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C.r. Puglia 09.04.2024
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Speaker : PRESIDENTE.
(Segue inno nazionale) Buongiorno a tutte e a tutti, care colleghe e cari colleghi. Vi prego di prendere posto.
Diamo per approvato il verbale della seduta precedente, del 26 marzo.
Hanno chiesto congedo i colleghi Amati, Leo e Metallo. Sono assenti, però, altri colleghi, alcuni per motivi istituzionali, in particolare l’assessora Maraschio e il Vicepresidente Casili, per la partecipazione ai funerali del carabiniere deceduto a Montesano, e l’assessore Piemontese per l’altro carabiniere, i cui funerali si svolgono a Manfredonia.
Si informa che il Presidente della Giunta regionale, con proprio decreto n. 137 del 4 aprile 2024, ha revocato il decreto… Scusate, possiamo prendere posto? Ha revocato il decreto n. 422 del 19.11.2020 con il quale sono state assegnate le deleghe assessorili in trasporti e mobilità sostenibile alla consigliera regionale Anna Maurodinoia, a seguito delle dimissioni rassegnate dalla stessa in pari data, soprassedendo all’assegnazione delle deleghe.
La parola al Vicepresidente Giannicola De Leonardis per la lettura delle assegnazioni alle Commissioni.
Speaker : DE LEONARDIS.
Assegnazioni alle Commissioni.
Commissione I: disegno di legge n. 52 “Riconoscimento di debito fuori bilancio”; disegno di legge n. 53 “Riconoscimento di debito fuori bilancio”; disegno di legge n. 54 “Riconoscimento legittimità di debito fuori bilancio”; disegno di legge n. 55 “Riconoscimento di debito fuori bilancio”; disegno di legge n. 57 “Riconoscimento di debito fuori bilancio”; disegno di legge n. 58 “Riconoscimento di debiti fuori bilancio”; disegno di legge n. 59 “Riconoscimento di debiti fuori bilancio”; disegno di legge n. 60 “Riconoscimento di debito fuori bilancio”.
Commissione III: proposta di legge a firma dei consiglieri Amati, Clemente e Mennea “Immediata entrata in vigore dei livelli essenziali di assistenza”; proposta di legge a firma del consigliere Tutolo “Disposizioni in materia di ricerca e conduzioni di studi clinici in oncologia medica”; proposta di legge a firma del consigliere Di Gregorio “Attivazione di sportelli di ascolto per le famiglie di soggetti con disturbi dello spettro autistico”; proposta di legge a firma del consigliere Scalera “Modifica e integrazione della legge regionale 6 agosto 2021, n. 26”.
Commissione IV: richiesta parere deliberazione della Giunta regionale n. 153 del 26.02.2024.
Commissione VI: proposta di legge a firma dei consiglieri Romito, Conserva, De Blasi e Splendido “Interventi a sostegno dei giovani praticanti avvocati”; proposta di legge a firma del consigliere Cera “Valorizzazione e divulgazione dei luoghi e della storia relativi alla Battaglia di Civitate”.
Sono state, inoltre, presentate le seguenti mozioni: mozione Caroli e Perrini “Contributi di ristoro per le buone pratiche agronomiche contro Xylella fastidiosa per le province di Brindisi, Taranto e Lecce”; mozione Romito, Conserva, De Blasi e Splendido “Misure straordinarie di salvaguardia a tutela della casa di abitazione per mutuatari inconsapevolmente morosi”; mozione Scalera “Disposizioni in materia di Consorzi di bonifica”.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, collega De Leonardis.
Care colleghe e cari colleghi, ora due notizie particolarmente tristi che devo comunicare a questo Consiglio e per le quali chiedo il raccoglimento. Oggi per la comunità pugliese è ancora il momento del dolore, quello in cui stringersi ai familiari e agli amici di Francesco Ferraro e di Francesco Pastore, ai loro colleghi in servizio, all’intera Arma dei Carabinieri. È il momento in cui ci sentiamo tutti genitori, fratelli, sorelle di questi due giovani pugliesi, uno del nord e l’altro del sud della Puglia, che avevano scelto di lavorare vestendo una divisa, come tanti tra di noi pugliesi, contribuendo così attivamente alla crescita e alla sicurezza della comunità.
Non sono parole di circostanza, ma il breve resoconto della vita che nei loro 25 e 27 anni avevano già dimostrato con il soccorso civile, con le associazioni di volontariato, prima di entrare nell’Arma. Così li abbiamo persi, uccisi in una manciata di secondi da uno dei numerosi drammi che la comunità, e per essa la politica, non è ancora riuscita a sradicare. Qualche secondo in più o in meno e quello scontro terribile non ci sarebbe stato e poco importa se quei ragazzi indossavano una divisa. Loro sono stati uccisi, purtroppo, dall’alcol e dalla droga ingeriti da una trentunenne alla guida di un SUV.
Si fanno tanti progetti sulla sicurezza stradale. Molti li facciamo anche noi qui in Consiglio regionale. “Pillole di sicurezza” si chiama uno. Cerchiamo di entrare nelle scuole, di svolgere un’educazione che possa riguardare i ragazzi fin da quando sono piccoli, educandoli alle difficoltà che si incontrano con l’alcol e a quelle che riguardano la tossicodipendenza. Eppure, permane ancora la mancanza di responsabilità di chi forse non si rende conto del rischio terribile a cui espone se stesso e gli altri, ponendosi alla guida in uno stato di forte alterazione.
Ecco, anche per questo sentiamo forte il dovere di una cittadinanza attiva, che si muova nel senso della responsabilità; nel solco della quale tutti, per come possiamo, nell’ambito delle nostre comunità, dobbiamo incentivare ad una educazione stradale e del benessere della persona che rispetti effettivamente gli altri. Ecco, di questo c’è bisogno per tutta la comunità.
Ai familiari delle vittime, giovanissime vittime, manifestiamo il nostro cordoglio. Alcuni colleghi sono andati al funerale in rappresentanza di tutta la Regione. Io mi sono recata ieri per salutare i genitori del ragazzo di Montesano Salentino.
Lo stesso sentimento di dolore esprimo nei confronti del giovane Francesco Pastore di Manfredonia.
Facciamo un minuto di silenzio per questi ragazzi.
Grazie.
Ora mi sia consentito rivolgere a voi l’invito ad un altro minuto di silenzio da osservare per ricordare una bellissima personalità, la figura di un consigliere regionale che è stato consigliere regionale dal 1990 al 2000, il professore Camillo Macrì, che è venuto a mancare in questi giorni.
Camillo Macrì è stato un combattente, un militante nel partito e tra la gente, con un forte legame e una persistente presenza nel territorio, con un contatto autentico di fiducia, di reciprocità con le persone, in particolare con quelle che rivendicavano bisogni, dignità, diritti non sempre riconosciuti dalla politica e dalle istituzioni e lui era lì. Era lì a combattere per loro. Era qui a combattere per loro.
È stato un esponente attivo, fiero, appassionato, protagonista del movimento contadino e delle lotte per l’emancipazione di quella classe sociale che nella storia politica salentina ha lasciato traccia e memoria di battaglie fatte, di accesi confronti ideali, ma anche sanguinose qualche volta, nel senso letterale del termine, per quei contadini, contadine e tabacchine che si sono battuti e battute per la loro terra e per i diritti non solo loro, ma di tutti quelli che, come loro, versavano in quelle condizioni.
Mentre sviluppava le sue qualità di leader politico a fianco delle persone più umili e poste ai margini della società, condivideva e trasferiva alla loro comprensione la sua profonda e luminosa cultura, specializzata particolarmente negli studi della classicità letteraria e filosofica.
Grazie al consenso che così ha maturato nel Partito e nella comunità salentina, è stato eletto per un decennio consigliere regionale, entrando a far parte di questa Assemblea fino al 2000, e per decenni come consigliere nella sua Taviano.
Ha sviluppato pertanto qui, in Regione, il suo forte interesse sui temi dell’agricoltura. Dopo avere dedicato gli anni della sua gioventù alla lotta per i diritti per i braccianti agricoli ha affrontato nel ruolo istituzionale, con apertura e visione del futuro, i nuovi sistemi organizzativi di programmazione e di ammodernamento del comparto agricolo, studiando e individuando soprattutto nella soluzione dell’infrastrutturazione del territorio, nel metodo della cooperazione, a cui tanto si è dedicato, e nello studio delle dinamiche dei mercati la chiave risolutrice per la trasformazione dell’agricoltura pugliese da settore vetusto e del latifondo a settore dell’impresa moderna, capace di trainare l’economia regionale.
Anche per queste ragioni è stato stimato, apprezzato, amato da persone e da colleghi provenienti da tutti i colori politici.
Mentre lo ricordiamo, rivolgiamo ai suoi cari, in particolare alla moglie, Carmela Cuccia, ai figli, Alessandra, Annunziata e Maurizio, ai nipoti che sono qui presenti con il figlio Maurizio, e alle rispettive famiglie il cordoglio più sentito ed un abbraccio di conforto. Grazie.
Ci accomodiamo e cominciamo con le interrogazioni.
Per la prima interrogazione approfitterei della presenza dell’assessore Palese per arrivare al collega De Leonardis: “Implementazione personale di vigilanza in servizio al pronto soccorso dell’Ospedale Masselli di San Severo”.
Prego, collega De Leonardis.
Speaker : DE LEONARDIS.
Grazie, Presidente.
Questa interrogazione riguarda il personale di vigilanza in servizio al pronto soccorso dell’ospedale “Masselli Mascia” di San Severo, ma potrebbe riguardare qualsiasi pronto soccorso della Puglia. L’ho voluta fare questa all’epoca sul “Masselli Mascia” di San Severo, parliamo di aprile 2022, quindi sono passati ben due anni rispetto al momento della presentazione di questa interrogazione, perché al “Masselli Mascia” di San Severo ci sono state notevoli aggressioni al personale del pronto soccorso, vi sono stati momenti di tensione e paura. Chiaramente sia il personale sanitario che quello non sanitario hanno paura.
Alla luce di queste aggressioni e alla luce di tutte queste situazioni, noi riteniamo che la Regione Puglia, in particolare l’Assessorato alla sanità dovrebbe farsi carico del problema e provare ad affrontarlo e risolverlo, perché il tema delle aggressioni al pronto soccorso è un tema che, per quanto riguarda la provincia di Foggia, riguarda tutti gli ospedali.
Chiediamo, pertanto, alla Giunta regionale, in questo caso all’assessore Palese, se e come intende affrontare questo problema, perché un piano per venire incontro alle legittime esigenze degli operatori sanitari nei pronto soccorso mi sembra che la Giunta regionale non ce l’abbia. Non è stato predisposto un sistema per implementare la presenza delle guardie giurate all’interno dei pronto soccorso di tutta la Puglia. Assessore Palese, l’interrogazione è questa: come intende la Giunta regionale affrontare questo tema in maniera concreta? Quale azioni e quante risorse intende mettere per aumentare la presenza delle guardie giurate all’interno dei pronto soccorso della Puglia per tutelare i medici, gli infermieri e gli operatori sanitari che, ventiquattr’ore su ventiquattro, offrano il loro servizio, ma anche i tanti pazienti che sono in fila ad aspettare il loro turno, mentre tanti scalmanati vanno in escandescenze?
Mi sembra che questo problema la Giunta regionale lo stia assolutamente trascurando, non se ne stia occupando, per cui siamo qui a chiederle se e che cosa intende fare a questo proposito.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, collega De Leonardis.
Prego, assessore Palese.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Grazie, Presidente.
L’interrogazione è datata, ma il problema è attuale a livello nazionale e anche, ovviamente, a livello regionale, vale a dire quelle delle continue e inopportune, chiaramente da condannare, aggressioni nei confronti del personale sanitario.
Vorrei tranquillizzare non solo il Presidente De Leonardis, ma anche che l’intero Consiglio dicendo che la Giunta regionale non trascura per niente questo problema da tempo, sin dai tempi dell’interrogazione, ma anche prima, cercando nel contesto di rafforzare tutto quello che riguarda non solo la vigilanza, ma anche il contesto dell’organizzazione. Ma è fin troppo evidente che non siamo nelle condizioni di militarizzare l’intero sistema – lo diciamo in maniera chiara – non solo dal punto di vista delle risorse finanziarie, perché tirar fuori i turni della vigilanza continua costa enormemente, ha un costo esorbitante.
Detto questo, si pone un altro tipo di problema, ovvero quello di un contesto culturale, che va assolutamente condannato, per il quale non è sufficiente solamente la vigilanza. Ci sono strumenti in parte adottati dal Governo nazionale, dal Parlamento, in parte secondo me auspicabili, perché l’idea di avere una vigilanza superiore e cercare di tirar fuori alcune iniziative parlamentari c’è stata da questo punto di vista. Manca la vera trasformazione. Quale? Quella del riconoscimento di pubblico ufficiale nei confronti di tutto il personale sanitario. In quel caso ci sarebbe una differenza enorme.
Noi abbiamo già attivato tutte le procedure di sicurezza, nonché anche quella di dare ordine ai direttori generali di procedere immediatamente con le denunce e querele, con l’eventuale, se c’è poi il rinvio a giudizio, con l’eventuale costituzione da parte civile da parte della Regione per poter cercare di anche sanzionare queste persone; però, dal punto di vista culturale ovviamente manca anche questo aspetto, perché non è che con la pandemia noi tutti insieme abbiamo proclamato che gli operatori sanitari erano da considerarsi degli eroi.
E di questo si tratta, perché rispetto alla situazione pandemica effettivamente tutti gli operatori sanitari sono stati e hanno dato un impegno eroico, da questo punto di vista, per salvare nel nostro caso la popolazione italiana, ma la popolazione mondiale in maniera molto più estesa. Poi invece adesso si passa con queste reazioni, totalmente scomposte e da evitare.
Quindi, in questo contesto diciamo almeno questo, cioè il fatto di individuare, dal punto di vista giuridico, il riconoscimento come figure di pubblici ufficiali consentirebbe comunque, in questo caso, l’arresto immediato di chi osa, perché si tratta di questo, di chi osa alzare le mani nei confronti del personale sanitario, che è deputato a tutelare la salute di tutti. È questo il suo compito e quindi non può essere fatto in questa maniera.
Detto questo, è ovvio che noi stiamo cercando, come Giunta regionale, di implementare nei limiti del possibile sia i percorsi e sia anche l’intervento stesso dell’eventuale vigilanza, così come abbiamo fatto non solo per il pronto soccorso e quant’altro, per le strutture ospedaliere, ma anche e soprattutto per la continuità assistenziale, le guardie mediche. Sono tutte tutelate in un contesto di maggior sicurezza. Da questo punto di vista, certamente c’è da intervenire ancora, ma ritengo che tutti quelli che sono gli interventi messi in atto dalla Giunta regionale siano il massimo possibile e continueremo a farlo. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei. Collega De Leonardis.
Speaker : DE LEONARDIS.
La ringrazio, assessore, per la sua risposta. Sicuramente si tratta di rassicurazioni generiche che mi sta dando e capisco anche che sta tenendo, mettendo assieme due problemi, uno di natura economica e uno di natura culturale; però noi, dalla Giunta regionale, dal suo Assessorato, ci aspettiamo che, laddove splafoniamo di 200 milioni di euro sulla spesa farmaceutica, qualche migliaio di euro per avere in determinati ospedali, in determinati orari, un raddoppio della vigilanza, quindi a passare almeno da uno a due vigilanti per turno. Riteniamo che non sia questo un militarizzare il pronto soccorso, ma ci sembra solo quello di cercare di dare un po’ più di sicurezza, di tranquillità a chi lavora nei pronto soccorso e gli utenti che vanno lì a cercare di curarsi.
Sicuramente c’è un problema culturale che può essere affrontato anche tramite campagne di sensibilizzazione nell’opinione pubblica, visto che se ne fanno tante. Probabilmente sarebbe opportuno anche utilizzare delle risorse pubbliche, che spesso si spendono in mille rivoli, e finalizzarle a cercare di far capire che chi sta nei pronto soccorso, che lavora, che sta lì h24, lo fa soprattutto con spirito di sacrificio verso tutti i cittadini, verso noi utenti.
Quindi, riteniamo che da questo punto di vista sia una delle priorità su cui intervenire e la invitiamo a fare questo.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, collega De Leonardis.
Adesso, approfittando della presenza in Aula dell’assessore Palese, abbiamo una serie di interrogazioni che lo riguardano, che riguardano il suo Assessorato, da parte dei colleghi Pagliaro, Perrini, e qualcuna anche del collega Picaro.
Procediamo.
Pagliaro: “Costi e controllo qualità servizio ristorazione erogato presso l’ospedale Vito Fazzi di Lecce”.
Prego.
Speaker : PAGLIARO.
Grazie, Presidente.
Questa interrogazione all’assessore Palese l’ho presentata ad agosto del 2022 dopo aver ricevuto numerosissime segnalazioni sulla scarsa qualità del servizio mensa dell’ospedale Vito Fazzi di Lecce.
Come uso fare, assessore, ho voluto verificare di persona e assaggiare. Effettivamente il cibo era scotto, freddo, quasi immangiabile. Ecco perché chiesi un miglioramento del servizio mensa, perché l’alimentazione rappresenta un elemento importante per il percorso di cura e di recupero psicofisico dei pazienti ricoverati.
A settembre del 2022 sono tornato al Fazzi per un nuovo sopralluogo e ho potuto constatare un netto miglioramento nella qualità del cibo che arriva, come lei sa, dal centro cottura di Gallipoli. Chiaramente dovrebbe essere mantenuto caldo, per questo è stato adottato un nuovo sistema di confezionamento sigillato che funziona e dunque sono contento di poter dire che le mie richieste hanno raggiunto il risultato sperato.
Anche di recente ho verificato un miglioramento nella qualità di questo servizio e continuerò per questo a ispezionare le strutture sanitarie delle ASL di Lecce e ad assaggiare il cibo somministrato ai degenti, per verificarne la qualità.
Invito l’assessore e a questo punto il direttore generale Rossi a fare lo stesso, perché sono certo che sarebbe utile e produttivo e che la qualità di questo servizio della nostra sanità pubblica migliorerebbe. È chiaro che c’è il tema, cui il tema è strettamente collegato, sulla riattivazione della cucina al Fazzi, anche perché sono state investite molte risorse, ma ancora non si va avanti in questa direzione e si continua a utilizzare cibo proveniente dalle cucine di Gallipoli.
Speaker : PRESIDENTE.
Assessore Palese, vuole intervenire?
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Sì, grazie.
L’interrogante, il Presidente Pagliaro, ha presentato questa interrogazione a seguito di alcune segnalazioni, però lui stesso ha constatato sostanzialmente il netto miglioramento all’interno del servizio al Vito Fazzi.
Continueremo quindi assolutamente a vigilare in questo senso, peraltro nelle strutture sanitarie pugliesi penso che il servizio mensa che c’è all’interno non solo delle parti con ricoverati determini un controllo continuo a più livelli, che sta dando esiti abbastanza confortanti.
È chiaro che bisogna insistere, non bisogna abbassare la guardia e bisogna continuare. Questo sarà l’impegno che noi possiamo prendere nel perseguire e cercare di vigilare, ma apportare anche un sistema migliorativo. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, assessore Palese, adesso ho un’interrogazione che la riguarda... prego.
Speaker : PAGLIARO.
Sì, è vero, c’è stato un miglioramento, assessore, comunque la invito, quando vuole, a fare anche una visita insieme e ad assaggiare insieme il cibo, per vedere se la qualità rimanga confermata.
C’è anche un altro elemento che a latere voglio segnalarle, il fatto che il personale medico, infermieristico e OSS non ottiene quello che dovrebbe avere come diritto, i buoni pasto, in assenza della mensa in loco per tutti i dipendenti, ma è una questione che le segnalo, perché in futuro potremmo discuterne.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Pagliaro.
Adesso c’è l’interrogazione del consigliere Perrini. Vado in ordine. Interrogazione n. 421: “Segnalazione criticità esenzione 059”. Sto andando in ordine. Passiamo oltre. Purtroppo ce ne sono altre prima della sua.
Ce n’è un’altra del Presidente Pagliaro, sempre con l’assessore Palese: “Costi, procedure di gara ed efficacia terapeutica Ospedale Covid presso la Fiera del Levante di Bari”.
Prego.
Speaker : PAGLIARO.
Grazie, Presidente.
Qui apriamo il capitolo forse più spinoso della gestione dell’emergenza pandemica in Puglia, l’ospedale Covid in Fiera del Levante, su cui penso che la Regione debba fare chiarezza per dovere di trasparenza verso i cittadini, a prescindere dalle inchieste giudiziarie in corso. È quello che chiedo in questa interrogazione, che ho presentato a gennaio 2023, chiarezza sui costi, lievitati da 9 a 25 milioni di euro, e chiarezza sulle procedure di appalto per la realizzazione dei lavori e per la dotazione dei macchinari.
Non solo, chiedo un report dettagliato sull’attività sanitaria erogata in quell’ospedale, il numero esatto dei pazienti presi in cura e assistiti, visto che si parla spesso genericamente di un migliaio, e con quale esito terapeutico. Apro una parentesi. Assessore, su questo le chiedo la gentilezza di fornirmi una risposta per iscritto. Oggi la sua risposta sicuramente potrà essere esauriente, ma fino a un certo punto. Quindi, le chiedo sin da ora la possibilità di avere un report dettagliato su questa mia interrogazione.
La domanda è chiara: è servita davvero la megastruttura, pagata con soldi pubblici, poi destinata allo smantellamento, con una spesa ulteriore di 4-5 milioni di euro? Di recente, il Presidente Emiliano ha dichiarato che l’ospedale Covid non verrà più smantellato, ma in futuro verrà utilizzato per fiere biomediche e che in caso di emergenza potrà essere allestito in sole settantadue ore. Ma io chiedo: quante vite umane sono state salvate, quante persone sono guarite grazie alle cure ricevute nell’ospedale Covid della Fiera del Levante di Bari?
Assessore, ripeto, capisco l’importanza di questa interrogazione e capisco forse l’impossibilità di poter dare risposte dettagliate, così come le ho chiesto puntualmente, per questo le rinnovo la richiesta di poter avere le risposte per iscritto, oltre a quelle che vorrà dare qui in Aula.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, collega.
Prego, assessore Palese, per la risposta.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Grazie, Presidente.
Mi informavo con il Presidente De Leonardis, che adesso sta presiedendo la seduta, di quanto tempo a disposizione avevo, perché per dare una risposta a un’interrogazione su un problema così importante e dedicato occorre tempo. Per questo motivo. Nulla quaestio sulla situazione per iscritto, ma forse è arrivato il momento che si faccia chiarezza anche su questi aspetti, e noi non abbiamo nessun problema, la Giunta regionale non ha nessun problema a fare chiarezza.
In riferimento a quanto viene chiesto va fatta una premessa. È importante riuscire a spostare le lancette dell’orologio al momento della pandemia, quando il mondo si è trovato di punto in bianco in un contesto che ha messo a rischio la sopravvivenza dell’intera umanità. Noi di questo dobbiamo parlare, oltre che, ovviamente, di tutte le procedure a cui si fa riferimento, su cui si può dare in qualsiasi momento dettaglio scritto. Peraltro, ci sono anche altre Istituzioni che hanno ritenuto, giustamente, di interessarsi a questo problema senza nessun tipo di problema, senza nessuna remora a fornire notizie dettagliate al riguardo.
Si tratta di un contesto in cui l’intera umanità si è trovata a combattere un evento imprevisto e imprevedibile, contro un avversario invisibile. Noi parliamo di questo tipo di situazione, in cui chi veniva colpito, indipendentemente dall’età, in una prima fase, anche ammesso e non concesso che riusciva ad andare in rianimazione, moriva. Poi, grazie alla scienza, si è riusciti a individuare un vaccino, anche se non immunizzava completamente. Queste sono le richieste rispetto a tutto questo dato, davanti a una situazione del genere.
Cito una circostanza emblematica. Presidente, stiamo parlando di un problema, forse il più serio in assoluto, per cui abbiamo bisogno di silenzio.
Speaker : PRESIDENTE.
Il pubblico, per favore.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Davanti a una situazione del genere è fin troppo evidente che quanto si è riscontrato anche nella parte che ha avuto l’evoluzione della pandemia. Intanto non si è trovato l’antidoto, che immunizza nella sua totalità. Si è dovuto procedere in un contesto che il Parlamento italiano è emblematico quello che ha deciso, quello dello scudo penale per gli operatori: lo scudo penale per gli operatori. Quale è stato il problema sostanzialmente che ha determinato questa scelta, opportuna, da parte del Parlamento a suo tempo? Quella che, a causa della non completa conoscenza dal punto di vista scientifico, rispetto alla situazione del virus Covid-19 e quant’altro, gli operatori sanitari che effettuavano le vaccinazioni, che effettuavano altro tipo di interventi, erano completamente senza e questo la dice lunga su che cosa è successo nel mondo.
Nel mondo è successo esattamente quello che bisognava in tutti i modi, in tutte le maniere cercare di mettere in piedi strutture che potessero salvare la vita. La vita in quel caso ci si poteva salvare e si dava un contributo decisivo per chi ha avuto la possibilità di essere ricoverato nei reparti di rianimazione. Questo è. Quindi, noi partiamo dalla Cina in cui nel giro di due mesi hanno realizzato, di punto in bianco, di sana pianta ospedali con mille posti letto di rianimazione. Parliamo dell’Italia, dove sapete perfettamente quello che è successo. Sono stati smontati dappertutto reparti, montati, eccetera. Lo sappiamo tutti quello che è successo.
Che cosa dobbiamo ricordare? Le scene che sostanzialmente sono emblematiche di quella vicenda? L’infermiera stremata sulla tastiera, che dopo cinque giorni e cinque notti nel reparto di rianimazione degli ospedali della Lombardia, era completamente svenuta sulla tastiera? Oppure il Pontefice che da solo in piazza San Pietro implorava il miracolo del Padreterno che ci salvasse tutti?
O noi spostiamo le lancette a quel tipo di situazione che abbiamo vissuto, con cui io perfettamente… Io non ero in Consiglio, non ero in Giunta. Ero a fare altro mestiere presso il PTA di Gagliano del Capo, nel distretto di Gagliano del Capo come direttore e di punto in bianco e abbiamo dovuto, anche lì, smontare un po’ tutto, montare tutto il centro vaccinale e quant’altro e tutto il resto che voi sapete, così come è stato anche a livello delle strutture. Cito, per esempio, quella che conosco direttamente. Di punto in bianco e per fortuna che c’è stata la struttura del DEA di secondo livello al Vito Fazzi di Lecce, dove 150 posti letto che erano destinati a tutt’altro, erano destinati a tutto quello che c’è adesso, in determinate situazioni è venuto a fare questo.
Io penso che…
Speaker : PRESIDENTE.
Assessore, concluda.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Io penso che sia stata una scelta che ha curato 1.200 persone.
Per quello che mi riguarda quando si salva una vita non c’è prezzo. È evidente che rispetto a situazioni di procedure, di altre situazioni, eccetera, che esulano dal tipo di scelta che è stata fatta, esulano completamente da questo tipo di scelta, saranno altre istituzioni ad andare a verificare quello che è successo e quello che non è successo.
Dal punto di vista dell’intervento, quello è stato un intervento salvifico per 1.200 persone, salvifico. Perché lì sono state curate e sono state salvate.
Speaker : PRESIDENTE.
Assessore concluda, per favore.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
…Di questo che noi trattiamo.
Poi sull’argomento io penso che bisognerebbe cercare anche di intervenire. Perché noi siamo un Paese assolutamente strano, privo di memoria o che viene utilizzata a piacimento. Ovviamente, non mi riferisco all’interrogante o al merito dell’interrogazione, di carattere generale. Perché noi qui abbiamo anche interventi da parte della magistratura a seguito di denunce e quant’altro. Perché si è fatto molto, in questo caso o in altri casi, e addirittura del perché non si è fatto in una certa maniera.
È una vergogna, una vergogna. Con i presupposti che c’erano, vedere che anche situazioni… Perché chi era al Governo all’epoca - è inutile citare persone e quant’altro - ha fatto il massimo possibile in un contesto totalmente di sconoscenza, del si salvi chi può. Altro che mettono la gente sotto inchiesta e sotto processo.
Ovviamente mi riferisco alle cose nazionali e anche alle cose della Lombardia. Perché anche la Lombardia, che cosa doveva fare il Presidente di quella Regione, che hanno messo tutti sotto inchiesta e quant’altro? State scherzando, veramente?
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
prego, collega Pagliaro.
Speaker : PAGLIARO.
Il ragionamento è convincente, direi quasi strappalacrime.
Ricordiamo tutti perfettamente quei periodi, tutti abbiamo fatto un passaggio rimettendo indietro le lancette. Ricordiamo il Santo Padre in piazza San Pietro, nessuno si salva da solo, ricordiamo le file delle bare a Bergamo, ricordiamo tutto.
Però, vorremmo anche ricordare e far capire ai cittadini di questa Regione come mai siano stati lievitati i costi da 9 a 25 milioni.
Io, ripeto, non voglio entrare nel merito delle inchieste giudiziarie, non è di nostra competenza, però continuo a chiederle una risposta per iscritto a questo punto, per poter avere un dettaglio di questi costi così elevati e anche un report chiaro e concreto di quante vite abbiamo salvato, di quanti pazienti sono stati guariti grazie a questo intervento così importante.
È stata fatta una scelta, noi abbiamo più volte pensato che fosse il caso, invece, di rafforzare le varie Terapie intensive in tutti gli ospedali della Regione Puglia. Questa spesa ci è sembrata assolutamente inadeguata, nonostante comprendiamo l’urgenza e la necessità di porre immediatamente rimedio a questo nemico invisibile, però - ripeto -, assessore, sia gentile, penso sia nostro diritto ricevere notizie precise e non così approssimative in merito alle richieste che abbiamo fatto. Se gentilmente mi conferma che riceveremo una risposta per iscritto quanto prima... grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Interrogazione urgente a firma del consigliere Picaro “Ospedale pediatrico Giovanni XXIII: prospettive, futuro e criticità della cardiochirurgia”.
Può illustrare la sua interrogazione, prego.
Speaker : PICARO.
Grazie, Presidente.
Innanzitutto evidenzio che è trascorso più di un anno da questa mia interrogazione, che ora mi accingo a presentare, mi avrebbe fatto piacere avere anche la presenza del Presidente Michele Emiliano, perché in questi anni, in questi decenni si è speso molto nel narrare quello che doveva diventare l’Ospedale pediatrico Giovanni XXIII, il polo del Sud, il Gaslini della Puglia, il Gaslini del Meridione.
Ci troviamo invece ad assistere a una situazione drammatica, nella quale la cardiologia pediatrica, che è tra l’altro di antica istituzione e si occupa del trattamento di pazienti con patologie cardiache congenite o acquisite in età pediatrica, è lasciata allo sbando. Ha manifestato nel corso degli anni un progressivo calo di performance in termini di mortalità e morbilità, associato ad un ridottissimo numero di interventi chirurgici.
L’attività di emodinamica interventistica svolta dalla cardiologia pediatrica ha in parte compensato le difficoltà della cardiochirurgia, offrendo la possibilità alternativa di trattare alcune cardiopatie per via trans-catetere.
Le difficoltà della cardiochirurgia hanno, al tempo stesso, condizionato il programma di sostituzione trans-catetere della valvola polmonare, determinandone negli ultimi anni un significativo rallentamento, in quanto ogni procedura necessita di uno stand-by chirurgico finora mai attivato. Questo ha comportato, come ovvio, una migrazione sanitaria per cardiopatie congenite, che necessitano ovviamente di un intervento chirurgico, ha aumentato il valore tariffario dei ricoveri pediatrici dalla Puglia agli ospedali del centro-nord, arrivando a 9,9 milioni di euro, e la sola attività relativa alla cardiochirurgia pediatrica ha un costo di 2 milioni di euro.
È stata stipulata, negli anni, una convenzione, datata 2020, tra il Policlinico e l’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, che non ha sortito alcun tipo di effetto. Detto rapporto, tra l’altro, non ha creato chiare attribuzioni di competenze.
Io ritengo che sia necessario e opportuno assicurare le cure sul nostro territorio, senza dover costringere i piccoli pazienti e le loro famiglie a trasferte complicate e onerose dal punto di vista sia umano sia sociale.
È mandatorio ridare alla regione una cardiochirurgia pediatrica efficace e completa sotto il profilo assistenziale e sociale. È necessario, assessore, ridurre, se non azzerare la mobilità passiva. Questa è una mission che questa Regione si era prefissa, ma mi sembra stia facendo esattamente l’opposto. Per tali motivi chiedo, ancora una volta, con questa interrogazione, quali sono i rimedi che la Regione Puglia e l’Assessorato alla sanità intendano porre in essere per far diventare l’ospedale pediatrico Giovanni XXIII un hub di eccellenza per diagnosi complesse e malattie rare dell’età pediatrica. A questo, assessore, io aggiungo, perché è giusto farlo, visto che oggi – sarà un caso – c’è un comunicato stampa del direttore del Policlinico, che ancora una volta governa e gestisce processi che a mio modo di vedere dovrebbero essere governati e gestiti dall’ospedale pediatrico, che, come abbiamo avuto modo di dire in tante Commissioni, dovrebbe essere autonomo e capace di poter avere una prospettiva e una valutazione prospettica di quelli che devono essere gli interventi per migliorarne la struttura e la capacità, affinché si possa dare la giusta dignità ai nostri piccoli pazienti, ma nello specifico, e apprezziamo il piccolo sforzo che viene fatto, benché relativo e di poca importanza rispetto a quanto detto, il direttore dichiara che ci sarà un nuovo pronto Soccorso e apparecchiature di ultima generazione, dichiarando lui stesso che si procede a piccoli passi.
Questi sono fondi, assessore, che sono datati 2010. Noi ci mettiamo 14 anni per fare dei piccoli passi rispetto ai nostri piccoli pazienti e su questo io ritengo, assessore – spero che lo riferisca al Presidente Emiliano, che sicuramente avrà, quale e quali priorità, altri interessi, presumo le alchimie politiche che vorrà porre in essere, atteso quanto dichiarato in questi ultimi giorni dal Movimento 5 Stelle – che abbiamo esigenza e priorità di far sì che si possano dare delle risposte ai nostri piccoli pazienti, con un programma preciso, dei fondi strutturati e finalmente dare l’opportunità all’ospedale pediatrico “Giovanni XXIII” di essere autonomo e di poter avviare un percorso di crescita professionale, sociale e logistico nell’interesse della Puglia e del Meridione.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie. Assessore Palese, prego.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Sì, grazie, Presidente. Non c’è dubbio che il problema posto dall’interrogante, dal consigliere Piccolo sostanzialmente si riferisce a una criticità che il sistema sanitario regionale ha, quello della cardiochirurgia pediatrica.
Di recente, c’è stato anche un incontro a livello ministeriale convocato dal sottosegretario Gemmato, in riferimento al rilancio dell’ospedale pediatrico “Giovanni XXIII”. La Regione ha dato tutta la disponibilità e l’impegno per cercare di superare assolutamente tutte queste criticità in un contesto di infrastrutturazione e anche da parte delle professionalità adeguate ad affrontare i problemi di tanti piccoli bambini di cardiochirurgia.
Quindi, l’impegno è in questo senso. Contiamo insieme al Ministero della Salute, insieme al Governo di dare delle risposte abbastanza a breve e abbastanza importanti nel senso auspicato dall’interrogante. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie. Se il collega Picaro vuole replicare, ne ha facoltà. Prego.
Speaker : PICARO.
Una piccola replica perché, ovviamente, alle dichiarazioni e agli interventi che non poteva non fare l’assessore Palese, mi aspetto che seguano i fatti.
Colgo un passaggio importante fatto dall’assessore Palese rispetto a una interlocuzione con il Ministero della salute. Vorrei ricordare all’assessore Palese e alla dirigenza del Dipartimento Salute che, diversamente da quanto rappresentato dall’Assessorato, la possibilità di rendere autonomo l’ospedale pediatrico è nelle corde della Regione, così come rappresentato dal Ministero. Benché il Dipartimento Salute avesse dichiarato che non aveva mai risposto al Ministero, la verità, che abbiamo scoperto, è che non era mai stata trasmessa correttamente la relativa richiesta all’ufficio competente.
Quindi, l’unica strada, assessore, è quella di rendere autonomo l’ospedale pediatrico. Su questo, cogliendo quanto ha dichiarato, auspico che ci sia una concreta e reale interlocuzione con il Ministero della salute, affinché si avvii finalmente questo percorso che possa dare dignità e tutela ai nostri bambini.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Prego, collega Perrini.
Speaker : PERRINI.
Io ho sette interrogazioni. Chiedo se è possibile anticiparne una. Ho chiesto anche ai colleghi. Mi riferisco alla n. 500, quella sul “Moscati”.
Speaker : PRESIDENTE.
Se nessuno ha qualcosa in contrario, possiamo accontentare il collega Perrini.
Prego, collega Perrini.
Speaker : PERRINI.
Grazie.
Ho visto che c’è l’assessore Palese, quindi gli ricordo alcuni particolari.
Nel 2016 l’assessore Palese ancora non c’era in Consiglio regionale perché non aveva avuto l’incarico da assessore dal Presidente Emiliano. Nel 2016 fu approvata in Consiglio regionale, caro assessore, una mozione circa l’apertura del pronto soccorso del “Moscati”, un ospedale che sta a Taranto. Forse lo ricorda da quando stava nella Giunta Fitto, perché in quel momento lei girava molto. Da quando fa l’assessore, l’ho invitata un sacco di volte a Taranto, però ho visto che ha un po’ di allergia a venire a Taranto. Le ricordo come sta la situazione.
Dopo alcuni anni che si è insediato, io ho fatto una proposta: poiché ogni anno, infatti, veniva annunciata l’apertura del San Cataldo, gli spiegavo che al Moscati è fondamentale l’apertura del pronto soccorso, perché logisticamente il Moscati si trova in una situazione facilmente raggiungibile. Quando si fanno i conti, voi in Regione fate i conti mettendo i numeri di Castellaneta, Martina Franca, Manduria e Taranto città, sbagliando, perché Martina Franca più volte, come Castellaneta, e Manduria sono ospedali di frontiera, e quando succedono degli incidenti o delle situazioni di salute, a questi ospedali vanno anche dalla vicina Matera, da Cisternino, Alberobello… A Martina, per esempio, ho fatto uno studio, il 20 per cento delle utenze del pronto soccorso dell’ospedale di Martina viene da Brindisi e da Bari e a Castellaneta vengono dal materano.
Più volte gli ho ricordate che noi abbiamo il Moscati. Adesso arriva l’estate. Questa interrogazione, assessore Palese, l’ho presentata ad agosto del 2023, perché? Perché già da giugno e luglio iniziavano a soffrire gli ospedali di Castellaneta, Manduria e Martina Franca.
Poiché ci troviamo alle porte dell’estate, voglio sapere: per l’ospedale Moscati che provvedimenti state prendendo? Più volte mi è stato detto, e soprattutto dal Presidente Emiliano …. Io ho un video di tutto quello che dice Emiliano sul Moscati, tutto il contrario di quello che è successo. Lui cioè nel 2016 si impegnava ad aprire il Moscati, dicendo: ve lo prometto, avete ragione, ho fatto un sopralluogo al Moscati, è vero, perché se uno non va sul territorio non si rende conto di com’è la situazione. Voglio capire: oggi che siamo ad aprile del 2024, come sta la situazione? State prendendo seriamente in considerazione l’apertura del Moscati? Perché se aspettiamo sempre il San Cataldo, come ne sono passati già otto, di anni, purtroppo vincerò la scommessa che secondo me prima di altri due anni quell’ospedale non sarà pronto e noi a Taranto stiamo sempre in emergenza.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Assessore Palese, prego.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Grazie, Presidente.
Intanto volevo rassicurare il Presidente Perrini che non ho nessun tipo di allergia a venire a Taranto, quando ho la possibilità di venire a Taranto vengo sempre con estremo piacere, perché è una bellissima città.
Detto questo, sul problema del pronto soccorso, posto in maniera specifica sulla situazione di Taranto, sarà cura dell’Assessorato analizzare anche questo tipo di proposta rispetto a questo tipo di impostazione.
Noi stiamo già predisponendo quanto può essere necessario, compatibilmente con la difficoltà di reperire medici per il pronto soccorso del sistema di emergenza urgenza, nota a tutti e purtroppo non solo per la Puglia, ma anche per l’intero Paese, per determinare anche l’organizzazione per il potenziamento di questi servizi anche durante l’estate.
Questo però sta a significare che con le nuove linee guida sulla organizzazione dell’emergenza urgenza dovrebbe essere a breve rivisitata l’organizzazione, ovviamente in un contesto di implementazione e potenziamento anche da parte della nostra Regione, sia dei pronto soccorso che del sistema di emergenza urgenza. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, assessore.
Collega Perrini, prego.
Speaker : PERRINI.
Poiché l’assessore non ha allergie, lo invito pubblicamente nei prossimi giorni a fare un bel giro al Moscati, l’ospedale della provincia di Taranto, così si rende conto di come sta la situazione, perché le parole che ha detto in questo momento le aveva già dette anche un anno fa, e stavolta io non mi fermerò qui, perché la situazione dell’ospedale di Taranto, soprattutto del pronto soccorso, è allarmante.
Non riesco mai a capire come mai su Bari i medici si trovino, mentre quando si tratta della provincia di Taranto succedono deroghe, problemi, tutto quello che può succedere si verifica a Taranto, a Brindisi o a Lecce, ma a Bari, quando c’è da aggiustare qualcosa... perché la proporzione è che se a Bari ci sono 5 pronto soccorso, a Taranto città devono essere 2.
La invito pubblicamente a farci un giro nei prossimi giorni, scelga lei il giorno, anche di domenica, così la invito e ci facciamo anche una mangiata di pesce. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Non è previsto dal Regolamento. Saluto l’assessore Palese che va via. Stavo vedendo gli altri assessori presenti se ci sono interrogazioni.
C’era il collega Mennea, avevo visto prima in giro che aveva… C’era una per l’assessore Barone… Conserva non c’è…
Ho un’interrogazione di Pagliaro, c’era l’assessore Delli Noci presente, esproprio suoli in agro di Nardò e Porto Cesareo per espansione… Questa mi dice l’assessore Delli Noci che bisogna farla all’assessore Maraschio che ha la competenza, quindi bisogna rivederla.
C’era una di Perrini per l’assessore Barone, non so se la vuole relazionare, esclusione delle persone diversamente abili dei progetti… Quindi la depenniamo.
Ce n’è un’altra di Perrini, sempre a Delli Noci, aeroporto Arlotta di Taranto-Grottaglie, acquisizioni di manifestazione di interesse per la subconcessione di area aeroportuale per insediamento produttivo e la realizzazione di attività Disassembly, Dismantling e Recycling Aircraft… È superata, mi dice il collega Perrini.
Ce n’è un’altra di Perrini sempre all’assessore Barone, integrazione scolastica, alunni con disabilità, Taranto e Provincia. Perrini? Superata.
Pagliaro, ce n’è una per l’assessore Barone: Selezione ISPE assunzione a tempo indeterminato 47 operatori sociosanitari.
Vuole, illustrarla?
Speaker : SCALERA.
Grazie, Presidente.
Io non so se dobbiamo continuare a fare questi tipi di Consigli regionali, o se dobbiamo parlare degli argomenti.
Qui ci sono interrogazioni che risalgono a due o tre anni e l’assessore Palese si alza e se ne va. Io ritengo che sono comportamenti, senza aver giustificato niente all’Aula, se ne va e noi rimaniamo qua inutilmente. Ora ce ne andiamo tutti quanti. Mi sento anche io, a questo punto, di abbandonare l’Aula, tanto la dignità dei consiglieri oggi, e di quello che rappresentiamo, non serve a niente, non conta niente. Quindi, stare qui in Aula o non starci è la stessa cosa, stiamo parlando del niente.
Io allora ritengo che o si dà una dritta a questo Consiglio regionale, e si cominciano ad affrontare gli argomenti; oppure, è inutile stare qui a parlare e a riscaldare la sedia.
Grazie, Presidente. Volevo dire questo. Non è onesto da parte di nessuno avere questi atteggiamenti.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, collega Scalera.
Devo dire che sia in Conferenza dei Capigruppo che all’inizio del Consiglio, l’assessore Palese aveva manifestato la sua impossibilità a stare oltre alle 14 qui perché aveva una riunione per quanto riguarda l’organizzazione del G7.
Devo dire che l’assessore Palese è uno degli assessori – non voglio ergermi a difensore di fiducia – più presenti, e che maggiormente risponde alle interrogazioni. Volevo solo dirle questo. Per il resto, è chiaro che la Giunta non è al completo, anzi, mancano tanti assessori. Spero che abbiano una maggiore sensibilità, quelli assenti, nei confronti dei consiglieri per i temi trattati, che sono importanti, e che servono anche a riportare sui territori le problematiche che noi affrontiamo in questo momento.
Ripasserei quindi la parola al Presidente Pagliaro per quanto riguarda la “Selezione ISPE per assunzione a tempo indeterminato di 47 operatori sociosanitari”.
Prego, collega Pagliaro.
Speaker : PAGLIARO.
Grazie, Presidente.
Mi associo anch’io alla vibrante protesta del collega Scalera. Oggi l’assessore Palese avrà avuto impegni sicuramente importanti, però non è la prima volta che questo avviene, e devo dire che non riguarda soltanto l’assessore Palese, ma noi auspichiamo un maggiore rispetto da parte della Giunta regionale nei rapporti e nei confronti dei consiglieri.
Assessore Barone, eccola qui, questa interrogazione che ho presentato a fine ottobre 2023 riguarda un problema che abbiamo affrontato anche in audizione in Commissione sanità, su mia richiesta.
Parliamo del bando pubblicato dall’ISPE di Lecce per l’assunzione a tempo indeterminato di 45 OSS e di due a tempo parziale, senza però alcuna garanzia per quelli già in servizio con la stessa qualifica. Anzi, i requisiti del bando li penalizzano e rischiano di mandarli a casa.
Su questo bando, ripeto, ho sollecitato l’intervento della Regione, in particolare del Presidente Emiliano, perché ISPE e un’ASP, un’azienda di servizi alla persona, e le nomine e il controllo sono in capo al Presidente della Regione.
Ho preso a cuore questa emergenza dopo aver incontrato più volte una rappresentanza degli OSS attualmente in servizio nelle RSA gestite dall’ISPE tramite cooperative e ho raccolto il loro grido di disperazione.
Su di loro pende lo spettro di un licenziamento proprio a causa delle nuove assunzioni, che non andrebbero ad aggiungersi al personale già in servizio ma a rimpiazzarlo, e questo è lo scenario che si prospetta. I requisiti favoriscono, ad esempio, i lavoratori più giovani e non sono previste categorie protette, tutto a scapito dei lavoratori già in servizio.
Nella mia interrogazione chiedo, invece, che vengano garantiti i posti di lavoro attuale, perché è insensato e direi anche disumano mandare via persone che da anni operano al servizio degli anziani ospiti di queste RSA, che hanno intessuto un rapporto di fiducia e familiarità con gli utenti. Relazioni quasi filiali. Abbiamo assistito a una serie di incontri anche tra queste persone e questo personale e vi assicuro che si è ormai stabilito un rapporto molto intenso, come se fossero dei parenti anche di primo grado; tant’è che gli stessi anziani e le loro famiglie sono angosciati dalla prospettiva di perdere questo prezioso punto di riferimento, anche affettivo, nelle strutture che li ospitano.
Allora, alla luce degli spiragli che si sono aperti nella discussione in Commissione Sanità, chiedo oggi una parola di chiarezza sul futuro di questi lavoratori. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Assessore Barone, prego.
Speaker : BARONE, assessore al welfare.
Sì, grazie. Allora, ero già a conoscenza, ovviamente, di questo tipo di problematica, ma mi va di sottolineare che il Dipartimento non ha alcuna competenza rispetto al bando, perché, come ben ha detto già il consigliere Pagliaro, l’ASP… Il controllo da parte del Presidente e poi di conseguenza anche del Dipartimento è soltanto un controllo relativo, ma tutte le decisioni amministrative sono assolutamente autonome rispetto, appunto, alle vicende e alle dinamiche dell’ISPE stesso.
Quindi, il bando può essere assolutamente promulgato, piuttosto che le decisioni, appunto, che riguardano il presidente dell’ISPE e non certo il Dipartimento, che non può avere voce in questo senso, se non un mero controllo burocratico e amministrativo dell’Amministrazione stessa. La problematica, poi, che viene sottoposta, anche questa, è una circostanza che deriva da una norma sanitaria, che a sua volta è stata oggetto di circolare da parte del Dipartimento della sanità. Quindi, questo cosa vuol dire? Che effettivamente, al netto del fatto che le ASP sono sotto il controllo amministrativo da parte del Dipartimento al welfare. Questo bando deriva da una circolare voluta dal Dipartimento della salute, quindi non possiamo interferire in alcun modo, anche se comprendo benissimo le osservazioni del caso, non può essere il Dipartimento welfare a interferire o intervenire nel merito del bando, oltre al fatto che lo stesso bando deriva da una circolare del Dipartimento guidato dall’assessore Palese.
Sappiamo bene che sono vicende degli ultimi giorni, che hanno anche visto intervenire il TAR, quindi la cosa sta andando avanti, ma non riguarda assolutamente l’Assessorato al welfare, che non ha alcuna competenza nelle decisioni che vengono assunte dal Presidente dell’ASP.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, assessore Barone.
Per una breve replica, la parola al collega Pagliaro.
Speaker : PAGLIARO.
Molto brevemente. Conosco la sensibilità dell’assessore Barone e la ringrazio per questa risposta. Quello che chiedo è che si faccia parte attiva nel rapporto con il Presidente, perché il controllo significa anche intervenire nelle pieghe del bando, garantendo o provando a garantire la priorità per quanto riguarda i collaboratori attualmente impegnati e in particolare quei collaboratori che hanno delle deficienze fisiche, quindi dovrebbero rientrare nelle categorie protette, che in questo bando non hanno alcun tipo di canale preferenziale, previsto invece per tutti gli altri concorsi pubblici.
È necessario farsi parte attiva, assessore, per quanto possibile, e quelle sono le sue competenze. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, presidente Pagliaro.
È arrivato il collega Mennea, che avrebbe una interrogazione con l’assessore Barone, avente ad oggetto "ASP Regina Margherita di Barletta. Mancata riapertura".
Qualora volesse illustrarla, ne ha facoltà. Prego.
Speaker : MENNEA.
Grazie, Presidente.
Io sottopongo all’assessore Barone una questione già discussa più volte nei mesi scorsi.
Questa azienda speciale Regina Margherita di Barletta è stata un punto di riferimento nel campo dei servizi socioassistenziali e sanitari per anziani non autosufficienti ed è chiusa dal 2015, come l’assessore sa bene.
Non voglio fare l’excursus puntuale, perché l’assessore è a conoscenza di ciò che è accaduto, ma la mia richiesta è questa. Nonostante siano cambiati diversi commissari nominati dalla Regione Puglia, la situazione è ancora ferma nonostante nel 2018 si siano conclusi i lavori di ristrutturazione e ammodernamento che sono stati finanziati anche in parte dalla Regione per un importo di 2,6 milioni.
Quindi noi abbiamo una struttura pronta per essere utilizzata che è ancora chiusa perché c’è un problema finanziario di indebitamento della vecchia gestione che non viene ancora superato nonostante i cambi di commissariamento che ci sono stati.
La mia domanda è come intende l’assessore procedere, nonostante abbia mostrato sempre interesse e disponibilità a trovare una soluzione per questa situazione direi paradossale dove a Barletta l’unica struttura pubblica presente è questa e la domanda di anziani che hanno bisogno di questa residenza sanitaria è altissima e molti di loro sono costretti ad andare in altre strutture fuori città creando anche problemi ai loro familiari per l’assistenza a distanza.
Quindi, le chiedo come intende superare questo momento di stasi che non riesce a sbloccarsi, tenuto conto anche del fatto che il disavanzo finanziario, che dovrebbe ammontare a circa 800.000 euro, potrebbe essere oggetto di un’anticipazione da parte della Regione attraverso un fondo di rotazione, così come abbiamo fatto anche in altri campi, e dare la possibilità di poter attivare questa struttura che, ripeto, ha necessità di essere attivata proprio perché la domanda di anziani che vuole risiedere in questa struttura è molto, molto, molto alta.
Quindi, non ci sarebbe il problema di carattere economico della produttività di questa struttura, perché non appena viene attivata si riempie di pazienti.
Chiederei un interessamento e dei provvedimenti esaustivi perché questa situazione davvero è diventata paradossale e non vorrei che si trasformasse in uno scandalo spiacevole, perché i cittadini cominciano a pressare perché non trovano risposta.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, collega Mennea.
Assessore Barone, prego.
Speaker : BARONE, assessore al welfare.
Grazie, Vicepresidente.
Semplicemente, anche in questo i poteri del Dipartimento rispetto all’ASP, come prima, sono di mero controllo, perché la gestione è totalmente autonoma.
Una volta che abbiamo nominato, che è stato nominato, in questo caso, il Commissario, la sua gestione è totalmente autonoma rispetto al Dipartimento. Questo non toglie che comprendo bene le difficoltà del caso nel proseguire, ma soprattutto nel poter dare delle risposte ai territori, in questo caso alle persone magari più anziane che si trovano in questa casa di riposo – che è perfetta, io andai a visitarla – e che potrebbero vedere sicuramente un punto di riferimento, piuttosto che un’accoglienza reale e concreta nell’accompagnamento della loro vita. Posso al massimo promettere di poter incontrare magari il Commissario per vedere se riusciamo in qualche modo a prevedere insieme un percorso, stante il fatto, però, che la gestione è totalmente autonoma.
Per quanto riguarda il fondo di rotazione, come proposto dal consigliere Mennea, indubbiamente ne avevamo già parlato in maniera privata. Potrebbe essere questo un interesse di tutto il Consiglio, perché sono tante le ASP che hanno questo tipo di difficoltà economica, che vivono magari momenti più complicati, quindi anche soltanto per ripartire e potersi rimettere sul mercato, hanno un momento di stallo piuttosto che di difficoltà.
Quella di poter dar vita a un fondo di rotazione quindi, può essere sicuramente una soluzione, che però va ovviamente normata, va vista insieme, va votata, e va definita anche con l’assessore Piemontese, nel caso, per definire poi anche quelli che saranno i requisiti da mettere in campo per poter veramente dar vita a un servizio e a qualcosa di meritorio, che possa concretamente dare un aiuto a queste ASP che hanno sicuramente tanto spesso patrimoni molto belli – dico bene? –, patrimoni di gran lustro, con una grande storia, con un grande valore – almeno sulla carta – che però mettere poi a sistema, riuscire veramente a farle partire, o essere servizi reali sui territori è una cosa ben differente, soprattutto nel caso in cui sono stati abbandonati per tanto tempo, o per tanto tempo non sono stati utilizzati.
Quindi, sicuramente questa del fondo di rotazione potrebbe essere una soluzione, che però deve ovviamente avere dei paletti ben precisi, dei requisiti ben precisi, deve essere normata, com’è giusto che sia. Quindi, magari possiamo definire insieme questo passaggio, ma ci vuole anche l’assessore Piemontese, perché ci deve essere una disponibilità economica reale, quindi, perché no? Questo non toglie che possa dare piena disponibilità a incontrare la Commissaria, che ricordo essere donna, per supportarla quanto possibile, ma anche in questo caso ribadisco che, come ha già detto prima il consigliere Pagliaro, i requisiti e i compiti del Dipartimento sono di mero controllo, non di gestione.
La gestione è affidata ai commissari o ai presidenti, che sui territori possono avere piena autonomia di procedere nelle direttive o nelle decisioni in maniera assolutamente autonoma.
Sicuramente potrò incontrare la commissaria e - perché no? - potremo parlare di questo fondo di rotazione con l’assessore Piemontese, per dare un aiuto concreto a tutte le ASP della Regione Puglia. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie. Prego, collega,
Speaker : MENNEA.
Apprezzo la disponibilità dell’assessore e devo fare anche una rettifica, perché questa interrogazione è datata 2022, quando c’era il Commissario, adesso la situazione del management è cambiata, perché esiste un CdA di cui è Presidente una donna che è stata nominata dalla Regione.
Vi è quindi un organo gestionale che paradossalmente per attivare questa struttura ha bisogno di una figura obbligatoria, che è il Direttore generale, che ha un costo abbastanza significativo e, avendo la ASP una situazione debitoria, non può permettersi di acquistare i servizi di un Direttore generale.
La stessa situazione si riscontra alla Vittorio Emanuele II di Trani, che addirittura non è mai partita, c’è un Commissario. Anche la figura del Direttore è problematica nella gestione del bilancio di una ASP, quindi potrebbe essere interessante capire se possa essere proposta dal vostro Assessorato una procedura di fusione fra le 2 ASP, in modo tale che si faccia economia di costi di gestione, oppure con il Fondo di rotazione dare ad ognuno l’autonomia e metterle nelle condizioni di poter partire.
Se ha un senso la presenza della Regione in questi Consigli di Amministrazione, deve avere un senso anche assumersi la responsabilità di metterli in condizioni di operare, altrimenti queste strutture continueranno a produrre debiti e quindi anche ipotesi di un danno erariale, perché la struttura è pronta, nel caso di Barletta, ma non viene utilizzata e la Regione continua a nominare commissari, o in questo caso Presidenti, che sono impossibilitati nell’attivare la gestione di queste strutture.
Quindi, c’è un cortocircuito rispetto al quale la proposta di creare un fondo di rotazione da cui attingere per risolvere la situazione debitoria, diventa una soluzione immediata sulla quale credo che lei, assessora Barone, può prendere iniziativa anche legislativa, attraverso un disegno di legge, per attuare questo tipo di strumento che risolverebbe il problema non solo per l’ASP di Barletta ma per le altre ASP. Quindi, è lei che deve attivare la procedura, non altri, fare incontri sarebbe superfluo.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, assessore.
Speaker : BARONE, assessore al welfare.
In pratica volevo dire che in realtà è in essere, in itinere, uno studio con le università per le ASP per prevedere proprio la fusione, o comunque per decidere insieme il percorso futuro delle ASP.
Quindi, anche in questo caso per poter prevedere insieme, tutto il Consiglio, come comportarci e come insieme definire il futuro di queste aziende nei servizi alla persona.
Nelle more possiamo ben definire, però mi sembra, dato che a breve lo possiamo normare, possiamo normare le fusioni, possiamo definire insieme il futuro di tutte queste azioni… L’aspetto finanziario però è sempre legato alle decisioni che prendiamo insieme anche all’assessore Piemontese.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Non ho più interrogazioni riguardo agli assessori presenti.
Passiamo quindi, come previsto dalla Conferenza dei Capigruppo, alle mozioni.
La prima mozione che andrà ad illustrare il collega Massimiliano Stellato, riguarda il: Censimento popolazione anziana in condizioni di solitudine.
Prego. L’assessore Barone resterà qui ad ascoltare l’illustrazione della sua mozione.
Prego, Stellato.
Speaker : STELLATO.
Grazie, Presidente.
Al volo, anche perché mi ero impegnato a non dare lunga discussione a questa mozione.
Praticamente l’estate scorsa a Taranto, ma non solo, è deceduta in condizioni di solitudine un’anziana nel rione Tamburi. Non si muore quindi soltanto di freddo ma anche di caldo e di solitudine.
Se ne sono accorti i parenti dopo 10 giorni, non se n’è accorta né la ASL, né il Comune e tantomeno la Regione, soltanto per questioni nauseabonde i vicini e i parenti. Per questo motivo abbiamo chiesto semplicemente la possibilità di censire, anche attraverso la formulazione di un questionario con i servizi demografici e la ASL, la popolazione anziana che vive in condizioni di solitudine. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, collega Stellato. Non ho… Se c’è qualcuno che vuole intervenire, sennò invito i consiglieri a rientrare in Aula, perché dovremmo votare la mozione e quindi è necessario avere il numero legale. Invito tutti, quindi.
Pongo in votazione la mozione n. 41 del collega Stellato. La pongo in votazione. Apriamo la votazione.
Parere del Governo? È favorevole il Governo.
Avete votato tutti? Se non c’è nessuno che deve votare, possiamo chiudere la votazione.
Non c’è il numero legale. Quindi, riconvoco il Consiglio tra un’ora.
Riscontriamo che non ci sono i consiglieri, per cui aggiorniamo alla prossima seduta. Sono presenti solo i consiglieri Joseph Splendido e Filippo Caracciolo.