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C.c. Lecce 21.05.2018, ore 10.00
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Speaker : PRESIDENTE:
Buongiorno a tutti. Segretario, procediamo con l’appello.
Speaker : SEGRETARIO GENERALE:
Battista, Bianco, Calò, De Benedetto, De Matteis, Finamore, Fragola, Giannotta, Gigante, Giordano, Guido, Mariano Mariano, Martini, Mazzotta, (stiamo facendo l’appello sulle persone presenti in Aula, non quelle che stanno per arrivare), Messuti, Molendini assente, Monosi, Monticelli Cuggiò, Murri Dello Diago, Nuzzaci, Pala, Pasqualini, Patti, Perrone, Povero è presente, Ria, Rotundo, Russi, Salvemini è presente, Spagnolo, Tondo, Torricelli, Valente.
Ripassiamo gli assenti: Bianco, Calò, De Matteis, Fragola, Giannotta, Gigante è presente, Giordano, Guido, Mazzotta, Messuti, Molendini, Monosi, Patti, Perrone.
Presenti 20, assenti 13. Presenti 21, in quanto è intervenuto il consigliere Monosi, assenti 12. La seduta è valida.
Speaker : PRESIDENTE:
In piedi per gli Inni. Prima di passare al primo punto, i lavori saranno così organizzati: avremo il subentro del Consigliere Saverio Martini, la domanda di attualità, le interpellanze e poi passeremo all’approvazione delle delibere per finire con le mozioni. Questa è l’organizzazione dei lavori.
Primo punto all’ordine del giorno: ”Articolo 38, comma 8, del decreto legislativo 267/2000 – Presa d’atto delle dimissioni volontarie del Consigliere comunale Mauro Giliberti e subentro del primo non eletto della coalizione di centro destra: Saverio Martini. Verifica delle condizioni di eleggibilità e/o incompatibilità del Consigliere subentrante”.
Faccio gli auguri al Consigliere Saverio Martini e gli do il benvenuto in Aula. Prego.
Speaker : CONSIGLIERE MARTINI:
Grazie, Presidente. Intanto una precisazione: il nome è Severo, con Saverio.
Speaker : PRESIDENTE:
Ah, Severo, correggeremo.
Speaker : CONSIGLIERE MARTINI:
Grazie. Poi un saluto al Sindaco, un saluto ai componenti della Giunta, a tutti i colleghi Consiglieri: per me è un piacere tornare in quest’Aula, che certamente non è il mio primo giorno di scuola, dal 2002 frequento quest’assise, però oggi ha un significato particolare, perché per la prima volta sono dall’altra parte del cielo, quindi fra i banchi dell’opposizione, e mi sembra un’esperienza assolutamente stimolante.
Ho il piacere soprattutto di rappresentare quelle 700 e più persone che mi avevano dato fiducia e che fino ad oggi, per un problema di numeri elettorali, non avevano trovato questa rappresentanza. Torno ad essere a disposizione della città, come spero di aver fatto in questi undici anni, e rivolgo un pensiero a Mauro Giliberti, ringraziandolo della sua opera in questi ultimi mesi. Grazie, Presidente.
Chiedo scusa, volevo precisare che io sono stato candidato con “Direzione Italia”, ma già nel settembre dell’anno scorso ho aderito al Gruppo di Forza Italia, per cui ovviamente sono in questo Gruppo. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, Consigliere Martini.
Domanda di attualità presentata dal Consigliere Fabio Valente. Prego, Consigliere.
Speaker : CONSIGLIERE VALENTE:
Grazie, Presidente. In questi anni stiamo vivendo, a livello regionale, una catastrofe ambientale, catastrofe ambientale dovuta al complesso di disseccamento rapido dell’olivo, per lo più dovuto alla xylella: cambierà a breve la morfologia e sta cambiando attualmente la morfologia del nostro territorio con zone completamente desertificate.
E’ chiaro che siamo arrivati a questo punto anche per un colpevole ritardo nell’avvio delle procedure nella ricerca e quant’altro; più volte sono stati segnalati negli scorsi anni i primi focolai a Gallipoli, ma non si è fatto nulla a livello regionale e poi si è partiti, ripeto, con colpevole ritardo.
Ora in questa catastrofe si innesta il decreto Martina, emanato a febbraio 2018 e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 6 aprile, all’interno del quale sono elencate una serie di pratiche agricole che devono essere effettuate non solo dagli agricoltori, ma anche da enti quali i Comuni, i Consorzi di Bonifica e le Province.
Lei, signor Sindaco, in una nota social - leggo testualmente – dichiarava qualche giorno fa: “Non firmerò, come vengo sollecitato a fare, un’ordinanza per vietare l’uso dei fitofarmaci, né impugnerò con ricorso al TAR, come vengo sollecitato a fare, il decreto sulle misure di emergenza per la prevenzione, il controllo e l’eradicazione della xylella fastidiosa nel territorio della Repubblica italiana”.
Noi, come Movimento, ci siamo opposti chiaramente a questo decreto Martina, con un uso sconsiderato di pesticidi e mi auguro che a breve poi, anche a livello centrale, si possa cambiare, però le chiedo: poiché all’interno di questo decreto ci sono delle operazioni che dovevano essere fatte dagli Enti, e cito in particolare – cito direttamente il decreto – “operazioni meccaniche, con lavorazioni superficiali, obbligo uguale per il settore pubblico, pirodiserbo nei casi di difficile accesso ai mezzi meccanici, uso parsimonioso di dissecante nei casi eccezionali”.
Questa era un’attività che il Comune doveva fare entro il 30 aprile, quindi intanto le chiedo se sono state fatte queste pratiche meccaniche, comunque deputate al Comune, e poi le chiedo come intende procedere nelle aree a verde pubblico, cioè se intende comunque applicare totalmente anche il decreto Martina e parlo particolarmente dei fitofarmaci, dei diserbanti, in aree, mi viene di pensare al Parco del Rauccio piuttosto che in qualche area SIC, cioè se in quel caso dove poi ci saranno nostri cittadini che lo andranno a frequentare, verranno utilizzati i diserbanti oppure magari lì si riserverà di non farlo. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE:
Scusate, scusate perché c’è stata un’imprecisione che abbiamo approfondito. Prima di passare alla risposta della domanda di attualità, dobbiamo votare, quindi prego tutti di accomodarsi, la convalida del subentro del Consigliere Severo Martini a Mauro Giliberti. Quindi procediamo alla convalida.
Speaker : SEGRETARIO GENERALE:
Un attimo soltanto un chiarimento. Noi stiamo ritornando al momento in cui è finita la discussione con l’intervento del Consigliere Martini, pertanto a quel momento erano presenti 23 Consiglieri, in quanto all’appello iniziale erano subentrati i Consiglieri Calò e Molendini: in buona sostanza chi è intervenuto dopo – mi riferisco al Consigliere Messuti e al Consigliere De Matteis – non devono votare. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE:
Quindi procediamo. Sindaco, ha votato? Consigliere Pasqualini.
Speaker : SEGRETARIO GENERALE:
Pasqualini. Valente.
Speaker : PRESIDENTE:
Consigliere Valente. Astenuto. No, non partecipa al voto. Allora esito: presenti 21, favorevoli 21, nessuno contrario, nessuno astenuto.
Immediata esecutività per alzata di mano.
Speaker : SEGRETARIO GENERALE:
Per alzata di mano stesso esito.
Speaker : PRESIDENTE:
Allora, c’è la risposta alla domanda di attualità.
Speaker : SINDACO SALVEMINI:
Grazie, Consigliere. Sarò abbastanza sintetico nelle risposte perché i quesiti sono puntuali e circoscritti.
Per quanto riguarda le operazioni superficiali meccaniche, l’Amministrazione sta provvedendo in adempimento dei due affidamenti di servizi, che regolano sfalci di erba su aree pubbliche e con la società Lupiae e con la società Mello.
Per quanto attiene, invece, alla questione sull’uso dei prodotti fitosanitari nelle aree a verde, su questo c’è una precisazione contenuta nel Piano di azione nazionale emanato dal Ministero della Salute e dell’Ambiente e dal Ministero dello Sviluppo agricolo, dove viene precisato e ribadito che i trattamenti fitosanitari non possono essere effettuati negli spazi verdi situati all’interno del tessuto urbano, quindi non si potrà procedere con trattamenti così previsti all’interno di un parco che, come sai perfettamente, è dentro il perimetro dell’area urbana. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE:
Consigliere Valente.
Speaker : CONSIGLIERE VALENTE:
Grazie per la risposta e grazie per la precisazione, quindi confermate che non ci saranno trattamenti nelle aree SIC e nelle aree del Rauccio. Grazie, Sindaco.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie. Prima interpellanza, a firma dei Consiglieri Monticelli e Guido, acquisita al protocollo generale, avente per oggetto: “Assistenza socio-assistenziale per anziani ultrasessantacinquenni e disabili – SAD”. Il Governo. Prego, Assessore, grazie.
Speaker : ASSESSORE CITRARO:
Grazie, Presidente. Ringrazio il Consigliere Monticelli per questa interpellanza, perché mi permette di puntualizzare alcune cose: intanto che questo quarto Piano regionale delle politiche sociali indica, tra le priorità, la presa in carico integrata della disabilità e delle non autosufficienze.
Inoltre questo triennio di attuazione del Piano Sociale di Zona vede l’esaurirsi delle risorse PAC, che in passato avevano sostenuto l’incremento della presa in carico per la cura domiciliare, compreso il servizio SAD e attualmente il servizio SAD viene garantito sia tramite risorse di ambito, che tramite buoni servizio per disabili e anziani non autosufficienti, istituiti dalla Regione Puglia. Entrambe le modalità di servizio prevedono, però, una quota di partecipazione a carico dell’utente e della stessa Regione e stabilire i criteri di questa compartecipazione.
Inoltre, l’erogazione del servizio SAD, come previsto dalla Regione, deve avvenire tramite l’utilizzo di personale qualificato OSS.
Ma veniamo alla richiesta del Consigliere: gli utenti che beneficiano del servizio SAD di ambito sono 198, dato aggiornato al 21.5.2018, cioè a oggi; a questi utenti sono state destinate 8.300 ore di servizio per questi ultimi tre mesi, cioè fino a metà giugno più o meno e gli stessi possono usufruire fino a un massimo di 5-6 ore settimanali.
Attualmente il servizio SAD dell’ambito territoriale di Lecce è affidato in proroga alla cooperativa GENSS, che ha 71 dipendenti, non 30, come dice il nostro Consigliere: di questi 35 sono OSS, necessari alla cooperativa per iscriversi al catalogo regionale, e 36 non OSS. Il loro orario di lavoro varia dalle 6 alle 18 ore settimanali.
In sede di concertazione partecipata negli incontri di cabine di regia, ai quali hanno partecipato anche le organizzazioni sindacali più rappresentative, sono state più volte discusse le problematiche riguardanti il personale non OSS in carico ai servizi domiciliari SAD affidati alla cooperativa GENSS. Nella scheda di progettazione di dettaglio si prevede la salvaguardia di questo personale se riqualificato o in fase di riqualificazione.
A tale proposito la Regione, dopo ripetute sollecitazioni, con nota del 30 aprile scorso, ha comunicato che il competente Assessorato al Lavoro e alla Formazione professionale, di concerto con l’Assessorato al Welfare, ha già avviato il percorso di revisione del Regolamento regionale del dicembre 2017, al fine di introdurre misure compensative che facilitino il conseguimento della qualifica OSS sia nei casi in cui i lavoratori siano in possesso di altre qualifiche, quali OTA e OSA, sia nei casi in cui non siano in possesso di altre qualifiche, ma abbiano consolidato anni di esperienza che possano far conseguire crediti formativi che integrano il percorso per il conseguimento della qualifica.
Come già evidenziato dal Consigliere Monticelli, la richiesta di un ticket a carico dell’utente per l’erogazione del servizio SAD, ne ha ridotto la domanda, ma non così per le risorse perché l’Ambito, infatti, in sede di programmazione partecipata, ha previsto, in riferimento alle cure domiciliari di primo e secondo livello, lo stanziamento complessivo di 988.000 euro, circa il 30% delle risorse complessive, al quale si aggiungono 798.000 euro a valere sulle risorse buoni servizio e 225.000 euro a valere su residui di stanziamento PAC Anziani.
Inoltre, nessuna riduzione dei servizi in oggetto è stata operata sulla spesa prevista sul bilancio comunale di Lecce, anzi, mentre nello scorso triennio di attuazione del Piano di Zona il Comune, Giunta Perrone, ha cofinanziato con una quota di risorse proprie comunali pari al 35%, calcolata proporzionalmente sulla base dei trasferimenti ordinari, in questo triennio di programmazione 2018-2020, questa quota è stata da questa Amministrazione incrementata per l’annualità 2018 appunto al 75%, con l’impegno di mantenerla invariata nel corso di tutto il triennio.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, Assessore. Consigliere Monticelli, ha cinque minuti.
Speaker : CONSIGLIERE MONTICELLI CUGGIO’:
Grazie, Presidente. Grazie, Assessore, per la relazione portata all’attenzione dell’Assise comunale.
E’ di tutta evidenza che l’intervento portato avanti da me e dalla collega Guido in questa interpellanza ha un’origine, nel senso che quello che è stato riportato nell’interpellanza trova fondamento in quelle che sono state le dichiarazioni rese da alcuni operatori e da alcuni cittadini che usufruiscono di questo servizio: da qui la nostra preoccupazione da sottoporre all’attenzione sua e del Sindaco.
Abbiamo preso atto che questo intervento portato avanti da me e dal collega Guido, che non vedo presente, abbia sicuramente diciamo portato avanti un’accelerazione da parte dell’ufficio per quanto riguarda i rapporti con la Regione Puglia. Dico questo perché già nei precedenti anni, una precedente interlocuzione andava in quella direzione e si sollecitava, a suo tempo, l’Assessore al Welfare, il compianto Totò Negro, insieme al suo collega Assessore al Lavoro di risolvere questo problema dei tanti operatori, che ormai da almeno 7-8 anni svolgevano la mansione di OSS, ma avevano altre qualifiche.
Quindi il fatto che oggi la Regione Puglia abbia detto che stanno procedendo alla riqualificazione, ma nello stesso tempo ha dato un’indicazione al Comune di salvaguardare, perché io la lettera ce l’ho Assessore e vi ha invitato alla prudenza nel momento in cui dovesse essere, penso a breve, redatto il bando della nuova SAD. Quindi in definitiva abbiamo visto bene nel sollecitare l’Amministrazione, che ha ottenuto questa risposta, che potrebbe essere di garanzia per gli operatori che temevano per il posto di lavoro.
Gli stessi operatori, però, ci riferiscono – e questo purtroppo dovremmo eventualmente andarlo a verificare – che alcuni di loro hanno visto ridotto il proprio orario di lavoro, quindi io devo prendere atto di quello che mi si riferisce e quindi poi casomai in separata sede lo affrontiamo e lo superiamo.
L’altro aspetto è delle singole ore erogate che io ho chiesto per usufruitore del servizio: ebbene, era quello l’aspetto, perché io ho dei casi specifici in cui dei cittadini leccesi godevano di un servizio più ampio che è stato ridotto.
In ultimo, siccome si è fatto riferimento a quelle che sono le risorse stanziate da questa Amministrazione, a dispetto di quello che è stato fatto dall’Amministrazione precedente, è ovvio, si dice nella relazione che l’ambito di Lecce è virtuoso e perché è virtuoso? E’ virtuoso perché negli anni ha raggiunto dei livelli di eccellenza di servizio, che ovviamente non possono essere attribuiti all’Amministrazione del Sindaco Salvemini, ma vengono da lontano: sono state interessate delle risorse, sono state integralmente utilizzate le risorse dei fondi PAC ed è chiaro che, venendo meno i fondi PAC, o dobbiamo chiudere il servizio oppure dobbiamo trovarle.
Quindi io ritengo che il lavoro che è stato fatto nel tempo sia assolutamente positivo, che l’Assessore Citraro sta dando ovviamente la dovuta attenzione a questo settore, però quella che era la domanda mirata di conoscere le ore erogate per i singoli fruitori, non mi pare che sia puntuale. Per i singoli, Saverio, io ho tre persone, per una questione di riservatezza dei dati non posso dire a chi si riferiscono, che prima avevano un numero di ore diverse e oggi ce le hanno inferiori, quindi di conseguenza delle due l’una: o mi dicono sciocchezze oppure così è.
Quindi, in definitiva, io non posso essere soddisfatto, benché ti dia atto del tuo assoluto impegno, dalla risposta che mi ha formulato. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie. Prego, Assessore.
Speaker : ASSESSORE CITRARO:
Vorrei dire qualcosa intanto sul numero delle ore lavorate dal personale: ho ribadito che, in realtà, la cooperativa GENSS ha 71 operatori, non 30, 71 operatori e lo dico io perché ci ha consegnato questo numero da inserire nella clausola.
Poi arrivo a questo, perché qui c’è scritto che il servizio SAD è costituito da 30 persone, comunque in ogni caso purtroppo questi 71 graveranno nel prossimo bando, perché è stato richiesto di inserirli con la clausola di salvaguardia. Perché siamo arrivati a 71? Siamo arrivati al 71 intanto perché nel periodo delle vacche grasse tutto era gratuito e tutti hanno richiesto il servizio e, per erogarlo, sono state assunte molte più persone di quelle che probabilmente dovevano essere assunte.
Per quanto riguarda, invece, l’orario, io vorrei capire se queste persone che non hanno più il servizio garantito per le ore che avevano, rientrano tra quelli che devono pagare il ticket; purtroppo il ticket medio va da 3,70 euro a 5,54 euro per ora e, se voi fate il conto, la media di 5 euro, per sei ore settimanali, sono 30 euro settimanali, quindi per un mese sono 120 euro. Non penso che tutti siano poi disponibili a pagare questo ticket e quindi si riducono da soli questo orario di servizio.
Quindi noi ci impegneremo perché questa cosa venga controllata, perché mi pare giusto che, se uno ha necessità del servizio, se è esente, saranno ripristinate le ore che precedentemente aveva. Va bene?
Speaker : PRESIDENTE:
Interpellanza a firma del Consigliere Valente, avente per oggetto le mancate applicazioni premiali ai cittadini di Lecce quota variabile TARI. Prego, il Governo.
Speaker : ASSESSORE MIGNONE:
Consigliere Valente, la ringrazio. Nella sua interpellanza, nelle premesse ci sono alcune considerazioni esatte ed altre, in particolare quelle riguardanti il profilo comunitario, che purtroppo non hanno un riscontro su quanto avviene naturalmente nella Regione Puglia: questa è una premessa che poi troveremo dopo nelle risposte che le darò.
Andando per ordine, in merito alle mancate applicazioni premiali ai privati cittadini del Comune di Lecce, riguardo il quadro di elaborazione della quota variabile TARI, si evidenzia che il Comune di Lecce per ora non ha ancora adottato la tariffa puntuale; so che si sta preparando un regolamento nel mio ufficio, ma ancora non è stato portato a compimento. Si evidenzia, quindi, che il Comune di Lecce per ora non ha adottato la tariffa puntuale e pertanto non è possibile applicare uno sgravio a vantaggio di coloro che superano la quota media nazionale territoriale di raccolta differenziata.
A tal proposito, però, è bene ricordare che, a partire da gennaio di quest’anno, la percentuale di raccolta differenziata del nostro Comune si è comunque attestata costantemente intorno al 65%, che è, quindi, di gran lunga superiore alla media nazionale, pari al 45,3% e agli obiettivi preventivati da quel pacchetto europeo sull’economia circolare del febbraio del 2018 a cui lei fa riferimento.
E’ bene evidenziare, quindi, quali sono le componenti del costo standard: il parametro più rilevante per definirlo, come sottolineato dal MISE, è la stima del costo medio nazionale di riferimento per la gestione di una tonnellata di rifiuti, corrispondente a 294,64 euro, rispetto alla quale il costo standard di riferimento di ogni Comune può discostarsi verso l’alto o verso il basso, in ragione di varie caratteristiche che il Dipartimento delle Finanze si è preso cura di elencare.
Di seguito vado ad elencare alcune tra le più rilevanti: la quota di raccolta differenziata rilevata in più o in meno, rispetto alla media nazionale, pari al 45,3%, cioè l’1% in più di raccolta differenziata rispetto alla media nazionale, produce un incremento del costo standard di 1,149 euro per tonnellata. La distanza, poi, tra il Comune e gli impianti in cui vengono conferite le differenti tipologie di rifiuto, rilevate in chilometri rispetto alla media nazionale, pari a 32,34 chilometri, quindi un chilometro di distanza in più rispetto alla media nazionale aumenta il costo standard di 0,41 euro per tonnellata. Infine il numero e la tipologia degli impianti presenti a livello provinciale: ad esempio, per ogni impianto di compostaggio il costo standard si riduce di 2,15 euro per tonnellata.
In altre parole, all’aumentare delle percentuali di raccolta differenziata, il costo di gestione dei rifiuti non diminuisce, come comunemente potremmo pensare, ma anzi aumenta come documentato dalle imprese di settore; si riduce, invece, se e quando il Comune ha a disposizione entro un raggio di chilometri ragionevole gli impianti industriali necessari a chiudere in modo efficace ed efficiente il ciclo integrato dei rifiuti. Pertanto, quando si vuole ridurre la TARI pagata con l’applicazione di una tariffa puntuale, bisognerà tener conto di questi fattori.
E qui vengo al nodo della Regione perché, ahimè, come risaputo, il ciclo dello smaltimento dei rifiuti non si è chiuso e, cosa che ritengo abbastanza grave, gli impianti di smaltimento dei rifiuti umidi determinanti per il raggiungimento di alte percentuali di raccolta differenziata, si possono contare sulle dita di una mano. Nel Salento non ve ne sono e sono molto distanti dalla nostra città.
E’ bene sottolineare che, pur in tale situazione di precarietà impiantistica, che non permette ancora un’applicazione puntuale della tariffa, siamo riusciti ugualmente a raggiungere una percentuale di raccolta differenziata pari al 65% ed oltre.
Passiamo al quesito riguardante la posizione di questa Amministrazione comunale riguardo alle pratiche di compostaggio domestico e di prossimità: il progetto migliorativo, presentato in sede di gara da Monteco, prevedeva la distribuzione di più di 2 mila compostiere domestiche, ne sono state distribuite circa 600 e Monteco, nelle campagne informative che svolge, divulga ed incentiva almeno in parte la pratica del compostaggio. Speriamo che con la rimodulazione del servizio sarà accelerata – questo sarà un impegno – la distribuzione, in particolare nelle marine e nelle case sparse, dove il compost può avere un ottimo impiego; inoltre, raccoglieremo su un database aggiornato tutti coloro che chiederanno la compostiera per avere naturalmente un controllo sugli esiti degli stessi.
Per quanto riguarda il terzo quesito, dove si chiede di conoscere quali misure adotteremo per adeguarci al pacchetto europeo sull’economia circolare, oltre a quanto detto, si evidenzia che l’alta percentuale di raccolta differenziata raggiunta ha permesso di evitare di trasportare prima presso l’impianto di biostabilizzazione e poi in discarica svariate tonnellate di rifiuti con un risparmio comunque enorme. Seguendo il dogma dell’economia circolare, dobbiamo impegnarci tutti per una raccolta differenziata – questo è il passaggio ulteriore –più pulita, che ci dia la possibilità di riciclare con meno costi, sia economici che ambientali: questo sarà uno dei maggiori obiettivi dei prossimi mesi. Ringrazio.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, Assessore. Consigliere Valente.
Speaker : CONSIGLIERE VALENTE:
Grazie, Assessore. Solo una precisazione, non riesco a capire: per quanto riguarda il compostaggio domestico, mi sembra abbastanza chiaro che qualcosina è stata fatta, per quanto riguarda invece il compostaggio di prossimità, non mi ha risposto e comunque vorrei ricordare che tempo addietro siamo andati, con la Commissione Ambiente, a visitare un piccolo impianto di compostaggio a Melpignano, stavamo realizzando un progetto poi miseramente naufragato nella stessa Commissione, perché sembrerebbe che si debbano seguire le direttive del Commissario straordinario ai Rifiuti, Grandaliano, che ci imporrà di spostare i nostri rifiuti al costruendo impianto di Cavallino.
Ecco, io volevo capire se poi, nell’ottica di rimodulare un pochettino questo contratto con Monteco, state prevedendo qualcosina, perché noi avevamo intenzione di ragionare a fare un impianto pilota, che servisse almeno un quartiere, per vedere un pochettino; siamo andati proprio a vedere questo, per mettere una batteria di quegli stessi impianti che abbiamo visto a Melpignano e provare anche a ridurre il costo del trasporto, perché chiaramente rientra nei 70 chilometri, come ha detto, ma anche a poter provare a impiegare personale interno nostro per la gestione dell’impianto e mi viene di pensare ai dipendenti Lupiae, che magari attualmente lavorano meno ore. Grazie.
Speaker : ASSESSORE MIGNONE:
Sa, Consigliere Valente, che mi trova favorevole sugli impianti di compostaggio di prossimità, ne abbiamo parlato ed è stato fatto, peraltro, un incontro presso l’AGER per ricercare la possibilità di finanziamenti, soprattutto per far vedere sulle marine e a Villa Convento di ottenere il finanziamento per poter, almeno in quelle situazioni, ottenere la realizzazione di compostaggio di prossimità. Quindi comunque la direttiva mi vede favorevole naturalmente al posizionamento di questi impianti.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, Assessore. Interpellanza a firma del Consigliere Monticelli, inerente la graduatoria definitiva per l’assegnazione degli alloggi ERP. Il Governo.
Speaker : ASSESSORE CITRARO:
Grazie, Presidente. Il Consigliere Monticelli, con la sua interpellanza, chiede all’Amministrazione quali iniziative intende assumere per evitare ulteriori ritardi nella pubblicazione della graduatoria definitiva per l’assegnazione degli alloggi popolari inerenti il bando del 7.10.2016.
I fatti sono questi: l’Ufficio Casa, fino agli inizi di ottobre del 2017, era in seno al CDR Ottavo, con l’Avvocatura, e la graduatoria relativa agli alloggi popolari è stata pubblicata il 30 settembre 2017. A seguito del collocamento in quiescenza dell’avvocato Maria Luisa De Salvo, avvenuto l’1 ottobre 2017, il Sindaco, con decreto n. 51 del 10 ottobre 2017, ha assegnato la responsabilità del Settore Politiche sociali e abitative alla dottoressa Anna Maria Perulli; una volta insediata, la Dottoressa ha ritenuto necessaria una sospensione di 60 giorni della graduatoria per poter correggere alcune evidenti anomalie presenti nella stessa graduatoria.
La graduatoria, così rettificata, cioè ripulita da sanati abusivi già assegnati, è stata ripubblicata il 22.12.2017 e il 20 gennaio 2018 sono stati riaperti i termini per i ricorsi, che si sono chiusi il 19 febbraio 2018. I ricorsi pervenuti sono stati 117. La legge regionale n. 10 del 2014 prevede che il Comune, entro quindici giorni, dovrebbe istruire i ricorsi per l’invio alla Commissione provinciale alloggi; tale normativa, tuttavia, non tiene conto né del numero dei ricorsi, né delle difficoltà oggettive e stabilisce un termine che non sempre è congruo: in questo caso la scadenza sarebbe stata l’1 marzo 2018 e appare del tutto evidente un ritardo di due mesi da imputare, come evidenziato dallo stesso Consigliere Monticelli, purtroppo alla carenza di organico dell’Ufficio Casa. Attualmente l’organico è costituito da un funzionario amministrativo contabile di categoria D, da due istruttori amministrativi di categoria C e da due dipendenti della Lupiae Servizi.
Nonostante tutto, alla Commissione provinciale sono state inviate le istruttorie relative a 50 ricorsi e l’Ufficio conta di chiudere il tutto entro la fine del mese.
Comunque permettetemi di fare qualche paragone: negli anni passati sono state pubblicate due graduatorie per gli alloggi popolari, una nel 1999, rimasta valida per dieci anni, per cui sono stati assegnati alloggi anche con due punti, l’altra nel 2011, il 5 aprile del 2011, ma resa esecutiva solo nel 2013, cioè dopo tre anni dall’indizione del bando. In quest’ultimo caso, poi, l’ufficio era insieme al CDR 12, che aveva a disposizione un organico di circa 20 unità.
A conti fatti, pertanto, il ritardo nella pubblicazione di questa graduatoria definitiva non può considerarsi gravissimo, non vi è dubbio però che la riorganizzazione dell’Ufficio Casa non è più procrastinabile e, per questo motivo, abbiamo intrapreso un progetto di collaborazione con ARCA Sud per la stipula di una convenzione, in base alla quale ARCA Sud si occuperà della gestione degli immobili comunali e in particolare della ricostruzione dei canoni locativi, della gestione dei contratti, del recupero delle morosità, della bollettazione e della gestione dei condomini.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, Assessore. Consigliere Monticelli.
Speaker : CONSIGLIERE MONTICELLI CUGGIO’:
Assessore, ha iniziato bene e ha finito malissimo, perché la mia domanda non riguarda quello che è successo vent’anni fa, riguarda quello che state facendo da un anno a questa parte e, siccome voi avete vinto le elezioni, dichiarando “Siamo quelli del cambiamento”, non è cambiato niente, anzi la situazione è precipitata.
Hai fatto bene a fare riferimento a quella normativa scandendo quelli che sono i termini: i termini sono stati tutti disattesi e il motivo per cui ho fatto questa interpellanza, Assessore Cetraro, è perché ci sono dei lavori in corso per quanto riguarda gli alloggi ERP, che voi oggi andrete probabilmente ad assegnare in virtù di una graduatoria che non è più attuale.
Allora, il mio è un intervento propositivo, era per dirvi: datevi una mossa, perché la situazione è stata posta all’attenzione non soltanto da me, ma da parte di quella che oggi è l’attuale maggioranza e prima era minoranza e quindi, di conseguenza, fare riferimento all’antico, è fuori luogo.
Allora io ti dico: da quanto tempo si sta parlando di fare questo benedetto accordo con ARCA Sud per quanto riguarda i canoni? Da molti mesi. Intanto la convenzione con Confabitare è scaduta a ottobre, sono passati otto mesi e noi siamo in condizioni oggi, abbiamo qualcuno nell’ufficio che sa determinare quelli che sono i canoni da pagare? Abbiamo contezza di quello che accade? Io ti dico di no, ma lo dico come componente di questa Amministrazione, non come maggioranza, minoranza o opposizione, cioè l’interpellanza era soltanto un modo per dire: ragazzi, c’è un ufficio in sofferenza, dobbiamo eventualmente darci una mossa, perché quelli che sono gli annunci poi rimangono soltanto sulla carta e non ne viene data concretezza.
Allora, Assessore, apprezzo l’onestà con cui si dice e si riconosce che è rimasto tutto disatteso, non so se ne sono stati “istruiti” 50, se tu così mi dici, io non ho motivo di dubitare che saranno 50, allora conviene eventualmente strutturarsi, istruire gli altri 70, chiudere la partita in modo tale che la Commissione provinciale possa determinare quello che è un parere vincolante e stilarla definitivamente, poiché chi ha diritto, potrà usufruire di questo alloggio ERP. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE:
Prego.
Speaker : ASSESSORE CITRARO:
Io comunque volevo solo spiegare perché ho fatto riferimento al passato, perché nell’interpellanza il Consigliere Monticelli dice: “In mancanza della definitiva graduatoria, eventuali alloggi che dovessero rendersi disponibili verrebbero assegnati in virtù della vecchia graduatoria, che potrebbe non essere rispondente più all’attualità”. Io ho detto apposta che negli anni precedenti sono state assegnate case a persone che avevano due punti e in questo momento, con la vecchia graduatoria, che è valida legalmente, si stanno assegnando a persone che hanno 6-7 punti.
Io ammetto benissimo il ritardo, ma ripeto che non è un anno di ritardo, ma va bene, lasciamo stare il discorso.
Poi, per quanto riguarda le morosità, ricordiamo che per il recupero delle morosità abbiamo cinque anni, non vanno in decadenza.
Speaker : PRESIDENTE:
Ultima interpellanza a firma del Consigliere Battista, inerente il ripristino della videosorveglianza box Settelacquare. Grazie, Assessore. Consigliere Battista, ascoltiamo l’Assessore e poi le do la parola.
Speaker : ASSESSORE DELLI NOCI:
Prima di procedere al trasferimento del mercato attuale di piazza Libertini e a far sì che finalmente quel mercato di Settelacquare funzioni, noi stiamo procedendo…
Speaker : PRESIDENTE:
Consigliere Battista, la prego di ascoltare; dopo le darò la parola, abbia pazienza.
Speaker : ASSESSORE DELLI NOCI:
Ha problemi di udito, nell’interesse di tutti ha problemi di udito.
Allora, stavo dicendo che stiamo procedendo a ripristinare, dopo l’attacco incendiario, l’intero box di Settelacquare: in questo momento gli uffici hanno richiesto una serie di preventivi per un impianto di videosorveglianza, considerando che una parte dell’impianto di videosorveglianza era già funzionante e infatti, non a caso, il sospettato incendiario è stato individuato attraverso le telecamere interne.
Comunque, prima di ripristinare l’intero stabile dei box, procederemo all’installazione, in tutti i box, dell’impianto di videosorveglianza, in modo da evitare che ci siano altre situazioni similari a quelle già successe. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE:
Consigliere Battista, prego.
Speaker : CONSIGLIERE BATTISTA:
Assessore, io la ringrazio per avermi risposto ma, con riferimento alla domanda che io ho posto come interpellanza, mi pare che una risposta non sia stata data perché lei ha ribadito parimenti quanto io ho riportato sulla mia interpellanza: pretendevo una risposta chiara in termini di consistenza, ai fini della soluzione e del ripristino del sistema di videosorveglianza.
Orbene, io, Assessore, vorrei sapere in maniera precisa quando, in termine di tempi, pensate in quanto tempo riuscirete a mettere fine a questo ripristino di queste n. 12 telecamere, premesso che il servizio funzionava e lo so bene perché io stesso mi attivai al tempo per sollecitare l’Assessorato ai Lavori Pubblici per la loro installazione. E proprio grazie a quel sistema, a seguito dell’incendio doloso avvenuto nel marzo di quest’anno, si è riusciti a scoprire la persona che ha creato questo problema.
Ora, oltre al discorso delle telecamere, c’è anche un discorso delle vetrate. Prego.
Speaker : ASSESSORE DELLI NOCI:
Le vetrate verranno installate subito dopo che installiamo l’impianto di videosorveglianza: il preventivo e la determina che è stata predisposta, si stanno impegnando per la copertura finanziaria; comunque le dico che l’impianto di videosorveglianza da lei predisposto, che ha consentito di individuare il possibile sospetto dell’attacco incendiario, comunque non ha impedito la devastazione che c’è stata in questi anni: è un deterrente e noi intendiamo prima coprire l’intera area con l’impianto di videosorveglianza e, successivamente all’installazione dell’impianto di videosorveglianza, installare le vetrate per evitare che l’area sia soggetto a ulteriori devastazioni o di individuare il possibile prossimo attacco di devastazione che ci può essere in quell’area.
Speaker : CONSIGLIERE BATTISTA:
Assessore, le chiedo scusa, ma anche qui forse è rimasto un pochino arretrato, nel senso che probabilmente i suoi uffici non l’avranno ben informata del fatto che le somme relativamente alle vetrate sono state già impegnate dalla mia Amministrazione, dalla vecchia Amministrazione in data 20 aprile 2017; poiché lei ha parlato di preventivo, il discorso è questo: il 20 aprile del 2017, Assessore, è stato già fatto l’affidamento dei lavori e le somme sono state già impegnate all’epoca.
Speaker : ASSESSORE DELLI NOCI:
Non per le telecamere.
Speaker : CONSIGLIERE BATTISTA:
No, lei mi ha dato una risposta per le vetrate, non ha parlato delle telecamere.
Speaker : ASSESSORE DELLI NOCI:
No, io ho parlato dell’impegno per le telecamere.
Speaker : CONSIGLIERE BATTISTA:
No, lei ha parlato dell’impegno delle vetrate e ora, alla luce di tutto ciò…
Speaker : ASSESSORE DELLI NOCI:
Può riascoltare il mio intervento.
Speaker : CONSIGLIERE BATTISTA:
Assessore, non voglio fare una polemica: io ritenevo… Segretario, è il tono della mia voce, anche perché per il passato il Sindaco mi sollecitava ad avere un tono più sostenuto e allora adesso vorrei dimostrare che la voce c’è stata da sempre e continua ad esserci.
Bene, io, Assessore e Sindaco, voglio sapere da voi i lavori per questa benedetta sostituzione che a tutt’oggi, benché le somme occorrenti siano state già impegnate da tempo e disponibili sul capitolo 150/100, nulla è stato fatto. Allora, a tal proposito vorrei sapere sul capitolo a questo punto 150/100, Assessore, mi segue, sul capitolo 150/100, che riguarda la manutenzione degli immobili patrimoniali comunali, vorrei sapere a tal proposito quanto per il corrente anno è stato stanziato e quanto sia stato già impegnato a tutt’oggi, per comprendere i tempi, Assessore, perché io voglio sapere il servizio di videosorveglianza, lasciando stare le vetrate, che sono, ripeto, delle somme già impegnate ed è stato fatto anche l’affidamento dei lavori, e a tutt’oggi non è stato fatto nulla. Bene, stiamo aspettando prima di ripristinare il servizio di videosorveglianza per poi montare le vetrate, premesso, attenzione, che le somme sono già impegnate ed è stato fatto anche l’affidamento dei lavori, per cui quello dovrebbe essere già immediatamente esecutivo.
Voglio dire, i soldi di queste telecamere sono stati reperiti? Ci sono? Sul capitolo 150/100, ripeto, vorrei sapere quanto c’è ancora a disposizione, quello che è stato impegnato e quanto è stato stanziato per quest’anno; lo possiamo sapere, Sindaco?
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, Consigliere.
Prego, Sindaco.
Speaker : SINDACO SALVEMINI:
Consigliere Battista, lei si sta addentrando nelle specificità riguardo ai capitoli di bilancio, credo che da ex Assessore all’Annona dovrebbe essere molto più interessato a capire qual è la situazione in essere riguardo a un mercato che è abbandonato, mai consegnato, di fatto, e mai…
Speaker : PRESIDENTE:
Consigliere Battista, capisco il tono della sua voce, ma un po’ di educazione. La prego di non interrompere. La prego, Consigliere!
Speaker : SINDACO SALVEMINI:
Non so da quanto tempo non si reca ai mercatini di Settelacquare, se ci fosse stato si sarebbe accorto che sono stati posizionati dei cancelli di protezione delle due gallerie, che non erano previsti nel progetto originario, a protezione dei box, sono state sostituite diverse vetrate, sono stati igienizzati alcuni ambienti, sono stati sgombrati quelli che erano occupati abusivamente.
Per la conclusione dell’operazione di rimessa in funzione stiamo aspettando il completamento del procedimento amministrativo di trasferimento degli ambulanti da Piazza Libertini a Settelacquare, perché lei capisce bene che quel mercato verrà protetto e presidiato non tanto dai cancelli di protezione, non tanto dalle videocamere che pur presenti in questi anni non hanno impedito quegli episodi vandalici di cui lei è testimone, quanto il fatto di metterlo al servizio della città. Ecco perché stiamo definendo un percorso che scandisca queste fasi, cioè completare i lavori appena saremo in condizioni di poter, attraverso un procedimento che dovrà essere validato dal Consiglio comunale, trasferire gli ambulanti in Largo Settelacquare.
La copertura relativa al completamento dell’impianto di videosorveglianza dovrà trovare risorse adeguate, credo con prelievo dal Fondo di riserva. Lavori pubblici, ambiente, urbanistica e attività produttive stanno lavorando assieme per consentire quello che tutti riteniamo essere una scadenza non più rinviabile, rendere significativo e al servizio della città un investimento pubblico per la realizzazione di un mercato finora mai utilizzato.
Spero di averle dato i chiarimenti dovuti.
Speaker : PRESIDENTE:
No, no, si accomodi, può stare in piedi ma non parlare. Io mi devo attenere al Regolamento, Consigliere.
Primo punto all’ordine del giorno, riguardante l’approvazione delle delibere…
Approvazione rendiconto della gestione 2017.
Prego il Governo di relazionare.
Speaker : SINDACO SALVEMINI:
Consigliere Battista, lei può dichiararsi soddisfatto o insoddisfatto dell’interpellanza, ma non c’è nulla di vergognoso nelle parole che ha ascoltato. Non dispongo io dei lavori del Consiglio comunale e dell’organizzazione del dibattito. Lei si può dichiarare soddisfatto o insoddisfatto, ma non c’è nulla di vergognoso. E gradirei che si trattenesse un comportamento anche rispettoso dell’Aula, senza trasformarlo in una passerella di piccoli…
Speaker : PRESIDENTE:
Per favore, consigliere Battista, la prego. Il Regolamento dovreste conoscerlo meglio di me, visto la lunga esperienza che avete.
Speaker : SINDACO SALVEMINI:
E’ libero naturalmente di prendere parola con una nota pubblica diffusa alla stampa e sostenere che la dichiarazione del Sindaco e del Vice Sindaco è vergognosa.
A me tocca adesso invece illustrare il rendiconto 2017, che viene sottoposto all’approvazione dell’Aula dopo lungo e approfondito esame in Commissione. Naturalmente siamo in presenza di un passaggio che ribadisce, se mai ve ne fosse bisogno, lo stato di salute non eccellente dei nostri conti pubblici. Possiamo considerare le relazioni di accompagnamento del rendiconto, cioè quelle del Collegio dei Revisori, come una sorta di bollettino medico che annualmente ci dà conto dell’evoluzione del paziente.
Dico quali sono i dati in premessa che devono essere considerati nella valutazione di questo consuntivo. Innanzitutto il rientro di deficit di 48 milioni di euro, che fu approvato nel 2015, in considerazione del quale il Comune ha l’obbligo di migliorare i propri conti di circa 1 milione e 600 mila euro all’anno dal 2015 al 2044. Il rendiconto 2017 è quindi in linea con il Piano di rientro formalizzato dal Consiglio comunale e presenta un disavanzo di circa 43 milioni di euro.
Quali sono stati, quali sono e tuttora continuano a essere le situazioni di criticità che il Collegio dei Revisori ha puntualmente, doverosamente e analiticamente riportato all’attenzione del Sindaco, della maggioranza e del Consiglio comunale tutto? Anzitutto uno stock considerevole dei cosiddetti residui attivi, i nostri crediti, pari a circa 120 milioni di euro, non riscossi, a titolo di TARI, recupero dell’evasione tributi, sanzioni del Codice della strada, arretrati per spese della giustizia anticipate e non recuperate. Di questi 120 milioni, ribadisco che 99 milioni circa, facciamo quasi 100, sono nati negli anni il 2016 e precedenti, mentre 21 milioni sono riferibili all’esercizio 2017. Su questo stock di crediti naturalmente è stato calcolato il cosiddetto Fondo crediti di dubbia esigibilità, pari a euro 73 milioni e 350, sulla base dei criteri di calcolo stabiliti dal legislatore.
La difficoltà di riscossione di questo stock di credito ha naturalmente conseguenze nella disponibilità della liquidità necessaria a onorare i debiti dell’Ente in tempi ragionevoli. L’indicatore dei tempi medi di pagamento, che sono le fatture dei nostri fornitori, è stato indicato in 138 giorni, in peggioramento di 22 giorni rispetto a quello del 2016, che era di 116.
L’anticipazione di tesoreria non restituita è passata da 9 milioni di euro circa a fine 2016, a euro 17 milioni nel 2017, nel 2015 era quasi zero. L’anticipazione media è passata dai 14,7 milioni del 2015, ai 20 milioni e mezzo del 2016, ai 24 milioni del 2017. Questi dati vanno a precisare cosa? Che per pagare stipendi, fatture, contributi, interessi passivi, noi chiediamo sempre più prestiti della Tesoreria comunale e siamo sempre meno in condizioni di restituirli alla scadenza.
Inoltre, a voler rafforzare una situazione che non è di agevole gestione, è stato definito l’ammontare della cosiddetta liquidità vincolata, è una questione abbastanza tecnica, legata all’applicazione di nuove regole contabili, che però ha riflessi pratici non banali, perché significa sottrarre di circa 9 milioni di euro le possibilità dell’Ente di chiedere prestiti alla Tesoreria.
A queste situazioni, che definiscono quindi un’evoluzione della nostra situazione economico-finanziaria che purtroppo annualmente si appesantisce, sia per quanto riguarda l’ammontare dello stock di credito, sia per quanto riguarda la capacità di riscossione dello stesso, per quanto riguarda il ricorso all’anticipazione di Tesoreria, per quanto riguarda il pagamento delle fatture in termini di puntualità, si possono e si devono evidenziare anche altre situazioni, che vengono naturalmente sfiorate e non messe a fuoco nella relazione al rendiconto, nei rapporti con la nostra società partecipata Lupiae Servizi, riguardo alla compensazione fra partite creditorie e debitorie, che è in fase di definizione, ma che non poteva fare aggiungere altro rispetto a quella che invece è la situazione per come emerge oggi, una situazione che anticipa una perdita di esercizio circa di 500 mila euro nel 2017, quindi in disallineamento con quelle che erano le previsioni del Piano d’impresa, con un’indicazione a debito per l’Ente di circa 400 mila euro per quanto riguarda il minor valore di conferimento dei suoli in occasione dell’operazione di ripiano delle perdite, e di una messa in discussione complessiva per fatti tecnico-amministrativi e legali riguardo alla possibilità di conferire in copertura di perdita di ripiano di esercizio beni, in questo caso terreni, in concessione e non in proprietà.
Questa questione naturalmente verrà riportata all’attenzione dell’Aula quanto prima. Sapete che per effetto del decreto Madia le Amministrazioni comunali non possono predisporre operazioni di ripiano delle perdite e ricapitalizzazione delle società partecipate in assenza di un Piano di risanamento. Il Piano di risanamento, per valutazione assunta dall’organo amministrativo della Lupiae e condiviso dal socio, è stato quello di affidarlo a un organismo terzo, a seguito di avviso pubblico che si è concluso 15 giorni fa, il quale ha l’obbligo ora, secondo il contratto siglato, di predisporre un Piano di risanamento triennale, che è l’atto propedeutico per intraprendere qualunque operazione finalizzata a garantire, come ci auguriamo, una prospettiva di futuro alla nostra società partecipata. A quali condizioni, per quale convenzioni, con quale impiego di forza lavoro e con quale adeguamento di corrispettivi è cosa che dovranno definire i professionisti incaricati, che noi poi avremo la responsabilità di esaminare e valutare.
Come vedete, è un conto consuntivo che ci deve naturalmente tenere desti, deve ribadire la consapevolezza di una gestione responsabile nella gestione dei conti pubblici. Non ci consente di fare quello che vorremmo, ma solo quello che possiamo, perché i margini di manovra sono limitati, ma che siamo convinti di poter comunque riportare alla normalità, attraverso prudenti, rigorose e assennate politiche di bilancio.
E’ chiaro che se dovessimo oggi chiedere al medico qual è la diagnosi, non potrebbe che confermare che siamo in una fase di non uscita, neanche in convalescenza, siamo nel pieno di una malattia che dobbiamo curare attraverso terapie, che sono quelle che stiamo predisponendo e alle quali siamo anche obbligati a rispondere, perché sulla situazione economico-finanziaria del Comune di Lecce, naturalmente come quella di altri Comuni, oggi vi è un’attenzione puntuale, annuale, della Corte dei Conti di Bari per quanto riguarda la Sezione controllo.
Quindi questa è la situazione che dovevamo riferire al Consiglio comunale. La Commissione consiliare competente, con il contributo di tutti, ha avuto modo di esaminare anche le singole voci: l’operazione che abbiamo avviato riguardo il riaccertamento dei residui attivi e passivi, gli impegni in sede di recupero dell’evasione tributaria, l’avvio dell’inventario e quelle che sono appunto le richieste che vengono naturalmente considerate non più rinviabili da parte del Collegio dei Revisori.
Per queste ragioni, naturalmente, chiedo all’Aula di esprimersi favorevolmente sul conto consuntivo, fermo restando le valutazioni che ciascuno di voi intenderà fare. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, Sindaco. E’ aperto il dibattito.
Consigliere Monticelli, poi Consigliere Monosi.
Speaker : CONSIGLIERE MONTICELLI CUGGIO’:
Sarò brevissimo, poi lascerò ovviamente a chi conosce meglio di me quelli che sono i numeri del bilancio una dissertazione più completa.
Io volevo fare più un’analisi politica dei sei mesi, ovviamente, perché qui ci troviamo a cavallo tra la vecchia consiliatura e la nuova, quindi è il risultato di gestione che riguarda il 2017, che è soltanto da luglio che abbiamo l’Amministrazione Salvemini. Io quello che volevo rappresentare all’assise è questo, l’ho detto anche prima nell’ambito della mia interpellanza: questa è un’Amministrazione che si è posta come l’Amministrazione del cambiamento, ma cambiamento c’è stato? E’ stato un cambiamento positivo? Abbiamo registrato un’accelerazione in quelle che erano le lamentele che sempre abbiamo ascoltato dai banchi della minoranza durante la precedente consiliatura? Beh, io ritengo che i cambiamenti sono pochi e quei pochi cambiamenti che ci sono, sono negativi.
C’è stata una politica di riduzione dei costi? Non lo so, io non rilevo nulla.
Parlo per quanto riguarda l’attività di notifica delle sanzioni al Codice della strada. Noi già in altra occasione dicemmo che bisognava procedere al bando, perché erano oneri troppo elevati; non mi pare che si sia proceduto a tanto.
E poi non possiamo neanche trascurare che questo rendiconto è il risultato di quella manovra d’estate, appena insediato il Sindaco Salvemini, che legittimamente ha chiesto ai dirigenti “ditemi come stanno le cose”, ma poi in maniera molto ma molto veloce e forse senza delle approfondite verifiche ha chiuso degli accordi con dei creditori – sì, è vero – ma la chiusura con quei creditori forse avrebbe meritato maggiore attenzione e quindi un risultato migliore a quelli che erano gli oneri a carico del Comune.
Cosa intendo dire, entrando nei singoli settori? Abbiamo sbandierato nell’ambito del settore ambiente i quartieri puliti, poi che cosa vediamo? Andiamo al centro storico e vediamo il basolato, faceva più di una volta Andrea che ha a cuore, perché l’ha vissuto come una cosa sua il settore negli ultimi cinque anni, ha distrutto il basolato, annerito. Le gare sono tutte quante in proroga, quando le facciamo queste gare?
Dell’Ufficio casa abbiamo parlato poc’anzi. Quando facciamo la riorganizzazione tanto attesa dalla minoranza che l’ha sempre invocata da quei banchi nelle precedenti consiliature.
Io ritengo, Sindaco, che questi primi sei mesi, questi primi otto mesi, al di là di avere un merito, quello è veramente un merito unico, penso che sia incommensurabile, quello di saper comunicare. Io vedo ogni giorno cinque, sei, sette comunicati stampa, annunci continuativi, salvo poi verificare che a valle degli annunci c’è ben poca cosa.
Sotto l’aspetto dei numeri c’è poco da dire, è in corsa, c’è stato il cambio di testimone, quindi non penso che ci si debba dilungare molto. Ma dico, tutti quei suggerimenti che venivano e a volte erano giusti, perché effettivamente molto spesso, io ho visto anche i verbali precedenti, lo stesso assessore Monosi diceva il vero, le minoranze qualche volta hanno dato un contributo che va seguito, ma quei suggerimenti che oggi invece avreste voi la possibilità eventualmente di attuarli, li avete accantonati nel cassetto? Beh, allora adesso tirateli fuori e lavorare per il bene della città. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie. Prego, consigliere Monosi.
Speaker : CONSIGLIERE MONOSI:
Grazie, Presidente. Ho ascoltato con attenzione l’intervento del Sindaco, seppur sintetico, ma non fa che confermare quanto negli anni è stato detto rispetto a questo documento. E’ un documento che viene approvato dall’Aula a consuntivo, che rimarca ciò che già si è detto abbondantemente in occasione dell’approvazione in fase previsionale, si riferisce a un Ente che non ha una grandissima facoltà di spesa corrente, si riferisce a un Ente che, come ha detto poc’anzi il Sindaco, si trova indubbiamente in uno stato di difficoltà finanziaria, ci sarebbe poco da dire. E’ chiaro che ogni intervento e considerazione tende più a scivolare su quella che è una considerazione di natura politica e quello che è l’unico elemento di valutazione, cioè un anello di congiunzione fra quello che è il conto consuntivo, che stiamo approvando oggi in Aula, e quello che invece è il bilancio di previsione che qualche mese fa è stato portato all’attenzione della stessa Aula, con una visione invece strategica sul 2018 e per i mesi futuri.
Da questo punto di vista non posso che quindi confermare, senza ulteriori approfondimenti, rispetto alla questione dei conti in senso stretto, cioè sono quelli, la spesa corrente è consolidata, i contratti devono essere onorati e la spesa di sviluppo, ahimè, è tendente a zero. Però non posso esimermi dal fare alcune considerazioni. Ci sono state occasioni di confronto, non dico di scontro, ma di acceso confronto con il consigliere Molendini qualche mese fa; è vero, il consigliere Molendini forse rispetto alla politica è un neofita, nel senso puro e lodevole della parola, per cui si approccia a quelle che sono le problematiche amministrative in modo forse un po’ troppo avventato e istintivo, però devo sottolineare al consigliere Molendini e all’Aula, ovviamente, che sette mesi di gestione, che non sono pochi, di questo governo di centrosinistra, oltre che a confermare le problematiche che fino allo scorso anno ci sono state sollevate in contestazione, ma oggi rappresentano le problematiche di questo governo cittadino, se si legge la relazione dei Revisori, che sono tre professionisti ovviamente di indubbio spessore professionale, le anticipazioni alle quali faceva riferimento il Sindaco sono delle anticipazioni che hanno visto nel 2017, con sette mesi che, ripeto, non sono pochi, in netto peggioramento rispetto alle stesse anticipazioni degli anni 2016 e 2015. Ora, tutto il discorso legato alle anticipazioni ovviamente è concatenato a ciò che l’Ente nel corso del tempo riesce a fare, cioè riesce a produrre liquidità, riesce a produrre capacità di incasso dei residui, e quindi la questione legata ai residui che lo stesso Sindaco dice essere aumentati di 21 milioni di euro rispetto alle entrate 2017 previste, è un discorso che chiaramente porta come strascico dietro di sé una serie di conseguenze. E quindi ciò che leggiamo a pagina 7 della relazione dei Revisori, i giorni di utilizzo dell’anticipazione nel 2015 erano 358 giorni di utilizzo, che è quasi tutto l’anno, diciamocelo, però nel 2016 un leggerissimo miglioramento, 352 giorni, nel 2017 è sparato a 365 giorni; cioè il ricorso all’anticipazione di cassa è come se io avessi il mio conto corrente di famiglia per 365 giorni con il segno meno, ora questo è accaduto per 365 giorni, il nostro conto corrente del tesoriere è stato con il segno meno davanti.
Andiamo a leggere un altro dato: l’utilizzo medio dell’anticipazione. Utilizzo medio vuol dire mediamente a quale cifra l’Amministrazione ha fatto ricorso all’indebitamento attraverso il tesoriere: 2015 14,7 milioni, 2016 aumenta l’accesso al credito, quindi 20 milioni e mezzo, nel 2017 24 milioni e 400 mila euro, cioè il ricorso all’anticipazione di Tesoreria è schizzato da 20 a 24. Utilizzo massimo dell’anticipazione, qual è stata la punta massima di scoperto di conto corrente? 27 milioni nel 2015, 25 milioni nel 2016, 35 milioni nel 2017, quindi con un totale chiaramente che evidenzia saldi, percentuali, proporzioni e parametri peggiorativi, indubbiamente, perché parliamo di numeri incontestabili, ritengo, che sono in netto peggioramento rispetto agli anni precedenti. L’entità delle anticipazioni non restituite al 31.12: 72 mila euro nel 2015, 9 milioni nel 2016, 17 milioni nel 2017.
Ora, è evidente che con queste sottolineature non è che si voglia contestare a prescindere, perché non siamo una parte politica miope tanto da a qualsiasi costo censurare l’operato di un’Amministrazione, che per quanto inesperta si deve fare comunque coadiuvare dagli Uffici, certamente, e all’interno possiede dei profili professionali tali da in qualche modo indirizzare anche dal punto di vista politico l’operato degli Uffici, però c’è da dire che chi è stato da questa parte, da quella parte, negli anni, sa bene che l’orientamento politico è un orientamento che può incidere positivamente o negativamente anche sui conti. Sa bene chi è stato da quella parte che un programma delle alienazioni che ha portato delle risorse finanziarie in cassa, benché da questa Amministrazione può essere contestato o demonizzato un Piano delle alienazioni, ha consentito invece all’Ente di vivere un effetto ammortizzatore della liquidità e quindi con minore obbligo di accesso alla Tesoreria di cassa, ecco perché dico che il tutto è concatenato. Se io vendo un immobile, ovviamente non vincolato istituzionalmente e non utilizzato, posso ricavarne delle risorse finanziarie tali da poter ammorbidire l’accesso al credito e quindi all’anticipazione di Tesoreria; se io ho una società, un Ente esterno, oggi Agenzia della riscossione, rispetto alla quale mi pongo in una posizione di assoluta attenzione e rigidità rispetto alla possibilità di riscuotere residui che – ho già detto, lo ha già detto il Sindaco – nel 2017 sono aumentati di 21 milioni, avrò una liquidità maggiore e quindi una necessità minore di accedere all’anticipazione di Tesoreria.
Ora tutto questo, lo sappiamo, rappresenta uno stato di difficoltà dell’Ente, ma un’attenzione con una costanza, una forza, un’intensità, un’energia maggiore, certamente consente all’Ente di raggiungere obiettivi che sono leggermente ammortizzati rispetto a quelli che leggiamo oggi nella nota dei Revisori.
Quindi, Sindaco, io invito l’Aula ovviamente a fare delle considerazioni su questi dati; sono dei dati che si prestano poco al commento, ma molto alle riflessioni. Non si può demonizzare ciò che è stato fatto prima e non si può abbassare la guardia su ciò che bisogna fare adesso; bisogna porre molta attenzione alla capacità di riscossione, che non dipende solo dalla capacità di riscossione dell’Ente, ma dalla capacità di pagamento dei cittadini. Lo stress fiscale a cui sono chiamati i cittadini leccesi e italiani è tale che più va avanti, più passa il tempo, e più aumenta la sofferenza nei bilanci familiari dei rispettivi contribuenti leccesi, per cui bisogna fare in modo che l’azione politica recepisca questo messaggio, sia capace di conciliare i provvedimenti politici e tradurli in azione sufficientemente adeguata ad accompagnare la riscossione dei tributi. Se questa Amministrazione non vede questo processo, che bisogna accompagnare il cittadino al pagamento, e invece al contrario – e qui lo devo ripetere, cosa che ho già detto in occasione dell’approvazione del bilancio di previsione – inasprisce le regole del pagamento rateale dei tributi, portando la soglia minima rispetto alla quale si può accedere alla rateizzazione a 500 euro, rispetto ai 100 euro previsti dalla precedente Amministrazione, vuol dire che non si sta facendo un buon servizio al cittadino, gli si sta dicendo tu fino a 500 euro devi pagare tutto in un’unica soluzione, e non è così che si accompagna alla riscossione, al pagamento, un cittadino contribuente. Sono diversi i metodi attraverso i quali si può armonizzare e quindi conciliare un’azione difficile di accompagnamento al pagamento del tributo rispetto a un’azione equivalentemente difficile di riscossione dei tributi e quindi dei residui da parte dell’Ente, tutto questo non si è fatto.
Per non parlare poi della questione di natura fiscale rispetto alla tassa rifiuti. Una citazione devo farla. Mi ha preceduto il consigliere Monticelli, dicendo che questa Amministrazione è particolarmente brava nella comunicazione; io ne prendo atto, noi forse eravamo un po’ più tecnici, prendo atto anche di questo, e ci siamo occupati un po’ meno della comunicazione. Allora io mi domando: un intervento fra i migliori che in questo anno questa Amministrazione ha preso, che è quello della TARI sociale per la quale, Sindaco, lei in pompa magna ha fatto una conferenza stampa all’ideazione di questo strumento, poi di questo non se ne parla più. Glielo dico io perché non se ne parla più, e mi assumo la responsabilità di quello che sto dicendo, perché, uno, in seno al Consiglio comunale per l’approvazione del bilancio di previsione non è stato spostato il termine per la presentazione delle domande; le domande per accedere all’agevolazione sono scadute due giorni dopo il Consiglio comunale, e quindi l’appostamento dei 70 mila euro, ovviamente abbondantemente insufficiente per far fronte alla TARI sociale, sono stati messi lì, messi quatti quatti, con la speranza che nessuno se ne accorgesse e che chiaramente i cittadini leccesi di fatto non potessero accedere a quella misura agevolativa. Dopo un confronto fatto con il dirigente, il dirigente mi ha risposto, in qualche modo in modo fondato, che lo Statuto del contribuente prevede che non si possa assegnare un termine così breve, cioè inesistente, diciamocelo, due giorni sono un termine inesistente, per cui ha dichiarato pubblicamente, e vorrei che venisse confermato in quest’Aula, che l’agevolazione possa essere allungata, la richiesta di agevolazione, fino ai 60 giorni, dice lo Statuto del contribuente; 60 giorni vuol dire 31 marzo, 30 aprile, 31 maggio, però il dirigente ha dichiarato 30 giugno, quindi vuol dire che entro il 30 giugno i cittadini leccesi possono presentare la domanda della cosiddetta TARI sociale. Ora noi dobbiamo focalizzare e dobbiamo massimizzare il profitto di quest’agevolazione, perché se l’Amministrazione fa come nel gioco del calcio, ci si nasconde la palla, non si è fatto un buon servizio al cittadino. Quindi l’agevolazione deve essere promossa, deve essere spinta, quindi io mi aspetto che partendo da questo Consiglio comunale si dia il tempo ai cittadini per poter accedere, e si dica ai cittadini che 6 mila euro non è il reddito per cui una famiglia che ha 7 mila euro di reddito non fa la domanda perché pensa di non poter accedere, perché il reddito equivalente di una dichiarazione ISEE, come ho spiegato in Consiglio comunale e non mi ripeto, può essere anche 20 mila euro, quindi una famiglia che ha 20 mila euro di reddito può avere un ISEE equivalente di 6 mila euro e quindi può accedere. Quindi io mi aspetto che questa Amministrazione da oggi prepari i comunicati stampa, i manifesti, come faceva il sottoscritto, faccia delle riunioni nelle parrocchie, si vada a mettere gazebi nelle aree popolari e quindi promuova di sua iniziativa quest’azione di sostegno alle fasce deboli, se è vero che vuole sostenere questa misura. Poi vedremo, lo dico in anticipo perché io non devo giocare d’astuzia, se i 70 mila euro, dopo aver fatto quest’opera di comunicazione, così come siete bravi a fare, se i 70 mila euro stanziati in bilancio saranno stati sufficienti per coprire l’entità dell’agevolazione; questo lo vedremo, però dopo che questa Amministrazione, con la stessa capacità comunicativa, avrà fatto un’attività di informazione ai cittadini.
Poi mettiamo da parte ciò che ho sempre detto, ma è l’unico luogo deputato per poter ripetere i concetti importanti: Attilio Monosi, che ha una casa di proprietà del valore di 150 mila euro, con un mutuo di 150 mila euro, quindi vuol dire titolare di un patrimonio equivalente a zero, non può godere di un’agevolazione della TARI sociale, mentre può godere solamente chi non ha un diritto reale di godimento; su questo l’Amministrazione ha glissato, una risposta in occasione del bilancio di previsione non mi è stata data, ma neanche il soggetto Mario Bianchi che ha una quota infinitesimale di proprietà derivante da un’eredità può accedere, perché il Regolamento parla chiaro, che non può accedere all’agevolazione della TARI sociale colui il quale ha un qualsiasi diritto reale di godimento. Questa è un’ingiustizia sociale, una norma da rabbrividire, e quindi lascio a questo Consiglio comunale e all’Amministrazione le dovute riflessioni.
Rispetto a provvedimenti che si legano fra il conto consuntivo e il bilancio di previsione, ho in Commissione chiesto se un’azione di riqualificazione del centro storico potesse vedere la conferma dello stanziamento per la riqualificazione delle facciate; trovo questa posta nel conto consuntivo esaurita, non la ritrovo nel bilancio di previsione, quindi questa Amministrazione ha deciso strategicamente, ed è facoltà che lo possa ovviamente fare, di cancellare un’agevolazione che tendeva: a) alla riqualificazione del centro storico; b) al miglioramento della questione estetica e quindi un potenziamento del turismo; c) un’azione assolutamente utile a far girare l’economia dal punto di vista dei materiali edili, delle maestranze e dei salari degli operai, quindi diciamo che tutto questo è stato ovviamente cassato.
Per non parlare del personale dipendente: trovo nel bilancio consuntivo la partita della spesa corrente del personale dipendente in linea con gli anni precedenti e quindi senza una programmazione strategica, e lo trovo nel bilancio di previsione; nel bilancio di previsione non c’è uno stanziamento per l’implementazione del personale, anzi la sostituzione del personale che è andato in quiescenza a vario titolo nel 2017 e che si prevede vada in quiescenza a vario titolo nel 2018, ahimè, anche per questioni di grave salute, per cui non c’è una sostituzione, un turnover, e questo viene ahimè confermato dalla parte che precede, propedeutica al bilancio, che sono le delibere sul fabbisogno del personale, e neanche in questo si evince una volontà dell’Ente di mettere mano a quello che è l’apparato burocratico-amministrativo.
Per poi dovermi allargare a quelle che sono state già citate come problematiche non solo estetiche, ma anche pratiche, della manutenzione del basolato. Lei, Sindaco, cammina in bicicletta, ma non percorre il centro storico, perché se prende una chianca di taglio rischia la vita; non lo faccia, vada sulle strade asfaltate, perché più o meno riesce a prendere la direzione giusta. Che non lo faccia un ragazzo, uno dei nostri figli con la bicicletta o con lo scooter, perché al buio di sera se è disattento ci sono delle chianche che sono alzate 10 centimetri. Lei, Sindaco, lo sa, se una chianca viene presa con la ruota di uno scooter la persona, il conducente dello scooter cade, poi le conseguenze purtroppo possono essere anche gravi. Per cui lo stato di manutenzione non è che sia migliorato, è peggiorato per un deterioramento fisiologico; non dico che questa Amministrazione, perché è un’Amministrazione di sinistra, evidentemente di sinistra, è un’Amministrazione che ha è peggiorato solo per la colorazione politica la manutenzione del centro storico, no, se la manutenzione non si fa peggiora, però è un degrado fisiologico.
Se vogliamo parlare di interventi strategici, cioè qual è il futuro che vogliamo disegnare per questa città? Mi dispiace che non ci sia l’Assessore all’urbanistica, perché ha detto: noi cassiamo, eliminiamo il Fondo immobiliare perché abbiamo un diverso disegno di città. Non ce l’ha detto quale sia il disegno di città. Benissimo, è venuto meno l’obiettivo primario strategico degli Uffici comunali, ha individuato il Palazzo di Giustizia di Viale De Pietro, non ha individuato che per la ristrutturazione ci vogliono 700-800 euro a metro quadrato e quindi esattamente l’equivalente di quella che era stata prevista la spesa per la costruzione. Ma va bene, questa Amministrazione ha una diversa visione, bene. E qual è la diversa visione strategica dell’Ente per cui è stato cancellato il Fondo immobiliare? Mi è stato detto: si parlerà con Invimit per vedere se ci sono delle soluzioni alternative per poter usufruire di questi 40 milioni di euro, che hanno una ricaduta economica. Chi ne capisce poco poco di economia sa che 40 milioni sul territorio un po’ di effetto lo danno, non si sa nulla.
Il PUG, demonizzato anche quello. Consigliere Perrone, io sono un po’ assente, devo dire la verità, ma lei in questi mesi ha sentito parlare di PUG? Non mi pare. Ho sentito parlare di ciò che nel PUG poteva essere risolto, una delle tante cose, ed è ciò che oggi viene vietato dalle norme tecniche di attuazione, dagli articoli 41 e 42, per l’esercizio del commercio, in particolare per la somministrazione al pubblico di alimenti e bevande che oggi è inibita, purtroppo, per questo Piano regolatore vetusto, è del 1981, e viene inibita per la maglia del centro storico, ad eccezione dell’unica deroga che è quella che va per la parte del Duomo, o a Viale Gallipoli. Questa è una cosa che deve essere urgentemente sistemata. Questa Amministrazione sta facendo giustamente i controlli a tutti quegli esercizi di vicinato che vorrebbero stare in regola, che fanno somministrazione non assistita, ma che di fatto fanno somministrazione assistita, che vorrebbero pagare la TARI come pubblici esercizi ma non lo possono fare, la pagano come salumerie, quindi l’Amministrazione è cosciente che paga di meno, ma l’Amministrazione fa i controlli, per cui minaccia le decine gli esercenti che sono presenti sul territorio nella zona del centro storico che passeranno i Vigili urbani a elevare le contravvenzioni, solo 5.160 euro a contravvenzione, poca roba, senza che venga ideata una linea di regolamentazione, di sistemazione del problema.
Ancora, parlerei della Lupiae, faccio dei cenni perché si esaurirebbe il tempo e il Presidente del Consiglio mi toglierebbe la parola. La Lupiae Servizi, l’Amministrazione precedente ha assunto come priorità assoluta quella del salvataggio della Lupiae Servizi, Paolo Perrone l’ha detto dal suo primo giorno di Amministrazione fino all’ultimo. Benché la Lupiae Servizi fosse, quando è stata “ereditata” dalla nostra stessa parte politica, una società da liquidare attraverso il processo della liquidazione coatta, cioè procedura concorsuale, documenti da portare in tribunale, gli avvocati qua mi daranno atto di questo, non è stato fatto, facendo uno sforzo enorme anche con la collaborazione del personale che ha aderito ai contratti di solidarietà, al part-time, eccetera, eccetera. Oggi la Lupiae Servizi, giustamente viene detto dal Sindaco, ci sono state delle operazioni, come quella del conferimento dei due terreni, che oggi generano una minusvalenza o una sopravvenienza passiva, una perdita, così è comprensibile a tutti, una perdita di 400 mila euro, però non è detto in nessuna relazione allegata a questo conto consuntivo quale sia stato il processo di valutazione di questi 400 mila euro. Il diritto di superficie, Sindaco, che sono 33 anni, cioè praticamente una vita, la vita sua residua, glielo auguro di vivere 33 anni e me lo auguro io, il diritto di superficie e un po’ equiparabile all’usufrutto, l’usufrutto è un diritto reale di godimento, la nuda proprietà è un’altra cosa; giuridicamente viene attribuita a questo valore pieno, sdoppiato fra usufrutto e nuda proprietà, una percentuale in base all’età dell’usufruttuario, quindi del beneficiario, e c’è una tabella che viene dalla legge. E’ stata fatta una proporzione per comprendere il minor valore legato al diritto di superficie, piuttosto che alla piena proprietà, tanto da determinare questi 400 mila euro? Non mi pare di leggerlo, mi auguro che mi sia sfuggito.
Così come sul Piano delle alienazioni, che ho appena citato, la visione strategica di questa Amministrazione era diversa; benissimo, si accetta anche questo, perché ovviamente siamo due governi differenti, lo siamo stati noi, lo siete voi, però io ancora non ho capito qual è rispetto al Piano delle alienazioni la visione strategica di questo Ente, non è stato fatto nessun bando e non è stato venduto ovviamente, di conseguenza, nessun immobile.
Ora, Sindaco, io non voglio contestare o dire che questa sua definizione di gestione assennata di questo bilancio gravemente malato sia la definizione giusta, ma sicuramente è ingenerosa di una situazione strutturale pluriennale che non dipende né da lei e né tantomeno da noi, che però nei nostri bilanci ha dato dei risultati aritmetici, nel suo bilancio ha dato dei risultati aritmetici leggermente peggiorativi, per cui di questo dobbiamo prenderne atto. Dal punto di vista strategico della visione della città, io la prego di fare delle interviste alla cittadinanza imprenditoriale e residente per ascoltare questa risposta, questo termine che io ho sentito diverse volte da Consigliere un po’ disinteressato in questo momento storico, un po’ addormentata, viene definita, un po’ ferma. Per cui è chiaro che la gente non percepisce l’effervescenza di una serie di iniziative, che poi magari potranno anche concretizzarsi nella misura del 20 per cento di ciò che si è pensato, ma bisogna pensarlo 100 per poterne realizzare 20. Non basta l’inversione di via Cavallotti, che è un’opera lodevole che avrei fatto anche io, e glielo dico, secondo me è utile, ovviamente Viale Marconi deve essere tutta una cosa con l’inversione di marcia di via Cavallotti e via San Francesco, perché se no non ha avuto senso fino ad oggi, vediamo domani se avrà senso, credo di sì. Non basta questo per dire che l’Amministrazione ha programmato strategicamente il futuro della città, non basta essere i medici di un bilancio gravemente malato, cosa che contesto ovviamente nella sua integrità. E non basta essere colui il quale, Sindaco, è distaccato dall’apparato amministrativo; è giusto che il Sindaco e la Giunta diano un indirizzo politico, ma il Sindaco e la Giunta si vanno a trovare i soldi all’ANCI, ai Ministeri, alla Regione, non mi pare che questa Amministrazione abbia ottenuto favolosi finanziamenti dagli altri Enti sovraordinati. Non mi pare che si stiano facendo sforzi di cabine di regia e di politiche comunitarie. Non mi pare che ci siano i presupposti perché il futuro di questa città, per mano di questa Amministrazione, possa essere valutato come un futuro roseo; mi pare più invece che ci siano dei forti elementi di preoccupazione rispetto alla visione strategica, lo ripeto e lo sottolineo, che questa Amministrazione ha nei confronti della città.
Per cui, benché io abbia da un punto di vista tecnico espresso il mio voto di astensione in Commissione da un punto di vista politico, non posso che anticipare il mio voto contrario a questo strumento, al bilancio consuntivo, in seno al Consiglio comunale. Grazie.
Speaker : CONSIGLIERE TORRICELLI:
Sono cambiate le parti, però almeno personalmente avrei gradito che in questa sede si facesse una volta per tutte una sorta di operazione verità, perché è facile scambiarsi le parti e dimenticare che questo è il conto consuntivo del 2017 per due terzi, perché l’Amministrazione Salvemini dal punto di vista degli interventi economici, finanziari e patrimoniali comincia a operare con gli equilibri di bilancio, in sostanza, a settembre, e abbiamo visto subito che cosa erano gli equilibri di bilancio. Il consigliere Monticelli ha parlato di previsioni sballate, con il tempo ti dimostrerò che le previsioni che abbiamo fatto sono di molto inferiori alla situazione economica reale dei debiti che stiamo trovando, tanto per fare chiarezza, e vi devo dire la verità, perché io voglio parlare di questo obiettivo.
Il Sindaco Salvemini, contrariamente a come si faceva una volta, lancia in resta, abbiamo ragione e basta, ha sempre cercato di soffocare i bollenti spiriti di qualche Consigliere comunale che cercava di girare la testa qualche volta indietro, anche se rimproverato, perché se non si guarda indietro, non si fa storia e non si capisce la storia, che non sono soltanto numeri, non si capisce il presente.
Certo, io stimo molto la professionalità del consigliere Monosi, già Assessore per tanti anni al bilancio di questo Comune, e non soltanto al bilancio, per pensare che lui creda veramente in quello che dice nel momento in cui attribuisce a questa Amministrazione tutte le responsabilità del mondo di questi risultati. Tu sai perfettamente che il rendiconto, che è il rendiconto 2017, poi hai cercato di spostare in avanti situazioni di programmazioni politiche sulle alienazioni, sul Palazzo comunale, sulla TARI, che vedremo, perché se hai onestà intellettuale, come io credo tu abbia, capisci e capirai che la gestione di un governo e il giudizio su quella gestione non può essere la conseguenza di sei mesi, sette mesi, di sei mesi in questo caso, cinque mesi, quattro mesi di attività del 2017, senza avere la capacità e la lungimiranza di proiettare i risultati che ti aspetti almeno in un minimo di attività amministrativa, di intuizioni politiche e di gestione di quello che abbiamo trovato. Soltanto così puoi partire per dare poi un giudizio perché, vedi, i peccati originali non si dimenticano, sono originali per questo. Noi oggi ci troviamo ad avere i numeri che abbiamo perché, per esempio, quando parli di recupero dell’evasione tributaria dimentichi di dire che ad oggi noi abbiamo 56 milioni di recupero di evasione tributaria di un progetto che si riferisce ed è iniziato nel 2006, e forse se recuperiamo, su 54 milioni, 1 milione e 200 mila euro di evasione tributaria, qualche domanda te la dovrai porre, tra l’altro ci sono 5,5 milioni di cancellazione di quella massa tributaria, qualche domanda te la trovai porre sulla effettiva, sulla capacità, sul risultato positivo di quell’azione di recupero di evasione fiscale, se a monte di 67 milioni complessivi, opera di cinque anni di lavoro della Soget e prorogati poi nel tempo per quanto riguarda la riscossione, oggi ne abbiamo ancora 54 di residui attivi. E non penso che ragionevolmente, ripeto, tu sei intellettualmente onesto, potevi pensare che prima ancora di iniziare a lavorare su una diversa gestione della riscossione si potesse cancellare improvvisamente quello che la Corte dei Conti e i nostri Revisori ci hanno rimproverato per anni sulla scarsa capacità di riscossione.
In sede di bilancio noi abbiamo già avviato una discussione con il nuovo dirigente del Settore tributi, una discussione su come ragionare per evitare i fallimenti del passato, perché è del tutto evidente che fino a quando noi non rientreremo nei parametri del 65 per cento dei residui attivi per le entrate correnti e del 40 per cento dei residui passivi per la spesa corrente, noi continueremo ad avere i rimproveri, giusti, corretti, sia dalla Corte dei Conti, perché ogni anno siamo costretti ad andare a Bari e giustificare la deficitarietà dei punto tre e quattro famosi a noi addebitati che minano, non lo dico io, lo dice la Corte dei Conti, gli equilibri finanziari, economici e patrimoniali dell’Ente. Sino a quando non raggiungeremo quei risultati, per i quali noi ci stiamo già sforzando, perché se è vero come è vero che si recuperano residui attivi per 12 milioni rispetto ai 646 mila dell’anno precedente e 10,6 milioni di residui passivi rispetto ai 66 euro dell’anno precedente, qualche cosa forse è accaduto. E siccome non stiamo parlando di qualche migliaio di euro, ma stiamo parlando di milioni di recupero, vuol dire che noi ci stiamo avviando verso quell’operazione verità sui residui attivi e passivi che ammontano alle cifre che sai. Io non te le ripeto, perché le ho appuntate pure io, ma siamo nell’ordine di 157 milioni di residui attivi, Titoli 1 e 3, e 31 milioni di questi si riferiscono ad anni precedenti il 2012, cioè potenzialmente pericolosi per l’effetto di una possibile perenzione.
Detto questo, io credo che tu non creda possibile pensare che tutti i danni che hai evidenziato nell’esame di questo rendiconto, ad esempio lo spostamento da 9 a 17 del debito dell’anticipazione di cassa al 31 dicembre 2017, oppure la mancata realizzazione del Palazzo di Città, oppure i problemi legati alla Lupiae Servizi, oppure i problemi legati a una gestione 365 giorni di anticipazione di cassa, ma tu pensi veramente che se noi parlassimo in questo modo nell’affrontare i problemi dello Stato oggi all’ordine del giorno per il debito pubblico che si è prodotto nel passato, e per cui tu dici che non è responsabile l’attuale Amministrazione ma neanche la nostra, voglio ricordarti che la vostra Amministrazione non è l’Amministrazione degli ultimi cinque anni del Sindaco Perrone, ma sono gli ultimi dieci anni del Sindaco Perrone e gli ultimi vent’anni di governo del centrodestra. Forse sarebbe il caso di cominciare a ragionare, senza fare opposizione e maggioranza, perché noi dobbiamo gestire, come si dice, la capacità di utilizzare le risorse, poche, nel modo migliore possibile, sapendo che dobbiamo chiudere i debiti del passato, le incongruenze del passato e i parametri di deficitarietà provenienti dal passato. Se ci poniamo questo obiettivo probabilmente riusciremo a dialogare, come abbiamo sempre cercato di fare noi, perché è vero, noi nel passato molte cose le abbiamo dette, e non è che oggi vengono meno perché abbiamo governato per sei mesi, cinque mesi, la parte finale del 2017.
Caro Attilio, caro consigliere Monosi, caro ex Assessore, è probabile che quando discuti e ragioni di problemi legati all’utilizzo del patrimonio qualche responsabilità, atteso che voi credevate molto in quel progetto Invimit del settembre e novembre 2015-2016 che poi improvvisamente per due anni è rimasto nel cassetto di qualcuno, è pensabile che non sia responsabilità di questa Amministrazione se neanche voi avete dato corso a quel progetto in cui credevate tanto, che prevedeva la realizzazione degli Uffici comunali, che prevedeva la realizzazione di una scuola elementare, che prevedeva la realizzazione attraverso le anticipazioni di Invimit per la gestione di un patrimonio di 24 milioni di euro e la realizzazione di un mercato? Non sarà certamente addebitabile all’Amministrazione comunale attuale, al governo attuale, se tu hai fatto gli ultimi bandi, due bandi, per la vendita del patrimonio comunale e ci sono state due o tre offerte da quattro soldi. E ti ho detto in separata sede che se facessimo noi un bando relativo all’elenco delle alienazioni del patrimonio attuale faremmo la stessa fine, perché tutto quello che c’era da vendere ve lo siete già venduto voi; in cinque anni avete venduto 22 milioni di patrimonio comunale per coprire i buchi di bilancio, non per investirli in risorse, ed è evidente che questi problemi lasciano delle conseguenze.
Quando ci raccomandi, e fai bene, perché io non considero mai opposizione, è minoranza, e quindi ha il dovere, il diritto e la legittimità a prendere i dati e a ragionarci sopra, come hai sempre fatto molto bene perché sei, te l’ho sempre detto, competente in materia e uomo attento alla gestione amministrativo-economica del bilancio, la politica è una cosa un po’ diversa, perché è evidente che oggi mi richiami l’attenzione sulla Lupiae Servizi, perché voi avete sempre pensato a mantenere in piedi una società che, l’hai detto tu, avete ereditato dalla Giunta Poli in termini di assoluto deficit, nel senso che dovevamo consegnare i libri contabili al Tribunale, e io lo ricordo, perché non mi fa specie ricordarlo, il Sindaco Perrone fece un’operazione di verità affidando l’incarico a consulenti specializzati, a un consulente specializzato, che ci disse chiaramente che quella era una società che non poteva reggere con 10 milioni di ricavi e 356 dipendenti. Ma ricorderai anche che i 120 dipendenti in più erano nell’elenco di uno studio professionale assunto senza bando di concorso e senza selezione, e quelli hanno pesato notevolmente sulla gestione. Oggi è facile dire che ci sono 400 mila euro, voi avete coperto 20 milioni di buco di bilancio negli ultimi anni della Lupiae Servizi, certo, con l’obiettivo di salvaguardarli, ma il fatto è che da parte della minoranza si sia tentato di evidenziare questi elementi, che voi stessi avete ritenuto poco razionali, poco economicamente sostenibili, non noi. Io ricordo una frase del Sindaco Perrone: meno male che abbiamo fatto questi studi, adesso dobbiamo pensare a recuperare la ragionevole gestione di un’azienda che se no è destinata a fallire. E oggi, dopo aver preso o utilizzato quasi 20 milioni di risorse pubbliche per coprire i vari buchi di bilancio della Lupiae Servizi, di quella partecipata, siamo in una situazione diversa; e la situazione diversa la stiamo affrontando ragionevolmente, perché se comincio a dire che è responsabilità di questa Amministrazione aver conferito 4 milioni e 600 mila euro per due terreni, questo è il valore poi da voi registrato, i terreni di via Cicolella e via Lodi, che nel frattempo quell’azienda ha promosso dopo aver registrato il fallimento della vendita, perché come sai è messo all’asta con quel valore da voi indicato, io ho sempre detto che era eccessivo, che bisognava tornare in Consiglio e rideterminarlo, pur attraverso una realistica valutazione dell’Agenzia delle Entrate e non quella fatta gli Uffici, siccome quell’asta è andata a vuoto l’azienda ha pensato bene, con l’ausilio dell’Amministrazione, di fare un progetto particellare perché si stabilissero lotti, 19 circa, e altri 9 in via Lodi, perché così sarebbe stato più opportuno venderli. E il Piano di impresa che questo Consiglio ha approvato è stato approvato in funzione di quella vendita, perché l’ipotesi di perdita prevista per il 2017 era coperta dalle entrate della vendita di 6 lotti di via Cicolella e via Lodi, e come sai quel Piano di impresa prevedeva per i prossimi tre anni la vendita dei restanti lotti. Poi, appena insediatomi come Presidente della Commissione, ho chiesto: ma che fine ha fatto – perché non lo sapevo, onestamente – quel progetto? Lo abbiamo adottato in Consiglio comunale nel dicembre del 2016, che fine ha fatto quel progetto? E ho rivolto una domanda all’Ufficio urbanistico del Comune, e l’Ufficio urbanistico del Comune, dopo aver fatto una breve ricognizione dei dati e della situazione di fatto, ci ha comunicato per iscritto che il progetto, affidato dalla proprietà, cioè dalla Lupiae, a un progettista esterno era completamente sbagliato, perché nella cubatura erano state previste le vie adiacenti, per esempio, e le dimensioni catastali non coincidevano con quelle del progetto, per cui hanno di fatto dichiarato non più approvabile quell’adozione. Dopodiché la Presidente del Consiglio di Amministrazione di quella società ha fatto una relazione al 31 ottobre 2017, non avendo ancora cognizione di questi fatti, attribuendo al nuovo Sindaco e al nuovo governo di questa città le responsabilità della mancata approvazione, e quindi il pagamento degli interessi, degli oneri e della mancata disponibilità di liquido per andare avanti nella gestione corretta della società partecipata. Quella Presidente, pur non essendo espressione politica del centrosinistra, è ancora la Presidente della società partecipata, che insieme al Sindaco e insieme al Consiglio comunale tutto, voi compresi, cercherà ancora una volta di porre rimedio agli errori, porre rimedio a situazioni antiche, lontane nel passato, che hanno determinato il recente passato, determinano il presente e determineranno il futuro di quella società perché, come ha richiamato correttamente il signor Sindaco, adesso c’è un decreto Madia che costringe, non tra virgolette, costringe le Amministrazioni comunali ad avere un atteggiamento diverso, perché se ci fosse stato il decreto Madia l’Amministrazione comunale non avrebbe potuto coprire i buchi in più anni di gestione della Lupiae Servizi, come è accaduto nel passato.
Certo, è evidente che se non registriamo che bisogna avere maggiore umiltà nell’affrontare i problemi probabilmente ritorneremo o registreremo una nuova stagione che di nuovo niente ha per la gestione economica dell’Ente, perché se si continua a pensare che tutto sia colpa di chi è arrivato e nessuna responsabilità, io ti ho sentito dire noi abbiamo agito correttamente, e io ho fatto una precisazione, che dal punto di vista economico, finanziario e patrimoniale la tua competenza è fuori luogo, ovviamente l’impostazione politica deriva dal fatto che devi gestire o hai dovuto gestire situazioni poco governabili, difficilmente governabili.
C’è una differenza: noi abbiamo sempre detto che quei bilanci – ve lo abbiamo detto, e uso questo termine in maniera buona – erano truccati, perché non mettevano in evidenza… Voi avete fatto in cinque anni 36 debiti fuori bilancio; quei 36 debiti fuori bilancio, tu che sei esperto, sai che cosa dice la giurisprudenza, no? Il debito fuori bilancio è un’eccezione alla regola; quando diventano 36 è una mina che fa esplodere, non implodere, esplodere i bilanci comunali, perché non prevede una gestione corretta delle previsioni di spesa e quindi neanche una gestione corretta delle entrate correnti, sballa tutto. E se voi, come avete fatto nel passato, prendevate i debiti fuori bilancio e li portavate dopo due anni o tre anni, cosa che sta accadendo oggi, noi saremo costretti, come siamo stati costretti con gli equilibri di bilancio, ad approvare i debiti fuori bilancio di cui non conoscevamo la storia, come saremo costretti a verificare situazioni debitorie di questa Amministrazione comunale. E te lo dico in maniera molto semplice e molto chiara: noi tra poco dovremo affrontare quattro fatture presentate nel 2014 per 2 milioni e mezzo, che sono rimaste nel cassetto di qualcuno e che oggi hanno finito per dare vita a un arbitrato che molto probabilmente perderemo, perché come al solito quando non si risponde neanche ai tentativi di conciliazione ultimi da parte delle aziende, come è accaduto per la Leadri, siamo perdenti, perché siamo venuti meno a principi legislativi cogenti, quando non si risponde si ha torto. Come saremo costretti a rispondere e a dare corso a un debito oggi individuato, con parcelle alla mano, poi vedremo quello che succederà, di 3 milioni e 200 mila euro riferiti a parcelle, molte delle quali, il 70 per cento, risalgono ad anni precedenti il 2005, 140 fascicoli, 140 fascicoli per parcelle che vanno dal 2001 al 2016. Come saremo costretti ad affrontare un problema che riguarda, a proposito di alienazioni, un danno richiesto da un’azienda che ha acquistato un terreno, a cui è stato fatto il contratto da registrare dopo cinque anni, con un rimpallamento di responsabilità che non ha ragion d’essere, che è una storia assolutamente intrigante e non chiara, di 5 milioni di euro; poi per fortuna il Giudice, l’Autorità giudiziaria a cui si è rivolto questo acquirente ha dichiarato la non procedibilità, perché la competenza è del TAR, ma si riproporrà, hanno già riproposto, per un danno per 5 milioni di euro. E se volete che continuiamo, ogni giorno ne stiamo trovando una nuova.
Attenzione, per registrare una conduzione corretta delle risorse e dei debiti bisogna lavorare sul quotidiano, perché se si mettono da parte le carte, le richieste, i Revisori dei conti che cosa ci hanno detto nella parte finale delle conclusioni? Ci hanno detto “un’attenta valutazione e monitoraggio del contenzioso”, perché è lì che in tanti anni si sono accumulate situazioni e vicende che hanno dell’incredibile, perché noi abbiamo pagato, caro Attilio, e tu lo sai, interessi e oneri aggiuntivi su debiti, che sono debiti fuori bilancio e passività pregresse, per oltre 5 milioni di euro in questi ultimi anni, e sai benissimo quali sono le responsabilità che si devono e che si possono ascrivere. Se parliamo della Leadri sono 8 milioni e mezzo, tanto per fare un esempio, 8 milioni e mezzo di interessi, 8 milioni e mezzo di interessi la sola Leadri. Se vuoi facciamo un incontro di pugilato diretto, perché su questo penso di non poter avere… 8 milioni e mezzo, nei tre arbitrati, di interessi, 8 milioni e mezzo.
Speaker : PRESIDENTE:
Consigliere Perrone, può prendere la parola dopo.
Speaker : CONSIGLIERE TORRICELLI:
Paolo, non voglio ritornare su quello che io considero il più grande furto che è stato perpetrato ai danni di un Ente pubblico, non voglio proprio considerarlo, per un anomalo andamento del lavoro in 6 anni 23 milioni, non si è mai visto, va bene. Di quelle cose ancora paghiamo il prezzo perché, come sa, ci sono situazioni ancora in corso che valgono allo stato attuale, tra una vicenda e l’altra, altri 5 milioni, questo è il dato, e ancora non abbiamo finito.
Quindi la gestione è una cosa che va presa seriamente. Io non dico che voi non l’avete presa seriamente, perché anche voi avete scontato i danni, come ha più volte detto il Sindaco Perrone, dell’Amministrazione precedente. Però mi consentirete di dire e di sottolineare che voi avete governato per 20 anni, e ovviamente, naturalmente, legittimamente, i risultati di oggi sono nel bene e nel male i risultati di quel governo, e che noi ci stiamo da sei mesi e stiamo in quest’anno programmando quello che secondo noi va fatto.
Una differenza c’è fra il Sindaco Salvemini, che ha fatto la relazione per il resoconto 2017, e l’assessore Monosi quando faceva le relazioni per gli anni di sua competenza; l’assessore Monosi, l’ex assessore Monosi, concludeva: è vero, viviamo momenti drammatici, però i risultati sono buoni. Il Sindaco Salvemini vi ha detto: noi viviamo una situazione drammatica della gestione dei conti e stiamo affrontando i problemi – cosa che non è stata fatta, mi consentirai, perché questo ce lo rimproverate nel passato – con prudenza. Cioè voi accusate, dopo aver registrato quello che è stato registrato e che mi sono permesso di ricordare in questo breve intervento, il Sindaco Salvemini di essere prudente nel momento in cui accantona denaro in previsione dei problemi che già sono emersi. Noi cerchiamo di farlo nella programmazione triennale, per esempio con il contenzioso, perché non puoi non considerare il ragionamento che fai oggi sul rendiconto con il bilancio di previsione, su cui abbiamo già discusso. Se sul contenzioso ci abbiamo messo, per esempio, probabilmente “rubando” quelle risorse alla gestione dei servizi, che ci convenivano probabilmente di più, 2 milioni e mezzo, quasi 3 milioni, per eliminare i problemi del contenzioso registrati nel passato, potete accusarci di essere prudenti? Potete accusarci di essere attenti a ciò che si è prodotto e a ciò che probabilmente produrrà la gestione economica, finanziaria e patrimoniale dell’Ente.
Quindi questi sono i dati, con l’impegno a continuare a fare, quello è indispensabile, caro Attilio, con il riaccertamento straordinario un’operazione verità sui residui, perché noi abbiamo l’intendimento e l’obiettivo nel giro di due anni di rientrare nei parametri, contestati dalla Corte dei Conti e dai Revisori, del 65 per cento e del 40 per cento sui residui attivi e i residui passivi. Noi abbiamo quell’obiettivo e per farlo lavoreremo insieme, anche in Commissione, come ci ha pregato e indicato di fare il Sindaco Salvemini; insieme a voi, noi ragioneremo con i dirigenti per fare finalmente quell’operazione verità, perché ogni residuo attivo…
Speaker : PRESIDENTE:
Un minuto, Consigliere.
Speaker : CONSIGLIERE TORRICELLI:
…deve essere documentato, così altrettanto deve farsi con i residui attivi.
Quindi questi sono i ragionamenti che in maniera prudente, normale, corretta, legittima, per l’interesse della città noi intendiamo fare, senza attribuire responsabilità. Il Sindaco ci dice giustamente, qualche volta non sono d’accordo con lui, ma giustamente ci dice che noi dobbiamo governare il futuro di questa città, non lamentarci del passato, perché il passato c’è già stato, e il passato nel bene e nel male non può che essere il punto di riferimento per le decisioni di gestione del futuro, perché se no saremmo dei pazzi se noi dicessimo: non ci interessa tutto quello che è successo in questi vent’anni, governiamo il futuro. No, il futuro si governa ogni tanto girando la testa e rendendosi conto che qualche cosa bisogna migliorarla.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie. Consigliere Molendini.
Speaker : CONSIGLIERE MOLENDINI:
Grazie, Presidente. Ho ascoltato con attenzione gli interventi, fra cui quello del consigliere Monosi, che ha fatto riferimento anche a uno scambio di battute che abbiamo avuto fuori da quest’Aula sui temi del bilancio, in particolare probabilmente si riferisce a uno scambio di battute intervenuto sul richiamo della Corte dei Conti sul bilancio del Comune di Lecce. Devo dire che mi sarebbe facile fare dell’ironia su alcuni termini che sono stati usati in passato dall’ex assessore Monosi, non intendo farlo, però su alcune cose dobbiamo chiarirci. Il Comune di Lecce, nel corso di questi anni, ha sostanzialmente utilizzato fonti straordinarie nell’ambito del proprio bilancio per 102 milioni circa, abbiamo avuto un disavanzo ripianato con un Piano di rientro trentennale di circa 45 milioni. Nel corso di quello scambio di opinioni il consigliere Monosi diceva: sì, è una legge dello Stato. Non lo metto in dubbio. Io per la mia professione sono abituato a esaminare bilanci di aziende, e quando un’azienda ha una situazione debitoria così importante, con dei Piani di rientro così difficili, come quello del Comune di Lecce che ci impone un pagamento di 1,6 milioni all’anno, sicuramente è una situazione che merita attenzione, quell’attenzione che forse in questi anni non è stata così vigile, consigliere Monosi, perché noi abbiamo sopperito con delle operazioni straordinarie, quali le alienazioni, il Piano di rientro, tagli alla spesa corrente, per far quadrare i nostri conti di bilancio.
Mi ha preceduto di poco, ma non avevo dubbi che l’avrebbe fatto, il consigliere Torricelli. E’ ovvio che noi abbiamo presentato il bilancio consuntivo relativo a un bilancio che sostanzialmente avevate approvato voi e che noi abbiamo gestito per pochi mesi. Ora ti vedo un po’ in difficoltà sui conteggi, perché questi sette mesi non so da dove li hai tratti. Comunque una cosa che trovo sia stata omessa nelle tue considerazioni è che i bilanci di questi anni ci regalano una pesante eredità. Come ho detto già in altra occasione, da fonte ufficiale Open Bilanci, il nostro Comune aveva la non invidiabile classifica del 103° posto su 131 Comuni dello stesso cluster, cioè dei comuni fra 50 e 200 mila abitanti, per l’affidabilità dei residui attivi, e aveva il 101° posto su 131, sempre nello stesso cluster, per equilibrio della parte corrente; quindi è evidente come si è lavorato nel corso di questi anni sull’affidabilità dei residui attivi e sulla capacità di essere in equilibrio fra spesa corrente ed entrate correnti, credo che i numeri impietosi diano già un giudizio.
Faccio un brevissimo passaggio sulla TARI, su cui si è soffermato anche il consigliere Monosi. Il consigliere Monosi l’ho visto un po’ ondivago; da una parte diceva che la TARI sociale è sostanzialmente quasi un bluff, dall’altra parte dice che probabilmente non saranno sufficienti i fondi. Insieme a tutto questo poi dice un’altra cosa, dice: c’è stata una grossa ingiustizia sociale nell’escludere chi ha semplicemente anche un minimo diritto di proprietà. Beh, questa considerazione io posso in parte condividerla, nel senso che anch’io avrei auspicato che ci potessero essere delle maglie più larghe nei bilanci per consentirci di estendere questa misura, però è singolare che questa accusa venga da parte di chi non aveva preso neanche le stesse misure che vengono giudicate oggi come insufficienti, quelle misure che noi abbiamo approvato con la TARI sociale in questo bilancio. Vedo quindi questo persistente strabismo nel giudizio.
Poi il consigliere Monosi ha fatto un veloce passaggio sulla Lupiae Servizi. Io credo che la velocità del passaggio sia stata anche in parte ascrivibile all’imbarazzo nel commentare i dati di un’azienda, che è vero è stata ereditata dalla vostra stessa parte politica in una situazione che dire di pre-dissesto è dire poco, era oltre il pre-dissesto, però io ricordo, quando ero semplice osservatore della scena politica e dei dati della città, che a più riprese si è detto “abbiamo risanato la Lupiae Servizi, i conti sono finalmente a posto”, fino ad arrivare al bluff dell’anno scorso, di un bilancio formalmente in pareggio, ma con diversi buchi neri al suo interno, un bilancio che si regge su un’operazione che dovremmo andare a verificare – io mi auguro che reggerà l’operazione di conferimento dei terreni dal punto di vista proprio della correttezza dell’operazione contabile – un bilancio che ci lascia un’eredità comunque di un disvalore da coprire di 400-500 mila euro, che si aggiungono alla perdita di quest’anno di oltre 400 mila euro. Ma noi non avevamo risanando la Lupiae Servizi? Come mai questa perdita di oltre 400 mila euro? Vedete, la Lupiae Servizi, che a noi sta a cuore, voi avete venduto in questi anni come un’attenzione quello di aver gestito questa azienda con una capacità manageriale inadeguata, questa azienda non è stata capace di dare una svolta che le permettesse quella sicurezza che ad oggi si basa, in questa sopravvivenza di residuo che ha avuto fino ad oggi e che mi auguro possa avere invece con ben altri esiti per il prosieguo, semplicemente sui sacrifici dei dipendenti che hanno aderito a questa calmierazione degli stipendi.
Io dico una cosa: voi avete approvato, questo Consiglio con i vostri voti ha approvato nell’ultima sessione di Consiglio del 2016, dicembre 2016, un Piano industriale; da che mondo è mondo i Piani industriali sono fatti per risolvere la situazione di un’azienda che versa in grave situazione economica e che servono a portarla strutturalmente in equilibrio. Ora, che senso ha – io l’ho domandato in Commissione anche alla Presidente Turi –formulare un Piano industriale basato esclusivamente sulla vendita di alcuni cespiti, che notoriamente sono delle partite straordinarie in un bilancio, questo il commercialista Monosi me lo potrà insegnare, cioè un bilancio che trova il suo equilibrio su una partita straordinaria non ha senso, significa che quell’azienda che ha un problema, che ricava meno di quello che spende, questo equilibrio così non lo troverà mai. Bisogna intervenire in maniera diversa, in maniera radicale, in quella maniera che fino ad ora non si è mai fatta.
Vi ricordo che noi quest’anno avremo un bilancio con una perdita di 400 mila euro, che non considera quell’ulteriore disvalore e che non considera, e questo io lo giudico un fatto piuttosto grave, che nelle pieghe del bilancio ci sta una posta di 1,5 milioni che viene appostata come crediti vivi verso il Comune di Novoli e che invece si riferiscono a un contenzioso in cui purtroppo, dico purtroppo perché voglia Dio che non si arrivi a perdere definitivamente, perché il Comune ovviamente è il primo azionista di Lupiae, ma Lupiae ha perso in primo grado, ha perso in appello il giudizio contro il Comune di Novoli, è stata anche condannata alle spese, il che mi lascia ancora un po’ più preoccupato sulla valutazione di questo giudizio, e malgrado tutto ciò in bilancio quel milione e mezzo è stato appostato come un credito vivo, senza appostare neanche mille lire al Fondo accantonamento rischio su crediti. Questo lo trovo stravagante e anche un po’… diciamo che imprudente è una parola modesta per definire questa politica di bilancio della Lupiae Servizi. Tutto questo avveniva mentre voi governavate la città, mentre voi governavate questa partecipata e ritenevate che fossero bilanci risanati.
Ora io sono consapevole, Consiglieri tutti e consigliere Monosi in particolare, con il quale ho disquisito su questo, che per risollevare le sorti economiche e finanziarie di questo Comune, che versa in una situazione di obiettivo pre-dissesto, su cui si sta cercando di mettere le toppe e trovare le soluzioni strutturali per invertire la tendenza, non sarà cosa possibile farlo in un anno, né comunque in breve tempo. Sicuramente quello che stiamo cercando di segnare è un’inversione di tendenza, un’inversione di tendenza che si basa sulla chiarezza dei conti, su un’operazione verità che porti a distinguere residui attivi, residui passivi, facendo pulizia all’interno di queste voci che hanno reso inaffidabili e inattendibili i bilanci di questo Ente, andando a scovare quelle partite, quei debiti fuori bilancio che per troppi anni non sono emersi coerentemente e sui quali stiamo facendo un’operazione di verifica.
Si è soffermato il consigliere Torricelli sulle parcelle, che sono un capitolo delicatissimo, su cui andremo presto in Commissione ad accendere un faro, sulle parcelle dei professionisti, parcelle che per oltre un decennio sono rimaste chiuse nei cassetti alterando i conti di questo Ente Comune di Lecce, nella totale mancanza di vigilanza da parte di chi era preposto a vigilare su questi conti.
Ora io mi rendo conto, e con questo concludo, che non sarà possibile risanare un bilancio disastrato, altro che inattaccabile, in pochi mesi o un anno. Sicuramente si insegnerà quell’inversione di tendenza, si marcherà la differenza, avendo cura di considerare i conti con un’attenzione rigorosa, di vedere i bilanci dell’Ente e i bilanci delle partecipate con un’attenzione rigorosa, perché se non si porrà mano a questa gestione dissennata che ha contrassegnato questi anni, una gestione che si legge nei numeri e nelle classifiche degli Enti, che li valutano, sono degli indicatori che servono per pesare la gestione finanziaria ed economica dell’Ente stesso, se non si porrà mano a segnare una discontinuità importante, quest’Ente che si è salvato per il rotto della cuffia del pre-dissesto non potrebbe avere nessun’altra via. Quindi noi lo faremo, lo faremo con pazienza, lo faremo con attenzione, lo faremo con rigore.
Mi sembra singolare che ci chiediate di fare il tutto in pochi mesi, voi che in 20 anni siete stati capaci di produrre questo disastro.
Speaker : PRESIDENTE:
Non ho altri interventi. Se non ci sono interventi, possiamo passare alle dichiarazioni di voto.
Prego, Sindaco.
Speaker : SINDACO SALVEMINI:
Gentilissimi, vi ringrazio dei contributi e delle osservazioni. Non vi nascondo una mia sorpresa, la prima è quella di apprendere per voce dell’Assessore al bilancio, ex dell’Amministrazione uscente, oggi consigliere Attilio Monosi, che ci si asterrà su un consuntivo di cui si ha la responsabilità per circa sette mesi dell’anno e che inevitabilmente trae la sua dimensione, come è stato ricordato in quest’Aula dallo stesso consigliere Monosi, oltre che dai Consiglieri che sono intervenuti, da politiche di bilancio trascorse. Lo considero un gesto e una valutazione politica sinceramente incomprensibile, a maggior ragione se si ritiene veramente, credendoci, che quegli indicatori che sono stati richiamati possono aver ottenuto un peggioramento per effetto delle scelte dell’Amministrazione di questi ultimi mesi; peggioramenti che sono stati determinati nonostante nel 2017 l’Amministrazione abbia potuto godere dell’incasso di 11 milioni di euro circa rivenienti dai tagli, poi recuperati per iniziativa meritevole, sulla legge di stabilità degli anni trascorsi e che non sono naturalmente ripetibili.
Guardate, io vengo indicato come capo di questa Amministrazione, riferendosi a un giudizio generale, di abilità di comunicazione, che è cosa diversa dalla propaganda, ma credo che possiate convenire con me che in questi miei mesi di lavoro al servizio della città e nei mesi precedenti la mia elezione, durante la campagna elettorale, io non abbia sventolato le bandiere dell’allarme sulla tenuta dei conti pubblici, né sulla gestione del bilancio del Comune di Lecce. Né in questi mesi prendendo la parola in Aula, e durante la manovra di riequilibrio, e durante il bilancio di previsione 2018-2020, né oggi, ho voluto, nella rendicontazione di quella che è la situazione economica e finanziaria dell’Ente, salire sul podio di una presunta capacità di preveggenza e additare le responsabilità di chi mi ha preceduto. Nonostante questo atteggiamento che scaturisce da un principio di responsabilità politica, quello di dover governare tenendo conto di ciò che è la situazione che ti viene consegnata, senza evocare alibi, senza ricorrere a giustificazioni, ma d’altra parte anche senza voler silenziare le difficoltà, vengo anche oggi attaccato, perché sono ritenuto responsabile di quello che oggi siamo chiamati ad approvare.
L’altra sorpresa è che percepisco come ci sia molta poca disponibilità a misurarsi con il conto economico 2017 e molta diversa propensione a ragionare sul previsionale 2018-2020, o comunque a invocare valutazioni politiche che sono estranee alla discussione odierna. Ma visto che questo è lo spartito sul quale intendete misurarvi, io non mi sottrarrò. Sono stato io o sono stati altri in quest’Aula a sostenere pubblicamente nella città di Lecce che eravamo al completamento di una meritoria e conclusa azione di risanamento dei conti pubblici del Comune di Lecce? Eppure questa relazione ci dice tutt’altro, salvo a volerne leggere soltanto una parte. E quello che vediamo oggi, Attilio, Bernardo, Consiglieri nuovi, Consiglieri passati, scaturisce, come vi ho già detto in sede di bilancio di previsione, a valle di operazioni straordinarie non più ripetibili che hanno consentito all’Amministrazione comunale di disporre di 100 milioni di euro di risorse per il suo auspicato equilibrio: i 20 milioni di vendita del patrimonio immobiliare, i 34 di Cassa Depositi per il pagamento straordinario delle fatture, i 48 del riaccertamento straordinario dei residui, 100 milioni di euro, eppure oggi noi ci misuriamo con questi risultati.
Ora, io non chiedo di sottrarsi a un giudizio e a un confronto politico, ma dateci un contributo di proposta! Dateci un segnale di assunzione di responsabilità rispetto a una situazione che non vi sto dicendo che devo gestire per colpa vostra, ma che sono chiamato a gestire insieme a voi! E oggi sono venuto qui ad ascoltare lezioni su quello che dovrei fare, senza aver sentito una parola di assunzione di modesta responsabilità su cosa è accaduto nei dieci anni trascorsi o nei dieci anni ancora precedenti.
Ricordo ancora che l’operazione Lupiae, Attilio, che verrà portata in valutazione in questo Consiglio comunale, è per il momento seguita dall’organo amministrativo fiduciario della precedente Amministrazione, che è stato confermato e chi si assume le responsabilità delle scelte che valida e che poi porterà all’attenzione del Consiglio comunale, sempre naturalmente in un confronto inevitabile, fisiologico, obbligatorio, con il socio di maggioranza.
Mi viene detto che non ci sono segnali di inversione, che nulla di quello che è stato anticipato sta accadendo; è chiaro che si ha difficoltà a voler raccontare ciò che è stato e si preferisce puntare il dito su ciò che avviene. Ma tanto per farvi capire alcune scelte, Bernardo, che sono state fatte con riferimento all’Ufficio tributi, noi abbiamo azzerato di 200 mila euro le spese di postalizzazione della TARI; abbiamo dato stop all’affidamento degli incarichi per il contenzioso tributario, consentendoci nonostante tutto di essere con il 90 per cento vittoriosi in sede di giudizio; abbiamo ridotto di 700 mila euro le spese del contenzioso, oggi è pari a zero; abbiamo dato lo stop alla somministrazione lavoro all’interno dell’Assessorato, nonostante vi fossero due società di supporto e 35 dipendenti; abbiamo chiesto alla Soget per la prima volta, secondo gli obblighi di legge, la comunicazione di esigibilità dell’attività svolta, precedentemente mai richiesta. Stiamo lavorando sulla lotta all’evasione, che vorrei venisse affrontata con un minimo di onestà in quest’Aula, perché se quei dati che vengono riportati nel consuntivo sono tali è perché evidentemente qualcosa non ha funzionato in questi anni. Abbiamo banche dati carenti, percentuali di evasione ancora importanti, nonostante affidamenti a società per il recupero dell’evasione e nonostante i condoni; è chiaro che noi saremo in condizioni di recuperare gettito se saremo capaci di far pagare tutti.
Stiamo facendo i conti anche con la questione del riclassamento degli estimi catastali, questione che oggi pone paradossalmente, per effetto dei giudizi davanti alla Commissione Tributaria, di inquilini leccesi che hanno impugnato e hanno vinto, e che quindi non si vedono il riclassamento, a fronte di altri che sullo stesso pianerottolo non hanno impugnato e si trovano l’aumento del riclassamento, e ci dobbiamo augurare che la Corte Costituzionale si esprima azzerando completamente quella procedura, in modo da ristabilire un principio di equità in questa città.
Io non ho capito poi, tra l’altro, se siamo convinti che la TARI sociale abbia una funzione, perché risponde a una logica di giustizia sociale, e mi piacerebbe che invece di essere rimproverato di non fare abbastanza la si agevoli tutti insieme, che poi magari agevoliamo ulteriormente e si dice che si fa comunicazione, che si fa propaganda. La TARI sociale ha una funzione importante, e come è stato detto, Attilio, è prevista l’esenzione per un ISEE fino a 6 mila euro, ma per quelli fino a 9 mila euro titolari di diritti di godimento è prevista una riduzione del 50 per cento, quindi il riconoscimento della titolarità di un diritto reale di godimento viene a essere riconosciuta per la fascia successiva all’ISEE di esenzione totale.
Ora è con rinnovato spirito di verità che vi invito a misurarvi con questi numeri, che non sono un’invenzione dell’ultima ora, non sono un accidente degli ultimi sette mesi, sono l’esito di questioni di lunga durata rispetto alle quali, mi rivolgo ai Consiglieri anziani, io come capo di questa Amministrazione veramente non sono più interessato a tornare, perché è diventata asfissiante, stucchevole, noiosa e soprattutto improduttiva, ai fini di quel che dobbiamo fare, la ricostruzione continua di quanto è accaduto in passato. Ma per rimuovere il passato dobbiamo essere capaci anche di guardare il presente e il futuro con un atteggiamento di maggiore equilibrio, perché voler ogni qualvolta venir qui ad additare le cose non fatte rispetto a quelle annunciate, su un’Amministrazione che inevitabilmente come tutte, non la mia, come tutte si misura sugli obiettivi strategici di mandato dei cinque anni, mi sembra un atteggiamento, come dire, una scelta politica, naturalmente legittima, ma che non introduce elementi di utilità al nostro confronto. Se vogliamo continuare su questo registro ne prendo atto.
A me sarebbe piaciuto, lo dico senza finzioni, che si fosse intervenuti per dire che effettivamente è un bilancio complicato, effettivamente siamo stati chiamati a fare scelte complicate in passato, effettivamente alcune scelte strategiche che ritenevamo risolutive non si sono rivelate tali, perché di questo si tratta, no? Se tu fai ricorso a misure straordinarie e poi oggi, Attilio, ci sono le condizioni per la richiesta di una manovra pluriennale di riequilibrio dei conti pubblici, il cosiddetto pre-dissesto, lo sappiamo, era un’opzione che si poteva praticare e a cui abbiamo scelto di non ricorrere, ma se la situazione è questa, oggi 2018, vogliamo veramente credere che è per responsabilità dell’Amministrazione in carica, o per la scelta di portare il riconoscimento in approvazione in Consiglio comunale di debiti fuori bilancio con la manovra di riequilibrio? E’ veramente questo? Io non credo. Credo che siamo chiamati tutti a un atteggiamento nuovo.
Io pretendo da voi che mi diciate dove sto sbagliando quando presento i numeri in quest’Aula, quando esibisco previsioni di entrate irrealizzabili, quando non presento in Aula debiti fuori bilancio maturati e che andrebbero riconosciuti e approvati, quando non rendo perfettamente leggibili e trasparenti le situazioni economico-finanziarie dell’Ente, io ve lo chiedo, perché è vostro dovere, ma è interesse dell’Amministrazione che in quei casi vi alziate e mi bacchettate, perché qualunque scelta in questa direzione va contro gli interessi della città. Ma rispetto alle situazioni per le quali obiettivamente non ci sono questi riscontri, ma si è chiamati come oggi a prendere atto di una manovra di bilancio che porta le firme congiunte mie e vostre, perché questo è l’esito inevitabile, essendo insediatici ad agosto-settembre e voi avendo governato per i dieci anni precedenti fino al giugno del 2017, rispetto a queste situazioni sarebbe un gesto di maturità, di serietà, di consapevolezza, di responsabilità, votare insieme questo consuntivo.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie. Con il sistema elettronico procediamo al voto. Operazione conclusa.
Presenti 27, favorevoli 17, contrari 10, nessun astenuto.
La delibera viene approvata.
Immediata esecutività per alzata di mano.
Seconda delibera: “Cessione a titolo oneroso alla società Enel Distribuzione di una cabina di trasformazione elettrica MT/BT ubicata in via Pozzuolo”.
Vice Sindaco, prego.
Speaker : VICE SINDACO DELLI NOCI:
La diamo per letta? Grazie.
Speaker : PRESIDENTE:
Non ci sono interventi, né dichiarazioni di voto. Possiamo procedere al voto, prego. Consigliere Rotundo. Consigliere Torricelli. Operazione conclusa.
Presenti 26, favorevoli 26, nessun contrario, nessun astenuto.
La delibera è approvata.
Immediata esecutività per alzata di mano.
“Regolamento per la concessione in uso temporaneo dei teatri comunali Apollo e Giuseppe Paisiello”.
Speaker : VICE PRESIDENTE NUZZACI:
Scusate, c’è il terzo punto all’ordine del giorno: “Asili comunali Nicholas Green e Ilaria Alpi – Determinazioni”.
Prego, Assessore.
Speaker : ASSESSORE CITRARO:
Il Comune di Lecce è titolare di quattro asili comunali nido, di cui due, Il Cerbiatto e Il Piccolo Principe, gestiti direttamente dal Comune, e due, Ilaria Alpi e Nicholas Green, affidati in concessione a terzi già dall’anno educativo 2013/2014. Nel dicembre del 2016 il Consiglio comunale ha deliberato di confermare quale forma di gestione degli asili nido Nicholas Green e Ilaria Alpi la concessione a terzi e contemporaneamente ha definito le fonti di finanziamento del servizio, e cioè con onere a carico delle famiglie pari alle rette mensili stabilite dall’Amministrazione comunale per l’asilo nido, riscosse direttamente dal concessionario, con contributo in forma economica al costo di gestione del servizio riconosciuto dall’Amministrazione, o contributi PAC, e con buoni di conciliazione del Fondo sviluppo e coesione.
Nel giugno del 2017 è stata indetta procedura aperta per l’affidamento in concessione dei servizi in oggetto per la durata di tre anni, per cui l’asilo nido Ilaria Alpi è stato affidato alla Società cooperativa sociale La Strada e il Nicholas Green alla cooperativa ORSA.
Successivamente al bando di gara, con determina regionale n. 900 del 26.09.2017, si disponeva che non sono ammissibili spese per le quali il beneficiario finale abbia fruito di una misura di sostegno nazionale, comunitario, regionale, o comunale per lo stesso posto utente e che pertanto viene fatto divieto di cumulo del buono di servizio con altri contributi pubblici comunitari, nazionali, regionali o comunali. Le cooperative quindi La Strada e ORSA hanno fatto presente che non possono più beneficiare dei buoni di servizio per minori in virtù della natura del finanziamento europeo utilizzato per l’erogazione dei medesimi buoni, essendoci già sul servizio in oggetto un contributo di gestione a valere sui fondi PAC. Le cooperative su citate si trovano pertanto in notevole difficoltà nel garantire gli standard qualitativi fin qui forniti, in quanto le entrate mensili, rispetto al preventivo elaborato in sede di gara, risulta insufficiente ad assicurare la gestione del servizio. Chiedono pertanto, per l’anno educativo in corso, il sostegno finanziario dell’Amministrazione comunale, atto a garantire la funzionalità del servizio che necessita per coprire i costi di gestione, ovviamente.
Ricordiamo che l’asilo nido è un servizio educativo e sociale di interesse pubblico, che accoglie bambini dai 3 ai 36 mesi, che concorre con la famiglia alla loro crescita e formazione. Costituisce inoltre servizio di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro della famiglia, quale strumento a supporto di una migliore organizzazione dei nuclei familiari. L’Amministrazione quindi chiede a questo Consiglio comunale di impegnarsi a riconoscere e destinare per l’anno educativo 2017 l’importo presuntivo di euro 231 mila per la gestione dell’asilo nido Ilaria Alpi e di euro 198 mila per l’asilo Nicholas Green, sopperendo così al mancato riconoscimento dei finanziamenti regionali e atto a garantire la funzionalità del servizio agli stessi standard del servizio nido pubblico.
I capitoli su cui dovranno essere impegnate le spese sono indicati tutti in delibera. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, Assessore. Prego, consigliere Monticelli.
Speaker : CONSIGLIERE MONTICELLI CUGGIO’:
Velocissimi. Ovviamente siamo d’accordo alla proposta di deliberazione avanzata dall’Assessore. A margine della proposta io, Presidente, intendevo portare all’attenzione dell’assise un ordine del giorno, cioè un ordine del giorno che è soltanto un invito, in modo tale che quelle che sono le fasi per consentire l’iscrizione dei bambini nell’anno educativo 2018/2019 possano avvenire in tempi abbastanza veloci.
Dico questo perché è stata registrata tra qualche genitore preoccupazione per quanto riguarda l’iscrizione nell’anno educativo successivo, e anche conseguentemente agli operatori, perché se poi i bambini non vengono a essere iscritti ci sono problemi per gli educatori, le cui cooperative hanno già tre anni di contratto. Quindi è soltanto un auspicio e uno stimolo all’Amministrazione per fare in tempi veloci questo bando per l’iscrizione, quindi penso che possa trovare la condivisione da parte di tutti e lo sottopongo… se intendete, lo leggo, senza necessità di consegnarlo a tutti.
Speaker : PRESIDENTE:
Abbiamo altri interventi? Nessuno. Dichiarazione di voto? Nessuna. Procediamo col voto elettronico. Consigliere Monosi. Operazione conclusa. Consigliera Gigante, io avevo chiuso le operazioni, ma ho visto che è presente e che non aveva votato, prego. Operazione chiusa.
Esito: presenti 27, favorevoli 27, nessuno contrario, nessuno astenuto.
Immediata esecutività per alzata di mano.
Speaker : SEGRETARIO GENERALE:
Tutti favorevoli.
Speaker : PRESIDENTE:
Vi leggo l’ordine del giorno presentato dal Consigliere Bernardo Monticelli: “Premesso che il Consiglio comunale ha deliberato di riconoscere per la gestione di due asili nido dati in concessione la somma di 231.000 euro per l’”Ilaria Alpi” e 198.000 euro per il “Nicholas Green” per l’anno educativo 2017-2018, che la concessione ha durata tre anni, che per l’anno educativo 2018-2019 allo stato nulla si sa in ordine alla pubblicazione del bando per l’iscrizione dei bambini ai suddetti asili, che molti genitori hanno manifestato preoccupazione per la mancata certezza sui tempi di pubblicazione del bando, che tali ritardi potrebbero indurre i genitori, come parrebbe, ad iscrivere i bambini presso altra struttura, che la mancata iscrizione dei bambini avrebbe risvolti negativi per i livelli occupazionali, che è alto il livello di preoccupazione tra le operatrici che potrebbero vedersi ridotto l’orario di lavoro. Tutto ciò premesso, impegna il Sindaco e la Giunta a vigilare affinché gli uffici provvedano a pubblicare a brevissimo il bando per consentire l’iscrizione agli asili comunali e scongiurare il verificarsi delle problematiche evidenziate”.
Ci sono interventi? Possiamo procedere al voto dell’ordine del giorno. Fragola, Finamore De Matteis, Consigliere Monosi. Operazione chiusa.
Presenti 26, favorevoli 26, nessun contrario, nessun astenuto. E’ approvato l’ordine del giorno.
”Regolamento per la concessione in uso temporaneo dei teatri comunali ‘Apollo’ e ‘Giuseppe Paisiello’”. Prego, Sindaco.
Speaker : SINDACO SALVEMINI:
Torna alla discussione dell’Aula questo regolamento unico per i due teatri pubblici “Paisiello” e “Apollo”, resosi necessario per dare omogeneità e uniformità nei criteri di assegnazione degli stessi, avendo il Teatro Apollo una disponibilità all’uso dallo scorso anno, ma essendo privo del regolamento: fino ad ora la Giunta ha stabilito, in via provvisoria, di applicare per analogia il regolamento del Teatro comunale “Paisiello” e, poiché nella prassi applicativa si sono riscontrate alcune problematiche, si è ritenuto opportuno procedere ad una revisione e ad unificare in un unico strumento regolatorio le procedure per la concessione in uso delle strutture.
Si evidenzia che di fatto poi le uniche differenze sono la grandezza del palco e la capienza e, di conseguenza, le spese che sono in funzione di questi elementi.
Questo regolamento era stato abbondantemente ed esaustivamente esaminato in Commissione e in quelle sedute, per ragioni personali, familiari e di impedimento, il Consigliere Giannotta non potè partecipare e ci chiese il rinvio dell’approvazione onde poter offrire alcune correzioni al testo che, secondo lui e poi nella valutazione condivisa della maggioranza si rendevano necessarie, cosa che abbiamo quindi fatto. Adesso credo che il Consigliere Giannotta voglia predisporre alcune proposte emendative, che sostanzialmente sono tecniche, di correzione lessicale in alcuni passaggi e poi, da quanto mi è stato anticipato, c’è anche un emendamento a firma del Consigliere Ria che sta per essere presentato. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE:
Prego, Consigliere Giannotta.
Speaker : SINDACO SALVEMINI:
Gli emendamenti sono stati tutti protocollati già?
Speaker : CONSIGLIERE GIANNOTTA:
Mi limito semplicemente a dare lettura degli emendamenti, anche perché si dice che l’intervento mio è stato, più che altro, di normalizzare un testo, quindi sono emendamenti tecnici, di natura lessicale, più che altro.
Il primo emendamento, articolo 15, “Foro competente”. Si propone di cassare l’articolo 5 “Foro competente”, che recita: “Per ogni eventuale controversia si stabilisce che il Foro competente è quello di Lecce”.
E nella rinumerazione tutti gli articoli, perché propongo lo spostamento di questo argomento come ultimo articolo nel regolamento, quindi nella rinumerazione di tutti gli articoli del regolamento, inserire come ultimo articolo appunto il luogo di modalità per la comunicazione e il seguente articolo, che mi appresto a leggere.
Quindi articolo 21: “Disposizioni finali, transitorie e Foro competente. Per tutto quanto non previsto nel presente regolamento, si applica il Codice Civile, nonché le eventuali disposizioni regolamentari, gli atti amministrativi e le norme di settore che doveva essere succedersi nel tempo. Il presente regolamento entra in vigore nel momento dell’esecutività della delibera consiliare di approvazione. Il presente regolamento annulla e sostituisce il regolamento provvisorio per l’uso pubblico del Teatro comunale “Paisiello”. Per ogni eventuale controversia si stabilisce che il Foro competente è quello di Lecce.
Provvedo alla lettura di tutti gli altri emendamenti? Come vogliamo procedere? Vado?
Secondo emendamento: qui si propone, propongo una sostituzione dell’espressione “ufficio Cultura” con ”ufficio competente”, rilevando che in questa struttura organizzativa effettivamente la responsabilità di istruzione delle pratiche è dell’ufficio Cultura, ma nel prosieguo potrebbe anche cambiare quindi, poiché un regolamento è un atto normativo che comunque ha una vigenza prolungata nel tempo, è meglio generalizzare quanto più possibile questa denominazione. Quindi l’emendamento si struttura così: “Sostituzione delle parole ‘ufficio cultura’ e ‘ufficio’ con i termini ‘ufficio competente’”. La sostituzione dovrebbe prevedere di coinvolgere i seguenti articoli: articolo 3 “Ufficio competente”, articolo 4 “Principi generali per l’uso degli spazi”, articolo 10 “Presentazione delle richieste”, articolo 12 “Procedura autorizzativa”, articolo 14 “Recesso”, articolo 18 “Autorizzazioni”, articolo 21 “Modalità delle comunicazioni”.
Terzo emendamento: “Attività non consentita”. Nel corpo dell’articolo si propone di inserire il seguente passaggio: “Il diniego all’uso degli spazi per attività rientranti tra quelle sopra enunciate, sarà formulato dall’ufficio competente”, quindi si va a inserire, precederà l’ultimo comma, che la collocazione di striscioni e stendardi pubblicitari deve essere preventivamente autorizzata.
Il quarto emendamento, all’articolo “Esclusioni”, dice: “Con riferimento al primo capoverso, l’autorizzazione all’uso degli spazi può essere negata” e l’emendamento propone l’intendimento di togliere la facoltà e di emendare quindi il testo con: “L’autorizzazione all’uso degli spazi è negata”.
Quinto emendamento: siamo nell’articolo delle presentazioni delle richieste. Il testo originario l’avete perché è agli atti e il testo emendato è il seguente: alla richiesta devono essere allegati documento di riconoscimento del firmatario della richiesta, dettagliata descrizione dell’iniziativa ed eventuale altra documentazione (fotografie, recensioni, eccetera), il piano finanziario dal quale risultano i contributi ricevuti da altri enti pubblici o privati, gli sponsor, le spese preventivate, in caso di richiesta di esonero dal pagamento del corrispettivo per la concessione in uso. Se il richiedente è un’associazione non iscritta all’albo comunale o una persona giuridica, lo statuto; quindi in aggiunta ai documenti sopra enunciati, se il soggetto è un’associazione iscritta all’albo comunale o una persona giuridica si chiede di integrare la documentazione con lo statuto, invece se il richiedente è un ente pubblico si chiede di integrare la suddetta documentazione con la delibera adottata dall’organo competente e comprensiva del progetto e della copertura finanziaria.
Sesto emendamento: siamo nell’articolo relativo al deposito cauzionale e caparra. Si propone di sostituire, di integrare il testo nella parte in cui dice: “La Giunta comunale, contestualmente alla determinazione delle tariffe, stabilirà anche l’importo della caparra da versare al momento della prenotazione del teatro, che sarà commisurato all’intera durata della concessione in uso dei teatri, comprensiva anche delle giornate di allestimento e disallestimento”; questa parte di testo si sostituisce con: “La Giunta comunale, contestualmente alla determinazione delle tariffe, e stabilirà anche l’importo della caparra-cauzione, da versare al momento della prenotazione del teatro, che sarà commisurata all’intera durata della concessione in uso dei teatri, comprensiva anche delle giornate di allestimento e disallestimento.
Sempre su questo articolo si propone anche di sostituire, ma qui è un semplice refuso, ciò che diciamo è inserito nell’articolo nel momento in cui recita: “Sia in caso di annullamento dello spettacolo e nei casi di cui al precedente articolo 15”, in realtà questa previsione era inserita nel regolamento nell’articolo 14. Poi sotto c’è il testo emendato complessivo.
Infine, il settimo emendamento: modalità delle comunicazioni. Il testo originario dice: “Tutte le comunicazioni tra l’ufficio e i richiedenti avverranno per mezzo di posta elettronica”, l’emendamento riporta come testo: “Tutte le comunicazioni tra l’ufficio competente e i richiedenti avverranno per mezzo di posta elettronica ordinaria o, se soggetti giuridici, per mezzo di posta elettronica certificata”. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE:
Abbiamo interventi in merito a questi emendamenti presentati? Prego, Sindaco.
Speaker : SINDACO SALVEMINI:
Vorrei, prima di procedere alla votazione degli emendamenti uno per uno, naturalmente significare il carattere eccezionale di questa procedura perché altrimenti noi renderemmo sostanzialmente superfluo il lavoro delle Commissioni chiamate ad esaminare i regolamenti, ad approvarli e a portarli in Aula, perché questo, come capite bene, determina un lavoro in Aula che è assolutamente ultroneo rispetto a quello che dovremmo garantire attraverso le Commissioni. Poiché si è creato questa contingenza, abbiamo proceduto in questa direzione e l’invito che rivolgo per il futuro è che, salvaguardando naturalmente sempre la proposta emendativa dei Consiglieri, il lavoro delle Commissioni sia finalizzato a costruire il testo corretto prima di arrivare in Aula, in modo da poter procedere ad una discussione e ad un’approvazione, senza ulteriori appesantimenti. Grazie, Consigliere.
Speaker : PRESIDENTE:
Manca il parere del dirigente su questi emendamenti, il dottore Parlangeli, che vorrei pregare… E’ una procedura un po’ insolita, ma dobbiamo acquisire il parere del dirigente, che non c’è. Allora, intanto se qualcuno lo vuole chiamare, se è in zona o casomai fuori.
Abbiamo un altro emendamento presentato dall’onorevole Lorenzo Ria: lo vuole descrivere?
Speaker : CONSIGLIERE RIA:
Grazie, Presidente. Il mio emendamento si riferisce all’articolo 15, che disciplina le tariffe per la concessione in uso dei teatri: la tariffa o le tariffe che si compongono di un corrispettivo comprendente la somma dovuta per la concessione in uso dei teatri e i costi per la gestione e il funzionamento dei teatri, cioè il servizio pulizia, il portierato, il servizio antincendio, eccetera.
Nello stesso articolo poi sono previsti dei casi di esenzione della tariffa, ma limitatamente alla somma dovuta per la concessione in uso dei teatri, evidentemente non alla parte della tariffa che comprende i costi per la gestione e il funzionamento dei teatri. Tra queste esenzioni, Assessore, io mi permetto di aggiungere, oltre alle manifestazioni organizzate da enti no profit e agli spettacoli o eventi di alto valore culturale, ritenuti di grande interesse per l’Amministrazione, mi permetto di aggiungere le manifestazioni organizzate dagli Istituti di istruzione primaria e secondaria, limitatamente però alla fascia di orario 8-14, perché sennò mi rendo conto che, con le tante scuole presenti in città, per alcuni mesi dell’anno o per molti mesi dell’anno, di sera difficilmente i teatri sarebbero fruibili da altri soggetti.
Quindi limitatamente a questa fascia di orario e per incentivare anche l’uso da parte delle scuole nell’orario appunto 8-14, io prevedrei e suggerirei con questo emendamento l’esenzione di quella parte di tariffa riferita alla somma dovuta per la concessione in uso. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE:
Grazie, onorevole Ria. In sostituzione del Dirigente, può firmare anche il Segretario. Sta arrivando? Siamo bloccati.
Speaker : CONSIGLIERE TONDO:
Cerchiamo di ottimizzare i tempi, Presidente: non nel merito degli emendamenti, ma per un’ulteriore riflessione che mi era stata fatta dagli abitanti, principalmente dagli abitanti vicino al Teatro “Paisiello”, non so se l’Assessore… non so neanche dove è inserito perché lo conosco poco, le devo dire la verità, non ho seguito attivamente i lavori della Commissione, però gli abitanti vicino al Teatro “Paisiello” lamentano il montaggio e lo smontaggio nelle ore notturne degli allestimenti. Possiamo trovare modi e forme per dire che gli allestimenti possono essere montati e smontati… è vietato lo smontaggio e il montaggio degli allestimenti dalle 12 alle 6 di mattina, cioè nelle ore in cui in qualche modo le persone riposano, più che altro?
Non lo so se lo possiamo inserire, Assessore, le devo chiedere, però mi sembra che sia una cosa che comunque…
E poi ho visto che noi neghiamo, cioè ci sono le attività negate: non facciamo un distinguo tra le due strutture? Per esempio il tipo di attività che si possono svolgere all’interno del “Paisiello” con il tipo di attività che si possono svolgere al…? Non riusciamo ad indirizzare le attività, il livello per esempio un tipo di manifestazione che facciamo all’”Apollo” e un altro tipo di manifestazione che facciamo al “Paisiello”?
Erano due osservazioni che, se condivise, magari possono trovare soluzioni emendative o migliorative del regolamento, se condivise, se non condivise, ovviamente non… Erano due osservazioni mentre leggevo.
Speaker : ASSESSORE AGNOLI:
Per quanto riguarda la differenziazione tra i due teatri, non so se è opportuna e lo dico perché questo regolamento cerca di tenere conto del fatto che noi dobbiamo vedere questi teatri come teatri e quindi valorizzarli in quanto luoghi predisposti soprattutto ad un certo tipo di attività, che è l’attività dello spettacolo, lo spettacolo dal vivo. Poi ci siamo posti anche il problema, il tema molto importante di come far sì che questi luoghi siano anche dei luoghi fruibili democraticamente da chi organizza delle attività e che vuole farle all’interno di questi teatri.
Vi posso dire che non tutte le città d’Italia hanno teatri vissuti così intensamente da attività che non sono legate alla funzione di teatro: il “Paisiello” in qualche modo mi è già stato fatto notare che non ha una visione di teatro perché ci accade di tutto, troppo di tutto, quindi dovremmo in qualche modo tentare, anche attraverso questo regolamento, di far sì che ci sia questa possibilità di partecipare e di fruire di questi luoghi, ma contemporaneamente di farli vivere per quelle che sono e dovrebbero essere le loro vocazioni. E io li vedo insieme, perché sono uno complementare all’altro, perché uno è più grande e uno è più piccolo, uno è più di tradizione, che è il “Paisiello” e l’”Apollo” è un teatro di un altro tipo, quindi già anche nell’organizzazione della nostra stagione, non so se avete visto, ci sono state delle scelte proprio che hanno valorizzato entrambi i teatri, proprio perché ci sono degli spettacoli per dimensione, ma anche per tipologia dello spettacolo, che stanno meglio da una parte e altre che stanno meglio dall’altra.
Quindi io credo che, invece, sia un grande valore quello di pensarli e di guardarli insieme.
Per quanto riguarda, invece, lo scarico e il carico delle attrezzature che arrivano, questo chiaramente deve tenere conto del fatto che la mattina c’è il mercato e quindi noi non possiamo far arrivare i grandi camion.
Quindi si pone per il “Paisiello”, ma questo forse…
Speaker : SINDACO SALVEMINI:
In realtà quello sarà oggetto eventualmente di un’ordinanza, non di Regolamento. D’altra parte, io pensavo che tu avessi frainteso, che il riferimento fosse all’”Apollo” e non al “Paisiello”, perché noi abbiamo anche sull’”Apollo” richieste legate alle modalità di allestimento e disallestimento delle quinte teatrali. No, perché il “Paisiello” è da tanti anni che ce l’abbiamo lì e sinceramente io non ho mai avuto direttamente o indirettamente segnalazioni in tal senso, invece le abbiamo avute con l’”Apollo”, da quando l’abbiamo inaugurato, anche e non solo in ragione degli orari dei carichi e scarichi degli allestimenti, oltre a un fatto di diffusione sonora che, soprattutto per le abitazioni prospicienti, pare sia particolarmente fastidioso durante gli spettacoli, perché non c’è stata adeguata insonorizzazione del teatro.
Però quello lo regoleremo eventualmente con un’ordinanza. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE:
Allora, c’è da far firmare anche l’emendamento del Consigliere Ria. Intanto che prende visione il Dottore, io volevo fare una proposta, però decide l’Assise comunale: vogliamo votare emendamento per emendamento o vogliamo fare un’unica votazione? Decidete voi e per me va bene. Un’unica soluzione? Chiaramente sono due: una del Consigliere Ria e quella… sono due.
Abbiamo acquisito il parere favorevole del Dirigente e quindi votiamo in un’unica soluzione gli emendamenti presentati dal consigliere Giannotta. Procediamo col voto elettronico. Consigliere Tondo, Martini, Battista, Mazzotta, De Benedetto, Russi, Spagnolo, De Matteis, Sindaco. De Benedetto è assente dall’aula. Battista. Martini. Finamore. Operazione chiusa.
Presenti 24, favorevoli 19, 5 astenuti, nessuno contrario. Gli emendamenti vengono approvati.
Emendamento presentato dal Consigliere Ria. Procediamo col voto elettronico. Consiglieri Tondo, Martini, Battista, Mazzotta, Russi, Patti, Sindaco. Consigliere Patti, Sindaco, Consigliere Russi, Consigliere Guido. Operazione chiusa.
Presenti 24, favorevoli 19, astenuti 5, nessuno contrario. Approvato anche questo emendamento.
“Modifica al Regolamento comunale…”.
Ah, chiedo scusa, la delibera: dobbiamo votare la delibera nella sua interezza, prego, così come emendata. Prego, votate. “Modifica Regolamento comunale per la celebrazione dei matrimoni civili, approvato con deliberazione consiliare n. 15 del 15 febbraio 2018 ed emendato con deliberazione consiliare 81 del 18.07.2016”.
Il Sindaco deve relazionare. Sindaco, la modifica del Regolamento della celebrazione dei…
Speaker : SINDACO SALVEMINI:
buongiorno. Allora, riguardo la delibera di modifica del Regolamento per la celebrazione dei matrimoni civili, è stata predisposta, su proposta del Consigliere Battista, e votata all’unanimità dalla Commissione, al fine di consentire, anche nella giornata del sabato, dalle ore 17 alle ore 18, la celebrazione dei matrimoni civili. Perché fino ad oggi questa previsione regolamentare non era stata inserita? Perché, per testimonianza diretta della responsabile del protocollo dei matrimoni, la dottoressa Retinò, non si è stati nelle condizioni di organizzare l’ufficio con il personale preposto nella fascia oraria sabato 17-18, garantendo comunque lo svolgimento dei matrimoni in tutti i giorni della settimana, sabato mattina incluso.
Quindi non è una questione legata all’adeguamento di una tariffa, è in funzione di un’organizzazione del servizio e del personale ad esso incaricato.
Nel darvi questa indicazione ho l’obbligo di riferirvi anche che la dottoressa Retinò andrà in pensione, come sapete, a luglio e per l’Ufficio di Gabinetto ha interloquito con la Dirigente del settore Anagrafe per verificare la possibilità di un’assegnazione all’ufficio Anagrafe e ufficio Matrimoni di tutta la parte legata alla gestione degli stessi, che obiettivamente sarebbe più coerente rispetto alla responsabilità presso l’ufficio Protocollo. E la Dirigente, avvocato Romoli, ha diligentemente precisato che trattasi di una previsione che avrebbe ricadute non indifferenti, data la carenza di personale che anche in quel settore si sta organizzando.
Ora, se noi procediamo all’approvazione del regolamento così modificato, garantiamo un diritto ai cittadini e conseguentemente dobbiamo poi predisporre il servizio adeguato. Io non vorrei che ci mettessimo in una situazione per la quale poi abbiamo difficoltà obiettive nel corrispondere alle aspettative dei nostri concittadini, quindi se per voi non è un problema, io non credo che non garantire il matrimonio il sabato pomeriggio agli uffici comunali sia una limitazione inaccettabile, date queste precisazioni; dopodiché suggerirei al Consigliere di ritirare la delibera per un approfondimento ulteriore: io vorrei che questo avvenisse quando siamo in condizioni di poter garantire il servizio. Poiché oggi, per il tramite dell’ufficio Personale, per il tramite del settore Affari Generali, per il tramite del Gabinetto, non ho questa garanzia, vorrei evitare di esporre il Comune a una situazione di difficoltà e quindi vi chiedo di ripensare questa delibera e di non metterla al voto.
Speaker : CONSIGLIERE BATTISTA:
Sindaco, io comprendo le difficoltà, per carità, però un’Amministrazione così vasta, oltretutto anche di personale, ci sarà pure qualche settore, che magari potrebbe darci un’unità, visto che, oltretutto, nel servizio Demografico pare che ci siano delle carenze di personale e magari verificare il trasferimento, lo spostamento, la mobilità di qualche persona che presta la sua attività lavorativa in altri settori al servizio Anagrafe, anzi potremmo cogliere l’occasione per cercare di andare a potenziare il servizio Anagrafe e potremmo cogliere l’occasione per dare questa disponibilità ai cittadini leccesi. Cioè non è, per carità, una richiesta insopprimibile, ma poiché diverse persone sinceramente mi avevano sollevato questo problema, io ho ritenuto di porla alla vostra attenzione.
Quindi se lei può prendersi un impegno affinché possa trovare, perché insomma, se non lo fa lei, chi lo deve fare in questa Assise? Provare, contattando i vari dirigenti dei settori, laddove qualcuno ritenga di dare la propria disponibilità a un trasferimento presso l’ufficio Demografico, potremmo così risolvere non solo il problema dei matrimoni per il sabato sera, ma anche sopperire anche a qualche altro tipo di esigenza amministrativa del personale.
Quindi, se lei mi dà il suo impegno, sennò chiederei cortesemente di procedere ad una votazione. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE:
Consigliere Battista, poiché, per mia predisposizione, io vorrei promettere ciò che posso mantenere, qui si assume un impegno che oggi, per una precisazione degli uffici, dell’ufficio Personale, dell’ufficio Affari generali, dell’Ufficio Gabinetto, non sono in condizioni di poter garantire, quindi l’impegno che mi assumo è di riproporre questa modifica regolamentare non appena gli uffici mi dicono di essere in condizione di organizzare il servizio anche il sabato pomeriggio per consentire lo sposalizio nei nostri spazi comunali. Quindi io, se lei considera questo un impegno d’onore, metto ai voti il ritiro della delibera, per poi tornare, appena saremo nelle condizioni di poterci credibilmente offrire alla cittadinanza con i matrimoni anche il sabato pomeriggio.
Speaker : CONSIGLIERE BATTISTA:
Sindaco, io sono d’accordo con lei, anche perché la ritengo una persona seria, per carità, e onesta soprattutto, ma, guardi, io sinceramente ho qualche dubbio sul fatto che poi nel tempo possa arrivare qualche disponibilità da parte degli uffici competenti, anche perché, se sono senza personale, Sindaco, che risposta mai potranno darle da qui ai prossimi quattro anni? Comunque, se lei ritiene di avere fiducia nei confronti dei dirigenti, non lo so, io ritiro la mia proposta e mi affiderò a quella che è la sua serietà in questa Assise e attendo fiducioso. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE:
Consigliere Battista.
Speaker : CONSIGLIERE BATTISTA:
Propongo il ritiro della delibera.
Speaker : PRESIDENTE:
Convenzione per la gestione associata delle funzioni e dei servizi socio-assistenziali Piano Sociale di Zona 2018-2020 Ambito territoriale e sociale di Lecce - Provvedimenti”. Assessore.
Speaker : ASSESSORE CITRARO:
Grazie, Presidente. A me piace sempre fare un po’ di storia. La Regione Puglia il 28.12.2017 ha approvato il piano regionale delle politiche sociali per il quarto triennio, che è stato poi pubblicato sul Bollettino…
Speaker : PRESIDENTE:
Non ho capito,scusi, Consigliere Tondo. Consigliere Tondo, è il secondo aggiuntivo che noi vi abbiamo inviato. Le mozioni, scusi, dopo le faremo, Consigliere, c’è tutto: l’avevo preannunciato ad inizio dei lavori, avevo preannunciato le mozioni a seguire.
Consiglieri, se vi accomodate, diamo la possibilità all’Assessore. Aspetti, Assessore. Assessore, a lei la parola.
Speaker : ASSESSORE CITRARO:
Come stavo dicendo, la Regione Puglia il 28. 12.2007 ha approvato il piano regionale delle politiche sociali per il quarto triennio 2017-2020, che è stato poi pubblicato sul BUR il 26 gennaio 2018. Nel 2006, al fine di programmare e realizzare sul territorio un sistema integrato di interventi e servizi sociali, a garanzia della qualità della vita e dei diritti di cittadinanza, la legge regionale n. 19 aveva istituito i cosiddetti ambiti territoriali; nel 2017, l’articolo 11 del Regolamento regionale n. 4, ha individuato tutti gli ambiti territoriali che di norma si compongono dei Comuni che fanno parte di uno stesso distretto sociosanitario.
I Comuni appartenenti all’ambito territoriale di Lecce, già negli anni precedenti avevano individuato nell’associazionismo intercomunale lo strumento migliore per favorire e assicurare la condivisione sinergica e funzionale delle scelte e delle strategie gestionali. Il coordinamento politico-istituzionale, con deliberazione del 1° marzo 2018, ha riconfermato questa associazione tra i Comuni dell’ambito, che deve comunque essere formalizzata mediante sottoscrizione di un’apposita convenzione, il cui schema viene fornito direttamente dalla stessa Regione Puglia.
La convenzione deve essere poi successivamente trasmessa a tutti i Consigli comunali che costituiscono l’Ambito per l’approvazione.
Si sottolinea che l’approvazione di tale convenzione è propedeutica e necessaria per indire la Conferenza dei servizi per l’approvazione e il finanziamento del Piano sociale di zona. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE:
Allora, Consiglieri, è aperta la discussione. Ci sono interventi? Nessuno. Dichiarazioni di voto? Nessuna. Votiamo con il sistema elettronico, prego. Consigliere Russi, deve votare. Mazzotta. Operazione conclusa.
Presenti 23, favorevoli 23, nessun contrario, nessun astenuto. La delibera viene approvata.
Immediata esecutività per alzata di mano.
E’ stata avanzata alla Presidenza la proposta di rinviare le mozioni al prossimo Consiglio comunale per cui, signori, buona giornata. Grazie.