Di seguito una breve descrizione dei principali servizi disponibili:
Cliccando su “CC”, posizionato nell’angolo in basso a destra del video, potrai attivare o disattivare la visualizzazione dei sottotitoli.
Per ciascuna seduta sono disponibili:
- le trascrizioni integrali degli interventi;
- l’elenco degli interventi in ordine cronologico e degli argomento all’ordine del giorno trattati.
La mediateca è interamente esplorabile.
- Ricerca semplice per:
- Oratore: consente di selezionare solo le sedute di Consiglio in cui uno o più degli oratori selezionati hanno effettuato interventi.
- Argomento all’ordine del giorno: consente di selezionare solo le sedute di Consiglio durante le sono stati trattati all'ordine del giorno, gli argomenti desiderati.
- Data o periodo temporale: consente di selezionare le registrazioni di seduta svoltesi durante uno specifico arco temporale o una specifica data.
- Ricerca Avanzata: è possibile ricercare singole parole, nomi, frasi, argomenti trattatati durante le discussioni in Consiglio e ottenere come risultato tutte le registrazioni delle sedute durante le quali se ne è discusso, potendo riascoltare tutti i punti esatto in cui sono state pronunciate la parole di interesse.
CONTACT US
C.r. Puglia 12.03.2024
FILE TYPE: Video
Revision
Speaker : PRESIDENTE.
La seduta è aperta. (Segue inno nazionale) Buongiorno a tutte e a tutti, care colleghe e cari colleghi.
Procediamo con la seduta odierna.
Diamo per approvato il verbale della seduta del 13 febbraio 2024.
Hanno chiesto congedo i colleghi Di Cuia, Lopane e Metallo.
È pervenuta risposta scritta all’interrogazione del collega Picaro “Ospedale Monopoli-Fasano – Eliminazione realizzazione asilo nido aziendale”.
Comunico al Consiglio. che la proposta di legge a firma del consigliere Amati “Modifiche alla legge regionale 12 agosto 2022, n. 20 (Norme per il riuso e la riqualificazione edilizia) e modifiche alla legge regionale 15 novembre 2007, n. 33 (Recupero dei sottotetti, dei porticati, di locali seminterrati e interventi esistenti e di aree pubbliche non autorizzate)” - atto 586 - è decaduta in quanto il capo I della legge regionale n. 20/2022, che la proposta intende modificare è stato abrogato dall’articolo 8 della legge regionale 21 dicembre 2023 n. 36 “Disciplina regionale degli interventi di ristrutturazione edilizia ai sensi dell’articolo 3, comma primo, lettera d) del decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001 n. 380”.
Insomma, questa legge conteneva una disciplina già abrogata.
Si comunica inoltre che il Consiglio dei ministri, in data 21 febbraio 2024, ha deliberato di non impugnare la legge regionale n. 37 del 2023 recante “Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione 2024 e bilancio pluriennale 2024-2026 della Regione Puglia”, cioè la legge di stabilità regionale del 2024.
Adesso passo la parola al collega Cera per le comunicazioni inerenti le interrogazioni e le mozioni presentate.
Speaker : CERA.
Sono stati assegnati alle seguenti Commissioni: Commissione I “Proposta di legge dell’Ufficio di Presidenza del 13.02.2024 ‘Riconoscimento di debito fuori bilancio ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera a) del decreto legislativo 23 giugno 2011 n. 118. Esecuzione, sentenza n. 2446/2023 Tribunale di Bari – Sezione Lavoro”; disegno di legge n. 8 del 5.2.2024 “Riconoscimento di debito fuori bilancio ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera a) del decreto legislativo 23 giugno 2011 n. 118 derivante dalla sentenza dagli Uffici del Giudice di Pace di Gravina di Puglia, n. 282 del 2023 di Andria n. 162/2023 e di Foggia n. 162 del 2023”; disegno di legge n. 10 del 12. 02.2024 “Riconoscimento di debito fuori bilancio ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera a) del decreto legislativo 23 giugno 2011 n. 118 e simili – Cont. n. 1711/11/CA – Liquidazione imposta di registro relativa alla sentenza del Tribunale di Bari n. 1489/2019 pubblicata il 5.4.2019, resa nella causa civile iscritta al n. 11807 del 2011 R.G.S.R. Regione Puglia”; disegno di legge n. 11 del 12.2.2024 “Riconoscimento di debito fuori bilancio ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera a) del decreto legislativo 23 giugno 2011 n. 118 derivante dalla sentenza n. 258/2023 del Tribunale Regionale Acque Pubbliche presso la Corte di Appello di Napoli"; disegno di legge n. 12 del 12/02/2024, "Riconoscimento dei debiti fuori bilancio, ai sensi dell’art. 73, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 23 giugno 2011 n. 118, derivante dalla sentenza n. 3913/2023 del Tribunale Regionale Acque Pubbliche presso la Corte di Appello di Napoli".
Disegno di legge n. 13 del 12/02/2024, "Riconoscimento di debiti fuori bilancio, ai sensi dell’art. 73, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 23 giugno 2011 n. 118 e simili, rinveniente dalla sentenza del Tribunale di Brindisi n. 869 del 2023, "Liquidazione risarcimento danni"; disegno di legge n. 14 del 12/02/2024, "Riconoscimento di debiti fuori bilancio, ai sensi dell’art. 73, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 23 giugno 2011 n. 118 e simili, cartella di pagamento n. 01437202300017757000".
Disegno di legge n. 15 del 12/02/2024, "Riconoscimento di debiti fuori bilancio, ai sensi dell’art. 73, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 23 giugno 2011 n. 118 e simili, Regione Puglia C contro PAM più 3, atto di precetto su ordinanza emessa nel procedimento iscritto al n. 8211 del 2017, RG seconda sezione civile Tribunale di Foggia".
Disegno di legge n. 16 del 12/02/2024, "Riconoscimento di debiti fuori bilancio, ai sensi dell’art. 73, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 23 giugno 2011 n. 118, derivanti dalla sentenza del Tribunale di Trani n. 1745 del 2023; disegno di legge n. 17 del 12/02/2024, "Riconoscimento di debiti fuori bilancio. ai sensi dell’art. 73, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 23 giugno 2011 n. 118, derivante dalla sentenza degli uffici del Giudice di pace di Putignano n. 16 del 2024 e di Taranto n. 176 del 2024.
Disegno di legge n. 18 del 1/02/2024, "Riconoscimento debiti fuori bilancio, ai sensi dell’art. 73, comma 1, lettera a), del decreto legislativo n. 118 del 2011, sentenza del Consiglio di Stato n. 297/2024 del 9/1/2024, RG n. 9082 del 2021, Spese legali per contributo unificato in favore della parte vittoriosa.
Disegno di legge n. 19 del 12/02/2024, riconoscimento del debito fuori bilancio ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera a, decreto legislativo 118/2011, cartella di pagamento n. 01420230040777430130001 emesso dall’Agenzia delle Entrate Riscossioni per la registrazione dell’ordinanza emessa dal Tribunale di Bari in data 25.09.2020 RG n. 9949 del 2020.
Disegno di legge n. 20 del 12.02.2024, riconoscimento della legittimità del debito fuori bilancio ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera a, del decreto legislativo 23 giugno 2011 n. 118 e simili, derivante dalla spesa legali di cui all’atto di precetto relativo all’ordinanza n. 1025 del 2023 del TAR Puglia Bari.
Disegno di legge n. 21 del 12.02.2024 riconoscimento di legittimità dei debiti fuori bilancio, ex articolo 73, comma 1, lettera a, decreto legislativo 118/2011 derivante da sentenza n. 1178 del 2023 del Tribunale amministrativo regionale per la Puglia Lecce Sezione Seconda.
Disegno di legge n. 22 del 12.02.2024, riconoscimenti di debiti fuori bilancio ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera a, del decreto legislativo 23 giugno 2011 n. 118 derivante dalla sentenza dell’Ufficio del Giudice di Pace di Taranto n. 2513 del 2023.
Disegno di legge n. 23 del 12.02.2024, riconoscimento di debiti fuori bilancio ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera a, del decreto legislativo 118/2011 derivante dal decreto di liquidazione del 25.10.2023 del Tribunale di Lecce, Sezione Seconda civile. Pagamento spese CTU con parrocchia San Nicola Regione Puglia n. 14147 nel 2021 RG.
Disegno di legge n. 24. del 19.02.2024, riconoscimento di debiti fuori bilancio ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera a, del decreto legislativo 23 giugno 2011 n. 118 e simili rinveniente dalla sentenza n. 2326 del 2023 emessa dal Tribunale civile di Lecce.
Disegno di legge n. 25 del 19.02.2024, riconoscimento ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera a, decreto legislativo n. 118 2011 della legittimità dei debiti fuori bilancio relativo a servizi afferenti l’Avvocatura regionale e variazione al bilancio di previsione Primo provvedimento 2024.
Disegno di legge n. 26 del 19 febbraio 2024, riconoscimento, ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera e) decreto legislativo n. 118/2011, della legittimità del debito fuori bilancio relativo a servizi afferenti l’Avvocatura regionale e variazione al bilancio di previsione, incarichi di patrocinio legali conferiti fino al 2011, secondo provvedimento 2024; disegno di legge n. 27 del 19 febbraio 2024, riconoscimento, ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera e) decreto legislativo n. 118/2011, della legittimità del debito fuori bilancio relativo a servizi afferenti l’Avvocatura regionale e variazione al bilancio di previsione, incarichi di patrocinio legale conferiti fino al 2011, terzo provvedimento 2024; disegno di legge n. 28 del 19 febbraio 2024, riconoscimento, ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera e) decreto legislativo n, 118/2011, della legittimità del debito fuori bilancio relativo a incarichi di patrocinio legale conferiti fino a fine 2011 e variazioni al bilancio di previsione, quarto provvedimento 2024; disegno di legge n. 29 del 19 febbraio 2024, riconoscimento di legittimità di debiti fuori bilancio, ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera a) del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, derivante dall’esecuzione della sentenza della Corte di giustizia tributaria di primo grado di Bari n. 1211 del 3 maggio 2023, Corte di giustizia tributaria di secondo grado della Puglia n. 2601 del 13 gennaio 2023, omissis; disegno di legge n. 30 del 19 febbraio 2024, riconoscimento, ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera a) decreto legislativo n. 118/2011, della legittimità del debito fuori bilancio derivante da sentenza n. 1933 del 2021, RG 2784/2014, emessa dal Tribunale regionale delle acque pubbliche presso la Corte di appello di Napoli, pubblicata in data 26 maggio 2021 e successiva ordinanza di correzione di errore materiale del 10 gennaio 2024; disegno di legge n. 31 del 19 febbraio 2024, riconoscimento di legittimità di debiti fuori bilancio, ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera a) del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 e simili, relativi a sentenze esecutive afferenti la Sezione strategie e governo dell’offerta; disegno di legge n. 32 del 26 febbraio 2024, riconoscimento, ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera a), decreto legislativo n. 118/2011 e simili della legittimità dei debiti fuori bilancio, Comune di Cerignola, avviso di accertamento esecutivo n. 21558 del 14.12.2023, TARI anno 2018, Comune di Cerignola; disegno di legge n. 33 del 26.02.2024 “Riconoscimento ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera e), decreto legislativo n. 118/2011 della legittimità del debito fuori bilancio relativo agli incarichi di patrocinio legale conferiti fino a fine 2011 e variazione di bilancio di previsione, quinto provvedimento 2024”; disegno di legge n. 34 del 26.02.2024 “Riconoscimento dei debiti fuori bilancio ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, relativo alla cartella di pagamento numero 01420230031250103000 del 27.06.2023 emesso dall’Agenzia delle entrate e della riscossione, Sezione competitività delle filiere agroalimentari”; disegno di legge n. 35 del 26.02.2024 “Riconoscimento di debiti fuori bilancio ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, derivante dalla sentenza dell’Ufficio del Giudice di pace di San Severo n. 13/2024 e del Tribunale di Taranto n. 2160/2023”; disegno di legge n. 36 del 26.02.2024 “Riconoscimento di debiti fuori bilancio ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, derivante dalla sentenza dell’Ufficio del Giudice di pace di Foggia n. 102/2024”; disegno di legge n. 37 del 26.02.2024 “Riconoscimento di debiti fuori bilancio ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, derivante dalla sentenza del Tribunale di Foggia n. 391/2024”; disegno di legge n. 38 del 26.02.2024 “Riconoscimento di debiti fuori bilancio ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, derivante dalla sentenza del Tribunale di Bari n. 1096/2023 e adempimenti successivi”; disegno di legge n. 40 del 04.03.2024 “Riconoscimento di debito fuori bilancio, ex articolo 73, comma 1, lettera a) del decreto legislativo 23 giugno 2011/2018. Esecuzione sentenza n. 302/2024, Tribunale di Bari, Sezione Lavoro – Omissis c/ Regione Puglia”; disegno di legge n. 41 del 04. 03.2024 “Riconoscimento di debito fuori bilancio – Esecuzione sentenza n. 373/2024 Tribunale di Bari, Sezione Lavoro – Omissis c/Regione Puglia”; disegno di legge n. 42 del 4.03 .024 “Riconoscimento di legittimità di debito fuori bilancio relativo a sentenze esecutive afferenti la Sezione bilancio della sanità e dello sport. Primo provvedimento”; disegno di legge n. 43 del 4.03.2024 “Riconoscimento di debito fuori bilancio ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera a) del decreto legislativo 23 giugno 2011 n. 118 derivante dalla sentenza del Tribunale di Taranto n. 307 del 2024”; disegno di legge n. 44 del 4.3.2024 “Riconoscimento di legittimità di debito fuori bilancio ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera a) del decreto legislativo 23 giugno 2011 n. 118 e s.m.i., relativi a sentenze esecutive afferenti la Sezione strategica e governo dell’offerta”.
È stata assegnata alla II Commissione: proposta di legge a firma dei consiglieri Ventola, Caroli, De Leonardis, Gabellone, Perrini, Picaro, “Soppressione Agenzie, Enti e Fondazioni della Regione Puglia”; sono state assegnate alla III Commissione la proposta di legge a firma dei consiglieri Amati e altri “Misure per l’aumento della copertura della vaccinazione anti Papilloma virus umano e la prevenzione delle infezioni da virus respiratorio sinciziale del neonato”; proposta di legge a firma del consigliere Amati e altri “Sclerosi laterale amiotrofica. Misure obbligatorie per la precisazione della diagnosi attraverso test genetici e istituzione del Registro delle malattie neurodegenerative”; proposta di legge a firma dei consiglieri Di Gregorio, Caracciolo, Lopalco, “Voucher strutturali per attività sportiva dei minori”; proposta di legge a firma dei consiglieri Parchitelli e Caracciolo “Interventi regionali per il sostegno alle fasce deboli sotto il profilo alimentare”; disegno di legge n. 39 del 26.02.2024 “Disposizioni in materia di trattamento economico dei direttori generali dell’AReSS e dell’IRCCS pubblici. Modifica articolo 11 della legge regionale 24 luglio 2017, n. 29, "Istituzione dell’Agenzia regionale per la salute e per il sociale ARES"; modifica art. 5, comma 4 della legge regionale 29 maggio 2017 n. 17, "Organizzazione e funzionamento degli Istituti di ricovero e cura".
Disegno di legge n. 45 del 04/03/2024, "Disposizioni in materia di promozione dell’attività degli Enti del terzo settore".
È stato assegnata alla Commissione V il disegno di legge n. 9 del 12/02/2024, "Istituzione della Giornata regionale della costa". È stata assegnata alla Commissione VII la proposta a firma dei consiglieri De Leonardis e Clemente, "Istituzione del Comitato paritetico di valutazione".
Sono arrivate le seguenti interrogazioni, interpellanze, mozioni:
Interrogazioni a firma del consigliere Di Cuia, "Affidamenti diretti a Trenitalia S.p.A.". Sempre a firma del consigliere Di Cuia "Emergenza ambientale e potenziamento personale ARPA a Taranto".
Interrogazione a firma del consigliere Splendido, Preoccupazione riguardo ai lavori di ristrutturazione al Poliambulatorio della Macchia Gialla e la possibile chiusura dei servizi".
Per quanto riguarda le mozioni, sono arrivate le seguenti mozioni a firma del consigliere Perrini: "Iniziative volte a promuovere la gestione dei rischi dell’intelligenza artificiale", e a firma del consigliere Conserva, "Riconoscimento della vitiligine come malattia cronica autoimmune e attuazione della rete dermatologica regionale".
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Segretario, oggi era veramente lungo l’elenco.
Prima di dare la parola al consigliere Tutolo. Prego i consiglieri di prendere posto.
Domani mattina, alle ore 11.00, si svolgerà l’incontro della Rete delle elette, che, come sapete, era prevista dalla legge n. 7 del 2007 e che abbiamo finalmente istituito. In Ufficio di Presidenza abbiamo approvato anche il Regolamento per il coordinamento.
Quello di domani mattina sarà un incontro importante, perciò chiedo alle colleghe consigliere di essere presenti e ai colleghi consiglieri insieme di voler ravvisare le consigliere che sono sul territorio, in modo da farle venire qui nella nostra Agorà per condividere buone prassi e strutturare anche i forum che faremo sul territorio in merito alle azioni politiche che trasversalmente si possono fare con le politiche di genere dentro alle altre politiche, quindi nelle politiche per l’ambiente, nelle politiche per il lavoro, nelle politiche per le infrastrutture e così via.
Vi ringrazio fin da ora, ovviamente.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Tutolo, prego.
Speaker : TUTOLO.
Grazie, Presidente.
Io chiedevo, o meglio volevo informare il Consiglio che ho appena richiesto l’iscrizione all’ordine del giorno del prossimo Consiglio regionale, ai sensi dell’articolo 17 del Regolamento, del rinnovo del Co.Re.Com. Perché se ne sono perse le tracce e vorrei che questo argomento venisse affrontato.
Siccome nella Commissione che presiedevo è stata discussa ed è stato esaurito il percorso che precede la discussione in Consiglio, ho chiesto questa iscrizione.
Quindi, volevo semplicemente anticiparlo per evitare che magari in qualche maniera potesse sfuggire.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei. È inserito all’ordine del giorno, per cui la ringraziamo.
Sull’ordine dei lavori di oggi, in Conferenza dei Capigruppo abbiamo convenuto che, dopo il punto al n. 1, che dovrà essere necessariamente votato in seguito alla discussione avvenuta la scorsa volta, noi tratteremo la proposta di legge al n. 18 dell’ordine del giorno, che comprenderà gli emendamenti che abbiamo concordato con il Governo in relazione ad altre leggi già emanate, approvate e relativamente alle parti condivise con il Governo.
Poi tratteremo i punti 25, 26, 114, 129, 101, 61, 122 e 36.
Sulla mozione al punto 1 dobbiamo votare.
La votazione è aperta.
Ha chiesto di intervenire? Prego.
Speaker : TUTOLO.
Io mi devo ripetere rispetto a una richiesta precedente. Questa volta lo devo ripetere.
Io ho un emendamento da presentare a questa mozione. Avendo approfondito la questione della ripresa dei lavori, da dove riprendono i lavori, per me è inaccettabile che si riprenda dalla votazione, anche perché l’ordine del giorno che lei ha emanato, che ha pubblicato, che ci ha inviato parla di mozione, parla di approvazione. Non parla della votazione, ma non può essere così, semplicemente perché, beh, se un consigliere era assente, se un consigliere ha qualcosa da aggiungere, se vogliamo rendere la mozione un qualcosa di inutile ancor di più di quanto non sia, bene, il percorso è quello di far finta di prendere una iniziativa, e quindi portarla chissà dove, e non dare manco la possibilità di poter esprimere il proprio pensiero compiuto su qual è…
Poi l’aula si può esprimere tranquillamente, se votare favorevolmente o contrario, ma diamo la possibilità di sviscerare al meglio quell’argomento, perché, ripeto, io da nessuna parte del Regolamento trovo che si comincia dalla votazione. Non può essere una roba del genere. Quella votazione è stata nulla. Non ha prodotto i suoi effetti e quindi si ricomincia con l’ordine del giorno che lei ha convocato. Sull’ordine del giorno non c’è votazione della mozione, ma non ci può essere votazione della mozione.
Quindi, le chiedo di poter presentare questo mio emendamento, descriverlo e sottoporlo al voto dell’aula.
Speaker : PRESIDENTE.
Allora, consigliere Tutolo, abbiamo già precisato nell’altra occasione che noi dobbiamo solo votare perché sul voto è caduto il numero legale. Quindi, la votazione era aperta. È caduto il numero… Ho capito, ho capito. Ho capito la sua posizione… No, le chiedo scusa. Ho capito la sua posizione… No, scusi. Scusi, scusi, nessun abuso. Non abusi lei, consigliere Tutolo. Quindi, adesso, avendo la possibilità lei… Avendo lei la possibilità di presentare un’altra… Ascolti, deve ascoltare, perché altrimenti davvero non c’è rispetto.
Allora, lei ha la possibilità di presentare quante mozioni vuole, anche analoghe a questo argomento, tant’è che sono numerose le volte in cui noi sullo stesso argomento approviamo diverse mozioni. E non ho detto solo “discutiamo”, ho detto “approviamo”. Quindi, il nostro Regolamento consente abbondantemente la possibilità di presentare le mozioni secondo la volontà dei consiglieri e secondo i tempi stabiliti dai consiglieri. Lei ha tranquillamente la facoltà di presentare il suo emendamento come mozione. Oggettivamente la vedremo, ma non mi pare che ci siano dubbi sull’ammissibilità.
Ora, però, andiamo a votare.
La votazione è aperta.
Ricordo che è la mozione sul salario minimo, punto n. 1).
La votazione è chiusa.
Favorevole il Presidente Campo.
Presenti 37, votanti 21, favorevoli 21.
Dobbiamo aggiungere un voto.
Presenti 38, votanti 22, favorevoli 22, astenuti 16.
La mozione è approvata.
Passiamo adesso al punto n. 18. È la proposta di legge a firma Michele Picaro, Francesco Ventola, Luigi Caroli, Giannicola De Leonardis, Antonio Maria Gabellone, Renato Perrini “Modifiche ed integrazioni alla Legge Regionale n. 26/2020”.
Ricordo che su questa proposta ci sono degli emendamenti concordati con il Governo, che discuteremo ovviamente alla fine della proposta di legge.
Chi relaziona? Relatore è il Presidente Campo, però relaziona il consigliere Mazzarano. Prego.
Speaker : MAZZARANO.
Signor Presidente, colleghi consiglieri, la proposta di legge in esame è volta a consentire l’alienazione dei beni immobili della ex legge Gozzini, affinché siano assegnati e riscattati anche in favore di personale militare appartenente alle Forze dell’ordine cessati dal servizio, con l’ulteriore presupposto di permettere ai vari enti di gestione dislocati sull’intero territorio regionale di incassare risorse da reinvestire nell’edilizia popolare, liberandosi dalla realizzazione e dai costi dei lavori di manutenzione.
Nello specifico, la proposta si compone dell’articolo 1 nel quale si provvede conseguentemente ad ampliare la platea dei destinatari dall’articolo 23 della legge regionale 26/2020 ai predetti soggetti cessati dal servizio.
La presente proposta di legge comprende infine all’articolo 2 la norma contenente la clausola di invarianza finanziaria.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie. Il Presidente Mazzarano ha chiesto di intervenire, e il consigliere Picaro.
Prego.
Speaker : PICARO.
Grazie, Presidente.
L’obiettivo di questa legge è quello di approvare, come ha ricordato il consigliere Mazzarano, un piano di alienazione degli immobili ex lege Gozzini, anche per coloro i quali sono cessati dal servizio. Ha una finalità di equità sociale per garantire la possibilità anche a coloro i quali, per i ritardi da parte della Regione, non abbiano di fatto potuto procedere all’acquisto di questi immobili.
Faccio presente che l’analisi tecnico-normativa di questa proposta di legge positiva è che alcuni passaggi è opportuno rappresentarli, quali quelli della legge statale 80 del 2014, che ha previsto la possibilità per la Regione Puglia e per tutte le Regioni, di procedere ad un piano di alienazione degli immobili di edilizia residenziale pubblica, in deroga alla legge 560 del 1993.
C’è stata poi anche la legge regionale n. 26 del 2020, che dava l’opportunità alla Regione Puglia di avviare il piano di alienazioni, sebbene questo non sia stato mai attuato.
La storia ricorda come in quell’occasione sia l’assessore Pisicchio, sia l’assessore Piemontese avevano garantito che su questo vi sarebbe stata l’alienazione degli immobili. Questo poi l’ente che era deputato a poterlo fare non lo ha mai fatto.
Su questo io invito il Consiglio regionale a esprimere un parere favorevole per far sì che possa essere data equità sociale e data continuità a coloro i quali, dipendenti delle Forze dell’ordine che hanno offerto un servizio pubblico alla nostra comunità, benché cessati dal servizio, possano essere coinvolti nel processo di alienazione degli immobili.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore al bilancio.
Grazie, Presidente.
Tenevo a precisare, visto che ci sono anche i rappresentanti delle associazioni, che nel corso del tempo, collega, credo che ci siano state un po’ di informazioni sbagliate o distorte e direi anche un po’ di propaganda eccessiva.
Nella scorsa consiliatura, con il collega Pisicchio abbiamo ricevuto le ARCA e abbiamo detto loro, di avviare, cosa che è stata fatta, la richiesta con cui si chiedeva a tutti gli assegnatari degli alloggi se vi fosse la disponibilità o meno ad un eventuale acquisto. Ci sono le lettere inviate dall’ARCA agli assegnatari, in cui è stata fatta una ricognizione (si chiama così, ricognizione) ed è stata inviata a tutti i soggetti che ne avevano diritto.
Dopodiché, rispetto a questo, siccome non è la Regione che dispone la vendita o meno (su questo vorrei capire quale sia la vostra posizione), gli amministratori delle ARCA hanno avuto su questo un confronto con la Prefettura di Bari, la Prefettura di Foggia, le Questure, i Comandi provinciali dei Carabinieri e della Guardia di finanza, quindi Questura, Carabinieri, Polizia, Vigili del fuoco, per comprendere quale fosse l’orientamento da parte delle Prefetture e dei rappresentanti delle Forze dell’ordine circa la necessità di avere alloggi a disposizione.
Posto che la posizione del Governo regionale non è affatto di chiusura rispetto a chi ha lavorato per anni come carabiniere, come finanziere, come poliziotto, come vigile del fuoco, a poter acquisire la casa e abbiamo dato mandato affinché ci fosse la ricognizione.
Se accanto a questo però ci sono delle richieste da parte delle Prefetture, dei Carabinieri dei Vigili del fuoco, della Guardia di finanza… Lasci perdere che la conosco alla perfezione… In cui si chiede e si dice noi avremmo bisogno di avere ulteriori uomini e di avere ulteriori alloggi e le Prefetture avviano, dal mio punto di vista correttamente, una verifica sulla correttezza, perché dobbiamo dire che sono un’esigua minoranza, ma c’è un’esigua minoranza che sta mettendo in difficoltà tutti gli altri che su questa roba degli alloggi si è comportata in maniera non pulita. Quindi, bene hanno fatto i Prefetti, i Questori, i Comandanti dei Carabinieri della Guardia di finanza e dei Vigili del fuoco, a vedere se qualche ex appartenente magari quella casa se l’è venduta illecitamente, se magari ha fatto un subaffitto.
Questi sono fatti reali. Ragion per cui, rispetto a questo le Prefetture, Questure, Comando dei Carabinieri, la Guardia di Finanza e Vigili del fuoco, hanno fatto una serie di verifiche e hanno fatto bene rispetto a questo. Noi non abbiamo nessun orientamento contrario ma gli amministratori delle ARCA si sono confrontati, giustamente, con i Prefetti e con i rappresentanti delle Forze dell’ordine.
Per me questa è una posizione normale, quindi noi non abbiamo nessuna contrarietà. Se anche su questo dobbiamo fare propaganda, io non sono abituato. Perché siccome io ho interloquito con le istituzioni e per me vige il principio della leale collaborazione fra le istituzioni, noi abbiamo anche partecipato ai Tavoli delle Prefetture, quindi nel momento in cui tra gli amministratori delle ARCA, Prefettura e rappresentanti delle Forze dell’ordine vi è un orientamento comune, la Regione non ha assolutamente impedito che quegli alloggi potessero essere ceduti e venduti a chi per anni ha indossato la divisa. Dopodiché mi pare evidente che, accanto a questo, chi ha fatto il furbo è giusto che venga escluso. Chi ha fatto il furbo è giusto che venga escluso.
Due, accanto a questo, c’è anche un altro tema. È evidente che gli amministratori delle ARCA ascoltano anche prefetto, questore, comandante dei Carabinieri, della Guardia di finanza e dei vigili del fuoco e che quindi c’è, su questo, un dialogo. Quindi, se dalla Prefettura gli si dice noi esprimiamo, riteniamo che sia più utile questo, gli amministratori giustamente hanno interloquito con i prefetti e i rappresentanti delle Forze dell’ordine e credo che abbiano fatto bene.
Non vi è, da parte della Regione Puglia, del Presidente Emiliano e della Giunta alcuna contrarietà alla possibilità di vendere, con le premesse che ho fatto e con il fatto che abbiamo fatto avviare, già da anni, la ricognizione. Quindi, collega, noi non abbiamo… Ti sei fatto riferire male. Noi non abbiamo garantito che avrebbero venduto. Noi abbiamo garantito che le ARCA avrebbero potuto vendere e abbiamo garantito che le ARCA avviassero la ricognizione. Abbiamo avviato quel confronto istituzionale giusto con le Prefetture e con i vertici delle Forze dell’ordine.
Questo è quello che avevamo garantito e che abbiamo mantenuto. Poi, tante cose sono state dette e scritte utilizzando anche termini inappropriati, ma siamo abituati a… Non da parte sua, ci mancherebbe. Non da parte sua, naturalmente, però questo è quello che… Noi non siamo contrari e lo abbiamo detto dal primo giorno.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Vicepresidente. Ha chiesto di intervenire il consigliere Leoci. Prego.
Speaker : LEOCI.
Grazie, Presidente. Presidente, prima ero appena entrato. Presidente, prima ero appena entrato, volevo aggiungere, non so se possiamo ancora, il voto alla mozione sul salario minimo. In quanto firmatario, ero appena arrivato, l’ho ascoltata, però ho fatto cenno ma non ha avuto modo di vedermi. Era soltanto per questo, per fare questa piccola precisazione.
Inoltre, oggi innanzitutto sono contento che finalmente il Consiglio si sia riunito e che siamo qui pronti nuovamente a legiferare. I nostri cittadini, che da mesi ci guardano in stallo, prima per gli Uffici di Presidenza e poi per le Commissioni, oggi finalmente avranno avuto sicuramente gratificazione anche in questo, vale a dire che la macchina legislativa sta ripartendo.
Vorrei fare una precisazione ancora, e lo chiedo da diversi Consigli. Avevamo all’ordine del giorno un punto importante, che è quello sulla legge sull’edilizia residenziale pubblica, che ancora, dopo diversi solleciti, dopo diversi incontri che ci sono stati per portarla avanti, non viene portato all’ordine del giorno. Io su questo, ricollegandomi all’argomento attuale sulla legge Gozzini, ma siamo sempre nella stessa materia, soltanto per diritti diversi sorti in capo ai soggetti, e infatti oggi affrontando anche questo punto stiamo andando a generare, a creare un diritto, perché molte volte, purtroppo, la legge lascia dei vuoti normativi, e devo dire che poi la politica si deve prendere la responsabilità, a volte, di decidere cosa voler fare, per non lasciare i cittadini appesi, in bilico, perché non è stata precisa forse prima, oppure qualcuno non ha fatto qualcosa quando doveva farla per dare sollievo e, più che altro, riuscire a colmare talune esigenze, dopo diversi anni, con determinate aspettative, che oggi sono rappresentati da ex dipendenti dello Stato e delle forze dell’ordine, arrivare a dare loro una possibilità di avere di nuovo quell’abitazione.
Sicuramente questo Consiglio vi ascolterà, come ha anche detto il Vicepresidente, ma sappiate che oggi noi stiamo venendo a colmare un qualcosa che forse doveva essere colmato in passato già da altre competenze, che non erano quelle regionali, ma quelle statali.
Al tempo stesso, parallelamente, vi voglio far notare che c’è gente che, invece, non ha avuto un posto di lavoro negli anni, non ha potuto usufruire di determinati benefìci e sta aspettando di avere un alloggio. C’è un’emergenza abitativa. È per questo che collego poi il fatto anche dell’importanza di portare avanti quella che è stata la legge presentata dai colleghi Parchitelli e Caracciolo sulla nuova assegnazione degli alloggi e la determinazione dei canoni, perché riguarda tutti i cittadini, non parte di essi. Perciò, io sono propenso ad andare a colmare quei vuoti, quei gap. E oggi sull’edilizia residenziale pubblica abbiamo un’emergenza importante, dal 2014, che noi non riusciamo a colmare. Si continua a lavorare, e abbiamo fatto un grosso lavoro, in questa sede. Per due anni ho percepito delle indennità, portando avanti una sottocommissione che ha lavorato su questa legge, e ancora non riusciamo ad arrivare ad un accordo. Non penso che sia un accordo, ma una volontà comune da parte di tutti.
Cerchiamo di affrontare tutti insieme, coesi, anche perché c’è stata una partecipazione ampia da parte di tutte le forze politiche, sia di maggioranza che di minoranza. Non ci nascondiamo. Così come oggi abbiamo voluto portare questa legge, creando, e lo dico anche al consigliere Picaro, col quale abbiamo interloquito più volte, confrontandoci e trovando delle soluzioni all’interno della Commissione che se ne occupa. Dopo questo confronto, deve venire bene fuori che noi vogliamo cercare di risolverli, i problemi: risolvere i problemi dei cittadini, risolvere in modo più equo, a volte anche prendendo delle decisioni che potrebbero essere un po’ paradossali, che per far andare avanti la macchina amministrativa, però, c’è bisogno di farlo. Altrimenti, è come se abbiamo delle costruzioni abusive che continuiamo a lasciare lì e non abbattere mai.
Per questo ognuno deve prendere le proprie decisioni. Io ripeto ancora una volta, e lo sollevo al Vicepresidente, in rappresentanza della Giunta: la legge sull’assegnazione degli alloggi di edilizia popolare e dei canoni è un problema importante che dobbiamo affrontare. Per questo le chiedo, Presidente, di fare una riunione di maggioranza, e non solo, anche con le minoranze, per arrivare al punto e al dunque, perché c’è tanta gente che sta aspettando. Oggi noi se diamo diritto ad altri, lo stiamo togliendo e stiamo privando altri ancora. Perciò è importante questo.
Mi scuso per la premessa, ma era giusto farlo. Penso che oggi anche voi sarete contenti per quello che questo Consesso deciderà.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, consigliere Leoci.
Io non posso ovviamente organizzare riunioni di maggioranza, sono la Presidente di tutto il Consiglio regionale, quindi non sono la destinataria della sua richiesta.
Terremo sicuramente conto però nel prossimo Consiglio della legge.
Adesso ha chiesto di intervenire il consigliere Picaro.
Speaker : PICARO.
Grazie, Presidente.
Ritengo in primo luogo opportuno e doveroso ringraziare il Presidente Campo, i componenti della Commissione, perché questo è un lavoro che è stato frutto di una serie di incontri, riflessioni, valutazioni che oggi dovrebbero portare a un risultato, come ho detto prima, di equità sociale, di rispetto di un percorso, di coloro i quali hanno prestato alla nostra Nazione un servizio.
Vorrei però puntualizzare un passaggio dopo l’intervento dell’assessore Piemontese, perché quello che è stato fatto da parte della Regione Puglia è stato relativamente ottemperato, perché la Regione Puglia, la Giunta, il Consiglio regionale, una volta che danno indicazioni all’ARCA Puglia, che ricordo essere un’agenzia regionale, quindi un’agenzia tecnica della Regione Puglia, devono avere anche la capacità di stabilire le linee guida, perché non possono decidere autonomamente o di concerto con altri Enti strumentali o indiretti cosa si debba fare.
In che senso?
No, non ho parlato della Prefettura, mi faccio ultimare.
Se l’ARCA Puglia ritiene che debba essere data nozione di alloggio di servizio, perché questo è il tema per il quale l’ARCA Puglia non procede con la relativa alienazione, ed è un tema su cui il Governo regionale deve intervenire...
Speaker : PRESIDENTE.
Non dialogate fra voi, vicepresidente...
Speaker : PICARO.
Assessore, c’è una legge nazionale, non c’è un Comando dei Carabinieri che possa definire se vengano definiti alloggi di servizio o no gli alloggi che sono stati destinati a coloro i quali hanno prestato servizio, perché interviene la legge, ed è qui che la Regione deve intervenire, Assessore, perché la nozione in senso stretto di alloggio di servizio viene rinvenuta dalla legge del 18 agosto 1978 n. 497, la quale dispone la costruzione di alloggi per garantire la funzionalità di Enti, comandi e reparti delle Forze armate.
Questa legge distingue, Assessore, tra alloggi di servizio gratuiti, cioè quelli occupati da personale a cui sia affidata in modo continuativo la custodia dell’edificio e dell’impianto nel quale è compreso l’alloggio, a cui siano attribuite in maniera continuativa funzioni di consegnatario di deposito o di magazzino. In questi casi la concessione dell’alloggio costituisce più un onere che un vantaggio per l’impiegato, che è obbligato ad abitarvi per garantire la necessaria continuità del servizio sul posto o nell’insediamento in cui è inserito l’appartamento medesimo. Solo tali non sono alienabili, in quanto rientrano nella fattispecie di cui al comma 3, articolo unico della legge n. 560 del 1993.
Interviene anche la Corte dei conti che più volte riconosce che non vi è invece la presenza di alloggio di servizio laddove il beneficiario sostenga il pagamento del canone, nonché i costi di gestione.
A ciò si deve aggiungere che, ai sensi dell’articolo 17 della legge n. 497 del 1978, l’assegnazione degli alloggi di servizio è assoggettata al regime delle concessioni amministrative, cosa che non mi risulta faccia l’ARCA.
Pertanto, alla luce delle predette - conclude sempre la Corte dei conti – considerazioni, è evidente come gli alloggi INCIS non possano essere qualificati di servizio. Per essi, infatti, il rapporto di impiego è un presupposto per l’utilizzo dell’alloggio, ma non la finalità essenziale della concessione. Quindi che ARCA Puglia interagisca con Prefettura, Comando dei Carabinieri, eccetera, su alloggi che non sono di servizio, perché questi non sono alloggi di servizio, stanno svolgendo un ruolo improprio…
Speaker : PRESIDENTE.
Non dialogate tra di voi. Consigliere Tutolo…
Speaker : PICARO.
E su questo deve intervenire la Regione Puglia, per dire ad ARCA Puglia che non è questo il binario su cui si deve procedere. Perché questi non sono alloggi di servizio, quindi devono procedere come da una legge regionale del 2020 inattuata per quello che ha rappresentato lei, ma che nella realtà invece ha un’interpretazione completamente diversa da quella che è la realtà rispetto a questi alloggi che debbono essere alienati, affinché si possa rispettare la legge statale non affidandosi a pareri che non competono normativamente ad altri Enti o ad altre Istituzioni.
Questo è il tema su cui la Regione deve intervenire per porre chiarezza e avere l’opportunità conseguentemente di avviare il Piano di alienazione degli alloggi.
Ringrazio anche il consigliere Leoci per l’onestà intellettuale che ha anche rappresentato altre criticità che debbono essere oggetto di valutazione di tutte le forze politiche, perché qui cerchiamo sempre di fare l’interesse della comunità.
Oggi si dà l’opportunità di estendere a coloro i quali hanno cessato dal servizio, per l’immobilismo in particolar modo della Regione, di poter acquistare questi immobili. Ma la Regione Puglia, guidata oggi dal Presidente Michele Emiliano, deve fare in modo che l’ARCA Puglia proceda con il Piano di alienazioni e che non vada a trovare delle vie che non sono quelle previste dalla legge che le ho citato e che non deve dare giustificazioni all’ARCA, assessore. Su questo ci doveva essere anche un impegno, che io ritengo potrà esserci nei giorni a seguire, anche con il suo autorevole apporto, a che l’ARCA Puglia, che è un ente regionale, possa seguire e rispettare la legge e non vada a trovare o accampare delle riflessioni da parte di altri enti o istituzioni che, rispetto alla legge, non hanno il potere di definire se un alloggio è di servizio oppure no.
È questo il tema su cui… Ripeto ancora una volta, lo stabilisce la legge, non lo può stabilire una prefettura. Su cui Regione Puglia, che ha potere di legiferare perché lo ha detto lo Stato, non perché lo stiamo inventando oggi noi – ricordo ancora a tutti che questa ha avuto l’analisi tecnica-normativa positiva -, debba conseguentemente procedere, altrimenti mi rendo conto che c’è uno scollamento tra l’organo di Giunta, tra l’organo che è deputato a fare le leggi e a farle applicare e coloro i quali poi sono gli organi sempre nominati dal Presidente Emiliano, in particolar modo coloro i quali rappresentano l’ARCA Puglia, che invece girano la testa e fanno tutt’altro rispetto a quanto previsto dalla legge.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Picaro.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Tutolo. Prego.
Speaker : TUTOLO.
Grazie, Presidente. Io volevo fare una domanda. Volevo chiedere, nella norma, perché ho fatto una piccola ricerca, però non mi è chiaro, è prevista per caso la possibilità di acquisizione anche di chi è già proprietario di un alloggio o è esclusa? Nel caso in cui fosse esclusa questa possibilità, io sono favorevole, perché non è che poi alla fine, dopo 30 o 40 anni, diciamo a una persona grazie, arrivederci e buonanotte. Se invece dovessero essere già proprietari di altre abitazioni, è chiaro che non si può trattare di un investimento immobiliare che dobbiamo favorire. Quindi, sarei contrario.
Fatta questa richiesta di delucidazione per mia mancanza di conoscenza, ho già espresso la mia intenzione di voto. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie. Allora… Sì, sì. Non ci sono altri iscritti a parlare. Ha chiesto di intervenire il Vicepresidente. Prego.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore al bilancio.
Ribadisco la posizione. Il Governo regionale pugliese, come abbiamo già detto, non ha alcuna contrarietà acché lavoratori che per anni hanno indossato la divisa dei carabinieri, della polizia, della guardia di finanza e dei vigili del fuoco possano acquisire gli alloggi ex legge Gozzini, che sono frutto di un accordo di programma, per cui al termine del proprio lavoro possono acquisirli. In tal senso, d’intesa con il Presidente Emiliano, già alla fine della scorsa legislatura abbiamo dato mandato agli amministratori delle ARCA di procedere alla ricognizione, per fare in modo che si avesse un quadro preciso del numero degli alloggi e di quant’altro.
L’unica cosa, collega Picaro, su cui non mi ci ritrovo è che, quando noi abbiamo dato mandato alle ARCA di definire la questione, evidentemente, siccome i referenti degli appartenenti alle forze dell’ordine sono il prefetto, il questore, il comandante provinciale dei carabinieri, il comandante provinciale della guardia di finanza e… Un attimo. Non può essere che si disconoscano altre istituzioni. Le altre istituzioni non si disconoscono. Quindi, io ritengo che non sia improprio che noi abbiamo detto o che gli amministratori delle ARCA abbiano interloquito con i prefetti, con i questori, con i comandanti dei carabinieri, della guardia di finanza e dei vigili del fuoco, perché è così che si fa. È così che si fa! Le istituzioni funzionano così! Non è che parli se quello che hai di fronte dice una cosa che a te è comoda. Si parla, si interloquisce. Siccome esistono delle situazioni di furbetti, che ci sono stati, anche tra gli ex appartenenti alle forze dell’ordine, quelli devono essere messi fuori. Ribadisco per tutti coloro i quali… Quindi, in pratica, secondo lei le Prefetture stanno andando contro la legge? Se lei mi cita la legge e mi dice: le ARCA per forza devono fare così, perché lo prevede la legge, ed è improprio che le ARCA discutano anche con i Prefetti, con i Comandanti e con i Questori, vuol dire che c’è qualcuno che non rispetta la legge.
Siccome io sono convinto che tutti dobbiamo rispettare la legge, tranne quella esigua minoranza di furbetti che nulla hanno a che vedere con i colleghi – la stragrande maggioranza sono persone perbene, che hanno lavorato per oltre trent’anni, che hanno le famiglie, giustamente fanno fatica a vedersi da un giorno all’altro sbattere fuori come se fossero criminali comuni. Questo io lo dico in maniera chiara.
Noi però non abbiamo dato nessun orientamento, al contrario, abbiamo detto: avviate la ricognizione e interloquite con i soggetti istituzionali che rappresentano quelle donne e quegli uomini. Io penso che questa fosse una posizione di Governo normale.
Ora che le Prefetture hanno fatto una ricognizione, che si è stabilito chi sono i furbetti, e io mi auguro che venga denunciato chi ha fatto il furbo – alle spalle degli altri, tra parentesi – io mi auguro che anche d’intesa con tutte le altre Istituzioni noi si possa andare verso quella direzione della vendita rispetto alla quale il Governo regionale non ha posizioni contrarie e non le ha mai avute.
Altrimenti, qui oggi stiamo a fare come se fossimo… Noi siamo quelli che hanno avviato la ricognizione, quindi, come si vedrà, anche con i colleghi di maggioranza, io stesso, voteremo a favore della legge. L’ha istruita il Presidente del Partito democratico: noi non abbiamo contrarietà, ma è evidente che la leale collaborazione tra le istituzioni sia un principio cardine di governo.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Passiamo subito al voto.
Mettiamo al voto l’articolo 1 della legge.
La votazione è aperta. Il parere del Governo è favorevole.
Avete votato tutti? Presidente Mazzarano, ha votato?
La votazione è chiusa.
Buongiorno, Presidente.
Presenti 39, votanti 39, favorevoli 39.
L’articolo 1 è approvato all’unanimità.
Articolo 2, clausola di invarianza finanziaria.
La votazione è aperta.
Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 40, votanti 40, favorevoli 40.
È approvato all’unanimità.
Adesso passiamo agli emendamenti, quelli concordati con il Governo e solo quelli.
Il primo emendamento aggiuntivo è quello all’articolo 3 della legge regionale n. 36 del 2023, la legge di bilancio.
Pregherei il consigliere Lacatena di illustrarlo, "Modifiche all’articolo 3". Ovviamente l’abbiamo caricato e abbiamo anche fatto un po’ di copie.
Prego, consigliere Lacatena.
Speaker : LACATENA.
Grazie, Presidente, li spiego tutti insieme, tanto sono figli dell’intesa con il Governo.
Come sapete, la legge n. 36 era stata attinta da rilievi da parte del MIC rispetto all’impianto generale della legge.
Speaker : PRESIDENTE.
Il MIC è il Ministero della cultura.
Speaker : LACATENA.
Sì, il Ministero della cultura.
A seguito del confronto avuto, abbiamo ridotto le richieste del Governo a quattro elementi. In particolare, abbiamo previsto che non saranno più consentiti, con la legge n. 36, gli ampliamenti a 10 metri. Effettivamente il Governo aveva ragione quando ci ha posto questo rilievo, perché dicono giustamente che, se si tratta di ampliamenti, perché dobbiamo farli in discontinuità rispetto all’immobile che si sta ampliando?
Due, non saranno consentiti interventi sugli immobili in corso di costruzione. Tre, viene ribadito in maniera chiara che non sono cumulabili gli incentivi previsti dalla legge con quelli degli strumenti di pianificazione e tutti gli ampliamenti, e tutti gli incentivi previsti dalla legge dovranno essere nei limiti di quelli indicati dal PPTR. Tre, abbiamo ribadito che sono consentiti gli interventi all’interno delle aree tutelate, ex articolo 136 e 142 della 4204, nei limiti degli interventi ammessi dal PPTR. Quattro, abbiamo scritto meglio l’articolo riferito agli immobili ante 1950.
Il dato politico di queste modifiche è che finalmente una legge che riguarda l’urbanistica in Puglia non verrà impugnata dal Governo e credo che sia la notizia più importante alla luce di evidenti modifiche che sono limitate a piccoli elementi della legge. Quindi, non possiamo che salutare positivamente. Finalmente diamo alla Puglia una legge stabile che non verrà impugnata e i Comuni adesso potranno lavorare su questa legge serenamente.
Grazie, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei.
Quindi, ha illustrato tutti quelli che voi trovate, n. 1, n. 2, le modifiche all’articolo 3 e all’articolo 5.
Adesso mettiamo al voto, se non ci sono altri interventi, il primo emendamento.
La votazione è aperta.
Avete votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 36; votanti 36; favorevoli 36.
È approvato all’unanimità.
Passiamo adesso a votare l’emendamento n. 2.
Non ci sono iscritti a parlare.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 34; votanti 34; favorevoli 34.
Approvato all’unanimità.
Ora passiamo all’emendamento n. 3 il quale al comma 1 dell’articolo 35, il periodo “la Presidenza del Consiglio regionale promuove specifici percorsi di formazione e specializzazione per le Forze dell’ordine”, è sostituito dal seguente: “la Presidenza del Consiglio regionale promuove servizi ed iniziative per la formazione e l’aggiornamento del personale addetto al servizio di Polizia municipale”.
La votazione è aperta.
Votiamo. Okay, dobbiamo aggiungere il voto di Joseph Splendido.
La votazione è chiusa.
Presenti 37
Votanti 37
Favorevoli 37
Approvato all’unanimità.
Adesso passiamo all’emendamento n. 4. Al comma 2 dell’articolo 43 della legge regionale n. 37 del 2023 il periodo “la vittima di violenza possa attivare una immediata richiesta di intervento alle Forze dell’ordine” è sostituito dal seguente: “la vittima di violenza possa attivare un’immediata chiamata al numero unico di emergenza, NUE, 112 ovvero ad altri numeri di emergenza e soccorso pubblico”.
La votazione è aperta.
La votazione… Un attimo. La votazione è chiusa.
Presenti 38
Votanti 38
Favorevoli 38
Approvato all’unanimità.
Adesso passiamo all’emendamento n. 5, che prevede modifiche all’articolo 63 della legge n. 37 del 2023. L’articolo 63 della legge regionale n. 37 del 2023 è abrogato.
La votazione… Assessore Pentassuglia, prego.
Speaker : PENTASSUGLIA, assessore all’agricoltura.
Grazie, Presidente. Io ho visto cimentarsi tanti colleghi e tanti personaggi su questa doppia conformità. Io dichiaro il mio voto contrario in aula, con il rispetto di tutto il Consiglio regionale e dell’Assise, perché questo tema, che riguarda il non condono, come in maniera arbitraria e molto furba è stato fatto passare, per richiamare invece l’attenzione, e mi auguro che questo Consiglio, dopo il voto di oggi, proponga al Parlamento italiano una modifica seria in questi termini perché, non essendo un condono, lo ripeto, come ha detto qualche autorevole giurista sulle pagine del Quotidiano, contrapponendosi a chi in maniera molto furba e rocambolesca fa passare la norma come condono, questa norma va rivista dallo Stato, quindi bisogna attenzionarla seriamente, perché chi vive la quotidianità, chi vuole essere ambientalista vero, che non demolisce per ripristinare lo stato dei luoghi, per portare in discarica e poi autorizzare la stessa sagoma su un terreno oggi, a situazione data da regolamento vigente, quindi fattibile, quindi non condonabile, quindi operativamente fattibile, perché a norma vigente è possibile fare quella sagoma, ebbene, questo tema è così importante e stringente proprio dal punto di vista ambientale che va trattato con maggiore rispetto.
Io, che non sono abituato a farmi portare a spasso da polemiche strumentali, inutili e anche denigratorie, perché ho visto dire di tutto e di più in maniera gratuita su questo articolo, sono rispettoso del voto e dell’accordo fatto anche con il Governo per togliere l’impugnativa, ma il Governo si impegnasse, perché si è capottato e la Corte costituzionale ci ha detto che sul turismo rurale la vera tutela e valorizzazione la facevamo noi con la misura e la norma pugliese, gli allora consiglieri Pentassuglia e Amati, perché siccome siamo annoverati tra coloro i quali stanno tra la gente e con la gente vorremmo che il Governo aprisse gli occhi seriamente su una modifica che toglie la doppia conformità ex ante ed ex post, perché questo diventa davvero beneficio ambientale, davvero utilizzare appieno le strutture esistenti, e non solo, portare a reddito tutto quello che è sanabile perché oggi è fattibile su un terreno, su un territorio, e non lasciarlo lì a diventare chissà quale rudere o quale strumento a favore di criminalità, perché abbandonato e non recuperabile a quello che è il percorso di legalità.
Dichiaro, quindi, il mio voto contrario per queste motivazioni. Non sono abituato a nascondermi. L’ho spiegato in Commissione, l’avevo già spiegato in Consiglio, spiego oggi il voto contrario, che è molto più motivato di questo breve intervento, perché ho rispetto di chi ha un punto di vista diverso, ma nessuno – nessuno – provi a far passare questo come un condono fittizio: chi dice questo è in malafede, e in malafede dichiarata perché non sa invece che dietro questa norma c’è la possibilità di legalizzare quello che oggi presentando apposita domanda al Comune territorialmente competente quella struttura può essere fatta a situazione data.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, assessore Pentassuglia.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Tutolo. Prego.
Speaker : TUTOLO.
Grazie, Presidente.
Anch’io volevo esprimere la mia contrarietà all’abolizione di questo articolo, e la motivo anch’io. Se convintamente ho votato favorevolmente, non posso che essere contrario all’abolizione, e provo anche a descriverlo in maniera più semplice, perché a volte, quando si parla di doppia conformità ex ante, magari uno che non è addetto ai lavori dice “ma questi, di cosa parlano?”.
Io lo spiego allora terra-terra, alla mia portata. Quello che succede cos’è? Succede che se un cristiano ha ricevuto in eredità una casa dai propri genitori, che all’epoca era stata costruita abusivamente, e lui magari è anche inconsapevole, oggi, dopo che sono passati in 30 anni, che nessuno gli ha detto nulla, nessuno gli ha fatto nulla, dopo 30 anni questa persona si accorge di questa cosa e dice “io la voglio regolarizzare perché io sono abituato a fare le cose perbene, quindi voglio sanare questa situazione”. Si rende conto che per il nuovo Piano urbanistico generale della propria città, la casa che lui ha su quel pezzo di terreno, può essere realizzata, quindi non è difforme dallo strumento urbanistico, è conforme, si può fare.
Cosa dice invece la legge che noi abbiamo modificato? Dice che per fare la sanatoria e quindi regolarizzarla, deve esserci la doppia conformità, cioè, si doveva poter fare prima e si deve poter fare ora, se no, non la puoi sanare.
Questo significa che a quel cristiano tu devi dire "prendi la casa, demoliscila, ma poi la puoi ricostruire uguale": a me questa sembra ottusità burocratica, ed è difficile da dire a un cittadino "hai una casa, non puoi sanarla pagando" perché - attenzione - la sanatoria prevede il doppio degli oneri, quindi è anche molto onerosa come procedura, non è gratuita, perché quando fai la sanatoria, se tu in una concessione edilizia normale paghi gli oneri nella misura standard, con la sanatoria paghi il doppio, quindi c’è un aggravio di spesa.
Tu vorresti sanarla, ma non puoi, perché non era conforme prima, ma se la demolisci e vuoi rifarla, puoi rifarla pari pari, pagando la metà degli oneri. A me sembra una cosa difficile da spiegare al cittadino che ti viene a dire "ma scusa, posso fare la sanatoria?".
Siccome io ho fatto il Sindaco e ho avuto queste difficoltà, quando è venuto qualcuno da me a dire "io voglio fare la sanatoria, ma non si può fare, perché mi dicono non esserci la doppia conformità", e vai a spiegare a un cristiano che ha ereditato una casa, non l’ha fatta lui, "non puoi sanare la tua casa, ma puoi demolirla e ricostruirla", quello ti guarda in faccia e dice "ma sei scemo?", non può dirti qualcosa di diverso, secondo me.
Io non me la sento di non portare avanti questa questione e sarei curioso se la Corte Costituzionale si esprimesse anche politicamente e dicesse "guardate che probabilmente è assurdo che si tenga ancora in piedi una situazione del genere, perché è vero che il DPR 380 prevede questa assurdità, ma non è che le cose non si possano modificare in meglio".
Mi rifaccio a quello che diceva l’assessore Pentassuglia, non parliamo di condono, perché non è un condono, perché nessuno ha voglia di condonare nulla, nessuno vuole agevolare abusi o quant’altro, sono delle case esistenti che si possono fare su quel pezzo di terreno, ma che devi prima demolire e poi ricostruire: onestamente, fare una roba del genere è ottusità burocratica, a mio avviso, quindi io voto contro e spero che anche i colleghi che hanno votato favorevolmente in Consiglio questa norma portiamo avanti questa tesi e vediamo cosa succede davanti alla Corte costituzionale.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Tutolo.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Ventola, prego.
Speaker : VENTOLA.
Grazie, Presidente, colleghi consiglieri, assessori e Presidente della Giunta.
Io inviterei i colleghi che hanno sottoscritto l’emendamento a ritirarlo ed evitare il voto, per due ragioni. Forse è arrivato il momento che in Italia anche questo aspetto venga affrontato una volta per tutte. Perché, è pur vero che esiste una Regione, quella tanto amata dai miei colleghi del centrosinistra, cioè l’Emilia-Romagna, dove questa legge esiste da tantissimi anni e non è stata mai impugnata. Ragion per cui, proprio per andare incontro ad un’esigenza che da un punto di vista ambientale, da un punto di vista di sostenibilità, da un punto di vista economico, da un punto di vista di aggravio dei procedimenti nelle singole amministrazioni, da un punto di vista del contenzioso, è solo un danno, a questo punto affrontiamo e vediamo se il Governo riterrà di doverla impugnare e sentiremo la Corte Costituzionale mettere una parola definitiva su un argomento che ha visto, nonostante non ci sia ancora l’autonomia differenziata, una Regione che la applica da anni e altre che invece hanno difficoltà ad applicarla.
Per cui io inviterei i colleghi a ritirarlo, perché votare contro o a favore di un qualcosa che abbiamo condiviso credo all’unanimità in sede di bilancio, è anche una questione di stile, per cui ritirandolo affronteremo, se sarà il caso, alla Corte.
Diversamente, il nostro voto è chiaro che sarà contrario al all’emendamento… No, io propongo di ritirare l’emendamento e non lo votiamo, e rimane così com’è… Rimane così com’è, dopodiché se… Lo so. Oppure noi siamo tra quelli che voteremo contro.
Perché di fronte alla realtà non è che possiamo solo sulle questioni di principio… No, noi vogliamo che anche in Emilia-Romagna si possa affrontare una volta per tutte questa questione…
Per cui, se da un punto di vista formale serve che ci sia un voto, noi votiamo contro e vorremmo evitare anche di chiedere il voto segreto, perché su un argomento del genere abbiamo votato tutti all’unanimità l’altra volta, per essere corretti… Perfetto.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Rimane il fatto che la norma nazionale in questo momento non consente questa possibilità, Presidente Ventola.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Lacatena, prego.
Speaker : LACATENA.
Presidente. Mi trovo nella situazione paradossale di dover fare una riflessione al contrario, quando sono convinto della bontà dell’emendamento. Partiamo da questa premessa. L’ho votato convintamente. Lo ricordo a me stesso, sono stato uno di quelli che lo ha presentato nella prima Finanziaria da consigliere regionale. Partiamo da questa premessa, così siamo tutti d’accordo.
È altrettanto vero che, come Conferenza Stato-Regioni, stiamo partecipando, come Regione, a un confronto col Governo nazionale che sta riscrivendo il DPR n. 380. Nella riscrittura del DPR n. 380 c’è una riflessione da parte del Governo nazionale a recepire la sanatoria giurisprudenziale. È inutile che raccontiamo daccapo, perché bisogna rompere un paradosso, che è quello di dover obbligare le persone a demolire qualcosa che sarebbe legittimo.
È altrettanto vero… E adesso vi dico come la penso realmente. È vero che la Regione Emilia-Romagna ha nel suo ordinamento quella benedetta norma e che non è mai stata dichiarata incostituzionale, ma è altrettanto vero che l’Emilia-Romagna ha fatto tre leggi urbanistiche negli ultimi vent’anni e noi questo purtroppo non lo abbiamo fatto. Quindi ha potuto adeguare i propri strumenti di pianificazione a quelle che erano le esigenze dell’Emilia-Romagna.
Cosa voglio dire con questo? Che la sanatoria giurisprudenziale è un potente strumento che le Regioni possono usare come stimolo per la pianificazione, perché noi abbiamo una serie di brutture sul territorio pugliese che molte volte facciamo finta di non vedere, perché noi politici abbiamo l’attitudine a non usare parole brutte. Condono, sanatoria, sono parole che non usiamo per non incorrere nell’incidente diplomatico con la stampa, con i Verdi, con gli ambientalisti.
La verità è che dei temi bisogna occuparsene. Io ho colto l’apertura dell’assessore Pentassuglia, perché l’assessore Pentassuglia sa benissimo che io ho condiviso appieno il suo emendamento. L’idea invece che il Consiglio regionale si faccia promotore di una legge di iniziativa del nostro Consiglio, secondo me, può essere utile a stimolare il Governo. Quindi, io andrei al voto su questo emendamento per continuare nel dialogo che abbiamo intrapreso col Governo, perché voglio dire, l’ho detto nell’intervento precedente, che per la prima volta non ci stanno impugnando una legge che riguarda l’urbanistica. Non vorrei che questa cosa venga presa come l’ennesima rottura tra l’Amministrazione regionale, il Governo regionale e il Governo.
Differentemente, strutturerei una legge di iniziativa regionale o meglio aprire un dialogo con il Governo nazionale per provare a disciplinare questa materia, perché ad andare a sentenza con la Corte probabilmente abbiamo l’un per cento di possibilità che la Corte ci dica di sì, ma abbiamo il 99 per cento di possibilità che la Corte ci dica di no. Questo dove ci porta? Ai Comuni che rilasceranno le sanatorie giurisprudenziali, che poi dovranno annullare i titoli, e non avremmo fatto un buon servizio dal punto di vista politico, perché non è una legge in cui tu annulli il provvedimento e non produce effetti. Questa produrrà effetti, perché fino alla declaratoria di incostituzionalità i Comuni saranno obbligati ad applicarla in Puglia. Poi ci arriva la sentenza della Corte e dobbiamo fare retromarcia. E come si fa, se facciamo retromarcia? Che diciamo, che i Comuni dovranno restituire il doppio dei soldi sulla sanatoria e dovranno avviare le ordinanze di demolizione? Invece, secondo me, la proposta di buonsenso che ha fatto l’assessore Pentassuglia dovrebbe essere colta dal Consiglio e si dovrebbe trasformare l’articolo 63 in una proposta di legge di iniziativa del Consiglio regionale pugliese.
L’ho detto anche pubblicamente: io sono fermamente convinto che bisogna andare in questa direzione, ma è altrettanto vero che non possiamo perdere il dialogo che abbiamo avviato con il Governo. Siccome c’è una stagione positiva su questa materia, non vorrei perdere questo abbrivio. Quindi, chiedo ai colleghi consiglieri, e lo sta dicendo chi l’ha proposta nel 2020 e chi l’ha votata nella finanziaria 2023, di abrogare l’articolo 63, con l’impegno immediatamente di attivare una procedura di iniziativa legislativa della Regione Puglia da sottoporre alle Camere.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
La proposta, dunque, è la seguente: votare positivamente a questo emendamento, abrogando l’articolo 63, nel frattempo, parallelamente, preparare la proposta di iniziativa legislativa da sottoporre, però, alle Camere perché sia il nazionale ad approvarla. In questa maniera ci sarebbe il rispetto dell’accordo fatto con il Governo e, contemporaneamente, la sollecitazione a disciplinare una materia che ad oggi sembra incongrua.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Laricchia. Prego, ne ha facoltà.
Speaker : LARICCHIA.
Grazie, Presidente.
Vorrei precisare che questo emendamento che oggi stiamo correggendo di fatto non passò all’unanimità. Ci fu sicuramente il mio voto contrario, e credo non l’unico, se non ricordo male. Fummo in pochi, comunque, a votare contro. Dato che il paradosso che racconta e raccontò anche a dicembre il consigliere Tutolo è un paradosso oggettivamente convincente, io vorrei offrirne un altro per consolare un po’ chi oggi vota favorevolmente a questo emendamento, magari meno convinto di me che sia giusto votare favorevolmente, quindi che sia giusto tornare indietro rispetto a quanto fatto a dicembre. Il paradosso che io offro è il seguente: se oggi ci sono delle regole e il consigliere Tutolo le rispetta nella realizzazione di casa sua, io invece le rispetto, perché magari sono più audace, perché magari sono informata che un giorno cambieranno, perché sono più aiutata, più coraggiosa o più incosciente, e domani, quando le regole saranno cambiate, il consigliere Tutolo si troverà purtroppo con una casa o un fabbricato che non corrisponde esattamente ai suoi sogni, ma che ha dovuto fare perché voleva rispettare la legge, mentre io sarò stata furba perché avrò una casa a norma, esattamente come la volevo io.
Ecco perché serve che chi non ha rispettato le regole quando l’ha costruita in qualche modo paghi questo mancato rispetto. Io ho fiducia chiaramente nelle parole di Lacatena, che dice che in qualche modo questa modifica a livello nazionale si sta valutando, e probabilmente è anche giusto che ci si ragioni lì, perché magari si terrà conto di questo paradosso che ho raccontato io e si terrà conto anche del paradosso che racconta lei, perché è giusto anche quello.
Sono assolutamente per votare appunto favorevolmente a questo emendamento che abroga quanto abbiamo fatto a dicembre, perché credo che le regole vadano rispettate sempre e che chi le rispetta non debba sentirsi il fesso della società che le ha rispettate, ma debba sentirsi una persona giusta, che viene premiata per quello che ha fatto, perché ha rispettato le regole.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliera Laricchia.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Tutolo, per dichiarazione di voto, immagino.
Speaker : TUTOLO.
Sì. Io sono assolutamente concorde sul fatto che le regole devono essere rispettate, però noi abbiamo il compito di farle, quindi è una regola che facciamo noi, abbiamo questo potere, ci hanno dato questo potere, ci hanno eletti per farle le regole, quindi la regola che andiamo a fare deve essere rispettata.
Io non mi aspettavo che in Aula, mentre raccontavo questa cosa qua, mi venisse, testimoniata una vicenda di uno che neanche conosco, che mi si è avvicinato e mi ha detto "sa che l’esempio che ha fatto è successo a me?" e mi ha raccontato di una casa ereditata dai nonni che voleva ristrutturare per dare ai figli una casa con una vivibilità migliore. Cosa è successo a questa casa fatta prima del 1967, quindi quando non c’era bisogno di una licenza edilizia? Ai primi del Novecento in quel paese non c’era ancora la fognatura, dopodiché arriva la fognatura e uno dice ora mi faccio pure il bagno, così evito di andare, come si usava una volta quando non c’era ancora la fognatura, si è fatto il bagno. Il bagno lo ha fatto dopo del ‘67, quindi non era conforme alla regola del momento.
Però, onestamente, sfido chiunque a non farsi il bagno. Perché parliamo di un qualcosa che, anzi, quella casa non poteva neanche più essere abitata senza il bagno, non è un fatto di comodità. C’è una legge che ti dice che tu il bagno non lo puoi fare perché non è conforme allo strumento urbanistico e c’è una legge che ti obbliga a fare il bagno perché altrimenti non rispetti le norme igieniche e sanitarie. Quindi quello l’unica cosa che può fare se la può mantenere ma non la deve fare in alcun modo.
A me pare un esempio… Di questi casi per trovarne uno immediatamente qui dentro chissà quanti ce ne saranno fuori.
…Come facciamo a fare il condono?… Non lo possiamo fare noi.
Il punto è proprio quello di portare avanti la nostra tesi. Noi qui facciamo politica, qui noi dobbiamo esprimere degli atti che hanno anche un valore politico e politicamente per me quello che abbiamo votato non è valido di più, perché non è possibile dire a una persona demoliscilo o rifallo uguale, non ci sono problemi.
Io, onestamente, ho difficoltà a spiegarglielo.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Tutolo.
Ha chiesto di intervenire il Vicepresidente Casili, prego.
Speaker : CASILI.
Grazie, Presidente.
In realtà l’intervento del collega Lacatena riprende in larga parte quello che fu l’intervento quando con il gruppo fu presentato l’emendamento e decidemmo di votare in modo contrario a quell’emendamento.
Io credo che i colleghi, mi permetto sommessamente di far riflettere sulla questione, il collega Lacatena fa un passaggio molto importante al riguardo proprio sulla questione dell’Emilia-Romagna. L’Emilia-Romagna si è dotata di più di tre strumenti di pianificazione, quindi ha pianificato abbondantemente.
Noi abbiamo una Regione su 257 Comuni meno di 40 hanno un PUG e quindi andare ad agire su una materia ex post ed ex ante su molti Comuni dove non c’è uno strumento di pianificazione, capite bene che crea un problema e un cortocircuito non di poco conto.
Ecco perché il Governo, da una parte, interviene dicendo che è materia nazionale quella di intervenire sul Testo unico sull’ambiente.
Poi colgo positivamente anche la riflessione del collega Lacatena sulla possibilità di dotarci di uno strumento oppure di metterci in una posizione propositiva nei confronti del Governo per agire sulla materia, ma di fatto, di fatto, non entrando nel merito di demolizione e ricostruzione, perché si semplifica la questione… A me dispiace che interventi come quelli del collega Tutolo o di altri non riescano a comprendere la complessità della faccenda, perché o tu sei dotato di uno strumento di pianificazione o altrimenti, quando vai ad agire sulla doppia conformità, non hai tu una pianificazione comunale e intervieni con la possibilità o le possibilità, poi, che hanno i Comuni, peraltro disincentivando la possibilità di pianificare, tu intervieni con strumenti puntuali, variando i propri strumenti urbanistici, andando ad agevolare alla bisogna coloro che si troveranno in determinati contesti di tipicizzazione rispetto ad altri.
Ecco perché l’Emilia-Romagna vota e il Governo non pone delle questioni di conflittuali rispetto alla norma regionale emiliana con quella del Governo, perché loro hanno strumenti urbanistici ormai molto maturi. Quello che non abbiamo noi nella nostra regione. Ecco, allora il punto principale, lo diciamo già dall’inizio della legislatura insieme al collega Lacatena, è quello di incentivare i Comuni a pianificare. Io torno a ripetere che, senza una corretta pianificazione e senza che i Comuni siano dotati di strumenti di pianificazione, il fatto di agire noi, nelle more… Abbiamo tutta la possibilità di legiferare quello che vogliamo ma, se oggi stiamo ritornando, facendo qualche passo indietro, è perché si è raggiunto un accordo con il Governo in quello che è un leale rapporto istituzionale tra Regione e Governo, cercando di evitare queste storture, che peraltro verrebbero generate nel momento in cui ci ostiniamo a portare avanti un intervento, un provvedimento che, raccontato semplificandolo, porta i cittadini a comprendere anche le bontà.
Per l’amor di Dio, l’ha detto Stefano. Anche noi su alcune questioni… Pensiamo alla doppia conformità sismica. Pensiamo a tutto il lavoro che c’è da fare intorno a queste questioni, però nella misura in cui cerchiamo di dotarci di una strutturazione più organica rispetto a questi argomenti che interessano un po’ tutti quanti. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, Vicepresidente Casili. Ha chiesto di intervenire il presidente Amati. Prego, ne ha facoltà.
Speaker : AMATI.
Grazie, Presidente. Io, in realtà, sono in imbarazzo nel decidere come votare, perché in realtà il merito mi pone nel dire vota contro l’emendamento, poi però ovviamente c’è la considerazione fondata sulla circostanza che è stato assunto un impegno con il Governo nazionale. Però, vorrei dirvi, così ci chiariamo bene le idee, il caso concreto, quello più ricorrente per cui serve l’applicazione di questa norma, non è tanto quello ho fatto un abuso, poi, siccome rientra nel premio volumetrico, che senso ha che lo demolisco e poi lo ricostruisco? Di questi casi, nella realtà, se ne trovano ben pochi, se non pochissimi. Quindi, è sbagliato dire che esistono dei cittadini… È sbagliato dire che esistono dei cittadini, che in realtà non sono cittadini ligi, che a un certo punto costruiscono, e quindi abusivamente, e poi pretendono, approfittando che nel frattempo è intervenuta la possibilità di aumentare magari le volumetrie e stanno in quella percentuale, di avere la sanatoria.
Nella realtà non sono questi i casi che regola questa vicenda. Ce ne saranno pochissimi, perché ormai diciamo pochissimi sono quelli che costruiscono abusivamente, e questo viene dedotto da una serie di dati statistici. Qual è il caso che regola questa vicenda in realtà? Sono… Lo ha detto il collega Casili, in realtà. Il finale dell’intervento del collega Casili svela che egli stesso è contrario all’emendamento che ha proposto, perché ha usato la parolina magica di questa vicenda, la “sismica”.
La sismica. La parola magica di questa vicenda è la sismica. Cioè non c’è uno che si è alzato la mattina e ha detto io realizzo un immobile abusivo o una porzione di immobile abusivo. No, no, esiste una persona che, nell’ambito degli adeguamenti strutturali e antisismici… Badate, una persona che, nell’ambito degli adeguamenti strutturali ed antisismici, ha realizzato ciò che non viene riconosciuto da una prassi amministrativa che, per motivi difensivi, di amministrazione difensiva, dice no, io non te lo do. Fattelo dire dal giudice.
Non so se è chiara questa vicenda; tant’è che la Cassazione penale è intervenuta di recente con la sentenza, soprattutto in favore della collega architetto Laricchia, n. 2357 del 2023 della Cassazione penale, che ha avuto modo di distinguere esattamente queste vicende, dicendo che "la prassi della sanatoria, conseguenza della realizzazione di adeguamenti strutturali e antisismici", o meglio sia strutturali che pure formali, il deposito dei calcoli in realtà sarebbe tecnicamente sanabile, però voi trovatemi un dirigente di ufficio tecnico che faccia questa cosa, voi trovatemi un dirigente dell’ufficio tecnico che faccia questa cosa!
Quindi l’immobile interessato potrebbe essere l’immobile di ognuno di noi, persone ligie al loro dovere, può essere l’immobile della collega Laricchia, può essere l’immobile del collega Casili o l’immobile del collega Lacatena, eccetera, eccetera. Immedesimiamoci per un attimo e, se l’immobile è il miglio e io ho fatto un adeguamento strutturale di tipo sismico, per quale ragione tu mi esponi a questo paradosso, che è ovviamente un paradosso? Da un lato, dovrei fare la demolizione di una porzione realizzata in virtù di un adeguamento strutturale di tipo sismico, dall’altro poi avrei l’opportunità di ottenere il titolo per fare la medesima cosa.
Immedesimatevi in questa prospettiva: cambia lo scenario, vero? Non è più un cattivone chi ha costruito abusivamente. In realtà, non so perché abbiamo preso l’impegno ad abrogare, perché avremmo potuto anche dire che non ci saremmo impegnati ad abrogare, non so perché abbiamo preso l’impegno, non siamo stati consultati, per cui, quando il collega Pentassuglia dice "io ho votato a favore", a parte che non me la sento di lasciarlo solo per una tradizione di attività in comune, non me la sento davvero, abbiamo combattuto diverse battaglie e sulla maggior parte abbiamo avuto ragione, non me la sento, però sarebbe stato bello chiedere alla Corte Costituzionale, con gli atti difensivi, cosa pensasse di questa cosa.
Ora ci troviamo in questo imbarazzo, cioè l’imbarazzo che ci sono persone che non possono ottenere esattamente quello non perché siano state brutte e cattive, ma perché hanno fatto una cosa utilissima. Ve lo dice uno che in questa Regione ha fatto l’assessore alla sismica e ha prodotto il primo Piano di microzonizzazione sismica tra le Regioni italiane, che è un argomento di grande sensibilità – non so se è chiaro – perché stiamo parlando di stabilità degli edifici. Sarebbe stato bello sfidare una interpretazione della Corte costituzionale moderna su questa vicenda. So anch’io che il Governo nazionale sta lavorando. Ma in realtà qualsiasi Governo lavorerebbe su questo concetto.
Francamente penso che la motivazione che ho addotto sia una motivazione che tendenzialmente porterebbe a dire: guardate, questa norma la dobbiamo tenere in vigore. Però, ha ragione il collega Lacatena, perché il collega Lacatena dice: se la teniamo in vigore che cosa accadrà? Accadrà che saranno costretti a rilasciare il titolo. A quel punto, rilasciando il titolo, un pubblico ministero potrebbe ritenere di disapplicare l’atto amministrativo ritenuto illegittimo per incostituzionalità della norma e magari sollevare il problema di costituzionalità sul versante del conflitto di attribuzione nel giudizio penale. Allora, a quel punto blocchiamo uguale.
Noi, secondo me, abbiamo sbagliato ad assumere l’impegno. Infatti, se non avessimo assunto l’impegno e il Governo avesse impugnato, i dirigenti degli uffici tecnici avrebbero detto: aspettiamo che si pronunci la Corte costituzionale. Quindi, non avremmo avuto né il problema che sto sollevando io sulla sismica né il problema che ha sollevato il collega Lacatena. Ecco perché sono in grande imbarazzo.
Per questi motivi, siccome non possiamo prendere in giro le persone, bisogna soppesare le cose e capire qual è la cosa che conviene di più, sulla base, però, di un punto importante, vale a dire che abbiamo assunto un impegno che quantomeno aveva bisogno di un minimo di consultazione e non un impegno che viene assunto sulla base di un linciaggio di ogni tipo, dicendo che il collega Pentassuglia è uno che tiene agli abusivi, perché era il presentatore dell’emendamento, perché non era così. Non era così! Ecco qual è il fastidio di questa vicenda. Noi ritorniamo a meditare su questa storia a seguito di un linciaggio che non meritiamo, perché ci stiamo occupando dei cittadini. Questo è il punto: perché ci siamo impegnati? E però ci siamo impegnati.
Allora, siccome probabilmente andare avanti e lasciare la vigenza di questa norma comporterà problemi altrettanto gravi, peraltro facendo spendere pure una serie, tanti soldi, perché questo tipo di sanatoria è una sanatoria costosa, per questi motivi mi astengo. Perché sono veramente combattuto, sono veramente combattuto.
Mi astengo e naturalmente invito chi non ha questa remora di carattere tecnico-giuridico e di linearità, purtroppo, nella situazione in cui ci troviamo, di assumere per buono l’impegno assunto, che, ripeto, è un impegno che non andava assunto, e approvare la norma di abrogazione, perché altrimenti noi creiamo un ulteriore problema alle persone che ne beneficeranno. Ecco, questa è la soluzione. Naturalmente confido che il Governo nazionale faccia in fretta le modifiche del Testo unico dell’edilizia e così si risolva questo problema, che è un problema che va avanti da sin troppo tempo e non è un problema che riguarda dei mascalzoni, dei cittadini mascalzoni. È un problema di paradossi normativi, non di mascalzoni.
Chiedo, chiedo ai mezzi di comunicazione di ripetere, ripetere allo sfinimento che il Consiglio regionale della Puglia non si stava occupando di mascalzoni! Si stava occupando di paradossi normativi, perché è insopportabile questa idea, accesa attraverso modi davvero crudeli, da linciaggio, di pensare che qui c’è una massa di persone che in realtà fanno da copertura ai mascalzoni! No, non è così e credo di averlo spiegato in maniera sufficiente, anche ponendomi a carico il problema dell’impegno preso dal Governo, che non ho causato io, che non ho causato io.
Per le prossime volte, Presidente… Lo dico al Presidente Capone. Su questi argomenti, questi argomenti che hanno una certa importanza, prima di assumere degli impegni, forse è il caso di fare una rapida consultazione tra noi. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, presidente Amati.
Quindi, non ho altri iscritti a parlare. A questo punto rimane la proposta formulata dal Governo attraverso i due, attraverso l’assessore Pentassuglia e attraverso il consigliere Lacatena di approvare l’emendamento, ma nel frattempo preparare la disposizione che sottopone alle Camere la proposta di legge… No, l’assessore ha detto voto contro, però mi sembrerebbe giusto che facciamo una proposta di legge - io così ho inteso - al Parlamento da approvare in Parlamento. In maniera tale da non trovarci contro l’intesa con il Governo e contro il parere del Governo e, ha precisato il consigliere Lacatena e condivido, con la possibilità al 99 per cento che la Corte costituzionale dia torto alla Regione perché in conflitto con la norma nazionale e nello stesso tempo i Comuni, attuando la nostra norma, si trovino nelle condizioni addirittura di incorrere in una sanzione, o far incorrere in ulteriori sanzioni i cittadini.
Questo è il quadro che è emerso fino ad ora.
Vuole intervenire consigliere Caroli? Prego.
Speaker : CAROLI.
…qual è la posizione dell’assessore che è stato il proponente dell’emendamento che noi abbiamo votato.
Quindi, vorremmo votare coscienti di quella che è la posizione dell’assessore, vorremmo conoscere…
Speaker : PRESIDENTE.
Quindi dell’assessore Pentassuglia… Scusi, l’emendamento originario che voi avete votato, o l’emendamento di oggi?
Speaker : CAROLI.
Stante la dichiarazione precedente a noi era parso di presagire che lui comunque votasse contro, non vorremmo aver compreso male.
Speaker : PRESIDENTE.
L’assessore Pentassuglia.
Speaker : CAROLI.
Perfetto sì, grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Assessore Pentassuglia, il consigliere Caroli le chiede di precisare ulteriormente.
Speaker : PENTASSUGLIA, assessore all’agricoltura.
Presidente, penso di essere stato chiaro.
Io voterò in maniera contraria perché sono profondamente convinto di quello che ho fatto nel tempo e che ho detto stamattina.
Siccome so stare nelle Istituzioni e so gli impegni che vengono assunti per le ragioni che ci siamo già detti e che non ripeto, io proporrò - lo dico già oggi - a tutti i Gruppi politici di avanzare una proposta di legge a firma di tutti, perché vedo che è largamente condivisa, verso il Parlamento italiano, come ne abbiamo fatte altre due in questa legislatura, di chiedere la modifica di questa norma.
Perché, per le motivazioni che sono state rese è davvero un paradosso insopportabile per chi vuole evitare scempi ambientali e rimpinguare le casse di chi ha le discariche e non solo.
Mi fermo qui, perché io ho una mia convinzione che ho esternato in più riprese.
Oggi correttamente e coerentemente a quello che penso su questa norma, anche perché non ripeto, ma sottolineo i termini e i toni del collega Amati, perché si può dissentire dall’impostazione di visione politica di qualcuno, ma non abusare di termini e toni, perché già da noi deve partire un atteggiamento diverso, perché altrimenti la gente poi non capisce la posizione politica di ognuno.
Io penso di averla esplicitata più volte e di essere convinto, quindi oggi voterò in questa maniera rispetto all’impostazione e poi proporremo al Governo, con il rispetto della norma, una modifica che, se è già in itinere, ci auguriamo venga fatta presto, se non è fatta, prendano a riferimento la nostra proposta di legge, perché si approfondisca un tema delicato e sensibile, dal mio punto di vista molto impattante.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Presidente Ventola, prego.
Speaker : VENTOLA.
Presidente, una domanda di natura tecnica: il Governo è ancora in tempo ad impugnare? Non sono scaduti i termini per l’impugnativa? Se i termini dell’impugnativa sono scaduti, credo che anche l’impegno assunto sia venuto meno, ragion per cui io resterei sulla posizione di tenerla in piedi, perché questa possa servire anche al consigliere delegato in Conferenza Stato Regioni, per fare in modo che ciò che deve e doveva essere fatto già da diversi anni possa essere risolto con la modifica al 380.
Lo dirà l’Emilia-Romagna, lo diremo noi, lo diranno altre regioni, a quel punto credo che anche l’interlocuzione politica con il Governo possa addivenire a questa soluzione.
Voglio solo aggiungere un altro, piccolissimo tassello alla riflessione legata alle sanatorie o meno, chiamiamole così come il cittadino comprende di più. Attenzione, l’eventuale doppia conformità non sana l’aspetto della sismica, e il vero problema che oggi hanno molti per confermare la doppia conformità è legato proprio alla sismica, cioè se quello che hai fatto all’epoca e non potevi fare sia dal punto di vista della sismica autorizzabile o meno, quindi anche il tema della sicurezza ci viene incontro in questo senso.
Mi spiace dover fare questo tipo di intervento, ma noi paghiamo lo scotto come Regione Puglia perché da 20 anni, caro Stefano, non legiferiamo, abbiamo prorogato per 15 anni il Piano casa e quasi tutti erano sempre al limite dell’impugnativa o altro. Ora, su un argomento che è di buonsenso, guardate io non vorrei buttarla in politica perché, se poi alla fine deve essere una questione legata alle interlocuzioni, beh, avremmo gradito essere anche noi coinvolti, visto che nessuno ci ha coinvolto in questa fase di interlocuzione e sono anche scaduti i termini.
Io rinnovo l’invito, e non è una proposta, è l’invito al consigliere Lacatena e a Casili di ritirare l’emendamento. Fate la proposta di legge che ritenete opportuna. Noi ci collaboriamo, sicuramente collaboreremo, in maniera tale che, se c’è quel problema del dirigente che chiaramente si trova in difficoltà, quanto prima proponiamo una legge tanto prima lo risolviamo.
Andare ad eliminare un qualcosa sul quale tutti quanti crediamo fortemente nella sua validità, sotto tutti gli aspetti a cui si faceva riferimento prima… Il Governo, sono scaduti i termini, non l’ha impugnata. Obiettivamente, credo che sia un ulteriore tassello di forza in Conferenza Stato-Regioni affinché si metta mano al decreto n. 380, perché più volte è stata annunciata questa modifica, ma mai è stata portata a termine. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Il Governo non l’ha impugnata perché noi abbiamo assunto l’impegno e adesso noi diciamo che, siccome non l’ha impugnata… È una bella furbata, diciamo… Noi chi? Chi ha tenuto le fila di un raccordo in Conferenza Stato-Regioni sulle leggi complessivamente che si occupano di edilizia ed urbanistica.
Speaker : TUTOLO.
Se è una decisione che prende il Consiglio regionale, prima di prendere un impegno con qualcuno, si deve chiedere a quelli che hanno preso quella decisione in Consiglio, perché sennò noi veniamo qua, ci dite se dobbiamo alzare la mano, a secondo se alziamo la destra o la sinistra, e facciamo la figura dei “pernacchi”, che onestamente non mi riesce proprio splendidamente. Quindi, la prossima volta, prima di prendere degli impegni, coinvolgete quelli che hanno espresso un voto, perché sennò diventa antipatica la nostra posizione.
Facciamo la figura di quelli che sono magari pure dei delinquenti, delinquenti e anche poi…
Speaker : PRESIDENTE.
Allora, guardi, siccome l’ATN era negativo su quell’emendamento e il parere del Governo, tecnico, è totalmente negativo e anche in quest’aula è emerso che la norma è palesemente incostituzionale, come è stato precisato, c’è poco da prendere…
Speaker : TUTOLO.
Presidente, allora aggiungo un’altra cosa. Un’altra norma con parere negativo, votata all’unanimità favorevolmente da tutti, con il parere contrario del Governo, con l’ATN negativa sempre in ambito urbanistico, poi la Corte Costituzionale ci ha dato ragione, ed era quella della maggiorazione della possibilità di edificare, quella famosa per cui hanno detto che si potevano fare i grattacieli in zona agricola, quando si parlava non di grattacieli, ma si capannoni produttivi per chi voleva dell’agricoltura fare qualcosa in più.
Anche in quel caso siamo stati dipinti, in primis io, come dei selvaggi costruttori e cementificatori, con tutti contrari, contraria la Giunta, contraria l’ATN, incostituzionale al massimo, ma la Corte Costituzionale ha detto che la Regione Puglia ha fatto bene, perché non era incostituzionale.
Perché non devo credere che anche questa volta può essere così? Perché dovrei dire al cristiano che neanche conosco, che è venuto da me, dicendo "vorrei soltanto dare ai miei figli la casa dei miei nonni, dove abbiamo avuto la dabbenaggine di fare il bagno quando è arrivata la fognatura", che ha fatto solo un bagno....
Speaker : PRESIDENTE.
Allora, votiamo.
La votazione è aperta.
Io sono a favore.
La votazione è chiusa.
Presenti 40, votanti 36, favorevoli 21, astenuti 4.
L’emendamento è approvato.
Adesso abbiamo l’emendamento n. 6.
All’articolo 65 sono apportate le seguenti modifiche: il comma 4 è abrogato, il comma 5 è sostituito dal seguente: "i criteri per il riconoscimento del premio Filiera del coraggio sono individuati dalla Giunta regionale, previo accordo e apposito protocollo d’intesa con le Prefetture, le Forze dell’ordine, le associazioni antiracket, le fondazioni antiusura e le più rappresentative associazioni di categoria, con proprio provvedimento da adottarsi entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore delle presenti norme”.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 36, favorevoli 36.
È approvato all’unanimità.
Emendamento n. 7 all’articolo 73 della legge n. 37/2023, che viene abrogato.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 33, votanti 33, favorevoli 33.
È approvato all’unanimità.
Emendamento n. 8: “Al comma primo dell’articolo 81 della legge regionale n. 37/2023 le parole ‘con l’assunzione di una figura specializzata, quale quella del biologo nutrizionista’ sono sostituite dalle seguenti: ‘con l’assunzione di figure sanitarie specializzate’”.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 37, votanti 37, favorevoli 37.
È approvato all’unanimità.
Emendamento n. 9: “Al comma 2 dell’articolo 97 della legge n. 37/2023 dopo le parole ‘è affidata all’Agenzia del demanio competente’ sono aggiunte le seguenti: ‘previo apposito accordo con la struttura territorialmente competente della medesima agenzia’”.
È l’emendamento n. 9, a firma dell’assessore Piemontese. È stato presentato in quanto bisognava aggiungere le parole “previo apposito accordo con la struttura territorialmente competente della medesima agenzia”.
La votazione è aperta. Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 39, votanti 39, favorevoli 39.
È approvato all’unanimità.
Adesso n. 10, l’emendamento Amati.
Stiamo attendendo il referto sul n. 10, quindi passiamo al n. 11e affrontiamo subito dopo il n. 10.
"Nuova disciplina in materia di tirocini extracurricolari". Assessore Leo, vuole illustrarlo? No, l’ha illustrato alla Capigruppo, parere favorevole.
La votazione è aperta.
Abbiamo votato?
La votazione è chiusa.
Presenti 27, votanti 27, favorevoli 27.
È approvato all’unanimità.
L’assessore Pentassuglia ha depositato un emendamento e ci aveva chiesto di fare questa cosa in una vecchia Capigruppo, però oggi è necessario chele illustri l’emendamento. Prego.
Speaker : PENTASSUGLIA, assessore all’agricoltura.
Grazie, Presidente, ringrazio i colleghi. Lo avevo chiesto nelle sedute precedenti, perché si tratta di un emendamento che allarga la possibilità, inserendo due commi all’articolo 1 e 2 della legge n. 40, già con copertura finanziaria, quindi siamo all’interno dello stesso stanziamento, la possibilità per le aziende zootecniche di far fronte ai costi per i premi assicurativi.
Modifichiamo la norma, consentendo quindi, sia per la rimozione che per la distruzione delle carcasse, di far crescere e consolidare per le aziende agricole la cultura sia associativa che assicurativa, quindi aiutiamo in questa fase, così snelliamo le procedure e questo serve, da Foggia a Lecce, a tutto il sistema allevatoriale pugliese.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Assessore.
Non ci sono altri interventi.
La votazione è aperta. Adesso stiamo votando sull’emendamento all’articolo 1.
La votazione è chiusa.
Non prende? Controlliamo il voto del consigliere Bruno. È venuto? Quindi, Debora Ciliento la dobbiamo aggiungere.
Presenti 36, votanti 36, favorevoli 36.
È approvato all’unanimità.
Articolo 2.
A questo articolo sono inseriti i seguenti commi. Lo mettiamo a verbale.
Non li avete? È successo qualcosa? Sì, sono tutti aggiuntivi. Tutto a posto.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 28, votanti 28, favorevoli 28.
È approvato all’unanimità. Articolo 3. Al comma 3, le parole "al comma 1" sono sostituite dalle parole "ai commi 1 e 1-bis".
La votazione è aperta. grazie.
la votazione è chiusa.
Presenti 37, votanti 37, favorevoli 37.
È approvato all’unanimità.
Ultimo punto, comma 4. All’articolo 3, comma 2, le parole "le presenti norme" sono sostituite dalle parole "all’articolo 2, comma 1".
Non ho letto i votanti? Chiedo scusa. Presenti 37, votanti 37, favorevoli 37: approvato all’unanimità. Credevo di averlo letto.
Adesso andiamo al comma 4.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 37, votanti 37, favorevoli 37.
È approvato all’unanimità.
Abbiamo finito con gli emendamenti, possiamo votare la legge n. 18 nel suo complesso.
Scusate, possiamo votare il 10, "le spese relative al monitoraggio delle specie esotiche invasive di rilevanza unionale si intendono invariate rispetto alle risorse stanziate nel bilancio 2024-2026.
Le spese di cui al comma 1 comportano una riduzione della Missione 8, Programma 1, ed un aumento della Missione 5, Programma 9, d’importo pari, corrispondente ad euro 100.000".
La votazione è aperta. Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 38, votanti 38, favorevoli 38.
L’articolo è approvato.
È approvato all’unanimità.
Votiamo la legge nel suo complesso.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 39, votanti 38, favorevoli 38, astenuti 1.
La proposta di legge è approvata.
È approvata a maggioranza.
C’è una richiesta di urgenza.
La votiamo per alzata di mano.
Chi è favorevole? Chi si astiene? Chi è contrario?
È approvata all’unanimità.
Adesso continuiamo con l’ordine dei lavori. Punto n. 25), richiesta di deliberazione di urgenza presentata dal consigliere Amati relativamente. alla PDL “Misure per l’aumento della copertura della vaccinazione anti Papilloma virus umano e la prevenzione delle infezioni da virus respiratorio sinciziale nel neonato”.
La votazione è aperta.
È la delibera per ridurre i termini.
La votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 36, favorevoli 36.
È approvata all’unanimità.
PRESIDENTE. Analoga richiesta quella al punto n. 26) dell’ordine del giorno: “Richiesta di deliberazione di urgenza, ai sensi del secondo comma dell’articolo 17 del Regolamento interno sulla proposta di legge a firma del consigliere Amati e altri, "Sclerosi laterale amiotrofica (SLA) - misure obbligatorie per la precisazione della diagnosi".
Consigliere Splendido. prego.
Speaker : SPLENDIDO.
Se può considerare il mio voto favorevole sia sulla 25 che sulla 26, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Va bene, chiedo di inserire il voto favorevole del consigliere Splendido.
La votazione è aperta. Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 35, favorevoli 35.
È approvato all’unanimità.
Passiamo alle altre mozioni.
Mozione n. 114, la Vespa. Prego, consigliera Parchitelli.
Speaker : PARCHITELLI.
Mi dispiace che sia assente il Capogruppo, che teneva particolarmente a questa mozione. Ad ogni modo, la presento io.
Come sappiamo, la Vespa rappresenta non soltanto un mezzo di trasporto, ma un’icona dell’Italia nel mondo, un’icona del made in Italy e ormai rappresenta l’Italia nella cinematografia internazionale. Ci sono 597 Vespa Club sul territorio nazionale, abbiamo 40.000 soci in tutto il mondo.
Con questa mozione, pertanto, il Consiglio regionale chiede "di impegnare il Presidente della Giunta e gli Assessori competenti ad attivarsi per il tramite del Governo, affinché si attribuisca alla Vespa Piaggio del ‘900 l’espressione storica, culturale e artistica del nostro Paese, attraverso il riconoscimento di patrimonio culturale italiano".
Ci tengo a precisare che questa è una mozione che stanno presentando tutte le Regioni, per fare una richiesta unanime al Governo nazionale. Grazie,.
Speaker : PRESIDENTE.
La votazione è aperta.
C’è il parere favorevole del Governo.
La votazione è chiusa.
Presenti 32, votanti 32, favorevoli 32.
La mozione è approvata.
Mozione di cui al punto n. 129), a firma dei consiglieri Mazzarano, Caracciolo ed altri.
Ha chiesto di intervenire, ne ha facoltà.
Speaker : MAZZARANO.
Questa mozione riprende i temi che sono stati trattati recentemente in una ulteriore mozione votata all’unanimità. sempre sulla stessa questione della guerra in Medioriente, e sostanzialmente chiede in modo più urgente che la voce della Regione Puglia si affianchi a tutte le altre Istituzioni che stanno chiedendo un cessate il fuoco immediato e umanitario e il passaggio dei camion che sono bloccati a Rafah per portare aiuti umanitari alle popolazioni di Rafah e dell’intera Striscia di Gaza.
A questa richiesta, al punto due delle conclusioni, si aggiunge la necessità che sul piano istituzionale, come fatto da tante altre Regioni italiane, come fatto dal Parlamento europeo e dal Parlamento italiano nel 2014 e nel 2015, la Regione Puglia riconosca lo Stato di Palestina. Questo per dare forza e vigore a un aspetto fondamentale dello sbocco a questa crisi terribile che sta vivendo il Medioriente, e l’unico sbocco possibile è due popoli e due Stati. Uno è riconosciuto e gli va garantita sicurezza, lo Stato di Israele, l’altro non è riconosciuto ed è sostanzialmente oppresso e oggi vittima di una catastrofe umanitaria.
Questo segnale, se arrivasse da questa Istituzione, da questo Consesso, legittimerebbe ancora di più la nostra Regione che è terra frontaliera, che è terra nel Mediterraneo e che per questo è vocata alla cooperazione e alla pace.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Mazzarano. Ha chiesto di intervenire il Presidente Amati. Prego, ne ha facoltà.
Speaker : AMATI.
Grazie, Presidente.
Noi sul punto due non abbiamo nulla da obiettare, lo voteremo. Sul punto uno non è che abbiamo da obiettare qualcosa, abbiamo da chiedere di aggiungere qualcosa, perché la pace è un processo logico e cronologico, così come la non violenza. Da cosa parte? Da un aggressore, poi c’è un aggredito e poi ovviamente tutto il resto.
Siccome la vicenda di cui stiamo parlando ha un aggressore che, come è stato scritto correttamente nelle premesse, è l’organizzazione terroristica Hamas, organizzazione misogina, organizzazione omofoba, organizzazione che non conosce la democrazia, non vuole conoscerla e ha nel suo Statuto la distruzione di Israele (scritto chiaro, "noi vogliamo distruggere Israele"), quindi esiste questo aggressore.
C’è poi un aggredito, che è Israele, ed è del tutto evidente che noi dovremmo scrivere, se dobbiamo scrivere qualcosa di convincente, che tenga in piedi questo percorso logico e cronologico, "a sostenere ogni iniziativa volta a chiedere il rilascio senza condizioni degli ostaggi israeliani", che è scritto, ma è dopo (la cronologia e tanto in questi argomenti), "la deposizione delle armi da parte dell’organizzazione terroristica Hamas" che significa, obiettivamente, la resa, perché a quelli va chiesta la resa. Amati, occupati dell’estero, a gli interni hai già hai fatto abbondanti danni, adesso vai agli esteri, e, non appena sono entrato nel Dicastero degli esteri, il collega Mazzarano ha proposto una mozione, forse per celebrare questo evento.
Siccome dai colleghi prendo tutto sul serio, come tutti, e ringrazio il Presidente per l’interruzione perché mi dà la possibilità di dirlo, figuratevi che ho portato e ho messo sul tavolo coperto uno dei miei idoli in questa materia, Umberto Terracini, che era del Partito Comunista, fiero comunista, che naturalmente in quel partito lottava contro tutta la parte del suo partito che non riconosceva un’attenzione particolare nei confronti di Israele. C’è un libro meraviglioso che consiglierei a tutti. C’è questo libro e poi c’è la versione del film di Virzì (non so se l’avete visto). Questo libro, uscito da poco, è meraviglioso: raccoglie grandi testimonianze di Umberto Terracini sull’argomento. Io sono un tifoso di Umberto Terracini. Si chiama Un impegno controcorrente: Umberto Terracini e gli ebrei. L’editore è un editore minore, perché non l’hanno stampato in tante copie. Io sono riuscito a trovare una copia. Però, le prometto, Presidente, che mi adopererò per trovarle una copia. Le faccio anche un’ulteriore promessa: nel caso non dovessi trovarla, me lo fotocopio e le regalo questo. È meraviglioso. Poi c’è il film di Virzì. Pensate che anche Virzì – non so se l’avete visto, ve lo consiglio – a un certo punto a Ventotene un redivivo Sandro Pertini, che fra l’altro a Santo Stefano era stato imprigionato, che incontra un gruppo di persone. Non si dice chi sono, ma ad occhio paiono essere di sinistra, la sinistra moderna, però, quella sinistra che uno scrittore francese chiamava la “sinistra champagne”, e aggiungeva “dove champagne è la cosa meno costosa”. Voi pensate che ironia raffinatissima. Incontra queste persone. E Sandro Pertini con difficoltà dice: ma smettetela, è ora di riprendere le armi, è ora di resistere per affermare la democrazia, la libertà. Dice cose del genere. Lì è meravigliosa: c’è la prospettiva non violenta. Non quella pacifista peace and love, proprio quella non violenta, che fa parte dalla tradizione riformista di questo Paese.
Quindi, chiusa questa parentesi, al collega Mazzarano che ha presentato la mozione devo l’onore. Non posso considerarla così. Allora, noi abbiamo Hamas, quindi dal punto di vista logico devono rilasciare gli ostaggi senza condizioni. Poi, successivamente devono deporre le armi, che significa la resa. Poi, naturalmente un immediato cessate il fuoco a Gaza eccetera, eccetera. Perché questo? Perché, signori e colleghi, noi dobbiamo dircela chiara: l’umanità è assente in Hamas.
Hamas ha bisogno di tregua, o meglio utilizza la tregua, che non c’entra niente con il popolo palestinese, utilizza la tregua per avere il tempo di riorganizzarsi e uccidere ancora, sotto la spinta di una comunità internazionale che dice "pace, pace, pace!", e chi di noi è contro la pace?
Questo modo di prospettare la pace rischia però di essere un generoso strumento per riempire l’arsenale di Hamas, perché è evidente, quante volte sono accadute cose del genere? È evidente che la pace serve a questo e che c’è l’utilizzo del povero popolo palestinese strumentalmente, per poter richiedere questo.
Ci chiediamo quindi: è umano consentire ad Hamas di strumentalizzare le spinte umanitarie dei Paesi democratici non teocratici, non misogini, non omofobi, cioè noi? Da questo punto di vista noi siamo d’accordo con la mozione della collega Mazzarano, però dobbiamo mettere in ordine le cose, quindi prima rilascio degli ostaggi, perché non era scritto da nessuna parte che il 7 ottobre dovessero stuprare le ragazze che avevano partecipato al concerto, non era scritto da nessuna parte che dovessero invadere stuprare le ragazze che avevano partecipato al concerto! Quindi rilasciate gli ostaggi, tutti.
Dopo il rilascio degli ostaggi, evidentemente deporre le armi. Glielo possiamo chiedere di deporre le armi oppure è un oltraggio, visto che l’unica cosa che possiamo fare è chiedere? Possiamo chiedere di deporre le armi? Chiediamo poi ovviamente il cessate il fuoco a tutti, e non lo scrivo come fatto alternativo, me ne guarderei bene, perché altrimenti sembrerei propendere per una teoria, invece lo propongo come fatto simultaneo e cronologico.
In questi termini noi possiamo votare anche il punto n. 1, non in questi termini non lo possiamo votare, per esempio in adesione a come ha votato il Partito Democratico alla Camera e al Senato, cioè proprio aderendo. Non so se abbiate seguito quel dibattito, in cui è stato cesellato l’incrocio tra mozioni. Perché, che cosa è accaduto? Siccome il collega Mazzarano dice “ma questo è scritto” sì, ma cesellando l’incrocio di voti favorevoli tra mozioni. Non so se il nostro Regolamento prevede questo. Il nostro Regolamento non prevede questo. Quindi, non possiamo cesellare l’accordo congiungendo i diversi punti della mozione. Per cui, chiedo al collega Mazzarano e a tutti i colleghi di accogliere questa modifica, che non mi sembra nulla di rivoluzionario, ma mi sembra proprio una questione che appartiene al nostro modo di pensare e alla civiltà non violenta e pacifista, e così fare in modo che il voto sia… Ovviamente il collega Pagliaro reclama la sua mozione. Collega Mazzarano, scusate se io sono intervenuto… No, siccome stava distraendo la Presidente, alla quale stavo facendo una proposta, poiché il collega Pagliaro reclama la sua mozione, quindi io mi scusavo di essere intervenuto prendendo tempo sulla mozione del collega Mazzarano. Vi posso soltanto dire che noi la voteremo se ci saranno queste modifiche, altrimenti proporremo una modifica a parte, la presentazione di una sub-mozione, dove la richiesta che facciamo al Governo regionale è quella di sostenere e chiedere queste cose e in questa sequenza, che non ci sembra nulla di straordinario, anche in onore a Umberto Terracini.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Amati.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Mazzarano. Prego.
Speaker : MAZZARANO.
Non c’è nessun problema a mettere un rigo avanti rispetto a un rigo indietro della mozione. Non è questo il punto. Credo, però, che ci sia bisogno di rappresentare meglio quello che sta accadendo. Sta accadendo che, nel fare la guerra ad Hamas, Israele ha ucciso 31.000 palestinesi, di cui 15.000 bambini. La Striscia è un inferno a cielo aperto e c’è una catastrofe umanitaria senza precedenti, denunciata più volte dalle Nazioni Unite. Israele impedisce che da Rafah salgano i camion degli aiuti umanitari, quindi l’Organizzazione mondiale della sanità denuncia malaria, epidemia, morti. È evidente che questa non è più la guerra ad Hamas, ma è la guerra contro il popolo palestinese, con la strategia di buttarli fuori dalla Striscia di Gaza e riprendersela. Non lo dice un comunista d’antan, come suggerisce il collega Amati, ma lo dice il Presidente degli Stati Uniti d’America, che negli ultimi giorni ha detto che Netanyahu e la sua azione fa più male che bene ad Israele, compromettendo la sua reputazione internazionale. Questa è la fotografia della realtà.
La condanna di quello che è accaduto il 7 ottobre è stata unanime dalla comunità internazionale, dalle Nazioni Unite, tutti ritengono che quella tragedia sia la tragedia che nella coscienza del popolo palestinese più si avvicina alla Shoah, che ci sia uno shock collettivo e che questo abbia prodotto però un diritto alla difesa eccessivamente sproporzionato rispetto alle conseguenze, ai morti e alla distruzione.
L’intento di questa mozione è quello di mettere in equilibrio le posizioni, riconoscendo la necessità assoluta, sul piano del diritto internazionale, di chiudere con i bombardamenti, di chiudere con le uccisioni mirate ai bambini che fanno la fila per avere un tozzo di pane, perché questo sta accadendo, non si spara dove ci sono i quartier generali di Hamas, si spara dove ci sono le persone che si mettono in fila per avere la farina e il pane. Questo sta accadendo.
Dopodiché il tema della liberazione degli ostaggi è un tema della trattativa, le autorità palestinesi stanno chiedendo anche la liberazione dei prigionieri palestinesi. Io colgo comunque le sollecitazioni e la sensibilità del collega Amati a difendere, senza tener conto delle novità intercorse, lo Stato di Israele e il popolo israeliano, ma suggerisco che forse chi meno sta difendendo l’immagine, la storia e il blasone del popolo e dello Stato israeliano in questo momento è il Governo israeliano, guidato da Netanyahu.
Ritengo che, se l’intera maggioranza, l’intero Consiglio regionale convergono sulla necessità di approvare questi due punti anche con le variazioni proposte dal collega Amati, questo sia un fatto importante per questo Consiglio e questa Istituzione. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
grazie.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Amati. Prego.
Speaker : AMATI.
Per ringraziare il collega Mazzarano perché ovviamente, accogliendo le modifiche, si è reso disponibile a cogliere una pluralità di punti di vista che stanno sulla vicenda, che, essendo così complessa, non si può liquidare in poche battute.
Ringrazio, però, anche per un’altra cosa il collega Mazzarano, che con il suo fare sincero, perché in fondo è sincero, e chi in qualche modo si occupa di queste cose coglie queste sfumature, egli ha detto che la guerra si sta trasformando nella guerra contro il popolo palestinese per cacciarli dalla Striscia. Se si trattasse di questo, io starei in questa vicenda dalla parte del popolo palestinese. Ho l’impressione che non è questo. Ed è il motivo che ci distingue. Tra l’altro, distingue non soltanto me e il collega Mazzarano. C’è un grande dibattito mondiale su questo argomento, che alcuni utilizzano anche per i rigurgiti di antisemitismo, che naturalmente è un problema, che sono certo che noi tutti quanti all’estrema unanimità respingiamo. Però, la riproposizione di quei termini cronologici delle azioni da fare e delle richieste da avanzare, così come il collega Mazzarano ha ritenuto di accogliere, mette in evidenza che per noi il punto è esattamente quello di dire chi è l’aggressore, fargli rilasciare gli ostaggi, evitare che Hamas usi i palestinesi piazzandoli sugli obiettivi, strumentalizzando la popolazione palestinese, significa tante cose che conosciamo e sono ormai visibili, significa anche il raggiungimento della condizione di pace e di cessate il fuoco. Questa cronologia che tiene assieme tutte le cose in un ordine rigoroso vale fino a quando… Ovviamente anch’io non ho stima di Netanyahu, però almeno in Israele votano, mentre altrove non votano mai, ma lì votano, quindi spero che alle elezioni possa vincere l’altra coalizione. Però, messa così significa che noi abbiamo chiara l’idea di due popoli e due Stati ed è chiaro che in qualsiasi momento dovessimo avere la sensazione che questa vicenda si stia trasformando nella guerra contro il popolo palestinese, non contro il popolo di Hamas, per cacciarli dalla Striscia, questa mozione, anche con il voto nostro, significherà che abbiamo detto “no”. Senza quelle precisazioni, altrimenti, si offre la possibilità di galleggiare nell’equivoco.
Ringrazio il collega Mazzarano per aver accettato la nostra richiesta di modifica, che ai fini della Presidenza, se la cosa può servire per meglio condurre i lavori, sarebbe a sostenere ogni iniziativa volta a chiedere il rilascio senza condizioni degli ostaggi israeliani, la deposizione delle armi da parte dell’organizzazione terroristica Hamas e il cessate il fuoco umanitario a Gaza, in linea con le richieste avanzate dalle Nazioni Unite, al fine di tutelare l’incolumità della popolazione civile di Gaza, garantendo altresì la fornitura di aiuti umanitari continui, rapidi, sicuri e senza restrizioni all’interno della Striscia".
Con questi termini, mi pare che la mozione del collega Mazzarano riceverà con molto piacere il sostegno del nostro Gruppo. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Va bene, quindi è un emendamento che concordate? Okay, perfetto.
Prego, consigliere Caroli.
Speaker : CAROLI.
Al fine di avere un quadro preciso, probabilmente avrebbe senso anche inserire all’interno della mozione la possibilità di intercedere, se fosse possibile, anche con chi in questo momento, dalla parte sud del Libano (mi riferisco a Hezbollah) seguita a bombardare quotidianamente con l’invio di centinaia di missili il territorio di Israele.
Se infatti si vuol parlare di un cessate il fuoco, non si può prescindere da un’azione che in questo momento Hamas e Hezbollah dalla parte sud del Libano stanno seguitando a condurre nei confronti di Israele, quindi ritengo possa essere interessante anche inserire questo passaggio al fine di individuare realmente la situazione che in questo momento attanaglia quella parte del Medio Oriente del mondo. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, non so se il consigliere Mazzarano...
Non ci sono altri interventi, la mozione quindi è emendata, come riferito dal Presidente Amati e concordato con il consigliere Mazzarano, volesse il cielo che noi avessimo il potere per intervenire...
Votiamo.
La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti 29, votanti 24, favorevoli 24, astenuti 5.
Si aggiunge anche il voto del collega Paolo Campo. Quindi, un altro voto favorevole in più.
La mozione è approvata a maggioranza.
Adesso passiamo alla mozione di cui al punto n. 101). Assessore Pentassuglia, sulla 101 avete concordato? Perfetto. La 101 è quella sul termovalorizzatore del Comune di Ginosa. Avete concordato con il collega Marco Galante la posposizione? Va bene.
Passiamo alla mozione di cui al punto n. 61). Ha chiesto di intervenire il consigliere Pagliaro. Prego.
Speaker : PAGLIARO.
Grazie, Presidente.
Questa mozione tocca uno dei nervi scoperti non solo dell’agricoltura, ma della cultura e del paesaggio del Salento, che sono i danni causati dalla Xylella. Questa è una mozione che è stata presentata nel gennaio 2023 e quello che chiede è di aumentare da tre a cinque anni gli indennizzi per rimettere in piedi l’olivicoltura della provincia di Lecce devastata da questo flagello, una vera e propria strage di ulivi che si è abbattuta proprio sulla provincia di Lecce in particolar modo anche rispetto ad altre province, dove alcune aree sono rimaste indenni o sono state toccate solo in parte, mentre la provincia di Lecce è stata totalmente devastata dalla Xylella. Ecco perché chiediamo che ci sia questo aumento. Questo limite dei tre anni stabilito dalla Regione riteniamo che non sia giusto. Quindi, sul territorio leccese chiediamo l’aumento da tre a cinque anni per l’indennizzo, perché gli effetti della Xylella si sono avuti 6-7 anni prima rispetto ad altre province, con effetti a dir poco devastanti.
Ci sono anche considerazioni di carattere più ampio a livello sociale, ovverosia bisogna mantenere in piedi la produzione olivicola, visto che buona parte degli indennizzi viene utilizzata per i reimpianti, e vi è la necessità di mantenere i livelli occupazionali in agricoltura.
Questa mozione è stata supportata da una copiosa raccolta di firme in giro per i comuni, quindi chiedo ai colleghi di votare questa mozione per dare un aiuto concreto agli agricoltori della provincia di Lecce, che sono in ginocchio. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Assessore Pentassuglia.
Speaker : PENTASSUGLIA, assessore all’agricoltura.
Presidente. il parere è favorevole perché accennavo al collega Pagliaro che siamo in una discussione aperta, domani pomeriggio alle 16.00 ci sarà il confronto al Ministero dell’agricoltura con il Capo di Gabinetto su una serie di provvedimenti, tra cui discuteremo anche questo e c’è tutta la disponibilità per una serie di ragioni (non si trovano tutte le piante che servono, c’è un problema anche di fondi).
Ho aggiunto a questo anche il tema dell’accesso al credito, che discuterò domani, con la ricontrattualizzazione dei mutui, quindi ho allargato il gioco perché sono argomenti che, rispetto a questa partita, serve affrontare con serietà e puntualità, quindi spero domani, dopo le puntuali richieste fatte, di avere anche le risposte che ci mettano nella condizione di poter rispondere compiutamente al territorio di Lecce, Brindisi e Taranto, quello colpito, perché - ricordo - in fase più avanzata, per mettere insieme un mix di azioni che aiuti in questa direzione.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Consigliere, Caroli.
Speaker : CAROLI.
Assessore, se fosse possibile inserire tutto l’alveo dell’area dichiarata infetta, potremmo in quel modo inserire all’interno tutti i territori che oggi sono ormai al 100 per cento o si apprestano a raggiungere il 100 per cento e quindi utilizzare un criterio univoco, in modo che nessuno possa essere non trattato rispetto alla questione che attiene ai territori. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Assessore, vuole dire qualcosa? No, quindi votiamo.
La votazione è aperta.
Presidente Pagliaro, ci siamo arrivati. Votiamo. Il consigliere Campo ha votato favorevolmente.
La votazione è chiusa.
Aggiunge il suo voto il collega Mauro Vizzino. Non ci arriviamo.
Presenti 23, votanti 23, favorevoli 23.
Ci vediamo venerdì 15 marzo, alle ore 10.30. Siccome penso che sarà impegnativa, venite puntuali.