bilancio di parte corrente di 480 milioni di euro. Destina alle politiche culturali il 5 per cento, 24 milioni di euro. Questo lo può fare perché ha un bilancio, naturalmente, in ordine e perché gode di certificazioni che le consentono di ricorrere ai finanziamenti BEI con tassi di interesse molto bassi. Ha una politica di bilancio virtuosa.
Se noi potessimo fare altrettanto su un bilancio di parte corrente di 120 milioni di euro dovremmo poter assegnare all’Assessore Agnoli 6 milioni di euro. Purtroppo, io do – non per scelta, ma perché non ho la possibilità di fare altrimenti – fra lei e Paolo Foresio complessivamente 800.000 euro. Fare politica per la cultura e fare politica per lo spettacolo, oggi, in una città del Mezzogiorno significa tener conto di questi differenziali. Ecco perché io credo che qualunque euro pubblico investito debba porsi, consigliere Valente, il tema del beneficio sociale, non del profitto, che è una parola che non avrebbe mai sentito dall’Assessore Agnoli. Il beneficio in termini di ritorno e di utilità per la comunità. Quando hai così pochi soldi e hai la responsabilità di scegliere come spenderli, non puoi ignorare la ricaduta per il tuo territorio in termini di coesione, di inclusione, di diritti di cittadinanza. Questo significa per noi fare politica della cultura ed è questo che io difendo.
Questo Regolamento ha, quindi, una funzione che non è l’alfa e l’omega di nulla. È un Regolamento che definisce l’uso dei contenitori del Monastero dei Teatini. Stiamo lavorando su più direzioni.
Quando mi si dice che questa Amministrazione non ha una pianificazione strategica sul settore della cultura, io vi chiedo di alzare un attimo lo sguardo, di mettervi in punta di piedi, di vedere i provvedimenti che si stanno disegnando e quelli che tra poco verranno messi sul tavolo e offerti alla valutazione della cittadinanza. Certo, è un tema molto difficile, è un tema impegnativo. Noi siamo pronti a relazionare a breve anche sull’attività di ricostruzione di ciò che è avvenuto al MUST, in modo da dar conto a tutti i cittadini e a tutti i consiglieri della situazione che siamo chiamati, naturalmente, ad affrontare e a gestire per dare una prospettiva di valorizzazione e sviluppo al nostro museo storico. Questo è il tema.
Io mi auguro che questo nostro confronto si stemperi di contrapposizioni a volte superflue, a volte improprie, a volte anche inutili. Concentriamoci sul merito, concentriamoci sulle scelte. Quando mi dite: “Sindaco, non devi cancellare tutto ciò che c’è nel passato per l’ansia di riconoscibilità” io mi interrogo se questo stia accadendo. Poi metto in fila alcune scelte e vi dico che ho confermato molte delle cose che voi mi avete lasciato. Molte. Il Segretario generale, che adesso ringrazio. Quale Amministrazione può rivendicare il fatto di avere un Segretario generale lodato per incarico fiduciario dal Sindaco precedente e confermato dal Sindaco subentrante? Quale Sindaco può confermare il fatto di aver confermato la Segretaria personale del Sindaco scelta dal precedente? Di aver confermato il suo precedente Capo di Gabinetto? Qual è l’ansia di azzeramento di questa Amministrazione? Sono stato censurato per aver avviato una procedura di evidenza pubblica, un avviso pubblico, per la sostituzione delle società partecipate e adesso i manager delle società partecipate sono espressione di chi li ha scelti e stanno lì al loro posto, lavorano.
Ho approvato provvedimenti sulla circolazione che erano negli atti della precedente Amministrazione. Poi ci sono delle cose che, naturalmente, sono espressione della volontà, degli indirizzi di questa Amministrazione. L’invito che vi faccio, a questo punto, è: indossate questa stessa libertà di pensiero, non sentitevi prigionieri dei ruoli, non provate vergogna se ogni tanto sarete costretti a dire “questo provvedimento dell’Amministrazione Salvemini ci piace” perché non è la fine del mondo. Nel governo degli enti locali si può essere divisivi su alcuni punti e assolutamente collaborativi su altri. Credevo che su questo potessimo trovare un punto d’intesa. Così non è stato. Sono certo, mi auguro, auspico che i passaggi futuri ci possano consentire di lavorare insieme.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, Sindaco.
Possiamo procedere al voto della delibera con gli emendamenti. Prego.
Consiglieri Murri, Gigante, Finamore, Battista.
Operazione conclusa.
Presenti 31, favorevoli 16, contrari 15, nessun astenuto. La delibera è approvata.
È andato in bagno.
È pervenuto... Scusate.
Cos’è questo malumore? Per capire.
Immediata esecutività della delibera per alzata di mano.
Per favore, un po’ di ordine.
È pervenuta alla Presidenza...
Prendiamo atto della...
Signori, accomodatevi. Un po’ di ordine.
Prego, Segretario.
Speaker : SEGRETARIO GENERALE:
Un attimo soltanto. Con riferimento all’immediata eseguibilità della delibera, c’è stato un mutamento dei presenti, nel senso che si è allontanato il consigliere Perrone ed è rientrato in Aula il consigliere Gigante. Pertanto, l’esito della votazione per alzata di mano è 14 contrari e 17 favorevoli. Presenti sempre 31.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, Segretario.
È pervenuto alla Presidenza un ordine del giorno a firma di tutti i consiglieri dell’opposizione.
Prego il consigliere Monosi, primo firmatario, anche se è stato consegnato a tutti, di illustrare l’ordine del giorno.
Prego, a lei.
Speaker : CONSIGLIERE MONOSI:
Grazie, Presidente.
Scusate la voce, ma purtroppo l’aria condizionata fa più danni che benefici.
L’ordine del giorno, ovviamente, è strettamente connesso alla delibera, all’argomento, quantomeno, che abbiamo appena finito di discutere, discussione che mi ha lasciato dei vuoti non soltanto dal punto di vista delle opportunità di procedere nell’individuazione di alcune questioni regolamentari, ma questo è il meno, perché ovviamente ognuno ha una sua visione d’insieme che può rendere migliori i provvedimenti, ma anche peggiori, ma ciò che mi lascia di vuoto questa discussione è una scarsa sottolineatura delle motivazioni e dei benefici che ha la visione strategica che questa Amministrazione ha rispetto all’utilizzo del contenitore “ex convento dei Teatini”, visione strategica che non è stata per niente approfondita. Non sono state per niente fugate le motivazioni, i dubbi che sono stati sollevati dagli interventi dei consiglieri di opposizione, che, invece, sono stati interventi sufficientemente puntuali.
Devo dire, con un imbarazzo stucchevole, che il Sindaco – che io stimo, e non lo nascondo – ha impegnato quattro quinti del suo intervento facendo un’analisi retrospettiva, cioè guardando alla precedente Amministrazione, Antiqua Mores, quali fossero le attività svolte, quali fossero gli utilizzi fatti dei Teatini, quali fossero le delibere o le non delibere che avevano accompagnato l’affidamento a chi la gestiva (l’area), facendo considerazioni tutte fondate e tutte legittime, per l’amor di Dio. Io vorrei ricordare all’Assise, ai cittadini che ci ascoltano, a questo Governo che l’intento ideologico di questa Amministrazione, che ha manifestato ancor prima dell’effettivo e ufficiale insediamento, era quello di un cambio di rotta. Ho sempre sostenuto in questo Consiglio comunale che questa Amministrazione si prefiggeva l’intento di essere migliore della precedente. Noi, che siamo stati la precedente Amministrazione, siamo contenti se questa Amministrazione dovesse riuscire o dovesse attuare attività, operazioni, gestioni migliori della precedente. Siamo contenti perché noi abbiamo sempre governato con l’onestà intellettuale di fare bene un buon servigio alla nostra città, ai nostri cittadini, ed è l’intento comune che nella nobiltà dell’attività di Governo deve regnare su tutto e su tutti gli interessi.
Se il titolo di ingresso di questa Amministrazione – scusate il riferimento, ma devo farlo – era quello di spalancare le finestre, se il riferimento della vecchia Amministrazione...
Dell’ordine del giorno.
Se il riferimento della precedente Amministrazione era Antiqua Mores, quindi un non adeguato...
Speaker : PRESIDENTE:
Scusi se la interrompo. Siccome io l’ho consegnato a tutti, mi aspettavo una lettura...
Speaker : CONSIGLIERE MONOSI:
Ci sto arrivando. Devo motivare...
Speaker : PRESIDENTE:
Lei ha quindici minuti.
Speaker : CONSIGLIERE MONOSI:
Presidente, esaurisco i quindici minuti e poi mi stacca la spina. Sedici minuti, perché uno l’ho perso ora.
Il problema rimarrà che questa Amministrazione sta ripercorrendo nello stesso modo, forse anche peggiore, l’affidamento a quella che ieri si chiamava Antiqua Mores e oggi si chiamerà “Cooperativa Don Bosco”.
Vengo all’ordine del giorno, così le do soddisfazione, Presidente.
In data 30.05.2018 – ciò che chiedono i consiglieri sottoscrittori – è stata approvata una delibera di Giunta che ha dei vuoti di affidamento alla Cooperativa Don Bosco. Quel contenitore culturale, che fino a ieri è stato aperto al pubblico, qualsiasi fosse l’utilizzo, commerciale o non commerciale, chiunque lo gestisse, Tizio o Caio, era un luogo aperto al pubblico. Era aperto ai cittadini, era aperto ai conterranei, era aperto ai turisti, era aperto a chiunque volesse o avesse voluto visitare un luogo dall’interesse storico, artistico ed architettonico.
Oggi, attraverso questo indirizzo nuovo, regolamentare e gestionale (punto n. 2 dell’ordine del giorno), succede questo. Il procedimento di affidamento diretto: a) confligge con una razionale e cronologicamente corretta individuazione del soggetto affidatario (si è ampiamente discusso sulla stampa; il consigliere Valente ha rilevato un’anomalia nello scambio di informazioni; addirittura, questa Amministrazione ha la sfera di cristallo per prevedere ciò che una ditta o un soggetto richiedente avrebbe fatto il giorno dopo. Va bene, avete anche questa dote. A noi sta bene perché siete avanti nel tempo); b) confligge con i più volte richiamati princìpi di trasparenza rivendicati dal Sindaco di questa città (mi riporto a quanto ho sostenuto: il principio di spalancare le finestre. Mi sa che queste finestre sono rimaste ancora un po’ chiuse); c) confligge con il Codice degli appalti. Lo ha detto il consigliere Perrone che mi ha preceduto.
Vorrei educatamente concludere. Se lo va a trovare il dirigente.
Dicevo, con il Codice degli appalti le cui attività autorizzate, che sono state richiamate, il cui sbigliettamento del cineforum, il cui introito del...
Speaker : PRESIDENTE:
Stiamo andando completamente fuori ordine del giorno. Questo glielo comunico.
Speaker : CONSIGLIERE MONOSI:
No, sto leggendo. Presidente, lo legga pure lei così lo leggiamo insieme. Non sono fuori. Il richiamato...
Speaker : PRESIDENTE:
Le spiego, consigliere. Non è attinente alla delibera, d’accordo?
Speaker : CONSIGLIERE MONOSI:
Stiamo parlando della gestione...
Speaker : PRESIDENTE:
Se vogliamo essere...
Speaker : CONSIGLIERE MONOSI:
Stiamo parlando della gestione dei Teatini. Vorrei finire l’intervento in santa pace.
La sommatoria economica, aritmetica di queste entrate economiche supera certamente la soglia rispetto alla quale è stata adottata quella procedura semplificata; d) confligge con la visione di utilizzo da parte dei sottoscrittori di questo ordine del giorno, ma questo è un fattore soggettivo; confligge, in ultimo, con gli interessi diffusi dei cittadini, i quali non potranno più accedere all’interno dei Teatini perché dovranno pagare uno sbigliettamento. Questo, se viene negato in quest’Aula, poi lo verificheremo sul campo.
Da un punto di vista politico e da un punto di vista giuridico, tecnico ed economico, ci sono elementi che non sta a me dire. Sta a me, però, sottolineare che potrebbero esserci dei vizi, potrebbero esserci delle valutazioni non adeguatamente approfondite tali per cui l’affidamento con quelle modalità previste dal Codice degli appalti è inadeguato.
Con molta serenità sto richiamando l’attenzione. Approvare una delibera di Giunta affidando un’attività che poi rivelerà l’esistenza di un volume d’affari superiore alla soglia di 40.000 euro potrebbe determinare problemi non per i sottoscritti, che non hanno votato quella delibera. Noi facciamo opposizione e l’opposizione ha la funzione di rilevare presunte anomalie. Poi sarà la maggioranza, sia da parte dei consiglieri comunali che da parte della Giunta, a verificare se questa opposizione è un’opposizione effimera o un’opposizione che qualcosa di buono la dice.
Noi stiamo rilevando questo. Lo abbiamo scritto nell’ordine del giorno. Invitiamo l’Amministrazione a revocare quella delibera, perché riteniamo che siano state violate norme di legge oltre che essere stati sacrificati i diritti di utilizzo di quel contenitore da parte di tutti i cittadini e dei turisti. Poi le valutazioni staranno nelle mani del Sindaco, della sua Giunta, le valutazioni della delibera, di quelle che saranno le condizioni di conformità alla normativa esistente, quindi le conseguenti determinazioni.
Con questo chiudo l’intervento. Ovviamente, a nome mio e a nome dei sottoscrittori dell’ordine del giorno, chiedo che questa Amministrazione si impegni a revocare la delibera n. 394 del 30 maggio scorso.
Speaker : PRESIDENTE:
Il consigliere Ria ha chiesto la parola.
Sindaco, prego.
Speaker : SINDACO SALVEMINI:
Consigliere Monosi, quest’Amministrazione non ha difficoltà a discutere e non si sottrae anche alle iniziative d’Aula quando, come è accaduto stamattina, vengono anche protocollate fuori i tempi massimi; però dobbiamo anche intenderci sul rispetto delle funzioni, dei passaggi. Questo ordine del giorno non è assolutamente attinente alla delibera che si è appena approvata ed è per questa ragione assolutamente irricevibile, perché noi stiamo mettendo in discussione una modifica di adeguamento regolamentare sottoponendo un atto di gestione, che tra l’altro è anche improprio offrire a un voto, proprio perché dice con la serenità e con la cosa, ma se la sottoponi al voto non è una serenità. Se ti vuoi limitare a trasferire un contributo nell’interesse dell’Amministrazione lo fai attraverso una segnalazione, con una lettera, oppure lo fai in un intervento d’Aula così come avresti potuto fare prima; l’ha fatto, del resto, lo stesso consigliere Perrone di richiamare il principio della presunta illegittimità dell’atto.
Per questo motivo io credo che questo ordine del giorno così formulato e così illustrato sia assolutamente irricevibile, perché non attinente e non rispettoso del Regolamento vigente.
Speaker : PRESIDENTE:
Io vi leggo l’articolo 35, comma 3, del Regolamento: “Gli ordini del giorno e gli emendamenti devono essere attinenti all’argomento in trattazione. In caso di dissenso in ordine a tale attinenza, il Presidente pone la questione in votazione. Il Consiglio decide seduta stante a maggioranza dei presenti”. Quindi dobbiamo mettere a votazione l’accettazione di questo ordine del giorno.
Prende la parola il Consigliere Monosi. Cinque minuti, prego.
Speaker : CONSIGLIERE MONOSI:
Anche due, Presidente. Il Regolamento parla chiaro: l’ordine del giorno deve essere attinente. Il Regolamento che abbiamo discusso all’ordine del giorno di questo Consiglio comunale, fra le varie altre cose, discute dell’utilizzo del contenitore dei Teatini, e la delibera di Giunta che si chiede di revocare con questo ordine del giorno parla di utilizzo, è la delibera di utilizzo, quindi un anello di congiunzione ce l’ha, quindi l’attinenza è sacrosanta. Se questo Consiglio comunale vuole votare l’attinenza alla delibera del Consiglio comunale lo faccia e dichiari espressamente con i suoi voti che l’ordine del giorno non è attinente; l’opposizione ne prenderà atto e l’ordine del giorno non si porrà in votazione. Ma la non attinenza, Presidente e Sindaco, equivale a un rifiuto dell’ordine del giorno, a una bocciatura, per cui per quanto mi riguarda è equivalente. Volersi sottrarre dalla discussione considerandolo preventivamente non attinente è un modo come un altro per scappare dal problema; e allora se questa maggioranza vuole scappare dal problema scappi pure, ma se voterà contro dicendo e sostenendo che non ha un’attinenza è equivalente al votare contro. Che votasse contro, tanto quello che dovevamo dire e l’interesse che questo documento rimanesse agli atti per chi, per futura memoria, volesse prenderne visione, l’intento noi lo abbiamo raggiunto.
Speaker : PRESIDENTE:
Scusi, signor Sindaco, io già ho ritenuto e ritengo tuttora di dover mettere ai voti l’accettazione. Questa la faccio come premessa.
Consigliere Ria, prego.
Speaker : CONSIGLIERE RIA:
In ordine […] nuovo, mentre invece l’ordine del giorno si riferisce a un’attività. Adesso votiamo contro l’attinenza, e sono d’accordo, è come votare contro l’ordine del giorno. Per di più, mi permetto anche questo rilievo alla Presidente, gli ordini del giorno e gli emendamenti devono essere attinenti all’argomento; in caso di dissenso porre la questione… No, stavo vedendo un’altra cosa. Il Presidente, prima della replica del Relatore e verificato che i Consiglieri non intendano presentare ulteriori emendamenti e ordini del giorno dà o fa dare lettura di tutti gli emendamenti e gli ordini del giorno presentati; quindi l’ordine del giorno doveva essere presentato prima della replica del Relatore.
Speaker : PRESIDENTE:
È quello che avevo chiesto io al Consigliere.
Speaker : CONSIGLIERE RIA:
Questo non lo sapevo nemmeno, ma a maggior ragione se la Presidenza ha chiesto ai presentatori di presentare l’ordine del giorno prima e non è stato fatto, per quanto mi riguarda, come Consigliere che mi devo attenere a un Regolamento di funzionamento del Consiglio, quella equivale a rinunzia all’ordine del giorno, perché loro avevano il dovere di presentarlo insieme a tutti gli altri emendamenti. Quindi anche per questo noi siamo per considerarlo non attinente con l’argomento.
Poi aggiungo e concludo che il consigliere Monosi e anche il consigliere Perrone, di più il consigliere Monosi, sono totalmente assenti dalle Commissioni, ma sulla legittimità si è già discusso in Commissione, l’ho detto prima, nelle Commissioni congiunte di controllo, la Decima e l’Undicesima, che sono le Commissioni preposte a verificare la legittimità. Lo stesso consigliere Monticelli, che partecipa invece a tutte…
Speaker : PRESIDENTE:
Per favore, basta, lei non può parlare ogni due minuti. Mi spiace, Consigliere Monosi. Innanzitutto, faccia finire di parlare il Consigliere Ria.
Speaker : CONSIGLIERE RIA:
Ho detto una cosa vera, che non partecipi, per cui potevi non essere a conoscenza del fatto della legittimità, perché voi chiedete con l’ordine del giorno la revoca in autotutela. Se io ancora ricordo qualcosa di diritto amministrativo e di procedura amministrativa, la revoca in autotutela significa che la Giunta dovrebbe valutare l’illegittimità e intervenire; il controllo che c’è stato da parte di tutti i Consiglieri di maggioranza e di opposizione, con le Commissioni presiedute dalla consigliera De Benedetto e da Pala, che non vedo, hanno già stabilito che dal punto di vista della legittimità la delibera è legittima. Poi è inopportuna, non siete d’accordo, non è in linea, noi diciamo che è in linea, ma tutto questo, caro consigliere Monosi, non ha nulla a che fare con la legittimità dell’atto.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, Consigliere Ria. Sindaco, lei aveva chiesto di parlare? Allora metto ai voti la non attinenza dell’ordine del giorno all’argomento. Prego, votare.
Per cortesia! Per cortesia! Riprendiamo. Dobbiamo votare la non attinenza. Quindi, se non è attinente chiaramente votiamo sì, va bene? Prego, procediamo. Se votiamo no vuol dire che non è attinente, se votiamo sì vuol dire che è attinente. Prego. State tranquilli! Monosi, Battista, Giordano, Consigliere Pala, Consigliere Monosi.
Operazione conclusa. Per cortesia!
Presenti 30, favorevoli 13, contrari 17, nessun astenuto. L’ordine del giorno non è ammesso perché non attinente.
Punto 5: “Regolamento per l’applicazione dell’imposta di soggiorno – Modifica”.
Speaker : SINDACO SALVEMINI:
Presidente, grazie. Questa è una delibera anch’essa modificativa di un Regolamento per necessità di adeguamento a sopraggiunte modifiche legislative nazionali. Alcune ci consentono, forse primo Ente, di poter sottoscrivere apposita convenzione con i soggetti titolari di piattaforme informatiche di prenotazione dei soggiorni per il riconoscimento agli stessi di soggetti responsabili della riscossione del versamento dell’imposta del Comune. Poi c’era un recente adeguamento a una normativa di poco tempo fa. E poi anche l’equiparazione ai fini del riconoscimento di soggetti agenti della riscossione tra strutture ricettive e titolari di attività ricettive di breve periodo.
Con questa modifica noi recepiamo le modifiche legislative intervenute e lo mettiamo sostanzialmente a norma. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE:
È aperto il dibattito. Ci sono interventi? Nessuno. Dichiarazioni di voto? Nessuno.
Procediamo con il voto elettronico. Nuzzaci, Bianco, De Benedetto, Russi, Guido, Monosi, Tondo, Martini, Messuti, Bianco, Nuzzaci. Operazione conclusa, prego.
Presenti 22, favorevoli 22, nessuno contrario, nessuno astenuto. Viene approvato il Regolamento.
Immediata esecutività.
Sesto punto: “Acquisizione al Patrimonio disponibile comunale dei beni immobili trasferiti dallo Stato in attuazione del Federalismo demaniale”.
Speaker : ASSESSORE MIGLIETTA SILVIA:
Grazie, Presidente. Con questa delibera confermiamo la disponibilità ad acquisire due terreni: uno marginale a completamento del Convento degli Agostiniani, si tratta di una porzione di marciapiede, e un altro invece pari a 1.500 metri quadrati posto nel quartiere dei Salesiani, che ha una destinazione urbanistica B12.
La delibera è naturalmente ai sensi del Federalismo demaniale e quindi in Commissione è stata votata all’unanimità, per cui se non ci sono domande possiamo procedere all’approvazione.
Speaker : CONSIGLIERE VALENTE:
Ci sono interventi? Dichiarazioni di voto? Si può procedere al voto. Operazioni concluse.
Presenti 22, favorevoli 22, contrari nessuno, astenuto nessuno. La delibera è approvata.
Punto n. 7 all’ordine del giorno: “Cooperative edilizie. Disponibilità alla cessione in uso del suolo occupato dai box auto e relative aree scoperte di pertinenza da cedere in proprietà alle Cooperative”.
La parola all’Assessore Miglietta.
Speaker : ASSESSORE MIGLIETTA RITA:
Grazie. Questa è una delibera che possiamo definire correttiva, con la quale dobbiamo ritirare una delibera del 2015 e correggere un precedente provvedimento. Si tratta di alcuni box realizzati da cinque Cooperative all’interno del quartiere Peep di Piazzale Milano, box che sono stati realizzati in un’area di proprietà dell’Amministrazione comunale che non era stata concessa in diritto di superficie e sono stati realizzati anche in assenza di licenza edilizia. Vado velocissima. Dobbiamo ritirare la delibera del 2015, dichiarare la disponibilità a concedere in uso le aree previa sanatoria edilizia. Successivamente il Settore patrimonio valuterà se cedere la proprietà, dare in affitto o mantenere la proprietà.
Speaker : CONSIGLIERE VALENTE:
Ci sono interventi? Prego, Consigliere Torricelli.
Speaker : CONSIGLIERE TORRICELLI:
Io oggi ho assistito a un Consiglio comunale molto noioso, debbo dire la verità, perché abbiamo perduto due ore di tempo a discutere di problemi, e io penso alla difficoltà e anche al pudore con cui sono stati posti i problemi legati agli affidamenti diretti. Il Sindaco bene ha fatto a sottolineare un aspetto di queste questioni: se dovessimo noi fare l’elenco degli affidamenti diretti delle passate Amministrazioni finiremmo di discutere alla fine della consiliatura. Quindi ci vuole pure un po’ di pudore. Sapete che sono molto paziente, ma basterebbe pensare a come viene gestito il Castello quando si parla di profitti dei contenitori per capire come stanno le cose, e quanto abbiamo pagato di danni, 150 mila euro, per il bar di quel Castello, affidato senza che ci fosse…
Speaker : CONSIGLIERE VALENTE:
Consigliere, stiamo parlando di Cooperative edilizie.
Speaker : CONSIGLIERE TORRICELLI:
Io soltanto una domanda volevo porre, perché su questo probabilmente dovremmo parlare: come ha fatto l’Amministrazione a concedere l’uso superficiario a quelle Cooperative. E se non si fosse accorto il notaio che quell’atto era illegittimo, quello sì illegittimo, perché alcune Cooperative, è la cosa che non capisco e vorrei un chiarimento, si dice in premessa che hanno i box nella struttura e poi realizzano box sull’area esterna, allora la domanda è: se sono Cooperative che hanno realizzato i box come è accaduto per tutte le Cooperative, a cominciare dalla mia, 20 alloggi, 20 box, in queste Cooperative che cosa è successo? 10 alloggi e 5 box? Questo è il problema. E allora dovete precisarlo, andrebbe precisato nell’atto deliberativo, perché se no non si capisce. Se si dice che malgrado il progetto originario prevedesse i box legati al fabbricato che non erano sufficienti, che significa che non erano sufficienti? Che uno fa un progetto di 10 appartamenti e poi nel progetto ci sono 5 box? Mi sembra una cosa poco possibile e probabile, comunque è un dato.
Noi stiamo revocando quell’atto che è stato dichiarato illegittimo, per cui si riparte con la procedura, si verifica se ci sono le condizioni. Quello è stato un precedente, quando si parla di gestioni clientelari della politica urbanistica nel passato. Sono stati realizzati box su aree di proprietà comunale, demaniale, Piazza Milano, numerosi, e dopo sei mesi è stata data la concessione attraverso una delibera di Consiglio comunale, che se si portano quelle delibere in Consiglio comunale si fanno gli interessi delle Cooperative, l’approvano tutti. Il notaio si accorge che era una procedura illegittima, perché senza la sanatoria non si può affidare o aggiudicare in diritto superficiario l’area dove si è costruito abusivamente. Quindi noi stiamo ripartendo da capo, abbiamo fatto perdere probabilmente, non lo so se si considera una perdita di tempo, ma non credo, a quelle Cooperative tre anni di tempo, e noi ripartiamo da capo per legittimare una procedura che era chiaramente illegittima, punto. Forse su questo avremmo potuto imbastire tre ore di dibattito, per comprendere poi tante altre cose che forse nel prosieguo le faremo comprendere, visto che questo è il modo di proporsi come opposizione rispetto alle prudenze sempre richiamate anche nei nostri confronti da parte del Sindaco.
Speaker : PRESIDENTE:
Altri interventi? No. Dichiarazioni di voto? Nessuna. Procediamo. Consigliere Patti, Consigliere Russi, Consigliera De Benedetto. Operazione conclusa.
Presenti 21, favorevoli 21, nessuno contrario, nessuno astenuto. La delibera è approvata.
Immediata esecutività per alzata di mano. Stesso esito, perfetto.
Punto n. 8: “Intervento di restauro, consolidamento statico e riuso dell’antica Cripta di Santa Lucia ubicata tra la via San Lazzaro e Piazzale Tito Schipa. Approvazione definitiva variante urbanistica”.
Speaker : ASSESSORE MIGLIETTA RITA:
Sono d’accordo, però penso che questo intervento meriti due parole di descrizione, perché è un intervento importante; si tratta del recupero e della rifunzionalizzazione della Cripta di Santa Lucia, che tra l’altro richiama la famosa Fiera dei Pupi. Perché il progetto è importante? Perché oltre al recupero della Cripta, che quindi aggiunge al patrimonio monumentale e religioso della città un ulteriore importante edificio, aggiunge anche uno spazio museale che costeggia la Cripta. È un intervento che ha avuto diverse vicissitudini; è stato adottato precedentemente a marzo del 2017, poi l’intervento si è dovuto adeguare alle prescrizioni della Sovrintendenza. È un tassello che fa parte naturalmente del ripensamento di Piazza Tito Schipa e in generale dei margini del centro storico. Ci auguriamo che i lavori possano iniziare nel più breve tempo possibile, proprio per arricchire sempre di più il patrimonio culturale della città.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, Assessore. Abbiamo interventi? Prego, Consigliere Torricelli.
Speaker : CONSIGLIERE TORRICELLI:
Brevissimo, solo per dire che comunque l’approvazione è un’approvazione ovviamente che rinvia all’ulteriore parere della Sovrintendenza rispetto alle richieste modifiche, quindi io pongo un problema di procedure o di procedura: avremmo fatto forse meglio a mandare prima? Perché che cosa succede se la Sovrintendenza dovesse eccepire rispetto a un provvedimento approvato dal Consiglio comunale come progetto definitivo? Dovremmo ritornare in Consiglio comunale.
Speaker : ASSESSORE MIGLIETTA RITA:
Gli Uffici hanno verificato che il progetto…
Speaker : CONSIGLIERE TORRICELLI:
Ma è il parere dell’ufficio, Assessore. Io non voglio porre problemi, sto soltanto individuando un percorso, siccome la delibera è approvata a condizione che il parere espresso dall’Ufficio sia condiviso dalla Sovrintendenza per le specificità apportate nell’aver rinviato il progetto. Oltre a fare il plauso, perché questo è un problema che nasce nel 2014 con la proposta della Curia, per fortuna questa Amministrazione ha preso di petto questa situazione e quindi arriviamo alla conclusione. Il problema, la sottolineatura che desidero fare è che siccome noi inviamo alla Sovrintendenza, infatti lo dice chiaramente, le determinazioni attinenti ai beni archeologici e culturali a seguito dell’invio, eccetera, quindi siamo legati ancora; cioè se lei vuole domani fare la gara non può farla, o dare il permesso a costruire non lo può fare, perché ha bisogno della Sovrintendenza che confermi il giudizio dell’Ufficio. Domanda: se la Sovrintendenza dovesse eccepire che l’approvazione dell’ufficio non c’è o avesse da ridire, che facciamo? Ritorniamo in Consiglio o è automatico che si proceda sulla base delle eventuali riserve che addurrà ancora la Sovrintendenza?
Speaker : ASSESSORE MIGLIETTA RITA:
Ho commesso io un errore nel titolare la delibera, nell’illustrazione, naturalmente, perché questa delibera è funzionale ad approvare la variante necessaria a modificare la destinazione d’uso del suolo da verde di arredo stradale a edificio religioso, interesse culturale; quindi oggi noi con quel progetto approviamo la variante, l’oggetto della delibera è quello, quindi questo è l’oggetto della delibera. Io l’ho illustrato male all’inizio, perché mi sono lasciata condizionare dal desiderio di chiudere nel più breve tempo possibile la seduta, anzi mi scuso.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie. Altri interventi?
Speaker : CONSIGLIERE TORRICELLI:
Per cui è un problema anche degli Uffici.
Speaker : PRESIDENTE:
Dichiarazione di voto, Consigliere.
Speaker : CONSIGLIERE TORRICELLI:
Per quanto sopra indicato, questo ufficio ritiene l’ammissibilità…
Speaker : PRESIDENTE:
Consigliere Torricelli, scusi, faccia la dichiarazione di voto, prego.
Speaker : CONSIGLIERE TORRICELLI:
Rinuncio.
Speaker : PRESIDENTE:
No, non deve rinunciare, ma io, Consigliere, devo essere corretta e usare eguale atteggiamento con tutti, non si dispiaccia. Quindi se lei vuole fare dichiarazione di voto io le do la parola, d’accordo? Rinuncia.
No, Consigliere Ria, perché io devo essere corretta. Nessuna dichiarazione di voto. Procediamo con il voto elettronico. Consiglieri De Matteis, Torricelli, Mazzotta, Battista. Operazione conclusa.
Presenti 20, favorevoli 20, nessuno contrario, nessuno astenuto. La delibera è approvata.
Immediata esecutività.
Punto n. 9: “Richiesta di permesso di costruire per la realizzazione di un Parco urbano ex Presidio ospedaliero Galateo ubicato tra le vie Camassa, via Malta e Viale Rossini. Approvazione ai sensi del comma 2 dell’articolo 16 della legge regionale n. 13 dell’11 maggio 2001”.
Speaker : ASSESSORE MIGLIETTA RITA:
La delibera è per l’approvazione del progetto di realizzazione di un Parco urbano all’interno dello spazio verde attinente l’immobile dell’ex Galateo.
Che non ho ancora illustrato e che se volete illustro.
Di che cosa?
Speaker : PRESIDENTE:
Scusate, cosa succede?
Speaker : ASSESSORE MIGLIETTA RITA:
Sì, ho capito, la sostanza non so se cambia, comunque sia. Il progetto è stato più volte condiviso con la Sovrintendenza; in una prima versione si trattava di un progetto che aveva un impatto molto forte rispetto a un giardino, che di fatto è un giardino storico caratterizzato dalla classica trama dei giardini all’italiana, con un bosco molto importante di specie ormai quasi monumentali, direi. A seguito di numerose interlocuzioni con la Sovrintendenza il disegno del Parco si è modificato notevolmente, garantendo la salvaguardia dei caratteri storici del giardino, e quindi è migliorato moltissimo. I punti di maggiore modifica sono la recinzione, che non sarà tutta in muratura ma prevedrà dei cancelli che garantiranno maggiore permeabilità e percezione dell’area a verde verso le strade del quartiere, e la modifica dell’intervento di un chiosco dotato di servizi, anche i servizi igienici per il parco, importante opportunità poi per la gestione del Parco futuro. L’area sarà caratterizzata da attrezzature ginniche e da una piccola cavea, un piccolo anfiteatro per spettacoli all’aperto.
Questo è un progetto che sarà finanziato grazie a un impegno che la Regione Puglia prese anni fa per 1 milione e 200 mila euro; l’Amministrazione lo prenderà in gestione per 25 anni, queste sono le condizioni di un protocollo d’intesa che è stato condiviso dalla precedente Amministrazione. È un progetto che anche in questo caso restituisce alla città un bene culturale, perché infatti il giardino è un giardino storico a tutti gli effetti e quindi può diventare senz’altro un attrattore turistico, ed è con questo scopo che la Regione Puglia ha concesso il finanziamento all’intervento. La procedura che è qui è di variante, perché cambiamo la destinazione da verde di pertinenza dell’edificio dell’ex sanatorio a verde pubblico.
Speaker : PRESIDENTE:
Prego, Consigliere Torricelli.
Speaker : CONSIGLIERE TORRICELLI:
Io chiedo scusa all’Assessore, ma ero andato via, quindi non capivo neanche che cosa mi stesse dicendo sull’approvazione della variante. Resta quel punto interrogativo che adesso l’Amministrazione ovviamente è legata al successivo parere della Sovrintendenza, che dovrà o meno approvare il giudizio. La domanda era sempre quella: nel caso la Sovrintendenza dovesse non condividere il giudizio espresso dagli Uffici ritorniamo in Consiglio comunale, questo è il dato.
Speaker : ASSESSORE MIGLIETTA RITA:
L’osservazione naturalmente è pertinente. Si è accumulato molto ritardo per la condivisione del progetto. Puglia Valore ha impegnato una spesa che deve essere garantita e quindi adesso il progetto è stato condiviso pienamente, tant’è che la Sovrintendenza si riserva in cantiere, addirittura in cantiere, di fare delle modifiche. C’è necessità di far partire il cantiere per non perdere l’opportunità di restituire…
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, Assessore. Prego, Sindaco.
Speaker : SINDACO SALVEMINI:
Questo provvedimento, il cui significato è stato ribadito dall’intervento dell’Assessore, ci consente nuovamente di precisare quali siano state le ragioni politiche che hanno impegnato sin dal momento del suo insediamento l’Amministrazione per individuare soluzioni di recupero dell’edificio dell’ex Galateo, sul quale naturalmente, come sapete, abbiamo siglato un accordo con Puglia Valore Immobiliare, Regione Puglia e Arca Sud, perché è evidente che quell’edificio, l’ex sanatorio, deve essere immaginato come spazio pubblico di restituzione alla città, tenendo assieme il Parco e l’immobile. Oggi, con questo intervento che intercettava una disponibilità di risorse regionali, agiamo sul Parco, ma naturalmente l’obiettivo strategico dell’Amministrazione è quello di restituire, attraverso un progetto più articolato, l’intera struttura e in tal senso stiamo andando. Quindi questo è un tassello importante e ci auguriamo di poter presentare i successivi nel tempo che serve. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie. Procediamo con le operazioni di voto, prego. Consigliera Spagnolo. Operazione conclusa.
Presenti 20, favorevoli 20, nessuno contrario, nessuno astenuto. La delibera è approvata.
Immediata esecutività per alzata di mano.
Per il punto n. 10, che riguardava “Asili nido comunali di gestione Nicolas Green e Ilaria Alpi – Determinazioni”, il Governo propone il ritiro per approfondimenti. Il proponente è assente, quindi procediamo, andiamo avanti.
Seconda mozione a firma del consigliere Guido, anch’esso è assente. È rinviata, scusatemi, chiedo scusa.
Consigliere Battista, mozione avente per oggetto…
Non la sento.
Scusate, sedetevi un attimo. Il punto n. 10, rinviato per approfondimento, deve essere votato per il rinvio, quindi vi chiedo di votare il rinvio della proposta di delibera sugli asili nido comunali Nicolas Green e Ilaria Alpi. De Benedetto, Monticelli, Nuzzaci, Finamore, Calò, Gigante, Nuzzaci, De Benedetto. Operazione conclusa.
Presenti 21, favorevoli 21, nessuno contrario, nessuno astenuto. La delibera viene rinviata.
Quindi procederemo con un Consiglio solo sulle mozioni, anche perché oltre a quelle all’ordine del giorno di oggi so che ne hanno presentate delle altre.