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C.r. Puglia 25.07.2023
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Speaker : PRESIDENTE.
Care colleghe e cari colleghi, abbiamo avuto nei giorni scorsi una brutta notizia: Giuseppe Affatato avrebbe compiuto novantatré anni a dicembre. Eletto in Consiglio regionale nel 1983, qualche anno dopo, con Totò Fitto alla Presidenza, fu chiamato a ricoprire il ruolo di assessore al turismo e poi nominato Vicepresidente nella Giunta di Michele Bellomo. Fu tra i primi a lanciare il brand attrattivo del Gargano, ma sostenne con convinzione anche la Fiera del Levante e la Fiera di Foggia. Ebbe ruoli di rilievo nel Partito Socialdemocratico e fu grande estimatore di Giuseppe Saragat e amico fraterno del Sindaco di New York Rudolph Giuliani. Amato nella sua città, Foggia, è sempre stato apprezzato per la sua attività di amministratore, per la sua grande passione e determinazione.
Ai suoi figli, Stefania, Roberta, Fabrizia e Marco, ai nipoti, ai parenti tutti l’abbraccio affettuoso dell’intero Consiglio regionale.
Un minuto di silenzio in ricordo del collega Giuseppe Affatato.
(L’Assemblea osserva un minuto di raccoglimento)
Grazie.
Al collega la lettura delle assegnazioni alle Commissioni.
Speaker : CERA.
Diamo per approvato il processo verbale della seduta di martedì 11 luglio 2023.
Hanno chiesto congedo i consiglieri De Leonardis, Di Bari, Emiliano, La Notte, Laricchia.
Comunicazioni al Consiglio.
Si informa che il Consiglio dei Ministri, nella seduta del 17 luglio 2023, ha deliberato di non impugnare le seguenti leggi regionali: n. 9 del 22.05.2023 recante “Introduzione del metodo del budget di salute per la realizzazione di progetti terapeutici riabilitativi individualizzati in Regione Puglia, modifiche alle leggi regionali 30 novembre 2022, n. 30 (Assestamento e variazione di bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2022 e pluriennale 2022-2024), 2 maggio 2017 n. 9 (Nuova disciplina in materia di autorizzazione alla realizzazione e all’esercizio, all’accreditamento istituzionale e accordi contrattuali delle strutture sanitarie e sociosanitarie pubbliche e private) e 29 dicembre 2022 n. 32 (Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione 2023 e Bilancio pluriennale 2023-2025 della Regione Puglia – legge di stabilità regionale 2023); n. 10 del 15.06.2023 recante “Valorizzazione, promozione e sostegno della cultura bandistica pugliese, modifiche alla legge regionale 25 giugno 2013 n. 17, Disposizioni in materia di beni culturali.
Sono state assegnate alle rispettive Commissioni, alla prima Commissione il disegno di legge n. 108 del 17/07/2023, “Riconoscimento, ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera a), D.lgs. n. 118/2011, della legittimità dei debiti fuori bilancio derivanti dalle spese legali di cui agli atti di precetto relativi alle seguenti sentenze: 1932/21, RG 2789/14, sentenza 2010/21 RG 2779/14, sentenza 2443/21, Registro generale 2795/14, sentenza 3133/21 RG 2780/14, sentenza 1935/21 RG 2778/14, sentenza 1172 del 2021 RG 2781/14, sentenza 2012/21 RG 2792/14, tutte rese dal TRAP”.
Disegno di legge n. 109 del 17/7/2023, “Riconoscimento, ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera e), D.lgs. n. 118/2011, della legittimità di debiti fuori bilancio, avente ad oggetto fornitore Deda Next S.r.l. già Dedagroup Public Service S.r.l. Sistema di rilevazione presenze e sistemi di controllo accessi alla Regione Puglia, liquidazione fattura CIG 823340009F”.
Disegno di legge n. 110 del 17/7/2023, “Riconoscimento di debito fuori bilancio, ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera a) del D.lgs. 23 giugno 2011 n. 118, derivante dalle sentenze degli uffici del Giudice di Pace di Altamura n. 148/2023 e di Taranto n. 1470/2023”.
Disegno di legge n. 111 del 17/7/2023, “Riconoscimento, ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera a) D.lgs. n. 118/2011, della legittimità del debito fuori bilancio derivante dalla sentenza n. 2167 2018 RG 3155/2017 emessa dal TAR Lazio”.
Alla Commissione Quarta disegno di legge n. 107 del 10/7/2023, “Modifiche della legge regionale 21 2023 n. 1, legge in materia di foreste e filiere forestali - disposizioni diverse”.
Proposta di legge a firma dei consiglieri Conserva, De Blasi, Romito, Splendido, “Valorizzazione della filiera elicicola e dei suoi derivati in Puglia”.
Proposta di legge a firma dei consiglieri Perrini, Ventola, Caroli, Gabellone, Picaro, De Leonardis, “Interventi regionali per favorire lo sviluppo del turismo itinerante, aree di sosta caravan, autocaravan e garden sharing”.
Alla Commissione quinta Proposta di legge a firma del consigliere Paolicelli “Modifica alla legge regionale 09/10/2008, n. 25 – Norme in materia di autorizzazione alla costruzione ed esercizio di linee e impianti elettrici con tensione non superiore a 150.000 volt”.
Alla Commissione V: proposta di legge a firma dei consiglieri Campo, Piemontese, Barone, Cera, Splendido, Clemente, De Leonardis, Dell’Erba, Tutolo “istituzione della Fondazione ‘Secondo Federico’”; proposta di legge a firma del consigliere Stellato “Modifiche e integrazioni alla legge regionale 27 marzo 2020, n. 8 – Interventi regionali di tutela e valorizzazione processioni della settimana santa: le settimane sante pugliesi patrimonio immateriale della Regione”.
Interrogazione presentata: consigliere Di Cuia “Progressivo ridimensionamento dell’ospedale ‘D. Camberlingo’ di Francavilla Fontana’”.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, collega. È stato un battesimo di attività.
Care colleghe e cari colleghi, cari voi tutti, da Presidente di questo Consiglio regionale e da donna impegnata da sempre nelle Istituzioni non posso tacere su quanto accaduto negli ultimi giorni. Allora consentitemi di fare l’unica cosa che reputo davvero necessaria in questo momento, ovvero chiedere scusa dal profondo del cuore a tutti i pugliesi per non avere saputo raccontare loro l’enorme impegno che quest’Aula, ogni giorno, seppure nella divergenza di opinioni, seppure con diverse ideologie, ha messo in campo, provando a dare voce a tutti e a tutte coloro che hanno dimostrato di avere fiducia in noi, consentendoci di sedere tra questi banchi.
Abbiamo prestato il fianco a polemiche sterili, invece di parlare delle importanti battaglie vinte tutti insieme, dalla legge sullo psicologo di base a quella per la parità salariale, allo screening del tumore al colon, a quelli neonatali, ai progetti per le malattie rare – lo voglio dire –, che abbiamo finanziato proprio con i risparmi dei vitalizi. E non so quante altre Regioni hanno svolto questa attività. Per arrivare a queste ore in cui nelle Commissioni consiliari si discute il progetto pilota per introdurre l’infermiere di famiglia e di comunità, o ancora un nuovo reddito di dignità per compensare il taglio del reddito di cittadinanza e sostenere chi è rimasto fuori dagli interventi nazionali, e però esiste, ha un nome e un cognome, è cittadino, come tutte e tutti noi, di questo Paese.
Alle nostre cittadine e ai nostri cittadini importa quanto noi donne e uomini delle Istituzioni riusciamo a dare risposte concrete alla fame di domande che ogni giorno affollano i pensieri e affaticano il cuore, “come faccio ad arrivare a fine mese?, se mio figlio non sta bene, se ha bisogno di cure specialistiche e io non i soldi, come faccio a garantirgli le migliori cure possibili? Come faccio a pagare l’affitto? Come faccio a pagare la luce? Come faccio a fare la spesa, a pagare le diversità?”
Se c’è una cosa, la più importante, credo, che dobbiamo tener presente, ciascuno nel proprio ruolo, ciascun organismo di rappresentanza all’interno della società è che a chi vive la vita fuori dai palazzi e dalle sedi sindacali non importa la forma, quanto piuttosto la sostanza.
E allora certamente, ce lo dobbiamo dire, ci saranno modo e tempo di discutere del TFM dei consiglieri regionali come questo Consiglio ha deciso di fare.
Oggi, però, i problemi che riguardano i cittadini pugliesi sono quelli che andiamo a discutere qui. Noi chiediamo alle ragazze e ai ragazzi appesi a un contratto che si rinnova ogni tre mesi, chiediamo ai rider e a tutti coloro che si sentono stritolati da questa transizione digitale, che se da una parte è futuro, dall’altra rischia di calpestare i diritti delle persone in carne e ossa? Lo chiediamo a tutte quelle categorie, dagli agricoltori ai tessili, agli addetti alle pulizie, ai vigilanti che guadagnano 4 euro l’ora? A quelli di cui si sta discutendo nella Commissione? Con i quali ci confrontiamo e per i quali cerchiamo di prendere provvedimenti qui, in Consiglio regionale, sollecitando anche l’azione del Governo costantemente, che non sempre arriva. e cerchiamo di sollecitare anche l’azione dei sindacali per quei contratti collettivi che è giusto che considerino l’aumento orario delle persone che sono in difficoltà.
Pensiamo che ci vogliano leggi uguali per tutti, che tengano conto che non tutti sono uguali e che proprio per questo si facciano strumento di garanzia per ciascuna diversità, perché tutte e tutti contano: “non c’è nulla che sia più ingiusto quanto fare parti uguali fra disuguali”, diceva don Lorenzo Milani. E allora, più che parlare di trattamento di fine mandato ogni giorno e sempre, un’attività forse fin troppo facile per chi non riesce ad ammettere che questi tempi sono duri per tutti, ma tutti abbiamo una fetta di responsabilità, dovremmo batterci per il salario minimo, per un lavoro più stabile, per una sanità pubblica sempre più efficiente, come discutiamo di queste questioni qua dentro, in quest’Aula, per cercare una soluzione con l’assessore, con la Giunta, qui, in Consiglio, con leggi che cercano di trovare quelle soluzioni, il che non vuol dire però sacrificare i diritti dei lavoratori, il che non vuol dire venir meno alle prerogative dei consiglieri regionali, il che non vuol dire mettere a rischio i diritti di ciascuno. Vuol dire soltanto considerare i diritti di tutti e per tutti battersi e chiedere che a tutti siano riservati, a parità di condizione, gli stessi diritti.
Per tutta l’Italia, per tutti gli organi di rappresentanza è quindi importante arrivare ad una posizione comune, e questo richiederà del tempo, richiederà una discussione, ma non è giusto, ovviamente, che nello stesso Paese ci siano trattamenti diversi per soggetti che svolgono la medesima funzione. Bisognerà arrivare ad una posizione comune, bisognerà arrivarci anche con le associazioni, con le associazioni di categoria, con le associazioni sindacali, perché il Paese è uno, e noi dobbiamo avere il coraggio di chiamare i problemi con il proprio nome e .
Questo Consiglio certamente poteva fare di più, però tanto è stato fatto, e, se oggi non lo dicessi qui, davanti a tutte e tutti voi, non riconoscerei l’impegno di ogni singola e singolo consigliere, che invece ha messo anima e corpo per i propri territori, per la propria gente, ma soprattutto cavalcherei quell’onda di sfiducia nella politica che qualcuno ha tendenziosamente ritenuto di nutrire nel silenzio di una complessità che invece abbiamo il dovere di indagare e di portare a soluzione.
Non è una gara a chi fa meglio o peggio, non ci sono salvatori né bandiere da sventolare, ci sono solo la bandiera della Regione Puglia e la bandiera dell’Italia, e io credo che di questo abbiano bisogno i pugliesi e questa sia la politica, quella che significa potere di fare le cose, quella che è accanto alle persone, che si propone di tener loro la mano e di aiutarle ad avere fiducia nelle Istituzioni, anche spiegando, chiarendo, munendoci di tutto ciò che serve per fare meglio.
Questa fiducia nelle Istituzioni è preziosa e delicata, è quella luce che si fa speranza nel buio, ma chi la ferisce si rende conto - spero - di determinare la caduta di quella fiducia.
Ecco perché, tutti insieme, abbiamo il compito di esercitare la massima responsabilità, ma anche di guardare alle cose fatte e alle cose che possiamo fare, insieme alle associazioni, alle associazioni di categoria, a tutto il partenariato economico e sociale, per il bene di tutti, senza però inveire gli uni sugli altri (non ci serve e non serve al nostro Paese), chiarendo e battendoci insieme per i diritti che abbiamo detto prima, che sono quelli che contano per le persone.
Grazie a tutti.
Passiamo all’ordine del giorno. Abbiamo ribadito in Conferenza dei Capigruppo che intendiamo seguire l’ordine del giorno. Riferisco quanto deciso in Conferenza dei Capigruppo. L’ordine del giorno, come sapete, è ripreso dal riconoscimento del debito fuori bilancio, su cui c’erano tre emendamenti, due presentati dall’assessore Palese e altri consiglieri, uno presentato dal consigliere Pagliaro, la cui discussione è stata interrotta per mancanza del numero legale. Dopodiché, si segue l’ordine del giorno. Non abbiamo stabilito un orario di fine dei lavori, lasciando al Consiglio il compito di fare tutto quanto è possibile, con l’appello, ovviamente, a cercare di fare quanti più punti possibile anche da parte mia.
Il primo punto dal quale ripartiamo è riconoscimento ai sensi dell’articolo 73 eccetera della legittimità di debito fuori bilancio avente ad oggetto “CIG – Sistema amministrativo-contabile e di gestione del personale – Implementazione dell’evoluzione progettuale Fase 4”.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Amati, di Azione.
Speaker : AMATI.
È sull’ordine dei lavori. Se i colleghi hanno un altro argomento sulla comunicazione hanno la precedenza. Io sull’ordine dei lavori.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Stellato, tutti sull’ordine dei lavori? Allora secondo l’ordine, prego.
Speaker : AMATI.
Grazie, Presidente.
Accogliendo il suo invito al realismo e alla concretezza contenuto nel suo intervento iniziale io, che, come sa, sono proprio concreto, concreto, concreto, anche lanciando un appello a tutti quelli che si mobilitano sempre, è bello vedere le mobilitazioni, però, mi raccomando, ampliamo l’oggetto delle mobilitazioni, lo dico in particolare… Io sono stato assessore nella Giunta Vendola e lo dico in particolare al Presidente Vendola, io sarei felice se egli intervenisse più spesso sugli argomenti di merito, per esempio sulla questione che adesso sto per proporvi in anticipazione. Ecco, mi piacerebbe molto vedere mobilitazioni su argomenti… Vanno bene tutti gli argomenti che usano, ci mancherebbe, ma aggiungiamone altri. Per esempio, io aggiungerei questo, che è racchiuso in questo slogan “Fine fila mai”, perché davanti al CUP la fila non finisce mai.
Se dobbiamo recuperare concretezza, vi chiedo di anticipare, per restare fedeli a quello che ha detto il Presidente, perché altrimenti diventa tutta retorica, vuota retorica: noi abbiamo il problema di far coincidere le cose che diciamo con i cuori infiammati, e con parole infiammate, nella concretezza, nel bene quotidiano, quindi chiedo di anticipare il punto n. 5 dopo i punti n. 1 e n. 2.
Il punto n. 5 riguarda niente poco di meno che le liste d’attesa. Noi cioè ci stiamo occupando in questi giorni, e lo dico per spiegare il motivo dell’anticipazione, di liste d’attesa perché c’è stata una vicenda giudiziaria, una vicenda penale.
Io non so quella vicenda specificamente che cosa riguarda, non lo so dire, aspetto, naturalmente, come sempre, e lascio a chi se ne deve occupare, queste cose. Però, abbiamo scoperto una cosa che era evidente: pensate che l’assessorato ha emanato tre circolari. Se leggete le tre circolari sono null’altro, senza però nessuno scopo precettivo, che quello che è scritto nella nostra proposta di legge.
La nostra proposta di legge invece ha contenuti precettivi, delle cose su cui l’Assessorato ha deciso di far le circolari, cioè, benvenuto, Assessorato. Cioè, esiste questo problema, quindi l’Assessorato con le circolari ha appreso che esiste questo problema.
Noi lo sapevamo già, quindi vi chiedo di anticipare questo punto dopo i punti n. 1 e n. 2, il punto n. 5, perché dobbiamo rispondere concretamente alle cose che riguardano le persone. Quindi vi prego di manifestare accoglimento di questa proposta, perché è su questa proposta che ci misurano le persone.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Siccome tutte le richieste di intervento avete detto che sono sull’ordine dei lavori, conviene sentirle tutte e poi votare sulle singole. Ovviamente, si vota sempre sulla singola proposta, però conviene sentirle tutte per avere il quadro completo.
Prego, consigliere Gabellone.
Speaker : GABELLONE.
Presidente, come ognuno di noi che rappresenta l’Istituzione regionale, per la sensibilità e l’attenzione che riponiamo, soprattutto nei soggetti fragili e indifesi, e le sue parole di poco fa, in apertura di Consiglio, vanno in questa direzione.
Noi recuperiamo un’esigenza, e mi auguro che il Consiglio di oggi possa anticipare (lo dico anche a te, collega Fabiano Amati) il punto n. 4, perché sono due anni che non abbiamo il Garante regionale dei diritti delle persone con disabilità.
Siamo qui a dare risposte, come evidenziava anche il collega Amati, ma con le parole dette si rischia di avere come conseguenza la diffidenza e l’immaginare da parte del cittadino che alle parole non si sia conseguenti con gli atti amministrativi e con i fatti.
Credo che oggi sia giunto il momento, se fosse possibile e fosse volontà unanime o a maggioranza del Consiglio regionale, di dare una prova di concretezza e di attenzione vera, reale, seria, con l’elezione del Garante dei diritti dei disabili. Sono state espletate le procedure dell’avviso pubblico, si è andati in Commissione, si è tornati in Commissione, è il momento di evitare che questa indicazione del Consiglio continui ad essere ostaggio di interessi che non hanno nulla a che vedere con i soggetti disabili, con i soggetti in difficoltà.
Questo è il mio appello, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Gabellone.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Stellato. Prego.
Speaker : STELLATO.
Grazie, Presidente.
Per una mera alchimia informatica il collega Gabellone mi ha preceduto, perché stavo per formulare analoga richiesta.
Dopo due anni, Presidente, io voglio dire al collega Amati che sono d’accordo con lui su quell’anticipazione del punto all’ordine del giorno rispetto alle persone che sono bisognose di cura, ammalate e che hanno fame di salute.
Ovviamente qui parliamo di persone che attraverso le loro associazioni di riferimento ci chiedono ogni settimana di procedere il prima possibile all’elezione del Garante regionale per i diritti delle persone con disabilità.
Vi prego, non sottovalutiamo questa esigenza, gridata, annunciata e richiamata più volte a ciascuno di noi, ma soprattutto all’Istituzione, Presidente. Quindi, io vi chiedo, dopo il punto n. 1), siccome l’esercizio del voto ci toglierà via non più di dieci minuti, mentre le discussioni sulla questione energetica, piuttosto che sulle liste d’attesa ci porteranno via un po’ più di tempo, io mi unisco all’appello lanciato dal collega Gabellone e vi prego di anticipare, dopo il punto n. 1), la votazione del Garante per la disabilità.
Speaker : PRESIDENTE.
Presidente Tutolo, sempre sull’ordine dei lavori? O su una delle mozioni? Aspetti, non c’è il microfono. Okay.
Speaker : TUTOLO.
Io volevo dire che sono d’accordo con il Presidente Amati nell’affrontare quel punto all’ordine del giorno. Io credo che questo Consiglio regionale debba prendere atto che c’è quel problema, affrontarlo, modificare quella legge, bocciare quella legge, proporre qualcosa di più risolutivo, ma di sicuro quello che non dobbiamo fare e non possiamo fare è far finta di nulla, perché quel problema c’è. Quindi, io spero che presto possa essere affrontata questa discussione. Con l’assessore abbiamo una visione probabilmente comune su una delle possibili soluzioni a quel problema, perché c’è, ma spero che quanto prima questa cosa possa avvenire.
Mi piacerebbe conoscere, ad esempio, che venissero trasmesse automaticamente, se fosse possibile, e se ci sono riguardante invece l’altra sollecitazione, se ci sono delle relazioni da parte dei Garanti al Consiglio, mi piacerebbe che venissero trasmesse ai consiglieri per comprendere l’attività dei Garanti, per capire qual è il loro impegno nei confronti di disabili, piuttosto che detenuti. Credo e spero – questa la rivolgo come domanda, Presidente – che vengano mandate delle relazioni. Bene. Allora, penso che la cosa più naturale sarebbe trasmetterle a tutti i consiglieri, perché se vengono trasmesse alla Presidenza del Consiglio probabilmente…
Speaker : PRESIDENTE.
Ha concluso?
Speaker : TUTOLO.
Più o meno, sì.
Speaker : PRESIDENTE.
In che senso “più o meno”? Ha finito di parlare.
Intanto noi abbiamo due proposte di anticipazione del punto sul Garante dei disabili, e abbiamo la proposta di Amati di anticipare le liste d’attesa.
Sulla questione da lei posta, dopo che ha parlato a favore della proposta del consigliere Amati, sulla questione invece delle comunicazioni del Garante dei disabili e degli altri due garanti, in questo caso, esistenti, devo dire che loro non solo comunicano al Consiglio, ma hanno fatto una lunga relazione in III Commissione, nella quale sono stati auditi rispetto all’attività svolta e hanno relazionato puntualmente proprio rispetto a quell’attività.
In ogni caso, nullaosta che ci sia per quanto riguarda il Consiglio, una trasmissione del verbale di quella Commissione, in maniera tale che se non lo trovate in pubblicazione – però è tutto pubblicato, ve lo potete estrarre anche da voi – abbiate tutti conoscenza dell’attività svolta.
Per quanto riguarda invece il Garante dei disabili, la III Commissione ha mandato la terna delle candidature per la nomina del Garante regionale delle persone con disabilità, quindi l’istruttoria è stata chiusa dalla III Commissione.
Il punto, però, oggi è dopo il debito fuori bilancio che viene da prosieguo, dopo il rendiconto del Consiglio e la legge sulla transizione energetica, la cui discussione era stata sospesa. Quindi, non c’è un rinvio del punto; c’è semplicemente un esame del punto come da ordine del giorno.
Rispetto alla proposta del consigliere Amati di anticipare invece la discussione delle liste d’attesa, chiedo se ci sono interventi a favore o contro.
Il Presidente Tutolo si è già pronunciato a favore. Assessore?
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Grazie, Presidente.
Io intervengo nel contesto di come è stato posto il problema, vi ho chiesto la parola per questo motivo, poi contro o a favore saranno i consiglieri regionali ad esprimere questo dato.
Non immagino che in quest’Aula come anche nel Governo regionale non si sia data la dovuta importanza a un problema che riguarda la Puglia e l’intero Paese in riferimento al problema delle liste di attesa delle prestazioni sanitarie, sarebbe veramente ingeneroso e anche non veritiero immaginare o dire che il Consiglio regionale per primo non abbia dato consistenza.
C’è infatti uno stanziamento ad hoc di 28,5 milioni di euro, così come nella Giunta regionale ha iniziato il percorso Lopalco, quando il Governo nazionale, in maniera molto opportuna e pregnante, varò una norma nazionale per l’abbattimento delle liste di attesa, in maniera particolare degli interventi differiti a seguito del Covid, con uno stanziamento di 600 milioni di euro e la possibilità di erogare queste prestazioni in base ad una pianificazione, quella pianificazione, quindi non l’intero plafond delle liste di attesa, che è molto più vasto, ma quel plafond approvato dal Ministero ha avuto una rispondenza di vedere la nostra Regione nel contesto di abbattimento di quelle liste di attesa di quella pianificazione dell’83 per cento, prima in Italia.
Il problema non è che non è noto, il problema non è santificato da norme, da leggi e quant’altro, premesso che tutte le Regioni (su questo farò solo un inciso) hanno presentato al Governo per ben tre volte una richiesta unanime, che fosse affrontato nella maniera dovuta il problema del finanziamento delle liste di attesa, ma non solo del finanziamento, anche un contesto di deroghe di natura contrattuale e anche la possibilità di fare erogare queste prestazioni per l’abbattimento delle liste di attesa, indipendentemente dai vari tetti di spesa, alle strutture private accreditate, non ha al momento avuto riscontro, se non in un contesto residuale di possibilità di determinare in un contesto di regime di prestazioni aggiuntive da fare direttamente connesse all’abbattimento delle liste d’attesa.
Questi adempimenti – è giusto che l’Aula ne sia informata – sono stati tutti varati, tutti attuati da parte del Governo regionale, quindi il problema si cerca in ogni modo e in ogni maniera di poterlo affrontare. L’impegno del Governo regionale è quello, in qualsiasi contesto di livello nazionale, di affrontarlo. Secondo me, non esiste altra possibilità al mondo se non fare un accordo vincolante tra il Governo e le Regioni in base a quella che è la richiesta delle Regioni, problemi e merito riconosciuti tranquillamente, anzi forse in maniera abbastanza plateale anche dal Ministero della salute e dal Ministro Schillaci, che sostanzialmente sostiene le stesse medesime cose.
Detto questo, questa situazione si intreccia ed è connessa, direttamente o indirettamente, con un altro problema che nella nostra Regione riscontriamo, ma anche in altre Regioni, che è quello della attività intramuraria (ALPI). La situazione è abbastanza evidente e abbastanza complessa. Sulla situazione del rispetto delle liste d’attesa noi abbiamo piani nazionali e norme nazionali, a cui la Regione assolutamente si è adeguata, e leggi regionali, che la Regione sta cercando in ogni modo e in ogni maniera nelle varie fasi di poter rispettare e determinare questo dato. Il Presidente Amati aggiunge un particolare molto semplice, sottile, e dice: sì, è vero che c’è tutto, è vero che ci sono le circolari e tutte le situazioni, che non sto qui a ripetere, in riferimento all’aspetto specifico, però, nonostante queste leggi e quant’altro, lui nella sua proposta aggiunge un piccolo tassello, che è la perentorietà, e cioè nel caso in cui non dovesse realizzarsi quanto previsto da pianificazioni nazionali, da norme nazionali e quant’altro, in via automatica deve essere determinata la sospensione dell’attività libero professionale in ALPI direttamente collegata rispetto alle situazioni direttamente connesse alle liste di attesa, in un contesto di riferimenti normativi e regolamentari che ci sono di livello nazionale e di livello regionale.
Ora, il dato principale riguarda solo un principio: se cioè noi non riavvolgiamo il nastro e non andiamo all’origine del perché e del come è nata l’attività libero professionale, conseguente all’esclusività di rapporto all’interno del Sistema sanitario nazionale, che consiste sostanzialmente nella unicità del rapporto di lavoro, quindi, nel momento in cui il professionista in esclusività di rapporto di lavoro con la ASL, e nel contesto di necessità di svolgere anche la libera professione, non per una tutela dei medici, non è nata così l’attività libero professionale, io sono stato diretto testimone che non è nata così da chi l’ha congegnata e da chi l’ha proposta, Rosi Bindi.
All’epoca, infatti, quando io dissi che in base alla mia piccola esperienza che avevo avuto da medico negli ospedali, che poteva essere semplificato il procedimento e fare l’attività come flusso orario, cioè si fa l’orario di servizio, e quattro ore alla settimana, o sei ore a settimana, chi stava in esclusività di rapporto assicurava l’attività libero professionale.
Lei, secondo me giustamente, disse: no perché questa è una garanzia sostanzialmente di tutela per il medico, che è in esclusività di rapporto e che sostanzialmente aggiunge e svolge quest’altra attività. La garanzia deve essere data al paziente! La garanzia deve essere data al paziente, perché il paziente, nel contesto di libertà di cura, deve esserci per forza di cose.
Guardate, c’è un’osservazione che non ci si sta interessando delle […]. Se volete continuare a parlare di altro, potete pure parlare.
Speaker : PRESIDENTE.
Lei, assessore, è intervenuto contro l’anticipazione…
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Io contesto un problema: qui non è data la possibilità di dire come stanno le cose, questo è il problema. Ogni volta si parla contro o a favore, però non è data la possibilità di dire qual è il punto dirimente.
Il punto dirimente è che se Rocco Palese ha bisogno, ha fiducia e vuole la prestazione sanitaria del medico A, B, o C, in esclusività di rapporto, questa possibilità di libertà di scelta di cura non gli può essere tolta! Questo è il problema.
Quello che dice Amati è che tolta in via automatica: questo è il dilemma. Quindi noi che facciamo? Ho capito. Però il problema...
Speaker : PRESIDENTE.
Però è vero che non possiamo...
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Attenzione, non siamo chiamati a decidere una cosa qualsiasi, è che quei fate centinaia o migliaia di audizioni che non servono a nulla, mentre su questo problema non ci si sofferma e non si parla in maniera compiuta e dovuta, perché va affrontato che una volta per sempre, perché sembra che c’è chi è a favore e chi è contro le liste d’attesa e quant’altro, ma non è così.
Qui si sta discutendo se il cittadino (uno qualsiasi sta qui dentro) abbia la possibilità, la facoltà di scegliere un medico che faccia attività libero professionale all’interno che di una struttura oppure no. Gli togliamo questa possibilità? Benissimo, il Consiglio gliela tolga pure, c’è stata una battaglia ideologica a suo tempo e c’è stata anche una verifica a livello...
Speaker : PRESIDENTE.
Assessore, si blocchi un attimo però, adesso stiamo discutendo se anticipare o no la legge.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Noi parliamo di chi è contro e chi a favore, non è così, qui si tratta cioè di capire se il Consiglio regionale, una volta per tutte, vuol togliere questa possibilità al cittadino oppure no.
Speaker : PRESIDENTE.
Assessore, è chiarissima la sua posizione e quindi non è favorevole all’anticipazione, anche se condivide alcuni contenuti della legge, però in questo momento non è favorevole all’anticipazione, ed ha esposto quello che ha fatto la Giunta a questo proposito, quindi adesso votiamo....
Lei è già intervenuto dicendo la sua posizione rispetto alle mozioni, è già intervenuto rispetto alle mozioni d’ordine, votiamo sulla mozione d’ordine prima rispetto alle liste d’attesa.
C’è stata la sua posizione a favore, la posizione che ha illustrato e la posizione contro dell’assessore, contro l’anticipazione, non contro la legge.
Adesso votiamo.
La votazione è aperta.
Contro l’anticipazione, ma noi discuteremo di questa legge, mi auguro.
Per il prossimo Consiglio abbiamo fissato le date del 20 e del 26, laddove non dovessimo arrivarci oggi, abbiamo la data del 20 e 26 settembre.
La votazione è chiusa.
Presenti 28, votanti 27, astenuti 1, favorevoli 11, contrari 16.
La proposta di anticipazione è respinta.
Adesso abbiamo l’altra proposta, quella di anticipare la discussione sull’elezione, non la discussione, del Garante dei disabili. Prego, Presidente Tutolo.
Speaker : TUTOLO.
Presidente, io volevo esprimere una mia perplessità sull’argomento Garanti in generale e lo faccio sempre con una domanda, perché probabilmente mi sfugge qualche passaggio normativo, quindi chiedo lumi. Noi abbiamo altri due Garanti, se non ricordo male, sono quello per i detenuti e quello per i minori, sono scaduti da giugno probabilmente dello scorso anno, però vorrei capire qual è il motivo per il quale si va avanti senza prendere atto di questa scadenza, che mi pare sia determinata da una legge regionale, cioè da una legge di questo Consiglio, quindi mi piacerebbe che noi stessi facessimo rispettare quelle leggi che noi facciamo. Sennò, alla fine onestamente non ne capisco il senso.
Ultimamente mi imbatto in queste cose di scadenza. Mi sono imbattuto, ad esempio, assessore Palese, nelle commissioni invalidi della provincia di Foggia scadute e stra-scadute, che invece sono lì da sempre…
Speaker : PRESIDENTE.
Collega, non è tema di questo Consiglio.
Speaker : TUTOLO.
Ovviamente mi piacerebbe che le leggi che si fanno qui…
Speaker : PRESIDENTE.
Le rispondo subito sulla procedura e sullo stato dell’arte…
Speaker : TUTOLO.
Se mi fa completare.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego.
Speaker : TUTOLO.
Peraltro, oggi ho un problema di pressione. Ho dimenticato la pillola.
Lei ha fatto un intervento all’inizio sul discorso del TFM. Non entro nel merito se lo condivido o non lo condivido. Penso di poterne parlare tranquillamente perché…
Speaker : PRESIDENTE.
Era sull’attività del Consiglio, a dire la verità.
Speaker : TUTOLO.
Assolutamente. Io penso di poter parlare serenamente su quell’argomento, perché ho rinunciato al TFM da sindaco quando non dovevo fare nulla…
Speaker : PRESIDENTE.
Aspetti, però, Presidente Tutolo…
Speaker : TUTOLO.
Un attimo soltanto, Presidente…
Speaker : PRESIDENTE.
Mi dia la possibilità di decidere rispetto alla questione pregiudiziale.
Speaker : TUTOLO.
Dieci secondi, Presidente, ho finito, volevo dire solo una cosa a difesa del Consiglio, attenzione: a difesa del Consiglio.
Quindi io in periodi non sospetti ho rinunciato a quello che la legge mi dava. Non avrei dovuto far nulla, invece ho scritto al Comune e ho detto: guardate, io non devo avere più nulla perché non voglio più nulla, quindi non mi è stata liquidata. Però onestamente, sono contrario, resto contrario e sarò contrario, però leggere di chi lo ha percepito lautamente in una maniera decuplicata rispetto a quella che si va a proporre oggi onestamente mi pare pure offensivo.
Mi riferisco per esempio – scusatemi, ma è una questione, ripeto, di pressione, io non riesco ad ignorare le ipocrisie – all’ex Presidente della Regione, Vendola, che dice quello che dice sul TFM, lui lo ha percepito per 198.000 euro. Che abbia percepito una pensione di 5.000-6.000 euro scarsi dall’età di 57 anni io credo che sia l’ultima persona della regione Puglia che possa dire qualcosa sull’argomento.
Chi ci può dire qualcosa sicuramente sono i cittadini, quelli che percepiscono 900 euro al mese, quelli che non ce la fanno…
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Tutolo, è chiarissimo…
Speaker : TUTOLO.
Ma non penso che possa essere lui.
E attenzione, come lui, molti altri che lo hanno percepito lautamente: mi riferisco per esempio… Mi pare che i sindacati non siano esenti… Cioè, facciamo in modo che parli chi può parlare: di quelli dobbiamo avere il massimo rispetto. Ma che debbano quelli… Sapete perché parlano? Perché la gente non sa. Lo sapevate che ci sono quelli che hanno percepito dieci volte tanto e che oggi parlano di questa roba? Ripeto: ero contrario, sono contrario e resto contrario. Ma so contrario pure all’ipocrisia, a chi vuole prendere in giro la gente.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
C’è la proposta del presidente Stellato di anticipare, e anche del consigliere Gabellone, di anticipare la questione relativa al Garante dei disabili.
Siccome in Conferenza dei Capigruppo si era deciso di non fare anticipazioni, fatemi comprendere se c’è qualcuno che si esprime contro, o qualcuno che si esprime a favore di questa mozione. Altrimenti, apriamo la votazione.
Non ho iscritti a parlare. Quindi, apriamo la votazione.
La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti 26, Votanti 24, favorevoli 10, contrari 14, astenuti 2.
La proposta è respinta.
Preciso al Presidente Tutolo che è vero che i due garanti sono scaduti, ma è in Commissione – Presidente Tutolo, mi sta ascoltando? – la legge che riguarda la difesa civica. Fare i bandi in presenza di una legge in fase di approvazione, che modifica i requisiti e la disciplina relativa ai garanti, sarebbe oggi impraticabile.
Questo, però, è un argomento fuori, come se lei mi avesse fatto una question-time, ma non è prevista, quindi io ho risposto per atto di cortesia, per illuminare la situazione, dopodiché prego la Commissione di svolgere il lavoro che si era data, dopodiché non tarderemo minuto a fare i bandi relativi ai due garanti, ma li facciamo con una disciplina che sia approvata.
Siamo andati oltre, dando risposta ad una che non era neppure un’interrogazione.
Torniamo al debito fuori bilancio.
Eravamo all’articolo 2, eravamo in votazione.
La votazione è aperta.
Siamo al debito fuori bilancio, al primo punto all’ordine del giorno, l’articolo 2.
La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti 28, votanti 21, favorevoli 21, astenuti 7.
Manca il numero legale. In realtà l’articolo 2 è respinto. Manca il numero legale per approvarlo in questo senso, perché c’è una maggioranza qualificata. No, in realtà è respinto, perché sono mancati i 26 che servono per l’approvazione. Quindi, è respinto. È così.
Passiamo al primo emendamento. È un emendamento al DL n. 97. L’emendamento è firmato da… Il Vicepresidente ha chiesto di intervenire. Prego.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore al bilancio.
Grazie, Presidente. Io non vorrei ritornare sulla questione che abbiamo posto la scorsa volta, ma sempre nell’ottica della tutela di coloro i quali hanno un credito certo, liquido ed esigibile nei confronti della Regione Puglia e che oggi, non per una ragione qualificata, ma per ragioni di maggioranza qualificata, non si vedono riconoscere questo credito certo, liquido ed esigibile, e per Regolamento, ma sarà stato un mio limite nell’approfondimento del Regolamento, addirittura risulta respinto, quindi o viene… Sì, lo capisco, però noi dobbiamo ragionare nell’ottica di una molteplicità di cittadini che hanno vinto delle sentenze, che hanno dei crediti che sono certi, liquidi ed esigibili. E stiamo al 25 luglio.
Speaker : PRESIDENTE.
Dopodiché, ce la dobbiamo prendere con i consiglieri che non sono presenti, mi sembra scontato.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore al bilancio.
O sono scaduti i termini, quindi c’è la possibilità di pagare senza questo passaggio, per quelli della lettera a). Su questo posso chiedere alla segreteria generale di chiarire e di inviare nota alla Ragioneria rispetto a quei debiti che potevano essere e possono essere pagati anche a prescindere dal Consiglio regionale?
Questi di cui stavamo parlando sono lettera…? Va bene. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Proseguiamo con gli emendamenti.
L’emendamento al n. 1 è “articolo 4, modifica all’articolo 3”, consigliere Pagliaro e tantissimi altri. Lo volete illustrare?
Speaker : PAGLIARO.
Grazie, Presidente.
Qui ci ritroviamo a dover correre ai ripari per blindare l’attuazione della legge sul fermo-pesca dei ricci di mare, che abbiamo approvato a marzo scorso e che è in vigore dal 5 maggio.
Nonostante questa legge sia stata ampiamente condivisa e sottoscritta dal Presidente Emiliano e da 49 consiglieri regionali, apprezzata in tutta Italia da cittadini, pescatori, ristoratori, mondo scientifico, ambientalisti e amanti del mare, la Giunta regionale non ha provveduto nei tempi stabiliti a redigere il regolamento attuativo.
Quindi, nelle more, ho presentato questo emendamento insieme ad altri 18 colleghi che rimanda pedissequamente alle sanzioni già previste dalla normativa nazionale sul fermo biologico. In sostanza, si estende il periodo di validità delle sanzioni; di fatto è come se stessimo applicando la legge sul fermo biologico per tutto l’anno.
Si tratta di un provvedimento tampone, lo ripeto e ribadisco, in attesa che la Giunta approvi finalmente il Regolamento di attuazione della legge sul fermo pesca triennale dei ricci di mare, che noi tutti abbiamo approvato.
Il Regolamento è importante, assessore, non solo per fissare il quadro delle sanzioni, ma anche per altri aspetti fondamentali che abbiamo sollecitato più volte: i ristori per i pescatori autorizzati (ci sono 190 pescatori autorizzati con patentino nella Regione Puglia), il Piano di monitoraggio sugli effetti della legge ai fini del ripopolamento, la campagna di sensibilizzazione sull’urgenza di fermare il prelievo di ricci nei nostri fondali, dettata dal rischio estinzione di questa specie, che non solo è una prelibatezza, ma anche una risorsa preziosa per l’equilibrio dell’ecosistema marino.
Dobbiamo lasciare ai ricci il tempo e il modo di riprodursi per riprendersi il loro spazio, dunque bisogna smettere subito di pescarli almeno per i prossimi tre anni.
Auspicavo che questa nostra scelta, coraggiosa ma necessaria, potesse essere di esempio anche per altre Regioni e potesse essere adottata su tutto il territorio nazionale, cosa che il Ministro mi aveva in qualche maniera garantito. Invece, paradossalmente, il Consiglio dei Ministri ha voluto impugnarla sulla base di una presunta incostituzionalità.
Noi ne prendiamo atto e attendiamo fiduciosi il pronunciamento della Corte Costituzionale. Intanto la legge è regolarmente in vigore ed è bene bene sottolinearlo, perché in questo periodo in particolar modo il nostro mare è oggetto di tante aggressioni, quindi questo emendamento presentato oggi difende la nostra legge per supplire al Regolamento attuativo che la Giunta non ha ancora redatto, prevedendo così le medesime sanzioni già in vigore per chi trasgredisce durante il fermo pesca biologico.
In questo modo potremo dare alle Capitanerie di porto uno strumento per prevedere interventi specifici contro i trasgressori e poter irrogare le sanzioni. Le Capitanerie di porto ci hanno chiesto specificatamente di intervenire per dare seguito e chiarezza, e oggi contiamo di farlo. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Amati. Prego.
Speaker : AMATI.
Grazie, Presidente.
Credo di essere stato uno dei pochissimi che non ha sottoscritto né la norma iniziale, né questa proposta di emendamento (pochissimi, poi non voglio sbagliare, quindi so che l’assessore Pentassuglia non l’ha sottoscritta, però pochissimi, e non perché non tenga alla tutela, ovviamente, ma perché temevo e temo che non rientri in maniera proprio chiara, chiara nella competenza della Regione. Per cui, il collega Pagliaro è coerente con l’impostazione che ha dato: prima ha chiesto di tutelare il riccio di mare, adesso, siccome la legge è vigente, dice: non è che in attesa della delibera della Giunta regionale che dà esecuzione possiamo far finta che non esiste questa legge. Quindi, egli introduce un apparato sanzionatorio, perché un divieto senza sanzione ovviamente è come se non ci fosse.
Ma qui la questione – lo chiedo anche all’assessore, perché qui il parere del Governo è decisivo – è questa. Se noi abbiamo la competenza, allora il punto è che la Giunta regionale deve deliberare dando esecuzione e introducendo anche l’apparato sanzionatorio. Se la Giunta regionale ritiene che ci sia bisogno di una legge per stabilire l’apparato sanzionatorio, lo dice, e noi approviamo la legge che individua l’apparato sanzionatorio. Se, invece, rilevano, per esempio, le osservazioni dei Ministeri, e su questo argomento sono intervenuti diversi Ministeri, è intervenuto il Ministero dell’ambiente, è intervenuto il Ministero di grazia e giustizia, insomma sono intervenuti diversi Ministeri, i quali sollevano diverse questioni, però ne pongono una che, a mio giudizio, è quella che orienta tutta la questione di cui stiamo discutendo. Ripeto, la premessa è la tutela, che nessuno mette in discussione. E dice: la nozione di mare territoriale… Perché qual è l’argomento del collega Pagliaro? Dice il collega Pagliaro: nel mare territoriale della Puglia è vietata questa attività. Quindi, introduce la competenza della Regione con riferimento al mare territoriale della Puglia. Anche perché non potrebbe evidentemente stabilirlo né per il mare extraterritoriale, né per il mare territoriale di altre regioni, ovviamente. Però, il Ministero contesta proprio questo punto e dice: la nozione di mare territoriale è accolta dal diritto internazionale per regolare i rapporti tra Stati, ma non può essere invocata in ambito interno per una segmentazione della relativa fascia marittima tra le plurime attività regionali; il mare è soggetto ad una ripartizione differenziata in ragione delle diverse esigenze di tutela all’uopo perseguite. E li fa l’esempio delle diverse tutele. Quindi, non sembra possibile – dice il Ministero – al territorio regionale, come se fosse il suolo, come se fosse il suolo e il PPTR, per intenderci. Non è possibile equiparare il mare al territorio regionale, la fascia marina di larghezza di 12 miglia corrispondente all’estensione del mare territoriale antistante le singole corse regionali.
Vuole dire, in buona sostanza, che il mare territoriale non è territorio su cui avete un potere di regolazione, e questa è competenza esclusiva dello Stato, punto: questa è la questione. Se quindi l’assessore ritiene la Giunta regionale che invece noi abbiamo questa possibilità, ovviamente anche contraddicendo l’impostazione del ministero, non c’è nessun problema. Per esempio, non so se la Giunta si è costituita in questo giudizio, se ha dato mandato di costituzione dell’Avvocatura, questo non lo so.
Se ritiene questo e ha bisogno dell’apparato sanzionatorio dà il parere favorevole e noi voteremo la proposta del collega Pagliaro. Se invece la Giunta regionale, quindi, non sta deliberando proprio perché ha dei dubbi in materia di attribuzione, quindi, avendo dei dubbi in materia di attribuzione, figuriamoci se a valle può pensare di irrogare addirittura delle sanzioni, quindi se ha deciso da questo punto di vista di essere inerte, nell’attesa non sappiamo di cosa, è evidente che noi non possiamo approvare l’emendamento proposto dal collega Pagliaro, che seppur coerente con la sua impostazione, però trova una controindicazione, almeno allo stato, delle obiezioni rivolte dai Ministeri competenti.
Quindi, è decisiva l’opinione della Giunta regionale. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, Presidente Amati.
Comunque, è prevista la richiesta di un parere al Governo, per cui se non ci sono altri iscritti a parlare, chiedo il parere del Governo sull’emendamento all’assessore Pentassuglia.
Speaker : PENTASSUGLIA, assessore all’agricoltura.
Grazie.
Io chiedo al collega Pagliaro di ritirare questo emendamento, perché gli uffici con l’Avvocatura stanno definendo il tema posto dall’impugnativa, che è molto delicata. Personalmente –personalmente – penso che il tema posto in ambito territoriale sia fondato. Però, la valutazione degli uffici con l’Avvocatura sta lavorando rispetto al tema della costituzione rispetto all’impugnativa.
So che lei ha sollecitato anche il Presidente nel lavoro fatto in Commissione per fare il Regolamento, che però discende dal fatto che la delicatezza del tema sull’impugnativa sono gli atti che poi dobbiamo produrre in termini regolamentari.
Siccome si sta portando avanti con la delicatezza e il profilo che è stato appena richiamato dal collega Amati, per cui io non ho fatto il Regolamento per queste ragioni e ritengo di non approvare l’emendamento, in quanto il lavoro che sto producendo parallelamente con tutti gli operatori della pesca va esattamente verso il tema del ripopolamento e della verifica per tutte le aree, non solo le oasi blu, ma le aree protette, per determinare non uno ma tre siti in Puglia, di concerto con i pescatori e con gli addetti ai lavori.
Su questo ho fatto anche un approfondimento con le Capitanerie per una serie di altri aspetti, che impattano sui hobbisti e i professionisti, quelli iscritti regolarmente e quelli che non riusciamo a censire, perché dopo la norma si è aperta una discussione molto seria rispetto al controllo su questa partita.
Poiché il tema della competenza è un tema molto serio e puntuale, nella valutazione che gli uffici chiuderanno a breve, perché il tema è chiuso, chiedo di muoverci in questa direzione, con la cautela di non aggiungere ulteriori aspetti che invece sono tutti valutati, puntualmente riportati, che determineranno di conseguenza il nostro procedere, cosa che per l’altro aspetto sta già andando avanti, perché abbiamo già predisposto tutto il lavoro con chi ha la competenza di determinare.
Ho fatto quindi un incontro con l’Università e con i centri di ricerca, anche alla presenza di pescatori per l’attività di ripopolamento in Puglia rispetto a questo tema.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, assessore.
Ha chiesto di intervenire in replica il Presidente Pagliaro.
Speaker : PAGLIARO.
Grazie, Presidente.
Io non voglio entrare in questioni prettamente giuridiche, ci sono pareri blindano la nostra proposta di legge, sarà la Corte Costituzionale a decidere se la nostra legge sia anticostituzionale o meno, ma nel frattempo la nostra legge è in vigore, la legge regionale, votata quasi all’unanimità dal Consiglio regionale, è in vigore, quindi diamo valore al lavoro del Consiglio regionale? Penso che sia doveroso.
Nella premessa della Presidente Capone si è voluto sottolineare l’impegno di questo Consiglio regionale nelle Commissioni, in Aula, in ogni occasione. Quindi, mi sembra quasi scontato, pleonastico che oggi si voglia proseguire in maniera coerente su quello che il Consiglio regionale ha deciso e ha deliberato a maggio, il 5 maggio. O meglio, a marzo è stato deliberato e dal 5 maggio è in vigore la legge. Quindi, la legge è in vigore e i cittadini sanno perfettamente che qui, in Puglia, non è possibile pescare i ricci. Lo sanno tutti, perché su questa legge c’è stata una grandissima visibilità. Chiaramente i pescatori avrebbero voluto che ci fosse un seguito alle dichiarazioni del Presidente Emiliano e dell’assessore Pentassuglia, che aveva promesso in ogni occasione, pubblicamente, che avrebbe provveduto a trovare le risorse per ristorare questi 190 pescatori di ricci con il patentino, e poi una serie di misure che avevamo anche previsto e approvato – ripeto, approvato – quasi all’unanimità nella nostra proposta di legge, nella nostra legge regionale, che prevedevano il censimento, il ripopolamento e anche la sensibilizzazione su questo tema.
Questa cosa ormai è legge, è già stabilito e già deciso. Il collega Amati giustamente ci ha voluto sollecitare un elemento importante, perché senza sanzioni una legge di divieto non avrebbe alcun senso. Ma non solo lui, anche le Capitanerie di porto, che sono con noi in questa vicenda, perché ci tengono come tutti noi all’ambiente, alla salvaguardia del nostro mare, all’ecosistema, fortemente compromesso da questo momento predatorio che c’è nei confronti dei ricci.
Quindi, si è voluto soltanto dare seguito a una legge già in vigore, dove ben 18 colleghi, tutti i Capigruppo (o quasi tutti, adesso non ricordo, penso che siano quasi tutti i Capigruppo) hanno deciso di sottoscrivere questo emendamento. Assessore Pentassuglia, io so perfettamente che lei ci sta lavorando, so perfettamente che il Presidente Emiliano vuole difendere questa legge perché l’ha sottoscritta in prima battuta insieme a tutti noi, ci crede fermamente. È una legge oltretutto molto apprezzata in tutta Italia, ci ha dato una grande visibilità e viene anche presa come modello e come esempio da tante altre Regioni che hanno lo stesso nostro problema.
Si tratta semplicemente, approvando questo emendamento, di consentire alla Guardia costiera e alla Capitaneria di porto di poter lavorare serenamente, dando loro appunto la possibilità di fermare il trasgressore o chi dovesse trasgredire la nostra proposta di legge. Quindi, mentire a noi stessi sarebbe una cosa sinceramente poco edificante e in contraddizione con il bel discorso iniziale della Presidente Capone e della nostra attività, che penso ognuno di noi debba difendere con dignità e con fermezza.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, Presidente.
Assessore Pentassuglia, prego.
Speaker : PENTASSUGLIA, assessore all’agricoltura.
Io penso di essere stato chiaro. Io non ho sbandierato, all’indomani della legge, alcuna… E non mi sono sottratto all’impegno che avete espunto dalla legge in Consiglio per far passare la legge. Chiamiamo i problemi per nome e cognome, collega Pagliaro, perché io sono un po’ seccato del fatto che ex post tutti sono santi. Io sono un peccatore, lo voglio dire in Aula, e lo dico a registrazione aperta perché io la morale, ogni volta, da chi dice cosa deve fare l’altro… No, è la legge. Però, lei ha sbandierato: tanto se l’avete la Regione a ristorare… Lei, per portare la legge avanti, ha espunto dalla legge il ristoro. Allora, mi faccia parlare, sennò devo ripetere poi.
La legge nessuno l’ha contestata, è stata impugnata per un profilo. Noi fino ad allora… Non stiamo fermi. Non stiamo fermi! Né io devo sbandierare gli accordi e i soldi, perché lei non ce li aveva nella legge e io li devo trovare dal FEAMP, che abbiamo sottoscritto nel riparto nazionale… Certo. E l’ho fatto. Ho incontrato i pescatori… Se ha elementi, allora mi contraddica, altrimenti non lo faccia, la prego, perché, come vede, sono molto sanguigno e non consento a nessuno di giocare sul lavoro degli altri, a nessuno, né in Aula, né fuori dall’Aula. Rispetto a questo le chiacchiere le vada a fare dove ritiene lei. Va bene?
Presidente, o il Consiglio ha un contesto e un rispetto delle idee, altrimenti è inutile che facciamo i Consigli, con i sermoni iniziali.
Speaker : PRESIDENTE.
Nessun sermone. Per quanto riguarda, invece, il rispetto per chi sta parlando, la prego, Presidente Pagliaro, di rispettare l’opinione dell’assessore, che deve intervenire e fare legittimamente il suo intervento.
Speaker : PENTASSUGLIA, assessore all’agricoltura.
Confermo quello che ho detto. Abbiamo già incontrato l’università e i centri di ricerca, e abbiamo incontrato anche i pescatori. La valutazione dei ristori non si fa con il bilancino, si fa in maniera ponderata, con le risorse, per le quali abbiamo chiuso in Conferenza Stato-Regioni l’accordo per il riparto delle risorse. Solo avendo le risorse si può destinare una somma, perché senza copertura finanziaria vale come la legge da cui lei ha espunto la parte relativa ai rimborsi.
Questa è la parte relativa agli accordi e al fatto che noi abbiamo detto che i ristori erano pronti.
Le devo dire di più: proprio dal suo territorio le marinerie di Gallipoli e Nardò hanno fatto un passo avanti, hanno detto “a noi non interessano i ristori, interessa il ripopolamento”, cosa su cui ci stiamo concentrando, quindi le due cose stanno viaggiando parallelamente. Poiché in questa fase l’Ufficio legale sta lavorando per la valutazione puntuale dei temi posti nella impugnativa, io le ho detto di ritirare, perché non è che non dobbiamo applicare le sanzioni, abbiamo bisogno di costruire un procedimento amministrativo consono rispetto anche all’impugnativa, perché non dobbiamo tergiversare.
Il tema non è non affrontarlo, il tema è farlo contestualmente agli uffici in maniera puntuale e seria, per avere un percorso che non sia da titolo o da proclama o desiderata, ma sia formato da atti concreti, che poi siano giustificabili e attuabili rispetto alla legge stessa, che sta lì, è impugnata e, fino a quando non ci sarà il pronunciamento, quella è una delle leggi regionali che noi abbiamo.
Per carità, come lei sa, ho rispetto dell’Aula e delle Commissioni, ma le devo riportare quello che è avvenuto, perché i soldi non erano nel bilancio autonomo, li abbiamo riportati di là. Infatti io mi sono alzato, collega Pagliaro, per dire “le promesse”, e questa terminologia molto semplicistica (sarà l’età, sarà il caldo) non la sopporto più, mi deve scusare, ma non posso consentirle sul mio lavoro di usare questa terminologia. Glielo dico, lo lascio agli atti del Consiglio, perché non è così, sbandierare che la legge è la migliore di tutti e poi viene impugnata... aspettiamo l’esito.
Dopodiché le altre Regioni ci seguiranno, la mutueranno, le aiuteremo, non c’è problema, ma non è che il giorno dopo stavamo lì a dare il ristoro senza la copertura finanziaria. Questo per un fatto di rispetto e di coerenza fra di noi, anche per dire all’esterno che c’è un tempo, un termine, e ci sono delle norme da rispettare, perché negli atti che sono stati prodotti in Commissione e in Consiglio è stato detto che si attingeva al FEAMPA, non al FEAMP, l’ho detto io, perché quella è la copertura finanziaria, sicuramente non lo poteva dire qualcun altro, né lo può dire oggi, perché non sa di che parla.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie. Ha chiesto di intervenire il consigliere Caroli.
Prego, ne ha facoltà.
Speaker : CAROLI.
Grazie, Presidente.
Ferma l’efficacia della legge e la richiesta di un regolamento sanzionatorio, vorrei attirare l’attenzione dell’assessore su una questione che avevo già posto in essere durante la fase di approvazione. Se lei ben ricorda, il Presidente Emiliano aveva preso l’impegno circa uno stanziamento importante per far sì che ci potesse essere una campagna massiva di comunicazione e quindi educazione di tutti i fruitori delle spiagge durante il periodo estivo.
Mi permetto di rappresentarle quello che sta accadendo: centinaia di migliaia di turisti che quotidianamente affollano le nostre spiagge e che si vedono uscire dal nostro mare con le classiche buste piene di ricci. A volte mi viene anche di comunicarglielo, ma, ripeto, o qui affrontiamo la questione in maniera massiva, con una campagna di sensibilizzazione seria, o tutto quello che è stato poc’anzi rappresentato, in primis la politica di ripopolamento dei nostri mari, difficilmente vedrà una conclusione come progetto. Quindi, la prego, ove possibile, di poter utilizzare in primis queste risorse e prima che si completi la stagione estiva si possa comunicare sia ai fruitori delle nostre spiagge locali sia in particolare a tutti i turisti che provengono da tutta Italia, di modo che non ci si trovi di fronte a questa situazione che ha del paradossale.
Grazie, assessore.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Presidente Pagliaro, è già intervenuto. Mi dica per cosa interviene. Per dichiarazione di voto? C’è l’emendamento. Dichiarazione di voto, non c’è la replica. Dichiarazione di voto, okay.
Presidente, applico le norme. Se lei interviene per dichiarazione di voto, può intervenire. Presidente Pagliaro, guardi, se lei usa toni corretti io le ho anche suggerito come deve intervenire. Interviene per dichiarazione di voto.
Speaker : PAGLIARO.
Dunque, io voglio ancora una volta sottolineare che questa legge regionale è stata approvata quasi all’unanimità, sottoscritta da ben 49 consiglieri, compreso il Presidente Emiliano. Quindi, questa personalizzazione… Sia gentile. Lei che di solito dice sempre di apprezzare il lavoro del Consiglio e di rispettarne appieno le prerogative, lo faccia fino in fondo, assessore. Ne sta facendo una questione che sinceramente non riesco a comprendere. Glielo dico subito che è mancato. La legge della Regione Puglia approvata a marzo e pubblicata il 5 maggio recita: “Con deliberazione della Giunta regionale, entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono disciplinati: 1) la modalità di attuazione del fermo pesca previsto dal comma 1, attraverso le quali gli operatori collaborano nelle attività e nelle procedure di monitoraggio e di recupero ambientale”. Fatto? No. Nonostante la sua grande, grandissima attività, lei non ha tenuto conto di quello che – lo ripeto – la legge regionale prevede. Lasci perdere, non ha nessuna importanza. È stata impugnata successivamente.
Speaker : PRESIDENTE.
Non fate un dialogo tra di voi. Prego, continui.
Speaker : PAGLIARO.
Quindi, lei rispetti come ho fatto io.
È stata impegnata successivamente. Le date le vada a confrontare. Lei doveva dare seguito a questa legge. Le prescrizioni da applicare in caso di prelievo involontario, le sanzioni per la violazione del divieto anche tramite normativa nazionale, il piano di ripopolamento dei ricci tramite l’immissione di post-larve: questo era nei suoi doveri, doveri! E doveva procedere. Lei fa sempre il professore, lo faccia pure, ma su questo tema, mi dispiace, deve dare esecuzione a una legge approvata dal Consiglio regionale. Le sanzioni lei non le ha volute prevedere in un regolamento di attuazione, questo emendamento copre, ripeto, provvisoriamente, perché abbiamo detto questo, che nelle more di questo regolamento di attuazione, che stiamo attendendo, questo emendamento che è firmato da diciotto colleghi, tutti i Capigruppo, venga approvato nelle more, dove lei avrà tutto il tempo di fare tutta l’attività che vuole, che sicuramente starà svolgendo nel miglior modo possibile, perché le ho dato atto più volte di questo. Ecco perché non capisco, è incomprensibile. In ogni occasione le ho dato atto della sua attività, della sua capacità e della sua professionalità. Ma non riesco a capire per quale motivo non vuole salvare il mare della Puglia. Si sta ostinando a creare, devo dire a questo punto strumentalmente, motivazioni che non stanno né in cielo, né in terra. Le Capitanerie di porto ci chiedono di deliberare oggi e approvare questo emendamento per consentirgli di poter lavorare e poter effettuare controlli e sanzioni, proprio in questo periodo in cui c’è un incremento di aggressione nei confronti del nostro mare, che noi abbiamo il dovere di difendere. Questa è un’opportunità che diamo al nostro mare e a chi ama questo nostro mare.
Ambientalisti, pescatori, ristoratori, cittadini sono in attesa che possa essere oggi approvato questo emendamento.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Pagliaro.
Ha chiesto di intervenire, penso per dichiarazione di voto, il Presidente Amati. Prego.
Speaker : AMATI.
Veramente io ho diritto a due interventi su ogni argomento e poi alla dichiarazione di voto (lo dice l’articolo 42).
Speaker : PRESIDENTE.
Ha già fatto i due interventi...
Speaker : AMATI.
No, uno solo su questo argomento, e sicuramente ci metterò meno di 10 minuti.
Speaker : PRESIDENTE.
La ringraziamo tutti.
Speaker : AMATI.
Allora, collega Pagliaro, qui non è che si salva il mare, se ha ragione lei, oppure si inquina o si distrugge il mare, se hanno ragione gli altri, cioè il mare e la sua tutela non sono strettamente legati alle nostre singole opinioni, per quanto possiamo avere un egocentrismo spiccato, la natura non dipende dalle nostre opinioni.
Di solito, quindi, uso sempre molta prudenza quando subordino gli effetti della natura alle mie opinioni. Lo faccio, per esempio, quando c’è qualcuno che dice “no” all’eolico off shore oppure quando qualcuno diceva “no TAP”, perché subordinavano gli effetti e le reazioni della natura alle proprie opinioni, quindi questo per regola generale.
Collega Pagliaro, in realtà, la legge lei è vigente, come lei dice, ed è vero, anche la legge sulle compensazioni ambientali di TAP per riequilibrio territoriale è vigente, quindi io e lei dovremmo dire “perché non deliberate e gli chiedete il 3 per cento sui metri cubi che in questo momento transitano?”, però c’è un’impugnazione, e, siccome c’è un’impugnazione su argomenti abbastanza spinosi, è prudente che la Giunta regionale non dia esecuzione, così nessuno si danneggia e aspettiamo che dice la Corte Costituzionale.
Questo è il punto, per cui io mi sento di dire all’assessore Pentassuglia che sta facendo bene, soprattutto al cospetto di un termine che lei ha citato, entro 30 giorni, che non è perentorio, è un termine ordinatorio. No, non è perentorio, perché gli elementi sintomatici della perentorietà di un termine per dottrina diffusa, ampia, vecchissima, da Calamandrei in poi, deve avere delle espressioni diverse da quelle che lei usa. Io non le dico qual è l’espressione che va usata, perché qualora in futuro dovessimo avere dissenso sul punto specifico, io non faccio come Kafka nella colonia penale, dove costruì la macchina per la condanna a morte più perfetta, decise di provarla da solo e ovviamente non riuscì a scampare da quella macchina mortale. Io non farò così, però il termine non è ordinatorio e fa bene la Giunta regionale a non dare esecuzione, perché l’argomento è un argomento imponente. Io mi rendo conto che lei, essendo un uomo intelligente, dalla questione dei ricci ha puntato un altro argomento, secondo me, però è una libera interpretazione. Lei, secondo me, perché è un uomo intelligente, vuole affermare l’idea che noi possiamo agire sul mare territoriale, ritenendolo territorio nostro, perché ovviamente questo è funzionale a un altro ragionamento che lei fa come battaglia, che è il ragionamento fondato sull’eolico off-shore. Se passasse il suo ragionamento, è evidente che il mare territoriale decidiamo noi, e invece, purtroppo – temo di doverla deludere – non è così, però probabilmente lei non ci ha pensato nemmeno a mettere le due cose assieme e sono io un malpensante. Probabilmente. Però tenga conto che i due argomenti sono argomenti che hanno una stretta connessione sul piano interpretativo, per cui le posso dire, le chiedo veramente di dire con me che sta facendo bene l’assessore Pentassuglia, che sta facendo proprio bene, anche perché, siccome noi siamo persone di mare, noi viviamo in città che si affacciano sul mare, sappiamo pure bene che fino a quando la promulghiamo questa legge è abbondantemente finita la stagione dei ricci. Va bene? Abbondantemente finita. Anche perché chi va con la maschera – basta una maschera, non c’è bisogno di altro, se andate con la maschera in superficie non c’è bisogno di particolare abilità – ricci non ne vede. Io non ne ho visto uno negli ultimi tempi quando ho frequentato il mare. Quindi, francamente, tutta questa urgenza di dover sanzionare è un’urgenza vana, perché non troveremo nessuno con i secchi che ha preso i ricci, perché non ce ne sono. Non ce ne sono.
Siccome io tengo al mare, perché viviamo sul mare, sappiamo pure che non è che possiamo fare una legge con oggetto impossibile, per cui le chiedo, se è possibile, di acquietarsi sotto questo punto di vista, e in vista della stagione prossima avremo già la sentenza della Corte costituzionale e in vista dei nuovi raccoglitori o pescatori di ricci, però per quelli della stagione nuova, probabilmente se lei avrà ragione, noi ci faremo trovare pronti con le sanzioni. E non penso che l’assessore Pentassuglia – perché lo conosco – aspetterà il suo input. Farà prima lui. Il giorno dopo la sentenza della Corte costituzionale, se lei dovesse avere ragione, lui per costume eseguirà quella legge, quindi mi sembra una cosa che pacificamente può essere risolta così.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Adesso passiamo al voto. Veramente, consigliere Pagliaro, solo se ritira l’emendamento; ma se non è per ritirare l’emendamento...
Adesso passiamo al voto. La votazione è aperta.
No, non neanche questa volta, io la faccio parlare sempre. L’ho fatta parlare anche per dichiarazione di voto.
La votazione è chiusa.
Presenti 31, votanti 30, favorevoli 7, astenuti 1, contrari 23.
L’emendamento è respinto.
Adesso passiamo al subemendamento sostitutivo del sub n. 2. L’emendamento è quello presentato dall’assessore Palese insieme all’assessore Delli Noci e al Presidente Vizzino.
Assessore, lo vuole illustrare? Prego.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Grazie, Presidente. È un subemendamento a un emendamento formalizzato di due commi presentato nella seduta precedente. Da una interlocuzione con il Ministero è sembrato estremamente più opportuno limitarlo a un solo emendamento, che riguarda la situazione di puntualizzare meglio la data. Quindi, già esprimo parere favorevole anche all’aver individuato non a seguire dell’anno successivo, ma proprio il 2003, proposto dal Presidente Amati. Lo troverà dopo, nel prosieguo degli emendamenti o dei subemendamenti rispetto al testo originario.
La legge regionale che riguarda il controllo della spesa farmaceutica, con eventuali sanzioni previste, è da seguire pedissequamente in quel contesto, perché il comma che sostanzialmente non viene più proposto riguardava la possibilità per la Giunta regionale di modulare un po’ meglio la parte riguardante i tetti della farmaceutica. Però, rimane competenza esclusiva dello Stato. È inutile insistere da questo punto di vista. Ma noi ci siamo immediatamente adeguati. Rimangono valide le proposte e i contenuti dal punto di vista dei tetti nazionali, ripresi anche dalla legge regionale.
In riferimento all’attuazione della fattibilità, andava sistemato in maniera pregnante e ineludibile la decorrenza, essendo la legge n. 7 del 2022, intervenuta nel mese di marzo 2022, e quindi andava sistemata la decorrenza in riferimento anche all’attuazione delle sanzioni. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei.
Funziona così: questo subemendamento è un emendamento al 97 A 2. Se viene approvato questo emendamento, decadono sia l’emendamento a firma Amati, sia l’emendamento A 2, presentato dallo stesso assessore.
Votiamo.
Ha chiesto di intervenire l’assessore Palese di nuovo per precisare qualcosa.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Sì, preciso che va considerato il 2023, va fatta quella modifica, “a partire dall’anno 2023”, non dall’anno successivo.
Speaker : PRESIDENTE.
“Dall’anno di competenza”: correggo io o viene a mettere una sigla? Quindi questo lo cancelliamo tutto, nell’anno 2023.
La votazione è aperta.
Il testo dice: «all’articolo 3 della legge regionale 24 marzo 2022 n. 7, Misure per il contenimento della spesa farmaceutica, è inserito, dopo il comma 4 il seguente comma 5: “Le sanzioni previste dal presente articolo si applicano a partire dall’anno 2023”».
La votazione è aperta.
Abbiamo votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 37, votanti 37, favorevoli 37.
È approvato all’unanimità.
Decadono quindi sia l’emendamento a firma Amati, sia l’emendamento a firma Pentassuglia e Delli Noci, che è quello subemendato.
C’è un altro emendamento aggiuntivo, quello al n. 3, presentato da Piemontese, Delli Noci, Tupputi, Ciliento, Campo, Vizzino, palese, articolo 1, legge regionale 31 ottobre 2019 n. 48. Dopo il comma 2 sono aggiunti due commi.
Assessore Palese, vuole illustrarlo?
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Questa è una norma straordinaria transitoria, per poter consentire alle ASL la scelta del direttore sanitario e direttore amministrativo al di là degli elenchi nostri regionali, molto esigui e striminziti, in attesa poi che venga aggiornato il bando che è partito proprio in questi giorni. Però siccome per dimissioni si sono verificate alcune carenze, per evitare che vengano nominati i direttori sanitari da fuori regione, e che stanno negli elenchi attraverso selezione anche da parte delle altre Regioni, perché questo è imprescindibile, è necessaria questa norma transitoria.
Speaker : PRESIDENTE.
Non ci sono interventi.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 33
Votanti 30
Favorevoli 22
Astenuti 3
Contrari 8.
L’emendamento è approvato a maggioranza.
Emendamento aggiuntivo, pagina 4: Integrazione dell’articolo 17 della legge regionale n. 30 del 20 novembre ‘22.
Prego, Presidente Tutolo. Lo vuole illustrare?
Speaker : TUTOLO.
Se ritenete che lo debba fare, lo faccio assolutamente.
In buona sostanza, qualche Consiglio regionale fa, precisamente nella legge 30 del 20 novembre 2022, noi prevedemmo che i disabili che erano accolti all’interno di centri diurni invece che, come prevedeva la legge precedente, al compimento del sessantaquattresimo anno di età passassero automaticamente nelle RSA e quindi venissero sradicati dal centro diurno, dove avevano relazioni sociali, dove avevano visi conosciuti, dove avevano persone care, ormai, perché alcuni di loro sono lì da anni, da decenni (e noi li sradicavamo e li collocavamo direttamente nelle RSA se volevano oppure le famiglie se li portavano a casa, a prescindere dalle loro condizioni, era semplicemente un fatto anagrafico), noi abbiamo ritenuto come Consiglio… E ringrazio ancora oggi perché molti hanno beneficiato di questa norma, molti altri non ne possono beneficiare perché alcune unità di valutazione multidimensionali non tengono conto di questa roba, non si assumono la responsabilità, quindi per molti di questi il problema c’è ancora. Con questa modifica noi andiamo a dire cosa? Che coloro che già hanno avuto l’autorizzazione a stare nei centri diurni al compimento del sessantaquattresimo anno di età non cambia nulla, non serve un’altra autorizzazione. Cioè, non si diventa improvvisamente inabili per stare all’interno di un centro diurno da un giorno all’altro, non si viene sradicati da un posto dove… Ripeto, parliamo delle persone più fragili in assoluto, gente che veramente ha quel minimo di relazione sociale, e noi le andiamo a togliere. Siccome c’è chi dovrebbe preoccuparsi di questa roba ed evidentemente non lo fa perché non si assume la responsabilità, con questa modifica alla norma noi andiamo a garantire queste persone svantaggiate.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, Presidente Tutolo. Una volta che volevamo farla parlare noi, lei si stava esonerando. Invece, è una norma di civiltà, quindi siamo stati felici di ascoltarla.
Presidente Ventola, prego.
Speaker : VENTOLA.
Presidente, già questo debito fuori bilancio sta diventando una sorta di Omnibus e stiamo creando un brutto precedente. Io lo voglio dire perché così rimane agli atti e sappiamo d’ora in poi che, quando ci sono i debiti fuori bilancio, ci possiamo inserire qualsiasi tipo di emendamento. Ma vi è di più. Noi vogliamo averne almeno copia. Recentemente… Una cosa è mandare adesso. Non l’ho ancora aperto. Ma noi abbiamo votato contro l’emendamento dell’assessore Palese senza nemmeno averne copia. Quindi, se sta diventando una legge sulla sanità, questo debito fuori bilancio, continuate a votarvelo, consapevoli che poi dovete avere pure i numeri per votarvi il debito fuori bilancio. Ma non è corretto questo modus operandi. Lo dico anche ai colleghi. Almeno dateci il tempo di leggere le carte. Se poi non serviamo a nulla, continuate a votarveli voi.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie. Ne parlammo anche in Conferenza dei Capigruppo. Si ricorda, Presidente Ventola? C’era questa necessità, prospettata dall’assessore Palese, di alcuni emendamenti della sanità che erano incoerenti rispetto alle altre norme. Ovviamente, trattandosi dell’ultima seduta di Consiglio, abbiamo guardato con favore a questa situazione, quindi prego i consiglieri di essere quanto più possibile parchi in questo senso, certamente non andiamo però ad alterare le disposizioni che si occupano di tutt’altro. Li avete avuti adesso sulle sedute, volete due minuti di tempo per leggerli? Presidente Ventola, aspetto due minuti?
Intanto ha chiesto di intervenire il Presidente Galante. Prego.
Speaker : GALANTE.
Grazie, Presidente.
Io aggiungo che ci vorrebbe anche il parere degli uffici su questi emendamenti con cui andiamo a modificare leggi che hanno già visto una riorganizzazione di tutte le strutture sociosanitarie, quindi sarebbe necessario, secondo me, anche un passaggio con i referti da parte degli uffici.
Speaker : PRESIDENTE.
Intanto chiediamo il parere del Governo sull’emendamento.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Grazie.
Il Governo sostiene con forza questo emendamento (stiamo parlando dell’emendamento che poco fa ha illustrato Tutolo), perché anch’io ho ricevuto una serie di mail, ma anche qualche telefonata di genitori e di figli, di persone prese in carico in RSA oppure Centri diurni, che al compimento del sessantacinquesimo anno, per effetto che di una classificazione del regolamento del 2007 sui servizi sociosanitari, indipendentemente dal loro stato venivano invitati ad essere trasferiti e collocati presso altra struttura che riguardava l’invecchiamento e non la situazione clinica, la situazione che di salute.
Il Consiglio regionale in maniera molto opportuna ha già varato l’articolo 17 della legge n. 30 del 2022, con cui si era detto che, nel momento in cui si verifica questa condizione, la cosa più opportuna è che in maniera multidisciplinare l’unità di valutazione multimediale facesse una valutazione per poter consentire alle persone che stavano dentro – limitato solo alle persone già prese in carico nelle strutture, nelle RSA, nei centri diurni – di poter continuare a essere assistite lì, invece di essere sradicate e portate da altra parte. Peraltro, a me dicevano “ci hanno ci hanno chiamato e ci hanno detto che dobbiamo portarle via”. Davanti a una situazione del genere mi sono reso conto che sostanzialmente nessuno, a livello distrettuale, delle Porte uniche di Accesso e UVM, dava seguito a questo dato.
Questa integrazione che cosa dice sostanzialmente? Dice che, solo ed esclusivamente per le persone che già sono state prese in carico (quindi, non riguarda altre persone) e che al raggiungimento del sessantacinquesimo anno di età non è che diventano anziani, vecchi, e vanno a finire indipendentemente dal loro stato, ma se hanno avuto un riconoscimento in base alle leggi dello Stato dalla Commissione per ciechi, sordi, invalidità e quant’altro, con una percentuale pari o superiore al 67 per cento, debbono permanere, punto e basta. Lo facciamo noi, perché non è che se uno è riconosciuto invalido, se è cieco, è sordo e quant’altro, a un certo punto compie 65 anni e diventa solo vecchio, e sparisce tutto il resto.
Io penso che questa sia una norma che completa quello che il Consiglio regionale aveva già, secondo me opportunamente, fatto e, visto che parliamo tanto della disabilità (non ho bisogno di aggiungere parole, perché so bene le sensibilità di ognuno di noi), essa dà questo indirizzo da parte del Consiglio regionale, che comunque, in presenza di questa fattispecie, è inutile portare queste persone, chiamare le famiglie, spostarle da una parte all’altra, senza poi avere spesso… Ho tre casi a cui non era stato detto neanche dove. Questo ha indotto sia Tutolo, che mi aveva sollecitato, sia altri a trovare il modo con cui diamo concretezza e sostanza a una norma già di completamento fatta dal Consiglio regionale.
Grazie, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie. Possiamo votare? Non ci sono altri interventi, possiamo mettere in votazione.
La votazione è aperta. Votiamo. La votazione è chiusa.
Presenti 26, votanti 26, favorevoli 26.
È approvato all’unanimità.
Adesso abbiamo l’emendamento 5, Delli Noci, Tupputi, Ciliento, Vizzino: “A decorrere dall’entrata in vigore della presente legge, l’articolo 14 del regolamento regionale n. 15 del 20 agosto 2020 è così integrato: al comma 2 aggiungere la lettera e): ‘e) una struttura ogni 150.000 abitanti o frazione superiore a 75.000 abitanti, che eroga le prestazioni di afferenza alla tricologia, ivi compresa l’attività trapiantologica per la branca dermatologia’”. Una struttura ogni 150.000 abitanti o frazione superiore a 75.000 abitanti. Ma dire “entro 150.000 abitanti”?
Prego, può intervenire.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Grazie, Presidente.
Nell’attuale regolamentazione regionale non esiste la possibilità di avere l’autorizzazione alla realizzazione. Quindi, noi parliamo di autorizzazione alla realizzazione. Poi, chiaramente ci sono i controlli per l’esercizio. Quindi, nessun contesto e nessuna situazione che riguarda accreditamenti o meno. Questo è necessario per colmare un vuoto.
Se qui dentro c’è qualcuno che ha necessità, e qualcuno c’è, di farsi un trapianto dei capelli, deve andare o fuori la Puglia o in Turchia. Io penso che sia necessario che venga colmato questo vuoto completo. C’era stato un “disguido” pensando che la cosa potesse afferire alla chirurgia plastica. Non è così. Quindi, mutuando anche quelle che altre Regioni hanno fatto anche rispetto alla situazione del fabbisogno, facendo la media con gli abitanti, riteniamo che i cittadini pugliesi che hanno questa voglia e fanno questa scelta non debbano andare fuori Regione, né tantomeno prendere pullman, aerei e quant’altro per andare in Turchia e procedere a fare questo trapianto di capelli.
Si tratta solamente di questo, si tratta solo dell’autorizzazione alla realizzazione, non altro, cioè non si prevede alcun tipo di altra forma.
Avevo pensato anche a Mennea, a Caracciolo, a Lopalco, a Tammacco, a Picaro, a Parrini, a Leo, a piemontese, a Dell’Erba, a Stellato, tanto per stare qui dentro, e, se dovessi fare un trapianto di capelli, senza parlare anche del pubblico...
Penso che sia necessario che il Consiglio contribuisca a coprire... sì, anch’io potrei andare a farlo, però, al di là di questo, lo spirito è esattamente quello di colmare questo voto che c’è. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Amati. Prego.
Speaker : AMATI.
Grazie, Presidente, però, colleghi, vi prego di prestare un po’ di attenzione, non perché quello che dico io sia meritevole di attenzione, soltanto per mettere a punto alcune cose.
L’emendamento chiede di modificare un Regolamento regionale, sul quale l’assessore regionale alla sanità interviene e dice “va bene”. Prima domanda semplice: perché la Giunta non modifica il Regolamento regionale, che rientra nelle sue competenze, e si affida ad un emendamento, quindi con una legge provvedimento? Qual è il motivo?
Perché dico questo? Perché ieri ho scoperto una cosa (povero me, non l’ho scoperto quando l’abbiamo votata),io ho scoperto che abbiamo approvato una norma, contenuta nella legge n. 20 del 2023, in cui abbiamo modificato il Regolamento regionale e mi pare che la struttura tecnica non sia proprio d’accordo, e l’assessore commenta “figurati!”, sapete che io con la burocrazia non ho grandi rapporti, quindi quel “figurati” come se fossero dei passanti. Però, secondo me non sbagliano. Abbiamo approvato una norma dove abbiamo modificato un regolamento regionale, con la stessa modalità. Vuol sapere qual è il regolamento regionale che abbiamo modificato? Lo stesso che stiamo modificando oggi. Abbiamo modificato questo regolamento in materia di rideterminazione dei fabbisogni sanitari e abbiamo fatto una cosa (secondo me molti colleghi non lo sanno, non lo sapevo nemmeno io fino a ieri): abbiamo stabilito noi che, a proposito delle erogazioni in materia di oculistica, per esempio… Vi faccio l’esempio dell’oculistica perché – non so se voi leggete i giornali, ma sì che li leggete – stanno venendo fuori delle cose su cui ovviamente dobbiamo guardare con molta attenzione. Senza avere i fabbisogni, né prima né oggi, abbiamo stabilito che al privato-privato si può ampliare il numero delle prestazioni. Noi abbiamo deciso di portare una struttura ogni 40.000 abitanti per la branca di oculistica. Abbiamo fatto la stessa cosa per la chirurgia plastica e abbiamo fatto anche delle altre cose.
Ora, colleghi, praticamente sapete che cosa significa? Io sono andato a controllare come ho votato e me la potrei scampare, però mi sento colpevole perché non ho prestato attenzione. Significa che noi, a un legislatore che dice che i fabbisogni vengono stabiliti per tutti, sia il pubblico, sia il convenzionato, sia il privato-privato, cioè quello che vai lì e paghi, perché anche per il privato-privato si stabilisce il fabbisogno, noi abbiamo deciso che il privato-privato si vede ampliato il fabbisogno senza che sappiamo qual è il fabbisogno. Se fate la domanda adesso all’assessore “assessore, ma qual è il fabbisogno per cui ha dato parere favorevole?”, in realtà questo l’ha anche sottoscritto l’assessore “il fabbisogno totale per cui hai ritenuto…”… Non l’aneddotica, non “ho saputo che ci sono le liste d’attesa, ho saputo che ci sono centinaia di vecchietti che aspettano l’intervento di cataratta”. No, quella è aneddotica. Se chiediamo all’assessore o andiamo a chiedere al dottor Nicastro, al dottor Carbone, al dottor Montanaro, andiamo a chiedere a loro “scusate, qual è il fabbisogno?”, non c’è risposta, non sappiamo qual è la risposta. Quindi, abbiamo ampliato il fabbisogno senza sapere quant’è il fabbisogno. Io mi preoccuperò di chiedere al collega Vizzino la convocazione della Commissione appena possibile per audire non la parte politica, la parte tecnica.
Allora, colleghi, siccome sono inciampato in questa cosa… Tenete conto che è importantissima la tricologia. Non sto discutendo il merito. Siccome sono incappato in questa cosa e, ahimè, purtroppo, povero me, mi colpevolizzo, non l’ho guardata con la giusta attenzione, e potrei darvi mille attenuanti, io vi invito a soprassedere dalle modifiche regolamentari.
Guardate, in questa materia perché di solito non si fanno le modifiche regolamentari con il regolamento? Perché il regolamento ha bisogno del parere in linea tecnica. Non è che vai con la delibera di Giunta regionale senza la sottoscrizione della PO estensore, del dirigente del servizio, del dirigente della sezione, del capodipartimento e, infine, dell’assessore. No, lì è un atto amministrativo, quindi c’è bisogno di questa filiera di pareri. E l’assessore dice: se, figurati! No, è previsto. L’ordinamento è quello ed è previsto. Invece, con la modifica legislativa si evita tutta questa filiera di pareri e si va a fare una modifica, che poi magari ci sollevano in termini di costituzionalità eccetera. Allora, sentite, non si può fare così.
Sulla branca oculistica, poi, ho una particolare condizione di reattività. Non so se vi capita, a me capita ogni mattina, davanti al bar, perché io purtroppo frequento il bar. Sono all’antica, la mattina faccio così. Ebbene, ci sono tante persone anziane che non riescono a farsi la cataratta. Non riescono a farsi la cataratta! Ovviamente in ospedale. E quella norma ha ampliato la possibilità del fabbisogno del privato-privato… È vero, assessore Pentassuglia, che funziona così? Ha ampliato il fabbisogno del privato-privato. Sicché, invece di occuparci delle liste d’attesa del pubblico e, quindi, fare in modo che quello che dice AgeNaS sia verificato, invece di occuparci di come funziona l’ALPI in quel settore, che poi è la legge sulle liste d’attesa, caro assessore… Sì, sono contenuti questi elementi di durezza in quella legge. Io lo so, mi rendo conto, assessore. Mi rendo conto che nell’affastellare tante parole si può nascondere tutto. Mi rendo conto. Però, a fronte della segnalazione dell’AgeNaS e a fronte sapete di cosa, colleghi? Sapete che in Puglia c’è l’autorizzazione per l’ALPI allargata? Ho chiesto al Policlinico gli atti dell’ALPI allargata, cioè l’Attività Libero Professionale allargata fuori dall’ospedale, e c’è uno studio in una via di Bari a un numero civico che ne accoglie decine e decine, stanno tutti lì.
Alla domanda al Policlinico “scusate, mi date per piacere l’elenco delle determine?”, la risposta dopo tanto tempo è stata “queste sono le determine” e arriva il pacco, su ogni determina pensavo di trovare “autorizzato perché non c’è spazio nella struttura, così come dice la regola dell’ALPI allargata, invece non era scritto niente, c’era un’autorizzazione secca.
Nella lettera di trasmissione a me, fatta dopo anni dall’autorizzazione, è scritto “guarda che abbiamo dato quell’autorizzazione perché non c’è spazio”, cioè la sanatoria della motivazione viene fatta in sede di trasmissione degli atti a me, una cosa folle! Se non ci credete, ho il faldone sulla sedia nel mio ufficio al quarto piano, e l’ho stampato.
Colleghi, tutto questo per dirvi cosa? Per invitarvi alla prudenza. Se l’assessore Palese ritiene che vada modificato il regolamento, lo può fare con una delibera della Giunta regionale oppure, se ritiene che ci sia bisogno di una legge regionale, per piacere, un approfondimento in linea tecnica, su questo argomento non vogliamo sentire parole politiche, “la colpa è di quello o di quell’altro, Garibaldi, Cavour”, tutte queste cose su cui siamo soliti intrattenerci, assessore... No, non vogliamo sentir parlare né di Garibaldi, né di Cavour, né di Sonnino, non vogliamo sentire niente, perché di solito la colpa è del passato o del futuro, o di chi è morto o di chi deve ancora nascere, solitamente non andiamo mai a cogliere le colpe nostre, quindi chiedo che ci sia un approfondimento tecnico e vogliamo capire, altrimenti modifichi il Regolamento, lo porti in Giunta e noi saremo tutti contenti e appagheremo giustamente le esigenze di interventi tricologici di cui nessuno disconosce la necessità. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei.
Sta diventando come l’ex Presidente Zullo, Presidente Amati, preciso entro il termine. Sarà l’esperienza.
Prego, assessore.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Grazie.
Intervengo sia per il richiamo che è stato fatto alla legge n. 20 del 2023, con cui vengono modificati i fabbisogni, sia su questo emendamento, frutto dell’attualità. Quindi, né passato, né futuro, né Garibaldi, né niente. È frutto di quello che viviamo e di quello che giorno dopo giorno, andando a vedere tutte le varie realtà, le varie esigenze eccetera, mi sono convinto come Governo regionale, per la Puglia, che per poter raggiungere gli obiettivi totalmente opposti a quello che il Presidente Amati ha detto secondo una sua visione determinati da che cosa? Quanti di voi sono costretti da due, tre, forse quattro anni a fare le file e andare al dipartimento per dire “come sta questa autorizzazione, dove è finita, dove non è finita?” per le cose più semplici di questo mondo? Quanti ce ne sono? Siccome finora la burocrazia era il peggio, adesso non ho capito… E ci mancherebbe altro. Ci mancherebbe altro! Sì, è vero, quegli emendamenti sono stati fatti per agevolare la gente, per agevolare l’erogazione dei servizi, per toglierci via una cosa incredibile. Del resto, la nostra Regione è vero che ha liste d’attesa sulla parte pubblica, come tutta l’Italia, ma non c’è nessuna parte in Italia che ha anche le liste d’attesa sulle strutture private. E noi abbiamo queste liste d’attesa sulle strutture private per i regolamenti che sono stati fatti, dove attualmente si prevede una struttura di chirurgia plastica ogni 300.000 abitanti. Vergogna! Una neanche per Bari! E noi dovevamo aspettare che cosa? Di modificare i regolamenti? Da quanto tempo aspetta il regolamento dell’odontoiatria? Dove sta il consigliere Vizzino? Dove sta il consigliere Paolicelli? Che aspettano, aspettano, aspettano e aspettano. Quanti anni? Quindi, fare un regolamento sulla burocrazia regionale che teneva ingessata la parte pubblica per motivi finanziari, per motivi di personale, per motivi di vincoli da rispettare. È totalmente ingiustificata tenere ingessata al 2003 tutta la parte privata-privata. Altro che le liste d’attesa per oculistica? Ci mancherebbe pure!
Ma io perché debbo costringere a fare la lista d’attesa su cento persone a dieci, quindici, venti che vogliono andare a farsi il prima possibile la cataratta e che sgomberano spazio, danno spazio alla parte pubblica, danno spazio a chi non ha soldi per poter andare altrove, quindi non tutti insieme sulla parte pubblica fare la fila, ma ad una parte va data questa possibilità.
Noi invece no, teniamo ingessato tutto, perché se arriva il parere... attenzione, noi parliamo di parere alla realizzazione, vietato anche quello perché un fabbisogno fantomatico, fuori da ogni logica, che non si capisce perché la domanda di Amati l’ho fatta io prima, da dove è stato ricavato? Boh.
Io debbo mantenere 300.000 per mantenere il monopolio, noi qui stiamo mantenendo per l’odontoiatria 1 ogni 500.000 abitanti, dando la possibilità di un monopolio pazzesco e costringendo la gente ad andare in Albania e altrove per fare interventi di odontoiatria, cosa che non è stata ancora toccata, perché è in corso un esame della Commissione, che dura da due anni e non si conclude.
Paolicelli è tornato, parliamo dei tempi del Regolamento di odontoiatria, quindi non discuto la situazione, bisogna farlo con Regolamento, ci mancherebbe, lo so bene.
Io discuto che la tempistica, io discuto la realtà, chiama la struttura regionale e vediamo cosa dice, ma dobbiamo chiamare anche (porto io i faldoni che da tre anni stanno in Assessorato, con gente che aspetta, che aspetta, che aspetta, che aspetta con contenziosi incredibili, che avanzano, e la Regione viene condannata ogni volta con commissari ad acta.
Questa è la realtà, altro che il passato e il futuro! Noi siamo chiamati a evitare che la gente si imbarchi per andare in Turchia a fare questo e, se il modo è quello di andare con legge, si va con legge, si va con tutti gli strumenti possibili.
La gente aspetta, noi abbiamo fatto fare le file anche nel privato privato-privato, che è una vergogna nazionale.
Ecco perché sono stati modificati quelli, e li ho fatti io scrivendoli di notte, te lo dico anche, così come ieri ti ho avvertito che li avevamo fatti, è esattamente l’obiettivo opposto a quello che dici, e ci sono Regioni che non hanno parere di compatibilità, ci sono Regioni che non hanno fabbisogni per il privato-privato. Solo qui si è creato questo incredibile calvario da parte di tutti, calvario che conoscete tutti. Tutti conoscete questo calvario, quello delle autorizzazioni. Tutti, non c’è nessuno che non lo conosce, perché stamattina anche il Vicepresidente del Consiglio stava lì, anche il Vicepresidente della Giunta stava lì.
Allora, vogliamo dare una svolta o no, per quello che possiamo fare? Per quello che possiamo fare. Si tratta di questo. Lo volete fare con regolamento? Aspetteremo due, tre, quattro anni. Cominceranno audizioni, chiacchiere, a destra e a sinistra, su una realtà. Perché quando serve il regolamento serve il regolamento, quando servono le audizioni servono la audizioni. Qua bisogna passare ai fatti, dopo quattro, cinque, sei anni. La realtà è questa, quindi noi siamo chiamati a decidere.
Poi io, Presidente, mi rimetto all’Aula. Ci mancherebbe pure. Qui non è che si tratta di pareri, eccetera. Si cerca di dare un contributo per poter risolvere qualche problema, tentare di risolverlo. Dobbiamo parlare di altre cose? La burocrazia. Il Consiglio regionale ha deliberato 5 milioni di euro sull’autismo e li ha deliberati a gennaio. Siamo ad oggi e ancora la delibera non c’è. D’accordo? E mi fermo qui.
Speaker : PRESIDENTE.
Va bene. Presidente Amati, un altro intervento. Prego.
Grazie, più che altro per andare avanti nella discussione.
Speaker : AMATI.
Assessore Palese, innanzitutto, se lei è così convinto, dovrebbe anche aggiungere la firma su quell’emendamento, e non ci sta. No, non ci sta. Lo so, e lei mi usi come nodo al fazzoletto. Lei mi usi come nodo al fazzoletto, quindi quando ha bisogno di ricordarsi una cosa lo dica a me. No, perché vi ricordo le cose.
Qua non è che dobbiamo cambiare le carte in tavola. Guardate che il mio intervento è esattamente finalizzato al fatto che dobbiamo fare gli interventi alle persone. Dice il regolamento (perché, assessore, io sono abituato a parlare leggendo le carte): “Con provvedimento di Giunta regionale potranno essere approvate eventuali modifiche ai fini della determinazione del succitato fabbisogno”, che è sempre l’articolo 14, che vale sia per la branca oculistica, quella chirurgica, ma anche per l’attività tricologica che voi state inserendo. Va bene? Ora, lei ha detto, con un atto d’accusa alla burocrazia regionale… Però è un problema suo, non sta a me dirlo; tra l’altro, quelli stanno tutti sintonizzati adesso e non c’è bisogno che sia io a sottolinearlo. Lei ha detto che se gli chiediamo se hanno i fabbisogni, quelli rispondono “non ce ne sono”. Non lo sanno dire, è uguale. Allora, scusate, non lo sanno dire. Secondo me è peggio “non lo sanno dire”. Secondo me è peggio. Però, se lei ritiene che “non lo sanno dire” è un complimento, mentre “non ce l’hanno” è un dileggio, io cambio la mia prospettiva nell’interpretare le parole e dico “non lo sanno dire”. Glielo chiedi “sai dirlo?” e lui “no, non te lo so dire”. Allora, dice: ai fini della determinazione del succitato fabbisogno. Quindi, ora dovremmo chiedergli: scusate, ci date notizie sul fabbisogno? Loro non ce lo sanno dire. Posso capire per quale motivo abbiamo detto che non è più per 100.000 abitanti, ma è per 40.000 abitanti, visto che quelli non lo sanno dire? Perché il problema è questo. Perché l’ha deciso l’assessore. Quindi, l’assessore ha deciso come fatto… E non lo sa dire nemmeno lui, attenzione. Perché se gli chiedo: assessore, qual è il fabbisogno. Lui mi dirà rispondendomi con l’aneddotica. L’aneddotica è così. Assessore, quando io le chiedo il fabbisogno, lei mi deve rispondere con i numeri. Per me senza numeri non è la realtà. Lei risponde con l’aneddotica: le liste d’attesa.
Lei, quindi, è andato sul cruscotto delle liste d’attesa. Lei è andato questa mattina. Il cruscotto è l’indicatore che la Regione ha per le liste d’attesa. Lei questa mattina è andato sul cruscotto. Vede che lei non è potuto andare sul cruscotto, a meno che non è andato sul sito di Azione, perché noi sul nostro sito abbiamo messo il cruscotto. Se lei va sul sito delle ASL non c’è il cruscotto associato di tutte le ASL. Quindi, se lei dice che ha le liste d’attesa, io le devo chiedere… E adesso deve intervenire. Non con tante parole, che non mi servono, deve prendere il cruscotto e mi deve dire, con riferimento alla specialità oculistica, quali sono i tempi di attesa per le quattro classi di priorità. Dopo che mi avrà detto questo, lei vedrà che c’è un numero, poi lei a quel punto mi dirà qual è il fabbisogno sommando questi numeri del cruscotto, quindi lei potrà affermare di conoscere il fabbisogno.
Se lei vuole scommettere, così come capitò nel 2000… Lei non si ricorda, ma nel 2000 lei venne nel Consiglio comunale di Fasano per giustificare il Piano di riordino della rete ospedaliera, c’era il mio amico Raffaele Fitto e lei accanto, per la verità Fitto parlava e lei ascoltava, e a un certo punto io in quel Consiglio comunale, sempre con il mio solito modo di fare, gli chiesi dei numeri, Fitto me ne diede un altro, scommettemmo un cappuccino, poi vinsi io, ma per un accidente, lo attestò Morlacco, ma sono ancora in attesa del cappuccino, che prima o poi prenderemo.
Caro assessore, lei deve darmi i numeri, non può dire “lo affermo io” con questa modalità aneddotica, che è come dire “al mercato rubano tutti la borsetta alle persone anziane” e magari quel giorno soltanto una è stata derubata (questa è l’aneddotica), quindi, assessore, lei sta affermando una cosa che non può provare.
Lei sta dicendo che la burocrazia regionale non è capace di avere il fabbisogno e sta dicendo che lei attesta il fabbisogno. Ora io sono in attesa di sapere il numero, assessore, li deve dire qual è l’attuale fabbisogno e, in base all’attuale fabbisogno, calcolato sulle liste d’attesa e in particolare sui tempi massimi di attesa, di cui al cruscotto, lei deve dire perché sia stata modificata quella norma del Regolamento e deve anche dire cosa giustifica l’introduzione di questa ulteriore attività, l’attività tricologica, all’interno di questo Regolamento.
Se non lo dice, assessore, lei potrà parlare anche 20 minuti, potrà raccontare tutto quello che le pare, potrà alzare il tono della voce come tecnica per aver ragione, perché questa è un modo tribunizio antico, ad un certo punto si alza la voce e si incida la frittata. Cosa ha detto? Boh, si ricorda soltanto la voce che è aumentata, quindi soltanto il pathos del momento, però alla fine le parole che ha detto.... quindi lei dica qual è il fabbisogno e io sarò il primo a dire “andiamo avanti”, perché non ho paura di fare una legge provvedimento e sfidare eventualmente la burocrazia qualora non faccia le cose, però tutto deve essere fondato sui numeri. I numeri sono la base di ogni ragionamento politico degno di questo nome.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Non ho altri iscritti a parlare, votiamo.
La votazione è aperta. Abbiamo votato tutti? La votazione è chiusa.
Presenti 26, votanti 26, favorevoli 26, nessun contrario, nessun astenuto.
L’emendamento è approvato all’unanimità.
Adesso abbiamo l’ultimo emendamento aggiuntivo, l’emendamento n. 6, che è a firma Stefano Lacatena ed altri “Modifiche all’articolo 8 della legge regionale n. 9 del 2017, articolo 8, comma 5: dopo le parole “entro 90 giorni dalla data di conferimento dell’incarico di verifica”, aggiungere la seguente frase “il requisito organizzativo è verificato in rapporto al numero di pazienti in struttura”.
Consigliere Lacatena, ce lo vuole illustrare? Non si capisce in quale struttura… Non basta la lettura… Non si capisce in quale struttura e perché.
Prego.
Speaker : LACATENA.
Grazie, Presidente.
Questo è un tema che abbiamo anche affrontato in Commissione sanità, rispetto a un grido d’allarme che è stato lanciato dai rappresentanti di tutte le RSA, in particolare in riferimento al requisito organizzativo che impone l’obbligo di avere tutto il personale completo anche in residenza senza la presenza di pazienti. Quindi, abbiamo condiviso l’idea secondo la quale il requisito della proporzionalità, ovvero se il 50 per cento della struttura è piena di pazienti, debba essere rapportato ai dipendenti. Niente di complicato. La verità è che la struttura tecnica si era impegnata a fornirci una soluzione a questa doglianza rappresentata, che io mi sento di condividere, e devo dire che mi sono rapportato in questi giorni con colleghi consiglieri che mi hanno anche raccontato le ragioni per le quali all’epoca veniva imposta questo obbligo in capo al soggetto autorizzato. È evidente però che alcune volte, quando la politica rivolge alle strutture tecniche, all’assessore, delle questioni, ci aspettiamo che non passino tre, quattro, cinque mesi dal momento in cui la problematica viene sottoposta. È una sorta di reazione all’indifferenza al ruolo che noi siamo chiamati a svolgere.
Lo ricordo a me stesso, noi siamo un’Assemblea legislativa e meritiamo il rispetto, che i cittadini ci hanno attribuito, di essere in quest’Aula e meritiamo la giusta attenzione da parte di tutte le strutture. L’ho raccontato in Commissione: quando sono diventato consigliere comunale mi sbandieravano due problemi, quando proponevo ai dirigenti delle soluzioni, le Procure e la Corte dei conti. Adesso mi hanno introdotto un nuovo problema, che si chiama piano di rientro. Va benissimo tutto, ma dimostratemi sempre le ragioni legislative sottese ai pareri contrari rispetto alle prospettazioni che noi facciamo. Noi siamo convinti, infatti, che l’offerta delle RSA oggi rappresenti uno sfogo per la sanità. Voglio vedere se queste RSA ci falliscono una dietro l’altra dove mettiamo tutti i pazienti. È evidente che, se il Governo rappresenterà delle soluzioni a questa problematica, noi saremo i primi a ragionare con il Governo rispetto a questa problematica. Però, problemi devono avere risoluzioni certe, perché di parole ne abbiamo sentite tante e di soluzioni in questo momento poche.
Speaker : PRESIDENTE.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Picaro. Prego.
Speaker : PICARO.
Grazie, Presidente.
Io non usufruirò della possibilità del trapianto, perché Dio ha creato poche teste perfette, le altre le ha coperte con i capelli. Quindi, ho votato senza alcun interesse diretto o indiretto.
Detto questo, ci tenevo a concordare e a condividere la proposta di emendamento avente come primo firmatario il consigliere Lacatena, perché la situazione è drammatica, la situazione necessita di un’azione da parte del Governo della Regione Puglia, che non c’è stata, e in tal senso non può che essere accolta l’azione di consiglieri regionali che vanno incontro alle esigenze dei centri diurni e delle RSA. D’altronde, non mi risulta che questa proposta non sia già stata adottata in altre Regioni, pertanto ritengo che possa essere anche dal Governo regionale condivisa.
Speaker : PRESIDENTE.
Vuole intervenire il consigliere Galante. Prego, ne ha facoltà.
Speaker : GALANTE.
Presidente, io mi riferivo soprattutto a questo emendamento, anche a quello di prima sul fabbisogno, ma andiamo avanti perché comunque confidiamo nell’operatività almeno di queste leggi, anche se intervengono sui regolamenti.
Su questo relativo al requisito organizzativo chiedevo il parere degli uffici, perché durante la Commissione ci fu detto che non si poteva modificare questo requisito lasciando che si completasse il numero degli operatori nel momento del tutto pieno, cioè quando con tutti gli ospiti e i pazienti delle strutture è completo, quindi si completa anche il requisito organizzativo.
Loro facevano riferimento a delle normative che non ammettevano che dopo l’autorizzazione e l’accreditamento si potesse andare per gradi, man mano che la struttura si riempie.
L’altro dubbio può essere il fatto delle verifiche, perché se oggi all’accreditamento ho cinque ospiti all’interno di una RSA e quindi è previsto un infermiere, un OOSS, un educatore, e nel giro di una settimana ne entrano altri 5 o 10, devo avere la possibilità di assumere immediatamente sia gli infermieri, sia gli ospiti per tutelare le persone, quindi per assicurare alle persone la qualità nell’assistenza e cura delle persone che hanno dei pazienti.
Su questo avevo chiesto un parere da parte dell’assessore e degli uffici, o quantomeno, dato che non c’è stata una risposta da parte degli uffici dopo le audizioni, anche la possibilità di ritirare questo emendamento ed eventualmente di inserirlo in una prossima legge, dopo aver verificato con gli uffici, quindi una delle due, o riusciamo ad avere adesso il parere dell’assessore e degli uffici o eventualmente ritiriamo l’emendamento. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Prego, assessore Palese.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Grazie, Presidente.
Il problema è noto, ed è noto da tempo.
C’è un passaggio, è tanto tempo che viene posto all’attenzione questo problema e alla fine l’emendamento è l’esasperazione che è stata provocata.
Pur comprendendo e condividendo lo spirito dell’emendamento, non escludo a breve di portare all’attenzione una legge provvedimento, l’ennesimo emendamento provvedimento all’attenzione del Consiglio, però, consigliere Lacatena, non può essere fatto o estrapolato nella maniera in cui è stato formulato. E ti dico solo perché. È vero che altre Regioni l’hanno previsto, ma l’hanno previsto in un contesto completamente diverso. Si fa la verifica in base alla presenza dei pazienti, perché è questo. C’è l’autorizzazione all’accreditamento per 20 posti, ne tengo cinque, dovrei avere personale standard per cinque. Questa è la filosofia.
Detto questo, è vero e ti leggo anche… Perché anche in questo senso si sta cercando in ogni modo e in ogni maniera, però ti dico per esempio alcune Regioni che io ho anche […] che cosa prevedono. Prevedono grosso modo lo stesso principio, ma in un contesto, però, di disciplina e di verifica di altri controlli. Le leggo qualcuno: “lo standard gestionale quantitativo e qualitativo previsto dalla normativa regionale deve essere garantito in ogni settimana dell’anno. La verifica dello standard quantitativo deve essere effettuata di norma almeno su una settimana individuata a campione prendendo in esame… Ferma restando la responsabilità del datore di lavoro di garantire il rispetto di tutte le norme discendenti da contratti di lavoro, dalle disposizioni, eccetera, eccetera, nel caso in cui l’équipe di vigilanza rilevi delle irregolarità riferite alla turnistica, al rispetto dei riposi minimi previsti del personale eccetera” e continua in un contesto di verifica molto più complessa, che ha sicuramente gli stessi obiettivi, però non può essere fatto, a mio giudizio… Perché poi noi abbiamo fatto un’altra norma che il Consiglio regionale secondo me ha fatto bene, quella delle telecamere, quella dell’assistenza che deve essere assicurata, eccetera.
Quindi, se fa la cortesia di ritirare questo emendamento, con cui noi compulseremo ancora una volta la burocrazia a cercare di andare in quella direzione, altrimenti poi assumeremo altre iniziative a breve, in un contesto però di salvaguardia di verifiche (saranno a campione, saranno fatte in altra maniera) che attualmente il regolamento non prevede. Attualmente il regolamento prevede solo le verifiche che possono essere fatte dai Dipartimenti di prevenzione, ma in base solo ed esclusivamente a quello che viene risposto, oppure su input e quant’altro. Penso che il tema posto, al di là della situazione che riguarda gli aspetti di verifica, vada disciplinato e arricchito.
Al momento, io non escludo di fare un articolato come legge provvedimento, se questo ci consente di avere una tempistica più celere, perché questo è lo spirito, non è quello di aggirare il Regolamento, non è quello che la Giunta ha la facoltà di fare un Regolamento e quant’altro.
Noi dove riusciamo, perché non è detto che riusciamo in tutte le cose, ma dove riusciamo dovremmo cercare in tutti i modi e le maniere di riuscire ad essere quasi immediati rispetto a questo dato, e lo strumento del Regolamento, per quanto sia più completo, più ponderato, quando non si conosce il problema, quando non viene estrapolato...
Su questo argomento diceva Lacatena che si discute da due anni, giriamo e rigiriamo, quindi l’argomento è conosciuto e maturo. Presidente Amati, tu sei avvocato, quando la causa è discussa e discussa, alla fine va in decisione quando è matura. Qui la situazione che deve essere affrontata è matura, però prudentemente, a tutela degli utenti e a salvaguardia della gestione corretta delle strutture penso che vada visto in maniera più completa e più ponderata.
Invito Lacatena a partecipare a questo impegno e a costruire insieme questo dato. D’altro canto, nel contesto ho già acquisito tutte le esperienze delle altre Regioni che sono in fase avanzata. Tenete presente che rimane sempre un problema di sicurezza nazionale, il caso più eclatante è successo nel contesto delle RSA Pio Albergo Trivulzio a Milano, ma non solo quello, quindi c’è la necessità dei controlli, ma che controlli vengano assolutamente disciplinati, fermo restando che l’emendamento pone un obiettivo tutto sommato condivisibile, ma va disciplinato attraverso una disciplina e un sistema di controlli che va sancito.
Starà a noi, rispetto alla tempistica, farlo con legge provvedimento, con qualche emendamento e quant’altro, molto più ricco, più completo, perché non può essere solamente di poche righe, ovviamente, perché contempla la disciplina, oppure farlo attraverso il Regolamento.
Speaker : PRESIDENTE.
La proposta dell’assessore Palese è quella di ritirare questo emendamento, per poi approvarlo o in Giunta o successivamente con nuova legge.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Tutolo, il cui microfono non sta funzionando. Il Presidente Tammacco? Prego, prego.
Speaker : TAMMACCO.
Assessore, se il collega Lacatena non dovesse ritirare l’emendamento, il mio Gruppo deve pigiare verde o rosso, positivo o negativo, voglio capire: ma lei ha un parere tecnico sul quale fare il discorso, oppure è un suo parere quello di rinviare questo tipo di argomentazione? Perché? Perché è risaputo che le RSA e i centri diurni, come diceva anche il collega Picaro, si trovano in questa situazione veramente aberrante. In questo caso noi li stiamo accusando di fare delle cose illecite, alla fine. Noi, chiedendo controlli su controlli su controlli, diciamo: guardate, siccome noi sappiamo che fate degli illeciti, dobbiamo per forza controllare. Piuttosto che domandarci se l’apparato burocratico rispetta i tempi, tutti i tempi previsti dalla legge, per dare le risposte giuste nei tempi ai richiedenti. Là c’è un aspetto sia imprenditoriale sia sociale. L’aspetto imprenditoriale perché noi chiediamo di far aprire delle strutture, con tutti i costi, sia strutturali che di personale, e poi gli diamo le autorizzazioni dopo un anno, un anno e mezzo, due anni… Certo, anche di più. Benissimo. Quindi, poi quelle strutture perché aprono? Perché c’è un’esigenza della popolazione di poter essere assistiti. Però, non possono essere assistiti perché non hanno delle autorizzazioni, perché nel frattempo il personale non è che sta ad aspettare il 100 per cento. Se un infermiere deve attendere i tempi burocratici e trova un’altra opportunità, se ne va da un’altra parte.
Allora, ritirando l’emendamento, secondo me che cosa stiamo dicendo? Stiamo dicendo alle RSA: guardate, siccome riteniamo che voi possiate commettere facilmente degli illeciti, abbiamo la necessità di controllarvi. Quando, invece, il controllo è fatto dal paziente già, dalla famiglia e dal paziente. E chi apre queste strutture per la maggior parte, come lei sa meglio di me, sono degli imprenditori che stanno nel settore, che conoscono bene le problematiche del settore e che raramente si mettono a fare cose che non possono fare.
Se invece lei ha dei dati, come diceva prima il collega Amati, piuttosto che degli aneddoti, possiamo discuterne. Io ho il mio dato, quello di tanti Comuni nonché di tante imprese RSA che aspettano da anni possibilità di aprire, ma il nostro apparato burocratico non dà , e lei è il capo politico di questo apparato burocratico. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, consigliere Tutolo.
Speaker : TUTOLO.
Grazie, Presidente. Vorrei in maniera banale, se si può parlare di banalità in un argomento del genere... qui si tratta di stabilire che, se una struttura ha un accreditamento per 20 persone, ma all’interno della struttura sono ospitate 2 persone, oggi la legge dice che tu devi avere il personale per 20 persone, a prescindere se ne hai 2 o 20 che ospiti. Onestamente, mi sembra non molto ragionevole, ma, se qualcuno mi convince del contrario, io sono disposto al ritiro di questo argomento, perché altrimenti diventa difficile, anche perché in questo momento molte strutture.
Io sono il promotore, quello che ha fatto la richiesta in IRCSS di andare a controllare all’interno delle strutture se rispettassero i parametri di accreditamento, quindi di sicuro non posso essere tacciato di voler...
Mi pare che le cose ragionevoli non possano esistere, come se una sala ricevimento, che ha una capienza di 1.000 posti, fosse obbligata anche quando fa una prima comunione con 20 ospiti ad avere il personale per 1.000 persone. Mi pare irragionevole.
Attenzione, quando andiamo a controllare dobbiamo essere molto severi, ma dobbiamo avere delle condizioni oggettivamente sensate, perché io non capisco qual è l’esigenza, in questo particolare momento storico molti sono nella fase, siccome molte strutture sono passate dal sociale al sanitario, di rinnovo dell’autorizzazione, ed è in questo momento che molti hanno difficoltà a trovare quel personale e anche forse le risorse economiche. Infatti, se ad esempio un centro diurno che è accreditato per trenta posti ha soltanto dieci ospiti, se deve avere i dipendenti per trenta ospiti, non avendoli, è ovvio che è una struttura che non può che chiudere, essere passiva, e quindi in quel territorio viene a mancare un supporto fondamentale, perché se chiude quella struttura per molte famiglie è il dramma, perché non sanno dove poter collocare i loro ragazzi, piuttosto che i loro anziani, piuttosto che quelli che usufruiscono di queste strutture.
Credo, quindi, che non ci sia alcuna intenzione di favorire alcuno, ma semplicemente di favorire, ancora una volta, i cittadini pugliesi.
Speaker : PRESIDENTE.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Picaro. Prego.
Speaker : PICARO.
Grazie, Presidente.
Ho ascoltato attentamente gli interventi dopo quelli dell’assessore, del consigliere Tammacco, del consigliere Tutolo, e penso che sia un emendamento, assessore, che va nella direzione della ragionevolezza e va nella direzione dell’economicità di queste strutture e, conseguentemente, di coloro i quali ne fruiscono come servizi. Quando lei evidenzia la necessità di avviare un’attività di controllo, assessore, mi permetta, su questo aspetto, premesso che le responsabilità sono in capo a tutte queste strutture, io ritengo che sia nelle condizioni anche di poter prevedere, come ha fatto precedentemente, asserendo di aver lei stesso predisposto e successivamente sottoscritto l’emendamento precedente, di poter contribuire fattivamente, vista l’inerzia della Regione Puglia sino ad oggi, alla predisposizione di un subemendamento che quantomeno, assessore Palese, possa andare nella direzione di prevedere delle formule di verifica e monitoraggio delle situazioni, in maniera tale che si tuteli l’interesse della comunità, si tuteli l’interesse della legge, si tuteli l’interesse di coloro i quali fruiscono di queste strutture, e conseguentemente, visto che lei ha snocciolato una serie di regolamenti di altre Regioni che in maniera puntuale entrano anche nel merito della verifica, poterlo predisporre in maniera tale che anche l’aspetto del controllo venga tutelato e si possa conseguentemente approvare questo emendamento con anche un ulteriore subemendamento.
L’invito che lei rivolge al consigliere Lacatena in qualità di primo firmatario io lo interpreterei in maniera diversa, magari è un invito ad estendere, a predisporre un subemendamento, ad arricchire le lacune che lei ritiene, al fine di arrivare unanimemente ad una soluzione.
Se lo spirito deve essere ancora una volta in una situazione di crisi, in una situazione di difficoltà delle RSA, dei Centri diurni, dei costi conseguenti sia in capo a coloro i quali li utilizzano e ne fruiscono, sia in capo a coloro i quali li gestiscono penso che ancora una volta il Governo della Regione Puglia stia andando nella direzione opposta a quella che è l’esigenza dei cittadini, opposta all’esigenza di coloro i quali operano nel settore.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Picaro,.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Lacatena. Prego.
Speaker : LACATENA.
Grazie, Presidente.
Sono molto tentato di non ritirare l’emendamento, però, siccome sono abituato a rispettare la politica e chi esercita le proprie funzioni. e l’assessore Palese ci ha rappresentato, seppure in maniera in parte non condivisibile (mi dispiace all’assessore dire questa cosa, perché ho grande stima di lui) non voglio darle un termine. Il 20 settembre siamo in Aula, e, se non c’è una soluzione insieme agli altri colleghi che oggi hanno condiviso con me l’idea di dover mettere mano a questa disciplina, ripresenterò l’emendamento.
Questo, assessore, è un attestato di fiducia nei suoi confronti, perché conosco le capacità e l’impegno che quotidianamente mette nella propria attività però, assessore, la prego, il 20 settembre gradiremmo, non per noi, ma per il ruolo che svolgiamo, una risposta, quindi ritiro l’emendamento se i colleghi che lo hanno sottoscritto sono d’accordo, nella misura in cui lei, assessore, assume questo impegno con l’Aula, perché le è venuta trasversalmente una richiesta di verificare la possibilità di introdurre criteri anche in linea con altre Regioni, che diano una risposta a questa esigenza.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei. Assessore, ha detto che lo ritira, quindi ha chiesto solo l’impegno.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Per confermare l’impegno, ma anche per puntualizzare. Io ritengo necessario, al fine di determinare regole precise, nell’interesse anche di chi gestisce e di chi deve andare a fare le verifiche, solo la vigilanza, quindi non ispezioni eccetera, ma regole precise che riguardano le modalità e le discipline con cui anche rispetto alla tempistica avvengono eventuali controlli, al fine che ci sia un’attuazione disciplinata e precisa rispetto a quello. Quindi, volevo tranquillizzare il collega Tammacco che non c’è niente, ma per poter realizzare questo occorre pure stabilire le tipologie, stabilire questo, né più, né meno. Ovviamente io riferirò alla struttura tecnica, perché fatto in questa maniera è comprensibile e condivisibile l’obiettivo, però va disciplinato.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Il consigliere Lacatena ritira l’emendamento, quindi possiamo procedere al voto.
Per chiarezza con i colleghi, preciso che, essendo stati non approvati i due debiti fuori bilancio, adesso serve una maggioranza semplice, in quanto non ci sono norme finanziarie, quindi maggioranza dei presenti.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 34, votanti 34, favorevoli 34.
L’intero provvedimento, il DDL è approvato.
L’urgenza. Votiamo per alzata di mano.
La votazione è aperta. Per alzata di mano. Chi è contrario? Chi si astiene?
È approvata all’unanimità.
Adesso abbiamo l’approvazione del rendiconto del Consiglio. È una deliberazione dell’Ufficio di Presidenza, quindi c’è una sola votazione.
La votazione è aperta.
Abbiamo votato tutti? No. Forza.
La votazione è chiusa.
Presenti 31, votanti 31, favorevoli 31.
È approvato all’unanimità.
Disegno di Legge n. 100 del 26/06/2023 “Riconoscimento di debito fuori bilancio ai sensi dell’articolo 73 comma 1 lettera a) del D.Lgs. 23 giugno 2011 n. 118, derivante dalla sentenza dell’ufficio del giudice di pace di Taranto n. 1087/2023” - 837/A
C’è l’altro riconoscimento di debito fuori bilancio.
Ci sono due emendamenti. Sono tutti connessi al debito.
La votazione è aperta sull’emendamento n. 1.
La votazione è aperta. Votiamo.
Abbiamo votato tutti? No.
La votazione è chiusa.
Il caldo sta impantanando pure il sistema qui. Ho chiuso. Io ho chiuso. È successo qualcosa di là? Che cosa vi devo dire? Diteci che è successo. Si è bloccato il sistema e non ci fa uscire, bene.
La votazione è aperta, daccapo. Rivotiamo, avendo il nostro Vicepresidente contato 27 voti già prima.
Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 26, votanti 26, favorevoli 26. È approvato all’unanimità.
Emendamento n. 2.
La votazione è aperta.
Votiamo.
C’è una percezione lenta del voto da parte del sistema.
È vero che fuori ci sono 44 gradi?
La votazione è chiusa.
Presenti 27, votanti 27, favorevoli 27.
È approvato all’unanimità.
Adesso votazione finale sul provvedimento nel suo complesso.
La votazione è aperta.
Votiamo.
Manca 1. Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 27, votanti 27, favorevoli 27.
È approvato all’unanimità.
Urgenza.
Chi vota a favore dell’urgenza? Chi si astiene? Nessuno. Chi è contrario? Nessuno.
È approvato. È approvata all’unanimità l’urgenza.
Passiamo al provvedimento sulla incentivazione alla transizione energetica.
Stavamo al subemendamento all’emendamento 3, sostituire le parole dei proponenti “nuovi” con la parola “di”. Amati è il presentatore. Ha chiesto di intervenire il Presidente Amati. Prego.
Speaker : AMATI.
Grazie, Presidente. Credo che ci sia la necessità di ricapitolare la questione, perché è trascorsa qualche settimana, quindi ricapitolando la questione dirò cose inedite, che non ho detto, che peraltro sono state suscitate da un approfondimento della questione, anche con riferimento a tutti gli atti presenti. Quando approvammo la prima volta la norma, cioè la prima approvazione sulla norma, il Governo nazionale fece avere un’unica osservazione, che era un’osservazione relativa al problema del ruolo dell’Autorità per l’energia e per il gas, alla quale noi deferivamo la possibilità di individuare l’elemento di riferimento per cogliere appunto i metri cubi, per cogliere appunto la determinazione di attribuzione della compensazione di tipo territoriale.
In quell’occasione, pensando peraltro che era soltanto quello il rilievo del Ministero, perché noi non pensavamo quello che sarebbe accaduto dopo, ci affrettammo nell’effettuare alcune modifiche alla norma affinché, attraverso queste modifiche alla norma, si potesse in qualche modo trovare un punto d’incontro con il Ministero e con il Governo, così da salvare l’impianto normativo su cui avevamo raggiunto un’intesa in Consiglio regionale, peraltro all’unanimità. Infatti ci affrettammo ad introdurre questa modifica normativa. Nelle more, successivamente, intervennero una serie di rilievi alle modifiche normative che noi avevamo approntato per andare incontro ai rilievi del Ministero, che in qualche modo rimettevano in discussione questioni che non sarebbero state più discutibili, perché nel frattempo erano decorsi i termini per proporre l’impugnazione. E queste erano questioni che andavano ad attaccare fortemente il punto centrale della questione, che era evidentemente la nostra ambizione di avere – così fu stimato all’epoca dall’Assessorato allo sviluppo economico – tanti, tanti milioni, centinaia di milioni, in base al calcolo fatto. Io ovviamente non ripeto quanti erano questi milioni, perché comunque sono attestati in quel dibattito e anche perché non vorrei fare un intervento di tipo demagogico, dove spiego milioni semplicemente per portare il ragionamento sul fatto meramente economico, che pure ha il suo rilievo su questa vicenda. Quindi furono introdotti, avverso la legge di modifica, argomenti che in realtà avrebbero dovuto sollevare sulla prima ipotesi normativa. Già questo è scorretto. Nell’ambito della leale collaborazione è scoperto. Peraltro, voglio dire, per decolorare di sfaccettature politiche il problema, che questo atto era riferito al Governo Draghi. Non c’era ancora il Governo Meloni in carica. Questo lo voglio dire con chiarezza, perché secondo me qui la questione non è tanto di volontà politica degli esecutivi, quanto di un dibattito che all’interno dei Ministeri e delle articolazioni dirigenziali o direttoriali dei Ministeri è un dibattito molto presente e per certi versi è anche un dibattito fortemente interessato, perché gli effetti di una decisione che desse ragione alla Regione Puglia ovviamente determinerebbero uno sconvolgimento nell’ambito della politica energetica del Paese. Quindi, questa era una grave scorrettezza.
Nonostante questo la Giunta regionale, a mio giudizio correttamente, perché la Giunta regionale ha manifestato elementi di correttezza a fronte di tale scorrettezza, non ha mai eseguito la disposizione legislativa, e pur poteva farlo, perché la legge è ancora attualmente vigente. Se dovessimo usare il “metodo Pagliaro”, quello che egli utilizza per la legge sui ricci, trasportandola nella valutazione di questa legge, ne verrebbe fuori il seguente assetto, e cioè un assetto che prevede una possibilità di intervenire da parte dell’Esecutivo regionale perché la norma è vigente, quindi a prescindere dalle circostanze relative all’impugnativa o meno, perché, come è noto, le sentenze, solo le sentenze, sono in grado di caducare gli effetti delle leggi. Senza sentenza l’atto di mera impugnativa non è in grado di caducare l’effetto delle leggi. Quindi, c’è stato un atto di correttezza da parte della Giunta regionale. Ancora oggi la Giunta regionale è obiettivamente corretta, perché non sta dando esecuzione a quella legge.
Quindi, siccome noi dobbiamo discutere, come ho detto già abbondantemente nel corso dell’ultima seduta del Consiglio regionale, il ricorso il 19 settembre, cioè domani, e il 19 settembre sapremo se la Corte costituzionale ritenga che la nostra impostazione sia fondata o infondata.
Sulla base di questa decisione della Corte Costituzionale noi potremo adeguare il nostro apparato legislativo sia cogliendo i suggerimenti, che magari sono utili a conseguire sempre l’obiettivo, perché vorrei che non sfuggisse mai qual è l’obiettivo, l’obiettivo è quello di avere soldi da TAP e produrre sconti in bolletta, cioè l’obiettivo di tutto questo impegno che state vedendo con l’utilizzo di tutte le forme regolamentari anche per come sensibilizzare è dovuto al fatto che questa iniziativa serve ad avere degli sconti in bolletta, cioè sulle bollette dei cittadini.
Una sentenza della Corte Costituzionale che potesse quindi in qualche modo darci un maggiore orientamento, non la ragione secca, perché la ragione secca mi verrebbe da dire “ungimi tutto”, ma anche un’ipotesi di una valutazione giuridica idonea a motivare il rigetto, che però potesse farci conseguire un suggerimento sul miglioramento del prodotto legislativo, per raggiungere sempre l’obiettivo, lo sconto in bolletta per i cittadini pugliesi, credo sia una cosa che non ci deve spaventare,.
Io non penso che qualcuno di noi si spaventi dell’idea che stiamo provando un’iniziativa per risparmiare in bolletta, per avere sconti in bolletta, non penso che da questi banchi stia provenendo una richiesta pressante di fermarsi, perché stiamo pensando di realizzare un’iniziativa contro la Puglia o contro i cittadini pugliesi, quindi noi il 19 settembre ci siamo, è prossimo, e, anche con riferimento all’impegno assunto dal Presidente Emiliano, sulla base della modifica alla legge regionale, nessuno può legittimamente dire che la Puglia, utilizzando lo strumento dell’inerzia in attesa della sentenza della Corte Costituzionale, cioè del giudice delle leggi, possa ritenersi scorretta.
Dove può essere la scorrettezza all’interno di una condotta del genere? Anzi, ci saremmo aspettati da parte del Governo nazionale una qualsiasi attività o iniziativa che potesse anche mettere a punto il senso pure interpretativo della legge Marzano. Se ancora oggi mi chiedessi e vi chiedessi a che serve la legge Marzano, se non serve a questo, dal 2004 in poi, da quando fu approvata, a cosa serve, che sta facendo lì la legge Marzano… quindi vi chiediamo, colleghi, di soffermarvi sull’argomento in maniera del tutto pacifica – lo chiedo in particolare all’assessore – pacifica e condivisa, così come è stata sempre la sorte di questa legge. Vi chiedo di fermarvi, non di togliere dall’ordine del giorno; di fermarci, non dare esecuzione e attendere la sentenza della Corte costituzionale.
Non ci sarà nessun rimbrotto da parte del Governo nazionale qualora noi decidessimo di fare così. Anzi, siccome il Governo nazionale sono cittadini come noi, penso che non abbiano nessun problema ad avere l’idea che ci sono dei cittadini pugliesi che da una grande infrastruttura energetica riescono a produrre degli sconti in bolletta.
Per questo, cari colleghi, vi chiedo di valutare proprio se soprassedere, se rinviare all’esito del giudizio della Corte costituzionale ogni valutazione e magari approntare la legge o le modifiche, così come la Corte costituzionale ci suggerisce. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Possiamo votare sul subemendamento. Adesso ha finito di parlare…
Speaker : AMATI.
Quella era l’illustrazione. Adesso la dichiarazione di voto. Vi devo spiegare perché voterò a favore dell’emendamento.
Quindi, vi dico per il seguito che i primi 10 minuti saranno illustrazione e la dichiarazione di voto darà il senso politico, perché politicamente è necessario, secondo me, fare così. È necessario politicamente fare così innanzitutto per un motivo, che io voglio tenermi attestato a quanto dichiarato dal Presidente Emiliano. Quindi, ogni volta che farò la dichiarazione di voto vi dirò che voglio mantenermi attestato a quanto dichiarato dal Presidente Emiliano. Il quale Presidente Emiliano, ovviamente, intervenendo in Consiglio regionale il 23 maggio 2023, l’unico problema che aveva è che gli effetti di questa legge regionale avessero potuto in qualche modo (gli effetti, l’applicazione, l’esecuzione) violare un punto di vista.
Ora, perché su questo argomento siamo così appassionati? Ma perché? Perché certamente ci sono le bollette del gas e lo sconto sulle bollette del gas di tutti gli elettori del collega Di Gregorio, perché il collega Di Gregorio mi ha appena detto che quasi tutti, tranne quella percentuale residuale di elettori che non sono allacciati al gas – non so come facciano –, però tutti quanti dicono al collega Di Gregorio: guardate che se io posso avere uno sconto in bolletta, peraltro per mano del collega Di Gregorio, non mi offendo, non te ne vorrò per questo, non ti dichiarerò ostilità per sempre. È vero? Immagino di sì. Immagino anche le persone che incontra il collega Tutolo. Peraltro, adesso ha la possibilità di incontrarli anche in una nuova attività imprenditoriale che egli ha avviato. Questo lo dico per parità, perché l’altra volta ho pubblicizzato l’attività imprenditoriale del collega Campo, che è un’attività nell’ambito della cultura. Questa volta, invece, pubblicizzo l’attività imprenditoriale nel campo della ristorazione del collega Tutolo, che è pur sempre cultura. Quindi, entrambi cultura. Quindi, non esiste questa possibilità.
Noi lo stiamo facendo perché le persone vorrebbero. Io penso di sì, lo vorrebbero. Quindi, se le persone vogliono questo, per quale motivo, amico Vicepresidente Piemontese, noi non gli dobbiamo dare nemmeno la soddisfazione di poter dire, come si diceva nel teatro dei pupi siciliani, che la festa di questa volta è stata più bella assai di quella dell’altra volta? Non so se avete mai visto quello spettacolo bellissimo che si chiama “Buttanissima Sicilia”, scritto da Pietrangelo Buttafuoco e messo in scena da Salvo Piparo, un attore straordinario del teatro siciliano. Se questa cosa passa sotto il naso di tutti, politicamente è uno sconto in bolletta, vi passa sotto il naso? E com’è che non riusciamo ad accorgerci di una cosa che ci passa sotto il naso? È uno sconto in bolletta. Qualcuno potrà dire: sì, però la Corte costituzionale ci darà torto, ci potrà dare torto. E qualora ci darà torto non lo faremo. Non lo faremo. Non faremo la delibera per dare esecuzione. Ma che danno avremo inflitto? E se per caso – abbiamo il dovere di contemplare questo caso – ci desse ragione? E se per caso ci desse ragione? Potrebbe dire l’assessore, la Giunta regionale: guardate, noi abbiamo fatto un provvedimento con il quale disponiamo delle compensazioni di tipo territoriale che vanno in sconto in bolletta.
Cosa c’è di male? Cosa c’è di fastidioso in questo? Perché una cosa che ci passa sotto il naso dobbiamo far finta di non vederla? Per questo, assessore, la prego di dare una risposta e di farmi capire per quale motivo non dobbiamo cogliere questa possibilità, perché fuori di qui, se diamo questa immagine, sembriamo persone che vivono in un altro mondo,.
In qualsiasi contesto andassimo dicendo “vuoi provare ad avere degli sconti in bolletta oppure no?”... pensate che ci sono molte persone che prendono i biglietti della lotteria o vanno a giocare a tanti giochi, affetti da ludopatia, e a queste persone bisognerebbe dire “ricordatevi che al gioco vince solo il banco!”, invece secondo noi lì, dove stiamo parlando di fatti evanescenti che non rientrano nella logica matematica, si può rischiare, “prendiamo un biglietto”, invece, in una ipotesi del genere, dove andremo a confrontarci con persone razionali come i giudici della Corte Costituzionale, non possiamo prenderci questo rischio!
Questa è una cosa abbastanza curiosa, che francamente non riesco a capire, per cui vi chiedo non tanto di votare a favore dell’emendamento quanto di chiedere di soprassedere dall’esame.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie. Il Presidente Ventola ha chiesto di intervenire.
Speaker : VENTOLA.
Grazie, Presidente.
Spero di sbagliarmi, ma credo che abbiamo qualche difficoltà a tenere i numeri in Aula, e questo, Presidente, mi dispiace molto, perché in apertura si è tentato di far comprendere che si viene in Consiglio per fare le leggi, per fare ciò che serve ai cittadini pugliesi.
Noi prendiamo atto che, nonostante la nostra presenza in Aula, di fatto manca il numero legale. Ci eravamo affrettati perché volevamo discutere con le diverse mozioni d’ordine dell’elezione del Garante, ritenuta indispensabile dopo tre anni, delle liste d’attesa, essendo un’urgenza per i cittadini.
Abbiamo fatto in modo che nel debito fuori bilancio fossero approvati solo gli emendamenti afferenti la sanità pugliese e ora su questo argomento, venendo meno il numero legale, immagino non si discuterà né l’elezione del Garante, né tantomeno le liste d’attesa, né le questioni che attengono anche alle case popolari.
Ora, se questo è un modo di come dimostrare di essere una maggioranza coesa, che crede nelle cose in cui si impegna a raccontare nei diversi comunicati stampa o nelle diverse interviste, ebbene miseramente per l’ennesima volta è dimostrato che evidentemente quando ci sono da portare a termine alcuni risultati, alcune proposte di legge che magari hanno un’urgenza particolare, e cioè dare i soldi a coloro che hanno vinto le sentenze, votiamo con 26-27 voti presenti; quando parliamo invece di come tentare di risolvere o di lenire le difficoltà che hanno i nostri concittadini pugliesi viene meno il numero legale. Ora, non ci si venga a dire che la scusa possa essere l’ostruzionismo del consigliere Amati, perché quando una maggioranza crede nelle leggi che propone, rimane in Aula senza guardare orario. La Conferenza dei Capigruppo aveva deciso di non darsi un orario oggi e di proseguire, proprio perché staremo fermi quasi due mesi.
Noi torneremo in Consiglio il 20 settembre. Evidentemente spero che questo mio intervento possa, come dire, recuperare tempo a coloro che magari si sono allontanati e al momento del voto si possa essere presenti per poter proseguire, perché l’intenzione nostra, al di là del merito sulla questione… Ci siamo già espressi negativamente su tutte e due le proposte di legge su cui ci siamo confrontati, perché per noi non sembrava lo strumento adatto per raggiungere l’obiettivo, ma lo diremo in termini di dichiarazioni di voto. Io sono intervenuto in questo momento proprio affinché i colleghi che garantiscono la maggioranza trovino il tempo per tornare in Aula, perché se dovesse venir meno il numero legale tutti i buoni propositi che questo Consiglio si è dato vengono meno e anche le battaglie legittime di diritto che facciamo a livello regionale, rivendicandole anche, come ha fatto il Partito Democratico, nei confronti dei nostri parlamentari, piuttosto degli altri colleghi o dei sindaci o di ciò che è stato il passato, perdono di credibilità.
Ecco, noi a questo gioco non ci siamo. Siamo stati eletti, siamo qui per confrontarci sulle leggi importanti o meno importanti che dir si voglia, rispettando quello che è l’ordine del giorno. Mi auguro che i colleghi rientrino in Aula e si possa proseguire con i lavori.
Grazie. Per dichiarazione di voto, ci asterremo su questo subemendamento.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, Presidente, e ovviamente la ringrazio di essere qui.
Presidente Tutolo, ha chiesto di intervenire? Prego.
Speaker : TUTOLO.
Grazie.
Io non parlerò del merito della legge perché mi sono espresso l’altra volta. Non sono convinto perché non ho partecipato ad alcuna riunione di maggioranza, dove mi si è provato a convincere che quella che abbiamo votato la scorsa volta fosse errata in alcuni punti, però ovviamente non farò mancare il mio voto. Onestamente un po’ mi rattrista il fatto che in ogni Consiglio regionale ci sia questa conta, questo thriller per capire come va a finire, c’è il numero, non c’è il numero. Si potrebbe fare una trasmissione dal titolo “C’è il numero”. Siamo una maggioranza numericamente importante sulla carta, però poi quando è il momento di assumersi le responsabilità non mi pare che si vada in quella direzione.
Non so che altro aggiungere rispetto a questa fattispecie. Sono diverse volte che lo dico. Probabilmente sarebbe il caso di guardarci negli occhi tutti quanti insieme e capire che si vuole fare. Il 20 settembre rientreremo in Aula, mi par di capire, cioè tra due mesi rientreremo in Aula, onestamente mi aspettavo che almeno l’ultimo Consiglio fosse un Consiglio più partecipato dal punto di vista delle argomentazioni, che non mi paiono argomentazioni leggere, al di là della posizione dell’Assessorato e, quindi, del Governo regionale, piuttosto che quella del consigliere Amati o di altre mille. Però, siamo stati eletti per decidere, ci siamo candidati perché abbiamo detto che volevamo interessarci dei problemi dei cittadini pugliesi, ebbene è qui che probabilmente ci si interessa di quei problemi e io onestamente tutto questo interesse, tutta questa voglia non la vedo. Spero di essere smentito nei fatti e che, quindi, raggiungeremo quella fatidica soglia, quel numerino magico. Cos’altro dire? Nulla. Sono costernato, onestamente.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Non ho altri iscritti a parlare, quindi… No, non avevo altri iscritti a parlare. Prego, consigliere Di Gregorio.
Speaker : DI GREGORIO.
Presidente, non posso che raccogliere l’invito del collega Tutolo, e devo dire che è abbastanza seccante e stucchevole vedere questo sul sequestro di Consigli regionali, che vengono poi fermati per il numero legale. Evidentemente molti di noi consiglieri regionali conoscono un altro 27 e non quello del 27 dell’Aula, ed è una cosa veramente vergognosa.
Io devo dire al collega Ventola che ho votato in maniera differente rispetto alla maggioranza sulla richiesta di anticipo del punto sul Garante dei disabili, non so se qualcuno se ne sia accorto, però devo dire che comincia a diventare seccante.
Questi 50 giorni e più, Presidente, da oggi al 20 settembre, mi sembrano troppi. Perché stiamo spostando il Consiglio regionale al 20 settembre? Non possiamo farlo l’1, il 2, il 3 o il 4? Perché non facciamo prima il Consiglio regionale? Sono troppi 50-60 giorni di ferie, mi sembra veramente una cosa fuori dalla logica e fuori dal normale, dalla grazia di Dio!
per cui
Speaker : PRESIDENTE.
Nel nostro Regolamento è previsto che si vada dal 1 agosto fino alla fine della Fiera del Levante. Tuttavia, se ci dovessero essere urgenze o se c’è la richiesta da parte della maggioranza dei consiglieri di farlo prima, io non ho problemi.
Speaker : DI GREGORIO.
Penso che sia anche un atto dovuto verso chi ci ha votato e ci ha portato qua, che fa sacrifici immensi, giorno dopo giorno. D’altronde lei l’ha ricordato stamattina intorno alle 13:00, per cui io mi associo al collega Tutolo e mi auguro che questa cosa non avvenga più.
Speaker : PRESIDENTE.
D’altra parte, noi stiamo qua.
Consigliere Caroli, prego.
Speaker : CAROLI.
Grazie, Presidente.
Approfitto della presenza dell’assessore perché rispetto alla legge vorrei tornare a qualche mese fa. Per dichiarazione di voto, se è possibile.
Si seguita a parlare giustamente di riduzione di gas in bolletta, ma un dato è certo, TAP ha completato l’intervento, Snam da due anni ha aperto i bocchettoni e di quelle che erano le compensazioni e gli interventi che sia TAP che Snam avevano promesso di garantire ai territori che partono da San Foca e arrivano a Brindisi a tutt’oggi non c’è traccia.
Si è partiti da centinaia di milioni di euro, siamo arrivati nell’ultima Commissione ad una promessa di circa 50 milioni.
Va benissimo tutto quello che dite, vanno benissimo le attività svolte, che possono portarci a far diminuire in maniera importante quello che è il costo della bolletta, però io approfitto della discussione, una discussione che ormai si procrastina da un bel po’ di settimane, per attirare la sua attenzione rispetto a quella che è la situazione che un territorio vive, che sotto alcuni aspetti è stato anche funestato, perché alla fine sicuramente è stato fatto un intervento senza intervenire in maniera violenta sulla stessa. Di certo, gli stessi si attendono quelle che erano le promesse che le due società multinazionali avevano garantito di ottemperare di qui a qualche mese.
Ora, ove possibile, ferma restando la nostra posizione, che è stata già espressa dal mio Capogruppo, io le chiedo, compatibilmente con la pausa estiva, subito dopo, di voler riaggiornare il tavolo, la Commissione alla presenza delle due figure poc’anzi rappresentate e di creare le condizioni per cui i territori che in questo momento sono creditori rispetto all’impegno che non hanno ancora ottemperato possano ottenere quelle che sono le risorse che erano state messe sul tavolo della trattativa.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie. Non ci sono altri iscritti a parlare. Poniamo al voto il subemendamento all’emendamento di pagina 3.
La votazione è aperta. Abbiamo votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 20, votanti 20, favorevoli 3, contrari 17.
Manca il numero legale. Quindi, ci aggiorniamo al 20 settembre.
Arrivederci. Buone vacanze a tutti. Ovviamente, se dovessero esserci necessità, sapete come trovarmi e sapete anche che mi troverete sempre, Dio permettendo.