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C.r. Puglia 17.06.25
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Speaker : .
(Segue inno nazionale)
Speaker : PRESIDENTE.
Care colleghe e cari colleghi, buongiorno a tutti e a tutte. Iniziamo.
Diamo per approvato il processo verbale della seduta precedente.
Se non ci sono osservazioni, procediamo.
Hanno chiesto congedo la consigliera Parchitelli e il consigliere Tupputi.
Comunicazioni al Consiglio. Si comunica che il Consiglio dei ministri, in data 12 giugno 2025, ha deliberato di non impugnare le seguenti leggi regionali: la legge regionale n. 4 del 14/04/2025 recante “Misure di promozione in materia di innovazione aperta e intelligenza artificiale e disposizioni varie”; la legge regionale n. 5 del 30/04/2025 recante “Modifiche alla legge regionale 28 gennaio 2005, n. 2 (Norme per l’elezione del Consiglio regionale e del Presidente della Giunta regionale)”.
Per l’assegnazione alle Commissioni passo la parola al consigliere segretario Napoleone Cera.
Speaker : CERA.
Grazie.
Sono state assegnate le seguenti Commissioni consiliari: Commissione I “Riconoscimento di legittimità di debiti fuori bilancio ai sensi dell’articolo 73, comma 1 lettere a) ed e) del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 relativi ai disegni di legge n. 119, n. 121 e n. 122 del 29 maggio 2025 e ai disegni di legge dal n. 123 al n. 128 dell’11 giugno 2025.
È stato assegnato alla IV Commissione il disegno di legge n. 120 del 29 maggio 2025 “Misure per l’attrazione, valorizzazione, mobilità circolare e permanenza dei talenti in Puglia”.
È stata, invece, assegnata alla V Commissione la proposta di legge a firma del consigliere Pagliaro “Modifica della legge della Regione Puglia 31/10/2002, n. 18”.
Sono arrivate le seguenti interrogazioni a risposta scritta: consigliere Splendido “Segnalazione di gravi disservizi presso struttura sanitaria di Manfredonia: richiesta di chiarimenti in merito a barriere architettoniche, malfunzionamento ascensore e mancata assistenza sanitaria a minore disabile”.
Per quanto riguarda le mozioni, il consigliere Pagliaro ha presentato “Locazioni turistiche, no obbligo di trasmissione dati movimentazione mese precedente alla Regione”; ancora Pagliaro e altri “Case per la Vita, no a raddoppio tariffe a carico utenti”; Cera “Impegno della Regione Puglia ad accogliere nei propri ospedali le vittime civili delle guerre in Ucraina e Medio Oriente, con particolare riferimento alla Striscia di Gaza,”; Paolicelli “Promozione e rafforzamento della professione infermieristica attraverso l’attivazione di percorsi di laurea magistrale nelle Università pugliesi”; Mazzarano e altri “La Regione Puglia condanna il Genocidio e interrompe la cooperazione con Israele”; Conserva e altri “Emergenza idrica in Puglia ‒ Interventi urgenti per la salvaguardia del comparto agricolo e per la valorizzazione delle risorse idriche in eccesso del bacino del Liscione”.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Cera.
Gentili colleghe e gentili colleghi, vi prego di tornare al vostro posto.
In apertura di questa Assise, il nostro pensiero va al brigadiere capo dei Carabinieri Carlo Legrottaglie, che il 12 giugno è stato ammazzato mentre svolgeva il suo lavoro per garantire la sicurezza nel territorio in cui operava. Non ci ha pensato due volte, Carlo, nonostante fossero le sue ultime ore di lavoro, quelle che erano alla vigilia della sua pensione. In un mondo lacerato da contese e brutture ci sono ancora uomini che spendono la propria vita per gli altri. Questo è stato Carlo Legrottaglie, senza alcun riserbo, un servitore dello Stato.
Ai genitori di Carlo, alla moglie e alle sue due figlie, a tutti i suoi cari e all’Arma dei Carabinieri il cordoglio del Consiglio regionale. Ai Carabinieri e a tutte le Forze dell’ordine un accorato grazie per quello che fanno ogni giorno per tutti noi.
(L’Assemblea osserva un minuto di raccoglimento)
Grazie a tutti.
Ha chiesto di intervenire – me l’aveva preannunciato – il consigliere Bruno. Prego.
Speaker : BRUNO.
Grazie, Presidente. Qualche giorno fa, esattamente il 30 maggio, è venuto a mancare l’onorevole Carbonella, un personaggio che per la provincia di Brindisi, e non solo, ha rappresentato, per molti di noi, soprattutto per il mondo sindacale, una figura di riferimento. “Uomo mite e giusto”, così è stato definito durante l’omelia della messa l’onorevole Giovanni Carbonella, scomparso a settantotto anni il 30 maggio scorso. Era nato a Brindisi il 17 settembre 1946 e ha impersonato, secondo un giudizio unanime, l’uomo nel sindacato prima e nelle Istituzioni politiche poi, sempre vicino alla gente, sempre senza nessuna distinzione di rango o di titolo. Egli ha creduto davvero al dettato costituzionale che dice che la nostra Repubblica è fondata sul lavoro, le cui questioni lo hanno coinvolto prima nella lunga militanza sindacale, quindi… Vi chiedo gentilmente rispetto per questa persona. Vi chiedo di ascoltare, non tanto per me, ma per questa persona, che sicuramente sta in paradiso.
Dicevo, fondato sul lavoro, le cui questioni lo hanno coinvolto prima nella lunga militanza sindacale, quindi come uomo politico attento al territorio proprio sulle questioni del lavoro, ma con un orizzonte allargato almeno fino al Meridione d’Italia.
Le vicende della metalmeccanica prima, quindi la crisi del petrolchimico, causata dall’esplosione dell’impianto di cracking, e ancora le lunghe vertenze energetiche e ambientali legate alla centrale e al rigassificatore, passando per le mille vertenze accese sul territorio, sono state le tappe di un percorso umano, sindacale e politico che hanno fatto di Giovanni Carbonella una persona che ha attraversato mezzo secolo di storia meridionale a cavallo tra gli anni Settanta del secolo scorso e questo primo ventennio. Un cammino da protagonista, attento a un elemento dirimente: sempre la dignità della persona.
È andato via nel silenzio. L’onorevole Giovanni Carbonella, brindisino verace, sindacalista di lungo corso nella CISL, quindi parlamentare tra il 2001 e il 2008, nella XIV e XV legislatura, prima eletto alla Camera dei deputati nella Margherita, in quota al Partito Popolare, poi confermato in Parlamento nelle elezioni politiche del 2006 nella Circoscrizione, 21 con la Puglia per l’Ulivo. Veniva dai metalmeccanici CISL, Giovanni Carbonella, e aveva vissuto le lotte sindacali nella prima ondata di crisi determinata dallo scoppio del P2T del petrolchimico. Allora era ampio il confronto all’interno dell’unità sindacale e allora i giovani dei sindacati erano ancora in minoranza. Era il congresso del 1973 e qui la minoranza, dopo non molti anni, riuscì a far valere le proprie visioni, tanto che proprio da quelle categorie meno aduse ad aver iscritti nella CISL sono poi venute le guide dell’Unione Territoriale sindacale brindisina, proprio con Giovanni Carbonelli all’apice del suo sindacato, nel bel mezzo dell’avvio delle centrali termoelettriche di Enel a Cerano, prima ancora che diventasse la centrale “Federico II” e avesse i carbonili coperti.
Memorabile è stato il confronto a Palazzo Chigi tra i protagonisti politici e sindacali del territorio e il direttore generale del Ministero dell’ambiente, diventato poi Ministro dell’ambiente nel Governo Monti. Spingere la trattativa in avanti, senza mai strappare, ma fermandosi un attimo prima, per poi proseguire senza tornare indietro: fu il modus operandi del sindacato nel lungo percorso autorizzativo che ha portato all’installazione della centrale a carbone all’Enel “Federico II” a Cerano. E Giovanni Carbonella c’era, insieme agli altri due vertici territoriali e nazionali dei confederali.
Furono anni intensi quelli a cavallo tra la fine degli anni Novanta del secolo scorso e gli inizi del nuovo millennio. Anche grazie a Giovanni Carbonella a Brindisi maturò quella che ora chiamiamo la concertazione territoriale, tanto che la città divenne laboratorio di progettazione socioeconomica e produsse ciò che è passato alla storia dell’intero Mezzogiorno come “Pacchetto Localizzativo Brindisi”, con le imprese che ricevettero contributi attraverso la sovvenzione globale e con il territorio che diventava attrattivo per gli investimenti anche di imprese che venissero da fuori. Era l’epoca dei distretti industriali, delle zone franche retroportuali, era il nuovo millennio e Carbonella venne candidato al Parlamento in quota Partito Popolare nella Margherita. Nella XIV legislatura, quella del 2001-2005, con il Governo Berlusconi, saranno 238 i progetti di legge presentati da solo con altri firmatari. Sette lo vedranno come primo firmatario, due dei quali diventano legge. Nel 2001, infatti, presentò il primo disegno per l’istituzione della Giornata della memoria dei marinai scomparsi in mare, che diverrà tale nel 2006, mentre le disposizioni per l’incremento della dotazione organica del Corpo nazionale dei vigili del fuoco saranno inserite nella delega dal Governo per la disciplina in materia di rapporto e impiego del personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco.
Nella XIV legislatura sarà in Commissione lavoro e in quella trasporti, nella XV, Governo Prodi, eletto nella Puglia per l’Ulivo, sarà invece solamente nella II Commissione, ma con uguale impegno. Sono 131 i progetti di legge presentati, pronto a interpretare il suo ruolo senza vincolo di mandato.
Memorabili sono le sue interrogazioni nel 2001 sull’Enichem e sul centro [...] Brindisi, quella con tutti i parlamentari del territorio sull’ampliamento della Statale 7 e le sue denunce sui gravi ritardi accumulati dall’allora Presidente Fitto, commissario del Governo per l’emergenza ambientale nei riguardi dell’area di crisi ambientale di Brindisi. Sul tema il confronto fu talmente duro che anche adesso, interrogando un motore di ricerca con l’intelligenza artificiale circa l’attività parlamentare di Carbonella, in poche righe appena si dice di lui. In un intervento alla Camera fu descritto come qualcuno che ha fatto il sindacalista e l’agitatore e non il parlamentare, evidenziando il suo stile diretto e la sua dedizione alla causa dei lavoratori.
Diciamo che ha fatto sindacato sempre, prima e dopo l’esperienza parlamentare, sempre, perché era sindacalista, non faceva il sindacalista, ma era un sindacalista, dalla parte della persona che lavora, che ha significato essere compagno di viaggio nella vita di tanti padri e madri di famiglia, di tanti giovani ora dirigenti sindacali che hanno ancora voglia di sporcarsi le mani, di condividere le ansie e i timori di questo tempo, che desiderano un futuro migliore. Era il minimo che, come rappresentante del territorio, potevo esprimere nei riguardi di una figura che a molti di noi che si avvicinavano al mondo della politica ha insegnato tantissimo. Sono quelle persone che sicuramente non vengono ricordate nell’agone politico, ma che hanno rappresentato per tutti coloro che non hanno fatto carriera politica, ma hanno fatto dell’impegno in politica il loro modus vivendi.
Vi chiedo un minuto di raccoglimento per Giovanni perché – lo ripeto – sono quelle persone delle quali forse non si parla molto ma che per noi che ci stiamo avvicinando al mondo della politica rappresentano tanto.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei.
Facciamo un minuto di silenzio.
(L’Assemblea osserva un minuto di raccoglimento)
Grazie.
Ci sono degli iscritti a parlare prima dell’ordine del giorno? Presidente Perrini, prima dell’ordine del giorno? Prego.
Speaker : PERRINI.
Chiedo se il punto n. 40) si può anticipare al primo punto, perché è soltanto un cambio di componente che riguarda il regolamento faunistico venatorio. Ne chiedo soltanto l’anticipazione. Dovendo partecipare il collega Scatigna a delle riunioni, ne chiedo l’anticipazione.
Speaker : PRESIDENTE.
Va bene. A dire la verità, ne avevamo parlato in Capigruppo e avevamo accolto la richiesta.
Consigliere Splendido, prego.
Speaker : SPLENDIDO.
Grazie della parola. I fatti di questi giorni, in cui un appartenente alle Forze dell’ordine è stato barbaramente ucciso, tra l’altro a poche ore dal suo pensionamento, meritano una riflessione in questa sede, che è la massima Assise regionale pugliese. I fatti sono accaduti proprio nel nostro territorio, Presidente. Un carabiniere… Vorrei chiedere un minuto di silenzio, se era possibile.
Speaker : PRESIDENTE.
L’abbiamo già fatto.
Speaker : SPLENDIDO.
L’avete già fatto. Chiedo scusa, Presidente, ma prima ero fuori. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Campo. Prego.
Speaker : CAMPO.
Grazie. Buongiorno, Presidente. Buongiorno a tutti i colleghi. Proprio nello spirito che ci eravamo annunciati anche nella Conferenza dei Capigruppo e nell’intento di conferire ai lavori di questo Consiglio produttività, pensando di poter interpretare il pensiero degli altri colleghi, è chiaro che sui debiti fuori bilancio, da cui dovremmo riprendere la discussione, Presidente, il rischio è che non avendo la maggioranza i numeri per approvare il debito, essendoci anche alcuni congedi tra i componenti della maggioranza per ragioni di salute, onde evitare il rischio che il Consiglio possa subire rallentamenti, se non addirittura una sospensione dei lavori, molto sommessamente inviterei i colleghi a considerare l’opportunità di anticipare le leggi che avevamo inteso condividere. Mi riferisco ai punti dell’ordine del giorno – correggetemi se vado fuori dal seminato, ma non credo – n. 6), n. 7), n. 8) e n. 9). Poi passiamo ai debiti fuori bilancio e, ove mai non dovesse esservi la maggioranza qualificata prevista dalla legge, un’eventuale sospensione o rinvio del Consiglio non renderebbe vana questa seduta.
Con questo spirito mi permetto di suggerire ai colleghi di opposizione di valutare questa proposta. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei.
Consigliere Romito, su questo argomento? Allora, votiamo su questo, poi le do la parola.
Votiamo prima sulla richiesta di anticipazione proposta dal Presidente Perrini.
Votiamo per alzata di mano.
Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene?
È approvato all’unanimità.
Al terzo punto mettiamo la proposta n. 40, mentre sulle altre tre votiamo con un unico voto, sulla proposta del Presidente Campo di anticipare tutte le leggi che vanno dal punto n. 6) al punto n. 9), dopo il punto n. 3).
Chi è favorevole? Anticipare rispetto ai debiti fuori bilancio. Chi è contrario?
Dobbiamo votare in maniera elettronica.
Voto elettronico per l’anticipazione rispetto ai debiti fuori bilancio delle proposte di legge che vanno dal n. 6) al n. 9).
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 42, votanti 37, favorevoli 21, contrari 16, astenuti 5.
È approvato.
Passiamo al primo punto all’ordine del giorno: “Dimissioni dell’ingegnere Alessandro Delli Noci dalla carica di consigliere regionale. Presa d’atto”.
A seguito delle avvenute dimissioni in data 11 giugno 2025 del consigliere regionale Alessandro Delli Noci, il Consiglio deve procedere alla surrogazione dello stesso e alla convalida del consigliere regionale subentrante.
A norma dell’articolo 16 della legge 17 febbraio 1968, n. 108, in ultimo modificata dall’articolo 8 della legge regionale n. 7/2015, la surrogazione si realizza con l’attribuzione del seggio al candidato che nella medesima lista e nella medesima circoscrizione segue immediatamente.
Dall’estratto del verbale dell’ufficio centrale regionale e circoscrizionale, modello 283/AR/Puglia e modello 267/AR/Puglia risulta che nella circoscrizione di Lecce il primo dei non eletti nella lista n. 8 avente il contrassegno “Con Emiliano” è il candidato Antonio Raone.
Ai sensi del combinato disposto degli articoli 17 della legge n. 108/1968, 24 della legge regionale 12 maggio 2014, n. 7 (Statuto della Regione Puglia) e 1 del Regolamento interno del Consiglio regionale, si deve procedere alla convalida del predetto signor Antonio Raone.
Procediamo, dunque, a una prima votazione per la presa d’atto delle dimissioni del consigliere regionale Alessandro Delli Noci.
Il Consiglio procede con votazione palese, per alzata di mano.
Chi è favorevole? Chi è contrario? Nessuno. Chi si astiene? Nessuno.
Si prende atto delle dimissioni all’unanimità.
Dobbiamo procedere con una seconda votazione per la convalida dell’elezione a consigliere regionale del signor Antonio Raone in sostituzione del consigliere Alessandro Delli Noci, dimissionario.
Il Consiglio procede con votazione palese, per alzata di mano.
Chi è favorevole? Chi si astiene? Chi è contrario? Nessuno.
Se il consigliere Raone è presente, può prendere posto in Aula.
La votazione è stata all’unanimità.
Prego, consigliere Raone. Formuliamo al collega gli auguri di buon lavoro.
Adesso passiamo al terzo punto, che è il n. 40). Ha ragione, scusi. Mi ero scordata. Prego, consigliere Romito. Aveva chiesto di intervenire.
Speaker : ROMITO.
Presidente, io ho chiesto di intervenire in relazione al minuto di silenzio che lei opportunamente ha fatto osservare all’Aula per commemorare il brigadiere capo Carlo Legrottaglie, perito in un vile omicidio avvenuto nelle strade della nostra Puglia. È giusto commemorare il sacrificio di questo servitore dello Stato, è giusto stringerci intorno alla famiglia del carabiniere Legrottaglie, a tutta l’Arma dei carabinieri, a tutti gli uomini e le donne che in divisa ogni giorno presidiano le nostre strade, è giusto tributare alla memoria del carabiniere Carlo Legrottaglie imperitura gloria; è giusto anche, però, Presidente, e di questo ci siamo dimenticati, tributare la nostra solidarietà, vicinanza, stima e apprezzamento per gli agenti della Polizia di Stato in servizio presso il Commissariato di Grottaglie, i Falchi, che hanno assicurato alla giustizia uno dei due malviventi che ha contribuito all’azione criminosa che ha tolto la vita a un servitore dello Stato e che, anziché ricevere d’ufficio un encomio, anziché ricevere d’ufficio la nostra gratitudine, anziché ricevere d’ufficio la nostra eterna riconoscenza, hanno ricevuto d’ufficio l’ennesimo inutile procedimento giudiziario. Non esistono atti d’ufficio in questa materia. Esiste il buonsenso ed esiste soprattutto il senso delle Istituzioni.
Ai due uomini in servizio presso i Falchi, la sezione Falchi del Commissariato di Grottaglie la nostra totale e più umana e sincera vicinanza. A tutti gli uomini delle forze dell’ordine che, nell’esercizio del loro dovere, ogni giorno rischiano non soltanto la vita, ma anche di dover finire i propri giorni in un’Aula giudiziaria, la nostra completa ammirazione e il nostro sostegno.
Mi consentirà, Presidente, di rivolgere il mio personale ringraziamento e apprezzamento anche per l’eccellente lavoro svolto dagli agenti della Polizia di Stato della Questura di Bari, che recentemente, grazie a un’attività importante investigativa, hanno sventato l’ennesimo colpo a un portavalori organizzato in uno scantinato, in un garage del quartiere San Girolamo. Ringraziamo anche loro, Presidente. Siamo sempre molto attenti nel rivendicare i diritti e ogni tanto anche le prerogative di chi sbaglia. Siamo, invece, molto prodighi, al contrario, nel rivendicare l’onore di chi tutti i giorni ci mette nelle condizioni di vivere liberamente e in una democrazia.
Grazie a tutti i servitori dello Stato. Noi siamo al vostro fianco.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Romito. Ovviamente va a tutti coloro che si impegnano ogni giorno, oltre gli episodi particolari.
Punto n. 40): “Comitato tecnico regionale faunistico-venatorio ‒ legge regionale 12 dicembre 2017, n. 59 (articolo 5, comma 3, lettera b) ‒ elezione di due consiglieri regionali, di cui uno della minoranza. Sostituzione di un componente”.
Stiamo preparando l’urna e stiamo distribuendo le schede, così possiamo procedere.
Preciso che il componente da sostituire è un componente della minoranza. Quindi, chiedo al Presidente Perrini di voler indicare chi è il componente della minoranza che intendete designare. Silenzio, per cortesia. Prego, Presidente Perrini.
Speaker : PERRINI.
Il componente che sostituisce il collega Caroli è il collega Scatigna.
Speaker : PRESIDENTE.
Perfetto, grazie.
Il consigliere segretario Clemente procede all’appello nominale.
(Seguono le operazioni di voto)
Speaker : CLEMENTE, consigliere segretario.
47 votanti.
(Seguono le operazioni di scrutinio)
Scatigna 27
Scalera 3
Raone 1
Casili 1
Schede bianche 15
Quindi, facciamo gli auguri a Scatigna.
Viene eletto Scatigna. (Applausi)
Speaker : PRESIDENTE.
Proclamiamo i risultati: il consigliere Scatigna ha preso 27 voti, il consigliere Scalera 3 voti, il consigliere Casili 1 voto, il consigliere Raone 1 voto, schede bianche 15.
È stato eletto come nuovo componente del Comitato tecnico regionale faunistico-venatorio il consigliere Scatigna.
Auguri e buon lavoro.
Punto n. 6). Colleghi, prendete posto, per favore, che iniziamo a lavorare sulle leggi.
Passiamo al disegno di legge n. 33 “Legge regionale in materia di Politiche Giovanili”.
La relatrice è la collega Parchitelli, che però è assente. La vuole leggere lei la relazione? È la legge sulle politiche giovanili. Consigliere Lopalco, prego.
Speaker : LOPALCO.
Molto brevemente, Presidente, per sottolineare l’importanza di questo passaggio di questo disegno di legge. Si tratta di una “legge quadro” all’interno della quale si delineano gli ambiti di applicazione e i princìpi ispiratori di tutti gli interventi sulle politiche giovanile della Regione e altri Enti locali e del terzo settore, che deve comunque collaborare in questo campo.
È bene sottolineare che tutto parte da un processo che è stato bottom-up, con una serie di incontri, con una grande partecipazione di ragazzi e associazioni giovanili, tutto documentato e consultabile sul portale di “Puglia Partecipa”. Il nostro auspicio è che ci sia da parte di questo Consiglio un completo supporto a questo disegno di legge, che è già passato in Commissione con il voto unanime di tutti i presenti.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Abbiamo, a questo punto, un emendamento all’articolo 1 a firma del collega Lopalco, che precisa meglio alcuni passaggi.
Se non ci sono interventi e se non lo vuole illustrare il collega Lopalco, lo metto in votazione.
La votazione è aperta.
Il collega Perrini voleva intervenire. Chiedo scusa. Prego, collega Perrini.
Speaker : PERRINI.
Per quanto riguarda questa proposta del collega Lopalco, da parte nostra ci sarà il voto favorevole, anche perché abbiamo partecipato insieme per fare questa legge.
Voglio soltanto dire, a proposito di giovani, e non è una critica a questa proposta di legge, ma un dato di fatto, da quello che vediamo per strada tutti quanti, che i giovani sono un po’, in questo momento, abbandonati. Lo vedo soprattutto in Puglia, perché governa il centrosinistra da vent’anni. Vediamo che cosa sta succedendo per i giovani.
Io sono stato Presidente della Commissione antimafia per quattro anni. Nella mia Commissione ho cercato di lavorare soprattutto sulle scuole e capire quali sono i veri problemi che stanno all’interno delle famiglie e soprattutto di noi adulti. Noto uno scollamento tra gli adulti, le famiglie e i giovani.
Quello che voglio dire al collega Lopalco è che noi voteremo a favore di questa legge, ma dobbiamo cercare di approfondire sempre di più questa problematica e capire dove sbagliamo, soprattutto noi adulti. Quando ho invitato i giovani a venire nel nostro Consiglio regionale, e fa bene anche il Presidente Capone a invitare le scuole a partecipare di più alla vita istituzionale, perché vedo la politica lontana dai giovani, vedo le sezioni... Si parla sempre di sezioni, ma quando vado nelle sezioni l’età media che vedo è di 60 anni. Questa è una delle tante problematiche. Prima di tutto dobbiamo capire cosa dobbiamo fare nel mondo del lavoro. Nel mondo del lavoro c’è stata un momento particolare, in Italia sappiamo benissimo il reddito di cittadinanza che cosa ha portato.
Là noi dovevamo essere un po’ più incisivi tutti, a spiegare che cos’era il reddito di cittadinanza, perché spesso una legge importante, che anche l’ex collega Delli Noci, che adesso non c’è più, stava iniziando a portare, perché le cose positive bisogna anche dirle, riconoscerle in Consiglio regionale.
È successo, però, in quel periodo, che il reddito di cittadinanza abbia messo in grossa difficoltà, i giovani. Non è facile riportare spesso a dire che il lavoro è la cosa principale a cui un ragazzo deve puntare. Naturalmente, noi dobbiamo fare in modo che esca, questo lavoro, e noi dobbiamo essere i primi che devono capire dove sbagliano. Non riesco a capire come mai noi cresciamo in alcune settori, ad esempio, il turismo, ma non cresciamo nella formazione e nel lavoro. Non riesco a capire come mai Regioni come l’Emilia-Romagna, o la Lombardia, senza vedere i colori politici, per non avere problematiche che parlo in politichese, ma dicendo la realtà, a livello lavorativo noto che parecchi pugliesi giovani vanno al nord.
Questo è un problema, dobbiamo veramente stare attenti a questo fenomeno, e forse dobbiamo fare un mea culpa soprattutto noi della politica.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Perini.
Ha chiesto di intervenire il collega Leoci. Ne ha facoltà.
Speaker : LEOCI.
Grazie, Presidente.
Ci tenevo ad esprimere il voto favorevole come Capogruppo di CON a questa proposta, a questa legge che si è definita dopo un lavoro intenso che c’è stato da parte di tutti gli uffici, e soprattutto dopo il lavoro che c’è stato da parte dell’ex assessore al ramo, il quale negli ultimi anni si è dedicato alla redazione di questa legge.
Io in materia detengo una micro delega del suo Dipartimento, della delega in questione. È giusto il riferimento fatto anche dal consigliere Perrini, ma dobbiamo ricordarci che oggi, proprio le iniziative a livello degli enti locali sono le iniziative più importanti in materia di politiche giovanili, perché dobbiamo sapere che in Italia non abbiamo una legge sulle politiche giovanili, pertanto credo che l’attenzione più importante da parte nostra sia quella di incentivare a catalogare tutte le iniziative e i progetti che hanno avuto successo nella nostra regione e tutto quello che è stato fatto negli ultimi vent’anni attraverso determinati progetti per far nascere una legge che sia nazionale, così come da direttive europee, che oggi propongono e cercano di dare impulso a tutte le attività e le iniziative sulle politiche giovanili. Ricordo solo alcune delle attività che si sono svolte da parte della Regione Puglia: Principi Attivi, PIN – Pugliesi Innovativi, Laboratori dal Basso, Percorsi d’impresa, ancora gli spazi pubblici per i giovani, come Laboratori Urbani in Rete, Mettici le Mani, Luoghi Comuni, Galattica – Rete Giovani Puglia. Queste sono state tutte iniziative che sono nate e cresciute qui nella nostra Regione e che oggi meritano tutto il rispetto di essere prese come esempio affinché ricadano in questa legge, una legge che deve fare da apripista a iniziative a livello nazionale. su questo il consigliere Perrini può trovare la massima disponibilità e collaborazione che si realizzi un percorso condiviso tra tutti quanti, anche dall’Assessorato alla formazione, cultura e lavoro e welfare, perché oggi i nostri giovani hanno bisogno di essere impegnati in progetti di impegno civile, bisogna renderli partecipi, al fine di costruire la Puglia del futuro.
Sappiamo bene che molte volte nell’età dell’adolescenza, fino all’età adulta, questi giovani hanno quasi uno smarrimento, e sicuramente questa attività di interazione tra i vari Assessorati potrebbe essere una cosa che possa portare a qualcosa di più importante e raccogliere, perciò, non solo un settore ma anche altri settori, come quello della cultura e il mondo del welfare, e che si possa essere propulsori di una legge a livello nazionale, che tuttora manca.
Il lavoro svolto dagli uffici in questi anni è stato proficuo e impegnativo. Per questo dobbiamo dire grazie alle nostre risorse, ai nostri uffici e a tutte le politiche che hanno dato una visione al futuro e alla realizzazione di questa legge.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Ha chiesto di intervenire il collega Romito. Prego.
Speaker : ROMITO.
Grazie, Presidente.
Per la verità non so che legge la maggioranza intenda approvare, giacché nei banchi dei colleghi che dovrebbero sostenere il Governo vedo otto consiglieri regionali. Però, collega Lopalco, siamo ottimisti: sono certo che rientreranno in tempo utile.
Per la verità, non sono affatto ottimista sulla natura di questa legge, che abbiamo anche provato a emendare per renderla un po’ più concreta e un po’ più pratica, ma quella della fuga dei giovani dalla Puglia è una vera emergenza, che non può certo risolversi con una legge di poche pagine. Questo perché? Perché negli ultimi dieci anni, e se non sbaglio avete governato voi negli ultimi dieci anni, ma credo governiate dagli ultimi venti, negli ultimi dieci anni la Regione Puglia ha perso 25.000 giovani: 25.000 ragazzi e ragazze della nostra Regione hanno fatto le valigie, sono andati via nel nord Italia o fuori da questo Paese e non sono più tornati. Sono 25.000 famiglie che hanno perso i propri figli, sono 25.000 pezzi di questa regione che non ci sono più e sono andati fuori per non farvi ritorno.
Noi dovremmo interrogarci sul perché oggi, nel 2025, in una delle regioni più belle d’Italia un ragazzo, un under 35 continua a emigrare, continua ad andare via, continua a non vedere qui prospettive. Devo rappresentarvi, cari colleghi, che anche in questa legge di poche pagine una sola parola avrebbe dovuto trovare dimora prima di tutte le altre, una parola che racchiude in sé tutti i valori, tutte le idee, tutti i motivi per cui noi dovremmo essere qui oggi a fare politica. Quella parola è “merito”. Nonostante tutto, in questa legge del merito non c’è neanche la più pallida traccia, proprio come parola non esiste. Ho provato anche a fare la ricerca testuale.
Non sorprendiamoci se oggi un giovane pugliese non ha più fiducia nelle Istituzioni. Non sorprendiamoci se oggi un giovane pugliese non immagina di poter svolgere un concorso pubblico dove l’unico valore che avrà dimora sarà quello del merito e non, per esempio, la brutta atavica e deprecabile abitudine alla raccomandazione. Non sorprendiamoci se oggi un giovane pugliese preferisce cercare fortuna a Milano, in qualche grande azienda, in qualche multinazionale, anziché provare a costruire qui il proprio futuro. Non sorprendiamoci se anche a causa di politiche del lavoro assolutamente sbagliate della Regione Puglia, attraverso lo strumento degli accordi di programma, si sono date grandi opportunità alle aziende e molte poche opportunità ai nostri ragazzi, che finiti i termini delle capacità fiscali e delle opportunità delle aziende per investire qui in Puglia, possono ben decidere di mettere in mezzo alla strada nuovi assunti, ragazzi, giovani, che evidentemente non hanno neanche l’opportunità di immaginarlo, un futuro, non di costruirlo. Non sorprendiamoci se oggi non abbiamo degli strumenti normativi, e mi riferisco sempre agli accordi di programma, attraverso cui impedire, Paride, per esempio, che giovani assunti vengano impiegati in grandi aziende esclusivamente il venerdì, il sabato e la domenica, sottraendo loro l’opportunità di costruirsi una vita e impedendogli quindi di poter immaginare un futuro diverso da quello della precarietà.
Non sorprendiamoci se entro il 2040, questi sono dati Istat, la nostra Regione perderà il 31 per cento dei giovani under 35. Questa è una piaga, è una emergenza sociale che va affrontata non attraverso degli interventi a spot, perché purtroppo quello che abbiamo visto in questi anni di Governo della Regione da parte del centrosinistra è che le pessime abitudini degli adulti sono state spesso trasferiti anche ai più giovani, dove le associazioni che prendevano i finanziamenti erano sempre le stesse, dove gli aggregatori culturali che poi venivano disposti e rispetto ai quali venivano disposte le assegnazioni di immobili, edifici, contributi, erano sempre le stesse, dove per poter dire la propria in un piccolo Comune, bisognava avere la tessera di partito, non invece la capacità per poter dire qualcosa di diverso e offrire qualcosa di diverso alla comunità.
Senza troppa ipocrisia, allora, perché proprio non possiamo permettercela, in un momento complicato come questo, io credo che il Consiglio regionale debba affrontare quello dell’emergenza giovanile come il problema centrale dei prossimi cinque anni, perché noi corriamo il concreto rischio di osservare una continua migrazione che spesso incautamente noi come Regione Puglia abbiamo addirittura finanziato: geniali quelle campagne che hanno consentito a tanti giovani di andare a formarsi fuori senza dargli poi l’opportunità di tornare a casa.
Noi abbiamo incentivato l’esodo, abbiamo incentivato la migrazione, dimenticandoci, dopo che abbiamo formato i nostri ragazzi, di prevedere, per esempio attraverso la fiscalità regionale, delle politiche di salvaguardia per metterli nelle condizioni di restare, o meglio, di ritornare. Tutto questo negli ultimi 10 anni voi non l’avete fatto, e non l’avete fatto, per la verità, neanche negli ultimi 20.
Quindi noi, consapevoli del ruolo che il Consiglio regionale attribuisce a ciascun consigliere, abbiamo provato ad emendare, a modificare e a migliorare questa legge, che evidentemente non sarà la soluzione a questa piaga, che deve vederci tutti uniti perché il concreto rischio che la nostra regione continui a impoverirsi da un punto di vista intellettuale, sociale e professionale è dietro l’angolo. Rispetto a questo mi auguro che, attraverso il voto del Consiglio regionale, gli emendamenti che abbiamo preparato possano trovare accoglimento da parte della maggioranza, ma è evidente che il nostro lavoro non può finire qui.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Mennea. Prego.
Speaker : MENNEA.
Grazie, Presidente. Intervengo intanto per ringraziare chi ha promosso questo disegno di legge, quindi l’assessore Delli Noci, con l’importante ausilio del collega Leoci, che ha la delega alle politiche giovanili, perché tra il non fare nulla e preoccuparsi, invece, di dotare la Regione Puglia di uno strumento legislativo che possa aiutare o favorire la soluzione di un problema io credo che sia molto meglio fare qualcosa. Quindi, sono contento di questa iniziativa e la condivido, la condividiamo, perché è uno strumento legislativo che mette ordine a un argomento di cui tanti si vantano di parlare, soprattutto nelle campagne elettorali, dove si parla sempre di giovani, giovani, giovani, ma alla fine non si propone niente per i giovani. Anche le politiche nazionali degli ultimi tempi non hanno dato risposta alle aspettative dei giovani. Quindi, questo non è uno strumento che si può colorare di politica né da una parte né dall’altra, credo invece che sia uno degli strumenti che non può non integrarsi con altri strumenti che già esistono e che riguardano le politiche del lavoro, le politiche dell’istruzione e le politiche sociali. Quindi, penso che il modello a cui dobbiamo tendere sia quello di realizzare un’integrazione di politiche che vanno nella direzione dello sviluppo della vita dei giovani in maniera sana e corretta, ma soprattutto perché possano avere nella propria vita autonomia, quindi raggiungere quella certezza che dia loro la possibilità di realizzare un progetto e anche quella della piena cittadinanza, cioè di diventare attori attivi della comunità e non emarginati. I dati parlano chiaro sul disagio giovanile, come parlano chiaro sulla fuga di cervelli, ma noi abbiamo il dovere istituzionale di occuparci di questa parte della comunità giovane, che non deve trovare motivi per allontanarsi dalla propria terra.
In questo disegno di legge, che è abbastanza articolato, non è una leggina, sono 18 articoli che contengono anche delle iniziative legislative importanti, che danno la possibilità anche ai giovani di avvicinarsi alle Istituzioni, che stanno guardando negli ultimi tempi con un po’ di diffidenza, anche perché, come diceva il collega Romito, molto spesso alla meritocrazia si sostituisce la scorciatoia o la furbizia. Sono d’accordo su questo. La meritocrazia deve essere la bussola per attuare le politiche giovanili e per riconquistare la fiducia dei giovani.
In questa legge ci sono strumenti importanti. Ne cito qualcuno. Il servizio civile regionale: un impegno di cittadinanza attiva che coinvolga i giovani a vivere la vita dell’attività regionale credo sia un modo virtuoso per avvicinare i giovani alle Istituzioni e alla vita delle Istituzioni, quindi a comprenderle meglio e ad essere compresi meglio. Anche l’Osservatorio regionale è un ottimo strumento per raccogliere dei dati, per fare in modo che le buone prassi praticate in altri territori o in altre Amministrazioni possano diventare punto di riferimento per essere pratiche da replicare sul territorio e da far conoscere ai giovani, perché senza una pianificazione, senza una programmazione non si può dare ai giovani la possibilità di cambiare.
Questa è una legge che dà delle opportunità. Per questo siamo convinti e d’accordo nell’approvarla e siamo anche disponibili ad analizzare gli emendamenti che l’opposizione ha depositato, che, qualora dovessero migliorare il contenuto, l’applicazione e l’efficacia di questa legge, non esiteremo a condividere con loro.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Ha chiesto di intervenire il collega Perrini. Prego.
Speaker : PERRINI.
Mi dispiace non ci sia il Presidente Capone. Voglio farvi rendere conto anche oggi chi è presente.
Vediamo da questa parte il 90 per cento che è al suo posto, dall’altra parte, non c’è neanche il 50 per cento. Con la Presidente Capone avevamo fatto un accordo. L’accordo era la presenza, anticipare i punti, cercare… Questa legge, collega Lopalco, noi la voteremo e rimarremo qua in Aula. Ma dobbiamo rimanere in Aula anche perché, assessore Leo, abbiamo anche altre leggi da fare.
Bentornata alla Presidente Capone: mi stavo lamentando dell’assenza delle persone. So che lei è presente come altri assessori e altri colleghi, però c’è un limite a tutto. Sono due anni che assistiamo a questo film. In questo momento io sto presentando, insieme ai colleghi, una mozione di sfiducia a tutto il Consiglio regionale, soprattutto intestata a Emiliano, perché così non si può andare avanti più. Cioè, non può mantenere, la minoranza, ogni volta, il Consiglio regionale. Se adesso noi ce ne andiamo, non avete i numeri per portare avanti delle leggi. E spesso, leggi importanti per la Puglia, caro collega Tutolo, sono passate grazie anche a noi.
L’invito che faccio ai colleghi della maggioranza è di ritornare, perché abbiamo dei punti. Siamo rimasti che dobbiamo arrivare fino al punto 9, perché quando poi non si fanno le leggi, purtroppo il cittadino che ci vede dall’altra parte, non vede sinistra e destra, ci vede tutti quanti uguali.
Ora, o richiamiamo all’ordine chi deve stare seduto; oppure, io sto presentando questa mozione di sfiducia, e già ho raccolto una decina di firme, così chi vuole firmare la deposita al Presidente Capone e può andare a firmare perché questa sceneggiata, che dura da circa due anni, non può essere più portata avanti.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Parrini.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Di Gregorio.
Speaker : DI GREGORIO.
Grazie, Presidente.
Solo per dire due o tre cose. Innanzitutto ringrazio i presentatori di questa legge, che mi sembra una legge molto positiva.
Il mio collega e amico Renato Perrini si lamentava prima della presenza o meno dei giovani all’interno delle sezioni, dei partiti, della mancanza di partecipazione, ma forse dipende da tante cose, probabilmente dipende anche da noi.
Guardate lo sviluppo degli interventi di oggi su questa legge. Si è parlato della grande difficoltà della Puglia, del fallimento della Puglia per i 25.000 ragazzi che si sono persi negli ultimi dodici anni, eppure chi l’ha segnalato ha detto “governa da vent’anni il centrosinistra in Puglia” ma si è guardato bene dal dire che al primo posto di questa classifica c’è la Lombardia, si è guardato bene dal dire che al secondo posto di questa classifica c’è la Sicilia, si è guardato bene dal dire che al terzo posto di questa classifica c’è il Veneto. Quando facciamo questo tipo di interventi schierandoci contro la nostra Regione solo per un fatto politico, consiglierei di controllare bene le statistiche e i dati, evitando così di fare figure inutili e barbine, come quella che è stata fatta in questo momento in Aula.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Di Gregorio.
Non ho altri iscritti a parlare, per cui passiamo cominciare con la votazione.
Ai Capigruppo chiedo di aiutarci a chiamare i consiglieri che si trovano nei corridoi del Consiglio regionale.
Ricordo che questo disegno di legge è stato approvato all’unanimità in Commissione.
Partiamo con l’articolo 1 (Principi e finalità).
C’è un emendamento all’articolo 1, presentato dal consigliere Romito, che recita: “Viene aggiunto il seguente comma 3: ‘La Regione Puglia intende valorizzare i propri giovani, consentendo loro di coltivare le proprie vocazioni professionali, sociali e culturali, nel rispetto di valori quali il merito e la trasparenza’”.
Qualcuno vuole intervenire sull’emendamento? No.
Poniamo al voto l’emendamento al comma 3 dell’articolo 1.
La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti 37, votanti 34, favorevoli 33, astenuti 3, contrari 1.
È approvato a maggioranza.
Votiamo l’articolo 1, come emendato.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 37, votanti 37, favorevoli 37.
È approvato all’unanimità.
Passiamo all’articolo 2.
Non ci sono emendamenti, quindi possiamo votarlo.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 34, votanti 34, favorevoli 34.
È approvato all’unanimità.
Articolo 3
C’è un emendamento al comma 2. Consigliere Scalera, quel “cittadine” è riferito alla parola “persone”, perciò è femminile.
Prego.
Speaker : SCALERA.
Conosco molto bene, e credo che vada messo “cittadini e cittadine”, perché non è indeclinabile, il nome “cittadini”, ci sono gli uomini e le donne. Secondo me va messo.
Speaker : PRESIDENTE.
L’aggettivo è femminile, perché si riferisce alla parola “persone”.
Speaker : SCALERA.
Non scherzare su queste cose, io su queste cose non scherzo.
Secondo me, Presidente, va specificato “cittadini e cittadine”, perché è indeclinabile il nome “persone”; “cittadini” e “cittadine” sono declinabili, quindi va messo “cittadini e cittadine”.
Grazie, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Non è scorretto perché si riferisce alla parola “persone”. La parola “persone” è femminile, quindi sono cittadine… Ho capito, ma in ogni caso è un’ulteriore precisione.
Speaker : SCALERA.
Se devo specificare la guardia maschio e la guardia femmina, o donna e uomo. A meno che sia riferito solo alle cittadine, e allora io questo articolo non lo voto.
Grazie, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
La votazione è aperta. È un emendamento linguistico, che aggiunge una precisazione. Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 34, votanti 32, favorevoli 31, astenuti 2, contrari 1.
È approvato a maggioranza.
Votiamo adesso per l’articolo 3, come emendato.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 34, votanti 34, favorevoli 34.
È approvato all’unanimità.
Articolo 4.
Sull’articolo 4 c’è un emendamento a firma Romito: “All’articolo 4, alla lettera h), dopo le parole ‘condizione giovanile’ viene aggiunto: ‘in particolare attraverso l’anagrafe di tutti i cittadini – qui dovrebbe intervenire il consigliere Scalera e aggiungere ‘le cittadine’ – tra i 17 e i 35 anni di età che risultano essersi trasferiti in altre regioni o paesi’”.
Consigliere Leoci, prego.
Speaker : LEOCI.
È una precisazione che viene fatta con questo emendamento che tiene conto anche di chi, soprattutto nell’età compresa tra i 17 e i 35 anni, è stato fuori, all’estero, e pertanto fare particolare attenzione a questa fascia per un’analisi più attenta. Pertanto, il mio voto sarà favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Bene. Proporrei di aggiungere le parole “e le cittadine”, ovviamente. Per cui, il testo verrebbe “di tutti i cittadini e le cittadine”. Nulla in contrario, vero, consigliere Romito? Bene.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 35, favorevoli 35.
È approvato all’unanimità.
C’è un altro emendamento: «All’articolo 4, comma 1, lettera a), dopo la parola “il raccordo” aggiungere le parole “con le università pugliesi”». Articolo 4, comma 1, lettera a).
Consigliere Leoci, prego.
Speaker : LEOCI.
Voto favorevole, in quanto va ad aggiungere e a specificare anche la collaborazione con le università pugliesi insieme alle Amministrazioni dello Stato. Precisare questa cosa non può che fare bene alla legge.
Speaker : PRESIDENTE.
Va bene.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 33, votanti 31, favorevoli 31, astenuti 2.
È approvato a maggioranza.
Votiamo l’articolo 4, come emendato.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 35, favorevoli 35.
È approvato all’unanimità.
Articolo 5.
C’è un emendamento a firma Romito: «All’articolo 5, lettera b), dopo le parole “protagonismo giovanile” viene aggiunto “adottando criteri quali merito e rotazione nell’affidamento di bandi e risorse”».
Prego, consigliere Leoci.
Speaker : LEOCI.
Non so se si ritiene opportuno inserirlo, anche per una questione di lasciare tranquillità tra i giovani. Mi sembra quasi controllare risorse che vengono assegnate in modo disomogeneo, ma ad oggi, almeno per le esperienze avute sul territorio e su quelle che sono state le iniziative e i progetti, c’è stata sempre una rotazione da parte di tutti. Se poi intende specificarla in questo modo, per noi non può che essere accolta, però credo che creare questo tipo di clima, come una sorta di controllo, all’interno già di procedure che i ragazzi, da quello che hanno svolto anche gli uffici, hanno sempre fatto con trasparenza... Accogliamo, naturalmente, la precisazione se lo ritiene opportuno e necessario.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego.
Speaker : ROMITO.
È esattamente come ha detto il collega Leoci, è una forma di controllo non rispetto ai giovani, collega, non abbiamo bisogno di controllare i nostri giovani. Abbiamo bisogno di suggerire ciò che l’ANAC e la Corte dei conti a più riprese hanno segnalato alle Amministrazioni comunali in generale, e anche ai Consigli regionali, rispetto alla rotazione, alla trasparenza e anche alla necessità di impedire che stessi soggetti si vedano affidati più procedure nello stesso arco temporale.
Quindi è semplicemente questa precisazione, così come devo una precisazione al collega Di Gregorio, che non ho capito per quale motivo ha voluto affermare in quest’Aula che in Lombardia e in Veneto c’è meno richiesta di lavoro rispetto alla Puglia: è evidente che questo è un paradosso, però, collega Di Gregorio, io non sono un tipo preciso, chi mi conosce lo sa, alle volte, però, divento pignolo, quindi le leggo l’ultimo capoverso del rapporto quadriennale dell’Istat, né di Romito, né di Conserva, né di De Blasi, sulle migrazioni interne ed esterne.
Glielo leggo, ci metto 20 secondi: “in valore assoluto la Campania è la regione da cui si parte di più (28,8 per cento) seguita da Sicilia (24,1) e Puglia (18 per cento)”. Ora, collega, non stiamo facendo un gioco a perdere, il gioco a perdere si fa quando si gioca alle carte. Noi non dobbiamo giocare a perdere, io vorrei che la Puglia fosse l’ultima Regione, non in Italia, nel mondo rispetto alla migrazione giovanile. Ho semplicemente attestato un dato, anzi, ho riportato un dato che chi fa questo di mestiere l’Istat ha messo nero su bianco.
Se vuole, le posso dare il rapporto quadriennale, così ce lo leggiamo assieme, consigliere. Cerchiamo di fare meno polemica, e soprattutto, non ricordo che lei nella vita faccia l’avvocato, non le è dovuta la difesa d’ufficio di 10 anni di Amministrazione di centrosinistra, così come a me non è dovuto il ruolo di pubblico ministero.
Io non sto qui per accusare, né lei è qui per difendere per partito preso, stiamo qui per ragionare e provare a migliorare uno strumento normativo perché i consiglieri regionali sono chiamati a fare questo, collega, e lei lo sa molto meglio di me.
Lungi da me fare lezioni, collega.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Romito.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Di Gregorio. Prego.
Speaker : DI GREGORIO.
Rinuncio.
Speaker : PRESIDENTE.
Okay. Presidente Tutolo.
Speaker : TUTOLO.
Grazie, Presidente.
Io sinceramente non avevo alcuna voglia di intervenire su questo punto, mi ero veramente morso la lingua, però di fronte a questa roba, onestamente non riesco a stare in silenzio, vi chiedo scusa, mi perdonerete ma è così.
I dati Istat dicono che da noi… Non ci voleva l’Istat per dire che i nostri figli se ne vanno, lo vediamo tutti i giorni. Quando io torno a casa stasera, mio figlio non c’è, e se mi va bene, anzi mi va bene, mi arriva la telefonata. Quindi, me ne accorgo quotidianamente a casa mia. E ne conosco tanti di ragazzi come mio figlio, amici di mio figlio, i cui genitori sono magari amici, che se ne sono andati. Onestamente io mi chiederei perché se ne vanno. Io me lo pongo da un po’ di tempo, ormai saranno cinque anni che mi pongo questo problema: perché se ne vanno da noi? Probabilmente perché non ci sono politiche di sviluppo, perché non ci sono opportunità di sviluppo, perché non ci sono opportunità di lavoro. È un po’ di tempo che mi interrogo, e l’abbiamo fatto in Consiglio regionale nel 2022, per cui sono passati tre anni, perché venendo qui a rappresentare l’ultima provincia d’Italia mi pongo il problema e dico: quale sarà la cosa che può migliorare, Presidente, il territorio dove io vivo? Mi chiedo: qual è la linea di sviluppo che potrebbe avere quella parte di Puglia? E ritorno sempre sullo stesso argomento: non vedo qualcosa di diverso dall’agricoltura, per esempio. Non c’è una possibilità diversa da noi da quella dell’agricoltura, perché non c’è una possibilità diversa da quella della trasformazione dei prodotti agricoli. Però, è inutile che ci giriamo intorno: manca qualcosa di fondamentale, che si chiama acqua.
Io non volevo tornare su questo tema ma, diavolo, veramente vogliamo fare questi ragionamenti qua dentro che mi paiono veramente incredibili, assurdi? Oggi c’è una situazione per la quale Acquedotto Pugliese ci dice che ogni goccia è importante, che il Consorzio di bonifica quest’anno non ha aperto un solo goccio d’acqua per 350.000 ettari di terreno e qua ci chiediamo perché i ragazzi se ne vanno. Semplicemente perché una politica di sviluppo per i nostri territori non viene fatta, da qualsiasi parte politica. Smettiamola di fare il gioco della destra e della sinistra. Per molti anni non ci siamo preoccupati di vedere qual è la vocazione, qual è la direttrice di sviluppo che si vuole dare a un territorio. Ancora non lo capisco.
Caro Presidente Emiliano, da quando stiamo parlando di acqua ascolto dichiarazioni da tutte le parti, chi ringrazia un certo Sottosegretario La Pietra, onestamente non so quale sia la sua competenza, chi ringrazia il Ministro Salvini. Presidente, a lei risulta sia stato risolto questo problema? Le risulta ci sia stato qualche finanziamento per quell’opera fondamentale per quella Provincia, per far arrivare l’acqua e per avere una possibilità minima di sviluppo? Perché se fosse così voglio ringraziare pure io questi cristiani. Se non è così, cosa ringraziamo, scusate? Stiamo prendendo in giro i cittadini di quella terra dicendo che il problema è risolto, ma non c’è nulla di risolto. Probabilmente è lontano mille miglia dai loro pensieri. C’è stato il finanziamento, Presidente? Mi faccia capire. Le risulta? A me non risulta. Di cosa ringraziamo, scusate? I soldi devono metterci. Li dovevano mettere pure quelli di prima, non solo questi. Questa cosa è veramente avvilente. Come fate a mantenere questo gioco? Basta. Ora dobbiamo occuparci della Puglia, la Provincia di Foggia è una parte della Puglia e in quella Provincia c’è un problema che si chiama “acqua”. Tutte le mattine gli agricoltori si alzano a guardare il cielo per vedere se arriva da Gesù Cristo un po’ di acqua, perché quelli che sono deputati a farla arrivare non lo fanno.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie. Torniamo alla legge.
Speaker : TUTOLO.
Il giorno in cui ci sarà da ringraziare, io sarò il primo, ma deve essere vero, sennò stiamo mortificando e prendendo in giro la gente.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Tutolo.
Torniamo alla legge.
Dobbiamo votare l’emendamento 4 all’articolo 5.
La votazione è aperta.
Il parere del Governo era favorevole.
La votazione è chiusa.
Presenti 32, votanti 30, favorevoli 29, contrari 1, astenuti 2.
È approvato a maggioranza.
Adesso dobbiamo votare l’articolo 5, come emendato.
La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti 31, votanti 31, favorevoli 31.
È approvato all’unanimità.
Articolo 6.
Non ci sono emendamenti “Agenda giovani Puglia”.
La votazione è aperta. Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 35, favorevoli 35.
È approvato all’unanimità.
Articolo 7 (Piani locali di interventi).
Non ci sono emendamenti. Non ci sono iscritti a parlare.
La votazione è aperta. Articolo 7, comma 2. A noi non risulta. Stiamo cercando di capire. A noi non risulta l’emendamento.
Andiamo avanti con il voto sull’articolo 7. L’articolo 6 l’abbiamo votato già, non troviamo emendamenti, non c’è emendamento, non ci risulta. L’articolo 11 è sulla mobilità.
Votiamo l’articolo 7. Non ci sono emendamenti. L’emendamento aggiuntivo riguarda un’altra legge e sta alla fine. È quello firmato da te, alla fine. È aggiuntivo. Abbiamo votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 35, favorevoli 35.
È approvato all’unanimità.
Articolo 8 (Sostegno ai progetti di attivazione giovanile). Non ho iscritti a parlare. Non ci sono emendamenti.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 33, votanti 33, favorevoli 33.
È approvato all’unanimità.
Articolo 9 (Spazi di attivazione e protagonismo giovanile).
Non ci sono emendamenti e non ci sono iscritti a parlare.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 36, favorevoli 36.
È approvato all’unanimità.
Articolo 10 (Impegno civile).
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 33, votanti 33, favorevoli 33.
È approvato all’unanimità.
Articolo 11.
C’è un emendamento a firma Romito. Prego.
Speaker : ROMITO.
Presidente, a mio parere questo emendamento non è finanziario, perché è un principio che si enuncia: utilizzare la leva della fiscalità, l’addizionale IRPEF e IRAP, per sostenere queste politiche. Non dice di investire 200.000 euro all’anno su questo. Però, siccome ci dicono che dalla Ragioneria diversamente ci avrebbero fatto problemi, aggiungo nel drafting “nell’ambito degli stanziamenti già previsti”.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Leoci.
Speaker : LEOCI.
Avevo chiesto di intervenire subito in merito, anche perché mi ero confrontato con gli uffici e mi avevano fatto questa precisazione. Se lo facciamo in questo momento, riceve il parere positivo.
Speaker : PRESIDENTE.
Scriviamo, dunque: “È iscritto nell’ambito degli stanziamenti già previsti”.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Caroli. Prego.
Speaker : CAROLI.
Grazie, Presidente.
Rispetto all’emendamento, cui sono favorevolissimo, vorrei attirare la sua attenzione circa la presenza di una legge, la legge n. 23 dell’11 dicembre 2000, che recita in maniera chiara ed inequivocabile “Interventi per il reinserimento abitativo, sociale e produttivo per tutte le figure che rientrano nella regione”. A questa legge non sono stati mai posti in essere atti consequenziali. Sono 25 anni che è stata approvata questa legge, seguitate a ricevere decine e decine di istanze da parte di nuclei familiari di cittadini pugliesi che rientrano dall’estero e a tutt’oggi non siete stati capaci di riconoscere un centesimo.
Fermo restando il mio voto favorevole all’emendamento del collega Perrini, vi dico che qui dovremmo soffermarci un attimo su quanto disciplinato all’interno di questa legge e dare dignità a tutti coloro i quali continuano a richiedere il sostegno previsto ‒ ripeto ‒ dalla legge n. 23 dell’11 dicembre 2000.
Faccio appello alla Segretaria perché si possa risolvere questa questione. Sono anni che rincorro gli uffici welfare e vengo sballottato da una parte all’altra. Non siamo in grado di far rispettare una legge approvata nel 2000, la legge n. 23 dell’11 dicembre 2000, pugliesi del mondo, rientro dei nostri concittadini dall’estero.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Caroli, lo segnaleremo.
Intanto votiamo l’emendamento.
Prego.
Speaker : CAROLI.
Parla di risorse già esistenti. L’appostamento su questa legge non è stato mai fatto. Questa legge fu approvata e sono 25 anni che non è stato apposto un centesimo. Ritengo si debba provvedere immediatamente a rimpinguare quelle risorse all’interno di quella legge ed eventualmente utilizzarle anche per il tramite di questo emendamento.
Speaker : PRESIDENTE.
Va benissimo, solo che questo è il contenuto di una mozione, che oggi non si discute. Raccogliamo la sua proposta. È stato chiarissimo.
La Regione Puglia adotta specifiche misure politiche di incentivo finalizzate a favorire il rientro nel territorio regionale dei giovani che negli ultimi anni abbiano intrapreso percorsi professionali al di fuori della Regione stessa, anche mediante l’introduzione di agevolazioni di carattere fiscale nell’ambito degli stanziamenti già previsti.
Io non ho referto di questo emendamento. Consigliere Leoci, prego.
Colleghi, scusate due minuti, il consigliere Leoci legge l’emendamento.
Speaker : LEOCI
Presidente, chiedo cinque minuti, giusto una verifica con la parte tecnica.
Speaker : PRESIDENTE.
Affrontiamo gli altri articoli e sospendiamo l’analisi, tanto non c’è un atto di propedeuticità di questo articolo verso gli altri.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Caroli. Prego.
Speaker : CAROLI.
Sarebbe opportuno che riscontraste anche quanto disciplinato dalla legge che ho presentato poc’anzi…
Speaker : PRESIDENTE.
Ho già preso atto, certo. Abbiamo già preso atto, sì.
Adesso andiamo con l’articolo 12.
Per l’articolo 12 possiamo votare. Consigliere Caroli, ha chiesto di intervenire di nuovo, o è un errore?
Possiamo votare, non ci sono emendamenti. Non ho iscritti a parlare.
La votazione è aperta. Abbiamo votato tutti? Votiamo. Dobbiamo aggiungere il voto del consigliere Leoci.
La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 35, favorevoli 35.
È approvato all’unanimità.
Articolo 13.
Ci sono due emendamenti sull’articolo 13. Uno è sul titolo. Si prevede di sostituire le parole “youth worker” con le seguenti: “animatore giovanile”.
Consigliere Leoci, va bene? Ha chiesto di intervenire il consigliere Leoci. Prego.
Speaker : LEOCI.
Presidente, al consigliere Scalera, che ha presentato questi emendamenti che vanno a correggere delle parole, vorrei spiegare le ragioni per cui si utilizza il linguaggio inglese. Si utilizza tale linguaggio in quanto, nell’ottica della strategia europea 2030 per le politiche giovanili, si cerca di accomunare quel termine a livello di politica europea. Pertanto, chiederei di lasciare il termine che è stato utilizzato sino ad oggi per una facilità di comunicazione anche nelle relazioni con le altre Istituzioni.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Il nostro drafting, però, non prevede le parole inglesi. Magari nella comunicazione, nella narrazione della legge si può mettere la parola, oppure la si può mettere tra parentesi.
Speaker : LEOCI.
Possiamo fare in questo modo: riprendere la parola…
Speaker : PRESIDENTE.
Lasciamo “animatore giovanile” e mettiamo tra parentesi “youth worker”.
Speaker : LEOCI.
Le parole “youth worker”, esatto.
Speaker : PRESIDENTE.
Va bene.
A dire la verità, potremmo anche evitare di votarlo perché è drafting. Però, votiamo.
La votazione è aperta.
Stiamo votando, collega Scalera. L’abbiamo accolto. Scusi, finiamo di votare, tanto è accolto l’emendamento dal Governo, poi la faccio intervenire.
La votazione è chiusa.
Presenti 37, votanti 33, favorevoli 32, contrari 1, astenuti 4.
È approvato a maggioranza.
Prego, consigliere Scalera.
Speaker : SCALERA.
Grazie, Presidente. Volevo soltanto dire che ero d’accordo con la proposta che lei ha fatto di usare i termini italiani e mettere tra parentesi quelli inglesi, anche perché fa parte del drafting delle leggi regionali. Comunque, noi siamo ancora italiani, Repubblica italiana, orgogliosamente italiani. I termini inglesi lasciamoli agli inglesi quando fanno le leggi inglesi. Noi dobbiamo portare avanti la nostra lingua, orgogliosi di essere italiani e latini.
Grazie, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Sono usciti pure dall’Europa gli inglesi. Grazie.
Andiamo all’emendamento 9: «Al comma 3 sostituire le parole “youth worker” con le parole “operatori giovanili”».
Sono uguali il comma 2 e il comma 3. Riguardano due commi diversi.
La votazione è aperta.
Stessa situazione: parole in italiano e tra parentesi l’inglese.
La votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 32, favorevoli 32, astenuti 4.
È approvato a maggioranza.
Emendamento 9, stessa sostituzione: operatori giovanili e tra parentesi “youth worker”.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 33, votanti 30, favorevoli 30, astenuti 3.
È approvato a maggioranza.
Votiamo l’articolo 13, come emendato.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 34, votanti 34, favorevoli 34.
È approvato all’unanimità.
Possiamo ritornare sull’articolo 11, il comma è stato emendato: “La Regione Puglia sostiene misure e politiche finalizzate a favorire il rientro nel territorio regionale dei giovani che negli ultimi anni abbiano intrapreso percorsi professionali al di fuori della regione stessa”. Così è stato trasformato l’emendamento. Non ho iscritti a parlare.
La votazione è aperta. Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 35, favorevoli 35.
È approvato all’unanimità.
Adesso passiamo al voto dell’articolo 11 come emendato.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 35, favorevoli 35.
È approvato all’unanimità.
Articolo 14.
Al comma 1 c’è un emendamento a firma Scalera. Prego.
Stiamo votando l’emendamento all’articolo 14, comma 1, lettera b).
Non possiamo chiudere. Avete votato tutti?
Vota favorevole anche l’assessore Stea, il cui touch non funziona.
La votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 32, favorevoli 32, astenuti 4.
È approvato a maggioranza.
Adesso votiamo l’articolo 14, come emendato.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 35, favorevoli 35.
È approvato all’unanimità.
Articolo 15.
Non ci sono emendamenti.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 38, votanti 38, favorevoli 38.
È approvato all’unanimità.
Articolo 16.
Non ci sono emendamenti.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 37, votanti 37, favorevoli 37.
È approvato all’unanimità.
Articolo 17 (Funzionamento del servizio civile regionale).
Non ci sono emendamenti.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 37, votanti 37, favorevoli 37.
È approvato all’unanimità.
Adesso ci sono degli emendamenti aggiuntivi, prima della clausola di invarianza finanziaria, che chiude la legge.
Il primo emendamento è all’articolo 1, comma 2, della legge regionale 7 luglio 2020, n. 14 (Misure regionali in favore degli adolescenti). Si propone di apportare le seguenti modifiche: «All’articolo 1, comma 2, le parole “i destinatari degli interventi previsti in questa legge sono tutti giovani compresi tra i 14 e i 19 anni” sono sostituite dalle parole “i destinatari degli interventi previsti in questa legge sono tutti giovani compresi tra i 14 e i 17 anni”».
Consigliere Scalera, prego.
Speaker : SCALERA.
Volevo dire che l’emendamento dell’assessore Delli Noci lo faccio mio e lo porto all’attenzione del Consiglio.
Speaker : PRESIDENTE.
È questo ed è stato già firmato.
Speaker : SCALERA.
Va bene. Sennò lo firmavo io. Grazie, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Magari va chiarito perché si riduce l’età.
Prego.
Speaker : LEOCI.
Questo inizialmente era stato firmato da Alessandro Delli Noci. Successivamente, in Commissione, credo sia stata apportata la firma del consigliere Pierluigi Lopalco.
Si va soltanto a specificare la fascia d’età per avere un’incisione, naturalmente, per coloro a cui è rivolta la legge. Non parliamo della legge che stiamo per approvare, ma di una legge che richiamava soprattutto le fasce adolescenti più giovani. Pertanto, si riduce in quanto la nuova legge andrà a coprire altre fasce d’età.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 35, favorevoli 35.
È approvato all’unanimità.
Emendamento n. 5 aggiuntivo: «Alla legge regionale 7 luglio 2020, n. 14 sono apportate le seguenti modifiche: all’articolo 7, comma 2, le parole» eccetera. Anche qui la correzione di 17 anni.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 34, votanti 34, favorevoli 34.
È approvato all’unanimità.
Articolo 18 (Clausola di invarianza finanziaria).
È l’ultimo articolo.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 31, votanti 31, favorevoli 31.
È approvato all’unanimità.
Adesso votiamo l’intera legge.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Cera. Prego.
Speaker : CERA.
Grazie, Presidente, colleghi consiglieri, oggi vediamo un disegno di legge che a leggerlo sembra voler parlare ai giovani pugliesi.
Parla di partecipazione, di protagonismo, di spazi, parole bellissime, nessuno lo nega, ma io da padre, prima ancora che da consigliere regionale, vi dico che i giovani pugliesi non hanno bisogno di parole, ma hanno bisogno di risposte, di concretezza, di futuro. Invece, questa legge non mette un euro in più, non crea un solo posto di lavoro, non riduce di un centimetro la distanza tra un ragazzo che sogna e una regione che non lo guarda.
È una legge che si scrive da sola, senza coraggio, senza ambizione, senza quella scintilla che serve quando si vuole davvero cambiare le cose.
E allora, chiediamocelo con onestà: quanti giovani pugliesi leggeranno questa legge, o diranno “finalmente, qualcosa per me”: ve lo dico io, nessuno.
Nessuno, perché mentre qui parliamo di agenda, osservatori, reti, coordinamenti, loro fanno le valigie e vanno via. E sapete perché? Perché in Puglia si continua a parlare ai giovani, ma non con i giovani, si parla di futuro, ma si continua a finanziare solo il presente, si parla di protagonismo, ma poi si tagliano i fondi e si mettono barriere all’ingresso nei bandi. Ogni anno migliaia di ragazzi lasciano la nostra terra, non per curiosità, ma per disperazione, non per scelta, ma per necessità, e lo fanno con un biglietto di sola andata. E noi cosa facciamo? Raccontiamo una bella storia, senza avere il coraggio di scriverne una nuova. Allora sì, lo dico chiaramente: questa legge non basta, è debole, è senza anima, è la fotografia esatta della politica che parla troppo e fa poco. Eppure, colleghi, il mio voto sarà favorevole. Perché? Per senso di responsabilità, perché un segnale, seppur piccolo, va dato, perché da qualche parte bisogna pure iniziare. Ma attenzione: questa non è una firma in bianco, è un “sì” critico, un “sì” consapevole, un “sì” che chiede di più, chiede che questa Regione smetta di scrivere leggi e cominci a scrivere occasioni, chiede che si finanzi davvero l’imprenditorialità giovanile con risorse vere, chiede che si fermino i viaggi della rassegnazione e si costruiscano i ponti di ritorno.
Io scelgo i giovani, sempre, anche quando chi governa sceglie di non vederli. Il mio “sì” oggi non è per questa legge, è per loro.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Cera.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Leoci. Prego.
Speaker : LEOCI.
Sono intervenuto già prima nella presentazione della legge, ma ritengo opportuno che, a conclusione di questo lavoro fatto da questa Assise e soprattutto sia dalla maggioranza che dall’opposizione, con cui si è condiviso un percorso di emendamenti, e ringrazio chi ha voluto contribuire a migliorare questa legge perché, come si dice, tutto si può perfezionare nella vita e si può rendere più bello e più efficiente, sicuramente il lavoro che si è svolto è stato tanto ed è stato un lavoro per mettere una prima pietra, un inizio, una legge che cataloghi tutto quello che in questo periodo, attraverso le misure e i progetti che sono stati attuati dalle politiche giovanili, come spiegavo prima, tutti i progetti, a partire dai Nodi di Galattica, che hanno avuto un successo importante di dialogo sul territorio, stiamo cercando di dare un’impronta, anche per mancanza di una legge a livello nazionale. Ricordiamoci che negli ultimi vent’anni le nostre Regioni e gli Enti locali hanno governato questi processi. Pertanto, oggi non posso che essere fiero che sia stata messa questa bandiera, questo inizio. Sicuramente se c’è tutto questo spirito di collaborazione tra tutte le forze politiche, insieme agli altri settori, dal welfare alla cultura, formazione e lavoro, si potrà fare tanto, potenziare ancora di più e, naturalmente, dare ai nostri giovani delle possibilità.
Ricordiamo che le politiche giovanili sono quei progetti che accompagnano i nostri giovani in un percorso per poi inserirsi nel mondo del lavoro, perciò dare loro gli strumenti giusti affinché siano capaci di essere appetibili per il mondo del lavoro. Questi progetti vengono fatti attraverso l’impegno civile sul nostro territorio, attraverso il servizio civile e tutti gli altri progetti che si sono fatti in questi anni.
Io ho 36 anni, vi racconto una mia piccola esperienza. Nel 2001 sono stato un migrante e lasciavo questo territorio per trasferirmi al nord, in un’epoca particolare, dove c’era un cambio di moneta e dove soprattutto noi del sud non venivamo visti con un occhio buono. Mi sono adattato e ho avuto il piacere e la fortuna di ritornare in questo bellissimo territorio, ma la cosa che più vorrei menzionare è che quando sono tornato e negli anni a seguire questa regione è cambiata. È cambiata perché è stata governata, ci sono stati dei processi e questo, dobbiamo dirlo, grazie anche a una lungimiranza politica che c’è stata attraverso misure concrete e azioni che oggi hanno permesso a tutti di farsi il selfie con la nostra Puglia.
Sicuramente abbiamo dei percorsi sociologici diversi nel Paese, sicuramente abbiamo una vocazione diversa e non industriale, ma questi sono percorsi che, purtroppo, la società e lo sviluppo economico ha destinato a dividersi e a cambiare. Sicuramente si è fatto di tutto affinché si possa essere competitivi e attrattivi verso queste regioni. Il PIL cresce, sicuramente c’è un gap di giovani che è andato via, ma che oggi vuole tornare. Forse il punto più importante è proprio cercare di recuperare quei giovani e oggi mettere in campo delle importanti iniziative, naturalmente attraverso dei fondi.
Ricordo a tutti che a volte i fondi non bastano, non dobbiamo dimenticare che i nostri dipartimenti, attraverso bandi, che oggi permettono ai nostri giovani di partecipare e rimanere qui, sono quelli che vengono finanziati attraverso anche dei fondi, quei fondi che sono stati firmati poco fa, dopo due anni e mezzo di attesa. Parliamo degli FSC. Pertanto, qualunque politica, di qualsiasi colore voglia intervenire a collaborare, e soprattutto a chi governa e il livello nazionale e centrale, a darci una mano, in questa terra, che, ripeto, ha seguito un percorso completamente diverso rispetto ad altre zone d’Italia.
Non lo possiamo negare, non lo possiamo assolutamente nascondere, però la realtà e i percorsi sociologici sono completamente diversi. Io nel frattempo rimango grato per quello che ho visto da quando avevo 11 anni, fino ad oggi, una Puglia che è cambiata, una Puglia che attrae, una Puglia in cui alcuni giovani vogliono investire. Giovani che hanno investito attraverso i bandi come PIN, come Finanza Agevolata, come tutte quelle opportunità che hanno permesso di creare delle aziende qui sul nostro territorio.
Pertanto, alcune volte non parliamo sempre negativamente della nostra Regione,
neanche fossimo l’ultima ruota di questa bellissima nazione.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, consigliere Leoci.
Non ci sono altri iscritti a parlare. Prego, Presidente.
Speaker : EMILIANO, Presidente della Giunta regionale.
Consigliere Leoci, innanzitutto grazie a lei del suo impegno, come consigliere delegato, grazie alla dottoressa Bisceglia, che adesso è in Aula e ci sta ascoltando, grazie a tutti quei soggetti che hanno compartecipato fin dal 2024 alla consultazione pubblica per la scrittura di questa legge. Grazie soprattutto per il progetto della scuola di formazione per gli assessori e i consiglieri comunali delegati alle politiche giovanili. A Bruxelles ho potuto verificare l’entusiasmo, la voglia di fare di questi ragazzi, ragazze, non tutti, onestamente, assolutamente giovanissimi, ma sicuramente capaci di diventarlo dentro la logica che la Regione Puglia ha saputo realizzare in materia di politiche giovanili, unica Regione italiana.
Dopo quasi 20 anni di esperienze da “autodidatta”, la Regione ha poi fatto uno sforzo complessivo per mettere insieme la propria esperienza di grandissimo rilievo con tutte quelle del resto d’Europa. D’altra parte, la presentazione di questo progetto, che è stata fatta a Bruxelles, serviva proprio a darne conto. Immaginate tutte le agenzie dell’Unione europea che sono venute a rendere merito alla Regione Puglia per quello che è stato fatto, per le innovazioni portate, per i risultati ottenuti. Tutto questo, ovviamente, ha anche un nome, che io oggi intendo pronunciare. Non me ne voglia nessuno, non lo faccio, ovviamente, con spirito polemico. Il nome è Alessandro Delli Noci, un nome per me importantissimo. Ovviamente non se n’è occupato da solo, ma è stato cruciale per questa legge, come è stato cruciale per le politiche economiche della nostra Regione, se è vero che la regione Puglia negli ultimi anni è la regione che è cresciuta di più dal punto di vista economico, quasi al doppio del ritmo dell’Italia. Questo è successo grazie alla capacità sua ma anche del capo dipartimento e dell’intero sistema dello sviluppo economico di Puglia Sviluppo, del direttore Antonio De Vito e i suoi collaboratori. Se è vero che siamo i numeri uno in Europa non solo nella spesa dei fondi europei con particolare riferimento agli aiuti alle imprese, se è vero che questo lavoro ha provocato il più alto rialzo del prodotto interno lordo della storia della nostra regione e devo dire anche, dato il momento storico… Peraltro, è un riconoscimento dato al Dipartimento dello sviluppo economico non da me ma dalla Presidente del Consiglio Meloni quando siamo venuti qui, in Consiglio regionale, a firmare l’accordo sul Fondo sociale di coesione, perché ci ha detto che il sud era la locomotiva d’Italia e che la regione Puglia era la locomotiva del sud. Questi sono i fatti.
Per ottenere questi risultati bisogna conoscere molto bene il tessuto economico della regione. D’altra parte, chi di noi non conosce molto bene il tessuto nel quale svolge la propria attività. Si può fare attività di natura politica senza conoscere bene i propri interlocutori e le loro esigenze? Avremmo mai potuto fare la migliore misura di salvaguardia dal Covid d’Italia, per riconoscimento di Confindustria, l’informativa “Titolo II Covid-19”, senza conoscere nel dettaglio le particolarità delle nostre aziende, non dell’azienda “x”? Questo è un merito che noi dobbiamo rivendicare, al di là della contingenza. La contingenza ha le sue esigenze, che ovviamente mi auguro possano rapidamente chiarirsi. La storia ha un’altra prospettiva, la storia è quella che rimane, sicuramente, quella che nessuno può contestare, assieme ai numeri, e questa storia è una bella storia. Quindi, voglio ancora una volta ringraziare Alessandro per questo bellissimo lavoro che ha fatto.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente.
Presidente Perrini, prego.
Speaker : PERRINI.
Grazie.
Sono intervenuto già su questo argomento. Siccome il Presidente Emiliano ha ringraziato tutti tranne noi, che siamo gli unici che stanno mantenendo i numeri e stanno votando dall’inizio, un ringraziamento lo rivolgo ai colleghi. Per quanto riguarda l’assessore Delli Noci, a differenza di tanti altri, noi non siamo giustizialisti, io sono stato il primo a riconoscere il lavoro che ha fatto su questa materia Alessandro Delli Noci. Se fosse stato presente il Presidente ‒ che arriva sempre verso le 3 ‒ avrebbe ascoltato l’intervento che ho fatto all’inizio. Riconosco quando uno lavora.
Sulla questione giudiziaria, sulle altre cose, come state vedendo, non stiamo intervenendo perché abbiamo un altro stile di vedere la politica. Sarà la magistratura e altri a fare il loro corso.
Siamo favorevoli a questa legge. Noi, come opposizione, abbiamo mantenuto il numero legale dall’inizio alla fine, però vedremo in futuro i numeri come staranno.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, Presidente Perrini.
Adesso votiamo la legge nel suo complesso.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 42, votanti 42, favorevoli 42.
La legge è approvata all’unanimità.
Credo che l’assessore Delli Noci sarà contento di questo risultato.
Andiamo avanti con la legge sul Terzo settore, il punto n. 7) all’ordine del giorno “Disposizioni in materia di promozione dell’attività degli enti di Terzo settore”.
Anche questa ha visto un processo molto partecipato dagli enti del Terzo settore.
Presidente Vizzino, diamo per letta la relazione.
C’è un emendamento a cosa? Vediamo un attimo.
Articolo 1.
Su questa legge non ci sono emendamenti, tranne uno che è stato presentato come aggiuntivo dal Presidente Pagliaro. Riguarda però tutt’altro argomento e non abbiamo scritto…Non è allegato a questa norma, è legato al DDL dei debiti fuori bilancio. Questa legge però non contiene modifiche, dobbiamo metterla in quella dove si è concordato che ci sono le modifiche, cioè nella norma successiva.
Disegno di legge. articolo 1.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Barone. Prego, ne ha facoltà.
Speaker : BARONE.
Grazie, Presidente.
Mi sentivo di intervenire in quanto io, quando sono stata assessore al welfare, ho fortemente seguito, in maniera personale, questo intervento legislativo che sarà veramente molto importante.
Abbiamo lavorato tanto e mi sento di ringraziare vivamente e in maniera sentita il Dipartimento welfare tutto, in particolare la dottoressa, avvocato Valentina Romano per la sua dedizione e per l’impegno quotidiano, ma tutto il Dipartimento, oltre che chiaramente tutto il Terzo settore pugliese che ha partecipato ed ha collaborato quotidianamente nella stesura di una norma che è veramente di alto impatto, perché andrà veramente a sancire un nuovo modo di ragionare e di rapportarsi fra il terzo settore e tutte le pubbliche amministrazioni.
Veramente, si cambia l’ottica, è un impianto legislativo, questo, fondamentale, andrà a definire un modo nuovo di intendere il terzo settore. Questa è una norma strategica perché è volta a sostenere da una parte le espressioni più virtuose della cittadinanza attiva, ma dall’altra parte darà concreta attuazione a quel principio costituzionale fondamentale che è la sussidiarietà, con una forma di governo dal basso fondata sulla partecipazione e sulla responsabilità sociale.
Quindi, andiamo oggi ad adeguare con questo provvedimento legislativo, una norma nazionale, la riforma del terzo settore. Questa norma nazionale oggi viene calata, viene adeguata al territorio regionale, ed è importantissimo perché con la riforma del terzo settore lo Stato ha voluto promuovere, riconoscere e sostenere il ruolo centrale che il terzo settore ha e svolge quotidianamente soprattutto nel perseguire l’interesse generale, nel quadro dei princìpi costituzionali, in particolare nell’interesse della solidarietà e della sussidiarietà orizzontale. Quindi, oggi adeguiamo la norma nazionale a quelle che sono le competenze regionali.
Nella definizione della riforma del terzo settore si è venuto a sancire un diritto, un diritto speciale, quello del terzo settore, ovviamente legittimamente costituzionale, che sancisce in maniera chiara e innovativa i rapporti fra il terzo settore e le Amministrazioni pubbliche, le Amministrazioni comunali, la pubblica amministrazione. Quindi, questo che oggi portiamo avanti, che spero verrà approvato in maniera unanime, è un impianto normativo fondamentale, perché favorisce l’adozione di una legislazione organica rispetto ai contratti pubblici, offrendo quindi a tutto il terzo settore, a tutti gli ETS (enti del terzo settore) una nuova opportunità per l’affidamento e la gestione dei servizi pubblici locali. Quindi, si cambia proprio il paradigma.
Tutto questo è frutto del lavoro del Dipartimento welfare, con tanti tavoli, con un confronto aperto, leale e molto sentito, che ha portato oggi a questa norma che declina questo diritto speciale, che da nazionale diviene regionale ed entra nelle competenze della Regione, con l’obiettivo di valorizzare e rafforzare il ruolo del terzo settore, che opera in tutto il territorio. Sapete bene, ognuno di voi nella propria realtà, quanto il terzo settore sia fondamentale, importante e indispensabile anche nel quotidiano vivere. Centrale, quindi, è il rapporto fra la pubblica amministrazione e il terzo settore, nell’ottica di un’amministrazione che è condivisa del riuso dei beni pubblici inutilizzati e nella creazione di organismi di rappresentanza e di partecipazione. In altri termini, questa norma va a sancire un riconoscimento effettivo della collaborazione organica tra gli enti pubblici, il privato profit e il privato sociale.
In particolare, già l’articolo 1 descrive bene la visione che il Dipartimento welfare, insieme a tutto il terzo settore, ha voluto dare, una visione di coinvolgimento, di partecipazione, di trasparenza, di contrasto alla povertà educativa, di promozione della cultura di parità, dell’inclusione scolastica, lavorativa e sociale. È veramente un nuovo modo di intendere, di collaborazione e di forte partecipazione di tutti gli enti. Negli anni in cui ho ricoperto questo ruolo, con un grande grande passione ho potuto toccare con mano quanto tutto il Terzo settore sia innovativo, sia veramente partecipe, ma sia anche molto radicato nelle nostre città e nei nostri paesi, e sia capace di costruire quella coesione sociale che forse manca e a cui dobbiamo ancora dare tanta speranza e tante altre opportunità, come questa norma prevede, e generare, attraverso questa collaborazione, quello sviluppo sostenibile e adeguato ai nostri territori.
Con orgoglio, ancora oggi ricordo, anche ieri ero a un evento, che alcune associazioni hanno parlato del bando Puglia capitale sociale 3.0. Probabilmente molti di voi l’hanno conosciuto, l’hanno seguito, hanno avuto la possibilità di partecipare ad eventi e attività. Questo bando è stato il bando più importante del sociale, siamo riusciti a finanziare più di 16 milioni di progetti, progetti, idee, sogni che dalle associazioni sono poi diventate realtà imprenditoriali, laboratori, sportelli, sono diventati veramente linfa vitale nei nostri territori, in alcuni casi piccole start-up che oggi sono magari lavori, creando economia reale, quindi veramente anche dando vita a quelle realtà imprenditoriali, a quelle reti sociali che tante volte vengono soltanto narrate.
Io posso dire che durante quel periodo, durante questi due anni, col bando Puglia capitale sociale 3.0 abbiamo dato vita a reali opportunità sui territori. Io ricordo che mentre lo presentavamo, era febbraio 2022, io dicevo: spero vivamente che questa possa essere una sfida che possa essere colta e vinta dall’associazione. Io posso dire che i territori tutti, tantissimi Comuni, tantissimi paesi hanno stravinto questa sfida, creando realtà reali e concrete, piccole start-up che oggi sono ancora economie anche floride, o comunque importanti, che sono nate con un bando finanziato dalla Regione Puglia.
C’erano due linee: la linea A, che finanziava progetti, più di 16 milioni, e un’altra linea, la linea B, che andava a sostenere e a risarcire tutte quelle associazioni che durante il Covid, durante il lockdown erano state fondamentali nei nostri paesi. Anche in quel caso credo che sia stato importante perché abbiamo aiutato chi ha aiutato, abbiamo riconosciuto chi ha avuto un ruolo fondamentale in un momento di forte fragilità dei nostri paesi e delle nostre città.
Quindi credo che con questo disegno di legge oggi diamo un atto di riconoscimento necessario e dovuto a tutti quegli uomini e quelle donne, che in maniera quotidiana, in maniera spesso gratuita e generosa, si mettono al servizio delle comunità, persone che rappresentano la vera linfa dei nostri territori, che promuovono il volontariato e che rafforzano la partecipazione civica di cui noi abbiamo fortemente necessità in questo momento storico.
Da oggi, grazie a questa norma, il loro impegno sarà accompagnato da un quadro normativo chiaro, innovativo, organico e condiviso, capace di valorizzare ogni singolo comune pugliese e ogni singola realtà del terzo settore, alleati indispensabili nella creazione di una società che sia più equa, più inclusiva e più solidale.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei.
Non ho altri iscritti a parlare.
Possiamo procedere al voto.
La votazione sull’articolo 1 è aperta.
Per favore, chiamate i consiglieri che stanno nei corridoi, di maggioranza soprattutto.
La votazione è chiusa.
Presenti 24, votanti 24, favorevoli 24.
Manca il numero legale.
Sono sinceramente dispiaciuta e arrabbiata.
Il Consiglio è aggiornato tra un’ora.
Possiamo riprendere posto.
Abbiamo da votare l’articolo 1 della legge.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 24, votanti 24, favorevoli 24.
Non c’è il numero legale.
Al prossimo Consiglio.
Per martedì convoco la Conferenza dei Capigruppo per programmare i lavori del Consiglio. Prego, Presidente Perrini.
Speaker : PERRINI.
Cara Presidente, abbiamo aspettato un’ora…
Speaker : PRESIDENTE.
Sì, come da regolamento.
Speaker : PERRINI.
Noi stavamo qua, come Gruppo di Fratelli d’Italia.
Io voglio che un giorno venga il Presidente per fare un sondaggio, con le presenze di chi c’è sempre, da una parte e dall’altra, e gli assenti, perché un giorno, soprattutto i cittadini pugliesi devono capire chi è presente e chi non è presente. È importante sapere che quando si trattano le leggi che riguardano la Regione Puglia, non c’è colore politico, e noi stiamo qua.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei. Purtroppo, neanche una pergamena alle presenze, perché è un nostro dovere e dobbiamo stare qui.
Consigliere Scalera, siamo ormai a Consiglio sciolto perché è mancato il numero legale, però prego.
Speaker : SCALERA.
Grazie, Presidente.
Io volevo dire soltanto una cosa: questa agonia non possiamo portarla avanti fino a fine legislatura. Io ritengo…
Speaker : PRESIDENTE.
Il Consiglio sciolto, certo.
Speaker : SCALERA.
Se è sciolto, allora…
Speaker : PRESIDENTE.
Adesso sì.
La seduta è tolta.
Speaker : SCALERA.
Però, Presidente, richiamiamo al senso di responsabilità tutti i consiglieri, perché non è possibile che ogni volta che dobbiamo fare un Consiglio non ci sia mai il numero legale. Grazie, Presidente.