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C.r. Puglia 30.06.25
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Revisione
Speaker : PRESIDENTE.
La seduta è aperta.
(Segue inno nazionale)
Buongiorno a tutti, colleghe e colleghi, e buon lavoro per il Consiglio di oggi.
Diamo per approvato il processo verbale.
Se non ci sono osservazioni, il processo verbale del 17 giugno 2025 si dà per approvato.
Ha chiesto congedo Francesco La Notte.
Si comunica che il Consiglio dei ministri, in data 20 giugno 2025, ha deliberato di non impugnare la seguente legge regionale: legge regionale n. 6 del 30 aprile 2025 recante “Disposizioni urgenti per la copertura del disavanzo del servizio sanitario regionale risultante dal conto economico al quarto trimestre 2024”.
Per l’assegnazione alle Commissioni passo il fascicolo e la parola al vicepresidente Giannicola De Leonardis.
Speaker : DE LEONARDIS.
Sono state presentate le seguenti interrogazioni: Barone “Affidamento da parte della Regione Puglia in favore di RFI della redazione di un piano dettagliato volto alla definizione di un servizio di trasporto pubblico ferroviario locale previsto dal Piano Regionale dei Trasporti”; Mazzotta “Spostamento di mezzi e automezzi privi di medico per la formazione di equipaggi INDIA. Chiarimenti”; Mazzotta “Aeroporto di Brindisi ‘Papola-Casale’. Incremento voli”; Splendido “Crisi idrica nel Gargano ‒ Richiesta aggiornamento sull’attuazione del Piano di emergenza idrica regionale 2025 e misure di sostegno specifiche per le imprese agricole e zootecniche del territorio”; Splendido “Completamento dell’’orbitale urbana’ di Foggia e collegamento con il Policlinico ‒ stato dei lavori, finanziamenti e prospettive”; Splendido “Squilibrio nella distribuzione del personale infermieristico del COT ‒ Richiesta potenziamento del servizio a Foggia”.
Mozioni: Perrini e altri “Mozione di sfiducia al Presidente della Giunta Michele Emiliano”; De Leonardis e altri “Programma di alienazione degli immobili del patrimonio regionale assegnati alle forze dell’ordine”.
Sono state assegnate le seguenti leggi: alla Commissione I “Riconoscimento dei debiti fuori bilancio ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera a) ed e)”; “Disegno di legge n. 133 ‘Modifica dell’articolo 3 della legge regionale 29 novembre 2024 n. 39 ‘Disposizioni di carattere finanziario e diverse. Variazione al bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2024 e pluriennale 2024-2026’”; “Disegno di legge n. 134 del 27/06/2025 “Articolo 1, comma 4, della legge regionale n. 6/2025: utilizzo economie per la riduzione della destinazione delle risorse relative alle eccedenze del gettito dell’anno 2024. Variazione al bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2025 e pluriennale 2025-2027”.
Alla Commissione III: proposta di legge a firma del consigliere Conserva e altri “Norme per il contrasto alla povertà sanitaria attraverso il recupero e la donazione di farmaci inutilizzati”; proposta di legge a firma del consigliere Conserva e altri “Norme per la promozione e la diffusione delle ‘Culle per la vita’ e per la tutela del parto in anonimato”; proposta di legge a firma della consigliera Parchitelli “Rimborso spese per le visite ambulatoriali in presenza delle forme più gravi e croniche di cefalee”; disegno di legge n. 129 “Modifica all’articolo 5 della legge regionale 30 dicembre 1994, n. 38”.
Speaker : PRESIDENTE.
Cari colleghi, purtroppo sabato abbiamo ricevuto una notizia tristissima. Oggi ricordiamo Giuseppe Martellotta, già Presidente della Regione Puglia, assessore al bilancio, dirigente politico, ma soprattutto uomo delle Istituzioni, radicato nei valori morali e nell’etica pubblica, venuto a mancare sabato 28 giugno.
Martellotta ha segnato con sobrietà e fermezza un passaggio delicatissimo della storia istituzionale e politica della nostra regione. Ha rappresentato una sintesi rara e anche preziosa, morale, personale e senso dello Stato, passione civile e disciplina contabile, realismo e speranza.
La sua azione si è manifestata con particolare intensità in un periodo storico drammatico per l’Italia e per la Puglia. Dal 1985, da assessore al bilancio, Martellotta affronta i nodi strutturali dei conti regionali. Quando tra il 1994 e il 1995 assume la Presidenza della Giunta, la Puglia è la Regione più indebitata d’Italia. E lui non si nasconde, non cerca scorciatoie: va ad approvare il piano di risanamento. Un mutuo colossale, da restituire in venti anni. Un piano che significa sacrifici, ma anche salvezza. Una visione politica fatta di verità, di responsabilità e di futuro. Questo oggi è il suo manifesto più attuale: un uomo che non ha inseguito il consenso ma ha costruito la fiducia.
Il dolore per lo scioglimento della Democrazia Cristiana nel 1994 lo ha accompagnato come una ferita personale e storica, ma non ha mai smesso di credere nella forza della politica come servizio e nella Regione come strumento di sviluppo e di giustizia sociale.
A noi il compito di studiare il suo operato, di comprendere in profondità le sue scelte, per arricchire la nostra coscienza storica e il nostro presente.
Giuseppe Martellotta è stato un uomo silenzioso ma essenziale, sobrio ma determinante.
Il mio cordoglio e quello di tutto il Consiglio regionale della Puglia alla famiglia di Giuseppe Martellotta, alla moglie Angela, ai figli Madia e Giovanni, ai suoi amati nipoti e a tutti i suoi cari.
A lui tributiamo un minuto di silenzio.
(L’Assemblea osserva un minuto di raccoglimento)
Grazie.
Passiamo all’ordine del giorno.
Rispetto all’ordine del giorno, vi comunico le decisioni assunte nella Capigruppo di questa mattina.
Noi proseguiremo con il disegno di legge 45 del 4 marzo 2024 sul Terzo settore: speriamo che giungiamo presto a buon fine. Su questo disegno di legge avevamo convenuto già nella scorsa seduta che non ci sarebbero stati emendamenti.
Al secondo punto abbiamo deciso di inserire la legge sullo spettro autistico, approvata anch’essa all’unanimità, che oggi si trova al punto n. 7 dell’ordine del giorno, a firma dei colleghi consiglieri dell’opposizione, ma approvata, lo ripeto, all’unanimità in Commissione.
Di seguito sono previsti i debiti fuori bilancio. Dovremmo concludere con la proposta di legge a prima firma il consigliere Paolo Pagliaro, delle Ide.Co A questa legge sono stati inseriti emendamenti da parte di diversi consiglieri regionali, dello stesso consigliere Pagliaro, ma anche dall’assessore Sebastiano Leo e da altri. Quindi, vi prego di rimanere in Aula, in maniera tale da concludere l’ordine del giorno così come programmato.
D’altra parte, abbiamo previsto che il prossimo Consiglio sia l’8 di luglio.
Ora proseguiamo con l’ordine del giorno: “Prosieguo esame disegno di legge n. 45 del 4.3.2024 ‘Disposizioni in materia di promozione dell’attività degli enti del Terzo settore’”.
Dobbiamo votare l’articolo 1.
La votazione è aperta. Abbiamo votato tutti? Paolo, non voti? Michele? La postazione dell’assessore Leo non funziona. Il voto è favorevole, assessore? Col voto favorevole dell’assessore Leo.
La votazione è chiusa.
Nel frattempo le controllano la postazione.
Presenti 33, votanti 33, favorevoli 33.
È approvato all’unanimità.
Articolo 2.
Non ci sono interventi.
La votazione è aperta.
Anche la postazione del consigliere Bruno non funziona. Può venire qualcuno? Perfetto. Grazie.
Ci voleva una mano femminile. Devono aumentare le donne.
La votazione è chiusa.
Presenti 39, votanti 36, favorevoli 36, astenuti 3.
È approvato a maggioranza.
Articolo 3.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Voto favorevole dell’assessore Leo, che non risulta dal tabulato.
Presenti 34, votanti 33, favorevoli 33, astenuti 1.
È approvato a maggioranza.
Articolo 4.
Non ho iscritti a parlare.
La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti 37, votanti 36, favorevoli 36, astenuti 1.
È approvato a maggioranza.
Articolo 5.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 39, votanti 38, favorevoli 38, astenuti 1.
È approvato a maggioranza.
Articolo 6.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 38, votanti 35, favorevoli 35, astenuti 3.
È approvato a maggioranza.
Articolo 7.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 31, favorevoli 30, astenuti 4, contrari 1.
Può correggere. No, non può correggere più.
Astenuto. Nessun contrario, quindi. Sono 5 astenuti e nessun contrario.
È approvato a maggioranza.
Articolo 8.
Non ho iscritti a parlare.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 29, favorevoli 29, astenuti 7.
È approvato a maggioranza.
Articolo 9.
La votazione è aperta.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Romito.
Speaker : ROMITO.
Questo intervento è per chiedere un’interpretazione autentica: chi è il relatore della norma, Presidente? Quale assessore è relatore della norma?
Speaker : PRESIDENTE.
L’assessore relatore della norma è il Presidente.
Speaker : ROMITO.
Okay. Ebbene, l’articolo 9 è rubricato “Convenzioni con associazioni di promozione sociale e organizzazioni di volontariato”, ma mentre nel comma 1 risulta molto chiaro che la Regione può sottoscrivere ai sensi dell’articolo 56 del decreto legislativo n. 117/2017 – attenzione – convenzioni con APS e ODV iscritte da almeno sei mesi nel registro, finalizzate ad attivare forme di collaborazione per attività eccetera, eccetera, nel comma 2 si dice una cosa molto particolare, vale a dire che ai fini delle attivazioni delle convenzioni di cui al comma 1, quindi immagino convenzioni a carattere oneroso, il maggior favore rispetto al ricorso al mercato è valutato anche in rapporto alla produzione di legami di fiducia, nonché agli impatti positivi generati nei confronti della comunità di riferimento. I legami di fiducia come vengono disciplinati? Qual è il legame di fiducia? Che Fabio Romito fa una letterina e dice: questa APS gode della fiducia del consigliere De Blasi della parrocchia eccetera? Siccome è un articolo molto particolare e nel comma 1 sono rubricate delle convenzioni che hanno carattere oneroso ma, peggio, si dice che si bypassa il ricorso al mercato per questo, questo e questo, essendo noi dei sempliciotti, che però cercano di fare il proprio mestiere, vorremmo comprendere meglio, così che resti a verbale, la cosiddetta “produzione di legami di fiducia” sotto quale aspetto può essere codificata.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei.
Per il Governo chi interviene? Ha chiesto di intervenire il consigliere delegato al welfare. Prego.
Speaker : MENNEA.
Grazie, Presidente. Io penso che questa locuzione sia riferita a un principio di affidabilità degli enti del terzo settore che intendono collaborare con la pubblica amministrazione. Quindi, non c’è un legame diretto personale, non si fa riferimento a un legame diretto personale, ma all’affidabilità che quelle associazioni, quegli enti del terzo settore hanno dimostrato nel tempo. Questo è. Quindi, fa riferimento più a un indice di reputazione (se così lo vogliamo esplicitare).
Speaker : PRESIDENTE.
Scusi, non ho capito, consigliere: lei propone di togliere la frase “anche in rapporto alla produzione di legami di fiducia”?
Speaker : MENNEA.
No. Io penso che questo rafforzi il concetto del rapporto che deve avere la pubblica amministrazione con un ente del Terzo settore, perché ha un excursus, quell’ente, ha un curriculum che dimostra l’affidabilità.
Qua stiamo parlando infatti di servizi pubblici, sensibili, che devono essere affidati agli enti del Terzo settore con delle convenzioni, quindi è giusto che la pubblica amministrazione abbia anche come riferimento il rapporto di fiducia, quindi l’affidabilità dell’ente.
Io non ci vedo niente di anomalo, o di ambiguo, anzi, è un rafforzativo del rapporto fra enti del Terzo settore e pubblica amministrazione, quindi lo lascerei.
Speaker : PRESIDENTE.
Tutto intero? Se però lo sopprime tutto intero, toglie la possibilità proprio di ricorrere alla convenzione, quindi diventa difficile… Voglio dire: una cosa è togliere la produzione di legami di fiducia, e lasciare però “gli impatti positivi generati nei confronti della comunità di riferimento”, una cosa è togliere tutto il comma, che poi non fa capire perché si fanno le convenzioni, quali sono i motivi.
Prego, consigliere Romito.
Speaker : ROMITO.
Noi non stiamo approvando una linea di indirizzo, una dichiarazione d’intenti, non stanno provando un memorandum per i posteri, ma stiamo approvando una norma regionale che deve avere in sé, lo ricordo a me stesso, tutti i requisiti propri delle norme, che devono essere immediatamente riferibili e devono avere una chiarezza anche lessicale che possa mettere i posteri, da qui a 15 anni nelle condizioni di comprendere quello che la norma voleva spiegare.
Siccome “produzione di legami di fiducia” è una locuzione così generica che risulta essere assolutamente indeterminata, la nostra posizione è di votare contrariamente a questo articolo, che credo sia assolutamente inappropriato per questa norma. Quindi, o comprendiamo come si può espungere dal testo la locuzione “produzione di legami di fiducia”, o si codificano i legami di fiducia, o si rimanda ad una successiva deliberazione di Giunta la determinazione codificata dei legami di fiducia, oppure stiamo parlando del sesso degli angeli, e credo che questa locuzione non possa trovare riferimento in una norma regionale.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
A maggiore precisazione, credo abbia chiesto di intervenire il consigliere Mennea. Prego.
Speaker : MENNEA.
Per chi forse non è del settore è chiaro che questa locuzione si presta a qualche interpretazione anomala. Voglio ricordare al collega Romito che il rapporto di produzione dei legami di fiducia corrisponde alla valutazione di impatto sociale, codificata con l’acronimo SROI, che misura l’impatto sociale di quell’ente nei confronti della comunità nella quale opera. Quindi, è un indicatore, come si fa per le società private, innovativo, che contribuisce a selezionare gli enti del terzo settore che hanno requisiti di alta qualità ed è un requisito che si misura in maniera oggettiva e non discrezionale.
Non so se sono stato chiaro.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Non ho altri iscritti a parlare, quindi votiamo.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 43, votanti 42, favorevoli 25, astenuti 1, contrari 17.
È approvato a maggioranza.
Articolo 10 (Uso e valorizzazione dei beni pubblici inutilizzati).
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 41, votanti 28, favorevoli 28, astenuti 13.
È approvato a maggioranza.
Articolo 11.
La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti 37, votanti 32, favorevoli 32, astenuti 5.
È approvato a maggioranza.
Articolo 12 (Disposizioni in materia di governo del territorio).
Non ho iscritti a parlare.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 34, votanti 30, favorevoli 30, astenuti 4.
È approvato a maggioranza.
Articolo 13 (Disposizioni in materia di valorizzazione dei beni e delle attività culturali).
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 33, favorevoli 33, astenuti 3.
È approvato a maggioranza.
Articolo 14.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 32, favorevoli 32, astenuti 4.
È approvato a maggioranza.
Articolo 15.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 33, favorevoli 33, astenuti 3.
È approvato a maggioranza.
Articolo 16.
La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti 34, votanti 32, favorevoli 32, astenuti 2.
È approvato a maggioranza.
Articolo 17.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 37, votanti 34, favorevoli 34, astenuti 3.
È approvato a maggioranza.
Articolo 18.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 37, votanti 33, favorevoli 33, astenuti 4.
È approvato a maggioranza.
Articolo 19.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 37, votanti 35, favorevoli 35, astenuti 2.
È approvato a maggioranza.
Articolo 20.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 38, votanti 35, favorevoli 35, astenuti 3.
È approvato a maggioranza.
Articolo 21.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 38, votanti 35, favorevoli 35, astenuti 3.
L’articolo 21 è approvato a maggioranza.
Articolo 22.
È l’ultimo articolo.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 33, favorevoli 33, astenuti 3.
L’articolo 22 è approvato a maggioranza.
Informo il Consiglio che è arrivato in questo momento un emendamento aggiuntivo a questo DDL.
In Conferenza dei Capigruppo noi avevamo detto che non avremmo messo altri emendamenti su questo DDL. A molti consiglieri io ho riferito la stessa cosa, tant’è che li abbiamo inseriti in un altro provvedimento.
Ora, però, questo emendamento è firmato da tutti i consiglieri di opposizione, credo che siano solo di opposizione, ma comunque sono tutti. Il consigliere Splendido non c’è.
L’emendamento a questo testo lo carichiamo subito: “Il comma 2 dell’articolo 6 della legge regionale 9 febbraio 2005 n. 2 ‘Norme per l’elezione del Consiglio regionale e del Presidente della Giunta regionale’ è sostituito dal seguente ‘Le cause di ineleggibilità previste nel comma 1 non hanno effetto se gli interessati cessano dalla carica per dimissioni non oltre 45 giorni dalla data delle ultime elezioni regionali espletate. Nei casi di scioglimento anticipato del Consiglio regionale, se lo scioglimento avviene prima dell’ultimo semestre del quinquennio, le dimissioni devono avere luogo entro e non oltre sette giorni dalla data di scioglimento”: temo che ci voglia un po’ di drafting.
Questo è l’emendamento. Ovviamente la decisione della Capigruppo è rimessa all’Aula. Se viene presentato un emendamento, nulla possiamo fare da qui. L’Aula, però, è sovrana.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Scalera.
Non è un punto aggiuntivo, è proprio un emendamento.
Speaker : SCALERA.
L’emendamento è come si legge, praticamente.
Speaker : PRESIDENTE.
Scusate un secondo. Al fine di fare più in fretta, io faccio una foto e la metto su “Sedute del Consiglio”.
Un attimo soltanto.
Speaker : SCALERA.
Voto segreto.
Speaker : PRESIDENTE.
Sta parlando al microfono, consigliere.
Speaker : SCALERA.
Presidente, chiedo il voto segreto.
Speaker : PRESIDENTE.
Un attimo solo. Sto inserendo sulla chat “Sedute del Consiglio” questo emendamento. Nel frattempo gli uffici lo caricano sul GIAC.
L’emendamento va scritto meglio, ci sono problemi di drafting.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Campo.
Consigliere Scalera, che cosa ha chiesto, scusi?
È una questione di drafting rispetto alla data delle votazioni, dal compimento.
Speaker : SCALERA.
Presidente, approvammo l’altro giorno in Consiglio che tutti i termini devono essere italiani. Se lei parla inglese io non capisco, sono di paese.
Speaker : PRESIDENTE.
C’è una questione di scrittura chiara. Che cosa aveva chiesto, consigliere Scalera?
Speaker : SCALERA.
Avevo chiesto il voto segreto.
Speaker : PRESIDENTE.
Non basta la richiesta di un solo consigliere. Chi lo chiede?
Ha chiesto di intervenire il Presidente Campo. Prego.
Speaker : CAMPO.
Grazie, Presidente.
Noi avevamo affrontato il tema dell’eventuale emendamento, dell’eventuale modifica della norma sulla candidabilità dei Sindaci nel corso di quest’ultima Conferenza dei Capigruppo.
In verità, abbiamo dedicato una seduta della medesima Conferenza, la settimana scorsa, alla ricerca di un’intesa che potesse tenere assieme le forze politiche presenti in Consiglio regionale ed evidentemente scongiurare la pronuncia dell’Alta Corte, che è prevista per il 9 luglio. Lo rammento perché c’è una riflessione di base, Presidente. Siamo tutti convinti, almeno ciò è emerso dagli incontri svolti nella Capigruppo, che sarebbe più prudente rimediare a quella modifica che apportammo in sede di approvazione di bilancio alla norma in questione e scongiurare la sentenza dell’Alta Corte, dal momento che essa, nell’imminenza, tra l’altro, perché ormai è certo che si voterà in autunno, della convocazione dei comizi elettorali potrebbe affermare princìpi ulteriori, con il rischio che essi stessi non siano coincidenti con l’obiettivo che tutti avevamo. Però, un accordo non si è trovato, e non si è trovato non per responsabilità della maggioranza né per responsabilità dell’opposizione. Non si è trovato perché all’interno del Consiglio, Presidente, non c’è identità di vedute. Così ci eravamo ripromessi che, in assenza di un’intesa, si evitasse di affrontare il tema, perché se è vero che legittimamente il consigliere Scalera si fa promotore di un’iniziativa di modifica condivisa da alcuni – non so – o forse dall’intera opposizione, è pur vero che la stessa cosa potrebbe fare la maggioranza, o parte di essa, che ha un’opinione diversa, e un’opinione diversa ancora potrebbero avere le altre forze politiche presenti all’interno della maggioranza.
Che cosa voglio dire, Presidente? Che è legittima l’iniziativa del consigliere Scalera, anche se mi sembrava che ci fossimo detti di evitare emendamenti in questa direzione, ma se non recedono, è legittima anche l’iniziativa di altri, ed evidentemente procederemo per emendamenti e subemendamenti, con il rischio, anche molto tangibile, che la seduta possa andare deserta, vanificando così anche l’obiettivo di approvazione di questa legge, che tutti riteniamo importante, legge che, tra l’altro, abbiamo detto che ha una sua specificità. La Presidente stessa ha già ricordato che sono ormai molti mesi che in ordine agli emendamenti compiamo una verifica non dico sulla identità di materia delle leggi sulle quali andiamo ad apportare emendamenti, ma una certa coerenza.
Ho pure dubbi, Presidente Capone, che l’emendamento in questo contesto sia ammissibile. Alla luce di queste riflessioni, io consiglierei di terminare l’approvazione di questa norma senza emendamenti, perché il consigliere Tutolo è già pronto con il subemendamento. Quindi, terminiamo l’approvazione di questa legge, poi c’è l’importante norma sull’autismo, e poi possiamo fare il punto. E magari, se dobbiamo fare la corsa a chi raccatta più numeri nel segreto dell’urna, ci iscriviamo pure noi a questa cosa, però non rischiamo di vanificare la seduta consiliare e di rinviare ulteriormente la norma sul terzo settore.
Se questo deve essere il gioco, ci stiamo, ma ci guarda la Puglia, il variegato e articolato mondo del terzo settore: passare a questo emendamento vorrebbe dire affossare la legge e anche il Consiglio.
Io quindi vi pregherei di riflettere, perché tra l’altro non erano queste le intese che avevamo assunto in sede di Capigruppo. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Tutolo. Prego.
Speaker : TUTOLO.
Nel caso in cui restasse questo emendamento, è chiaro che io presento un subemendamento e mi rifaccio a quello che è stato approvato in Commissione, o che è stato presentato soltanto dai consiglieri, colleghi Paolicelli e credo Amati, quindi, di abrogare la norma approvata a votazione segreta un’altra volta, per ritornare alla situazione ante.
Speaker : PRESIDENTE.
L’ha presentato il subemendamento?
Il loro emendamento è già depositato, quindi, se deve presentare un subemendamento, lo faccio adesso.
Prego, Presidente Paolicelli.
Speaker : PAOLICELLI.
Grazie.
Io chiederei ai colleghi della opposizione di ritirare l’emendamento, innanzitutto per rispetto alle associazioni del terzo settore. Già una volta abbiamo mancato la loro fiducia non approvando la legge sul terzo settore.
Oggi l’obiettivo era non inserire emendamenti, invece all’ultimo arriva un emendamento firmato da tutta l’opposizione, chiedendo ancora una volta il voto segreto su una norma che è stata impugnata dalla stessa vostra maggioranza al Governo. Un po’ di contegno. Già la norma scorsa, votata sempre con il voto segreto, è stata impugnata dal Governo del vostro stesso colore. Oggi la ripresentate. Avete paura dell’esito del 9 luglio della Corte costituzionale, che quasi certamente casserà quella norma-scempio approvata con voto segreto. Oggi la ripresentate trattando, cioè mettendo 45 giorni prima del 21 settembre. Diminuiamo i tempi, ma questo è un ulteriore schiaffo alla democrazia del nostro Paese e alle persone che liberamente vogliono candidarsi secondo le leggi dello Stato.
Chiedo all’opposizione di ritirare questo emendamento, che nulla ha a che fare con la norma sul terzo settore, e chiedo scusa a tutti gli operatori del terzo settore se l’opposizione continuerà a insistere su questa norma. Io non mi presto a questo gioco e chiederò al mio partito di uscire dall’Aula.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Scalera. Prego.
Speaker : SCALERA.
Io non riesco certe volte a capire gli interventi dei colleghi. Si parla in quest’Aula di democrazia, ma la vera democrazia è stata cancellata in quest’Aula quando si è votata la mozione a favore del tributo 630 per la sospensione del tributo. Dopo che noi lo abbiamo votato, lo avete reso inammissibile. Quindi, dobbiamo stare attenti a usare questi termini.
Per quanto riguarda la norma dei Sindaci, di questa norma si è parlato in molte occasioni, soprattutto in questo Consiglio regionale. C’è stata la volontà del Consiglio regionale dei 180 giorni. L’Aula è sovrana. Oggi, con gli incontri che sono stati fatti tra i partiti, i Capigruppo, i consiglieri e quant’altro, di questo articolo, da 180 giorni li portiamo a 45 giorni, che non è niente di scandaloso o di anticostituzionale. Anzi, io stesso, che sono stato colui che ha portato avanti la battaglia dei 180 giorni, oggi stesso dico: va bene, se la volontà di questo Consiglio è quella di riportarli a 45 giorni, mi adeguo alla volontà dell’Aula. E comunque, collega, non c’è da ringraziare, deve ringraziare l’Aula.
Per quanto riguarda le vostre minacce di uscire dall’Aula, uscite pure dall’Aula. Nel momento in cui uscite dall’Aula viene a mancare il numero legale e fate decadere un’altra volta il Consiglio. Poi vi assumete le responsabilità anche di non aver mantenuto il numero legale.
Caro consigliere Paolicelli, lo sa che io la rispetto come politico e come persona, però non si possono fare queste uscite in Consiglio regionale nel dire chi sono i bravi e chi i cattivi, chi è a favore dei sindaci e chi è contro i sindaci. Qua nessuno è contro i sindaci o le candidature a sindaco. I sindaci si possono candidare tutti, ma devono mettere nelle condizioni i propri comuni di ritornare al voto, perché un sindaco – l’ho detto e lo ripeto – viene eletto perché si presenta alla comunità con un suo programma, che deve essere quinquennale e deve portare a termine il quinquennio. Poi, saranno gli elettori, che sono sovrani, a decidere se il sindaco dovrà essere riconfermato, se è andato bene o male, se ha operato bene o male.
Detto questo, e chiedo scusa, Presidente, se mi sono dilungato su questo articolo, chiedo che ci sia il voto segreto sul mio emendamento e anche sull’eventuale emendamento del collega Tutolo. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Sergio Blasi. Prego.
Speaker : BLASI.
Grazie, Presidente. Poche parole. Esattamente due mesi fa, era il 30 aprile, ho fatto il mio ingresso in quest’Aula e con profonda commozione non solo per l’evento che mi aveva riportato tra questi banchi ma anche per il rispetto e la funzione di una Istituzione come quella del nostro Parlamento regionale, che ha delle regole, che ha delle modalità, attraverso le quali esercita la sua funzione.
È sbalorditiva, al di là adesso del merito – poi eventualmente ci entro anche – la modalità con cui questa Istituzione è piegata ai piccoli e biechi interessi, a seconda dei momenti, delle giornate e delle situazioni. È incredibile, molto peggio di quello che si vede dall’esterno.
L’emendamento dei colleghi allora ha poca attinenza e poco a che fare con il tema della norma di legge che abbiamo fin qui approvato e che aspetta il nostro voto finale e conclusivo, una importante legge che la volta scorsa ho sentito anche dai banchi dell’opposizione dire, con scandalo, giustamente con scandalo, per l’avvenuta mancanza del numero legale, che non guardiamo al territorio, agli interessi della Puglia, ai suoi bisogni, alle sue domande che da tempo una norma come questa stava aspettando.
Ora, proprio nel momento in cui manca l’atto finale, viene introdotto un tema che non ha nessuna attinenza e che rischia ancora una volta, come è stato già ribadito sia dal collega Campo, sia dal collega Paolicelli, di far saltare una norma che ha una fondamentale importanza per molta parte del settore economico nel campo del sociale, per questo territorio, ma anche per tanti cittadini, soprattutto, come ho letto nei comunicati stampa la volta scorsa, per quei tanti cittadini legati a forme di disabilità che hanno bisogno di una norma come questa.
Ora, è talmente evidente che quell’emendamento ha poca attinenza, che faccio appello a lei, Presidente, che ha la responsabilità di guidare quest’Aula, che ha la responsabilità di far rispettare il regolamento che governa i lavori di quest’Aula e anche i nostri comportamenti, e all’Ufficio di Presidenza che lei guida che hanno i colleghi che fanno parte di questo ufficio la responsabilità di far rispettare i regolamenti e di far rispettare la funzione e la funzionalità di questo organo. E poco ha a che fare con comportamenti che sono accaduti nel corso di questi anni e di questa legislatura.
Qui siamo agli sgoccioli di questa legislatura e c’è una questione dirimente, politica, che non può essere introdotta proditoriamente all’ultimo istante e non mantenendo fede ‒ e in politica la parola è tutto ‒ a ciò che avete deciso voi, tutti insieme, Capigruppo della maggioranza e dell’opposizione.
Mi rivolgo al collega Scalera e a tutti i colleghi dell’opposizione, compresi i colleghi del Movimento 5 Stelle: ritirate questo emendamento, per rispetto della Puglia, dei pugliesi e dei cittadini di questo nostro territorio; avvertiate l’obbligo morale di non far precipitare la situazione, quindi non approvare la legge sul terzo settore. Se questo avrete la forza e l’intelligenza morale di farlo, la Puglia, i cittadini pugliesi ve ne saranno grati; se, invece, non lo farete vi assumete la responsabilità, ancora una volta, di non metterci nelle condizioni di dare alla Puglia, al terzo settore, ai pugliesi una così importante norma.
Speaker : PRESIDENTE.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Mennea.
Speaker : MENNEA.
Grazie, Presidente.
Sulla scia degli interventi che mi hanno preceduto, vorrei ancora di più rafforzare questo appello che viene dai banchi della maggioranza nei confronti dei colleghi dell’opposizione, vuoi perché l’emendamento in materia elettorale non c’entra niente con il disegno di legge che stiamo approvando sul terzo settore, non c’entra nulla, quindi ci sono tutti i presupposti perché venga considerato inammissibile; vuoi perché questa è una norma, che non è una norma normale, di quelle usuali, ma una riforma a tutti gli effetti, che voi impedite di approvare utilizzando strumentalmente questo treno per appiccicarci un emendamento che non c’entra niente, che deve essere oggetto di una discussione a parte e che riguarda la materia elettorale.
Non potete utilizzare questo strumento, fosse anche un’altra legge, per aprire una discussione che è fuori da questo ragionamento. Tra l’altro, lo avete detto l’altra volta e lo ripetete sui giornali, questa è una riforma necessaria agli enti del terzo settore perché è stata scritta con dovizia di particolari, di dettagli ed è stata ‒ ve lo voglio ricordare ‒ approvata anche da voi in III Commissione. È stata approvata all’unanimità il 16 aprile 2025. Voi adesso con questo pretesto volete bloccare, perché questo è l’effetto che state producendo, l’approvazione di questa riforma. Non è corretto, e non è corretto neanche tra di noi, oltre che nei confronti dei beneficiari di questa legge. Quindi, sarebbe più giusto e più corretto nei confronti di tutti ritirare quell’emendamento e fare una discussione approfondita su una materia che ci vede anche concordi su alcuni punti.
Quindi, se ritirate l’emendamento e approviamo questa legge finalmente, successivamente c’è una proposta di legge che parla di questo argomento, la proposta di legge Paolicelli e Amati, che sta all’ordine del giorno, questo emendamento lo attaccate lì. Avrebbe un senso anche logico e vi capirebbero anche i cittadini che ci stanno guardando dall’esterno. Ma impedire che una legge importante venga approvata con il pretesto del vostro emendamento è davvero un danno non a noi della maggioranza, ma un danno ai cittadini e a tutti gli enti del terzo settore, che vi stanno guardando almeno con stupore.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Galante. Prego.
Speaker : GALANTE.
Grazie, Presidente. Chiedo anch’io al collega Scalera di ritirare l’emendamento perché, anche se molte volte, purtroppo, è capitato di non mantenere la parola presa all’interno della Capigruppo, oggi c’è stata un’accesa discussione con il Capogruppo Perrini che ci teneva affinché anticipassimo la sua legge sull’Osservatorio sull’autismo, c’era un emendamento del collega Tutolo che chiedeva di inserire lo psiconcologo, vi è stata questa discussione, dove lei, Presidente, ha chiesto serietà e lealtà in Capigruppo, soprattutto perché – vi dico qualche numero – sono 8.500 le associazioni, gli enti del terzo settore e le organizzazioni di volontariato che sono in attesa. Perciò, ritirare l’emendamento è un gesto importante di responsabilità politica. Poi, sulle questioni elettorali si sa che si gioca un’altra partita.
La parola data all’interno della Conferenza dei Capigruppo è stata proprio quella di lasciare intatto questo disegno di legge perché è trasversale, ci hanno lavorato tutti, le associazioni sono di qualsiasi colore partitico, di qualsiasi colore politico, ma anche di nessun colore, quindi per serietà andrebbe ritirato quell’emendamento, così si evita qualsiasi discussione.
Abbiamo rimandato alla legge su Ide.Co, proprio come un omnibus, tutti i vari emendamenti per evitare di scontrarci, questo sarebbe. Anche perché noi rimaniamo in Aula per senso di responsabilità, anche con un voto segreto. A questo punto, proprio per le modalità di presentazione di emendamento e di mancanza di rispetto di una Conferenza dei Capigruppo stiamo riflettendo su votare contro per evitare che addirittura passino così queste norme.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Galante.
Ha ribadito esattamente quello che ci siamo detti in Conferenza dei Capigruppo.
Prego, Presidente Tutolo.
Speaker : TUTOLO.
Per ribadire anch’io cosa ci siamo detti anche circa quell’emendamento che credo tutti quanti vogliamo votare per vanificare che la Corte costituzionale bocci la possibilità di non avere lo psiconcologo nei reparti di oncologia della regione Puglia, quindi quell’emendamento abbiamo concordato di posticiparlo e di inserirlo nella legge del collega Perrini, quella sull’autismo, per cercare di portare dei risultati concreti per i cittadini pugliesi.
Oggi onestamente legare questa roba, che è veramente importante per i cittadini pugliesi a divisioni di punti di vista sulla legge elettorale, onestamente mi pare veramente che ci faremmo una pessima figura con i cittadini, quelli dei quali ogni volta diciamo di voler difendere gli interessi. Dimostreremo che non ce ne frega nulla dei loro interessi, piuttosto delle nostre beghe.
Allora, io dico, andiamo avanti su questa, approviamo pure l’altra, quella sull’autismo, con gli emendamenti consequenziali, dopodiché, arriviamo pure a singolar tenzone su queste questioni che riguardano noi, perché al cittadino non importa assolutamente nulla di questa roba elettorale. Siamo noi probabilmente, chi per un motivo, chi per un altro, è legittimamente interessato. Ma ai cittadini non importa assolutamente nulla.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
In Conferenza dei Capigruppo c’erano alcuni Capigruppo che hanno firmato l’emendamento. Quindi, fatemi capire: che cosa è cambiato dalla Conferenza dei Capigruppo ad ora? Presidente Perrini, noi abbiamo inserito un altro punto all’ordine del giorno, anticipandolo, in questo senso, al punto n. 2), sulla base di un’intesa, ossia che la legge sul terzo settore non avrebbe avuto emendamenti. Ora cosa è cambiato?
Speaker : PERRINI.
Vedo anche il dito puntato del collega Blasi, che purtroppo è entrato ad aprile e fino ad aprile gli mancano tanti passaggi. Ci sono state delle leggi in cui si parlava di sanità. Abbiamo fatto degli emendamenti sulla legge del fungo. Caro collega, il dito la prossima volta non lo deve puntare qua. Si giri e lo punti dall’altra parte. Quel dito mi ha dato fastidio. Deve andarsi a leggere quello che fino al 30 aprile si è fatto in quest’Aula. Non si è fatto niente. Abbiamo fatto leggi importanti sulla sanità e qualcuno ha fatto le leggi sulla Fiera del tartufo, presentate da suoi colleghi di maggioranza. C’era una legge, un emendamento sul fischietto di un paese, il fischietto di Rutigliano. Si parlava di sanità. Io la penso in parte come il collega Blasi su alcune cose. Io mi adeguo, anche perché alcune cose le soffro, le subisco, però faccio parte una squadra e devo andare avanti.
Noi su questa legge del terzo settore ‒ lo abbiamo detto l’altra volta e lo ripeto ‒ siamo favorevoli. L’altra volta siamo rimasti in Aula. È uscito adesso questo emendamento. Mettiamolo ai voti, tanto voi siete la maggioranza: bocciatelo e andiamo avanti, come è successo altre volte. Sono inutili tutte queste filosofie.
Cerchiamo di essere corretti. È inutile che iniziamo a parlare. Andiamo avanti. La legge è votata. Per parte mia, sono qua. Abbiamo i numeri e ho dato l’impegno alla maggioranza che noi fino alla fine saremo qua, perché deve passare questa legge.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Il subemendamento presentato dal consigliere Tutolo ‒ chiedo agli uffici ‒ è stato già inserito su GIAC? Dottoressa Gattulli, scusi, il subemendamento è stato inserito sulla piattaforma GIAC? Allora, il subemendamento sta su GIAC, quindi lo potete trovare, ma praticamente riprende pari pari la proposta di legge presentata, che si trova all’ordine del giorno. Dice sostanzialmente: “È abrogato l’articolo 219 della legge regionale 31 dicembre 2024, n. 42, e per l’effetto è ripristinato il contenuto preesistente del comma 2 dell’articolo 6 della legge regionale 28 gennaio 2005, n. 2, nei seguenti termini: punto 2) le cause di ineleggibilità di cui al comma 1 non hanno effetto se gli interessati cessano dalla carica per dimissioni non oltre il giorno fissato per la presentazione delle candidature”. Si tratta della norma preesistente rispetto all’articolo 219, introdotto con la nostra legge n. 42, e questa previsione è pari pari la legge dello Stato.
Dovremmo mettere prima, quindi, il subemendamento.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Galante. Prego.
Speaker : GALANTE.
Volevo dire al collega Perrini che così salta tutto l’accordo preso in Conferenza dei Presidenti, perché questo emendamento è firmato anche da lei, collega Perrini. Perciò, se lei sta dicendo che volete votare il DDL sul terzo settore e presentate un emendamento, io non capisco che tipo di accordo è questo. Quindi, se non si ritira l’emendamento, salta tutta la Conferenza dei Capigruppo.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Scalera. Ricordo che si vota prima il subemendamento e poi l’emendamento.
Speaker : SCALERA.
Voglio soltanto ribadire che sui due emendamenti, sia il mio sia quello del collega Tutolo, ho chiesto il voto segreto, abbiamo chiesto il voto segreto.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Tutolo, il collega Scalea ha chiesto il voto segreto anche sul suo subemendamento. Dottoressa Gattulli, su un emendamento del consigliere Tutolo loro chiedono il voto segreto. È possibile, dunque, se presentano le cinque firme. Va bene.
Consigliere Tutolo, prego.
Speaker : TUTOLO.
Io sono sorpreso.
Questa del voto segreto mi pare veramente una cosa curiosa. Anche sulla interpretazione per l’utilizzo del voto segreto, Presidente, io credo che chi ha scritto quello Statuto, il Regolamento, voleva dire che se ci sono delle questioni delicate, se ci sono delle questioni che possono mettere in imbarazzo un consigliere, perché magari si vota una roba sul collega che gli sta seduto affianco da cinque anni, per non metterlo in imbarazzo, allora si va… Ma non è che per nascondere la nostra volontà… Noi siamo qui per manifestare il nostro pensiero e la nostra volontà politica e quale idea abbiamo su un problema che viene sottoposto al voto. Quello che abbiamo come possibilità è unico e irripetibile, è quella di manifestarla, spiegandola magari pure.
Qua, invece, mi pare che sia più un desiderio di nascondersi, come se uno non vuole far capire come la pensa su un determinato aspetto. Ripeto: ai cittadini della Puglia non importa nulla, perché al cittadino per strada se gli vai a chiedere “ma il Sindaco si deve mettere 45 giorni prima, 180 giorni prima, due mesi prima”… probabilmente ti dice “cancellate il Consiglio regionale!” ti dice il cittadino, oggi.
E se continuiamo così, questa roba aumenterà sempre di più. Quindi, io sono sorpreso che si chieda anche sul mio subemendamento, il voto segreto. Ma scusatemi: abbiamo paura di dire come la pensiamo su una roba che non riguarda i cittadini della Puglia? Insisto su questo fatto.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Mennea.
Speaker : MENNEA.
Grazie, Presidente.
Io vorrei far notare a tutti noi che all’ordine del giorno è iscritta una proposta di legge che parla di materia elettorale. Laddove non ci fosse, allora potrebbe essere plausibile che un emendamento che parla di materia elettorale potesse essere collegato a una qualsiasi legge. Ma visto che c’è questa legge, io farei questa proposta all’Aula, magari se possiamo votarla: cioè, quella di rispettare ciò che si è detto in Conferenza dei Capigruppo, approvare le prime due leggi e poi anticipare la legge n. 38, quella che parla di questa materia, a firma di Paolicelli e Amati, e lì agganciare, collegare l’emendamento e il subemendamento, così parliamo di una materia in maniera coerente. Abbiamo lo strumento legislativo. Perché non farlo? Mi rivolgo all’Ufficio di Presidenza, proprio perché è l’Ufficio di Presidenza che ha la legittimazione e la titolarità a disciplinare i lavori dell’Aula.
Esiste questa legge. Trasferiamo gli emendamenti e i subemendamenti a questa legge e parliamo solo della materia elettorale. Se volete votare questa proposta, la votiamo e accontentiamo tutti, così capiamo che l’opposizione non ha presentato un emendamento su una legge del terzo settore, che non c’entra niente, per bloccare l’approvazione del terzo settore.
Lo ritirate. Ci vuole buonsenso, non ci vuole tanto. C’è una proposta in materia di legge elettorale e la agganciate là. Se volete fare soltanto ostruzionismo inutile, state facendo un danno a 10.000 associazioni che si aspettano questa legge. Poi andatelo a spiegare voi, che con i comunicati stampa poi uscite...
Speaker : PRESIDENTE.
Non ho sentito. Però lasciate parlare il Presidente Mennea.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Pagliaro. Prego.
Speaker : PAGLIARO.
Si faccia un po’ di chiarezza, perché qui, sinceramente, si sta assistendo al festival dell’ipocrisia. Noi votiamo compattamente la legge sul terzo settore, che sia chiaro. Non si facciano i soliti giochini ai quali ci avete abituato nel corso di questi quattro anni.
Sergio, tu sai la stima che nutro nei suoi confronti. Ti assicuro che in questi quattro anni è successo di tutto. Il voto segreto, che è una prerogativa prevista da questo Consiglio regionale, non è la prima volta che si è avuto.
Questa riforma siamo assolutamente convinti che sia necessaria. Finalmente avremo una norma che disciplina in modo organico il rapporto tra enti pubblici, enti del terzo settore, una riforma in linea, oltretutto, con una riforma statale. In Puglia operano più di 8.400 enti di terzo settore che ogni giorno garantiscono servizi essenziali, promuovono inclusioni, solidarietà. Vi assicuro che su questo tema è necessario fare fronte comune e nessuno si tirerà indietro, sia chiaro.
Questa proposta di legge valorizza il loro ruolo, ne siamo tutti convinti, e ve lo dice uno che ha un’associazione da 25 anni, quindi figuriamoci. Non permetto a nessuno di pensare che il fatto di voler votare un emendamento sul quale si discute da mesi… Voglio ricordare a tutti che esiste una legge in vigore, una legge approvata da questo Consiglio regionale che parla di 180 giorni dalla data delle scorse elezioni. Ma con la sensibilità di ognuno di noi, che ha ascoltato i sindaci, ha ascoltato l’opinione pubblica, ha ascoltato il territorio, ha ascoltato gli organi di informazione, abbiamo detto: va bene, facciamo una cosa, avevamo chiuso un accordo, amici, che doveva essere di 60 giorni il termine, poi tutto a un tratto qualcuno ha cambiato idea, perché sta aspettando che sia la Consulta a decidere per noi, e allora noi non ci stiamo. Vogliamo essere noi a decidere. Mi sembra più che legittimo. Visto che siamo legislatori, facciamo il nostro dovere. Siete maggioranza, bocciate questo emendamento e andiamo avanti. Ma non vi permettete a dire che sarà responsabilità nostra qualora non sarete in grado di mantenere ancora una volta i numeri, cosa che avete fatto fino adesso.
Speaker : PRESIDENTE.
Volete intervenire tutti? Presidente Campo, prego.
Speaker : CAMPO.
L’appello a mettere da parte le ipocrisie io lo raccolgo seduta stante. Se vogliamo fare la legge sul terzo settore, la stiamo votando. Mancano pochi articoli. Scusate, il voto finale.
Speaker : PRESIDENTE.
È finita. Manca solo il voto sulla legge nel suo complesso.
Speaker : CAMPO.
Scusate, mi ero distratto: manca solo il voto sulla legge nel suo complesso. Quindi, fatto il voto sulla legge, se è vero che c’è la volontà da parte di tutti ad approvarla, la vicenda della norma sui sindaci e il relativo emendamento la affrontiamo nella norma successiva. Non c’è nessuna difficoltà. Vi spiego io qual è la difficoltà a spostarla sulla norma successiva. Il centrodestra sa benissimo che non ha l’opposizione, sa benissimo che non ha i numeri per approvare quell’emendamento, allora fa affidamento sul segreto dell’urna immaginando che qualcuno della maggioranza voti…
Speaker : PRESIDENTE.
Lasciatelo intervenire. Prego.
Speaker : CAMPO.
Ci può anche stare, perché qua si hanno anche opinioni diverse. Non voglio demonizzare l’opinione di nessuno. Ognuno ha le sue posizioni politiche. Quindi, c’è la speranza che qualcuno della maggioranza si aggiunga ai voti dell’opposizione. Diversamente, non si spiegherebbe qual è la ragione, Paolo, di spostare questo emendamento da qui a lì, tra cinque minuti, perché voi immaginate che la maggioranza su questa legge, in ogni caso resterà in Aula.
Se dobbiamo usare scorciatoie, allora ci costringerete – sto parlando per il PD – a rispondere con la stessa moneta. Se non passa il subemendamento, e non ritirate la richiesta di voto segreto per dimostrare che il PD nel segreto dell’urna non si associa alla vostra proposta, io chiederò al Gruppo di non partecipare al voto, e chiederei, onde non generare equivoci e cadere nella trappola delle opposizioni, di fare lo stesso a tutti i componenti della maggioranza.
Cade il numero legale per responsabilità vostra, perché vi sto prefigurando lo scenario, vi sto dicendo… Scalera, io sto dicendo la mia opinione…
Speaker : PRESIDENTE.
Ste intervenendo sulla vostra obiezione.
Speaker : CAMPO.
Voi volete…Presidente, posso parlare? Scalera è intervenuto tre volte.
Speaker : PRESIDENTE.
Si può intervenire se c’è una replica ad una vostra richiesta, per replica.
Speaker : CAMPO.
Lo dico anche a beneficio degli organi di informazione, che sono qui e stanno seguendo i lavori.
Noi stiamo dicendo: votiamo la legge sul terzo settore, visto… Quello che dico lo so io, lo sto dicendo qui, al microfono, lo so io quello che dico…
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Scalera, avete parlato tante volte, anche Sclera ha parlato tante volte.
Speaker : CAMPO.
Noi vogliamo approvare la legge sul Terzo settore adesso.
Se c’è davvero la volontà di procedere con la norma sui Sindaci, lo si fa subito dopo questo voto, ovvero, rimuovete il voto segreto, perché se voi volete fare i furbi con noi, noi saremo costretti a fare i furbi… Anzi no, non faremo nessuna furbizia, lo sto dichiarando al microfono: saremo costretti a non partecipare al voto perché non vogliamo correre il rischio che nel segreto dell’urna alcuni dei voti possano essere scambiati per i voti del PD. Io chiederei di fare lo stesso a tutta la maggioranza.
Chi si renderà responsabile della mancata approvazione di questa norma sarà l’opposizione.
Speaker : PRESIDENTE.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Scatigna. Prego.
Consigliere, non funziona.
La votazione è aperta sul subemendamento Tutolo.
Ricordo che, per l’articolo 24 dello Statuto, le norme elettorali che riguardano ineleggibilità e incompatibilità dei consiglieri regionali hanno bisogno di 26 voti. Questo vale sia per il subemendamento sia per l’emendamento.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 45, votanti 44, favorevoli 16, contrari 28, astenuti 1.
L’emendamento è respinto.
Adesso dobbiamo votare l’emendamento.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Paolicelli.
Signori, calmatevi.
Colleghi, calmatevi, non siamo ancora in votazione.
Sull’emendamento può intervenire sia… Scusate, su ogni emendamento può intervenire ciascun consigliere. Ma come no? Allora, prego, consigliere Paolicelli.
Speaker : PAOLICELLI.
Grazie, Presidente. È giusto che tutto il mondo del terzo settore sappia che hanno nome e cognome le persone che non permetteranno l’approvazione della legge odierna e sono Scalera, Mazzotta, Raone, Conserva, Perrini, Romito, Scatigna, Dell’Erba, Tupputi e Cera. Insomma, tutta l’opposizione vuole questo esito, che il terzo settore non abbia una legge.
Dovete togliere l’emendamento, dovete ritirare l’emendamento.
Speaker : PRESIDENTE.
Colleghi, cerchiamo di avere un ordine in Aula. Nella piena democrazia, chi chiede di intervenire parla, ma non con questo disordine. Ha chiesto di intervenire il consigliere Caroli. Consigliere Caroli, non vuole più intervenire? No. Ha chiesto di intervenire il consigliere Mennea. Prego.
Speaker : MENNEA.
Posso chiedere…
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, consigliere Mennea.
Speaker : MENNEA.
Grazie. Visto che l’Aula si fa incandescente, vorrei rivolgermi all’Ufficio di Presidenza, anche perché l’ordine dei lavori concordato non è stato rispettato, per chiedere di votare cinque minuti di sospensione.
Speaker : PRESIDENTE.
Il collega ha chiesto cinque minuti di sospensione per discutere dell’emendamento. La democrazia dell’Aula richiede che si possa… Consigliere Scalera, non lo fa lei il Regolamento, e neanche io. Uno a favore e uno contro sulla proposta di sospensione.
Prego, chi è contro? Ma che cosa dice? Consigliere Scalera, è una mozione d’ordine, non c’entra. Sulla mozione d’ordine, che c’entra il voto segreto, dai?
Lei vota contro? Incredibile, sulla mozione d’ordine è possibile il voto segreto? Un attimo solo: a me sembra una richiesta assurda, vi devo dire la verità. In ogni caso, chiediamo, stiamo vedendo.
Consigliere Scalera, attenda un attimo, dobbiamo verificare. Onestamente, a me sembra assurdo chiedere il voto segreto su una mozione d’ordine, tuttavia sto aspettando l’ufficio.
Consigliere Scalera, questo è il suo parere, un attimo. È il suo parere, stiamo aspettando di vedere il regolamento. sulla mozione d’ordine. Un attimo solo ché leggo con voi l’articolo 52: “per le votazioni a scrutinio segreto non riguardanti persone il Presidente avverte quale sia il significato del voto e dispone la votazione mediante sistema elettronico ai sensi dell’articolo 49, quindi avverte quale sia il significato del voto”, qual è il significato del voto? “Per le votazioni a scrutinio segreto riguardanti persone, il Presidente dispone la consegna di una scheda. Chiusa la votazione, i segretari contano le schede, e nell’ipotesi di irregolarità, e segnatamente se il numero dei voti risultasse […]”, quindi non ci sono delle prescrizioni, ma il significato del voto segreto qual è, in questo caso, della mozione?
È ridicolo Non c’entra nulla, però votiamo, non essendo vietato.
La votazione è aperta, con voto segreto, sull’emendamento.
Sulla sospensione, non sull’emendamento. Sulla sospensione.
Non condivido, ma mi adeguo al Regolamento. Quando lo cambieremo, ormai non si può più cambiare questo Regolamento. Sulla sospensione. La sospensione proposta dal consigliere Mennea.
Consigliere Blasi, il consigliere Mennea ha proposto la sospensione e sulla sospensione dobbiamo votare, perché è una mozione d’ordine. Sulla mozione d’ordine hanno chiesto il voto segreto. Mi dice l’ufficio che il voto segreto si può chiedere anche sulla mozione.
La votazione è aperta, con voto segreto.
La votazione è chiusa.
La richiesta di sospensione è respinta.
Presenti 42, votanti 41.
Sto comunicando l’esito del voto. È incredibile.
Presenti 42, votanti 41, favorevoli 15, astenuti 1, contrari 26.
Si vota sull’emendamento, adesso.
La votazione è aperta, sempre a scrutinio segreto.
La votazione è chiusa.
Presenti 29, votanti 28, favorevoli 21, astenuti 1, contrari 7.
L’emendamento è respinto.
Andiamo avanti e votiamo la legge nel suo complesso.
La votazione è aperta.
Non state votando la legge nel suo complesso. La votazione è aperta, votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 28, votanti 28, favorevoli 28.
La legge è approvata all’unanimità.
Adesso passiamo alla legge proposta dal Presidente Perrini sullo spettro autistico. Rispetto alla legge Perrini ed altri sullo spettro autistico, relatore è il consigliere Vizzino, che non c’è.
Ha chiesto di intervenire, rispetto alla legge sullo spettro autistico, il consigliere Romito. Signori, noi abbiamo votato una legge e adesso stiamo discutendo un’altra legge. Adesso ha chiesto di intervenire il consigliere Romito. Io voglio precisare, però, che abbiamo fatto tutto quello che l’opposizione ha chiesto. Ha presentato un emendamento contro la Conferenza dei Capigruppo… Perfetto, okay.
Prego.
Speaker : ROMITO.
Presidente, il tema è uno: siccome noi ci accingiamo da qui in avanti, evidentemente, a mettere mano alla legge elettorale…
Speaker : PRESIDENTE.
Certo.
Speaker : ROMITO.
Lei qualche minuto fa ha dichiarato respinto l’emendamento di un collega perché non avrebbe ricevuto i voti necessari a che possa essere definita la legge elettorale nel numero di 26.
Speaker : PRESIDENTE.
Ha avuto 21 voti l’emendamento.
Speaker : ROMITO.
Perché ha avuto 21 voti.
Ora, però, il nostro articolo 24, al comma 2, recita – e rispetto a questo io vorrei il parere del Segretario generale – “La legge elettorale regionale è approvata a maggioranza assoluta dei consiglieri in carica, eccetera”. La legge elettorale regionale: “legge elettorale regionale” secondo l’interpretazione letterale, e non secondo quella di Fabio Romito, attiene ad una locuzione molto specifica. È la legge elettorale che deve essere approvata con i 26 voti, non gli emendamenti che compongono la legge elettorale, perché, diversamente, se questa è l’interpretazione, noi ne facciamo assolutamente tesoro. Se questa è l’interpretazione che oggi l’Aula sta dando, vorrà dire che non soltanto la legge elettorale, nella sua complessità, ma ogni singolo emendamento dovrà ricevere da ora in avanti i 26 voti necessari perché possa essere inserita nella discussione generale.
Siccome, Presidente, io ricordo a mia memoria che una simile querelle è già capitata in quest’Aula rispetto all’emendamento e alla legge nella sua interezza, io ricordo che quella querelle non ha poi prodotto degli strascichi positivi, io le chiederei, nell’interesse dell’Aula, che oggi la Presidenza del Consiglio regionale si assumesse questa responsabilità: individuare per ogni singolo emendamento che compone una parte della legge elettorale nel suo insieme il numero di 26 voti in Consiglio regionale.
Diversamente, il mio timore è che si possa noi incorrere nuovamente in una vicenda che ricordiamo tutti bene essersi consumata, se non sbaglio, nel passato dicembre, e che ha dato luogo poi a tutta un’altra serie di problemi interni alla maggioranza, al Consiglio regionale e non ultima all’Ufficio di Presidenza.
Quindi, l’interpretazione di chi vi sta parlando non conta niente, perché io non faccio parte neanche dell’Ufficio di Presidenza, è che la lettera è molto chiara, ed è la legge elettorale che deve essere approvata con 26 voti, non un singolo emendamento che compone la legge elettorale.
Se però la vostra interpretazione differente è difforme, noi alziamo la mano e ovviamente questo resterà agli atti.
Presidente, se anche il Segretario generale, di cui noi ci fidiamo ciecamente, come ci fidiamo ciecamente di lei, Presidente, converrà su questa interpretazione, vorrà dire che d’ora in avanti in materia elettorale la regola sarà quella di interpretare il nostro articolo, comma 2, in modo differente da quello che la norma e la lettera prescrive.
Io so che il Presidente mi sta guardando perché, raffinato giurista, immagina qual è il dubbio che noi stiamo facendo, purtroppo, camminare in quest’Aula.
La legge regionale, non gli emendamenti. Se il Segretario ci conferma e ci conforta rispetto a questo, alziamo le mani.
Credo si stia prendendo un grossissimo granchio, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Non ho difficoltà a dare la parola al Segretario per la sua interpretazione. Non è previsto, però prego.
Non ho capito. Consigliere Romito, ha chiesto il parere del Segretario? Scusate, mettetevi d’accordo. Chi sta chiedendo cosa? Lei ha chiesto il parere del Segretario? Non ho capito. Lei ha chiesto il parere del Segretario.
Ha chiesto di intervenire. Finite con gli interventi. Prego.
Speaker : CERA.
Presidente, mi scusi. Io chiedo di annullare la precedente votazione per lo stesso principio del numero dei 26 richiesto per la sospensione del Consiglio regionale.
Chiedo di annullare la votazione precedente: se il principio di questa votazione è valida per tutto il resto significa che anche nella sospensione non c’era il numero legale, ovvero era approvato, quindi si doveva procedere alla sospensione.
Speaker : PRESIDENTE.
Ma che sta dicendo, consigliere? La sospensione è una mozione d’ordine. Sulla mozione d’ordine non è richiesto un numero di consiglieri...
Speaker : CERA.
C’è il numero legale di 26, è chiaro. Lo può chiedere alla Segretaria generale.
Speaker : PRESIDENTE.
C’era la maggioranza sulla mozione d’ordine. Perché dovrebbero essere 26? Stiamo trasformando il Regolamento in tutti i modi. La mozione d’ordine non ha bisogno di una maggioranza qualificata, mai, in nessun caso.
Speaker : CERA.
Presidente, per lo stesso principio che si è seguito precedentemente…
Speaker : PRESIDENTE.
Stiamo parlando della mozione d’ordine.
Speaker : CERA.
Tra l’altro, voglio ricordarvi che nel mese di dicembre…
Speaker : PRESIDENTE.
Stiamo parlando della mozione d’ordine, consigliere Cera.
Speaker : CERA.
No, adesso rimarco quello che ha detto anche il consigliere Romito. Le ricordo…
Speaker : PRESIDENTE.
Ma lei sta parlando della mozione d’ordine o dell’emendamento?
Speaker : CERA.
Di entrambi.
Speaker : PRESIDENTE.
No, la mozione d’ordine non richiede maggioranza qualificata, quindi non interferisce con il discorso che ha fatto il consigliere Romito. Sta parlando, invece, di quello che ha detto il consigliere Romito sull’emendamento?
Speaker : CERA.
Sì.
Speaker : PRESIDENTE.
Allora quello è un altro discorso. Liberiamo la mozione d’ordine, bene. Sta confermando quello che ha detto il consigliere Romito.
Ha chiesto di intervenire il consigliere De Leonardis. Prego.
Speaker : DE LEONARDIS.
Presidente, qui ci troviamo nello stesso caso che è accaduto nel bilancio, laddove l’emendamento Laricchia e Conserva (non ricordavo pure Conserva) fu approvato da quest’Aula con ventiquattro voti e l’ufficio lo respinse, perché fu considerata, anche su pressione del Presidente Emiliano – lo dico perché stava là e io stavo alle sue spalle, lui diceva che bisogna applicare il numero ventiquattro e non ventisei – poi respinta. Dopodiché, la collega Laricchia investì l’Ufficio di Presidenza della questione e il Presidente Emiliano fece anche un esposto, perché non manca mai, nei confronti nostro, suo, dell’Ufficio di Presidenza, perché riteneva che noi avessimo modificato la legge. Quindi, immagino che adesso sia d’accordo con questa interpretazione che diamo noi. Il Presidente Emiliano diceva: nella materia di bilancio ci vuole per ogni articolo la maggioranza assoluta, che è pari a ventisei. Io posso dire, per la mia lunga esperienza di Consiglio, che così non è. La maggioranza assoluta ci vuole solo nel momento in cui si approva la legge, perché è un emendamento che viene approvato è fine a sé stesso, non produce nessun effetto giuridico. Lo dico impropriamente perché sono commercialista, non sono avvocato, e qui ci sono fior di avvocati che potrebbero spiegarlo meglio di me. E qua la situazione è identica. Io lo dico per allontanarmi dall’interpretazione che lei ha dato, secondo cui non è approvato… Lo dico pubblicamente qua: non sono d’accordo, io mi dissocio. Se ci sarà qualcuno che poi farà una denuncia, visto che abbiamo anche un precedente, bisognerà fare questa valutazione. Il precedente è in un’altra direzione, cioè nella direzione che l’emendamento avvisa solo nel momento in cui la legge viene approvata.
Se la legge non venisse approvata con i 26, allora chi sarebbe questa valutazione da fare. Ma se la legge viene approvata con 26 o più, la legge elettorale viene modificata con la maggioranza, mi sembra pacifica, questa cosa.
Io quindi lo dico qui pubblicamente: non sono d’accordo con questa decisione che è stata presa non ho capito perché, chi ha impostato il computer in un certo modo, quindi non sono d’accordo e mi dissocio da qualsiasi…Se qualcheduno andrà a fare un esposto alla Procura della Repubblica, io vi dico che sono assolutamente contrario a questa decisione.
Speaker : PRESIDENTE.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Pagliaro.
Speaker : PAGLIARO.
Io chiedo ufficialmente che sia l’Ufficio di Presidenza a riunirsi e a stabilire in maniera chiara come interpretare questa questione, ritenendo che ci siano esattamente gli stessi presupposti e le stesse condizioni dell’articolo approvato a dicembre in fase di bilancio, l’emendamento della collega Laricchia e del collega Conserva. Quindi, chiediamo all’Ufficio di Presidenza di definire questa questione, ufficialmente. Sospenda ora, cinque minuti…
Speaker : PRESIDENTE.
No, non è necessario sospendere, nel senso che noi abbiamo approvato la legge. La questione dell’emendamento, però, è una questione che rimane aperta.
L’Ufficio di Presidenza, sulla base della richiesta fatta da lei, si deve riunire… L’Ufficio di Presidenza si deve riunire con il parere del Segretario come parere obbligatorio.
Presenti 29, votanti 28 – questo era il voto sull’emendamento – voti favorevoli 21, voti contrari 7, gli astenuti 1.
La vostra richiesta è di ritenere approvato quell’emendamento, in quanto i voti favorevoli sono stati superiori rispetto a quelli contrari, quindi c’è stata la maggioranza semplice, per capire la vostra richiesta.
Dopodiché, il tabellone recava la necessità di 26, perciò ha dichiarato che il Consiglio respinge, ritenendo quella norma come una norma che incide sul giudizio elettorale, e cioè che incide sull’articolo 24 dello Statuto.
L’articolo 24 dello Statuto che cosa dice, signora Segretaria?
Speaker : GATTULLI, Segretario generale.
La legge elettorale regionale è approvata a maggioranza assoluta dei consiglieri in carica e ne determina il sistema di elezione e i casi di ineleggibilità e di incompatibilità. Questa è la previsione ad hoc sulla legge elettorale regionale.
Noi siamo in un ambito in cui questo articolo, l’emendamento che voi avete votato sta modificando la legge elettorale, sta intervenendo su un’altra legge, quindi stiamo modificando la legge. Ci vuole questa maggioranza perché, per assurdo, se voi modificaste fuori della sedes materiae la legge elettorale, senza rispettare quella maggioranza, staremmo violando l’articolo dello Statuto che vi ho letto. Con una maggioranza semplice noi modifichiamo il sistema elettorale. Questo è quello che sta succedendo.
Voi avete chiesto il mio parere e io ve l’ho dato.
Speaker : PRESIDENTE.
Dopodiché, l’Ufficio di Presidenza si riunisce. Se il mio Vicepresidente dice, nell’ambito delle file dell’opposizione, che non ritiene corretta l’interpretazione data dal Segretario, è necessario che l’Ufficio di Presidenza si riunisca.
Ditelo al microfono, scusate, che non chiedete l’Ufficio di Presidenza e condividete l’interpretazione del Segretario.
Facciamolo parlare, però, perché non ha parlato. Prego.
Speaker : ROMITO.
Presidente, dato che questa è un’interpretazione che, evidentemente, vale oggi e vale per sempre, per quanto mi riguarda, per quanto riguarda i colleghi consiglieri regionali di centrodestra, eccezion fatta per il collega Pagliaro, l’interpretazione del Segretario generale per noi basta e avanza.
Speaker : PAGLIARO.
Io ho fatto una richiesta e ribadisco che non è una richiesta personale. Poi, se il consigliere Romito fa i conti, non lo so. Forse non ha sentito gli altri colleghi. Siccome abbiamo ascoltato le parole del Vicepresidente del Consiglio, che si dissocia da questa decisione, ci sembra opportuno, anzi doveroso che a questo punto l’Ufficio di Presidenza si riunisca e ci dica qual è l’interpretazione esatta su questa materia. Quindi, risollevo la questione e chiedo che l’Ufficio di Presidenza si riunisca e ci dica come interpretare questa cosa.
Speaker : PRESIDENTE.
Siccome emerge chiaramente che c’è la richiesta di un consigliere soltanto di riunire l’Ufficio di Presidenza, mentre tutti gli altri sono d’accordo sull’interpretazione data dell’articolo 24, metto ai voti la proposta del consigliere Pagliaro.
Il consigliere Pagliaro chiede che si riunisca l’Ufficio di Presidenza contro l’interpretazione della Segretaria, sostanzialmente.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 37, votanti 33, favorevoli 14, contrari 19, astenuti 4.
La proposta è respinta.
La situazione è esattamente quella descritta sino ad ora: la legge sul terzo settore è stata approvata, l’emendamento è stato respinto.
Votiamo l’urgenza sulla legge sul terzo settore, per alzata di mano. Chi è favorevole? Chi è contrario? Nessuno.
È approvata all’unanimità.
Adesso passiamo alla proposta di legge Perrini ed altri, di cui al punto n. 7) all’ordine del giorno, invertito all’inizio della seduta, relatrice la consigliera Parchitelli, Presidente della VI Commissione.
Prego.
Speaker : PARCHITELLI.
Presidente, io e il collega Perrini siamo entrambe vicepresidenti della III Commissione, quindi, siccome Perrini è il proponente, gli chiedo: vuoi che la legga io, o lo vuoi leggere tu, la relazione? Okay.
“Signora Presidente, colleghi consiglieri, colleghe consigliere, la proposta di legge mira a istituire l’Osservatorio regionale pugliese per persone con disturbo dello spettro autistico. Nel corpo della norma si precisa che l’organismo ha carattere consultivo nei confronti dei soggetti istituzionali e sociali che intendono avvalersene, di monitoraggio delle politiche regionali di gestione sanitaria integrata per i disturbi dello spettro autistico e di promozione della diffusione della cultura, della salute e della sicurezza in ogni ambiente della vita sociale, sostenendo ed elevando il livello di informazione, comunicazione, partecipazione e formazione, assistenza, controllo e vigilanza in materia.
È specificato inoltre nella proposta di legge che l’Osservatorio sarà composto da professionisti operanti nel mondo sanitario e sociosanitario regionale e si porrà l’obiettivo di agevolare i processi decisionali con analisi puntuali e propositive riguardanti ad ampio raggio le tematiche legate al mondo dell’autismo.
Di particolare rilevanza è la previsione che l’Osservatorio dovrà produrre al Consiglio regionale entro aprile di ogni anno un rapporto completo sul lavoro svolto, focalizzando l’attenzione nello specifico alla formulazione di proposte di intervento immediate e di medio lungo periodo per promuovere o migliorare la prevenzione, la cura e l’assistenza ai soggetti affetti dallo spettro dei disturbi dell’autismo.
La proposta di legge non contiene oneri a carico del bilancio regionale, in considerazione del fatto che l’Osservatorio è istituito presso il competente Dipartimento regionale e si avvale delle risorse interne del Dipartimento.
Nella seduta del 16 aprile 2025 sono stati presentati alcuni emendamenti che hanno tra l’altro previsto la sostituzione del titolo della proposta di legge, e la III Commissione, esaminata la stessa, a seguito di ampia discussione, si è espressa positivamente a maggioranza dei voti dei commissari presenti sulla proposta e sugli emendamenti Si rimette il provvedimento alla valutazione del Consiglio regionale”.
Speaker : PRESIDENTE.
Collega Conserva, prego.
Speaker : CONSERVA.
Signori Presidente, signori consiglieri, oggi mi rivolgo a quest’Aula. Prima di tutto ringrazio Renato per la sua sensibilità, che più di una volta ha mostrato per questo settore, per questa patologia. Mi rivolgo come rappresentante dell’opposizione, come cittadino, ma anche come padre, come uomo delle Istituzioni che crede fermamente che su certi temi non possano esistere barriere ideologiche. Il disegno di legge presentato mira a istituire l’Osservatorio regionale per l’autismo, rappresenta una proposta concreta, utile, giusta e per questo riceverà il voto del Gruppo che rappresento.
In questi anni troppe famiglie sono state lasciate sole, padri e madri che al momento della diagnosi si sono ritrovati a diventare psicologi, medici, assistenti sociali e spesso anche eroi silenziosi, persone che combattono quotidianamente contro un sistema sanitario che non è stato in grado sinora di garantire uniformità, accessibilità e continuità nei servizi. Lo abbiamo visto nei diversi stanziamenti, cui abbiamo tutti, all’unanimità, tutto il consesso provveduto, stanziamenti importanti nei confronti di questa patologia.
Da ultimo, ricordo anche ai consiglieri di maggioranza che abbiamo previsto uno stanziamento importante affinché ci sia un centro di eccellenza in ogni Provincia, che, paradossalmente, a tutt’oggi non risultano attivati, eccetto Bari, Brindisi e Foggia. Degli 82 centri previsti, solo 16 centri iniziano a funzionare. Vi è spesso un problema di lungaggine. Infatti, molto spesso gli stessi genitori sono costretti ad anticipare i soldi perché, pur rientrando l’autismo nei LEA, nei livelli essenziali delle prestazioni, ci sono molte prestazioni che ancora non sono state aggiornate come nomenclatura nello stesso tariffario.
Ecco perché l’istituzione di questo Osservatorio regionale non può essere un semplice atto formale, ma deve diventare uno strumento reale di governance, di trasparenza e di pianificazione. All’uopo, come Gruppo, abbiamo presentato un emendamento che va a prevedere la verifica e la trasparenza sull’impiego delle effettive risorse regionali.
Permettetemi di aggiungere un passaggio. La Regione Puglia ha previsto entro il 30 novembre, come ho detto prima, l’attuazione di sei centri specialistici. Ad oggi funzionano solo Bari, Brindisi e Foggia, eppure ancora oggi molte famiglie non sanno a chi rivolgersi. La differenza tra territori resta veramente forte.
Il tavolo tecnico regionale è scaduto e non è stato rinnovato, gli sportelli informativi esistono ma non sempre funzionano. Allora dico: bene questa legge, collega Perrini. Ancora una volta la ringrazio per la sua sensibilità. Ma ora serve coerenza, serve continuità, serve il coraggio di rendere permanente ciò che oggi rischia di restare solo sulla carta. Le famiglie pugliesi non hanno più tempo da perdere. Non possiamo più permetterci il lusso della lentezza, della improvvisazione, delle buone intenzioni, che non si traducono, appunto, in fatti.
Concludo, Presidente, con un appello: facciamo in modo che questo osservatorio diventi veramente un modello nazionale, facciamolo funzionare, dotiamolo di strumenti, dati e personale competente, soprattutto diamogli ascolto, perché troppe volte in questa Regione abbiamo creato strumenti, per poi dimenticarci della loro esistenza.
Oggi possiamo tutti insieme compiere un passo importante, un passo nella direzione giusta. Noi ci siamo. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, collega Conserva.
Non ho altri iscritti a parlare.
Metto in votazione l’articolo 1 della proposta di legge.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 30, votanti 30, favorevoli 30.
L’articolo è approvato.
Articolo 2.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 28, votanti 28, favorevoli 28.
È approvato all’unanimità.
Articolo 3.
La votazione è aperta. Abbiamo votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 29, votanti 29, favorevoli 29.
L’articolo 3 è approvato all’unanimità.
Articolo 4
La votazione è aperta. Abbiamo votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 26, votanti 26, favorevoli 26.
L’articolo 4 è approvato all’unanimità.
Articolo 5
La votazione è aperta. Abbiamo votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 32, votanti 32, favorevoli 32.
L’articolo 5 è approvato all’unanimità.
Articolo 6
È l’ultimo articolo, prima degli emendamenti aggiuntivi.
La votazione è aperta. Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 32, votanti 32, favorevoli 32.
L’articolo 6 è approvato all’unanimità.
Andiamo agli emendamenti aggiuntivi.
Primo emendamento, Scalera: “Convenzioni con cooperative private per l’abbattimento delle liste d’attesa”: c’è il referto?
Prego, lo vuole illustrare?
Speaker : SCALERA.
Presidente, lo posso illustrare? Se no l’ho messo agli atti.
La presente proposta di legge mira a istituire un Osservatorio regionale per affrontare le problematiche legate al disturbo dello spettro autistico.
La relazione illustrativa evidenzia come l’incremento dei casi di autismo si scontri con l’incapacità del Servizio sanitario regionale di prendersi cura adeguatamente di questi soggetti, citando tra le cause le scarse risorse economiche e problemi organizzativi che generano liste d’attesa.
L’articolo 7 aggiuntivo alla proposta di legge si propone di offrire una soluzione concreta a una delle criticità più urgenti e sentite dalle famiglie: l’eccessiva durata delle liste d’attesa per l’accesso a terapie e visite diagnostiche per bambini con autismo. Garantire una presa in carico globale e tempestiva è fondamentale per lo sviluppo dei bambini con ASD, come riconosciuto dalla stessa proposta di legge, nell’ambito del monitoraggio delle politiche regionali di gestione sanitaria integrata.
La stipula di convenzioni con cooperative private rappresenta un meccanismo per integrare le risorse del servizio sanitario pubblico sfruttando le competenze e le strutture già esistenti nel territorio, in modo da decongestionare le liste d’attesa e offrire un servizio più rapido ed efficace.
L’introduzione del criterio ISEE per l’accesso alle prestazioni convenzionate, per il pagamento del solo ticket, rende il servizio equo e accessibile, alleggerendo l’onere economico sulle famiglie, pur mantenendo un contributo al sistema.
Questo modello favorisce l’uguaglianza nell’accesso ai servizi sanitari, in linea con i princìpi della legge. Il compito dell’Osservatorio, di monitorare queste convenzioni, assicurerebbe la trasparenza e l’efficacia del sistema, permettendo di apportare eventuali correttivi e garantendo che gli interventi siano sempre mirati e appropriati, in linea con la finalità di promozione e miglioramento della prevenzione, cura e assistenza ai soggetti affetti da disturbi dello spettro autistico.
Infine, l’invarianza finanziaria già prevista dalla legge verrebbe rispettata ottimizzando l’uso delle risorse esistenti per la gestione delle patologie autistiche.
Grazie, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Questo emendamento non ha il referto tecnico, però lei dice, consigliere Scalera, che le disposizioni del presente articolo sono attuate nel rispetto del principio di invarianza finanziaria, come se non ci fosse la necessità di risorse. Quindi, delle due l’una: o è inammissibile se c’è la necessità di risorse ed è scritto erroneamente che c’è invarianza finanziaria, oppure se questa sua dichiarazione è attendibile il Governo ci deve dire se è veramente attendibile o se dobbiamo aspettare il referto.
Prego, assessore.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore alla sanità e benessere animale e allo sport per tutti.
Grazie. Signora Presidente, colleghi consiglieri, rispetto a questo emendamento, che in linea generale non ha contrarietà rispetto alla possibilità di ulteriormente estendere un servizio da dare ai ragazzi affetti da disturbo dello spettro autistico, non ci sarebbero rilievi incontravi, vi è una lacuna di fondo: io non credo che sia a invarianza di spesa, perché evidentemente rispetto alle risorse aggiuntive che abbiamo stanziato come Governo regionale proprio sull’autismo, con un provvedimento di Giunta regionale ultimo. Se diamo a tutti la possibilità di rivolgersi a strutture convenzionate, perché questo è il tenore dell’articolo, io non credo che da un punto di vista – e su questo le faccio un rilievo di ordine politico – io non credo che il tema sull’autismo sia quello delle liste d’attesa. Cioè, c’è, da parte del Sistema sanitario regionale, una difficoltà nell’essere in grado di erogare in maniera compiuta tutta una serie di prestazioni.
Se vogliamo ragionare più nel merito, noi partiamo da un primo tema: quest’Aula consiliare ha approvato, credo già da tre anni, se non vado errato, all’unanimità, una somma di 5 milioni di euro per rimborsare le famiglie che si rivolgono a strutture esterne (logopedisti, tutta una serie di figure) che danno a questi bambini delle prestazioni. Dopodiché, a fronte di 5 milioni di euro stanziati, per tutta una serie di difficoltà burocratiche che stanno nelle ASL, noi ne utilizziamo meno di 2 milioni.
Se vogliamo fare qualcosa che abbia un effetto molto concreto, io penso che noi dobbiamo rimodulare quell’articolo, stabilendo che i rimborsi non si danno solo ed esclusivamente a chi eroga terapie sul metodo ABA, ma anche a chi si rivolge a logopedisti e a tutta un’altra serie di questioni. Deve essere onere delle ASL… Ma non c’entra niente con questo. Se dobbiamo fare una cosa che abbia un impatto serio…
Speaker : PRESIDENTE.
Un momento consigliere Scalera. Prego.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore alla sanità e benessere animale e allo sport per tutti.
Quello è sempre il bilancio, sono risorse del bilancio. Questo non ha un… Quindi, io. Le ASL hanno bilanci all’interno del Fondo sanitario sulla base di quanto stabilisce la Regione in merito ai vari servizi. Quindi, è a carico del bilancio complessivo regionale, non sono a impatto zero.
Quello che vorrei proporre all’Aula, e su questo chiedo che ci possa essere un emendamento a firma di tutti, proprio andando sullo stesso versante di come è nata quella legge sui 5 milioni per i rimborsi da dare alle famiglie, che credo sia una cosa molto utile, risorse che non vengono spese, io chiederei, invece, di fare un emendamento, che stiamo facendo assieme, che possa essere sostitutivo anche rispetto a questo, in cui andiamo a dare quelle risorse, ad allargare quella legge, quindi non solo sul metodo ABA, e a semplificare ai fini dell’autorizzazione da parte delle ASL su questo.
Questo vi propongo, perché questo emendamento sull’impatto di spesa avrebbe... Se siete d’accordo, proporrei all’Aula tutta di riformulare un emendamento, Presidente, in cui facciamo un intervento utile per le famiglie degli autistici e siamo in grado di spendere quelle risorse per rimborsare le famiglie che fanno fatica a pagare quelle prestazioni, ma che poi, per ragioni burocratiche, quei soldi non vengono erogati, nonostante la massima Assise regionale, l’Assemblea legislativa regionale, abbia dato un preciso indirizzo politico.
Chiedo, consigliere Scalera, di ritirare questo emendamento e di formularne uno, a firma di tutti, per arrivare a questo obiettivo.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, consigliere Scalera.
Speaker : SCALERA.
Sono d’accordo con il Vicepresidente Piemontese. Ritiro l’emendamento e ne firmiamo uno tutti insieme. Per me va bene, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Rimandiamo a dopo la discussione finale su questo emendamento, come sarà modificato.
Procediamo con gli altri emendamenti. Dottoressa Delgiudice, gli altri emendamenti? Dottoressa Gattulli, dobbiamo vedere gli altri emendamenti.
L’emendamento n. 2 è quello del consigliere Giacomo Conserva. Lo vuole illustrare? Prego.
Speaker : CONSERVA.
Mi dispiace che il Vicepresidente e assessore in questo momento stia parlando al telefono. Giusto per collegarmi a quello che ha detto, la maggiore difficoltà affrontata dai genitori è quella di vedersi rimborsata la spesa, anche lo stesso metodo ABA, che è quello più utilizzato. Come ho detto nel mio intervento precedente, ci sono ancora delle prestazioni che non sono state inserite nella nomenclatura tariffaria, quindi il problema più grosso per spendere quelle risorse che da tre anni, come ha detto l’assessore, vengono destinate all’autismo è quello di avere il rimborso e, quindi, la difficoltà delle famiglie ad avere il rimborso. Invero, come ho scritto nella relazione, questo emendamento non comporta nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale, in quanto si avvale delle strutture esistenti e delle fonti informative già disponibili nell’ambito del sistema sanitario.
Questo emendamento alla legge, lo ribadisco, voluta insistentemente dal Presidente Perrini, prevede, nell’ambito delle proprie funzioni, una verifica dell’effettivo utilizzo delle risorse adottate in passato, appunto nelle tre leggi di bilancio, e di quelle che saranno stanziate di volta in volta. Quindi, l’osservatorio redige, per cui c’è più trasparenza e più tracciabilità, e pubblica annualmente una relazione analitica sull’impiego dei fondi, articolata per Azienda sanitaria locale, tipologie di intervento e capitoli di spesa, evidenziando eventuali criticità e formulando proposte correttive.
Ritengo che questo emendamento sia esaustivo e vada a completare la ratio di questa proposta di legge, al fine di meglio garantire trasparenza, tracciabilità e responsabilità nell’allocazione e nella gestione dei fondi pubblici. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Vicepresidente, prego. Non ho il referto tecnico, però sembra che sia ad invarianza.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore alla sanità e benessere animale e allo sport per tutti.
Collega Conserva, su questo, non vi è un tema in ordine alla copertura. Su questo vi è un’altra questione sulla quale io invito i colleghi a rimanere in Aula e a votare.
Noi abbiamo bisogno di dare risposte concrete, e sull’autismo noi dobbiamo attuare provvedimenti che diano risposte concrete. Fare un ulteriore tavolo di discussione dopo che noi abbiamo il tavolo regionale sull’autismo, il tavolo regionale che tiene tutti i referenti dei policlinici e delle ASL sull’autismo, tutti i rappresentanti delle famiglie, i rappresentanti delle associazioni, poi abbiamo un secondo tavolo, il NPIA sulla neuropsichiatria infantile e l’autismo, ed è un secondo tavolo regionale, io credo che non vi sia bisogno di un ulteriore tavolo, osservatorio che vada a discutere, ma credo, considerato che già esistono, cioè noi già abbiamo il tavolo regionale sull’autismo, abbiamo il tavolo sulla neuropsichiatria infantile, relativamente all’autismo, io credo che sia utile, invece, fare le cose che ci siamo detti prima. Quanto a mettere un ulteriore tavolo, esiste già, quindi quella questione sull’impiego delle risorse che noi andremo a risolvere adesso assieme, quindi quell’emendamento porterà la firma di tutti quanti noi, perché quello è il tema, il tema di fondo è fare in modo che quelle risorse che la politica, cioè i rappresentanti eletti dai cittadini hanno stabilito, vengano erogate ai cittadini, o meglio, alle famiglie dei ragazzi autistici, e che non vi siano blocchi burocratici. Questo noi lo raggiungiamo con l’emendamento che andremo a firmare e il monitoraggio lo si ha nei due tavoli che già esistono. Crearne un terzo, io credo sia per certi versi ultroneo, ragion per cui, collega, se c’è la necessità di integrare il tavolo regionale sull’autismo, noi siamo assolutamente disponibili a rivedere questo aspetto, ma dal mio punto di vista, mentre sul tema delle risorse e del loro impiego quello che faremo avrà un effetto, un terzo tavolo sullo stesso tema non credo che porterà, dal punto di vista pragmatico, una evoluzione rispetto alla qualità della vita degli autistici e delle famiglie degli stessi.
Ragion per cui, siamo disponibili, con il Presidente Emiliano, a fare qualunque tipo di integrazione rispetto ai tavoli che già esistono. Le chiedo, per cortesia, di fare questo ritirando quell’emendamento e facendo assieme quello che dobbiamo firmare adesso, che sto scrivendo appena finiamo questa discussione, in maniera tale che lo completiamo.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Vicepresidente.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Conserva. Prego, Presidente.
Speaker : CONSERVA.
Pensavo che il Governo, soprattutto nella persona del Vicepresidente, desse parere favorevole a questo emendamento, che ‒ ribadisco ‒ va a colmare quel gap e quelle lacune che a tutt’oggi non siamo stati capaci di superare con tutti i tavoli tecnici. Ab origine avevamo proprio discusso di questo. Qual è il problema reale ed effettivo che affrontano le nostre famiglie pugliesi? Quello di vedersi ristorare quel rimborso che spetta loro per legge perché le malattie riguardanti l’aspetto autistico rientrano nei livelli essenziali di prestazione.
Evidentemente i tavoli che esistevano e che non sono stati neppure rinnovati, il tavolo tecnico regionale al quale faceva riferimento il Presidente viene superato abbondantemente da questo Osservatorio, che viene previsto e normato da una legge.
Fondamentalmente, vorrei dire all’assessore che, anziché vivere di improvvisazione, noi andiamo a normare quello che deve essere un compito circostanziato e specifico che deve assumere questo stesso Osservatorio. Che cosa si chiede con questo emendamento? Si chiede trasparenza, si chiede tracciabilità, si chiede responsabilità nell’allocazione delle risorse. Perché noi non dobbiamo sapere con una relazione annuale che tutti i tavoli ai quali lei faceva riferimento a tutt’oggi non sono in grado di fornirci, che devono dirci, anche in previsione dei sei centri di eccellenza che sono stati previsti da Regione Puglia, gli interventi e i capitoli di spesa che devono consentirci di avere un quadro aggiornato e comparabile tra gli stessi territori sull’impiego delle risorse, ovverosia capire perché magari Bari funziona più di Foggia, Foggia funziona meno bene di Lecce. A Taranto ancora non è stato istituito, collega Perrini, il centro autistico, così come nella BAT. Quindi, noi cerchiamo di normare in maniera precisa e puntuale tutte quelle lacune che, ad oggi, abbiamo percepito nell’andare a prevedere delle risorse importanti per l’autismo che non siamo stati capaci di gestire, al punto che lo stesso assessore ci dice che dei 5 milioni di euro previsti ogni anno solamente 2 milioni vengono spesi.
Ritengo, pertanto, che questo emendamento vada nel senso della trasparenza e soprattutto sia di ausilio a tutte quelle criticità che ad oggi abbiamo rilevato e che insieme non siamo stati capaci di superare. Quindi, che cosa fa questo emendamento? Va a normare, oltre ai compiti che sono stati affidati allo stesso osservatorio nei primi sei articoli di legge, dei compiti specifici, affinché siano d’ausilio alle stesse famiglie che ancora oggi hanno difficoltà a ottenere il rimborso delle spese che anticipano.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, consigliere Conserva.
Vicepresidente, il suo parere è favorevole a questo emendamento?
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore alla sanità e benessere animale e allo sport per tutti.
Ho chiesto di ritirarlo.
Speaker : PRESIDENTE.
Parli al microfono, Presidente Conserva.
Speaker : CONSERVA.
Assessore, con questo emendamento che cosa faccio? Cerco – non sto dicendo che sicuramente riusciremo a farlo – di normare alcune funzioni che fondamentalmente ad oggi nessun impianto, nessuna istituzione, nessun tavolo tecnico ha.
Noi effettivamente diciamo che l’Osservatorio deve verificare l’effettivo utilizzo delle risorse che la Regione Puglia va ad affidare… L’Osservatorio è composto… Nell’articolato precedente dice da chi è composto, e quelle stesse persone hanno anche questa funzione. Resto cioè veramente basito per il fatto che andiamo a normare una cosa che ad oggi non è normata. Noi possiamo dire che chi compone l’Osservatorio non sta riuscendo a fare, nonostante una previsione di legge, quello che effettivamente è stato fatto.
Io devo essere sincero, assessore, non mi capacito del fatto che vi è un parere negativo su un emendamento che dà trasparenza, tracciabilità e responsabilità, ciò che non avevano altre istituzioni che non sono state in grado di superare le criticità che noi sappiamo.
Speaker : PRESIDENTE.
Va bene. Grazie.
Quindi, parere del Governo.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore alla sanità e benessere animale e allo sport per tutti.
Non voglio su questo che sembri una valutazione di ordine politico.
Io non sono contrario a che si discuta quanto più si vuole sull’autismo. Per me è così: questo Osservatorio è il terzo tavolo sull’autismo. Consigliere, ma sto normando cosa? Anche i tavoli regionali sono normati, stiamo facendo la legge sull’Osservatorio. Che vuol dire normati? Da che? L’Osservatorio? E gli altri tavoli non sono normati dalla legge?
Consigliere, facciamo una cosa: io non ho problemi rispetto a questo, solo che la valutazione che io faccio è che noi in Puglia abbiamo fatto e facciamo tante discussioni sull’autismo. Quello su cui, ma partendo da noi, non mi rivolgo certamente a lei, quello di cui noi abbiamo bisogno è di fare più fatti rispetto ai tavoli di discussione.
Ora faremo il terzo tavolo sull’autismo, dove tutti parleranno e diranno a che cosa serve. Io mi vorrei concentrare maggiormente, come faremo in questo emendamento che firmeremo assieme, per fare in modo che le cose positive che noi abbiamo stabilito divengano realtà.
Ora, siccome non voglio che la proiezione esterna sia che il Governo Emiliano dice “no” all’Osservatorio sull’autismo perché ci sono altri due tavoli, per me non ci sono problemi, possiamo fare anche questo. È il terzo tavolo. Anche gli altri sono normati. Dopodiché, se dobbiamo fare il terzo tavolo, non voglio che si dica che siamo contrari all’Osservatorio sull’autismo. Siamo favorevoli, ma vorremmo che ci fossero delle dimensioni più...
Quindi, non sono contrario e non siamo contrari all’Osservatorio.
Speaker : PRESIDENTE.
Votiamo.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 34, votanti 32, favorevoli 30, astenuti 2, contrari 2.
È approvato a maggioranza.
Adesso c’è un altro emendamento.
C’è sia il sub che l’emendamento a firma Tutolo: «Al comma 3 sono eliminate le parole “e che siano in possesso di comprovata esperienza in ambito psiconcologico”. Dopo il comma 3 è inserito il comma 3-bis: “Nelle procedure assunzionali aziende ed enti del servizio sanitario regionale dovranno valorizzare l’esperienza maturata in servizi di supporto psicologico a pazienti oncologici, ai loro familiari e agli operatori sanitari mediante l’attribuzione di un punteggio aggiuntivo”».
Questo è il sub all’emendamento 3, che, vi ricordo, è quello sullo psiconcologo.
Il parere del Governo è favorevole.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 32, votanti 32, favorevoli 32.
È approvato all’unanimità.
Adesso passiamo all’emendamento n. 3, sullo psiconcologo. Parere favorevole, vero, Vicepresidente? È l’emendamento sullo psiconcologo. Bene, favorevole.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 28, votanti 28, favorevoli 28.
È approvato all’unanimità.
Adesso abbiamo l’emendamento che abbiamo lasciato in coda.
È pronto l’emendamento.
Se prendete i vostri posti, colleghi e colleghe, possiamo votare.
Lo illustra il Vicepresidente. Prego.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore alla sanità e benessere animale e allo sport per tutti.
Lo leggo: “All’articolo 72, alla legge regionale 30.02.2022 si aggiunge il seguente comma: ‘in aggiunta alle prestazioni erogate dalle strutture dedicate per i disturbi dello spettro autistico di cui al regolamento regionale n. 9 del 2016, la Regione Puglia partecipa con la concessione di un contributo alle spese sanitarie e sociosanitarie sostenute dai cittadini e dalle famiglie con disturbi dello spettro autistico residenti in Puglia che si avvalgono di prestazioni riabilitative erogate da professionisti qualificati che abbiano comunicato all’ASL di riferimento i propri titoli qualificati anche mediante presentazione di progettualità innovative per i ragazzi maggiorenni, ai fini dell’inserimento lavorativo”. “Le ASL pugliesi sono tenute, entro 60 giorni dall’approvazione della presente legge a pubblicare l’elenco dei professionisti abilitati ad erogare le prestazioni di cui al presente articolo. Tale elenco viene aggiornato ogni 90 giorni.
In assenza della pubblicazione dell’elenco da parte delle ASL, le stesse non potranno rifiutare le richieste di rimborso motivate presentate dalle famiglie dei soggetti affetti da disturbi dello spettro autistico”, cioè, il tema di fondo qual è, per stare alla ratio della norma e per renderci conto del problema? Che le famiglie con bambini, soprattutto, affetti dai disturbi dello spettro autistico, si rivolgono al professionista Marco Bianchi, pagano quel professionista, dopodiché si recano alla ASL per ricevere un contributo di rimborso sulla scorta della legge fatta da noi, e la ASL dice “questo professionista non eroga delle prestazioni che noi riteniamo congrue ai fini dell’autismo”, per tale ragione le famiglie restano in questo limbo di non sapere quali prestazioni sono meritevoli di rimborso o no. Il tutto resta cioè nelle mani di un funzionario, di un burocrate, di un ufficio che ti dice “questo sì, questo no”.
Dopodiché, le ASL sono tenute a fare loro questo… Io l’ho appreso direttamente dalle famiglie e dai professionisti anche delle ASL nei vari convegni. Sono loro tenuti a pubblicare un elenco dei soggetti che riconoscono essere titolati e qualificati, ma se loro non lo fanno ‒ le ASL ‒ come può avvenire, nonostante con questa legge noi diciamo loro che entro 60 giorni devono aggiornare, devono fare questo elenco, naturalmente non potranno poi non riconoscere la richiesta di rimborso motivata da parte della famiglia, sulla scorta di una loro carenza.
Questa è la ratio della norma firmata e votata all’unanimità. Se nel drafting c’è la necessità di rivederlo...
Speaker : PRESIDENTE.
Una sorta di buono di servizio.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore alla sanità e benessere animale e allo sport per tutti.
Sostanzialmente, è come se noi prendessimo quei 4-5 milioni di euro che destiniamo a questo e li dessimo sotto forma di voucher. Diciamo alle ASL: voi potete valutare chi è abilitato a farlo o non farlo; se non lo fate voi e non lo comunicate alle famiglie, non potete poi negare loro il rimborso.
Speaker : PRESIDENTE.
Il rischio, però, è che se quello non è abilitato l’ASL paga per un non abilitato. Si assume la responsabilità la ASL.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore alla sanità e benessere animale e allo sport per tutti.
La ASL non paga perché deve fare l’elenco. Se la ASL non lo fa per negligenza propria, questa non può ricadere sulla famiglia.
Speaker : PRESIDENTE.
Si assume la responsabilità.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore alla sanità e benessere animale e allo sport per tutti.
Se vado dal logopedista “x” mi devi dire perché no.
Speaker : PRESIDENTE.
È chiaro.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Splendido. Prego, Presidente.
Speaker : SPLENDIDO.
Grazie della parola.
Voglio ringraziare il Presidente Emiliano, l’assessore Piemontese, la maggioranza e l’opposizione: oggi stiamo scrivendo una bellissima pagina verso una problematica che è stata, purtroppo, non attenzionata come meritava.
Devo dire che la normativa mi lasciava, assessore Piemontese, un po’ perplesso, fino a questo emendamento che ho provveduto a firmare anch’io, che finalmente dà delle certezze a queste povere famiglie, a questi bambini speciali. Per cui, davvero grazie.
Grazie anche al collega Perrini, che ha provveduto a sottoscrivere, a redigere la legge, che ho sottoscritto, così come l’emendamento, che ho anche sottoscritto.
È una bellissima pagina di politica. Soltanto un ringraziamento a tutti voi.
Speaker : PRESIDENTE.
Adesso possiamo votarlo. Sto mettendo in questo momento sulla chat “Sedute del Consiglio” le foto dell’emendamento.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 29, votanti 29, favorevoli 29.
È approvato all’unanimità.
Adesso votiamo la legge nel suo complesso, così come emendata.
La votazione è aperta.
Manca il voto del consigliere Splendido. È presente? In quello precedente.
Ovviamente l’emendamento Scalera è superato dal nuovo emendamento. L’ha ritirato? Okay.
La votazione è chiusa.
Presenti 33, votanti 33, favorevoli 33.
La legge è approvata.
Oggi abbiamo approvato due leggi.
Votiamo l’urgenza, per alzata di mano.
Chi è favorevole? Chi è contrario? Nessuno. Chi si astiene? Nessuno.
È approvata l’urgenza all’unanimità.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Perrini. Prego.
Aggiungiamo il voto del consigliere Mazzarano sull’emendamento. Grazie.
Prego, Presidente Perrini.
Speaker : PERRINI.
Presidente e colleghi, per me la politica è passione e spesso anche emozione. Questa per me è una giornata importante. Non lo so se questa legge sarà utile o meno, perché poi la burocrazia fa tanti di quei danni, però si cerca di migliorare. Io ringrazio tutti i miei colleghi che hanno voluto votare questa mia proposta. Ringrazio l’assessore Amati e l’assessore Piemontese, i colleghi Conserva e Scalera, tutti i colleghi del mio partito e i colleghi del partito di Lucia Parchitelli. È una cosa bella. Quando uno vive di emozioni, credo che sia una cosa bella, gli vengono dal cuore.
Quando abbiamo iniziato, ero un po’ mortificato, perché è vero, quando abbiamo fatto la Capigruppo avevamo detto altro, io mi prendo le mie responsabilità, perché poi è uscito l’emendamento che anch’io ho firmato, quello sui Sindaci. Io sono contento che anche la proposta dell’emendamento della legge di Tutolo, sui bisogni oncologici sia stata finalmente approvata, perché io credo che noi per la Regione Puglia, per i cittadini dobbiamo cominciare a far capire che c’è una politica diversa.
Siamo quasi alla fine della legislatura, e le devo dire la verità: sono mortificato che spesso non si è arrivato ad approvati quasi mai niente. E queste leggi che tutti quanti insieme stiamo approvando rappresentano un senso di unità. Per me la politica deve essere questa, anche nella diversità dei colori politici, delle appartenenze, però su questi temi dobbiamo cercare di unirci sempre di più, perché sappiamo benissimo, che ognuno di noi, le telefonate che riceviamo dalle famiglie che hanno queste problematiche nelle proprie case, che della legge dei Sindaci, della legge sul fine mandato, sul terzo mandato, è vero, alla gente non importa niente.
Dobbiamo cercare di migliorare questo modo nostro di fare politica, iniziando da me per primo, continuando su questa linea, sempre rimanendo nelle proprie posizioni di appartenenza politica.
Grazie a tutti.
Speaker : CAROLI.
Sei diventato uno statista.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, Presidente Perrini.
Effettivamente, queste due leggi sono particolarmente importanti per la comunità.
Adesso abbiamo i debiti fuori bilancio.
Disegno di legge “Riconoscimento debito fuori bilancio”, n. 3.
Presidente Tammacco.
Speaker : TAMMACCO, relatore.
Presidente, se diamo per letta la relazione.
Speaker : PRESIDENTE.
Perfetto.
Sono tre. Tutti li dobbiamo votare uno ad uno?
Assessore Amati, dobbiamo votare il subemendamento all’emendamento di bilancio.
Assessore Amati, procediamo?
Subemendamento della Giunta, sempre sul debito fuori bilancio, che introduce delle variazioni tecniche.
La votazione è aperta.
Ricordo che ci vogliono 26 voti. Non risulta votato.
La votazione è chiusa.
Presenti 28, votanti 25.
Il subemendamento è stato respinto.
Adesso dobbiamo votare l’emendamento.
C’è qualcuno che sta fuori. Vedo che sta fuori il collega Caracciolo.
Adesso sull’emendamento.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 27, votanti 24, favorevoli 24, astenuti 3.
È respinto.
Emendamenti aggiuntivi sui Consorzi di bonifica.
Ci sono due emendamenti aggiuntivi sui Consorzi di bonifica, uno a firma del collega Casili, l’altro a firma del collega Pagliaro.
Emendamento aggiuntivo Casili. Articolo 1: è sempre sull’articolo 1 del debito fuori che dobbiamo votare.
Articolo 1.
La votazione è aperta. Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 25, votanti 23, favorevoli 23, astenuti 2.
Non c’è il numero legale.
La seduta è tolta ed è aggiornata all’8 luglio. Sono le 17, come da accordi.