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C.r. Puglia 08.07.2020
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Speaker : PRESIDENTE.
Colleghi consiglieri, abbiamo il dovere di rendere l’ultimo saluto ad un protagonista della storia di questa Regione. Vi prego di prendere posto.
Come tutti voi sapete, Nicola Quarta, per tutti Ninì, è stato Presidente della Giunta regionale dal 1978 al 1983, quando lasciò via Capruzzi per entrare a Montecitorio e restarvi per due legislature repubblicane, dal 1983 al 1991.
Ninì Quarta è stato esponente di spicco della Democrazia Cristiana salentina. Aveva compiuto studi giuridici ed era avviato alla carriera prefettizia quando venne chiamato all’impegno in Regione, dove è stato eletto nella prima legislatura, cinquant’anni fa, offrendo il contributo delle sue competenze amministrative, quanto mai essenziali nella fase costituente delle quindici nuove autonomie regionali.
È innegabile il suo impegno per il Mezzogiorno e per la Puglia, che sotto la sua guida ha vissuto una stagione di intensa programmazione per concretizzare le risorse messe a disposizione del Mezzogiorno dalla Comunità europea e quelle statali dell’intervento straordinario.
Ho avuto modo anch’io di conoscerlo, essendo all’epoca il responsabile della programmazione della Segreteria regionale della CGIL. Con lui abbiamo sviluppato un’intensa attività di confronto e di dialogo proprio nei momenti di discussione e di passaggio tra la legge n. 64 e la legge n. 183 per la trasformazione dell’intervento straordinario sul Mezzogiorno.
Negli ultimi due decenni si era ritirato dalla vita politica, dedicandosi alla famiglia, a Lecce, dove si era stabilito e dove si è spento il 27 giugno, nell’estate in cui avrebbe compiuto 93 anni.
Era nato, infatti, nel 1927 a Campi Salentina, città di cui è stato Sindaco, l’ultima volta da luglio del 1988 ad aprile del 1991. Ed è in avvio di quell’Amministrazione che il Centro Salentino ottenne dal Presidente della Repubblica Francesco Cossiga di potersi fregiare del titolo di città.
Il Consiglio regionale della Puglia onora la memoria del Presidente Quarta e rinnova il cordoglio più sentito alla moglie Rosaria, ai figli, ai sette amati nipoti.
Invito tutti voi ad osservare un minuto di raccoglimento. Grazie.
Buongiorno a tutti. Mi dispiace che il collega Aloisi stia lì. Siccome ci sono un po’ di assenti, si può accomodare anche qui con noi. Può venire anche qui. Anche Galante. Qui vedo un po’ di posti vuoti. Se volete, potete venire qui nella postazione del Governo, come auspicio per il futuro.
Diamo per approvato il verbale della seduta precedente.
Hanno chiesto congedo i colleghi Borraccino, Emiliano, Giannini, Leo e Piemontese.
Il Consiglio dei Ministri, nella seduta del 25 giugno, ha deliberato la rinuncia all’impugnativa della legge regionale n. 39 e, nella seduta del 6-7 luglio 2020 ha deliberato di non impugnare la legge regionale n. 12 del 15/05/2020 “Misure straordinarie per fronteggiare le conseguenze socioeconomiche derivanti dalla pandemia Covid-19”.
Alla I Commissione sono stati assegnati un numero consistente di debiti fuori bilancio; sempre alla I Commissione “Deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 287”.
Alla III Commissione “Proposta di legge a firma dei consiglieri Turco e Longo “Modifica alla legge regionale n. 3”.
Alla IV Commissione “Proposta di legge a firma del consigliere Pentassuglia ‘Modifiche e integrazioni alla legge regionale n. 42 (Disciplina dell’agriturismo)’”; “Proposta di legge a firma del consigliere Pendinelli ‘Interventi per sostenere la Festa Patronale’”.
Alla V Commissione “Disegno di legge n. 72 ‘Modificazioni alla legge regionale n. 53’”.
Alla VII Commissione “Proposta di legge a firma dei consiglieri Laricchia, Barone ed altri ‘Norme per l’elezione del Consiglio regionale e del Presidente della Giunta regionale’”.
Alle Commissioni III, V e VI “Proposta di legge a firma dei consiglieri Marmo, Gatta, Alosi, Damascelli, Franzoso ‘Istituzione del Fattore Famiglia’”.
Interrogazioni: Pellegrino “Videoconferenza sulla gestione delle RSA e CD”; Marmo “Lotta alla Xylella”; Gatta “Disservizio Parco archeologico ‘Le Basiliche’ di Siponto”; Blasi “Immobili di proprietà ex ERSAP in località Frigole”.
Mozioni: Mennea “Avviso pubblico per l’accesso al sostegno economico delle imprese armatrici di unità da pesca”; Di Bari “Impegno della Regione Puglia per costituire un tavolo tecnico per l’istituzione di un Registro regionale degli artisti teatrali pugliesi”; Di Bari “Adozione misure di sostegno per le attività di coltivazione e produzione della Cipolla Bianca di Margherita IGP”; Marmo “Istituzione della rete di assistenza e cura dei pazienti affetti da linfedema”; Di Bari “Impegno della Regione per l’applicazione uniforme, in tutte le ASL, della fruizione dei servizi di mensa”, di cui credo potremmo discutere oggi.
Ordine del giorno: mozioni, interrogazioni urgenti.
La mozione di Grazia Di Bari è pronta? L’avete firmata tutti? È stata distribuita?
La mozione è firmata da tutti i capigruppo. Possiamo votarla per alzata di mano.
È approvata.
Adesso vediamo di seguire le interrogazioni.
Comincerei dalla 1700 della collega Laricchia, rivolta al Presidente della Giunta regionale, nonché assessore alla salute.
Risponderà il vicepresidente Nunziante. Vuole riassumerla? “Organizzazione ospedaliera e posti letto post emergenza Covid”.
Speaker : LARICCHIA.
Non commento, commento direttamente il risultato, giusto? Dichiaro direttamente soddisfazione o insoddisfazione rispetto alla risposta? Sì, allora sostanzialmente io avevo chiesto, viste alcune premesse, e cioè i nuovi indirizzi forniti alle Aziende sanitarie per riorganizzare tutti i processi organizzativi assistenziali e in particolare il fatto che le aziende, gli enti ecclesiastici e gli IRCCS possano riattivare le attività dopo la chiusura, dopo la fine dell’emergenza, del periodo più emergenziale, il fatto che però la capacità produttiva delle strutture è influenzata da diversi fattori, in particolare le distanze. Gli spazi restano gli stessi, ma le distanze sono modificate. Parlo naturalmente delle distanze di sicurezza.
Quindi ci siamo chiesti come è possibile – diciamocelo chiaramente e sinceramente – considerato che i posti letto presenti nel Piano di riordino, nei documenti non sono quelli effettivi, non sono quelli che, chiamando le strutture, sono effettivamente attivi, perché manca il personale, perché mancano i macchinari in qualche caso. Quindi, già sulla carta troviamo un numero di posti letto e nella realtà un numero inferiore di posti letto. Ma se alla riapertura bisogna anche garantire delle distanze, gli spazi restano gli stessi, di conseguenza i posti letto sono ancora meno di quelli decisamente minori della realtà, che sono a loro volta, ripeto, minori rispetto a quelli sulla carta.
Inoltre, sono stati chiusi o riconvertiti in PDA molti reparti, come previsto dal Piano di riordino ospedaliero naturalmente, e si rende necessaria un’attività di coordinamento, che di fatto questa Regione non ha mai fatto.
Quindi abbiamo chiesto cosa si intendeva fare proprio per garantire quel numero di posti letto. In particolare io cosa avrei fatto? Cosa avrebbe fatto qualunque persona con un metodo? Avrebbe fatto una ricognizione dei posti letto, magari me l’avrebbe anche data visto che la sto richiedendo, e spiegato come intende garantire quella presenza di posti letto. Inoltre, abbiamo chiesto come si intende in futuro rimediare alle mancanze che sono emerse durante l’emergenza da Covid-19, che per fortuna non ci ha colpito duramente come ha colpito in altre regioni.
Io sono, ovviamente, insoddisfatta della risposta, perché, sebbene abbia ricevuto una risposta parziale alla domanda n. 3, e cioè il fatto che si intende potenziare le terapie intensive del 50 per cento e dei posti letto in area medica del 100 per cento, anche grazie alle possibilità offerte dal Governo nazionale, non ho visto la ricognizione, non ho visto le risposte alle mie domande.
Dunque, temo che ancora una volta la realtà racconterà una cosa e le carte racconteranno un’altra, perché questo rispetto al numero di posti letto già accadeva prima dell’emergenza Covid e, purtroppo, a quanto pare, stando alla risposta che non ho ricevuto, rimarrà con l’emergenza, quindi con il post Covid.
Speaker : PRESIDENTE.
La parola al vicepresidente Nunziante.
Non vuoi? Va bene, okay.
Passiamo, adesso, vedendo gli assessori in Aula, alla n. 1644. L’assessore Ruggeri è in grado di rispondere. “Rischio sospensione servizio trasporto disabili”.
La vuole riassumere, collega Damascelli? Prego.
Speaker : DAMASCELLI.
Grazie, Presidente. Ho presentato questa interrogazione l’11 febbraio 2020, poco prima del lockdown dovuto alla pandemia da Covid-19. Oggi c’è stata addirittura una manifestazione di questa categoria di lavoratori e di professionisti ricevuti dal Presidente Loizzo. Da tempo, purtroppo, vivono una situazione di precarietà rispetto ai provvedimenti assunti dalla Regione Puglia in quanto i centri diurni socioeducativi e riabilitativi sono strutture socioassistenziali finalizzate al mantenimento e al recupero dei livelli di autonomia della persona e al sostegno della famiglia, destinati ad utenti con disabilità.
Parliamo di una particolare categoria fragile della nostra comunità, che necessita, come categoria, di prestazioni riabilitative di carattere sociosanitario. La possibilità di frequentare tali centri accreditati e contrattualizzati con il servizio sociosanitario della Regione Puglia è assicurata mediante anche il trasporto di servizio erogato dalle ASL, in compartecipazione con i Comuni. Questi ultimi, i Comuni, associati in ambito territoriale, attingono le risorse assegnate dai piani sociali di zona per concorrere alla copertura degli oneri economici derivanti dall’organizzazione ed erogazione del servizio di trasporto in misura non superiore al 60 per cento del costo medesimo, restando a carico dell’ASL la quota residua di costo.
Con la deliberazione del direttore generale dell’ASL Bari n. 1639 del 15 ottobre 2018, è stata indetta una gara per l’affidamento del servizio di trasporto dei diversamente abili presso i centri socioeducativi e riabilitativi autorizzati e convenzionati, con termine di scadenza per la presentazione delle offerte il 20 dicembre 2018. La determinazione dell’ASL Bari n. 14741 del 18 dicembre 2018, però, ha prorogato il termine al 7 gennaio 2019.
Dal 4 novembre scorso, però, l’Azienda sanitaria locale di Bari ha dato corso al nuovo quadro di appalto che non comporterebbe il trasporto presso i centri Quarto di Palo e Lega del Filo d’Oro – parliamo di Andria e di Molfetta – privando così di fatto persone con disabilità complessa di un’assistenza indispensabile, assessore, anche per offrire sollievo direttamente alle persone con disabilità, ma indirettamente ai loro familiari, ai loro cari, impegnati in un compito gravoso e quotidiano per assistere, appunto, i propri congiunti. E proprio i familiari degli utenti dei suddetti centri che risiedono in tanti comuni dell’ASL Bari hanno denunciato il rischio di un’interruzione del servizio a partire dallo scorso 17 febbraio. Di conseguenza, per queste persone potrebbe venir meno un servizio essenziale, che finora ha assicurato la possibilità di raggiungere e frequentare i centri diurni, giovandosi di attività sociosanitarie e riabilitative erogate in ambienti che, per utenti così particolarmente fragili, in ragione dell’assidua frequenza, risultano ormai familiari, ambienti familiari e rappresentano per loro un prezioso ed importante punto di riferimento.
Quando ci rivolgiamo a questa categoria di utenti, a queste persone penso che il nostro dovere sia quello di approcciarci con grande senso di responsabilità. La mia interrogazione è stata presentata per chiedere per quali ragioni non sia stata eseguita una adeguata attività di programmazione al fine di garantire agli utenti diversamente abili la continuità del servizio di trasporto presso i suddetti centri diurni; se nel nuovo contratto di appalto sia stato regolarmente previsto tale servizio in favore di tutti coloro che hanno una assoluta necessità di ricevere questa assistenza; quali iniziative si intendano intraprendere nell’immediato, diciamo “si intendevano” perché l’ho presentata l’11 febbraio, al fine di scongiurare l’annunciata soppressione del servizio di trasporto che va assicurato, invece, senza soluzione di continuità ai soggetti particolarmente fragili e alle loro famiglie; entro quali tempi si intendeva risolvere tale disservizio in via definitiva, non con soluzioni emergenziali e soluzioni tampone, in via definitiva, affinché questo non abbia più a ripetersi in futuro.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Assessore Ruggeri, prego.
Speaker : RUGGERI, assessore al welfare.
Grazie, Presidente. Il DPCM 12 gennaio 2017, che individua i livelli essenziali di assistenza che il Sistema sanitario nazionale deve garantire, non prevede il servizio di trasporto da e verso i centri diurni quale spesa a carico del SSR.
L’articolo 26 della legge n. 104/92, avente ad oggetto “Mobilità e trasporti collettivi”, attribuisce alle Regioni le modalità con le quali i Comuni dispongono gli interventi per consentire alle persone disabili la possibilità di muoversi liberamente sul territorio, usufruendo, alle stesse condizioni degli altri cittadini, dei servizi di trasporto collettivo appositamente adattati o di servizi alternativi.
In questo senso, le Regioni sono tenute a redigere dei Piani regionali di trasporto e dei Piani di adeguamento delle infrastrutture urbane. Sono i Comuni a dover assicurare modalità di trasporto individuali per le persone disabili non in grado di servirsi dei mezzi pubblici. Pertanto, il trasporto da e verso i centri diurni è un servizio di tipo sociale. Tuttavia, la Regione, con l’articolo 46 della legge regionale n. 4/2010, ha inteso disciplinare i servizi di trasporto per utenti disabili ai fini socioriabilitativi, primo, ai fini del contenimento della spesa e per una gestione coordinata e sinergica del trasporto per utenti disabili a fini socioriabilitativi presso centri pubblici di riabilitazione, ovvero convenzionati con le ASL pugliesi. Il servizio viene assicurato dalle Aziende sanitarie locali competenti per il territorio. La competenza territoriale si definisce sulla base del territorio di residenza del fruitore del servizio.
I Comuni associati in ambito territoriale, nei limiti della programmazione finanziaria approvata, a valere delle risorse assegnate per il finanziamento dei Piani sociali di zona di cui all’articolo della legge regionale n. 19/2006, concorrono alla copertura degli oneri economici derivanti dall’organizzazione ed erogazione di servizi di trasporto in misura non superiore al 60 per cento del costo medesimo, restando a carico delle ASL la quota residua di costo.
Se vuoi, ti do la risposta.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, consigliere De Leonardis.
Speaker : DE LEONARDIS.
Presidente, io volevo dire una cosa. Due settimane fa abbiamo fissato questa riunione di Consiglio regionale, oggi io e altri colleghi siamo venuti qui per cercare di discutere qualche interrogazione per dare qualche risposta a chi sul territorio ci ha posto delle questioni che non riusciva ad affrontare da solo. Quindi, io sono venuto qui – voglio pubblicamente ringraziare gli unici tre assessori presenti, il Vicepresidente Nunziante, l’assessore Ruggeri e l’assessore Pisicchio – e, pur sapendo da vario tempo che oggi c’erano le interrogazioni, ci sono ben cinque assessori in congedo, Emiliano, Piemontese, Giannini, Leo e Borraccino, e altri due assenti, Stea e Capone. Io vorrei capire quali sono i problemi così impellenti che fanno sì che coloro i quali sono deputati a svolgere un ruolo in questo Consiglio regionale oggi sono assenti. Sette assessori su dieci. È la maggioranza assoluta, bulgara direi. Quindi, quali sono questi impedimenti che, di fatto, impediscono a questi assessori di dare delle risposte al popolo pugliese direi per noi tramite, perché noi stiamo facendo oggi queste interrogazioni non perché ce l’ha chiesto qualcuno, perché vogliamo dare fastidio, ma per avere la possibilità di affrontare dei problemi, capire quali sono le motivazioni per cui ci sono questi problemi e rispondere a questi problemi, Presidente.
Ritengo che noi dovremmo sospendere, Presidente Loizzo, la seduta e domani ripartire con le interrogazioni, perché non è possibile che non riusciamo a svolgere un lavoro che sia un minimo decente in quest’Aula. Non si è mai vista una cosa del genere: ne mancato sette su dieci. Fra congedi, situazioni personali, non lo so, avranno tutti un problema, ma qualsiasi problema ci sta non è consentito venir meno anche a un decoro di quest’Aula, perché gli assessori devono stare qui in Aula, non devono stare solo in televisione oppure sui territori a fare altro.
Il loro lavoro principale è questo, e voglio ringraziare quelli presenti, che si sono dedicati con attenzione, pazienza e fatica a rispondere a quelle che sono le istanze di lavoro dei pugliesi.
Presidente, le sto chiedendo di svolgere un ruolo politico attivo. Non è possibile che facciamo una seduta sulle interrogazioni e non si presenta nessuno. Quando vedo il question-time con le interrogazioni ci sta il Presidente del Consiglio, il Ministro dell’interno, il Ministro della difesa. Qui abbiamo persone che fanno gli assessori e non trovano il tempo per venire in Consiglio. Mai, mai. Non è una volta sola. Ci sono assessori che ci stanno sempre e quelli che non ci stanno mai. Le chiedo di sospendere la seduta e di ripartire domani dalle interrogazioni.
Speaker : PRESIDENTE.
Ricominciamo sempre da capo, meno male stiamo arrivando alla fine. Mi sono anche stancato di fare queste parti. Ne abbiamo discusso nella Conferenza dei Capigruppo e abbiamo deciso oggi di dedicare, come tutti i martedì, anche se oggi è mercoledì, lo abbiamo fatto per impegni di alcuni colleghi, la seduta alle interrogazioni.
Dopodiché, come lei sa, nel Parlamento, quando ci sono i question-time si concordano le interrogazioni e i Ministri competenti per rispondere.
Come ricorderà, nella precedente riunione di Capigruppo, proprio per evitare che si determinasse questa situazione, avevo proposto che insieme decidessimo un paio di interrogazioni, le principali, le più significative, le più recenti, per Gruppo, in modo tale da concordare con gli assessori la possibilità di risposta. Nella Conferenza dei Capigruppo questa proposta non è stata presa in considerazione e mi è stato detto: no, andiamo con le interrogazioni, come previsto dalle regole che ci siamo dati dall’inizio della legislatura. E io così ho fatto. Oggi siamo qui con tutte le interrogazioni. Dopodiché, come sempre è avvenuto in questi anni, quando abbiamo discusso le interrogazioni abbiamo avuto alti e bassi, momenti in cui per le interrogazioni c’erano più assessori e ne abbiamo discusse molte e momenti di meno. Oggi con gli assessori presenti svolgeremo un gruppo di interrogazioni anche importante. Non ripetiamo sempre la stessa storia. Sicuramente avranno degli impegni, sicuramente saranno degli impegni istituzionali, a cui evidentemente non potevano rinunciare.
Andiamo avanti. È inutile riprendere polemiche su polemiche che abbiamo già fatto molte volte. Io capisco tutto, capisco la tua legittima rimostranza, però ti ho richiamato qual è il percorso che abbiamo stabilito nella Conferenza dei Presidenti.
Prego, consigliere Damascelli.
Speaker : DAMASCELLI.
Grazie, Presidente.
La risposta purtroppo non è soddisfacente perché, pur rileggendola testualmente, dice in alcuni passi “premesso quanto innanzi – quindi fa tutte le premesse – in riferimento alla gara bandita dall’ASL Bari nel 2018 – parliamo naturalmente sempre del trasporto per le persone con disabilità – si apprende che il nuovo contratto di appalto non comporterebbe il trasporto presso i centri Quarto di Palo di Andria e Lega del Filo d’Oro di Molfetta”. Già questo condizionale sinceramente non è comprensibile, il “comporterebbe”. Comprende o non comprende? La Regione non sa o l’ASL non riferisce se la gara comprende o non comprende il servizio di trasporto.
Al periodo successivo dice: “in riferimento al servizio di trasporto da e verso il centro Quarto di Palo di Andria, trattandosi di gara espletata dall’ASL Bari, l’Azienda ed i relativi ambiti territoriali avranno sicuramente previsto ed organizzato il servizio di trasporto”. Quindi, è tutto aleatorio, è tutto ipotetico. Dice “avranno”. Ma non sanno dirci dalla Regione Puglia se l’ASL ha o non ha organizzato il servizio di trasporto? Che cosa significa rispondere “avranno sicuramente”? E chi lo sa, Presidente? Poco prima dice “non comporterebbe” e poi “avranno sicuramente organizzato”.
Ditemi se questa è una risposta da dare a un’interrogazione che non ha una espressione ideologica su un argomento importante, ma che riguarda un problema di cui soffrono le famiglie e i cittadini con particolare fragilità, che sono le persone con disabilità. Questa è la risposta della Regione Puglia: comprenderebbe, ma avranno sicuramente organizzato. Il nulla. Io girerò questa vostra risposta a quelle famiglie e a quei cittadini che hanno interessato i Comuni e i consiglieri regionali su questo argomento.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Va bene.
Passiamo alla 1684, a firma Gatta: “Ludoteche pugliesi a rischio chiusura”.
L’assessore Ruggeri è in grado di rispondere.
Speaker : GATTA.
Presidente, mi ha già dato una risposta scritta qualche minuto fa l’assessore Ruggeri, che comunque ringrazio per avermi risposto. Gli ho già preannunciato che mi ritengo parzialmente soddisfatto. Si parla della chiusura delle ludoteche in epoca di emergenza Covid, quindi di tutte le sofferenze e le criticità che i gestori titolari di ludoteche hanno patito per la chiusura forzata nel periodo dell’emergenza Covid. La risposta dell’assessore ‒ riassumo ‒ è che le ludoteche, al pari degli altri servizi per l’infanzia e l’adolescenza, leggo testualmente, potranno accedere al finanziamento dedicato ai Centri estivi a valere sulle risorse finanziarie assegnate ai Comuni, che ammontano a oltre 9 milioni di euro.
Perché sono parzialmente soddisfatto? Intanto non ritengo che questa somma sia capiente, sia sufficiente a ristorare tutti coloro i quali siano in qualche modo coinvolti, come titolari, come gestori di questo servizio, ma anche perché “a valere sulle risorse assegnate ai Comuni” è sempre un’espressione che mi fa venire i brividi ai polsi. La farraginosità di queste procedure fa sì che spesso questi soldi al destinatario arrivino mai o arrivino tardissimo rispetto a delle esigenze che sono impellenti e che derivano, chiaramente, dall’emergenza che stiamo vivendo.
Un ristoro che possa venire ai destinatari della misura tra un anno non avrà più il significato che, invece, può avere oggi, perché molti potranno essere, ahimè, costretti a chiudere la serranda e a non rialzarla più. Lentezza, farraginosità della procedura, passaggio attraverso i Comuni, con tutto quello che ne deriva, è una cosa che mi induce ad essere seriamente preoccupato.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Assessore, vuole aggiungere nulla? Okay.
Passiamo, adesso, alla 1686, a firma Laricchia e Barone: emergenza Covid, asili nido.
L’assessore Ruggeri è in grado di interloquire.
Prego, collega Laricchia.
Speaker : LARICCHIA.
Presidente, grazie.
Questo è un tema che ho sollevato da subito, per prima e immediatamente a livello regionale, perché la scuola è un servizio fondamentale per moltissime donne. Oggi parliamo tanto di donne in politica e, in generale, di pari opportunità. Sicuramente quello che impedisce a moltissime donne di candidarsi, di prendere decisioni coraggiose in politica e, in generale, nel lavoro è di non ritenersi mai all’altezza, perché purtroppo devono vincere anche una serie di dubbi interiori, fa parte dell’umiltà della donna, che deve, invece, rendersi conto che è perfettamente all’altezza, almeno quanto un uomo, di fare politica e di fare tutto il resto delle cose, e soprattutto di non avere tempo. Questi sono proprio i due temi che pongono le donne ‒ forse ve ne state accorgendo tutti quando si formano le liste ‒ davanti alla richiesta di essere parte attiva di un progetto.
Sul primo c’è bisogno sicuramente di un grande incoraggiamento culturale della società, perché ‒ come dicevo ‒ le qualità delle donne sono innegabili. Per quanto riguarda il tempo, noi dobbiamo fornire i servizi alle famiglie. Spesso, diciamocelo, quando in una famiglia c’è da scegliere chi deve badare alla famiglia e chi deve badare alla casa, quando si pone il bivio “casa o lavoro”, a rinunciare al lavoro è sempre la donna. Spesso è la donna. Ovviamente non si può, per fortuna, generalizzare.
Questo impone alle Istituzioni un’attenzione impressionante, pazzesca, mai messa in campo sui servizi alle famiglie. Ecco perché da subito ho posto il problema degli asili nido. Con l’emergenza Covid ci sono scuole, servizi per l’infanzia che hanno subìto un problema decisamente peggiore. Le famiglie magari avevano pagato le rette. Quando le famiglie avevano pagato le rette, ma poi non hanno più mandato i bambini a scuola si è creato, addirittura, a volte il contenzioso, perché poi le famiglie non volevano più pagare le rette in quanto non hanno usufruito del servizio. In qualche caso le scuole, invece, sono andate incontro alle famiglie, hanno chiesto di non pagare le rette nonostante il contratto, hanno accettato il mancato pagamento delle rette, ma le ha messe in una difficoltà pazzesca in una regione dove abbiamo pochissimi asili nido, pochissimi servizi alle famiglie.
Questo cosa comporta? Comporta che a settembre molti di questi asili potrebbero non riaprire, potrebbero non riuscire a riaprire mai più. Per questo da subito, nella riunione, nell’incontro che abbiamo fatto qui, nel Consiglio che abbiamo fatto qui, ho chiesto questo. Ho chiesto un intervento per gli asili nido, almeno per quelli che sono veramente in difficoltà, che rischiano di non riaprire, che rischiano di far venire ancora meno i servizi alle famiglie, che già, come vi dicevo, sono decisamente esigui e precari. Era un momento molto particolare. Mi è stato chiesto di andare incontro alle altre forze politiche di destra e di sinistra, di ritirare questo emendamento perché non era il momento di proporre cose del genere, perché si stava cercando l’unanimità sulla proposta che dava 10 milioni di euro ai vari comuni pugliesi.
Io l’ho fatto, anche perché c’è stata la promessa, la garanzia dell’assessore piemontese che si stava intervenendo, che era cosa fatta, che mancava poco, che ci avevano già pensato loro, ci avevate già pensato voi. Però, dopo mesi, la situazione è ancora la stessa, ci sono ancora lamentele, ci sono ancora preoccupazioni da parte di queste imprese; queste imprese che, ripeto, offrono servizi alle famiglie fondamentali per le donne. Per questo ho chiesto con questa interrogazione, piuttosto datata devo dire la verità, successiva però a quel Consiglio, a che punto siamo. Siamo intervenuti, siete intervenuti per gli asili nido? Non è che rischiamo che qualcuno non riesca a riaprire e quindi riduca ancora di più i servizi alla famiglia, che sono tanto importanti per le donne, che sono il vero motivo per cui spesso si auto-escludono dalla vita politica, dalla vita attiva e anche dalla vita lavorativa in qualche caso?
Ora è il momento di spiegarci che cosa è stato fatto e che cosa si intende fare. Se non è stato fatto nulla o se è stato fatto qualcosa di insufficiente, propongo di chiedere scusa, di prendere atto, di spiegarci le motivazioni e soprattutto di cambiare rotta.
Speaker : RUGGERI, assessore al welfare.
Con riferimento alle attività della prima infanzia offerte da asili nido e strutture assimilabili, centri ludici, piccoli gruppi educativi, sezioni primavera, la Regione Puglia, a seguito del DPCM 11 giugno 2020, ha emanato l’ordinanza n. 259 del 12 giugno disponendo la riapertura di questi servizi a decorrere dal 22 giugno 2020.
Mi preme sottolineare che la Regione ha avviato il lavoro propedeutico alla riattivazione dei servizi per la prima infanzia con largo anticipo anche rispetto alle indicazioni nazionali. I servizi sono ripartiti alla prima data utile fissata dal DPCM. Inoltre, con delibera di Giunta regionale n. 945 del 18 giugno 2020 è stato approvato il protocollo regionale per la riapertura in sicurezza ed è stato, altresì, disposto il riavvio dei buoni servizio, proprio per cercare di dare una mano e soddisfazione a tutte le esigenze di tutti quegli operatori che in qualche modo sono investiti da questo problema.
Questo ha fatto la Regione Puglia e questo è quanto dovevo riportare.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, collega Laricchia.
Speaker : LARICCHIA.
Questo è assolutamente insufficiente. Va benissimo dire come devono riaprire, ma va malissimo non aiutarli a riaprire.
Io sono molto delusa, ovviamente, perché in Aula mi era stato detto, tra l’altro avevo voluto fare proprio un atto di fiducia ritirando addirittura quell’emendamento perché era un momento molto particolare in cui eravamo chiamati all’unità, ma come al solito ogni volta che provo a mostrare fiducia nei confronti della vecchia politica sono puntualmente delusa. Di fatto, non avete aiutato queste attività, queste imprese un po’ particolari, perché sono le imprese che aiutano le donne a fare delle scelte, finalmente le mettono alle pari opportunità rispetto alle loro scelte di vita e di possibilità di realizzarsi.
Sono veramente molto delusa, per cui continuerò, insisterò perché, ripeto, c’era già un gap che dovevamo assolutamente colmare, c’è stata una promessa, una garanzia fatta in Aula, quindi in una sede istituzionale, che si stava già lavorando, che io stavo esagerando, che era qualcosa che avevate già pensato, era cosa fatta praticamente, invece oggi non c’è nulla. Queste imprese vanno aiutate e vanno aiutate soprattutto quelle che rischiano di non riaprire naturalmente.
Continuerò a essere dalla loro parte e a darmi da fare assolutamente perché, ripeto, è un servizio fondamentale.
Speaker : PRESIDENTE.
Se c’è Perrini, approfittiamo dell’assessore Pisicchio in Aula. Non vedo il consigliere Perrini. Vediamo se torna.
L’ultima interrogazione che possiamo discutere è quella con l’assessore Pisicchio: ERP siti nel Comune di Crispiano. Non so se hai elementi.
Sei pronto, Tonino? Damascelli, prego. L’ultima è di Nunziante, sì.
Per Perrini non risulta qui la risposta scritta. Perrini se ne è andato. È arrivata risposta scritta e, come da Regolamento, la togliamo davanti.
Vediamo l’ultima con l’assessore e Vicepresidente Nunziante. Non ne ho altre.
La deve leggere? Va bene. La lasciamo in sospeso.
Assessore Nunziante, il collega proponente ha bisogno di leggere la risposta scritta. Va bene.
Stato degli Uffici periferici. È pervenuta risposta scritta, a quanto risulta. Bene. Non ci sono altre interrogazioni da poter discutere.
Il Consiglio è aggiornato a domani mattina.
Collega Laricchia, hai la copia della risposta scritta? Io pensavo che ti potesse dare l’originale. Tanto lui che se ne fa?
Speaker : LARICCHIA.
Nella mia interrogazione io chiedevo rispetto al destino delle sedi periferiche, perché ritengo che, oltre a portare servizi direttamente sui territori e sulle province più lontane da Bari siano un’opportunità anche per i nostri dipendenti per poter in qualche modo lavorare più vicino a casa, chiaramente avendo sempre chiaro che l’obiettivo è il servizio per i cittadini.
Ho visto che, di fatto, la risposta rimanda comunque a una Conferenza dei direttori di dipartimento, a cui sarà chiesto di effettuare una puntuale ricognizione dei fabbisogni del personale, comprese le sedi periferiche. Secondo me, è molto importante tenerle in vita, ma tenerle in vita naturalmente non a tutti i costi, bensì avendo sempre al centro delle proprie decisioni i servizi utili ai cittadini e i servizi utili in particolare a evitare lunghi viaggi. Anche perché abbiamo visto cosa è accaduto, per esempio, a Brindisi e cosa può accadere quando vengono lasciati a loro stessi, quando si sentono senza una destinazione d’uso. Invece, opportunamente coordinati all’interno di un progetto che dia loro delle funzioni, che aiuti i cittadini ad evitare i viaggi e che aiuti, quindi, i dipendenti anche a lavorare più vicino a casa, sempre però mettendo al primo posto ‒ lo ripeto infinite volte ‒ al centro i servizi ai cittadini, possiamo anche evitare situazioni e degenerazioni di quel tipo, proprio perché c’è un controllo, c’è una missione, c’è una visione del loro lavoro.
Non so gli esiti di questa Conferenza. Spero che sia reale, che si tenga veramente conto delle sedi periferiche e che si voglia cogliere questo appello.
Speaker : PRESIDENTE.
Vicepresidente Nunziante, prego.
Speaker : NUNZIANTE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore alla protezione civile e al personale.
Corrisponde al vero, perché il piano assunzionale che noi abbiamo approvato prevede anche queste situazioni qui.
Il piano assunzionale riguarda... Ora glielo dico. Abbiamo previsto per le categorie B 125 posti; per le categorie C 223; per le categorie D 243. Abbiamo anche previsto 40 dirigenti, perché stiamo di molto sotto. Nelle categorie abbiamo anche previsto i passaggi, le progressioni verticali. Da B a C ne abbiamo previsti 66. Questo è il piano assunzionale 2020. Si aggiungono agli altri. Abbiamo fatto le Commissioni. Saranno effettuati i vari...
Abbiamo previsto per il passaggio da C a D, 72 posti. Abbiamo previsto la stabilizzazione dei co.co.co. che stanno lavorando all’agricoltura, che sono trenta, quaranta dirigenti di cui otto saranno presi per mobilità e dei trentadue abbiamo previsto che il 50 per cento venga dato agli interni, ovviamente coloro che hanno le lauree eccetera, eccetera.
Dei trentadue, sedici, il 50 per cento, saranno scelti tra il personale in servizio e gli altri sedici saranno scelti attraverso il concorso esterno. In questa situazione andremo a coprire quanto più è possibile le sedi periferiche.
Speaker : PRESIDENTE.
Vediamo se c’è qualche altra interrogazione ordinaria. Approfittiamo della pazienza del collega Nunziante. Non ne vedo altre. Gli uffici? Non ce ne sono altre. Ruggeri se n’è andato.
“IPAB Opera Pia”, di Aloisi. Ha ricevuto risposta scritta? Ti risulta?
Ho capito.
Speaker : CONCA.
Presidente, grazie. Non ritrovo tante mie interrogazioni nell’ordine del giorno che, come al solito, avete fatto di anno in anno decadere. Avevo più volte scritto all’Ufficio di Presidenza dicendo che le mie interrogazioni si intendevano puntualmente ripresentate. In questo lungo ordine del giorno ci sono, però, due interrogazioni, fortunatamente, ma mancano gli assessori.
Avranno evidentemente altri impegni, però qui ci sono problemi seri, qui ci sono pugliesi che hanno partecipato ad un concorso, come quello degli operatori sociosanitari a Foggia, e, siccome la Regione Puglia non ha ancora inteso modificare il Regolamento 28 e, quindi, consentire anche in Puglia il corso autofinanziato OSS, noi abbiamo fatto in modo che i cittadini pugliesi andassero a prendersi la fregatura a Napoli, in Molise, in Abruzzo, in Emilia. C’è gente, e sono decine e decine, che oggi sono vincitori del concorso, ma non è stato validato il concorso dall’Assessorato alla formazione perché non riconosciuto dalla Regione Puglia, perché era carta straccia.
Io ho presentato una seconda interrogazione, non ho ricevuto una risposta puntuale alla prima, la seconda si doveva discutere oggi, la legislatura volge al termine e noi oggi stiamo qui ancora a non dare risposte ai cittadini. Tutte le interrogazioni sono sparite così, non so dove sono finite, ovviamente tutte senza risposta. Peraltro, quando si va sul Consiglio si dice “decaduta” come se dipendesse dal consigliere. Voi dovreste rispondere entro quindici giorni. Io ho sentito più volte il Presidente Loizzo sollecitare gli uffici e gli assessori, ma di fatto non l’hanno ascoltata in questi anni, perché puntualmente io ricevo decadenze di problemi perché in ogni interrogazione c’è una criticità, c’è una legittima aspettativa di qualcuno. Mi ricordo, ad esempio, tutti quegli operatori ex LSU, che attengono sempre alla formazione al lavoro, che stanno ancora passando da una cooperativa all’altra e non riescono a ottenere un lavoro dignitoso, perché sono sottopagati, hanno sempre questa spada di Damocle sulla testa, devono sperare che chi arriva non è peggio di quello che se ne è andato. È successo a Taranto nelle ultime settimane con il passaggio ad Auxilium, e non so come si chiamava quella di prima. Di fatto, quelli stanno lì da ventidue anni addirittura e vengono sottopagati. Cioè, noi teniamo queste cooperative che di fatto non fanno altro che fargli la busta paga.
Se voi andate a prendere quei dati, vi renderete conto che noi spendiamo di più di quello che spenderebbe l’ASL di Taranto in questo caso per pagarli e dargli dignità. Invece, noi prendiamo, incardiniamo le persone negli uffici dell’ASL, si parla di sociologi, di psicologi, di educatori, che stanno lì da ventidue anni demansionati nella loro professionalità e nelle loro legittime aspettative, e facciamo guadagnare queste cooperative che non fanno nulla, perché non danno ordini di servizio. Pagano queste persone. Sono agenzie interinali, dove ovviamente devi stare attento perché con il privato non ci sono tutte le tutele che magari ti può dare il pubblico, e succede che questa gente fa interrogazioni, mi chiede di fare interrogazioni, che addirittura non vengono neanche menzionate nell’elenco. Io non so che fine hanno fatto. A queste persone una risposta gliela devo dare. Devo dire loro che non sono interessati, evidentemente. Oggi ne trovo due, e una è quella degli OSS, di cui io mi sono occupato. Proprio nel paese dell’assessore Leo Sebastiano, al Giacomo Leopardi c’è stato un buco da 900.000 euro per 300 corsi falsi, con un ente teramano che non era accreditato con la Regione Abruzzo. Ci sono state indagini. Noi stiamo facendo rischiare questi cittadini pugliesi che si vogliono, ovviamente, fermare, perché non si sa mai nel futuro come può andare, o perché sono stanchi di fare i carpentieri e preferiscono fare gli operatori sociosanitari, questi rischiano il penale. Rischiano il penale perché la frequenza è obbligatoria. Quindi, tu non puoi fare corsi a distanza. Però ci sono enti di formazione che si prestano a questi stratagemmi. A Latina 90 persone sono finite sotto procedimento penale. E la Regione che fa? Per due interrogazioni non risponde, non opera.
Più volte ho sollecitato la Lobosco, più volte ho sollecitato Sebastiano Leo, e sempre mi hanno detto che lo dobbiamo fare. Oggi addirittura non posso nemmeno ricevere una risposta. Delle uniche due... Perché l’altra è un altro problema annoso, una gara di Acquedotto pugliese per la ricerca delle perdite dell’acqua. Le perdite o sono evidenti o non si vedono. C’era un sistema. L’Acquedotto fa una gara, e poi che fa? Fa una società. E quella gara che fine ha fatto?
Quando dico che la gestione di AQP è privatistica e clientelare il Presidente Emiliano, anziché andare a verificare, mi fa la querela. Va bene. Non c’è problema. Sono medaglie al valore civile. Tanto la querela per diffamazione credo sia il minimo che un consigliere regionale che non fa finta di occuparsi dei problemi debba prendere.
Assessore, posso garantirle che quando sono stato querelato dal primario di Taranto e dal Presidente Emiliano per la questione della libera professione al Santissima Annunziata sono stato querelato per l’articolo 595, comma 3, la diffamazione. Quando sono andato dal PM, dall’Autorità giudiziaria, in Procura, l’anno scorso, a luglio e poi a settembre, e ho portato le trenta pagine di memorie, le schermate di Edotto, i registri di sala operatoria, il maresciallo dei NAS Petrosillo che doveva andare a dire che cosa stava facendo quel primario lì, e quando è andato il testimone oculare, il dottore che si è dovuto licenziare dal pubblico perché il direttore generale Rossi non ha fatto il suo lavoro, il direttore di presidio Leone non ha fatto il suo lavoro, sapete com’è andata a finire? Che nel mio 335, che è la visura penale, oggi sono parte offesa, perché loro sono indagati per 323 e 328, quindi omissione d’atti d’ufficio e abuso d’atti d’ufficio. Spero che la magistratura indaghi.
A quelle persone che cosa devo dire? Se tu vai a parlare con chi ha il dovere di tutelarli, con chi ha il dovere di dare risposte e risposte non ne danno, è chiaro che tu devi alzare il tiro, ed è chiaro che devi rischiare di prenderti la querela per diffamazione. In questi anni ho capito che se la querela la fai tu in Procura prende polvere, se la fanno loro magicamente va avanti spedita e nel giro di un mese addirittura ti chiamano oppure nel giro di sei mesi, però ti danno modo di andare ad approfondire, perché io non sono mica uno sprovveduto.
Per Acquedotto Pugliese del 5 marzo 2019 quando mi chiameranno, se mi chiameranno, ho già i testimoni e tutte le memorie, ci sono gli esposti fatti in Procura, ci sono gli esposti fatti alla Corte dei conti, ci sono le interrogazioni che languono, sono sparite e non ho ricevuto risposta. Oggi io potevo fare altro. Sono venuto perché sono rispettoso del mio impegno, non certo per non perdere il gettone. Non ho mai fatto una malattia in cinque anni. Se non ci sono stato è stato per cause di forza maggiore o per altri impegni, oggi sto qui, ma non stiamo a pettinare le bambole o a smacchiare i giaguari come diceva una volta Bersani.
La prego, Presidente, di prendere provvedimenti. È vero che finita la legislatura, ma lo Statuto regionale è disatteso puntualmente. Avvisateci almeno per tempo! Ci avreste dovuto dire che sarebbe stato presente solo l’assessore Nunziante, che è sempre presente e non si muove mai da lì ed è sempre l’ultimo ad uscire. Se gli altri hanno altri impegni istituzionali, importanti, ci avvisassero. È inutile che convochiamo un Consiglio, facciamo muovere gente da Lecce, da Foggia per venire qui a prendere che cosa? Spero che per il futuro le cose vadano meglio. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Collega Damascelli, prego.
Speaker : DAMASCELLI.
Grazie, Presidente.
L’interrogazione che ho presentato sull’attività di protezione civile in emergenza Covid per chiedere al Governo regionale lo sblocco dei rimborsi ad associazioni e volontari deriva dal fatto che proprio su disposizione del Presidente della Giunta regionale è stato consentito ai Sindaci di attivare i centri operativi comunali a supporto della Protezione Civile. I Comuni sono stati quindi autorizzati a svolgere questa attività per il tramite delle associazioni che in Puglia risultano essere 311, con circa 4.500 operatori che nel periodo del lockdown hanno svolto un lavoro prezioso e importante, a cui sento di rivolgere un sentito ringraziamento per l’opera svolta, perché sono stati vicini alle categorie più fragili della nostra comunità, cercando di consegnare generi alimentari, beni salvavita e farmaci a persone anziane, a persone con disabilità, a gente che è affetta da patologie gravi, a chi aveva bisogno di un conforto.
Grazie a questi ragazzi, a questi concittadini pugliesi che, con encomiabile impegno, hanno servito le persone più deboli della nostra regione. Però, la normativa stabilisce che ai datori di lavoro che mettono a disposizione della Regione propri dipendenti per svolgere queste attività di protezione civile sia rimborsato il costo che un’azienda sostiene per il proprio dipendente non andando a lavorare presso l’azienda, ma impegnandosi in questa opera straordinaria e preziosa di protezione civile.
Io ho letto la risposta pervenuta dall’assessore Nunziante, ma a firma del dirigente, e alla fine di tutto un excursus che il dirigente fa pone due punti, di cui uno – ne do lettura testuale – dice: “L’iter istruttorio…”. Nell’interrogazione io che cosa chiedo? Andiamo prima alle domande per essere più completi. Nell’interrogazione chiedo entro quali tempi verrà completato l’iter di rimborso delle istanze presentate dalle associazioni di volontariato a consuntivo dell’encomiabile attività di sostegno alla popolazione in quarantena e in condizioni di fragilità prestata durante l’emergenza sanitaria Covid-19 e come si intenda procedere per consentire una celere erogazione delle somme dovute a titolo di rimborso agli operatori impiegati per prestare l’assistenza nei territori comunali, con il coordinamento dei COC a sostegno della Protezione civile regionale. I rimborsi sono di due tipologie: il rimborso al datore di lavoro che ha messo a disposizione i propri collaboratori per svolgere l’attività di protezione civile e il rimborso ai volontari che hanno sostenuto le spese vive per poter svolgere questa attività.
La Regione risponde alla mia interrogazione, che, come avete potuto notare, non ha naturalmente nessuna connotazione faziosa, ma chiede che sia risolto subito un problema, dicendo: “A corollario di quanto innanzi si rappresenta che l’iter istruttorio previsto dall’ordinamento richiede tempi di completamento che possono andare anche oltre i due anni – io mi soffermo su questa frase ‘che possono andare anche oltre i due anni’ – atteso che solo a conclusione dell’emergenza – che è prevista il 31 luglio dell’anno in corso – i rimborsi da parte del Dipartimento nazionale possono essere attivati con il ricevimento dei fondi dedicati. Nelle more del completamento dell’iter istruttorio con il Dipartimento nazionale di Protezione civile e per assicurare il più celere rimborso ‒ quello che io chiedevo con la mia interrogazione ‒ delle spese sostenute da parte delle associazioni di volontariato, la struttura del soggetto attuatore ha predisposto misure disponibili per consentire un primo trasferimento di liquidità a valere sul bilancio regionale, la cui unica condizione è la presentazione delle istanze corredate da documenti giustificativi da parte degli aventi diritto e titolo secondo le consuete procedure adottate dalla sezione di Protezione civile.
A me risulta che i Sindaci, che sono i coordinatori dei centri operativi comunali nel settore della Protezione civile, abbiano trasmesso alle strutture regionali competenti tutta la documentazione che rendiconta le attività svolte e anche la documentazione che rendiconta le spese sostenute.
Nella risposta che mi ha girato l’assessore, ma a firma della struttura, non è data concreta e fattiva risposta alle mie domande. Io chiedevo entro quali tempi, e lei mi risponde che possiamo farlo entro due anni. Anzi, mi correggo: i tempi possono andare oltre due anni. Allora, senza entrare in una polemica inutile, che non serve, ribadisco questa domanda all’assessore, l’unico assessore ‒ e lo ringrazio ‒ che è qui disponibile e che è rimasto in Aula.
Lei ha detto in apertura, Presidente: “Sono stanco di questa situazione”. Figuriamoci noi e figuriamoci quanto sono stanchi i pugliesi di questo Governo regionale. Se è stanco lei, si immagini i cittadini, Presidente.
Se cortesemente l’assessore può tornare sull’argomento, sollecitare le strutture regionali e dare tempi certi, non indefiniti (oltre i due anni), a chi sul nostro territorio si è speso con spirito di servizio vero, con abnegazione, dando anche un esempio a tutti quanti noi del lavoro prestato al servizio delle persone più fragili della nostra regione.
Grazie.
Speaker : NUNZIANTE, Vicepresidente della Giunta e assessore alla protezione civile e al personale.
Chiariamo subito un aspetto. Questa è una emergenza nazionale. Prima cosa. Quando si parla di due anni ci si riferisce a quella situazione nazionale.
Faccio presente anche un’altra cosa. Sono arrivate solo 57 richieste di rimborso; di queste, solo 5 sono complete. Tenga presente che giovedì scorso in Giunta noi abbiamo approvato una variazione di bilancio per 20 milioni di euro che vanno alla Protezione Civile. In questo ambito noi faremo entrare anche queste richieste di anticipazione, non di rimborso, perché quando una emergenza è a livello nazionale le spese sono a carico del Dipartimento.
Noi anticipiamo questi 20 milioni di una variazione. Inizieremo con questi cinque che sono completi e stiamo sollecitando le altre 52 istanze ad integrare quello che manca. I tempi? Quanto prima noi ci occuperemo di questa situazione.
Speaker : PRESIDENTE.
Concludiamo questa riunione del Consiglio regionale. Ci aggiorniamo a domani mattina, con l’ordine del giorno che conoscete.