Di seguito una breve descrizione dei principali servizi disponibili:
Cliccando su “CC”, posizionato nell’angolo in basso a destra del video, potrai attivare o disattivare la visualizzazione dei sottotitoli.
Per ciascuna seduta sono disponibili:
- le trascrizioni integrali degli interventi;
- l’elenco degli interventi in ordine cronologico e degli argomento all’ordine del giorno trattati.
La mediateca è interamente esplorabile.
- Ricerca semplice per:
- Oratore: consente di selezionare solo le sedute di Consiglio in cui uno o più degli oratori selezionati hanno effettuato interventi.
- Argomento all’ordine del giorno: consente di selezionare solo le sedute di Consiglio durante le sono stati trattati all'ordine del giorno, gli argomenti desiderati.
- Data o periodo temporale: consente di selezionare le registrazioni di seduta svoltesi durante uno specifico arco temporale o una specifica data.
- Ricerca Avanzata: è possibile ricercare singole parole, nomi, frasi, argomenti trattatati durante le discussioni in Consiglio e ottenere come risultato tutte le registrazioni delle sedute durante le quali se ne è discusso, potendo riascoltare tutti i punti esatto in cui sono state pronunciate la parole di interesse.
CONTACT US
C.r. Puglia 22.03.2022
FILE TYPE: Video
Revision
Speaker : PRESIDENTE.
Buongiorno a tutte e a tutti.
Cominciamo con l’approvazione del verbale della scorsa seduta, martedì 15 marzo 2022.
Hanno chiesto congedo i consiglieri Caracciolo, Delli Noci, Laricchia, Emiliano.
Delego il Vicepresidente a leggere le assegnazioni alle Commissioni.
Speaker : CASILI.
Sono state assegnate alle Commissioni una serie di debiti fuori bilancio.
Alla Commissione referente, la I Commissione: disegno di legge n. 30 del 14/03/2022 “Riconoscimento di debiti fuori bilancio ai sensi dell’articolo 73, comma 1”; disegno di legge n. 31 del 14/03/2022 “Riconoscimento di debiti fuori bilancio ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera a)”; disegno di legge n. 32 del 14/03/2022 “Riconoscimento di debiti fuori bilancio” ai sensi del predetto articolo; disegno di legge n. 33 del 14/03/2022 “Riconoscimento di debiti fuori bilancio” ai sensi del predetto articolo; disegno di legge n. 34 del 14/03/2022 “Riconoscimento di legittimità di debiti fuori bilancio ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera a); disegno di legge n. 35 del 14/03/2022 “Riconoscimento e regolarizzazione di debiti fuori bilancio ai sensi dell’articolo 73”; disegno di legge n. 36 del 14/03/2022 “Riconoscimento di debito fuori bilancio ai sensi dell’articolo 73”; disegno di legge n. 37 del 14/03/2022 “Riconoscimento del debito fuori bilancio ai sensi dell’articolo 73”.
In III Commissione è pervenuta la proposta di legge a firma dei consiglieri Delli Noci, Leoci, Tupputi, Lopalco “Modifiche alla Legge regionale 30 dicembre 2021, n. 51 (Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione 2022 e bilancio pluriennale 2022-2024 della Regione Puglia)”.
In IV Commissione è pervenuta la proposta di legge a firma dei consiglieri Bellomo, Conserva, De Blasi, Splendido “Agricoltura urbana, periurbana e metropolitana”.
Sono, poi, pervenute interrogazioni e mozioni. Partiamo dalle interrogazioni: Gatta ed altri “Ritardi nel completamento delle procedure necessarie all’assunzione dei vincitori del concorso per il reclutamento di infermieri”; Gatta “Esclusione del Gargano dal Progetto della ‘Ciclovia Adriatica’”; De Palma “Attuazione dell’accordo tra le Aziende del Servizio sanitario regionale della Puglia per l’utilizzo reciproco di graduatorie”; De Palma ed altri “RSA e Centri Diurni: Copertura finanziaria fabbisogno residenziale e semiresidenziale”.
Di seguito, le mozioni: Tupputi ed altri “Corsi insegnamento LIS e LIST nelle scuole secondarie di I grado”; Pagliaro “Dotazione letti bariatrici per grandi obesi nelle strutture sanitarie pubbliche regionali”; Di Gregorio “Ex Cementir di Taranto”; Gabellone “Riavvio dell’iter di istituzione dell’Area Marina Protetta ‘Capo d’Otranto-Grotte Zinzulusa e Romanelli’”.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Passiamo all’ordine del giorno. Prima volevo condividere insieme a voi la tristezza purtroppo per la morte avvenuta, ancora questa mattina, credo ne abbiate avuto notizia tutti, di una persona, un lavoratore, un operaio nel porto di Taranto, Massimo De Vita, di quarant’anni. È l’ultima delle vittime sul lavoro, che solo in Puglia nell’ultimo anno sono aumentate del 12,2 per cento. La nostra regione, purtroppo, è terza in Italia per incidenza di morti sul lavoro, dopo solo il Molise e la Sicilia, con 46 casi rispetto anche ai 41 del 2021.
Alla famiglia di Massimo, a nome di voi tutti, va oggi la vicinanza e l’affetto dell’intero Consiglio regionale.
Io credo che tutti sappiamo che non si può morire sul lavoro. Il Consiglio regionale della Puglia ha attivato, lo scorso settembre, un tavolo tecnico sulla sicurezza e la legalità sui luoghi di lavoro, in cui ha voluto riunire gli assessori interessati – era presente anche l’assessore Leo, che è qui con noi –, i Presidenti delle Commissioni consiliari, i Capigruppo, le sigle sindacali e datoriali, l’INPS, l’INAIL e lo SPESAL regionale.
È necessario continuare a tenere attivo quel tavolo per verificare le attività che sono state fatte finora, quelle fatte dall’Osservatorio che si è assunto il compito. Proprio stamattina, intervenendo al XIII Congresso della CISL Puglia, ho annunciato che riconvocherò il tavolo la prossima settimana. Continuità dell’azione e valutazione delle attività intraprese saranno proprio i temi all’ordine del giorno. Ogni organizzazione, ogni ente, ogni istituzione dovrà esercitare nella pienezza il proprio ruolo, perché non si può morire sul lavoro e di lavoro.
Sono certa di abbracciare il sentimento e la visione comune di quest’Aula, ribadendo con forza che siamo e saremo sempre a difesa delle lavoratrici e dei lavoratori pugliesi.
Passiamo ora all’ordine del giorno. Il Presidente Bruno ha chiesto di intervenire. Prego, Presidente: non so su che cosa mi ha chiesto la parola.
Speaker : BRUNO.
Sulla morte di Massimo De Vita, che aveva solo 45 anni, padre di due figli. Chiedevo un minuto di silenzio perché è giusto in questo momento, così come lei giustamente ha detto, dimostrare la vicinanza dell’ente Regione alla moglie e soprattutto ai due figli.
Chiedo perciò un minuto di silenzio.
(L’Assemblea osserva un minuto di raccoglimento)
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
La prima interrogazione, diretta all’assessore Leo, è a firma della consigliera Laricchia, che non c’è, quindi decade.
La seconda è della consigliera Parchitelli, sempre all’assessore Leo. Ha ricevuto risposta scritta, quindi la cancelliamo.
Consiglieri Galante Di Bari, Casili “Concorsi Arpal 2021” all’assessore Leo. Prego, Presidente Galante.
Speaker : GALANTE.
Grazie, Presidente.
Dato che sono più o meno collegati tra i centri per l’impiego, la Garanzia giovani, l’Assessore è già uscito, ma chiedo. anche se l’interrogazione della consigliera Laricchia è decaduta, se l’Assessore, poiché eravamo tutti in attesa di capire quando i tirocini venivano pagati, possa...
Speaker : PRESIDENTE.
Se può rispondere insieme alla sua.
Speaker : GALANTE.
Credo che ce ne siano anche altre che riguardano questo, Assessore, quindi eravamo in attesa di capire quando riuscivate a sbloccare questa situazione.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Prego, Assessore.
Speaker : LEO, assessore alla formazione e al lavoro.
Cominciamo dalla prima interrogazione, anche se la consigliera Laricchia non c’è.
Finalmente i tirocini sono stati sbloccati, sono uscito proprio qualche giorno fa con un comunicato, perché era giusto comunicare questa lunga vicenda che, purtroppo, non per colpa della Regione Puglia, ma per un problema di risorse che non sono state assegnate all’INPS, che – ricordiamo sempre – è il soggetto pagatore di Garanzia Giovani, però hanno cominciato qualche giorno fa a pagare i tirocini, quindi le prime 1000 pratiche sono state già messe in contabilità e quindi sono in pagamento.
Ovviamente continueranno a pagare, perché la Regione Puglia ha evaso tutte le pratiche, quindi vorrei a questo punto ringraziare anche ANPAL nazionale e il Ministero, ma soprattutto i miei funzionari e dirigenti, che hanno davvero lavorato tanto per dare a questi ragazzi e ragazze il giusto merito, le giuste risorse finanziarie, che avrebbero dovuto avere già qualche tempo fa.
Sta andando tutto bene, speriamo che nella prossima Garanzia Giovani non si ripetano queste lunghe attese, perché il tempo non è una variabile indipendente in questo caso, ma è importante per i nostri ragazzi e ragazze.
Per quanto riguarda l’altra interrogazione, quella dei concorsi ARPAL, credo che non ci siano problemi particolari, si stanno svolgendo, dovrebbero concludersi entro giugno o luglio al massimo, perché questo è stato comunicato da me al Ministro Orlando, quindi non ho particolari situazioni da comunicare, penso che la programmazione del piano assunzionale stia andando in porto con grandi sacrifici, ma anche con tempi che si sono allungati per colpa del Covid, che ha interrotto per due o tre volte (adesso non ricordo) le procedure concorsuali.
Speaker : PRESIDENTE.
Presidente Galante.
Speaker : GALANTE.
Grazie, Presidente.
In effetti, c’era stato un rimpallo di responsabilità, Assessore, non si comprendeva perché dopo tanto tempo, quando questi ragazzi, come giustamente ha detto, hanno diritto ad essere quindi pagati per i loro tirocinio.
Per quanto riguarda i concorsi di ARPAL, ci sono ci furono delle polemiche, soprattutto sulla stampa, su alcune denunce che credo abbiano investito tutti i consiglieri sulla questione dei test somministrati durante i concorsi, però la notizia più importante che ha dato è che si sta procedendo e si arriverà all’assunzione. Se ho capito bene, si aspettano altre 1.000 unità per poter completare. quindi la ringrazio.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, presidente Galante.
C’è poi l’altra interrogazione della consigliera Laricchia, che però è in congedo, quindi non decade l’interrogazione, ma la rinviamo al prossimo Consiglio sulle interrogazioni.
Consigliere Casili, “Situazione del dimensionamento dell’Istituto comprensivo Scorrano”.
Consigliere Casili, la vuole illustrare o la dà per letta? Prego, Assessore.
Speaker : LEO, assessore alla formazione e al lavoro.
Le procedure delle nostre interrogazioni certe volte richiederebbero tempi più ristretti, Presidente Casili, perché il problema di questa interrogazione è che è stato già attuata mesi fa, quindi il Piano di dimensionamento è stato fatto entro dicembre 2021, quindi evidentemente il prossimo dimensionamento, però è andato tutto come doveva andare, quindi è tutto a posto.
Volevo anche dire alla Presidente che, ovviamente, alla prima interrogazione, con la mancanza della Presidente Laricchia, ho risposto a questa interrogazione, quindi chiudo in questo modo.
Speaker : PRESIDENTE.
Certo e la ringrazio, Assessore, solo che magari bisognerebbe far arrivare una nota scritta, sennò la dobbiamo rinviare.
Consiglieri Bellomo, Conserva, De Blasi, Splendido. Risponde Stea.
Volete illustrare la mozione oppure la diamo per letta e risponde l’assessore Stea?
La diamo per letta.
Prego, assessore Stea.
Siamo alla mozione n. 258. Assessore, non c’è risposta scritta.
Va bene. Perfetto.
Casili “Ricollocamento OSS dell’ASL di Lecce”. Risponde l’assessore Palese. La diamo per letta. Prego, assessore. prego. Vuole che la posticipiamo? Allora, la esamineremo dopo. Quella Di Bari? L’ha vista? Sono tutte sue, assessore. Anche la 261, la 262, la 266.
Non possiamo fare le due di Pagliaro, perché sono dirette a Maraschio ed Emiliano, che non ci sono, quindi dobbiamo aggiornarle.
Queste sono tutte per Palese, anche la 267.
Aspetti, non la sentiamo assessore. Prego.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Presidente, io 292 e 317. Alle altre, per quanto sono di antica data, dovrei rispondere a voce, ma sono in corso di istruttoria con le informazioni chieste alle ASL o ai Dipartimenti di prevenzione.
Speaker : PRESIDENTE.
Devo dire che, in altre occasioni, quando il Presidente, da assessore alla sanità, non aveva una completa istruttoria, ha chiesto agli interroganti di poter aggiornare le interrogazioni, anche al fine di mandare una risposta scritta. Vuole fare così?
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Sì. Sarei grato a chi propone se si decide di procedere in questa maniera. Detto questo, invece, saremmo pronti per la 292 e la 317.
Speaker : PRESIDENTE.
Va bene. Allora facciamo così – lo chiedo a tutti gli interroganti – per le interrogazioni per l’assessore Palese, fino alla 292.
Presidente Casili, va bene?
Chiede un po’ di tempo per poterle istruire, tutte quelle che vanno fino alla 292 e che sono sue. Okay da parte di Casili. Perrini? Va bene anche per Perrini. Poi c’è Pagliaro, va bene, e poi c’è Splendido, che non c’è. Eccolo, perfetto. Scusatemi, non vi avevo salutati, a voi che siete da remoto. Può accendere il video, consigliere Splendido? Anche il consigliere Di Gregorio. Okay, ci siamo. Quindi, sono Splendido la n. 274, poi Splendido, Splendido, e Perrini la n. 282, tutte aggiornate. Cortesemente magari, assessore, se vuole mandare la risposta scritta.
Prego, assessore.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Ieri pomeriggio ho avuto un lungo incontro tecnico con il Dipartimento, con cui abbiamo risollecitato, nel giro di dieci giorni, le ASL, le IRCCS e anche i Dipartimenti di prevenzione in via diretta a riscontrare. Quindi, io penso che in tempi brevi lo potremmo fare. Questo per dare una situazione puntuale, perché su alcune situazioni, per esempio la carenza dei medici nel pronto soccorso nella provincia BAT, potrei dare anche qualche risposta. Però, secondo me è molto più corretto e dignitoso dare una puntuale risposta alle interrogazioni, anche se in maniera scritta, dopo che ci sarà il riscontro specifico del livello territoriale coinvolto.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie. Benissimo. Quindi, farà avere una risposta scritta, se ho capito bene. Così noi le togliamo anche dall’ordine del giorno Pagliaro.
Interrogazione del consigliere Pagliaro per l’assessore Pentassuglia: “Stato attuazione mozione sblocco esportazione delle barbatelle da vite prodotte in Salento”.
Prego, Presidente Pagliaro.
Speaker : PAGLIARO.
Grazie, Presidente.
Qualche settimana fa giunge la notizia che si allunga la lista delle piante ospiti della Xylella fastidiosa e si aggrava il danno economico e di immagine per il comparto florovivaistico salentino e pugliese.
La Xylella è diventato spesso un comodo pretesto, assessore, e lei lo sa bene, per bloccare ingiustificatamente fiori e piante in vaso made in Italy, così come le barbatelle da vite salentine. Nonostante la mozione approvata all’unanimità il 9 marzo 2021, quindi un anno fa, che impegnava la Giunta ad attivarsi per lo sblocco delle esportazioni delle barbatelle da vite prodotte in Salento, la situazione resta in stallo e la sopravvivenza di questo comparto vivaistico molto importante e sempre più a rischio, quindi con danni incalcolabili e gravi ricadute occupazionali che si aggiungono al (già) disastro della Xylella per il comparto olivicolo.
Con questa interrogazione, quindi, gentilmente, assessore, le chiedo di sapere quali azioni concrete la Giunta ha messo in atto per applicare questa mozione condivisa da tutto il Consiglio un anno fa. Che cosa ci può dire a tal proposito?
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei.
Prego, assessore Pentassuglia.
Speaker : PENTASSUGLIA, assessore all’agricoltura.
Grazie, Presidente.
Il lavoro prodotto con la mozione, collega Pagliaro, è ben noto ai vivaisti e a tutte le organizzazioni di categoria che sono state convocate, che hanno avuto una interlocuzione e sono state rese edotte del fatto che non c’è una misura del nostro Paese, della nostra Regione che non consenta di commercializzare.
C’è un principio di cautela e di prudenza da parte dei Paesi rispetto al tema Xylella, perché noi non ne parliamo, ma in alcuni Paesi del Mediterraneo la Xylella fastidiosa è presente nella vite, quindi in alcune altre cultivar che noi per fortuna non abbiamo.
Nonostante ciò, abbiamo provato a fare opera di sensibilizzazione, perché questo possiamo fare, di concerto con loro, perché i nostri vivaisti possano procedere alle esportazioni. Avevamo condiviso con loro, per la fine di gennaio, perché avevamo anche individuato i tempi, una iniziativa con lo IAM, perché ci coordinasse dal punto di vista scientifico, per una settimana di lavoro con i Paesi del Mediterraneo; un vero e proprio convegno di approfondimento e dibattito, ospitando loro qui per dimostrare e specificare che non c’è alcun tipo di problema ad importare le nostre barbatelle secondo la lavorazione determinata dal Regolamento europeo, con tutti i controlli che pure noi stiamo attivando e che, vi anticipo, hanno determinato nel porto di Taranto il secondo ingresso autorizzato e di verifica di tutte le piante che importiamo, perché così serve per evitare ulteriori fitopatie di piante non controllate.
Verificandosi in quel periodo il tema dell’emergenza sanitaria, il fatto di non potersi spostare, d’accordo con tutta la filiera e il mondo scientifico, abbiamo aggiornato a fine aprile-metà maggio questo convegno con tutti i Paesi del Mediterraneo, perché, oltre alle azioni ordinarie che stiamo facendo tramite l’Osservatorio fitosanitario regionale, che continua a dare una mano e qualsiasi collaborazione, non avendo un’autorizzazione ministeriale, ma essendo autorizzazione dell’Osservatorio fitosanitario nazionale, semmai, stiamo procedendo in questa direzione di concerto con loro.
Ultima novità, ma questa è di stamattina: stiamo consentendo con l’Osservatorio, che oggi è impegnato a Parigi per parlare della Xylella, perché stiamo producendo tutti gli atti per uscire dalla procedura di infrazione e penso che ci andrà bene, nel senso che è stato molto apprezzato il lavoro fatto quest’anno, non appena rientrano domattina (io ho voluto rimanere qui anche per dare un segno tangibile dell’attività che la scienza e l’Osservatorio ha fatto sulla Xylella), domattina concordiamo una tre giorni, che si sta organizzando in Fiera del Levante con il mondo del vivaismo in generale, ma nello specifico tratteremo questo argomento, per sensibilizzare ogni utile azione affinché si capisca che possiamo commercializzare.
Le stiamo mettendo in campo tutte, ho chiesto ai diversi attori compresso, compreso il Distretto del cibo del Salento, che stamattina accompagnava questa iniziativa, di farsi carico di invitare, perché diventi per tutti il momento di ripartire. supportati sempre dal mondo scientifico che può certificare, a differenza della politica, che non c’è alcun problema.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, assessore.
Prego, Presidente Pagliaro. Soddisfatto?
Speaker : PAGLIARO.
Grazie. Sì, certo, sono soddisfatto, seguiremo con interesse questo convegno, perché sono proprio i Paesi del Mediterraneo quelli che maggiormente hanno permesso a questo settore di costruire un progetto importante per l’intero comparto e il Ministero va sollecitato costantemente per far comprendere che non ci sarebbe alcun problema a importare queste barbatelle.
Adesso non so se posso – non ho capito bene, Presidente – comunque rivolgere queste interrogazioni all’assessore Palese, o vado avanti?
Speaker : PRESIDENTE.
Prego. Su quelle sulle quali l’assessore ha l’istruttoria pronta può rispondere.
Speaker : PAGLIARO.
A questa possiamo, sulla DCA? Sì, penso, anche perché abbiamo avuto queste notizie proprio ieri in Commissione, assessore.
Sono andato avanti da solo, la 269, subito dopo quella delle barbatelle ci sarebbe questa. Posso?
Speaker : PRESIDENTE.
Allora, stiamo discutendo la 269. Si è dichiarato soddisfatto per la 268, quindi chiede di poter discutere la 269. Senz’altro, sta nell’ordine.
La vuole illustrare?
Speaker : PAGLIARO.
Sì. Abbiamo avuto un aggiornamento proprio ieri in Commissione, quindi ci fa piacere, però forse ribadire qui in Consiglio sarebbe utile.
Mi sto rifacendo al centro DCA, che forse non tutti conoscono. Questa sigla vuol dire “disturbi del comportamento alimentare”. Sapete quanti ragazzi ne soffrono in Puglia? Migliaia, e le loro famiglie vivono una condizione di angoscia terribile, perché in Puglia non ci sono strutture pubbliche dove ricoverarli, se la malattia si aggrava. Infatti, spesso vanno fuori, in ospedali in particolar modo del nord Italia, per questi ricoveri, perché c’è bisogno di un trattamento specifico sia di carattere sanitario sia principalmente di carattere psicologico.
Noi avevamo avuto delle promesse, nel corso di alcune audizioni, che, nel periodo in cui ancora non si poteva mettere a regime la struttura presso l’ex Vito Fazzi di Lecce, dove già sembrerebbe tutto abbastanza definito, avremmo avuto una soluzione ponte con l’ospedale di San Cesario, che si sarebbe dovuta attivare entro settembre. Però, proprio ieri, in Commissione abbiamo ascoltato il direttore generale che ci ha comunicato che quel centro ponte a San Cesario non si attiverà più, ma si procederà. ancora una volta, nel rafforzamento, con un investimento previsto di circa 900.000 euro, del centro DCA presso l’ex Vito Fazzi. Però i tempi adesso non sappiamo quali potrebbero essere e quindi colgo l’occasione, assessore, per rendere pubblica e visibile questa richiesta da parte di queste famiglie di questi ragazzi, che hanno bisogno di assistenza e sono particolarmente sfiduciati, perché si possa impegnare la Giunta a recuperare queste risorse e nel più breve tempo possibile dare seguito e dare avvio a questo centro DCA, che prevede ai ricoveri di questi ragazzi.
Grazie, assessore.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, assessore. Su questa questione abbiamo parlato tante volte.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Grazie, Presidente.
In effetti ieri c’è stata anche un’audizione da parte del Direttore generale della ASL di Lecce, che aveva preannunciato questi provvedimenti, nello specifico il progetto di fattibilità è stato completamente completato ed è in istruttoria a livello dell’Assessorato. Il Governo regionale propende per autorizzare, nel contesto delle risorse disponibili, quella parte che riguarda tutte le infrastrutture che deve essere realizzata all’interno dell’ex Vito Fazzi. I tempi sono procedurali e burocratici, atteso che le volontà politiche ci sono tutte, il tempo necessario per poter partire e per poter dare la possibilità di dar vita a questa struttura. Non le so indicare esattamente due mesi, tre mesi, quattro mesi eccetera, però noi riteniamo tempi brevissimi, quanto prima possibile, atteso che si è in fase di avanzamento di decisione. Poi, sarà la ASL a dover attuare i circa 900.000 euro di finanziamento che saranno assicurati da parte della Giunta regionale.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, Presidente Pagliaro.
Speaker : PAGLIARO.
Grazie, assessore. Ancora una volta la sollecito su questo tema. L’avevo già fatto con l’assessore Lopalco. Eravamo tutti impegnati, anche la stessa Presidente Capone, su questo tema. So che negli anni ha sempre svolto una funzione importante. Ecco, come spesso avviene, facciamo un nodo al fazzoletto e cercheremo di essere sempre pungolo perché questo centro DCA a Lecce possa avere finalmente un inizio, dopo anni di attesa.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Devo dire che dopo le numerose sollecitazioni al Direttore generale e al Direttore del Dipartimento finalmente è arrivato quel progetto di recupero, con lo stanziamento delle risorse. Per cui, siamo certi che l’assessore Palese adesso seguirà passo dopo passo, insieme al Direttore generale e al Direttore di Dipartimento, la realizzazione del centro, che serve a tutta la Puglia, peraltro, non solo alla città di Lecce. Proseguiamo con Pagliaro, sempre “Piano di rigenerazione post Xylella – Sblocco espianti e reimpianti in zona infetta”. Assessore Pentassuglia?
Speaker : PAGLIARO.
Eccoci qua…
Speaker : PRESIDENTE.
La sta illustrando?
Speaker : PAGLIARO.
Molto velocemente.
Non so se ci sono stati degli aggiornamenti, questa è una interrogazione che abbiamo voluto fare a novembre. Abbiamo aggiornato un po’ la situazione; mi sembra che ancora i famosi 40 milioni di euro di contributi previsti dal decreto del 6 marzo 2020 siano fermi perché non sono state ancora predisposte le graduatorie, sino ad ora non sono state ancora pubblicate.
Lei ci ha detto e ripetuto che gli uffici hanno fatto tutto il dovuto, che i ritardi dipendono da Roma. Abbiamo spinto anche per quanto possibile, tramite alcuni parlamentari, anche su Roma, ma mi sembra un po’ assurdo che non si riescano a fare dei passi avanti, che siamo fermi nella palude della burocrazia e che non si riesca a sbloccare questa situazione.
Ad ottobre scorso è stata pubblicata sul Bollettino della Regione Puglia l’ultima graduatoria per le domande singole. A febbraio era stata già pubblicata l’altra graduatoria, quella per le domande collettive, ma l’istruttoria di queste domande, che è stata affidata all’ARIF, ci risulta ancora che sia molto in ritardo.
Le rinnovo quindi la mia domanda: a che punto siamo con i reimpianti, quanto ancora dovranno aspettare i nostri agricoltori, che hanno perso tutto il loro patrimonio olivicolo e che devono essere aiutati per rimettere in piedi la loro attività e la loro vita distrutta da questo flagello della Xylella? Grazie, assessore.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, assessore.
Speaker : PENTASSUGLIA, assessore all’agricoltura.
Grazie, Presidente.
Noi ci siamo sentiti a novembre e ho dato la comunicazione che il 18 agosto abbiamo avuto il decreto firmato alla Corte dei conti per l’utilizzo delle risorse. A settembre abbiamo dato mandato ad ARIF, con gli atti ufficiali, di assegnazione delle risorse, e i 40 milioni – che sono la prima dotazione finanziaria, perché le domande del quesito sono due – non fanno scorrere l’intera graduatoria perché abbiamo avuto domande per 222 milioni di euro. Vale il lavoro che stiamo facendo da tempo sul Ministero, di riaccreditare risorse o di rimodularle, come io ho chiesto in diversi incontri, di altre misure che non sono utilizzabili in Puglia o di risorse residuali di altre misure, perché abbiamo dei residui da alcuni articoli dello stesso decreto interministeriale, salvo il fatto di aver chiesto i famosi 700 milioni per completare almeno l’area salentina in termini concreti.
Ad oggi, non c’è stata alcuna risposta ufficiale da parte del Governo, ci sono interlocuzioni, la questione si è aggravata con la guerra e quindi stiamo facendo provvedimenti straordinari.
Per andare al merito, a novembre vi avevo detto che stavamo lavorando. Con determina n. 62 del 10 novembre, n. 72 del 12 dicembre, n. 85 del 4 dicembre del Servizio fitosanitario regionale e con nota della sezione dell’Osservatorio sono state pubblicate le ammissibilità di 25 domande collettive e con le determine nn.17 e 18 del 24 febbraio e 11 marzo sono stati approvati gli esiti dell’istruttoria tecnico-amministrativa.
Con determina dell’8 marzo n. 116 sono stati pagati 148 beneficiari di domande di adesione, per un totale di 1.799.720 euro.
Stiamo per concederli – dato a ieri mattina – ad altri 300 beneficiari, per i quali stiamo aspettando solo l’esito dei controlli della certificazione DURC, sulla quale con le agricole la settimana scorsa ho chiesto alla Sezione regionale dell’INPS di velocizzare le procedure, perché in alcuni casi, data la difficoltà per le aziende negli ultimi due anni e anche i provvedimenti di Roma, del Governo, che davano il 50 per cento di abbuono sui contributi previdenziali, non avendoli pagati in macchina esce un DURC irregolare, del quale non possiamo rilasciare il pagamento se non viene sistemata, ma è un fatto tra azienda e INPS.
Con il lavoro fatto a ieri mattina, siamo a quasi 8 milioni di euro di pagamenti per le aziende sui 40, perché da novembre abbiamo fatto questo lavoro nei numeri delle aziende che vi ho detto e nei pagamenti fino a ieri mattina.
La fase istruttoria sta andando avanti, c’è una buona relazione tra i tecnici di ARIF e i tecnici delle aziende, perché abbiamo avuto, come tutte le novità, le procedure date a settembre e avviate a ottobre, quindi la fase di settaggio, perché abbiamo fatto un programma ex novo per la gestione di queste pratiche, e questi sono i dati ufficiali a ieri mattina. Quindi, stiamo andando avanti, seppur chiedendo altre risorse perché si possa scorrere concretamente… C’è una grande risposta del territorio, ma vi devo dire c’è anche una grande attenzione, dal punto di vista internazionale, sulla questione dei reimpianti e quindi della diversificazione, che è un tema che poi, come Governo regionale, metteremo a disposizione nel Salento. Io chiederò a maggioranza e opposizione, quindi al Consiglio regionale, di farsi interprete di questo lavoro che presenteremo alla sede di Lecce, insieme al distretto, in maniera tale che sia coordinato tra le diverse autorizzazioni che servono nell’ambito dell’endoprocedimento, tra i Comuni, la Regione, i diversi uffici della Regione, l’Autorità di bacino e anche le Sovrintendenze, per quelli che sono i terreni che ricadono in aree a vincolo. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, assessore.
Prego, Presidente Pagliaro.
Speaker : PAGLIARO.
Ringrazio l’assessore. Se si potesse velocizzare quanto più è possibile, perché su 40 solo 8 sembrerebbero già assegnati, ce ne sono 32 ancora in attesa, e poi azioni di pressing a tutti i livelli per provare ad avere più risorse. La situazione è molto complicata, è chiaro che bisogna lavorare tutti, anche per pensare a nuove cultivar, e lei sa che noi ci stiamo muovendo anche in questa direzione. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Bene. Adesso procediamo sulla legge e poi riprendiamo le interrogazioni.
Preciso, per chi non c’era ovviamente in Conferenza dei Capigruppo, che è stata avanzata con le cinque firme ed accolta dalla Conferenza dei Capigruppo la richiesta di procedere all’esame e al voto sul disegno di legge di provenienza della Giunta rispetto alle aliquote, per adeguamento alla norma nazionale. Si tratta di una norma tributaria, quindi è richiesta, da Statuto e da Regolamento, la maggioranza qualificata di 26 consiglieri.
Chiamo quindi all’esame la legge di cui vi ho parlato “Adeguamento della disciplina dell’imposta sul reddito delle persone fisiche ai sensi dei commi 2, lettera a), e 5 dell’articolo 1 della legge 30 dicembre 2021, n. 234 (Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2022 e bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024)”, determinazione delle maggiorazioni all’aliquota base.
Prego l’assessore Piemontese di intervenire. La relazione è del Presidente Amati. Era solo per farle accendere il video.
Prego, consigliere Gabellone, intanto intervenga lei.
Speaker : GABELLONE.
Grazie, Presidente.
Sicuramente non mi sono mai sottratto e non mi sottrarrò alla discussione, però la invito a tener conto che noi siamo impegnati in Consiglio con interrogazioni e altro. È un argomento che può essere sicuramente un argomento urgente, è stata inserita sulla piattaforma, ma se siamo impegnati a seguire i lavori del Consiglio diventa complicato fare una cosa e l’altra. Quindi, quantomeno mi permetto di chiedere la copia, in modo da poterla esaminare con maggiore attenzione. Questo per rendere consapevoli tutti noi della possibilità di dare l’apporto per migliorare, per aderire in maniera convinta alle proposte sicuramente importanti.
Speaker : PRESIDENTE.
Certo, abbiamo fatto avere una copia al consigliere Caroli, gliela facciamo avere subito. Nel frattempo, magari, proprio perché voi ve la possiate guardare, diamo la parola all’assessore Piemontese, che così illustra il disegno di legge.
Prego, assessore.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore al bilancio.
Grazie, Presidente. Ma il Presidente Amati non interviene? La dà per letta?
Speaker : PRESIDENTE.
Sì.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore al bilancio.
Questa legge è una norma dovuta perché, a seguito della riformulazione da parte del legislatore nazionale degli scaglioni di reddito. Per aver sostituito i cinque scaglioni con quattro scaglioni, quindi, c’è la necessità da parte della Regione Puglia di rideterminare e di uniformare, naturalmente, l’addizionale IRPEF regionale alla normativa statale. Siamo quindi tenuti ad adeguarci al quadro normativo statale delineato. Questo ha carattere d’urgenza, perché deve farsi entro e non oltre il 31. Ringrazio naturalmente sia tutti i colleghi, quindi tutte le forze, tutti i Gruppi, per aver dato l’assenso rispetto alle cinque firme.
Ora, per uniformare tutto ciò, noi abbiamo tenuto, come criterio base, quello di non aumentare la pressione fiscale, cioè di mantenere inalterata la pressione fiscale generale della Regione Puglia. Ricordo, come ho detto ieri in Commissione bilancio, che la Regione Puglia è una delle Regioni con la più bassa pressione fiscale in Italia (se non ricordo male, credo sia la seconda o la terza dopo il Veneto). Il gettito di entrata tributaria quindi è rimasto inalterato, c’è una minore entrata di 60.000 euro, sostanzialmente immutata, quindi non si aumenta la pressione fiscale.
Ora, nel ribaltamento delle addizionali delle aliquote dal vecchio schema sui cinque scaglioni al nuovo schema sui quattro scaglioni, noi abbiamo voluto seguire un principio di ordine generale. A noi cioè sembrava non equo che un cittadino pugliese che ha un reddito, ai fini dell’IRPEF, di 28.100-28.200 euro, dovesse avere un’addizionale IRPEF inferiore rispetto a chi, ad esempio, guadagna quanto guadagniamo noi (100.000 euro all’anno circa) solo dello 0,01 per cento, ragion per cui abbiamo per quella fascia... perché lo schema sarebbe stato questo nell’adeguamento tecnico, avremmo avuto 0,1 fino a 15.000, 0,2 15.000-28.000, e la differenza 28.000-50.000 e oltre i 50.000 sarebbe stata 0,48-0,49, cioè sostanzialmente identica, quindi uno che guadagnava 28.100 euro avrebbe avuto la stessa addizionale (una differenza dello 0,01) rispetto a chi guadagna 100.000 euro.
Per questa ragione noi abbiamo abbassato a 0,40 per la fascia di cittadini e di contribuenti che hanno un reddito da 28.000 a 50.000 euro, e incrementato a 0,62 per coloro i quali guadagnano oltre 50.000 euro, sempre però non aumentando complessivamente il terzo fiscale.
Questo ci è parso un principio di maggiore equità, una dinamica che rispetta il principio di progressività e quindi su questo abbiamo aumentato ad una platea di oltre 326.000 contribuenti che guadagnano meno l’addizionale IRPEF, e si è di poco aumentato per una platea di 75.000 contribuenti che guadagnano di più. Credo che questo sia un principio di giustizia, di equità, di progressività, e per questa ragione, naturalmente, abbiamo richiesto di approvare la legge.
Ieri in Commissione lo abbiamo fatto in maniera molto approfondita, abbiamo dato anche i numeri, perché, come è noto, qui parliamo di un’addizionale rispetto alla quota prestabilita, che è dell’1,23 per cento. Noi potremmo di molto incrementare la nostra addizionale, ma non lo abbiamo mai fatto. Da quando ci siamo insediati, con il nostro Governo, da sette anni a questa parte abbiamo sempre detto che non avremmo mai aumentato l’addizionale, quindi questo è un principio che abbiamo mantenuto.
Ho concluso, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Sì, assessore e Vicepresidente. Grazie.
Ci sono altri interventi? Ha chiesto di intervenire il consigliere Gabellone. Prego, ne ha facoltà.
Già fatto? Vicepresidente De Leonardis, prego.
Speaker : DE LEONARDIS.
Grazie, Presidente.
Siamo qui oggi a discutere del cosiddetto “adeguamento” degli scaglioni dell’IRPEF alla normativa statale. In buona sostanza, che è successo, che succede? La normativa statale ha ridefinito gli scaglioni IRPEF, perché questo Governo nazionale vuole andare verso una riduzione delle imposte; quindi il Governo in carica ha rimodulato queste aliquote per andare a ridurre le imposte e ha ridotto gli scaglioni a quattro. Di conseguenza, anche la Regione Puglia, così come tutte le Regioni, entro il 31 marzo deve adeguarsi a questa riduzione delle imposte.
Ma entriamo un po’ più nel merito su quello che stiamo oggi a discutere. Di fatto, è prevista per legge nazionale una percentuale dell’IRPEF che va comunque a favore delle Regioni e questa percentuale è definita in maniera fissa, pari all’1,23 per cento, quindi la Regione Puglia ha diritto ad avere dallo Stato l’1,23 per cento di addizionale IRPEF. A questa addizionale, nel caso in cui servissero delle ulteriori risorse, la Regione può aggiungere altre imposte, e di questo stiamo parlando oggi, cioè di quanto la Regione Puglia va a mettere le mani nelle tasche dei cittadini, ulteriormente rispetto alle risorse previste dalla legge.
C’è stata questa rimodulazione da parte della Regione che ha deciso di prendere ulteriori somme. Quindi, non si parla di riduzione delle tasse, ma di aggravio delle tasse, perché la Regione Puglia prenderà dai cittadini pugliesi, con questa norma, 70 milioni di euro. Per fare che cosa? Questo vi chiederete in quest’Aula. Per pagare i 10-15 consulenti a gogò che il Presidente Emiliano ha fatto? È il famoso sistema Emiliano: tu vieni da me e io do una poltrona a te e un lauto stipendio. Quindi, per questo questi 70 milioni di euro dei cittadini vengono utilizzati. Semmai, prendo un consigliere che non si è ricandidato o non è stato rieletto e lo metto nel consiglio di amministrazione “x”, a un altro gli do una prebenda mensile di 2.500 euro al mese, a un altro gli faccio fare l’assessore esterno. Trovo il modo di piazzare tutti quelli che mi hanno sostenuto oppure tutti quelli che passano con me con i soldi dei pugliesi, con questi 70 milioni di euro.
Certo, non fa solo questo, perché non c’è stata e non c’è una buona amministrazione. Abbiamo visto lo sforzo che il Presidente Amati, assieme a qualche altro consigliere, ha dovuto fare perché la Giunta sta pensando ad altro per andare a ridurre la spesa farmaceutica, perché le Aziende ospedaliere, le ASL, gli ospedali non sono in grado di controllare queste spese. Allora, poiché il Governo regionale è fermo, c’è il Consiglio che parte per sistemare queste cose, perché il Governo non se ne sta occupando e non se ne occupa.
Ma ha avuto la capacità e l’abilità, il nostro Presidente Emiliano, di dare degli incarichi anche per aziende che non ci sono, per la ASL Zero, non so se ricordate, poi quella ASL che ci doveva essere per i Dipartimenti, la ASL di Taranto. Cioè, si danno delle prebende, dei soldi, sempre a carico dei pugliesi, con delle tasse, quando noi potremmo sicuramente lasciare più soldi nelle tasche dei pugliesi. Sarebbero certamente più contenti. Penso direbbero: io non voglio dare questi soldi a un consulente che tu ti scegli e fai quello che vuoi, ma vorrei che restassero nelle mie tasche. Così come non vorrei spendere delle risorse per aziende che non esistono. Vorrei che il consiglio di amministrazione di Acquedotto Pugliese non ci fosse, ma ci fosse un amministratore unico. Vorrei che le Agenzie venissero tutte eliminate e tornasse in capo agli Assessorati quello che fanno queste Agenzie. Vorrei che i Consorzi di bonifica non fossero stati commissariati, così avrebbero potuto emettere le cartelle esattoriali e non avremmo dovuto pagare oltre 200 milioni di euro, soldi dei pugliesi, a favore di questi Consorzi di bonifica. E a questa cattiva amministrazione fatta da questo Governo regionale non basta questo. Lo dico qua all’ex assessore al bilancio di qualche anno fa: la Regione Puglia ha ripreso a indebitarsi. Nell’ultimo bilancio scorso ha dato la possibilità di andare ad accendere anche 200 milioni di euro di mutuo, e via dicendo.
Quanto agli interessi su questi mutui, chi li deve pagare? Le tasche dei pugliesi, caro Palese, m nonostante tutto il lavoro che è stato fatto da te in passato, quindi, per andare a ridurre le spese, per andare a fare i mutui, nonostante tutta una serie di operazioni per ridurre la spesa corrente. Questo Governo regionale, oramai dal 2015, ci ha fatto credere, con la legge sulla partecipazione che ci sarebbe stata, per esempio, una condivisione da parte dei pugliesi di ogni questione presente, e sta invece mettendo continuamente le mani nelle tasche di tutti i cittadini pugliesi, dando prebende ad ognuno.
Se – per dire – qualche consigliere di noi volesse passare dall’altra parte, potrebbe avere anche lui qualche prebenda per sé o per qualche persona da nominare.
Noi quindi siamo qui a dire una cosa: non è vero che state riducendo le tasse, anzi, state mettendo le mani nelle tasche dei pugliesi, togliendogli altri 70 milioni di euro oltre quelli già dovuti per legge, che sembrerebbe poca cosa, ma di fatto così non è. Una Regione virtuosa, infatti questo non lo farebbe.
Noi quindi chiediamo a voi non di mettere, con questa legge che volete approvare oggi, 70 milioni di euro di tasse, ma di avere il coraggio di fare una variazione di bilancio, cancellando tutte queste agenzie inutili, questi sprechi continui di soldi che fa questo Governo regionale, facendo una variazione di bilancio, quindi non mettendo le mani nelle tasche dei pugliesi per 70 milioni di euro e cancellando questa spesa improduttiva, che non porta assolutamente a niente, se non a farsi qualche amico che poi in campagna elettorale, al momento elettorale, al momento di bisogno, voterà.
È un atto di coraggio, quindi, quello che vi chiediamo: non approvare questa norma.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente De Leonardis. Prego, Presidente Bellomo.
Speaker : BELLOMO.
Grazie, Presidente.
Il tema qui oggi non è la ricalibrazione di quelle che sono le aliquote per fasce di reddito, sulle quali, analizzando, si deve essere l’accordo. Non credo infatti che ci sia nessuno che possa dire che chi guadagna meno deve pagare di più, e chi guadagna di più deve pagare di meno.
Ricalibrarle quindi credo che sia una cosa giusta e sacrosanta. Ma questo è lo specchio per le allodole, perché il tema è non come ricalibrare le aliquote, il problema è l’aliquota, e non dice esattamente il vero il nostro Assessore al Bilancio nel momento in cui dice che la Puglia è una delle Regioni che hanno una pressione fiscale minore.
Fa confusione, perché ha uno dei gettiti fiscali minori, perché il gettito fiscale in realtà incide sui redditi, quindi, se noi lo vediamo in termini assoluti, abbiamo un gettito fiscale minore (il quartultimo in Italia), ma, se lo vediamo invece come percentuali delle aliquote, è tra i più alti in Italia, quindi il problema non è la legge di oggi, su cui si deve essere d’accordo, il problema è che va messa mano alle aliquote che gravano sui cittadini pugliesi, e su questo non si può essere d’accordo.
Le manovre di bilancio che ci sono state avrebbero dovuto ridurre la pressione fiscale in termini percentuali, e poi questa minore aliquota andava ridistribuita secondo i calcoli meritori di questa legge.
In virtù di questo, quindi, anticipo il mio voto di astensione, perché si è d’accordo su questa legge, sulla ridistribuzione, ma non si è d’accordo sull’aliquota, che invece è tra le più elevate in Italia, non ricordo se la quarta o quinta in tutto il territorio nazionale.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Bellomo.
Prego, Presidente Pagliaro, ha chiesto di intervenire.
Speaker : PAGLIARO.
Sì, cambio postazione, perché questa non sta funzionando, quindi una mozione d’ordine per i tecnici, c’è anche questo probabilmente.
Io non voglio fare populismo, però è chiaro e evidente a tutti che con questa legge si vanno a toccare le fasce di reddito più alte con aumenti minimi, ma qui si tratta fondamentalmente di una scelta politica, e su questo aspetto non posso che dare ragione ai colleghi di Fratelli d’Italia, questa poteva e doveva essere la volta buona per conservare solo l’aliquota fissa e abolire l’addizionale, da cui la Regione Puglia ricava ben 70 milioni di euro.
La maggioranza si traveste da Robin Hood e toglie ai ricchi per dare ai poveri, ma in realtà questa è una misura che colpisce il ceto medio e non i veri ricchi, quel ceto medio che tiene in piedi il sistema produttivo di questa Regione.
La domanda che dall’altra parte ci viene posta ogni volta che la minoranza avanza una proposta che comporta una minore entrata è sempre la stessa: dove recuperiamo queste somme? Allora, come si fa in ogni famiglia quando si deve decidere a cosa rinunciare per far quadrare entrate e uscite, io dico: individuino i tanti sprechi, le tante voci di spese superflue che lievitano continuamente in questa Regione, e si cominci a tagliare quelle. Quanti soldi vengono spesi a pioggia per iniziative di cui non si capisce la vera utilità; quante consulenze pagate a peso d’oro si potrebbero evitare? Si cominci a tagliare quelle e vedrete che i conti torneranno e non ci sarà più bisogno – cosa che ci auguriamo avvenga prima o poi – di chiedere un’addizionale ai cittadini pugliesi, che di tutto hanno bisogno meno che si continui a mettergli le mani in tasca. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Pagliaro.
Prego, Presidente Tutolo, ha chiesto di intervenire. Ne ha facoltà.
Speaker : TUTOLO.
Grazie, Presidente.
Semplicemente per capire. Probabilmente avrò capito male, quindi chiedo lumi all’assessore e al Presidente della Commissione. Mi sembra di aver capito che intanto questa esigenza nasce da un obbligo di una normativa nazionale che ci impone di diminuire le aliquote da cinque a quattro, quindi è un atto dovuto. Nella rimodulazione, mi sembra di capire anche che il gettito per la Regione è invariato, quindi non abbiamo un gettito maggiore. Ho capito bene? Sennò non ho capito granché. Da questo si evince che… Guardate che quando ho sentito che mettevo le mani nelle tasche dei pugliesi, ho detto: io le mie ce l’ho qua e se ce le ha messe qualcuno ce le ha messe tanto tempo fa, perché in questo caso non c’è un aumento di gettito. È una rimodulazione e mi sembra di capire che anche quella metafora su Robin Hood probabilmente è anche azzeccata. È ovvio che lo 0,8 di diminuzione a chi ha un reddito fino a 15.000 rispetto all’aumento minimo, se non ricordo male sono 46 euro all’anno per chi ha un reddito maggiore di 50.000 euro, non mi pare che ci mandiamo sul lastrico. Io credo che sia anche da quel punto di vista corretta. Certo, forse sarebbe stato – ma questo forse era impossibile tecnicamente – meglio fare l’esercizio più strano del mondo nella rimodulazione per cercare di far uscire tutto invariato. Era impossibile, altrimenti quello era l’esercizio più tranquillo, più facile anche da fare. Ma era impossibile. Quindi, onestamente è antipatico che si dica che si stanno mettendo le mani ora nelle tasche dei pugliesi. È da una vita che si mettono le mani nelle tasche dei pugliesi. Vogliamo parlare di questo? Bene. Ma oggi scoprire che c’è questa manovra, 70 milioni, quei 70 milioni… Perché io avevo capito che è come se da questa manovra noi prendessimo 70 milioni in più. No, non è così. Non prendiamo un euro in più. Ci sono quei 70 milioni di spesa libera, come se fosse per un Comune di spesa corrente, che si potrebbero, secondo voi, destinare meglio, e su questo ognuno di noi potrebbe fare l’esercizio più opportuno sui tagli da individuare, ma non capisco che c’entra con l’ordine del giorno di oggi, dove c’è un banale adempimento di legge e, quindi, una rimodulazione delle tariffe o, meglio, una diminuzione da cinque a quattro, lasciando grossomodo invariato per tutti, tranne che in diminuzione per la fascia più bassa e in aumento di 46 euro all’anno per quella medio-alta. Non mi pare di vedere nessuna cosa assurda che è stata fatta. Non c’è una volontà politica di aumentare alcunché. Si tratta di una banale rimodulazione.
Vogliamo fare un esercizio, ripeto, un Consiglio su quelle che sono le opportunità di spesa? Facciamolo. Siamo tutti quanti propensi e felici di farlo. Però, non credo che bisognasse aspettare oggi per fare un ragionamento del genere.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Tutolo.
Adesso, se non ci sono altri interventi, diamo la parola all’assessore Piemontese. Prego, assessore… Aspetti un attimo, assessore, se non le dispiace, vorrebbe intervenire il Presidente Amati… Collega Zullo, non capisco. Che cosa succede?
Prego, Presidente Amati.
Speaker : AMATI.
Signor Presidente e colleghi, il collega Zullo vuole intervenire dopo di me, perché abbiamo già fatto le prove generali sull’argomento ieri sera, durante una trasmissione televisiva. Quindi, ovviamente io che sono garbato ed educato gli do questa possibilità, poi eventualmente mi riservo una replica.
Io sono garbato ed educato nei confronti… È giusto, ha ragione: io che sono galante, gli do questa possibilità, è vero.
La questione è semplice nel suo tecnicismo, e ampiamente populista nelle sue valutazioni politiche. Dal punto di vista tecnico, abbiamo un’addizionale IRPEF che genera 520 milioni, li ha generati finora, li genererà dopo l’approvazione di questa legge. Di questi 520 milioni, 450 vanno a determinare il Fondo sanitario (sono una parte del fondo sanitario regionale) per finanziare i LEA, una delle voci dei 9 miliardi circa di Fondo sanitario regionale. Poi ce ne sono 68 (circa 70) che invece sono considerati spesa libera. In realtà, tradotto significa il bilancio autonomo. Avete presente quando facciamo la sessione di bilancio e presentiamo gli emendamenti? Ebbene, esattamente quelli. Quelli sono i fondi che noi allochiamo durante la sessione di bilancio.
Cosa è accaduto l’ha detto già il collega Tutolo – lo hanno detto prima l’assessore Piemontese, poi il collega Tutolo –: da cinque fasce di reddito a quattro fasce di reddito, perché questo prevede la legge regionale.
Nella rimodulazione che cosa è stato deciso? È stato deciso che quello che viene tolto per le fasce di reddito inferiori venga attribuito, venga richiesto alla fascia di reddito da 50.000 euro in su, punto. Questa è la questione tecnica.
A questo punto si apre una discussione politica. I colleghi che sono intervenuti, ovviamente, caro collega Tutolo, hanno utilizzato parole grosse tipo “le mani in tasca”, ovviamente nella speranza che comunicativamente possa essere veicolato il loro messaggio, perché la comunicazione è fatta anche di parole grosse. Quindi, “mani in tasca”, ma in tanti modi si potrebbero usare questi espedienti comunicativi.
Lei dice giustamente: non abbiamo messo mani in tasca a nessuno perché 520 milioni erano e 520 milioni sono. Naturalmente, siccome bisognava decidere a chi chiedere nella rimodulazione, la Giunta decide di chiederlo a chi più ha, cioè alla fascia di reddito superiore a 50.000, e viene come incremento 40 euro all’anno in più, quindi non ci sono mani in tasca, non c’è nulla di tutto questo.
Però – qui parte la questione politica –, cari colleghi, sapete quando mettiamo le mani in tasca? Ci capita di mettere le mani quando la nostra scarsa capacità (la nostra, di tutti, anche la mia) di guardare lontano ci porta a presentare emendamenti o norme che non tengono conto del fatto che i soldi si prendono dalle tasche dei cittadini, dalle tasse, e vi farò tre esempi per intenderci, poi è chiaro che magari il collega Zullo, che interverrà fra un attimo, dirà “no, ma il problema sono le nomine di Emiliano” per aprire la disputa politica con il Governo regionale, e lo capisco, va benissimo, io non interverrò sul punto perché questo è un punto della disputa politica, quindi, collega Zullo, se la solleverà, se la regoli con il Presidente Emiliano e con la Giunta, non mi coinvolga.
Lo dico soltanto perché non mi deve coinvolgere, lo abbiamo già fatto ieri sera... il collega Zullo ci ha riflettuto e nell’intervento che verrà non proporrà l’argomento che mi ha proposto ieri sera, qualora dovesse proporlo, dico subito non mi coinvolga, si regoli la disputa con il Presidente Emiliano.
Se sto dalla vostra o non sto dalla vostra sono questioni di manovrismo politico, e anche queste ve le appalto, perché francamente non voglio passare una vita noiosa a discutere dei posizionamenti politici, mi piace di più parlare del merito, quindi non mi tenga presente. Vedete? Non vuol farmi fare gli esempi, perché gli esempi colpiscono tutti e colpiscono anche i colleghi della minoranza, quindi il collega Zullo, che è uomo accorto ed intelligente, adesso sta provando a farmi sviare, ovviamente non considera il fatto che da questo punto di vista, a Dio piacendo, non perdo il filo.
Vi faccio due esempi, uno lo abbiamo trattato di recente, la spesa farmaceutica. Sulla spesa farmaceutica noi veniamo in Consiglio e diciamo che dobbiamo dare una stretta, perché di quei 240 milioni, siccome la metà, in un ragionamento contabile complesso, va sul bilancio autonomo, noi quelle risorse, siccome le prendiamo dalle tasche dei cittadini, non sopportiamo questa extra spesa in termini di farmaceutica.
I colleghi dell’opposizione, durante quel Consiglio, a parte il loro voto di astensione, ritenendo che quella è una legge che serve per applicare un’altra legge – tutto politicismo – i colleghi si astengono. Invece, in realtà, quello è il momento in cui si parla di addizionale IRPEF, proprio quello era uno di quei momenti.
Secondo esempio. Ora, io mi aspetto che quando si fa il bilancio qualcuno dica: guardate che noi abbiamo degli extra LEA, e l’assessore Palese questo se lo ricorda, perché lui ha fatto l’amministratore diciamo “importante” nei tempi in cui non eravamo in piano di rientro. A quei tempi si finanziavano gli extra LEA, cioè si decidevano gli extra LEA. Noi abbiamo degli extra LEA nel nostro bilancio che ammontano a più di 30 milioni di euro e siccome sono vecchi non si possono più togliere, perché sono vecchi. Poi nella prossima occasione vi farò l’elenco degli extra LEA. Naturalmente, siccome il piano di rientro era fondato – su cosa? Tu ti impegni a rientrare, al di là delle singole voci di spesa – nessuno si è mai occupato degli extra LEA. Ora che vi dirò, quando ve lo dirò, quando la nostra Commissione si occuperà di questo argomento – e preannuncio che ci occuperemo di questo argomento – vi farò vedere l’elenco degli extra LEA, ma in sede di bilancio non c’è mai un emendamento che dica “togliamo gli extra LEA”. Molto spesso non sono nemmeno questioni di assistenza diretta, ma servivano a mantenere anche un assetto di potere quando la sanità pre-piano di riordino così si determinava. C’erano ampi momenti in cui si determinava così, ma nessuno presenta un emendamento per dire che se togliamo un extra LEA recuperiamo risorse e potremmo ridurre l’addizionale IRPEF. No, nulla. In quel momento in cui non ci accorgiamo di questo, quello è il momento in cui mettiamo le mani nelle tasche dei cittadini.
Vi farò il terzo esempio. Questo è più semplice, facile facile. Mi perdonerà l’assessore Pentassuglia, perché su questo siamo in polemica, però, siccome lui sa che su questo ho una linea, ho la mia idea e non ci posso rinunciare, da questo punto di vista credo di meritare il vostro rispetto. Il Presidente del Consiglio regionale ogni anno chiama al voto, “dichiaro aperta la votazione sull’emendamento di Amati che chiede di abrogare l’articolo del finanziamento sui Consorzi di bonifica”. Si apre la votazione, sul tabellone appaiono le lucine di quest’Aula e ce n’è soltanto una rossa. Questo me lo potete riconoscere: soltanto una è rossa. E il Presidente annuncia: l’emendamento è respinto. Non una della maggioranza, uno come noi, come dice il collega Zullo, più la minoranza. No, no. Uno solo, uno solo! Ritenendo, e lo posso ritenere, come voi lo ritenete 364 giorni all’anno, perché in quella giornata tutti riteniamo che siano utilissimi i contributi ai Consorzi di bonifica, nei restanti 364 giorni dell’anno tutti i colleghi consiglieri regionali girano per la regione e partecipano a riunioni dove si contestano i Consorzi di bonifica, e partecipiamo anche con una certa determinazione, con una certa voglia di innovare, però per 364 giorni all’anno. Il giorno in cui si può decidere di togliere l’addizionale IRPEF per coloro i quali hanno una fascia di reddito minore a 15.000 euro, perché vi faccio osservare che il gettito dei cittadini con reddito minore a 15.000 euro fa 20 milioni di euro, e se voi sommate i 13 milioni in media dei Consorzi di bonifica, più per esempio l’emendamento presentato dal collega De Leonardis al bilancio… Io me ne sono accorto, che pensate! L’emendamento che riguardava i due Consorzi della provincia di Foggia, che sembrava di per sé quasi un atto di generosità perché non c’era stato il problema dell’acqua, era un provvedimento – non entro nel merito – che generava denaro, soldi. Allora, se voi mettete insieme, per esempio, l’argomento dei Consorzi di bonifica e il contributo annuale, quello che contestiamo tutti 364 giorni all’anno, tutti lo contestiamo all’unanimità, salvo quel giorno del Consiglio regionale, e qui si può venire e dire: presentiamo un emendamento per eliminare l’addizionale IRPEF a carico dei cittadini con un reddito inferiore a 15.000 euro. Questa è la sostanza di una decisione politica che tiene conto delle persone, perché se non c’è questa sostanza riqualificare la spesa… E non voglio fare Quintino Sella, però occorre mettere in fila qualche numero. Noi abbiamo soltanto lo spazio per fare polemica politica. Io dirò “togliamo i consigli di amministrazione” e avrò messo l’asticella a dieci centimetri; poi, un altro collega che non sopporterà di vedere me con l’asticella a dieci centimetri, dirà “togliamo le agenzie”; poi ce ne sarà un altro che dirà “togliamo agenzie e consigli di amministrazione”. Poi ce ne sarà uno, il più bravo di tutti, che dirà “signor Presidente, togliamo l’indennità dei consiglieri regionali”, perché pure questo argomento potrebbe essere introdotto. E quello avrà portato l’asticella in alto.
Nella scorsa legislatura l’avrebbe fatto il collega Casili, probabilmente. Adesso, in questa, no, perché il mondo è completamente cambiato. In realtà, devo dire la verità, il collega Casili non l’avrebbe fatto; la collega Laricchia invece l’avrebbe fatto certamente.
Ma alla fine non avremmo raggiunto nessun risultato. Quando si vuole intervenire sulla spesa, si prendono decisioni dolorose – è vero, assessore Palese? –, e le decisioni dolorose sono non quelle che fanno dispetto al politico di turno, ma quelle che vanno a scardinare sistemi di potere su cui la finanza pubblica è ancora oggi poggiata; quelle che vanno a finanziare situazioni di privilegio che potevano avere un minimo di ragionevolezza quindici anni fa, ma che oggi non hanno alcuna ragionevolezza, come vedremo nelle prossime settimane, quando discuteremo, o meglio, quando prenderemo atto degli extra LEA.
Ecco perché io voto a favore del provvedimento: perché opportunamente la Giunta regionale ha deciso di rimodulare e aggiungere alla fascia reddituale con più di 50.000 euro. E a chi doveva aggiungere? A chi più ha, che è un problema di libertà, non è un problema di sinistra, ma è un problema di libertà: si va da chi più ha, è ovvio, lo approvo. Avvertendo però che dopo che sarà finita questa partita di polemica politica – per provocarvi tra voi, voi e Emiliano, Emiliano e voi, fate voi, questa è materia che io non pratico con particolare profitto – resterà un fatto: che noi sprechiamo tante risorse quando ci applichiamo al bilancio, e in quel momento non ci viene mai in mente – mai in mente – che in quel modo si mettono le mani nelle tasche delle persone.
Che questa sia l’occasione per farci ripensare, e che magari, la prossima volta, su quel tabellone sui Consorzi di bonifica ci siano almeno altri quattro o cinque pulsanti rossi. Questo almeno potrebbe essere una soddisfazione. Nel frattempo, vedo che ha ripreso la postazione anche il collega De Leonardis, quindi è pronta anche la postazione di guerra, di battaglia. Anche il collega De Leonardis, quindi sicuramente parlerete di consigli di amministrazione, di nomine, parlerete di tutto questo, però io che non interverrò più sull’argomento – non interverrò più sull’argomento – voglio lasciare soltanto il messaggio che le mani nelle tasche dei cittadini non si mettono quando si ha il coraggio di togliere di mezzo una spesa improduttiva, ingiusta, che va ad alimentare tanti micro-interessi nella microfisica del potere o nella microfisica del presunto appuntamento elettorale, non considerando che ogni euro preso così null’altro è che una goccia del sudore delle persone, che attraverso il lavoro si trasforma in tassazione. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Amati.
Presidente Zullo, tocca a lei.
Speaker : ZULLO.
Grazie, Presidente, mi dà l’occasione di ringraziare Amati. Lo ringrazio perché Amati pensa che siamo in contrapposizione, ma in realtà – lui dice “appaltatemi, non appaltatemi” – io ti sento mio. Ti sento mio perché condivido tante di quelle parole che hai pronunciato. Hai parlato di sistema di potere, cioè la tassazione e lo spreco mantengono i sistemi di potere. De Leonardis ha detto: c’è un sistema di potere quando si fanno delle nomine per mantenere il potere? A questa domanda dovremmo rispondere. C’è un sistema Emiliano che compra e vende da una parte e dall’altra con il bilancio regionale, per mantenere il suo sistema di potere? Io rispondo sì.
Amati dice che tante risorse vengono sprecate – è quello che ha detto De Leonardis, tante risorse vengono sprecate – e poi elenca tre argomenti sui quali io interverrò. E dice ancora: ogni euro di un cittadino è frutto di sangue e di sudore che non può essere vilipeso con la tassazione. Allora, quando De Leonardis parla dell’euro, dello stipendio, dell’indennità che si dà a un consulente politico, senza capire qual è l’apporto che il consulente politico ha dato al bene della collettività o alla crescita della Puglia, dice qualcosa di diverso, De Leonardis? O quando si dà un euro a un Vicecapo di gabinetto, figura mai esistita in Puglia, che viene immessa nel nostro sistema perché uno non supera il vaglio elettorale e deve trovare una collocazione, deve pur mangiare, ma mangia sull’euro che nasce dal sudore e dal sangue dei cittadini attraverso la tassazione. E quando viene a dire “ci sono tanti extra LEA che io vi farò vedere”, ma perché quell’emendamento di eliminazione degli extra LEA in quindici anni che siamo in Consiglio non l’hai mai presentato? Ce ne saremmo accorti. Ma perché non l’hai mai presentato? Così come hai presentato l’emendamento dei Consorzi di bonifica.
Ritorniamo alla spesa farmaceutica. Guardate, l’altra volta a quattrocchi avrei dovuto dire al collega Tutolo che, quando a volte si parla in un certo modo, si offendono delle professionalità e delle esperienze. Collega Tutolo, io dicevo che non funzionerà e lei, collega Tutolo, diceva “ma Zullo cos’è, Nostradamus?”. Allora, ascolta, collega Tutolo: tu fai il tuo mestiere. Se tu mi dici che i biscotti, per poterli confezionare, ci vuole una temperatura a 200 gradi, io non posso dire che fai Nostradamus. Evidentemente la tua esperienza, il tuo lavoro ti porta ad aver capito che per cuocere i biscotti bisogna fare così. Se io vi dico una cosa del genere è perché per anni ho lavorato sul campo, ho insegnato nelle università su certi argomenti. E non è che noi dicevamo che non va bene il monitoraggio. Il problema è che va fatta tutta una serie di attività per poter arrivare a un risultato. D’altronde, è disdicevole che voi arrivate oggi a capire che abbiamo sforato di 200 milioni di euro la spesa farmaceutica.
Veniamo ai Consorzi di bonifica, perché si collega al discorso della spesa farmaceutica. Noi non è che ci asteniamo sui Consorzi di bonifica, collega Amati, perché vogliamo tutelare qualcuno, o non vogliamo tutelare gli sprechi, oppure non pensiamo che quelli siano degli sprechi, ma è perché responsabilmente noi facciamo una valutazione tra i pro e i contro di quello che succede dentro e fuori questo emendamento che lei presenta, perché dentro questo emendamento, se viene approvato, noi capiamo quali possono essere i guai per la Puglia, che possono essere maggiori, ben maggiori di quelli che noi rappresentiamo con un emendamento. Ma cosa viene meno nei Consorzi di bonifica, che noi abbiamo sempre richiesto?
Noi vi abbiamo richiesto le riforme strutturali. Noi vi abbiamo chiesto riforme strutturali dei Consorzi di bonifica per finirla con questa storia, ogni anno in bilancio, di mettere delle poste improduttive, per la vostra incapacità di procedere con delle riforme strutturali, e non solo nei Consorzi di bonifica.
Quando voi venite, per la spesa farmaceutica, con un percorso a valle, senza aver capito quello che bisogna fare a monte, significa che non siete capaci di fare riforme strutturali, attività strutturali, a 360 gradi. Non siete capaci di prendere un problema e analizzarlo dalla A alla Z: questa è la vostra incapacità.
Ma vado oltre. Noi dobbiamo affrontare il problema dei piani di zona: quanti soldi vanno nei piani di zona, e non capiamo come sono spesi, se non per produrre clientela? Per venire al discorso delle mani nelle tasche dei pugliesi, le mani nelle tasche dei pugliesi, caro Tutolo, voi, la vostra parte politica, ce le avete da tempo, perché l’addizionale regionale nasce dopo il 2005, Palese mi è testimone, eravamo insieme in Consiglio regionale. A ottobre 2005 noi abbiamo approvato il consuntivo degli anni precedenti, con un avanzo di amministrazione in sanità di 1,5 – Rocco, mi sbaglio? – 1,34… 9 milioni? Mi sono sbagliato di poco: 9 milioni.
Noi abbiamo certificato quello, perché? Perché c’era una oculatezza nella spesa che portava a considerare che con l’entrata in vigore delle norme sul federalismo fiscale, i disavanzi della sanità li avremmo coperti con la tassazione.
Nella Giunta Vendola cosa è successo? Sforamento del patto di stabilità, disavanzo nella sanità, addizionali. Voi quindi, le state mettendo, le mani, e le tenete nelle tasche dei pugliesi, da tempo. Quello che a me dispiace… Amati, noi ci troviamo… Guardi, le parole che lei ha detto (spreco, eccetera), io le condivido, le sento mie. La vedevo quasi al mio posto, a parlare.
Quello che a me dispiace è che non riuscite a comprendere il pungolo di un’opposizione, a comprendere l’opposizione su che cosa vi vuole impegnare. L’opposizione vi vuole impegnare su un dato: è vero che questo è un provvedimento tecnico. Il Governo ha riqualificato gli scaglioni della tassazione, da cinque li ha portati a quattro. Ovviamente noi l’addizionale dovevamo rapportarla a quattro e non più a cinque. È vero tutto questo, è vero ed è giusto che siano stati più penalizzati i redditi superiori ai 50.000 euro piuttosto che i redditi inferiori. Bene, è giusto, ma la proposizione dell’opposizione è ben altra. È quella di dire: scusate, se noi abbiamo dei consulenti politici che vengono pagati… Qualcuno dice “toglietevi lo stipendio”, e va bene, ce lo togliamo lo stipendio, però ai consulenti politici nessuno dice “toglietegli lo stipendio”, perché hanno timore di imbattersi nell’ira di Emiliano. Io mi sarei aspettato prima di tutto togliamo gli stipendi ai consulenti politici, prima di tutto togliamo lo stipendio al vice capo di gabinetto, prima di tutto togliamo lo stipendio a chi è stato creato commissario di isole che non ci sono: azienda di Taranto, dove uno viene nominato perché minaccia di candidarsi alle elezioni contro Melucci; l’altro viene nominato perché perde una poltrona a Lecce e purtroppo una poltrona non si nega a nessuno nel sistema Emiliano. Io mi sarei aspettato: guardate, eliminiamo prima quegli stipendi e poi eliminiamo anche i nostri. E invece no, i nostri li eliminiamo, ma quelli, siccome sono funzionali a un sistema che è quello Emiliano, Amati non ha il coraggio… Perché dice “ditelo voi”, ma devi avere il coraggio di dirlo, di dirlo, perché in questo caso non ci puoi lasciare da soli. Stai con noi in tutto, ma quando devi parlare contro questo sistema Emiliano, ti rifugi, nel senso che è polemica politica, chiacchiere. Chiacchiere, perché dentro quei 60.000 euro c’è quell’euro in più del sudore e del sangue dei cittadini pugliesi che con la tassazione pagano quello stipendio di cui non conosciamo nulla. È questo l’impegno, la proposizione che non riuscite a cogliere, e ce ne dispiace. Ci fa piacere tutta la sua attività – la stiamo accompagnando – nella Commissione bilancio, di un’analisi dei costi, però il problema è un altro, è non capire qual è la situazione, oggi cosa dovremmo fare. Oggi noi dovremmo guardare, soprattutto in tempi in cui diventa tutto molto difficile, prima il Covid, oggi la guerra, a quello che è possibile fare per razionalizzare e qualificare la spesa pubblica in questa nostra Regione, fuori dalle clientele, fuori da un sistema di potere, fuori da una incapacità di procedere a riforme strutturali, e non a quella che, invece, è la vostra capacità solo di intervenire sulle emergenze, quando ormai tutto è irreparabile. Ed evidentemente sulle emergenze, quando è irreparabile, chiamate anche l’opposizione a farsi un esame di coscienza se essere distruttivi e, quindi, continuare a rendere ancora più irreparabile l’irreparabilità che avete creato, oppure ad astenersi in alcune occasioni per poter mettere un freno all’irreparabilità che voi create. Questo è il dato. E il dato, guardate, non è in un voto. Voi voterete favorevolmente e noi voteremo – lo dico fin d’ora – negativamente, contro questo provvedimento. Ma il dato non è nel voto, il dato è nel percorso, nel percorso futuro rispetto al percorso passato. Da quando sono state aggiunte le addizionali, Governo Vendola, ad oggi c’è stata un’attività di razionalizzazione o solo un’attività di mantenimento di queste tasse, tasse che incidono sull’euro che è sangue e sudore del cittadino? No, c’è stata solo una vostra capacità di mantenimento, nessun tentativo di ridurre nemmeno di un euro, nemmeno di quell’euro del sangue e del sudore del cittadino. Allora, è il percorso.
Siamo convinti, tutti quanti, che dobbiamo stare insieme, metterci intorno a un tavolo e capire come si può migliorare, razionalizzare, qualificare questa spesa? Siamo convinti, tutti quanti, che dobbiamo dire che, se sono stati finanziati degli extra LEA, quali effetti hanno prodotto? Siamo convinti, tutti quanti, nel dire che, se è stato nominato un Vicecapo di gabinetto, qual è il lavoro che ha compiuto? Se è stato nominato un consulente politico, che cosa ha fatto per la collettività? Siamo convinti o no? Allora, se siamo convinti, noi ci siamo, e ci siamo al di là del voto contrario, perché proprio ci viene da dentro di votare contro. Ma noi ci siamo, se siete convinti di iniziare un percorso che porti a capire che non è più possibile mantenere le mani nelle tasche dei pugliesi da tempo, mantenere le mani nelle tasche dei pugliesi da tempo, predando quell’euro dei pugliesi che è, per come dite voi, su cui io concordo, sangue e sudore. Questo è. Ora non finisce qua. Non finisce qua non una guerra, perché è una parola che non ci appartiene. Il nostro è un fare politica appassionato, una difesa appassionata di quelli che sono i nostri princìpi, dei nostri valori, di quello in cui crediamo.
D’altronde, con la forza dei numeri che voi avete noi perdiamo sempre. Però qualcuno ci ha insegnato, ci ha lasciato un messaggio. Noi non combattiamo perché sappiamo di dover vincere. Combattiamo per affermare quello in cui crediamo, e noi affermiamo, in quest’Aula, che crediamo che questa Regione stia mantenendo ancora le mani nelle tasche dei pugliesi per predare quell’euro di sangue e di sudore, da tempo. E crediamo che siamo di fronte a una maggioranza di governo a guida Emiliano, che in sette anni non ha avuto la capacità di procedere a riforme strutturali, che quindi ci portano a ogni seduta di bilancio, a mettere delle toppe, e a metterci una mano sulla coscienza, per capire se i Consorzi di bonifica li devono pagare i dipendenti oppure no. Né riforme strutturali, quindi, né valutazioni di quelli che sono gli sprechi, né una lotta concreta sulla quale, leggo in questi giorni, si sta svegliando tutto il PD, ma non si sveglia Amati.
Tutto il PD si sta svegliando, per una lotta concreta a un sistema di potere che è fatto di clientela, che viene camuffato da civismo, e che come oggi tutti si accorgono, dal vostro Presidente nazionale, Letta, non è altro che un trasformismo fatto di opportunismo e fatto di uno scambio di poltrone che porta comunque a un aggravio, a uno spreco della capacità di spesa di questa nostra Regione.
Per finire, per concludere: noi ci siamo, a metterci intorno a un tavolo, che questo tavolo sia la Commissione bilancio, o sia altro tavolo, ci siamo a valutare voce per voce di spesa per capire dove è possibile qualificarla, dove è possibile razionalizzarla, dove è possibile efficientarla.
Guardate: noi non siamo quelli che dicono “non dobbiamo tassare”; è pure possibile che ci siano i 70 milioni di euro in più; ma se abbiamo la possibilità di qualificare e razionalizzare la spesa e investire 70 milioni di euro in più per rispondere ad altri bisogni dei cittadini pugliesi ai quali oggi non riusciamo a rispondere, noi ci siamo pure, non ci scandalizziamo. Quello che noi chiediamo è qualificazione e razionalizzazione della spesa, verifica degli effetti che questa spesa determina, se gli effetti sono funzionali al mantenimento di un sistema clientelare o se sono funzionali a soddisfare i bisogni della collettività pugliese e alla crescita della collettività pugliese e del nostro territorio. Ecco, Amati, in questo senso io ti sento mio; non con il senso della proprietà, sia chiaro, mio nel senso della condivisione dei pensieri. Ma se questa condivisione di pensieri deve essere solo di parte, cioè sta bene quando ci intendiamo contro tutto il mondo astrattamente, ma non sta bene quando ci intendiamo sull’artefice di questi sprechi, cioè il Presidente Emiliano, perché hai paura di pronunciarti contro il tuo Presidente Emiliano, allora lì non ci siamo. Non ci siamo e in quel momento – scusami, non è mancanza di galanteria, penso di essere galante quanto te – però non posso sentirti mio.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Zullo.
Presidente Tutolo, lei è già intervenuto. Per replica rispetto all’assessore?
Speaker : TUTOLO.
Semplicemente per dire che non avevo alcuna intenzione, ovviamente, di offendere il collega Zullo apostrofandolo come Nostradamus. Niente, in quel momento mi è venuto quel termine semplicemente perché, rispetto a un provvedimento che io ritengo che a consuntivo possa dare qualche risultato – e spero che lo darà – essere così netto, così deciso sul bollarlo come inutile e che non produrrà nulla, onestamente qualcosa di diverso non mi è venuto. Alla fine, è chiaro che io sono pronto a chiedere scusa all’intero Consiglio, lo dicevo già l’altra volta, nel caso in cui non dovesse aver prodotto nulla a rendiconto quella norma quella legge. Avrei chiesto scusa di cosa? Di aver tediato per un’oretta, un’oretta e mezza la pazienza dei consiglieri? Ma abbiamo provato, insieme al collega Amati, a dare almeno una sforbiciata a quella che, sì, è una spesa assolutamente improduttiva e in alcuni casi forse anche ingiustificata, quella sì che è una spesa che viene… Ecco, lì ci sono le mani nelle tasche dei pugliesi, e quelle somme però vengono rimesse nelle tasche delle case farmaceutiche. Bene, a me è dispiaciuto prendere atto che voi non avete votato quella norma, perché evidentemente non vi convinceva quel tipo di approccio, di sistema, di modo di affrontarlo. Bene, ne proponete un altro, lo migliorate, e invece no, niente. Resterà lettera morta. Di sicuro – lo ripeto – noi ci abbiamo messo tutte le buone intenzioni.
Ora vi dico che personalmente io non sarò mai contrario a dei tagli di spesa improduttiva. Se verrete in Consiglio regionale con delle proposte strutturali, il mio voto, se mi convince, lo vedrete assolutamente. Ma, attenzione, quello che è ancora più importante, ripeto, di strutturale, è sulle spese di centinaia di milioni di euro, roba che io neanche immaginavo, non che non conoscevo, ammetto la mia totale ignoranza, io non immaginavo che noi spendevamo 250 milioni di euro in più, non immaginavo che si facevano delle gare e c’era chi andava ancora a comprare al di fuori delle gare, così come non immaginavo… Ahimè, è una mia ignoranza. Facevo altro, non mi competeva. Però, mi par di capire che qui più o meno di veterani ce ne stanno e questi argomenti non sono mai stati affrontati, come se non fossero dei problemi reali.
Oggi ci rendiamo conto che a voi dà fastidio e voterete “no”, ma a cosa, in definitiva? A un provvedimento che non aumenterà di un centesimo il gettito, quindi non aumenterà di un centesimo la tassazione generale, che diminuirà la tassazione per coloro che guadagnano fino a 15.000 euro, quindi la diminuisce per quelli, e che la aumenterà di 40 euro all’anno per quelli che guadagnano più di 50.000 euro all’anno, compresi noi. Certamente non sarà il motivo perché ci tolgono pure a noi 40 euro, ma non mi pare che funzioni bene. Poi, il giorno che verrete in Aula con dei provvedimenti che decidono dei tagli strutturali, è lì che vedremo chi li vota e chi non li vota, chi ha paura di qualcuno e chi non ha paura di nessuno. Io sono convinto che qua dentro di persone che hanno paura non ce ne stanno, perché io non ne conosco di persone che hanno paura. E questo probabilmente è molto più offensivo del termine “Nostradamus” che in maniera simpatica, pensavo…
Chiedo scusa al consigliere Zullo: da ora in poi non la paragonerò… Cercherò, perché io non scrivo. Non userò termini che possano essere equivocati, lungi da me voler offendere il collega.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, Presidente De Leonardis.
Speaker : DE LEONARDIS.
Brevissimo intervento, grazie Presidente.
È chiaro che volevo fare un rimprovero “dolce” al collega Perrini. Voi mi chiederete perché voglia fare questo rimprovero al collega Perrini.
Renato, tu hai fatto, qualche tempo fa, un intervento in Aula, quando il Presidente Emiliano era collegato da fuori, dicendo che purtroppo il collega Amati veniva sempre maltrattato, che era maltrattato dal Presidente Emiliano, trascurato, che non c’erano rapporti, non c’erano situazioni… Evidentemente, questo tuo intervento dei frutti li ha portati, perché il Presidente Amati parte lancia in resta, oggi, a difesa del Presidente Emiliano. Lo devo rimproverare, perché Fabiano lo sentivamo più nostro, vicino a noi. Oggi, questa difesa a tutto tondo del Governo regionale qualche dubbio me lo fa venire, Renato… Incarichi no, per amor di Dio, non parliamo di queste cose.
Io non volevo intervenire, poi però abbiamo parlato di spesa farmaceutica, in relazione a quella proposta di legge, bella, bellissima, che veramente dovrebbe portare un risparmio di 270 milioni, ma per il payback parliamo di 140 milioni per la Regione Puglia, assessore, di bilancio autonomo: 140 milioni.
Ora mi chiedo: perché in quella proposta di legge non avete fatto una variazione in diminuzione del bilancio regionale? Con quella proposta di legge, con quelle risorse risparmiate da quella legge approvata dal Consiglio regionale, oggi potremmo togliere le addizionali. Ma se evidentemente voi non volete votare come noi contro questa riforma, voi stessi non credete alla legge che avete approvato una settimana fa. Se quella legge dovesse portare i risparmi che voi credete, non ci sarebbe bisogno infatti di avere le addizionali regionali di cui oggi stiamo parlando perché quella legge secondo voi dovrebbe portare risparmi per 200 milioni di euro. Questo è quello che avete votato. E noi non l’abbiamo votata – consigliere Tutolo, noi stiamo qua da qualche anno, lei no – perché non crediamo all’efficacia di quella norma.
Una volta fu approvata da quest’Aula una proposta di legge che diceva che se tutti gli infermieri che erano addetti al ruolo amministrativo i direttori generali non li avessero riportati nel ruolo di sanitario che compete a loro decadevano automaticamente. Automaticamente. Non ho visto nessun direttore generale che è decaduto. Hanno avuto il premio di risultato, come al solito. Quindi, se facciamo delle cose, non sempre le facciamo per motivi politici, ma molto spesso le facciamo anche perché conosciamo il mondo con cui ci rapportiamo.
Diamo oggi una ipotesi. Se lei, consigliere Tutolo, ritiene che quella norma avrà la sua efficacia, voti contro, voti come noi sulle addizionali, perché i 70 milioni di euro che andremo a prendere in più, messi autonomamente dalla Regione Puglia, lo spiego io, non servirebbero, perché quella legge di fatto azzera la spesa. Amati si sta smentendo, dopo aver detto che non sarebbe più intervenuto. E chiudo questa questione. Per quanto riguarda i Consorzi di bonifica, la posizione la conoscete. Io sono sempre stato contro il commissariamento, ma se la Regione li ha commissariati deve trovare pure il modo di sopravvivere il personale a cui abbiamo negato la possibilità di avere lo stipendio. Non solo, sono contrario a regalare all’Acquedotto pugliese tutto quello che in questi anni gli agricoltori pugliesi, con le proprie forze, hanno messo su con le proprie risorse. I Consorzi, se gestiti bene come sono gestiti alcuni, vanno avanti. Non mi vergogno di aver firmato un emendamento (non due, uno era previsto dalla norma, Presidente Amati) a favore dei Consorzi di bonifica del Gargano.
Per quanto riguarda le riforme strutturali, lei ci chiede – vuole fare la parte della maggioranza e dell’opposizione – di fare l’emendamento al bilancio sugli extra LEA. Ma noi siamo qua per fare opposizione, perché se i pugliesi avessero voluto che fossimo andati al Governo certamente l’avremmo fatto. Non è che dobbiamo giocare più parti nella commedia, noi abbiamo un ruolo e a quel ruolo ci atteniamo. Facciamo opposizione e siamo qui convintamente a dire che questo modo di governare la Puglia non ci piace, questo sistema Emiliano non ci piace. Possiamo dirlo o non possiamo dirlo? Possiamo dire che non vogliamo che vengano presi 70 milioni di euro dalle tasche dei cittadini pugliesi, in più? Perché di questo parliamo, collega Tutolo, perché la legge dice l’1,23 per cento, come previsto dallo Stato. Se tu poi non sei capace di governare con quello che è previsto dallo Stato, devi tassare i cittadini, e oggi è quello che voi state facendo.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente De Leonardis.
La parola al Presidente Amati. Consigliere Tutolo, non può più intervenire. Prego.
Speaker : AMATI.
Presidente, ovviamente avevo detto che non sarei intervenuto sul chiacchiericcio politico, anche perché è evidente a tutti che di questo passo fra un po’ resterò l’unico oppositore in questo Consiglio regionale, perché le performance non sono propriamente degli oppositori e anche gli avvicendamenti. Quindi, chiusa parentesi, su questo un po’ di pudore forse sarebbe opportuno per evitare chiacchiericci inutili.
Intervengo, invece, per ripristinare la verità storica e giuridica. L’addizionale IRPEF è all’1,23 per cento minimo e nessuno può toglierla. È prevista da una legge dello Stato: 1,23 per cento. Il gettito nostro è dell’1,23 per cento. Va bene? Okay? È chiaro? Le Regioni possono portarla fino al 3,33 per cento e in Puglia sta al minimo. Quindi, quando si interviene senza approfondire gli argomenti, dicendo “aboliamo” o “togliamo”, ovviamente questo serve soltanto alla polemicuccia politica, ma non alla sostanza dell’amministrazione pubblica.
Inoltre, ho sentito dire che l’addizionale IRPEF fu istituita in questa Regione nel 2005. Peggio, l’addizionale IRPEF io pensavo che il 2005 fosse un gesto di generosità. Peggio. E ora vi dico perché. L’addizionale IRPEF nel nostro Paese viene istituita dall’articolo 50 della legge 15 dicembre 1997. Entra in vigore… Mi faccia dire, collega Zullo. Mentre lei parlava, io occupavo il tempo a fare queste verifiche giuridiche perché, come avevo promesso, non mi sarei occupato delle altre questioni su cui non sono specialista.
Entra quindi dal 1998. In realtà, viene legata, negli anni successivi, ad una questione, il disavanzo sanitario. Con legge del 30 dicembre 2004 – Vendola non c’entra ancora – l’articolo 1, commi 174 e 180 prevedono l’applicazione al massimo dell’addizionale IRPEF in caso di mancata adozione del provvedimento di copertura del disavanzo. La Puglia, cioè, nel 2004 è in disavanzo, non so se è chiaro; nel 2004 è in disavanzo.
La legge successiva del 27 dicembre 2006, legge n. 296 – e in questo vi può aiutare l’assessore Palese, per ricordarvelo, soltanto per memoria, anche perché io lo conosco da anni ed è persona, da questo punto di vista, ineccepibile, anche in termini di verità – l’articolo 1, comma 796, prevede la misura massima durante la vigenza del piano di rientro. Questi sono gli elementi normativi. Che cosa significa tradotto nella storia politica? Che quel Vendola che avete evocato come responsabile, in realtà si ritrova in una condizione di disavanzo e di obbligo ad approvare un piano di rientro. Se non era in carica, Vendola, come glielo potete attribuire? È come dire, che so, che la responsabilità della seconda guerra mondiale sia di un ragazzo nato nel 1960: è un problema di cronologia.
Si interviene, allora, con l’addizionale al massimo perché c’è una condizione di disavanzo. E da lì, tutta la storia successiva: la Regione cioè è in piano di rientro, poi in piano operativo, e via via, con gli allentamenti – e qui vi può aiutare l’assessore Pentassuglia, a ricordare, perché è stato un protagonista degli allentamenti per il raggiungimento degli obiettivi del rientro – si sono operate riduzioni dell’addizionale IRPEF. Questo è il quadro normativo e questo è il quadro cronologico. Io sono intervenuto soltanto per apportare questo elemento di verità giuridica e storica, così come ho promesso. Non ho violato la promessa, è su tutti gli elementi a corredo di politicismo disinformato che io ho deciso di non parlare, non sulle questioni di carattere giuridico, tecnico, economico, di tasse a carico delle persone, su cui ovviamente, se sento qualcosa che non quadra, è evidente che decido di intervenire. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, Presidente Amati.
Vi prego, però, di essere estremamente sintetici, perché siamo al terzo intervento. Lo stesso per lei, Presidente Zullo, però lei è al secondo.
Speaker : ZULLO.
Presidente, siccome la cronologia è cronologia, il collega Amati parla della cronologia delle leggi e io, siccome faccio politica, leggo un comunicato del 31 maggio 2011, perché si sappia: «Vendola aumenta le tasse in Puglia. 100 milioni dall’IRPEF. Aumento dopo le elezioni. I sindacati (non il centrodestra): forte dissenso. PD (il suo partito): una doccia fredda. “Purtroppo non abbiamo nessuna possibilità di coprire questa cifra con ulteriori risorse del bilancio autonomo, e quindi non c’era altra soluzione che azionare la leva dell’addizionale IRPEF, cioè l’addizionale regionale, oltre quella prevista per legge dallo Stato” lo afferma in una nota l’assessore regionale pugliese al bilancio Michele Pelillo, annunciando che è stata accolta dal Ministero la proposta della Regione Puglia di modulare l’addizionale IRPEF applicando lo 0,3 per i contribuenti con reddito fino a 28.000 euro e lo 0,5 per coloro che hanno un reddito superiore».
Queste non sono parole mie, ma parole di Vendola, parole dell’assessore dell’epoca Pelillo, dissenso dei sindacati, doccia fredda del PD. Le docce fredde per Amati, forse, non fanno testo. Io ricordo – poi l’assessore Palese è intervenuto – che nell’ottobre 2005 è stato approvato un consuntivo che certificava un avanzo di amministrazione nella sanità e nel bilancio regionale. Questo ricordo. E ricordo che nel 2011, per poter sopperire ai disavanzi sanitari in applicazione delle norme del federalismo fiscale, fu aumentata non solo l’addizionale IRPEF, fu aumentata l’IRAP, furono aumentate le accise sulla benzina e tutto il resto. Ora venire a dire che non mettono le mani nelle tasche dei cittadini quando li mettono dal 2011, per me veramente non è solo non cronologia, è falsità, e contro la falsità noi dobbiamo, comunque, sostenere le nostre verità.
Speaker : PRESIDENTE.
Ha chiesto di intervenire l’assessore Palese. Prego.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Grazie, Presidente.
Ho chiesto di intervenire perché…
Speaker : PRESIDENTE.
Assessore, solo un secondo, per capire. Consigliere Ventola, aveva chiesto di intervenire?
Speaker : VENTOLA.
Sì, Presidente. L’avevo pure scritto in chat. Comunque attendo, senza problemi.
Speaker : PRESIDENTE.
Okay. Grazie. Le chiedo scusa, non avevo visto in tempo.
Prego, assessore.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
L’argomento è di estrema importanza. Siccome qui ci sono state varie versioni rispetto alla situazione della ricostruzione di un percorso di verità, io, avendo vissuto ed essendo anche stato direttamente coinvolto in situazioni di decisioni che riguardano la tassazione regionale e le addizionali regionali, c’è un punto di partenza molto chiaro, che riguarda la fine, nel 1999-2000, della possibilità da parte dello Stato di intervenire, con varie forme, con mutui, trasferimenti diretti e quant’altro, per il ripiano delle perdite in sanità del sistema sanitario regionale e complessivo in tutto il Paese. E si introdusse l’obbligatorietà, in caso di presenza di disavanzi, di copertura da parte delle Regioni dei disavanzi o attraverso la tassazione o attraverso risorse proprie del bilancio autonomo, contestuale alla perdita del vincolo di destinazione del Fondo sanitario nazionale e regionale, elemento non di poco conto, perché a quel punto non più spesa vincolata, ma spesa che rientrava nel bilancio ordinario della Regione. Quando si sforava, quindi, era una linea con “negativo” che poteva essere essenzialmente coperta.
In questo senso, quindi, la prima volta che c’è stata l’addizionale IRPEF nella nostra regione, fu fatta con la legge n. 28 del 2000. La legge n. 28 del 2000 era una variazione di bilancio con cui la Regione, rispetto al trasferimento che avveniva da parte dello Stato per la copertura del Servizio sanitario regionale, aveva una perdita di 1.137 miliardi di vecchie lire all’anno. Attenzione: parliamo di un sistema veramente fuori controllo, 1.137 miliardi di vecchie lire all’anno.
Ci fu quindi un intervento robusto, con la legge n. 28 del 2000, un intervento che innescò l’aumento dello 0,50 dell’IRPEF, con una dotazione finanziaria di 100 miliardi di vecchie lire messe a disposizione dal bilancio autonomo a copertura del disavanzo e una serie di altri interventi di razionalizzazione. In particolare, il più efficace di tutti fu il blocco dell’acquisizione di beni e servizi durevoli e non, da parte dell’ASL, senza la necessaria preventiva autorizzazione alla spesa da parte della Giunta regionale. L’intervento di quella norma produsse un beneficio incredibile dal punto di vista del contenimento della spesa.
Poi, nel prosieguo, quell’aliquota fu ridotta nel 2002 allo 0,30, nel 2003 allo 0,20; e nel 2005, per l’anno 2005 fu azzerata.
Quando nell’agosto del 2005 la Giunta regionale dell’epoca, con la maggioranza dell’epoca, varò una variazione di bilancio, quella maggioranza, quella Giunta sancì che il contesto della spesa sanitaria nella nostra Regione al 31 dicembre 2004 aveva consolidato un avanzo di 9,34 milioni di euro, provvedimento fatto dalla maggioranza e dalla Giunta Vendola.
Che cosa accadde dopo? Dopo accadde una cosa abbastanza conosciuta non solo dagli addetti ai lavori, dal sistema. Esercizio finanziario del 2006, ma sulle scorte del 2005, la nostra Regione non rispetta il Patto di stabilità. A questo punto scattano tutte le norme che sono state richiamate poco fa così bene dal Presidente Amati, che sono delle norme nazionali obbligatorie, attenzione. Sono norme nazionali obbligatorie, dove c’è un minimo e dove la Regione ha la possibilità solo di aumentarle, di aumentarle ancora di più. Ora, non lo ripeto da questo punto di vista, ma non ci fu solo il problema IRPEF, ci fu pure il problema dell’IRAP, aumentata quasi all’1 per cento e modulata, quello sulla benzina, dove per fortuna fu eliminata, quella sullo smaltimento dei rifiuti e un euro per ricetta come ticket.
Ora, il contesto onestamente è questo rispetto alla verità storica che si è determinata in riferimento a questi aspetti e a questo tipo di situazione. Oggi, Presidente Amati, ho una grande preoccupazione, che è la preoccupazione di tutti, ed è che noi siamo diminuiti come abitanti. Siccome siamo diminuiti come abitanti, il fondo sanitario, che è quello più grosso, che è quello più consistente, che rappresenta l’80 per cento circa (numero più, numero meno) all’interno dei bilanci di tutte le Regioni, è parametrato anche al numero degli abitanti. Attenzione, stanno accadendo nel prosieguo anche delle inversioni di natura politica e geopolitica all’interno del nostro Paese non di poco conto. Fino al 31 dicembre del 1995, il Fondo sanitario nazionale veniva ripartito tra le Regioni per quota capitaria. La prima legge Prodi del Governo del 1996 (Rosy Bindi era Ministro della salute) introduce una modifica all’interno del riparto, cioè il comma 34 dell’articolo 1 della legge del 1996, che provoca una modifica: vanno a determinare la distribuzione del Fondo sanitario nazionale dalla quota capitaria alla quota cosiddetta “pesata”. Astutamente le Regioni del nord, che sono meglio organizzate anche dal punto di vista politico, indipendentemente dalla loro appartenenza politica, fanno cartello, e lo fecero allora, e fecero un cartello tale che diede prevalenza alla popolazione anziana, che con il dato che aveva più consumi, che aveva bisogno di più prestazioni e quant’altro rispetto alla quota capitaria sostanzialmente portò a un dato finale che la nostra regione, a parità di abitanti rispetto ad altre regioni, più o meno ebbe un trasferimento di circa 400 miliardi di vecchie lire in meno.
Ora c’è che cosa sta succedendo? Che col passare del tempo stanno cercando di raddrizzare un po’ questa impostazione, in senso inverso. Le Regioni del nord, sempre con un cartello unico, stanno valorizzando l’incremento notevole che loro hanno di popolazione e la diminuzione della nostra popolazione. Noi siamo scesi al di sotto di 4 milioni di abitanti, siamo circa 3,9 milioni, e quindi c’è questa preoccupazione. Visto che ne stiamo parlando, e torneremo sicuramente da questo punto di vista, la trasmetto al Consiglio perché noi rischiamo di perdere una fetta importante, non quantizzata, come trasferimento del Fondo sanitario nazionale a quello regionale. Sicuramente ci saranno le dovute trattative all’interno della Conferenza Stato-Regioni con il Governo a salvaguardia dei livelli essenziali di assistenza, e io mi auguro e mi aspetto anche un intervento serio da parte del Governo nel contesto del recupero di queste situazioni e di individuare un metodo di riparto molto più equilibrato e molto più giusto, perché già in questi venti anni si sono creati venti sistemi sanitari diversi, con particolari situazioni di disuguaglianze enormi, che voi conoscete molto meglio di me e che non sto qui a rappresentare. Ma io penso che torneremo, Presidente Amati, sicuramente a parlare di queste situazioni in riferimento a quello che è successo.
Grazie, Presidente, per avermi concesso la parola e per l’attenzione che mi avete dato. L’argomento è veramente delicato, ma troppo, troppo importante, che comunque ci vedrà sicuramente coinvolti, e sarebbe opportuno che il coinvolgimento fosse nella totalità di questo Consiglio, perché questa è una battaglia di civiltà vera ed è una battaglia che noi dobbiamo portare avanti insieme, con la forza e la dignità della Puglia e con la forza e la dignità che il servizio sanitario nazionale che viene istituito e la Costituzione dovrebbero garantire in maniera uniforme le stesse prestazioni, ma a condizione che ci diano la possibilità di giocare la partita per intero, nel senso che noi garantiremo le stesse prestazioni del nord, lo stesso livello delle Regioni del nord, a condizione che ci diano la possibilità di avere gli stessi finanziamenti.
Vi risparmio un elemento che non è di poco conto. Se dovesse continuare, così come continua da tanti anni questo tipo di sistema, addirittura ci sarebbe anche l’ulteriore ingiustizia che con la mobilità passiva, perché loro sono organizzati meglio rispetto all’alta specialità (ma non sto qui a riprendere tutte queste cose), il sud sarebbe poi anche costretto a finanziare, a ulteriormente potenziare i sistemi sanitari delle regioni del nord attraverso i nostri pazienti, che vanno a curarsi lì, all’interno dei loro sistemi sanitari, con un aggravio che da noi oscilla intorno a circa 200 milioni di euro.
Se sommiamo tutte le Regioni del sud, parliamo di una cifra che oscilla tra 1,6 e 1,8 miliardi l’anno, di risorse che vengono assegnate al sud e che poi ritornano al nord perché le prestazioni sanitarie vengono effettuate dalle regioni del nord.
Grazie, Presidente e grazie dell’attenzione.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, assessore.
Condividiamo ovviamente la necessità e l’urgenza di questi interventi, anche rispetto al Governo. Credo di poter dire, a nome di tutto il Consiglio, che se possiamo fare qualche altra cosa noi, più di quello che fate come Giunta, siamo pronti e disponibili a farlo.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Ventola. Prego, ne ha facoltà.
Speaker : VENTOLA.
Grazie, Presidente, buon pomeriggio a tutti e a tutte.
Solo una piccolissima riflessione. Ho sentito parlare, abbiamo sentito e abbiamo letto tantissime dichiarazioni e anche le motivazioni che sottendono a questa rimodulazione. Ora, sia chiaro, le mani in tasca non si mettono nella misura in cui c’è gente che non pagherà nulla, ma c’è gente che pagherà di più. Quindi, in corso d’opera, adeguandosi a quella che è una normativa nazionale, dovendo rimodulare le aliquote, diventando quattro, c’è chi paga di meno, ma c’è chi paga di più. Ora, la riflessione è quindi, comunque, le mani nelle tasche di qualcuno vengono messe.
Detto ciò, questa era l’occasione, però – e me ne rammarico – in questo momento, dovendo intervenire con la rimodulazione delle aliquote, per poter intervenire anche sulla produttività della spesa.
Io quindi la ritengo un’occasione mancata, considerato che la finanziaria è stata approvata a fine dicembre, la Giunta ha avuto tre mesi a disposizione per riqualificare la spesa e invece ha perso un’occasione. Alla fine si è trattato di un mero esercizio formale, di spostare somme da una parte all’altra, entrate da una parte all’altra, quando invece era l’occasione utile per dare un segnale di riqualificazione della spesa.
Questo è un dato di fatto, per il quale personalmente rimango molto dispiaciuto, perché era un’occasione per dare quei piccoli segnali di riqualificazione di spesa e di una tendenza che variava rispetto al percorso storico di questi ultimi 15 anni.
Per questo il mio intervento tende a condividere l’operato del mio Gruppo, quindi mi atterrò anche al voto consequenziale. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Bene, non ci sono altri interventi, quindi possiamo procedere al voto.
Invito tutti… Assessore, non la vediamo.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore al bilancio.
Mi vedete?
Speaker : PRESIDENTE.
Riconosciamo la voce, ma non la vediamo.
Ha chiesto di intervenire?
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore al bilancio.
Assolutamente.
Speaker : PRESIDENTE.
Un attimo solo, assessore. Ha chiesto anche il consigliere Caroli. Vuole ascoltarlo prima?
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore al bilancio.
Guardi, le dico una cosa, intervengo brevissimamente e poi ascolterò il collega Caroli, perché mi devo allontanare. Mi scuserà, chiedo scusa al collega Caroli.
Speaker : PRESIDENTE.
Non si può allontanare, Presidente, dobbiamo votare.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore al bilancio.
Posso intervenire?
Speaker : PRESIDENTE.
Sì, prego.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore al bilancio.
Grazie. Sarò brevissimo e farò pochissime considerazioni. Io non ho memoria storica e non sono nelle condizioni di riepilogare tutti i provvedimenti del passato. Sono in Aula dal 2015, nel 2000 andavo ancora al liceo classico, quindi non ho cognizione precisa di tutto ciò che è avvenuto negli ultimi 22 anni. Ma posso fare alcune valutazioni che non sono solo ed esclusivamente mie.
Il bilancio dell’era Emiliano è un bilancio in salute. Non lo dico io, lo dice la Corte dei conti, lo dice l’agenzia internazionale di rating Moody’s, e lo fa sulla base di molteplici indicatori oggettivi. Poi lo abbiamo detto più volte in Aula e sono pronto a ribadirlo e approfondirlo.
Ai colleghi di Fratelli d’Italia che parlano della cattiva amministrazione di questo Governo, di un bilancio che prima era in salute e oggi non lo è più, quindi capovolgendo la realtà completamente, parlando di indebitamento nel momento in cui oggi, nel 2021, c’è un debito e la Regione Puglia ha inteso utilizzare quei 200 milioni di euro per riqualificare i beni pubblici della nostra regione, a partire dalle strade, dalle piazze, dai luoghi in cui c’è la vita delle persone.
Vorrei dire al collega De Leonardis, lo chieda ai sindaci della Puglia, di destra e di sinistra, lo chieda ai suoi colleghi consiglieri regionali anche di opposizione quante riunioni noi facciamo per sistemare le strade. Lo chieda ai sindaci e ai cittadini di Foggia, di Bari e di Lecce se quelle risposte sono utili per migliorare la qualità della vita dei nostri concittadini oppure se sono insano indebitamento, considerato che noi abbiamo capacità di indebitamento e spazio ulteriore di indebitamento.
Ciò che io dico, da cittadino più che da politico, è che, se il Presidente Emiliano è tutto questo male che loro dipingono, dodici mesi fa i cittadini pugliesi avrebbero votato per loro. Collega, quando voi parlate di cattiva amministrazione, io credo che i cittadini pugliesi non la pensino come voi, perché, riprendendo proprio delle parole vostre, se i pugliesi avessero pensato che eravate voi quelli giusti per governare la Puglia avrebbero votato per voi. Non mi pare che le cose siano andate così. Quindi, io credo che il giudizio dei cittadini sia il giudizio che va rispettato. Va rispettato. Come vanno rispettati i ruoli. Quindi, io comprendo che c’è chi deve fare opposizione e chi fa la maggioranza, e io lo rispetto, però provando a non capovolgere la realtà. Io condivido molte delle cose, quasi tutto ciò che ha detto Fabiano Amati, che è un mio collega, un mio amico personale, che rispetto, condivido quello che ha detto il collega Antonio Tutolo, i quali hanno descritto nel merito questo disegno di legge.
Vorrei dare anche qualche altro numero. Per dire, com’è stato detto, che “ti mettono le mani nelle tasche”, che “noi abbiamo deciso di togliere i soldi ai cittadini”, che “questa è una dinamica…”: queste sono le tabelle ufficiali del Ministero.
Ora, il livello di tassazione, siccome i numeri sono freddi, non possono essere interpretati. Quando io dico che la Puglia è una delle Regioni che ha le aliquote più basse d’Italia, lo dico sulla base delle tabelle – mi dispiace che oggi non posso essere in Aula –: la Puglia ha un’aliquota media dell’1,58 per cento, lo spiegava Amati, 1,23 più l’addizionale; il Lazio del 2,79, il Piemonte del 2,63, il Molise dell’2,37, la Campania del 2,03, la Calabria del 2,03, la Liguria del 2, l’Emilia-Romagna dell’,97, l’Abruzzo dell’1,73, l’Umbria dell’1,62, la Lombardia dell’1,61, la Toscana la stessa cosa… Cioè, tutte Regioni di centrosinistra e di centrodestra hanno una tassazione, un’aliquota media più alta della nostra. Quindi, o sono incapaci tutti, e quindi è incapace Fontana in Lombardia, come […]; altrimenti, significa che stiamo facendo polemica politica. Questo è il dato.
Non è, cioè, che sono cattivi Emiliano e Piemontese in Puglia, che hanno le tasse più basse di quelle della Lombardia, e là sono più bravi, avendo le tasse più alte. Non è così. Questo è il dato oggettivo. Il gettito è un’altra cosa, perché il gettito dipende anche dall’imponibile, quindi l’imponibile non è una valutazione oggettiva.
Queste sono le tabelle del Ministero, quindi non sono io a dirlo. Noi non prendiamo un euro in più dalle tasche dei pugliesi, punto. Abbiamo solo ed esclusivamente stabilito che tra chi guadagna 28.200 euro e chi guadagna 100.000 euro come noi era ingiusto che la differenza fosse dello 0,01 per cento. Questo è, sulla base di un principio di equità e di progressività.
Ho finito, Presidente. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Caroli, prego.
Speaker : CAROLI.
Grazie, Presidente.
Ho ascoltato e ho seguito con molta attenzione il primo intervento del Vicepresidente e assessore al bilancio, così come quelli dei colleghi, che mi hanno anche fatto meglio comprendere quello che è accaduto in questa Regione nell’ultimo ventennio.
Sicuramente si tratta e si discute su una riparametrazione di quelle che sono le aliquote, con un restringimento da cinque a quattro, quindi una rimodulazione delle stesse a seconda degli scaglioni. Non è un problema di tassazione, Vicepresidente. Sono probabilmente d’accordo con lei che l’incidenza nostra è in media con quelle più virtuose e più sensibili tra le Regioni nazionali. Quello che io vorrei farle comprendere, se mi è possibile, mi faccia passare questo termine, è che in questo momento noi, andando ad aumentare in maniera sensibile la tassazione a chi oggi rientra all’interno del parametro 28-50, probabilmente stiamo andando a vessare coloro i quali seguitano ad incalzarci e ci comunicano di non poter più portare avanti le loro imprese. Mi riferisco ai proprietari di pescherecci, mi riferisco ai piccoli padroncini proprietari di aziende di trasporti, che hanno detto chiaramente che non possono più andare avanti.
La mia non è una polemica rispetto a quello che è l’adeguamento che voi avete deciso di fare andando ad alleggerire i redditi bassi rispetto ai redditi alti. Io mi sarei atteso da lei, persona sensibile, persona con un bagaglio di esperienze importanti, che in questo momento desse un segnale differente, quindi la capacità di poter rinunciare a questa tassazione, perché a coloro i quali sono venuti a chiederci grazia noi non possiamo dare giustizia.
Immagini cosa accadrà quando domani mattina a colui il quale è fermo da mesi perché non può mettere in moto il suo autocarro, che ha acquistato perché la transizione ecologica gli ha imposto, comunque sia, lo ha stimolato ad acquistare il camion a metano, con un metano che costava due mesi fa 40 centesimi al litro e oggi costa 2 euro, diremo che la Regione Puglia, anziché venirgli incontro, gli sta aumentando l’addizionale IRPEF. Sono piccoli segnali, ma in questo momento il distacco, la demarcazione che si è creata tra il mondo dell’impresa e quelli che sono gli Enti probabilmente avrebbe bisogno di un collante maggiore. Certo è che l’addizionale IRPEF viene utilizzata per il fondo sanitario, come diceva poc’anzi il collega Amati, e per risorse autonome. Ove e dove, così come sono state rappresentate… Prego? Non ho capito. Le ditte individuali. Mi scusi, ho parlato di ditte individuali. Quante aziende piccole e padroncini, ho detto. Non ho parlato né di società di capitali né di società di persone, ma ho parlato di piccoli padroncini che, ancora oggi, seguitano a tenere, così come probabilmente il proprietario del peschereccio ha la ditta individuale così come il piccolo padroncino… No, mi scusi, abbia pazienza. Siccome lei è stato molto preciso, io le ho detto che c’è chi gestisce le aziende avvalendosi del soggetto giuridico, della società di capitali, di persone, c’è chi seguita a gestirle ancora sotto forma di diritto individuale. Lei dice: sono pazzi. Io le posso rappresentare che ancora ci sono tante persone che, fiduciose e convinte di poter portare avanti il progetto industriale, commerciale o artigianale, rimangono ancora a gestire con grossi rischi come forma di azienda individuale.
Detto questo, io chiedo, come extrema ratio, come ultima possibilità, considerato quello che è stato rappresentato dal collega Amati, ove e dove questi 70 milioni che verranno introitati con l’aliquota aggiuntiva debbano seguitare a essere utilizzati per spese improduttive o, comunque, per spese superflue, di poter riadeguare completamente la tariffazione. Inoltre, ove e dove fosse possibile, chiedo l’impegno da parte del Governo – vedo anche il Presidente – di sapere già da ora dove verranno stanziati questi 70 milioni di euro.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Gabellone, prego.
Speaker : GABELLONE.
Grazie, Presidente.
Mi rivolgo al Consiglio regionale tutto e in particolare, visto che oggi il Presidente Amati è stato richiamato più volte negli interventi, mi rivolgo a lui, salutando il Presidente della Regione e l’assessore al bilancio Piemontese, per immaginare di poter proporre la realizzazione di un percorso che sia un punto di stimolo e di pungolo rispetto alla discussione di oggi.
Oggi c’è un’esigenza dettata dal Governo nazionale, la Regione deve adeguarsi e riperimetrare tutte le aliquote già previste. Sono state fatte delle scelte; il Presidente Zullo, del Gruppo di Fratelli d’Italia, ha detto che sono delle scelte comunque condivisibili. Noi ci aspettavamo un ragionamento di più ampio respiro.
La settimana scorsa il Consiglio regionale ha approvato una legge con cui si prevede la revoca dei direttori generali delle ASL se non viene garantito l’obiettivo prefissato di contenere la spesa farmaceutica. La richiesta che mi permetto di fare qual è? C’è la volontà dell’Amministrazione regionale di voler ragionare su un’ipotesi, a seguito di quel provvedimento legislativo, per esempio, o di altri provvedimenti che possono essere messi in campo in questi mesi? Faccio riferimento all’ultimo perché tra l’altro la maggioranza lo ha difeso e lo ha motivato in maniera puntuale e ferma. C’è la volontà di capire se a seguito di quei risparmi, almeno una parte possono tornare utili per dare un segnale, un messaggio ai pugliesi, di una iniziativa che porti alla riduzione della pressione fiscale?
Questa è una partita che si può aprire, sulla quale si può ragionare. Noi ci aspettavamo che dalla discussione di oggi, più che andarsi a scervellare, a ragionare su quello che è stato, sulla pressione fiscale, riparametrarla, metterla in linea con altre Regioni, si potesse invece ragionare sulla possibilità e sulla volontà della maggioranza di contenere la pressione fiscale. Quindi, a seguito di alcune leggi varate da questo Consiglio, a seguito di questa legge e delle ipotesi di riduzione della spesa, mi aspettavo che si potesse invertire la tendenza o che si potesse far giungere ai cittadini pugliesi il messaggio che la Regione Puglia lavora per ridurre la pressione fiscale.
Questo mi permetto di mettere in campo, per uscire da una discussione che si è dilungata nel tempo e che è importante fare per comprendere tutti insieme se le posizioni dei Gruppi presenti in Consiglio regionale in qualche modo, su questa materia, possono trovare una condivisione, un percorso da poter realizzare insieme.
Fratelli d’Italia su queste posizioni sicuramente non mancherà di dare il proprio contributo positivo in favore dei cittadini pugliesi.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Gabellone.
Bene, adesso andiamo al voto.
Partiamo dall’articolo 1. Presidente De Leonardis, sull’articolo 1, prego.
Speaker : DE LEONARDIS.
Velocemente. Per chiarire, più che altro, perché il collega Amati mi ha detto che io avrei voluto abolire l’aliquota all’1,23 per cento dell’IRPEF.
So benissimo che non è quello di cui stiamo parlando oggi, ma quello di cui stiamo parlando oggi è presente in questo articolo e porta il totale di questo importo a 70 milioni di euro. Ecco, quello che io voglio togliere, e quindi spero che, come io voterò contro a questo articolo, anche la maggioranza venga dietro a questa cosa, è evitare che la Regione Puglia tassi per ulteriori 70 milioni i cittadini della Puglia. Questo, Presidente Amati, è quello a cui mi riferivo. Spero di averlo chiarito in maniera definitiva, quindi se ci sono state delle interruzioni sbagliate non era…
Per il resto ringrazio il Vicepresidente Piemontese, che ha concordato con me sul fatto che lui ha fatto un debito di 200 milioni di euro per tutti i cittadini pugliesi.
Speaker : PRESIDENTE.
Assessore Palese, prego.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Grazie, Presidente. Penso che siano stati ricordati fin troppo bene le caratteristiche e il perché la Giunta regionale e il Consiglio regionale sono stati chiamati a pronunciarsi su questo provvedimento. È stato ricordato da vari colleghi che c’è stata una modifica nella legge di bilancio dello Stato degli scaglioni di alcune tasse, tra cui l’IRPEF. Ora, è fin troppo evidente che, alla luce di questa novità legislativa, è un provvedimento obbligatorio, anche perché nel contesto di questo provvedimento si rispecchia quello che già questo Consiglio regionale ha deciso quando ha approvato il bilancio di previsione del 2022, che ha registrato nelle entrate quel gettito. Adesso si tratta solamente di una mera rimodulazione, a mio avviso condivisibile perché è fatta secondo il rispetto della costituzionalità, in senso progressivo, e quindi il dato importante è quello rispetto esattamente a un provvedimento obbligatorio. Quindi, non è che ci sia granché. Sono legittime le discussioni che ci sono, ma volevo significare che si tratta di provvedimento obbligatorio, di risorse uguali a quelle che sono state iscritte già in entrata nel bilancio 2022, nella scelta degli scaglioni, nel rispetto estremo della Costituzione, dove viene sancita la progressività nel contesto delle tassazioni nei confronti dei cittadini da parte dello Stato.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Possiamo votare l’articolo 1? Sì, perfetto.
La votazione è aperta.
Votiamo da remoto. Ciliento Debora.
Speaker : CILIENTO.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Di Gregorio Vincenzo.
Speaker : DI GREGORIO.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Presidente Emiliano Michele.
Speaker : EMILIANO.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Raffaele Piemontese. Raffaele, devi rimanere collegato. Voto?
Speaker : PIEMONTESE.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Okay.
Ventola Francesco.
Speaker : VENTOLA.
Contrario.
Speaker : PRESIDENTE.
Mazzarano Michele.
Speaker : MAZZARANO.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Deve farsi vedere.
Mazzarano Michele, voto. Michele? Michele Mazzarano. Non sentiamo. Aveva detto sì? Va bene.
Consigliere Mazzarano, non so se mi sente, ma se vuole partecipare alla votazione della norma, si deve fermare e può votare. Grazie.
La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 34, astenuti 1.
Favorevoli 30 (25 più 5) , contrari 10 (9 più 1), astenuti 1, non so se l’ho già detto.
L’articolo 1 è approvato.
Passiamo all’articolo.
La votazione è aperta.
Debora Ciliento.
Speaker : CILIENTO.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Enzo Di Gregorio.
Speaker : DI GREGORIO.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Michele Emiliano.
Speaker : EMILIANO.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Raffaele Piemontese.
Speaker : PIEMONTESE.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Francesco Ventola.
Speaker : VENTOLA.
Contrario.
Speaker : PRESIDENTE.
Michele Mazzarano.
Speaker : MAZZARANO.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
La votazione è chiusa.
Presenti 40 (34 più 6), votanti 39 (33 più 6), un astenuto.
Favorevoli 29 (24 più 5), contrari 10 (9 più 1).
L’articolo 2 è approvato.
Passiamo all’articolo 3 (Norma finanziaria).
La votazione è aperta.
Debora Ciliento.
Speaker : CILIENTO.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Enzo Di Gregorio.
Speaker : DI GREGORIO.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Michele Emiliano.
Speaker : EMILIANO.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Michele Mazzarano.
Speaker : MAZZARANO.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Raffaele Piemontese.
Speaker : PIEMONTESE.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Francesco… Le dispiace, Vicepresidente, se rimane col video?
Francesco Ventola.
Speaker : PIEMONTESE.
Perché?
Speaker : PRESIDENTE.
Perché è previsto che si debba vedere nel video chi vota.
Speaker : PIEMONTESE.
Contrario. Sto, il mio viso si vede.
Speaker : PRESIDENTE.
Sì, però va e viene.
Sei da remoto. La votazione è chiusa.
Presenti 40 (34 più 6), votanti 39 (33 più 6), astenuti 1, favorevoli 30 (25 più 5), contrari 9 (8 più 1).
L’articolo 3 è approvato.
Passiamo all’approvazione della legge nel suo complesso.
Prego, consigliere Tutolo.
Presidente Zullo, le sta lasciando in maniera cavalleresca…
Speaker : ZULLO.
Grazie. Per dichiarazione di voto…
Speaker : PRESIDENTE.
Sulla legge nel suo complesso.
Speaker : ZULLO.
… e per mettere in evidenza, approfittandone, alcune questioni.
Intanto, Presidente, si dia dignità a questo Consiglio. Noi abbiamo delle regole, le regole che si è collegati a distanza per alcune motivazioni. Le regole sono che, quando si è collegati a distanza, si sta seduti sul posto fisso, non si sta in macchina. Noi abbiamo voluto continuare i lavori e non sollevare queste eccezioni per senso di responsabilità, comprendendo il valore di questo provvedimento sul piano istituzionale.
Peraltro, è stato fatto uno sgarbo istituzionale anche al collega Pagliaro. La sua mozione non poteva discutersi per assenza del Presidente, e invece il Presidente è collegato. Allora, il primo punto ce lo dobbiamo dire: noi capiamo… Campo, non stiamo a fare un ostruzionismo, ma perché non prendete per buono quello che vi diciamo? Vi diciamo: oggi è andata, ma al prossimo Consiglio dobbiamo continuare così? Questo vi diciamo, ma perché non lo prendete per buono? Volete avere sempre ragione, volete trovare sempre qualcosa che vi debba dare ragione, anche di fronte a un’evidenza che vi dà torto. Eppure noi non stiamo a dire che non votiamo, non stiamo a dire nulla. Votiamo, andiamo avanti, ma la prossima volta vogliamo essere più seri e più dignitosi? Questa è la domanda. Prima cosa.
Seconda cosa. Voglio dire al Vicepresidente che noi non abbiamo messo mai in discussione la bontà del bilancio, la correttezza del bilancio, il parere di Moody’s eccetera, che sono aspetti contabili. Noi mettiamo in discussione l’utilizzo delle risorse rispetto a quelle che sono le esigenze dei cittadini. Mi permetta, Presidente, di ringraziare l’assessore Palese, perché io mi rendo conto che in quest’Aula l’assessore Palese, oltre ad essere un ottimo assessore alla sanità, è anche un ottimo assessore al bilancio. Peraltro, il suo apporto nel rendicontare una verità storica, che io rilevo in tutta la rete che ormai diventa verità storica, di quello che è accaduto ci fa comprendere, ancora una volta, che noi siamo nel giusto quando diciamo che contro questa norma dobbiamo votare proprio contro.
Voglio concludere questa dichiarazione di voto prendendo e valorizzando l’appello del collega Gabellone, che è l’appello del Gruppo. Noi ci siamo, ci siamo per una qualificazione della spesa, in maniera tale che sia efficiente. Del resto, quando il Vicepresidente Piemontese, assessore al bilancio, dice che altre Regioni hanno delle aliquote più alte, sarà vero, è vero, ma credo che i servizi in quelle regioni rivolti ai cittadini funzionino molto meglio rispetto ai servizi che noi eroghiamo ai cittadini, da una parte, e credo che quella clientela che riscontriamo in Puglia non si riscontri in quelle regioni.
Dichiaro che il nostro voto sarà contrario per tutte le motivazioni che ho addotto.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente.
Prego, Presidente Tutolo. C’è un’inversione? Aveva chiesto il Presidente Tutolo prima e ha lasciato la parola al Presidente Zullo. Quindi, dopo il Presidente Pagliaro.
Speaker : TUTOLO.
Presidente, sarò brevissimo, ma purtroppo devo dirla questa cosa perché, se no, alla fine me ne vado con il magone.
Ho sentito, e mi fa piacere, che dall’altra parte dei banchi c’era una voglia smisurata di dare dei segnali positivi sui costi, quindi una migliore spesa, quindi si è parlato dei consiglieri e del Presidente, che posso personalmente anche condividere, però, attenzione: non è che la spesa del consigliere e del Presidente è molto diversa dalla spesa per l’autista del Vicepresidente del Consiglio. Io non ci vedo questa grossa differenza. Quindi, se ci vogliamo divertire, bene, lo facciamo, a tagliare, perché, se no, alla fine non mi ci trovo con i conti. Non c’è una grande differenza, a mio modesto modo di vedere. Attenzione, io non sono quello che vuole fare le questioni di carattere populista, ma non un autista, due, tre o quattro agli assessori perché danno praticamente l’anima da mattina a sera e non hanno assolutamente modo, o alla Presidente del Consiglio. Ma per il resto, onestamente, io personalmente non lo ritengo proprio di questa indispensabilità, se proprio ce la vogliamo dire tutta.
Se quindi ci vogliamo divertire nell’esercizio di verificare le spese superflue, ognuno di noi ha un suo metro di misura, Onestamente, sbaglierò, ma credo che non sia proprio… Perdonatemi, è previsto: ma perché quelli non sono previsti, sono illegali? No, sono previsti anche quelli, anzi, devo dire… Sommessamente allora, aggiungo altro: sommessamente avevo anche fatto attenzionare, ho detto: guardate che probabilmente, a mio avviso, questa roba qua… Non è per far polemica, però questa attenzione spasmodica a 360 gradi io non la vedo. Questa voglia non la vedo. Il mio intento, con precisione è questo: io non vorrei che oggi passasse il messaggio, perché così non è, che si aumentano le tasse per i cittadini della Regione Puglia di 70 milioni. Non è così.
Non è che dicendo una bugia, quella bugia diventa verità. L’addizionale IRPEF produrrà lo stesso identico gettito fiscale, non aumenterà di un centesimo. Questo deve essere chiaro. Se poi all’interno di quella spesa c’è qualcosa che vogliamo tagliare, ben venga, non sarò certo io a sottrarmi. Ma se abbiamo quell’attenzione, la dobbiamo avere a 360 gradi. Solo questo sto dicendo.
Speaker : PRESIDENTE.
Presidente Pagliaro, prego.
Speaker : PAGLIARO.
Grazie, Presidente.
Saluto il Presidente Emiliano. Anche oggi ho visto che il collega Zullo ha fatto riferimento a una mancanza, sottolineo, di rispetto istituzionale, che oggi si è avuta nella Conferenza dei Capigruppo. Principalmente, voglio evidenziare e prendere atto che in modo sconsiderato, ancora una volta si è rinviata la mozione che riguarda il parco eolico nel Canale d’Otranto, da Otranto a Santa Maria di Leuca. Un altro rinvio, lo capirete perché parlo sempre di gioco dell’oca, perché si sarebbe dovuta discutere a novembre, poi si è andati avanti all’8 febbraio, rinviata nuovamente all’1 marzo. Si sarebbe dovuta discutere oggi, eppure la motivazione di oggi è che non c’era la presenza del Presidente Emiliano e degli assessori Delli Noci e Marasco.
Io mi sono permesso di sottolineare che il Presidente Emiliano aveva già dato un’indicazione molto chiara. Si era già dichiarato favorevole alla mia mozione, quindi contrario al parco eolico, e l’aveva fatto in maniera evidente nella scorsa occasione, dando così una chiara interpretazione, esprimendo una chiara volontà del Governo regionale. Aveva anche degli altri dubbi, perché riteneva che ci potesse essere il rischio che questa mozione poteva non essere approvata dal Consiglio regionale. Io ho fatto un’azione, in questi giorni, per capire l’andamento delle sensazioni, delle valutazioni, delle idee dei colleghi, e avevo avuto ampia rassicurazione che oggi avremmo approvato questa mozione.
La mozione sarebbe servita per dare forza al Presidente, per consentire al Presidente di poter trattare, a tutti i livelli, avendo la forza dell’intera Regione Puglia, dell’intero Consiglio regionale. Era questo il senso, ecco perché non intendevo e non intendo perdere altro tempo, perché è come se si volesse scivolare in attesa che il Ministero possa autorizzare questo sfregio permanente a uno dei posti più belli, a una delle coste più belle d’Italia.
Per questo, insomma, speravo sinceramente, anche avendo letto con attenzione le dichiarazioni nella bella intervista dell’assessore Delli Noci oggi sul Quotidiano, facendo riferimento anche alle ultime scoperte che riguardano il tempio di Atena, il ritrovamento della statua della dea Minerva…
Speaker : PRESIDENTE.
Presidente Pagliaro, io la devo richiamare però al fatto che stiamo parlando della legge, quindi la sua dichiarazione di voto deve essere sulla legge. Le chiedo scusa, ma è per rispetto nei confronti di tutto il Consiglio.
Speaker : PAGLIARO.
Come al solito lei fa figli e figliastri e decide lei quando qualcuno può discutere e andare anche fuori…
Speaker : PRESIDENTE.
Ma come può dire una cosa di questo genere? Sono intervenuti tutti sulla legge!
Presidente Pagliaro, la prego di non fare accuse assolutamente ingiustificate. Non è mai accaduto.
Speaker : PAGLIARO.
Va bene, è sempre accaduto, ma lo sottolineerò in altre occasioni.
Comunque, ripeto, io ci tenevo fondamentalmente a dare delle risposte ai 68 Sindaci, a un intero territorio che oggi aspettava una decisione da parte del Consiglio regionale, spiegando il perché, ancora una volta, si è rinviata questa decisione. Mi auguro a questo punto, perché si è deciso nella Conferenza dei Capigruppo, che sarà trattata in occasione del prossimo Consiglio del 5 aprile. Quindi, volevo dare questa rassicurazione a un territorio che è in attesa di risposte.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Ha chiesto di intervenire il Presidente De Leonardis.
Speaker : DE LEONARDIS.
Presidente, francamente qua sembra che la colpa di tutto questo sia adesso dell’opposizione, della tassazione. Si cerca di gettare la palla dall’altra parte. Le auto di servizio le hanno sempre avute l’assessore e l’Ufficio di Presidenza nella storia della Regione. Se c’è un tentativo di intimorirmi, collega Tutolo, ha sbagliato persona. Gliela dico con tranquillità questa cosa, perché non ci penso proprio a quello che lei mi ha detto. Sappiamo tutto della sua storia. Ognuno di noi ha la sua storia alle spalle e da questo punto di vista… Attenzione, Paolo, perché sono…
Speaker : PRESIDENTE.
La prego, Presidente…
Speaker : DE LEONARDIS.
Francamente su questa cosa mi sarei aspettato un intervento anche da parte del Presidente, perché qua stiamo venendo fuori con situazioni che non hanno nulla a che fare con la politica. Qua si tenta…
Speaker : PRESIDENTE.
Presidente De Leonardis, aveva chiesto di intervenire il Presidente Pagliaro, che già, come vede, si lamenta anche se parla di tutt’altro rispetto a quello che è all’ordine del giorno…
Speaker : DE LEONARDIS.
Adesso la colpa è la mia della tassazione…
Speaker : PRESIDENTE.
Non credo che volesse dire questa cosa.
Speaker : DE LEONARDIS.
Diciamo che la questione è molto chiara. Da questo punto di vista non si accettano intimidazioni. Non ho paura, collega Tutolo. Non abbiamo paura.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Tutolo, la prego… La prego. Rispetto a quello che ha detto con riferimento all’Ufficio di Presidenza, preciso io che c’è una delibera dell’Ufficio di Presidenza che è vigente e che garantisce, in virtù della legge, il trattamento dell’autista. Quindi, è stato un richiamo sbagliato. La prego, è intervenuto tantissime volte sulla legge. Adesso dobbiamo votare. Okay. La votazione è aperta.
Speaker : Di GREGORIO.
Presidente, mi scusi. Presidente, ho chiesto la parola venti minuti fa…
Speaker : PRESIDENTE.
Un attimo solo, consigliere Di Gregorio.
Consigliere Tutolo, sta parlando fuori dal microfono. Un attimo solo. Lei vuole intervenire per fatto personale. La prego, facciamo votare; dopodiché, io la farò intervenire per fatto personale a fine seduta.
Consigliere Di Gregorio, lei ha chiesto di intervenire per dichiarazione di voto? Siamo alla legge.
Speaker : DI GREGORIO.
Sì. Ovviamente, Presidente, esprimerò parere favorevole sul provvedimento.
Mi hanno avvisato, non essendo in Aula, ma essendo collegato da casa, che il termine dei lavori è stato fissato per le ore 16, mi dà conferma?
Speaker : PRESIDENTE.
Sì. Ovviamente arriviamo alla fine della legge, però, arriviamo al voto.
Speaker : DI GREGORIO,
Presidente, posso parlare?
Speaker : PRESIDENTE.
Certo.
Speaker : DI GREGORIO,
Esprimo di fatto il mio rammarico perché anche oggi non si potrà parlare della mozione sulle mense ospedaliere, sulla quale eravamo già in voto l’altra volta, quando sono stati sospesi i lavori. Per cui, a proposito di scorrettezze, e a proposito di problemi di persone e delle loro famiglie, volevo solo rimarcare questo.
Grazie, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Di Gregorio, le assicuro che era il primo punto di oggi, dopo le interrogazioni e sarà il primo punto del Consiglio del 5.
Anche su questa cosa c’è stato un qui pro quo nella Conferenza dei Capigruppo, con il Presidente Pagliaro che riteneva che la sua mozione fosse al primo punto. Lo abbiamo chiarito con il resoconto stenografico.
Adesso, siamo al voto su questa mozione. Il 5 lei la troverà al primo punto.
La votazione è aperta.
Debora Ciliento.
Speaker : CILIENTO.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Enzo Di Gregorio.
Speaker : DI GREGORIO.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Michele Emiliano.
Speaker : EMILIANO.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Michele Mazzarano.
Speaker : MAZZARANO.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Raffaele Piemontese. Raffaele Piemontese? Vicepresidente, noi non possiamo chiamarla ogni volta senza video, per cui o appare in video oppure non la chiamerò per il voto. Lo stesso vale per il consigliere Ventola.
La votazione è chiusa.
Presenti 38 (34 più 4 da remoto), votanti 37 (33 più 4), astenuti 1, favorevoli 29 (25 più 4), contrari 8.
La legge nel suo complesso è approvata.
Votiamo l’urgenza per alzata di mano.
Ci sono astenuti? Chi è contrario?
L’urgenza è approvata all’unanimità.
È approvata all’unanimità.
Prego Presidente Tutolo.
Colleghi consiglieri, abbiate la pazienza adesso di aspettare un secondo. Lei magari sia sintetico.
Speaker : TUTOLO.
A me dispiace che sia intesa addirittura come una intimidazione. Onestamente intimidire il consigliere De Leonardis la vedo una pratica veramente azzardata e difficile, ma soprattutto, vedete, non capisco qual è lo scandalo. Ho detto per caso che è una illegalità? Ho detto semplicemente che, a mio modo di vedere, ci sono tanti modi per guardare al risparmio e che io sicuramente sono non favorevole, di più, per l’autista per gli assessori, per la Presidente del Consiglio che rappresenta il Consiglio, però ho qualche riserva sull’utilità per l’istituzione Consiglio regionale dell’autista del Vicepresidente e, diciamo, anche di qualche altra figura.
È una mia personale convinzione, spero di poterla esprimere ad alta voce, senza timore di dover sembrare uno che vuole intimidire. Ma me ne guarderei bene. Ho il massimo rispetto e soprattutto… No, lo possono modificare tutti. Ma soprattutto, quello che voglio dire è un’altra cosa. Guardate, le storie personali… La mia è più pubblica di quelle pubbliche, perché la conoscono tutti. Può piacere, non piacere, sicuramente a qualcuno non piace, sicuramente a qualcuno dà fastidio, ma non ci posso far nulla. Ma è una storia, credo, assolutamente trasparente e probabilmente qualcuno prova invidia per non aver percorso quella storia e aver dovuto percorrere altre storie…
Speaker : PRESIDENTE.
Ha detto le motivazioni del fatto personale, Presidente Tutolo, è chiarissimo, le ha dette le motivazioni.
Speaker : TUTOLO.
Quindi, non capisco questo scandalo. Mi piacerebbe che…
Speaker : PRESIDENTE.
È chiaro. Mi sembra che sia…
Speaker : TUTOLO.
Visto che vogliamo affrontare l’argomento, affrontiamolo. Non capisco qual è la differenza tra consigliere e Presidente. È quello! Solo quello dico!
Speaker : PRESIDENTE.
Ha spiegato le sue motivazioni e mi sembra che siano comprensibili.
Il Consiglio è sciolto.
Ci vediamo il 5 aprile per le mozioni e le interrogazioni.
Grazie a tutti.