Speaker : .
(Inno nazionale)
Speaker : PRESIDENTE.
Un momento, colleghi consiglieri. Buongiorno a tutti.
Oggi, nella prima seduta in presenza qui nell’Aula, nella speranza che l’esigenza organizzativa sia la più efficace possibile, abbiamo il dovere di ricordare alcuni colleghi che non ci sono più.
A marzo, dopo una lunga malattia, è scomparso a 62 anni Vito Bonasora, Sindaco molto amato di Conversano. Ha fatto il Sindaco per due consiliature, dal 1995 fino al 2001. Poi è stato consigliere Segretario di questa Assemblea nella VIII legislatura. Dopo l’esperienza politica, Vito Bonasora aveva ripreso il suo posto nell’organico regionale ed era impegnato nelle strutture del CORECOM in questa nostra sede.
A fine aprile, ci ha lasciati a 82 anni Loris Fortunato, protagonista della storia politica del Partito Comunista leccese. È stato per dieci anni in Consiglio regionale, dal 1980 al 1990, e per decenni ha retto la sua città, San Pietro in Lama, da Sindaco e amministratore comunale, ricordato da tutti con stima e con rispetto.
Aveva 76 anni Pietro Manni, figura storica della sinistra radicale pugliese, scomparso a fine maggio, intellettuale, editore di livello nazionale dal 1984 e poi consigliere regionale di Rifondazione Comunista dal 2005 al 2010.
Pietro Manni era un uomo buono, di grande sensibilità, sempre sorridente, seriamente impegnato nel sociale. Per anni ha insegnato lettere ai detenuti.
Dalla parte dei deboli è sempre stato Giuseppe Tulipani, l’infaticabile Garante dei diritti delle persone con disabilità, stroncato prematuramente da un malore improvviso a fine marzo.
Il nostro Pino, come lo chiamavamo tutti, lascia un vuoto enorme in un questo palazzo, nella nostra Assemblea e in un settore nel quale il suo impegno è stato incessante, sorretto da un grande spirito di volontariato e di organizzazione. La sua dedizione totale lo ha portato a interpretare al meglio il compito di primo Garante dei disabili nella storia della Regione Puglia. Dal niente aveva creato una struttura che è diventata un esempio per la diffusione del ruolo di garanzia dei disabili in tutto il nostro Paese. Per davvero era preso a riferimento nella nostra Assemblea regionale dei Presidenti nelle strutture dei Garanti a livello nazionale.
Al ricordo commosso dei colleghi e di Pino Tulipani associamo il cordoglio per le tante vittime della pandemia del Coronavirus e rinnoviamo sentimenti di fraterna partecipazione al dolore di tutte le famiglie.
Invito l’Aula ad osservare un minuto di raccoglimento.
Grazie.
Diamo per approvato il verbale della seduta precedente.
Ha chiesto congedo il collega Giannini.
È pervenuta risposta scritta alla seguente interrogazione: Liviano D’Arcangelo “Ricostruzione e stabilizzazione di via Matrice nel Comune di Ginosa”.
Il Consiglio dei Ministri ha deliberato di non impugnare le seguenti leggi regionali: la n. 8, la n. 10 e la n. 11.
Il Consiglio dei Ministri, nella successiva seduta, ha deliberato di non impugnare la legge regionale n. 9.
Sono assegnate alla I Commissione un altro gruppo di debiti fuori bilancio; alla V Commissione una petizione del 5 maggio 2020 “Contenimento dell’inquinamento ambientale per il risparmio energetico nella Regione Puglia”.
Interrogazioni presentate.
Marmo: “Poliambulatorio San Camillo di Monopoli”;
Gatta: “Blocco dell’attività degli informatori scientifici del farmaco”;
Pentassuglia: “Uso del nome Primitivo”;
Gatta: “Disagi all’utenza, ai medici di base e ai farmacisti per il fascicolo sanitario elettronico”;
Gatta: “Sospensione attività di tirocinio in periodi di Coronavirus”;
Gatta: “Effetti della pandemia del Covid-19 sulle comunità terapeutiche”;
Gatta: “Misure regionali per potenziare la formazione specialistica”;
Morgante: “Rifiuti da smaltire nella discarica ManduriaAmbiente”;
Laricchia: “Malfunzionamento del fascicolo sanitario elettronico”.
Mozioni.
Turco: “Coronavirus aiuto economico operatori 118”;
Laricchia, Barone, Bozzetti ed altri: “Impegno della Regione ad implementare un modello informatizzato sulla tracciabilità delle pratiche”;
Turco: “Esenzione ticket per emergenza Covid-19”;
Laricchia, Barone, Casili: “Adozione protocollo per la regolamentazione dell’attività di guide e accompagnatori turistici”;
Laricchia, Barone ed altri: “Adozione strumenti di sostegno per l’attività di B&B a conduzione familiare”;
Zullo: “Stabilizzazione del personale sanitario precario”;
Trevisi: “Adozione di strumenti di sostegno per le attività commerciali”;
Trevisi: “Bonus librerie indipendenti”;
Trevisi: “Sostegno regionale alle attività di coltivazione idroponica e acquaponica”:
Ordine del giorno.
Primo punto, così come concordato nella Conferenza dei Presidenti: Mozione a firma Morgante, Turco, ma credo sia stata ormai sottoscritta da tutti: “Difesa dell’unicità dei vini pugliesi, in particolare del ‘Primitivo’”.
Se non ci sono problemi, possiamo porre in votazione per alzata di mano. Sulla mozione, Galante? Su cosa? Che cosa è successo?
Speaker : GALANTE.
Grazie, Presidente.
Solo per dire che la mozione è superata. Noi abbiamo avuto un’audizione in Commissione agricoltura. Lei ha detto, Presidente, che è firmata da tutti. Noi non l’abbiamo firmata. A parte che credo fosse stata firmata solo da Turco e Morgante. A noi non è stato chiesto di firmarla o meno, però, dato che in Commissione ‒ il Presidente Pentassuglia può confermare ‒ è stata superata in quanto il Governo si è già attivato, la Bellanova, come Ministro, ha attivato gli uffici, io in Commissione avevo riferito di un’interlocuzione avuta anche tra il Sottosegretario all’agricoltura e i parlamentari nostri pugliesi, in particolare quelli del tarantino, che il provvedimento più importante da prendere, l’azione più importante da intraprendere era la convocazione del Comitato nazionale Vini. Ed è stato fatto.
Chiedere al Governo, alla Regione di impegnarsi a convocare il tavolo credo sia superato. Solo questo.
Speaker : PRESIDENTE.
Va bene. Lo aggiungiamo. Un altro sollecito non fa male.
La mozione è stata approvata. Possiamo dire “all’unanimità” o ci sono problemi?
Che fai? Ti astieni? Voti a favore? Contro? Bene, non partecipi al voto. Okay.
Solo Galante o tutto il gruppo dei Cinque Stelle? Non partecipano al voto.
Stamattina, su proposta di Pendinelli, e sottoscritta da tutti i Capigruppo, credo, c’è un’altra mozione. L’abbiamo distribuita sul tavolo. Pendinelli ha da fare e noi ci adoperiamo per lui. È anche questo un modo incredibile di andare avanti. Siccome non c’è il proponente, la mozione non la metto nemmeno in votazione.
Procediamo.
Primo punto all’ordine del giorno. Prosecuzione esame proposta di legge Liviano D’Arcangelo, Mennea ed altri.
Come ricorderete tutti, avevamo completato l’iter di discussione degli articoli e ci siamo bloccati sull’emendamento a firma di Ventola ed altri con cui sostanzialmente si chiede di far decadere il Commissario dell’ARPAL.
Come ho già fatto nella Conferenza dei Presidenti, mi corre l’obbligo di ripetere in Aula quanto detto, alla luce delle scelte recentemente fatte dal Governo regionale, nel senso che è stata approvata una delibera di Giunta con cui si dà mandato all’assessorato al personale di predisporre l’avviso pubblico e di procedere all’avviso pubblico per l’individuare il Direttore generale dell’ARPAL.
Questa mattina ho sentito l’assessore Nunziante e il dottor Paladino che mi confermano che questa mattina è stato mandato alla Gazzetta Ufficiale l’avviso pubblico per essere pubblicato. Siccome siamo esattamente vicini, perché le procedure bisogna farle non si potevano superare, al raggiungimento di quello che era l’obiettivo dell’emendamento, credo che con un po’ di buonsenso si potrebbe soprassedere al voto sull’emendamento e si potrebbe, avendo in qualche modo ottenuto il risultato, procedere al suo ritiro.
Questo è l’appello che io faccio, di assoluto buonsenso, secondo me. Dopodiché, chiedo ai proponenti, a cominciare dal primo firmatario, credo che fosse Ventola, qual è la vostra opinione.
Collega Zullo, prego.
Speaker : ZULLO.
Grazie, Presidente.
Capiamo e comprendiamo il suo ruolo. Comprendiamo anche la sua richiesta che devo dire, in verità, confermo, mi è stata anche riportata in un momento precedente e reiterata anche a colleghi del mio Gruppo. Però, noi poniamo una questione di tempistica, di rispetto anche alle proposizioni dell’opposizione, ma anche di legittimità rispetto a quello che è e deve essere l’operato dell’ente Regione nel suo complesso.
Questo emendamento noi l’abbiamo proposto da tempo, ma non l’abbiamo proposto perché eravamo contro una persona, così come sui social qualcuno dichiarava. L’abbiamo proposto da tempo perché nella legge istitutiva dell’ARPAL non è prevista la figura del commissario; è prevista la figura del direttore generale. Avevamo anche zittito quando è stato nominato il primo commissario, perché persona con un curriculum, capacità e professionalità su cui non potevamo dire nulla, così come non diciamo nulla sul secondo commissario, sia chiaro, però avvertivamo anche la necessità dell’ARPAL di confezionare gli elementi base per il funzionamento, cioè lo statuto, i regolamenti e così via, cosa che il primo commissario in tre mesi ha fatto. Per cui, dicevamo da tempo “scusate, se c’è tutto la macchina può partire, la legge non prevede la figura del commissario, perché non fate il bando e insediate il direttore generale?”. Siamo stati inascoltati, in maniera, io penso, irriguardosa e irrispettosa, caro Presidente.
Noi ci saremmo aspettati che il ruolo di tutela delle prerogative dei consiglieri regionali e del Consiglio fosse arrivato fin da allora. Invece no, c’è stata una tracotanza, una supponenza, come a dire “voi potete dire tutto quello che volete, noi andiamo avanti”. E si va avanti, io credo, per quello che capisco io di diritto amministrativo, adottando atti; se sono adottati da una figura illegittima, a mio avviso, sono illegittimi anche gli atti che sono stati adottati e confezionati.
Ora, noi siamo ritornati in quest’Aula, caro Presidente, c’è stata una votazione e questa votazione ancora una volta è un’offesa alle prerogative del Consiglio. Rispetto a quella votazione, eppure era in discussione una legge che per noi era ed è importante e la vogliamo votare, ed è la legge presentata dal collega Liviano D’Arcangelo, primo firmatario, va incontro alle esigenze degli adolescenti. Rispetto a quella legge noi abbiamo voluto porre in evidenza come la Regione debba dare esempio di legalità agli adolescenti. Dare esempi di legalità significava anche fare in modo che un presupposto di illegittimità, e non so quanto anche di illegalità, fosse rimosso dall’ordinamento della nostra Regione, considerato tutto quello che ne consegue rispetto a norme illegittime.
Lì abbiamo anche avuto un affronto: l’affronto del venir meno del numero legale. Come è possibile pensare che oggi si possa chiedere di ritirare l’emendamento? Non è una questione dell’opposizione. Guai se fosse così. Credo sia questione dell’intero Consiglio. Credo molto nella qualità di ciascuno di noi. Credo che ciascuno di noi voglia mettere in atto tutto il possibile per ripristinare una situazione di legittimità nell’ARPA, un’agenzia regionale tanto importante per un tema che sta a cuore ai giovani pugliesi e ai loro genitori.
Presidente, il problema non è dire “ritirate l’emendamento”. Penso sia irriguardoso non verso il Consiglio, questa parte del Consiglio. Penso sia irriguardoso verso quella gente che ci guarda, che in streaming guarda i lavori del Consiglio, vede qual è la materia di cui stiamo discutendo e che sicuramente si augura che nell’ente Regione ci sia una situazione di legittimità nella conduzione di un’agenzia.
Però non ci siamo, Presidente. Non ci siamo perché, poi, arrivano tante storie che ci vengono raccontate, storie che nulla hanno a che fare con la conduzione di un’agenzia, storie che nulla hanno a che fare con un emendamento, storie che nulla hanno a che fare con la politica con la “P” maiuscola. Di questo penso non sia il caso di parlarne in questo luogo, che per me rappresenta la sacralità dell’indirizzo politico.
Penso, Presidente, che l’emendamento sia un emendamento di dignità, un emendamento che sicuramente pone una questione molto importante, un emendamento che viene richiesto dalla collettività pugliese.
Come rappresentanti del popolo pugliese, ognuno di noi ha il proprio rapporto e vive proprio rapporto con i propri elettori, con la parte politica, con la collettività. Nel vivere questo rapporto, caro Presidente…
C’è un po’ d’acqua? Mi date un po’ d’acqua, per favore?
Speaker : PRESIDENTE.
E allora?
Speaker : ZULLO.
Un po’ d’acqua, Presidente. Devo finire. Non ho più voce.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego.
Speaker : ZULLO.
Dicevo, Presidente, è evidente che è un emendamento questo che noi non possiamo ritirare, e ce ne dispiace molto. Ci dispiace molto perché, Presidente, lei deve dare atto che ogni volta in cui lei ha fatto valere la sua autorevolezza, così come in questo caso, noi abbiamo avuto molto rispetto della sua autorevolezza e della carica che lei ricopre.
Ci dispiace molto oggi non poter dire di sì. Avremmo voluto dire di sì, però è una situazione sulla quale ci siamo confrontati e pure confrontandoci in tanti non c’è stato nessuno di noi che abbia detto “La nostra strada non è quella giusta”.
Quindi, Presidente, noi, purtroppo, ce ne dispiace, non se la prenda, non la prenda come mancanza di rispetto, ma teniamo in piedi l’emendamento, lo poniamo al voto e reiteriamo la richiesta di voto segreto.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Capogruppo Campo, prego.
Speaker : CAMPO.
Signor Presidente, colleghi consiglieri, collega Zullo, le rinnovo l’appello del Presidente Loizzo. Glielo rinnovo per una ragione molto semplice. Noi di questa questione abbiamo discusso a lungo, non è vero che al Consiglio è stato impedito l’esercizio di una discussione democratica. L’altra volta ci siamo sottratti al voto perché noi ritenevamo che la proposta, così come avanzata, non avesse nessuna conferenza con la legge all’ordine del giorno. Dichiarammo che, dal nostro punto di vista, l’iniziativa prestava il fianco a strumentalizzazioni di ordine politico che chiaramente, alla vigilia della campagna elettorale, non intendevamo assecondare.
Ora è trascorso il tempo, è sopravvenuta la pandemia. Tra l’altro, come ricordava il Presidente Loizzo, la Giunta ha corrisposto all’esigenza che era stata pure posta, ossia di dare uno sbocco alla vicenda ARPAL. Noi nel frattempo ci siamo interrogati sulla necessità e sull’opportunità, in un tempo straordinario come questo, di celebrare un Consiglio regionale, con tutti i limiti che celebrare un Consiglio regionale in questa condizione ci fa scontare, con una difficoltà a presenziare da parte anche di chi è impegnato quotidianamente in riunioni ed incontri che, in questo momento, come tutti sapete, sono frequenti e riguardano soprattutto alcuni dei componenti in Giunta e il Presidente, col dubbio che pure è stato sollevato in altre Regioni dove questa esperienza del Consiglio regionale in presenza che le limitazioni che scontiamo recano con sé, con la necessità per alcuni consiglieri di stare seduti tra i banchi del pubblico, con la modalità di voto condizionata dal fatto che ognuno deve votare per l’altro, con la difficoltà e dal mio punto di vista l’impossibilità di tenere una votazione a scrutinio segreto. Lo abbiamo fatto, però dicendo che la Puglia ha bisogno che il Consiglio ritorni alla sua funzionalità. Ci sono proposte di legge importanti che meritano di essere approvate. Abbiamo deciso, così, di celebrare il Consiglio regionale in presenza, con tutti i limiti e le avvertenze alle quali facevo or ora riferimento, stabilendo che avremmo concordato, sostanzialmente, come sempre facciamo nella Conferenza dei Capigruppo, un ordine del giorno non della maggioranza. Avremmo dato corso ai lavori del Consiglio tenendo conto della possibilità di approvare quelle proposte di legge sulle quali vi era la sostanziale condivisione del Consiglio, tant’è che abbiamo dato la precedenza a quelle proposte di legge che avevano ottenuto in Commissione un parere unanime.
Aggiungiamo che abbiamo anche, rispetto alla possibilità di fare gli emendamenti, stabilito di non seguire la prassi consueta, proprio per consentire la maggiore funzionalità possibile al Consiglio, di stabilire che essi avessero un termine, quindi la possibilità di fare emendamenti prima che si celebrasse il Consiglio medesimo.
In quest’ottica, con questo spirito, ci siamo approcciati tutti alla seduta odierna. In quest’ottica e con questo spirito dovremmo provare a continuare. Consigliere Zullo, mi appello a lei, non rievocando questioni legittime ‒ per carità ‒ che sul piano politico ci hanno diviso, anche aspramente, nelle settimane, nei mesi scorsi e che non ha senso, credo, o, meglio, non è utile riprodurre in questa circostanza. Se ciò fosse, noi verremmo meno all’impegno che avevamo collettivamente assunto, di celebrare, pur con tutte le cautele e le particolarità del caso, il Consiglio odierno tenendo conto di un ordine del giorno che fosse sostanzialmente condiviso da tutti.
Presidente Zullo, almeno per quanto riguarda il mio Gruppo, se così fosse, da parte nostra non potremmo, a maggior ragione, mantenere un atteggiamento diverso da quello che abbiamo già mantenuto nella passata circostanza, tanto più oggi, che il tema da lei posto ha trovato ‒ come ricordava il Presidente Loizzo ‒ una soluzione istituzionale che già è stata avviata.
Non vorremmo ripetere la discussione sull’ammissibilità o meno dell’emendamento in questione. Non vorremmo riprendere la discussione sul fatto che l’emendamento oggi non ha più ragion d’essere perché la Giunta ha proceduto a pubblicare il bando in questione. Non vorremmo attardare il Consiglio ricordando a tutti l’impegno che avevamo assunto, di legiferare oggi su questioni sulle quali vi era sostanziale unanimità.
Le questioni politiche che pure lei, legittimamente, solleva faranno parte del corteo di questioni che tratteremo ormai nella non imminente... Siamo già in campagna elettorale e stiamo celebrando questa seduta straordinaria proprio con lo spirito di provare a fare in modo che quelle proposte di legge che vedono il consenso di tutti possano trovare luogo.
Mi appello nuovamente a lei, consigliere Zullo, e termino il mio intervento: rimediti sulla decisione di tener fermo l’emendamento. Diversamente, noi non potremmo avere un atteggiamento diverso da quello che abbiamo già avuto quando abbiamo sostenuto che l’emendamento era inconferente, a maggior ragione oggi che il tema da lei posto ha trovato una risposta in Giunta. Ricordando, tra l’altro, mettendo ulteriormente in conto le condizioni sostanzialmente anomale, più o meno anomale, con cui si celebra la seduta consiliare di oggi.
Grazie, Presidente Loizzo.
Speaker : PRESIDENTE.
Ha chiesto di parlare il consigliere Liviano D’Arcangelo.
Speaker : LIVIANO D’ARCANGELO.
Presidente, in verità quando insieme all’Università Cattolica, al Dipartimento di Sociologia dell’Università di Bari, al Dipartimento di Formazione dell’Università di Bari, ai vescovi e ai responsabili del Progetto Policoro, insomma alle persone con cui abbiamo pensato questa legge sull’adolescenza, mai ci saremmo sognati di dover interloquire, con tutto il rispetto, del dottor Cassano all’interno della legge sull’adolescenza.
Volevamo fare questa cosa, abbiamo proposto questa cosa, che tra l’altro è stata sottoscritta da tutti i Capogruppo, e vi ringrazio perché mi sembra che ci sia coralità rispetto a un obiettivo condiviso, per consentire ai ragazzi di valorizzare e di aumentare il loro senso di appartenenza alla comunità, per aiutarli e educarli a ragionare come se fosse un “noi” condiviso, per farli appassionare e innamorare del bene comune, insomma per provare a raccontare loro che essere affacciati al balcone o guardare il mondo che va avanti è meno bello che diventare protagonisti del mondo. Questo volevamo provare a fare. Questo è il senso della legge ed è evidentemente il senso della legge che questo Consiglio regionale nella sua interezza, a prescindere dalle appartenenze, prova da cinque anni a raccontare, cioè la passione condivisa per il bene comune.
Onestamente, mi fa un po’ specie, dopo aver trascorso tre mesi in casa tutti noi o più o meno in casa per il Coronavirus, rincontrarci e dover nuovamente, da una parte e dall’altra, ragionare su strumentalizzazioni, retorica e frasi che non hanno nessun senso.
Io non mi candiderò alle prossime elezioni, come ho annunciato, quindi non ho nessun interesse a portare i risultati elettorali a casa. Lo dico per amore veramente di mio figlio e dei nostri figli. Chiedo alla maggioranza di non avere il timore di confrontarsi. Se dovete ragionare su quelli che pensate possano essere a rischio di voto diverso, io, per esempio, ho interesse a portare la legge a casa e quindi dico esplicitamente che voterò contro questo emendamento, perché mi sembra strumentale in questo momento, perché ho interesse a portare la legge a casa.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie. Non ci sono altri iscritti. Mi pare di capire che viene reiterato…
Collega Damascelli, prego.
Speaker : DAMASCELLI.
Grazie, Presidente.
Faccio una breve premessa. Mi appello alla sua sensibilità in merito alle mozioni, perché fioccano mozioni che arrivano all’improvviso. Poi, ci sono quelle che noi consiglieri presentiamo e restano a morire per anni, tra cui quelle sul Covid che abbiamo ritirato a seguito un suo appello, però non sono state trattate.
Quanto, invece, all’argomento che stiamo affrontando in questo momento, chiedo, Presidente, che la votazione, se dovesse essere segreta, mi sembra che sarà così, non avvenga con la scheda. Ci sono tante postazioni vuote. A turno magari ci si avvicina, si vota e ci si allontana. Ci sono postazioni vuote.
È opportuno che la votazione segreta non avvenga con la scheda, ma che comunque il voto sia elettronico. Le chiedo questo per maggior garanzia, perché è giusto che sia così.
Siccome ci sono state distribuite delle schede, lei mi insegna che la scheda comunque non ha la garanzia del voto elettronico. Le chiedo questo. Grazie, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Non ci sono altri iscritti.
La modalità di voto è per una questione puramente organizzativa. Scusate. Se accogliamo la proposta di Damascelli – non ho nulla in contrario – si tratta semplicemente di avere un po’ di fastidio. Sempre per il problema di non ammassarci, man mano che si vota qualcuno deve uscire, deve andare lì e troviamo un modo per…
Va bene? Quindi procediamo col voto segreto con il sistema elettronico.
Questo è il problema, Damascelli. Adesso votano prima quelli e poi devi aggiungere…
È sempre così, nelle votazioni; non abbiamo cambiato.
Come? Quando era Presidente Introna “chi è d’accordo deve votare sì, chi è contrario deve votare no”, e voi avevate bisogno che ve lo si ricordasse. Ho capito. La prossima volta lo facciamo.
Stiamo votando con il sistema elettronico. È chiaro che non chiuderò la votazione fino a quando i consiglieri tornano alla loro postazione e votano in maniera elettronica; quelli che stanno già alle postazioni votino, quelli si aggiungeranno.
Non riesco a capire. Ha posto una questione, se avessimo deciso diversamente saremmo all’appello nominale adesso.
Speaker : GATTA.
Si può fare voto segreto per appello nominale, li chiami uno a uno e vanno a votare.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Zinni, prego.
Attivate il microfono del Presidente Zinni.
Speaker : ZINNI.
Presidente, chiedo una sospensione di dieci minuti, per piacere.
Non si è aperta nessuna sessione di voto. Consigliere Zullo, per piacere, facciamo le persone serie. Facciamo le persone serie. Consigliere Zullo, facciamo le persone serie. Facciamo le persone serie. In quest’Aula erano stati presi altri impegni, che sono stati ritirati. Possiamo chiedere una sospensione?
Posso chiedere una sospensione dopo che abbiamo assistito a un repentino cambio di idea in quest’Aula? Consigliere Zullo, lei in Conferenza dei Capigruppo aveva detto che avrebbe perorato la causa del ritiro di questa mozione. Ha detto, testualmente, primo proponente il consigliere Ventola: “Prendo l’impegno a far desistere il consigliere Ventola”. Lei oggi sta dicendo un’altra cosa. Io chiedo una sospensione.
Non ha desistito. Allora, alla luce di questa “non desistenza”, chiedo una sospensione.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Zullo!
Speaker : ZINNI.
Mi sarebbe piaciuto che parlasse Ventola.
Speaker : PRESIDENTE.
La votazione non è ancora aperta.
Non abbiamo mai negato a nessuno la richiesta di sospensione. Per cui, come sempre abbiamo fatto, in maniera democratica, sospendiamo. Ma che siano dieci minuti precisi.
Sospendo la seduta per dieci minuti.
Procediamo al voto.
Come diceva il mio predecessore, chi è favorevole vota sì, chi è contrario vota no, chi si astiene non vota.
Procediamo in questo modo. Dove stanno gli altri? Guadagniamo le postazioni e poi faremo un secondo giro. Che cosa devo votare? Non lo so.
È aperta la votazione. Avete votato? Il collega Trevisi può andare a votare, se deve votare. Il pianista legale è riconosciuto. I pianisti legali.
Abbiamo votato tutti. Non ci sono altri.
Presenti 24, votanti 23, favorevoli 20, contrari 3, astenuti 1.
Non siamo in numero legale.
Mancava il collega Giannini, ma servono sempre 26 voti per il numero legale, la maggioranza più uno.
Non siamo in numero legale. La seduta è sospesa.
Come da Regolamento, sono tenuto a dirvi che è aggiornata a un’ora. Io sarò qui. Fra un’ora, se non saremo nelle condizioni di procedere, verrà sciolta la seduta.
La seduta è tolta e ci aggiorniamo a martedì 16, perché nella settimana prossima per il Gruppo di Fratelli d’Italia, nella legittimità, ci sono dei problemi. Quindi, saltiamo una settimana e ci aggiorniamo a martedì 16, con lo stesso ordine del giorno, nella speranza di poter andare avanti.