Buonasera, a tutti, ben venuti a questo Consiglio comunale.
Passo la parola al Segretario per l'appello.
Giambattista Di Pippa.
Sindaco.
Sindaco Madia Maria Anna Matarrese, Anna Ruggi notizie Immacolata Colangelo.
Maurizio Cristini Graziano Di Pippa Agostino De Bellis Alida russo,
Donatello, Lemma Orazio Giandomenico.
Tania Pancallo, Stefania Giannico.
Walter Rochira, Francesca Re.
Maria Terrusi Tommaso Tria.
Giuseppe Angelillo.
Okay.
La seduta è valida e ricordo a tutti che oggi in questo Consiglio comunale c'è un solo punto che praticamente l'oggetto di una mozione presentata da alcuni Consiglieri che è stata oggetto di un confronto tra tutti i Capigruppo e tra i rappresentanti di tutti i movimenti e i partiti e oggi siamo qui,
Per una proposta di Consiglio comunale con ad oggetto riconoscere la Palestina quale Stato democratico e sovrano, io, come da accordi, leggo il documento che abbiamo condiviso, ma sempre per accordi presi tra i Capigruppo, poi ci saranno gli interventi del consigliere, Lemma,
Del Consigliere Angelillo. Premesso che in data 4 6 2025 con nota acquisita al protocollo generale dell'Ente numero 19 613 del 2025, veniva presentata Mozione avente ad oggetto riconoscere la Palestina quale Stato democratico e sovrano firmata dai seguenti consiglieri comunali, Donatello Lemma Anna Ruggeri Marianna Matarrese, Agostino De Bellis, Letizia Colangelo e Graziano Di Pippa. Preso atto dei verbali delle due Commissioni dei Capigruppo ritenuto di dover proporre al Consiglio Comunale la suddetta la suddetta mozione come da Regolamento si propone premesso che il conflitto israelo-palestinese affonda le proprie radici nelle vicende storiche legate alla spartizione del mandato britannico sulla Palestina, avvenuta nel 1947 con la risoluzione delle Nazioni Unite, che prevedeva la creazione di due Stati, uno ebraico e uno arabo, progetto che non trovò piena attuazione.
Considerato che, a partire dalla dichiarazione di indipendenza dello Stato di Israele nel 1948, il conflitto non ha mai conosciuto una reale pacificazione, ma si è protratto nei decenni successivi assumendo forme diverse guerre aperte, occupazioni, intifade, terrorismo e continui scontri armati, con gravi conseguenze umanitarie politiche per entrambe le popolazioni,
Ritenuto che la mancanza, la mancata risoluzione di tale conflitto continua ad alimentare instabilità e sofferenze, rendendo urgente, è necessario riaffermare il principio del riconoscimento del diritto dei popoli a vivere in pace e sicurezza nei propri confini. Nel 1978 l'ONU ha adottato la risoluzione 33 73 sulla preparazione delle società a vivere in pace. L'articolo 1 di tale risoluzione dichiara infatti ogni Nazione, ogni essere umano, a prescindere da considerazioni di razza, coscienza, lingua, o se esso ha il diritto intrinseco a vivere in pace. È fondamentale garantire il rispetto del diritto internazionale dei diritti umani.
Nel contesto odierno, il conflitto israelo-palestinese, protratta ormai da decenni rappresenta uno dei crimini di guerra più atroci mai commessi il 7 ottobre 2023 Israele ha subito vili e feroci attacchi da parte di Hamas, con conseguente uccisione di 1.200 civili e militari israeliani.
E nel rapimento di circa 250 di questi, questo attacco è stato operato e pianificato da Hamas, con il sostegno di altre milizie palestinesi durante l'operazione, i miliziani di Hamas hanno attaccato anche un festival musicale a cui partecipavano circa 3.000 giovani, uccidendone 364 e rapendo né 44 innescando una spirale di violenza che si è tradotta.
Una spirale di violenza scusate che si è tradotta in attacchi provenienti anche dai paesi vicini a seguito dell'attacco subito, Israele ha formalmente dichiarato guerra a Gaza nella notte tra il 17 e il 18 marzo 2025. La tregua faticosamente raggiunta dopo due anni di guerra è stata drammaticamente interrotta da una serie di attacchi aerei israeliani a israeliani sulla striscia seguiti da operazioni terrestri che hanno causato centinaia di vittime palestinesi che si aggiungono alle decine di migliaia dall'inizio del conflitto.
Le operazioni militari che hanno colpito la popolazione civile palestinese in Cisgiordania e Gaza è interrotto l'erogazione di elettricità e bloccato gli aiuti umanitari a Gaza a Gaza, nonché il disumano sfollamento forzato della popolazione rappresentano violazioni inaccettabili del diritto internazionale ed umanitario che necessitano un'immediata iniziativa dell'Italia e dell'Unione europea.
Pelillo per il ripristino della tregua e per la liberazione degli ostaggi, ancora nelle nelle mani di Hamas, da giorni migliaia di israeliani stanno manifestando a Tel Aviv a Gerusalemme contro il Governo, accusando Netanyahu di violare i principi democratici e di stare prolungando la guerra a Gaza per mero interesse politico mettendo a rischio spregiudicatamente la vita degli ostaggi ancora in mano ai terroristi di Hamas.
Da giorni a Gaza, centinaia di palestinesi, malgrado lo stato di guerra, hanno protestato nel nord di Gaza contro Hamas e per la prima volta hanno invocato apertamente la fine del controllo del gruppo terroristico. L'Autorità nazionale palestinese ha salutato le proteste come un grido dei residenti contro le politiche di Hamas e chiesto il ripristino del controllo sulla Striscia,
La reazione spropositata di Israele, che ha trasformato questa guerra in un vero e proprio genocidio, va condannata senza esitazioni e riserve lo scorso 4 marzo al Cairo, la Lega araba, alla presenza anche del Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres e del Presidente del Consiglio europeo Antonio Costa ha presentato un piano per Gaza una proposta unitaria per il futuro e la ricostruzione della striscia che prevede investimenti per oltre 53 miliardi che l'Unione europea e gli Stati membri devono sostenere attivamente e con determinazione.
La drammatica situazione del quadrante mediorientale strategico per un continente che si affaccia nel Mediterraneo impone all'Unione europea, se vuole credibilmente rappresentare un presidio nel mondo a difesa del diritto internazionale e dei pilastri del multilateralismo, di non permettere ancora una volta che la causa palestinese torni nell'oblio non fare fermandosi alle dichiarazioni di condanna e al richiamo alle parti di fermare la violenza ma di prendere posizione per eliminare le cause che provocano la violenza e l'ingiustizia che subisce il popolo palestinese e di rimando anche la popolazione israeliana. L'Unione europea, seguendo le posizioni e le proposte avanzate,
Dal Presidente dal precedente Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune, Josep Borrel, e dal Presidente e non richiamate dall'attuale autorevole rappresentante Caia Callas deve impegnarsi per lavorare in seno alla comunità internazionale per costruire.
Una pace giusta e duratura che non può che passare dal disarmo di Hamas, gruppo terroristico che non può rappresentare il popolo di Palestina, nonché dal riconoscimento dei diritti del popolo palestinese, a partire da quello di avere uno Stato libero dall'occupazione israeliana nonché dalla garanzia di sicurezza per Israele. La comunità internazionale ha il dovere morale e giuridico di intervenire anche a livello diplomatico e umanitario per proteggere la popolazione civile e promuovere una soluzione pacifica del conflitto. Considerato che l'Assemblea generale delle Nazioni Unite, in data 23 settembre 2025, ha approvato una risoluzione con cui ha riaffermato il diritto allo il diritto del popolo palestinese a costituire uno Stato sovrano e indipendente, riconosciuto ad oggi da 152 paesi membri Onu pari al 78% della comunità internazionale,
Rilevato che l'Italia, in data 12 settembre 2025, ha votato a favore della medesima risoluzione ONU, aderendo così alla linea della soluzione dei due Stati, sostenuta da numerosi Stati occidentali e dalle principali organizzazioni internazionali, anche in netto contrasto con quanto affermato dal Presidente degli Stati Uniti Donald Trump in merito alla trasformazione dei territori palestinesi, considerando altresì che è in corso presso la Corte internazionale di giustizia, principale organo giudiziario delle Nazioni Unite, e un procedimento su iniziativa del Sudafrica nei confronti dello Stato di Israele per la Convent, la violazione della Convenzione sul genocidio del 1948, la Corte penale internazionale ha emesso mandati di arresto per il Primo Ministro israeliano, Benjamin Netanyahu e il suo ex ministro della difesa.
Yoav Gallant e il leader di Hamas, Mohamed Diab Ibrahim Al Masri, noto come dei per crimini di guerra e crimini contro l'umanità per la guerra a Gaza e gli attacchi dell'ottobre. 2023 si impegna il Sindaco e l'Amministrazione a rappresentare presso il Governo le seguenti richieste. Riconoscere la Palestina quale Stato democratico e sovrano entro i confini del 1967 che conviva in pace, sicurezza e prosperità accanto allo Stato di Israele, con la piena assunzione del reciproco impegno a garantire ai cittadini di vivere in sicurezza al riparo da ogni violenza ed atti di terrorismo attraverso anche il completo disarmo di Hamas e la sua completa estromissione dalle cariche governative palestinesi.
Scusate al fine di preservare, nell'ambito del rilancio del processo di pace, la prospettiva dei due popoli, due Stati.
Promuovere, forte dell'impegno assunto nel 2014 dal Parlamento europeo.
Il riconoscimento dello Stato di Palestina da parte dell'Unione europea, nel rispetto del diritto alla sicurezza dello Stato di Israele, da intendersi anche come contributo importante alla lotta al terrorismo, del Darfo del fondamentalismo religioso, per contribuire al riavvio del processo e del negoziato di pace, sostenere in tutte le sedi internazionali e molti Herat multilaterali,
Ogni iniziativa volta a esigere il rispetto immediato del cessate il fuoco, la liberazione incondizionata degli ostaggi israeliani ancora nelle mani di Hamas, la protezione della popolazione civile di Gaza.
E la fine delle violenze nei territori palestinesi occupati,
La fornitura di aiuti umanitari continui rapidi, sicuri e senza restrizioni all'interno della Striscia, il rispetto della tregua in Libano.
Scongiurando il rischio di futuri attacchi da parte di Hezbollah, il pieno rispetto del diritto internazionale umanitario.
Sostenere il cosiddetto piano arabo per la ricostruzione e la futura Amministrazione di Gaza.
Anche alla luce del favore di larga parte della comunità internazionale, assicurando il pieno coinvolgimento delle forze democratiche e della società palestinese, respingendo e condannando qualsiasi piano di espulsione dei pasti dei palestinesi da Gaza e Cisgiordania,
Sostenere e farsi promotore a livello europeo con gli altri Stati membri di opportune iniziative volte a mettere in atto qualsiasi attività volta ad accelerare il processo di pace, finanche la sospensione della vendita e dell'importazione di armamenti, sostenere in sede europea l'adozione di sanzioni nei confronti del Governo israeliano per la sistematica violazione del diritto internazionale e del diritto internazionale umanitario e nei confronti dei coloni responsabili delle violenze in Cisgiordania, proporre alla Federazione italiana gioco calcio di devolvere gli incassi della partita Italia Israele che si terrà il prossimo 14 ottobre in beneficenza ad associazioni operanti sul territorio di Gaza, come ad esempio Emergency, Amnesty International, Medici senza frontiere.
Questo è il documento che con.
Con orgoglio abbiamo tutti insieme redatto, abbiamo tutti insieme e pensato, abbiamo tutti insieme scritto e di questo da Presidente del Consiglio, vi dico grazie, non tanto per che su.
Questo argomento siamo unanimi, ma perché l'unanimità su questo argomento in questa sala di Consiglio comunale e l'operato del Sindaco dal momento successivo all'approvazione di questa delibera?
Sono certo che produrrà degli effetti, quindi, grazie a tutti, passo la parola al consigliere Lemma.
Grazie Presidente, la ringrazio soprattutto perché ha condiviso con me l'importanza e l'urgenza di dover portare questa mozione in Consiglio comunale, un luogo dove normalmente ci si isola, in una battaglia dialettica sulle beghe interne del nostro Comune, polemizzando sulle cose fatte o non fatte dall'amministrazione a volte anche spingendosi a toni accesi più concentrati sull'ottenimento della della ragione che sulu la reale utilità della risoluzione dei problemi mentre fuori da quest'Aula il mondo accelera ogni giorno verso un futuro sempre più incerto e preoccupante.
Con questa mozione si chiede di rimettere al centro del dibattito la politica con la P maiuscola, quella che guarda al mondo con una visione rivolta alla speranza di un futuro migliore che va oltre i confini della nostra piccola città, per questo ho voluto presentare questa mozione per riconoscimento della Palestina quale Stato democratico e sovrano, insieme ai Consiglieri dei Gruppi PD. Movimento 5 Stelle di pipa Sindaco, e sono molto contento che oggi l'andremo ad approvare all'unanimità con gli altri gruppi consiliari che in un clima costruttiva costruttivo, hanno contribuito a scrivere un testo che, seppur sia frutto di un'opera di mediazione rispetto all'originale, porta avanti le richieste che questo Consiglio comunale pone direttamente al Governo italiano.
Una mozione che sta seguendo lo stesso iter di approvazione in centinaia di comuni italiani e nasce dall'esigenza di uscire dal muro di silenzio che per quasi due anni chavisti immobili su questo tema, anche per noi rappresentanti locali che raccogliamo ogni giorno da parte dei cittadini, un'opinione sempre più unanime che dice stop al genocidio del popolo palestinese.
Le immagini che ogni giorno ci sconvolgono stanno alzando tragicamente il nostro livello di tolleranza e di assuefazione. Ci siamo infatti abituati, settimana dopo settimana, ad una escalation che è partita dai bombardamenti alle sedi militari, poi alle abitazioni civili sono seguiti quelli agli ospedali, alle scuole, alle università, poi, quando credevamo di aver visto il peggio i bombardamenti e sono arrivati a colpire le famiglie e i bambini in coda per recuperare una razione alimentare o dell'acqua, io penso che questo sia davvero troppo e non possiamo accettare, oltre di considerare queste immagini come normali, non possiamo più essere spettatori inermi perché ritengo che la storia ce ne renderà conto o siamo contro o siamo complici. Non ci sono vie di mezzo.
Mentre l'Unione europea ha preso atto dell'allarme per la grave carenza di cibo e la malnutrizione causata dalla limitazione degli aiuti e la necessità urgente di un accesso completo, sicuro e senza restrizione e i beni essenziali come cibo, acqua, forniture mediche e alloggi e chiede indagini approfonditi su tutti i crimini di guerra e la violazione del diritto internazionale affinché i responsabili siano chiamati a rispondere. Mentre la Commissione europea decide di sospendere il sostegno bilaterale all'Israele e l'accordo Unione europea Israele per gli scambi commerciali, mentre il Parlamento europeo esorta tutte le istituzioni e gli Stati membri ad adottare misure diplomatiche per rilanciare la prospettiva di una soluzione a due Stati, chiede la totale smilitarizzazione di Gaza, l'esclusione di Hamas dalle governance e ritorno di un'autorità nazionale palestinese riformata come unico organo di governo, mentre ormai oltre 150 Stati nel mondo hanno riconosciuto lo Stato di Palestina, tra cui DAP, tra pochi, da da pochi giorni si sono aggiunti Francia Regno Unito, Portogallo, Belgio, Australia e Canada, ritenendo che la creazione di uno Stato palestinese sia fondamentale per la pace, la sicurezza di Israele e la normalizzazione della regione,
Il Governo italiano invece continua a tentennare, rimanendo tra gli ultimi a riconoscere lo Stato di Palestina continuando a commercializzare armi in entrata e in uscita con il Governo di Netanyahu e a non considerare la sospensione di ogni attività economica con lo Stato di Israele. È però notizie di queste ultime ore che il Presidente Meloni e il vice Tajani, mentre invece l'altro vice Salvini va alla televisione israeliano a fare dichiarazioni imbarazzanti, stiano considerando la possibilità di riconoscere lo Stato di Palestina, ma che questo riconoscimento è però condizionato dalla realizzazione di alcuni. Diciamo passaggi propedeutici. Sicuramente la pressione della popolazione italiana è scesa in piazza e i sondaggi che ogni giorno confermano quanto gli italiani siano favorevoli al riconoscimento della Palestina mettono in difficoltà il Governo, che fino ad oggi ha dimostrato di non voler scontentare Trump e Israele, rimanendo in silenzio in una posizione di attesa, aspettando il momento giusto, ma onestamente mi chiedo quando sarà questo momento giusto, quando Netanyahu avrà deportato tutti i 2000000 di palestinesi dalla Striscia di Gaza e realizzato la Riviera del loro insieme agli americani, quando avrà abbattuto l'ultima casa, l'ultimo ospedale, l'ultima università, l'ultima fila di bambini in coda per recuperare il cibo quando i coloni in Cisgiordania avranno ucciso tutti i palestinesi che vivono lì da sempre,
Siamo ad oltre 20.000 bambini uccisi, un'intera generazione. È possibile che anche davanti a questo non sia ancora il momento giusto? Ecco perché abbiamo insistito per presentare questa mozione, con cui chiediamo al Governo italiano, per mezzo del Sindaco del Presidente del Consiglio e dell'Amministrazione tutta, che non si perda più tempo, che questo non solo è il momento giusto, ma è l'ultima chiamata, non c'è più tempo. È urgente muoversi concretamente verso la soluzione auspicata dall'ONU, dal Papa, dal Presidente Mattarella e ora anche dall'Unione europea. Questo gesto non è solo simbolico, ma allo scopo di rafforzare la legittimità internazionale delle istituzioni palestinesi e rappresenta un chiaro sostegno alla soluzione dei due Stati come via per risolvere il conflitto israelo-palestinese. Sul piano pratico, può tradursi in relazioni bilaterali accordi economici e di cooperazione diplomatica.
Solo con riconoscimento dei due popoli in due Stati sarà possibile fermare questo massacro e ristabilire la pace in quelle aree martoriate. Concludo chiedendo al Sindaco e condividendo anche la richiesta con i colleghi di maggioranza al di là della mozione che oggi andiamo a approvare, un gesto simbolico di sostegno al popolo palestinese da parte della città di Castellaneta di esporre la bandiera palestinese sulla facciata della casa comunale perché quel popolo non si senta di troppo in questo mondo e perché quella bandiera possa esprimere la commozione dei cittadini di Castellaneta nei confronti di quei bambini che vorremmo non vedere più piangere in mezzo alla polvere. Grazie,
Grazie, consigliere, Lemma consigliere Angelillo, prego.
Sì, grazie Presidente, innanzitutto un ringraziamento a lei per il lavoro fatto nella Conferenza dei Capigruppo e anche a tutti i colleghi che erano presenti in Conferenza, perché anche dalle dichiarazioni del Consigliere lemma si evidenzia come i Consiglieri partissero da posizioni totalmente contrapposte.
O quantomeno divergenti su vari punti è riuscire a quindi costruire un documento che permetta la votazione unanime del punto è sicuramente un esercizio di collaborazione di democrazia che poche volte si è visto in quest'Aula, quindi ringraziando tutti coloro che sono impegnati per raggiungere questo documento, io ci tengo ad evidenziare alcuni aspetti.
E vorrei mettere in evidenza che in realtà per nessuno è accettabile o concepibile vedere le immagini di bambini che vengono.
Uccisi o la distruzione che è in corso nei territori palestinesi, quindi non c'è da parte di nessuno la possibilità neanche di dimenticare o di prendere sottogamba la situazione attuale, ma c'è una visione di responsabilità che probabilmente in alcuni momenti ci porta ad essere distanti per quanto riguarda la visione di quello che accade.
In questi giorni il Governo italiano ha espresso a più voci da parte del Presidente del Consiglio, il Vicepresidente del Consiglio Tajani, la intenzione di procedere con il riconoscimento dello Stato palestinese, addirittura ieri il Presidente del Consiglio affermava che sarà proposta dai con dei gruppi di maggioranza un testo che verrà approvato speriamo all'unanimità anche quello all'interno del Parlamento italiano con il quale si propone il riconoscimento dello Stato di Palestina.
Ma pone degli accenti importanti che noi condividiamo.
Hamas non può essere un rappresentante dello Stato di Palestina, Hamas deve essere disarmato e non può assolutamente ricoprire alcuna carica governativa dello Stato di Palestina, perché non è possibile trattare o fare degli incontri istituzionali.
E con un gruppo terroristico con chi bisognerebbe mediare, eventualmente per fare la pace?
C'è bisogno che ci sia la democrazia, che ci sia il momento di confronto tra le forze e non si può certo fare questo confronto con Hamas. Per questo si dice che per costruire lo Stato di Palestina è necessario che non ci sia Hamas, perché Hamas non è la Palestina e deve essere estromesso dalla Palestina. Anche nel nostro testo ne abbiamo parlato dei mandati di arresto che sono sulla testa di Netanyahu e di Deif, ma ci sono anche i mandati di arresto per sin guar e su anime che sono tutti di Hamas, perché sono coloro che hanno portato questo stato attuale delle cose, sebbene tutto quello che ci siamo detti sul percorso della storia, ma oggi quello che è accaduto e che di colpo sono stati uccisi 1.200 israeliani, abbiamo messo l'accento su un evento specifico, quindi la presenza all'interno di una festa tra ragazzi, che ha visto l'uccisione di numerosi ragazzi israeliani.
Questo non giustifica assolutamente la reazione sproporzionata. Adesso viene riconosciuto da tutti, anche dal Governo italiano, che la reazione è stata totalmente sproporzionata rispetto a quello che è accaduto, però non si non possiamo dimenticare quello che è stato fatto e che ha spinto a questo stato delle cose.
Quindi, ribadendo quello che è stato fatto anche in questi mesi dal Governo italiano, per esempio in termini di di cibo e di interventi umanitari, i fatti dallo Stato italiano sono stati inviati diversi C-13, con materiali con cibo che veniva lanciato nei territori palestinesi, in Italia sono stati accolti 180 bambini più con i loro familiari in totale 580 persone, da gennaio 2025 sono stati accolti in Italia proprio per toglierli da quei territori in cui sta avvenendo questa questa strage umanitaria, quindi il percorso che è stato fatto e un percorso di supporto di aiuto anche al popolo palestinese, mettendo però sempre in evidenza la totale differenza tra popolo Passeri palestinese è Hamas, Hamas non può e non deve rappresentare la Palestina.
La Segretaria generale degli Amnesty International ha espresso questo concetto, che mi sento di condividere e condividiamo tra tutti i miei colleghi. Nessuno è al di sopra del diritto internazionale, nessun capo di gruppi armati, nessuna autorità politica, nessun esponente degli eserciti, a prescindere dagli obiettivi che stanno perseguendo nessuno di loro e al di sopra della legge. Questo dovrebbe essere un elemento fondamentale, perché deve essere chiaro che chiunque deve rispettare quelle che sono le leggi internazionali e il rispetto del insomma degli altri Stati come rispetto degli individui singoli, e su questo ci siamo ovviamente trovati tutti quanti d'accordo, perché riteniamo che sia necessario assolutamente dare un segnale, anche partendo da un piccolo Comune come quello di Castellaneta, noi sappiamo che quello di oggi è un gesto simbolico che certo non verrà avvisato Netanyahu del fatto che oggi Castellaneta abbia deliberato in merito al riconoscimento della Palestina. Però questo serve a sensibilizzare i singoli cittadini a far comprendere che quella situazione che oggi si sta vivendo, una situazione inaccettabile, che non si può andare avanti così. E un momento di riflessione per tutti, perché se noi ci siamo sentiti impegnati in questo percorso, probabilmente potremo informare e far cambiare idea anche a qualche cittadino che magari non ha seguito in maniera particolare questo tipo di argomento. Quindi quello che noi facciamo oggi è importante perché purtroppo in questi giorni siamo stati.
Come posso dire, invasi da immagini delle manifestazioni in piazza proporla, che purtroppo sono terminate con eventi spiacevoli, soprattutto nella stazione di Milano.
Lungi da me assimilare le manifestazioni agli eventi di vandalismo di violenza che si sono verificati, però, purtroppo fa molta più notizia. L'evento vandalico la violenza è quello che accade poi ai margini di queste manifestazioni e alla fine si perde il senso delle manifestazioni stesse. Se succede la violenza all'interno di queste manifestazioni, con gli attacchi alla pulizia, gli attacchi alle singole attività commerciali, quindi di povere persone che hanno investito la loro vita, il loro tempo, il loro lavoro all'interno delle attività per poi vederseli distrutte in in una fase in cui c'è una manifestazione per la pace, una manifestazione per la pace che poi vide totalmente distruggere attività, strade, macchine, feriti, poliziotti, ovviamente anche su questo dobbiamo far sentire la nostra voce. Dobbiamo reprimere qualsiasi tipo di via di manifestazioni di questo tipo e dire che noi siamo dalla parte delle Forze armate, di chi difende lo Stato e di chi rappresenta lo Stato con la divisa che porta indosso, quindi,
Dal tra l'intervento.
I gruppi di opposizione rispetto a quello di coprire maggioranza. Si capisce che non siamo d'accordo al 100% su tutti gli aspetti, però oggi siamo qui a votare un documento unico che ci vedrà tutti votare favorevolmente, perché tutti quanti abbiamo compreso che cedere un po' di quella che è la nostra idea di quello che è il nostro pensiero in favore dell'accoglimento all'unanimità di questo di questo di questa delibera è sicuramente più importante e più importante fare un passo indietro e riconoscerlo all'unanimità. Questo documento che scontrarci e andare avanti sulle singole visioni. Quindi, ritornando a ringraziare tutti coloro che sono impegnati per scrivere questo documento e anche coloro i quali si sono fatti promotori per primi, e credo che poi si possa riconoscere che in 15 minuti le modifiche che sono state fatte non si potevano effettuare e che sarebbe stato necessario sicuramente più tempo come è stato necessario, abbiamo fatto una Conferenza dei Capigruppo di fosse di tre ore per riuscire ad addivenire a una soluzione unitaria. Quindi, tornando a ringraziare tutti per l'impegno,
Sono veramente lieto di poter dire che anche noi dei gruppi di opposizione voteremo favorevolmente alla mozione, sperando che possa essere un segnale veramente di pace e che possa spingere tutti quanti a un ragionamento più verso l'apertura che ha verso la chiusura nelle proprie posizioni, infine, in merito alla proposta che ha fatto il consigliere, Lemma sulla bandiera da esporre al Comune di Castellaneta, l'avevamo già espresso ieri, lo ribadiamo oggi saremmo più contenti se, anziché mettere una sola bandiera fuori dal comune di Caserta, se ne mettono due con la bandiera della pace in mezzo quindi bandiera palestinese, israeliana e bandiera della pace, perché non non si ottiene la pace schierandosi da una parte, ma ponendosi al centro per mediare, per trovare le soluzioni affinché quella che oggi è una situazione drammatica possa diventare una situazione di pace e di ricostruzione. Grazie,
Grazie Consigliere Angelillo, bene.
Io passerei alla votazione della mozione così come l'ho letta.
Dopodiché, per la questione Sindaco della bandiera, richiesta da dal dal consigliere, Lemma per quello che ha detto anche il consigliere Angelillo, ritengo che anche lei, con la Giunta, debba avere un attimo di confronto e poi, evidentemente, prendere una decisione che può essere anche semplicemente quella della maggioranza ma detto questo, passiamo alla votazione quindi favorevoli alla proposta di Consiglio comunale numero 70 avente ad oggetto riconoscere la Palestina quale Stato democratico e sovrano.
Unanimità.
Questo Consiglio comunale termina avviso chi ci sta seguendo da casa, che avremo un'interruzione minima per chiudere i lavori da un punto di vista.
Software e hardware e riprenderemo entro cinque minuti da adesso, grazie a tutti e buona serata.
Cinque minuti.