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C. r. Puglia 28.11.2023
TIPO FILE: Video

Revisione
Speaker : PRESIDENTE.
(Segue inno nazionale)
Buongiorno a tutte e a tutti, care colleghe e cari colleghi.
Diamo per approvato il verbale della seduta precedente, martedì 21 novembre.
Ha chiesto congedo il consigliere Metallo.
Passo la parola al consigliere segretario Napoleone Cera per la lettura degli atti rimessi alle Commissioni.
Speaker : CERA.
Grazie, Presidente.
Assegnazioni alle Commissioni.
Commissione I: disegno di legge n. 200 del 20.11.2023 “Riconoscimento di debiti fuori bilancio ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, derivante dalla sentenza dell’ufficio del giudice di pace di Bari n. 1892/2023”; disegno di legge n. 201 del 20.11.2023 “Riconoscimento di debiti fuori bilancio ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera a), del d.lgs. 23 giugno 2011, n. 118 - Contabilità 544/10/AL, ordinanze di assegnazione somme del 30.08.2023, repertorio 1181/2023 Tribunale di Bari - RGE 1271/2022 - Regolarizzazione carte contabili provvisorio di uscita n. 101 del 15.09.2023 (Sezione Formazione n. 2)”; disegno di legge n. 202 del 20.11.2023 “Riconoscimento ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera e), decreto legislativo n. 118/2011 della legittimità del debito fuori bilancio relativo a servizi afferenti l’Avvocatura regionale e variazione al bilancio di previsione. Incarichi di patrocinio legale conferiti fino al 2011 - Ventesimo provvedimento 2023”; disegno di legge n. 203 del 20.11.2023 “Riconoscimento ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera e), del decreto legislativo n. 118/2011 della legittimità del debito fuori bilancio relativo agli incarichi di patrocinio legale conferiti fino al 2011 e variazione al bilancio di previsione - diciottesimo provvedimento 2023”; disegno di legge n. 204 del 20.11.2023 “Riconoscimento debiti fuori bilancio ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 3 giugno 2011, n. 118 e s.m.i. - Contabilità n. 38/13/SI/AD - Liquidazione saldo compenso in favore del CTU dottor architetto Giovanbattista Cataldo Favatà, giusta provvedimento del 26.10.2023 emesso dal Tribunale di Taranto nella procedura esecutiva immobiliare n. 79/2022 RGE - RA c/ Regione Puglia”; disegno di legge n. 205 del 20.11.2023 “Riconoscimento di debiti fuori bilancio ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 - Contabilità 27/12/AL: rimborso imposta di registro su sentenza 2119/2019 resa dal Tribunale di Bari all’esito del giudizio recante RG 186/2012 (cartella di pagamento n. 01420220034601251001 - Ruolo n. 2022/000782) (Sezione Formazione n. 4)”; disegno di legge n. 206 del 20.11.2023 “Riconoscimento debiti fuori bilancio ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera e), del decreto legislativo n. 118/2011. Provvedimento del Tribunale di Bari del 26.10.2023 (RG n. 5558/2022) di liquidazione competenze/fondo spese in acconto in favore del CTU”; disegno di legge n. 207 del 20.11.2023 “Assestamento e Variazione al Bilancio di Previsione per l’esercizio finanziario 2023 e pluriennale 2023 e 2025”.
Sono pervenute le seguenti interrogazioni, interpellanze e mozioni.
Interrogazione presentata dal collega De Leonardis: “Conferimento incarico Direttore struttura complessa ASL FG - Area C - Disciplina Igiene degli allevamenti e delle produzioni animali”.
Per quanto riguarda, invece, gli ordini del giorno, legge lei.
Speaker : PRESIDENTE.
Procediamo con l’ordine del giorno.
È arrivata in Conferenza dei Capigruppo la richiesta di anticipare tutti i provvedimenti finanziari ai primi punti, quindi la Conferenza dei Capigruppo ha disposto in tal senso.
Dobbiamo partire con il disegno di legge n. 62 del 28 aprile 2023 “Rendiconto generale della Regione Puglia per l’esercizio finanziario 2022”. Di seguito, come sapete, ci sono la Deliberazione della Giunta regionale sul bilancio consolidato. Il complesso dei provvedimenti finanziari, la cui discussione è unificata, prevede l’assestamento e la variazione di bilancio al bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2023 e pluriennale 2023-2025.
Ancora, di seguito, Deliberazione della Giunta regionale n. 908 del 30.6.2023 “Documento di economia e finanza regionale DEFR 2024-2026”.
Tutti questi provvedimenti li ho letti insieme in maniera tale da fare un’unica discussione.
Sull’assestamento di bilancio sono arrivati anche degli emendamenti che trovate caricati sul nostro portale, quindi sono a disposizione. Come sapete, il termine era alle 12 per gli emendamenti e alle 14.30 per i subemendamenti.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Ventola. Prego.
Speaker : VENTOLA.
Grazie, Presidente, Presidente della Giunta, assessori, colleghi consiglieri.
In ordine ai lavori, questo è l’ordine del giorno che ieri abbiamo concordato in Conferenza dei Capigruppo, dando un segnale di maturità, ma soprattutto di rispetto dei ruoli, alla Conferenza stessa dei Capigruppo. Ma è passata poco più di qualche ora per vedere stravolto il funzionamento della stessa Conferenza dei Capigruppo.
Ora, Presidente, ci rammarica essere dovuti intervenire anche con un comunicato stampa che può ai più essere apparso come una sorta di attacco fuori da quelli che sono i rapporti che sempre abbiamo tenuto, ma le devo garantire che quello è il minimo, il meglio che abbiamo potuto scrivere in quel comunicato. Abbiamo avuto difficoltà a scrivere quel comunicato, perché è un comunicato sicuramente politico che non avremmo mai voluto fare, soprattutto perché non è rispettoso non il comunicato, ma l’atteggiamento avuto negli ultimi tempi, e soprattutto nelle ultime 24 ore, quello che è accaduto proprio in seno alla Conferenza dei Capigruppo.
Ieri, durante la Conferenza dei Capigruppo, il collega Tammacco aveva chiesto di rinviare la nomina delle Commissioni perché, a suo dire, c’era un ingorgo di lavoro tra Commissioni, presentazione di emendamenti e poi la discussione del Consiglio. E noi abbiamo deciso, noi come minoranze, ma anche la maggioranza, rispettosa degli impegni che avevamo assunto tutti quanti reciprocamente ed unanimemente non più tardi di una settimana fa, invece di tenere le Commissioni, proprio perché nella giornata di oggi tutti i consiglieri avevano dato disponibilità ad essere presenti, e poi continuare con l’attività del Consiglio. Ora cosa sia accaduto, e abbiamo tenuto barra dritta in seno alla Conferenza dei Capigruppo, fuori dalla Conferenza dei Capigruppo chiaramente ha un atteggiamento politico, una scelta partitica, oserei dire più politica, l’intervento, immaginiamo, dello stesso Presidente Emiliano su questo argomento, che in più occasioni ha sempre detto, per le vie brevi, che non è una priorità, si può fare anche in altri momenti. In altre occasioni ci diceva: non entro nel merito delle Commissioni, che è un’attività del Consiglio. Però, puntualmente, ogni volta che ci troviamo a dover fare il nostro lavoro… Cioè, prima di ogni Consiglio regionale noi tutti quanti insieme, per Statuto, ascoltiamo, e alcuni di noi lo cantano pure, l’inno nazionale. Ha un senso quell’inno nazionale? Per me ha un senso. Cioè, è il rispetto del ruolo di rappresentanza, il rispetto di tutte quelle migliaia di cittadini, di tutti i cittadini pugliesi, verso i quali noi siamo qui a tentare di fare qualcosa di buono. Ma se questo non ci viene concesso e viene fatto con la forza della maggioranza, definirlo bullismo istituzionale è pericoloso? Vi sentiti offesi se definiamo questo atteggiamento bullismo istituzionale? Vi ritenete offesi se, dopo la bella sceneggiata che è stata fatta in questo Consiglio in seno all’Ufficio di Presidenza, quando dovevamo o meno nominare o riconfermare il Segretario d’Aula, siamo stati fermi 5-6 mesi e abbiamo visto le giravolte spaziali, si diceva quando vedevamo Ufo Robot, Jeeg robot d’acciaio, quando eravamo ragazzini. È successo di tutto. E noi siamo stati – questo ci è riconosciuto – al nostro posto, rispettosi di quelli che sono i ruoli, e abbiamo cercato in ogni contesto, specie quando si tratta anche dei lavori in Commissione, di collaborare, di portare il nostro contributo, per quelle che sono le nostre visioni della Puglia stessa. Anche in sede di assestamento, ieri, per la prima volta la Conferenza dei Capigruppo aveva deciso: diamo tempo agli uffici di poter esprimere i referti tecnici, quindi contrariamente a quello che era avvenuto in I Commissione, dove per la prima volta è successo di tutto e di più. È stata fatta una manovra di assestamento in Commissione Bilancio, non in Giunta. Assessore Piemontese, lo sappiamo, ieri sono stati approvati emendamenti che hanno stravolto di fatto quello che è successo in Giunta, senza i referti tecnici, e noi siamo stati lì a condividere un percorso. Bene, li recuperiamo prima del Consiglio, diamoci un tempo per far sì che gli uffici possano lavorare serenamente, perché la serenità dei dirigenti fa stare sereni pure noi, e quindi gli emendamenti entro le ore 12, i subemendamenti entro le ore 14, su richiesta del collega Tammacco, io avevo proposto alle ore 13.
Ebbene, se non è questa collaborazione istituzionale, che cos’è? Quanto deve ancora andare avanti questa pantomima? Perché convochiamo le Conferenze dei Capigruppo? Perché? Se poi in una riunione di maggioranza viene deciso diversamente. Evitiamo di fare questo. Perché questa mattina non si sono tenute le Commissioni? Qual è la ragione? C’è una ragione che noi possiamo sapere, che i pugliesi possono sapere? Poi qualcuno definirà: non è prioritario, è prioritario. Quindi, come difendiamo la Carta costituzionale così dovremmo difendere il nostro Statuto, evidentemente riteniamo che può essere anche “eluso”. Ma nel passato ci sono stati nove mesi, dieci mesi. Bene. Noi siamo qui ora e non dobbiamo prendere ad esempio le cattive prassi. Io credo che in altre legislature, probabilmente, Presidente Capone, con altri Presidenti non saremmo arrivati a questo punto. Non saremmo arrivati a questo punto! Lei non poteva sconvocare. Non doveva riconvocare la Conferenza dei Capigruppo. Ognuno si assuma la propria responsabilità. Se la maggioranza ha delle difficoltà per indicare i Presidenti, ed è normale che ci siano difficoltà nelle maggioranze, che si discuta in quelle Commissioni. O avete deciso di portarci il piatto pronto? Ma che siate in condizioni di cucinarlo, questo piatto pronto, almeno noi non prenderemo parte, ma vi vedremo fare pietanze in maniera tranquilla e possiamo continuare nei lavori. Ma non è più possibile un atteggiamento del genere.
Oggi abbiamo in Consiglio l’assestamento e il rendiconto. Si faccia un’analisi e si veda quanti emendamenti abbiamo presentato come minoranze. Quanti? Uno, due, forse zero. Questo perché siamo rispettosi dei ruoli. Fra qualche giorno si parla di bilancio e abbiamo garantito all’assessore al bilancio che discuteremo sul bilancio. Ora è giusto che si vada avanti. Servono i soldi alla sanità? Li abbiamo pure votati ieri in Commissione, con De Leonardis e Caroli. Ma poi non possiamo prendere questi schiaffi.
Speaker : PRESIDENTE.
La invito a chiudere, Presidente Ventola.
Speaker : VENTOLA.
La invito, nella seduta odierna, a dare un segnale non di maturità, perché siamo tutti maturi, ma un segnale di rispetto istituzionale. Andiamo via da quest’Aula e rivediamoci fra due o tre giorni. Diamo un segnale. Diamo un segnale perché non mancheranno occasioni in cui non avrete il numero legale e avrete bisogno di noi. Non mancheranno occasioni, avremo il bilancio e per il bilancio dobbiamo fare le nottate? Prepariamoci con le coperte.
Se vogliamo recuperare un po’ di rispetto, esiste anche nel gioco del calcio, a me tanto caro, l’ammonizione: uno alza la mano e dice “ho sbagliato”, si dice “in questo momento abbiamo sbagliato, dateci 48 ore per riflettere”. Ritorniamo in Aula fra due o tre giorni, approviamo l’assestamento, il rendiconto, facciamo le Commissioni. Non siete in grado di rinnovare le Commissioni? Lo si dice in modo chiaro, “non abbiamo ancora raggiunto un’intesa”, e noi non parleremo più delle Commissioni, ma non che le convochiamo e le sconvochiamo nel giro di meno di 24 ore.
Ecco la mia proposta, che pongo all’attenzione del Consiglio: rinviamo il Consiglio odierno per il rispetto che si deve a tutti i consiglieri, alla Conferenza dei Capigruppo, ai Capigruppo stessi, a quest’Aula e ai pugliesi. Ritornare qui fra 48 ore, avendo una parola di chiarezza politicamente, è quello che vi chiediamo, una parola di lealtà e di chiarezza. Credo che non cambi nulla, ma significa avere rispetto anche di una nostra richiesta. Questa è la nostra proposta oggi.
Speaker : PRESIDENTE.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Conserva.
Presidente Conserva, la prego però di stare nei termini. Io vi sto facendo intervenire, ma il Presidente Ventola si è un po’ allungato.
Speaker : CONSERVA.
Faccio mia la richiesta finale del consigliere Ventola.
Io volevo solo rappresentare quello che è successo in queste ultime ore, partendo dalla penultima Conferenza dei Capigruppo, di cui mi onoro di fare parte per il Gruppo Lega. In quella circostanza avevamo concertato, Francesco, se non sbaglio, proprio la data odierna al fine di andare incontro a tutte le esigenze dei consiglieri, professionali, familiari e istituzionali. Quindi, avevamo deciso, anche su nostra sollecitazione, di rinnovare una volta per tutte, perché siamo in ampio ritardo sulla scadenza del rinnovamento delle Commissioni. Questo era accaduto, quindi si era già concertato il fatto che il giorno 28, quindi la data odierna, si dovessero rinnovare le Commissioni. Dopodiché, ieri, fondamentalmente si è perso ulteriore tempo, perché la funzione dell’istituzione Conferenza dei Capigruppo è quella di organizzare i lavori del Consiglio regionale, organizzazione che spesso, ahimè, devo rappresentarlo, viene disattesa. Non è la prima volta che avviene.
Presidente, mi permetta di dirle, nonostante ho stima sia come persona sia come istituzione, che lei ieri ha fatto una cosa che non doveva fare. Si è visto obiettivamente il suo essere di parte. Non è una questione di muscoli e di forza, perché altrimenti non si chiamerebbe maggioranza e noi non saremmo l’opposizione. Lei doveva garantire quell’equilibrio, che deve insistere sia all’interno del Consiglio sia soprattutto all’interno della Conferenza dei Capigruppo. Si era deciso, si era determinato il fatto che oggi andavano rinnovate le Commissioni consiliari, dopodiché dalle 16 di ieri a ieri sera non ci interessa né interessa ai pugliesi quello che è potuto avvenire per la velleità di qualcuno che, per rimpiazzare e per raggiungere una sorta di resa dei conti all’interno della maggioranza, viene rinviato a dopo il bilancio quello che deve essere il rinnovamento delle Commissioni. Io la trovo obiettivamente una situazione imbarazzante, questo continuo calpestio da parte della maggioranza. Ribadisco, non è una questione di forza, ma è una questione di deontologia, di rispetto e di determinazione che viene presa all’interno dell’istituzione della Conferenza dei Capigruppo.
Di questo sono assolutamente mortificato e lo voglio rappresentare in questa sede perché, Presidente, ribadisco, lei deve essere il Presidente sia della maggioranza che dell’opposizione, e questo non sta avvenendo. Non sta avvenendo anche perché rispetto all’istanza che ieri magari ha presentato qualcuno della maggioranza lei doveva insistere affinché si raggiungesse una concertazione in relazione alla determinazione che era stata presa in seno alla Conferenza dei Capigruppo.
Faccio mia, quindi, la richiesta del consigliere Ventola di rinviare, per dare una risposta anche all’opposizione, questo Consiglio regionale ad horas. Come anche voglio che lei si faccia portavoce all’interno degli uffici importanti di dirigenza perché anche ieri è avvenuto all’interno della Commissione Bilancio che sono stati votati degli emendamenti senza che ci fosse un referto tecnico. Questa è un’altra cosa imbarazzante. Quindi, io dico che lei, in qualità di Presidente del Consiglio regionale, si deve fare portavoce all’interno degli uffici, affinché anche gli stessi dirigenti rispettino quello che è il loro compito, per il quale vengono regolarmente retribuiti dalla Regione Puglia, perché il compito del Consigliere regionale è quello di indirizzo e di controllo, quindi quello di presentare gli emendamenti e i subemendamenti, e quindi si esige legittimamente quello che deve essere un referto tecnico che deve essere depositato debitamente e prima della discussione.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Pagliaro. Prego.
Speaker : PAGLIARO.
Grazie, Presidente.
Noi, a un certo punto, siamo arrivati alla conclusione che bisogna dire basta, bisogna fare in modo che non si superino alcuni limiti, che ultimamente sono stati superati in più occasioni.
La dignità di questo Consiglio è stata svilita e calpestata da una gestione dei lavori irrispettosa dell’organismo nel suo complesso e dei singoli consiglieri, in particolare di quelli di minoranza. Mesi fermi sulla questione del Segretario d’Aula e ora bloccati sul rinnovo delle Commissioni consiliari, a cui si sarebbe dovuto procedere già a metà mandato, dunque già mesi fa. È incomprensibile il perché. Sinceramente ieri ne avevamo anche discusso in Conferenza dei Capigruppo e sembrava che si dovesse procedere normalmente con l’insediamento e la nomina dei nuovi Presidenti. Convocazioni irrituali, last second delle riunioni dei Capigruppo, come quella di ieri sera, alle 21.15, per questa mattina alle ore 9. Due anni persi per la nomina del Garante delle persone con disabilità. Un anno di prorogatio per la nomina dei nuovi componenti del consiglio di amministrazione del CoReCom. Mozioni e leggi impantanate da anni. Restano inapplicate anche quando vengono approvate per mancanza dei regolamenti di attuazione. Impegni disattesi dalla Giunta a dare seguito anche alle mozioni approvate all’unanimità da parte del Consiglio regionale. E solo grazie alla scorciatoia dell’articolo 17 si riesce a portare in Consiglio le proposte di legge, che vengono, invece, come al solito, fermate in Commissione, che sono diventate un vero e proprio imbuto.
Tutto questo con la regia del nostro Presidente, che piega i lavori del Consiglio alle necessità di tenere insieme la sua “maggioranza-minestrone”, dove tutti pretendono una poltrona o uno strapuntino di potere. Ebbene, di questo teatrino avvilente noi siamo stanchi, come siamo stanchi di tenere in piedi il numero legale delle sedute del Consiglio grazie al nostro senso di responsabilità. Chiediamo rispetto per il nostro ruolo e soprattutto per i cittadini, che con il loro voto ci hanno dato fiducia perché li rappresentassimo degnamente in questa Assise.
Per questo e per altro penso sia arrivato il momento di dire basta, lo stiamo facendo tutti insieme, tutti uniti, noi consiglieri di opposizione, e confermo la richiesta del collega Ventola di rinviare questo Consiglio.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Mazzotta. Prego, ne ha facoltà.
Speaker : MAZZOTTA.
Grazie, Presidente.
Cercherò di essere breve per non ripetere quello che già hanno detto i miei colleghi.
Io credo che quello che è accaduto in queste ultime ore non sia condivisibile, per un semplice motivo, perché noi abbiamo stabilito delle cose, prima voi nell’Ufficio di Presidenza, ma noi nella Conferenza dei Capigruppo, e così come già è avvenuto altre volte, purtroppo, quello che noi ci diciamo in Conferenza dei Capogruppo poi viene disatteso invece nei fatti, quindi vengono fatte convocazioni ad horas, vengono sostanzialmente non rispettate le convocazioni che invece avevamo stabilito in Conferenza dei Capigruppo. Devo dire che questo non fa altro che ingessare i lavori di noi consiglieri regionali, ma soprattutto va a scapito di tutti i pugliesi.
Quindi, per questo motivo, abbiamo poi firmato un comunicato stampa che non voleva essere irrispettoso nei confronti dell’Istituzione Presidente del Consiglio, Presidente della Regione, ma voleva far sapere a tutti quanti che quello che è accaduto non è certamente condivisibile, perché una semplice diatriba all’interno della maggioranza non può certamente ricadere sul Consiglio stesso, ma soprattutto sul futuro dei pugliesi.
Quindi, noi ci auguriamo che questo non avvenga più e per questo motivo mi associo alla richiesta fatta già dai consiglieri regionali che mi hanno preceduto, dai Presidenti dei Gruppi che mi hanno preceduto, quindi chiediamo il rinvio del Consiglio stesso. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a voi.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Leoci. Prego.
Speaker : LEOCI.
Grazie, Presidente.
Solo per una precisazione sull’ordine del giorno. Al primo punto oggi vi era la discussione della legge sui canoni degli alloggi residenziali e sulla loro assegnazione. È da diverse settimane che chiedo che il punto sia discusso e non so se riusciremo a discuterlo. Stiamo vivendo un momento in cui i cittadini soffrono e c’è una forte emergenza abitativa che sicuramente nei prossimi anni vedrà un aumento di questa difficoltà da parte dei nostri cittadini. Inoltre, ieri si è licenziato il testo sulla ristrutturazione edilizia in V Commissione.
Volevo chiedere, Presidente, se avremo ancora un altro Consiglio per poter discutere queste due importanti leggi e potremo consegnarle ai nostri cittadini prima della fine dell’anno, in modo tale che per il prossimo anno possiamo incamminare questa nuova legislazione, sia per quanto riguarda quella che ci ha visti tutti coinvolti, insieme con i Comuni, sulla richiesta che viene fatta continuamente sugli interventi di ristrutturazione edilizia, nonché sull’emergenza abitativa attuale e, perciò, sull’aggiornamento della legge sull’edilizia residenziale pubblica.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, consigliere Leoci.
Io credo che possiamo stabilire, prima dell’inizio della sessione di bilancio, un altro Consiglio regionale. Ci sono numerosi provvedimenti che sono in attesa, a partire da quello che lei segnalava, quindi senz’altro.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Piemontese e poi intervengo io a chiusura di questa parte.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore al bilancio.
Grazie, Presidente.
Io vorrei rispondere e confrontarmi con i rilievi che sono stati fatti dai colleghi di opposizione.
È di ogni evidenza che noi abbiamo il dovere di dire le cose come stanno, abbiamo il dovere di dire le cose come stanno nei confronti dei cittadini pugliesi e di questa Assise legislativa. Non vi è dubbio che un confronto politico interno alle forze di maggioranza c’è stato, e c’è tuttora, nel corso di questi mesi. Non devo spiegarlo a dirigenti politici, oltre che amministratori come voi, perché la dialettica politica interna alle singole forze politiche e nelle coalizioni è un aspetto che coinvolge centrosinistra e centrodestra a tutti i livelli, e per chi governa voi, in questo momento storico, avete l’onore e l’onere di governare l’Italia, il Paese, e, come avviene in Parlamento e come avviene al Governo nazionale, c’è un confronto tra le forze politiche di maggioranza, e questo ha un riverbero anche nell’azione parlamentare. Alla stessa maniera noi abbiamo avuto e stiamo avendo anche una discussione legittima e pacata interna alla maggioranza circa il perimetro, circa l’opportunità o meno di determinate strade politiche da intraprendere. Quindi, se il Governo regionale deve chiedere scusa, anche perché questa dialettica fisiologica interna alle forze di maggioranza può aver avuto nelle articolazioni del Consiglio dei passi che non sembrano lineari rispetto al calendario del rinnovo delle Presidenze delle Commissioni, con umiltà si può assolutamente dire: sì, chiediamo scusa per questo.
Accanto, però, a questa valutazione chiara e palese, io convengo su quanto voi dicevate prima, e cioè il confronto politico interno ai Gruppi consiliari e alle forze politiche non deve avere ripercussioni sulla vita dei cittadini pugliesi. Se questo è l’obiettivo, cioè se l’obiettivo è che la politica e il confronto politico non devono avere ripercussioni sulla vita dei nostri concittadini pugliesi, è chiaro che noi non possiamo permetterci di non discutere e non confrontarci su una legge di assestamento di bilancio che ha una serie di obiettivi, che sono utili e necessari per la vita dei cittadini pugliesi.
Come abbiamo discusso e fatto ieri in Commissione Bilancio, confrontandoci e relazionando sul merito della legge, e io di questo ringrazio i colleghi di maggioranza e di minoranza della Commissione Bilancio, ringrazio il Presidente della Commissione, perché abbiamo ottenuto un confronto sul merito, questo assestamento di bilancio ha come obiettivo principale quello di mettere in sicurezza la sanità pugliese. Prevediamo da subito circa 80 milioni di euro per far fronte ai servizi sanitari che sono stati erogati nel corso di questo esercizio finanziario e che non rientrano nel Fondo sanitario nazionale, perché noi riteniamo che il Fondo sanitario nazionale debba essere aggiornato in aumento, ma su questo avremo modo di discutere, così come prevediamo altri interventi, e quindi se le discussioni politiche non devono incidere sulla vita dei pugliesi, noi abbiamo il dovere, oggi, di iniziare la discussione e di approfondire questo assestamento di bilancio nel merito. E io mi auguro che tutte le discussioni politiche possano venire dopo aver messo in sicurezza la Regione Puglia. Siccome voi sapete meglio di me che il termine perentorio per l’approvazione della variazione al bilancio è quello del 30 novembre, non per ragioni politiche, ma perché il Presidente Emiliano, l’assessore al bilancio, la Giunta, il Consiglio regionale tutto non può rischiare di arrivare all’ultimo minuto per approvare un provvedimento che ha un impatto reale sulla vita delle persone, e quindi, accanto alla premessa politica che abbiamo fatto inizialmente, rispetto alla quale, sì, c’è una discussione politica interna alla maggioranza, ma – chiediamo scusa se questa discussione può aver avuto qualche disallineamento interno – consentitemi di dire che il funzionamento del Consiglio regionale, e di questo voglio ringraziare la Presidente Capone, non viene assolutamente intaccato. Le articolazioni del Consiglio regionale sono tutte pienamente funzionanti, non vi è alcun blocco, cioè il fatto che si decida di riconfermare o di modificare i Presidenti delle Commissioni oggi piuttosto che fra 35 giorni non ha un impatto sul funzionamento, perché le Commissioni continuano a funzionare ugualmente. Non c’è alcun blocco su questo. Quindi, io credo che un Presidente del Consiglio regionale terzo e imparziale non possa non prendere atto del fatto che i Capigruppo di maggioranza o i consiglieri di maggioranza possano, nella dialettica interna, dire che è utile che questa definizione politica circa i rinnovi delle Presidenze delle Commissioni, posto che non vi è alcun blocco nel funzionamento del Consiglio regionale, noi vorremmo completarla fra trentacinque giorni. Anche su questo come fa a non prendere atto della volontà di legislatori che devono comporre? Quindi, è dovere dell’Ufficio di Presidenza e della Presidenza del Consiglio regionale garantire il funzionamento delle articolazioni del Consiglio. Ma non credo abbia la capacità o la possibilità di coartare la volontà politica dei Gruppi di maggioranza, perché sarebbe, quello sì, dal nostro punto di vista, un intervento improprio.
Quindi, nella chiarezza complessiva le cose così stanno. C’è una discussione politica interna alla maggioranza. Di questo, se ci sono stati disallineamenti nelle articolazioni del Consiglio, vogliamo anche chiedere scusa. Ma l’interesse precipuo dei cittadini pugliesi non può essere messo in discussione. Siccome questa legge di assestamento di bilancio è troppo importante per la tenuta soprattutto del sistema sanitario pugliese, noi non possiamo rischiare di arrivare al limite di un termine perentorio che non ci consentirebbe o che potrebbe mettere a rischio il sistema sanitario pugliese.
Per questa ragione noi crediamo che, così come era previsto nel calendario, che oggi si sarebbe tenuto il Consiglio regionale dalle 14.30 di oggi, abbiamo tutto il tempo per confrontarci, per discutere e per arrivare, come in tutti i consessi democratici, a un voto finale che noi ci auguriamo possa vedere approvata la legge di assestamento di bilancio 2023.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Vicepresidente Piemontese.
Cari colleghi, ho ascoltato molto attentamente quello che avete detto con riferimento alla riunione delle Conferenze dei Capigruppo e con riferimento alla seduta di oggi. Io credo che la Conferenza dei Capigruppo fosse necessaria questa mattina di fronte ad una richiesta del rinnovo delle Commissioni che veniva da parte dei Capigruppo di maggioranza, tutti, quindi praticamente di una larga, larghissima fetta del Consiglio, che avrebbe impedito la realizzazione oggi dell’obiettivo per il quale ci dovevamo riunire.
Proprio nella massima chiarezza del nostro lavoro, noi dobbiamo dirci come stanno le cose, e il Vicepresidente Piemontese le ha illustrate chiaramente. Se ci sono i Capigruppo di maggioranza, tutti, che chiedono un rinvio, pur dopo la Conferenza dei Capigruppo, evidentemente per aver riflettuto su come sarebbe andata l’attività del rinnovo delle Commissioni di oggi, la Presidente del Consiglio cosa può oggettivamente fare? Quando è stata presentata una richiesta di rinvio in seno all’opposizione l’ho accolta, perché mi sembrava giusto farlo. Ma dopo che la Conferenza dei Capigruppo, che disponeva già un calendario e che si era pronunciata all’unanimità, io non ho ritenuto di disporre il rinvio. Ma a tutela delle opposizioni. E ho previsto la Conferenza dei Capigruppo, pure last minute, come diceva il Presidente Pagliaro, esattamente per questa mattina, la Conferenza dei Capigruppo a tutela dei Gruppi di minoranza, per poter condividere la necessità che i Capigruppo di maggioranza avevano espresso. A me sembra, quindi, di essere stata particolarmente equilibrata.
Vi ringrazio per tutta l’attività che svolgete sempre, nelle Commissioni e nel Consiglio, in forma di collaborazione. Non vi ringrazio solo per ciò che fate, che oggettivamente è utile a tutti, perché il confronto democratico è sempre indispensabile, ma anche per il garbo con cui, in tante occasioni, vi siete posti, con un’attività costruttiva. Però, da qui a dire che c’è una violazione della imparzialità, che da sempre mi contraddistingue e che cerco di esprimere nel massimo rispetto nei confronti vostri e delle prerogative di tutti i consiglieri regionali, per me questo non è plausibile con riferimento alle attività che facciamo.
Rispetto alla riunione di oggi, quindi, il rinnovo delle Commissioni… Lei stesso ha detto, Presidente Ventola, che in tante altre legislature il rinnovo non è avvenuto nello stesso momento in cui era previsto, cioè i due anni e mezzo di mandato, ma ci sono stati dei mesi successivi perché si raggiungessero evidentemente delle intese per motivi politici. Nella scorsa legislatura, presieduta da un collega che io stimo e al quale mi onoro di seguire, ci sono stati nove mesi di ritardo nella composizione delle Commissioni in sede di rinnovo. Non è successo assolutamente nulla rispetto alle attività che dobbiamo compiere nei confronti dei cittadini e delle cittadine pugliesi. E io credo che la stessa cosa sia e sarà oggi.
Dopodiché c’è l’impegno, io credo da parte di tutti, di procedere con la massima celerità al rinnovo delle Commissioni che io stesso ho sollecitato. Il punto di oggi è… Scusate. Il punto di oggi è: ha senso rinviare il Consiglio, che poi è il motivo per il quale è stato chiesto il rinvio delle Commissioni? Ha senso rinviare un Consiglio che si occupa di assestamento?
A nome della maggioranza, il Vicepresidente Piemontese ha illustrato le ragioni per le quali è opportuno oggi procedere nei lavori del Consiglio, in sede di assestamento, a favore di una messa in sicurezza delle risorse che servono per i cittadini e le cittadine. Ma possiamo noi non condividere questa necessità? Ecco, io credo che noi dobbiamo necessariamente svolgere oggi il compito per il quale siamo stati eletti e per il quale siamo stati chiamati. Rinviare mi sembra una esigenza che non corrisponde all’obiettivo. Peraltro, si rivela contraddittoria rispetto proprio alle cose che avete detto con riguardo alle Commissioni. Quindi, l’invito che vi faccio è: continuiamo a collaborare nella piena consapevolezza che di errori ne possiamo fare tutti, però quando ci confrontiamo… E mi è dispiaciuto che stamattina non siate venuti in Conferenza dei Capigruppo, era fatta nel vostro interesse, prevalentemente, cioè di quelli che il rinvio non l’avevano chiesto.
Ecco, nell’interesse di tutti, continuiamo a lavorare in Consiglio, procediamo in un confronto democratico e sereno con i provvedimenti che sono oggi in discussione, e certamente cercheremo, solleciterò anch’io, mi farò carico anch’io di sollecitare, una più proficua, ancora più proficua collaborazione, in maniera tale che le decisioni che prendiamo poi si rispettino fino in fondo.
Grazie per quello che oggi potremo fare in seguito proprio all’esame di atti così importanti per la Puglia.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Ventola. Però, non generiamo un dibattito, perché siamo già fuori dai canoni dell’ordine dei lavori. Prego. Le chiedo di essere estremamente sintetico.
Speaker : VENTOLA.
Presidente, io ho formalizzato una proposta, se non si è capito. Sinceramente su quello che avete riferito ci mancherebbe altro. Ma noi non vogliamo entrare nel merito, perché se no avremmo dovuto dire che sul rendiconto sono state rinviate cinque Commissioni perché l’assessore non era presente, che il Presidente più volte ha garantito che avremmo fatto le Commissioni. I tempi li dettate voi. Siete voi che venite meno ai vostri impegni, non noi. Cioè, qua parliamo al contrario. Vogliamo vedere le sedute di Consiglio dove abbiamo mantenuto il numero legale? Scusate, ma si va sempre al contrario. L’assestamento viene il 28, il rinvio è al 30. Abbiamo la forza di dire: domani ci incontriamo e facciamo le Commissioni? Fare le Commissioni non significa eleggere il Presidente, significa mettere all’ordine del giorno, dopodiché se c’è una maggioranza se lo elegge, sennò chiederà il rinvio di quella Commissione. O ci chiedete formalmente che di Commissioni non ne discutiamo più, e per noi non esiste il problema delle Commissioni. I tempi li dettate voi. Voi non rispettate i tempi che vi siete dati. Ieri il collega Tammacco ha dato una possibilità in Conferenza dei Capigruppo, non è passata. Nel giro di qualche ora cosa è accaduto? Cosa è accaduto? Altro che a tutela nostra. Siamo stati tre ore, facevamo I Commissione, Conferenza dei Capigruppo, V Commissione, abbiamo garantito la presenza nelle Commissioni, nonostante alcuni consiglieri di maggioranza siano andati via. Cosa è cambiato? Non è l’interesse dei pugliesi, è un interesse partitico, che noi rispettiamo, ma lo si dica chiaramente. Dite: non siamo nelle condizioni di parlare delle Commissioni, punto. Per noi il problema non esiste. Non che la colpa è nostra. O se arriviamo all’ultimo momento a parlare di assestamento è perché… Anche l’anno scorso l’abbiamo approvato il 28 e il 29, due anni fa l’abbiamo approvato il 30. Non è mai cambiato nulla. Ma una parola di chiarezza la dovete avere. Se noi non partecipiamo oggi ai lavori, oggi ce l’avete la maggioranza, ve l’approvate l’assestamento, ve l’approvate il rendiconto. Non è che lo concordate con noi. Non è che in assestamento troviamo 100 milioni o 80 milioni per la sanità in previsione…
Speaker : PRESIDENTE.
Quindi, Presidente Ventola, lei sta facendo una proposta di rinvio formale?
Speaker : VENTOLA.
Sì. La nostra proposta è di rinvio della seduta a dopodomani e domani convocazione delle Commissioni. La volete riformulare? Ma noi abbiamo bisogno di un segnale che deve segnare il recupero – badate, non sia nulla di personale per tutti quanti noi – di credibilità. Del resto, le rassicurazioni a trentacinque giorni, a quaranta giorni… C’è un termine che si chiama credibilità e credibilità significa pure dire “non siamo nelle condizioni di fare le Commissioni, per cui non ci parlate più di questa cosa”, ci riuniamo, capiamo come dobbiamo procedere per i prossimi giorni. Noi dopodomani siamo qui, come sempre abbiamo fatto, a garantire la nostra presenza, il voto no, ma la nostra presenza sì, e riprendere un cammino che in molte situazioni è stato virtuoso. Ma il nostro rapporto istituzionale l’avete strappato, senza nessun rispetto.
Ne usciamo così? Se per voi è così, ve lo fate voi il Consiglio. Avete i numeri oggi. Non è che se non ci siamo noi non voterete l’assestamento. Lo voterete, l’assestamento. Vi voterete il rendiconto, vi voterete tutte le altre leggi. Che problema sta? Li avete i numeri oggi. Se, invece, vogliamo riprendere un dialogo, ebbene esiste nella vita una parola che si chiama umiltà. Uno dice: abbiamo sbagliato percorso? Bene, ci fermiamo un attimo, fra ventiquattro o quarantotto ore siamo qua per riprendere. Ma noi abbiamo bisogno di un segnale, perché così recuperiamo la credibilità. Altrimenti, ferme restando le questioni dei rapporti personali che sono, credo, rispettosi, ci mancherebbe altro, poi ognuno fa la propria parte. E noi siamo qui perché siamo minoranza, rappresentavamo due anni fa la minoranza, di chi non la pensa come voi, e non è che ci potete portare a giacchetta di quando sono gli interessi dei pugliesi. Li avete i numeri oggi e li votate. Non è che succede qualcosa sull’assestamento.
Non stiamo dicendo chissà cosa o stiamo avendo un atteggiamento – mi consenta un ultimo secondo – di ostruzionismo. Anche perché noi oggi avremmo potuto presentare mille emendamenti sull’assestamento e saremmo stati fino a dopodomani. Invece no. Non è nel merito. È il rapporto istituzionale. Lo recuperiamo, o no? Questa è la nostra ulteriore richiesta. Perché potevamo decidere anche di non venire in Consiglio, così come abbiamo fatto in Conferenza dei Capigruppo. Se non c’è questa disponibilità, vi fate il Consiglio, noi ce ne andiamo e ci vediamo in altre occasioni.
Speaker : PRESIDENTE.
Sulla proposta formale di rinvio parlano uno a favore e uno contro.
Presidente Campo, aveva chiesto di intervenire? Prego.
Speaker : CAMPO.
Mi ero prenotato già prima. Poi, siccome il collega Ventola ha preso un indirizzo, poi ha concluso il suo intervento con una proposta, ho voluto attendere prima che completasse la proposta, perché poteva darsi che il mio intervento non sarebbe stato più utile a quel punto.
Collega Ventola, cominciamo col dirci una cosa: qui nessuno vuol prendere in giro nessuno, tant’è che la nostra discussione è pubblica, ogni mattina uno si alza, accende la tv e sente che cosa è successo il giorno prima a Palazzo. Non c’è nulla di misterioso. Tu che hai fatto la stessa esperienza consiliare con me l’altra volta ricorderai bene che non ci furono polemiche o vespai quando si dovette procedere al rinnovo delle Commissioni. Io ero il Capogruppo quindi avevo il compito di svolgere quella missione ingrata che svolge adesso Filippo e ci impiegammo circa nove mesi, Francesco. Tutto sommato, non abbiamo né prodotto interruzioni… No, non sto dicendo che è normale. Francesco, vorrei la tua attenzione. Francesco, vorrei la tua attenzione. Non sta parlando la Presidente del Consiglio, che ha preso un impegno. Stiamo parlando noi, che non è che abbiamo preso l’impegno della Presidente del Consiglio. Io sto spiegando e facendo una premessa per dire che ti sei trovato anche tu a vivere, nella passata consiliatura, questa esperienza, in verità un po’ bislacca, del rinnovo delle Commissioni, che tra l’altro è prevista nello Statuto, non si comprende bene a garanzia e a tutela di chi e che cosa, dal momento che i numeri, la composizione del numero delle Commissioni è sempre la stessa, il numero delle presidenze da attribuirsi a maggioranza e opposizione è sempre lo stesso. Se qualche consigliere, come sai bene, nel corso del mandato vuol fare scambio con un altro collega e passare da una Commissione all’altra lo può fare senza alcuna formalità; se uno si vuol cambiare il Presidente se lo cambia senza nessuna formalità. Quindi, non si intende bene in verità quale sia la ratio di quella norma statutaria, tanto che pare – adesso guardo il saggio Amati, che ne sa più di me sicuramente, perché magari ha partecipato alla stesura di quello Statuto, o perlomeno al voto. Non lo ricordo. Però, sicuramente era un grand commis all’epoca, molto vicino a chi ci lavorava. Lo è anche adesso. Tanto è che è una norma, è una previsione quella che nel caso in cui non si inveri, Presidente, non prevede alcuna sanzione. Quindi, è una norma posta a garanzia, non so di chi, non so di cosa, che però ritualmente abbiamo sempre rispettato, ma che, ove mai non fosse rispettata nei tempi, non pregiudica affatto né la funzionalità delle Commissioni né la funzionalità del Consiglio. E non limita nemmeno il diritto dei colleghi di opposizione e di maggioranza di far parte di una Commissione o l’altra, perché gli scambi sono sempre ammessi in corso d’opera. O mi sbaglio, Presidente Capone? Così come un Presidente si dimette a beneficio di un collega, se nella maggioranza si raggiunge un’intesa diversa, o nella minoranza.
Questo per dire, quindi, che non c’è un attentato alla vita degli organismi istituzionali. C’è sicuramente – questo lo comprendo benissimo, questo è un tema politico, collega Ventola – da rispettare il garbo istituzionale che deve contraddistinguere i rapporti tra maggioranza e opposizione.
Quindi, detto che non si è attentato alla vita di alcun organismo istituzionale, né si è messa in discussione la funzionalità né delle Commissioni né del Consiglio, né si sono ristretti i diritti della maggioranza o della minoranza, c’è però nei fatti – hai ragione – un impegno che avevamo assunto, che era quello di procedere al rinnovo delle Commissioni, non come accadde l’altra volta, con nove mesi di ritardo, ma in tempi più rapidi. Avevamo, anche noi, confidato e trasmesso questa nostra “confidenza” che saremmo stati in grado di trovare un equilibrio molto prima, tant’è che la Presidente si era accordata per una data con l’opposizione. Dopodiché, in politica sapete come può andare. Non che va, sapete come può andare. La dialettica all’interno di una maggioranza, in particolar modo una maggioranza abbastanza articolata, piuttosto articolata come la nostra, ha prodotto un allungamento dei tempi, di cui non si può far carico né il Presidente, né la Giunta, né l’assessore Piemontese, e di cui non sarebbe giusto far carico nemmeno a noi stessi, dal momento che abbiamo da approvare un rendiconto. Ieri ci eravate in Commissione e il Vicepresidente ha spiegato quanto è stato faticoso giungere alla quadratura di questo documento, proprio alla quadratura contabile, e di quanto è importante in vista dell’approvazione del bilancio, ma soprattutto in vista del rilancio della sanità pugliese questo atto, questo investimento, che sinceramente, collega Ventola, io farei tranquillamente atto di contrizione ed umiltà, lo faccio al microfono, chiedendovi scusa se abbiamo ingenerato una falsa aspettativa, ma purtroppo non ci siamo riusciti. Ma far pesare la nostra incapacità di produrre sintesi nei termini in cui ci eravamo impegnati a farlo su una manovra di questa importanza mi sembra francamente eccessivo. D’altronde, il rischio di coincidenze e di imprevisti è sempre dietro l’angolo e il 30 novembre poi arriva. Dovesse accadere qualcosa di imprevedibile, a me, così gli scongiuri li faccio da solo, ci potremmo trovare in una situazione di grave difficoltà. Dopodiché, sono d’accordo con te: dobbiamo essere noi maggioranza a rimettere in tempi rapidissimi alla Presidente del Consiglio non la nostra disponibilità, perché quella c’è, a procedere anche immediatamente al rinnovo delle Commissioni, a trovare una sintesi, perché tu sai benissimo che voi avete una Presidenza e mettervi d’accordo è più facile, noi che ne abbiamo sei magari è un po’ più complicato. E non mi risulta nemmeno che anche per voi sia stato facilissimo. Adesso non voglio invadere, chiaramente, le questioni di casa vostra.
Quindi, se un atto di contrizione può servire a ristabilire un clima di fiducia… È vero, non ce l’abbiamo fatta e ci rammarichiamo. Ma vi pregherei di non dare il segnale di costringerci a rinviare questo Consiglio, perché non possiamo proprio farlo. Il 30 è l’ultimo giorno utile. Quindi, qualora dovesse esservi qualcosa da rimediare, dovesse esservi un inconveniente, una difficoltà, metteremmo, allora sì, a rischio serissimo non solo i conti della Puglia, ma il futuro dei pugliesi, perché con la sanità non si scherza. Veniamo da un Piano di rientro duro, ci attende una manovra finanziaria che non promette regali e sconti, c’è una dialettica con il Governo, anche aspra, sul tema della sanità e non vorremmo correre il rischio di creare difficoltà ai pugliesi.
Saremo sicuramente in grado, nelle prossime ore, di concertare un percorso che ci faccia giungere nei tempi più rapidi possibili alla definizione della vicenda delle Commissioni, ci scusiamo se abbiamo provocato questo disagio, ma portiamo a casa, per cortesia, il provvedimento che oggi è proposto alla nostra attenzione, perché è di vitale importanza per il futuro della consiliatura.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, Presidente Campo.
Allora, Presidente Ventola, conferma la proposta? Dobbiamo votare oppure ritiene di non votare, sulla base delle cose che si sono dette, oggi, da tutta la maggioranza, sia nell’intervento del Vicepresidente sia nell’intervento del Presidente Campo, poiché c’è la massima disponibilità a concertare una nuova data per il rinnovo delle Commissioni, cercando di trovare una sintesi, perché il tema è politico e anche ci sono le scuse per quanto accaduto, posto che si era prima disposto in un senso, quello di fare il rinnovo, e poi si è deciso il rinvio, si è proposto il rinvio.
Se lei ritiene, se voi ritenete, oggi andiamo avanti, sulla base della considerazione dell’importanza degli argomenti che stiamo discutendo e poi ci facciamo carico di procedere al rinnovo.
Speaker : VENTOLA.
Allora chiariamo, per quanto ci riguarda, sulle Commissioni, non apriamo più questa discussione. Per quanto ci riguarda, quando le volete fare le convocate. Va bene? Tanto è inutile prenderci in giro, visto che non siamo in condizioni di dire che abbiamo la responsabilità di farle domani o di insediarle e poi ogni Commissione va avanti per la sua strada. Quindi, per quanto ci riguarda, non ci interessa. Noi parteciperemo alle Commissioni quando saremo convocati come sempre abbiamo fatto.
Due anni fa abbiamo approvato il rendiconto il 30 novembre 2021. La politica, nel rispetto istituzionale, ha bisogno di segnali seri, perché altrimenti viene meno la credibilità. Oggi avete i numeri per votare, quindi potete pure votare, ma noi, siccome siamo stati non rispettati in questi giorni e da diversi mesi, riteniamo che l’assestamento e il rendiconto, così come è arrivato in ritardo in Commissione, così può essere approvato nei tempi previsti dalla legge senza alcun tipo di difficoltà.
Dopodiché, noi rimaniamo della nostra posizione. Se la vuole mettere ai voti la metta ai voti, tanto è palese che la maggioranza non è disponibile a procrastinare di 24-48 ore. Oggi farete a meno della nostra presenza.
Speaker : PRESIDENTE.
Io ho bisogno di sapere, però, se lei la vuole mettere ai voti. Dipende dalla sua richiesta. La vuole mettere ai voti. Bene.
Sulla proposta di rinvio del Consiglio regionale di oggi… Invito i colleghi ad accomodarsi. Ciascuno prenda il proprio posto.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 48, votanti 45, astenuti 3, favorevoli 16, contrari 29.
La proposta non è approvata.
Procediamo con il rendiconto, disegno di legge n. 62 del 28/04/2023.
Relaziona il Presidente Amati. Prego.
Speaker : AMATI.
Se siete d’accordo, procederei alla lettura solo della relazione sull’assestamento. Quindi, siccome nessuno mi ha dato cenno, prevedo che ci sia il consenso sulla richiesta di limitare la relazione solo all’assestamento.
Speaker : PRESIDENTE.
Avevamo detto che era un’unica discussione, quindi può tranquillamente esporre sull’assestamento. Prego.
Speaker : AMATI.
A meno che non riteniate di dare per letta anche la relazione sull’assestamento. Come volete. Se è per qualcosa riformista, le dico sempre. E lotto esattamente per questo, per portare alle riforme chi si dimentica da dove veniamo. È giusto, Presidente? Grazie.
Per ricordare a tutti da dove veniamo, cioè al riformismo, siamo chiamati da questa Assemblea a esaminare il disegno di legge assestamento di bilancio per l’esercizio finanziario 2023 e pluriennale 2023-2025.
Con legge regionale n. 32/2022 sono state approvate le disposizioni per la formazione del bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2023 e pluriennale 2023-2025 e con legge regionale n. 33/2022 è stato approvato il bilancio di previsione della Regione Puglia per l’esercizio finanziario 2022 e pluriennale 2023-2025.
Nel corso dell’esercizio sono state, inoltre, approvate diverse variazioni del bilancio di previsione, autorizzate sia con legge, sia con provvedimento amministrativo, ai sensi dell’articolo 51 del decreto legislativo n. 118/2011. Il disegno di legge di assestamento conferma l’impostazione tenuta nella predisposizione del bilancio di previsione.
Come previsto dal principio contabile applicato concernente la contabilità finanziaria, in sede di assestamento di bilancio si provvede, altresì, a verificare la congruità del Fondo crediti di dubbia esigibilità, accantonato nel bilancio di previsione.
Le disposizioni contenute nel Capo I del disegno di legge di assestamento e variazioni sono riferiti agli aspetti tecnici del bilancio di previsione. E vedete nella relazione le specificazioni.
La variazione complessiva che comporta la manovra di assestamento consente, pertanto, di riallocare le risorse disponibili, destinandole in via prioritaria ai maggiori oneri registrati per l’esercizio 2023 dal servizio sanitario regionale, al fine di garantire l’equilibrio economico-finanziario, per un importo pari ad euro 33,5 milioni, e assicurando al tempo stesso la copertura di ulteriori spese obbligatorie e non procrastinabili, tra queste il contributo alla finanza pubblica, che la Regione deve assicurare a legislazione vigente, ai sensi dell’articolo 1, commi 850 e 851, della legge 30 dicembre 2020, n. 178.
Tra le nuove autorizzazioni di spesa oggetto di specifiche disposizioni normative è prevista l’autorizzazione all’indebitamento per euro 45 milioni, destinati a spese per gli interventi del decreto legislativo n. 118, di cui euro 42 milioni destinati a spese per interventi e manutenzione infrastrutturale, per acquisto e manutenzione di arredi e attrezzature a beneficio delle Aziende sanitarie territoriali, ed euro 3 milioni quale concorso al finanziamento per la realizzazione di uffici e archivi presso la sede istituzionale della Regione Puglia. Il debito autorizzato sarà contratto solo per far fronte ad effettive esigenze di cassa.
Il disegno di legge è stato esaminato in I Commissione nella seduta del 27 novembre. Sono stati approvati 12 emendamenti e pertanto il disegno di legge è stato licenziato con un testo composto di due Capi e complessivi 21 articoli.
A conclusione della discussione generale, il disegno di legge, comprensivo dei suoi allegati, è stato esaminato articolo per articolo e nel complesso ed è stato approvato a maggioranza dei voti, con il voto contrario dei commissari delle forze politiche di minoranza.
Con questi motivi, il disegno di legge viene ora sottoposto all’esame del Consiglio regionale.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Non ho iscritti a parlare, quindi procediamo con il voto.
Articolo 1. Prego, ne ha facoltà. Ha chiesto di intervenire il Presidente Tammacco. Prego, adesso funziona.
Speaker : TAMMACCO.
Grazie, Presidente.
Volevo intervenire per congratularmi con l’Amministrazione regionale per l’assestamento di bilancio effettuato e per ribadire anche il concetto della necessità, secondo me, secondo il nostro parere, il parere mio e del mio Gruppo, di mantenere intatte per tutto il periodo del bilancio le Commissioni. Perché? Perché, a partire da questo stesso assestamento di bilancio, possiamo notare che, ad esempio, così come ha già relazionato il Presidente Amati, sono inseriti 40 milioni per delle spese già sostenute dalle ASL per Monopoli-Fasano, per attrezzature, per arredi, per Brindisi, tutti argomenti analizzati nelle 45 sedute della I Commissione Bilancio.
Quindi, è stato molto più semplice capire di che cosa stavamo parlando nel momento in cui andavamo ad approvare, ieri, e quindi a mettere anche all’ordine del giorno di oggi, l’assestamento di bilancio. Cambiare d’emblée o andare a mettere in discussione anche nelle varie Commissioni, perché si è parlato anche dei vari settori, in particolare nella sanità, nell’ambiente e in altri settori, ebbene sarebbe stato un errore grave da parte di chi vuole legiferare per i pugliesi e non per sé stessi. Questo era il mio parere, che ho espresso anche nella riunione di maggioranza di ieri, fermo restando – apro e chiudo un inciso – che tecnicamente, se fossimo andati oltre, entro la convocazione delle nomine delle Commissioni, entro la convocazione oraria del Consiglio regionale, ebbene il Regolamento stesso dice che non è possibile durante il Consiglio regionale convocare le Commissioni. Quindi, non so se sarebbe stata legittima o meno quella nomina. Ma al di là di questo, nel merito sarebbe stato controproducente rispetto ai lavori, non effettivamente oneroso nei confronti dei lavori effettuati da tutte le Commissioni, a partire dalla I Commissione.
Io vorrei solo che mi spiegasse un po’ meglio, l’assessore alla sanità, alcuni punti fondamentali che riguardano il bilancio di previsione, considerato che è necessario che tutti si abbia contezza di quello che è l’assestamento di bilancio. cioè dell’importanza di questi 80 milioni inseriti in assestamento di bilancio e dell’importanza, oggi, di approvare l’assestamento di bilancio, affinché a tutti i pugliesi possano essere riservate le cure di cui abbisognano.
Ci sono anche emendamenti, ho visto, interessanti, già approvati ieri, dei quali potremmo parlare oggi nell’articolato. L’unico neo, l’unico rammarico, Vicepresidente, è quello che avrei voluto vedere… Vicepresidente? Vicepresidente, grazie. Mi stavo rivolgendo a lei. È vero un altro dato: non aumenta l’IRPEF per i pugliesi. Però, è anche vero che alcune decisioni di carattere nazionale, di carattere superiore ai Comuni, non possono gravare sui nostri Comuni. I sindaci oggi soffrono la necessità di poter fare un bilancio adeguato per ogni Comune, e mi rivolgo soprattutto ai maggiori oneri della spesa corrente derivanti dalle spese dei conferimenti in discarica. I nostri Comuni, nell’arco di tre anni, hanno visto triplicare il costo di conferimento dei rifiuti in discarica. Ebbene, la prego di prendere in considerazione, insieme all’assessore all’ambiente, per i prossimi Consigli, dal bilancio di previsione, o normativi, la possibilità di stanziare delle somme a favore dei Comuni per adeguare quelle che sono le spese dei Comuni all’effettivo conferimento in discarica, cosa che credo la Regione possa e debba fare.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Tammacco.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Laricchia. Prego.
Speaker : LARICCHIA.
Grazie, Presidente.
In merito alla discussione generale sull’assestamento volevo segnalare a tutti il pericolo, secondo me, contenuto nell’articolo 21, cioè l’ultimo articolo, che va a modificare il procedimento di formazione del PUG.
La Regione Puglia, nel 2001, di fatto si era distinta per una certa procedura innovativa nella formazione del PUG, che appunto sostituisce il Piano regolatore generale. Quello che prima era il Piano regolatore generale, cioè una decisione di fatto dei tecnici e dei politici sul governo del territorio e sul futuro del territorio, era diventato finalmente una procedura più partecipata. Lo so che la partecipazione è anche una scocciatura per qualcuno, perché porta via tempo, perché fa aumentare le voci che esprimono le proprie osservazioni, ma di fatto in urbanistica la partecipazione è un requisito fondamentale per la realizzazione e per la fattibilità di quello che viene progettato. Secondo me, gli urbanisti e gli architetti hanno capito prima dei politici quanto la partecipazione fosse importante non solo perché è un procedimento giusto, bello e di cui ci si può vantare, ma soprattutto perché è un requisito fondamentale, è un metodo necessario perché la cosa progettata poi sia fattibile. Se è partecipata, se lo decidiamo tutti insieme, è più facile che si realizzi tutto questo. In effetti, tantissimi PRG sono falliti, di fatto, i PRG prima dei PUG, senza la partecipazione adeguata.
Ora questo articolo che fa? Va ad eliminare tantissimi momenti di partecipazione. Non c’è più il DPP, che è la fase precedente al PUG, con tutto il momento di deposito dei giorni disponibili per i cittadini, per tutti i cittadini, di esprimere le proprie osservazioni. Un momento che veniva sdoppiato con la legge del 2001. Era possibile per i cittadini, appunto, partecipare sia nella formazione del DPP che nella formazione del PUG. Ma succede che questo DPP viene sostituito da un atto di indirizzo semplice, che la Giunta fa e manda al Consiglio comunale, su cui i cittadini non possono esprimersi. E poi c’è il Consiglio comunale che adotta il PUG, dopodiché, mentre precedentemente il PUG rimaneva lì 60 giorni a disposizione per i cittadini, adesso, se fosse approvato questo articolo, rimarrebbe soltanto 30 giorni. Quindi, due momenti vengono tagliati. Il primo completamente eliminato, il secondo viene smezzato.
Addirittura, un altro aspetto di questo articolo è il seguente. Se il PUG non è adeguato al PPTR, ci sono ovviamente delle conseguenze, come sappiamo, va insomma rifatto tutto un procedimento partecipativo, ma questo articolo dà la possibilità di adeguare l’attuale PRG al PPTR. Quindi, non solo ci sono Comuni che vergognosamente – devo dirlo – non hanno ancora approvato il PUG, ma addirittura stiamo concedendo, state concedendo la possibilità a questi Comuni di continuare a non approvarlo, quindi a non coinvolgere i cittadini in queste procedure. Però la politica si prende tempo. Siccome quando viene approvato il PUG scattano le cosiddette misure di salvaguardia, quindi per due anni non si possono approvare più concessioni edilizie perché valgono entrambi, sia il vecchio PRG che il nuovo PUG, e quindi scattano le cosiddette misure di salvaguardia, per cui bisogna concedere le concessioni edilizie soltanto se sono adatte, se sono corrispondenti al “peggiore” tra i due piani, quindi a quello più restrittivo per i costruttori. Questa cosa accade due anni, dopodiché decadono le misure di salvaguardia. Se si è avviato il procedimento del PUG, ma non si è finito, bisogna ricominciare da capo. La politica, in questo caso, invece, sceglie di prendersi tempo, si dà tre anni invece che due. Quindi, che cosa fa? Con questo articolo si tolgono momenti di partecipazione, però si dà più tempo, di fatto, alla politica per fare il proprio dovere. Quindi, non potete neanche accampare la scusa che dobbiamo accorciare i tempi, perché poi, di fatto, i tempi in più ve li prendete quando si tratta del dovere del politico, dell’amministratore.
Ora, secondo me, questo è abbastanza grave, è molto grave. Cancella tutto quello che di innovativo c’è stato e dà un segnale molto spiacevole, ovvero il segnale che la partecipazione diventa burocrazia, è percepita come fastidiosa burocrazia, ma di fatto è un momento di partecipazione dei cittadini.
Io voglio raccontarvi cosa è successo nel Comune di Adelfia, dove proprio grazie a queste procedure a un certo punto i tecnici, tra l’altro con un piano più volte osservato in passato dalla Regione, avevano di fatto deciso che un corso per intero era da tutelare, perché questi piani si facevano, qualcuno lo fa, sulle piante. Non va per strada a vedere che cosa sta tutelando, ma va sulla pianta. Quindi, vedo un bel corso, capisco che il corso è una via importante per una città, il corso principale, lo proteggo tutto, non guardando se ci sono solo palazzi antichi, storici da proteggere, che magari, invece, nel tempo sono stati sostituiti da palazzacci degli anni Sessanta, e quindi rischio di tutelare anche quelli.
Grazie a questa procedura e in particolare alla variante, che poi si ripete per la variante, dei ragazzi, tra questi ragazzi, ovviamente, c’ero anch’io, per questo lo so, che non avevano nessuno scenario, nessun interesse, erano semplicemente innamorati del proprio paese, hanno prodotto per l’Amministrazione un censimento, casa per casa, di tutte le bellezze che andavano protette, di tutta l’edilizia antica tradizionale che andava protetta. Questo poi, perché con queste procedure è dovere delle Amministrazioni tenerne conto, è stato inserito, quindi, nella procedura di approvazione della variante al PUG. È stato reso un servizio gratuitamente all’Amministrazione. Chissà quanti di questi progetti possiamo raccontare in altri paesi, in altri comuni.
Non sempre la partecipazione avviene… Su questo sono d’accordo. Molto spesso vengono offerti gli strumenti, ma non vengono colti, un po’ perché non c’è l’adeguata pubblicità, un po’ perché c’è, di fatto, tantissima demoralizzazione, c’è tanta diffidenza nei confronti delle Istituzioni. Però, secondo me la strada non è quella di togliere questi strumenti, non è quella di tagliare questi tempi, ma è quella, invece, di incoraggiare i cittadini in questa direzione.
Quindi io, che da opposizione avrei votato contro questo assestamento, voterò ancora più convintamente contro per via di questo articolo, che spero venga stralciato, anche perché occorre l’audizione di tutti gli ordini. C’è stata l’audizione degli ordini professionali, per esempio? Sono stati ascoltati i cittadini e tutti quelli interessati? È stato raccontato a loro che verrà cancellato questo diritto? Secondo me è necessario, visto che si sta facendo, sembra, un buon lavoro con il Piano casa, di coinvolgimento di tutte le categorie interessate e tutti all’unanimità stanno dicendo “va bene, okay, grazie, grazie del coinvolgimento, va bene, è un compromesso”, perché chiaramente si confrontano parti con differenti interessi tra di loro, è necessaria una riforma della legge urbanistica. Lo stanno dicendo tutti: coinvolgeteci nella riforma della legge urbanistica. Ecco, cosa diranno queste stesse persone se si vedranno cambiare questo metodo così, in una legge di assestamento? Secondo me non è corretto. E io, infatti, invito tutti a riflettere o, al massimo, a cambiare metodo. Difficilmente mi convincerete che sia una cosa positiva, ma almeno vi chiedo di cambiare metodo e di sentire di nuovo tutti gli ordini in Commissione, come è stato chiesto per il Piano casa, per questo cambiamento di metodo che è molto importante per il futuro del nostro territorio.
Speaker : PRESIDENTE.
Non ho altri iscritti a parlare.
Dov’è il Vicepresidente? Ecco, assessore.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Lacatena. Prego.
Speaker : LACATENA.
Grazie, Presidente.
Mi suggeriscono, giustamente, che sto rispondendo all’illustrazione, e la ringrazio per l’aspetto positivo, sull’articolo 21, malgrado stiamo discutendo dell’articolo 1.
La partecipazione rispetto a queste modifiche è stata svolta all’interno dei tavoli tecnici, quindi abbiamo condiviso con tutti gli attori partecipanti la necessità di semplificare le procedure per l’approvazione dei piani, perché sono abbastanza complesse. Credo che tutti quanti abbiamo esperienza per dire che, per esempio, il DPP duplica l’adozione del piano. Peraltro, ci sono situazioni farraginose che non portano a traguardare uno degli obiettivi più importanti. Su 258 Comuni, in Puglia, soltanto 40 Comuni hanno fatto i PUG. È questo il dato. Una legge fatta nel 2001, al 2023 abbiamo 40 comuni con i PUG. Per non dire l’innumerevole numero di Comuni che ha semplicemente i Piani di fabbricazione. Quindi, io credo che la politica si dovesse interrogare sulla necessità di mettere mani, quantomeno in questa fase interlocutoria, su cui poi dobbiamo lavorare per ragionare sulla futura legge urbanistica. Un problema ce lo siamo posti. Da quando il Presidente Emiliano mi ha affidato la delega, abbiamo affrontato quattro temi importanti, che sono la transitorietà della norma sul Piano casa, il Piano casa, perché tutti quanti siamo abbondantemente a conoscenza delle difficoltà in cui si sono trovati i Comuni, delle difficoltà in cui si sono trovate le Amministrazioni in ragione di una legge che è stata dichiarata incostituzionale e che ha generato problemi. Due, la necessità di introdurre una norma, una legge, quella sulla rigenerazione, che è stata abbondantemente partecipata, per dare una risposta immediata alle Amministrazioni. L’ho detto ieri in Commissione, noi non siamo convinti di risolvere i problemi con quella legge, ma abbiamo dato una risposta a tutte le richieste che ci venivano da ANCI, ANCE, Ordini professionali, CGIL, da tutto l’universo mondo e il partenariato. Tre, siamo abbondantemente consapevoli che per approvare i PUG in Puglia bisogna semplificare le procedure. Ve lo dice uno che ha fatto un PUG in Puglia. Per la farraginosità della procedura, partendo dal DPP, per arrivare all’approvazione del piano ci ho impiegato tre anni con un’Amministrazione virtuosa. Quindi, abbiamo cercato con gli uffici, insieme anche ad altre proposte di legge che sono state incardinate rispetto alla modifica della procedura 20, di ragionare sulla possibilità di comprimere i tempi morti.
Io ho partecipato alle conferenze di pianificazione dei DPP e – Antonella, te lo dico per esperienza – sono una duplicazione di ciò che avviene dopo. Rispetto alle proposte che si sono incardinate, per esempio, non ho condiviso l’idea di togliere totalmente il DPP e abbiamo ragionato su questa possibilità, perché comunque è un atto di indirizzo politico. Lo voglio ricordare a tutti, la pianificazione, uno degli atti importanti per i Comuni dal punto di vista politico, necessitava almeno di una indicazione della politica e l’abbiamo classificato come atto di indirizzo.
Stiamo lavorando insieme anche al consigliere Amati per comprendere come far avviare in questa fase la procedura VAS, così da eliminare ulteriormente i tempi morti tra l’atto di indirizzo e la definitiva adozione. Quindi, non voglio dirti che hai detto inesattezze, però io ho condiviso con tutto il partenariato questa scelta di modifica della legge 20, non me lo sono inventato nella fase dell’amministrazione la legge di bilancio. La questione è che abbiamo voluto inserirlo nell’atto di bilancio per accelerare i tempi. Ci sono tanti PUG in corso che per la successione delle Amministrazioni non potrebbero trovare attuazione, perché cambiando l’Amministrazione potrebbero cambiare gli indirizzi politici.
Nessuno sta sopprimendo la fase della partecipazione, anzi, nella legge abbiamo specificato che tra l’atto di indirizzo e la definitiva adozione vengono mantenuti fermi la partecipazione, i tempi di osservazione, la possibilità di coinvolgere tutti gli attori nella pianificazione. Altro aspetto importante nella legge, abbiamo introdotto la delibera con prescrizioni. Perché lo abbiamo fatto? Voglio ricordare a me stesso che la legge 20 del 2001 nasceva come la famosa legge urbanistica del Piano dei sindaci. E cosa ha fatto questa legge? Ha messo i sindaci di fronte al pubblico ludibrio, perché non c’è uno dei 40 Comuni che ha approvato il PUG direttamente. Tutti erano asini, ma non perché lo erano davvero, perché la normativa regionale non prevedeva la possibilità di introdurre la prescrizione come atto di indicazione rispetto alla pianificazione, o eri compatibile, o eri incompatibile. Quindi, anche questo elemento di novità rappresenta un ulteriore stimolo alla pianificazione.
Futuro. Io sono convinto, come ho detto ieri in Commissione, e credo che tutta l’Amministrazione, Presidente, condivida questa possibilità, che la Puglia, dopo ventidue anni, ha necessità di dotarsi di una nuova legge urbanistica, ha la necessità di contemperare in un unico testo il ginepraio di normative che impattano sulla urbanistica. E questo lo dobbiamo fare lavorando con tutti.
Non siamo convinti di aver fatto il miglior lavoro, perché avere questa presunzione credo che non appartenga alla terra, ma siamo convinti di aver ragionato con tutti gli attori per agevolare i procedimenti dei piani. È evidente che noi, come sempre, rimaniamo a disposizione di contributi rispetto a questa proposta, però lo stiamo facendo con una consapevolezza, e lo dico alla consigliera dei Cinque Stelle, e cioè che noi dobbiamo ritornare alla cultura della pianificazione. Quindi, se non eliminiamo passaggi inutili, noi non ci arriveremo mai, perché i sindaci, le Amministrazioni non sono più messe nelle condizioni di pianificare.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Adesso passiamo al voto.
La votazione è aperta sull’articolo 1, approvazione del rendiconto generale 2022.
La votazione è chiusa.
Presenti 32, votanti 31, favorevoli 30, contrari 1, astenuti 1.
L’articolo è approvato.
Articolo 2.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 32, votanti 31, favorevoli 30, contrari 1, astenuti 1.
L’articolo è approvato.
Articolo 3.
Non ci sono iscritti a parlare.
La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti 31, votanti 30, favorevoli 29, contrari 1, astenuti 1.
L’articolo è approvato.
Articolo 4.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 32, votanti 31, favorevoli 30, astenuti 1, contrari, 1.
L’articolo è approvato.
Articolo 5.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 32, votanti 31, favorevoli 30, contrari 1, astenuti 1.
L’articolo è approvato.
Articolo 6.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 32, votanti 31, favorevoli 30, astenuti 1, contrari 1.
L’articolo è approvato.
Articolo 7.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 32, votanti 31, favorevoli 30, astenuti 1, contrari 1.
L’articolo è approvato.
Articolo 8.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 32, votanti 31, favorevoli 30, astenuti 1, contrari 1.
L’articolo è approvato.
Articolo 9.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 32, votanti 31, favorevoli 30, astenuti 1, contrari 1.
La votazione è chiusa.
È approvato.
Articolo 10.
La votazione è aperta. Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 32, votanti 31, favorevoli 30, contrari 1, astenuti 1.
L’articolo 10 è approvato.
Articolo 11.
La votazione è aperta. Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 32, votanti 31, favorevoli 30, astenuti 1, contrari 1.
L’articolo 11 è approvato.
Articolo 12.
La votazione è aperta. Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 32, votanti 31, favorevoli 30, astenuti 1, contrari 1.
Approvato l’articolo 12.
Articolo 13.
La votazione è aperta. È l’ultimo articolo.
La votazione è chiusa.
Presenti 32, votanti 31, favorevoli 30, astenuti 1, contrari 1.
L’articolo 13 è approvato.
Votiamo la legge nel suo complesso.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 32, votanti 31, favorevoli 30, astenuti 1, contrari 1.
La legge è approvata.
C’è l’immediata esecutività.
Votiamo per l’urgenza per alzata di mano.
Chi è favorevole? Chi è contrario? Nessuno. Chi si astiene?
All’unanimità.
Adesso passiamo alla deliberazione sul bilancio consolidato della Regione Puglia.
La relazione è stata già fatta, quindi possiamo votare.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 31, votanti 30, favorevoli 29, astenuti 1, contrari 1.
La deliberazione è approvata.
Passiamo all’assestamento.
Vediamo un attimo, perché ci sono degli emendamenti.
Partiamo dall’articolo 1.
La votazione è aperta.
Non ci sono alcuni voti, Michele Mazzarano e Mauro Vizzino.
La votazione è chiusa.
Presenti 31, votanti 31, favorevoli 30, astenuti nessuno, contrari 1.
L’articolo è approvato.
Articolo 2.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 32, votanti 31, favorevoli 30, astenuti 1, contrari 1.
L’articolo è approvato.
Articolo 3.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 32, votanti 31, favorevoli 30, astenuti 1, contrari 1.
L’articolo è approvato.
Articolo 4.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 32, votanti 31, favorevoli 30, astenuti 1, contrari 1.
L’articolo è approvato.
Articolo 5.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 32, votanti 31, favorevoli 30, astenuti 1, contrari 1.
L’articolo è approvato.
Articolo 6.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 31, votanti 31, favorevoli 30, contrari 1, astenuti nessuno.
L’articolo è approvato.
Articolo 7.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 31, votanti 31, favorevoli 30, astenuti nessuno, contrari 1.
L’articolo è approvato.
Articolo 8.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 32, votanti 31, favorevoli 31, astenuti 1, contrari nessuno.
L’articolo è approvato.
Articolo 9.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 32, votanti 30, favorevoli 30, astenuti 2, contrari nessuno.
L’articolo è approvato.
Articolo 10.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 32, votanti 31, favorevoli 31, astenuti 1.
L’articolo è approvato.
Articolo 11.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 32, votanti 31, favorevoli 31, astenuti 1.
L’articolo è approvato.
Articolo 12.
La votazione è aperta.
Chi non ha votato? Amati, credo.
La votazione è chiusa.
Presenti 31, votanti 30, favorevoli 30, astenuti 1.
L’articolo 12 è approvato.
Adesso sull’articolo 13 ci sono degli emendamenti.
Il primo emendamento è a firma Paolo Soccorso Dell’Erba. È un subemendamento – decaduto per assenza del consigliere – rispetto all’emendamento presentato da Amati e Mennea, che prevede la soppressione dell’articolo 13.
Prego, Presidente Amati.
Speaker : AMATI.
Grazie, Presidente.
Brevemente, tanto conoscete benissimo qual è la nostra idea sull’argomento. Tanto prima o poi diventerà l’idea di tutti, secondo me più prima che poi, perché basta vedere i dati. Ve li racconto. Disavanzo irrigazione: 8.797.713,33, disavanzo acquedotti rurali: 6.232.492,28. Dicono dal Consorzio di Bonifica, commissari, che è impossibile ridurlo per come, ovviamente, è organizzato.
Questi sono i dati, i numeri, non c’è da dire tanto. Quindi, pensiamo che si debba ritornare alla formula iniziale che avevamo abrogato, cioè quella di far transitare gli acquedotti, tutta la rete idrica, ad Acquedotto pugliese, altrimenti non ce la caveremo mai e quindi daremo sempre contributi.
Noi siamo contrari al contributo perché abbiamo sempre votato contro. Adesso è inutile ripercorrere tutte le ragioni per cui abbiamo votato contro, però, colleghi, qualsiasi iniziativa passa di qui. Quindi, io non voglio nemmeno entrare ancora una volta nella solita polemica, dovevamo fare la legge, dovevamo riformare”. Passa di qui. È scritto negli atti contabili dei Consorzi di bonifica, non me lo sto inventando io.
Un altro dato importante: il costo del personale. Il costo del personale in media è di 63.000 euro, che mi sembra una cosa obiettivamente insostenibile.
Un altro dato, un’altra informazione. Questo lo dico in particolare a tutti quelli che sostengono l’approccio ambientale e di risparmio della risorsa idrica. Sentite questo dato. Acquedotto Rurale Bari: acqua prelevata ed immessa in rete metri cubi 5.546.123, acqua distribuita agli utenti 1.309.444. Se ne perdono 4 milioni. 4 milioni di metri cubi di acqua. Non so se siamo chiari. Acquedotto Rurale Taranto: acqua prelevata ed immessa in rete 1.402.721 metri cubi, acqua distribuita agli utenti 301.340. 1,1 milioni persi. Totale di acqua immessa in rete e sprecata, quindi la somma tra uno e l’altro: 5 milioni di metri cubi.
Ora noi, quando votiamo queste norme, contribuiamo a pagare lo spreco di 5 milioni di metri cubi. Quando si spinge il bottoncino qui, “sì”, “no”, “astenuto”, quello che sia, si dice “okay, noi paghiamo e ripianiamo uno spreco di 5 milioni di metri cubi”.
Colleghi, vi prego di andare a controllare, perché magari ho fatto pure male i conti. Ma non penso di aver fatto male i conti. Controllate. Francamente diventa, a questo punto, una questione di coscienza. Non si può andare a perdere 5 milioni di metri cubi, da un lato, e a pagarli con il bilancio autonomo della Regione, sia pure una parte, dall’altro. Noi, nei prossimi mesi, faremo in modo di convincere tutti i colleghi – tutti i colleghi – con tutte le iniziative plausibile, affinché si intervenga, ma davvero, definitivamente, su questa questione.
Francamente ormai è insostenibile: ogni atto che porta ad estrema e ad ulteriore conseguenza è un atto gravemente ingiusto e lesivo della risorsa acqua e delle risorse economiche della Regione. Adesso prendiamo 4 milioni; uniti a quelli del bilancio, che erano non mi ricordo quanto, erano circa 10 milioni, 9 milioni, se non ricordo male; siamo a 13 milioni. 13 milioni sono una cifra proprio straordinaria; 14 milioni, assessore Piemontese, lei può aiutare a fare tante cose: è vero, è giusto? Ovviamente, anche l’assessore Pentassuglia, perché non è una questione che riguarda l’assessore Pentassuglia sa benissimo, questo. Però noi non possiamo far passare gennaio perché poi, tra l’altro, vedrete che al bilancio ci sarà un’altra norma uguale, ancora pensate che nel bilancio non ci sarà l’altra norma. Lo dico non per sfidare nessuno, perché è ovvio che ci sarà un’altra norma, che sarà un ulteriore contributo a questo spreco.
Mi viene da chiedere: è da riformisti continuare così? Penso proprio di no. Noi quindi faremo in modo che tutto il mese di gennaio insisteremo nell’opera di convincimento presso tutti i colleghi affinché si metta mano e si pronunci la parola “fine” a questa storia. Pensiamo che ci siano gli elementi per farlo, e gli elementi per farlo non li dice Amati, perché magari qualcuno può pure dire: Amati, tu non ci convinci. Sono scritti nelle relazioni dei Consorzi di bonifica e nel piano di riequilibrio presentato dai Consorzi di bonifica: è scritto lì. Lo chiedono i Consorzi di bonifica; lo chiede il Commissario dei Consorzi di bonifica che, vi devo dire, devo anche ringraziare per il lavoro compiuto. Grazie infatti al lavoro compiuto dal Commissario dei Consorzi di bonifica commissariati, io sono in grado di dare a tutti la contabilità. Sono loro che lo chiedono, perché dobbiamo fare il contrario di quanto i Consorzi di bonifica commissariati stessi richiedono, con un atto formale depositato all’Assessorato competente?
Questa è una cosa che ci fa impazzire. Quindi, colleghi, noi ovviamente voteremo contro per storia, per tradizione, non violeremo la tradizione. Voteremo contro, ovviamente, come da un bel po’ di legislature questa norma che finanzia in questo modo i Consorzi di bonifica. Però, colleghi, andatevi a vedere i numeri: francamente, è una cosa insostenibile, proprio insostenibile. I dati in milioni di metri cubi proprio sono uno schiaffo in faccia, che noi non possiamo continuare non a tollerare, perché questa sarebbe una prospettiva meramente politica, ma possiamo continuare assieme ad avallare. In questo senso quindi vi annuncio il senso del nostro emendamento soppressivo dell’articolo, su cui ovviamente chiediamo il voto; ma nel caso non dovessimo ottenere il risultato dell’approvazione della soppressione, colleghi, noi gennaio lo dedicheremo a questo argomento, perché da lì deriva la possibilità per il bilancio della Regione di fare davvero tante, tante cose, così come abbiamo in animo, cose importanti, che possono servire direttamente al benessere dei pugliesi. E questa non è retorica, perché sono lì le somme di denaro: basta soltanto prenderle, avere un sano senso riformista e dare il mestiere dell’acqua a chi lo sa fare, che dalla mia prospettiva in Puglia è soltanto Acquedotto pugliese: una storia gloriosa, un’imponente società, istituzione, oserei dire, che sa fare questo mestiere. Quindi, secondo me, le cose le deve fare chi le sa fare.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Ha chiesto di intervenire l’assessore Pentassuglia. Prego.
Speaker : PENTASSUGLIA, assessore all’agricoltura.
Grazie, Presidente.
Il parere è negativo su questo emendamento. Sarà avvincente, piacevole, e sicuramente rientra nei nostri compiti il lavoro che il collega Amati chiede di fare da gennaio. A gennaio arriveremo preparatissimi, perché i dati che ha dato questa sera sono i dati che abbiamo finalmente fatto venire fuori da un lavoro certosino, che ha fatto diventare chi vi parla impopolare in molte comunità pugliesi, perché ha detto che vanno pagati i tributi, gli avvisi che abbiamo fatto emettere per arrivare a fine anno e avere attività e passività dei Consorzi commissariati.
Qui si è aggiunta Capitanata perché nonostante l’appello al vecchio Governo e al nuovo Governo di far diventare i Consorzi imprese energivore, e avere i benefici, nulla è avvenuto e il costo a kilowattora è un costo che i Consorzi pagano tre volte e mezzo in più di ARIF, perché qualcuno impropriamente prova a fare un parallelo tra le due questioni, per l’emungimento delle stesse. Siamo nella condizione di valutare quindi questo piano, che abbiamo chiesto di approfondire perché manca di alcuni aspetti, ve lo anticipo, quindi avremo a gennaio tutti gli elementi per capire la rete rurale che attività può svolgere, da quella di distribuzione o quella che i consorzi devono fare rispetto ai canali, e da qui una valutazione complessiva delle attività svolte, come richiamate positivamente dalla Corte dei conti nell’ambito del recupero delle passività del fondo di svalutazione che abbiamo determinato, e di questa attività che abbiamo posto in capo a un utilizzo del FSC quale spesa d’investimento per 200 milioni di euro per il recupero funzionale delle reti irrigue al di là della gestione (poi sarà un argomento di carattere politico che tratteremo come Consiglio regionale) e di ulteriori 100 milioni da destinare 50 ai canali di bonifica e 50 al riuso delle acque di depurazione. Anche qui, finalmente, abbiamo un report, di cui vi doterò durante la sessione di bilancio, dove avremo per ogni impianto di depurazione, sia esso consortile o autonomo, qual è lo stato di avanzamento dei lavori e quant’acqua si prende, perché, tranne Forcatella a Fasano, che riutilizza il 48 per cento dell’acqua depurata, nel resto della Puglia stiamo in percentuali ridicole e anche qui il ripascimento della falda e altro diventa oggetto di una discussione politica vera, non di quella chiacchierata, di quella parlata, men che meno di quella urlata. Molti parlano di riuso, parlano di prendere finanziamenti e poi abbiamo reti anche lì abbandonate.
Quindi, c’è un’idea compiuta della risorsa acqua, sia essa da emungimento, sia quella delle dighe, sia quella che prendiamo da altre regioni, ma anche quella del riuso, su cui dobbiamo spingere particolarmente. Per cui il momento sarà propizio per fare questo tipo di valutazione e durante la sessione di bilancio vi fornirò questi dati affinché a gennaio si possa – colgo l’invito – approfondire il tema in maniera puntuale, per fare quelle scelte che il Consiglio regionale, prima in Commissione, poi in Consiglio regionale, determinerà dopo vent’anni di rinvio, di attenzione che è stata riportata nella legge 1/2017, che troverà compimento dal 1 gennaio, salvo che – lo anticipo - ci sono delle organizzazioni agricole che chiedono una rivisitazione di quella, ma personalmente sono perché il Consorzio unico vada avanti e noi si assuma decisioni importanti, perché la media è del 62 per cento di perdita di quelle condotte. Ci sono zone dove arriva all’80 per cento. Magari quell’acqua ripasce anche la falda, perché c’è anche un beneficio indiretto, ma noi non abbiamo bisogno di determinare il beneficio indiretto, ma di abbattere i costi e di rendere quella gestione all’altezza dei tempi, perché la risorsa idrica è troppo importante per la nostra Regione, che va verso la desertificazione.
Mi auguro, e chiudo su questo, che, come abbiamo determinato un’attenzione ai conti dei diversi Consorzi, si utilizzi a pieno e in maniera seria il fondo di rotazione messo a disposizione, che è una novità importante che può determinare progetti per attingere finanziamenti che vanno anche oltre l’FSC.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, assessore.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Leoci. Prego.
Speaker : LEOCI.
Grazie, Presidente.
Per dichiarazione di voto sull’emendamento del consigliere Fabiano Amati sulla soppressione dell’articolo 13.
Dall’anno scorso ho deciso naturalmente di esprimermi nella sessione di bilancio a fine anno, chiarendo anche che non è un attacco all’assessore Pentassuglia, ma è una risoluzione al problema, così come ho sempre specificato nei miei interventi.
È trascorso un anno, stiamo affrontando ancora il problema della questione dei Consorzi di bonifica che, soprattutto nelle nostre zone, nella zona del brindisino e nella zona del leccese, sapete bene un po’ tutte le vicissitudini che in questo periodo si sono succedute e le manifestazioni.
Sull’aspetto tecnico condivido quanto detto dal consigliere Fabiano Amati. Mi rincuora il fatto anche del lavoro e di quello che abbiamo appreso a giugno e a luglio scorso sulla decisione dell’assessore Pentassuglia di arrivare a una soluzione che spero sia quella anche del Consorzio unico, ma soprattutto che sia data una risposta ai cittadini.
Per questo voterò favorevole all’emendamento del consigliere Fabiano Amati. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Possiamo passare al voto.
Grazie, consigliere Leoci.
La votazione è aperta. Il parere del Governo era contrario. La votazione è chiusa.
Presenti 29, votanti 28, favorevoli 4, contrari 24, astenuti 1.
È respinto.
Adesso possiamo votare l’articolo 13.
La votazione è aperta. Abbiamo votato tutti?
La votazione è chiusa. Ci sarà un problema tecnico, evidentemente. Che è successo?
Presenti 30, votanti 30, favorevoli 26, contrari 4.
L’articolo 13 è approvato.
Adesso, consigliere Lacatena, torniamo ciascuno al suo posto.
Articolo 14.
Sull’articolo 14 ci sono emendamenti? No.
La votazione è aperta. Avete votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 31, votanti 31, favorevoli 31.
È approvato all’unanimità.
Articolo 15.
La votazione è aperta. Chi manca? La votazione è chiusa.
Presenti 30, votanti 29, favorevoli 29, astenuti 1, nessun contrario.
L’articolo è approvato a maggioranza.
Articolo 16.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Chiudiamo.
Presenti 29, votanti 29, favorevoli 29.
L’articolo 16 è approvato all’unanimità.
Sull’articolo 17 gli uffici chiedevano di fare un’aggiunta al comma 4: “gli oneri derivanti per il rimborso delle prestazioni di cui ai commi 1 e 2 del presente articolo quantificati in euro 20 milioni annui”. Okay. Si aggiunge “annui” dopo le parole “20 milioni di euro” al comma 4 dell’articolo 17, e anche al quinto.
La votazione è aperta (è l’articolo 17, però, non è un emendamento, stavo correggendo la…). Votiamo. Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 30, votanti 30, favorevoli 30.
L’articolo 17 è approvato all’unanimità.
Articolo 18
Ha chiesto di intervenire l’assessore Palese. Prego.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Per lo stesso motivo l’ufficio nel prevedere anche il referto, ha necessità di esplicitare con un raccordo, questo che posso anche leggere, sennò l’articolo di fatto non funziona senza riferimenti. Questo è un articolo presentato dal Presidente Vizzino durante i lavori, che nel merito va bene, però bisogna renderlo funzionante. “Per il fabbisogno regionale di CRAP intensiva ed estensiva di cui al presente emendamento è determinato extra-fabbisogno rispetto al Regolamento n. 3/2006 e successive modifiche e integrazioni sarà autorizzato e accreditato ai soli fini del fabbisogno extraregionale”.
Speaker : PRESIDENTE.
Ma questa è un’integrazione? Non ho capito. È un’aggiunta di un ultimo capoverso all’articolo 18.
È una integrazione per maggiore precisione. Un attimo solo, colleghi.
Dalla collazionatura dell’articolo è emerso che mancava una parte. È un’annotazione tecnica, però conviene votarla.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 30, votanti 30, favorevoli 30, contrari nessuno.
È approvato all’unanimità.
Adesso dobbiamo votare l’articolo 18 nel suo complesso.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 29, votanti 29, favorevoli 29.
È approvato all’unanimità.
Articolo 19.
La votazione è aperta. Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 31, votanti 31, favorevoli 31.
È approvato all’unanimità.
Articolo 20.
La votazione è aperta. Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 31, votanti 31, favorevoli 31.
È approvato all’unanimità.
Articolo 21.
C’è un emendamento Amati. Anche un subemendamento.
Partiamo dal subemendamento Amati e Mennea.
Prego, Presidente Amati. Ha chiesto di intervenire.
Speaker : AMATI.
Grazie, Presidente.
Su questo punto avevamo depositato una proposta di legge che è nell’ordine del giorno del Consiglio regionale da diversi mesi. La nostra ipotesi, lo dico alla collega Laricchia, era di eliminare proprio il DPP, perché DPP e procedimento del PUG è una replica delle stesse cose e non ai sensi della legge, come lei ha detto, perché lei ha difeso la legge, no. Infatti, nella legge lei non troverà nulla su come il DPP si atteggia nella modernità. Lei non troverà tutte le cose che ha segnalato nel procedimento di formazione del DPP, cioè il documento preliminare di programmazione.
Sa quando arrivano tutte quelle cose? Arrivano in un atto amministrativo, nel DRAG, che, diversamente da quello che pensava il legislatore, perché il legislatore pensava di dare un documento di indirizzo e su quel documento di indirizzo politico, perché quel documento di indirizzo è un documento politico, dare quel documento ai progettisti per poi fare il PUG. Questo pensò il legislatore del 2001, con qualche modifica anche dal legislatore del 2006.
Invece, nel predisporre il DRAG, il Documento regionale di assetto generale, decisero di introdurre una serie di altre cose, e cioè un grande aggravamento di procedimento. Questo perché? Qua mi verrebbe da dire “a pensar male si fa peccato, ma spesso si azzecca”. Infatti, il collega Tutolo lo ha azzeccato, secondo me. Perché, aggravando il procedimento, si alimenta la filiera delle professionalità coinvolte. Le è piaciuta? È elegante come espressione. Ecco, delle professionalità coinvolte.
Perché fare questo? A danno di cosa? Della necessità io non dico di pianificazione, perché io non credo nella pianificazione, io dico della programmazione. Sa perché non dico “pianificazione”? Perché se la pianificazione ci fosse stata ai tempi dei Medici non avrebbero mai inserito Santa Maria in Fiore. Nella pianificazione lei non vedrà mai il Bernini, non vedrà mai il colonnato del Bernini, lei non vedrà mai i palazzi meravigliosi. Certo, arrivavano per soprusi, è vero, però lei non li vedrà mai.
Nella pianificazione lei vedrà soltanto il Corviale, lo Zen di Palermo, le Vele di Scampia, a Bari vedrà il quartiere San Paolo perché la pianificazione è l’ideologia applicata sulle modalità di vita delle persone.
Ecco perché io non parlo mai di pianificazione. I Medici non pianificavano nulla. Costruivano cose meravigliose. Se lei volesse proporre in piazza ad Adelfia – lei risiede ad Adelfia, mi sa – una cosa come quella dei Medici, come Santa Maria in Fiore, non gliela farebbero fare. Se lei volesse fare i bellissimi porticati delle città d’arte non glieli farebbero. Però, se lei li vuole demolire, le dicono “non puoi demolire”.
Immagini un po’ come è strana la pianificazione. Quando l’ideologia si presta al modo di vivere delle persone nascono le più clamorose contraddizioni e anche le più clamorose tragedie. Ebbene, io che credo alla programmazione, dico: “tu programma una sola volta e dibatti, certo è bellissimo, ma dibatti una sola volta”. Non possiamo stare a dibattere continuamente e poi, se non ti piace l’esito del dibattito, cominci a dire: non mi piace il dibattito.
Lei si ricorderà. A quanti dibattiti lei ha partecipato nella prima fase della sua esperienza politica? Quando non le piaceva la conclusione del dibattito lei continuava per la sua strada. Se vuole, le ricordo anche qualche argomento specifico, che ne so TAP e altri dibattiti.
Purtroppo il dibattito ha queste problematiche, ma non è che possiamo dibattere a lungo, perché mentre noi dibattiamo, mentre ci sono quelli che dibattono, ci sono quelli che non mangiano.
Questo è il problema. Bisogna trovare un punto di equilibrio e dibattere una sola volta. Noi quindi avevamo proposto di eliminare il DPP. Parlando con i colleghi, i colleghi non sono proprio d’accordo e pensano che il DPP vada sostituito da una delibera di indirizzo.
Ho presentato un emendamento perché interverrò soltanto una volta, che dice anche che questi emendamenti rappresentano deroga al DRAG, al famoso DRAG, perché non vorrei che noi cambiamo la legge, ma il DRAG rimane, quindi il legislatore soccombe al cospetto dell’amministratore, cioè del procedimento amministrativo.
Noi non eravamo d’accordo, però, siccome non è che si può avere tutto, abbiamo accettato questa soluzione intermedia sulla trasformazione del DPP in delibera di indirizzo. Una profezia, purtroppo. Una profezia, mi auguro di essere smentito.
Purtroppo, penso che rimarremo inchiodati all’assenza di PUG, perché lì o si semplifica tutto oppure diventa difficile, perché sono tanti gli interessi che vanno a disputarsi, com’è ovvio, non c’è niente di grave negli interessi. Gli interessi muovono il mondo, purché chi li regola, cioè noi, siamo capaci di renderli disinteressati. Infatti, qual è il compito della politica? Rendere disinteressati gli interessi, questo è il compito. Però non dice: maledire gli interessi, però tenerli in considerazione, perché sugli interessi viviamo tutti noi. Se non ci fossero gli interessi, noi non vivremmo.
Siccome io penso che l’unica coscienza morale che gli uomini conoscono sia il mercato… Lei sa l’esempio per dire che il mercato è una coscienza morale? Se lei va al ristorante e deve pagare lei il conto per tutti, lei sarà misurato nell’ordinazione, tutti gli altri esagereranno; se invece si paga alla romana, ognuno tiene conto della sua fame, dei suoi gusti, senza esagerare e, naturalmente del suo portafoglio. Ecco, il mercato è quando si paga alla romana. Invece, l’antimercato, lo statalismo, il dirigismo, eccetera, è quando c’è uno che paga, generalmente lo Stato. Questo è il problema.
Io che penso che sia il mercato come unica coscienza morale che gli umani conoscono quando hanno tentato in un altro modo di sostituire il mercato, c’è stato il fallimento dell’esperienza, proprio il fallimento totale, peraltro, hanno provato anche ad imporlo con la forza, però questo è un ragionamento che ci porterebbe lontano, per cui penso che non riusciremo nell’intento, per cui, per fortuna, che ci sono i Piani casa, per fortuna c’è Case green, che l’Europa a dicembre licenziata e metterà fine a questa babele di pregiudizi contro l’edilizia, perché l’Europa dirà "voi avete gli edifici a più alto consumo energetico ed inquinante d’Europa, perché avete tutti gli edifici in classe G e voi emettete, avete bisogno per far vivere gli edifici in classe G di 186 chilowattora a metro quadro! Voi dovete toglierli dall’Europa", e noi staremo lì a dire "ha ragione l’Europa" e ci scontreremo noi ambientalisti contro gli inquinatori travestiti da ambientalisti, come se fosse una mascherata.
È come la storia delle rinnovabili, collega Laricchia, tutti contro le rinnovabili e noi "rinnovabili, rinnovabili", poi noi a dire "mi raccomando l’eolico", adesso tutti quanti dicono così, perché l’ambiente si salvaguarda con la tecnologia e non con il sole, il mare e il vento, tradotto in leccese non riesco a farlo però "lu sule lu mare lu jentu". Ora noi pensiamo questo.
Siccome il collega Lacatena vuole fare una scommessa, gli facciamo fare la scommessa. Predisponiamo qualche piccolo emendamento per semplificare, ma la profezia è che non servirà, e noi continueremo a dire "meno male che c’è il Piano casa".
Sa a che serve il Piano casa? Serve a fare le case, a far lavorare gli architetti come lei, perché lei ha annunciato che molla la politica e farà l’architetto, io non penso di mollare la politica, quindi difenderò la sua attività professionale quando lei comincerà a farla a titolo, perché lei avrà giustamente il diritto di fare l’architetto, quindi noi diremo tutte quelle cose, viva il Piano casa, per mettere i piatti a tavola, per far lavorare gli architetti, per far incassare ai Comuni gli oneri di urbanizzazione, per poter monetizzare gli standard e poter recepire la cosa più bella che esiste, la coscienza morale del mercato, che a un certo punto ti dice quali sono le cose che vanno e quelle che non vanno.
Un tempo non andavano le case nel centro storico, tutti se ne andavano, adesso il centro storico va fortissimo, addirittura il vocabolario è stato cambiato sui centri storici, perché non esisteva la parola "apericena", con la modifica dei centri storici è stata introdotta anche la parola "apericena", per cui i centri storici sono dei ristoranti.
Chi l’ha deciso, il pianificatore, il Grande Fratello? No, il mercato l’ha deciso, l’ha deciso il mercato, perché, guardi, collega, in questo Consiglio regionale quando già gli apericena erano ovunque io presentai un emendamento per dire deroghiamo dalle norme sanitarie, perché non possono aprire i posti per poter mangiare nei centri storici, e la resistenza, lei non ha un’idea, perché mentre il mercato andava in quella direzione, le norme invece dicevano che non si poteva fare, per cui non davano la licenza per aprire i luoghi! Guardi, è storia vissuta.
Noi, quindi, presentiamo questi emendamenti per accogliere la scommessa del collega Lacatena, pensiamo che non ci riusciremo, perché lì o semplifichiamo con l’accetta oppure nulla, però vorrei essere smentito, perché anch’io ho l’interesse di avere una programmazione generale all’interno dei Comuni farcita non di ideologia, ma di buonsenso, che, naturalmente, mi piace di più intesa come programmazione generale delle città, mi piace di più, ma temo che non l’avremo, però voglio perdere questa scommessa per cui abbiamo collaborato a rendere il testo, secondo noi, leggermente più semplificativo nei termini delle procedure. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire in replica la consigliera Laricchia. Prego, ne ha facoltà.
Speaker : LARICCHIA.
Grazie.
In realtà, io sarei intervenuta comunque, perché dopo essermi presa la pizzicata sul fatto che ero intervenuta sull’articolo 1 piuttosto che sull’articolo in discussione, non volevo prendermi la seconda rispetto al fatto che non potessi fare un dibattito, quindi avevo comunque scelto di intervenire sull’articolo 21, anticipata, ovviamente, anche se non mi avesse chiamato in causa il consigliere Amati.
Io voglio dirvi questo: intanto io lo sono già, non è che lo farò, sono già un’architetta, perché l’italiano è questo, c’è tutto un tema grandissimo, a volte anche esagerato, su questa questione, però non volevo essere severa su questo, anzi proprio non mi interessa porre l’attenzione su questo, però lo sono.
Quello che volevo dire a tutti è che non riesco a convincermi davvero che la partecipazione sia il problema delle procedure del PUG, perché di fatto qualche Comune, come avete detto, l’ha già realizzato e sono stati molto bravi. È ovvio che è una procedura più complessa, è chiaro, è evidente, magari è più complessa all’inizio rispetto al PRG, però, di fatto, la riesco a realizzare.
Di fatto il PRG, che era la logica delle pianificazioni... io sono contenta che il consigliere Amati se ne sia un po’ distaccato, perché la logica della pianificazione ha fallito anche quella, non è andata a buon fine, ha fallito tantissimo e ha portato anche a PRG sovradimensionati, che a un certo punto dovevano essere rinnovati.
Cosa voglio dirvi? Intanto questo è un punto di vista da amministratore, secondo me, ma lo dico davvero, senza proprio nessuna vena polemica.
Spero di non portare io il punto di vista come magari state immaginando, o state facendo immaginare, del professionista. Perché il professionista che si è formato su questo parla con cognizione di causa e sa che di fatto quella non è una scocciatura, non è un allungamento dei tempi, fatto tanto per, ma è una procedura di partecipazione che aiuta anche al successo del progetto, del piano che si sta realizzando.
Per me, per agevolare la partecipazione, invece dovrebbe essere il futuro. Tra l’altro, la forza politica di cui faccio parte nasce da queste cose, cioè nasce proprio con l’idea di portare il cittadino a fare democrazia diretta, almeno quella è l’ambizione finale. Quando quindi andiamo a togliere questo potere ai cittadini, io non posso dire sì, non posso assolutamente, perché è la mia storia politica breve, per fortuna, come può immaginare, ma in qualche modo coerente. Io l’ho sposata, me ne sono anche innamorata, come sapete, però diceva proprio questo: al cittadino diamo più poteri, e meno potere di rappresentatività al politico seduto là a rappresentarlo. Più interviene direttamente, meglio è. Questo lo sposo sia da politica, sia ovviamente da professionista che conosce quello che sta sulle amministrazioni e su queste procedure.
Infatti, anch’io temo che non si agevoleranno, però non voglio fare profezie nemmeno io, voglio vedere, ma non credo che accelererà molto le procedure del PUG, perché di fatto l’idea qual era? Lei consigliere Lacatena, diceva giustamente: cadono le amministrazioni, non si fa più. Ma l’idea era proprio quella, cioè superare l’idea che il PUG non fosse di un’amministrazione, ma fosse proprio del tavolo, dei cittadini che partecipano. Se questa cosa non ha avuto successo, se non è stata realizzata sempre forse dovremmo intervenire più sulle procedure di partecipazione, invece agevolarle, magari digitali, o aiutare i Comuni sia nella formazione dei dipendenti, che è complessa da questo punto di vista, sia economicamente nell’affidamento di questi incarichi, e d’altronde è stato anche fatto, incarichi che io non prendo. Come sapete, è vero che a pensar male spesso ci si azzecca, ma… Avrò dimostrato che non è il caso mio, avrò dimostrato che io tutto faccio nella mia attività politica, tranne che i miei interessi. Altrimenti, non sarei qui da sola, non sarei qui senza incarichi. Se avessi seguito i miei interessi… Ne ho avute così tante, di occasioni, che l’avrei fatto prima, perché farlo adesso? È vero che dite magari “con due figli no, a quelli si dà l’esempio”. Quindi, detto questo… Tra l’altro, il superamento del PRG se deve essere agevolato, qua c’è la contraddizione, allora: perché la lettera h) mi ripropone il PRG? Allora non è vero che lo voglio superare, che lo volete superare. Il coinvolgimento del partenariato? Questo è un argomento che può convincermi.
Certo avrei voluto vederlo, avrei voluto averne la prova, chiaramente, anche perché già il consigliere Amati ha spiegato che di fatto è una questione, un dibattito più di maggioranza, che nasce più come un dibattito di maggioranza. Io ci posso anche credere, anzi, ci credo, perché nessuno mente qui, in quest’Aula, che il partenariato può aver sollevato questa ipotesi. Però penso che debba essere, a quel punto, seguito con un altro metodo, esattamente com’è stato fatto per il Piano casa, permetterci di seguirlo meglio e soprattutto di sentire le diverse professionalità coinvolte, e le diverse categorie, perché è vero, qui non è che dobbiamo far lavorare gli architetti, che tra l’altro, non lavorano con il Piano casa, secondo me, al massimo col Superbonus, perché non è incentivando volumetrie che si aiuta.
Io votavo a favore del Piano casa, da sempre, perché secondo me è una norma contro il consumo di suolo, di fatto, cioè aiuta a intervenire sull’esistente piuttosto che costruire il nuovo: quello a me è sempre piaciuto, e anche lì, coerentemente, ho sempre votato in un certo modo. Vediamo se vi ho detto tutto…. Penso di sì.
In questo dibattito sarebbe necessario avere delle posizioni, vedere delle posizioni. Secondo me la norma… Penso di aver dimostrato che io non è che prendo una… È vero che spesso non cambio idea, è chiaro, lo dimostra la mia storia; però è anche vero che io voto contenuto per contenuto, non sarei rimasta qui, unica, all’opposizione. Ho votato per alcuni articoli sì, per altri no, proprio perché sono una persona libera, libera di valutare nel merito e non posso essere accusata di ottusità, velatamente, se su una cosa non siamo d’accordo, e magari nessuna polemica se su una cosa siamo d’accordo. È semplicemente una valutazione nel merito delle cose.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliera Laricchia.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Tutolo. Prego.
Speaker : TUTOLO.
Grazie, Presidente.
Semplicemente per esplicitare il mio pensiero compiutamente, visto che il Presidente Amati mi ha citato. Gli ho riferito, è la mia personale opinione, e la confermo, perché ho avuto esperienza, quando ho avuto l’onore di fare il Sindaco, il PUG della città di Lucera, che non vedeva la luce da 40 anni, fu varato sotto la mia sindacatura. È stato il primo PUG della Regione Puglia, adeguato al PPTR, e devo dire che nella parcella dei tecnici una voce importante era quello del DPP e io onestamente in proporzione al corrispettivo pagato non ho trovato una grande utilità di quello strumento proprio per quello che dicevano prima sia il Presidente Amati che il delegato Lacatena. Era una ripetizione di fasi che poi successivamente si sarebbero puntualmente ripresentate. Quindi, è, a nostro avviso, ovviamente, a mio avviso, un aggravamento inutile del procedimento, una dispersione importante anche dal punto di vista economico, perché parliamo nell’ordine di qualche centinaio di migliaia di euro. Non è che parliamo di 2, 3, 4 o 5.000 euro. No, parliamo di una robetta importante.
Con quei soldi, forse, i Sindaci potranno fare qualcosa di più interessante per i propri cittadini. Quindi, sono favorevole a questo tentativo, perché poi, alla fine, è chiaro che sono tentativi e si farà un bilancio di quello che sarà l’impatto sull’abbreviazione dei tempi, lo vedremo successivamente, ma qualcosa va fatto, perché fare un PUG è qualcosa di impossibile allo stato attuale.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Tutolo.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Lacatena. Prego.
Speaker : LACATENA.
Grazie, Presidente.
Ho ascoltato con attenzione anche l’intervento della collega Laricchiuta. Laricchia, scusami.
Solo per le agenzie. Non stiamo cancellando la fase di partecipazione, perché non vorrei che domani si dica che noi, con questa proposta, stiamo cancellando la fase di partecipazione, e vengo a uno degli emendamenti proposti dal collega Amati e gli chiedo di modificare la partecipazione dall’atto di indirizzo e non già dalla fase di adozione, perché, altrimenti, arriveremmo alla formazione del PUG senza aver coinvolto i cittadini, perché in una delle proposte di subemendamento formulate dal collega Amati la partecipazione viene innestata tra la fase di adozione e la fase di approvazione, quindi è una prima proposta di modifica, come chiedo al Presidente Amati di modificare da 120 a 160 le procedure VAS che consentono anche ai Comuni di organizzarsi a valle dei procedimenti di consultazione.
Condivido la parte che necessita di specificazioni in ordine alla non applicazione della parte del DRAG in contrasto con quanto stabilito dalla proposta modificativa.
La questione dei tre anni non è che me la sono inventata o l’ho tirata fuori dal cilindro.
La Regione Puglia fino ad ora nella sua legge prevedeva i due anni di salvaguardia. Ho voluto proporre all’Assemblea di conformarla alla legislazione nazionale, perché questo ha provocato una serie di cortocircuiti all’interno delle fasi di applicazione. E poi dico anche che, se ci mettiamo a fare i conticini della signora Rosa, ci accorgiamo che un anno è troppo poco, perché soltanto dall’adozione all’approvazione del Piano, soltanto calcolando i termini incomprimibili, 150 giorni, la Conferenza e quant’altro, osservazioni, ci rendiamo conto che un anno lo perdiamo soltanto tra pubblicazione, delibera di Consiglio di controdeduzioni alle osservazioni, 150 giorni per la Regione per rispondere alla delibera e dare la compatibilità o non compatibilità. Poi, a ciò si aggiunge il termine che ha il Comune per convocare la Conferenza. Capiamo bene che l’anno di salvaguardia lo bruciamo immediatamente.
Il collega Amati propone di ridurlo nuovamente a due. Su questo punto di vista io lascerei i tre anni, però in questo mi affido al collega, perché comunque ad oggi è due anni.
In generale dico che ci sia necessità in Puglia di rifare la legge urbanistica l’ho detto in tutte le lingue. È evidente che un provvedimento di tale portata non lo si può fare dall’oggi al domani e non lo si può fare senza il coinvolgimento di tutti gli attori. Quindi, questa modifica non ha l’ambizione di risolvere i problemi, perché se dovesse analizzare le problematiche che mettono in difficoltà i Comuni sui PUG, ne dico una su tutte, che lei ha citato nel suo intervento: i PRG sono stati costruiti malissimo sul fabbisogno e sui dimensionamenti. Cosa succede? Il primo problema che i Sindaci e le Amministrazioni si trovano ad affrontare nel momento in cui fanno un PUG è dire ai propri cittadini: “Per trent’anni si è scherzato. Da domani mattina il tuo terreno non produce più effetti”. Alziamo la testa e guardiamo i problemi.
Quindi, nella futura legge urbanistica credo che uno dei temi da approfondire sia il sovradimensionamento dei Piani. Poi, capiamo se farlo demandandolo al mercato, con una programmazione piuttosto che una pianificazione, ma è un ragionamento che deve fare la politica assumendosi la responsabilità delle scelte.
Immagino il Sindaco di Bari, che ha un PUG dimensionato per 600.000 abitanti, che ha la necessità di fare un Piano urbanistico, ma ha una città che ha 350.000 abitanti. Quindi, il dimensionamento del Piano è evidentemente in contrasto.
Un’Amministrazione deve avere anche il supporto legislativo per affrontare un tema del genere. L’Emilia-Romagna ha fatto una cosa straordinaria, perché è una Regione che io ho come punto di riferimento nella materia. Ha dato una diffida ad adempiere ai soggetti che sono proprietari dei suoli con i PDL, congelando successivamente i diritti edificatori dei soggetti, mettendo nelle condizioni i Sindaci di lavorare in serenità, perché - qua dentro dobbiamo dircelo - non è facile fare uno strumento di pianificazione, ma dobbiamo offrire alle Amministrazioni gli strumenti che consentono loro di arrivare a quegli obiettivi.
Possiamo poi dibattere all’infinito, programmazione pianificazione e piano sono impostazioni culturali su cui io non ho nessun problema a confrontarmi, però dobbiamo dare gli strumenti.
Oggi, la Puglia, purtroppo, ha una strumentazione in termini di urbanistica, paesaggio, edilizia molto frammentata, e il ginepraio normativo con il quale ci troviamo a confrontarci evidentemente mette in difficoltà le Amministrazioni, i cittadini, tutti, quindi - io dico - facciamo un passo alla volta, abbiamo affrontato il tema del Piano casa, stiamo provando ad approvare una legge sulla rigenerazione semplificata, che traguarda obiettivi noti a tutti, in applicazione di una legge nazionale, il DPR 380, interveniamo sulla legge n. 20 in questa fase transitoria, ma la sfida più importante è quella che ho raccontato l’altro giorno in Commissione, è fare una nuova legge, perché dal 2001 ad oggi sono passati 22 anni, 40 Comuni che hanno fatto i PUG, quindi un fallimento totale!
Sulla questione che lei ha sollevato, la possibilità di uniformare i procedimenti del PRG al PUG, le confesso che una delle prime conferenze che sono stato chiamato a fare, Presidente, mi ha coinvolto in un adeguamento di un PDF al Piano paesaggistico, lo dico per una continuità amministrativa, lo dico perché è un’aberrazione, però nell’ambito dell’attuale assetto normativo ciò era consentito, però è evidente che, se consentiamo a un Comune di adeguarsi a un PDF, questi non pianificheranno più, perché si gestiscono gli spazi urbani senza una logica di pianificazione e diventa veramente complicato.
Per questo abbiamo introdotto la normativa che limita l’applicazione dell’adeguamento degli strumenti di pianificazione al PPTR, con una procedura semplificata prevista dalla legge regionale n. 20, non l’abbiamo fatto perché ci siamo svegliati e mi sono... però quando tu ti ritrovi un Comune che vuole adeguare un PDF senza avere una visione del proprio territorio, o lo chiamiamo programma o lo chiamiamo pianificazione è sempre una questione di visione di dove vuoi portare la tua città o la comunità che amministri.
La sfida è questa, quindi la Giunta non vuole risolvere i problemi con questa legge, ma vuole agevolare, in termini di alleggerimento delle pressioni sulle Amministrazioni, un percorso che deve portare alla sfida più importante, Presidente, alla nuova legge urbanistica in Puglia, e questo percorso lo dobbiamo fare insieme e con tutti gli attori. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
C’è un emendamento? C’è un’integrazione.
Prego, Presidente Amati.
Speaker : AMATI.
Con riferimento alla prima richiesta… A proposto, ma i referti tecnici ci sono? Anche se non ci sono, per me non c’è problema.
Speaker : PRESIDENTE.
Stanno arrivando, stanno arrivando.
Speaker : AMATI.
Io vengo da lontano. Purtroppo, da bambino, anche Pentassuglia faceva questa cosa, noi giocavamo a pallone per strada… Anche Emiliano, ma arrivo… Se voi andate a vedere il processo Cuccia, Un giorno in pretura, il pubblico ministero è il Presidente Emiliano. Devo dire: professionalità ineccepibile, ma anche un grado di simpatia in una vicenda tragica che, ovviamente gli riconosco. Quindi, persone che hanno fatto il processo Curci, oppure, come me e Pentassuglia che abbiamo giocato per strada, suonavamo i campanelli e scappavamo, cose di questo genere, bisogna avere una certa prudenza. Bisogna avere una certa prudenza, perché la prudenza è sempre utile.
Siccome non mi interessa perché, dal mio punto di vista andiamo al sodo, e lei, per piacere, assessore Piemontese non mi faccia perdere l’aplomb. Io sono d’accordo, ovviamente, con la richiesta dell’emendamento del collega Lacatena, non ho nessun problema ad accogliere l’invito, quindi, di approvazione della delibera di indirizzo, apposto tra la fase di approvazione della delibera di indirizzo e il deposito del PUG, quindi verrebbe così: “da seguire tra la fase di approvazione della delibera di indirizzo e il deposito del PUG” al posto di “deposito del PUG e la sua approvazione”. Questo è il primo che accolgo; e poi accogliamo certamente l’indicazione di modificare da 120 a 160 giorni. Poi, il collega Lacatena pone una questione. Dice: però le misure di salvaguardia che attualmente sono due anni, noi abbiamo proposto un anno, egli l’ha riportata a tre anni, lasciamolo a tre anni. Ora, anche qui, nessun problema, però vi informo; che cosa fa arrivare il PUG all’approvazione? Qual è l’evento? La scadenza delle norme di salvaguardia, non c’è nessun altro evento. Ahi voglia a scrivere il silenzio, che non si può scrivere sulle cose ambientali. L’unica cosa che stimola a farlo è la decadenza delle norme di salvaguardia. Se da due le riportiamo a tre, abbiamo dato un ulteriore anno al procedimento, punto. Quando avevamo chiesto da 2 a 1 era per togliere un anno, quindi se lasciamo 3, è come se da un lato recuperiamo un anno, premesso che non sono certo che lo recuperiamo, e dall’altro lo riattribuiamo.
Che vi devo dire, colleghi? Siccome, come avete notato, io credo magari all’ipotesi di modifica della legge urbanistica su cui lavoreremo e offriremo il nostro contributo e magari la facciamo, ma in questa modifica sì fatta (l’ho detto prima con molta lealtà) non credo che riusciremo a raggiungere gli obiettivi di semplificazione e quindi ad avere i piani.
Volete lasciare 3 anni? Benissimo, allora vuol dire che non avremo fatto nulla, perché quell’anno ce lo trascineremo sulle misure di salvaguardia, per cui se lo abbiamo recuperato da un lato, lo perderemo dall’altro.
Io non lo ritiro soltanto affinché rimanga a verbale, quindi voteremo, naturalmente non lo prendo come un atto di ostilità, ma soltanto perché sia chiaro qual è il senso dell’emendamento, non è che volevamo dare fastidio, quindi vi chiediamo il voto semplicemente perché rimanga a verbale questo. Almeno potremo dire, come soddisfazione dopo tanti anni, "ma noi l’avevamo detto", e poi fatevi raccontare bene dal Presidente Emiliano il processo che ha evocato, che fu davvero una vicenda molto, molto interessante sul piano sociale e sul piano giudiziario. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Solo per capire bene, Presidente Amati, sta preparando un sub del sub? Sì, okay. Il sub recita così: “sostituire da ‘deposito e approvazione’ con le parole ‘approvazione della delibera di indirizzo e il deposito del PUG’”; poi sostituire “120” con “160” prima di “giorni”.
Quindi, da “deposito e approvazione”, quindi, “da deposito”… Quindi, diventa così: “tra la fase di approvazione della delibera di indirizzo e deposito del PUG corredata degli elaborati necessari”: è così?
Partiamo dal sub del sub.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 31, votanti 31, favorevoli 31.
Approvato all’unanimità.
Adesso l’altro subemendamento: sostituire 120 con 160.
La votazione è aperta.
Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 31, votanti 31, favorevoli 31.
È approvato all’unanimità,
Adesso il subemendamento.
La votazione è aperta.
Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 31, votanti 31, favorevoli 31.
È approvato all’unanimità.
L’emendamento 2 è decaduto.
Adesso dobbiamo votare l’emendamento 3.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 31, votanti 29, favorevoli 3, astenuti 2, contrari 26.
L’emendamento è respinto.
Adesso siamo all’articolo 21.
La votazione è aperta.
Questo emendamento è quello che dice "le disposizioni introdotte con le modifiche di cui al comma 1 costituiscono abrogazione di tutte le norme incompatibili contenute nel documento di cui all’articolo 4 della legge 20”.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 31, votanti 30, favorevoli 30, astenuti 1.
Approvato a maggioranza l’emendamento a pagina 4.
Adesso votiamo il 21, e poi il quinto, che è un aggiuntivo.
Votiamo l’articolo 21, così come emendato.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 31, votanti 31, favorevoli 30, contrari 1.
L’articolo è approvato a maggioranza.
Emendamento aggiuntivo, a pagina 5.
La votazione è aperta.
Un attimo, ha chiesto di intervenire il Presidente Amati.
Speaker : AMATI.
Intervengo perché per le vie brevi, la dirigente mi ha chiesto di semplificare, non so se è arrivato il referto, ma anche se non è arrivato. Mi ha chiesto di semplificare. Siccome ho visto che non sono caricati… Per me possiamo andare avanti, non c’è problema, così come abbiamo fatto per i precedenti, facciamo con questo, io mi sono di un’altra scuola.
Mi hanno chiesto, dopo le parole “possono essere dirette” di sostituire il seguito con “anche all’ ammissione di assistiti in deroga ai limiti di età nelle RSA non autosufficienti”. La stessa richiesta mi è stata formulata per l’emendamento successivo, cioè, dopo le parole “sulla base” sostituire il seguito con “della prevalenza del bisogno in base alla classificazione seguita utilizzando le scale valutative appropriate”.
Speaker : PRESIDENTE.
Ma non è scritta, questa cosa, nel referto che ci è arrivato.
Speaker : AMATI.
Questo è per semplificare. Se non volete, non c’è nessun problema, perché il senso è uguale.
Speaker : PRESIDENTE.
No, no, se semplifica va bene, solo che non c’è scritto nel referto. Avevo capito bene.
Speaker : AMATI.
Per le vie brevi mi è stato detto: siccome non è un problema relativo al fatto, ma è un problema relativo alle espressioni usate per indicare il fatto, mi è stato chiesto questo, e io, in virtù di tanto…
Speaker : PRESIDENTE.
Scrivilo, così…
Speaker : AMATI.
È scritto, l’ho scritto.
Speaker : PRESIDENTE.
Portacelo.
Speaker : AMATI.
Il primo emendamento, che dovrebbe essere il 5, dopo le parole “possono essere dirette" sostituire il seguito con le parole "anche all’ammissione di assistiti, in deroga ai limiti di età nelle RSA non autosufficienti".
Speaker : PRESIDENTE.
Veramente una semplificazione.
Speaker : AMATI.
É il codice 66.
"Nelle RSA per non autosufficienti", giusto.
Invece il secondo, che quindi è il sesto, dopo le parole "sulla base" sostituire il seguito con "della prevalenza del bisogno, in base alla classificazione eseguita utilizzando le scale valutative appropriate", quindi uno è al 5 e l’altro è al 6.
Speaker : PRESIDENTE.
Votiamo prima il subemendamento all’emendamento aggiuntivo. Non ce l’abbiamo.
Votiamo il subemendamento, come letto dal Presidente Amati prima, rispetto all’emendamento a pag. 5.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 30, votanti 30, favorevoli 30, nessun astenuto, nessun contrario.
È approvato all’unanimità.
Adesso l’emendamento, come emendato.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 31, votanti 31, favorevoli 31.
È approvato all’unanimità.
Adesso abbiamo il sub dell’emendamento a pagina 6: dopo le parole “sulla base” sostituire il seguito con “della prevalenza del bisogno in base alla classificazione seguita utilizzando le scale valutative appropriate”.
La votazione è aperta. Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 31, votanti 31, favorevoli 31.
Il subemendamento è approvato.
Adesso l’emendamento di pagina 6 come subemendato.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 31, votanti 31, favorevoli 31.
L’emendamento è approvato.
Adesso dobbiamo votare la legge nel suo complesso.
Non ho iscritti a parlare. La votazione è aperta. Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 30, votanti 30, favorevoli 30.
Il disegno di legge è approvato.
Quindi anche l’assestamento è votato.
C’è un debito fuori bilancio legato…
Votiamo per l’urgenza.
Chi è favorevole? Abbassiamo la mano. Chi è contrario? Chi si astiene?
È approvata all’unanimità. Adesso la deliberazione sul Documento di economia e finanza regionale.
È una delibera.
La votazione è aperta. Votiamo.
Votiamo. Dovete cortesemente stare un altro po’ seduti, abbiamo il debito fuori bilancio connesso. Chi manca qui? Mancano alcuni voti.
La votazione è chiusa.
Presenti 30, votanti 30, favorevoli 30.
È approvata all’unanimità.
Adesso abbiamo il debito fuori bilancio.
Sono due articoli da votare.
Votiamo sull’articolo 1. Disegno di legge 196 del 13.11.2023.
La votazione è aperta. Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 30, votanti 30, favorevoli 30.
L’articolo è approvato.
Articolo 2.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 30, votanti 30, favorevoli 30.
L’articolo è approvato.
Votiamo la legge nel suo complesso.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 29, votanti 29, favorevoli 29.
Il disegno di legge è approvato.
Per l’urgenza, chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene?
È approvata all’unanimità.
La seduta è tolta .