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C.r. Puglia 30.07.18
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Revision
Speaker : PRESIDENTE.
Colleghi consiglieri, vi chiedo un minuto di attenzione.
Come già sanno moltissimi di voi, un grave lutto ha colpito il collega e Vicepresidente della nostra Assemblea Giandiego Gatta.
Il 13 luglio è deceduto improvvisamente il professor Lorenzo Gatta, per tutti Renzo, papà del nostro Giandiego e a sua volta consigliere regionale. È stato infatti nei banchi della minoranza dalla primavera del 1979 alle elezioni del 1980, quindi nell’ultimo anno della seconda legislatura consiliare.
Il povero papà Renzo aveva 82 anni. Era una brava persona, un protagonista della vita politica della Capitanata. Ci lascia un ricordo caro del suo carattere, dei valori umani e civili che professava, della dirittura morale che lo ha distinto in ogni sua occasione.
Abbiamo già tutti espresso la più sentita e affettuosa partecipazione al dolore del Vicepresidente e collega e di tutti i familiari. Torniamo a farlo oggi, unendoci a Giandiego nella memoria e nel cordoglio.
Invito l’Assemblea ad osservare un minuto di raccoglimento. Grazie. Buongiorno a tutti.
Comunico all’Assemblea l’ordine dei lavori che abbiamo deciso poco fa nella Conferenza dei Presidenti. Cominciamo con la discussione generale sul primo e secondo punto, unificandoli. Per cui, fra poco darò la parola al Presidente Amati per un’unica relazione. Procederemo con il dibattito e la discussione generale a cui seguirà una replica dell’assessore Raffaele Piemontese. Subito dopo sospendiamo e riprenderemo intorno alle 16. Avevamo già definito la presentazione, il termine per la presentazione degli emendamenti a venerdì.
Però, siccome a norma anche del Regolamento, è possibile oggi presentarli, ci sono già ulteriori dodici o tredici emendamenti che abbiamo bisogno di numerare, refertare e poi fotocopiare.
Pongo un termine ufficiale. Vi informo che entro la chiusura della prima parte del dibattito sarà possibile presentare ulteriori emendamenti. Dopo non sarà più possibile.
Le due ore di tempo servono agli uffici per organizzare il tutto al fine di procedere con la fase emendativa nella maniera più ordinata ed efficace possibile.
Inoltre, la Conferenza dei Presidenti ha deciso che il primo Consiglio della ripresa sarà il 4 di settembre, martedì 4 settembre, con all’ordine del giorno le mozioni e le interrogazioni, e poi procederemo il 18 con il secondo Consiglio dopo la pausa tradizionale canonica della Fiera del Levante dall’8 al 15. Il 18 riprenderemo il secondo Consiglio della sessione invernale con le leggi che nel frattempo sono già maturate o che troveranno maturazione fino a quel momento.
Questo è quanto dovevo.
Do per approvato il verbale della seduta precedente.
È pervenuta risposta scritta alla seguente interrogazione: Galante, Trevisi e Casili “Monitoraggio degli inquinanti atmosferici a Taranto”.
Il Consiglio dei Ministri ha deliberato la non impugnativa per le seguenti legge regionale: la n. 19, la n. 20, la n. 21 e la n. 23.
Sono assegnati alla I Commissione debiti fuori bilancio, alla III richiesta parere delibera della Giunta n. 1203, richiesta parere 1204, proposta di legge a firma dei consiglieri Franzoso, Zinni, Blasi “Norme in materia di consenso informato”, disegno di legge n. 113 quote di partecipazione “LEA sociosanitari”, proposta di legge del consigliere Pellegrino “Provvedimenti per la riduzione delle liste d’attesa in sanità”, disegno di legge n. 133.
Commissione IV: proposta di legge a firma dei consiglieri Mennea, Franzoso ed altri “Modifiche alla legge regionale n. 11”; richiesta parere deliberazione Giunta regionale n. 1195.
Commissione V: proposta di legge a firma dei consiglieri Trevisi, Bozzetti “Promozione della mobilità condivisa”.
Commissione VII: proposta dell’Ufficio di Presidenza di modifiche agli articoli 12 e 26 del regolamento del Consiglio regionale.
. Sono pervenute ulteriori interrogazioni:
- Galante, Laricchia ed altri: “Progetto ASL/BA. Stato di attuazione e risultati”;
- Barone: “Recupero ambientale della cava di argilla per laterizi nel comune di Lucera”;
- Zullo: “Stato di agitazione del personale Maugeri”;
- Laricchia, Trevis: “Edificio sito in Bari – viale Archimede, 16”;
- Trevisi: “Casa di accoglienza Santa Caterina”;
- Stea: “Requisiti strutturali e tecnologici delle attività sanitarie”;
- Marmo: “Conferimento incarichi di Alta Professionalità – Settore Avvocatura”;
- Conca, Galante: “Servizio di gestione della logistica”.
Mozioni:
- Trevisi, Galante: “Potenziamento ospedale Santa Caterina di Galatina”;
- Mennea: “Ausili per disabili”;
- Colonna: “Solidarietà per i lavoratori della Fondazione Maugeri”;
- Zullo: “Rientro giovani cervelli e carenze specialisti nel servizio sanitario nazionale”;
- Marmo, Gatta, Damascelli: “Tariffe voli nazionali in partenza e/o in arrivo della Puglia”;
- Marmo, Gatta e Damascelli “Potenziamento infrastrutturale della Strada Statale 16”;
- Abaterusso: “Mozione per il rilancio dell’agricoltura pugliese”.
Abbiamo terminato gli adempimenti.
Adesso do la parola al Presidente Amati per la relazione sul primo e sul secondo punto.
Speaker : AMATI, relatore.
Grazie, Presidente.
Riassumerò le due relazioni. A proposito del rendiconto generale della Regione Puglia per l’esercizio finanziario 2017, la I Commissione lo ha esaminato nella seduta del 19 luglio 2018.
Lo scopo del rendiconto consiste appunto nel sintetizzare i risultati della gestione di bilancio e consente di individuare in maniera definitiva le reali disponibilità finanziarie e patrimoniali dell’ente, sulla base delle quali elaborare le future previsioni e decisioni.
Le rilevazioni consuntive rappresentano quindi un momento fondamentale del processo di pianificazione e controllo. Gli elementi strutturali che emergono dalla lettura delle cifre come meritevoli di una riflessione molto approfondita da parte dell’intero Consiglio regionale paiono i seguenti: sulla base della struttura e della quantità delle entrate si conferma che il finanziamento del Servizio sanitario regionale, quindi gli elementi strutturali che emergono dalla lettura del rendiconto, e quindi sulla base della struttura e delle quantità delle entrate, si conferma che il finanziamento del Servizio sanitario regionale assorbe la maggior parte delle risorse.
La percentuale di assorbimento del finanziamento del Servizio sanitario regionale, esclusi i trasferimenti da parte del bilancio autonomo extra sanitario, rispetto alle entrate correnti del bilancio autonomo, risulta di circa l’84 per cento. Il bilancio consolidato sanitario 2017 si adotta entro il 30 giugno dell’anno successivo, ovvero entro il 30 giugno 2018. Sulla base delle norme vigenti, in sede di bilancio preconsuntivo consolidato 2017 la Regione ha assicurato l’equilibrio economico anche per l’esercizio 2017 senza il contributo in conto esercizio da parte della Regione. Inoltre, un altro elemento strutturale che emerge dalla lettura delle cifre appare la disponibilità di risorse per le altre funzioni che alimentano obbligatoriamente la copertura dell’onere del debito sui mutui e prestiti assunti dalla Regione, e quindi per mutui e prestiti ammonta a 125,52 milioni.
Inoltre, un ulteriore elemento strutturale…
Speaker : PRESIDENTE.
Collega Ventola, se non è proprio indispensabile, stiamo parlando della relazione del Presidente. Insomma, un po’ di pazienza.
Speaker : AMATI, relatore.
Il costo del lavoro in termini di cassa ammonta a circa 144.093.000 milioni, in consistente diminuzione rispetto a quello dell’anno precedente.
Con riferimento ai numeri che derivano dal rendiconto rinvio alla lettura della relazione. Consta dire che la Regione Puglia ha pienamente rispettato le regole fissate per il pareggio di bilancio per l’anno 2017, come risulta dalla certificazione inviata il 29 marzo 2018 e sottoscritta dal rappresentante legale, dal responsabile del servizio finanziario e dall’organo di revisione economico-finanziario.
In seguito al riaccertamento ordinario dei residui e all’approvazione del rendiconto, si provvederà ad inviare la nuova certificazione.
Le politiche di bilancio della Regione in materia ormai consolidata sono improntate al rispetto degli equilibri finanziari e alla sana e corretta gestione finanziaria.
Nonostante le reiterate misure restrittive del Parlamento nazionale anche nell’anno 2017, la Regione Puglia non ha aumentato il carico fiscale a carico dei cittadini e imprese, il cui livello si posiziona tra le Regioni con minore pressione fiscale.
L’entrata in vigore del decreto legislativo n. 118/2011 ha reso possibile, a partire dall’anno 2016, la revisione e la semplificazione della disciplina del pareggio degli enti territoriali previsto dalla legge n. 243 del 2012.
Altri interventi, pure di rango giurisdizionale, compreso quello della Corte Costituzionale, si dirigono all’applicazione di princìpi di semplificazione, dei quali viene dato atto all’interno della relazione.
Risulta evidente come il riaccertamento straordinario e l’applicazione del nuovo principio di competenza finanziaria potenziata abbiano determinato una significativa riduzione dei residui, per cui sono stati eliminati sia dei residui attivi che passivi, e più specificatamente essi sono indicati all’interno della relazione, a cui rinvio. Per la complessità del provvedimento in esame, quindi, rinvio anche alle tabelle contenute nella relazione allegata al disegno di legge, così come adottato dalla Giunta regionale, e alla relazione di accompagnamento.
La I Commissione ha esaminato, nella seduta del 9 luglio, la deliberazione dell’Ufficio di Presidenza sul rendiconto del Consiglio regionale. Al disegno di legge sono allegati, quindi, oltre al rendiconto del Consiglio regionale, anche i rendiconti dei Gruppi consiliari riferiti all’esercizio finanziario 2017 e la relazione della Sezione regionale di controllo per la Puglia della Corte dei conti. Il disegno di legge del rendiconto generale è stato inviato alla Sezione regionale di controllo della Regione Puglia per la relativa istruttoria, ai fini del giudizio di parificazione del rendiconto.
Con il disegno di legge n. 126, che è quello che è iscritto all’ordine del giorno e su cui relazionerò tra poco, quello titolato, appunto, “Modificazioni al disegno di legge n. 99”, in base alle indicazioni della Corte dei conti è stata richiesta la sostituzione degli allegati 4, 5 e 29. Questa attività amministrativa è stata compiuta dagli uffici. Inoltre, è stata proposta l’introduzione dell’articolo 13, recante il riferimento all’approvazione, e di questo ho provveduto a depositare apposito emendamento, per cui l’approvazione dell’articolo 13 comporterà la decadenza del disegno di legge n. 126.
La I Commissione, dopo ampia discussione, a maggioranza dei voti presenti ha espresso parere sfavorevole all’articolo 1 del disegno di legge. Poiché tale disposizione risulta fondamentale per il disegno di legge n. 99/2018, il parere sfavorevole si è inteso esteso all’intero provvedimento in esame e in questo modo viene sottoposto all’esame dell’Assemblea.
Ciò con riferimento al disegno di legge sul rendiconto.
Con riferimento, invece, al disegno di legge n. 127, e cioè sull’assestamento e le variazioni di bilancio, la Giunta regionale lo ha approvato e lo ha inviato all’esame del Consiglio regionale.
L’assestamento provvede a rimodulare e a modificare gli stanziamenti di entrata e di spesa per competenza e cassa, aggiornando i profili finanziari delle politiche da perseguire, in coerenza con i mutamenti del quadro delle risorse disponibili.
Le previsioni delle entrate, sia alla competenza sia alla cassa, sono stati aggiornati in relazione all’andamento degli accertamenti e delle riscossioni e dell’evoluzione delle grandezze economiche rilevanti ai fini della quantificazione delle entrate regionali.
Con le leggi regionali n. 19 e n. 20 del 2018 sono state apportate delle variazioni al bilancio di previsione 2018 e pluriennale 2018-2020, con un complessivo impiego di 25 milioni di euro.
L’assestamento di bilancio provvede, come finalità, a verificare la congruità del fondo crediti di dubbia esigibilità accantonato nel bilancio di previsione, come previsto dal principio contabile applicato, concernente la contabilità finanziaria.
Le disposizioni contenute nella presente legge di assestamento e variazione sono tutte indicate all’interno della relazione. Consta dire, in questa sede di relazione introduttiva, che il disavanzo di amministrazione esposto è pari ad euro 448.913.058.88. A tale risultato concorre l’accantonamento di euro 475.057.528,06, relativo al Fondo anticipazioni di liquidità di cui alle disposizioni vigenti.
In materia di applicazione dell’avanzo di amministrazione della Regione e di vincoli all’utilizzo dello stesso in caso di esposizione di un disavanzo al netto delle partite accantonate e vincolate confluite nello stesso, valgano i princìpi contenuti nella nota sentenza della Corte costituzionale (sentenze della Corte costituzionale n. 247 e n. 274 del 2017), nonché, da ultimo, la sentenza n. 101 del 2018, dalla quale abbiamo ricevuto una interpretazione restrittiva sull’utilizzo di tali risorse.
Le variazioni in aumento e in diminuzione sia dell’entrata che della spesa sono consentite dall’aggiornamento degli stanziamenti e compongono la complessiva manovra di variazione di bilancio annuale 2018 e pluriennale 2018-2020 di cui al provvedimento in esame.
Al fine di una analitica esposizione delle variazioni introdotte nel provvedimento finanziario sono stati predisposti appositi tabulati che ne sono parte integrante, a cui rinvio.
Il disegno di legge si compone di due Capi e complessivi 17 articoli. Il Capo 1 è composto da 6 articoli e il Capo 2 è composto da 11 articoli e contengono sia disposizioni di carattere contabile generale che disposizioni specifiche in favore di provvedimenti dei quali la Giunta regionale ha ritenuto la necessità di farsi promotrice.
La discussione ed il confronto in I Commissione è stato caratterizzato da dibattito fra tutte le forze politiche. In Commissione sono stati presentati 27 emendamenti al testo del disegno di legge e 2 al tabulato. Vi è stata discussione e a maggioranza dei voti dei commissari presenti è stato espresso parere sfavorevole all’articolo 1 del disegno di legge. Poiché tale disposizione, cioè l’articolo 1, risultava fondamentale per il disegno di legge n. 127, il parere sfavorevole è stato esteso all’intero provvedimento in esame.
Così, sulla base di questa decisione, si rimette all’Aula il disegno di legge così come adottato dalla Giunta regionale per le determinazioni del caso. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Amati.
Dichiaro aperta la discussione generale. Non vedo iscritti. Bene. Se non ci sono iscritti a parlare, è improprio…
Non parla nessuno. Io sono qui.
Collega Zullo, prego. Noi siamo qui per correggere i distratti.
Speaker : ZULLO.
Grazie, Presidente. Colleghi consiglieri, io esprimerò ovviamente non un giudizio tecnico, ma un giudizio politico su queste manovre di bilancio, perché io noto una grossa discrasia tra quelle che sono le risultanze contabili e le risultanze numeriche, che poi vengono contrabbandate e vengono propagandate come un’azione positiva, e lo è sul piano tecnico, non ne discuto, e ci si fa anche forti del parere di parifica della Corte dei conti, però non volgiamo lo sguardo, invece, a quelli che sono gli effetti che la gestione di risorse economico-finanziarie di questa Regione produce sulla crescita o sulla decrescita della nostra collettività e dei nostri territori.
Io penso che sia sotto gli occhi di tutti che, pur vantandosi di una corretta tenuta dei conti, è evidente che questa Puglia sta soffrendo, e sta soffrendo non solo nella mancata crescita, non solo nella persistenza di una tassazione, e ci si vanta ancora qui di non elevare il regime di tassazione, ma semplicemente perché impedita dalle norme superiori, perché se non ci fossero state le norme superiori io penso che avreste elevato anche questa tassazione, ci si vanta di un’economia di gestione nel fondo sanitario regionale di 4 milioni di euro, ci si vanta di tutto questo, ma non si prende in considerazione quello che sta succedendo, per esempio, nel servizio sanitario regionale. Non c’è un ospedale pubblico che rispetta i requisiti dell’accreditamento con riguardo alle dotazioni di personale. Quello che sta succedendo al policlinico io penso che sia roba da vergogna, vergogna di chi detiene l’amministrazione della sanità in questa Regione e, comunque, il Governo di questa Regione, vergogna perché provate voi ad avere un parente ricoverato e che si vede costretto, durante i turni, ad avere a disposizione su quaranta soggetti ricoverati a malapena un infermiere, a malapena un OSS, in una situazione dove si persevera nel governo di un policlinico, azienda ospedaliera, la più importante del Meridione, tenuta nel governo nella direzione di un commissario che – e non ho nulla da dire contro questa persona –, ahimè, da una parte deve fare il direttore generale della sanità in Puglia, dall’altra parte deve essere il controllore e il controllato e gestire il policlinico a Bari, e non si procede alla nomina del direttore generale. È tutto fermo lì. Fatevi un giro! Fatevi un giro e parlate con qualche medico, con qualche docente universitario, con qualche infermiere, con qualche paziente, e vi renderete conto che quella struttura sta morendo. I danni che si verificano da qualche anno nelle strutture pubbliche non vengono riparati, non si possono riparare nemmeno nei prossimi dieci anni. Se noi adottassimo lo stesso sistema dei controlli che adottiamo sui privati per vedere se hanno tutti i requisiti, tutto il personale a posto, se adottassimo questo sistema di controlli per il Policlinico, per il Di Venere, per il San Paolo, per tutti gli ospedali pubblici, gli ospedali pubblici di questa Regione non hanno i requisiti per l’accreditamento, e dovrebbero essere chiusi, in punta di diritto. Questa è una verità. Dovrebbero essere chiusi perché le norme dell’accreditamento sono cogenti tanto per i privati quanto per il pubblico, non c’è una differenza tra pubblico e privato. Ma provate a chiedere un intervento di assistenza domiciliare: prima muore il soggetto e poi arriva l’assistenza domiciliare. Provate, con queste riduzioni di budget, ad arrivare ad ottobre e chiedere di fare una risonanza, di fare una TAC: vi dicono che è terminato il budget, gli accreditati, da una parte; ma quando vai nel servizio pubblico, che deve sopperire agli accreditati che hanno terminato i budget, ti dicono anche loro: guarda, devi venire fra due anni, fra tre anni, e le liste d’attesa sono quelle che sono, con una implemento della mobilità sanitaria passiva molto dannosa per questa Puglia, perché quando confrontate quei 4 milioni di euro che avanzano oggi, domani si vede quanto dobbiamo rendere in termini di mobilità passiva. Noi andiamo nelle altre regioni, guardate, per le ernie inguinali, per fare le TAC, per farle le risonanze magnetiche che non si riescono ad ottenere in questa Regione.
Per non parlare di quello che sta avvenendo per la Xylella, per non parlare dei ritardi negli investimenti per la spesa comunitaria, per non parlare di quelli che sono i ritardi nell’investimento in agricoltura per ciò che concerne il Piano di sviluppo rurale, per non parlare di tutte queste situazioni che incidono sulla vita dei cittadini.
Io parlo anche del tema dei rifiuti. Guardate: si parla, si annuncia, Piano dei rifiuti, rivoluzionario. Ma nel frattempo noi abbiamo cittadini pugliesi tartassati e strozzati dalla tassa rifiuti, non riescono più a pagare la tassa rifiuti perché è diventato molto più impegnativo pagare la tassa rifiuti che dar da mangiare ai propri figli, perché c’è ancora una gestione dei rifiuti inefficiente e inefficace, quando nell’agosto di qualche anno fa mi si veniva a dire che istituire l’Agenzia dei rifiuti era un fatto per rispondere all’emergenza, mi si diceva. Dopo due anni, a cosa è servita l’Agenzia dei rifiuti? Ai commissari, ai subcommissari, a tutti quei soggetti che sono stati introitati nella gestione dell’Agenzia, presi a caso di qua e di là, perché facevano comodo, quindi ad adoperarsi in una politica di clientele che poi riporta la questione morale tanto cara a Berlinguer.
Berlinguer cosa diceva? Qual era il fare dei partiti di governo? Quello di occupare sistematicamente i posti di potere. È quello che sta avvenendo in questa Regione, per poter fare clientele e aumentare poi il consenso. È una questione morale alla quale bisogna porre fine. Non si può edulcorare la situazione pugliese con i proclami che si fanno su tutti i giornali.
Sui giornali riportate una realtà che è diversa da quella vera ed effettiva che vivono i pugliesi. D’altronde, io vi dico: state attenti, perché state perdendo di mano il contatto con il terreno e il contatto con la gente. Io vi garantisco che anche gente che ha votato a spada tratta la vostra parte politica, il vostro Presidente di Regione, oggi dice che mai più, mai più vi voterà, perché state perdendo il contatto con la realtà vera. Vi siete ubriacati di voi stessi e siete in una condizione in cui badate più alle vostre pulsioni narcisistiche che, invece, alla realtà dei fatti. È un’accortezza. Perché dico questo? Perché oggi è il tempo di fermare le ondate populistiche. Per fermare le ondate populistiche serve senso di responsabilità, di concretezza e fattività nell’affrontare i problemi. State diventando come loro, come i populisti, quelli che stanno sui social, stanno su Twitter, stanno su tutte le televisioni, però sui problemi siete assenti.
Questo vostro atteggiamento è veramente disdicevole quando si ritorce contro qualcuno di voi che tenta democraticamente di dire “state attenti”.
Io sono solidale con il collega Liviano, sono solidale con il collega Borraccino, ma non perché da elemento di minoranza devo godere della spaccatura di una maggioranza, ma perché queste persone sono quelle che non reggono lo specchio di Biancaneve, cioè quello specchio che serve a far riflettere il nostro Presidente Emiliano e fargli dire “se il più bello del reame”. Non è così! Al Presidente Emiliano bisogna dire “sveglia, svegliati, prendi in mano la situazione e riprendi un cammino che non può essere finalizzato all’accrescimento del culto della propria immagine, ma deve essere finalizzato all’accrescimento delle condizioni di vita dei pugliesi e del nostro territorio”.
Io dico che, quando all’interno di un gruppo si manda fuori chi contesta, si entra nella volontà di creare dei gruppi predatori dell’interesse complessivo di un Consiglio, cioè se c’è qualcuno che decide per tutti, l’importante è che si hanno i numeri sufficienti per decidere per tutti. Fate una politica attenta ai numeri, ma non attenta alle idee, alle esigenze e ai bisogni della collettività pugliese.
Forse ho alzato i toni, ma ve lo dico con molta pacatezza: per me è un dolore, un dolore vedere in questi giorni l’ospedale della Murgia chiudere un reparto di ortopedia perché non c’è un medico. E va bene che stanno pure le ferie, la contingenza estiva, ma quello è un presidio che è lì per far fronte alla migrazione sanitaria di soggetti verso Matera. E se non potenziate i presìdi di periferia, i nostri soldi dove vanno? Vanno alla Basilicata, che ovviamente si ingrassa, mentre noi siamo penalizzati poi nella ripartizione del fondo sanitario nazionale. È un dolore vedere agricoltori che vengono da noi a dire “guardate, ci sono ritardi sul primo insediamento, ritardi sul biologico, ritardi sul PSR”. C’è ritardo su tutto. È un dolore vedere tante aziende che vogliono avviare attività e che non riescono a vedere la conclusione dei procedimenti amministrativi di ogni misura che attiene alla spesa comunitaria.
Presidente Nunziante, io ho avversato Vendola per dieci anni, lo ho avversato, però Vendola – ve lo dico apertamente – aveva una visione di Puglia, che io non condividevo, ma aveva una visione di Puglia. L’aveva nella sanità, l’aveva nel mondo della cultura, l’aveva nel mondo del turismo, l’aveva nel mondo dell’ambiente, l’aveva nel mondo delle energie rinnovabili. Aveva una visione. Io non la condividevo, ma avversavo per una mancata condivisione. Voi non avete nessuna visione di Puglia, e avete dimostrato che tre anni sono passati andando a tentoni a riparare ad emergenze senza alcuna pianificazione concreta.
La vostra azione è stata quella di istituire le agenzie, di dare i posti agli amici degli amici e molto spesso anche a gente del centrodestra nell’idea di allargare un perimetro del consenso. Questa è stata la vostra azione.
Ma c’è una cosa, di Vendola, che io ho apprezzato molto e credo che sia stata apprezzata nell’intero sistema internazionale: il brand Puglia, il turismo in Puglia, gli eventi culturali in Puglia. Voi avete distrutto anche quelli. C’era una cosa che a mio parere Vendola faceva bene, aveva fatto bene. Guardate: avete avuto anche il coraggio, la forza non solo di buttare a mare tutto e tutta la Puglia, ma anche di distruggere quel poco di buono che era stato fatto in Puglia.
Prendete queste considerazioni… Guardate, io lo veramente con molto dolore: svegliatevi, e state attenti anche alle procedure, perché molto spesso noi vi svegliamo con delle interrogazioni, perché molte procedure vengono fatte, anche qui, per accontentare quel Sindaco che ha votato alle primarie, per scontentare invece quel Sindaco che ha detto: io alle primarie devo votare Renzi, o devo votare Orlando, o devo votare qualcun altro. Molte procedure vengono fatte per andare incontro a qualcuno e per dare un segnale a chi non si è allineato: e anche questo non va bene.
Riprendete in mano le redini di questa Regione, al di là dei numeri, perché i numeri… Ci verrete a dire che i conti sono in ordine, e qui io devo dire grazie agli uffici tecnici. Se i conti sono in ordine è grazie a loro, perché abbiamo dei tecnici e dei dirigenti di alta valenza su questo piano. Quindi, grazie, di questo possiamo dirci fortunati.
Ma grazie all’indirizzo politico non si può dire, non si può dire perché non è Zullo, non è il suo Gruppo a non dirlo, è la Puglia, sono i pugliesi che ve lo dicono. E mi dispiace di vedere in questa Regione un’assuefazione, un’assuefazione che non corrisponde a quella che necessita questa Regione. A questa Regione necessita una capacità di reazione collettiva. Vorrei vedere tanti pugliesi mettersi insieme, in modo trasversale, al di là delle appartenenze, per suonare la sveglia a questo Presidente, a questa Giunta, a questa maggioranza, che a mio avviso non ha risposto a quelle che erano le aspettative, le promesse, le propagande elettorali di un programma che resta fatuo, vuoto e incentrato su leggi che non hanno nessun contenuto. La partecipazione, le lobby, l’omofobia, tutte leggi che guardano non so a che, ma che non guardano, invece, a bisogni reali cogenti della gente, che oggi soffre in Puglia, soffre nel vedere i propri figli emigrare, soffre nel vedere le proprie aziende retrocedere, soffre nel vedere i propri pazienti non adeguatamente assistiti e soffre, Presidente, in una condizione anche di sdegno, perché quando si rivolge alla parte politica di maggioranza dice “Ma che dici? Qui va tutto bene”. Anche questa è una sofferenza, trovarsi di fronte a una maggioranza che poi dice: “Ma qui va tutto bene”. Allora, provate ad andare negli ospedali pubblici e a dire “va tutto bene”.
Se solo vi cimentaste, anche per pochi attimi, con il tessuto reale di questa Regione voi tocchereste con mano il disagio della Puglia e dei pugliesi. Sveglia, sveglia.
Ovviamente daremo il nostro contributo per accreditare qualche articolo di queste manovre, che sono degni di pregio, ma, ovviamente, anche per una mancata introiezione, una mancata propensione alla condivisione dei problemi con le minoranze, sono situazioni che vi create da soli e credo che molto spesso è giusto che le portiate avanti da soli, nello sfacelo che deve essere addebitato a quella parte politica e non certamente a questa parte della del Consiglio.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, collega Zullo.
Presidente Marmo, prego.
Speaker : MARMO.
Grazie, Presidente. Colleghi consiglieri, io cercherò di attenermi al tema rilevando alcune indicazioni che sono venute fuori dal giudizio di parifica della Corte dei conti, perché riteniamo che sia importante guardare ai fatti, guardare alle questioni che riguardano la finanza regionale, che seppure è vero, come ha riferito il Presidente Amati nel corso della sua relazione, il quale ha puntualmente evidenziato come dal 2008 in poi e cioè dall’emergere della crisi internazionale si è determinata anche per le Regioni, e soprattutto per le Regioni, una chiamata a contribuire alla crisi economica anche del debito pubblico, quindi finanziaria degli Stati e della nostra nazione in particolare, con dazioni che le Regioni, anno per anno, hanno all’incontrario trasferito al Governo centrale. È tutto vero, ci mancherebbe altro. La crisi era sotto gli occhi di tutti ed è ancora sotto gli occhi di tutti, nonostante qualche inguaribile ottimista ci lasci pensare che la crisi sia lontana da noi o di là da venire. Sta di fatto che più delle Regioni hanno contribuito i Comuni al mantenimento dell’equilibrio di finanza nazionale e molti Comuni sono stati indotti in situazioni particolarmente gravose.
Ma la cosa più importante che emerge dal giudizio di parifica è il dato che penalizza la nostra situazione dei conti, e cioè in merito al raggiungimento dell’obiettivo di cassa la Regione, non essendo riuscita a ottenere nel 2017 un saldo di cassa positivo o perlomeno uguale a zero, non potrà beneficiare degli ulteriori effetti premiali indicati dall’articolo 1, comma 479, lettera a), della legge n. 232/2016, che ha previsto l’assegnazione, con finalità di investimento, quindi un’opportunità mancata, e cioè quella degli investimenti, di eventuali risorse incassate dal bilancio dello Stato in applicazione del regime sanzionatorio per il mancato rispetto degli obiettivi di finanza pubblica. Questo è un nocumento al nostro bilancio e alla nostra capacità di investimento.
Vi è un altro dato abbastanza negativo, quello dell’incremento dei residui attivi e passivi. Infatti, al 31/12/2017 ammontano a 8.418.542.000, in crescita rispetto al dato di 6.449.000.000 dell’esercizio 2016, quindi 2 miliardi in più. Anche i residui passivi subiscono un incremento rispetto al 2016, che passa da 5,6 a 7,176. Significa che aumenta l’incapacità della Regione a riscuotere e a pagare quelli che sono i propri debiti e crediti, e questo non è un dato esaltante dal punto di vista dell’andamento dei conti.
Poi c’è la famosa storia dei debiti fuori bilancio riconosciuti dalla Regione nell’esercizio 2017, che ammontano a 17 milioni di euro, dove 11,6 relativi a sentenze e a provvedimenti giudiziari e 5,3 milioni relativi all’acquisizione di beni e servizi in assenza di preventivo impegno di spesa.
Il dato della debitoria fuori bilancio, Presidente, è curioso, perché passa da 29,720 dell’anno precedente, ad una contrazione forte. Dice, il Governo regionale, è una contrazione importante dovuta principalmente alla riduzione dell’acquisizione di beni e servizi in assenza di preventivo impegno di spesa. Significa che prima gli impegni di spesa non avvenivano, e avveniva comunque l’acquisizione di beni e servizi, quindi non parliamo di debiti che vengono dal passato, ma di beni che sono acquistati da questa stessa Amministrazione, e che quindi ha operato senza preventivi e senza incasellare l’acquisto all’interno del bilancio stesso, e facendolo diventare nel corso della stessa legislatura un debito fuori bilancio. Io credo che questo sia un dato negativo da stigmatizzare tutto intero.
C’è da rilevare che la materia, poi, della legislazione per i debiti fuori bilancio, è la prima legislazione della nostra Regione, è cioè pari al 37 per cento della legislazione regionale di spesa e al 22 per cento dell’intera legislazione. Questo significa che essere obbligati a fare una legge per ogni debito fuori bilancio produce leggi, quindi produciamo leggi. Invece di operare al contrario, e faccio riferimento al fatto che questo Consiglio regionale e questo Governo regionale, la Giunta, la quale è titolare per legge delle azioni di delegificazione, e quindi di semplificazione del quadro normativo, noi oggi non abbiamo il piacere di approvare in Aula norme che vadano a semplificare, cancellando norme superflue e che danno complicazione alla vita delle persone.
L’altro elemento importante che la Giunta aveva tenuto distinto e che invece la Corte, nel giudizio di parifica ha obbligato a mettere insieme, è, per l’esercizio 2017, il notevole incremento della collaborazione coordinata e continuativa. Cioè, il sistema regionale, non potendo incrementare più di tanto la propria dotazione di personale si è inventato, nel corso di questi anni, di questi lunghi tredici anni, la creazione di numerose agenzie che dovevano svolgere quel lavoro che era necessario allo sviluppo, all’istruttoria di pratiche di finanziamento. Parliamo di Puglia Sviluppo e di tutto ciò che attorno gira. Ciononostante, nonostante la creazione di agenzie, sono aumentate inverosimilmente anche le collaborazioni coordinate e continuative.
La Giunta ha tenuto fuori un altro tipo di collaborazione, e cioè l’importo complessivo di 236.000 euro per i contratti di collaborazione sottoscritti dai componenti del Comitato regionale per il monitoraggio del sistema economico produttivo e delle aree di crisi. La Corte ha detto alla Regione “devi sommare questi due dati, perché sono comunque collaborazioni ugualmente coordinate e continuative, che determinano una spesa complessiva di ben 524.500 euro, che, sommati alla spesa totale del personale, determinano comunque un incremento della spesa, ma un incremento della spesa e del lavoratore precario.
Una Regione che nonostante la creazione di agenzie, dove anche lì lavorano soggetti precari che proprio per Puglia Sviluppo non fu consentita la proroga di quei lavoratori oltre i 18 mesi per evitare che accampassero chissà quale diritto, potevano arrivare benissimo ai trentasei mesi senza accampare diritti, ma avendo acquisito manualità di poter sviluppare più velocemente l’istruttoria delle pratiche. Invece, ci fu a un livello basso, cioè quello dei collaboratori coordinati e continuativi, il cosiddetto spoil system, cioè invece di sostituire i dirigenti alti in virtù dell’arrivo di un nuovo governo, si sono sostituiti i livelli bassi. Perché i diciotto mesi erano prorogabili? No, ma siccome provenivano dalla vecchia Amministrazione, pur essendo anch’essa di centrosinistra, non si è ritenuto opportuno prorogare quei lavoratori, determinando un fermo che abbiamo visto tutti quanti, perché io credo che a tutti noi si rivolgano cittadini per chiedere l’esito della propria istruttoria, perché l’esito dell’istruttoria della propria pratica presso quegli uffici è difficile averlo se non passati sei, sette, otto mesi, con un ritardo enorme sugli investimenti di chiunque voglia investire oggi in Puglia, compreso… E tralascio sui piccoli interventi di tutti i cittadini che hanno fatto appello agli investimenti con il bando NIDI o con il microcredito o con altri, che sono stati lasciati fermi. Come sono ancora in stazionamento, in istruttoria i grandi contratti di programma. Allora, su questo bisognerà domandarsi quello che si vuole fare.
Quindi, il giudizio di parifica ha costretto la Regione a modificare alcune cose, ma ritengo che gli aspetti che sono stati toccati siano aspetti importanti, che indicano qual è l’andamento generale, e cioè di estrema confusione. Peraltro, l’estrema confusione noi la verifichiamo anche all’interno della maggioranza, e passo all’altro punto all’ordine del giorno, signor Presidente.
L’altro punto all’ordine del giorno non doveva portare, per esempio, l’articolo 1 della legge di assestamento e variazione, perché la I Commissione ha bocciato l’articolo 1. Da che io ricordi il lavoro che si svolge in I Commissione determina l’eliminazione degli articoli che vengono bocciati e l’aggiunta di quegli emendamenti che vengono approvati, quindi trasmette all’Aula un provvedimento nuovo, con i nuovi articoli, espungendo quelli che sono stati bocciati. Allora, il provvedimento, signor Presidente, doveva venire in Aula senza l’articolo 1 e l’articolo 1 doveva essere oggetto di un emendamento a salvataggio del provvedimento, perché senza l’articolo 1 non ci sarebbe stato motivo per tutti gli altri articoli e per tutti gli altri emendamenti. Credo che questo sia un vulnus, che io pongo all’Ufficio di Presidenza e che è lo stesso che io ho posto in seduta di I Commissione, e cioè il fatto se una Commissione deve esaminare tutti gli articoli presenti nella proposta di legge o nel disegno di legge o deve limitarsi solo al primo e, se bocciato, a non esaminare tutti gli altri.
Questa mia posizione, che credo sia di chiarezza assoluta, è stata scambiata da alcuni neofiti come un eventuale sostegno alla maggioranza, quando probabilmente avremmo ottenuto il risultato di bocciare tutti gli articoli e la bocciatura del provvedimento sarebbe stata ancora più sonora. Ma sta di fatto che un provvedimento in un’altra Commissione viene obbligato il riesame e quindi l’approvazione o bocciatura, articolo per articolo, e per questo invece non viene applicata la stessa normativa, o comunque la stessa interpretazione.
Io quindi chiedo all’Ufficio di Presidenza di determinare una decisione che sia di trattamento uniforme di tutte le proposte di legge. di tutti i disegni di legge. Se poi andiamo nel merito, devo dire che il disegno di legge è abbastanza scarno, probabilmente verrà o arricchito o complicato dagli emendamenti che i consiglieri presenteranno entro oggi.
Per cui, ci troviamo di fronte ad articoli abbastanza curiosi, come l’articolo 9, in cui si parla del futuro del Gino Lisa. Noi abbiamo sostenuto più volte che per il Gino Lisa sarebbe stato più importante un altro tipo di sviluppo, un altro tipo di orientamento verso il mercato, quindi, come polo di attrazione turistico per il Gargano e per l’Appennino dauno. Questa è una scelta, per la verità, che non è che vada male, può anche andare bene, quindi non è detto che all’articolo voteremo contro, o ci riserveremo un diverso trattamento. Ma sta di fatto che è una valutazione che deve essere conclusiva. Io lo dico anche contro i miei interessi, e vi domando: perché mai l’allungamento della pista dell’aeroporto di Bari si è svolto in termini abbreviati, e in una settimana chiuso l’aeroporto si è realizzato l’allungamento della pista, e qui andiamo avanti, di legislatura in legislatura, e non si riesce ad allungare la pista? Altro tema connesso a questo articolo è che la legge sulla protezione civile, la legge n. 7, all’articolo 8, comma 5, alla lettera d) pone un obbligo, e cioè: “il Comitato di Protezione civile impartisce direttive nella forma di pareri preventivi e vincolanti”, quindi, la domanda che è collegata all’emendamento presentato dal mio Gruppo è se questo parere c’è stato o meno, perché lo dice una legge della Regione, non lo diciamo noi, quindi non stiamo qui a dar fastidio a nessuno. La legge è del 2014, quindi è recentissima.
Poi andiamo all’altro articolo, l’articolo 12, sul quale preannuncio il voto assolutamente favorevole e mi dolgo del fatto che manchi il Presidente della Regione, ma ci ha spiegato in diretta l’altro giorno, quando ci ha incontrato per la sua iniziativa di Regione Autonoma, che – cercherò di rispiegarlo dopo, quando sarà in Aula, o comunque nella mia dichiarazione - questo è il frutto, questo stanziamento di 45 milioni in dieci anni, in quindici anni, pari a 3 milioni all’anno, che non sono bruscolini, alle università per le cattedre di specializzazione e per i professori che dovranno tenere in piedi queste cattedre, nasce dai cosiddetti costi standard, quei costi standard che furono impugnati (decreto Monti) dal Rettore dell’Università di Perugia, perché i costi standard, in base al numero degli iscritti all’università, penalizzano quelle università come le nostre che non vivono in una situazione di infrastrutturazione generale, che è complessiva, importante.
Ecco perché, Presidente, dovremmo discutere sull’autonomia, perché l’autonomia può partire quando regioni del nord e regioni del sud hanno la stessa infrastrutturazione, non a infrastrutturazione variabile. Per cui, si chiede l’autonomia al nord e noi non abbiamo ancora le briciole per poter dare tutto quello che serve ai nostri studenti universitari.
Poi abbiamo un articolo 14, che è monco di spiegazioni, quindi speriamo che qualcuno ci dica, quando si arriverà all’articolo 14, in che cosa consiste il potenziamento degli investimenti in ricerca e innovazione. Poi, passiamo all’articolo 15, Presidente, e ho concluso, dove si porta a cinque anni il periodo di validità dell’incarico dei revisori dei conti.
È una domanda molto semplice: gradiremmo sapere perché in tutti gli enti pugliesi, in tutti i Comuni, i revisori dei conti che vengono sorteggiati restano in carica tre anni, perché qui restano in carica cinque anni. È abbastanza curioso. Io credo che tutti quanti debbano attenersi a quella che è l’indicazione generale, la norma generale, che porta a tre anni il mantenimento in carica dei revisori dei conti.
Presidente, mi sono mantenuto nel mio intervento anche per non introdurre elementi di discussione politica, che probabilmente non riceverebbero risposta. Io spero tanto che si riesca ad approvare questo provvedimento, spero che la maggioranza abbia i voti, perché non c’è nessuno qui che possa venire in soccorso. Quindi, fatevi i conti al momento giusto e l’Aula sia sovrana, ma cerchiamo di fare le cose serie. Già abbiamo forzato sul regolamento non facendo la discussione insieme dei due provvedimenti, e io ho cercato di attenermi alla lettera dei due provvedimenti, cioè a quello che è scritto dentro, ma credo che il primo andasse approvato prima del secondo, prima dell’assestamento e variazione.
Tanto è, questa è la nostra posizione, signor Presidente, speriamo di ricevere risposte, se non dal Presidente Emiliano, almeno dal Governo che è qui presente.
Speaker : PRESIDENTE.
Collega Damascelli, vuoi parlare adesso o alterniamo un po’. Dimmi tu. Però, vieni tu dopo. Prego, collega Damascelli.
Speaker : DAMASCELLI.
Grazie, Presidente.
Finalmente, dopo due bocciature politiche nella I Commissione…
Speaker : PRESIDENTE.
Scusami, collega Damascelli, solo ai fini dell’ordinato prosieguo dei lavori. Considerate che il dibattito si sta prolungando, e invito tutti a tenervi entro i quindici minuti, consentitemi di poter dire che adesso chiudiamo la presentazione degli emendamenti, in modo tale che gli uffici possano svolgere il lavoro successivo. Okay? Quindi, da questo momento non si accettano più emendamenti. È sempre per ultimo te li conservi? Va bene, presentali.
Prego, collega Damascelli, e scusami.
Speaker : DAMASCELLI.
Grazie, Presidente.
Finalmente, dopo due bocciature politiche in I Commissione Bilancio, due atti contabili fondamentali arrivano in Consiglio regionale, nonostante il Presidente Emiliano si sia subito affrettato a giustificare o a nascondere questa spaccatura della maggioranza, che crea non pochi danni ai cittadini pugliesi, perché la Regione è ferma, è paralizzata nella morsa della crisi politica di questa maggioranza e va avanti soltanto seguendo l’amministrazione ordinaria, quindi navigando a vista, oggi arrivano in Consiglio regionale due atti importanti come il rendiconto della gestione 2017 e l’assestamento di bilancio 2018, che dovrebbero spiegarci e spiegare ai pugliesi cosa è stato fatto nello scorso anno da questa Amministrazione regionale, cosa è stato fatto sino ad ora e i motivi per cui noi assistiamo a un bilancio, quello relativo all’anno 2018, per il prosieguo sino al 31 dicembre.
Dalla lettura del provvedimento legislativo all’ordine del giorno non si evince, ahimè, una pianificazione delle attività amministrative e politiche nei vari settori, non c’è una programmazione nei settori della Regione Puglia, a cominciare dalla sanità, lo diceva anche qualche collega prima. È incredibile, ho seguito questa vicenda, che in ventiquattr’ore, all’improvviso, venga chiusa una unità operativa complessa di ortopedia nell’ospedale della Murgia, con una comunicazione fatta dal direttore dell’Unità operativa al direttore del presidio ospedaliero. Siccome i medici sono insufficienti, i pazienti vengono tutti impacchettati come dei pacchi postali, e spediti nei vari ospedali della provincia di Bari preferibilmente, diceva la nota, al San Paolo, e il personale sanitario in servizio in quell’Unità Operativa veniva distribuito in altri reparti per fare da tappabuchi. Questo è avvenuto il 27 luglio all’Ospedale della Murgia, ed è una situazione grave, da Terzo mondo e vergognosa, di cui vergognarsi, non per colpa dei medici o dei primari, ma per colpa di chi dovrebbe seguire attentamente la programmazione sanitaria, e purtroppo determina queste situazioni di assoluta gravità: quindi, Governo regionale, assessore regionale alla sanità e Presidente della Giunta regionale, questo si è verificato.
Mi dispiace che addirittura il direttore sia stato costretto ad adottare questo provvedimento, ma è assolutamente e incredibilmente assurdo che la Giunta regionale, invece, non sostenga chi dirige questi reparti per evitare che si creino queste situazioni assurde.
Così come viviamo una stagione di grande disordine anche al Policlinico di Bari. Io ricevo continuamente segnalazioni da cittadini, da operatori sanitari, da medici per l’assoluta disorganizzazione e invivibilità del nostro Policlinico, ma questo avviene puntualmente. Stessa cosa per la medicina del territorio. È stato più volte promesso che ad una chiusura degli ospedali e ad un taglio dei reparti sarebbe corrisposto un potenziamento della medicina del territorio e, invece, non solo quel potenziamento non è mai avvenuto, ma continua anche il depotenziamento dei servizi sanitari territoriali precarizzando ulteriormente i servizi di prossimità a cui i cittadini si rivolgono. Questo purtroppo è quello che avviene nella nostra Puglia, senza dimenticare casi come l’ostetricia del San Paolo, che vede l’inaugurazione di un nuovo reparto, ma con l’utilizzo di suppellettili e di attrezzature risalenti a vent’anni fa. È una situazione del tutto assurda, ma questa è la mala gestio della sanità nella nostra Regione, dalla sanità all’agricoltura. Quante volte ne abbiamo parlato, quante conferenze stampa abbiamo annunciato, quante iniziative a sostegno di un settore che riteniamo strategico e nevralgico per una Regione come la Puglia che è ancora ferma per quanto riguarda i Piani di sviluppo rurale, che è ancora del tutto non organizzata per quanto riguarda la risorsa irrigua, dall’ARIF che oggi ancora non ha una gestione definita con le risorse umane organizzate, con tutti i tecnici a disposizione. Ci sono uffici che non hanno più ormai una struttura, ci sono direttori tecnici e direttori amministrativi che sono andati in pensione e che stanno andando in pensione, ma non vengono ancora sostituiti. Ci sono anche interi territori abbandonati che non hanno la possibilità di essere seguiti perché non riescono a fare nemmeno le assunzioni degli stagionali che negli anni precedenti erano stati già assunti, così come anche per i Consorzi di bonifica. Abbiamo più volte detto che se vogliamo farli funzionare finché non saranno definitivamente attuati i nuovi Consorzi occorrono risorse adeguate. Gli emendamenti sono stati fatti, ma anche quelli sono insufficienti rispetto alle reali esigenze del funzionamento dei Consorzi di bonifica.
Anche su questo registriamo un grande ritardo nell’applicazione di quella legge a cui noi ci opponemmo perché ritenevamo fosse inutile e poi così, ahimè, è stato. In altri settori abbiamo tante e tante problematiche, dal welfare ai trasporti e non dimentichiamo anche l’importante questione relativa allo sviluppo economico. Abbiamo fatto con il Presidente Pentassuglia più incontri sulle zone economiche speciali, attendiamo ancora oggi di conoscere la perimetrazione delle ZES, che dovevamo seguire anche in Commissione. Nel frattempo, altre Regioni hanno spiccato il volo, altre Regioni hanno già approvato i programmi, il Governo nazionale ha già autorizzato altri territori, la Puglia purtroppo continua a restare indietro rispetto anche ad altre regioni limitrofe del Sud perché ancora non approva la delimitazione delle zone economiche speciali. Anche questa è una situazione assurda, per cui chiediamo al Governo di accelerare nell’approvazione e anche nel coinvolgimento della IV Commissione Attività produttive, affinché si possa dare veramente un contributo in termini di un raggiungimento del bene comune, di un obiettivo comune, che è quello di consentire, in un periodo di forte stagnazione economica, una boccata d’ossigeno alle imprese, che poi potranno anche fare nuove assunzioni e, quindi, assicurare nuove opportunità per il nostro territorio.
Più volte anche nel welfare abbiamo riscontrato tante problematiche, dall’assegno di cura al taglio dei finanziamenti per i centri diurni, che seguono le persone affette da alcune patologie neurodegenerative, come il morbo di Alzheimer. Anche in questo purtroppo la Regione non riesce ancora a dare risposte. Allora, tante e tante problematiche che oggi non ricevono alcun riscontro da parte di una programmazione regionale che dovrebbe essere scritta all’interno di questi atti contabili, che però non rispondono alle esigenze dei cittadini pugliesi.
Anche la calamità è un problema che abbiamo più volte affrontato con l’assessore Di Gioia. Oggi ho contribuito a firmare un emendamento in cui si stanziano soltanto 100.000 euro, del tutto insufficienti. Io auspico che, così come garantito dall’assessore, poi ci sia una variazione per implementare quel capitolo e dare la possibilità agli agricoltori di beneficiare di contributi per i gravi danni che hanno subìto. Però è fondamentale – questo è un appello che rivolgo all’assessore regionale Di Gioia – che si faccia portavoce per modificare il decreto legislativo n. 102/2004, perché quel decreto legislativo non risponde alle esigenze degli agricoltori, del mondo agricolo e del nostro territorio, in quanto va soltanto ad elargire o contributi per i costi delle polizze assicurative, o comunque, nel caso in cui un agricoltore non stipuli una polizza assicurativa, la sua coltura è inserita nel piano delle assicurazioni, non potrà ricevere mai alcun ristoro. Quindi, è una legge che non funziona, da cambiare, ma questo lo abbiamo più volte insieme sostenuto.
È allora un atto che oggi non ha una visione della nostra Regione, quello dell’assestamento di bilancio, ma anche quello del rendiconto della gestione 2017, e ci dispiace vedere un Governo regionale, e un Presidente, soprattutto, oggi non presente, ma che si attarda, anziché dare risposte importanti alla nostra Regione, su disegni di leggi inutili, per il nostro territorio, faziosi e ideologici come quello sulle persone LGBT, che non ha alcuna necessità di essere affrontato dalla nostra Regione. Un Governo regionale e un Presidente che si occupa di teatrini della politica, così come è avvenuto sgradevolmente con il Ministro Lezzi… che un Presidente della Regione e un Ministro della Repubblica si becchino in conferenza stampa è del tutto inopportuno. Noi abbiamo comunque il dovere, sia dall’alto verso il basso che dal basso verso l’alto, a prescindere dalle proprie bandiere di partito, di essere rappresentanti istituzionali, e quando siamo eletti nelle istituzioni, di curare l’esigenza del bene comune e non quella dei propri partiti, non l’interesse dei propri partiti, ma quello dei cittadini.
E allora arrivo alla conclusione, ricordando soltanto a questo Governo che questo Consiglio regionale, e da questi banchi di questo Gruppo consiliare e di questa minoranza, abbiamo più volte sostenuto la causa del concorso RIPAM Puglia, di tanti e tanti ragazzi che insieme ad altri 36.000 concorrenti hanno partecipato a selezioni e a concorsi pubblici, e che oggi hanno il merito di essere vincitori o idonei di un concorso e che vanno assunti nella nostra Regione.
Abbiamo riscontrato che questo purtroppo non è ancora avvenuto, però c’è chi si è occupato, invece, di provvedere e procedere con atti che lasciano da parte questi vincitori e questi ragazzi.
Noi auspichiamo che anche in questo il Governo regionale sia attento al merito e sia attento appunto a coloro che hanno vinto un concorso e che in merito all’articolo 97 della Costituzione italiana oggi hanno il diritto di entrare nella pubblica amministrazione. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Collega Laricchia, prego.
Speaker : LARICCHIA.
Grazie, Presidente.
Colgo l’occasione della discussione in Aula del rendiconto e del disegno di legge sull’assestamento del bilancio di previsione per fare una confidenza. Non avrei mai pensato nel 2015 che fare l’opposizione al Governo Emiliano sarebbe stato così semplice. Purtroppo rendete molto semplice la vita alle opposizioni e, di conseguenza, molto complicata la vita ai pugliesi, tanto è vero che neanche la maggioranza riesce a fare a meno di fare l’opposizione di questo stesso Governo. Non a caso c’è stata una doppia bocciatura sia del rendiconto sia del disegno di legge sull’assestamento in Commissione Bilancio.
Quello che si fa durante la seduta di rendiconto, di approvazione del rendiconto, è anche, appunto, un’analisi dell’anno precedente, perché attraverso i bilanci dobbiamo leggere anche cos’è accaduto nell’anno precedente. Abbiamo, a mio parere, un fallimento su tutta la linea, e penso al RED, e anche ai cavalli di battaglia di questo Governatore. Penso al reddito di dignità, ad esempio, che scimmiottava in qualche modo l’idea di reddito di cittadinanza. Qualche giorno fa anche il Presidente ha osato scrivere sulle sue pagine Facebook che in Puglia esiste ormai da tempo questa misura e che quindi sostanzialmente questo Governo non si sta neanche inventando nulla. Che non si stia inventando nulla è vero, è una misura che esiste in tutti gli Stati d’Europa, tranne sostanzialmente l’Italia e la Grecia, ma quello che è successo è quello che un po’ avevo anche anticipato. Se la misura non prevede il raggiungimento della soglia di povertà e quindi l’erogazione non prevede l’importo della soglia di povertà, ovvero tale da permettere alle famiglie di raggiungere almeno quella soglia di povertà, si ottiene sostanzialmente solo un indebitamento della Regione, si ottiene soltanto una misura che non serve poi a riavviare l’economia. Infatti, quello che è successo è che secondo i dati Istat dal 2016 al 2017 c’è stato un incremento della povertà relativa, delle famiglie pugliesi in povertà relativa. Siamo passati dal 14,5 per cento del 2016 al 21,6 del 2017 di famiglie in povertà relativa. È un incremento del 7,1 per cento in più, è il peggior dato d’Italia. È la Regione che ha incrementato di più il numero di famiglie in povertà relativa.
Un fallimento su tutta la linea anche su settori di stretta competenza regionale molto spesso, come può essere, ad esempio, quello dell’agricoltura e del PSR, con i dati AGEA che confermano un avanzamento della spesa effettivamente sostenuta al 31 maggio 2018 solo del 13 per cento, e stiamo parlando del PSR 2014-2020 e siamo nel 2018. Certo, sappiamo benissimo la formula del “n+3”, ma dobbiamo comunque non consolarci con questi dati davvero allarmanti su un settore così importante, come quello agricolo, per la Puglia.
Abbiamo guardato anche, alla luce del bilancio di previsione del 2017, il bilancio consuntivo del 2017, e per esempio nel bilancio di previsione si stanziavano 5 milioni per un fondo speciale per la cultura, che avrebbe dovuto essere rendicontato ogni sei mesi alla Commissione consiliare competente, ma questa rendicontazione semestrale non c’è stata. Eppure, le risorse risultano stanziate dagli impegni che abbiamo potuto verificare, e cioè centinaia di migliaia di euro al Consorzio del teatro pubblico pugliese, anche qualcosa alla Fondazione Gramsci, anche al Comune di Lecce e al Comune di Massafra, tutto questo senza la rendicontazione semestrale, che ci avrebbe permesso di verificare l’avanzamento di queste erogazioni e soprattutto il reale beneficio e impatto di questo tipo di utilizzo delle risorse nell’ambito culturale, per la crescita culturale di questa regione.
Abbiamo verificato anche che per un altro cavallo di battaglia famoso del Presidente Emiliano, la decarbonizzazione dell’Ilva, sostanzialmente alla fine ci si è limitati a 1.075 euro per un forum, a 5.000 euro per l’Apulia Film Commission, insomma a eventi sostanzialmente.
Abbiamo anche verificato che uno stanziamento da noi stessi richiesto per il riconoscimento della lingua LIS e ottenuto in realtà sarebbe dovuto finire, come poi da proposta di legge da noi presentata, ma mai calendarizzata, per, ad esempio, l’attivazione dello screening uditivo neonatale, per l’attivazione di équipe di persone a disposizione delle famiglie sorde per far accettare loro meglio la sordità, soprattutto appena il bambino sordo nasce. Invece, sono finiti, per esempio, 80.000 euro a Telenorba, 60.000 euro a Telefoggia, 59.600 euro a Canale 7, quindi immagino siano finiti a sostenere finanziariamente quelle misure di accompagnamento magari dei Tg con lingua LIS, che, per carità, è un’ottima idea, ma che già si faceva, quindi non era necessario questo stanziamento in più. Il nostro obiettivo era un altro rispetto a questo stanziamento, eppure questi soldi sono stati utilizzati per questo motivo.
Anch’io voglio entrare nel merito del record di legiferazione di questo Consiglio regionale riportando un po’ tutti con i piedi per terra, purtroppo, perché si tratta sicuramente di moltissimi debiti fuori bilancio, che non è una cosa di cui andare fieri, ma soprattutto c’è una Commissione sui Testi unici che è stata approvata, in qualche modo l’istituzione è stata approvata, e adesso deve cercare di avere una sua vita. È importante supportare la Giunta attraverso una Commissione consiliare competente nella direzione dell’adozione di Testi unici che permetterebbero di semplificare il panorama normativo di questa Regione.
Abbiamo anche numerose criticità rispetto al disegno di legge sull’assestamento di bilancio. Ne voglio citare tre, così possiamo anche ottenere i chiarimenti necessari. Sicuramente, la questione delle fasce di rispetto dei percorsi dunali. Non ci convince l’idea che si possa in qualche modo aggirare il PPTR attraverso l’indicazione che, di volta in volta, di istruttoria in istruttoria, sarà determinata l’ampiezza della fascia di rispetto. Non ci convince perché secondo noi – uno – non è sufficiente attraverso questo articolo e – due – perché non è corretto neanche continuare ad andare nella direzione di questo smantellamento del PPTR, che era una delle cose positive, tra l’altro, che abbiamo sempre riconosciuto positive della Giunta precedente.
Dopodiché, anche la questione della rivisitazione della disciplina per cui c’è la verifica delle sanzioni in caso di violazione balneare. Può essere corretto semplificare, quindi assegnare il caso esclusivamente al Servizio contenzioso – se non erro – della Regione, ma a un certo punto vengono negati anche gli introiti ai Comuni. Su questo credo serva un po’ di chiarezza. Non so quanto questa misura, questa entrata in meno possa essere impattante per alcuni Comuni.
Un altro chiarimento necessario, che avremmo voluto chiedere in Commissione, ma purtroppo la discussione non è andata oltre il primo articolo, come tutti noi sappiamo, è il riferimento al sistema di allerta della Protezione civile. Sostanzialmente, si impegnano altri 800.000 euro per un sistema di allerta meteo. Quello che, però, leggiamo dalla relazione è che il Centro funzionale decentrato della Regione appartiene alla rete nazionale dei centri funzionali, di cui fa parte anche il Centro funzionale centrale presso il Dipartimento della Protezione civile, con il quale condivide il sistema d’allerta meteo, ma nel tempo si era dotato, in parte ereditando altre strutture, di una rete di monitoraggio in tempo reale costituita – come è scritto, con una relazione molto dettagliata – da 200 stazioni di rilevamento, 325 sensori, eccetera. A un certo punto questo sistema, quindi, che immagino essere in più, anche se immagino (voglio sperare) comunque utilissimo, non viene più sostenuto dallo Stato e si chiede, quindi, alla Regione di stanziare le risorse necessarie.
Ora quindi io percepisco che ci sia un primo sistema in rete con quello nazionale, un secondo di cui si è dotato il Centro funzionale decentrato della Regione e ci dovrebbe essere, correggetemi se sbaglio, anche un terzo, a meno che coincidano, per questo chiedo chiarimenti, relativo al sistema di monitoraggio agrometeorologico che abbiamo approvato forse l’anno scorso perché abbiamo approvato il passaggio in ARIF di questo servizio qui e del personale.
Credo che sia necessario fare un po’ d’ordine su tutti questi sistemi per comprendere effettivamente che cosa stiamo acquistando, che cosa stiamo implementando, dato che probabilmente il passaggio anche di quel servizio agrometeorologico in ARIF per il momento sia limitato solo al personale assunto se non erro, ancora una volta, con interinali fino a settembre, ma manca ancora questo passaggio di attrezzature e quindi vorrei capire se questo passaggio qui è di quelle attrezzature oppure stiamo parlando di un’altra cosa ancora, e quindi quello va fatto successivamente, perché altrimenti quelle figure passate in ARIF non riuscirebbero a svolgere la loro attività per cui sono passate in ARIF.
Ritengo complessivamente che possiate in qualche modo fare meglio, meglio ad amministrare questa Regione. Dovete, però, cambiare i vostri obiettivi. Gli obiettivi non devono essere il tentativo a volte in qualche caso anche un po’ fallito di rielezione, perché questo vi porta a fare delle scelte che poi non sono organiche e non si riflettono in un miglioramento della qualità della vita dei pugliesi. I vostri obiettivi devono essere, appunto, la qualità della vita dei pugliesi, che se fatta bene la politica in questa maniera poi automaticamente può portare pure alla rielezione, ci mancherebbe, ma soprattutto porta a una soddisfazione personale nell’aver fatto, nell’aver svolto il proprio ruolo con obiettivi nobili prima di tutto e soprattutto con miglioramenti della vita tangibili. Tutto questo non c’è e davvero non resta che sperare, nel caso in cui non facciate meglio, che questi due anni che ci restano passino in fretta per poter cambiare al più presto la nostra Amministrazione regionale che fino a questo momento davvero è stata una delusione su tutti i fronti.
Speaker : PRESIDENTE.
Collega Congedo, prego. Poi, per l’ultimo intervento, Liviano.
Speaker : CONGEDO.
Grazie, Presidente. Non nascondo un certo disagio nell’intervenire in questa discussione del rendiconto 2017 e assestamento di bilancio 2018 per il clima che si respira in quest’Aula. Trattiamo di una questione che non è solamente un provvedimento di carattere tecnico-contabile, ma di una seduta nella quale bisognava trovare un’animazione di carattere politico. Mi sarei aspettato che il Presidente della Giunta, o chi per lui, venisse in Aula a difendere l’operato della sua azione di governo nel 2017, che è un periodo cronologicamente cruciale perché è il cuore del quinquennio dell’azione di governo, visto e considerato che sia in fase di bilancio di previsione che di rendicontazione 2017 è un provvedimento di competenza di questa Amministrazione, di questo Governo, di questa maggioranza. Mi sarei aspettato un Presidente della Giunta, il cui programma è frutto anche delle sagre, venire qui a dire quello che è stato realizzato nel 2017, anche perché gli appuntamenti che hanno un po’ preceduto il Consiglio regionale – mi riferisco alla discussione in Commissione –, con la bocciatura del rendiconto e dell’assestamento, meritavano una risposta politica da parte del Presidente della Regione, che finora non c’è stata. Né ci può venire in aiuto la documentazione che ci è stata consegnata da parte degli uffici e della Giunta. Non mi riferisco, ovviamente, alla documentazione contabile. Anzi, il documento è pregevole dal punto di vista tecnico-contabile. Ma sfido innanzitutto noi, consiglieri regionali, e ancor di più i cittadini a comprendere, sulla base della documentazione, del faldone che ci è stato consegnato, quali sono gli obiettivi indicati nel bilancio di previsione e raggiunti nel corso dell’annualità, quali i risultati conseguiti, su quali priorità si è fermata l’attenzione del Governo regionale e quale attività effettiva possiamo riscontrare sui territori in termini di effetti.
Mi rendo conto che siamo un po’ tutti noiosi… Presidente, due minuti e… Non vorrei disturbarla, Presidente. Non vorrei disturbarla. Posso continuare? Sì, ha ragione, ha ragione. Cercherò di limitare al massimo il fastidio del mio intervento. Perfetto, complimenti. Meno male che c’è lei, Presidente, perché se dovessimo affidarci al Governo regionale quei 400.000 euro probabilmente non li avremmo recuperati.
Né ci può venire in aiuto la documentazione che ci è stata richiesta.
Torno a richiedere in questa sede il rispetto di una legge regionale che vige sin dal 2014. Mi riferisco alla legge n. 15 sul bilancio sociale, un documento che ci sarebbe stato d’aiuto nel discutere delle tematiche che oggi stiamo discutendo. Sappiamo benissimo che è uno strumento di rendicontazione utile a individuare le azioni messe in campo dal Governo regionale, che ha un senso non solamente numerico a valutare le scelte, a valutare la portata sociale e ambientale dell’azione di Governo e anche a valutare la programmazione e i risultati conseguiti, oltre che ad aumentare la qualità e la quantità dell’informazione nei confronti di stakeholder e cittadini. Questa è una legge che vige dal 2014, alla quale ancora il Governo regionale non ha dato seguito.
Leggendo le carte che sono state date nel rendiconto, nulla di nuovo sotto il sole. Viene confermata la rigidità dei conti, per cui tra costo del personale (145 milioni di euro), costo dei mutui e dei prestiti (125 milioni di euro) e sanità all’84 per cento del bilancio regionale, i margini dell’azione di Governo vera e propria sono obiettivamente ridotti al lumicino.
Certo, mi si dirà che c’è il giudizio di parificazione della Corte dei conti, che tutto sommato ci dice che viene osservato l’equilibrio di bilancio, ma anche qui non mancano considerazioni critiche, soprattutto sulle controllate, sulle società in house. Serviva, cioè, in questa sede, proprio per le ragioni che avevo detto, un approccio diverso, una discussione politica su questo rendiconto e sull’assestamento di bilancio. In realtà, ci sono un’infinità di tecnicismi, ma poca anima politica, cioè poca capacità di dare risposte a istanze, bisogni, drammi e aspettative che arrivavano dai territori e dai nostri concittadini, a cominciare dallo stato socioeconomico della Regione Puglia.
Non c’è un’indagine, un report sulla Puglia – mi riferisco a SVIMEZ, ISTAT, Sole24Ore, Banca d’Italia – che non ci segnali, in maniera concorde, come siamo di fronte alla crescita della disoccupazione, come siamo di fronte ad una nuova stagione di emigrazione giovanile, soprattutto qualificata, come l’economia di questa Regione arretri, come i consumi siano ai minimi storici, come aumenti il numero – come è stato ricordato in precedenza – delle famiglie vicine alla soglia di povertà, senza considerare la qualità della sanità che è in affanno e i livelli essenziali di assistenza che sono a rischio.
Certo, si poteva dire, si può fare di più, la Regione avrebbe potuto fare di più, ma io credo che anche sotto il profilo delle politiche economiche sarebbe stato utile comprendere tutte le norme e le linee di finanziamento di contributo che sono state messe in campo dal Governo regionale, quali obiettivi e quali risultati abbiano raggiunto.
Veniva ricordato, per cambiare discorso, ma rimanendo in tema, anche la questione del RED, che è stata toccata in precedenza rispetto alla quale non ci è dato di conoscere quali effetti abbia avuto sul territorio, ma ci sono delle questioni che meritavano una risposta.
Penso alla vicenda dei rifiuti. Questo tema l’aveva toccato anche il Presidente Zullo. Sono ormai non anni, ma legislature intere che chi amministra e governa questa Regione non è nelle condizioni di individuare una strategia che porti alla chiusura del ciclo dei rifiuti. Nel frattempo, aumentano i costi per i cittadini, non vengono determinate le tariffe di conferimento e ogni tanto ci prendiamo il lusso, in una situazione già emergenziale, di ospitare rifiuti che arrivano da fuori Regione. Mi sarei aspettato anche un’analisi su quella che noi tutti riteniamo essere una voce importante del PIL di questa Regione, che è quella del turismo. Io continuo a dire che senza una strategia chiara nelle politiche del turismo noi rischiamo che l’effetto modaiolo della Puglia e di alcune province in particolare della Puglia si esaurisca e che sul territorio rimangano le macerie per l’incapacità di dare una strategia e una programmazione ai flussi turistici del territorio, a quello delle infrastrutture. Si può capire qual è il destino della più importante infrastruttura del territorio, che è Aeroporti pugliesi? Un giorno sentiamo che è prevista una fusione con altre aziende che operano sul sistema, altre società, mi riferisco alla Gesac, altre volte sentiamo parlare il Presidente della Regione sulla possibilità di aprire un aeroporto piuttosto che un altro, che vanno tutti ad aggiungersi sul sistema aeroportuale esistente, ma ancora non c’è una strategia di fondo.
Mi sarebbe piaciuto ascoltare dal Presidente della Giunta qual è la sua idea su Acquedotto Pugliese o quale sarà il destino dei Consorzi di bonifica. Noi siamo di fronte a un commissariamento, ma i problemi atavici dei Consorzi di bonifica quelli erano e quelli sono rimasti. Per non parlare - per ricollegarmi alla questione dell’agricoltura – del PSR. È stato già detto dei territori colpiti dal maltempo. Aggiungo sulla questione della Xylella sulla quale finalmente c’è un’attenzione da parte del Governo regionale. Senza parlare della sanità. Dicevamo prima che la sanità assorbe l’84 per cento del bilancio. Basta farsi un giro sui territori per comprendere come la programmazione sanitaria sia una programmazione nella quale i territori non si riconoscono. E mi preme sottolineare che non si tratta esclusivamente o prevalentemente di un’azione di campanile, perché la comunità pugliese è già entrata nell’ordine di idee che il sistema debba essere riformato, ma non comprende i criteri che sottendono alla programmazione che è stata messa in campo. Così come sulle politiche familiari: forse quello è un settore sul quale si poteva fare molto di più proprio per mitigare gli effetti della condizione critica e in affanno socioeconomica della nostra regione. Immagino che la Regione avrebbe potuto attuare, al di là dei proclami, misure concrete, ad esempio, di contrasto alla povertà, di sostegno alla genitorialità e alla maternità, un fisco a misura di famiglia, agevolare l’armonizzazione dei tempi familiari con i tempi di lavoro, investire in politiche abitative, cosa della quale non c’è traccia non solamente nel rendiconto, ma ancor di più, ahimè, sui territori nell’ambito dell’azione del Governo. In altri termini, ci sarebbe potuta essere da parte del Governo regionale una strategia complessiva di interventi dedicati alle politiche familiari, sul fronte del lavoro, del fisco e del welfare familiare.
Concludo con un’annotazione. Abbiamo appreso dalla stampa – so che c’è stato un incontro con i Presidenti di Gruppo – l’idea del Presidente Emiliano di avviare un percorso che porti alla maggiore autonomia della nostra Regione ai sensi dell’articolo 116, comma 3, della nostra Costituzione. Questo, almeno nelle intenzioni del nostro Presidente, servirebbe ad avviare una trattativa con il Governo nazionale, a mettere in campo processi decisionali partecipati, perché ci sia una concertazione con il tessuto sociale ed economico, perché siano rispettati alcuni diritti importanti anche per i pugliesi, quello alla salute, all’ambiente, al paesaggio.
Non poteva mancare, in questa idea di un percorso di autonomia del Consiglio, il gruppo di lavoro, in cui, stando alle dichiarazioni del Presidente, vi sono docenti universitari, professionisti, esperti di diritto pubblico e costituzionale, professori, cioè il meglio della nostra regione. A me sembra che anche sull’autonomia sia un modo per buttare la palla avanti. Veniamo fuori da un gruppo di lavoro, quello della task force sulla Xylella, che è scomparso dai radar: non sappiamo a che cosa sia approdato, che cosa abbia prodotto, il gruppo di lavoro sull’autonomia mi sembra parallelo a quello della task force sulla Xylella, cioè mettere insieme tante persone, tanti docenti, dare l’idea ai cittadini pugliesi che si sta mettendo in piedi chissà quale pensatoio per risolvere i problemi del territorio, e poi, come spesso accade sotto il Governo Emiliano, la montagna partorisce il topolino.
Non poteva mancare l’incarico esterno. Abbiamo dato incarico alla IPRES. Il metodo di governo è quello: o l’agenzia o l’incarico esterno a qualcun altro. Alla fine, sono strutture e organizzazioni che rispondono esclusivamente al Presidente della Giunta, senza alcuna partecipazione non solamente dei cittadini, ma anche da parte del Consiglio regionale, che pure nelle intenzioni del Presidente Emiliano doveva essere l’interlocutore principale delle azioni e delle politiche del Governo.
Concludo dicendo che questo rendiconto è lo specchio dell’azione del Governo, dell’azione e del metodo di Governo. Il metodo è un’azione che perde consensi a getto continuo, giorno per giorno, e che si sta rivelando sempre più un danno per la nostra regione e per i nostri concittadini.
Speaker : PRESIDENTE.
Collega Liviano, per l’ultimo intervento.
Poi la replica dell’assessore Piemontese.
Speaker : LIVIANO D’ARCANGELO.
Presidente, grazie per avermi dato la parola.
Stamattina, quando sono arrivato in Consiglio, simpaticamente qualcuno mi ha chiesto dove pensavo di sedermi. In realtà, il problema me lo sono posto pure io, cioè quale era il luogo più adatto per sedermi da oggi in poi, anche alla luce di quello che ho letto recentemente sui giornali, di questa presa di posizione dei Capigruppo della maggioranza della Regione. Poi mi sono detto che, in verità, io sono un uomo di centrosinistra. Io sono un uomo di centrosinistra per storia, per tradizioni, per vissuti, per valori e credo in un centrosinistra come comunità, un campo largo, dove si condividono sogni, prospettive, si condivide il desiderio di essere utili nel campo del possibile, si condivide cioè si lavora insieme, si cammina insieme, si costruisce insieme nel rispetto delle diversità, ma si prova a costruire visioni di futuro condivise e si prova a essere coerenti rispetto ai valori di partenza, che non sono evidentemente il Vangelo, perché ognuno legittimamente crede in dei valori, ma avendo dei valori, poi, si porti a far diventare la concretezza, i fatti, le scelte consequenziali a quei valori.
Credo di appartenere a un campo aperto culturalmente di centrosinistra, se ancora valgono queste dimensioni. Per me valgono gli ideali di partenza e non mi pare che tutto valga tutto, nel rispetto più profondo, evidentemente, del pensiero di ciascuno, ma non mi sento appartenente a un esercito, cioè non credo di aver fatto giuramenti con nessun tipo di esercito dove c’è un comandante che decide e gli altri che sono, nel rispetto per le scelte di ciascuno, insomma dove gli altri dicono di sì per appartenenza. Ovviamente, è legittimo che tutti dicano di sì per appartenenza, ci mancherebbe altro, ma è altrettanto legittimo che qualcuno possa dire che a un certo punto non ci capisce molto di quello che sta succedendo. Io credo ci sia veramente un distinguo forte tra due modi di fare politica. Un modo di fare politica è: io sono al centro e cerco il consenso e siccome cerco il consenso dico a tutti quello che tutti vogliono sentirsi dire e quindi sono disponibile a dire cose completamente opposte a seconda degli interlocutori del momento. Cerco il consenso immediato, ma non ho prospettiva, non ho visione, non ho idea di futuro. Poi, può capitare che i componenti della mia maggioranza mi dicano sempre che ho ragione, perché alla fine sperano di poter condividere un dividendo rispetto all’utile che il capo ne trarrà. E questo è un modo di fare politica, legittimo, per amor di dio, ci mancherebbe altro. A me sembra tanto legittimo quanto sterile. Poi, c’è un altro modo di far politica, che è quello di sentirsi – che è un modo che credo molti di voi condividano a prescindere dall’appartenenza alle coalizioni – lo strumento e non il fine, che il fine è il bene comune, che la politica deve essere accompagnata dal senso di responsabilità, dal tentativo insomma di essere coerenti costruttori di prospettive ed essere coerenti costruttori di prospettive non comporta il dover dire sì a tutti in ogni momento pur di tenere contenti tutti e di cambiare idea ogni cinque minuti.
Io in questi anni, dalla Xylella alla TAP, dai vaccini alla ZES, passando per l’ILVA, che ovviamente è la cosa che mi sta più a cuore, ho registrato almeno 547 posizioni differenti a seconda degli interlocutori occasionali del momento e a seconda del momento storico. A proposito, mi chiedevo stamattina, pensandoci, che fine abbia fatto la decarbonizzazione visto che l’anno scorso di questi tempi ne parlavamo come argomento fondamentale di questo assestamento di bilancio.
Detto questo, cioè detto che io immagino di appartenere a una coalizione, a un campo aperto, a un luogo di condivisione e di confronto e non a un esercito, per me o le cose si fanno insieme, si costruiscono insieme, si condividono insieme, siccome l’assestamento di bilancio non è una cosa qualsiasi, è la verifica a un certo punto del percorso, se le rotte tracciate con il bilancio preventivo sono ancora quelle o se vanno modificate in itinere e se vanno modificate in itinere in che maniera si modificano, allora non puoi decidere come modifichi la rotta tracciata nel bilancio preventivo oggi con l’assestamento di bilancio, senza essersi confrontato nei contenuti e nelle forme con la maggioranza o, comunque, con il Consiglio. Il Consiglio non è solamente il luogo chiamato alla modulazione di scelte altrui o al dissenso per appartenenza culturale o per appartenenza a una coalizione differente, il Consiglio è il luogo deputato dalla volontà popolare a condividere le scelte. Io ho molto rispetto per la dignità del Consiglio e ho molto rispetto, in verità, anche per la mia dignità e non mi sento per niente omologatore di scelte altrui. Quindi, se appartenere a una maggioranza significa essere considerati meri omologatori di scelte altrui, io a questo gioco non ci sto. Non appartengo, non faccio parte di eserciti, faccio parte, invece, evidentemente di un campo aperto, di una coalizione culturale.
Detto questo, Presidente, l’altro giorno leggevo una cosa carina di Kierkegaard, questo filosofo etologo danese defunto nel 1855, che diceva che la nave ormai era in preda non più al nocchiero, al capitano, a quello che indica la rotta, la strada, che annuncia la prospettiva, ma era in preda al cuoco di bordo, e quindi gli abitanti della nave, la mattina, quando sentivano dall’altoparlante la voce del cuoco, che era diventato occasionale comandante della nave, non sentivano più dove stessero andando, quale fosse la prospettiva, rischiavano di ascoltare, invece, il menù del giorno, e il menù del giorno il giorno dopo era destinato a cambiare e poi era destinato a cambiare daccapo perché di menù del giorno si trattava. Ora, se i dati di un bilancio devono raccontare una visione e una prospettiva, allora noi siamo molto contenti se la Corte dei conti dà l’omologazione, perché se dà questa omologazione sicuramente ha dei numeri, ma noi sappiamo che dietro questa omologazione deve esserci un progetto, una visione, una prospettiva. Ma se noi raccontiamo solamente che la Corte dei conti racconta che i conti fatti dal cuoco per quello che dobbiamo mangiare oggi, che poi domani cambierà e dopodomani cambierà ancora, sono corretti, noi non siamo una società, non ci è richiesta solamente la correttezza dei conti, ma ci è richiesta anche la qualità, la prospettiva, la visione, la capacità politica, che a me in verità in questo momento sembra ci sfugga. E quando dico che sembra ci sfugga, lo dico non come quello che è contento che vi sta sfuggendo, ma come uno che ha creduto in un progetto e che vorrebbe che questo progetto andasse benissimo che sa bene del pericolo che a livello nazionale e locale stiamo correndo, del pericolo dei populismi, della discriminazione, della mancanza di solidarietà nelle comunità, del non rispetto per le diversità, e che ci tiene molto che il centrosinistra, inteso come campo allargato e aperto di culture diverse che si incontrano e stanno insieme nel rispetto delle persone, e non come esercito, tiene molto che il centrosinistra possa fare bene, possa riscuotere successo, possa vincere le elezioni, perché credo, da questo passo, in questo momento storico, nella democrazia. Però mi pare che ragionare con l’uomo solo al comando, che ogni giorno cambia idea in funzione di quello che gli serve per avere il titolo sul giornale, ed essere meri omologatori di questa cultura dell’uomo solo al comando non serva a nessuno. Non serve al Presidente Emiliano, innanzitutto, che è sicuramente una risorsa per questa Regione ed è una persona in cui tanti hanno creduto, compreso me, ma non serve neanche a noi e, soprattutto, non serve alla signora Maria dei quartieri periferici di Lecce, di Taranto, di Bari, di Foggia o di qualsiasi altro posto della nostra regione, perché tutti avvertono il disagio di una prospettiva debole, di una visione che si sta perdendo.
Io ho presentato una serie di emendamenti pensando alla mia città, a Taranto. Oggi si discute in maniera platealmente ridicola la vicenda di Taranto. Mi sia consentito il termine “ridicola”. Invitare 71 esperienze a condividere... C’è il momento dell’ascolto, c’è il momento della partecipazione e poi c’è il momento della sintesi. La sintesi è quella delle Istituzioni. Diversamente, stiamo perdendo tempo. Io non voglio perdere tempo, perché so che, se entro il 30 settembre non risolviamo il problema, i miei concittadini non avranno più lo stipendio, i negozi chiuderanno e una situazione sociale difficile esploderà. Non voglio che su Taranto si continui a giocare. Siccome è stato detto più volte che puntiamo sulle città deboli, puntiamo su Brindisi, puntiamo su Taranto, puntiamo sulle città deboli, allora mi sono permesso di dire: scusate, adesso vediamo se è vero, facciamo degli emendamenti e dotiamo finanziariamente la legge per Taranto, consentendole di poter investire in infrastrutture. Questa è la partita, per quanto mi riguarda.
Quindi, appartenente alla cultura di centrosinistra, con fatica appartenenti ad eserciti, auspico che tutti, dal più convinto esponente di centrodestra agli amici grillini, a quelli che, invece, fanno parte della cultura del centrosinistra, diano il meglio per amore nostro, dei nostri figli e di questa regione.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
La parola all’assessore Piemontese.
Speaker : PIEMONTESE, assessore al bilancio.
Grazie, signor Presidente.
Io ho ascoltato molti degli interventi dei colleghi che mi hanno preceduto e vorrei sinteticamente, se riesco, provare a fare un punto della situazione sulle questioni che attengono in primo luogo al rendiconto del 2017 e poi ad alcune misure della legge di assestamento del 2018.
Con questo rendiconto la Regione Puglia, sulla base delle risultanze di questo rendiconto, si conferma una Regione virtuosa nella gestione del bilancio, conseguendo gli equilibri finanziari e i vincoli di finanza pubblica. Quindi, nel merito di questa legge noi ci troviamo di fronte ad un bilancio che è in salute. È un bilancio in salute – la collega Laricchia non c’è – non perché lo dice l’assessore al bilancio, ma è stato certificato dalla Corte dei Conti, dai giudici contabili che verificano in maniera puntuale tutto il bilancio della Regione Puglia che è stato parificato con un giudizio positivo.
Quindi, se ragioniamo di merito e non dei numeri in Commissione piuttosto che di altri aspetti, il bilancio della Regione Puglia è in salute, e questo è un dato di fondo, un dato oggettivo, inconfutabile, perché così certificato dalla magistratura contabile.
Sul risultato di amministrazione, in assenza della vicenda relativa alle modalità di contabilizzazione delle anticipazioni di liquidità utilizzate negli anni 2013 e 2014, la Puglia avrebbe esposto un risultato di Amministrazione positivo con un avanzo di 30 milioni di euro; 30 milioni di euro che avremmo potuto utilizzare in sede di assestamento se non ci fosse stato un orientamento che si è consolidato nel nostro Paese circa l’impossibilità di utilizzare in sede di assestamento l’avanzo del rendiconto precedente e, quindi, dovendo noi utilizzare queste somme a scomputo delle anticipazioni che sono state fatte nel 2013 e 2014. Se questo orientamento non si fosse consolidato, noi, come negli anni passati, come nel 2015 e nel 2016, avremmo utilizzato questi 30 milioni di euro, questo risultato positivo, perché, ripeto, la Regione Puglia, al netto della vicenda relativa alle modalità di contabilizzazione, ha un bilancio che chiude con un segno positivo, avremmo utilizzato questi 30 milioni anche in sede di assestamento di bilancio.
Per andare alla sostanza dei fatti, perché poi io vorrei che sulle questioni principali che attengono al bilancio di un Governo regionale ci fosse una serie di contestazioni di merito, qual è il primo aspetto? Un bilancio, quando è in salute, ha come riflesso positivo quello di mantenere inalterato il carico fiscale. Quindi, nonostante anche nel 2017 ci siano stati dei tagli nei trasferimenti agli Enti territoriali, nel caso di specie alla Regione Puglia, anche nell’anno 2017 la Puglia non ha aumentato il carico fiscale a carico di cittadini e imprese e il livello di pressione fiscale posiziona la Puglia tra le regioni con minore pressione fiscale. Questo è un dato di fondo. Quindi, la Puglia è una regione con un bilancio in salute, è una regione che ha un carico fiscale tra i più bassi delle regioni.
Per quanto concerne il debito, anche nel 2017 è proseguita la riduzione dello stock di debito regionale, che al 31 dicembre 2017 ammonta a 1,5 miliardi di euro, con un’incidenza sul PIL regionale del 2,23 per cento. Un ulteriore elemento di virtuosità del bilancio regionale è dato dal limite di indebitamento, che è pari all’11,15 per cento, a fronte di una capacità di indebitamento che potrebbe arrivare fino al 20 per cento. Questo è un ulteriore dato che fa comprendere, a chi capisce di amministrazione, che ci troviamo di fronte ad un bilancio... Il consigliere Ventola, che è un amministratore, mi ha inteso alla perfezione, come gli altri colleghi consiglieri regionali.
La Puglia è una Regione che ha rispettato il pareggio di bilancio. Anche nel 2017 la Puglia ha conseguito gli obiettivi posti al pareggio di bilancio. In conseguenza dei tagli del legislatore nazionale, noi potremmo dover chiudere anche quest’anno non con un saldo zero, ma con un saldo pari a +171 milioni di euro, perché una parte dei tagli si abbattono, incidono sul pareggio di bilancio. Prima incidevano sul Patto di stabilità, oggi sul pareggio di bilancio. Quindi, noi siamo costretti a chiudere non con un saldo zero, ma con un saldo +171 milioni di euro, il che significa meno capacità di spesa, meno spazi finanziari.
La vigente disciplina di legge non ha ancora risolto il problema fondamentale che hanno le Regioni, che è la grave criticità relativa all’imputazione dell’avanzo di amministrazione, soprattutto per ciò che concerne la parte vincolata quale voce di entrata rilevante ai fini del saldo. Su questo, come si diceva nella relazione del Presidente, sono intervenute una serie di sentenze della Corte costituzionale, in maniera particolare la n. 247/2017 e la n. 101/2018, che hanno sancito il principio per cui l’avanzo di amministrazione correttamente determinato deve essere voce rilevante ai fini del saldo del pareggio di bilancio.
Questo è l’invito che io rivolgo alla collega Laricchia. Se dobbiamo parlare di cose concrete, e vedo che lei si approccia a questo, siccome è facile fare l’opposizione nel caso di specie, sono io che la sfido su questo, visto che lei vuole essere utile ai pugliesi. Dica ai suoi colleghi che sono al Governo nazionale che noi attendiamo i provvedimenti legislativi di attuazione del principio affermato dalla Corte Costituzionale, se lo può segnare, nelle sentenze n. 247 del 2017 e n. 101 del 2018 circa il principio per cui l’avanzo di amministrazione, se correttamente determinato, è valido ai fini del saldo del pareggio di bilancio. Sono sentenze che attendono di essere attuate. Una sentenza è stata emanata nel 2018. Siccome siamo ancora al 2018, c’è un Governo in carica… Infatti, io mi auguro che voi possiate essere utili ai pugliesi.
Vi garantisco che se ci dovesse essere questo provvedimento legislativo di attuazione mi auguro che vi sia chiaro che cosa significa poter applicare l’avanzo vincolato senza incidere sul pareggio di bilancio. Vi garantisco che è un aspetto positivo per le sorti dei cittadini pugliesi. Quindi, mi auguro che questo gioco di squadra possa sortire qualcosa di positivo.
Sulla sanità io vado ad alcuni aspetti tecnici, naturalmente. Oggi sull’indice di tempestività dei pagamenti al 31 dicembre 2017 – è un processo già avviato prima di questo Governo, c’era l’assessore Pentassuglia e l’assessore Di Gioia – siamo ad un risultato per il pagamento dei fornitori commerciali nella sanità che è di quattro giorni, la media ponderata. Questo significa che un operatore che ha un credito, che vanta un credito nei confronti del sistema sanitario regionale, viene pagato in un tempo massimo di quattro giorni oltre i sessanta giorni che sono previsti naturalmente dal legislatore. Quindi, nell’arco di 64 giorni ottiene il pagamento. Se parliamo con gli operatori che lavorano con il sistema sanitario regionale, credo che per loro questo sia un risultato positivo, essere nelle condizioni di essere pagati in un lasso di tempo breve e non dover attendere tempi biblici.
Per quanto concerne le spese del personale, ci troviamo di fronte a spese del personale, come è stato scritto nella relazione dell’assessore Nunziante, a una spesa di 150 milioni di euro, a fronte di un limite di spesa massimo pari a 156 milioni di euro. Quindi, la Puglia è una Regione che, anche rispetto alla spesa di personale, ha ancora un piccolo margine sulla spesa di personale. Inoltre, nella programmazione assunzionale prevista nel 2017 ci siamo trovati di fronte a una serie di nuove assunzioni: a novembre 2017 sono state assunte 91 unità di categoria D, l’1 marzo 2018 35 unità di categoria D e un dirigente il 2 luglio 2017. È, inoltre, proseguita l’attività di subentro della Regione nella gestione del personale delle Province per effetto della legge n. 56/2014 e conseguenti leggi regionali che abbiamo approvato negli anni passati.
Per quanto riguarda la giacenza di cassa, consigliere Marmo, sull’aspetto che lei rilevava, rilievo che è giusto da un punto di vista tecnico, ma nell’attuazione pratica noi abbiamo fatto un’altra scelta, che espongo e che credo possa essere condivisa anche da lei, avendo noi una liquidità di 1,6 miliardi di euro, quindi avendo una liquidità imponente, rilevante, per noi è irrilevante incrementare la giacenza di cassa. Per noi è più importante, invece, pagare coloro i quali lavorano con la Regione, anche perché quella norma giusta che lei citava, circa una sorta di premialità nei confronti delle Regioni che incrementano la giacenza di cassa, a fronte di altre Regioni che sforano il pareggio di bilancio, non è mai stata attuata perché nessuna Regione italiana ha sforato il pareggio di bilancio. Per noi, passare da una giacenza di cassa di 1,6 miliardi a una giacenza di cassa di 1,650 miliardi... Riteniamo sia più giusto che quei 50 milioni vengano utilizzati per pagare...
No. Vede, è un problema che noi non abbiamo. La giacenza di cassa è un problema che noi non abbiamo, perché quando hai 1,6 miliardi non serve. Poi quella norma non è stata mai attuata a fronte del fatto che nessuno...
La nostra strategia di fondo è stata questa. Vi espongo quello che è stato il nostro modus operandi.
Questo per ciò che concerne il rendiconto di bilancio.
Per quanto concerne, invece, l’assestamento di bilancio, la legge di assestamento, questa è una legge di assestamento indubbiamente ridotta, per due ordini di ragioni. La prima: noi l’11 giugno ultimo scorso, quindi poco più di un mese fa, abbiamo anticipato la variazione di bilancio. Abbiamo anticipato la variazione di bilancio perché abbiamo utilizzato circa 25 milioni di euro, destinando 20 milioni per gli assegni di cura, quindi una misura a sostegno delle famiglie che hanno, che assistono malati gravissimi, e 4 milioni di euro per i Consorzi di bonifica commissariati. Quindi, partiamo con un assestamento, oggi, che vede già 25 milioni utilizzati un mese e mezzo fa. A questo si deve aggiungere il fatto che non possiamo utilizzare i 30 di avanzo di amministrazione. Quindi, gli spazi di questo assestamento sono, sostanzialmente, abbastanza ridotti.
Nonostante questo, abbiamo utilizzato quelle risorse per mettere in sicurezza le spese di funzionamento della Regione e le agenzie regionali che erogano una serie di servizi e abbiamo posto in essere una serie di misure presenti nell’articolato e nel tabulato che hanno un’impronta politica chiara e netta, sulle quali non mi voglio, Presidente, dilungare adesso, perché dovendo fare una discussione articolo per articolo avremo modo di approfondire tutto l’articolato e la ratio che è alla base di queste misure.
Credo che su questo versante questo Governo regionale abbia continuato a puntare su quelli che erano i punti di forza della Puglia e abbia consolidato altri aspetti, altre dinamiche, rafforzato altri settori specifici. Io mi auguro che siccome quel giudizio, lo dico al mio amico consigliere Liviano, non è solo un giudizio tecnico, quello è un giudizio tecnico, ma che ha delle ripercussioni sulla vita delle persone. Gianni, se noi non approvassimo i bilanci della Regione faremmo saltare il trasporto pubblico nella nostra Regione. Noi faremmo saltare una serie di erogazioni che sono l’ossatura economica e sociale di questa terra. Quell’ossatura rappresenta il 95 per cento del bilancio regionale. Poi possiamo ragionare su una serie di aspetti che vanno anche al di là del bilancio autonomo, ma che riguardano l’utilizzo dei fondi comunitari o altri aspetti, ma essere forza di maggioranza significa innanzitutto avere la responsabilità di fare in modo che l’architrave complessivo di questo Ente, l’architrave complessivo delle erogazioni finanziarie che noi diamo a tantissimi pezzi di società pugliese, continuino a dare i propri frutti.
Poi su diversi aspetti si può fare sempre di più e meglio, ma credo che noi non possiamo non dare un segnale di certezze e di sicurezza a chi vive, a chi opera e a chi vede nella Regione Puglia, al netto dei colori politici, un Ente che è in grado di dare sbocchi per far fare un salto di qualità a questa regione.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Così come concordato nella riunione con i Capigruppo, sospendiamo la riunione, la quale sarà ripresa alle ore 16.
Grazie.
Invito i consiglieri a prendere posto.
Avete ricevuto il malloppo degli emendamenti? È stato distribuito? Stanno arrivando le copie.
Nel frattempo che si completi la distribuzione del cartaceo degli emendamenti Noi, in base all’ordine del giorno e anche alla procedura consequenziale del rendiconto, dovevamo votare prima il rendiconto, dove vengono definiti gli spazi finanziari su cui si costruisce l’assestamento di bilancio, e successivamente votare l’assestamento e la variazione di bilancio. Per ragioni di opportunità – non credo che si violi nessuna norma – noi procediamo agli emendamenti e al completamento dell’istruttoria dell’assestamento di bilancio. Poi, ovviamente, quando arriveremo alla fine, prima di votare… Come a piacere? Mi sono consultato anche con il Presidente della Commissione, il quale dice che sostanzialmente non cambia nulla. Quello che viene deciso è che, prima di votare l’assestamento di bilancio in maniera definitiva, è del tutto evidente che dobbiamo votare prima il rendiconto, perché qualora il rendiconto non avesse la maggioranza qualificata è evidente che non si può votare l’assestamento di bilancio. Quindi, solo per ragioni di opportunità procediamo in questo modo. Alla fine ritroveremo la logica conseguenza tecnico-giuridica.
Detto questo, cominciamo con il primo articolo. Articolo 1. Ci siamo tutti? Prima di mettere in votazione passiamo al rendiconto, che è l’elemento madre dal punto di vista finanziario. Senza di quello l’assestamento non ha validità. Adesso chiedo ai consiglieri soprattutto di maggioranza di stare tranquilli e seduti perché dobbiamo votare. Peraltro, quando arriveremo agli emendamenti, c’è anche una fase un po’ complessa. Sugli emendamenti occorrerà, dialogando con il Governo, si dovrà vedere il da farsi.
Articolo 1.
Stiamo parlando di assestamento e variazione al bilancio. Articolo 1. Procediamo. Che succede?
Forse non mi sono spiegato io. Il rendiconto è chiaro che è il provvedimento propedeutico dove vengono definiti gli spazi finanziari per l’assestamento. Però, siccome votando gli emendamenti non diamo valenza giuridica, alla fine, prima di votare l’assestamento di bilancio, così come lo stiamo concordando, voteremo il rendiconto e troveremo alla fine la conseguenza tecnico-giuridica. È chiaro o no?
Votiamo tutti i testi alla fine, prima uno e poi l’altro.
Ci sono richieste di intervento? Prego, collega De Leonardis.
Speaker : DE LEONARDIS.
Presidente, nell’articolo 1 della legge di assestamento e anche nell’articolo 2 si fa riferimento alla legge regionale da approvare. Quindi, noi se non approviamo il rendiconto... Nell’articolo 1 c’è scritto, a metà articolo, che sono rideterminati i saldi in conformità ai corrispondenti dati definitivi risultanti dal rendiconto generale per l’esercizio finanziario 2017 approvato con legge regionale. Quale legge regionale? Questo lo dice sia nell’articolo 1 che nell’articolo 2.
Quindi, tecnicamente, non è possibile procedere, pur con tutta la buona volontà, e stravolgere la prassi che c’è in quest’Aula da tanti anni. È chiaro che noi qui dobbiamo mettere dei numeri che se non approviamo il rendiconto non possiamo mettere.
Speaker : PRESIDENTE.
Non mi sono spiegato io. Hai perfettamente ragione sulla logica procedurale. L’ho detto prima. Nel rendiconto sono definiti gli spazi finanziari che reggono l’assestamento alla variazione di bilancio. Per ragioni di opportunità, il fatto che si voti l’articolo 1, se non c’è il voto finale, l’emendamento non ha un’efficacia immediata. L’efficacia a tutto l’articolato viene dal voto finale. Quando arriveremo al voto finale, prima del voto finale dell’assestamento prenderemo il rendiconto. È chiaro che se il rendiconto venisse bocciato, non si voterebbe nemmeno l’assestamento, perché non ci sarebbero più i presupposti tecnico-finanziari per votarlo. Non so se riesco a spiegarmi. È solo una ragione di opportunità, a meno che non siamo 26. Siamo 26?
Spero di essermi spiegato. La colpa è mia, ovviamente.
Procediamo con l’assestamento.
Votiamo l’articolo 1. Ci siamo tutti, consiglieri?
Presenti 45, votanti 44, favorevoli 25, contrari 19, astenuti 1.
È approvato.
Andiamo all’articolo 2. Votiamo.
Presenti 44, votanti 43, favorevoli 24, contrari 19, astenuti 1.
È approvato.
Articolo 3.
Presenti 42, votanti 42, favorevoli 25, contrari 17.
È approvato.
Articolo 4. Votiamo.
Presenti 44, votanti 43, favorevoli 24, contrari 19, astenuti 1.
È approvato.
Articolo 5.
Presenti 44, votanti 43, favorevoli 25, contrari 18, astenuto 1.
È approvato.
Articolo 6. Votiamo.
Presenti 46, votanti 45, favorevoli 25, contrari 20, astenuto 1.
È approvato.
Articolo 7. Votiamo.
Presenti 46, votanti 44, favorevoli 25, contrari 19, astenuti 2.
È approvato.
Chiede di parlare? Prego.
Speaker : DI BARI.
Sull’articolo 8 posso intervenire?
Speaker : PRESIDENTE.
Articolo 8, “Trasporto pubblico locale”.
Speaker : DI BARI.
Sì.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego.
Speaker : DI BARI.
Grazie, Presidente.
Su questo articolo avrei alcune domande da porre all’assessore. Innanzitutto volevo capire come mai siamo arrivati alle proroghe per quanto riguarda il trasporto pubblico locale, visto che comunque le scadenze erano già note agli Enti. Poi, visto che le procedure di affidamento delle gare sono state affidate alle Province e alla Città metropolitana, se la Regione si è preoccupata comunque di diffidare le stesse Province e la stessa Città metropolitana a darsi da fare per poter affrontare il piano di bacino, oppure, cullandosi del fatto che stiamo parlando di pubblico servizio, che quindi deve essere sempre garantito e non può essere in alcun modo interrotto, usare questa scusa per andare di proroga in proroga.
Con determina dirigenziale del 2017 la Regione Puglia ha stanziato le risorse per consentire alle Province e alla Città metropolitana di redigere i piani di bacino del trasporto pubblico locale. Delle due l’una: o la Regione ha dato in ritardo le risorse necessarie per poter procedere a redigere tali piani, oppure ancora una volta sono state le Province e la Città metropolitana a perdere tempo nell’avviare le procedure di gara. Avendo, però, previsto proprio nella proroga ulteriori due anni di proroga, tutto lascia pensare che in realtà chi è stato in ritardo è proprio la Regione, quindi sono i soldi e le risorse che sono arrivate in ritardo alle Province. In ogni caso, come sempre, a pagarne le conseguenze sono i cittadini, Perché? Con una gara evidentemente avremmo avuto un miglioramento del servizio del trasporto pubblico locale. Così, invece, ci dobbiamo accontentare di quello che avevamo, perché non ci saranno miglioramenti, perché si è andati direttamente alla proroga. Quindi, non abbiamo miglioramenti. E meno male che non avete previsto una proroga di dieci anni (31.12.2027), come è avvenuto già con un altro gestore di nostra conoscenza.
Lo so benissimo che in questo caso non è possibile farlo, perché comunque il Regolamento CE prevede soltanto una proroga di due anni o, comunque, l’aggiudicazione diretta, quindi ci siamo salvati, però in ogni caso vorrei capire perché si è andati in proroga.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Assessore Giannini, prego.
Speaker : GIANNINI, assessore ai trasporti e ai lavori pubblici.
Grazie, Presidente.
Io vorrei subito tranquillizzare la consigliera Di Bari. Non si è adagiato nessuno, solo che, naturalmente, siccome stiamo parlando di un servizio pubblico strategico, le procedure non sono così semplici come lei pensa.
Noi avevamo programmato tutto per arrivare alla gara alla scadenza prevista. Abbiamo erogato anche un contributo tempestivamente alle Province e alla Città Metropolitana di, credo, 39.000-40.000 euro per la redazione dei Piani di bacino. Come lei sa – se non lo sa, glielo dico io adesso – chi deve procedere alla programmazione dei servizi sul territorio sono le Autorità di bacino che coincidono con le Province. Bene. Le Province hanno inviato i Piani di bacino con tempi abbondantemente oltre la scadenza fissata dalla Regione. Quindi, la Regione adesso dovrà esaminare i Piani di bacino inviati dalle Province, verificare la rispondenza di quei Piani ai princìpi stabiliti dalla legge nazionale e stabilire i servizi minimi, perché la legge attribuisce questo potere alle Regioni, visti i Piani di bacino inviati dalle Province.
Come vede, non c’è nessuna responsabilità da parte della Regione, che non aveva nessun interesse a prorogare i contratti di servizio, ma aveva un interesse esattamente opposto, cioè quello di procedere immediatamente alla gara. Agiremo in tempi rapidi. La proroga è prevista per un massimo di due anni. Non significa che saranno utilizzati tutti e due gli anni, ma è molto probabile che si arrivi alla gara anche prima della scadenza dei due anni. La gara sarà celebrata sulla base di criteri che sono in parte fissati dalla legge in parte saranno contenuti nel bando e quindi migliorativi rispetto al servizio attuale, anche perché la legge impone ai Piani di bacino di efficientare e razionalizzare i servizi. Verificheremo se lo hanno fatto. Però, la pregherei di smetterla con questa storia che pagano i cittadini le inadempienze inesistenti della Regione, perché nel caso di specie lei sa, se non lo sa glielo dico ancora una volta io, che la Regione per migliorare la qualità del servizio, a prescindere dalla gara e dalla proroga, ha investito 55 milioni per l’acquisto di autobus nuovi che fra poco circoleranno per le strade delle province pugliesi e sta bandendo un avviso di 68 milioni per l’acquisto di autobus urbani, che miglioreranno il servizio nelle città dotate del servizio di trasporto pubblico locale. Quindi, la pregherei di abbandonare quella teoria del sospetto che l’ha animata per tutto il periodo fino ad oggi e di ispirarsi magari di più ad un criterio di collaborazione, ad un atteggiamento collaborativo, perché da questa parte le posso assicurare che c’è chi non vede l’ora di realizzare l’interesse della comunità e di migliorare la qualità del servizio e della vita dei cittadini.
Speaker : PRESIDENTE.
Collega Di Bari, prego.
Speaker : DI BARI.
Grazie, Presidente. Non posso essere che contenta se si utilizzeranno non tutti i due anni, ma anche meno e se verrà migliorato effettivamente il servizio ai cittadini. È questa l’unica cosa che mi anima, assessore, nessun sospetto, anche perché quello che lei ha raccontato era quello che avevo raccontato io prima del suo intervento, nel senso che c’erano state delle risorse, nel senso che c’erano stati dei ritardi. L’ha detto lei stesso che sono la Città Metropolitana e le Province ad aver redatto in ritardo i Piani. Non ho detto nulla di non rispondente al vero. Comunque, la ringrazio.
Speaker : PRESIDENTE.
Bene. Dopo questo chiarimento, votiamo l’articolo 8. Votiamo.
Presenti 43, votanti 39, favorevoli 29, contrari 10, astenuti 4.
È approvato.
Articolo 9.
C’è il primo emendamento. Prego, collega Franzoso.
Speaker : FRANZOSO.
La mia, Presidente, è una richiesta di chiarimenti all’assessore. L’articolo 9 prevede una modifica alla legge n. 7 del 10 marzo 2014, legge che all’articolo 8 istituisce il Comitato regionale permanente di protezione civile. Ebbene, al comma 5, lettera d), è espressamente indicato che il Comitato impartisce direttive nelle forme di pareri preventivi e vincolanti per quanto riguarda l’organizzazione strutturale degli uffici e il coordinamento dei servizi e dei mezzi necessari per l’espletamento delle attività di protezione civile. Siccome il parere è vincolante, vorrei chiedere all’assessore se è stato richiesto il parere al Comitato regionale e se il parere ha dato esito positivo.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, assessore Nunziante.
Speaker : NUNZIANTE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore alla protezione civile, al personale e allo sviluppo economico.
Collega, nella strategia generale avevamo pensato di fare a Foggia il polo della Protezione civile. Questo ci consentiva, anche con gli accordi che abbiamo preso con il Ministero dell’interno, di avere il lato Adriatico coperto. Se lei vede, il lato finisce verso le Marche, quindi abbiamo tutto il lato sud scoperto. Con l’inserimento della Protezione civile in quel di Foggia riteniamo di fare un lavoro di cesello, perché Foggia è stata una delle province più martoriate per quanto riguarda i noti incendi, tenendo conto che questo fatto ci consente anche di avere la copertura totale, perché al Gino Lisa saranno trasferiti anche i Canadair di proprietà della Protezione civile. Quindi, il Ministero dell’interno è favorevole, quindi si crea il polo della sicurezza che riguarda la protezione civile.
Speaker : FRANZOSO.
E il parere del Comitato?
Speaker : NUNZIANTE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore alla protezione civile, al personale e allo sviluppo economico.
Il parere del Comitato è favorevole. Sì, sì. L’abbiamo chiesto informalmente. C’è quando ero assessore ai trasporti e sono intervenuti i capi del Ministero dell’interno, dei Vigili del fuoco, che si sono dichiarati abbondantemente favorevoli.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, collega Mennea.
Speaker : MENNEA.
Grazie, Presidente.
Io devo intervenire doverosamente perché la collega Franzoso ha fatto riferimento ad una funzione che viene espletata dal Comitato regionale di Protezione civile che io presiedo. Per cui, non posso esimermi dall’intervenire.
L’articolo 8 della legge n. 714/2014, che ha citato la collega Franzoso, prevede un parere preventivo e vincolante sulla riorganizzazione della Protezione civile. Il mio Comitato non si è riunito per discutere di questa iniziativa. Chiaramente, non poteva non essere favorevole all’iniziativa del Governo, laddove si prevede, con quell’iniziativa, di rafforzare il sistema di Protezione civile regionale in una parte della regione strategica, perché confina con altre due regioni limitrofe, quindi può essere di gran lunga utile alla funzione di Protezione civile regionale.
Per cui, proprio per evitare che questo atto possa essere inficiato dalla mancanza di un passaggio previsto dalla legge regionale di Protezione civile attraverso il parere vincolante del Comitato, proporrei di presentare un subemendamento che renda efficace l’articolo 9 del disegno di legge di cui stiamo discutendo non appena il Comitato regionale permanente di Protezione civile si esprimerà sulla proposta del Governo, questo proprio per cautela e per evitare che gli atti derivanti da questa iniziativa del Governo regionale possano essere inficiati.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, collega Marmo.
Speaker : MARMO.
Presidente, grazie.
Sulla questione ero già intervenuto questa mattina. Non so se qualcuno della maggioranza o del Governo mi ha ascoltato. Solo dalle parole ascoltate durante l’interruzione e dal Vicepresidente Nunziante abbiamo compreso qual è la situazione strategica di Foggia non rispetto alla Puglia, quindi come baricentricità rispetto alla Puglia, ma rispetto ad un’area ancora più vasta che riguarda l’Italia meridionale e la costa adriatica. Quindi, ora e in questo momento è più chiara qual è la finalità dell’articolo 9 ed è risultata non peregrina l’osservazione della collega Franzoso rispetto ad una legge che, peraltro – lei lo sa bene, come lo sa Mennea –, è nata nel 2014, quindi a firma dell’allora Governo regionale. Quindi, anziché ritirare l’emendamento della collega Franzoso, se può servire per appoggiare il subemendamento del collega Mennea lo manteniamo, ma solo per questa finalità e naturalmente votiamo a favore di questo articolo per la strategia complessiva che solo ora ci è stata illustrata. Quindi, nessuna volontà di Forza Italia di cassare o di penalizzare alcun territorio, così come riteniamo che, allo stesso modo, non verrà danneggiato o penalizzato il restante territorio della nostra Regione che aveva come fulcro Bari, essendo Bari il baricentro di tutta la Regione. Quindi, le due cose così chiarite si mantengono e quindi il nostro voto è favorevole sia al subemendamento che sta preparando il collega Mennea che all’articolo 9.
Speaker : PRESIDENTE.
Aspetti, Vicepresidente. C’è De Leonardis che ha chiesto di parlare.
Prego.
Speaker : DE LEONARDIS.
Presidente, io non ho capito. Mi è chiaro l’emendamento della collega Franzoso, non mi è chiaro il subemendamento del collega Mennea. Lui intende fare un subemendamento che dice che la legge è vincolata all’approvazione di un parere di un comitato. La legge regionale diventa secondaria rispetto a un comitato? Ne facciamo un’altra e superiamo quella legge. Quindi, ritengo che sia ultroneo aspettare, perché noi lo mettiamo nella legge e il comitato si adegua alla legge. È molto semplice. Non è che può fare cose diverse rispetto a questo.
Speaker : PRESIDENTE.
Zullo.
Speaker : ZULLO.
Io sono in linea con quello che ha detto De Leonardis. Noi stiamo legiferando ed è evidente che una volontà di questo Consiglio supera un parere previsto da una legge precedente. È evidente. Poi, è inutile arzigogolare. C’è una volontà complessiva. Vi hanno anche detto che sono favorevoli. C’è una volontà complessiva che va in questo senso. Che cosa stiamo a cincischiare?
Speaker : PRESIDENTE.
Marmo.
Speaker : MARMO.
Dichiarandomi anche io d’accordo con i colleghi, perché ripensandoci su la legge esiste e dice che deve avere un parere. Quindi, che noi lo riscriviamo che debba avere un parere la legge che oggi viene approvata naturaliter il Presidente del Comitato dovrà portarla per il parere. Ma credo che a questo punto sia un parere pro forma per il semplice motivo che l’Assemblea legislativa ha deciso questo.
Credo che sia importante quello che è successo, perché ogni volta bisogna tener conto della nostra stessa legislazione esistente. Quindi, nessuno voleva danneggiare nessuno. Quindi, probabilmente è inutile il subemendamento del collega Mennea e noi ritiriamo l’emendamento principale.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, assessore.
Speaker : PIEMONTESE, assessore al bilancio.
Grazie, signor Presidente… Sì, l’hanno ritirato. Forza Italia ha ritirato l’emendamento… Ma non c’è dubbio. Anche questa discussione è stata utile per meglio approfondire la questione.
Il rilievo che faceva il consigliere Mennea è sicuramente calzante, però credo che, nel momento in cui, mi auguro all’unanimità, questa Assemblea legislativa va a ratificare… È stato utile perché ha approfondito una questione. Grazie, Presidente Marmo.
Quindi, da questo punto di vista credo che poi il Comitato potrà, a seguito dell’approvazione della legge, meglio approfondire tutte le dinamiche e prendere atto, giustamente, di ciò che la legge regionale va a statuire.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, collega Mennea.
Speaker : MENNEA.
La mia volontà non era quella di impedire l’approvazione di questo articolo, era solo per rispettare le procedure, perché anche il parere del Comitato è previsto da una legge, quindi non vorrei che si violasse una legge approvandone una, appunto, in conflitto. Inoltre, il parere del Comitato non è un parere che viene dato da un consigliere regionale, che in questo caso sarei io, ma è un parere che viene espresso da un comitato formato da cinquantadue rappresentanti, che per le loro competenze esprimono una valutazione su una proposta del Governo.
Il mio subemendamento tendeva essenzialmente a ratificare ex post questa iniziativa e, quindi, a rendere valido l’articolo di legge che stiamo approvando.
Speaker : GATTA.
Soltanto per fornire un contributo propositivo. La proposta del collega Mennea non è peregrina, perché se la legge prevede un parere vincolante...
Obbligatorio e vincolante. È obbligatorio? Se fosse vincolante... È vincolante? Mettetevi d’accordo.
Il collega Mennea ritiene che sia vincolante. Adesso lo andiamo a vedere. Però se fosse vincolante, il testo verrebbe sottoposto ad una sorta di condizione sospensiva, cioè noi lo approviamo però l’efficacia viene in essere nel momento in cui il parere viene espresso. Attenzione, perché tecnicamente è così.
Dobbiamo valutare soltanto se il parere sia vincolante o no. Se il parere è vincolante, noi oggi approviamo un articolo che, però, non produce immediatamente degli effetti giuridici, che produrrà all’esito della emanazione del parere favorevole, qualora sia previsto come vincolante.
Quindi, Presidente, dobbiamo accertarci di questo. Diversamente, approviamo una norma però non efficace ex nunc.
È una legge che non produce gli effetti adesso, se fosse previsto come obbligatorio e vincolante.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego.
Speaker : ZULLO.
Scusate, noi perché siamo qui con un articolo di legge? Siamo qui perché la volontà è questa, sennò non saremmo qui. Avrebbero fatto un procedimento amministrativo. O no?
Che cosa stiamo facendo? Votiamo.
Speaker : PRESIDENTE.
Possiamo votare dando una priorità gerarchica all’approvazione della legge. Se ci sono altri adempimenti, si faranno successivamente. Va bene? Credo che non ci sia bisogno di un subemendamento.
Procediamo al voto. L’emendamento è ritirato. Stiamo prendendo atto che l’emendamento è ritirato. Votiamo l’articolo.
Presenti 45, votanti 44, favorevoli 43, astenuti.
È approvato.
Ha ragione, collega Gatta. Qualora fosse vincolante, è chiaro che non è l’emendamento che lo determina. Sarà così, nell’applicazione della legge si chiederà il parere. Non credo che modifichi molto la sostanza.
L’articolo 9 lo abbiamo approvato. Andiamo all’articolo 10. C’è una modifica tecnica alla rubrica dell’articolo. L’articolo 10 della pagina 1 sostituisce l’articolo 10.
Votiamo. Collega Galante, prego.
Speaker : GALANTE.
Grazie, Presidente. Noi vorremmo sapere la ratio effettivamente di questo articolo, di questa interpretazione autentica. Sinceramente noi ci stiamo occupando in tutto il territorio regionale, sono quasi due anni, l’assessore Piemontese poi ci ha seguiti, per accelerare l’approvazione del Piano Coste. Questo emendamento sta – ci sembra – un po’ dando la possibilità di allungare ancora i tempi di questa approvazione, cioè va nel senso opposto di quello che stiamo tentando di fare, cioè far capire ai Comuni che devono dotarsi di questo strumento fondamentale per la pianificazione del territorio, per conoscere realmente il nostro territorio e quello da destinare poi a un eventuale sviluppo economico, sociale e culturale di tutta la Regione.
Sinceramente, facendo così, credo che sia un po’ una contraddizione rispetto alle azioni che sta mettendo in campo la Regione e l’Assessore. Perciò, ripeto, vorremmo capire la ratio di questo articolo. Secondo me, secondo noi, valutandola così, credo che sia meglio evitare di mettere questo articolo, anche perché, invece di creare un chiarimento, potrebbe creare un’ulteriore confusione. Noi abbiamo già gli strumenti, abbiamo una legge fondamentale che doveva già aver prodotto i suoi effetti, abbiamo poi delle leggi che, a prescindere da quello che dice l’articolo, che nelle more del Piano Coste i Comuni possono adeguarsi, secondo loro, secondo discrezione del Comune, con queste fasce di rispetto, il PPTR, l’Autorità di bacino, gli studi geomorfologici devono comunque essere rispettati, non è che possono andare in deroga in base a quello che può scegliere un Comune. Perciò, credo che questo articolo potrebbe complicare ancora di più questo percorso di accelerazione per dotarci di questi piani fondamentali per lo sviluppo del territorio.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego.
Speaker : BORRACCINO.
Grazie, Presidente.
Non soltanto i dubbi che avevano caratterizzato l’aver letto e poi approfondito, addirittura prima dei lavori della I Commissione, l’articolo 10 dell’assestamento di bilancio, ma adesso entra in campo un nuovo elemento di grande dubbio personale che voglio far presente all’intera Aula, ai colleghi, perché nel disegno di legge che l’assessore Piemontese ci aveva consegnato all’articolo 10 c’era un cappelletto rispetto alla modifica di un articolo della legge regionale votata da questo Consiglio regionale alla fine della seconda consiliatura Vendola, nel 2015, il Piano delle coste, e il testo di legge che tutti quanti i colleghi consiglieri hanno recita testualmente: “alla legge regionale 24 settembre 2012, n. 25 – quindi parliamo del Regolamento dell’uso delle energie da fonti rinnovabili – dopo l’articolo 3…
Speaker : PRESIDENTE.
Quel titolo è cambiato. Per questo c’è la legge.
Speaker : BORRACCINO.
…”dopo l’articolo 3 è aggiunto il seguente…”
Speaker : PRESIDENTE.
Collega Borraccino, il testo dell’emendamento cancella quella dizione.
Speaker : BORRACCINO.
Ho capito.
Speaker : PRESIDENTE.
Per questo è stato cambiato.
Speaker : BORRACCINO.
Sì, benissimo.
Prima di entrare sul contenuto rispetto ai dubbi che esprimeva anche il collega Galante, e io voglio esprimere qualchedun altro, c’è un problema: mentre l’articolo 10 del disegno di legge, che poi, Presidente Loizzo, ho capito, c’era un errore e lo stesso assessore Piemontese al bilancio ha modificato, però noi comprendevamo il perché dell’interpretazione autentica dell’articolo 14 della legge n. 17 del 2005 e si capiva che era collegato all’uso delle energie rinnovabili, noi invece adesso stiamo approvando un’interpretazione autentica, cioè fondata sul nulla, poggiata sul nulla. Noi diamo un’interpretazione autentica di una legge sul Piano delle coste. Io non comprendo questo. Noi diamo un’interpretazione autentica, assessore, perché? Per quale motivo diamo un’interpretazione autentica sul Piano delle coste? Tra le altre cose, è un’interpretazione autentica abbastanza importante, perché entra su quella legge del 2015, all’articolo 14, che è una norma transitoria, ma abbastanza importante perché parla delle norme di salvaguardia e direttive per la pianificazione costiera. Anche se interessa poco al mercato che si è creato intorno ai banchi dell’Assessorato, lo dico per chi è interessato, il comma 1 dice che è vietato il rilascio di concessioni demaniali nelle seguenti aree e relative fasce di rispetto. Noi citiamo la lettera f), che parla delle aree e dei cordoni dunali e di macchia mediterranea.
Noi, praticamente, stiamo dicendo che per le concessioni che il Piano delle coste, la legge n. 17/2015, che recita “Disciplina della tutela e dell’uso delle coste”, e che, di fatto, nelle norme transitorie, all’articolo 14, dice che è vietato il rilascio di concessioni demaniali nelle seguenti aree e relative fasce di rispetto, quindi, alla lettera f), le aree dei cordoni dunali e di macchia mediterranea, noi stiamo stralciando questa cosa e stiamo dando l’autonomia ai Comuni di gestirsi questa fascia di rispetto quanto è. Per me questo è un obbrobrio che noi stiamo oggi legiferando in quest’Aula. Stiamo consegnando nelle mani delle Amministrazioni comunali la possibilità di stralciare questa legge regionale che era a tutela di alcune operazioni in posti sensibili della nostra regione.
La cosa strana, ripeto, è che noi nel disegno di legge legavamo questa modifica alle energie rinnovabili e misteriosamente, nella modifica che si fa, lo stesso assessore Piemontese stralcia questo richiamo e fa l’interpretazione autentica di una legge. Per me è una cosa abbastanza strana, molto, molto strana, e chiedo all’assessore Piemontese, o a chi per lui, di rispondere a questi dubbi che noi abbiamo sollevato.
Speaker : PRESIDENTE.
Collega Di Bari. Ci sono altri interventi. È bene che chiarisce a tutti.
Speaker : DI BARI.
Se ha la possibilità, sì.
Speaker : PRESIDENTE.
Vediamo se il chiarimento è sufficiente.
Speaker : PIEMONTESE, assessore al bilancio.
Ci proviamo, poi l’Aula è sovrana. Gli uffici dell’assessorato e gli uffici dell’assessorato al paesaggio ci hanno fatto rilevare, sulla base di una molteplicità di istanze, che sostanzialmente la questione di fondo è la seguente. Siccome non è stabilita nella legge la fascia, l’ampiezza della fascia di rispetto delle dune, perché come… Non è.
Ascolta. Stiamo interloquendo. L’abbiamo vista approfonditamente. Chi l’ha scritta conosce la conosce la materia. Come è noto, quando si dà una concessione demaniale marittima c’è la necessità di avere una fascia di rispetto tra la duna, la spiaggia e la parte in cui inizia la concessione demaniale marittima. Ora, la determinazione dell’ampiezza della fascia di rispetto è demandata ai singoli Comuni perché non può essere stabilita una fascia che è uguale per tutti in tutta la Regione perché, come è noto, le dune si spostano anche sulla base dei venti, della tipologia dei venti, di tutta una serie di questioni naturali, ragion per cui la ratio della legge della precedente legislatura è quella di affidare ai Comuni, che sono gli enti più vicini alle singole situazioni e in maniera particolare ai Piani comunali delle coste, la determinazione del cordone dunale, del cosiddetto cordone dunale.
Considerato che non tutti i Comuni hanno approvato il Piano comunale delle coste, con questa interpretazione autentica, che secondo alcuni, a mio avviso, poteva anche essere superata perché vi erano delle circolari esplicative da parte del dirigente della Sezione Demanio e Patrimonio che affermavano già questo, è data facoltà ai Comuni in via transitoria e fino all’approvazione del Piano comunale delle coste, nell’ambito del rilascio delle concessioni demaniali, di determinare l’ampiezza della fascia di rispetto. Questa è la finalità di questa norma prevista dal legislatore. Laddove non c’è ancora l’approvazione del Piano comunale delle coste, sono i Comuni in via transitoria a determinare il cordone dunale, l’ampiezza della fascia di rispetto.
Tutto ciò, collega, non è in contrapposizione a ciò che noi stiamo facendo per fare in modo che i Comuni si adeguino o, meglio, che i Comuni vadano ad approvare il Piano comunale delle coste, perché, come è noto, noi abbiamo già previsto un primo ciclo di commissariamenti, rispettando un criterio che va dal numero di abitanti alla lunghezza della costa, e continueremo a commissariare altri Comuni per fare in modo che tutti approvino questo strumento di programmazione. Il punto è, però, che nelle more di tutto questo è sorta una molteplicità di questioni, quindi è stato richiesto alla Regione di fare una norma di interpretazione autentica, perché la circolare esplicativa, che già prevedeva tutto questo e che, a mio avviso, era già sufficiente… perché la circolare del dirigente diceva che, nelle more dell’approvazione, sono i Comuni a determinare. Su questo, alcuni Comuni, la Capitaneria, non vi era una univocità di vedute sul punto, e questa norma chiarisce questo aspetto. Nulla di eccezionale.
Speaker : PRESIDENTE.
Per me è chiarissima la cosa. Non c’è nulla di travolgente. Prego, collega Franzoso. Poi c’è il collega Casili.
Speaker : FRANZOSO.
Assessore, a me dispiace, noi avevamo presentato, e lei lo ricorderà, anche perché io sono venuta varie volte con alcuni sindaci dei Comuni costieri a richiederle queste modifiche, perché i Comuni avevano l’impossibilità di individuare le fasce di rispetto data la poca chiarezza riguardo alla cartografia di riferimento.
Noi avevamo presentato questo emendamento nell’ultima legge finanziaria. Ci è stato bocciato dal Governo regionale. C’era un referto tecnico negativo bocciato dall’assessore, perché ci disse che questo emendamento avrebbe rappresentato un problema per tutti quei Comuni che nel frattempo si erano dotati del Piano comunale delle coste. Nel frattempo, voi ne avete commissariati 23, facendo credere che questi 23 Comuni non fossero in grado di adempiere al loro dovere. La verità è che, così come più volte siamo venuti a denunciare, c’era poca chiarezza. Dopo 23 commissariamenti, vi siete resi conto che, effettivamente, questa poca chiarezza c’era. Voi e gli uffici, perché anche negli uffici, passando dal demanio all’urbanistica, ho fatto varie volte la navetta, vi siete resi conto che non c’era chiarezza e avete effettuato la modifica.
Quindi, il nostro voto sarà favorevole.
Speaker : CASILI.
Grazie, Presidente.
Per la verità sarebbe anche importante ascoltare un commento da parte dell’assessore Pisicchio, per quanto queste aree demaniali siano appannaggio della delega dell’assessore Piemontese. Però dobbiamo dirci le cose come stanno. Nella pianificazione regionale è avvenuto un cortocircuito che da tempo noi denunciamo. Questo cortocircuito ha portato pochissimi Comuni ad approvare i Piani comunali delle coste.
Soprattutto, vorremmo anche capire qual è stata la ratio che ha portato alcuni Comuni (per la verità molto piccoli) a essere commissariati, Comuni che hanno già difficoltà, essendo piccoli, ad avere un ufficio tecnico tale da garantire di velocizzare rispetto ai Comuni più grandi la possibilità di essere avanti nell’iter di approvazione dei Piani comunali delle coste.
Questo emendamento per noi dovrebbe essere ritirato, perché crea seri problemi. Non c’è la necessità. Qui, diciamolo francamente, è avvenuto il fallimento della mancata approvazione dei Piani comunali delle coste e, soprattutto, della Regione che poco ha fatto, e anche, per la verità, in ritardo, per mettere in moto i Comuni affinché potessero approvare i propri Piani delle coste.
Permettetemi una riflessione da parte dei dirigenti. Credo che qui le responsabilità siano da dividersi fra le strutture regionali e la parte politica. Questo emendamento crea ulteriori problemi.
Sulle fasce di rispetto, vorrei ricordare all’assessore Piemontese, che dice giustamente che in parte non sono conosciute, che noi abbiamo uno strumento sovraordinato, che è il nostro Piano paesaggistico regionale, che, seppure in una scala da 1 a 5.000, definisce chiaramente quelli che poi, a catena, sono tutti i vari strumenti di pianificazione, iniziando appunto dai Piani urbanistici fino ad arrivare al Piano comunale delle coste. La verità è che si vuole coprire di nuovo con un’ulteriore foglia di fico tutto il fallimento che c’è intorno alla gestione del Piano comunale delle coste, anche perché poi mi dovrebbe spiegare la struttura e anche la struttura regionale come mai alcuni Comuni amici non sono stati commissariati, e mi riferisco ad alcuni Comuni amici del Presidente Michele Emiliano, mentre altri Comuni, che evidentemente non sono amici, sono stati poi commissariati.
Questa è una cosa che non ho compreso, perché alcuni Comuni, e mi riferisco alla provincia di Lecce, sono stati commissariati pur essendo anche avanti con l’iter, tant’è vero che stavano per arrivare in Consiglio comunale per l’approvazione del Piano comunale delle coste, eppure gli è arrivato un commissariamento.
Io credo che queste tutte queste situazioni che voi mettete in campo servono ancor di più a creare ulteriore confusione oppure a coprire, perché poi a questo servono – questo emendamento è un emendamento fondamentalmente ultroneo – e servono per dire “abbiamo fatto qualcosa per cercare di sistemare tutto il fallimento che c’è stato intorno al Piani sia regionali delle coste e poi evidentemente comunali”.
Chiedo agli assessori, l’assessore in questo caso che ne ha facoltà, e cioè l’assessore Piemontese e poi dall’altro canto all’assessore Pisicchio, di ritirare questo emendamento che non aiuterà i lavori per l’approvazione dei Piani delle coste e soprattutto li invito ad essere più equi con le decisioni rispetto a tutti i Comuni rivieraschi che fino ad oggi non sono stati, chi per un verso chi per l’altro, molto virtuosi nella approvazione finale nei rispettivi Consigli comunali dei loro Piani comunali delle coste. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Credo che possiamo votare.
L’assessore Pisicchio ha chiesto di parlare.
Speaker : PISICCHIO, assessore all’urbanistica e all’assetto del territorio.
Brevissimamente. Collega Casili, volevo soltanto assicurarle che, ovviamente, il Piano delle coste non può essere in antitesi con il Piano paesaggistico. Quindi, chiariamo subito che non ci sono elementi che vanno in contrasto in tal senso. Si tratta soltanto di una maggiore chiarificazione attraverso questa norma, che permette probabilmente di evitare degli equivoci di interpretazione.
Era soltanto questa la formula trovata, non c’è nessun tipo di situazioni particolarmente gravose, quindi mi sento sereno e tranquillo di poter affermare che la questione sollevata non è di nocumento, pertanto ritengo che si possa tranquillamente approvare.
Speaker : PRESIDENTE.
Votiamo… Collega Borraccino, non t’avevo visto, ma avevo già chiamato la votazione. Vuoi parlare? Non si potrebbe, però, onde evitare ulteriori tensioni, stavamo già in fase di voto, prego.
Speaker : BORRACCINO.
Prima che lei chiamasse il voto io avevo…
Speaker : PRESIDENTE.
Va bene, non t’avevo visto. Va bene, colpa mia.
Speaker : BORRACCINO.
Grazie per avermi concesso la facoltà di poter parlare.
I chiarimenti forniti dall’assessore Piemontese e dall’assessore Pisicchio non mi convincono per due ordini di ragioni. Il primo perché continuo a ritenere che non ci può essere stata una manina che, non sapendo che cosa doveva fare, nel disegno di legge collegava questa modifica, questa interpretazione autentica alle energie rinnovabili. C’è qualcosa che nel disegno di legge, assessore, è stato citato e, invece, noi oggi stiamo di fatto, con il suo stesso emendamento, smentendo.
La cosa che ancora una volta, invece, mi preoccupa sempre sulla normativa che fu fatta nel 2015, vale a dire sul Piano della tutela e dell’uso delle coste, è che successivamente a questa interpretazione autentica che il Consiglio si appresta a votare praticamente collegata al nulla, un’interpretazione autentica, e stop, non viene citato il perché c’è questa interpretazione autentica, ma quando si fa l’interpretazione autentica si lega a una ragione, a una scelta, a una necessità, e c’è l’interpretazione autentica. Qui, invece, votando l’emendamento dell’assessore Piemontese si vota soltanto un articolo di una legge importante come quella dell’assestamento di bilancio, solo ed esclusivamente per un’interpretazione autentica.
La cosa che, invece, mi lascia perplesso è che, successivamente, nell’articolo 13, che troveremo tra un po’, ritorniamo di nuovo a modificare questa legge importante nell’articolo 16 per quanto riguarda le risorse economiche, quindi andiamo a cassare parte di due commi dell’articolo 16 della stessa legge. Ritengo che sia un passo indietro che stiamo facendo come Consiglio regionale rispetto alla tutela e alla salvaguardia delle nostre coste.
Il Consiglio regionale, se voterà questa modifica, anzi se voterà questo articolo, l’articolo 10, così come emendato, ma anche senza lo stesso emendamento dell’assessore Pisicchio, dal mio punto di vista, farà un passo indietro rispetto alla tutela e alla salvaguardia delle nostre coste.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Riprendiamo il voto. Votiamo.
Presenti 44, votanti 40, favorevoli 31, contrari 9, astenuti 4.
È approvato.
Adesso andiamo all’articolo 11. C’è l’emendamento 1-bis a firma di Grazia Di Bari. Sostanzialmente, si chiede di sopprimere. È abbastanza chiaro.
Prego, collega Di Bari.
Speaker : DI BARI.
Grazie, Presidente.
Lo so che è abbastanza chiaro il mio emendamento. Ciò che non è chiaro, invece, è l’articolo 11. Per questo intervengo, perché avrei bisogno di avere dei chiarimenti.
Nella relazione esplicativa dell’articolo 11 si racconta la vicenda dalla quale, poi, nasce l’esigenza di dare 1,5 milioni di euro all’ADISU. Cosa è successo? Tra il 2007 e il 2017 il Comune di Bari ritiene che sia sorto un credito tributario nei confronti sia dell’Ateneo che della stessa Regione e dell’ADISU relativamente a degli immobili. Si dice, nella relazione, che si tratterebbe di un credito tributario che si aggirerebbe tra i 4 e i 5 milioni. Il Comune di Bari ritiene che queste tasse, questi tributi debbano essere pagati sia dall’Ateneo che dalla stessa Regione attraverso l’ADISU. Gli altri due enti ritengono, ovviamente, di non doverli pagare. Cosa è successo? È nato un contenzioso. Intanto, mi sembra strano che se un debito doveva essere pagato non esiste e non sappiamo se questo debito sia prescritto o meno. Si parla di avvisi di accertamento in generale che sarebbero arrivati nel frattempo agli enti, di cui però non abbiamo contezza. Poi un’altra cosa strana che ho rilevato è questa: il periodo in cui sarebbe sorto questo credito tributario da parte del Comune di Bari coincide perfettamente con il periodo in cui il Presidente Emiliano era Sindaco del Comune di Bari. Quindi, cosa succede? Che da presunto creditore, perché stiamo parlando ancora di presunzione perché non è stato accertato se effettivamente questi tributi dovranno essere quindi versati al Comune di Bari, si è ritrovato poi ad essere presunto creditore, perché è diventato Presidente della Regione. Quindi, quello che non comprendo è perché si è dovuto arrivare al contenzioso mentre si poteva benissimo arrivare a una transazione tra i due enti e trovare la soluzione, ma questa cosa non è stata fatta e questo comporterà, ovviamente, un aumento dei costi. Al di là di questa vicenda, cosa succede? Che l’Ateneo si rende disponibile a concedere all’ADISU, quindi all’ente regionale che gestisce gli immobili universitari, il diritto di superficie o il diritto di usufrutto, e anche questa è un’incongruenza perché facciamo un contratto dove non sappiamo se stiamo acquisendo noi Regione, attraverso l’ADISU, un diritto di superficie o un diritto di usufrutto, che, come è ben noto, sono due diritti completamente diversi.
Ricordo a me stessa che mentre nel diritto di superficie il proprietario può costituire il diritto di fare e mantenere al di sopra del suolo una costruzione a favore di altri, e ne acquista la proprietà, e del pari può alienare la proprietà della costruzione già esistente separatamente dalla proprietà, dal suolo. Quindi, l’oggetto del diritto di superficie sono le costruzioni realizzate sopra e sotto il suolo.
Mentre, per quanto riguarda il diritto di usufrutto, è un diritto reale di godimento, che, secondo quanto dispone l’articolo 931 del codice civile, assicura a un soggetto, l’usufruttuario, il diritto di utilizzare e godere il bene che è già esistente, di proprietà altrui. Quindi, ci rendiamo conto che stiamo parlando di due diritti completamente differenti, e questa cosa non viene specificata. Non sappiamo se questo contratto che viene a stipularsi tra l’Ateneo e l’ADISU avrà come oggetto il diritto di superficie o il diritto di usufrutto.
Altra cosa. Non sappiamo di quali immobili stiamo parlando, cioè non c’è una relazione o una perizia che ci dice quali immobili sono e in quali condizioni sono. Io vado ad acquisire un diritto, vado a dare un milione e mezzo, però poi non so se sto prendendo delle catapecchie o sto prendendo degli immobili che, invece, economicamente mi conviene acquisire. Non sappiamo neanche la durata, quindi non sappiamo per quanto tempo stiamo facendo questo contratto di concessione.
Ma la cosa che più mi ha incuriosito è che stiamo dando questo milione e mezzo, però non c’è una transazione. Una cosa sarebbe stata dire che stiamo dando questi soldi all’ADISU in maniera tale che ci sia una sorta di transazione con il Comune di Bari, ma questa cosa non è riportata nell’articolo stesso e neanche se ne parla nello stesso contratto. A me sorge il dubbio che in realtà noi stiamo dando questi soldi all’ADISU, che li darà all’ateneo… Tra l’altro, un’altra cosa che ho dimenticato di dire è che in questo contratto l’ateneo dice “io ti do questi immobili e per i tributi futuri che tu dovrai pagare se li dovrà pagare l’ADISU”, quindi la Regione, perché stiamo parlando sempre di un ente regionale. Quindi, è come se si sgravasse di un problema e lo acquisissimo noi sempre con questo fantomatico contratto, di cui non conosciamo effettivamente i termini.
A me sorge il dubbio che in realtà noi stiamo dando questi soldi, questo milione e mezzo all’ADISU, che poi, guarda caso, lo girerà giustamente, trattandosi di un contratto tra l’ateneo e l’ADISU, l’ADISU darà questi soldi all’ateneo e probabilmente – questa è una mia supposizione – questi soldi poi verranno dati al Comune di Bari in aiuto al Comune di Bari, visto che dovrà farsi poi la campagna elettorale? È un dubbio che mi viene.
Pertanto, se non andiamo di fretta, e non credo che andiamo di fretta visto che noi ci abbiamo messo dieci anni per capire che probabilmente… ed è sorto anche un contenzioso, è ancora in piedi un contenzioso. Allora, o aspettiamo l’esito del contenzioso e, quindi, decidiamo di conseguenza, oppure ritiriamo questo articolo, chiamiamo in audizione tutti gli enti interessati e cerchiamo di capire cosa è successo e cosa si vuole fare di questi immobili, se si tratta di un diritto di superficie o di un diritto di uso gratuito.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Va bene, è chiaro il tuo dubbio.
Prego, assessore Leo.
Speaker : LEO, assessore alla formazione e al lavoro.
Presidente, grazie.
Io penso che il referto sia molto chiaro, quello che gli uffici hanno scritto, e cioè questo importo non riguarda il passato, riguarda il futuro, cioè riguarda la gestione futura per non creare maggiori spese. Quindi, diamo un’agevolazione per il futuro.
Il contenzioso passato è ancora da definire. Noi con l’Università stiamo trattando, stiamo verificando, ma in qualche modo, ufficiosamente, posso dire che il contenzioso verrà accollato dall’Università.
Mi sembra abbastanza chiaro tutto. Io non aggiungerei altro.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego.
Speaker : DI BARI.
L’assessore dice che è chiaro, ma in realtà non è così chiaro come dice l’assessore. Ripeto: non sappiamo che tipo di contratto stiamo andando a firmare, se si tratta di un contratto che ha ad oggetto un diritto di superficie o un diritto di usufrutto. Almeno a noi consiglieri non è noto. Può darsi che voi lo sappiate, però fatelo conoscere anche noi.
Se dobbiamo votare una cosa, se dobbiamo dare 1,5 milioni di soldi dei pugliesi, vogliamo capire di che cosa stiamo parlando o diamo i soldi così? Giusto per capire. Non è che uno vuole a tutti i costi dare fastidio, ma non è così chiaro come l’assessore ritiene.
Speaker : PRESIDENTE.
Spero che tutto si chiarisca nella definizione degli atti.
Procediamo al voto. Parere contrario del Governo.
Stiamo votando la soppressione, l’emendamento. Stiamo votando la soppressione dell’articolo 11.
Presenti 42, votanti 39, favorevoli 8, contrari 31, astenuti 3.
Non è approvato.
Non ci sono altri emendamenti.
Votiamo l’articolo 11.
Presenti 39, votanti 36, favorevoli 30, contrari 6, astenuti 3.
È approvato.
Articolo 12. C’è un emendamento sostitutivo che credo chiarisca meglio il senso dell’articolo, a firma di Piemontese e Amati. Credo non ci sia bisogno di ulteriore illustrazione. È una riscrittura tecnica.
Collega Zullo, prego.
Speaker : ZULLO.
Favorevole, Presidente, però ponevo una questione. Nell’ultimo comma di questo subemendamento si parla di un Comitato tecnico per sovrintendere su programmazione e monitoraggio. Secondo me, nel Comitato tecnico, siccome si dice… Perché il parere tecnico è sfavorevole perché pone un termine che non è congruo rispetto al…
Dice il parere tecnico che non può verificare. Il Comitato tecnico non verifica, fa un monitoraggio e quando si monitora l’azione si deve prevedere nel Comitato tecnico anche i presidi delle Facoltà di Medicina. Per il resto, noi siamo favorevoli.
Speaker : PRESIDENTE.
Va bene. È chiaro che l’emendamento 3 decade, perché è compreso.
Prego. Aspetti, assessore Piemontese. C’era pure Marmo.
Speaker : PIEMONTESE, assessore al bilancio.
Marmo interverrà dopo di me.
Consigliere Zullo, comprendo la ratio del suo emendamento e ne avevo discusso, ne avevamo discusso anche noi con l’università.
Il punto sostanziale è questo: come dice anche il referto tecnico, ma è la ratio della norma, non possiamo inserire nel Comitato di monitoraggio i presidi della Facoltà di Medicina piuttosto che i magnifici rettori, perché ci troveremmo di fronte ad un Comitato dove all’interno ci sono alcuni che fanno la parte dei controllori e controllati. Siccome con la legge, con la norma che andiamo ad approvare le risorse verranno date alle università e nel caso di specie le scuole di specializzazione sono per l’Area medica, quindi ai presidi delle Facoltà di Medicina, loro sono i “beneficiari” delle risorse regionali, ragion per cui il Comitato di monitoraggio non può tenere all’interno i soggetti che ricevono le risorse. Ma è giusto che sia costituito da soggetti interni alla Regione, nel caso di specie il direttore della sanità, il direttore del bilancio, le figure che abbiamo visto.
È di tutta evidenza che i dirigenti della Regione, come è noto, hanno e avranno un’interlocuzione con le Facoltà di Medicina delle università pugliesi e quindi il Comitato di monitoraggio ha un’interlocuzione con loro.
Però, da un punto di vista formale, pur comprendendo la ratio del suo emendamento, è giusto che i soggetti beneficiari delle risorse, cioè i controllati, non stiano nel Comitato di controllo.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, collega Marmo.
Speaker : MARMO.
Presidente, grazie.
Io intervengo su questo articolo – speravo innanzitutto che il Presidente fosse giunto in Aula – perché in questo articolo mi sembra un dettaglio il Comitato di monitoraggio, tutte queste storie che noi andremo a creare, il problema credo che sia molto più grande e molto più complesso di quello che è finanziare un gruppo di docenti per le scuole di specializzazione, e questo per una serie di motivi, uno dei quali è il fatto che noi abbiamo perso le scuole di specializzazione non solo per la mancanza di uno o due professori, ma per la mancanza dell’accreditamento complessivo delle strutture di specializzazione universitaria. Quindi, noi andiamo a mettere un tassello, un tappo su una voragine che fa acqua da tutte le parti.
Da dove viene questa voragine? Viene da un sistema diseguale e sperequato del sistema universitario italiano. Ci sono università fortemente dotate, che sono tutte situate al Centro-Nord, e ci sono università disperate, che sono tutte al Centro-Sud della nostra nazione. Questo è il tema. Il tema è quello della norma impugnata, come ho detto stamattina, dal rettore dell’università di Perugia, non dal rettore dell’università di Bari o di Potenza o di Reggio Calabria, di Perugia, che contestò i costi standard attribuiti in base alle iscrizioni. Grazie a quel ricorso di quel rettore universitario è saltato in aria uno dei capisaldi dell’aggressione sperequativa rispetto al Sud, perché i costi standard li voglio anch’io, sono d’accordo, ma i costi standard tot per studente in Puglia e tot per studente in Lombardia devono essere a infrastrutturazione pari, e il Sud è a infrastrutturazione meno. Questo è quello che non riusciamo a comprendere e a spiegare nella nostra posizione critica. Sì, avremo senz’altro accontentato questa cosa, ma l’altro tema che noi abbiamo di fronte è quello della quantità delle specializzazioni, perché il tema principale che avremo nei prossimi anni è la mancanza di medici specializzati per far fronte alle esigenze del sistema sanitario. Quindi, non solo professori, ma anche aumento delle possibilità delle borse di studio per la specializzazione.
Altre Regioni hanno provveduto con sistemi formidabili. Noi continuiamo ancora una volta con la delibera di Giunta che aggiunge una borsa di studio per la specializzazione di anestesia, una borsa di studio per la specializzazione di radiologia o di pediatria o di cos’altro. Non affrontiamo mai il toro per le corna e non risolviamo definitivamente il tema, che è complesso ed è collegato ai costi standard. Lo dico anche al Capo di Gabinetto del Presidente Emiliano, che seguirà il gruppo di lavoro sulla cosiddetta “autonomia”. Di autonomia possiamo parlare a pari condizioni, altrimenti l’autonomia serve solo alle Regioni del nord, oggi sostenute anche da un Governo centrale che spinge, evidentemente, le altre Regioni ad aderire a questa teoria dell’autonomia, che nasconde dietro l’autonomia fiscale e finanziaria per ogni Regione.
Noi dobbiamo stare molto attenti. Il tema dell’autonomia ci toccherà nei prossimi mesi in modo cruento e non è con questi pannicelli caldi... Che significano anche un’altra cosa: nel momento in cui su questo tema la Regione sarà autonoma, altro che 3 milioni all’anno dovremo metterci per poter avere gli insegnanti, per poter avere i docenti e i professori che insegneranno le specializzazioni ai nostri studenti. Altro che 3 milioni!
Quindi, forte attenzione al tema dell’autonomia e a questi pannicelli caldi, che risolvono un problemino, ma che è un problemino tutto baronale, che serve alla bisogna, serve a risolvere una parte dei problemi, ma non tutti i problemi.
Quindi, Presidente, attenti a quello che facciamo. Oggi si interviene a sostegno e voteremo a favore, perché non sia mai detto...
Appunto. Allora apriamo gli occhi e cerchiamo di ragionare guardando avanti, a quello che ci potrà accadere tra qualche anno.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Collega Zullo.
Speaker : ZULLO.
Presidente e colleghi, avevo annunciato il voto favorevole. Persiste la volontà di votare favorevolmente. Nonostante la mia idea non sia stata accolta, mi rimetto alla volontà della maggioranza, di tenere quel Comitato tecnico ristretto ai tre elementi individuati, con l’auspicio che i presidi siano degli interlocutori privilegiati. Se fai il monitoraggio devi comunque confrontarti con chi guida la Facoltà di Medicina.
Qualche parola la voglio spendere sulla bontà di questa norma. È una norma che nasce anche da un nostro emendamento. Noi in passato abbiamo presentato un emendamento perché ci facevamo carico della chiusura delle scuole di specializzazione delle nostre Università per la mancanza di docenti aventi i requisiti per poter mantenere in vita le scuole di specializzazione, a fronte di una disparità, di una quantità di medici che si laureano e che, poi, non riescono a specializzarsi e restano fermi al palo, perché la specializzazione è il requisito di accesso nel Servizio sanitario nazionale.
Io non so se l’autonomia o la non autonomia potrà risolvere i problemi. Io non immagino che con un articolo noi risolviamo tutti i problemi dell’Università, però io so che si dà una risposta a un bisogno essenziale della nostra terra, della nostra regione, dei nostri giovani e anche, guardando al futuro, della nostra sanità.
Questa è la motivazione del nostro voto favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, collega Zullo.
Collega Manca.
Poi c’è Colonna.
Speaker : MANCA.
Come ha già detto il mio Capogruppo, noi naturalmente voteremo a favore di questo articolo. Io mi ero già impegnato in Commissione sanità a chiamare in audizione i Rettori. Effettivamente, quello che è successo per la bocciatura di diverse scuole di specializzazione credo sia un fatto veramente molto grave.
Spero che questo sia soltanto un inizio, nel senso che l’articolo non ci può risolve il problema. Da un lato, effettivamente, diamo un po’ di ossigeno. Ogni scuola di specializzazione deve avere almeno due professori ordinari, naturalmente, per poterla mettere in vita, ma non è soltanto sufficiente questo. Bisogna avere anche gli spazi per gli universitari, bisogna avere tutte le attrezzature adeguate. Capite bene una cosa importante. L’Università è veramente un veicolo per i nostri figli. È anche un fatto economico. Se noi abbiamo bocciato diverse scuole di specializzazione, ed è veramente grave... Ad esempio, se avete letto abbiamo diverse scuole che hanno un accreditamento provvisorio, quindi hanno tempo un anno per essere riaccreditate e poi ne abbiamo altre che non sono state accreditate, ma che possono essere rivalutate. Se leggete bene, abbiamo importanti patologie, abbiamo l’anatomia patologica, la chirurgia generale che credo sia la base della medicina. Non avere a Bari la chirurgia generale è veramente molto, molto grave. Non avere una chirurgia vascolare, la chirurgia plastica, la cardiochirurgia. Io credo che le patologie tumorali i problemi cardiaci sono i più importanti. Bari ha avuto depennate queste scuole di specializzazione e andiamo anche a Foggia, che è la stessa cosa.
Accreditamento provvisorio: anestesia e rianimazione. Mancano gli anestesisti in Puglia, non si trovano gli anestesisti e noi facciamo tanto a far sì che ci boccino la scuola di specializzazione di anestesia. Anche qui, chirurgia generale, toracica. È veramente grave.
Abbiamo dovuto aspettare che il Ministero dicesse “Non siete adeguati ad avere una scuola di specializzazione”.
Io spero da oggi in poi che la Regione Puglia si attivi e collabori seriamente con i presidi della Facoltà di Medicina e con i rettori, per il semplice motivo che se noi abbiamo bocciate queste scuole di specializzazione i ragazzi non verranno a iscriversi a Bari o a Foggia all’università perché sanno che dopo la laurea non c’è la specializzazione e quindi questa sarà una cosa a catena, una cascata, dove veramente non si iscriverà più nessuno. Siccome i soldi arrivano per la quantità di studenti universitari, noi avremo nei prossimi anni una quantità di soldi che sarà così minima e la Regione Puglia dovrà mettere molti soldi per poter potenziarli.
Io spero che effettivamente da questo momento in poi… Perché questo articolo non ci risolve il problema. Pensiamo da oggi in poi a coinvolgere maggiormente le università.
Noi voteremo a favore perché effettivamente è veramente importante questo articolo, ma non è soltanto un articolo che ci risolve il problema delle scuole di specializzazione. Spero che questo sia stato un esempio per fare in modo che la Regione Puglia si attivi seriamente, anche perché la scuola di specializzazione dà anche la qualità nei nostri ospedali. Se noi stiamo parlando ogni volta di evitare che i nostri familiari o i pugliesi vadano fuori regione per farsi curare, se noi abbiamo una scuola di specializzazione dove i nostri ragazzi impareranno di chirurgia, di cardiochirurgia, di tutte le facoltà importanti, credo che anche la nostra sanità può chiudere per quanto riguarda l’eccellenza e quindi è normale che la gente andrà sempre fuori a farsi curare.
Speaker : PRESIDENTE.
Scusate, mi permetto di chiedervi un po’ di sobrietà, soprattutto quando siamo d’accordo. Vediamo un pochino di accelerare. Prego, collega Colonna.
Speaker : COLONNA.
Raccolgo il suo invito, Presidente. Grazie. È sempre tempestivo con questo invito, lo fa sempre prima dei miei interventi.
Speaker : PRESIDENTE.
E lo so. Dicono al paese mio: i guai della pignatta li conosce la cucchiaia. Io so che guaio ogni volta che ti do la parola. Per cui, vedi un po’ tu.
Speaker : COLONNA.
Presidente, giusto per onorare un dibattito che, seppur striminzito nei tempi, ha introdotto comunque elementi importanti. Io ringrazio i colleghi che hanno onorato la discussione con i loro interventi.
In particolare vorrei, oltre alle parole spese da Ignazio Zullo, aggiungere, in dissenso devo dire, a quello che il Presidente Marmo ci ha fatto osservare che preferisco, pur avendo una concezione dello Stato antica, un’autonomia differenziata a un federalismo camuffato, e male anche, un cattivo federalismo camuffato come quello che subiamo ormai da molti anni a questa parte, e il caso università è un caso emblematico. Diciamocela tutta: qui oggi, credo di aver capito all’unanimità, ci stiamo surrogando e stiamo supplendo allo Stato, stiamo erogando un contributo alle scuole per procedere al reclutamento di personale docente che è funzionale a garantire l’accreditamento delle scuole di specializzazione, il mantenimento e il raggiungimento degli standard minimi in termini di corpo docente delle scuole di specializzazione. Ma questo è il frutto avvelenato di un federalismo cattivo e camuffato. Altro che autonomia differenziata! Del resto, il riparto dei fondi per il funzionamento delle università italiane è un meccanismo perverso, che ormai – ci sono ampi studi – il professor Viesti e altri hanno disvelato, un meccanismo che penalizza fortemente le università del Sud per una serie di parametri di determinazione del riparto dei fondi per il funzionamento ordinario delle università che ha compromesso le possibilità di crescita o di mantenimento di certi standard da parte delle università del Sud.
Non posso andare oltre, però vorrei sottolineare e ringraziare il lavoro svolto in particolare dal collega Amati e dall’assessore Piemontese, che hanno raccolto spunti di una riflessione che abbiamo consumato all’interno della maggioranza e che ha portato a questa riformulazione. Di questa riformulazione – è bene che ne siamo tutti consapevoli; quando si fa un buon lavoro è bene dirselo, senza rischiare la sindrome di Wolf – è bene sottolineare un passo che non è stato adeguatamente valorizzato. Mi riferisco alla riformulazione, in particolare, del comma 3. La Regione fa il suo e lo fa in maniera decisa, importante, con un contributo pluriennale, quindicennale, spingendosi anche ben oltre le possibilità di una programmazione finanziaria. Lo fa sapendo che punta ai suoi giovani, punta a un presidio non solo formativo, ma a un presidio di formazione professionale decisivo per il Sistema sanitario pugliese. Ne viviamo le conseguenze: ortopedia ad Altamura, ma così come tante altre specialistiche. Sappiamo la penuria degli specialisti.
Come Regione, chiamiamo l’Università a fare la propria parte. Noi stiamo supplendo allo stato nell’erogazione di fondi per il reclutamento del personale, ma chiediamo alle Università di adeguare i propri programmi di reclutamento e di adeguarli, di plasmarli alle reali esigenze, al reale fabbisogno regionale. Non è un contributo giusto per garantire carriere universitarie. Quelle sono politiche universitarie su cui non entriamo. Noi stiamo garantendo il reclutamento funzionale al fabbisogno regionale.
A questo aggiungiamo anche che la conferma del contributo è condizionato anche alla verifica e al mantenimento dell’accreditamento anche per gli anni successivi.
Speaker : PRESIDENTE.
Va bene.
Votiamo l’emendamento di pagina 2, sostitutivo dell’articolo 12, a firma di Piemontese e Amati.
Presenti 41, votanti 41, favorevoli 41.
È approvato.
Ovviamente, l’emendamento di pagina 3, a firma di Zullo, è superato.
Andiamo, adesso, a pagina 3-bis. All’articolo 13 c’è un emendamento soppressivo del comma 2, a firma di Grazia Di Bari. Si chiede di sopprimere il comma 2 dell’articolo 13.
Possiamo procedere? C’è la collega Laricchia.
Speaker : LARICCHIA.
Grazie, Presidente. Dunque, in realtà, questo articolo 13 ha in sé due questioni anche abbastanza differenti. La prima riguarda la questione delle aree tratturali su cui siamo anche abbastanza d’accordo. La seconda, invece, riguarda la questione delle sanzioni amministrative conseguenti a violazione delle ordinanze balneari. In realtà, noi presentiamo un subemendamento al nostro emendamento, perché, per quanto riguarda la lettera a) contenuta nel comma 2 siamo anche qui ancora una volta d’accordo, nel senso che ci sta spostare il tema, la tematica, alla Sezione se non sbaglio contenzioso, adesso non ho la relazione, ma dovrebbe essere questa, e quindi attribuire alla Regione un po’ questi ruoli per fare un po’ d’ordine.
Però, la lettera b) stabilisce che, invece, i Comuni debbano rinunciare a queste somme introitate per sanzioni amministrative conseguenti a violazioni accertate dai Comuni alle ordinanze balneari. Quindi, probabilmente, questa questione va un attimo chiarita, cioè non è che questa entrata in meno per i Comuni può creare qualche difficoltà appunto ad alcuni Comuni, magari che contavano su queste entrate?
Il subemendamento che proponiamo al nostro emendamento è che invece di sopprimere il comma 2 sopprimiamo la lettera b) del comma 2. Però, se voi ci date qualche spiegazione, magari capiamo tutti anche un po’ meglio.
Speaker : PRESIDENTE.
Assessore Piemontese, spiegazione breve ed efficace.
Speaker : PIEMONTESE, assessore al bilancio.
Grazie, signor Presidente. Non ho letto il subemendamento, che non c’è ancora, quindi non so che cosa dice il subemendamento del Movimento 5 Stelle.
Speaker : PRESIDENTE.
Limita la soppressione solo al punto b) dell’articolo 2, che attiene alle somme introitate dai Comuni per sanzioni amministrative.
Speaker : PIEMONTESE, assessore al bilancio.
Bene, allora, brevissimamente, il comma 1 mi sembra chiaro. Questo è il primo Governo regionale che è stato in grado di fare in modo che i proprietari dei singoli immobili possano riscattare anche pro quota la superficie. È un fatto positivo, lo dobbiamo dire.
Secondo punto, questa modifica ci è stata suggerita dalla Direzione marittima, perché la norma prevede il compito di verificare l’esatto pagamento delle sanzioni amministrative conseguenti a violazione delle ordinanze balneari. Spetta ai Comuni. Poi, il contenzioso amministrativo della Regione va ad introitare le somme. Perché dovremmo tenerle noi? Innanzitutto, di che cosa stiamo parlando? Stiamo parlando di quanti soldi, per intenderci? Di poche migliaia di euro. Quindi, non parliamo di grandi cifre su tutto il territorio regionale. Gli uffici mi dicevano che non si arriva a 100.000 euro. In totale non si arriva a 100.000 euro. Diventa difficile da un punto di vista amministrativo svolgere la funzione di sanzionare e riscuotere le somme e poi girarle ai Comuni. Trattandosi complessivamente di poche migliaia di euro su tutta la regione, gli uffici, d’intesa con la Direzione marittima, ritengono che questa sia la versione tecnicamente più efficiente, e io condivido l’impostazione dei miei uffici.
Speaker : PRESIDENTE.
Sono sufficienti i chiarimenti? Confermate il subemendamento? Prego, collega Laricchia.
Speaker : LARICCHIA.
Intervengo per dare una lettura del subemendamento.
Mentre l’emendamento che abbiamo presentato…
Speaker : PRESIDENTE.
L’abbiamo detto: sopprime tutto il comma 2.
Speaker : LARICCHIA.
Esatto. Il nostro subemendamento, dopo la parola “sopprimere”, sostituisce le parole “il comma 2” con le parole “la lettera b) del comma 2”.
Speaker : PRESIDENTE.
Okay. Questo mi era chiaro dall’inizio.
Votiamo questo subemendamento, con il parere contrario del Governo.
Presenti 43, votanti 34, favorevoli 8, contrari 26, astenuti 9.
Non è approvato.
A questo punto votiamo l’articolo 3… Vuoi votare l’emendamento originale che chiede la soppressione di tutto. Non ho capito bene. Vuoi che votiamo questo?
Votiamo la soppressione. Mi sembrava che con il subemendamento fosse decaduto anche l’altro.
Presenti 40, votanti 33, favorevoli 9, contrari 24, astenuti 7.
Non è approvato.
Adesso andiamo a pagina 3-ter, che insiste sempre sull’articolo 13. Il comma 2 viene sostituito e sostituisce l’emendamento di pagina 4. Votiamo.
Presenti 41, votanti 23, favorevoli 23, astenuti 18.
È approvato.
Adesso andiamo all’articolo 13. Lo possiamo votare, perché quello di pagina 4 è superato.
Votiamo l’articolo 13, così come è stato emendato.
Presenti 39, votanti 22, favorevoli 21, contrari 1, astenuti 17.
È approvato.
Andiamo all’articolo 14. C’è un primo emendamento soppressivo a firma di De Leonardis.
Prego.
Speaker : DE LEONARDIS.
Grazie, Presidente.
Ho presentato questo emendamento soppressivo perché, leggendo questo articolo, mi sorgeva qualche domanda. Partendo dal primo comma dell’articolo 14, dove si fa una previsione di quella che è la ricerca in Regione Puglia, perché dice: “La Regione Puglia intende potenziare l’impatto degli investimenti regionali in ricerca e innovazione, anche attraverso la leva della domanda pubblica di innovazione sulla competitività del sistema economico, la crescita del capitale umano, sul benessere sociale, la qualità dei servizi erogati ai cittadini”. Leggendo questo bellissimo primo comma, a cui fa seguito anche un altro bellissimo secondo comma, di cui però tralascio la lettura, mi sorgeva qualche domanda spontanea, anche in relazione, successivamente, agli emendamenti presentati dal Governo, dove si dice: “In attuazione del presente articolo la Regione promuove una prima azione pilota per la costituzione del Tecnopolo per la medicina di precisione e sostegno all’attività di ricerca e sviluppo promuovendo le intese di cui al comma precedente”. E poi fa degli esempi.
Presidente, alla fine, anche in relazione alle risorse economiche e finanziarie, parliamo di 3 milioni sempre di bilancio autonomo, più 5 più 5, quindi di 13 milioni di euro, volevo fare legittimamente delle domande al Governo. A chi li dobbiamo dare questi soldi, Presidente? Volevo sapere a chi sono destinati, in quale modo vengono destinati questi soldi. Non so chi è l’assessore. Per fare che cosa? Devono costruire un palazzo? Devono dare dei soldi per fare delle consulenze? Bisogna pagare degli stipendi? Vorrei capire un attimo se ci sarà un bando, perché questi soldi vengano dati a Loizzo piuttosto che a Emiliano? Possiamo avere dei dati certi, una chiarezza, perché la ricerca è una cosa bella, possiamo scoprire tutto e il contrario di tutto. Ci sono tante cose che si possono fare, però vorrei capire effettivamente a chi li dobbiamo dare e questi soldi che diamo a chi li diamo. Questa azione pilota in che cosa si concretizza? Nella costruzione di un palazzo o nel far tornare i cervelli che stanno all’estero? Come li controlliamo? Perché la cosa più interessante poi è che nell’articolo 14, al comma 3, si dice “Gli interventi sono programmati con provvedimenti della Giunta regionale e monitorati e valutati annualmente”. Noi intanto prepariamo questi soldi. Poi, a chi li diamo e come li diamo lo decide la Giunta. Potremmo avere la cortesia di saperlo anche adesso qui?
Speaker : PRESIDENTE.
La parola al Presidente Emiliano.
Speaker : EMILIANO, Presidente della Giunta regionale.
Il Tecnopolo è il programma di ricerca più importante in questo momento in Italia, perché, in realtà, avrebbe dovuto esserci quello previsto per l’Expo di Milano, ma siccome non si è mosso nulla ancora noi siamo partiti un po’ prima. È chiaro che non ha le stesse dimensioni, non ha le stesse ambizioni, ma si muove sullo stesso settore affrontandolo da diversi punti di vista, cioè non solo attraverso lo studio predittivo del DNA, ma anche attraverso uno studio statistico, che quindi incrocia la tecnica predittiva del DNA e consente, per una serie di malattie, dai tumori alle malattie neurovegetative e neurologiche in generale, di approfondire tutta questa massa di informazioni, perché queste sono ricerche fondate sui big data, quindi sono di particolare interesse. In questa ricerca è coinvolto il CNR, con uno sforzo che credo sia uno dei più importanti che viene fatto in questo momento in Italia dal punto di vista biomedico, coinvolge le ricerche del professor Logroscino, che non da oggi si interessa di malattie neurologiche connesse anche all’invecchiamento, e in più connette una serie di altri centri di ricerca del Policlinico di Bari e di altre facoltà, che ovviamente sono, credo, indicate tutte nell’accordo, e ovviamente costituisce un grosso sforzo.
Tante volte ci siamo detti che bisogna investire sulla ricerca, è un po’ diventata quasi una frase fatta, come “non ci sono mezze stagioni”, “bisogna investire sulla ricerca”, poi però arriva la giornata in cui lo devi fare sul serio di investire sulla ricerca, ed è evidente che le modalità con le quali i finanziamenti vengono messi a disposizione dei soggetti sono quelle definite dal protocollo, che sono delle modalità strutturate. Se, rispetto a quelle modalità, vogliamo introdurre degli altri elementi, delle raccomandazioni di qualunque tipo, lo possiamo tranquillamente fare. Devo essere sincero: è una delle cose più nitide, chiare e belle che dal punto di vista della ricerca abbiamo fatto, assieme al sostegno che stiamo dando alle due facoltà di medicina di Bari e di Foggia, cosa mai successo in precedenza nella storia della Regione Puglia, in cui stiamo dando una mano alle due facoltà di medicina a non perdere le scuole di specializzazione. Anche lì c’è uno sforzo enorme sul bilancio ordinario, perché ovviamente sono cose estremamente costose, che però ci hanno fatto perdere, per esempio, in questi anni credo quindici scuole di specializzazione tra le due facoltà di Bari e di Foggia.
Io sono a vostra disposizione. Credetemi, è una di quelle cose qualificanti di questo assestamento di bilancio.
Speaker : PRESIDENTE.
Collega Zullo.
Speaker : ZULLO.
Presidente e colleghi, noi esprimeremo un voto favorevole su questa questione. È evidente che dovremmo avere anche il coraggio di guardare al futuro. Il futuro è quello di andare verso una medicina personalizzata, che parta dallo studio del corredo genetico di ciascuno di noi. La farmacologia si indirizza alla totalità delle persone. Molto spesso, quando, per esempio, viene trattato un malato oncologico, lo stesso farmaco che fa bene a una parte di persone non fa bene proprio perché c’è bisogno di andare a fondo e guardare il corredo genetico del singolo per poter fare prevenzione, predizione e per poter fare anche terapia mirata e personalizzata.
Mi rendo conto, da medico, che le nuove frontiere della vita sono queste. Se questa Regione dà un suo contributo affinché questo si sviluppi, io sono e sarò sempre accanto e favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Collega Marmo.
Speaker : MARMO.
Presidente, buongiorno.
Le dirò di più. In passato è stato fatto anche di peggio. Non è la prima volta che vengono dati soldi all’Università. In passato, per ben 10 milioni all’anno per non so quante annualità, sono stati dati soldi della formazione professionale all’Università, ma solo e soltanto per i precari, caro Presidente. Quindi, non è una novità. È una continuazione che va via via elevandosi. Non le ripeterò il discorso che ho fatto prima, perché credo che avremo occasione per parlarne ancora una volta.
Il suo emendamento, quello firmato da lei e dal Vicepresidente Nunziante, viene a colmare il vuoto creato da un articolo misterioso. Quando scrivete i disegni di legge che contengono le iniziative e le volontà del Governo regionale, non si è mai chiari. O c’è la necessità, magari più dell’opposizione, di chiarire, di tirare fuori qualche elemento, ma quasi mai accade che è la maggioranza stessa a modificare articoli interi con altri articoli.
Oggi, in conseguenza dei due emendamenti da lei firmati e da quello che ci ha detto testé in Consiglio, è venuto fuori l’animo reale di questo articolo 14, che è un animo apprezzabile. Quindi, anche noi condividiamo la scelta di partecipare al futuro dell’innovazione, ma fino a quando non c’era questo emendamento, Presidente, in Commissione non siamo potuti arrivare all’articolo 14 perché ci siamo fermati prima, ma se fossimo arrivati avremmo chiesto lumi su quello che era il contenuto di questo articolo per potenziare la ricerca e l’innovazione. Se lo andate a leggere, è del tutto generico e generale. Gli emendamenti vengono a chiarire qual è la caratteristica che è abbastanza importante, anzi, credo che sia importantissima e ritengo che sugli emendamenti e sull’articolo 14 daremo il nostro voto favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Collega Cera, prego. Hai sbagliato, bene. Collega Laricchia, prego.
Speaker : LARICCHIA.
Grazie, Presidente. Anch’io sono tra quelli che ritiene che peggio di un emendamento troppo generico, ed è vero che in passato ne abbiamo visti passare davvero di emendamenti che portavano nome e cognome, ci siano articoli fintamente generici. Anch’io condivido l’opinione del consigliere Marmo, che l’emendamento di Nunziante sicuramente ci aiuta ad apprezzare di più la natura dell’articolo e quindi ci porta ad accettarlo anche più facilmente.
Chiederei solo un piccolo sforzo in più, se è possibile, nello spiegarci quale sia questa prima azione pilota che, a vostro parere, va fatta nella direzione della costituzione di questo Tecnopolo, semplicemente per evitare che stanziamo adesso queste risorse con una bella prospettiva, ma poi, di fatto, queste risorse serviranno a qualcosa con il rischio che possano andare a finanziare qualcosa di sostanzialmente inutile rispetto a questa prospettiva e quindi vorremmo capire solo questa prima azione pilota, a vostro parere, quale sarà.
Speaker : PRESIDENTE.
Procediamo a votare l’emendamento a firma di Nunziante, Emiliano. Bozzetti, che succede? Non ho visto.
Speaker : NUNZIANTE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore alla protezione civile, al personale e allo sviluppo economico.
State tranquilli, perché questi sono soldi che saranno indirizzati per accelerare sempre di più e sviluppare sempre di più le nanostrutture. Questo perché abbiamo voluto spostare il nostro, perché abbiamo preferito portare ancora di più a sviluppo una materia già molto importante, che ha fatto dell’università di Lecce un polo di eccellenza. Questo sarà unito non solo come assessorato allo sviluppo, anche come assessorato alla sanità, tanto che il prossimo anno 2019-2020, che andremo a finanziare secondo il bilancio autonomo, noi andremo a dividerci le spese, perché vogliamo avere una nanostruttura che riguarda soprattutto alcuni rami particolari della sanità, e nella relazione che io ho fatto vedete che stanno tutti specificati. In pratica, è la qualità che noi oggi andiamo a sposare con questo emendamento.
Speaker : PRESIDENTE.
Per ripristinare, la discussione si è avviata sull’emendamento abrogativo di De Leonardis, che non so dopo questi chiarimenti se conferma…
Speaker : DE LEONARDIS.
Anche se i chiarimenti sono stati parziali, perché non sappiamo a chi sono destinate queste risorse, Presidente Emiliano, se ce lo volesse far capire, io spero che queste risorse vengano spese per la ricerca effettivamente, quindi per pagare del personale che faccia ricerca, non semmai per delle consulenze inutili, per costruire e attrezzare delle strutture che non servono a niente, perché qui è molto generica questa apposizione di 13 milioni di euro, poi si può fare tutto e il contrario di tutto.
Io, però, dando fiducia al Governo, ritiro l’emendamento soppressivo, nella speranza che questi 13 milioni vengano utilizzati effettivamente per fare qualcosa di concreto e di positivo per la ricerca in Puglia.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente De Leonardis.
Possiamo a questo punto votare l’emendamento di pagina 4-bis/1, che aggiunge il 2-bis. Votiamo.
Presenti 39, votanti 38, favorevoli 38.
È approvato.
Adesso andiamo a pagina 5-bis, dove c’è un emendamento che cambia il comma 5. Presidente Nunziante, è così? Lo dobbiamo votare. Va bene. Il tuo, che decade, fa riferimento alla stessa cosa. Okay?
Votiamo l’emendamento di pagina 5-bis.
Presenti 40, votanti 40, favorevoli 40.
È approvato.
L’emendamento di pagina 6, a questo punto, decade.
Votiamo, adesso, l’articolo 14.
Presenti 38, votanti 34, favorevoli 34, astenuti 4.
È approvato.
Andiamo, adesso, all’articolo 15.
Sia il collega Congedo sia la Franzoso chiedono di sopprimerlo.
Collega Franzoso o Congedo? Decidete voi.
Speaker : FRANZOSO.
Presidente, la mia è una curiosità: qual è la necessità di modificare la durata da triennale a quinquennale del Collegio dei revisori dei conti. Normalmente, in tutti gli enti la durata è triennale e garantisce il ricambio degli organi di controllo. Quindi, volevo comprenderne il motivo.
Personalmente, lascerei la durata triennale del Collegio dei revisori.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, assessore Piemontese.
con questo articolo chiediamo al Consiglio di portare la durata del Collegio dei revisori dei conti dagli attuali tre anni a cinque anni. Questo perché è una facoltà naturalmente prevista dal legislatore, quindi la possibilità ci viene data dal legislatore, per due ordini di ragioni estremamente pratiche. Come sapete, le Regioni non avevano fino al 2015, fino a quando ci siamo insediati, non era previsto l’organo dei revisori dei conti. L’organo dei revisori dei conti viene istituito per la prima volta nel 2015, a giugno-luglio 2015, e viene sorteggiato, abbiamo fatto qui il sorteggio random. Quindi, questa era una competenza, rispetto ai bilanci della…
Sono venuti fuori tre professionisti provenienti da tutta Italia. Quindi, ci troviamo di fronte a professionalità che per la prima volta si sono dedicate ai bilanci della Regione Puglia, che sono una cosa differente rispetto ai bilanci degli enti locali, ai bilanci del Comune.
Questa facoltà, che è stata adottata anche da altre Regioni, dall’Emilia-Romagna e dalla Toscana, ha la finalità di considerare la specifica professionalità che i componenti del collegio acquisiscono nel tempo e che in questa maniera può rimanere a disposizione dell’ente per un ulteriore biennio, come ci viene data possibilità da parte del legislatore. Quindi, per queste ragioni, abbiamo proposto al Consiglio di allungare il termine da tre a cinque anni del Collegio dei revisori dei conti, che è una questione prevista dal legislatore e che ci consente di mantenere la professionalità di professionisti terzi che sono stati estratti a sorte e che ci consentono, per un biennio, di fare in modo che si possa valorizzare questa competenza che sarà acquisita nel corso…
Prego, Presidente Marmo. Esattamente, Presidente Marmo.
No, una cosa è il revisore dei conti che ha a che fare con i bilanci degli enti locali, una cosa è quello che ha a che fare con il bilancio della Regione Puglia, che è altro rispetto a quello degli Enti locali, quindi per questa ragione abbiamo previsto questa norma, che ci viene attribuita anche da una facoltà del legislatore.
Prego, collega Congedo.
Speaker : CONGEDO.
Comprendo, Presidente, le motivazioni esposte dall’assessore Piemontese, ciononostante io ritengo che il termine di tre anni sia un termine sufficiente per un collegio dei revisori dei conti, così come avviene sia nel pubblico che nel privato. Per tutti gli organi sociali nel privato e per i revisori dei conti… Lì c’è la possibilità di… Non è in discussione l’autonomia dei revisori sia perché sono iscritti in un albo sia perché sono sorteggiati, ma la possibilità del ricambio, secondo me, garantisce una turnazione utile a una visione super partes della situazione.
Speaker : PRESIDENTE.
Votiamo, con il parere contrario del Governo… Contrario all’abrogazione. Ovviamente siamo a favore dell’emendamento. Stiamo votando la proposta di abrogare l’articolo 15, quindi siamo contro, se siamo contro. Se poi non siamo contro, votate a favore.
Presenti 40, votanti 29, favorevoli 4, contrari 25, astenuto 1.
Non è approvato.
Questa votazione consideriamola comprensiva sia dell’emendamento del collega Congedo che di quello della collega Franzoso.
Adesso votiamo l’articolo 15.
Presenti 42, votanti 35, favorevoli 30, contrari 5, astenuti 7.
È approvato.
Prima di passare agli emendamenti aggiuntivi, completiamo il testo dell’articolato, quindi passiamo all’articolo 16. Non ci sono emendamenti, per cui votiamo… Come? Dal 6-quater in poi sono tutti articoli aggiuntivi.
Presenti 37, votanti 25, favorevoli 25, astenuti 12.
È approvato.
Articolo 17.
Votiamo.
Presenti 33, votanti 29, favorevoli 26, contrari 3, astenuti 4.
È approvato.
Adesso passiamo agli emendamenti aggiuntivi, a cominciare dal 6-quater, a firma di Saverio Congedo.
Vi prego di illustrarli nella maniera più concisa possibile.
Speaker : CONGEDO.
Grazie, Presidente. In maniera rapidissima.
Questo emendamento prende spunto dalla notizia che la Commissione europea ha deciso di inviare una lettera di costituzione in mora all’Italia chiedendo l’abolizione dell’Imposta regionale sulla benzina per autotrazione, questo perché l’IRBA non ha finalità specifiche, ma unicamente di bilancio, contravvenendo, quindi, alle norme dell’Unione europea, in particolare all’articolo 1, paragrafo 2, della direttiva sul regime generale delle accise 2018/118/CE del Consiglio.
Soprattutto, dà una sollecitazione che da autorevoli esponenti del Partito Democratico attualmente in Parlamento era stata rivolta al Presidente della Regione Puglia perché si attivasse per sospendere l’IRBA. Come è noto, l’IRBA è stata abrogata dalla Regione Puglia sin dal 2013. Per cui, andando per esclusione, ho immaginato che la sollecitazione, che peraltro sul territorio aveva trovato anche una certa benevolenza, non potesse che riferirsi alle norme ancora pendenti riguardo all’IRBA, in particolare alla definizione delle liti fiscali, che questo Consiglio approvò con legge regionale n. 67/2017, in particolare con l’articolo 61.
Da qui la proposta, considerato l’avvio di una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia, di sospendere l’IRBA – attualmente soppressa – anche per le liti fiscali pendenti il cui iter ancora non è stato definito con la definizione, il contenzioso in essere, quindi con una sorta di condono che abbiamo previsto.
Ho letto il referto da parte dell’ufficio, che è contrario in quanto ritiene che questo tipo di normativa non sia di competenza regionale, ma sia di competenza statale. Quindi, di fatto, credo, a meno che l’assessore Piemontese non sconfessi gli uffici, che questo emendamento sia inammissibile, per cui lo ritiro.
Speaker : PRESIDENTE.
L’emendamento è ritirato. Anche l’emendamento è prolisso. Sono tre pagine. Per cui, io non chiedo di illustrarlo.
Lo votiamo a fiducia. Il parere del Governo è favorevole. È un emendamento che precisa una serie di norme.
Votiamo l’emendamento di Colonna. Non ti avventurare. Va bene.
Presenti 36, votanti 34, favorevoli 34, astenuti 2.
È approvato.
Adesso andiamo…
A firma di Campo. Se non ci sono obiezioni, procediamo al voto.
Presenti 39, votanti 39, favorevoli 22, contrari 17.
È approvato.
Adesso andiamo a pagina 9, emendamento aggiuntivo a firma di Casili “Coltivazione della canapa per scopi produttivi ed ambientali”. Il Governo? Si rimettono alla clemenza dell’Aula. Votiamo… Che cosa c’è, scusate? Che cosa dobbiamo fare? Lo ritirate e lo riformulate? Andrebbe riformulata tutta la copertura finanziaria. Quindi, lo sospendiamo per riscrivere, dando una copertura finanziaria più chiara. Capisco bene? Allora, lo sospendiamo, nel frattempo riscrivetelo – lo chiedo anche ai tecnici – per garantire una copertura un pochino più efficace. Quindi, questo è sospeso. È sospesa la votazione.
Andiamo avanti con l’emendamento 9-bis, a firma del Presidente Pentassuglia. Il Governo? È quello sull’ATC, sulla caccia, è vero, Donato? Parere favorevole del Governo. Votiamo.
Presenti 35, votanti 31, favorevoli 31, astenuti 4.
È approvato.
A pagina 10, sempre il collega Casili. È sospeso anche l’emendamento di pagina 10. Vediamo cosa ne verrà fuori.
Andiamo adesso al 10-bis, Congedo.
Speaker : CONGEDO.
Mi sembra che l’emendamento sia molto chiaro, sostanzialmente.
Non ho letto – devo essere sincero – ancora il referto degli uffici.
Speaker : PRESIDENTE.
È sempre la solita storia, di sospendere i contributi 630. Noi sospendiamo e aumentano i debiti.
Speaker : CONGEDO.
Sostanzialmente, è vero quello che lei dice, Presidente, ma qui lo stiamo limitando, circoscrivendo territorialmente ai contributi consortili esclusivamente per i territori colpiti da Xylella. Sarebbe un segnale di attenzione a quei territori che stanno vivendo il dramma.
La finisco qui per non enfatizzare troppo la cosa, però mi sembra che sia, da parte della Regione Puglia, un segnale importante per i nostri territori, cioè la sospensione del codice 630 e di tutte le procedure avviate e quelle da avviare agli utenti dei territori ricadenti fra quelli colpiti dal batterio della Xylella.
Speaker : PRESIDENTE.
La parola all’assessore Di Gioia.
Speaker : DI GIOIA, assessore all’agricoltura.
Colgo lo spirito con il quale è stata posta la questione, però tengo a rimarcare anzitutto che il tributo non è sospendibile senza una equivalente copertura finanziaria. Quindi, bisognerebbe quantificare questa circostanza.
Secondo: anche dalle interlocuzioni con la Corte dei conti, la Regione ha assunto l’impegno di procedere nell’attuazione della riforma, il che vuol dire anche far rientrare nell’autonomia i Consorzi nella misura in cui, ovviamente, sono anche in grado di fare imposizione rispetto al tributo stesso.
Terzo punto. Il tributo di per sé viene erogato e pagato, viene, quindi, ad essere attivato per il solo beneficio diretto e indiretto che apporta l’opera, al di là della manutenzione, che però deve essere assicurata. Questa è una cosa sulla quale abbiamo evidenza.
Quarto punto. Con il Patto per la Puglia, quindi con il patto che abbiamo sottoscritto, abbiamo ricavato una risorsa di circa 14 milioni di euro per fare le manutenzioni straordinarie prevalentemente nella zona della Xylella. Stiamo aspettando, nelle interlocuzioni con il Ministero competente, di capire in che tempi questo sarà possibile farlo. Penso molto brevi. Dopodiché, attiveremo anche noi queste misure a supporto dei territori interessati dalla Xylella, perché partiamo da un presupposto che credo sia condivisibile che nel momento in cui imponiamo ai Comuni, imponiamo ai privati di fare la manutenzione e la pulizia dei terreni, eguale cosa dobbiamo far fare anche ai Consorzi di bonifica che comunque non sono della Regione, ma finché sono nella competenza della Regione, ovviamente, spetta anche a noi provvedere a trovare le risorse.
Per tutti questi motivi, io ti chiederei di ritirare l’emendamento che contraddice anche, ripeto, quello che la Corte ha tenuto a precisare e a chiedere a noi in maniera specifica.
Speaker : PRESIDENTE.
Di fatto, l’emendamento, se vogliamo votarlo lo votiamo, ma sarebbe improponibile in mancanza di copertura finanziaria. Non c’è copertura, è inammissibile. Però, se insisti…
Io vorrei che… Nel momento in cui ti bloccano devi indicare la copertura finanziaria.
Va bene.
Speaker : DI GIOIA, assessore all’agricoltura.
Anche la sospensione provoca un ammanco nel bilancio del Consorzio.
Speaker : PRESIDENTE.
A un altro soggetto.
Speaker : DI GIOIA, assessore all’agricoltura.
Quindi, noi incideremmo in maniera un po’…
Speaker : PRESIDENTE.
Va bene, votiamo.
Speaker : DI GIOIA, assessore all’agricoltura.
Si può trasformare in una…
Speaker : PRESIDENTE.
Votiamo. Parere contrario del…
Lo sto dicendo, ma esistono. Sto dicendo che è improponibile, è inammissibile, non c’è la copertura finanziaria. Io vi chiedo un po’ di pazienza.
Prego, collega Amati.
Speaker : AMATI.
Scusate, colleghi, il legislatore regionale non può intervenire sulla sospensione di un tributo che è previsto da una legge statale. Quando l’assessore dice “dobbiamo dare copertura” vuole dire che tu lo puoi fare, però quel gettito lo metti tu. È come dire “è sospesa l’IVA a x soggetti…
Speaker : PRESIDENTE.
Come abbiamo fatto in questi anni.
Speaker : AMATI.
… però la paghiamo noi”. A quel punto non c’è problema, perché noi non possiamo sospendere e modificare un tributo previsto da una legge statale. Punto. Per questo è inammissibile. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Bene. Credo che la valutazione sia pertinente, per cui l’emendamento non è ammissibile. Procediamo a pagina 11. Non insistete su questo. Non si può votare, non è competenza nostra. Non puoi decidere su un tributo nazionale. Non lo possiamo abolire noi, né sospendere. Abbiate pazienza. Passiamo a pagina 11. Capisco la questione mediatica, ma fai un comunicato stampa e lo risolvi lo stesso. Abbi pazienza. Che cosa volete, insomma.
La parola al collega Borraccino. Pagina 11.
Speaker : BORRACCINO.
Questo emendamento serve per dare continuità lavorativa e soprattutto rispetto alle funzioni importanti che i lavoratori dell’ARIF, i lavoratori stagionali irrigui e forestali stanno portando avanti. Questo è stato oggetto anche di un intervento in audizione in II Commissione, quando abbiamo audito, la settimana scorsa, il Direttore dell’ARIF, dottor Ragno, che ha specificato che, per continuare fino a fine anno tutte le attività dei lavoratori precari, dei lavoratori dei Consorzi di difesa e di tutte le partite che sono aperte per quanto riguarda le varie leggi che nel corso degli anni, a quattro step, abbiamo assegnato altri lavoratori a questa agenzia, che ricordo è la più numerosa che abbiamo in Puglia, superando abbondantemente le oltre mille unità lavorative. Ebbene, noi chiediamo con questo emendamento l’erogazione di un milione di euro per consentire agli operai stagionali irrigui e forestali di poter arrivare alle 150 giornate lavorative e, ovviamente, di poter anche mantenere, nel corso dei mesi successivi alla scadenza, prevista per dopodomani, per il 2 agosto, i contratti a circa 315 lavoratori, che invece il 2 agosto hanno la scadenza del loro contratto.
Si badi bene, e chiudo, non si tratta soltanto del futuro e del benessere di questi 315 lavoratori, ma parliamo anche di importanti funzioni per quanto riguarda l’antincendio, per quanto riguarda il nostro patrimonio boschivo e per quanto riguarda tutte le attività irrigue nei nostri campi.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, collega Marmo.
Speaker : MARMO.
Presidente, la ringrazio.
Dai vari incontri avuti con il Commissario dell’ARIF, dottor Ragno, è venuto fuori che la necessità finanziaria per far lavorare i lavoratori a tempo interinale e a tempo determinato fosse di circa 2,5 milioni per raggiungere l’obiettivo delle 150 giornate.
Io vedo l’emendamento del collega Borraccino che prevede 1 milione. A noi avevano detto, invece, che servivano altri 2,5 milioni. Quindi, successivamente all’emendamento di Borraccino, c’è il mio che porta 2,5 milioni. Vorremmo sapere dal Governo se è intenzionato innanzitutto a mantenere l’impegno che con i Capigruppo si è assunto con la rappresentanza dei lavoratori interinali, che partecipò ad una riunione di Capigruppo – lei si ricorderà bene, Presidente – nella Sala Guaccero, dove fu assicurato che a metà percorso si sarebbe provveduto alla provvista finanziaria. Ora c’è da capire se il Governo è favorevole e se la somma necessaria è quella di 1 milione, proposta da Borraccino, o di 2,5 milioni, proposta da me.
Speaker : DAMASCELLI.
Grazie, Presidente.
Io ho partecipato all’audizione promossa in II Commissione qualche giorno fa, da cui è emersa la necessità di una spesa superiore a 1 milione, di circa 2,5 milioni. Ecco perché ho sottoscritto con il collega Marmo quell’emendamento.
Noi dobbiamo definire una volta per tutte se crediamo o non crediamo nei ruoli delle agenzie che costituiamo. Io l’ho detto precedentemente, Presidente Emiliano. Questo Consiglio è diventato un “agenzificio”. Se noi continuiamo a creare nuove agenzie, ma non abbiamo le risorse finanziarie per sostenere quelle che svolgono un ruolo strategico, come l’ARIF in Puglia, penso che sia inutile continuare a far proliferare poltrone e a non sostenere le agenzie, che svolgono una funzione importantissima. L’attività antincendio e quelle irrigue in Puglia sono fondamentali, soprattutto per la nostra regione, per la quantità di boschi e riserve naturali che abbiamo e che dobbiamo preservare e proteggere e per l’innumerevole vastità e quantità di ettari produttivi che dobbiamo cercare di irrigare.
Siccome il Commissario Ragno e la dirigenza dell’ARIF ci hanno più volte spiegato che si va avanti sempre a singhiozzo, con stanziamenti tampone, vogliamo capire quando, una volta per tutte, si darà una gestione organizzata all’ARIF per consentire che siano svolte le attività istituzionali principali: l’antincendio, l’irriguo e anche la gestione del monitoraggio della Xylella. Non si può più andare avanti con assunzioni anche degli stagionali a tempo determinato che scadono di lì a pochi giorni, senza poter poi conseguentemente offrire una gestione ordinata della risorsa irrigua, che è quella dell’ARIF, gestita dall’ARIF, dei pozzi artesiani. Quindi, oltre che dare la possibilità di lavorare, serve anche dare una organizzazione e quindi prevedere delle assunzioni a tempo debito, un numero di giornate lavorative necessarie ad offrire un servizio ottimale al mondo agricolo e quindi un adeguato numero di giornate lavorative degli stagionali, ma anche delle risorse umane strutturate all’interno, ben organizzate. Stanno andando in pensione diversi funzionari e direttori tecnici e amministrativi e l’ARIF oggi, Presidente Emiliano, non ha più un ufficio tecnico. Significa che nonostante abbia milioni di euro nel caso in cui un gruppo di agricoltori chieda la sostituzione di un canale ormai obsoleto e quindi colabrodo di soltanto 500 metri diventa una cosa complicata, così come diventa quasi insormontabile l’ostacolo nel momento in cui si voglia soltanto fare l’estensione di una canalizzazione di un chilometro, un chilometro e mezzo, non essendoci l’ufficio tecnico che può redigere il progetto e richiedere le autorizzazioni alle Amministrazioni pubbliche competenti per territorio, quella estensione di un chilometro, un chilometro e mezzo l’ARIF non riesce a farlo. Ed è una cosa assurda.
Noi vogliamo che ci siano poche agenzie, ma quelle che ci sono vogliamo che debbano funzionare bene per offrire un servizio adeguato. Di qui la proposta di sostenere concretamente l’agenzia con gli stanziamenti necessari, con i nostri emendamenti, affinché possa veramente essere utile e strumentale per la Regione e quindi anche per il Governo regionale poter offrire adeguatamente servizi e competenze agli agricoltori pugliesi, ma non soltanto, a tutta la popolazione. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Collega Laricchia, prego.
Speaker : LARICCHIA.
Grazie, Presidente. Io volevo solo far notare che a distanza di un anno siamo ancora lì a chiedere il Piano di fabbisogno pluriennale sostanzialmente, credo triennale, all’ARIF che ci ha detto ultimamente in Commissione che sarà pronto per fine settembre, inizio ottobre. In ogni caso, se ci fosse una programmazione di queste assunzioni, è ovvio che nessuno avrebbe difficoltà ad approvare delle proposte del genere, se rientrano in questa programmazione. Ma se continuerete a far assumere e ad assumere in ARIF senza programmazione, è ovvio che da parte nostra ci sarà sempre un sospetto del clientelismo, che ha da sempre caratterizzato le assunzioni in ARIF, e purtroppo le conseguenze sono evidenti nella mancanza di servizi. Io non escludo che, attraverso un piano di fabbisogno triennale, scopriremo che avremo bisogno forse di più personale, perché penso, ad esempio, a quanti soldi l’ARIF spende ogni anno per andare a riparare gli impianti che vengono vandalizzati, gli impianti irrigui. Se, invece, decidesse a un certo punto, ad esempio, di dotarsi anche di personale di vigilanza, probabilmente andrebbe ad assumere più persone, a creare quindi più posti di lavoro e a risparmiare, perché non dovrebbe affrontare quelle spese che ogni anno affronta in emergenza, rivolgendosi naturalmente a ditte private, eccetera, per la riparazione.
Io, quindi, vi prego di non farci vedere più scelte e proposte che riguardino le assunzioni in ARIF finché non ci sarà questo piano di fabbisogno, perché l’abbiamo detto l’anno scorso, sono passati dodici mesi e siamo ancora senza questo piano di fabbisogno. Voglio sperare che a settembre-ottobre ci sarà, ma non ho molte speranze. Spero di essere smentita. Però, ripeto, un anno dopo stiamo dicendo la stessa cosa, e questo è inaccettabile in una Regione che dovrebbe, appunto, fare della programmazione la migliore arma, il migliore strumento per garantire anche una certa legalità nelle assunzioni, che in questi giorni sta anche facendo discutere e di cui stiamo leggendo sui giornali.
Speaker : PRESIDENTE.
Il Governo? Non ci sono altri interventi. Intervenite sulle due questioni Borraccino e Marmo, sulla somma, se c’è da prendere in considerazione. Poi decidete.
Speaker : PIEMONTESE, assessore al bilancio.
Presidente, io intervengo su questo. Noi abbiamo stanziato 8 milioni di euro in questa legge di assestamento di bilancio per l’ARIF. Nella proposta che è già stata presentata dal Governo ci sono più 8 milioni di euro nei confronti dell’ARIF. Siamo già intervenuti evidentemente questa mattina con il Commissario, il direttore, Presidente, dell’ARIF, con il dottor Ragno, il quale già da domani prorogherà i contratti nei confronti dei lavoratori per gli antincendi, perché vi è la necessità di impiegare questi lavoratori nelle varie zone. Quindi, è già garantita, qualora dovesse passare, naturalmente, la legge di assestamento di bilancio (quindi saremmo nelle condizioni di stanziare ulteriori 8 milioni di euro), la proroga dei contratti per i lavoratori che si stanno occupando di antincendio.
Quindi, abbiamo stanziato 8 milioni. Il parere su questo emendamento è contrario, perché ne abbiamo già messi 8 e non uno.
Speaker : PRESIDENTE.
Collega Borraccino.
Speaker : BORRACCINO.
Grazie.
Per la verità, questa notizia l’assessore l’aveva già annunciata nel suo intervento in Commissione bilancio mercoledì scorso, o giovedì. Adesso non ricordo quando abbiamo fatto la Commissione bilancio. Mercoledì.
La notizia degli 8 milioni di euro era già conosciuta. Il problema, così come ho fatto riferimento, assessore, nel mio breve intervento nell’illustrare l’emendamento, è che ARIF tiene aperte parecchie partite. Non abbiamo soltanto da pensare agli operai irrigui e forestali. Noi abbiamo anche somme stanziate per tante altre situazioni di lavoratori che sono stati internalizzati dall’ARIF, che abbiamo conosciuto dalle parole del direttore dell’Agenzia regionale per gli irrigui e per i forestali.
Pertanto, la richiesta che io faccio all’assessore Piemontese – noi siamo disponibili anche a ritirare, eventualmente, l’emendamento – è di capire se queste somme servono a far arrivare i lavoratori a 150 giornate lavorative e a coprire i servizi sino al mese di ottobre oppure è una proroga soltanto per alcune settimane, per un mese. Vorremmo capire, quindi, se gli 8 milioni di euro servono per mettere nelle condizioni questi lavoratori di arrivare alle 150 giornate.
Chiaramente, all’interno di tutto questo faccio presente all’assessore all’agricoltura che noi in quegli 8 milioni di euro saremo chiamati anche a versare alcune centinaia di migliaia di euro all’agenzia di lavoro interinale, perché mediamente ogni contratto che noi stipuliamo di un mese per quanto riguarda questi lavoratori stagionali noi spendiamo circa 120-130.000 euro al mese. Quindi, noi saremo chiamati anche all’interno di questi 8 milioni di euro a pagare le spettanze all’agenzia di lavoro interinale. Su questa vicenda, anche se mi rendo conto che non è oggetto assolutamente dell’assestamento di bilancio, dovremmo anche interrogarci e aprire una discussione politica in questo Consiglio regionale, se è giusto spendere 300-400-500.000 euro all’anno per le agenzie di somministrazione lavoro quando, invece, se noi avessimo la certezza delle somme da impegnare con il bilancio all’inizio dell’anno, senza fare quello che richiamava il collega Marmo, che quando ci fu la discussione con i rappresentanti sindacali e con una delegazione di lavoratori prendemmo l’impegno perché sapevamo che le somme poste all’inizio del bilancio di previsione non sarebbero bastate e quindi rimandammo tutto all’assestamento di bilancio, in quel patto che ci fu con quei lavoratori, io penso che se noi invece riuscissimo ad avere la certezza delle somme all’inizio dell’anno, mi rendo conto che non si possono fare più rinnovi consecutivi altrimenti diamo, anche rispetto alle ultime norme, la possibilità della stabilizzazione definitiva e quindi questo, purtroppo, non è possibile, ma ritengo che un’assunzione per 100 giornate, per 150 giornate direttamente, visto che si tratta di operai a tempo determinato, si tratta di OTD noi possiamo procedere anche senza l’agenzia. L’agenzia ARIF può procedere, scusate il gioco di parole, senza l’intermediazione delle agenzie di lavoro interinale. Ma questo non è oggetto di discussione.
La domanda che io pongo all’assessore Piemontese è: con questi 8 milioni di euro noi riusciamo a garantire le 150 giornate a questi lavoratori? Perché nel caso di risposta affermativa io, ovviamente, ritiro l’emendamento perché l’oggetto dell’emendamento andava in tale direzione.
Lo ribadisco per la quarta volta: garantire le 150 giornate a questi 315 lavoratori.
Speaker : PRESIDENTE.
Collega Pentassuglia.
Speaker : PENTASSUGLIA.
Grazie, Presidente.
Le affermazioni su questo argomento mi lasciano onestamente allibito, perché il problema è esattamente posto e da porre e soprattutto da risolvere nella questione che poneva il collega Marmo, perché ce ne siamo occupati in Commissione, anche per rispondere all’ennesimo articolo di oggi sul “bubbone” o il “carrozzone”, perché forse è bene che la politica risponda per quello che l’agenzia fa, e non sta a me difendere il lavoro dell’agenzia, però intanto noi non possiamo aprire una guerra tra poveri. Lo sbilanciamento nei confronti dell’ARIF è di circa 12 milioni e io non penso che gli 8 milioni vadano a coprire quello per cui ha parlato il collega Borraccino, cioè le varie partite poste all’interno dell’agenzia, e non a caso l’agenzia negli ultimi due anni non ha fatto lavori di manutenzione neanche per i soldi che questo Consiglio regionale ha messo a disposizione, tra l’altro soldi che sono stati utilizzati per pagare, invece, le giornate, cosa molto discutibile, e questo sbilanciamento… Vorrei richiamare l’attenzione perché ho fatto un emendamento al tabulato rispetto al costo dell’acqua, perché negli ultimi due anni il costo dell’acqua, che viene determinato dalla tariffa per bacino idraulico, questa Regione non lo ha determinato. Quindi, abbiamo quest’anno una tassazione e, quindi, una fatturazione salvo conguaglio, con un prezzo che è il doppio di quello di Acquedotto pugliese.
Allora, tutte queste cose messe insieme, rispetto al lavoro fatto anche in Commissione, dove si è parlato della platea storica, a cui la collega Laricchia ha fatto riferimento, perché il piano sarà forse pronto a settembre e aspetteremo in Commissione, nel frattempo si è lavorato sulla platea storica, e la platea storica per portarla a 151 giornate e utilizzarla non solo per l’attività ordinaria, ma per fare i lavori di manutenzione per servizi a servizio dell’agricoltura merita una implementazione esattamente quanto dice l’emendamento del collega Marmo.
Io, che ho parlato questa mattina con il direttore dell’agenzia, onestamente penso che questo stanziamento di 8 milioni non sia esaustivo, non completi, per cui a questo punto serve l’impegno del Governo, nella prossima variazione, che può essere interna, o nella prossima variazione di bilancio, a mettere a disposizione ulteriori risorse che facciano rispettare gli impegni assunti, soprattutto quella manutenzione che ci sta facendo perdere acqua, tempo e risorse. Per non parlare della vandalizzazione dei pozzi e dei guasti sui pozzi. Ancora oggi ci sono pozzi fermi, diversi, nella nostra regione.
Chiudo. Mi auguro che questa partita venga trattata parallelamente a quella dei Consorzi di bonifica. Per i lavoratori dei Consorzi di bonifica in Commissione, salva la platea storica, quindi lì non c’è stata assunzione di una persona diversa dalla platea storica, noi si sia detto una cosa nella legge e con, anche lì, uno sbilanciamento che l’attuale – e quello che vedremo dopo – emendamento dice di riportare nelle risorse, nonostante l’esodo in pensione del personale di ruolo, non vede utilizzare per le 151 giornate, quindi per l’attività istituzionale del Consorzio, il personale a tempo determinato.
Io mi auguro, e chiudo, che la partita venga vissuta parallelamente e si dia una risposta che affronti le questioni e che non le rinvii. Altrimenti adesso ci sarà la proroga di qualche mese da parte del direttore generale sulla copertura degli 8 milioni. Nel frattempo non avremo né le risorse per la manutenzione né quelle per proseguire e mettere in rete l’intera filiera, che – lo ripeto – è al servizio dell’agricoltura, e di questo mi dispiace perché è come se la cosa non fosse al servizio degli agricoltori e parliamo a compartimenti stagni anche rispetto alle competenze.
Chiudo con un richiamo che faccio al Presidente Emiliano, di occuparsi della questione agenzia. Abbiamo dato tante funzioni, svolge un ruolo strategico, ma ci sono Comuni che hanno implementato la rete di distribuzione con bilancio proprio dei Comuni e che da mesi non vede la sottoscrizione dei protocolli per l’utilizzo di quella rete per un servizio pubblico al servizio dei cittadini e delle imprese agricole. Addirittura, c’è un ritardo nel sottoscrivere protocolli per il riuso in agricoltura, che è gravissimo come atteggiamento. Questa Regione, in maniera lungimirante, sta guardando al riuso in agricoltura delle acque depurate per evitare di perdere questa grande opportunità.
Speaker : PRESIDENTE.
Non ci sono altri interventi. Procediamo. Se non ci sono ulteriori spiegazioni… Borraccino l’ha ritirato? Non l’ha ritirato. A me non risulta. Borraccino vuole una risposta, vuole capire se con gli 8 milioni arriviamo a 150 giornate. Ho capito bene?
Speaker : DI GIOIA, assessore all’agricoltura.
La richiesta del Commissario credo fosse nell’ordine di 11-12 milioni di euro. Ovviamente, è una richiesta abbastanza articolata, che riguarda anche altre funzioni che comunque abbiamo ritenuto in questa fase, anche per le questioni di bilancio, di non poter integralmente soddisfare.
Ora, all’interno degli 8 milioni il Commissario ha avuto modo di dire che terrà come priorità l’attività dell’antincendio in particolare, perché è una funzione essenziale, e anche ovviamente la funzione irrigua.
Con i dipendenti e con i sindacati avevamo convenuto che i 151 giorni fossero un obiettivo da raggiungere a regime. Addirittura, molti dei sindacati presenti avevano chiesto il raggiungimento di almeno 101 giornate. A fronte, ovviamente, della impossibilità di prevedere lo stanziamento di bilancio, ci siamo riservati.
Quindi, il combinato di questa roba è che Ragno avrà come priorità il finanziamento di queste funzioni. Nel limite dello stanziamento attuale, massimizzano il numero di giornate. Non escludiamo un intervento ulteriore qualora dovesse essere necessario per poter integrare ciò che oggi non si potrà da subito contrattualizzare. Però, l’agenzia ha una sua autonomia nella gestione e quindi, ovviamente, sarà altamente qualificata per poterci dare indicazioni nel corso della contrattualizzazione per verificare gli eventuali ulteriori aumenti di risorse.
Speaker : PRESIDENTE.
Con questi ulteriori chiarimenti, che succede? Non lo ritira. Votiamo, allora, con il parere contrario del Governo.
Romano, stiamo votando l’emendamento Borraccino, con il parere contrario del Governo.
Presenti 43, votanti 41, favorevoli 20, contrari 21, astenuti 2.
Non è approvato.
Adesso andiamo all’11-bis, sempre sullo stesso tema, ci sono 2,5 milioni. Hai chiesto di parlare, Donato? Prego.
Speaker : PENTASSUGLIA.
Presidente, ho capito il parere del Governo, però una cosa dobbiamo chiarire per rispetto al Consiglio: non si può rinviare dal Consiglio all’autonomia gestionale di un direttore generale, perché poi si va dal direttore generale a dire perché da due anni non si fanno le manutenzioni e si butta e si perde acqua, e chiede l’indirizzo politico. Mettiamoci d’accordo e cerchiamo di essere seri su questo, per cortesia.
Io non ho bisogno di mendicare. Altrimenti farò, come qualche Gruppo di opposizione, a chiedere in Commissione una seduta a settimana di audizione dei direttori delle agenzie. Chiariamoci su questo. Perché quando non c’è indirizzo politico per le ricadute positive sul sistema d’impresa della nostra regione poi qualcuno deve rispondere, perché c’è un Ponzio Pilato da un lato e un Ponzio Pilato dall’altro, che non dà conto alla Puglia per quello che si deve fare. Lo dico con estremo rispetto. Come non c’è rispetto? No, questo è rispetto dell’Aula e del ruolo che ha ognuno di noi.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, assessore Di Gioia.
Speaker : DI GIOIA, assessore all’agricoltura.
Giusto perché rimanga agli atti, lo stanziamento che facciamo ad ARIF è indistinto. Non è scritto per che cosa stai dando il finanziamento. È un capitolo sul quale finanzia la gestione e la gestione è contemplata all’interno del bilancio di ARIF. Nel momento in cui il Commissario riceverà meno soldi di quelli che ha chiesto, sarà autonomamente impegnato a dover stabilire delle priorità gestionali, che non significa la politica. Io non so a quale scuola si apprende questo concetto dell’indirizzo politico che, con un’interposta persona, obbliga l’amministratore a fare qualcosa che è desiderato da questo Consiglio. Noi facciamo semplicemente ciò che la legge prescrive: finanziare nel limite delle disponibilità di bilancio l’agenzia e ovviamente il direttore, in questa fase, visto che ha meno soldi di quelli che chiede, dovrà fare delle scelte. Nell’arco di qualche mese, è stato già spiegato, sarebbe auspicabile, se ci fossero esigenze ulteriori, dover intervenire sull’agenzia stessa.
Penso che sia nella normale attività. Mi meraviglio, Donato, che tu che hai fatto l’assessore alla sanità e hai avuto a che fare con i direttori generali, hai l’idea che si possano governare come dei burattini. Io non sono abituato a farlo.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego.
Speaker : PENTASSUGLIA.
Assessore, lei come al solito il rimpallo del gioco delle parti lo gioca in maniera... Giocando a pallacanestro, io a questo gioco sono abituato. Va bene? Giocavo, anzi.
Qui, nel rispetto dei ruoli, l’indirizzo politico – l’ho detto prima – sta nel fatto che noi abbiamo messo delle somme che non sono state utilizzate. Quindi, se c’è un indirizzo politico, quello di stanziare somme per la manutenzione, che non sono somme generali... Gli 8 milioni. La gestione è in capo al direttore, che incontra i sindacati, però ci sono delle cose non fatte. Se non arriva acqua alle imprese agricole è anche un problema suo, che ha la delega all’agricoltura. Questo non è un rimprovero. Il fatto è che noi dobbiamo assumere la responsabilità. Abbiamo il potere di indirizzo e di controllo? Se mettiamo i soldi per un’attività, possiamo controllare che questo avvenga? O ognuno fa il padrone del vaporetto? Le garantisco che nei miei nove mesi non mi sono mai permesso di chiedere ai direttori generali. Li ho controllati, però.
Speaker : PRESIDENTE.
Adesso il 2, Damascelli e Marmo. Prima Damascelli e poi Marmo. In genere è Marmo e poi Damascelli. Non siamo arrivati ancora all’emendamento.
Prego, collega Damascelli.
Speaker : DAMASCELLI.
Lei è passato alla discussione dell’emendamento di 2,5 milioni...
Speaker : PRESIDENTE.
Certo. Siamo arrivati all’emendamento.
Speaker : DAMASCELLI.
Sa cosa si verifica, Presidente? Come prima spiegava il Presidente Pentassuglia, noi spesso siamo contattati o dal consigliere comunale delegato alle attività agricole o dall’assessore comunale di un Comune a forte vocazione agricola, e in Puglia sono quasi tutti a forte vocazione agricola, o da un gruppo organizzato di agricoltori o dalle organizzazioni di categoria, che spesso ci segnalano la necessità, per evitare di perdere un intero raccolto in quella zona, di fare delle manutenzioni ordinarie e straordinarie, anche piccole manutenzioni.
Noi ci armiamo di buona volontà e andiamo agli uffici zonali dell’ARIF e cerchiamo di sollecitare e segnalare la necessità di non perdere un intero raccolto per decine, centinaia e in certi casi migliaia di ettari e ci viene risposto: “Consigliere Damascelli, non ci sono i soldi”. Ma come non ci sono i soldi per fare 700 metri di canale? Ma come è possibile? Poi andiamo a Bari. Ci mettiamo in macchina, andiamo a Bari e parliamo con il direttore Ragno che dice: “Se il Consiglio me li dà, io li posso fare questi interventi”. Allora, veniamo in Consiglio, chiediamo l’audizione, facciamo le proposte, ascoltiamo anche in modo garbato e corretto le esigenze dell’agenzia per dare le risposte poi al territorio. Però, veniamo qui e non riusciamo nemmeno a fare questo. In audizione non riusciamo a comprendere esattamente… È anche giusto il fatto del Piano triennale del fabbisogno. L’abbiamo chiesto in Commissione per organizzare adeguatamente un’agenzia, e non lo conosciamo. Poi chiediamo delle manutenzioni, degli interventi, delle manutenzioni.
Facciamo un distinguo, diamo pure degli indirizzi almeno su quegli 8 milioni, diciamo che gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria si possono fare, ma sa cosa è successo? Che quando ho detto di procedere ad effettuare un attraversamento di… Quanto è una carreggiata senza spartitraffico, una provinciale? 3 metri, 3 metri, da un lato all’altro per l’installazione di un bocchettone che avrebbe dato sfogo a tantissimi ettari e quindi avrebbe aiutato tanti agricoltori. E chi lo deve fare l’attraversamento di una provinciale? Non c’è nessuno che lo possa fare. Questi sono i problemi quotidiani che si vivono nell’agenzia, i problemi quotidiani che vivono gli agricoltori, che sono appunto non serviti adeguatamente e che noi nonostante stanziamenti di tanti milioni di euro non riusciamo a risolvere. Quando ci vien detto “abbiamo bisogno di altre risorse”, anziché fare demagogia, ci preoccupiamo di proporre lo stanziamento di altre risorse, ma queste altre risorse, purtroppo, non vengono stanziate. Allora, delle due l’una, insieme, Governo e consiglieri, che rappresentano le istanze del territorio e del mondo produttivo, diamoci degli indirizzi e stabiliamo come vogliamo procedere per dare risposte al territorio. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Adesso stiamo sull’emendamento 11-bis, il collega Damascelli l’ha illustrato, il Governo? Parere contrario del Governo, con le motivazioni che avete ascoltato prima. Votiamo.
Presenti 42, votanti 40, favorevoli 17, contrari 23, astenuto 1.
Non è approvato.
Andiamo all’emendamento di pagina 12, a firma dell’assessore Di Gioia. Credo che possiamo procedere al voto.
Presenti 36, votanti 35, favorevoli 35, astenuto 1.
È approvato.
Adesso andiamo al 12-bis: è un subemendamento all’emendamento sempre del collega Zullo. Votiamo. C’è il parere favorevole del Governo.
Presenti 35, votanti 30, favorevoli 30, astenuti 5.
È approvato.
L’emendamento 13 è superato.
Adesso arriviamo a pagina 14: emendamento sostitutivo del collega Vendola. Possiamo votare? Parere favorevole del Governo. Che cosa c’è? C’è un subemendamento? Per sistemare la posta finanziaria?
Rendi più esplicita la copertura finanziaria?
Speaker : DI GIOIA, assessore all’agricoltura.
Per il discorso delle calamità, soprattutto per la questione delle gelate dell’olivo, la Regione aveva preso impegno di integrare quello che solitamente, invece, deve stanziare il Governo. Il consigliere aveva ipotizzato, con questo emendamento, 100.000 euro. Non sono sicuramente adeguate le risorse per un fabbisogno molto più ampio.
Allora, senza intaccare le dotazioni che sta gestendo in questo momento l’assessore al bilancio, che sono quelle della variazione connessa a tutto il bilancio, andando a tagliare risorse dal mio capitolo, da uno dei capitoli nostri dell’agricoltura, saremmo orientati ad arrivare ad 1 milione di euro, che è una cifra assolutamente congrua e sicuramente fuori dalla portata anche del Governo, che per un evento del genere avrebbe stanziato molto di meno.
Quindi, avevo predisposto un emendamento da 900.000 euro.
Diventa 1 milione, esatto. Adesso semmai lo votiamo e poi le do il documento...
Esatto. Eccolo qua.
Speaker : PRESIDENTE.
La finalità è la stessa proposta da Ventola. È chiaro, collega Ventola? La finalità è la stessa. Viene portato 100.000 a 900.000 chiarendo, però, bene la copertura finanziaria. Va bene?
Damascelli, vuole parlare?
Speaker : DAMASCELLI.
Condividendo il subemendamento dell’assessore all’emendamento che tutti insieme abbiamo sottoscritto, voglio soltanto ricordare, considerato che al comma 2 è riportato che la Giunta individuerà le modalità, che sarà necessario risarcire quelle colture indicate anche nel piano assicurativo. Ciò che impedisce di effettuare i risarcimenti nel decreto legislativo n. 102/2004 che qualora una coltura sia inserita nel Piano assicurativo non è risarcibile. Invece, con questa nuova procedura, con questo emendamento della Regione Puglia, noi dobbiamo necessariamente risarcire anche le colture assicurabili, ma non assicurate dagli agricoltori. Questo è importante ed è fondamentale.
Mi è capitato di ricevere diverse segnalazioni da alcuni Comuni e da alcuni agricoltori secondo cui nelle relazioni approvate dalla deliberazione di Giunta regionale non sono stati ricompresi alcuni fogli di mappa, che ho prontamente segnalato all’assessore regionale.
Ma l’olivicoltura è una coltura assicurabile. Io lo sto soltanto chiarendo, perché proprio quello è il problema del decreto legislativo n. 102, che siccome l’olivo è assicurabile non è risarcibile. Invece, con legge regionale noi provvediamo, esattamente, a risarcirlo.
Aggiungo soltanto, e l’ho già segnalato all’assessore, che ci sono ben 14 fogli di mappa dell’agro di Bitonto non inseriti in deliberazione, 10 fogli di mappa dell’agro di Palo del Colle non inseriti e alcune segnalazioni dei Comuni di Acquaviva delle Fonti e di Castellana Grotte.
Ho depositato oggi un’interrogazione e chiedo che la Giunta regionale provveda ad inserire subito questi fogli di mappa, cercando anche di capire di chi siano le responsabilità per non aver ricompreso quei territori. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Votiamo il subemendamento così come è stato illustrato dall’assessore Di Gioia, che porta ulteriori 900.000 euro ai 100.000 già previsti dall’emendamento Ventola ed altri, con la copertura finanziaria Missione 16, Programma 3, Titolo 1.
Votiamo il subemendamento.
Presenti 40, votanti 40, favorevoli 40.
È approvato.
Adesso votiamo l’emendamento di pagina 14, così come è stato subemendato.
Presenti 39, votanti 39, favorevoli 39.
È approvato.
Andiamo a pagina 15. Confesso la mia ignoranza: collega Ventola, siccome siamo a quest’ora, “posti a tavola” che cosa significa? Parere favorevole? Okay. Votiamo.
Presenti 39, votanti 39, favorevoli 39.
È approvato.
Pagina 15-bis. La parola al collega Cera.
Speaker : CERA.
Presidente, è praticamente uguale a quello del collega Ventola, solo che è soppressivo del limite dei posti. Ovviamente, è soppresso anche il comma 4, perché sennò va in conflitto con quello approvato con Ventola.
Speaker : PRESIDENTE.
E quindi? Decade praticamente.
Speaker : CERA.
Sì, decade quello di Ventola…
Speaker : PRESIDENTE.
No, quello di Ventola l’abbiamo approvato.
Speaker : CERA.
Io ho soppresso con questo emendamento sia il comma 3 che il comma 4, quindi automaticamente… Doveva essere messo ai voti prima questo e poi quello, o meglio, prima questo e poi basta.
Speaker : PRESIDENTE.
E non bastano cinquanta posti in più a tavola?
Collega Marmo, prego.
Speaker : MARMO.
Presidente, solo per segnalare all’Aula che resto basito. Con articoli inventati all’ultimo momento si modifica una legge di settore, che è quella dell’agriturismo, dove il turismo viene dopo l’attività agricola ed è attività funzionale all’agricoltura, integrativa del reddito di agricoltore. In questo modo noi rendiamo gli agriturismo delle grandi sale ristorazione, sale matrimoni. Cose dell’altro mondo. Abolire la lettera c) del comma 3 significa non limitare più a 85 posti. Il comma 4 dice: non limitare nemmeno a 85 posti letto. Ma che agriturismo è con 85 posti letto? È un palazzo, è una cosa immensa. Modifichiamo norme di settore. Per igiene legislativa dovrebbe essere vietato approvarli in questa sede. È veramente scandaloso.
Speaker : PRESIDENTE.
[...] argomenti, mi pare che la proposta mediana che abbiamo approvato sia un passo in avanti. Se andiamo oltre stravolgiamo completamente la funzione dell’agriturismo.
Speaker : CERA.
Non è così, Presidente, per il semplice motivo...
Speaker : PRESIDENTE.
Spesso l’ottimo è nemico del bene.
Speaker : CERA.
Per il semplice motivo che, così come votato precedentemente, va in contrasto con il comma 4, che impone tra posti letto, posti nelle piazzole e posti a tavola 85. Quindi, va in contrasto con il comma 4. Ecco perché io ho presentato un emendamento per abolire completamente il limite dei posti a tavola.
Speaker : PRESIDENTE.
Sopprimendo quel vincolo, davvero l’agriturismo non ha più nessuna funzione. Collega Cera, poi la approfondiamo perbene. È una norma che modifica totalmente il principio dell’agriturismo, la sua finalità. Proviamo un approfondimento. Intanto, prendiamo l’avanzamento che abbiamo votato tutti insieme. Ti chiedo di consentire di approfondire meglio.
Speaker : DI GIOIA, assessore all’agricoltura.
Prima di metterlo in votazione, visto che è comunque un argomento aggiuntivo e c’è il dirigente della Sezione che può rilasciare il parere, guardiamo un attimo le implicazioni tecniche. Lo rimandiamo a dopo.
Siccome non c’è il referto, adesso lo valutiamo con il referto. C’è il dottor Trotta. Adesso valutiamo insieme a lui. Lo votiamo dopo.
Speaker : PRESIDENTE.
[…]del dirigente e andiamo avanti. È sospeso l’emendamento 15.
Andiamo al 16, Colonna. Il Governo? Qui non c’è ancora. Stavano completando la copertura precisa finanziaria. Prego.
Speaker : PIEMONTESE, assessore al bilancio.
Collega, noi condividiamo le finalità del suo emendamento e del suo articolo aggiuntivo. Però, per ragioni di copertura finanziaria, come ho spiegato durante la mia relazione e nella replica, noi non abbiamo una dotazione finanziaria in grado di coprire le molteplici istanze positive che provengono dal Consiglio, ragion per cui le chiedo di dimezzare al 50 per cento la richiesta finanziaria. Poi, nel bilancio di previsione, nel prosieguo, potremo essere nelle condizioni di implementare la dotazione finanziaria.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Faccio osservare che anche il dimezzamento va precisato bene: missione, programma e titolo. Qui non c’è scritto. Prego.
Sì, ho capito. È qui che non ci sono. Precisando la missione, il programma e il titolo della copertura finanziaria, passa da 300.000 a 150.000. Va bene? Collega Colonna, possiamo procedere al voto? Va bene. Votiamo.
È approvato.
Emendamento 16-bis. Prego, collega Damascelli.
Speaker : DAMASCELLI.
Grazie, Presidente.
Con l’emendamento proposto si cerca soltanto di puntare alla riqualificazione degli ambienti che ospitano gli oratori. Allora, ho letto il successivo emendamento… Assessore, per cortesia. Ho letto il successivo emendamento proposto dall’assessore Ruggeri, di 300.000 euro, per svolgere le attività di recupero e di integrazione sociale, molto importanti, emendamento che condivido, sostengo e che voterò. Però, assessore, quelle attività vanno svolte in ambienti decorosi. Se devono essere svolte in ambienti in cui gli impianti elettrici non sono a norma...
Speaker : PRESIDENTE.
Scusate, così non si può andare avanti. Siccome continuano ad arrivare anche assestamenti, aggiustamenti, state calmi.
Prego anche i colleghi consiglieri.
Speaker : DAMASCELLI.
Vorrei che anche l’assessore Piemontese mi ascoltasse.
Se quelle attività che vogliamo fare, che sono proposte con il successivo emendamento, le facciamo in ambienti che non hanno impianti elettrici a norma, che hanno intonaci che sono venuti meno dalle pareti e pavimenti inguardabili, diventa complicato. Aprire un capitolo per micro interventi, assessore... Perché certe volte in questi oratori, che ho avuto modo di visitare, interloquendo anche con il Presidente regionale dell’Associazione oratori, bastano micro interventi per dare dignità a questi ambienti dove, poi, potranno essere svolte quelle iniziative riportate anche con l’emendamento a pagina 22.
Io ho indicato una somma abbastanza contenuta perché mi approccio in punta di piedi rispetto al suo bilancio.
Grazie.
Speaker : PIEMONTESE, assessore al bilancio.
Ragazzi, vi spiego la questione, in maniera tale che ve lo dico prima. Andiamo nel merito. Vi dico subito qual è il punto. Per le attività di riqualificazione strutturale degli oratori, questa dinamica rientra nella possibilità di un bando regionale, che la Regione sta per pubblicare, di 20 milioni di euro dell’Assessorato al turismo e ai beni culturali, l’assessore Capone, che prevede anche la possibilità per gli enti ecclesiastici, per gli oratori di accedere a questo finanziamento. Ragion per cui è inutile adesso utilizzare queste risorse dal bilancio autonomo, ma per queste finalità si potrà accedere.
Speaker : PRESIDENTE.
Collega Bozzetti, prego.
Speaker : BOZZETTI.
Grazie, Presidente. Noi, in realtà, condividiamo molto l’emendamento del consigliere Damascelli, però vorrei proporgli un suggerimento, perché in realtà la Regione Puglia è dotata di una legge, la legge regionale n. 17 del 5 luglio 2016 “Riconoscimento, valorizzazione e sostegno della funzione socioeducativa delle attività di oratorio”.
Io vorrei proporre al consigliere Damascelli magari quella cifra di inserirla all’interno di questa legge, in maniera tale da renderla strutturale anche negli anni a venire e quindi eventualmente avere una dotazione finanziaria maggiore per l’applicazione di quella che è già una legge regionale, tanto è vero che proprio all’articolo 6 la legge recita “Per far fronte agli oneri derivanti dall’applicazione della presente legge, compresi quelli previsti dal protocollo d’intesa e dalle convenzioni, si fa riferimento alle linee ordinarie di finanziamento per la promozione delle attività sportive per l’infrastrutturazione sociale e per la promozione di iniziative di animazione territoriale” e poi il resto. Quindi, dal nostro punto di vista, condividendo l’emendamento del consigliere Damascelli, riteniamo più opportuno magari che si possa anche inserirlo direttamente all’interno di una nostra previsione di legge, di una legge regionale, quindi andare a maggiormente dare forza a quella che è già una legge, così che si possa più facilmente anche intervenire sugli interventi che gli oratori necessitano. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Collega Borraccino, prego.
Speaker : BORRACCINO.
Il 5 luglio del 2016 in quest’Aula abbiamo licenziato la legge per il riconoscimento della funzione degli oratori. Io in quell’occasione votai contro a quella legge perché quella legge apriva le porte, nell’ambito, ad esempio, delle decisioni nei Piani sociali di zona, a poter far partecipare gli oratori all’interno della divisione dei fondi per quanto riguarda le attività sociali. Questa attività, ovviamente, siccome le finanze regionali sono un po’ come la coperta di Linus, la tiri da una parte e ti scopri dall’altra, ovviamente parlavamo di risorse abbastanza irrisorie. Quindi, far partecipare gli oratori all’interno dei Piani sociali di zona e nella divisione di queste risorse avrebbe tolto fondi al volontariato laico, alle associazioni, che per tanti anni hanno portato avanti progetti e che si vedevano costrette a doversi trovare di fronte ad un rimaneggiamento di quelle risorse.
Dico questo perché so molto bene che il clima che si respira in questo Consiglio regionale è un clima che porta sempre in quella direzione e rispetto, invece, a finanziamenti ad associazioni laiche, diciamo tutto ciò che non si muove nell’ambito dello spirito confessionale è sempre visto come un’idea minoritaria. So anche molto bene che questo mio pensiero è minoritario in questo Consiglio regionale, ma io rispondo a quegli elettori, rispondo a un’ideologia, rispondo a una visione della società che non può portare solo ed esclusivamente e unicamente risorse verso la spinta confessionale, così come successivamente saremo chiamati ad affrontare con altri emendamenti di altri colleghi sempre per progetti di bullismo, o che vengono camuffati da bullismo, ma che sono sempre sulle somme a disposizione per il bilancio dell’oratorio o per iniziative del Forum della famiglia e quant’altro, rispetto a un Consiglio regionale che ha bocciato leggi per quanto riguarda la piena applicazione della legge n. 194, rispetto a un Consiglio regionale che rallenta l’approvazione di una legge controllando l’omo-transfobia e quant’altro.
So molto bene, colleghi, che questa, ripeto, è una posizione minoritaria, ma ho l’obbligo con me stesso di esplicitarla in questo Consiglio regionale, perché questo Consiglio regionale è la rappresentazione degli elettori della società pugliese e so di rappresentare un segmento, probabilmente anche piccolo e minoritario, ma lo esprimo e lo esprimo con fastidio perché c’è una legge regionale votata a luglio 2016 sugli oratori e noi stiamo tentando surrettiziamente… Faccio una parentesi: la mia non è assolutamente una critica rispetto ai colleghi consiglieri regionali che stanno portando avanti questa richiesta di emendamento, quindi non lo è nei confronti di Damascelli, non lo è nei confronti di Pendinelli, non lo è nei confronti di Marmo, che successivamente ha chiesto il finanziamento di 20.000 euro per la Conferenza delle famiglie. Dico, però, che ci sono dei bilanci, c’è un capitolo, sulla questione degli oratori c’è una legge, non andiamo ulteriormente fuori, non cerchiamo di andare a fare oltre a quello che già questo Consiglio regionale a maggioranza ha legiferato.
Per questo motivo, io voterò contro questo emendamento del collega Damascelli.
Speaker : PRESIDENTE.
Damascelli, di nuovo?
Speaker : DAMASCELLI.
Mi scusi, Presidente...
Speaker : PRESIDENTE.
Le cose sono chiare. Hai diritto a parlare due volte, però non cambia l’orientamento. È chiarissimo l’intervento.
Speaker : DAMASCELLI.
Chiedo scusa se sto infastidendo lei, la Presidenza, i colleghi consiglieri. Vi chiedo scusa per questo. Magari cercherò di farlo di meno d’ora in poi, visto che questo infastidisce i miei colleghi.
Io sinceramente non ho capito l’assessore al bilancio. Parlava di bando della cultura. Si tratta di un intervento sociale che non so cosa possa avere a che fare con la cultura. La spiegazione non è stata esaustiva. Approfittavo della presenza – che però non vedo più – dell’assessore Capone per capire (potrei pure ritirare l’emendamento) come saranno finanziati gli oratori che prevedono una loro riqualificazione con il bando della cultura, con i 20 milioni, e se all’interno di questo bando ci sarà un appostamento oppure una quota riservata alla riqualificazione degli oratori.
Io vi dico soltanto quello che ho vissuto. Andando negli oratori, frequentando e parlando con le associazioni di riferimento e vedendo fili appesi, chiedendo perché si verificava questo e non c’era la possibilità per fare micro interventi di riqualificazione... Su questo il Governo regionale non concorda, rispetto a una enormità di sprechi di milioni di euro. Fare piccoli interventi di poche decine di migliaia di euro per gli oratori che ne hanno una impellente necessità non si può. Noi riferiremo agli oratori che ce lo avevano chiesto che il Governo regionale non ha accettato questa proposta. Basta.
Speaker : PRESIDENTE.
Damascelli, semplicemente una parola. Come sosteneva il consigliere Borraccino, c’è una legge ad hoc, c’è il referto, c’è un capitolo dedicato dove ci sarebbero – se leggo bene – ancora 400.000 euro da spendere per i prossimi anni.
È il parere tecnico, non lo sto inventando io.
Non ho gli elementi. Può darsi che il referto tecnico sia sbagliato.
Io non ho gli elementi per capire. Vuol dire che chi ha fatto il referto ha scritto una cosa inesatta. Verificheremo anche questo.
Ciò detto, stiamo al merito. Il Governo non c’è più. Ha detto parere contrario. Votiamo.
Presenti 36, votanti 36, favorevoli 17, contrari 19.
Non è approvato.
Adesso andiamo al 16-ter, a meno che non è arrivata qualche altra cosa. È l’emendamento Marmo, a cui faceva riferimento poco fa il collega Borraccino: 20.000 euro per organizzare la conferenza sulla famiglia. Parere del governo? Favorevole.
Procediamo.
Presenti 37, votanti 32, favorevoli 29, contrari 3, astenuti 5.
È approvato.
Pagina 16-quater, Paolo Pellegrino. Parere del Governo favorevole. Votiamo. Questo è uguale, è lo stesso.
Siamo in fase di votazione. Stiamo votando il 16-quater, Pellegrino.
Presenti 33, votanti 21, favorevoli 21, astenuti 12.
È approvato.
Dai, Damascelli. Sono anni che stiamo dando i soldi agli oratori. Non puoi dire questo.
A pagina 16 c’è l’emendamento di Mennea. Prima c’è un subemendamento. a firma del collega Ventola. Collega Mennea, hai visto che qua non siamo riusciti a distribuire… Allora, votiamo il subemendamento a firma del collega Ventola, che completa il subemendamento del collega Mennea. Qui abbiamo ricostruito: stiamo votando il subemendamento Ventola, che interviene sul canale dei Piani della Murgia, che chiarisce il subemendamento di Mennea in favore del Comune di Canosa. È così? E poi votiamo il tuo. Poi arriverà il vostro che riordina il tutto, se capisco bene. Scusate, l’esito della votazione l’abbiamo letto? È sparita la votazione? È stato approvato? Okay. Rivotiamo. Stiamo rivotando il subemendamento Mennea, che precisa il subemendamento Ventola, che poi voteremo. Poi, alla fine c’è l’emendamento dei Cinque Stelle che chiede di riscrivere completamente il sub. È arrivato in questo momento, non abbiamo fatto in tempo a distribuirlo. Stiamo sempre parlando dei famosi 100.000 euro, se capisco bene. È una precisazione.
Il subemendamento Ventola è solo un fatto tecnico. Chiarisce la parola “allestimenti, arredo urbano” con le seguenti “e per una pulizia e manutenzione straordinaria del Canale di Piano e della Murgia”, eccetera. È una specificazione rispetto al subemendamento Mennea, che adesso voteremo.
Poi, leggendo tutto, c’è il vostro che chiede di riscrivere completamente il quinto. È chiaro?
Presenti 27, votanti 26, favorevoli 26, astenuti 1.
È approvato.
Adesso votiamo il subemendamento a firma Mennea, che chiarisce “in favore del Comune di Canosa”. Votiamo.
Presenti 39, votanti 37, favorevoli 30, contrari 7, astenuti 1.
È approvato.
Adesso, prima di arrivare all’emendamento così come è stato subemendato, c’è l’emendamento del Movimento 5 Stelle che chiede di sostituire completamente il comma 6. È chiaro o no? Riformula completamente l’emendamento 16.
Prego, collega Di Bari.
Speaker : DI BARI.
Grazie, Presidente.
Noi presentiamo questo subemendamento all’emendamento del collega Mennea proprio perché in linea con quella che è stata sempre la nostra politica. Anche se l’emendamento presentato dal collega Mennea si riferisce a un Comune amministrato dal Movimento 5 Stelle, noi, proprio in linea con quella che è la nostra politica, di non favorire e di non dare soldi direttamente a un preciso Comune o a una precisa destinazione, chiediamo che, invece, diventi un aiuto che possa essere generale e che possa dare la possibilità agli altri Comuni anche che hanno, chiaramente, beni di pregio, che sono iscritti, quindi, nel fondo FAI e che possono avere, quindi, la possibilità, attraverso una graduatoria che viene istituita sempre dalla Regione Puglia e che risultano quindi tra i più votati, in maniera tale da poter dare a tutti la stessa possibilità di accedere a questo tipo di fondo.
Si può creare anche un fondo annuale in concomitanza con quello che è previsto dal fondo FAI, però prevedere direttamente una risorsa, un aiuto direttamente ad un Comune non ci sembra insomma in linea con quella che dovrebbe essere la politica regionale. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Contro. Votiamo.
Presenti 35, votanti 34, favorevoli 8, contrari 25, astenuti 1.
Non è approvato.
Adesso votiamo l’emendamento Mennea, così come è stato subemendato. È chiaro? Bene. Votiamo. Votiamo favorevole.
Presenti 33, votanti 33, favorevoli 29, contrari 4.
È approvato.
Adesso andiamo sempre a Grazia Di Bari: “Valorizzazione del patrimonio culturale archeologico ed agricolo”.
Una piccola illustrazione, una breve illustrazione. Prego, collega Di Bari. Nel frattempo, il Governo ci dica il parere.
Speaker : DI BARI.
Presidente, in realtà questo emendamento io lo ritiro perché ho avuto modo di interloquire con l’assessore, con la struttura dell’assessore Capone e mi è stato spiegato che, in realtà, per questo tipo di interventi la stessa sta prevedendo una misura ad hoc da presentare nel prossimo bilancio di previsione, quindi a dicembre. Mi è stato assicurato che sarà poi integrata all’interno di questa previsione anche la misura che io ho chiesto di finanziare con questo emendamento.
Proprio per non essere tacciata di protagonismo a tutti i costi e per poter portare un risultato che vada bene per tutto il territorio, ritengo che sia utile, in questo momento, avendo avuto rassicurazioni in questo senso proprio dall’assessore Capone, ritirare l’emendamento per poi, in collaborazione con la struttura presentare un emendamento integrato con quella che è la misura prevista dalla stessa struttura.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, collega Di Bari.
Passiamo adesso al 17. Collega Amati, non so se lo vuole illustrare. È una proroga dei termini di scadenza. C’è il parere favorevole del Governo? Chiedo scusa, ma ve lo devo leggere: sostituire le parole “rendicontazione delle spese sostenute” con “l’espletamento delle attività” e la sostituzione del “10 ottobre 2018” con “31 ottobre 2018”. Dobbiamo chiarire queste date. Qual è il problema?
Speaker : CAPONE, assessore all’industria turistica e culturale.
Rispetto alla sostanza e al contenuto dell’emendamento vorrei dirvi che ho già firmato una delibera con la quale giovedì proroghiamo di un mese le attività possibili nell’ambito di questa prima annualità. Quindi, volevo dire al consigliere Amati che forse va bene ritirarlo perché la delibera sarà approvata giovedì.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, collega Amati.
Speaker : AMATI.
Quindi, mi pare di capire che con questa delibera si prorogheranno le attività al 31 ottobre 2018. È così, assessore?
Speaker : CAPONE, assessore all’industria turistica e culturale.
Le attività dovranno eseguirsi entro il 30 ottobre 2018. Le attività.
Speaker : PRESIDENTE.
E, quindi, le conseguenti rendicontazioni, ovviamente, o no?
Speaker : CAPONE, assessore all’industria turistica e culturale.
Il bando e la delibera di Giunta regionale prevedono dei termini che sono relativi all’esercizio delle attività espletate, quindi la rendicontazione può essere successiva al 30 ottobre 2018, non si può limitare al 30 ottobre 2018, mentre le attività devono essere realizzate entro il 30 ottobre 2018.
Speaker : PRESIDENTE.
Collega Amati, prego.
Speaker : AMATI.
Grazie, Presidente.
Assessore, il referto è comunque completamente sbagliato. Lo dico per i referti successivi. Non si può scrivere che non è conforme all’ordinamento nazionale e regionale sol perché si vìola l’avviso. La norma interveniva esattamente per modificare l’avviso della convenzione con una legge. Ma questo non è a lei, è a chi ha scritto il referto.
Comunque, sulla base delle sue rassicurazioni, ovviamente, ritiro l’emendamento.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Amati.
Passiamo adesso a pagina 17-bis. Damascelli vuole 50.000 euro.
Adesso dobbiamo accelerare.
Parere favorevole del Governo. 17-bis.
Presenti 36, votanti 28, favorevoli 28, contrari nessuno, astenuti 8.
È approvato.
Marmo e Ventola. C’è un subemendamento all’emendamento di pagina 17-ter.
Prego, collega Marmo.
Speaker : MARMO.
Presidente, spiega meglio quello che avevamo scritto nella proposta di modifica di un articolo approvato nello scorso bilancio, dove l’intervento per l’acquisizione da parte dei Comuni era limitato solo ai beni culturali definiti tali ai sensi del Codice dei beni culturali.
Con questo emendamento si allarga la possibilità a quei beni che, pur non essendo beni culturali, rivestono, però, un carattere di storicità, di importanza per la vita cittadina, per la comunità che può essere interessata all’acquisizione.
Speaker : PRESIDENTE.
Il subemendamento assorbe l’emendamento aggiuntivo o lo integra?
Speaker : MARMO.
Lo sostituisce.
Speaker : PRESIDENTE.
Lo sostituisce. Okay.
Parere favorevole del Governo. Votiamo.
Presenti 34, votanti 30, favorevoli 30, astenuti 4.
È approvato.
Anche il proponente ha votato a favore, registratelo.
Il 17-ter è decaduto.
Il 17-quater, Marmo e Zinni, una cordata andriese pericolosissima. Castel dei Mondi. La gestione è affidata al dottor…
Che dobbiamo fare? Non ci sono le risorse? E allora? Ma c’era già un finanziamento su questo negli anni precedenti? Una quota.
Quasi. Collega Zinni, prego.
Speaker : ZINNI.
Presidente, solo per una precisazione. Questo evento, che ormai è arrivato alla ventiduesima edizione, ed è, per larghi e diffusi riconoscimenti, un evento fiore all’occhiello per la programmazione culturale dell’intera regione Puglia, corre il serissimo rischio di non essere realizzato, nonostante ci sia un inserimento per la programmazione regionale.
Noi chiedevamo di non deprivare non solo una città, ma un intero territorio e forse anche l’intero territorio regionale. Chiediamo uno sforzo. Ci rendiamo conto che è una cosa puntuale, ma non è una misura di propaganda rispetto a un territorio, è un qualcosa che attiene davvero alla programmazione di carattere culturale in senso più ampio per la nostra regione. Quindi, eventualmente arrivare al prossimo bilancio di previsione significherebbe non realizzare questo evento quest’anno. Quindi, se possiamo trovare un modo per…
Speaker : PRESIDENTE.
Ho capito quello che dice il collega Zinni, se possiamo avviare l’intervento e poi completare il finanziamento con l’esercizio di bilancio. Collega Zinni, tu dici di avviare l’attivazione e poi di completare il finanziamento con il bilancio di previsione. Non lo so qua. Ditemi.
Speaker : MARMO.
Come ha detto il collega Zinni, il festival corre seriamente il rischio di non essere celebrato, e il periodo di svolgimento del festival, che è un festival internazionale, si svolge praticamente dall’ultima settimana di agosto alla prima settimana di settembre, da qui la necessità di soccorrere l’iniziativa con un intervento che è anche di gestione, quindi di farlo gestire dalla Regione attraverso il Teatro pubblico pugliese. Non è una cosa da poco, mi rendo conto che la richiesta è eccessiva, ma con questo finanziamento il Comune restituisce praticamente le altre due annualità, che è quella di quest’anno e di quella successiva, che possono essere utilizzati dalla Regione per scorrere le graduatorie che sono comunque ancora in piedi.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, collega Di Bari.
Speaker : DI BARI.
Mi duole fare questo intervento, però per onore della verità deve essere fatto, perché so benissimo di che cosa stiamo parlando e di che tipo di evento stiamo parlando, perché è un evento molto sentito dalla città di Andria, infatti dovremmo essere forse alla ventiduesima edizione, però la cosa che non è stata detta purtroppo è che se ci troviamo in queste condizioni è perché evidentemente il Comune di Andria non è in grado di cofinanziare questo evento culturale di altissimo livello, appunto internazionale, perché intervengono artisti a livello internazionale, perché viene frequentato non soltanto dagli andriesi o dagli abitanti della BAT, ma è conosciuto a livello nazionale, però non ritengo giusto che ancora una volta ad essere aiutato sia il singolo Comune. Quindi, così come abbiamo votato contro la richiesta che ha fatto il consigliere Mennea per quanto riguarda il Ponte Romano, allo stesso modo noi voteremo contro questa cosa qui, anche perché poi non viene detta la verità fino in fondo.
Il Comune di Andria si trova in pre-dissesto, probabilmente sarà dichiarato in pre-dissesto, lo stanno decidendo in queste ore, la maggioranza lo sta decidendo in queste ore, perché ci sono stati dei rilievi da parte degli ispettori del MEF, ben 16 rilievi, che sono stati fatti alla situazione finanziaria del Comune di Andria. Quindi, questi 490 milioni sarebbero dati a fondo perduto.
Speaker : PRESIDENTE.
Il Governo?
[...] recuperare l’intervento.
C’è un subemendamento: da 300.000 passiamo a 100.000. Va bene. Però, ragazzi non continuate con sub su sub, sennò non si capisce più nulla. Questo è facile da aggiustare, da 300.000 il subemendamento è 100.000. Quindi, lo votiamo oralmente. Votiamo un subemendamento a firma dell’assessore Piemontese che riduce da 300.000 a 100.000. La proponente è d’accordo. Votiamo. Poi votiamo il testo. Votiamo il subemendamento dell’assessore, ai fini anche di tutta la registrazione.
Acceleriamo un poco.
Presenti 33, votanti 32, favorevoli 32, astenuti 1.
È approvato.
Votiamo adesso l’emendamento.
Presenti 34, votanti 34, favorevoli 34.
È approvato.
Emendamento 18-bis, collega Liviano.
Speaker : LIVIANO D’ARCANGELO.
Abbiamo avviato Presidente da qualche mese un gruppo di lavoro con il Comune di Taranto, con gli Ordini professionali, con le associazioni economiche, abbiamo organizzato una serie di incontri alcuni dei quali con l’assessorato presieduto dall’assessore Alfonso Pisicchio al fine di valorizzare il Mar Piccolo di Taranto. Questo emendamento chiede un aiuto economico finalizzato all’action plan e agli studi di fattibilità di questo percorso che stiamo organizzando.
Speaker : PRESIDENTE.
Assessore? Mi dice l’assessore che possiamo arrivare, per ragioni proprio oggettive, massimo a 100.000 euro. Va bene? Va bene.
Votiamo il subemendamento Piemontese che riduce da 200.000 a 100.000 il finanziamento. Votiamo.
Presenti 26, votanti 26, favorevoli 19, contrari 7.
È approvato.
Andiamo al 19. Collega Santorsola, qual è il problema?
Speaker : BOZZETTI.
Presidente, noi abbiamo votato contro, ma noi abbiamo votato contro al subemendamento che abbassava da 200 a 100, ma noi volevamo votare a favore dell’emendamento. Va beh, molto alla carlona arrivati a quest’ora ci divertiamo un po’. Sì, però tecnicamente va votato prima il subemendamento e poi l’emendamento…
Speaker : PRESIDENTE.
E noi abbiamo votato prima il subemendamento…
Speaker : BOZZETTI.
E basta, solo quello abbiamo votato, Presidente. Abbiamo votato solo il subemendamento e l’emendamento così come subemendato non l’abbiamo votato.
Speaker : PRESIDENTE.
Collega Bozzetti, a quest’ora non voglio insistere. Se vede la registrazione, abbiamo fatto esattamente come quello della Barone…
Speaker : BOZZETTI.
No, Presidente, no. Ho ragione io, Presidente, come sempre.
Speaker : PRESIDENTE.
Non abbiamo votato l’emendamento: questo mi state dicendo? E adesso lo votiamo. Va bene, recuperiamo. Votiamo l’emendamento ridotto a 100.000.
Presenti 30, votanti 30, favorevoli 29, contrario 1.
È approvato.
Pagina 19, Santorsola: contributi per l’acquisto di strumenti musicali. Parere favorevole. Votiamo… Vuoi intervenire sull’emendamento? Ma stiamo votando già.
Presenti 30, votanti 28, favorevoli 28, astenuti 2.
È approvato.
19-bis, Liviano.
Speaker : LIVIANO D’ARCANGELO.
All’interno degli interventi ritenuti prioritari nella legge speciale per Taranto, abbiamo individuato la costituzione di una filiera formativa legata al mare. Insieme all’assessore Leo e a molti altri, in verità, abbiamo cercato un luogo che potesse essere il contenitore per questa filiera formativa. Ci sono strutture militari disponibili, però questi immobili richiedono dei lavori. Quindi, l’obiettivo di questo emendamento è rafforzare la disponibilità per compiere questi lavori.
Speaker : PRESIDENTE.
Passiamo a 100.000 per accendere il capitolo. Va bene?
Speaker : LIVIANO D’ARCANGELO.
Va bene.
Speaker : PRESIDENTE.
Presenti 30, votanti 22, favorevoli 22, astenuti 8.
È approvato.
Chiedo a tutti i consiglieri, capisco che stiamo facendo uno sforzo, però siamo quasi arrivati alla fine, un po’ di buona volontà.
Adesso votiamo l’emendamento Liviano, così come è stato modificato.
Presenti 31, votanti 22, favorevoli 22, astenuti 9.
È approvato.
Emendamento di pagina 20, Mennea.
Speaker : PIEMONTESE, assessore al bilancio.
Per le stesse ragioni che esponevo prima al consigliere Damascelli, l’assessorato alla cultura sta emanando un bando per la ristrutturazione e conservazione dei beni storici artistici ed ecclesiastici della Regione Puglia, con una dotazione finanziaria di diversi milioni di euro, 20 milioni di euro. Ragion per cui è totalmente inutile mettere 500.000 euro piuttosto che 300, piuttosto che 700, perché gli enti ecclesiastici della Regione Puglia potranno partecipare al bando che ha una dotazione finanziaria larga. Quindi, questa richiesta, che è giusta nelle finalità, va in contrasto o diventa inutile nel momento in cui viene fuori il bando. Per queste ragioni le chiedo di ritirare l’emendamento, perché la finalità viene coperta dal bando dell’assessorato alla cultura.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, collega Mennea.
Speaker : MENNEA.
Grazie, Presidente.
Se questa dotazione è certa, la dotazione di cui ha parlato, 20 milioni, è certa, e il bando sarà emanato da qui a qualche mese, entro l’anno… A settembre. Allora, mi ritengo soddisfatto, perché non vorrei duplicare la spesa.
Spero che sia coincidente l’oggetto e la finalità della spesa che io ho richiesto con questo emendamento. Qualora non lo fosse, chiaramente chiederei le dimissioni dell’assessore al bilancio.
Speaker : PRESIDENTE.
C’è un subemendamento all’emendamento 21, a firma dei consiglieri Borraccino, Perrini, Pentassuglia, Mazzarano, Turco.
Prego.
Speaker : PIEMONTESE, assessore al bilancio.
Su questo emendamento c’è il parere favorevole del Governo. Siccome la somma necessaria per fare in modo che l’università di Taranto possa avere questo corso di laurea magistrale è di 300.000 euro su tre anni, ho chiesto ai colleghi di abbassare la cifra e di presentare 100.000 euro per il 2018, 100.000 per il 2019 e 100.000 per il 2020. In questo modo raggiungiamo lo stesso obiettivo, risparmiando sul bilancio del 2018.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, collega Borraccino.
Speaker : BORRACCINO.
Soltanto per dire che questo è l’emendamento firmato da tutti i consiglieri della provincia di Taranto, quindi non è l’emendamento Borraccino, ma è l’emendamento di tutti e nove.
Speaker : PRESIDENTE.
Va bene.
Prego, collega Laricchia.
Speaker : LARICCHIA.
Lei ha parlato dell’attivazione di un corso di laurea, qui io invece trovo l’assunzione di due ricercatori.
Speaker : PRESIDENTE.
La finalità è la stessa. Adesso l’ha riassunto un poco. La finalità è la stessa. Stiamo parlando solo della posta finanziaria, che anziché 300.000 diventa 100.000, 100.000 e 100.000 in tre anni. La finalità rimane sempre quella.
Speaker : PIEMONTESE, assessore al bilancio.
Presidente, non cambia nulla nel testo dell’articolo. Anziché leggere “per l’esercizio 2018 in termini di competenza di euro 300.000” è scritto “per l’esercizio 2018 100.000 per l’esercizio 2019 100.000 per l’esercizio 2020 100.000”. Non cambia nulla.
Speaker : PRESIDENTE.
Bozzetti, prego.
Speaker : BOZZETTI.
Quindi, se abbiamo capito bene, per i due ricercatori sono solo 100.000 euro l’anno, quindi sono 50.000 euro a testa, con buona pace della meritocrazia.
A me dispiace che questo emendamento sia stato presentato proprio dal collega Borraccino. La prossima volta potremmo mettere anche nomi e cognomi. Così lo abbiamo fatto più completo.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Sempre a fin di bene. Sono sempre ricerche.
I sospetti qui non contano. Andiamo avanti. Votiamo.
Borraccino, prego.
Speaker : BORRACCINO.
Per fatto personale. Mi dispiace che il collega Bozzetti sia caduto così in basso. Mi conosce molto bene e sa molto bene che non mi sono mai prestato a queste cose. Qui c’è una richiesta che viene dalla città per l’individuazione e la possibilità di fare il corso magistrale dopo la triennale di Scienze motorie. Non c’è assolutamente l’individuazione di nulla. Ti prego, Gianluca, di non dire queste cose, altrimenti devo tutelare la mia immagine in altri ambienti, oltre a questo. Mi conosci molto bene e sai che queste cose non mi appartengono! Non appartengono al mio modo di fare politica e non appartengono perché è stato firmato da nove consiglieri regionali della Provincia di Taranto, compreso il tuo collega di Gruppo, che è persona onesta quanto te e quanto tutti i cinquanta qua dentro. Non accetto queste lezioni né da te né da nessuno!
Speaker : PRESIDENTE.
Perrini, hai chiesto di parlare?
Speaker : PERRINI.
No. Poi parlo di persona sopra.
Speaker : PRESIDENTE.
Poi parla di persona. Bene.
Galante, prego.
Speaker : GALANTE.
Mi dispiace, Presidente. Solo per dire che non ho firmato l’emendamento perché avevamo qualche dubbio e volevamo chiarirlo.
Il collega Bozzetti, probabilmente, non voleva offendere in questi termini. È stato scritto male. Uno porta a dire, se ci sono due...
Lo so, però se ci sono due ricercatori, messo in quelle condizioni quell’emendamento fa pensare che mancassero i nomi. Però è chiaro che un corso di laurea magistrale va bene. È chiaro, non siamo contrari a questo.
Speaker : PRESIDENTE.
Bozzetti, cosa c’è?
Speaker : BOZZETTI.
Mi dispiace, collega Borraccino, perché sa la stima reciproca che nutriamo. Però, probabilmente, allora è scritto male l’emendamento, perché se si vuole istituire un corso in scienze e tecniche per lo sport per il turismo si possono stanziare i fondi per l’università per istituire il corso, non per dare i soldi a soli due ricercatori. Poi, è la stessa università e chi conosce il mondo accademico provvederà probabilmente a bandire e a fare quello che sarà necessario e che riterrà opportuno. Non è così, assessore. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Va bene. A quest’ora basta.
Speaker : PIEMONTESE, assessore al bilancio.
Non è così. Lei non deve avere la presunzione di dire cose inesatte. Questo articolo aggiuntivo, presentato dai consiglieri di Taranto, per aprire un corso di laurea c’è la necessità di avere almeno due ricercatori. Queste risorse vanno all’università e l’università, con un bando pubblico, seleziona i due ricercatori. Mica li selezioniamo noi.
E allora come si deve fare?
Speaker : PRESIDENTE.
Va bene, c’è stata qualche interferenza eccessiva.
Andiamo avanti, votiamo.
Presenti 33, votanti 32, favorevoli 27, contrari 5, astenuti 1.
È approvato.
Adesso votiamo l’emendamento così come è stato modificato. È sempre lo stesso, collega Marmo.
Presenti 32, votanti 32, favorevoli 28, contrari 4.
È approvato.
Sul prossimo aveva fatto un subemendamento, assessore Piemontese? Si propone di aggiungere i seguenti commi 4 e 5, con ulteriori risorse finanziarie. Poi c’è il subemendamento Zinni ed altri, che riscrive… Quindi, se approviamo il subemendamento Damascelli, 300 diventa 225. Va bene. Poi i testi e le finalità le integriamo. Però, quello di Zinni sostituisce completamente quello di Pendinelli, è così? Okay.
Allora votiamo il subemendamento Damascelli, con questa modifica. L’emendamento primario è a firma dei consiglieri Pendinelli, Zinni ed altri.
Presenti 33, votanti 33, favorevoli 32, contrario 1.
È approvato.
Adesso votiamo il subemendamento Zinni, che riassume tutto l’articolo e da 300 diventano 225. Allora, votiamo così come modificato a 225 l’emendamento a firma del consigliere Zinni, che fa superare poi quello a primo firmatario Pendinelli. Votiamo.
Presenti 35, votanti 28, favorevoli 28, astenuti 7.
È approvato.
Il 22 è superato. Andiamo al 23, Galante. Attività funeraria, Galante? A quest’ora, Galante? È ritirato? In un altro momento lo discutiamo. Senti a me, dai. Vuoi parlare? Qui abbiamo provveduto a fare gli scongiuri, a seconda delle varie...
Speaker : GALANTE.
Va bene, io lo posso ritirare, magari lo porto in Commissione.
Assessore, volevo dire che...
Me lo porto a casa.
Assessore Piemontese, il referto è sbagliato. Mi dispiace dirlo. Lei ha detto che il parere è negativo. Ho capito, non l’ha fatto lei, però è stato dato un parere sbagliato. Ci sono due Regioni che attuano questo sistema. Non si sta andando contro la normativa nazionale. C’è anche una circolare esplicativa. Si va incontro ai Comuni.
Lo possiamo ritirare per portarlo in Commissione, perché è un problema dei Comuni. È stato presentato a diversi consiglieri. Ho pensato di metterlo per accelerare i tempi, però non è una questione...
Va bene.
Speaker : PRESIDENTE.
Parere del Governo favorevole. Non costa nulla, pubblici e privati.
Votiamo. Parere favorevole del Governo. Ho detto che pubblici e privati non costa nulla. Il Governo è d’accordo.
Presenti 31, votanti 30, favorevoli 25, contrari 5, astenuti 1.
È approvato.
24-bis, Grazia Di Bari.
Speaker : DI BARI.
Grazie, Presidente.
Illustro brevemente questo emendamento, se me lo permettete. Questo emendamento è volto a finanziare dei progetti pilota di studio e monitoraggio dei malati oncologici attraverso le ASL territorialmente competenti, attraverso tavoli scientifici composti da medici, ingegneri e altre figure professionali, al fine di effettuare studi sulle cause di rischio responsabili dell’insorgenza della malattia cancerogena in soggetti residenti nel territorio regionale tra zero e quarant’anni, collaborando alla compilazione del profilo della salute del cittadino, atto necessario primario per la conoscenza dello stadio di salute del territorio e dei cittadini.
La geolocalizzazione dei pazienti con patologie neoplastiche tra zero e quarant’anni, lo studio di pazienti e valutazioni dei relativi stili di vita (alimentazione, professione, hobby e mobilità) ed eventuali recidive in collaborazione con psicologi, medici di famiglia e pediatri.
Speaker : PRESIDENTE.
Mennea, ha chiesto di parlare?
Speaker : MENNEA.
Volevo approfittare di questo emendamento per dire innanzitutto che c’è il registro tumori che le ASL stanno aggiornando, con dei risultati molto, molto importanti e significativi. Quindi, credo che questa sia un duplicazione di spesa. Poi ne approfitto per chiederle, Presidente, una cosa, perché sono in debito di un intervento dell’assessore Capone, che doveva prima spiegare un po’ del bando per la ristrutturazione… Volevo sapere i dettagli di quel bando. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Un momento, il collega Borraccino ha chiesto di parlare?
Speaker : BORRACCINO.
Devo chiedere una correzione. Pensavo di stare a votare l’emendamento del collega Galante e non mi son reso conto che invece stavamo votando l’emendamento del collega Longo, dove io mi sono astenuto. Su quell’emendamento io voglio esprimere il voto contrario. Ho sbagliato. Come funziona? Si può mettere a verbale? Può essere verbalizzata e corretta questa cosa? Si può correggere? Il mio voto all’emendamento 24 è contrario. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Di Bari, di nuovo? A Mennea vuole rispondere? Faccia parlare l’assessore. L’abbiamo capito l’emendamento.
La parola a Piemontese. Prego, Di Bari.
Speaker : DI BARI.
Mi scusi, però la precisazione va fatta, perché volevo spiegare al consigliere Mennea che si tratta di due cose completamente differenti. Qui si studiano le cause grazie a questo tipo di studio. Quello di cui tu parli, invece, è il registro dei tumori. Tra l’altro, è vero che è importante pure quello ed è anche vero che sono stati finanziati tant’è vero che esiste il registro dei tumori di Barletta che assolutamente non è stato ancora reso pubblico. Con questo mio intervento chiedo che venga reso pubblico e spero che ti possa tu rendere portavoce in questo senso. Comunque, stiamo parlando di due cose completamente differenti.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, collega Mennea.
Speaker : MENNEA.
Grazie ai risultati del Registro tumori poi si studiano le cause. Proprio per quello l’elemento statistico è importante. Comunque, se non è stata pubblicata l’ultima versione, gli ultimi risultati del registro, è chiaro che io mi farò portatore di questa richiesta al Direttore generale della ASL della BAT.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, assessore Piemontese.
Speaker : PIEMONTESE, assessore al bilancio.
Grazie, signor Presidente.
Io, consigliere Di Bari, mi rimetto al referto dei tecnici: “si dichiara che quanto innanzi non è conforme alla normativa regionale in quanto in contrasto con il criterio generale della rete oncologica pugliese”. Ragion per cui, il parere è negativo.
Speaker : PRESIDENTE.
Parere contrario del Governo. Votiamo.
Presenti 32, votanti 30, favorevoli 8, contrari 22, astenuti 2.
Non è approvato.
Il 24-ter è una duplicazione, quindi l’abbiamo già discusso.
Poi andiamo al 25, Pisicchio. Parere favorevole del Governo. Votiamo.
Presenti 36, votanti 33, favorevoli 29, contrari 4, astenuti 3.
È approvato.
Pagina 26, emendamento Amati. Ci sono due emendamenti uguali? Uno è Amati, l’altro è Pisicchio. Ritira Pisicchio. Votiamo quello di Amati.
Presenti 34, votanti 33, favorevoli 32, contrari 1, astenuti 1.
È approvato.
L’emendamento Pisicchio è ritirato.
Andiamo al 28. Quello di Fabiano Amati è ritirato. Votiamo quello di Pisicchio, il n. 29. Parere favorevole del Governo.
Presenti 33, votanti 25, favorevoli 24, contrari 1, astenuti 8.
È approvato.
30, Amati. Qui ci vogliono le risorse, assessore. Il banco dice 100.000, Amati. Votiamo una riduzione da 400.000 a 100.000. Facciamo un’unica votazione. Votiamo l’emendamento così come emendato. Votiamo una sola volta.
Qui vedo 400 euro, però va bene 100.000. Okay. Votiamo. Emendamento di pagina 30, a firma Fabiano Amati.
Presenti 34, votanti 27, favorevoli 26, contrari 1, astenuti 7.
È approvato.
Adesso Trevisi. C’è un subemendamento al n. 31, con cui diligentemente, Trevisi, si riduce da 500.000 a 50.000. C’è il parere contrario del Governo. Dica, Trevisi.
Speaker : TREVISI.
Noi stiamo dando un contributo alle attività esercenti che hanno riscontrato soglie di Radom superiore dai campionamenti. Non capiamo chi ha fatto questo referto. Scusate, ma chi ha fatto questo referto tecnico? Non c’è nulla di non conforme.
Speaker : PRESIDENTE.
C’è la legge Amati, chiamiamola così. Dico bene? È la stessa, che prevedeva tutta una serie di…
Speaker : TREVISI.
50.000.
Speaker : PRESIDENTE.
Diligentemente si è ridotto: da 500.000 a 50.000.
Prego, collega Amati.
Speaker : AMATI.
Presidente, il referto è sbagliato perché il collega Trevisi è andato a prendere su quel capitolo e ha deciso di spostarli altrove. Quindi, è regolare l’operazione. Se si fosse trattato di una delibera, allora si poteva eccepire la disciplina regionale in materia di spese impreviste. Nel merito il periodo di monitoraggio non è ancora terminato, ai sensi della legge regionale. Quindi, noi stiamo discutendo di una cosa a vedersi. Quando terminerà il periodo di monitoraggio, probabilmente, avremo un’idea completa di quante persone sono assoggettate a tutte le operazioni di risanamento e avremo anche un’idea di quali sono le operazioni di risanamento.
Oggi dire 50, 25, 100, 125, 600 significa dire praticamente nulla, cioè mettere soltanto una posta in bilancio che rimane lì, perché non sarà mai utilizzata, perché c’è bisogno che quella legge sviluppi ancora tutti i suoi effetti. Pertanto, io, allo stato, chiedo al collega Trevisi di ritirarlo questo argomento, lo rinviamo in un altro momento, perché diversamente io per primo mi sentirei molto in imbarazzo perché non riesco a quantificare quante persone avranno bisogno di effettuare i risanamenti, perché hanno superato i [...]consentiti dalla legge. Quindi, in questo senso mi pare che sia del tutto prematuro disporre qualsiasi cosa. In questo senso, possiamo anche risparmiarcelo. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Collega Zullo, è vero che ha chiesto la parola?
Speaker : ZULLO.
Sì, l’ho chiesta per un minuto. Io rimpiango i tempi andati, quando eravamo più seri. Se io vedo uno richiedere per una finalità un milione di euro e poi si accontenta di 100.000 euro, mi dite che efficacia ha quella spesa di 100.000 euro rispetto a un obiettivo? Se uno mi chiede 300.000 euro per l’università e poi si accontenta di 100.000 euro, mi dite? Se uno mi chiede 50.000 euro per le… Ma quanto diamo noi a ogni attività, 50 euro a ciascuno per poter rimediare? Allora, la spesa deve essere efficace. Più si frazionano le risorse e meno efficacia c’è nella spesa. Allora, un po’ di serietà, Presidente.
Portiamo a conclusione questi lavori, dobbiamo andare a dormire, ma basta. Io non sto votando più perché veramente viene la riluttanza a votare questi emendamenti che non servono, che servono, semmai, a dare il contentino di qua, di qua, di là, di là, di là e di là per dire “ho fatto fare la norma che aiuterà voi nel disinquinamento dal radon”. Con quanto? Con 20 euro a persona. Allora, di che stiamo parlando?
Ritorniamo ai tempi della serietà.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, collega Trevisi.
Speaker : TREVISI.
In questo caso stiamo parlando di interventi di ventilazione meccanica, quindi di interventi irrisori, che costano poco. Quindi, istituire un fondo che permette… Volevo fare un intervento complessivo regionale, però già stanziare 50.000 euro significa magari finanziare 100-200 negozianti, e sarebbe un inizio. Secondo me, istituire un fondo per aiutare i negozianti che, senza nessuna colpa, hanno trovato un limite superiore del radon a inserire una ventilazione meccanica è un buon segno per istituire il fondo, che poi può essere ampliato successivamente. Io non ci vedo niente di male. È un segnale che noi diamo agli esercenti per dire che la Regione è vicina e stiamo istituendo un fondo per aiutarvi a pagare una quota degli interventi che si devono fare. Poi concordo con il consigliere Amati che questo fondo potrebbe essere ampliato successivamente. Però, noi stiamo dimostrando, istituendo un fondo, la vicinanza agli esercenti.
Ripeto, sono interventi di poche centinaia di euro, quindi con 50.000 euro 100-150 esercenti li aiutiamo. Poi, secondo me, è di buon senso questo emendamento, per cui noi voteremo a favore.
Speaker : PRESIDENTE.
Allora insisti? Va bene. A questo punto votiamo. Stiamo votando il subemendamento. C’è un’opinione contraria. Non è la fine del mondo.
Ovviamente, l’emendamento successivo decade perché non abbiamo approvato i 50.000 e non credo che possano approvare 500.000.
Passiamo, adesso, al 32.
Colonna, prego.
Speaker : COLONNA.
Presidente, per annunciare il ritiro.
Ringrazio il collega Trevisi per la sua sollecitazione, ma mi trovavo d’accordo con le riflessioni di Fabiano Amati, che faccio mie...
Speaker : PRESIDENTE.
Quello lo abbiamo archiviato.
Speaker : COLONNA.
Chiedo scusa, Presidente. Sono le stesse ragioni che mi inducono a giustificare il ritiro di questo emendamento, perché posticipiamo – lo dico ad Antonio Trevisi – a pochi mesi una verifica dello stato di attuazione di quella disposizione, anche con riferimento agli adempimenti a carico degli esercenti.
In sede di manovra di bilancio di previsione 2019 possiamo verificare lo stato di attuazione e adottare i dovuti accorgimenti, cioè proroghe temporali ed eventuali forme di sostegno, Antonio, a favore degli esercenti.
Tutto qui.
Speaker : PRESIDENTE.
A conclusione di tutto...
Speaker : COLONNA.
È ritirato.
Speaker : PRESIDENTE.
Va bene. Il 32 è ritirato. Grazie, collega Colonna.
Andiamo al 32-bis. È ritirato? Collega Cera.
Il referto è arrivato. Dice che non abbiamo la…
Speaker : CERA.
Grazie, Presidente. Io ho presentato questo emendamento perché probabilmente in molti non sanno che le Isole Tremiti e precisamente l’isola di Pianosa è diventata una vera e propria discarica di ordigni bellici, che non solo risalgono alla prima e alla seconda guerra mondiale, ma anche al conflitto dei Balcani.
In data 8 maggio 2018 in Prefettura a Foggia, alla presenza dell’ISPRA, della Regione Puglia, dell’ARPA, del Presidente della Provincia, dell’ente Parco Nazionale del Gargano, del Comune di Isole Tremiti, del comandante Vigili del fuoco, della Capitaneria di porto, del Ministero dell’ambiente, Ministero dell’interno, Ministero della difesa, Infrastrutture, Regione Puglia, Presidenza della Giunta regionale, assessorato alla qualità dell’ambiente e Comando Raggruppamento Subacquei ed Incursori, la Regione Puglia si è impegnata, nelle persone dell’Ufficio della Protezione civile Regione Puglia, Bellino Francesco, si sono impegnati a individuare tra i capitoli di bilancio dei vari assessorati competenti i fondi per tali operazioni, che potranno essere definiti con certezza soltanto dopo la consegna dei preventivi da parte delle ditte. I lavori ammontano, con preventivi acquisiti dalla Marina Militare, a circa 750.000 euro.
Speaker : PRESIDENTE.
Diamo seguito a quel verbale, poi vedremo la reale applicazione. Votiamo.
Presenti 35, votanti 35, favorevoli 30, contrari 5.
È approvato.
Emendamento 33, Pisicchio. Parere favorevole.
La parola al collega Zullo.
Speaker : ZULLO.
Presidente e colleghi, io francamente non capisco perché un Governo regionale ci porti all’attenzione un emendamento di questo tipo. Praticamente ci sono delle norme nazionali che sono intervenute per incrementare la volumetria edificabile per favorire le giovani coppie, per favorire il miglioramento abitativo del nostro patrimonio immobiliare e, pur non essendoci nessuna norma che l’abbia potuto impedire, si viene a dire che gli incrementi volumetrici previsti dalle normative nazionali e regionali non devono essere cumulabili. Cioè, si deve impedire alle persone di poter migliorare la propria casa, si deve impedire alle giovani coppie di poter realizzare, nell’ambito dell’abitazione dei genitori, un appartamentino per poter fare famiglia. Io non vi capisco proprio. Siete qui per impedire che la gente possa migliorare le proprie condizioni di vita. Questo va ritirato. Non può essere questa la direzione di una Regione. Non può essere questa la direzione della politica nei confronti dei cittadini.
Speaker : PRESIDENTE.
De Leonardis, prego.
Speaker : DE LEONARDIS.
Presidente, a me sembra strano che lei abbia messo in votazione questo articolo.
Speaker : PRESIDENTE.
Perché?
Speaker : DE LEONARDIS.
Questo articolo non ha attinenza con il bilancio.
Speaker : PRESIDENTE.
Quanti ne abbiamo approvati prima!
Speaker : DE LEONARDIS.
Abbiamo votato tutti articoli ad oggi che avevano problemi di natura finanziaria, di decorrenza di termini. Ora dire “modifiche all’articolo 6 della legge regionale 30 luglio 2009, n. 14” senza avere la possibilità di preparare, di verificare... Facesse, l’assessore, il corso normale, portasse la legge nelle Commissioni, ne facesse discutere. Facciamo le audizioni, verifichiamo tutte le questioni, incontriamo le associazioni di categoria.
Portare qua questa norma così, alle ore 10.40, senza avere la possibilità di discutere, senza essere passata nelle Commissioni competenti perché è stata bocciata in Aula... Non siamo contrari, nessuno di noi è contrario, però vorremmo capire un po’ anche di che cosa si tratta, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Questo è legittimo.
Speaker : DE LEONARDIS.
Chiediamo all’assessore di fare l’iter normale passando per le Commissioni nel merito.
Speaker : PRESIDENTE.
Collega Amati.
Speaker : AMATI.
Grazie, Presidente.
In realtà, vorrei ricordare all’assessore...
Vorrei ricordarlo all’assessore Pisicchio, ecco perché mi sono fermato.
L’assessore Pisicchio aveva già presentato questo emendamento in un provvedimento legislativo qualche mese fa. Lo ritirò perché restammo d’accordo che l’argomento l’avremmo trattato in concomitanza con l’esame della legge sulla bellezza, all’interno della quale vi sono elementi vari, compresi quelli che attengono agli incentivi.
Molti di noi ritengono che gli incentivi, invece, siano cumulabili, alcuni ritengono di no. Comunque, questa questione ha bisogno di un approfondimento. Quindi, io invito ancora una volta l’assessore a ritirare questa disposizione e rinviarla all’esame eventualmente all’interno della legge sulla bellezza.
Ovviamente, so bene che sono gli uffici che bussano forte alla porta dell’assessore Pisicchio, tant’è che addirittura nel referto tecnico, come se fossero dirigenti del Comune, scrivono “si esprime parere favorevole”. Evidentemente l’ambizione del futuro è lavorare in qualche Amministrazione comunale, lì dove i dirigenti esprimono il parere favorevole o contrario. Questo è l’indizio che in realtà qui c’è questa forte pressione perché si vuole eliminare. Invece, noi riteniamo che la questione vada discussa abbondantemente e la sede migliore è quella della legge che l’assessore meritoriamente ha proposto, e credo sia stata adottata anche dalla Giunta regionale, e che ci accingeremo ad esaminare a settembre.
Grazie.
Speaker : PISICCHIO, assessore all’urbanistica e all’assetto del territorio.
Faccio una premessa. La premessa è che ci sono numerose premialità che sono previste da numerose leggi, sia quelle regionali che quelle nazionali, che possono produrre delle conseguenze di aumento urbanistico indiscriminato, con aumento di cubature che possono in qualche misura stravolgere gli standard previsti dentro i Piani regolatori, i PUG, eccetera.
Il tentativo è quello di ragionare sicuramente con una visione più completa per razionalizzare questi strumenti. Voi immaginate che il Piano Casa prevede la possibilità fino a un massimo del 35 per cento. Poi ci sono le normative nazionali del protocollo Itaca, che ti danno la possibilità fino a un massimo del 10 per cento. Poi abbiamo una serie di agevolazioni fiscali che i Comuni possono mettere in atto e quindi andiamo soprattutto in virtù anche dell’ipotesi di consumo del suolo pari a zero rispetto a certe finalità, si ritiene che una razionalizzazione sia importante. Però, se questo può sembrare distonico a una legge più completa, io ritiro l’attuale proposta di emendamento, proprio per razionalizzare meglio e ragionare insieme in Commissione.
Speaker : PRESIDENTE.
L’emendamento è ritirato.
Passiamo adesso all’emendamento 34, sempre a firma Pisicchio e Pellegrino, l’abitare sostenibile. Qui abbiamo bisogno del parere. Si cercano 100.000 euro per quanto riguarda l’abitare sostenibile. Allora, c’è una proposta di voto favorevole riducendo la richiesta di 100.000 euro a 50.000. Per cui, lo votiamo in questo modo per votare una sola volta. Votiamo l’emendamento 34, modificato 100.000 con 50.000.
Presenti 35, votanti 34, favorevoli 24, contrari 10, astenuto 1.
È approvato.
Emendamento 35, Casili. Qua è pesante, assessore. È difficile ridurre. Di non conformità.
Parere contrario del Governo. Votiamo.
Parere contrario del Governo.
Presenti 37, votanti 33, favorevoli 7, contrari 26, astenuti 4.
Non è approvato.
Andiamo al 36, sempre Casili.
Anche qui c’è un parere negativo. Il Governo esprime parere contrario. Votiamo.
Presenti 34, votanti 31, favorevoli 7, contrari 24, astenuti 3.
Non è approvato.
Andiamo al 36-bis. Anche io non ce l’ho. Sulla parola. Fidatevi. Sergio Blasi.
Votiamo. È saltato pure a me. Un po’ di pazienza e ve lo leggo: “La Regione Puglia promuove e sostiene mediante erogazione di contributi per la manutenzione, il restauro conservativo e il recupero per usi compatibili con l’esistente delle costruzioni in pietra a secco, come definite dai punti 1, 2 e 3 dell’elaborato Linee guida per la tutela e il restauro e gli interventi sulle strutture in pietra a secco della Puglia. Possono essere oggetto del contributo le costruzioni che hanno conservato inalterate le originarie caratteristiche costruttive e a tal fine è assegnata nel bilancio la somma nell’ambito pari a euro 500.000, […] in termini di competenza dalla missione 20, missione 1, eccetera, eccetera. Va bene? Okay. Parere favorevole del Governo. È intervento sul restauro delle strutture. Siccome non è stato inserito, non ce l’ho manco io, l’ho letto qua adesso.
Presenti 37, votanti 37, favorevoli 37.
È approvato.
Adesso andiamo a pagina 37, contributi per l’installazione di contatori individuali negli alloggi popolari, proponente Laricchia.
Collega Laricchia, il titolo è chiarissimo. Non so se vuole illustrarlo o possiamo procedere. Il Governo esprime parere contrario. Votiamo.
Presenti 39, votanti 36, favorevoli 13, contrari 23, astenuti 3.
Non è approvato.
Andiamo adesso a pagina 38, Santorsola. Prego, assessore Giannini.
Speaker : GIANNINI, assessore ai trasporti e ai lavori pubblici.
Chiederei al collega Santorsola di ritirare l’emendamento, perché l’oggetto dell’emendamento rientra nelle competenze delle province come Autorità di bacino. Siccome ci accingiamo a valutare i Piani di bacino presentati in quella sede faremo in modo di indurre le due Province BAT e Bari a trovare la soluzione del problema.
Speaker : PRESIDENTE.
Collega Santorsola, prego.
Speaker : SANTORSOLA.
Grazie, Assessore. Recepiscono le motivazioni. Sono convinto che nella sede opportuna saprà far valere le ragioni delle comunità interessate. Ritiro l’emendamento. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, collega Santorsola.
Emendamento 38-bis, Mennea: nuovo capitolo di spesa, protezione civile post emergenziale.
Speaker : MENNEA.
Grazie, Presidente.
Questo è un emendamento che ha come finalità quella di costituire un fondo straordinario immediatamente esigibile e disponibile nella fase post emergenziale, anche perché è frutto di un’esperienza che noi abbiamo vissuto nelle diverse emergenze, e qui chiedo il conforto dell’assessore Vicepresidente Nunziante. Subito dopo le emergenze si ha difficoltà a reperire i fondi e non si può aspettare tempo inutile per intervenire, quindi questo fondo ci garantisce l’immediato intervento a favore dei comuni di quelle zone che sono state danneggiate e che necessitano in quel momento preciso di usufruire di un intervento che risolva la situazione di criticità.
Quindi, ritengo che questo sia un emendamento che deve vedere tutti quanti d’accordo perché riguarda un aspetto critico. Abbiamo visto quello che è successo nei paesi vicini recentemente: i fondi della Protezione civile della Grecia sono stati ridotti di 32 milioni, i vigili da 12.000 a 8.000. Quindi, non avere disponibilità in quei momenti significa rischiare molto, e io penso che la Puglia, nella condizione in cui si trova, con un sistema di protezione civile efficiente, debba rafforzarlo, piuttosto che indebolirlo.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Assessore Piemontese?
Speaker : PIEMONTESE, assessore al bilancio.
200.000 euro.
Speaker : PRESIDENTE.
200.000. L’assessore sa che deve indicare la posta di finanziamento a copertura della spesa. Allora, si istituisce il capitolo 200.000 euro.
È sempre la stessa cosa. È lo stesso. È una specie di relazione. È sempre lo stesso titolo, fino a alla fine. Viene ripetuta. Esatto, si istituisce con 200.000 euro. Okay? Votiamo il testo, così come emendato.
Presenti 40, votanti 39, favorevoli 34, contrari 5, astenuti 1.
È approvato.
Adesso andiamo a pagina 39, dove c’era un subemendamento Trevisi, credo, se ricordo bene. È così, Trevisi?
Speaker : TREVISI.
Accoglie le modifiche che ci ha chiesto – e abbiamo accettato – l’assessore Pisicchio. Quindi, è stato concordato con l’assessore.
Speaker : PRESIDENTE.
C’è un subemendamento all’emendamento 39, concordato. Il Governo è d’accordo. Pisicchio ha deciso 100.000 euro. Va bene. Andiamo avanti.
Votiamo il subemendamento. Parere favorevole del Governo.
È approvato.
L’emendamento 39 è superato.
39-bis, Grazia Di Bari: finanziamento veicoli elettrici.
Speaker : DI BARI.
Lo illustro.
Lo posso illustrare comunque, assessore? Sì, in maniera sintetica.
Chiediamo di incentivare la mobilità elettrica attraverso incentivi dati dalla Regione. Questo è in maniera sintetica.
Speaker : PRESIDENTE.
Parere contrario del Governo. Votiamo.
Presenti 35, votanti 33, favorevoli 7, contrari 26, astenuti 2. Non è approvato.
39-bis, Liviano. Consiglio di ritirarlo, non per la sua finalità, ma perché le risorse sono completamente esaurite.
Speaker : LIVIANO D’ARCANGELO.
Lo comprendo, Presidente. Solo per esternare questa cosa. Leggo nel referto a firma dell’ingegnere Pace il perché esprime parere contrario rispetto a quanto richiesto. In realtà, capisco bene che il Piano regionale dei trasporti indica altro, ma io stavo proprio facendo un emendamento al Piano regionale di trasporti. Farei un subemendamento. Posso fare un subemendamento in diretta? Rinuncerei alla parte finale, alla dimensione economica e finanziaria e chiederei, però, di aggiungere un comma g) in cui si indica che l’aeroporto di Grottaglie è immediatamente fruibile ai fini dei voli passeggeri di linea.
D’altra parte anche il Presidente Emiliano qualche giorno fa a Taranto ha detto che ci sono degli imprenditori disponibili a investire sul territorio tarantino. Di qualche giorno fa è un accordo tra Grottaglie e Crotone per l’utilizzo dell’aeroporto di Grottaglie a fini civili. Grazie.
Mi permetterei di insistere in questa sede. Poi, magari, se il Consiglio lo ritiene, lo bocciate.
Speaker : PRESIDENTE.
Però, anche da parte vostra ci vuole un po’ di buonsenso. Io capisco il tema politico, però non si può risolvere quella questione con un emendamento all’assestamento di bilancio. Tutti i processi che leggo sono tutti possibili, ma quando si verificheranno sul piano economico verranno valutati. Non si può con un emendamento produrre assetti politici, accordi per mettere in piedi un aeroporto, insomma, al di là delle finalità previste dal Piano regionale dei trasporti.
Speaker : LIVIANO D’ARCANGELO.
Non c’è nessun problema: se il Consiglio ritiene, lo bocci.
Speaker : PRESIDENTE.
Non è che boccia, votiamo. Va bene, votiamo l’emendamento, con il parere contrario del Governo. Se è questo che serve.
Presenti 35, votanti 22, favorevoli 4, contrari 18, astenuti 13.
Non è approvato.
Emendamento 39-ter, Di Bari.
Speaker : DI BARI.
Questo emendamento prevede il dimezzamento del costo del titolo di viaggio per i pendolari che viaggiano su tratte con evidenti disagi ferroviari. Quindi, per alleviare il continuo disagio che sono costretti a vivere i pendolari, vittime dell’allungamento dei tempi di percorrenza, che, come sappiamo, è stato portato a 50 chilometri orari, minore frequenza dei mezzi pubblici e carenza dei posti a sedere nelle tratte ferroviarie pugliesi oggetto di obblighi e prescrizioni nazionali, chiedo che venga ridotto anche il costo del biglietto. Almeno da un punto di vista economico cerchiamo di venire incontro a coloro che sono costretti a subire tutti questi disagi.
Speaker : PRESIDENTE.
Il parere del Governo è contrario. Votiamo.
Presenti 42, votanti 39, favorevoli 13, contrari 26, astenuti 3.
Non è approvato.
Emendamento 39-quater, Liviano D’Arcangelo.
Speaker : LIVIANO D’ARCANGELO.
Si è avviato un percorso con l’Università di Bari, in particolare il dipartimento di formazione e il dipartimento di sociologia, e con la LUMSA di Taranto finalizzato a produrre una proposta di legge sul mondo giovanile.
Stiamo ragionando su una fase di ascolto dei giovani. Quindi, si richiede un finanziamento finalizzato all’elaborazione dell’Action Plan e dei relativi studi di fattibilità per questo obiettivo.
Speaker : PRESIDENTE.
Liviano, 100.000 euro per realizzare i sogni e i bisogni del mondo giovanile. Non ho mai visto un testo così criptico.
Il parere del Governo è contrario.
Presenti 40, votanti 37, contrari 33, astenuti 3.
Non è approvato.
39-quinques, sempre Gianni Liviano.
Speaker : LIVIANO D’ARCANGELO.
Come provavamo a dire stamattina, la sensazione che abbiamo in alcune circostanze è che se da un lato si racconta questo grande amore per la città di Taranto dall’altro non si è consequenziali nello sforzo di creare una sorta di exit strategy, cioè un progetto alternativo di diversificazione di prospettive di sviluppo. Una ipotesi di aiuto, evidentemente, è quella di consentire agli operai in uscita dall’indotto dell’ILVA e dall’ILVA di costruire alternative lavorative.
In questo emendamento si chiede un aiuto finalizzato a operazioni di start up imprenditoriale per operai in uscita dall’indotto e dall’ILVA.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
[...] Governo.
Presenti 32, votanti 32, favorevoli 12, contrari 20.
Non è approvato.
Gatta, 39. Favorevole. Dice Piemontese “neanche la bocca devi aprire”. Favorevole.
Presenti 34, votanti 34, favorevoli 26, contrari 8.
È approvato.
Adesso, prima di passare agli emendamenti al tabulato, che cominciano da pagina 40, dobbiamo riprendere quelli che avevamo lasciato in sospeso. C’è un ultimo emendamento presentato. Non ci sono, a carico del bilancio regionale, nell’ambito trasferimenti a favore dell’ARIF. L’agenzia è autorizzata a compensare le minori entrate derivanti dall’applicazione di tariffe irrigue a decorrere dall’annualità per cui non è stata emessa la fatturazione definitiva.
Il presente non comporta oneri a carico del bilancio regionale. Di Gioia e Pentassuglia. Parere favorevole. È arrivato adesso.
Noi avevamo i due di Casili. Quello sulla canapa non so come l’avete corretto.
Presenti 33, votanti 33, favorevoli 28, contrari 5.
È approvato.
Adesso c’era il punto 9. Adesso dobbiamo tornare al punto 9, che avevamo accantonato. È avvenuta questa correzione?
Subemendamento al 9: la copertura finanziaria 60.000, viene riscritta per bene. È semplicemente un fatto tecnico.
Votiamo l’emendamento di pagina 9, con un subemendamento, a firma Di Gioia, che conferma i 60.000 euro e definisce la copertura finanziaria. Votiamo.
Presenti 38, votanti 37, favorevoli 37, astenuto 1.
È approvato.
Adesso votiamo l’emendamento di pagina 9.
Presenti 34, votanti 31, favorevoli 31, astenuti 3.
È approvato.
Prendiamo adesso l’emendamento che avevamo accantonato di pagina 10. C’è un subemendamento che chiarisce la copertura finanziaria a firma dell’assessore Di Gioia, conservando i 200.000 euro. Votiamo prima questo. Poi c’è un altro subemendamento che aggiunge due commi. Votiamo.
Presenti 35, votanti 33, favorevoli 33, astenuti 2.
È approvato.
Poi c’è un altro subemendamento che aggiunge i commi 4 e 5, sempre allo stesso emendamento, con la stessa finalità. Votiamo.
Presenti 35, votanti 35, favorevoli 35.
È approvato.
Adesso votiamo l’emendamento, così come è stato subemendato. Votiamo.
Presenti 33, votanti 33, favorevoli 32, contrari 1.
È approvato.
Adesso torniamo al 15-bis, del collega Cera. È ritirato. Va bene.
L’altro che avevamo accantonato è il Festival dei Due Mondi.
Grazia, vuoi parlare? Su che cosa? Sul Festival dei Due Mondi? Lo hai già detto prima. Il Comune che sta in dissesto finanziario. Io me lo ricordo.
200.000 euro da 4 e spiccioli. Va bene. Il Festival merita.
Votiamo l’emendamento di pagina 17-quater, così come modificato: 200.000 euro.
Presenti 37, votanti 36, favorevoli 28, contrari 8, astenuti 1.
È approvato.
Adesso andiamo a pagina 40. Sono gli ultimi emendamenti al tabulato. Giuseppe Turco.
Il parere del Governo è favorevole. Pure qui il banco chiude. 100.000, allora. Votiamo al tabulato, anziché 150, 100. C’era un errore. Così come modificato. Bene.
Presenti 38, votanti 37, favorevoli 29, contrari 8, astenuti 1.
È approvato.
Emendamento 40-bis, sempre Turco. Votiamo. Sempre al tabulato. C’è il parere favorevole. Il 40-bis dice la stessa cosa di prima? 100. È la riduzione. Abbiamo fatto l’emendamento e questa è la parte contabile. Va bene. Adesso andiamo al 41. Questo tabulato che cos’è? Parere favorevole.
Presenti 36, votanti 35, favorevoli 27, contrari 8, astenuti 1.
È approvato.
Adesso stiamo votando il 41. Votiamo.
Presenti 33, votanti 27, favorevoli 23, contrari 4, astenuti 6.
È approvato.
Ho qui un 42, che io non ho. Votiamo il 42 al tabulato, sempre a firma di Piemontese. Stiamo votando il 42.
Presenti 36, votanti 32, favorevoli 24, contrari 8, astenuti 4.
È approvato.
Il 43 credo che sia identico al 42. Il 44 è a firma di Marmo. È ritirato. Quindi, votiamo il subemendamento al tabulato. Votiamo. Sono modifiche tecniche.
Presenti 30, votanti 29, favorevoli 21, contrari 8, astenuto 1.
È approvato.
L’ultimo è l’emendamento 45. Votiamo.
Presenti 31, votanti 29, favorevoli 22, contrari 7, astenuti 2.
È approvato.
Prima di procedere al voto finale, dobbiamo riprendere, come da accordi, il rendiconto.
Collega Laricchia, prego.
Speaker : LARICCHIA.
Chiediamo il voto segreto sull’articolo 1 del rendiconto.
Speaker : PRESIDENTE.
Prima di arrivare al voto finale dobbiamo votare gli articoli sul rendiconto.
Sugli articoli? No. Il voto finale. Non avevo capito. Sull’articolo 1 del rendiconto. Va bene.
Votiamo con voto segreto. Vediamo che cosa esce. Con il voto segreto sempre “sì” bisogna votare, però.
Va bene. Possiamo procedere.
Presenti 49, votanti 48, favorevoli 29, contrari 19, astenuti 1.
È approvato.
Adesso andiamo all’articolo 2. Continuiamo a votare con voto segreto?
Votiamo con il voto palese l’articolo 2.
Presenti 49, votanti 48, favorevoli 27, contrari 21, astenuti 1.
Articolo 3.
Votiamo.
Presenti 47, votanti 46, favorevoli 26, contrari 19.
È approvato.
Articolo 4. Votiamo.
Presenti 50, votanti 49, favorevoli 27, contrari 22, astenuti 1.
È approvato.
Articolo 5. Sono gli articoli del rendiconto.
Presenti 48, votanti 47, favorevoli 27, contrari 20, astenuti 1.
È approvato.
Articolo 6. Stiamo votando l’articolo 6. Aggiusti la scheda, collega Zullo.
Presenti 50, votanti 49, favorevoli 27, contrari 22, astenuti 1.
È approvato.
Articolo 7.
Presenti 47, votanti 46, favorevoli 26, contrari 20, astenuti 1.
È approvato.
Articolo 8. Non ho votato io, forse. Stavamo dicendo una chiacchera e non ho votato. Votiamo adesso.
Presenti 48, votanti 47, favorevoli 27, contrari 20.
È approvato.
Articolo 9. Votiamo.
Presenti 49, votanti 48, favorevoli 27, contrari 21, astenuti 1.
È approvato.
Articolo 10.
Presenti 47, votanti 46, favorevoli 26, contrari 20, astenuti 1.
È approvato.
Articolo 11.
Presenti 48, votanti 47, favorevoli 27, contrari 20, astenuto 1.
È approvato.
Articolo 12.
Presenti 46, votanti 45, favorevoli 27, contrari 18, astenuto 1.
È approvato.
C’è un emendamento aggiuntivo dell’articolo 13, “Rendiconto consolidato”, a firma del consigliere Amati ed altri e dell’assessore Piemontese. Votiamo.
Presenti 49, votanti 48, favorevoli 27, contrari 21, astenuto 1.
È approvato.
Se non ci sono dichiarazioni di voto, procediamo al voto. Prego, collega Laricchia.
Speaker : LARICCHIA.
Chiedo di nuovo il voto segreto. Grazie. Cioè, chiediamo, perché siamo più di cinque.
Speaker : PRESIDENTE.
Va bene.
Non ci sono altri interventi, per cui procediamo con il voto segreto sull’intero rendiconto.
Presenti 50, votanti 49, favorevoli 30, contrari 19, astenuto 1.
È approvato.
Adesso abbiamo ripristinato la logica consequenziale, per cui passiamo adesso all’assestamento.
Prima del voto, ci sono dichiarazioni di voto? Niente. Passiamo al voto. Di nuovo il voto segreto? No, va bene. Votiamo. Presenti 50, votanti 49, favorevoli 27, contrari 22, astenuti 1.
È approvato.
Non abbiamo altri provvedimenti da approvare.
L’urgenza è accordata.
Buone ferie a tutti. Ci vediamo il 4 settembre.
Li vogliamo votare? Michele, un’altra votazione. Ci sono i debiti fuori bilancio.
Ci siamo tutti? Siamo 27? Bene.
Prendiamo l’ordine del giorno.
Non si può fare per alzata di mano. Dobbiamo votare.
C’è il punto n. 3). Diamo per letta la relazione del Presidente Amati.
C’è un articolo unico. Lo votiamo. Un ultimo sforzo.
Presenti 43, votanti 36, favorevoli 27, contrari 9, astenuti 7.
È approvato.
Punto n. 4).
Io un articolo soltanto ho qui. Io ho un solo articolo. Votiamo l’articolo 2 del punto n. 3).
Due emendamenti. Votiamo.
C’è un articolo 2.
Presenti 40, votanti 34, favorevoli 27.
È approvato.
Adesso votiamo l’intera legge.
Presenti 38, votanti 32, favorevoli 27, contrari 5, astenuti.
È approvata.
Passiamo al punto n. 4). Ci sono anche qui due articoli.
Articolo 1.
Presenti 35, votanti 31, favorevoli 27, contrari 4, astenuti 4.
È approvato.
Articolo 2. Votiamo.
Presenti 35, votanti 29, favorevoli 27, contrari 3, astenuti 6.
È approvato.
Votiamo tutta la legge.
Presenti 40, votanti 33, favorevoli 27, contrari 6, astenuti 7.
È approvata.
Punto n. 5). Anche qui c’è un articolo solo? Pure qua sono due.
Articolo 1. Votiamo l’articolo 1.
Presenti 33, votanti 27, favorevoli 26, contrari 1, astenuti 6.
È approvato.
Votiamo l’articolo 2. Articolo 2. È l’ultima votazione.
Presenti 38, votanti 31, favorevoli 27, contrari 4, astenuti 7.
È approvato.
Votiamo l’intera legge.
Presenti 37, votanti 30, favorevoli 27, contrari 3, astenuti 7.
È approvata.
Votiamo l’urgenza.
È approvata.
Buone vacanze a tutti.