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C.r. Puglia 30.04.25
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Speaker : PRESIDENTE.
Buongiorno a tutte e a tutti, cari colleghi e care colleghe.
Diamo per approvato il processo verbale del 15 aprile 2025, se non ci sono osservazioni. Non ci sono osservazioni.
Ha chiesto congedo il collega Tupputi.
Passo la parola al collega De Leonardis per l’assegnazione alle Commissioni, le interrogazioni, le interpellanze e le mozioni presentate.
Speaker : DE LEONARDIS.
È stata presentata l’interrogazione a risposta del collega Splendido “Esclusione del personale ausiliario, autisti e soccorritori del 118 dalle indennità emergenza-urgenza”.
Sono state assegnate alle Commissioni, alla I Commissione il disegno di legge n. 69 “Riconoscimento di legittimità di debiti fuori bilancio”; il disegno di legge n. 70 “Riconoscimento di legittimità di debiti fuori bilancio”; il disegno di legge n. 71 “Riconoscimento di legittimità di debito fuori bilancio”; il disegno di legge n. 72 “Riconoscimento di legittimità di debiti fuori bilancio”; il disegno di legge n. 73 “Riconoscimento di legittimità di debiti fuori bilancio”; il disegno di legge n. 74 “Riconoscimento, ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera e) della legittimità del debito fuori bilancio”; disegno di legge n. 76 “Riconoscimento di debito fuori bilancio”; disegno di legge n. 77 “Riconoscimento ai sensi dell’articolo 73 di debito fuori bilancio”; disegno di legge n. 78 “Riconoscimento di debito fuori bilancio”; disegno di legge n. 79 “Riconoscimento di debito fuori bilancio”; disegno di legge n. 80 “Riconoscimento di debito fuori bilancio”; disegno di legge n. 81 “Riconoscimento di debiti fuori bilancio”; disegno di legge n. 82 “Riconoscimento di debiti fuori bilancio”; disegno di legge n. 83 “Riconoscimento di legittimità di debito fuori bilancio”; disegno di legge n. 84 “Riconoscimento di debito fuori bilancio”; disegno di legge n. 85 “Riconoscimento di debito fuori bilancio”; disegno di legge n. 86 “Riconoscimento di debito fuori bilancio”; disegno di legge n. 87 “Riconoscimento di debito fuori bilancio”; disegno di legge n. 88 “Riconoscimento di legittimità di debito fuori bilancio”; disegno di legge n: 89 “Riconoscimento di debito fuori bilancio”; la proposta di legge a firma del Consigliere Pagliaro “Modifica della legge della Regione Puglia del 04/12/2023 n. 25 in materia di veicoli storici e tasse automobilistiche”.
Alla Commissione IV è stata assegnata la proposta di legge a firma del consigliere Conserva ed altri “Disposizioni per la qualificazione delle imprese che svolgono attività agromeccanica”.
Alla Commissione VII è stata presentata la proposta di legge a firma dei consiglieri Parchitelli, Capone e Campo “Modifiche alla legge regionale n. 2/2005 ‘Norme per l’elezione del Consiglio regionale e del Presidente della Giunta regionale’”.
Speaker : PRESIDENTE.
Carissime colleghe e carissimi colleghi, è difficile oggi iniziare questo Consiglio. Da giorni cerco le parole giuste per salutare e ricordare in questo luogo, che lo ha visto combattere con la sua passione e il suo ardore politico, il nostro collega Donato Metallo. Davanti a questa perdita non ci sono parole giuste e non ce ne potrebbero essere. Mi sono, così, affidata alle parole vere, ispirate anche dalla commozione sincera e dall’ondata di affetto arrivata in questi giorni per Donato, per il suo impegno politico e sociale e per la sua famiglia, da tutte le parti della nostra regione, un affetto e una stima conquistati sul campo, per tutte le battaglie che lui ha combattuto, mettendo la persona e le persone al centro. Abbiamo perso una persona buona, di rara sensibilità, un politico combattente sempre, impegnato per il riconoscimento dei diritti, soprattutto dei più deboli. Molti di noi hanno percorso insieme a lui le strade delle sue battaglie, anche indipendentemente dalle posizioni politiche. Anche chi la pensava diversamente ha apprezzato in quest’Aula la sua determinazione e il suo impegno.
Diventato sindaco di Racale a soli 31 anni, ha mostrato in tutte le sue politiche l’amore per la sua città, il prendersi cura e il grande senso di comunità, una comunità che lo ha corrisposto negli anni a seguire. Ha fatto parte di quella generazione di giovani politici impegnati a sovvertire la storia e la narrazione delle proprie piccole città. Un esempio della politica bella.
Nel 2020 è arrivato in Consiglio regionale. È entrato con il suo sorriso disarmante ed ha iniziato le sue battaglie, come quella dei medici per i senzatetto, per il riconoscimento delle bande, quella contro l’omotransfobia e proprio il giorno dell’approvazione di questa legge, a luglio scorso, lo abbiamo visto per l’ultima volta seduto al suo banco a gioire. Il suo coraggio, nonostante la malattia, ci ha fatto sperare e oggi il nostro impegno è quello di vigilare affinché le leggi di cui è firmatario trovino piena attuazione e le sue proposte siano discusse presto in quest’Aula. Donato lascia un grande vuoto, non solo in questa assise, ma in tutta la comunità politica. Tra gli ultimi impegni di Donato c’è stato quello del sostegno ad Emergency per aiutare i bambini a Gaza, sostenendo i medici che sono sul campo. In questi giorni sono state tante le donazioni in suo nome, un gesto bellissimo, che insieme possiamo rendere ancora più grande.
Alla famiglia di Donato, alla mamma Esa, a papà Pasquale, alla sorella Angela e al cognato Marco, alla compagna Alessandra… Sono tutti qui, Angela, Marco, Alessandra. Al piccolo Pietro, ad Iris e Mia l’affetto e l’abbraccio di tutto il Consiglio regionale. Sul banco che Donato ha occupato in questi anni abbiamo voluto posare un fascio di rose e ora facciamo un minuto di silenzio. Grazie a tutti. Ci mancherà Donato. Passiamo all’ordine del giorno. Grazie.
Primo punto all’ordine del giorno: “Surrogazione del consigliere regionale Donato Metallo. Convalida a consigliere regionale del signor Sergio Blasi”.
Passiamo al primo punto all’ordine del giorno. Comunicazioni del Consiglio. A seguito del decesso, in data 22 aprile 2025, del consigliere regionale dottor Donato Metallo, il Consiglio deve procedere alla surrogazione dello stesso e alla convalida del consigliere regionale subentrante.
A norma dell’articolo 16 della legge 17 febbraio 1968, n. 108, in ultimo modificato dall’articolo 8 della legge regionale 7/2015, la surrogazione si realizza per ogni effetto di legge per il seggio in cui deve essere attribuito al candidato che nella medesima lista e nella medesima circoscrizione segue immediatamente.
Dall’estratto del verbale dell’Ufficio centrale regionale circoscrizionale, modello 283 AR Puglia e modello 267 AR Puglia, risulta che nella circoscrizione di Lecce il primo dei non eletti nella lista n. 7 avente il contrassegno Partito Democratico è il candidato Sergio Blasi.
Ai sensi del combinato disposto dell’articolo 17 della legge 108/1968 24 della legge regionale 12 maggio 2014 n. 7, Statuto della Regione Puglia, e 1 del Regolamento interno del Consiglio regionale, si deve procedere alla convalida del predetto signor Sergio Blasi.
Metto in votazione, per alzata di mano, il subentro del collega Sergio Blasi.
Chi è a favore alzi la mano. Chi è contrario? Chi si astiene?
È approvato all’unanimità.
Il Consiglio delibera all’unanimità di convalidare l’elezione a consigliere regionale del signor Sergio Blasi in sostituzione del consigliere Donato Metallo, deceduto.
Se il consigliere Blasi è presente, può prendere posto in Aula. Formuliamo al collega gli auguri di buon lavoro.
Proseguiamo con l’ordine del giorno.
Al punto n. 2) abbiamo il prosieguo dell’esame del disegno di legge n. 131 del 08/07/2024 “Disciplina regionale dell’utilizzo delle acque superficiali e sotterranee”.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Mennea, ma il consigliere Sergio Blasi voleva dire una parola. Prego.
Speaker : BLASI.
Presidente e colleghi, poche parole per dirvi che non sarei dovuto essere qui oggi, che non avrei mai voluto essere qui oggi. Casomai sarei dovuto essere in quest’Aula per motivi diversi e in tempi diversi. Ma tant’è. Non sarei qui se un infausto destino non avesse strappato agli effetti dei propri cari, della sua famiglia, della sua comunità politica, di questa Assemblea una persona perbene come Donato Metallo. Lui sedeva tra i banchi del Gruppo consiliare del Partito Democratico e, per rispetto alla sua persona, alla sua memoria, comunico a lei, Presidente, e a quest’Aula che ho richiesto di essere iscritto al Gruppo del Partito Democratico.
Per questi pochi mesi che mancano alla fine della legislatura, svolgerò questo mio compito, però, con autonomia di pensiero, indipendenza e libertà, nell’esclusivo interesse dell’istituzione regionale e del bene di questa nostra terra, del suo bene comune.
Non è un tempo buono questo. Ho pensato sempre alla politica come a un fattore potente di innovazione economica, sociale, culturale. Oggi la politica è diventata un potente fattore di promozione individuale. Ecco perché penso che non sia un tempo buono. Non è un tempo buono, dal mio punto di vista, se c’è chi rivendica un’egemonia persino gramsciana per il centrosinistra, che c’è nei numeri, ma che politicamente, dal mio punto di vista, non c’è, se si dimentica… Non c’è politicamente, se si dimentica un’altra pagina, formidabile pagina, del grande intellettuale sardo e quella sua invettiva contro il cesarismo e il trasformismo. Ecco perché penso che non sia un tempo buono.
So che mi tocca camminare su un terreno molto scomodo in questi pochi mesi, da qui alla fine della legislatura regionale. Per questo proverò ad annodare a doppio nodo le mie scarpe, proprio perché so che è un terreno scomodo. E proverò a farlo, ribadisco, nello svolgere la mia funzione nell’interesse esclusivo dell’Istituzione regionale e di questa terra, provando e sforzandomi a farlo con disciplina ed onore.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Blasi. Ha chiesto di intervenire il consigliere Mennea. Le facciamo gli auguri di buon lavoro, consigliere Blasi. Prego, presidente Mennea.
Speaker : MENNEA.
Grazie, Presidente. Intervengo per chiedere la sospensione della discussione del disegno di legge n. 131 dell’8 luglio 2024, che riguarda la disciplina dell’utilizzo delle acque superficiali e sotterranee e di iniziare la discussione con il disegno di legge…
Speaker : PRESIDENTE.
Le chiedo scusa, Presidente Mennea, possiamo alzare un po’ il volume del microfono che non si sente bene? Grazie.
Speaker : MENNEA.
Dicevo, chiedo di anticipare la discussione del disegno di legge n. 91 del 26 aprile 2025, che riguarda la copertura del disavanzo del servizio sanitario regionale. Quindi che sia votato insieme ai debiti fuori bilancio. Quindi, chiedo l’anticipazione dei punti all’ordine del giorno n. 3), 4), 5) e 6).
Presidente, la sottoponiamo ai voti.
Speaker : PRESIDENTE.
Sulla proposta può intervenire uno a favore e uno contro. Sulla proposta di sospensione. Dopodiché si vota.
Chi interviene a favore? Chi interviene contro la sospensione? Consigliere Scalera, prego. Interviene contro? Fatemi comprendere chi interviene contro.
Il Presidente Parrini vuole intervenire contro. Uno può intervenire. Uno a favore e uno contro. Prego.
Speaker : PERRINI.
Come al solito, Presidente Capone, facciamo le riunioni dei Capigruppo per decidere cosa fare. Tuttavia, se non servono più, non le convochiamo più. In questo Consiglio arriva sempre il contrario di quello che dobbiamo fare.
La cosa di cui ha parlato il collega Mennea riguarda la disciplina sull’utilizzo delle acque superficiali. È il prosieguo dell’altro Consiglio regionale. Nell’ordine del giorno è scritto “Prosieguo esame disegno di legge n. 131 dell’8.7.2004, disciplina regionale dell’utilizzo delle acque superficiali e sotterranee”.
Voglio capire cosa è cambiato. Perché dobbiamo non andare avanti su questo lavoro? Abbiamo fatto la riunione dei Capigruppo la settimana scorsa. Abbiamo detto: noi saremo in Aula, manterremo il numero legale, portiamo avanti i provvedimenti per la nostra Regione. Ci è stato chiesto “Quel giorno voi ci sarete?”. Mi sono sentito con tutti i miei colleghi di opposizione e siamo tutti qua. Se vedete, ci siamo tutti. Stellato ha cambiato idea. Anche Stellato sta. Dobbiamo andare avanti su questa linea? Noi siamo contro. Abbiamo anche gli emendamenti sui consorzi. Sui consorzi ci fu detto “andiamo al prossimo Consiglio”. Va bene.
Speaker : PRESIDENTE.
Presidente Perrini, grazie per il suo intervento.
Voglio precisare che non c’è nessuna violazione delle intese raggiunte la scorsa volta in Conferenza dei Capigruppo, Presidente Perrini. Oggi abbiamo dovuto convocare il Consiglio d’urgenza in virtù della disposizione che prevede che entro il 30 aprile... È chiarissimo quello che lei ha detto. Adesso, infatti, democraticamente è stata proposta una richiesta di sospensione.
Ha chiesto di intervenire a favore il Presidente Campo. Prego.
Uno a favore e uno contro.
Non è una richiesta di rinvio, ma di sospensione. Non è stato chiesto l’annullamento di questa discussione. È chiarissimo.
Facciamo parlare il Presidente Campo, che esprime la posizione a favore. Prego.
Speaker : CAMPO.
Capiamo come procediamo, uno contro e uno a favore. Ha parlato il consigliere Perrini.
Speaker : PRESIDENTE.
È stata fatta la proposta. Il collega Perrini ha parlato contro. Adesso il collega Campo sta parlando a favore. Prego.
Speaker : CAMPO.
È chiarissimo il senso delle obiezioni avanzate dai colleghi di centrodestra. È utile, nel motivare la nostra adesione alla proposta del collega Mennea, esprimere la nostra opinione su queste obiezioni.
In primo luogo, è legittimo quello che si sta facendo. Si sta chiedendo di votare, e ci si è rivolti all’Aula, la sospensione della discussione in atto, con cui doverosamente il Presidente del Consiglio aveva aperto i lavori. Il Presidente del Consiglio ha aperto i lavori riprendendo la discussione da dove era stata lasciata.
Per mozione d’ordine, il consigliere Mennea, come consentito dal Regolamento, ha chiesto che si votasse la sospensione della discussione in atto e l’anticipazione dei punti che riguardano il cosiddetto “rendiconto” e i debiti fuori bilancio, per una ragione precisa. Non era intenzione non è intenzione di questa maggioranza venir meno agli accordi che erano stati presi sul prosieguo dei lavori e sullo svolgimento dell’ordine del giorno. Sapete benissimo come abbiamo appreso noi soltanto nel corso degli ultimi giorni della passata settimana che il provvedimento che ci è stato chiesto di anticipare si è reso necessario. È risultato chiaro che fosse indispensabile approvarlo entro la giornata di oggi, pena l’aumento della tassazione regionale, cosa che già accaduta in altre Regioni. A tacere poi dei rischi e dei profili di responsabilità, che comunque quelli stanno in capo ad ognuno per le funzioni che svolge.
È chiaro che non abbiamo alternativa, colleghi. Non è che vogliamo tradire gli accordi assunti in Conferenza dei Capigruppo. Non abbiamo alternativa che chiedere l’anticipazione della discussione di questi punti, perché l’alternativa sarebbe esporci al rischio di non coprire il deficit sanitario relativo all’annualità 2024 e che domani la Puglia si svegli con una tassazione aumentata. Quindi, comprendiamo bene, ma siamo certi che da uomini responsabili e delle istituzioni…
Dobbiamo. Guardate, non è per voi, è per noi. Siccome abbiamo esperienza, diciamo, in questo ultimo anno perlomeno, della difficoltà anche di tenere il numero in Aula, non è un rischio che possiamo correre, consigliere Perrini. Non possiamo correre il rischio, come è accaduto già nella passata seduta di veder i lavori andare deserti. Non possiamo farlo e siamo certi che voi, al posto nostro, se aveste avuto responsabilità di governo, vi sareste comportati come noi, anche se mi risulta che qualche Regione non ha fatto così e rischia di vedersi aumentare la tassazione. Quindi siamo costretti ad operare in questo modo.
Dopodiché, consigliere Perrini, siccome abbiamo fede che la discussione possa essere risolta in tempi rapidi, proseguiremo nell’esame dell’ordine del giorno, che nessuno chiede di rinviare.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie. Allora procediamo al voto. La votazione è aperta. Votiamo. Va bene.
La votazione è chiusa.
Presenti 46, votanti 46, favorevoli 25, contrari 21.
È approvato.
Passiamo alla discussione del punto n. 3) all’ordine del giorno, a cui seguiranno i debiti fuori bilancio e poi si ritornerà al punto n. 2).
Punto n. 3): “Disegno di legge numero 91 del 26.04.2025 “Disposizioni urgenti per la copertura del disavanzo del servizio sanitario regionale risultante dal conto economico al quarto trimestre 2024”.
Relatore è il Presidente Tammacco. Prego, ha facoltà di intervenire.
Speaker : TAMMACCO.
Grazie, Presidente.
Signor Presidente, colleghi consiglieri, siamo chiamati in questa Assemblea a esaminare e approvare il disegno di legge n. 91 del 26.04.2025 “Disposizioni urgenti per la copertura del disavanzo del servizio sanitario regionale risultante dal conto economico al quarto trimestre 2024”, con il quale...
Gentilmente, Presidente. Posso?
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, continui.
Speaker : TAMMACCO.
Con il quale, avendo constatato un risultato economico dell’esercizio negativo a causa dei maggiori costi sostenuti nell’anno 2024, vengono individuate le coperture necessarie per garantire l’equilibrio economico complessivo al fine di evitare l’aumento delle addizionali regionali.
Il disegno di legge è stato esaminato dalla I Commissione nella seduta del 28.04.2025. Esaurita la discussione ed il confronto, dopo aver esaminato il disegno di legge con il relativo emendamento presentato, la I Commissione ha espresso, a maggioranza dei voti dei commissari presenti, parere favorevole sul disegno di legge, così come emendato.
Pertanto, oggi si sottopone il disegno di legge all’esame di questa Assemblea legislativa.
Presidente, io non mi dilungo, mi fermo qui, perché vedo che i colleghi sono poco interessati. Vedremo durante la discussione di intervenire.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, Presidente Tammacco.
Vi prego di restare ognuno al proprio posto.
Non ho iscritti a parlare.
Ha chiesto di intervenire il Vicepresidente De Leonardis. Ne ha facoltà.
Speaker : DE LEONARDIS.
Grazie, Presidente.
Ci troviamo oggi qui a discutere di un disegno di legge in materia sanitaria, che entra nella materia del ripiano del deficit sanitario di questa Regione.
Vorrei fare una cronistoria. Come Regione Puglia, siamo in Piano di rientro. Da vent’anni siamo fuori dalle regole del sistema sanitario nazionale. Il precedente assessore alla sanità aveva tentato di mettere un freno e di regolamentare la spesa sanitaria. Ricordo che nel 2023 ci era quasi riuscito, era pronto, d’accordo con il Governo nazionale, a fare le ultime cose e la Regione Puglia sarebbe uscita dal Piano di rientro.
Dopodiché, c’è stato un cambio nella gestione di questi 8 miliardi. Parliamo di 8 miliardi di euro che lo Stato dà alla Regione Puglia per gestire la sanità. Questi 8 miliardi sono stati incrementati dal Governo nazionale ogni anno. Dopo l’assessore Palese c’è stato un cambio di passo: si è andati a smontare tutte quelle delibere di Giunta che l’assessore Palese aveva fatto in materia di spesa sanitaria, in materia di acquisto di beni e servizi, in materia di investimenti, per dare mano libera ai direttori delle ASL, avvicinandosi la campagna elettorale, di poter gestire a piacere queste norme. Laddove il Governo regionale ha detto andiamo a lavorare, andiamo a lavorare per migliorare la salute dei cittadini o andiamo a lavorare per fare le solite gestioni che piacciono a noi?
Questa delibera, fatta nel 2025, dice “Revoca delle lettere d) ed e) del punto 8 della deliberazione della Giunta regionale n. 412 del 28 marzo 2023 e delle lettere c), d), e) del punto 5 della deliberazione regionale n. 1055 del 27 luglio 2023. Entrano appieno nella gestione che oggi stiamo facendo, perché l’assessore Piemontese ha detto io non voglio più controllare quello che fate voi direttori generali, come aveva detto Palese. Vi do libertà di movimento su alcune cose, sull’acquisto dei leasing, che ne so, delle automobili, sulla possibilità di fare delle opere edili non utilizzando, assessore Amati, quello che noi abbiamo fatto in tante Commissioni, non utilizzando, per esempio, le norme, le risorse previste dall’articolo 20 della legge nazionale o le risorse del PNRR. Vi do la possibilità di utilizzare i fondi del servizio sanitario nazionale.
Quindi, invece di utilizzare le risorse del fondo del servizio nazionale per intervenire laddove fosse necessario, gli dava la possibilità di poter fare altre cose, altre cose che sono state oggetto di scandali, gli arresti che ci sono stati nelle ASL di Bari e di Foggia, nella gestione degli appalti nelle ASL, perché loro adesso non devono più chiede l’autorizzazione a Bari. Non devono più dire se queste cose sono meritevoli di essere fatte o meno, possono procedere liberamente. Si è dato mano libera per dare questa possibilità di fare queste cose.
Quindi oggi questa spesa, che è esplosa, questi oltre 300 milioni di euro di perdita che sono stati coperti in vari modi… Prima abbiamo accantonato 50 milioni, poi ne abbiamo accantonati altri. Abbiamo consumato l’avanzo di amministrazione, cosa che il Governo nazionale aveva dato la possibilità di utilizzare l’avanzo degli anni precedenti per coprire la spesa sanitaria. È stata bloccata una gestione virtuosa, devo dire, da un precedente assessore ed è invece passato il messaggio ai direttori... Questi sono messaggi chiari che vengono dati ai direttori generali delle ASL: lavorate, procedete, noi vi copriamo le spalle. Abbiamo la campagna elettorale. Potete fare tutto quello che volete. È chiaro che questo è un messaggio, perché queste sono cose importanti che vanno in quella direzione.
Si è arrivati a questo disavanzo notevole. Oggi siamo qui a parlare di 66 milioni. La vulgata che sta girando è, colleghi consiglieri, che se non approviamo questo disegno di legge succede che il Governo nazionale aumenta le tasse, l’IRPEF. È così o non è così? Questo è il punto.
Colleghi, anche se noi oggi non approviamo questo disegno di legge, il Governo nazionale non fa un bel niente. Il Governo nazionale per coprire questo disavanzo nomina un commissario nella persona del Presidente Emiliano che deve – lui sì – prendersi la responsabilità della sua cattiva gestione in questi anni della sanità perché ha sperperato e sprecato risorse non a favore dei cittadini, perché sennò non saremmo qua a lamentarci delle liste di attesa, del fatto che non ci sono risposte ai bisogni della gente della cura. Come sono stati buttati questi soldi? Come esattamente vi ho detto.
Il Presidente Emiliano dovrà prendersi la responsabilità, lui, non il Consiglio regionale, di dire: o aumento le tasse o copro il deficit finanziario come oggi lo vorrebbe far coprire. Non è assolutamente vero che se noi oggi non approviamo questa norma si va in aumento automatico. Già lo fece il Governo Vendola, come ha ricordato anche qualche illustre giornalista in passato. Ha usato lui da commissario questo potere sostitutivo.
Oggi il Governo regionale ci dice che dobbiamo tagliare delle risorse, perché dobbiamo restituire allo Stato questi 47 milioni di euro. Questi 47 milioni di euro che la Regione dovrà restituire allo Stato nel 2026 e nel 2027 andiamo a vedere dove il Governo regionale dice di prenderli. Sono soldi del bilancio autonomo, sono soldi dei pugliesi. Con questa mala gestio della sanità regionale o aumenti le tasse, quindi togli i soldi ai cittadini pugliesi, oppure non gli dai più i servizi del bilancio autonomo.
Per esempio, nel 2026 sulla Missione 1 si tolgono 5,7 milioni, riguardo alle spese del Consiglio regionale e a una serie di spese dell’Amministrazione. Per il diritto allo studio, pensate, i cittadini pugliesi l’anno prossimo non avranno a disposizione 4 milioni di euro per il 2026 e altrettanti nel 2027. Non stiamo scherzando o parlando di bruscolini, ma stiamo entrando nella carne viva dei cittadini pugliesi, degli studenti pugliesi, di coloro i quali si occupano di studio, di formazione professionale, di attività di questo tipo.
La cultura, cara collega Di Bari, è stato un suo cavallo di battaglia. Lo ricorderete: veniva data la colpa al Governo nazionale perché l’FSC non poteva più coprire le spese della cultura. Per la cultura nel 2026 e nel 2027 ci sarà un taglio di 3 milioni di euro dal bilancio autonomo. Per lo sport, assessore Piemontese, a lei caro, ci saranno 1,4 milioni di euro di minori risorse nel 2026 e altrettante nel 2027. Per lo sport, per i giovani. Noi, oggi, con questa gestione della sanità andiamo a tagliare tante altre cose, proprio per questa cattiva, pessima gestione della sanità.
Non è finita qui. Oltre 600.000 euro di tagli, assessore, ci saranno per il turismo, quei pochi fondi che lei aveva a disposizione, quasi nulla. Se non ci fosse stato il Governo nazionale a dare le risorse per altri versi non so questa Regione autonomamente come avrebbe potuto proseguire.
Per l’urbanistica, per l’ambiente, rifiuti, parchi, Comuni, assessore, vi sono tagli notevoli. Questo Governo gialloverde dovrebbe avere a cuore molto questo settore, invece, oltre a far aumentare la TARI a tutti i Comuni pugliesi perché non si è riusciti a chiudere assolutamente il circuito della chiusura dei rifiuti, vi sono altri 1,2 milioni di euro all’anno che vengono tagliati per coprire la sanità.
Naturalmente abbiamo anche il trasporto, con tagli di 300.000 euro all’anno, trasporti e poi, udite, udite, entriamo nel cuore, laddove la Regione avrebbe dovuto essere più attenta, laddove c’è più bisogno, perché ci sono povertà, esigenze varie. tagliamo per le politiche sociali, per gli asili nido, per i minori, per gli anziani, per le famiglie, per il diritto alla casa, per la cooperazione 3 milioni all’anno: 3 milioni l’anno prossimo e 3 milioni fra due anni.
Poi, Fabiano, una cosa molto delicata volevo dirti. Noi tutti abbiamo seguito la tua battaglia per andare a cercare di combattere le malattie rare. Ricorderai benissimo, come ricordano tutti qua, che, poiché noi siamo in piano di rientro e da vent’anni ci fate stare, come centrosinistra, in piano di rientro, non possiamo utilizzare le risorse del Fondo sanitario nazionale per quelle, per combattere quelle malattie. Ebbene, per i finanziamenti aggiuntivi per gli extra LEA c’è un taglio di un milione di euro quest’anno e altrettanti l’anno prossimo. Non so, io spero che poi riusciremo, Fabiano, a evitare questo, perché sennò non riusciamo ad affrontare i temi importanti che questa Regione merita.
Va bene, poi anche l’agricoltura è stata colpita per un milione e 40.000 euro per ogni anno, ma gli agricoltori qui presenti sanno che è un po’ una cosa continuativa colpire questo settore, ma quello che voglio dire è: come potete chiedere a noi di votare una cosa del genere quando questa è la plastica dimostrazione dell’incapacità di governare da parte del centrosinistra la sanità? Non solo non sapete tenere i conti, ma a questo aggiungete che ci sono le liste d’attesa. Io non so se a voi arriva ogni tanto qualche telefonata da qualche amico che chiede di poter fare prima una TAC, una risonanza magnetica, una possibilità di accesso alle cure. Ecco, noi ci saremmo aspettati che lei, assessore Piemontese, governatore Emiliano, aveste continuato nella gestione fatta dall’assessore Palese, precedente, che avrebbe portato sicuramente all’azzeramento con un piano di rientro. Avremmo potuto tornare ad essere una Regione virtuosa, perché peraltro tutte le battaglie che abbiamo fatto sul taglio della spesa farmaceutica, sulla possibilità di InnovaPuglia di fare degli acquisti risparmiando in maniera diversa, tutte queste cose non siete riusciti a fare.
Ecco, questa oggi è la plastica dimostrazione del fallimento del centrosinistra in materia sanitaria. Siete stati attenti non alla salute dei cittadini pugliesi, ma solo a fare questioni di attività che servono per la campagna elettorale. State utilizzando la sanità come un bancomat per risolvere problemi che non sono di natura sanitaria. Per questo noi sicuramente voteremo in maniera contraria e stiamo bocciando la vostra politica sanitaria di questi anni.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Pagliaro.
Speaker : PAGLIARO.
Grazie.
Un buco, anzi una voragine nella sanità pugliese: 81 milioni di euro di disavanzo residuo per il 2024. Oggi ci viene chiesto di ripianarlo con una seduta convocata d’urgenza, addirittura 48 ore prima, proprio nel giorno in cui scade il termine per l’approvazione. È una scadenza che è ben nota a tutti, da sempre, il 30 aprile. Come al solito ci troviamo a votare in extremis. Non basta. La cosa singolare è che ci viene imposto un vero e proprio ricatto: o si approva il provvedimento o verrà aumentata l’IRPEF per i cittadini pugliesi. Questo DDL è un espediente per scaricare le responsabilità del disastro dei conti della sanità sul Consiglio regionale, e questo non va bene.
Questo vale un po’ per tutti noi consiglieri regionali. Non ci stiamo, non è giusto, non va per niente bene. Così se arriva l’okay il merito è del Governo Emiliano. Se invece non passa, si aumentano le tasse e la colpa è dell’opposizione.
A questo veramente non ci stiamo. Non siamo disponibili ad avallare queste tesi, che sono tesi assolutamente da contestare. Diciamo la verità, se ci ritroviamo con i conti in rosso, di chi è la responsabilità? Di chi ha gestito o meglio ha mal gestito la sanità pugliese, e non da oggi, ma da anni e anni. Il problema della copertura emerge ora in modo così eclatante perché le lotte intestine della maggioranza hanno impedito di approvare il ripiano del disavanzo, salvo poi chiamare in causa noi dell’opposizione chiedendoci un voto di responsabilità.
Questo è qualcosa di surreale, inconcepibile. Proprio ieri il Presidente Emiliano ha dichiarato di non essere preoccupato per il buco in sanità ‒ beato lui ‒ e ha lanciato una provocazione. Ripeto, come amo fare sempre, le dichiarazioni puntuali del Presidente: “Non credo sia una questione di maggioranza, perché tutti i pugliesi stanno aspettando di vedere chi vota e chi non vota la manovra. Questa è una manovra che serve a tutti, quindi non è una questione di maggioranza”. Presidente caro, questa è proprio una questione di maggioranza, perché la gestione o, meglio, ripeto, la mala gestio della sanità l’avete avuta voi in mano da vent’anni.
Veniamo al dettaglio del buco dei conti da ripianare. Voi dite che è dovuto alla spesa farmaceutica e ai costi della mobilità sanitaria, ma se c’è una mobilità passiva così alta è perché la nostra sanità non funziona. Ogni giorno nostri concittadini scelgono di farsi curare dove forse c’è la speranza di poter sopravvivere. Qui da noi è diventato quasi un sogno irrealizzabile. Quotidianamente ci sono casi che parlano di morti che si sarebbero potute evitare.
I nostri cittadini sono costretti a farsi curare fuori dalla Puglia. Se la spesa farmaceutica è schizzata fuori controllo è perché chi doveva controllare e vigilare per evitare questi sforamenti ha fallito. Dal 2019 al 2024 la Puglia ha bruciato oltre 1,2 miliardi di euro, sforando il budget della spesa farmaceutica: 1,2 miliardi di euro, sei anni di rosso fisso nei bilanci. Le ASL mediamente hanno speso oltre 200 milioni all’anno in più per i farmaci rispetto al tetto fissato dal Ministero. Colpa di una gestione allegra e di sprechi, a cominciare dai super-stipendi dei manager, che certo non hanno brillato per efficienza e di cui adesso la maggioranza chiede la testa come capri espiatori di un disastro che ha molti colpevoli.
Noi l’elenco degli sprechi lo abbiamo documentato e denunciato dopo ogni nostra ispezione nelle strutture sanitarie. Abbiamo fatto un elenco di sprechi evidenti che abbiamo verificato, ma non voglio tediarvi ancora una volta con questo elenco, che è lunghissimo, oltretutto, un elenco sterminato quanto le liste d’attesa che costringono tanti cittadini, soprattutto i meno abbienti e i più fragili, oramai a rinunciare alle cure.
Siate onesti, una volta per tutte: il buco della sanità pugliese ha responsabili ben precisi, e non siamo certo noi dell’opposizione. Ecco perché non voteremo questo piano di ripiano del disavanzo. Non sottostiamo ai ricatti di chi ha mal governato questa Regione, e non solo nella sanità. I conti prima o poi si pagano e speriamo che i pugliesi vi presentino il conto quanto prima alle prossime elezioni regionali.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Pagliaro. Ha chiesto di intervenire il Presidente Conserva. Prego.
Speaker : CONSERVA.
Signor Presidente, colleghi, colleghi consiglieri, oggi ci troviamo di fronte a uno dei momenti più delicati e più gravi di questa legislatura. Ci viene chiesto di approvare il ripiano di un disavanzo sanitario di 174 milioni di euro. Non è un atto tecnico, non è un passaggio neutro, è l’atto politico più esplicito del fallimento della Giunta Emiliano in materia di sanità pubblica.
Invero, il buco è di 250 milioni. La differenza tra costi e ricavi nei bilanci delle ASL è ben più ampia. Gli altri 77 milioni sono stati scalati attraverso altre fonti, ad esempio con il payback farmaceutico. Noi, con chiarezza, responsabilità e coerenza, voteremo contro questo provvedimento. A dirci quanto è profonda questa crisi lo aveva preannunciato la stessa Corte dei conti nella relazione sul rendiconto generale 2023, una relazione che è un atto d’accusa.
La spesa farmaceutica ospedaliera ha sforato ogni anno i limiti di legge. Nel 2023 lo scostamento ha raggiunto il 18,7 a livello regionale, con punte di più 24 per cento in alcune ASL. Questo significa centinaia di milioni spesi in eccesso, senza controlli, senza governance e senza tracciabilità. La gestione dei dispositivi medici e fuori controllo. Le gare sono disomogenee, i prezzi spesso superiori del 15, 20 per cento alla media nazionale. Protesi ortopediche, pacemaker, dispositivi cardiovascolari: in Puglia costa tutto di più. Mancano audit, verifica e valutazione sull’appropriatezza prescrittiva.
Le liste d’attesa sono diventate uno scandalo quotidiano. Una risonanza magnetica può richiedere oltre dieci mesi, una visita endocrinologica anche 300 giorni. E allora cosa succede? Chi non può rinuncia alle cure. La mobilità passiva è l’emorragia che svuota la nostra sanità. Oltre 135 milioni di euro nel 2023 sono usciti dalla Puglia per pagare cure in altre regioni. È un dato che grida vendetta. I pugliesi non si fidano più del nostro sistema sanitario pubblico e scelgono di curarsi altrove.
L’assenza di un sistema informativo unico integrato interoperabile, non esiste un cruscotto di monitoraggio della spesa. I dati sono frammentari, parziali, inutilizzabili. La Regione Puglia programma al buio il circuito istituzionale. Regione e ASL non si parlano, paradossalmente.
A tutto questo si aggiunge un ulteriore elemento gravissimo che abbiamo denunciato più volte, anche nell’ultima Commissione. Le ASL pugliesi trasmettono i bilanci preventivi con ritardi sistemici, mediamente di tre-quattro mesi ogni anno. Ciò significa che la Regione approva la programmazione sanitaria e l’allocazione di spese senza conoscere i dati reali di previsione delle aziende sanitarie. È un paradosso burocratico che ha effetti disastrosi.
La Regione vara leggi di bilancio, adotta atti di programmazione sanitaria senza avere sottomano la realtà contabile delle sue aziende sanitarie. Come può funzionare un sistema sanitario? Non può. Infatti non funziona. Come può una Regione governare la spesa sanitaria se conosce i numeri veri con mesi di ritardo? Come può razionalizzare i costi se chi amministra è costretto a navigare nel buio contabile? A questi errori storici si è aggiunta una nuova e grave contraddizione. Nel marzo 2023, l’allora assessore alla sanità Palese aveva imposto parzialmente un freno a queste spese.
La delibera di Giunta del 28 marzo 2023 vietava alle aziende sanitarie, agli ospedali, agli IRCCS di effettuare spese per investimenti strutturali, potenziamento tecnologico, acquisto di beni e servizi, se non coperti da specifici fondi nazionali o europei, con divieto di utilizzo delle risorse correnti. Non solo, ogni uscita doveva essere prima comunicata e poi autorizzata dal Dipartimento sanità. Un controllo preventivo dopo che nel 2022 e nei primi mesi del 2023 i conti della sanità erano esplosi. Invece, la Regione che fa? È tornata indietro sui suoi passi, liberando la ASL da controlli e divieti, nonostante nel 2024 i bilanci erano stati chiusi in rosso.
Ebbene, due settimane fa quella delibera è stata inspiegabilmente cancellata. Proprio mentre esplodeva il disavanzo, proprio mentre emergeva con evidenza la necessità di contenere le spese, la Giunta ha deciso di togliere quei vincoli.
Oggi con la legge di ripiano ci viene detto che sarà sufficiente un generico monitoraggio quotidiano da parte dall’assessore al bilancio. Delle due, l’una: o i limiti erano necessari o non lo erano. Togliere i limiti nel pieno di una crisi finanziaria e poi affidarsi a un monitoraggio ex post è una contraddizione clamorosa, una resa senza condizioni alla logica dello spreco, una prova della mancanza di una strategia coerente di Governo. Non solo. Questa Giunta, nel revocare la delibera del 28 marzo, ha anche dato un messaggio devastante al sistema: chi sfora i tetti di spesa non deve preoccuparsi, tanto poi arriverà il ripiano.
Il principio di responsabilità gestionale su cui si fonda ogni sistema pubblico efficiente è stato completamente annullato, e ora ci chiedete di votare un ripiano da 174 milioni senza condizioni? Noi diciamo assolutamente “no”, lo diciamo con forza, con convinzione e anche con responsabilità politica. Diciamo “no” a un disegno di legge che non prevede alcuna riforma strutturale, “no” a un ripiano che non è accompagnato da una nuova governance delle ASL, “no” a una sanatoria contabile che nasconde un fallimento politico enorme.
A differenza vostra, però, noi una proposta ce l’abbiamo. Noi non siamo qui solo per dire “no”. Abbiamo presentato due emendamenti “salva sanità” che potrebbero, se accolti, dare un segno vero di discontinuità e serietà. Il primo emendamento istituisce una cabina di regia unica vincolante presso l’Assessorato alla sanità, con compiti operativi su coordinamento acquisti, razionalizzazione dei flussi di spesa farmaceutica, controllo sui dispositivi medici, monitoraggio dei consumi e appropriatezza prescrittiva. Il secondo emendamento prevede, invece, l’adozione immediata di un sistema informativo integrato regionale, con flussi di dati in tempo reale tra ASL e Regione, cruscotti digitali, alert automatici in caso di sforamenti, trasparenza totale della spesa sanitaria.
Queste due proposte sono ciò che andava fatto da tempo, da anni, e che voi non avete mai voluto fare. La verità è che non avete il coraggio del cambiamento, ma noi sì.
Boccerete anche questi emendamenti, perché da anni bocciate tutto ciò che mette in discussione le rendite, i feudi, le nomine, i silenzi, ma oggi noi diciamo agli atti una verità. Il nostro voto sarà contrario, ma le nostre proposte sono più responsabili delle vostre sanatorie. La vostra è una bancarotta politica, non solo contabile. Il disavanzo oggi lo coprite con i soldi dei pugliesi, ma le sue cause restano tutte lì, intatte, e peggioreranno. Che cosa stiamo facendo oggi? Stiamo solo guadagnando tempo per continuare a non cambiare nulla, ma sappiate che fuori da quest’Aula i cittadini non sono più disposti a tollerare tutto questo: non tollerano di aspettare mesi per una visita, non tollerano che gli ospedali vengano svuotati, non tollerano che le ASL siano entità opache, ingestibili e irresponsabili.
Noi voteremo contro, ma abbiamo anche offerto una via d’uscita. Se non la accoglierete, da domani la battaglia continuerà dentro e fuori quest’Aula, per restituire alla Puglia una sanità pubblica degna, efficiente ma soprattutto trasparente, perché la salute dei pugliesi non può più essere il prezzo del vostro fallimento. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, presidente. Ha chiesto di intervenire il consigliere Scalera. Prego.
Speaker : SCALERA.
Grazie, Presidente. Signor Presidente, cari colleghi, non potevo non intervenire su un tema così importante e su una piaga così aperta per la Puglia e per i pugliesi, cioè quella relativa al comparto della sanità. I conti della sanità pugliese non tornano. O si approva la legge o i pugliesi saranno costretti a pagare, con nuove tasse, il deficit sanitario certificato in 174 milioni di euro, firmato Michele Emiliano. Così si è espresso il Presidente della Regione Puglia nelle scorse ore, riferendosi alla sua maggioranza.
Un deficit nato da una gestione scellerata del centrosinistra, che in Puglia, non dimentichiamocelo, lo dico per ricordarlo a me stesso, ma lo voglio ricordare a tutti noi, governa da vent’anni. Governa da venti anni e ha portato la nostra Regione ad un piano di rientro dal quale qualche Ministro, in maniera falsa e furbesca, ne aveva preannunciato l’uscita cinque anni fa, in piena campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio regionale.
Come si possono dimenticare le oltre duecento internalizzazioni fatte a pochi giorni dal voto, dalle regionali, nel 2020, presso il teatro “Fusco” di Taranto? Ho ancora in mente la posa della prima pietra e le diverse inaugurazioni dell’ospedale “San Cataldo” di Taranto, del quale ancora oggi non si conosce la data di ultimazione dei lavori. Speriamo che con l’inizio della prossima campagna elettorale, e mi riferisco alla campagna elettorale regionale, non si assista nuovamente a nuove inaugurazioni, nuove pose della prima pietra e nuove assunzioni. a gogò.
Abbiamo inaugurato il San Cataldo, ma abbiamo inaugurato il nulla. Sappiamo bene tutti che per far partire il San Cataldo ci sarà bisogno di tanto personale di cui ancora non vi è traccia. Mi riferisco in maniera specifica ai medici, agli infermieri, ai tecnici e OSS di cui oggi la sanità tarantina soffre e soffre per la loro mancanza. Purtroppo, duole dirlo, ma la verità è sotto gli occhi di tutti ed è una sola. È una verità oggettiva ed incontrovertibile, la sanità pugliese è in profondo rosso.
Tutte quelle promesse fatte in questi anni sono svanite nel nulla. Oggi ci troviamo di fronte a una sanità che non solo presenta un deficit di 174 milioni di euro e spero che siano veramente 174 milioni di euro, perché io credo che siano molti di più di 174 milioni di euro, che vede in sofferenza tutto il sistema.
Ritengo che la sanità debba avere un unico obiettivo. L’obiettivo deve essere quello di curare la persona e non la tutela di benefici che vengono percepiti solo da pochi eletti e che serve solo per accreditarsi un consenso elettorale. Oggi il Governo regionale viene in quest’Aula chiedendo di risolvere il problema. Fa appello anche ai consiglieri di opposizione e minaccia l’aumento delle tasse nel caso in cui il provvedimento al nostro esame venisse bocciato e, se il provvedimento non dovesse trovare i voti della maggioranza, scaricare magari tutte le colpe all’opposizione che non vota questo provvedimento oggi all’esame di questo Consiglio.
Cari amici della maggioranza, voi avete creato il problema e oggi avete l’obbligo davanti ai cittadini pugliesi di risolverlo. Assumetevi una volta ogni tanto ‒ non dico sempre, ma almeno su questi temi, che toccano il cuore di tutti i pugliesi ‒ le vostre responsabilità.
Il mio voto rispetto a questo argomento sarà contrario. Lo farò perché me lo chiede Taranto, perché me lo chiedono i tarantini, perché me lo chiede la Puglia e me lo chiedono i pugliesi. Questo comparto è stato bistrattato. Il comparto sanitario lo avete ridotto voi in questi termini e, come ho già detto prima, dovete risolvere il problema.
Una città che la stessa Giunta regionale, con delibera n. 327 del 18 marzo 2024, con la quale si attivava la Scuola di Medicina, ha definito al centro di una vera e propria emergenza sanitaria, sociale e ambientale. Il comparto sanitario è oggi preda di pesanti deficit numerici e funzionali. Mi duole dirlo, ma Taranto ha una prevalenza di autismo molto alta, credo la più alta delle province pugliesi. Uno studio scientifico, al quale hanno collaborato diversi medici e pediatri tarantini, ha messo in evidenza questi dati allarmanti, soprattutto sui bambini di età compresa tra i 6 e gli 11 anni.
Vi è la questione della continuità assistenziale, che sta interessando da tempo molti Comuni della provincia di Taranto per la mancanza di medici di famiglia. Per alcune categorie di pazienti la continuità assistenziale diventa fondamentale e non può essere interrotta. Grandi difficoltà ci sono per gli over 65, che sono sempre più spesso costretti a ricorrere all’ospedalizzazione per l’assenza di una medicina territoriale adeguata, aggravata dai tagli sui servizi ADI e SAD.
L’estate appena trascorsa, tra qualche mese ci ritroveremo ad affrontarne una nuova, ha visto molti presidi di guardia medica chiusi o garantire un’assistenza non continuativa nelle località balneari della provincia jonica, località che durante l’estate si popolano di turisti, pendolari e villeggianti stabili, andando di fatto ad interessare i pronto soccorso dei presidi ospedalieri, con un conseguente sovraccarico di lavoro. Il personale medico e infermieristico, già molto limitato, deve fronteggiare situazioni al limite della pazienza e ha visto anche episodi di intolleranza nei confronti del personale sanitario.
Il pronto soccorso del “Santissima Annunziata” di Taranto, quello di Martina Franca, quello di Manduria è quello del “San Pio” di Castellaneta sono alle prese con la mancanza di personale medico e infermieristico. Mancano dirigenti sanitari in anestesia e rianimazione, in chirurgia generale, nella medicina nucleare e trasfusionale, nei laboratori di analisi, in neuroradiologia e in oftalmologia, oltre alla carenza di infermieri, fisioterapisti e OSS.
Caro Presidente, ci sono reparti al limite del collasso assistenziale. Il personale sanitario è costretto a gestire un numero di posti letto superiore al previsto, mettendo a serio rischio la sicurezza dei pazienti ed esponendo i professionisti ad enormi responsabilità professionali a causa dell’elevato margine di errore.
L’Unità intensiva neonatale del Santissima Annunziata di Taranto, la seconda in Puglia, dove nascono 2.000 bambini l’anno, ormai è aperta solo sulla carta e i bambini che nascono con patologie dovranno essere trasferiti a Bari, a Lecce o a Foggia.
Per questo io dico basta. Taranto non può essere beffeggiata come è stata fino ad oggi, così come non può essere beffeggiata l’intera Regione Puglia.
Taranto, la Puglia e i pugliesi sono stanchi di false promesse e di inutili proclami. La situazione è molto preoccupante, richiederebbe misure e interventi straordinari.
Nei mesi scorsi e in molte o in più occasioni avevo chiesto di mettere in campo per Taranto e la sua provincia un piano straordinario, aumentando le risorse finanziarie da inserire nella legge di bilancio approvata lo scorso dicembre 2024. Nulla di tutto questo è stato fatto e oggi, oltre al danno che potrebbe arrivare per i tarantini e per i pugliesi, c’è anche la beffa di nuove tasse.
Concludo dicendo che la sanità pugliese ogni giorno sprofonda sempre più tra sprechi e incapacità amministrativa: 174 milioni di buco ‒ come ho già detto prima, spero siano soltanto questi ‒ per l’anno 2024, senza aver risolto i problemi di un’intera regione, sono ingiustificabili.
Oggi con questo provvedimento, a mio modo di vedere, state certificando il vostro fallimento, la vostra inadeguatezza, le vostre grandi responsabilità.
Grazie, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Cera. Prego.
Speaker : CERA.
Grazie, Presidente.
Assessori e colleghi consiglieri, prima di parlare dei 174 milioni di euro di debiti nella sanità pugliese, vorrei cominciare con qualche domanda.
Presidente e assessore alla sanità, lo sapete che se i cittadini chiamano il 118 il più delle volte si presenta senza medico e senza infermieri? Presidente e assessore alla sanità, lo sapete che il cittadino che si reca al pronto soccorso di San Giovanni Rotondo è costretto ad aspettare ore in sala d’attesa perché è l’unico a coprire un’area grande quanto la regione Molise? Caro Presidente e caro assessore alla sanità, lo sapete che se un cittadino di Vieste si sente male dovrà combattere con il tempo e con la fortuna? Caro Presidente e caro assessore alla sanità, lo sapete che le autoambulanze del 118 di Vieste devono percorrere due ore e mezza per fare rifornimento, lasciando sguarnito un territorio? Caro Presidente e caro assessore alla sanità, lo sapete che per una TAC al Policlinico di Foggia bisogna aspettare la fine del 2026? Caro Presidente e caro assessore, lo sapete che inaugurate macchine diagnostiche che sono già rotte? Caro Presidente e caro assessore alla sanità, lo sapete che nella ASL di Foggia ci sono medici e infermieri che vengono spostati senza alcun motivo, sguarnendo e mandando nel caos interi ospedali della provincia di Foggia.
Caro Presidente e caro assessore alla sanità, lo sapete che ci sono macchinari nuovi imballati, comprati con i soldi pubblici, che restano nei sotterranei della ASL per mesi, dimenticati come se fossero rottami? Volete sapere qual è il risultato di questo disastro? Che i pugliesi per curarsi e pur di curarsi decentemente scappano dalla Puglia. Nel 2024 la nostra Regione ha registrato oltre 131 milioni di euro di mobilità passiva. Cosa significa? Significa che decine di migliaia di persone, uomini, donne, anziani, bambini, preferiscono farsi curare in Lombardia, in Emilia-Romagna, nel Veneto piuttosto che qui, nella loro terra, e non perché manchi il personale preparato, che c’è ed è stremato. Questo bisogna dirlo, ma perché manca l’organizzazione, mancano i servizi, manca la volontà di rendere la sanità pubblica pugliese efficiente e degna di questo nome.
La verità, Presidente e caro assessore alla sanità? La gente ha perso fiducia. Preferisce fare centinaia di chilometri, dormire in macchina, spendere soldi che non ha piuttosto che entrare in un ospedale pugliese. Questo è il vostro fallimento più grande. Avete spezzato il legame di fiducia tra i cittadini e il nostro sistema sanitario. Questa è una vergogna da nascondere, da nascondere sotto il tappeto e invece ci troviamo qui oggi a discutere non di un piano di rilancio, non di una riforma seria, non di assunzioni o investimenti veri. Ci ritroviamo a mettere una pezza a 174 milioni di euro che le ASL pugliesi hanno prodotto nel 2024; una cifra enorme, uno scandalo, un fallimento politico e amministrativo colossale.
Presidente Emiliano e assessore Piemontese, voi pretendete di scaricare tutto questo sulle spalle dei pugliesi. Pretendete che il Consiglio regionale, convocato all’ultimo minuto, come in una corsa disperata, approvi in fretta e in furia una manovrina per evitare che scattino nuove tasse. E se non ci riesce? Già sono pronte le scuse: la colpa è di altri, della minoranza, delle procedure, del tempo, del caso, del destino, del Governo. No, la colpa è solo vostra, della vostra maggioranza, di chi da vent’anni governa la Regione Puglia.
Avete avuto due decenni per risanare la sanità e invece avete moltiplicato i problemi con promesse, chiaramente non mantenute, tagli, sprechi e clientele.
La verità è che avete fallito e oggi i cittadini rischiano di pagare il conto salato della vostra incapacità. Avete avuto tempo, soldi, risorse, potere, avete nominato dirigenti, fatto piani sanitari, riforme sulla carta, pacche sulla spalla, avete fatto di tutto e oggi ci troviamo qui con i conti in rosso e la sanità al collasso. Non è accettabile che chi ha ridotto la sanità in questo stato pretenda di salvarsi scaricando le responsabilità ad altri. Non è accettabile che chi governa con arroganza oggi si presenti qui con l’ennesima minaccia: o si approva la legge o scatteranno le tasse. Chi deve pagare? I cittadini, le famiglie, coloro che già oggi sono costretti a curarsi fuori regione o a pagarsi le cure di tasca propria.
No, Presidente Emiliano, no, caro assessore, la colpa non è nostra, non è dei cittadini, la colpa è vostra, solo vostra. Oggi, davanti a quest’Aula, davanti alla Puglia intera, non vi permetteremo di cavarvela con una toppa messa in fretta per evitare la figuraccia, perché la figuraccia l’avete già fatta e la pagherete politicamente. I pugliesi sono stanchi, non credono più alle promesse, non accettano più di essere presi in giro, vogliono una sanità che funzioni, vogliono medici nei reparti, ambulanze che arrivano in tempo, macchinari che funzionano, liste d’attesa che rispettino la dignità delle persone e non vogliono più essere loro a pagare per gli errori di chi governa.
Io oggi prendo la parola non solo da consigliere, ma da cittadino pugliese, e vi dico che non ci fermeremo, continueremo a denunciare ogni spreco, ogni disservizio, ogni vergogna, perché la Puglia non merita chi la tradisce.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Cera.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Mazzotta. Prego.
Speaker : MAZZOTTA.
Grazie, Presidente.
Ho ascoltato con attenzione gli interventi accorati da parte dei miei colleghi e devo dire che condivido gran parte delle cose che sono state dette. Sono anni in cui in quest’Aula diciamo le cose che non vanno, sono anni in cui giriamo l’intera regione e notiamo le cose che non vanno.
Noi abbiamo intrapreso un’iniziativa, come partito, attraverso un’operazione che abbiamo chiamato “Operazione sanità”, proprio per andare nei meandri degli ospedali pugliesi, proprio per comprendere quali erano le vicende che ci venivano a raccontare i cittadini. Avendo dei ruoli politici e istituzionali, il cittadino ci vede come punti di riferimento, allora ci ferma per strada, ci chiama al telefono e ci sottolinea che quando si entra negli ospedali pugliesi si sa come si entra, ma non si sa come si esce. La situazione è grave, ci sono persone che passano interi giorni sulle barelle nei pronto soccorso, ci sono liste d’attesa lunghissime per una semplice TAC, per una semplice PET, per qualsiasi tipo di servizio che dovremmo erogare in brevissimo tempo. A persone malate, che rischiano personalmente la propria vita, noi non riusciamo a dare risposte immediate.
Le liste d’attesa ormai sono lunghissime e le persone attendono un anno e in alcuni casi anche di più.
Noi l’abbiamo detto più volte, non vogliamo continuare a ripeterlo. Oggi ci portate questo disegno di legge in pochissimi… Licenziato in Commissione due giorni fa, portato all’attenzione nostra veramente pochissime ore fa, un Consiglio regionale convocato così, d’urgenza, senza che ci sia una Capigruppo, senza che ci sia un confronto all’interno della Capigruppo. Questo modo di agire purtroppo continua ad essere quello, a descrivere quello che voi avete disegnato e avete attuato in questi anni.
Non ci faremo intimorire dalle vostre parole, dal ricatto morale: o votate la delibera o sarete sostanzialmente i responsabili dell’innalzamento dell’IRPEF. No, no, noi non ci facciamo condizionare da tali parole, perché noi sappiamo che la nostra azione è stata fin troppo responsabile in questi anni. A volte anche su questioni scottanti, abbiamo cercato di soprassedere. Abbiamo cercato di venire incontro, abbiamo mantenuto il numero legale in Aula, abbiamo fatto tante iniziative e condiviso tante iniziative per il bene della Puglia. Quindi noi siamo e abbiamo sempre dimostrato di essere una forza politica responsabile, però bisogna raccontare la verità oggi.
Oggi bisogna dire che la Puglia è in emergenza. È una Puglia che continua… In qualsiasi campo noi trattiamo, qualsiasi questione noi andiamo a discutere qui in Aula, si parla sempre di emergenza, che sia l’emergenza idrica, che sia l’emergenza sanitaria, che sia qualsiasi tipo di emergenza. Si parla sempre emergenza perché non c’è programmazione, perché manca quella visione reale di come il Governo regionale vuole la sua regione. Quindi siamo costretti sempre a rincorrere. Oggi ci troviamo all’ultimo giorno utile perché da domani scatterebbero altrimenti quelle sanzioni che permetterebbero l’innalzamento delle tasse.
Quindi dobbiamo convocare un Consiglio regionale ad horas, perché altrimenti possiamo gravare sui cittadini. Siete voi che state gravando sui cittadini, attraverso la poca attenzione che avete in questi anni dimostrato attraverso una politica senza una visione, anche, soprattutto in ambito sanitario, perché oggi nuovamente ci troviamo un disegno di legge dove andiamo a sottrarre 81 milioni di euro nuovamente per implementare quello che noi vediamo ogni giorno, perché basta andare su qualsiasi sito di un’ASL pugliese per rendersi conto che è il periodo dei concorsi, il periodo in cui si apre qualsiasi tipo di iniziativa che possa essere attrattiva e che possa sostanzialmente portare un valore aggiunto perché si avvicina la campagna elettorale. Questa è la verità, perché non si spiega altrimenti che ogni volta siamo costretti a rincorrere e a mettere nuove forze e nuove risorse per coprire quei buchi che state continuando a fare.
Il mio collega De Leonardis ha in qualche modo, voce per voce, analizzato quello che sarà sottratto ai cittadini pugliesi in tutti i campi, passando dallo sport, all’agricoltura, a qualsiasi tipo di iniziativa, alla cultura, qualsiasi tipo di iniziativa dove verranno sottratte le risorse, non perché verranno diminuite le liste d’attesa, non perché c’è una visione chiara e quindi da domani diciamo che quando io entro in pronto soccorso ci metto un quarto d’ora per fare accettazione e poi vengo seguito dal medico. No, questo no, perché non cambierà nulla, perché oggi non stiamo trattando questo. Oggi stiamo dicendo solamente che dobbiamo mettere altri 81 milioni di euro perché poi nella sanità si perdono una serie di milioni e noi non sappiamo dove vanno a finire. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Se continuiamo a dire che la sanità in Puglia non funziona, lo diciamo perché abbiamo prove e testimonianze ogni giorno di persone. Anche attraverso le nostre ispezioni ci siamo resi conto che le lamentele delle persone corrispondevano esattamente alla verità.
Abbiamo visto interi reparti che sono ancora cantierati e non sappiamo quando apriranno. Una serie di inefficienze continuano a esserci.
Così come ho sentito dagli altri miei colleghi di altri Gruppi, anche il Gruppo di Forza Italia voterà contrario, perché vuole che ci sia una visione chiara di quello che il Governo regionale vuole fare della sanità pugliese. Avete cambiato quattro assessori perché c’è stato un intermezzo del Presidente Emiliano. Con quattro assessori non è cambiato nulla, non abbiamo visto una reale posizione netta per un cambio sulle vicende sanitarie e noi questo non lo possiamo permettere. Lo dobbiamo ai nostri concittadini, lo dobbiamo ai pugliesi, perché noi vogliamo una sanità che funzioni e non possiamo ricorrere all’ultimo giorno utile per implementare nuovi soldi che poi non sappiamo a cosa servono e soprattutto non vediamo migliorare i nostri ospedali. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Romito. Prego.
Speaker : ROMITO.
Grazie, Presidente.
Anche con questa proposta abbiamo avuto un esempio della plastica bravura, anzi maestria del centrosinistra pugliese, a guida Partito Democratico, di capovolgere quella straordinaria maestra di vita che è la realtà. In questo credo non abbiate alcun tipo di paura nel competere in assoluto, anche in competizioni mondiali.
Voglio leggere alcuni titoli di quotidiani che abbiamo avuto modo di avere tutti in rassegna stampa e che nei fatti stanno descrivendo sinteticamente di cosa parliamo oggi.
“Puglia: conta per evitare il caro tasse...”. No, questo lo lascio per ultimo perché è il più bello.
“Sanità: Consiglio a caccia dei voti. Ultimatum di Emiliano agli alleati”; “Deficit: caccia ai voti per il sì alla legge. In forse l’appoggio della norma da parte dei ribelli” eccetera “necessario per evitare l’aumento delle tasse”; “Regione: il giorno più lungo. Maggioranza, prova di salute”, fanno anche ironia giocando proprio sulla natura di questa delibera; “Emiliano avverte” questa è straordinaria “utile a tutti votare per il ripiano dei conti”. Questa era come una famosa trasmissione televisiva in cui c’era un personaggio che ci raccontava di quanto fosse meglio essere ricchi e in buona salute piuttosto che poveri e malandati. Se non sbaglio era Catalano, in una trasmissione straordinaria di Renzo Arbore.
“Regione: il giorno più lungo”; in ultimo “Puglia: conta per evitare il caro tasse. Emiliano: gli elettori vogliono sapere chi è a favore dell’aumento di IRPEF e IRAP”. Io mi devo togliere il cappello, perché rispetto a questa strategia comunicativa voi siete dei maestri. Quest’ultima parte “Emiliano: gli elettori vogliono sapere chi è a favore dell’aumento di IRPEF e IRAP”. Perché certamente c’è qualcuno che è a favore dell’aumento dell’IRPEF. In un Paese normale, ci può essere qualcuno che è a favore dell’aumento dell’IRPEF? Io credo evidentemente di no, e questo non appartiene alla natura politica di quest’Aula, ma alla logica aristotelica, quella più elementare, quella più comune a tutti, propria dell’essere umano in quanto tale e non di essere che, invece, abbia una qualche cognizione di carattere sanitario-giuridico.
Loro ci dicono in Aula, sostanzialmente, questo per i cittadini che ci ascoltano: “State attenti perché ci sono dei cattivoni” che sono quelli di centrodestra “che, se dovessero votare contrariamente e non farci raggiungere 26 voti, cagioneranno ai poveri cittadini pugliesi l’aumento delle tasse”. Non dicono, però, questo da cosa deriva, cioè non ci raccontano qual è il tema fondamentale per cui oggi siamo qui, e non c’entra niente il Governo di centrodestra, sempre quel Governo di cattivi che toglie al Sud, che taglia risorse. Tutto questo non c’entra nulla.
Il Governo di centrodestra che da qualche anno governa questo Paese non ha alcuna responsabilità in ordine a questo deficit. Perché questo? Non lo dice Fabio Romito, perché avreste ragione di dubitare di Fabio Romito. È un rappresentante del centrodestra, un consigliere regionale di centrodestra, tira l’acqua al proprio mulino. No, io cito le parole dell’assessore al bilancio, che, con grande onestà intellettuale, ci ha raccontato di quanto il deficit in materia sanitaria sia un deficit strutturale.
Dovremo parlare per anni di come viene attribuito e come vengono erogate le risorse rispetto al finanziamento del servizio sanitario nazionale, ma ci dice la maggioranza che questo è un deficit strutturale. Quindi, se questo è un deficit strutturale, è stato cagionato non da questo Governo, ma da tutti i Governi che hanno preceduto la nostra Repubblica negli ultimi 30 anni. Quindi non è colpa del Governo di centrodestra. Questo per chiarire una delle tante idiozie che sono state scritte sui quotidiani.
Il secondo tema l’hanno sviscerato in maniera molto puntuale i colleghi che mi hanno preceduto. Qua abbiamo un problema sostanziale. È la capacità di gestire la materia sanitaria in Puglia, che produce, sommato questo al deficit strutturale, che merita una riflessione da parte di tutti… E noi rispetto a questo non ci sottraiamo, perché noi qua non siamo gli avvocati del Governo, di un deputato, di un Ministro. Noi qui siamo i difensori dei cittadini pugliesi, virgola, tutti, quale che sia il loro orientamento politico, la loro estrazione sociale, quale che sia la loro idea anche con riferimento al governo di questa Regione. Noi qua siamo chiamati e siamo pagati per difendere i cittadini pugliesi, punto e accapo.
Non ci interessa difendere o produrre difese d’ufficio di chicchessia, e questo lo dico sempre con fare propositivo perché a 37 anni ho il dovere di guardare avanti anziché guardarmi soltanto indietro. Se noi potremo fare qualcosa per migliorare ulteriormente, rispetto invece a quello che ha già fatto il Governo per correggere, sotto il profilo dell’indice di anzianità della popolazione, il finanziamento del fondo del servizio sanitario nazionale pugliese, noi lo faremo. Questo comporterebbe, potrà comportare ulteriori risorse in più per la nostra Regione? Probabilmente sì? Ne saremo orgogliosi e fieri, perché questo è un servizio che noi rendiamo alla Regione Puglia, non all’assessore, non alla Giunta di Michele Emiliano né a quella che verrà. Però dobbiamo fare prima di tutto i conti a casa.
Ci hanno insegnato, mi hanno insegnato che, prima di addebitare delle responsabilità ad altri, dobbiamo imparare a guardare le nostre, e proviamo a guardarle. I deficit strutturali per cui noi oggi siamo chiamati ad effettuare questa manovra straordinaria di 81 milioni di euro, sono deficit che in parte rinvengono dalla modalità di attribuzione e di riparto del Fondo sanitario nazionale, e questo è un problema generale, ma in una grande altra parte sono attribuibili e devono essere attribuiti alla incapacità gestoria da parte di un Governo che da vent’anni ha lo stesso colore politico. Vent’anni sono un’eternità. Avreste potuto cambiare davvero l’approccio del cittadino pugliese alla sanità pubblica e lo avete fatto, è vero, ma sempre in peggio, mai in una via migliorativa.
Anche quello che io vi sto dicendo non è una tesi di Fabio Romito, che in maniera preconcetta attacca il centrosinistra, perché così gli hanno insegnato a fare. No, questo noi lo rileviamo da un dato, quello della mobilità sanitaria sotto il profilo passivo, cioè quanti pugliesi vanno a curarsi fuori regione. Rispetto a questo dato, che costa decine e decine di milioni di euro alla Regione Puglia, centinaia di milioni di euro alla Regione Puglia, le responsabilità sono attribuibili unicamente alla vostra incapacità di gestire la materia sanitaria nella nostra Regione, perché, se soltanto nell’ultima legislatura 2020-2025, che si appresta a terminare, siete stati in grado di cambiare tre assessori alla sanità, contando l’intermezzo di Michele Emiliano e il suo interim siamo arrivati a quattro, questo ci racconta di quanto per voi la materia sanitaria sia una materia esattamente uguale a tutte le altre. Peggio, è una materia attraverso cui fare politica, non nel senso nobile e raccogliere consenso ben operando, ma nella maniera più deleteria, utilizzando una parte della politica di questa Regione, quella sanitaria, per produrre consenso e clientele. Vogliamo raccontarci del perché in questa Regione i più bravi hanno quasi tutti e quasi sempre la tessera del Partito Democratico? Perché in questa Regione i più bravi hanno quasi tutti avuto delle esperienze politiche da Sindaci, per esempio, da consiglieri comunali, da dirigenti del centrosinistra in questa Regione? È mai possibile che anche all’interno delle nostre aziende sanitarie locali si continui a fare imperterriti politica nella maniera più deleteria, non in quella più nobile?
Voi di questo ci dovreste raccontare, del perché non riuscite a tenere a bada la spesa farmaceutica, se non a conti fatti e a danni fatti. Ci dovreste raccontare per quale motivo non siamo stati ancora in grado di individuare un percorso codificato per legge, e anche rispetto a questo ci sono idee, iniziative e percorsi virtuosi, che ci possano mettere nella condizione di avere una spesa sanitaria uniforme per quanto riguarda l’approvvigionamento di presidi, di protesi e di tutto ciò che è utile per la materia sanitaria. Ci dovreste raccontare per quale motivo avete scientemente deciso, e lo avete fatto anche nell’ultima legge di bilancio, di sostenere ‒ e questo è legittimo, non è legittima l’altra parte del ragionamento ‒ in maniera chiara, pratica e concreta la sanità privata accreditata a discapito di quella pubblica. Ci dovete raccontare per quale motivo oggi in Puglia se un cittadino dovesse chiedere una visita specialistica al colon deve aspettare ottobre 2026.
Parlate di prevenzione del tumore al seno, del cancro al seno: oggi in Puglia è impossibile prenotare un pap-test, è impossibile operare una prevenzione, è impossibile, se non tra un anno e sei mesi, un anno e otto mesi, prenotare una visita dermatologica necessaria a prevenire la malattia oncologica. Voi ci dovreste parlare di questo e soltanto dopo chiedere i soldi ai cittadini pugliesi, millantando che questa responsabilità sia ascrivibile al Governo di centrodestra, che non c’entra proprio nulla rispetto alla vostra mala gestio, rispetto alla vostra incapacità di produrre risultati concreti per i cittadini pugliesi.
Anche rispetto a questo abbiamo, purtroppo, degli esempi plastici. Io voglio raccontare fatti, non teorie. Questo mi ricorda uno spot molto famoso di un’agenzia immobiliare, che diceva che non vendeva sogni, ma solide realtà. Io vorrei raccontarvi dei fatti. Sempre in materia sanitaria, noi abbiamo approvato, in una sessione molto complicata, l’ultimo bilancio della Regione, una norma il cui emendamento porta la mia prima firma. È stata condivisa da tanti colleghi di maggioranza, è una battaglia storica del collega Fabiano Amati e di tanti colleghi di centrodestra che hanno avuto il coraggio di guardare in faccia la realtà. Abbiamo approvato, a dicembre 2024, una norma, approvata da questa Assemblea, il che vuol dire che diviene legge una volta pubblicata nel nostro bollettino. Non è una teoria, non è un auspicio, non è un consiglio, non è una volontà. È una norma della Regione Puglia. Abbiamo approvato una norma della Regione Puglia per l’autonomia del Giovanni XXIII. L’abbiamo fatto a dicembre. Siamo arrivati a maggio del 2025 e non avete ancora prodotto un solo atto per arrivare allo scorporo del Giovanni XXIII e realizzare finalmente un polo di medicina pediatrica d’eccellenza che possa essere un faro per il nostro Mezzogiorno d’Italia.
Voi, che siete i paladini del sud, che siete i paladini dell’individualismo del sud visto nella sua accezione più straordinaria, oggi siete semplicemente i commissari liquidatori di una gestione politica che ha fatto della clientela, dell’utilizzo sbagliato e assai deprecabile delle nomine anche all’interno degli enti, anche all’interno delle agenzie regionali, i depositari più assoluti di un know-how che andrebbe replicato in giro per l’Italia. Rispetto a questo siete i numeri uno, non ce ne sono altri meglio di voi. È una stagione politica che, grazie a Dio, si avvia a conclusione, ma che non sottrae neanche un centimetro delle vostre responsabilità.
Allora, venire in Aula e additare il centrodestra di irresponsabilità, invece, qualora noi decidessimo, come faremo, di non votare questa manovra, per rispetto dei pugliesi e per rispetto dell’onestà intellettuale di ogni cittadino pugliese… Voi siete qui oggi a dare delle patenti di correttezza, di amore del territorio, di attenzione ai bisogni delle persone, quando avete disastrato la sanità pubblica in questa regione, nonostante eccellenze nel campo della medicina, nonostante molte eccellenze nel campo del management sanitario, che pure vanno riconosciute a vent’anni di gestione, ma anche l’orologio rotto due volte segna l’orario in modo corretto, e nonostante una pervicace volontà di addebitare a terzi irresponsabilità che sono ascrivibili unicamente alla vostra gestione.
Allora, rispetto a questo, io non continuerò nel riferire atti e fatti che sono noti a tutti i cittadini pugliesi, soprattutto ai nostri cittadini che oggi sono in condizioni di sofferenza, che sono negli ospedali, che aspettano per dieci ore, otto ore nei pronto soccorso prima di essere visitati, a tutti quei cittadini che chiamano il 118 e aspettano trepidanti che l’ambulanza arrivi e arrivi medicalizzata, a tutti quei cittadini che costantemente devono lottare contro i disservizi nati da una gestione politica sbagliata, non sanitaria e medica.
Abbiamo oggi medici, manager sanitari, professionisti del mondo della sanità, infermieri, OSS, che ci mettono l’anima e il cuore in quello che fanno, in condizioni devastanti che avrebbero indotto e suggerito a chiunque di lasciare questa regione per andare altrove. Invece non lo fanno. Sono ancora qui e sono ancora in corsia. A queste persone, ai pazienti pugliesi, ai cittadini tutti che si trovano a combattere la malattia noi dobbiamo onestà intellettuale, rettitudine e dignità, motivo per il quale noi voteremo contrariamente rispetto a questa ennesima provocazione politica.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Romito. Ha chiesto di intervenire il consigliere Scatigna. Prego.
Speaker : SCATIGNA.
Grazie, Presidente e colleghi tutti. È facile scivolare nel populismo quando si affrontano argomenti del genere. Io, al contrario del consigliere Romito, ho più di dieci anni di età di lui. Ho 48 anni, lui, beato lui, ne ha 37, e da ben trent’anni precisi ricopro ruoli istituzionali, fino ad arrivare, con un sogno che avevo da bambino, in Consiglio regionale a rappresentare il mio territorio.
Se c’è una cosa che ho imparato in questi lunghissimi anni di attività politica, sempre mettendoci la faccia, sempre esponendomi, sempre portando avanti quello che ritengo sia il dovere principale di ogni politico, ovvero quello del coraggio di affrontare le questioni, ho imparato a comprendere il mio elettorato.
Il mio elettorato di base è un elettorato di persone umili, di persone semplici, di persone che sono attente a quello che succede nella loro modesta, semplice vita, piena di dignità.
Questo mio elettorato negli ultimi due giorni si è rivolto a me dicendomi: “Il Presidente Emiliano ha dichiarato che, se non votate la sua proposta urgente di legge per colmare il buco di 174 milioni di euro della sanità pugliese, avremo degli aumenti fiscali”.
Come rassicurare questo elettorato? Come rassicurare queste persone semplici? Come rassicurare queste persone perbene? Evidentemente non basta l’impegno fisico. Io sono entrato a luglio in Consiglio regionale. È troppo poco il tempo che ho avuto e ho a disposizione. Mi sarebbe bastato forse anche un annetto soltanto in più per condurre al meglio le mie battaglie.
Chi vi parla non è un consigliere regionale che si ritiene un unto dal Signore, non è uno che si ritiene superiore addirittura anche alla grazia di Dio, è uno che si è guadagnato ogni parola che dice onorando il termine che tutti molto spesso pronunciamo in politica, che è “gavetta”.
Io la gavetta l’ho fatta davvero, Presidente. La gavetta mi consente di venire qui e affrontare questi discorsi, perché io sono uno che le strutture sanitarie le gira. Ho capito che a questo Governo regionale interessa forse solamente Bari e ciò che avviene nel perimetro della grande città di Bari, mentre da Lesina a Leuca non importa niente a nessuno dei restanti 4,5 milioni di abitanti pugliesi.
Girando queste strutture in forma assolutamente garbata, in forma quasi più anonima che istituzionale, la prima cosa che fanno i vari direttori di riferimento a questa Amministrazione regionale è, con la scusa di farmi visitare le strutture, mi mettono al fianco due energumeni, come se io avessi paura di loro o di chiunque altro. Continuo questa missione. Questa missione mi porta a toccare i problemi veri di coloro i quali, anche a livello di ritiro di farmaci biologici, non riescono ad avere nemmeno il conforto di una risposta a una telefonata di una farmacia territoriale. Sono costretti a prendersi un giorno di ferie, a rinunciare a un giorno di lavoro per andare a tentare di recuperare un farmaco biologico. Non stiamo parlando di un farmaco per il mal di testa o per il mal di stomaco. Parliamo di un farmaco biologico, e magari questa farmacia non ha il magazziniere o, se ce l’ha, non è abile al lavoro.
Abbiamo distretti sanitari pieni di medici che sono costretti a fare gli amministrativi, non fanno nemmeno i medici, perché, purtroppo, le incombenze burocratiche sono nettamente superiori alle esigenze. Questa è la sanità della quale dobbiamo parlare. Hanno detto bene i nostri colleghi, si parla tutti i giorni delle lungaggini delle liste d’attesa. Io non voglio nemmeno entrare nel merito, però dov’era la politica, la coscienza di ogni politico quando avantieri sera è caduta una signora novantenne, che si è rotta un femore, per accudire sua figlia gravemente disabile, e al pronto soccorso non si trovava il radiologo, che era reperibile, ma aveva il telefono spento? La coscienza di noi politici, la coscienza di noi consiglieri regionali di fronte a queste cose dove va a finire? Poco ci importa dei grandi numeri, anche se i numeri li abbiamo. Caro Presidente Emiliano, il coefficiente di deprivazione che il Governo nazionale ha inventato consentendo l’arrivo di ulteriori 200 milioni di euro, che si dovrebbero andare a sottrarre dai debiti, non a sommare, davvero ci lancia nello sconforto più assoluto.
Chi ha la responsabilità di rappresentare un elettorato che non ha voce, un elettorato che per cultura politica non si rivolge al suo consigliere regionale di riferimento per chiedere il favore, piuttosto preferisce andare fuori, perché predilige quell’aspetto che forse molti di noi, purtroppo, oggi fanno finta che non esista, ossia la dignità di una popolazione che forse, anzi sono sicuro non sempre meritiamo di rappresentare.
Pertanto, il voto contro questo provvedimento è ovvio che ci sarà da parte del mio Gruppo e da parte di tutta l’opposizione, ma questo voto contrario deve precedere la richiesta d’aiuto da parte dei rappresentanti regionali, purtroppo, ahimè, in seno all’opposizione, affinché questo sistema, contro il quale noi ci scontriamo, questo sistema contro il quale non basta il coraggio, questo sistema contro il quale non basta la presenza fisica, perché siamo uno ogni 80.000 abitanti, porti finalmente a liberare la Puglia e i pugliesi da un sistema di governo che non appartiene non solo a noi, non appartiene al concetto nobile, che è quello della politica. Non appartiene al concetto nobile che è quello della rappresentatività dei cittadini. Non appartiene a chi non intende, nascondendosi dietro una oligarchia elitaria di privilegiati, combattere quelle battaglie sociali che dovremmo fare tutti i giorni e con tutta la forza di cui disponiamo.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Scatigna. Ha chiesto di intervenire il consigliere Caroli. Prego.
Speaker : CAROLI.
Presidente, grazie. Il mio collega De Leonardis è stato molto diretto e molto chiaro. Ha analizzato…
Speaker : PRESIDENTE.
Le dispiace se alza la voce, consigliere?
Speaker : CAROLI.
Ha realizzato in maniera precisa tutti quelli che saranno i tagli per gli anni a venire, quindi quelle che saranno le penalizzazioni che i cittadini pugliesi dovranno caricarsi, ma io vorrei spostare l’asse del ragionamento invece su quelli che sono, quello che è il buco che è stato creato, i 174 milioni di euro.
Qualche giorno addietro ho avuto il piacere di confrontarmi con l’assessore al bilancio. L’assessore alla sanità purtroppo preferisce non partecipare alle Commissioni in cui si parla, si gestisce, comunque si tratta di temi che attengono alla sanità. Ci aveva rassicurato che prima del Consiglio regionale ci avrebbe inviato un report da cui poter desumere in maniera chiara e inequivocabile quelle che erano le fonti di spesa che hanno contribuito alla creazione di questo buco di bilancio. Assessore, a tutt’oggi non ho ricevuto nulla, per cui non ho contezza di quella che è la situazione reale e di quelle che sono le poste che hanno contribuito alla creazione di questo buco.
Mi confrontavo questa mattina con i miei colleghi e dicevo che io sarei anche stato felice di votarlo questo disegno di legge ove e dove questi 174 milioni di euro fossero stati spesi in maniera diretta e i cittadini avessero potuto avere contezza e possibilità di poter riscontrare quello che sarebbe stato l’impatto. Assessore, io rappresento un territorio che per troppo tempo è stato mortificato.
Lei, quasi in maniera rassegnata, in Commissione, ha detto che la situazione è una situazione da ritenersi cronica, irreversibile. È una situazione senza soluzione alcuna.
L’assessore ha detto chiaramente che noi dovremo convivere con questa situazione. Questo mi preoccupa e mi preoccupa tanto perché ove dove questo dovesse verificarsi per gli anni a venire noi dovremo prendere in considerazione la situazione finanziaria che si è venuta a creare in questo momento.
Io non voglio ripetere quanto già è stato rappresentato dai miei colleghi, però, assessore, Presidente, vorrei utilizzare questa seduta per rappresentare ancora una volta la situazione che attiene alla terra di Brindisi.
Assessore alla sanità, chiedo scusa, ormai oggi siamo costretti a parlare a nuora perché suocera possa comprendere. Io voglio parlare direttamente con la suocera. A frotte di 174 milioni di euro, probabilmente lei non ha avuto ancora modo di modularsi e quindi conoscere le reali situazioni che attengono i vari territori di una regione ampia, lunga, grande, variegata. Assessore, la nostra provincia, e io mi riferisco alla provincia di Brindisi, ha tre ospedali. Ha un ospedale di secondo livello che dovrebbe essere il Perrino che, di fatto, tutto è meno che un ospedale di secondo livello. Dovremmo e dovreste assolutamente prenderne atto, perché in questo momento gli standard di servizi vengono garantiti solo ed esclusivamente per il tramite dei servizi aggiuntivi, ed è una cosa che ha del paradossale.
Noi abbiamo 174 milioni di euro di buco e abbiamo l’ospedale Camberlingo dove in questo momento non ci sono le condizioni per poter operare i pazienti.
Assessore, 174 milioni di euro e l’ospedale Camberlingo di Francavilla Fontana non ha una sala operatoria che in questo momento può garantire i servizi operatori. Abbiamo speso milioni e milioni di euro e avete inaugurato la sala rianimazione due anni addietro, spendendo milioni e milioni di euro, senza che abbia mai prestato servizio nemmeno per un giorno.
Non abbiamo più il centro nascita; Brindisi è ospedale di secondo livello sulla carta, ma in realtà dovremmo trattarlo alla stregua di ospedale di primo livello; il Camberlingo di Francavilla, ospedale di primo livello, dovrebbe essere trattato alla stregua di un ospedale di base; l’ospedale di Ostuni, ospedale di base, oggi non ha più le caratteristiche neanche per un ospedale di base.
Rispetto a questo scenario, rispetto al totale disinteresse da parte della Regione Puglia e del Governo regionale per una terra come la nostra, io giammai potrò permettermi di votare un atto come quello da voi presentato. Ripeto: la nostra terra, la nostra gente, la nostra Puglia ha bisogno di dignità e di persone che utilizzino le risorse al meglio, senza sperperi e senza che si vadano a penalizzare i territori stessi.
Presidente, approfitto della sua presenza per chiederle una grande cortesia. Mi riferisco al Presidente Emiliano. In questi anni tante rappresentazioni scenografiche sono state portate all’interno di questo Consiglio. Ora le chiedo una cortesia. Nel marzo 2022 avete votato una legge che aveva come ratio quella di contenere le misure per la spesa farmaceutica. Sono trascorsi tre anni e non c’è stata una ASL, quindi un direttore generale che abbia rispettato i dettami della legge, ma voi, insensibili a quello che avete legiferato, non avete messo giammai in atto gli atti consequenziali. Sono tre anni che i direttori generali sarebbero dovuti decadere e voi, con una insensibilità, con un distacco rispetto a quello per cui avete legiferato, non avete messo giammai in atto gli atti consequenziali. Quindi, le chiedo immediatamente di attivarsi e di creare le condizioni per cui la stessa venga dichiarata invalida.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, collega Caroli.
Ha chiesto di intervenire il presidente Perrini. Ne ha facoltà.
Speaker : PERRINI.
Grazie.
In questi giorni ho letto alcune dichiarazioni del Presidente Emiliano. Come dico sempre, il fenomeno Emiliano bisogna studiarlo, perché un domani, tra 40-50 anni, si vedrà che era veramente un fenomeno. Perché? Dice, ragazzi, popolo, consiglieri regionali, cercate di votare questo provvedimento sennò saremo costretti ad aumentare l’IRPEF. La mattina, perché ognuno di non frequenta i bar o i cantieri, si avvicinavano le persone e mi chiedevano ma mi spieghi perché volete aumentare le tasse?
A me… Sono uno a cui piace ascoltare e mi confrontavo per capire al popolo che cosa arriva, perché noi stiamo seduti qua con la cravatta, la giacca. Meno male che poche volte la porto, però spesso io sto con la gente e arriva una notizia che va a finire che tutto questo disastro diventa… Ecco perché è un fenomeno da studiare. Lo dico spesso anche alla mia parte politica, perché anche la stampa ci aiuta molto. Vi aiuta molto anche a divulgare, ma sempre a favore di Emiliano. Dico dobbiamo imparare da Emiliano la comunicazione, perché una cosa che è contro, Emiliano, il Presidente Emiliano, con la sua bravura se la fa a suo favore. Lui dice dobbiamo votare. Sembra che scende dalla luna, che non è stato mai là seduto e la colpa è di Caroli che ha fatto il Presidente della Regione. Perché chi sta là così… Allora tu devi spiegare tanto tempo.
Io rifletto. Rifletto anche sulle parole che ha detto prima il collega Scalera e altri colleghi, Caroli, Scatigna, dei vari problemi che tutti i giorni noi incontriamo negli ospedali. Allora, quando andiamo in ospedale c’è tutta un’altra realtà, che non funziona quasi niente. Allora va a finire che, secondo me, la colpa sarà di Tonia Spina. La colpa è tua, perché tu… È un fenomeno, perché va a finire che la colpa è sempre degli altri.
Io devo ringraziare Tutolo. Se n’è scappato. Ah, sta qua. Allora, Antonio, ti devo fare i complimenti. Conferenza stampa del collega Tutolo con Raffaele Piemontese. Sapete che Raffaele Piemontese è quello che comanda tutta la Regione Puglia. Si siede e Piemontese, insieme a Tutolo, fa questa conferenza stampo. Sapete chi è Tutolo? Quello che sta di fronte a noi da cinque anni che grida, che fa, chiede, perché giustamente hanno bisogno del voto. Trova un accordo sull’ospedale di Lucera, su altri tipi di interventi, su alcuni reparti dove Tutolo fa il suo lavoro da consigliere regionale. Naturalmente, se c’è stato questo accolto politico vuol dire che il voto di Tutolo sarà favorevole. Addirittura è stata spostata a Lucera la cardiologia, una marea di cose, le stesse cose che a me sono state dette per tanti anni su Taranto.
Mi viene da ridere, perché noi a Taranto abbiamo un ospedale che si chiama San Cataldo. Hanno fatto una decina di inaugurazioni. In ultimo, siamo in attesa, è stato promesso che a giugno verrà aperto. Io non so di quale data, ma si è parlato di giugno.
Io ci passo tutti i giorni e sembra un cimitero. Adesso hanno piantato anche i fiori, gli alberi. È un cimitero. Non c’è una persona.
Vedo, però, devo dire anche i fatti positivi, la Direzione generale, tutti i manager della ASL di Taranto che si danno da fare anche nello spostamento dei medici. Se ci problemi a Martina Franca, prendono i medici dal Santissima Annunziata perché o Perrini o Pentassuglia o qualche altro ha fatto un po’ di problemi. A Emiliano non interessa. Presidente, sto parlando. Quando parla lei io sto zitto. Mazzarano deve tornare al posto suo. Che sta facendo là? Anche tu hai fatto pace? Questo è il momento della pace, per i numeri. Servono ventisei persone.
Io devo ringraziare anche la Direzione generale di Taranto, nella persona di Colacicco, perché so i sacrifici che fa. Se c’è una lamentela da Manduria al Presidente Emiliano subito chiama al direttore per dire che c’è un problema. Fanno come quello che ha tre aerei, che faceva la guerra sempre con le stesse persone. Prendono i cardiologi da una parte e li portano d’altra parte. C’è un problema in ortopedia? Prendili da lì. C’è un disastro generale che voi neanche immaginate sulla sanità, però se parli con Emiliano sembra che vada tutto.
A proposito, mi era stato promesso il pronto soccorso del Moscati.
Speaker : PRESIDENTE.
Colleghi, per favore. Ognuno torni al proprio posto.
Speaker : PERRINI.
Posso anche votare questo provvedimento, se l’assessore Piemontese fa una bella conferenza stampa e mi aiuta a sistemare un po’ di ospedali nella provincia di Taranto, di Brindisi, della BAT, di Lecce, di Bari. Ognuno di noi può dare un contributo con i soldi che servono, sennò Emiliano deve dire che l’IRPEF aumenta per colpa di Fratelli d’Italia o di Perrini.
A proposito, Fabiano Amati, è tutto a posto. Da quando ti sei seduto là va tutto bene, i direttori generali stanno facendo il loro lavoro. Tu volevi commissariare tutto. Non sei riuscito neanche a commissariare nel tuo paese, a Fasano, neanche un direttore sanitario. Ricordo che quando stavi là parlavi di commissariamento di tutti i direttori generali che non avevano rispettato il budget. Ti hanno dato la poltrona e ora è tutto a posto, adesso va tutto bene. La decadenza non c’è più. Fabiano, questi sono i fatti che dobbiamo dire di fronte alle persone. Ogni tanto vedo i tuoi video e dico: quanto è bravo. E i fatti? Devi venire a fare un giro con me. Tu fai i giri dove le cose vanno bene. È bellissimo così. Tu devi fare dei giri con me. Lo avevo detto a Palese, ma lo sto ancora aspettando. Ti devo far vedere le cose che non vanno. È bello fare i video.
Per crescere si impara dagli altri. Io sono umile. Sei bravo, complimenti, ma la realtà che viviamo è un’altra. Io vivo la realtà di Taranto. Noi abbiamo un pronto soccorso, Fabiano. Un pronto soccorso. Stiamo scherzando?
Io lo voglio votare. Ci sediamo, facciamo una bella conferenza stampa, stanno già i giornalisti, mettiamo su carta tutte le cose che non vanno, così, caro Fabiano, con la scusa che ce la prendevamo con i direttori generali... Faccio un esempio. Sui direttori generali, io avevo dei dubbi su quello che c’era a Taranto prima, e l’ho sempre detto, Rossi. Vi posso dire che il direttore generale che sta in questo momento a Taranto, Colacicco, sta facendo un ottimo lavoro. Io le cose le dico perché quello che c’è da dire… Le cose che ci stanno da dire le dico.
All’inizio, caro Presidente Emiliano, così rimane agli archivi questa cosa qua, quando Rossi fece la presentazione del “San Cataldo” nel 2016, io al direttore generale Rossi, dicevo, Antonio, vedi che per fare quell’ospedale “San Cataldo” con 150 milioni di euro solo i muri fai. Con un ospedale così grande, in un territorio come quello tarantino, non andremo da nessuna parte. Io ti dico che sta lavorando bene. È chiaro? Dopo i danni che avete combinato…
Quante volte ho spiegato i ritardi del “San Cataldo”? Al “San Cataldo” oggi si è arrivati a 350 milioni di euro. A 350 milioni di euro si è arrivati oggi, dai 150 a 350. Sapete pure un’altra cosa sempre al “San Cataldo”? Un mese fa il Presidente Emiliano ha inaugurato un’altra cosa: la mostra dei quadri. Ha riempito l’ospedale di quadri. Ha fatto una bella conferenza stampa, tutti seduti, e hanno messo, perché c’è una percentuale nell’appalto che è dovuta alle opere… No, non è che l’ho capito. Lo sapevo, ma c’era bisogno di fare una conferenza stampa quando noi abbiamo bisogno di altro, Presidente? Allora, io al posto tuo… Al posto tuo avrei fatto così. Essendo che nell’appalto c’era anche questa cosa, avrei comprato i quadri e li avrei messi là, no a fare una conferenza stampa. A far vedere che cosa?
La conferenza stampa la devi fare quando andrà il primo paziente. Il primo paziente là dentro prima del 2026-2027 non lo vedremo. Non lo vedremo. Te lo dico. Ecco, perché lei è un fuoriclasse, perché le realtà vengono viste tutta al contrario. Noi questa cosa la possiamo anche votare. Dobbiamo fare una bella conferenza stampa. Voglio anche Montanaro insieme a noi. Firmiamo tutte le cose che mi devi dare su Taranto, su Brindisi, su Lecce, sulla BAT, su tutta la regione, così questo provvedimento lo firmiamo.
Faccio gli auguri ad Antonio Tutolo. Spero che non ti fai fregare, perché, conoscendo lui, stai attento a quello che avete scritto e avete detto.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Perrini.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Tutolo.
Speaker : TUTOLO.
Intervengo essenzialmente per presentarmi, perché il collega Perrini diceva al pubblico “sapete chi è Tutolo?”. Se a qualcuno è sfuggito, Tutolo sono io.
Caro collega Perrini, però adesso finiamo la parte scherzosa. Devo riconoscere una simpatia nella sua modalità di esposizione, non solo simpatia, anche contenuti. Sa che c’è una simpatia reciproca su questo punto. Però, dobbiamo andare al sodo.
Quello che abbiamo concordato con l’assessore Piemontese non è nulla di stravagante, non è un nuovo ospedale, non è una rivoluzione copernicana di chissà quale portata. Nulla di tutto questo. Sono reparti che esistono già, che vanno semplicemente potenziati con le figure mediche. In questo, se vogliamo essere onesti intellettualmente, ognuno dei presenti qui dentro dovrebbe fare una battaglia sacrosanta su quella balorda legge che non permette di formare un numero sufficiente di medici. Oggi quello è il più grosso problema che abbiamo in sanità, se ci vogliamo dire le cose vere. Lamentate assenza di medici nei reparti, negli ospedali. Dove stanno questi medici a spasso, pronti ad essere assunti? Ce lo dite? Quando si fa la riforma dei test di ingresso e si fa credere alle persone che non c’è più problema, chi vuole fare il medico lo può fare tranquillamente, non si dice la realtà. Quella riforma prevede una cosa banale. Sì, è vero, toglie il test di ingresso, ma dopo sei mesi vai in una graduatoria che praticamente è un binario morto, significa che hai perso sei mesi di tempo inutilmente e sicuramente non diventerai medico. Quello che bisognerebbe fare e ci vuole il coraggio di fare è dare la possibilità a chi vuole fare il medico non di andare in Albania a studiare, di andare in Ungheria a studiare, ma di farlo qui e di creare un mercato del lavoro in quel settore che manca, perché la sanità, quando sarà terminato il San Cataldo, e non so quali altri santi, bisogna votarsi chissà a quali santi per trovare i medici da mettere lì dentro, perché non ce ne stanno, perché non esistono, e non esistono perché dal 1990, quando si è fatta la riforma del numero chiuso, nessuno si è preoccupato di verificare quanti medici si formavano e quanti andavano in pensione. Nessuno, guarda caso, si è accorto che quelli che andavano in pensione erano di gran lunga superiori a quelli che si formavano.
Oggi medici da assumere non ce ne sono. Quello che occorrerebbe, probabilmente, è una liberalizzazione vera e seria, almeno per un po’ di anni, fino a quando non si raggiunge un numero di medici sufficiente per coprire i buchi che ci sono. Se vogliamo essere seri, questo è quello che bisognerebbe fare tutti insieme, indipendentemente dalle posizioni politiche, sennò prendiamo in giro tutti insieme i cittadini, perché non diciamo loro le cose come stanno.
Caro collega Perrini, ripeto, tu conosci qualche ospedale che può dare offerta sanitaria senza medici? Se lo conosci, ce lo indichi. Oppure se conosci qualche medico, ripeto, che non lavora e che vuole essere assunto, credo che non ci saranno difficoltà a farlo. Non ce ne stanno, ed è il primo drammatico problema che abbiamo, che non ha risolto il centrosinistra, ma che non sta risolvendo e nemmeno affrontando il centrodestra. Quindi, stessa musica da questo punto di vista.
Quello che bisognerebbe fare, ripeto, è andare in quella direzione, se veramente si vuole fare qualcosa di serio. Certo, ci sono correttivi, mille cose che si possono fare, ma il problema grosso è quello. Per le liste d’attesa, la maggiore problematica qual è? È chiaro che se ci sono i reparti di radiologia e i medici sono insufficienti rispetto ai bisogni, non è che puoi farlo come i macellai.
Quello che serve, non nell’immediato, ma almeno per dare ai nostri figli una possibilità in futuro di potersi curare seriamente, è cercare di far formare tanti, tanti, tanti medici e cercare, in quel modo, di dare una possibilità di cura; come sottolineava il Presidente, magari dando anche più remunerazione per evitare che vadano fuori. Mi pare che da questo punto di vista, però, non si faccia nulla. Continueremo a prenderci in giro, a venire qua, a fare il teatrino: facciamo finta che siamo contro, ma alla fine i veri nodi, i veri problemi non si affrontano.
Io con l’assessore Piemontese ho cercato di rappresentare il problema del mio territorio, che credo sia… Come tu rappresenti il tuo, io cerco di rappresentare il mio, per cercare di dare quel sollievo a una struttura importante, per dare assistenza a quel territorio che è già molto problematico da altri punti di vista. Mi pare la cosa più naturale del mondo. Sto cercando di svolgere al meglio il mio ruolo. È quello che mi sono prefisso di fare ed è quello che farò, ma se vogliamo fare una battaglia insieme, collega Perrini, vera, seria è quella di fare in modo che ci sia la possibilità di avere dei medici, perché la sanità senza dei medici non si fa.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, presidente Tutolo. Ha chiesto di intervenire il presidente Di Gregorio.
No, no, non dialogate tra di voi. Non dialogate tra di voi. Prego, presidente Di Gregorio, intervenga pure.
Speaker : DI GREGORIO.
Sì, Presidente, grazie per avermi dato la parola. Dagli interventi che si stanno succedendo si è capito che in sanità non è Tutolo quello che luccica, però ci sono delle cose che vanno dette. Io ringrazio il collega Perrini, che richiama sempre la questione dell’ospedale “San Cataldo”. Vanno dette le cose che vanno e vanno dette anche le cose che non vanno, senza aver paura e senza mettere la testa sotto la sabbia.
Il grande investimento del “San Cataldo” è una grande opera. Solo quattro anni sono passati da quando abbiamo messo la prima pietra. Io ricordo il 30 dicembre 2020, quindi a gennaio 2021. È un’opera da 726 posti letto, 26 ettari, 2.500 posti auto. Hanno fatto un miracolo con la guerra in corso, con l’epidemia, con gli operai che cadevano come delle pere, perché lavoravano a 50, 60, 70 gradi sotto, lì, nei cunicoli per poter fare le basi di cemento. Queste cose qualcuno le ha dimenticate. La mancanza di prodotti per poter costruire l’impianto intero, perché non ce n’erano. Quindi era difficile anche recuperare il materiale che serviva.
Poi è chiaro, ci sono anche i problemi della sanità. Io vivo in una provincia che…
C’è il delirio. Sembra di stare a piazza Fadini. Piazza Fadini è il mercato della frutta della mia città. Penso che li parlino di meno rispetto a quello che sento adesso in questo momento in quest’Aula, eppure stiamo parlando di sanità, stiamo parlando di una cosa che dovrebbe interessare tutti, anche a chi sta seduto fra il pubblico, perché anche i loro parenti vanno in ospedale eppure vedo che c’è il delirio assoluto.
Presidente, per cortesia, può chiedere un po’ di silenzio in Aula? Grazie.
Io vivo in una provincia dove il sistema sanitario ha dei problemi enormi, che rimarcano i problemi che hanno tutte le altre province in Italia, cioè la mancanza di medici, 40-45 o 50-55 ore di fila al pronto soccorso prima di essere visitati. Sapete chi sono quelli che aspettano? Sono quelli che hanno fatto l’Italia, i nostri nonni, i nostri padri, i nostri zii che stanno lì, di 60, 70, 80 anni, che li fanno aspettare. Eppure, io ho dato una soluzione due anni fa sulle fila al pronto soccorso, ma purtroppo non si vuole applicare. Mi riferisco a piccole cose che potrebbero essere messe in campo per sollevare queste persone dai problemi che hanno.
Poi, ovviamente, ci sono le liste d’attesa. Poi ci sono anche altri problemi. Nella sanità c’è il tema dell’infedeltà, che è molto importante, quello che sta accadendo alla Sanitaservice di Taranto, dove decine e decine di dipendenti sono costretti ad andare in tribunale per avere il riconoscimento di un livello quando magari il proprio capo servizio ne ha avuti quattro di colpo perché gli avevano fatto fare un anno o due anni volutamente in quel posto e poi hanno fatto l’accordo presso il tribunale del lavoro non avendo nemmeno il titolo di laurea per stare in quel posto. Nessuno dice niente, a tutti va bene. Questa è la sanità pugliese e poi raccogliamo quello che la gente ci dà in cambio, cioè il nulla assoluto, nel senso che ci tratta come ci deve trattare.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Lopalco. Prego.
Speaker : LOPALCO.
Grazie, Presidente.
Sinceramente, dopo aver ascoltato tutti questi interventi, non me la sento di stare zitto, perché il tema è troppo importante. Ancora una volta io vedo che in questa Assise, che dovrebbe essere l’Assise che risolve i problemi o che propone le soluzioni, sento una serie di lamentele, sento una serie di proposte semplici a problemi complessi. Quello di cui noi abbiamo bisogno è risolvere problemi complessi. Il problema che noi oggi stiamo qui a risolvere, di questo enorme buco nella sanità, stiamo parlando di un ripiano di probabilmente meno dell’1 per cento del Fondo sanitario regionale. Di questo stiamo parlando. I cittadini devono capire di che cosa stiamo parlando.
Questo non è un problema della sanità pugliese, ma è un problema che ha almeno il 50 per cento delle regioni italiane, un problema strutturale legato al sottofinanziamento del nostro sistema sanitario nazionale. Ancora una volta, il problema del sottofinanziamento del sistema sanitario nazionale ‒ lo dico cercando di astenermi da qualunque forma di populismo ‒ non è nemmeno da ascrivere a questo Governo, vi do ragione. È un problema strutturale legato al fatto che un sistema sanitario come il nostro, universalistico e fondato sulla tassazione generale, è un sistema difficile da sostenere rispetto alle sfide che noi abbiamo oggi, di aumento dei costi delle terapie e di cambiamento demografico tragico, drammatico.
Questi sono problemi così grossi che quando io sento dire che si potrebbero risolvere con un taglio di qua o un taglio di là, con un bravo ragioniere, mi si accappona la pelle. Qui abbiamo bisogno di fior fiori di esperti, che si mettano intorno a un tavolo e producano proposte serie. Ecco perché la prima cosa da fare, e lo dico io che sono più volte stato apostrofato come uno che di politica non ne capisce niente... Lo ammetto: io di politica non ne capisco niente, non ne capisco niente della politica con la “p” minuscola, non capisco niente di quella politica che farebbe bene una volta per tutte a togliere le mani dalla sanità. Giù le mani dalla sanità. La sanità, la salute di tutte le persone è qualcosa di troppo grande per diventare scontro di personali interessi politici. Basta con questo atteggiamento. Lo dobbiamo ai nostri elettori. Che torni in questo campo, che torni in questa assise, che torni nelle sale del Governo regionale la politica sanitaria con la “P”, maiuscola, la politica di quelli che ne capiscono, la politica di quelli che non guardano al bilancio sanitario come al bilancio di un’azienda “x”, ma che possono trasformare un ragionamento che fino ad oggi è stato puramente ragionieristico, di tagli lineari, in un ragionamento di politica sanitaria, di economia sanitaria, di investimenti sanitari.
Bisogna ammettere che, di fronte a questo quadro così difficile, noi in Puglia abbiamo fatto miracoli, e lo dice il sistema nazionale di garanzia, che dice che la Puglia è l’unica Regione del Sud che ha garantito i LEA nonostante il sotto-finanziamento. Però, altrettanto, quando io vedo questi risultati dico, cavolo! Ma come è possibile che con così pochi soldi siamo riusciti a garantire i LEA ai nostri cittadini? Lo abbiamo fatto grazie alle lacrime e al sangue dei nostri operatori sanitari, che buttano lacrime e sangue nei nostri ospedali, che buttano lacrime e sangue nei nostri ambulatori, che non ce la fanno più, che sono sottopagati, che fanno turni impossibili.
Allora è questo il problema che dobbiamo affrontare e dobbiamo affrontarlo con onestà e senza bandierine politiche, magari una bella, grande bandiera politica, sì: la bandiera dell’uguaglianza. La bandiera della universalità, quella, sì, la voglio vedere sventolare. Non voglio vedere le bandierine né dei localismi né dei partitini. Allora, è questo l’invito che io con tutto il cuore cerco di fare, cerco di fare a questa Assise e cerco di fare all’assessore Piemontese, che, in qualche maniera, anche se per un brevissimo periodo, ho anticipato in quella poltrona e ho visto quanto sia difficile sedere in quella poltrona.
Perché è difficile sedere in quella poltrona? Perché, appunto, i problemi non sono soltanto locali, non sono soltanto risolvibili con i mezzi che abbiamo noi, anche con i mezzi strutturali e finanziarie. Però, in quel breve periodo in cui sono stato lì, io ho cercato anche di affermare alcuni principi, che sono un po’ quelli che vi ho anticipato, cioè il primato delle competenze: il primato delle competenze. Per poter fare andare avanti questo sistema c’è bisogno di persone competenti e, se queste persone competenti non ci sono, andiamole a cercare. Cerchiamo di far venire delle idee importanti per operare un cambiamento, perché senza questo cambiamento la nave va a sbattere contro l’iceberg e gli iceberg ve l’ho detto quali sono.
Allora, vi prego basta nella ricerca di capri espiatori. I direttori generali, amici o non amici, e non sono amici miei, non sono i responsabili di nessun buco, perché il problema è molto più grande del più bravo dei nostri direttori generali. Allora, quello che noi dobbiamo fare è per esempio… Io non so perché, ma alcune idee che erano state lanciate in quel breve anni in cui ho seduto dietro quella scrivania poi si sono perse. Una di queste idee era quella di centralizzare il più possibile gli acquisti. Si era addirittura pensato a un’Azienda Zero, ma l’Azienda Zero può essere indigesta a tanti, anche io stesso non sono convintissimo che sia la strada maestra, però una centralizzazione e un Governo degli acquisti era necessario.
L’altro aspetto ‒ assessore, mi ascolti ‒ è la prevenzione. Noi abbiamo fatto miracoli per tante cose, però nella prevenzione siamo scivolati indietro. Si è data finalmente un po’ di spinta agli screening, perché li stavamo messi molto male, però poi abbiamo un piano dell’antibiotico-resistenza su cui ci sono finanziamenti ad hoc che non si capisce dove sta e abbiamo un piano vaccini 2023-2025 che non è stato neanche trasmesso alle ASL. La prevenzione è un investimento, è lì che bisogna mettere i soldi in maniera che si possano avere risorse disponibili per prevenire le malattie. Soltanto l’utilizzo del monoclonale contro il virus respiratorio sinciziale ha significato che noi a gennaio e a febbraio non abbiamo avuto un caso di ricovero in neonatologia e in infettiva per bambini per virus respiratorio sinciziale. Abbiamo eliminato questi ricoveri. Questi sono risparmi, sono risparmi importanti che grazie alla prevenzione possiamo mettere in campo.
Vi prego. Quando si parla ‒ qualche volta ho parlato di tavoli di confronto, eccetera ‒ si fa la battuta, l’ironia, i tavoli, i tavolini, i falegnami. Lasciamo l’ironia in altre sale e in altre Aule. Servono tavoli di confronto importanti. Purtroppo gli esperti sono stati tirati fuori da qualunque decisione di politica sanitaria. Riportiamoli al centro della discussione, riportiamoli al centro del dibattito e facciamo in modo che questa nave cambi rotta. Abbiamo ancora dei mesi per poterlo fare. Finché io siedo in questi banchi spero davvero di poter osservare questo cambiamento di rotta e non vedere la nave affondare.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei.
Ci sono altri due interventi, il Presidente Galante e la consigliera Spina.
Prego, Presidente Galante.
Non ci sono altri interventi dopo? No. Prego.
Speaker : GALANTE.
Grazie, Presidente.
Mi rivolgo essenzialmente all’assessore Amati con cui abbiamo condiviso il disegno di legge all’interno della Commissione bilancio e all’assessore Piemontese che avremmo voluto in Commissione ascoltare per la parte sanitaria.
Ci siamo detti che i numeri, i bilanci non sempre danno chiarezza pur parlando di equilibrio, pur parlando ormai la lingua dell’equilibrio dei bilanci, perché altrimenti si viene richiamati, però, almeno da quello che abbiamo detto noi all’interno della Commissione, a noi non piace parlare di costi della sanità, ma ci piace parlare di investimenti in salute.
Dobbiamo spiegare ai cittadini perché votare, anche in vista dell’appello, l’ultimo, fatto, ad esempio, dal collega Lopalco in tema di interventi e offerta di servizi. Dobbiamo spiegare questi conti e perché la Puglia continua a essere in Piano di rientro, perché ogni tre mesi ci arriva questo referto negativo. Abbiamo fatto delle domande all’assessore Amati che ci aveva promesso che avrebbe risposto in Aula. Ha parlato, per rimanere in termini di sanità, di cronicità, di cronicità dei conti. Io ricordavo che all’inizio di questo mandato, di questa legislatura si era parlato di uscita dal Piano di rientro. C’è stato un momento in cui la Puglia ha esultato, dopo tanti anni, dopo gli errori commessi dalla politica perché è stata quella che ha commesso degli errori. Da quello che io ricordo, risalgono agli anni Duemila, a quando si sono fatti degli interventi errati, sbagliati, anche per quanto riguarda il problema del blocco del turnover, la famosa spesa del personale che doveva essere diminuita dell’1,4 per cento, che ha creato grossi problemi in tutta la Puglia, che è stato sbloccato nel 2020. Ci sono delle domande a cui l’assessore avrebbe risposto in Aula. Tra queste ci siamo chiesti perché arrivare al 30 aprile. Il 3 è stato il tavolo con il MEF, con il Ministero, dove è uscita questa ulteriore richiesta di copertura. Perché non è stato fatto prima? Proprio perché dovevamo capire tutti e spiegare ai cittadini queste macro voci, spese per il personale, mobilità passiva, spiegare perché questa mobilità passiva continua ad essere ancora alta, riconoscendo alla Puglia moltissime eccellenze in tutte le province, in tutti gli ospedali. Noi abbiamo eccellenze anche superiori a quelle degli ospedali del nord, con il sacrificio sicuramente di molti nostri medici e infermieri e di tutto il personale sanitario, però la mobilità passiva continua a pesare.
La spesa farmacologica: spiegare il motivo per cui continua ancora a pesare. È stato spiegato anche da altri che non si può ridurre, anche perché se si mette un freno con delibera e si dice che non bisogna più prescrivere farmaci credo che i medici non dovrebbero più curare i cittadini. Certo, non si può impedire ai cittadini di andare fuori regione, però capire questa cronicità dei conti se terminerà prima o poi, se la Puglia è destinata a uscire dal Piano di rientro, che oggi chiamiamo “Programma operativo” perché ci si siede al tavolo con i ragionieri del Ministero e si fanno i conti, ma noi abbiamo bisogno di uscire e avere la possibilità di finanziare degli extra LEA. Lo facciamo, molte volte, con alcuni escamotage.
La Puglia ha fatto molti passi avanti, almeno per quella che è stata la nostra esperienza, la mia esperienza, parlo per me, che ho sempre fatto parte della Commissione Sanità, dalla scorsa legislatura ad oggi, guardando anche semplicemente la griglia dei LEA: siamo arrivati a metà classifica a livello nazionale, siamo tra le poche Regioni che assicurano tutti i LEA. Quindi, c’è stato sicuramente un grande lavoro da parte della Regione Puglia per assicurare salute ai cittadini.
Un grande lavoro è stato fatto per quanto riguarda la professione infermieristica. Anche lì, con il Presidente Vizzino abbiamo fatto conoscere l’importanza del ruolo che avrà in generale l’infermiere, la professione infermieristica, l’infermiere di famiglia e di comunità all’interno delle nuove strutture; abbiamo fatto conoscere, con il Presidente Vizzino, l’importanza dell’infermiere specializzato all’interno delle ambulanze, di come uno sforzo da parte dell’Assessorato sarebbe necessario per uniformare tutti i 118 della Puglia e poter migliorare gli interventi degli infermieri quando non hanno a bordo il medico. Abbiamo fatto, anche lì, dei passi che vanno completati.
C’è da fare l’ultimo sforzo per Medicina a Taranto. Lo chiedo al Presidente Emiliano che, insieme al direttore di dipartimento Montanaro, è stato molto caparbio nell’affrontare questo tema nei confronti delle università, che molte volte non ha risposto immediatamente, ma siamo arrivati a finanziarla con 53 milioni di euro e stiamo aspettando che partano i famosi bandi per poter assumere i professori.
È mancato, forse, questo passaggio, per anticipare un pochettino, di una settimana, per poter parlare con l’assessore alla sanità. Purtroppo, assessore, non riusciamo a vederla all’interno della Commissione Sanità. Non sappiamo come fare.
La convochiamo per diversi temi, perché se vogliamo parlare di ridurre gli sprechi, di ridurre la corruzione, di prevenzione, abbiamo bisogno anche di proporre con lei e di coordinare con lei alcuni interventi. Io ho fatto richiesta, per esempio, di una audizione importantissima e dell’istituzione anche di un tavolo per le dipendenze patologiche. C’è un grave problema sia di dipendenze da sostanze come cocaina, eroina e alcol, abuso di alcol, sia per il gioco d’azzardo. C’è da fare un intervento massiccio per poter anche lì intervenire. Se noi non interveniamo in questo modo prevenendo, educando alla salute i nostri ragazzi, dovremo poi spendere i soldi per pagare le cure di chi entra nell’incubo dell’azzardopatia, nell’incubo di una di queste droghe.
La salute mentale, l’autismo sono cose su cui abbiamo chiesto, assessore Piemontese, di intervenire, perché su circa ottanta strutture che dovrebbero essere già attive ce ne sono ancora dieci e non si capisce il perché addirittura alcune ASL hanno avuto anche il trasferimento dei fondi, ma non contrattualizzate queste strutture accreditate, autorizzate all’esercizio e accreditate.
Stiamo chiedendo queste cose da molto tempo. Tanti passi avanti sono stati fatti, alcuni vanno completati con molto coraggio, perché io mi rendo conto che si entra in un sistema dove con le strutture sul territorio è difficile se si comincia a essere - non voglio usare questa parola – ricattati, ma in qualche modo sottomessi al problema delle tariffe, sottomessi al problema delle figure professionali che mancano. Anche lì abbiamo fatto dei passi avanti. Abbiamo chiesto di intervenire per quanto riguarda l’istituzione dei corsi di logopedia e i corsi di neuropsicomotricità, che sono figure fondamentali per poter aprire queste strutture.
Adesso c’è da fare lo sprint finale, se vogliamo dire che la Puglia pur dovendo ripianare con ulteriori 80 milioni... Ripeto, anche qui, forse non l’ho detto all’inizio, molte Regioni, oltre ad aver aumentato l’IRPEF, non hanno i servizi che ha la Puglia, che è una delle prime nel sud.
Chiedo scusa al reparto centrosinistra, alla mia sinistra.
Ciò che vi riguarda è che non aumentate la spesa del fondo da trasferire alle regioni. Per quest’anno sarà ancora al 6 per cento il rapporto spesa sanitaria-PIL. Il PIL è cresciuto, ma non aumenta la spesa. Calcolate che noi siamo tra gli ultimi Stati in Europa che investono. L’ha detto anche il collega Lopalco: non è una battaglia di bandierine. Dovremmo sperare di fare tutti quanti questo sforzo, perché il riparto del fondo sanitario non aiuta le regioni del sud e le persone non capiscono perché non si vanno a modificare anche quei famosi requisiti che servono per il riparto del fondo sanitario.
Ripeto le domande a cui l’assessore Amati ha detto che avrebbe risposto in Aula e quelle che chiedo all’assessore Piemontese, quantomeno la presenza in Commissione Sanità.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, Presidente Galante.
La parola alla consigliera Spina, ultimo intervento da quello che vedo come prenotazioni.
Speaker : SPINA.
Grazie, Presidente.
Io ho partecipato alla I Commissione, alla quale non era presente l’assessore Piemontese. L’unica risposta che abbiamo avuto alla richiesta di specifiche informazioni dall’assessore Amati è stata che il disavanzo registra un cronicità storica in questa Regione.
Io mi sono guardata il provvedimento e ho visto anche che i 45 milioni di avanzo di amministrazione che vengono vincolati andranno a bloccare, a ingessare il bilancio della Regione anche per il futuro e prosciugheranno le risorse necessarie perché la Regione possa contribuire ad aiutare anche le piccole imprese.
La variazione di bilancio che è stata proposta è una variazione di bilancio per il prossimo anno, per il 2026, che va a tagliare quelli che sono i punti più salienti del nostro bilancio, perché taglia i servizi sociali, taglia le risorse per la scuola, taglia le risorse per le famiglie e taglia soprattutto le risorse per l’agricoltura. L’attenzione di questo Governo per l’agricoltura si vede, tant’è che abbiamo anche rinviato la discussione di un punto all’ordine del giorno, quello sui pozzi, che avevamo già iniziato a trattare nel precedente Consiglio regionale, che è stato rinviato per discutere di sanità, una sanità che ha detto bene il Presidente Perrini, questo è un fenomeno, quello che sta succedendo in questa Regione.
Negli interventi che mi hanno proceduto non c’è stato uno che ha parlato bene della sanità che viene erogata in questa Regione. Abbiamo tutti segnalato che non c’è attenzione per la prevenzione che per poter prenotare un esame specialistico abbiamo bisogno di mesi e mesi di attesa, che abbiamo carenza di medici, che gli ospedali sono in grossa difficoltà.
Questo non l’ha detto l’opposizione, questo l’ha detto la maggioranza. Ecco perché correttamente Perrini parlava di un fenomeno, perché è la maggioranza stessa che ben potrebbe fare qualcosa per invertire la rotta e invece non l’ha fatta.
La maggioranza ha parlato del fatto che tre anni fa si parlò di istituire l’Azienda Zero, che forse avrebbe potuto razionalizzare i costi, e anche questo non è stato fatto. Ma quello che mi stupisce, e lo dico all’assessore Amati, è che proprio l’assessore Amati, che si è sempre battuto, che ha sempre detto, che ha sempre auspicato il controllo della spesa e ha anche auspicato che fossero redarguiti, diciamo così, per non dire cacciati, i direttori generali che non avessero tenuto la spesa sotto controllo, ha firmato qualche giorno fa una delibera che – vorrei che fosse ascoltata anche dal pubblico – è andata a rendere nulla la delibera di Giunta regionale n. 412 del 28 marzo 2023, che aveva introdotto disposizioni restrittive in materia di spese per investimenti nel servizio sanitario regionale.
In buona sostanza, a quale delibera ci riferiamo? Ci riferiamo alla delibera con la quale erano state razionalizzate le spese del servizio sanitario regionale per consentire il Piano di rientro, quindi per ridurre quel disavanzo che in maniera cronica, dice l’assessore Amati, questo Consiglio regionale rappresenta. Che cosa ha fatto? Ha revocato le restrizioni introdotte con la delibera, questo per consentire una maggiore flessibilità nell’uso delle risorse e una più efficace programmazione degli investimenti.
Hanno detto, in buona sostanza, i direttori generali: non è giusto che noi andiamo a controllare quello che voi fate, non è giusto che non chiediate l’autorizzazione per la spesa al dipartimento della sanità, ma spendete quello che vi pare, perché tanto c’è Pantalone che paga. La situazione è esattamente questa. Quindi, come non condividere le perplessità che la stessa maggioranza oggi ha segnalato? In realtà, il problema è serio, il problema è che la carenza di salute in questa regione si fa sentire, e lo dimostrano anche i numeri della mobilità passiva, che sono uno degli elementi essenziali del disavanzo di questa Regione.
Invito l’Amministrazione, la maggioranza, il Presidente Emiliano, l’assessore Amati e l’assessore Piemontese a fare una seria riflessione su quello che sta succedendo, a riflettere sui costi fuori controllo di Sanitaservice, sui costi fuori controllo della sanità in generale e sulla necessità che noi abbiamo di offrire ai cittadini pugliesi una salute giusta e necessaria a soddisfare le loro esigenze, perché si finisca di andare fuori per essere curati.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, consigliera Spina.
Presidente Tutolo, lei è già intervenuto. Per dichiarazione di voto?
Speaker : TUTOLO.
[...] tutta l’Aula, in particolar modo, ovviamente, i miei colleghi di maggioranza, perché ci terrei ad affrontare la legge sui pozzi. Perché manco si può sentire che c’è una crisi idrica e una legge che può dare un piccolo sollievo a una parte anche minoritaria degli agricoltori non viene affrontata.
Oggi abbiamo una condizione per la quale in quella legge, come in tutte le altre precedenti, è prevista la sanatoria per i pozzi abusivi, pozzi magari fatti trenta o quaranta anni fa. Non delle case occupate abusivamente. Ti può sembrare strano.
Speaker : PRESIDENTE.
Adesso chiudiamo questo argomento.
Speaker : TUTOLO.
Quello che probabilmente ci sfugge qui, mentre ragioniamo di altro, è che in questo preciso istante c’è chi ha dei prodotti nel campo e non riesce ad irrigarli perché per allacciare l’acqua, giustamente, l’Enel vuole la concessione.
Speaker : PRESIDENTE.
Non è questo l’argomento, dobbiamo chiudere questo argomento e siamo pronti a votare.
Speaker : TUTOLO.
Ho capito, Presidente. Posso fare un appello ai miei colleghi tutti di restare in Aula e continuare i lavori? Mi seccherebbe molto se poi ce ne andiamo come se quello non fosse un problema, perché vi posso garantire che chi sta bene, qualcuno che non ha problemi in sanità, probabilmente ha altri problemi.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Tutolo.
Assessore Amati, prego.
Speaker : AMATI, assessore al bilancio, alla ragioneria, alle finanze e agli affari generali.
Signor Presidente, colleghi, ovviamente non risponderò e chiedo scusa agli spunti interessanti di polemica politica. Non lo farò non perché non ne abbia il coraggio, ma perché lo abbiamo già fatto in altre occasioni, quindi mi riporto al verbale. Se lo rifacessi anche adesso, ripeteremmo ciò che abbiamo già trattato in altre occasioni, almeno da ottobre fino a questo momento. Mi riporto ai verbali.
Voglio innanzitutto rassicurare la collega Spina, che è uscita dall’Aula e, comunque, prego i colleghi di riferire, che non abbiamo revocato una delibera con la quale le limitazioni del 2023, limitazioni sul controllo della spesa, vengono d’emblée revocate. Siamo limitati a revocare due lettere del punto 8 di quella delibera. Scusate la pignoleria, però l’Amministrazione pubblica è fatta anche di pignolerie, di cose piccole che insieme fanno le cose grandi, relativi soltanto a spese non strettamente funzionali al mantenimento dei livelli essenziali di assistenza e poi ai leasing, per evitare un aggravamento di procedure che nell’ambito del fenomeno autorizzativo comportavano la perdita dell’esigenza di risposta.
In questi tempi non sarei stato favorevole, non avrei sottoscritto quella delibera proposta dal collega Piemontese se avessi avuto altra caratterizzazione, cioè la revoca di quella delibera. Quindi, questo argomento è documentalmente infondato.
Voglio fare una considerazione numerica. Io, ovviamente, parlerò di questa vicenda sotto la prospettiva strettamente contabile, perché non appartiene a me rispondere su altre prospettive, ma al collega Piemontese, che, se vorrà, lo farà opportunamente. Vorrei sollevare una riflessione di carattere macroeconomico. Su un fondo sanitario di 8 miliardi 288 milioni 654, noi abbiamo, come avete detto, registrato un disavanzo di 174 milioni. È stato osservato: percentuale piccolissima, cioè ‒ l’ho fatta io la percentuale ‒ il 2,99 per cento, e ciò è inoppugnabile. Dal punto di vista macroeconomico, però, bisogna fare una riflessione suppletiva: quella percentuale va ad essere ripianata su un bilancio da 1 miliardo, per cui pesa sul bilancio autonomo di 1 miliardo per il 17,4 per cento, il che significa la contrazione di politiche da bilancio autonomo, che sono importanti, forse meno rispetto alla sanità, ma sono importanti (cultura, trasporti, turismo, agricoltura, formazione, ricerca), con una contrazione di politiche sul bilancio autonomo.
Per cui, il figlio maggiore, molto maggiore, chiede sacrifici al figlio minore. Questa è la ragione per cui lo Stato ‒ e qui vi spiego che cosa significa “cronicità” ‒ decide di intervenire. Lo Stato, da un punto di vista macroeconomico, non può tollerare che questo accada. Lo dico non per il gusto della precisione, ma perché è importante conoscere perfettamente la dinamica, per farsi un quadro completo.
Rapidamente, ovviamente, agli inizi degli anni Novanta, la spesa era al 7 per cento del PIL annuo e quindi al di sopra del PIL, la spesa sanitaria. In tempi precedenti al 1990 era una cosa indicibile, nel senso che si contraevano debiti e non c’era un limite all’indebitamento, tant’è che ci fu anche una vicenda contabile dinanzi alla Corte dei conti della Puglia, dove l’oggetto era il buco nero del bilancio della Puglia. Andate a vedere i resoconti.
Nel 1990 c’è questa situazione. Arriva Maastricht, la crisi finanziaria del 1992 e si dice che per entrare nell’Unione europea voi dovete fare delle cose, quelle cose si fanno. Superato Maastricht, la spesa comincia ad aumentare con i disavanzi, dopo il 1992. Nel 2006, quindi 1992-2006, i disavanzi complessivi delle Regioni ammontano a 6 miliardi di euro. Lo Stato decide i piani di rientro. Ovviamente ipotesi elementari di piano di rientro. Non è il piano di rientro di adesso.
Nel 2000 c’erano gli accordi e in caso di violazione bisognava fronteggiarli con le addizionali, anno 2000. La cronicità attraversa tante ere politiche e descrive un problema strutturale dallo Stato. Questo va detto con estrema serietà e rigore, senza farsi prendere dalla carica della polemica politica. Quindi, gli accordi in caso di violazione devono essere fronteggiati con le addizionali. Che fa lo Stato? Li sistematizza e lo fa attraverso la rendicontazione e il monitoraggio.
A quel punto si fissa il 2001 come l’anno zero, dimentichiamoci il passato, dice la normativa, però previo ripiano parziale con le tasse.
Nel 2002-2003 si riducono i disavanzi. Ogni volta che lo Stato interviene in maniera risoluta, l’effetto immediato è la riduzione del disavanzo, in Puglia come nelle altre Regioni, chi più chi meno. Non appena si accende la luce, c’è riduzione del disavanzo, poi la luce diventa più flebile e si ritorna al passato.
Dopo il 2003 la spesa cresce di nuovo e si inaugurano i programmi operativi (2004). Cosa sono i programmi operativi? Il monitoraggio trimestrale e, in caso di squilibrio, un programma operativo da presentare allo Stato. Ma questa prima versione non parte mai. Nonostante fosse stata scritta nella finanziaria del 2004, non parte mai.
Seconda versione dei piani di rientro, la nostra versione, quella che interessa a noi. Con l’accordo Stato-Regioni del 2005 vengono istituiti i vari tavoli di verifica, che ancora abbiamo. Con il Patto salute 2007-2009 si istituisce un fondo statale, ma per accedere devi sottoscrivere il Piano di rientro. Finalmente si parte. La Puglia sottoscrive il Piano di rientro il 29/11/2010. Su che cosa? Sugli anni 2005-2008.
Adesso andiamo a vedere qual è il risultato di gestione. È interessante osservare questa dinamica perché ci sono anche fattori elogiativi per questo Governo e le singole persone di questo Governo: 2006, meno 210 milioni; 2007, meno 265; 2008, meno 219; 2009, meno 350; 2010, meno 332; 2011, meno 108, subito dopo la sottoscrizione del Piano di rientro del 2010; nel 2012, il dato diventa positivo, c’è un avanzo di gestione, più 3.80; nel 2013 di nuovo negativo, 42 milioni; nel 2014 diventa positivo, più 14 milioni.
L’assessore, lo dico perché è presente, era Donato Pentassuglia.
Nel 2015, meno 54 milioni; nel 2016, meno 38 milioni; nel 2017, più avanzo di gestione, assessore Emiliano, 3.70; 2018, meno 56,40; 2019, meno 38,40; 2020, meno 24,20; 2021, meno 132,90; 2022, meno 144,30; 2023, meno 72,60; 2024, meno 174.
Che significa tutto questo sotto il profilo macroeconomico? Questo andamento altalenante, che in realtà è susseguente a provvedimenti risoluti, che significato ha? L’interpretazione la lascio a voi, cioè capire che ci sono, sì, problemi strutturali, che sono i problemi di mancato finanziamento di alcune parti importanti, però bisogna anche dire che ci sono problemi di efficientamento della spesa nella prospettiva della parte che riguarda direttamente. Qui non entrerò nella questione di chi è responsabile o chi non è responsabile. un unico inciso, è la mia opinione, non impegno nessuno.
Purtroppo, il sistema di nomina nelle burocrazie sanitarie è un sistema regolato dall’ordinamento nazionale, è legge nazionale, per cui se Marchionna avesse avuto l’ambizione di diventare direttore generale di un istituto o di una ASL piccola non avrebbe avuto i requisiti. In realtà si pesca dallo stesso elenco, da quell’elenco. Non puoi fare null’altro che pescare da quell’elenco. Chiudo la parentesi di interpretazione personale. Anche qui ognuno si faccia i conti come meglio crede, per comprendere come molto spesso la politica e i politici vengono utilizzati come capri espiatori di un sistema normativo a forte orientamento burocratico, dove la disciplina normativa generalmente è sconosciuta addirittura da chi produce le norme. È sconosciuta. Provate a chiedere al legislatore statale come si nomina un direttore generale. Penso che riceverete una percentuale di consapevolezza molto, molto bassa.
Ora credo di aver spiegato che cosa significa la cronicità e il fatto strutturale. Siccome ci sono andamenti variabili è chiaro che il problema del monitoraggio esiste, sussiste. In questa manovra, per evitare le tasse ai cittadini, e qui rispondo anche alle domande che sono state proposte dal collega De Leonardis, ma anche da altri colleghi, per evitare le tasse, che cosa si fa? Qual è il procedimento? Lo diciamo con estrema chiarezza. Il procedimento dice che entro il 30 aprile il Consiglio regionale interviene per coprire il disavanzo. Se non lo fa, nessuno nomina alcuno. È la legge stessa che dice che è compito del Presidente della Regione, con poteri monocratici, di tipo amministrativo. Io, se fossi il Presidente della Regione, ma credo nessuno di voi, se foste Presidenti nella Regione, accetterebbe di poter manipolare una materia così complicata, una materia così fonte di controversie dinanzi a tutte le sezioni italiane delle Corti dei conti con leggerezza. Per cui, l’apporto legislativo è la cosa più seria ed interessante che si possa fare, anche a tutela della responsabilità politica e amministrativa delle persone. Sto parlando di me. Io non lo farei. Abbiamo deciso, per evitare le tasse, di proporvi un provvedimento che fra le somme svincolate e altre piccole manovre, utilizza l’extragettito, un extragettito che ammonta a 47 milioni, che in buona sostanza null’altro è che utilizzare quelle risorse e protrarle, in termini di restituzione, negli esercizi successivi, 2026 e 2027 per anno, 23 milioni circa, così da evitare l’aumento delle tasse.
Se il Consiglio regionale non fa nulla, con la parentesi che vi ho detto, che io non consiglierei a nessuno, dei poteri monocratici, si va alle addizionali IRPEF. Solo alle addizionali IRPEF? No, mica solo all’addizionale IRPEF. O meglio, tutte le addizionali. Accanto alle addizionali vi è anche un divieto di tutte le spese che non siano obbligatorie. Sapete che significa? Significa che tutto il bilancio 2025, dove ci sono, giustamente, anche gli emendamenti dei consiglieri regionali, alla scadenza del 31 maggio non sarebbero utilizzabili e si accompagnerebbero anche all’aumento delle aliquote.
Il Governo regionale fa una manovra anche a tutela delle disposizioni di bilancio chieste ed ottenute da tutti i consiglieri regionali in sede di approvazione delle disposizioni per il bilancio del 2025. Si sarebbe potuto fare pure un’altra cosa: tagliare tutto e non usare l’extragettito. Si è scelto di usare l’extragettito, però andando a intervenire sul pluriennale, perché bisognava dare la copertura sul pluriennale. Quindi, 23 milioni sono stati disposti in termini di recupero dell’extragettito sugli esercizi 2026 e 2027. È chiaro che oggi può fare impressione.
Vi devo dire un’altra cosa. Noi scegliamo di svolgere questa attività anche sulla base di un atto di responsabilità. Per esempio, potrebbe essere controversa la disposizione che dice che il disavanzo a fine legislatura non lo puoi coprire andando a ribaltarlo sugli esercizi di una legislatura successiva. Lì si apre un problema di interpretazione tecnico-giuridica notevole. Ci siamo assunti la responsabilità di dire che questo è possibile. Ecco perché è meglio farlo per legge.
Abbiamo certamente inciso sul bilancio pluriennale, non c’è dubbio, ma mica lo si può nascondere, per evitare le tasse e per evitare che le spese non obbligatorie fossero revocate. Questo è il senso della manovra, né più e né meno.
Qui si apre il dibattito politico e io, come voi, sono sempre stato partecipe, ho detto che non rispondo agli spunti di polemica, per cui posso avere una ricetta, ma le mie ricette sono scritte dagli atti del Consiglio regionale, nelle proposte di legge. Vi parlo come un collega.
Ricordo che in quest’Aula che si dice spesso “sedevi lì e facevi”, con tutta questa narrazione. Nene, però vi vorrei pure far ricordare che molto spesso rispetto ai provvedimenti risoluti di lotta agli sprechi si generava una maggioranza così trasversale dove a volte ho dovuto fronteggiare più il no dell’opposizione, nonostante l’opposizione dicesse “tu sei uno di noi”. Vi ricordate? Lo dico ai colleghi.
Collega Perrini, la prego. Siccome sto avendo uno standing discorsivo, se lei dice così mi invita alla polemica. Non ho capito. Non ti faccio arrabbiare? Perché usa questo termine? La rabbia non esiste. Nessuno si deve arrabbiare. Di fronte al ragionamento non esiste nessuna ipotesi di rabbia. Succedeva che su alcuni provvedimenti... Ho finito, collega Pagliaro. Lo dica al collega Perrini. Dico al collega Perrini di non interrompermi, così finisco. C’è stata anche una maggioranza trasversale, perché sull’argomento della sanità esiste obiettivamente un trasversalismo, e su questo dobbiamo riflettere tutti, a difesa dell’abitudinarietà, oppure delle cose così come sono costituite. Quindi, per questa ragione, penso che valga la pena per tutti approvare questo provvedimento, perché questo provvedimento va incontro a risolvere un problema che va risolto nei suoi aspetti di struttura, visto che in alcuni esercizi siamo stati in grado di farlo, e allo stesso tempo evita le tasse.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, assessore Amati.
Assessore Piemontese, prego.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore alla sanità e benessere animale e allo sport per tutti.
Grazie, Presidente.
Proverò ad essere sintetico perché ho condiviso buona parte degli interventi dei diversi colleghi che mi hanno preceduto. Ho condiviso, da ultimo, l’intervento del mio collega Fabiano Amati. Ho condiviso l’intervento del collega Tutolo, ho condiviso molto l’intervento del professor Lopalco. Vorrei che accanto alla polemica politica, al dire degli 81 milioni di euro, dei 170, senza rendersi conto in alcune circostanze di che cosa realmente si sta parlando, e questo posso capirlo tra chi non fa il nostro lavoro, cioè non è chiamato ad amministrare, ma non avere contezza dell’importo complessivo della sanità pugliese, noi spendiamo oltre 8,5 miliardi di euro, e che alla fine ci sia un disavanzo di 81 milioni di euro, percentuale estremamente bassa, è un aspetto che dovrebbe farci riflettere, se dobbiamo parlare del merito.
La Puglia ha probabilmente ‒ non mi sono applicato a livello di dettaglio di Fabiano ‒ il disavanzo pro capite più basso tra le Regioni italiane. È evidente che se si dice a un cittadino che non ha cognizione che ci sono 81 milioni di euro di debiti o 170 milioni di euro di debiti, la persona dice: mio Dio, sono tanti.
Dopo ragioniamo anche dei servizi, con cognizione di causa, non solo per fare spot. Ci mettiamo e ragioniamo nel merito. Ci arrivo. Tanto io non perdo il filo.
Ragion per cui la Puglia ha probabilmente il disavanzo pro capite più basso tra le Regioni italiane. Da quanto viene comunicato dai Presidenti di Regione in seno alla Conferenza, quasi tutte le Regioni italiane hanno costi maggiori rispetto alle risorse disponibili. Quindi, nonostante ci sia una situazione nazionale generalizzata di crescita dei costi, il sistema sanitario regionale pugliese ha retto, e ha retto complessivamente, questo dobbiamo dirlo, anche il sistema sanitario nazionale.
Quali sono i numeri? Pare che in Puglia chissà quale grave buco ci troviamo di fronte. L’Emilia-Romagna ha un disavanzo di circa 300 milioni di euro. Nel 2025 ha messo in campo una manovra da 400 milioni di euro e sono scattati i ticket e gli aumenti di IRAP e IRPEF. L’Umbria ha un disavanzo di oltre 240 milioni di euro. L’Abruzzo, a fine 2024, ha la ASL in perdita di 180 milioni di euro, il Piemonte 100 milioni, il Friuli 278, la Toscana 330, il Veneto...
O questi numeri li conosciamo solo noi oppure, lo dico ai colleghi, se, questi sono numeri pubblici, li aveste letti anche voi, evidentemente, non ci troveremmo di fronte a interventi in cui si grida allo scandalo per un disavanzo di 81. È il disavanzo su una spesa di 8,5 miliardi di euro che è comune a tutte le Regioni italiane. Questo è il primo dato di fondo ed è un dato inconfutabile. Punto.
Proseguiamo sugli altri aspetti. Perché ho condiviso l’intervento di Antonio Tutolo di prima? Perché lo abbiamo detto più volte e io lo dico più volte. Non so chi ne faceva riferimento tra i colleghi e parlava del pronto soccorso. Anch’io le vedo le difficoltà nei pronto soccorso, ma mi spiegate come si fa a migliorare la qualità dei servizi? Io lo chiedo a chi ha le soluzioni in tasca. Siccome voglio imparare da chi ha la soluzione in tasca, ma non negli spot televisivi, parlando di cose concrete, come si sistema la questione? Noi aspettavamo lei, consigliere. Aspettavamo lei, in maniera tale che risolva le questioni dei pronto soccorso italiani. Non se ne sono accorti i pugliesi, ma saremo nelle condizioni di fare questo.
Se qualcuno è nelle condizioni di spiegarmi come siamo nelle condizioni di mettere diciotto medici nel pronto soccorso di Foggia, dodici medici specialisti in emergenza-urgenza in quello di Barletta, come siamo in grado di potenziare il pronto soccorso di Taranto, come siamo nelle condizioni di far arrivare i medici del pronto soccorso di Brindisi, se in Italia gli specialisti in emergenza-urgenza non ci sono? I medici dopo la laurea di sei anni è evidente che, per più ragioni, a partire dal fatto che non possono avere accesso alla libera professione, perché lavorare nel pronto soccorso con turni h24 è estremamente complicato con uno stipendio di 4.000 euro al mese, è normale che in Italia siano pochi quelli che scelgono di specializzarsi in emergenza-urgenza. Quindi, la carenza dei medici che abbiamo nei pronto soccorso è dovuta a una carenza organica di medici.
Collega, i numeri delle scuole di specializzazione di emergenza-urgenza italiani sono questi. Noi abbiamo le call sempre aperte per assumere medici specialisti in emergenza-urgenza in pronto soccorso. Se siete nelle condizioni di dirmi dove sono i diciotto che mancano a Foggia piuttosto che quelli che mancano fino a Lecce, io vi dico grazie sin da ora, e faremmo un servizio serio alla nostra comunità.
Dopodiché, penso che nel nostro Paese, ma questa è una disposizione nazionale, non si possano pagare tutti i medici alla stessa maniera. Forse i medici di pronto soccorso dovrebbero avere uno stipendio base, non potendo fare la libera professione, almeno il doppio rispetto a quello di oggi. Aiutateci con la Presidente del Consiglio, con il Ministro della salute, con il Parlamento nazionale: aumentiamo gli stipendi ai medici di pronto soccorso, altrimenti sarà complicato.
Non posso continuare a parlare? Io ti ho ascoltato con garbo.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, assessore, continui pure.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore alla sanità e benessere animale e allo sport per tutti.
Non c’è bisogno. Siamo qui. Ognuno dice la sua. Se siamo nelle condizioni di dire che non è così, noi siamo, con il Presidente Emiliano, con tutti i colleghi, alla ricerca dei medici di pronto soccorso. Questo è un primo tema, il tema che veniva evidenziato anche prima da Antonio e che non voglio ulteriormente approfondire con altri esempi. Ne ho fatto uno per tutti, ed è chiaro che se in un pronto soccorso, anziché avere tre medici di turno, ne avessimo sette, i tempi di attesa sarebbero più brevi.
Io non appartengo a quelli che non conoscono quali sono le difficoltà all’interno del sistema sanitario regionale pugliese, come di quello italiano, e che quindi esistono problemi su liste d’attesa, sui servizi, che i servizi potrebbero migliorare. Il tema di fondo è qual è il metro di paragone. Se noi dobbiamo guardare al metro di paragone, che è l’Italia, la Puglia, dal 2015 al 2025, è passata dall’ultimo posto rispetto ai livelli essenziali di assistenza al decimo posto e siamo noni sull’assistenza ospedaliera. Ora, siccome questa classifica non viene stilata né da Emiliano né da Piemontese, ma dal Ministero della salute, e neanche possiamo dire da un Governo che è della stessa parte politica, è di ogni evidenza che la qualità dei servizi la devi paragonare al Paese in cui vivi, cioè all’Italia, e che la Puglia è al decimo posto, al nono posto sull’assistenza ospedaliera. Questo non significa che chi va, con un po’ di livore, a guardare se ci sta un po’ di polvere da qualche parte la trova. Certo che la trova, ci mancherebbe altro. Sappiamo che è una sfida complessa, difficile, che lavoriamo per migliorare, ma non dire che in questi dieci anni la sanità pugliese ha fatto un passo in avanti imponente significa non dire la verità, significa essere, in alcuni casi, anche strumentalmente cecati, ipocriti.
C’è gente che va all’estero, consigliere Scalera. Che vuol dire? In tutte le regioni. C’è gente che va in altre in altre regioni. Ha lei la visione vera?
Speaker : PRESIDENTE.
Non parlate tra di voi.
Prego, assessore Piemontese, continui.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore alla sanità e benessere animale e allo sport per tutti.
Lei, secondo me, non sa neanche di che cosa sta parlando, se dice che...
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Scalera, non deve interrompere. Lasci terminare. Deve lasciare terminare l’assessore Piemontese.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore alla sanità e benessere animale e allo sport per tutti.
Io ho ascoltato il suo intervento in religioso silenzio, ragion per cui lei se dice, mentre io parlo, che ha una visione e io non ce l’ho, le dico che, secondo me, non ce l’ha lei.
Parlerà dopo. Si accomodi e stia tranquillo. Mi faccia finire, tanto non perdo il segno. Si accomodi. Ha parlato prima. Lei sa come funziona un’Assemblea?
Speaker : PRESIDENTE.
Assessore Piemontese, lei non deve parlare al consigliere Scalera, e lei, consigliere Scalera, stia seduto. Consigliere Scalera, deve stare seduto, perché deve finire l’assessore Piemontese, altrimenti la devo far accompagnare fuori.
Prego.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore alla sanità e benessere animale e allo sport per tutti.
Grazie, Presidente.
Stavo dicendo che nessuno vuole nascondere le difficoltà che ci sono. Ci sono, è evidente che ci sono, ma nessuno deve nascondere che la Puglia è la prima regione del Mezzogiorno d’Italia, siamo al decimo posto, rispetto ai livelli essenziali di assistenza. Questo è il dato di fondo, e non è il mio dato. Si può fare di più e meglio? Non vi è dubbio. Dobbiamo fare di più e meglio, ma sapendo di che cosa stiamo parlando, sapendo delle difficoltà che si hanno nel momento in cui devi fare la sanità e hai carenza di medici. Che cosa abbiamo fatto? Ho avuto l’onore dal Presidente Emiliano di avere la delega alla sanità da cinque mesi. Che cosa abbiamo provato a fare?
Collega De Leonardis, lei è strenuo difensore dei provvedimenti del collega Rocco Palese. Mi fa piacere. Io orgogliosamente, lo dico con molta franchezza, poi noi siamo amici, ci diciamo le cose come stanno, ho tolto le dinamiche di controllo rispetto alle assunzioni dei medici nelle aziende sanitarie, perché quello che avevamo verificato tutti assieme è che se serve all’azienda di Taranto assumere un medico, due medici, cinque medici non è obbligatoriamente necessario che il procedimento debba essere regionalizzato e si debba avere l’okay da parte dell’Assessorato e del Dipartimento, perché dal mio punto di vista o noi non ci fidiamo per nulla anche sulle assunzioni di medici delle nostre Direzioni o altrimenti stiamo parlando d’altro.
Noi abbiamo sbloccato le assunzioni, abbiamo previsto con le organizzazioni sindacali, all’unanimità, un nuovo piano di assunzioni di personale, di 3.500 persone tra dirigenza e comparto. Abbiamo chiuso con tutte le organizzazioni sindacali, all’unanimità, il riconoscimento delle indennità di pronto soccorso ai dirigenti medici e al personale di comparto. Stiamo definendo il nuovo accordo integrativo regionale della medicina generale.
Gli infermieri, lo abbiamo detto, sono la magna pars rispetto al nuovo piano, perché io la penso come lei sugli infermieri. Il mio primo incontro è stato con tutti gli Ordini degli infermieri. Ringrazio lei per il lavoro che avete fatto e che abbiamo fatto assieme.
Le colpe sono nostre e solo nostre e in alcuni casi ci dovremmo vergognare, consigliere Cera. Il concetto di vergogna è un aspetto che va approfondito. Se lei vuole, possiamo anche approfondire il concetto di vergogna su più aspetti. Il consiglio o l’invito complessivo è che ci si confronti sui fatti, evitando di eccedere. Siamo tutti animali politici. Io ho poco da vergognarmi. Lavoro tredici ore al giorno, faccio bene o faccio male, ci sta. Il Presidente Emiliano negli ultimi cinque mesi mi ha chiesto di portare avanti un settore complicato e difficile. Conosco il mio Presidente di Regione, un uomo che da dieci anni lavora forse quindici ore al giorno. Si può fare bene o si può fare male, si possono avere posizioni politiche che si condividono e posizioni politiche che non si condividono, ma eccedere può portare a un innalzamento dei toni su questioni che non hanno senso.
Io non ho nulla da vergognarmi e non mi va di fare confronti su questi aspetti. Confrontiamoci sulle questioni, la possiamo vedere in maniera differente, e chiedo scusa anche se in alcuni casi ci infervoriamo, ma ragioniamo nel merito, proviamo a ragionare in un’ottica in cui quest’Assemblea legislativa può evitare ai pugliesi di avere un aggravio sulle aliquote, sapendo che non c’è nessuna eccezione in Puglia. In tutte le regioni italiane è così.
L’ultimo pezzo di trenta secondi ‒ Presidente, le chiedo scusa ‒ è sulla spesa farmaceutica. Voglio semplicemente leggere dei dati. Se tutte le Regioni italiane, tutte, nessuna esclusa, sforano la spesa farmaceutica sugli acquisti diretti, tutte. Evidentemente, o quei parametri non sono oggettivi, oppure vi è un trend in aumento, e, siccome se andiamo sul trend di incremento della spesa farmaceutica convenzionata, a gennaio-novembre 2024 rispetto a gennaio- novembre 2023, la Puglia lo ha incrementato del 2,5 per 100, in Italia è aumentato del 3,5 per cento.
Per quanto concerne la spesa farmaceutica diretta gennaio-novembre 2024, il tetto di spesa nazionale è dell’8,30, la Puglia lo sfora con l’11,8, la media italiana di sforamento qual è? L’11,3.
Anche qui, che quel piccolo incremento (questa non è una colpa che voglio addebitare al Governo Meloni, perché prima è stato uguale), se non siamo nelle condizioni di comprendere, come ha detto prima Pier Luigi Lopalco, che il Fondo sanitario nazionale va incrementato, non aggiungendo qualche numerino anno dopo anno, perché quelli vengono erosi dai maggiori costi che si hanno ogni anno, ma, fatta una riflessione in ordine al PIL, è chiaro che tutte le Regioni sforeranno e noi non saremo in grado di dare...
C’è bisogno di una migliore organizzazione, c’è bisogno di approfondire diversi aspetti, ma la sanità pugliese è al decimo posto in Italia, con le difficoltà che ci sono, e nel sistema sanitario nazionale garantiamo ai nostri concittadini tutti i livelli essenziali di assistenza.
Grazie, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie. Ha chiesto di intervenire il Presidente Emiliano. Prego.
Speaker : EMILIANO, Presidente della Giunta regionale.
Innanzitutto volevo ringraziare i due Assessori che sono intervenuti prima di me soprattutto per le modalità con le quali siamo riusciti in tutti questi... perché ovviamente io sono nella fase dei testamenti, delle eredità, e non avere mai aumentato, in dieci anni, le tasse in questa Regione, nonostante i risultati che abbiamo ottenuto, in particolare in sanità è una cosa che onestamente mi piacerebbe in termini proprio testamentari, che mi fosse riconosciuta, perché non è una roba semplice fare una rivoluzione così profonda della condizione economica della Regione.
Vi ricordo che in nove anni il progresso del PIL della Regione Puglia è stato il più alto d’Italia; addirittura, nel dopo Covid PIL della Regione Puglia è stato, in termini di incremento, secondo solo all’economia degli Stati Uniti, e questa cosa è stata riconosciuta dalla Presidente Meloni nel suo intervento alla Fiera del Levante. Ha riconosciuto che la Puglia è la locomotiva economica di tutto il Mezzogiorno, e siccome il Mezzogiorno ha attirato di più del resto d’Italia, dell’Italia intera.
Il ritardo nell’assegnazione del FSC ci ha un po’ rallentato. D’altra parte, che il blocco sociale economico di questa Regione abbia compreso l’importanza di ciò che è avvenuto in questi anni, è evidente per la considerazione dalla quale siamo circondati dal sistema economico di questa Regione. Sono frequenti le dichiarazioni degli esponenti di Confindustria che raccontano non solo i fatti, cioè che siamo la prima Regione come capacità di spesa dei fondi europei, ma siamo anche stati quelli che durante e dopo il Covid sono stati in grado di salvaguardare il sistema produttivo di questa Regione, limitando gli effetti negativi.
Questi sono risultati, ovviamente, che io vorrei condividere anche con la minoranza, non solo per la mia ossessione nei confronti del concetto di unanimità che mi viene spesso contestato da chi invece, immagina la politica come schieramento che divide. Io l’ho sempre considerata, ve lo devo dire, come schieramento che unisce, che avvicina, che costruisce legami e collaborazioni, che ovviamente oggi sono proprio icasticamente rappresentate da questa delibera, che è un piccolo capolavoro, anche dal punto di vista della tecnica della scienza finanziaria.
Non avendo avuto, come negli anni passati, gli avanzi vincolati, bisognava infatti utilizzare nella maniera migliore questa prova di quello che sto dicendo. Come si chiamano? Sopravvenienze? Extragettito.
L’extragettito, lo voglio dire, scusate, ho avuto un attimo di amnesia, che cos’è? È la prova dell’incremento del ciclo economico. Il ciclo economico è talmente cresciuto nella nostra Regione che ha superato le previsioni del Governo. Purtroppo glielo dobbiamo restituire. Qui, ovviamente, qualcuno potrebbe dire che forse la Puglia in un meccanismo in cui si tratteneva il gettito, che quelli sono soldi nostri. I soldi con i quali stiamo colmando il divario sono soldi di tasse dei pugliesi che sono state pagate in più rispetto alle previsioni grazie alla crescita dell’economia della nostra Regione. Quindi, è un sistema perfetto.
Stavo dicendo che se noi fossimo egoisti come coloro che vogliono sostenere l’idea dell’autonomia differenziata, è chiaro che la Puglia forse ne avrebbe anche avuto un vantaggio, almeno fino a che sono stato Presidente io. Poi non so dopo che cosa succederà. Quel che è certo è che non ci sta regalando niente nessuno oggi, che tutto quello che sta in questa manovra ce lo siamo sudato e guadagnato in questi nove anni e che, soprattutto, dobbiamo essere soddisfatti di una cosa. Eravamo la Cenerentola delle Cenerentola nella cosa più importante per una Regione. Eravamo la Cenerentola delle Cenerentole in sanità. Vendola e chi c’era prima. Non voglio aprire niente. Se ciascuno di noi fa – non voglio citare Piero Angela - quello che deve fare, quando se ne va, quello che arriva dopo ha già il lavoro fatto. È una bella differenza trovare il lavoro fatto. Io il lavoro fatto non l’ho trovato. A me non interessa capire di chi è la responsabilità. Quel che è certo è che eravamo in piano di rientro, eravamo sorvegliati speciali, non potevamo fare nulla. Immaginate che ancora oggi ci hanno impugnato la legge sullo screening. Siamo l’unica Regione ad avere lo screening obbligatorio dei neonati e per questo stiamo salvando un sacco di bambini da lesioni gravissime. Ci hanno impugnato persino le nostre norme e abbiamo vinto anche lì, in Corte costituzionale, sulle prescrizioni relative al vaccino anti papilloma virus. Sono tutte cose dovute alla fantasia, alla creatività, non di singoli, ma di un’intera coalizione, di una comunità, che peraltro, per quanto mi riguarda, più si allarga meglio è. Se per ipotesi noi avessimo la capacità di costruire con la minoranza una dialettica nel merito delle cose, noi siamo pronti a prendere sul serio qualunque cosa ci venga detta. Oggi, purtroppo, io ho sentito solo quello che sentono i miei colleghi di centrodestra, alle volte, dalle loro minoranze. Vi garantisco che noi, tra Presidenti, scherziamo su questa cosa: tutte le minoranze dicono la stessa cosa, indipendentemente dalla loro direzione politica. Stiamo pensando di fare degli scherzi alle minoranze, di scambiare i Presidenti. Dire le stesse cose solo perché uno fa la minoranza è una cosa sbagliata, dal mio punto di vista.
Le cose da correggere sono tantissime, non vi stiamo tracciando il quadro del paradiso terrestre. Il paradiso terrestre in Italia in sanità non si può avere, perché unanimemente ‒ lo dice il Ministro della salute ‒ non ci sono i soldi e le risorse umane per fare il paradiso, per fare il massimo. Non ci sono, è un dato di fatto. Se noi avessimo più medici sarebbe più semplice. Ovviamente avere più medici, però, significa spendere più soldi. Noi abbiamo aumentato di circa 12.000 unità il punto di equilibrio del numero delle persone addette alla sanità in Puglia, ma ovviamente abbiamo speso più soldi, perché le norme che bloccano le assunzioni sono comodissime dal punto di vista del bilancio, ma sono molto scomode dal punto di vista delle prestazioni.
Eravamo a livello zero, probabilmente, nel passato perché i miei predecessori, qualcuno per sua volontà e qualcuno perché in Piano di rientro, non potevano assumere nessuno. Noi abbiamo assunto un sacco di persone perché siamo usciti dal Piano di rientro e siamo entrati nel Piano operativo, e ci hanno consentito di fare le assunzioni. Questa cosa non è da poco. Abbiamo riscosso nei Ministeri, nelle burocrazie, come le chiama Fabiano, e le burocrazie ogni tanto sono pure buone, ci hanno consentito di fare le assunzioni. Abbiamo ottenuto un risultato di bilancio, come vi ha detto l’assessore Piemontese, che è il migliore tra le Regioni italiane.
Io mi sono preso una valanga di “improperi”. Siccome siete bravi, parlo alla minoranza, io ho cominciato a dire: dovessero avere ragione. Io sono preoccupato che fuori da qui qualcuno pensi che voi abbiate ragione, perché qualcuno ha parlato della fiducia, voi fareste perdere ai pugliesi la fiducia in quello che hanno fatto in questi 10 anni, perché in questi 10 anni abbiamo fatto sforzi inenarrabili. Quando mai la Puglia ha avuto il record italiano dei trapianti di cuore? Fare un trapianto di cuore significa fare una cosa che è la massima complessità immaginabile, perché devi avere la capacità di andare a prelevare l’organo, di riportarlo, di impiantarlo e di seguire tutto ciò che accade.
Ci hanno persino (ve lo confido, lo dico ai giornalisti) chiamato dal nord per dire "per favore, non fate troppa pubblicità su quelli che dal nord vengano a fare i trapianti in Puglia, perché non sta bene", infatti abbiamo smesso perché abbiamo applicato il principio che quando le cose vanno bene è meglio stare zitti, perché altrimenti qualcuno cercherà il modo di bloccare questo record pugliese.
Crescere di 10 posizioni, cioè se il Bari o il Lecce o il Foggia o il Brindisi o di Taranto, rispetto ai campionati precedenti... lo so, non ce ne siamo ancora occupati, vediamo adesso che sono libero, dite alle squadre di calcio pugliesi che io sono libero e potrei occuparmene.
Come dicevo, se queste squadre, rispetto ai campionati precedenti, fossero arrivate agli stessi risultati del Sistema sanitario pugliese, non abbiamo vinto la Coppa dei Campioni e neanche lo scudetto, ci mancherebbe, è difficile vincere lo scudetto con 20.000 dipendenti in meno rispetto alla Toscana, che è più piccola di noi, è difficile vincere lo scudetto con la metà degli ospedali dell’Emilia-Romagna, che è solo un po’ più grande di noi, con decine e decine di occasioni professionali pubbliche e private che sono ovunque, perché noi siamo il sud, ve lo voglio ricordare, i numeri di cui stiamo parlando sono stati fatti a sud! Noi siamo i numeri 1 della crescita sanitaria in Italia e siamo a sud, esattamente come la crescita economica.
Quando una Regione in 10 anni fa il record della crescita economica e il record della crescita sanitaria, si può sapere che altro possiamo pretendere?
Avremo fatto sicuramente degli errori, ma oggi abbiamo questa possibilità. Per questo faccio quest’ultimo tentativo di chiedere all’opposizione di votare questo provvedimento. innanzitutto per affetto, perché sono convinto che mi vogliate bene, nonostante quello che avete detto, questo è sicuro, lo so, ma soprattutto perché in questo modo mostreremmo ai cittadini, cosa che sarebbe bellissima per il futuro della Puglia, che noi non stiamo qui a fare il gioco delle parti, che quando commemoriamo un uomo bellissimo come Donato Metallo, non lo facciamo perché è un rito, ma lo facciamo valutando ciò che lui ha fatto e come ha vissuto. È una cosa completamente diversa, perché ai cittadini si accorgono quando parliamo delle cose tanto per parlare, o quando ci crediamo sul serio. Se ne accorgono, perché le telecamere che ci stanno riprendendo, colgono tutto, anche le nostre incertezze, le mie certezze, che pure ci sono.
Oggi c’è la possibilità di dire, utilizzando i soldi dei pugliesi, dell’extragettito che è vero, nei prossimi anni dovremo valutare se restituirli. Innanzitutto cominceremo a dire di fare le previsioni sull’Irpef e sull’Irap un po’ più alte per noi, perché non è che possiamo restituire loro tutti i soldi che incassiamo, perché sarà adesso il caso di fare questo tipo di previsione in maniera diversa grazie ai risultati economici che abbiamo avuto. Soprattutto, ci dobbiamo dare da fare. Però, ci siamo auto -finanziati per certi versi, e lo abbiamo fatto senza aumentare le tasse e senza tagliare niente, se non i pluriennali. Okay, però significa che prestazioni domani non saltano. Significa solo che bisogna fare in modo che nel 2026-2027 ci siano i soldi per coprire le poste che abbiamo tagliato in futuro, ed è una cosa che nella delibera… Devo essere sincero, la delibera proprio me la sono scritta quasi in autonomia, ho detto: qui ci vuole un monitoraggio permanente della spesa dell’extragettito, perché se riusciamo a risparmiare ulteriormente sull’extragettito, noi possiamo cominciare a rimpolpare i capitoli del 2026 e 2027.
Questo ovviamente è il compito che ho assegnato, e non poteva essere diversamente, all’assessore Amati, che ha mostrato grande attenzione anche sotto questo aspetto.
Quindi, nel chiudere con questa speranza, ovviamente vana, che voi votiate a favore, sono certo che se non ci fossero quelle regole non scritte che vi obbligheranno, probabilmente a votare contro, secondo me l’avreste votato volentieri, se foste una giuria l’avreste votato volentieri, perché, per come ve l’ho spiegato io adesso, il fatto è un po’ più convincente di come e l’avete spiegato voi a me.
Grazie comunque di tutto quello che avete fatto in questi anni.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, Presidente.
Non ho altri iscritti a parlare. Possiamo procedere al voto.
L’articolo è un articolo unico. Assessore, solo per certezza: gli allegati fanno parte dell’articolo. Li votiamo come parte integrante.
Sottopongo al voto l’articolo 1.
La votazione è aperta. Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 45, votanti 44, favorevoli 29, contrari 15, astenuti 1.
È approvato.
Ci sono due emendamenti aggiuntivi. Scusate, non parlate tra voi, non mi fate capire nulla. Ci sono due emendamenti aggiuntivi a firma di Conserva, Cera, De Blasi, Romito, Splendido.
Il primo emendamento è l’istituzione della cabina di regia regionale per la centralizzazione degli acquisti sanitari.
Il Governo è contrario.
Lo vuole illustrare? Prego, consigliere Conserva.
Speaker : CONSERVA.
Dopo aver ascoltato i due assessori e il Presidente Emiliano sinceramente ho avuto un momento di titubanza e ho pensato di votarvi. Però, evidentemente si è usciti un po’ fuori traccia, nel senso che si sono presi macro argomenti, dal fatto che la Puglia oggi rappresenta e ha raggiunto il numero dieci a livello di prestazioni, di LEA, sono tutti fatti innegabili. Ve lo dice uno che non è bravo come l’assessore Piemontese, ma leggermente mastica la materia avendo due sorelle che sono entrambi i medici, di cui uno privato e uno convenzionato. Conosciamo tutti qual è la situazione. Conosciamo il fatto che non ci sono medici, conosciamo il fatto che nessuno vuole andare in pronto soccorso, conosciamo il fatto che la remunerazione non è direttamente proporzionale a quella che è la media europea. Sappiamo evidentemente quelle che sono le criticità. Però, oggi permettetemi di dirvi una cosa. Posso anche decidere di votare il ripianamento di questo disavanzo, però evidentemente noi in Commissione, con i colleghi che oggi non hanno cavalcato e rappresentato quello che abbiamo detto in I Commissione... Si è detto, e qualcuno faceva delle considerazioni ad alta voce, dicendo effettivamente che un problema atavico, assessore Piemontese, che tutti conosciamo e che non cerchiamo di risolvere e arginare è quello che, ad esempio, le ASL presentano il bilancio di previsione con mesi di ritardo. Questo è un errore grandissimo che dobbiamo cercare di arginare.
Al contempo, non è normale che gli acquisti, in materia di spesa farmaceutica e in materia di protesi, non avvengano in maniera centralizzata. Ribadisco, forse l’ho detto in più di una circostanza, che in Commissione Sanità un dirigente della ASL di Brindisi mi diceva che la ASL di Brindisi acquistava l’agopuntura per un importo tre volte superiore a quello del Lazio. Questi sono fatti evidenti, che non possiamo nascondere. È vero, professore, che siamo i piccoli della politica, ma è anche vero che, a prescindere dal fatto che rappresenta il disavanzo il 2 per cento, il 3 per cento, c’è chi parla di 174... Stamattina leggevo che addirittura la differenza tra costi e ricavi effettiva, più ampia è di 250 milioni. Esistono dei limiti, esistono degli argini? Assolutamente sì. Si può fare meglio? Presidente, noi siamo i più bravi. Possiamo essere ancora i più bravi d’Italia e scalare dal decimo posto?
Questi due emendamenti che vi sto presentando rappresentano quello che voi dovevate fare e quello che parzialmente è stato fatto anche dall’assessore Amati con Azienda Zero. Io non voglio creare un’altra personalità giuridica. Vogliamo creare, tutta l’opposizione, in particolar modo il mio Gruppo, l’istituzione della cabina di regia regionale per la centralizzazione degli acquisti sanitari. Invito a leggere questo emendamento.
L’altro emendamento, così intervengo una sola volta, è quello di un’istituzione del sistema informativo sanitario regionale centralizzato per il monitoraggio della spesa delle aziende sanitarie locali. Parliamo non solo del controllo che deve avvenire sic et simpliciter fino al 2025, ma si tratta di un controllo costante, di un monitoraggio, di una trasparenza che deve insistere, che a tutt’oggi non insiste.
Fondamentalmente, se si vuole cambiare marcia e se effettivamente si vogliono raggiungere traguardi più ambiziosi e più virtuosi, anche la maggioranza deve dare un segnale e votare sinceramente questi due emendamenti, altrimenti l’anno prossimo saremo nelle stesse condizioni di oggi e sentirò dire che effettivamente i problemi ci sono, i problemi sono macroscopici, serve una programmazione e una visione diversa.
Pertanto, chiedo io questa volta alla maggioranza di votare questi due emendamenti. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Votiamo con il parere contrario del Governo.
La votazione è aperta.
Abbiamo votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 46, votanti 42, favorevoli 17, contrari 25, astenuti 4.
L’emendamento è respinto.
Adesso passiamo all’altro emendamento, a firma dei medesimi Consiglieri, Conserva primo firmatario, Cera, De Blasi, Romito, Splendido.
Non ho iscritti a parlare.
Parere del Governo sul secondo emendamento?
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore alla sanità e benessere animale e allo sport per tutti.
Contrario.
Speaker : PRESIDENTE.
Contrario.
La votazione è aperta.
Abbiamo votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 46, votanti 42, favorevoli 17, contrari 25, astenuti 4.
L’emendamento è respinto.
Era un solo articolo, abbiamo votato, è finita.
C’è un altro emendamento c’è un altro emendamento finanziario, di natura finanziaria.
L’assessore Piemontese ha presentato un emendamento che riguarda una variazione di bilancio: sono 500.000 euro che vanno da un capitolo di spesa ad un altro capitolo di spesa. Non ci sono oneri aggiuntivi, ma è una variazione di bilancio. È un emendamento finanziario.
Lo illustra. Prego, assessore Piemontese.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore alla sanità e benessere animale e allo sport per tutti.
Ho proposto all’Aula, se utile, lo spostamento di 500.000 euro dalla Missione dello Sport per tutti alla Missione sulle manifestazioni, per fare in modo, siccome noi facciamo gli avvisi e andiamo anche a sportello, che per quelle risorse che non verrebbero lì utilizzate, possiamo fare gli scorrimenti delle manifestazioni che vanno a tutti.
Questo è… È compensativa, è senza… Ho anche quella delega, l’abbiamo messa apposta.
Speaker : PRESIDENTE.
Preciso che era stato chiesto di presentare altri emendamenti, ma non finanziari e non coerenti con la norma, per cui avevamo chiesto di spostarli sull’altra legge.
Prego, Presidente Tutolo.
Speaker : TUTOLO.
A questo punto chiedo di valutare la possibilità di quell’emendamento che non ha bisogno di copertura finanziaria, che riguarda la questione dell’acqua, della crisi idrica, quindi di prevedere la possibilità della sanatoria per chi oggi, in questo momento, ha la coltura nel campo e non riesce ad irrigare perché non gli viene allacciata la corrente elettrica a causa della non regolarizzazione.
Siccome nella legge sui pozzi, noi abbiamo questa possibilità, io chiedo semplicemente di estrapolare questa parte e di dare questa possibilità a chi oggi vive un dramma. Tutti sappiamo che non c’è un goccio d’acqua quest’anno nelle campagne della provincia di Foggia, a causa della crisi idrica.
Vogliamo dare almeno la possibilità di farlo da sé? Lo sto chiedendo semplicemente perché vedo che ci sono altri emendamenti. Io non me ne vado, io sto qui. Gli altri non lo so. Però, non è che possiamo appendere alla volontà di chi ha deciso magari di andarsene il destino di famiglie che oggi vivono questa situazione drammatica. Io non me la sento. Quindi, io propongo di approvare questo emendamento, che null’altro fa – lo ripeto – che dare la possibilità a chi ha bisogno di irrigare di prendere l’acqua, quella poca che c’è, dal proprio pozzo. Questo a proposito di acqua.
Speaker : PRESIDENTE.
Ha chiesto di intervenire? Prego.
Speaker : SCALERA.
Sono d’accordo su quello che ha esposto il collega Tutolo, purché si metta insieme anche l’emendamento del tributo 630 alla legge sui pozzi, all’articolo 49. Facciamo tutta una cosa.
Speaker : PRESIDENTE.
Ha chiesto di intervenire l’assessore Pentassuglia. Prego.
Speaker : PENTASSUGLIA, assessore all’agricoltura, alle risorse idriche, alla tutela delle acque e all’autorità idraulica.
Signor Presidente, colleghi consiglieri, all’inizio dei lavori avevo chiesto di valutare esattamente queste questioni e il rendiconto, ed è una scadenza puntuale quella di oggi, che dobbiamo votare velocemente per gli impegni assunti, non mi ha consentito di presentare emendamenti, che stanno nella legge successiva, ma per due Consigli regionali è venuto a mancare il numero legale e ci siamo aggiornati. Oltre all’emendamento che vuole presentare il collega Tutolo e a quello del collega Scalera, c’è quello che chiede di spostare la data delle elezioni, che sono previste, da legge di novembre scorso, al 30 giugno, che le agricole, quindi il partenariato, ha chiesto di spostare all’anno prossimo, perché stiamo facendo un’azione di risanamento e perché vi è tutta una serie di atti e di fatti che stanno avvenendo in queste ore.
Io vi chiedo di contemperare tutto in quella legge, altrimenti lo “spezzatino” significherà avere più fonti normative su una questione che abbiamo già affrontato e chiuso all’unanimità, che è quella della legge sull’uso delle acque dei pozzi. Quindi, proviamo a essere coerenti nel fare questa operazione.
Io non ho partecipato alla Conferenza dei Capigruppo in quanto non era a me la delega, ma proviamo per chi ha altri impegni e non può stare in Aula questa sera a fissare una data, la più corta possibile, che ci metta nelle condizioni di approvare l’intero pacchetto di norme, perché sono 44 articoli, più gli emendamenti. Sapete che la cosa è fondamentale in un momento drammatico, perché da lunedì sono previste temperature altissime e abbiamo bisogno di gestire la risorsa acqua avendo norme puntuali che abbiamo preparato e sulle quali abbiamo condiviso un percorso nei mesi precedenti.
Ve lo dico con estrema franchezza, perché iniziare a fare un emendamento sì e l’altro no significa accontentare qualcuno e disconoscere il lavoro fatto per tante altre situazioni, questioni e attività che abbiamo svolto con l’intero partenariato.
Speaker : PRESIDENTE.
Avevamo la necessità o continuiamo ad avere la necessità, per tutto quello che abbiamo fatto per la votazione d’urgenza, di votare sulla legge. Dopodiché, stiamo qua, tutti quanti, quindi passiamo continuare.
Prego, Presidente Tutolo.
Speaker : TUTOLO.
Se stiamo qua, io ne sarò felice. Il mio timore è che non saremo qua e che domani mattina qualcuno sarà in forte crisi perché noi non siamo qua.
È una banalità, ripeto, perché di questo si tratta. È una cosa banale: dare la possibilità a quei cristiani che hanno bisogno di irrigare di pescare l’acqua. Non ci vuole nulla a dare questa possibilità. Non è la fine del mondo, non mi pare una cosa di macroeconomia. Non ci vuole un Nobel per comprendere che domani mattina c’è chi deve dare l’acqua. Diceva l’assessore, giustamente, che la settimana prossima sono previste temperature alte. Sabato avremo 30 gradi. Significa che c’è bisogno di acqua, di avere l’acqua lì. Attenzione, perché poi si costringe magari qualcuno a commettere ulteriori illegalità. Siccome c’è la volontà politica di farla, questa cosa, facciamola e risolviamo il problema per quelle persone che hanno bisogno di quella roba là. Poi faremo pure gli altri. Altrimenti diventa complicato da capire e da far capire. Dire all’agricoltore “tu non puoi pescare l’acqua perché non c’è il numero legale” è complicato. Io non ci riesco, per quanto mi sforzi.
Speaker : PRESIDENTE.
È stato votato l’emendamento Piemontese? No.
La legge ad oggi risulta votata. Assessore Piemontese, lei questo emendamento lo vuole votare o lo ritira e lo mette sulla legge sui pozzi?
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore alla sanità e benessere animale e allo sport per tutti.
Presidente, se c’è l’urgenza di andare a casa ce ne possiamo andare, lo possiamo ritirare. L’Aula, approvata la legge sul rendiconto in sanità con le variazioni di bilancio, poi faccia un’altra riflessione, che ha posto il consigliere Tutolo, che ha posto il consigliere Scalera, che hanno posto altri. Mi pare lo abbia detto anche il collega Pentassuglia. Noi non abbiamo problemi a proseguire, ad andare avanti. Mettiamolo ai voti. Se dopo c’è la necessità di andare avanti, noi siamo qui, non andiamo da nessuna parte.
Speaker : PRESIDENTE.
Per chiarezza, noi abbiamo già votato l’articolo 1. Quella legge è votata, senza emendamenti aggiuntivi. L’emendamento aggiuntivo va sulla legge sui pozzi, rispetto alla quale cominciamo da subito a lavorare. Tenete conto di una cosa: noi abbiamo fatto un’anticipazione all’inizio con i debiti fuori bilancio.
Assessore, questa cosa la dobbiamo precisare: deve andare sulla legge sui pozzi. Perfetto.
Adesso votiamo l’urgenza sulla legge.
Chi è contrario? Chi si astiene?
È approvata a maggioranza.
Adesso abbiamo i debiti fuori bilancio, come da anticipazione approvata in precedenza.
Vi ricordo, sui debiti fuori bilancio, che la dirigente della sezione amministrativa dell’Avvocatura regionale, con e-mail datata 29 aprile 2025, ha reso noto che è stata avviata una negoziazione assistita con riferimento al debito regionale di cui al disegno di legge in oggetto n. 246/2024 e che tale negoziazione ha avuto esito positivo e si è in attesa di formalizzazione. Pertanto la trattazione del punto n. 4 all’ordine del giorno è sospesa e si procederà con l’esame del successivo provvedimento iscritto al punto 5 all’ordine del giorno, al quale con un maxiemendamento sono stati aggiunti tutti i debiti pendenti all’attenzione dell’Aula.
Presidente Tammacco, va bene così? Perfetto, il Presidente Tammacco conferma, quindi mettiamo ai voti e ricordiamo che è necessario avere la maggioranza qualificata sempre in numero di 26.
Prego, Presidente Tutolo.
Speaker : TUTOLO.
Il mio timore è che non facciamo la legge. Vuoi vedere che la legge non la facciamo? Allora, dico, perché dobbiamo mettere in crisi le persone? Qua si tratta non dell’impianto della legge, ma di un articolo, sul quale credo che ci sia l’unanimità non del Consiglio, ma del mondo.
Possiamo mettere in tranquillità un po’ di aziende agricole che hanno seri problemi? Non sto dicendo a voi, sto dicendo che credo che su questo tema della sanatoria dei pozzi ci sia unanimità, quindi possiamo farlo tranquillamente, per evitare che...? Perché il mio timore è che finisca qua.
Avete detto "salvaguardiamo quella legge", bene, l’abbiamo salvaguardata, è stata votata, è stata approvata, abbiamo fatto, ma ora possiamo vedere anche i problemi dei cristiani che hanno bisogno della cosa più banale?
Speaker : PRESIDENTE.
Ci sono altri interventi? Prego, consigliere Scalera.
Speaker : SCALERA.
Grazie, Presidente.
Innanzitutto siamo qua nei banchi (credo di interpretare la volontà di tutta l’opposizione) per lavorare e per stare fino alla fine e fino all’ultimo punto all’ordine del giorno, quindi non vedo la necessità di fare queste fughe in avanti, perché il bene dei pugliesi e soprattutto degli agricoltori lo vogliamo tutti, non vogliamo lasciare a secco nessuno, ma non vogliamo essere calpestati ogni volta che i Capigruppo fanno un ordine del giorno.
Avete già votato l’anticipo del punto 2 e del punto 3 e lo abbiamo consentito, siamo rimasti qua a lavorare, vogliamo lavorare fino alla fine, non si può andare avanti alla carlona. L’ordine del giorno è questo e lo vogliamo portare fino alla fine.
Grazie, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Metto ai voti il disegno di legge… L’emendamento è aggiuntivo, quindi votiamo il disegno di legge che contiene tutti i disegni di legge dei debiti fuori bilancio.
Si tratta di due emendamenti.
La votazione è aperta. Stiamo votando il debito fuori bilancio.
La votazione è aperta. Emendamento all’articolo 1, maggioranza qualificata. Stanno aprendo. Stiamo votando il debito fuori bilancio.
Sono due emendamenti che contengono i debiti fuori bilancio, non stiamo ancora parlando di emendamenti aggiuntivi. Ancora sono quelli all’ordine del giorno, per intenderci… Ancora no, quando ci arriviamo, glielo dico… Scusate, non ha il microfono.
Finiamo la votazione.
Speaker : SCALERA.
Lo deve inserire, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
È chiaro, però aspetti che votiamo, siamo in fase di votazione. Dopodiché interviene.
Finiamo questa votazione, che è sul debito fuori bilancio, il primo debito fuori bilancio. Tranquillo.
La votazione è chiusa. Chi non ha votato? Avete votato tutti? Che è successo?
Un attimo solo che stiamo cercando di capire. Scusa, Raffaele, non c’è la maggioranza sul debito fuori bilancio.
La votazione è chiusa.
Presenti 25, votanti 25, favorevoli 25.
Manca il numero legale.
La seduta è aggiornata di un’ora. Riprendiamo alle ore 18.37. Colleghi e colleghe, prendete posto. Rivotiamo.
La votazione è aperta.
L’emendamento è sempre il solito, il primo emendamento sui debiti fuori bilancio. Votiamo. No, il debito fuori bilancio, quello tuo, è aggiuntivo. È chiaro? Questo è il debito fuori bilancio. Abbiamo votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 24, votanti 10, favorevoli 10, astenuti, 14, nessun contrario.
Manca il numero legale.
Dovremo vederci. Faremo la Conferenza dei Capigruppo e stabiliremo il prossimo Consiglio.
Buona serata a tutti.