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C.r. Puglia 15.03.2022
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Speaker : PRESIDENTE.
Colleghi, apriamo questa seduta del nostro Consiglio regionale con una brutta notizia. Poche ore fa è venuto a mancare il professore Nicola Di Cagno, stimato docente dell’Università del Salento, già Presidente del Consiglio regionale e assessore.
Nicola Di Cagno ha presieduto il Consiglio regionale della Puglia dal 1985 al 1990. È stato assessore al bilancio e poi agli affari generali. Dal primo luglio del 2008 al dicembre 2013 ha presieduto l’Istituto pugliese di ricerche economiche e sociali (IPRES).
Un liberale, fermo nelle idee ma gentile nei modi, cresciuto culturalmente e politicamente nel prestigioso alveo della famiglia Cassandro. Dai fratelli Paolo ed Emilio ha assorbito l’amore per il diritto costituzionale; da Manlio, giovane deputato barese, vicesegretario negli anni Settanta del Partito liberale, quello per la politica e l’impegno per il sociale.
Aveva appena 27 anni quando fu eletto al Consiglio comunale di Bari. Storica e non facile la posizione che assunse durante il voto sul Piano regolatore generale, il cosiddetto Piano Quaroni, che lo vide come unica espressione esplicitamente contraria. Il Capogruppo del PCI uscì dall’Aula, preferendolo al voto, e di lui, infatti, si ricordano gli studi e le battaglie sui danni che sarebbero scaturiti dal consumo di suolo. Ordinario e poi Preside di Economia e commercio all’Università di Lecce, Nicola Di Cagno. Una grave perdita per la Puglia. Un uomo pieno di energia, vivace, generoso, competente. Un uomo di cui noi tutte e tutti sentiremo la mancanza.
Il nostro affetto raggiunga la sua famiglia, i figli Benni e Pierluca e tutta la comunità dell’Università del Salento, a partire dal Rettore Fabio Pollice.
Grazie.
Sarà mia cura, poi, comunicare sulla chat che abbiamo in comune gli orari e le indicazioni per la cerimonia funebre, alla quale, ovviamente, sarà presente il nostro gonfalone.
Diamo per approvato il verbale della seduta precedente.
Ha chiesto congedo la consigliera Laricchia.
È pervenuta la seguente risposta scritta all’interrogazione del consigliere Mennea “Spese di gestione della Programmazione 2014-2020 del GAL Daunofantino”.
Devo fare la seguente comunicazione al Consiglio. Il Consiglio dei Ministri, nella seduta del 24/02/2022, ha deliberato di impugnare la legge regionale n. 51 del 30/12/2021 “Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione 2022 e bilancio pluriennale 2022-2024 della Regione Puglia ‒ legge di stabilità regionale 2022”, in quanto talune disposizioni in materia di edilizia, tutela della salute, lavoro pubblico e copertura finanziaria, ponendosi pertanto in contrasto con la normativa statale, violano agli articoli 9, 81 e 117, secondo comma, lettere l) e s), e terzo comma, della Costituzione.
Delego il Vicepresidente, consigliere Casili, alla lettura delle interrogazioni e mozioni intervenute.
Speaker : CASILI.
Sono state assegnate alle Commissioni: alla I Commissione il disegno di legge n. 20 del 28/02/2022, riconoscimento debiti fuori bilancio, disegno di legge n. 21 del 28/02/2022, sempre riconoscimento debiti fuori bilancio, a seguire ancora disegni di legge n. 22 del 28/02/2022, riconoscimento debiti fuori bilancio, disegno di legge n. 23 del 28/02/2022, riconoscimento di legittimità di debiti fuori bilancio, disegno di legge n. 24 del 28/02/2022, riconoscimento di legittimità di debiti fuori bilancio, disegno di legge n. 25 del 28/02/2022, riconoscimento di debiti fuori bilancio.
Disegno di legge n. 26 del 7/03/2022, riconoscimento di debiti fuori bilancio, disegno di legge n. 27 del 7/03/2022, riconoscimento debiti fuori bilancio, disegno di legge n. 28 del 7/03/2022, riconoscimento di debiti fuori bilancio, disegno di legge n. 29 del 7/03/2022, adeguamento degli scaglioni e delle aliquote dell’addizionale regionale all’imposta sul reddito delle persone fisiche.
In II Commissione è pervenuta la "Richiesta di parere deliberazione della Giunta regionale n. 224 del 25/02/2022", in III Commissione la proposta di legge a firma dei consiglieri Capone e altri, "Disposizioni in materia di istituzione del servizio di psicologia di base", la proposta di legge a firma dei consiglieri Amati, Vizzino, Caracciolo, Di Gregorio, Paolicelli, "Tumore al colon retto. Misure per il potenziamento dello screening di popolazione e consulenza oncogenetica".
In VII Commissione, sede referente III e IV in sede consultiva, proposta di legge a firma del consigliere Tutolo "Incentivi a favore dei piccoli Comuni pugliesi al fine di contrastare il fenomeno dello spopolamento e promuovere misure volte a rivitalizzare il tessuto sociale".
Interrogazioni e mozioni presentate. Interrogazione del collega Mennea "Sostegno alle imprese del settore pesca", Conserva "Potenziamento personale sanitario e ambulanze presso i Pronto Soccorso degli ospedali Santissima Annunziata di Taranto e Valle d’Itria di Martina Franca", De Palma "Richiesta istituzione presso il MISE di un tavolo tecnico permanente per riesame posizioni di Studio 100 TV e di altre emittenti televisive pugliesi", i colleghi De Palma, Lacatena, Gatta, Mazzotta, "Rincaro dei prezzi relativi all’energia ed elevato aumento dei costi di produzione del settore zootecnico lattiero-caseario pugliese. Interventi a sostegno delle aziende del comparto".
Bellomo, Scalera, Perrini ed altri "Richiesta di intervento urgente al MISE a salvaguardia emittenza televisiva locale", Perrini, Zullo, Ventola ed altri "Situazione lavoratori ILVA e diritto ad un ambiente salubre per la città di Taranto", Bellomo, "Sostegno ai settori agricoli e zootecnici duramente colpiti dal rincaro dei costi dell’energia e delle materie prime", sempre Bellomo “Garantire ospitalità ai minori orfani ucraini e semplificare l’iter di adozione di tutti i minori, con particolare sensibilità a quella internazionale dei minori orfani ucraini”; Bellomo “Sostegno al comparto pesca duramente colpito dal rincaro del prezzo gasolio”; Lacatena, Gatta, Mazzotta, De Palma “Impennata dei prezzi dei carburanti e materie prime in danno delle marinerie pugliesi”; Mennea “Azioni del Governo per la riduzione del costo del carburante”.
Speaker : PRESIDENTE.
Passiamo all’ordine del giorno.
In questi giorni che sono di guerra, una guerra folle, terribile, con più di due milioni e mezzo di ucraini in fuga, e sono per la maggior parte donne e bambini, è di ieri l’appello del cardinale del Papa in missione in Ucraina. Sono migliaia le donne che vengono rapite e costrette a prostituirsi nel nord Europa, così ha detto. Donne costrette a rinunciare a tutto da un giorno all’altro, per cui la fuga è la soluzione più prossima alla speranza di futuro che ogni madre nutre per i propri figli.
Ora, è chiaro che, da che mondo è mondo, le guerre non hanno mai avuto vincitori; hanno avuto solo vinti, morti innocenti, come la donna incinta che si teneva il ventre tra le macerie, dopo il bombardamento dell’ospedale pediatrico di Mariupol, con la fotografia che ha fatto il giro del mondo e il suo bambino morto. Tanto che lei aveva detto ai dottori “uccidetemi ora”.
E poi il giornalista ucciso a Irpin, nella periferia di Kiev, un paio di giorni fa, che aveva cinquant’anni ed era in Ucraina per raccontare le storie delle persone costrette ad abbandonare le proprie case dopo l’invasione russa. Praticamente una vita passata a documentare le cose più vicine, quelle di cui nessuno si accorge, e le più lontane, dove invece pochi vanno. Mestiere coraggioso, quello degli inviati di guerra, però è grazie a loro, a questi inviati se in queste settimane abbiamo potuto seguire le reali evoluzioni di questo orribile conflitto, mentre purtroppo in Russia la censura ha coperto tanta comunicazione.
Ora consentitemi di ringraziare tutti i pugliesi – lo faccio a nome di tutto il Consiglio – che in questi giorni si stanno dando un gran da fare per organizzare pullman e dare un’accoglienza calorosa, non solo dignitosa, a tutta quella povera gente.
Ringrazio personalmente con tutti voi il Presidente Emiliano e il Presidente del Comitato regionale permanente Protezione civile, Maurizio Bruno, le Province, le Prefetture, le ASL e i Comuni, le associazioni e i tanti, tantissimi volontari. Devo dire che non c’è angolo della nostra Regione che non si stia mobilitando per aprire le porte di casa a chi fugge disperatamente dalla sua e devo dire che è un orgoglio rappresentare questa terra, un orgoglio sentirsi parte di questa comunità.
Ovviamente so quanto vi state dando da fare anche voi, ciascuno di voi, come se ne stia parlando nella Commissione e come ce la si stia mettendo tutta per organizzare la solidarietà. Non so che cosa possiamo fare altro, ma tutto quello che posso fare, come Presidente di questo Consiglio, segnalatemelo e cercheremo di metterlo in atto.
Adesso passiamo all’ordine del giorno. Prego il collega Casili di sostituirmi per le attività. Mi scuso con voi. Non posso trattenermi.
Passiamo al primo punto all’ordine del giorno, così come concertato in Conferenza dei Capigruppo: proposta di legge a firma dei colleghi Bruno, Caracciolo, Paolicelli ed altri “Interventi per la tutela, l’assistenza e l’inclusione sociale e lavorativa dei ciechi e degli ipovedenti maggiorenni con disabilità aggiuntive”.
La parola al collega Vizzino, per la relazione.
C’è il consigliere Di Gregorio. O la diamo per letta? Prego.
Speaker : DI GREGORIO.
Presidente, grazie.
Ho voluto presentare questa proposta di legge, e ringrazio sin d’ora i miei colleghi che hanno condiviso con me la proposta e le associazioni che si sono interessate, insieme a me, alla stesura, perché non si è mai troppo vicini alle persone con disabilità e, soprattutto, alle persone cieche e ipovedenti con disabilità aggiuntive. Per cui, sono veramente felice che questa legge sia arrivata in Aula e che chiuda il suo percorso amministrativo.
Ricordo che c’è un emendamento alla legge stessa che riguarda la questione finanziaria, come il Presidente avrà visto sicuramente.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Articolo 1.
Non ci sono emendamenti.
Apriamo la votazione.
Non ci sono iscritti a parlare. Dichiaro aperta la votazione.
Chiamiamo prima i colleghi da remoto. Campo.
Speaker : CAMPO.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Ciliento.
Speaker : CILIENTO.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
De Blasi Gianfranco. Collega De Blasi, dovrebbe attivare il microfono, non la sentiamo.
Speaker : DE BLASI.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Lopane Gianfranco.
Speaker : LOPANE.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Assessore Piemontese.
Speaker : PIEMONTESE.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Avete votato tutti?
Speaker : STEA.
Manco io.
Speaker : PRESIDENTE.
Assessore Stea, noi non la vediamo però in video, dovrebbe accendere la videocamera.
Assessore, il suo voto qual è?
Speaker : STEA.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Favorevole.
Chiudiamo la votazione.
Presenti 34 (28 più 6 da remoto), votanti 34, favorevoli 34, contrario nessuno, astenuto nessuno. Il Consiglio approva.
Passiamo all’articolo 2. Non ci sono emendamenti. Non ci sono iscritti a parlare.
Dichiaro aperta la votazione. Da remoto, Campo Paolo.
Speaker : CAMPO.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Ciliento Debora.
Speaker : CILIENTO.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Gianfranco Lopane.
Speaker : LOPANE.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Presidente De Blasi.
Speaker : DE BLASI.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Assessore Piemontese.
Speaker : PIEMONTESE.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Assessore Stea.
Speaker : STEA.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
L’assessore Piemontese ha votato?
Speaker : PIEMONTESE.
Favorevole, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Avete votato tutti? Bene.
Dichiaro chiusa la votazione.
Presenti 39 (33 più 6 da remoto), votanti 39, favorevoli 39, contrari nessuno, astenuti nessuno.
L’articolo è approvato.
Articolo 3.
Non ci sono emendamenti, non ci sono interventi in Aula.
Dichiaro aperta la votazione.
Da remoto, Campo Paolo.
Speaker : CAMPO.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Debora Ciliento.
Speaker : CILIENTO.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
De Blasi.
Speaker : DE BLASI.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Lopane.
Speaker : LOPANE.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Piemontese. Assessore Piemontese?
Speaker : PIEMONTESE.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Assessore Stea.
Speaker : STEA.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Avete votato tutti in Aula? Bene.
Dichiaro chiusa la votazione.
Presenti 40 (34 più 6 da remoto), votanti 40 (34 più 6 da remoto), favorevoli 40, contrari nessuno, astenuti nessuno.
L’articolo è approvato.
Articolo 4.
Non ci sono emendamenti, non ci sono interventi in Aula.
Dichiaro aperta la votazione. Da remoto. Campo.
Speaker : CAMPO.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Ciliento.
Speaker : CILIENTO.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Lopane.
Speaker : LOPANE.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
De Blasi.
Speaker : DE BLASI.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Piemontese.
Speaker : PIEMONTESE.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Stea.
Speaker : STEA.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Avete votato tutti?
Dichiaro chiusa la votazione.
Presenti 39 (33 più 6 da remoto), votanti 39, favorevoli 39, contrari nessuno, astenuto nessuno.
Il Consiglio approva.
Il collega Zullo ha presentato un emendamento, dove la voce “euro 100.000” è sostituita da “euro 1 milione”, ma manca il referto tecnico, quindi non possiamo accogliere, collega Zullo, l’emendamento. Prego, vuole intervenire? Prego.
Speaker : ZULLO.
Presidente, colleghi, noi siamo qui ad apportare dei correttivi affinché le nostre leggi siano effettivamente attuabili, effettivamente praticabili, possano determinare degli effetti positivi sulla parte della popolazione pugliese che vogliamo tutelare. E noi vogliamo tutelare una parte della popolazione pugliese sensibile e fragile. Parliamo di ipovedenti o comunque di persone che soffrono il dramma della disabilità.
Ora, io ho presentato un emendamento perché voglio migliorare questa proposta di legge, ma mi si dice che non c’è il referto tecnico. Ma io voglio il supporto del referto tecnico in questo Consiglio. Poi non è possibile che io debba andare ramingo per capire dove sta chi mi deve dare il referto tecnico.
Il Consiglio, il consigliere regionale ha diritto al supporto in sede di Consiglio. Perché dico questo? Vi prego di capire. Guardate, questa legge pone degli obiettivi o si pone degli obiettivi encomiabili, nobili, che noi abbiamo sposato in pieno nella votazione dei primi quattro articoli. Abbiamo votato favorevolmente su tutto.
E poi si dice: per ogni iniziativa il contributo può essere massimo di 100.000 euro. Per cui, ogni iniziativa ha un limite. Potrebbe esserci una sola iniziativa per la quale bisogna impiegare 100.000 euro, così come ce ne possono essere quattro da 25, cinque da 20 e così via. Però per la copertura di spesa di tutta la legge si pongono 100.000 euro. Ditemi, è una legge ad personam, a singolo progetto? È una legge per due o tre, per quattro? È una legge per tutti i pugliesi che soffrono queste sofferenze, questi drammi, per cui dobbiamo dare un contributo di 500 euro, di 1.000 euro, che non serve a niente?
Il nostro è un intento propositivo, per migliorare la legge. Cosa si fa con una legge che, rispetto alle esigenze di chi vive il dramma della disabilità, della cecità, pone come copertura di spesa 100.000 euro per tutto il 2022? È una risata. È una risata. O siete coerenti, siamo coerenti, come Consiglio regionale, si parte da una valutazione dei bisogni (quali sono i bisogni, in Puglia, di questa parte della collettività che soffre questo dramma, quali sono le necessità realizzative, quali sono le necessità dei progetti) e poi si fa una legge che copre la spesa oppure facciamo una legge e diciamo ai pugliesi: “Abbiamo fatto la legge per voi”. Però, scorri, il primo articolo è bellissimo, il secondo è bellissimo, il terzo è bellissimo, il quarto è bellissimo. Arrivi al quinto e non ci sono soldi.
Noi dobbiamo uscire da questa ipocrisia. O venite fuori dall’ipocrisia oppure questa politica non regge. Non può reggere. Il messaggio che noi diamo alla collettività pugliese è che oggi in Consiglio abbiamo approvato una legge nobile, una legge che dice “veniamo incontro a questa parte della collettività pugliese, con molte difficoltà, che vive drammi, veniamo incontro ai vostri drammi” e poi arrivi all’articolo 5 e ci sono 100.000 euro. Io presento un emendamento per dire stiamo attenti, perché così prendiamo in giro la gente e mi si dice che manca il referto tecnico.
Presidente, fermi il Consiglio, chiami il responsabile degli uffici e ci dia il referto tecnico. Oppure glielo mandi via mail e ci dica il referto tecnico. Io non so come si deve fare. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Tammacco. Ne ha facoltà.
Speaker : TAMMACCO.
Grazie, Presidente, solo per un chiarimento.
Siccome non vedo l’emendamento del collega Zullo, vorrei capire se è stato presentato parecchio tempo fa o è un mio problema... è stato presentato ora, okay, quindi è un emendamento sempre sul comma 1 dell’articolo 5, se non erro, perché io non lo vedo, perché sposta da 100.000 euro a 1 milione di euro, perché l’emendamento del collega De Gregorio è sul comma 1.
Il comma 2 e il comma 3 prevedono già ulteriori stanziamenti grazie ai fondi strutturali, grazie ad attività finanziarie diverse, per cui è logico che in tutte le leggi di nuova applicazione si inizi con una quota di 100.000 euro e poi vi siano tutte le variazioni di bilancio di questo mondo e tutti i fondi europei, così come è scritto nei commi successivi, reperibili e utilizzabili per questa lodevole iniziativa.
Non avendo a supporto l’emendamento, consegnato tra l’altro oggi, ritengo che sia opportuno varare questa legge con questo importo. Sicuramente l’Amministrazione regionale saprà effettuare le relative variazioni di bilancio, laddove necessarie, e saprà anche reperire i fondi FESR, i fondi necessari per poter incrementare ancora di più le necessità di cui questa categoria ha bisogno. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, collega Tammacco.
Io rispondo al collega Zullo che, come ben sa dai suoi anni di esperienza in questo Consiglio, c’è una legge regionale, la legge regionale n. 28 del 2001, che è la legge di contabilità, e all’articolo 34 tale legge riporta che in questo caso questa tipologia di emendamenti va passata alla Giunta, che valuta poi la copertura finanziaria, tanto che questo lavoro è stato compiuto con l’emendamento presentato dal collega Di Gregorio, dove abbiamo a corredo anche il referto tecnico.
Ecco perché, collega Zullo, risulta inammissibile o non accoglibile il suo subemendamento all’emendamento del collega Di Gregorio.
Ha chiesto? Prego, collega Zullo.
Speaker : ZULLO.
Presidente, io mi attengo al Regolamento del Consiglio, che mi dà facoltà di presentare un emendamento in qualunque momento. Fino a quando il Regolamento del Consiglio non viene modificato, quel Regolamento lei non può ritenerlo irricevibile, inammissibile eccetera. Lo deve passare alla Giunta? Lo passi alla Giunta e ci dia il suo parere.
Voglio approfittare per rispondere al collega Tammacco. Collega Tammacco, quante leggi abbiamo fatto noi dicendo “poi recuperiamo con le variazioni, con le cose” e mettiamo 100.000 euro? Quante? Ma qui siamo di fronte a persone che vivono drammi, per cui dire che facciamo tutto quello che è scritto nei primi quattro articoli e poi scrivere 100.000 euro per me è un’offesa all’intelligenza dei pugliesi e delle persone. Se per lei non è un’offesa, me ne dispiaccio. Prima cosa.
Seconda cosa. Leggo: “Per gli esercizi finanziari successivi si provvede nei limiti degli stanziamenti stabiliti con le leggi annuali di bilancio”. Scriviamo “nei limiti”. Io ho fatto una domanda ben precisa. Se noi facciamo una legge è per andare incontro e coprire le necessità della nostra gente. Abbiamo un’analisi delle necessità della nostra gente? Abbiamo idea di quelle che sono le necessità economico-finanziarie per andarle incontro? Ce l’abbiamo? Non ho risposta. Cioè, qualcuno mi potrebbe dire: guarda, Zullo, noi abbiamo visto che in Puglia c’è un solo soggetto che ha necessità, oppure ci sono quattro soggetti, per cui 100.000 euro possono bastare. Oppure, mi può dire: guarda che in Puglia ci sono 1.000 soggetti e negli anni successivi, durante il 2022, recupereremo “x”, ma non nei limiti. Seconda cosa.
Terza cosa: “All’attuazione degli interventi […] possono concorrere”. Guardate, la concorrenza è determinata da assi di finanziabilità determinata dalla Comunità europea, in accordo con lo Stato eccetera, eccetera, la concorrenza. Allora, di che parliamo? Di che parliamo? Parliamo di quattro articoli bellissimi, nobili, encomiabili, dove noi fissiamo quello che spetta a queste persone, ma poi, quando arriviamo alla copertura di spesa, io sento il primo che dice: “L’emendamento è arrivato oggi? Però recupereremo dopo”, sento l’altro che dice “l’emendamento non tiene conto che recupereremo nei limiti di stanziamento degli esercizi successivi”, sento l’altro che dice “recupereremo con i fondi europei che possono concorrere, 2021- 2027”, sento l’altro che dice “deve passare dalla Giunta”. Allora io chiedo a quest’Aula: avete veramente a cuore le sorti di questa parte della popolazione pugliese? Chiedo a questa Giunta: volete veramente risolvere i problemi di questa parte della popolazione pugliese? Chiedo a questa Aula: volete essere coerenti con le scelte che fate? Chiedo a quest’Aula: volete che la popolazione pugliese, la collettività pugliese ci giudichi come classe politica responsabile oppure che pensi “fanno quattro articoli bellissimi, ci propongono l’Eldorado, però con 100.000 euro non si fa niente”? Questo chiedo a quest’Aula.
Poi, voi avete un’idea contraria? Andate avanti, ma il tempo è sempre galantuomo. È galantuomo perché andremo a vedere negli stanziamenti futuri che cosa si metterà. Tammacco, questa è una sfida alla maggioranza e alla Giunta per capire cosa farà. È ovvio che noi non possiamo essere additati come quelli che hanno votato contro. Noi voteremo a favore, nonostante tutto, però avevamo il dovere di dirvi che c’è molta ipocrisia in questa legge, e questa ipocrisia dovete essere voi ad eliminarla dal nostro pensiero, nel momento in cui, effettivamente, con coerenza e con concretezza, fin dal 2022 fate le variazioni di bilancio per incrementare questo stanziamento di 100.000 euro, fate per il 2023… per il triennale successivo fate le variazioni per gli stanziamenti, e poi che Dio ce la mandi buona sulla finanziabilità, sulla possibile concorrenza dei fondi europei rispetto a questa iniziativa. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Zullo.
Le faccio presente che l’emendamento, come detto prima, è appunto inammissibile in assenza del referto tecnico, mancando la copertura economica, collega Zullo, e lei sa benissimo che la mancanza di una verifica è anche oggetto di verifica da parte della Corte dei conti, che effettua una attività seria sull’attività del Consiglio, come della Giunta. Ma lei sa anche che è prassi, non è la prima volta che ci troviamo in una delle condizioni come quella di oggi, dove, mancando il referto tecnico su una parte di copertura finanziaria, economica, noi non abbiamo mai discusso emendamenti o subemendamenti presentati in Aula durante la discussione. Quindi, non c’è alcun tipo di novità, collega Zullo, e non è tantomeno, la mia, una indisponibilità, come quella di tutto il Consiglio, di prendere in esame il suo emendamento.
Io le ho dato più volte la parola. È inutile ritornare...
Prego.
Speaker : ZULLO.
Lei dà l’idea come se io volessi bypassare le regole, la Corte dei conti. Assolutamente no. Io le voglio dire che voglio esercitare il mio diritto-dovere di consigliere regionale che, in ossequio al Regolamento, mi dà la possibilità di presentare un emendamento in ogni momento. Sta a lei mettermi intorno la struttura che mi deve supportare per compiere in pieno il mio diritto-dovere. Quindi, viene meno lei, viene meno l’Ufficio di Presidenza.
Le chiedo: quando discutiamo le leggi di bilancio perché stanno tutti intorno? Perché? E quando discutiamo di altre leggi, dove c’è un impegno di spesa, perché non devono stare intorno? Perché? Se io ho il diritto e il dovere di presentare un emendamento anche nell’ultimo istante, perché voglio migliorare una proposta di legge? Perché?
Presidente, il mio intervento non vuole essere di ostracismo. Il mio intervento vuole farci riflettere. L’emendamento non è “inammissibile”, “irricevibile”. No. È ritirato, perché lo ritiro io. Lo ritiro io, ma non perché lei dice “inammissibile” o “irricevibile”. Il mio intento è quello di dire che quest’Aula ha la capacità responsabile di capire che non si possono fare quattro articoli in cui io do il mondo e poi faccio l’ultimo articolo e metto 100.000 euro. Li vogliamo leggere i primi quattro articoli? Se li vogliamo leggere, io vi dico che cosa è previsto per queste persone. “Soggetti che abbiano compiuto diciotto anni di età, finalizzata alla prevenzione visiva, alla riabilitazione visiva, psicomotoria e lavorativa delle persone cieche e ipovedenti, con disabilità aggiuntiva, attraverso attività di informazione e somministrazione di servizi specializzati in grado di affrontare efficacemente ed eterogeneamente disabilità con interventi di trattamento e tutela”. Ma io dico una cosa: quante persone ci sono in Puglia di questo tipo? Ce n’è uno che me lo sa dire? Quante sono? Forse 1.000? Perché se è una persona, io dico che bastano 100.000 euro. Ma se sono 1.000? Avete fatto un’analisi? C’è un’analisi? C’è una valutazione? C’è un’indagine sulle esigenze di queste persone? Presidente, è triste non avere risposte su questi argomenti.
Allora, perché non si dica che siamo stati di ostacolo, noi andiamo avanti, ritiro l’emendamento, approveremo la legge, voteremo a favore. Però, da questa ipocrisia è bene che si esca quanto prima e che si entri in un processo di forte responsabilizzazione. Ormai ai cittadini bisogna dire quello che si può fare. Quello che non si può fare è inutile che lo diciamo, perché creiamo delle illusioni che si trasformano in delusioni e che sfociano in una rabbia contro la politica.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, collega Zullo.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Bellomo. Ne ha facoltà.
Speaker : BELLOMO.
Presidente, solo perché condivido in parte quanto detto dal collega Zullo. Questo come metodo di lavoro. È sicuramente inammissibile qualsiasi provvedimento che non abbia il referto tecnico da parte delle strutture competenti. Però, che cosa dovrebbe accadere nel momento in cui io presento in Aula… Perché, se io presento una legge, prima che la legge possa in Commissione essere discussa ha bisogno del referto tecnico o della copertura finanziaria. Che cosa accade se viene proposta la medesima cosa in Consiglio? Che deve essere sospeso l’esame della legge, mandato l’emendamento alla struttura competente, se è qui, bene qui, se non è qui, va mandato l’emendamento, dobbiamo attendere l’esito dell’emendamento, dopodiché lo dobbiamo eventualmente rendere inammissibile, se privo di copertura, o discuterlo, se ha la copertura, e poi valutarlo nel merito. Non è che, siccome io presento un emendamento che non ha copertura di spesa, tout court è inammissibile. Ha bisogno dei tempi… Così, quando presentiamo un disegno di legge, è inammissibile solo se non ha copertura di spesa, fatto sta che attendiamo l’iscrizione nell’ordine del giorno della Commissione, se è privo di quel tipo di copertura. Quindi, dire tout court… sennò io non posso presentare mai un emendamento che prevede spesa. Io lo posso presentare, voi lo dovete trasmettere agli Uffici, dobbiamo attendere che gli Uffici ci diano o meno la copertura. Se la risposta è negativa, lei lo dichiara inammissibile. Altrimenti lei oggi potrebbe avere dichiarato inammissibile un emendamento che ha un capitolo di bilancio dedicato, magari c’è copertura e noi oggi neanche lo sappiamo. Quindi, questo solo come metodo di lavoro, che credo altrimenti priverebbe ognuno di noi di una facoltà che ci è data di presentare emendamenti in Aula. Altrimenti ci stiamo dicendo, perché se vale per noi poi vale per tutti, ci stiamo dicendo che non è possibile presentare in Aula emendamenti che comportano provvedimento di natura finanziaria.
Così non è. Non possiamo mettere in discussione se non hanno il referto, ma prima di dichiararlo inammissibile devono essere trasferiti agli Uffici, quindi, al limite, come facciamo nella sessione di bilancio, come ha poc’anzi detto il collega, noi lì, siccome abbiamo gli Uffici a diretta nostra disposizione, ma che facciamo? Attendiamo, aspettiamo il referto e dopodiché lo discutiamo.
Quindi, io credo che quella dichiarazione di inammissibilità tout court non vada posta in essere.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, collega Bellomo. Ha chiesto di intervenire il collega Gabellone. Prego.
Speaker : GABELLONE.
Grazie, Presidente.
Credo che la vicenda meriti un momento di approfondimento. È una legge regionale che, tra l’altro, pone un limite massimo, un tetto massimo non superabile, quindi questo vuol dire che se domani il Governo regionale decidesse di aumentare il fondo, questo non potrà essere possibile perché la legge stabilisce un tetto massimo, 100.000, euro, oltre il quale non poter andare. Siccome la legge riguarda, interessa soggetti fragili, ultrafragili, perché pluriminorati e comunque che abbiano un problema alla vista, quindi una riduzione della capacità visiva, qui bisogna spendere qualche parola in più. 100.000 euro rappresentano un intervento che, se noi quantifichiamo un progetto ad personam 100 euro al mese, potrebbero essere ‒ dico una cifra di riferimento ‒ esattamente 90 soggetti interessati da un provvedimento, da una legge regionale, che ha una valenza, da un punto di vista sociale, straordinaria.
Vogliamo per un attimo fermarci? Al di là del metodo di lavoro. Condivido ciò che è stato detto dai colleghi Zullo e Bellomo sull’esigenza e la necessità intanto di avere qui in Aula la possibilità di un conforto degli uffici in casi del genere, e su questo eventualmente la Presidenza è impegnata per il futuro a trovare anche delle ipotesi di lavoro differenti. Ma soprattutto chiedo che ci sia un momento di riflessione per fare in modo che, nel caso in cui lo si decidesse... Il consigliere Zullo, il Capogruppo Zullo ha già detto che ritira l’emendamento. Se non sia il caso di esaminare la proposta con qualche giorno di ritardo in un prossimo Consiglio e arrivare in Consiglio con una proposta che possa fondare anche il limite di spesa sulla possibilità di una sua integrazione, in funzione di un dato numerico ‒ lo chiedeva il Presidente Zullo ‒ legato anche ai soggetti, agli individui che potranno accedere, in funzione di dati che gli uffici regionali, che la Regione ha, e vedersi attivati progetti che li riguardano e che migliorano le loro condizioni di vita.
Questo è un appello che ritengo possa giovare a mettere in campo una legge, sui cui princìpi siamo tutti perfettamente in linea, indipendentemente dalle sensibilità politiche, che possa calibrare meglio gli aspetti economici, che saranno, poi, determinanti ai fini della puntuale attuazione del soddisfacimento di quelle che sono le attese di coloro i quali sono i beneficiari, il “bersaglio” ‒ in termini positivi ‒ di questa proposta di legge.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, collega Gabellone.
Ha chiesto di intervenire il collega Tammacco. Ne ha facoltà.
Speaker : TAMMACCO.
Anche per dichiarazione di voto.
Intanto la dichiarazione di voto del Gruppo Per la Puglia è positiva, favorevole.
Mi fa specie, collega Zullo, che si possa – questo è un mio parere – strumentalizzare una legge fino a questo punto. E le spiego perché. Perché il 17 gennaio 2022, due mesi fa, è stata approvata all’unanimità da parte della Commissione questa legge, tra l’altro senza i 100.000 euro. Ebbene, nel momento in cui qualcuno avesse voluto intervenire per modificare a 500.000, a 1 milione, a 1,5 milioni, a 2 milioni eccetera, l’avrebbe potuto fare. Presentare in questo momento un emendamento per porre un problema di natura finanziaria credo che non sia quantomeno opportuno. Non dico legittimo, ma opportuno.
Naturalmente lei sfida, e questa sfida l’accetta, credo, la maggioranza, sulle varie variazioni di bilancio che si potranno fare. L’anno scorso sono state centinaia le variazioni di bilancio sulle leggi e sulle varie attività. Credo che questa sfida possa essere raccolta da tutta la maggioranza e anche dall’Amministrazione regionale sia nei termini del bilancio autonomo, sia nei termini degli eventuali finanziamenti europei a favore di queste categorie.
Ripeto, questa legge è stata approvata due mesi fa, è una legge che attiene ai soggetti fragili, e non si può scherzare. Quindi, approviamola tutti quanti insieme e tutti quanti insieme inseriremo tutte le risorse necessarie affinché tutti questi soggetti fragili possano vedere, attraverso la legge, soddisfatte le loro esigenze.
Grazie a tutti.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, collega Tammacco.
Ha chiesto la parola il collega Di Gregorio. Ne ha facoltà.
Speaker : DI GREGORIO.
Grazie, Presidente.
Sono un po’ dispiaciuto, perché questa legge non nasce in questa Aula o nella Commissione, nasce da un’esperienza personale che ha visto mio fratello morire tre anni fa, non vedente, con disabilità aggiuntive, e quindi la mia famiglia, i miei amici e gli amici di mio fratello come le famiglie in quella stessa condizione, hanno potuto farsi una “esperienza” sulle esigenze quotidiane che le famiglie affrontano a causa di questa malattia, spesso e volentieri, se non spessissimo, abbandonate dalle pubbliche amministrazioni e aiutate solo da volontari di grande umanità, di grande cuore, che svolgono un lavoro encomiabile direi quasi a livello giornaliero, quindi questa legge nasce anche insieme alle associazioni che si occupano di queste cose.
Certo, anch’io avrei voluto mettere 15-16 milioni di euro su questa legge, è ovvio, proprio perché nasce da questa sensibilità e da questa esperienza personale, ma ciò non è stato possibile e mi spiace che questi emendamenti non siano arrivati in Commissione. Questa è una legge che è stata depositata da 3-4 mesi, ha avuto un percorso molto lungo e credo che si potessero portare queste richieste di variazioni all’interno delle Commissioni e magari, con l’aiuto di tutti, anche suo, collega Zullo, forse saremmo riusciti a recuperare qualcosa in più, così come meritano queste persone e le loro famiglie.
Io la sua sfida non l’accetto, perché non la ritengo una sfida. Facciamo magari questo percorso insieme per trovare qualche fondo in più, e sono certo che troveremo la giusta sensibilità e i giusti canali per dare a queste persone un servizio aggiuntivo e un calore diverso, tenendo conto che io non sto parlando di persone solo ipovedenti o cieche, ma anche con altre disabilità, per cui la invito insieme a me a fare il suo percorso, a votare e finire qui questa discussione, perché mi sembra abbastanza fuori dal mondo, e a votare immediatamente la legge. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, collega Di Gregorio.
L’emendamento di Zullo, come dal proponente, è ritirato. Passiamo alla votazione dell’emendamento sostitutivo, a firma del collega Di Gregorio. Articolo 5, comma 1.
Collega Zullo, per dichiarazione di voto? Prego, collega Zullo.
Speaker : ZULLO.
A me dispiace quando si vuole sovvertire l’ordine delle cose, e dico al collega Tammacco.
Tammacco dice “perché non sei intervenuto in Commissione?”, ma, Tammacco, secondo la mia ragion d’essere l’attività consiliare su una proposta di legge termina in Consiglio, altrimenti dovremmo arrivare al punto che ti fermi in Commissione e poi in Consiglio ratifichi quello che fai in Commissione. Quindi la prego, visto che è diventato il difensore della maggioranza e garante della maggioranza, la prego però di rispettare quelle che sono le prerogative dei consiglieri. Io consigliere, l’ho detto, in Consiglio regionale posso presentare emendamenti quando voglio. In Consiglio regionale io consigliere devo essere supportato dalle strutture tecniche. Se in una Commissione non mi sono avveduto, non ho partecipato, non significa che io non debba avere la possibilità di dare un apporto, perché per me è da migliorare. Poi, se lei, garante della maggioranza, difensore della maggioranza, ritiene che questo regolamento non mi debba dare questa possibilità, con la sua maggioranza e con le garanzie sue e della sua maggioranza, cambi il regolamento. Avete i numeri e io purtroppo retrocederò.
Detto questo, al collega De Gregorio... Guardi, De Gregorio… Di Gregorio, con la “i”. Enzo, io ho detto dall’inizio che questa legge la votiamo; abbiamo votato i primi quattro articoli, l’abbiamo votata in Commissione, la votiamo. Il nostro dire non è in contrapposizione all’emotività che ha supportato il suo intervento; non è in contrapposizione, è per dire “guardate, avete fatto un’analisi delle necessità? avete visto quanti soldi occorrono?”. Poi, mi direte, sarà sfida, sarà lavoro in comune, chiamiamola come volete, però non siamo su fronti contrapposti. Come lei avrebbe voluto, e l’ha detto, che ci fossero 15-16 milioni, noi avremmo voluto che ci fosse un milione solamente, non 15 o 16, un milione solamente, perché vogliamo essere credibili, non strumentali, come ho sentito come offesa in questo senso le parole di Tammacco. Ma quale strumentalizzazione, Tammacco? Quale strumentalizzazione? Nel momento in cui si pone un emendamento per dire “100.000 euro sono coerenti con le esigenze? avete fatto un’analisi delle esigenze? avete fatto una valutazione dei fabbisogni? secondo noi sono pochi” si è strumentali, dopo aver detto che la legge l’avremmo votata. E allora io capisco che si passa in maggioranza, si diventa garanti della maggioranza, si difende la maggioranza, però senza offendere gli altri che stanno coerentemente, con il mandato elettorale che hanno ricevuto… Senza offendere, Tammacco. Non offendere. Non offendere. La finiamo qua, ma non permetto strumentalizzazioni per chi ha una coscienza e una sensibilità medica. Su questo tema non puoi parlare. E se fai così, mi devi dimostrare perché io strumentalizzo, e non con le chiacchiere. Non con le chiacchiere, se fai così. Capisco che hai bisogno di difendere la tua maggioranza, capisco che hai bisogno di garantire per la tua maggioranza, ma lascia stare l’opposizione. Lasciala stare. Noi non abbiamo parlato di te e delle tue voglie di garantire e salvaguardare la maggioranza. Lascia stare l’opposizione.
Dicevo, collega Di Gregorio, mi dai una spiegazione su questo emendamento? Leggo in questo emendamento che noi mettiamo 100.000 euro da una parte e li togliamo da un altro capitolo. Giusto? Siccome non ho la struttura tecnica intorno, tu che l’hai studiato, mi dici a quale capitolo... A chi togliamo 100.000 euro? Mi dai questa spiegazione, per favore?
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, collega Di Gregorio.
Speaker : DI GREGORIO.
Solo per dire due cose. Innanzitutto che è stato individuato un percorso diverso, perché è più attinente un capitolo rispetto all’altro. Quindi, non togliamo niente a nessuno.
Poi le volevo dire un’altra cosa. Ho evitato prima di dirglielo, però, visto che lei ha fatto pari-pari lo stesso intervento che ha ripetuto una quindicina di minuti fa... L’individuazione delle somme, la quantificazione delle somme l’hanno fatta gli uffici in base alle esigenze dovute a questo percorso che stiamo intraprendendo. Quindi, non è che non è stata fatta nessuna valutazione. La valutazione è stata fatta in rapporto a quella tipologia...
Gliel’ho detto. Io sono un umile consigliere, sono da pochi mesi qua. Lei è una persona che comunque sta qui da tantissimi anni. Lo davo per scontato. Capisce? Perciò non ho voluto puntualizzarlo. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, assessore Palese.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Grazie, Presidente.
Mi permetto di intervenire perché il percorso è stato richiamato nel contesto di una legge importante. Se non fosse così importante, non sentirei l’esigenza di intervenire. Il percorso rispetto all’emendamento di natura finanziaria non può che essere quello descritto un po’ da tutti e fissato dalla legge di contabilità e di bilancio di questa Regione, che è la legge n. 28/2001, legge peraltro all’epoca votata all’unanimità dal Consiglio.
Con riferimento, invece, al prelievo, l’articolo 5 stabilisce che il prelievo è dal fondo globale per il finanziamento di leggi regionali di spesa corrente in corso di adozione. Quindi, è già stabilito dalla legge stessa.
Non entro assolutamente nel merito. È fin troppo evidente che anche dagli stessi proponenti è stato significato che si inizia ed è importante che questa proposta di legge venga approvata, ma che la somma, certamente, che è stata stanziata non corrisponde a quelle che sono le esigenze enormi in questo campo che ci sono, ma la stessa legge consente, all’articolo 5, comma 2, che “per gli esercizi finanziari successivi si provvede nei limiti degli stanziamenti stabiliti con le leggi annuali e pluriennali di bilancio”. Quindi, nella sede di variazione o di assestamento o di bilancio di previsione questa somma sarà assolutamente integrata.
In questo contesto penso che, avendo ascoltato tutti gli interventi dei proponenti e anche di chi ha proposto un emendamento integrativo di questa somma, questa esigenza debba essere affrontata e possa essere affrontata in quel contesto rispetto a questo dato. È importante che questa proposta di legge venga convertita in legge e che passi questo progetto, per poi far sì che venga dimensionato lo stanziamento rispetto alle esigenze che effettivamente dovrebbero essere superiori a quelle che sono le previsioni. Però, onestamente il progetto di legge è congegnato in modo tale che questo possa avvenire a pieno regime.
Grazie e scusate se sono intervenuto.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, assessore.
Passiamo all’esame dell’emendamento sostitutivo, a firma del consigliere Di Gregorio: “L’articolo 5, comma 1, è sostituito dal seguente: ‘Alla copertura degli oneri derivanti dalla presente legge, quantificati in euro 100.000 per l’esercizio 2022, si provvede con l’iscrizione di pari importo in termini di competenza e cassa nell’ambito della Missione 12 (Diritti sociali, politiche sociali e famiglia). Programma 2 (Interventi per la disabilità), Titolo I del bilancio regionale, e contestuale riduzione di pari importo dello stanziamento sulla Missione 1, Programma 3, Titolo I, capitolo 3862, esercizio 2022’”.
Non ci sono interventi.
Dichiaro aperta la votazione. Da remoto. Campo. Non lo vedo. Campo Paolo.
Debora Ciliento.
Speaker : CILIENTO.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
De Blasi.
Speaker : DE BLASI.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Assessore Piemontese.
Speaker : PIEMONTESE.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Assessore Lopane.
Speaker : LOPANE.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Vedo in collegamento il Presidente Emiliano. Presidente. Il Presidente non ci sente.
Stea. Campo Paolo.
Speaker : CAMPO.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Assessore Stea. Non c’è.
Avete votato tutti in Aula? Da remoto sono 5.
Dichiaro chiusa la votazione.
Presenti 38 (33 più 5 da remoto), votanti 38, favorevoli 38, contrari nessuno, astenuti nessuno. Il Consiglio approva.
Non ci sono altri emendamenti o articoli. Votiamo la legge nel suo complesso. Non vedo interventi in Aula. Dichiaro aperta la votazione.
L’emendamento era sostitutivo dell’intero, quindi votiamo l’articolo 5, così come emendato.
Da remoto. Campo.
Speaker : CAMPO.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Ciliento.
Speaker : CILIENTO.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
De Blasi.
Speaker : DE BLASI.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Lopane.
Speaker : LOPANE.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Piemontese.
Speaker : PIEMONTESE.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Vedo il collega Ventola.
Speaker : VENTOLA.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Non so se ci sente il Presidente Emiliano...
Speaker : EMILIANO.
Sì, favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Ha già votato favorevole.
Avete votato tutti? Dichiaro chiusa la votazione.
Presenti 40 (34 più 6 da remoto), votanti 40, favorevoli 40, contrari nessuno, astenuti nessuno.
Il Consiglio approva.
A questo punto, se non ci sono interventi, votiamo la legge nel suo complesso.
Dichiaro aperta la votazione.
Campo.
Speaker : CAMPO.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Ciliento.
Speaker : CILIENTO.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
De Blasi.
Speaker : DE BLASI.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Se ci sente il Presidente Emiliano?
Speaker : EMILIANO.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Lopane.
Speaker : LOPANE.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Piemontese.
Speaker : PIEMONTESE.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Ventola.
Speaker : VENTOLA.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Dichiaro chiusa la votazione.
Presenti 42 (35 più 7 da remoto), votanti 42 (35 più 7 da remoto), favorevoli 42, contrari nessuno, astenuti nessuno.
Il Consiglio approva.
Passiamo al punto 2) dell’ordine del giorno: «DDL n. 1 del 31/01/2022 “Recepimento osservazioni del Ministero della Cultura sulla legge regionale n. 36/2021. Modifiche alla legge regionale 25 giugno 2013 n. 17 - Disposizioni in materia di beni culturali”».
Relatore il collega Presidente Metallo.
Prego, consigliere.
Speaker : METALLO.
Grazie, Presidente. Sarò telegrafico.
Il disegno di legge viene ad essere giustificato da una richiesta di chiarimenti pervenuti all’indomani dell’approvazione della legge regionale 30 novembre 2021 da parte dell’Ufficio legislativo del Ministero della Cultura, al fine di non lasciare spazio alcuno ad equivoci e possibili conflitti di competenza. Le proposte di modifica sono all’articolo 1, comma 2, e all’articolo 4, comma 2 della legge regionale 17 del 2013, che era quella che veniva modificata dalla legge del 2021.
La Commissione consiliare, nella seduta del 9 febbraio, ha espresso il proprio parere favorevole all’approvazione della proposta all’unanimità dei commissari presenti.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Metallo.
Passiamo alla votazione dell’articolato.
Articolo 1.
Non vedo iscritti a parlare.
Dichiaro aperta la votazione.
Da remoto, Campo.
Speaker : CAMPO.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Ciliento.
Speaker : CILIENTO.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Presidente Emiliano.
Speaker : EMILIANO.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Assessore Lopane.
Speaker : LOPANE.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Assessore Piemontese.
Speaker : PIEMONTESE.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Ventola.
Speaker : VENTOLA.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
De Blasi.
Assessore Stea.
In Aula avete votato tutti.
Dichiaro chiusa la votazione.
Presenti 37 (31 più 6 da remoto), votanti 37, favorevoli 37, contrari nessuno, astenuti nessuno.
Il Consiglio approva.
Passiamo alla votazione dell’articolo 2.
Non vedo iscritti.
Dichiaro aperta la votazione.
Campo Paolo.
Speaker : CAMPO.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Debora Ciliento.
Speaker : CILIENTO.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Presidente Emiliano.
Non ci sente.
Assessore Lopane.
Speaker : LOPANE.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Assessore Piemontese.
Speaker : PIEMONTESE.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Ventola.
Speaker : VENTOLA.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
De Blasi.
Avete votato tutti.
Dichiaro chiusa la votazione.
Presenti 35 (30 più 5 da remoto), votanti 35 (30 più 5), favorevoli 35, contrari nessuno, astenuti nessuno.
È approvato.
È stato presentato un emendamento aggiuntivo a firma del Presidente Amati. Chiedo al Presidente Amati se vuole esporlo, anche per notiziare tutti i consiglieri.
Speaker : AMATI.
Grazie, Presidente.
Innanzitutto l’ho presentato, sono firmatario di questo emendamento, raccogliendo un’indicazione del Dipartimento Ambiente. Quindi, ho prestato la mia sottoscrizione…
Speaker : INTERVENTO.
Ma com’è che io non entro in video.
Speaker : AMATI.
Questo non lo so dire. Se lo chiede a me, non lo so dire.
Speaker : PRESIDENTE.
Assessore, noi la chiamiamo quando è il suo turno di votazione, però non la sentiamo e non la vediamo soprattutto. Per cui, è importante che lei possa accendere la videocamera, perché altrimenti non possiamo procedere ad acquisire il suo voto. Inoltre, chiuda il microfono, soprattutto.
Prego, Presidente Amati.
Speaker : AMATI.
Ho sottoscritto, dunque, questa modifica, questa innovazione normativa, ma perché ovviamente la condivido. Che cosa prevede, in sostanza? La legge istitutiva dei Parchi di Costa Ripagnola e del Parco di Taranto, entrambe approvate con un’unica disposizione normativa, ha un buco, e cioè non dice cosa accade nelle more della costituzione dell’Autorità di gestione del parco e nelle more dell’eventuale nomina del Commissario ad acta. Siccome non può esservi nell’ordinamento un buco sulla tutela, che ha generato fatti concreti e difficoltà concrete, con questo emendamento si assume la competenza intertemporale in capo alla Sezione afferente al Dipartimento Ambiente, così da colmare il vuoto normativo. Questo è il senso dell’emendamento.
Naturalmente nasce da casi specifici, che hanno fatto emergere il buco normativo, e in base a questo il direttore del Dipartimento Ambiente ha proposto per il nostro tramite questa innovazione normativa. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Amati.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Zullo. Prego.
Speaker : ZULLO.
Grazie, Presidente.
Semplicemente per esprimere una forte perplessità, nel senso che si dice che gli Enti territorialmente competenti devono fare qualcosa, nelle more, se non fanno nulla, si nomina un Commissario ad acta.
Nelle more, nel momento in cui il Commissario ad acta non viene fatto, subentra un altro soggetto, e nelle more che questo soggetto non fa cosa si fa? A me vien da ridere, vien da ridere, a parte il fatto, Presidente, che avrei dovuto su questo emendamento chiedere il referto tecnico, non lo chiedo, il parere del Governo, ma non è questo il problema. Invece di dire "scusa, Giunta regionale, perché non nomini un Commissario ad acta?"...
Perché dico questo? Perché sono diversi i livelli, uno è Commissario ad acta che gestisce il parco e poi sente gli organi tecnici, quindi in questo modo si bypassa l’organo territorialmente competente, poi i Sindaci, si bypassa il Commissario ad acta e fanno i dirigenti, e, se i dirigenti non fanno, tutto resta... guardate, non funziona così, non funziona.
Io voglio capire se l’emendamento aggiunge e, nel caso in cui il dirigente dell’ambiente di questa struttura tecnica non fa niente, che si fa? Se mi scrivete anche questo, io ci sto, e poi mi scrivete se non si fa.
Volevo capire, scusate, ma c’è qualcuno che fa in questa Regione? Amati, lei che è persona perspicace, mi deve rispondere: c’è qualcuno che fa? Perché non si nomina il Commissario ad acta? Se per favore mi fate capire, io mi oriento per il voto. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, collega Zullo.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Lacatena. Ne ha facoltà.
Speaker : LACATENA.
Grazie, Presidente.
Parto con la considerazione che nell’ultimo Consiglio regionale ho chiesto io il ritiro di questo emendamento, per incoerenza rispetto alla legge che si stava approvando. Successivamente, come ha detto il consigliere Amati, ho provveduto ad approfondire la ratio che ha portato questo emendamento ad arrivare in Aula, e credo che sia legata a questioni specifiche, che non mettono in condizioni sia gli uffici regionali che quelli comunali di rilasciare pareri prodromici a interventi che sono stati programmati. Però, consigliere Amati, mi viene da dire che più che un buco questa legge è una gruviera; una gruviera che è stata creata nel 2020, a cui questo Consiglio deve mettere riparo. Le leggi istitutive dei parchi Costa Ripagnola- Monopoli e quello riferito a Taranto sono disastrose. Ecco perché non hanno costituito l’Ente parco, ecco perché la Regione non si è mossa a commissariare. La legge è stata anche attinta da una declaratoria di incostituzionalità, che è andata contro ad emendamenti che sono stati prodotti in questo Consiglio tesi a favorire interventi in determinate zone del parco. Quindi, io voterò “sì” a questo emendamento, perché è un emendamento – lo definisco “tecnico” – che viene dagli uffici che hanno rilevato un buco, ma io mi devo preoccupare anche della gruviera. Quindi, quello che chiedo a questo Consiglio e all’assessore Maraschio è di mettere immediatamente mano a questa legge, di riaprire immediatamente le conferenze di servizi, se vogliamo che veramente questi parchi entrino in funzione, altrimenti, tra il Comune di Monopoli, il Comune di Polignano e Taranto abbiamo serie difficoltà applicative – e questa è la prova provata – di una legge che è piena di buchi.
La responsabilità non è sicuramente dell’assessore Maraschio, questa volta lo voglio dire apertamente, ma probabilmente nella scorsa legislatura si è corso troppo e si è fatto male. Si è corso troppo e si è fatto male. Quando la politica non è in grado di governare i processi e si fa governare dai comitati questo è il risultato, che si blocca l’economia, non si raggiungono gli scopi della legge che tutela, quindi quella legge ha fallito su tutti i fronti. La dimostrazione è questo emendamento, come la dimostrazione è la non coerenza tra gli elaborati grafici e quelli normativi, come la dimostrazione è l’incostituzionalità di questa legge. Siccome i parchi li vogliamo perché sono un valore, dobbiamo essere in grado di normali e mettere nelle condizioni tutti quanti di operare, sia nel senso della tutela sia nel senso dell’operatività della legge.
Quindi, ripeto, noi voteremo favorevolmente a questo emendamento, ma sicuramente chiediamo all’assessore Maraschio di riaprire immediatamente le conferenze di servizi rispetto a questi parchi, per rimettere mani in maniera seria e per dare concreta attuazione a queste leggi a cui noi teniamo molto. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, collega Lacatena.
Prego, Presidente Amati.
Speaker : AMATI.
Grazie, Presidente. Io non interverrò sulle questioni poste dal collega Lacatena perché obiettivamente c’è da avviare un percorso di valutazione sulla legge istitutiva dei due parchi. Per certi versi, è pure vero quel che si dice, tant’è che questo problema scaturisce anche da quel procedimento, perché all’epoca furono accorpati due disegni di legge in uno, tant’è che, se avete la curiosità di approfondire, con riferimento al Parco di Taranto non si pone questo problema di intertemporalità, cioè nelle more cosa accade, perché è indicato espressamente chi fa cosa. Quindi, non si pone quel problema.
In questo accorpamento tra due testi normativi non si produsse, all’epoca, anche perché c’era una certa difficoltà... Perché il Parco di Costa Ripagnola riguarda due territori comunali e non uno, come nel caso di Taranto. Sì, tre. Sì. Credo ci sia un pezzettino anche di Conversano. Adesso non ricordo precisamente. Comunque due certamente. Per cui, non si pensò, in quel momento, di utilizzare quella norma intertemporale per colmare anche le difficoltà che eventualmente dovessero sorgere in termini applicativi.
Con riferimento alle domande del collega Zullo, lui dice: c’è qualcuno che fa? Lei dovrebbe dire così, collega Zullo, con me: noi, il Consiglio regionale, che già è una cosa bella, che ci preoccupiamo di intervenire nel risolvere problemi concreti che i cittadini, nella loro gestione di vita con la Pubblica amministrazione, si ritrovano a vivere. Poi lei ha posto un’altra domanda. Capisco anche gli effetti provocatori, ma quelli non li colgo. Vado soltanto all’aspetto di sostanza che sta nella sua domanda: quando avremo deciso chi fa cosa, cioè la sezione, poi, se la sezione non fa, che cosa accade? Questa mi pare fosse la domanda. In realtà, questa norma risolve. Mentre la disposizione vigente attribuisce a vari atti, cioè la costituzione dell’Ente di gestione del commissario ad acta, la funzione, cioè chi fa cosa, la costituzione del chi fa cosa, invece, in questo caso noi stabiliamo una norma sull’atto, chi ha la competenza funzionale all’atto. Siccome diciamo che sono gli uffici regionali, a questo punto chi deve far cosa si sa, e non ci può essere una omissione di parere da parte degli uffici regionali, diversamente dal caso precedente, cioè quello dell’Ente di gestione, ovvero del commissario ad acta, che ha bisogno di un procedimento complesso per giungere alla possibilità di avere il parere.
Per cui, non c’è alcun dubbio che se non si nomina l’Ente di gestione bisogna procedere attivando il procedimento del commissario ad acta, ma anche quel procedimento ha una scansione temporale e anche una fase interlocutoria. Non è un atto meramente autoritativo. Per cui, per risolvere i problemi che i cittadini hanno nelle more che tutto ciò si compia, il Consiglio regionale fa qualcosa per risolvere un problema e lo fa anche accordato con le indicazioni tecniche che sono provenute dal direttore del dipartimento. Tutto qui.
Capisco le questioni politiche che stanno attorno alle vicende dei parchi, però non credo che, per quanto sia giusto sollevarle, ci mancherebbe altro, sia questo il punto centrale della proposta di modifica che abbiamo avanzato.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Amati.
Parere del Governo, assessore Maraschio.
Speaker : MARASCHIO, assessore all’ambiente.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Parere favorevole del Governo.
Poniamo in votazione l’emendamento.
Dichiaro aperta la votazione.
Da remoto, Campo.
Speaker : CAMPO.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Ciliento.
Speaker : CILIENTO.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Presidente Emiliano.
De Blasi.
Speaker : DE BLASI.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Lopane.
Speaker : LOPANE.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Piemontese.
Speaker : PIEMONTESE.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Stea.
Speaker : STEA.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Ventola.
Speaker : VENTOLA.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Presidente Emiliano, ci sente?
Speaker : EMILIANO.
Favorevole
Speaker : PRESIDENTE.
Favorevole.
I voti dei consiglieri Vizzino e Parchitelli, favorevoli.
Dichiaro chiusa la votazione.
Presenti 37 (28 più 9), votanti 37 (28 più 9), favorevoli 37, contrari nessuno, astenuti nessuno.
L’emendamento è approvato.
Ora votiamo la legge nella sua interezza.
Dichiaro aperta la votazione. Da remoto. Campo.
Speaker : CAMPO.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Lopane.
Speaker : LOPANE.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Stea.
Speaker : STEA.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
De Blasi.
Speaker : DE BLASI.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Ventola.
Speaker : VENTOLA.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Piemontese.
Speaker : PIEMONTESE.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Il Presidente Emiliano, se c’è.
Speaker : EMILIANO.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Favorevole.
Chi manca?
Speaker : CILIENTO.
Anch’io favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Debora Ciliento favorevole.
Si aggiungono i voti favorevoli di Parchitelli e Vizzino.
Dichiaro chiusa la votazione.
Presenti 38 (28 più 10 da remoto), votanti 38, favorevoli 38, contrari nessuno, astenuti nessuno. Il Consiglio approva.
È stata chiesta l’urgenza. Votiamo l’urgenza per alzata di mano. È approvata.
Passiamo al punto n. 3) all’ordine del giorno: «Proposta di Legge - Fabiano Amati, Antonio Tutolo - “Misure per il contenimento della spesa farmaceutica”». Relatore il Presidente Vizzino.
Prego, Presidente Vizzino.
Speaker : VIZZINO.
Signor Presidente, colleghi, con la legge n. 232 del 2016, la legge di bilancio 2017, poi modificata con la legge 145 del 2018 e legge 178 del 2020, sono stati definiti i tetti per la spesa farmaceutica, così ripartiti: il 7 per cento del Fondo sanitario nazionale per la spesa farmaceutica convenzionata, quella cioè della distribuzione attraverso le farmacie pubbliche e private convenzionate; il 6,85 per cento del Fondo sanitario nazionale per la spesa farmaceutica derivante dall’acquisto diretto da parte di ASL e Regione di farmaci e gas medicali, quindi farmaci ad uso ospedaliero e ambulatoriale, distribuzione diretta da parte delle strutture sanitarie per la somministrazione a domicilio e distribuzione per conto e attraverso gli accordi con le farmacie territoriali. In particolare, la legge n. 145 del 2018, commi 574 e seguenti, ha stabilito per gli acquisti diretti un tetto massimo per i gas medicali pari allo 0,2 per cento. Pertanto, il tetto per gli acquisti diretti dei soli farmaci è stato definito pari al 6,65 per cento del Fondo sanitario nazionale.
Sulla base dei dati forniti da AIFA, l’Agenzia italiana del farmaco, che effettua il monitoraggio mensile della spesa farmaceutica per conto del Ministero della salute e del Ministero dell’economia e delle finanze, ad oggi il livello nazionale dei tetti di spesa è pari al 7,96 per cento del fabbisogno sanitario nazionale per la spesa farmaceutica convenzionata e al 6,69, più lo 0,2 per i soli gas medicali, per gli acquisti diretti dei farmaci.
A decorrere dal primo gennaio 2017, nello stato di previsione del Ministero della salute è stato istituito un fondo per il concorso al rimborso alle Regioni per l’acquisto dei medicinali innovativi non oncologici, con una dotazione di 500 milioni di euro annui e un fondo per il concorso al rimborso alle Regioni per l’acquisto dei medicinali oncologici innovativi, con una dotazione di 500 milioni di euro annui.
La Regione Puglia, sulla base dei dati forniti dai dirigenti delle sezioni di competenza, viaggia in termini di risultati su due binari distinti. La spesa convenzionata ha registrato negli ultimi anni una graduale significativa riduzione. La spesa per gli acquisti diretti da parte delle ASL continua a sforare il tetto massimo stabilito. Gli strumenti messi in campo per il contenimento della spesa convenzionata sono stati ripartiti in diverse direzioni, che avevano però quale specifico punto di diramazione la logica dell’appropriatezza prescrittiva, cioè la necessità di fornire un efficiente servizio sanitario nel rispetto di determinati criteri, un costante riferimento al prontuario terapeutico, strumento dinamico in continuo aggiornamento, che dovrebbe essere vincolante dell’individuazione delle terapie, la distribuzione diretta del primo ciclo terapeutico a seguito di dimissioni dall’ospedale o post visita ambulatoriale, un maggiore ricorso ai farmaci generici, tetti di spesa su alcuni farmaci stabiliti con una serie di provvedimenti adottati dal 2016 ad oggi, soprattutto il controllo attraverso sistemi di monitoraggio informatizzati.
Grazie a tale impostazione, i risultati sono stati immediatamente visibili. Se, infatti, tra gennaio e dicembre 2016 la spesa farmaceutica convenzionata in Puglia era stata di 640.734.857 euro, già nel 2017 è scesa a 612.716.734 euro. Quindi, una riduzione in un solo anno di 28 milioni di euro. Nel 2018 la riduzione è stata di 46.800.000 euro e nel 2019 di 6,5 milioni di euro, nel 2020 di 16,9 milioni e nel periodo da gennaio ad aprile del 2021 è scesa ancora di 9,8 milioni. Si tratta di 108 milioni in quattro anni e mezzo che hanno significato per la Regione Puglia non solo lo storico raggiungimento del tetto di spesa stabilito per la convenzionata, ma, come è facile immaginare, un risparmio ingente di risorse, che evidentemente possono essere utilizzate per altri obiettivi strategici sul fronte dell’efficientamento sanitario.
Le linee strategiche per il contenimento della spesa farmaceutica diretta messa in campo dalla Regione hanno riguardato anzitutto la centralizzazione delle gare al soggetto aggregatore InnovaPuglia, anche per consentire un controllo e una riduzione sui prezzi dei farmaci. L’adesione da parte delle ASL alla nuova gara regionale espletata da InnovaPuglia per l’ossigeno domiciliare non era entrata a regime al momento dell’acquisizione dei dati di aprile 2021, ma in questi anni sono state diverse le indicazioni da parte dell’Ente Regione alle ASL. Su tutte, l’appropriatezza prescrittiva e l’utilizzo di prescrizione di farmaci generici e biosimilari, oltre a una serie di delibere che hanno stabilito il tetto massimo di spesa su alcuni farmaci.
In particolare, l’8 febbraio 2021 si deliberava: tenuto conto dell’elevato fenomeno introduttivo di spesa per l’acquisto diretto di farmaci generato dalla prescrizione dei medici specialistici operanti presso le Aziende ospedaliere universitarie e degli IRCCS nei confronti delle ASL, di disporre, ai fini del raggiungimento degli obiettivi di budget, che le direzioni generali intensifichino le azioni di verifica e controllo dell’appropriatezza prescrittiva dei medici specialisti prescrittori, nonché del rispetto da parte degli stessi delle linee guida approvate con le deliberazioni della Giunta regionale adottate nel corso del triennio 2018-2020, finalizzate ad un utilizzo appropriato delle risorse pubbliche e tenendo in debita considerazione gli aggiornamenti sui prezzi dei farmaci intervenuti a fronte delle gare centralizzate di appalto espletate dal soggetto aggregatore InnovaPuglia; di disporre che le direzioni generali definiscano idonee procedure interne finalizzate alla verifica della rimozione di tutte le situazioni di conflitto di interesse, anche potenziale, che possano influenzare il comportamento prescrittivo dei medici specialisti; di disporre che il raggiungimento degli obiettivi di budget assegnati alle singole Aziende pubbliche del sistema sanitario regionale concorre al raggiungimento dell’obiettivo di mandato per i direttori generali relativo alla riduzione della spesa farmaceutica regionale.
A dimostrazione dell’importanza di un’oculata prescrizione dei farmaci vi è l’esempio di un farmaco utilizzato nel trattamento di leucemie e tumori gastrointestinali: il costo di una confezione del farmaco brand è di 1.599 euro, il suo generico, sulla base della gara regionale, ha un prezzo di 19,80 euro.
Dall’analisi dei dati e dagli approfondimenti presentati dai tecnici del dipartimento di competenza risultano due tipi di fattori che rendono fallibile l’attuazione delle politiche di riduzione della spesa farmaceutica per gli acquisti diretti nelle Aziende sanitarie pugliesi. Fattori esogeni: l’emergenza Covid naturalmente, la modifica delle norme statali su quel complesso meccanismo che è il payback farmaceutico, la continua immissione in commercio da parte di AIFA di numerosi nuovi farmaci ad alto costo, con inevitabile aumento dei costi medi di trattamento. Ma vi sono anche dei fattori endogeni: da un lato, il soggetto aggregatore non è ancora sfruttato con specifiche competenze interne per le gare sui farmaci; dall’altro, un’attuazione solo parziale da parte delle ASL delle disposizioni in materia. E su questo si ha l’obbligo, quali legislatori, di intervenire al fine di evitare ulteriori inezie che contribuiscono ad un intollerabile spreco di risorse.
È indispensabile, dunque, che i direttori generali indirizzino la centralità del governo delle Aziende pubbliche verso una rapida adesione alle gare centralizzate, verso l’espletamento delle gare-ponte per prodotti non acquistabili dal sistema di accoglienza regionale (SAR) verso la fondamentale eliminazione delle resistenze da parte dei medici specialisti nella scelta delle terapie con maggior rapporto di costo/efficacia e, dunque, verso la scelta di farmaci generici o biosimilari.
Nel corso degli anni la Giunta regionale ha adottato numerosi provvedimenti finalizzati al raggiungimento degli obiettivi di budget e, quindi, degli obiettivi di mandato dei direttori generali delle ASL, senza, però, ottenere i risultati auspicati.
La presente proposta di legge intende, dunque, introdurre nell’ordinamento regionale alcune disposizioni finalizzate al raggiungimento del risultato auspicato, stabilendo maggiore responsabilizzazione e, quindi, una più efficace reazione dell’Amministrazione regionale al mancato raggiungimento degli obiettivi, a cominciare dalla decadenza per dettato di legge dell’incarico di direttore generale.
La III Commissione consiliare ha esaminato la proposta di legge nella seduta del 14 febbraio 2022 e, al termine del confronto e dell’esame, ha espresso a maggioranza parere favorevole al provvedimento.
La presente proposta di legge non comporta nuovi oneri a carico del bilancio regionale.
Si rimette, pertanto, il provvedimento alla valutazione del Consiglio regionale.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Vizzino.
Non sono stati presentati emendamenti.
Ci sono interventi? Prego, Presidente Tutolo.
Speaker : TUTOLO.
Grazie, Presidente.
Io volevo ringraziare il Presidente Amati per questa proposta di legge, e mi perdonerete se deraglierò un po’, ma sento l’esigenza di dire qualcosa dopo aver letto qualcosa che mi ha veramente lasciato a bocca aperta, un titolo di un quotidiano che titolava "Amati nemico della Puglia" e un altro articolo che era veramente molto, molto antipatico, dove veniva descritto quasi come un procacciatore di interessi di lobby legati ad inceneritori, insomma una sorta di mostro politico nel senso negativo del termine.
Mi perdonerà il mio collega Amati se intervengo, ma sento di doverlo fare, perché gli devo riconoscere due cose, almeno due, la voglia di dire sempre quello che pensa, anche quando non è proprio comodo, quindi quando l’opinione di tutti va in un’altra direzione, e lui, se la pensa diversamente, ha la forza e il coraggio di dirlo, e in politica non è che tutti pratichiamo questo esercizio, e la voglia di studiare, di informarsi, insomma personalmente, da quel poco che lo conosco e l’ho conosciuto, in lui vedo tutto tranne quello che è scritto qui, e volevo semplicemente fare questa mia testimonianza.
A me fanno più paura non quelli che dicono quello che pensano, ma quelli che non dicono nulla, perché non so cosa pensano e sono praticamente tra coloro che poi decidono, ho più paura di quelli onestamente, mi sarà perdonata questa mia paura, quindi, anche se a volte la penso in maniera diversa, non in maniera diametralmente opposta, sicuramente no, però sono felice di confrontarmi, di ascoltare le sue ragioni, di pensare alle mie e di capire dove ci può essere un punto d’incontro e non, ripeto, di chi è in silenzio e non… Ad esempio, è un tema attuale, sta spingendo molto, ed è proprio su quello che è stato accusato il Presidente Amati, sul discorso delle energie. Tutti sappiamo oggi che c’è un problema, quello del caro bollette, e oggi tutti quanti, all’improvviso, sentiamo l’esigenza di mettere in evidenza quelle che possono essere le opportunità. Lui è uno di quelli, come dire, più oltranzisti, se vogliamo dire. Bene, se anche io non la penso al 100 per cento come il Presidente Amati, ripeto, è chiaro che bisogna fare qualcosa, bisogna riflettere, bisogna muoversi in quest’Aula.
Io credo che abbiamo molto da fare, perché a me dispiacerebbe, ad esempio, se questa transizione ecologica… Noi, in qualche maniera, come Regione Puglia ne saremo protagonisti, perché il nostro territorio è uno di quelli più vocati alle fonti di energie rinnovabili. Tutti quanti sapete che io non sono tra quelli proprio favorevoli, però mi rendo conto che non si può dire di no a tutto ed è ovvio che da qualche parte questa energia bisogna pensare di produrla. Però la domanda che mi faccio – e spero che sia una riflessione non soltanto mia e di poter vedere in quest’Aula un serio confronto su questo tema – è questa: possibile che noi in cambio non dobbiamo avere nulla come territorio? Io mi chiedo: il grosso sacrificio che la Regione Puglia, la provincia di Foggia probabilmente più degli altri, ma voglio parlare di Regione Puglia perché qui siamo nel Consiglio regionale… Pagheremo un prezzo altissimo in termini di impatto ambientale, in termini di sacrificio del territorio, in termini di invasione di questi strumenti e non dobbiamo avere nulla? Non dobbiamo porre noi la questione con il Governo e dire: scusate, ma se noi abbiamo un territorio vocato a questa roba, non significa che noi dobbiamo essere quelli che paghiamo un prezzo enorme e non ci vediamo riconoscere assolutamente nulla in termini di opere infrastrutturali, in termini anche di vantaggi sul costo dell’energia? Va a finire però che sono a tempo determinato, perché è il primo Governo che poi, magari, oggi ti riconoscono un centesimo e domani te lo tolgono. Ma io parlo di opere epocali che noi dovremmo e potremmo chiedere. Mi piacerebbe che in questo Consiglio ci fosse una discussione aperta, seria, forte, dove tutti dicono quello che pensano. Soprattutto, ripeto, bene dire che la Regione Puglia è assolutamente disposta a fare la propria parte, ma la Regione Puglia questo sacrificio merita di vederlo risarcito in qualche maniera.
Questo è quello di cui oggi, più di ogni altra cosa, c’è bisogno. È un momento particolare, questo. È un momento che o si coglie o non si coglie. C’è questa opportunità, perché io la chiamo un’opportunità. C’è oggi. Oggi probabilmente abbiamo una capacità di contrattazione, abbiamo argomenti interessanti. Domani non li avremo più. Subiremo le autorizzazioni di quattro parchi nel foggiano. Bene. Perfetto. Ho visto qualche titolo degli oltranzisti, di quelli che dicono sempre di no e solo di no. Io stesso ne sono avvilito, ma sono avvilito soprattutto perché in cambio di quelli non avremo assolutamente nulla. È questo quello che mi avvilisce di più. Se io fossi confortato dal fatto che i 20.000 ettari di sacrificio di terreno agricolo che dobbiamo subire per il fotovoltaico servono a darci l’acqua per 200.000 ettari di terreno che sono sprovvisti di quella importante infrastruttura, probabilmente mi peserebbe meno e il tutto sarebbe più accettabile. Me ne farei una ragione. Avrei una possibilità di sviluppo di quel territorio e della nostra regione.
È chiaro che fare agricoltura senza acqua è come voler predicare nel deserto. Credo sia assolutamente impossibile una roba del genere. Io mi chiedo: noi, come Regione Puglia, non è che dobbiamo pretendere qualcosa da questo Governo? Non è che la transizione ecologica la devono fare sulla nostra testa? Non è che noi abbiamo un obbligo morale anche nei confronti di questi 4 milioni di cittadini della regione Puglia a rappresentare questi temi qua? Io me lo chiedo. Poi, sarò limitato, sarò un altro magari che fa parte delle lobby. Boh, non lo so. Va beh, la mia lobby era un’altra, era quella dei grattacieli nelle campagne. Comunque, bypassiamo questa parte.
Mi chiedo, ripeto, una cosa: cari colleghi, ma ritenete che ci sia oggi un momento, una fase storica particolare dove viene chiesto qualcosa a questo territorio? Anzi, neanche viene chiesto, ormai viene imposto, perché lo sappiamo tutti che c’è stata quella legge che ha previsto che per gli impianti al di sopra di 10 megawatt la fanno in testa a tutti. Ebbene, io credo che non possiamo permetterci di stare fermi e in silenzio. Io non sono quello del “no” a tutti i costi, ma sono quello che pretende qualcosa in cambio per il territorio, per lo sviluppo, perché, se no, una prospettiva di sviluppo e di futuro per chi abita questi territori io, onestamente, non la vedo, e mi dispiaccio.
Ho approfittato, consigliere Amati, perché questa riflessione io ho fatto quando ho letto queste cose. È facile associare e cercare… Chiudo dicendo che, quando lei, nel Consiglio in cui abbiamo parlato del Piano dei rifiuti urbani, era quello che si è spinto oltre tra quelli che erano favorevoli – lo sappiamo tutti – agli inceneritori… Termovalorizzatori, va bene. Ognuno li chiama… Io uso il termine più antipatico, quello più simpatico lo lascio usare agli altri. Ebbene, io non sono favorevole. Lo dico chiaramente. Ma se devo vedere che ci sta il termovalorizzatore privato e non quello pubblico, onestamente non mi tornano i conti, perché, se non sono favorevole, non sono favorevole né a quello pubblico né a quello privato. Ma se poi io per il mio ciclo dei rifiuti utilizzo quello privato, non lo so, è uno strano modo di essere contrari, questo, perché posso pure pensare una cosa, magari con il pensiero del malpensante: ma non è che tu vuoi favorire quelli che già li hanno e, quindi, i privati che li hanno, bloccando quelli pubblici? Io credo che una riflessione seria vada fatta a 360 gradi.
Alla fine, ripeto, è facile dire “no, no”, ma alla fine li abbiamo, sono privati. Non mi trovo con i conti. E spesso coincidono le posizioni di chi dice “no” con chi usa lo strumento della paura delle persone e sfrutta quello per avere un minimo di consenso. Onestamente, è qualcosa che non mi appassiona, quindi io avevo questa mia personale riflessione da fare, chiedo scusa se ho deragliato, sono uscito fuori tema, ma non vedevo nessun punto all’ordine del giorno dove attaccarmi.
Siccome tenevo a questa cosa e tenevo a manifestare il mio pensiero sul consigliere Amati, che vedo tutt’altro che ammanigliato con poteri forti, ma con una alta voglia di esprimere il proprio pensiero, che - devo dire - spesso condivido, di questo volevo fare partecipi tutti.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, collega. Invito però i consiglieri ad attenersi ai punti all’ordine del giorno.
Ha chiesto di intervenire il collega Zullo. Ne ha facoltà.
Speaker : ZULLO.
Grazie, Presidente.
In Commissione avevo espresso delle perplessità su questa proposta di legge. Non che il tema, colleghi, non sia cogente, non sia importante, non sia interessante e non sia di tutta evidenza, però io penso che una proposta di legge di questo tipo debba inserirsi all’interno del quadro organizzativo di un’azienda sanitaria e all’interno delle procedure che si svolgono in un’azienda sanitaria, perché se una proposta di legge di questo tipo è avulsa dal sistema, penso che si possano innestare più danni che benefici, e mi spiego.
Intanto, il monitoraggio della spesa farmaceutica è una cosa che viene fatta, o meglio, secondo le disposizioni di organizzazione e le competenze dei vari servizi che agiscono nelle ASL, dovrebbe essere fatta, a meno che qualcuno non faccia il proprio dovere.
Se qualcuno non fa il proprio dovere, noi non possiamo inserire altri responsabili, perché nelle ASL funziona il distretto e funzionano i servizi farmaceutici territoriali ed ospedalieri, che monitorano la spesa farmaceutica mese per mese, secondo i report che vengono forniti dal sistema informatico, e che periodicamente si confrontano con i medici prescrittori per poter capire quali sono gli sforamenti e perché.
Avanzare una proposta di legge dove si dice "la responsabilità a dipendente idoneo, sulla base della normativa vigente", io non so cosa significa “finalizzato al controllo continuativo […] di concerto con il direttore generale e senza tener presente i direttori di distretto e i direttori delle aree farmaceutiche”. Io penso che non si capisca proprio niente in un’organizzazione aziendale peraltro complessa. Dire che in due mesi “il responsabile del monitoraggio, salvo che la funzione non sia previsto in organico e già assegnata”… Quale funzione? Esiste il direttore dell’area farmaceutica, esistono i direttori dei distretti. “Entro e non oltre 15 giorni…”, deve essere nominato entro 15 giorni.
L’attività viene presa a riferimento rispetto ai tetti di spesa. Non esistono i tetti di spesa, esistono i livelli di spesa programmati, che sono una cosa differente, perché se ci fossero i tetti di spesa significa che se un soggetto, un medico ha superato il tetto e a un soggetto serve un farmaco salvavita dovrebbe non poterlo prescrivere e quindi determinare anche la mancanza della salvezza della vita. Dice: “il responsabile del monitoraggio propone ogni due mesi un rapporto”, ma questo è fatto trimestralmente, che sembra più congruo, ma è normale prassi che si fa nelle ASL; poi se qualcuno non lo fa è un altro discorso, però è prassi normale. E poi, vedete, “si prendono i provvedimenti”, a carico di chi? A carico di chi? Dei direttori generali. Ma i direttori generali possono essere responsabili della prescrizione, dei medici prescrittori, che sono i più variegati del mondo? Tra i medici di medicina generale, tra i medici ospedalieri, tra le prescrizioni indotte anche da liberi professionisti, io non so a che cosa si va incontro con questa proposta di legge. Ma devo dire di più: voi pensate che il contenimento della spesa farmaceutica sia possibile se si fa a valle di un percorso, senza aver fatto nulla a monte di un percorso? Noi abbiamo bisogno di linee guida prescrittive per capire l’appropriatezza prescrittiva dei farmaci, abbiamo bisogno di percorsi diagnostici terapeutici, abbiamo bisogno di informazione e formazione, abbiamo bisogno di coordinamento delle azioni dei medici prescrittori e soprattutto di un coordinamento del rapporto tra i medici di medicina generale, i medici ospedalieri, i medici specialisti che operano negli ambulatori distrettuali, che molto spesso sono dei liberi professionisti convenzionati internamente al sistema.
Io penso che andando avanti con queste norme, che non si inseriscono... Norme esistenti. Abbiamo la legge n. 36/94, che è vigente. Abbiamo la legge n. 38/94, che è vigente. Abbiamo le leggi nn. 25 e 26 del 2006 che sono vigenti, in base alle quali operano le strutture e i dirigenti preposti.
Ora, andare ad inserire questa norma... Responsabile idoneo. Chi è il responsabile idoneo? È un medico, è un farmacista, è un amministrativo? Che preparazione ha? L’idoneità chi la dà?
L’inadempienza, in base a quanto previsto dall’articolo 1, comma 2, comporta la decadenza per dettato di legge del direttore generale dell’azienda interessata. Però la competenza la prende il direttore amministrativo, il quale provvede entro... Guardate, se facciamo le leggi che poi restano lettera morta... Io non penso che con questa legge si arrivi al contenimento della spesa farmaceutica. Abbiamo bisogno di recuperare il tempo perduto. Per cinque anni noi non abbiamo avuto l’assessore alla sanità. Oggi, dopo una pausa Covid, è stata retta dal collega Lopalco, abbiamo un assessore alla sanità. Facciamo un percorso di coinvolgimento, di coordinamento, che porti alla stesura di linee guida, che porti alla stesura di percorsi diagnostico-terapeutici, che porti alla stesura di protocolli prescrittivi, che porti a programmi di formazione e informazione dei medici di medicina generale, dei prescrittori che stanno fuori. Poi, a valle di tutto questo processo, si arriva a capire perché non vanno le cose.
Noi non possiamo raccogliere risultati senza aver fatto nulla a monte. Io lo lascio alla vostra riflessione. Assessore alla sanità, dottor Palese, penso sia sbagliato partire a valle senza aver fatto nulla a monte, premettendo e ribadendo che nelle ASL non c’è il deserto sul piano normativo. Se poi c’è il deserto sul piano delle attività, questo non lo so. Però sul piano normativo le verifiche sull’andamento della spesa farmaceutica si fanno, e non è un caso che nella relazione il Presidente Vizzino abbia elencato quali sono stati i risultati, che derivano da un’attività di monitoraggio della spesa farmaceutica.
Volevo dire questo, per il resto lascio queste mie considerazioni alla vostra riflessione, cerchiamo di essere concreti e di guardare alla spesa farmaceutica a tutto tondo, a 360 gradi, partendo dalle condizioni in cui si forma inizialmente, che sono la prescrizione, per arrivare poi all’utilizzo del farmaco, e capire qual è l’appropriatezza prescrittiva e di utilizzo del farmaco.
Questo volevo dire, poi vedremo come si svilupperà il dibattito, però a me sembra una proposta di legge non proprio da caldeggiare, non sul piano dell’intento, sia chiaro, l’intento è monitorare la spesa farmaceutica ai fini del contenimento, e ci stiamo, ma in modo sbagliato, non si può arrivare in questo modo, è sbagliato, e non si può pensare che questo non venga fatto.
Ho omesso anche di dire che alla fine c’è un’altra struttura nella ASL, che è il controllo di gestione e che controlla tutto l’andamento economico-finanziario di un’azienda, ospedaliera o territoriale.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Zullo.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Amati. Ne ha facoltà.
Speaker : AMATI.
Grazie, Presidente.
Rapidamente, solo sulle perplessità tecniche del collega Zullo. Vorrei ricordare che abbiamo presentato la proposta di legge, io e il collega Tutolo, a seguito di un’audizione svolta in Commissione Sanità con i dirigenti dell’Assessorato alla sanità, i quali - devo dire la verità - arrivarono preparatissimi, con un report dettagliatissimo sulla situazione, un report che ci consegnava una situazione bipolare.
Da un lato ci dicevano che le farmacie convenzionate stavano sostanzialmente raggiungendo o avevano raggiunto pressappoco i livelli di spesa prescritti dalla normativa vigente, mentre c’era uno sbilancio costante negli acquisti diretti della farmaceutica ospedaliera, intendendo quelli anche per i gas medicali, che ammontavano sistematicamente a 264 milioni nel 2020, cifra confermata come dato tendenziale ad aprile del 2021, quando svolgemmo l’audizione con riferimento al 2021, che poi è stata una cifra confermata anche a consuntivo del 2021, e ci furono mostrati una serie di dati. Devo dire che consiglio a tutti di prenderne visione, perché può essere anche un punto d’orgoglio dell’analisi della situazione, anche con riferimento alla produzione di una serie di delibere, attività amministrativa che in qualche modo si preoccupa di raggiungere questo obiettivo. Perché decidemmo io e il collega Tutolo di presentare la proposta di legge? Uno, per un motivo che ci fu indicato dagli stessi dirigenti, e che tra un attimo vi rappresenterò, ma il motivo politico che ci ha determinato a presentare la proposta di legge, o meglio i motivi politici… Il primo è che quando hai un sacco di problemi, quando il problema è complesso ti conviene cominciare, perché se stai lì a dire che il problema è complesso e chiedi la trasformazione oppure l’importazione del paradiso in terra non riuscirai ad avere il paradiso ma rischierai di perdere anche la terra. Allora, il primo motivo era semplicemente questo. Il secondo motivo è che questo sbilancio per il 50 per cento (perché un 50 per cento rientra nella procedura del payback) va a incidere sul bilancio autonomo. Cioè, quando ci riuniamo nella sessione di bilancio, l’assessore Piemontese arriva da noi con una proposta di bilancio per l’esercizio finanziario dell’anno successivo, togliendo alla disponibilità di politiche che potrebbero essere realizzate con quei fondi una somma di denaro che va a coprire il 50 per cento dello sbilancio. Ora, è chiaro che noi l’abbiamo visto come un attacco alle nostre prerogative, perché, se Zullo presenta un emendamento sulla prima proposta di legge e chiede opportunamente un milione per soggetti che vivono una condizione di cecità, e naturalmente il Governo non può dare parere favorevole, pur volendo dare parere favorevole, perché è giusto mettere un milione, per l’assenza di copertura, io che sono un appassionato di numeri (perché i numeri sono fedeli, hai voglia a massaggiarli, ti danno sempre quel risultato), so una cosa: che non possiamo accogliere l’emendamento del collega Zullo, come l’emendamento di chiunque, perché ci siamo giocati una parte dello sbilancio (perché le norme di finanza pubblica questo prevedono) nel colmarlo attraverso il bilancio autonomo. Beh, la cosa mi dà fastidio. Perché? Perché noi, così facendo, realizziamo la parabola, così come riferito dal collega Zullo nel primo intervento sulla prima proposta di legge. Articolo 1, bellissimo. Articolo 2, bellissimo. Articolo 3, bellissimo. Credo di citarla testualmente. Articolo 4, bellissimo. Si arriva all’articolo 5 (Norma finanziaria) e non si possono apportare le dotazioni finanziarie che l’argomento meriterebbe.
Quali sono le cause? Sì, la penuria. Non c’è dubbio. L’economia è scienza triste, perché bisogna sempre appagare tante esigenze con poche risorse. Però quando la penuria viene aggravata da un’attività disattenta, nonostante decine di delibere di Giunta regionale e atti aziendali... Atti aziendali. Le ASL hanno i loro atti aziendali ‒ non glielo dice nessuno ‒ all’interno dei quali prevedono, anche con una certa ridondanza, un obiettivo, cioè l’obiettivo di mantenimento del livello di spesa farmaceutica, e poi puntualmente non lo rispettano. Mi scoccia un po’.
Io sono eletto consigliere regionale, immagino tutti, perché voglio avere la disponibilità di risorse finanziarie per prendere atto dei bisogni, immedesimandomi e appagando quei bisogni. Quindi, questo è un motivo politico forte che ci induce a dire: noi dobbiamo essere determinati perché voi dite, oltre che le norme di finanza pubblica, che vi impegnerete ad evitare gli squilibri. Lo dite voi negli atti aziendali. Però, puntualmente, non avviene questo e i dirigenti dell’Assessorato alla salute ci mostrano le slide, che sono slide meravigliose per dettaglio, senza nascondere nulla, trasparenti, e ci dicono che la situazione è una situazione che vede questa costanza di sbilancio su cui non si riesce a venire a capo.
Allora, domanda nostra specifica ai dirigenti: “Ma voi cosa fareste?”. Fino a quel momento c’era soltanto il collega Tutolo che sia era incuriosito di questo argomento, l’aveva portato in Commissione e non avevamo idea del da farsi. A domanda “che cosa fareste?”, la risposta, peraltro esposta in una slide, era: fattori endogeni che generano questo problema. Sui fattori esogeni non possiamo intervenire, perché sono esogeni, appunto. Quindi, da questo punto di vista, ha pure ragione il collega Zullo, non è che con questa legge risolveremo tutto il problema, ma secondo me riusciremo a contenerlo.
Quindi, lascio stare i fattori esogeni. Fattori endogeni, cioè le cause. Parziale attuazione da parte delle aziende del servizio sanitario regionale delle disposizioni regionali, cioè la Giunta delibera e loro parzialmente eseguono le disposizioni regionali emesse in materia farmaceutica.
Suggerimento: sono necessarie azioni più incisive dei DG aziendali, quindi azioni più incisive. DG aziendali, guardate, dovete mettere in campo azioni più incisive, affinché l’adesione rapida a gare centralizzate regionali, perché, siccome non aderiscono rapidamente alle gare centralizzate regionali, lo utilizzano come motivo, "non abbiamo partecipato alle gare centralizzate regionali".
Io e il collega Tutolo e immagino i colleghi che lo hanno sostenuto in Commissione pensiamo che se in palio c’è la decadenza dal posto di Direttore generale, abbiamo motivo di ritenere, per un’analisi molto raffazzonata di neuroscienze, che si desteranno, perché primum vivere, ognuno di noi applica così il suo modo di stare al mondo.
Altro argomento, "espletamento gare ponte per prodotti non acquistati dal SAV", altro inadempimento: uguale il ragionamento di neuroscienze che vi ho fatto prima, "eliminazione delle resistenze – badate, è scritto in un atto ufficiale dei dirigenti della Regione a cui io devo prestare fede, fino a prova contraria - eliminazione delle resistenze da parte di medici specialisti nella scelta delle terapie con maggior rapporto di costo/efficacia (esempio biosimilari-generici)".
Qui c’è una cosa grande grande, che non significa un attentato alla libertà di cura, intendiamoci, perché io conosco questo argomento (lo dico all’assessore in qualità di medico), questo argomento abbastanza curioso, che varrebbe a dire che io ho la libertà di cura e la libertà di cura mi farebbe fare, con riferimento alla scelta nella terapia, quel che mi pare, cosa abbastanza curiosa.
Tralascio gli aspetti ontologici e aneddotici che stanno attorno a questo argomento, e ce ne sono tanti, perché io non uso mai ragionare utilizzando aneddoti oppure allegorie, eppure ce ne sono tanti.
Tra i fattori endogeni, cita anche un problema ‒ lo sottopongo all’assessore – relativo al soggetto aggregatore e alla strutturazione migliore del soggetto aggregatore. Quindi, se parlerà lei con i dottori Montanaro e Stella, le diranno anche che c’è pure una parte di competenza del soggetto aggregatore che va compulsato.
Ora, dalla lettura di queste slide e di questo rapporto venne fuori l’ipotesi della proposta di legge, che è semplice semplice. Voi dovete fare un monitoraggio continuativo, probabilmente già lo state facendo. Se lo state facendo, noi non entriamo nella vostra organizzazione, però vi diciamo che dovete fare un monitoraggio continuativo con una persona che si sappia chi è; una persona che si sappia chi è, perché di solito uno dei problemi della Pubblica amministrazione è non sapere chi è il responsabile. Quando la responsabilità è una responsabilità ripartita, che viene rappresentata come un fatto di eccezione, tutti responsabili, nessun responsabile. È chiaro il meccanismo psicologico.
Quindi, da quel punto di vista, si dice: guarda, io non entro nella tua organizzazione, perché non voglio scombussolare, ma tu, se ce l’hai ed è uno, bene così, se non ce l’hai o non è uno, ti prego nominalo; e questo ti invia un rapporto bimestrale di monitoraggio della spesa. “Ma io lo faccio” dirà un direttore generale, allora non hai da eseguire questa legge, perché sei un esecutore ante litteram e quindi, da questo punto di vista, ti diamo addirittura un premio. Quindi, non interferisce la legge. Dopodiché ti diciamo una cosa semplice semplice, che è quella che ci hanno suggerito i dirigenti, e siccome tu ce l’hai scritto sull’atto aziendale che ti sei dato, e siccome i fattori endogeni individuati dalla Regione Puglia, dalla mia amministrazione, alla quale devo prestare fede, sono quelli che vi ho elencato nel dettaglio e nella rappresentazione ricostruttiva di tipo politico, se non rispetti queste cose decadi. E siccome è un obiettivo di salute ai sensi della normativa statale, questo sistema io penso che ci porterà due risultati utili. Ci porterà il risultato che non decadrà nessuno, ma non per il fatto che abbiamo chiuso gli occhi, bensì per il fatto che loro hanno aperto gli occhi sulla realtà che vivono. Diciamo che, alla fine, è proprio il caso classico in cui la sanzione non serve per punire ma per evitare la punizione.
Era questo il senso della proposta di legge che vi chiediamo di approvare. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Tutolo. Ne ha facoltà.
Prego, collega Caroli.
Speaker : CAROLI.
Grazie, Presidente.
Ho ascoltato attentamente quanto poc’anzi ha riferito il Presidente Amati. Sono d’accordissimo. È necessario il contenimento della spesa. Più conteniamo la spesa, più riusciamo ad alimentare altri capitoli di uscita, quindi di spesa. Bisogna razionalizzare quanto più possibile. All’inizio ero fermamente convinto, come il mio Capogruppo Zullo, in un certo modo anche avverso a questa proposta di legge. Poi, in un certo qual modo, mi sono avvicinato.
In questo momento ho un dubbio. Ho letto attentamente quanto è disciplinato nella vostra proposta di legge al punto n. 1. Parrebbe che la panacea, la risoluzione a tutti i problemi fosse l’affidamento, la responsabilità a dipendente idoneo sulla base della normativa vigente, finalizzato al controllo continuativo sull’andamento e all’adozione di concerto con il Direttore generale. Intanto vorrei comprendere: questo “idoneo dipendente” è un dipendente dell’ASL, è un dipendente della Regione o è un dipendente di qualsiasi altra azienda? Quindi, andrebbe, secondo me, meglio disciplinato.
Quello che è di più, la figura che noi dobbiamo andare a riscontrare, cioè il soggetto addetto, in questo caso, al monitoraggio, al controllo, al riscontro dovrebbe avere determinate caratteristiche. Non credo che all’interno della pianta organica regionale io possa andare a prendere a discrezione del soggetto deputato un B, un C o un D, senza che abbia determinate caratteristiche.
Ripeto: voglio votare questa proposta di legge, voglio che diventi legge, perché ritengo che in questo momento controllare, monitorare, stare con il fiato sul collo dei direttori generali probabilmente possa portare a quello che lei auspica, ma che auspico anche io, una riduzione della spesa. Vorrei che oggi questa PdL venisse votata una volta ben inquadrata la figura che noi andremo a recepire, quindi da utilizzare per quello che poi è previsto e disciplinato ai punti successivi.
Faccio quest’ultimo passaggio, dopodiché vorrei che il chiarimento mi venisse dato da coloro che hanno proposto questa legge. Al punto n. 2 si dice che il responsabile del monitoraggio, di cui al comma 1, è nominato, salvo che la funzione non sia prevista in organico. Qual è la figura che deve essere in organico? Deve essere in pianta organica, e intanto capiamo in quale pianta organica, se dell’ASL o della Regione o di un soggetto terzo, e, una volta che lo abbiamo individuato, possiamo passare al punto successivo, al punto 2.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, collega Caroli.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Tutolo. Ne ha facoltà.
Speaker : TUTOLO.
Grazie, Presidente. Sarò brevissimo.
Vorrei evidenziare l’unica cosa che probabilmente ha dimenticato il mio collega Amati, un po’ di freddi numeri, quelli che lui dice che li puoi accarezzare come vuoi, ma sono quelli.
Se non ricordo male, l’anno scorso in Consiglio regionale di soldi o di euro a disposizione per le nuove leggi erano 3-4 milioni, una robetta del genere mi pare, 3 milioni mi confermano, quest’anno forse qualcosina in più, quindi noi ci siamo ammazzati per cercare di trovare coperture finanziarie a leggi assolutamente meritevoli, perché, oltre a quella presentata oggi dal consigliere Di Gregorio, penso a quella del consigliere Bruno l’altra volta degli orfani, che non sono più nobili e dove veramente vorresti mettere tanto, ma penso a tante che ognuno di noi ha in mente, ma che già sappiamo, per una indisponibilità economica, di non poter mandare avanti.
Quando poi in un’audizione apprendo che, siccome ci sono dei Direttori sanitari che non si adeguano tempestivamente alle gare che vengono fatte, quelle collettive di cui mi sfugge il termine, e quindi questo determina la spesa ulteriore di decine di milioni di euro, poco poco mi girano, perché – attenzione - parliamo di decine di milioni di euro, non di bruscolini.
Noi qui siamo 50 e siamo stati eletti per cercare di migliorare le condizioni di vivibilità dei cittadini della Regione Puglia e ci affanniamo a trovare qualche euro, mentre nel 2020 abbiamo speso, invece di 529 milioni di euro e rotti rispetto a quello che lo Stato ci dà per spendere in farmaci, ne abbiamo spesi 792 di milioni, cioè 263 milioni di euro in più, se non ho capito male; 263 milioni di euro in più noi non li avremo a disposizione per legiferare nemmeno se veniamo eletti 12 mila volte, nemmeno se ci fanno la nomina a vita. E un 50 per cento di questo, se non sbaglio, lo tiriamo fuori noi dal bilancio regionale. Ogni anno dal bilancio regionale togliamo 160, 120, 130, 140 milioni di euro, 140 milioni di euro! Con 140 milioni di euro l’assessore Pentassuglia mette uno a bada di ogni cinghiale che esce per strada, ne mette uno a bada che lo prende al guinzaglio e se lo porta a fare una passeggiata per assicurare la sicurezza agli automobilisti e la tranquillità degli animalisti, compresa la spesa del guinzaglio. Noi potremmo veramente assolvere a tutto.
Ora, non sarà, per l’amor del cielo, la perfezione, né è la panacea, perché non abbiamo panacee, ci mancherebbe altro. Abbiamo semplicemente voluto cercare di affrontare un problema che ci è sembrato, in un’audizione, veramente grossolano. Quando i dirigenti ti dicono: guardate che qui c’è chi, invece di comprare all’interno di una gara che è stata fatta, compra per i fatti suoi, scusate, fatemi capire, si può far finta da parte nostra di non vedere quella roba? Io credo di no.
Ora, è migliorabile, è perfettibile… Tutto è migliorabile e perfettibile, figuratevi. Siete i benvenuti a cercare di migliorarla e di renderla perfetta; se avete un’idea migliore, assolutamente, l’importante è raggiungere quegli obiettivi, perché, ripeto, 260 milioni di euro, onestamente, in quella Commissione io dice vo “ma ho capito bene che sono 260 milioni di euro, mica una robetta da nulla”. Ho capito bene che, nonostante la gara, comprano al di fuori della gara? E alla fine che facciamo noi? Invece di mandarli via, gli diamo il premio di produttività. Mi pare veramente un po’ esagerato, tutto qui. Quindi, la nostra intenzione è quella di affrontare il problema, probabilmente è un modo irruento per affrontarlo, però, per lo spirito di sopravvivenza, ha ragione il collega Amati, probabilmente se ne caverà qualcosa dal buco.
Io sono convinto che, ripeto, il contributo di tutti è utile. Quindi, tutte le idee che si possono portare per migliorarla non abbiamo voglia di contrastarle. Però andiamo in questa direzione. Affrontiamo il problema. Io chiederei pure al legislatore... Mi corregga, assessore, se sbaglio. Questa è un’altra domanda che ho fatto in Commissione. Confesso la mia ignoranza in materia. Il farmaco generico. Chiedo. Il medico di base deve ‒ se non ho capito male ‒ nella ricetta prescrivere quello generico, quello con la molecola generica, perché costa di meno. Immagino che il farmaco generico, quello con la molecola di base, sia uguale agli altri, cambia soltanto il nome, sennò veramente sarei sorpreso che al medico di base viene posto questo freno, quindi non diamo la possibilità di curare meglio, e agli altri, invece, lo facciamo. Immagino che siano equivalenti, utilizzando il termine tecnico, se non ricordo male. Bene. Se è equivalente per il medico di base, mi fate capire perché il legislatore non stabilisce che anche quello per i medici ospedalieri è equivalente, quindi, quello che costa 19 euro prende il posto di quello che costa 1.600 euro, una roba del genere? È qui che bisognerebbe, forse, tutti quanti insieme sollecitare. O sono equivalenti per tutti o non sono equivalenti per tutti. Faccio questi ragionamenti da uomo veramente di strada. È lì che bisogna incidere, probabilmente.
Mi chiedo se ‒ ripeto ‒ di fronte a questi numeri vogliamo continuare a far finta di nulla oppure se dobbiamo fare qualcosa.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Tutolo.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Caroli.
Speaker : CAROLI.
Forse non sono stato chiaro. Condivido tutto quello che ha rappresentato anche lei, collega Tutolo. Sono per la razionalizzazione massima della spesa. Maggiormente si razionalizza la spesa, maggiormente si dà la possibilità di aprire altri punti di uscita. Immaginiamo se in questo momento, in un momento così complesso, io non possa essere favorevole a quanto voi state esplicitando.
Io seguito a dire questo: sarebbe opportuno, considerato che in questo momento noi stiamo pensando di affiancare una sorta di soggetto che deve andare a monitorare, a controllare il lavoro dei DG delle ASL, comprendere qual è la figura, se deve essere un analista finanziario, un analista commerciale, uno che fa analisi sinottica, perché può darsi pure che in questo caso abbiamo bisogno di questo.
Vi sto chiedendo solo di esplicitare meglio, quindi dare una connotazione, un’anima alla figura che dovrà essere utilizzata per affiancare il soggetto che dovrà in questo momento accompagnare (stiamo inserendo una sorta di tutore) e rassicurare prima di tutto noi, rassicurare tutti i pugliesi che quello che diceva lei poc’anzi, continuare a creare questi buchi, quindi queste maggiori spese, non si verifichi più.
Analizzando (lo rileggo ancora una volta) quello che è disciplinato all’articolo 1, ritengo che lei, che è una persona molto attenta, probabilmente converrà con me. Lei dice che "al fine di contenere la spesa farmaceutica diretta e convenzionata, nonché quella per l’approvvigionamento di gas medicali, tutte le aziende sanitarie ospedaliere della Regione Puglia istituiscono il servizio di monitoraggio della spesa farmaceutica, affidando la responsabilità a dipendente idoneo". Vogliamo dargli un’anima, lo vogliamo connotare, vogliamo dire qual è la figura? "Sulla base della normativa vigente, finalizzato al controllo continuativo sull’andamento e all’adozione, di concerto con il Direttore generale, di provvedimenti idonei a contenere eventuali sforamenti dei tetti di spesa in un arco temporale non superiore al bimestre".
Io voglio comprendere da dove questa figura verrà presa, siccome qui (probabilmente vi sarà sfuggito) voi parlate di Ente, senza andarlo a disciplinare, o se si tratta di un dipendente ASL, un dipendente della Regione e con quali caratteristiche. Solo questo le chiedo.
Siccome deve essere una figura a cui noi affidiamo il controllo dei DG, deve essere una figura di un certo rilievo. Se quindi riuscissimo a disciplinarlo, vi sarei grato e mi convincereste a votare questa proposta di legge.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, collega Caroli.
Ha chiesto di intervenire l’assessore Palese, credo, però non c’è.
Prego, Presidente Amati.
Speaker : AMATI.
Grazie.
Io posso dire soltanto una cosa: noi siamo disponibili a tutte le modifiche migliorative. Collega Caroli, per noi dipendente, come è scritto...la ASL "affida la responsabilità a dipendente", quindi a un suo dipendente, cioè dipende, nel rapporto di dipendenza, idoneo sulla base della normativa vigente. La normativa vigente in materia di reclutamento del lavoro e assegnazione delle funzioni dice che se questa è una funzione dirigenziale gliela deve dare a un dirigente, se è una funzione di categoria D gliela deve dare a categoria D, e mi fermerei lì, perché penso che non si possa andare ad altre categorie. Nell’ambito dell’organizzazione degli uffici e dei servizi la ASL e la normativa vigente lo individueranno all’interno di questo range. Dopodiché, se lei vuole aggiungere maggiori specificazioni, si figuri, già ci dichiariamo d’accordo, quindi ce le proponga e le posso dire in anticipo che siamo d’accordo e accogliamo tutte le ipotesi di miglioramento. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Amati.
Prego, Presidente Zullo.
Speaker : ZULLO.
Io non so, Presidente e colleghi, se quando parlo è colpa mia se non riesco a farmi capire, perché quando si dice, in poche parole, “ma a voi fa schifo che recuperiamo soldi per poter rimpinguare i capitoli di nuove leggi?”, io penso che non ci abbiano ascoltato. Non è quello, anzi, noi vorremmo fare di più. Noi abbiamo detto che non ci fa schifo, che è doveroso, ma che non è lo strumento giusto, perché si parte dalla valle e non si guarda tutta un’attività che deve essere fatta a monte. Questo abbiamo detto, quindi sgombriamo il campo dal fatto… Spero di essermi spiegato, spero di essere stato in grado di farmi capire.
Tutolo, Amati, sia chiaro: il contenimento della spesa farmaceutica è un obiettivo che noi vogliamo e perseguiamo. Diciamo solamente che questo strumento è uno strumento insufficiente, non idoneo, perché guarda tutto quello che succede a monte senza aver svolto nessuna attività a valle, o meglio, guarda quello che succede a valle ma non ci sono attività che si devono fare a monte.
Poi vengo alla slide. Dicono i dirigenti della Regione che questo sforamento, questo mancato contenimento è da addebitarsi a dei fattori endogeni, a parziale attuazione di direttive regionali. Bene, se non sono attuate completamente le direttive regionali, che provvedimenti ci sono? Mica c’è bisogno di una legge, scusate. Di una nuova legge? Scusate, allora io vi chiedo: se oggi, rispetto a un altro argomento (spesa ambulatoriale, spese di risonanze), non vengono rispettate le direttive regionali, dobbiamo fare un’altra legge e dobbiamo nominare un altro responsabile? No. Quello è diverso, allora. Là non dobbiamo contenere la spesa.
Poi dice: azioni più incisive dei direttori generali aziendali, tanto da determinare la decadenza. Scusate, ai direttori generali, all’atto dell’incarico e della sottoscrizione del contratto, vengono affidati degli obiettivi, che si rinnovano specificatamente ogni anno. E ogni anno si fa una verifica, salvo poi quella finale a lungo termine, alla fine del contratto, per capire se c’è il rinnovo o se c’è, invece, il mancato rinnovo. Voi credete che questi obiettivi non stiano nel contratto? Certo che ci sono. Mica c’è bisogno di questa legge per parlare di decadenza.
Poi, non vengono o vengono espletate le gare PON. Questo non l’ho capito. Ma se non vengono o vengono espletate, ci deve essere qualcuno che deve dire: guardate che c’è una mancanza. Non abbiamo bisogno di una legge. Qualcuno a livello regionale. Se a livello regionale ci si rende conto che in una ASL non viene fatta una procedura, c’è qualcuno che dice al direttore generale “dovete fare una procedura” o dobbiamo nominare ogni volta un responsabile?
Poi si dice: eliminare l’insistenza da parte dei medici specialisti delle terapie con farmaci già dotati di brevetto e non con generici. E io che vi ho detto prima? Qual è l’attività da fare a valle? L’attività da fare a valle sono le linee guida, i percorsi diagnostico-terapeutici, l’informazione e la formazione, il coinvolgimento. Pensate che la spesa farmaceutica la paga l’azienda sanitaria territoriale. Molta spesa viene indotta dai medici delle aziende ospedaliere. Ma voi pensate che il direttore generale dell’ASL Bari debba pagare per la spesa che è stata indotta dai medici ospedalieri del Policlinico, del De Bellis, dell’Oncologico o di altre aziende ospedaliere dentro e fuori dalla Puglia? È assurdo. Noi vogliamo convincervi di questo. Vogliamo convincervi di questo.
Poi si dice: c’è un ritardo, il soggetto aggregatore. Per esempio, se si fa una gara per l’approvvigionamento del lavanolo e si va a un soggetto aggregatore e questo viene ritardato, dobbiamo nominare un altro responsabile? Se si fa una gara per approvvigionarci, ad esempio, dello strumentario chirurgico attraverso un aggregatore e questo viene ritardato, un altro responsabile?
Questo vi diciamo, non funziona, non può funzionare, a parte le considerazioni che faceva il collega Caroli, e si vede che siete stati presi dai numeri, ma l’attenzione doveva essere posta sul capire come va il sistema, e il sistema non è un numero, che è fatto finale, il sistema è capire e fare un’analisi di come si sia arrivati a quel numero, e non lo avete fatto.
Voi pensate che si nomina un dipendente idoneo, e, scusate, voi chiedete a noi l’idoneità, ma voi che lo avete scritto non siete stati capaci di definire quali siano i criteri che determinano l’idoneità di questo soggetto e lo chiedete a noi. Deve essere un farmacista, deve essere un medico, deve essere un amministrativo, deve essere un giurista? E lo chiedete a noi? Deve essere un dirigente, deve essere un impiegato, e chiedete a noi, dopo che avete studiato un progetto di legge di dirlo tutto in una volta? Si fa fatica a rispondere e a stare al passo con voi in questo modo.
Lo chiedete a noi, ma io vi chiedo nella vostra mente, quando avete scritto "dipendente idoneo" a cosa avete pensato? Avete pensato a qualche professionalità, a qualche requisito, a qualche bagaglio esperienziale, a qualche requisito tecnico della persona del dipendente oppure si scrive idoneo e basta? Può essere un terapista, può essere un’assistenza sociale, può essere un pedagogista, che stanno pure nella ASL, può essere un amministrativo, può essere un contabile... che ne so, e lo chiedete a noi? No, Amati, avete chiesto "miglioratelo", ma come lo possiamo migliorare? Scusa, Tutolo, quando hai scritto "dipendente idoneo" – aiutami, perché io ti voglio aiutare -, a chi hai pensato? A che requisiti? In campo amministrativo, in campo medico, in campo farmaceutico? Fammi capire, e allora ti posso anche aiutare, ma mi devi dire a chi hai pensato.
Vi dico quindi che non è uno strumento idoneo, sull’assistenza farmaceutica va fatta un’attività a 360 gradi, che guarda linee guida per le patologie croniche degenerative, percorsi diagnostici e terapeutici, percorsi di informazione e formazione, convincimento e confronto per trovare delle Consensus Conference sull’appropriatezza prescrittiva… Sono tante, e poi anche il monitoraggio, anche la verifica, e poi anche i provvedimenti punitivi, propulsivi. Tutto quello che volete, ma se non c’è un’attività a valle non funziona. Ora, Tutolo, sarei curioso di sapere, di capire a chi hai pensato quando hai detto “figura di responsabile idoneo”, quale professionalità, un amministrativo, un farmacista, un medico, un contabile… Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Prego, consigliere Tutolo.
Speaker : TUTOLO.
Volevo semplicemente dire che io non me la sentirei in nessun caso di dare dei giudizi così lapidari: questa cosa non funziona, non funzionerà. Mi pare più una roba da Nostradamus che altro. Io dico semplicemente che, se voteremo questa legge, essa entrerà in vigore, produrrà degli effetti. Speriamo produrrà degli effetti. Ci sarà un rendiconto di quella che è la portata di questa legge e ove mai non dovesse produrre il benché minimo beneficio, bene, chiederemo scusa all’Aula per aver praticamente importunato l’attenzione del Consiglio per un’oretta, un’oretta e mezza. Non avremo prodotto danni, ma avremo sicuramente provato – insisto su questo – ad affrontare un problema che io ritengo assolutamente fondamentale, importantissimo, perché è forse la spesa più importante che noi abbiamo ed è quella sulla quale si può lavorare per cercare di avere risorse per poter dare migliori opportunità in tutti i campi, da quello sanitario all’ultimo di quelli per importanza primaria. Ora, ripeto, se non si è d’accordo con questa linea, l’esercizio che io mi divertirei a fare è quello di cercare di migliorarla proponendo degli emendamenti. Tanto dovremo stare qui, forse, due, tre, quattro, cinque anni. Vedremo. C’è la possibilità. Questo è l’esercizio. Dire che non funzionerà... Vedremo. Se funzionerà...
Ritorniamo ai numeri. Sappiamo quanto si è speso negli anni passati e vedremo quanto si spenderà negli anni prossimi. Se qualche testa salterà... Perché bisognerà vedere se qualcuno che non ha fatto il proprio dovere salta o non salta. Se poi c’è qualcuno che si rende responsabile di non aver applicato una legge, quella è un’altra roba. Ma andiamo a mettere, per quella che è ‒ attenzione ‒ la nostra competenza... Lei dice che già è previsto. Assolutamente. Noi siamo il Consiglio regionale. Noi abbiamo un ruolo ed esercitiamo il nostro ruolo. Poi ci sono altri organi che esercitano il loro ruolo, ognuno per le proprie competenze.
Proprio perché abbiamo visto che questo problema è quello più importante dal punto di vista economico, probabilmente, che non viene risolto, affrontato, abbiamo pensato di affrontarlo così. Tra un anno, magari, capiremo se questa cosa è stata una perdita di tempo oppure se qualcosa l’avremo prodotta.
Nel frattempo, se voi, ripeto, invece di dire che questa roba non funzionerà, nel prossimo Consiglio o nell’altro ancora portate qualcosa che serve a migliorare, abbiamo detto che siamo assolutamente disponibili a vederla migliorata, probabilmente ci avvicineremo di più a quell’obiettivo che, sono certo, abbiamo tutti.
Sulle figure mi sembra sia stato chiaro il consigliere Amati. A mio avviso, però. Attenzione. Non è che se non è chiaro a te non è chiaro a nessuno. Per fortuna il mondo è fatto di tante... A me è chiara la spiegazione che ha dato. Non abbiamo la capacità di renderla chiara a tutti. Se avessimo questa capacità probabilmente non saremmo qui. A noi è chiara, ma se tu hai un’idea per chiarirla ancora di più e che può capacitare anche a te, proponila, mettila per iscritto. Ognuno di noi qui ha questa possibilità e questa facoltà. È il nostro lavoro. Veniamo pagati per quello. Quindi, saremo felici di approvare un suo emendamento che migliora questa legge. Uno suo, uno di Zullo o di chiunque altro, per l’amor del cielo. Su questo terreno noi siamo assolutamente aperti. Il fatto di dire che non va bene, non va bene... lo vedremo, se non va bene, chiederemo scusa e avremo perso un’oretta e mezza di tempo, ci perdoneranno, non abbiamo ammazzato nessuno, non abbiamo fatto vittime, abbiamo provato semplicemente a migliorare qualcosa di importante.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Tutolo.
Prego, collega Caroli.
Speaker : CAROLI.
Collega, lei è una persona molto concreta e anche lungimirante, e, siccome ritengo che sia fin troppo lungimirante, probabilmente lei ha compreso quella che è la figura, noi non l’abbiamo compresa, la preghiamo di farci capire chi è il soggetto che dovrà affiancare i Direttori, monitorare, controllare ed essere utilizzato per razionalizzare la spesa.
Lei continua a sorridere e, siccome lei è talmente lungimirante che al punto 2 ha detto persino che "il responsabile del monitoraggio di cui al comma 1 è nominato, salvo che la funzione non sia prevista in organico", io le sto chiedendo, siccome non sappiamo qual è la figura, non sappiamo da quale organico, non sappiamo quali caratteristiche debba avere, diamogli un’anima, può succedere a tutti, vi è sfuggito, potete per cortesia...? No, non lo debbo fare io! Ascolti, questa proposta di legge non ha un’anima, va a finire che, come ha detto poc’anzi lei, vorrebbe che dai parchi eolici il territorio pugliese avesse qualche riscontro, io le dico oggi, 15 marzo, che noi ci troveremo come si sono venuti a trovare i territori di Brindisi e di Lecce. Nel novembre 2020 Tap e Snam hanno completato le opere, sono state collaudate, hanno aperto i rubinetti, stanno facendo utili con le pale meccaniche e noi ancora non abbiamo avuto i ristori, anzi utilizzo la presenza, visto che faccio tesoro di quello che ha detto poc’anzi, per investire l’assessore, visto che il Presidente purtroppo non è più collegato, per far sì che ci si possa attivare il prima possibile e quelle che erano le risorse promesse ai territori possano il prima possibile essere trasferite. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Non vedo più iscritti a parlare.
Prego, assessore Palese.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Grazie, Presidente.
Questo è uno degli argomenti nel suo complesso e nella sua interezza più importanti che la Regione Puglia deve affrontare, per un motivo molto semplice: perché noi, rispetto alla gestione della spesa del sistema sanitario, abbiamo due complicazioni, che peraltro sono due complicazioni non nuove, ataviche. Una è la mobilità passiva e l’altra è la spesa farmaceutica. Sono queste due voci che determinano ogni anno e da anni uno splafonamento rispetto ai vincoli previsti dalle norme nazionali e anche nel contesto generale.
Qui sono state evidenziate tante considerazioni, tutte importanti, ed è stato evidenziato anche lo spirito, il pacemaker, il fattore che ha fatto sì che i due presentatori tirassero fuori questa proposta di legge in riferimento alle audizioni che avevano avuto.
Nello specifico nel 2021, in riferimento anche agli affinamenti che sono stati fatti, sulla convenzionata abbiamo uno splafonamento – spesa farmaceutica convenzionata con le farmacie – di 24-25 milioni di euro, sulla gestione diretta di 220 milioni di euro. Il problema è, diceva poco fa il Presidente Zullo, a valle? No, non è così. La Regione non sta agendo a valle. La Regione ha agito come altre volte, negli anni, posso prendere anche 20 anni, 25 anni, a monte, con atti, e ci mancherebbe pure! Lei seguirà l’attività della Giunta, soprattutto nel contesto della sanità, penso che sia informato. Noi, come Giunta regionale, in base a questi dati e in base al lavoro fatto dalla struttura a cui facevano poco fa riferimento i proponenti, sia il Presidente Amati che il consigliere Tutolo, noi abbiamo adottato la delibera – l’ennesima, attenzione, non la delibera, l’ennesima delibera – n. 132 del 15.02.2022 “Misure per il contenimento della spesa per l’assistenza farmaceutica convenzionata”, dove ancora c’è un margine di miglioramento e dove noi abbiamo come obiettivo, a monte (noi l’abbiamo già fatta a febbraio), di cercare di migliorare e di azzerare quei 24-25 milioni di euro, che potrebbero essere utilizzati nel contesto di altre politiche, ma che potrebbero essere utilizzati anche all’interno del sistema sanitario.
In data 7 marzo, altra deliberazione, la n. 314: misure per il contenimento della spesa farmaceutica relativa all’acquisto diretto dei farmaci. Anche qui. 7 marzo 2022. È stata notificata ai direttori generali, anche qui, in data 11/03/2022, con la prescrizione e con l’obbligo di attenersi alla delibera di nomina dei direttori generali e al contratto. Uno degli obiettivi principali che debbono raggiungere è il contenimento della spesa farmaceutica, riportandola a quelli che sono i lavori fissati dalle leggi nazionali. Noi siamo in questo contesto. Poi analizzeremo voce per voce le cose che sono state qui esposte.
Poi è stata fatta anche un’altra deliberazione, la n. 133 del 15 febbraio: misure per il contenimento della spesa dei dispositivi medici. Parlo del 2022. Sono la n. 133 del 15/02/2022...
Pensavo che, davanti a una situazione del genere, le argomentazioni e l’arricchimento che poteva avere la proposta di legge dei due proponenti, questi atti potessero essere una base per poter determinare un miglioramento, una situazione un po’ più pregnante.
Pensavo che il Presidente Zullo fosse a conoscenza. Evidentemente adesso è più comprensibile, perché parlava di provvedimento a valle e non di grandi, grossi, tarati provvedimenti a monte, che la Giunta regionale ha già fatto e non ho motivo di pensare... Perché i dirigenti, sia nell’audizione sia a me sia nel contesto della discussione del Governo regionale... Non è che sono queste le prime. Il problema è che queste deliberazioni vengono fatte nel contesto della situazione della Regione Puglia. Gli obiettivi non vengono raggiunti. Il problema è questo: perché non vengono raggiunti? Il tema che si pone è: perché mai noi dobbiamo stare fuori sulla spesa farmaceutica e la mobilità passiva, che sono le due voci non solo che provocano disavanzo, ma che non ci consentono di rientrare in una gestione ordinaria, perché sono quelle due voci che ci fanno stare ancora nel Piano operativo di rientro.
Non è una cosa semplice, è una cosa molto complessa, rispetto a tutte le situazioni che si sono verificate. Chiudo subito la situazione che ha proposto con le perplessità del collega (ogni tanto dico collega, mi dovete scusare, è un lapsus), del consigliere Caroli. La norma che è stata proposta si inserisce in un contesto già esistente all’interno delle ASL e degli Enti del Servizio Sanitario Regionale diversi, IRCSSS e quant’altro, dove non è che non esiste niente, attenzione, esistono degli atti aziendali, esistono degli incarichi, c’è tutta un’attività, un’organizzazione, eccome se esiste! In alcune parti c’è il Dipartimento del servizio farmaceutico della ASL, in altre c’è il coordinamento del servizio farmaceutico delle ASL, che sostanzialmente riguarda l’attività di tutta la parte farmaceutica, sia quella convenzionata, sia anche quella a distribuzione diretta, quindi non è che non esistono.
Il problema vero è che qui si dice, nel contesto dell’organizzazione all’articolo 1, che per vedere di individuare le responsabilità per cui queste delibere e questi atti, fatti benissimo e con degli obiettivi precisi, non vengano raggiunti, dobbiamo capire di chi sono le responsabilità, non possiamo decentrare il tutto e alla fine del monitoraggio avere i saldi che voi conoscete e non avere effetti ed efficacia su tutto il lavoro e sugli obiettivi che si propongono, quindi individuare un servizio di monitoraggio e controllo.
Sarà un dipendente della ASL, perché peraltro i lavori del Consiglio regionale sugli atti legislativi hanno anche una certa che pregnanza, sarà un dipendente della ASL, che sarà come se fosse un responsabile unico del procedimento, del controllo e del monitoraggio della spesa farmaceutica, che, se occorre, se già non c’è, è una cosa fatta bene, è una cosa necessaria a mio avviso.
Davanti a una situazione del genere, abbiamo risolto questo dato, perché è chiaro che ci sono alcune ASL che magari si sono già organizzate, indipendentemente dai risultati. Noi dobbiamo andare a vedere, in via macro, perché ci sono dei fattori endogeni e dei fattori esogeni. Su quelli endogeni, poco fa il Presidente Amati li ha un po’ elencati e quant’altro, quello che sostanzialmente si è detto. Ma ce ne sono, purtroppo, nel 2021, anche esogeni.
Noi abbiamo questi problemi, il problema della iper prescrizione. Questo è un problema che non è mai sparito e che poco ha a che vedere con la libertà di cura e quant’altro. Il problema della iper prescrizione è un dato che va monitorato, è un dato che va evidenziato, dove per mia esperienza diretta so bene che ci sono i comitati dei distretti di controllo che sono a gestione mista, tra il servizio di controllo farmaceutico istituito all’interno dei distretti e la parte anche dei medici di medicina generale e di libera scelta pediatrica, però non funzionano. Alla fine si evidenzia e basta. Abbiamo un problema di appropriatezza, e anche qui dobbiamo cercare di insistere. In questo colgo lo stimolo del Presidente Zullo quando dice che bisogna insistere anche dal punto di vista culturale, bisogna insistere anche dal punto di vista dei percorsi clinici e di tutto quello che riguarda la parte del processo all’interno dell’assistenza e della prescrizione.
Abbiamo il problema dei generici, farmaci generici e griffati. Attenzione, la situazione è veramente impegnativa, perché nel contesto della distribuzione diretta i farmaci, a prescindere dalle gare, dal soggetto aggregatore, che potrebbe fare anche di più di quello che si sta facendo e si sta provvedendo a stimolarlo, così come espresso dai dirigenti nella audizione, i farmaci comunque vengono pagati al 50 per cento. Vedete di quanto stiamo fuori? È molto più che se dovessimo considerare l’aspetto nella sua totalità, senza gli sconti e senza le norme. Però, nelle farmacie a distribuzione diretta, uno pensa alla parte ospedaliera e non pensa alla parte distrettuale, dove effettivamente si distribuisce di tutto. Tutto quello che è previsto dalla legge, ci mancherebbe pure. Ma teniamo gli aspetti essenziali, che riguardano non solo i farmaci, ma che riguardano anche tutto ciò che è necessario per i celiaci, per i diabetici. Abbiamo un panorama molto vasto. I dispositivi medici, i cateteri, eccetera. Si distribuisce di tutto. Tutto va sottoforma di distribuzione diretta, ma è molto complessa.
In questo senso, se c’è una struttura dedicata, un servizio, così come qui è previsto, rispetto a quello, è un ulteriore elemento che ci può dare un aiuto, un ausilio affinché tutto quello che è inserito già nelle deliberazioni possa essere attuato e possa essere raggiunto questo obiettivo.
Abbiamo anche una complicazione delle modifiche nazionali sul payback. Sostanzialmente, da noi è decurtato un po’ rispetto a questo. E poi abbiamo il problema dei problemi: i nuovi farmaci che AIFA introduce. Sulla situazione dei nuovi farmaci che vengono introdotti continuamente, il discorso sarebbe veramente molto, molto, molto lungo. Noi abbiamo sicuramente una crescita dello stato dell’oncologia, con alcune terapie innovative, tra cui la CAR-T, che ha generato una crescita della spesa del 12,7 per cento (solo questa voce). Le terapie oncologiche, infatti, nel 2021 sono da noi in ripresa rispetto al 2020, anno in cui, sostanzialmente, sono diminuiti anche i pazienti per le strutture e le difficoltà. Le terapie recentemente immesse sul mercato per l’atrofia muscolare spinale, la fibrosi cistica, [...] e l’emicrania con un 34,8 per cento rispetto al 2020. Le terapie autoimmuni, tra cui la psoriasi da dermatite atopica, morbo di Crohn, segnano un più 25 per cento rispetto al 2020. C’è una grande crescita anche per i vaccini antinfluenzali rispetto allo stesso periodo del 2020.
Queste voci non sono voci indifferenti rispetto a quando si tira la linea dei saldi, perché ci sono delle scatoline che costano 9.000-10.000 euro e ci sono solamente 20 compresse. Io sono del parere che quelle salvano vite, perché sono quasi sempre antitumorali e quant’altro.
È questa la crescita. Il fatto che, poi, AIFA non rivede il prontuario terapeutico da tanti, tanti, tanti anni, è un problema nazionale che impatta anche sulle Regioni. Riteniamo che anche questo aspetto vada monitorato in questo senso.
L’altro elemento è il Covid. Il Covid ha di fatto prorogato fino al 31 marzo 2022 tutti i piani terapeutici individuali, prorogati automaticamente senza che ci fossero i controlli e quant’altro, quindi tutti quei piani non sono stati più rivisti, per carità ci sarà pure qualche caso che ha avuto necessità della proroga, ma ci sono sicuramente case di patologie che magari avevano bisogno dell’attuazione di quella terapia per due, tre o quattro mesi, ci sono sicuramente questi elementi e queste date.
Penso che gli aspetti fondamentali siano stati già quasi tutti discussi, esprimo un parere positivo su questa proposta di legge, perché è uno strumento legislativo dove esiste anche l’individuazione delle responsabilità e un graduale sistema progressivo di responsabilità in riferimento all’individuazione e al sistema che sanzionatorio che è stato individuato, che spero possa portare ad un’attenzione più forte da parte dell’intero sistema dei Direttori generali e possa di fatto ridurre quel plafond che ci vede che veramente in un contesto di grandi difficoltà, per tutti i motivi che qui sono stati esposti rispetto agli altri.
Penso che all’applicazione, nel momento in cui sarà approvata questa proposta di legge, ci saranno ovviamente ulteriori direttive da parte del Dipartimento e ci sarà sicuramente un’attenzione maggiore e un contributo in più, che si determina in un contesto di attività e di attenzione da parte del Consiglio regionale, che associa questo provvedimento a un’attività già abbastanza sostenuta, che è stata già approvata e notificata alle ASL, per tentare di uscire fuori da questo grave problema, che è lo splafonamento della spesa farmaceutica. Grazie per l’attenzione.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, assessore.
Esaurita la discussione generale, passiamo alla votazione dell’articolato.
Articolo 1.
Prego, Presidente Zullo.
Speaker : ZULLO.
Approfitto di parlare sull’articolo. Assessore, lei mi porta in evidenza le delibere del febbraio e marzo 2022. Mi scusi se io la interrompevo, però era una precisazione importante. Noi abbiamo invece una stima, un’analisi dei costi prodotti in precedenza. Ora, io non penso che il confronto possa andare su questo piano. Noi continuiamo a dire che per fare le azioni – quando si dice “migliorate, migliorate, migliorate” – non c’è bisogno di una legge, questo continuiamo a dire, c’è bisogno di stimolare chi già per legge deve fare e magari non fa, chi già per legge ha determinati obiettivi e magari non vengono valutati nel raggiungimento oppure no. Io vi ricordo che tutti i direttori generali hanno superato gli obiettivi e hanno ottenuto anche il premio del 20 per cento in più della retribuzione per aver superato gli obiettivi. Ve lo ricordo. E oggi mi venite a dire “mettiamo uno per punire i direttori generali”. Questo è, non c’è bisogno di una legge, c’è bisogno di fare attività.
Guardi, assessore, io le do un consiglio: se lei pensa che ha fatto una delibera e ha risolto i problemi, si sbaglia, ma io sono convinto che lei non lo pensa. Si fanno le delibere e si verifica se si attuano, si verifica attraverso tutti i gangli della Pubblica amministrazione, ma soprattutto delle aziende, se poi queste attività deliberate vengono effettivamente attuate, perché tante volte si fanno delibere e poi non si capisce chi ha fatto, che cosa ha fatto e che cosa ha prodotto.
Questo è il nostro suggerimento. Poi volete fare una legge? Fatela, però non è con una legge che voi potete ottenere, a nostro avviso… Tutolo cita Nostradamus, ma c’è un’esperienza, cioè come ognuno di noi porta in campo in politica determinate esperienze di vita e professionali, io modestamente porto in campo delle esperienze che mi portano a dire che non è con uno scritto che si raggiungono i risultati. Ma questa è una attività complessa che se non coinvolgi dentro percorsi particolari i risultati non li ottieni. Ecco perché dico questo, scusami se mi sono permesso, senza pretesa di essere Nostradamus. Io sono convinto che ci sia bisogno di coinvolgere.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, collega Zullo.
Io chiedo a tutti i colleghi, però, di restare nel merito degli articoli che stiamo andando a votare, altrimenti ricominciamo di nuovo la discussione generale, che ha avuto un ampio spazio e, credo, anche una conclusione da parte dell’assessore. Altrimenti ricominciamo con le repliche, senza poi entrare nel merito dell’articolato, che stavamo e stiamo per votare.
Prego, collega Caroli.
Speaker : CAROLI.
Mi attengo a quanto previsto dall’articolo 1. Poc’anzi ‒ non vorrei aver ascoltato male ‒ l’assessore ha detto chiaramente che le caratteristiche della figura debbono essere quelle di una sorta di responsabile del procedimento e, se non mi è parso di comprendere male, debba essere comunque sia considerato all’interno dei dipendenti dell’ASL. Sbaglio, assessore?
Abbiamo discusso per tre ore, si è lavorato per presentare una proposta di legge e il mio dubbio lei me lo ha fugato. Quindi, noi avremo controllore e controllato all’interno dell’ASL. Paradossalmente, una figura in pianta organica dell’ASL sarà la figura deputata per ricoprire il ruolo di responsabile del servizio di monitoraggio della spesa farmaceutica. Se non ho compreso male.
Sono d’accordo. Oggi già abbiamo fatto un passo avanti. Siccome parlavamo di dipendente idoneo, oggi abbiamo un dipendente idoneo delle ASL e sappiamo che deve avere le caratteristiche di una sorta di responsabile unico del procedimento, e noi avremo che il controllore e il controllato saranno due dipendenti dell’ASL: un impiegato dell’ASL andrà, comunque sia, a controllare il contenimento della spesa del suo direttore generale. Solo questo. Perché vorrei votare.
Speaker : PRESIDENTE.
Quando finisce l’intervento, assessore, le do la parola.
Speaker : CAROLI.
Vorrei essere solamente confortato che quanto lei ha detto è quello che ho compreso. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, assessore Palese.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Forse non si è capito. Il servizio, il responsabile che deve essere individuato e che deve attenersi agli scopi delle delibere e della legge… Questo servizio è un qualcosa in più, di più preciso e di più perentorio di cui il direttore generale si avvale nel monitoraggio. Perché il direttore generale non prescrive. Il direttore generale non distribuisce farmaci. Il direttore generale non fa questo. Il direttore generale deve avere un’organizzazione che gli dice "guarda che lì le cose non funzionano, guarda che in quella farmacia ospedaliera c’è questo, guarda che c’è quello", dopodiché si interviene.
La legge è chiara, dice che intanto devi attivare questo, una volta che sei responsabile, e, se non lo fai, sei sanzionabile, e, se non lo fa lui, lo deve fare in sostituzione il direttore amministrativo, se non lo fa il direttore amministrativo, il direttore sanitario, se no lo fa il direttore sanitario, alla fine si arriva al Direttore generale, ma è un ausilio a loro e la legge serve, ve lo dico per esperienza, la legge, la legge serve a questa figura, ammesso e non concesso che non funzionasse niente, quantomeno come deterrente...
Non ho capito, ma la figura... ci sono tanti dirigenti nelle ASL, sono 3-4.000 in tutte le ASL, vuole che non ci sia una figura a cui dire "questo è il tuo compito, devi fare questo, devi fare il monitoraggio e quant’altro"? Immaginate che debba venire chi, un ingegnere farmaceutico? Chi deve venire? Non deve venire nessuno, già spendiamo troppo, già ci sono troppi dirigenti nelle ASL, quindi hai voglia a trovare una figura giustamente idonea, con i titoli, che sia nelle condizioni di svolgere questo compito, e ci saranno!
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, assessore.
Ritorniamo all’articolo 1, responsabile servizio di monitoraggio della spesa farmaceutica.
Dichiaro aperta la votazione.
Da remoto, però in video non vedo... Debora Ciliento.
Speaker : CILIENTO.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Piemontese.
Speaker : PIEMONTESE.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Stea.
Speaker : STEA.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Ventola.
Speaker : VENTOLA.
Astenuto.
Speaker : PRESIDENTE.
Campo.
Speaker : CAMPO.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Presidente Emiliano.
Speaker : EMILIANO.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Lopane.
In Aula avete votato tutti.
Dichiaro chiusa la votazione.
Presenti 37 (31 più 6 da remoto), votanti 28 (21 più 7 da remoto), favorevoli 26 (21 più 5), contrari nessuno, astenuti 11 (10 in presenza più 1 da remoto).
Il Consiglio approva.
Grazie. Passiamo all’articolo 2 (Attività).
Dichiaro aperta la votazione.
Da remoto. Campo.
Speaker : CAMPO.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Ciliento.
Speaker : CILIENTO.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Presidente Emiliano.
Speaker : EMILIANO.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Piemontese.
Speaker : PIEMONTESE.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Stea.
Speaker : STEA.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Ventola.
Speaker : VENTOLA.
Astenuto.
Speaker : PRESIDENTE.
Lopane.
Speaker : LOPANE.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Dichiaro chiusa la votazione.
Presenti 38 (31 più 7 da remoto), votanti 28 (21 più 7), favorevoli 27 (21 più 6 da remoto), contrari nessuno, astenuti 11 (10 più 1 da remoto).
Il Consiglio approva.
Passiamo all’articolo 3 (Inadempienze).
Dichiaro aperta la votazione.
Da remoto. Campo.
Speaker : CAMPO.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Ciliento.
Speaker : CILIENTO.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Presidente Emiliano.
Speaker : EMILIANO.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Piemontese.
Speaker : PIEMONTESE.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Stea.
Speaker : STEA.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Ventola.
Speaker : VENTOLA.
Astenuto.
Speaker : PRESIDENTE.
Lopane.
Speaker : LOPANE.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
In Aula abbiamo votato tutti. Dichiaro chiusa la votazione.
Presenti 38 (31 più 7 da remoto), votanti 28 (21 più 7), favorevoli 27 (21 più 6 da remoto), contrari nessuno, astenuti 11 (10 più 1 da remoto).
Il Consiglio approva.
Non ci sono più altri articoli. Votiamo la legge nel suo complesso.
Dichiaro aperta la votazione.
Da remoto, Campo.
Speaker : CAMPO.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Ciliento.
Speaker : CILIENTO.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Presidente Emiliano.
Speaker : EMILIANO.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Piemontese.
Speaker : PIEMONTESE.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Stea.
Speaker : STEA.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Ventola.
Speaker : VENTOLA.
Astenuto.
Speaker : PRESIDENTE.
Lopane.
Speaker : LOPANE.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
In Aula abbiamo votato tutti.
Dichiaro chiusa la votazione.
Presenti 37 (29 più 8 da remoto), votanti 28 (20 più 8), favorevoli 27, contrari nessuno, astenuti 10 (9 più 1 da remoto).
Il Consiglio approva all’unanimità.
Ringrazio tutti per la vostra presenza.
Votiamo l’urgenza per alzata di mano.
È approvata.
Grazie a tutti. Dichiaro sciolta la seduta.