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170 Anniversario Battaglia Curtatone e Montanara - Convegno di studi "Curtatone e Montanara nel contesto delle battaglie risorgimentali e nella memoria storica" II° Parte
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È diversa qua.
Questa cosa qua.
Burzotta Masia.
Ecco.
Direi di cominciare anche se non siamo tutti però vedo che ci siamo così tutti anche perché il tempo stringe do un attimo la parola.
Io.
Prego prego.
Passo la parola un attimo Vice Sindaco Longhi.
Se una piccola precisazione piccola presentazione poi cominceremo il nostro simposio.
Aspettiamo che si accomodino le persone.
Rudi.
Vi accomodate.
Ben.
Allora volevo brevemente come abbiamo anticipato questa mattina presentarvi.
Il lavoro che è stato realizzato proprio in occasione del centosettantesimo.
Anniversario della battaglia di Curtatone e Montanara un lavoro di grafica che è stato realizzato da il professor Carlo Saletti che vedete alla mia sinistra e Roberto Solieri qui che vedete alla mia destra Carlo Saletti.
Un docente dell' Università di Mantova coautore con Frediano Sessi di visitare Auschwitz guida al sito storico luogo di memoria Roberto Solieri creativo e grafico entrambi.
Hanno progettato e sono curatore del Museo dell' ossario di Custoza che inaugurerà il prossimo 3 giugno.
Abbiamo voluto con loro cercare di realizzare appunto un prodotto si tratta solo due prodotti ma vedrete dopo che costituiscono alla fine un' unica un unico elaborato.
Sulla guida infatti dei luoghi della battaglia di Curtatone e Montanara per cercare di unire con un filo conduttore che alle 14 a che già sono ben individuate anche con delle apposite indicazioni dal nostro territorio del Comune di Curtatone abbiamo voluto fare una piccola brochure che possa essere in un qualche modo una guida per questi per questi luoghi in cui gli è stato spiegato tutto nel contesto della battaglia cosa rappresentavano.
Allo stesso tempo è stato realizzato anche un opuscolo sui due monumenti della battaglia è quello in cui domani faremo la commemorazione che è il monumento ossario che abbiamo qui a Montanara e sul monumento dei caduti invece del quale vi ho già anticipato questa mattina che martedì 29 faremo la prima parte della commemorazione quindi io a questo punto lascerei la parola al professor Carlo Saletti per la spiegazione del progetto grazie.
La prego professore ne cerchi di essere eccome.
No.
Il bottone importante sì ecco allora intanto grazie eh sì io io brevissimamente vi era un po' che cosa ha animato la costruzione di questo pieghevole poi il collega Roberto Solieri e che farà illustrerà veramente lui qui comparirà non come creativo come umanista che colui che agita le mani per farvi vedere come funziona questo strumento perché in effetti c'è uno studio lo strumento è semplice deve essere ma dietro c'è uno studio piuttosto serrato e dobbiamo anche dire che ciascuno di noi ministri studiate i padri ispiratori nostro si chiama Carlo Elsevier devono svizzero tenace vigoroso che ha inventato il coltellino svizzero perché questo vedrete poi Roberto lo spiegherà meglio alla fine del Novecento dell' Ottocento e questo questo materiale è ispirato alla filosofia del coltellino svizzero cioè che sono poi va be' lo vedrete dopo io vorrei solo dire questo quest' anno 48 io sono stato abbiamo organizzato un convegno sui crimini di guerra nell' Ottocento a.
Castelnuovo dove c'è stata una strage omicidio una rappresaglia non si sa bene cosa sia c'è stato sono stato seguire un incontro a Santa Lucia sono stato seguire un incontro a Pastrengo oggi sono qui e sono cose che ciascun Comune meritoriamente fa per cercare di di di evocare di diffondere un sapere storico e su rispetto a una parte della storia che questa mattina è stata definita abbandonata dalla dalla conoscenza insomma comune.
Qual è il dato il dato che collega queste questi 5 6 incontri che hanno naturalmente.
Ha mobilitato risorse dei vari assessorati alla cultura che sappiamo non averli più il fatto che ciascuno sta all' interno della propria bolla cioè come se un evento fosse svincolato dall' altro e credo che non so voi sapevate che a Pastrengo hanno fatto un convegno che a Santa Lucia che è stato un convegno che a Castelnuovo c'è stato un convegno no allora che cosa che cosa ci sta dentro a questo a questo strumento che vi presentiamo ci sta l' idea che sarebbe forse il momento propizio perché questi Comuni che tanto tengono alla propria storia mettano facciano come si dice oggi con un termine che piace molto rete che facciano questa cosa che è un altro termine che piace molto all' Accademia oggi questa grande azione di fabbriche visto che è la storia pubblica cioè quella che si fa in pubblico e cioè non nelle aule universitarie e non attraverso i libri.
È più o meno.
Eruditi ma che porti ad avere una coscienza diffusa nel territorio di cosa è stato storicamente in questo territorio l' 80 per cento della costruzione nazionale di questo Stato di questa nazione che in Italia è stato fatto in questa Regione qua l' 80 per cento cioè il Risorgimento militare o armato come preferisco chiamarlo io considerando anche le sollevazioni Brescia piuttosto che il Risorgimento armato è stato fatto per la maggior parte in questo territorio allora perché questo territorio non può far sua questa consapevolezza e non può semplicemente.
Unendo come dire un intento comune è arrivare a questo grande progetto con cui Federico parliamo insomma da mesi con grande fervore cioè di museo diffuso del Risorgimento che è quello che noi usiamo fare questo strumento è serve anche a può essere una sorta di piccolo Sestante perché questi sono piccoli se stanti quando abbiamo saputo che il Comune aveva una bellissima serie in un' operazione fatta credo nella precedente dalla precedente amministrazione di una serie di quelle che Federico Longhi chiama palline cioè di cartelli che indicavano un percorso abbiamo suggerito insomma siamo trovati su questo l' idea che questo percorso ha visitato un piccolo si stante che un piccolo strumento di navigazione quindi noi modestamente ci siamo semplicemente limitati al fatto di mettere su carta e altri a costruire questa questo strumento di aggregazione per il turista perché c'è un' ultima e con questo chiudo c'è un' ultima cosa da dire i convegni sono meritorie perché mobilitano conoscenze e saperi sì sì però durano un giorno e allora noi ci occupiamo vorremmo occuparci di questo si deve occupare l' uso diffuso di 364 giorni rimanenti perché dovremmo mettere in condizioni non importa chi sia l' architetto di Berlino il il coltivatore diretto di Cesare non importa chi venga qui sappia quando è uscito che cosa è successo in questo Paese come sappia cos' è successo a San Martino o a Medole o a Custoza o qualsiasi posto qui si sia combattuto nella prima nella seconda e nella terza guerra d' indipendenza ecco questo è quello che volevo dire grazie.
Grazie Santino eccolo lì a salve mi sembra lei sì.
Quindi io posso parlare.
Allora.
Mirabolanti.
Ecco salve sono Roberto Solieri buonasera eh niente io ho avuto il che si era in punto di venire a conoscenza di questo percorso insieme a una un appuntamento che abbiamo fatto qui con Carlo e con l' assessore e niente mi è stato dato questo compito che mi è molto piaciuto dire la verità che è quello di creare appunto uno strumento diciamo promozionale diciamo così del territorio però mantenendo sempre una certa integrità anche in termini di eleganza e di contenuti non stiamo parlando di un flyer promozionale di una di una festa o altri eventi magari le più leggeri qui sarà già un percorso che raccontava una storia importante un percorso che fin da subito abbiamo sottolineato ore avrebbero avuto bisogno di uno strumento una piantina una mappa si parlava inizialmente per poter andare a tracciare questi questi percorsi e poter venirne a conoscenza in termini di luoghi di fatti successi ma anche di monumenti che abbiamo qui sul territorio e che sempre più spesso passiamo passiamo oltre insomma sappiamo dove sono e non sappiamo cosa rappresentano perché nel tempo si irrigidiscono le patatine si consumano un po' le lettere si indeboliscono e in un attimo il tempo si ferma pesantemente su questi luoghi anche in termini di memoria ecco qui abbiamo voluto in merito appunto quello che è stato realizzato e creare appunto sull' ottica di una uno strumento che deve servire a essere multifunzione.
Abbiamo diviso in 2 quello che riguarda i luoghi e i fatti e tenuto quello che invece riguarda i monumenti è leggermente slegato perché meritava una qualche parola in più quindi abbiamo concepito questo sistema e questo ha io son crollati ecco che le mie mani e abbiamo concepito questo sistema è che ha una doppia faccia ma nello stesso tempo si può dividere e diventare un indubbio strumento così abbiamo l' attenzione appunto.
Dedicata a ogni singolo argomento questo ci consente di come quando leggiamo un libro e giriamo la pagina di un capitolo di concentrare l' attenzione è esattamente su quell' argomento ecco il formato è un formato molto poche per non è normale volantino sono è un po' più stretto o più.
Magrolino come formato poi ci consentiva appunto di uno strumento abbastanza personale e caratteristico e si consentisse di vedere il territorio dal punto di vista orizzontale ecco allora a quel punto e abbiamo concepito questa cosa come richiamo nella descrizione come una una cosa bella da aprirà dal apriamo in un lato e possiamo vedere i dati sul Pil in termini di tempo e di perdite di feriti i morti la prima uno dall' altro e possiamo invece venire a conoscenza di quello che era il terreno di battaglia.
C'è la piantina dove ci troviamo quella cantina storica e quali sono i fatti successi ecco che questo ci consente a doppia faccia di poter entrare in argomenti diversi poi quando spezziamo le cose la Masia diventa altrettanto efficace questi sono i due strumenti e vengono consegnati assieme queste cose e poi funzionano anche da solo e volendo.
E li apriamo e dentro abbiamo appunto una fruizione temporale quindi nel punto 1 io trovo quello che è la discesa corte spagnola cioè il fatto storico e ho anche una descrizione breve sull' uomo parlavamo un attimo fa per il suo povero.
Piacevole il fatto che la gente usa anche il cittadino che vive in questo luogo e a volte non si ricorda neanche perché la cavalla la villa Cavalcabò si chiama così oppure non si ricorda cos' è la corte spagnola è il Comune però non sa la storia che ci sta dietro ed è bello avere uno strumento così che parte innanzitutto da chi abita il luogo e poi può andare a macchia d' olio ad allargarsi.
Anche a chi viene a visitare questi luoghi quindi questo nasce inizialmente come uno strumento per chi viene a visitare i fatti la Strada dei Giovi della storia ma in realtà serve quasi di più a chi ci abita per poter raccontare eh ecco qui abbiamo quindi in questo in questa fisarmonica abbiamo tutti i luoghi e i fatti che sono successi.
Sì sì sì e sono collegati agli argomenti che sono si panini naturalmente questo lo strumento che prende non solo ispirazione anche RAI contenuti da il percorso già esistente di pannelli che sono stati vissuti territorio e con questo finalmente possiamo navigare territorio analogicamente una una depliant in mano e possiamo veramente andare a trovare questi punti a questo proposito abbiamo utilizzato quel miglio meraviglioso strumento che vuole art ci siamo fatti una foto dall' alto e perché pensare questo territorio comunque orizzontale e non ha increspature di terreno è sparso su su una su una manciata di distanza era anche la voglia di far capire dove Montanara dove Curtatone e quindi a prendere ecco anche il perché di questo formato prenderlo io ho una visione veramente cinematografica quasi stretta e lunga ogni singola est di una volta e tornando allo strumento io quando ho fatto ho scorso i punti con la moffetta eccetera ho incontrato del dei dei monumenti a quel punto lì solo a quel punto arriva ad utilizzare l' altro aumentino.
Se mi dà un excursus sui due momenti importanti che avete operare.
Ecco le l' importanza di estrapolare i contenuti non fa nessun metodo strumento moderno che ha bensì di due strumenti.
E finiamo grazie Maestro disegniamo selezioniamo dizioni Agua punto lì con i nomi delle persone che vengono citate i e anche su questo settore di una parola non è un funzionario che le persone che vengono citati nel di pannelli.
Montanelli piuttosto che.
E allora abbiamo detto diamo un minimo di 700 partite e questo strumento saranno in Puglia.
Eh ecco questa idea di è quella di portare le persone nel tempo di ruolo quella così importante il la cosa straordinaria di storico che è andato dal Novecento però credo che a un certo punto ci si rende conto come storici se aspettative di si è si è consultata la complicata dimensionale ecco quando si entra sul territorio si riferisce al cospetto di una fonte tridimensionale pensare in grande rammarico che il terreno è una fonte istituzionale troppo spesso distano cimentano iniziando a Porto Torres con la fotografia Lorenzo diffuso e soprattutto museo topografico che consente una scoperta e una.
Ne ha una conoscenza della storia attraverso il servizio temporale e spaziale per questo vogliamo assolutamente farlo lo possiamo fare insieme dobbiamo anzi o dobbiamo fare tutti assieme se non lo faremo.
Ora ecco è per questo che questo giù sull' ultima cosa lo stroke questo strumento per finire in bellezza ha delle funzioni diverse a questo punto ed è uno strumento di inquadramento storico Jon introduzione riesco a capire di cosa sto parlando in argomento è un approfondimento sui temi sui fatti sui luoghi e dopo è uno strumento di navigazione ecco qui questo perché l' abbiamo inteso come un coltellino svizzero che funziona grazie a medici.
Ringraziamo della spiegazione sul Saletti.
Tu sei la penultima.
Allora entriamo nel vivo del nostro convegno ecco io prego se possibile di contenere un po' gli interventi mi spiace il resto comunque fate voi la massima disponibilità il primo relatore è il professor Franco Amasya professore di diritto pubblico presso l' Università di Cassino e direttore dell' Istituto di Studi Giuseppe Garibaldi di Roma titolo della relazione scienza e nazione nella didattica e nella pedagogia di Leopoldo Pilla caduto a Curtatone prego professore.
Speriamo di confermare gli appalti successivi.
Una celebrazione della battaglia di Curtatone e Montanara si può sprecare in una pluralità di profili come in pratica moltissimi episodi storici di questo genere uno dei profili che la rendono attuale è la presenza di militanze di fatto improvvisate costituite da personale docente universitario e da studenti.
Esaminando la biografia dei vari maestri che hanno combattuto delle battaglie risorgimentali ma particolarmente Curtatone e Montanara.
Come episodio più paradigmatico vediamo che non si tratta solo di amor di patria portato fino al sacrificio della vita sul campo dell' onore il che già tantissimo in quanto si tratta di sintesi fra generazioni le peculiarità di questo evento.
A nostro vedere sta nel fatto che esso per molti maestri e il compimento di una militanza esercitata su altri campi su quelli delle scienze e non solo umanistiche ma anche e soprattutto di quelle scienze de impropriamente della natura o esatte si tratta di un complimento che trova le sue radici in una concezione della scienza in quanto tale come categoria del sapere umano che si irradia nelle singole scienze e che parte da una concezione filosofica talvolta consapevole talvolta inconsapevole dell' essere dell' esistenza nella quale l' universo umano e non umano fisico e spirituale costituiscono un tutt' uno coerente e senza discontinuità in tale concezione i due pilastri dell' epica risorgimentale di ispirazione mazziniana il pensiero l' azione trovano una loro Serena implicita coerenza tanto da essere praticati con una spontaneità che non sente il bisogno di ricorrere unicamente alle categorie dell' eroico e del martirio Leopoldo Pilla e uno dei più tipici esempi di maestro del Risorgimento nel quale l' attività di ricerca scientifica l' insegnamento di risultati di tale ricerca e l' inserimento di questi due aspetti nella vita attiva sia privata ma soprattutto politica costituiscono un unico coerente processo per lo scienziato il geologo qui la infatti la vita politica costituisce il momento di raccordo fra la ditta individuale la vita collettiva e da questo alla vita universale.
Tra la ricerca spasmodica giovanile di una cattedra dalla quale trarre una stabilità non tanto del suo status economico ma della sua vocazione dei ricercatori di Maestro vocazioni che possono anche non coesistere nella personalità di un intellettuale nell' Università di Pisa le due vocazioni Di Pilla possano esplicarsi con una certa stabilità pur non mancando i problemi umani delle docenza accademica analoghi a quelli che gli fecero lasciare Napoli ma molto meno gravi problemi di gelosie di divergenze scientifiche stando a Schopenhauer più o meno contemporaneo moltiplicano tutte le università europee ma al di sopra di queste debolezze il legame di fondo tra gli uomini di scienza italiana di ogni disciplina nella fase genetica del Risorgimento forte e profondo e fecondo.
Il carattere di questo legame trova il suo impulso profondo nei problemi di fondo della nazione italiana dell' indipendenza e dell' unità.
In questo contesto sociale e politico gli scienziati si fanno comunità che individua una propria missione in cui verità scientifiche e verità e dico politiche sono praticamente fuse i congressi degli scienziati italiani non costituiscono solo un mezzo di collegamento per scambiare teorie risultati di ricerca e documentazioni questi congressi costituiscono il crogiuolo in cui la nazione operante acquisisce consapevolezza di se stessa in una dimensione ulteriore.
Che va oltre le dimensioni tradizionali della politica istituzionale e della politica economica il fatto che gli attori di questa scena si siano presentati in quanto tali docenti e discenti sul campo di battaglia.
Con una preparazione tecnica militare quanto mai sommaria ma con una preparazione psicologica direi Sicco sociale all' altezza del compito non costituisce se non la naturale continuazione di una vita condotta sulle cattedre sui banchi nei laboratori e nelle escursioni sul terreno per accrescere i pochi fondi legami fra induzione e deduzione trattoria di esperienza fra teoria e pratica dove la teoria è veramente tale quando costituisce l' enunciazione dei risultati delle esperienze della pratica nei congressi degli scienziati italiani specialmente quelli preunitari sappiamo tutti che si faceva anche politica ma una politica che non è la ricerca del potere bensì di condizioni per la conduzione di una ricerca scientifica autentica innanzitutto libera ma anche supportata da un' idonea disponibilità di mezzi.
Nei congressi degli scienziati italiani il fare politica costituisce una dimensione della ricerca collettiva della ricerca scientifica torniamo a pila che non è un caso a sé ma un esempio tipico nella sua proposta di costruire una mappa integrale della struttura geologica della penisola e gli detta le regole e del metodo di collaborazione metodo che non ignora gli ostacoli costituiti dalle barriere dei confini fra i diversi Stati il loro superamento attraverso i collegamenti degli incontri periodici la determinazione di comuni tecniche di analisi di ricerca l' elaborazione con metodo unitario di dati ed infine la formulazione di un comune linguaggio scientifico e tecnico.
Determinato da un glossario di termini di definizioni tecnico scientifiche comuni costituiscono strumenti che contribuiscono potentemente non tanto a costruire una nuova nazione ma nel caso dell' Italia a far rinascere la consapevolezza di essere la più antica nazione d' Europa.
Anche nella trattatistica nella didattica di fila i richiami ai contributi dati su un tema scientifico da precedenti scienziati italiani non costituisce l' occasione per superare sensi di inferiorità o etero stereotipi sulla propensione degli italiani solo per le belle lettere e le arti e negati a fare scienza così come fu negata dei popoli del Nord Europa l' attitudine militare degli italiani il richiamo ai contributi gli scienziati italiani serve a dimostrare che la continuità delle ricerche su un dato luogo da chi conosce il luogo e lo studio per avere l' abitato vissuto a valore e fondamento alla validità scientifica della teoria enunciata questa impostazione si inserisce nella filosofia di fondo su cui si innesta il pensiero scientifico italiano del Risorgimento sull' unità fisica e spirituale dell' universo concezione che ha le sue radici nel pensiero umanistico rinascimentale.
Un esempio fra i tanti dell' analogia fra gli eventi naturali nel caso specifico geologici ed eventi umani ed altri una lettera di pirla alla fine del mille 847 dove scrive ad un giornale francese per smentire le notizie laudativi ma grandemente l' esame e sulle cime borbonico nel Regno delle Due Sicilie i cambiamenti umorali scrive Pilla sono come angiomi IPCC e poiché la mia professione è di Giolo voglio prenderò un esempio della mia scienza allorquando nei tempi antichi del globo la superficie di questo passava da uno stato di configurazione ad un altro ciò non avveniva senza grandi azioni climatiche le quali nella nostra scienza sono chiamati ancora rivoluzioni ma i mutamenti politici avvenuti in Italia non si possono già comparare a queste grandi rivoluzioni le sigle del gruppo alle quali somigliano bene le due ultime edizioni sociali di Francia bensì a cui lenti e pacifici movimenti della corteccia terrestre per effetto dei quali la configurazione di continenti va soggetta a un votarsi senza che succeda però sconvolgimento le vicende umane dunque secondo Pilla dalle rivoluzioni o le riforme si svolgono i processi analoghi ai mutamenti del realtà fisiche questo non è materialismo stilistico ma legame inscindibile fra le diverse dimensioni del realtà del reale i sequel spirituale fra necessità effettuale e scelte morali responsabili ora questo mondo accademico si presenta agli appuntamenti bellici di quegli anni.
La storia umana fin dall' antichità ha visto uno stretto rapporto tra scienza e guerra ma si tratta di un rapporto che ho avuto sempre ieri come oggi diverse ramificazioni che possono essere fondamentalmente due quella in funzione dell' efficienza bellica della guerra sostanzialmente amorale e quella in funzione di una serie di valori che trascendono l' interesse particolare individuale ma che a loro volta possono essere anche in conflitto fra di loro la libertà per esempio può essere in conflitto con l' indipendenza l' autonomia con l' Unità e via dicendo la scienza italiana del primo Risorgimento soprattutto appunto quella di congressi degli scienziati italiani in particolare i congressi di Pisa nel mille 839 di Torino del mille 840 di 30 del mille 841 stando alle personalità dei maestri che hanno combattuto le prime guerre dell' indipendenza nazionale forse costituisce un tertium genus di rapporto con la guerra un rapporto che parte da un presupposto ribadisco filosofico per lo più implicito inconsapevole e considerando come si è detto a proposito di fila l' essere unitario senza discontinuità tra fisico e umano considera la guerra una continuazione degli sforzi per in che impone la vicenda sforzi che possano presentare dei pericoli e delle vicende ha visto anche legale come per esempio l' espressione dei fenomeni di un vulcano in eruzione.
Professori e studenti vanno alla guerra quello che potrebbe intendersi la continuazione di un rapporto gerarchico con i professori ufficiali degli studenti soldati in realtà non è tale è la continuazione di un rapporto fra generazioni di trasmissione del sapere.
Di trasmissione della conquista del sapere del progresso l' infinito del sapere umano.
Gli avvenimenti del mille 848 la prima quella dipendenza costituiscono solo una procura prosecuzione della vocazione del maestro Pilla anche se passa dalle lezioni in aula e delle escursioni vulcaniche ai discorsi patriottici ai turni di guardia.
Partecipa con entusiasmo alla costituzione di un battaglione di esuli napoletani ed assume infine il grado di capitano nel contingente degli universitari pisani destinati ad unirsi alle truppe di Carlo Alberto nel volgere di pochi mesi il la asta dal sostegno all' ipotesi federaliste patrocinate da Francesco Domenico Guerrazzi alla dichiarazione della necessità di dare vita a uno Stato unitario.
E più passa con la stessa lealtà con cui lo scienziato molta teoria con il progredire delle esperienze e delle analisi quando il Granduca aggiunge il docente di scienze di rientrare questi rimangono nei loro posti di consegna anche sotto il cannoneggiamento cui il 29 maggio mille 848 gli austriaci sottopongono le truppe toscane e napoletane a forzature.
Non si tratta di insubordinazione né di rifiuto di obbedienza il Granduca di Toscana pur essendo forse il più illuminato di principi d' Italia di quegli anni non ha capito che quei maestri e quei giovani dovevano portare a termine i loro corsi là dove li chiamava la coerenza scientifica su questi stessi piani di Curtatone dove allora si decideva l' unità di una penisola che geologici i geologi italiani delle sezioni congressuali di geologia presieduto appunto da Pilla avevano trovata geologicamente unitaria tanto da portarsi di costruire una mappa completa dalle Alpi alla Sicilia.
Una scheggia di recidere la Marrazza destro gli squarcia il 20 il muore con le stesse convinzioni con cui aveva vissuto incalzato dagli austriaci nella ritirata due studenti si voltano vedono l' amatissimo maestro con le braccia le gambe scomposte tornano sotto il gran finale dei proiettili congiungono i piedi dai caduto e gli compongono le mani Lucci sul petto poi fuggono il suo corpo del loro maestro venne arso dagli austriaci ufficialmente per evitare epidemie con i corpi di gruppi per i caduti di più alta dimensione umana.
Perché non ci fosse in futuro un luogo dove esercitare il potente culto della memoria.
Era la frustoli delusione di quell' avversario.
Grazie professor Amasya do il microfono a Lorenzo gremlin vicepresidente dell' Associazione laureati ateneo pisano e membro del comitato Pisano Risorgimento prego.
Vi ringrazio moltissimo per avermi consentito di partecipare a questo convegno la mia voce non è assolutamente autorevole come quella degli studiosi che mi hanno preceduto e la voce di un appassionato di un pisano che ha cercato nelle mie gli stimoli di una città che nelle sue varie denominazioni delle vie e delle piazze e la stessa presenza dell' edificio della Sapienza eccetera ricorda ogni momento ai suoi cittadini la l' importanza dell' appuntamento storico del 29 maggio mille 848 io quindi non ho né l' ingenuità e la presunzione di parlarvi da storico e mi limiterò le mie considerazioni mi ha espunti le mie riflessioni a voce alta ad una disamina del carteggio di Ferdinando Agostini Della Seta è un tema che ho studiato circa dieci anni fa ho avuto questa occasione.
Il personaggio e a voi già ben noto per cui cercherò di concentrarmi sulle caratteristiche del suo epistolario e sulla circostanza a mio avviso di grandissimo rilievo per cui l' epistolario.
Si concentra sulle vicende relative proprio a Montanara piuttosto che Curtatone allora Ferdinando Agostini Della Seta è il discendente di una famiglia tra le più antiche di Pisa e la famiglia Agostini che ha un palazzo ancora oggi Palazzo bellissimo in cotto quattrocentesco sul Lungarno di tramontana sulla curva soleggiata dell' Arno che ospita proprio i caffè del lusso il caffè dove Montanelli Guerrazzi e altri patrioti della prima ora leggevano i giornali come l' Italia la patria eccetera e come diceva Montanelli letti i giornali volevano i maschietti a che proprio quindi nel crogiuolo della Pisa universitaria e del lusso è a poche decine di metri dalla Sapienza che Ferdinando Agostini e alle sue radici familiari ma Ferdinando Agostini è forse potremmo dire il meno Pisano e della sua famiglia perché perché lui come cadetto il fratello maggiore Andrea secondo come cadetto viene spedito viste le sue attitudini militari so se questo è vero questo racconta il nipote.
O se poi si erano sorte di monaca di Monza per cui sono dovuti piacere per forza questo tipo di taglio no questo non lo sappiamo però no fatto sta che per queste attitudini militari per volontà della famiglia lui si reca all' accademia a Torino e diventa un grande esperto di artiglieria cioè il profilo personale di Agostini che è importantissimo che si riflette il suo epistolario.
È quello di un militare di professione questo è un aspetto di importanza essenziale perché tutti voi conoscete quello che il professor Villa ha chiamato l' oro della Toscana cioè l' abbondanza di carteggi delle lettere che i giovani si scambiavano con la famiglia professori scambiavano con le famiglie eccetera eccetera si tratta di epistolari molto ricchi e però intercorsi tra persone che.
Vedevano la guerra come un' occasione assolutamente diciamo originale straordinaria divergente rispetto ai loro interessi principali appunto lo studio il lavoro e che invece Agostini era un professionista della guerra era un artigliere erano nipoti artiglieri che segui eseguì in modo eccellente i pochi pochissimi cannoni i sei i 6 cannoni che divisi 3 Curtatone e Montanara aveva la responsabilità di tramutare sostennero invece 20 cannoni circa che era andato a.
Ferdinando Agostini viene chiamato nel 47 a istruire la guardia civica e poi la guardia universitarie.
Voi sapete momenti convulsi di entusiasmo e di anche arrendevolezza necessario in un certo senso del granduca di Toscana che cugino dell' imperatore d' Austria il quale dovette essere sempre più accondiscendente rispetto alle pressanti richieste non soltanto dei giovani ma anche della della classe.
Appunto culturale dominante in Toscana quindi il si crea la Guardia Civica si chiama Guardia universitaria e Ferdinando questi libri ha richiamato ad istruire il 22 di marzo giorno importante per Pisa la Guardia Università che la Civica partono.
Prendo il trenino che parte dalla vecchia stazione di di chiamava Luca non esiste più la strada Maria Antonia e e quindi partono per per le le le campagne lombarde Agostini ci mette un po' meno Agostini arriva.
Agli inizi di aprile per chiudere con l' esercito regolare gli studenti invece come dicono i fratelli capelli vanno a fare una girata no i perfetto lo scambio e il governo granducale cercava di spostarli avanti indietro aspettando che un po' di passasse la voglia in effetti a qualcuno passò ritorna indietro un po' si risolvessero le cose non ci fosse bisogno di versare il sangue era più prezioso per il futuro della Toscana perché quella era veramente la classe dirigente i figli dei più importanti notabili della Toscana e quindi non voleva i Gianluca non volevano anche i genitori di volontari che venisse versato sangue sui campi Lombardi quindi i gli studenti arrivano come come tutti voi sapete a ridosso praticamente la battaglia al 18 di maggio arrivano mentre Ferdinando arriva prima e viene piazzato appunto ammontare Ferdinando.
Scrive al fratello e vorrei spendere due parole su questo carteggio è proprio sul sullo stile e sul tipo di contenuto delle lettere le lettere che vengono scritte al fratello Andrea non sono moltissime e si dipanano in un periodo dalla dall' aprile alla fine dell' agosto 48 naturalmente e sono 16 sono soltanto sedici lettere ma quindi una prima differenza rispetto ai carteggi normali e di sì.
Dei volontari e dei civici si diciamo col ad un periodo di tempo limitato perché sono solitamente alla fine di giugno e gli inizi di luglio poi ritornano e per esempio so li Capei Bonci Casucci e-mail che scogli questi carteggio hanno una durata più limitata e soprattutto c'è un profluvio di lettere molto superiore abbiamo delle lettere brevi scritti di certo sul tamburo scritti sul cannone scritte male sgrammaticato con espressioni a volte quasi vernacolari perché sono i figli che scrivono veramente Caro Babbo caro mamma che si diramano eravamo che si davano del voi erano sempre il babbo e la mamma Agostini scrive al fratello maggiore porta molto rispetto molto legato e scrive meno lettera è molto lunga perché Agostini ha in mente di fare una sorta di reportage Agostino Report e questo emerge da alcune lettere che sono assolutamente fondamentali per capire le vicende militari della battaglia di di Montanari e poi delle battaglie successive soprattutto quelle di la battaglia di Custoza descritta distrutta benissimo in una lettera del luglio che ha già citato il professor Villa e anche la battaglia di San Silvestro recide il 13 maggio e che Agostini descrivere in modo molto puntuale Agostini voleva era la sua prima esperienza militare voleva lasciare quindi una testimonianza molto molto puntuale con considerazioni di carattere militare che denotano proprio la sua competenza Agostini a 24 25 anni quindi è molto maturo rispetto ai ragazzini che andavano a combattere non scrive caro troppo caro mamma mandami una cintura mandami.
E i sigari scrive mai questo lui lui si occupa di ieri del del canone e scrive i vertici militari con cui ha continuamente rapporti parla continuamente dell' esercito toscano in in contrapposizione in paragone con l' esercito piemontese descrive le forze austriache in modo molto puntuale descrive il terreno parlo di cui sono fatte le fortificazioni quindi è il suo un carteggio potremmo dire eh eh e poi infatti venne pubblicato nel mille 880 dal nipote perché frenando così purtroppo morì pochi anni dopo il tubercolosi mille 851 mila 150 e quindi poi non non proseguì la sua carriera sarebbe stata sicuramente molto importanti il carteggio veri pubblicato poi nel nell' 80 e ripubblicato nel 98.
Fernando Agostini ci consegna quindi un carteggio molto corposo quanto è il contenuto delle lettere e meno dico quanto al al numero di lettere.
Agostini scrive e racconta la sua vicenda durante tutta la campagna di 48 io vorrei però parlare in questi dieci minuti che mi rimangono e sono stati assegnati se non vado errato io cerco sempre di rispettare gli orari e cerco di rispettare l' ascoltatore quello che posso.
Agostini parla di quelli di diverse battaglie San Silvestro 13 maggio montanara 9 maggio poi Stones ma campagna eccetera quindi si va più avanti lui si aggrega all' esercito piemontese e attualmente il suo il suo mestiere quindi non si pone neanche il dubbio se ritornare a casa o no e il suo lavoro quindi lui continua a partecipare alle operazioni belliche dicevo il io pure volevo concentrare la mia attenzione sulla battaglia di Montanaro e non soltanto perché oggi siamo fisicamente ammontare questa è una grandissima emozione io ho studiato sulle carte sulle lettere questi luoghi ho ripercorso i personaggi da orecchiate della storia non da professore non da non da studioso sono capaci soltanto di commuovermi e di incuriosirsi non di capire a fondo e di riportare puntualmente mi perdonerete e vorrei proprio ricordare.
La testimonianza di Ferdinando ostili relativamente alla battaglia di mutare la battaglia di Montanara è una battaglia che rispetto a quella di Curtatone ha avuto molta meno memoria la battaglia di Montanara è una battaglia che rispetto a quella di Curtatone è stata quasi dimenticata che potremmo quasi dire che viene ricordata proprio perché è la è la gemella meno fortunata di Curtatone perché questo.
Perché in effetti a Montanara i combattenti ebbero la peggio per una ragione esclusivamente militare la la Puglia si concluse qualche ora prima a Curtatone e quindi poi gli austriaci riuscirono a aggredire Montanara non soltanto dalla parte di Mantova ma anche dalla parte di Curtatone ma non solo.
Radetzky aveva mandato un corpo anche dall' altra parte dalla parte di San Silvestro la santa che Giovannetti che era il punto i responsabili di Curtatone indicato di Agostini aveva fatto liberare dopo la battaglia di San Silvestro perché non la riteneva lo riteneva di sentirle ecco quindi che montanara venne aggredita da tre direttrici questo il motivo della di grandissimo numero di prigionieri e dello sbandamento che venne sperimentato dai combattenti di Montanara e chi Agostini racconta in modo molto molto puntuale la battaglia quindi di Montanara è una battaglia un po' meno fortunata perché coloro che vi partecipavano non ebbero modo di scrivere nell' immediato per ricordarla Curtatone ha avuto dei cantori di eccezione iniziamo a Gherardo Perucci Senofonte del battaglione universitario che ha scritto e descritto la la vicenda di Curtatone tramandando le posteri nei più minuti dettagli a Curtatone e c' era il Battaglione Universitario e tanto ruolo ideale ha avuto in questa vicenda a Montanara invece il fatto che la la disfatta sia stata maggiore e chi siano stati catturati un numero rilevantissimo di prigionieri soprattutto napoletani a impedito un una memoria della battaglia che fosse per così dire alla stessa altezza di quella di Curtatone e questo è un problema anche tra virgolette morale etico che i memoriali visti.
Diventi nella seconda metà dell' Ottocento che ricordavano la battaglia di montanara si posero in modo quasi drammatico Ferdinando la leggi nel mille 880 pubblica un racconto storico della battaglia di Montanara ideologie quando parla della battaglia di Montanara parlo soprattutto della battaglia di Curtatone perché a Montanara è una punta della mattina e poi non si vede più.
Ravelli cerca di mille 880 di restituire giustizia di dimostrare cosa all' epoca assolutamente non irrilevante che i combattenti di Montanara erano stati ugualmente valorosi rispetto a quelli di Curtatone anche se avevano avuto un numero incommensurabilmente superiori di prigionieri.
Perché il sospetto che assegnava tra diciamo coloro che osservavano già trascorsi molti anni di battaglie e Montanara era quello che combattenti di Montanaro fossero stati meno valorosi se Ferdinando Agostini fosse vissuto qualche anno di più probabilmente e qui mi avvio alla conclusione la memore della battaglia di Montanara avrebbe avuto un percorso meno ingiusto perché io ho avuto la fortuna il privilegio non soltanto di rileggere la pubblicazione per diventare una anastatica delle lettere di Ferdinando Agostini ma anche di verificare de visu i faldoni che le contenevano trovando altri documenti interessanti tra questi documenti c' era e c'è ancora Palazzo Agostini un resoconto una sorta di Menabò un un elenco potremmo dire degli argomenti rilevanti che Lagostina voleva trattare in un ricordo organico della sua campagna elettorale questo brogliaccio testimonia in modo inequivocabile che Ferdinando Agostini pur impegnatissimo poi una volta rientrato in Toscana perché viene mandato a diciamo a gestire l' artiglieria della piazza livornese aveva in animo di ricostruire di descrivere le sue esperienze nella guerra del 48 si sarebbe comportato.
Per la memorialistica e la storia di Montanara la possibilità di ricollocare la battaglia di Moon di Montanara in un posto forse più giusto più vicino nella gloria rispetto a quella di Curtatone io vi ringrazio moltissimo e quando penso al alla memoria di Curtatone e Montanara mi rendo conto nella mia pochezza i appassionato quanto sia differente appunto il.
Lo studio e la comprensione della battaglia nei suoi movimenti militari nelle sue vicende concrete rispetto a quella che è stata la successiva rievoca la rielaborazione dal punto di vista storiografico anche demagogico come il professor breccia ha evidenziato anche stamani ecco e Ghirardon Perucci scriveva alla fine dell' Ottocento che i posteri avrebbero dovuto ricordare un dato di Montanara a meno il che.
Diventassero un gregge di stupide pecore o un branco di luridi maiali nel branco di una società mascalzone Barbara usa queste parole straordinariamente forti ecco io dico che è essere qua oggi.
Nonostante voi abbiate consentito di parlare rappresenta una testimonianza forte del fatto che seguendo il vaticinio dirà non Perucci noi abbiamo fatto tesoro in memoria di questa importante tappa del nostro Risorgimento grazie.
Grazie grazie gremita per il suo bellissimo intervento molto sentito prima di passare al terzo rammento tutti soprattutto i relatori che la fine agli stessi verrà consegnato un attestato di partecipazione che non ci sarà il sindaco ve lo consegnerò io ecco non andate via Milano il prossimo relatore chiamo al microfono Paolo Fioretti presidente della Federazione regionale toscana dell' associazione nazionale veterani e reduci garibaldini.
Il titolo della relazione la bandiera delle dame lombarde ai propri toscani mille 848 prego signora grazie ringrazio di cuore l' Amministrazione per avere così degnamente celebrata onestà questa particolare ricorrenza di aver invitato anche la nostra associazione di cui porto anche i saluti della nostra Presidente nazionale la signora Anita Garibaldi gialle.
E la mia relazione cercherò di essere strettamente nei tempi perché ve ne esserlo parla di questa bandiera la bandiera e nel mille 848 alcune dame lombarde hanno donato al contingente toscano allora un breve excursus perché naturalmente non si può certo fare troppo lunga la cosa al ritorno della Prima Guerra di Indipendenza molti combattenti volontari conservarono lo spirito di fratellanza e mutua assistenza continuazione ideale dei principi che li aveva portati sui campi di battaglia proiettati verso un' unità unita libera e in Italia libera e unita come logica conseguenza Nat nacquero varie associazioni di reduci e quindi qui.
Così dai reduci delle da dei veterani del 48 49 via via si sono poi succeduti.
Veterani di un titolo di un altro si sono fusi con i veterani garibaldini e alla fine praticamente nel giro di un man cinquant' anni l' associazione garibaldina si è ritrovata essere erede di questo cimelio molto speciale questa bandiera che era stata usata a lungo come insegna sociale alle varie manifestazioni patrioti e gemellaggi ai pellegrinaggi registi che col passare degli anni era finita però in una sorta di oblio in un limbo dove l' assenza di tracce e testimonianze che la rendevano un mutuo Bram brandello di seta misteriosa e fascinosa.
Sicuramente l' azione del tempo ne aveva decretato la fine tranciando nelle fibre costringendo i custodi di allora ad una soluzione dignitosa che la imprigionata in una teca appesa alla parete della sezione della nostra associazione ma nell' anno del 2 mila 5 del 2 mila 11 quando appunto si celebrava il centocinquantesimo dell' Unità d' Italia dovevamo in qualche modo anche cercare di riappropriarci di questo importante simbolo e quindi abbiamo concesso con la dovuta attenzione e cautela ad una ad una restauratrice di vaglia la signora Concetta vadano a questo importante cimelio che è stato poi da lei estremamente venne restaurato.
E quindi non non ripetiamo poi quello che è successo a Curtatone e Montanara comunque il 48 veramente è stato un anno in cui tutto si è cambiato in maniera epocale dove tutto quello che c' era prima non è più stato possibile vederlo nello stesso modo dopo.
Quindi se c'è stato un accomunarsi degli italiani tutti provenienti da Stati condizioni diverse per stringersi tutti sotto un unico ideale e in quel momento si concretizzava.
In quel tricolore in una bandiera tricolore che erano sempre gli stessi validi per il Piemonte la Lombardia degli insorti di Milano ha Toscana granducale via.
Allora in questo senso se è una storia maschile quella che vide luoghi e battaglie su enti altrettanto storia femminile quella che arricchisce di simboli e significati alti le azioni più forti che si sono compiute proprio sui campi di battaglia di Curtatone e Montanara e parte dal mondo femminile anche quel modo corale che coinvolge un popolo intero infatti quante donne dai propri salotti culturali hanno concorso a creare un solido movimento d' opposizione allo straniero.
Quanti si son trovati coinvolti in prima persona nell' assistenza ai feriti agli esuli e quante hanno cognato sulle barricate i vari costi da Milano Brescia Roma Venezia e via via anche loro a condividere i rischi e gioie e dolori nelle difficoltà del quotidiano vivere di momenti straordinari di ampliamento così totale e in questo clima che sono nate molte coccarde bandiere e dalla partecipata ed empatica militanza di donne che anche solo cucendo condividevano con coloro che erano sui campi della mischia ideali ed aspettative molto spesso anche delusioni.
Dopo l' eroica battaglia il generale dello che già il 6 giugno arriva coi suoi soldati industriali a Brescia e lì dopo un mese esatto dalla battaglia riceve.
In regalo questa bandiera donata da delle dame lombarde le quali erano avevano fatto avere questa bandiera an con insieme una bellissima lettera e che non si può non non è che veramente particolare e questa Pam questa lettera diceva Prodi generosi toscani al vostro nome un misto di ineffabili commozioni agita ogni cuore italiano.
Voi figli della più gentile fra le gentili ferro in Italia voi sulle cui labbra suona con più squisita dolcezza l' accento del sì voi primogeniti cultori dell' antico e nuovo incivilimento italico voi i primi a correre ad affrontare sotto il vessillo tricolore della civiltà la ferocia dei barbari.
Era divino volere e l' albero della libertà fosse innaffiato dal più purosangue italiano lume d' intelligenza gentilezza di cuore e vigore d' ingegno tesori da venire inteso di gioventù furono spenti gli sviluppi sui casali campi di Curtatone ove però cadendo prepararono per il domani la vittoria al valore italiano il grido dei vincitori non poteva però coprire gemito doloroso che sorse in tutta Italia alla perdita di tante vite preziose ai pianti delle madri e sorelle vostre si unirono le lacrime da altre madri e sorelle consapevoli tutti di tutta l' amarezza del lavoro dei vostri lutti perché ansiose anch' esse dei loro cari e tremanti al pensiero che tante amate fronti serene di giovinezza scintillanti di speranza guerriera non abbiano più a ricevere l' inebriante bacio del ritorno ma l' Italia è ancora in pericolo il barbaro cui è prodezza il numero va ingrossando se mitezza di cielo e di costumi squisito senso di bellezza fanno della città dei fiori il tempio delle arti e sarei membro adesso eppure la terra delle anime forti.
Alle delicate forme ai soavi concetti del poeta di Laura può contrapporre bisognosi fremiti del Rivellino le meditazioni del Macchiavello le prove cocenti creazioni di Michelangelo la parola sonante del Savonarola e la spada di Ferruccio e l' ingegno scopritore di Galileo soffocate le voci di dolore Toscana tutta freme armi e manda nuovo grido di guerra altri combattenti corrono a riempire le diradate file beh vogliano eletta vostra gioventù accogliere questo vessillo e noi le offriamo Benedetto da pastore della Chiesa d' Ambrogio e accompagnato dalla preghiera e il Dio della vittoria lo renda trionfante ma senza nuovi sacrifici troppo funesti basta che il sangue da voi versato a Curtatone per l' Italia indipendente e libera ed una perché siano fatte indissolubili vincoli della nostra fratellanza.
E quando un giorno compita all' italiana Vittoria saranno i nostri vessilli deposti in Santacroce fra i momenti delle parti glorie noi venendo ospiti della vostra città rivedremo forse questa bandiera scorporata e lacera ma circondata da un' aureola eterno di gloria e semmai qualche donna vestita Bruno sollevasse gli occhi lacrimogeni a cui vessilli noi stringendolo in silenzio la mano ben sapremo di che si da Olga D' Olga e genuflessi a piè del Tarì divideremo se ho la volontà del pianto questa lettera è firmata da fammi Spini Angela battaglia Fumagalli Fanny Bonacina Fumagalli erano tre dame milanesi di cui purtroppo si sa ben poco fa parte di una di queste era fammi Spini che ha avuto anche a che fare con proprio gli austriaci perché.
Molto fervente patriottica a ha continuato a cercare di fare la sua personale guerra contro gli austriaci anche attraverso dei piccoli gesti di disobbedienza tipo quello che è avvenuto durante il funerale di dandolo quella circostanza veramente la polizia era molto negativa nel fare o non fare detto questo funerale però la gente era tanta quindi non poteva evitarlo naturalmente c' era un cordone di forze molto dispiegato e sul più bello fra tutto questo popolo a un certo punto attraverso questo passaggio di questa bara.
Questa famiglia riuscì a deporre improvvisamente in maniera la polizia non potesse fermarla una corona d' alloro e di fiori tricolore cosa che non poteva essere accettata in quel momento ma che dovesse passare quindi questa cosa a costo lei molta molta insomma serie di notevoli controlli da parte della polizia.
Poi tot toscani rientrano a casa e naturalmente generale dell' OSCE consegna la bandiera al Comune il quale naturalmente non osserverà questa bandiera nel tempo salvo che poi rientro diciamo così nel prosieguo delle condizioni e 49 la situazione cambia e quindi in Toscana rientra l' austriaco però una o se ho ben più duro di declinando anzi rappresentato prima e quindi la città vedrà addirittura una situazione molto tesa in cui.
Truppe austriache addirittura io operano la fortezza emetteranno i propri cannoni rivolti verso la città verso i cittadini in segno di minaccia e quindi oltre a questo avranno un atteggiamento estremamente.
Denigratorio proprio nei confronti di quelle che erano le memorie di Curtatone staccando le targhe con i nomi dei caduti toscani a Curtatone e Montanara e prima facendole praticamente sparire poi seppellendo e nel territorio della Fortezza e lì sono rimasti fino a che nel 59 successivamente al 27 aprile lancia il granduca verranno riportate fuori così come.
Prima uno dei fiumi decreti del governo toscano provvisorio proprio il 28 aprile.
Decreterà il 29 di maggio ritorni ad essere sesta.
Per questo nazionale in pratica il Governo quindi si ricordi Curtatone e Montanara e si riportino le tavole di bronzo al all' antico splendore ma soprattutto all' antica la cura e alla all' amore della cittadinanza quindi.
Riprendo un attimo qui il discorso e poi.
Praticamente.
Questa bandiera già nel nel mille 898 al cinquantesimo dell' anniversario della battaglia ancora esisteva abbastanza integrati sono o forse scolorita e però continuava ad essere presente nelle varie cerimonie e fino addirittura ne abbiamo traccia nel mille 921 quando rientra in patria la salma del Milite Ignoto e venne inumata allo stare della patria addirittura in quella circostanza viene descritta come una delle oltre 10 mila bandiere presente in tutto questo grandissimo stuolo di di festa e viene applaudita come una delle più sentite una delle più amate bandiere quindi già questa è una.
È una bella immagine che praticamente sembra concludere in questo modo la sua la sua onorata carriera vivandiera a servizio sempre di un ideale.
Lei ha visto appunto nascere dalle mani gentili fuori generosi di tre donne e che si è portata praticamente fino in fondo fino a veder concluso in qualche modo idealmente quello che allora veniva considerata la quarta guerra di indipendenza ma che oggi magari vediamo in un' altra forma la prima guerra mondiale.
Quindi oggi il meraviglioso è quasi miracoloso intervento di restauro e visibile ciò che il tempo ci ha lasciato di lei la bandiera.
È esposta nella sede del Consiglio regionale Toscana a Firenze luogo ideale per rappresentare la partecipazione di tutta la Regione a quella guerra che vide volontari a partire dai più piccoli paesi così come dalle città o lo stesso animo come ci ricorda un x oggi era uno dei suoi dei volontari che nei suoi ricordi ci scrive ma della patria all' infinito affetto nei orrido recenti ogni Amor vinse vinse il pianto materno e fu più forte lasciando amare la frontiera e affrontare la morte quindi di quelle donne toscane che avevano cucito invece le croci tricolori da tenere sulla giubba turchina dei volontari molte ovvero la gioia di riabbracciare i propri cari.
Per lo meno fortunate persero figli fratelli o compagni Carlo Alberto Bosi 7 invece dar voce interpretando un sentimento molto forte di condivisione come già aveva fatto all' epoca del 48 scrivendo la Tim prende avvio in questo caso scrive l' anniversario di Curtatone.
Sono 29 anni che andò via ovvero Giulio e non è più tornato partì la sera sui sull' Ave Maria dopo avermi baciato e abbracciato fu il 20 marzo posso aprile maggio ma lui non ritornò sui viaggi ma che alla fine son tornati a rifiorire ma il figlio non l' ho visto comparire aveva indosso una succinta vesta guarnita in rosso di colore turchino la daga al fianco e li copriva la testa piegata a destra un vago trentino.
Sul petto a manca dove batte il cuore una croce di nastro tricolore al collo un fazzoletto ricamato stanno pur bene non è più tornato estati quel suo tavolo guardava come si guardano le cose più care ma nel fondo del Consiglio volava Chaibi tenerlo in lasciarla andare i fratellini lo guardava pure meravigliati e povere creature gli diceva Giulio come mai quando ritorni non tornò più mai ovvero Giulio io vengo a dirti addio l' armata se ne va parti cantando un vice restano partissi anch' io forse ritornerò ma chissà quando.
Ti aspetterò non piange il mio tesoro lassù nel cielo se in battaglia Moro sono 29 anni e dolente di quel canto e lo tenuto ambiente.
O quante volte al tramonta il sole sull' ora mesta della prima sera o incantati quelle sue parole devotamente come una preghiera preghiera che dal cerchi tu saudita mi diede forza sopportare la vita e che ripeto ogni anno a bassa voce il 29 maggio in Santa Croce.
Grazie passiamo da Alessandro Minardi vicepresidente del comitato della Romagna Toscana per la promozione dei valori risorgimentali titolo della relazione i romagnoli toscani a Curtatone prego grazie bene i romagnoli toscani che cosa strana siete tutti abituati a sentire parlare della Romagna la Riviera e della Toscana.
Il mio accento romagnolo eppure vengo da un posto che è stato amministrato e creato dai toscani circa cinque secoli e mezzo fa la Romagna Toscana è una piccola striscia di circa 15 Comuni sul versante romagnolo dell' Appennino che è stata amministrata governata in sardi casi come terra del sole realtà dai toscani là di tutto il Medioevo Rinascimento e nei secoli successivi e sono stati provincia di Firenze fino al mille 923 allorquando una pessima decisione di un dittatore ci portò snaturato la nostra storia in una Regione che per noi era qualche cosa di completamente nuovo bene quindi io sono qui a rappresentare una storia poco nota perlomeno poco nota a chi si occupa dei grandi fatti soprattutto delle delle grandi città Firenze Pisa siamo okay i miei quindi parlerò di cose relative a pochi intimi fra i 15 Comuni della Romagna Toscana.
Questi quindici comuni una volta organizzata la guardia civica e crea la Guardia Civica nel nel mille 847 diedero immediatamente vita ognuno ad una compagnia e queste compagnie forti di oltre 100 teste si organizzarono il territorio grazie anche alla partecipazione non solo delle delle istituzioni ma anche degli strati della popolazione che sino ad allora erano rimasti ai margini della seppur scarsa vita politica di questi Paesi mi riferisco ad esempio alle donne che da quello che emerge dalle cronache locali si spesero in tante occasioni per le.
Riconfezionamento delle cartucce per la realizzazione delle delle uniformi che per la realizzazione di eventi che potessero portare denaro nelle casse della Guardia Civica e dei gruppi dei gruppi volontari quindi all' inizio del mille 848 possiamo contare 15 compagnie per un totale di mille 800 uomini ognuna delle quali con alloggi comando armeria istruttorie soldati a tempo pieno ancora prima della concessione dello Statuto Leopoldino nel febbraio del 48 la Guardia Civica divenne un' importante palestra di democrazia perché i militi dovevano eleggere i propri ufficiali organizza le liste elettorali composte da composti da tre candidati.
Questo sistema fu un un importante strumento per innescare un dibattito in località così piccole perché pensate comuni che non arrivavano all' epoca a 5 6 mila abitanti parlo di quelli più grossi Comune di Modigliana per esempio e quindi avere l' obbligo di eleggere i propri ufficiali portava a dover dibattere i temi della vita della piccola comunità e della piccola formazione militare per quanto riguarda l' organizzazione a causa del parziale isolamento del territorio determinata dalla scarsità di ieri comunicazioni attraverso gli Appennini e dalla distanza del porto di Livorno che sbarcavano le armi acquistate in Francia la Civica venne equipaggiata con armi e buffet teorie prodotti a Modigliana.
Importante centro manifatturiero della sottoprefettura di Rocca San Casciano venne così affidato il compito di realizzare in Sicilia l' armaiolo Giuseppe Ferdinando liberali Giverny cinturoni foderi per le baionette Buffett serie in genere minore vennero realizzate da Silipo Ravaioli mentre delle sciabole e si occupò Carlo Di Cosimo Bandini quindi la partecipazione popolare a questo punto era ai massimi livelli perché tutto veniva prodotto lì tutto veniva finanziato lì e tutto veniva sversato e condiviso sul territorio quando fu chiaro che la guerra in Lombardia eminente furono chiamati a raccolta volontari regolari e affluirono alla dominante e successivamente da qui spediti nei due campi di addestramento di Pietrasanta Pistoia finalmente il 21 marzo il Granduca diede l' ordine di muovere le truppe nel contingente toscano che erano circa 300 Romagnoli sia volontari e militari di professione appartenenti a tutte le arti Romagnoli né possiamo così trovare tra i civici tra i cacciatori volontari di frontiera nella fanteria inquadrati soprattutto nel nel reggimento Real Ferdinando nell' artiglieria nei dragoni e addirittura tra gli universitari del Montanelli fra questi militari ricordiamo il tenente colonnello cresce il mazzo Grezzani ed il capitano venerdì se era già stato più volte decorato nelle campagne del mille 815 sia per la battaglia di Tolentino che per l' assedio di Gaeta.
Così come tra i volontari civici spicca Silvestro Lega caposcuola dei Macchiaioli l' autore di alcune tra le più importanti opere pittoriche del Risorgimento.
Lorenzo verità fratello di quel don Giovanni Verità che portò imbarazzo Garibaldi durante la trafila e Silipo Palanca eroi di tutte le campagne che Ribaldone nonché uno dei principali artefici nel mille 860 delle lezioni di Guerrazzi all' Assemblea Costituente nel collegio di Rocca San Casciano al battesimo del fuoco i romagnoli toscani sempre farsi onore e dal 10 maggio vi fu il nostro primo caduto Marco Albani Morchio insieme al proprio comandante fiorentino Landucci nella piena di Marmirolo durante una scaramuccia con gli industriali del generale venete a seguito dello scontro di Curtatone e quasi un terzo dell' armata Toscana fu messo fuori gioco l' abbiamo sentito più e più volte stamattina 3 mila 241 prigionieri e stando al Peruzzi subirono la deportazione la prigionia in Boemia vi era anche il romagnolo Vincenzo Pace il quale ci ha lasciato una breve memoria di quei fatti raccontando il suo viaggio fino a Poniz Graz e ritorno nell' autunno del 48.
Curtatone per noi cambia tutto e non a caso il primo atto di molte amministrazioni locali all' indomani della caduta dei Lorena celebrare estremamente la battaglia commesse pubbliche se rimane cerimonie la battaglia di Curtatone segnò la nascita del senso di patria e diffuso un profondo desiderio di libertà in ogni borgo ed in ogni strato sociale se chicco di grano caduto in terra muore da molto foto ed il frutto morale e civile di questo sfortunato ma provvisorie evento bellico fu senza dubbio enorme e lo sappiamo bene perché da noi è partita la trafila garibaldina e se noi andiamo ad analizzare e studiare la storia di quanti hanno nascosto ospitato Garibaldi lo hanno portato in salvo lo hanno anche semplicemente protetto non dicendo ai gendarmi austriaci dove si trovava bene tra queste persone troviamo moltissimi cognomi e moltissime parentele con i reduci di Curtatone uno per tutti ad esempio don Giovanni Verità e nascose Garibaldi non nella propria casa che era la canonica della parrocchia di Modigliana ma nella casa del fratello che era appena tornato dalla dalla prigionia in in Boemia e abitava nel borgo e quindi lo nascose nella casa di un reddito di POR di portatore quindi quale miglior rimando all' anno prossimo che sarà l' anniversario della trafila garibaldina per continuare a parlare di Curtatone e Montanara grazie.
Grazie anche complimenti perché è rimasto anche nell' equivoco bellissima la sua documentazione storica adesso diamo la parola avvenuti muratore la signora Maria D' arconte presidente dell' associazione faro tricolore titolo della relazione il Risorgimento tra nord e sud tra memorie mistificazione prego signor conte grazie allora.
Io non venite grazie a coloro che sono rimasti purtroppo siamo siamo pochissimi permettetemi solo di di esprimere i miei ringraziamenti alla amministra all' Amministrazione comunale di di Curtatone per avere organizzato questo convegno ogni sindaco Carlo Bottani l' Assessorato alla Cultura con la dottoressa Anna loro con la quale ci siamo scambiati spesso nei.
Va bene e ci siamo scambiato e dei messaggi e vorrei spendere due parole sul dire che comunque questi questi convegni servono sono importanti perché fanno riflettere così come le ricorrenze non sono delle semplici che non devono essere delle semplici celebrazioni ma delle occasioni di riprendere in mano determinati argomenti prima prima di tutto ecco vorrei portare il saluto dell' Associazione culturale faro tricolore e rappresento in qualità di Presidente ma anche come Vicepresidente di.
No sì.
Vice Presidente del.
Allora no vice Presidente del Coordinamento nazionale delle associazioni risorgimentali e anche come Vicepresidente del dell' istituto del Risorgimento Comitato di Mantova recentemente di cui saluto qui il presidente professor Nardini.
Voglio essere più breve possibile ma vorrei esprimere prima di tutto qualche riflessione sulle relazioni che ci hanno preceduto soprattutto quelle realizzazioni quelle relazioni corpose scientifiche dei professori che hanno parlato durante la mattinata e e che sicuramente sono un contributo molto più ampio di quello che posso dare io sono un ex insegnante di lettere appassionata di storia cultrice di storia ma non ricercatrice di storia e si divulga attrice di storia perché la nostra associazione è proprio quello sì propone in questo suo scopo quello di divulgare allora qualcuno ha quasi questa mattina ha cosiddetto quasi con compiacenza che è scomparsa la storia del Risorgimento dalle cattedre universitarie ecco questo è mi duole mi vuole invece segnalare come insegnante di lettere che una sconsiderata riforma scolastica che ha tolto dalla dalla scuola primaria e parlo della scuola elementare per capirci lo studio della lo studio della storia del Risorgimento ha fatto sì che tanti ragazzi arrivino in terza media fase di ignorare quelli che sono i presupposti della nostra del nostro essere Nazione che non vuol dire essere nazionalisti ecco anche la lettura che è stata fatta nel nel negli anni Sessanta dagli anni 60 in poi diciamo dagli negli anni Ottanta no del Risorgimento come.
Della patria insomma come qualcosa legato al periodo fascista ecco noi dal 2 mila 11 stiamo recuperando e la nostra posizione non per niente è nata nel 2 mila 10 proprio dalla volontà di un gruppo di amici proprio di riportare e di riportare in auge ecco questo questo importante periodo storico che ha posto le basi del nostro essere presenti oggi sulla scena europea e mondiale.
Ma veniamo all' argomento della mia relazione che divaga completamente da quello che anche perché si è detto quasi tutto oggi della ci si potrà dire ancora ricercatori proveranno troveranno sicuramente altri documenti e quindi si continuerà a parlare e spero per molto tempo nella battaglia di Curtatone e Montanara ma quello che mi preme anche come allora mantovana mantovana ma di padre calabrese e quello di.
Uscire sempre anche dal nostro municipalismo no.
E molto spesso la storiografia ufficiale ha ignorato il Risorgimento nel Sud ha ignorato l' apporto io quando andavo a scuola non sapevo affatto che è dei napoletani fossero stati presenti in questa battaglia non sapevo solo dagli studenti toscani.
E.
Cosa è stato cioè è stata una migrazione voluta questo è stata o.
E tutto quello che riguarda il sud è.
Mi è stato considerato marginale rispetto dando la prevalenza appunto qualcuno qui ha affermato che tutti gli eventi più importanti della nostra della nostra del nostro Risorgimento sono avvenuti qui nel nostro territorio sì le le guerre di indipendenza sicuramente la prima la seconda la terza si combattono più o meno nei territori fra fra i territori di diciamo delle province no di Mantova Brescia di Verona ma anche in tutta la Lombardia.
Le guerre rese ma il 48 è stato un fenomeno invece che ha investito assolutamente tutta l' Italia inoltre inoltre possiamo affermare una cosa che sicuramente la parte lapalissiana cioè che il nostro Risorgimento affonda le sue radici nell' illuminismo nell' area nella.
La rivoluzione francese e nell' età napoleonica e che le esperienze fra nord e sud sono state molto simili a nord abbiamo avuto all' arrivo delle delle truppe napoleoniche il fenomeno delle rivoluzioni indotte e quindi la formazione delle delle Repubbliche la Repubblica Cisalpina Repubblica Cispadana dove è nato appunto il tricolore il tricolore e come diceva bene la Fioretti era l' elemento unificante del 48 perché anche la bandiera di Daniele Manin vi faccio un esempio appunto per il contatto che abbiamo avuto con il un' associazione che è a noi affiliata veneziana.
Io ho potuto vedere proprio quella bandiera bianca rossa e verde grandissima e con un rettangolo con il leone di San Marco e qualcuno pensa alla Repubblica di Venezia fondata da Daniele Manin come una un risorgere della della Serenissima assolutamente non è così è una Repubblica mazziniana la Repubblica democratica e quindi.
Al nord abbiamo avuto questo questo fenomeno al sud cosa abbiamo avuto delle esperienze analoghe.
Ricordiamo nel mille 799 la la.
La rivoluzione partenopea che ha avuto come protagonista proprio una donna Eleonora de Fonseca Pimentel e io partirei proprio da lei a parlare tutto delle donne importanti del nostro Risorgimento purtroppo non abbiamo né tempo né forse non è questo il luogo ma avremo spero occasione di parlarne ancora ecco ma dopo che c'è stata l' esperienza murattiana ecco lì a quel punto posso dire una cosa che l' Italia si sarebbe potuta fare partendo da sud attraverso appunto Gioacchino Miraglia o partendo dal centro come aveva pensato Ciro Menotti che aveva chiosato addirittura che il Duca di Modena potesse incarnare potesse diventare il re della futura Italia oppure partendo dal Nord come poi effettivamente avvenne o attraverso i Savoia chiedono in merito se non altro rispetto ai Borboni e qui rispondo anche ai neo borbonici di oggi ecco e sono.
E pullulano equo e sedicenti storici e non che dimenticano la lezione dei veri meridionalisti Giustino Fortunato di Gaetano Salvemini che non negavano ha fatto l' Unità d' Italia ecco il I il Meridione Meridione ha dato ha dato numerosi esempi di poi poi però l' Italia si è fatta in una certa maniera e possiamo non essere del tutto d' accordo su quello su quello che avviene nel post unitario nella gestione posto in Italia ma non possiamo buttare via il bambino con l' acqua sporca ecco quindi io e vorrei sottolineare che molto spesso il.
Molto spesso i moti avvenuti nel Nord sono stati preceduti da molti meridionali ecco per esempio e qui adesso andiamo su.
Allora il ha il titolo ecco era proprio il Risorgimento tra nord e sud non vorrebbero andare oltre i tempi sono velocissimi cerco di essere velocissima ecco perché questa cartina allora intanto finalità didattiche della nostra associazione che noi andiamo proprio nelle scuole a fare un itinerario a far vestire la storia ai ragazzi li fa facciamo scegliamo insieme ai loro professori 2 o 3 2 per classe e facciamo vestire i panni sì perché questa casa cartina la facciamo vedere per prima.
È una cartina molto interessante perché dal mille 815 fino al mille 859 come è stato ben sottolineato oggi non cambia assolutamente niente quindi nella Carboneria nella giù in Italia riescono a fare qualche cosa a mutare quello che è l' assetto della nostra penisola il lo stato più esteso lo vediamo è proprio il Regno delle Due Sicilie era anche quello più popoloso andiamo avanti ma i moti carbonari i primi moti carbonari scoppiano proprio a Napoli e chi si ricorda più però i nomi di Giuseppe Civati e di Michele Morelli erano ufficiali.
Dell' esercito borbonico della cavalleria dell' esercito borbonico mandati nella zona di Nola a citare il brigantaggio esisteva già era già che ho la voce un po' giù.
Che esisteva già prima della dell' Unità no no ma non è non è per l' acqua per allora esisteva già prima dell' Unità d' Italia viene sono stati mandati i moti successivi sono quelli che scoppiano invece a Torino sempre moti promossi dalla Carboneria e diciamo che Giuseppe Mazzini assiste a soli 16 anni al partire da Genova era la città più frizzante del del Regno di Sardegna perché era un porto di mare dove circolavano le le merci e persone ma anche le idee e siamo e quasi tutti i nostri patrioti sono transitati proprio da Genova e cosa scrive.
Mazzini scrive proprio che quel giorno in cui vede partire questi esuli dai moti del 21 che sono stati condannati all' esilio scrive quel giorno fu il primo in cui si affacciasse confusamente all' anima mia non dico un pensiero di Patria e Libertà ma un pensiero che si poteva quindi si doveva lottare per la libertà della patria.
Andiamo ecco lui nasce nel mille 805 mentre è in esilio a Marsiglia fonda la Giovine Italia ecco il punto di cambiamento è è proprio il passaggio dalla Carboneria che è filiazione immediata della Massoneria alla Giovine Italia che non ci circonda più di mistero anzi diffonde clandestinamente i fogli mandati da Mazzini e si formano capillarmente in tutta Italia dai comitati mazziniani e dai sottocomitati pensiamo io vengo da Desenzano del Garda allora c' era un comitato di Brescia con a capo Tito Speri e al come sottocomitato che rosso o abitato anche a Desenzano con il capo un certo Pietro Zaccheroni in cui pochi sanno dell' esistenza ecco ma volevo creare volevo anche parlare di quelli che sono i collegamenti tra nord e sud come via Curtatone vennero a combattere i volontari toscani così i fratelli Bandiera che non erano altre che Attilio di Emilio Bandiera figli de I Francesco Bandiera Fiera un Barone e ammiraglio dell' Imperial Regia Marina austriaca loro stessi erano ufficiali di marina austriaca avrebbero potuto avere un avvenire tranquillo si dice invece scelgono di disertare dalla marineria austriaca fondano una società segreta una società no associazione che si chiama Esperia ma chi si fonde poi con la Giovine Italia Esperia era il nome che i greci antichi davano alla Alitalia Terra di occidente ed ecco i fratelli Bandiera accorrono cioè.
Si trovano in in esilio ci trovano in esilio a Corfù che era territorio inglese e mi giunge loro la notizia di una rivolta di Cosenza rivolta del 15 marzo mille 844 una rivolta promossa veramente dalla Carboneria però a cui loro accorrono con cosa pochissimi mezzi partono con un' imbarcazione era al San Spiridione sbarcano alle foci del fiume Neto con 19 compagni in 19 erano in tutto no pochissimi ma pensavano comunque secondo l' ideologia mazziniana che era quella di portare una scintilla e poi potesse pro procurare un grande incendio no di arrivare a Cosenza ma vivano Cosenza a rivolta già soffocata a Cosenza c' era stata una assembramento nei pressi dell' intendenza che viene però disperso e ci furono anche due morti i Fratelli Bandiera poi appunto traditi sia da un loro compagno e sia anche dal fatto della loro corrispondenza con con Mazzini che si trovava in Inghilterra ma le lettere di Mazzini venivano aperte dalla censura inglese per il per volontà dello Stato borbonico per poter controllare Mazzini quindi avevano avuto notizia di questo stacco di questa volontà di questo smacco per cui arrivati a San Giovanni in Fiore vengono imprigionati e fucilati nel Vallone di Rovito il 25 luglio del mille 844 siamo prima del 48 ma andiamo ancora avanti ecco e il re era Fernando di Borbone.
Caratteristiche di quest' area noi di solito le diciamo ai ragazzi no non era molto diverso da Vittorio Emanuele secondo a amava la buona tavola ma va anche la caccia amava che si vantava di aver letto un solo libro nella sua vita cioè quello il regolamento militare sembra che quello gli bastava insomma non era spiegherà e il demerito diciamo dei Borbone fu quello proprio di non aver capito di lasciare in vigore la Costituzione concedevano la Costituzione quando erano in difficoltà dopodiché la ritirata immediatamente quando invece poi le cose si mettevano a posto così richiamarono I e Ferdinando di Borbone è stato chiamato anche il re bomba perché ha per il cannoneggiamento di Messina eccetera.
Ma.
Ferdinando di Borbone è quello che anche da l' ordine di ritirarsi al contingente inviato in aiuto di Di Carlo Alberto dopo la dopo che il Papa ha ritirato le sue le sue truppe ma perché perché a Napoli era scoppiata una rivolta il 15 maggio se non sbaglio non tutti ritornano Guglielmi e Guglielmo Pepe Cesare Rossarol tanti altri rimangono Guglielmo Pepe sarà poi chiamato da Daniele Manin alla difesa di Venezia addirittura a dirigere proprio la discesa a terra inizia.
E invece Cesare Rossarol morirà poi combatterà qui a Curtatone poi morirà anche lui per difendere il forte di Marghera a Venezia.
Quanto di tempo niente.
Qualche minuto solo qualora allora grandi speranze aveva ucciso in Italia il litio cioè la sua rielezione di.
Papa Pio Nono Giovanni Maria Mastai Ferretti era stato.
È stato vescovo di Imola guarda caso e non.
Vescovo di Imola ecco va be'.
Ok la Romagna e allora vescovo di Imola e il quale era conosciuto per le sue idee liberali infatti appena va al potere diciamo che concede delle delle Libertà ecco per cui accende le speranze e ancora una volta prima del 48 prima del 48 ci fu un' altra rivolta vediamo in Calabria.
Allora scusatemi se parlo della Calabria qui dove siamo in ma noi conosciamo e sappiamo benissimo tu quasi tutto dei Martiri di Belfiore giusto siamo nella terra di Mantova ma pochi sanno dei martiri di Gerace per fortuna che Aldo Cazzullo in una sua lettera in risposta sul Corriere della Sera comparsa il il 7 aprile di quest' anno li ha tirati in ballo e quindi e quindi sa che qualcuno non è andato a cercare chi fossero questi questi marchi dello Jonio del Ionio si chiamavano allora o martedì di Gerace erano in realtà.
5 Giovannino cinque giovani calabresi tutti di famiglia benestante i loro nomi sono quelli che vedete e non li sto a elencare perché perdere troppo tempo ecco e e tutti di famiglia benestante mandati a Napoli a studiare giurisprudenza lì vengono in contatto con le idee mazziniane e vengono immediatamente espulsi dalla sia dall' università e dalla città di Napoli come sovversivi non ci si voleva imitare le famiglie che contavano no e quindi li rimandano a casa nei loro Paesi fatto sta che questi giovani mantengono i loro rapporti con con il comitato mazziniano o il comitato diciamo insurrezionale di mazziniano murattiano non si sa bene che cosa no della a Napoli hanno.
E il piano che viene elaborato a Napoli e quello di far scoppiare una rivolta nelle zone periferiche del Regno delle Due Sicilie quindi dove a Palermo a Messina a Reggio e nella zona di Geraci che è la cosiddetta Locride allora andiamo a vedere un po' si trova cattiva.
Eccola eccola qua allora il il piano era questo cercare di fare all' ANT allontanare le truppe che discendevano cioè erano poste a difesa della città di Napoli e mandarle nelle altre zone E di fatto di fatto la rivolta scoppia prima missina il primo settembre o successivamente a Reggio Calabria e nelle regioni e nelle città vediamo se riesco.
Perché io con la Puglia le dita non ho molto e infatti niente allora fammi vedere.
Scusate un nuovo immobile pubblico no adesso ti dicono ti dico.
Ma no no volevo volevo mostrare le zone la cartina.
Eh eh eccoci allora vede ma non va per conto suo no no.
Allora vedete dove c'è Locri lo-fi questa è la zona della Locride e quindi c'è Geraci e proprio se sopra io non mi azzardo a toccare niente poi c'è Bufalino ecco c'è bianco e la rivolta nella zona nel distretto di Gerace scoppia in questa in questa zona della Locride in pratica niente il adesso però non ho più tempo.
Volevo dirvi e quel Schott intendente e mi ha sorpreso trovare questo termine mi è mi è più familiare soprintendente no invece il suo intendente che stava a Reggio a Reggio Calabria ed era lo stesso che aveva diciamo.
Represso la rivolta promossa dai Fratelli Bandiera si mette subito in campo si si imbarca per raggiungere bianco ma viene intercettato presso il Capo Spartivento lì viene preso prigioniero ma non gli viene torto un capello perché a questi ragazzi questi giovani in realtà sono degli idealisti e pensano che i prigionieri politici debbano essere trattati in modo onorevole rispettoso insomma e quindi non gli fanno niente fatto sta nella racconto in breve in pochi giorni la rivolta venne repressa perché vengono inviati del 2 fregate con le truppe napoletane che sbarcano a Reggio Calabria e marciano verso.
Verso Gerace verso cioè reprime uno prima la rivolta di Reggio Calabria dove ci furono quattro fucilati ecco e poi raggiungono anche la zona di serate e lì proprio ci fu un processo sommario affrettato da questo buonafede buonafede si chiamava Antonio in buona fede questo sovrintendente affinché non ci fosse il tempo di chiedere la grazia per questi questi giovani.
Andiamo un attimo avanti ecco vediamo Gaetano Ruffo questo Ruffo ci ricorda il cardinale Ruffo di Calabria questa è tutta un' altra persona e vedete un giovane avevano tutti tra i 20 e 28 anni e immaginate no ecco a loro loro cosa che vengono quindi fucilati e buttato in una fossa comune chiamata la Lupa.
La lupa solo nel mille 931 e qui cioè dobbiamo rendere in qualche modo giustizia allora solo perché è fatto in epoca fascista allora è una cosa negativa no ecco io dico che il monumento a questi a questi cinque giovani cinque giovani morti punto per per un' idea d' Italia.
E viene fatto proprio il 7 giugno del mille inaugurato 7 giugno mille 931 vediamo cosa c'è scritto sul loro ecco ripetano i secoli che qui vennero fucilati bello Michele da Siderno Mazzone Pietro da Roccella Jonica Russo Gaetano da Bovalino Salvadori Domenico da Bianco nuovo.
Verducci Rocco da Arafat precursori di libertà ecco io avrei avrei ancora molto da dire perché ecco.
Vi dico semplicemente questo perché forse può essere interessante come dato la partecipazione alla rivolta desunta dai perseguitati politici e dalla maggiori cultore cioè maggiore raccogliete raccoglitore proprio i documenti Vittorio Visalli il quale scrisse i calabresi ma pubblicò nel cioè pubblicò nel mille 989 quindi tempi recenti Vittorio Pisani alla presi nel Risorgimento italiano storia documentata delle rivoluzioni calabresi dal mille 799 al mille 862 si dice questi dati lui.
Prende in esame quelli che furono perseguitati o condannati a morte oppure anche solo arrestati il numero e lui raggiunge quello di mille 392 però se noi consideriamo anche l' indotto probabilmente erano molti di più mille 500 2 mila possiamo calcolare e di questi 855 regimi di Reggio Calabria e 421 0 accesi mentre il 4 per cento proveniva da altre località.
Ecco la composizione sociale e questo è un altro dato interessante no allora di 856 non si conosce la professione qualcuno ha detto sottoproletariato ma forse così è non si conosceva la professione di 536 si conosce l' occupazione che ascrivibile al ceto medio produttivo quando si parla di possidenti bisogna di distinguere i latifondisti parassitari che esistevano al Sud vi erano i baroni che dominavano un po' di risorse umane.
Ecco e invece i.
Invece i semplicemente coloro che possedevano un pezzo di terra che la facevano fruttare niente concludo solo con un dato molto interessante che ci furono 32 religiosi tra frati e parroci questo è un dato sorprendente perché è il mio borbonici di oggi hanno bollato questo questo movimento come un piccolo movimento di di anarchici di atei ma sogni ma sogni mentre mentre ci furono punto 32 tra cui un canonico addirittura di di Reggio Calabria canonico Pellicano io direi Pellicanò perché lì c'è questo cognome a Reggio Pellicanò vi ringrazio e scusate se mi sono prolungata grazie.
Grazie alla professoressa dal conte direi che siamo anche nei tempi sono cinque e mezza passiamo all' ultimo oratore Giacomo moria rapita si dice così la vita professore di storia presso il Ministero dell' istruzione università ricerca titolo della relazione dalla storia al mito attraverso i monumenti ai caduti per una archeologia della memoria risorgimentale a Curtatone e Montanara prego.
Grazie.
Venti minuti di tetti oh oh oh buonasera a tutti epoche sì.
Scusa sì no no lasciamo sì sì non si può.
Sì va be'.
Non.
Eccoci.
Ha fatto un po' di problemi stamattina.
Io paga comunque Agozzino per avere un letto magari deve mettersi qui.
Ma deve mettersi qui deviazioni scusi niente grazie allora buonasera a tutti io vi formazione solo un archeologo però.
Avendo studiato all' Università di Pisa mi son trovato poi a fare il dottorato di ricerca all' Università di Torino vive a due passi da Solferino quindi diciamo che la storia del Risorgimento mi ha un po' accompagnato nel corso degli studi e chi studia a Pisa sa che il palazzo storico dell' università c'è un gruppo monumentale che ricorda i caduti di tutte le guerre gli studenti caduti nel corso di tutte le guerre in particolare.
Nella nell' iscrizione dedicatoria chi ha studiato a Pisa sa che in realtà quel monumento è il sostituto.
Dell' originario monumento ai caduti della battaglia di Curtatone e Montanara allora scoprire che gli studenti pisani avevano partecipato ed erano morti in una battaglia così importante da essere ricordati con un monumento mi aveva molto colpito la storia risorgimentale ancora oggi a scuola viene insegnata però questo riferimento agli studenti molto spesso sfugge alla anche dalle elezioni stesse e quindi mio malgrado pur avendo scoperto diciamo a conclusione degli studi universitari a Pisa questo importante elemento sulla sulla partecipazione degli studenti e nel momento in cui ho avuto l' occasione adesso il gruppo di.
Di cultori di storia nell' ambito della Croce Rossa ho saputo che c' era questo convegno a Curtatone per me è stata una cosa assolutamente naturale e va a dare un contributo per per partecipare chiaramente l' archeologo o la storia del Risorgimento a fasi ben poco però mi interessava dare comunque un contributo per ricostruire un poco quelli che sono i percorsi comuni a tutte le civili a indipendentemente dal fatto che siano civiltà contemporanea civiltà antiche che è quello appunto del confronto che si ha con.
Il concetto della memoria e quindi questa definizione di archeologia della memoria effettivamente ha puntatore Montanari è possibile ricostruirla per presentare quello che è il passaggio dal fatto storico in sé a quello che poi diventa il culto dei caduti.
E non credo sia errato passare appunto alla definizione appunto dei caduti ambito del del del culto appunto dei caduti.
Come è avvenuto appunto a Curtatone e Montanara e è chiaro che parlare di monumenti ai caduti deve innanzitutto portarci a una riflessione sul fatto che quando viene edificato questo è quello che avveniva già tra l' Ottocento ma ancora anche nel mondo antico alla costruzione di un monumento ai caduti chiaramente richiede uno sforzo molto grande primo perché i comitati organizzatori e decidono di diciamo dedicare un monumento e in un contesto sociale politico che non sempre è concorde a fare a concludere a portare avanti questa operazione culturale e poi c'è anche da considerare il fatto che c'è un impegno anche di spesa che non ha certo un ritorno economico diretto.
E per quelle che poi l' economia anche di una di un Comune e poi c'è anche il fatto che molto spesso ricordare in un contesto in cui spesso poi la la società civile si divide fazioni non è assolutamente un processo diciamo indolore e in tutto ciò poi c'è tutto il dibattito sulla scelta del luogo dove edificare questo monumento e poi c'è anche tutta la questione della scelta del tipo di immagine da suggerire con il monumento e come realizzarlo quindi molto spesso poi tutta la società civile viene coinvolta.
Diciamo nella nella scelta quanto più condivisibile possibile e della edificazione della costruzione di questo momento e oggi ci sono i social network allora era effettivamente.
Spesso l' opinione pubblica che si esprimeva.
Con strumenti diversi e chiaramente anche la la propaganda politica poteva avvenire spesso attraverso questi monumenti che collocati nelle piazze rappresentavano quasi il biglietto da visita dell' Amministrazione che esprimeva volontà intenti e anche progetti per il futuro e attraverso proprio queste scelte che venivano poi esplicitate attraverso le opere pubbliche e i monumenti ai caduti effettivamente potrebbero essere inseriti in questo insieme di opere di grandi opere pubbliche con chiaramente una finalità e propagandistica e di propaganda politica notevole.
All' inizio della entrando poi nel dettaglio della battaglia di Curtatone e Montanara effettivamente i primi riferimenti che noi abbiamo gli edifici ogni edificio emolumenti che vengono edificati per ricordare i caduti hanno di base.
Questo riferimento alla cristianità e quindi molti dei monumenti ai caduti questo non avviene solamente chiaro sapore amaro per il momento della battaglia di Curtatone e Montanara mantiene generalmente con questo sentimento di pietà prettamente cristiana e quindi l' idea del lutto è la prima.
Diciamo idea che viene diciamo suggerita attraverso appunto l' edificazione del monumento ai caduti e dati molti di questi monumenti di questi primi monumenti.
Hanno dei chiari riferimenti anche alla cristianità anche con l' inserimento di elementi come la croce e che richiamano proprio questa idea del e Dell' Utri e della pietà della pietà popolare è chiaro che.
Fare un riferimento alla cristianità che suggerisce Gasparri.
Questo richiamo poi alla resurrezione di una morte che non è stata che non è stata vana.
Quando parliamo chiaramente la battaglia di Curtatone e Montanara uno dei primi riferimenti già a quel tempo fu quello dell' accostamento alla battaglia delle Termopili.
Quindi la battaglia di Curtatone e Montanara come le Termopili toscane.
Effettivamente.
Si può apprezzare di più questo tipo di definizioni che furono gli stessi uomini del tempo a ad accettare da subito a proporre da subito fu chiaramente questo accostamento a una battaglia che di fatto divenne una battaglia quasi epica e perché fu anche uno strumento poi di esaltazione del valore più popolo contro il nemico straniero però di fatto.
E questo questo chiaro riferimento e contribuì fortemente a trasformare questa battaglia effettivamente è un avvenimento praticamente con grande ricaduta popolare una battaglia appunto riconosciuta come una battaglia epica che trovava i suoi riferimenti chiaramente in un mondo classico e quindi questo riferimento alle vincita di una battaglia già richiamata al mondo classico.
Né si associa poi a quello che effettivamente è associato alla all' idea che queste battaglie vengono celebrate commemorate sia sui luoghi di battaglia naturalmente ma vengono poi celebrate soprattutto in Toscana e quindi il mito famoso della toscanità riferita alla cultura e alla cultura toscana depositari anche di.
Depositari anche di quei valori e di quella cultura che effettivamente era alla base di quella cultura nazionale e che poteva essere un punto di riferimento proprio nel momento in cui doveva nascere una nuova nazione la nazione italiana.
Un esempio è il monumento dei caduti nel cortile del Rettorato all' Università di Siena che effettivamente richiama e il valore della.
Il valore appunto dei toscani caduti in questa battaglia ma non è un episodio non è un episodio isolato tornando al discorso dell' eticità della battaglia effettivamente questo riferimento alla battaglia delle Termopili non è un riferimento casuale e anche perché molti anni prima la pittura francese aveva utilizzato proprio l' immagine della.
Nella battaglia delle Termopili e proprio per richiamare questo Vico del sacrificio e della volontà di questi giovani che muoiono per la patria una battaglia che fu persa proprio come la battaglia di Curtatone e Montanara e ma che comunque espresse quella capacità è quella volontà dei giovani.
Di esprimere attraverso il sacrificio individuale quella che era appunto la volontà dei morti.
E cioè liberare la patria dalla dall' amico dal nemico straniero.
Quindi fare questo riferimento alla battaglia delle Termopili diciamo non fu un riferimento azzardato ma si inserisce.
Ha nel clima diciamo culturale del tema appunto della battaglia che sicuramente era fortemente permeata da tutti quegli elementi tipici della Rivoluzione francese.
Ed effettivamente il quadro già limitati esprime tutti questi valori che erano tipici della Rivoluzione francese che poi il Risorgimento tutto erediterà in modo particolare poi il pittore a risaltare soprattutto aspetta il momento prima della battaglia esalta proprio questa capacità e dei.
Dei soldati seppur pochi che vengono anche rappresentate ludi richiamandosi a quei valori gli eroi del mondo del mondo classico.
A Pisa e poi in modo particolare il monumento ai caduti della battaglia di Curtatone e Montanara fu.
Fu creato nel mille 889 quando diciamo nel nel clima politico che voleva soprattutto esaltare la partecipazione del cittadino alla liberazione del della patria italiana ed effettivamente la rappresentazione dei soldati caduti e dall' idea non di un soldato che viene da una tradizione militare da un' educazione militare l' accademia ma vediamo infatti non soldato caduto eroicamente sul campo di battaglia ma vediamo quasi un poveretto stramazzato al suolo che riconosciamo essere un soldato solamente perché li vediamo in Sicilia campo nel PD anche questa presentazione così scomposta del cadavere del morto del soldato morto da una parte ci richiama a quella che è l' idea della storia che si fa carne ossa non è più una rappresentazione mitica della battaglia ma perché vuole dare l' idea che tutti i cittadini nel momento in cui partecipano alla vita politica della della propria città e in questo senso tutti hanno una possibilità effettivamente di Risorgimento aveva dato questa possibilità a tutti quanti di poter dare un proprio contributo e del resto nel pieno spirito di quella che era.
La rivoluzione francese dove appunto sono stati i cittadini a fare a fare la rivoluzione e in questo contesto abbiamo sempre questo richiamo diciamo al mondo classico perché effettivamente nel mondo greco il cittadino soldato era diciamo cittadino della polis che partecipava insieme agli altri cittadini.
In particolare in questo in questo vaso e Greco possiamo vedere appunto e gli opliti erano i soldati della città greca che è di fatto andavano in guerra tutti insieme venivano raffigurate anche sui fregi decorativi dei vasi come un gruppo omogeneo e questa idea di omogeneità effettivamente quella che poi viene ripresa nel contesto della Rivoluzione francese.
Richiamandoci appunto alla fraternità e dei cittadini francesi che tutti insieme partecipano di una democrazia fortemente partecipata che permette appunto al cittadino di diventare anche soldato quindi il mito del cittadino soldato è quello che poi effettivamente anche più avanti sarà quello che sarà richiamato nel contesto dell' esperienza della guerra quindi la guerra diventa un' esperienza anche di formazione del cittadino quindi la difesa della patria anche la difesa dei valori.
Dei valori nazionali contro.
Diciamo l' anti civiltà che appunto è il nemico straniero e invade e tenta di distruggere quindi questo monumento effettivamente richiama appunto il dovere del cittadino soldato che è maggiormente esaltato dal fatto che questo cittadino soldato volontario e quindi in questo senso con questo particolare linguaggio espressivo l' artista di questo monumento ha voluto esaltare proprio l' aspetto della volontarietà della partecipazione in guerra il monumento sappiamo che poi viene spostato effettivamente al centro del del cortile del palazzo della Sapienza a Pisa.
L' edificio poi venne sostituito con un altro suonava il monumento venne sostituito con un altro emolumento che effettivamente non fu più dedicato ai caduti di portatore montanaro perché chiaramente la commemorazione doveva.
Diciamo rientrare proprio perché siamo negli anni del fascismo doveva rientrare in un programma politico completamente diverso sappiamo che la monumentalità dei di queste di questi manufatti che dovevano ricordare in favore del soldato caduto dovevano richiamarsi a un codice linguistico anche un codice di valori completamente diverso da quelli che aveva portato all' edificazione dei primi monumenti ai caduti della Grande Guerra e chiaramente il mito del soldato eroe viene assolutamente assorbito assimilato e rielaborato e dal fascismo.
Che appunto è preferisce la rassicurazione del soldato volontario che chiaramente diventa anche un errore e quindi lo studente viene raffigurato come un obbliga e ricevo la fiaccola da Minerva PD diciamo contestualmente e in maniera coerente con quello che è il monumento inteso come anche.
Opportunità di educazione a valori e a virtù che chiaramente dovevano poi riferirsi a richiamarsi a tutto quel contenitore e programmatico del dell' esaltazione fascista della partecipazione e del cittadino del cittadino soldato.
È molto interessante anche.
Leggere il discorso poi del rettore dell' Università proprio quando fu dedicato questo momento in occasione della e dell' inaugurazione in cui effettivamente il mito verso il dato eroine esaltato e in questo giovane ha appunto ritratto nella nudità dell' eroe greco e si vuole proprio esaltare il concetto che appunto.
Il fascista e effettivamente richiamato a compiere il proprio dovere anche alla difesa della Patria quindi questo concetto dell' homo litighiamo lo ritroviamo ancora nel mondo.
Nel mondo del fascismo poi in realtà è anche vero che non è solamente il fascismo che richiama questi valori del mondo classico esaltando il concetto della volontarietà esaltando il concetto appunto della partecipazione anche del morire per una parte la morte può anche far parte della della partecipazione a un conflitto anzi il giovane che muore e in si può morire in guerra però è effettivamente c'è la possibilità di essere resi eterni come avviene per gli eroi omerici quasi una forma di consolazione di.
D' ingresso nella nell' eternità e in cui effettivamente il soldato ha la possibilità di vivere in eterno quindi questo continuo richiamo al mondo classico e vuole trasmettere il proprio questi contenuti ho preso ad esempio anche un' altra Battaglia forse forse la prima guerra mondiale che effettivamente realizza nel programma propagandistico della Germania nazista fa praticamente la stessa operazione culturale recupera.
Diciamo l' idea il mito del del volontario dello studente del giovane che muore per la patria e pur trattandosi di una battaglia che si risolvono negativamente diciamo per questi e per questi soldati però di fatto seppur si sia trattata di una disfatta di una sconfitta e il sacrificio non cubano poi da questo punto di vista questo processo di mitizzazione è quello che poi ritroviamo.
Ritroviamo poi in Italia anche in una seconda fase quando poi anche nella stessa Università di Pisa riproviamo ancora monumento in questo caso troviamo delle lapidi dedicate.
Dedicata appunto ai caduti di tutte le guerre dell' indipendenza e e che chiaramente poi ci mettono di un nuovo filone è il Ceylon appunto de mitico inteso come esaltazione a con la con la massima carica espressiva è possibile del soldato dello studente che cade nel corso di un combattimento per la difesa dei valori dei valori nazionali dei valori della patria è anche vero che spesso l' idea dello studente che muore costo di una.
Per una causa per una nobile causa è un fenomeno abbastanza ricorrente in molte battaglie sono state combattute nel corso della storia e perché effettivamente lo vediamo anche sia nelle battaglie risorgimentali però lo vediamo anche in altri contesti per esempio anche compresa la guerra civile spagnola si esaltò molto l' idea dello studente che partecipava quindi il cittadino medio e soprattutto alle persone che erano e che non partecipavano solamente.
Per guadagnarsi diciamo il pezzo di pane e ribellarsi a una situazione nella quale era necessario uscire fuori molto spesso ora poco fa seguivo il discorso nelle.
Faceva la professoressa il sud e il nord al sud effettivamente combattere per la causa risorgimentale in realtà anche combattere per venir fuori da una crisi e per tirare avanti non non ci fu quel movimento culturale che invece noi abbiamo avuto al Nord.
Sì si fonda soprattutto soprattutto per il miglioramento sociale.
La sua relazione.
Sì sicuramente perché insomma un libro quindi io due cose sì la prima è che devi leggere le scritte e la storia del movimento che lì.
Chi ci è verissimo ma scrivere leggere le aggiunte che sono state fatte in un momento cruciale di momento dei monumenti di quello è verissimo che fa eco da parte vedremo pieno di scritte il grande circo e proprio qui è interessante come la memoria è una cosa che.
Mi sento di dire che fin dall' inizio ci fu questa.
Infausta ma lo music sì assolutamente sì.
Sì sì o queste cose.
Sì sì ma non non volevo negare questo e non non era mia intenzione negare questo mi sembra colpito ingiustamente.
E allora mi ha sempre colpito con rispetto e dice che viene in Comune ormai decine di volte e non ho anzi buona sera.
Pur essendo scritte chiaramente fascista sì.
No no ma non ho parlato di fascismo lenta ma in senso positivo né in senso negativo.
Molto si sia assolutamente no infatti non non parlavo di di fascismo con una eccezione.
Questi appiccicati una sua non è certo lo studio.
Niente di queste cose.
Ci sono delle cose che dice per studiare i soldi per sostenere a sostegno sì sì poi è interessante anche il fatto che effettivamente.
Quasi nessuno ha citato il monumento dei monumenti sì sì sì però mentre qui è naturale una no anzi la ringrazio professore.
Effettivamente è interessante anche il fatto che il percorso che porta alla memoria storica presente il monumento ai caduti in generale che la prima memoria è una memoria di chi ha partecipato direttamente chi è testimone dei fatti che sono per esempio i monumenti che sorgono sui luoghi delle battaglie e chiaramente lì si parte dalla pietà e ricaduti quindi il monumento che riporta che effettivamente i segni della della religione e poi è chiaro che i monumenti che vengono costruiti dopo la prima guerra mondiale sono quelli che richiamano ancora la pietà per il dell' adulto e poi c'è tutta l' operazione culturale dell' età fascista che invece tenda a utilizzare a esaltare l' idea del caduto trasformando i caduti in una collettività che ancora partecipa alla costituzione della nazione anche se sono gli uomini che che sono che sono morti e poi ancora interessante il fatto come i caduti della seconda guerra mondiale effettivamente poi vengono celebrati o movimenti che vengono spesso accostati a quelli decaduti dalla della Grande Guerra anche perché i caduti della seconda guerra mondiale sono caduti di un' Italia separata divisa ferita.
Da questo punto di vista e ecco nella battaglia di Curtatone e Montanara o comunque sopravvive nei movimenti caduti anche quelli della seconda che commemorano i caduti della seconda guerra mondiale sopravvive l' idea del soldato e cade come il.
Il cittadino che partecipa secondo quelli che erano i principi della Rivoluzione francese che vivevano durante l' età l' età risorgimentale ed effettivamente poi anche in altri atenei io ne ho citati due ad esempio Urbino e Messina dove i monumenti ai caduti della Grande Guerra.
Vengono dedicati in occasione dell' anniversario di Curtatone e Montanara ma allo stesso modo avviene poi nel 48 quando c'è il nuovo mezzo viene fatta la dedica ai caduti della seconda guerra mondiale che avviene nel centenario della battaglia giusto fare montane quindi il mito dello studente caduto per difendere i valori di Patria e ai valori della democrazia effettivamente permane e questo per sottolineare il fatto che la battaglia di Curtatone viene ricordata come la battaglia degli studenti fino a un certo punto anzi non inizia neanche subito la la commemorazione vera e propria anche ostacola o dalla politica Toscana e però successivamente anche se non c'è un riferimento direttissimo alla battaglia di portatori degli studenti caduti comunque rimane come valore all' interno delle università perché comunque rimane questo influsso che poi era quello dell' epoca fascista il Monumento ai Caduti in nome nei luoghi della religione cristiana ma nei luoghi della religione laica dello Stato che erano appunto le piazze e le forti delle della scusi professore la invito a seppure ho terminato ho terminato sì.
Questo è disinnescare.
A tutte le fasi sì ad esempio nella battaglia di Solferino e San Martino.
Ho combattuto quella di Adamoli sì.
Danese.
Questa storia va benissimo.
Stamattina a Mentana che effettivamente erano morti erano.
Non che recupera studentesca ma vi è anche una fase della pista la fase che viviamo più all' Alto Adige e volevo aggiungere che nel Sud.
L' arrivo di Garibaldi dappertutto ma una partecipazione attiva anche nella mozione diciamo la comunità ha io non l' ho non ho non ho avuto il tempo la comunità albanese si celebrava il vissuto anche io direi decisivo è che io direi di sì sì sì.
Approvato nella forse dà fastidio è un libro che.
Se Diego e non viene il.
Di territorio è la.
Il 28 enne ha sempre una località.
Io non esco da lì la norma.
E dicevo lì sono piuttosto frequenti Velardi completamente non vengono riportati i nomi dei determinati e i miei dati perché voi o erano legate alle loro famiglie alla esperienza del 49 e della.
Romana o comunque del.
Il primo cretino o comunque famiglie che rappresentate malignare umana veniva l' Amministrazione comunale repubblicano socialista poneva de senza specificare nient' altro.
Come la morte.
Vediamo.
È anche il periodo la.
Sul finire dell' Ottocento.
Ah ah 7 98 di saturazione 95 sì sì vengono accolte questi dati e non volendo dare troppe spiegazioni non dovendo diversamente era semplicemente alla memoria per ricordare appunto i fatti così come si sono svolti.
No in realtà in realtà no patì l' altro ripeto con questo contributo volevo esaltare il concetto che effettivamente l' idea del su invito del suo del dello studente soldato e pur perdendo si impone il corso della storia o il il ricordo della battaglia di Curtatone come battaglie in cui hanno partecipato gli studenti anche se era diciamo un fenomeno abbastanza diffuso effettivamente è continuato ad esistere nelle commemorazioni l' idea della partecipazione degli studenti anche perché chiaramente Bruxelles diceva la professoressa il momento dell' entusiasmo è proprio quello che porta i giovani appunto a partecipare agli avvenimenti che risulta.
Bellissima ricerca sulle condizioni sociali di 20 mila volontari che furono inglobati sì e la presenza degli studi molto ridotta rispetto al ceto medio.
Niente qua pratica era prevalentemente una mammaria sì e università e qui qua la componente studentesca divenne il simbolo esatto sì esatto c' erano ma non aveva né però questo ma infatti credo che sia stata proprio la battaglia di Curtatone e Montanara a consacrare diciamo alla monumentalità appunto la l' idea del soldato del soldato studente anche perché effettivamente poi chi racconta le battaglie generalmente chi proveniva aveva un livello di istruzione tali erano gli studenti.
Tranviari le biografie.
C' erano pareri diversi da collegato.
Da sola la 29 eh sì c' era a Bologna Pisa insomma se ci sono altre battaglie dove commemora l' istruzione l' università dove questa volta io.
E uno non so sarà certo non ci sono sul tavolo di San Martino sì sì sì allora possiamo chiudere qui il convegno che non degli altri interventi io direi che è stato un bene una bellissima giornata.
Buon convegno un bel convegno relatori ottimi vi ringrazio per i loro interventi oggi a Curtatone qui in corte spagnola abbiamo aggiunto un ulteriore tassello alla storia di questa battaglia e noi la nostra Municipio e Municipalità un orgoglio ringrazio tutti e vi chiedo la cortesia verso daremo consegneremo gli attestati di partecipazione e il relatore o la fotografia di cui io mi rimetto umilmente a disposizione sono la terza carica dello Stato diciamo così ecco perché il Sindaco il Vice Sindaco han dovuto andar via per altri impegni quindi mi alzo e facciamo vi chiamo uno alla volta possiamo fotografia assieme alla dottoressa Anna loro e anche la Sabrina la serena rampolli.
Solo un accenno.
Sì sì.
Dice qualcosa dice dunque io cioè.
Noi siamo una collettività in sé era malato da tempo.
Io.
Ero nel mio stesso Paese.
Sì.
Sì.
Prego.
Mi dispiace.
Grazie.
No.
Io.
La nostra Gabriella.
Prendo proprio come una mannaia.
Adesso le cose diverse.
Buonasera.
Via.
Sì sì sì ciao.
So.
Arrivederci.
Sì.
Non ho capito.
Messina.
Sul.
Lucia.
Sì.
Ormai.
Sul fronte.
Dovrebbero sapere.
In ogni azienda.
Oddio.
Diciamo così.
Sì sì.
Jesi.
Sì.
E mia moglie.
Io non lo so.
Non sanno forse che noi ci siamo visti.
Sì sì sì no questo non lo diciamo.
Insomma.
Non ultima la mozione lacerante.
Un attimo eh.
Che prendo la signora.
Ci vediamo più avanti su.
Acquisizione della designazione.
Esaminarle.
Su.
Sì.
Genova 2.
E quindi andiamo a fare e io lo dico.
No.
A L.
Non è approvato.
Io sono nato a Mantova Ostiglia Mantova ecco.
È chiaro.
Degli africani.
Consigliere Arena.
Sono.
Io sarei.
Dal sito.
Nel nostro Paese.
Radicati sono due domande.
E Rosa scusi.
Consegnati.
No no no no.
Relativo alla signoria vostra.
Procediamo allora.
Dio ce ne scampi noi ci vediamo alle otto di aprile.
No perché l' ho detto ci vediamo lì con lei siamo d' accordo.
Reddituali.
Io vi ringrazio e chiamo da Treviso.
Sì sì.
Sì.
Grazie.
Popolate della città.
Sono.
Sì.
Che hanno tagliato le gambe.
No.
No io.
Non mi ricordo una delle.
Emofilia.
La migliore.
Prego.
Sì sì avevo finito la sovranità.
Aspetti sotto.
Forse aveva decorato.
Il Fondo di sostegno.
Eppure è così esaurito.
Ciao.
Cioè che abbiamo.
Sì.
Non è approvato.
Si parla di.
Napoli Como.
Insomma voglio dire erano.
Ero diciamo.
È giusto ma io non faccio altro che nessuno è una Giaccherini e aveva la tessera.
Ritorni in agosto.
Rinvio che ormai era una demagogia che traumatologica ucciderlo oggi è completamente diversa da quella degli.
E allora uno studio decennale eh no eh no io io io sono.
Sì.
Cruciali.
Perché loro non ostruiti.
Sì.
Basta dire la.
Bossi ha eliminato la loro venerdì.
500.
Locali Italian design.
Ma non c'è una matrice politica.
A me dispiace.
A giudicare.
Ribadisco che quindi vivono un dramma perché avevano un ideale ma questi qua non c'è razzismo Roma forza Milano documentazione scritta che questi si liberavano per l' Unità d' Italia e non per un problema.
La mia la mia anima.
Lunedì.
Quando io l' ho trovato.
Il design.
Io ho trovato nulla che riportasse alla logica liberale alla logica liberale né perché questo può accadere il 47.
Questo principio come come del resto i moti del mille 820 a Napoli mi hanno preceduto hanno risposto no 25.