Che più o meno condizioni dell' emergenza idrica del 2017 e quindi purtroppo siamo di fronte alla solita SOTUS su situazioni perché se da da una parte come è giusto che sia, non mancherà come mai è mancata una serietà istituzionale è un dovere istituzionale nei confronti di un intero territorio che è quello provinciale rispetto a una fase emergenziale in cui la Dis scusate in cui la disponibilità di una risorsa idrica non è di proprietà perché bisogna partire da dei principi di dei principi no giuridici, ecco l' acqua un bene pubblico, proprio perché è pubblico, non è di nessuno e proprio perché non è di nessuno, è di tutti. Nel momento in cui c'è un' emergenza idrica comprovati.
Quindi questo è il principio cardine che muove e giustifica tutto quello che accade, perché altrimenti ecco legittimamente ogni territorio può sentirsi padrone, no di quello che è il territorio, la natura gli ha regalato.
Quindi, ecco, rispetto a questa situazione, se da una parte c'è la, la serietà e la responsabilità istituzionale, dall' altra c'è appunto l' imbarazzo nel vedersi puntualmente riproporre le solite soluzioni che sono spesso e poi dirò in seguito anche fuori da una logica di oggettiva comprensione perché alcune soluzioni e le vedremo sono gridano vendetta soprattutto in una fase ormai conclamata, conclamata di forte di forte cambiamenti climatici. Ecco perché, purtroppo e questo è il fattore scatenante che quest' anno si è riproposto come mai accadeva da qualche anno a questa parte l' emergenza idrica, che non è più un' emergenza ma è ordinarietà, si è manifestata molto prima rispetto agli altri anni. Quindi mai era successo che i primi di luglio il sistema idrico provinciale fosse così in difficoltà.
E quindi vorrei darvi un quadro di quello che è la situazione oggettiva della risorsa idrica attuale, intanto, come ci riforniamo di approvvigionamento idrico a livello provinciale, il nostro sistema acquedottistico, ahimè, rispetto a tante altre realtà italiane ha una pecca di principio si serve per quasi l' 80% del suo fabbisogno da acque superficiali.
Quindi imprecisione. I quasi il 60% sulle acque superficiali, il 27% sono piccole sorgenti che sprigionano qualche litro al secondo e solo per il 16% si attinge a acque di profondità, la cui permanenza ai durabilità nel tempo è frutto di ere geologiche, quindi non dipende da fattori istantanee di cambiamento meteorologico, quindi il fatto di essere dipendenti per l' 80% del fabbisogno idrico da acque superficiali significa banalmente che se non piove i bacini si asciugano e manca l' acqua ai rubinetti, quindi in maniera estremizzata. Questa è la situazione, quindi la logica vorrebbe che dipendendo da questo sistema, uno si attrezzi e raccolga l' acqua, quindi la prenda quando c'è, per poi rilasciarla nelle fasi di Magra e il sistema idrico provinciale, così strutturato con dei grandi bacini di contenimento. Il più grande è qua vicino a noi che il bacino del Furlo, poi abbiamo il bacino di San Lazzaro e il bacino di Tavernelle, quindi questi tre bacini consentono di accumulare grandi quantitativi d' acqua per poter, ecco far fronte anche alle situazioni emergenziali,
Ora ecco il livello di questi bacini con un report, ecco che l' Autorità d' ambito territoriale ottimale dei sindaci, che che gestisce il sistema idrico provinciale, ci dà a qualche giorno fa, ancora comunque ci dà una fotografia non così tragica del livello dei bacini i due più importanti, il più importante il Furlo è ad oggi al 90% della sua capacità così come lo è Tavernelle mentre San Lazzaro è quasi dimezzato il che significa che ancora per qualche settimana,
Se perdurasse lo queste condizioni di tempo, noi avremmo comunque la possibilità di attingere a questi a questi bacini,
Che in parte servono no, in parte per l' 80% sono funzionali alla costa. Dobbiamo dirlo, perché chiaramente no. L' acqua, naturalmente, si genera no per scorrimento, e si trattiene dove c'è la possibilità di avere superfici di contenimento strette, quindi si trattiene a monte per darla a valle. Quindi è sempre stato così e credo che la logica è che lo dica mentre piccoli interventi per le aree interne mi riferisco alla captazione del Nerone, i 90 litri al secondo, oppure la captazione dallo stesso pozzo del Burano, perché forse ecco non a tutti è chiaro e che il Burano, questa risorsa che noi difendiamo con le unghie e con i denti viene prelevata in maniera continuativa durante tutto l' arco dell' anno, dal Comune di Cagli e dal Comune di Acqualagna per circa formalmente 30, ma diciamo anche 50 60 litri al secondo. Quindi CO costantemente da quella risorsa che riserva strategica regionale, gestita dalla Protezione civile e utilizzabile solo in caso di emergenza, i Comuni di Cagli ed Acqualagna attingono in maniera continuativa. Questa questo prelievo è costante, quindi tutti i giorni, quindi io anche l' imbarazzo no di gestire una risorsa come Comune di Cantiano, che so che altri la utilizzano senza troppo, senza troppi problemi, e questo è un dato di fatto assodato che tutti conoscono però che non vedo tutta quella indignazione che noto nel momento in cui invece si utilizzano magari in maniera impropria quelle acque per dare una risposta al sistema idrico.
Regionali e provinciali.
E quindi, ecco, la situazione è molto, però complicata, perché perché, nonostante i livelli dei bacini siano livelli dei bacini ancora dignitosi in termini di qua, quantità di riempimento e il saldo, il bilancio tra quello che esce e quello che entra da qualche settimana a questa parte è negativo.
Quindi, gli affluenti del Metauro del Furlo che poi a cascata chiaramente riempie gli altri bacini a valle, stanno portando ad oggi un qualcosa come 800 litri di acqua al secondo, quando il fabbisogno del sistema acquedottistico provinciale tra le esigenze a utilizzo,
Idropotabile e sanitario sommato a quelle quantitativo di acqua che serve per non far morire la flora e la fauna dei fiumi sviluppa un qualcosa come 1200 litri al secondo, quindi capite che ogni giorno noi andiamo in deficit di 400 litri al secondo e quindi quel bacino pian piano si sta asciugando perché fa fuoriuscire molto più di quello che invece si vede in ingresso.
Ed è per questo che, ecco, io temo no, io fino a stamattina temevo oggi ne ho la conferma che ecco di qui a breve sui seguiranno delle azioni più incisive stamattina la Regione Marche ha convocato il Comitato di Protezione civile.
Provinciale per la prossima settimana per martedì, mercoledì 13, quindi ad nella sede dell' ANCI regionale della della Provincia,
E lì cosa si farà, si faranno quelle solite, purtroppo azioni che a cascata arrivano alla soluzione finale e ci arrivano non con la due giusta, è accortezza e consapevolezza della gravità delle azioni che vengono messe in campo, la prima azione che il Comitato di Protezione civile chiederà come ha sempre chiesto,
È quella di adottare le ordinanze di limitazione all' utilizzo delle acque per usi diversi da quelli quelli, se, insomma per sani sanitari, ecco diedi a approvvigionamento personale e igienici, quindi tutto quello che è al di fuori di questo uso è collegato alla vivibilità personale igienica dovrebbe essere proibito.
Noi l' abbiamo fatta, l' ordinanza, l' abbiamo fatto come tutti e sapendo, ma sapendo tutti che queste ordinanze sono solo un passaggio inevitabile per passare al al passaggio allo step successivo, intanto questa l' abbiamo fatta e proseguiamo con le azioni, perché se ci fosse invece una Kahn consapevolezza no, una consapevolezza e complessiva della drammaticità della situazione, perché purtroppo è anche questo un aspetto che non percepiamo ad oggi. Noi pensiamo come fa, come se il mondo attorno fosse sempre quello no, la marmorata del dell' altro giorno. Credo che qualcosa, qualche sospetto ce lo ce lo debba far venire. Quindi, come se tutto fosse uguale, noi pensiamo che aprendo il rubinetto noi avremo sempre là. C'è la crisi, ma io apro il rubinetto, l' acqua c'è, che problema c'è e questo lo vedo quotidianamente no dentro casa dentro la gestione quotidiana, no, la macchina, i pomodori fiori, è chiaro, lo sappiamo tutti che sono azioni magari piccole azioni rispetto a quello che servirebbe, ma uno più uno più uno potrebbe fare la differenza. Poi sono anch' io consapevole che forse è meno peccaminoso annaffiare un pomodoro da noi no in quella sede in cui le acque ci sarebbero a volontà piuttosto che irrigare l' aiuola Pesaro. No, noi non ci nascondiamo dietro un dito, cioè c'è un minimo di ragionevolezza in questo tant' è che, come vedete, non credo che ci siano grosse sanzioni in giro, in parte ammettendo questa distorsione impatta in parte anche perché non ci abbia la capacità con un vigile no di Polizia locale, non riusciamo chiaramente a garantire i controlli che ci vorrebbero. Ecco quindi questa è la prima azione che chiederanno che abbiamo già fatto quindi tutti i Comuni quasi tutti, credo, i Comuni della provincia di Pesaro-Urbino hanno già adottato le ordinanze di prelievo di divieto di prelievo per usi diversi da quelli che ho poc' anzi detto,
La seconda, la seconda azione che probabilmente verrà chiesta questa sono sicuro che verrà chiesta il prossimo Comitato di Protezione civile è quella di chiedere alla Regione Marche, quindi il Comitato di Protezione civile, che il Comitato di Protezione civile è quell' organo che praticamente tiene dentro la Regione Marche, la Provincia, i sindaci dei comuni in cui insistono i bacini di profondità, i pozzi, quindi i due comuni della costa e Pesaro-Fano, poi, Fossombrone, Cagli Cantiano, assieme alla Protezione civile, l' Enel e tutti gli attori che riguardano la la parte ambientale di tutela ambientale, quindi verrà chiesto alla Protezione civile. Alla Regione Marche, quindi la Protezione civile chiederà alla Regione Marche di ridurre il deflusso minimo vitale, cioè di ridurre il rilascio dell' acqua dalle dai bacini. Quindi, da queste dighe, dalla diga del Furlo e dagli altri invasi si chiederà di rilasciare meno acqua di quella che servirebbe, dal punto di vista teorico, per preservare la salute dei fiumi a valle.
E questa seconda azione che in qualche modo dava un bel respiro, perché se considerate no un circuito chiuso tanto esce, tanto, è, entra e tanto esce se esce meno e la velocità con cui si abbassa a livello del bacino. Si riduce quindi che ci si allunga l' autonomia per aspettare magari qualche pioggia. Il problema di quest' anno, perché quest' anno c'è un ulteriore problema rispetto a all' altra emergenza, l' emergenza idrica, e che il Comune di Fano ha riscontrato delle degli inquinamenti ai pozzi e sotterranee. Quindi, alcune zone di Fano che pescavano quando andavamo in emergenza idrica nei propri pozzi territoriali hanno trovato la presenza di trielina. Credo che è un rifiuto tossico legato alle attività, alle piccole e medie imprese, alle attività industriali che non ne permette l' utilizzo.
E quindi quando gli altri anni si fanno?
Smetteva di mungere da dalle riserve provinciali e utilizzare i propri ponti. I pozzi quest' anno non sarà possibile e quindi fanno chiederà perché, chiaramente, la popolazione di di Fano no, va tutelata dal punto di vista della vivibilità sanitario. Chiederà la possibilità di a vedersi garantita maggiore quantità maggiore POR portata da da da dal Candigliano, quindi da dagli affluenti che scendono a valle, il che significa che la riduzione del deflusso minimo vitale sarà poca cosa rispetto a quelle che potrebbero essere le aspettative degli altri anni. Quindi, se da seda dai 1200 litri al secondo che si rilasciavano per il fabbisogno idrico venivano trattenuti tre o 400 quest' anno, probabilmente saranno molto meno quelli che si possono trattenere.
E quindi quell' aspettativa di veder ridurre le riserve con tempi lunghi, purtroppo credo che quest' anno sarà molto più esigua rispetto all' anno scorso.
Ed ora arrivo a quella decisione che io mi auguro che possa non arrivare, però purtroppo metto sul piatto perché non è di nostra competenza perché.
La decisione rispetto all' utilizzo o meno delle acque di profondità non dipende dal Comune territorio in cui ha sede quel bacino idrico, ma dipende da quel coordinamento di Protezione civile che, dicevo poc' anzi, quindi poi potremmo arrivare alla decisione dell' apertura del pozzo del Burano ovviamente forse del Burano e pozzo di Sant' Anna ecco i due i due pozzi che che pescano ad acque di profondità la logica ha sempre voluto che si iniziasse con il pozzo di Sant' Anna a Fossombrone per circa 1150 litri al secondo, per poi vedere e monitorare il livello di approvvigionamento idrico provinciale.
Ed ora vediamo veniamo a questa questione no del Burano, perché purtroppo ecco chi chi io vi assicuro che ecco conto, è poterle dire certe cose e un conto trovarsi in quelle sedi in cui certe cose le dici, ma sai benissimo che sei una dirlo su un sistema provinciale e regionale regionale che ci ha tutti gli strumenti normativi per poter fare quello che reputa opportuno fare in quel momento perché c'è un quadro giuridico amministrativo che consente alla Protezione civile in caso di emergenza di poter disporre anche delle acque di profondità e quindi l' apertura del pozzo del Burano apertura fuori da ogni logica concepibile umanamente concepibile.
Perché questo poi vi dirò con il documento che abbiamo sottoscritto e questo grida vendetta.
Cioè l' idea di poter risolvere il problema dell' approvvigionamento provinciale gettando a Fiume dell' acqua oligominerale, per poter utilizzarne a valle. Se va bene, il 60% è fuori, è fuori da ogni logica umanamente concepibile. Però allora quali sono quali sono le azioni? Perché ecco detto questo e allora noi stiamo alla finestra, a guardare questo il problema, no, come può un' azione, cioè un' Amministrazione essere incisiva rispetto a queste inevitabili dinamiche che uno le guarda dice, purtroppo non sono nella propria nella nostra capacità decisionale e quindi ne prendiamo atto e basta invece no. E qui e qui nasce un po' anche da amarezza nel senso che ecco a me spiace, spiace che il dibattito no, sia solo quello, il bar, il dibattito che si vuole seguire sia solo quello dei social dei giornali no e del bar, perché che che si pensi che un' Amministrazione non faccia niente rispetto a questo quadro emergenziale? E imbarazzante che ci mettano in stesso in imbarazzo. Non è vero, perché un' azione, un' Amministrazione non è che e si vede se fa le cose solo per sé le pubblica su Facebook o le va a dire al bar, ma l' Amministrazione fa le cose con i documenti, con gli atti, con gli atti amministrativi e quindi io non credo che questo territorio non abbia fatto niente in questi anni. è chiaro che noi rispondiamo di quello che ecco, purtroppo che ci troviamo, c'è una continuità amministrativa, non possiamo andare no a risolvere magari problemi concettuali o è no di principio che sono accaduti di che anni fa noi dobbiamo gestire il quotidiano l' ordinario, pensando al futuro, pensando alla situazione che sarà sempre più complicata che non andrà verso il meglio, non è che finita questa emergenza, l' anno prossimo chiudiamo a posto e chi s' è visto no? Ci ritroveremo qui perché ormai è scritto è scritto nelle nei cambiamenti climatici che purtroppo, che ci stanno dimostrando che sono in atto,
E quindi il Comune di Cantiano, assieme al Comune di Cagli che son stati due commi, che sono i due Comuni che purtroppo lo vivono più da vicino, questo problema perché sono sede di questo bacino del posto del Burano si sono fatti sintesi di un documento unitario di tutti i Sindaci dell' Unione montana del Catria e del Nerone e lo hanno fatto in tempi non sospetti perché è facile parlare di di emergenza idrica, adesso no, però più difficile farlo a ottobre, quando non c'è più l' opinione pubblica che pretende che tu affronti quell' argomento, mentre come Sindaci dell' Unione montana del Catria del Lerone abbiamo fatto un documento datato 01/10/2021 quindi l' anno scorso a ottobre quindi non ieri perché sapevamo che oggi c' era l' assemblea pubblica abbiamo fatto a ottobre quando nessuno di voi pensava l' emergenza idrica,
Ecco e noi l' abbiamo fatto nelle sedi opportune.
Noi le abbiamo fatte nelle sedi opportune e questo documento cosa cosa dice questo documento che tra l' altro è stato portato come base della lo la votazione che c'è stata a dicembre 2021 di tutta l' Assemblea dei Sindaci della provincia di Pesaro-Urbino che hanno approvato il documento che ha presentato l' Unione montana del Catria e del Nerone con Comuni firmatari Cagli Cantiano, quindi non è che ecco quello che succede al giro di è prescinde dalle nostre volontà, perché il Piano d' attuazione degli interventi ATO è il documento che ha fatto l' Unione montana del Catria del Nerone. Cosa dice questo documento, che non è chissà quale documento è un documento di buonsenso.
È un documento che, credo ciascuno di voi possa condividere nel merito.
Il primo punto dell' ordine del giorno di questo documento, che è stato approvato dal lato quindi lato, l' Assemblea che decide sugli investimenti che i gestori devono fare, ha deciso che son queste le linee attuative, non altre, non quelle che si vede si leggono sui giornali sono queste perché dobbiamo riportare il dibattito alla concretezza alla realtà il dibattito, che è il primo punto che dice intervenire sulla riduzione delle perdite di rete,
Ricordando che il PNRR a dotazione 900 milioni di euro per interventi volti alla riduzione delle perdite. Bla bla bla. Quindi, questo è il primo punto che chiunque di noi no. Penso che se la aspetti c'è un problema di emergenza idrico, la prima cosa da fare è andare a cercare le perdite per evitare che della Riso, della risorsa idrica si perda per strada e non vadano nei rubinetti. Ecco su questo perché poi incontro, ecco dirlo, i gestori chiaramente fanno i loro interventi programmati quelli ordinari, quelli chiaramente all' interno di piani di investimento che fanno delle partecipate pubbliche, quindi compatibili agli equilibri finanziari del gestore. Però ci sono delle opportunità da cogliere ed è questo il momento e questo è il momento in cui stanno arrivando teoricamente tutti questi fondi, che dovremmo dirottarli su quelle cose che servono e quindi lato. Quindi, questa assemblea dei sindaci e l' organo direttivo su questa nostra richiesta ha presentato un progetto da 28 milioni di euro, quindi non 1000 e 1000 euro 28 milioni di euro per poter intervenire sul sistema della riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione dell' acqua attraverso la digitalizzazione e il monitoraggio degli acquedotti, significa la possibilità di sapere istantaneamente tramite una mappatura virtuale, dov' è la perdita e intervenire nel giro di 48 ore? è questo il principio che muove questo questo bando che ha promosso lato, però sapete bene e se non lo sapete no, lo ricordo è la rete idrica provinciale sviluppa un qualcosa come 5005 mila chilometri di rete.
Perché purtroppo e soprattutto e questo è un problema soprattutto delle aree interne territori vasti con scarsamente idem con densità abitativa bassa hanno una rete molto ampia. Spesso la rete è datata e no. i problemi delle dispersioni sono più più rilevanti, quindi quasi 5000 chilometri di rete.
E per darvi un dato no della grandezza e del dell' onere di investimento per sostituire un chilometro di rete vado a spanne eh serve qualcosa come 100000 euro, quindi un chilometro di rete sono 100000 euro di investimenti che sono legati chiaramente al tutta l' infrastruttura edile gli scavi nella sistemazione e ripristini quindi questo è il parametro che abbiamo di investimenti 5000 chilometri di rete sono 500 miliardi di euro di investimenti sulla rifacimento. Siccome se domani volessimo rifare tutte le reti, ci vogliono 500 miliardi di euro.
Quindi capite che è con contenerle e un conto è farle, perché potremmo dire che ci vuole. Le società no che gestiscono i servizi Marche Multiservizi nel nostro caso non distribuisce gli utili e fa gli interventi sulle reti. No okay potrebbe essere una soluzione che che però va votata nel Consiglio. No della partecipata in cui il Comune di Cantiano allo 0,5% meno 0,0. Ecco il Comune di Pesaro. Chiaramente c'è delle quote più più più rilevanti, quindi era per darvi l' ordine di grandezza che rispetto no a delle soluzioni banali che uno suggerisce. La risoluzione non è sempre così banale e quindi però su questo aspetto un passo in avanti si è fatti perché oggi abbiamo un progetto, comunque da 30 milioni di euro che, se fosse finanziato nel giro di qualche mese, potrebbe intervenire su quelle dispersioni intanto più evidenti e ricordo, ma non è un merito che il nostro livello di dispersione è del 32%. Significa che dalla sorgente a rubinetto noi perdiamo il 30 il 32% del flusso delle acque su una media nazionale che è devo di oltre il 42%. Quindi non è un merito, però siamo anche in condizioni normali, anzi meglio del normale rispetto alla media nazionale. Il secondo, il secondo punto, no di quel documento, quindi, premesso che la logica vuole che la prima cosa sia ridurre le dispersioni e quindi andare a intervenire sulle perdite della rete idrica, la seconda cosa è lo sfondamento degli invasi. Io l' altro giorno, ecco, ho avuto l' assemblea dell' ATO. Ecco, ho avuto anche un atteggiamento insolito rispetto al mio temperamento, perché di solito sono tranquillo, però non potevo ecco, il giorno prima si era fatto un' assemblea di presentazione del bilancio di sostenibilità di un ente pubblico partecipato, il nostro gestore, in cui si parlava di transazione ecologica, di cambiamenti climatici e quant' altro il giorno dopo il riposo, i giornali riportavano solo la notizia a paginone che si fosse parlato del grande invaso,
Ecco lì, credo che no, l' opinione pubblica debba essere redarguita rispetto a questa no travisamento delle notizie, perché prima di arrivare lì a parlare di quelle cose bisogna affrontare cose più ragionevoli, ma come si può andare a pensare a un nuovo mega invaso?
Se questo è il problema del secondo punto su cui che chiediamo un' accelerazione, ma la chiediamo da anni, è imbarazzante che tutti gli anni ci troviamo a dire la stessa cosa, però noi più che dirlo poi sono gli enti preposti che devono intervenire sono lo stanziamento degli invasi. I tre invasi che dicevo prima, il Furlo Salvazzano e Tavernelle ad oggi stanno riempendo a un terzo della loro capacità. Vuol dire che due, nel tempo, due terzi di quegli invasi di quella capacità di accumulo sono stati riempiti da detriti che normalmente sono scivolati a valle e hanno riempito il bacino, quindi l' acqua potenzialmente no che potevano ospitare oggi non ci sta perché c'è al loro posto, ci sono i tre i detriti. Sapete che significa che cosa significherebbe poter avere. La dispone la sola disponibilità di quello che manca attualmente gli investimenti già fatti. Noi recupereremo 2 milioni di metri cubi di acqua che, considerando un attingimento di 1200 litri al secondo, sviluppando i conti, significa avere più di un mese più di un mese di autonomia al sistema idrico provinciale, cioè ad oggi dovremmo aggiungerci un mese, quindi noi saremo qui a dire che il Furlo può andare in difficoltà a inizi di agosto. Capite come cambia lo scenario e quindi no, questa giustificazione che si adduce beh, non si è fatto niente perché è mica, è semplice svuotare un bacino idrico, no, e questa è la motivazione che la Regione, la Provincia, gli uffici ambientali, l' Enel, l' Enel, perché ecco, qui c'è un partner statale parastatale che utilizza quelle acque per la produzione di energia elettrica, quindi c'è una concessione in mano che ha degli utili di impresa legati all' utilizzo di quell' acqua e c'è una convenzione che prevede la pulizia di quegli invasi. Ecco, rimango sorpreso che nessuno nel tempo a abbia in modo forzato. Ecco fatto fronte agli impegni contrattuali che l' ente gestore che ha. Nei confronti di questa suo obbligo contrattuale.
E quindi ecco la la pulizia, dicevo, ecco se la giustificazione è quella della difficoltà procedurale tecnica a ripulire un invaso, ma come si può pensare che invece la soluzione semplice sia la realizzazione di un mega invaso di cinque volte il volume del Furlo, perché sono queste le dimensioni di cui stiamo parlando 15 milioni di metri cubi di acqua la capienza di questo eventuale futuro invaso, come si può pensare che se non si riesce a ripulire un invaso già realizzato, si riesca invece a farne un altro cinque volte più grosso no in tempi così rapidi senza trovare ostacoli normativi e tecnici?
E poi quale sarebbe la risposta al pre al problema emergenziale sapete quant' è la stima della realizzazione di un investimento del genere di circa 15 anni, 15 anni, 200 milioni di euro son queste son queste le prospettive, quindi ecco, mi stupisco che come il dibattito pubblico e aggiungo politico perché ci sono alcune amministrazioni che un giorno sì e un giorno no escono dicendo di sentire la necessità del grande invaso, ecco, io dico come si possa pensare che la soluzione sia questa. Ecco quindi io.
Insomma, detto questo, credo che ecco parecchie cose ci siamo detti l' altra. L' altro punto no di questo documento riguarda forse il punto più controverso in cui anche noi, come territorio siamo Four For ci siamo fortemente spinti, ma se predichiamo bene non possiamo razzolare male se diciamo che c'è in corso un cambiamento climatico epocale, se diciamo che la risorsa idrica è un bene pubblico di tutti e che non va sprecato la nostra apertura di dire di poter canalizzare il posto del Burano cosa che di fatto già che già c'è, perché se vi ricordate Cagli equa e Acqualagna già ci ha pescano dal pozzo del Buran, quindi la possibilità di Cala, analizzarlo e utilizzarne lui. Lo stretto necessario solo in emergenza idrica comprovata. Credo che fosse sia una soluzione di buonsenso che tutti i Sindaci dell' Unione montana hanno posto. Poi. Ecco e qui ci vuole un po' di onestà intellettuale, se pensiamo che di fronte c'è sempre un furbetto o c'è no, un nemico da cedere da abbattere e non ci fidiamo di nessuno. è chiaro che noi allora non possiamo far niente, dobbiamo andar giù, fare i recinti star lì fin quando arriva la polizia ci mette in galera perché è questa la so, tu la soluzione perché o si propongono delle soluzioni intelligenti ragionevole, oggettivamente incontestabili, oppure si fa no una battaglia impari senza esercita. Ecco quindi questa idea di poter cali, analizzarlo per utilizzarne solo quello che serve, e non i 400 litri al secondo, che buttiamo via per utilizzarne 100 al potabilizzatore. Credo che fosse stata una soluzione, una proposta di di buonsenso e a quelli che dicono non è che sia così sprovveduti non è che studiano tutti tranne gli amministratori.
Chi dice che attualmente non siamo certi che poi venga utilizzato solo in fase emergenziale, perché non c'è un elenco delle acque strategiche regionale, dico che ha ragione, perché è vero, però omette di dire che la titolarità dell' apertura del pozzo del Burano giuridicamente ce l' ha la Protezione civile che può disporne l' utilizzo solo in casi emergenziali, quindi fare il tuo buon vuol dire che poi c'è la porto in via tutto l' anno perché questo è solo un ragionamento malizioso e e Ten Ten tendenziali.
Tendenziosa scusa proprio rispetto, ecco a una proposta che invece è ragionevole.
Ecco e poi l' ultimo e poi taccio è quello di dire perché, ecco, noi ragioniamo su tutto e il contrario di tutto, senza sapere spesso di cosa stiamo parlando, perché capirete tutti, io faccio l' ingegnere minimo di tecnica che lo non su questo campo però trovarsi da amministratori a decidere no su una scenario che per forza di cose va sorretto da da degli studi scientifici.
Perché e questo ve la rigiro, la domanda se noi, per esempio, se fossimo certi, lo do per dato certo che sotto il nostro no caro bacino del Burano ci fosse un bacino infinito, quindi un, un contenitore di acqua ciclicamente rigenerabili,
No, chi perché non dovrebbe una comunità pensare che quell' acqua possa diventare una risorsa per il territorio? Io e mi dispiace perché poi chi lo fa sa anche no all' onestà intellettuale con cui uno si approccia a ai procedimenti. Io uscii poi i giornali, vedo la testata giornalistica, chiaramente cercano il titolo no io uscì con un ragionamento no e emisi taccio di svendere l' acqua per qual 4 ghiande per altri servizi, non non dicevo questo. Io dicevo che se gli studi scientifici ci dessero la ragionevolezza scientifica che quell' acqua fosse rigenerabili, è chiaro che un territorio che ci ha problematiche, che ha problematiche sanitarie, che ha problematiche di viabilità non potrebbe equi la politica, quella nobile dovrebbe fare la sua parte. Metterlo a sistema di un meccanismo di bilanciamento dei servizi.
A favore dei nostri territori, perché io son convinto che, se lo Gianni sa che l' acqua è rigenerabili con certezza, perché il fior fior di scienziati mondiali la dichiarato e dobbiamo fidarci della scienza, perché allora questa pandemia è una bufala, allora questo palazzo lo può progettare no, chi vende il salame, allora, se non pensiamo che che la la scienza abbia le delle fondamenta certe, allora è inutile qualsiasi ragionamento no sensato cade quindi se Gianni sapesse che quell' acqua è rigenerabili infinita, quindi a disposizione di tutti, magari è più contento se imponeva via, ma in cambio, ma non in cambio, in maniera sottobanco, ma alla luce del sole, in una politica che sa gestire i territori, magari c'è un ospedale che funziona, che ha la sicurezza, che vivere qui è più è sicuro quanto vi verrà Pesaro, quindi io credo che questo sia un ragionevole dirselo, però ho detto questo per dire che ecco, sui giornali invece esce che bisogna fare non uno, ma 1000 laghi non 1000, ma 40 laghi. Alcuni escono dicendo che bisogna De sale iniziare l' acqua del mare, ma ci rendiamo conto no, un minimo, un minimo di quello che stiamo dicendo in termini di costi benefici delle soluzioni che uno pone ma mega hanno tutte le stesse lo stesso livello di efficacia e di costo. Questo documento, che noi abbiamo stilato un documento coscienzioso da amministratori pubblici in cui le azioni che abbiamo messo uno dietro l' altra sono azioni che sono alla portata anche economica, del soggetto attuatore a cui si richiede di poterlo fare, perché è inutile che io chiedo di The Sun iniziare l' acqua del mare e poi le tariffe di un cantonese decuplicano, perché questa è la soluzione.
Eh eh eh, questa è la soluzione.
E questi 15 anni dicevo che la, l' istituzione di un comitato scientifico terzo e qui fortunatamente anche qualche passo in avanti si è fatto quindi l' ATO Idrico ha messo in piedi un team di professionisti terzi, no, perché ecco?
C'è sempre il problema di di chi chi ci dà le informazioni qui si son coinvolti all' università di Ancona, di Urbino, di Pavia, di Parma, professori a livello internazionale che in qualche modo sono chiamati a redigere uno studio approfondito sulle quantità, la qualità e la durabilità delle acque nostre superficiali e di profondità e quindi anche quel famoso bacino no idrico. Semmai servirà semmai servisse, perché è chiaro che se si arrivasse alla conclusione che le acque del Burano sono acque e che hanno un termine.
Il cui consumo può portare dei danni ambientali. è chiaro che bisogna per forza di cosa e di cose immaginarci altre soluzioni, a meno che non pensiamo a un futuro senza acqua e quindi in un sistema di di di approvvigionamento superficiale. L' unica soluzione è creare dei bacini di contenimento, poi che siano 1 3 10. Non sono certo io a dirlo, ma perché non lo so e mi stupisce che sindaci, anche di città importanti, dicano e si esprimano. Andiamo avanti, andiamo avanti dando la colpa alla politica che non decide, ma che significa la politica, non decidere decidere significa solo dire okay all' invaso. Quindi, se non si fa le l' invaso, significa che la politica non decide. La politica ha già deciso questi territori. Ci sono già espressi in un documento che è stato la sintesi di tutta l' ATO provinciale che l' ha votato all' unanimità e che sta attuando passo a passo tutti i punti che ci siamo detti. Ecco, io credo, di aver dato il quadro un po' generale parziale, però ecco il tempo è quello che è, la questione, è molto complessa, come capirete, però, ecco, questo è il nostro atteggiamento, un atteggiamento di forte responsabilità, estrema responsabilità, perché ecco quello che che spiace è che giusto o sbagliato,
Insomma, va apprezzato anche momenti come questo, perché no, quando l' ho detto ai miei colleghi m' han detto te sei matto, come insomma, io credo di fare quello che che va fatto, perché ecco poi, tra l' altro, ecco, poi apriremo il dibattito, perché non abbiamo problemi, però, e non è neanche giusto che un' Amministrazione che è chiamata a inc a trovare le soluzioni, perché quando uno viene eletto nel bene e nel male, piaccia o non PAC piaccia nella democrazia rappresentativa, è lui che sceglie per la comunità, quindi noi, i nostri passaggi giusti o sbagliati, criticabili o no, li abbiamo fatti e credo che siano passaggi ragionevoli, perlomeno ragionevoli. Quindi, detto questo, il Consiglio di stasera era per ribadire e aggiornare la cittadinanza anche sul fatto che non siamo attendisti. La soluzione era chiara fin dall' inizio, a ottobre dell' anno scorso già ci eravamo attivati e vorrei che poi ha con,
Il Consiglio rafforzasse questo documento dell' Unione facendolo proprio e sostenendolo nell' applicazione nelle sedi opportune.
Non so se ci sono aspetti toni prima, chiudiamo il Consiglio, poi dopo apriamo il dibattito.
Microfono in chiusura dico solo che, insomma, io questo momento l' ho voluto molto, no, tutti quanti ed è tutto ai colleghi Sindaci, non i colleghi di Consiglio, chiaramente, anzi l' ho visto sì, certo no le collegate direttamente con colleghi di Consiglio ma colleghi, sindaci e l' ho voluto molto, cioè lo condivisa molto questa tua idea perché,
Io, insomma, sono qui dal 2019, quindi non è moltissimo, però ecco puntualmente, come hai detto te, ogni estate si ripropone la dialettica no sul pozzo del Burano e io credo che questi argomenti, che sono di forte interesse pubblico, debbano essere portati nelle sedi opportune. Quindi è bello che il dibattito ci sia, ma che sia un dibattito. Sono anche un insegnante, quindi alla forma ci tengo moltissimo vada si svolga in maniera adeguata, rispettando i ruoli di ognuno e nelle sedi opportune.
E quindi visto e conoscendo in gli interventi che tu fai sempre nelle sedi opportune, che non sono facili, perché quando uno parla non è da solo, ci sono no, parli di fronte ad un uditorio che spesso è ostile, non la pensa come te e quindi l' amministratore deve tessere dei rapporti che non sono semplici e muovere qualcosa, smuovere qualcosa lo si fa quando si va nelle sedi opportune e quando si ha la competenza che tu hai, per esempio, su certi argomenti. Credo che questa sera nessuno possa dire che lui non ha espresso con competenza sull' argomento, poi è chiaro, siamo esseri umani, possiamo anche sbagliare chi è al Po, chi magari si trovasse al nostro posto magari avrebbe agito diversamente. Per carità, mica, uno si sta a glorificare, però, ecco, non accetto più l' accusa di chi non si interessa di determinate cose o che comunque fa altro no, ecco, si occupa di cavalli o di altre cose, non è così. Noi ogni giorno veniamo qui e ci occupiamo per quello che riusciamo con sacrificio. Per carità, non ce l' ha chiesto il dottore, lo abbiamo fatto per nostra libera scelta. Ne eravamo consapevoli però l' impegno ce lo mettiamo poi chiaramente come tutti. Possiamo anche sbagliare e ci fa piacere anche avere le critiche, però che siano critiche costruttive, fondate su del insomma oggettive, non sul insomma sulle impressioni del momento. Quindi, se non c'è nessun altro di noi che vuole intervenire, chiudiamo il Consiglio, così lasciamo la parola ai presenti, anzi, sono molto contenta che ci sono dei presenti, perché vi assicuro che la maggior parte dei nostri Consigli comunali sono molto poveri di pubblico e la cosa a me non fa piacere di vedevo dire la verità, eh beh, però diciamo che l' opposizione Ornella si crea, uno si candida e deve essere no, eh no, no, no, no, mica, è colpa nostra, quindi ecco ci fa a me farebbe piacere che ogni tanto qualcuno ci viene a sentire anche per vedere, insomma, quello che si fa quello che si decide no, perché tutti i Consigli comunali sono pubblici, quindi chiunque può venire a sentire poi, magari in base a quello che ha sentito può muovere delle critiche. Okay, quindi diventerebbe un dibattito più più interessante, formalmente più corretto. quindi chiudiamo qui e se stiamo in votazione ah, poniamo in voto, cioè che altri interventi sennò, poniamo in votazione quel punto. Ecco all' ordine del giorno di cui vi ho illustrato prima le linee che lo stesso documento dell' Unione Montana chi vota a favore del punto all' ordine del giorno.
Unanimità immediata, esecutività del punto, chi vota a favore, unanimità, ora chiudiamo ufficialmente, ecco il Consiglio comunale e apriamo il dibattito.