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C.r. Puglia 26.10.2023
TIPO FILE: Video
Revisione
Speaker : PRESIDENTE.
(Segue inno nazionale)
Buongiorno a tutte e a tutti, care colleghe e cari colleghi.
Procediamo dando per approvato il processo verbale della seduta precedente.
Hanno chiesto congedo i consiglieri Bruno, Laricchia e Pagliaro.
Si informa che il Consiglio dei Ministri, nella seduta del 23 ottobre 2023, ha deliberato di rinunciare in modo totale all’impugnativa della legge regionale n. 30 del 30/11/2022 recante “Assestamento e variazione al bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2022 e pluriennale 2022-2024”, in quanto la Regione Puglia ha apportato modifiche alle disposizioni oggetto di impugnativa che consentono di ritenere superate le censure di illegittimità.
Adesso passo il fascicolo al Vicepresidente De Leonardis per la lettura delle leggi. No, al collega segretario Napoleone Cera. Prego.
Speaker : CERA, consigliere segretario.
Diamo lettura dei disegni di legge in assegnazione alle Commissioni.
I Commissione: disegno di legge n. 158 del 12/10/2023 ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera e), del decreto legislativo n. 118/2011 della legittimità del debito fuori bilancio relativo a servizi afferenti all’Avvocatura regionale e variazione al bilancio di previsione – dodicesimo provvedimento 2023”; disegno di legge n. 159 del 12.10.2023 “Riconoscimento ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera e), del decreto legislativo n. 118/2011 della legittimità del debito fuori bilancio relativo a servizi afferenti all’Avvocatura regionale e variazione al bilancio di previsione – quattordicesimo provvedimento 2023”; disegno di legge n. 160 del 12.10.2023 “Riconoscimento di legittimità del debito fuori bilancio ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 e s.m.i. – Procedura esecutiva RGE n. 73/2007 Tribunale di Foggia – decreto di liquidazione del compenso del CTU ingegnere Federico Bianchi”; disegno di legge n. 161 del 12.10.2023 “Riconoscimento di debito fuori bilancio ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, derivante dalle sentenze dell’ufficio del giudice di pace di Brindisi n. 1278/2023 e del Tribunale di Bari n. 3652/2022”; disegno di legge n. 162 del 12.10.2023 “Riconoscimento di legittimità di debito fuori bilancio ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, integrato e modificato dal decreto legislativo 10 agosto 2014, n. 126, derivante dall’esecuzione della sentenza n. 1756/2023 del 13.04.2023 emessa dal giudice di pace di Taranto, dottor Guido Pesce, nel giudizio RG n. 4455/2021”; disegno di legge n. 163 del 12.10.2023 “Riconoscimento di legittimità di debito fuori bilancio ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, derivante dall’esecuzione delle sentenze Corte di giustizia tributaria di primo grado di Bari n. 2476/2022, del 16.11.2022 Corte di giustizia tributaria di primo grado di Bari n. 2687/2022 del 21.11.2022, ‘omissis’”; disegno di legge n. 164 del 12.10.2023 “Riconoscimento del debito fuori bilancio ai sensi e per gli effetti dell’articolo 73, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, e s.m.i. – Regolarizzazione contabile derivante da pignoramento presso terzi di Agenzia delle Entrate-Riscossione. Cartella di pagamento n. 014R01420200016924215000”; disegno di legge n. 165 del 12.10.2023 “Riconoscimento di legittimità di debiti fuori bilancio ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera a) del decreto legislativo 23 giugno 2011 n. 118 e simili, relativi a sentenze esecutive afferenti la Sezione bilancio della sanità e dello sport. Primo provvedimento”; disegno di legge n. 166 del 18.10.2023 “Riconoscimento ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera e) del decreto legislativo n. 118/2011 della legittimità di debito fuori bilancio avente ad oggetto ‘CIG derivato 9202126A98 - Adesione convenzione CONSIP ‘Veicoli in noleggio 1’ Lotto 2 - Vetture operative per il N.O.E. dei Carabinieri di Lecce – CIG 8448492C24’. Assunzione di impegno e liquidazione fatture emesse competenza 2022/2023”; disegno di legge n. 167 del 18.10. 2023 “Riconoscimento di debiti fuori bilancio ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera e) del decreto legislativo 23 giugno 2011 n. 118 derivante dalle sentenze del Tribunale di Bari n. 3611/2023 dell’ufficio del giudice di pace di Taranto e 1965/2023 del Tribunale di Foggia n. 824 del 2023”; disegno di legge n. 168 del 18.10.2023 “Riconoscimento di debiti fuori bilancio ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera a) del decreto legislativo 23 giugno 2011 n. 118 – con. n. 941/04/ DL (Registro Generale 1584/2012) – Liquidazione competenze CTU e spese procedimentali (Sezione Formazione n. 1)”; disegno di legge n. 169 del 18.10.2023 “Riconoscimento di debiti fuori bilancio ex articolo 73, comma 1, lettera a) del decreto legislativo 23 giugno 2011 n. 118. Esecuzione sentenza n. 1145/2023 della Corte d’Appello di Bari – Sezione Terza (contabilità 326/13/FO”; disegno di legge n. 170 del 18.10.2023 “Riconoscimento ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera e) decreto legislativo 118(2011 della legittimità di debito fuori bilancio avente ad oggetto ‘CIG derivato 7712471468. Adesione convenzione CONSIP ‘Veicoli in noleggio’ Lotto 1 – Vetture operative per il Nucleo Vigilanza Ambientale. Liquidazione fatture proroga servizi 2023”; disegno di legge 171 del 18.10.2023 “Riconoscimento di debiti fuori bilancio ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera e), del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 derivante dalla sentenza del Tribunale di Taranto n. 2106/2023; disegno di legge n. 172 del 18/10/2023 “Riconoscimento ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera e), del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 e s.m.i. della legittimità del debito fuori bilancio relativo al pagamento delle spese nominato giusta DGR n. 450/2021 per l’ottemperanza sentenze TAR Puglia n. 196/2021 e n. 197/2021 del 1° febbraio 2021”; disegno di legge n. 173 del 18/10/2023 “Riconoscimento di debito fuori bilancio ex articolo 73, comma 1, lettera e), del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, esecuzione sentenza n. 3131/2023 Tribunale di Bari Sezione Terza civile - Omissis c/ Regione Puglia”; disegno di legge n. 174 del 23/10/2023 “Riconoscimento di debito fuori bilancio ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 e s.m.i. cont. n. 1016/20/VO/VA ‒ liquidazione spese di lite relative al giudizio promosso dinanzi al TAR per la Puglia, sede di Bari, iscritto al n. 1398/2020 Registro Generale definito con sentenza n. 371/2023/ P.V./Regione Puglia”; disegno di legge n. 175 del 23/10/2023 “Riconoscimento di debiti fuori bilancio, ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, derivante da ordinanza di assegnazione emessa dal Tribunale di Bari Sezione II Civile ‒ Esecuzioni Mobiliari, in data 27/12/2022 R.G.E. n. 2028/2022”.
È stata assegnata alla Commissione II: richiesta parere deliberazione della Giunta regionale n. 1452 del 23/10/2023 “Approvazione schema di regolamento recante norme per la disciplina dell’assunzione o del rimborso degli oneri di difesa in favore di dipendenti e amministratori della Regione Puglia coinvolti in procedimenti giudiziari per responsabilità civile, penale o amministrativa/contabile”.
È stata assegnata alla Commissione III: proposta di legge alle Camere, ai sensi dell’articolo 121 della Costituzione, a firma dei consiglieri Tupputi, Lacatena, Leoci “Disposizioni in materia di accesso ai corsi universitari di area sanitaria”; proposta di legge a firma dei consiglieri Ventola, Caroli, De Leonardis, Gabellone, Picaro, Perrini “Istituzione e disciplina dell’Azienda Zero della Regione Puglia, Ente di supporto tecnico-amministrativo alle aziende ed enti del sistema sanitario regionale pugliese”
Alla Commissione II (sede referente) e Commissione VI (sede consuntiva): proposta di legge a firma dei consiglieri Ventola, Caroli, De Leonardis, Gabellone, Picaro, Perrini “Interventi di razionalizzazione e riordino di enti, aziende e agenzie della Regione Puglia – Soppressione ARPAL”.
Sono state presentate interrogazioni, interpellanze e mozioni.
Interrogazione a firma del consigliere Picaro “Immobili siti in Via Lombardia, Quartiere San Paolo, Bari: cattivo stato di manutenzione e assenza di ascensore”.
Mozione a firma del consigliere Leoci: “Report guardrail e bus elettrici”.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Aggiungo ai colleghi che hanno chiesto congedo anche il collega Donato Metallo.
Passiamo all’ordine del giorno.
Rispetto ai lavori di oggi abbiamo, e li ringrazio, costruito una posizione comune sulle mozioni che erano state presentate con riguardo al conflitto israelo-palestinese, quindi arriviamo in Aula con una mozione, che poi in realtà è una deliberazione del Consiglio regionale, unitaria, di maggioranza e opposizione.
Proseguiremo poi con una proposta di modifiche alle leggi precedenti, che è dovuta alla richiesta di impegno da parte del Governo, per un verso, e per altro verso, invece, alla decisione, acquisita unanimemente, di portare alcune modifiche a leggi precedentemente approvate da questo Consiglio, una da parte del personale, una sull’impegno assunto verso il Governo e una che riguarda gli agrinido. Abbiamo individuato a questo scopo una legge che anticipiamo, che è la legge n. 37, disegno di legge “Modifiche alla legge regionale 21 marzo 2023, n. 1, in materia di foreste e filiere forestali e disposizioni diverse”, che sarà anticipata come punto n. 2) all’ordine del giorno e conterrà la modifica proposta dall’assessore Stea con riferimento alla legge assunta nell’ultimo Consiglio sul personale e la modifica proposta da vari colleghi, insieme al Vicepresidente Casili che riguarda gli agrinido,
Informo sia i colleghi consiglieri che i cittadini presenti che l’assessore Pentassuglia sta lavorando anche su un emendamento che riguarda i lavoratori di ARIF e le relative disposizioni finanziarie. Questo emendamento è ancora in corso di elaborazione per quanto riguarda la parte normativa, vero, assessore?
Quindi, quando arriveremo a trattare il punto, lei presenterà, laddove sia pronto, l’emendamento da portare in approvazione del Consiglio. Questo riguarderà il secondo punto all’ordine del giorno.
Poi andremo al punto n. 4, come da ordine del giorno, quindi lo seguiremo, che sarà “Norme in materia di incentivazione alla transizione energetica” su cui c’è un emendamento, e anche quello faremo circolare.
Dopodiché, passeremo alla trattazione del quinto punto “Elezione del Garante regionale dei diritti delle persone con disabilità”.
Se residuerà tempo, procederemo come da ordine del giorno, quindi, con la legge sulla bioeconomia e così di seguito.
Le tre mozioni poste al punto n. 1 diventano una deliberazione del Consiglio regionale – prego gli uffici con la dottoressa Anna Rita Delgiudice di seguire l’elaborazione in Consiglio regionale – che fa proprio il testo approvato a Bruxelles dal Parlamento europeo, che vi leggo in maniera tale che sia conosciuto integralmente.
Vi informo che non è brevissimo. “Gli spregevoli attacchi terroristici di Hamas contro Israele, il diritto di Israele di difendersi in linea con il diritto umanitario e internazionale e la situazione umanitaria a Gaza”. Questo è il titolo della risoluzione del Parlamento europeo del 19 ottobre 2023 sugli spregevoli attacchi terroristici di Hamas contro Israele, il diritto di Israele di difendersi, in linea con il diritto umanitario e internazionale, e la situazione umanitaria a Gaza. Chiaramente, vi allegheremo la risoluzione, quindi questa parte la possiamo dare per letta.
“Il Parlamento europeo,
A) Considerando che il 7 ottobre 2023, a ridosso del cinquantesimo anniversario dell’attacco che ha dato inizio alla guerra dello Yom Kippur, il gruppo terroristico Hamas, che figura nell’elenco dell’Unione europea delle organizzazioni terroristiche, ha compiuto uno spregevole attacco terroristico contro Israele, caratterizzato da una crudeltà senza precedenti, con atti di tortura e stupri; che i combattenti terroristi di Hamas sono entrati in territorio israeliano durante un lancio massiccio di oltre 5.000 razzi; che questi brutali attacchi, diretti principalmente contro i civili, hanno provocato la morte di oltre 1.400 cittadini israeliani e di almeno 75 stranieri, inclusi cittadini dell’Unione europea, la maggior parte dei quali civili, tra cui bambini e neonati; che sono state ferite almeno 3.400 persone; che, secondo le stime, il gruppo terroristico Hamas ha sequestrato e tiene ora in ostaggio a Gaza circa 200 persone, tra cui bambini, donne, anziani sopravvissuti all’Olocausto e alcuni cittadini dell’UE; che il 13 ottobre 2023 il gruppo terroristico Hamas ha comunicato che 13 ostaggi hanno perso la vita.
B) Considerando che il 7 ottobre 2023 è stato il giorno più sanguinoso per il popolo ebraico dai tempi della Shoah e si è registrato il maggior numero di morti in un solo giorno nella storia di Israele.
C) Considerando che l’Unione europea e i suoi Stati membri hanno condannato con fermezza i crimini commessi da Hamas e hanno ripetutamente chiesto il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi detenuti a Gaza; che attori regionali chiave, quali l’Iran, il Qatar, il Kuwait, la Siria e l’Iraq, hanno attribuito la responsabilità dell’attacco a Israele; che da molti decenni non si raggiungeva un rischio di escalation così elevato nella regione.
D) Considerando che il 9 ottobre 2023 il Ministro della difesa israeliano ha annunciato un assedio totale della Striscia di Gaza, che prevede anche la sospensione della fornitura di elettricità, cibo e acqua in quell’area; che il Governo israeliano ha mobilitato 360.000 riservisti; che il 13 ottobre 2023 le Forze di difesa israeliane hanno chiesto l’evacuazione verso sud di circa 1,1 milioni di palestinesi che vivono nella città di Gaza e nel nord della Striscia di Gaza; che la sospensione della fornitura di elettricità, cibo, acqua e carburante alla Striscia di Gaza rischia di provocare un ulteriore deterioramento della situazione umanitaria nella regione, dal momento che la popolazione locale non è in grado di fuggire a causa della chiusura delle frontiere con l’Egitto, che perdura da più di una settimana; che ad oggi oltre 2.600 palestinesi di Gaza sono stati uccisi, più di 10.000 sono stati feriti e oltre un milione di abitanti della Striscia di Gaza, pari a metà della sua popolazione, sono stati sfollati internamente; considerando che l’organizzazione terroristica Hamas non rappresenta il popolo palestinese e le sue aspirazioni legittime; considerando che la Commissione non si è espressa con una sola voce su questo conflitto, dal momento che il Commissario per il vicinato e l’allargamento e il Commissario per la gestione delle crisi hanno rilasciato dichiarazioni contraddittorie; che il Vicepresidente della Commissione Alto Rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza e la Presidente della Commissione hanno rilasciato ulteriori dichiarazioni; considerato che a trent’anni dagli Accordi di Oslo il conflitto israelo-palestinese rimane irrisolto; considerando che circola una grande quantità di informazioni false e di contenuti manipolati; che non vi dovrebbe essere alcuna tolleranza nei confronti del terrorismo, dell’esaltazione della violenza e delle persone che chiedono la distruzione di Israele e della vita ebraica; 1) condanna – questo è il deliberato in risoluzione, parte da qui – con la massima fermezza gli spregevoli attacchi terroristici del gruppo terroristico Hamas contro Israele ed esprime il suo sostegno allo Stato di Israele e al suo popolo; ribadisce che l’organizzazione terroristica Hamas deve essere eliminata; 2) chiede il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi sequestrati dal gruppo terroristico Hamas e la restituzione delle salme e degli ostaggi e ricorda che la presa di ostaggi costituisce una violazione del diritto internazionale e un crimine di guerra; 3) esprime il suo più profondo dolore e piena solidarietà alle vittime innocenti di entrambe le parti, alle loro famiglie e ai loro cari; 4) chiede che tutti i responsabili di atti terroristici e di violazione del diritto internazionale siano tenuti a risponderne, ribadisce il fermo sostegno dell’Unione europea all’operato della Corte penale internazionale, riconosce il diritto di Israele all’autodifesa, quale sancito illimitato dal diritto internazionale, ed evidenzia che le azioni di Israele devono pertanto rispettare rigorosamente il diritto internazionale umanitario.
Sottolinea che gli attacchi del gruppo terroristico Hamas e la risposta israeliana rischiano di intensificare il ciclo di violenza nella regione; 6) Sottolinea l’importanza di fare una distinzione tra il popolo palestinese e le sue aspirazioni legittime da un lato e l’organizzazione terroristica Hamas e i suoi atti terroristici dall’altro; 7) Esprime profonda preoccupazione dinanzi al rapido deterioramento della situazione umanitaria nella Striscia di Gaza, dove circa la metà della popolazione è costituita da bambini. Chiede l’apertura di canali umanitari per la fornitura di aiuti umanitari ai civili nella Striscia di Gaza e che tali canali siano mantenuti costantemente aperti. Esorta la comunità internazionale a proseguire e ad incrementare la sua assistenza umanitaria alla popolazione civile dell’area. Ribadisce che l’Unione europea deve continuare a fornirle aiuti umanitari. Sollecita Egitto e Israele a cooperare con la comunità internazionale per istituire corridoi umanitari verso la Striscia di Gaza; 8) Si rammarica profondamente ed esprimere costernazione per la perdita di centinaia di vite innocenti e per i feriti in seguito all’esplosione dell’ospedale di Al-Ahli. Chiede un’indagine indipendente ai sensi del diritto internazionale, per stabilire se si sia trattato di un attacco deliberato e quindi di un crimine di guerra. Chiede che i responsabili di tale attacco siano chiamati a rispondere delle loro azioni; 9) Invita le parti a compiere i passi necessari in vista di un cambiamento radicale della situazione politica, economica e di sicurezza nella Striscia di Gaza, che preveda, tra l’altro, la completa riapertura dei valichi di frontiera, affrontando nel contempo le legittime preoccupazioni di Israele in materia di sicurezza; 10) Condanna gli attacchi con razzi lanciati a partire dal Libano e dalla Siria su Israele. Invita a Hezbollah e i gruppi militanti palestinesi in tali Paesi ad astenersi da qualsiasi atto di aggressione nei confronti di Israele. Chiede inoltre l’allentamento delle tensioni a Gerusalemme Est e in Cisgiordania; 11) Chiede una tregua umanitaria, un allentamento delle tensioni e il pieno rispetto del diritto internazionale umanitario. Ricorda la necessità di trovare una soluzione pacifica al conflitto. Sottolinea che gli attacchi ai civili, compresi operatori delle Nazioni Unite, operatori sanitari e giornalisti, e alle infrastrutture civili costituiscono una grave violazione del diritto internazionale; 12) invita la Commissione e il Consiglio ad avviare tempestivamente misure di de-escalation volte a scongiurare che le attuali tensioni lungo il confine israelo-libanese possano innescare un conflitto su vasta scala; 13) condanna con la massima fermezza il sostegno dell’Iran al gruppo terroristico Hamas e ad altri gruppi terroristici nella Striscia di Gaza, condanna il ruolo destabilizzante svolto dall’Iran nella regione attraverso le sue azioni di incitamento alla violenza e inasprimento del conflitto, nonché il sostegno fornito al suo associato Hezbollah nel contesto degli attacchi, ribadisce il suo invito a includere l’intero Corpo delle Guardie rivoluzionarie islamiche ed Hezbollah nell’elenco delle organizzazioni terroristiche stabilito dall’Unione Europea e chiede un’indagine approfondita sul ruolo dell’Iran e di altri Paesi, come il Qatar e la Russia, nel finanziamento e nel sostegno del terrorismo nella regione; 14) ribadisce il suo fermo appoggio a una soluzione negoziata fondata sulla coesistenza di due Stati sulla base dei confini del 1967, che preveda la convivenza all’insegna della pace e della sicurezza garantita di due Stati sovrani e democratici, con Gerusalemme come capitale di entrambi gli Stati, e nel pieno rispetto del diritto internazionale, incoraggia il Servizio europeo per l’azione esterna e gli Stati membri a definire ogni iniziativa europea per fare ripartire la soluzione fondata sulla coesistenza di due Stati, sottolinea l’assoluta necessità di rilanciare immediatamente il processo di pace; 15) invita l’Alto Rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza e gli Stati membri dell’Unione europea a continuare a intervenire urgentemente a livello diplomatico per affrontare la situazione con i partner della Regione internazionali, anche in sede di Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, nonché a fare il possibile per portare le parti al tavolo dei negoziati, in modo da discutere della situazione nella regione e adoperarsi per risolvere le cause profonde del conflitto, sottolinea che dichiarazioni e azioni non coordinate da parte dei vari rappresentanti dell’Unione europea hanno portato a un approccio incoerente nei confronti del conflitto. Insiste sul fatto che la Commissione e il Consiglio devono affrontare la situazione in modo coordinato e parlare con una sola voce per consentire all’Unione europea di essere all’altezza delle sue ambizioni geopolitiche; 17) esorta la Commissione ad avviare una revisione approfondita di tutta l’assistenza finanziaria dell’UE alla Palestina e alla Regione, al fine di garantire che nessun fondo dell’Unione europea finanzi direttamente e indirettamente organizzazioni terroristiche. Sottolinea che il bilancio dell’UE deve continuare a fornire sostegno per costruire la pace e la stabilità nella Regione, combattere l’odio e il fondamentalismo e promuovere i diritti umani. Invita la Commissione a fornire quanto prima risultati al Parlamento nel suo ruolo di autorità di bilancio. Sottolinea che si prevede un peggioramento della situazione umanitaria nella Regione e invita la Commissione a riesaminare il fabbisogno di aiuti umanitari di quest’ultima, al fine di garantire che i finanziamenti dell’Unione europea continuino a raggiungere coloro che necessitano di assistenza (siamo alla fine); 18) sollecita la Commissione ad assumere con urgenza un ruolo di coordinamento con gli Stati membri per garantire evacuazione e rimpatrio sicuri e rapidi dei cittadini dell’Unione europea che desiderano abbandonare la Regione sulla base della solidarietà tra i Paesi dell’Unione europea; 19) condanna fermamente i tentati attacchi del 18 ottobre 2023 contro una sinagoga ebraica a Berlino che ospita un centro comunitario, una scuola primaria e un asilo nido, nonché altri incidenti analoghi in altri Paesi europei; 20) è preoccupato dinanzi all’aumento dei discorsi, dei raduni e degli attacchi antisemiti diretti contro gli ebrei, dall’inizio degli attacchi terroristici perpetrati dal gruppo terroristico Hamas. Invita pertanto la Commissione e gli Stati membri ad adottare tutte le misure appropriate per garantire la sicurezza dei cittadini ebrei dell’UE, disponendo altresì la protezione immediata delle scuole e dei luoghi di culto. Condanna fermamente le recenti uccisioni di un insegnante in Francia e di due cittadini svedesi in Belgio ad opera di terroristi islamici; 21) esorta la Commissione a prendere tutte le iniziative necessarie per garantire che Meta, X e TikTok rispettino le norme stabilite dal regolamento sui servizi digitali, e se del caso, il codice di buone pratiche dell’UE sulla disinformazione, nonché ad adottare misure rigorose nei confronti di tali piattaforme qualora continuino a diffondere, senza restrizioni, contenuti di incitamento all’odio e nocivi; 22) incarica la sua Presidente – non sono io, ovviamente – di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione e alla Vicepresidente della Commissione Alto Rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, ai Governi e ai Parlamenti degli Stati membri, al Rappresentante speciale dell’UE per il processo di pace in Medio Oriente, al Segretario generale delle Nazioni Unite, alla Knesset e al Governo di Israele, al Consiglio legislativo palestinese e all’Autorità palestinese, al Parlamento e al Governo dell’Egitto”.
Questa è la risoluzione approvata dal Parlamento europeo il 19 ottobre 2023, il 19 ottobre scorso. La deliberazione, dunque, sottoposta al voto fa propria questa risoluzione del Parlamento europeo, ovviamente in toto.
Adesso chiedo se ci sono interventi. Diversamente, passiamo al voto.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 35, favorevoli 35.
È approvata all’unanimità.
Grazie colleghi.
Chiedo scusa, manca il voto del consigliere Picaro? Chiedo agli uffici di controllare per il voto del consigliere Picaro. Laddove non fosse registrato… Anche il Presidente Vizzino. Entrambi hanno votato favorevolmente, vero? Allora, entrambi i voti favorevoli.
I voti sono, sempre all’unanimità, 37. Perfetto.
A proposito di questo, devo dirvi che sono stata ospite della Regione Sardegna, ad Alghero, con la Commissione ARLEM in qualità di delegata dal Comitato europeo delle Regioni, di cui facciamo parte. C’erano i delegati di Egitto, Giordania, Israele, Libano e Turchia e anche in quel caso è stata posta l’attenzione sulla necessità della de-escalation e della necessità anche di cooperazione tra tutti gli Stati, in maniera tale da muoversi sull’integrazione piuttosto che sui conflitti.
Ora proseguiamo con il punto all’ordine del giorno n. 37 (che diventa il secondo di oggi). È un punto, relatore consigliere Paolicelli rispetto alla legge, che contiene “Modifiche alla legge regionale 21 marzo 2023 n. 1. Legge in materia di foreste e filiere forestali e disposizioni diverse”.
Diamo per letta la relazione. Rispetto a questa legge, a questa proposta, ci sono degli emendamenti aggiuntivi (approviamo prima l’articolo). Si tratta di un disegno di legge che contiene modifiche alla precedente legge sulla base di un impegno assunto col Governo per alcune osservazioni che il Governo stesso aveva fatto.
Non so, assessore, se vuole dire qualcosa prima che passiamo al voto dei singoli articoli. Procediamo? Procediamo.
Articolo 1.
La votazione è aperta. Avete votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 37, votanti 37, favorevoli 37.
È approvato all’unanimità.
Articolo 2.
La votazione è aperta. Abbiamo votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 36, favorevoli 36.
È approvato all’unanimità.
Articolo 3.
La votazione è aperta. Votiamo. Abbiamo votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 36, favorevoli 36.
È approvato all’unanimità.
Articolo 4.
La votazione è aperta.
Io, ovviamente, procedo direttamente là dove non vedo richieste di interventi.
Abbiamo votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 33, votanti 33, favorevoli 33.
È approvato all’unanimità.
Articolo 5.
La votazione è aperta.
Abbiamo votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 34, votanti 34, favorevoli 34.
È approvato all’unanimità.
Articolo 6.
La votazione è aperta.
Abbiamo votato tutti? No.
La votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 36, favorevoli 36.
È approvato all’unanimità.
Articolo 7.
La votazione è aperta.
Abbiamo votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 34, votanti 34, favorevoli 34.
È approvato all’unanimità.
Articolo 8.
La votazione è aperta.
Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 37, votanti 37, favorevoli 37.
È approvato all’unanimità.
Articolo 9.
C’è un emendamento modificativo. L’emendamento è presentato dal collega Casili. Lo vuole illustrare? Prego.
Speaker : CASILI.
Grazie, Presidente.
Avevo già notiziato l’assessore circa questo emendamento, che abrogava il divieto per la raccolta di funghi, la raccolta di lumache, la raccolta di asparagi selvatici in determinate zone. Ho chiesto all’assessore di poter ripristinare, invece, il divieto, perché molto spesso vengono artatamente prodotti degli incendi che favoriscono una maggiore produzione di germogli, per esempio, di asparagi selvatici, quindi si crea un circolo vizioso, per cui ritengo che si debba ripristinare il divieto così com’era prima.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei.
Parere del Governo. Assessore Pentassuglia, parere del Governo.
Speaker : PENTASSUGLIA, assessore all’agricoltura.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Favorevole. Perfetto.
Se non ci sono altri interventi, passiamo al voto.
La votazione è aperta.
È favorevole anche il consigliere Tutolo, che aggiungiamo alla votazione.
La votazione è chiusa.
Presenti 29, votanti 28, favorevoli 26, astenuti 1, contrari 2.
L’emendamento è approvato.
Dobbiamo votare l’articolo 9, come modificato con questo emendamento.
La votazione è aperta sull’articolo 9.
Aggiungiamo il voto favorevole del consigliere Tutolo.
La votazione è chiusa.
Presenti 27, votanti 27, favorevoli 27, nessun contrario.
Aggiungiamo il voto del consigliere Tutolo, quindi sono presenti e votanti 28.
È approvato all’unanimità.
Articolo 10.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 30, votanti 30, favorevoli 30.
È approvato all’unanimità.
Articolo 11.
La votazione è aperta. Abbiamo votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 32, votanti 32, favorevoli 32.
È approvato all’unanimità.
Articolo 12.
La votazione è aperta. Abbiamo votato tutti? Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 31, votanti 31, favorevoli 31.
È approvato all’unanimità.
Articolo 13.
La votazione è aperta. Votiamo, colleghi.
La votazione è chiusa.
Presenti 37, votanti 37, favorevoli 37.
È approvato all’unanimità.
Ultimo articolo (Clausola di invarianza finanziaria)
Gli emendamenti aggiuntivi li mettiamo subito dopo la clausola di invarianza finanziaria, o li aggiungiamo dopo l’articolo 13? Prima della clausola di invarianza o dopo? Vediamo come drafting. Prima o dopo? Quindi, dobbiamo fare un emendamento anche alla clausola di invarianza finanziaria.
Adesso votiamo gli emendamenti, questo era la richiesta.
Votiamo prima quello dell’assessore Stea… C’è un altro emendamento di Casili, perfetto, quello sugli agrinido di cui dicevamo prima: agrinido e agriasilo.
Adesso, emendamento aggiuntivo, dopo l’articolo 13, a questa proposta di legge, presentato dal Vicepresidente Casili. Vuole illustrarlo? È circolato, effettivamente.
Possiamo votarlo. È l’adeguamento a quanto affermato dal Governo. Vicepresidente, avrebbe la cortesia di illustrarlo? Alcuni colleghi vogliono sentirne bene il contenuto.
Speaker : CASILI.
Grazie, Presidente.
Con il presente emendamento intendiamo, così come richiesto dal Governo, adeguare la disposizione in oggetto alla disciplina statale di riferimento rappresentata dal decreto legislativo n. 59/2004 e dal DPR n. 89/2009, che prevedono uno specifico assetto ordinamentale, organizzativo e didattico della scuola dell’infanzia, nonché della legge n. 62/2000 in riferimento al riconoscimento della parità scolastica. Tale necessità è stata ‒ come vi dicevo ‒ evidenziata dal Ministero dell’istruzione e del merito, che in sede di osservazioni all’articolo 3 della legge regionale n. 2/2023 ha rappresentato profili di possibile violazione della normativa statale vigente, la quale non prevede per questa fascia di età modelli organizzativi e didattici diversi dalla scuola dell’infanzia, la cui denominazione è stata introdotta a partire dal 1991 in sostituzione della scuola materna, istituita con la legge n. 444/1968.
Il Ministero ha evidenziato in particolare che l’articolo 6 del decreto legislativo n. 65/2017, concernente l’istituzione del sistema integrato di educazione e istruzione dalla nascita sino a 6 anni in materia di funzioni e compiti delle Regioni, al comma 1, lettera a), riconosce alle Regioni e alle Province autonome di Trento e Bolzano la programmazione e lo sviluppo del sistema integrato di educazione e di istruzione, sulla base delle indicazioni del Piano di azione nazionale pluriennale, secondo le specifiche esigenze di carattere territoriale.
Tanto premesso, al fine di scongiurare il conflitto della legge regionale in argomento con il parametro di unitarietà del sistema 0-6 anni delineato dal decreto legislativo n. 65/2017, si rende necessario modificare il comma 4 dell’articolo 3 della legge regionale n. 2/2023, inserendovi l’esplicito richiamo al rispetto della legge vigente di normativa statale in materia e in specie delle indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione.
Il presente emendamento ha ad oggetto l’applicazione di modelli organizzativi e didattici, pertanto ha evidente carattere ordinamentale e, di conseguenza, non comporta riflessi finanziari in termini, chiaramente, di maggiori oneri e minori entrate a carico del bilancio regionale.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Se non ci sono altri interventi, passiamo al voto.
Prego gli uffici di portarmi l’emendamento.
La votazione è aperta.
Il parere dell’assessore è favorevole, vero? Il parere del Governo. Sì.
La votazione è chiusa.
Presenti 37, votanti 37, favorevoli 37.
L’emendamento aggiuntivo è approvato all’unanimità.
Adesso abbiamo l’emendamento presentato dall’assessore Stea. C’è un subemendamento presentato dal consigliere Picaro.
Conviene illustrare l’emendamento, poi facciamo illustrare il subemendamento. Va bene. Prego, consigliere Picaro, illustri pure il subemendamento.
Speaker : PICARO.
È un subemendamento aggiuntivo.
Speaker : PRESIDENTE.
Recita: “Aggiungere il terzo comma con la seguente dicitura”. Prego.
Speaker : PICARO.
Non vuole togliere nulla all’emendamento presentato dall’assessore Stea. Semplicemente ho avuto opportunità più volte di poter avere delle interlocuzioni in Commissione regionale, nella quale abbiamo anche audito alcuni sindaci, tra cui il Sindaco di Noicattaro, che lamentavano la criticità esposta dall’attingere dalle graduatorie regionali previste dalla Giunta regionale che nella stipula della convenzione aveva l’opportunità, da parte della Regione stessa, di poter richiamare in servizio presso la Regione anche l’idoneo non vincitore di concorso chiamato presso il Comune di Noicattaro, benché a tempo indeterminato.
Con questo subemendamento, che si aggiunge all’emendamento dell’assessore Stea, si va a precisare che, una volta che l’Amministrazione comunale ha attinto dalla graduatoria regionale, il dipendente rimane dipendente dell’Amministrazione comunale e non può essere richiamato dalla Giunta regionale, dalla Regione, in maniera tale da offrire l’opportunità, proprio per il principio di trasparenza e di speditezza dell’azione amministrativa, di proseguire con lo scorrimento delle graduatorie.
Penso che sia una proposta che va nell’ottica di dare l’opportunità a tutti coloro i quali sono risultati essere idonei non vincitori di poter avere l’opportunità di essere assunti presso altre amministrazioni o la Regione stessa, non bloccando di fatto questa possibilità.
Speaker : PRESIDENTE.
Chiarissimo. Adesso facciamo la copia. Io non ho più l’emendamento. Mi riconsegnate l’emendamento, per favore?
Vicepresidente Piemontese, diamo l’emendamento. Le devono fare, le fotocopie.
Il subemendamento quindi è chiaro: si propone di lasciare presso i Comuni che abbiano fatto richiesta di scorrimento di una graduatoria regionale il personale acquisito dai Comuni, con un duplice vantaggio: la certezza del lavoro presso quel Comune della persona trasferita e la possibilità di scorrere la graduatoria per la Regione che in questo modo avrà la possibilità di sopperire alle proprie esigenze attraverso altri, lasciando definitivamente al Comune quelli che ha preso.
Mi sembra chiarissimo, del resto però in questo modo con la legge si introduce una norma diversa da quanto è stato stabilito in una delibera di Giunta. Okay.
Adesso la parola all’assessore Stea sul subemendamento.
Speaker : STEA, assessore al personale e al contenzioso amministrativo.
Subemendamento… Però vorrei il supporto tecnico della struttura per dare una precisazione, per avere il sostegno in merito a questo subemendamento.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, consigliere Picaro. Nel frattempo che arriva il referto tecnico, ha la parola.
Speaker : PICARO.
Esatto. Grazie Presidente, ha la finalità di meglio specificare la bontà di questo subemendamento.
Va da sé che, se dovesse esserci il rispetto di questa delibera di Giunta regionale, è difficile che le Amministrazioni comunali possano attingere dalle graduatorie della Regione Puglia, dove tu vai a formare il dipendente, sapendo che, a distanza di tempo, potrebbe essere richiamato. Mi sembra di una opportunità unica. Altrimenti questa proposta di scorrimento non avrebbe senso.
Siccome la Giunta prevede la stipula di specifiche convenzioni con questo limite, ritengo che non vada nell’interesse degli idonei non vincitori, non vada nell’interesse delle Amministrazioni, non vada nell’interesse della Regione stessa. Oltre a consentire, conseguentemente, un risparmio di spesa, perché le Amministrazioni comunali potrebbero, conseguentemente, con serenità attingere da questa graduatoria e, conseguentemente, non correre il rischio che, una volta formati, i dipendenti ritornino in Regione.
Speaker : STEA, assessore al personale e al contenzioso amministrativo.
Solo per ribadire il concetto che quanto espresso da lei, collega Picaro, era stato espresso dalla maggior parte della maggioranza, in primis dal mio collega Paolicelli.
Vorrei fare questo subemendamento, che credo verrà firmato dall’intera Assise. Alla fine, è condiviso da tutti quanti. Va bene?
Speaker : PRESIDENTE.
Anche il consigliere Picaro? È in sostituzione del suo subemendamento? C’è un subemendamento presentato da tutta la maggioranza e dall’opposizione che riedita il subemendamento del consigliere Picaro. Aggiungete le firme al consigliere Picaro, anche perché c’era stata una mozione presentata dal consigliere Paolicelli sullo stesso argomento dello stesso identico contenuto. Va benissimo.
Questo è il subemendamento sul quale dobbiamo votare. L’emendamento che è arrivato dal collega Tutolo, invece… In questo momento è arrivato, e sto cercando di capire: “La disposizione di cui al comma 1 si applica anche alle ASL della Regione. Dopo il comma 1 dell’articolo 1 della legge regionale n. 24 è inserito il comma 1-bis, avente il seguente contenuto…”. Questo è il terzo comma dell’articolo 1.
Dottoressa Delgiudice e dottoressa Gattulli. Un momento, perché questo è il comma 1, non è il comma 3. Quindi, viene prima di questo che dobbiamo votare adesso.
Io non sto discutendo del merito, stiamo vedendo proceduralmente quale votiamo prima. È solo questo. Attendete un secondo.
Votiamo il subemendamento, firmato da tutti, il consigliere Picaro ed altri.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Amati. Prego. Apra il microfono, vediamo se… Al di là della prenotazione non apre il microfono? Chiedo agli uffici tecnici di intervenire sul microfono del Presidente Amati. Ecco, perfetto.
Speaker : AMATI.
Grazie.
Ad evitare errori e ripetere errori, vediamo se ci siamo capiti. L’emendamento originario, cioè l’emendamento n. 3 al disegno di legge dice due cose: la prima, al primo comma, che “le graduatorie possono essere utilizzate soltanto dalle Agenzie”, una cosa che rientra nella competenza del legislatore regionale. Il secondo comma dice una cosa, se non ho capito male, che anche se non fosse scritta nella legge potrebbe funzionare uguale, e cioè che “le altre amministrazioni possono chiedere all’Amministrazione regionale di utilizzare le graduatorie” e l’Amministrazione regionale decide se farle utilizzare o meno. Però questo mi pare che sia previsto dalla stessa delibera della Giunta regionale, ma è previsto anche dall’ordinamento generale, cioè un’Amministrazione che chiede ad un’altra Amministrazione la possibilità di utilizzare una graduatoria. I due commi dell’emendamento quindi dovrebbero essere questi.
In più, si aggiunge un subemendamento presentato dal collega Picaro. Se non ho capito male, il collega Picaro vuole dire che diversamente da quanto previsto dalla delibera della Giunta regionale, che prevedeva la possibilità – lo sto dicendo per capire – di far assumere dalle nostre graduatorie ad altre amministrazioni pubbliche con una riserva di riportarseli all’interno dell’Amministrazione regionale. Picaro dice, con il suo emendamento: no, questo non è possibile se sei stato contrattualizzato da un’altra amministrazione a tempo indeterminato, e lì rimani, salvo l’uso di tutti gli altri strumenti che l’ordinamento prevede, che sono mobilità e quant’altro.
Mi pare di capire, riassumo, e su questo vorrei che vi fossero parole chiare, che Picaro dica che diversamente dalla delibera, dov’era scritto che possono rientrare nei ranghi dell’amministrazione regionale, questo non è possibile. Secondo me, a parte il fatto che è così a prescindere, forse è errata – dico “forse” perché non ho approfondito – la disposizione della Giunta regionale, che introduce la possibilità di tornare in un’altra amministrazione dopo aver sottoscritto un contratto a tempo indeterminato. Se è così, mi pare di capire che noi stiamo dicendo: utilizzo alle agenzie, stiamo ribadendo una facoltà già prevista dall’ordinamento e stiamo specificando una ovvietà, collega Picaro, resasi necessaria, però, per contrasto con una disposizione amministrativa contenuta nella delibera della Giunta regionale.
Vi chiedo se ho capito bene, perché così, ovviamente, siamo d’accordo.
Speaker : PRESIDENTE.
Credo abbia compreso benissimo. Si tratta di intervenire con legge in maniera chiara.
Prego, assessore Stea, ha chiesto di intervenire.
Speaker : STEA, assessore al personale e al contenzioso amministrativo.
Quando c’è stata la delibera di Giunta c’era un problema. Su alcune graduatorie, siccome sono corte, avevamo paura che, facendole scorrere, quindi andando i Comuni ad attingere, alla fine le portavamo a zero. Se c’erano delle unità che servivano alla Regione Puglia, al nostro Ente, che ha fatto i concorsi, trovavamo nessuna possibilità di integrare.
Questa è l’unica differenza.
Speaker : PRESIDENTE.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Ventola. Prego.
Speaker : VENTOLA.
Presidente e colleghi consiglieri, secondo me è opportuno approvare questo emendamento. Considerate che chi firma un contratto a tempo indeterminato negli Enti locali per cinque anni non si può spostare. Per cinque anni oggi la norma nazionale impone che non ci si può spostare.
Evidentemente, con questo emendamento mettiamo chiarezza rispetto a difficoltà interpretative che potrebbero avere gli uffici comunali e la stessa Regione.
Speaker : PRESIDENTE.
Chiarissimo. Grazie.
Ha chiesto di intervenire di nuovo il consigliere Amati.
Speaker : AMATI.
Ho cambiato postazione perché non funziona.
Questo è un intervento suscitato dall’intervento dell’assessore, anche qui per chiarire. Dice l’assessore che noi avevamo inserito all’interno della delibera della Giunta regionale quella disposizione, cioè che possono tornare nell’Amministrazione regionale, perché abbiamo delle graduatorie corte. Per cui, qualora fosse ravvisata l’esigenza di reclutare personale, quelle graduatorie corte sarebbero state esaurite dai Comuni. Per cui, la Regione si ritroverebbe senza possibilità di reclutare sulla base dei concorsi espletati.
A questo punto, la domanda si fa politica: dalla valutazione dell’Assessorato e anche dal fabbisogno e dalle proiezioni sul fabbisogno… Perché è giusto quello che diceva l’assessore: abbiamo fatto i concorsi, poi volete che alla fine abbiamo bisogno noi e non ci ritroviamo con personale quando abbiamo investito nei concorsi? Però, qui c’è una decisione politica. Per dire “sì” a questo e, quindi, per dare la possibilità ai Comuni, quando i Comuni chiederanno di esercitare la facoltà ai sensi del secondo comma dell’emendamento, perché abbiamo scritto che i Comuni possono esercitare la facoltà, prima di autorizzare, la Giunta regionale dovrà valutare se in quelle graduatorie così corte c’è il rischio di esaurimento e, quindi, c’è l’impossibilità successiva di poter reclutare personale che serva. Quindi, non è la norma, assessore, che cambia la prospettiva. Cambia la prospettiva se la Giunta regionale dà l’autorizzazione ad utilizzarle. Quindi, è un presidio politico-amministrativo che va fatto sulla scelta di ricorrere alle graduatorie e sulla facoltà discrezionale della Regione di concedere o meno il nulla osta all’utilizzo delle graduatorie.
Quindi mi pare che, anche con riferimento ai timori dell’assessore, il quadro normativo si tenga alla condizione che la Giunta regionale, qualora dovesse autorizzare l’utilizzo delle sue graduatorie, si ponga il problema delle eventuali graduatorie corte e, quindi, del rischio di esaurimento. Il quadro normativo che ne deriva secondo me è questo.
Speaker : PRESIDENTE.
Assessore Stea, non parli fuori dal microfono, chieda la parola. La deve chiedere se vuole parlare. Vuole intervenire? Prego.
Speaker : STEA, assessore al personale e al contenzioso amministrativo.
Quello che dice il collega Amati lo condivido in pieno. Il problema nasceva solo per un paio di queste graduatorie, che non è nell’immediatezza, ma secondo me possiamo avere qualche problema alla fine del 2024, però per qualche procedimento concorsuale. Sarebbero un paio, non più di tanto.
Speaker : PRESIDENTE.
In ogni caso, assessore. Stea e collega Amati, il punto 2 dell’emendamento presentato oggi, tutto sommato, può risolvere perché la convenzione la deve fare la Regione con il Comune, prima di fare la convenzione valuta se può farla dando l’autorizzazione o meno. Quindi, risolve il problema.
Adesso procediamo al voto sul… No, ci sono altri che hanno chiesto. Prego, consigliere Picaro.
Speaker : PICARO.
Solo una precisazione politica, a questo punto, rispetto all’impostazione prevista dalla Giunta. Io auspico che per il futuro si possa realizzare una procedura concorsuale che non vada a “settorizzare” troppo i concorsi, perché io ritengo che al giorno d’oggi coloro i quali debbono partecipare a un bando, a una procedura concorsuale, debbano avere una poliedricità, essere polifunzionali, essere capaci di poter avere più competenze, perché i rischi sono proprio quelli di non poter e dover attingere ad una graduatoria che va in esaurimento per i pochi posti a disposizione, e soprattutto, consentitemi di dirlo, di poter lasciare una discrezionalità alla Giunta regionale, o ai vari Dipartimenti, di scegliere una famiglia professionale rispetto a un’altra, modificando le esigenze del piano assunzionale.
Questa a mio modo di vedere è una possibilità di cui noi ci dobbiamo privare, come Regione Puglia: non possiamo permetterci di prevedere più tipologie concorsuali per questi limiti, perché a mio modo di vedere danno l’opportunità di lasciare dei fraintendimenti e delle opacità che qualcuno potrebbe millantare, perché non sto facendo alcun tipo di accusa, sia ben chiaro, ma che può lasciare dei dubbi.
Io ritengo invece che predisporre un concorso unico, con le competenze previste a seconda delle esigenze di famiglie più ampie concorsuali, possa dare questa opportunità alla Regione, che possa dare l’opportunità alle amministrazioni comunali di poter attingere alla graduatoria senza che la Regione si preoccupi di poter perdere una specifica professionalità di idoneo non vincitore, e soprattutto, ripeto, dare l’opportunità per la Regione Puglia di avere un’immagine di trasparenza maggiore.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Paolicelli. Prego.
Speaker : PAOLICELLI.
Grazie, Presidente.
Innanzitutto, volevo ringraziare l’assessore Stea per aver ribadito la discussione che più volte abbiamo fatto in Commissione, col Dipartimento e anche in Commissione con il collega Picaro, perché abbiamo oggi un obiettivo comune: quello di far scorrere quanto prima le lunghe graduatorie che abbiamo in Consiglio regionale. Quindi, tutte le azioni volte affinché questo risultato si possa raggiungere nella legittimità, noi proseguiamo per provare ad approvare oggi in Consiglio regionale la modalità migliore. La modalità prevista nell’emendamento del collega Picaro va in quella direzione. L’avevo anche scritto in una mozione tempo fa. Purtroppo, abbiamo un lungo ordine del giorno sulle mozioni, quindi non ci è stato permesso di affrontarla prima. Quella di abbattere quelle graduatorie eliminando quella dicitura della DGR che non incentivava i Comuni a formare gli idonei, quindi a tenerli nei propri Comuni. Chiaramente, la Regione era più attrattiva. Quindi, nel momento in cui si scorre la graduatoria, diventa attrattiva.
Assessore, con questa precisazione e con il fatto che si può provare a valutare ogni graduatoria, se ci sono nel Piano del fabbisogno necessità di utilizzare da parte della Regione maggiori graduatorie, magari si lasciano altre, quelle un po’ più lunghe. Questa è una valutazione che dovete fare voi.
Un altro tema ‒ e chiudo ‒ che pongo, visto che si sta discutendo di questo, è che quelle graduatorie sono in scadenza, scadranno l’anno prossimo. Un impegno che la Giunta regionale può prendere è di sottoporre nella Conferenza Stato-Regioni la proroga delle stesse graduatorie. Ovviamente, è un provvedimento nazionale, bipartisan. Con tutti i nostri rappresentanti a livello nazionale possiamo far prevedere una proroga delle stesse graduatorie, così come è accaduto anche in passato.
Volevo aggiungere questo e ringraziare per la direzione in cui si sta andando.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Ha chiesto di intervenire l’assessore Stea. Prego.
Speaker : STEA, assessore al personale e al contenzioso amministrativo.
A completamento di tutto quello che è stato detto, mi voglio ricollegare a quello che ha detto il mio collega Picaro.
È stato fatto un lavoro minuzioso. In ogni dipartimento, in ogni sezione, per ogni servizio sono state date delle unità che sono, dal punto di vista della formazione, preparate. Noi stiamo assumendo, dopo tredici anni, nuove unità in questa Regione. Ci trovavamo in una situazione di difficoltà, bisogna dirlo, in una difficoltà di personale in ogni dipartimento. È stato fatto un lavoro scrupoloso, è stato fatto un lavoro che queste risorse che sono entrate a far parte… Stanno già quelli di categoria D. Mentre, rispetto alla categoria C nella prima decade di novembre la maggior parte dovrebbe essere assunta. Sono persone che dal punto di vista della formazione sono preparate, quindi abbiamo fatto questo lavoro minuzioso. Io voglio ringraziare tutto il dipartimento. Questo è un fiore all’occhiello dell’intero Governo regionale e dell’intera maggioranza, l’aver portato a compimento questo lavoro, che dopo tredici anni è stato portato a termine con l’assunzione di quasi 750 unità.
Speaker : PRESIDENTE.
Apriamo la votazione su questo subemendamento, presentato dai consiglieri Picaro, Paolicelli ed altri.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 35, favorevoli 35.
È approvato all’unanimità.
C’è un altro emendamento, che è sempre un subemendamento perché è fatto sull’emendamento, ed è a firma del consigliere Tutolo: “Dopo il comma dell’articolo 1 della legge regionale 20 ottobre 2023, n, 24, è inserito il comma 1-bis, avente il seguente contenuto: ‘La disposizione di cui al comma 1 si applica anche alle ASL della Regione’”.
Vuole illustrarlo? Prego.
Speaker : TUTOLO.
Volentieri. In buona sostanza, va a specificare, nel caso ce ne fosse bisogno, che questa disposizione si applica anche alle ASL della Regione Puglia. Quindi, se le ASL della Regione Puglia devono mettere a concorso una figura prevista in quelle graduatorie della Regione Puglia, devono attingere, anch’esse, da quelle graduatorie.
Speaker : PRESIDENTE.
Parere del Governo. Ha chiesto di intervenire l’assessore Stea per il parere.
Speaker : STEA, assessore al personale e al contenzioso amministrativo.
In merito a questo avevo detto già da tempo che non è possibile, in quanto questi sono degli enti autonomi. Quindi, c’è il parere contrario del Governo in merito a questo emendamento.
È chiaro che là c’è la buonafede del collega Tutolo di poter mettere insieme anche quello che vanno a svolgere le ASL, che spesso ritardano nelle assunzioni dal punto di vista della burocrazia. Purtroppo, abbiamo visto che in tante ASL sono state bloccate le varie graduatorie, quindi sono state bloccate anche le assunzioni.
Lo spirito lo capisco, però da parte del Governo in merito a questo c’è sempre stato un parere sfavorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Col parere contrario del Governo, apriamo la votazione.
Ha chiesto di intervenire? Prego.
Speaker : TUTOLO.
Soltanto per specificare che a mio modesto avviso non c’è alcuna controindicazione dal punto di vista legislativo. Evidentemente, è un pensiero, una scelta politica, per l’amor del cielo, legittima, ma a mio avviso non c’è nessun impedimento.
Se si sceglie di non poter… Io mi chiedo: se noi abbiamo una graduatoria di istruttori di tipo C, ad esempio, e la ASL deve assumere un istruttore di tipo C, qual è la differenza rispetto agli altri enti che debbono assumere? È un modo semplicemente per dare più possibilità di scorrimento.
Quindi, onestamente, non comprendo non la contrarietà, perché è legittima, ma non comprendo qual è la difficoltà legislativa. Io personalmente non la vedo. È una scelta legittima, politica, di dire: no, quelli delle ASL fanno i concorsi e vanno per fatti loro. Ma non c’è impedimento, che sia chiaro, questo.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
La votazione aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 36, favorevoli 11, contrari 25.
L’emendamento è respinto.
Passiamo adesso all’emendamento “madre”, quello presentato dall’assessore Stea, come modificato con l’aggiunta del terzo comma precedentemente approvato.
La votazione è aperta. La copia dell’emendamento originario? Abbiamo votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 37, votanti 37, favorevoli 37.
È approvato all’unanimità.
È arrivato un altro emendamento, quello preannunciato, da parte dell’assessore Pentassuglia.
Ci sono due emendamenti e un subemendamento. Il subemendamento è sempre a firma dell’assessore Pentassuglia.
Diamo la parola all’assessore Pentassuglia per l’illustrazione completa. Prego.
Speaker : PENTASSUGLIA, assessore all’agricoltura.
Grazie, Presidente.
Mi rivolgo ai colleghi parlando dei due emendamenti che abbiamo presentato a firma mia e del collega Stea.
Senza poche difficoltà, stiamo provando a rispondere a una esigenza che mi auguro l’anno prossimo venga valutata in maniera più puntuale prima, per una serie di ragioni. Il tema dell’utilizzo del personale a tempo determinato avventizio, bracciante agricolo, per l’Agenzia regionale attività irrigue e forestali è un tema delicato. Senza quelle persone noi non possiamo fare molte delle attività che, nonostante la stagionalità, ci vedono e vedono impegnati lavoratori di cui abbiamo bisogno, pur dovendo rispettare i limiti di spesa che vengono imposti su anni, addirittura 2009, quando l’Agenzia non c’era proprio, poi è stato spostato al 2013 e al 2014, ma le evidenze hanno portato ad avere per una serie di attività che abbiamo implementato… E nessuno a livello nazionale si è reso conto, per esempio, che dandoci le funzioni delle Comunità montane abbiamo introitato il personale, abbiamo avuto le risorse per i primi due anni, poi dal bilancio nostro stiamo dando risorse per avere questo personale, legittimamente assegnato, ma non è rientrato nel computo complessivo.
Dopo una serie di questioni di carattere tecnico e giuridico, anche a seguito della parifica del bilancio regionale e per quello che la Corte dei conti ha segnalato, lunedì porteremo in Giunta una delibera che definisce il 2022. Quindi, comunico all’Aula che per il 2022 ARIF non ha splafonato alcuna spesa. Vedrete l’atto amministrativo lunedì approvato in Giunta. Per il 2023, invece, stiamo… Perché il primo emendamento è la modifica del comma 2 dell’articolo 4 della legge istitutiva che va a togliere “e 2024”, perché quell’impegno di spesa modificato nel 2022, cioè la spesa neutra che riconosce il plafond del tempo determinato, si fermerà al 2023. Per il 2023, con il secondo emendamento sarà data opportunità con 800.000 euro in più, che sto determinando con una variazione di bilancio, che è stata definita questa mattina con la determina n. 695 del 26 ottobre, codice cifra 036, 780.000 euro dal capitolo 115035 e 20.000 euro dal capitolo 121012. Questi 800.000 euro e la necessità di portarlo oggi… Ma non con un disegno di legge, perché aspettare l’assestamento significa fine novembre, significa che questi lavoratori non potrebbero essere impegnati in questo momento per le attività che servono. Ho parlato di pianificare e programmare l’anno prossimo in maniera diversa, magari modificando il decreto di protezione civile, perché iniziare il 15 giugno senza aver fatto tutto quello che precede le attività di antincendio, non dico il 1° maggio, ma almeno un mese prima, il 15 maggio, serve come servirà andare oltre il 15 settembre, perché la stagionalità si allunga e quest’anno, dopo il 15, col licenziamento delle persone abbiamo avuto incendi, abbiamo avuto richieste di intervento, abbiamo avuto necessità di garantire i turni sulla distribuzione di acqua dai pozzi ARIF per consentire alle aziende agricole o il soccorso alle colture, oppure l’attivazione di procedure che noi non possiamo non determinare, seppur avendo questo cappio della spesa fissa, che di fatto porterà ad una rivisitazione di tutto.
Oltre la determina dell’impegno degli 800.000 euro che sono il secondo emendamento, stamattina è stata pubblicata la delibera del Direttore generale che nomina la Commissione, perché il concorso per il tempo determinato vedrà – fatte già le prime procedure selettive – entro dicembre la graduatoria ufficiale e definitiva degli OTD, che superata la fase del concorso dall’anno prossimo saranno assunti direttamente da ARIF, evitando le agenzie interinali, quindi il costo aggiuntivo, secondo quello che ci siamo detti in quest’anno, che era l’impegno assunto dal Consiglio regionale in Commissione, e da chi vi parla, che in un combinato disposto di azioni che tutta l’attività dell’ARIF impatta sulla mia attività agricola (attività intesa come non mia, ma per il mandato pro tempore); il controllo di gestione ce l’ha la Presidenza, il tema del personale, quindi lo splafonamento per cui il secondo emendamento porterà limitatamente al 2023, così come dice la relazione di parifica, quindi dal 2024, altra storia, questo gap di giornate, quindi questi importi, all’interno della quadratura per la Regione Puglia di questo importo.
Quindi, non abbiamo splafonato il 2022, ci sarà l’atto amministrativo di Giunta, per rispondere legittimamente alle richieste di Corte dei conti, e per il 2023 riusciamo a quadrare all’interno del bilancio della Regione non solo economico, ma anche del personale a tempo determinato che noi stiamo utilizzando.
Sono stati due mesi complicati. Io vorrei ringraziare le strutture. Mi dispiace per i lavoratori che sono tornati oggi, avevo detto di pazientare, di avere la pazienza di aspettare atti amministrativi che non sono noccioline, mettono dietro firme e responsabilità in capo a persone che devono pagare di tasca loro ogni azione. Oggi, con questo emendamento, proviamo un mese prima a fare quell’operazione che doveva essere determinata dall’assestamento di bilancio e proviamo a dare risposte e a completare quella fase di lavori propedeutica agli impegni che erano e sono stati assunti non solo con le agricole, ma anche con le comunità locali per quelle che sono le attività che ancora in questo momento si possono fare.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, assessore.
Il consigliere Caroli ha chiesto di intervenire. Prego.
Speaker : CAROLI.
Una domanda all’assessore. Considerato che non verranno più assunti lavoratori utilizzando le società di somministrazione, l’allungamento del periodo di utilizzo di questi operai è già stato previsto all’interno dello stanziamento? Lei ha detto che da quest’anno cercherà di allargare il range di utilizzo. Nello stanziamento che ha previsto, con il secondo emendamento, è già previsto l’allungamento della prestazione garantita ai lavoratori a tempo determinato?
Speaker : PRESIDENTE.
Ha chiesto di intervenire l’assessore Pentassuglia. Prego.
Speaker : PENTASSUGLIA, assessore all’agricoltura.
Grazie, Presidente.
Il secondo emendamento stanzia 800.000 euro che, insieme ad altri risparmi che abbiamo trovato, consentono di garantire ulteriori 32/35 giornate, per garantire le giornate dell’anno precedente. Ma devono garantire le fasi lavorative, non le giornate. Non lo facciamo per le giornate. Per le giornate si è chiusa la partita. Abbiamo trovato le risorse perché in questo momento abbiamo lavori da fare che dobbiamo completare con questo stanziamento, con la platea storica, che ha lavorato fino... Okay? Vi ho dato l’elemento di novità. Ho visto che ieri la II Commissione si è occupata anche di questo. Rispetto a ieri c’è la novità che il direttore generale, a cui è stato dato mandato politico di definire le procedure concorsuali entro e non oltre il 30 dicembre... Dal 2024 ‒ ne parleremo in bilancio ‒ noi dobbiamo settare la macchina e io non so quanti saranno gli idonei che stanno partecipando alla selezione. Non lo so e non mi interessa. Vedrò gli atti ufficiali alla fine, come voi. Da lì dobbiamo capire se c’è copertura per tutti i 360 messi a concorso dallo stesso direttore generale o se saranno meno, quindi si avrà bisogno di ulteriori figure.
Noi abbiamo bisogno di settare la macchina organizzativa, sia in termini di capitale umano (operai) sia di tecnici. Tutto quello che stiamo mettendo a disposizione (ammodernamento dei pozzi, 83 per la parte boschi), cioè stiamo lavorando seriamente a settare questa Agenzia, che sta diventando una cosa sempre più seria, senza la quale noi non avremmo questo tipo di attività. Strano che molti se ne ricordano quando gli operai stanno a casa e appiccano gli incendi, oppure – mi dispiace, ma qui lo devo dire da assessore – leggere che si spengono gli incendi grazie agli altri e nessuno dice grazie all’ARIF e grazie agli operai di ARIF, che rischiano la loro vita per evitare incendi che fanno evacuare… Lo dico qui – scusate l’enfasi – perché è spregevole vedere che non solo noi finanziamo altri, ma gli altri sono quelli che risolvono e noi facciamo i servi sciocchi e ci prendiamo pure le responsabilità di intervenire su azioni maldestre, molte di dolo e di colpa di chi appicca il fuoco, perché la stragrande maggioranza è questa. Comunque, questa è l’occasione per dire grazie a chi lavora con serietà, passione e abnegazione.
Scindiamo le due cose. Quando ci sarà l’esito della procedura concorsuale in atto, che ha già finito la prima fase, adesso ci saranno i colloqui e la selezione, entro il 30 dicembre noi avremo quelli. Nel bilancio io chiederò di finire prima, perché al bilancio, come faccio ogni anno faccio, vi darò conto di cosa succede ai Consorzi di bonifica e cosa succede ad ARIF, che impatta su di me, anche se non ho competenza diretta, ma – se permettete – l’acqua di soccorso alle aziende serve alle mie aziende agricole. Ne rispondo io, perché vengono da me a lamentarsi se possono avere acqua o meno, o se c’è un’attività di bonifica, perché le attività silvicolturali si fanno da ottobre a dicembre e dal 1 gennaio al 15 marzo. I nostri uffici regionali, per una serie di motivi, norme europee, direttive comunitarie e altro, dopo il 15 marzo non ci hanno autorizzato a entrare nei boschi a completare le fasi di pulizia, nonostante le piogge persistenti, nonostante una serie di cose. Ognuno legittimamente secondo il proprio… Io non entro nel merito. Applichiamo la legge e diciamo: massimo il 15 marzo. Questo è determinato da legge e noi così ci dobbiamo organizzare.
Poi se nell’organizzazione dell’agenzia ARIF c’è bisogno di altro, saranno fatte le richieste e fatti i piani di fabbisogno, con le relative coperture finanziarie. Quindi, chiudiamo con la platea storica al 2023. Il concorso è la novità 2024. Quindi, il 2023 è stato gestito con le agenzie interinali, nuova gara, nuovi soggetti, che hanno fornito il personale.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Se non ci sono altri interventi, passiamo al voto sull’emendamento n. 2, che è stato consegnato: “aggiungere un comma all’articolo 4 della legge regionale 9/2022”. Partiamo dal sub?
Il sub è l’emendamento che prevede che al comma 2 dell’articolo 4 della legge regionale 9/2022 siano eliminate le parole “e 2024”, riportate in tutto il comma. Quindi, il comma dice: “per le finalità del comma 1, a decorrere dall’esercizio finanziario 2022 è istituito nell’ambito della Missione 16, Programma 1, Titolo 1, un nuovo capitolo di spesa denominato ‘spese per l’espletamento dei servizi antincendio boschivo e di Protezione civile in ambito forestale’ con una dotazione finanziaria per ciascuno degli esercizi finanziari 2022, in termini di competenza e cassa, 2023 e 2024, in termini di competenza, di euro 6,5 milioni’ destinato a finanziare le spese di personale per l’espletamento dei precitati servizi antincendio boschivo e di Protezione civile in ambito forestale”. Noi stiamo togliendo il 2024: è così, assessore? Stiamo togliendo la parola “2024”.
Speaker : PENTASSUGLIA, assessore all’agricoltura.
La togliamo sia lì, sia giù, all’ultimo rigo, perché noi cristallizziamo la spesa al 2023, nell’ambito del plafond possibile in Regione, su indicazioni molto puntuali, e ringrazio la Corte dei conti e il Procuratore per la strutturazione data, mentre per il 2024 ARIF deve viaggiare per conto suo per gli spazi che ha, non togliendo spazi alla Regione, anche perché abbiamo le categorie C da assumere, quindi da fare quello per cui ci siamo impegnati.
Speaker : PRESIDENTE.
Va bene, procediamo al voto.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 38, votanti 38, favorevoli 38.
È approvato all’unanimità.
Avendo approvato questo, decade l’emendamento n. 1.
Passiamo all’emendamento n. 2. Emendamento alla legge regionale n. 9/2022: «Aggiungere un comma all’articolo 4 della legge regionale n. 9/2022: “Al fine di potenziare le attività di cui al comma 1 limitatamente all’anno 2023, è trasferita, nell’ambito della Missione 16, Programma 01, Titolo 01, la somma di 800.000 euro per il finanziamento delle spese di personale riferite alle nuove assunzioni dell’ARIF a tempo determinato. Detta spesa è compresa nei limiti di cui all’articolo 1, comma 557 e seguenti, della legge n. 296/2006 della Regione per il medesimo anno 2023”». L’emendamento è firmato dall’assessore Pentassuglia e dall’assessore Stea.
Non ho con me il referto tecnico. Questa modifica alla spesa.
Speaker : PENTASSUGLIA, assessore all’agricoltura.
La determina l’ho richiamata, è la n. 695 del 26 ottobre. Il referto è firmato dalla struttura e mandato in Ragioneria, che lo sta girando su posta elettronica. Non appena mi arriva qui ve lo giro, ma è già approvato e sottoscritto. È già presso gli uffici per la validazione.
Speaker : PRESIDENTE.
Gli uffici presenti qui in Consiglio asseriscono che la copertura finanziaria c’è e che il referto tecnico è stato redatto e inviato. A noi non è ancora arrivato, però lo acquisiamo strada facendo, durante il Consiglio.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 36, favorevoli 36.
L’emendamento è approvato.
Con la votazione di questo emendamento, l’articolo 14 è superato. È stata introdotta una modifica che introduce una copertura finanziaria. Quindi, in sede di drafting prego gli uffici di coordinare le norme in maniera tale da togliere questo articolo 14.
Adesso votiamo la legge nel suo complesso.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 37, votanti 37, favorevoli 37.
È approvata all’unanimità.
Votiamo l’urgenza, per alzata di mano.
Chi è favorevole? Chi si astiene? Chi è contrario.
È approvata all’unanimità.
Grazie, colleghi. Salutiamo i rappresentanti delle organizzazioni sindacali, che sono stati presenti sin qui e che adesso ci stanno lasciando.
Passiamo all’altro punto all’ordine del giorno: “Prosieguo esame Disegno di Legge n. 39 del 27/03/2023 ‘Legge regionale 7 novembre 2022, n. 28 ‘Norme in materia di incentivazione alla transizione energetica’. Modifiche’”. Allora, eravamo rimasti… Ha chiesto di intervenire. Prego, Presidente Amati, ne ha facoltà.
Speaker : AMATI.
Grazie, Presidente, per una questione preliminare.
Io devo reiterare ancora una volta la richiesta di rinviare alla Commissione il provvedimento, e ovviamente lo devo fare perché la questione è una questione rilevante, è una questione enorme, anche ad evitare che magari, qualora – spero di no – dovesse accadere che il Consiglio regionale approvi queste modifiche, si deve sapere che il Consiglio regionale ha approvato modifiche contro un tentativo di ridurre il costo della bolletta del gas: questo deve essere chiaro.
Il testo attuale dice infatti che noi stiamo provando a ridurre, in particolare sull’infrastruttura TAP, il costo delle bollette del gas. Se modifichiamo, lo dico in particolare alle associazioni, ai sindacati, ai consumatori e a tutti quelli che sono intervenuti sull’argomento, non abbiamo nessuna speranza che la Corte costituzionale ci dica se noi possiamo utilizzare o meno la legge Marzano sulla infrastruttura TAP, cioè sui 10 miliardi di metri cubi attualmente introdotti con quella infrastruttura, e poi, ovviamente, sugli ulteriori 10 miliardi di metri cubi, perché l’infrastruttura è in grado di reggere questo tipo di transito. Per fortuna ci furono i “sì TAP”, pochi ma ci furono, per fortuna; perché se non ci fossero stati quei pochi “sì TAP”, oggi non potremmo parlare nemmeno di questo argomento.
Questa è la questione. Questa è la questione, e riguarda solo e soltanto TAP. E ve lo dice un “sì TAP” della prima ora, vituperato, offeso, in ogni dove e in ogni modo, da una ideologia che forse non riusciva nemmeno a percepire di cosa stessimo parlando. Abbiamo subìto le offese più terribili, perché eravamo i fiancheggiatori delle multinazionali, eravamo i fiancheggiatori dell’interesse delle multinazionali agli utili. Non so se è chiaro. Siccome, poi, la storia si diverte pure a rappresentare le cose e a metterle esattamente al posto giusto, per nemesi, se noi approvassimo questa legge, sia pur in buona fede, queste modifiche, risulterebbe che c’è quantomeno un fiancheggiamento al bilancio di TAP. E chi sostiene, invece, di non fiancheggiare il bilancio di TAP con questo tentativo? Un gruppo di “sì TAP”. Guardate che paradosso. Un gruppo di “sì TAP” vuole evitare che sia fiancheggiato, almeno in termini di tentativo rispetto alla decisione della Corte costituzionale, il bilancio di TAP.
Siccome questo è, e credo di essere stato nei miei cinque minuti per la questione preliminare, perché poi ho la possibilità di due interventi da dieci minuti l’uno su ogni emendamento, più cinque minuti per la dichiarazione di voto, ai sensi del Regolamento, vi chiedo, colleghi, di assumere una posizione ragionevole, cioè rinviare questa questione in Commissione oppure accettare le modifiche all’articolo 1 e lasciare come sono le cose sull’articolo 2. Quindi, pacificamente, nel giro di un minuto, risolvere la questione.
In questo senso, avanzo un’istanza alla Presidente del Consiglio regionale di rinvio in Commissione ovvero, se il Governo regionale dovesse ritenere di accogliere il mio invito ad accogliere le modifiche all’articolo 1 e a lasciare l’articolo 2 così com’è, ovviamente ritirerei un istante dopo tutti gli emendamenti, incrociando due cose il “sì TAP”, che per fortuna c’è, è TAP, con il fatto che noi siamo un’Amministrazione pubblica, quindi a ogni “sì” consegue e deve conseguire il fatto che il nostro riferimento anche sulle infrastrutture energetiche sono i cittadini, tradotto, le bollette di tutti i cittadini pugliesi.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
La richiesta è: o il Consiglio regionale accetta le modifiche relative all’articolo 1 e si procede, però senza modificare l’articolo 2, oppure la richiesta è di tornare in Commissione in maniera tale da valutare.
La parola al Governo… Allora, facciamo intervenire prima il consigliere Caroli, così l’assessore risponde anche alla sua domanda. Prego.
Speaker : CAROLI.
Grazie, Presidente.
In riferimento al disegno di legge, in particolare al punto 3 dell’articolo 2, tenuto conto di quanto diceva poc’anzi il collega, Presidente Amati, io sono preoccupato di quanto disciplinato al punto 3, che recita: “Al comma 4 dell’articolo 2 della legge regionale 7 novembre 2022 (Norme in materia di incentivazione alla transizione energetica) sono soppresse anche le parole ‘in esercizio’”. Per cui, sicuramente c’è il problema dello sconto in bolletta, ma io vorrei comprendere, rispetto a quanto disciplinato e come disciplinato, su tutte quelle che erano le aspettative e le richieste fatte dai territori in termini di riequilibrio, ristoro e ambientazione cosa accadrà, se questo disegno di legge dovesse essere approvato.
Grazie, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei.
Prego, assessore Delli Noci.
Speaker : DELLI NOCI, assessore allo sviluppo economico.
Credo che ne abbiamo dibattuto tanto in quest’Aula e fuori da quest’Aula. È chiaro che chiederò al Presidente Amati di specificare meglio nei successivi interventi un passaggio che fa, a chiarimento dell’Aula e per la tranquillità di tutti, perché me lo sono appuntato. È un passaggio pericoloso che può essere mal capito, e spero di aver mal capito io, quando parla di “fiancheggiamento al bilancio TAP”. Spero in un chiarimento a tutti, visto che già un’altra volta c’era stata una leggera sgrammaticatura di cui poi ha chiesto pubblicamente scusa, scuse che sono state accettate.
A chiarimento anche di quanto ha sollecitato il consigliere Caroli, ho presentato un emendamento all’articolo 2, che verrà illustrato quando arriverà il momento: chiariamo che nonostante ci fossero già una procedura VIA e un atto pubblico che dava la possibilità, così come sta avvenendo già in questi giorni, con il coordinamento della provincia di Lecce e tutti i Comuni interessati, di avviare un dialogo con TAP rispetto alle compensazioni territoriali, noi specifichiamo che le previsioni agli impianti e infrastrutture che abbiano acquisito il titolo per la costruzione alla data in vigore della presente legge, per i quali non siano state ancora effettuate delle misure compensative, ossia, inseriamo il tema specificatamente rispetto all’impianto esistente, perché parliamo di un impianto esistente.
Rispetto alla discussione, chiedo di non rinviare. Capisco perfettamente che il Presidente Amati proverà a sfinirci, come ha fatto nei precedenti Consigli, lo ha tra virgolette minacciato indicando la durata dei suoi interventi. Ma mi permetto di dire all’Aula una cosa importante: che in queste ore il Governo ha presentato un disegno di legge in cui ha inserito un articolo specifico rispetto al tema della compensazione all’interno del DL energia tanto discusso, e questo articolo è legato al tema delle compensazioni.
Tra l’altro, in questo articolo si parla di un altro argomento che è stato all’ordine del giorno della discussione e del dibattito politico: il tema delle aree idonee. Sul termine delle compensazioni definisce una quota economica per ogni anno che verrà ripartita in base a dove verranno realizzati gli impianti.
È chiaro che in considerazione del fatto che moltissimi degli impianti, così come previsto oggi dal GSE e dalle prime indicazioni anche dal Ministero stesso, verranno realizzati in Puglia, rischiamo che questa compensazione non sia soddisfacente rispetto alle opportunità e alle aspettative di questo territorio. Avere, invece, una legge regionale pienamente in funzione, attuativa da subito può essere lo strumento utile per avere anche un ruolo differente nell’azione che possiamo avere in questi mesi con il Governo italiano.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, assessore. Ha confermato la proposta e ha espresso parere contrario rispetto al rinvio.
Dobbiamo, quindi, votare il rinvio in Commissione.
La votazione è aperta.
L’assessore Stea esprime il voto contrario.
La votazione è chiusa.
Presenti 30, votanti 29, favorevoli 8, astenuti 1, contrari 21.
La proposta è respinta.
Quindi, procediamo con l’esame della legge.
È stato presentato un emendamento aggiuntivo all’articolo 2 del disegno di legge, da parte dell’assessore Alessandro Delli Noci. Lo vuole illustrare?
Il numero legale venne meno sul subemendamento all’emendamento n. 3, a firma Amati: «Sostituire le parole “dei proponenti di nuovi” con le parole “di proponenti di nuovi”». Una questione lessicale.
La votazione è aperta. Scusate, non emerge la richiesta di intervento da parte del Presidente Amati. Quindi, o gli aggiustiamo la postazione, o lei, Presidente, magari si sposta di postazione per semplicità. Grazie.
Speaker : AMATI.
Faccio presente, per lealtà, che qualora dovesse essere presentato un emendamento sostitutivo devo aveva il termine per poter presentare eventualmente i miei subemendamenti. Il canguro lo brevettammo.
Voglio rispondere subito all’assessore. Assessore, è sgrammaticato interpretato il termine “fiancheggiamento” con la sua interpretazione mia malevola. I latini a questo proposito direbbero qualcosa, non lo dico, altrimenti poi mi chiederà di chiarire anche questo, perché, visto che lei dà un’interpretazione malevola, lo farebbe anche per il brocardo latino. Il termine “fiancheggiare” significa mettersi a fianco. Quindi, nel caso di specie di un bilancio significa che se TAP non versa compensazioni a titolo di riequilibrio territoriale è di tutta evidenza che il bilancio di TAP ne ha dei vantaggi.
Se, per esempio, io mi metto a fiancheggiare lei per non pagare un libro, è chiaro che dal suo conto corrente non verrà fuori la somma per l’acquisto del libro. Avrò fiancheggiato il suo conto corrente. Lei vuole dare un’interpretazione malevola, non è la mia intenzione. Anche perché se io avessi l’idea e soprattutto la prova che ci fossero degli intendimenti malevoli, per carattere non avrei nessuna esitazione a comunicarlo. Quindi, da questo punto di vista stia tranquillo.
Io, è vero, sto facendo ostruzionismo. L’ho anche detto. Non è una minaccia. Assessore, quando si usano gli strumenti della democrazia, non è una minaccia. Non è che uno dice “io uso gli strumenti della democrazia” e l’altro risponde “tu mi stai minacciando”. È quando si usano gli strumenti non democratici che c’è una minaccia. Quindi, io sto usando uno strumento della democrazia.
Perché sto facendo ostruzionismo? Piuttosto la domanda sarebbe questa tecnicamente: perché sto facendo ostruzionismo? Per mille motivi, che vi dirò in seguito, ma ce n’è uno anche legato al Decreto Energia, che è un motivo per cui persone prudenti direbbero oggi, Vicepresidente Piemontese, e lei è persona prudente, aspettiamo il Decreto Energia, perché nel testo del decreto Energia non c’è l’abrogazione della legge Marzano.
Se il Governo nazionale avesse ritenuto che quella norma che noi abbiamo invocato per impugnare fosse stata in qualche modo rischiosa nel decreto Energia avrebbe eliminato la norma. Allora aspettiamo: può darsi pure che il Governo nazionale nel decreto Energia ci elimini la norma, e a quel punto non ha nessuna ragion d’essere la nostra discussione.
Allo stato, non c’è, questo. Quindi è probabile, allo stato, che vi sarà un decreto Energia con la norma della legge Marzano ancora vigente.
Se noi ci arrendiamo senza che sia stata modificata la legge Marzano, e arrendersi significa accettare le modifiche, e qui, vi prego, non c’è possibilità di un’interpretazione malevola, è una resa, tu mi hai chiesto e io mi sono arreso. Nel caso in cui il Governo non l’ha prevista, vuol dire che non intende toglierci questo strumento.
La domanda è sempre la stessa: perché noi dobbiamo arrenderci sull’ipotesi che la Corte costituzionale ci dica che abbiamo ragione? Perché? Qual è il motivo? Perché, la Corte costituzionale è per voi un luogo di eversori, di pericolosi eversori? Cioè, la Corte costituzionale che cos’è, Hamas, visto che stiamo in argomento? È un’organizzazione terroristica?
Abbiamo paura della Corte costituzionale? Ricorderò all’assessore, e ricorderò a tutti i colleghi dell’Aula che abbiamo approvato quella norma proprio per stimolare la decisione della Corte costituzionale a regolarci. Noi in quest’Aula abbiamo fatto un patto politico, e questo patto politico, se si va avanti, lo stiamo violando. E firmatario di questo patto politico, dell’emendamento con me, era il collega Caracciolo. Insieme firmammo, è agli atti.
Ora, abbiamo fatto un patto politico, abbiamo detto che si riduceva ad uno il testo sulla base di tre testi, inserendo la norma presentata da Amati e Caracciolo. Non vorrei che pure questa volta si presentano le norme e poi si vota contro se stessi. Sennò diventa un’abitudine. E quando diventa un’abitudine poi diventa un problema per chi fa così.
Abbiamo fatto un patto politico dicendo che andremo a stimolare la Corte costituzionale. È vero, Presidente? Lei ha buona memoria. Ora che cosa è successo? Perché questo patto politico è stato dissolto? Per le questioni di cui ci stiamo occupando in queste ore? La maggioranza, la minoranza, chi sta dentro, chi sta fuori. Avete presente tutta questa cosa meravigliosa, questa discussione meravigliosa? Peraltro, detto ad uno come me, che fa maggioranza sempre. Io sto sempre al governo delle cose. Non c’è una proposta per cui non ho una soluzione. Io non conosco una giornata di opposizione. Se una cosa non mi piace, ho sempre una soluzione alternativa. È proprio una prospettazione di governo, una cultura, una missione. Che cosa è successo? Perché abbiamo modificato il fatto politico? Qual è la novità? Perché non abbiamo eseguito la legge vigente ‒ non l’abbiamo eseguita ‒ e non possiamo aspettare la Corte costituzionale?
Un’altra domanda. All’udienza del 19 settembre dinanzi alla Corte costituzionale, chi ha chiesto il rinvio? È importante. Mettete in fila i fatti. Chi ha chiesto il rinvio? Il rinvio è stato chiesto dall’Avvocatura dello Stato, su richiesta del Ministero. Immaginate un po’. L’ha chiesto chi ha presentato il ricorso. E volevano farlo sottoscrivere anche alla Regione Puglia. La Regione Puglia non ha sottoscritto la richiesta. Ci sono le e-mail, varie e-mail. Non abbiamo sottoscritto, giustamente. L’Avvocatura chiede il rinvio. La Regione Puglia non aderisce al rinvio. Guardate quante stranezze messe in fila. E noi adesso stiamo facendo le modifiche senza aver chiesto il rinvio che, invece, aveva chiesto l’Avvocatura dello Stato, che evidentemente ha un problema. Non l’Avvocatura dello Stato. Il Ministero. Hanno il problema che non vorrebbero, forse, stimolare la decisione della Corte costituzionale.
Perché noi dobbiamo fare tutto questo contro i cittadini pugliesi e le bollette dei cittadini pugliesi. Perché? Non possiamo lasciare la norma com’è senza eseguirla, come è stato fatto finora, e sulla base di questo e solo sulla base di questo attendere la Corte costituzionale? Che fastidio vi da prendere un po’ di milioni, che secondo una stima dell’Assessorato allo sviluppo economico sono tanti milioni, e inserirli nello sconto in bolletta? Che problemi vi dà fare come la Basilicata. La differenza è che la Basilicata ha il petrolio e, quindi, deve rinnovare la concessione, e ha deciso di utilizzare quella leva. Noi, invece, non abbiamo petrolio e, quindi, non diamo nessuna concessione, ma abbiamo la norma sulle concertazioni territoriali. Lo dico a tutto il mondo della sinistra-sinistra-sinistra, lo dico in particolare a quelli, a quelli dei beni comuni. Avete presente i beni comuni, tutta la narrazione dei beni comuni? Ora sta a vedere che la devo fare io questa parte che sono un sostenitore dell’economia sociale di mercato. È una cosa brutta. È vero? È una cosa fastidiosa. Lo devo fare io, sai, quelle persone repellenti. Lei, collega Lacatena, ha detto che è liberale. Io sono un po’ più mitigato, ma io e lei siamo repellenti. Lo dico a quelli dei beni comuni. I beni comuni! Avete presente i beni comuni? Qual è il problema? Quindi, cari colleghi, vi chiedo ovviamente non tanto di approvare questo emendamento, oppure approvare questo emendamento, fate voi, ma di avere un segnale di resipiscenza e fare in modo che il testo licenziato possa essere un testo licenziato con l’articolo 1 con le modifiche e con l’articolo 2 lasciato così com’è.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Per quanto attiene all’eventuale subemendamento all’emendamento presentato, sino a che non lo discuteremo, noi ancora siamo all’articolo 1, lei potrà presentare subemendamenti.
Sì, è stato presentato. Lo abbiamo dato per le copie. Comunque, è stato anche pubblicato.
Possiamo votare su… No, su quello che ha presentato. E quando ne discuteremmo, poi?
Certo, sì. Prego.
Speaker : AMATI.
Presidente, la prego, garantisca i miei diritti. Io mi rendo conto che…
Speaker : PRESIDENTE.
E la stavo…
Speaker : AMATI.
Quando arriveremo… È chiaro che io non posso contemporaneamente fare interventi e scrivere emendamenti, o subemendamenti, di questo si rende conto. Quindi, io le chiedo di garantire… È un fatto di lealtà, questo è un fatto importante.
È chiaro che quando si fa una battaglia politica, non è che bisogna approfittare. Io capisco: “eh, sta dando fastidio, facciamo…”, glielo per correttezza.
Speaker : PRESIDENTE.
Io glielo garantisco tutti, però lei ha anche un Gruppo che lavora sull’argomento.
A dire la verità, i due consiglieri del suo Gruppo non ci sono. Forse conviene richiamarli in maniera tale che le diano una mano.
Speaker : AMATI.
Senta, io non faccio il volpino. Nel mio paese si dice […], tradotto, il volpino, che ha il compito di indicare la rotta, in quel caso al gregge, in questo caso, si figuri, sono persone con la loro autonomia, quindi non ho questa funzione.
Forse lei qualche volta ha visto in altri contesti che c’è qualcuno che utilizza i sistemi dei volpini. Però non si abitui, perché prima o poi cambia il mondo. Cambia, il mondo cambia, e a un certo punto, siccome cambia… Voi immaginate, è cambiata Grazia Di Bari, voi immaginate che non possa cambiare un mondo ordinario? È cambiata Grazia Di Bari, che stava qua ad aprire le scatolette di tonno. Figuratevi se non possa cambiare il mondo.
E quando il mondo cambia, uno si guarda e dice “ma chi me l’ha fatto fare?”. Perché questi gesti di disumanità sono gesti che valgono per un secondo: si accende la luce, ah, che bello. Vado a casa, mio marito, mia moglie, i miei figli “sei un figo!” poi finisce.
Fatta questa premessa di carattere morale, etico-morale, le chiedo di garantire i miei diritti.
Ora, con riferimento, quindi faccio una replica a me stesso…
Speaker : PRESIDENTE.
Precisiamo, però: che io ho sempre garantito e che continuo a garantire, è per il futuro.
Speaker : AMATI.
Era un’avvertenza per il dopo, meglio prevenire che curare, sennò saremmo entrati in polemica, io e lei, quindi non mi sembra il caso.
La questione TAP è una questione che arriva così, e qui dovrà chiamare in causa, ma solo perché ella ha memoria storica, la Presidente del Consiglio regionale. Lei si ricorderà. Lei aveva una posizione che non era uguale alla mia. In particolare, tutti i consiglieri regionali del Salento avevano una posizione che non era uguale alla mia. E poi... No, non c’è, quindi non posso dire nulla. Perché? Per mille motivi. Anche motivi relativi al fatto che si era creata una mobilitazione così potente nel Salento, per cui già dire “TAP” nell’incrocio con TAV era una bestemmia. Non lo potevi dire. Per anni e anni ci fu questa disputa potentissima.
TAP, invece, era importante. TAP era una infrastruttura energetica rilevante. Nel momento in cui TAP predispose la sua proposta, volevano trattare. Volevano trattare ogni tipo di compensazioni ambientali e territoriali. Erano disposti a trattare ogni tipo di compensazioni ambientali e territoriali. Questa disponibilità a trattare fu respinta dicendo: “Non si tratta perché i soldi di TAP sono lo sterco del diavolo”. Cioè, i soldi di TAP erano corruttivi. C’erano persone che non sapevano nemmeno quali sembianze avesse il “signor TAP”. Però ci furono poche persone ‒ devo dire anche grazie al Governo nazionale dell’epoca, diversi Governi nazionali ‒ che inseguirono l’ipotesi di questa importantissima infrastruttura energetica. E tra mille problemi TAP si fece. Per fare TAP arrivò l’esercito, presidiò il sito. Sembrava un campo di guerra. Era delimitato con il filo spinato il cantiere. Un cantiere di lavoro circondato dal filo spinato. Però, nonostante il fatto che il cantiere di lavoro fosse circondato dal filo spinato, TAP si fece.
Quando è scoppiata la guerra ci siamo accorti che per fortuna c’era TAP, altrimenti queste posizioni, che non tenevano conto della realtà, non tenevano conto del riformismo, non tenevano conto della storia – diciamolo – della sinistra italiana. Una grande contraddizione. La sinistra italiana, nel suo massimo fulgore, nasce per il lavoro, per l’industria, per l’impresa. Pagine memorabili. Io parlo della sinistra italiana e della coalizione del centrosinistra perché è nella coalizione nella quale ho sempre militato. E invece no. Tutt’a un tratto non rientrava più in questi intendimenti. E allora cosa accadde? Accadde che, nonostante questo TAP si fece… E quando è arrivata la guerra, grazie a chi tenne duro, TAP ci ha dato la possibilità di avere il gas. Oggi – lo dico ai presenti in Aula che furono “no TAP” – alzino la mano i “no TAP” del tempo che direbbero “siamo ancora no TAP”. Se facessimo l’appello nella classe politica non alzerebbe la mano nessuno. Fate la prova. Non alzerebbe la mano nessuno. A domanda: chi sono i “no TAP”? Non alzerebbe la mano nessuno.
Ora che cosa è accaduto? Che ci avrebbero offerto tutto! Altro che le compensazioni per riequilibrio territoriale! Noi non accettammo nemmeno qualche milione. Qualche milione di cosa? Di lavori, di lavori che dovevano essere realizzati nelle aree interessate all’infrastruttura. Noi non accettammo nemmeno questo. E TAP si fece senza che nemmeno un centesimo né in termini patrimoniali né in termini di opere di ambientalizzazione furono realizzate, e adesso non sono state realizzate. Cosa direte ai cittadini salentini? Lo dico ai colleghi del Salento: cosa direte? Cosa racconterete? Noi non abbiamo preso nulla. Oggi, naturalmente, che l’infrastruttura funziona e funziona perfettamente, chi verrebbe a trattare con noi? Lei, collega Di Gregorio, che conosce le regole della finanza, non perché faccia parte… Non faccia la battuta facile. La finanza nel senso del sistema creditizio. Lei che fa parte del sistema creditizio mi risponda: quando chi deve pagare non ha nessun motivo di pagare, paga con facilità? Non paga. Adesso perché dovrebbero pagare. È ovvio, non pagherebbero. E non pagano. Quindi, la questione è che oggi abbiamo un’unica possibilità: aggrapparci su una norma, la legge Marzano, la quale prevede, secondo me e anche secondo l’assessore, perché l’assessore si è accordato, noi abbiamo fatto un accordo politico su questo testo.
Adesso abbiamo l’opportunità di usare questa leva per far pagare, e questi soldi introdurli negli sconti in bolletta, e peraltro creando il presupposto affinché il negoziato sull’estendimento dei 10 miliardi ulteriori di metri cubi sia fondato sulla cifra determinata sulla base del pregresso, ovviamente, il gas a transitare, e non sulla base di una trattativa fatta in una posizione di forza.
È ovvio che è così. Quindi, colleghi, Presidente Capone, per quale motivo noi non dobbiamo perseguire questa strada? Assessori, colleghi, per quale motivo? Qual è il fastidio di ridurre le bollette delle persone, o tentate di ridurre le bollette del gas? Qual è il fastidio? Una cosa incomprensibile, per cui ecco il motivo dell’ostruzionismo: perché proprio non c’è un filo logico, non c’è un filo logico che racconta o possa raccogliere l’impostazione che volete dare oggi a questo Consiglio regionale e a questo provvedimento.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Votiamo sul subemendamento. La votazione è aperta… Sì, ha la parola.
Speaker : AMATI.
Prendo i cinque minuti di dichiarazione di voto, l’ho detto un’altra volta, non solo Pannella. C’era una battuta anche formidabile, l’ho detto l’altra volta, di Pajetta: Pannella, quando stava parlando da chissà quante ore, abbandonando l’Aula, gli disse “quando hai finito, spegni la luce”, l’ho già detta. Però, perché Pajetta disse così? Perché Pajetta riconosceva la battaglia civile che stava facendo Pannella, era questa la questione. Non era disprezzo.
Perché, cari colleghi, io avverto nei volti di molti, anche un certo fastidio, mica non lo avverto. Io capisco che costringere i colleghi a stare seduti è fastidioso, lo avverto. Però, colleghi, se mi posso permettere, sappiate che queste cose si fanno non tanto per l’oggi, ma perché a un certo punto potrà servire. Potrà servire a tutti. Magari tra un’altra legislatura ci sarà questo precedente che per un’altra battaglia potrà essere utilizzato.
Ora vi racconto una storia, per spiegare il concetto, che riguarda il trattamento di fine mandato. Avete presente questo argomento meraviglioso? Noi, da fuori, a dire: “Sì, stanno facendo bene i consiglieri regionali che stanno dentro”. A scrivere ai consiglieri: “Vai, andate. Siate ribaldi riformatori”. Però si diventa ribaldi riformatori quando si sta fuori. Tant’è che sul trattamento di fine mandato ricevo tanti messaggi da parte di colleghi di altre legislature che chiedono di andare avanti. Io, che qui sto da tanto tempo, ricordo quand’erano qui, che insegnavano la prudenza. Faccio con le mani così, che è un sinonimo di galleggiamento.
A un certo punto, si diventa rivoluzionari stando fuori. Avete presente le battaglie sulla sanità? Ricevo messaggi: “Vai, fino in fondo”. Messaggi meravigliosi. Me li ricordo qui: “Calma, ragazzo. Primum vivere”.
Lo so che mi guardate con un certo fastidio perché sto facendo questa cosa. Però questa cosa è importante. Questo argomento verrà di nuovo. Ammesso che oggi venga licenziato, tutto a posto... Oggi ‒ faccio una profezia ‒ probabilmente riuscirete a licenziarlo. Non è che il giorno dopo la prova sui 28 si può venire meno. Ci sono mille motivi per fare questo pronostico. Ovviamente, come sapete, la forma delle cose è data dalla durata. Anche questa è pannelliana.
Voi dovete considerare che questa attività che sto compiendo tornerà. Molti diranno: “Allora abbiamo fatto una cosa sbagliata”. Tornerà. Gli argomenti dell’energia tornano sempre. Quando tornerà, ovviamente, noi che cosa racconteremo? Colleghi dell’opposizione, adesso vi interpello. Anche se qualcuno potrebbe dire che opposizione sono anche io. Potrebbero dire così. Lo stava dicendo il collega Di Gregorio. Io prevengo, quindi mi faccio le battute da solo.
Colleghi dell’opposizione, su questo voi nulla da dire? Tranne l’intervento del collega Caroli, che è stato un intervento che condivido, nulla da dire in termini di battaglia politica per persuadere il Governo regionale a meditare su quello che stiamo facendo? Nulla da dire, colleghi? No, perché non vorrei che un giorno ci ritrovassimo a commentare questa cosa dove il presidio dell’attenzione, che deve essere sempre un presidio di attenzione bilaterale, molto dialettico, è venuto completamente a mancare. Quindi, colleghi dell’opposizione, voi nulla da dire su questo? Anche un’ipotesi banale: siamo d’accordo con l’assessore. Ma nulla da dire? Oppure, tutto è funzionale acché si sfogherà Amati, gli daremo la possibilità di sfogarsi e dopo che Amati si sarà sfogato alla fine ce ne andremo a casa.
Anche in questo senso chiedo ai colleghi – non è obbligatorio, è soltanto se ritenete – di far sentire la vostra voce sull’argomento. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Tutolo. Prego.
Speaker : TUTOLO.
Semplicemente per dire che a me non mi pesa stare seduto, collega Amati. Non ho problemi a star seduto. Quindi, se ha da raccontare ancora, io la ascolterò sempre con il solito piacere.
Speaker : PRESIDENTE.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Caroli. Prego.
Speaker : CAROLI.
Grazie, Presidente.
Rispetto a quanto diceva poc’anzi il Presidente Amati, io sono stato così attento, ritengo, nell’analizzare tutto l’iter di questa legge che ho chiesto espressamente che venissero inserite anche le infrastrutture già esistenti che producevano energia utilizzando tutti i tipi di materiale fossile, e oggi vorrei ritornare un attimino su quanto detto poc’anzi e se fosse possibile… Assessore, scusi, avrei necessità di un chiarimento. Mentre il Presidente Amati seguita a ribadire la necessità che questo territorio venga ristorato per il tramite dello sconto in bolletta, io seguito a rivendicare, a nome dei territori attraversati da TAP e dal terminale ultimo SNAM da Melendugno a Brindisi, quelle che sono le misure di riequilibrio, ristoro e ambientazione.
Chiedo all’assessore, considerata l’importanza del tema e gli innumerevoli riferimenti fatti alla legge Marzano se quanto disciplinato all’articolo 5 della legge Marzano che recita… Assessore, rispetto a quanto lei mi ha detto poc’anzi e a quello che ho detto in precedenza, le chiedo, rispetto a quanto disciplinato all’articolo 5, perché ripeto, io sono sempre fortemente interessato a quelle che sono le misure a cui non hanno provveduto né TAP né SNAM ad ottemperare, che erano quelle relative al riequilibrio ristori e ambientazione, se quanto disciplinato dall’articolo 5 della legge Marzano che recita così come segue “Le Regioni e gli enti locali territoriali interessati dalla localizzazione di nuove infrastrutture energetiche, ovvero dal potenziamento o trasformazione di infrastrutture esistenti, hanno diritto a stipulare accordi con i soggetti proponenti che individuano le misure di compensazione”.
Io le chiedo: questi accordi sono stati stipulati da parte della Regione e dei Comuni interessati con i soggetti che hanno provveduto poi a realizzare le opere e gli impianti? Perché se così non fosse, saremmo in grosse difficoltà.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Ha chiesto di intervenire l’assessore Delli Noci. Prego.
Speaker : DELLI NOCI, assessore allo sviluppo economico.
Le rispondo subito che la Regione ad oggi non ha chiesto nulla di questo, ma è un fatto abbastanza noto. È previsto, all’interno della procedura VIA la possibilità della compensazione ambientale così come normata da verbale e da deliberato, tale che gli enti territoriali, non per forza la Regione, secondo la norma della legge Marzano, stanno in questi giorni interloquendo con TAP, coordinati, come ho detto nel precedente intervento, dalla Provincia di Lecce, per provare a costruire le condizioni per una compensazione ambientale e territoriale.
Detto ciò, io chiedo la cortesia ai consiglieri di non abbandonare l’Aula, e chiedo alla Presidente dieci minuti di sospensione.
Speaker : PRESIDENTE.
Se l’Aula è d’accordo, per me non ci sono problemi, ovviamente.
La seduta è sospesa per dieci minuti. Riprende alle ore 15.40.
Prego i colleghi di prendere posto, che stiamo per cominciare.
Prego i colleghi di prendere posto, stiamo cominciando. Riprendiamo i lavori d’Aula.
È stato presentato un emendamento all’articolo 2, lettera c) che sostituisce il comma 4, ed è presentato da numerosi Capigruppo, dall’assessore Delli Noci, dal Presidente Amati, da me e da altri. Ve lo stiamo pubblicando.
Lo leggo: “il comma 4 è così sostituito”… Emendamento all’articolo 2, lettera c): “il comma 4 è così sostituito: ‘alle misure di compensazione territoriale di cui al presente articolo, limitate agli impianti e alle infrastrutture del gas che abbiano acquisito il titolo per la costruzione alla data di entrata in vigore della presente legge e per i quali non siano state applicate misure compensative’, si aggiungono ‘le misure di compensazione di cui al comma 1 e con il procedimento di cui all’articolo 1”. Di cui al comma 1 del presente articolo, sostanzialmente, conviene. “Con il medesimo procedimento le misure previste dall’articolo 1 si applicano anche agli impianti e infrastrutture di cui al comma 1”.
Ha chiesto di intervenire l’assessore Delli Noci per illustrare l’emendamento. Prego.
Speaker : DELLI NOCI, assessore allo sviluppo economico.
Grazie.
Più che un’illustrazione specifica, dettagliata, mi permetto di ringraziare per la pazienza tutti quanti. Ringrazio anche il consigliere Amati per aver dato la disponibilità a individuare una sintesi.
Permettetemi, però, di ringraziare la maggioranza e anche l’opposizione per aver tenuto il punto su una legge che ‒ tengo a sottolineare ‒ può essere altamente strategica rispetto alle opportunità che avremo davanti, rispetto all’interesse di Stato sulle infrastrutture energetiche che verranno insediate nel nostro territorio.
Avere una legge rispetto alle compensazioni può generare un vantaggio competitivo rispetto alle imprese che si insedieranno nel nostro territorio, ma può generare uno straordinario vantaggio anche per i cittadini.
Le angolature da cui è stata scansionata questa legge hanno, finora, portato a dei contrasti di visione, ma la sintesi in questo momento trovata è un bene per la Puglia.
Andiamo avanti e proviamo a votare l’emendamento. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Amati. Ne ha facoltà.
Le rammento, Presidente Amati, che ci sono una cinquantina di...
Speaker : AMATI.
Sto intervenendo per questo. Intervengo per annunciare il ritiro di tutti gli emendamenti presentati. Ovviamente, siamo soddisfatti del risultato raggiunto. Il risultato raggiunto distingue... Ringrazio l’assessore, il Governo regionale, l’assessore Piemontese, che ha chiesto l’ulteriore incontro per trovare un punto d’incontro.
Adesso teniamo insieme tutto. Teniamo insieme quello che si voleva per quanto riguardava l’articolo 1, relativo sia agli impianti nuovi di gas, che agli impianti per le energie rinnovabili. Quindi, penso che non accadrà mai più che la Regione Puglia non sarà protagonista, in tutti i procedimenti di infrastrutturazione energetica, di un dialogo con le imprese per poter avere le compensazioni ambientali, le compensazioni patrimoniali e anche quelle del riequilibrio territoriale, perché la Puglia si presenta, per motivi geografici, a essere oggettivamente un hub energetico al servizio del Paese e anche al servizio del continente. Allo stesso tempo, si mantiene in piedi l’ipotesi, così come l’avevamo già interpretata nel testo precedente, cioè il campo di lavoro della legge Marzano applicata agli impianti già esistenti, ovviamente compreso anche il potenziamento. Per cui, posso dire che questo Consiglio regionale sta provando ad utilizzare la normativa vigente per poter ottenere lo sconto in bolletta.
Come in tutte le cose c’è sempre un concorso di virtù e un concorso di vizi. Mettiamo che il vizio sia stato il mio ostruzionismo e la virtù tutta vostra, nella concorrenza, quindi, tra il mio vizio e la vostra virtù c’è stato questo risultato. Va bene così?
Poi c’era anche una chiamata di correo al collega Caracciolo, che lo ha interpellato, avendo egli sottoscritto l’emendamento che si andava a modificare, quindi a questa chiamata di correo ha ritenuto di non poter resistere e, quindi, ha offerto anche la sua preziosa sottoscrizione.
Io ringrazio tutti, ovviamente. Mi limito soltanto a dire, sul piano politico, che spesso anche l’ostruzionismo, anche la battaglia politica più feroce porta buoni risultati. Per cui, se un minimo di residuo possiamo lasciare da questa vicenda è questo: anche la battaglia più accesa, lo sconto più acceso, la divisione più accesa porta cose buone. D’altronde, se gli uomini non si mettono in urto, non riescono mai a produrre nulla di buono né per sé stessi né per il Paese.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Amati.
Ovviamente, lo sforzo comune è estremamente positivo. Siamo felici della soluzione raggiunta. Gli emendamenti sono tutti ritirati.
Adesso votiamo l’articolo 1. Poi l’emendamento all’articolo 2, lettera c); e poi l’articolo 2 e il resto. La votazione è aperta sull’articolo 1.
Consigliere Caroli, prego, non l’avevo vista.
Speaker : CAROLI.
Io vorrei votare con serenità, e mentre ho avuto dei chiarimenti, anche con l’intervento del Presidente Amati, seguito ad avere le mie perplessità rispetto a quanto ho chiesto in precedenza. Quindi, prima di votare vorrei essere certo che quelle che erano le misure relative al riequilibrio, al ristoro e alla riambientazione dei territori attraversati dall’impianto TAP fino al terminale ultimo, questo impegno sarà ottemperato, in considerazione del fatto che così come disciplinato dall’articolo 5 che ho letto poc’anzi, a tutt’oggi io non ho certezza che questo accordo sia stato siglato.
Tenuto conto della molteplicità dei Comuni interessati, io spero, sono convinto che ove la Regione non avesse provveduto a stipulare l’accordo, lo faccia immediatamente e si garantiscano gli ultimi importi per i quali sia TAP che SNAM si sono resi disponibili durante l’ultima audizione in I Commissione.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Ha chiesto di intervenire l’assessore Delli Noci per rispondere.
Speaker : DELLI NOCI, assessore allo sviluppo economico.
Se dovesse essere applicata la legge così come previsto e così come emendata, e se dovesse essere approvata l’immediata esecutività, noi provvederemo immediatamente ad avere un ruolo da protagonisti nel coordinamento dell’azione prevista alla legge che porta al tema delle compensazioni ambientali rispetto a quelle esistenti, anche in considerazione del fatto che l’azienda in questione ha già avviato il negoziato territoriale.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Caroli, sta parlando fuori microfono. Chiede di intervenire?
Speaker : CAROLI.
Grazie.
SNAM sono due anni che seguita a fare utili in quantità industriali, e a tutt’oggi sono solo promesse. Quindi, io spero che in tempi relativamente contenuti si possa provvedere nuovamente a riconvocarli e a santificare questo accordo, che si procrastina ormai da oltre un decennio.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Assessore Delli Noci, l’emendamento presentato stamattina è ritirato.
Presidente Ventola, prego.
Speaker : VENTOLA.
Grazie, Presidente.
Su questo argomento ricorderete che la posizione del partito di Fratelli d’Italia è sempre stata abbastanza scettica, perché sin dalle diverse proposte che furono avanzate nella Commissione dedicata a settembre dell’anno scorso si parlava dell’urgenza e dell’imminenza di dover intervenire per consentire ai cittadini pugliesi di avere una sorta di sconto in bolletta. Si parlava di soldi cash. Fiumi di parole si sono detti in quel periodo. Noi dicevamo che non era indispensabile fare una legge ad hoc perché già il Decreto Marzano prevedeva la possibilità che le Regioni potessero sottoscrivere intese con coloro che realizzavano impianti per la produzione e la distribuzione di energia, soprattutto se riveniente da fonti non rinnovabili, quindi da fonti fossili. Il Decreto Marzano è del 2004. Veniva chiaramente messo a conoscenza dei cittadini pugliesi che dal 2004 al 2022, quindi per diciotto anni, nessuno si era mai preoccupato di sottoscrivere intese o di proporre intese a coloro che sul nostro territorio erano intervenuti legittimamente per trasformare e produrre energia da fonti fossili.
Abbiamo avuto gli ampliamenti di Cerano del carbone, del quale anche oggi non sentiamo parlare assolutamente. Abbiamo visto anche consiglieri regionali e, soprattutto, Amministrazioni di centrosinistra protestare contro la TAP. Evito di parlare del Movimento 5 Stelle, perché c’era chi addirittura si andava ad immolare davanti ai lavori.
La constatazione di fatto che per tantissimi anni nessuno se ne è occupato... Ci è voluta l’emergenza dell’aumento nelle bollette per vedere l’interesse non della Giunta regionale, ma del Consiglio. Non abbiamo ostacolato questo percorso, però chiedevamo che potesse esserci chiarezza rispetto al fatto che tutte le fonti fossili che producono energia e che operano in Puglia, laddove dovesse esserci una legge di questo tipo o comunque l’applicazione del Decreto Marzano, fossero tutte coinvolte. Se non altro per non diventare noi elemento di disequilibrio economico e concorrenziale. Il gas e il carbone, entrambi rivenienti da fonti fossili, anche se uno è molto più pulito, sono concorrenti tra di loro. Se noi pensiamo in Puglia di penalizzare o, meglio, di gravare e chiedere compensazioni al gas e non al carbone, non è che interveniamo con questo atteggiamento, tra l’altro normativo, anche in un principio di concorrenzialità? Che cosa accade? E perché la scelta di toccare solo il gas e non l’altra fonte fossile, cioè il carbone? Noi ci aspettavamo che oggi dal dibattito potesse emergere qualche elemento di chiarezza da questo punto di vista. D’altronde, chi può essere contrario all’idea che ci possano essere opere compensative? Tanto alla fine è sempre il cittadino che paga in bolletta, perché nessuno ti regala nulla nella vita. Probabilmente dovremmo creare maggiore concorrenza affinché si riduca il prezzo dell’energia, non che diciamo a chi produce energia “fai le compensazioni territoriali”. Siccome io non credo alla favola di Babbo Natale e della Befana, alla fine quelle le ritroveremo comunque in bolletta sotto altre forme. Noi siamo, invece, per una concorrenza piena, piena. Del resto, è l’elemento della concorrenza che legittima o disciplina, con le leggi di mercato, chi paga di più e chi paga di meno. Lo faccio solo a titolo esemplificativo, perché non sono un esperto in materia, ma quando si parlava delle privatizzazioni delle linee telefoniche sembrava chissà cosa dovesse accadere. Siamo arrivati che si paga al mese cinque euro, mentre prima, quando stavamo sotto lo Stato, si pagava 20.000 lire di canone fisso al mese, più il consumo, più tutto il resto. La concorrenza ha dimostrato che uno può decidere dove andare e paga meno.
Noi stiamo intervenendo, benissimo. Vorremmo cogliere l’occasione per metterci nelle condizioni di votare anche noi questa legge, seppur in precedenza ci siamo astenuti. Però, dobbiamo essere chiari. Dobbiamo dire ai cittadini che con questa legge in questo momento stiamo intervenendo sul sistema di produzione di energia da gas, non da altre fonti. Solo da gas, non da tutte le fonti fossili. Io chiedo questo: chiariamolo.
Assessore, la prego, il mio intervento è “propositivo” perché vorrei capire, e dicendolo al microfono siamo tutti più convinti. Quindi, se “colpiamo” tutte le fonti fossili, ci mettiamo nelle condizioni di poter intervenire su tutte le fonti fossili, ci mancherebbe, noi ci siamo, eccome. Se è solo sul gas, consentiteci qualche elemento di piccola riflessione. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
È iscritto a parlare l’assessore Delli Noci. Prego.
Speaker : DELLI NOCI, assessore allo sviluppo economico.
A chiarimento: l’articolo 1 riguarda le infrastrutture energetiche, in qualsiasi forma vengano fatte, quindi le infrastrutture da fonti fossili, se dovessero essere fatti nuovi impianti a carbone – speriamo di no – impianti possibili offshore, qualsiasi tipologia di impianto di infrastruttura energetica, deve compensare da un punto di vista ambientale, il nostro territorio.
L’articolo 2 riguarda unicamente il tema del gas trasportato, ed è un altro fattore. Ma se domani mattina verrà un nuovo impianto, un ampliamento, un miglioramento anche di impianti esistenti dovrà avviare una negoziazione territoriale.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Consigliere Romito, prego.
Speaker : ROMITO
Grazie, Presidente.
È evidente la soddisfazione per essere arrivati ad un emendamento che ci consentirà di approvare una norma che servirà ai cittadini pugliesi, prima di tutto. Quindi, questa soddisfazione io debbo esprimerla, anche per il lavoro che è stato fatto sia col Governo, sia in sede di Giunta per provare a trovare un’intesa ed evitare così la scure di un giudizio che poteva vederci anche soccombere.
Però bisogna dire qualcosa, bisogna dire anche qualcosa. Quando la legge Marzano è stata approvata, nel 2004, chi vi parla aveva 16 anni, e vivevamo un contesto geopolitico completamente diverso da quello che oggi invece attraversiamo.
C’è un paradosso: noi stiamo applicando e stiamo rendendo più incisiva una legge assai datata nel nostro panorama normativo in uno dei momenti peggiori, per quanto riguarda ovviamente la geopolitica, quindi anche il contesto internazionale in cui il nostro Paese si colloca, per tutto ciò che attiene il sistema energetico.
Questo per dire che cosa? Voi vi starete chiedendo “ma dove vuole arrivare?” Voglio arrivare ad un dato di fatto che credo che sia incontrovertibile: quando si è iniziato a parlare di infrastrutture energetiche ad alto impatto ambientale nel nostro territorio, nella nostra regione, a nessuno è venuto in mente di chiedere l’applicazione della legge Marzano, o di provare a farla applicare, a nessuno dei colleghi che all’epoca erano in maggioranza, non so se a qualche collega che era all’opposizione perché ero da un’altra parte, ero in un’altra Istituzione quindi non saprei dirlo. Però l’attenzione che anche le comunità, in quel contesto storico, ebbero sulla possibilità di ottenere dei benefici da una compensazione ambientale che, in realtà, la nostra Regione non ha mai conosciuto, quella attenzione non c’è stata.
Arriva oggi. Gli antichi hanno sempre ragione quando dicono “meglio tardi che mai”. Arriva oggi in un contesto politico nel quale, però, i nostri Ministri, negli ultimi ventiquattro mesi, sono andati con il cappello in mano in giro per il mondo, sono andati in Algeria, sono stati in Tunisia, sono stati in Libia, per chiedere, assetati, energia. Gas, in particolare. Vien da sorridere che quando questa necessità e questa grande penuria di energia, perché avevamo dei fornitori che oggi sono tabù, come la Russia, per esempio, quando non c’era affatto questa penuria di energia nessuno ha inteso offrire ai territori della nostra regione una compensazione che rivendicavano, rivendicano e per cui hanno combattuto.
Aggiungo che abbiamo lasciato che la nostra regione si coprisse di pannelli fotovoltaici in tutto il Salento. Senza che questo sia per forza un danno. Poi, rispetto a questo, ci siamo tante volte confrontati. Ho una mia opinione molto personale su questo. Abbiamo lasciato che la nostra regione, soprattutto una parte meravigliosa della nostra regione, si riempisse di pale eoliche e abbiamo consentito che, quindi, il territorio della nostra regione si trasformasse in maniera, credo, irreversibile, senza che, però, alcuno pagasse un solo soldo per tutto questo.
Siamo arrivati, oggi, ad una discussione molto lunga, travagliata, con un giudizio in Corte costituzionale pendente, per fare quello che avremmo dovuto fare fin dal primo giorno, cioè i legislatori, quindi assumerci l’onore e la responsabilità di legiferare, di produrre quello che l’Assemblea legislativa è chiamata a fare, cioè atti e norme, e non contenziosi.
Faccio questo intervento perché ci tengo che resti agli atti, e che resti agli atti che noi non stiamo esultando per una norma che arriva in maniera tardiva, che probabilmente non restituirà alla nostra regione quello che, da un punto di vista paesaggistico, la nostra regione ha perso e che dovremo auspicare, nella rapidità, nella brillante azione della Giunta, a che possa produrre, come diceva prima il collega Caroli, dei risultati in maniera prossima, anche per le questioni un po’ più impellenti.
Presidente, evidentemente voterò a favore della norma e voterò a favore anche dell’emendamento, però credo che, per onestà intellettuale, soprattutto perché su questi temi ci si confronta e questi sono temi fondamentali per lo sviluppo di una Regione, si debba dire fino in fondo tutto ciò che si pensa.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Paolo Campo. Prego, ne ha facoltà.
Speaker : CAMPO.
Grazie, Presidente.
Sicuramente il provvedimento che ci accingiamo ad approvare è storico. Poi dirò perché dal mio punto di vista segna un passo avanti nell’impianto legislativo regionale e ci apre delle opportunità che, nonostante la preesistenza della legge Marzano, secondo me, in assenza dell’approvazione di questa legge non avremmo avuto. E spiego perché. Il tema intanto è importante. È vero, avete ragione: la Puglia non è che è stata colonizzata. Forse la Puglia non è stata giustamente compensata e forse la Puglia poteva avere, specialmente in una prima fase, un atteggiamento non dico più rigoroso, ma più razionale rispetto alla quantità di insediamenti che si sono via via nel tempo accumulati per la produzione di energia. Mi riferisco, soprattutto nell’ultima fase, alle energie rinnovabili. Il collega faceva riferimento allo scenario salentino, ma quello che riguarda la Capitanata e soprattutto i Monti Dauni, se è possibile, ha dato ancora di più in termini di disponibilità territoriale e di territorio. È chiaro che, se consideriamo che quando questa storia è cominciata, agli inizi degli anni Novanta, poi è progredita ed è proliferata agli inizi degli anni Duemila, quando c’era un quadro normativo assolutamente carente, non esisteva il PUTT, non esisteva il PPTR, addirittura non esisteva la Commissione VIA, non esisteva la VIA nel Duemila, e ancora per qualche anno ha continuato a non esistere, e c’era anche una normativa statale che si caratterizzava per una facilità, una semplicità dell’autorizzazione… Altro che procedure complesse! Si faceva prima a tirar su una pala eolica, piuttosto che a completare una palazzina, collega Amati. Era così, effettivamente. E non vi era nemmeno la diffusa consapevolezza tra gli amministratori locali delle potenzialità insite dal punto di vista remunerativo per le società che poi hanno beneficiato e investito. Molto spesso chi si poneva erano sviluppatori locali e c’era anche l’illusione, perché così è stato per un lungo periodo, che quella possibilità avrebbe generato posti di lavoro, indotto. È chiaro che poi col tempo ci si è resi conto che le cose non erano così semplici. La deregulation, perché così dobbiamo chiamarla, fine anni Novanta, inizi nuovo secolo, che contraddistingueva il settore, ha consentito fondamentalmente quel che abbiamo sotto gli occhi.
La Commissione VIA e dunque l’obbligatorietà delle procedure di valutazione di impatto ambientale si sono via via consolidate durante la prima amministrazione Vendola, che fece tra l’altro il primo sforzo di dare alla Puglia un piano energetico regionale, e bisogna aggiungere, oltre a ciò, che man mano si è avuta anche la compiuta percezione che le ricadute di ordine economico per il territorio in termini di indotto non v’erano, e che dunque bisognava fare un salto di qualità.
La legge Marzano in verità esisteva anche quando tutti i Sindaci della Puglia impugnarono la famosa sentenza dell’Alta Corte, che non riconosceva la legittimità delle compensazioni aziendali. Io fui tra i Sindaci che disciplinarono con un PEAR la possibilità insediativa nel territorio di Manfredonia, che impose nelle convenzioni la negoziazione di una serie di compensazioni, e come tanti ci aspettavamo che il problema fosse risolto. Eppure, la legge Marzano già c’era nel 2004 e nessuno l’applicava, poi dirò perché, dal mio punto di vista, e quindi arrivo al punto perché questa legge è importante.
Si è continuato così per un lungo decennio. È venuta l’epoca del PPTR, e bene abbiamo fatto. C’è stata una sostanziale inversione di tendenza, almeno riguardo alle rinnovabili, che sono necessarie, sono in una enorme potenzialità, portano benefici innegabili. Fabiano, in Commissione ambiente ce ne siamo occupati spesso, ma inevitabilmente trasformano il territorio. Quindi, lo sforzo deve essere quello di coniugare queste trasformazioni con i valori paesaggistici e le potenzialità del territorio. Ma questo accade in Puglia prevalentemente, non perché siamo sciocchi, ma perché il nostro territorio ha queste potenzialità, si presta, c’è il sole per molto tempo nel corso dell’anno, c’è il vento, specialmente in alcune zone, c’è tanta costa, dunque inevitabilmente, anche il tema dello offshore sta irrompendo nella nostra discussione. L’offshore potrebbe ‒ uso il condizionale – essere in qualche modo la possibilità del futuro. Potrebbe addirittura consentirci di eliminare del tutto le fonti fossili.
È arrivato il Presidente. Non l’avevo visto.
Dunque, questa possibilità va anch’essa coniugata con la necessità di tutela del territorio, ma anche con le compensazioni ambientali. Perché non si faceva, nonostante ci fosse la legge Marzano? La legge Marzano sta da vent’anni, Francesco. Perché la legge, così come era formulata, Fabiano, presentava una sorta di indefinitezze, alcune ambiguità, che avrei voluto approfondire, ma l’arrivo del Presidente, che evidentemente vuole partecipare al Consiglio, mi richiede che io acceleri i tempi. L’ho compreso. Dicevo, perché non era possibile? Perché ci sono ambiguità, indefinitezze che non avevano messo le Regioni nella condizione di avere un quadro certo normativo di riferimento cui poter attingere.
C’era, tra l’altro, un atteggiamento, come diceva Fabiano, di rifiuto, di chiusura rispetto alla possibilità di far sorgere alcune infrastrutture sul nostro territorio. Sicché il tema di sedersi a un tavolo non esisteva proprio. Oggi, invece, molto opportunamente, grazie al lavoro svolto dall’assessore Delli Noci, dalla Commissione e da questo Consiglio e anche, lo sottolineo, alla interlocuzione con il Governo, perché così almeno siamo certi che il provvedimento che andiamo ad approvare avrà la possibilità di essere effettivamente reso efficace ed esecutivo, noi andiamo a definire aspetti che non erano definiti, senza correre il rischio di impugnazioni e tenendo dentro non solo ciò che verrà, consigliere Ventola, ma anche ciò che è venuto. Chiaramente entro i limiti consentiti dai princìpi generali dell’ordinamento, tra l’altro, che non ricorderò. Quest’Aula è piena di giuristi, quindi li ricorderete. Dunque, ci offre la possibilità concreta anche di recuperare il terreno del sacrosanto ‒ Fabiano, hai ragione ‒ dialogo, negozio con chi evidentemente da questo territorio attinge molto, ha già attinto molto in questi due anni ed è giusto che renda a favore delle imprese e dei cittadini.
Per questo credo che lo sforzo compiuto in queste settimane debba essere ricordato non come una pagina di conflitto, ma come un sano dialogo che ci ha consentito, alla fine, di legiferare e, dunque, di dare alla Puglia uno strumento e ai Comuni uno strumento finalmente operativo ed efficace, senza correre il rischio di aprire conflitti con chi in questo momento governa il Paese e che, alla luce delle ambiguità della legge Marzano, avrebbe potuto magari ostacolare l’attuazione di questo sacrosanto diritto che la Puglia e i suoi cittadini hanno.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Campo.
Adesso votiamo l’articolo 1.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 38, votanti 37, favorevoli 37, astenuti 1.
L’articolo è approvato.
Adesso andiamo all’articolo 2.
C’è l’emendamento, che ho letto prima, all’articolo 2, lettera c).
Ci sono due precisazioni, per cui è meglio rileggerlo, tra l’altro anche alla presenza del Presidente: “Il comma 4 è così sostituito: ‘Alle misure di compensazione territoriale di cui al presente articolo, limitate agli impianti e alle infrastrutture del gas che abbiano acquisito il titolo per la costruzione alla data di entrata in vigore della presente legge e per i quali non siano state applicate misure compensative, si aggiungono le misure di compensazione di cui al comma 1 dell’articolo 1 e con il procedimento di cui all’articolo 1. Con il medesimo procedimento, le misure previste dall’articolo 1 si applicano anche agli impianti e infrastrutture di cui al comma 1 del presente articolo’”.
Se non ci sono interventi, votiamo.
Nessuno è iscritto a parlare.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 39, votanti 39, favorevoli 39.
È approvato all’unanimità.
Adesso passiamo all’articolo 2 come emendato.
La votazione è aperta. Abbiamo votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 39, votanti 39, favorevoli 39.
È approvato all’unanimità.
Articolo 3.
Non ci sono iscritti a parlare.
La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti 39, votanti 39, favorevoli 39.
È approvato all’unanimità.
Votiamo la legge nel suo complesso.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 39, votanti 39, favorevoli 39.
È approvata all’unanimità.
L’assessore chiede l’urgenza.
Votiamo per alzata di mano.
Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene?
All’unanimità.
Adesso dobbiamo votare per l’elezione del Garante. Prepariamo, predisponiamo… Chiedo agli uffici di predisporre l’urna.
Il Presidente Vizzino dov’è? Chiamiamolo, deve leggere la relazione con la terna… La possiamo dare per letta, ma c’è la terna. Sennò la devo leggere io.
Il Presidente Vizzino è arrivato?
La Commissione, sentita l’assessore al welfare, nella seduta del 24 ottobre 2022, dopo ampio dibattito, a maggioranza dei voti dei commissari presenti, ha approvato la seguente terna di nominativi da inviare alla Presidente del Consiglio regionale per la successiva nomina del Garante: Margiotta Annatonia, Giampietro Antonio, Muolo Giuseppe.
Preciso che sarà eletto il candidato che avrà ottenuto i voti dei due terzi dei consiglieri componenti il Consiglio regionale, quindi 34 voti.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Caracciolo. Ne ha facoltà.
Speaker : CARACCIOLO.
Grazie, Presidente. Per annunciare, a nome della maggioranza, il nome indicato per ricoprire la carica di Garante regionale dei diritti delle persone con disabilità: il professor Antonio Giampietro.
Speaker : PRESIDENTE.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Gabellone. Ne ha facoltà.
Speaker : GABELLONE.
Grazie, Presidente.
Con un po’ di ritardo, circa due anni, dall’inizio della procedura per l’individuazione della terna, quindi per acquisire le candidature, e una serie di rinvii in Consiglio regionale, arriviamo ‒ speriamo di arrivarci ‒ all’elezione di chi andrà a garantire la difesa dei diritti dei soggetti diversamente abili.
Noi ci saremmo aspettati, Presidente Caracciolo, più che un annuncio qui, in Consiglio, un ragionamento di più ampio respiro, perché immaginiamo che una figura qual è quella che il Consiglio regionale sta andando a individuare dovesse avere un voto unanime e una condivisione unanime. Qui, invece, probabilmente si è pensato a trovare un’intesa all’interno della maggioranza, più che a dare il giusto peso istituzionale ad un ruolo che è di grande rilievo e di grande importanza.
È un peccato. È un’occasione sciupata. Molte volte sentiamo ripetere dalla maggioranza che bisogna andare al dialogo sui temi e sugli argomenti di rilievo e importanza, va sempre ricercata un’intesa e una condivisione con la minoranza. Debbo dire che la minoranza più volte ha garantito il numero legale a questa Assise, consentendo di approvare provvedimenti importanti per la Puglia.
Prendiamo atto di questo atteggiamento e naturalmente andremo a esprimere il nostro punto, la nostra indicazione rilevando che non si è voluto ricercare una unanimità di consensi che potesse far partire bene, che potesse garantire l’autorevolezza e la forza di un ruolo e di chi lo andrà a ricoprire che fosse espressione di tutto il Consiglio regionale.
Grazie, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Non ci sono altri iscritti a parlare.
Cominciamo con la votazione.
Ricordo che può essere espressa una sola preferenza e il Garante può essere eletto solo se ha 34 voti favorevoli a suo nome.
Prego, consigliere Clemente.
(Seguono le operazioni di voto)
Non vi allontanate dopo aver votato. Chiedo scusa, solo per un’informazione di servizio. Laddove non raggiungiamo subito il quorum previsto per l’elezione, possiamo rivotare nella stessa seduta.
Prosegua pure, consigliere Clemente. Prego.
(Proseguono le operazioni di voto)
Adesso dobbiamo formare il seggio.
Sono finite le votazioni, per cui prendete posto, colleghi, così procediamo con lo scrutinio.
(Seguono le operazioni di scrutinio)
Speaker : CLEMENTE, consigliere segretario.
17 voti Giampietro, 2 Margiotta, 16 Muolo, 2 bianche.
Speaker : PRESIDENTE.
Nessuno dei candidati inseriti nella terna ha conseguito il quorum necessario per l’elezione, quindi non abbiamo eletto il Garante.
Siccome è evidente che non c’è, ad oggi, una composizione, questo punto lo tratteremo nella prossima riunione di Consiglio regionale, che ‒ abbiamo detto ‒ sarà il 7 novembre. Ovviamente, abbiamo già fissato anche altri punti per il 7 novembre. Sono le leggi che seguono. Vedremo quando inserire questa elezione.
Grazie a tutti. Alla prossima.
