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C.r. Puglia 27.06.2023
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Speaker : PRESIDENTE.
Buongiorno a tutte e a tutti. Diamo inizio al Consiglio regionale. Grazie.
Cominciamo questo Consiglio con un momento di ricordo, salutando anche il figlio e la famiglia, che sono qui presente. Piangiamo oggi la scomparsa di un politico e un amministratore che ha messo a servizio della comunità la sua cultura politica, i suoi valori, il suo impegno. Giovanni Sabato è stato Sindaco di Galatina, Presidente dell’ospedale “Santa Caterina Novella”, Presidente di Azienda sanitaria locale, consigliere regionale e assessore all’agricoltura della Regione Puglia.
Il suo impegno, le sue energie migliori e le sue grandi capacità politiche le ha spese per fare grande l’ospedale di Galatina e per sviluppare un nuovo modello di sanità, pionieristico a quei tempi, che puntasse sul rapporto con il territorio e i servizi di prossimità e di base, la medicina preventiva, azioni concrete di governo che erano forti nella condivisione amministrativa e di intenti con i partiti alleati della sua Democrazia Cristiana, cui lo legavano profondi convincimenti ideali.
Con la fine della storia del suo partito, la DC, decise di terminare anche il suo impegno nella politica attiva, scegliendo di dedicare il suo tempo e il suo lavoro alla sua farmacia e agli affetti per la famiglia, dove i suoi cari, la moglie Maria Antonietta e i figli Manuela e Francesco, lo hanno potuto godere sino a qualche giorno fa. A loro vanno le mie personali e più sentite condoglianze e quelle dell’intero Consiglio regionale pugliese.
(L’Assemblea osserva un minuto di raccoglimento)
Grazie a tutti.
Consigliere Clemente, prego, per la lettura degli atti passati alle Commissioni.
Speaker : CLEMENTE.
Diamo per approvato il processo verbale della seduta precedente.
Hanno chiesto congedo il Presidente Emiliano e la consigliera Laricchia.
Comunicazioni al Consiglio.
Si informa che, ai sensi dell’articolo 6 del Regolamento interno, il consigliere Giovanni Francesco Stea, con nota acquisita agli atti con protocollo n. 202300008406 del 12 giugno 2023, ha comunicato di aderire al Gruppo Misto.
L’assessore dovrà indicare se aderisce alla maggioranza o alla minoranza.
Si comunica che il Consiglio dei Ministri del 15 giugno 2023 ha deliberato di: impugnare la legge regionale n. 6 del 18/04/2023, recante “Misure di salvaguardia per la tutela del riccio di mare”, in quanto talune disposizioni, ponendosi in contrasto con la normativa statale, internazionale ed europea in materia di ambiente e mare, violano l’articolo 117, secondo comma, lettera a) e s), della Costituzione; non impugnare la legge regionale n. 7 del 18/04/2023, recante “Norme per lo sviluppo, la valorizzazione e la tutela dell’artigianato pugliese”.
Sono state assegnate alle Commissioni il disegno di legge n. 91 del 05/06/2023 “Riconoscimento ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera e), decreto legislativo n. 118/2011 della legittimità di debito fuori bilancio per Caradonna Logistics Srl; disegno di legge n. 92 del 12/06/2023 “Riconoscimento di legittimità debito fuori bilancio, ex articolo 73, derivante da esecuzione sentenza n. 51/2023 della Corte d’Appello di Bari; disegno di legge n. 93 del 12/6/2023, Riconoscimento debito fuori bilancio ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera a), sentenza del Tribunale di Lecce; disegno di legge n. 94 del 12/6/2023, Riconoscimento debito fuori bilancio ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera a), decreto legislativo del 2011 n. 118. derivante dalla sentenza degli uffici del Giudice di pace di Martina Franca n. 143/2023, di San Severo n.75/2023, di Trani n. 132/2023.
Disegno di legge n. 95 del 12/6/2023, Riconoscimento di legittimità debiti fuori bilancio, ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera a) del decreto legislativo 23 giugno 2011 n.118 e relativi, sentenza esecutiva afferente la Sezione Strategie e governo dell’offerta.
Disegno di legge n. 96 del 12/6/2023, Riconoscimento legittimità debito fuori bilancio, ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera a), decreto legislativo 23 giugno 2011 n. 118, derivante dall’esecuzione delle sentenze della Corte di giustizia tributaria di primo grado di Bari n. 1729 del 5/10/2022, Corte di giustizia tributaria di primo grado di Bari n. 1952 del 25/10/2022.
Disegno di legge n. 97 del 19/6/2023, Riconoscimento, ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera e), decreto legislativo n. 118/2011 della legittimità di debito fuori bilancio, avente ad oggetto CIG 810510392, sistema amministrativo-contabile di gestione del personale; disegno di legge n. 98 del 19/6/2023, Riconoscimento debito fuori bilancio, ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera a), decreto legislativo 2011 n. 118, derivante dalla sentenza dell’Ufficio del Giudice di pace di Martina Franca n. 198 del 2023.
Disegno di legge n. 99 del 19/6/2023, Riconoscimento debito fuori bilancio ex articolo 73, comma 1, lettera a), decreto legislativo 23 giugno 2011 n.118, Esecuzione sentenza n. 1181/2023 Corte d’Appello di Bari, Sezione lavoro.
Alla Commissione tre, proposta di legge a firma del consigliere Lopalco e altri, "Programma di eliminazione del carcinoma del collo dell’utero e delle altre patologie HPV correlate"; proposta di legge a firma dei consiglieri Amati, Clemente, Mennea, Vizzino “Istituzione dell’Azienda generale e Sanitaria della Puglia ‒ Azienda Zero”; proposta di legge a firma del consigliere Metallo e altri “Disposizioni per garantire parità di trattamento alle donne con dismenorrea”; richiesta parere deliberazione della Giunta regionale n. 858 del 19/06/2023 “Approvazione schema di ‘Regolamento attuativo degli articoli 6, 7, 10 e 31 della legge regionale 7 febbraio 2020, n. 2. Norme sul controllo del randagismo, anagrafe canina e protezione degli animali d’affezione’”.
Alla Commissione IV: richiesta parere deliberazione della Giunta regionale n. 778 del 05/06/2023 “Approvazione schema di regolamento regionale ‘Regolamento delle Imprese forestali e degli Elenchi degli operatori e degli istruttori forestali della Regione Puglia’”.
Alla Commissione VI: proposta di legge a firma del consigliere La Notte “Disposizioni per la qualità e la sicurezza del lavoro, per il contrasto al dumping contrattuale, nonché per la stabilità occupazionale nei contratti pubblici d’appalto o di concessione eseguiti sul territorio regionale”.
Alla Commissione VII: proposta di legge a firma dei consiglieri Caracciolo, Galante, Tupputi, La Notte, Vizzino, Tammacco “Disposizioni in materia di trattamento indennitario dei consiglieri regionali”.
Alle Commissioni V e II (seduta congiunta): proposta di legge a firma dei consiglieri Amati, Mennea, Clemente “Costituzione del Comitato per il controllo di Acquedotto pugliese S.p.A. e gestione in house del servizio idrico integrato”.
Interrogazioni e mozioni.
Interrogazioni: De Leonardis “Carenza personale Tecnico Sanitario di Radiologia Medica al Policlinico Riuniti di Foggia”; sempre De Leonardis “Apertura uffici di segreteria politica in sedi Regione Puglia ubicate in specifici collegi provinciali. Richiesta chiarimenti”; consigliere Picaro “Variante alle norme tecniche di esecuzione del PRG del Comune di Ruvo di Puglia”.
Mozioni: Picaro “Regolamento regionale n. 10 del 18 ottobre 2016 ‒ posticipo data inizio, vendite di fine stagione o saldi”; consigliere Metallo “Iniziative volte a promuovere l’approvazione della PDL ‒ Camera dei deputati, XIX Legislatura, n. 898 del 2023 ‘Introduzione di un congedo per le studentesse e le donne lavoratrici che soffrono di dismenorrea nonché disposizioni in materia di distribuzione gratuita dei contraccettivi ormonali’”; consigliere Pagliaro “Deroga disposizioni allegato B legge regionale 26/2022”; consigliere Romito “Posticipo periodo per le vendite di fine stagione (saldi stagionali) per gli esercizi commerciali pugliesi”. Allora, adesso passiamo all’esame dei punti all’ordine del giorno.
In Capigruppo abbiamo assunto alcune decisioni. Si procede con il primo e il secondo punto, poi si discuterà il punto n. 17, sul quale sono arrivati alcuni emendamenti. Poi il punto n. 14. Poi ci sarà una mozione.
Per il prossimo Consiglio, che sarà l’11 e l’altro ancora di luglio sarà il 25, per il prossimo Consiglio sarà discusso il punto 3. Al primo punto sarà inserita invece una proposta di legge che è stata formulata da numerosi consiglieri, incontra anche il parere favorevole dell’assessore del Governo: “Colon al sicuro, progetto di ricerca per la diagnosi precoce del tumore al colon attraverso l’esame del sangue” ma richiede alcuni approfondimenti relativamente anche al referto tecnico.
Quindi, questa proposta di legge non viene discussa oggi, sebbene fosse corredata delle cinque firme, ma sarà discussa l’11 proprio per consentire quegli approfondimenti e sarà messa al primo punto.
Ora passiamo quindi all’ordine del giorno.
Prima del punto n. 1 vi segnalo che ci è arrivata una richiesta di deliberazione d’urgenza, ai sensi del secondo comma dell’articolo 17 del Regolamento interno, su proposta di legge a firma dei consiglieri Amati, Clemente, Mennea, Vizzino: istituzione dell’azienda generale sanitaria della Puglia, Azienda Zero, per la quale si richiede, appunto ai sensi dell’articolo 17, la discussione con abbreviazione dei termini in Commissione.
Ora do la parola al consigliere Amati, se lo ritiene, per motivare l’urgenza, o comunque per il voto.
Ritiene di intervenire, Presidente Amati? Prego.
Dovremmo poi votare, un fatto solo procedurale, l’abbreviazione dei termini per la discussione in Commissione, in maniera tale che possa andare urgentemente in Commissione.
Prego, Presidente Amati.
Speaker : AMATI.
Grazie, Presidente e colleghi.
In realtà non discutiamo del merito, discutiamo della possibilità, sulla base di problemi segnalati ripetutamente dall’assessore, di assicurare la funzionalità delle unità operative, discutiamo quindi soltanto della possibilità di discuterne subito. Peraltro, la decisione sull’urgenza comporterebbe anche la discussione congiunta della nostra proposta di legge e anche della proposta di legge che hanno presentato i colleghi di Fratelli d’Italia sul medesimo argomento.
È soltanto questa la richiesta che inoltriamo, e cioè avere l’opportunità di discutere su una soluzione, che noi abbiamo inteso individuare attraverso l’istituzione dell’Azienda Zero. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Mettiamo al voto la richiesta di deliberazione di urgenza.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 36, favorevoli 35, contrari 1.
La richiesta è approvata.
Chiedo agli uffici di modificare il voto del consigliere Fabio Romito in favorevole. Quindi, non c’è nessun contrario.
La richiesta è approvata all’unanimità.
Adesso passiamo al primo punto all’ordine del giorno, che è l’elezione di un consigliere segretario, in sostituzione dell’avvocato Giacomo Diego Gatta, dimissionario. Sarà la volta buona?
Prego, Presidente Mazzotta, ha chiesto di intervenire.
Speaker : MAZZOTTA.
Grazie, Presidente.
Mi auguro sia veramente la volta buona, perché sono mesi che ritardiamo la votazione del segretario d’Aula.
È inutile andare dietro con le questioni che sono accadute in questi mesi, insomma la posizione della maggioranza, quella dell’opposizione, oggi c’è una certezza, ovverosia che il segretario d’Aula spetta a questa parte politica e a Forza Italia.
Chiaramente dovrò fare un preambolo, perché in questi giorni abbiamo tutti letto i giornali, c’è una posizione del Capogruppo di Forza Italia su Napoleone Cera, c’è un’indicazione del coordinatore di Forza Italia, che ha contattato gli altri coordinatori per chiedere la votazione su Paolo Dell’Erba, e chiaramente la ritengo un’ingerenza.
Non ritengo corretto, visto il lavoro che si svolge qui, in questa Assise, visto che siamo tutti Consiglieri regionali e siamo stati votati sui nostri territori e ognuno di noi è andato a presentarsi nelle case durante la campagna elettorale, chiedendo il voto personale, che oggi ci siano persone terze che intervengono su questioni che riguardano le dinamiche di questa Assise.
Mi atterrò comunque al voto che i miei colleghi consiglieri regionali decideranno di esprimere in favore dell’uno o dell’altro, fermo restando che sono due persone a me care, sono due amici, però in politica si fanno delle scelte, quindi io mi auguro che quest’oggi avremo comunque il Segretario d’Aula e che quest’Aula si possa esprimere. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei.
Non ci sono altri interventi... prego, Presidente Tutolo.
Speaker : TUTOLO.
Grazie, Presidente.
Volevo ricordare all’Aula che c’è la mia candidatura, perché resta quella candidatura a svolgere quel ruolo, ritengo che sia possibile farlo anche senza autista, senza macchina, senza ulteriore compenso, anche con la bicicletta, anche a piedi, consigliere Mennea. Sa perché? Noi stiamo decidendo oggi di spendere con leggerezza 400.000 euro circa della Regione Puglia, nello stesso momento storico in cui, per assumere un medico, per assumere un infermiere, per assumere qualsiasi sanitario, bisogna chiedere l’autorizzazione, perché abbiamo un problema di rientro di risorse, e onestamente non me la sento di prenderle allegramente questa questione, io sento di doverla, invece, affrontare considerando quello che è il momento storico. Oggi se c’è un ospedale che ha bisogno di un medico, che ha bisogno di un infermiere, che ha bisogno di una qualsiasi figura, deve chiedere l’autorizzazione prima di assumerlo, mentre noi con leggerezza disponiamo che ci siano delle figure che abbiano dei benefit, quindi autisti e compagnia bella, macchina e compagnia bella, da un costo importante, così, con leggerezza. Onestamente, le due cose non le vedo distanti.
Il momento storico è quello che è e ritengo che sia, a mio avviso, questa, una brutta pagina.
Attenzione. A nessuno venga in mente di pensare che sia una questione di populismo. Il populismo lo generano queste cose qua. Il populismo è quello che grazie a queste azioni si genera. Qui non si sta parlando di mettere in discussione ‒ lo ripeto ancora una volta ‒ una figura indispensabile. Qui si tratta semplicemente di decidere se c’è qualcosa di necessario per i cittadini pugliesi o se non è necessario ed è, piuttosto, necessario per qualcuno della Puglia, e non certo per i pugliesi. Lo potete decidere tranquillamente. Anzi, lo avrete già deciso.
Io metto in gioco la mia candidatura. Come ho detto l’altra volta, non attiverò la Segreteria particolare, non avrò bisogno dell’autista e non avrò bisogno della macchina, non avrò bisogno di ulteriori 1.200 euro extra per poter svolgere quel ruolo che, a mio avviso, si può fare con dignità assoluta anche senza questi benefit.
Quindi, se volete un’offerta a buon mercato, la mia è a disposizione. Diversamente, fate pure. Sono i soldi dei pugliesi, per l’amor del cielo, non sono i nostri, e ne possiamo disporre come vogliamo. Qui si dispone cosa fare dei soldi dei pugliesi. E oggi i pugliesi potranno vedere quello che si decide qua con una parte dei loro soldi. Io preferirei far assumere qualche infermiere, qualche OSS, qualche medico con questi soldi. Se voi decidete diversamente, per l’amor del cielo, rispettabilissimo, perché siamo un’Assemblea legislativa. Bene. Massimo rispetto. Per l’amor del cielo. Io ho un’idea un po’ diversa, però, di questa Assemblea legislativa. Quindi, in alcuni ambiti mi permetto di dire la mia con molta libertà, perché credo che sia una questiona di coscienza questa.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Tutolo.
Ha chiesto di intervenire il vicepresidente, consigliere De Leonardis.
Prego, ne ha facoltà.
Speaker : DE LEONARDIS.
Grazie, Presidente.
Io colgo la parte positiva dell’intervento del collega Tutolo, perché sembra che gli sprechi di quest’Aula vengano dal Consiglio regionale. Però, diciamo così, vedendo le prime decisioni fatte dal Presidente Emiliano vada un po’ a rivedere… Voglio anche suggerire, Antonio, queste scelte che sono state fatte.
Come prima normativa fatta dal Presidente Emiliano c’è stata una modifica del MAIA, ricorderete tutti. Cioè, il Presidente Emiliano ha ben pensato che non gli bastava avere, per esempio, il dirigente all’ambiente e l’assessore all’ambiente, no. Ha fatto anche il consulente all’ambiente pagandolo 2.500 euro al mese per 12 mesi per cinque anni. Ne ha fatti ben quattro di questi, ricordiamolo bene, perché qua sembra che gli sprechi siano del Consiglio regionale.
Non solo, si è inventato una figura che ha dell’incredibile, perché è solo in Puglia: il Vice Capo di Gabinetto. Il Vice Capo di Gabinetto è una figura mitologica, perché ricorderete quando c’era Zoff che faceva il portiere della Juventus e c’era il portiere di riserva che non entrava mai. Come si chiamava? Pilone? Ha creato questa figura mitologica, perché tutti quanti qua ci saremmo aspettati che quando è andato via il Capo di Gabinetto, sarebbe entrato il Capo di Gabinetto di riserva.
Invece, Antonio, così non è stato. Perché questi - quanti sono? – 75-90.000 euro all’anno, non sono entrati a lavoro ma gli è stato dato un altro lavoro. Cioè, gli è stato dato il lavoro di Segretario del PD.
Quindi noi paghiamo, a spese del Consiglio regionale, della Giunta regionale, un esponente che fa oggi il Segretario regionale del Partito Democratico e dobbiamo sentire che il centrosinistra fa la morale sul Consiglio regionale, sul segretario d’Aula previsto dal 1970 con lo Statuto e tutto il resto.
Poi, mi viene anche da sorridere. Foggia, purtroppo, da 7-10 giorni ha problemi di approvvigionamento dell’acqua e mi sto anche chiedendo, il consiglio di amministrazione dell’Acquedotto pugliese, formato da eccellenti consiglieri comunali, perché di questo è formato, tranne dall’ex rettore ed ex nostro capo dipartimento. forse sarebbe stato opportuno mettere lì qualche ingegnere, qualche figura professionale diversa, far finire questa lottizzazione continua, che parte da ogni ganglio di questa Amministrazione.
Quindi, Antonio, io voglio con te preparare una proposta di legge sul taglio dei costi della lottizzazione (possiamo chiamarla così), perché se oggi un consigliere comunale del centrosinistra non viene eletto gli si trova subito lo spazio. Qua parliamo di regole per il funzionamento dell’Aula, quindi assieme facciamo questo e andiamo avanti in una sana e giusta modifica di questa situazione, perché gli sprechi non sono qui, ma sono con i soldi dei pugliesi per altre situazioni.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Di Cuia. Prego.
Speaker : DI CUIA.
Grazie, Presidente.
Solo due brevissime precisazioni rispetto all’intervento del Presidente Mazzotta, che ritengo doverose. Innanzitutto consentitemi di manifestare all’Aula, anche a titolo personale, la mia assoluta stima e amicizia dal punto di vista personale e politico sia nei confronti del collega Cera che nei confronti del collega Dell’Erba, i quali entrambi oggi mettono a disposizione dell’Aula la propria candidatura per il ruolo di segretario.
Ho soltanto il dovere di precisare, per amore di verità, per questioni che in verità non interessano l’Aula, ma che troveranno certamente un maggiore approfondimento nelle sedi di partito, che, però, il Gruppo non è stato in condizione di trovare una sintesi su un nome unico, ecco perché oggi ci presentiamo all’Aula e ai colleghi con due candidati, perché, appunto, non siamo stati in condizione di trovare una mediazione su un nome unico.
Mi permetto di precisare, rispetto al ruolo del coordinamento regionale, che mai c’è stata un’ingerenza nelle attività del Gruppo e che ritengo che talune azioni rientrino nella normale dialettica politica e nel normale rapporto di collaborazione che deve esistere tra chi rappresenta un partito nelle Istituzioni e chi rappresenta un partito politico in questo caso nella nostra Regione. Quindi, davvero rispetto a questo mi permetto di segnalare che nessuna ingerenza c’è stata.
La buona notizia oggi è che finalmente mettiamo fine a questa vicenda, che dura ormai da sei mesi e che ha tenuto in scacco il Consiglio per molte sedute, ribadendo che Forza Italia mette a disposizione dell’Aula due candidature, cioè quella del collega Cera e quella del collega Dell’Erba. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Tutolo, è già intervenuto.
Dichiarazione di voto? No, non ci sono... c’è solo il voto da fare e ha detto la sua posizione.
Il voto è naturalmente segreto, quindi o c’è un fatto personale... quale diritto? No, non c’è dichiarazione di voto, perché il voto si esprime nell’urna, quindi mi dica lei, ha un fatto personale? Perché ha già fatto il suo intervento, non si può intervenire due volte sulla stessa discussione.
Se c’è un fatto personale, lo dica e interviene.
Procediamo. No, non ci sono indicazioni sul voto, c’è la dichiarazione di voto con riferimento alle norme che si pongono in Consiglio, non è questo il caso, però, guardi, non impieghiamo il tempo in questa cosa, mi dice la Segretaria generale che non c’è questa possibilità in questa occasione, si chiama e si vota.
Presidente Tutolo, le ho dato la parola mille volte e anche oltre, però in questa occasione veramente non c’è questa possibilità, quindi procediamo.
Speaker : CLEMENTE, consigliere segretario.
Procediamo con il voto.
Speaker : PRESIDENTE.
È finita la votazione.
Adesso procediamo allo spoglio.
Chi è il consigliere più giovane? Alessandro Leoci è il consigliere più giovane? Oppure, Paride Mazzotta. Caspita, direttamente! Mazzotta, direttamente! Facciamo silenzio. Prego.
Speaker : CLEMENTE, consigliere segretario.
(Seguono le operazioni di voto)
23 voti Cera, 12 Dell’erba, 1 Tutolo e 10 bianche.
Viene eletto Cera Napoleone. Proclamiamo eletto Cera.
Speaker : PRESIDENTE.
Cera è ufficialmente il consigliere Segretario. Gli diamo il benvenuto nell’Ufficio di Presidenza, che si è finalmente ricostituito, e gli facciamo i migliori auguri di buon lavoro.
Prima di passare all’altro punto all’ordine del giorno, devo segnalare che è arrivata la comunicazione, come si è detto, dell’assessore Stea di passaggio al Gruppo Misto, ma senza la dichiarazione se appartiene alla maggioranza o alla minoranza. Ovviamente lo dico solo perché rimanga a verbale, perché sappiamo la sua appartenenza.
Prego, assessore.
Speaker : STEA, assessore al personale e al contenzioso amministrativo.
Grazie, Presidente. È chiaro che rimango nella maggioranza.
Voglio anche fare un passaggio di quello che ‒ credo ‒ la politica ha fatto, anche di un po’ vergognoso. Il risultato delle urne, che ha portato 100.000 voti a una lista che si chiama “Popolari con Emiliano” e ha eletto 7 consiglieri regionali in un primo momento (non 6, ma 7), che è stata la lista importante, quella gamba in più che ha portato alla vittoria del centrosinistra rispetto al centrodestra, ed è stata determinante, oggi non esiste più in Consiglio regionale, perché purtroppo chi fa l’assessore non può fare anche il Capogruppo. Questo mi duole.
Però la lista dei Popolari resta in essere, sarà presente alle prossime consultazioni regionali del 2026-2025, quando sarà. Lo dimostra ancora in tutti i Comuni dove andiamo a votare, nelle comunali, lo abbiamo dimostrato in queste consultazioni elettorali che siamo determinanti, come dicasi il Comune di Altamura che è il Comune più grande della Provincia di Bari dove abbiamo vinto e dove la lista dei Popolari ha preso quasi il 7 per cento.
Lo si dice anche all’interno di altre Province dove i consiglieri comunali rimangono nei Popolari e che giovedì, o nei primi giorni della prossima settimana, ci sarà una conferenza stampa dove i Popolari presentano la lista nei capoluoghi di Regione…
Speaker : PRESIDENTE.
Chiedo scusa, assessore, l’unica cosa però era la dichiarazione dell’appartenenza.
Speaker : STEA, assessore al personale e al contenzioso amministrativo.
Presidente, sto dicendo qualcosa in più, credo che ne abbia pure diritto.
Speaker : PRESIDENTE.
A dire la verità non c’è un punto all’ordine del giorno, quindi magari la invito a…
Speaker : STEA, assessore al personale e al contenzioso amministrativo.
Sto dando spiegazioni, Presidente.
…Dove ci sarà una conferenza stampa dove presentiamo la lista dei Popolari sia a Bari città, sia a Foggia, che a Lecce.
Quindi, nonostante non siamo presenti in Aula siamo presenti con tutti gli amministratori eletti e quelli che verranno eletti nel futuro.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Assessore Stea, è ingrato il mio ruolo ma ogni ruolo va esercitato con responsabilità e per questa ragione devo chiedere al consigliere Stellato, che ha dichiarato di aderire al Gruppo Misto appartenendo alla componente di minoranza, di cambiare di posizione e di collocarsi tra i banchi dell’opposizione, cosa che il consigliere La Notte ha già fatto avendo fatto la stessa dichiarazione.
Ora passiamo al punto 2… Presidente, scusi, adesso non avevo visto.
Prego, Presidente Tutolo.
Speaker : TUTOLO.
Grazie, Presidente.
Io volevo condividere anche…
Speaker : PRESIDENTE.
Un attimo solo, Presidente Tutolo, non se ne abbia.
Chiedo al consigliere Stellato di passare nell’altro Gruppo.
Speaker : TUTOLO.
A proposito di questo trasloco, se hai bisogno di una ditta di traslochi, te la mettiamo.
Volevo fare anch’io una considerazione politica, perché vedo che il collega, nonché assessore Stea, si è dichiarato appartenente al Gruppo Misto di maggioranza, vedo che il collega Stellato, parimenti, si è dichiarato appartenente al Gruppo Misto di minoranza. io ho un po’ di difficoltà nel comprendere – mi perdonerete, sono uno di quelli un po’ duri di comprendonio – per cui se qualcuno me lo spiegasse e me lo facesse capire me ne andrei più contento a casa oggi.
Per tre mesi, forse quattro o addirittura cinque – ormai non me lo ricordo più – sulla questione del segretario d’Aula ci siamo detti che c’erano dei consiglieri che erano di minoranza e che adesso… Io voglio capire: siccome abbiamo sostenuto che il consigliere Clemente era di minoranza e, quindi, ci dovevamo eleggere noi un altro di maggioranza, adesso che cosa è successo? Che abbiamo votato un altro di minoranza e ne abbiamo due di minoranza o, nel frattempo, è diventato di nuovo di maggioranza? Io non l’ho sentito ancora, per cui mi farebbe piacere capire che cosa è successo, perché a me è mancato qualcosa. Ripeto e insisto, ho delle difficoltà nel comprendere, per cui se mi aiutate ve ne sono grato.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Tutolo.
Ha chiesto di intervenire il consigliere segretario Clemente.
Speaker : CLEMENTE.
Se questo serve ad aiutare il collega Tutolo a comprendere le dinamiche istituzionali, sono ben felice di farlo. Io credo che noi abbiamo sempre dichiarato di essere consiglieri di maggioranza. Basta tornare indietro e rivedersi i video, perché è tutto in rete: noi abbiamo sempre detto di essere consiglieri di maggioranza. Insomma, noi siamo dove ci hanno eletto i cittadini pugliesi. Noi siamo lì. Quindi, non c’è bisogno di tornare sull’argomento.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei.
Adesso passiamo al punto n. 2): “Elezione di un Consigliere, in rappresentanza della minoranza, in seno alla Consulta regionale della Cooperazione, in sostituzione del consigliere De Palma - legge regionale 12 agosto 1988, n. 23 - art. 2, comma 2, lett. b) - 8/N”.
Chi interviene? Prego, Presidente Pagliaro.
Speaker : PAGLIARO.
Grazie, Presidente.
Dopo una lunga riflessione e una serie di confronti all’interno della minoranza siamo giunti a una scelta condivisa della candidatura di Antonio Scalera per la Consulta regionale della cooperazione.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Stiamo distribuendo le schede. Chiediamo che si porti l’urna. Sono state consegnate a tutti le schede? Allora possiamo procedere con la chiama. Prego.
(Seguono le operazioni di voto)
Speaker : CLEMENTE, consigliere segretario.
Chiudiamo la votazione.
Speaker : PRESIDENTE.
Per lo spoglio, consigliere Mazzotta, oggi si deve dare da fare. C’è lo spoglio da fare. Prego.
Speaker : CLEMENTE, consigliere segretario.
È possibile avere un foglio? Grazie.
(Seguono le operazioni di scrutinio)
28 voti Scalera, 1 Parchitelli, 10 bianche.
Eletto Scalera. Buon lavoro.
Speaker : PRESIDENTE.
Auguri al collega consigliere Scalera per questo… Dov’è il consigliere Scalera? Eccolo. Auguri per questo compito, un applauso anche a lei.
Vuole intervenire? Prego, ne ha facoltà.
Riprendiamo i posti. Colleghi, ciascuno al proprio posto, colleghi.
Presidente Galante, vicepresidente, perfetto.
Prego.
Speaker : SCALERA.
Grazie, signor Presidente, colleghi consiglieri.
Vi ringrazio per la fiducia accordatami quale membro designato dalla Consulta. Lavorerò, come sempre ho fatto, con il massimo impegno per dare il mio contributo per lo sviluppo delle politiche economiche e sociali.
Un grazie particolare lo devo fare al Capogruppo Pagliaro per la lunga trattativa che ha fatto per ottenere questo risultato.
Grazie a tutti voi e grazie al Presidente Pagliaro.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie e ancora auguri.
Adesso passiamo all’esame della proposta di legge posta al n. 17: Antonio Maria Gabellone, Francesco Ventola, Luigi Caroli, Giannicola De Leonardis, Renato Perrini, Michele Picaro - Disposizioni in materia di tutela delle persone con sindrome di Down in ospedale e totale abbattimento delle liste d’attesa.
Relaziona il Presidente Vizzino, prego.
Speaker : VIZZINO.
Presidente, se volete possiamo darla per letta, oppure ve la leggo. Leggo?
Signora Presidente, colleghi consiglieri, la presente proposta di legge vuole rappresentare il primo passo per la realizzazione, all’interno delle strutture ospedaliere e sanitarie, di percorsi diagnostici terapeutici a misura di persona con disabilità ma con priorità assoluta e con un totale abbattimento delle liste d’attesa.
Per tali soggetti devono essere previsti infatti programmi di prevenzione con controlli clinici ma spesso la difficoltà nell’esecuzione di manovra diagnostico-terapeutica pur semplici, la complessità delle patologie e della gestione sanitaria, la difficoltà a relazionarsi con il paziente, rendono concreto il rischio che nei pazienti con disabilità intellettiva molte problematiche mediche vengano trascurate del tutto, con gravi ripercussioni, oltre che sullo stato di salute, anche sulla vita di relazione, fondamentale per lo sviluppo personale. Ne consegue che un ritardato accesso alle cure da parte di soggetti affetti da disabilità grave possa pregiudicare irreversibilmente il loro standard di vita, ledendo, oltre che il diritto alla salute garantito dall’articolo 32 della Costituzione, anche uno dei pilastri fondamentali della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, che all’articolo 25 sancisce il diritto alla cura.
La proposta di legge non comporta variazioni in aumento o in diminuzione a carico del bilancio regionale.
Nella seduta del 29 maggio 2023, dopo aver acquisito il parere favorevole dell’assessore alla sanità, la III Commissione ha esaminato la proposta di legge e, al termine di ampia discussione ed esame della stessa, ha espresso parere favorevole a maggioranza dei voti dei commissari presenti.
Si rimette il provvedimento alla valutazione del Consiglio regionale.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, Presidente Vizzino.
Non ho iscritti a parlare. Il consigliere Gabellone ha chiesto di intervenire. Ne ha facoltà, prego. Solo che non funziona il microfono.
Speaker : GABELLONE.
Mi sposto, perché non sta funzionando il microfono.
La ringrazio intanto per la possibilità di…
Speaker : PRESIDENTE.
Si è acceso, consigliere.
Speaker : GABELLONE.
Okay.
Ringrazio il Presidente Vizzino per la relazione illustrativa puntuale.
Questa legge nasce dall’esperienza sul campo che ognuno di noi, ogni consigliere regionale compie giornalmente. Una bambina, Sara, di quattro anni, affetta da disturbo dello spettro autistico, tra l’altro adottata da una famiglia già con figli, aveva un problema serio per le sue condizioni, e cioè la necessità di un momento operatorio per poter assicurare dei drenaggi transtimpanici, che altrimenti avrebbero portato alla sordità la piccola Sara. I tempi di attesa erano molto lunghi e probabilmente non avrebbero consentito, anzi sicuramente non avrebbero permesso di risolvere il problema, quindi con riflessi assolutamente negativi.
Ecco perché da questa esperienza nasce l’esigenza di un abbattimento delle liste d’attesa per soggetti che hanno dei programmi di prevenzione con controlli clinici, laboratoristici, strumentali di prevenzione periodica, andando incontro alle liste d’attesa non vi è la possibilità di realizzare questi programmi di prevenzione.
Le persone con disabilità non hanno bisogni speciali, ma hanno gli stessi bisogni di tutte le soggettività empiriche, perché in realtà non sono persone speciali, ma persone umane che soffrono di alcune limitazioni. È questo che diceva il professor Adriano Pessina.
Io vi ringrazio, ringrazio i componenti della Commissione che hanno voluto esprimere parere favorevole, spero che anche il Consiglio voglia licenziare questa proposta con esito positivo. Grazie, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, Presidente Gabellone.
Passiamo all’articolato se non ci sono altri interventi, e non ci sono.
Articolo 1.
La votazione è aperta.
Votiamo.
La votazione è chiusa.
Preseti 32, Votanti 32, favorevoli 32.
Approvato all’unanimità.
Articolo 2.
La votazione è aperta. Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 34, votanti 34, favorevoli 34.
Approvato all’unanimità.
Articolo 3, Adozione linee guida regionali.
La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti 37, votanti 37, favorevoli 37.
Approvato all’unanimità.
Articolo 4.
Gli emendamenti li facciamo prima dell’articolo 4, o dopo? Dopo? Va bene.
Articolo 4, clausola valutativa.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 36, favorevoli 36.
Approvato all’unanimità.
Adesso ci sono alcuni emendamenti aggiuntivi, sono tre, presentati dall’assessore Palese e da altri colleghi consiglieri.
Il primo è un’integrazione all’articolo 7 della legge regionale 9 del 2017. Vi è stato distribuito.
Lo vuole illustrare, assessore Palese?
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Grazie, Presidente.
Sostanzialmente questo emendamento, sulla scorta di alcuni provvedimenti legislativi nazionali, fatto dal Governo Conte prima e successivamente dal Governo Monti, 25 CE 2022, intervengono su una situazione abbastanza conclamata, quella di alcune carenze nella realizzazione delle strutture pubbliche e private.
In questo contesto noi abbiamo l’articolo 7 della legge regionale n. 9/2017 che disciplina e regolamenta l’attivazione, dopo il parere di compatibilità, se la realizzazione delle strutture non viene assolutamente rispettata nel contesto dei due anni, la possibilità di chiedere, prima della scadenza, un’integrazione di sei mesi, dopodiché se non c’è l’ultimazione dell’opera che è stata richiesta e che è stata realizzata decade e c’è la revoca.
In questo caso noi cercheremo, se il Consiglio approverà, di dare, a causa delle contingenze emergenziali che noi viviamo nella situazione soprattutto dell’approvvigionamento di materiali, un altro anno. A livello nazionale, ad onor del vero, la norma consente due anni, noi riteniamo che, però, un anno possa essere sufficiente, per dare la possibilità della realizzazione a questi pareri di queste strutture che hanno già ottenuto il parere di contabilità, e cioè dare la possibilità di ultimare queste situazioni. Soprattutto nel contesto dell’impiantistica c’è molta difficoltà per l’approvvigionamento dei materiali. A noi è stato segnalato questo, quindi noi riteniamo di non modificare nulla rispetto a situazioni integrative, ma di dare un tempo congruo. C’è una richiesta rispetto a queste situazioni, anche al fine di evitare qualche possibile contenzioso.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, assessore.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Galante. Prego.
Speaker : GALANTE.
Grazie, Presidente.
Io vorrei solo far notare, assessore, che ci sono strutture che hanno un parere di compatibilità positivo da tre anni, dal 2019, e siamo al 2023. Queste strutture, che sono servizi alle persone, non sono ancora attive sul territorio. In particolare mi riferisco a tutte le strutture per andare incontro ai ragazzi e alle ragazze che soffrono di questa forma di cui tutti quanti noi ci stiamo occupando, ossia dello spettro dell’autismo nelle diverse forme, dal 2019. C’è stato il problema del Coronavirus, c’è già stata una prima proroga e oggi ci troviamo ancora a dare un altro anno di proroga. Comprendo che ci sono, in effetti, situazioni dove per la scarsità, come ha detto, di materiale o altre contingenze c’è il problema di completare queste strutture, però io suggerirei almeno di avere delle verifiche che sia questo il problema, perché altrimenti, se ci sono strutture che non si sono mosse e stanno andando avanti per proroga (ripeto, parlo solo delle strutture per l’autismo) stiamo dando un altro anno di proroga.
Andiamo incontro, come giustamente lei dice, a situazioni in cui c’è stata una richiesta, se ho capito bene, delle strutture al Dipartimento e all’Assessorato, però io pregherei almeno di verificare che siano quelle reali le richieste di proroga. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Galante.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Gabellone. Prego.
Speaker : GABELLONE.
La proposta è assolutamente da condividere, Assessore. È evidente, però, che esiste un problema rispetto a quelle strutture che prendono tempo, a quelle situazioni in cui si prende tempo.
Questo argomento è venuto fuori altre volte in Consiglio regionale, bisogna dare una accelerata ai controlli, bisogna effettivamente verificare sia per consentire a chi è realmente pronto di entrare in attività, in esercizio, sia invece per chi evidentemente utilizza le proroghe per prendere tempo, per evitare che si usi questo escamotage, tenendo poi bloccato il sistema ed evitando che altre situazioni possano sbloccarsi.
Su questo la sua sensibilità, la sua attenzione mettiamole a approfitto, diamo un’accelerata alle verifiche e ai controlli, abbiamo la possibilità di farlo, portiamolo avanti, perché sulla situazione della disabilità (il collega Galante faceva riferimento ai soggetti affetti da sindrome dello spettro autistico) il problema è grosso e paghiamo un prezzo altissimo, lo pagano le famiglie, lo pagano i ragazzi e i meno giovani, lo paga la Puglia in generale.
Speaker : PRESIDENTE.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Galante.
Speaker : GALANTE.
Grazie, Presidente.
In seguito all’intervento del collega Gabellone vorrei suggerire, o forse è già inserito nell’interpretazione di questa norma, che ne può fare richiesta chi realmente presenta una situazione contingente legata… Che sia chiaro questo. Non deve essere tout-court. Io se non dimostro di avere un problema di approvvigionamento materiale e qualcosa legato alla crisi economica, che non sia certo legato alla mancanza dei requisiti organizzativi, alla mancanza dei requisiti strutturali, eccetera, perché sarebbe, come dice il collega Gabellone, una scusa per poter ancora temporeggiare, aspettare e di tirare un po’ acqua al proprio mulino.
Speaker : PRESIDENTE.
Ha chiesto di intervenire l’assessore Palese, prego.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Molto semplice. La norma non modifica nulla della disciplina esistente delle verifiche, neanche per idea. Determina solo ed esclusivamente il posticipo di un anno, di un ulteriore tempo materiale.
Fermo restando che per poterlo ottenere debbono presentare tutta… Non cambia nulla rispetto a quanto già previsto e disciplinato.
Speaker : PRESIDENTE.
Se non ci sono altri interventi possiamo procedere al voto di questo emendamento.
La votazione è aperta. Lo presenta il Governo, sì.
Votiamo. Avete votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 33, votanti 33, favorevoli 33.
Approvato all’unanimità.
Passiamo adesso all’emendamento n. 2: rideterminazione dei fabbisogni sanitari a firma dell’assessore Palese ed altri colleghi consiglieri.
Prego, assessore.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Grazie, Presidente.
Questo emendamento cerca di attualizzare alla situazione attuale fabbisogni molto datati.
Faccio un esempio: modifica il fabbisogno rispetto alla PET nel 2009. La PET nel 2009 era un esame diagnostico-strumentale molto sofisticato, per cui sostanzialmente non c’era una domanda così forte nei protocolli anche dal punto di vista oncologico. Attualmente, invece, la PET è un esame a fortissima domanda, a forte richiesta, e non è possibile che ci sia una PET ogni 750.000 abitanti, per cui viene rideterminato in 300.000, così come altre strutture.
Badate, qui non parliamo di accreditamento, di contrattualizzazione o di convenzione, nulla di tutto questo, ma parliamo di una cosa molto, molto limitata, ma essenziale: stiamo definendo i fabbisogni rispetto alla richiesta di autorizzazione alla realizzazione, per radicalizzare. È come quando, nel momento in cui io devo fare una costruzione di un’abitazione, chiedo al Comune l’autorizzazione con la licenza edilizia. Né più e né meno. Ma questo ha comportato un unicum in Italia, perché a causa di fabbisogni fuori da qualsiasi tipo di logica viene impedito anche questo. Quindi, non è che c’è un problema di verifiche o quant’altro. No. Qui c’è una cosa molto, molto, molto superiore che va superata.
Ritengo, pertanto, che questo emendamento sia di grande necessità. È inimmaginabile che un piccolo poliambulatorio di chirurgia plastica semplice, di interventi al massimo con una piccola anestesia locale, uno ogni 300.000. Neanche a Bari. È un vero e proprio impedimento. Quindi, pongo all’attenzione del Consiglio l’approvazione di questo emendamento.
Speaker : PRESIDENTE.
È iscritto a parlare il consigliere Romito. Prego.
Speaker : ROMITO.
Presidente, io sono d’accordo con quello che ha detto l’assessore Palese, aggiungo una nota, che deve avere anche un po’ di sana polemica politica, perché è facile intervenire privato su privato. Con questo emendamento, pure necessario e assolutamente utile, come avevo già detto privatamente all’assessore Palese, nei fatti la nostra Regione avrà l’opportunità di dotarsi di più strutture private, che potranno andare nella direzione di accogliere la fortissima domanda di esami specialistici o di piccoli interventi, che oggi purtroppo nella nostra Regione sono totalmente disattese. L’esempio della PET è un esempio chiarissimo: quanti cittadini sono in attesa di potersi sottoporre ad una PET anche privatamente? Il tema è che purtroppo ci sono poche strutture.
È anche vero, però, che questo è un metodo molto semplice, poco incisivo dal punto di vista del pubblico per poter risolvere un problema che dovrebbe essere totalmente a carico di Regione Puglia, nei fatti questi sono interventi, come si suol dire, privato su privato, non c’entra assolutamente niente la procedura di accreditamento, non c’entra assolutamente niente la possibilità di essere convenzionati con il Sistema sanitario nazionale, stiamo dando a dei privati l’opportunità di costruire altre strutture private.
Dal nostro punto di vista, che è un punto di vista in materia economica assolutamente liberale, è una cosa buona e positiva. Io però, Assessore, non posso sottacere che la vergognosa condizione in cui invece versa la sanità pubblica pugliese è una condizione che non accenna a migliorare. Io ricevo qualche giorno fa questo messaggio, Assessore, che le leggo
Speaker : PRESIDENTE.
Chiedo scusa un secondo, prego il pubblico di non chiacchierare, c’è bisogno di tranquillità. Colleghi, per favore, non chiacchierate, attenzione. Grazie.
Speaker : ROMITO.
Ricevo, assessore Palese questo messaggio: "caro Fabio, devo fare una risonanza magnetica" - come questa ne ricevo decine al giorno, come credo ciascuno di noi – "una risonanza magnetica del cervello e del tronco encefalico, nervi ottici ed orbite con contrasto, come da disposizioni regionali c’è scritto entro 10 giorni, la mia non è una bella situazione. Le date disponibili però partono da giugno 2024".
Questa è una vergogna, è la condizione in cui sono costretti a vivere centinaia di migliaia di pugliesi, che non hanno le risorse economiche né le disponibilità per curarsi privatamente, e sono condizioni indegne e assolutamente inaccettabili!
Noi voteremo quindi favorevolmente a questo emendamento, però non dimentichiamoci (rispetto a questo, nei prossimi giorni, come Gruppo della Lega presenteremo anche una nostra iniziativa, tesa a snellire le liste d’attesa e a dare una risposta certa alla richiesta di salute e di assistenza sanitaria pubblica ai cittadini pugliesi), voteremo favorevolmente rispetto a questo emendamento, non dimenticandoci però che la responsabilità di garantire una sanità pubblica ed efficiente ad ogni cittadino pugliese è la prima responsabilità di questo Consiglio regionale, che invece, tutto sommato, fino ad oggi credo che se ne sia totalmente dimenticato.
Grazie, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il collega Caroli, ma forse c’era Gabellone.
Speaker : GABELLONE.
È evidente che il suo emendamento vada approvato, perché la situazione preesistente antistorica non tiene conto di quelle che sono le esigenze maturate nel frattempo.
Lei giustamente ha detto, non stiamo accreditando nulla, non stiamo quindi autorizzando all’esercizio, né stiamo accreditando nulla, nel senso che rimane un semplice sblocco in funzione del fabbisogno dell’attuazione alla realizzazione.
Attenzione però su questo, perché un imprenditore, o un professionista che investe, poi si aspetta una conseguente… Quantomeno l’autorizzazione all’esercizio, perché sennò che facciamo?
Quindi, questo è il punto di partenza, è la premessa per poter garantire comunque poi la successiva…
Lei è stato molto attento, ha detto no, noi stiamo solo… Ma è evidente che i passaggi poi vanno completati per fare in modo che il sistema Puglia possa dotarsi di quelle attività, di quelle strutture all’interno delle quali determinate attività oggi richieste possano realizzarsi, al di là poi della possibilità di accreditamenti o meno, ma questo fa parte di un’altra storia.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Pongo in votazione, colleghi…
Galante non L’avevo vista, chiedo scusa.
Prego, Presidente Galante.
Speaker : GALANTE.
Grazie, Presidente.
Io vorrei suggerire all’assessore una modifica del comma 2, la lettera b), dove si rivede il fabbisogno da 300 a 150.000 per le PET, purché in possesso dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività di medicina nucleare rilasciata ai sensi dell’articolo 8… Io qua sostituirei queste parole e metterei “ai sensi della normativa regionale vigente”.
Nel senso che chiaramente ci sarà l’autorizzazione alla realizzazione, ma chi vuole entrare oggi nel mercato pur non avendo quell’autorizzazione in possesso in base all’articolo 8 della legge regionale 8.
Era questo il suggerimento, assessore, se si può. Io avrei pronto un subemendamento, oppure fa lei la modifica. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, assessore Palese.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Assolutamente, può presentare il subemendamento, che viene accolto, non c’è nessun problema, perché fa riferimento comunque alla normativa vigente.
Speaker : PRESIDENTE.
Leggo il subemendamento all’emendamento: “Al comma 2, lettera b), le parole ‘ai sensi dell’articolo 8 della legge regionale n. 8 del 28 maggio 2004’ sono sostituite dalle seguenti: ‘ai sensi della normativa regionale vigente’”.
Se non ci sono interventi, metto in votazione il subemendamento, con il parere favorevole del Governo.
Apriamo la votazione sul subemendamento, prego.
La votazione è aperta.
Abbiamo votato tutti? Okay.
Chiudiamo la votazione.
Il subemendamento è approvato con 34 voti favorevoli.
Metto in votazione adesso l’emendamento aggiuntivo come modificato dal subemendamento.
Apro la votazione.
È quello dell’assessore modificato da Galante.
Abbiamo votato, colleghi? Abbiamo votato tutti? Posso chiudere?
La votazione è chiusa.
L’emendamento, così come modificato dal subemendamento, è approvato con 31 voti favorevoli.
Passiamo adesso all’emendamento aggiuntivo successivo, emendamento n. 3: centri di eccellenza, presa in carico dei soggetti con disturbi dello spettro autistico.
Ci sono interventi?
Se non ci sono interventi... prego, assessore, lo illustri, se vuole.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Grazie.
Questo emendamento nasce dalle continue sollecitazioni che si sono riscontrate sia nelle audizioni, sia anche nei lavori della Commissione sullo spettro autistico.
Sostanzialmente si è riscontrata la necessità di rafforzare, nel contesto delle strutture pubbliche e quindi delle ASL, un potenziamento della rete di assistenza territoriale pubblica, che ha necessità ineludibile di avere la possibilità di un potenziamento non solo nel contesto dei disturbi dello spettro autistico, ma anche nel contesto dei centri di eccellenza.
È chiaro che trattasi di un emendamento programmatorio, cioè che il tutto è da costruire, è da costruire uno per ogni singola ASL, ma è da costruire in un contesto anche di coinvolgimento delle Università, di coinvolgimento di quanto c’è di esperienza all’interno dei vari territori, per vedere un’evoluzione continua che riguarda la parte scientifica e di prestazione sanitaria.
La classificazione è enorme delle parti acute, delle parti che sono da accompagnare, ci sono varie forme, e penso che sia arrivato il momento che la Regione detti un indirizzo all’interno delle ASL da questo punto di vista. Non c’è dubbio che sarà un contributo importante.
Peraltro (lo dico senza difficoltà), molte Regioni si sono dotate di questo, quindi la norma è messa a punto e trova fonte anche nelle Regioni che sono in un contesto più avanzato della nostra nell’organizzazione e nella disciplina di questo pesante disturbo che colpisce i bambini sostanzialmente, ma adesso comincia ad affacciarsi negli adulti, e devasta le vite familiari.
Per questo io propongo al Consiglio di iniziare a dare una svolta, cercando di aumentare quanto più possibile la qualità,
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie. Se non ci…
Collega Gabellone, prego.
Speaker : GABELLONE.
Sull’autismo c’è un Tavolo che sta lavorando e ci sono anche… Abbiamo portato, grazie al Presidente Vizzino, alla sollecitazione dello stesso Tavolo l’argomento è di strettissima attualità, assessore.
È evidente che la sua proposta è una proposta importante su un tema di stringente attualità su cui dovremmo, assessore, fare un po’ il punto su quella che è la casistica reale, effettiva che in Puglia esiste.
Lei ha detto in Commissione che del caso Puglia, tra virgolette, sull’autismo si stanno interessando altre Regioni, tra cui anche la Lombardia. Quindi, vuol dire che è un problema stringente.
La possibilità di avere dei centri che possano ospitare situazioni importanti, è un altro aspetto di rilievo.
Al punto 4, assessore, lei diceva: con provvedimento di Giunta regionale sono definiti gli obiettivi generali e specifici degli interventi e le modalità per l’individuazione dei partner che provvederanno alla realizzazione degli stessi.
Quindi, immagino magari di aver non compreso. Lei immagina, o lei prefigura la possibilità che ci siano dei partner privati - o sbaglio? - che possano sostenere e coadiuvare questa azione.
Questo è un dato credo politico molto importante e rilevante di cui bisogna dare atto e che forse può essere la strada per una maggiore e più attenta valutazione anche degli stessi investimenti in Puglia in quest’ambito.
Speaker : PRESIDENTE.
Vuole replicare, assessore? Prego.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Sì, definisce in effetti,
I centri di eccellenza sono realizzati in coprogrammazione con le aziende sanitarie locali, i Comuni e la Regione per la coprogettazione di specifici interventi finalizzati a soddisfare i bisogni dei soggetti con disturbi dello spettro autistico, anche mediante il coinvolgimento dell’Università e di altri Enti che sono quelli no profit. Il punto 4 è completamente correlato a quanto già previsto al punto 2. Al momento noi non individuiamo soggetti privati, individuiamo questo tipo di eccellenza.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, consigliere Gabellone.
Speaker : GABELLONE.
Per capire. È vero, si fa con provvedimento: sono definiti gli obiettivi generali e specifici degli interventi e le modalità per l’individuazione dei partner. Sarebbe stato opportuno dire: mediante il coinvolgimento delle università e di altri enti. Messo così, l’individuazione di partner che provvederanno alla realizzazione, gli stessi, uno potrebbe intendere soggetti differenti da università ed enti, potrebbe intendere anche la possibilità di coinvolgere il privato.
Lo dico perché sia chiaro l’emendamento. Dopodiché, non abbiamo problemi anche in quel senso.
Speaker : PRESIDENTE.
Assessore Palese, prego.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Sono definiti i limiti e la cornice. In riferimento al coinvolgimento non c’è dubbio che si fa riferimento al comma 3. Non c’è la possibilità, rispetto ai centri di eccellenza, di allargare a ciò che è oggi. E questo rimane agli atti dei lavori del Consiglio. No, assolutamente. Dice: provvedono alla realizzazione degli stessi, degli obiettivi generali e specifici dell’intervento, partner che provvederanno alla realizzazione degli stessi. Partner può essere anche una fondazione. Che facciamo, la escludiamo?
Speaker : PRESIDENTE.
Collega Caroli, prego.
Speaker : CAROLI.
Ma sono enti pubblici o pubblici e privati? Lei ha scritto “enti”. No, al fine di ottimizzare il risultato, le sto dicendo. Mi scusi, lei mi insegna che esistono gli enti pubblici e gli enti privati, per cui discipliniamo se sono enti pubblici o se sono enti pubblici e privati. Solo questo.
Speaker : PRESIDENTE.
Chiedo scusa, non interloquite fra di voi. Assessore, chiedo scusa, un secondo solo, sennò non ci capiamo.
La sua domanda, quindi, era di inserire un emendamento aggiuntivo... Prego, Assessore.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Ripeto: io non ho difficoltà a dire che è stato mutuato da altre Regioni che sono molto più avanti di noi, quindi per il momento ho compreso che, se si immagina di tirar fuori una situazione sulla situazione attuale, le situazioni attuali sono escluse completamente. Qui noi dobbiamo creare tutta la parte nuova.
Speaker : CAROLI.
Se domani mattina dovesse venire e fare la richiesta l’INPS, se dovesse partecipare l’INPS a questo progetto, che è un Ente privato, lei lo esclude? Ecco perché sto dicendo che è meglio disciplinarlo.
Speaker : PRESIDENTE.
Va bene, però posso dire una cosa? Se c’è un emendamento da fare, si presenta e si lavora su quello, altrimenti si vota il testo vigente.
Se non ci sono altri interventi né presentazione di modifiche agli articoli, la pongo in votazione.
Pongo in votazione l’emendamento del Governo aggiuntivo. Prego. Votiamo.
Abbiamo votato tutti? Colleghi, possiamo chiudere la votazione? L’emendamento del Governo è approvato con 33 voti favorevoli.
Ho un emendamento a firma del collega Tutolo. Vuole illustrarlo? Collega Tutolo, prego.
Speaker : TUTOLO.
Grazie. Io chiedo veramente due minuti di attenzione da parte dei colleghi, perché credo che sia un emendamento importante, poi per il voto ognuno può regolarsi come vuole.
Siccome stiamo parlando da mesi di liste d’attesa, anche con una certa enfasi, anche com’è giusto che sia perché ci sono oggettive difficoltà da parte delle persone di accedere a dei servizi basilari come quelli di una radiografia, piuttosto che di una visita specialistica, io credo che questo emendamento possa essere un grande aiuto specie per coloro che sono in difficoltà.
Perché questo? Semplice, cosa dice questo emendamento? C’è una legge del 2018, precisamente la 142 del 2018 dello Stato, che prevede cosa? Prevede che nel caso in cui tu vai dal medico e ti prescrive una visita urgente, cioè tu la devi fare entro 72 ore, se non ti viene garantita entro quel limite che il medico ti ha dato, tu la puoi richiedere, o meglio il CUP te la dà in intramoenia. Se non te la dà nemmeno in intramoenia tu puoi andare dal privato, paghi la visita e devi chiedere il rimborso alla ASL.
È ovvio che chi non ha i 200 euro da anticipare a quello che ti deve fare la radiografia, la TAC, la risonanza, piuttosto che la visita specialistica, non accederà mai a quella visita. Molto è perché non si conosce neanche questa legge, quindi io nel mio piccolo cercherò di diffonderla al massimo, ma è ovvio che questa, secondo me, dà una possibilità vera.
Cos’è che dico alla fine con questa legge? Il rimborso invece di chiederlo il cittadino, perché c’è quello che ci rinuncia a curarsi e a farsi fare la visita piuttosto che la diagnostica per immagini, la deve chiedere il laboratorio piuttosto che lo specialista che ti dà la visita.
Quindi, in buona sostanza, mi pare che si vada incontro all’esigenza vera del povero cristo che ha bisogno di una diagnosi, che non sa se vivrà o non vivrà, non sa se ha bisogno di cure urgenti, imminenti e magari avrà al CUP una visita dopo due anni, dopo tre anni, dopo un anno, piuttosto che… Così non c’è nessun problema.
Va nel laboratorio privato, va nello studio privato, oppure in intramoenia, e sarà l’ASL a rimborsare non il privato, che non ha la possibilità evidentemente di anticipare, ma chi gli dà la prestazione. Questo dice. In buona sostanza, noi non facciamo nulla di più di quello che dice una legge nazionale. L’unico accorgimento è quello di dare al debole, cioè il povero cittadino, la possibilità di farsela e di richiedere il rimborso, non lui, ma la struttura che gli offre quella prestazione.
A me sembra una buona soluzione ai problemi di cui parliamo da mesi, perché se si vogliono affrontare con una certa risolutezza gli strumenti alla fine si trovano sempre. Io penso questo.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Assessore, vuole intervenire? Prego.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Penso che i riferimenti che sono stati richiamati poco fa siano esattamente quelli. Sostanzialmente esiste la possibilità, sin dal 2018, con delle regole ben definite, che in assenza dell’erogazione della prestazione, in base alla richiesta da parte del medico prescrittore, e in assenza della possibilità di farla nei termini stabiliti rispetto a quelli previsti dalla prescrizione e dalla legge, il cittadino potrebbe farsi erogare la prestazione da strutture private accreditate o autorizzate, per poi chiedere il rimborso alla ASL della prestazione che è stata effettuata.
Questo meccanismo in effetti ha dei difetti. È una possibilità che viene data al cittadino, ma ha dei difetti. Il primo è la scarsa conoscenza. Non tutti i cittadini conoscono questo meccanismo. Il secondo aspetto è quello che anche i cittadini che mettono in essere tutto l’iter per poter avere questo tipo di prestazione con il rimborso le ASL è già tanto se riescono a protocollare la richiesta. così chiamiamo le cose per nome e cognome.
C’è una terza difficoltà: non tutti i cittadini che hanno necessità di questa prestazione sono nelle condizioni di avere i soldi per poterla ottenere. Tutolo propone sostanzialmente una disciplina in un contesto in cui stabilisce con una norma che l’erogazione del pagamento venga fatta al soggetto che esegue questo aspetto, di fatto una sostanziale cessione del credito.
Io ho penso che questo emendamento – Presidente, lo dico anche al presentatore o ai presentatori - non vada messo a votazione oggi, e prego il proponente di differirlo al prossimo Consiglio regionale, avendo al primo punto anche un altro veicolo legislativo sulla sanità a cui legarlo.
Perché dico questo? Perché è all’attenzione dell’Assessorato e del Dipartimento sistemare e disciplinare meglio questa parte, perché la legge nazionale non prevede il meccanismo della cessione del credito e, quando esiste la possibilità di cessione del credito, non c’è dubbio che deve essere espressamente previsto dalla norma nazionale.
Dal punto di vista della fattibilità, quindi, ritengo che sia una cosa che noi possiamo affrontare, però va disciplinato, studiato e anche comunicato bene, non possiamo prendere di punto in bianco, in un contesto che in cui le ASL non sanno assolutamente nulla... capisco la valenza di questa Assemblea, ma noi non possiamo di punto in bianco approvare un provvedimento che sostanzialmente...
Lo dico in maniera semplice: noi potremmo farlo anche con delibera, però, se non è stato fatto, è perché prudenzialmente va disciplinato in una certa maniera, e al fine di cercare di non deragliare rispetto alle norme, rispetto alle situazioni in essere occorre, secondo me, esplorare in maniera migliore e più pertinente la possibilità della cessione del credito rispetto a questa possibilità.
Quindi io non la escludo, però che tra la gestione del credito e questi aspetti… A parte il fatto che poi occorre che ci sia una valutazione tecnica anche dal punto di vista finanziario, perché una volta erogato in maniera indiretta che può costare anche 100 milioni di euro nel giro di due o tre mesi. Ho capito..
Speaker : PRESIDENTE.
Presidente Tutolo, prego.
Speaker : TUTOLO.
…Diciamo che la traduco io in maniera ancora più esplicita.
Intanto non ho difficoltà a ritirarlo e a ripresentarlo nel prossimo Consiglio, perché non è che poco cambia, cambia qualcosa, sicuramente molti non potranno usufruire di una prestazione garantita da una legge.
Speaker : PRESIDENTE.
Chiedo scusa, Presidente, per favore diamo la possibilità al Presidente Tutolo di illustrare il suo emendamento e la sua risposta, perché qui si sono formati capannelli fra gli assessori che chiacchierano fra di loro, fra i consiglieri e soprattutto fra il pubblico e non si riesce a capire bene la questione.
Grazie.
Speaker : TUTOLO.
Dicevo, questo emendamento non tratta materia finanziaria, assessore, e lei di materia finanziaria se ne intende, oltre che di quella sanitaria. Questo non la sfiora manco la materia finanziaria, non parla di cessione di credito perché non c’è nessuna cessione di credito, attenzione, assolutamente no.
Questa dice semplicemente una cosa, e lo ribadisco ancora con più semplicità, se fosse necessario. Al cittadino della Repubblica italiana una legge gli garantisce cosa? Una legge del 2018 gli garantisce che se lui ha bisogno di una visita urgente e non gli viene assicurata nei tempi previsti dal medico, questa legge dice al cittadino tu vai a fartela dove vuoi e noi ti rimborsiamo i soldi.
Siccome ci sono molti cittadini che non hanno i soldi da anticipare e, quindi, non hanno materialmente da poter anticipare, siccome le ASL anche a quelli che li anticipano fanno problemi per rimborsarli, e su questo credo ci si marci sopra, quindi un diritto sacrosanto di una legge viene negato, con questa legge regionale, che possiamo fare tranquillamente, perché non c’è nessun motivo ostativo, noi andiamo a dire – lo ripeto ancora una volta – che chi anticipa i soldi non è il cittadino che ha bisogno della prestazione, ma la struttura o il professionista che gli eroga la prestazione, e saranno loro che chiederanno il rimborso alla ASL, che hanno probabilmente una solidità economica maggiore per poter aspettare anche eventuali tempi un po’ lunghi delle ASL. Diversamente, noi neghiamo semplicemente al cittadino che ha bisogno di una visita urgente, che gli può in molti casi anche salvare la vita, e gli diciamo: guarda che, se anche c’è questa legge, non ce ne frega nulla (tradotto).
Insisto su questo. Ripeto, non ho difficoltà, se l’assessore mi chiede di ripresentarlo al prossimo Consiglio, io non ho problemi, lo ritiro e lo presento al prossimo Consiglio. Però, non mi dica che parliamo di cessione di credito, perché qua non parliamo di cessione di credito, perché da nessuna parte si parla di cessione di credito. Si inverte semplicemente l’onere di chi deve chiedere il rimborso, perché il cittadino che è debole e che magari per avere i 150 euro di rimborso, anche quello che ce li ha, deve andare dall’avvocato perché la ASL neanche gli risponde, non che gli dice “aspetta un anno”, no, neanche gli risponde, allora uno deve andare dall’avvocato. Allora, quello sa che fa? C’è chi ci rinuncia a beneficiare di questa legge e chi non vi accede proprio perché non ha la possibilità di anticipare. Per alleggerire l’onere, perché ci potrebbe essere un problema di conti, bene, possiamo mettere anche un limite ISEE a chi può beneficiare di questa roba. Allora diciamo a quello che ha un reddito alto “li anticipi tu e fai la richiesta all’ASL”, ma a quel povero cristo che è il debole che ha bisogno della visita e non ha un euro da anticipare gliela vogliamo garantire la visita o non gliela vogliamo garantire? Con questo metodo gliela garantiamo. Diversamente, continuiamo a ignorare il problema. E parleremo ancora a lungo di liste d’attesa e di soluzioni, metteremo 20 milioni in una finanziaria, 20 milioni in un’altra finanziaria, e non lo risolveremo mai, mentre così io sono certo che si risolve e anche rapidamente.
Speaker : PRESIDENTE.
Un secondo solo, Assessore.
Praticamente il Presidente Tutolo ha detto che lui sarebbe anche disponibile a ritirare l’emendamento, se lei prende un impegno per la prossima... quindi prego, Assessore.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Volevo precisare che il problema è perfettamente inquadrato, io condivido e so bene tutte le fattispecie, la poca conoscenza, il fatto che le ASL è già molto se protocollano queste richieste, quindi il mio giudizio sulla situazione delle ASL è anche peggiore, e poi c’è il problema dei cittadini che non hanno soldi.
Il problema vero non è che questa norma prevede la cessione del credito, attenzione, quindi io sono molto più avanti rispetto a questa proposta, perché? Perché è una proposta che mi consente di dire, rispetto ai tetti di spesa, alla struttura accreditata privata che sono questi, quelli del 2012, quindi non è che non mi sia scervellato per cercare di vedere come dare questa ulteriore possibilità, perché sulle strutture pubbliche manca il personale, manca questo, manca quello, contratti, prestazioni aggiuntive, sindacati, di fatto riduzione liste di attesa zero.
Alla fine, questa poteva essere anche una strada, solo però che il diritto, il movens, il pacemaker, l’aviatore primario è il cittadino, non c’è certezza di questo automatismo, perché molti sostengono anche a livello di discussione nel contesto della Conferenza non Stato Regioni, ma tra le Regioni, le parti tecniche, che la tenuta di un’impostazione di questo genere possa essere contemplata in un contesto di cessione del credito, cioè io cittadino non ho i soldi, so che posso fare questo, dopodiché ti do la cessione di questo credito, vai a incassare questi soldi dalla ASL e amen.
Secondo molti, è fattibile questa fattispecie e non è fattibile quest’altra che proponi tu, perché questa è diretta e dà la possibilità all’erogatore della prestazione in via diretta di poter andare a fare. In base a che cosa? Non lo puoi fare, perché è Rocco Palese che ha, secondo la legge, la possibilità di farseli rimborsare. Se Rocco Palese non ce l’ha per la situazione che io condivido, che non hanno i soldi, eccetera, e anche questo di mettere il limite dell’ISEE, che è una giusta indicazione che io condivido perché non può essere a tutti questo, ma lo strumento più pertinente che dovrebbe essere totalmente indolore, è quello della possibilità della cessione del credito. Attenzione, se la discipliniamo perbene, secondo me può funzionare, può funzionare stando in un contesto […]
Per questo motivo il tempo necessario… Anche perché è una disciplina abbastanza complessa ed espone dalla parte finanziaria perché va anche disciplinato.
Per questo condivido anche… Lo spirito qual è? Quello di venire incontro a chi non ha la possibilità, i soldi, quindi alle persone povere che hanno necessità dell’erogazione della prestazione e che non possono aspettare le liste di attesa, specialmente la parte d’urgenza oncologica.
Io penso che se lo ritira io porrò al Dipartimento le osservazioni che ho sentito anche, che ho mutuato dalle altre Regioni. Perché questa discussione è in essere, perché il problema delle liste d’attesa non è solo pugliese, non ripeto di nuovo questo tipo di discussione, perché ne abbiamo fatte fin troppe e tante.
Quindi l’impegno, caro Presidente, è nei termini che sto dicendo adesso. Se il Dipartimento mi dice va benissimo, io sono strafelice, fermo restando che l’indicazione dell’ISEE mi sembra un’ulteriore specificazione a chi è veramente diretto questo tipo di intervento. Non che gli altri siano esclusi da questo diritto, ci mancherebbe, solo che hanno altra possibilità di avere di effettuare il rimborso.
Io dico che questo provvedimento, sono così a favore, va accompagnato anche da un impegno, vedremo le forme, di come fare questa campagna pubblicitaria, di come informare per bene la gente e di cercare di squassare quella barriera che c’è all’interno delle ASL su questo.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Tutolo.
Speaker : TUTOLO.
Chiederei gentilmente un po’ di silenzio perché se no ho grosse difficoltà.
Speaker : PRESIDENTE.
Colleghi consiglieri, se avete necessità di trovare una quadra…
Speaker : TUTOLO.
Mi pare di capire che è un argomento importante, che sono mesi che ci arrovelliamo…
Speaker : PRESIDENTE.
Collega Pagliaro e collega De Blasi, se avete…
Speaker : TUTOLO.
…vorrei pure spiegarlo semplicemente e dite pure di no. Ma datemi almeno questa soddisfazione.
Speaker : PRESIDENTE.
Colleghi, per favore. Grazie.
Prego, Presidente Tutolo.
Speaker : TUTOLO.
Grazie.
Ripeto e ribadisco la mia non difficoltà, o meglio, non ho problemi a ritirarla e ad affrontarla nel prossimo Consiglio, ma devo ribadire ancora una volta che io non ci vedo limiti, non ci vedo problemi. Alcuno ne vedo di problema. E non parliamo assolutamente di cessione di credito.
Alcuni effetti, assessore, che conosciamo un po’ tutti, ad esempio immediati… Io faccio degli esempi. Ad esempio, conosco meglio la mia zona rispetto ad altre. Sa cosa accade nella provincia di Foggia? Nella provincia di Foggia – lei lo sa bene, ne abbiamo parlato, si è impegnato, e a breve verrà fuori qualcosa che migliorerà quella situazione –, dove c’è un budget assolutamente inadeguato al fabbisogno, succede che si va fuori regione. Noi abbiamo un budget di 2 milioni e paghiamo al Molise come provincia di Foggia 2,5 milioni di euro, perché quando i cittadini della provincia di Foggia vanno al CUP degli ospedali di Foggia e gli dicono “devi venire nel 2025 o nel 2024”, quelli non si perdono di animo un attimo e sapete cosa fanno? Vanno a Campobasso e gliela fanno dopo una settimana, e la Regione Puglia rimborsa profumatamente. Tant’è che il Molise ha più soldi dalla Regione Puglia di quanti ne ha la provincia di Foggia per assicurare questa roba.
Con questo sistema è chiaro che non andiamo a pagare le strutture e, quindi, a rimborsare un’altra Regione, la famosa mobilità passiva, si rivolgeranno eventualmente alle strutture private della regione prima di ogni altra, anzi possiamo anche specificare che devono essere delle strutture di questa regione e non di altre regioni, ripeto, per andare incontro… Io capisco che si può creare un problema finanziario. Allora, mettiamo una fascia di reddito ISEE, mettiamola a 20.000 euro, a 25.000 euro. Ma i poveri cristi, ripeto, che non hanno capacità di anticipare alcunché diamo questa possibilità di farsi una diagnosi, facciamoli non dico stare serenamente, perché è difficile quando ti dicono di fare una roba urgente, ma avere per mesi, se non per anni, sul groppone il peso di non sapere se vivrai o morirai non mi pare una cosa normale.
Anche se vogliamo mettere uno stop, una limitazione, perché capisco che non possa essere per tutti, ma almeno per quelli che non hanno possibilità. Tutto qua, comunque lo ritiro con l’accordo che nel prossimo Consiglio sarà discusso, e poi, per l’amor del Cielo, il Consiglio sarà libero di dare il proprio giudizio.
Grazie, Assessore, e grazie a tutti.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Io devo mettere in votazione... scusi, Presidente Amati, non avevo visto. Prego.
Speaker : AMATI.
Grazie.
Ho sentito dal collega Tutolo che ne discuteremo al prossimo Consiglio, quindi immagino che lo aggiungerà ad una proposta di legge, che è già iscritta all’ordine del giorno.
Assessore, lei non sorrida, perché le posso dire una cosa sinceramente? Il collega Tutolo ha posto un problema, al di là del merito, lei gli ha risposto non dicendo che non è buona quella soluzione e ce n’è un’altra, lei ha riempito di problemi, perché lei usa sempre questa tecnica: su chi propone una soluzione (io non sono d’accordo con quella di Tutolo) lei scarica decine di problemi.
In realtà, il compito delle soluzioni è il suo, glielo vorrei ricordare, lei non ha il compito di fare l’elenco dei problemi, lei ha il compito di fare la sintesi su una soluzione.
Siccome quindi, collega Tutolo, c’è una proposta di legge, quello è il posto adatto, tant’è che io, qualora avessero detto "ne discutiamo oggi", avevo già preparato gli emendamenti, portando tutta quella proposta di legge in questa sede.
Mi pare di capire che ci stiamo impegnando, Assessore (mi pare di capire perché lei ha detto "sono pronto a discutere"), per il prossimo Consiglio regionale dell’11 a discutere la proposta di legge per la riduzione delle liste d’attesa, all’interno della quale il collega Tutolo potrà presentare il suo emendamento. Quindi la prego, collega Tutolo, siccome ho chiesto un sacco di volte io l’anticipazione ed è stata sempre bocciata, la prossima volta se può chiederla lei (non c’è bisogno che mi risponda) e magari a quel punto saremo almeno in due a votare a favore, io e lei, più i miei colleghi del Gruppo, quindi diventeremo quattro con lei.
Quindi, se mi posso permettere la delego anche per parte mia a chiedere la discussione di quella proposta di legge, perché l’unica cosa giusta, almeno allo stato del dibattito sommario, è che questo è un argomento che bisogna affronta.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Amati.
Devo mettere in votazione la legge nel complesso. Quindi, se ci sono colleghi che sono qua ai margini che stanno preparando l’emendamento successivo, prego di farli rientrare in Aula.
Metterei in votazione l’intera legge posta al n. 17.
Possiamo aprire la votazione, per favore?
Colleghi, votiamo.
Stiamo votando la legge nel complesso. Non ho altri emendamenti. Sull’altra legge, mi dicono.
Possiamo chiudere la votazione.
La legge è approvata con 31 voti a favore. Chiedo scusa, inseriamo anche il collega Bruno che ha votato a favore. Grazie. Quindi, aumentano i voti a favore.
La legge è approvata.
Prego, collega Tutolo.
Abbiamo in discussione la legge al punto n. 14, disegno di legge n. 39 “Legge regionale 7 novembre 2022, n. 28 ‘Norme in materia di incentivazione alla transizione energetica’. Modifica”.
C’è un emendamento aggiuntivo del collega Conserva.
Prego, Presidente Paolicelli, illustri la relazione al disegno di legge.
Speaker : PAOLICELLI.
Presidente, solo per comunicare che è semplicemente un recepimento rispetto alle osservazioni che sono pervenute. La legge è già stata discussa in passato e non c’è nulla di nuovo. È solo un recepimento rispetto alle osservazioni. Ne abbiamo già discusso anche in Commissione, quindi la posso dare per letta.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Ci sono iscritti a parlare? Presidente Amati, prego.
Speaker : AMATI.
Grazie, Presidente.
Colleghi, vi chiedo – lo dico in partenza – di soprassedere all’approvazione di questo disegno di legge.
Faccio un breve riepilogo per intenderci. Vi ricorderete che questa legge l’abbiamo approvata mettendo assieme tre proposte di legge, una presentata da noi, l’altra presentata dal centrodestra e l’altra presentata dal Governo regionale. Quindi, in quel periodo in cui le bollette schizzavano in alto, le bollette del gas, abbiamo deciso di approvare quella legge. E cosa diceva quella legge? Quella legge diceva che… E per parte mia lo diceva uno dei più fieri sostenitori di TAP. Io ero e sono uno dei più fieri sostenitori di TAP. Quando in quella zona della nostra Regione, cioè a Melendugno, imperversava la bufera e nessuno diceva molto perché c’era un clima terribile contro quella infrastruttura energetica, in pochi dichiaravano il loro favore.
Non solo, ma ero favorevole e lo sono perché, oltre ad essere utile per prosperità, ambiente e pace, è utilissima per le compensazioni, invece noi all’epoca abbiamo ritenuto di rigettare le compensazioni, perché qualcuno diceva che sono addirittura "lo sterco del diavolo", e in questo Consiglio regionale sono andate in scena cose inenarrabili sul punto.
Finalmente, a seguito della crisi internazionale e delle bollette del gas, questo Consiglio regionale dice "noi vogliamo le compensazioni, vogliamo che TAP, applicando una legge statale, la legge Marzano, ci paghi le compensazioni".
Siccome c’eravamo, il Governo regionale aveva anche aggiunto "mettiamo un altro articolo, con il quale apriamo negoziati su tutta l’infrastrutturazione energetica".
Approviamo la legge all’unanimità, dopodiché arriva un’osservazione dell’Autorità per l’energia e il gas e prontamente recepiamo con una modifica quella osservazione.
Poi, a rate, arrivano diverse osservazioni, fatto sta che alla fine il Governo nazionale impugna la legge.
Vorrei correggere l’Assessore Delli Noci, perché in sede di Conferenza dei Capigruppo ha riferito ai colleghi che il Governo non ha impugnato sul punto specifico di cui sto discutendo, invece il Governo ha impugnato proprio sul punto specifico su cui stiamo discutendo (non lo dico ovviamente per fare una gara a chi ha migliore memoria, lo dico per riordinare i fatti).
Il Governo ha quindi pensato di impugnare cosa? Impugnare la norma che dice che su TAP incombe come dovere il pagamento delle compensazioni per il riequilibrio territoriale, di cui alla legge Marzano. Il Governo insorge e dice "no, voi non potete farlo". Sapete quando è l’udienza dinanzi alla Corte costituzionale? Che probabilmente non lo sa, non si sa.
Assessore, l’udienza dinanzi alla Corte costituzionale è fissata per settembre, cioè domani. Metà settembre.
Quindi noi dovremmo in realtà attendere la Corte costituzionale per capire a che serve la legge Marzano. Se serve così come l’abbiamo interpretata noi e gli Uffici dell’Assessorato regionale allo sviluppo economico, oppure se è come l’ha interpretata il Ministero.
Perché ci dobbiamo affrettare a modificare la legge che impone il dovere a TAP di pagare le compensazioni territoriali, perché ci dobbiamo affrettare, quando è prossima la decisione della Corte costituzionale che ci dirà se abbiamo ragione noi, o se ha ragione il Ministero, e quindi TAP. Io non riesco francamente a capirlo.
Perché, cari colleghi, se oggi dovessimo approvare questa proposta, la conseguenza giuridica è semplice, semplice. Noi rinunciamo al dovere di TAP di versare la compensazione e rimandiamo ad un negoziato, cioè un fatto spontaneo, volontario.
Ora vorrei capire perché noi, che siamo gli amministratori della Puglia, sapendo che potremmo avere anche ragione nell’ambito di quel contenzioso, cioè la Corte potrebbe dire no, la Puglia ha ragione perché la legge Marzano prevede questa possibilità in favore delle Regioni, che significa tanti milioni di euro da quell’infrastruttura, perché noi dovremmo dire oggi no?
Non vogliamo più che sia in vigore la legge che determina un dovere.
Peraltro, avessimo azionato quella norma, avessimo chiesto a TAP pure un euro, TAP l’avesse impugnata e il giudice avesse sollevato la questione di legittimità costituzionale indicando quali erano le ragioni di non manifesta infondatezza delle questioni, avrei pure potuto capirlo, ma non è successo nulla. Nessuno ha chiesto, nessuno ha pagato e abbiamo l’udienza dinanzi alla Corte costituzionale fra qualche settimana.
Peraltro, l’avvocatura regionale si è costituita in quel giudizio, non so se avete letto l’atto di costituzione - ho tutto qui per chi avesse questa curiosità - e ha spiegato delle onorevoli difese rispetto al nostro punto di vista e l’Avvocatura ha agito su delibera della Giunta regionale e su mandato del Presidente della Giunta regionale. Non è che l’Avvocatura decide di resistere in giudizio per atto autonomo dell’avvocato coordinatore. Quindi, perché noi dobbiamo fare questa cosa? Dov’è il nemico alle porte che bussa? Che cosa rischiamo? Il massimo che possiamo rischiare, colleghi, è che la Corte costituzionale interviene, emana la sentenza e dice: la legge Marzano non è applicabile per le infrastrutture energetiche esistenti. Capiremo perché, ci acquieteremo, e quindi avrà annullato la Corte costituzionale la disposizione, punto. Non succederà null’altro che questo.
Non capisco perché come scelta politica dobbiamo, invece, dire: ci arrendiamo rispetto ad un’interpretazione della legge Marzano che pare a noi e agli uffici dell’assessorato coerente con l’impostazione che abbiamo dato. Perché? Perché dobbiamo sentir dire che il Consiglio regionale della Puglia ha rinunciato alle compensazioni per il riequilibrio territoriale da norma di dovere, cioè devi darle, e ha preferito una forma di tipo negoziale, dove il negoziato, come è noto, si conclude se c’è la volontà reciproca delle parti. Sicché, se una delle parti non ha nessuna intenzione, non sottoscrive il negoziato.
Voi dovete immaginare che, se noi avessimo fatto questa trattativa nei tempi in cui l’infrastruttura energetica si doveva autorizzare, ascoltando quei rarissimi consiglieri regionali che imploravano di aprire la trattativa, ci avrebbero riempiti d’oro. Io provo ancora dolore per aver rinunciato a quell’oro. Io provo dolore. Peraltro, non era difficile immaginare lo scenario, lo scenario di dipendenza energetica dell’Europa rispetto alla dittatura russa, non era difficile immaginare che questo scenario prima o poi sarebbe esploso, così come avvertivano i maggiori esperti di questa materia.
Quindi, assessore, confido che lei confermi la volontà originaria del Consiglio regionale, in attesa della pronuncia della Corte costituzionale che arriva a settembre, altrimenti lei mi deve spiegare semplicemente perché noi, che abbiamo subito un ricorso (non è che c’è una interlocuzione, lettera va, lettera viene, no, noi abbiamo subito un ricorso, è pendente un ricorso, il primo punto riguarda esattamente questa questione), lei deve spiegare a noi, a questo Consiglio regionale perché dobbiamo arrenderci senza combattere. Questa è la domanda.
Perché lei ci propone la resa? Perché lei ci propone una conferenza di Monaco nel nostro piccolo, la resa al dittatore? Perché, usando questa metafora, lei potrebbe dire alla fine di questo Consiglio "abbiamo garantito la pace per il nostro tempo", così come disse Chamberlain tornando a Londra, applaudito, però qualche anno dopo Kennedy che tornò lì disse invece "noi abbiamo garantita per tutti i tempi". La distinzione fu questa in lingua inglese: Chamberlain disse "our time", i nostri tempi, Kennedy gli rispose "all time", per tutti i tempi.
Lei deve spiegarci perché noi dobbiamo fare questa Conferenza di Monaco arrendevole rispetto a TAP, quando fra un attimo arriverà la Corte costituzionale, che dirà pacificamente chi ha ragione e chi ha torto. Se avremo torto, potremo dire che ci abbiamo provato, peraltro con le indicazioni della Corte costituzionale, che potremo valorizzare in seguito, perché una sentenza della Corte costituzionale, come sanno i pratici del diritto, è una sentenza che magari può darti torto, però nell’ambito della motivazione ti può spiegare come è giusto fare.
Così noi, con l’orientamento del giudice delle leggi, potremmo eventualmente adeguare la nostra legge, portandola al medesimo risultato auspicato, perché ci darebbero un criterio.
Se noi approviamo questa legge, sapete che succede in udienza a settembre? Che, avendo sul punto modificato la disposizione, così come sanno i pratici del diritto processuale, la pronuncia è "sopravvenuto difetto di interesse", cioè non si pronuncia più la Corte costituzionale, non avremo nemmeno la soddisfazione di sapere qual è l’opinione della Corte costituzionale e se per avventura alcune modifiche possono essere utili a sostenere le ragioni della Puglia, dei pugliesi e, se permettete, di questo Consiglio regionale, che è fatto di persone che, in maniera seria, all’unanimità, hanno pensato di approvare quella legge.
Per cui, colleghi, io vi prego di soprassedere, perché fra qualche settimana sapremo esattamente come stanno le cose. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, assessore Delli Noci.
Speaker : DELLI NOCI, assessore allo sviluppo economico.
Caro consigliere Amati, cari colleghi, mi permetto di fare un distinguo. Come sa, in tante cose, soprattutto sul tema energetico, le nostre visioni sono molto collimanti, molto meno in questa, ma per un approccio forse d’impostazione formativa il suo appassionato della lite e del conflitto, il mio appassionato delle soluzioni, ha un approccio differente, fatto da chi ha fatto studi legali o professioni legali e da chi fa l’ingegnere e prova a costruire soluzioni per l’interesse dei pugliesi, con un atto specifico di indirizzo politico, che è quello di procedere con il negoziato, cosa che non è avvenuta fino ad ora, e non è avvenuta fino ad ora perché, nonostante il decreto legislativo del 21 maggio 2018, in cui si dava mandato all’ambito della Conferenza di servizi di definire con la Regione Puglia e gli Enti locali le misure di ristoro ambientale, questo non è avvenuto.
Noi, quindi, abbiamo avviato un lavoro incessante, epistolare, con i vari Ministeri, provando a costruire delle soluzioni che potessero portare un vantaggio complessivo al tema infrastrutturale energetico che riguarderà la nostra regione nei prossimi anni e che, quindi, non riguarda specificatamente il tema TAP, ma che riguarda complessivamente il tema dell’infrastruttura energetica, perché tanto si dice dell’interesse rispetto a far divenire la Puglia un hub energetico, e altresì il Governo più volte si è espresso, proprio qualche giorno fa con uno dei suoi Ministri, dicendo che è il tema energetico non rientra sul tema dell’autonomia differenziata. Quindi, questo ci preoccupa e vi è necessita di generare un protagonismo e avere uno strumento legislativo che ci renda partecipi di questa iniziativa.
In questi mesi un grande lavoro è stato svolto, e ne do merito all’ex consigliere Bellomo, oggi onorevole, che ha aiutato istituzionalmente la sua Regione a trovare una sintesi con il Governo affinché, come definito in una delle ultime lettere del 22 febbraio scorso si considerino superati i rilievi originali dell’Ufficio legislativo, quindi i termini, così come ha detto lei, l’arma del contendere è su un impegno epistolare successivo del Presidente della Regione, quindi della Giunta a trovare una soluzione affinché ci sia un vantaggio forte, anche perché la legge Marzano, che ci ha consentito lei stesso di approfondire e studiare nell’articolo 4, alla lettera f) parla di "eventuali misure di compensazione".
Noi siamo convinti che oggi più che mai il tema energetico sia al centro della Puglia, che si debba agire da protagonisti in questa sfida e che, sul tema specifico da lei indicato, l’interesse del soggetto ad ampliare l’impianto, così come dichiarato dal Governo e dalla stessa azienda, ci consenta di riaprire una partita importante per i cittadini del Salento e per i cittadini pugliesi, provando a ricostruire una negoziazione che, così come richiesto, è fino al 3 per cento.
Avviare quel negoziato ci consentirà di essere protagonisti di questa sfida, di dare una compensazione ambientale ed energetica legata alla sostenibilità, come voluto anche da una serie di emendamenti fatti in sede di realizzazione di quella legge dallo lo stesso Movimento 5 Stelle, che ci porterà ad avere quanto ci spetta e a riaprire un dibattito che in questi anni ha portato al silenzio.
Chiedo quindi al Consiglio di tenere fede all’impegno preso dal Governo e dal Presidente Emiliano nel dibattito con il Governo nazionale, trovare una soluzione, ridurre i conflitti e creare un vantaggio oggettivo subito, non ipotetico e successivamente, e quindi di votare la modifica di questa legge. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Romito, prego.
Speaker : ROMITO.
Presidente, io comincio col dire che condivido l’intervento dell’Assessore Alessandro Delli Noci e che rispetto a questo tema l’approccio che deve interessarci è un approccio costruttivo, teso a creare delle future opportunità per la nostra Regione.
Alessandro Delli Noci ha tracciato in maniera molto puntuale la cronistoria di questa iniziativa, ha tracciato in maniera puntuale l’impegno sia dell’ex collega, oggi deputato, Davide Bellomo, sia del Gruppo della Lega, che di tutto il centrodestra, per arrivare con la Giunta regionale alla definizione di questo importante passo avanti per la nostra Regione, va da sé che anche il lavoro e l’interlocuzione che si è avuta con il Ministero dell’ambiente e con il Viceministro Vannia Gava è stata un’interlocuzione preziosa, che ci consentirà di arrivare ad una eccellente novità.
Io ho ascoltato l’intervento del collega Amati, che ascolto sempre con grande interesse, però credo, collega, che rispetto a questo preciso punto si debbano fare dei distinguo. Punto primo, l’articolo 23 della Costituzione, il principio di legalità in materia di tributi, ed è evidente che un contributo come quello che noi avevamo previsto nella prima legge regionale, poi impugnata, è da intendersi a tutti gli effetti come un tributo, con un’aliquota addirittura ben specifica, quella del 3 per cento, non può che essere introdotta all’interno del panorama legislativo di questo Paese attraverso una legge ordinaria dello Stato. Articolo 23, primo comma, della Costituzione. Ed è evidente che la legge ordinaria dello Stato cui noi facciamo riferimento, quella che lei ha citato perfettamente, la legge Marzano, ad oggi prevede una mera eventualità e non una cogenza di questa iniziativa, cioè di chiedere sostanzialmente – lo diciamo in termini non giuridici, ma in termini pratici – un contributo a tutte le nuove infrastrutture energetiche a compensazione per il peso che le stesse infrastrutture arrecherebbero al territorio ove insistono.
Quindi, primo rilievo, quello costituzionale. Credo che trovare un accordo con il Governo per evitare l’impugnazione successiva ed evitare di andare a giudizio presso la Corte costituzionale sia un atteggiamento di grande prudenza della nostra Regione, che vuole evitare l’alea del giudizio. Noi, invece, in questo caso quasi l’avremmo rincorsa, aderendo a quella iniziativa, quella di attendere il mese di settembre per vedere la Corte cosa ci avrebbe detto. Questo è il primo punto. Quindi, rispetto ai pugliesi io posso correre il rischio di una pronuncia avversa se sto parlando di una causa civile risarcitoria per un sinistro stradale. Il collega Conserva ne è perfettamente consapevole essendo un brillante civilista in questa materia. Quindi, se io dovessi fare una transazione o dovessi decidere di andare a giudizio, quando parlo di soldi miei, è evidente che la prudenza è la strada maestra. Quando si tratta, invece, di denari e opportunità di un’intera regione di quattro milioni di abitanti, credo che la prudenza sia un principio da osservare con grande attenzione. Dunque, evitare l’alea del giudizio, evitare la pronuncia della Corte costituzionale arrivando ad un accordo con il Governo credo che sia una cosa assolutamente positiva.
Secondo punto, che invece credo dovrà essere approfondito di qui in avanti.
Oggi stiamo affrontando una vera e propria trasformazione del territorio pugliese, che da un lato è stato indicato quasi come hub, quasi come centro di riserva delle energie rinnovabili nel nostro Paese, e questo in un momento e in un contesto in cui bisogna rincorrere a tutti i costi l’elettrico, abbandonare motori termici, dimenticarci che ci sono dei costi energetici che poi le aziende e i cittadini devono sopportare.
In un momento così strano, dove purtroppo il politicamente corretto ha completamente sganciato la realtà, il concetto di pratica dalla nostra discussione politica, noi stiamo attraversando un momento storico in cui, mentre in una delle zone più belle della Puglia da un punto di vista paesaggistico, e mi riferisco al Salento, assistiamo al depauperamento, o meglio alla devastazione del territorio per il batterio della Xylella, che ora è arrivato anche in provincia di Bari, dall’altro lato, contestualmente, vediamo immense distese di terra, che non hanno più quel colore straordinario, quel colore rossiccio, che ha fatto della nostra terra un principio di bellezza noto in tutto il mondo, ma, anziché avere quel colore forte, fatto di passione, fatto del sangue dei nostri agricoltori, della storia della Regione Puglia, sta assumendo un altro colore, il grigio dei pannelli fotovoltaici.
Credo che anche rispetto a questo, anziché bendarci gli occhi e diventare ultras della energia a impatto zero a tutti i costi, noi dovremmo occuparci di più della salvaguardia del nostro territorio, della bellezza del nostro territorio e della unicità del nostro territorio, perché quello che madre natura ha regalato alla Puglia è qualcosa che noi non possiamo e non abbiamo il diritto né di modificare, né di stravolgere, né di controllare.
Credo, Assessore, che questa iniziativa sia un’iniziativa assolutamente puntuale, un’iniziativa necessaria, che però dovrà essere accompagnata (mi rivolgo anche al collega Pentassuglia, che so su questo avere una sensibilità importante) da un’attenta verifica di tutte le nuove infrastrutture energetiche che avranno ad installarsi nella nostra Regione.
Bene un contributo ambientale, perché ci togliete un pezzo di territorio e dovete dare ai pugliesi qualcosa, ma è necessario che, rispetto a questo contributo, si tenga conto anche della bellezza del nostro paesaggio, che è un valore materiale ed immateriale, che non può essere oggetto né di contrattazione, né di alcuna forma di cedimento.
Assessore, da parte nostra c’è quindi la piena volontà di votare favorevolmente rispetto a questa proposta, credo che si vada nella direzione giusta, cioè quella di dare un ristoro ai cittadini pugliesi e, soprattutto, di far comprendere a chi viene in Puglia a fare legittimamente business che c’è da pagare un prezzo del biglietto, e il prezzo del biglietto è quello che si aspettano tutti i cittadini pugliesi, innamorati come noi dalla nostra terra.
Grazie, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Presidente Pagliaro, prego.
Speaker : PAGLIARO.
Grazie, Presidente.
Premesso che noi eravamo favorevoli all’approdo del gasdotto TAP in Salento ma non a San Foca, l’abbiamo detto in tante occasioni, ci sarebbe stato altro luogo in cui far approdare quel gasdotto. Perché sappiamo bene che ha causato una cicatrice di 63 chilometri, oltretutto distruggendo alcune zone particolarmente di pregio. Così come quella centrale di compressione in quel luogo, sicuramente non è nel luogo giusto.
Al di là di questo, noi sia due anni fa, sia in due audizioni di giugno e di luglio, riuscimmo a ottenere da parte di SNAM e di TAP una disponibilità a ristorare la nostra Regione con ben 50 milioni di euro.
Abbiamo chiesto in tutte le occasioni che la Giunta si facesse carico di questa disponibilità per poter arrivare a una conclusione. Quindi, se oggi si ritiene che finalmente siamo nelle condizioni di poterlo fare, ben venga.
Però, mi chiedo, davanti all’osservazione del collega Amati, aspettare un paio di mesi per comprendere se realmente la legge Marzano ci potrebbe consentire di avere più potere contrattuale anche in un’ipotesi di negoziato, penso che possa essere una cosa di buonsenso.
Quindi, perché non aspettare qualche mese per approvare questa legge qualora la Corte costituzionale dovesse di fatto sancire definitivamente che la legge Marzano non sarebbe applicabile in questo caso? Mi sembra soltanto una questione di buonsenso.
Quindi, aprirei questa riflessione, assessore. Poi, ripeto, la finalità è sicuramente interessante, la finalità è giusta e mi sembra il caso di fermarsi un attimo a riflettere.
Quindi, invito a un approfondimento ulteriore su questo tema l’assessore Delli Noci.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Mi sembra che qui abbiamo due opzioni. Non so se si insiste sulla richiesta di voto per il rinvio, oppure se dobbiamo mettere in votazione la norma.
Io, se non ci sono richieste… Prego, Amati.
Speaker : AMATI.
Grazie, Presidente.
Io in realtà chiedo il rinvio. Però, mi dovete permettere di svolgere delle riflessioni, in particolare al collega Romito il quale ha vestito di valore tecnico un intervento eminentemente politico che ora vi farò vedere con una radiografia.
Termina così il suo intervento (l’ho annotato): "devono sapere tutti che è obbligatorio il ristoro ai pugliesi, c’è da pagare il prezzo del biglietto per chi viene in Puglia", ha detto così il collega Romito.
Collega Romito, secondo lei, se in un luna park fosse scritto "per farsi un giro su questa giostra devi 5 euro" sarebbe cosa diversa dal cartello che dice "negoziamo il prezzo"? Il suo anelito "deve pagare il biglietto chi viene in Puglia" si realizza con una norma di dovere o una norma che apre al negoziato, questa forma di esposizione diabetica all’Amministrazione pubblica, per cui, presi da eccessi di glucosio, alla fine ci ritroviamo tutti senza soldi e con esami del sangue abbastanza problematici in termini di glicemia?
Io, siccome voglio prestar fede alla sua conclusione, lei ha ragione, chi viene qui deve pagare il biglietto, ma lei, con la sua opinione, sta dicendo " parliamo di qual è il biglietto".
Lei poi ad un certo punto dice "voglio informare che a proposito di tributi forse non si può fare perché imponi un tributo". Collega Romito, lei non ha letto l’atto di impugnazione evidentemente, perché lei è un uomo accorto, se l’avesse letto non avrebbe trovato questa motivazione tra gli atti di impugnazione, e, come lei sa, la Corte funziona sulla base del principio devolutivo, tanto mi hai chiesto e tanto ti restituisco, quindi, collega, eventualmente non l’ha pensato nemmeno il Governo, lei sta facendo un’integrazione della motivazione a posteriori, e di questo evidentemente si renderà conto.
Lei poi ha usato l’argomento della eventualità, citando il testo che ha usato anche l’Assessore, ma "eventuale" dal punto di vista sia linguistico che giuridico significa che ti apri alla possibilità di scegliere se farlo o non farlo, cioè non "le Regioni applichino", le Regioni lo applicano ove eventualmente considerino di sussistenza dei requisiti. È in questo senso l’eventualità. Ma la Regione Puglia ha già deciso di voler abbracciare questa eventualità.
Lei, collega Romito, dice: qua serve per evitare l’alea del giudizio. L’alea del giudizio significa l’incertezza del giudizio. Collega Romito, mi dica: se perdiamo, che cosa perdiamo, le spese legali? Ci patrocina l’Avvocatura, per cui li dobbiamo già pagare. Ma è l’Avvocatura. Che cosa perdiamo, la condanna alle spese? La Corte costituzionale non dispone condanna alle spese. Questa incertezza, questa alea, i costi del giudizio dove li vede lei? Ovviamente, interpretando il processo costituzionale. Quindi, collega, in realtà, la prego, non dia vestito tecnico, è una sua opinione politica, legittima. Ecco, chiunque dovesse mettere in discussione la sua opinione politica lo contesteremo, perché lei ha il diritto di avere un’opinione politica. Lei crede che il negoziato sia la cosa migliore dell’esercizio di una condotta doverosa. Però, le faccio osservare che, quando approvammo questa legge, c’era un altro Governo. Lei sa che io nella mia coalizione pago molto, perché a volte sono anche un po’ ribaldo rispetto alla coalizione. Non è che si può cambiare opinione rispetto a qual è il Governo. Bisogna avere sempre una linea. Bisogna avere sempre una linea!
Guardi, le dico la verità, e glielo dico per esperienza: la politica conta se non si galleggia, se si ha un’opinione. Del resto, alla fine, quando finiscono le nostre giornate, ci chiediamo: ma che ne abbiamo fatto? Nulla. Quindi, io vi consiglio, se mi posso permettere, di non inseguire gli emblemi, le bandiere, inseguite il senso. E qui vengo all’assessore Delli Noci.
L’assessore Delli Noci, avviando il suo intervento, ha detto che abbiamo evidentemente una formazione diversa. Ha detto così. Ha detto: lui è per il conflitto, io invece sono un uomo pacifico. Sostanzialmente ha detto questo. Ha detto che io sono per la lite. A parte il fatto che c’era un grande della storia economica italiana, che si chiamava Luigi Einaudi, che insegnava, nelle sue prediche inutili, inutili perché ancora parliamo della stessa cosa… Aveva ragione, Einaudi, quando definì le sue prediche inutili, perché probabilmente previde che nel 2023 ci sarebbe stato qualcuno che avrebbe riproposto l’argomento. Disse: mettete in conflitto gli uomini, in contrasto, in realtà, finiranno per fare qualcosa di buono per sé stessi e per il Paese, perché l’uomo funziona sempre così. Però, tenga conto che a me lei ha fatto un complimento, perché se lei dice che io sono per il conflitto o per la lite, sì, io sono il difensore dei pugliesi, sono l’avvocato del mio giudice, sono stato eletto da loro.
Se lei invece non è il difensore dei pugliesi, perché lei è per la pace, lei è per le soluzioni, visto che è per le soluzioni lei trova che una soluzione sia quella di sederci al tavolo quando sarà e vedere se TAP è disponibile a chiudere il negoziato con noi? Lei pensa che sia questa la soluzione nell’ambito della diplomazia politica o la soluzione è quando utilizzi gli strumenti che l’ordinamento ti dà e li eserciti?
Perché qualcuno potrebbe dire che noi non siamo per la soluzione se la seguiamo su quella strada, perché noi abbiamo eluso una disposizione normativa, la soluzione è in questa norma, e guardi che non è un gioco di parole o un artifizio, lei sta rinunciando alla soluzione e sta appiattendo con questa soluzione le ragioni dei pugliesi, i nostri giudici, le sta appiattendo alle ragioni del Ministero, mettiamola così!
Invece, caro assessore, glielo dice un "sì a TAP", sì all’ampliamento degli altri miliardi di metri cubi, sì a Poseidon, sì alle infrastrutture energetiche in Puglia come hub di pace, ambiente e prosperità, noi siamo per queste cose, ma noi non abbassiamo la testa, perché noi esercitiamo i nostri diritti.
TAP, che è benvenuta, deve pagare le compensazioni, non possiamo passare in maniera incredibile da TAP, una multinazionale che vuole rubarci il territorio, vuole distruggere il territorio, Romito (era questa la narrazione), non possiamo passare di lì e non ci sediamo al tavolo. Il povero professor Laforgia, direttore del Dipartimento dell’Assessorato dove lei adesso sta, andò soltanto ad udire, perché non poteva sedersi, quindi non possiamo passare dal non poterci sedere a quel tavolo a "prego, signori, venghino, parliamone, facciamo un negoziato".
Abbiamo la necessità di recuperare un terribile ritardo, perché non siamo stati determinati, Assessore. Qual è il nostro problema, attendere la sentenza della Corte costituzionale, di un organo giurisdizionale dello Stato? Ma stiamo impazzendo? Abbiamo paura di una sentenza della Corte costituzionale? Abbiamo paura di rimetterci al giudice delle leggi e, allora, dobbiamo evitare l’alea come se fosse un incidente stradale, una lite tra privati? Già evocare i parametri della discussione tra privati in una discussione di rango pubblicistico, estremamente pubblicistico, è una gravissima violazione della prospettiva.
Colleghi, vi chiedo: che cosa c’è di male a tenere in piedi una norma che, qualora la Corte costituzionale dovesse darci ragione, ci porterà a dire “TAP, no, noi non negoziamo, tu mi devi dare le compensazioni ambientali”? Ma perché dobbiamo rinunciare senza combattere? La politica è battaglia, combattimento. È vero, collega Campo e collega Mazzarano? Lo dico a voi perché loro sanno perché lo dico a loro, perché loro vengono da una tradizione culturale in cui questo era… Addirittura i ragazzi dicevano: svegliatevi, è l’ora della battaglia. Per questo lo dico a loro. La politica è questo. Perché c’era il sol dell’avvenire e per altri c’era la fede. Questo era il problema. Spingete, spingete, arriva, arriva il sol dell’avvenire, andiamo in battaglia. Poi abbiamo capito che non c’era il sol dell’avvenire, però abbiamo capito che c’era la battaglia. Questo lo abbiamo capito per fare gli interessi delle persone.
Allora, mi volete spiegare perché? Guardate, io non vi voglio proporre attività ostruzionistica su questo, ma in realtà è un ragionamento, un ragionamento piano. D’altronde, sapete poi cosa diranno fuori di qui? Ecco, prima non si sono seduti al tavolo con TAP e TAP ha fatto quello che ha voluto, e non hanno preso un centesimo, ora che invece potrebbero chiedere qualcosa a TAP si sono arresi senza combattere e negozieranno. Vedremo, faremo, capiremo. Ma vi sembra una cosa normale?
Vi prego, colleghi, vi propongo, se è possibile, di rinviare alla settimana prossima in Commissione l’argomento, sicché lo riportiamo l’11 luglio. Però, affrontiamo questi argomenti. Veramente urta la coscienza su questo argomento. Perché io devo rinunciare? Non c’è nessun motivo pratico per rinunciare. Per cui, assessore, glielo propongo, lo propongo anche i colleghi, e lì potremo avere anche modo di discutere amabilmente su tutto, vi propongo di rinviarlo in Commissione e l’11 luglio riportarlo in Aula. Non è un dramma. Non è che succede niente se torniamo l’11 luglio. L’udienza è il 19 settembre, alle ore 9.30. Questo dice il ruolo. Per il 19 settembre, alle ore 9.30, abbiamo tempo per andare alla Corte costituzionale a dire che abbiamo modificato la legge, quindi sopravvenuto difetto di interesse, visto che abbiamo bisogno del sopravvenuto difetto di interesse, quindi, visto che qualcuno non vuole essere disturbato, abbiamo tempo, il 19 settembre alle 9:30 andiamo lì. Va bene così? Se lo facciamo domani, non cambia nulla, per il 19 settembre è la questione, quindi vi chiedo di rinviarlo in Commissione, discutiamo di questi argomenti e poi l’11, se proprio siete convinti, la portiamo in Aula, perché io non voglio imporre la mia volontà, la portiamo in Aula e la approvate, vediamo qual è la maggioranza e ognuno si assumerà le sue responsabilità.
Queste infatti sono pietre miliari, perché poi arrivano gli ulteriori miliardi di metri cubi, come il vecchietto nel Molise che a Berlusconi, che diceva "io non ho avuto tempo di invecchiare", cosa bellissima (lo dico anche per ricordare la memoria di questo grande uomo politico italiano), rispose "ariva, ariva", e Berlusconi disse: "lei dice? Mi posso toccare gli attributi", e il pastore rispose: "tu toccate quel che te pare, ma ariva, ariva" e lo informò che arrivava per tutti.
Questo vale per ogni cosa, poi arriva, perché se rinunci oggi poi arriva l’estensione, perché sì, negoziato, però negoziato con la pistola alla tempia, perché noi abbiamo bisogno di quel miliardo di metri cubi, abbiamo fatto l’esperienza no TAP, poi arriverà Poseidon, il negoziato, ma con la pistola alla tempia, il Governo nazionale chiederà: "ma che dite? È strategica la struttura, mica possiamo aspettare il vostro punto di vista", perché dice così la normativa, quindi di che negoziato andiamo blaterando se la questione è una questione di tipo continentale, dove noi possiamo entrare soltanto se mettiamo becco su quello che è accaduto, non su quello che accadrà? Perché dopo l’invasione dell’Ucraina il mondo è cambiato, queste questioni non si decidono a livello regionale, il negoziato si fa minimo in Europa. È chiaro. Assessore?
Per quanto noi possiamo avere una iper valutazione di noi stessi, un ego ipertrofico di noi stessi, il negoziato su queste cose non ci appartiene. Perché? Perché il sistema dei poteri va verso una soluzione su queste cose che esclude la parola decisiva delle Regioni. E per fortuna, perché se fosse così, che ogni Regione deve dire la sua su questioni che attengono il futuro energetico del continente, sarebbe un delirio. E noi questo delirio lo abbiamo già visto.
Per cui, colleghi, io vi chiedo di rinviare in Commissione e di riportare eventualmente l’11 in Aula la proposta di legge.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Collega Romito, prego.
Speaker : ROMITO.
Grazie, Presidente.
Se è sul verde della cravatta, la mozione è respinta.
Prego, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Collega Campo, prego.
Speaker : CAMPO.
Per una mozione d’ordine. Il dibattito è appassionante. Forse meriterebbe anche un’ulteriore articolazione. Però, siccome mi rendo conto che c’è il rischio che il numero legale possa venir meno, e invece abbiamo un provvedimento altrettanto importante da varare, chiedevo se fosse possibile non rinviare il punto. Poi lo deciderà l’assessore, lo decideremo assieme. Siccome ho intenzione di presentare un emendamento a una legge di bilancio, segnatamente a un debito fuori bilancio, per l’approvazione del quale è necessaria la presenza in Aula di una maggioranza qualificata, non vorrei che si corresse il rischio che, poi, non ci fosse il numero necessario per approvare.
Quindi, non chiedo il rinvio, assessore. Assolutamente. Chiedo al Presidente soltanto se fosse possibile anticipare la discussione sul debito fuori bilancio in questione.
Abbiamo chiuso? Restiamo 26? D’accordo.
Speaker : PRESIDENTE.
La legge è già incardinata, Presidente Campo.
Speaker : CAMPO.
Soprassiedo. Va bene.
Speaker : PRESIDENTE.
Collega Romito, prego.
Speaker : ROMITO.
Devo qualche risposta all’Aula, ma per una questione di onestà intellettuale.
Presidente Amati, tanto per cominciare chiariamoci, perché mi piace essere sempre schietto. Lei ha detto una cosa che io condivido: non bisogna affezionarsi per forza alle ideologie che arrivano da su. Ha detto qualcosa del genere. Ognuno ha la propria coscienza critica e noi siamo eletti dai cittadini pugliesi. Io a loro rispondo, e unicamente a loro.
Come lei ha detto, coraggiosamente, che è uno strenuo sostenitore della TAP, io altrettanto coraggiosamente le dico che, invece, ideologicamente l’ho sempre avversata. Ideologicamente l’ho sempre avversata. Non ho alcuna simpatia per quella infrastruttura. Anche se lei ne ha dato un tono caricaturale, io continuo a ribadire il mio concetto. Io sono, invece, uno strenuo difensore del mio territorio, della mia terra. Punto e accapo. Lei, giustamente, ha evocato la sua linearità, quindi il suo aver difeso la TAP. Io, alla stessa maniera, rivendico il mio essere stato sempre contrario a quella infrastruttura, contrario ai metodi utilizzati. Stiamo parlando, però, di un’epoca ormai così lontana che non è neanche più il caso di parlarne. Questo, però, sempre per chiarirci, nella reciproca onestà intellettuale.
Dopodiché, Presidente, lei ha detto, continuando nel suo intervento, qual è il costo materiale dell’attesa della pronuncia della Corte costituzionale. Le spese legali? Evidentemente no. La condanna? Evidentemente no. C’è un bene, però, che è prezioso almeno tanto quanto il denaro, quando parliamo di patrimonio dei cittadini pugliesi. È un valore, questo, Presidente, che scandisce le vite di tutti quanti e al quale tutti quanti dobbiamo rispondere. Questo valore è il tempo. Quindi, noi cosa perderemmo, Presidente? Noi perderemmo tempo, che è un valore che noi non abbiamo nella nostra disponibilità, ma è nella disponibilità di ciascun cittadino pugliese.
E ancora, Presidente, lei ha fatto un’altra osservazione, anticipando quello che sarebbe stato il mio secondo intervento. Ho fatto l’avvocato addirittura eccedendo, andando ultra petita, potremmo dire, i dubbi del Governo. Io ho voluto ancorare la mia riflessione a un concetto, che è quello di tributo. Ora io le chiedo una cosa, Presidente. Non stiamo parlando di diritto tributario da insegnare all’università, di cui pure mi occupo, ma parliamo a livello generale. Lei come chiamerebbe un contributo obbligatorio che un’impresa che ha già avuto le autorizzazioni, ha già installato le proprie infrastrutture sarebbe chiamata a versare in maniera irretroattiva? Nel nostro ordinamento tributario, tra i princìpi generali, quindi i princìpi cardine rispetto ai quali anche gli articoli 23 e 53 della Costituzione devono uniformarsi, c’è un principio: l’irretroattività di qualsiasi tributo nel panorama giuridico e legislativo italiano. Stiamo parlando di diritto tributario.
Io, se fossi l’ultimo avvocato di qualsiasi impresa che ha allocato in Puglia delle infrastrutture, che dovesse essere chiamata a pagare un qualsiasi tipo di contributo in maniera postuma, la prima cosa che farei è impugnare la legge regionale pugliese, eccependo il principio generale della irretroattività della norma tributaria o di qualsiasi altra cosa possa essere equiparata o uniformata al tributo. C’è giurisprudenza della Corte costituzionale, che lei conosce bene, che è granitica su questo principio. Quindi, se io fossi non un amante, un appassionato del diritto tributario, quale sono, ma se fossi l’ultimo avvocato che si occupa della materia più lontana dal diritto tributario, io adirei la giurisdizione per chiedere l’illegittimità della legge regionale pugliese che istituisca un tributo successivo.
Quindi, Presidente, qui non c’è qualcuno che è a favore delle imprese che sono costrette a pagare il biglietto al luna park e qualche altro che dice “no, venite pure in Puglia, non pagate il biglietto”. No, è esattamente il contrario. Qui stiamo dicendo sostanzialmente tutti la stessa cosa, con delle sfumature diverse. Questa è la politica, come ha detto giustamente lei. Noi stiamo dicendo che oggi qualsiasi provvedimento noi si adotti debba avere il necessario crisma della legittimità, perché diversamente in linea di principio continueremo a fare i sofisti, in linea pratica, invece, consentiremo a chi è venuto qui e a chi vuole venire qui di continuare a non pagare una lira. Questo è il principio, Presidente, che ci dovrebbe uniformare.
Prima ancora della logica basilare e delle norme basilari del diritto, questa volta del diritto tributario, c’è il principio della concretezza, che è quello che ci rende amministratori. Abbiamo fatto quasi tutti qui dentro prima i consiglieri comunali, qualcuno, come me, ha fatto anche il consigliere di Municipio e l’assessore in Provincia, per poi arrivare in Consiglio regionale. Quindi, io sono appassionato di questo principio della concretezza, che viene prima del sofismo, che è anche un altro principio, che peraltro è appassionante e del tutto interessante.
Quindi, per chiarire le nostre posizioni, qui non c’è qualcuno che vuole fare un favore a TAP, per essere chiari. Lei l’ha detto in maniera elegante, però nell’ultima fase molto appassionata del suo intervento è come se volesse dividere il campo fra chi vuole dire a TAP “prego, discutiamo, proviamo a capire se potete pagare qualcosa” e chi invece dice “no, voi dovete pagare per forza”. Assolutamente no, Presidente. Non è questo lo spirito della norma e non è questo quello che stiamo facendo.
In ultimo Presidente, lei ha utilizzato una bellissima figura, quella del biglietto del luna park, e io aderisco a quella sua figura. Qui, però, noi stiamo parlando di altro, e cioè io prima ancora di entrare nel luna park e di poter utilizzare una giostra devo vederla quella giostra, cioè quella giostra deve esserci, cioè deve esserci qualcuno che ha detto che quella giostra può essere lì affinché qualchedun altro possa pagare il biglietto. Allora, nell’ottica della legittima e doverosa interlocuzione fra Enti pubblici e aziende private, lo spirito di questa norma è quello di arrivare a delle composizioni che possano mettere la Regione Puglia in condizioni di incassare quello che i cittadini pugliesi hanno diritto di incassare, e le aziende private di continuare a fare impresa, non però sulle spalle dei cittadini pugliesi.
Questo è il principio che credo debba passare da questa discussione che amabilmente stiamo svolgendo questo pomeriggio, perché diversamente continueremo, anche su questioni tecniche come questa, a dividere la politica in uno stadio, in cui da un lato sono i tifosi che tifano per la squadra che gioca in casa, dall’altro lato quelli con gli striscioni e i tamburi che invece parteggiano per gli avversari.
La politica è confronto e soprattutto la politica dovrebbe insegnarci a trovare delle composizioni per arrivare al risultato, perché diversamente continueremo a rincorrerci e a fare i puristi, chi più chi meno, senza arrivare mai a nessun punto. Questo è esattamente quello che su materie come questa noi dovremmo evitare. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Si è prenotato l’assessore Delli Noci. Prego.
Speaker : DELLI NOCI, assessore allo sviluppo economico.
Chiedo all’Aula di votare, di non rinviare, c’è un impegno specifico preso dal Presidente Emiliano per conto del Governo con il Presidente del Consiglio dei Ministri, e credo che arrivare a una soluzione e avviare subito il negoziato, non appena verrà pubblicato sul BURP, su questo e su tutti gli altri impianti di energia sia strategico e impellente. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Un attimo solo, Presidente Amati. Noi abbiamo una sua richiesta di rinvio, che dovrei mettere in votazione preliminarmente, poi c’è il Governo che non vuole ritirare e quindi chiede la discussione, se vuole dare ulteriori elementi all’Assemblea... altrimenti io metterei prima in votazione la sua richiesta.
Pongo quindi in votazione la richiesta del Presidente Amati di rinviare in Commissione il disegno di legge n. 28 del 7 novembre 2022. Il parere del Governo è contrario, vero? Perfetto, quindi apro la votazione.
Chiudo la votazione.
La richiesta del Presidente Amati è stata respinta.
Passiamo quindi all’esame del disegno di legge.
Presidente Amati, prego. Sull’articolo 1.
Speaker : AMATI.
Ho chiesto un po’ di fogli bianchi per scrivere un po’ di emendamenti. Nel frattempo ne deposito un paio. Credo di poter intervenire due volte su ogni emendamento per massimo dieci minuti. Però, prima di depositarli, vorrei far presente una cosa, in particolare al collega Romito. Lui dice che questo Consiglio regionale ha disposto un tributo retroattivo. Ma quale legge ha letto il collega Romito? Noi abbiamo disposto un contributo per il futuro, cioè dal momento in cui entrava in vigore la legge, per il gas trasportato successivamente. Nel nostro ordinamento, sulla posizione giuridica già istituita, è possibile istituire un contributo per l’avvenire. Volevo precisare questa cosa e presentare, per ora, i due emendamenti.
Mi prenoto già per intervenire sul primo emendamento non appena lei chiamerà l’articolo 1.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Io l’articolo 1 l’ho già chiamato. I suoi emendamenti su che cosa... Se gli uffici riescono a farmi pervenire gli emendamenti del Presidente Amati. Qualche collaboratore, per favore.
Speaker : CAMPO.
Posso reiterare la richiesta, ripeto, non di rinvio del punto, ma di semplice sospensione di questa discussione e di anticipo del punto successivo sui debiti fuori bilancio? C’è il rischio che poi non riusciamo ad avere i 26 presenti. Solo per questo. Noi restiamo in Aula.
Speaker : PRESIDENTE.
Colleghi, c’è una richiesta da parte del Presidente Campo, di accantonare per un momento questa proposta di legge e passare all’esame del disegno di legge riguardante i debiti fuori bilancio. Se l’Aula è d’accordo con questa proposta, anche per alzata di mano, potremmo venire... Chiedo scusa, non l’avevo vista. Prego, assessore Delli Noci. Chiedo scusa, assessore.
Speaker : DELLI NOCI, assessore allo sviluppo economico.
Capisco che ci sono strumentalità organizzate. Paolo, non ti dispiacere. Conosco bene la problematica lanciata dal tuo emendamento, perché ne ho una contezza territoriale, quindi so la strategicità, l’importanza e la paura di non arrivare al voto di quella, ma capisco, altresì, la strategia costruita dal Presidente Amati per provare a buttare la palla in calcio d’angolo, dopo aver avuto il diniego del rinvio dall’Aula. Quindi, costruisce tutte le strumentazioni possibili. Ne conosciamo esperienza e praticità, da questo punto di vista.
Preavviso all’Aula che gli emendamenti, comunque saranno costruiti, non sono accettabili, perché l’intesa raggiunta sul Governo è su questo pacchetto, su cui c’è un impegno del Governo. Quindi, qualunque emendamento verrà fatto, non intenderemo votarlo, noi come Governo.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Presidente Ventola, prego.
Speaker : VENTOLA.
Grazie, Presidente.
Per aderire alla richiesta avanzata dal collega Campo e anche per consentire al collega Amati, con calma, di scrivere tutti gli emendamenti.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Presidente Tutolo, prego.
Speaker : TUTOLO.
Volevo chiedere, visto che siamo una maggioranza, dove sono i colleghi di maggioranza. Alla fine, oggi, per l’ennesima volta rischiamo che questo Consiglio vada deserto, se non grazie alla loro presenza.
Visto che ci sono delle richieste del Governo regionale, perché ha preso degli impegni con il Governo nazionale, credo sia il caso che qualcuno dica a qualcuno che non si è maggioranza soltanto se c’è da chiedere l’autista, la macchina piuttosto che un altro incarico, ma probabilmente c’è un qualcosa di più da fare. Io mi sarei pure un po’ stancato di assistere a questa roba qua. Io ci sto, ci sto sempre, però, poi, dopo un po’, ti stanchi a fare la parte di quello che mantiene il moccolo.
Speaker : PRESIDENTE.
Possiamo accantonare? Il Governo è anche favorevole.
Votiamo la richiesta del consigliere Campo, per alzata di mano.
Favorevoli? Contrari? 4 contrari. Astenuti? 1 astenuto.
La proposta è approvata.
Per il momento, quindi, è accantonato il disegno di legge n. 28, con gli emendamenti.
Abbiamo due emendamenti sul debito fuori bilancio e poi uno successivo, che è aggiuntivo, a firma del consigliere Conserva, l’emendamento a firma dei consiglieri Campo e De Blasi.
Speaker : CONSERVA.
Presidente, sarò telegrafico.
Si tratta di una modifica alla legge di stabilità 2023, approvata…
Speaker : PRESIDENTE.
Un attimo soltanto, Presidente Conserva. Al contrario del suo cognome, è andato avanti. È stato “futuro” non “conserva”. E mi limito a questa battuta, non alla politica.
Presidente Amati, vuole relazionare sul debito? O la diamo per letta? Come vuole.
Speaker : AMATI.
Siccome non posso approfittare della carica di Presidente per allungare quello che riguarda la mia attività di consigliere, come ho sempre fatto, chiedo di darla per letta.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Dobbiamo votare innanzitutto l’emendamento n. 1, che prevede la sostituzione dell’articolo 1 del disegno di legge n. 75 del 2023, il quale viene assorbito dall’articolo 1 del DDL n. 89 del 2023, con il seguente che trovate riportato e che avete tutti.
Possiamo partire con la votazione.
La votazione è aperta.
Sì, l’emendamento è accorpativo.
Trattandosi di debito fuori bilancio, ci vogliono 26 voti.
La votazione è chiusa.
Presenti 34, votanti 33, favorevoli 33, astenuti 1.
L’emendamento è approvato.
Adesso passiamo all’emendamento n. 2, che sostituisce l’articolo 2 del disegno di legge n. 75 del 2023.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 30, votanti 30, favorevoli 30.
L’emendamento è approvato all’unanimità.
Passiamo all’emendamento Conserva.
Prego, Presidente Conserva. Il microfono si rifiuta, chiedo agli uffici... perfetto, ci siamo.
Speaker : CONSERVA.
Si tratta, come avevo già anticipato, di una modifica parziale all’articolo 92 della legge di stabilità approvata, la legge n. 32 del 29/12/2022. Si tratta di una parziale modifica, perché vi è un riscontro positivo da parte dei tecnici, un parere, quindi, favorevole. L’articolo 92 della legge di stabilità prevedeva lo stanziamento in favore di due Comuni per profili di alta professionalità da operare nelle zone ZES.
Siccome vi è un profilo di illegittimità potenziale della norma, proprio perché la norma nazionale non prevede lo stanziamento di fondi in favore dei Comuni per tutti coloro che operano nella zona ZES, è stata eliminata quella parte e vi è anche il parere tecnico favorevole a questa modifica.
Ricordo solo che questo articolo fu approvato all’unanimità da parte del Consiglio regionale.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Assessore, il parere del Governo.
Speaker : DELLI NOCI, assessore allo sviluppo economico.
Il parere del Governo è favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
La votazione è aperta.
Abbiamo votato tutti?
La votazione è chiusa.
Dobbiamo aggiungere la votazione della consigliera Ciliento, che è favorevole. Vero?
Presenti 32, votanti 32, favorevoli 32.
È approvato all’unanimità.
Adesso passiamo all’emendamento Campo, De Blasi e Pagliaro.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Campo. Ne ha facoltà.
Speaker : CAMPO.
Presidente, guadagniamo tempo. Diamolo per letto. No?
Questo è un emendamento finalizzato a definire, in maniera del tutto transitoria, entro fine anno le procedure per l’individuazione di aree di parcheggio ad uso pubblico non superiore a 120 giorni, ricomprese, come sapete tutti, nel novero delle attività di edilizia libera, di cui, non cito gli articoli, la legge n. 380/2001.
I sindaci di tutte le località turistiche pugliesi hanno evidenziato una difficoltà contingente dovuta alle innovazioni normative, alle difficoltà anche di assetto organizzativo succedute alla vicenda Covid, alla carenza di personale, che ha impedito ai Comuni di completare le procedure, che richiedono che anche queste attività siano soggette a procedure di valutazione ambientale e paesaggistica.
Noi non mutiamo assolutamente nessun contenuto normativo, non interveniamo sul regime che la legge dispone. Consentiamo solo che queste attività siano completate al 31 dicembre 2023, onde evitare la paralisi del comparto turistico pugliese. Assessore Delli Noci, il mio intento era unicamente questo, giammai strumentalmente mettere in discussione la sua norma. Anzi, le dico con estrema franchezza che io ho votato contro la richiesta di rinvio del Presidente Amati. Condivido la sua opinione, ma voterò, per disciplina di maggioranza, la legge così come proposta.
Vado rapidamente al testo dell’emendamento, condiviso con l’opposizione: «Sino al 31 dicembre 2023 le aree a parcheggio a uso pubblico e temporaneo non superiore a 120 giorni, comprese tra le attività di cui all’articolo 6, comma 1, lettera e-bis), del DPR 6 giugno 2001, n. 380, sono escluse dalla procedura di valutazione ambientale e paesaggistica, a condizione che entro e non oltre 30 giorni dal termine del relativo utilizzo sia garantito il ripristino dello stato dei luoghi».
Tutto qui. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Prego, Presidente Pagliaro, ha chiesto di intervenire.
Speaker : PAGLIARO.
Grazie, Presidente.
Io ho sottoscritto questo emendamento perché, di fatto, assorbe una mozione che avevo presentato nei giorni scorsi, proprio perché riguarda una questione molto urgente, da affrontare subito, per non rischiare di compromettere la stagione turistica che è appena iniziata. Mi riferisco, chiaramente, ai parcheggi senza autorizzazione paesaggistica, aree finora adibite a parcheggio, con capienza oltre 500 posti, che, secondo l’allegato B3 della legge regionale n. 26/2022, non si possono più utilizzare senza autorizzazione paesaggistica da parte della Regione.
Il problema è che, in mancanza di permesso, non è stato previsto dove andranno a parcheggiare turisti e frequentatori che affollano le marine, le località del Salento e della Puglia. Quindi, è incredibile che si possa generare il caos nel momento in cui la gente vuole relax e poter raggiungere con facilità le spiagge. Se la Regione non dovesse intervenire subito con una deroga, sarà il caos. Immaginate le conseguenze sul piano dell’ordine pubblico, della vivibilità e della sicurezza. Quindi, ci aspetterebbe un’estate da incubo, con auto parcheggiate dove capita, paralisi del traffico e pericolo, senza regole e sorveglianza.
Siamo ben lieti, quindi, di aver predisposto questo emendamento, oltretutto in forma congiunta con la maggioranza.
Speaker : PRESIDENTE.
Presidente Galante, prego.
Speaker : GALANTE.
Grazie, Presidente.
Io vorrei solo un chiarimento su una parte dell’emendamento. Mi sembra di capire che alla fine di questa deroga ci sono trenta giorni per il ripristino dei luoghi, però non è prevista nessuna sanzione o, comunque, non c’è una garanzia a tutela di questa eventualità, che è prevista a margine di questo completamento del termine.
Vorrei capire come verrà monitorato, come sarà valutato, quale sarà l’organo che andrà a verificare che c’è stato, appunto, questo ripristino dei luoghi.
Speaker : PRESIDENTE.
Il Presidente Campo ha chiesto di intervenire.
Speaker : CAMPO.
Collega Galante, è già previsto dalla legge e gli obblighi fanno carico ai Comuni, ovviamente non alla Regione. È già previsto dalla legge il ripristino e gli obblighi di vigilanza fanno carico ai Comuni. La legge già lo prevede, come lo prevedono i singoli strumenti urbanistici, nella misura in cui lo prevedono. Poi, se vi dovessero essere strumenti urbanistici che non lo prevedono… La sfida che abbiamo di fronte è proprio quella di accompagnare i Comuni ad adeguarsi a previsioni normative che in tutti questi anni evidentemente non sono state attese, quindi noi diamo questa possibilità al 31 dicembre proprio per evitare il caos, e ha ragione lei. Comunque, le norme ci sono e vanno semplicemente fatte applicare. Credo che ci siano tutte… No, perché è già previsto dalla norma e – mi auguro – dagli strumenti urbanistici di ogni singolo Comune.
Speaker : PRESIDENTE.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Tutolo.
Speaker : TUTOLO.
Vorrei conoscere il parere del Governo.
Speaker : PRESIDENTE.
Adesso lo chiediamo.
Prego, Assessore.
Speaker : MARASCHIO, assessore all’ambiente.
Non è un emendamento del Governo, è un emendamento che è stato presentato qui in Aula, e tuttavia il tema è un tema purtroppo anche di ordine pubblico, che si è già verificato in alcune zone della Regione e che ha visto anche sorgere dei tavoli congiunti con il Prefetto, proprio perché la situazione quasi sta degenerando e sta determinando una situazione di grave pericolo per l’ordine pubblico, non solo, ma anche con una compromissione della stagione estiva.
Pertanto preciso che questo intervento non è del Governo, perché alcune specificazioni... oggi si tratta di affrontare una situazione di supporto, che in qualche modo è stata anche sollecitata ai tavoli prefettizi, quindi è una norma di carattere assolutamente eccezionale che non può evidentemente sopperire ad un’attività, che deve essere svolta sui territori, di controllo da parte dei sindaci, in particolare per quanto riguarda le zone che hanno particolare valenza.
L’attenzione dei sindaci deve essere quindi massima e deve tenere conto di tutte le prescrizioni, così come è accaduto già, ad esempio, nel Comune di Otranto, laddove sono state adottate misure che tengono conto della peculiarità delle situazioni, con il confronto nato anche con i Vigili del fuoco e i Carabinieri forestali, che devono (questo non è un auspicio, ma è una necessità) avviare percorsi di programmazione e pianificazione che tengano conto delle situazioni concrete dei singoli territori.
Con queste precisazioni, il parere del Governo è favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, assessora.
Non trovo altri interventi. Presidente Amati, prego.
Speaker : AMATI.
Io, ovviamente, avverto il problema. È noto, conosciuto, ampiamente conosciuto. Ne segnalo, purtroppo, il ritardo. Da anni va avanti questa storia. È un ritardo non della Regione, intendiamoci. Non è un ritardo della Regione. Non è nemmeno un ritardo del Governo nazionale, di tutti i colori. È un ritardo dei Comuni. Lo vogliamo dire? Lo possiamo dire? È lecito dirlo?
Assessore, io sono un po’ sconcertato del suo parere. Lei, nel primo Consiglio regionale di questa Legislatura, primo Consiglio di merito, mi spiegava (lo dico anche al direttore del dipartimento, che è qui presente, e ai dirigenti, e tacerò il resto) la priorità del Piano paesaggistico con riferimento alla co-pianificazione. Questo era un totem. Un totem che ci ha inseguito in tutte le discussioni sull’edilizia, nonostante tutti noi stavamo lì a dire “ma non è così”. Si ricorda, collega Lacatena? Abbiamo dovuto interpellare la Corte costituzionale, che ha, certo, confermato che le Regioni non possono intervenire in materia paesaggistica modificando l’assetto di cui al PPTR. Però, in quel caso, nel caso in cui abbiamo combattuto, era tutto adeguato al PPTR.
Ora, in modo del tutto stupefacente, non so se il collega Tutolo mi autorizza a svelarlo, lui mi ha detto “sto chiedendo il parere del Governo”. Ho detto io: “Sì, ma avrai sicuramente una legnata”, avevo fatto questa profezia. Ho sbagliato la profezia.
Lei ha detto che è una norma assolutamente eccezionale. Non ho capito che significa “assolutamente eccezionale”. Una norma o la puoi fare o non la puoi fare. Se la puoi fare, hai i poteri di eccezione. Se non la puoi fare, non hai nemmeno i poteri di eccezione. Non è che, siccome non la posso fare, le do il battesimo (“è una norma eccezionale”) e questo attrae la mia competenza.
Nel nostro ordinamento c’è una regola fissa, che è ordinamento europeo. Qui non si tratta nemmeno della violazione di norme statali. Le uniche cose inderogabili... Mi controlli, ingegner Garofalo. Se dico una sciocchezza mi faccia un cenno amabile, come suo solito, e io interromperò la sequela delle sciocchezze.
In ambito ambientale, paesaggistico e di selezione del contraente è inderogabile la disciplina comunitaria. È vero? È così? Sto dicendo una sciocchezza a questo proposito? Non mi pare.
Noi stiamo derogando le norme ambientali e paesaggistiche. Non è possibile. Tra l’altro, è un’illusione per quelli che si aspettano un provvedimento, perché questo è un provvedimento abnorme, privo di qualsiasi competenza funzionale. Per cui, è un provvedimento che tutte le autorità amministrative possono disattendere. Non ci sono perplessità su questo punto.
Quindi, il giorno in cui... Perché io presumo che sarà approvato. Almeno così vedo. Naturalmente, i colleghi che si stanno adoperando, in particolare il collega Campo, il collega Pagliaro, i firmatari, che sono persone generose, sono a caccia della soluzione del problema. Io queste persone ‒ Campo di più, perché lo conosco da più tempo, ma Pagliaro ho imparato a conoscerlo ‒ le difenderei ovunque per la genuinità del loro punto di vista. Anche De Blasi. Io li difenderei sempre. È soltanto un atteggiamento generoso. Però è un provvedimento... La norma la disapplicheranno, perché è una norma abnorme. Interviene in una potestà su cui, in maniera assoluta – questa volta ci vuole un “assolutamente” ‒ le Regioni non possono toccare palla.
Peraltro, c’è dello stupefacente in questo. Lo dico in particolare ai colleghi più esperti di questa materia, che lo sanno bene. C’è qualcosa di stupefacente. Viene addotta la questione dell’ordine pubblico e del pericolo che ne deriva da un’attività non gestita in materia di ordine pubblico. È giusto, è vero. Ma rispetto a questa ipotesi che fa l’ordinamento italiano, che dice? Dice una cosa semplice, semplice. Dice che i Comuni possono adottare ordinanze contingibili ed urgenti, proprio per le motivazioni dell’ordine pubblico. E qui arriva, secondo me, il particolare da non sottovalutare. Quando furono istituite le ordinanze contingibili ed urgenti erano ordinanze cosiddette extra ordinem: il sindaco si alzava e sulla base di quei requisiti emanava le ordinanze. Siccome ci fu un uso spropositato di quelle ordinanze extra ordinem, a un certo punto intervenne il legislatore, e che cosa fece? Introdusse il controllo prefettizio. Okay? Ci siamo? Sento dire dall’assessore che abbiamo fatto una riunione in Prefettura dove, invece di dire quello che prevede l’ordinamento… Poi, se uno fa il prefetto o gestisce una Prefettura deve sapere che ci sono delle norme che incombono anche sui prefetti e sulla Prefettura. Invece di dire “sindaci, se ravvisate il problema di ordine pubblico fate l’ordinanza contingibile ed urgente e noi Prefettura, che riteniamo essere sussistente, nell’ambito della nostra attività di verifica diremo che va bene”, no, è una riunione in cui si scaricano tutti, i sindaci sollevano il problema dell’ordine pubblico, però un’ordinanza non si vede, le Prefetture convocano una riunione prendono atto dell’esistente, ma tutti si dimenticano che quelli convenuti lì sono esattamente quelli che possono, in base al nostro ordinamento, intervenire. Talché, la domanda viene spontanea: scusate, ma che volete da noi? Perché siamo noi quelli che devono intervenire? Sulla base di cosa, visto che quel tavolo in Prefettura – mi conoscete come sono – era autosufficiente? C’erano tutti i protagonisti per effettuare l’operazione delle ordinanze contingibili ed urgenti. Invece, si arriva alla Regione Puglia, che non c’entra nulla su questa storia, non ha omesso nulla, non ha ritardato nulla. Eppure, a noi ce ne possono dire di cose, ma su questo no. Dove alla fine deve arrivare la pazienza e la generosità di tre colleghi consiglieri regionali che si devono inventare un potere che non abbiamo, sollecitati da un tavolo – ah, queste falegnamerie, bisognerebbe abolire i tavoli – dove erano seduti protagonisti che, al limite, hanno il potere di derogare per motivi di ordine pubblico. Lo dico ai colleghi che sono stati sindaci (vedo Ventola, lo stesso Campo, vedo Tutolo), è assurdo!
Mentre tutto questo viene messo in scena, Assessore, lei dice parere favorevole? Parere favorevole a cosa, a derogare la norma ambientale? Parere favorevole a derogare la norma paesaggistica? "Al cospetto - lei dice - dell’ordine pubblico", e qual è lo strumento della Regione Puglia in materia di ordine pubblico?
Sono intervenuto, qualcuno dirà "Amati ha fatto un intervento contrario", ma no, Amati ha dato la soluzione, e, se io fossi il sindaco di uno di quei Comuni, farei l’ordinanza contingibile ed urgente, perché ci sono i presupposti, e con il procedimento dell’ordinanza contingibile ed urgente, quindi contingibile, che
la giustifica anche sul piano della temporaneità del provvedimento.
Io vi ho dato la soluzione. In questi giorni leggevo i giornali, poi domenica, a un certo punto, ho letto su Il Corriere del Mezzogiorno che si stava facendo la norma, "la presenterà l’Assessore Maraschio" diceva Il Corriere del Mezzogiorno, e ho avuto un sussulto, ho pensato "non è possibile, sarà stato un refuso, non ha capito niente il giornalista", invece mi pare che fosse stato capito, quindi chiedo scusa ai giornalisti de Il Corriere del Mezzogiorno per aver dubitato della loro ricostruzione, anche se non l’ho detto, ma chiedo scusa perché in coscienza mi sentirei colpevole.
Signori, colleghi, secondo me non si può fare, se volete farla, fatela, io non interverrò, non interverrò di nuovo, tutto quello che avevo da dire l’ho detto, non serve intervenire, tra l’altro tutti i colleghi lo sanno bene, perché da stamattina non parliamo d’altro, tutti quanti con generosità per trovare una soluzione.
Colleghi, il problema è che anche se l’approviamo non serve a nulla, non serve a nulla, a tacer d’altro. Bisogna mandarlo al Presidente della Giunta regionale, che la deve promulgare. Dopo che il Presidente della Giunta regionale l’ha promulgata, i Comuni devono prendere atto che esiste questa deroga, perché non è un procedimento automatico, e dove è scritto che gli effetti sono ope legis chiedono sempre un provvedimento espresso, immaginate dove non è scritto ope legis.
I Comuni faranno così, il dirigente del Comune, che a quel punto non sarà coperto dall’articolo 122 della Costituzione. Dirà il dirigente del Comune: “Ora stai a vedere che tutta questa storia va a finire sulla mia scrivania”. Il film già ce l’ho presente. Anche voi, perché voi siete attenti quanto me. Avremo fatto la figura anche di quelli che hanno illuso. E poi sapete che succederà, alla fine? Che la colpa sarà la nostra. Quando non si darà esecuzione diranno che la colpa è della Regione, diranno che la colpa è di Emiliano. Poveretto. Non è nemmeno qui. Forse non ne sa nulla. E se lo dico io vuol dire che è proprio vero. Si dirà che la colpa è del Presidente Emiliano, perché non tutela le persone. Una cosa assurda. Poi se la prenderanno con Campo, che si è messo lì da stamattina con Pagliaro, con tutti noi. La colpa sarà nostra. semplicemente perché diranno, quelli: “Stiamo a vedere che ce la assumiamo noi la responsabilità?”.
Colleghi, questa era una delle cose che mi sentivo di dire. Ve l’ho detta. Fate come ritenete. Ognuno si assuma in coscienza la propria responsabilità.
Tengo a sottolineare, a scanso di equivoci, che la soluzione c’è, ed è quella dei Comuni. Tengo a sottolineare, al cospetto di chiunque dovesse un giorno dubitare, che questa pagina la stiamo scrivendo per la generosità di alcuni colleghi e di tutti i colleghi che vogliono risolvere il problema, perché non vorrei che all’ora “x” qualcuno vada a scambiare... Non può succedere nell’attività legislativa. Succede nell’attività amministrativa. E io sono un soldato caduto su questo. Non succederà. Insieme a me ci sono altri soldati caduti in questo Consiglio. Non succederà perché è attività legislativa, ma nessuno si deve permettere di poter dire alla generosità dei colleghi, la faccio subito la solidarietà e la difesa, che sono stati degli spregiudicati. No. Erano persone generose che volevano supplire ad un’inadempienza diffusa di persone che, al cospetto delle inadempienze, hanno deciso di usare il capro espiatorio della Regione Puglia. Semplicemente questo è il titolo di questa vicenda.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Amati.
Prego, Presidente Casili.
Speaker : CASILI.
Grazie, Presidente.
L’intervento del collega Amati mi dà la stura per precisare alcune questioni.
La nostra Regione manifesta per l’ennesima volta questa incapacità, soprattutto nei Governi del territorio, da parte dei Comuni, di pianificare. Anche perché non si spiegherebbe come, su 257 Comuni, meno di 40 Comuni oggi non hanno ancora un Piano urbanistico generale adottato. Stiamo facendo un lavoro anche in Commissione grazie alla spinta propulsiva del collega Stefano Lacatena per cercare, anche all’interno della legge n. 20, e in questo ci si stava impegnando con il collega Amati, di creare un testo organico che permettesse un’azione più incisiva da parte dei Comuni nel pianificare il loro territorio.
È evidente che siamo in una fase di emergenza, alla quale bisogna dare delle risposte, ma su questa fase di emergenza molto forte che sta colpendo soprattutto dei territori, mi riferisco al Salento, alla provincia di Lecce, credo che tutti quanti noi ci dobbiamo interrogare sia sui pericoli che possono nascere nel momento in cui andiamo a derogare a questa norma, che è una norma di carattere e di natura ambientale, pensiamo a un incendio o pensiamo a quello che può scaturire, e poi chi si carica le colpe di una decisione così importante? Penso anche, però, per senso di responsabilità a quello che succederebbe, se noi non dessimo una risposta con i parcheggi, su strade secondarie, su strade a una carreggiata. Molti locali, molte situazioni non presentano degli accessi tali da permettere il caos dei parcheggi fuori dalle strutture. Allora, io penso un po’ a tutte le situazioni.
Ma sicuramente noi oggi, direi con una tempestività, di cui non capisco neanche… Io ho veramente difficoltà a comprendere perché non si è fatto subito, non si è convocato un tavolo, insieme ai sindaci, e si è lasciato tutto alle Prefetture del caso, alle decisioni locali. Io non capisco perché non c’è stato questo raffronto. D’altronde, quando il collega Amati parla della prerogativa che ha il territorio di poter fare delle ordinanze che sono molto efficaci in tal senso, io non capisco perché il dibattito non si sia aperto e si sia chiarito in altri termini, piuttosto che scaricare tutto sulla Regione.
Questa è una mancanza di sensibilizzazione a quell’approccio culturale che dovrebbe avere il governo del territorio, e noi cosa stiamo facendo? In realtà, stiamo facendo quello che abbiamo fatto in passato, e cioè continuiamo ancora a far capire al territorio come il territorio non riesca ad autodeterminarsi per fare una pianificazione corretta sul suo territorio (scusate la ripetizione). Ma qui – capiamoci bene – le responsabilità di chi sono nel momento in cui noi facciamo un provvedimento il cui risultato noi sappiamo… Molto spesso anche con il collega Amati ho avuto modo di dibattere, senza avere la pretesa di essere un costituzionalista, come hanno fatto altri colleghi, di alcuni provvedimenti che sapevamo che correvano il rischio di essere impugnati, ma questo è sicuramente impugnabile.
Allora noi cerchiamo la foglia di fico per permettere a livello territoriale di superare l’estate, ma credo che qui tutti i consiglieri regionali, dal Subappennino Dauno fino a Santa Maria di Leuca, tutti quanti vogliamo risolvere la questione dei parcheggi, il peso che avverte il territorio per cercare di scongiurare il caos, di scongiurare incidenti che possono succedere fuori dalle strutture nel momento in cui si parcheggia in ogni dove o nel momento in cui aumenti anche l’abusivismo di parcheggi che nascono all’improvviso, con ulteriori problematiche.
Qui la coperta è corta e io direi che occorre una seria riflessione, che sicuramente va risolta, perché siamo ormai a fine giugno, inizia il periodo topico dell’estate tra luglio e agosto e una soluzione va trovata. Ecco perché prima, parlando con i colleghi, l’approccio a questa situazione è sicuramente un approccio molto laico, che va incontro a chi ha le strutture, ma anche di responsabilità, perché se nel momento in cui noi approviamo un provvedimento - lo ripeto a tutti i colleghi - dovesse succedere un incidente, di chi è la responsabilità? La responsabilità è anche di noi legislatori, che andiamo a fare dei provvedimenti senza averli condivisi con chi ha la vera prerogativa di pianificazione, che sono le Amministrazioni comunali, che hanno il Governo del territorio.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, consigliere Tutolo.
Speaker : TUTOLO.
Ho ascoltato con attenzione gli interventi sia del collega Amati che del collega Casili e mi sembra di capire che la soluzione c’è, non è qui, ma c’è, ed è quella del potere dei sindaci.
Fare il sindaco è una cosa gratificante, bella, e tocca anche prendersi delle responsabilità. Quando c’è quel momento, non credo che ci si possa sottrarre, quindi se c’è da farlo, lo si faccia. Io, se decideremo di votarlo, non ho problemi a votarlo, però mi piacerebbe che chi ha quel potere veramente non scaricasse... è antipatica come premessa di questo punto all’ordine del giorno che tutti i sindaci hanno chiesto questa cosa. Attenzione, noi chiediamo a tutti i sindaci di assumersi la responsabilità, perché è una loro precisa prerogativa. Come giustamente faceva osservare il collega Amati, mi pare chiaro che il problema dell’ordine pubblico è di gestione e competenza... È una delle prerogative del sindaco. Infatti, dicevo sempre che sulla sicurezza, sull’ordine pubblico, con quale esercito non si capiva, la legge assegnava a noi quei compiti.
Il collega Casili giustamente lo sottolineava: dovesse succedere qualcosa, di chi è la responsabilità? Dovrebbe essere di coloro che fanno quel bel mestiere, che è quello del sindaco. Mi pare chiaro.
Io non ho problemi a votare il provvedimento, se decideremo di farlo, però è antipatica soprattutto la premessa. Una cosa che ci viene chiesta dai sindaci, cioè da chi deve fare questa cosa qua... Ci chiedono “fatelo voi”. Mi pare un po’ curioso.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Lacatena. Ne ha facoltà.
Speaker : LACATENA.
Grazie, Presidente. Grazie, colleghi consiglieri.
Vi confesso che non avrei voluto fare questo intervento. È evidente che facciamo un mestiere bellissimo, quello della politica. Ricordiamocelo bene, perché ci impegniamo nelle attività quotidiane per produrre effetti positivi per le comunità che amministriamo e, in questo caso, governiamo, come legislatori.
Mi associo alla solidarietà manifestata dal collega Amati ai colleghi che hanno sottoscritto questo emendamento e a tutti coloro i quali hanno lavorato a questo emendamento, perché lo hanno fatto per due motivi. Metterò due parole insieme: una citata da parte del consigliere Amati, la generosità, e l’altra citata dal consigliere Tutolo, la responsabilità. È evidente che queste azioni le avrebbero dovute mettere in campo i sindaci. È inutile che mettiamo la testa sotto la sabbia, altrimenti qui ci prenderemmo soltanto in giro. È evidente che ci stiamo assumendo una responsabilità perché qualcuno non ha voluto esercitare il potere per il quale è stato eletto. Non ci prendiamo in giro. Ce lo raccontiamo con grande serenità.
Io sono consapevole, e sarei uno stupido, e me lo dico da solo, se non fossi cosciente delle difficoltà che avrà questa norma rispetto alle questioni ambientali, rispetto alle questioni paesaggistiche e rispetto alle questioni urbanistiche, perché è evidente che tanti parcheggi sorgono in aree non compatibili con gli strumenti di pianificazione. Però, io tante volte in quest’Aula ho ascoltato colleghi ben più esperti di me che mi hanno detto: noi siamo chiamati a legiferare, siamo chiamati ad assumerci delle responsabilità, che molte volte sono forti. In tante occasioni abbiamo votato leggi incostituzionali, nella consapevolezza di esercitare il nostro diritto in buona fede e nell’interesse dei territori, mai nell’interesse dei singoli. L’ho sentito nel punto precedente dal collega Amati, che giustamente sollecitava l’assessore Delli Noci dicendo: dobbiamo aspettare la sentenza della Corte, perché la Corte è l’organo chiamato a decidere sulle leggi. Non vi nego – è noto – che ho grande difficoltà personale a sostenere tecnicamente questo emendamento, però per fortuna mi sorregge il ruolo di politico, e il ruolo di politico lo faccio con grande senso di responsabilità.
Io non mi sono mai sottratto dal provare ad aiutare le comunità e le persone che producono reddito, le persone che danno ricchezza, le persone che tutelano l’ambiente. Abbiamo sostenuto con grande forza, anche con il collega Amati, un emendamento che consentiva gli interventi in aree tutelate perché eravamo consapevoli della bontà di quell’intervento. E per fortuna la Corte ci ha dato ragione. Questa volta – lo dico in maniera un po’ brutale –, poiché ogni tanto nella politica si beve l’aceto, io berrò l’aceto, sosterrò con forza l’emendamento e il lavoro fatto dal collega Campo, dal collega Pagliaro, dal collega De Blasi, dalla struttura tecnica, e sorreggo anche l’assessore Maraschio in questa vicenda, perché è stata catapultata in un tavolo dove – ha ragione il consigliere Amati – avrebbero dovuto compulsare i sindaci. Noi ci stiamo sostituendo a un dovere che avrebbero dovuto assumere altre persone. Lo facciamo con responsabilità. Ma che non accada più. Veramente si mortifica un’Assemblea legislativa come quella della Regione Puglia, che non è un’assemblea di condominio. Questo è un messaggio che lanciamo ai sindaci, un messaggio che mandiamo ai prefetti, perché altrimenti veramente si mortifica il nostro ruolo.
Poi potremmo ragionare per giornate intere sulla pianificazione e sulla programmazione. Sono tutti temi importanti. Abbiamo i piani delle coste che sono fermi all’età della pietra, abbiamo necessità di fare un intervento strutturale sulla legge n. 17, che ormai è vetusta, e lo dico al collega Piemontese. Abbiamo necessità di snellire tutte le procedure che portano alla pianificazione per mettere nelle condizioni i sindaci di lavorare meglio. Del resto, se è pur vero, come dice il collega Casili, che solo pochi Comuni hanno pianificato, è altrettanto vero che quei Comuni hanno pianificato. Quindi, vuol dire che si può raggiungere l’obiettivo quando c’è la volontà politica e quando c’è la volontà di governare un territorio con grande consapevolezza.
Dico quindi che voterò convintamente da uomo politico questo emendamento. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, Presidente.
Ha chiesto di intervenire anche il Presidente Ventola, o forse dopo? Prego, Presidente Ventola.
Speaker : VENTOLA.
Signor Presidente, Assessori e colleghi consiglieri, avrete notato che stiamo votando anche noi i debiti fuori bilancio, non perché condividiamo l’operato della Giunta nel riconoscere questi debiti, ma perché è incardinato in questa proposta di legge questo emendamento, però con una consapevolezza che appartiene ad un certo modo di far politica o di interpretare la politica: le assunzioni di responsabilità.
La politica non si fa solo per enunciazioni di principio, poi alla fine bisogna calarli nella realtà ed essere operativi. Noi lo voteremo e siamo sostenitori di questo provvedimento proprio perché apparteniamo alla vita reale, e, ferme restando le norme esistenti, poi bisogna necessariamente, quando ci si candida, rendersi conto se sono immediatamente operative oppure no.
Non vi è dubbio che ci sono delle responsabilità rispetto alla mancata pianificazione degli Enti locali, e forse è proprio questa la ragione, caro collega Amati, per cui non si può far riferimento all’ordinanza contingibile ed urgente, perché c’era un dovere di pianificare che non c’è stato, e allo stesso soggetto che doveva pianificare non si può chiedere di emettere un’ordinanza contingibile ed urgente.
Non a caso anche quella norma, come diceva bene lei precedentemente, è stata chiarita dalla nuova normativa, che prevede il coinvolgimento della Prefettura e anche una sorta di autorizzazione preventiva. In questo caso siamo noi, con il potere legislativo, gli unici a non poter essere coinvolti direttamente e soggettivamente anche dalla magistratura penale. Se lo facesse un Prefetto o un sindaco, si potrebbero intravedere anche altri profili di responsabilità.
Per queste ragioni riteniamo che sia necessario intervenire, e non è presunzione, non sono un uomo di diritto, ci mancherebbe, però la stessa norma a cui facciamo riferimento dice che per quelle opere che sono temporanee, nei 100 giorni, 120 giorni, fatte salve una serie di cose, tra cui anche il Codice dei beni culturali, ma quale opera, obiettivamente, quella prevista dall’articolo, credo fosse il comma 6-bis, o qualcosa del genere, che ha una sua temporaneità può mai compromettere un’area, un sito, un’area vasta identificata nel bene culturale o dal nostro PPTR? Credo che trasformazioni irrimediabili non siano previste.
Spero che con questa norma, così come è accaduto... In questo ci viene in soccorso la storia, l’esperienza degli altri anni. Non è mai stato compromesso un territorio, dal punto di vista paesaggistico, per interventi che durano 120 giorni, 130 giorni, per sistemare l’allocazione di auto in sicurezza. Questa è la tranquillità che ci mette nelle condizioni che, guardando in faccia la realtà, la realpolitik, come piace a qualcuno, noi preferiamo assumerci questa responsabilità avendo fiducia nell’operato dei sindaci, che non vorranno in alcun modo mettersi nelle condizioni di autorizzare o, comunque, condividere dei percorsi di realizzazione di parcheggi che possano compromettere in maniera irrimediabile il territorio.
La preghiera è questa: stiano attenti a fare in modo che ciò che sarà realizzato sia realmente temporaneo e non comprometta lo status quo e si adoperino dall’anno prossimo ad avviare le procedure necessarie. In questo inviterei l’assessore, magari, ad approfondire prima della fine dell’anno la possibilità che, dove ci sono Comuni inerti rispetto a questo, ci possa essere una norma, di nostra competenza, che preveda i poteri sostitutivi, così da evitare che in futuro ci si ritrovi nelle medesime situazioni.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Ventola.
Ha chiesto di intervenire l’assessora Maraschio. Prego.
Speaker : MARASCHIO, assessore all’ambiente.
Davvero telegraficamente, Presidente.
Noi oggi stiamo adottando un provvedimento, come abbiamo detto, di carattere assolutamente eccezionale. Comprendo tutte le ragioni che hanno tormentato il lavoro che, con senso di responsabilità, è stato portato avanti in questi giorni. Non ero, infatti, chiamata direttamente in causa. Ha ragione, il governo del paesaggio non mi appartiene, tuttavia quel territorio, ma anche altre segnalazioni che abbiamo avuto, sta vivendo una situazione di grave emergenza. Rispetto a situazioni di gravissima emergenza, anche, ripeto, per la fruizione del territorio, responsabilmente mi sono messa a disposizione di tutti, ed è per questo che abbiamo lavorato fino ad oggi.
Certo, si potevano trovare altre soluzioni, sono d’accordo. L’emendamento non mi soddisfa completamente, se devo dirla tutta, nel senso che alcune precisazioni… Tuttavia, è una strada che ci consentirà, comunque, di chiamare a responsabilità i sindaci, che hanno il governo del territorio. Questo è stato già fatto e lo faremo. Soprattutto, come ho già detto, da subito si devono mettere al lavoro, e ho avuto rassicurazioni con tutti, con gli uffici, per avviare questa attività di pianificazione, al fine di non giustificare più provvedimenti di carattere eccezionale.
Vigileremo che non vengano, non noi, ma i sindaci dovranno farlo sul territorio per il rispetto di quelle norme, che sono le norme, appunto, di tutela, e i sindaci questo dovranno poterlo fare. Però, era un provvedimento che, come avete detto più volte, è un atto di generosità nei confronti di territori che non possono essere abbandonati. Quindi, è la responsabilità che sicuramente ci ha portati ad adottare questo provvedimento, che, anzi, ancora dovete votare.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Presidente Amati, prego.
Speaker : AMATI.
Collega Metallo, solo per chiedere scusa al Quotidiano, perché citando il giornale domenica scorsa in realtà chi aveva dato la notizia era il Quotidiano e non il Corriere del Mezzogiorno. Siccome stanno seguendo evidentemente il nostro dibattito, mi hanno fatto rilevare il clamoroso errore, quindi chiedo scusa al quotidiano per l’errore. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, Presidente Amati.
Se non ci sono altri interventi, passiamo al voto.
La votazione è aperta.
Ricordo che, per quanto riguarda i numeri, questo non è un emendamento che richiede 26 voti, non è una questione di bilancio, ma saranno richiesti complessivamente i 26 voti nel momento in cui approveremo poi il disegno complessivo sul bilancio.
Lo dico per gli uffici.
Avete votato tutti? No.
Se avete votato tutti, chiudiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 27, votanti 27, favorevoli 27.
L’emendamento è approvato.
Presidente Casili, ha chiesto di intervenire? No, ma risulta una richiesta.
Adesso approviamo il disegno di legge nel suo complesso, diversamente non è stato votato niente.
La votazione è aperta.
Votiamo tutti.
Abbiamo votato tutti?
La votazione è chiusa.
La consigliera Ciliento ha votato favorevolmente, è vero, ma non va il voto, quindi dobbiamo aggiungerlo.
Presenti 30, votanti 30, favorevoli 30 approvato.
Approvato all’unanimità.
Votiamo l’urgenza, per alzata di mano.
Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene?
È approvata all’unanimità.
Quello sospeso rimane sospeso. Ricominciamo la prossima seduta da quel... Avevamo detto che avremmo cominciato da quel provvedimento. In realtà, noi dovremmo cominciare da questo, adesso, perché su questo c’è stata la sospensione, Presidente Amati. Al secondo punto passa il colon. Non c’è nessun problema.
Speaker : AMATI.
Si ricomincia da questo. In realtà non è così, perché non sta mancando il numero legale.
Speaker : PRESIDENTE.
No, è vero.
Speaker : AMATI.
Quindi, Presidente, adesso non fate il trucco che fate mancare il numero legale. Dico “un trucco”... È un fatto politico. Non si inserisca nel dibattito politico.
Io sono una persona equilibrata. Penso di esserlo. Noi stiamo decidendo di sospendere la seduta. Bene. Quindi, vale la Capigruppo. Nel caso in cui fosse mancato il numero legale, vale quello che dice... Pacificamente, noi per ora teniamo in piedi la decisione della Capigruppo. Poi l’11, nella Conferenza dei Capigruppo, si può decidere quello che...
Speaker : PRESIDENTE.
Le chiedo scusa, Presidente Amati. Proprio per non far mancare il numero legale, siccome era evidente, ho detto che la seduta... Non l’ho nemmeno detto ancora che la seduta è sospesa.
Speaker : AMATI.
Mi scusi, Presidente, ma cosa c’è di strano...
Speaker : PRESIDENTE.
Nulla.
Speaker : AMATI.
..nel chiedere le regole?
Speaker : PRESIDENTE.
Nel momento in cui mi si chiede la verifica del numero legale...
Speaker : AMATI.
Adesso l’assessore sta chiedendo la verifica del numero legale. Lei, purtroppo, assessore... Sto parlando io. Poi parlerà lei. Lei, purtroppo, assessore, preso dal furore dell’economia, non sa che noi abbiamo deciso, nella Conferenza dei Capigruppo, di esaminare come prima legge una cosa per il tumore al colon. Ha presente, assessore? No, sto parlando io. Ora sto parlando io. Poi chieda la parola e dica quello che vuole. Rispetti i colleghi.
Adesso, siccome l’ho suggerito io, perché lei non lo sa, ma non per colpa sua, per un fatto che io sto da un po’ di tempo, quando l’ho suggerito lei ha detto “si verifichi il numero legale”, perché lei – stia attento – vuole surrettiziamente superare… Sì, perché io ho appena detto… Mi faccia finire. Io ho appena detto: se manca il numero legale, allora è giusto ricominciare da qui, altrimenti vale la decisione della Conferenza dei Capigruppo. E lei ha chiesto al Presidente: chiedo la verifica del numero legale. Siccome lei non è uno stupido, ha colto il suggerimento regolamentare e ha detto: adesso facciamo mancare il numero legale, così il primo punto sarà questo. Però, lei non si è accorto che, nel furore di portare a casa un favore a TAP… Un favore. Guardi, non c’è nulla di male a fare favori al TAP. Dicevo, nel furore di fare un favore a TAP, lei sta mettendo al secondo posto il colon, il colon! Che io sia una vergogna lo lasci dire ai miei elettori, che sono di una circoscrizione diversa dalla sua.
Speaker : PRESIDENTE.
Presidente Amati, ascolti…
Speaker : AMATI.
Lei con me deve avere la pazienza che, quando si discute di argomenti, lei deve essere preparato. Deve avere questa pazienza. Quindi, se non è preparato, non è colpa mia. Non mi addebiti una responsabilità che non ho.
Io le sto dicendo che lei mette al secondo posto il tumore al colon. È una cosa che non posso accettare. Perché se si dovesse concludere con la mancanza del numero legale – le dico un’altra cosa regolamentare – io, ad inizio della seduta dell’11 luglio, porrò la questione che ci si occupi prima del colon.
Le dico un’altra norma, e poi non gliene dico più, perché ce ne sarebbero altri sei o sette. Non gliene dico più perché, ovviamente, altrimenti la parcella. È giusto? Non è che gliele posso dire tutte questa sera. Quindi, pacificamente noi componiamo l’ordine del giorno così come è stato deciso, dopodiché se l’assessore dovesse ritenere, e ne ha le prerogative, che questo argomento debba essere il primo, il secondo, in quella sede lo dirà e il Consiglio regionale avrà il potere di decidere come si procede.
Tutto qui. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente. C’è un tema, però. Il Presidente Giannicola De Leonardis, che presiedeva la seduta, mi ha detto che ha sospeso la discussione, quindi quella discussione risulta sospesa, e noi non possiamo tenerla sospesa. È vero che in Conferenza dei Capigruppo – non lo nego, anzi l’ho supportata – abbiamo detto che l’avremmo discussa l’11 luglio, però è vero anche che una discussione sospesa la dobbiamo riprendere, e quindi… Purtroppo, però è così. Tanto le decisioni sono importanti, come ha detto lei stesso, anche quella legge è importante. In ogni caso non è che discutiamo di colon, stiamo discutendo soltanto di una questione di anticipazione, il n. 2 della seduta dell’11 sarà sul colon, come abbiamo deciso. Va bene? Hai ragione, va bene, grazie.
La seduta è tolta, ci rivediamo l’11.